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Pisa , 22/4/2004 Bioingegneria della riabilitazione Corso di Laurea in Terapia Occupazionale, I anno, II semestre Lezione 3 Artrosi e protesi d’anca

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Pisa , 22/4/2004

Bioingegneria della riabilitazioneCorso di Laurea in Terapia Occupazionale, I anno, II semestre

Lezione 3

Artrosi e protesi d’anca

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Intro

• Aumento vita media -> incremento malattie degenerative

• Campo ortopedico -> Artrosi

• Articolazione coxo-femorale (dolore, limitazioni funzionali)

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Artrosi

• Artopatia degenerativa caratterizzata da alterazioni regressive della cartilagine e modificazioni delle componenti ossee, sinoviale e capsulare.

• Colonna vertebrale, anca, ginocchio, interfalangee

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Artrosi

• Artrosi primitiva:Cause generali: invecchiamento, ereditarietà (mani) obesità (carichi e disfunzioni metaboliche)

• Artrosi secondaria: Cause locali: pressioni e attriti non fisiologici, scoliosi, ginocchio varo o valgo, fratture, lussazione congenita dell’anca, artriti batteriche e reumatiche (trofismo della cartilagine articolare), gotta, Paget etc

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Patogenesi

• Sfaldamento e sfibrillamento della cartilagine articolare fino a ulcerazioni

• Scopertura dell’osso subcondrale• Ipertrosi (iperproduzione ossea)• Formazioni di geodi (osso spongioso -> tessuto fibroso o

necrotico)• Formazione di osteofiti

Proliferazione condrocitaria: i vasi subcondrali penetrano nella cartilagine calcificata dando luogo ad un processo di neoproduzione osteo-cartilaginea, che determina la formazione di quelli che vengono definiti osteofiti

•Deformazione progressiva dei capi articolari

•Ispessimento della capsula e della membrana sinoviale. Superficie irta, formazione di liquido edematoso.

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Sintomi:

• Dolore.• Diminuzione della funzionalità motoria.

Sintomatologia cronica e ricorrente. Evoluzione lenta con peggioramento progressivo

• Non esiste terapia che causi regressione.• Prevenzione, ritardo dell’evoluzione, ripristinare il

movimento articolare• Farmaci che riducono iperemia e iperplasia sinoviale e

dolore sono antiinfiammatori non steroidei, infiltrazioni di analgesici

• Cure fisiche: Calore asciutto, (termoriscaldante, infrarossi, marconiterapia, sabbiature)

Terapia:

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Articolazione Dell’anca

• Articolazione tra osso iliare a testa del femore

• DIARTROSI - enartrosi• Priva di disco• Sostiene il peso corporeo e

le forze di compressione durante il movimento delle gambe

• Ammette tre gradi di libertà:a) Adduzione abduzioneb) Flesso estensione (spin)c) Itra-extra rotazione (o

torzione)

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Range articolari per l’anca

• Flessione 110-130° Piegare il ginocchio e portare la coscia vicino all'addome

• Estensione 30° Spostare la coscia indietro senza muovere il bacino

• Abduzione 45-50° Spostare la coscia fuori dalla linea mediana

• Adduzione 20-30° Portare la coscia verso ed attraverso la linea media

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Range articolari per l’anca

• Rotazione interna 40° Flettere il ginocchio e spostare la parte inferiore della gamba fuori della linea mediana

• Rotazione esterna 45° Flettere il ginocchio e spostare la parte inferiore della gamba verso la linea mediana

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Sollecitazioni sull’articolazione dell’anca

Sollecitazioni sull’articolazioneI carichi agenti sull’anca variano alvariare del peso corporeo, dellaposizione del corpo e delle forzeesterne applicateQuando l’individuo è inposizione eretta, ilpeso corporeo vienetrasmesso dallavertebra lombare L5alla base sacrale, allearticolazionisacroiliache, all’ileo eall’ischio, ai femori,poi alle tibie e ai piedi.

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CG = centro di gravitàa = angolo tra la retta d’azione

dei muscoli abduttori e la verticale

P’ = peso corporeo escluso un arto inferiore

M’ = forza muscolareR’ = risultante articolareR’v e R’o = componenti

verticale e orizzontale della risultante articolare

AO = braccio del momento esercitato da M’ intorno al centro dell’articolazione

OC = braccio del momento esercitato da P’ intorno al centro dell'articolazione

Sollecitazioni sull’articolazione dell’anca

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• per l’equilibrio delle forze si ha:

Sollecitazioni sull’articolazione dell’anca

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• Il braccio AO è più piccolodi quello del peso corporeoOC. La forza combinatadei muscoli abduttori saràquindi più grande del pesocorporeo. La risultantedelle forze articolari R’ èorientata di circa 16° sulpiano frontale rispettoall’asse verticale.

R è paria circa 4 volte il peso corporeo nellafase di appoggio unipodale nelladeambulazione lenta

Sollecitazioni sull’articolazione dell’anca

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Artrosi dell’anca:

• Displasia dell’anca (congenita) (deformazione dell’osso)

• Coaxaplana (osteocondrosi infantile)

• Coaxavara (epifisiolisi)

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Sintomatologia

Il dolore si avverte sull’anca, fascia interna della coscia e ginocchio.

Diminuisce l’abduzione e l’intrarotazione, mentre la flessione è consentita più a lungo

Coaxartrosi distruttiva dell’anca: particolarmente veloce negli anziani obesi e con osteoporosi

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Terapia chirurgica dell’artrosi dell’anca:

• Mezzo più efficace per lenire il dolore e spesso ripristinare il movimento

• Unico modo di correggere deviazioni dell’asse di carico e inconguenze articolari (prevenzione, rallentamento dell’avanzamento)

• Curativa – Profilattica

• Osteotomie – correzioni chirurgica dell’osso e dell’asse di carico

• Artrodesi – anchilosi chirurgica della parte infiammata:riduzione mobilità -> diminuzione del dolore e stabilità articolare

• Artoprotesi: Sostituzione di entrambi i capi articolari con protesi in metallo, polietilene o ceramica– Svantaggi: durata della protesi

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Protesi d’anca

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Protesi di Smith

• Smith-Petersen (1936) realizza la prima cupola in materiale non

biologico (vetro, celluloide, bakelite, metallo) • Inizio delle ricerche sull’ancoraggio

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La protesi di Judet

• Protesi di Judet (1950): Protesi cefalica di femore in materiale acrilico.

• Successivi tentativi di protesi in metallo.

Risultati: Buona meccanica immediata ma sintomatologia dolorosa e mobilità ridotta dopo alcuni anni

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Thompson – Moore

• Thompson (1954) e Moore (1957) realizzano le prime protesi ad

ancoraggio diafisario in Vitallium.

• Non si sono ancora considerate le proprieta meccaniche di contatto.

• Forte usura della protesi

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La protesi di Charnley

• 1960 – introduzione della cemento acrilico• 1970 - Artroprotesi totale d’anca di Charnley: Superfici

di carico stabili, basso attrito e stabilmente ancorate al tessuto osseo.

Risultati: ottimi eccettuato per gli scollamenti• Modifiche del modello, della tecnica di cementazione e

nella pratica chirurgica• Concetto BASE: Protesi a basso coefficiente di attrito e

componenti cementate

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• Artroprotesi di Charnley: pietra di paragone per i risultati delle nuove protesi

• Studia avanzati in – Eliminare l’impiego del cemento– Migliorare le protesi cementate

Le protesi possono essere cementate o a “press-fit”. Nel primo caso la stabilità dell’impianto è determinata dalla presenza del cemento, si utilizzano in persone di età avanzate. Nelle protesi “press-fit” la stabilità primaria è data dalla perfetta congruenza fra cavità ossea e forma dell’impianto. In seguito intervengono fenomeni di neo-formazione ossea intorno alla protesi che conferiscono la stabilità secondaria all’impianto. Per questo motivo le protesi non cementate presentano superfici rugose (per aumentare la superficie di contatto fra osso e impianto) o sono rivestite di sostanze osteo-induttrici (idrossiapatite).

La protesi di Charnley

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Protesi Attuale

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Biomeccanica della protesi d’anca

• Carichi equivalenti a 3-5 volte, fino a 10-12 volte il peso corporeo

• Descrizione del carico: forza applicata ad un braccio di leva che va dal centro di gravità del corpo al centro della testa del femore

• Charnley in protesi totale: diminuzione del braccio del carico ed aumento del braccio degli abduttori: si ottimizza la spinta muscolare.

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• Maggior numero di rotture in protesi in acciaio inossidabile:Deformazione del gambo e successiva rottura a fatica

• Soluzione: nuovi materiali, sezione trasversa maggiorata, miglioramento delle tecniche di cementazione

Attrito

• Coefficiente di attrito tra testa metallica e coppa in politilene– (forma, finitura, materiali inpiegati, carico, lubrificante)

• Attrito nell’articolazione dell’anca: 0.008-0.02• Attrito in artoprotesi metallo-metallo: 0.8 (Maggiore con

ceramica)• Attrito in artoprotesi metallo-politilene: 0.02

Biomeccanica della protesi d’anca

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Attrito ed usura

Fattori che generano l’usura:

• Coefficiente di attrito (forma, irregolarità, materiali)• Lubrificazione• Carico e pressione• Lunghezza del ciclo• Numero di cicli• Durezza dei materiali

• L’usura della testa metallica e’ del tutto trascurabile rispetto a quello della coppa

• L’asportazione della coppa in pazienti con impianti piu che decennali ha rivelato la massima usura nella posizione superiore dell’invaso. La superficie inferire risulta come inutilizzata

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FINE