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2° ISTITUTO COMPRENSIVO “O.M. CORBINOCON SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO A INDIRIZZO MUSICALE SCUOLA CAPOFILA PER L’INCLUSIONE – AMBITO 26 CENTRO TERRITORIALE RISORSE PER L’HANDICAP Via Epicarmo Corbino 50, - 96011 AUGUSTA - Tel 0931 997800 fax 0931 1966111 [email protected] PEC: [email protected] Prot. N°8/2018 PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA EX ART.1, COMMA 14, LEGGE N.107/2015 Per gli anni scolastici 2016-2017 2017-2018 2018-2019 approvato dal Consiglio di Istituto nella seduta del 13/01/2016 aggiornato dal Collegio Docentinella seduta del 3/10/2017

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2° ISTITUTO COMPRENSIVO “O.M. CORBINO”

CON SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO A INDIRIZZO MUSICALE SCUOLA CAPOFILA PER L’INCLUSIONE – AMBITO 26 CENTRO TERRITORIALE RISORSE PER L’HANDICAP

Via Epicarmo Corbino 50, - 96011 AUGUSTA - Tel 0931 997800 fax 0931 1966111

[email protected] PEC: [email protected] Prot. N°8/2018

PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA EX ART.1, COMMA 14, LEGGE N.107/2015

Per gli anni scolastici 2016-2017 2017-2018 2018-2019

approvato dal Consiglio di Istituto

nella seduta del 13/01/2016

aggiornato dal Collegio Docentinella seduta del 3/10/2017

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Piano Triennale dell’Offerta Formativa 2016/2019 2° Istituto Comprensivo “Orso Mario Corbino” Augusta (SR)

2

INDICE

pag.

Premessa

L’ Istituto – Classi e plessi

3

4

Piano Triennale per l’Inclusione

Priorità, traguardi ed obiettivi

6__________

17

Scelte conseguenti ai risultati delle prove INVALSI 19

Proposte e pareri provenienti dal territorio e dall’utenza 19

Protocollo di accoglienza alunni di nazionalità non italiana 20

Piano di miglioramento 30

Documento sulla valutazione degli alunni

Scelte conseguenti alle previsioni di cui alla legge 107/15

41_________

63

Progetti ed attività 38

Piano Triennale Scuola Digitale 47

Fabbisogno di personale 88

Scelte organizzative e gestionali 92

Allegato: Atto di indirizzo del Dirigente Scolasticoprot. 4018/C27 del 05/10/2015

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Premessa

Il presente Piano triennale dell’offerta formativa, relativo al 2° Istituto Comprensivo Statale “Orso Mario

Corbino” di Augusta, è elaborato ai sensi di quanto previsto dalla legge 13 luglio 2015, n. 107, recante la

“Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni

legislative vigenti” ai commi 12 – 17;

il piano è stato elaborato dal Collegio dei docenti sulla base degli indirizzi per le attività della scuola e delle

scelte di gestione e di amministrazione definiti dal dirigente scolastico con proprio atto di indirizzo prot.

4018/C27 del 05/10/2015 allegato al presente Piano;

il piano ha ricevuto il parere favorevole del Collegio dei docenti nella seduta del 12/01/2016;

il piano è stato approvato dal consiglio d’istituto nella seduta del 13/01/2016;

il piano, dopo l’approvazione, è stato inviato all’USR competente per le verifiche di legge ed in particolare

per accertarne la compatibilità con i limiti di organico assegnato;

il piano, all’esito della verifica in questione, ha ricevuto il parere favorevole, comunicato con nota prot.

______________ del ______________;

il piano è pubblicato nel portale unico dei dati della scuola;

il piano è stato aggiornato nella seduta del collegio docenti del 3/10/2017 e ripresentato al consiglio

d’istituto nella seduta del9/11/2017 per l’approvazione.

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L’ ISTITUTO

Il 2° Istituto Comprensivo O. M. CORBINO di Augusta comprende tre Ordini di scuola – Scuola

dell’Infanzia, Scuola Primaria, Scuola Secondaria di I grado- che hanno sede in quattro plessi

distribuiti sul territorio: MONTE 1 - LAFACE - BRUCOLI -CAMPOLATO. I plessi della scuola sono

situati in realtà diverse: la zona Monte ha subito negli ultimi anni un incremento di popolazione

con la costruzione di nuove strutture abitative; il borgo marittimo di Brucoli è una località turistica.

La Sede e gli uffici di Presidenza e Segreteria sono ubicati al plesso LaFace, dove sono presenti i tre

Ordini di Scuola.

SEDE: VIALE EPICARMO CORBINO N°50, 96011 AUGUSTA (SR)

TELEFONI: SEDE - tel-0931997800; cell. 3442582128

E-MAIL: [email protected]

posta certificata: [email protected]

SITO: www.omcorbinoaugusta.it CODICE SCUOLA SRIC81400B ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

PLESSO CAMPOLATO, via Copernico snc,Augusta Tel. 0931997215

SCUOLA DELL’INFANZIA, SCUOLA PRIMARIA,SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO

PLESSO BRUCOLI, via Canale n°68 Brucoli –Tel. 0931981688

SCUOLA PRIMARIA - SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO

PLESSO MONTE 1, viale Epicarmo Corbino 50tel. 0931997800

SCUOLA PRIMARIA

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CLASSI E PLESSI

SCUOLA DELL’INFANZIA SCUOLA PRIMARIA SCUOLA SEC. I GRADO

PLESSO MONTE 1 6 CLASSI

PLESSO LAFACE 6 SEZIONI

PLESSO LAFACE 4 CLASSI

PLESSO LAFACE

3 CLASSI

PLESSO MORVILLO

3 SEZIONI

PLESSO MORVILLO

5 CLASSI

PLESSO MORVILLO

6 CLASSI

PLESSO 17 LUGLIO 1943 BRUCOLI

5 CLASSI

PLESSO 17 LUGLIO 1943 BRUCOLI

3 CLASSI

TOTALE CLASSI INFANZIA 9

TOTALE CLASSI PRIMARIA 20

TOTALE CLASSI SEC.I GRADO

12

TOTALE CLASSI 41 TOTALE ALUNNI 870

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2° Istituto Comprensivo “O.M.Corbino” Augusta 2016/2019

Piano Triennale per l’Inclusione

Parte I – analisi dei punti di forza e di criticità

A. Rilevazione dei BES presenti: n°

1. disabilità certificate (Legge 104/92 art. 3, commi 1 e 3) 21

vista /

udito /

Psicofisici 21

2. disturbi evolutivi specifici /

DSA 5

ADHD/DOP /

Borderline cognitivo /

Altro /

3. svantaggio (indicare il disagio prevalente)

Socio-economico /

Linguistico-culturale 2

Disagio comportamentale/relazionale 5

Altro 6

Totali 39

4,4 % su popolazione scolastica 884

N° PEI redatti dai GLHO 21

N° di PDP redatti dai Consigli di classe in presenza di certificazione sanitaria 5

N° di PDP redatti dai Consigli di classe in assenza di certificazione sanitaria /

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B. Risorse professionali specifiche Prevalentemente utilizzate in… Sì / No

Insegnanti di sostegno Attività individualizzate e di

piccolo gruppo

Attività laboratoriali integrate

(classi aperte, laboratori protetti,

ecc.)

No

AEC Attività individualizzate e di

piccolo gruppo

No

Attività laboratoriali integrate

(classi aperte, laboratori protetti,

ecc.)

No

Assistenti alla comunicazione Attività individualizzate e di

piccolo gruppo

Attività laboratoriali integrate

(classi aperte, laboratori protetti,

ecc.)

No

Funzioni strumentali / coordinamento 2 per area integrazione

disabilità e disagio

Referenti di Istituto (disabilità, DSA, BES) 2 referenti disabilità? Sì

Psicopedagogisti e affini esterni/interni No

Docenti tutor/mentor No

Altro:

Altro:

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C. Coinvolgimento docenti Attraverso… Sì / No

Docenti curriculari

Partecipazione a GLI Sì

Rapporti con famiglie Sì

Tutoraggio alunni Sì

Progetti didattico-educativi a

prevalente tematica inclusiva

Presenza commissione BES Sì

Docenti di sostegno

Partecipazione a GLI Sì

Rapporti con famiglie Sì

Tutoraggio alunni Sì

Progetti didattico-educativi a

prevalente tematica inclusiva

Presenza commissione BES Sì

Docenti con specifica formazione

Partecipazione a GLI

Rapporti con famiglie

Tutoraggio alunni

Progetti didattico-educativi a

prevalente tematica inclusiva

Presenza commissione BES

D. Coinvolgimento personale ATA

Assistenza alunni disabili No

Collaborazione con docenti Sì

Altro: /

E. Coinvolgimento famiglie

Informazione /formazione su genitorialità e

psicopedagogia dell’età evolutiva

Coinvolgimento in progetti di inclusione

Condivisione PDP e scelte educative Sì

Altro: /

F. Rapporti con servizi sociosanitari territoriali e istituzioni deputate alla

Accordi di programma / protocolli di intesa

formalizzati sulla disabilità

Accordi di programma / protocolli di intesa

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sicurezza. Rapporti con CTS / CTI

formalizzati su disagio e simili

Procedure condivise di intervento sulla

disabilità Sì

Procedure condivise di intervento su

disagio e simili

Progetti territoriali integrati No

Progetti integrati a livello di singola scuola No

Rapporti con CTS / CTI ?

Altro: /

G. Rapporti con privato sociale e volontariato

Progetti territoriali integrati No

Progetti integrati a livello di singola scuola No

Progetti a livello di reti di scuole No

H. Formazione docenti

Strategie e metodologie educativo-

didattiche / gestione della classe Sì

Didattica speciale e progetti educativo-

didattici a prevalente tematica inclusiva

Didattica interculturale / italiano L2

Psicologia e psicopatologia dell’età

evolutiva (compresi DSA, ADHD, ecc.)

Progetti di formazione su specifiche

disabilità (autismo, ADHD, Dis. Intellettive,

sensoriali…)

Altro: /

Sintesi dei punti di forza e di criticità rilevati*: 0 1 2 3 4

Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo x

Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento

degli insegnanti x

Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive; x

Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola x

Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola,

in rapporto ai diversi servizi esistenti; x

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Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare

alle decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività educative; x

Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi

formativi inclusivi; x

Valorizzazione delle risorse esistenti x

Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la

realizzazione dei progetti di inclusione x

Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel

sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo

inserimento lavorativo.

x

Altro:

Altro:

* = 0: per niente 1: poco 2: abbastanza 3: molto 4 moltissimo

Adattato dagli indicatori UNESCO per la valutazione del grado di inclusività dei sistemi scolastici

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Parte II – Obiettivi di incremento dell’inclusione proposti nel triennio

Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo (chi fa cosa, livelli di

responsabilità nelle pratiche di intervento, ecc.)

Nella scuola opera da molti anni il Gruppo di Lavoro dell’Istituto (GLHI) nominato dal Collegio dei docenti,

presieduto dal Dirigente scolastico e costituito da diverse componenti quali gli insegnanti curriculari e di

sostegno, rappresentanti dei genitori, rappresentanti ASP, rappresentante dell’Ente locale.

A seguito dell’emanazione della Direttiva ministeriale 27 dicembre 2012 “Strumenti di intervento per alunni

con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica” e della C.M. n° 8 del 6

marzo 2013 prot. N° 561, è prevista l’estensione dei compiti del Gruppo di Lavoro e di Studio d’Istituto

(GLHI) alle problematiche relative a tutti i bisogni educativi speciali (BES) con la conseguente integrazione

dei componenti del GLHI e trasformazione dello stesso in gruppo di lavoro per l’inclusione (GLI) per

l’assolvimento delle funzioni previste dalla normativa.

Il Gruppo di lavoro per l’inclusione si riunirà in seduta plenaria due volte l’anno approssimativamente a

Settembre per procedere all’assegnazione delle risorse, a Marzo per pianificare le attività di inclusione

dell’anno scolastico successivo e la richiesta delle risorse (PAI).

La sola componente docenti si riunirà più volte l’anno per:

procedere all’organizzazione delle attività scolastiche che coinvolgono gli alunni con disabilità e altri

BES;

definire linee educative e didattiche condivise;

operare verifiche in itinere e a conclusione del lavoro svolto;

formulare progetti di accoglienza per alunni nuovi iscritti.

Le sedute del GLI plenarie e non, saranno documentate da apposito verbale.

La pianificazione e la realizzazione dei percorsi di integrazione dei singoli alunni scaturiranno dalla

collaborazione tra le diverse figure professionali operanti nella scuola, ciascuna delle quali singolarmente o

all’interno di commissioni o consigli specifici svolge particolari funzioni, a cominciare dallo stesso GLI che si

occupa, oltre ai compiti sopra espressi di:

rilevare i BES presenti nella scuola;

rilevare, monitorare e valutare il livello di inclusività della scuola;

raccogliere e coordinare le proposte formulate dalla commissione BES.

Il Collegio dei Docenti preso atto della proposta del GLI:

delibererà il Piano Triennale per l’Inclusione e lo inserirà nel PTOF;

stabilirà criteri e procedure per l’utilizzo funzionale delle risorse professionali e materiali presenti

nell’Istituto; si impegnerà a partecipare ad azioni di formazione,informazione,prevenzione concordate anche a

livello territoriale.

Il Dirigente scolasticoricopre la funzione di garante nel processo di inclusione degli alunni. A tal fine

assicura all’istituto:

Il reperimento degli ausili e/o attrezzature necessarie in caso di specifiche esigenze degli alunni;

l’utilizzo dei docenti di sostegno come contitolari nelle attività educativo didattiche della classe, non

esclusivamente rivolte ai soggetti con disabilità

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l’attivazione di azioni, accordi di programma, protocolli d’intesa formalizzati sulla disabilità o sul

disagio e simili con i Servizi, le Istituzioni, gli Enti preposti e le Associazioni private.

La commissione BES si occuperà:

della raccolta e della documentazione degli interventi educativo-didattici;

della consulenza e del supporto ai docenti sulle strategie/metodologie di gestione delle classi;

dell’attività di focus/confronto sui casi;

della formulazione di proposte per azioni di formazione destinate ai docenti e di progetti relativi ai

bisogni educativi emersi nell’Istituto;

della creazione di un archivio fruibile dai docenti in merito a: materiali riguardanti legislazione,

metodologie e strategie educative, modulistica; della formulazione di proposte di lavoro per il GLI e dell’elaborazionedi linee guida per il PAI(bozza)

della raccolta dei piani di lavoro (PEI e PDP) relativi ai BES.

I GLH Operativi si occuperanno:

della stesura dei Piani Educativi Individualizzati ,dei Profili Dinamici Funzionali e delle relative

verifiche;

dell’individuazione e programmazione delle strategie, delle modalità operative, degli interventi

necessari per l’alunno con disabilità, in collaborazione con la commissione BES.

La Funzionestrumentaleper l’area integrazione disabilità e disagio:

collaborerà con il Dirigente scolastico e con il personale della scuola nelle diverse attività previste

dall’incarico;

parteciperà alle riunioni della Commissione BES e del GLI e alla stesura del PAI.

Il referente BES

parteciperà alle riunioni della Commissione BES e del GLI

collaborerà con il Dirigente scolastico e con i Consigli di classe per:

attivare azioni di accoglienza e orientamento degli alunni con certificazione secondo la recente

normativa e secondo le azioni esplicitate nel progetto accoglienza,continuità e orientamento

pianificare incontri famiglia-docenti

operare il monitoraggio delle diverse azioni a favore dei DSA

I Consigli di classe/Team docenti procederanno a:

individuare i casi in cui sia necessaria e opportuna l’adozione di una personalizzazione della

didattica ed eventualmente di misure compensative e dispensative

rilevare le certificazioni diverse da quelle relative alla disabilità e ai DSA;

rilevare i casi di alunni con BES di natura socio- economica e/o linguistico – culturale e produrre

attenta verbalizzazione delle considerazioni psicopedagogiche e didattiche che inducono a individuare come BES alunni non in possesso di certificazione;

definire interventi educativo-didattici, strategie e metodologie utili per favorire la partecipazione

degli alunni con BES al contesto di apprendimento; definire i bisogni dell’alunno, progettare e condividere progetti personalizzati;

individuare risorse umane e ambientali per favorire i processi inclusivi;

formulare e applicare il Piano di Lavoro (PDP,PEI e PED);

attivare e mantenere attività di collaborazione tra scuola e famiglia, specialisti ed eventualmente

territorio.

I Docenti di sostegno:

parteciperanno alla programmazione educativo- didattica;

supporteranno il consiglio di classe/team docenti nell’assunzione di strategie e tecniche

pedagogiche,metodologie e didattiche inclusive; interverranno sul piccolo gruppo attraverso metodologie particolari e condivise;

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collaboreranno alla stesura e all’applicazione del Piano di lavoro ( PDP,PEI e PED ).

Gli Assistenti alla comunicazione:

collaboreranno alla programmazione e alla realizzazione degli interventi educativo didattici posti in

atto dai docenti, prestando particolare attenzione alle strategie didattiche inerenti alla tipologia della disabilità;

collaboreranno alla realizzazione della continuità nei percorsi didattici.

Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti

Compatibilmente con le risorse che saranno disponibili e le azioni di formazione previste dagli Uffici

competenti a carico del CTRH, di cui il nostro Istituto è sede,si prevede l’attuazione di attività di formazione

riguardanti:

Autismo

Nuove tecnologie per l’inclusione Strumenti di osservazione per l’individuazione dei bisogni.

Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive

La valutazione del PAI avverrà in itinere attraverso il monitoraggio dei punti di forza e di criticità, emersi

nell’attuazione di prassi inclusive, per lavorare nell’ottica di un miglioramento delle stesse.

La scuola si impegnerà a concretizzare il diritto all’apprendimento di tutti gli alunni nella consapevolezza

che” L’esercizio di tale diritto comporta da parte dei docenti un particolare impegno in relazione agli stili

educativi,al ripensamento della trasmissione-elaborazione dei saperi,ai metodi di lavoro,alle strategie di

organizzazione delle attività in aula; il tutto si traduce nel passaggio,dalla scuola dell’insegnare alla scuola

dell’apprendere che tiene insieme l’importanza dell’oggetto culturale e le ragioni del soggetto.”

Per quanto riguarda le modalità di verifica e di valutazione degli apprendimenti si procederà tenendo conto

dei risultati raggiunti in relazione al punto di partenza e verificando quanto gli obiettivi siano riconducibili ai

livelli essenziali degli apprendimenti.

Per quanto riguarda i percorsi personalizzati i Consigli di classe/Team dei docenti concorderanno, in base

alle discipline, le competenze attese, individueranno modalità di verifica dei risultati raggiunti che prevedano

anche prove assimilabili, se possibile, a quelle del percorso comune.

La valutazione inclusiva ha l’obiettivo di prevenire l’insuccesso scolastico e l’isolamento e promuovere il

senso di appartenenza, nel rispetto delle diversità. Bisognerà, pertanto,concentrare l’attenzione sulle

pratiche dell’apprendimento e dell’insegnamento adottando strategie e metodologie mirate e prevedendo

l’utilizzo di software e sussidi specifici.

Per gli alunni che utilizzano nell’apprendimento ausili e computer sarà necessario che i docenti

predispongano i documenti per lo studio e i compiti a casa in formato elettronico. Ne consegue la necessità

di una diffusa conoscenza delle nuove tecnologia per l’integrazione scolastica, anche in considerazione delle

possibilità offerte dal libro in formato elettronico.

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Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola

Le diverse figure professionali che collaborano alla progettazione e al monitoraggio dei processi educativo-

didattici organizzeranno le azioni attraverso metodologie funzionali all’inclusione e al successo della persona

quali:

Attivitàlaboratoriali (Learning by doing)

Peer education Tutoring

Cooperative learning Attività individualizzata (masterlearning)

Le suddette figure, ciascuna secondo le proprie competenze, organizzeranno e/o parteciperanno, nel corso

dell’anno scolastico, ai momenti dedicati:

- all’accoglienza degli alunni e delle famiglie;

-alla pianificazione degli interventi e degli incontri necessari, a seconda della tipologia di BES, compresa la

disabilità;

-alla valutazione in itinere e conclusiva dell’andamento didattico e dell’efficacia degli interventi programmati.

Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in rapporto ai

diversi servizi esistenti

L’Istituto attualmente si avvale della collaborazione con l’equipe di N.P.I.A del territorio per gli alunni disabili

e di alcuni servizi offerti dall’Ente Locale che fornisce, anche se in forma limitata nel tempo, assistenti

igienico-sanitari e alla comunicazione aumentativa e alternativa, essendo presenti nella scuola diversi casi di

alunni con Disturbi dello spettro autistico e alunni con ipoacusia.

Le risorse territoriali attualmente non permettono di attivare altre forme di collaborazione.

Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che

riguardano l’organizzazione delle attività educative

La famiglia è corresponsabile del percorso scolastico e, pertanto, deve essere coinvolta attivamente nelle

pratiche finalizzate all’inclusività. La modalità con cui viene contattata, messa al corrente di specifiche

situazioni o problematicità e ascoltata è determinante per una collaborazione condivisa.

Le famiglie interessate parteciperanno:

alla progettazione e alla realizzazione degli interventi inclusivi (PDP)

a eventuali focus group per individuare bisogni e aspettative;

ad incontri calendarizzati per monitorare i processi e individuare azioni di miglioramento; ad incontri concordati con l’ASP per quanto riguarda gli alunni con disabilità ( GLHO )

ad eventuali attività di informazione/formazione su genitorialità e psicopedagogia dell’età evolutiva alle attività previste dal progetto Accoglienza-continuità-orientamento.

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Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi

In base alle diverse situazioni e alla specificità degli alunni con BES saranno elaborati i PDP (per i BES di

tipo 2 e 3) e i PED per gli alunni con disabilità certificata che terranno conto delle indicazioni e degli obiettivi

espressi nel PDF e nel PEI elaborati in seno al GLHO.

Per ogni alunno con bisogni educativi speciali si dovrà provvedere a costruire un percorso finalizzato a:

rispondere ai bisogni individuali;

favorire la motivazione all’apprendimento, la percezione dell’autoefficacia e la crescita dell’autostima;

favorire la partecipazione alla vita della scuola e il senso di appartenenza al gruppo; monitorare la crescita della persona e il successo delle azioni;

favorire il successo della persona nel rispetto della propria individualità-identità; costruire un portfolio.

Valorizzazione delle risorse esistenti

Tutti gli interventi saranno attuati prendendo in considerazione le risorse professionali e le specifiche

competenze presenti nella scuola. In considerazione delle numerose e diverse problematicità che

presentano gli alunni con diversa tipologia di BES, compresa la disabilità nonché: le proposte didattico-

formative per l’inclusione, le aspettative delle famiglie e gli interventi previsti e indicati dalla vigente

normativa, si ritiene necessaria la dotazione di risorse professionali aggiuntive, costituite anche da docenti

in esubero, da utilizzare a sostegno degli alunni in particolari difficoltà. Tale dotazione, per svolgere con

continuità l’azione di cui sopra, non dovrebbe essere impegnata anche in supplenze temporanee.

Per quanto riguarda le risorse fornite dall’Ente Locale si procederà come sempre a formulare le richieste nei

tempi e nei modi indicati dallo stesso.

In merito alle risorse materiali sarà attivata una puntuale ricognizione di attrezzature di diversa tipologia,

quali sussidi e ausili informatici e si procederà alla razionalizzazione degli spazi interni ed esterni disponibili

e fruibili dagli alunni (aule,laboratori, spazi per le attività motorie, ludiche e di aggregazione).

Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico,

la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo.

L’Istituto si connota come scuola di accoglienza sia nella scuola dell’Infanzia, che per sua natura si configura

come tale, sia nella scuola Primaria e Secondaria di 1° grado che, pur essendo istituzioni maggiormente

strutturate e organizzate, utilizzano in modo più flessibile spazi, tempi, risorse professionali e materiali per

accogliere tutti gli alunni.

Il progetto Accoglienza in quanto parte integrante del PTOF non si limita, a prevedere attività legate al

periodo iniziale dell’anno scolastico, ma prevede tempi di svolgimento più lunghi e si allaccia al progetto

Continuità. Questo ha lo scopo di favorire e accompagnare gli alunni nel passaggio fra un ordine di scuola e

l’altro e di sostenerli nella crescita personale e formativa in considerazione dei bisogni educativi espressi.

Tutte le attività inerenti ai progetti di cui sopra possono essere svolte grazie:

- al confronto e alla progettazione

- all’impegno e alla disponibilità di tutti

- all’organizzazione di spazi e tempi

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- alla flessibilità nell’organizzazione delle attività, delle classi e degli alunni

- alla collaborazione e al coinvolgimento delle famiglie e del personale docente e non.

Fondamentale risulta essere l’Orientamento finalizzato a sostenere gli alunni nel fare scelte quanto più

possibile consapevoli, tenendo conto delle tendenze personali, delle competenze già acquisite, delle

preferenze espresse, delle aspettative delle famiglie.

Si programmano pertanto: incontri con docenti e alunni degli istituti scolastici di istruzione superiore, la

somministrazione agli alunni dell’ultimo anno di test orientativi o altre attività indirizzate allo stesso scopo,

visite guidate all’interno di industrie e laboratori artigianali per dare ai ragazzi anche una visione di quello

che il lavoro offre nel territorio.

Nel caso di alunni con disabilità o altri bisogni educativi speciali si prevedono visite nelle scuole, incontri tra

genitori e docenti della scuola che si intende scegliere o che è stata scelta per il proseguimento degli studi,

al fine di agevolare l’inserimento, dissipare ansie legittime e procedere ad una prima accoglienza.

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Priorità, traguardi ed obiettivi

Il presente Piano parte dalle risultanze dell’autovalutazione d’istituto, così come contenuta nel Rapporto di

Autovalutazione (RAV), pubblicato all’Albo elettronico della scuola e presente sul portale Scuola in Chiaro

del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, dove è reperibile all’indirizzo:

http://cercalatuascuola.istruzione.it/cercalatuascuola/istituti/SRIC81400B/ii-ic-o-m-corbino-augusta/valutazione

In particolare, si rimanda al RAV tramite il citato link per quanto riguarda l’analisi del contesto in cui opera

l’istituto, l’inventario delle risorse materiali, finanziarie, strumentali ed umane di cui si avvale, gli esiti

documentati degli apprendimenti degli studenti, la descrizione dei processi organizzativi e didattici messi in

atto.

Si riprendono qui in forma esplicita, come punto di partenza per la redazione del Piano, gli elementi

conclusivi del RAV e cioè: Priorità, Traguardi di lungo periodo, Obiettivi di breve periodo.

Le priorità che l’Istituto si è assegnato per il prossimo triennio sono:

1) Riduzione della variabilità dei risultati delle prove standardizzate tra le classi partecipanti

2) Monitoraggio a distanza nell’ambito degli alunni iscritti alla scuola del secondo ciclo

I traguardi che l’Istituto si è assegnato in relazione alle priorità sono:

1) Rientrare nella media nazionale con i risultati delle prove di italiano e di matematica predisposte

dal SNV Invalsi

2) Rientrare nella media del successo formativo a livello provinciale e nazionale con gli esiti degli

alunni nella scuola del secondo ciclo

e le motivazioni della scelta effettuata sono le seguenti:

Dalla lettura dei dati INVALSI è emerso che per le classi seconde primaria il punteggio di italiano è al di

sopra della media e quello di matematica nella media, i dati sono al di sotto della media per italiano e

matematica nelle classi quinte, per le terze della secondaria di 1° grado sono al di sopra per italiano e al di

sotto per la matematica. Dall'analisi dei punti di forza e di debolezza che tale situazione evidenzia è emersa

la necessità di un rinnovamento didattico per migliorare gli esiti riducendo la variabilità. Finora la nostra

scuola per il monitoraggio dei risultati ottenuti dagli ex-allievi, nel loro percorso all'interno degli Istituti di

Istruzione Secondaria di II grado, si è accontentata dei feedback che riceveva da studenti, famiglie e docenti

della scuola secondaria in maniera informale e sporadica e, pertanto, si intende avviare una raccolta

sistematica di informazioni e dati oggettivi relativi alle prestazioni dei nostri alunni nel prosieguo degli studi

al termine della scuola secondaria di I grado, nonché un confronto dei dati in uscita alla fine dell’anno

scolastico, potendo raffrontare i plessi di scuola sec. di I grado e il biennio della scuola sec. di II grado per

favorire i successi scolastici.

Gli obiettivi di processo che l’Istituto ha scelto di adottare in vista del raggiungimento dei traguardi sono:

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1) Sperimentare percorsi didattici per ricostruire il percorso metodologico e disciplinare funzionale

allo sviluppo delle competenze delle discipline

2) Raccogliere in modo sistematico dati oggettivi sugli esiti degli alunni nel passaggio dal primo ciclo

alla scuola del secondo ciclo

e le motivazioni della scelta effettuata sono le seguenti:

Gli obiettivi di processo evidenziati rappresentano una definizione operativa delle attività su cui la scuola

intende agire per raggiungere le priorità stabilite. Sono state scelte le aree di processo che possono

permettere di sperimentare e avviare percorsi didattici diversificati per migliorare gli esiti degli alunni nelle

diverse classi e per sviluppare le competenze chiave così da migliorare gli esiti scolastici e il successo

formativo con ambienti di apprendimento adeguati; questo anche al fine di affrontare le prove

standardizzate, di realizzare pratiche di monitoraggio a distanza dei risultati, dapprima nell'ambito della

scuola del primo ciclo nel passaggio tra scuola primaria e scuola secondaria di primo grado e poi riferite al

secondo ciclo ma anche per favorire il successo formativo di tutti gli alunni, favorendo sempre l'inclusione e

lo sviluppo di competenze legate all'ambito della cittadinanza attiva e dell'educazione alla legalità.

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Scelte conseguenti ai risultati delle prove INVALSI

L’analisi compiuta nella sezione 2.2. del RAV (Risultati di apprendimento nelle prove standardizzate

nazionali di Italiano e Matematica) ha messo in luce i seguenti punti di forza:

Gli studenti delle classi seconde primaria hanno acquisito buoni livelli di competenza in Italiano con gli

esercizi linguistici e in Matematica con l'item sui numeri; gli alunni della quinta primaria hanno riportato

risultati positivi nell'item di grammatica e in Matematica nell'item spazio e figure; le classi terze della scuola

secondaria di primo grado hanno mostrato competenze nell'item narrativo e in quello di grammatica e in

Matematica nell'item spazio e figure.

ed i seguenti punti di debolezza:

Gli studenti delle classi seconde della scuola primaria hanno evidenziato alcune difficoltà nel testo narrativo,

mentre le domande relative al testo espositivo sono risultate un punto di debolezza per la quinta primaria e

la terza di scuola media. In matematica le classi di scuola primaria hanno evidenziato difficoltà per dati e

previsioni, la terza media per relazioni e funzioni.

Proposte e pareri provenienti dal territorio e dall’utenza

Nella fase di ricognizione preliminare alla stesura del Piano sono stati ricercati contatti con soggetti

organizzati del territorio e dell’utenza per acquisire eventuali proposte da utilizzare nella redazione del

Piano. In particolare sono stati sentiti rappresentanti dell’Associazione Genitori e Figli, della Commissione

Comunale di Storia Patria e i rappresentanti dei genitori appartenenti gli organi collegiali. Nel corso di tali

contatti, sono state formulate le seguenti proposte:

I rappresentanti dei genitori e delle associazioni auspicano che vengano potenziate, oltre al le attività

previste dalle priorità del RAV, anche attività trasversali che riguardino la sicurezza stradale, le norme

legate all’esercizio della cittadinanza responsabile e lo studio delle tradizioni del territorio nel quale

l’Istituzione Scolastica è inserita.

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PROTOCOLLO

per l’accoglienza in corso d’anno e l’integrazione di alunni

di altre nazionalità

LINEE GUIDA

La complessa materia relativa all’integrazione scolastica di alunni di altre nazionalità suggerisce alla scuola

la necessità di definire un PROTOCOLLO con linee guida alle quali attingere nel momento dell’accoglienza.

Il presente documento fa riferimento a quanto previsto dall’art. 45 del DPR 394/1999, dalle Linee guida

emanate dal MPI con Circ. n° 4233 del 19/02/2014, nonché da successive norme ad integrazione dei citati

documenti.

Il protocollo si propone di:

- definire pratiche condivise all’interno dell’istituzione scolastica in tema di accoglienza di alunni stranieri;

- facilitare l’ingresso di bambini di altra nazionalità nel sistema scolastico e sociale; - favorire un clima di accoglienza e di attenzione alle relazioni che prevenga e rimuova eventuali

ostacoli alla piena integrazione. Lo stesso si propone di dare le prime informazioni e di suggerire indicazioni relative a vari momenti

dell’inserimento, quali:

1. Iscrizione 2. Eventuale accertamento di competenze, di abilità e livelli di preparazione dell’alunno 3. Inserimento dell’alunno nella classe 4. Rapporti con extrascuola 5. Interventi didattici 6. Valutazione

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1.Iscrizione

● Tutti i minori presenti sul territorio nazionale hanno diritto all’istruzione, indipendentemente dalla

regolarità della loro posizione di soggiorno e sono soggetti all’obbligo di istruzione se in età di legge.

● All’atto dell’iscrizione, da intendersi come il primo passo del percorso di accoglienza e di integrazione

dell’alunno straniero e della sua famiglia, a cura dell’ufficio di segreteria va fatta compilare dal genitore

dell’alunno, o da chi ha la responsabilità del minore, la domanda di iscrizione predisposta dalla Scuola e

devono essere richiesti i seguenti documenti:

- permesso di soggiorno di uno dei genitori in cui risulti iscritto il minore, ocarta di soggiorno per i paesi della Comunità Europea (tale documento viene rilasciato anche ai minori). In mancanza dei documenti, la scuola iscrive comunque il minore straniero, poiché la posizione di irregolarità non influisce sull’esercizio del diritto all’istruzione. Non vi è obbligo da parte degli operatori scolastici di denunciare la condizione di soggiorno irregolare degli alunni che stanno frequentando la scuola e che, quindi, stanno esercitando un diritto riconosciuto dalla legge. (Linee Guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri, c.m. 4233 del 19/02/2014: Indicazioni operative, 2.2)

- documenti anagrafici (carta di identità, codice fiscale, certificato di nascita, atto di cittadinanza): la normativa estende ai cittadini stranieri, regolarmente soggiornanti, il diritto all’autocertificazione (Leggi n.15/68 e n.127/97, DPR n.403/98);1

- documenti sanitari: autocertificazione delle vaccinazioni; - documenti scolastici: certificato attestante gli studi compiuti nel paese di origine, o dichiarazione

del genitore dell’alunno o di chi ha la responsabilità del minore, attestante la classe e il tipo di istituto frequentato, fermo restando il dovere di esibire quanto prima il documento di riferimento.

● I minori non italiani privi di documentazione anagrafica, o in possesso di documentazione irregolare o

incompleta, sono iscritti con riserva alla classe di assegnazione, in attesa della regolarizzazione.

● La scuola è obbligata ad accettare le iscrizioni in qualunque periodo dell’anno scolastico.

● I minori non italiani vengono iscritti alla classe corrispondente all’età anagrafica, salvo che il DS, su

mandato del Collegio dei Docenti e anche in base alle informazioni raccolte dal REFERENTE DI ISTITUTO,

(art. 45, comma 2 del DPR 394/1999) ritenga di dover effettuare l’iscrizione ad una classe diversa, tenendo

conto:

dell’ordinamento degli studi del Paese di provenienza, che può determinare l’iscrizione ad una classe immediatamente inferiore o superiore rispetto a quella corrispondente all’età anagrafica;

del corso di studi eventualmente seguito nel Paese di provenienza; del titolo di studio eventualmente posseduto; dell’accertamento, se necessario, di competenze, abilità e livelli di preparazione.

1Secondo la normativa in vigore nel nostro paese, chi nasce in Italia da genitori stranieri acquisisce la cittadinanza

dei genitori. I figli di coppie miste possono avere doppia cittadinanza.

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Dovrà essere consegnato alla famiglia il PTOF ed altro eventuale materiale informativo sull’Istituto

scolastico e la documentazione di rito. La segreteria avvertirà il REFERENTE DI ISTITUTO preposta in merito

alla nuova iscrizione.

Il REFERENTE DI ISTITUTO provvederà, se necessario e nel più breve tempo possibile, ad organizzare un

incontro con la famiglia, finalizzato ad offrire spiegazioni e chiarimenti sull’organizzazione scolastica e ad

acquisire ulteriori informazioni sul percorso scolastico dell’alunno.

Se l’alunno ha già frequentato in Italia, il REFERENTE DI ISTITUTO prende contatti con la scuola di

provenienza e con gli insegnanti per conoscere il percorso scolastico, eventuali corsi di alfabetizzazione

seguiti, rapporti con adulti e coetanei, ecc.

2. Eventuale accertamento delle competenze, di abilità e livelli di preparazione dell’alunno

Il Collegio Docenti dà mandato al Dirigente Scolastico di inserire l’alunno nella classe che ritiene più idonea,

sulla base di elementi chiari riferiti a:

- età anagrafica

- ordinamento degli studi del paese di origine

- corso di studi seguito nel paese di origine

- titolo di studio posseduto

Nel caso in cui la certificazione sia irregolare o incompleta e non consenta una collocazione chiara

dell’alunno, il Collegio Docenti delibera l’accertamento di competenze, abilità e livelli di preparazione

dello stesso,attraverso una prova da tenersi di fronte ad una Commissione nominata dal C.D. quale Organo

competente.

3. Inserimento dell’alunno nella classe e nell’ambiente scuola

Di norma l’alunno è assegnato alla classe secondo l’età anagrafica. Nel caso in cui la REFERENTE DI ISTITUTO preposta, sulla base delle informazioni raccolte, ritenesse di

dover inserire l’alunno in una classe inferiore, dovrà confrontarsi con il DS e il team di classe. Il DS, sulla

base delle informazioni assunte, deciderà l’assegnazione. In ogni caso è necessario:

● Ponderare con attenzione l’inserimento dell’alunno in una classe inferiore.

● Evitare la costituzione di classi in cui risulti predominante la presenza di alunni stranieri. (Il Collegio

Docenti formulerà proposte per la ripartizione degli alunni stranieri nelle classi) - (art.45 del DPR

394/1999).

● Favorire l’integrazione di minori stranieri (art.45 del DPR 394/1999) con interventi mirati, al fine di

realizzarla nella maniera più idonea e creare i presupposti per una effettiva funzionalità ed efficacia

dell’attività didattica.

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● Favorire l’instaurarsi nell’ambiente scuola di un clima disteso di accoglienza in cui ogni individuo

sostenga, collabori alle iniziative intraprese ed agisca nel rispetto dell’altro.

● Facilitare, all’interno della scuola e/o della classe, contatti tra alunni della stessa nazionalità, per

rendere meno difficile il periodo di adattamento dell’alunno alla nuova realtà.

I docenti di classe documenteranno per iscritto:

- Competenze scolastiche possedute all’ingresso - Storia scolastica pregressa - Percorso didattico predisposto

Il REFERENTE DI ISTITUTO preposto, in accordo con il team docente, provvederà in tempi brevi, se

necessario, ad organizzare attività di alfabetizzazione linguistica.

Gli interventi didattici progettati saranno comunicati dai docenti alla famiglia dell’alunno.

4. Rapporti con extra-scuola

Il REFERENTE DI ISTITUTO preposto, in accordo con il team docente, avrà cura di

individuare tra le offerte formative del territorio o tra le iniziative promosse dall’istituzione

scolastica per il tempo extrascolastico, quelle ritenute più idonee per l’allievo e provvederà a

darne comunicazione alla famiglia

5. Interventi didattici

a- attività di laboratorio linguistico per l’insegnamento intensivo dell’Italiano: - da effettuarsi preferibilmente, in caso di alunni con difficoltà linguistica, individualmente o in piccolo

gruppo, a cura di personale messo a disposizione dall’amministrazione comunale, con modalità di tipo

full immersione prima dell’inserimento in classe

- da effettuarsi attraverso percorsi strutturati dalla scuola in orario scolastico e/o pomeridiano con il

personale docente in servizio nella classe e/o nel plesso;

b-attività mirate all’apprendimento della lingua italiana scritta e per lo studio:

- percorsi personalizzati sempre più vicini all’attività della classe effettuati dagli insegnanti di classe.

Verrà comunque data priorità, inizialmente all’apprendimento ella lingua italiana e, successivamente,

saranno individuati obiettivi ridotti e/o semplificati, in base alle capacità dell’alunno ed in risposta ai suoi

bisogni formativi

Successivi incontri fra i docenti di classe e gli operatori che hanno lavorato con gli alunni permetteranno di

puntualizzare i livelli di apprendimento degli stessi, nonché la possibilità di concordare ulteriori proposte di

interventi per rafforzare/sviluppare le potenzialità individuali. Tali percorsi, comunicati alla famiglia,

sottintendono l’assunzione di concrete responsabilità da parte delle varie componenti: forme varie di non

collaborazione pregiudicano il realizzarsi di una buona integrazione scolastica.

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6.Valutazione

Tale operazione, che risulta la più delicata e complessa dell’attività docente, oltre ai numerosi fattori

sui quali si basa, dovrà tener conto dei seguenti elementi:

- storia scolastica precedente - caratteristiche della scuola frequentata - abilità essenziali acquisite - previsione di sviluppo dell’alunno.

Se per motivi particolari, o a causa della breve permanenza nella scuola non fosse possibile la valutazione

dell’alunno nelle varie discipline, i docenti stileranno la valutazione globale riferita soprattutto

all’inserimento ed all’approccio dell’alunno stesso con il lavoro scolastico.

ORGANISMI E FUNZIONI COMMISSIONE ALUNNI DI NAZIONALITÀ NON ITALIANA

Composizione:

1 referente di istituto;

1 docente referente per ogni plesso di scuola dell’infanzia e primaria,

eventuale presenza dei docenti di classi con alunni non italiani (in relazione Laboratori o altri momenti

significativi)

Tempi:

incontri bimestrali di due ore presso la sede centrale.

COMPITI

1. monitorare la situazione anagrafica degli alunni almeno tre volte durante l’anno; monitorare la presenza degli alunni non italiani in ingresso per valutare l’opportunità di richiedere progetti di prima alfabetizzazione; ri-pensare un curriculum essenziale per progettare un’offerta formativa adeguata agli alunni non italiani.

2. monitorare e supervisionare la realizzazione dei progetti mirati a favorire l’accoglienza; monitorare e supervisionare la progettazione e la verifica in itinere e finale dei percorsi interculturali offerti;

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3. attivare e/o consolidare i rapporti con le associazioni del territorio per conoscere le disponibilità delle risorse e la sintonia formativa degli interventi. Sensibilizzare le agenzie extra-scuola verso attività di supporto del tempo libero: compiti, attività sportive o altro.

COMPITI

Coordinare la “Commissione alunni non italiani” che raggruppa tutti i docenti di plesso referenti stranieri per ottenere:

a) un costante monitoraggio sul fenomeno dell’integrazione scolastica b) una valutazione sull’efficacia di quanto attivato dal nostro Istituto per favorire l’integrazione degli

alunni non italiani:

c) relazioni, proposte e documenti da sottoporre al Collegio docenti per incrementare il miglioramento professionale sul tema.

Relazionarsi con l’esterno (UST – Comune - Associazioni /Agenzie del territorio)

rappresentando l’Istituto e le sue problematiche per incrementare collaborazione.

Relazionarsi con il D.S. per concordare iniziative, documentare quanto l’Istituto sta facendo, pianificare iniziative di miglioramento.

Relazionarsi con il Dirigente scolastico e il Direttore dei Servizi Amministrativi per pianificare e reperire risorse finanziarie

Accogliere alunni neo arrivati e avviare un relativo progetto educativo – didattico:

- Raccoglie dati dalla segreteria dell’Istituto e fissa un appuntamento con la famiglia - Incontra i familiari e l’alunno cui offre informazioni organizzative riguardanti:

L’orario delle lezioni

Il materiale minimo indispensabile

e da cui raccoglie informazioni riguardanti la vita e la storia dell’alunno/a;

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Prendere contatti, se l’alunno ha già frequentato in Italia, con la scuola di provenienza, con gli insegnanti per conoscere il percorso scolastico, eventuali corsi di alfabetizzazione seguiti, rapporti con adulti e coetanei, ecc.

Riportare al DS le informazioni assunte al fine di decidere, se necessario, la classe nella quale iscrivere l’alunno o di predisporre l’eventuale accertamento delle competenze

Riportare le informazioni assunte agli insegnanti di classe per la predisposizione del piano di studio personalizzato

Provvedere ad organizzare, nel caso di comprovate difficoltà linguistiche, un corso full immersion di lingua italiana da effettuarsi, possibilmente, prima dell’inserimento in classe.

Effettuare, in collaborazione con gli insegnanti di classe e degli operatori esterni, una puntuale verifica finale del percorso linguistico e degli apprendimenti dell’alunno

Il referente di plesso, in collaborazione con La COMMISSIONE e con il REFERENTE D’ISTITUTO,

1. Attiva un monitoraggio costante della situazione del plesso (raccolta di dati di conoscenza);

2. Coinvolge i colleghi nella progettazione di iniziative di plesso (prima accoglienza, alfabetizzazione, intercultura);

3. Fornisce consulenza ai docenti della sezione/classe per progettare interventi di prima alfabetizzazione;

4. Suggerisce possibili piste di lavoro per percorsi di “educazione interculturale” che facilitano l’integrazione;

5. raccoglie informazioni dal territorio per progettare attività extrascolastiche;

6. focalizza eventuali problematiche da discutere negli interclassi tecnici classe e/o negli incontri con la “commissione stranieri”;

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Premessa

L’intervento formativo sull’alunno straniero è una responsabilità del docente di classe che si

serve di collaboratori (es. referenti di plesso – referente alunni non italiani), ma non può delegare ad

altri la pianificazione e l’attuazione del percorso formativo che deve:

rispettare la specificità e unicità dei bisogni dell’alunno;

seguire la specificità e l’intervento didattico con la classe, luogo privilegiato di relazione e stabilità

affettiva.

dialogare con il docente referente di istituto, che illustra i dati sull’alunno e la sua famiglia;

approfondire con osservazione dirette e test mirati la raccolta dati sulle competenze possedute

dall’alunno nello specifico settore disciplinare;

concordare con i colleghi di classe – team le priorità d’intervento, le competenze – conoscenze

da privilegiare, in funzione dei tempi a disposizione;

facilitare la relazione con i compagni di classe, valorizzando le conoscenze possedute dall’alunno

straniero, rimarcando i progressi, incitando azioni di tutoraggio fra compagni;

progettare interventi didattici in sintonia con le priorità inizialmente stabilite;

verificare i progressi con strumenti ad hoc, valutando i cambiamenti/ miglioramenti ottenuti

rispetto al livello di partenza;

dialogare e coinvolgere la famiglia dell’alunno;

effettuare, in collaborazione con il docente referente di istitutoe degli operatori esterni, una puntuale

verifica finale dell’eventuale percorso linguistico propedeutico effettuato e degli apprendimenti

dell’alunno.

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1) Attraverso il raccordo con i docenti referenti di plesso e d’Istituto, raccoglie le informazioni ricevute

sull’alunno e:

a) individua i problemi professionali organizzativi, didattici di maggiore rilevanza e criticità;

b) ipotizza con la collaborazione dei referenti, possibili soluzioni, l’utilizzo di risorse finanziarie, la

richiesta di personale, le collaborazioni e le strategie all’interno dell’Istituto o con il territorio

(quartiere – Comune – Reti di Istituti);

2) Sottopone agli Organi Collegiali (Collegio docenti e Consiglio d’Istituto) dati di conoscenza, proposte e

progetti da deliberare per la soluzione di alcune problematiche;

3) Stipula convenzioni, accordi di rete con interlocutori del territorio capaci di offrire collaborazioni e

alleanze su specifici problemi o la realizzazione di comuni servizi;

4) Coordina il monitoraggio in itinere e la valutazione di efficacia ed efficienza di quanto l’Istituto ha attivato nel corso dell’anno scolastico;

5) Raccoglie le documentazioni significative dei percorsi attuati come memoria storica e orientamento per il PTOF.

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29

RAPPORTI CON LA FAMIGLIA DELL’ALUNNO:

1. All’atto dell’iscrizione utilizza la modulistica per raccogliere dati relativi agli alunni, dalla famiglia.

2. Inoltra richiesta presso l’istituto scolastico di provenienza (se l’alunno ha frequentato già in Italia) per l’invio di documentazione/fascicolo personale dell’alunno.

3. Prende contatti con il docente referente di istituto e con il docente referente della scuola in cui l’alunno verrà iscritto per avvertirlo della nuova iscrizione.

4. Fa pervenire in tempo reale al docente referente di istituto la scheda di iscrizione completa dei dati di conoscenza raccolti attraverso la modulistica predisposta in fotocopia.

5. Fornisce ai genitori le prime informazioni sull’organizzazione scolastica (orari, docente referente).

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30

Piano di Miglioramento (PDM)

Dell'istituzione scolastica SRIC81400B

II I.C. "O. M. CORBINO" AUGUSTA

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31

Indice

1. Obiettivi di processo

o 1.1 Congruenza tra obiettivi di processo e priorità/traguardi espressi nel Rapporto di

Autovalutazione (RAV)

o 1.2 Scala di rilevanza degli obiettivi di processo

o 1.3 Elenco degli obiettivi di processo alla luce della scala si rilevanza

2. Azioni previste per raggiungere ciascun obiettivo di processo

3. Pianificazione delle azioni previste per ciascun obiettivo di processo individuato

o 3.1 Impegno di risorse umane e strumentali

o 3.2 Tempi di attuazione delle attività

o 3.3 Monitoraggio periodico dello stato di avanzamento del raggiungimento dell'obiettivo di

processo

4.Valutazione, condivisione e diffusione dei risultati del piano di miglioramento

o 4.1 Valutazione dei risultati raggiunti sulla base degli indicatori relativi ai traguardi del RAV

o 4.2 Processi di condivisione del piano all'interno della scuola

o 4.3 Modalità di diffusione dei risultati del PdM sia all'interno sia all'esterno

dell'organizzazione scolastica

o 4.4 Componenti del Nucleo di valutazione e loro ruolo

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1. Obiettivi di processo

1.1 Congruenza tra obiettivi di processo e priorità/traguardi espressi nel

Rapporto di Autovalutazione (RAV)

Priorità 1: Riduzione della variabilità dei risultati delle prove standardizzate fra le classi partecipanti

Traguardi

Obiettivi funzionali al raggiungimento del traguardo

1 Sperimentare percorsi didattici per ricostruire il percorso metodologico e disciplinare funzionale

allo sviluppo delle competenze delle discipline

Priorità 2: Monitoraggio a distanza dei risultati nell'ambito degli alunni iscritti alla scuola del secondo

ciclo

Traguardi

Obiettivi funzionali al raggiungimento del traguardo

1 Raccogliere in modo sistematico dati oggettivi sugli esiti degli alunni nel passaggio dal primo ciclo

alla scuola del secondo ciclo

1.2 Scala di rilevanza degli obiettivi di processo

Calcolo della necessità dell'intervento sulla base di fattibilità ed impatto

Obiettivo di processo elencati Fattibilità

(da 1 a 5)

Impatto

(da 1 a 5)

Prodotto: valore che

identifica la rilevanza

dell'intervento

1 Raccogliere in modo sistematico dati

oggettivi sugli esiti degli alunni nel

passaggio dal primo ciclo alla scuola del

secondo ciclo

5 5 25

2 Sperimentare percorsi didattici per

ricostruire il percorso metodologico e

disciplinare funzionale allo sviluppo delle

competenze delle discipline

5 5 25

1.3Elenco degli obiettivi di processo alla luce della scala di rilevanza

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Obiettivo di processo in via di attuazione

1) Raccogliere in modo sistematico dati oggettivi sugli esiti degli alunni nel passaggio dal primo ciclo

alla scuola del secondo ciclo

Risultati attesi

Creare un sistema di monitoraggio su scelte prosieguo studi, sulle competenze e valutazioni alunni in uscita.

Raccolta di esiti nei percorsi scolastici degli ex alunni nel 1° biennio delle superiori. Soddisfazione delle

famiglie per il progetto.

Indicatori di monitoraggio

Mappare 100% degli aspetti oggetto di indagine. Rapporti di collaborazione con le scuole superiori

frequentate dagli allievi licenziati. 100% degli alunni che confermano o migliorano nel 1° biennio delle

superiori i risultati dell'esame di Stato.

Modalità di rilevazione

Trascrizione, elaborazione e rappresentazione dei dati. Convocazione dei genitori degli alunni delle classi

terze secondaria di 1° per presentare il progetto. Incontri con i docenti delle scuole superiori per confronto

delle competenze programmate.

-----------------------------------------------------------

Obiettivo di processo in via di attuazione

2) Sperimentare percorsi didattici per ricostruire il percorso metodologico e disciplinare funzionale

allo sviluppo delle competenze delle discipline

Risultati attesi

Migliorare il livello di apprendimento degli alunni in matematica e italiano con percorsi di

recupero/consolidamento e potenziamento. Sollecitare la partecipazione attiva degli studenti nella

costruzione del sapere e nella maturazione del saper fare.

Indicatori di monitoraggio

Risultati conseguiti in termini di miglioramento di competenze negli ambiti di criticità. Media voti >6.

Recupero motivazionale degli alunni nelle varie fasce di livello. Incremento risultati INVALSI del 2%

Modalità di rilevazione

Monitoraggio dello stato di avanzamento delle singole fasi dell'attività. Risultati degli esiti formativi rispetto

ai parametri delle prove INVALSI.

-----------------------------------------------------------

2. Azioni previste per raggiungere ciascun obiettivo di processo

Obiettivo di processo n°1: Raccogliere in modo sistematico dati oggettivi sugli esiti degli alunni nel passaggio dal primo ciclo alla scuola del secondo ciclo

Azione prevista

Monitoraggio scelte prosieguo studi e risultati ottenuti dagli allievi licenziati, esiti ex allievi nel primo

biennio delle scuole superiori. Coinvolgimento degli Istituti Superiori e dei genitori.

Effetti positivi a medio termine

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Promuovere accordi per migliorare le pratiche anche in riferimento al controllo dei risultati a distanza:

Condividere azioni di formazione-informazione con i docenti del 2° ciclo. Favorire il coinvolgimento dei

genitori.

Effetti negativi a medio termine

Non si prevedono effetti negativi.

Effetti positivi a lungo termine

All'interno dell'Istituto diffondere la cultura della qualità e dell'attenzione alle performance degli studenti

nel proseguimento degli studi.

Effetti negativi a lungo termine

Revisione critica collegiale della "mission" della nostra scuola e conseguenti eventuali azioni di ridefinizione

di obiettivi, strategie e criteri di valutazione.

-----------------------------------------------------------

Obiettivo di processo n°2:

Sperimentare percorsi didattici per ricostruire il percorso metodologico e disciplinare funzionale allo

sviluppo delle competenze delle discipline

Azione prevista

Monitoraggio scelte prosieguo studi e risultati ottenuti dagli allievi licenziati, esiti ex allievi nel primo

biennio delle scuole superiori. Coinvolgimento degli Istituti Superiori e dei genitori.

Effetti positivi a medio termine

Promuovere accordi per migliorare le pratiche anche in riferimento al controllo dei risultati a distanza:

Condividere azioni di formazione-informazione con i docenti del 2° ciclo. Favorire il coinvolgimento dei

genitori.

Effetti negativi a medio termine

Non si prevedono effetti negativi.

Effetti positivi a lungo termine

All'interno dell'Istituto diffondere la cultura della qualità e dell'attenzione alle performance degli studenti

nel proseguimento degli studi.

Effetti negativi a lungo termine

Revisione critica collegiale della "mission" della nostra scuola e conseguenti eventuali azioni di ridefinizione

di obiettivi, strategie e criteri di valutazione.

-----------------------------------------------------------

Obiettivo di processo n°3:

Sperimentare percorsi didattici per ricostruire il percorso metodologico e disciplinare funzionale allo

sviluppo delle competenze delle discipline

Azione prevista

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Interventi finalizzati al recupero/consolidamento delle competenze di base (Italiano-Matematica)

attraverso modelli di didattica operativa (uso LIM e laboratori informatici, realizzazione di un prodotto

finale tangibile, apprendimento cooperativo).

Effetti positivi a medio termine

Assicurare il successo formativo di ciascun studente al fine di superare le carenze disciplinari evidenziate e

in maniera inclusiva. Approfondire e condividere pratiche educative-didattiche che favoriscono spazi

laboratoriali e multimediali.

Effetti negativi a medio termine

Dalle attività pianificate si attendono risultati di miglioramento che, impegnando alunni, famiglie e docenti

in finalità comuni e condivise, non fanno prevedere esiti negativi.

Effetti positivi a lungo termine

Pianificazione e realizzazione di "buone pratiche a scuola" per una ricaduta diffusa nel contesto scolastico.

Effetti negativi a lungo termine

L'utilizzo di tecnologie diffuse nella scuola non lasciano prevedere esiti negativi.

-----------------------------------------------------------

3. Pianificazione delle azioni previste per ciascun obiettivo di processo individuato

3.1 Impegno di risorse umane e strumentali

Obiettivo di processo

Raccogliere in modo sistematico dati oggettivi sugli esiti degli alunni nel passaggio dal primo ciclo alla

scuola del secondo ciclo

Impegno di risorse umane interne alla scuola

Figure

professionali

Tipologia di attività Ore

aggiuntive

presunte

Costo

previsto

Fonte finanziaria

Docenti Raccolta di informazioni dalle scuole

secondarie superiori della città e dalla

provincia dove sono iscritti gli alunni

provenienti da questa Istituzione

Scolastica. Tabulazione dei risultati e

presentazione in collegio docenti e nei

consigli di classe

0 La docente funzione

strumentale

dell'orientamento

coordina l'attività

insieme ai coordinatori

di classe. l'attività

rientra all'interno della

loro funzione.

Personale

ATA

Altre figure

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Obiettivo di processo

Sperimentare percorsi didattici per ricostruire il percorso metodologico e disciplinare funzionale allo

sviluppo delle competenze delle discipline

Impegno di risorse umane interne alla scuola

Figure

professionali

Tipologia di attività Ore

aggiuntive

presunte

Costo

previsto

Fonte finanziaria

Docenti Moduli di attività in orario curriculare -

extracurriculare; n.2 docenti interni scuola

primaria (32 ore per gruppi classe 5^ primaria);

n.2 docenti interni di italiano (16 h) e di

matematica (17 h) per gruppi/classe 3^ scuola

secondaria di 1°grado.

300 0 attività in orario

curriculare con

flessibilità oraria svolta

da docenti su posto

comune e docenti di

potenziamento. I

docenti svolgono le

attività nel corso del

loro orario di servizio

Personale

ATA

Altre figure

3.2 Tempi di attuazione delle attività

Obiettivo di processo

Raccogliere in modo sistematico dati oggettivi sugli esiti degli alunni nel passaggio dal primo ciclo alla

scuola del secondo ciclo

Tempistica delle attività

Attività Set Ott Nov Dic Gen Feb Mar Apr Mag Giu

Predisposizione

schede per la

raccolta dati per

singoli

monitoraggi

azione

Incontri con

genitori degli

alunni delle

classi terze

scuola

secondaria di

primo grado

azione

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37

Monitoraggio

risultati in uscita

e scelte

prosieguo studi

ex alunni dal

2015

azione azione

Incontri con

docenti delle

scuole superiori

azione

Richiesta esiti ex

alunni del primo

biennio delle

superiori

azione

Elaborazione

dati,

predisposizione

schede di report

e slide per la

condivisione dei

materiali

azione azione

Obiettivo di processo

Sperimentare percorsi didattici per ricostruire il percorso metodologico e disciplinare funzionale allo

sviluppo delle competenze delle discipline.

Tempistica delle attività

Attività Set Ott Nov Dic Gen Feb Mar Apr Mag Giu

Individuazione degli alunni

da parte dei Consigli di

interclasse (quinte

primaria) e classe (terze

scuola secondaria di

1°grado); analisi dei bisogni

formativi degli alunni ed

accertamento dei

prerequisiti.

azione

Attuazione degli interventi

finalizzati allo sviluppo

delle competenze

attraverso la realizzazione

di Moduli formativi di

recupero/consolidamento

in matematica e italiano.

Produzione di materiali su

azione azione azione azione

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38

supporto informatico (cd,

power point, video).

Monitoraggio intermedio,

analisi dei dati emersi e

pianificazione delle

eventuali azioni di

correzione.

azione

Somministrazione di prove

di verifica finale e analisi

comparativa dei risultati

conseguiti dagli alunni alla

fine del processo.

Monitoraggio finale e

somministrazione

questionari di gradimento.

azione

Raccolta dei dati emersi dal

monitoraggio finale e di

quelli relativi agli altri

indicatori. Analisi e

pubblicazione dei risultati.

azione azione

3.3 Monitoraggio periodico dello stato di avanzamento del raggiungimento

dell'obiettivo di processo

Monitoraggio delle azioni

Obiettivo di processo

Raccogliere in modo sistematico dati oggettivi sugli esiti degli alunni nel passaggio dal primo ciclo alla

scuola del secondo ciclo

Obiettivo di processo

Sperimentare percorsi didattici per ricostruire il percorso metodologico e disciplinare funzionale allo

sviluppo delle competenze delle discipline

4. Valutazione, condivisione e diffusione dei risultati

del piano di miglioramento

4.1 Valutazione dei risultati raggiunti sulla base degli indicatori relativi ai

traguardi del RAV

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39

4.2 Processi di condivisione del piano all'interno della scuola

Momenti di condivisione interna: presentazione del Piano di Miglioramento.

Persone coinvolte:Collegio dei docenti, consigli di classe.

Strumenti:Lavagna interattiva, presentazioni in power point

Considerazioni nate dalla condivisione

Tutti gli stakeholder sono stati coinvolti nel progetto e sono consapevoli che il PdM può assumere la giusta

valenza attraverso la diffusione dello stesso a tutti i livelli.

Momenti di condivisione interna:Pubblicazione del Piano di Miglioramento per presentazione.

Persone coinvolte:Personale docente, personale non docente, genitori, alunni

Strumenti:Sito della scuola, Piano triennale dell'Offerta Formativa pubblicato sul Portale Scuola in Chiaro

Considerazioni nate dalla condivisione

Momenti di condivisione interna:Riunione dei genitori per la medesima presentazione;riunione del

personale non docente.

Persone coinvolte:Personale non docente Genitori

Strumenti:Scheda sintetica illustrativa del progetto

Considerazioni nate dalla condivisione

4.3 Modalità di diffusione dei risultati del PdM sia all'interno sia all'esterno

dell'organizzazione scolastica

Azioni per la diffusione dei risultati del PdM all’interno della scuola

Metodi/Strumenti: Predisposizione schede di report e slides per la presentazione dei risultati

Destinatari: Organi collegiali

Tempi:settembre

Metodi/Strumenti:Presentazione risultati INVALSI

Destinatari:Organi collegiali

Tempi: ottobre

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40

Azioni per la diffusione dei risultati del PdM all’esterno

Metodi/Strumenti:Pubblicazione del report di valutazione sul sito web dell'Istituto

Destinatari delle azioni:Genitori, alunni, docenti e personale della scuola

Tempi:settembre

Metodi/Strumenti:Pubblicazione risultati INVALSI sul sito della scuola

Destinatari delle azioni:Docenti, alunni e genitori

Tempi:ottobre

4.4 Componenti del Nucleo di valutazione e loro ruolo

Nome Ruolo

Lorenza Benarrivo, docente di scienze matematiche e

responsabile INVALSI

L'esperienza della docente nel campo delle prove

INVALSI è stata fondamentale per la stesura del RAV e

la compilazione del Piano di Miglioramento

Antonietta Zoncheddu, docente scuola primaria e

collaboratore vicario del dirigente scolastico

L'ins. Zoncheddu nel ruolo di collaboratore vicario del

dirigente ha una visione dell'istituzione scolastica

completa, soprattutto per quanto riguarda la scuola

primaria.

Teresa Serralunga, docente di Lettere scuola

secondaria di primo grado, collaboratore del dirigente

scolastico

La prof.ssa Serralunga, nel ruolo di collaboratore del

dirigente, ha una visione complessiva e completa

dell'istituzione scolastica e delle sue necessità, in

particolar modo per la scuola secondaria di primo

grado

Maria Giovanna Sergi, Dirigente Scolastico Il dirigente scolastico è il diretto responsabile dei

contenuti e dei dati inseriti nel Piano di

Miglioramento, quindi della sua gestione

Graziella Filippone, docente scuola dell'infanzia L'ins. Filippone è una docente della scuola

dell'infanzia con molti anni di esperienza all'attivo ed

esperta nelle metodologie innovative. Pur non

essendo il suo ordine di scuola contemplato nel RAV

si è ritenuto opportuno rappresentarli tutti.

Maria Fazio, docente di lettere e Funzione

Strumentale area 1

La prof.ssa Fazio è la coordinatrice del nucleo di

autovalutazione. Raccoglie i suggerimenti dei docenti

e si occupa in prima persona della compilazione del

Piano, alla luce di quanto di volta in volta emerge

dagli incontri del Nucleo

Fine Piano di Miglioramento

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41

2° ISTITUTO COMPRENSIVO “O.M. CORBINO”

CON SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO A INDIRIZZO MUSICALE SCUOLA CAPOFILA PER L’INCLUSIONE – AMBITO 26 CENTRO TERRITORIALE RISORSE PER L’HANDICAP

Via EpicarmoCorbino 50, - 96011 AUGUSTA - Tel 0931 997800 fax 0931 1966111

[email protected] PEC: [email protected]

DOCUMENTO SULLA VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI

Sistema di valutazione pag. 42 Fasi della valutazione pag. 43 Ammissione alla classe successivaed all'esame conclusivo

del primo ciclo nella scuola secondaria di primo grado pag. 45 Valutazione delle alunne e degli alunni con disabilità pag. 47 Valutazione del comportamento pag. 47 Valutazione alunni stranieri pag. 50 Osservazioni sistematiche nella scuola dell’infanzia pag. 52 Valutazione nella scuola Primaria e Secondaria

di primo grado. Descrittori pag. 53 Valutazione del comportamento nella scuola Primaria.

Descrittori pag. 54 Valutazione del comportamento nella scuola Secondaria

di primo grado. Descrittori pag. 58

Collegio dei docenti 29 novembre 2017 Delibera n°3

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42

Sistema di valutazione

Premessa teorica

I docenti hanno impegni comuni sul fronte delle seguenti caratteristiche operative

- Finalità formativa ed educativa della valutazione che concorre al miglioramento degli apprendimenti

e al successo formativo degli allievi.

- Capacità di documentare lo sviluppo dell'identità personale e promuovere la autovalutazione di

ciascuno in relazione alle acquisizioni di conoscenze, abilità e competenze.

- Coerenza fra verifica periodica e controlli quotidiani.

- Impegni sostenibili e credibilità della verifica.

- Correzione, misurazione e valutazione delle verifiche in itinere: linea di sviluppo dell’esperienza

svolta in classe, considerando la verifica in itinere come l’anima del dialogo educativo, ordinario

momento di confronto con il percorso compiuto, con sé stessi, con i livelli generali di attesa.

- Correzione e valutazione coerente con le proporzioni stabilite dalla misurazione. Comprensibilità per

l’alunno al confronto legittimo con i risultati ottenuti dai compagni. Coerenza fra risultati periodici e

valutazione finale.

------

Normativa vigente

Il Decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 62 - Norme in materia di valutazione e certificazione delle

competenze nel primo ciclo ed esami di Stato, a norma dell'articolo 1, commi 180 e 181, lettera i), della

legge 13 luglio 2015, n. 107, definisce i principi generali, oggetto e finalità della valutazione e della

certificazione.

La valutazione ha per oggetto il processo formativo e i risultati di apprendimento delle alunne e degli alunni,

ha finalità formativa ed educativa e concorre al miglioramento degli apprendimenti ed al successo formativo

degli stessi; documenta lo sviluppo dell’identità personale e promuove la autovalutazione di ciascuno, in

relazione alle acquisizioni di conoscenze, abilità e competenze.

Le verifiche e le valutazioni periodiche saranno coerenti con l’offerta formativa stabilita dalla scuola, con la

personalizzazione dei percorsi e con le Indicazioni Nazionali per il curricolo; sono effettuate dai docenti

nell’esercizio della propria autonomia professionale, in conformità con i criteri e le modalità definiti dal

collegio dei docenti e inseriti nel PTOF.

La valutazione del comportamento si riferisce allo sviluppo delle competenze di cittadinanza, tenendo conto

di quanto previsto dallo Statuto delle studentesse e degli studenti, dal Patto educativo di corresponsabilità e

dai regolamenti approvati dalla istituzione scolastica.

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43

La valutazione del comportamento degli alunni viene espressa collegialmente dai docenti attraverso un

giudizio sintetico riportato nel documento di valutazione.

Al termine dell’anno scolastico, la scuola dovrà certificare i livelli di competenza raggiunti da ciascun

alunno per sostenerne i processi di crescita e per favorirne l’orientamento ai fini della prosecuzione degli

studi.

Per facilitare i rapporti scuola-famiglia, la scuola adotta modalità di comunicazioni efficaci e trasparenti in

merito alla valutazione del percorso scolastico degli alunni e studenti.

Fasi della valutazione

Il percorso di valutazione viene declinato in quattro fasi che coinvolgono i docenti delle singole discipline, il

Consiglio di classe ed il Collegio dei docenti:

1ᵃ FASE: costituita dalla diagnosi iniziale e viene effettuata dal singolo docente di ciascuna disciplina

attraverso prove di ingresso comuni e osservazione in classe.

2ᵃ FASE: costituita dalla valutazione del docente, attraverso un’analisi del percorso complessivo

dell’allievo che terrà conto tra l’altro, di:

livello di partenza

atteggiamento nei confronti della disciplina

metodo di studio

costanza e produttività

collaborazione e cooperazione

consapevolezza ed autonomia di pensiero (scuola secondaria)

Relativamente al numero minimo di verifiche scritte proposte per ciascun trimestre, il Collegio ha stabilito:

ITRIMESTRE

Numero minimo verifiche

IITRIMESTRE

Numero minimo verifiche

III TRIMESTRE

Numero minimo verifiche

VERIFICHE SCRITTE

2

VERIFICHE SCRITTE

2

VERIFICHE SCRITTE

2

3° FASE: costituita dalla valutazione complessiva del consiglio di classe, dove accanto al giudizio

proposto dal docente curriculare, intervengono altri elementi utili a completare la valutazione complessiva e

a stendere il giudizio finale, che sarà poi riportato sul documento di valutazione. La valutazione complessiva

è espressa con notazione numerica, in decimi, di norma non inferiore al 4.

La valutazione è integrata dalla descrizione del processo e del livello globale di sviluppo degli apprendimenti

raggiunto.

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Il consiglio di classe, quindi, esprimerà un giudizio sulla proposta valutativa di ogni singolo docente, tenendo

fermi i criteri valutativi che possono essere sintetizzati nei seguenti punti:

1. proposta del docente

2. livello di partenza e percorso di sviluppo

3. impegno e produttività

4. risultati di apprendimento.

4ᵃ FASE: costituita dalla certificazione delle competenze come atto conclusivo della valutazione e

stabilisce quindi il livello di competenze raggiunte dall’alunno nei diversi ambiti previsti dalla vigente

normativa al termine della scuola primaria ed alla fine del primo ciclo di istruzione.

Modalità di comunicazione della valutazione alle famiglie

- colloqui individuali

- registro elettronico

- eventuali comunicazioni inviate ai genitori (diario, lettere, e-mail)

La scuola si deve fare carico di assicurare alle famiglie una tempestiva informazione sul processo di

apprendimento e la valutazione dei propri figli nel pieno rispetto delle norme vigenti sulla privacy.

Organizzazione, procedure, criteri e modalità di valutazione

La valutazione periodica e finale degli apprendimenti (scrutini) sarà effettuata nella scuola primaria dal

docente, ovvero collegialmente dai docenti contitolari della classe.Le operazioni di scrutinio nella scuola

primaria sono presiedute dal dirigente scolastico o da suo delegato. Nella scuola secondaria di I grado, dal

Consiglio di classe, presieduti dal dirigente scolastico o da un suo delegato, con deliberazione assunta, se

necessario, a maggioranza.

I docenti di sostegno, contitolari della classe, partecipano alla valutazione di tutti gli alunni della classe.

Il personale docente che svolge ampliamento o potenziamento dell’offerta formativa, dovranno fornire ai

docenti della classe preventivamente gli elementi conoscitivi in loro possesso sull’interesse manifestato e il

profitto raggiunto da ciascun alunno.

1. Scuola primaria

Le alunne e gli alunni della scuola primaria sono ammessi alla classe successiva e alla prima classe di scuola

secondaria di primo grado anche in presenza di livelli di apprendimento parzialmente raggiunti. Pertanto

l’alunno viene ammesso alla classe successiva anche se in sede di scrutinio viene attribuita una valutazione

con voto inferiore a 6/10 in una o più discipline, da riportare nel documento di valutazione.

A seguito della valutazione periodica e finale, la scuola provvede a segnalare tempestivamente ed

opportunamente alle famiglie delle alunne e degli alunni eventuali livelli di apprendimento parzialmente

raggiuntie, nell'ambito della propria autonomia didattica ed organizzativa, attiva specifiche strategie e azioni

che consentano il miglioramento dei livelli di apprendimento.

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Rilevazioni nazionali Invalsi scuola primaria.

L'Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e formazione (INVALSI) effettua

rilevazioni nazionali sugli apprendimenti delle alunne e degli alunni in italiano, matematica e inglese in

coerenza con le Indicazioni Nazionali per il curricolo. Tali rilevazioni sono svolte nelle classi seconda e

quinta di scuola primaria, come previsto dall'articolo 6, comma 3, del decreto del Presidente della

Repubblica 28 marzo 2013, n. 80, ad eccezione della rilevazione di inglese effettuata esclusivamente nella

classe 5ᵃ.

Le rilevazioni degli apprendimenti contribuiscono al processo di autovalutazione delle istituzioni scolastiche

e forniscono strumenti utili al progressivo miglioramento dell'efficacia della azione didattica.

Per la rilevazione di inglese, l'INVALSI predispone prove di posizionamento sulle abilità di comprensione e

uso della lingua, coerenti con il Quadro comune di riferimento Europeo per le lingue.

2. Scuola secondaria di primo grado

Validità dell'anno scolastico nella scuola secondaria di primo grado

Ai fini della validità dell'anno scolastico, per la valutazione finale delle alunne e degli alunni è richiesta la

frequenza di almeno tre quarti del monte ore annuale personalizzato, definitodall’ordinamento della scuola

secondaria di primo grado, da comunicare alle famiglie all'inizio di ciascun anno. Rientrano nel monte ore

personalizzato di ciascun alunno tutte le attività oggetto di valutazione periodica e finale da parte del

consiglio di classe.

La scuola stabilisce, con delibera del collegio dei docenti, motivate deroghe al suddetto limite per i

casieccezionali, congruamente documentati, purché lafrequenza effettuata fornisca al consiglio di classe

sufficienti elementi per procedere alla valutazione. Nel caso in cui non sia possibile procedere alla

valutazione, il consiglio di classe accerta e verbalizza, nel rispetto dei criteri definiti dal collegiodei docenti,

la non validitàdell’anno scolastico e delibera conseguentemente la non ammissione alla classe successiva o

all'esame finale del primo ciclo di istruzione.

Ammissione alla classe successiva nella scuola secondaria di primo grado ed all'esame conclusivo del

primo ciclo

Le alunne e gli alunni della scuola secondaria di primo grado sono ammessi alla classe successiva e

all'esame conclusivo del primo ciclo, salvo quanto previsto dall'articolo 4, comma 6, del decreto del

Presidente della Repubblica 24 giugno 1998, n. 249.

L'ammissione alle classi seconda e terza di scuola secondaria di primo grado è disposta, in via generale,

anche nel caso di parziale o mancata acquisizione dei livelli di apprendimento in una o più discipline.

Pertanto l’alunno viene ammesso alla classe successiva anche se in sede di scrutinio finale viene attribuita

una valutazione con voto inferiore a 6/10 in una o più discipline da riportare sul documento di valutazione.

A seguito della valutazione periodica e finale, la scuola provvede a segnalare tempestivamente ed

opportunamente alle famiglie delle alunne e degli alunni eventuali livelli di apprendimento parzialmente

raggiunti o in via di prima acquisizione e, nell'ambito della propria autonomia didattica ed organizzativa,

attiva specifiche strategie e azioni che consentano il miglioramento dei livelli di apprendimento.

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Nel caso di parziale o mancata acquisizione dei livelli di apprendimento in una o più discipline, il consiglio

di classe può deliberare, a maggioranza, con adeguata motivazione, la non ammissione alla classe

successiva o all'esame conclusivo del primo ciclo.

Il Collegio dei docenti ha stabilito la non ammissione alla classe successiva per gravi insufficienze in

almeno:

Cinque discipline comprendenti italiano e matematica.

Casi particolari saranno discussi nell’ambito del consiglio di classe, che possiede tutti gli elementi di

valutazione.

Il voto di ammissione all'esame conclusivo del primo ciclo è espresso dal consiglio di classe in decimi,

considerando il percorso scolastico compiuto dall'alunna o dall'alunno.

Formulazione del voto di ammissione all’esame finale. Criteri di formulazione del voto finale.

La formulazione del voto di ammissione non è una media dei voti di profitto. È una valutazione che apprezza

l’andamento generale degli apprendimenti dell’alunno nell’ultimo anno e anche nell’intero triennio.

E’possibile l’ammissione anche con voto inferiore a sei decimi, tuttavia è bene tenere presente che il voto di

ammissione ha molto peso nel calcolo del voto finale.

VOTO CRITERI

4

Le conoscenze acquisite sono frammentarie e poco significative in molte discipline. L’applicazione negli usi e nelle procedure presenta frequenti errori e scarsa consapevolezza. L’abilità di svolgere compiti e risolvere problemi dipende da costante aiuto e supporto dell’adulto. I progressi nell’apprendimento sono stati scarsi, lenti e discontinui. L’impegno si è mostrato assai limitato, non supportato da strategie efficaci di studio e di lavoro; l’assunzione di iniziative dipende da sollecitazioni dell’adulto e dei compagni. L’autoregolazione nel lavoro e nei comportamenti è limitata e si manifesta anche nella scarsa propensione all’organizzazione, alla pianificazione, all’agire in base a priorità. L’interazione sociale è stata caratterizzata in più occasioni da scarsa partecipazione e aderenza alle regole condivise.

5

Le conoscenze acquisite sono essenziali, non sempre collegate. L’applicazione negli usi e nelle procedure presenta errori e scarsa consapevolezza e abbisogna di costante esercizio. L’abilità di svolgere compiti e risolvere problemi è limitata a contesti noti e richiede istruzioni e supporto dell’adulto o dei compagni. I progressi nell’apprendimento sono stati lenti e discontinui. L’impegno si è mostrato sufficiente, anche se non continuo e non supportato da strategie efficaci di studio e di lavoro. L’assunzione di iniziative dipende da sollecitazioni dell’adulto o dalla presenza di interessi personali contingenti. L’autoregolazione nel lavoro e nei comportamenti è limitata e condiziona talvolta anche la capacità di organizzazione, di pianificazione e di individuazione delle priorità. L’interazione sociale è stata caratterizzata talvolta da scarsa partecipazione e aderenza alle regole condivise.

6

Le conoscenze acquisite sono essenziali, anche se significative e stabili. La corretta applicazione negli usi e nelle procedure abbisogna di assiduo esercizio e di supporto dell’adulto o dei compagni. L’abilità di svolgere compiti e risolvere problemi in contesti noti, seppure con il supporto dell’adulto o dei compagni, si è evidenziata in frequenti occasioni. L’impegno si è mostrato sufficiente e generalmente assiduo, anche se va migliorata l’efficacia delle strategie di lavoro e di studio. L’assunzione di iniziative è spontanea in contesti noti e sicuri, oppure si evidenzia dopo l’acquisizione di precise istruzioni. L’autoregolazione va migliorata dal punto di vista dell’organizzazione dei tempi, dell’utilizzo degli strumenti, della individuazione delle priorità e nella pianificazione delle azioni. L’interazione sociale è stata caratterizzata da buone relazioni, una partecipazione generalmente adeguata, pur non sempre attiva e da una generale aderenza alle regole condivise, sia pure con qualche sollecitazione da parte di adulti e compagni.

7

Le conoscenze acquisite sono essenziali, ma significative, stabili, collegate. L’applicazione negli usi e nelle procedure, una volta apprese le istruzioni, è generalmente corretta, anche se non sempre del tutto consapevole e bisognevole di esercizio. L’abilità di risolvere problemi e di assumere iniziative in contesti noti è sufficientemente autonoma; in contesti nuovi procede dopo l’acquisizione di istruzioni o supporti. L’impegno si è mostrato buono e generalmente assiduo. L’autoregolazione ha visto una progressiva positiva evoluzione, anche se ci sono spazi di miglioramento nell’organizzazione dei tempi e delle priorità e nella pianificazione delle azioni. L’interazione sociale si è caratterizzata con

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buone relazioni, partecipazione generalmente attiva e aderenza alle regole condivise generalmente consapevole.

8

Le conoscenze acquisite sono di buon livello, stabili e con buoni collegamenti. L’applicazione negli usi e nelle procedure è generalmente autonoma, corretta e consapevole. L’abilità di risolvere problemi e assumere iniziative in contesti noti è buona, caratterizzata da autonomia e responsabilità, buon senso critico, mentre nei contesti nuovi richiede tempi di adattamento. L’impegno si è mostrato costante e assiduo. L’autoregolazione è molto buona per quanto riguarda l’organizzazione dei tempi e degli strumenti; si è vista una positiva e progressiva evoluzione, con ulteriori spazi di incremento, nelle capacità di pianificare, progettare e di agire tenendo conto delle priorità. L’interazione sociale è stata sempre caratterizzata da buone relazioni, partecipazione attiva, aderenza consapevole alle regole condivise e buona capacità di collaborare.

9

Le conoscenze acquisite sono significative, stabili e ben collegate. L’applicazione negli usi e nelle procedure è corretta, autonoma, consapevole. L’abilità di risolvere problemi e assumere iniziative in contesti noti è ottima, caratterizzata da autonomia e responsabilità, spirito critico; l’adattamento a contesti nuovi è abbastanza rapido ed efficace. L’impegno è sempre stato assiduo e responsabile, supportato da buone strategie di autoregolazione, organizzazione di tempi, spazi, strumenti, individuazione delle priorità e capacità di progettare in contesti noti e anche nuovi, con qualche indicazione e supporto. L’interazione sociale è stata sempre caratterizzata da buone relazioni, partecipazione attiva, aderenza consapevole alle regole condivise e buona capacità di collaborare.

10

Le conoscenze acquisite sono significative, stabili, ben collegate e interrelate. L’applicazione negli usi e nelle procedure è corretta, autonoma, consapevole. L’abilità di risolvere problemi e assumere iniziative in contesti noti è ottima, caratterizzata da autonomia, responsabilità, spirito critico; l’adattamento a contesti nuovi è generalmente rapido, efficace, autonomo. L’impegno è sempre stato assiduo e responsabile, supportato da ottime strategie di autoregolazione, organizzazione di tempi, spazi, strumenti, individuazione delle priorità e capacità di progettare in contesti noti e nuovi. L’interazione sociale è stata sempre caratterizzata da buone relazioni, partecipazione attiva, aderenza consapevole alle regole condivise e buona capacità di collaborare, di prestare aiuto e di offrire contributi al miglioramento del lavoro e del clima nella comunità.

Svolgimento ed esito dell'esame di Stato

L'esame di Stato conclusivo del primo ciclo di istruzione è fi

Valutazione del comportamento

La valutazione del comportamento dell'alunna e dell'alunno viene espressa collegialmente dai docenti

attraverso un giudizio sintetico riportato nel documento di valutazione.

Per le alunne e gli alunni della scuola secondaria di primo grado resta fermo quanto previsto dal decreto del

Presidente della Repubblica del 24 giugno 1998, n. 249 come modificato dal DPR 235/2007

Rilevazioni nazionali Invalsi scuola secondaria di primo grado.

L'INVALSI, nell'ambito della promozione delle attività di cui all'articolo 17, comma 2, lettera b) del decreto

legislativo 31 dicembre 2009 n. 213, effettua rilevazioni nazionali attraverso prove standardizzate, computer

based, volte ad accertare i livelli generali e specifici di apprendimento conseguiti in italiano, matematica e

inglese in coerenza con le indicazioni nazionali per il curricolo. Tali rilevazioni sono effettuate nella classe

terza della scuola secondaria di primo grado, come previsto dall’articolo 6, comma 3, del decreto del

Presidente della Repubblica 28 marzo 2013, n. 80, come modificato dall'articolo 26, comma 2, del Decreto

legislativo n. 62/2017.

Le prove si svolgono entro il mese di aprile e la relativa partecipazione rappresenta requisito di

ammissione all'esame conclusivo del primo ciclo di istruzione. Per le alunne e gli alunni risultati assenti

per gravi motivi documentati, valutati dal consiglio di classe, è prevista una sessione suppletiva per

l'espletamento delle prove.

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Formulazione del voto di ammissione all’esame finale. Criteri di formulazione del voto finale.

La formulazione del voto di ammissione non è una media dei voti di profitto. È una valutazione che apprezza

l’andamento generale degli apprendimenti dell’alunno nell’ultimo anno e anche nell’intero triennio.

E’possibile l’ammissione anche con voto inferiore a sei decimi, tuttavia è bene tenere presente che il voto di

ammissione ha molto peso nel calcolo del voto finale.

VOTO CRITERI

4

Le conoscenze acquisite sono frammentarie e poco significative in molte discipline. L’applicazione negli usi e nelle procedure presenta frequenti errori e scarsa consapevolezza. L’abilità di svolgere compiti e risolvere problemi dipende da costante aiuto e supporto dell’adulto. I progressi nell’apprendimento sono stati scarsi, lenti e discontinui. L’impegno si è mostrato assai limitato, non supportato da strategie efficaci di studio e di lavoro; l’assunzione di iniziative dipende da sollecitazioni dell’adulto e dei compagni. L’autoregolazione nel lavoro e nei comportamenti è limitata e si manifesta anche nella scarsa propensione all’organizzazione, alla pianificazione, all’agire in base a priorità. L’interazione sociale è stata caratterizzata in più occasioni da scarsa partecipazione e aderenza alle regole condivise.

5

Le conoscenze acquisite sono essenziali, non sempre collegate. L’applicazione negli usi e nelle procedure presenta errori e scarsa consapevolezza e abbisogna di costante esercizio. L’abilità di svolgere compiti e risolvere problemi è limitata a contesti noti e richiede istruzioni e supporto dell’adulto o dei compagni. I progressi nell’apprendimento sono stati lenti e discontinui. L’impegno si è mostrato sufficiente, anche se non continuo e non supportato da strategie efficaci di studio e di lavoro. L’assunzione di iniziative dipende da sollecitazioni dell’adulto o dalla presenza di interessi personali contingenti. L’autoregolazione nel lavoro e nei comportamenti è limitata e condiziona talvolta anche la capacità di organizzazione, di pianificazione e di individuazione delle priorità. L’interazione sociale è stata caratterizzata talvolta da scarsa partecipazione e aderenza alle regole condivise.

6

Le conoscenze acquisite sono essenziali, anche se significative e stabili. La corretta applicazione negli usi e nelle procedure abbisogna di assiduo esercizio e di supporto dell’adulto o dei compagni. L’abilità di svolgere compiti e risolvere problemi in contesti noti, seppure con il supporto dell’adulto o dei compagni, si è evidenziata in frequenti occasioni. L’impegno si è mostrato sufficiente e generalmente assiduo, anche se va migliorata l’efficacia delle strategie di lavoro e di studio. L’assunzione di iniziative è spontanea in contesti noti e sicuri, oppure si evidenzia dopo l’acquisizione di precise istruzioni. L’autoregolazione va migliorata dal punto di vista dell’organizzazione dei tempi, dell’utilizzo degli strumenti, della individuazione delle priorità e nella pianificazione delle azioni. L’interazione sociale è stata caratterizzata da buone relazioni, una partecipazione generalmente adeguata, pur non sempre attiva e da una generale aderenza alle regole condivise, sia pure con qualche sollecitazione da parte di adulti e compagni.

7

Le conoscenze acquisite sono essenziali, ma significative, stabili, collegate. L’applicazione negli usi e nelle procedure, una volta apprese le istruzioni, è generalmente corretta, anche se non sempre del tutto consapevole e bisognevole di esercizio. L’abilità di risolvere problemi e di assumere iniziative in contesti noti è sufficientemente autonoma; in contesti nuovi procede dopo l’acquisizione di istruzioni o supporti. L’impegno si è mostrato buono e generalmente assiduo. L’autoregolazione ha visto una progressiva positiva evoluzione, anche se ci sono spazi di miglioramento nell’organizzazione dei tempi e delle priorità e nella pianificazione delle azioni. L’interazione sociale si è caratterizzata con buone relazioni, partecipazione generalmente attiva e aderenza alle regole condivise generalmente consapevole.

8

Le conoscenze acquisite sono di buon livello, stabili e con buoni collegamenti. L’applicazione negli usi e nelle procedure è generalmente autonoma, corretta e consapevole. L’abilità di risolvere problemi e assumere iniziative in contesti noti è buona, caratterizzata da autonomia e responsabilità, buon senso critico, mentre nei contesti nuovi richiede tempi di adattamento. L’impegno si è mostrato costante e assiduo. L’autoregolazione è molto buona per quanto riguarda l’organizzazione dei tempi e degli strumenti; si è vista una positiva e progressiva evoluzione, con ulteriori spazi di incremento, nelle capacità di pianificare, progettare e di agire tenendo conto delle priorità. L’interazione sociale è stata sempre caratterizzata da buone relazioni, partecipazione attiva, aderenza consapevole alle regole condivise e buona capacità di collaborare.

9

Le conoscenze acquisite sono significative, stabili e ben collegate. L’applicazione negli usi e nelle procedure è corretta, autonoma, consapevole. L’abilità di risolvere problemi e assumere iniziative in contesti noti è ottima, caratterizzata da autonomia e responsabilità, spirito critico; l’adattamento a contesti nuovi è abbastanza rapido ed efficace. L’impegno è sempre stato assiduo e responsabile, supportato da buone strategie di autoregolazione, organizzazione di tempi, spazi, strumenti, individuazione delle priorità e capacità di progettare in contesti noti e anche nuovi, con qualche indicazione e supporto. L’interazione

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sociale è stata sempre caratterizzata da buone relazioni, partecipazione attiva, aderenza consapevole alle regole condivise e buona capacità di collaborare.

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Le conoscenze acquisite sono significative, stabili, ben collegate e interrelate. L’applicazione negli usi e nelle procedure è corretta, autonoma, consapevole. L’abilità di risolvere problemi e assumere iniziative in contesti noti è ottima, caratterizzata da autonomia, responsabilità, spirito critico; l’adattamento a contesti nuovi è generalmente rapido, efficace, autonomo. L’impegno è sempre stato assiduo e responsabile, supportato da ottime strategie di autoregolazione, organizzazione di tempi, spazi, strumenti, individuazione delle priorità e capacità di progettare in contesti noti e nuovi. L’interazione sociale è stata sempre caratterizzata da buone relazioni, partecipazione attiva, aderenza consapevole alle regole condivise e buona capacità di collaborare, di prestare aiuto e di offrire contributi al miglioramento del lavoro e del clima nella comunità.

Svolgimento ed esito dell'esame di Stato

L'esame di Stato conclusivo del primo ciclo di istruzione è finalizzato a verificare le conoscenze, le abilità e

le competenze acquisite dall'alunna o dall'alunno anche in funzione orientativa.

La commissione d’esame, articolata in sottocommissioni per ciascuna classe terza, è composta dai docenti

del consiglio di classe. Per ogni istituzione scolastica svolge le funzioni di Presidente il dirigente scolastico,

o un docente collaboratore del dirigente individuato ai sensi dell’articolo 25, comma 5, del decreto

legislativo 30 marzo 2001 n. 165, in caso di assenza o impedimento o di reggenza di altra istituzione

scolastica.

L'esame di Stato è costituito da tre prove scritte ed un colloquio, valutati con votazioni in decimi.

La commissione d'esame predispone le prove d'esame ed i criteri per la correzione e la valutazione.

Le prove scritte, finalizzate a rilevare le competenze definite nel profilo finale dello studente secondo le

Indicazioni Nazionali per il curricolo, sono:

a) prova scritta di italiano o della lingua nella quale si svolge l'insegnamento, intesa ad accertare la

padronanza della stessa lingua;

b) prova scritta relativa alle competenze logico matematiche;

c) prova scritta, relativa alle competenze acquisite, articolata in una sezione per ciascuna delle lingue

straniere studiate.

Il colloquio è finalizzato a valutare le conoscenze descritte nel profilo finale dello studente secondo le

Indicazioni nazionali, con particolare attenzione alla capacità di argomentazione, di risoluzione di problemi,

di pensiero critico e riflessivo, nonché il livello di padronanza delle competenze di cittadinanza,delle

competenze nelle lingue straniere. Per i percorsi ad indirizzo musicale, nell'ambito del colloquio è previsto

anche lo svolgimento di una prova pratica di strumento.

La commissione d'esame delibera, su proposta della sottocommissione, la valutazione finale complessiva

espressa con votazione in decimi, derivante dalla media, arrotondata all’unità superiore per frazioni pari o

superiori a 0,5, tra il voto di ammissione e la media dei voti delle prove e del colloquio di cui al comma 3.

L'esame si intende superato se il candidato consegue una votazione complessiva di almeno sei decimi.

La valutazione finale espressa con la votazione di dieci decimi può essere accompagnata dalla lode, con

deliberazione all'unanimità della commissione, in relazione alle valutazioni conseguite nel percorso

scolastico del triennio e agli esiti delle prove d'esame.

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Valutazione delle alunne e degli alunni con disabilità

La valutazione delle alunne e degli alunni con disabilità certificata frequentanti il primo ciclo di istruzione è

riferita al comportamento, alle discipline e alle attività svolte sulla base dei documenti previsti dall'articolo

12, comma 5, della legge 5 febbraio 1992 n. 104

Nella valutazione delle alunne e degli alunni con disabilità i docenti perseguono l'obiettivo di cui all'articolo

314, comma 2, del decreto legislativo 16 aprile 1994 n. 297:

2. L'integrazione scolastica ha come obiettivo lo sviluppo delle potenzialità della persona handicappata

nell'apprendimento, nella comunicazione, nelle relazioni e nella socializzazione.

L'ammissione alla classe successiva e all'esame di Stato conclusivo del primo ciclo di istruzione avviene

secondo quanto disposto dal decreto legislativo 62/2017, tenendo a riferimento il piano educativo

individualizzato.

Le alunne e gli alunni con disabilità partecipano alle prove standardizzate Invalsi

Il consiglio di classe o i docenti contitolari della classe possono prevedere adeguate misure compensative o

dispensative per lo svolgimento delle prove e, ove non fossero sufficienti, predisporre specifici adattamenti

della prova ovvero l'esonero della prova.

Le alunne e gli alunni con disabilità sostengono le prove di esame al termine del primo ciclo di istruzione

con l'uso di attrezzature tecniche e sussidi didattici, nonché ogni altra forma di ausilio tecnico loro

necessario, utilizzato nel corso dell'anno scolastico per l'attuazione del piano educativo individualizzato.

Per lo svolgimento dell'esame di Stato conclusivo del primo ciclo di istruzione, la sottocommissione,

sulla base del piano educativo individualizzato, relativo alle attività svolte, alle valutazioni effettuate e

all'assistenza eventualmente prevista per l'autonomia e la comunicazione, predispone, se

necessario, utilizzando le risorse finanziarie disponibili a legislazione vigente, prove differenziate

idonee a valutare il progresso dell'alunna o dell'alunno in rapporto alle sue potenzialità e ai livelli di

apprendimento iniziali. Le prove differenziate hannovalore equivalente ai finidelsuperamento dell'esame e

del conseguimento del diploma finale.

L'esito finale dell’esame viene determinato sulla base dei criteri previsti dall'articolo 8 del decreto

legislativo 62/2017

Alle alunne e agli alunni con disabilità che non si presentano agli esami viene rilasciato un attestato di

credito formativo. Tale attestato è comunque titolo per l'iscrizione e la frequenza della scuola secondaria di

secondo grado ovvero dei corsi di istruzione e formazione professionale, ai soli fini del riconoscimento di

ulteriori crediti formativi da valere anche per percorsi integrati di istruzione e formazione.

Come espressamente indicato nel protocollo di accoglienza degli alunni con disabilità (contenuto nel P.A.I.),

i criteri che orienteranno la valutazione sono:

a) Considerare la situazione di partenza e la differenza con quella di arrivo.

b) Valutare positivamente i progressi, anche minimi, ottenuti in riferimento alla situazione di partenza e

alle potenzialità.

c) Considerare gli ostacoli eventualmente frappostisi al processo di apprendimento (malattia,

interruzione delle lezioni…)

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d) Considerare gli elementi fondamentali della vita scolastica: partecipazione, socializzazione, senso di

responsabilità, collaborazione alle iniziative, capacità organizzative, impegno, volontà.

La valutazione non mirerà pertanto solo ad accertare le competenze possedute, bensì l’evoluzione delle

capacità logiche, delle capacità di comprensione e produzione, delle abilità espositive e creative al fine di

promuovere attitudini ed interessi utili anche per future scelte scolastico-professionali.

I Docenti sono tenuti pertanto a valutare la crescita degli alunni e a premiare l’impegno a migliorare, pur

nella considerazione dei dati oggettivi in relazione agli standard di riferimento.

Si darà importanza alla meta cognizione intesa come consapevolezza e controllo che l’alunno ha dei propri

processi cognitivi, al fine di utilizzare consapevolmente le strategie necessarie a completare i compiti

assegnati con successo.

Valutazione degli alunni con disturbi specifici di apprendimento (DSA)

Per le alunne e gli alunni con disturbi specifici di apprendimento (DSA) certificati ai sensi della legge 8

ottobre 2010, n. 170, la valutazione degli apprendimenti, incluse l'ammissione e la partecipazione all'esame

finale del primo ciclo di istruzione, sono coerenti con il piano didattico personalizzato predisposto nella

scuola primaria dai docenti contitolari della classe e nella scuola secondaria di primo grado dal consiglio di

classe.

Per la valutazione delle alunne e degli alunni con DSA certificato le istituzioni scolastiche adottano

modalità che consentono all'alunno di dimostrare effettivamente il livello di apprendimento conseguito,

mediante l'applicazione delle misure dispensative e degli strumenti compensativi di cui alla legge 8 ottobre

2010, n. 170, indicati nel piano didattico personalizzato.

Per l'esame di Stato conclusivo del primo ciclo di istruzione la commissione può riservare alle alunne e agli

alunni con DSA, tempi più lunghi di quelli ordinari. Per tali alunne e alunni può essere consentita

l’utilizzazione di apparecchiature e strumenti informatici solo nel caso in cui siano già stati impiegati per le

verifiche in corso d'anno o comunque siano ritenuti funzionali allo svolgimento dell'esame, senza che

venga pregiudicata la validità delle prove scritte.

Per l'alunna o l'alunno la cui certificazione di disturbo specifico di apprendimento prevede la dispensa dalla

prova scritta di lingua straniera, in sede di esame di Stato, la sottocommissione stabilisce modalità e

contenuti della prova orale sostitutiva della prova scritta di lingua straniera.

In casi di particolare gravità del disturbo di apprendimento, anche in comorbilità con altri disturbi o

patologie, risultanti dal certificato diagnostico, l'alunna o l'alunno, su richiesta della famiglia e conseguente

approvazionedel consiglio di classe, è esonerato dall'insegnamento delle lingue straniere e segue un

percorso didattico personalizzato. In sede di esame di Stato sostiene prove differenziate, coerenti con il

percorso svolto, con valore equivalente ai fini del superamento dell'esame e del conseguimento del diploma.

L'esito dell'esame viene determinato sulla base dei criteri previsti dall'articolo 8.

Le alunne e gli alunni con DSA partecipano alle prove standardizzate Invalsi. Per lo svolgimento delle

suddette prove il consiglio di classe può disporre adeguati strumenti compensativi coerenti con il

piano didattico personalizzato. Le alunne e gli alunni con DSA dispensati dalla prova scritta di lingua

straniera o esonerati dall'insegnamento della lingua straniera non sostengono la prova nazionale di lingua

inglese Invalsi.

Nel diploma finale rilasciato al termine degli esami del primo ciclo e nelle tabelle affisse all'albo di istituto

nonviene fatta menzione delle modalità di svolgimento e della differenziazione delle prove.

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Le modalità valutative

La valutazione è una dimensione costante e fondamentale del processo di insegnamento-

apprendimento. Comporta l’attribuzione di voti e giudizi, finali e in itinere, per certificare dal punto

di vista istituzionale la qualità del percorso didattico, sulla base dell’acquisizione di conoscenze,

abilità e competenze e dei livelli di impegno e partecipazione mostrati da ogni alunno. Le modalità,

presentate in modo sintetico a seguire, contribuiscono alla formazione permanente della persona e

giocano un ruolo di primaria importanza nell’orientare ogni alunno.

Valutazione sommativa e certificativa

Di norma avviene al termine di fasi periodiche dell’attività didattica ed ha lo scopo di accertare il

livello di padronanza di abilità e conoscenze. Permette di verificare e attribuire valore a ciò che

l’alunno sa e definisce che cosa concretamente sa fare con ciò che sa.

Valutazione formativa

L’oggetto di questo tipo di valutazione non è costituito solo da prestazioni in momenti determinati,

ma dal processo complessivo, dalla registrazione dei progressi fatti, dai fattori meta cognitivi che

entrano in gioco, dai livelli motivazionali e socio-affettivi, dalla riflessione sui fattori che

ostacolano la sicurezza nelle prestazioni.

Ha lo scopo di raccogliere informazioni importanti che permettano ai docenti di rivedere la

programmazione didattico-educativa e di apportare i necessari adeguamenti al fine di personalizzare

il più possibile gli interventi didattici.

Promuove atteggiamenti di fiducia e autostima degli alunni, stimolandoli ad un costante

miglioramento attraverso l’attenzione alle personali strategie di apprendimento. Si avvale di

molteplici strumenti rilevativi: oltre le prove strutturate o semi strutturate, si serve di prove

tradizionali aperte (scritte e orali), di osservazioni sistematiche, di colloqui individuali o sviluppati

in setting di gruppo.

Valutazione alunni stranieri

La valutazione degli alunni stranieri pone diversi ordini di problemi, dalle modalità di valutazione a

quelle di certificazione, alla necessità di tener conto del singolo percorso di apprendimento.

La normativa esistente sugli alunni con cittadinanza non italiana non fornisce indicazioni specifiche

a proposito della valutazione degli stessi. In questo contesto “Le linee guida per l’accoglienza e

l’integrazione degli alunni stranieri” del 2006 sottolineano la necessità di privilegiare la valutazione

formativa rispetto a quella “certificativa”, prendendo in considerazione il percorso dell’alunno, i

passi realizzati, gli obiettivi possibili, la motivazione e l’impegno. In particolare, nel momento in

cui si decide il passaggio o meno da una classe all’altra o da un grado scolastico al successivo,

occorre far riferimento a una pluralità di elementi fra cui non può mancare una previsione di

sviluppo dell’alunno.

Nella valutazione degli apprendimenti si deve pertanto:

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53

- considerare che le difficoltà incontrate possono essere per lo più linguistiche; occorre dunque

valutare le capacità prescindendo da tali difficoltà.

- Tener conto di alcuni aspetti legati alla lingua di origine capaci di avere conseguenze specifiche

come gli errori ortografici che andranno gradualmente corretti, si deve quindi nella produzione

scritta tener conto dei contenuti e non della forma.

Per gli alunni di lingua nativa non italiana che si trovino nel primo anno di scolarizzazione all’

interno del sistema di istruzione nazionale si precisa inoltre che:

- la valutazione periodica e annuale deve verificare la preparazione soprattutto nella conoscenza

della lingua italiana e considerare il livello di partenza dell’alunno, il processo di conoscenza, la

motivazione, l’impegno e le sue potenzialità.

- Il lavoro svolto nei corsi di alfabetizzazione o di sostegno linguistico diventa parte integrante

della valutazione di italiano.

Il consiglio deve precisare in quali discipline si ha la temporanea esclusione dal curricolo, in loro

luogo sono predisposte attività di alfabetizzazione; tali discipline non vanno valutate nel I (o II)

trimestre.

La valutazione in corso d’anno viene espressa sul documento di valutazione del I (o II) trimestre

negli spazi riservati alle discipline con un (*) o un valore numerico contrassegnato da (**), a

seconda della data di arrivo dell’alunno e delle informazioni raccolte sulle sue abilità, sul percorso

effettuato, sull’impegno, le conoscenze scolastiche. I simboli utilizzati corrispondono ai seguenti

enunciati che saranno riportati nello spazio relativo alle annotazioni:

* “La valutazione non viene espressa in quanto l’alunno si trova nella prima fase di alfabetizzazione

in lingua italiana” (L’enunciato viene utilizzato quando l’arrivo dell’alunno è troppo vicino al

momento della stesura dei documenti di valutazione).

** “La valutazione si riferisce al percorso personale di apprendimento in quanto l’alunno si trova

nella fase di alfabetizzazione in lingua italiana” (L’enunciato viene utilizzato quando l’alunno

partecipa parzialmente alle attività didattiche).

La valutazione di fine d’anno va espressa in tutte le discipline e se necessario utilizzare il secondo

enunciato. Per le prove relative all’esame di stato, si decide di:

- proporre prove d’esame scritte “a gradini” che individuano il livello di sufficienza e i livelli

successivi per le lingue straniere e matematica;

- proporre prove d’esame scritte di contenuto “ampio” per l’italiano in modo che ognuno possa

trovare la modalità di elaborazione più adeguata alle proprie competenze;

- valutare secondo quanto previsto in materia di Scrutini ed esame di Stato a conclusione del

primo ciclo di istruzione dalla Circolare n.32/14 marzo 2008: “Pur nella inderogabilità della

effettuazione di tutte le prove scritte e del colloquio pluridisciplinare previsti per l’esame di

Stato, le sottocommissioni vorranno considerare la particolare situazione di tali alunni e

procedere ad una opportuna valutazione dei livelli di apprendimento conseguiti, in particolare

nella lingua italiana, delle potenzialità formative e della maturazione complessiva raggiunta.

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Per i valori inferiori al sei, i docenti concordano nel considerare allo stesso livello i voti 1, 2 e 3,

non ritenendo consona alle finalità educativo/orientative della scuola secondaria di I grado, in cui

sono collocati alunni in età preadolescenziale e adolescenziale, l’espressione di valutazioni

estremamente negative, lesive dello sviluppo di qualsiasi forma di autostima e di ogni possibilità di

ricerca di motivazione personale.

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55

Osservazioni sistematiche Scuola dell’Infanzia

Le competenze degli alunni della scuola dell’infanzia sono valutate attraverso una griglia di

osservazione compilata all’inizio ed alla fine dell’anno scolastico. Gli indicatori di indagine sono

adeguati all’età dei bambini e, pertanto, diversificati tra i 3, i 4, ed i 5anni.

Sono presi in esame i seguenti aspetti:

- Il sé e l’altro

- Il corpo e il movimento

- Immagini, suoni, colori I discorsi e le parole

- La conoscenza del mondo

- Misurazione dei livelli di osservazione Scuola Infanzia

Le osservazioni sono misurate tramite indicatori di livello numerici:

1 = competenza da migliorare

2 = competenza mediamente raggiunta

3 = competenza pienamente raggiunta

Fasi della valutazione

- Valutazione iniziale: individua i prerequisiti richiesti dal processo di apprendimento

- Valutazione formativa: controlla e regola il processo di apprendimento

- Valutazione sommativa: registra i risultati ottenuti

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56

Valutazione nella Scuola Primaria e

Secondaria di Primo Grado

Descrittori di livello

Scuola Primaria e Secondaria di 1° Grado

Descrittori di livello in riferimento a: Conoscenze Livello Voto

- Conoscenze ampie, complete e approfondite Ottimo 10

- Conoscenze sicure, complete e integrate con qualche apporto

personale Distinto 9

- Conoscenze generalmente complete e sicure Buono 8

- Conoscenze discretamente complete e sicure Discreto 7

- Conoscenze semplici e sostanzialmente corrette dei contenuti

disciplinari più significativi Sufficiente 6

- Conoscenze generiche e parziali Insufficiente 5

- Conoscenze frammentarie e incomplete*

Gravemente

insufficiente 4

** Non utilizzato nella Scuola Primaria

Descrittori di livello

Scuola Primaria e Secondaria di 1° Grado

Descrittori di livello in riferimento a: Abilità Livello Voto

- Costruttiva organizzazione del lavoro. Ottima capacità di

comprensione e di analisi, corretta ed efficace applicazione di

concetti, regole e procedure. Esposizione fluida e ben articolata,

con uso di terminologia varia e linguaggio specifico appropriato.

Autonomia di sintesi, di organizzazione e di rielaborazione delle

conoscenze acquisite con apporti critici e originali.

Ottimo 10

- Sicura organizzazione del lavoro. Apprezzabile capacità di

comprensione e di analisi, efficace applicazione di concetti, Distinto 9

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57

regole e procedure anche in situazioni nuove. Esposizione chiara

e ben articolata, con uso di terminologia varia e linguaggio

specifico appropriato. Autonomia di sintesi e di rielaborazione

delle conoscenze acquisite con apporti critici.

- Precisa organizzazione del lavoro. Buona capacità di

comprensione, di analisi e di applicazione di concetti, regole e

procedure. Esposizione chiara, con uso di terminologia varia e

linguaggio specifico appropriato, autonomia di sintesi e di

rielaborazione delle conoscenze acquisite.

Buono 8

Descrittori di livello

Scuola Primaria e Secondaria di 1° Grado

Descrittori di livello in riferimento a: Abilità Livello Voto

- Discreta organizzazione del lavoro. Adeguata capacità di

comprensione e di analisi, discreta applicazione di concetti,

regole e procedure. Esposizione chiara e sostanzialmente corretta

con uso di terminologia appropriata.

Discreto 7

- Sufficiente autonomia nell'organizzazione del lavoro. Elementare,

ma pertinente capacità di comprensione e di analisi, accettabile e

generalmente corretta applicazione di concetti, regole e

procedure. Esposizione semplificata, con lessico povero ma

appropriato, modesta rielaborazione delle conoscenze acquisite.

Sufficiente 6

- Difficoltà nell'organizzazione del lavoro. Limitata capacità di

applicazione di concetti, regole e procedure. Esposizione non

sempre lineare e coerente, scarsa autonomia di rielaborazione

delle conoscenze acquisite.

Insufficiente 5

- Notevoli difficoltà nell’organizzazione del lavoro. Stentata

capacità di applicazione di concetti, regole e procedure.

Esposizione superficiale e carente, povertà lessicale con utilizzo

di termini ripetitivi e generici non appropriati ai linguaggi delle

singole discipline*.

Gravemente

insufficiente 4

* Non utilizzato nella Scuola Primaria

Valutazione del comportamento nella Scuola Primaria

La valutazione del comportamento degli alunni di scuola primaria è espressa in forma di giudizio

sintetico, si riferisce allo sviluppo delle competenze di cittadinanza, tenendo conto di quanto

previsto dallo Statuto delle studentesse e degli studenti, dal Patto educativo di corresponsabilità e

dai regolamenti approvati dalla istituzione scolastica; esso è articolato negli indicatori ottimo,

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distinto, buono, discreto, sufficiente, insufficiente in corrispondenza dei quali vi sono livelli di

riferimento individuati dalla seguente tabella:

Valutazione del comportamento nella Scuola Primaria

Giudizio Livello di riferimento

- Ottimo

COLLABORARE E PARTECIPARE (interazione nel

gruppo, disponibilità al confronto e rispetto dei diritti altrui)

Si rapporta con compagni e adulti correttamente aiutando in

modo costruttivo i compagni in difficoltà.

Gestisce in modo positivo la conflittualità ed è disponibile al

confronto. Partecipa attivamente a tutte le attività di gruppo

proposte apportando il proprio contributo.

Conosce e rispetta sempre e consapevolmente i diversi punti di

vista e ruoli altrui

AGIRE IN MODO AUTONOMO E

RESPONSABILE(assolvere gli obblighi scolastici e rispettare

le regole)

Frequenta con regolarità le lezioni

Assolve in modo attivo e responsabile gli obblighi scolastici

Porta a termine i lavori assegnati in modo pertinente e preciso

rispettando i tempi.

Ha pienamente interiorizzato le regole della convivenza

democratica.

Non ha mai avuto richiami o note disciplinari.

Partecipa con assiduità e impegno a tutte le attività didattiche

Ha ordine e cura del materiale proprio ed altrui; rispetta sempre

l'ambiente scolastico.

- Distinto

COLLABORARE E PARTECIPARE (interazione nel

gruppo, disponibilità al confronto e rispetto dei diritti altrui)

Si rapporta correttamente con compagni e adulti aiutando i

compagni in difficoltà.

Gestisce in modo positivo la conflittualità ed è quasi sempre

disponibile al confronto

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Partecipa a tutte le attività di gruppo proposte apportando il

proprio contributo.

Conosce e rispetta sempre i diversi punti di vista e ruoli altrui

AGIRE IN MODO AUTONOMO E

RESPONSABILE(assolvere gli obblighi scolastici e rispettare

le regole)

Frequenta con regolarità le lezioni

Assolve in modo regolare e responsabile gli obblighi scolastici

Porta a termine i lavori assegnati in modo pertinente, rispettando

i tempi.

L'alunno ha interiorizzato le regole della convivenza

democratica.

Non ha mai avuto richiami o note disciplinari.

Partecipa con assiduità a tutte le attività didattiche

Ha ordine e cura del materiale proprio ed altrui; rispetta sempre

l'ambiente scolastico.

- Buono

COLLABORARE E PARTECIPARE (interazione nel

gruppo, disponibilità al confronto e rispetto dei diritti altrui)

Si rapporta con compagni e adulti aiutando i compagni in

difficoltà.

Gestisce la conflittualità ed è quasi sempre disponibile al

confronto. Partecipa con interesse alle attività di gruppo proposte

Conosce e rispetta i diversi punti di vista e ruoli altrui

AGIRE IN MODO AUTONOMO E RESPONSABILE

(assolvere gli obblighi scolastici e rispettare le regole)

Frequenta con discreta regolarità le lezioni

Assolve in modo regolare e abbastanza responsabile gli obblighi

scolastici.

Porta a termine i lavori assegnati, rispettando i tempi.

L'alunno ha interiorizzato le regole della convivenza

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60

democratica.

Non ha mai avuto note disciplinari.

Partecipa regolarmente a tutte le attività didattiche

Ha ordine e cura del materiale proprio; rispetta l’ambiente

scolastico.

- Sufficiente

COLLABORARE E PARTECIPARE (interazione nel

gruppo, disponibilità al confronto e rispetto dei diritti altrui)

Si rapporta con qualche difficoltà con compagni e adulti

Opportunamente guidato, gestisce la conflittualità

Partecipa con interesse discontinuo alle attività di gruppo

proposte

Non sempre rispetta i diversi punti di vista e ruoli altrui

AGIRE IN MODO AUTONOMO E RESPONSABILE

(assolvere gli obblighi scolastici e rispettare le regole)

Frequenta con discontinuità le lezioni

Assolve in modo discontinuo gli obblighi scolastici

Opportunamente guidato, porta a termine i lavori assegnati,

L'alunno ha parzialmente interiorizzato le regole della

convivenza democratica.

Ha avuto richiami o note disciplinari.

Partecipa in modo discontinuo alle attività didattiche

Non sempre ha cura del materiale proprio e dell’ambiente

scolastico.

Valutazione del comportamento nella

Scuola Secondaria di 1° Grado

La valutazione del comportamento degli alunni di scuola secondaria è espressa in forma di giudizio

sintetico, si riferisce allo sviluppo delle competenze di cittadinanza, tenendo conto di quanto

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previsto dallo Statuto delle studentesse e degli studenti, dal Patto educativo di corresponsabilità e

dai regolamenti approvati dalla istituzione scolastica; esso è articolato negli indicatori ottimo,

distinto, buono, discreto, sufficiente, insufficiente in corrispondenza dei quali vi sono livelli di

riferimento individuati dalla seguente tabella:

.

Valutazione del comportamento

Giudizio Livello di riferimento

Ottimo

COLLABORARE E PARTECIPARE (interazione nel gruppo,

disponibilità al confronto e rispetto dei diritti altrui)

Si rapporta con compagni e adulti correttamente aiutando in modo costruttivo i

compagni in difficoltà.

Gestisce in modo positivo la conflittualità ed è disponibile al confronto

Partecipa attivamente a tutte le attività di gruppo proposte apportando il proprio

contributo.

Conosce e rispetta sempre e consapevolmente i diversi punti di vista e ruoli

altrui

Assume un atteggiamento propositivo e collabora con docenti e compagni in

modo efficace.

AGIRE IN MODO AUTONOMO E RESPONSABILE (assolvere gli

obblighi scolastici e rispettare le regole)

Frequenta con regolarità le lezioni

Assolve in modo attivo e responsabile gli obblighi scolastici

Porta a termine i lavori assegnati in modo pertinente e preciso rispettando i

tempi

Rispetta tutte le regole previste dal Regolamento d’Istituto.

Ha pienamente interiorizzato le regole della convivenza democratica.

Non ha mai avuto richiami o note disciplinari

Partecipa con assiduità a tutte le attività didattiche

Ha ordine e cura del materiale proprio ed altrui; rispetta sempre l'ambiente

scolastico.

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Rispetta i tempi della vita scolastica (ricreazione, pause, consegna delle

giustificazioni delle assenze).

Distinto

COLLABORARE E PARTECIPARE (interazione nel gruppo,

disponibilità al confronto e rispetto dei diritti altrui)

Si rapporta con compagni e adulti correttamente aiutando i compagni in

difficoltà.

Gestisce in modo positivo la conflittualità ed è quasi sempre disponibile al

confronto

Partecipa a tutte le attività di gruppo proposte apportando il proprio contributo.

Conosce e rispetta sempre i diversi punti di vista e ruoli altrui

Assume un atteggiamento collaborativo con docenti e compagni in modo

efficace.

AGIRE IN MODO AUTONOMO E RESPONSABILE (assolvere gli

obblighi scolastici e rispettare le regole)

Frequenta con regolarità le lezioni

Assolve in modo regolare e responsabile gli obblighi scolastici

Porta a termine i lavori assegnati in modo pertinente rispettando i tempi

Rispetta le regole previste dal Regolamento d’Istituto.

Ha pienamente interiorizzato le regole della convivenza democratica.

Non ha mai avuto richiami o note disciplinari

Partecipa con assiduità a tutte le attività didattiche

Ha ordine e cura del materiale proprio ed altrui; rispetta l’ambiente scolastico.

Rispetta i tempi della vita scolastica (ricreazione, pause, consegna delle

giustificazioni delle assenze).

Buono

COLLABORARE E PARTECIPARE (interazione nel gruppo,

disponibilità al confronto e rispetto dei diritti altrui)

Si rapporta con compagni e adulti aiutando i compagni in difficoltà.

Gestisce la conflittualità ed è quasi sempre disponibile al confronto

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63

Partecipa con interesse alle attività di gruppo proposte

Conosce e rispetta i diversi punti di vista e ruoli altrui

Assume un atteggiamento collaborativo con docenti e compagni

AGIRE IN MODO AUTONOMO E RESPONSABILE (assolvere gli

obblighi scolastici e rispettare le regole)

Frequenta con discreta costanza le lezioni

Assolve in modo regolare e abbastanza responsabile gli obblighi scolastici

Porta a termine i lavori assegnati rispettando i tempi

Rispetta le regole previste dal Regolamento d’Istituto.

Ha interiorizzato le regole della convivenza democratica.

Non ha mai avuto note disciplinari

Partecipa regolarmente a tutte le attività didattiche

Ha ordine e cura del materiale proprio; rispetta l’ambiente scolastico.

Rispetta quasi sempre tempi della vita scolastica (ricreazione, pause, consegna

delle giustificazioni delle assenze).

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Valutazione del comportamento

Giudizio Livello di riferimento

Sufficiente

COLLABORARE E PARTECIPARE

(interazione nel gruppo, disponibilità al confronto e rispetto dei diritti

altrui)

Si rapporta con qualche difficoltà con compagni e adulti

Opportunamente guidato gestisce la conflittualità

Partecipa con interesse discontinuo alle attività di gruppo proposte

Non sempre rispetta i diversi punti di vista e ruoli altrui

AGIRE IN MODO AUTONOMO E RESPONSABILE

(assolvere gli obblighi scolastici e rispettare le regole)

Frequenta con discontinuità le lezioni

Assolve in modo non sempre regolare gli obblighi scolastici

Solo se seguito porta a termine i lavori assegnati

Non sempre rispetta le regole previste dal Regolamento d’Istituto.

Ha solo in parte interiorizzato le regole della convivenza democratica

Ha avuto richiami o note disciplinari

Partecipa in modo discontinuo alle attività didattiche

Non sempre ha cura del materiale proprio e dell'ambiente scolastico.

Non sempre rispetta i tempi della vita scolastica (ricreazione, pause, consegna

delle giustificazioni delle assenze).

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65

Insufficiente

COLLABORARE E PARTECIPARE (interazione nel gruppo,

disponibilità al confronto e rispetto dei diritti altrui)

Si rapporta con difficoltà con compagni e adulti

Non sa gestire la conflittualità

Partecipa con scarso interesse alle attività di gruppo proposte

Non rispetta i diversi punti di vista e ruoli altrui

AGIRE IN MODO AUTONOMO E RESPONSABILE(assolvere gli

obblighi scolastici e rispettare le regole)

Frequenta saltuariamente le lezioni

Assolve in modo irregolare gli obblighi scolastici

Non porta a termine i lavori assegnati

Non rispetta le regole previste dal Regolamento d’Istituto.

Non ha interiorizzato le regole della convivenza democratica

Ha avuto richiami e sanzioni disciplinari

Partecipa in modo estremamente discontinuo alle attività didattiche

Non ha cura del materiale proprio e dell'ambiente scolastico.

Non rispetta i tempi della vita scolastica (ricreazione, pause, consegna delle

giustificazioni delle assenze).

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66

Scelte conseguenti alle previsioni di cui alla legge 107/15

commi Pagina

Finalità della legge e compiti della scuola 1-4 64

Fabbisogno di organico di posti comuni e di sostegno 5 40

Fabbisogno di organico di posti di potenziamento 5 43

Fabbisogno di organico di personale ATA 14 42

Fabbisogno di attrezzature ed infrastrutture materiali 6 66

Obiettivi prioritari adottati dalla scuola fra quelli indicati dalla legge 7 65

Scelte di gestione e di organizzazione 14 45

Educazione alle pari opportunità e prevenzione della violenza di genere 15-16 66

Azioni coerenti con il piano nazionale scuola digitale 56-59 67

Didattica laboratoriale 60 68

Formazione in servizio docenti 124 70

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Finalità della legge e compiti della scuola

(commi 1-4 legge 107/2015)

La legge 107/2015 dà piena attuazione all’autonomia scolastica di cui all’art. 21 della L.59/97 per affermare:

•il ruolo centrale della scuola nella societàdella conoscenza

•innalzare i livelli di istruzione e le competenze delle studentesse e degli studenti

•per contrastare le disuguaglianze

•per prevenire la dispersione scolastica

•per realizzare una scuola aperta

•per garantire il diritto allo studio, le pari opportunitàdi successo formativo e istruzione permanente

Per queste finalità le Istituzioni Scolastiche effettuano la Programmazione triennale dell’offerta formativa

garantendo:

•la partecipazione alle decisioni degli organi collegiali

•organizzazione flessibile, efficienza ed efficacia del servizio

•introduzione di tecnologie innovative

•coordinamento con il contesto territoriale

•la piena realizzazione del curricolo

•la valorizzazione della comunità professionale

•il metodo cooperativo

•la libertà di insegnamento

•l’interazione delle famiglie e il territorio

Per queste finalità le Istituzioni Scolastiche effettuano la Programmazione triennale dell’offerta formativa

utilizzando la flessibilità didattica organizzativa di cui al DPR 275/99 attraverso:

a)articolazione modulare del monte orario delle discipline

b)potenziamento del tempo scuola oltre i quadri orari

c)programmazione plurisettimanale e flessibile dell’orario del curricolo e delle singole discipline anche

mediante l’articolazione del gruppo classe.

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Obiettivi prioritari adottati dalla scuola fra quelli indicati dalla legge

(comma 7 legge 107/2015)

Il Collegio dei docenti ha deliberato di adottare una serie di obiettivi prioritari e trasversali, riportati

nell’Atto di Indirizzo del Dirigente Scolastico del 5/10/2015 Prot. n. 4018/C27 e come descritti nel comma 7

della legge 107/2015 che identificano la vision e la mission dell’Istituzione Scolastica: essi accompagnano e

supportano le priorità e gli obiettivi emersi dal Rapporto di Autovalutazione e sui quali si articola il Piano di

Miglioramento. Con l’adozione di questi obiettivi formativi prioritari si vuole dare seguito ai commi 1, 2, 3,

4 della legge stessa.

Gli obiettivi formativi prioritari sono:

a) Valorizzazione e potenziamento delle competenze linguistiche, con particolare riferimento all’italiano

nonché alla lingua inglese e ad altre lingue dell’Unione Europea, anche mediante l’utilizzo della metodologia

CLIL;

b) Potenziamento delle competenze matematico – logiche e scientifiche;

d) sviluppo delle competenze in materia di cittadinanza attiva e democratica attraverso la valorizzazione

dell’educazione interculturale e alla pace, il rispetto delle differenze e il dialogo tra le culture, il sostegno

dell’assunzione di responsabilità nonché della solidarietà e della cura di beni comuni della consapevolezza

dei diritti e dei doveri;

e) sviluppo di comportamenti responsabili ispirati alla conoscenza e al rispetto della legalità, della

sostenibilità ambientale, dei beni paesaggistici, del patrimonio e delle attività culturali;

f) alfabetizzazione all’arte, alle tecniche e ai media di produzione e diffusione delle immagini;

h) sviluppo delle competenze digitali degli studenti con particolare riguardo all’utilizzo critico e consapevole

dei social network e dei media;

l) prevenzione e contrasto della dispersione scolastica, di ogni forma di discriminazione e del bullismo, anche

informatico; potenziamento dell’inclusione scolastica e del diritto allo studio degli alunni con bisogni

educativi speciali attraverso percorsi individualizzati e personalizzati anche con il supporto e la

collaborazione dei servizi socio-sanitari ed educativi del territorio e delle associazioni di settore e

l’applicazione delle linee di indirizzo per favorire il diritto allo studio degli alunni adottati, emanate dal MIUR

il 18 dicembre 2014;

r) alfabetizzazione e perfezionamento dell’italiano come lingua seconda attraverso corsi e laboratori per

studenti di cittadinanza o di lingua non italiana, da organizzare anche in collaborazione con gli enti locali e il

terzo settore, con l’apporto delle comunità di origine, delle famiglie ed eventualmente dei mediatori

culturali;

s) definizione di un sistema di orientamento.

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Fabbisogno di attrezzature ed infrastrutture materiali

(comma 6 legge 107/2015)

Tutti i plessi dell’Istituto sono dotati di Lavagne Interattive Multimediali in tutte le classi e di un laboratorio

di informatica, tutti acquisiti tramite progetti PON. Dal punto di vista delle infrastrutture in senso stretto, la

scuola però non possiede un’aula docenti, né una palestra né un’aula o uno spazio per attività comuni.

Educazione alle pari opportunità e prevenzione della violenza di genere

(comma 15-16 legge 107/2015)

Il comma 16 della legge 107/2015 prevede che “Il piano triennale dell'offerta formativa assicura

l'attuazionedei principi di pari opportunità promuovendo nelle scuole di ogniordine e grado l'educazione

alla parità tra i sessi, la prevenzionedella violenza di genere e di tutte le discriminazioni, al fine

diinformare e di sensibilizzare gli studenti, i docenti e i genitorisulle tematiche indicate dall'articolo 5,

comma 2, del decreto-legge14 agosto 2013, n. 93, convertito, con modificazioni, dalla legge 15ottobre

2013, n. 119 (…)”

L’Istituto ha dato seguito a quanto disposto dalla legge mettendo in atto un progetto con durata

pluriennale, denominato Alma, svolto a seguito di protocollo d’intesa firmato con associazioni del territorio,

tra cui il Centro Antiviolenza “Nesea”, che trova spazio all’interno del progetto Educare alla legalità e alla

cittadinanza(P 6). Il progetto prevede una serie di incontri tra gli alunni della scuola secondaria di primo

grado (in orario antimeridiano) e i loro genitori (in orario pomeridiano). Inoltre, sempre all’interno del

progetto Educare alla legalità e alla cittadinanza (P 6), sono previste azioni di supporto alla prevenzione

della violenza di genere e delle discriminazioni, tramite incontri frequenti tra gli alunni, le Forze dell’Ordine,

Associazioni del territorio.

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Azioni coerenti con il Piano Nazionale Scuola Digitale

(comma 56-59 legge 107/2015)

Il Piano Nazionale Scuola Digitale è una delle linee di azione più ampie della legge 107.

Il Piano è stato presentato il 30 ottobre 2015 anche se il relativo Decreto Ministeriale (n. 851) reca la data

del 27 ottobre. Esso prevede tre grandi linee di attività:

- miglioramento dotazioni hardware

- attività didattiche

- formazione insegnanti

Inoltre, con nota 17791 del 19 novembre, è stato disposto che ogni scuola dovrà individuare entro il 10

dicembre un “animatore digitale”, incaricato di promuovere e coordinare le diverse azioni.

Tutta la documentazione e la normativa relative al Piano si trovano al seguente indirizzo:

http://www.istruzione.it/scuola_digitale/

A seguito della nota 17791 del 19 novembre è stata individuata una docente, la prof.ssa Katia Rita Palmeri

all’interno dell’Istituzione Scolastica con la funzione di animatore digitale. La docente avrà il compito di

seguire, per il prossimo triennio,il processo di digitalizzazione del 2°I.C. “Orso Mario Corbino”. Suo sarà il

compito di organizzare attività e laboratori, di individuare soluzioni tecnologiche e metodologiche

innovative da portare nel proprio istituto e di lavorare per la diffusione di una cultura digitale condivisa.

La docente, con notevole esperienza nel campo delle tecnologie, funzione strumentale area 2 (sostegno al

lavoro dei docenti) è stata segnalata sull’apposita piattaforma e nominata con decreto del dirigente del 17

dicembre 2015. Allo stesso modo, è stato nominato il cosiddetto team per l’innovazione, composto da tre

docenti.

Per quanto riguarda la formazione dei docenti e del personale ATA, l’imminente digitalizzazione di tutto il

sistema di gestione delle attività di segreteria comporterà una attività di formazione mirata all’acquisizione

delle competenze necessarie a questa innovazione. Si rimanda al piano di formazione che è pubblicato a

pag.26.

È stato inoltre elaborato il piano triennale Scuola Digitale che programma le azioni relative al PNSD nell’arco

del triennio considerato da questo PTOF.

Dall’anno 2016/2017verranno poste in atto le azioni relative al suddetto Piano Triennale Scuola Digitale,

che può essere consultato tra le attività progettuali a pag.37, P10.

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La Didattica laboratoriale(comma 60 legge 107/2015)

Nella scuola dell'autonomia e delle competenze è sempre più sentita l'esigenza di organizzare dei percorsi di studio in cui l'organizzazione scolastica sia resa flessibile. Uno degli aspetti fondamentali di tale flessibilità riguarda il modo di organizzare il tempo e le forme dell'insegnamento per renderli sempre più vicini alle modalità e ai ritmi di apprendimento degli allievi. La scuola intesa come laboratorio è il luogo in cui non solo si elaborano i saperi, ma anche un insieme di opportunità formative per produrre nuove conoscenze e sviluppare nuove competenze. In questa prospettiva l'azione educativa si sposta dall'insegnamento all'apprendimento, cioè ai processi del "far apprendere" e del riflettere sul fare, allo scopo di rendere gli allievi consapevoli dei processi che vivono.

Nella prospettiva del disegno di riforma della scuola, la presenza dei laboratori è particolarmente

sottolineata sia nel ciclo primario, sia nella scuola secondaria proprio per la funzionalità di tali attività

formative nello sviluppo e nel consolidamento di conoscenze e competenze previste dagli ordinamenti e

utili al cittadino e al professionista di oggi.

La didattica laboratoriale ha il vantaggio di essere facilmente inseribile in tutti gli ambiti disciplinari, dai

campi di esperienza della scuola dell'infanzia alle materie delle scuole secondarie. Nel laboratorio, infatti, i

saperi disciplinari diventano strumenti per verificare le conoscenze e le competenze che ciascun allievo

acquisisce per l'effetto dell'esperienza di apprendimento nel laboratorio.

La didattica laboratoriale comporta per i docenti una continua e attenta analisi disciplinare centrata sulle

seguenti quattro dimensioni della conoscenza:

- Dichiarativa (che cosa)

- Procedurale (come)

- Sensoriale (perché)

- Comunicativa (linguaggi)

La didattica laboratoriale richiede che:

- Si operi in piccolo gruppo

- Si verifichi una forte interattività fra insegnante e allievi e fra gli allievi stessi

- L'apprendimento sia cooperativo e condiviso

- La mediazione didattica si intrecci con l'operatività degli allievi

Il Laboratorio così inteso diventa un elemento di organizzazione del curricolo formale di ciascun allievo:

esso può essere collocato all'inizio di un percorso o al suo interno o alla sua conclusione a seconda della

funzione.

Progettare attività di laboratorio non deve essere visto come un vezzo o un’attività episodica, ma deve

nascere dall'esigenza di promuovere nei ragazzi competenze più complesse, tipiche di una cultura moderna

che riguardano ad esempio il prendere decisioni in condizioni di incertezza, il relazionarsi con culture

diverse, l'orientarsi in un mondo confuso, l'essere attrezzati in relazione all'acquisizione e alla gestione del

sapere, possedere un pensiero progettuale.

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Un laboratorio quindi:

- Risponde in modo vistoso ai bisogni del ragazzo, nel senso che il rapporto tra il progetto e il "guadagno"

che ne trae il ragazzo non ha bisogno di spiegazioni.

- Consente al ragazzo di praticare le competenze che lo abilitano all'essere cittadino (organizzazione di un

gruppo di lavoro, assegnazione e assunzione di un compito di realtà, definizione di un prodotto legato al

compito di realtà).

- Consente di imparare facendo, più motivante del prima studia e poi applica.

- Consente di acquisire un metodo di lavoro personale.

- Non è centrato solo su un tipo di intelligenza ma articolato per livelli di complessità, su cui i ragazzi

possono situarsi per rispondere senza omologarsi.

Sono presenti progetti che implicano la didattica laboratoriale, in particolare P1, P4, P9.

Tutti i docenti dell’Istituto inizieranno un percorso triennale sulla didattica per competenze e quindi sulla

didattica laboratoriale, come previsto dal Piano per la Formazione degli Insegnanti.

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Piano formazione insegnanti(comma 124 legge 107/2015)

L’aggiornamento professionale dei docenti e del personale che opera nella scuola è un importante elemento

di qualità nel servizio scolastico; esso rappresenta una leva strategica per lo sviluppo e la crescita culturale

dell’istituzione scolastica. Il Collegio dei docenti, sulla base delle indicazioni contenute nella L.107/2015

comma 12, ritiene indispensabile proporre alcuni progetti di formazione ed aggiornamento finalizzati

all’arricchimento professionale, alla realizzazione di una scuola sempre più adeguata ai bisogni ed alle

esigenze della società. I docenti faranno, anche, autoaggiornamento. Nel corso del triennio di riferimento

l’Istituto scolastico si propone l’organizzazione delle seguenti attività formative, che saranno specificate nei

tempi e modalità nella programmazione dettagliata per anno scolastico per un totale minimo annuo di 20

ore per ogni singola unità di personale (docente e non docente):

Anno scolastico Attività formativa Personale coinvolto Priorità strategica correlata

2016 – 2017 2017 – 2018 2018- 2019

Progettare per competenze e curricolo verticale

Docenti della scuola e delle scuole in rete.

Promuovere l’elaborazione di un curricolo verticale tra i vari gradi di scuola. Promuovere attività didattiche tra i vari gradi scolastici e in particolare tra le classi ponte

2016 – 2017 2017 – 2018 2018- 2019

Pedagogia speciale e legislazione per l’integrazione delle diversità

Docenti, collaboratori scolastici, assistenti amministrativi della scuola

Potenziare le attività di formazione ed aggiornamento dei docenti sulle metodologie per la didattica inclusiva di alunni diversabili, DSA e BES.

2016 – 2017 2017 – 2018 2018- 2019

Utilizzo delle nuove tecnologie informatiche nella didattica e nell’amministrazione scolastica

Docenti della scuola e personale ATA

Migliorare e potenziare le competenze di tutto il personale alla luce delle nuove tecnologie e della dematerializzazione

2016 – 2017 2017 – 2018 2018- 2019

La valutazione degli apprendimenti

Docenti della scuola e delle scuole in rete.

Elaborazione del curricolo verticale tra i vari gradi di scuola. Introdurre prove di valutazione standardizzate e per classi parallele.

2016 – 2017 2017 – 2018

Lo stato giuridico del personale della scuola

Docenti della scuola, collaboratori scolastici, assistenti amministrativi.

Sensibilizzare e rafforzare la coscienza e il ruolo professionale.

2016 – 2017 2017 – 2018 2018- 2019

La sicurezza nella scuola. Tutto il personale della scuola.

Migliorare le competenze e le conoscenze dei lavoratori in materia di prevenzione e gestione dei rischi e dei pericoli e nel campo del primo soccorso.

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SCELTE PROGETTUALI E ATTIVITÀ AD ESSE CORRELATE2

SCHEDA DI PROGETTO P 1

Progetto Mat…itaElaborato in esito al processo di Autovalutazione

Denominazione progetto Mat…ita

Priorità cui si riferisce Riduzione della variabilità dei risultati delle prove standardizzate tra le classi

partecipanti alle prove INVALSI

Traguardo di risultato Rientrare nella media nazionale con i risultati delle prove di italiano e di

matematica predisposte dal SNV Invalsi

Obiettivo di processo Sperimentare percorsi didattici per ricostruire il percorso metodologico e

disciplinare funzionale allo sviluppo delle competenze delle discipline

Situazione su cui interviene Assicurare il successo formativo di ciascun studente al fine di superare le carenze disciplinari evidenziate e permettere di consolidare le competenze disciplinari in uscita; sperimentare percorsi didattici per ricostruire il percorso metodologico e disciplinare funzionale allo sviluppo delle competenze delle discipline; potenziare le competenze linguistiche e le abilità di lettura e comprensione del testo con l'uso delle tecnologie, molto presenti nell'Istituto; migliorare le pratiche di progettazione agendo sui processi cognitivi propri di italiano e matematica. Monitorare i progressi degli alunni tramite schede di misurazione.

Attività previste Il percorso prevede lo sviluppo di alcune conoscenze e abilità personali che possano facilitare la maturazione di competenze disciplinari. Il progetto MAT…ITA è finalizzato a migliorare le competenze di base di italiano e matematica degli alunni, con attività di recupero e consolidamento basate sulla metodologia del cooperativelearning per quegli alunni che manifestano carenze e difficoltà in ambito linguistico e logico-matematico, poiché le complessità della vita di classe non consentono sempre di poter dare ad ogni singolo allievo un insegnamento individualizzato.

Risorse finanziarie necessarie Il progetto era stato presentato, ma non approvato, per la selezione e il finanziamento di iniziative progettuali per la definizione e attuazione dei Piani di Miglioramento elaborati in esito al processo di Autovalutazione ma il finanziamento non stato concesso. Verrà quindi svolto a costo zero, dalle docenti di potenziamento e dai docenti curriculari con flessibilità, metodologia a classi aperte, in orario antimeridiano.

Risorse umane (ore) / area Un calcolo non esaustivo prevede circa 300 ore di attività. Verranno impegnate le docenti di potenziamento per la scuola primaria e la docente di potenziamento della classe A043; le docenti delle classi seconde e quinte della scuola primaria e i docenti di italiano matematica della scuola secondaria di primo grado.

Indicatori utilizzati Verranno confrontati i risultati delle prove INVALSI dei vari anni scolastici

Valori / situazione attesi Rientrare nella media nazionale con i risultati delle prove di italiano e di

matematica predisposte dal SNV Invalsi

2I progetti qui elencati vanno considerati come dei grandi contenitori all’interno dei quali vanno inseriti le varie attività progettuali rivolte ai vari

ordini di scuola.

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SCHEDA DI PROGETTO P 2

Orientamento

Denominazione progetto Orientamento P2

Priorità cui si riferisce Monitoraggio a distanza nell’ambito degli alunni iscritti alla scuola del

secondo ciclo

Traguardo di risultato Rientrare nella media del successo formativo a livello provinciale e

nazionale con gli esiti degli alunni nella scuola del secondo ciclo

Obiettivo di processo Raccogliere in modo sistematico dati oggettivi sugli esiti degli alunni nel

passaggio dal primo ciclo alla scuola del secondo ciclo

Situazione su cui interviene Attualmente, il 30% degli studenti diplomati che si iscrivono a corsi universitari abbandona gli studi senza sostenere esami. La media dei crediti CFU conseguiti nei primi due anni da coloro che sostengono esami è di 40 rispetto ai 120 teorici ed ai 70 effettivi medi.

Attività previste Cicli di incontri ciascuno indirizzati agli studenti di terza e tenuti da docenti interni ed ex-alunni dell’Istituto. Corsi di approfondimento in Italiano e Matematica, destinati al consolidamento dei fondamenti per gli alunni con maggiori difficoltà. Somministrazione di test orientativi. Apertura di uno sportello di orientamento rivolto anche ai genitori.

Risorse finanziarie necessarie Non sono previsti costi.

Risorse umane (ore) / area Eventuali corsi di approfondimento saranno tenuti da docenti appartenenti all’organico di potenziamento come parte del proprio orario di servizio e il resto delle attività saranno svolte dalla docente funzione strumentale come parte del suo incarico. Non sono previsti costi.

Altre risorse necessarie Le normali dotazioni didattiche e di laboratorio già esistenti a scuola.

Indicatori utilizzati Risultati conseguiti nel corso dei primi due anni da parte degli studenti che si iscrivono alla scuola secondaria superiore.

Stati di avanzamento Al termine del primo anno, il 75% degli studenti ha conseguito la promozione all’anno successivo senza sospensione del giudizio o eventuali ripetenze.

Valori / situazione attesi Al termine del secondo anno scolastico (giugno 2018), il 90% degli studenti ha conseguito la promozione all’anno successivo senza sospensione del giudizio o eventuali ripetenze.

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SCHEDA DI PROGETTO P 3

Sport di Classe

Progetto Nazionale promosso dal MIUR e dal CONI

Denominazione progetto Sport di classe

Priorità cui si riferisce Fare in modo che tutti gli alunni abbiano la possibilità di raggiungere il

successo formativo creando ambienti adeguati per tutti, sviluppando le

abilità motorie nella scuola primaria

Altre priorità (eventuale) Fare in modo che tutti gli alunni abbiano la possibilità di raggiungere il successo formativo

Situazione su cui interviene Sport di Classe è un progetto, promosso e realizzato dal Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca e dal Coni, che si offre al mondo della scuola quale risposta concretae coordinata all’esigenza di diffondere l’educazione fisica fin dalla primaria per favorire i processi educativi e formativi delle giovani generazioni.

Attività previste Nello specifico, il modello di intervento delineato ha l’obiettivo di

coinvolgere tutte le classi dalla 1^ alla 5^; coprire l’intero anno scolastico;

promuovere l’adozione delle 2 ore settimanali di attività motoria nella

scuola primaria; promuovere i valori educativi dello sport e motivare le

giovani generazioni all’attività motoria e fisica

Risorse finanziarie necessarie Nessun costo previsto

Risorse umane (ore) / area 2 ore settimanali di attività motoria per ogni classe della scuola primaria dell’Istituto. Saranno coinvolti tutti i docenti della scuola primaria e il tutor sportivo che verrà nominato.

Altre risorse necessarie La scuola non dispone di palestre o spazi per l’attività fisica. Verranno utilizzati gli spazi esterni e il materiale sportivo in possesso della scuola

Indicatori utilizzati Numero di alunni coinvolti nei Giochi di primavera e di fine anno

Valori / situazione attesi Partecipazione attiva ai Giochi di primavera e di fine annodel 100 % degli alunni della scuola primaria

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SCHEDA DI PROGETTO P 4

GIOCHI MATEMATICI: L’arte del Problem Solving

Denominazione progetto GIOCHI MATEMATICI: L’arte del Problem Solving

Priorità cui si riferisce Riduzione della variabilità dei risultati delle prove standardizzate di

matematica tra le classi partecipanti alle prove INVALSI

Traguardo di risultato Rientrare nella media nazionale con i risultati delle prove di matematica

predisposte dal SNV Invalsi

Obiettivo di processo Sperimentare percorsi didattici per ricostruire il percorso metodologico e

disciplinare funzionale allo sviluppo delle competenze dellamatematica

Altre priorità Appassionare gli alunni allo studio della matematica utilizzando l’aspetto ludico come strumento che renda tale disciplina accattivante

Situazione su cui interviene Alunni della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado

Attività previste Sondaggio fra gli alunni interessi per eventuale adesione al progetto; prova di preselezione in orario curriculare, premiazione dei primi classificati dell’Istituto.

Risorse finanziarie necessarie 3.000 € per lo svolgimento di tutte le attività dal Fondo di istituto

Risorse umane (ore) / area Due docenti di scuola secondaria di primo grado e una docente di scuola primaria. Verranno supportati da docenti di potenziamento della scuola primaria, che non verranno retribuiti.

Altre risorse necessarie LIM, laboratori e videoproiettori (già disponibili)

Indicatori utilizzati Risultati dei giochi Matematici e dei giochi d’Autunno

Valori / situazione attesi Il miglioramento degli alunni nelle capacità logico matematiche, oltre a implementare i risultati nelle prove sopra citate porterà al miglioramento individualizzato delle prove di matematica INVALSI

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SCHEDA DI PROGETTO P 5

Valorizzazione e tradizioni del territorio

Denominazione progetto Valorizzazione e tradizioni del territorio

Altre priorità (eventuale) alfabetizzazione all’arte, alle tecniche e ai media di produzione e

diffusione delle immagini;

Situazione su cui interviene Il progetto mira alla valorizzazione del territorio e al recupero delle tradizioni tipiche del paese. Augusta è una città che si sta estendendo verso la periferia e le zone extra urbane e le nuove generazioni – che abitano in queste zone di espansione, dove è localizzata anche la scuola – conoscono poco delle antiche tradizioni e dei valori.

Attività previste Il progetto verrà suddiviso in due parti: - valorizzazione del territorio a livello culturale e artistico; - recupero delle tradizioni popolari e degli antichi mestieri Il progetto mira anche ad uno scambio inter-generazionale tra gli alunni, le famiglie, gli esperti (Commissione Comunale storia Patria), gli enti locali e il territorio.

Risorse finanziarie necessarie Nessuna spesa prevista

Risorse umane (ore) / area Non sono previsti costi per il progetto, poiché verrà gestito principalmente, oltre che dalla docente che lo ha proposto e realizzato, anche dalla docente di potenziamento per la classe di concorso A028. Il progetto è svolto in stretta collaborazione con la commissione Comunale di Storia Patria e l’Associazione UNITRE.

Altre risorse necessarie LIM, registratore, videocamera, macchina fotografica, carte da disegno, colori

Indicatori utilizzati Per documentare in maniera più chiara il progetto, saranno effettuate registrazioni audio e video sia in itinere che durante la realizzazione finale. Tali registrazioni potranno essere utili anche come elemento di verifica e di archivio per gli enti competenti (Territorio e Beni Ambientali e Culturali)

Valori / situazione attesi Rafforzamento delle conoscenze relative alle tradizioni, alla cultura, ai valori relativi al proprio territorio di appartenenza

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SCHEDA DI PROGETTO P 6

Progetto Educare alla legalità e alla cittadinanza

Denominazione progetto Educare alla legalità e alla cittadinanza

Priorità cui si riferisce Acquisire piena coscienza e consapevolezza del valore della persona umana, dei comportamenti corretti all’interno della società civile, delle fondamentali norme di convivenza civile e democratica e, contestualmente, saper esaminare criticamente la realtà per prendere coscienza degli atteggiamenti illegali e contribuire a combatterli e a neutralizzarli

Altre priorità (eventuale) Educazione alla legalità democratica, alla cittadinanza responsabile, al rispetto dell’altro, delle norme e del patrimonio civile e ambientale

Situazione su cui interviene La scuola, nel suo insieme, è legalità: non è un “momento”, seppure importante, della vita dei ragazzi, ma è il luogo dove ci si confronta con gli altri, dove bisogna rispettare delle regole ed avere una precisa condotta, è l’istituzione all’interno della quale si deve diffondere la cultura della legalità e della convivenza civile e democratica.

Attività previste Incontri con le Forze dell’Ordine, con Associazioni del Territorio che possano contribuire alla pianificazione di adeguati interventi didattici ed operativi. Svolgimento del progetto Alma per la prevenzione delle discriminazioni e la comprensione delle diversità

Risorse finanziarie necessarie Il progetto viene svolto in orario curriculare con il supporto della funzione strumentale area 3 e con la partecipazione di tutti i docenti.

Risorse umane (ore) / area Il progetto è trasversale per tutti gli ordini di scuola e tutte le discipline e si svolge su tutto l’anno scolastico. Non sono previsti costi.

Altre risorse necessarie LIM, laboratorio, video proiettore

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SCHEDA DI PROGETTO P 7

Progetto Musica Viva

Denominazione progetto Musica Viva

Priorità cui si riferisce alfabetizzazione all’arte, alle tecniche e ai media di produzione e

diffusione delle immagini

Situazione su cui interviene l’obiettivo primario di far crescere un’ampia e impressa immagine mentale dei fatti musicali relazionata e relazionabile con motivate acquisizioni storiche e culturali che induca gli alunni a prendere coscienza non solo della loro appartenenza ad una tradizione culturale, ma fornisca loro anche gli strumenti per la conoscenza, il confronto ed il rispetto di altre tradizioni culturali e religiose. L’efficacia delle iniziative proposte assumerà un valore permanente nella vita di ciascuno, nella misura in cui si riuscirà a contribuire alla crescita” linguistica” dei ragazzi ai fini della loro maturazione espressiva e comunicativa, dello sviluppo della propria identità in rapporto alla realtà linguistico/sonora e della partecipazione attiva alle esperienze musicali proposte

Attività previste Promozione di attività di concerti, di opere musicali e di performance a scuola con la partecipazione attiva degli alunni e la collaborazione di musicisti del territorio. Lezioni propedeutiche all’ascolto; visite a luoghi importanti dal punto di vista musicale; lezioni – incontri con operatori del mondo musicale

Risorse finanziarie necessarie Costi previsti per materiali, viaggi, abbonamenti, o qualunque altra cosa che richieda pagamenti o rimborsi. È stato presentato un progetto al MIUR – ancora in attesa di approvazione -a seguito di bando specifico. In caso di approvazione, verranno finanziati con le risorse destinate, in caso contrario i costi verranno rimodulati e finanziati con risorse della scuola e autofinanziamento da parte delle famiglie o sponsorizzazioni.

Risorse umane (ore) / area Docenti di educazione musicale e strumento musicale interni alla scuola. Docenti di potenziamento

Altre risorse necessarie Laboratori di informatica, LIM, videoproiettore, strumenti musicali (già presenti nell’Istituzione Scolastica)

Indicatori utilizzati Gli indicatori di risultato sono i seguenti: - N. di alunni che hanno beneficiato delle azioni di progetto e sono

stati positivamente sensibilizzati a promuovere, con i propri comportamenti, una società in cui la convivenza civile, la cittadinanza attiva e la legalità siano valori fondanti

- N. di genitori che hanno partecipato all’attività laboratoriale - N. di docenti e dirigenti scolastici che hanno partecipato alle attività - N. di persone raggiunte dall’azione di disseminazione dei risultati - N. di schede/griglie per la valutazione compilate - N. di verbali di coordinamento - N. di articoli e news pubblicate sui siti web, testate giornalistiche

online e blog - N. di aziende/associazioni coinvolte per la realizzazione delle visite

guidate - Livello di consapevolezza acquisito dai giovani beneficiari diretti

rispetto alla tematica del progetto

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SCHEDA DI PROGETTO P 8

Avviamento alla pratica sportiva

Denominazione progetto Avviamento alla pratica sportiva

Obiettivi specifici Miglioramento,consolidamento e potenziamento delle capacità psicofisiche e delle competenze pre-sportive e sportive

Situazione su cui interviene Nel corso degli anni alcune attività proposte nel POF di questo istituto sono state svolte grazie all’istituzione del Centro Sportivo Scolastico. Finora, il 70% degli alunni della scuola secondaria di primo grado ha partecipato alle attività sportive proposte; nel corso dei prossimi anni l’obiettivo generale sarà quello di avviare alla sperimentazione della pratica sportiva una buona parte degli alunni che ancora manca all’adesione.

Attività previste La preparazione di base e le relative gare d’istituto permetteranno agli alunni di partecipare alle attività scelte dalla scuola tra quelle proposte dal M.I.U.R. Le attività che rappresenteranno la base delle proposte sportive saranno atletica leggera, corsa campestre, pallavolo, tennis tavolo, ginnastica artistica e calcio a 5.

Risorse finanziarie necessarie Risorsa erogata dal MIUR all’interno del MOF per la retribuzione delle attività complementari di educazione fisica

Risorse umane (ore) / area Circa 105 ore annue. Il progetto verrà svolto dalle docenti interne di educazione fisica A030 e dai docenti di sostegnoabilitate all’insegnamento di attività motoria

Altre risorse necessarie Materiale e attrezzature sportive già presenti in istituto

Indicatori utilizzati Attraverso un monitoraggio in ingresso, in itinere e finale si verificherà la qualità del progetto secondo i seguenti indicatori: partecipazione; miglioramento delle capacità motorie; comportamento; stile di vita.

Stati di avanzamento Aumento del 10% annuo di alunni che partecipano alle attività sportive

Valori / situazione attesi Ci si attende, al termine del triennio, di avviare alla sperimentazione della pratica sportiva tutti gli alunni che allo stato attuale manca all’adesione

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SCHEDA DI PROGETTO P 9

Ariel : agire ricercare imparare nelle esperienze di laboratorio

organizzazione di attività laboratori ali nella scuola dell’infanzia

Denominazione progetto Ariel agire ricercare imparare nelle esperienze di laboratorio

Priorità cui si riferisce Sviluppo delle competenze di base nella prospettiva della frequenza della scuola primaria

Altre priorità (eventuale) Tutti gli obiettivi formativi prioritari scelti dal collegio Docenti

Situazione su cui interviene Sul versante educativo didattico il progetto si inserisce pienamente nel Curricolo Verticale dell’Istituto proponendo analoghi itinerari di sviluppo delle competenze in continuità nei tre ordini scolastici

Attività previste Laboratori diversificati intesi come momenti di trasversalità per le attività programmate tali da coinvolgere tutti i campi di esperienza per il raggiungimento di obiettivi comuni attraverso attività inter esperenziali

Risorse finanziarie necessarie 15 h di coordinamento e preparazione (€ 17.50 x h) per ogni docente (4 docenti) impegnata nel progetto.

Risorse umane (ore) / area Orario regolare di lezione per tre anni scolastici. Saranno impegnate le docenti di sezione, con l’estensione a tutte le docenti della scuola dell’infanzia.

Altre risorse necessarie LIM, video proiettori, laboratorio multimediale – già presenti nell’Istituto

Indicatori utilizzati Sviluppo delle competenze dei bambini relativi ai singoli campi di esperienza documentati su apposite griglie individuali di registrazione delle tappe

Stati di avanzamento Il progetto si articola su tre anni. Al termine di ogni anno scolastico, le docenti verificheranno la ricaduta sulla crescita e sullo sviluppo delle competenze dei bambini

Valori / situazione attesi Piena attuazione del Curricolo Verticale; in relazione all’intero percorso formativo dell’Istituto Comprensivo; potenziamento della dinamicità ed efficacia dell’azione formativa attraverso l’utilizzo delle specifiche professionalità di ciascuna insegnante del team. Miglioramento del confronto e della capacità relazionale tra le docenti, al fine di una maggiore ricaduta sull’efficacia dell’azione formativa e della crescita professionale, attraverso un percorso di autoformazione e di ricerca-azione.

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SCHEDA DI PROGETTO P 10

PIANO TRIENNALE SCUOLA DIGITALE

La legge 107 del 2015, al fine di sviluppare e di migliorare le competenze digitali degli studenti e di rendere la

tecnologia digitale uno strumento didattico di costruzione delle competenze in generale, stabilisce che a partire dal

2016 le istituzioni scolastiche promuovano, all'interno dei piani triennali dell'offerta formativa e in collaborazione con

il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, azioni coerenti con le finalità, i principi e gli strumenti previsti

nel Piano Nazionale per la Scuola Digitale (PNSD).

Il Piano Nazionale per la Scuola Digitale persegue i seguenti obiettivi:

a) realizzazione di attività volte allo sviluppo delle competenze digitali degli studenti;

b) potenziamento degli strumenti didattici e laboratoriali necessari a migliorare la formazione e i processi di

innovazione delle istituzioni scolastiche;

c) adozione di strumenti organizzativi e tecnologici per favorire la governance, la trasparenza e la condivisione

di dati, nonché lo scambio di informazioni tra dirigenti, docenti e studenti e tra istituzioni scolastiche ed

educative;

d) formazione dei docenti per l'innovazione didattica e sviluppo della cultura digitale per l'insegnamento,

l'apprendimento e la formazione delle competenze lavorative, cognitive e sociali degli studenti;

e) formazione dei direttori dei servizi generali e amministrativi, degli assistenti amministrativi e degli assistenti

tecnici per l'innovazione digitale nell'amministrazione;

f) potenziamento delle infrastrutture di rete;

g) valorizzazione delle migliori esperienze delle istituzioni scolastiche anche attraverso la promozione di una

rete nazionale di centri di ricerca e di formazione;

h) definizione dei criteri e delle finalità per l'adozione di testi didattici in formato digitale e per la produzione e

la diffusione di opere e materiali per la didattica, anche prodotti autonomamente dagli istituti scolastici.

L'azione #28 del Piano Nazionale Scuola Digitale assegna il coordinamento delle attività per il raggiungimento degli

obiettivi di cui sopra in ogni singola scuola all'animatore digitale, un docente che, insieme al dirigente scolastico e al

direttore amministrativo, avrà un ruolo strategico nella diffusione dell’innovazione a scuola. A questa figura di sistema

è affidato il compito di favorire il processo di digitalizzazione nelle scuole, nonché quello di diffondere politiche legate

all’innovazione didattica attraverso azioni di accompagnamento e di sostegno al Piano nazionale per la scuola digitale

sul territorio e attraverso la creazione di gruppi di lavoro che coinvolgano tutto il personale della scuola. L'animatore

digitale sarà affiancato nella sua azione di ricerca, sviluppo, sostegno e accompagnamento da un gruppo di docenti

costituenti il "Team per l'innovazione".

Il PNSD intende attivare un processo di innovazione dai vasti orizzonti che si pone legittimamente degli obiettivi

ambiziosi. Compito dell'istituzione scolastica è quello di mediare tra questi obiettivi generali, le progettualità già

avviate e le potenzialità esistenti, fissando degli obiettivi plausibili secondo un criterio di gradualità. Questo istituto,

pertanto, sulla base delle esperienze maturate, definisce il proprio piano digitale triennale, in ordine alle tre aree del

PNSD. La priorità assegnata ad ogni attività ne determina la posizione nella progettualità d'istituto sia in termini di

tempo che di investimento di risorse umane e materiali, nell'arco del triennio.

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AREA PROGETTAZIONE E STRUMENTI

Le azioni di quest'area del PNSD trattano delle condizioni che abilitano le opportunità della società dell’informazione e

mettono le scuole nelle condizioni di praticarle.

Obiettivi

Fornire a tutte le scuole le condizioni per l’accesso digitale alla società dell’informazione, garantendo a tutti il “Diritto

a Internet” e abilitare la didattica digitale.

Trasformare i laboratori scolastici in luoghi per l’incontro tra sapere e saper fare, ponendo al centro l’innovazione

promuovendo ambienti digitali flessibili.

Potenziare i servizi digitali scuola-famiglia-studente, per una scuola al territorio, completando la digitalizzazione

dell’amministrazione scolastica e della didattica.

AZIONI ATTIVITÀ’ PRIORITÀ

Accesso a internet

Cablaggio interno di

tutti gli spazi della

scuola.

Revisione/integrazione della rete Wifi dell'Istituto per la copertura

totale in tutti i plessi e di tutti gli ambienti.

Accesso alla rete d'istituto di tutto il personale della scuola con

device personali.

Creazione di punti comuni di accesso alla rete, aperti anche alle

famiglie.

Bassa avviata

Bassa avviata

Alta

Spazi e ambienti di

apprendimento per la

didattica digitale

integrata.

Laboratori per la

creatività e le

competenze chiave.

Creazione di ambienti di apprendimento innovativi, flessibili e

alternativi alla tipica classe scolastica, attrezzati tecnologicamente

per lo sviluppo della didattica laboratoriale e della creatività, del

saper fare, attraverso l'uso del digitale, del pensiero

computazionale, della robotica.

Ricerca di fondi pubblici e privati per incrementare la

strumentazione digitale in dotazione alla scuola.

Partecipazione ai bandi nazionali ed europei sulla base delle azioni

PNSD.

Media avviata

Alta

Media

Politiche attive per

ambienti digitali e BYOD

(Bring Your Own

Device).

Scenari e processi organizzativi per l’integrazione del mobile, degli

ambienti digitali e l’uso di dispositivi individuali a scuola (BYOD). Alta

Digitalizzazione

informativa e

amministrativa della

scuola.

Riorganizzazione del sito web d'istituto sulla base delle nuove

esigenze didattiche, tecnologiche, documentarie e informative

dettate dal PNSD.

Raccolta e pubblicizzazione sul sito in formato multimediale delle

attività svolte dalla scuola.

Media

Avviata

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Realizzazione di una comunità online con le famiglie e il territorio

attraverso servizi digitali che favoriscano la dematerializzazione del

rapporto scuola famiglia territorio.

Media avviata

Alta

Registri elettronici e

archivi cloud.

Attivazione a regime delle funzioni del registro elettronico utili alla

comunicazione interna ed esterna.

Produzione della pagella digitale.

Creazione di un repository online d'istituto per l'archiviazione e

condivisione di documentazione didattica (programmazioni,

relazioni, progetti, ecc.).

Utilizzo di spazi cloud per la condivisione di attività e diffusione di

buone pratiche didattiche.

Sviluppo di competenze e di una politica per la sicurezza dei dati

digitali e la protezione dell'identità digitale.

Bassa avviata

Bassa

Media

Alta

Media

AREA COMPETENZE E CONTENUTI

Le azioni si concentrano sul compito principale della scuola: fare buona didattica, rafforzare le competenze e gli

apprendimenti degli studenti.

Obiettivi

Definire una matrice comune di competenze digitali che ogni studente deve sviluppare e sostenere i docenti nel ruolo

di facilitatori di percorsi didattici innovativi. Innovare i curricoli scolastici.

Promuovere la creatività e il protagonismo degli studenti nel quadro della valorizzazione delle competenze chiave e

per la vita all’interno dei curricola scolastici.

Incentivare il generale utilizzo di contenuti digitali di qualità e promuovere innovazione, diversità e condivisione di

contenuti didattici e opere digitali.

AZIONI ATTIVITÀ’ PRIORITÀ

Una matrice comune

per le competenze

digitali degli studenti.

Promozione di attività didattiche per l'acquisizione di competenze di

alfabetizzazione civica del cittadino digitale su temi come l'e-safety,

educazione ai media e ai social network, cyberbullismo, qualità

dell'informazione, copyright e privacy.

Media

Costruzione di curricola

digitali e per il digitale.

Aggiornamento dei curricola verticali per la costruzione di

competenze digitali sia disciplinari che trasversali, pensati anche per

l'orientamento alle carriere digitali.

Alta

Sviluppo del pensiero Sviluppo del pensiero computazionale fin dalla scuola primaria, Alta

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computazionale fin dalla

primaria.

attraverso l'introduzione al coding digitale, al coding unplugged, alla

robotica educativa.

Partecipazione nell'ambito del progetto "Programma il futuro" a

Code Week e all'Ora di Coding (Settimana del PNSD) attraverso la

realizzazione di laboratori di coding aperti anche al territorio.

Alta

Aggiornamento del

curricolo di Tecnologia

alla scuola secondaria di

1° grado.

Introduzione del coding, della robotica educativa, del making, della

creatività e manualità. Alta

Uso degli ambienti on

line per la didattica.

Sperimentazione di

nuove soluzioni digitali

hardware e software.

Sperimentazione di nuovi ambienti di apprendimento come

piattaforme digitali scolastiche per la realizzazione di una didattica

laboratoriale con l'applicazione di nuove metodologie come la

flippedclassroom e il digitalstorytelling.

Utilizzo della Lim e dei tablet in possesso della scuola nella didattica.

Utilizzo delle espansioni digitali dei libri di testo.

Ricerca, selezione e utilizzo di software opensource sia per la

didattica che per la produzione.

Ricerca e creazione di video per la didattica selezionati dai docenti.

Ricerca e sperimentazione di soluzioni digitali anche opensource per

l'inclusione.

Alta

Bassa avviata

Bassa avviata

Bassa avviata

Bassa avviata

Media

Risorse educative aperte

(OER) e costruzione di

contenuti digitali.

Ricerca e utilizzo di risorse didattiche opensource e libere.

Creazione e condivisione di ebook e video utili alla didattica e alla

documentazione di eventi e progetti d'istituto.

Partecipazione a gare locali, nazionali ed europei.

Media

Alta

Media

AREA FORMAZIONE E ACCOMPAGNAMENTO

In quest'area il Piano individua nella formazione del personale, orientata all’innovazione didattica e aperta a quella

organizzativa, lo snodo cruciale per identificare nuove traiettorie, guardando alle pressanti richieste del presente in

termini di competenze, ma soprattutto interpretando quelle del futuro.

Obiettivi

Rafforzare la preparazione del personale in materia di competenze digitali, attraverso la formazione continua e

promuovendo il legame tra innovazione didattica e tecnologie digitali.

Innovare le forme di accompagnamento alle scuole e propagare l’innovazione all’interno della scuola.

Dare una dimensione territoriale al Piano Nazionale Scuola Digitale.

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Monitorare, a livello quantitativo e qualitativo, l’intero Piano e la sua attuazione.

AZIONI ATTIVITÀ PRIORITÀ

Modelli di lavoro in

team e di

coinvolgimento della

comunità.

Coordinamento con le figure di sistema: creazione di un gruppo di

lavoro composto dal Dirigente Scolastico, DSGA, Animatore Digitale,

Team per l’innovazione, referente digitale di plesso.

Formazione specifica per l'Animatore digitale, Dirigente Scolastico,

DSGA e il team dell'innovazione attraverso gli snodi formativi.

Alta

Media

avviata

Formazione in servizio

per l'innovazione

didattica e

organizzativa.

Formazione iniziale

sull'innovazione

didattica.

Formazione rivolta ai docenti sia interna che esterna attraverso gli

snodi formativi:

sperimentazione di metodologie didattiche innovative

attraverso l'uso di nuovi ambienti di apprendimento digitali

online per la realizzazione di una didattica laboratoriale con

l'applicazione di nuove metodologie come la flippedclassroom,

il digitalstorytelling e l'uso di strumenti digitali quali Lim, libri di

testo digitali, ebook, video, cloud;

pensiero computazionale fin dalla scuola primaria, attraverso

l'introduzione al coding digitale, al coding unplugged, alla

robotica educativa;

processi didattici per l’integrazione del mobile, degli ambienti

digitali e l’uso di dispositivi individuali a scuola (BYOD);

applicazioni utili, anche opensource, per l'inclusione;

uso di strumenti digitali per la realizzazione di test, verifiche,

web quiz, questionari, digitalstorytelling;

sviluppo di competenze sulla sicurezza dei dati digitali e la

protezione dell'identità digitale, l'e-safety, educazione ai media

e ai social network, cyberbullismo, qualità dell'informazione,

copyright e privacy.

Media avviata

Alta

Alta

Alta

Alta

Media

Creazione di reti e

consorzi sul territorio, a

livello nazionale e

internazionale.

Partecipazione a comunità di pratica in rete con altre scuole, enti e

attori digitali.

Partecipazione ad eventi e creazione di workshop aperti al

territorio, sulla cittadinanza digitale e sul pensiero computazionale.

Partecipazione a concorsi.

Bassa

Bassa

Media

Documentazione e

gallery del pnsd

Utilizzo di un repository online d'istituto per l'archiviazione e

condivisione di documentazione didattica, di attività e diffusione di

buone pratiche didattiche.

Media

Rendicontazione sociale.

Monitoraggio e valutazione, a livello quantitativo e qualitativo,

dell'attuazione e dei risultati del Piano triennale digitale.

Monitoraggio attività e rilevazione del livello di competenze digitali

acquisite.

Alta

Media

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SCHEDA DI PROGETTO P 11

Progetto “Scuola Sicura”

Denominazione progetto Progetto “Scuola Sicura”

Obiettivi specifici Avviare un percorso formativo per alunni docenti e personale ATA che promuova una coscienza civica fatta di competenze e di consapevole solidarietà intese a riconoscere e gestire situazioni di rischio/emergenza/pericolo

Situazione su cui interviene L’esigenza di sviluppare il progetto triennale “Scuola Sicura” nasce dalla volontà di raggiungere l’obiettivo del sapere che cosa fare in qualsiasi situazione d’emergenza, in termini sia di auto protezione che d’aiuto e soccorso verso gli altri. L’obiettivo primario è quello di formare la consapevolezza che ogni componente dell’Istituzione Scolastica, lavoratore o alunno, possa svolgere un ruolo partecipe e contribuire in prima persona alla tutela del patrimonio, della vita umana e alla riduzione dei rischi presenti nell’ambito del proprio contesto.

Attività previste Corsi di formazione specifici per tutto il personale della scuola; incontri – lezione per gli alunni da parte di personale della Protezione Civile locale. Corsi di primo soccorso per tutto il personale e per gli alunni con dimostrazioni pratiche.

Risorse finanziarie necessarie Fondi della scuola destinati alla sicurezza e alla formazione. Le attività del personale della Protezione Civile e della Croce Rossa Italiana sono a titolo gratuito

Risorse umane (ore) / area Tutto il corso dell’anno scolastico, per un triennio

Altre risorse necessarie Spazi interni ed esterni di tutti i plessi

Indicatori utilizzati Attraverso un monitoraggio in ingresso, in itinere e finale si verificherà la qualità del progetto secondo i seguenti indicatori: percezione dei rischi; miglioramento degli atteggiamenti in situazioni di pericolo; comportamenti; risultanze delle prove di evacuazione.

Stati di avanzamento Aumento del 10% annuo di alunni che partecipano alle attività sportive

Valori / situazione attesi Ci si attende, al termine del triennio, di aver migliorato tutti i comportamenti relativi alla prevenzione dei rischi di qualunque natura

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SCHEDA DI PROGETTO P 12

Progetto “Le lingue straniere, un passaporto per il mondo”

Denominazione progetto Progetto “Le lingue straniere, un passaporto per il mondo”

Obiettivi specifici Creare interesse e piacere verso l’apprendimento della lingua straniera;

Sviluppare la consapevolezza della lingua come strumento di

comunicazione; Sviluppare un’attitudine positiva nei confronti di altri

popoli e di altre culture.

Situazione su cui interviene Il progetto si pone l’obiettivo di motivare ed incoraggiare gli alunni a

conseguire futuri apprendimenti. La capacità di comunicare in lingua

straniera darà loro fiducia, favorendo il confronto e la condivisione di

culture diverse, nel pieno rispetto delle diversità, favorirà il miglioramento

dei rapporti interpersonali e comportamentali, nell’ottica di una sana e

consapevole convivenza civile. Inoltre l’utilizzo di molteplici canali

espressivi potenzierà l’uso delle nuove tecnologie.

Attività previste Tutti gli interventi saranno orientati al miglioramento e potenziamento

delle competenze disciplinari e del successo scolastico, attraverso

didattiche laboratoriali più innovative e accattivanti, l’utilizzo di laboratori

tecnologici e linguistici che possano meglio evidenziare la potenzialità

degli alunni. L’apprendimento sarà veicolato da attività di listening e pair-

work.

Risorse finanziarie necessarie Fondo d’Istituto o fondi PON FSE

Risorse umane (ore) / area Docenti interni all’Istituzione Scolastica, in possesso di titoli specifici per

l’insegnamento della lingua straniera

Altre risorse necessarie Acquisto di programmi per la LIM relativi all’insegnamento delle lingue

straniere

Indicatori utilizzati I risultati attesi dalla realizzazione di tale Progetto nella nostra scuola

riguarderanno: - innalzamento dei livelli di istruzione; - prevenzione

dell’abbandono e la dispersione scolastica, - pari opportunità di successo

formativo, - il potenziamento delle competenze linguistiche degli alunni; -

più elevate e diffuse capacità di apprendimento; - ampliamento

dell’offerta formativa.

Stati di avanzamento Miglioramento degli esiti formativi degli alunni con ricaduta positiva sugli

esiti delle Prove INVALSI di lingua inglese per l’anno in corso.

Valori / situazione attesi Capacità di interagire con scioltezza e spontaneità in una conversazione

dialogica su argomenti specifici, motivando le proprie opinioni e riferiti a

interessi personali o alla sfera quotidiana.

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SCHEDA DI PROGETTO P 13

Progetto “I libri sono ali per volare”

Denominazione progetto Progetto “I libri sono ali per volare”

Obiettivi specifici Promuovere un atteggiamento positivo nei confronti

della lettura.Favorire l'avvicinamento affettivo ed emozionale

dell’alunno verso il libro.Fornire agli alunni le competenze necessarie

per realizzare un rapporto attivo-creativo e costruttivo con il libro.

Educare all'ascolto e alla comunicazione con gli altri.

Situazione su cui interviene Il progetto si pone l’obiettivo di trasmettere il piacere della lettura,

favorire una circolarità fra libro, mondo e costruzione della persona,

educare all'ascolto, all’autocontrollo, alla concentrazione e alla

convivenza, scegliere un libro in modo consapevole, scoprire il

linguaggio visivo, sviluppare la fantasia e la creatività, creare

materiali originali, sperimentando tecniche diverse, avvicinare gli

alunni ad un autore per conoscere più da vicino lo stile e la personalità

di chi scrive.

Attività previste Tutti gli interventi saranno orientati al miglioramento e potenziamento

delle competenze disciplinari e del successo scolastico, attraverso

didattiche laboratoriali più innovative e accattivanti che possano meglio

evidenziare la potenzialità e le preferenze di lettura degli alunni.

Risorse finanziarie necessarie Fondo d’Istituto o fondi PON FSE

Risorse umane (ore) / area Docenti interni all’Istituzione Scolastica.

Altre risorse necessarie Acquisto di libri per arricchire la biblioteca d’istituto

Stati di avanzamento Nel corso dell’anno gli insegnanti guideranno gli alunni nel saper

padroneggiare gli strumenti necessari ad un utilizzo consapevole del

patrimonio artistico e letterario (strumenti e tecniche di fruizione e

produzione, lettura critica)

Valori / situazione attesi Attraverso osservazioni sistematiche, prove oggettive e specifiche delle

discipline didattiche, sarà possibile valutare:la sensibilizzazione verso la

lettura, il miglioramento della lettura, il livello di interesse verso le attività

di lettura, la frequenza delle classi alla biblioteca per il prestito librario,la

partecipazione attiva e l'interesse all'incontro con l'autore o a

manifestazioni e gare legate alla lettura (es. Volalibro)

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91

FABBISOGNO DI ORGANICO DI POSTI COMUNI E DI SOSTEGNO

(comma 5 legge 107/2015)

In questa sezione si indica il numero di posti di organico, anche in riferimento alle sezioni

“L’organico dell’autonomia” e “Reti di scuole e collaborazioni esterne” della nota MIUR prot. n.

2805 del 11.12.2015:

a. posti comuni e di sostegno

SCUOLA INFANZIA E PRIMARIA

Annualità

Fabbisogno per il triennio

Motivazione

Posto comune

Posto di sostegno

Scuola dell’infanzia

a.s. 2016-17: n.

18 + 1 docente I.R.C.

4 Previste 9 sezioni a tempo normale (40 h) orario 8-16 da lunedì a venerdì

a.s. 2017-18: n.

18 + 1 docente I.R.C.

4 Previste 9 sezioni a tempo normale (40 h) orario 8-16 da lunedì a venerdì

a.s. 2018-19: n. 18 + 1 docente I.R.C.

4 Previste 9 sezioni a tempo normale (40 h) orario 8-16 da lunedì a venerdì

Scuola primaria

a.s. 2016-17: n.

28 + 2 docenti I.R.C.

11 Previste 21 classi a 27 h settimanali

a.s. 2017-18: n.

28 + 2

docenti

I.R.C.

11 Previste 21 classi a 27 h settimanali

a.s. 2018-19: n. 28 + 2

docenti

I.R.C.

13 Previste 21 classi a 27 h settimanali

SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO CON INDIRIZZO MUSICALE

Classe di concorso/sostegno

a.s. 2016-17 a.s. 2017-18 a.s. 2018-19 Motivazione

A043

7 (+ 12 h) 7 (+ 12 h) 7 (+ 12 h) Previste 12 classi con orario di 30 h settimanali

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A059 4 4 4 Previste 12 classi con orario di

30 h settimanali

A345 2 2 2 Previste 12 classi con orario di

30 h settimanali

A445 1 1 1 Previste 12 classi con orario di

30 h settimanali

A245 6 ore 6 ore 6 ore Previste 12 classi con orario di

30 h settimanali

A033 1 (+ 6 h) 1 (+ 6 h) 1 (+ 6 h) Previste 12 classi con orario di

30 h settimanali

A028 1 (+ 6h) 1 (+ 6 h) 1 (+ 6 h) Previste 12 classi con orario di

30 h settimanali

A032 1 (+ 6h) 1 (+ 6 h) 1 (+ 6 h) Previste 12 classi con orario di

30 h settimanali

A030 1 (+ 6h) 1 (+ 6 h) 1 (+ 6 h) Previste 12 classi con orario di

30 h settimanali

A077 (AB77 –AG77- AJ77– AM77)

4 4 4 L’Istituto è ad indirizzo musicale (2 h di strumento musicale opzionali, a scelta delle famiglie)

Religione 12 ore 12 ore 12 ore Previste 12 classi con orario di 30 h settimanali

Sostegno 9 9 9 In base alle attuali necessità e sulla previsione degli iscritti alle classi 3^, 4^ e 5^ della scuola primaria.

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Fabbisogno di organico di personale ATA

(comma 14 legge 107/2015)

n. PLESSI Piani edificio Numero classi Numero alunni

1 LAFACE 2 14 302

2 MONTE 1 1 6 131

3 MORVILLO 2 14 349

4 17 LUGLIO 1943 1 8 123

Per ciò che concerne i posti del personale ATA, si richiede l’ampliamento di almeno 3 unità per il profilo di

collaboratore scolastico (per il presente anno scolastico l’organico ne prevede 13) e un assistente

amministrativo (per il presente anno scolastico l’organico ne prevede 4) considerando che l’Istituzione

Scolastica è alquanto complessa, essendo articolata su quattro plessi, con circa 900 alunni, come

evidenziato nella tabella in alto.

Il fabbisogno per il triennio è riassunto nella tabella sottostante:

Tipologia n. Anno scolastico

Assistenti amministrativi

5 2016/2017 Collaboratori scolastici

16

Assistenti amministrativi

5 2017/2018 Collaboratori scolastici

16

Assistenti amministrativi

5 2018/2019 Collaboratori scolastici

16

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Fabbisogno di organico di posti di potenziamento

(comma 5 legge 107/2015)

Unità di personale nell’attuale organico di potenziamento: 4 (tre docenti scuola primaria, e una

docente della classe A043). Qui sotto viene visualizzata la tabella con le attività che i docenti di

potenziamento effettuano:

Ordine di scuola / Classe di concorso

Semiesonero vicario

Supplenze brevi

Corsi di recupero / potenziamento

Progetti

Primaria

(due docenti)

Un terzo dell’orario di

servizio

Restante parte dell’orario di servizio

(anche per raccordo con la scuola dell’infanzia)

P1

P3

P4

P6

P12

Primaria

(una docente con funzione di supporto alla prevenzione della dispersione)

Un terzo dell’orario di

servizio

Restante parte dell’orario di servizio

(anche per raccordo con la scuola dell’infanzia)

P1

P3

P4

P6

A043 Un terzo dell’orario di

servizio

Restante parte dell’orario di servizio

P1

P2

P6

P 10

Si auspica, per il futuro, la presenza di un docente di potenziamento per la scuola dell’infanzia, per poter

supportare le attività progettuali di didattica laboratoriale (vedi P9), di undocente specializzato per il

sostegno nella scuola primaria (oltre le tre docenti in organico su posto comune), per sei ore possa

sostituire il secondo docente collaboratore, di un docente di sostegno per la scuola primaria, di un docente

classe A059 per il potenziamento delle abilità logico matematiche (P1 e P4), di un docente di lingua

straniera A345 per il potenziamento delle abilità linguistiche (P1)e di un docente di sostegno per la scuola

secondaria di primo grado. Tutti i docenti di potenziamento sono coinvolti nel progetto Orientamento (P2).

La docente della A043 viene utilizzata a supporto dei progetti P1 e P5. Tutti i docenti di potenziamento, sia

di scuola primaria che secondaria, collaborano allo sviluppo dei progetti P6 e P7 insieme alle funzioni

strumentali apposite e ai docenti curriculari.

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SCELTE ORGANIZZATIVE E GESTIONALI (comma 14 legge 107/2015)

ORGANIGRAMMA

Al fine di garantire la piena attuazione delle diverse attività didattiche previste dal PTOF, in ogni plesso è istituita la

figura del coordinatore responsabile, i cui compiti sono così definiti:

Coordinatore di plesso

Rappresenta il Dirigente Scolastico nel plesso; controlla l’applicazione delle circolari e del rispetto della normativa

scolastica vigente; svolge tutte le funzioni che assicurano il pieno e quotidiano funzionamento del plesso di servizio,

incluso il coordinamento degli esperti esterni operanti nel plesso; si occupa della sostituzione di docenti per assenze

brevi qualora sia possibile con l’organico di plesso, prevedendo recuperi orari ai colleghi che svolgono ore eccedenti;

coordina i rapporti scuola/famiglia sulla base delle direttive del Dirigente Scolastico e i rapporti con il personale

docente e non docente per tutti i problemi relativi al funzionamento didattico ed organizzativo informandone il

Dirigente; autorizza l’ingresso posticipato/uscita anticipata degli alunni sulla base di apposita modulistica predisposta

dalla segreteria amministrativa; è il delegato del Dirigente per il rispetto della normativa antifumo nei locali scolastici;

segnala gli eventuali rischi presenti nei luoghi di lavoro effettuando segnalazione tempestiva di malfunzionamenti,

pericoli, rischi prevedibili per alunni, docenti e collaboratori; fa richiesta di interventi urgenti all’Ente proprietario

tramite il Dirigente; gestisce le emergenze; coordina le prove di evacuazione a livello di plesso e cura che sia presente

la modulistica apposita.

Per garantire un attivo coordinamento fra le attività programmate in sede di dipartimenti disciplinari, consentire la

giusta relazione tra questi e i consigli di classe/interclasse/intersezione è istituita la figura del coordinatore di classe

(scuola secondaria di primo grado), interclasse (scuola primaria), intersezione (scuola dell’infanzia) che ha i seguenti

compiti in relazione alle attività previste dal PTOF e dagli ordinamenti della scuola:

Coordinatore di classe/interclasse/intersezione

Si occupa della stesura del piano didattico della classe; si tiene regolarmente informato sul profitto e il comportamento

della classe tramite frequenti contatti con gli altri docenti del consiglio; è il punto di riferimento circa tutti i problemi

specifici del consiglio di classe/interclasse/intersezione; ha un collegamento diretto con il dirigente, e lo informa sugli

avvenimenti più significativi della classe facendo presente eventuali problemi emersi; mantiene, in collaborazione con

gli altri docenti della classe/interclasse/intersezione, il contatto con la rappresentanza dei genitori. In particolare,

mantiene uno stretto contatto con i genitori di alunni in difficoltà; controlla regolarmente le assenze degli studenti

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ponendo particolare attenzione ai casi di irregolare frequenza ed inadeguato rendimento; presiede le sedute del CdC,

(per la scuola secondaria di primo grado) quando ad esse non intervenga il dirigente.

Responsabili di dipartimento

Presiede le riunioni del dipartimento; cura la piena attuazione del curricolo verticale; coordina le attività di

programmazione disciplinare per rivedere sistematicamente i curricoli e le unità di apprendimento - rilevare situazioni

di eventuali differenze nella programmazione delle classi da sottoporre all’attenzione dei colleghi - approfondire

problematiche sulla valutazione - dare indicazioni al gruppo di autovalutazione sui contenuti e sullo svolgimento delle

prove di verifica di fine anno - prendere accordi per gli esami di stato - valutare le proposte di nuove adozioni;

organizza iniziative di aggiornamento su tematiche individuate dal dipartimento e fa circolare materiali didattici

prodotti all’interno dell’istituto. Costituisce inoltre un punto di riferimento per i nuovi docenti (nuove nomine e/o

supplenti) della disciplina e informa periodicamente il Dirigente sullo sviluppo della programmazione disciplinare nelle

varie classi e sulla funzionalità del dipartimento stendendo la relazione a consuntivo del dipartimento.

Altre figure organizzative previste

Oltre ai due collaboratori del Dirigente Scolastico sono istituite altre figure organizzative, stabilite in sede di

contrattazione e retribuite come tutte le precedenti con il F.I.S.

Referente INVALSI

Cura le comunicazioni con l’INVALSI e aggiorna i docenti su tutte le informazioni relative al SNV; coadiuva il Dirigente

nell’organizzazione delle prove; coordinare lo smistamento, alle classi interessate, dei fascicoli con le prove e delle

schede-alunni; fornisce le informazioni ai docenti sulla corretta somministrazione e correzione delle prove; analizza i

dati restituiti dall’INVALSI e li confronta con gli esiti della valutazione interna in collaborazione con il Nucleo di

Autovalutazione e con i Dipartimenti al fine di verificare l’efficacia della Progettazione, dell’innovazione metodologica

e dei percorsi didattici attivati; ha il compito di leggere ed interpretare correttamente i risultati, individuando i punti

di forza e di criticità, per favorire un’autoanalisi di sistema e per informare e accompagnare il processo di

miglioramento; comunica e informa il Collegio dei Docenti e i Consigli di Classe e di Interclasse su: risultati, confronto di

livelli emersi nella valutazione interna ed esterna, confronto in percentuale dei risultati della scuola con quelli

dell’Italia, del Sud, della Regione.

Responsabile sito web

Garantisce l'aggiornamento del sito web; facilital'elaborazione del materiale fornito dagli insegnanti e dalla segreteria

per l'inserimento on line; aggiornamodalità e strumenti; garantisce una gestione coordinata dei contenuti e delle

informazioni on line;acquisisce le informazioni e i materiali dai docenti referenti dei progetti didattici al fine della loro

pubblicazione nelle sezioni dedicate del sito;elabora, propone e promuove al Dirigente Scolastico azioni di

miglioramento del sistema di comunicazione interno ed esterno.

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Piano Triennale dell’Offerta Formativa 2016/2019 2° Istituto Comprensivo “Orso Mario Corbino” Augusta (SR)

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ALLEGATO AL PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA

ATTO D’INDIRIZZO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO PER LA

PREDISPOSIZIONE DEL PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA

FORMATIVA EX ART.1, COMMA 14, LEGGE N.107/2015

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2° ISTITUTO COMPRENSIVO “O.M. CORBINO” CON SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO A INDIRIZZO MUSICALE

CENTRO TERRITORIALE RISORSE PER L’HANDICAP Via Epicarmo Corbino 50, - 96011 AUGUSTA - Tel 0931 997800 fax 0931 1966111

[email protected] PEC: [email protected]

Prot. n. 4018/C27 Augusta 5 ottobre 2015

AL COLLEGIO DEI DOCENTI

E P.C.

AL CONSIGLIO D’ISTITUTO

AI GENITORI

AGLI ALUNNI

AL PERSONALE ATA

ATTI ALBO

OGGETTO: ATTO D’INDIRIZZO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO PER LA PREDISPOSIZIONE DEL PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA EX ART.1, COMMA 14, LEGGE N.107/2015.

IL DIRIGENTE SCOLASTICO

- VISTA la legge n. 107 del 13.07.2015 (d’ora in poi: Legge), recante la “Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti”;

- PRESO ATTO che l’art.1 della predetta legge, ai commi 12-17, prevede che: 1) le istituzioni scolastiche predispongono, entro il mese di ottobre dell'anno scolastico precedente il triennio di riferimento, il piano triennale dell'offerta formativa (d’ora in poi: Piano); 2) il piano deve essere elaborato dal collegio dei docenti sulla base degli indirizzi per le attività della scuola e delle scelte di gestione e di amministrazione definiti dal dirigente scolastico; 3) il piano è approvato dal consiglio d’istituto; 4) esso viene sottoposto alla verifica dell’USR per accertarne la compatibilità con i limiti d’organico assegnato e, all’esito della verifica, trasmesso dal medesimo USR al MIUR; 5) una volta espletate le procedure di cui ai precedenti punti, il Piano verrà pubblicato nel portale unico dei dati della scuola;

- TENUTO CONTO delle proposte e dei pareri formulati dagli enti locali e dalle diverse realtà istituzionali, culturali, sociali ed economiche operanti nel territorio, nonché dagli organismi e dalle associazioni dei genitori;

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EMANA

ai sensi dell’art. 3 del DPR 275/99, così come sostituito dall’art. 1 comma 14 della legge 13.7.2015,

n. 107, il seguente

Atto d’indirizzo

per le attività della scuola e le scelte di gestione e di amministrazione

1) Le priorità, i traguardi e gli obiettivi individuati dal rapporto di autovalutazione (RAV) e il

conseguente piano di miglioramento di cui all’art.6, comma 1, del Decreto del Presidente della

Repubblica 28.3.2013 n.80 dovranno costituire parte integrante del Piano;

2) Nel definire le attività per il recupero ed il potenziamento del profitto, si terrà conto dei

risultati delle rilevazioni INVALSI relative allo scorso anno e al precedente anno scolastico ed in

particolare dei seguenti aspetti:

Raggiungimento di esiti uniformi e in linea con i risultati nazionali per tutte le classi sia della

scuola primaria che della scuola secondaria, sia per quanto riguarda l’italiano che la

matematica.

3) Le proposte ed i pareri formulati dagli enti locali e dalle diverse realtà istituzionali, culturali,

sociali ed economiche operanti nel territorio, nonché dagli organismi e dalle associazioni dei

genitori di cui tener conto nella formulazione del Piano sono i seguenti:

Auspicare la massima collaborazione e favorire la costituzione di reti territoriali per

l’attuazione di progetti comuni che abbiano lo scopo di migliorare e potenziare l’offerta

formativa;

4) Il Piano dovrà fare particolare riferimento ai seguenti commi dell’art.1 della Legge:

commi 1-4(finalità della legge e compiti delle scuole);

commi 5-7 e 14(fabbisogno di attrezzature e infrastrutture materiali, fabbisogno

dell’organico dell’autonomia, potenziamento dell’offerta e obiettivi formativi prioritari):

si terrà conto in particolare delle seguenti priorità indicate alle lettere a, b, d, e, f, h, l, r,

s che riassumono e completano le priorità evidenziate nel Rapporto di Autovalutazione:

a) Valorizzazione e potenziamento delle competenze linguistiche, con particolare

riferimento all’italiano nonché alla lingua inglese e ad altre lingue dell’Unione

Europea, anche mediante l’utilizzo della metodologia CLIL;

b) Potenziamento delle competenze matematico – logiche e scientifiche;

d) sviluppo delle competenze in materia di cittadinanza attiva e democratica attraverso la

valorizzazione dell’educazione interculturale e alla pace, il rispetto delle differenze e il

dialogo tra le culture, il sostegno dell’assunzione di responsabilità nonché della solidarietà

e della cura di beni comuni della consapevolezza dei diritti e dei doveri;

e) sviluppo di comportamenti responsabili ispirati alla conoscenza e al rispetto della

legalità, della sostenibilità ambientale, dei beni paesaggistici, del patrimonio e delle

attività culturali;

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f) alfabetizzazione all’arte, alle tecniche e ai media di produzione e diffusione delle

immagini;

h) sviluppo delle competenze digitali degli studenti con particolare riguardo all’utilizzo

critico e consapevole dei social network e dei media;

l) prevenzione e contrasto della dispersione scolastica, di ogni forma di discriminazione e

del bullismo, anche informatico; potenziamento dell’inclusione scolastica e del diritto allo

studio degli alunni con bisogni educativi speciali attraverso percorsi individualizzati e

personalizzati anche con il supporto e la collaborazione dei servizi socio-sanitari ed

educativi del territorio e delle associazioni di settore e l’applicazione delle linee di indirizzo

per favorire il diritto allo studio degli alunni adottati, emanate dal MIUR il 18 dicembre

2014;

r) alfabetizzazione e perfezionamento dell’italiano come lingua seconda attraverso corsi e

laboratori per studenti di cittadinanza o di lingua non italiana, da organizzare anche in

collaborazione con gli enti locali e il terzo settore, con l’apporto delle comunità di origine,

delle famiglie ed eventualmente dei mediatori culturali;

s) definizione di un sistema di orientamento;

per ciò che concerne attrezzature e infrastrutture materiali occorrerà tenere presente

chel’Istituzione Scolastica, dotata in modo soddisfacente per quanto riguarda le

attrezzature informatiche e i laboratori, necessita della realizzazione di maggiori spazi

per quanto riguarda tutti i plessi. Non esistono infatti aree comuni per quanto riguarda

attività extra scolastiche e nemmeno palestre per lo svolgimento della pratica motoria o

sportiva;

per ciò che concerne i posti di organico, comuni e di sostegno, il fabbisogno per il

triennio di riferimento è così definito secondo l’organico attuale:

SCUOLA PRIMARIA: 39 docenti POSTO COMUNE N°28 LINGUA STRANIERA: N° 1 RELIGIONE: N° 2 SOSTEGNO: N° 8

SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO: 38 docenti LETTERE: 8 SCIENZE MATEMATICHE: 4 INGLESE 2 SPAGNOLO 1 FRANCESE 2 TECNOLOGIA 2 ARTE E IMMAGINE 2 MUSICA 2 STRUMENTO 4 SCIENZE MOTORIE E SPORTIVE 2 RELIGIONE 1

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SOSTEGNO 6

SCUOLA DELL’INFANZIA: 23 docenti N° 18 docenti N° 4 sostegno N°1 religione

per ciò che concerne i posti per il potenziamento dell’offerta formativa il fabbisogno

sarà definito in relazione ai progetti ed alle attività contenuti nel Piano, entro un limite

massimo di 8 unità, di cui 4 scuola primaria, compresi docenti di sostegno e 4 scuola

secondaria di primo grado, due area umanistico artistico linguistica e due area

scientifico matematica:

nell’ambito dei posti di potenziamento sarà accantonato preliminarmente un posto di

docente della classe di concorso A043 per il semiesonero del primo collaboratore del

dirigente;

nell’ambito delle scelte di organizzazione, continueranno ad essere previste la figura del

coordinatore di plesso e quella del coordinatore di classe, interclasse, intersezione;

dovrà essere confermata l’istituzione di dipartimenti per aree disciplinari, nonché,

poiché è ritenuto funzionale alle priorità di istituto, dipartimenti trasversali (tra i vari

ordini di scuola, sia per le attività di continuità e orientamento che per l’attuazione del

curricolo verticale). Sarà altresì confermata la funzione di coordinatore di dipartimento;

per ciò che concerne i posti del personale amministrativo, tecnico e ausiliario il

fabbisogno è così definito secondo l’organico attuale:

TOTALE PERSONALE N° 18 DIRETTORE AMMINISTRATIVO N° 1 ASSISTENTI AMMINISTRATIVI N° 4 COLLABORATORI SCOLASTICI N°13

Si chiede un aumento dei collaboratori scolastici di almeno tre unità, data la complessità

dell’Istituzione, articolata su più plessi e di un’unità di personale amministrativo

commi 10 e 12(iniziative di formazione rivolte agli studenti per promuovere la conoscenza

delle tecniche di primo soccorso, programmazione delle attività formative rivolte al

personale docente e amministrativo, tecnico e ausiliario e definizione delle risorse

occorrenti);

commi 15-16(educazione alle pari opportunità, prevenzione della violenza di genere);

comma 20(Insegnamento Lingua Inglese nella scuola Primaria);

commi 29 e 32 (insegnamenti opzionali, percorsi formativi ed iniziative d’orientamento,

valorizzazione del merito scolastico e dei talenti, individuazione di docenti coordinatori,

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individuazione di modalità di orientamento idonee al superamento delle difficoltà degli

alunni stranieri);

comma 124(formazione in servizio docenti):

Area della sicurezza e del primo soccorso;

La didattica per competenze e il cooperativelearning;

Il Sistema Nazionale di Valutazione e le prove INVALSI

5) i criteri generali per la programmazione educativa, per la programmazione e l'attuazione delle

attività parascolastiche, interscolastiche, extrascolastiche, già definiti nei precedenti anni

scolastici dal consiglio d’istituto e recepiti nei POF di quei medesimi anni, che risultino coerenti

con le indicazioni di cui ai precedenti punti “1” e “2” potranno essere inseriti nel Piano; in

particolare si ritiene di dovere inserire i seguenti punti, già inseriti nel POF 2015/2016 e che

riassumono le linee guida tratte dal comma 7 della legge 107/2015 sopra elencati:

Educazione alla legalità democratica, alla cittadinanza responsabile, al rispetto

dell’altro, delle norme e del patrimonio civile e ambientale;

Innalzamento del successo formativo e dell’inclusione di tutti gli alunni attraverso

l’educazione alla lettura, all’utilizzo delle tecnologie e all’uso di linguaggi e registri

diversi;

Sviluppo delle azioni di orientamento e continuità, attraverso il consolidamento del

curricolo verticale e dei rapporti con il territorio.

6) I progetti e le attività sui quali si pensa di utilizzare docenti dell’organico del potenziamento

devono fare esplicito riferimento a tale esigenza, motivandola e definendo l’area disciplinare

coinvolta. Si terrà conto del fatto che l’organico di potenziamento deve servire anche alla

copertura delle supplenze brevi e quindi si eviterà di assorbire sui progetti l’intera quota

disponibile.

7) Per tutti i progetti e le attività previsti nel Piano, devono essere indicati i livelli di partenza sui

quali si intende intervenire, gli obiettivi cui tendere nell’arco del triennio di riferimento, gli

indicatori quantitativi e/o qualitativi utilizzati o da utilizzare per rilevarli. Gli indicatori saranno

di preferenza quantitativi, cioè espressi in grandezze misurabili, ovvero qualitativi, cioè fondati

su descrittori non ambigui di presenza / assenza di fenomeni, qualità o comportamenti ed

eventualmente della loro frequenza.

8) Il Piano dovrà essere predisposto a cura della Funzione Strumentale a ciò designata, affiancata

dalla docente scelta dal collegio docenti del 1 settembre 2015 con la collaborazione di tutte le

funzioni strumentali, entro il 9 gennaio 2016, per essere portata all’esame del collegio stesso

nella seduta del 12 gennaio 2016, che è fin d’ora fissata a tal fine.

Il Dirigente Scolastico

Maria Giovanna Sergi