piede

61
Definizione: Tecnica osteopatica che utilizza forze ad alta velocità e ridotta ampiezza detta anche tecnica ad impulso Tecniche strutturali

description

osteopatia piede

Transcript of piede

Page 1: piede

Definizione:

Tecnica osteopatica che utilizza forze ad alta velocità e ridotta ampiezza detta anche tecnica ad impulso

Tecniche strutturali

Page 2: piede

Ma per meglio definire i parametri correttivi

parleremo di:

Elevata accelerazione / ridotta distanza

Page 3: piede

Ridotta distanza = sicurezza

Elevata accelerazione = successo

Se ad esempio una segmento ha un grado di mobilità di 7 gradi ed è limitato a 2 gradi, la tecnica correttiva dovrà mobilizzarlo di 1 grado (prima si dovrà portare il segmento al limite della barriera restrittiva) e mai arrivare e soprattutto oltrepassare la barriera fisiologica!!!

La maggior difficoltà sta nel controllare piccole distanze nel momento in cui si

utilizzano elevate accelerazioni.

Fattori di sicurezza e successo nel realizzare la tecnica strutturale

Page 4: piede

Ci sono molte teorie che cercano di spiegare come si produca tale fenomeno:

q La cavitazione (cambiamento di stato da liquido a gassoso)

q Micro-calcificazioni periarticolari

Non è sinonimo si riuscita della tecnica!!!

Si deve sempre ritestare e verificare.

Schiocco articolare

Page 5: piede

Le tecniche strutturali sono utilizzate per ristabilire il movimento in segmenti che hanno perso il loro normale range articolare.

Possibili eziologie (Greenman):

q Alterazione delle superfici articolari opposte

q Modifiche della capsula articolare

q Tensione del muscolo corto-restrittore

q Influenza dei nocicettori

Indicazioni

Page 6: piede

q Perdita o riduzione del range articolare segmentario

q Modifiche qualitative del gioco articolare

q Modifiche qualitative del fine corsa articolare

Segni diagnostici

Page 7: piede

q Lievi o moderati strappi o stiramenti nell’area da trattare

q Lieve osteopenia o osteoporosi nell’area che andrà ad essere sottoposta a compressione, torsione o ad un’altra forza durante il posizionamento e/o thrust

q Articolazioni osteoartritiche con una moderata perdita di movimento

q Artrite reumatoide non solo nella colonna

q Protrusione e/o ernia discale minima con segni di radicolopatia

q Articolazione atipica oppure superfici articolari o altre strutture che presentano anomalie congenite

q Stati di ipermobilità

Controindicazioni relative

Page 8: piede

q Instabilità articolare

q Osteoporosi grave

q Metastasi nell’area che sarà sottoposta a compressione o ad un’altra forza durante il posizionamento e/o thrust

q Articolazione osteoartritica con anchilosi

q Grave spondilosi discogenica con anchilosi

q Osteomielite nell’area che sarà sottoposta a compressione, torsione o ad un’altra forza durante il posizionamento e/o thrust

q Infezione dei tessuti che saranno sottoposti a compressione, torsione o ad un’altra forza durante il posizionamento e/o thrust

q Sostituzione articolare nell’area che sarà sottoposta a compressione, torsione o ad un’altra forza durante il posizionamento e/o thrust

q Grave ernia discale con segni di radicolopatia

q Anomalie congenite come la sindrome di Klippel-Feil, blocchi vertebrali, ecc…

q Condizioni come la sindrome di Down

q Dismorfismo acondroplastico

Controindicazioni assolute

Page 9: piede

Tecniche strutturali

Arto inferiore

Page 10: piede

Articolazioni interfalangee

Page 11: piede

Test

q Posizione del paziente: supino

q Posizione dell’operatore: in piedi , con la mano cefalica fissa la falange prossimale, con la mano caudale prende contatto con la falange distale

q Test: Si testa la falange nelle 3 direzioni spaziali: alto basso, abd add, rotazione interna rotazione esterna

Articolazioni interfalangee

Page 12: piede

Tecnica correttivaq Posizione paziente: supino

q Posizione operatore: in piedi davanti al paziente, con la mano cefalica fissa la falange prossimale, con la mano caudale prende contatto con la falange distale e la porta verso la lesione (es falange in flessione, la porto in estensione)

q Correzione: con la mano caudale si esegue una rapida trazione in direzione assiale.

q Variazione: se ci sono più disfunzioni nella stessa articolazione si andranno a portare tutti i parametri correttivi contemporaneamente e si eseguirà la correzione sempre con una trazione assiale.

Articolazioni interfalangee

Page 13: piede

Come per le articolazioni interfalangee!

Articolazione metatarso-falangea

Page 14: piede

q Posizione paziente: supino

q Posizione operatore: in piedi, con la mano impalma tutte le dita del piede in modo da avvolgere tutte le articolazioni interfalangee

q Correzione: flessione con trazione assiale.

Tecnica globale per le articolazioni interfalangee

Page 15: piede

Base metatarsale

Page 16: piede

Test per base del I II III metatarso

q Posizione paziente: supino

q Posizione operatore: in piedi, con la mano prossimale si fissa il cuneiforme, con la mano caudale si prende contatto con la base del metatarso

q Test: si testa la base del metatarso in direzione alto basso.

q Disfunzioni: metatarso a base superiore, metatarso a base inferiore

Base metatarso

Page 17: piede

Test per base del IV e V metatarso

q Paziente: supino

q Operatore: davanti al piede da trattare, con la mano cefalica fissa il cuboide, con la mano caudale prende contatto con la base metatarsale.

q Test: si porta la base tarsale in scivolamento verso l’alto e verso il basso

q Disfunzioni: metatarso a base superiore, metatarso a base inferiore.

Base metatarso

Page 18: piede

Metatarso a base inferiore

q oggetto che cade sul piede

q Piede piatto

q Distorsione piede in eversione

Metatarso a base superiore

q Caduta su un oggetto con urto sulla faccia plantare

q Distorsione in inversione

q Piede cavo

Meccanismo produttore

Page 19: piede

Tecnica correttiva come per le interfalangee

Metatarso a base inferiore

Page 20: piede

Paziente: prono con ginocchio flesso a 90°;

Operatore: di lato al piede da trattare. Con la mano cefalico posiziona il pollice sulla pianta del piede a livello della base del metatarso (l’avambraccio è perpendicolare alla pianta del piede). Con la mano caudale si impalma l’avampiede in modo da decoattare il primo metatarso e portare la base verso la superiorità.

Azione: eseguire il thrust con entrambe le mani esagerando i parametri.

Metatarso a base inferiore (I, II e III)

tecnica da proni

Page 21: piede

Come per le interfalangee

Metatarso a base superioretecnica 1

Page 22: piede

q Paziente: supino

q Operatore: davanti al piede da trattare, con la mano interna appoggia il medio sopra la base del metatarso da trattare, il pollice va in contr 'appoggio a livello della testa metatarsale. La mano esterna rinforza gli appoggi di quella interna.

q Correzione: mantenendo il piede in flessione dorsale, con una trazione assiale si porta la base metatarsale in barriera, il thrust lo si esegue con una rapida trazione a coppia delle mani.

Metatarso a base superiore tecnica 2 (I II III metatarso)

Page 23: piede

Paziente: supino

Operatore: seduto sul lettino con il piede da trattare tra le sue gambe. Con il pisiforme della mano cefalica prende appoggio sulla faccia dorsale della base del IV o V metatarso, con il pisiforme della mano caudale sulla faccia plantare della testa del IV o V metatarso, questa doppia presa permette di portare la base metatarsale verso l’inferiorità. Con entrambe le mani si porta il piede in eversione (per aprire l’articolazione cuboide metatarsale), si esegue una trazione assiale per decoattare ;

Azione: si esegue il thrust esagerando i parametri con entrambe le mani.

IV e V metatarso a base superiore

Page 24: piede

Paziente: supino;

Operatore: seduto sul lettino con il piede da trattare tra le sue gambe. Con il pisiforme della mano cafalica prende appoggio sulla faccia palmare della base del IV o V metatarso, con il pisiforme della mano caudale prende contatto con la superficie dorsale della testa metatarsale (questa presa a pinza permette di portare la base metatarsale verso la superiorità) . Con entrambe le mani si porta il piede in eversione (per aprire l’articolazione cuboide metatarsale), si esegue una trazione assiale per decoattare ;

Azione: eseguire il thrust esagerando i parametri con entrambe le mani.

IV e V metatarso a base inferiore

Page 25: piede

Test

q Paziente: supino

q Operatore: in piedi, con la mano cefalica fissa lo scafoide, con la mano caudale si prende il cuneiforme da testare

q Test: eseguire lo scivolamento del cuneiforme in direzione alto basso.

Si nomina la disfunzione in cuneiforme alto e cuneiforme basso.

Cuneiformi

Page 26: piede

Cuneiforme alto

q Piede cavo

q Urto diretto sulla faccia plantare

Cuneiforme basso

q Piede piatto

q Urto diretto sui cuneiformi

Meccanismo produttore

Page 27: piede

q Paziente: supino

q Operatore: in ginocchio davanti al paziente in modo da avere le spalle a livello del piede. La mano esterna si posiziona col pollice sulla base del 1° metatarso, il medio sopra il 1° cuneiforme (presa di contatto ferma con la seconda falange). La mano interna: il pollice sostiene quello della mano esterna, le altre dita sostengono quelle della mano esterna.

q Correzione: con una leggera supinazione delle mani si porta in chiave il cuneiforme, con una trazione assiale di tutto il corpo si esegue il thrust

Cuneiforme altoTecnica a braccialetto

Page 28: piede

q Paziente: prono

q Operatore: in piedi di lato al paziente. La mano cefalica blocca la caviglia e si posiziona con il pollice sulla faccia plantare del cuneiforme da trattare. La mano caudale avvolge i metatarsi, con le dita si rafforza la spinta del pollice .

q Correzione: con la pronazione della mano caudale si crea la decoattazione del cuneiforme. La spinta del pollice della mano cefalica determina la messa in tensione. Il thrust si esegue con una rapida esagerazione di tutti i parametri.

Cuneiforme bassotecnica 1

Page 29: piede

q Paziente: prono

q Operatore: in piedi. Si prende il piede con entrambe le mani in modo che i pollici cadano sopra la superficie plantare del cuneiforme da trattare. Portare tutta la gamba fuori dal lettino.

q Correzione: mantenere il piede in leggera flessione dorsale e con un movimento a frusta si induce il thrust per riportare il cuneiforme in alto.

Cuneiforme bassotecnica 2 (snap)

Page 30: piede

Paziente: prono con ginocchio flesso a 90°;

Operatore: di lato al piede da trattare. Con la mano cefalico posiziona il pollice sulla pianta del piede a livello della base del cuneiforme (l’avambraccio è perpendicolare alla pianta del piede). Con la mano caudale si impalma l’avampiede in modo da decoattare il cuneiforme e portare la base verso la superiorità.

Azione: eseguire il thrust con entrambe le mani esagerando i parametri.

Cuneiforme basso

Page 31: piede

Test

q Paziente: supino

q Operatore: in piedi una mano fissa l’astragalo nel mortaio, piede leggermente in flex dorsale. L’altra mano si appoggia sul I° metatarso in modo da aprire l’interlinea tra la sua base e lo scafoide. Con una presa a pinza si porta il tubercolo in alto (rotazione esterna, scafoide basso) e poi verso il basso (rotazione interna, scafoide alto). 

Disfunzioni:

q Scafoide alto = tubercolo basso, bordo esterno alto, rotazione interna.

q Scafoide basso = tubercolo alto, bordo esterno basso, rotazione esterna.

Scafoide

Page 32: piede

Scafoide basso

q Piede piatto

q Caduta sul piede tipo distorsione

Scafoide alto

q Piede cavo

q Caduta sul piede tipo distorsione

Meccanismo produttore

Page 33: piede

q Paziente: supino

q Operatore: davanti al piede da trattare. Si posiziona l’interfalangea prossimale della mano interna a livello del bordo superiore dello scafoide, i pollici incrociati si appoggiano tra la testa del 1° e 2° metatarso e fanno da contr’appoggio. Mantenere il piede in leggera flessione dorsale.

q Correzione: Eseguire il thrust portando il bordo esterno dello scafoide verso il basso

Scafoide altotecnica 1

Page 34: piede

q Paziente: sul fianco dal lato del piede da trattare

q Operatore: si posiziona perpendicolarmente all’asse longitudinale del piede. Il piede è a 90° e con la mano esterna si blocca l’astragalo sul mortaio. Col pisiforme della mano interna ci si appoggia sul tubercolo. La messa in tensione si esegue col pisiforme mentre l’altra mano fa da contr' appoggio.

q Correzione: Portare il tubercolo verso l’alto e quindi eseguire il thrust.

Scafoide altotecnica 2

Page 35: piede

Paziente: prono l’arto inferiore vicino al bordo del lettino

Operatore: si posiziona di lato al piede da trattare. Incrocia i pollici sul bordo esterno dello scafoide a livello della faccia plantare del piede. Si flette bene la gamba del paziente ed è necessario mantenere una flessione dorsale del piede durante tutta la tecnica. Portare la gamba fuori dal lettino e ruotare l’avampiede in rotazione esterna per aprire la rima articolare

Correzione: si esegue un movimento a frusta in modo da riportare lo scafoide in alto

Scafoide bassotecnica 1 (snap)

Page 36: piede

q Paziente: sul fianco dal lato del piede da trattare

q Operatore: si posiziona perpendicolarmente all’asse longitudinale del piede. Il piede è a 90° e con la mano interna si blocca l’astragalo sul mortaio. Col pisiforme della mano sterna ci si appoggia sul tubercolo.

q Correzione: La messa in tensione si esegue col pisiforme mentre l’altra mano fa da contr 'appoggio. Portare il tubercolo verso il basso e quindi eseguire il thrust.

Scafoide bassotecnica 2

Page 37: piede

Test

Paziente: supino

Operatore: con la mano cefalica si fissa il calcagno e con l’altra mano prendere a pinza il cuboide.

Portare il bordo interno verso l’alto (rotaz. est), tornare alla posizione neutra e portare il bordo interno verso il basso (rotaz. int)

Disfunzioni

Cuboide alto: rotazione esterna

Cuboide basso: rotazione interna

Cuboide

Page 38: piede

Cuboide alto

q Piede cavo

q Caduta sul piede tipo distorsione

Cuboide basso

q Piede piatto

q Caduta sul piede tipo distorsione

Meccanismo produttore

Page 39: piede

Paziente: prono

Operatore: a lato del piede da trattare. Il pollice della mano cefalica si posiziona a livello del cuboide e il palmo fissa il calcagno contro lo sterno. Con la mano caudale si impalmano i due ultimi metatarsi.

Correzione: con la mano caudale si porta l’avampiede in inversione fino alla messa in chiave del cuboide. Il thrust si esegue con una esagerazione di tutti i parametri.

Cuboide bassotecnica 1

Page 40: piede

Paziente: prono

Operatore: di lato al piede da trattare. Si incrociano i pollici sulla faccia plantare del cuboide, l’indice della mano interna avvolge scafoide e cuboide sul lato dorsale e le altre dita rafforzano tale presa. Portare la gamba fuori dal lettino e ruotare l’avampiede in rotazione interna in modo da aprire l’articolazione tra cuboide e calcagno.

Correzione: Stando sempre attenti a mantenere la flessione dorsale eseguire il thrust eseguendo la frusta aiutandosi col peso della gamba.

Cuboide bassotecnica 2 (snap)

Page 41: piede

Paziente: supino con le ginocchia flesse

Operatore: a lato del piede da trattare, col pisiforme della mano interna scendere lungo la cresta tibiale fino a posizionarsi sulla faccia dorsale del cuboide. La mano esterna si posiziona sopra

Correzione: . La messa in tensione si produce tramite un’eversione del piede. Il thrust si esegue con una spinta del pisiforme verso il basso

Cuboide altotecnica 1

Page 42: piede

Paziente: prono

Operatore: di lato al piede da trattare. Fissare il calcagno con la mano cefalica, le dita sul bordo interno e il pollice a livello della faccia superiore esterna del pivot. È necessario che il polpastrello del pollice sia in appoggio sulla faccia dorsale del cuboide, in seguito l’avampiede si mette nel cavo ascellare del terapeuta, l’avambraccio passa sotto per venire in contatto con il pollice della mano cefalica e la mano caudale si sovrappone sull’avambraccio .

Correzione: la messa in tensione si esegue con la compressione del pollice contro il cuboide tramite la spinta in avanti del torace che apre l’interlinea dell’arcata plantare interna.

Cuboide alto tecnica 2 (a braccialetto)

Page 43: piede

Paziente: prono con il ginocchio flesso a 90°.

Operatore: con la mano cefalica si appoggia a monte dell’interlinea di chopard (davanti al tubercolo dello scafoide, dietro al processo stiloideo del V metatarso). Mantenendo una presa salda abbassare i gomiti in modo da creare un decoattazione assiale dell’interlinea.

Azione: con la mano caudale si testano i movimenti di rotazione interna, rotazione esterna, abduzione e adduzione. Movimenti composti abd + rot int, abd + rot est, add + rot int, add + rot est.

Correzione: nel caso si riscontri una limitazione del movimento eseguire il thrust esagerando i parametri con entrambe le mani.

Test e tecnica interlinea di Chopard

Page 44: piede

Test

Paziente: supino

Operatore: ai piedi dell’articolazione da testare.

Test in inversione per testare l’articolazione in antero interno: con la mano interna si fissa l’astragalo portando la caviglia in flessione dorsale. Con la mano esterna si impalma il calcagno e dopo aver decoattato l’articolazione, lo si porta in avanti-dentro.

Test in eversione per testare l’articolazione in postero-esterno: con la mano esterma si fissa l’astragalo portando la caviglia in flessione dorsale. Con la mano interna si impalma il calcagno e dopo aver decoattato l’articolazione, lo si porta in dietro-fuori.

Astragalo

Page 45: piede

Astragalo antero-interno ( inversione)

Astragalo postero esterno (eversione)

Disfunzioni possibili:

Page 46: piede

Astragalo antero-interno:

q Caduta sul piede in inversione forzata

q Distorsione del legamento peroneo calcaneare

Astragalo postero-esterno:

q Caduta sul piede in eversione forzata

q Distorsione del legamento laterale interno

Meccanismo produttore

Page 47: piede

Paziente: supino

Operatore: davanti al piede da trattare, presa come quella per il test. Decoattare solo il calcagno e fissare l’astragalo nella tibio-tarsica, spingendo sulla sua testa per posteriorizzarlo.

Correzione: Effettuare il thrust portando il calcagno in avanti.

Astragalo antero interno tecnica 1

Page 48: piede

Paziente: supino

Operatore: decoattare il calcagno, messa in tensione portando l’astragalo in postero esterno

Correzione: eseguire il thrust battendo rapidamente il calcagno sul lettino

Astragalo antero interno tecnica 2

Page 49: piede

Paziente: prono con gamba a 90°

operatore: Con il ginocchio si fissa la coscia del paziente sul lettino. La mano cefalica è sul calcagno, la mano caudale sull’astragalo. Decoattare il calcagno verso l’alto.

Correzione: eseguire il thrust chiudendo a forbice le mani.

Astragalo antero interno tecnica 3

Page 50: piede

Paziente: supino con il piede fuori dal lettino.

Operatore: in piedi davanti a lato del piede da trattare. Con la mano cefalica si fissa il mortaio sul bordo del lettino, con la mano caudale si afferra il calcagno. Decoattare il calcagno

Correzione: eseguire il thrust portando il calcagno verso il basso.

Astragalo postero esternotecnica 1

Page 51: piede

Paziente: prono con ginocchio a 90°

Operatore: di lato al piede da trattare. La mano cefalica afferra il calcagno, l’altra fissa l’astragalo nella pinza intermalleolare. Si decoatta il calcagno verso l’alto.

Correzione: eseguire il thrust aprendo la presa a forbice della sotto-astragallica

Astragalo postero esternotecnica 2

Page 52: piede

Paziente: supino

Operatore: seduto sul bordo del lettino. La mano interna avvolge il calcagno e il gomito è appoggiato sulla sua coscia, la mano esterna afferra l’astragalo con una presa a pinza.

Spingendo sull’astragalo si induce la decoattazione della sotto-astragallica ed è sufficiente per normalizzare l’articolazione. Durante la decoattazione con la mano calcaneare si possono eseguire degli spostamenti in antero-interno e in postero-esterno.

Astragalotecnica 3 (di Mennel)

Page 53: piede

Test 1

Paziente: supino con piede e ginocchio a 90°

Operatore: in piedi davanti al piede da testare, con la mano caudale si fissa l’astragalo e il calcagno contro il lettino, con la mano cefalica impugna la tibia e la fa traslare in avanti e in dietro.

Disfunzioni possibili:

Tibia anteriore (troclea astragalo posteriore)

Tibia posteriore (troclea astragalo anteriore)

Articolazione tibiotarsica

Page 54: piede

Test 2

Paziente: supino col piede fuori dal lettino.

Operatore: in piedi di lato al piede da trattare. La mano cefalica del terapeuta fissa la tibio-peroneale sul lettino, la mano caudale è posizionata in modo tale da avere la troclea dell’astragalo tra pollice e indice: presa sotto malleolare. Il terapeuta effettua con la mano caudale uno scivolamento anteriore, per poi ritornare alla posizione neutra ed effettuare uno scivolamento posteriore.

Disfunzioni possibili:

Tibia anteriore (astragalo posteriore) Tibia posteriore (astragalo anteriore)

Articolazione tibiotarsica

Page 55: piede

Tibia distale posteriore:

q Caduta sul piede con caviglia in flessione plantare

q Distorsione esterna del collo-piede

Tibia distale anteriore:

q Caduta sul piede con caviglia in flessione dorsale

Meccanismo produttore

Page 56: piede

Paziente: supino

Operatore: in piedi davanti al piede da trattare. Si afferra calcagno e astragalo con entrambe le mani. Spostando il peso del corpo indietro si crea la decoattazione.

Correzione: Flettendo leggermente il piede in flessione dorsale eseguire il thrust con un movimento rapido delle mani verso il basso.

Tibia distale posterioretecnica 1

Page 57: piede

Paziente: supino col piede fuori dal lettino.

Operatore: in piedi di lato al piede da trattare. La mano esterna ingloba il calcagno su tutta la sua faccia posteriore, la mano interna si posiziona sulla testa dell’astragalo. Con le mani si deve esercitare una chiusura a morsa su astragalo e calcagno e con lo spostamento di tutto il corpo si crea la decoattazione.

Correzione: esegue il thrust verso il basso in modo da posteriorizzare l’astragalo

Tibia distale posterioretecnica 2

Page 58: piede

Paziente: supino con piede e ginocchio a 90° come per il test.

Operatore: in piedi davanti al piede da trattare. Appoggiare il pisiforme sulla troclea dell’astragalo e spingerla in dietro fino alla barriera legamentosa utilizzando il peso del corpo.

Correzione: eseguire il thrust con una estensione rapida dei gomiti. 

Tibia distale posterioretecnica 3

Page 59: piede

Paziente: supino

Operatore: in piedi davanti al paziente. Si afferra calcagno e astragalo con entrambe le mani. Spostando il peso del corpo indietro si crea la decoattazione.

Correzione: flettere leggermente il piede in flessione plantare e con un movimento rapido delle mani verso l’alto eseguire la correzione

Tibia distale anterioretecnica 1

Page 60: piede

Paziente: supino con il piede fuori dal lettino.

Operatore: in piedi di lato al piede da trattare. La mano caudale afferra il calcagno, la mano cefalica con presa a coppa si posiziona sull’astragalo. Il pisiforme è in appoggio sulla tibia.

Correzione: decoattare utilizzando il peso del corpo ed effettuare il thrust portando il pisiforme della mano cefalica in basso e in dentro (flessione radiale del polso).

Tibia distale anterioretecnica 2

Page 61: piede

Paziente: supino con piede e ginocchio a 90°

Operatore: in piedi davanti al piede da trattare: mani appoggiate a forbice vicino al limete inferiore della tibia.

Correzione: spostando il peso del corpo in avanti si crea la messa in tensione, il thrust si esegue con una rapida estensione dei gomiti.

Tibia distale anterioretecnica 3