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Le paralisi oculari

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    ANNO 7, NUMERO 78, MAGGIO 2013

    Newsletter per laggiornamento e la formazione professionale

    continua degli oculisti

    Corso accreditato presso il Ministero

    della Salute con il codice N. 5-50473

    LE PARALISI OCULARI

    Dr. Mauro Cassinerio

    ANNO SETTIMO, NUMERO 78, MAGGIO 2013

    RESPONSABILE SCIENTIFICO PROFESSIONE OCULISTA

    PERCORSO FORMATIVO PROFESSIONE OCULISTA 2013

    800 198 966

    www.professioneoculista.it

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    ANNO 7, NUMERO 78, MAGGIO 2013

    LE PARALISI OCULARI

    Chiara Bertone, - Dipartimento Area Chirurgica Specialistica, s.c Oculistica Universit degli Studi di Pavia Fondazione IRCCS Policlinico S. Matteo Sezione di Clinica Oculistica Direttore Prof. Paolo Emilio Bianchi S.C. Clinica Oculistica - Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia

    I l sistema nervoso periferico comprende i nervi

    cranici e i nervi spinali, cio tutte le strutture che

    dopo aver attraversato pia madre e aracnoide

    fuoriescono dal tronco encefalico e dal midollo

    spinale.

    I nervi che interessano locchio sono i nervi cranici. Gli assoni di ciascun nervo cranico, subito dopo la loro

    origine dai corpi cellulari, si raggruppano e formano la

    porzione fascicolata. Questa decorre attraverso le

    strutture del tronco encefalico e risente della sua

    patologia con quadri sintomatologici diversi in cui la

    paralisi del nervo cranico contribuisce a definire il livello

    della lesione, come per esempio nelle sindromi alterne.

    Fuoriuscite dal nevrasse, le porzioni fascicolari di

    ciascun nervo si continuano con quelle tronculari, in cui

    gli assoni vengono avvolti dalle cellule di Schwann.

    Anatomia I nervi oculomotori sono: III paio (oculomotore), IV paio (trocleare), VI paio (abducente). Anatomia dei Nervi Oculomotori Il nervo oculomotore, III nervo encefalico, un nervo

    motore, con fibre motrici somatiche e fibre pregangliari.

    Il nucleo delloculomotore situato nel mesencefalo, a livello del collicolo superiore. costituito da due nuclei

    somatomotori, il principale e il centrale (questultimo impari e mediano) e da fibre pregangliari che originano

    dal nucleo viscero-effettore di Edinger e Westphal.

    Le fibre nervose si dirigono in avanti ed emergono dal

    tronco cerebrale in corrispondenza del solco

    delloculomotore che si trova tra larteria cerebrale posteriore e larteria cerebellare superiore. Il nervo

    Figura 1 - Tronco encefalico, sezione sagittale.

    Nuclei dei nervi oculomotori

    Figura 2 - Strutture del seno cavernoso

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    oculomotore penetra nella parete laterale del seno

    cavernoso che percorre fino a penetrare nellorbita attraverso la fessura sfenoidale e qui dividersi in una

    branca superiore per il retto superiore e per lelevatore della palpebra superiore e in una branca inferiore per il

    retto mediale, il retto inferiore e lobliquo inferiore; il ramo inferiore d inoltre origine alla radice breve del

    ganglio ciliare. Il III n.c. comprende infatti fibre

    pregangliari, pertinenti al parasimpatico encefalico,

    destinate al ganglio ciliare per linnervazione dei muscoli involontari dellocchio: muscolo sfintere della pupilla e muscolo ciliare.

    Il nervo trocleare (IV) nasce da un nucleo situato nella

    calotta mesencefalica a livello dei tubercoli quadrigemini

    posteriori. Le fibre che vi nascono si incrociano con

    quelle del trocleare del lato opposto prima di emergere

    dalla faccia dorsale del mesencefalo, sotto la lamina

    quadrigemina del mesencefalo. Dopo la sua emergenza il

    nervo si porta di lato e in avanti, si dirige in direzione

    dellapice della piramide dellosso temporale e, raggiunta lestremit posteriore del seno cavernoso si impegna nella parete esterna di questo e attraversa la

    fessura sfenoidale, passando fuori dallanello tendineo comune dei muscoli oculari.

    Nellorbita, il nervo trocleare decorre sotto la parete superiore e infine termina nel muscolo obliquo superiore.

    Il nervo abducente (VI nc) prende origine dalla calotta

    pontina. Il nucleo situato sotto il pavimento del quarto

    ventricolo vicino alla linea mediana. Dopo la sua

    emergenza dalla parte interna del solco bulbo-pontino il

    VI passa al di sopra dellapice della rocca petrosa e penetra nel seno cavernoso dove si trova a contatto con

    la carotide interna. Penetra nellorbita attraverso la fessura sferoidale e termina nel muscolo retto laterale.

    Anatomia dei muscoli I quattro muscoli retti (interno, esterno, superiore e inferiore) originano dal tendine di Zinn nel fondo dellorbita, si inseriscono nellemisfero anteriore del bulbo oculare; il retto inferiore, mediale e superiore sono innervati dal nervo oculomotore comune, il retto esterno innervato dallabducente. Il muscolo obliquo superiore origina posteriormente dallapice dellorbita, decorre in avanti lungo la parete supero mediale, passa attraverso la troclea, si riflette indietro verso il bulbo inserendosi sul quadrante superiore. Il muscolo obliquo superiore innervato dal IV paio di n.c.. Il muscolo obliquo inferiore nasce dalla faccia interna

    del pavimento dellorbita (in corrispondenza del margine infero-nasale), avvolge a nastro il globo oculare

    dirigendosi verso la parete esterna dellorbita e si inserisce nel quadrante supero-esterno; innervato dal

    III n.c.

    Piano muscolare Il piano muscolare passa per il centro di rotazione del

    bulbo e comprende linserzione sul bulbo e lorigine del muscolo; il muscolo, contraendosi, si retrae verso la sua

    origine, determinando una rotazione del globo attorno al

    suo centro di rotazione.

    Le paralisi dei muscoli oculari estrinseci conseguono ad

    affezioni primitive dei nervi (neurogene) o del sistema

    neuromuscolare (miogene). Entrambe possono essere

    congenite o acquisite.

    La lesione che determina la paralisi di un nervo

    oculomotore pu localizzarsi a qualunque livello della

    via anatomica, dallorigine nucleare alla terminazione muscolare.

    Paralisi del nervo oculomotore La paralisi del III nervo cranico pu essere congenita o

    acquisita, parcellare o completa.

    La paralisi completa del III n.c. si estrinseca in ptosi, per

    la paralisi del muscolo elevatore della palpebra

    superiore, abduzione dellocchio interessato, il prevalere del tono del muscolo retto laterale innervato dal VI n.c.,

    e lieve depressione ed in torsione per lazione del muscolo obliquo superiore innervato dal IV. La

    limitazione dei movimenti pu essere tanto marcata da

    impedire al bulbo, nel tentativo di addurre, di

    Tabella 1 - Azione dei Muscoli

    Muscolo Azione Test

    Retto

    mediale Adduzione Adduzione

    Retto

    laterale Abduzione Abduzione

    Retto

    superiore Elevaz.intors.adduz.

    In alto allesterno

    Retto

    inferiore Abbass,extors,adduz.

    In alto allesterno

    Obliquo superiore

    Intors,abbass,abduz. In basso allinterno

    Obliquo inferiore

    Extors,elevaz,abduz In basso allinterno

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    raggiungere e superare la linea mediana; risultano

    deficitari anche i movimenti di elevazione e depressione.

    A causa della disfunzione della componente simpatica, la

    pupilla midriatica e areflessica (Fig. 3).

    La paralisi del III pu essere anche parcellare.

    Paralisi del retto mediale

    Innervato dal ramo inferiore del III paio, ha funzione di

    far ruotare il bulbo verso il naso (adduzione). Una

    paralisi del RETTO MEDIALE comporta in posizione

    primaria uno strabismo divergente (exotropia) per il

    prevalere del retto laterale omolaterale. Il capo ruotato

    verso locchio sano, per assecondare locchio colpito che resta in abduzione. In posizione primaria compare

    diplopia crociata con immagini separate sul piano

    orizzontale.

    Paralisi del retto superiore

    Locchio colpito presenta un deficit di elevazione nello sguardo in abduzione. In posizione primaria locchio ipotropico ed exciclotorto a causa delliperfunzione del retto inferiore omolaterale. Quadro clinico: ipotropia dellocchio colpito; diplopia e deviazione massimale nel campo dazione

    del muscolo colpito (in adduzione verso lalto); pseudoptosi dovuta allipotropia; pi evidente

    quando fissa locchio sano, scompare quando locchio paretico prende fissazione;

    ptosi omolaterale quando c interessamento della branca superiore del III n.c. (che innerva lelevatore della palpebra);

    posizione anomala del capo: volto ruotato in direzione del muscolo colpito, mento alzato, testa inclinata sulla spalla dellocchio sano;

    diplopia verticale e torsionaleare, in particolare quando locchio sano fissante.

    Paralisi del retto inferiore

    Si evidenzia quando locchio colpito viene ruotato in basso e allesterno. In posizione primaria locchio paretico ipertropico ed incicloruotato. Quadro clinico: ipertropia dellocchio colpito; deficit e diplopia massimi nel campo dazione del

    muscolo (verso il basso e in adduzione); posizione anomala del capo (PAC): volto ruotato in

    direzione della lesione, raramente inclinato, mento abbassato;

    diplopia principalmente verticale.

    Paralisi del muscolo obliquo inferiore

    Si evidenzia nellelevazione in adduzione. Quadro clinico: ipotropia dellocchio colpito;

    diplopia e deviazione massimale nel campo dazione del muscolo (in alto in adduzione);

    inciclodeviazione; PAC con volto ruotato in direzione del lato sano,

    inclinata sul lato colpito, mento alzato; diplopia torsionale e verticale. Le paralisi incomplete sono pi frequenti.

    Sulla base della presentazione clinica esiste la possibilit

    di correlare i diversi patterns con la sede della lesione ai vari livelli lungo il decorso del nervo dal nucleo al

    muscolo.

    Poich le cause che provocano una paralisi del III n.c.

    possono essere patologie gravi (ad esempio aneurismi) e

    che richiedono un pronto intervento necessario

    sospettare e individuare rapidamente la sede e la causa

    della paralisi.

    Paralisi nucleare del III nervo cranico

    Relativamente rara, si pu associare a paralisi di sguardo

    verticale.

    Nella sua espressione tipica si presenta come paralisi

    monolaterale con deficit del muscolo retto superiore

    controlaterale e ptosi bilaterale oppure con paralisi

    bilaterale con risparmio delle palpebre.

    Sono possibili le forme che presentano paralisi completa

    bilaterale, ptosi bilaterale (totale o parziale),

    oftamoplegia intrinseca bilaterale oppure deficit isolato

    di un singolo muscolo tranne lelevatore omolaterale. Non pu avere invece origine nucleare la paralisi del III

    nervo cranico che si manifesta con paralisi monolaterale,

    con o senza paralisi intrinseca, con elevazione

    controlaterale normale, con oftalmoplegia intrinseca

    monolaterale, con ptosi monolaterale, con paralisi isolata

    mono o bilaterale del retto mediale e questo per la

    collocazione anatomica dei neuroni allinterno del

    nucleo.

    Le cause della paralisi nucleare e fascicolare del III

    nervo cranico sono: ipoplasie congenite (nucleari),

    lesioni vascolari (emorragie, ischemie), malattie

    demielinizzanti, traumi, metastasi e infezioni

    Paralisi fascicolari del III n.c.

    Le paralisi fascicolari del III n.c. producono lesioni

    strettamente ipsilaterali. La paralisi spesso parziale

    (singoli muscoli con risparmio pupillare) perch allinterno del mesencefalo i fasci nervosi decorrono relativamente separati.

    Le paralisi fascicolari sono caratterizzate by the company they keep, inoltre si associano a disturbi neurologici somatici di altri distretti disegnando quadri

    sindromici tipici.

    Sindrome di Weber: paralisi del III ed emiparesi

    controlaterale (lesione del III e del peduncolo cerebrale).

    Sindrome di Claude: paralisi del III, atassia

    controlaterale e movimenti coreiformi (lesione del III,

    nucleo rosso e peduncolo cerebellare superiore).

    Sindrome Di Benedikt: paralisi del III, emiparesi

    controlaterale, tremore e movimenti involontari

    controlaterali (lesione del III, peduncolo cerebrale,

    nucleo rosso, substantia nigra)

    Sindrome Di Nothnagel: paralisi del III e atassia (lesioni

    del III e peduncolo cerebellare).

    Figura 3 - paralisi completa del III n.c.

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    ANNO 7, NUMERO 78, MAGGIO 2013

    Paralisi periferica del III n.c.

    Laneurisma della comunicante posteriore la causa pi frequente di paralisi isolata del III con interessamento

    pupillare allesordio. Il danno pupillare, per, pu comparire dopo alcuni giorni. necessaria una

    immediata valutazione neuroradiologica e angiografica.

    Una paralisi del III con ptosi completa e deficit

    dellelevazione, adduzione e infraduzione ma con risparmio pupillare segno di danno microvascolare

    (diabete e ipertensione) che interessa il core del nervo. In

    questi casi il paziente interessato ha solitamente pi di

    50 anni e la prognosi favorevole (guarigione in tre mesi).

    Cause per sede di paralisi periferica del III n.c.

    Spazio subaracnoideo: aneurismi (soprattutto art.

    comunicante posteriore alla giunzione con la carotide

    interna), tumori extra-assiali, meningiti, lesioni vascolari

    (lesioni ischemiche nel diabetico e iperteso), lesioni

    infiltrativi, traumi, complicazioni neurochirurgiche.

    Sotto il tentorio cerebellare: erniazione delluncus, tumori (pseudotumor cerebri e idrocefalo), traumi.

    Seno cavernoso: aneurismi, fistole carotido-cavernose e

    trombosi del seno cavernoso, infezioni erpetiche (Zoster)

    e malattie granulomatose (S. Tolosa-Hunt), tumori

    primitivi e metastatici, apoplessia ipofisaria, traumi.

    Orbita: tumori o altre patologie infiltrativi,

    infiammazioni (mucormicosi e altre inf. fungine),

    traumi, mucocele dei seni frontali e sferoidali.

    Come accade nelle paralisi fascicolari anche le patologie

    che provocano paralisi periferica del III n.c.si associano

    a disturbi neurologici complessi:

    Le patologie del seno cavernoso provocano disturbi a

    carico dei nervi cranici III, IV, V (V1 e V2), VI e del

    simpatico pupillare. In particolare le lesioni del V1

    provocano parestesie, ipoestesie, formicolii e dolore

    facciale.

    Le patologie dellorbita si possono estrinsecare con deficit del III divisionale, proptosi e lesione del nervo

    ottico.

    Se la sola branca superiore coinvolta, avremo ptosi e

    deficit elevazione; se colpita la branca inferiore,

    paralisi pupillare, deficit del retto mediale, del retto

    inferiore, dellobliquo inferiore. In conclusione possiamo osservare che i deficit

    divisionali possono manifestarsi per lesioni lungo tutto il

    decorso del nervo dal mesencefalo allorbita.

    Paralisi del IV nervo cranico La paralisi del IV nervo cranico pu essere di origine

    congenita, ad esordio precoce o tardivo oppure acquisita.

    Clinicamente si manifesta con ipertropia che aumenta in

    adduzione, exciclotorsione e torcicollo (Figg. 4 e 5).

    Nel caso del IV nervo cranico le paralisi nucleari e

    fascicolari non sono clinicamente distinguibili.

    La peculiarit di questo nervo che, essendo il pi

    lungo e sottile degli oculomotori, certamente il pi

    esposto ai traumi; pertanto saranno frequenti le paralisi

    del IV acquisite e bilaterali per traumi a livello del velo

    midollare oppure in esito di interventi chirurgici in fossa

    cranica posteriore. Le paralisi monolaterali del IV n.c.

    sono spesso forme congenite scompensate.

    Frequenti sono inoltre le paralisi per lesioni

    microvascolari nei pazienti diabetici e ipertesi.

    La paralisi del trocleare va posta in diagnosi

    differenziale con la skew deviation o deviazione sghemba. Cause: nucleo e fasci: aplasia, lesioni vascolari, tumori,

    malattie demielinizzanti, traumi, etc.; spazio subaracnoideo: traumi, tumori, aneurismi,

    m e n i n g i t i , i d r o c e f a l o , c o mp l i c a z i o n i neurochirurgiche;

    area sfeno-cavernosa: tumori, S. Tolosa-Hunt, Herpes Zoster, aneurismi carotidei, fistole carotido-cavernose;

    orbita: traumi, tumori e lesioni infiltrative.

    La paralisi congenita del IV scompensata compare

    spesso senza causa, dopo traumi o malattie debilitanti.

    caratterizzata da ampiezze fusionali verticali elevate (10-

    15 dp). Losservazione di vecchie fotografie del paziente

    pu essere utile allinquadramento di questo gruppo di

    pazienti in quanto possibile osservare la posizione

    anomala del capo come segno di paralisi di vecchia data.

    In questo caso il paziente non necessita di ulteriori

    indagini. Quadro clinico: Paralisi monolaterale ipertrofia dellocchio colpito; diplopia e deviazione massimale nel campo dazione

    del muscolo colpito (in adduzione verso il basso); PAC tipica: testa inclinata e viso ruotato verso il lato

    sano, mento abbassato. Paralisi bilaterale deve essere sospettata nei traumi cranici; deviazione verticale: ipertropia destra nello sguardo a

    sinistra e viceversa; mento marcatamente abbassato.

    Figura 4 - paralisi IV n.c. sinistro

    Figura 5 - Paralisi del IV n.c.: head tilt test

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    Paralisi del VI nervo cranico Il deficit del VI nervo cranico il pi frequente tra le

    alterazioni dei nervi oculomotori, ci anche legato al

    decorso lungo e tortuoso del nervo in zone piuttosto

    esposte ad eventi lesivi.

    Quadro clinico deficit dellabduzione dellocchio colpito; strabismo convergente; PAC: viso ruotato verso il lato dellocchio colpito

    (Fig. 6); diplopia orizzontale maggiore nello sguardo lontano.

    Paralisi nucleare

    Il nucleo del VI contiene motoneuroni per il retto laterale

    ipsilaterale e neuroni internucleari che, attraverso il

    fascicolo longitudinale mediale, innervano il retto

    mediale controlaterale.

    I neuroni del VI contengono i segnali neuronali per lo

    sguardo orizzontale (PPRF) pertanto una lesione del

    nucleo dellabducente d sempre una paralisi orizzontale di sguardo e non una paralisi isolata dellabduzione. Clinica: paralisi del VI, paralisi di sguardo orizzontale

    ipsilaterale, paralisi periferica ipsilaterale del VII.

    Cause: ischemiche, demielinizzanti, compressive,

    anomalie di sviluppo (Sindrome di Moebius, molte

    Sindrome di Duane).

    Paralisi fascicolare

    Cause ischemiche, demielinizzanti, tumorali, infettive,

    etc. Quadri tipici: Sindrome di Millard-Gubler: paralisi VI ipsilaterale,

    emiplegia controlaterale, paralisi del VII ipsilaterale (lesione ventrale pontina paramediana);

    Sindrome di Foville: paralisi del VI e paralisi di sguardo orizzontale ipsilaterale, paralisi ipsilaterale del VII, analgesia facciale +/- emiplegia controlaterale (lesioni pontine posteriori);

    Sindrome di Raymond: paralisi del VI ipsilaterale ed emiplegia contro laterale.

    La paralisi del VI n.c. pu essere congenita o acquisita:

    in questultimo caso possiamo avere eziologie diverse a seconda di lesione.

    Spazio subaracnoideo: traumi e ipertensione

    endocranica, tumori dellangolo ponto-cerebellare (neurinoma dellacustico), carcinoma nasofaringeo, tumori del clivus (cordomi, meningiomi), compressione

    da vasi sclerotici o aneurismi, emorragie, infiammazioni

    (meningiti, sarcoidosi, etc.), processi infiltrativi.

    Rocca petrosa: traumi, infezioni (Sindrome di

    Gradenigo: otiti medie complicate da ascessi petrosi

    extradurali, paralisi del VI, ipoacusia, dolore facciale,

    paralisi del VII).

    Seno cavernoso: aneurismi, fistole carotido-cavernose e

    trombosi del seno cavernoso, infezioni erpetiche (Zoster)

    e malattie granulomatose (Sindrome di Tolosa-Hunt),

    tumori primitivi e metastatici, apoplessia ipofisaria,

    traumi.

    Orbitarie: traumi, tumori, infezioni, infiammazioni.

    Cause sistemiche: Microvasculopatia ischemica

    (ipertensione), patologie disendocrine ( un segno frequente di neuropatia diabetica) e neurologiche

    (malattie demielinizzanti).

    Riassumendo, le patologie della rocca petrosa: si caratterizzano con paralisi del VI, ipoacusia, dolore facciale, paralisi del VII. Le patologie del seno cavernoso si esprimono con deficit combinati di III, IV, V (V1 e V2), VI, simpatico pupillare, lesioni del V1 (parestesie, ipoestesie, formicolii, dolore facciale), Sindrome di Horner, mentre le patologie dellorbita, con paresi del III, IV, V1, VI, proptosi ed eventuale deficit del nervo ottico.

    Mentre per i deficit acquisiti vi sempre diplopia e

    quindi non si pongono grossi problemi di diagnosi

    differenziale, nei casi infantili invece la paralisi del VI

    non va confusa con lesotropia essenziale infantile (caratterizzata da pseudo paralisi dellabduzione) o col blocco in convergenza del nistagmo o con la sindrome di

    Stilling-Trk-Duane di primo tipo.

    Paralisi sopranucleari Le lesioni sopranucleari, al contrario di quelle nucleari

    che alterano la funzione di uno o pi muscoli e causano

    diplopia e/o confusione, comportano paralisi dei

    movimenti associati degli occhi (versioni) e perci non

    provocano diplopia e confusione. La fisiopatologia di

    questi disturbi piuttosto di pertinenza

    neuroftalmologica pertanto verranno delineati in modo

    succinto gli aspetti salienti.

    Si possono avere paralisi di sguardo sia in destro e levo

    versione, oppure verso lalto o verso il basso, a seconda della localizzazione.

    Lesioni corticali: le lesioni delle aree motorie

    prefrontali provocano paralisi di sguardo laterale;

    quando la lesione unilaterale la paralisi di sguardo in

    direzione opposta del lato leso. possibile evocare

    nistagmo da stimolazione vestibolare.

    Lesioni del tronco encefalico (mesencefaliche e

    pontine): i centri che coordinano i movimenti

    orizzontali e verticali sono tra loro connessi. I movimenti orizzontali sono gestiti dalla formazione reticolare paramediana pontina (FRPP) e per lesioni pontine si hanno paralisi orizzontali di sguardo ove, al contrario delle lesioni corticali, non possibile evocare nistagmo orizzontale. Invece i movimenti coniugati verticali sono coordinati dal nucleo interstiziale rostrale del fascicolo longitudinale mediale (riMFL) sito nel mesencefalo: le paralisi verticali di sguardo sono dovute a lesioni mesencefaliche e dei corpi quadrigemini. Vengono definite Sindrome di Parinaud diversi quadri di paralisi verticali di sguardo: le pi frequenti sono le paralisi combinate di sguardo in alto e in basso, le pi inconsuete sono le paralisi isolate dellelevazione dovute a una lesione bilaterale del riMFL; si hanno inoltre pupille in media midriasi con dissociazione luce-vicinanza e deficit dellaccomodazione. Lesioni del cervelletto: per lesioni anteriori del verme

    Figura 6 - Paralisi del VI n.c.

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    ANNO 7, NUMERO 78, MAGGIO 2013

    cerebellare si ha una dismetria dei movimenti saccadici. Lesioni del flocculo causano invece una instabilit del mantenimento della fissazione ed un nistagmo da paralisi di sguardo.

    Se e quando operare

    Dinanzi ad uno strabismo paretico bene rispettare un

    tempo di osservazione e intervenire dopo 6-8 mesi

    dallinsorgenza, quando non sono pi rilevabili segni di

    regressione. Nel frattempo il paziente pu occludere

    locchio deviato in modo da non accusare diplopia

    oppure utilizzare lenti prismatiche.

    Nellimmediato pu essere utile denervare lantagonista

    omolaterale con tossina botulinica (entro un mese).

    Questultima si utilizza soprattutto nella paralisi del VI.

    Per paresi lievi con PAC modesta e ben accettata

    (assenza di diplopia) la chirurgia evitabile.

    Quando presente assieme a disturbi di motilit oculare

    anche una ptosi la correzione di questultima va eseguita

    in un tempo successivo.

    1. Lo Strabismo: Clinica E Terapia. Manuale Per

    Oftalmologi E Ortottisti: Paolo Nucci, Alessandro

    Lo Giudice, Massimiliano Serafino, Serena Zanchi.

    Fabiano Editore 2003.

    2. Manuale Di Strabismo: Emilio C.Campos. Ghedini

    Editore Milano 1994

    3. Neuroftalmologia: Francesco Carta, Arturo Carta. Monduzzi Editore 2009

    4. Neuroftalmologia. Paolo Emilio Bianchi. Lezioni Scuola Di Specializzazione In Oftalmologia

    5. Strabismo Paralitico: Gestione. Paolo Emilio Bian-chi. V Corso Nazionale Societ Oftalmologi Univer-sitari 2009.

    BIBLIOGRAFIA

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    ANNO 7, NUMERO 78, MAGGIO 2013

    QUESTIONARIO DI AGGIORNAMENTO

    1. Quale nervo oculare possiede fibre simpatiche: a. II n.c. b. III n.c. c. IV n.c. d. VI n.c. 2. Quale non un nervo oculomotore: a. Ottico b. Oculomotore c. Trocleare d. Abducente 3. Quale muscolo extraoculare non origina dal tendine di Zinn: a. Retto superiore b. Retto laterale c. Retto inferiore d. Obliquo inferiore 4. Quale di questi nuclei situato nel ponte: a. Nucleo del II n.c. b. Nucleo del III n.c. c. Nucleo del IV n.c. d. Nucleo del V n.c. 5. Quale muscolo extraoculare innervato dal IV n.c.: a. Retto superiore b. Retto inferiore c. Obliquo superiore d. Obliquo inferiore 6. Quale muscolo ha azione prevalentemente torsionale: a. Retto mediale b. Obliquo superiore

    c. Retto superiore d. Retto inferiore 7. La paralisi completa del III n.c. si manifasta con: a. P t o s i , a d d u z i o n e ,

    depressione, intorsione, midriasi dellocchio interessato

    b. P t o s i , a b d u z i o n e , depressione, exciclotorsione, midriasi dellocchio interessato

    c. Abduzione, depressione, exc ic lo tor s io ne , mid r ia s i dellocchio interessato

    d. P t o s i , a b d u z i o n e , depressione, intorsione, midriasi dellocchio interessato

    8. Non pu avere origine nucleare la paralisi del III n.c. che si manifesta con: a. Paralisi completa bilaterale b. Ptosi monolaterale c. Paralisi di sguardo verticale d. Paralisi monolaterale 9. Qual una causa frequente di paralisi del IV n.c.: a. Traumi b. Tumori c. Aneurisma della arteria

    comunicante posteriore d. Meningite 10. Come si presenta la paralisi monolaterale del IV n.c.: a. Ipertropia dellocchio non

    colpito, diplopia in infra-adduzione, posizione anomala

    del capo b. Ipertropia dellocchio colpito,

    exciclotropia, posizione anomala del capo

    c. Ipotropia dellocchio colpito, diplopia, capo in posizione normale

    d. Exotropia dellocchio colpito, posizione anomala del capo, nistagmo ciclo rotatorio

    11. Qual il quadro clinico tipico della paralisi del VI n.c.: a. D e f i c i t d i ad d u z i o n e

    d e l l o c c h i o c o l p i t o , exodeviazione, torcicollo

    b. D e f i c i t d i ab d u z i o n e dellocchio colpito, nistagmo, diplopia per vicino

    c. D e f i c i t d i ab d u z i o n e dellocchio colpito, posizione anomala del capo, diplopia orizzontale maggiore nello sguardo per lontano

    d. Def i c i t d i e l evaz io ne dellocchio colpito, posizione anomala del capo, diplopia verticale maggiore nello sguardo per lontano

    12. Le patologie del seno cavernoso si manifestano con: a. Deficit combinati di III, IV,

    V, VI n.c. e deficit del simpatico pupillare

    b. Deficit combinati del nervo ottico, VI, VII n.c.

    c. Sindromi alterne d. Esoftalmo

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    Anno 7, Numero 77, Maggio 2013. Periodico mensile . Editore Medical Evidence Div. M&T. Strada della Moia, 1 Arese (MI) Tel. 02380731 Fax 0238073208

    e - m a i l : i n f o @ m e i . i t Direttore responsabile S t e f a n o M a c a r i o . Redazione Mary De Meo. Impaginazione Stefania Marchetto. Registrazione

    del Tribunale di Milano n. 586 de l 22 /09 /2006 . La riproduzione totale o parziale, anche a scopo p r o m o z i o n a l e o pubblicitario, di articoli,

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