Positivo e Negativo in G.W.F. Hegel

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    Positivo e Negativo in G.W.F. Hegel

    Prima di entrare nel vivo della discussione giusto fare un'osservazione semplice quanto

    fondamentale: Hegel rifiuta qualunque tipo di formalismo.

    Ripudia con tutto se stesso i movimenti circolari, la staticit, il ripetersi delle cose, le leggi

    fisse; la vera essenza ed il vero scopo, per Hegel, sono l'uscita dalle forme, il cambiamento,

    gli sconvolgimenti, il divenire ce sfida il logosa rendere fluido un pensare ce tende ad

    irrigidirsi. !n tutti gli ambiti della realt.

    "'emancipazione dalle forme statice propugnata da Hegel si scontrer continuamente con

    l'instabilit delle certezze conquistate di volta in volta, rimettendo di nuovo in discussione

    ogni conoscenza e ricostruendo il proprio sapere ogni volta arriccito della propria

    precedente distruzione in forme di nuovo statice, fisse, immobili ce necessiteranno ancoradi essere distrutte e riedificate. # di nuovo.

    Hegel, ce come abbiamo detto detestava i circoli, a parer nostro finisce per crearne uno lui

    stesso, tentando di avvicinarsi sempre pi$ ad una conoscenza assoluta finisce per riprendere

    Platone ed allo stesso tempo quasi anticipare %ietszce e l'eterno ritorno dell'identico; un

    identico ogni volta diverso, ma cui spetta la stessa sorte del proprio predecessore e del

    proprio successore.

    %ulla per& toglie l'importanza e l'ingegnosit innovativa del modello filosofico egeliano

    ce, coniugando le proprie intuizioni individuali con i risultati ottenuti da altri filosofi suoi

    predecessori ce anno spianato la strada all'avvento dell'idealismo ()celling e *icte in

    particolare+, segner un'era.

    i dalle prime battute della sua -Fenomenologia dello Spirito, Hegel espone ciaramente

    la sua visione del mondo e delle leggi ce lo governano: secondo il suo pensiero ogni

    aspetto della realt retto dalla dialetticatra Positivoe Negativo.

    /bbiamo quindi, innanzitutto, tre termini -nuovi ce andiamo ad analizzare

    immediatamente.

    Positivo, al contrario di quanto si potrebbe pensare, , per Hegel, tutto ci& ce statico,immobile, cristallizzato nella sua forma, positivo sinonimo di inerte, di improduttivo, di

    sterile.

    0i& ce positivo non evolve e non permette il minimo aumento di conoscenza.

    Negativo, contrapposto a Positivo, tutto ci& ce in movimento, tutto ci& ce lotta,contrapposizione, stravolgimento, fluidit, cambiamento.

    %egativo ci& ce permette la conoscenza. %egativo ci& ce nega il Positivo, ci& ce lo

    infrange, ce lo contrasta, ce lo smembra per riassemblarlo in una nuova forma ce, una

    volta fissata, diverr di nuovo espressione del Positivo e sar necessaria una nuova azione

    negativa per sconvolgerne la forma ed accrescere la conoscenza e cos1 via sino ad arrivareall'/ssoluto; quasi un rimando alle dottrine platonice.

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    Dialettica un termine cea, per Hegel, una valenza diversa dalla dialettica 2antiana (ce

    era sinonimo di illusione e rappresentava l'!n ), il mare oscuro e burrascoso dell'incertezza

    contrapposta alla logica ce era sinonimo di verit e ce rappresentava l'oggetto di studio

    congiunto dell'!ntelletto e dei )ensi, l'isola sicura dai confini immutabili+, infatti la dialettica

    la relazione ce c' tra il Positivo ed il %egativo, o meglio, il modo di muoversi del

    %egativo prima allontanandosi dal Positivo e poi ritornandovi.

    #' l'azione distruttiva, la violenza, il movimento, la ricerca di conoscenza.

    "a dialettica il modo di rapportarsi tra loro di tutte le realt della vita, la relazione tra le

    persone, tra gli stati, lo strumento della conoscenza.

    3ialettica ance lo sviluppo primordiale dell'#ssenza, del )enso razionale dell'4niverso

    dalla sua forma pi$ semplice alla pi$ complessa; il primo movimento dell'!dea.!dea intesa da Hegel come -3io prima della creazione del mondo, cio l'#ssenza assoluta

    nel senso di ab-solutus, di scollegato, di distinto, di indipendente dalla sua funzione nella

    natura e nello spirito.

    3ialettica quindi il carattere fondamentale del contenuto dell'epistme(non a caso Hegel,

    proprio nell'introduzione alla *enomenologia, ciarisce subito la sua intenzione di ricercare

    una scientificit su cui fondare il proprio programma filosofico+.

    )econdo Hegel questi tre termini, associati ai loro significati, regolano la vita e le sue

    evoluzioni; vediamo come.

    Positivo e Negativo nella storia

    Hegel, in giovinezza, si dimostra subito solidale verso i movimenti, spesso violenti, ce

    avevano caratterizzato la storia dell'europa negli ultimi anni.

    %el 5657 scrive ce i 89 anni appena trascorsi sono stati i pi$ densi della storia universale,

    facendo un rapido calcolo si intuisce bene cosa Hegel intendesse, si riferiva alla rivoluzione

    francese ed all'avvento di %apoleone (ce Hegel descrive come -lo spirito del mondo a

    cavallo+ ce lui vive in prima persona trovandosi a ena proprio durante l'invasione delle

    truppe napoleonice.

    #' facile ravvedere in questa propensione di Hegel verso la rivoluzione appena avvenuta unciarissimo riferimento alla dialettica tra positivo e negativo; in questo caso l'aspetto

    positivo era rappresentato dall'ancient rgime: una societ statica, fossilizzata in un'epoca

    feudale, caratterizzata da una divisione in classi sociali rigide tra quali non era possibilemuoversi, ascendere o discendere.

    "'atto rivoluzionario non rappresenta altro ce la dialettica, l'azione negativamente

    distruttiva di uno stato di cose immobile e sterile.

    "a situazione postrivoluzionaria il negativo, il movimentato, la frammentazione dello

    stato di cose precedente in tante piccole azioni autonome ce si scontrano, si incontrano, si

    contrastano, il dar vita a nuovi ordini, nuove dinamice.

    / tal proposito Hegel loder %apoleone paragonandolo ad /lessandro agno ed a iulio

    0esare, come riformatore, come creatore di un nuovo ordine dinamico; %apoleone infatti

    introdurr il codice civile, la propriet privata, il divorzio, tutti strumenti per trasformare

    una situazione da statica a dinamica, da positiva a negativa.Hegel, per&,si ricreder presto accorgendosi ce, con %apoleone, la *rancia, da paese

    rivoluzionario ed esportatore degli ideali di democrazia e libert, era diventata un paese

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    annessionista e ce l'azione rivoluzionaria si era di nuovo positivizzata in una forma di

    governo e di societ non molto dissimili dalle precedenti.

    /nce la guerra, per Hegel, dialettica; proprio il modo in cui gli )tati si rapportano tra di

    loro. "'atto bellico , da una parte, il voler affermare la propria supremazia sull'altro, d'altra

    parte l'azione negativa di distruzione di una staticit caratterizzata da linee di confine,

    forme di governo, dinastie, usi, costumi ecc.

    3ivenuto, ormai sessantenne, rettore dell'universit di

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    qualunque altra cosa. #' il tutto.

    Hegel ciama -intelletto modo di pensare ce d vita al processo di isolamento della

    determinazione, limitandola e rendendola finita.

    Cgni determinazione viene cio pensata dall'intelletto come totalmente separata da

    qualunque altra, ad esempio il significato di -vita viene considerato a sD stante,

    separato persino dal significato di -morte; Hegel ritiene ce il senso comune, la

    scienza, la religione, le forme errate di filosofia si muovano tutte all'interno di questa

    concezione, all'interno dell'intelletto.

    !n un certo senso, criticando questa tendenza, come se Hegel riprendesse il concetto

    diplemos#racliteo, la convinzione secondo cui nessun aspetto della vita pu& esser

    considerato senza collegarlo al suo opposto; sempre sulla stessa falsa riga si potrebbefare un'analogia traplemose dialettica: entrambi sono uno scontro tra due opposti

    dal quale nasce una consapevolezza pi$ ampia; questa considerazione ci accompagna

    fino alla fine del terzo momento.

    Bui siamo quindi nel pieno campo del Positivo, del fisso, del totalmente separato.

    8+ %el secondo momento ogni determinazione dell'intelletto si autosopprime e diventa

    il proprio opposto, si nega totalmente. Riprendendo l'esempio precedente: la vita,

    isolata com' dalla morte, non pu& presentarsi come negazione della morte, poicD

    ci& implicerebbe un collegamento tra le due, una relazione. "a vita a questo punto,

    ricercando il proprio opposto (non potendo esistere senza+ e non trovandolo finisce

    col negarsi, opponendosi a se stessa diventando essa stessa la morte. Buesto pu&

    valere per qualunque dicotomia (benemale, !o%on !o, soggettooggetto, 3io

    mondo, ecc.+. 0os1 ogni determinazione intellettuale finisce col diventare il proprio

    opposto, cio si contraddice; ogni determinazione intellettuale una contraddizione.

    Buesto secondo momento il momento dialettico in assoluto, l'assoluta negazione

    del positivo, la negazione della cosa per come e la sua trasformazione nel proprio

    opposto, Hegel lo ciama momento -negativo razionale.

    =+ !l terzo momento ciamato da Hegel momento -speculativo o -positivo

    razionale; la ragione come unit degli opposti (il ce non significa ce i due

    opposti sono identici+, il rendersi conto ce l'esistenza di una determinazione

    comporta l'esistenza del suo opposto e ce, allo stesso modo, l'isolamento di una soladelle due non fa ce contraddire la determinazione stessa. "a contraddizione viene

    eliminata solo se i due opposti vengono tolti dall'isolamento e messi in correlazione,

    viene quindi eliminato l'elemento dell'assolutezza.li opposti come assoluti sono contraddittori, ognuno diviene l'opposto di se stesso .

    Per eliminare la contraddizione bisogna concepire -l'unit delle determinazioni nella

    loro opposizione dice Hegel.

    Eutto ci& si pu& ance applicare all'uomo, o meglio, all'!o; con questa affermazione

    torniamo al carattere epistemologico dell'idealismo egeliano e dell'opposizione tra Positivo

    e %egativo. i a partire da )celling si elabora una teoria della conoscenza basandosi sul

    punto iniziale costituito dall'autocoscienza, la coscienza di sD, la coscienza del proprio !o;

    secondo questa linea di pensiero devo prima conoscere me stesso, poi pensare me stessocome indissolubile dalla realt ce conosco (cio posso conoscere la realt in quanto sono io

    ce la conosco+ ed in questo modo avere una base solida per poter affermare di conoscere la

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    realt. !n altre parole per pretendere di avere conoscenza devo, in primo luogo, avere

    coscienza di me stesso, autocoscienza.

    Hegel articola il processo di autocoscienza sui tre punti gi analizzati:

    5+ Parto da me, dal me stesso positivo, statico, dal me ce conoscomanonconosco, dal

    me ce mi noto (Hegel ripudia il concetto di -noto indicandolo come qualcosa di

    cui non si a la minima conoscenza, ma ce si presume di conoscere ingannando se

    stessi+. #' il momento Positivo.

    8+ Cra nego me stesso, nego la mia positivit ed esco da me stesso osservandomi e

    prendendo coscienza del me stesso appena negato come di -altrodame; questo ilmomento intermedio, il divenire, il Puro %egativo, quel momento intermedio ce, a

    detta di Hegel, terrorizza i filosofi.

    !n questo momento mi osservo, mi vedo, mi conosco come altrodame e mi

    arriccisco della mia negazione. #' il momento di massima speculazione in Hegel.

    =+ %ell'ultimo momento il mio !o ritorna in se stesso, io ritorno in me stesso, in

    quell'-altrodame ce ormai non pi$ altro, ma il mio stesso !o arriccito della

    propria negazione.

    Ho preso coscienza di me stesso, o preso autocoscienza. !l primo passo verso la

    conoscenza.

    )iamo cos1 ritornati al Positivo, il processo continuer per ogni aspetto della realt ce vorr&

    conoscere, uscendo da me stesso, negandomi e poi ritornando arriccito della negazione.

    Eesi/ntitesi e )intesi.

    )i conclude qui la nostra discussione, abbiamo mostrato come la dicotomia tra Positivo e

    %egativo e la loro relazione dialettica costituiscano un tratto fondamentale delle teorie di

    Hegel il quale ne ravviser l'azione ad ogni livello della realt.

    Bibliografia

    .F.*.Hegel, -"a *enomenologia dello )pirito, #inaudi

    #. )everino, -"a filosofia dai reci al %ostro Eempo G "a filosofia moderna, Rizzoli

    Repubblica, !l 0aff *ilosofico, -Remo