Ponte Settembre

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Settembre 2012 - numero 2 - anno XXVIII

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Ponte di Settembre 2012

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Page 1: Ponte Settembre

Settembre 2012 - numero 2 - anno XXVIII

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Le “nostre! Olimpiadi 2012 - Pagina 7

Curiosità e interesse - Pagina 13

Riflessioni di un volontario - Pagina 6

La Casa informa

22 10 anni di via Marconi

33 Intervista a ...

55 Comitato Editoriale

66 Riflessioni di un volontario

Progetti

77 Le “nostre” olimpiadi 2012

88 Mestieri con la valigia - concorso UPIPA 2012

99 Emigranti

1010 Adio - Addio

1111 Riflessioni e strategie

1212 Sferruzzando ...

1313 Curiosità e interesse per i funghi

Ricordi

1515 Sposalizi e matrimoni

Attività

1717 News dal gruppo orto

1919 Visita al museo dell’aeronautica G. Caproni

2121 Civezzano. 20 luglio 2012

2323 Effetto cinema

2525 La ginnastica di gruppo

Poesie

2626 Còt e magnà

2727 Nel cuore di casa

A stretto giro di posta

2828 Grazie

2828 Per conoscerci un po’

SOMMARIO

in anteprima ...

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EDITORIALE

E’ davvero fausta la ricorrenza che ci trova riuniti oggi, 15 settembre 2002, in occasione dell’inaugurazione di questa opera che con soddisfazione definisco “prestigiosa”, che ha richiesto ben 4 anni di intenso la-voro, cui hanno concorso imprese, tecnici, artigiani ed operai su progetto e direzione lavori dell’architetto e sociologo Dario Roat, e sembra persino impossibile pensare che dai primi disegni sia potuto sorgere un complesso quale quello che tutti noi abbiamo sotto gli occhi, così funzionale, armonico, ben strutturato, piena-mente rispondente a tutti quei requisiti che sono richie-sti a norma di legge per le Residenze Sanitarie Assi-stenziali a favore delle persone disabili e anziani. È una gioia comune, quindi, quella che viviamo oggi e penso che questa data rimarrà degna di essere iscritta nella storia locale. Finalmente è stato possibile riunire tutte le persone che fino a questo momento erano divise tra Pergine e Susà. In un tempo che si presume non sia ormai troppo lontano, sarà anche realizzato il Centro servizi facente parte del piano generale di sviluppo che il Consiglio di Amministrazione si è dato già da tempo e si completerà con il collegamento degli interrati tra le tre strutture. Nella saggezza popolare si fa un passo alla volta e solo così si arriva, vorrei auspicare alla meta agognata. (…) La Casa di Riposo che ha toccato secoli di storiche vicende, è ora sotto i nostri occhi in chiave moderna e funzionale. Questo edificio poi si articola in spazi ampi e comodi, tutti attrezzati, ha al suo attivo camere spaziose e piene di luce, varie aree di servizio, ambulatori e spazi per le attività sociali, il tutto realizza-to in termini di sicurezza, riservatezza e tecnologie in-novative. Esistono soggiorni, sale da pranzo, servizi assistiti, locali di servizio per il personale di assistenza, locali per attività occupazionali. Senza contare la bel-lezza estetica di marmi policromi, delle ampie vetrate, di balconi che recingono perimetralmente la casa e consento di godere di un panorama a 360° sulle bellez-ze paesaggistiche locali. Le ampie e luminose vetrate sono incorniciate da tendaggi finemente drappeggiati e il tutto dà un’impressione di autentica “Casa” da poter godere e vivere. Un ulteriore abbellimento, viene confe-

rito alla facciate da balconi fioriti. Una nota a sé merita la cappella che sarà dedicata a S. Barbara. La cappella che prende una discreta luce dal soprastante cavedio, a ragione avrà questa specifica denominazione, date le lontane origini del primigenio Ospedale di S. Spirito, voluto dalla Società dei minatori, dei quali barbara è la santa patrona. Ma fredde rimarrebbero le pur belle mu-ra, se mancasse la presenza di quel sostanziale sub-strato che verrà fornito dal supporto del personale che contribuirà al benessere effettivo di questi anziani e sarà attento nei confronti degli Ospiti ai quali sarà offer-to un generoso aiuto di solidarietà in termini di cordialità e di vera attenzione che non si limiterà alle sole cure fisiche, ma darà sempre segni di amicizia e di simpatia, anche nei casi in cui potrebbe essere difficile offrirli. (…) In un ambiente così confortevole, tutti gli operatori si troveranno a lavorare in condizioni ottimali ed auspi-chiamo davvero che questo aumenti se possibile, la qualità delle prestazioni in termini di autentica dedizione alle persone più deboli e malate e sole, per le quali, in definitiva, l’opera è stata voluta. Confido che la festosità di questo incontro non si fermi alla giornata odierna, ma possa dilatarsi e proiettarsi nei tempi a venire, traendo ogni giorno nuovi spunti e nuova fantasia per un servi-zio e una ospitalità che possano essere corrispondenti ad un’istituzione che ha così antiche origini e che già nei secoli passati sapeva rivolgere attenzioni particolari alle persone bisognose di aiuto e di cure. L’augurio è, naturalmente, che si riesca davvero, in questo ambiente, a dare vita agli anni e un calore di casa e di famiglia a tutto il complesso che oggi viene inaugurato in un clima di festa che non dovrà fermarsi all’oggi, ma che potrebbe diventare un obiettivo per l’impostazione delle attività giornaliere sotto l’egida del nuovo, del divertente, del creativo, con l’aiuto di tante persone esterne, volontari o parenti, che sappiano ve-ramente dedicarsi agli altri, cosa del resto già collauda-ta nella struttura di via Pive. (…) (tratto da “Inaugurazione della nuova struttura di via Marconi” di Dario Beber)

di MARCO CASAGRANDE

ANNI DI VIA MARCONI

Il giorno 15 settembre 2002 veniva inaugurata la nuova struttura residenziale di via Marconi

quale tassello della oggi ultimata “Cittadella dell’Anziano e dei servizi alla persona”. Si ripor-

ta, quale testimonianza, l’articolo dell’allora Presidente Dario Beber pubblicato sull’edizione

di Natale 2002 dell’Eco della Casa di Riposo.

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LA CASA INFORMA

Da quanto tempo ammini-

stra/lavora in questa

azienda?

Dal 2001 nel Consiglio di

Amministrazione e fino al

2005, due anni in Consiglio

Comunale e da circa 2 anni

come Presidente di questa

A.P.S.P.

Che lavoro le sarebbe pia-

ciuto fare quando era

bambino?

Infermiere nei reparti neo-

natali.

Quali sono le soddisfazio-

ni più grandi della sua vi-

ta?

Essere diventato presidente

dell’A.P.S.P. e fare volonta-

riato

3 oggetti di cui non può

fare a meno:

Il pallone, le automobili e il

telefono

Che cosa fa nel tempo li-

bero (sport, passioni,

hobby)?

Allenatore di calcio, volon-

tario, vado a nuotare, possi-

bilmente al mare (cha ado-

ro!) e stare con la famiglia.

Quali progetti ha in mente

per il futuro dell’APSP

Santo Spirito?

Dare sempre il massimo

per i nostri ospiti, cercando

di farli sentire sempre come

a “casa”.

I progetti strutturali sono già

in cantiere e saranno delle

piacevoli sorprese, per la

nostra sempre più grande

“Cittadella dell’anziano”.

3

INTERVISTA A ...

MARCO CASAGRANDE: Presidente

L’INTERVISTA

Mercede intervista il Presidente e il Direttore

Come in un teatro spesso ci si sofferma sulla bravura de-

gli attori, sulla sceneggiature, sui costumi e non sulla mac-

china scenica retta da regista, tecnici, costumisti, sceneg-

giatori, anche sulla nostra A.P.S.P. ci sono alcuni attori

nascosti che difficilmente riusciamo a conoscere e ricono-

scere. Queste interviste, che verranno proposte ad ogni

numero de Il Ponte, mirano a far emergere questi perso-

naggi sommersi, nel loro lavoro di ogni giorno, nelle loro

idee e passioni. Cominciamo in questo numero con i primi

attori, con l’apice della nostra azienda.

Impariamo a conoscere in queste prime interviste il Presi-

dente, Marco Casagrande e il Direttore Giovanni Bertoldi.

Page 5: Ponte Settembre

Cognome: CASAGRANDE

Nome: MARCO

Età: 52 ANNI

Professione: OPERATORE

SOCIO ASSISTENZIALE

Stato Civile: CONIUGATO

Carta d’identità

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Da quanto tempo ammini-

stra/lavora in questa

azienda?

Lavoro in Casa di Riposo di

Pergine dal 1° luglio 1998 e

sono stato nominato diretto-

re il 1° novembre 2002.

Che lavoro le sarebbe pia-

ciuto fare quando era

bambino?

Il contadino

Quali sono le soddisfazio-

ni più grandi della sua vi-

ta?

La famiglia e il lavoro

3 oggetti di cui non può

fare a meno:

La cravatta, il telefono e un

bel libro

Che cosa fa nel tempo li-

bero (sport, passioni,

hobby)?

Cerco di stare il più possibi-

le con le mie tre figlie

(Martina, Elisa e Arianna),

mi piace sciare e andare in

montagna.

Quali progetti ha in mente

per il futuro dell’APSP

Santo Spirito?

Farla diventare il punto di

riferimento per quanto ri-

guarda i servizi socio-

sanitari delle nostre comuni-

tà ampliando l’offerta dei

servizi anche al domicilio.

Cognome: BERTOLDI

Nome: GIOVANNI

Età: 40 ANNI

Professione: DIRIGENTE

Stato Civile: CONIUGATO

IL DIRETTORE

GIOVANNI BERTOLDI: Direttore

IL PRESIDENTE

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COMITATO EDITORIALE

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Perché? La comunicazione è alla

base di una buona accoglienza.

E' importante per la nostra

A.P.S.P. che le informazioni date

siano chiare, puntuali e accessibi-

li da parte di tutti. I vari mezzi co-

municativi utilizzati devono esse-

re in grado di raggiungere vec-

chie e nuove generazioni. E' per

ampliare le modalità di comunica-

zione e per renderle più efficienti,

piacevoli, accessibili che nasce il

comitato redazionale dell'A.P.S.P

Santo Spirito.

Chi? Il nostro comitato editoriale

è composto da cinque persone.

Lo formano il direttore della casa,

Giovanni Bertoldi, la responsabile

della qualità Cristina Bolgia, la

responsabile del servizio anima-

zione Giovanna Meneghini, l'OSS

Fabrizio Cestari e il fisioterapista

Andrea Zuccatti. E' un gruppo

eterogeneo, che ben rappresenta

la varietà delle professioni impe-

gnate nell'A.P.S.P.

Cosa fa? Si occupa della reda-

zione di documenti dell'A.P.S.P.

Santo Spirito, dandone uniformità

nel contenuto e nella struttura

(bilancio sociale, carta dei servi-

zi). Ha progettato e realizzato il

sito internet dell'azienda

(www.apsp-pergine.it) che aggior-

na costantemente. Vi invitiamo a

visitarlo e a scoprirne le numero-

se risorse. Il comitato si occupa

della redazione periodica del gior-

nalino "Il Ponte" in tutte le sue

fasi: raccolta dei contenuti, orga-

nizzazione, scrittura e stesura di

testi, impaginazione. Controlla

l'efficienza e la visibilità di tutti gli

strumenti informativi dislocati nel-

le diverse strutture: bacheche,

cartelloni informativi, brochure e

depliant.

Come? I componenti del comitato

hanno partecipato ad un percorso

di formazione specifico,

"Progettare in forma partecipata

la comunicazione in A.P.S.P.",

mirato all'acquisizione delle com-

petenze necessarie all'assunzio-

ne del proprio ruolo e all'adempi-

mento dei propri compiti. Ciascu-

no mette a disposizione le proprie

capacità tecniche, espressive,

organizzative.

Dove? Presso la palazzina servi-

zi di via Marconi è la sede del co-

mitato editoriale. Se volete inviar-

ci dei contributi per la redazione

de "Il Ponte" o comunicarci dei

suggerimenti potete farlo contat-

tando uno qualsiasi dei membri

del comitato editoriale oppure in-

viando una mail all'indirizzo di

posta redazioneilponte@apsp-

pergine.it

PERCHE’, CHI, COSA FA, DOVE E COME di Andrea Zuccatti

L’A.P.S.P. ha pubblicato

un catalogo che presenta

le opere realizzate con la

collaborazione degli stu-

denti dell’Istituto d’arte A.

Vittoria di Trento.

Sfoglialo su sito

www.apsp-pergine.it op-

pure richiedilo presso l’Uf-

ficio Amministrazione.

Ricordi in arte

Presidente:

Giovanni dott. Bertoldi

Direttore:

Cristina Bolgia

In redazione:

Fabrizio Cestari

Giovanna Meneghini

Andrea Zuccatti

Carta d’identità

Page 7: Ponte Settembre

LA CASA INFORMA

RIFLESSIONI DI UN

VOLONTARIO di Renzo Rossi (gruppo lettura)

RENZO: Bondì, Romano, son tornà!

ROMANO: Chi elo?

mi squadra da capo a piedi, poi mi riconosce

IL DIALOGO

Questo il dialogo tra me che tor-

navo dalla mia vacanza (un po'

lunghetta per la verità … ma mi ci

voleva proprio) ed il Sig. Roma-

no. Lì per lì non ci ho pensato,

ma poi questo breve discorso mi

è parso importante tanto da do-

ver fermare un’ attimo la mia at-

tenzione e fare una riflessione.

Caspita: che bello, ho pensato da

prima: hanno sentito la mia man-

canza! Allora non vengo qui per

niente! Poi mi sono accorto di

aver peccato di presunzione: non

era di me che si aveva nostalgia:

era la mancanza della lettura del

libro “I Promessi sposi” che man-

cava! Da qui ho tratto una lezio-

ne che, come volontario

AVULSS, avrei dovuto già da

tempo elaborare ed imparare:

non è tanto importante ciò che io

faccio ma come lo faccio e quan-

to di quel che faccio riesco a

trasmettere al mio Gruppo e

quanto riesco ad interessarli e

ad appassionarli! A questo pun-

to non mi resta che ringraziare il

Sig. Romano che mi ha dato mo-

do di poter guardare dentro me

stesso dandomi il modo di capire

l’ utilità dell’ opera di noi volontari!

6

ROMANO: Oh! Finalmente. L’ era ora, se sentiva

la mancanza …

l’ è propri bel el libro che ‘l ne leze!

RENZO: Ah! Son propri content che ‘l ve piasa

e sperente che ‘l ghe piasa anca ai

altri che così i pol pasarse via l’ oca

per ‘n oreta. Ben, ben, ne veden pu

tardi alora!

ROMANO: A che ora?

RENZO: Ma .. fra vinti minuti zirca, verso le trei

e meza … le trei e quaranta … a do-

po, alora, a dopo!

Page 8: Ponte Settembre

Dal 15 al 19 giugno 2012 a Castello Tesino si sono svolte le tradizionali “Olimpiadi

dell'Anziano”, giunte ormai alla loro 16° edizione. Quest'anno non abbiamo fatto

grandi risultati ma per noi è stata l'occasione di fare delle belle uscite giornaliere in

una splendida località, quella de “La Cascatella”, che ci ha regalato giornate

stupende.

LE “NOSTRE” OLIMPIADI 2012

FOTO DI

GRUPPO

Siamo tutti pronti per

scendere in campo!

LA PESCA

La concentrazioni di

tutti è altissima.

LA CORSA

Antonia, coadiuvata da

Giorgio,

IL SOPRALUOGO

Casimiro prende confi-

denza con il territorio

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Page 9: Ponte Settembre

I l tema del concorso

proposto da Upipa (Unione

Provinciale Istituzione Per

l’Assistenza) per l’anno

2012 è “Mestieri con la vali-

gia”. Anche quest’anno ab-

biamo scelto di partecipare.

L’obiettivo del concorso è

stimolare la narrazione, la

rielaborazione e l’esperien-

za diretta degli anziani rela-

tivamente alle storie di emi-

grazione, dove i protagonisti

sono i ricordi degli anziani

con i loro vissuti, i loro sen-

timenti e le emozioni che

hanno accompagnato sia

chi partiva lasciando la pro-

pria terra per cercare lavoro

e fortuna, ma anche chi ri-

maneva in attesa. Si richie-

de un’attenzione particolare

ai mestieri che per la loro

scarsa remunerazione han-

no favorito l’emigrazione,

ma anche a quelli esportati

attraverso l’emigrazione che

ne hanno favorito il succes-

so, con uno sguardo sulle

modalità di trasmissione di

questi mestieri tra le gene-

razioni. Per il gruppo di ani-

mazione e i numerosi volon-

tari che ci supportano rap-

presenta un percorso di ri-

cerca e di crescita persona-

le, ma anche un’occasione

per offrire ai nostri residenti

l’opportunità di mantenere

vivo l’interesse per la cultu-

ra e le tradizioni trentine.

Per questo si propongono

serate culturali, gruppi di-

scussione e laboratori

espressivi-figurat-ivi finaliz-

zati a sviluppare i molteplici

aspetti che il tema del con-

corso offre. Non sarà sem-

plice trovare un modo origi-

nale di presentare i preziosi

documenti che via via nel

corso dell’anno raccogliere-

mo, ma siamo già all’opera

e, come sempre, cerchere-

mo di fare del nostro meglio

mettendocela tutta.

8

MESTIERI CON LA VALIGIA

CONCORSO U.P.I.P.A. 2012

di Giovanna Meneghini

PROGETTI

Page 10: Ponte Settembre

L ’Italia da paese di

emigranti è diventata terra

di immigrati. Il benessere

seguito all’era dell’emigra-

zione lo dobbiamo anche a

figure coraggiose e avven-

turose che hanno scelto di

cercare fortuna altrove. Nel-

la seconda metà dell’otto-

cento l’agricoltura era vera-

mente misera. La Valsuga-

na, come tutto il Trentino,

consisteva in piccoli appez-

zamenti a conduzione fami-

gliare. Campi di cereali, pa-

tate e foraggere, suddivisi

da siepi, stradine sterrate

con qualche gelso a deter-

minare i confini. Terra molto

avara dove l’esistenza si

trascinava tra difficoltà indi-

cibili. Le famiglie erano ric-

che solamente dei figli. Mol-

te abitazioni non erano do-

tate di un servizio igienico

né di una vasca da bagno.

Alla miseria e alla fame c’e-

ra un’unica soluzione: l’emi-

grazione. C’è motivo di cre-

dere che coloro che lascia-

rono il paese abbiano tenta-

to prima di trarre dalla terra

la sussistenza, ma che una

serie di calamità naturali ab-

biano vanificato le loro

aspettative. “I nostri attivi e

intraprendenti montanari

emigrano cacciati dal suolo

ingrato” così si esprimeva

un nostro illustre concittadi-

no: Vittorio de Riccabona,

lucida mente di economista

(Cavalese 1844, Trento

1927).

Il triste esodo iniziò già nel

1870. Le prime mete furono

le terre dell’America del

nord e del sud. Gli emigranti

portavano in un baule i po-

chi indumenti che avevano.

Il costo del lungo e avventu-

roso viaggio veniva talvolta

pagato con il denaro preso

a prestito o con il ricavato

della vendita di un pezzo di

terra. Giunti a destinazione

in un paese sconosciuto,

dove la mancata conoscen-

za della lingua creava enor-

mi difficoltà per l’inserimen-

to nel nuovo ambiente, non

era semplice trovare lavoro.

Molti affrontarono il duro e

malsano lavoro nelle minie-

re. Tra loro era diffusa la

silicosi e qualcuno rimpa-

triava segnato dal male. Nel

1890 il bilancio degli emi-

grati trentini fu di 25000 uni-

tà. Agli inizi del 1900 molte

persone emigrarono in Au-

stria nel Tirolo Voralberg,

dove erano in atto grandi

opere pubbliche. Mentre l’e-

migrazione transoceanica

diminuiva, prendeva notevo-

le consistenza quella delle

fabbriche dell’Austria e della

Svizzera. Durante il secon-

do conflitto mondiale l’emi-

grazione cessò quasi com-

pletamente per riprendere

nel 1946. Forse non serbia-

mo maggior considerazione

per questi nostri concittadini

che, in un’era di economia

depressa caratterizzata da

un basso reddito pro capite

9 concorso UPIPA 2012migranti

EMIGRANTI di Leone Chilovi

Page 11: Ponte Settembre

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ADIO di Pier Tommaso Scaramuzza

Addio! Ti lascio con una stretta al cuore

con un male di stomaco che mi ferma il fiato

io t’abbandono grande Val di Non:

e nel lasciarti piango veramente!

Io quando penso a quei bei giorni

che ho passato qui in mezzo a te,

allora io subito grande bella Valle

mi sento proprio venir male!

Ma specialmente mi rincresce tanto

perché ti lascio non so per quanto

se in pochi anni potessi tornare

vorrei lasciarmela ancor passare!

Ma ora che mi mandano chissà dove,

mi mettono in parte mi chiudono l’uscio,

non potrò vedere neppure il sole:

grande Valle ricordati di questo povero figlio!

e, più in particolare, da ri-

sorse scarse e mal equili-

brate, hanno contribuito

non poco a creare un mag-

gior benessere con il loro

sacrificio. Concludo con

Pier Tomaso Scaramuzza

di Cles che ha scritto que-

sta bella lirica per esprime-

re il dolore dell’emigrante

che deve lasciare la Val di

Non.

Adio! Te lagi - col cuor struscià,

col mal de stomec - che ‘m ferma ‘l flà!

Mi t’arbandoni - gran Val de Non:

en te lagiarte - planzi dal bon!

Mi can che pensi - a chi bei dì

Che mi ai passadi – ci ’n mez a ti,

alor mi subit – gran bela Val

me senti propit – a nirme mal!

Ma spezialment – me rincres tant

Perché te lagi – no sai per cant:

si’npueci ani – podes tornar

voruei lagiarmela – amò pasar!

Ma ades che i m’ficia - ci sa ‘n che bus,

i me la peta – i’msera l’us,

no porai veder – nancia pu ‘l sol,

gran Val recordete – de sto por fiol!

Page 12: Ponte Settembre

concorso UPIPA /Riflessioni e stretegie

IDEE

“RIFLESSIONI E STRATEGIE” di M. Teresa, Giuliana e Letizia

Cose piccole, semplici, il gesto breve che

rompe un tempo lento che si prolunga an-

cora di più nell’attesa…di un passo o di un

volto… per sorridere: potrebbe essere que-

sta la giornata in una Casa di Riposo, le

ore che si sgranano lunghissime, infinite se

non sono interrotte da eventi come visite di

parenti e amici o anche piccolissimi gesti

spontanei come un saluto, una parola, un

cenno di simpatia. Certamente in questa

Casa non mancano attenzioni perché ope-

ratori e personale sono molto presenti.

Noi, volontarie del laboratorio espressivo-

figurativo vorremmo però intervenire per

dire la nostra, convinte che anche la pre-

senza dei volontari, che si attivano, sia uti-

le a rendere qualche percorso più leggero

e accettabile…

E qui interviene l’orgoglio del volontario

quando il suo impegno si traduce in armo-

nia con gli Ospiti, quando si notano ritorni

di energia, entusiasmo, voglia di partecipa-

zione e il loro viso diventa più sereno e

soddisfatto. Bisogna dire anche, però, che

non sempre le pur buone provocazioni ot-

tengono il risultato sperato, ma, da qualche

tempo a questa parte l’impresa è divenuta

più accessibile con il sostegno dell’

U.P.I.P.A che, con le sue annuali proposte

di ricerche, promuove valide motivazioni

all’espressione personale degli Ospiti rela-

tivamente ai loro interessanti vissuti men-

tre i volontari ne guidano i percorsi.

Le tematiche scelte colgono nel segno e

l’anziano racconta volentieri, ricordando.

Se poi il suo racconto è ascoltato e tradot-

to visivamente o attraverso materiale dutti-

le ed elaborazioni manuali (magari con il

proprio personale apporto), la persona si

mette in gioco ancora di più, la sua voglia

di partecipare cresce e… ne usciamo tutti

confortati.

11

Page 13: Ponte Settembre

“A ma il prossimo tuo” è l'impegno che con i nostri residenti ci siamo presi quest'anno.

È un progetto di solidarietà rivolto ad aiutare la popolazione colpita dal terremoto nell'Emilia.

L'idea è partita dalla nostra operatrice di assistenza Ornella che proviene proprio dai luoghi

coinvolti e che si è fatta portavoce nella nostra struttura di tale iniziativa. I residenti della strut-

tura di Via Marconi, aiutati dagli operatori durante un laboratorio pomeridiano, hanno creato e

mandato dei bigliettini con disegni e frasi di sostegno e d'incoraggiamento per un primo contat-

to di vicinanza. L'intento prossimo è di poter essere più concreti e poter sostenere in modo

economico gli amici di Mirandola ed in particolare l'associazione “Una scuola per Mirandola”,

anche grazie a tutto l'aiuto che ci potrà arrivare da quanti desidereranno contribuire in qualche

modo.

La locandina del progetto è scaricabile sul sito www.unascuolapermirandola.it

PROGETTI

SFERRUZZANDO ...

di Giovanna Meneghini

12

Page 14: Ponte Settembre

F uori piove. Pazienza

dice qualcuno, almeno cre-

sceranno i funghi. Io che sta-

vo parlando con alcuni di loro

ne ho approfittato per spiega-

re in generale il mondo dei

funghi. Ad un certo punto uno

di loro (il Silvio) che mi face-

va delle osservazioni appro-

priate, sparì e apparve poco

dopo trionfante con una foto

incorniciata in mano. La foto

rappresentava un bel gruppo

di porcini tra cui spiccava un

campione di belle e grandi

“brise more” – Boletus pino-

philus – . Si parlò poi di un

caso in cui sul cappello di un

porcino era cresciuto un altro

porcino. E' un po' uno scher-

zo della natura, abbastanza

raro, che però talvolta si può

osservare in certe fotografie

esposte nei bar come rarità.

A questo punto spiegai il fe-

nomeno osservando che il

porcino era in realtà il frutto,

come la mela, la pera su un

albero, mentre il vero fungo

era sottoterra formato da fila-

menti – le ife – che costitui-

scono il micelio: cioè il vero

fungo. In questo caso una

parte di micelio si era svilup-

pato sul cappello del primo

porcino e quindi sopra era

cresciuto l'altro porcino. Co-

noscendo l'interesse degli

ospiti mi sono munito di alcu-

ni libri sui funghi. Un giovedì

la coordinatrice Giovanna,

dopo la messa, aveva dispo-

sto un certo numero di ospiti

attorno a dei tavoli. Ne appro-

fittai per parlare di funghi. Ho

visto in loro crescere dell'inte-

resse. Ho parlato un po' in

generale, ho mostrato loro

foto di funghi a lamelle, a tu-

boli o di altra natura. Ho spie-

gato come nascono e cresco-

no e quindi dei loro semi, che

sono le spore, visibili solo al

microscopio. A questo punto

mi facevano delle domande e

quindi si stabilì un dialogo.

Qualcuno mi chiese notizie

dei funghi velenosi. Mostrai

loro delle fotografie e spiegai

loro quali erano quelli mortali

e quelli solo velenosi o sem-

plicemente non commestibili.

Il dialogo continuava. Qual-

che ospite, specialmente

femminile, mi raccontava co-

me da giovane andava a fun-

ghi: non con sacchi di nailon,

non con semplici ceste, ma

con i cestoni. A un certo pun-

to mi accorsi che le operatrici

portavano via gli ospiti: era

arrivata l'ora del pranzo,

guardai l'orologio: era passa-

ta circa un'ora e mezza sen-

za accorgerci del tempo pas-

sato insieme con reciproca

soddisfazione.

Un' altra esperienza. Questa

volta eravamo in via Pive al

2° piano. Era un mercoledì

mattina. Avevo con me una

cesta con dentro dei funghi

raccolti dai soci del Gruppo

PROGETTI

CURIOSITÀ E INTERESSE PER I FUNGHI TRA

GLI OSPITI DELLA CASA

di Marino Rodler

13

Page 15: Ponte Settembre

Micologico di Pergine. Nel

cesto c'erano circa 7 – 8 spe-

cie di funghi tra cui spiccava-

no diversi esemplari di Bole-

tus rubrosanguineus, una

specie piuttosto rara che non

sempre si riesce a trovare e

che non è commestibile. C'e-

ra poi un Boletus luridus che

poteva essere confuso col

primo che però è commestibi-

le; poi l'Albatrellus confluens

– il fungo del pane – ricono-

sciuto da molti; una Russula

adusta, un Agaricus subfloc-

cosus, una Megacollybia pla-

typhylla e altri funghi. Prima

ho spiegato loro i funghi mor-

tali: quelli che distruggevano

il fegato e quelli che distrug-

gevano i reni. Alcuni già sa-

pevano dell'esistenza di tali

funghi. Ho mostrato a ciascu-

no di loro i vari tipi di funghi

descrivendone brevemente le

caratteristiche. Sono stato

aiutato dall’animatrice del

piano, Maria e da un' altra

operatrice. Questa ha dimo-

strato una sensibilità verso la

natura che mi ha colpito. Tra

i boleti c'era una lumachina,

ebbene per evitare che venis-

se buttata tra i rifiuti l'ha mes-

sa in un prato. Pensavo di

impiegare poco tempo nella

spiegazione, invece tra os-

servazioni, descrizioni e do-

mande è arrivata anche qui

l'ora di pranzo, naturalmente

senza mangiare funghi per i

quali ci vuole molta attenzio-

ne nel riconoscimento, per

non cadere in qualche brutta

e spiacevole avventura.

IN BELLA MOSTRA

Marino Rodler mostra degli

esemplari di funghi ad

Alfredo e Tullio

14

Page 16: Ponte Settembre

M i sono sposata con il primo amore, dopo 4 anni di fidanzamento; lui aveva 9

anni più di me ed il primo anno di conoscenza ci davamo del “VOI”. Dopo un anno che ci

frequentavamo, precisamente nel giorno di S. Anna mio onomastico, mi ha regalato un oro-

logio e ci siamo dati il primo bacio. Solo da quel giorno abbiamo cominciato a darci del “TI”.

Dopo la seconda Guerra Mondiale, nel 1946, ci siamo sposati di sabato, nella chiesa di Zivi-

gnago, alle 6.30 del mattino. Dopo la Messa abbiamo fatto colazione a casa mia ed alla se-

ra la cena a casa di mio marito.

Nel frattempo ci siamo recati a Trento “in viaggio di nozze” per fare le fotografie, accompa-

gnati dal “compare de l’anel”. Siamo ritornati a Pergine con il treno. In quel giorno speciale

indossavo un vestito azzurro ricamato da me.

RICORDI

M i sono sposata con il mio attuale marito dopo il cosiddetto “colpo di fulmine” e

dopo due anni esatti di fidanzamento. Abbiamo scelto il mese di aprile dato che, nello stesso

mese, ci eravamo conosciuti. Era il giorno 20 di un aprile piovoso e freddo, il termometro se-

gnava appena 6 gradi, c’era un forte vento e sopra Pergine nevicava.

Ci siamo sposati alle ore 11 nella chiesa dei Masetti; c’era la musica dell’organo e una cantan-

te lirica che facevano da sottofondo alla cerimonia, sono state scattate molte fotografie e girato

un video meraviglioso. La chiesa era addobbata interamente con tulipani bianchi, i miei fiori

preferiti; anche il mio bouquet era composto con gli stessi fiori. Io avevo un vestito di organza

la cui parte superiore era ricoperta di un pizzo raffinatissimo, un’ampia gonna sostenuta da

SPOSALIZI E MATRIMONI

dagli utenti del Centro Diurno

15

Sposalizi e ...

… matrimoni

Page 17: Ponte Settembre

una sottogonna vaporosa e un velo lun-

ghissimo in testa. L’abito è stato fatto

fare apposta per me da una sarta famo-

sa. Anche le scarpe erano fatte su misu-

ra e rivestite con la stessa stoffa dell’a-

bito la quale è stata utilizzata altresì per

confezionare i sacchettini delle bombo-

niere. Dopo la Messa siamo andati a

fare il banchetto nuziale presso l’Hotel

Belvedere a Levico e, tra una portata e

l’altra, io e mio marito siamo andati a

fare altre fotografie al parco delle Ter-

me. Ci siamo trattenuti fino alle ore 20

circa e, dopo il taglio della torta, siamo

andati nella nostra nuova casa. Il giorno

dopo siamo partiti da Venezia per il

viaggio di nozze; abbiamo visitato la cit-

tà de Il Cairo per 4 giorni, ci siamo ad-

dentrati nel deserto del Sahara e, infine

abbiamo passato una settimana sul Mar

Rosso. Come dono di nozze abbiamo

ricevuto tanti doni utili e nessun doppio-

ne (in quanto avevamo aperto una lista

di nozze); i nostri testimoni ci hanno re-

galato le fedi ed il televisore. I miei ge-

nitori e mia suocera ci hanno regalato

tante cose utili per la casa (lenzuola,

coperte, padelle piatti…); di tutte le spe-

se del matrimonio si sono fatti carico i

miei genitori.

“DEDICATA

AI SPOSI”

Compermesso siori sposi

se no me’l togo istess,

creanza o no creanza

zamai ‘na vècia usanza

che quando i se marida

qualcun, qualcosa ghe diga.

La zènt de spess diseva

ancòi bison bèn nar

i auguri a presentar,

e mi gò dit de si

così me trovo chi,

vede son picinina

e poch pode spetar

le digo press a poch

quel, e tut, en tòch,

che no so dir de pù.

Stamatina su l’altar

Vi giuraste eterno amor,

io ve l’auguro di cuor

che felici siate ogn or.

16

Page 18: Ponte Settembre

I l nostro gruppo orto, con l’aiuto

dei nostri preziosi volontari Silvano

Broll e Silvano Dellai, ci sta rega-

lando molte soddisfazioni.

Pomodori, mirtilli e lamponi stanno

pian piano maturando, ma prima di

questi abbiamo avuto il piacere di

poter gustare l’insalata che

avevamo coltivato con pa-

zienza ed amore.

Raccolta durante un merco-

ledì pomeriggio, giorno in cui

ha luogo l’attività del gruppo,

l’abbiamo sistemata in un ce-

sto ed è poi stata portata in

cucina dalla signora Valentini

Alma; lo chef, dapprima stu-

pito nel vedere quel cesto

colmo di insalata fresca, si è

subito reso disponibile a far

lavare il nostro raccolto per

mandarlo poi nei refettori di

Via Marconi per il pranzo.

Quest’insalata è stata molto

apprezzata dai nostri Ospiti, molto

contenti di poter gustare dell’insala-

ta “NOSTRANA”. Tale attività è

proseguita per tutta l’estate, con la

collaborazione del signor Svaldi

Valter che ogni mattina si prende

cura e innaffia sia il nostro orto in

terrazza che l’orto in giardino.

ATTIVITA’

di Clara Carlin e Roberta Volpato

NEWS DAL GRUPPO ORTO

IN BELLA MOSTRA

Alma con un cesto di insalata, pomodori appena raccolta dall’orto, pronta per essere consegnata al nostro cuoco.

17

Page 19: Ponte Settembre

Passo a passo

L’ORTO IN GIARDINO

ECCO I PRIMI FRUTTI

LA CONSEGNA IN CUCINA

Page 20: Ponte Settembre

ATTIVITA’

VISITA AL MUSEO

DELL’AERONAUTICA

GIANNI CAPRONI

M artedì 12 giu-

gno 2012 siamo finalmente

andati a visitare il Museo

Caproni! Era da un bel po’

di tempo che ne avevamo

l’intenzione. Ma …vuoi per

una cosa, vuoi per un’altra,

l’uscita era sempre slittata.

Nel primo pomeriggio con

alcuni ospiti siamo partiti!

Destinazione Mattarello, do-

ve avevamo appuntamento

per visitare le sale espositi-

ve. Ci ha pensato il Sig.

Slompo Bruno a farci da

guida in quanto aveva la-

vorato al museo per diversi

anni, all’epoca però il mu-

seo era ancora situato a

Gardolo. Il Sig. Bruno du-

rante la seconda guerra

mondiale, motorista su un

aereo militare, nel corso di

un attacco fu abbattuto.

Salvatosi, riuscì a togliere

la bussola dall’aereo e in

seguito la donò al museo.

Con grande soddisfazione

ed emozione l’ha ritrovata

esposta in bella vista con il

suo nome e cognome in

una teca del museo. E’ sta-

to interessante per tutti i

partecipanti poter osservare

da vicino tanti tipi di velivoli,

dai più antichi con le ali in

stoffa, a quelli più vicini ai

giorni nostri.

19

Page 21: Ponte Settembre

“ Ho ricordato con piacere e lacrime dal cuore i momenti di quel periodo che ho vissuto nella giovane età vedendo la bussola dell’apparecchio nel quale sono stato abbattuto.”

Page 22: Ponte Settembre

A nche quest’anno, durante il periodo estivo, abbiamo fatto

alcune uscite, cercando di soddisfare i desideri dei nostri ospiti.

A giugno siamo stati invitati dal Gruppo Alpini di Civezzano, che

gentilmente ci hanno offerto il pranzo ed un pomeriggio in allegria.

Per alcuni è stata l’occasione di tornare al loro paese d’origine ed

incontrare così famigliari e persone amiche.

L’accoglienza ed il pranzo erano davvero ottimi, abbiamo gustato

persino un freschissimo gelato. Il pomeriggio che abbiamo trascorso

in loro compagnia ha regalato ai nostri Ospiti un momento di spen-

sieratezza.

Erano presenti anche alcuni famigliari che hanno trascorso con i lo-

ro cari una giornata diversa, fuori dal contesto della RSA, ove si in-

contrano solitamente.

Gli ospiti sono stati molto soddisfatti di questa uscita. Speriamo che

l’estate ci regali ancora giornate ideali da trascorrere fuori dalla no-

stra struttura.

Altre uscite

ATTIVITA’

CIVEZZANO: 20 LUGLIO 2012

di Clara Carlin e Roberta Volpato

PELLEGRINAGGIO

BASELGA DI PINE’

GEMELLAGGIO

APSP DI FOLGARIA

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Page 23: Ponte Settembre

ALLA SCOPERTA

DEL NOSTRO BORGO

MEZZANA - VAL DI SOLE

OSPITI DELLA NOSTRA MARIA

Page 24: Ponte Settembre

ATTIVITA’

News dai nuclei

AL CINEMA EN CASA DE RIPOSO

dalle Ospiti del 3° piano di via Pive

En dì la Francesca de l’animazione la ne dis: “siore vegnì al cinema zo bas?” Mi, la Ines, la Jole, la Pia, la Maria, la Gema ne sen vardade e a ven dit, n’altra la nà ‘nventà! E gaven dit de no. Ogni luni de dopodisnar la continuava con sto film, finchè ‘n dì, gaven dit tute de si. Sen arivade zo bas, nela sala granda e aven vist tuto scur e davanti ghera ‘n schermo enorme e careghe mese en fila. Pian pianel la sala la scominzià a enpienirse de altra zente e dopo ‘n pezat veden ste figure bele grande proietade su sto schermo, le parlava anca. El prim film che aven vist l’era ‘na storia d’amor, po’ la seconda volta l’era de guera, la terza l’era ‘na storia de mateloti … Ala nosa età no se credeva de arivar ancora a nar al cinema, grazie de tut!

L a visione di un film consente di vivere appieno

le proprie emozioni; offre l'occasione di divertire, pen-

sare, sognare, facendo leva sui nostri desideri e le no-

stre fantasie. Molte scene sono diventate dei veri e

propri "cult" perché rispondono ad aspetti comuni a

tutti noi: dalla seduzione dell'amore all'aggressività

della guerra, dalla risata comica al pianto commoven-

te. Tenendo conto di questo aspetto la nostra pro-

grammazione prevede una varietà di generi nell'inten-

to di “accontentare” i gusti di tutti i partecipanti.

EFFETTO CINEMA

Perché i pomeriggi cinema?

di Giovanna Meneghini

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Alcune frasi di film celebri ri-

mangono impresse nella nostra

memoria. E per alcune di que-

ste succede addirittura che di-

vengano patrimonio comune e

perfino modi di dire, e così note

da resistere nel tempo. Eccone

alcuni esempi: “Domani è un

altro giorno” dal celebre film

“Via col vento”; "Sono così cat-

tivo che a volte mi faccio paura

da solo", dal film “Altrimenti ci

arrabbiamo”; “Quando il gioco

si fa duro, i duri cominciano a

giocare”, da “Animal House”.

Page 25: Ponte Settembre

Pretty Woman:

Genere:

commedia romantica

La storia è una comme-

dia sentimentale che assomiglia a una riedi-zione in chiave moder-na di cenerentola: ini-zialmente lui la paga

per fare presenza, ma man mano che resta

insieme a lei se ne in-namora.

Courageous

Genere:

drammatico

La storia è incentrata su quattro agenti di polizia che stanno at-traversando diverse fasi del loro rapporto con i figli e cercano di capire cosa significhi davvero essere un buon padre.

PROSSIMAMENTE IN CARTELLONE

Mezzogiorno di

fuoco

Genere:

western

Uno sceriffo si sente moralmente obbligato ad affrontare un mani-polo di fuorilegge che

sta per giungere in cit-tà, ma viene tradito e

abbandonato da tutti i cittadini.

Rocky

Genere:

drammatico

Un film che segna, sul-la scia lontana dell'otti-mismo di Frank Capra, il ritorno ai grandi miti istituzionali: chiunque in America abbia abba-stanza cuore e buone ragioni, può fare l'im-possibile.

Operazione

valchiria

Genere:

drammatico– storico

“Dobbiamo dimostrare al mondo che non era-

vamo tutti come lui". Intorno a questa frase,

che il generale von Tresckow (Branagh)

dice in segreto al colon-nello von Stauffenberg

(Cruise), si sviluppa l'ultimo, fallito tentativo di un gruppo di ufficiali

tedeschi di attentare alla vita di Hitler.

Dirty Dancing

Genere:

romantico musicale

Una delle storie più commoventi e romanti-che mai viste al cine-ma.

24

Page 26: Ponte Settembre

C ontinua l'appunta-

mento con la ginnastica di

gruppo il martedì mattina!

Iniziata ormai diversi anni fa,

quest'attività è proseguita

senza interruzioni, stimolan-

do coloro che vi hanno pre-

so parte sia dal punto di vi-

sta motorio che da quello

cognitivo e relazionale.

Gli ospiti che aderiscono al

progetto sono suddivisi in

due gruppi a seconda delle

rispettive risorse motorie, di

modo che gli esercizi propo-

sti siano più adeguati alle

loro abilità. Entrambi i gruppi

si riuniscono nella sala poli-

valente della struttura di via

Pive, dalle 9 alle 10.

Gli ospiti con buone risorse

motorie vengono seguiti da

2 fisioterapisti, i quali pro-

pongono diverse attività per

esercitare equilibrio e cam-

mino e reclutare la muscola-

tura di gambe e braccia.

Ogni fisioterapista che nel

corso degli anni ha condotto

la ginnastica di gruppo ha

portato il suo contributo per-

sonale, introducendo nuove

attività o apportando alcune

modifiche a quelle già pre-

senti, a seconda delle sue

esperienze.

Gli ospiti non deambulanti

partecipano al gruppo di gin-

nastica tenuto dal servizio di

animazione, gruppo nel qua-

le vengono interessate mag-

giormente le abilità relazio-

nali e svolti esercizi con gli

arti superiori.

La finalità principale di

questo progetto è di sti-

molare alcune funzioni co-

gnitive e motorie, senza

puntare ad un rinforzo ve-

ro e proprio quanto ad un

mantenimento di queste.

Uno scopo altrettanto rile-

vante perseguito il martedì

mattina è quello di promuo-

vere l'interazione di ogni

ospite con chi conduce l'atti-

vità e con gli altri partecipan-

ti, trascorrendo una piacevo-

le ora in compagnia.

ATTIVITA’

LA GINNASTICA DI GRUPPO

di Kevin Saccardo

25

Page 27: Ponte Settembre

En bòn odor de roba de magnar

più o men entor mezdì, a ora de disnar,

l’atira l’atenzion de la me panza

che senza tregua seuta a brontolar.

E sento spadelar dent soto tera

tra i muri de cosina par ‘na guera,

rumori de cazòti e de cortèi

en trafico de còghe e de carèi.

El capo principal l’è disperato

a deliziar dei ospiti el palato,

nervos el mena ‘npressa la sforzina

perché ‘no tachia ‘l rosto‘n la bazina

e al par del nostro Muti nazional

l‘orchestra da maestro el personal.

Le done senza paze le seuta a pestolar

entant che i bravi còghi adeti al fogolar

ormai i è si che usadi a ‘n golosir veciòti

asiando con amor panada e fregolòti

e quando sula sera deventa po’ freschìn

pinza de lat coi peri polenta e scodeghìn.

En bòn odor de roba de magnar

più o men entor le sei, a ora de zenàr,

l’atira l’atenzion de la me panza

che senza tregua seuta a brontolar.

Il nostro staff di cucina

POESIA

CÒT E MAGNÀ

di Massimo Dorigoni

26

Page 28: Ponte Settembre

La signora Camen in compagnia di Giorgio hanno offerto un sottofondo musicale alla festa dei Compleanni di giugno

Due giorni, a volte tre

ogni settimana

vi vengo a trovare, per un paio d’ore

e porto con me, quando riesco

un pizzico d’allegrie e di buon umore.

Al mio risveglio, al mattino

penso alle mie cose

al mio tanto da fare

ma un ricordo è per tutti voi

che con gioia vi verrò a trovare.

Mi mancano i vostri sorrisi

che col saluto sempre accompagnato,

il tocco di una mano, una piccola carezza,

piccoli gesti, tanta dolcezza.

la luce dei vostri occhi

sa esprimere più di tante parole:

emozioni, gioia, colore

di una grande casa

che riscalda e intenerisce

ogni nostro piccolo cuore.

POESIA

NEL CUORE DI CASA

di Carmen Carli

27

Page 29: Ponte Settembre

La signora Camen in compagnia di Giorgio hanno offerto un sottofondo musicale alla festa dei Compleanni di giugno

Grazie

Siamo tre operatrici dell'ex

“Azione 10” ora “Intervento 19” e

operiamo presso la struttura di via

Pive.

Io sono Fernanda. E’ il terzo anno

che lavoro qua e faccio il “Jolly”

cioè vado dove in quel momento

la mia presenza è più utile.

Io sono Franca e sono due anni

che lavoro al 2° Piano, dove in

prevalenza ci sono più ospiti ma-

schi.

Io sono Ivana. Dopo otto anni la-

vorati sul territorio, quest'anno so-

no qua in Casa di Riposo. Una

esperienza nuova! La prima setti-

mana per me è stata dura, ma

grazie alle mie colleghe e all'ani-

matrice mi sono ambientata bene

realizzando giornate piacevoli con

i nostri anziani.

Noi tre ringraziamo tutte le anima-

trici e la responsabile del servizio

animazione Giovanna Meneghini

con le quali siamo felici di collabo-

rare..

Il Gruppo Alpini di Civezzano, per festeggiare i

residenti del loro Comune, che ora sono inseriti

nella RSA di Pergine, hanno pensato di invitarLi

per un pranzo nella loro baita; invito che è stato

esteso anche agli altri Ospiti che desiderassero

partecipare a questa uscita. L’invito è stato ac-

colto con molto entusiasmo, ed il giorno stabilito,

il 20 luglio 2012, tutto era pronto….noi Ospiti ve-

stiti a festa e piuttosto euforici.

La RSA ha messo a disposizione per il trasporto

di tutti noi sia i pulmini che gli operatori di anima-

zione, i quali ci hanno aiutato e seguito tutto il

giorno; certamente una giornata dura per loro,

ma sui loro visi non è mai mancato il sorriso…

grazie di cuore!

Eravamo circa in quaranta; al nostro arrivo siamo

stati accolti dalla giunta comunale al completo e

dai due parroci, rispettivamente delle parrocchie

di Civezzano e Bosco.

Non mancava nulla…tutto era perfetto. Il pranzo

era ottimo, accompagnato dal buon vino degli

Alpini e al termine…caffè ed anche gelato. E poi

è incominciata la festa, con il suono della fisar-

monica del “nostro Giorgio” e dai gioiosi canti.

La festa è terminata verso le ore 17 e piano pia-

no abbiamo fatto ritorno a Pergine, dopo aver

ringraziato i nostri amici Alpini, portandoci nel

cuore un meraviglioso ricordo di questa bella

giornata.

Dorigoni Antonia

A STRETTO GIRO DI POSTA Per conoscerci un po'…

28

Page 30: Ponte Settembre

in bacheca

29

Il 9° Torneo di bocce “GIOCHI IN AMICI-ZIA” è stato un momento di grande diver-timento ed impegno per i partecipanti che nel restaurato campo della nostra A.P.S.P. si sono sfidati fino all’ultima boc-cia assieme ai sempre presenti volontari. Oltre ad essere stato un modo per diver-tirsi è stata l’occasione per allenarci in vista del torneo che si terrà in ottobre a Borgo Valsugana e che ci vedrà sfidare le squadre delle A.P.S.P. di tutto il territo-rio. Con l’aiuto della giornalista Federica Pas-samani abbiamo in programma un COR-SO D’INFORMATICA per far conoscere, ai nostri residenti e/o ai loro familiari che lo desiderano, le nozioni di base dell’in-formatica per poter utilizzare un compu-ter, conoscere alcuni programmi per poi arrivare a saper navigare in internet. La presenza di ragazzi e giovani nella nostra struttura proseguirà anche que-st’anno grazie al progetto INTERGENE-RAZIONANDO che vede coinvolte in molteplici attività diverse scuole del no-stro territorio sia della scuola primaria che secondaria. In occasione del 10° anniversario dall’a-pertura della struttura di Via Marconi s’i-naugurerà la MOSTRA “RICORDI IN ARTE” allestita nel sottopasso che colle-ga le tre palazzine e che permetterà di visionare, per tutto settembre e ottobre, le bellissime e originali opere realizzate dai ragazzi dell’istituto delle Arti di Trento in collaborazione con i nostri anziani resi-denti. Continueranno le USCITE PER LE VIE DEL CENTRO E AL MERCATO CONTA-DINO, occasioni preziose per mantenere i contatti con la comunità locale e riviven-do luoghi conosciuti e rivedendo cari ami-ci e conoscenti mantenendo così vive le relazioni interpersonali anche fuori dalla struttura. Continueranno anche gli “incontri speciali con gli amici speciali” della TERAPIA DEL SORRISO e CLOWN TERAPY, nonché la presenza del GATTTO RIS e i CANI ARIEL E LAPO per la PET TE-RAPY.

Immancabile, inoltre, LA MOSTRA

MERCATO AL CENTRO COMMERCIA-

LE per la raccolta fondi per il nostro pro-

getto di solidarietà “Ama il prossimo tuo”.

L'A.P.S.P. “Santo Spirito, assieme a CRP e all'associazione

AUSER di Pergine, intende proporre un progetto rivolto ai

nostri residenti e alla popolazione perginese per promuovere

il movimento ed il ballo come stile di vita per combattere la

sedentarietà e agevolare la socialità in modo creativo e di-

vertente. Il progetto suddiviso in più fasi proporrà vari livelli di

partecipazione iniziando dalla presentazione dello stesso, da

momenti culturali di educazione sanitaria con il Medico e gli

insegnanti di ballo, per poi proseguire con la raccolta delle

adesioni di quanti desiderano partecipare al corso di ballo

che verrà organizzato il prossimo inverno.

PASSO PASSO PER IL CUORE

Il 21 luglio scorso in occasione della 17° edizione di “Note di

Notte”, rassegna corale organizzata dal coro La Tor di Caldo-

nazzo, è stata presentata una splendida serata di canti popo-

lari e della montagna assieme ad altri due prestigiosi cori del

panorama nazionale: il coro “la Gagliarda” di Calavino ed il

coro “Cima Verde” di Cavedine. Per l'evento il Comune di Cal-

donazzo ha distribuito un libretto dove sono state pubblicate

delle ricette inedite raccolte dai ricordi dei nostri residenti

presso la nostra A.P.S.P. di Via Marconi. Il libretto può essere

visionato sul nostro sito.

LE NOSTRE RICETTE A NOTE DI NOTTE

Inaugurata il 20 agosto la 9° edizione del Torneo di Bocce

“Giochi in Amicizia”. Un evento che ha visto i nostri residenti

protagonisti dell’iniziativa liberi di esprimere le proprie abilità

motorie, rivivere attività praticate nel proprio vissuto ed incon-

trare persone esterne alla struttura attraverso il gioco delle

bocce. Le coppie composte da un residente e un esterno si

sono divertiti nelle sfide “fino all'ultima boccia”.

TORNEO DI BOCCE

Appuntamenti d’autunno

Page 31: Ponte Settembre

Comitato editoriale

Presidente:

Giovanni dott. Bertoldi

Direttore:

Cristina Bolgia

In redazione:

Fabrizio Cestari

Giovanna Meneghini

Andrea Zuccatti

Cura redazionale e impostazione

grafica:

Cristina Bolgia

Giovanna Meneghini

Fotografie:

Servizio animazione

Redazione presso:

S. Spirito - Fondazione Montel Azienda Pubblica di Servizi alla Persona

38057 - Pergine Valsugana (TN)

Via Marconi n. 4

tel. 0461/531002 fax 0461/532971

E-mail: [email protected]

Sito: www.apsp-pergine.it

Stampa:

Grafica Pasquali 38057 - Pergine Valsugana (TN)

Via Dossetti n. 14

tel. 0461/533941

Distribuzione gratuita

Si ringraziano tutti coloro che

hanno dato il loro apporto per la

realizzazione del periodico

GLI SPONSOR

ANCHE SU

www.apsp-pergine.it

staff

ANESI FLAVIO

BONORA ORTOFRUTTA S.r.L.

CANTINA ALDENO SOCIETA' COOPERATIVA AGRICOLA

CASAPICCOLA DRINK LINE S.n.c.

CASSA RURALE PERGINE

D.S. MEDICA S.r.L.

ENDURANCE IMPIANTI S.r.L.

L'ARREDHOTEL COMMERCIALE S.R.L.

PULINET SERVIZI S.r.l.

TONINI S.n.C. di Tonini Stefano & C.

UNIFARM S.P.A.

Page 32: Ponte Settembre

S. Spirito - Fondazione Montel Azienda Pubblica di Servizi alla Persona

Sede legale:

Via Marconi n. 4 - 38057 Pergine Valsugana (TN)

Tel. 0461/53 10 02 Fax 0461/53 29 71

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