Pillola del giorno dopo -  · Adriatico e Ionio. SERENO POCO NUVOLOSO MOLTO MARE ... MARE VENTO...

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Avvenire 10/16/2013 Page : A29 October 16, 2013 9:32 am / Powered by TECNAVIA Copy Reduced to 85% from original to fit letter page SERE NEBB CIE SEPOLTURA DI PRIEBKE / 1 LA PIETÀ ALIMENTA LA SPERANZA Caro direttore, la pietà davanti a una salma non costa niente, ma alimenta la speranza che non sia la vendetta il criterio idoneo per selezionare le anime. SEPOLTURA DI PRIEBKE / 2 NE HA DIRITTO, COME TUTTI Gentile direttore, penso le farà piacere conoscere il com- mento che l’ultima mia figlia Marta, di 15 anni, ha fatto di fronte alla televi- sione, seduti sul divano, ascoltando le notizie sul Tg1 del caso Priebke. In sin- tesi Marta ha detto: «Lui ha sbagliato, non ha chiesto perdono, ora è morto e dove lo mettiamo? Se lui non ha chie- sto perdono perché non proviamo a perdonarlo noi? È comunque un uomo e ha diritto alla sepoltura come tutti». Aggiungo io, la storia giustamente non perdona, i fatti e le responsabilità ci so- no e gridano il dolore delle vittime, ma la pietà umana verso un uomo morto forse ci farebbe fare un piccolo passo avanti dando a tutti un po’ di serenità. Maria Grazia Colombo MAESTRA CONTRO CROCIFISSO COSA INSEGNA? Caro direttore, mi ha molto colpito che la maestra di una scuola elementare di Bologna si sia sentita in dovere di togliere il Cro- cifisso dalla parete della classe, addu- cendo questa giustificazione: «A me non serve». Neppure sfioro il proble- ma religioso, poiché penso sia una questione personale: mi chiedo, al contrario e con perplessità, come e che cosa insegni questa educatrice, visto che, prove alla mano, il cristianesimo è una vicenda storica e non un pro- dotto di pura fantasia ed è parte fon- damenentale della nostra cultura. Penso che l’insegnamento sia un la- voro faticoso, comporta tante respon- sabilità; la vista di un crocifisso, oltre che ricordare l’evento Cristo, imprime nella memoria la storia del cristiane- simo (comunità, chiese, cattedrali, ab- bazie, letteratura, pittura, scultura, musica...) e ciò al di là di ogni dubbio e incertezza. Laura Bormè Desenzano del Garda (Bs) "INCHIESTA SU MARIA": REPLICA FERMA E ONESTA Gentile direttore, ho seguito con curiosità e interesse il piccolo focolaio sviluppatosi attorno alla recensione di "Inchiesta su Maria" di Mario Iannaccone, che stimo come persona e come intellettuale cattolico. Vorrei esprimere il mio apprezzamen- to per la linea parca ma decisa del gior- nale, particolarmente per la sua ferma e onesta replica ai suscettibili autori Augias e Vannini. don Marco Begato SDB Eichmann, collega del centenario Priebke appenta deceduto comodamente nel suo letto senza far cenno al minimo pentimento e negando ciò di cui si è reso partecipe? Eichmann fu umana abbia decisamente fallito in questa vicenda: sarà il caso che almeno non sbagli ora che quell’individuo è passato a miglior vita. Elisabetta a voi la parola upus terapeutico, almeno "in intenzione". Sul "Foglio" da tempo, ieri con conferma plurima, "fuoco" ossessivo, magari denuncia «L’eclissi del cristianesimo» a Roma e dintorni, e questo perché la diocesi ha constatato ciò che in realtà da sempre dovrebbe essere noto: se un peccatore non manifesta pentimento non è possibile celebrare per lui un perdono pubblico fino maestria dialettica di Maurizio Crippa che spazia da Agostino a Barth, da Maritain al Concilio e a Benedetto XVI per concludere sul «grande spavento in alcuni (sic!) per un Papa che dice che non bisogna parlare in continuazione di valori e dottrina. Che non ritiene compito lupus in pagina Rosso Malpelo di Gianni Gennari aro direttore, nei giorni scorsi, durante la trasmissione "Forum" su Rete4, ho sentito un’affermazione di questo tenore: «La pillola del giorno dopo non è vero che è abortiva: essa "rimanda" soltanto di sette giorni l’ovulazione». Non so se ho capito bene, e per questo desidererei che lei si facesse carico di una verifica; comunque quelle parole mi hanno prontamente e profondamente indignato anche perché proprio pochi giorni fa avevo letto su Avvenire del 14 settembre, a pagina 4, un articolo contenente un’intervista fatta al professor Pino Noia – che fra l’altro conosco personalmente – il quale affermava tutto il contrario. Il motivo per cui sono rimasto indignato è rafforzato da quanto detto dallo stesso professor Noia qui a Rieti in un convegno al quale ero presente e del quale ho la registrazione, e cioè che le scelte sono individuali e si fanno secondo coscienza in libertà, ma non si può fare una scelta libera se non si basa su conoscenze veritiere. Io la prego, se possibile, di far verificare se quanto ho sentito è vero e di invocare un aiuto per "smentire", o quanto mai affermare l’altra verità – quella vera – in pubblico, così come davanti a molti spettatori è stata proclamata la menzogna. La ringrazio caldamente e le auguro buon lavoro. Giovanni Paolo Marzi, Rieti Il direttore, caro signor Marzi, ha passato la sua lettera a me che curo le pagine "è vita" di "Avvenire". E posso confermarle che il video della trasmissione di Rete4 non lascia margini di incertezza: lei ha capito bene il senso di quanto i protagonisti di quella puntata di "Forum" stavano dicendo. Come noto, il format televisivo prevede la spiegazione di un caso giudiziario, reso con l’ambientazione e il linguaggio narrativo di un processo. In questo caso la querelle riguardava un giovane che chiedeva di essere risarcito perché dopo un rapporto sessuale la sua fidanzata aveva comprato e assunto la pillola del giorno dopo senza consultarlo. Il giudice non ha avuto dubbi e ha negato il risarcimento per due motivi. Anzitutto, in base alla 194 nel caso di gravidanza in corso l’esclusiva competenza per decidere sull’aborto è della madre, mentre al padre la legge non assegna alcun ruolo in una scelta di simile delicatezza (e questo oggi appare come un anacronismo meritevole di un ripensamento: il figlio è concepito in una relazione, non nella solitudine). Ma – ed è il secondo, determinante motivo che ha indotto a rigettare il ricorso – a parere del tele-giudice sarebbe impossibile che vi fosse l’eventualità di un aborto perché la pillola del giorno dopo «non è altro che un anticoncezionale che impedisce l’inizio di una gravidanza. Quindi non c’è problema morale, è come usare il preservativo». La tv è il regno dell’imprecisione, ma un’inesattezza simile è grave perché disinforma su un punto che richiede invece il massimo rigore. Che la pillola del giorno dopo sia "solo" un anticoncezionale è questione tutt’altro che pacifica per la stessa scienza, divisa sul punto ma solo per una diatriba concettuale: per i farmacologi infatti l’abortività o meno dipende non dagli effetti letali sul concepito ma da quando si fa iniziare la gravidanza, se dal concepimento (quando si origina certamente una nuova vita, e almeno su questo si registra l’unanimità degli studiosi) o dall’annidamento dell’embrione. Ma è proprio in questa fase che interviene la pillola del giorno dopo: i farmaci "del giorno dopo" in commercio sono tutti definiti "antinidatori", ovvero impediscono che l’embrione eventualmente già formato "prenda casa" nel ventre materno. E di fatto ne decretano la morte. È evidente anche solo ragionando su questi termini essenziali che l’effetto "antinidatorio" subito dopo un concepimento ha per conseguenza un aborto, per quanto precocissimo, perché nega all’embrione le condizioni per la sopravvivenza. Chi applica la legge – e anche chi ricostruisce un tele-processo per farne intrattenimento popolare – ha la prioritaria responsabilità di sapere che non si fa giustizia senza verità. Cambiar nome alla realtà è un meschino gioco di prestigio che serve solo a chi vuol dimostrare un teorema a dispetto della natura, della dignità umana e della coscienza. Francesco Ognibene C sepolti. Un diritto, seppure ridotto ai minimi termini, che veniva riconosciuto persino nei tempi in cui a certe categorie di malfattori e a quanti (a torto o a ragione) venivano giudicati “malviventi” era concessa, per questo pietoso ufficio, solo un po’ di terra sconsacrata. Penso rispetto di una preghiera di suffragio agli uomini e alle donne ebrei, nomadi, disabili e comunque diversi che uccidevano nei loro campi di sterminio. Per questo i nazisti hanno perso, e non potevano che perdere. © RIPRODUZIONE RISERVATA “Foglio bruciante”? Ma arriva un calmante in redazione… SCRIVETECI! Le lettere vanno indirizzate ad Avvenire Redazione Forum - Piazza Carbonari 3 - 20125 Milano Fax 02.6780.570 [email protected] Le comunicazioni anonime vengono cestinate. Ci scusiamo per quanto, per ragioni di spazio, non potremo pubblicare. Pillola del giorno dopo botta & risposta

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Avvenire 10/16/2013 Page : A29

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IL TEMPO OGGI

IL TEMPO DOMANI

NORD: Più nubi sui settori alpini associate a locali piogge o nevicate intorno ai 1500/1700 m. Qualche piovasco anche su Est Friuli e locali foschie o nebbie mattutine sulle medie pianure.

CENTRO: Veloce perturbazione porta piogge verso Est Toscana, l'Umbria, il Lazio Marche, Abruzzo, Molise. Migliora subito dal pomeriggio. Più sole in Sardegna e sul resto della Toscana.SUD: Nubi su buona parte delle nostre regioni con piogge e temporali su Campania e Calabria tirrenica, Puglia e piogge sparse altrove.Più sole in Sicilia salvo qualche pioggia sul Messinese.

NORD: Pressione in aumento da Ovest con bel tempo soleggiato e stabile su tutte le regioni salvo locali foschie o nebbie mattutine. Temperature in aumento massime sui 19/22˚ in pianura.

CENTRO: Pressione in aumento con bel tempo prevalente su tutte le regioni salvo una locale parziale nuvolosità in Sardegna e su Nord Toscana. Temperature minime in lieve diminuzione.SUD: Pressione in aumento ovunque e bel tempo prevalente salvo più nubi su Nord Sicilia con qualche piovasco. Temperature massime sui 20/26˚. Molto vento da Nord sul basso Adriatico e Ionio.

SERENOPOCONUVOLOSO

MOLTONUVOLOSO

MARECALMO

MARE POCOMOSSO

MARE MOLTOMOSSO

MAREAGITATO

NUVOLOSO PIOGGIA ROVESCI TEMPORALI GRANDINE NEVE

NEBBIAMARE MOSSO VENTO F. 1/3 VENTO F. 4/6 VENTO F. 7/9

CIELO

MARE VENTO

SEPOLTURA DI PRIEBKE / 1LA PIETÀ ALIMENTA LA SPERANZACaro direttore,la pietà davanti a una salma non costaniente, ma alimenta la speranza chenon sia la vendetta il criterio idoneoper selezionare le anime.

Gianfranco Mazzoldi

SEPOLTURA DI PRIEBKE / 2NE HA DIRITTO, COME TUTTIGentile direttore,penso le farà piacere conoscere il com-mento che l’ultima mia figlia Marta, di15 anni, ha fatto di fronte alla televi-

sione, seduti sul divano, ascoltando lenotizie sul Tg1 del caso Priebke. In sin-tesi Marta ha detto: «Lui ha sbagliato,non ha chiesto perdono, ora è morto edove lo mettiamo? Se lui non ha chie-sto perdono perché non proviamo aperdonarlo noi? È comunque un uomoe ha diritto alla sepoltura come tutti».Aggiungo io, la storia giustamente nonperdona, i fatti e le responsabilità ci so-no e gridano il dolore delle vittime, mala pietà umana verso un uomo mortoforse ci farebbe fare un piccolo passoavanti dando a tutti un po’ di serenità.

Maria Grazia Colombo

MAESTRA CONTRO CROCIFISSOCOSA INSEGNA?Caro direttore,mi ha molto colpito che la maestra diuna scuola elementare di Bologna sisia sentita in dovere di togliere il Cro-

cifisso dalla parete della classe, addu-cendo questa giustificazione: «A menon serve». Neppure sfioro il proble-ma religioso, poiché penso sia unaquestione personale: mi chiedo, alcontrario e con perplessità, come e checosa insegni questa educatrice, vistoche, prove alla mano, il cristianesimoè una vicenda storica e non un pro-dotto di pura fantasia ed è parte fon-damenentale della nostra cultura.Penso che l’insegnamento sia un la-voro faticoso, comporta tante respon-sabilità; la vista di un crocifisso, oltreche ricordare l’evento Cristo, imprimenella memoria la storia del cristiane-simo (comunità, chiese, cattedrali, ab-bazie, letteratura, pittura, scultura,musica...) e ciò al di là di ogni dubbioe incertezza.

Laura BormèDesenzano del Garda (Bs)

"INCHIESTA SU MARIA":REPLICA FERMA E ONESTAGentile direttore,ho seguito con curiosità e interesse ilpiccolo focolaio sviluppatosi attornoalla recensione di "Inchiesta su Maria"di Mario Iannaccone, che stimo comepersona e come intellettuale cattolico.Vorrei esprimere il mio apprezzamen-to per la linea parca ma decisa del gior-nale, particolarmente per la sua fermae onesta replica ai suscettibili autoriAugias e Vannini.

don Marco Begato SDB

MERCOLEDÌ16 OTTOBRE 2013 29

Gentile direttore,dal momento che leisottolinea la necessità didare sepoltura a ogni uomo,persino quello della peggiorspecie, e fa riferimento alvirus della smemorizzazioneche dilaga, che ne dice diricordare come è statagestita la sepoltura diEichmann, collega delcentenario Priebke appentadeceduto comodamente nelsuo letto senza far cenno alminimo pentimento enegando ciò di cui si è resopartecipe? Eichmann fu

impiccato e poi cremato e lesue ceneri sparse per ilMediterraneo. Forse, data lasituazione, si potrebberispolverare questa praticache dà fin troppa dignità auna persona che haavvelenato lo scorso e ilpresente secolo con la suapresenza di odio e morte. Sa,esistono molte persone chenon credono in Dio e chequindi non possonorimettersi al suo giudizio. Misembra che la giustiziaumana abbia decisamentefallito in questa vicenda:sarà il caso che almeno nonsbagli ora chequell’individuo è passato amiglior vita.

Elisabetta

a voila parola

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BUONE NOTIZIE e NECROLOGIe-mail: [email protected] fax allo (02) 6780.202; tel. (02) 6780.200 / 6780.1; si ricevono dalle ore 14 alle 19.30. € 3,50 a parola + IvaSolo necrologie: adesioni € 5,10 a parola + Iva; con croce € 22,00 + Iva; con foto € 42,00 + Iva; L’editore si riserva il diritto di rifiutare insindacabilmente qualsiasi testo e qualsiasi inserzione

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Priebke: dolore, rabbia e pietàdi Marco Tarquinio

Il direttore risponde

upus terapeutico, almeno "inintenzione". Sul "Foglio" datempo, ieri con conferma

plurima, "fuoco" ossessivo, magarimascherato da analisi diverse supapa Francesco. Ecco allora:«Diversamente Gesuiti» (p. 1):riflessione a denti stretti dal «LoyolaMarymount», universitàstatunitense retta dai Gesuiti, suquello che è descritto come un«compromesso» tra opportunitàpolitico-economiche e dottrinacattolica per concludere che oggi –nell’era di papa Francesco – «dicattolico» da quelle parti «c’è ormaisolo il nome». A p. 2 Camillo Langone

denuncia «L’eclissi delcristianesimo» a Roma e dintorni, equesto perché la diocesi haconstatato ciò che in realtà dasempre dovrebbe essere noto: se unpeccatore non manifestapentimento non è possibile celebrareper lui un perdono pubblico finoall’ultimo mai richiesto, salvorestando – ovviamente – che agiudicare definitivamente è solo esempre il Dio giusto, la cui giustiziapuò sempre includere lamisericordia divina, sua. Finito? No!Al centro di p. 4 lunga descrizione del«perfetto peronismo di Bergoglio»,tutto esteriore come quello dei«bagni di folla sudamericani», con«le sue omelie capolavori di politicapopulista». A p. 5 a sorpresa (titolo:«Bergoglio è ratzingeriano») gran

maestria dialettica di MaurizioCrippa che spazia da Agostino aBarth, da Maritain al Concilio e aBenedetto XVI per concludere sul«grande spavento in alcuni (sic!) perun Papa che dice che non bisognaparlare in continuazione di valori edottrina. Che non ritiene compitodella Chiesa imporre leggi»… Nuovocolpo diretto? Forse no. InfattiCrippa, dopo essersi interrogato –«Un pericoloso relativista? Unfacilone peronista?» – conclude chein Francesco «una continuità divisione con Ratzinger invece esiste».Lui la individua – vedi tu – «nelprimato della Grazia». Non è poco:anzi è quasi tutto… Letto inredazione, servirà almeno daanalgesico e calmante…

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L

lupusin paginaRosso Malpelo

di Gianni Gennari

aro direttore,nei giorni scorsi, durante latrasmissione "Forum" su

Rete4, ho sentito un’affermazionedi questo tenore: «La pillola delgiorno dopo non è vero che èabortiva: essa "rimanda" soltantodi sette giorni l’ovulazione». Nonso se ho capito bene, e per questodesidererei che lei si facesse caricodi una verifica; comunque quelleparole mi hanno prontamente eprofondamente indignato ancheperché proprio pochi giorni faavevo letto su Avvenire del 14settembre, a pagina 4, un articolocontenente un’intervista fatta alprofessor Pino Noia – che fra l’altroconosco personalmente – il qualeaffermava tutto il contrario. Ilmotivo per cui sono rimastoindignato è rafforzato da quantodetto dallo stesso professor Noiaqui a Rieti in un convegno al qualeero presente e del quale ho laregistrazione, e cioè che le sceltesono individuali e si fanno secondocoscienza in libertà, ma non si puòfare una scelta libera se non si basasu conoscenze veritiere. Io laprego, se possibile, di far verificarese quanto ho sentito è vero e diinvocare un aiuto per "smentire", oquanto mai affermare l’altra verità– quella vera – in pubblico, cosìcome davanti a molti spettatori èstata proclamata la menzogna. Laringrazio caldamente e le augurobuon lavoro.

Giovanni Paolo Marzi, Rieti

Il direttore, caro signor Marzi, hapassato la sua lettera a me checuro le pagine "è vita" di

"Avvenire". E posso confermarleche il video della trasmissione diRete4 non lascia margini diincertezza: lei ha capito bene ilsenso di quanto i protagonisti diquella puntata di "Forum"stavano dicendo. Come noto, ilformat televisivo prevede laspiegazione di un caso giudiziario,reso con l’ambientazione e illinguaggio narrativo di unprocesso. In questo caso laquerelle riguardava un giovaneche chiedeva di essere risarcitoperché dopo un rapporto sessualela sua fidanzata aveva comprato eassunto la pillola del giorno doposenza consultarlo. Il giudice nonha avuto dubbi e ha negato ilrisarcimento per due motivi.Anzitutto, in base alla 194 nel casodi gravidanza in corso l’esclusivacompetenza per decideresull’aborto è della madre, mentreal padre la legge non assegnaalcun ruolo in una scelta di similedelicatezza (e questo oggi apparecome un anacronismo meritevoledi un ripensamento: il figlio èconcepito in una relazione, nonnella solitudine). Ma – ed è ilsecondo, determinante motivoche ha indotto a rigettare il ricorso– a parere del tele-giudice sarebbeimpossibile che vi fossel’eventualità di un aborto perchéla pillola del giorno dopo «non èaltro che un anticoncezionale cheimpedisce l’inizio di unagravidanza. Quindi non c’èproblema morale, è come usare ilpreservativo». La tv è il regnodell’imprecisione, maun’inesattezza simile è graveperché disinforma su un punto

che richiede invece il massimorigore. Che la pillola del giornodopo sia "solo" unanticoncezionale è questionetutt’altro che pacifica per la stessascienza, divisa sul punto ma soloper una diatriba concettuale: per ifarmacologi infatti l’abortività omeno dipende non dagli effettiletali sul concepito ma da quandosi fa iniziare la gravidanza, se dalconcepimento (quando si originacertamente una nuova vita, ealmeno su questo si registral’unanimità degli studiosi) odall’annidamento dell’embrione.Ma è proprio in questa fase cheinterviene la pillola del giornodopo: i farmaci "del giorno dopo"in commercio sono tutti definiti"antinidatori", ovveroimpediscono che l’embrioneeventualmente già formato"prenda casa" nel ventre materno.E di fatto ne decretano la morte. Èevidente anche solo ragionandosu questi termini essenziali chel’effetto "antinidatorio" subitodopo un concepimento ha perconseguenza un aborto, perquanto precocissimo, perché negaall’embrione le condizioni per lasopravvivenza. Chi applica lalegge – e anche chi ricostruisce untele-processo per farneintrattenimento popolare – ha laprioritaria responsabilità disapere che non si fa giustizia senzaverità. Cambiar nome alla realtà èun meschino gioco di prestigioche serve solo a chi vuoldimostrare un teorema a dispettodella natura, della dignità umanae della coscienza.

Francesco Ognibene

C

In mare, gentile signora, è statosepolto (con le modalità dai leiricordate) lo sterminatore nazista AdolfEichmann, ma non solo lui. La stessacosa (sia pure con differenti modalità) ètoccata anche al gran capo degli stragistidi al-Qaeda, Osama Benladen. Mi ripeto:dare sepoltura è semplicemente daresepoltura, non è celebrare. E ogni uomoe ogni donna hanno diritto a esseresepolti. Un diritto, seppure ridotto aiminimi termini, che veniva riconosciutopersino nei tempi in cui a certe categoriedi malfattori e a quanti (a torto o aragione) venivano giudicati “malviventi”era concessa, per questo pietoso ufficio,solo un po’ di terra sconsacrata. Penso

che una cosa così semplice possanoriuscire a intenderla proprio tutti, anchecoloro che non credono in Dio e nel suogiudizio.Aggiungo un’annotazione. Tristissimeimmagini ci hanno fatto capire ieri conquanta dolorosa rabbia siano stateaccompagnate presso un luogo di cultonon cattolico le esequie, anche solo informa privata, del non-pentito ErichPriebke. Comprendo quelle reazioni, male sento lontane anni luce dalla miasensibilità cristiana e umana. I nazisti, acoronamento della loro atroce folliarazzista, negavano anche il minimorispetto di una preghiera di suffragio agliuomini e alle donne ebrei, nomadi,disabili e comunque diversi cheuccidevano nei loro campi di sterminio.Per questo i nazisti hanno perso, e nonpotevano che perdere.

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“Foglio bruciante”? Ma arrivaun calmante in redazione…

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