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Scuola dell’Infanzia Cecchina Aguzzano Via Cartesio, 6 PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA P.T.O.F. A.S.2016-2019 SCUOLA DELL’INFANZIA “CECCHINA AGUZZANO” Roma Municipio IV Scuola dell’infanzia comunale Cecchina Aguzzano Via Cartesio 6 C.A.P. 00137 Tel. 0695950537

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Scuola dell’Infanzia Cecchina Aguzzano

Via Cartesio, 6

PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA

P.T.O.F.

A.S.2016-2019

SCUOLA DELL’INFANZIA

“CECCHINA AGUZZANO”

Roma Municipio IV

Scuola dell’infanzia comunale

Cecchina Aguzzano

Via Cartesio 6 C.A.P. 00137

Tel. 0695950537

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Sommario

1. Impronta culturale e le componenti specifiche della scuola

2. Descrizione del contesto territoriale ed analisi dei bisogni rilevati

3. Pensiero pedagogico e metodologia didattica

4. Organizzazione degli spazi e dei tempi

5. Integrazione con il territorio

6. Organigramma del personale della scuola

7. Progetti

8. Le finalità generali della scuola, i campi di esperienza, il curricolo

9. Documentazione, verifica e valutazione.

10. Aggiornamento e formazione del personale

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1.Impronta culturale e le componenti specifiche della scuola

Lo sviluppo dei servizi educativi-scolastici ed il progresso delle conoscenze

scientifiche sulla prima infanzia, hanno influito notevolmente sul modo di operare nel

percorso educativo e formativo della fascia di età 0-6 anni. Negli ultimi decenni

abbiamo assistito a dei cambiamenti che hanno modificato i precedenti modelli

socioculturali, unitamente al nascere e consolidarsi di una nuova visione dell’infanzia

meno legata a schemi tradizionali. Sono emersi nuovi bisogni e nuove aspettative

relative all’educazione dei bambini: un pianeta, quello dell’infanzia, che non viene

più trattato alla stregua di un semplice satellite, ma che, proprio nel bambino quale

soggetto attivo e futuro della società, trova concreta forza promulgatrice per la

crescita ed i cambiamenti positivi.

Una società in continua evoluzione necessita di una scuola dinamica, flessibile,

che del cambiamento sappia cogliere le opportunità ma anche rispondere alle criticità

ad esso correlate.

Nel corso degli anni la scuola dèll‘infanzia Cecchina Aguzzano, si è

caratterizzata per essersi accostata alle problematiche ambientali attraverso specifici

progetti volti a sensibilizzare i bambini su questo tema, in direzione di una

“cittadinanza ecologica”. La comunità scolastica ha così interiorizzato nelle sue

pratiche quotidiane un comportamento attento e rispettoso dell’ambiente naturale che

la circonda. Al posto dei comuni saponi liquidi, contraddistingue da tempo le routine

scolastiche dei bambini l’utilizzo sempre maggiore di materiali naturali o di riciclo

sensibilizza il bambino nei confronti di quello che è lo spreco, favorendo in lui lo

sviluppo di un’etica ambientale. La cura del giardino, anche attraverso la

realizzazione di un „Orto sinergico“, avvicina i bambini alla natura educandoli al

rispetto per tutti gli aspetti della “Vita”.

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Il PTOF della scuola che partirà quest'anno ha come filo conduttore queste

tematiche, avendo come oggetto che accomuna tutte le attività della scuola : il

Riciclo. In un epoca in cui il progresso è sempre più correlato alla produzione e ai

consumi eccessivi si rende necessario porre un’attenzione particolare alle

conseguenze che ne derivano per l’ecosistema. Lo scopo è di sensibilizzare i bambini

alla raccolta differenziata e alle potenzialità insite in ogni cosa di "diventare"

qualcos’altro attraverso la fantasia e la creatività.

La scuola dell’infanzia Cecchina Aguzzano è composta da 4 sezioni di scuola

dell’infanzia che accolgono bambini dai 3 ai 6 anni d’età. Le sezioni, che possono

accogliere fino a 25 bambini, sono caratterizzate dalla eterogeneità per fasce di età,

questo permette ai bambini una interazione favorevole allo sviluppo delle loro

competenze. In particolare, i piccoli traggono beneficio dall’osservazione e

dall’imitazione dei compagni più grandi; i grandi, a loro volta, sviluppano il senso di

responsabilità, tolleranza e rispetto.

Negli anni, il sempre maggior numero di bambini di origine straniera o con

doppia nazionalità ha rappresentato e rappresenta per la nostra scuola una risorsa,

fonte di arricchimento culturale sia per i coetanei che per gli adulti, che ci aiuta a

nello sviluppo del senso di cittadinanza e di una cultura della convivenza.

2.Descrizione del contesto territoriale ed analisi dei bisogni rilevati

La scuola comunale dell’infanzia Cecchina Aguzzano si trova tra i quartieri Casal de

Pazzi e Talenti, in una zona tranquilla, nel verde, all’interno del parco pubblico

Petroselli che dispone di diverse aree gioco. lFa parte del 141° circolo con sede

presso la scuola elementare San Cleto. L’edificio scolastico, ubicato in via Cartesio

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circondato da giardino attrezzato con strutture ludiche in legno e giochi e con accesso

da ogni

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sezione. Sono presenti nel territorio opportunità di stimolo ricreativo e culturale:

parco D’Aguzzano, parco Petroselli, parco dell’Aniene, centri sportivi qualificati,

scuola elementare Giovanni Falcone, scuola media Pier Luigi Nervi, nido comunale

Girasole giallo, nido comunale La girandola.

Dall’analisi dei bisogni rilevati, emerge una condizione che accomuna le realtà

territoriali densamente urbanizzate: dinamismo culturale, susseguirsi di cambiamenti

sociali, veloci ritmi di vita, multicultura, continue influenze massmediali. Da qui la

necessità di una scuola in continua evoluzione in grado di mettere ordine e portare a

razionalizzazione i molteplici stimoli recepiti dai bambini, fornendo loro gli strumenti

adatti ad interpretare la realtà. Per rispondere ai sempre nuovi bisogni della società

moderna la scuola deve quindi favorire nel bambino lo sviluppo di una mente critica,

lontana dai condizionamenti passivi tipici della società consumistica.

La scuola diventa inoltre, un punto di incontro per le famiglie, un punto di

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riferimento ma anche una base concreta per rispondere ai bisogni reali che si

riscontrano nella vita quotidiana.

3.Pensiero pedagogico e metodologia didattica

"La libertà di insegnamento è garantita dalla Costituzione e in tale senso ogni

insegnante mette a disposizione il proprio bagaglio culturale, le proprie competenze

umane e professionali", che assieme mettono in moto i percorsi educativi della

scuola.

Alla base della nostra metodologia c’è l’idea che il bambino non è un adulto in

miniatura, al quale fornire significati preconfezionati, ma un bambino con l’esigenza

di inventarsi e costruirsi da sé il mondo oggettuale, senza doverlo prendere già dotato

di significato dagli adulti. Uno dei principali obiettivi del nostro fare quotidiano è la

stimolazione della creatività: promuovere nei bambini la creatività significa aiutarli

ad acquisire una mente elastica e non ripetitiva. Quindi, utilizzando le parole di

Munari, “dato che la creatività si sviluppa sulla conoscenza e il bambino disegna ciò

che sa e vede ciò che conosce”, aiutiamo i bambini ad ampliare la loro conoscenza

plurisensoriale, a capire come sono fatte le cose e le loro funzioni, a rimuovere gli

stereotipi. È un metodo che si basa sul fare affinché i bambini possano esprimersi

liberamente senza l’interferenza degli adulti, diventando indipendenti e imparando a

risolvere i problemi da soli (problemsolving). “Aiutami a fare da me” è anche il

motto di Maria Montessori. Questo tenendo sempre a mente che non è il prodotto

finale da considerare, bensì il modo di imparare. Quindi uno stile educativo

impegnato a non farsi travolgere dalla continua corsa della quotidianità, dal fare tante

cose per produrre lavoretti, ma una scuola che cerca di recuperare una dimensione del

tempo a misura di bambino. Parlare, osservare, raccogliere, “perdere/prendersi

tempo”, accogliere cosa si desidera fare e come, sono per noi parole importanti,

impalcature sulle quali costruire la nostra scuola.

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Grande importanza riveste anche l’insegnamento delle regole, che piacciono al

bambino e infondono in lui sicurezza, sostenendolo nella formazione di una morale

autonoma rispetto a ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, che nel bambino diventato

adulto si trasformerà in ciò che è legale e ciò che non lo è.

L’efficacia dell’intervento educativo si gioca a livello relazionale: è il

comportamento dell’insegnante/educatrice a influenzare il bambino, non solo le sue

parole. Lo stile educativo si riflette nella didattica e si traduce in una specifica

programmazione. Il gruppo educativo della scuola Cecchina Aguzzano accoglie una

didattica centrata sulla relazione col bambino, sulla sua conoscenza, accettando di

conoscerlo come lui vuole farsi conoscere. L’assunto dal quale si parte è che i

bambini sono diversi per carattere, per livello di maturazione e per esperienza, la

metodologia dunque parte dal bambino, riconoscendone la diversità e consentendo a

ciascuno di crescere secondo le proprie capacità e inclinazioni personali, attraverso

interventi educativi mirati e intenzionali. A tal fine vengono organizzati laboratori o

atelier - angoli strutturati con finalità specifiche - i quali, riprendendo la Teoria delle

Intelligenze multiple di Gardner, offrono la possibilità per il bambino di scoprire le

sue inclinazioni personali e sviluppare le sue potenzialità.

Fondamentale nella nostra metodologia è la costruzione di un patto educativo

scuola – famiglia che, attraverso l’osservazione condivisa del bambino e la

collaborazione educativa, permetta loro di crescere in maniera armonica ed

equilibrata.

Le attività educative - didattiche vengono svolte prediligendo la formazione di

piccoli gruppi di bambini, favorendo in questo modo il rispetto dei modi e dei tempi

d’apprendimento, degli interessi e delle attitudini/aspirazioni personali, permettendo

al bambino di vivere la sua esperienza con maggiore fiducia e sicurezza. All’interno

del piccolo gruppo l’insegnante è solito applicare il metodo intuitivo che consiste

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nella formulazione di domande affinché emergano le conoscenze pregresse

utili alla scoperta di nuovi concetti che arricchiscono il bagaglio cognitivo.

Alla base di un apprendimento indiretto c'è il creare un ambiente ludico in grado di

stimolare la curiosità esplorativa, “una palestra ludica” di apprendimento. Nelle

Indicazioni Nazionali per il curricolo viene ribadito che “l’apprendimento avviene

attraverso l’esperienza, l’esplorazione, i rapporti tra i bambini, con la natura, gli

oggetti, l’arte, il territorio e le sue tradizioni, attraverso la rielaborazione

individuale e collettiva delle esperienze e attraverso attività ludico-didattiche”.

Pertanto, l’azione educativa viene perseguita attraverso l’organizzazione di un

ambiente di vita, di relazioni e di apprendimento di qualità. In quest’ottica il bambino

può percepire l’insegnate come una guida efficace in grado di infondere fiducia nelle

proprie capacità.

4.Organizzazione degli spazi e dei tempi

Gli ambienti e l’organizzazione temporale sono pensati in funzione del

benessere dei bambini, favorendo situazioni e relazioni positive della crescita.

- Spazi. Il bambino apprende se l’organizzazione dei luoghi incoraggia l’esplorazione

e la curiosità, se sostiene la motivazione, se sollecita la conoscenza, se stimola la

riflessione e consente l’espressione delle sue inclinazioni personali.

L’ambiente è un elemento fondamentale della nostra progettazione educativa. Gli

spazi sono organizzati intenzionalmente, con precisi significati educativi.

L'atrio è lo spazio del gioco di grande movimento: dei tricicli, dei percorsi

motori, dei giochi di ruolo: c’e uno spazio dedicato “all’ufficio” dove i bambini

“fanno finta di” andare a lavorare; lo spazio “teatro” dove i bambini si travestono e

drammatizzano il loro vissuto, la piscina delle palline dove i bambini si rifugiano

quando hanno voglia di coccole e relax, uno spazio/laboratorio allestito di volta in

volta per accogliere il progetto della scuola.

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Un ampio spazio attrezzato è dedicato alle attività di musica e alla

psicomotricità.

Una ricca biblioteca con spazio dedicato alla lettura, è allestita per andare ad

ascoltare storie fantastiche e fiabe, per viaggiare con la fantasia. E‘ attivo il prestito

del libro, il venerdì il bambino sceglie un libro che legge e condivide con la famiglia

nel fine settimana.

La sezione è il luogo più importante per sostenere i bambini nella crescita e

nella costruzione dell’identità personale. Le sezioni sono il luogo dell’accoglienza,

delle attività didattiche, del saluto a fine giornata. Sono strutturate per angoli

organizzati, i quali propongono le diverse attività: un angolo per il circle time, il

calendario e le presenze giornaliere, un angolo morbido per la lettura, una cucinetta

per il gioco simbolico, un angolo per dipingere liberamente, angoli o tavoli per le

attività grafiche ed espressive, per svolgere giochi di costruzione come puzzle,

chiodini, pongo, incastri di legno, angoli per "creare" con il taglio e incollo, angoli

per manipolare e sperimentare tutte le possibilità offerte dai materiali,

prevalentemente naturali, che vengono proposti (stoffa, carta, legnetti, pasta, farina,

sabbia, plastilina, acqua, ecc.).

La disposizione dei giochi e dei materiali è studiata per essere coerente e promuovere

un ordine mentale nei bambini, tutto è a loro disposizione per favorire l’autonomia

nella scelta del gioco/attività e nella sua riposizione, affinchè il bambino si senta

attore protagonista nel suo ambiente di apprendimento.

La scuola Cecchina Aguzzano predilige l’uso di materiali naturali, valorizza il

riciclo ed impronta le attività nel rispetto dell’ecosistema naturale.

La scuola dispone di uno spazio mensa e di una cucina interna, pertanto i

pasti dei bambini vengono cucinati in sede e consumanti in un locale attiguo (mensa),

che noi abbiamo rinominato “ristorante”. E’ prevista ogni anno una commissione

mensa formata dai genitori che hanno il compito di controllare il servizio.

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Infine un ampio giardino che circonda tutta la scuola offre la possibilità ai

bambini di godere di attività e giochi all'aria aperta, favorendo il contatto con la

natura, anche attraverso la cura di un orto.

- Tempi e routine. L’organizzazione del tempo in routine è fonte di sicurezza per il

bambino in quanto ne favorisce il controllo e lo rende capace di muoversi in

autonomia. Attraverso la scansione quotidiana e il regolare del tempo e delle attività,

vengono favoriti processi cognitivi e di socializzazione. Le routine sono parte

integrante della progettualità culturale ed educativa e hanno, alla pari di altre

strategie, una valenza pedagogica. Per esempio il rituale delle presenze del mattino

ribadisce il valore della presenza e dell’assenza e contribuisce a costruire il senso di

appartenenza ad una comunità più allargata. Attraverso il cartellone del tempo

meteorologico invece si pongono le basi per le prime osservazioni scientifiche;

l’osservazione e le riflessioni sulle variazioni del tempo consentono al bambino di

costruirsi una idea del flusso delle stagioni. I tempi di routine sono, pertanto, ben

programmati e pianificati secondo cadenze regolari, adeguati alle esigenze dei

bambini, nel rispetto dell’età dei bisogni individuali e dei ritmi di ciascuno.

Oltre che dalle routine il tempo di vita del bambino a scuola è scandito da

momenti strutturati e dal gioco libero, entrambi fondamentali nel rispondere al

bisogno del bambino di conoscere, capire, affermarsi, esprimersi. In ogni momento al

bambino è garantito un tempo disteso il quale gli permette di vivere con serenità la

propria giornata, di esplorare, capire, sentirsi padrone di sé e delle attività che

sperimenta in quel momento, senza le accelerazioni e i rallentamenti degli adulti.

Ogni anno viene organizzata l’accoglienza per garantire un approccio positivo

dei bambini e dei loro genitori al sistema educativo - scolastico. Essa prevede

l’inserimento dei bambini scaglionato nel tempo per fasce di età nelle prime due

settimane dall’inizio della scuola, nel rispetto dei tempi di ogni singolo bambino.

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Successivamente all’accoglienza, nella fase dell’ambientamento, vengono

messe in atto strategie specifiche per favorire nel bambino l’adattamento alla nuova

realtà scolastica e la costruzione di nuovi legami affettivi. In particolare si

promuovono relazioni empatico – affettive tra l’insegnante e il bambino, si

prediligono attività in piccolo gruppo per favorire la costruzione di legami amicali, si

opera in continuità con il Nido per agevolare il passaggio tra i due contesti.

L’ambientamento è un processo delicato dal quale dipenderà il futuro più o

meno sereno del bambino a scuola, che necessita quindi di una specifica

programmazione. È per questo che si attua l’ambientamento con tempi, modalità e

strategie che aiutino i bambini e le famiglie a “fidarsi” e ad “affidarsi”.

Orari

La scuola è aperta dalle ore 8:00 alle 17:00. L’entrata si svolge dalle 8:00 alle 9:00,

per non recare disturbo alle attività programmate. L’uscita dalle 16:00 alle 17:00. E

prevista un’uscita intermedia dopo il pranzo, dalle 14:10 alle 14:30.

5. Integrazione con il territorio

Un aspetto importante della nostra scuola è dato dallo scambio culturale, educativo ed

umano che ha con il territorio circostante. La scuola promuove la continuità

orizzontale con le famiglie attraverso colloqui individuali e incontri di sezione. La

partecipazione attiva delle famiglie alla vita scolastica viene favorita inoltre

dall’organizzazione di feste nel corso dell’anno, quali la festa della mamma, del papà,

dei nonni, la festa di Natale, la festa per i bambini di cinque anni che andranno alla

scuola primaria, la festa dell’accoglienza dei nuovi iscritti, la festa di fine anno

scolastco. La nostra struttura educativa si riserva (durante la fiera di fine anno) di

esporre degli stand contenenti oggetti realizzati dai bambini per una mostra-mercato.

La scuola realizza la continuità verticale con le scuole primarie Giovanni Falcone e

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Piazza Gola, e con i Nidi del territorio, promuovendo uno scambio di informazioni

sui bambini al fine della formazione delle classi e per favorire una migliore

progettazione dell’intervento educativo – didattico, in linea con il "Modello

Educativo dei nidi e delle scuople dell’infanzia di Roma Capitale" del 2013.

Il gruppo educativo prevede inoltre una giornata in cui i bambini che frequantano

l’ultimo anno di scuola dell’infanzia si recano con le loro insegnanti nella scuola

primaria, qui vengono accolti dai bambini di prima elementare e svolgono con loro

delle attività strutturate al fine di promuovere una prima familiarizzazione con il

nuovo ambiente educativo.

Nella seconda metà dell’anno scolastico il gruppo educativo organizza uno o più

open day per offrire la possibilità alle famiglie di conoscere l’ambiente scolastico e

l’offerta formativa della scuola.

6.Organigramma del personale della scuola

P.O.S.E.S. Marangi Isabella

Insegnanti sezione A Ababi Silvia De Facendis Angela

Insegnanti sezione B Micci Roberta Simeone Giuseppina

Insegnanti sezione C Ferretti Marina Laglia Emanuela

Insegnanti sezione D De Valeri Sonia Prestianni Daniela

Insegnanti di integrazione: Giammattei Alessandra Sportello Mariangela De

Santis Lucia

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Insegnante di religione: 1

Collaboratori scuola dell’infanzia: 2

Personale mensa: 2

Le insegnanti elaborano un Modello Organizzativo nel rispetto dei pricipi dettati dal

Nuovo Modello Organizzativo di Roma Capitale , le insegnanti di ogni sezione nella

modulazione oraria , alternano i loro orari con turni di mattina o di pomeriggio, i

quali prevedono almeno tre ore di compresenza. Le insegnanti di integrazione

organizzano i loro orari in base alle esigenze psicofisiche e alle terapie dei bambini

diversamente abili.

Due maestre dalle 8:00 alla 8:30 organizzano l’accoglienza dei bambini all’interno

della stessa sezione. Alle 8:30 arrivano le restanti insegnanti che svolgono il turno di

mattina e i bambini tornano nelle loro sezioni.

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7.Progetti

Il Collegio docenti organizza progetti e laboratori, approvati dal Consiglio di scuola.

Progetto triennale della scuola: "Le tre R. Riciclo, Riuso, Ricreo"

Finalità: Il progetto sul riciclo nasce dall’esigenza di radicare nella cultura

delle nuove generazioni la consapevolezza che l’ambiente è un bene fondamentale

che va assolutamente tutelato. Il progetto mira a proporre ai bambini uno stile di vita

nuovo, che consenta di superare i consumi talvolta eccessivi di oggi, che ci portano a

sprecare molto di quello che abbiamo.

Obiettivi specifici:

acquisire comportamenti consapevoli di rispetto per il patrimonio ambientale;

memorizzare ed interiorizzare norme e regole della convivenza civile ed

ecologica;

limitare lo spreco e contribuire alla raccolta differenziata;

comprendere l’importanza di produrre meno rifiuti;

proporre esempi di riciclaggio;

stimolare la creatività attraverso l’utilizzo di materiali di recupero;

cooperare con i compagni e attendere tempi e turni d’intervento nel rispetto del

lavoro comune.

Destinatari: i bambini; le famiglie; il gruppo educativo.

Attività previste: raccolta differenziata; recupero di oggetti di scarto attraverso

la creazione di un "supermercato della spazzatura"; analisi del materiale di rifiuto;

laboratori di riciclaggio per giocare a trasformare; mostra finale.

Spazi: angolo strutturato dell'atrio.

Tempi: settembre 2016 – giugno 2019.

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Il percorso si svilupperà in tre anni: il primo anno l’attività laboratoriale di

riciclo creativo sarà incentrata sulla costruzione di giocattoli; il secondo anno

sull'arte e la costruzione di strumenti musicali; il terzo anno sulle favole, con

la stesura di un libro sul riciclo.

Modalità di verifica: osservazione e verbalizzazioni.

Progetto biblioteca: “Il prestito del libro”.

E’ un progetto di promozione alla lettura che individua spazi, tempi e modi per

condividere i libri e le storie con i bambini e per coinvolgere anche le famiglie nella

relazione magica che si crea quando si legge.

Finalità generali: stimolare la curiosità e la motivazione alla lettura come

attività libera; creare occasioni di relazione con se stesso e con l'altro.

Obiettivi specifici:

stimolare la curiosità, la fantasia e la creatività;

condividere momenti tranquilli di ascolto;

scoprire la lettura come attività piacevole;

rispettare i tempi e i ruoli;

aumentare le capacità di attenzione;

avvio al prestito librario;

comprendere ed interpretare messaggi e informazioni del testo;

scoprire la biblioteca come luogo familiare di lettura e di esperienza

creativa;

orientarsi, con l'aiuto dell'insegnante, nella diversità dei libri;

acquisire una reale familiarità con il libro attraverso la biblioteca.

Destinatari: i bambini, le famiglie.

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Attività previste: lettura di una favola e prestito del libro. Avverrà ogni venerdì

e ogni sezione registrerà il nome del bambino, il titolo del libro preso, la data in cui è

stato preso e successivamente la data in cui è stato reso; inoltre ogni bambino avrà a

disposizione delle sacchette di stoffa con il logo della scuola e le regole del prestito,

nella quale riporrà il libro da lui scelto.

Spazi: biblioteca della scuola.

Tempi: novembre – maggio.

Modalità di verifica: osservazione e verbalizzazioni.

Progetto pranzo.

Il progetto ha lo scopo di promuovere nei bambini lo sviluppo dell’autonomia,

nonché il piacere di vivere da protagonisti un ambiente della scuola, nella serenità

che scaturisce dal rispetto di regole condivise.

Finalità generali: promuovere l'autonomia.

Obiettivi specifici:

sviluppare la coordinazione generale e la motricità fine;

responsabilizzarsi nei confronti dell’altro;

acquisire fiducia in sè stesso e nelle proprie capacità;

educare alle relazioni di gruppo.

Destinatari: i bambini.

Attività previste: ogni giorno cinque bambini a turno indossano dei grembiuli e

sparecchiano i tavoli die loro compagni di sezione.

Spazi: la mensa.

Tempi: ottobre – giugno.

Modalità di verifica: osservazione e verbalizzazioni.

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Programmazione di sezione.

Ogni classe ad inizio anno, dopo una prima fase di osservazione , redige la

propria programmazione di sezione in base ai bisogni educativi dei bambini,

all’ambiente socio – culturale di riferimento, al Progetto dell’Offerta Formativa della

scuola, alle finalità prescrittive della Scuola dell’Infanzia.

Piano Educativo Individuali (P.E.I).

Al fine di garantire a tutti i bambini di avere le stesse opportunità formative,

attraverso strategie personalizzate, mirate e intenzionali, per i bambini diversamente

abili viene stilato dall’equipe pedagogica il Piano Educativo Individualizzato (P.E.I.).

Il P.E.I. viene elaborato sulla base della Diagnosi Funzionale dell’equipe medica,

nella cornice della programmazione di sezione e del Ptof, ed ha ha l’obiettivo di

sviluppare le potenzialità e le capacità del bambino. Vengono organizzati in accordo

con i centri che seguono i bambini GLH operativi., tra insegnanti e specialisti.

Attività integrative

Ogni anno il gruppo educativo sceglie una o due attività integrative

complementari alla programmazione didattica e alle attività svolte, avvalendosi di

associazioni esterne regolarmente iscritte a un Albo del Municipio;

"Non si butta niente. Riuso – riciclo"

Per l’anno scolastico 2016 - 2017 il gruppo educativo in sede di Collegio, ha

scelto come supporto didattico al progetto riciclo un’attività di teatro e movimento

condotta dall’associazione Gatta Turchina.

"Orto sinergico"

Da diversi anni la scuola collabora con l’associazione Ecoturismo Villa Maya

nella cura di un orto sinergico. L’aspetto educativo della realizzazione di un orto

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sinergico non si limita al contatto con la natura, scoprendo le sue leggi e i suoi tempi,

ma racchiude anche la profonda lezione di rispetto per tutti gli aspetti della “Vita”.

8. Le finalità generali, i campi di esperienza, il curricolo

La scuola dell’infanzia del comune di Roma fa propri i principi delle “Indicazioni

Nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia del 2012”, per favorire nei

bambini e nelle bambine lo sviluppo dell’identità, dell’autonomia, della competenza e

della cittadinanza:

-sviluppo dell’identità“ovvero imparare a star bene ed a sentirsi sicuri

nell’affrontare nuove esperienze in un clima sociale allargato, imparare a conoscersi

ed a sentirsi riconosciuti come persona unica ed irripetibile”;

-sviluppo dell’autonomia“acquisire la capacità di interpretare e governare il

proprio corpo, partecipare alle attività nei diversi contesti, avere fiducia in sé e

fidarsi degli altri, realizzare le proprie attività senza scoraggiarsi, provare piacere

nel fare da sé e saper chiedere aiuto”;

-sviluppo delle competenze “significa imparare a riflettere sull’esperienza

attraverso l’esplorazione, l’osservazione e l’esercizio al confronto,descrivere la

propria esperienza e tradurla in trace personali condivisi, rievocando, narrando, e

rappresentando fatti significativi”;

-sviluppo del senso della cittadinanza “scoprire gli altri, i loro bisogni e la

necessità di gestire i contrasti con regole condivise, che si definiscono attraverso le

relazioni, il dialogo, l’espressione del proprio pensiero, l’attenzione al punto di vista

dell’altro”.

I campi d’esperienza sono “i diversi ambiti del fare e dell’agire” del bambino,

quindi i settori specifici ed individuabili di competenza nei quali il bambino

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conferisce significato alle sue molteplici attività sviluppando il suo apprendimento.

I campi d’esperienza sono strettamente correlati perché unitaria è l’esperienza che il

bambino compie.

Campi

d’esperienza

Competenze

attese

bambini 3 anni

Competenze

attese

bambini 4 anni

(oltre quelle dei 3

anni)

Competenze

attese

bambini 5 anni

(oltre quelle dei 3

e 4 anni)

IL SE’ E

L’ALTRO

(area affettivo-

emotiva-sociale)

Controlla le

emozioni relative al

distacco dai

familiari;

Interagisce con

adulti e coetanei;

Accetta la

condivisione di

giochi e materiali;

Partecipa alle

attività di gruppo

Riconosce e

riferisce i suoi stati

emotivi;

Conosce e rispetta

le norme che

regolano la vita di

gruppo;

Offre

spontaneamente il

suo aiuto;

Riferisce e

rappresenta la

composizione della

propria famiglia

Riconosce i suoi

stati emotivi e ne

riferisce i fattori

determinanti;

Partecipa

attivamente alla

vita di sezione;

Si mostra rispettoso

e disponibile nei

confronti degli altri

IL CORPO IN

MOVIMENTO

(area

psicomotoria)

Controlla gli

schemi motori di

base statici e

dinamici;

Conosce e

denomina le

principali parti del

corpo;

Conosce il corpo e

sa rappresentare la

figura umana;

Memorizza ed

esegue semplici

coreografie;

Distingue e

riproduce i diversi

Esegue percorsi

motori;

Esegue

l’autoritratto con la

presenza di

particolari

verosimili;

Esegue grafismi;

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Sa

dipingere/colorare

entro spazi

delimitati;

stati emotivi

attraverso la

mimica

Distingue destra e

sinistra in relazione

al proprio corpo

IMMAGINI,

SUONI E

COLORI

(area artistica:

arte, musica e

teatro)

Percepisce e

denomina i colori

fondamentali;

Riconosce e

riproduce suoni

onomatopeici e

versi degli animali;

Partecipa al canto

corale;

Riproduce semplici

ritmi;

Drammatizza e

recita

Associa i colori ai

vari elementi della

realtà;

Percepisce e

denomina i colori

fondamentali e

derivati;

Completa sequenze

ritmiche;

Intona melodie

anche

individualmente;

Utilizza

creativamente

strumenti e

materiali

Conosce l’origine

dei colori derivati;

Sa usare i colori in

modo sia realistico

che fantasioso;

Conosce e sa

applicare varie

tecniche decorative

I DISCORSI E

LE PAROLE

(area della

comunicazione)

Esprime

verbalmente i

propri bisogni;

Ascolta e

comprende

semplici racconti;

Memorizza e ripete

semplici

filastrocche

Ascolta,

comprende e

riferisce contenuti

di narrazioni;

Verbalizza bisogni,

vissuti ed

esperienze;

Memorizza e usa

correttamente

Memorizza e ripete

filastrocche;

Rielabora un

racconto in chiave

emozionale;

Dialoga

esprimendo

bisogni, opinioni e

riferendo episodi

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nuove parole

LA

CONOSCENZA

DEL MONDO

(area logico-

scientifica)

Discrimina le

percezioni

sensoriali;

Riconosce e

denomina le

condizioni

atmosferiche;

Comprende

concetti temporali

(giorno-notte,

prima-dopo);

Raggruppa oggetti

uguali o dello

stesso genere;

Distingue e valuta

le dimensioni

(grande-piccolo);

Comprende il

concetto

quantitativo: uno-

tanti;

Riconosce le

principali forme

geometriche

Riconosce e

rappresenta le

condizioni

atmosferiche;

Distingue il

grande-medio-

piccolo;

Riconosce e

denomina le

principali forme

geometriche;

Riordina immagini

in sequenza

Stabilisce relazioni

tra gli organi

sensoriali e le

percezioni;

Sa associare oggetti

e immagini

secondo legami

logici

Conta e riconosce i

simboli numerici;

Esegue seriazioni e

le riproduce

graficamente;

Rappresenta le

principali figure

geometriche;

Sa costruire storie

in ordine

cronologico;

Esegue confronti,

valutazioni e

misurazioni

Tenuto conto delle finalità generali e sulla base dei campi d’esperienza si svolge il

curricolo.

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Il curricolo della scuola dell’infanzia non coincide con la sola organizzazione delle

attività didattiche che si realizzano nella sezione e nelle intersezioni, negli spazi

esterni, nei laboratori, negli ambienti di vita comune, ma si esplica in un’equilibrata

integrazione di momenti di cura, di relazione, di apprendimento, dove le stesse

routine svolgono una funzione di regolazione dei ritmi della giornata e si offrono

come “base sicura” per nuove esperienze e nuove sollecitazioni.

L’apprendimento avviene attraverso l’azione, l’esplorazione, il contatto con gli

oggetti, la natura, l’arte, il territorio, in una dimensione ludica, da intendersi come

forma tipica di relazione e di conoscenza. Il gioco è la modalità per eccellenza

attraverso cui il bambino apprende. Nel gioco, particolarmente in quello simbolico, i

bambini esprimono, raccontano, rielaborano in modo creativo le esperienze personali

e sociali. Nella relazione educativa, gli insegnanti svolgono una funzione di

mediazione e di facilitazione e, nel fare propria la ricerca dei bambini, li aiutano a

pensare e a riflettere meglio, sollecitandoli a osservare, descrivere, narrare, fare

ipotesi, dare e chiedere spiegazioni in contesti cooperativi e di confronto diffuso.

9. Verifica, valutazione e documentazione

Le insegnanti durante tutto l’anno scolastico, attraverso verifiche e una valutazione

iniziale, in itinere e finale, osservano e documentano il percorso svolto dai bambini

verso il raggiungimento degli obiettivi previsti, in vista dell'acquisizione progressiva

delle finalità prescrittive della scuola dell’infanzia. Le verifiche vengono svolte per

mezzo dell’osservazione occasionale e sistematica dei bambini: dei loro elaborati,

valutando non tanto il risultato quanto il processo; dei loro comportamenti nelle

attività libere e strutturate; in generale delle loro risposte e commenti durante i circle

time, le attività nel piccolo gruppo, o per mezzo di vere e proprie "interviste".

L’osservazione, nelle sue diverse modalità, rappresenta uno strumento fondamentale

per conoscere e accompagnare il bambino in tutte le sue dimensioni di sviluppo,

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rispettandone l’originalità, l’unicità, le potenzialità attraverso un atteggiamento di

ascolto, empatia e rassicurazione.

Tutto viene documentato con foto, filmati, appunti delle insegnanti e attraverso gli

elaborati grafici, pittorici e plastici dei bambini. La pratica della documentazione va

intesa come processo che produce tracce, memoria e riflessione, negli adulti e nei

bambini, rendendo visibili le modalità e i percorsi di formazione e permettendo di

apprezzare i progressi dell’apprendimento individuale e di gruppo.

La valutazione permette di evidenziare eventuali lacune che necessitano di

rallentamenti, approfondimenti o modifiche della programmazione, che a tale scopo

deve essere flessibile, ovvero adattarsi e modellarsi sui bisogni e le peculiarità dei

bambini, garantendo loro una crescita armonica ed equilibrata. L’attività di

valutazione nella scuola dell’infanzia risponde ad una funzione di carattere formativo,

che riconosce, accompagna, descrive e documenta i processi di crescita, evita di

classificare e giudicare le prestazioni dei bambini, perché è orientata a esplorare e

incoraggiare lo sviluppo di tutte le loro potenzialità.

10.Aggiornamento e formazione del personale

Un aspetto che rientra fra le priorità dell’Amministrazione di Roma Capitale

riguarda la formazione in servizio del personale docente, che ha lo scopo di

promuovere e sostenere la riflessione pedagogica, sviluppare le capacità didattiche,

relazionali e comunicative, indispensabili per operare in maniera competente in una

società “in movimento”.

Per le insegnanti sono previste venti ore di aggiornamento professionale l'anno, di cui

dieci di aggiornamento di base e dieci di aggiornamento complementare. Cinquanta

ore flessibili possono invece essere impiegate per l’autoformazione, per la

programmazione didattica o per la gestione degli spazi e delle attività educative.

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Il nostro orto

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Bosco

Ora verde, ora splendida! Son tornato a dir di sì

All' appartenente silenzio, all’ossigeno verde,

al nocciolo rotto dalle pioggie d’allora,

al padiglione d’orgoglio che assume l’araucaria.

A me stesso, al mio canto cantato dagli uccelli.

Ascoltate, è il gorgoglio ripetuto, il cristallo che a puro cielo grida, combatte,

modifica, è un filo che l’acqua, il flauto e il platino

mantengono nell’aria, di ramo in ramo puro,

è il gioco simmetrico della terra

che canta,

è la strofa che cade come una

goccia d’acqua.

Pablo Neruda

A cura del gruppo educativo Scuola

dell’infanzia Cecchina Aguzzano

Poses Isabella Marangi

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