Portfolio...da Maria Causa e Paolo Fraternali, 20-23/03/2017, Accademia di Belle Arti di Venezia...

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Ilaria Salvagno Portfolio

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Ilaria Salvagno

Portfolio

Ilaria Salvagno nasce l’8 Luglio 1993 a Venezia dove attualmente vive e lavora.Diplomatasi presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia in Grafica d’arte nel Marzo del 2019, prosegue a

tutt’oggi la sua attività di ricerca artistica ed espressiva volta a scandagliare il concetto di Corpo utilizzando diversi media quali il disegno, l’incisione, la pittura, la scultura e la fotografia,

e che esperisce attraverso il linguaggio della performance e dell’improvvisazione.

Formazione2019 – Laurea in Arti Visive e discipline dello Spettacolo, corso di II livello in Grafica d’arte, Accademia di Belle Arti di Venezia2017/ 2018 - Erasmus +, Hear, Haute Ecole d’art du Rhin, Strasbourg (Fr)2016 – Laurea in Arti Visive e discipline dello Spettacolo, corso di I livello in Grafica d’arte, Accademia di Belle Arti di Venezia2011 – Diploma di maturità artistica, Liceo Artistico Statale di Venezia

Mostre colettive2019 - To be here and there (cantieredivaia), 12/07-22/09/2019, Forte di Monte Ricco, Pieve di Cadore, a cura di Gianluca d’Incà Levis e Evelyn Leveghi, Dolomiti Contemporanee2019 - I’m my body, I’m my memory, 20-24/06/2019, Venezia, Officine Forte Marghera Gallery, a cura di Action Hybride2018 - Incroyable mais frais, 19-27/05/2018, Strasbourg, La Semencerie, a cura di Ateliers ouverts Strasbourg2017 - She, Contemporary International Female’s Graphic Artist Exhibition, 1+1 Art center, Beijing, China2017 - Guardatemi il più possibile, Venezia, Cà Pesaro Galleria Internazionale di arte moderna, a cura di Elisabetta Ba-risoni e Alessia Del Bianco2017 - Forme in mutamento, Premio Rotary Arte e cultura 2017 per la giovane incisione contemporanea, Venezia, Biblio-teca Nazionale Marciana, a cura di Aldo Andreolo2016 -Vivarium, linguaggi della grafica d’arte contemporanea all’Accademia di Belle Arti di Venezia, Venezia, Magazzini del Sale 3, a cura di Giuseppe Fabio De Liso, Alice Fasano, Amalia Nangeroni, Andrea Stegani, Menghan Zou2016 - Premio Rotary arte e cultura per la giovane incisione contemporanea, Venezia, Cà Pesaro Galleria Internazionale di arte moderna, a cura di Diego Vianello2016 - Inspiro, SGGallery, Scuola Internazionale di Grafica, Venezia, a cura di Stefano Mancini, Farbod Ahmadvand

Esperienze professionali2019 - Performance Azione di cura, per Caduca permanenza, 12/07/2019, Forte di Monte Ricco, Pieve di Cadore, in occasione dell’esposizione To be Here and There, a cura di Dolomiti Contemporamee, 2018 - Residenza artistica in La Semencerie, 01/07/2018-31/08/2018, Strasbourg (Fr)2017 - Assistente all’insegnamento, corso di Anatomia artistica, prof. Mauro Zocchetta, Accademia delle Belle Arti di Venezia2016 – Performer in Come disinnescare una bomba, di Miriam Secco, 04/02/2016, Fondazione Bevilacqua La Masa Comune di Venezia2015 – Performer in Repetitive Walk, di Hamish Fulton, 22/11/2015, Palazzo Ducale, Venezia2015 - Performer in The School of Narrative Dance, Public Parade , di Marinella Senatore, 11/08/2015, Venezia

Workshops2019 - Somatics, Improvisation and the Poetics of Performance, tenuto da K.J.Holmes, 12-16/06/2019, CTR Centro Teatrale di Ricerca, Venezia2019 - Passaggio al corpo, tenuto da Marianna Andrigo, 7-14-21-28/05/2019, C32 performing art work space, Forte Marghera, Venezia 2019 - Techniques of Resistance, tenuto da Asaf Bachrach, 19-22/05/2019, Nest, Padova 2019 - ImproVe - Festival d’improvvisazione, tenuto da Gabi Morales, Armand Deladoey, Giovanni Mancuso, 02-05/05/2019, CTR Centro Teatrale di Ricerca di Venezia 2017 - Workshop Non toxic printmaking, tenuto da Fabiola Mercandetti, Pablo Delfini, Eva Figueras Ferrer, curato da Maria Causa e Paolo Fraternali, 20-23/03/2017, Accademia di Belle Arti di Venezia 2016 - DARE VOCE, tenuto da Massimiliano Balduzzi, 20/02/2016, Sala Cantastorie Sacca Fisola, Venezia 2015 - Workshop di intaglio a bulino, tenuto da Fabiola Mercandetti e Marco Innocenzi, curato da Maria Causa, 13-16/04/2015, Accademia di Belle Arti di Venezia 2010 - Workshop di serigrafia, tenuto da Ece Iyigun Pittarello, 02-07 / 08/2010, Scuola Internazionale di Grafica di Venezia

Autorizzo il trattamento dei miei dati personali ai sensi del D.lgs. 196 del 30 giugno 2003

Nel mio lavoro elaboro la mia visione rispetto l’ampio ed intricato mondo dell’umano. Con tale scopo ho individuato nel suo corpo la sua allegoria: materia ricca e complessa, il corpo dell’uo-mo ne assume al contempo i valori di simbolo e di metafora.Il corpo riflette le molteplici sfaccettature dell’umano, dal mondo intimo ed interiore dell’individuo, alla realtà a lui esterna, quella che lo circonda, ma anche al campo delle sue manifestazioni, del suo agire, del suo trasformarsi e quindi al suo moto.Di conseguenza, riconosco come Corpo anche il movimento, il quale nel mio lavoro si fa luogo di possi-bilità, ambiente in cui, e per mezzo del quale, si genera una narrazione.Struttura fisica in continua mutazione, il corpo è involucro e anima portante allo stesso tempo; costitu-isce l’animale, quindi l’uomo, così come la pianta, la vegetazione. Nel mio lavoro attingo principalmente dal mondo delle arti sceniche, del teatro o della danza, per trova-re quell’incontro tra individuo, spazio e forme relazionali che cerco. Per questo, molto spesso mi servo di video e foto di spettacoli di danza e di teatro, o dei miei ricordi rispetto alle mie esperienze nell’ambito del teatro o della performance. Potrei quindi tradurre il mio intero processo creativo come una sorta di elaborazione del mio vissuto.Nelle immagini qui presentate mi sono misurata con il tema del movimento e del rapporto che intercor-re tra l’umano e lo spazio naturale.

2019, Une friche, acquaforte, acquatinta, punta secca su lastra di zinco, 500 x 700 mm

2019, Senza titolo, stampa litografica, graffite, pittura a olio, 350 x 500 mm

2019, Senza titolo, graffite, pastello a olio, pittura acrilica e a olio su carta, 200 x 200 mm (4)

2019, Senza titolo, graffite, acrilico e olio su carta, 320 x 380 mm

2019, Senza titolo, stampa digitale, graffite, acrilico e olio su carta, 297 x 210 mm

2018, Corpo in movimento, graffite, pastello nero, pantone, pittura a olio su carta, 200 x 200 mm (6)

2018, Corpo in movimento, graffite, pastello nero, su carta, 200 x 200 mm (5)

La serie di quattro disegni Senza titolo nasce da un preciso studio anatomico volto all’analisi del movimento del corpo umano nell’atto comune di scendere una gradinata, o un ponte, nel caso di Venezia. A seguito, ho operato ad una sovrapposizione degli studi anatomici tramite delle stape digitali su fogli di acetato. Delle immagini emerse, impasti di linee e strutture, ne ho successivamente scelto e tracciato dei frammenti, ritagli di corpo scelti istintivamente nella velocità dell’atto disegnativo.Questa disarticolazione di movimenti, gesti ed intenzioni, frammentati e poi ricomposti secondo la logica dell’istinto, hanno creato nuove forme di Corpo.

2018, Studio anatomico, rielaborazione digitale di disegni su carta, 700 x 500 mm

2019, Senza titolo, graffite su carta, 200 x 200 mm (4)

2019, Serie: Che cos’è Corpo, graffite, pastello, pittura a olio su carta, 200 x 200 mm

Spesso quando un albero cade, una parte delle sue radici rimane agganciata alla terra e permette alla pianta di continuare a vivere. Seppur disteso e quasi totalmente sradicato, l’albero assume una nuova forma, diviene qualcosa d’altro. La sua caduta presuppone una trasformazione, una sorta di rinascita e quello schianto ac-quisisce il valore di possibilità. Tra la caduta e la salita, tra la verticale e l’orizzontale esiste un corpo, il Corpo di Vaia.Questo progetto dal titolo Caduca permanenza si pone come un racconto del fenomeno, una registrazione vi-siva e sensoriale di ciò che è avvenuto e del processo che questo accadimento ha iniziato. L’acqua della tempe-sta si percepisce forte man mano che si scende nella stanza La Caponiera del Forte di Monte Ricco, attraverso quell’umido verde di cui la pietra s’impregna; io invece parlo del vento attraverso un azione di cura e di ricostru-zione, quale si propone d’essere questa installazione.Una memoria frammentata che scorre dall’alto al basso e viceversa, lungo una corda, un’altra radice, un’altra idea di albero; e la sua superficie viene coperta, curata, cucita, da disegni, dipinti e fotografie che indagano i termini “caduta” e “caducità”, le prime conseguenze del vento.Tanto caduca ed eternamente trasformabile è la natura, quanto lo sarà questo progetto: la carta assorbirà l’u-midità della stanza, perderà struttura e forma iniziali, cambierà stato, si piegherà, diventerà qualcosa d’altro, ed ogni foglio incontrerà l’altro, e la corda, e di nuovo la stanza in un circolare e continuo flusso che contraddistin-gue il corpo, sia esso naturale, animale o umano.

In occasione dell’inaugurazione della mostra To be Here and There presso il Forte di Monte Ricco di Pieve di Cadore a cura di Gianluca d’Incà Levis e Evelyn leveghi e Dolomiti Contemporanee, ho voluto porre l’accento sul gesto del cucire, attraverso Azione di cura, una performance della durata di mezz’ora.Durante la performance il visitatore era lasciato libero di aggirarsi per la stanza, osservare i frammenti di ca-duta, i disegni e i dipinti presenti nell’installazione, mentre io operavo alla cucitura di ulteriori elementi lungo le corde. Il gesto rimandava ad un contesto intimo, casalingo, dove il cucire ricordava l’amorevole cura del rattoppo, della guarigione, mentre restituiva la verticalità di un corpo sotto una sua nuova forma.

2019, Caduca permanenza, installazione: disegni e pitture su carta, corda , filo di cotone, h.380 cm

2019, Performance Azione di cura, 30’, per Caduca permanenza, Forte di Monte Ricco, Dolomiti contemporanee

OM-BILICO è un progettto nato in occasione con il Festival d’arte pluridisciplinare “I am my body, I am my memory” tenutosi per la sua prima tappa, dal 20 al 24 Giugno 2019, presso Officine Forte Marghera Gallery di Venezia, e promossa dal collettivo internazionale di artisti Action Hybryde.

L’ombelico è la nostra prima ferita. E’ una cicatrice, cucita, per ognuno in modo diverso.E’ corpo, mozzato, gomitolo di pelle ritorto su se stesso, e si nasconde, rimane accucciato al centro del ventre. E’ il primo taglio, la prima violenza, è il segno di quella separazione tra corpo dell’uno e corpo dell’altro.Cade, muore, si spezza, ma ancor prima una lama lo sgozza, quel legame, quell’allacciatura tra madre e figlio. E’ un pezzo di un “mai più” che col tempo è stato dimenticato. Sotto ai vestiti, all’acqua e al sapone, rimane una ferita che ci si scorda di avere, ma che porta il ricordo di una morte nella nascita.Per un attimo, nel nostro breve tempo, siamo stati due.Poi un’amputazione, il segno della fine, un punto nel ventre che ha interrotto l’unione.Ora ne resta una reliquia, un cimelio di pelle al centro del corpo. Ombelico è la nostra memoria.Per la realizzazione di questo progetto ho chiesto ad alcune persone di guardare il loro ombelico.Ho fermato nel tempo attraverso una fotografia questo gesto così privato cercando di non interrompere quel dialogo, per alcuni del tutto nuovo.Ho chiesto di farlo nel luogo da loro percepito come il più intimo per richiamare la stessa intimità del gesto: sono quindi entrata nelle loro case, ho studiato angoli di luce, ritagli di cucine, di camere da letto, scaffali di libri e le forme naturali di ambienti esterni.Attraverso questa ricerca ho voluto indurre i partecipanti a porre attenzione verso quel centro ferito del loro stesso corpo, al fine di restituire a quella cicatrice il giusto valore.

2019, OM-BILICO, fotografia e stampa digitale, 10 x 20 cm (10)

Contatti:

[email protected]

+39 3487696711

©Ilaria Salvagno 2019