Politica Agricola Comune PAC. ORIGINI DELLA PAC Il Trattato di Roma definisce gli obiettivi generali...
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Politica Agricola Comune
PAC
ORIGINI DELLA PACORIGINI DELLA PAC Il Trattato di Roma definisce gli obiettivi generali
della politica agraria comune (PAC).
I principi della Politica Agraria Comune sono stati
fissati durante la Conferenza di Stresa del luglio
1958.
Nel 1960, i sei membri fondatori della Comunità
europea hanno adottato i meccanismi della PAC.
Due anni dopo (1962) la PAC è entrata in vigore.
BASE GIURIDICABASE GIURIDICA
La base giuridica della PAC
è definita dall’art. 32 all’art. 38
Titolo II del Trattato CE
FINALITA’ DELLAFINALITA’ DELLA PACPAC
• Produttivistiche
• Sociali
FINALITA’ DELLAFINALITA’ DELLA PACPAC
incrementare la produttività dell’agricoltura;
assicurare così un tenore di vita equo alla popolazione
agricola;
stabilizzare i mercati;
garantire la sicurezza degli approvvigionamenti;
assicurare prezzi ragionevoli nelle consegne ai
consumatori.
PrincipiPrincipi fondamentalifondamentali
Tre principi fondamentali, definiti nel 1962,
caratterizzano il mercato agricolo comune e quindi le OCM:
1’ principio• un mercato unificatoun mercato unificato (comune), (comune),
inteso come libera circolazione dei prodotti agricolinell'ambito degli Stati membri; premessa perun'adeguata realizzazione del mercato interno èl'applicazione, nell'insieme dell'Unione, distrumenti e meccanismi comuni
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2’ principio
• la preferenza comunitariala preferenza comunitaria:: • i prodotti agricoli dell'Unione europea hanno• la priorità negli scambi • sono avvantaggiati dal punto di vista del
prezzo rispetto ai prodotti importati; • pertanto, il mercato interno è protetto neiconfronti dei prodotti importati dai paesi terzi abasso prezzo e delle grandi fluttuazioni sulmercato mondiale;
8
3’ principio
• lala solidarietàsolidarietà finanziariafinanziaria
tutte le spese e i costi inerenti l'applicazione della PAC sono
sostenuti dal bilancio comunitario.
STRUMENTISTRUMENTI DELLADELLA PACPAC
Politica dei prezzi
Politica strutturale
indicativi
d’intervento
PoliticaPolitica deidei prezziprezzimercatomercato internointerno
Prezzo indicativo
-prezzo-obiettivo della Comunità
-esprime il prezzo che i produttori
dovrebbero ricevere in base al normale
funzionamento delle organizzazioni comuni
dei mercati.
Prezzo di intervento
-prezzo garantito
dalla Comunità
a cui gli organismi
Nazionali di intervento
sono tenuti ad
acquistare i prodotti
consegnati.
Politica dei prezziPolitica dei prezzimercati esterimercati esteri
•Prezzo di soglia (o di entrata):
è il prezzo di ingresso alle frontiere della Comunità
è calcolato in modo tale che i prodotti importati siano venduti sul mercato comunitario ad un prezzo pari a quello indicativo
prelievo all’importazione
• Restituzioni (sussidi)
all’esportazione:
è dato dalla differenza
fra il prezzo di mercato
nella Comunità ed il
prezzo di vendita sui
mercati esteri
12
…Politica
Strutturale…
RISULTATI RISULTATI POSITIVIPOSITIVI
è riuscita a promuovere la produttività
ha stabilizzato i mercati
ha assicurato
l’approvvigionamento dei prodotti
ha protetto gli agricoltori contro le
fluttuazioni dei prezzi sui mercati
mondiali
RISULTATI NEGATIVI
URGENTE NECESSITA’ DI UNA RIFORMA
ECCEDENZE
CRESCITA DELLA SPESA
AGRICOLA
Riforma Mac SharryRiforma Mac Sharry
1991
la Commissione e Ray Mac Sharry,
presentavano 2 documenti di riflessione
sullo sviluppo e il futuro della PAC.
Tali documenti costituivano la base per
un'intesa politica sulla riforma della
PAC raggiunta dal Consiglio il 21 maggio 1992.
.
16
Riforma Mac SharryRiforma Mac Sharry
• la riduzione dei prezzi agricoli per renderli più competitivi sul mercato interno e su quello mondiale,
• nell'assegnazione di importi compensativi per le perdite di reddito subite dagli agricoltori e in altre misure relative ai meccanismi di mercato e alla protezione dell'ambiente
LALA RIFORMA MACRIFORMA MAC SHARRYSHARRYObiettivi
Rendere più competitiva l’agricoltura
europea
Alleggerire il bilancio comunitario dalle
spese agricole (della PAC mercati)
Potenziare le strutture delle imprese
(incrementare la dotazione finanziaria delle
c.d. misure strutturali)
Salvaguardare l’ambiente
LA RIFORMA MAC SHARRYLA RIFORMA MAC SHARRYStrumenti
Riduzione dei prezzi d’intervento
Concessione di aiuti al reddito parzialmente disaccoppiati dalla produzione (non più riferiti alla produzione ma alla superficie e ai capi di bestiame)
Misure di accompagnamento (di natura agro-ambientale)
EvoluzioneEvoluzione anni ‘90anni ‘90Valutazioni
Durante tutta la sua storia la PAC ha dovuto adattarsi
considerevolmente per rispondere
alle nuove sfide con cui si è confrontata:
20
conseguire gli obiettivi dell'articolo 39 del Trattato:migliorare la produttività
assicurare un livello di vita equo alla popolazione agricola
garantire la sicurezza degli approvvigionamenti a prezzi
ragionevoli gestire gli squilibri quantitativi
21
La PAC ha poi preso una nuova direzione
basata sulla
diminuzione dei prezzi combinata ad aiuti compensativi
(riforma Mac Sharry)
Evoluzione anni ‘90Evoluzione anni ‘90Scenario di riferimento
• Il mercato agricolo mondiale presenta prospettive di forte crescita a prezzi remunerativi.
• I prezzi della PAC si collocano a livelli troppo elevati, inconciliabili con gli impegni
internazionali e con la possibilità di beneficiare dell'espansione del mercato mondiale.
• Il rischio di eccedenze produttive, fonte di costi di bilancio insostenibili, è concreto;
23
• La riconciliazione del cittadino (il consumatore) con la PAC rappresenta una priorità essenziale;
• La forza dell'agricoltura europea è nella sua diversità: risorse naturali, metodi di gestione, competitività, redditi e tradizioni.
• La gestione della PAC è diventata troppo complessa e burocratica. E’ necessario mettere a punto un nuovo modello decentrato, che dia maggiore libertà agli Stati membri senza distorsioni di concorrenza, senza rischio di nazionalizzazione della PAC, ma con criteri comuni chiari e meccanismi di controllo rigorosi;
Evoluzione anni ‘90Evoluzione anni ‘90Scenario di riferimento
24
• l'Unione deve preparare la sua agricoltura ai negoziati internazionali e definire i limiti di ciò che essa potrà accettare;
• l'allargamento rende ancora più necessarie le misure concernenti il mercato e la semplificazione :
• le economie dei paesi candidati si basano principalmente sul settore agricolo.
Evoluzione anni ‘90Evoluzione anni ‘90Scenario di riferimento
EvoluzioneEvoluzione annianni ‘90‘90Linee di azione
• la competitività deve essere assicurata
con una diminuzione dei prezzi
sufficiente a garantire l'aumento degli sbocchi interni e una partecipazione al mercato allargata al contesto mondiale.
Questa diminuzione dei prezzi va compensata con un
aumento degli aiuti diretti in modo da conservare il livello del
reddito agricolo;
26
• lo sviluppo rurale deve effettivamente diventare il secondo pilastro della PAC.
integrare la politica di mercato garantire che la spesa agricola
contribuisca: all'assetto territoriale,
alla protezione della natura, all'insediamento di giovani
EvoluzioneEvoluzione annianni ‘90‘90Linee di azione
27
Gli Stati membri devono avere la possibilità di: differenziare,
ridurre gli aiuti diretti concessi alle aziende,
in funzione dicriteri connessi a parametri ambientali (cross compliance) e
reddituali (modulazione).
Il prodotto di tale differenziazione Operata dallo Stato membro
deve essere destinato a misure di carattere agroambientale
EvoluzioneEvoluzione annianni ‘90‘90Linee di azione
Evoluzione anni ‘90Risposte
Necessità di una nuova RIFORMA
•1997, luglio: la Commissione Europea presenta il documento “Agenda 2000 – Per un’Unione più forte e più ampia.” [Com. (97) 2000]
•1999, 24-25 marzo: vertice europeo di Berlino fra i Capi di Stato e di Governo dell’Unione decide la nuova PAC
AGENDA 2000AGENDA 2000
SCOPO
•approfondire e estendere la riforma
del 1992,
•sostituire le misure di sostegno dei
prezzi con aiuti diretti
•accompagnare questo processo con
una politica rurale coerente
La nuova PAC in Agenda La nuova PAC in Agenda 20002000
• Progressivo abbandono del sostegno accoppiato alla produzione (disaccoppiamento)
• Maggiore importanza e dotazione finanziaria da accordare alle c.d. “misure di accompagnamento” (eco-condizionalità, modulazione)
• Riconoscimento e valorizzazione del ruolo multifunzionale dell’agricoltura
31
Obiettivi Tr. Roma 1957Obiettivi Tr. Roma 1957incrementare la produttivitàdell'agricoltura, sviluppando ilprogresso tecnico, assicurandolo sviluppo razionale dellaproduzione agricola come pureun impiego migliore dei fattoridi produzione, in particolaredella manodopera
assicurare così un tenore divita equo alla popolazioneagricola, grazie, in particolare,al miglioramento del redditoindividuale di coloro chelavorano nell'agricoltura
stabilizzare i mercati
Nuovi obiettivi della PACNuovi obiettivi della PACaumentare la competitivitàdell’agricoltura europeamediante un riavvicinamentodei prezzi interni a quellimondiali
assicurare un adeguatolivello di vita alla popolazioneagricola e rurale e unastabilità dei redditi agricolicreazione di fonti dioccupazione e di redditoalternative per gli agricoltori ele loro famiglie
La nuova PAC in Agenda 2000La nuova PAC in Agenda 2000
La nuova PAC in Agenda 2000
Nuovi obiettivi della PACNuovi obiettivi della PAC
garanzia della sicurezza edella qualità delle derrate,a tutela dei consumatori
affermazione del principiodella sostenibilitàambientale dellaproduzione agricola
semplificazione della PACe della sua gestione
Obiettivi Tr. Roma 1957Obiettivi Tr. Roma 1957
garantire la sicurezza degli approvvigionamenti
assicurare prezziragionevoli per iconsumatori
La nuova PAC in Agenda 2000La nuova PAC in Agenda 2000
vincoli internazionali• accordi internazionali (GATT, OMC)• allargamento dell’UE ai PECO
vincoli interni• vincolo di bilancio
contenimento delle speseriequilibrare la contribuzione netta fra
Stati membri• semplificazione della PAC (burocratica ed
amministrativa)
34
In particolare…Bilancio iniziale %
Agricoltura 44.780,5 44,9
Spese mercati 40.082,5 40,2
Sviluppo rurale e misure accompagnamento
4698 4,7
Azioni strutturali 33.980 34,1
Obiettivo 1 21.577,1 21,6
Iniziative comunitarie 1.866 1,9
SVILUPPO RURALE
POLITICA DELLE STRUTTURE(2000-2006)
Riforma dei Fondi Strutturali
(3 obiettivi)• Ob. 1• Ob. 2• Ob. 3
Iniziative Comunitarie
(n. 4)es. LEADER+
POLITICA DEI MERCATI
(OCM)
Regolamento orizzontale
POLITICA AGRICOLA COMUNITARIA (2000-2006)
Bruxelles ha approvato …
una riforma molto profonda dei meccanismi della Pac
… per almeno cinque motivi
Agenda 2000 prevedeva una revisione di metà
percorso…
MOTIVI ALL’ORIGINE DELLA REVISIONE DI MEDIO
TERMINE
1. Per riequilibrare il sostegno agricolo tra:
– MISURE DI MERCATO (“primo pilastro”)
– MISURE DI SVILUPPO RURALE (“secondo
pilastro”)
LA PAC INFATTI ...
… si regge su due “pilastri”…
Politica Agricola Comune
1° pilastr
o: sostegni di
mercato
2° pilastr
o: svilup
po rurale
… finanziariamente non bilanciati
Politica Agricola
Comune1°
pilastro:
sostegni di
mercato
2° pilastro
: sviluppo rurale =
87%=
13%
2. Allargamento dell’Europa a 27 Paesi. (necessità di finanziare le agricolture dei nuovi paesi)
3. Per tenere sotto controllo la spesa della PAC che assorbe poco meno del 50% delle risorse complessive della U. E.
4. Per rendere compatibile la PAC con gli accordi sui commerci mondiali (WTO)
MOTIVI ALL’ORIGINE DELLA REVISIONE DI MEDIO
TERMINE
5. Per creare più consenso nell’opinione pubblica sulla spesa della U.E. indirizzata ad un’agricoltura sostenibile:- maggiore rispondenza alle esigenze del mercato,- migliore competitività,- sicurezza e qualità degli alimenti,- considerazione dei problemi ambientali nell’ambito della politica agricola.
MOTIVI ALL’ORIGINE DELLA REVISIONE DI MEDIO
TERMINE
Un obiettivo della nuova Pac.
Sostenere il reddito e giustificare la spesa agricola
Giustificare meglio la spesa
destinata al settore agricolo
Sostenere il reddito degli agricoltori
Ottenere dagli agricoltori come contropartita:- qualità degli alimenti;- tutela dell’ambiente e del benessere degli animali;- salvaguardia dei paesaggi e del patrimonio culturale
La riforma comprende...
•Misure “orizzontali”
•Misure settoriali
•Modifiche al regime di sviluppo rurale
Misure orizzontaliDisaccoppiamento:
- un pagamento unico per azienda agli agricoltori dell’UE, indipendentemente dalla produzione;- gli agricoltori riceveranno il pagamento unico per azienda sulla base delle somme percepite nel periodo di riferimento 2000-2002
Condizionalità dei pagamenti (cross-compliance):- il pagamento sarà condizionato al rispetto delle norme in materia di salvaguardia ambientale, sicurezza alimentare, come pure all’obbligo di mantenere la terra in buone condizioni agronomiche ed ecologiche
Effetto disaccoppiamento
Il DISACCOPPIAMENTO è la vera sfida:
- riduce le distorsioni e le coltivazioni speculative;- orienta il mercato;- rende il sostegno più trasparente (questo è uno svantaggio per chi non ha interesse a renderlo trasparente);- rende il sostegno più esplicitamente condizionabile a requisiti o comportamenti specifici;- dovrebbe semplificare il sistema.
INCREMENTO DEL 2° PILASTRO DELLA PAC
(sviluppo rurale)
SVILUPPO RURALE
POLITICA DEI
MERCATI(OCM)
POLITICA AGRICOLA COMUNITARIA
(2000-2006)
1° pilastro 2° pilastro
-
5.000
10.000
15.000
20.000
25.000
30.000
35.000
40.000
45.000
mil
ion
i di
eu
ro
Gli stanziamenti per la PAC 2000-2006
1° pilastro 2° pilastro
Modulazione
+30% dal 10 al 13%
Con la Riforma di Medio Termine
non si sostengono più i prezzi
si disegna un modello di
agricoltura diffusamente
ecocompatibile e sostenibile
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DALLO SVILUPPO AGRICOLO ALLO SVILUPPO RURALE
ZONE RURALI
•le condizioni di sottosviluppo mettono in pericolo i caratteri di ruralità
•diviene prioritario perseguire modelli di sviluppo integrato
49
MODELLI DI SVILUPPO INTEGRATO
agricoltura,infrastrutture,servizi,formazione,turismo,artigianato manufatturiero,artigianato agroalimentare,commercio,ambiente,cultura
50
DALLO SVILUPPO AGRICOLO ALLO SVILUPPO RURALE
ANCHE L’INTERVENTO PUBBLICO
HA DICHIARATO IL PASSAGGIO
DA
POLITICA AGRICOLA
A
POLITICA DI SVILUPPO RURALE
51
SVILUPPO RURALE
Quale è l’importanza oggi dello sviluppo rurale?
• Oltre l’85% del territorio dell’Ue è costituito da zone rurali;
• la politica comunitaria è orientata sempre più allo sviluppo rurale;
• lo sviluppo agricolo non è più in grado di assicurare lo sviluppo delle zone rurali.
52
I concetti chiave dello sviluppo rurale
Sviluppo integrato: basato sull’integrazione delle
risorse locali (agricoltura, artigianato, turismo,
piccola e media impresa industriale, cultura
locale).
Sviluppo dal basso (bottom up): partecipazione
attiva della comunità locale, partecipazione tra
istituzioni e forze economico-sociali, superamento
della filosofia dello sviluppo dall’alto.
Sviluppo endogeno: basato sulla valorizzazione
delle risorse locali.
Sviluppo territoriale: sviluppo non settoriale, il
territorio come fattore di competitività.
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Possibili definizioni di spazio rurale
La ruralità può essere definita come categoria residuale: tutto ciò che non è urbano.
Criteri adottati dall’Ue (nell’Obiettivo 5b): importanza relativa dell’occupazione agricola, spopolamento, percentuale del PIL/ab. più bassa della media comunitaria.
Criterio demografico: densità di popolazione.
Criterio economico: marginalità, scarsa presenza di attivi nel terziario, carenza di servizi.
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Possibili definizioni di spazio rurale
Indice di ruralità (IR):• numero di residenti;• densità della popolazione residente
accentrata (abitanti/Kmq);• quota parte della popolazione residente
insediata in modo sparso (%);• quota parte delle abitazioni occupate a titolo
di proprietà (%);• frequenza degli attivi nel settore primario
sulla popolazione residente totale (%).
I principi della nuova Politica di Sviluppo Rurale
Plurifunzionalità dell’agricoltura
Promuovere per l’agricoltura un ruolo polivalente al di là della semplice produzione di derrate. Ciò implica il riconoscimento e l'incentivazione della gamma di servizi offerti dagli agricoltori
Impostazione plurisettoriale e integrata dell'economia rurale
Il fine è di diversificare le attività, creare nuove fonti di reddito e occupazione e proteggere il patrimonio rurale.
Flessibilità degli aiuti allo sviluppo rurale
Tale flessibilità deve basarsi sulla sussidiarietà e essere favorevole al decentramento, alla consultazione a livello regionale e locale e al partenariato.
Trasparenza nell’elaborazione e nella gestione dei programmi
La trasparenza deve partire da una normativa semplificata e più accessibile.
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TRE GRANDI ASSI
IMPRESA potenziamento del settore agricolo e forestale
Sono previste misure riguardanti l’ammodernamento delle strutture di produzione, di trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli, i giovani agricoltori e le condizioni di prepensionamento, nell'intento generale di promuovere prodotti agricoli di qualità
AMBIENTE
salvaguardia dell'ambiente e del patrimonio rurale europeo
Sono previste misure agroambientali (quali l'agricoltura biologica) e forestali. Per un'integrazione ottimale delle questioni ambientali nella PAC, è stato inoltre previsto di estendere i pagamenti compensativi, tradizionalmente riservati alle zone svantaggiate, alle zone in cui l'agricoltura è meno diffusa a motivo di limiti ambientali specifici.
TERRITORIO miglioramento della competitività delle zone rurali
Ha come scopo principale una migliore qualità di vita della comunità rurale e nuove fonti di reddito per gli agricoltori e le loro famiglie.
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Alcuni principi della politica di sviluppo rurale
• Programmazione: indica l’esigenza di programmi dilungo periodo;
• Sussidiarietà: spetta agli stati membri redigere i programmi;vista la diversità delle aree rurali e quindi la diversità deiproblemi da risolvere: lo stato membro (la regione perl’Italia) può scegliere la combinazione di misure che megliosi addice alla propria situazione;
• Partnership: una collaborazione tra istituzioni e parti economiche e sociali;
• Addizionalità: stabilisce la necessità di una co-partecipazione (pubblico/privato) nel finanziamento delleiniziative.
SVILUPPO RURALE 2007-2013
• Per lo sviluppo rurale è previsto un unico strumento finanziario (non come è attualmente di garanzia e orientamento) FEASR.
• Costituzione di due fondi agricoli: FEAG e FEASR
SVILUPPO RURALE 2007-2013La proposta di regolamento individua
3 obiettivi:1. Miglioramento della competitività
dell’agricoltura e della silvicoltura tramite un sostegno alla ristrutturazione.
2. Miglioramento dell’ambiente e dello spazio rurale tramite un sostegno alla gestione del territorio.
3. Miglioramento della qualità della vita nelle zone rurali e incentivazione alla
diversificazione delle attività economiche.
SVILUPPO RURALE 2007-2013
Gli obiettivi si traducono nei
seguenti tre Assi:
•Asse 1
•Asse 2
•Asse 3
61
Asse 1 - Migliorare la competitività dell’agricoltura e della silvicoltura
• migliorare e potenziare le infrastrutture relative allo sviluppo e all’adeguamento dell’agricoltura e della silvicoltura;
• sostenere gli agricoltori che partecipano ai sistemi qualità dei prodotti alimentari;
• insediamento dei giovani agricoltori;• fornire un sostegno agli agricoltori in regime
di semi-sussistenza nei nuovi Stati membri al fine di renderli competitivi.
Un minimo pari al 15% della dotazione nazionale deve essere speso per l’Asse 1. Il tasso di
cofinanziamento UE è pari ad un massimo del 50% (75% nelle regioni di convergenza).
MODIFICHE AL REGIME DI SVILUPPO RURALE
Nuovi incentivi per la qualità degli alimenti, per il rispetto delle norme e per il benessere degli animali
Giovani agricoltori
Agroambiente
Prospettive finanziarie 2007 – 2013
STANZIAMENTI D'IMPEGNO 2006 % 2007 % 2008 2009 2010 2011 2012 2013
1. Crescita sostenibile 47.582 39,4% 59.675 44,7% 62.795 65.800 68.235 70.660 73.715 76.785
1a. Competitività per la crescita e l'occupazione 8.791 7,3% 12.105 9,1% 14.390 16.680 18.965 21.250 23.540 25.825
1b. Coesione per la crescita e l'occupazione 38.791 32,1% 47.570 35,6% 48.405 49.120 49.270 49.410 50.175 50.960
2. Conservazione e gestione risorse narurali 56.015 46,4% 57.180 42,8% 57.900 58.115 57.980 57.850 57.825 57.805
2a. Interventi di mercato e pagamenti diretti 43.735 36,2% 43.500 32,6% 43.673 43.354 43.034 42.714 42.506 42.293
2b. Sviluppo rurale 10.500 8,7% 11.780 8,8% 12.127 12.661 12.746 12.936 13.119 13.212
2c. Pesca 890 0,7% 1.000 0,7% 1.100 1.100 1.100 1.100 1.100 1.100
2d. Ambiente 890 0,7% 900 0,7% 1.000 1.000 1.100 1.100 1.100 1.200
3. Cittadinanza, libertà, sicurezza e giustizia 1.381 1,1% 1.630 1,2% 2.015 2.330 2.645 2.970 3.295 3.620
4. L'Unione come partner globale 11.232 9,3% 11.400 8,5% 12.175 12.945 13.720 14.495 15.115 15.740
5. Amministrazione 3.436 2,8% 3.675 2,8% 3.815 3.950 4.090 4.225 4.365 4.500
Compensazioni 1.042 0,9%
Totale stanziamenti d'impegno 120.688 100,0% 133.560 100,0% 138.700 143.140 146.670 150.200 154.315 158.450
NUOVE PROSPETTIVE FINANZIARIE 2007 - 2013
Milioni di € a prezzi 2004
43%
35%
IL BILANCIO AGRICOLO
293,0
i miliardi di euro destinati ai pagamenti diretti pac nel periodo
2007/2013
69,75
i miliardi di euro destinati nello stesso periodo allo sviluppo rurale
33,01
i miliardi di euro destinati, come minimo, allo sviluppo rurale dei 10 nuovi Paesi membri più Bulgaria e Romania
La spesa agricola fino al 2013, dovrebbe rappresentare circa il 43% del
bilancio comunitario, che è l’1,045% del pil dell’Unione
Europea
1995 2000
2006 2007
2013
Spese agricole 46,2 44,1 46,2 42,8 36,5
Politiche di coesione e fondi strutturali
33,0 35,1 38,7 44,7 48,5
Politiche interne (ricerca, istruzione)
6,3 6,5 1,2 1,2 2,3
Azioni esterne (aiuti comunitari allo sviluppo)
6,1 5,1 6,4 8,5 9,9
Spese amministrative
5,0 5,0 5,0 2,8 2,8
Altro 3,4 4,2 2,5 - -
BILANCIO DELL’UNIONE EUROPEA
Dati espressi in percentuale
L:0,20% P:1,50%AT:2,9%
D:30,0%
FI:1,50%
SE:2,90%
UK:10,80B:3,80DK:1,90%NL:5,80%
GR:1,50%
E:6,40
F:17,60
IRL:0,90
I:12,10
FINANZIAMENTO DEL BILANCIO GENERALE PER STATO MEMBRO
67
Risorse proprie UE
76%
11%
13%
RNL IVA DAZI E CONTRIBUTI DA ZUCCHERO
La PAC
oggi non è più sostenibile:
• non piace ai cittadini e agli altri settori economici per il peso sul bilancio UE;
• problemi con WTO (non deve sovvenzionare i prezzi agricoli che alterano le condizioni di libero mercato)
CONCLUSIONEIl varo della riforma mette in
condizione l’agricoltura europea:
di definire un quadro di certezze nel lungo periodo (2013);
di sottrarre il settore agricolo alle minacce di una riforma a 27 Stati con maggiori minacce di ulteriori tagli;
di rendere più trasparente il sostegno agricolo; - la maggiore trasparenza del sostegno mette in
chiara evidenza lo squilibrio tra territori;- potrebbe rendersi necessario un nuovo
riaccoppiamento nel medio periodo; in tal caso emergerà la necessità di una ridistribuzione del sostegno tra territori;
di offrire qualche vantaggio nella rilegittimazione della Pac che consente di giustificare meglio la spesa agricola nei confronti della società;
ha accresciuto la posizione dell’ UE in ambito WTO.
CONCLUSIONEIl varo della riforma genera nuove
necessità: nuovo ruolo della politica agricola nazionale
(occorrono scelte coraggiose) maggiore imprenditorialità; cresce l’importanza dell’orientamento al
mercato;- i prezzi e il collegamento con il mercato diventano decisivi;- la cooperazione subirà maggiori pressioni, con vantaggi per la cooperazione virtuosa;
una nuova politica dei mercati, che non è solamente politica di prezzo, ma è anche marketing e nuove forme di aggregazione;- la cooperazione agroalimentare deve sostituire (almeno in parte) l’attenuazione della politica dei mercati.
71
Una politica per l’agricoltura
crescente fabbisogno alimentare
contrastrare i cambiamenti del clima
la sfida ambientale
le questioni energetiche
la crescente volatilità dei mercati