Programma Ponte

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IL PONTE Centro di Solidarietà Onlus dal 1978 Via Amba Aradam n. 25, Civitavecchia (RM) Tel. 0766.35780/500685 Fax 0766.502213 E-mail: [email protected] Sito: www.ilpontecivitavecchia.it

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Intervento al I° Work Shop sul lavoro terapeutico nell’ambito del “Progetto di sistema per l’inclusione sociale dei gruppi marginali del Centro America”, San Salvador, 3/11/2009

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IL PONTECentro di Solidarietà Onlus

dal 1978

Via Amba Aradam n. 25, Civitavecchia (RM) Tel. 0766.35780/500685 Fax 0766.502213

E-mail: [email protected]: www.ilpontecivitavecchia.it

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Nato nel 1989 per ragazzi/e 14-21 anni accolti ed educati attraverso accolti ed educati attraverso

colloqui individuali, di gruppo, colloqui individuali, di gruppo, seminari, attività educative, seminari, attività educative,

ricreative, culturali, volontariato, ecc., ricreative, culturali, volontariato, ecc., in un percorso personalizzato, in un percorso personalizzato,

al rispetto di sé, degli altri e delle cose.al rispetto di sé, degli altri e delle cose.

Programma residenziale, durata variabile articolato in tre Fasi:

Programma residenziale, durata variabile articolato in tre Fasi:

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• Durata 6-7 mesi circa.Durata 6-7 mesi circa.• Eventuale scalaggio di terapie sostitutive. Eventuale scalaggio di terapie sostitutive. • I ragazzi sono stimolati a lavorare sul I ragazzi sono stimolati a lavorare sul

comportamento e motivazione comportamento e motivazione al cambiamento. al cambiamento.

Prima FaseAccoglienza residenziale:

“Oggi ho capito che aiutare gli altri è difficile quanto aiutare se stessi, ma il solo provarci ci rende nobili.”

“Oggi ho capito che aiutare gli altri è difficile quanto aiutare se stessi, ma il solo provarci ci rende nobili.”

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• Durata circa 12 mesi.Durata circa 12 mesi.• Lavoro individuale e/o di gruppo su sé, Lavoro individuale e/o di gruppo su sé,

famiglia, sessualità, comunicazione, famiglia, sessualità, comunicazione, confronto con gli altri, partecipazione confronto con gli altri, partecipazione ad attività creative e ricreative, ecc. ad attività creative e ricreative, ecc.

Seconda FaseComunità residenziale:

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• Durata circa 12 mesi. Durata circa 12 mesi. • Si concretizza quanto conosciuto Si concretizza quanto conosciuto

di sé, per un ritorno propositivo di sé, per un ritorno propositivo nell’ambiente sociale fino al distacco nell’ambiente sociale fino al distacco finale con momenti finale con momenti di verifica del ragazzo di verifica del ragazzo e della famiglia. e della famiglia.

Reinserimento sociale residenziale:

Terza Fase

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• Durata circa 12 mesi.Durata circa 12 mesi.• I ragazzi continuano ad essere I ragazzi continuano ad essere

supportati dagli educatori con supportati dagli educatori con colloqui individuali e di gruppo. colloqui individuali e di gruppo.

““Sono felice di dare Sono felice di dare ciò che ho e prendere ciò che ho e prendere quello che gli altri quello che gli altri hanno da darmi.” hanno da darmi.”

Reinserimento sociale non residenziale:

Quarta Fase

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Aspetto educativo:

interazione continua trainterazione continua tra

ragazzo/educatore/gruppo; ragazzo/educatore/gruppo;

il ragazzo ritrova e scopre “i valori” il ragazzo ritrova e scopre “i valori”

dell’essere Persona.dell’essere Persona.

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Aspetto educativo/pedagogico:il ragazzo, attraverso la conoscenza il ragazzo, attraverso la conoscenza

di sé e della realtà, definisce la propria di sé e della realtà, definisce la propria

identità, prendendo possesso identità, prendendo possesso

del proprio “io” e superando del proprio “io” e superando

l’ambivalenza tipica dell’età. l’ambivalenza tipica dell’età.

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Aspetto terapeutico:

si promuove il superamento si promuove il superamento

di problemi specifici della persona di problemi specifici della persona

e di ciò che impedisce e di ciò che impedisce

o rende difficile raggiungere o rende difficile raggiungere

obiettivi di crescita ed autonomia. obiettivi di crescita ed autonomia.

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Il programma, si differenzia in tappe Il programma, si differenzia in tappe che tengono conto di componenti che tengono conto di componenti psicologiche, educative culturali psicologiche, educative culturali e sociali di ciascuno e sociali di ciascuno per rendere il percorso per rendere il percorso riabilitativo riabilitativo personalizzato.personalizzato.

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La presenza di ragazzi stranieri La presenza di ragazzi stranieri significa, per gli educatori significa, per gli educatori una sollecitazione all’apertura una sollecitazione all’apertura prima “mentale” e poi prima “mentale” e poi professionale; significa, dover professionale; significa, dover considerare e confrontarsi, considerare e confrontarsi, con una “diversità” culturale, con una “diversità” culturale, comportamentale, sostanziale. comportamentale, sostanziale.

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Tra gli strumenti utilizzati per favorire la libera scoperta,

riscoperta ed espressione di sé dei ragazzi, ci sono:

scuola, patente, barca a vela, pittura, teatro,

esperienze di volontariato,Trekking, attività ludiche etc.

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La scuolachi non conosce non sceglie…

“…dopo un lungo tempo mi sono lasciata di nuovo affascinare

dal mondo del sapere, del trovare risposte

alla mia curiosità…”. Cinzia

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Gran parte dei ragazzi ha un’esperienza scolastica fatta di bocciature, abbandoni, difficoltà d’inserimento.

La scuola è “programma”: l’arricchimento della conoscenza è opportunità, investimento e trampolino di lancio per il futuro professionale ed umano e ciascuno, secondo proprie capacità ed aspettative, sceglie di diplomarsi, laurearsi o seguire un corso professionalizzante.

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Viaggioverso l’autonomia…

“Finalmente ho acceso il motore e sono partita!!!”.

Barbara

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Avere la patente di guida è una condizione di libertà nella propria azione e relazione con gli altri, per questo diventa un ulteriore mezzo di autonomia a disposizione dei ragazzi.

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Vela…“Il vento oggi si è portato via

quella parte di me un pò estranea al resto, il mare, come ogni volta che lo osservo mi ha fatto vivere nuove emozioni…”

Alice

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Attività che impone sacrifici ma diventa possibilità d’espressione di sé, dei propri limiti e capacità. I ragazzi agiscono in gruppo: scelte, rifiuti, cooperazione si trasformano in socializzazione, sicurezza di sé, possibilità di sperimentare razionalità ed efficienza. Si deve cooperare e non litigare.

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Tela“…avevo una scatola di colori…l’arancio per la gioia della vita,

il celeste per i chiari cieli splendidi, il rosa per il sogno e il riposo…”

Tiziana

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Attività grafico-pittorica, con incontri settimanali già dall’Accoglienza, diretta da Giancarlo Pucilli, pittore e volontario.

All’inizio prevalgono colori scuri, immagini cupe che evocano tristezza, poi compaiono colori chiari e luminosi, paesaggi dove predominano serenità. La pittura stimola, potenzia fantasia e creatività, perciò la presenza di colori, luci, sfumature che non c’erano, sono lo specchio dei cambiamenti raggiunti.

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Teatroimprovvisare per esserci…

“…quando reciti devi saper essere qualcun’altro anche se sei tu con la tua storia

che si racconta agli altri”. Rodolfo

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Il teatro è attenzione, ascolto, spontaneità, creatività, comunicazione, ecc.; per questo la scelta del teatro come espressione di sé e possibilità di sperimentare molteplici ruoli.

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Trekkingcamminando… camminando…

“…di fronte ai miei occhi la meta, non devo guardare sempre lì,

altrimenti mi deprimo, è lontana, è faticoso. Non devo stare fermo, avanti passo dopo passo.

Una volta mi sono già fermato, è difficile ripartire!” Daniele

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“Camminare” è diventato solitudine e fatica

che si fanno riflessione, un agire insieme

dove donare e ricevere nella fiducia dell’altro

diventa fondamentale.

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Noi e gli altri…

“Per la prima volta nella mia vita ho fatto qualcosa per gli altri”.

Mattia

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Prendersi cura di sé per prendersi cura degli altri: esperienze di volontariato,

percorsi spirituali, condivisione di fatica ma anche di gioia di vivere e di esserci.

…esperienze di volontariato a Barbiana… sulle orme di Don Lorenzo Milani

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Ogni primo gennaio i ragazzi organizzano ed animano una giornata per tutti coloro che si trovano in situazioni di difficoltà e solitudine.

…pranzo di Solidarietà…

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L’incontro con gli altri, con le loro storie si trasforma in momenti di crescita.

…percorsi dello Spirito…Via Francigena

ed il Cammino di Santiago

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“…eravamo entrati in una casa, arrivati in una nuova famiglia

ma, presi dalla paura, ancora non lo sapevamo”

M. una mamma.

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Il lavoro con la famiglia è fondamentale e si Il lavoro con la famiglia è fondamentale e si protrae fino alla fine del programma del figlio/a protrae fino alla fine del programma del figlio/a perché é efficace tessere attorno al ragazzo/a perché é efficace tessere attorno al ragazzo/a una rete parentale forte. una rete parentale forte.

Ai genitori e familiari vengono offerti:Ai genitori e familiari vengono offerti: Gruppi Auto-Aiuto Gruppi Auto-Aiuto Gruppi Auto-Aiuto fratelli/sorelleGruppi Auto-Aiuto fratelli/sorelle Coinvolgimento Familiare ParalleloCoinvolgimento Familiare Parallelo Consulente FamiliareConsulente Familiare L’equipe di lavoro: la bottega dell’artigiano L’equipe di lavoro: la bottega dell’artigiano

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gruppi settimanali condotti gruppi settimanali condotti da educatori, consulenti da educatori, consulenti

e da genitori.e da genitori.

Gruppi Auto-Aiuto:

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condotti da educatori, nei quali sono condotti da educatori, nei quali sono affrontate dinamiche fratelli/sorelle, affrontate dinamiche fratelli/sorelle, sfiducia nella possibilità di cambiamento; sfiducia nella possibilità di cambiamento; paura per il futuro rientro, ecc. paura per il futuro rientro, ecc.

Gruppi Auto-Aiuto fratelli/sorelle:

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colloqui periodici, individuali, di coppia, colloqui periodici, individuali, di coppia, gruppi misti (genitori/figli), per genitori, gruppi misti (genitori/figli), per genitori, fratelli, sorelle, partner, ecc., quale fratelli, sorelle, partner, ecc., quale sostegno e proposta di crescita familiare. sostegno e proposta di crescita familiare.

Coinvolgimento Familiare Parallelo:

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“…in 20 anni di servizio ho visto tanto,

ma ogni volta è una riflessione

inaspettata, i genitori sono davvero

memoria e radice per i figli,

il cammino accanto a loro è davvero

un’esperienza unica…”

M. Consulente Familiare.

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IL PONTE

Realizzazione a cura della Dr.ssa Gabriella Fioruccie-mail: [email protected]

Presentazione di Francesca Colletta e-mail: [email protected]