PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA · P.T.O.F. del Centro Provinciale Istruzione Adulti di...
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P.T.O.F. del Centro Provinciale Istruzione Adulti di Verona
c/o Ufficio Scolastico Territoriale di Verona - Viale Caduti del Lavoro, 3 37131 Verona - tel 0458086588 fax 0458031237 e-mail [email protected] - [email protected] - pec: [email protected]
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PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA
FORMATIVA approvato dal Collegio dei Docenti
nella seduta del 13.01.2017
e dal Commissario Straordinario
nella seduta del 10.02.2017
L’istruzione e la formazione
sono le armi più potenti che si possono utilizzare per cambiare il mondo.
Nelson Mandela
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INDICE
pag.
1. Analisi di contesto
4
1.1. Premessa
4
1.2. Da C.T.P. a C.P.I.A.: l’Istruzione degli Adulti
5
1.3. Il C.P.I.A. di Verona
6
1.4. Tipologia dell’utenza
9
2. Pianificazione strategica
10
2.1. Piano strategico
10
2.1. Obiettivi strategici
11
2.2. Piano delle attività
13
A) Rapporti con il territorio
13
B) Curricolo e valutazione
14
C) Orientamento, accoglienza, inclusione
15
D) Progettazione e Innovazione didattica
16
E) Ambiente di apprendimento
17
F) Sviluppo e valorizzazione Risorse umane
18
E) Salute e Sicurezza
19
3. Offerta formativa
20
3.1. Corsi del C.P.I.A. 20
3.2. La scuola in carcere 23
4. Organizzazione della didattica
24
4.1. Informazione, Accoglienza, Ascolto, Orientamento
24
4.2. La dimensione comunicativo - relazionale
24
4.3. Analisi delle competenze
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4.4. Progettazione ed inserimento: il patto formativo
26
4.5. Commissione per la definizione del Patto Formativo Individuale
26
4.6. Organizzazione modulare
26
4.7. Metodologia
27
4.8. Attività di recupero o potenziamento
27
4.9. Valutazione 28
4.10. Diploma conclusivo Primo Livello - I° Periodo -II° Periodo
28
4.11. Valutazione Corsi di Italiano L2 29
4.12. Valutazione percorsi modulari
29
- Comparazione descrittori di livello e voti
29
- Valutazione comportamentale
30
5. Il C.P.I.A. di Verona Centro di Ricerca
31
5.1. La prima ricerca: lingua, cultura, integrazione
31
5.2. Due ricerche in un progetto 32
6. Autovalutazione e piano di miglioramento 32
6.1. Processi di autovalutazione e miglioramento
32
7. Il piano formazione
33
Formazione per tutti
33
Formazione per la Sicurezza
33
Tutoraggio
33
Formazione obbligatoria
33
8. Allegati
34
Il disegno in copertina è stato realizzato da Richard Amoako, ex studente di un C.T.P.
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1. ANALISI DI CONTESTO
1.1. - PREMESSA Con il D.P.R. n. 263/2012: “Regolamento recante norme generali per la ridefinizione
dell’assetto organizzativo didattico dei Centri d’istruzione per gli adulti, ivi compresi i corsi
serali” si è proceduto al riordino del sistema di istruzione degli adulti per promuovere
l’inclusione sociale e l’esercizio della cittadinanza attiva non solo dei cittadini adulti, ma anche
dei migranti.
Dall’anno scolastico 2014-2015, pertanto, la Giunta regionale, con delibera n. 1223 del
15/07/2014, ha approvato il provvedimento che prevede l’istituzione del Centro Provinciale per
l’Istruzione degli Adulti (C.P.I.A.) di Verona, articolato in dieci sedi associate e diverse sedi
operative (punti di erogazione), sparse per tutte la provincia, che offrono percorsi di istruzione
di primo livello, percorsi di istruzione di alfabetizzazione ed apprendimento della lingua italiana
e percorsi di secondo livello in rete con gli Istituti Superiori.
La circolare sulle iscrizioni ai percorsi di istruzione e formazione per gli adulti, per l’anno
scolastico 2016/2017, ha previsto inoltre la possibilità per i minori migranti non accompagnati
di iscriversi al C.P.I.A.
I Centri Provinciali per l’Istruzione degli Adulti sono istituzioni scolastiche autonome del MIUR
dotate di un proprio Dirigente Scolastico, di una propria dotazione organica, di una propria
dotazione finanziaria e di propri organi di governo, al pari delle altre Istituzioni Scolastiche.
L’attribuzione dell’autonomia a quelli che una volta erano i Centri Territoriali Permanenti è
stato un passaggio decisivo perché completa il percorso avviato con l’Accordo del 2 marzo del
2000 e conferisce il ruolo di “amministrazione pubblica” (D.lvo 165/2001) a quelle che un
tempo erano solo semplici sezioni incardinate in altre istituzioni scolastiche.
Il C.P.I.A. è un’istituzione scolastica autonoma particolare sia perché serve un’utenza adulta
varia, articolata in diverse tipologie, dotata di fabbisogni diversificati e non obbligata; sia
perché adotta assetti organizzativi didattici creati ad hoc per l’utenza adulta.
I percorsi di studio non prevedono, infatti, anni scolastici, ma periodi didattici; non si
organizzano in più classi, ma gruppi di livello; non si sviluppano solo attraverso la formazione
in presenza, ma anche con formazione a distanza; non prevedono più quadri orari validi, ma
percorsi personalizzati.
Il Piano dell’Offerta Formativa è “il documento fondamentale costitutivo dell’identità culturale e
progettuale” del nostro Istituto, pertanto di seguito illustreremo le linee distintive del C.P.I.A.
di Verona, l’ispirazione culturale – pedagogica, le scelte didattiche, metodologiche ed
organizzative, operate in coerenza con le indicazioni del Sistema nazionale di istruzione degli
adulti D.P.R. 263 del 29/10/2012 e sulla base di quanto consentito dall’autonomia scolastica.
Come previsto dalla Legge 107/2015, il P.O.F. si sviluppa in un’ottica triennale, ma è rivedibile
annualmente.
L’offerta formativa del C.P.I.A. di Verona in questo triennio vuole quindi dare risposta a quanto
richiesto dall’Unione Europea che, con la strategia di Lisbona, nel 2000 ha riconosciuto il ruolo
determinante svolto dall'istruzione quale parte integrante delle politiche economiche e sociali,
per far fronte al cambiamento continuo ed alle richieste di competenze sempre più elevate ed
aggiornate.
Crediamo, infatti, che l’istruzione possa diventare condizione permanente delle persone,
lifelong learning, ed una priorità essenziale per l’occupazione e la completa partecipazione alla
vita sociale.
LA DIRIGENTE SCOLASTICA
Nicoletta Morbioli
P.T.O.F. del Centro Provinciale Istruzione Adulti di Verona
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1.2. - DA C.T.P. A C.P.I.A.: L’ISTRUZIONE DEGLI ADULTI Considerando l’area geografica di riferimento del nostro C.P.I.A, che si estende su tutta Verona
e provincia, è importante riflettere sullo sviluppo nel tempo dell’Istruzione per Adulti nei diversi
territori.
L'educazione degli adulti, nota in passato col nome di "150 ore", è presente a Verona da più di
quarant’anni. Nel 1997 con l’O.M. 455 e nel 1998 con il decreto del Provveditorato agli Studi
di Verona, sono stati istituiti i Centri Territoriali Permanenti, con l’intento di promuovere una
maggiore collaborazione tra Scuola, Comunità locali, mondo del lavoro e formazione
professionale.
I corsi dei C.T.P. di Verona e provincia sono sempre stati un significativo punto di riferimento
sul territorio per il rientro in formazione, l'orientamento e la riqualificazione professionale per
giovani e adulti a basso livello di scolarizzazione e per gli stranieri che avevano necessità di
apprendere la lingua italiana. Accanto ai corsi di licenza elementare e media, i C.T.P. hanno
continuamente proposto attività destinate a chi, già in possesso di un titolo di studio, aveva
l'esigenza di nuova formazione. In risposta alla trasformazione del sistema sociale e
produttivo, anche in seguito al diffondersi delle nuove tecnologie, educazione e istruzione sono
state intese come un processo permanente, che accompagna la persona lungo tutto il corso
della vita.
Con il D.P.R. 263/2012, è stato ridefinito l’assetto organizzativo dei C.T.P. con la formazione
dei Centri Provinciali per l’Istruzione degli Adulti (C.P.I.A.).
I C.P.I.A. sono scuole pubbliche statali dedicate all'istruzione degli adulti.
Sono organizzati in reti territoriali di servizio - articolate in sedi centrali e altri punti di
erogazione diffusi nel territorio - per meglio raggiungere con i propri corsi l'utenza adulta che
lo richieda.
Nella società della conoscenza l’apprendimento non si realizza esclusivamente nelle offerte
istituzionali (attività formative, intenzionali e riconosciute), come quelle proposte dalla Scuola
(istruzione formale), ma avviene anche in altre attività formative (svolte al di fuori del contesto
educativo) realizzate da altri enti nel territorio, ad esempio, relativamente alla formazione
professionalizzante sul lavoro (formazione non formale), e nella esperienza di vita quotidiana
(formazione informale).
Generalmente viene riconosciuto, attraverso l’attribuzione di un titolo di studio o di una
qualifica, solo l’apprendimento formale, ma oggi si può parlare di una formazione integrata
che non comprende solo il percorso scolastico, bensì l’acquisizione effettiva di competenze
richieste dalla società attuale, necessarie a tutti i cittadini per muoversi agevolmente nei
diversi contesti di studio, di lavoro e geografici.
Il C.P.I.A. di Verona, pertanto, si prefigge di sviluppare quelli che sono i capisaldi della
strategia di Lisbona:
lo spostamento dell’attenzione dal processo di insegnamento al processo di
apprendimento;
il rafforzamento delle competenze chiave di cittadinanza per tutti i cittadini europei;
la focalizzazione sui risultati dell’apprendimento, piuttosto che sui percorsi formali di
istruzione e formazione;
la possibilità di validazione e riconoscimento delle competenze possedute, a prescindere
dalla modalità con cui sono state acquisite;
la definizione di un linguaggio e di livelli comuni che consentano il confronto delle
qualificazioni e dei titoli ottenuti nei diversi sistemi nazionali, dai livelli più elementari
fino a quelli di più elevata specializzazione;
la definizione di un modello e di strumenti comuni che garantiscano il controllo e lo
sviluppo continuo della qualità dell’offerta formativa all’interno dei sistemi dei diversi
Paesi.
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1.3. - IL C.P.I.A. DI VERONA Il Comune di Verona, con Deliberazione n. 179 del 25/06/2014, ha individuato le dieci sedi
associate del nostro C.P.I.A. con queste istituzioni scolastiche di riferimento:
- I.C. di di Bussolengo > c/o Scuola Secondaria di I grado “L. Da Vinci”, Via Carlo Alberto
Dalla Chiesa n. 13 - 37012 Bussolengo di Verona - Tel. 0456702839 - email:
PUNTI DI EROGAZIONE DEL SERVIZIO: Bussolengo, Rivalta, S. Vito di Negrar, Dolcé,
Ospedaletto, S. Ambrogio, Cavaion, Volargne.
- I.C. di Malcesine > c/o Istituto Comprensivo “Malcesine” (Verona), Via Campogrande n. 1
- Malcesine 37018 Verona - Tel. 045/7400157 – Fax 045/6570069 – email:
PUNTI DI EROGAZIONE DEL SERVIZIO: Malcesine, Garda, Peschiera, Caprino, Spiazzi.
- I.C. di Villafranca di Verona > c/o Istituto Comprensivo “Cavalchini - Moro”, Corso
Vittorio Emanuele n. 113 Villafranca 37069 Verona - Tel. 0457900158 - 0457900185 -
email: [email protected]
PUNTI DI EROGAZIONE DEL SERVIZIO: Villafranca, Valeggio, Mozzecane,
Sommacampagna, Castel d’Azzano, Bagnolo, Vigasio.
- I.C. 03 “S. Bernardino – Borgo Trento” Verona > c/o Scuola Sec. di I grado “Dante
Alighieri” (Borgo Trento), Via Porta Catena, 4 - 37138 Verona - Tel. 0458032726 - Fax
045/8031237 (c/o scuola media) - email:[email protected]
- I.C. 11 “Borgo Roma Ovest” Verona > Via Udine, 2 - 37135 Verona (Borgo Roma) - Tel.
045501349 - email:[email protected]
- - I.C. 15 “Borgo Venezia” Verona > c/o Scuola “G. Carducci”, Via C. Betteloni 21 -
37131 VERONA (Borgo Venezia) - Tel. 045525551 - 0458401090 - Fax 0458402225 -
email:[email protected] e c/o Casa Circondariale di Via S. Michele, 15 Verona
PUNTI DI EROGAZIONE DEL SERVIZIO: Borgo Venezia e S. Martino Buon Albergo.
- I.C. 18 “Veronetta – Porto” Verona > c/o Istituto Comprensivo “Aosta Fava”, Via G.
Trezza 13 - 37129 VERONA - Tel. 045 800 29 22 - Fax 045 8008787 - email:
- I.C. 1 di Legnago > c/o Istituto Comprensivo 1 Legnago, Via XX Settembre, 39 - Tel.
0442.20609 Fax 0442.601617 email: [email protected]
PUNTI DI EROGAZIONE DEL SERVIZIO: Legnago, Nogara, Isola della Scala, Cologna
Veneta
- I.C. 1 di San Bonifacio San Bonifacio > c/o Istituto Comprensivo 1 - San Bonifacio
(Verona), Via Fiume 61/b - San Bonifacio 37047 (VERONA) - Tel. 045/7610550 Fax
045/6101710 – email: [email protected]
PUNTI DI EROGAZIONE DEL SERVIZIO: San Bonifacio presso l’I.C, Casa della Giovane,
Caldiero, Monteforte.
- I.C. 2 di San Giovanni Lupatoto > c/o Scuola Sec. di I grado “G. Marconi”, Via Foscolo
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n. 13 San Giovanni Lupatoto (VR) - Tel. 045 546418 - Fax 045 9251311 - email:
PUNTI DI EROGAZIONE DEL SERVIZIO: San Giovanni Lupatoto presso l’I.C., Casa
Novarini, Bovolone, Zevio, Belfiore, Raldon, Buttapietra.
In ogni sede associata vi è un’unità di personale amministrativo a disposizione per le
iscrizioni ed il ricevimento del pubblico.
> La sede amministrativa centrale si trova presso l’Ufficio Scolastico Provinciale, in
Viale Caduti del Lavoro n. 3 – 37124 Verona – Tel. 045/8086588.
Il sito web d’Istituto è www.cpiaverona.gov.it
Il C.P.I.A., d’intesa con la Casa Circondariale di Verona, assume inoltre iniziative per lo
svolgimento di attività di educazione degli adulti all’interno dell’Istituto Penitenziario di Via S.
Michele n. 15 Verona, dove sono attivati corsi di alfabetizzazione, corsi di I livello e laboratori
di scrittura creativa.
Il C.P.I.A. di Verona, in quanto
* Rete Territoriale di erogazione di Servizio stipula accordi con gli enti locali, il mondo
delle professioni e del lavoro, oltre che, in ambito istituzionale, accordi di rete con le
istituzioni scolastiche di secondo grado quali Istituti Tecnici, Professionali e Licei Artistici;
* Come Unità Formativa Autonoma ha la possibilità di promuovere e realizzare attività di
Ricerca, Sperimentazione, Sviluppo, ai sensi dell’art. 6 del D.P.R. 275/99, stipulando
convenzioni, intese contrattuali anche temporanee, con Università, Regioni, Enti Pubblici e
associazioni, agenzie formative pubbliche e private, nell’ottica di integrare e arricchire i
percorsi di istruzione degli adulti in raccordo con le altre tipologie di formazione continua (ad
es. i percorsi di IeFP- Istruzione e Formazione Professionale -cfr. ).
Tra queste attività di R. S & S. appaiono prioritarie quelle finalizzate a valorizzare il ruolo del
C.P.I.A. quale “struttura di servizio” volta, per quanto di competenza, a predisporre – in
coerenza con gli obiettivi europei in materia - le seguenti “misure di sistema”: a) lettura dei
fabbisogni formativi del territorio; b) costruzione di profili di adulti definiti sulla base delle
necessità dei contesti sociali e di lavoro; c) interpretazione dei bisogni di competenze e
conoscenze della popolazione adulta; d) accoglienza ed orientamento; e) miglioramento della
qualità e dell’efficacia dell’istruzione degli adulti.
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- SEDI ASSOCIATE E PUNTI DI EROGAZIONE DEL C.P.I.A. VERONA -
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1.4. - TIPOLOGIA DELL’UTENZA Le tipologie di utenza interessate ai corsi proposti sono molto eterogenee, in relazione alle
competenze pregresse, ma anche in funzione delle aspettative formative, molto forti per una
buona parte della componente straniera, spesso latenti per quanto riguarda la cittadinanza
italiana. Per quest’ultimo segmento è necessario intervenire con strumenti innovativi di
marketing territoriale, per far conoscere l’articolazione dell’offerta formativa, in grado di
soddisfare anche l’utenza meno sensibile. Da qui l’urgenza di operare soprattutto dove le
sacche di analfabetismo di ritorno sono più evidenti e non consentono la formazione di quel
capitale umano e sociale che è strumento di benessere per tutta la collettività e consente
l’affermarsi del sé come identità propria.
L'educazione degli adulti è passata da una massiccia presenza di cittadini italiani occupati
nell'industria, che frequentavano le ex-150 ore per ottenere il diploma di terza media, a una
sempre più variegata presenza straniera che richiede corsi di lingua italiana, o un titolo di
studio del nostro Paese, che favorisca una più facile integrazione sociale o possa migliorare la
situazione lavorativa.
Il target della popolazione straniera è sempre stato eterogeneo, composto da persone
provenienti da molteplici paesi e aree socio-culturali che presentano forti differenze di
carattere culturale, sociale e di istruzione con livelli molto diversi di competenze linguistiche
rispetto alla lingua italiana.
Utenza scolastica reclusa - É una realtà che comprende italiani non sempre a bassa scolarità e
detenuti stranieri ed extracomunitari, molti dei quali scontano pene per reati connessi alla
tossicodipendenza. Per gli stranieri è fondamentale l’acquisizione della lingua italiana per poter
muoversi consapevolmente nel contesto di reclusione e per molti altri l’istruzione diventa un
percorso che colma le lacune dovute alla parziale o assoluta mancanza di percorsi scolastici.
È presente anche una sezione femminile.
Possono accedere ai corsi erogati dal C.P.I.A.:
Corsisti adulti stranieri iscritti ai corsi di alfabetizzazione e di apprendimento della lingua
italiana L2;
Corsisti italiani e stranieri che abbiano compiuto 16 anni iscritti al corso per il
conseguimento del diploma conclusivo del primo ciclo di istruzione. Gli studenti stranieri
accedono a questo corso se in possesso almeno del livello A1 di conoscenza della lingua
italiana. In mancanza di questo requisito linguistico, è possibile svolgere ore integrative di
Italiano L2 a supporto.
Stranieri che intendono conseguire l’attestazione di competenza della lingua italiana
richiesta per l’ottenimento del permesso di soggiorno CE o per il patto di cittadinanza;
Stranieri che intendono conseguire la certificazione di livello di conoscenza della lingua
italiana, sostenendo gli esami CILS presso il centro certificatore della scuola “G.Carducci”, gli
esami PLIDA presso il centro certificatore nella sede di Bussolengo, gli esami Roma 3 presso
il centro certificatore nella sede di Legnago.
Possono accedere al C.P.I.A. coloro che si iscrivono ai percorsi di secondo periodo
didattico per conseguire la certificazione delle competenze di base relative
all’assolvimento dell’obbligo scolastico, utile al proseguimento nei cicli successivi di
istruzione tecnica, professionale e artistica tramite appositi accordi di rete stipulati dal
C.P.I.A. con altri soggetti formativi quali Istituzioni Scolastiche di 1° e 2° grado ed Enti di
Formazione Professionale.
Soggetti che hanno compiuto il quindicesimo anno di età, sottoposti a provvedimenti penali
da parte dell'Autorità Giudiziaria minorile.
Minori stranieri non accompagnati che hanno compiuto il quindicesimo anno di età.
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2. PIANIFICAZIONE STRATEGICA
2.1. – PIANO STRATEGICO
VISION
Rete territoriale di servizio intesa come spazio pubblico di riferimento per la formazione degli adulti, al fine di elevare il livello di
istruzione e di competenza della popolazione.
MISSION
Erogazione di percorsi formativi per adulti ordinamentali e non e percorsi di alfabetizzazione funzionale - con relativa certificazione
delle competenze - attraverso la costruzione di un modello innovativo di governance dei servizi.
TRAGUARDI DI
LUNGO
PERIODO
Creazione di un
ambiente formativo
aperto e stimolante.
Diffusione di una cultura
dell’apprendimento
continuo.
Formazione di capitale
sociale per lo sviluppo
del territorio.
Coinvolgimento attivo di
soggetti vulnerabili e
marginalizzati.
Produzione di
competenze di
cittadinanza attiva.
PRIORITÀ
Identità C.P.I.A. sul
territorio.
Sviluppo e
Valorizzazione
Risorse umane.
Incremento
Certificazioni e
Diplomi.
Creazione di spazi
adeguati e
attrezzati.
Competenze chiave
e di cittadinanza.
AREE DI
PROCESSO
Integrazione con
il territorio.
Curricolo e
valutazione.
Orientamento,
accoglienza,
inclusione.
Progettazione ed
innovazione
didattica.
Ambiente di
apprendimento.
Sviluppo e
Valorizzazione
Risorse Umane.
Salute e
Sicurezza.
PROCESSI
Gestionale/
organizzativo
Metodologico/
didattico
Metodologico/
didattico
Metodologico/
didattico
Gestionale/
organizzativo
Gestionale/
organizzativo
Gestionale/
organizzativo
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2.2. – OBIETTIVI STRATEGICI
AREA DI PROCESSO OBIETTIVI DI PROCESSO PRIORITÀ STRATEGICHE
1 2 3 4 5
A) Integrazione con il territorio
Adesione alle Reti X X X X X
Protocolli d’intesa con altre scuole X X X X
Convenzioni con Enti locali X X X
Rete territoriale di servizio X X X X X
Coordinamento regionale scuole carcerarie X X X
B) Curricolo e Valutazione
Innalzamento conoscenza italiano L2 X X
Incremento n. Diplomi 1° ciclo rilasciati X X
Incremento Certificazione competenze base obbligo
scolastico
X X X
Recupero e potenziamento individuali X X
Ampliamento dell’offerta formativa X X
Valutazione e Certificazione delle competenze X X
C) Orientamento Accoglienza e Inclusione
Formazione di gruppi di livello X X
Riduzione degli abbandoni X X
Esplicitazione delle aspettative del singolo X X
Riconoscimento dei crediti maturati X X
Declinazione dell’offerta formativa X X
Accoglienza istruzione penitenziaria X X
D) Progettazione e Innovazione didattica
Percorso di studio individualizzato X X X
Certificazioni al completamento dei moduli X X
Attestazione di competenze parziali X X X
Modularità didattica e flessibilità X X X
Progettazione finanziata X X X X
Ricerca, sperimentazione e sviluppo X X X X
Commissione Patto Formativo X X X
E) Ambiente di apprendimento
Spazi operativi adeguati all’offerta X X
Creazione di ambienti di apprendimento innovativi X X
Luogo di apprendimento continuo e spazio pubblico
culturale per adulti
X X X X
Realizzazione della FAD X X X X
Integrazione e parità di genere X
Cittadinanza e occupabilità X
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c/o Ufficio Scolastico Territoriale di Verona - Viale Caduti del Lavoro, 3 37131 Verona - tel 0458086588 fax 0458031237 e-mail [email protected] - [email protected] - pec: [email protected]
sito web www.cpiaverona.gov.it Cod. I.P.A.: istsc_VRMM136004 - codice fiscale 93253450238 - codice univoco S.F.E. : UFM60Q
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F) Sviluppo e valorizzazione Risorse
umane
Formazione mirata per i docenti X X
Autoformazione e aggiornamento X X
Formazione personale ATA X
Riconoscimento delle competenze X
G) Salute e Sicurezza
Formazione continua X X
Rapporti con Enti proprietari X X
Adeguamento normativa X X
Priorità strategiche
1. Rinforzo identità C.P.I.A. sul territorio
2. Incremento certificazioni e Diplomi
3. Sviluppo e valorizzazione risorse umane
4. Creazione di spazi adeguati e attrezzati
5. Erogazione Competenze chiave di cittadinanza
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2.3. - PIANO DELLE ATTIVITÀ
A) Integrazione con il territorio
Obiettivo
Attività Annuale
Triennale
Risorse umane Risorse materiali -
finanziarie
Adesione alle Reti
* Accordo di rete I.I.S.
* Funzionamento Commissione
* Accordo di rete C.P.I.A. Veneto
* Misure di sistema
X
X
* Docenti Commissione Patto
formativo
* Funzioni strumentali rapporti
territorio
* Animatore digitale e team per
l’innovazione
MOF
Protocolli d’intesa con
altre scuole
* Eventuali protocollo per inserimento
quasi sedicenni con I.C.
* Gestione spazi condivisi
X
X
* Referenti di sede Fondi Regionali
Convenzioni con Enti
locali
* Coordinamento offerta formativa
* Assegnazione spazi di erogazione
* Creazione nuovi Punti di Erogazione L2
X
* Referenti di sede
* Referenti di progetto/ rapporti
territorio
* Organico di potenziamento
MOF
Aule con ADSL
Strumentazione
informatica mobile
Rete territoriale di
servizio
* Orientamento a livello territoriale
* Coordinamento offerta Formativa e
cabina di regia per IDA
* Alternanza scuola lavoro
* Verifica conoscenza ITA L2 (Prefettura)
* Sessione Formazione Civica
X
* Funzioni strumentali rapporti
territorio
* Referenti di sede
* Figura di sistema
* Docenti
MOF
Coordinamento
regionale scuole
carcerarie
* Protocollo con altre istituzioni
scolastiche
X
* Figura strumentale relazione con
territorio
* Referente di sede
MOF
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B) Curricolo e valutazione
Obiettivo
Attività Annuale
Triennale
Risorse umane Risorse materiali -
finanziarie
Innalzamento
conoscenza italiano L2
* Percorsi di italiano L2
* Progetti curriculari interdisciplinari
X
X * Docenti ITA L2
* Referente ITA L2
* Organico di potenziamento
* Docenti di primo periodo
Aule delle sedi
associate e dei punti
di erogazione
Valigette PC mobili
LIM
Incremento n. Diplomi
1° ciclo rilasciati
* Percorsi Istruzione 1° Periodo
* Progetti curriculari interdisciplinari
X
X
* Docenti 1° periodo Aule ed attrezzature
sedi
Incremento
Certificazione
competenze base
obbligo scolastico
* Percorsi Istruzione 2° Periodo
* Progetti curriculari interdisciplinari
* Progetto sperimentale “Fuori Scuola”
X
X * Docenti di 2° periodo
* Docenti C.P.I.A.
* Provincia
Aule ed attrezzature
sedi Istituti serali
Recupero e
potenziamento
individuali
* Consolidamento competenze di base *
Recupero U.D.A.
* Percorsi didattici flessibili
X
X * Docenti di 1° periodo
* Docenti di 2° periodo
MOF
Fondi Regionali
Laboratori mobili
Ampliamento
dell’offerta formativa
* Riallineamento competenze in ingresso
pre - A1e B1-B2
* Corsi di alfabetizzazione funzionale
* Certificazioni PLIDA, ROMA 3, CILS
X
X
* Docenti ITA L2
* Docenti di 1° periodo
* Docenti di 2° periodo
* Referenti PLIDA, ROMA 3, CILS
MOF
Fondi Regionali
Contributi privati
Aule sedi
Laboratori
lingue/informatica
Valutazione e
certificazione delle
competenze
* Criteri di valutazione condivisi
* Valutazione autentica
* Allineamento valutazione in decimi e
livello di competenza raggiunta
* Adozione modelli ministeriali
* Registro elettronico per CPIA
X
X * Docenti ITA L2
* Docenti di 1° periodo
* Docenti di 2° periodo
* Animatore e team digitale per
l’innovazione
* Responsabile Registro elettronico
MOF
Fondi Regionali
Software e hardware
per registro
elettronico
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C) Orientamento, accoglienza, inclusione
Obiettivo
Attività Annuale
Triennale
Risorse umane Risorse materiali -
finanziarie
Formazione di gruppi di
livello
* Protocolli di accoglienza
* Test ingresso condivisi
X
X
* Docenti ITA L2
* Docenti di 1° periodo
* Docenti di 2° periodo
Sedi associate e
punti di erogazione
Riduzione abbandoni
* Riorientamento e accompagnamento
* Monitoraggio
X
X
* Docenti ITA L2
* Docenti di 1° periodo
* Docenti di 2° periodo
Sedi associate e
punti di erogazione
Esplicitazione delle
aspettative del singolo
* Bilancio delle competenze
* Tutoraggio
X
X
* Docenti ITA L2
* Docenti di 1° periodo
* Docenti di 2° periodo
Sedi associate e
punti di erogazione
Riconoscimento dei
crediti maturati
* Certificazione crediti formali, informali,
non formali
X
X
* Docenti ITA L2
* Docenti di 1° periodo
* Docenti di 2° periodo
* Animatore e team per l’innovazione didattica
MOF
Declinazione dell’offerta
formativa del territorio
* Piano Offerta formativa CPIA
* Piani territoriali Istruzione Degli Adulti
X
X
* Docenti ITA L2
* Docenti di 1° periodo
* Docenti di 2° periodo
* Funzioni strumentali sul territorio
* Figura di sistema
MOF
Accoglienza Istruzione
penitenziaria
* Protocolli di accoglienza
X
X
* Docenti Casa Circondariale di
Montorio
* Dirigenza ed educatori Casa
Circondariale
* Polizia Penitenziaria
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D) Progettazione e Innovazione didattica Obiettivo
Attività Annuale
Triennale
Risorse umane Risorse materiali -
finanziarie
Percorso di studio
individualizzato
* Stesura Patto Formativo
X
X
* Docenti ITA L2
* Docenti di 1° periodo
* Docenti di 2° periodo
* Animatore e team per
l’innovazione didattica e per FAD
MOF
Certificazioni al
completamento dei
moduli
* Criteri di valutazione delle competenze
condivisi
X
X
* Docenti ITA L2
* Docenti di 1° periodo
* Docenti di 2° periodo
* Animatore e team per
l’innovazione didattica e per FAD
MOF
Attestazione di
competenze parziali
* Didattica modulare
X
X
* Docenti ITA L2
* Docenti di 1° periodo
* Docenti di 2° periodo
* Animatore e team per
l’innovazione didattica e per FAD
MOF
Modularità didattica e
flessibilità
* Attività declinata in U.D.A.
* Programmazione per Dipartimenti
* Programmazione per gruppo di livello
X
X
* Docenti ITA L2
* Docenti di 1° periodo
* Docenti di 2° periodo
* Animatore e team per
l’innovazione didattica e per FAD
MOF
Progettazione
finanziata
* Adesione ai PON
* Progetti CIVIS
* Progetti forte area migratoria
X
X
* Docenti ITA L2
* Docenti di 1° periodo
* Docenti di 2° periodo
* Animatore e team per
l’innovazione didattica e per FAD
MOF
Fondi europei
Fondi regionali
Ricerca,
Sperimentazione e
Sviluppo
* Predisposizione test condivisi
* Elaborazione percorsi innovativi
* Nuove linee metodologiche
* Centro Ricerca CIVIS V e D.M.663/2016
X
X
* Docenti ITA L2
* Docenti di 1° periodo
* Docenti referenti CPIA e
Università
MOF
Fondi europei
Fondi regionali
Commissione Patto
Formativo
* Misure di sistema
* Certificazione crediti
* Raccordo tra percorsi di ordini diversi
X
X
* Docenti ITA L2
* Docenti di 1° periodo
* Docenti di 2° periodo
* Docenti referenti
MOF
Sede centrale
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E) Ambiente di apprendimento
Obiettivo
Attività Annuale
Triennale
Risorse umane Risorse materiali -
finanziarie
Disporre di spazi
operativi adeguati
all’offerta da erogare
* Interazione con Enti proprietari e D.S.
degli Istituti Comprensivi
* Convenzioni con Enti Locali e Patti di
utilizzo con D.S. Enti Locali
* Costituzione di Tavoli tecnici
X
X
* Funzioni strumentali sul territorio
* Referenti di sede
Sedi
Creazione di ambienti
di apprendimento
innovativi
* Adesione al PNSD
* Allestimento laboratori
* Allestimento Aule Agorà
X
X
* Referente PON –ambienti di
apprendimento
* Animatore e team digitale
MOF
Fondi europei
Divenire luogo di
apprendimento
continuo e spazio
pubblico culturale per
adulti
* Promuovere l’identità del C.P.I.A. sul
territorio
* Interagire con gli attori della formazione
* Creare filiera apprendimento -
occupabilità
X
X
* Funzioni strumentali sul territorio
* Referenti di sede
MOF
Realizzazione della FAD
* Adesione al PNSD
* Realizzazione Piattaforma dedicata
X
* Referente PON –ambienti di
apprendimento
* Animatore e team digitale
MOF
Fondi regionali
Fondi europei
Dispositivi per FAD
Inclusione e parità di
genere
* Garantire accesso alla formazione
soprattutto ai soggetti socialmente deboli
X
X * Docenti ITA L2
* Docenti di 1° periodo
* Docenti di 2° periodo
MOF
Sedi
Cittadinanza e
occupabilità
*Sito web
* Potenziamento delle competenze
culturali
* Potenziamento competenze linguistiche
e digitali
* Apprendistato
X
X
* Figura di sistema
* Funzioni strumentali sul territorio
* Referenti di sede
* Esperti esterni
MOF
Contributi privati
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F) Sviluppo e valorizzazione Risorse umane
Obiettivo
Attività Annuale
Triennale
Risorse umane Risorse materiali -
finanziarie
Formazione mirata per
i docenti
* Piano formazione nazionale/ regionale/
territoriale
X
X
* Esperti esterni
* Docenti C.P.I.A.
Fondi regionali
MOF
Rete Ambito 1 per la
formazione
Autoformazione e
aggiornamento
* Formazione in servizio
* Tutoraggio
X
X
* Docenti ITA L2
* Docenti di 1° periodo
* Docenti di 2° periodo
Fondi regionali
MOF
Rete Ambito 1 per la
formazione
Piattaforma Indire
Formazione personale
ATA
* Piano di formazione A.T.A.
X
X
* Esperti interni/esterni
MOF
Rete Ambito 1 per la
formazione
Riconoscimento delle
competenze
* Comitato di valutazione
* Contrattazione integrativa
X
X
* RSU
* Comitato di valutazione
MOF
P.T.O.F. del Centro Provinciale Istruzione Adulti di Verona
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G) Salute e Sicurezza
Obiettivo Attività Annuale Triennale Risorse umane Risorse materiali
- finanziarie
Formazione continua
* Piano di formazione e aggiornamento
per il personale.
X
X
* Esperti esterni
* RSPP
Fondi regionali
Rapporti con Enti
proprietari
* Richiesta assegnazione spazi esclusivi e
certificato di agibilità.
X
X
* Figura di sistema
* Referenti di sede
* Incarico aggiuntivo personale
ATA
MOF
Adeguamento
normativa
* Stesura DVR per ciascuna sede
operativa e Piano di emergenza.
X
X
* RSPP
Fondi regionali
P.T.O.F. del Centro Provinciale Istruzione Adulti di Verona
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3. OFFERTA FORMATIVA
3.1. – CORSI DEL C.P.I.A. Il C.P.I.A. di Verona realizza i seguenti percorsi di alfabetizzazione e di apprendimento
della lingua italiana ordinamentali:
Livello A1 – 100 ore
È il livello iniziale del processo di apprendimento dell’italiano.
Il corsista riesce a comprendere e ad utilizzare espressioni familiari di uso quotidiano e formule
molto comuni per soddisfare bisogni di tipo concreto. Sa presentare se stesso ed altri ed è in
grado di porre domande su dati personali e rispondere a domande analoghe (il luogo dove
abita, le persone che conosce, le cose che possiede).
È in grado di interagire in modo semplice se l’interlocutore parla lentamente ed ha un
atteggiamento collaborativo.
Livello A2 – 80 ore
Il livello A2 attesta una competenza iniziale, in via di formazione, non del tutto autonoma dal
punto di vista comunicativo.
Il corsista riesce a comprendere frasi isolate ed espressioni di uso frequente relative ad ambiti
di immediata rilevanza (ad es. informazioni di base sulla persona e sulla famiglia, acquisti,
geografia locale, lavoro). Riesce a comunicare in attività semplici e di routine che richiedono
solo uno scambio di informazioni semplice e diretto su argomenti familiari ed abituali. Riesce a
descrivere in termini semplici aspetti del proprio vissuto e del proprio ambiente ed elementi
che si riferiscono a bisogni immediati.
In questo livello verrà dedicata maggiore attenzione alla lingua scritta, senza per questo
trascurare la lingua parlata.
Ampliamento offerta formativa ITA L2
Livello Analfabeti
Le persone inserite in questo livello non sanno leggere e scrivere nella loro lingua d’origine o
sono scarsamente alfabetizzate a causa di una scolarità pregressa non superiore ai cinque
anni, in particolare per le lingue non neolatine.
Non è raro il caso, tuttavia, in cui studenti analfabeti abbiano una
buona o discreta competenza orale, data dalla lunga permanenza in Italia. È
necessario, pertanto, separare le competenze tra letto-scrittura ed
orale.
Nel caso di analfabetismo completo, sia a livello orale che di letto-
scrittura, il corso è finalizzato alla comprensione di semplici atti comunicativi relativi alla
dimensione personale; alla conoscenza e all’uso di un lessico di base. Il corsista è in grado di
salutare, di presentare se stesso e di dare e chiedere informazioni semplici. Sa leggere e
scrivere autonomamente in stampato maiuscolo semplici parole piane bi e trisillabe.
Nel caso di competenza orale sufficiente o addirittura buona, il corso è finalizzato quasi
esclusivamente all'acquisizione di abilità di letto-scrittura.
Livello pre-A1
È il livello di avvio del processo di apprendimento della lingua italiana. Il corsista usa e
comprende frasi molto elementari relative al sé, al saluto, al presentarsi, all’identificare l’altro,
e a ciò che riguarda il bisogno immediato. Sa interagire all’interno di dialoghi molto semplici
guidati e conosciuti. È il livello per persone di debole scolarità che, pur conoscendo l’alfabeto
latino, necessitano di tempi lunghi nel processo di apprendimento della lingua.
Livello B1 – 80 ore
È il livello base, ma non elementare, della competenza in italiano come L2/LS.
Il corsista acquisisce le capacità comunicative necessarie per usare la lingua in autonomia e in
modo adeguato nelle situazioni più frequenti della vita quotidiana.
P.T.O.F. del Centro Provinciale Istruzione Adulti di Verona
c/o Ufficio Scolastico Territoriale di Verona - Viale Caduti del Lavoro, 3 37131 Verona - tel 0458086588 fax 0458031237 e-mail [email protected] - [email protected] - pec: [email protected]
sito web www.cpiaverona.gov.it Cod. I.P.A.: istsc_VRMM136004 - codice fiscale 93253450238 - codice univoco S.F.E. : UFM60Q
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Il traguardo è comunicare in italiano sia per iscritto che oralmente, leggere, comprendere il
senso globale e le principali informazioni da testi di vario genere. È un livello adeguato al
mondo del lavoro e a quello della scuola.
Nel dettaglio è in grado di comprendere i punti essenziali di messaggi chiari in lingua standard
su argomenti familiari che affronta normalmente al lavoro, a scuola, nel tempo libero, ecc.
Se la cava in molte situazioni che si possono presentare viaggiando in una regione dove si
parla la lingua in questione. Sa produrre testi semplici e coerenti su argomenti che gli siano
familiari o siano di suo interesse. È in grado di descrivere esperienze e avvenimenti, sogni,
speranze, ambizioni, di esporre brevemente ragioni e dare spiegazioni su opinioni e progetti.
Livello B2 – 80 ore
È il livello intermedio della competenza comunicativa in italiano. Prevede una maggiore
capacità di uso di elementi dell’area fondamentale della lingua italiana rispetto al livello B1.
Permette di gestire una maggiore varietà di situazioni, sempre tipiche della vita quotidiana.
È il livello minimo di competenza per l’accesso al sistema universitario italiano.
È un livello adeguato sia per persone da inserire nel mondo del lavoro sia per studenti.
Nel dettaglio il corsista è in grado di comprendere le idee fondamentali di testi complessi su
argomenti sia concreti sia astratti, comprese le discussioni tecniche nel proprio settore di
specializzazione.
È in grado di interagire con relativa scioltezza e spontaneità, tanto che l’interazione con un
parlante nativo si sviluppa senza eccessiva fatica e tensione.
Percorsi di primo livello ordinamentali
Primo periodo didattico – Conseguimento del Diploma di fine 1° ciclo
Monte ore
Il monte ore complessivo è di minimo 400 ore ed è personalizzato, frutto del riconoscimento dei crediti e della stesura del Patto Formativo. L’obbligo di frequenza previsto è pari al 70% del piano personalizzato riferito alle singole aree.
Durata
La durata del percorso può essere annuale o biennale.
Sessioni d’esame
La sessione d’esame è prevista entro la fine del mese di giugno. È possibile aprire una sessione entro marzo (FAST) per studenti che hanno raggiunto le competenze o hanno crediti scolastici.
Organizzazione didattica
L’attività didattica è strutturata in moduli/U.D.A. con verifica finale periodica per consentire l’attestazione di segmenti di competenze. Sono previste azioni di recupero e potenziamento per garantire il successo formativo.
P.T.O.F. del Centro Provinciale Istruzione Adulti di Verona
c/o Ufficio Scolastico Territoriale di Verona - Viale Caduti del Lavoro, 3 37131 Verona - tel 0458086588 fax 0458031237 e-mail [email protected] - [email protected] - pec: [email protected]
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Secondo Periodo didattico - Conseguimento competenze di base per
assolvimento obbligo scolastico (in collaborazione con gli Istituti Secondari –
Corsi serali)
Monte ore
Il monte ore complessivo è di 825 ore ed è
personalizzato, frutto del riconoscimento dei
crediti e della stesura del Patto formativo.
L’obbligo di frequenza previsto è pari al 70%
del piano personalizzato riferito alle singole
aree. Durata
La durata del percorso può essere annuale o
biennale.
Sessioni d’esame
A conclusione del percorso saranno certificate
le competenze di base necessarie
all’assolvimento dell’obbligo scolastico nelle
materie generaliste e all’accesso al secondo
periodo del Secondo Livello, percorso gestito
dagli Istituti superiori.
Organizzazione didattica
L’attività didattica è strutturata in moduli –
U.D.A. con verifica finale periodica per
consentire l’attestazione di segmenti di
competenze. Sono previste azioni di recupero
e potenziamento per garantire il successo
formative.
Ampliamento dell’offerta formativa – Corsi di Alfabetizzazione funzionale (ex
EDA)
Si tratta di corsi modulari di durata variabile, di lingua inglese, spagnolo, tedesco, di
informatica e altre tematiche, coerenti con le Linee Guida, sulla base delle istanze del
territorio. I moduli vengono attivati in base al numero di richieste e si svolgono durante tutto
l’anno, con una frequenza di norma bisettimanale.
La programmazione didattica dei singoli corsi fa riferimento ad alcune specifiche competenze
stabilite dalle Linee Guida per il Secondo Periodo.
I corsi di Lingua straniera sono organizzati sulla base del Quadro Comune Europeo di
Riferimento per le Lingue.
I corsi di informatica prevedono l’offerta per classi di informatica di base, di trattamento testi
(Word), di utilizzo di internet e posta elettronica, di Excel e hanno come riferimento gli
standard ECDL.
Ogni modulo termina con un test e con una certificazione delle competenze per il
corsista che ha frequentato almeno il 70% delle ore previste.
In caso contrario viene rilasciato un attestato di frequenza.
P.T.O.F. del Centro Provinciale Istruzione Adulti di Verona
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Certificazioni
Esami CILS
Presso la sede “C. Carducci” di Borgo Venezia
> per gli esami CILS (dell’Università per
Stranieri di Siena) che certificano il livello di
competenza della lingua italiana.
Esami PLIDA Presso la sede di Bussolengo > per gli esami
PLIDA (Progetto Lingua Italiana Dante
Alighieri) che certificano il livello di
competenza della lingua italiana.
Esami Roma 3 Presso la sede di Legnago > per gli esami
dell’Università Roma 3, che certificano il
livello di competenza della lingua italiana.
Attività con il Ministero degli Interni
Il C.P.I.A. di Verona è sede d’esame, nelle date stabilite dalla Prefettura, per l’accertamento
della conoscenza della lingua italiana per il rinnovo del permesso di soggiorno di lungo periodo
e per la Sessione di Formazione Civica per il “Patto d’integrazione” (D.M. del 4/2010).
Il rilascio del permesso CE per soggiornanti di lungo periodo (D.M. 4/6/2010 art. 2 c.1) si
ottiene, altresì, con il certificato di conoscenza della lingua italiana a livello A2, frequentando i
percorsi istituzionali di alfabetizzazione e di apprendimento della lingua italiana per i cittadini
stranieri in orario curricolare.
Il C.P.I.A. di Verona è sede d’esame, nelle date stabilite dalla Prefettura, per la Verifica
dell’Accordo, con esami di accertamento della conoscenza della lingua italiana e degli elementi
di Formazione Civica (DPR 179/2011 - Accordo 7 agosto 2012).
3.2. – LA SCUOLA IN CARCERE La scuola in carcere è elemento fondamentale del percorso di riabilitazione per il futuro
reinserimento della persona detenuta nella società. È un luogo di socializzazione, confronto,
accettazione e scoperta dell’alterità. Attraverso l’attività didattica, flessibile e calibrata sui
bisogni individuali del corsista e del gruppo classe, ciascuno costruisce, recupera e consolida la
propria identità al fine di riconquistare progressivamente una dimensione progettuale sulla
propria esistenza.
La scuola è anche l’occasione per ristabilire una “normalità” nella scansione della giornata; è
un impegno che favorisce una presa di responsabilità verso se stessi e verso gli altri a partire
dal rapporto che, piano piano, si costruisce con gli insegnanti. In classe si elaborano conflitti e
si sperimentano nuove forme di convivenza. Ci si conosce attraverso “codici” diversi da quelli
della quotidianità. In questo percorso, un ruolo fondamentale lo svolge la didattica che è
sempre ritagliata su misura (ancor più che in contesti scolastici “normali”) in base alle
caratteristiche dei singoli e - non secondariamente - alle dinamiche di gruppo che si rivelano
nel tempo scuola.
Per questo, la scuola in carcere (più che in altri luoghi) necessita di programmazioni aperte e
flessibili, adattabili facilmente ai bisogni che di volta in volta emergono. Ha bisogno di margini
di “improvvisazione” - nel senso alto e nobile della parola - ed il docente deve essere dotato di
un bagaglio variegato di strumenti pronti per re-agire positivamente ad ogni input proveniente
dai corsisti. L’attività in classe deve essere volta ad un recupero dell’autostima e del senso di
autoefficacia, ad una metariflessione sulla propria biografia e sui propri vissuti traumatici, nella
direzione di una ri-definizione di sé, con l’obiettivo di riuscire, una volta terminata l’esperienza
della detenzione, a riprendere la propria vita “fuori” con nuova consapevolezza e nuovi
strumenti.
La possibilità di ottenere un diploma di primo livello o delle certificazioni linguistiche è il punto
di arrivo di un percorso che, di per sé, deve essere arricchente e capace di provocare un
cambiamento.
La presenza a scuola, inoltre, favorisce un maggiore coinvolgimento del detenuto in tutte le
attività proposte dall’istituzione carceraria e una più approfondita consapevolezza di ciò che
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accade intorno a lui sia nell’ordinario che nello straordinario. Questo perché la scuola assume
un importante ruolo di “catalizzatore” di presenze educative e formative: intorno ad essa
ruotano associazioni culturali, sportive, di volontariato ecc. che con le loro proposte
arricchiscono l’offerta e forniscono ulteriore occasione di incontro e scambio. In questo modo,
la scuola assolve ad un altro suo fondamentale ruolo: quello di tenere aperta una “finestra”
sull’esterno, di creare positivi collegamenti tra carcere e territorio, in modo che non si recida il
contatto tra questi due mondi.
4. ORGANIZZAZIONE DELLA DIDATTICA
4.1. – INFORMAZIONE, ACCOGLIENZA, ASCOLTO, ORIENTAMENTO Nel primo contatto, gli operatori del sistema di formazione forniscono una visione complessiva
del C.P.I.A. In questa fase, la presa di contatto con i potenziali corsisti acquista, dunque, un
ruolo cruciale soprattutto rispetto alle incertezze, alle debolezze e alle contraddizioni della
domanda formativa.
È qui che entra in gioco una figura idonea a dare della scuola un’idea di cura: un docente –
tutor - orientatore che accoglie la persona con atteggiamento empatico.
Oltre a dare informazioni puntuali sulla struttura e sulla organizzazione dell’istituzione
formativa, in questa fase si tratta di fornire i primi orientamenti per facilitare la scelta del
percorso più idoneo ai bisogni, agli interessi, alle competenze dell’adulto, attuando anche una
funzione di filtro e di orientamento per una prima verifica dei bisogni dell’adulto.
Le attività specifiche di questa fase mirano a far conoscere meglio l’istituzione scolastica che
presenta la sua offerta formativa complessiva e gli studenti che, attraverso narrazioni,
interviste, colloqui/dialoghi, precisano i propri desideri, le aspettative e gli orientamenti
professionali.
Gli obiettivi da perseguire sono essenzialmente quelli di:
sperimentare una ri-lettura del concetto di sé in relazione ad una diversa funzione
sociale e/o professionale. Si tratta di approfondire le motivazioni che spingono l’adulto
al rientro in formazione per coinvolgerlo nella costruzione del percorso formativo e nel
progetto di “cambiamento”;
mettere a fuoco e valorizzare non solo le conoscenze e le competenze maturate, ma
anche i meccanismi e i processi che determinano l’acquisizione di tali competenze da
parte del soggetto;
definire il percorso di studi fino a quel momento effettuato, in funzione di un eventuale
riconoscimento dei crediti formali;
determinare gli impegni lavorativi e gli orari liberi per la frequenza ai corsi;
produrre/organizzare sondaggi e questionari sugli orari, sulla logistica e su tutto quello
che può riguardare la customer satisfaction (soddisfazione del cliente).
È necessario che la figura del Tutor effettui una costante azione di sostegno e
accompagnamento - affiancando la persona - per chiarire ogni dubbio, ogni perplessità sul
curriculum, sulle problematiche formative, motivazionali, psicologiche, di relazione che
dovessero manifestarsi durante tutta la permanenza al C.P.I.A.
Inoltre, è necessaria un’attività di costante monitoraggio ed eventualmente di ri-orientamento.
4.2. LA DIMENSIONE COMUNICATIVO-RELAZIONALE È opportuno, anzitutto, mostrare e favorire negli adulti il riconoscimento di una struttura di
valori a cui ci si riferisce, e che sta alla base dell’offerta didattica e del Patto Formativo che
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dovrà essere stipulato. Pur nel rispetto delle identità culturali, religiose, sociali di differente
provenienza, da subito il rapporto tra il tutor-orientatore e l’adulto che rientra in formazione
dovrà basarsi sul reciproco rispetto, sul concetto di competenza come nucleo fondante della
proposta didattica, sulla lealtà dei comportamenti, sulla formazione non come momento
episodico dell’esistenza, ma come scelta di fondo che mantiene l’individuo aperto e disponibile
di fronte al cambiamento degli scenari socio-culturali, in costante e veloce evoluzione, e di
fronte alla continua trasformazione del quadro tecnologico ed economico, in una chiara
prospettiva di formazione permanente.
La dimensione empatica abbraccia l’ambito degli atteggiamenti e dei comportamenti dei
docenti e degli studenti e connota fortemente il processo formativo soprattutto là dove
emergono asimmetrie sociali, dove sono più profonde le differenze culturali, dove gli aspetti
linguistici ed i codici comunicativi sono più distanti.
La popolazione scolastica dei C.P.I.A. è multiculturale; nei corsi per adulti troviamo corsisti
sempre più giovani fuoriusciti dal normale e lineare percorso di studi che presentano scarsa
motivazione al rientro in formazione. Per tale tipologia di apprendenti, puntare su interventi
formativi fortemente connotati sul piano delle semplici conoscenze, pur se metodologicamente
validi, può risultare scoraggiante in termini di risultati ottenuti. Da qui nasce l’esigenza di
misurarsi sul terreno della relazione e individualizzazione dei percorsi, rafforzando l’identità dei
singoli e garantendo un clima favorevole all’apprendimento.
4.3. ANALISI DELLE COMPETENZE Si configura come la fase dedicata all’identificazione di una prima mappa delle abilità,
conoscenze e risorse psico-sociali del soggetto. La messa a fuoco delle proprie competenze
aiuta gli adulti a confrontarsi con le opportunità formative del territorio e facilita il processo di
costruzione di ipotesi di formazione. Per conseguire tale obiettivo si tratta naturalmente di
aiutare l’adulto a prendere consapevolezza del proprio modo di apprendere e di sostenerlo
nella riflessione sulle difficoltà di apprendimento e sulle ragioni di tali difficoltà. Si tratta di
effettuare, attraverso dei test di ingresso, un’analisi delle esperienze pregresse per inserire la
persona nel percorso formativo.
4.4. PROGETTAZIONE ED INSERIMENTO: IL PATTO FORMATIVO Il Patto formativo conclude la prima fase dell’accoglienza, da cui si sviluppano le dimensioni
dell’orientamento e dell’accompagnamento. La stipula del Patto chiama in causa il concetto di
negoziazione, che sul piano operativo porta gli insegnanti e gli studenti a condividere la
strutturazione del percorso formativo, gli obiettivi da raggiungere, le metodologie formative ed
il modello organizzativo, definendo con ciò l’insieme degli elementi di struttura e di processo
che concorrono a determinare l’azione formativa.
La sua definizione è un momento di assunzione di responsabilità personale, che favorisce negli
adulti senso di appartenenza e di motivazione e che li responsabilizza in prima persona,
consentendo loro, tra le altre cose, di assumere un ruolo non meramente passivo nel
determinare cosa e come impareranno. È dunque un’assunzione di responsabilità sia da parte
dell’allievo che dell’insegnante, in quanto entrambi sono chiamati a rispettare il percorso
concordato. Gli aspetti da riportare nel patto sono:
la tipologia e la durata del percorso;
la metodologia didattica;
le competenze da acquisire in termini di conoscenze ed abilità;
gli impegni specifici dell’allievo e degli insegnanti;
le indicazioni relative alle azioni previste per il monitoraggio costante dell’azione formativa;
le firme degli estensori del patto.
Rimane inteso che il Patto Formativo si configura come documento aperto a integrazioni e
modifiche in corso d’opera.
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4.5. COMMISSIONE PER LA DEFINIZIONE DEL PATTO FORMATIVO
INDIVIDUALE Il CPIA Verona ha stipulato in data 21 settembre 2016 l’Accordo di rete con gli Istituti
Istituto Tecnico Commerciale Pindemonte
Istituto Tecnico Commerciale Marco Polo
IISS Bolisani
ISISS Minghetti
Istituto Tecnico Cangrande
IISS Silva Ricci
IPSEOA Berti
IPSIA Giorgi
Istituto Professionale Medici
IISS Stefani Bentegodi
Liceo Artistico di Verona
Questo Accordo delinea la collaborazione fra le Istituzioni scolastiche che vi aderiscono al fine
di favorire organici raccordi tra i percorsi di primo e di secondo livello così come previsto dal
Regolamento di cui al DPR 263/2012 e successive Linee Guida.
A tale scopo, la Rete intende promuovere la riorganizzazione e il potenziamento dell'istruzione
degli adulti, nell'ambito del sistema integrato d’istruzione, formazione e lavoro così come
previsto dal Regolamento, in particolare per quanto riguarda:
• la definizione di condivise misure e procedure di accoglienza dei corsisti;
• la promozione di attività di ricerca, sperimentazione e sviluppo in tema di educazione
permanente ed in particolare su valutazione, certificazione e attestazione utilizzabili ai fini del
sistema dei crediti formativi e d’istruzione.
• la costituzione della Commissione per la definizione del Patto Formativo individuale e del
piano di studi personalizzato di cui all’art. 5 comma 2 del Regolamento.
Infatti l’art. 5 al comma 3 del DECRETO LEGISLATIVO 16 gennaio 2013, n. 13 recita: “Ai fini
dell'ammissione al periodo didattico cui l'adulto chiede di accedere avendone titolo, i Centri
costituiscono, nel quadro di specifici accordi di rete con le istituzioni scolastiche di cui
all'articolo 4, comma 6, commissioni per la definizione del Patto formativo individuale”.
La Commissione si è dotata di uno specifico Regolamento definito dall’Accordo di Rete con gli
I.I.S. del territorio (Vedi su sito www.cpiaverona.gov.it).
4.6. ORGANIZZAZIONE MODULARE La Programmazione didattica è articolata in moduli didattici, i quali raggruppano un certo
numero di Unità Di Apprendimento (U.D.A.).
Le Unità di Apprendimento sono intese come insieme autonomamente significativo di
conoscenze, abilità e competenze, correlate ai livelli e ai periodi didattici, da erogare
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anche a distanza, che rappresentano il riferimento per il riconoscimento dei crediti e che
sono la condizione necessaria per la personalizzazione del percorso.
Un’U.D.A. è un pacchetto formativo completo finalizzato al raggiungimento di un risultato e di
competenze ben definite, con una precisa durata oraria. Al termine di ogni modulo, i corsisti
sostengono un test che permette il rilascio del certificato delle competenze raggiunte e il
passaggio al modulo successivo.
“La modularità agevola la personalizzazione dei percorsi e permette la possibilità di frequenza
a persone che non possono partecipare a programmi intensivi e, allo stesso tempo, consente
una marcata intenzionalità educativa, perché comporta l’acquisizione di saperi essenziali,
significativi, stabili e capitalizzabili” (Direttiva Ministeriale del 6 febbraio 2001)”.
4.7. METODOLOGIA L’azione didattica è resa flessibile ed il più possibile individualizzata per rispondere alle
specifiche esigenze dell'utenza e alla diversità delle condizioni socio-culturali, delle esperienze,
delle conoscenze e delle aspettative. Allo scopo di facilitare la formazione di un clima
accogliente e di migliorare l'autostima, le attività e i contenuti proposti prendono avvio dalle
esperienze personali e dalla valorizzazione delle risorse e delle capacità di ognuno per poi
dedurre regole generali da ogni singolo caso. Le attività mirano ad arricchire il patrimonio
culturale attraverso l'approfondimento di temi, in particolare quelli attinenti alla Cittadinanza
attiva e consapevole, la guida all'uso dei testi, il potenziamento delle capacità di confronto e di
rielaborazione personale e il consolidamento della terminologia adeguata.
Per i corsisti del percorso di primo periodo che presentino particolari difficoltà, il Consiglio di
Classe può decidere di individuare obiettivi minimi di apprendimento, di attuare interventi
personalizzati di recupero delle conoscenze e delle abilità di base e di sviluppo dell'autonomia
operativa avvalendosi anche di esercizi e prove a difficoltà graduata, della collaborazione in
classe dei corsisti più capaci e di specifiche ore di recupero/sostegno.
4.8. ATTIVITÀ DI RECUPERO O POTENZIAMENTO
Si tratta di ore individuali o per micro gruppi omogenei che vengono utilizzate per quegli
allievi, in particolare dei gruppi di livello con competenze pregresse più basse, che abbiano
accumulato assenze, abbiano bisogno di sostegno, riscontrino difficoltà nelle singole materie
oppure non possano seguire gli orari stabiliti per particolari e documentate esigenze lavorative
o di salute. I diversi stili di apprendimento, l’irregolarità di frequenza dovuta alle necessità
familiari e lavorative, i diversi trascorsi scolastici e le difficoltà linguistiche per gli studenti
stranieri, sono caratteristiche costantemente presenti nella tipologia di utenza adulta.
Le strategie per il recupero/sostegno e consolidamento delle conoscenze e competenze
possono comprendere:
attività guidate a crescente livello di difficoltà;
esercitazioni di fissazione/automatizzazione delle conoscenze;
valorizzazione delle esperienze extrascolastiche;
studio assistito in classe;
diversificazione/adattamento dei contenuti disciplinari;
strategie di insegnamento differenziate;
prolungamento dei tempi di acquisizione dei contenuti disciplinari;
coinvolgimento in attività collettive;
uso della Formazione a Distanza.
II monitoraggio costante delle presenze nel corso dell'anno si rivela un utile strumento al fine
di contrastare l’abbandono, individuare e superare difficoltà, intervenendo prontamente e
attivando nuove strategie e gli opportuni adeguamenti.
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4.9. VALUTAZIONE L’osservazione sistematica da parte dei docenti è uno strumento fondamentale che
accompagna costantemente gli allievi nel loro percorso, favorisce il riconoscimento degli stili di
apprendimento di ognuno e permette interventi finalizzati al rafforzamento dell'autostima,
dell'interesse, della motivazione allo studio.
La valutazione in itinere viene intesa come sistematica verifica dell’efficacia ed adeguatezza
della programmazione per la correzione di eventuali errori di impostazione.
Affinché le prove diventino per lo studente occasione di crescita nella conoscenza dei traguardi
raggiunti e nell’assunzione consapevole di responsabilità del proprio processo formativo da
parte dei docenti:
- le richieste devono essere graduate per permettere la partecipazione di tutti e la definizione
anche dei livelli di competenza;
- le richieste devono essere chiare ed esplicite;
- i contenuti, i tempi, gli obiettivi, le modalità dichiarati;
- i criteri di attribuzione del voto illustrati.
Le prove saranno il più possibile frequenti, per promuovere l’impegno costante degli studenti,
per tener sotto osservazione i processi di apprendimento, per dare agli studenti la possibilità di
esercitarsi nella comunicazione.
La valutazione finale si basa sul Patto Formativo Individuale: verifica l’esito del percorso
personalizzato, il superamento e l’eventuale recupero dei singoli moduli/U.D.A., la frequenza
pattuita che dovrà essere stata raggiunta, il raggiungimento delle competenze necessarie al
fine dell’ammissione all’esame conclusivo del primo ciclo di istruzione secondaria.
Al voto di ammissione concorre anche la valutazione collegiale complessiva del percorso
svolto dallo studente riferita all’interesse dimostrato, ai progressi rispetto alla situazione
iniziale, ad eventuali problematiche sociali rilevanti ai fini della valutazione formativa.
In presenza di situazioni particolari, non completamente riconducibili ai criteri di cui sopra, la
Commissione in sede di scrutinio finale deciderà circa l’ammissione dei corsisti all’esame
adottando criteri, doverosamente esplicitati, che terranno conto della natura dei problemi
manifestati, della situazione complessiva dello studente e del suo progetto di inserimento
sociale, del raggiungimento degli obiettivi didattici minimi.
Gli studenti biennalizzanti verranno valutati utilizzando gli stessi criteri della classe di primo
periodo ed il percorso effettuato varrà come credito per l’anno seguente.
4.10. Diploma conclusivo Primo Livello - I° Periodo -II° Periodo • La valutazione in itinere viene effettuata attraverso verifiche scritte, prove orali,
conversazioni/dibattiti e l’osservazione in classe.
• La valutazione quadrimestrale viene effettuata come verifica intermedia del processo di
apprendimento in merito al percorso modulare disciplinare individuato nel Patto Formativo.
La valutazione periodica e finale degli apprendimenti degli alunni e la certificazione delle
competenze sono realizzate attraverso l’attribuzione di voti numerici espressi in decimi,
riportati sul documento di valutazione.
Sono ammessi all’esame di Stato gli alunni/e che hanno almeno il 70% delle presenze rispetto
al proprio Patto Formativo, salvo deroghe motivate in casi eccezionali, e che non abbiano voti
inferiori a 6 nelle singole discipline o gruppo di discipline di studio.
Il Consiglio di Classe, con decisione assunta a maggioranza, decide di ammettere o non
ammettere all’esame di Stato gli alunni/e con un giudizio di idoneità, o di non idoneità e con un
voto espresso in decimi.
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Al termine dell’Esame di Stato sarà rilasciata una certificazione delle competenze, in base alla
C.M. 48/2014.
4.11. Valutazione Corsi di Italiano L2 Viene effettuata una valutazione periodica alla fine di ogni percorso modulare. È prevista
l’ammissione ai test sulla base della frequenza regolare e il superamento del test finale
consente di ottenere l’attestato relativo al livello raggiunto ed alle competenze conseguite con
valutazione in centesimi.
Agli studenti che hanno riportato risultati insufficienti e a coloro che hanno una frequenza
limitata viene rilasciato solo un certificato di frequenza senza attribuzione del voto.
4.12. Valutazione percorsi modulari per il I Livello Il certificato di attestazione delle competenze viene rilasciato ai corsisti che abbiano superato il
test finale. Agli altri potrà essere rilasciata un’attestazione di frequenza.
Comparazione descrittori di livello e voti
10 - 9
L’allievo dimostra una completa acquisizione delle competenze previste per il modulo/ totalità dei moduli, che sa spendere in maniera totalmente appropriata e personale; sa utilizzare in maniera corretta le conoscenze previste con un linguaggio corretto e appropriato e sa correlare tra loro gli argomenti di studio. Partecipa attivamente alle attività didattiche con contributi personali.
LIVELLO
AVANZATO
8
L’allievo dimostra un buon raggiungimento delle competenze previste per il modulo/ totalità dei moduli, che sa spendere in maniera appropriata; sa utilizzare le conoscenze previste con un linguaggio corretto e sa correlare tra loro gli argomenti di studio. Partecipa attivamente alle attività didattiche con contributi personali.
LIVELLO
INTERMEDIO
7
L’allievo ha raggiunto gli obiettivi specifici di apprendimento previste per il modulo/totalità dei moduli, e dimostra di saper utilizzare le abilità seppur con una certa semplificazione delle questioni e delle applicazioni; l’articolazione dei contenuti viene svolta con un linguaggio accettabile; la partecipazione alle attività didattiche è costante.
LIVELLO
INTERMEDIO
6
L’allievo ha raggiunto gli obiettivi specifici minimi di apprendimento previsti per il modulo/totalità dei moduli. Sa utilizzare le abilità in modo sufficientemente corretto se pur con qualche incertezza e con il supporto dell’insegnante. L’articolazione dei contenuti viene svolta con un linguaggio accettabile anche se semplice. La partecipazione alle attività didattiche è discontinua.
LIVELLO
BASE
5
L’allievo ha raggiunto solo in maniera parziale gli obiettivi specifici di apprendimento previsti per il modulo/totalità dei moduli, e compie frequenti errori; mostra molte incertezze nella fase applicativa e necessita dell’aiuto costante dell’insegnante.
LIVELLO
INSUFFICIENTE/
PARZIALMENTE
SUFFICIENTE
4
L’allievo ha acquisito solo frammentarie conoscenze previste per il modulo/ totalità dei moduli, Non mostra sostanziali progressi dalla situazione iniziale. Non si è avvalso delle occasioni di recupero ed è completamente dipendente dall’aiuto dell’insegnante per svolgere il compito assegnato.
LIVELLO
INSUFFICIENTE
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Valutazione comportamentale
10
Comportamento responsabile, rispettoso delle norme che regolano la vita scolastica,
delle persone e dell’ambiente, corretto, partecipe e collaborativo all’interno della
classe. Frequenza assidua o con sporadiche assenze.
9
Comportamento responsabile, rispettoso delle norme che regolano la vita scolastica,
delle persone e dell’ambiente. Atteggiamento sostanzialmente collaborativo
all’interno della classe. Frequenza assidua o con sporadiche assenze.
8 Comportamento nel complesso corretto, rispettoso delle norme che regolano la vita scolastica. Alcune assenze, ritardi e/o uscite anticipate.
7
Comportamento non sempre rispettoso delle norme che regolano la vita scolastica, delle persone e dell’ambiente. Eventuali richiami e notifiche per episodi di mancato rispetto. Ricorrenti assenze, ritardi e/o uscite anticipate. Interesse selettivo. Partecipazione discontinua all’attività didattica.
6
Episodi di mancato rispetto delle norme che regolano la vita scolastica, delle persone e dell’ambiente, segnalati dai docenti. Richiami per specifici episodi ed eventuali sanzioni disciplinari. Frequenti assenze e numerosi ritardi e/o uscite anticipate. Disinteresse per alcune discipline. Scarsa partecipazione e disturbo dell’attività didattica.
5
Comportamento scorretto e irrispettoso nei confronti degli insegnanti e dei compagni. Sistematico rifiuto delle norme che regolano la vita scolastica. Sanzioni disciplinari gravi che non hanno però comportato un apprezzabile cambiamento del comportamento. Numerose assenze e continui ritardi e/o uscite anticipate. Disinteresse e disturbo delle attività didattiche.
La valutazione del comportamento viene definita dalla Commissione sulla base di alcuni
indicatori riferiti alle competenze chiave di cittadinanza, quali: collaborare, partecipare e agire
in modo autonomo e responsabile; altri elementi da prendere in considerazione sono la
frequenza regolare ed il rispetto del Regolamento d’Istituto.
Le prime due sono specificatamente declinate in competenze sociali e civiche e con ciò si
intendono competenze personali, interpersonali e interculturali e tutte le forme di
comportamento che consentono alle persone di partecipare in modo efficace e costruttivo alla
vita sociale e lavorativa. La competenza sociale è collegata al benessere personale e sociale; è
essenziale comprendere i codici di comportamento e gli atteggiamenti nei diversi ambienti in
cui le persone agiscono.
La competenza civica - e in particolare la conoscenza di concetti e strutture sociopolitici quali
democrazia, giustizia, uguaglianza, cittadinanza e diritti civili - dota le persone degli strumenti
per impegnarsi ad una partecipazione attiva e democratica. La valutazione del comportamento
viene quindi intesa principalmente come valutazione della capacità relazionale dello studente
nei confronti degli insegnanti, degli altri studenti, del personale della scuola e dell’abilità di
utilizzare al meglio le opportunità e gli strumenti offerti dall’ambiente scolastico.
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5. IL C.P.I.A. DI VERONA CENTRO DI RICERCA
5.1. LA PRIMA RICERCA: LINGUA, CULTURA, INTEGRAZIONE La L. 94/2009 di fatto ha introdotto elementi di novità che hanno contribuito a riconoscere il
ruolo strategico del nuovo sistema di istruzione degli adulti nelle politiche di integrazione
linguistica e sociale dei migranti. Per dare una prima e compiuta applicazione alle disposizioni
introdotte con il D.M. 4 giugno 2010 e con il successivo D.P.R. 179/2011 – provvedimenti
applicativi di alcune delle innovazioni introdotte con la Legge 94/2009 – il Ministero dell’Interno
ed il MIUR hanno sottoscritto, nel 2010 e nel 2012, due Accordi quadro. Tali accordi hanno
riconosciuto il ruolo strategico e centrale al sistema pubblico di istruzione degli adulti nelle
politiche di integrazione linguistica e sociale dei migranti: è presso il C.P.I.A. che si svolgono i
Test di conoscenza della Lingua italiana (Test A2), di cui al D.M. 4 giugno 2010, nonché la
Sessione di Formazione Civica (SFC) e di informazione ed i relativi Test di Verifica
dell’Accordo, di cui al D.P.R. 179/11.
Gli Accordi tra MIUR e Ministero dell’Interno hanno riconosciuto che la frequenza degli stranieri
ai percorsi di istruzione degli adulti consenta allo straniero di essere esonerato da quegli
adempimenti: un passaggio decisivo che dice del ruolo strategico del nuovo sistema di
istruzione degli adulti.
La via italiana all’integrazione linguistica e sociale dei migranti adulti ha pertanto assunto il
sistema pubblico di istruzione degli adulti come “il” luogo istituzionale cui fare riferimento nelle
politiche di integrazione linguistica e sociale dei migranti.
Il C.P.I.A. di Verona è, di fatto, incaricato dall’Ufficio Scolastico Regionale del Veneto di
realizzare l’azione C3.2.1, relativa alla ricerca sui processi sociali e culturali che sostengono
l‘esercizio di cittadinanza degli immigrati mediante l’applicazione delle più recenti norme in
materia - che è uno dei quattro Servizi supplementari autorizzati nel più ampio progetto FAMI
CIVIS V.
L’obiettivo dichiarato della Ricerca nel progetto CIVIS V è la sperimentazione di strumenti
idonei a rilevare alcuni descrittori di conoscenza e di atteggiamento nei confronti delle pratiche
linguistiche e civiche cui gli immigrati sono obbligati, ai fini del permesso di soggiorno.
La ricerca nasce prioritariamente come azione propedeutica ad una più ampia indagine (che
dovrebbe essere condotta su un campione nazionale) con lo scopo di mettere a punto alcuni
strumenti volti a conoscere l’impatto delle disposizioni che, a partire dal 2011, hanno reso
obbligatoria la conoscenza della lingua italiana e della cultura civica.
La scelta di sperimentare gli strumenti in un contesto ristretto (due province del Veneto) è
stata in qualche modo condivisa dal Ministero dell’Interno e dal MIUR che, a suo tempo, aveva
invitato il C.P.I.A. di Verona ad utilizzare il canale di finanziamento FAMI. Ciò premesso, nel
novero dei destinatari degli esiti della ricerca, sarà opportuno considerare i due Ministeri alla
stregua di una committenza indiretta. La committenza diretta è formalmente in capo alla
Regione del Veneto (titolare del progetto FAMI CIVIS V) e all’Ufficio Scolastico Regionale
(partner obbligatorio del progetto FAMI CIVIS V).
Pur trattandosi di un’azione propedeutica volta ad individuare, sperimentare e tarare strumenti
idonei ad essere utilizzati in un’azione estensiva, si dovrà comunque tener conto di una
adeguata rappresentatività territoriale affinché sia possibile una restituzione significativa
destinata alle istituzioni locali venete, quali:
- i CPIA
- le Prefetture
- le Questure
- i Comuni
al tessuto associativo, che comprende
- i patronati, gli enti del terzo settore che operano nei processi migratori, le comunità dei
migranti
P.T.O.F. del Centro Provinciale Istruzione Adulti di Verona
c/o Ufficio Scolastico Territoriale di Verona - Viale Caduti del Lavoro, 3 37131 Verona - tel 0458086588 fax 0458031237 e-mail [email protected] - [email protected] - pec: [email protected]
sito web www.cpiaverona.gov.it Cod. I.P.A.: istsc_VRMM136004 - codice fiscale 93253450238 - codice univoco S.F.E. : UFM60Q
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e gli Enti certificatori a suo tempo coinvolti dal Ministero dell’Interno, che sono altresì portatori
d’interesse.
Per tale ricerca, il CPIA di Verona si avvale del contributo scientifico della Dott.ssa Cristina
Bertazzoni del Dipartimento Scienze Umane dell’Università di Verona, del Prof. Camillo Regalia
della Facoltà di Scienze della Formazione dell'Università Cattolica del Sacro Cuore- Milano e del
Prof. Lorenzo Rocca dell’Università per Stranieri di Perugia.
Considerata la centralità del tema immigrazione in questo periodo nel nostro Paese, gli esiti
della ricerca potranno rappresentare un aspetto di interesse rilevante per tutta la società civile.
5.2. DUE RICERCHE IN UN PROGETTO Con Decreto n. 1359 del 07.12.2016, il MIUR ha individuato il C.P.I.A. di Verona quale Centro
di ricerca, di sperimentazione e sviluppo, in base all’art. 28, comma 2, lettera b del D.M.
663/2016.
Lo schema di progetto su cui si concentrerà questa ulteriore ricerca contempla due azioni,
tendenzialmente complementari, che sono rivolte ad indagare circa:
A - La lettura dei fabbisogni formativi degli adulti del territorio (D.D. 1250/15 art.3, co.4,
lett.a);
B - La progettazione formativa e la ricerca valutativa nei percorsi di istruzione dei C.P.I.A.
(D.D. 1250/15 art.3, co.3, lett.a).
La prima azione intende realizzare una ricerca-azione partecipata allo scopo di rilevare bisogni
di formazione della popolazione adulta in due contesti territoriali circoscritti, situati nella nostra
ed in un’altra provincia della Regione.
La seconda azione intende indagare, rappresentare e studiare le modalità di progettazione e di
valutazione dei percorsi di istruzione nell’offerta formativa dei due C.P.I.A. del Veneto.
Per la validazione del Piano di ricerca collaborerà l’INVALSI ed il Dipartimento Scienze Umane
dell’Università di Verona con la Dott.ssa Bertazzoni Cristina ed il Dott. Giuseppe Tacconi.
6. AUTOVALUTAZIONE E PIANO DI MIGLIORAMENTO
6.1. PROCESSI DI AUTOVALUTAZIONE E MIGLIORAMENTO Il C.P.I.A. di Verona ha iniziato un percorso di autovalutazione allo scopo di migliorare i propri
risultati in termini di efficacia formativa, risposta ai bisogni del territorio, capacità progettuale
ed innovazione. Questo percorso interessa tutti i processi operativi, sia quello metodologico -
didattico che quello gestionale - organizzativo ed implica la necessità di dotarsi di indicatori e
strumenti per analizzare in modo sistematico l’efficacia delle azioni messe in campo.
Il Piano triennale medesimo è declinato sulla base di una Pianificazione strategica che
evidenzia Vision, Mission, Traguardi di lungo termine e Priorità. Queste ultime sono riferite ad
Aree di processo che declinano obiettivi e azioni. Gli Obiettivi Strategici sono stati intrecciati
con le Priorità al fine di mantenere coerenza ed efficacia; il Piano delle Attività allinea a
ciascuna azione le risorse umane e materiali indispensabili per la sua realizzazione ed
evidenzia temporalità annuale e/o triennale per gli obiettivi programmati.
Lo scopo dell'autovalutazione è individuare i punti di forza e debolezza dell’agire operativo al
fine di intraprendere azioni di miglioramento, nonché di rendicontare il proprio operato con
riferimento agli interlocutori istituzionali ed ai portatori di interessi (stakeholder) presenti sul
territorio. Il primo passo sarà quello di selezionare gli indicatori che si ritengono significativi
per rappresentare la propria azione. Tra questi si possono indicare a titolo di esempio:
P.T.O.F. del Centro Provinciale Istruzione Adulti di Verona
c/o Ufficio Scolastico Territoriale di Verona - Viale Caduti del Lavoro, 3 37131 Verona - tel 0458086588 fax 0458031237 e-mail [email protected] - [email protected] - pec: [email protected]
sito web www.cpiaverona.gov.it Cod. I.P.A.: istsc_VRMM136004 - codice fiscale 93253450238 - codice univoco S.F.E. : UFM60Q
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aspetti quantitativi come quelli rilevati istituzionalmente: iscrizioni, patti formativi,
attestazioni e certificazioni di competenze, permanenza nel percorso di IeF dopo il passaggio al
C.P.I.A;
indicatori da individuare con una specifica azione di ricerca a partire dall’esempio del RAV
dal quale i C.P.I.A. sono stati esclusi per la loro diversa specificità organizzativa;
aspetti di efficacia formativa e di soddisfazione da rilevare anche con la partecipazione
dell’utenza.
7. IL PIANO FORMAZIONE FORMAZIONE PER TUTTI > La formazione in servizio e l’autoaggiornamento rappresentano
elementi costitutivi della dimensione culturale ed elementi qualitativi della prestazione
professionale di tutti gli operatori scolastici.
La nostra Scuola, all’inizio di ogni anno scolastico, predispone una griglia di rilevazione per i
bisogni formativi di tutto il personale in base alla quale saranno progettati i corsi di formazione
più richiesti.
Per il prossimo triennio, si svilupperanno attività di formazione per i/le docenti, anche in
sinergia ed in rete con altre Istituzioni Scolastiche dell’Ambito n. 1 e agli Istituti con percorsi di
II Livello, relativamente
alla programmazione e valutazione per competenze, con progettazione di Unità di
Apprendimento, con particolare riguardo all’area adulta;
all’inclusione, all’integrazione, alle competenze di cittadinanza globale;
alle competenze digitali e per l’innovazione didattica – metodologica.
Lo stesso personale di Segreteria parteciperà ad interventi formativi per l’utilizzo efficace della
“Segreteria digitale”, così come previsto dalla normativa vigente.
FORMAZIONE PER LA SICUREZZA > L’Istituto programma periodicamente corsi di
formazioni obbligatori riguardanti la sicurezza sui luoghi di lavoro (TU 81/2008) al fine di
consentire a tutto il personale docente ed A.T.A, anche supplente, di conseguire la formazione
di base e specifica adeguata. Il responsabile amministrativo per il personale curerà la banca
dati segnalando i soggetti ancora da formare e chi deve essere solo aggiornato.
TUTORAGGIO > Ogni docente neoassunto è accolto nell’Istituto da un tutor e seguito in un
percorso di formazione dalla Comunità professionale e dalla Dirigente scolastica, con la quale si
confronterà riflettendo, attraverso la produzione di un portfolio, su elementi relativi alla
professionalità e al dibattito pedagogico.
In caso di problematicità nella docenza in personale a tempo determinato o già assunto a
tempo indeterminato, la Dirigente può prevedere un affiancamento con un tutor senior
individuato nel Collegio per facilitare le ricerche delle strategie didattiche e metodologiche
necessarie a condurre positivamente il gruppo classe.
FORMAZIONE OBBLIGATORIA > Ogni insegnante partecipa alle proposte di formazione
unitaria del Collegio dei Docenti ed aderisce ad altre proposte durante l’anno scolastico,
liberamente, tra quelle presentate dalla Scuola e/o dal territorio, in base al Piano di
Formazione.
La formazione deve essere “certificata”, cioè erogata da un soggetto accreditato dal MIUR
(tutte le scuole statali e le Università sono automaticamente soggetti accreditati). Tutti gli altri
Enti devono riportare in calce agli attestati gli estremi del decreto ministeriale che conferisce
loro l’accreditamento.
P.T.O.F. del Centro Provinciale Istruzione Adulti di Verona
c/o Ufficio Scolastico Territoriale di Verona - Viale Caduti del Lavoro, 3 37131 Verona - tel 0458086588 fax 0458031237 e-mail [email protected] - [email protected] - pec: [email protected]
sito web www.cpiaverona.gov.it Cod. I.P.A.: istsc_VRMM136004 - codice fiscale 93253450238 - codice univoco S.F.E. : UFM60Q
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Al fine di valorizzare le risorse professionali, sarà attivata una banca dati dei curricoli
(portfolio) del personale docente e amministrativo. Tutti gli incarichi, le funzioni aggiuntive
attribuibili, e qualsiasi altro riconoscimento istituzionale, si baseranno sui dati oggettivi
desumibili dai curricoli, riguardanti i titoli culturali e professionali, le esperienze didattiche, le
attività formative e le funzioni accessorie comunque svolte.
8. ALLEGATI Fanno parte integrante del Piano Triennale dell’Offerta Formativa i Protocolli ed i Regolamenti
pubblicati sul sito istituzionale www.cpiaverona.gov.it