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PROVINCIA DI BERGAMO Settore Ambiente Servizio Rifiuti PIANO PROVINCIALE PER LA GESTIONE DEI RIFIUTI AI SENSI DELLA L.R.26/2003 AGGIORNAMENTO DELLO STATO DI ATTUAZIONE Novembre 2013

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PROVINCIA DI BERGAMO Settore Ambiente

Servizio Rifiuti

PIANO PROVINCIALE

PER LA GESTIONE DEI RIFIUTI

AI SENSI DELLA L.R.26/2003

AGGIORNAMENTO DELLO STATO DI ATTUAZIONE

Novembre 2013

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INDICE

1. PREMESSA 4

2. IL QUADRO DELLA GESTIONE DEI RIFIUTI SOLIDI URBANI (ANNO 2009) 5

2.1. La produzione complessiva 5

2.2. Le raccolte differenziate 10 2.2.1. Le efficienze di intercettazione 15

2.3. Il confronto con i livelli di produzione rifiuti e raccolta differenziata caratterizzanti il quadro regionale e nazionale 19

2.4. Il destino dei rifiuti urbani prodotti in ambito provinciale 21 2.4.1. Il destino dei rifiuti urbani indifferenziati 21 2.4.2. Il destino della frazione organica 23 2.4.3. Il destino delle altre principali frazioni da raccolta differenziata 25

2.5. I costi di gestione dei rifiuti soldi urbani 32

2.6. Applicazione in ambito provinciale della tariffa per la gestione dei rifiuti 45 2.6.1. Modalità applicative della tariffa nei Comuni bergamaschi 45 2.6.2. Effetti dell’applicazione della tariffa sulla gestione dei rifiuti 49

2.7. Lo stato di attuazione degli obiettivi di Piano 50 2.7.1. La produzione complessiva di RU 50 2.7.2. Lo sviluppo delle raccolte differenziate 54

2.7.2.1. Le efficienze d’intercettazione rispetto alle assunzioni del PPGR ed i livelli di raccolta differenziata 55 2.7.2.2. I flussi di rifiuti per tipologia di servizio e distribuzione 67

2.7.3. L’evoluzione dei destini dei rifiuti urbani indifferenziati 69 2.7.4. L’evoluzione dei destini della frazione organica 70

2.7.4.1. Gli impianti di compostaggio della frazione organica 70 2.7.5. L’evoluzione dei costi di gestione dei rifiuti 72 2.7.6. L’evoluzione della tariffa in ambito provinciale 78

2.7.6.1. Gli effetti dell’applicazione della tariffa sulla gestione dei rifiuti 79

3. IL QUADRO DELLA GESTIONE DEI RIFIUTI SPECIALI (ANNO 2008) 82

3.1. Le fonti informative di riferimento e la rappresentatività delle dichiarazioni MUD 82

3.2. La produzione totale di rifiuti speciali 83

3.3. La produzione primaria di rifiuti speciali 87

3.4. Le attività di recupero e smaltimento di rifiuti speciali 91

3.5. L’analisi dei flussi di importazione e esportazione di rifiuti speciali 99

3.6. Valutazione dei fabbisogni di recupero, trattamento e smaltimento dei rifiuti speciali 105

3.6.1. La metodologia per la valutazione dei fabbisogni 105 3.6.2. I fabbisogni individuati 112 3.6.3. Il confronto tra fabbisogni e attuali capacità di recupero e smaltimento 115

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3.7. Lo stato di attuazione degli obiettivi di Piano 116 3.7.1. Il sistema di gestione dei rifiuti speciali 116

4. IL QUADRO DELLA GESTIONE DEI RIFIUTI SOLIDI URBANI (ANNO 2012) 124

4.1. Produzione rifiuti e raccolta differenziata 124

4.2. Il destino dei rifiuti urbani indifferenziati 126

4.3. Il destino dei rifiuti urbani da spazzamento strade 127

4.4. Il destino dei rifiuti ingombranti 127

4.5. Il destino della frazione organica 128

4.6. Il destino delle altre principali frazioni 128

4.7. Impianti di smaltimento finale (discarica) 128

4.8. Analisi dei costi di gestione dei rifiuti urbani 129

5. LO STATO DI ATTUAZIONE DEGLI OBIETTIVI DI PIANO (ANNO 2012) 130

5.1. La produzione complessiva di RU 130

5.2. Lo sviluppo delle raccolte differenziate 132

5.3. Evoluzione attesa nella produzione dei rifiuti e nella raccolta differenziata 133

5.4. Stato degli accordi interprovinciali per lo smaltimento dei rifiuti urbani indifferenziati 134

5.5. Stima del fabbisogno impiantistico per il trattamento e smaltimento dei rifiuti residuali 135

5.6. Valutazione degli indicatori ambientali 139

5.7. Le azioni attuative previste dal PPGR 140

5.8. Attività svolte dalla Provincia di Bergamo sui temi della riduzione e del recupero (ottobre 2013) 142

5.9. Gli interventi di regolazione tariffaria 146

5.10. Le indicazioni regionali in merito ai bacini di riferimento degli impianti 147

5.11. Iniziative future 149 5.11.1. Gli interventi per la riduzione della produzione dei rifiuti 150 5.11.2. Gli interventi a sostegno del recupero 150

ALLEGATO A - Rappresentazione schematica gestione flussi Provincia di Bergamo – Anno 2012

ALLEGATO B -Tavola riassuntiva degli indicatori esaminati

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1. PREMESSA

La presente relazione è presentata a quattro anni circa dall’approvazione del Piano Provinciale Gestione dei Rifiuti avvenuta con delibera della Giunta Regionale (n. 10767 del 11 dicembre 2009). Con Deliberazione n. 71 del 28 maggio 2012 il Consiglio Provinciale ha adottato il documento “Aggiornamento dei criteri per l’individuazione delle zone non idonee alla localizzazione degli impianti ai sensi della DGR 10360/2009” datato Dicembre 2011 e relativa cartografia di Piano, che sostituiscono integralmente il Capitolo 10 “Individuazione delle aree non idonee e di quelle potenzialmente idonee alla localizzazione degli impianti di recupero, trattamento e smaltimento rifiuti” e relativa cartografia del Piano approvato dalla Regione Lombardia. Con nota del 22 giugno 2012 il provvedimento è stato trasmesso alla Regione Lombardia. Nella presente relazione, a partire da analisi di dettaglio sui dati 2009 per i rifiuti urbani (dati 2008 per i rifiuti speciali) svolte dal Dr. Fausto Brevi sulla base di incarico allo stesso conferito, sono riportati gli specifici aggiornamenti ai dati 2012 per i rifiuti urbani (dati 2011 per i rifiuti speciali) svolti dagli Uffici provinciali nelle parti relative a: • Produzione rifiuti e raccolta differenziata • Il destino dei rifiuti urbani • Analisi dei costi di gestione dei rifiuti urbani • Verifica dell’attuazione del Piano vigente • Stima del fabbisogno impiantistico per il trattamento e smaltimento dei rifiuti

residuali • Indicatori ambientali definiti nell’ambito della VAS del Piano vigente

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2. IL QUADRO DELLA GESTIONE DEI RIFIUTI SOLIDI URBANI (ANNO 2009)

2.1. La produzione complessiva

Nel 2009 sono state prodotte, nella provincia di Bergamo, 484.843 tonnellate di rifiuti urbani (corrispondenti ad una produzione pro-capite di 446 kg/abxanno), di cui circa il 54% è stato intercettato dai sistemi di raccolta differenziata e quindi avviato al recupero di materia. Si precisa che tale valore comprende il quantitativo di ingombranti avviati al recupero di materia, che contribuisce all’incremento della percentuale di RD dello 0,5%. Gli ingombranti totali prodotti nel 2009 ammontano a 33.631 tonnellate ovvero circa il 7% della produzione totale, il quantitativo che è stato avviato al recupero di materia è stato stimato considerando la percentuale indicata dai vari impianti di selezione ingombranti (come riportato nella banca dati a disposizione dell’Osservatorio Rifiuti Provincia di Bergamo) come la percentuale dell’effettivo materiale inviato a recupero rispetto al totale in ingresso agli impianti. Da tale stima risulta che il quantitativo di ingombranti avviato al recupero di materia nel 2009 è pari a 2.363 t/a, di conseguenza il quantitativo avviato allo smaltimento è stato pari a 31.268 t/a. La restante quota di rifiuti urbani prodotti nel 2009 è costituita dal rifiuto indifferenziato, che risulta essere il 35,9% dei rifiuti totali e dalle terre da spazzamento stradale che ammontano al 3,7% del totale.

RU Indifferenziati

35,91%

RD*53,93%

Ingombranti a smaltimento

6,45%

Spazzamento stradale

3,71%

Produzione di rifiuti urbani nella Provincia di Bergamo nel 2009

Fonte: elaborazione su dati Osservatorio Rifiuti Provincia di Bergamo

Note: *:è compresa la quota di ingombranti avviati a recupero di materia

In termini di produzione specifica di rifiuti urbani, ovvero riferita alla popolazione residente nel 2009 (1.087.969 ab), nella provincia di Bergamo sono stati prodotti 446 kg/abxanno. Il flusso medio pro-capite di rifiuti intercettati dalla raccolta differenziata si aggira intorno ai 240 kg/abxanno, compreso il flusso di ingombranti avviati al recupero, il flusso di rifiuti indifferenziati e ingombranti avviati allo smaltimento è complessivamente di circa 189 kg/abxanno e lo spazzamento delle strade ammonta a 17 kg/abxanno.

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Produzione di rifiuti e flussi delle raccolte in provincia di Bergamo (anno 2009)

Provincia di Bergamo

Abitanti nel 2009 1.087.969

Dati Produzione nel 2009 t/a kg/abxanno %

Produzione RU totale 484.843 446 100%

di cui:

RU Indifferenziato 174.104 160 35,9%

Raccolte Differenziate* 261.458 240 53,9%

Ingombranti a smaltimento 31.268 29 6,4%

Spazzamento stradale** 18.013 17 3,7%

Fonte: elaborazione su dati Osservatorio Rifiuti Provincia di Bergamo

Note: *: è compresa la quota di ingombranti avviati a recupero di materia

**: di cui 16.649 t/a sono state avviate a trattamento recupero e 1.364 t/anno a smaltimento

Dalla seguente figura, rappresentante i dati di produzione specifica di rifiuti urbani dei Comuni della Provincia di Bergamo, si nota come tali produzioni pro-capite raggiungano i valori maggiori, superiori ai 500 kg/abxanno, nei Comuni con maggiore afflusso turistico (corrispondenti ai Comuni appartenenti all’area di Montagna ad elevato sviluppo) in alcuni Comuni limitrofi ad essi, nella Città di Bergamo oltre ad alcuni centri dell’hinterland cittadino ed alcuni comuni dell’area di Pianura. I Comuni situati nell’area di Pianura sono caratterizzati prevalentemente da una produzione pro-capite medio alta (compresa tra i 400 e i 600 kg/abxanno), mentre in quelli della Bassa Valle tendenzialmente non si superano, tranne qualche caso isolato, i 400 kg/abxanno.

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Produzione pro-capite di rifiuti urbani nei Comuni della provincia di Bergamo (2009)

Fonte: elaborazione su dati Osservatorio Rifiuti Provincia di Bergamo

Una migliore comprensione delle dinamiche di produzione dei rifiuti urbani può essere ottenuta considerando la struttura demografica del territorio in esame, con il raggruppamento dei comuni in classi omogenee per numero di abitanti come effettuato nel PPGR. Nel PPGR i Comuni bergamaschi sono stati raggruppati in sei classi di ampiezza demografica. Riprendendo tale classificazione, dall’analisi risulta che la popolazione risiede prevalentemente in Comuni di dimensioni medio-piccole (infatti circa il 95% dei Comuni possiede una popolazione inferiore ai 10.000 abitanti) in cui risiede circa il 70% della popolazione totale. Solamente il Comune capoluogo di Provincia possiede una popolazione superiore ai 30.000 abitanti (nel 2009 nel Comune di Bergamo sono residenti 118.019 ab corrispondenti a circa l’11% della popolazione totale). La produzione pro-capite di RU rimane al di sotto dei 450 kg/ab*anno nei Comuni di dimensioni medie; tale valore è superato, in termini di produzione media, nella fascia dei Comuni di minore dimensione (500 kg/abxanno per i comuni con popolazione inferiore ai 1.000 abitanti e 466 kg/abxanno per i Comuni con popolazione compresa tra i 1.000 e 2.000 abitanti); per il Comune capoluogo si registra una produzione specifica di 535 kg/abxanno. In corrispondenza delle stesse classi dimensionali “estreme” si ha la produzione specifica maggiore di RU indifferenziato avviato allo smaltimento (247 kg/abxanno per il Comune di Bergamo e 254 kg/abxa per i Comuni con meno di 1.000 abitanti).

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Produzione di rifiuti urbani per classe dimensionale del Comune nella provincia di Bergamo (anno 2009)

Classe dimensionale Comuni Abitanti Produzione di RU

Abitanti n. % n. % t/a % kg/abxa

Ab ≤ 1.000 56 23,1% 29.088 2,7% 14.548 3,0% 500

1.000< Ab ≤ 2.000 40 16,5% 57.882 5,3% 26.976 5,6% 466

2.000< Ab ≤ 5.000 72 29,8% 256.083 23,5% 108.745 22,4% 425

5.000< Ab ≤ 10.000 59 24,4% 405.411 37,3% 172.427 35,6% 425

10.000< Ab ≤ 30.000 14 5,8% 220.271 20,2% 98.324 20,3% 446

Ab > 100.000 1 0,4% 119.234 11,0% 63.823 13,2% 535

Totale 242* 100,0% 1.087.969 100,0% 484.843 100,0% 446

Fonte: elaborazione su dati Osservatorio Rifiuti Provincia di Bergamo

Note: * i Comuni della provincia di Bergamo sono 244 di cui 3 (Borgo di Terzo, Luzzana e Vigano San Martino) formano il consorzio Unione Media Val Cavallina, che nel presente studio è stato assunto come un’unità unica.

Produzione pro capite di rifiuti urbani per classi dimensionali dei Comuni (2009)

192 200 223 240 263 268

256 220 153 135139

2441722

4638

33 3322

6

8

16

14

9

0

100

200

300

400

500

600

Ab≤1.000 1.000<Ab≤2.000 2.000<Ab≤5.000 5.000<Ab≤10.000 10.000<Ab≤30.000 Ab>100.000

kg

/Ab

xan

no

RD* RU Indifferenziati Spazzamento Ingombranti a smaltim

Fonte: elaborazione su dati Osservatorio Rifiuti Provincia di Bergamo

Note: * è compresa la quota di ingombranti avviati a recupero di materia

Analizzando la produzione specifica di RU nel 2009 per le aree omogenee definite nel PPGR (Pianura, Bassa Valle, alta Valle, Area Montana, Area Montana a sviluppo turistico-produttivo e Bergamo) risulta evidente che i valori maggiori sono in corrispondenza dell’area montana a sviluppo turistico - produttivo economico con una produzione pro-capite di 697 kg/abxanno e del comune capoluogo (535 kg/abxanno), in cui risiede complessivamente il 13% della popolazione totale. Segue poi l’area di montagna a basso sviluppo turistico-produttivo con una produzione pro-capite media di 484 kg/abxa. Per l’area di Pianura, in cui risiede il 47,5% della popolazione totale, nel 2009 si ha un valore medio in linea con il dato medio provinciale, mentre per quella di bassa e alta valle si hanno valori inferiori (403 kg/abxanno per la bassa valle, 405 kg/abxanno nell’alta valle). Si segnala che per l’area montana a sviluppo turistico - produttivo, nonostante un livello di RD pro-capite in linea con la media provinciale, il flusso che incide notevolmente sulla produzione pro-capite è quello dei rifiuti indifferenziati con un valore di 388 kg/abxanno

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contro il dato medio provinciale di 160 kg/abxanno. Naturalmente ciò trova giustificazione nel fatto che tale area è una zona a vocazione turistica nella quale si registra un incremento della popolazione non residente in determinati periodi dell’anno. Per le modalità organizzative dei servizi non sono verosimilmente conseguite in detti periodi le prestazioni gestionali ordinariamente riscontrate nel resto dell’anno. Produzione di rifiuti urbani per area omogenea nella provincia di Bergamo (anno 2009)

Area omogenea Comuni Abitanti Produzione di RU

n. % n. % t/a % kg/abxa

Pianura 84 34,7% 516.803 47,5% 228.198 47,1% 441,6

Bassa valle 49* 20,2% 271.669 25,0% 109.593 22,6% 403,4

Alta valle 46 19,0% 112.442 10,3% 45.590 9,4% 405,5

Area Montana 46 19,0% 45.146 4,2% 21.838 4,5% 483,7

Area Montana a svil tur-prod 16 6,6% 22.675 2,1% 15.802 3,3% 696,9

Bergamo 1 0,4% 119.234 11,0% 63.823 13,2% 535,3

Totale 242** 100,0% 1.087.969 100,1% 484.843 100,0% 445,6

Fonte: elaborazione su dati Osservatorio Rifiuti Provincia di Bergamo

Note: *: i Comuni dell’area di Bassa Valle sono 51 di cui 3 (Borgo di Terzo, Luzzana e Vigano San Martino) formano il consorzio Unione Media Val Cavallina, che nel presente studio è stato assunto come un’unità unica.

**: i Comuni della Provincia di Bergamo sono 244 di cui 3 (Borgo di Terzo, Luzzana e Vigano San Martino) formano il consorzio Unione Media Val Cavallina, che nel presente studio è stato assunto come un’unità unica.

Produzione pro-capite di rifiuti urbani per area omogenea (2009)

253 239

177 183

252 268

137117

191

262

388

244

14

19

18 9

5

19

32

29 28

33

38

9

0

100

200

300

400

500

600

700

Pianura Bassa valle Alta valle Area Montana Area Montana a

sviluppo tur-

produt

Bergamo

kg

/Ab

xan

no

RD* Indiff Spazzamento Ingombranti a smalt

Fonte: elaborazione su dati Osservatorio Rifiuti Provincia di Bergamo Note: * è compresa la quota di ingombranti avviati a recupero di materia

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2.2. Le raccolte differenziate

I rifiuti intercettati dai sistemi di raccolta differenziata nel 2009 sono stati 259.096 tonnellate, ovvero il 53,4% della produzione totale di RU, se si considera la quota stimata di ingombranti avviati a recupero, la raccolta differenziata ammonta complessivamente 261.458 t/a (il 53,9% rispetto alla produzione totale di RU). Come evidenziato nella seguente figura le frazioni che contribuiscono maggiormente al flusso di rifiuti della RD sono le frazioni umide (organico e verde), carta e cartone, vetro e plastica, che compongono l’84% del complesso delle RD. La frazione maggiormente intercettata dalla RD risulta essere la carta con 61,4 kg raccolti per abitante all’anno, è seguita dalla frazione organica con 45,2 kg/abxanno, dal vetro (41,6 kg/abxanno) e dal verde (41,2 kg/abxanno). Contributi alla raccolta differenziata per frazione in Provincia di Bergamo (anno 2009)

Frazione t/a % kg/abxanno

Organico 49.194,2 18,8% 45,2

Verde 44.849,4 17,2% 41,2

Carta e cartone 66.852,1 25,6% 61,4

Vetro 45.228,5 17,3% 41,6

Plastica 13.587,4 5,2% 12,5

Alluminio 515,2 0,2% 0,5

Metalli ferrosi 9.786,4 3,7% 9,0

Altri metalli 501,2 0,2% 0,5

Legno 18.507,9 7,1% 17,0

Tessili 2.181,6 0,8% 2,0

Multimateriale 905,0 0,3% 0,8

Altre RD di cui:

Accumulatori per auto 398,9 0,2% 0,4

RAEE 4.937,9 1,9% 4,5

Pneumatici 754,4 0,3% 0,7

Altro* 895,6 0,3% 0,8

Totale RD 259.095,7 99,1% 238,1

Totale RD + Ingombranti

a recupero 261.458,4 100,0% 240,3

Fonte: elaborazione su dati Osservatorio Rifiuti Provincia di Bergamo

Note: * comprende la raccolta di cartucce, toner, cavi elettrici, farmaci, oli e grassi vegetali e minerali, pile e batterie, contenitori T/F, siringhe e farmaci.

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Altro 2,7%

Ingombrantia recupero

0,9%

Frazioni umide36,0%

Carta e cartone 25,6%

Vetro 17,3%

Plastica 5,2%

Metalli 4,1%

Legno 7,1%

Tessili 0,8%

Multimateriale 0,3%

Frazioni secche60,5%

Raccolte Differenziate nella Provincia di Bergamo (2009)

Fonte: elaborazione su dati Osservatorio Rifiuti Provincia di Bergamo

Si può notare che l’obiettivo di raccolta differenziata previsto dalla normativa vigente a livello nazionale (pari al 35% all’anno 2003) non è ancora raggiunto da 45 Comuni su 244 (il 18,6% dei comuni) ma riguarda solo il 5,5% della popolazione residente in Provincia. Si rileva, inoltre che la maggior parte dei Comuni della Provincia di Bergamo ha superato il 50% di RD (ben 127 Comuni, 129 contando i Comuni appartenenti al consorzio Unione Media Val Cavallina, corrispondenti al 77% della popolazione totale residente in Provincia.

Classificazione dei Comuni per % di RD in Provincia di Bergamo (anno 2009)

Livello di

RD

Comuni Abitanti residenti

n° % n° %

RD ≤35% 45 18,6% 59.306 5,5%

35%<RD ≤50% 70 28,9% 184.369 16,9%

50%<RD ≤60% 75* 31,0% 552.938 50,8%

60%<RD ≤70% 37 15,3% 196.288 18,0%

RD>70% 15 6,2% 95.068 8,7%

Totale 242** 100,0% 1.087.969 100,0%

Fonte: elaborazione su dati Osservatorio Rifiuti Provincia di Bergamo

Note: * sono 77 di cui 3 (Borgo di Terzo, Luzzana e Vigano San Martino) formano il consorzio Unione Media Val Cavallina, che nel presente studio è stato assunto come un’unità unica.

** i Comuni della Provincia di Bergamo sono 244 di cui 3 (Borgo di Terzo, Luzzana e Vigano San Martino) formano il consorzio Unione Media Val Cavallina, che nel presente studio è stato assunto come un’unità unica.

Nella seguente figura è possibile visualizzare la mappa dei Comuni che hanno raggiunto i diversi livelli di RD, risultando evidente il differente comportamento dei Comuni situati nell’area montano - collinare dal resto della Provincia. Si evidenzia però qualche eccezione puntuale per i Comuni nell’area di Alta Valle di Fonteno, Gandino, Peia, Rogno, San

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Pellegrino, Spinone al Lago in cui si registra un grado di intercettazione superiore al 60%; tra i comuni della zona Montana si ha l’eccezione del Comune di Brumano in cui si supera il 65% di RD (compreso il flusso degli ingombranti avviati a recupero).

Raccolta differenziata nei Comuni della provincia di Bergamo (nel 2009)

Fonte: elaborazione su dati Osservatorio Rifiuti Provincia di Bergamo

Analizzando la composizione della raccolta differenziata per i diversi livelli complessivi di RD risulta evidente come i più elevati livelli di recupero siano conseguiti in presenza di servizi dedicati alla raccolta differenziata di organico e verde particolarmente efficaci. Infatti, nei Comuni con livelli di differenziazione inferiori al 35% risulta più accentuato il contributo delle diverse frazioni secche (e prime fra queste la carta e il vetro) anche se si nota un discreto livello di intercettazione della frazione verde.

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1,7%

5,4%

21,8%

18,8%

9,7%

19,6%

17,0%

17,2%

30,9%

27,6%

25,0%

25,6%

31,1%

20,8%

16,2%

17,3%

26,7%

26,6%

20,0%

21,2%

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%

RD≤35%

35%<RD≤50%

RD>50%

Provincia

Composizione della raccolta differenziata per livello complessivo di RD (2009)

organico verde carta vetro altre RD

Fonte: elaborazione su dati Osservatorio Rifiuti Provincia di Bergamo

Note: la voce altre RD comprende il flusso di rifiuti ingombranti a recupero di materia

Raggruppando i Comuni in fasce dimensionali demografiche risulta evidente come i livelli di intercettazione delle RD siano maggiori nei Comuni di dimensioni medie; infatti la percentuale media di RD supera ampiamente il 50% nei Comuni con una popolazione compresa tra i 2.000 e i 30.000 abitanti; il Comune capoluogo si attesta comunque intorno al 50%. Contrariamente sono i Comuni di piccole dimensioni (meno di 1.000 abitanti residenti) che superano di poco il livello minimo del 35% di RD, intercettando mediamente il 38% dei rifiuti totali prodotti; si riscontra per questi Comuni un dato medio procapite di RD di 192 kg/abxanno contro i 240,3 kg/abxanno medi provinciali. Raccolta differenziata per classe dimensionale dei Comuni in Provincia di Bergamo (anno 2009)

Classe dimensionale Abitanti Raccolte differenziate* % RD*

Abitanti n. % t/a % kg/abxa

Ab ≤ 1.000 29.088 2,7% 5.584 2,1% 192,0 38,4%

1.000< Ab ≤ 2.000 57.882 5,3% 11.574 4,4% 200,0 42,9%

2.000< Ab ≤ 5.000 256.083 23,5% 57.043 21,8% 222,8 52,5%

5.000< Ab ≤ 10.000 405.411 37,3% 97.403 37,3% 240,3 56,5%

10.000< Ab ≤ 30.000 220.271 20,2% 57.892 22,1% 262,8 58,9%

Ab > 100.000 119.234 11,0% 31.962 12,2% 268,1 50,1%

Totale 1.087.969 100,0% 261.458 100,0% 240,3 53,9%

Fonte: elaborazione su dati Osservatorio Rifiuti Provincia di Bergamo

Note: * è compresa la quota di ingombranti avviata a recupero, che si stima sia complessivamente di 2.363 t/a.

Aggregando i Comuni in base alle aree omogenee già precedentemente citate si evidenzia come i livelli più bassi di RD si registrino nei Comuni situati nelle aree montane e di alta valle (dal 36% al 44%), mentre, le aree di pianura e di bassa valle superano abbondantemente il 50% di RD sino a quasi raggiungere il 60% di RD nel caso della bassa valle.

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Nella seguente figura è rappresentata la composizione delle RD nelle diverse aree, evidenziando come nelle aree montane e di alta valle l’intercettazione delle frazioni umide (organico e verde) contribuisca meno del 30% al flusso totale di RD; in particolare risulta decisamente carente, se non addirittura nullo, il quantitativo di organico intercettato nel caso dei comuni montani. Raccolta differenziata per area omogenea in Provincia di Bergamo (anno 2009)

Area omogenea Abitanti Raccolte differenziate*

% RD* n. % t/a % kg/abxa

Pianura 516.803 47,5% 130.610 50,0% 252,7 57,2%

Bassa valle 271.669 25,0% 64.972 24,8% 239,2 59,3%

Alta valle 112.442 10,4% 19.913 7,6% 177,1 43,7%

Area Montana 45.146 4,1% 8.284 3,2% 183,5 37,9%

Area Montana a svil. tur-produt 22.675 2,1% 5.717 2,2% 252,1 36,2%

Bergamo 119.234 10,9% 31.962 12,2% 268,1 50,1%

Totale 1.087.969 100,0% 261.458 100,0% 240,3 53,9%

Fonte: elaborazione su dati Osservatorio Rifiuti Provincia di Bergamo

Note: * è compresa la quota di ingombranti avviata a recupero, che si stima sia complessivamente di 2.363 t/a.

20,0%

19,5%

10,9%

0,6%

0,0%

25,7%

18,8%

19,0%

17,9%

13,1%

17,5%

28,5%

8,4%

17,2%

22,9%

25,0%

27,6%

29,2%

28,6%

34,7%

25,6%

15,7%

16,8%

22,2%

29,7%

25,7%

17,6%

17,6%

22,3%

20,9%

26,1%

23,0%

17,2%

11,5%

20,8%

0% 20% 40% 60% 80% 100%

Pianura

Bassa valle

Alta valle

Area Montana

Area Montana a svil. tur-produt

Bergamo

Provincia

Composizione delle raccolte differenziate per area omogenea (2009)

organico verde carta vetro altre RD

Fonte: elaborazione su dati Osservatorio Rifiuti Provincia di Bergamo

Note: la quota assegnata al vetro include anche una stima di quanto intercettato con le raccolte multimateriali; la voce altre RD comprende il flusso di rifiuti ingombranti a recupero di materia

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2.2.1. Le efficienze di intercettazione

Nel PPGR adottato dalla Provincia di Bergamo (Adozione Consiglio Provinciale con Delibera n° 2 del 28/01/2009) è stata definita la composizione merceologica di riferimento dei rifiuti prodotti nel territorio provinciale. Di seguito sono riportate le composizioni merceologiche di riferimento dei rifiuti prodotti per le diverse aree territoriali omogenee della Provincia di Bergamo. Composizione merceologica di riferimento nel PPGR del rifiuto prodotto per area territoriale nella Provincia di Bergamo

Frazione Pianura Bassa valle

Alta valle Area

Montana

Area Montana

a svil. tur-

produt

Comune di

Bergamo

Totale Provincia

Organico 18,9% 18,8% 18,2% 16,6% 15,4% 21,8% 19,0%

Verde 11,3% 10,7% 14,4% 15,9% 15,2% 4,1% 10,8%

Carta 20,8% 20,8% 20,4% 20,6% 20,6% 28,1% 21,8%

Plastica 10,8% 10,8% 10,9% 11,4% 9,8% 14,3% 11,3%

Vetro 9,8% 10,9% 11,2% 13,1% 12,7% 10,9% 10,6%

Inerti 0,4% 0,4% 0,5% 0,4% 0,4% 0,7% 0,5%

Legno 4,9% 4,7% 4,8% 3,7% 4,1% 2,7% 4,4%

Tessili 4,0% 4,0% 3,2% 3,3% 3,0% 4,3% 3,9%

Metalli ferrosi 2,6% 2,7% 3,9% 3,7% 4,9% 3,0% 3,0%

Altri metalli 0,7% 0,7% 1,2% 1,7% 1,7% 0,6% 0,8%

Altro 2,3% 2,3% 2,1% 2,4% 2,6% 1,7% 2,2%

Ingombranti 8,4% 7,8% 5,9% 6,6% 6,8% 2,1% 7,0%

Spazzamento 5,1% 5,5% 3,1% 0,5% 2,7% 5,8% 4,8%

Totale 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0%

Incrociando la composizione merceologica dei rifiuti prodotti adottata per le diverse aree territoriali con i dati delle singole raccolte differenziate del 2009 è possibile valutare, per le singole frazioni del rifiuto, l’efficienza di intercettazione, in termini di quota della specifica frazione raccolta in forma differenziata rispetto alla presenza della stessa frazione nel rifiuto prodotto. Per quanto riguarda la frazione organica, quest’analisi segnala un’efficienza di intercettazione media provinciale elevata (53,5%), che è determinata in realtà dal mediarsi di livelli d’intercettazione molto spinti conseguiti nei comuni appartenenti alle aree di Pianura, Bassa Valle e nel Comune Capoluogo (per tutti intorno al 60% circa), da un livello notevolmente inferiore caratteristico dei Comuni dell’Alta Valle (26% circa), e da un livello pressoché nullo nei Comuni di Montagna (minore o uguale all’1%); realtà territoriali queste ultime nelle quali sono verosimilmente sviluppate pratiche di recupero di tali rifiuti da parte delle utenze (compostaggio domestico, utilizzo come mangime animale).

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Aggiornamento dello stato di attuazione Novembre 2013 Pagina 16 di 150

60,6%

61,2%

26,3%

1,3%

0,0%

58,9%

53,5%

39,4%

38,8%

73,7%

98,7%

100,0%

41,1%

46,5%

0% 20% 40% 60% 80% 100%

Pianura

Bassa valle

Alta valle

Area Montana

Area Montana a svil. tur-produt

Bergamo

Totale Provincia

Efficienza d'intercettazione della frazione organica (2009)

quota intercettata quota non intercettata

Fonte: elaborazione su dati Osservatorio Rifiuti Provincia di Bergamo

Per il verde si registra un valore d’intercettazione complessivo molto alto (85% media provinciale), determinato dai livelli elevati conseguiti nelle aree di Pianura e Bassa Valle (sopra il 90%) e nel Comune Capoluogo (si segnala che in questo caso incrociando con l’analisi merceologica relativa al 2006, il dato di raccolta del verde nel Comune Capoluogo risulta più elevato, questo dipende dalle situazioni climatiche che caratterizzano i diversi anni e non evidentemente da un comportamento diverso dei cittadini). Si registra comunque un livello d’intercettazione medio-alto anche per i Comuni dell’Area montana a sviluppo turistico - produttivo (68%), mentre i valori minori si hanno nell’area di Alta Valle (40%) e dell’Area montana (42%).

Efficienza d'intercettazione del verde (2009)

90,0%

90,0%

39,9%

90,0%

85,4%

10,0%

10,0%

60,1%

58,3%

32,4%

10,0%

14,6%

41,7%

67,6%

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%

Pianura*

Bassa valle*

Alta valle

Area Montana

Area Montana a svil. tur-produt

Bergamo*

Totale Provincia

quota intercettata quota non intercettata

Fonte: elaborazione su dati Osservatorio Rifiuti Provincia di Bergamo Note: * stima quota intercettazione massima ammissibile rispetto alla composizione merceologica di riferimento del PPGR

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Per la carta e il cartone l’efficienza di intercettazione è su livelli piuttosto elevati (63,5% a livello medio provinciale); anche per questa frazione i livelli d’intercettazione più alti sono conseguiti nei Comuni delle aree di Bassa Valle (71,3%) e Pianura (63%), seguiti dal Comune di Bergamo (62%) e dall’Alta Valle (59%). Le aree di Montagna raggiungono un livello medio d’intercettazione della carta intorno al 51-54%.

63,1%

71,3%

58,9%

53,8%

50,3%

61,9%

63,5%

36,9%

28,7%

41,1%

46,2%

49,7%

38,1%

36,5%

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%

Pianura

Bassa valle

Alta valle

Area Montana

Area Montana a svil. tur-produt

Bergamo

Totale Provincia

Efficienza d'intercettazione della carta e cartone (2009)

quota intercettata quota non intercettata

Fonte: elaborazione su dati Osservatorio Rifiuti Provincia di Bergamo

L’efficienza di intercettazione del vetro è stimata su livelli elevatissimi (90% come media provinciale) rispetto alle altre frazioni. Nelle aree di Pianura, Bassa Valle e nel Comune di Bergamo si stimano livelli di intercettazione che superano il 90%, seguono poi l’alta valle e l’area montana con l’86%. Per l’area montana a sviluppo turistico – produttivo si stima il livello d’intercettazione più basso, ma comunque importante, del 73%.

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Provincia di Bergamo – Piano Provinciale di Gestione dei Rifiuti (L.R. 26/2003)

Aggiornamento dello stato di attuazione Novembre 2013 Pagina 18 di 150

92,0%

91,6%

86,3%

86,2%

73,4%

90,4%

90,1%

8,0%

8,4%

13,7%

13,8%

26,6%

9,6%

9,9%

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%

Pianura

Bassa valle

Alta valle

Area Montana

Area Montana a svil. tur-produt

Bergamo

Totale Provincia

Efficienza d'intercettazione del vetro* (2009)

quota intercettata quota non intercettata

Fonte: elaborazione su dati Osservatorio Rifiuti Provincia di Bergamo Note: * la quota assegnata al vetro include anche una stima di quanto intercettato con le raccolte multi materiali, flusso che comunque risulta abbastanza trascurabile.

Infine, in merito all’intercettazione della plastica, si ricorda come la valutazione dell’efficienza di intercettazione sia condizionata dal fatto che solo quota parte della plastica presente nei rifiuti è di potenziale interesse per il recupero di materia ed è quindi oggetto di raccolta differenziata. I livelli di intercettazione conseguiti sono, per tale motivo, da ritenersi comunque significativi (circa 25% come dato provinciale). Anche per questa frazione l’intercettazione è maggiore in corrispondenza dei Comuni delle aree di Bassa Valle (34%) e di Pianura (31%), con le aree di Montagna e di Alta Valle che raggiungono livelli compresi tra il 13% e il 25%. Caso a sé è il Comune Capoluogo, nel quale si stima un livello bassissimo di intercettazione della plastica (0,2%), a conferma della tendenza negli ultimi anni di una progressiva riduzione dei quantitativi di plastica intercettati dal sistema di raccolta differenziata in tale Comune; tale situazione era stata già rilevata durante gli approfondimenti funzionali alla redazione del PPGR e continua pertanto a perdurare.

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Aggiornamento dello stato di attuazione Novembre 2013 Pagina 19 di 150

31,2%

34,2%

24,6%

16,9%

13,6%

0,2%

24,9%

68,8%

65,8%

75,4%

83,1%

86,4%

99,8%

75,1%

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%

Pianura

Bassa valle

Alta valle

Area Montana

Area Montana a svil. tur-produt

Bergamo

Totale Provincia

Efficienza d'intercettazione della plastica (2009)

quota intercettata quota non intercettata

Fonte: elaborazione su dati Osservatorio Rifiuti Provincia di Bergamo

2.3. Il confronto con i livelli di produzione rifiuti e raccolta differenziata caratterizzanti il quadro regionale e nazionale

I dati di produzione di rifiuti della Provincia di Bergamo, precedentemente analizzati, possono essere confrontati con i valori riscontrati in Regione Lombardia così come pubblicato da ARPA Lombardia per il 2009 e per il territorio sovra regionale e nazionale nel 2008 (Fonte: ISPRA “Rapporto Rifiuti – 2009”). Innanzitutto, la Provincia di Bergamo ha una popolazione che rappresenta circa l’11% della popolazione regionale, circa il 4% della popolazione del Nord Italia e l’1,8% di quella nazionale. In termini di produzione totale di RU il peso della Provincia di Bergamo diminuisce rappresentando il 9,8% della produzione regionale, il 3,3% di quella nel Nord Italia e l’1,5% di quella nazionale. Tale riduzione è spiegata dal valore decisamente inferiore di produzione pro-capite di RU, sia rispetto al dato regionale (di ben 56,5 kg/abxanno), che rispetto al Nord Italia e all’intera nazione (di ben 96 kg/abxanno circa). Analizzando il dato di raccolta differenziata sia in termini di quantitativi raccolti per abitante annui che di percentuale, la Provincia di Bergamo supera i valori medi di: - Regione Lombardia: di 5,8 punti percentuali; - Nord Italia: di 8,4 punti percentuali; - Italia: di 75 kg/abxanno e di 23,3 punti percentuali.

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Aggiornamento dello stato di attuazione Novembre 2013 Pagina 20 di 150

Confronto livelli di produzione rifiuti e RD provinciali, regionali (2009) e nazionali (dati 2008)

Parametro u.d.m.

Provincia di Bergamo

Lombardia Nord Italia Italia

2009 2009 2008 2008

Abitanti n° 1.087.969 9.818.036 27.390.496 60.045.068

% Prov. Bergamo % - 11,1% 4,0% 1,8%

Produz. Totale RU t/a 484.843,4 4.929.885 14.829.279 32.471.591

% Prov. Bergamo % - 9,8% 3,3% 1,5%

Produz. pro-capite kg/abxa 445,6 502,1 541,4 540,8

Racc. Differenziata t/a 261.458* 2.373.865 6.747.100 9.937.209

% Prov. Bergamo % - 11,0% 3,9% 2,6%

Produz. pro-capite kg/abxa 240,3 241,8 246,3 165,5

%RD su produzione % 53,9% 48,2% 45,5% 30,6%

Fonte: elaborazione su dati Osservatorio Rifiuti Provincia di Bergamo, dati ARPA Lombardia e “Rapporto Rifiuti” per dati sovra regionali e nazionali (relativi al 2008)

Note: * è compresa la quota di ingombranti avviata a recupero, che si stima sia complessivamente di 2.363 t/a.

Confronto produzione pro capite RU e RD (2009 per Provincia di Bergamo e

Regione Lombardia*; 2008 per Nord Italia e Italia**)

445,6

502,1

541,4 540,8

240,3 241,8 246,3

165,5

0

100

200

300

400

500

600

Provincia di Bergamo Lombardia Nord Italia ITALIA

kg

/ab

xan

no

Produzione RU Raccolta Differenziata

Fonte: elaborazione su dati Osservatorio Rifiuti Provincia di Bergamo,

* dati ARPA Lombardia relativi al 2009

** dati sovra regionali e nazionali relativi al 2008 da “Rapporto Rifiuti” ISPRA

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2.4. Il destino dei rifiuti urbani prodotti in ambito provinciale

Sulla base delle dichiarazioni dei singoli Comuni della provincia pervenute all’Osservatorio Provinciale è possibile delineare il quadro dettagliato dei destini dei flussi di rifiuti urbani raccolti nei Comuni e avviati a trattamento e smaltimento per l’anno 2009.

2.4.1. Il destino dei rifiuti urbani indifferenziati

Il flusso complessivo di rifiuti indifferenziati prodotti in Provincia di Bergamo nel 2009 ammonta a 174.104 t; la quasi totalità, ovvero il 92,1% di questi rifiuti (160.414 t), è stato sottoposto a trattamento in impianti provinciali, in particolare:

Il 62,8% è stato avviato a trattamento termico presso l’impianto REA di Dalmine;

Il 29,3% (di cui l’1,5% rispetto al totale è indicato come stoccaggio) è stato avviato all’impianto APRICA di Bergamo (ex BAS) ed è stato pretrattato producendo CDR o altro rifiuto destinato a successivo trattamento termico.

Solamente il 7,9% dei rifiuti indifferenziati prodotti in Provincia (13.687 t) è stato esportato fuori Provincia per essere sottoposto al trattamento termico presso l’impianto A2A di Brescia. In base alla tipologia di impianto di destino, si possono pertanto evidenziare i seguenti flussi: - il 70,7% dei rifiuti indifferenziati è stato destinato direttamente ad impianti di trattamento

termico (provinciali: REA di Dalmine; extraprovinciali: APRICA di Brescia); - il 29,3% dei rifiuti indifferenziati è stato destinato ad impianti di pretrattamento

(provinciale: APRICA (ex BAS) di Bergamo).

Destino dei rifiuti indifferenziati raccolti in Provincia di Bergamo (anno 2009)

% su totale

pretratta-mento

finalizzato a tratt termico

tratt. termico diretto

discarica non

caratterizzato Totale

a trattamento in ambito provinciale 29,3%a 62,8% 0,0% 0,0% 92,1%

a trattamento/smaltim. extra provincia 0,0% 7,9% 0,0% 0,0% 7,9%

totale 29,3% 70,7% 0,0% 0,0% 100,0%

Fonte: Elaborazione su dati Osservatorio Rifiuti Provincia di Bergamo Note: a) sono avviate a produzione di CDR con successivo avvio a trattamento termico.

Nella cartina di pagina seguente si è rappresentata in particolar modo l’articolazione e localizzazione sul territorio del destino del rifiuto indifferenziato prodotto in ciascun Comune bergamasco. Dal momento che in alcuni Comuni il rifiuto indifferenziato è destinato a più impianti, per ciascuno di questi Comuni è stato individuato l’impianto che nel 2009 ha ricevuto il maggiore quantitativo di rifiuti conferiti dal Comune stesso.

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Fonte: Elaborazione su dati Osservatorio Rifiuti Provincia di Bergamo

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Aggiornamento dello stato di attuazione Novembre 2013 Pagina 23 di 150

2.4.2. Il destino della frazione organica

Il flusso di frazione organica da raccolta differenziata complessivo ammonta nel 2009 in Provincia di Bergamo a 49.194 t, di cui ben il 99,4% (ovvero 48.912 t) è stato destinato ad impianti provinciali di compostaggio, solamente lo 0,6% (ovvero 282 t) è stato conferito fuori Provincia. I conferimenti in impianti operanti in provincia nel 2009 sono stati in particolare i seguenti:

29.272 t all’impianto MONTELLO SpA di Montello;

19.640 t all’impianto di compostaggio BERCO di Calcinate. I conferimenti diretti ad impianti fuori provincia hanno interessato nel 2009:

282 t conferite all’impianto SYSTEMA AMBIENTE di Bagnolo Mella (BS). Destino della frazione organica da raccolta differenziata (anno 2009)

Ragione Sociale Tipologia* Comune Provincia Quantità in kg

MONTELLO Digestione anaerobica, compostaggio

MONTELLO Bergamo 29.271.975

BERCO compostaggio CALCINATE Bergamo 19.640.060

SYSTEMA AMBIENTE compostaggio BAGNOLO MELLA Brescia 282.160

totale conferito 49.194.195

di cui in impianti provinciali 48.912.035

% in Provincia 99,4%

Fonte: Elaborazione su dati Osservatorio Rifiuti Provincia di Bergamo

Note: * la tipologia di impianto indicata è quella riportata nella caratterizzazione anagrafica degli impianti presente nel data base dell’Osservatorio

Nella cartina di pagina seguente si è rappresentata in particolar modo l’articolazione e localizzazione sul territorio del destino della frazione organica raccolta nel 2009 in ciascun Comune bergamasco. Dal momento che in alcuni Comuni i quantitativi di frazione organica sono destinati a più impianti, per ciascuno di questi Comuni è stato individuato l’impianto che nel 2009 ha ricevuto il maggiore quantitativo di tale frazione del Comune stesso. Risulta evidente come il servizio di raccolta della frazione organica sia totalmente inesistente nelle aree montane e ancora in pochi Comuni in pianura a sud della città di Bergamo.

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Aggiornamento dello stato di attuazione Novembre 2013 Pagina 24 di 150

Fonte: Elaborazione su dati Osservatorio Rifiuti Provincia di Bergamo

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Aggiornamento dello stato di attuazione Novembre 2013 Pagina 25 di 150

2.4.3. Il destino delle altre principali frazioni da raccolta differenziata

Nelle seguenti tabelle è riportato il dettaglio degli impianti che nel 2009 hanno ricevuto conferimenti delle altre principali frazioni provenienti dalla raccolta dei rifiuti nel territorio provinciale. Gli impianti in questione sono particolarmente numerosi: metalli ferrosi e altri metalli escluso l’alluminio (53 impianti), carta (29) e plastica (25). Minore, ma pur sempre decisamente consistente, è il numero di impianti che hanno ricevuto i rifiuti in legno (21), i rifiuti ingombranti (20), il vetro (17), la frazione verde (16), i rifiuti da spazzamento stradale (12) e dalle raccolte multimateriali (4). L’analisi dei quantitativi associati ai diversi destini evidenzia come una parte consistente dei rifiuti abbiano trovato sbocco, almeno iniziale, in impianti situati in ambito provinciale. La quota dei conferimenti interessanti gli operatori bergamaschi copre in particolare le seguenti % delle diverse frazioni raccolte: - carta: 96,3%; - verde: 97,8%; - plastica: 95,4%; - vetro: 77,6%; - alluminio 90,7%; - altri metalli: 94,2%; - legno: 90,7%; - ingombranti: 78,0%; - spazzamento: 98,7%. Tali quote possono in realtà includere anche semplici operazioni di stoccaggio e travaso preliminari all’avvio a recuperatori finali e non sono quindi da assumere come un indicatore della completa “chiusura del ciclo” nel contesto provinciale. Inoltre, si precisa che il dato totale di conferimento riportato per ciascuna frazione riguarda il destino certo di tale frazione indicato nelle schede trasmesse all’Osservatorio Rifiuti Provinciale (alla data del luglio 2010); la % dei conferimenti in impianti collocati sul territorio provinciale è calcolata rispetto al totale del dichiarato conferito. Tale dato può essere diverso dal totale raccolto effettivamente in quanto in alcuni rari casi non sono stati comunicati i dati relativi a tutti i destini. Destino della carta e cartone da raccolta differenziata (anno 2009)

Ragione Sociale Tipologia* Comune Provincia Quantità in kg

SAVOLDI LUIGI E C. stoccaggio, recupero ALBANO SANT'ALESSANDRO

Bergamo 19.827.525

GV MACERO recupero PEDRENGO Bergamo 16.532.622 ZUCCHETTI GIOVANNI E FIGLI recupero OSIO SOTTO Bergamo 9.238.916 FERRANDI FULVIO recupero BREMBATE Bergamo 5.377.260 VALCART DEI F.LLI ALBERTINELLI & C. autodemolizione, recupero ROGNO Bergamo 3.967.909

WASTE - PAPER recupero CAPRIATE S. GERVASIO

Bergamo 3.214.020

ZANETTI ARTURO & C. stoccaggio, selez-cernita MAPELLO Bergamo 2.965.910 CARTIERA DELL'ADDA recupero CALOLZIOCORTE Lecco 1.252.560 CORNAGO Cernita ALME' Bergamo 745.310 ESTRI stoccaggio SPIRANO Bergamo 744.710 IMBALCARTA recupero CHIARI Brescia 475.850 APRICA stoccaggio BERGAMO Bergamo 416.730

DARGENIO E DUSETTI recupero CAZZAGO SAN MARTINO

Brescia 381.360

LINEA AMBIENTE stoccaggio, selez-cernita COCCAGLIO Brescia 343.710 POLICARTA DI LONARDI EZIO E ZOCCATELLI MARIA VITTORIA

stoccaggio GRASSOBBIO Bergamo 237.600

FRATELLI SALVETTI E C. stoccaggio GRASSOBBIO Bergamo 202.230 S.A.T piattaforma TREVIOLO Bergamo 199.520

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Provincia di Bergamo – Piano Provinciale di Gestione dei Rifiuti (L.R. 26/2003)

Aggiornamento dello stato di attuazione Novembre 2013 Pagina 26 di 150

NEGRONI GIUSEPPE & C. recupero, stoccaggio STEZZANO Bergamo 157.490 PEZZAMIFICIO BERGAMASCO DI NEDO SALA & FRATELLI

stoccaggio ZANDOBBIO Bergamo 123.360

CENTRO RECUPERO ECOLOGICO DI SALA FABIO & C.

recupero COMUN NUOVO Bergamo 93.080

RAVASIO NETTEZZA URBANA DI RAVASIO ANGELO PASQUALE & C.

recupero CISANO BERGAMASCO

Bergamo 74.750

VAL CAVALLINA SERVIZI piattaforma COSTA VOLPINO Bergamo 59.456 MARCHETTI FRANCESCO selezione-cernita, recupero BRUSAPORTO Bergamo 44.800

F.LLI PALMIERI stoccaggio, selez-cernita COLOGNO MONZESE

Milano 38.840

ECO-TRASS recupero, spandimento fanghi

CARVICO Bergamo 19.180

FRATELLI VESCOVI DI FRANCO E BATTISTA VESCOVI

recupero BOLGARE Bergamo 10.220

IMPRESA BERGAMELLI MARTINO & MARIO stoccaggio NEMBRO Bergamo 4.330 REA DALMINE Inceneritore DALMINE Bergamo 3.100

totale conferito 66.752.348

di cui in impianti provinciali 64.260.028

% in Provincia 96,3%

Fonte: Elaborazione su dati Osservatorio Rifiuti Provincia di Bergamo

Note: * la tipologia di impianto indicata è quella riportata nella caratterizzazione anagrafica degli impianti presente nel data base dell’Osservatorio e potrebbe non essere in realtà pertinente per il flusso di rifiuti qui considerato

Destino del verde da raccolta differenziata (anno 2009)

Ragione Sociale Tipologia* Comune Provincia Quantità in kg BERCO compostaggio CALCINATE Bergamo 22.401.374

MONTELLO digestione anaerobica, compostaggio

MONTELLO Bergamo 10.374.429

APRICA stoccaggio BERGAMO Bergamo 3.374.809 SPURGHI F.LLI TERZI compostaggio GRASSOBBIO Bergamo 2.537.334 GTM compostaggio GHISALBA Bergamo 1.882.979 S.A.T Piattaforma TREVIOLO Bergamo 460.880 PARADELLO AMBIENTE compostaggio RODENGO-SAIANO Brescia 385.425 STAF - SERVIZI TECNOLOGIE AMBIENTALI FRANCIACORTA

compostaggio CHIARI Brescia 379.310

COLOMBELLI GIANLUCA recupero COLOGNO AL SERIO

Bergamo 335.052

F.LLI ZAPPETTINI stoccaggio SERIATE Bergamo 221.240 COMUNE DI OSIO SOPRA compostaggio OSIO SOPRA Bergamo 129.610 SAN GERMANO recupero PIANEZZA Torino 125.340

VALCART DEI F.LLI ALBERTINELLI & C. autodemolizione, recupero

ROGNO Bergamo 93.280

VIVAI F.LLI CATTANEO compostaggio VALBREMBO Bergamo 81.000 SANITARIA SERVIZI AMBIENTALI DI LUCCHINI MASSIMO & C.

compostaggio BEDIZZOLE Brescia 30.370

TERCOMPOSTI compostaggio CALVISANO Brescia 21.580 ZANETTI ARTURO & C. stoccaggio, selez-cernita MAPELLO Bergamo 13.364

totale conferito 42.847.376

Di cui in impianti provinciali 41.905.351

% in Provincia 97,8%

Fonte: Elaborazione su dati Osservatorio Rifiuti Provincia di Bergamo

Note: * la tipologia di impianto indicata è quella riportata nella caratterizzazione anagrafica degli impianti presente nel data base dell’Osservatorio e potrebbe non essere in realtà pertinente per il flusso di rifiuti qui considerato

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Provincia di Bergamo – Piano Provinciale di Gestione dei Rifiuti (L.R. 26/2003)

Aggiornamento dello stato di attuazione Novembre 2013 Pagina 27 di 150

Destino della plastica da raccolta differenziata (anno 2009)

Ragione Sociale Tipologia* Comune Provincia Quantità in kg MONTELLO recupero MONTELLO Bergamo 9.512.507 ZUCCHETTI GIOVANNI E FIGLI recupero OSIO SOTTO Bergamo 992.710 ZANETTI ARTURO & C. stoccaggio, selez-cernita MAPELLO Bergamo 697.872

MONTELLO digestione anaerobica, compostaggio

MONTELLO Bergamo 632.271

LINEA AMBIENTE stoccaggio, selez-cernita COCCAGLIO Brescia 579.840

VALCART DEI F.LLI ALBERTINELLI & C. autodemolizione, recupero

ROGNO Bergamo 515.039

SAVOLDI LUIGI E C. stoccaggio, recupero ALBANO SANT'ALESSANDRO

Bergamo 160.624

S.A.T Piattaforma TREVIOLO Bergamo 153.680 PINI PIETRO ISOLANTI recupero LEFFE Bergamo 104.420 ESTRI stoccaggio SPIRANO Bergamo 103.670 DEB SRL recupero PEDRENGO Bergamo 55.395 PINI PIETRO ISOLANTI Stoccaggio BRANDICO Brescia 44.336 CO.MA.FER. DI ZANINONI LUIGI recupero VERTOVA Bergamo 42.360 APRICA stoccaggio BERGAMO Bergamo 22.765 F.LLI ZAPPETTINI stoccaggio SERIATE Bergamo 22.180 CENTRO RECUPERO ECOLOGICO DI SALA FABIO & C.

recupero COMUN NUOVO Bergamo 22.155

WASTE - PAPER recupero CAPRIATE SAN GERVASIO

Bergamo 12.620

IMBALLAGGI PALAZZOLESI DI MARINI CATERINA & C.

recupero PONTOGLIO Brescia 10.520

RAVASIO NETTEZZA URBANA DI RAVASIO ANGELO PASQUALE & C.

recupero CISANO BERGAMASCO

Bergamo 9.980

FRATELLI SALVETTI E C. stoccaggio GRASSOBBIO Bergamo 8.460

LAF recupero COLOGNO AL SERIO

Bergamo 3.660

IMPRESA BERGAMELLI MARTINO & MARIO stoccaggio NEMBRO Bergamo 1.000 CHIMICPLAST DI GANDELLINI ALCEO recupero CASTENEDOLO Brescia 789 R.O.B.I. stoccaggio, recupero TREVIOLO Bergamo 160

CARTA VERDE stoccaggio, selez-cernita TORRE PALLAVICINA

Bergamo 150

totale conferito 13.709.163

di cui in impianti provinciali 13.073.678

% in Provincia 95,4%

Fonte: Elaborazione su dati Osservatorio Rifiuti Provincia di Bergamo

Note: * la tipologia di impianto indicata è quella riportata nella caratterizzazione anagrafica degli impianti presente nel data base dell’Osservatorio e potrebbe non essere in realtà pertinente per il flusso di rifiuti qui considerato

Destino del vetro da raccolta differenziata (anno 2009)

Ragione Sociale Tipologia* Comune Provincia Quantità in kg

SAVOLDI LUIGI E C. stoccaggio, recupero ALBANO SANT'ALESSANDRO

Bergamo 13.516.255

APRICA stoccaggio BERGAMO Bergamo 6.877.100 MACOGLASS recupero, stoccaggio ANTEGNATE Bergamo 5.654.271

CEM AMBIENTE selezione-cernita, recupero terre spazzamento

LISCATE Milano 4.915.174

ZANETTI ARTURO & C. stoccaggio, selezione-cernita

MAPELLO Bergamo 2.781.657

ECOGLASS SOCIETA' UNIPERSONALE selezione e recupero LONIGO Vicenza 2.254.480 TECNO RECUPERI recupero BRESCIA Brescia 2.126.480 S.A.B.B. - SERVIZI AMBIENTALI BASSA BERGAMASCA

stazione di travaso TREVIGLIO Bergamo 1.339.450

ESTRI stoccaggio SPIRANO Bergamo 543.390 RAVASIO NETTEZZA URBANA DI RAVASIO ANGELO PASQUALE & C.

recupero CISANO BERGAMASCO

Bergamo 506.780

S.A.T Piattaforma TREVIOLO Bergamo 461.390 ZUCCHETTI GIOVANNI E FIGLI recupero OSIO SOTTO Bergamo 445.580

VALCART DEI F.LLI ALBERTINELLI & C. autodemolizione, recupero

ROGNO Bergamo 277.440

SILFER METALLI recupero VILLA DI SERIO Bergamo 217.480 ROGLASS DI FABIO COMINATO & C. recupero LISCATE Milano 140.152 PEZZAMIFICIO BERGAMASCO DI NEDO SALA & FRATELLI

stoccaggio ZANDOBBIO Bergamo 41.630

Page 28: PIANO PROVINCIALE PER LA GESTIONE DEI RIFIUTI AI … aggiornamento PPGR... · 2.7.4. L’evoluzione dei destini della frazione organica 70 2.7.4.1. Gli impianti di compostaggio della

Provincia di Bergamo – Piano Provinciale di Gestione dei Rifiuti (L.R. 26/2003)

Aggiornamento dello stato di attuazione Novembre 2013 Pagina 28 di 150

SER.ECO recupero CALCINATE Bergamo 38.572

totale conferito 42.137.281

di cui in impianti provinciali 32.700.995

% in Provincia 77,6%

Fonte: Elaborazione su dati Osservatorio Rifiuti Provincia di Bergamo

Note: * la tipologia di impianto indicata è quella riportata nella caratterizzazione anagrafica degli impianti presente nel data base dell’Osservatorio e potrebbe non essere in realtà pertinente per il flusso di rifiuti qui considerato

Destino dell’alluminio da raccolta differenziata (anno 2009)

Ragione Sociale Tipologia* Comune Provincia Quantità in kg

SAVOLDI LUIGI E C. stoccaggio, recupero ALBANO SANT'ALESSANDRO

Bergamo 257.981

ZUCCHETTI GIOVANNI E FIGLI recupero OSIO SOTTO Bergamo 58.404

STEMIN - STEEL METAL INDUSTRIES autodemolizione, recupero

LEVATE Bergamo 57.880

NEGRONI GIUSEPPE & C. recupero, stoccaggio STEZZANO Bergamo 49.470 OGENKIDE recupero TRUCCAZZANO Milano 37.210

FERSOVERE selezione-cernita, recupero

SOVERE Bergamo 19.945

CEM AMBIENTE selezione-cernita, recupero terre spazzamento

LISCATE Milano 7.280

BREMBANA ROTTAMI DI PROSPERI BONIFACIO E C.

autodemolizione, recupero

ZOGNO Bergamo 4.440

FRATELLI VESCOVI DI FRANCO E BATTISTA VESCOVI

recupero BOLGARE Bergamo 4.000

FERSOVERE stoccaggio, recupero SOVERE Bergamo 3.295 SA.MA.FER. recupero ALZANO LOMBARDO Bergamo 3.192 FONDERIE RIVA stoccaggio PARABIAGO Milano 2.700

ZANETTI ARTURO & C. stoccaggio, selezione-cernita

MAPELLO Bergamo 2.650

MARCHETTI FRANCESCO selezione-cernita, recupero

BRUSAPORTO Bergamo 1.860

AOM ROTTAMI recupero metalli CISANO BERGAMASCO

Bergamo 1.720

ANDREONI MARCELLO DI ANDREONI MARCELLO E C.

stoccaggio ABBIATEGRASSO Milano 520

totale conferito 512.547

di cui in impianti provinciali 464.837

% in Provincia 90,7%

Fonte: Elaborazione su dati Osservatorio Rifiuti Provincia di Bergamo

Note: * la tipologia di impianto indicata è quella riportata nella caratterizzazione anagrafica degli impianti presente nel data base dell’Osservatorio e potrebbe non essere in realtà pertinente per il flusso di rifiuti qui considerato

Destino degli altri metalli da raccolta differenziata (anno 2009)

Ragione Sociale Tipologia* Comune Provincia Quantità in kg

SAVOLDI LUIGI E C. stoccaggio, recupero ALBANO SANT'ALESSANDRO

Bergamo 2.385.770

ZUCCHETTI GIOVANNI E FIGLI recupero OSIO SOTTO Bergamo 1.024.006

LUPINI F.LLI stoccaggio, autodemolizione

MARTINENGO Bergamo 825.080

APRICA stoccaggio BERGAMO Bergamo 742.273 BREMBANA ROTTAMI DI PROSPERI BONIFACIO E C.

autodemolizione, recupero

ZOGNO Bergamo 458.887

ZANETTI ARTURO & C. stoccaggio, selezione-cernita

MAPELLO Bergamo 445.099

VITALI ECORECUPERI Stoccaggio CISERANO Bergamo 421.710 NEGRONI GIUSEPPE & C. recupero, stoccaggio STEZZANO Bergamo 380.250 SA.MA.FER. recupero ALZANO LOMBARDO Bergamo 274.628

FERSOVERE selezione-cernita, recupero

SOVERE Bergamo 261.625

VITALI ROTTAMI stoccaggio CISERANO Bergamo 238.940

V.T.R. DI CILISTO recupero ROMANO DI LOMBARDIA

Bergamo 227.355

RIFER autodemolizione, COCCAGLIO Brescia 207.330

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Provincia di Bergamo – Piano Provinciale di Gestione dei Rifiuti (L.R. 26/2003)

Aggiornamento dello stato di attuazione Novembre 2013 Pagina 29 di 150

recupero MANZONI ROTTAMI DEI F.LLI MANZONI recupero MERATE Lecco 193.220 S.A.T Piattaforma TREVIOLO Bergamo 190.370 FRATELLI VESCOVI DI FRANCO E BATTISTA VESCOVI

recupero BOLGARE Bergamo 184.080

BAFFI STEFANO recupero CISERANO Bergamo 182.060

BELOTTI MARIO recupero TRESCORE BALNEARIO

Bergamo 179.672

STEMIN - STEEL METAL INDUSTRIES autodemolizione, recupero

LEVATE Bergamo 176.300

RANICA ANGELO DI RANICA CLAUDIO & C. recupero COLOGNO AL SERIO Bergamo 165.260

AOM ROTTAMI recupero metalli CISANO BERGAMASCO

Bergamo 133.420

FERSOVERE stoccaggio, recupero SOVERE Bergamo 128.535 ESTRI stoccaggio SPIRANO Bergamo 109.660 OGENKIDE recupero TRUCCAZZANO Milano 100.868 SILFER METALLI recupero VILLA DI SERIO Bergamo 72.680 CORTESI VIRGINIO Stoccaggio CASTEL ROZZONE Bergamo 72.440

MARCHETTI FRANCESCO selezione-cernita, recupero

BRUSAPORTO Bergamo 56.912

F.LLI PONTI autodemolizione, recupero

ARCENE Bergamo 49.320

CEM AMBIENTE selezione-cernita, recupero terre spazzamento

LISCATE Milano 41.437

I BONETTI DI BONETTI LUIGI E MASSIMILIANO recupero ANTEGNATE Bergamo 36.440 FOGLIENI ELIO recupero PONTE SAN PIETRO Bergamo 36.360 OROBICA ROTTAMI DI CARRARA MARCO recupero PRESEZZO Bergamo 34.260 IMPRESA BERGAMELLI MARTINO & MARIO stoccaggio NEMBRO Bergamo 32.080 CORNAGO cernita ALME' Bergamo 30.600 RAVASIO NETTEZZA URBANA DI RAVASIO ANGELO PASQUALE & C.

recupero CISANO BERGAMASCO

Bergamo 25.580

AGNELLI DI AGNELLI GIUSEPPE & FIGLI recupero CISERANO Bergamo 24.060

VALCART DEI F.LLI ALBERTINELLI & C. autodemolizione, recupero

ROGNO Bergamo 23.921

PEZZOTTI ROBERTO recupero PIAN CAMUNO Brescia 20.454 PEZZAMIFICIO BERGAMASCO DI NEDO SALA & FRATELLI

stoccaggio ZANDOBBIO Bergamo 19.080

ANDREONI MARCELLO DI ANDREONI MARCELLO E C.

stoccaggio ABBIATEGRASSO Milano 15.542

NICOLI ECOSIDER autodemolizione, recupero

BAGNATICA Bergamo 12.940

CARPROMETAL autodemolizione, recupero

DOLZAGO Lecco 8.760

FERRANDI FULVIO recupero BREMBATE Bergamo 6.620 DIOTTI stoccaggio, recupero ERBA Como 6.560

NEW CONSULT AMBIENTE stoccaggio BORGO SAN GIACOMO

Brescia 4.265

R.G.F. stoccaggio CARAVAGGIO Bergamo 1.586 R.O.B.I. stoccaggio, recupero TREVIOLO Bergamo 920 FRATELLI SALVETTI E C. stoccaggio GRASSOBBIO Bergamo 700 VIREM DI VIVIANI PIERANGELO recupero PREVALLE Brescia 425 F.LLI SCABURRI DI MAURIZIO SCABURRI & C. recupero VERTOVA Bergamo 400 NICHETTI GIANMARCO recupero CASSINA DE'PECCHI Milano 310 ECOFLY recupero MILANO Milano 60

ACCAM Inceneritore, stazione di travaso

BUSTO ARSIZIO Varese 40

totale conferito 10.271.150

di cui in impianti provinciali 9.671.879

% in Provincia 94,2%

Fonte: Elaborazione su dati Osservatorio Rifiuti Provincia di Bergamo

Note: * la tipologia di impianto indicata è quella riportata nella caratterizzazione anagrafica degli impianti presente nel data base dell’Osservatorio e potrebbe non essere in realtà pertinente per il flusso di rifiuti qui considerato

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Provincia di Bergamo – Piano Provinciale di Gestione dei Rifiuti (L.R. 26/2003)

Aggiornamento dello stato di attuazione Novembre 2013 Pagina 30 di 150

Destino del legno da raccolta differenziata (anno 2009)

Ragione Sociale Tipologia* Comune Provincia Quantità in kg ECOLEGNO BERGAMASCA recupero TREVIGLIO Bergamo 6.868.911 APRICA stoccaggio BERGAMO Bergamo 2.204.780

ZANETTI ARTURO & C. stoccaggio, selezione-cernita MAPELLO Bergamo 1.373.272

DEL CURTO recupero VERDERIO INFERIORE Lecco 1.105.208

SAVOLDI LUIGI E C. stoccaggio, recupero ALBANO SANT'ALESSANDRO Bergamo 1.005.100

ZUCCHETTI GIOVANNI E FIGLI recupero OSIO SOTTO Bergamo 788.040 IMPRESA BERGAMELLI MARTINO & MARIO stoccaggio NEMBRO Bergamo 524.190 ESTRI stoccaggio SPIRANO Bergamo 520.030 CENTRO RECUPERO ECOLOGICO DI SALA FABIO & C. recupero COMUN NUOVO Bergamo 431.310 FRATELLI SALVETTI E C. stoccaggio GRASSOBBIO Bergamo 408.180 F.LLI ROSSI recupero PRADALUNGA Bergamo 395.880 RAVASIO NETTEZZA URBANA DI RAVASIO ANGELO PASQUALE & C. recupero

CISANO BERGAMASCO Bergamo 369.560

LEGNO ENERGIA stoccaggio SELLERO Brescia 308.150 NEGRONI GIUSEPPE & C. recupero, stoccaggio STEZZANO Bergamo 307.761 S.A.T Piattaforma TREVIOLO Bergamo 288.340

LINEA AMBIENTE stoccaggio, selezione-cernita COCCAGLIO Brescia 152.510

PEZZAMIFICIO BERGAMASCO DI NEDO SALA & FRATELLI stoccaggio ZANDOBBIO Bergamo 135.100

VALCART DEI F.LLI ALBERTINELLI & C. autodemolizione, recupero ROGNO Bergamo 115.020

DIVISION GREEN compostaggio, recupero RUDIANO Brescia 27.665

GAMMA RECUPERI stoccaggio, recupero CORNAREDO Milano 8.300

totale conferito 17.343.797

di cui in impianti provinciali 15.735.474

% in Provincia 90,7%

Fonte: Elaborazione su dati Osservatorio Rifiuti Provincia di Bergamo

Note: * la tipologia di impianto indicata è quella riportata nella caratterizzazione anagrafica degli impianti presente nel data base dell’Osservatorio e potrebbe non essere in realtà pertinente per il flusso di rifiuti qui considerato

Destino della raccolta multimateriale (anno 2009)

Ragione Sociale Tipologia* Comune Provincia Quantità in kg APRICA discarica MONTICHIARI Brescia 498.890 SAVOLDI LUIGI E C. stoccaggio, recupero ALBANO SANT'ALESSANDRO Bergamo 320.450 FRATELLI SALVETTI E C. stoccaggio GRASSOBBIO Bergamo 65.820 LINEA AMBIENTE stoccaggio, selezione-cernita COCCAGLIO Brescia 19.860

totale conferito 905.020

di cui in impianti provinciali 386.270

% in Provincia 42,7%

Fonte: Elaborazione su dati Osservatorio Rifiuti Provincia di Bergamo

Note: * la tipologia di impianto indicata è quella riportata nella caratterizzazione anagrafica degli impianti presente nel data base dell’Osservatorio e potrebbe non essere in realtà pertinente per il flusso di rifiuti qui considerato

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Provincia di Bergamo – Piano Provinciale di Gestione dei Rifiuti (L.R. 26/2003)

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Destino dei rifiuti ingombranti (anno 2009)

Ragione Sociale Tipologia* Comune Provincia Quantità in kg BERGAMO PULITA discarica CAVERNAGO Bergamo 14.987.313

LINEA AMBIENTE stoccaggio, selezione-cernita

COCCAGLIO Brescia 6.535.010

REA DALMINE inceneritore DALMINE Bergamo 3.511.575 APRICA stoccaggio BERGAMO Bergamo 1.439.270 ZANETTI ARTURO & C. stoccaggio, selez-cernita MAPELLO Bergamo 1.261.462 VALCART DEI F.LLI ALBERTINELLI & C. autodemolizione, recupero ROGNO Bergamo 1.162.090 F.LLI ZAPPETTINI stoccaggio SERIATE Bergamo 786.340 FRATELLI SALVETTI E C. stoccaggio GRASSOBBIO Bergamo 692.675 APRICA Discarica MONTICHIARI Brescia 522.800 COSTA SERVIZI Piattaforma COSTA VOLPINO Bergamo 483.470 S.A.T Piattaforma TREVIOLO Bergamo 343.520

ECO-TRASS recupero, spandimento fanghi

CARVICO Bergamo 254.624

PEZZAMIFICIO BERGAMASCO DI NEDO SALA & FRATELLI

stoccaggio ZANDOBBIO Bergamo 240.350

ESPOSITO SERVIZI ECOLOGICI stoccaggio GORLE Bergamo 154.420 SAN GERMANO recupero PIANEZZA Torino 121.800 ESTRI stoccaggio SPIRANO Bergamo 65.330

MONTELLO digestione anaerobica, compostaggio

MONTELLO Bergamo 22.480

ZUCCHETTI GIOVANNI E FIGLI recupero OSIO SOTTO Bergamo 21.440

ACCAM Inceneritore, stazione di travaso

BUSTO ARSIZIO Varese 420

IMPRESA BERGAMELLI MARTINO & MARIO stoccaggio NEMBRO Bergamo 290

totale conferito 32.606.679

di cui in impianti provinciali 25.426.649

% in Provincia 78,0%

Fonte: Elaborazione su dati Osservatorio Rifiuti Provincia di Bergamo

Note: * la tipologia di impianto indicata è quella riportata nella caratterizzazione anagrafica degli impianti presente nel data base dell’Osservatorio e potrebbe non essere in realtà pertinente per il flusso di rifiuti qui considerato

Destino dei rifiuti da spazzamento stradale (anno 2009)

Ragione Sociale Tipologia Comune Provincia Quantità in kg ECOCENTRO SOLUZIONI AMBIENTALI recupero terre spazzam GORLE Bergamo 16.692.457 ZANETTI ARTURO & C. stoccaggio, selez-cernita MAPELLO Bergamo 388.300 S.A.B.B. - SERVIZI AMBIENTALI BASSA BERGAMASCA

stazione di travaso TREVIGLIO Bergamo 366.620

S.A.T piattaforma TREVIOLO Bergamo 309.260 PBR stoccaggio, recupero, inertizzaz MACLODIO Brescia 150.260 APRICA recupero terre spazzamento BRESCIA Brescia 65.554 ESPOSITO SERVIZI ECOLOGICI stoccaggio GORLE Bergamo 31.360 F.LLI ZAPPETTINI stoccaggio SERIATE Bergamo 25.980 APRICA discarica MONTICHIARI Brescia 17.947 REA DALMINE inceneritore DALMINE Bergamo 4.602 CARTA VERDE stoccaggio, selez-cernita TORRE PALLAVICINA Bergamo 3.400 APRICA recupero CASTENEDOLO Brescia 216

totale conferito 18.055.956

di cui in impianti provinciali 17.821.979

% in Provincia 98,7%

Fonte: Elaborazione su dati Osservatorio Rifiuti Provincia di Bergamo

Note: * la tipologia di impianto indicata è quella riportata nella caratterizzazione anagrafica degli impianti presente nel data base dell’Osservatorio e potrebbe non essere in realtà pertinente per il flusso di rifiuti qui considerato

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2.5. I costi di gestione dei rifiuti soldi urbani

La valutazione dei costi di gestione dei rifiuti è effettuata con riferimento al costo totale dichiarato e sostenuto dai singoli Comuni; questo è valutato al netto dei ricavi derivanti dai contributi CONAI o altri ricavi legati alla cessione di materiale recuperabile (Rb) e dall’eventuale recupero energetico di rifiuti termovalorizzati (Ra). Il costo complessivo sostenuto nel 2009 dai Comuni della Provincia di Bergamo ammonta a 93.074.183 €, che corrisponde ad un costo medio per abitante di 85,5 €/abxa e ad un costo medio per tonnellata di rifiuto prodotto di 192 €/ton. Suddividendo i Comuni per classi omogenee di ampiezza demografica, si può osservare che i costi pro-capite sono maggiori in corrispondenza dei piccoli Comuni (con popolazione inferiore ai 1.000 ab) e del Comune Capoluogo essendo rispettivamente di 130 €/abxa e 132 €/abxa. Mentre, per i Comuni di medie dimensioni (con popolazione compresa tra i 1.000 e i 30.000 ab), che riguardano l’86% della popolazione totale, la spesa pro-capite si attesta intorno ai 78 € per abitante all’anno. Tale differenza è riconducibile al maggior quantitativo di rifiuti prodotti pro-capite in particolar modo per il Comune di Bergamo, che nel 2009 ha una produzione pro-capite di 535 kg/abxanno. Anche per i costi specifici riferiti all’unità di rifiuto prodotto ed espressi in € per tonnellata di rifiuto risultano maggiori i costi di gestione per i Comuni di piccole dimensioni e per Bergamo, essendo rispettivamente di 260 €/t e 246,5 €/t, contro il costo medio specifico dei Comuni di medie dimensioni di 181 €/t. Costi di gestione dei rifiuti (al netto dei ricavi) per classe dimensionale dei comuni in provincia di Bergamo (2009)

Classe dimensionale

Comuni Abitanti Costo totale

Costo pro-capite

RU totali Costo

specifico

Abitanti n° n° €/a €/abxa t/a €/t

≤1.000

56 29.088 3.787.799 130,2 14.548 260,4

1.000 - 5.000

112 313.965 24.358.664 77,6 135.721 179,5

5.000 - 30.000

73 625.682 49.193.242 78,6 270.751 181,7

>100.000 1 119.234 15.734.478 132,0 63.823 246,5

Totale* 242 1.087.969 93.074.183 85,5 484.843 192,0

Fonte: Elaborazione su dati Osservatorio Rifiuti Provincia di Bergamo

Note: * sono 244 Comuni di cui 3 (Borgo di Terzo, Luzzana e Vigano San Martino) formano il consorzio Unione Media Val Cavallina, che nel presente studio è stato assunto come un’unità unica.

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Costi dei servizi di gestione dei rifiuti per classe dimensionale (2009)

130,2

77,6 78,6

132,0

260,4

179,5 181,7

246,5

0

50

100

150

200

250

300

≤1.000 1.000 - 5.000 5.000 - 30.000 >100.000

Dimensione comune

eu

ro

Costo pro-capite (euro/ab)

Costo specifico (euro/t)

Fonte: Elaborazione su dati Osservatorio Rifiuti Provincia di Bergamo

Raggruppando i Comuni nelle aree omogenee definite nel PPGR (pianura, bassa valle, alta valle, area montana, area montana a sviluppo turistico – produttivo e Comune di Bergamo) si hanno costi pro-capite superiori ai 100 €/abxa per le aree di montagna (area montana a sviluppo turistico – produttivo: 165 €/abxa; area montana: 104,5 €/abxa) e per il Comune capoluogo. Mentre i costi pro-capite medi sono inferiori agli 80 €/abxa per le aree di Pianura (con 78,8 €/abxa), Bassa Valle (con 70,7 €/abxa), e per l’area di Alta Valle (79,5 €/abxa). Escludendo il Comune di Bergamo, in termini di costi specifici, si passa da un costo minimo di 175 €/t per i Comuni appartenenti all’area di Bassa Valle, seguito da 178,5 €/t per la Pianura, ad un costo crescente sino al massimo valore di 236 €/t per l’area montana a sviluppo turistico - produttivo. Il comune capoluogo si contraddistingue per i più elevati valori di costo specifico.

Costi di gestione dei rifiuti (al netto dei ricavi) per area omogenea in provincia di Bergamo (2009)

Area omogenea Comuni Abitanti

Costo totale

Costo pro-

capite RU totali

Costo specifico

n° n° €/a €/abxa t/a €/t

Pianura 84 516.803 40.735.527 78,8 228.198 178,5

Bassa Valle 49 271.669 19.210.942 70,7 109.593 175,3

Alta Valle 46 112.442 8.939.294 79,5 45.590 196,1

Area Montana 46 45.146 4.716.207 104,5 21.838 216,0

Area montana a svil tur prod 16 22.675 3.737.735 164,8 15.802 236,5

Bergamo 1 119.234 15.734.478 132,0 63.823 246,5

Totale* 242 1.087.969 93.074.183 85,5 484.843 192,0 Fonte: Elaborazione su dati Osservatorio Rifiuti Provincia di Bergamo Note: * sono 244 Comuni di cui 3 (Borgo di Terzo, Luzzana e Vigano San Martino) formano il consorzio Unione Media Val Cavallina, che nel presente studio è stato assunto come un’unità unica.

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Costi dei servizi di gestione dei rifiuti per area omogenea (2009)

78,870,7

79,5

104,5

164,8

132,0

178,5 175,3

196,1

216,0

236,5246,5

0

50

100

150

200

250

300

pianura bassa valle alta valle area

montana

area

montana a

svil. tur-

produt

Bergamo

Area territoriale

eu

ro

Costo pro-capite (euro/ab)

Costo specifico (euro/t)

Fonte: Elaborazione su dati Osservatorio Rifiuti Provincia di Bergamo

Raffrontando i costi complessivi di gestione dei rifiuti ed il livello di raccolta differenziata conseguito dai Comuni, si può osservare innanzitutto come tanto è maggiore la percentuale di raccolta differenziata raggiunta, tanto più si riducono i costi medi pro-capite, ad eccezione del Comune Capoluogo. Si può infatti osservare che, per i Comuni caratterizzati da livelli di RD minori del 35%, i costi si attestano mediamente su 108 €/abxa e 220 €/t; per i Comuni, per i quali i livelli di RD sono superiori al 50% (escluso il Comune di Bergamo), i costi scendono rispettivamente a 76 €/abxa e a 179 €/t. Caso a parte è il Comune di Bergamo, con un livello di RD pari a circa al 50%, come già sottolineato precedentemente, che ha valori di costo molto elevati.

Costi di gestione dei rifiuti per livelli di RD raggiunti in provincia di Bergamo (2009)

% RD Comuni Abitanti

Costo totale

Costo pro-

capite RU totali

Costo specifico

n° n° €/a €/abxa t/a €/t

Bergamo (RD=50,1%) 1 119.234 15.734.478 132,0 63.823 246,5

≤35% 45 59.306 6.399.207 107,9 29.131 219,7

35 - 50% 69 184.369 15.941.938 86,5 84.452 188,8

> 50% (escluso Bergamo) 127 725.060 54.998.560 75,9 307.437 178,9

Totale 242 1.087.969 93.074.183 85,5 484.843 192,0 Fonte: Elaborazione su dati Osservatorio Rifiuti Provincia di Bergamo Note: * sono 244 Comuni di cui 3 (Borgo di Terzo, Luzzana e Vigano San Martino) formano il consorzio Unione Media Val Cavallina, che nel presente studio è stato assunto come un’unità unica.

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Costi dei servizi di gestione dei rifiuti per % di RD (2009)

132,0

107,9

86,575,9

246,5

219,7

188,8178,9

0

50

100

150

200

250

300

Bergamo (RD=50,1%) ≤35% 35 - 50% > 50% (escluso

Bergamo)

% RD

eu

ro

Costo pro-capite (euro/ab)

Costo specifico (euro/t)

Fonte: Elaborazione su dati Osservatorio Rifiuti Provincia di Bergamo

E’ possibile effettuare un confronto con i costi di gestione dei rifiuti registrati nelle altre province lombarde e nel contesto sovraprovinciale attraverso l’esame dei dati, relativi all’anno 2007, pubblicati nel “Rapporto Rifiuti - 2009” a cura di APAT-ONR e dai dati provinciali pubblicati da ARPA Lombardia. Si segnala che al momento non sono disponibili dati sui costi aggiornati al 2009 con questo dettaglio a livello provinciale.

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Costi procapite di gestione dei rifiuti in Lombardia e in Italia** (2007) a

confronto con Provincia di Bergamo (2009)

131

119

103

87

100

93

92

96

80

90

85

93

94

86

0 20 40 60 80 100 120 140

Ita l ia

Nord Ita l ia

Lom bardia

VA*

SO*

PV*

MN*

MI*

LO*

LC*

CR*

CO*

BS*

BG***

costo pro-capi te (euro/abi tantexanno)

Fonte: * dati relativi al 2007 da ARPA Regione Lombardia

** dati relativi al 2007 nazionali e regionali da "Rapporto Rifiuti 2009" ISPRA, riferito ad un campione parziale dei Comuni *** dato 2009 da elaborazione dei dati OPR

Costi specific i di gestione dei rifiuti in Lombardia e in Italia* (2007) a

confronto con Provincia di Bergamo** (2009)

233,0 229,6

192,0

237,9

0

50

100

150

200

250

Ita l ia Nord Ita l ia Lom bardia BG

co

sto

sp

ec

ific

i (e

uro

/to

nn

ell

ata

xa

nn

o)

Fonte: * dati relativi al 2007 nazionali e regionali da "Rapporto Rifiuti 2009" ISPRA, riferito ad un campione

parziale dei Comuni

** dato 2009 da elaborazione dei dati OPR

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Si può sviluppare un’analisi di maggior dettaglio, relativamente alle diverse voci di costo che vanno a costituire il costo totale di gestione dei rifiuti, a partire dai dati disponibili nella banca dati dell’Osservatorio Provinciale, per 208 Comuni (su 244) di cui si hanno tutti i dati necessari. I Comuni considerati coprono un totale di 982.523 abitanti, ovvero il 90,3% della popolazione totale provinciale nel 2009. Le voci di costo considerate, in linea con quanto previsto dal metodo normalizzato per la definizione della tariffa, sono le seguenti: Costi di gestione (CG): Sono gli importi relativi ai servizi di raccolta, trasporto e “trattamento” dei rifiuti oggetto del servizio di igiene urbana, che sono suddivisi in: - CGIND: costi di gestione dei servizi che riguardano i RU indifferenziati, articolati in:

- CSL: costi di spazzamento e lavaggio strade; - CRT: costi di raccolta e trasporto; - CTS: costi di trattamento e smaltimento; - AC: altri costi;

- CGD: costi di gestione del ciclo di Raccolta Differenziata, articolati in:

- CRD: costi raccolta differenziata; - CTR: costi trattamento e riciclo.

Costi comuni (CC): Sono gli importi riferibili ai servizi non direttamente attinenti all’esecuzione della raccolta dei rifiuti, composti da: - CARC: costi amministrativi e di accertamento, riscossione e contenzioso; - CGG: costi generali di gestione; - CCD: costi comuni diversi; Costi d’uso del capitale (CK): Riguardano le spese per ammortamenti, accantonamenti e remunerazione del capitale investito, come indicato di seguito: - Amm: ammortamenti per gli investimenti; - Acc: accantonamenti; - R: remunerazione del capitale. I costi dettagliati, relativi ai 208 Comuni esaminati, suddivisi per classi omogenee di ampiezza demografica, per area territoriale omogenea di appartenenza e infine per livello di raccolta differenziata raggiunto, sono mostrati nelle seguenti tabelle. I costi sono espressi in €/anno, €/abitante, €/tonnellata e % sul costo totale al netto dei ricavi dichiarati. Le tabelle riportano anche i ricavi dovuti al recupero di energia ed ai contributi CONAI (Ra+Rb). A livello provinciale si può osservare che, sul totale dei costi al lordo dei ricavi dichiarati, le voci con una maggiore incidenza sono quelle relative ai costi di gestione del rifiuto

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indifferenziato (CGIND) e ai costi di gestione del rifiuto differenziato (CGD) risultando, infatti, rispettivamente il 49,3% e il 32,4% del costo totale. I costi comuni (CC) rappresentano invece circa il 16,3% dei costi totali, i costi d’uso del capitale (CK) solo il 2%, mentre i ricavi rappresentano il 3,7% del totale. Con riferimento ai costi di gestione del rifiuto indifferenziato, risulta che la voce di costo con maggior peso è quella che riguarda il trattamento e lo smaltimento (CTS=19,2% sul totale), seguita poi dalla raccolta e trasporto (CRT=15,6% sul totale), dallo spazzamento e dal lavaggio delle strade (CSL=13% sul totale). Differentemente, sul costo di gestione del rifiuto differenziato incide maggiormente il costo connesso alla raccolta (CRD=22,6% sul totale) seguito poi dalla voce di costo relativa al trattamento-riciclo (CTR=9,8% sul totale). Analizzando l’andamento dei costi per classi omogenee di ampiezza demografica, risulta che il costo relativo alla gestione del rifiuto indifferenziato (CGIND) ed in particolare le voci CRT e CTS tendono a diminuire all’aumentare della classe dimensionale considerata (con l’eccezione del Comune Capoluogo), passando da 75,3 €/ab per i Comuni con meno di 1.000 abitanti ad un costo medio pressoché dimezzato (circa 40 €/ab) per i Comuni con una popolazione compresa tra i 5.000 e i 30.000 abitanti. Il costo legato alla gestione del rifiuto differenziato al contrario aumenta all’aumentare della classe dimensionale, passando da 31,8 €/ab e 66,7 €/t (per comuni con meno di 1.000 abitanti) a 44,2 €/ab e 101,1 €/t (per i comuni con popolazione compresa tra 5.000 e 30.000 abitanti). Da tali considerazioni è escluso il Comune di Bergamo (con 119.234 abitanti), per il quale non si riscontra lo stesso comportamento evidenziato per i costi di gestione dell’indifferenziato e del rifiuto differenziato. Per il Comune capoluogo, appunto, i costi di gestione dell’indifferenziato si attestano intorno ai 66 €/ab e 123 €/t; a determinare tali valori ha pesato, per quasi la metà del costo CGIND, la voce relativa al costo di spazzamento/lavaggio strade (CSL) decisamente maggiore rispetto a tutte le altri classi di comuni, mentre i costi di gestione del rifiuto differenziato sono stati di 27,5 €/ab e 51,3 €/t. Si sottolinea inoltre che dopo i costi di gestione dell’indifferenziato la voce che incide maggiormente per Bergamo è quella riguardante i costi comuni (CC) che coprono circa il 29% dei costi totali. Se si analizzano i costi di gestione dei rifiuti sostenuti dai Comuni per aree territoriali omogenee, si individua un costo di gestione del rifiuto indifferenziato maggiore, sia in termini di €/ab che di €/t, in corrispondenza dei comuni dell’area montana a sviluppo turistico – produttivo; tali costi, in tale area, coprono il 79,7% dei costi totali. Invece, sono le aree di Pianura e di Bassa Valle ad avere costi di gestione del rifiuto differenziato minori, ovvero intorno ai 30-40 €/ab e 80-90 €/t; tale voce di costo copre, per queste aree, circa il 40-50% del totale dei costi. Il costo totale di gestione del rifiuto indifferenziato (CGIND), così come CRT e CTS, diminuisce all’aumentare del livello di RD conseguito dai comuni sia in termini di €/ab che di €/t. Ad esempio, il costo totale di gestione dell’indifferenziato (CGIND) passa da 80 €/ab e 160,7 €/t, per i comuni con una percentuale di RD minore del 35%, a 35 €/ab e 82,7 €/t, per comuni con livelli di RD maggiori del 50% (escluso Bergamo). Al contrario, il costo relativo alla gestione del rifiuto differenziato (CGD), così come CRD e CTR, tende ad aumentare al crescere della percentuale di raccolta differenziata, passando da 20,3 €/ab e 40,8 €/t (per RD≤35%) a 30,9 €/ab e 72,8 €/t (per RD>50%, escluso Bergamo).

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Dettaglio costi di gestione dei rifiuti (€/anno) in provincia di Bergamo (2009)

Fonte: Elaborazione su dati Osservatorio Rifiuti Provincia di Bergamo

Note: La percentuale di raccolta differenziata include il flusso di ingombranti a recupero. Totale costi netti= CGIND+CGD+CC+CK-(Ra+Rb)

Dettaglio costi di gestione dei rifiuti (€/abitante) in provincia di Bergamo (2009)

Fonte: Elaborazione su dati Osservatorio Rifiuti Provincia di Bergamo

Note: La percentuale di raccolta differenziata include il flusso di ingombranti a recupero. Totale costi netti = CGIND+CGD+CC+CK-(Ra+Rb)

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Dettaglio costi di gestione dei rifiuti (€/ton) in provincia di Bergamo (2009)

Fonte: Elaborazione su dati Osservatorio Rifiuti Provincia di Bergamo

Note: La percentuale di raccolta differenziata include il flusso di ingombranti a recupero. Totale costi netti = CGIND+CGD+CC+CK-(Ra+Rb)

Dettaglio costi di gestione dei rifiuti (% sul totale al lordo dei ricavi) in provincia di Bergamo (2009)

Fonte: Elaborazione su dati Osservatorio Rifiuti Provincia di Bergamo

Note: La percentuale di raccolta differenziata include il flusso di ingombranti a recupero. Totale costi netti= CGIND+CGD+CC+CK+(Ra+Rb)

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Accorpando le singole voci di costo dei 208 comuni nelle tre seguenti macrocategorie possono essere effettuate ulteriori analisi: - Costo di raccolta: CRT+CRD; - Costo di smaltimento: CTS+CTR- (Ra+Rb); - Altre voci di costo: CSL+AC+CC+CK. Analizzando le macrocategorie così definite, risulta che a livello provinciale sono i costi legati alla raccolta dei rifiuti ad incidere maggiormente, essendo il 38,2% del costo totale lordo, seguito dalle altre voci di costo con il 32,8% ed i costi di smaltimento con il 25,3%. I costi di raccolta tendono a diminuire all’aumentare della dimensione dei comuni, infatti per i comuni con meno di 1.000 abitante tali costi incidono per circa il 46% sul totale mentre per il comune capoluogo incidono per il 23%. Tali costi di raccolta hanno inoltre una tendenza a diminuire passando da un livello di RD≤35% sino al 50% di RD. Analizzando per aree territoriali il peso dei costi di raccolta risulta essere maggiore rispetto alle altre macrovoci di costo per tutte le aree ad esclusione del Comune di Bergamo. Anche per i costi di smaltimento si segnala il trend legato alla dimensione dei comuni o ai livelli di raccolta differenziata raggiunti, ovvero si individua una riduzione dell’incidenza dei costi di smaltimento all’aumentare delle dimensioni dei comuni e del livello di RD conseguito. Si segnala inoltre il dato relativo al Comune di Bergamo per il quale l’incidenza percentuale della componente di costo “trattamento e smaltimento”, risulta essere meno rilevante sui costi totali rispetto alle altre classi di Comuni; ciò è determinato dalla maggior incidenza delle altre voci di costo (costo spazzamento, altri costi, costi comuni e costi d’uso capitale). Per le altre voci di costo si individua un andamento crescente all’aumentare delle dimensioni dei Comuni, con un peso più che raddoppiato nel caso del comune di Bergamo dovuto ai maggiori costi comuni (CC). Ripartizione dei costi per macrocategorie (€/anno)

Fonte: Elaborazione su dati Osservatorio Rifiuti Provincia di Bergamo

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Ripartizione dei costi per macrocategorie (€/abitante)

Fonte: Elaborazione su dati Osservatorio Rifiuti Provincia di Bergamo

Ripartizione dei costi per macrocategorie (€/ton)

Fonte: Elaborazione su dati Osservatorio Rifiuti Provincia di Bergamo

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Ripartizione dei costi per macrocategorie (% sul totale al lordo dei ricavi)

Fonte: Elaborazione su dati Osservatorio Rifiuti Provincia di Bergamo

Ripartizione dei costi nelle 3 macrovoci, in funzione della classe

dimensionale (2009)

38,2%

23,1%

42,9%

44,0%

46,1%

25,3%

13,3%

24,8%

31,1%

31,4%

32,8%

54,8%

29,3%

22,7%

22,4%

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%

totale provincia

>100.000 Ab

5.000-30.000 Ab

1.000-5.000 Ab

≤1.000 Ab

costo raccolta costo smaltimento altre voci di costo

Fonte: Elaborazione su dati Osservatorio Rifiuti Provincia di Bergamo

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Ripartizione dei costi nelle 3 macrovoci, in funzione dell'area territoriale

(2009)

38,2%

40,5%

42,6%

49,6%

39,6%

40,4%

23,1%

25,3%

28,2%

25,7%

28,5%

35,3%

33,6%

13,3%

32,8%

28,4%

28,7%

21,4%

25,1%

26,0%

54,8%

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%

totale provincia

Pianura

Bassa valle

Alta valle

Area montana

Area montana a svil. tur-

prod

Comune di Bergamo

costo raccolta costo smaltimento altre voci di costo

Fonte: Elaborazione su dati Osservatorio Rifiuti Provincia di Bergamo

Ripartizione dei costi nelle 3 macrovoci, in funzione

del livello di RD (2009)

38,2%

41,4%

42,3%

44,9%

23,1%

25,3%

26,5%

32,1%

34,3%

13,3%

32,8%

29,3%

23,7%

20,5%

54,8%

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%

totale provincia

RD >50% (escluso

Bergamo)

RD=35÷50%

RD ≤35%

Comune di Bergamo

(RD=50,1%)

costo raccolta costo smaltimento altre voci di costo

Fonte: Elaborazione su dati Osservatorio Rifiuti Provincia di Bergamo

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2.6. Applicazione in ambito provinciale della tariffa per la gestione dei rifiuti

2.6.1. Modalità applicative della tariffa nei Comuni bergamaschi

Sulla base dei dati resi disponibili dall’Osservatorio Rifiuti della Provincia di Bergamo, nel 2009 risultano aver adottato il sistema tariffario 48 Comuni. Analizzando le informazioni relative ai 48 Comuni con sistema tariffario risulta che il dato relativo al livello percentuale di copertura dei costi connessi ai servizi di igiene urbana è disponibile per 44 dei 48 Comuni, di cui: 38 Comuni dichiarano di aver raggiunto nel 2009 la copertura integrale (100%) dei costi di gestione del servizio, mentre per gli altri 6 Comuni il livello di copertura varia tra il 65% ed il 99%. Per quanto riguarda l’articolazione dei costi tra parte fissa e parte variabile della tariffa, si osserva una leggera prevalenza dei Comuni (23 sui 39 Comuni per i quali il dato è disponibile) nei quali la percentuale dei costi relativi alla parte variabile è maggiore rispetto alla percentuale relativa alla parte fissa. L’attribuzione della parte variabile della tariffa avviene per 31 Comuni su base parametrica (ovvero stimando i rifiuti prodotti dalle utenze sulla base di coefficienti parametrici definiti nella normativa nazionale per le diverse tipologie di utenze, eventualmente corretti sulla base di verifiche locali). Per soli 7 Comuni invece si applica un metodo puntuale (ovvero che valuta gli effettivi conferimenti dei singoli utenti) e altri 4 Comuni dichiarano di avere un sistema di tipo misto (parametrico + puntuale). Per 6 Comuni tale informazione non è disponibile. Tra i Comuni che si avvalgono dell’attribuzione parametrica della parte variabile della tariffa, la totalità dei Comuni (ad esclusione di Cologno al Serio e Cavernago di cui non si hanno informazioni a riguardo) utilizza per le utenze domestiche il metodo basato sugli indici previsti dal DPR 158/99, e per le utenze non domestiche lo utilizzano gli stessi Comuni tranne Castelli Calepio. I Comuni che si avvalgono dell’attribuzione “mista” (parametrica + puntuale) della parte variabile hanno dichiarato di utilizzare il metodo previsto dal DPR 158/99. Tra i Comuni che utilizzano l’attribuzione puntuale della parte variabile della tariffa: 6 Comuni su 7 si servono del sistema di quantificazione volumetrica basato sulla vendita dei sacchi sia per le utenze domestiche che per quelle non domestiche; il Comune di Alzano Lombardo si basa sulla pesatura dei rifiuti, i Comuni di Medolago e Villa di Serio utilizzano entrambi i metodi; per Mornico al Serio sono utilizzati entrambi i metodi integrati da altre modalità, i Comuni di Barzana e di Palazzago oltre a basarsi sul numero di sacchi distribuiti si basano anche sul n° di svuotamenti dei contenitori durante la raccolta dei rifiuti. Infine, buona parte dei Comuni concedono agevolazioni e riduzioni sulla tariffa sia per le utenze domestiche (37 Comuni su 48) che per le utenze non domestiche (24 Comuni su 48).

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Comuni con sistema tariffario in provincia di Bergamo al 2009

Comune Area

omogenea

Anno introduzione

TIA

% copertura costi del settore

% costi parte fissa

% costi parte

variabile

Sistema calcolo parte

variabile

Albano S. Alessandro bassa valle 2004 100,0 23,3 76,7 parametrico

Albino bassa valle 2006 91,2 70,0 30,0 parametrico

Almè bassa valle 2005 100,0 39,2 60,8 parametrico

Almenno S. Bartolomeo bassa valle 2002 100,0 76,4 23,6 puntuale

Almenno S. Salvatore bassa valle 2004 100,0 21,5 78,5 parametrico

Alzano Lombardo bassa valle 2001 100,0 36,0 64,0 puntuale

Arzago d'Adda pianura nd nd nd nd nd

Azzano S. Paolo pianura 2006 100,0 40,0 60,0 parametrico

Barzana bassa valle 2005 100,0 78,0 22,0 puntuale

Berbenno montagna 2002 100,0 45,0 55,0 parametrico

Bergamo Bergamo 2003 100,0 59,0 41,0 parametrico

Bolgare pianura 2001 100,0 30,0 70,0 parametrico

Bonate Sopra pianura 2006 100,0 31,1 68,9 misto

Bottanuco pianura 2002 100,0 nd nd parametrico

Brembate di Sopra pianura 2003 100,0 29,7 70,4 parametrico

Calusco d'Adda pianura 2002 100,0 nd nd parametrico

Capizzone alta valle 2000 65,1 80,0 20,0 parametrico

Capriate S. Gervasio pianura 2004 100,0 33,9 66,1 parametrico

Carvico bassa valle 1999 100,0 nd nd parametrico

Castelli Calepio bassa valle 2006 100,0 78,0 22,0 parametrico

Cavernago pianura nd 70,0 nd nd parametrico

Cenate Sopra bassa valle 2001 100,0 30,4 69,6 parametrico

Chignolo d'Isola pianura 2005 nd nd nd nd

Cologno al Serio pianura 2006 100,0 35,9 64,1 parametrico

Comun Nuovo pianura 2006 100,0 42,9 57,1 parametrico

Gorle pianura 1999 99,0 80,5 19,5 misto

Grassobbio pianura 2006 100,0 43,2 56,8 parametrico

Locatello montagna nd 80,0 90,0 10,0 nd

Mapello bassa valle 2006 100,0 30,5 69,5 parametrico

Mornico al Serio pianura 2007 100,0 50,0 50,0 puntuale

Nembro bassa valle 2007 100,0 58,0 42,0 misto

Osio Sopra pianura 2002 100,0 54,0 46,0 parametrico

Palazzago bassa valle 2005 100,0 78,0 22,0 puntuale

Palosco pianura 2006 100,0 36,0 64,0 parametrico

Ponteranica bassa valle 2006 100,0 30,5 69,5 parametrico

Ponte S. Pietro pianura 2003 100,0 32,2 67,8 parametrico

Ranica bassa valle 2003 100,0 40,1 59,9 nd

Sorisole bassa valle 2003 nd nd nd nd

Terno d'Isola pianura 2004 100,0 29,9 70,1 parametrico

Torre Boldone bassa valle 1997 100,0 80,0 20,0 misto

Treviolo pianura 2003 nd nd nd nd

Urgnano pianura 2006 100,0 62,9 37,1 parametrico

Villa d'Adda bassa valle 2004 100,0 nd nd parametrico

Villa d'Almè bassa valle 2005 100,0 37,7 62,3 parametrico

Villa di Serio bassa valle 1999 100,0 74,0 26,0 puntuale

Zanica pianura 2006 100,0 47,8 52,2 parametrico

Zogno bassa valle 2003 100,0 42,7 57,3 parametrico

Medolago pianura 2003 96,6 58,0 42,0 puntuale

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Dettaglio sulla modalità di attribuzione della parte variabile della tariffa in provincia di Bergamo al 2009

Comuni

Parametrica (indici) Puntuale

DPR 158/99 Analisi locali vendita sacchi volume

(n° svuot.) pesatura altri criteri

dom. non dom.

dom. non dom.

dom. non dom.

dom. non dom.

dom. non dom.

dom. non dom.

Albano S. Alessandro X X

Albino X X

Almè X X

Almenno S. Bartolomeo X X

Almenno S. Salvatore X X

Alzano Lombardo X X

Arzago d'Adda

Azzano San Paolo X X

Barzana X X X X

Berbenno X X

Bergamo X X X X

Bolgare X X

Bonate Sopra X X X X

Bottanuco X X

Brembate di Sopra X X

Calusco d'Adda X X

Capizzone X X

Capriate S. Gervasio X X

Carvico X X

Castelli Calepio X

Cavernago

Cenate Sopra X X

Chignolo d'Isola

Cologno al Serio

Comun Nuovo X X

Gorle X X X X

Grassobbio X X

Locatello

Mapello X X

Mornico al Serio X X X X X X

Nembro X X X X

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Comuni

Parametrica (indici) Puntuale

DPR 158/99 Analisi locali vendita sacchi volume

(n° svuot.) pesatura altri criteri

dom. non dom.

dom. non dom.

dom. non dom.

dom. non dom.

dom. non dom.

dom. non dom.

Osio Sopra X X

Palazzago X X X X

Palosco X X

Ponteranica X X

Ponte S. Pietro X X

Ranica

Sorisole

Terno d'Isola X X

Torre Boldone X X X X X X

Treviolo

Urgnano X X

Villa d'Adda X X

Villa d'Almè X X

Villa di Serio X X X X

Zanica X X

Zogno X

Medolago

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2.6.2. Effetti dell’applicazione della tariffa sulla gestione dei rifiuti

Un’analisi, per quanto di scarsa significatività statistica visto il contenuto numero di Comuni interessati (48 Comuni sui 244), e quindi da assumere solo come indicazione di massima, è stata effettuata a partire dalle informazioni riportate nella banca dati disponibile per il territorio bergamasco e porta a rilevare una tendenziale ottimizzazione del sistema con l’introduzione della tariffa. Infatti, l’applicazione del metodo tariffario, in particolare con le sue più efficienti modalità attuabili, costituisce un importante impulso all’ottimizzazione del sistema di gestione dei rifiuti, con benefici interessanti in termini di sviluppo delle raccolte differenziate e in generale con un contenimento dei costi. Si tenga presente però, nel valutare in particolare l’aspetto economico, che il confronto con quanto risultante in realtà caratterizzate ancora dall’applicazione della TARSU dovrebbe essere opportunamente effettuato assumendo comunque anche per queste la copertura integrale dei costi dei servizi. Ovvero, nel passaggio da tassa a tariffa si possono registrare, da parte degli utenti, incrementi significativi dei costi che sono però essenzialmente legati all’obbligo di loro copertura integrale da parte del Comune. Non si tratta quindi di aumenti reali legati alla gestione dei rifiuti, ma solo di riattribuzione a questo capitolo di spesa di costi che prima risultavano coperti da altre entrate (fiscalità generale). All’interno del gruppo dei 48 Comuni a tariffa, dal confronto tra modalità di applicazione parametrica e puntuale per gli indicatori esaminati, si evidenziano migliori prestazioni per i Comuni con tariffa puntuale e mista rispetto a quelli con tariffa parametrica, ma si sottolinea una significatività statistica particolarmente bassa vista la ridotta dimensione del campione considerato (7 Comuni a tariffa puntuale e 4 a tariffa mista). Prestazioni del sistema di gestione dei rifiuti con e senza applicazione della tariffa in provincia di Bergamo nel 2009

comuni % raccolta

differenziata* produzione

rifiuti costi netti

gestione rifiuti costi netti

gestione rifiuti

n° % kg/abxa €/abxa €/t

Comuni a tariffa 48 58,2% 444,0 87,7 197,6

Comuni a TARSU* 194 51,1% 446,7 84,1 188,3

Fonte: Elaborazione su dati Osservatorio Rifiuti Provincia di Bergamo

Note: sono considerati nell’analisi tutti i restanti Comuni che non hanno la TIA come Comuni a TARSU, quindi 196 Comuni di cui tre comuni (Borgo di Terzo, Luzzana e Vigano San Martino), che formano il consorzio Unione Media Val Cavallina, sono assunti come un’unità unica.

* include la quota di ingombranti avviati a recupero

Prestazioni del sistema di gestione dei rifiuti per modalità di applicazione della tariffa in provincia di Bergamo nel 2009

Modalità tariffa n°

comuni % raccolta

differenziata produzione

rifiuti costi

gestione rifiuti costi

gestione rifiuti

n° % kg/abxa €/abxa €/t

tariffa parametrica 31 55,2% 468,3 96,5 206,0

tariffa puntuale 7 71,9% 343,0 51,1 149,0

tariffa mista 4 74,7% 370,7 60,9 164,2

non specificato 6 64,5% 394,9 71,0 179,9

Fonte: Elaborazione su dati Osservatorio Rifiuti Provincia di Bergamo

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2.7. Lo stato di attuazione degli obiettivi di Piano

Nell’ambito del presente capitolo per i principali aspetti gestionali ed i principali indicatori si approfondiscono i dati relativi alle annualità 2009 (per i Rifiuti Urbani) e 2008 (per i Rifiuti Speciali) individuando trend in atto ed eventuali scostamenti dagli obiettivi della pianificazione.

2.7.1. La produzione complessiva di RU

Tra gli obiettivi del PPGR viene innanzitutto indicato il “contenimento della produzione di rifiuti”, in linea con gli indirizzi strategici per la gestione dei rifiuti definiti a livello Comunitario e nazionale. La produzione di rifiuti urbani registrata negli ultimi quindici anni in provincia di Bergamo evidenzia un andamento crescente, anche se negli ultimi anni si è registrato un lieve rallentamento. Tale andamento è coerente con quanto registrato nei contesti regionale e nazionale in cui si verificano tendenze analoghe. Al fine di interpretare gli andamenti della produzione di rifiuti ci si riferisce nel seguito alla produzione procapite; il dato medio provinciale, espresso in kg/ab*a, è variato nel periodo 2001 – 2009 da 440,8 a 445,6. Pur a fronte di questa sostanziale stabilità del dato di produzione procapite si registrano andamenti differenziati sia per classi dimensionali che per aree territoriali. Le dinamiche di produzione evolvono con intensità differenziate nell’ambito dei Comuni della provincia: si registra in particolare negli ultimi anni un incremento medio della produzione pro-capite su scala annua maggiore nei Comuni di piccole dimensioni (popolazione inferiore ai 2.000 abitanti) rispetto a quelli di dimensioni maggiori e rispetto all’andamento del dato medio provinciale.

E voluz ione s toric a produz ione pro-c apite R U per c las s i dimens ionali dei C omuni della in

P rovinc ia di B erg amo (2001-2009)

400

420

440

460

480

500

520

540

560

580

600

2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

pro

du

z p

ro-c

ap

ite

RU

(k

g/a

bx

a)

Ab≤1000

1000<Ab≤2000

2000<Ab≤5000

5000<Ab≤10000

10000<Ab≤30000

C omune B ergamo

P R O V B G

Se si considerano le aggregazioni dei Comuni sulla base della definizione delle aree territoriali omogenee definite nel Piano si segnala la maggior intensità di produzione pro-capite di rifiuti nell’area montana a sviluppo turistico – produttivo e nel Comune Capoluogo di Provincia, a fronte di valori nelle altre aree vicini al dato medio provinciale. A fronte di una situazione di sostanziale stabilità del dato medio provinciale di produzione pro capite si registrano dinamiche differenziate nei diversi contesti; in particolare la tendenza della produzione pro-capite nell’ultimo quinquennio risulta essere:

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tendenzialmente in aumento nei contesti di “montagna”

in situazione di sostanziale stabilità nei contesti di “pianura” e “bassa valle”

in flessione, diversamente accentuata, nei contesti di “alta valle” e nel capoluogo.

E voluz ione s toric a produz ione pro-c apite R U nelle aree territoriali omog enee della

P rovinc ia di B erg amo (2001-2009)

300

350

400

450

500

550

600

650

700

2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

pro

du

z p

ro-c

ap

ite

RU

(k

g/a

bx

a)

pianura

bas s a valle

alta valle

montagna

montagna as viluppo tur-prod

B ergamo

P R O V B G

Di seguito è riportato il confronto tra i dati effettivi di produzione dei rifiuti urbani in Provincia di Bergamo (dal 2006 al 2009) con quelli previsti nel PPGR vigente. In particolare per valutare dove ci si attesta al 2009 rispetto alle previsioni di Piano si è fatta una stima della proiezione al 2009 come da metodo del Piano per lo Scenario Inerziale e per lo Scenario Evolutivo, confrontando sia il dato di produzione totale dei RU che quello al netto del flusso da spazzamento strade; si ricorda che nel PPGR si è effettuata la proiezione del dato di produzione dei rifiuti a partire dai dati storici (2002-2007) cui si è aggiunto il dato stimato di produzione di rifiuti da spazzamento (assunto pari a 23.048 t). Per quanto riguarda la previsione di produzione nello Scenario Evolutivo, il PPGR ha attribuito a ciascuna area territoriale i trend di crescita registrati nell’ultimo periodo attenuati dalla riduzione, - 20%, associata all’effetto auspicato delle politiche di contenimento. La tabella riporta altresì la previsione di produzione al 2013 sia per lo Scenario Inerziale (dati già contenuti nel PPGR) che per lo Scenario Evolutivo (dati calcolati sulla base della metodologia definita dal PPGR come sopra descritta). Come si osserva, la crescita della produzione dei rifiuti è molto contenuta, infatti il dato effettivo di produzione dei rifiuti del 2009 risulta essere cresciuto del 2,6% rispetto al dato del 2007 in termini di tonnellate e dello 0,02% in termini pro-capite. Se si confrontano poi i quantitativi prodotti nell’anno 2009 con quelli che derivano dalla simulazione applicando la metodologia del Piano per lo stesso anno, si osserva come in realtà la produzione di rifiuti sia inferiore di quanto ipotizzato sia per lo Scenario Inerziale (ovvero lo scenario di riferimento per i fabbisogni impiantistici) che per lo Scenario Evolutivo, sia in termini assoluti che pro-capite. Dal 2008 al 2009 si è assistito ad un decremento della produzione dei rifiuti del -0,44% in termini di tonnellate e del -1,1% in termini di produzione pro-capite dato questo da mettere in relazione, almeno parzialmente, alla recessione economica in atto.

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Flussi di rifiuti urbani prodotti in provincia di Bergamo (anni 2006-2009) e flussi attesi nel PPGR

Produzione Rifiuti Urbani

Dato effettivo Applicazione previsione PPGR

2006 2007 2008 2009 Scenario Inerziale (2009)*

Scenario Evolutivo (2009)**

Scenario Inerziale

(2013)

Scenario Evolutivo (2013)**

Totale (t/anno) 478.816 472.758 486.983 484.843 496.688 495.615 529.175 525.756

Media pro-capite (kg/abxa)

458,4 445,6 450,8 445,6 455,3 454,3 458,5 455,5

Produz Rifiuti Urbani al netto dello

spazzamento

Dato effettivo Applicazione previsione PPGR

2006 2007 2008 2009 Scenario Inerziale

(2009)

Scenario Evolutivo

(2009)

Scenario Inerziale

(2013)

Scenario Evolutivo

(2013)

Totale (t/anno) 455.768 458.554 471.294 466.831 473.640 472.567 506.127 502.708

Media pro-capite (kg/abxa)

436,4 432,2 437,6 429,1 434,1 433,2 438,5 435,6

Fonte: dati OPR (2006, 2007, 2008); elaborazione dichiarazioni dati ORSO (per 2009); PPGR Bergamo (Scenario Inerziale al 2013). Note: * è un’applicazione del metodo di simulazione del PPGR per l’anno 2009, mantenendo il dato di produzione dei rifiuti da spazzamento strade così come da PPGR (23.048 t/a). ** è un’applicazione del metodo di simulazione del PPGR per gli anni 2009 e 2013 sviluppata attribuendo a ciascuna area territoriale i tassi di crescita tendenziali ridotti (-20%) al netto dello spazzamento (flusso che viene sommato successivamente in ragione di 23.048 t/a come da PPGR).

-

100.000,0

200.000,0

300.000,0

400.000,0

500.000,0

600.000,0

1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Evoluzione storica produzione rifiuti urbani in Provincia di Bergamo (1993-2009)

Fonte: dati OPR (1993-2009)

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Provincia di Bergamo – Piano Provinciale di Gestione dei Rifiuti (L.R. 26/2003)

Aggiornamento dello stato di attuazione Novembre 2013 Pagina 53 di 150

-

50,0

100,0

150,0

200,0

250,0

300,0

350,0

400,0

450,0

500,0

1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Evoluzione dei principali flussi di rifiuti urbani prodotti pro-capite (kg/abxanno) in

Provincia di Bergamo (1993-2009)

Indifferenziato + Spazzamento RD Ingombranti

Fonte: dati OPR (1993-2009) Note: per confrontare i dati recenti con quelli passati la voce RD è al netto del flusso a recupero di rifiuti ingombranti e quindi la voce Ingombranti è il totale raccolto di questa tipologia di rifiuti a prescindere dal destino.

Oltre all’obiettivo generale di riduzione della produzione dei rifiuti urbani il Piano si sofferma su un particolare flusso di rifiuti prodotti nel territorio, i rifiuti ingombranti, che risultano pesare in maniera consistente, andando quindi ad incidere anche sul fabbisogno di trattamento del sistema provinciale. Il Piano, con riferimento ai dati dei flussi prodotti relativi al 2006, ha infatti rilevato un’incidenza della produzione dei rifiuti ingombranti del 7% in peso rispetto alla produzione totale e si è posto l’obiettivo di ridurre al 2013 tale flusso di rifiuti; in considerazione di questo indirizzo, a partire dalle composizioni merceologiche dei rifiuti urbani, il Piano ha ipotizzato che al 2013 la frazione dei rifiuti ingombranti abbia un peso del 5% rispetto al totale, con riferimento in particolare allo “Scenario evolutivo”. Analizzando i nuovi dati aggiornati si rileva l’invarianza della situazione di criticità rilevata nel Piano; infatti al 2009 i rifiuti ingombranti, considerando sia la quota avviata a recupero che quella avviata a smaltimento, continuano a pesare a livello medio provinciale circa il 7% dei rifiuti totali prodotti. La produzione pro-capite media provinciale di tali rifiuti risulta essere di 31 kg/abxa, tale dato è la media pesata provinciale di situazioni di produzione di rifiuti ingombranti decisamente consistenti per alcune realtà: infatti per 7 comuni (di cui 6 situati nell’area montana) risulta essere addirittura superiore ai 100 kg/abxa, la maggior parte di questi sono presenti anche tra i Comuni con il dato di produzione pro-capite di RU più alto (essendo di molto superiore ai 650 kg/abxa). Il seguente grafico rappresenta la distribuzione della produzione pro-capite dei rifiuti ingombranti rispetto alla produzione pro-capite totale dei rifiuti urbani nei Comuni della Provincia di Bergamo al 2009. Non si rileva invece una correlazione tra produzione dei rifiuti ingombranti e % di RD, dal momento che, seppure il flusso avviato a recupero incide sulla % di RD, come verrà analizzato in seguito, tale quota è ancora scarsa rispetto al dato di produzione.

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Provincia di Bergamo – Piano Provinciale di Gestione dei Rifiuti (L.R. 26/2003)

Aggiornamento dello stato di attuazione Novembre 2013 Pagina 54 di 150

y = 4,2841x + 289,61R² = 0,392

0

200

400

600

800

1.000

1.200

1.400

1.600

1.800

2.000

0 50 100 150

pro

du

zio

ne

pro

-cap

ite

RU

(kg/

abxa

)

produz pro-capite Rifiuti Ingombranti (kg/abxanno)

Distribuzione della produzione di rifiuti ingombranti rispetto alla

produzione tot RU nei Comuni della Provincia di Bergamo al 2009

y = -0,0011x + 0,5324R² = 0,0436

10,0%

20,0%

30,0%

40,0%

50,0%

60,0%

70,0%

80,0%

0 50 100 150

% d

i RD

produz pro-capite Rifiuti Ingombranti (kg/abxanno)

Distribuzione della produzione di rifiuti ingombranti rispetto alla %

di RD conseguita nei Comuni della Provincia di Bergamo al 2009

2.7.2. Lo sviluppo delle raccolte differenziate

La raccolta differenziata è lo strumento di gestione da adottare prioritariamente nel momento in cui il rifiuto viene prodotto, al fine di raggiungere efficaci risultati di miglioramento del ciclo complessivo di gestione dei rifiuti. La centralità della raccolta differenziata, al fine di massimizzare il recupero dei rifiuti prodotti e minimizzare le necessità di smaltimento finale, è stata ribadita dal D.Lgs. 152/2006, che ha definito obiettivi aggiornati di differenziazione dei rifiuti, da conseguirsi all’interno di ciascun Ambito Territoriale Ottimale. La Regione Lombardia, con la LR 26/03 e con il Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti ha poi dato ulteriori indicazioni in materia, delineando obiettivi sia riferiti alla raccolta differenziata sia al quantitativo di rifiuti effettivamente avviato a riciclo e recupero di materia. Si vedano in tabella gli obiettivi individuati dal decreto legislativo e dalla legge regionale.

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Provincia di Bergamo – Piano Provinciale di Gestione dei Rifiuti (L.R. 26/2003)

Aggiornamento dello stato di attuazione Novembre 2013 Pagina 55 di 150

Obiettivi normativi di raccolta differenziata

D.Lgs. 152/2006 LR 26/03 e PRGR

Anno Obiettivo RD Anno Obiettivo RD

2006 35% 2003 35%

2008 45% 2005 30%*

2012 65% 2010 40%*

2011 50%**

(*): Obiettivo riferito al riciclo e recupero di materia; (**): Obiettivo dello scenario individuato come preferenziale nel Piano Regionale.

Il Piano Provinciale ha quindi definito l’obiettivo minimo da garantire a livello medio provinciale del superamento del 60% di RD al 2013 (come previsto per lo Scenario Evolutivo di riferimento) con successivo mantenimento negli anni a venire. Si ricorda che il riferimento del raggiungimento del 53,2% di RD nello Scenario Inerziale (al 2013) non è un obiettivo bensì una stima del Piano sulla base delle dinamiche in essere al momento della redazione del Piano, ovvero una stima cautelativa ai fini del dimensionamento dei fabbisogni provinciali di trattamento e smaltimento dei rifiuti nel caso in cui non si fosse registrata alcuna ottimizzazione dei servizi di raccolta. L’obiettivo di RD media provinciale del PPGR (61,2%) è il risultato di ipotesi di opportuni sviluppi dei servizi con modalità diverse nelle diverse aree territoriali presenti all’interno della Provincia, valutando le opportunità di ottimizzazione tecnico-economico-ambientale complessiva del sistema, a fronte in particolare di maggiori criticità nell’attuazione di servizi intensivi (ovvero domiciliari) in aree decentrate e caratterizzate da una significativa dispersione degli insediamenti (quali le aree montane). Nel PPGR si sono pertanto definiti su questa base obiettivi di riferimento della % di RD diversificati per i Comuni appartenenti alle diverse aree territoriali omogenee.

2.7.2.1. Le efficienze d’intercettazione rispetto alle assunzioni del PPGR ed i livelli di raccolta differenziata

La provincia di Bergamo è caratterizzata da uno sviluppo delle raccolte differenziate di particolare rilievo, che la colloca ai massimi livelli in Italia, avendo conseguito con significativo anticipo tutti gli obiettivi in materia definiti dalla normativa. Al 2009 ha infatti superato ampiamente il 50% di RD a livello medio provinciale. Sulla base di una attenta analisi degli attuali livelli di intercettazione già conseguiti al momento della redazione del Piano per le diverse frazioni merceologiche nei diversi contesti territoriali della provincia, il PPGR ha individuato i possibili margini di ulteriore ottimizzazione delle raccolte differenziate, derivandone un obiettivo complessivo di raccolta differenziata che prevedeva il superamento del 60% di RD al 2013. Si riportano nelle tabelle seguenti il confronto tra le efficienze di intercettazione delle diverse frazioni del rifiuto stimate sulla base dei dati 2006 nel PPGR, le rese di intercettazione assunte come riferimento nello Scenario di Piano al 2013 (Scenario Evolutivo) e le efficienze stimate per lo stato attuale relativo al 2009 come illustrato nel capitolo specifico, differenziando le informazioni per le diverse aree omogenee dei Comuni. Come si osserva nel seguente grafico al livello medio provinciale le rese di intercettazione delle principali frazioni di rifiuti raccolti risultano essere in crescita dal 2006 al 2009, tendendo quindi verso le rese assunte nello Scenario Evolutivo di Piano: - Frazione organica: al 2009 risulta una resa di intercettazione del 53,5%, ovvero

intermedia tra la resa stimata al 2006 (48,7%) e quella dello Scenario di Piano (63%). - Verde da sfalci e potature: la resa stimata per il 2009 (85,4%) risulta aver superato anche

quella dello scenario di Piano (81%); - Carta e cartoni: al 2009 risulta una resa di intercettazione del 63,5%, ovvero in lieve

aumento rispetto alla resa stimata al 2006 (61%) ma ancora lontana da quella dello Scenario di Piano (71%).

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Provincia di Bergamo – Piano Provinciale di Gestione dei Rifiuti (L.R. 26/2003)

Aggiornamento dello stato di attuazione Novembre 2013 Pagina 56 di 150

- Plastica: al 2009 risulta una resa di intercettazione del 24,9%, ovvero intermedia tra la resa stimata al 2006 (22,5%) e quella dello Scenario di Piano (31%).

- Vetro: la resa stimata per il 2009 (90,1%) risulta aver superato anche quella dello scenario di Piano (87%);

- Legno: la resa di intercettazione di tale frazione per il 2009 (85,4%) risulta aver superato anche quella dello scenario di Piano (81%);

- Tessili: al 2009 risulta una resa di intercettazione dell’11,6%, ovvero in lieve aumento rispetto alla resa stimata al 2006 (6%) ma ancora lontana da quella dello Scenario di Piano (39%).

- Altre frazioni (accumulatori auto, RAEE, pneumatici, assorbenti e materiali filtranti, cartucce toner, cavi elettrici, farmaci, oli e grassi vegetali e minerali, pile e batterie): la resa di intercettazione del flusso cumulato di tali frazioni per il 2009 (65,4%) risulta aver superato anche quella dello scenario di Piano (51%);

I rifiuti ingombranti avviati a recupero risultano essere sostanzialmente invariati in termini di resa di intercettazione rispetto al 2006, quindi si è ancora lontani dall’obiettivo ipotizzato nel Piano del 35% del totale raccolto. Solamente i flussi di rifiuti di metallo (ferrosi e non) al 2009 risultano essere intercettati con rese inferiori rispetto a quelle stimate nel 2006 e quindi anche rispetto alle rese individuate per lo Scenario di Piano.

0,0%

10,0%

20,0%

30,0%

40,0%

50,0%

60,0%

70,0%

80,0%

90,0%

100,0%

Efficienze di intercettazione dei rifiuti raccolti in Provincia di

Bergamo (2006, 2009, 2013)

2006

2009

2013

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Provincia di Bergamo – Piano Provinciale di Gestione dei Rifiuti (L.R. 26/2003)

Aggiornamento dello stato di attuazione Novembre 2013 Pagina 57 di 150

Stima delle efficienze di intercettazione delle diverse frazioni del rifiuto stimate al 2006, al 2009 e al 2013 per lo Scenario Evolutivo.

Efficienze di intercettazione al 2006

Frazione Pianura Bassa Valle

Alta Valle

Montana Montana

turist-prod Comune Bergamo

Totale Provincia

Organico 56,7% 56,7% 14,6% 1,2% 0,2% 54,9% 48,7%

Verde 90,0% 90,0% 41,0% 32,5% 71,7% 86,8% 78,6%

Carta 60,9% 73,7% 57,6% 51,2% 52,8% 51,7% 61,0%

Plastica 28,5% 33,7% 19,2% 12,8% 13,7% 0,3% 22,5%

Vetro 90,0% 90,0% 75,7% 84,1% 73,9% 70,8% 84,7%

Inerti nd nd nd nd nd nd nd

Legno 90,0% 74,5% 54,8% 11,0% 15,4% 82,1% 76,8%

Tessili 4,7% 6,0% 4,6% 2,0% 0,0% 10,6% 5,7%

Metalli ferrosi 90,0% 90,0% 57,9% 87,3% 34,2% 30,4% 73,9%

Altri metalli 41,1% 51,4% 15,9% 18,5% 9,1% 12,3% 32,2%

Altro 41,0% 38,1% 29,1% 29,9% 27,0% 82,4% 42,7%

Ingombranti* 5,6% 5,4% 6,1% 16,7% 12,2% 25,0% 7,1%

Efficienze di intercettazione al 2009

Frazione Pianura Bassa Valle

Alta Valle

Montana Montana

turist-prod Comune Bergamo

Totale Provincia

Organico 60,6% 61,2% 26,3% 1,3% 0,0% 58,9% 53,5%

Verde 90%(a)

90%(a)

39,9% 41,7% 67,6% 90%(a)

85,4%

Carta 63,1% 71,3% 58,9% 53,8% 50,3% 61,9% 63,5%

Plastica 31,2% 34,2% 24,6% 16,9% 13,6% 0,2% 24,9%

Vetro 92,0% 91,6% 86,3% 86,2% 73,4% 90,4% 90,1%

Inerti nd nd nd nd nd nd nd

Legno 97,8% 82,8% 69,8% 16,1% 29,3% 86,2% 85,4%

Tessili 10,1% 13,1% 15,5% 16,4% 10,5% 11,2% 11,6%

Metalli ferrosi 76,0% 87,3% 72,3% 71,1% 30,6% 26,8% 68,6%

Altri metalli 41,8% 29,1% 10,1% 12,5% 5,2% 0,0% 25,7%

Altro 63,1% 61,5% 65,2% 49,0% 33,3% 104,9% 65,4%

Ingombranti* 5,9% 3,6% 9,3% 24,6% 13,2% 13,1% 6,9%

Efficienze di intercettazione al 2013 (Scenario Evolutivo)

Frazione Pianura Bassa Valle

Alta Valle

Montana Montana

turist-prod Comune Bergamo

Totale Provincia

Organico 70% 70% 45% 20% 20% 60% 63%

Verde 90% 90% 50% 50% 70% 85% 81%

Carta 75% 75% 60% 55% 55% 65% 71%

Plastica 35% 35% 25% 20% 20% 20% 31%

Vetro 90% 90% 80% 80% 80% 80% 87%

Inerti 50% 50% 40% 40% 40% 50% 48%

Legno 90% 80% 60% 40% 40% 80% 81%

Tessili 40% 40% 40% 20% 20% 40% 39%

Metalli ferrosi 90% 90% 80% 90% 60% 60% 83%

Altri metalli 60% 60% 50% 20% 20% 40% 51%

Altro* 50% 50% 50% 30% 30% 80% 51%

Ingombranti** 35% 35% 35% 25% 25% 45% 35%

Fonte dei dati: PPGR Bergamo (dati 2006 e Scenario Evolutivo al 2013), elaborazione dati 2009 ORSO assumendo la composizione merceologica di riferimento del PPGR.

(*) sono compresi accumulatori auto, RAEE, pneumatici, assorbenti e materiali filtranti, cartucce toner, cavi elettrici, farmaci, oli e grassi vegetali e minerali, pile e batterie,

(**) quota a recupero (a) stima quota intercettazione massima ammissibile rispetto alla composizione merceologica del PPGR

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Provincia di Bergamo – Piano Provinciale di Gestione dei Rifiuti (L.R. 26/2003)

Aggiornamento dello stato di attuazione Novembre 2013 Pagina 58 di 150

Come si può osservare dalla tabella precedente e dai grafici riportati di seguito, si osserva per le diverse aree che: o per quanto riguarda la frazione organica il trend della resa di intercettazione è in

crescita per tutte le aree, in particolare nel Comune di Bergamo risulta essere quasi raggiunta la resa ipotizzata nello Scenario di Piano, mentre per le aree di Pianura e di Bassa Valle ci si attesta ad un livello intermedio tra il dato 2006 e la resa dello Scenario di Piano; il divario rispetto all’obiettivo di Piano risulta essere marcato nell’area di Alta Valle e ancor di più nella montagna in cui le rese sono pressoché nulle.

o per quanto riguarda il verde il trend della resa di intercettazione è tendenzialmente in crescita per tutte le aree, con alcune aree in cui è raggiunto e superato anche l’obiettivo di Piano (Pianura, Bassa Valle, Bergamo) e in altre in cui si è lievemente indietro rispetto al dato del 2006 (Bassa Valle e Montagna a sviluppo turistico produttivo).

o per quanto riguarda la carta la resa di intercettazione risulta essere tendenzialmente in crescita, con livelli molto prossimi a quelli ipotizzati per lo Scenario di Piano per le aree di Alta Valle, montagna e per il Comune di Bergamo; si registra invece una distanza maggiore rispetto all’obiettivo soprattutto nei Comuni di Pianura, e nella Bassa Valle e montagna a sviluppo turistico produttivo;

o per la plastica la tendenza è di crescita della resa di intercettazione, accorciando la distanza rispetto all’obiettivo di Piano specifico per ciascuna area ad eccezione del Comune di Bergamo in cui si è fermi ad un livello di intercettazione pressoché nullo;

o per quanto riguarda il vetro la resa d’intercettazione risulta essere in crescita avendo superato al 2009 la resa specifica ipotizzata nello Scenario di Piano per tutte le aree ad eccezione dei Comuni dell’area montana a sviluppo turistico produttivo;

o per quanto riguarda il legno la resa d’intercettazione risulta essere in crescita avendo superato al 2009 la resa specifica ipotizzata nello Scenario di Piano per tutte le aree ad eccezione dei Comuni delle aree montane che risultano comunque in crescita rispetto al dato del 2006;

o per quanto riguarda i rifiuti tessili la resa d’intercettazione risulta in crescita rispetto alle stime per il 2006 ma in ritardo rispetto al trend previsto nello scenario di Piano, tale andamento si riscontra con maggiore o minore intensità in tutte le aree omogenee analizzate;

o per i metalli si osserva invece un calo della resa di intercettazione rispetto al 2006 per quasi tutte le aree (eccezione per l’alta valle) e quindi un ritardo rispetto agli obiettivi utilizzati per lo Scenario di Piano;

o le altre frazioni risultano essere intercettate maggiormente rispetto al 2006 e agli obiettivi di Piano per tutte le aree;

o per quanto riguarda gli ingombranti la resa d’intercettazione stimata risulta essersi fermata al livello del 2006 mediamente, essendoci dinamiche differenti nelle varie aree, infatti per l’Alta Valle e le aree montane si rileva una lieve crescita, per le aree di Pianura, Bassa valle, e montagna a sviluppo turistico produttivo una stazionarietà rispetto al livello del 2006, mentre per il Comune di Bergamo si assiste ad un calo rispetto al dato storico.

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Provincia di Bergamo – Piano Provinciale di Gestione dei Rifiuti (L.R. 26/2003)

Aggiornamento dello stato di attuazione Novembre 2013 Pagina 59 di 150

E ffic ienz e di intercettaz ione dei rifiuti raccolti nei C omuni di

P ianura (2006, 2009, 2013)

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100%

Org

anico

Verde

Cart

a

Plas tic

a

Vetro

Inert

i

L eg no

Tes s ili

Meta

lli fe

rros i

Altr

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lli

Altr

o

Ing om

branti

2006

2009

2013

E ffic ienz e di intercettaz ione dei rifiuti rac colti nei C omuni di

B as s a Valle (2006, 2009, 2013)

0%

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20%

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60%

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Org

anico

Verde

Cart

a

Plas tic

a

Vetro

Inert

i

L eg no

Tes s ili

Meta

lli fe

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Altr

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lli

Altr

o

Ing om

branti

2006

2009

2013

E ffic ienz e di intercettaz ione dei rifiuti rac colti nei C omuni di

Alta Valle (2006, 2009, 2013)

0%

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Org

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Plas tic

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Vetro

Inert

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L eg no

Tes s ili

Meta

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o

Ing om

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2006

2009

2013

E ffic ienz e di interc ettaz ione dei rifiuti raccolti nei C omuni di

Montag na (2006, 2009, 2013)

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Plas tic

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i

L eg no

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Ing om

branti

2006

20092013

E ffic ienz e di intercettaz ione dei rifiuti rac colti nei C omuni di

Montag na a s v iluppo turis tico-produttiv o (2006, 2009, 2013)

0%

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Org

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Plas tic

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Altr

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lli

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o

Ing om

branti

2006

2009

2013

E ffic ienz e di interc ettaz ione dei rifiuti racc olti nel C omune di

B erg amo (2006, 2009, 2013)

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

Org

anico

Verde

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branti

2006

20092013

Sulla base delle suddette rese di intercettazione, nel Piano Provinciale vigente, si sono definiti gli obiettivi di riferimento minimi al 2013 nello Scenario Evolutivo per i singoli Comuni diversificati in funzione delle diverse aree omogenee di appartenenza. Il Piano fa inoltre la simulazione di quelli che sarebbero i livelli di RD al 2013 nella situazione inerziale, ovvero di invarianza dei sistemi di raccolta rispetto alla situazione attuale (2006 anno di riferimento per il Piano).

Area territoriale Scenario

Inerziale al 2013 [% RD]

Scenario Evolutivo al 2013

[% RD]

Pianura 55,4% 65,7%

Bassa Valle 62,5% 65,1%

Alta Valle 38,8% 50,8%

Montana 34,2% 44,0%

Montana a sviluppo turist.-produtt. 45,5% 45,7%

Comune di Bergamo 47,7% 55,0%

Provincia di Bergamo 53,2% 61,2%

Gli obiettivi di raccolta differenziata attesi risultano quindi diversificati per le diverse tipologie di Comuni: l’obiettivo di riferimento minimo al 2013 per l’intero territorio provinciale è quindi di oltre il 61%, mentre il Piano stimava che, in assenza di ottimizzazione dei servizi delle

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raccolte così come prospettato al 2013, si sarebbe conseguito il 53,2% di RD (Scenario Inerziale). Se si confrontano i livelli riscontrati nel 2009 con i livelli registrati nel 2006 e quelli previsti al 2013 si osserva come, sia a livello medio provinciale che considerando i dati relativi alle diverse aree territoriali, risulta un trend crescente verso gli obiettivi di Piano per lo Scenario Evolutivo ad eccezione che per l’area Montana a sviluppo turistico produttivo (rimasta allo stesso livello conseguito nel 2006). In particolare, tutte le altre aree hanno avuto andamenti crescenti con velocità differenti: in particolare risulta che i Comuni dell’Alta Valle e il Comune di Bergamo hanno avuto una crescita dei livelli di RD rispetto al 2006 (+6,5 punti percentuali), più significativa che non quella registrata nei Comuni delle aree di Pianura, di Bassa Valle e dell’area Montana che hanno avuto una crescita più contenuta, con un incremento dimezzato (circa +2,5/+3 punti percentuali); si osserva peraltro che il dato di partenza per comuni di Pianura e di Bassa Valle si collocava già su valori ragguardevoli. Confrontando i livelli conseguiti nel 2009 rispetto alla stima per lo Scenario Inerziale previsto per il 2013 si osserva quindi il superamento, già al 2009, dei livelli per aree importanti come quelle di Pianura, il Comune di Bergamo, l’Alta valle e l’area montana. Raccolta differenziata per area territoriale al 2006, al 2009 e prevista al 2013 (recupero ingombranti incluso)

Area territoriale

Dato effettivo Previsione di Piano al 2013

2006 [% RD]

2009 [% RD]

Scenario inerziale [% RD]

Scenario evolutivo [% RD]

Pianura 54,1% 57,2% 55,4% 65,7%

Bassa Valle 56,8% 59,3% 62,5% 65,1%

Alta Valle 37,2% 43,7% 38,8% 50,8%

Montana 34,2% 37,9% 34,2% 44,0%

Montana a sviluppo turist.-produtt. 36,5% 36,2% 45,5% 45,7%

Comune di Bergamo 43,7% 50,1% 47,7% 55,0%

Provincia di Bergamo 50,1% 53,9% 53,2% 61,2%

Fonte dei dati: PPGR Bergamo (dati 2006, Scenario Inerziale e Scenario Evolutivo al 2013), elaborazione dati 2009 ORSO.

Ricordiamo che il Piano, alla luce delle esperienze già attuate nel contesto provinciale, così come in diverse altre realtà, in particolare nel Nord Italia e nella stessa Lombardia, conferma la validità dei sistemi di raccolta differenziata “integrati”, basati sulla domiciliarizzazione delle raccolte delle principali frazioni (innanzitutto indifferenziato, organico e carta) per il conseguimento di obiettivi di raccolta differenziata elevati. Alla luce di ciò il Piano ha previsto che il sistema organizzativo dei servizi di raccolta dei rifiuti attivo sul territorio possa essere opportunamente potenziato attraverso:

ulteriore estensione delle raccolte domiciliari o di altre tipologie organizzative in grado di garantire rilevanti recuperi, nelle aree che presentano ancora maggiori potenzialità di ottimizzazione organizzativa dei servizi;

interventi di comunicazione per aumentare la risposta degli utenti e garantire sia miglioramenti quantitativi che qualitativi dei conferimenti;

progressiva estensione della tariffazione dei servizi con l’introduzione della parte variabile della tariffa commisurata ai quantitativi di rifiuti effettivamente conferiti (vedi “tariffa puntuale”).

Il PPGR in considerazione, sia di quanto già avviene in altre realtà presenti sul territorio nazionale, sia delle specifiche caratteristiche della città di Bergamo, definisce, per il Comune capoluogo, uno specifico obiettivo di raccolta differenziata pari al 55% al 2013 che, pur comportando un impegno significativo da parte di cittadini, Comune e Gestore dei servizi, è

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ritenuto senz’altro praticabile. Infatti il dato del 2009 del livello di RD raggiunto nel Comune di Bergamo dimostra la tendenza al raggiungimento di tale obiettivo essendo passati dal 44% del 2006 al 50% nel 2009, rispettando quindi la velocità di crescita attesa dal Piano. Per quanto riguarda le previsioni di sviluppo della raccolta differenziata sul resto del territorio provinciale, l’analisi del quadro attuale dei servizi e dei relativi risultati di differenziazione dei rifiuti conseguiti al 2009 conferma la possibilità di conseguire gli obiettivi di Piano:

nell’area di Pianura (che comprende 84 Comuni con un livello medio del 57,2% di RD) al 2009 sono 15 i Comuni che si collocano al di sopra dell’obiettivo di Piano individuato per tale area per il 2013 (65,7%) di cui 9 risultano aver superato il 70% di RD, mentre se si confronta il livello di RD rispetto al livello stimato nello Scenario Inerziale (55,4%) sono 47 che lo hanno superato ampiamente;

nell’area di Bassa Valle (che comprende 51 Comuni con un livello medio del 59,3% di RD) al 2009 sono 8 i Comuni che si collocano al di sopra dell’obiettivo di Piano individuato per tale area per il 2013 (65,1%) di cui 6 risultano aver superato ampiamente il 70% di RD. Se si confronta il livello di RD rispetto al livello stimato nello Scenario Inerziale (62,5%) sono 13 i Comuni che lo hanno superato ampiamente;

nell’area di Alta Valle (che comprende 46 Comuni con un livello medio del 43,7% di RD) al 2009 sono 13 i Comuni che si collocano al di sopra dell’obiettivo di Piano individuato per tale area per il 2013 (50,8%) di cui 6 risultano aver superato il 60% di RD, se si confronta il livello di RD rispetto al livello stimato nello Scenario Inerziale (38,8%) invece sono 30 i Comuni che lo hanno superato ampiamente;

nell’area Montana (che comprende 46 Comuni con un livello medio del 37,9% di RD) al 2009 sono 10 i Comuni che si collocano al di sopra dell’obiettivo di Piano individuato per tale area per il 2013 (44%) di cui solo 3 risultano aver superato il 50% di RD, se si confronta il livello di RD rispetto al livello stimato nello Scenario Inerziale (34,2%) invece sono la metà dei Comuni montani che lo hanno superato ampiamente;

nell’area Montana a sviluppo turistico produttivo (che comprende 16 Comuni con un livello medio del 36,2% di RD) al 2009 sono 2 i Comuni che si collocano al di sopra sia dell’obiettivo di Piano individuato per tale area per il 2013 (45,7%) che rispetto al livello stimato nello Scenario Inerziale (45,5%).

Evidentemente, come già anticipato, il conseguimento di livelli di raccolta differenziata particolarmente spinti, in un contesto quale quello bergamasco, già interessato da una rilevante estensione di servizi di raccolta differenziata domiciliari, richiede un significativo impegno nel rilancio dei temi della partecipazione delle utenze e della loro incentivazione: un supporto particolarmente importante viene appunto individuato nello sviluppo di sistemi di tariffazione dei servizi alle utenze di tipo “puntuale”. Si riportano nei grafici seguenti i livelli di raccolta differenziata registrati dai singoli Comuni suddivisi per aree territoriali di appartenenza ed i rispettivi obiettivi del Piano Provinciale di Gestione dei Rifiuti al 2013.

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Livelli % di RD dei singoli Comuni appartenenti all’area di Pianura (2006 e 2009) e obiettivo PPGR per tale area al 2013

0,0%

10,0%

20,0%

30,0%

40,0%

50,0%

60,0%

70,0%

80,0%

2006 2009 Scenario Inerziale obiettivo Scenario Evolutivo

Fonte dei dati: PPGR Bergamo (dati 2006, Scenario Inerziale e Scenario Evolutivo al 2013), elaborazione dati 2009 ORSO.

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Aggiornamento dello stato di attuazione Novembre 2013 Pagina 63 di 150

Livelli % di RD dei singoli Comuni appartenenti all’area di Bassa Valle (2006 e 2009) e obiettivo PPGR per tale area al 2013

0,0%

10,0%

20,0%

30,0%

40,0%

50,0%

60,0%

70,0%

80,0%

90,0%

2006 2009 Scenario Inerziale obiettivo Scenario Evolutivo

Fonte dei dati: PPGR Bergamo (dati 2006, Scenario Inerziale e Scenario Evolutivo al 2013), elaborazione dati 2009 ORSO.

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Livelli % di RD dei singoli Comuni appartenenti all’area di Alta Valle (2006 e 2009) e obiettivo PPGR per tale area al 2013

0,0%

10,0%

20,0%

30,0%

40,0%

50,0%

60,0%

70,0%

80,0%

2006 2009 Scenario Inerziale obiettivo Scenario Evolutivo

Fonte dei dati: PPGR Bergamo (dati 2006, Scenario Inerziale e Scenario Evolutivo al 2013), elaborazione dati 2009 ORSO.

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Livelli % di RD dei singoli Comuni appartenenti all’area Montana (2006 e 2009) e obiettivo PPGR per tale area al 2013

0,0%

10,0%

20,0%

30,0%

40,0%

50,0%

60,0%

70,0%

80,0%

2006 2009 Scenario Inerziale obiettivo Scenario Evolutivo

Fonte dei dati: PPGR Bergamo (dati 2006, Scenario Inerziale e Scenario Evolutivo al 2013), elaborazione dati 2009 ORSO.

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Livelli % di RD dei singoli Comuni appartenenti all’area Montana a sviluppo turistico produttivo (2006 e 2009) e obiettivo PPGR per tale area al 2013

0,0%

10,0%

20,0%

30,0%

40,0%

50,0%

60,0%

70,0%

80,0%

2006 2009 Scenario Inerziale obiettivo Scenario Evolutivo

Fonte dei dati: PPGR Bergamo (dati 2006, Scenario Inerziale e Scenario Evolutivo al 2013), elaborazione dati 2009 ORSO.

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2.7.2.2. I flussi di rifiuti per tipologia di servizio e distribuzione

Nel Piano vigente sono stati stimati i principali flussi di rifiuti attesi al 2013 sulla base delle assunzioni relative all’evoluzione attesa quantitativa e qualitativa della produzione di rifiuti e alle efficienze di intercettazione previste per le singole frazioni nelle diverse classi dimensionali dei Comuni per lo Scenario Evolutivo. Per la stima dello Scenario Inerziale si è proiettato quello che è stata l’individuazione della tendenza storica inerziale di crescita della raccolta differenziata nelle diverse aree territoriali, facendo riferimento ai dati storici registrati. In una prima fase di redazione del Piano i dati storici si riferivano al periodo 2001-2006, successivamente è stato fatto uno specifico aggiornamento sulla base dell’analisi dello storico relativo al periodo 2002-2007, con valutazioni specifiche dei macroflussi relativi allo Scenario Inerziale, in quanto assunto come riferimento per valutare i fabbisogni impiantistici per il trattamento dei flussi non a recupero di materia. Come analizzato nel paragrafo precedente, la produzione di RU al 2009 è stata più bassa di quella ipotizzata per l’anno in questione applicando le simulazioni effettuate nei diversi Scenari. La situazione registrata al 2009, relativamente ai quantitativi raccolti per via differenziata, risulta essere complessivamente in linea con le previsioni di Piano, risultando in crescita rispetto al dato del 2006, avendo superato l’obiettivo dello Scenario Inerziale (in termini di %) ma non intermini di quantitativi, ed è ancora lontano dall’obiettivo di Piano (Scenario evolutivo - superamento del 60%). E’ senza dubbio richiesto un ulteriore incremento della raccolta differenziata. I flussi di rifiuti indifferenziati prodotti al 2009 si collocano al di sotto dei quantitativi stimati per lo Scenario Inerziale (che è assunto come riferimento cautelativo per la capacità impiantistica di trattamento), ma risultano essere di poco superiori (circa 5.500 t/a) rispetto all’obiettivo di Piano al 2013 dello scenario Evolutivo. Altro elemento di attenzione è il flusso di rifiuti ingombranti avviati a smaltimento, che al 2009 risulta essersi attestato al valore pregresso del 2006, essendo sì inferiore alla stima fatta per lo Scenario Inerziale ma molto lontano da quella che è la previsione del Piano nello Scenario Evolutivo. Infatti il PPGR prevede un maggiore avvio a recupero dei quantitativi di ingombranti raccolti, in particolare nello Scenario Evolutivo si prevede un dimezzamento del flusso di rifiuti ingombrati da avviare a smaltimento rispetto al 2009 (sono stati avviati a recupero solamente il 7% del totale raccolto contro il 35% previsto nello Scenario Evolutivo). Si riportano nelle seguenti tabelle i risultati delle simulazioni del PPGR con riferimento alle diverse tipologie di raccolte e di frazioni merceologiche del rifiuto, nel contesto provinciale confrontati con i quantitativi registrati al 2006 (anno di pieno sviluppo delle analisi di Piano) e al 2009.

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Flussi dei servizi di raccolta registrati nel 2006 e 2009 ed attesi al 2013 (t/anno e kg/abxa)

2006 2009 Scenario

inerziale al 2013*

Scenario inerziale al

2013**

Scenario evolutivo al

2013**

Popolazione residente 1.044.487 1.087.969 1.154.132 1.142.333 1.142.333

Flussi (t/anno) 2006 2009 Scenario

inerziale al 2013*

Scenario inerziale al

2013**

Scenario evolutivo al

2013**

Produzione RU totale 478.816,4 484.843,4 529.175,0 553.107,4 546.583,8

di cui:

RU Indifferenziato 184.899,2 174.103,7 188.341,9 195.639,9 168.508,0

Raccolte Differenziate 239.712,8 261.458,4 281.521,1 294.506,9 334.493,4

Ingombranti non a rec 31.156,4 31.268,6 36.264,0 36.264,2 16.472,6

Spazzamento stradale 23.048,0 18.012,7 23.048,0 26.696,4 27.109,7

Flussi pro-capite (kg/abxanno)

2006 2009 Scenario

inerziale al 2013*

Scenario inerziale al

2013**

Scenario evolutivo al

2013**

Produzione RU totale 458,4 445,6 458,5 484,2 478,5

di cui:

RU Indifferenziato 177,0 160,0 163,2 171,3 147,5

Raccolte Differenziate 229,5 240,3 243,9 257,8 292,8

Ingombranti non a rec 29,8 28,7 31,4 31,7 14,4

Spazzamento stradale 22,1 16,6 20,0 23,4 23,7

Incidenza % sul totale dei RU prodotti

2006 2009 Scenario

inerziale al 2013*

Scenario inerziale al

2013**

Scenario evolutivo al

2013**

Produzione RU totale 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0%

di cui:

RU Indifferenziato 38,6% 35,9% 35,6% 35,4% 30,8%

Raccolte Differenziate 50,1% 53,9% 53,2% 53,2% 61,2%

Ingombranti non a rec 6,5% 6,4% 6,9% 6,6% 3,0%

Spazzamento stradale 4,8% 3,7% 4,4% 4,8% 5,0%

Fonte dei dati: PPGR Bergamo (dati 2006, Scenario Inerziale e Scenario Evolutivo al 2013), elaborazione dati 2009 ORSO.

Note: * sono i flussi che derivano dalla stime fatte nel PPGR alla luce dell’aggiornamento effettuato in fase di predisposizione del PPGR relativamente al periodo storico 2002-2007 ** sono riportati i flussi stimati nel PPGR così come risulta nelle elaborazioni degli Scenari sulla base dell’analisi del trend storico 2001-2006.

Sia allo stato attuale che negli scenari previsionali del Piano si osserva che il maggior contributo alla raccolta differenziata è dato dalla carta e dal cartone con una raccolta procapite sulla media provinciale al 2009 di 61,4 kg/abxa, pari al 25,6% del totale differenziato e dalla frazione organica con una raccolta pro capite di 45,2 kg/abxa, pari al 18,8% del totale differenziato al 2009. Tali risultati sono al di sotto degli obiettivi previsti nello Scenario Evolutivo al 2013 di ca. 14 kg/abxa sia per la carta che per la frazione organica ma in crescita rispetto ai quantitativi registrati nel 2006. Rispetto allo Scenario Inerziale, la raccolta pro-capite al 2009 della frazione organica risulta essere molto vicina all’obiettivo, più distanziata risulta invece la raccolta della carta che si differenzia per 7 kg/abxa. Le altre frazioni di maggior rilievo sono poi il vetro con 41,6 kg/abxa, pari al 17,3% del totale RD, il verde con una raccolta procapite di 41,2 kg/abxa, pari al 17,2% del totale RD, quindi il legno 17 kg/abxa e la plastica con 12,5 kg/abxa. Si osserva che tutte queste frazioni risultano essere aumentate rispetto al 2006, e i valori pro-capite si avvicinano a quelli stimati nello Scenario Inerziale in particolare per il Vetro ed il Legno, avendo praticamente raggiunto

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i valori pro-capite stimati per il 2013, mentre è richiesto un ulteriore sforzo per il raggiungimento degli obiettivi di Piano individuati per lo Scenario Evolutivo. Dettaglio dei flussi registrati dai servizi di raccolta al 2006 e al 2009 e di quelli attesi al 2013 nel PPGR

Frazione merceologica

Flussi raccolti (t/anno) Flussi pro-capite raccolti (kg/abxanno)

Dato effettivo Scenari PPGR Dato effettivo Scenari PPGR

2006 2009 Inerziale* Evolutivo* 2006 2009 Inerziale* Evolutivo*

Organico 44.360 49.194 54.330 67.258 42,5 45,2 47,6 58,9

Verde 40.567 44.849 50.083 49.509 38,8 41,2 43,8 43,3

Carta 63.584 66.852 78.117 85.854 60,9 61,4 68,4 75,2

Plastica 12.165 13.587 15.121 19.282 11,6 12,5 13,2 16,9

Vetro 38.508 45.228 47.571 51.361 36,9 41,6 41,6 45,0

Inerti - - 0 1.274 - 0,0 0,0 1,1

Legno 16.365 18.508 20.017 20.279 15,7 17,0 17,5 17,8

Tessili 1.053 2.182 1.282 8.463 1,0 2,0 1,1 7,4

Metalli ferrosi 10.455 9.786 12.836 13.736 10,0 9,0 11,2 12,0

Altri metalli 1.221 1.016 1.515 2.331 1,2 0,9 1,3 2,0

Multimateriale 4.569 905 5.277 - 4,4 0,8 4,6 -

Altro 4.491 6.987 5.466 6.353 4,3 6,4 4,8 5,6

Ingomb.recup. 2.376 2.363 2.892 8.793 2,3 2,2 2,5 7,7

Totale RD 239.713 261.458 294.507 334.493 229,5 240,3 257,8 292,8 Fonte dei dati: PPGR Bergamo (dati 2006, Scenario Inerziale e Scenario Evolutivo al 2013), elaborazione dati

2009 ORSO. Note: *sono riportati i flussi stimati nel PPGR così come risulta nelle elaborazioni degli Scenari sulla base dell’analisi del trend storico 2001-2006.

2.7.3. L’evoluzione dei destini dei rifiuti urbani indifferenziati

Il sistema attuale di smaltimento dei rifiuti urbani residui non si è sostanzialmente modificato rispetto alla situazione riscontrata per l’anno 2006. Confrontando i dati delle dichiarazioni dei Comuni sui conferimenti agli impianti nei due anni (2006 e 2009) si osserva infatti come sia rimasto invariato il flusso di rifiuti indifferenziati prodotti destinati ad impianti provinciali, confermando la quasi totale autosufficienza impiantistica provinciale per il trattamento di tali rifiuti (infatti nel 2006 era stato avviato ad impianti provinciali il 90% dei i tali rifiuti raccolti e nel 2009 tale conferimento è effettuato per circa il 92% del totale raccolto). Si tenga inoltre conto del fatto che sono ad oggi importati rifiuti dalla Provincia di Sondrio, in ragione di specifico accordo, ed esportati rifiuti verso la Provincia di Brescia. In base alla tipologia di impianto di destino, si può evidenziare l’invarianza anche dei conferimenti specifici nei due anni in analisi: - il 70,7% dei rifiuti indifferenziati è stato destinato direttamente ad impianti di trattamento

termico (provinciale ed extraprovinciale); - circa il 29% dei rifiuti indifferenziati è stato destinato ad impianti di pretrattamento

(provinciale). Nel 2006 erano state avviate a smaltimento in impianto extra provinciale (impianto di termovalorizzazione A2A di Brescia), 18.700 tonnellate, mentre nel 2009 tale flusso si è ridotto a 13.687 tonnellate.

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2.7.4. L’evoluzione dei destini della frazione organica

E’ possibile analizzare l’evoluzione dei destini della frazione organica dal 2006 al 2009 sulla base delle dichiarazioni pervenute all’Osservatorio Provinciale relative al quadro dettagliato di tali flussi di rifiuti da raccolta differenziata provenienti dai Comuni e destinati a compostaggio. Confrontando i dati dei due anni si osserva come è rimasto invariato il flusso di frazione organica da raccolta differenziata destinato ad impianti provinciali, confermando la totale autosufficienza impiantistica provinciale per il trattamento di tali rifiuti. Infatti nel 2006 era già stato avviato ad impianti provinciali il 99,5% di tali rifiuti raccolti e nel 2009 tale conferimento è effettuato per il 99,4% del totale raccolto. Per quanto riguarda i destini in impianti provinciali nel 2009, rispetto al 2006, non si verificano più conferimenti di frazione organica all’impianto Spurghi F.lli Terzi di Grassobbio (impianto dedicato al trattamento dei fanghi biologici e del verde da raccolta differenziata, che nel 2006 ha trattato un flusso di rifiuti organici); mentre sono confermati i conferimenti ai due impianti provinciali Montello SpA nel Comune di Montello e Berco a Calcinate, con quantitativi conferiti maggiori di circa 3.000 t/a in entrambi gli impianti rispetto ai flussi conferiti nel 2006. Si segnala che l’impianto di Montello effettua oltre al compostaggio anche la digestione anaerobica. Sia nel 2006 che nel 2009 (per circa 200 t) sono state avviate solo quote residuali ad un impianto sito nella vicina provincia di Brescia.

2.7.4.1. Gli impianti di compostaggio della frazione organica

Si analizza nel seguito il quadro impiantistico per quanto attiene la gestione dei rifiuti organici verificando, rispetto a quanto riscontrato nell’anno 2006, le eventuali modifiche nelle funzioni svolte dagli impianti e, soprattutto, valutare il grado di autosufficienza degli impianti provinciali nel soddisfare le necessità di trattamento dei rifiuti prodotti in provincia. Al 2009 risultano autorizzati per il trattamento della frazione organica nel territorio provinciale i seguenti impianti di compostaggio della frazione organica e verde da raccolta differenziata (cinque, di cui uno è autorizzato ma non in esercizio), per complessive 419.700 t/a autorizzate (per FORSU, verde e fanghi):

- BERCO (Calcinate): 80.000 t/a (FORSU e verde); - GTM SpA (Ghisalba): 71.990 t/a (fanghi e verde); - MONTELLO SpA (Montello): 210.000 t/a (FORSU fanghi e verde); - SPURGHI F.lli TERZI (Grassobbio): 23.000 t/a (FORSU fanghi e verde); - VAL CAVALLINA SERVIZI (Grone): non in esercizio:

34.710 t/a (FORSU fanghi e verde). L’impianto di Montello, rispetto alla situazione del 2006 (anno di riferimento del PPGR), è stato oggetto di una sostanziale modifica per la realizzazione della sezione di digestione anaerobica e oggetto di ampliamento della potenzialità autorizzata di trattamento (+45.000 t/anno complessive). Inoltre l’impianto di Spurghi Fratelli Terzi, rispetto al 2006, non ha ricevuto e trattato rifiuti da scarti da cucina (FORSU). Sempre rispetto alla situazione impiantistica 2006 è stato autorizzato un nuovo impianto (Val Cavallina Servizi) non ancora in esercizio, con una potenzialità di trattamento di circa 35.000 t/a. Se si analizza l’attuale quadro della gestione dei rifiuti organici e degli scarti verdi in provincia di Bergamo, si evidenzia come, a fronte di livelli di intercettazione assicurati dalle raccolte differenziate di tutto rispetto, avendo raccolto nel 2009 un totale di 94.044 t/anno (con livelli di intercettazione sostenuti: si stima infatti un’intercettazione del 53,5% della frazione organica e dell’85% del verde), le disponibilità impiantistiche sul territorio sono in grado di coprire ampiamente tali fabbisogni essendo autorizzate potenzialità per circa il triplo del

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fabbisogno. A fronte appunto di un fabbisogno attuale stimato pari a 94.044 t/a, all’impiantistica esistente è associata una potenzialità di trattamento di quasi 362.590 t/a, escludendo la potenzialità impiantistica per il trattamento dei fanghi e senza considerare la potenzialità dell’impianto non in esercizio (Val Cavallina Servizi). Pertanto si enfatizza la completa autosufficienza impiantistica per il recupero delle frazioni organiche (FORSU e verde) intercettate dai sistemi di raccolta del territorio bergamasco, garantendo la possibilità di trattare sempre in autonomia incrementi sostanziali di tali flussi che si potranno verificare in conseguenza di ottimizzazioni della capacità di intercettazione dei servizi di raccolta differenziata come previsto dal PPGR. Infatti le previsioni del PPGR, che hanno come obiettivo un incremento della resa della raccolta percentuale, stimano al 2013 quantitativi di flussi di rifiuti organici (FORSU e verde) che ammontano nei due Scenari rispettivamente a 104.413 t/a nello Scenario Inerziale sino ad arrivare a 116.767 t/a per lo Scenario Evolutivo. Nella tabella seguente sono riportati a confronto le potenzialità di trattamento autorizzate per i diversi impianti ed i flussi avviati dai comuni bergamaschi nel 2006 e nel 2009. Potenzialità degli impianti di compostaggio delle frazioni umide e quantitativi totali trattati nel 2006 e nel 2009 ed i quantitativi di FORSU avviati dai Comuni della Provincia di Bergamo nel 2006 e nel 2009

Impianto Tipologia

impiantistica

Tipologia di rifiuto

trattato

Potenzialità autorizzata

t/anno trattati nel

2006

t/anno trattati nel

2009

t/anno di FORSU

avviati da Prov BG nel 2006

t/anno di FORSU

avviati da Prov BG nel 2009

BERCO srl Calcinate

compostaggio

FORSU e Verde da

RD

50.000 t/a verde

30.000 t/a FORSU

33.380 t/a verde

30.450 t/a FORSU

31.955 t/a verde

30.553 t/a FORSU

16.328 19.640

MONTELLO spa Montello

compostaggio,

digestione anaerobica

FORSU, fanghi e Verde da

RD

210.000 t/a (21.000 t/a MAX verde 201.000 t/a

MAX FORSU

8.000 t/a verde

46.000 t/a FORSU

(dati 2005)

10.404 t/a verde

170.474 t/a FORSU

24.367 29.272

SPURGHI F.lli Terzi srl Grassobbio

compostaggio

FORSU e Verde da

RD + fanghi

biologici

15.000 t/a verde

8.000 t/a FORSU e

fanghi*

3.533 t/a verde

5.625 t/a FORSU/ fanghi

5.285 t/a verde

5.125 t/a fanghi

3.425 0

GTM spa Ghisalba

compostaggio

Fanghi biologici e verde +

ammendante vario (pollina

ecc.)

22.400 t/a fanghi

49.590 t/a verde e

altro

56.871 t/a (su 8

mesi di esercizio)

31.800 t/a verde

20.209 t/a fanghi e

10.187 t/a altro

0 0

VAL CAVALLINA SERVIZI Grone

compostaggio,

digestione anaerobica

FORSU, fanghi e Verde da

RD

4.050 t/a** verde

30.660 t/a** FORSU e

fanghi

-

- -

Fonte dei dati: PPGR Bergamo (dati 2006), elaborazione dati 2009 ORSO. Note: *tale impianto risulta essere autorizzato a trattare le frazioni putrescibili compresa la FORSU, ma negli ultimi anni per propria decisione non ha ritirato e quindi trattato FORSU **questo impianto risulta autorizzato ma non in esercizio

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2.7.5. L’evoluzione dei costi di gestione dei rifiuti

Si vuole ora verificare l’evoluzione dei costi di gestione dei rifiuti confrontando i dati relativi all’anno 2006, punto di partenza delle analisi del piano provinciale, con i dati del 2009, anno per il quale sono disponibili le elaborazioni più recenti. La valutazione dei costi di gestione dei rifiuti è compiuta innanzitutto con riferimento al costo totale sostenuto dai singoli Comuni, valutato al netto dei ricavi derivanti dai contributi CONAI o altri ricavi legati alla cessione di materiale recuperabile e dall’eventuale recupero energetico di rifiuti termovalorizzati. Tale dato è disponibile al 2006 per 238 Comuni dei 244 facenti parte della Provincia di Bergamo, per un totale di 1.013.283 abitanti, ovvero il 97% del totale provinciale: il costo complessivo sostenuto sulla base dei dati disponibili è pari a 77.996.546 €/a, che corrisponde a un costo medio per abitante di 77 €/abxa e ad un costo medio per tonnellata di rifiuto prodotto di 168,1 €/t. Nell’anno 2009 invece il dato è disponibile per tutti i 244 Comuni (ovvero 6 in più rispetto al dato 2006) facenti parte della Provincia di Bergamo per un totale di 1.087.969 abitanti il costo complessivo sostenuto dai Comuni della Provincia è nel 2009 pari a 93.074.183 €/a, che corrisponde a un costo medio per abitante di 85,5 €/abxa e ad un costo medio per tonnellata di rifiuto prodotto di 192 €/t. In particolare confrontando i dati relativi ai due anni si può osservare come complessivamente i costi pro-capite siano aumentati nel 2009 rispetto al 2006 , per tutte le classi dimensionali, ad eccezione del Comune di Bergamo, per il quale si rileva lo stesso dato di costo pro-capite del 2006. In particolare si rileva un aumento di circa 10 €/abxa per i Comuni di dimensioni superiori ai 1.000 abitanti, mentre per i Comuni più piccoli (con meno di 1.000 abitanti) il costo pro-capite è cresciuto di 20 €/abxa. Costi di gestione (al netto dei ricavi) complessivi e pro-capite dei rifiuti per classe dimensionale dei comuni in Provincia di Bergamo nel 2006 e nel 2009

Classe dimensionale

Comuni Abitanti Costo totale Costo

pro-capite

2006 2009 2006 2009 2006 2009 2006 2009

Abitanti n° n° €/a €/abxa

≤1.000a

56 56 29.855 29.088 3.260.718 3.787.799 109,2 130,2

1.000 - 5.000b

112 112 307.908 313.965 21.063.402 24.358.664 68,4 77,6

5.000 - 30.000c

67 73 559.875 625.682 38.411.648 49.193.242 68,6 78,6

>100.000 1 1 115.645 119.234 15.260.778 15.734.478 132,0 132,0

Totale 236* 242** 1.013.283 1.087.969 77.996.546 93.074.183 77,0 85,5

Fonte dei dati: PPGR Bergamo (dati 2006), elaborazione dati 2009 ORSO. Note: *: sono disponibili i dati di 238 Comuni di cui 3 (Borgo di Terzo, Luzzana e Vigano San Martino) formano il

consorzio Unione Media Val Cavallina, che nel presente studio è stato assunto come un’unità unica. **: sono disponibili i dati di tutti e 244 Comuni di cui 3 (Borgo di Terzo, Luzzana e Vigano San Martino) formano il

consorzio Unione Media Val Cavallina, che nel presente studio è stato assunto come un’unità unica.

a: dato non disponibile per il Comune di Gerosa al 2006 b: dato non disponibile per i Comuni di Pontirolo Nuovo e Chignolo d’Isola al 2006 c: dato non disponibile per i Comuni di Brignano Gera d’Adda, Costa Volpino e Zogno al 2006

Anche in termini di costi specifici (riferiti alle tonnellate di rifiuti prodotti) si rileva complessivamente un incremento nel 2009 rispetto al 2006 per tutte le classi dimensionali, anche per il Comune di Bergamo, in particolare si rileva per ciascuna classe un aumento di circa 20-30 €/tonn rispetto al 2006.

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Costi di gestione specifici (al netto dei ricavi) dei rifiuti per classe dimensionale dei comuni in Provincia di Bergamo nel 2006 e nel 2009

Classe dimensionale

Comuni Abitanti RU totali Costo

specifico

2006 2009 2006 2009 2006 2009 2006 2009

Abitanti n° n° t/anno €/tonn

≤1.000a

56 56 29.855 29.088 14.323 14.548 227,7 260,4

1.000 - 5.000b

112 112 307.908 313.965 133.834 135.721 157,4 179,5

5.000 - 30.000c

67 73 559.875 625.682 247.855 270.751 155,0 181,7

>100.000 1 1 115.645 119.234 67.904 63.823 224,7 246,5

Totale 236* 242** 1.013.283 1.087.969 463.916 484.843 168,1 192,0

Fonte dei dati: PPGR Bergamo (dati 2006), elaborazione dati 2009 ORSO. Note: *: sono disponibili i dati di 238 Comuni di cui 3 (Borgo di Terzo, Luzzana e Vigano San Martino) formano il

consorzio Unione Media Val Cavallina, che nel presente studio è stato assunto come un’unità unica. **: sono disponibili i dati di tutti e 244 Comuni di cui 3 (Borgo di Terzo, Luzzana e Vigano San Martino) formano il

consorzio Unione Media Val Cavallina, che nel presente studio è stato assunto come un’unità unica.

a: dato non disponibile per il Comune di Gerosa al 2006 b: dato non disponibile per i Comuni di Pontirolo Nuovo e Chignolo d’Isola al 2006 c: dato non disponibile per i Comuni di Brignano Gera d’Adda, Costa Volpino e Zogno al 2006

C os ti pro-c apite per c las s e dimens ionale (2006 e 2009)

0

20

40

60

80

100

120

140

≤1.000 1.000 - 5.000 5.000 - 30.000 > 100.000 T ota le

eu

ro/a

bx

an

no

2006

2009

0

50

100

150

200

250

300

≤1.000 1.000 - 5.000 5.000 - 30.000 >100.000 Totale

eu

ro/t

on

n

Costi specifici per classe dimensionale (2006 e 2009)

2006

2009

Suddividendo i Comuni in funzione della macro-area territoriale di appartenenza, si può osservare che l’area nella quale si registrano i più bassi valori di costo pro-capite è quella costituita dai Comuni che appartengono all’area di Bassa Valle sia nel 2006 che nel 2009, mantenendo però la stessa tendenza di crescita tra il 2006 ed il 2009 come rilevato per gli altri comuni (incremento tra il 11% ed il 19% rispetto al 2006). Il costo pro-capite maggiore è quello dei comuni appartenenti all’area di montagna a sviluppo turistico-produttivo sia per il 2006 che per il 2009, con l’incremento rispetto al 2006 però più contenuto (+11%). Come già sottolineato il Comune di Bergamo ha mantenuto pressoché invariato il costo pro-capite. Se si analizzano i costi specifici per tonnellata di rifiuto prodotto, i Comuni della Bassa Valle continuano ad avere i valori di costo inferiori (per 2006 e per 2009), mentre il maggiore costo specifico risulta essere quello del Comune di Bergamo, con un incremento rispetto al 2006 comunque più contenuto (+9,7%) rispetto agli altri Comuni (per i Comuni dell’Alta Valle si rileva un incremento del +25,5%).

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Provincia di Bergamo – Piano Provinciale di Gestione dei Rifiuti (L.R. 26/2003)

Aggiornamento dello stato di attuazione Novembre 2013 Pagina 74 di 150

Costi di gestione dei rifiuti (al netto dei ricavi) totali e pro-capite per area omogenea in Provincia di Bergamo nel 2006 e nel 2009

Area omogenea

Comuni Abitanti Costo totale Costo

pro-capite

2006 2009 2006 2009 2006 2009 2006 2009

n° n° €/a €/abxa

Pianuraa

81 84 477.417 516.803 33.250.724 40.735.527 69,6 78,8

Bassa valleb

48 49 251.555 271.669 15.405.979 19.210.942 61,2 70,7

Alta valle

45 46 101.660 112.442 6.778.868 8.939.294 66,7 79,5

Area Montana.

c 45 46 44.400 45.146 3.943.689 4.716.207 88,8 104,5

Area Montana a svil. tur-prod

16 16 22.606 22.675 3.356.508 3.737.735 148,5 164,8

Bergamo 1 1 115.645 119.234 15.260.778 15.734.478 132,0 132,0

Totale 236* 242** 1.013.283 1.087.969 77.996.546 93.074.183 77,0 85,5

Fonte dei dati: PPGR Bergamo (dati 2006), elaborazione dati 2009 ORSO. Note: *: sono disponibili i dati per 238 Comuni di cui 3 (Borgo di Terzo, Luzzana e Vigano San Martino) formano il consorzio Unione Media Val Cavallina, che nel presente studio è stato assunto come un’unità unica. **: sono disponibili i dati di tutti e 244 Comuni di cui 3 (Borgo di Terzo, Luzzana e Vigano San Martino) formano il

consorzio Unione Media Val Cavallina, che nel presente studio è stato assunto come un’unità unica.

a: dato non disponibile per il Comune di Gerosa al 2006 b: dato non disponibile per i Comuni di Pontirolo Nuovo e Chignolo d’Isola al 2006 c: dato non disponibile per i Comuni di Brignano Gera d’Adda, Costa Volpino e Zogno al 2006

Costi di gestione dei rifiuti specifici (al netto dei ricavi) per area omogenea in Provincia di Bergamo nel 2006 e nel 2009

Area omogenea

Comuni Abitanti RU totali Costo

specifico

2006 2009 2006 2009 2006 2009 2006 2009

n° n° t/anno €/tonn

Pianuraa

81 84 477.417 516.803 214.354 228.198 155,1 178,5

Bassa valleb

48 49 251.555 271.669 102.382 109.593 150,5 175,3

Alta valle

45 46 101.660 112.442 43.409 45.590 156,2 196,1

Area Montana.

c 45 46 44.400 45.146 20.428 21.838 193,1 216,0

Area Montana a svil. tur-prod

16 16 22.606 22.675 15.439 15.802 217,4 236,5

Bergamo 1 1 115.645 119.234 67.904 63.823 224,7 246,5

Totale 236* 242** 1.013.283 1.087.969 463.916 484.843 168,1 192,0

Fonte dei dati: PPGR Bergamo (dati 2006), elaborazione dati 2009 ORSO. Note: *: sono disponibili i dati per 238 Comuni di cui 3 (Borgo di Terzo, Luzzana e Vigano San Martino) formano il consorzio Unione Media Val Cavallina, che nel presente studio è stato assunto come un’unità unica. **: sono disponibili i dati di tutti e 244 Comuni di cui 3 (Borgo di Terzo, Luzzana e Vigano San Martino) formano il

consorzio Unione Media Val Cavallina, che nel presente studio è stato assunto come un’unità unica.

a: dato non disponibile per il Comune di Gerosa al 2006 b: dato non disponibile per i Comuni di Pontirolo Nuovo e Chignolo d’Isola al 2006 c: dato non disponibile per i Comuni di Brignano Gera d’Adda, Costa Volpino e Zogno al 2006

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Aggiornamento dello stato di attuazione Novembre 2013 Pagina 75 di 150

C os ti pro-c apite per area omog enea (2006 e 2009)

0

20

40

60

80

100

120

140

160

180

P ianura Bas s a

valle

Alta valle Area

Montana

Area

Montana

a s vil. tur-

prod

Bergamo Totale

eu

ro/a

bx

an

no

2006

2009

C os ti s pec ific i per area omog enea (2006 e 2009)

0

50

100

150

200

250

300

P ianura Bas s a

valle

Alta valle Area

Montana

Area

Montana a

s vil. tur-

prod

Bergamo Totale

eu

ro/t

on

n

2006

2009

Se si ricerca una relazione tra il livello di raccolta differenziata conseguito dai Comuni ed il costo per il complesso della gestione dei rifiuti, si può osservare innanzitutto come, tanto maggiore è la percentuale di raccolta differenziata raggiunta, tanto più si riducono sia i costi medi procapite che i costi specifici: tale tendenza è evidente nel 2006 ed è confermata anche nel 2009 per tutti i Comuni con l’eccezione del Comune di Bergamo. Inoltre si rileva che per tutti i livelli di RD gli incrementi dei costi pro-capite del 2009 rispetto al 2006 sono stati dello stesso ordine di grandezza, sempre ad eccezione di Bergamo che ha visto invece un incremento di 6,5 punti percentuali della raccolta differenziata con un’invarianza dei costi pro-capite. Tali andamenti devono peraltro essere letti anche alla luce di quanto già evidenziato in merito alle tendenze ad una diminuzione della produzione procapite oltre che all’aumento della raccolta differenziata.

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Aggiornamento dello stato di attuazione Novembre 2013 Pagina 76 di 150

Costi di gestione dei rifiuti (al netto dei ricavi) totali e pro-capite per livelli di RD raggiunti in Provincia di Bergamo nel 2006 e nel 2009

% RD

Comuni Abitanti Costo totale Costo

pro-capite

2006 2009 2006 2009 2006 2009 2006 2009

n° n° €/a €/abxa

Comune di Bergamo

1 1 115.645 119.234 15.260.778 15.734.478 132,0 132,0

≤35% a 69 45 86.015 59.306 7.991.046 6.399.207 92,9 107,9

35 - 50%b 67 69 235.892 184.369 16.974.270 15.941.938 72,0 86,5

> 50%c 99 127 575.731 725.060 37.770.452 54.998.560 65,6 75,9

Totale 236* 242** 1.013.283 1.087.969 77.996.546 93.074.183 77,0 85,5 Fonte dei dati: PPGR Bergamo (dati 2006), elaborazione dati 2009 ORSO. Note: *: sono 238 di cui 3 (Borgo di Terzo, Luzzana e Vigano San Martino) formano il consorzio Unione Media Val Cavallina, che nel presente studio è stato assunto come un’unità unica. **: sono 244 Comuni di cui 3 (Borgo di Terzo, Luzzana e Vigano San Martino) formano il consorzio Unione Media Val Cavallina, che nel presente studio è stato assunto come un’unità unica. a: per il 2006 dato non disponibile per i Comuni di Costa Volpino e Gerosa b: per il 2006 è escluso il Comune di Bergamo e dato non disponibile per il Comune di Pontirolo Nuovo c: per il 2009 è escluso il Comune di Bergamo e per il 2006 dato non disponibile per i Comuni di Brignano Gera d’Adda, Chignolo d’Isola e Zogno

Costi di gestione dei rifiuti (al netto dei ricavi) specifici per livelli di RD raggiunti in Provincia di Bergamo nel 2006 e nel 2009

% RD

Comuni Abitanti RU totali Costo

specifico

2006 2009 2006 2009 2006 2009 2006 2009

n° n° t/a €/t

Comune di Bergamo

1 1 115.645 119.234 67.904 63.823 224,7 246,5

≤35% a 69 45 86.015 59.306 42.336 29.131 188,8 219,7

35 - 50%b 67 69 235.892 184.369 108.864 84.452 155,9 188,8

> 50%c 99 127 575.731 725.060 244.812 307.437 154,3 178,9

Totale 236* 242** 1.013.283 1.087.969 463.916 484.843 168,1 192,0 Fonte: Elaborazione su dati Osservatorio Rifiuti Provincia di Bergamo Note: *: sono 238 di cui 3 (Borgo di Terzo, Luzzana e Vigano San Martino) formano il consorzio Unione Media Val Cavallina, che nel presente studio è stato assunto come un’unità unica. **: sono 244 Comuni di cui 3 (Borgo di Terzo, Luzzana e Vigano San Martino) formano il consorzio Unione Media Val Cavallina, che nel presente studio è stato assunto come un’unità unica. a: per il 2006 dato non disponibile per i Comuni di Costa Volpino e Gerosa b: per il 2006 è escluso il Comune di Bergamo e dato non disponibile per il Comune di Pontirolo Nuovo c: per il 2009 è escluso il Comune di Bergamo e per il 2006 dato non disponibile per i Comuni di Brignano Gera d’Adda, Chignolo d’Isola e Zogno

C os ti pro-c apite per livello % di R D (2006 e 2009)

0

20

40

60

80

100

120

140

C omune di

B erg a mo

≤35% 35 - 50% > 50% T ota le

eu

ro/a

bx

an

no

2006

2009

C os ti s pec ific i per livello % R D (2006 e 2009)

0

50

100

150

200

250

300

C omune di

B erg a mo

≤35% 35 - 50% > 50% T ota le

eu

ro/t

on

n

2006

2009

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Come sviluppato nel Piano, possono quindi essere effettuate analisi di maggior dettaglio relative alle singole voci di costo che costituiscono il costo totale di gestione dei rifiuti: in tal merito si sono considerati i dati di 199 Comuni nel 2006 e di 208 Comuni nel 2009 per i quali tali dati erano disponibili nella banca dati analizzata dell’Osservatorio Provinciale. I Comuni considerati coprono nel 2006 un totale di 935.479 abitanti, ovvero l’89,6% del totale provinciale, mentre nel 2009 coprono un totale di 982.523 abitanti, ovvero il 90,3% del totale provinciale. Per la definizione delle voci di costo considerate si veda il precedente paragrafo sui costi nel capitolo relativo all’inquadramento della gestione attuale dei rifiuti urbani (cap. 2). A livello provinciale si può osservare che, tanto nel 2006, quanto nel 2009, le voci con una maggiore incidenza sul totale dei costi al lordo dei ricavi sono quelle relative ai costi di gestione del rifiuto indifferenziato e ai costi di gestione del rifiuto differenziato: CGIND e CGD rappresentano infatti, rispettivamente nel 2006 circa il 52% ed il 32% e nel 2009 circa il 49% ed il 32% del costo totale (al lordo dei ricavi). I costi Comuni (CC) aumentano dal 13,6% dei costi totali nel 2006, al 16% nel 2009; sia i costi d’uso del capitale (CK) che i ricavi rimangono stazionari essendo rispettivamente il 2% e circa il 4% del totale sia per il 2006 che per il 2009. Relativamente ai costi di gestione del rifiuto indifferenziato, emerge che la voce di costo con maggior peso nel 2006 risulta essere quella che riguarda il trattamento e smaltimento (CTS=21,6%), seguita poi dalla raccolta e trasporto (CRT=16% sul totale), dallo spazzamento e dal lavaggio delle strade (CSL=12,7% sul totale). Nel 2009 la voce di costo principale rimane sempre quella che riguarda il trattamento e smaltimento (CTS=19,2% sul totale) ma con un incidenza minore rispetto al 2006, seguita poi dalla raccolta e trasporto (CRT=15,6% sul totale) e dallo spazzamento e dal lavaggio delle strade (CSL=13% sul totale), ovvero queste ultime due hanno un contributo ai costi di gestione dei rifiuto indifferenziato stazionario. Per quanto riguarda il costo di gestione del rifiuto differenziato nel 2006, come nel 2009 incide maggiormente il costo relativo alla raccolta (rispettivamente CRD=22,4% nel 2006 e CRD=22,6% nel 2009) rispetto al costo per il trattamento-riciclo (rispettivamente CTR=9,9% nel 2006 e CTR=9,8% nel 2009). Si sottolinea che a livello medio provinciale il contributo dei costi connessi alle raccolte differenziate sul totale è rimasto pressoché invariato tra il 2006 ed il 2009. Analizzando l’andamento dei costi per classi omogenee di ampiezza demografica, per macro-area territoriale di appartenenza e per livello di raccolta differenziata raggiunto, emergono le seguenti considerazioni: - Sia nel 2006 che nel 2009 il costo totale di gestione del rifiuto indifferenziato – CGIND - così come le sue componenti CRT e CTS, diminuisce all’aumentare del livello di RD conseguito dai comuni sia in termini di €/ab che di €/t; - Sia nel 2006 che nel 2009 il costo relativo alla gestione del rifiuto differenziato – CGD, così come le sue componenti CRD e CTR, tendono ad aumentare al crescere della percentuale di raccolta differenziata. - Sia nel 2004, sia nel 2008 il costo relativo alla gestione del rifiuto indifferenziato (CGIND) ed in particolare le voci CRT e CTS tendono a diminuire all’aumentare della classe dimensionale considerata (con l’eccezione del Comune Capoluogo). Restano significative le voci del costo di spazzamento/lavaggio strade (CSL) e dei costi comuni per il Comune di Bergamo. - Nei due anni considerati il costo legato alla gestione del rifiuto differenziato al contrario aumenta all’aumentare della dimensione demografica dei Comuni. - Se si analizzano i costi di gestione dei rifiuti sostenuti dai Comuni per aree territoriali omogenee, sia per il 2006 che per il 2009 si individua un costo di gestione del rifiuto

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indifferenziato maggiore, sia in termini di €/ab che di €/t, in corrispondenza dei comuni dell’area montana a sviluppo turistico - produttivo. Invece, sono le aree di Pianura e di bassa valle ad avere costi di gestione del rifiuto differenziato maggiori. Ulteriori analisi possono essere effettuate accorpando in tre macrocategorie le singole voci di costo dei Comuni per i quali è disponibile il dato, pari a 199 Comuni nel 2006 e 208 Comuni nel 2009, suddivise in: - Costo di raccolta: CRT+CRD; - Costo di smaltimento: CTS+CTR- (Ra+Rb); - Altre voci di costo: CSL+AC+CC+CK. I costi legati alla raccolta dei rifiuti rappresentano, a livello provinciale, sia nel 2006, sia nel 2009, circa il 38% dei costi totali al lordo dei ricavi. Tali costi tendono a diminuire all’aumentare della dimensione dei Comuni: rappresentano rispettivamente circa il 48% nel 2006 e circa il 46% nel 2009 del costo totale nei Comuni con meno di 1.000 abitanti , mentre nel Comune di Bergamo, scendono ad appena il 21% circa nel 2006 e al 23% circa nel 2009. Il costo di raccolta tende invece ad aumentare all’aumentare del livello di raccolta differenziata raggiunto, sia per il 2006 che per il 2009. Analizzando per aree territoriali il peso dei costi di raccolta risulta essere maggiore rispetto alle altre macrovoci di costo per tutte le aree (40-44%) ad esclusione del Comune di Bergamo (21-23%). Per i costi di smaltimento al netto dei ricavi si segnala innanzitutto che a livello medio provinciale si ha un decremento del contributo sui costi totali (passando dal 27,6% del 2006 a 25,3% del 2009). Poi si osserva anche per questa voce il trend legato alla dimensione dei comuni o ai livelli di raccolta differenziata raggiunti, ovvero si individua una riduzione dell’incidenza dei costi di smaltimento all’aumentare delle dimensioni dei comuni e del livello di RD conseguito sia per il 2006 che per il 2009. Si segnala inoltre il dato relativo al Comune di Bergamo che risulta essere meno incisivo sui costi totali rispetto alle altre classi di Comuni. Per le altre voci di costo complessivamente a livello medio provinciale si assiste ad una crescita da circa 30% del 2006 al 32,8% nel 2009: in entrambi gli anni il dato è influenzato da quanto dichiarato dal Comune di Bergamo, in quanto per questo Comune le “altre voci di costo” rappresentano sia nel 2006 che nel 2009 circa il 55% del totale dei costi affrontati per la gestione dei rifiuti nel territorio comunale, ciò è in funzione soprattutto ai maggiori valori dei “costi comuni” (CC) che lo caratterizzano.

2.7.6. L’evoluzione della tariffa in ambito provinciale

Ci si propone in questo paragrafo di valutare l’evoluzione dell’adozione della tariffa rifiuti (TIA) in sostituzione della tassa (TARSU) dei comuni della provincia di Bergamo dal 2006 (anno di riferimento di analisi dello stato attuale del PPGR) al 2009. Si ricorda che attualmente il passaggio da tassa a tariffa è sospeso in attesa degli adeguamenti normativi che dovranno seguire all’emanazione del D.Lgs.152/2006. Allo stato attuale, la maggior parte dei Comuni della provincia di Bergamo non ha ancora adottato il sistema tariffario per la copertura dei costi riguardanti il servizio di gestione dei rifiuti urbani, risultando quindi in ritardo rispetto ad uno degli obiettivi del Piano di maggior estensione della tariffazione. Infatti sulla base dei più recenti dati resi disponibili dall’Osservatorio Rifiuti della Provincia di Bergamo risulta che i Comuni in regime tariffario

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siano 48 nel 2009, ovvero solamente 4 Comuni in più rispetto alla situazione analizzata nel 2006 (in cui erano 44). Nel 2006 erano 29 i Comuni che dichiarano di aver raggiunto la copertura integrale (100%) dei costi di gestione del servizio, mentre per altri 5 Comuni il livello di copertura varia tra il 95% ed il 99,4% (il dato relativo al livello percentuale di copertura dei costi connessi ai servizi di igiene urbana era disponibile per 34 dei 44 Comuni a tariffa). Nel 2009 sono invece 38 i Comuni che dichiarano di aver raggiunto la copertura integrale (100%) dei costi di gestione del servizio, mentre per gli altri 6 Comuni il livello di copertura varia tra il 65% ed il 99% (il dato relativo al livello percentuale di copertura dei costi connessi ai servizi di igiene urbana è disponibile per 44 dei 48 Comuni a tariffa). Per quanto riguarda l’articolazione dei costi tra parte fissa e parte variabile della tariffa, tanto nel 2006 che nel 2009, si osserva una leggera prevalenza dei Comuni nei quali la percentuale dei costi relativi alla parte variabile è maggiore rispetto alla percentuale relativa alla parte fissa. Nel 2006 l’attribuzione della parte variabile della tariffa avviene per 22 Comuni su base parametrica (ovvero stimando i rifiuti prodotti dalle utenze sulla base di coefficienti parametrici definiti nella normativa nazionale per le diverse tipologie di utenze, eventualmente corretti sulla base di verifiche locali). Per 5 soli Comuni invece si applica un metodo puntuale (ovvero che valuta gli effettivi conferimenti dei singoli utenti) e altri 3 Comuni dichiarano di avere un sistema di tipo misto (parametrico + puntuale). Per 14 Comuni tale informazione non è disponibile. Nel 2009 l’attribuzione della parte variabile della tariffa avviene per 31 Comuni su base parametrica, per 7 soli Comuni invece si applica un metodo puntuale e altri 4 Comuni dichiarano di avere un sistema di tipo misto. Per 6 Comuni tale informazione non è disponibile. Sia nel 2006 che nel 2009 tra i Comuni che si avvalgono dell’attribuzione parametrica della parte variabile della tariffa, il maggior numero dei Comuni utilizza sia per le utenze domestiche che per le non domestiche il metodo basato sugli indici previsti dal DPR 158/99, mentre solo il Comune di Bergamo si avvale anche degli indici costruiti sulla base di analisi locali oltre quelli parametrici (sia nel 2006 che nel 2009). Per i Comuni che si avvalgono dell’attribuzione “mista” (parametrica + puntuale) della parte variabile hanno dichiarato di utilizzare il metodo previsto dal DPR 158/99 sia nel 2006 che nel 2009. Tra i pochi Comuni invece che utilizzano un metodo puntuale di attribuzione della parte variabile la maggior parte (4 su 5 nel 2006 e 6 Comuni su 7 nel 2009) si servono del sistema di quantificazione volumetrica basato sulla vendita dei sacchi sia per le utenze domestiche che per quelle non domestiche (alcuni di questi Comuni utilizzano tale metodo integrato ad altri: pesatura rifiuti, n° di svuotamenti dei contenitori durante la raccolta dei rifiuti, ecc.), il Comune di Alzano Lombardo si basa sulla pesatura dei rifiuti come nel 2006. Dal 2006 al 2009 aumentano i Comuni che concedono agevolazioni e riduzioni sulla tariffa passando da 24 Comuni su 44 nel 2006 a 37 Comuni su 48 nel 2009 per le utenze domestiche e da 17 Comuni su 44 a 24 Comuni su 48 per le utenze non domestiche.

2.7.6.1. Gli effetti dell’applicazione della tariffa sulla gestione dei rifiuti

Nel presente paragrafo ci si propone di confrontare i seguenti quattro parametri - percentuale di raccolta differenziata; - produzione procapite di rifiuti; - costo procapite per la gestione dei rifiuti; - costo specifico (riferito alla tonnellata di rifiuto) per la gestione dei rifiuti;

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per valutare se effettivamente i Comuni a tariffa sono mediamente caratterizzati da prestazioni significativamente migliori rispetto ai Comuni a tassa.

Come si può osservare nella tabella seguente nel 2009 come nel 2006 sono confermati i risultati registrati nei pochi Comuni che avevano adottato la tariffa, ovvero soprattutto collegato ad una maggior percentuale di raccolta differenziata e in generale con un contenimento dei costi. Si sottolinea tuttavia che, visto il contenuto numero di Comuni interessati, la statistica non risulta avere una significatività rilevante ed è quindi da assumere solo come indicazione di massima. Inoltre si ricorda che nel valutare l’aspetto economico del passaggio da tassa a tariffa va tenuto presente che i risultati dovuti all’applicazione della TARSU dovrebbero essere analizzati assumendo comunque anche la copertura integrale dei costi dei servizi. Infatti nel passaggio da tassa a tariffa si possono registrare, da parte degli utenti, incrementi significativi dei costi che sono però essenzialmente legati all’obbligo di una loro copertura integrale da parte del Comune. Non si tratta quindi di aumenti reali legati alla gestione dei rifiuti, ma solo di riattribuzione a questo capitolo di spesa di costi che prima risultavano coperti da altre entrate (fiscalità generale). Prestazioni del sistema di gestione dei rifiuti con e senza applicazione della tariffa in Provincia di Bergamo nel 2006 e nel 2009

Modalità

n° comuni % RD* RU pro-capite costi pro-

capite Costi specifici

2006 2009 2006 2009 2006 2009 2006 2009 2006 2009

n° % kg/abxa €/abxa €/t

Tariffa 44 48 53,8%a

58,2% 458,1a

444,0 83,0a

87,7 181,2a

197,6

TARSU** 154 194 49,1%b

51,1% 458,1b

446,7 75,0b

84,1 163,7b

188,3

Fonte dei dati: PPGR Bergamo (dati 2006), elaborazione dati 2009 ORSO. Note: *: include la quota di ingombranti avviati a recupero

**sono considerati nell’analisi tutti i restanti Comuni che non hanno la TIA come Comuni a TARSU, quindi 196 nel 2009 Comuni, di cui tre comuni (Borgo di Terzo, Luzzana e Vigano San Martino) che formano il consorzio Unione Media Val Cavallina, sono assunti come un’unità unica. Per il 2006 sono considerati nell’analisi 198 Comuni per i quali sono disponibili le relative informazioni di interesse, infatti per 44 Comuni non si hanno informazioni in merito all’applicazione della tariffa o della TARSU e i tre comuni (Borgo di Terzo, Luzzana e Vigano San Martino) che formano il consorzio Unione Media Val Cavallina sono assunti come un’unità unica.

a: riferito a 42 su 44 Comuni a tariffa, infatti per i Comuni di Zogno e Chignolo d’Isola non si hanno le informazioni relative ai costi di gestione dei rifiuti.

b: riferito a 152 su 154 Comuni a TARSU, infatti per i Comuni di Brignano e Pontirolo non si hanno le informazioni relative ai costi di gestione dei rifiuti.

All’interno del gruppo dei Comuni a tariffa, nel 2009 come nel 2006, si confermano dal confronto tra modalità di applicazione parametrica e puntuale le migliori prestazioni per i Comuni con tariffa puntuale e mista rispetto a quelli con tariffa parametrica per tutti gli indicatori esaminati, ma si sottolinea ancora una significatività statistica particolarmente bassa vista la ridotta dimensione del campione considerato (7 Comuni a tariffa puntuale e 4 a tariffa mista per il 2009).

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Prestazioni del sistema di gestione dei rifiuti per modalità di applicazione della tariffa in Provincia di Bergamo nel 2006 e 2009

Modalità tariffa

n° comuni % RD* RU pro-capite costi pro-

capite Costi specifici

2006 2009 2006 2009 2006 2009 2006 2009 2006 2009

n° % kg/abxa €/abxa €/t

tariffa parametrica

22 31 49,3%a

55,2% 499,6a

468,3 99,1a

96,5 198,4a

206,0

tariffa puntuale

5 7 74,1% 71,9% 335,8 343,0 47,8 51,1 142,2 149,0

tariffa mista 3 4 76,8% 74,7% 388,6 370,7 53,3 60,9 137,2 164,2

non specificato

14 6 57,7%b

64,5% 401,8b

394,9 57,3b

71,0 142,6b

179,9

Fonte dei dati: PPGR Bergamo (dati 2006), elaborazione dati 2009 ORSO. Note: *: include la quota di ingombranti avviati a recupero

a: riferito a 21 su 22 Comuni a tariffa parametrica, infatti per il Comune di Zogno non si hanno le informazioni relative ai costi di gestione dei rifiuti.

b: riferito a 13 su 14 Comuni, infatti per il Comune di Chignolo d’Isola non si hanno le informazioni relative ai costi di gestione dei rifiuti.

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3. IL QUADRO DELLA GESTIONE DEI RIFIUTI SPECIALI (ANNO 2008)

3.1. Le fonti informative di riferimento e la rappresentatività delle dichiarazioni MUD

L’aggiornamento del quadro relativo alla gestione dei rifiuti speciali in Provincia di Bergamo è stato effettuato sulla base delle dichiarazioni MUD trasmesse nel 2009 e relative ad attività svolte nel 2008, essendo questa la base dati più aggiornata disponibile. Si ricorda al riguardo che il vigente Piano Provinciale di Gestione dei Rifiuti sviluppava analoghe analisi basate sulle dichiarazioni MUD trasmesse nel 2005 e relative ad attività svolte nel 2004. In relazione alla metodologia di analisi seguita, si deve peraltro sottolineare come, in considerazione delle modifiche introdotte dal D.Lgs. 152/06 in merito agli obblighi di presentazione della dichiarazione MUD (iniziale sostanziale esonero dei produttori di rifiuti speciali non pericolosi, poi rettificato dal D.Lgs. n. 4 del 16/1/08, che ha comunque in particolare mantenuto l’esclusione per i produttori di soli rifiuti non pericolosi aventi al massimo dieci dipendenti), la base dati MUD delle dichiarazioni presentate dai soggetti produttori di rifiuti ha risentito negativamente, rispetto alla situazione ante D.Lgs. 152/06, in termini di capacità di restituzione di un quadro completo dell’effettiva produzione di rifiuti speciali in un dato territorio. Si considerino al riguardo i seguenti dati provinciali e regionali, relativi al numero di soggetti che hanno presentato la dichiarazione MUD nelle diverse annualità e il relativo numero di schede rifiuto presenti nella banca dati MUD (ove la singola scheda corrisponde sostanzialmente ad una tipologia di rifiuto prodotta o gestita dal singolo dichiarante). Evoluzione della numerosità delle dichiarazioni MUD in provincia di Bergamo e Regione

n. dichiaranti 2005 su 2004

n. dichiaranti 2006 su 2005

n. dichiaranti 2007 su 2006

n. dichiaranti 2008 su 2007

n. dichiaranti 2009 su 2008

provincia di Bergamo

9.433 9.225 7.530 8.217 8.298

regione Lombardia

85.214 80.199 67.565 73.457 77.690

n. schede RIF 2005 su 2004

n. schede RIF 2006 su 2005

n. schede RIF 2007 su 2006

n. schede RIF 2008 su 2007

n. schede RIF 2009 su 2008

provincia di Bergamo

36.045 35.449 25.784 33.957 35.893

regione Lombardia

319.125 304.829 245.875 298.837 316.701

Si osserva quindi come sia in ambito provinciale che regionale vi sia stato solo un lieve calo nel numero di dichiaranti e di schede rifiuto passando dal MUD 2005 al 2006, segno evidente che le tardive esclusioni normative definite con il D.Lgs. 152/06 hanno portato comunque gran parte dei soggetti, anche se già esentati, a presentare in ogni caso la dichiarazione MUD. Nell’annualità successiva, ovvero con il MUD 2007 invece il calo è stato netto (-20,2% del numero di dichiaranti e -28,5% del numero di schede rifiuti provinciali rispetto al MUD 2005). La reintroduzione, pur parziale, dell’obbligo di dichiarazione anche per i produttori di rifiuti non pericolosi ha portato nel MUD 2008 ad un recupero almeno parziale del numero di dichiaranti e del numero di schede rifiuti presentate, con un ulteriore incremento nel MUD 2009, restando comunque su livelli complessivamente significativamente inferiori a quelli di inizio periodo.

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Al fine di sopperire a tale problematica, connaturata alla versione del MUD in vigore a partire dalle dichiarazioni presentate nel 2006 relative al 2005, è stata messa a punto ed attuata una specifica procedura di analisi che, a partire dall’analisi estesa agli impianti presenti su tutto il territorio nazionale e ai rifiuti da questi dichiarati come ricevuti, ha permesso di risalire ai rifiuti di provenienza dal territorio della Provincia di Bergamo. Ulteriori specifiche analisi hanno consentito l’individuazione dei flussi gestiti in autosmaltimento o recupero dai produttori stessi, dei flussi aggiuntivi provenienti da paesi esteri o all’estero destinati e l’esclusione dei rifiuti di derivazione urbana presenti nelle dichiarazioni degli impianti. L’applicazione di tale metodologia di analisi, particolarmente articolata, ha comportato una attività, anch’essa di significativa rilevanza, di validazione e bonifica dei dati dichiarati. Tale metodologia di analisi del MUD, basata sulla valutazione delle dichiarazioni presentate nell’intero ambito nazionale, rappresenta una rilevante evoluzione delle tradizionali metodiche di analisi già applicate al contesto bergamasco.

3.2. La produzione totale di rifiuti speciali

La produzione complessiva di rifiuti speciali in Provincia ammonta nel 2008 a 3.338.393 t, delle quali 3.017.943 t (90,4% del totale) costituite da rifiuti speciali non pericolosi e 320.449 t (9,6% del totale) da rifiuti speciali pericolosi. L’analisi della produzione per tipologia di rifiuto, facendo riferimento alle 20 macrocategorie dell’elenco dei codici CER, evidenzia la maggior rilevanza dei codici: - 17.00.00 relativo ai rifiuti da attività di costruzione e demolizione, ovvero

essenzialmente rifiuti inerti 948.610 t (28,4 %del totale)

- 10.00.00 rifiuti prodotti da processi termici 618.230 t (18,5 %del totale)

- 19.00.00 rifiuti prodotti da impianti di trattamento rifiuti 558.222 t (16,7% del totale)

- 15.00.00 relativo essenzialmente ai rifiuti da imballaggio 256.059 t (7,7 % del totale)

- 12.00.00 rifiuti prodotti dalla lavorazione e dal trattamento fisico e meccanico superficiale di metalli e plastica

246.266 t (7,4 % del totale) - 20.00.00 rifiuti assimilabili agli urbani (sono stati esclusi da questa categoria i rifiuti

individuati strettamente come urbani o assimilati) 193.346 t (5,8 % del totale)

Il restante 15,5 % è distribuito nelle altre macrocategorie CER.

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Produzione provinciale di rifiuti speciali non pericolosi, pericolosi e totale per tipologia di rifiuto

ton % su tot NP ton % su tot P ton % su totale

01RIFIUTI DERIVANTI DA PROSPEZIONE, ESTRAZIONE DA MINIERA O CAVA, NONCHE' DAL TRATTAMENTO

FISICO O CHIMICO DI MINERALI 89.208 3% 0 0% 89.208 3%

02RIFIUTI PRODOTTI DA AGRICOLTURA, ORTICOLTURA, ACQUACOLTURA, SELVICOLTURA, CACCIA E

PESCA, TRATTAMENTO E PREPARAZIONE DI ALIMENTI 31.107 1% 1 0% 31.108 1%

03RIFIUTI DELLA LAVORAZIONE DEL LEGNO E DELLA PRODUZIONE DI PANNELLI, MOBILI, POLPA, CARTA E

CARTONE 26.467 1% 223 0% 26.689 1%

04 RIFIUTI DELLA LAVORAZIONE DI PELLI E PELLICCE, NONCHÉ DELL'INDUSTRIA TESSILE 14.076 0% 8 0% 14.083 0%

05RIFIUTI DELLA RAFFINAZIONE DEL PETROLIO, PURIFICAZIONE DEL GAS NATURALE E TRATTAMENTO

PIROLITICO DEL CARBONE 17 0% 389 0% 406 0%

06 RIFIUTI DEI PROCESSI CHIMICI INORGANICI 15.346 1% 8.289 3% 23.634 1%

07 RIFIUTI DEI PROCESSI CHIMICI ORGANICI 35.026 1% 116.589 36% 151.616 5%

08RIFIUTI DELLA PRODUZIONE, FORMULAZIONE, FORNITURA ED USO DI RIVESTIMENTI (PITTURE,

VERNICI E SMALTI VETRATI), ADESIVI, SIGILLANTI E INCHIOSTRI PER STAMPA 20.557 1% 2.335 1% 22.892 1%

09 RIFIUTI DELL'INDUSTRIA FOTOGRAFICA 79 0% 731 0% 809 0%

10 RIFIUTI PRODOTTI DA PROCESSI TERMICI 587.236 19% 30.994 10% 618.230 19%

11RIFIUTI PRODOTTI DAL TRATTAMENTO CHIMICO SUPERFICIALE E DAL RIVESTIMENTO DI METALLI ED

ALTRI MATERIALI; IDROMETALLURGIA NON FERROSA 3.884 0% 14.810 5% 18.694 1%

12RIFIUTI PRODOTTI DALLA LAVORAZIONE E DAL TRATTAMENTO FISICO E MECCANICO SUPERFICIALE DI

METALLI E PLASTICA 232.417 8% 13.849 4% 246.266 7%

13 OLI ESAURITI E RESIDUI DI COMBUSTIBILI LIQUIDI (tranne oli commestibili ed oli di cui ai capitoli 05, 12 e 19) 0 0% 28.485 9% 28.485 1%

14 SOLVENTI ORGANICI, REFRIGERANTI E PROPELLENTI DI SCARTO (tranne 07 e 08) 0 0% 1.561 0% 1.561 0%

15RIFIUTI DI IMBALLAGGIO, ASSORBENTI, STRACCI, MATERIALI FILTRANTI E INDUMENTI PROTETTIVI (NON

SPECIFICATI ALTRIMENTI) 250.524 8% 5.535 2% 256.059 8%

16 RIFIUTI NON SPECIFICATI ALTRIMENTI NELL'ELENCO 76.635 3% 29.383 9% 106.018 3%

17RIFIUTI DELLE OPERAZIONI DI COSTRUZIONE E DEMOLIZIONE (COMPRESO IL TERRENO PROVENIENTE

DA SITI CONTAMINATI) 917.936 30% 30.673 10% 948.610 28%

18RIFIUTI PRODOTTI DAL SETTORE SANITARIO E VETERINARIO O DA ATTIVITÀ DI RICERCA COLLEGATE

(tranne i rifiuti di cucina e di ristorazione non direttamente provenienti da trattamento terapeutico) 315 0% 2.140 1% 2.454 0%

19

RIFIUTI PRODOTTI DA IMPIANTI DI TRATTAMENTO DEI RIFIUTI, IMPIANTI DI TRATTAMENTO DELLE

ACQUE REFLUE FUORI SITO, NONCHÉ DALLA POTABILIZZAZIONE DELL'ACQUA E DALLA SUA

PREPARAZIONE PER USO INDUSTRIALE524.811 17% 33.410 10% 558.222 17%

20RIFIUTI URBANI (RIFIUTI DOMESTICI E ASSIMILABILI PRODOTTI DA ATTIVITÀ COMMERCIALI E

INDUSTRIALI NONCHÉ DALLE ISTITUZIONI) INCLUSI I RIFIUTI DELLA RACCOLTA DIFFERENZIATA 192.304 6% 1.042 0% 193.346 6%

TOTALI 3.017.943 100% 320.449 100% 3.338.393 100%

Rif. Speciali non

pericolosi (NP)

Rif. Speciali pericolosi

(P)Rif. Speciali totali

MACROCATEGORIE CER

Fonte: Elaborazione Dichiarazioni MUD 2009 relative all’anno 2008

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Fonte: Elaborazione Dichiarazioni MUD 2009 relative all’anno 2008

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Aggiornamento dello stato di attuazione Novembre 2013 Pagina 86 di 150

A livello di singoli codici CER, le 10 tipologie di rifiuti non pericolosi con le maggiori produzioni sono le seguenti: - 17.09.04 rifiuti misti dell'attività di costruzione e demolizione, diversi da quelli di cui alle

voci 170901, 170902 e 170903 561.377 t;

- 10.02.02 scorie non trattate 308.483 t;

- 19.12.12 altri rifiuti (compresi materiali misti) prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti, diversi da quelli di cui alla voce 191211

188.750 t; - 17.03.02 miscele bituminose diverse da quelle di cui alla voce 170301

113.288 t; - 15.01.06 imballaggi in materiali misti

99.416 t; - 10.05.01 scorie della produzione primaria e secondaria

96.155 t; - 20.01.01 carta e cartone

94.905 t; - 01.04.13 rifiuti prodotti dalla lavorazione della pietra, diversi da quelli di cui alla voce

010407 85.439 t;

- 12.01.01 limatura e trucioli di materiali ferrosi 82.520 t;

- 17.04.05 ferro e acciaio 77.787 t.

Tra i rifiuti speciali pericolosi, si segnalano in particolare i seguenti 10 codici CER con le maggiori produzioni: - 07.07.01 soluzioni acquose di lavaggio ed acque madri (nell’ambito della produzione,

formulazione, fornitura ed uso di prodotti della chimica fine e di prodotti chimici non specificati altrimenti)

35.329 t; - 07.01.01 soluzioni acquose di lavaggio ed acque madri (nell’ambito della produzione,

formulazione, fornitura ed uso di prodotti chimici organici di base) 30.385 t;

- 10.02.07 rifiuti solidi prodotti dal trattamento dei fumi, contenenti sostanze pericolose 21.293 t;

- 17.06.05 materiali da costruzione contenenti amianto 14.408 t;

- 07.01.08 altri fondi e residui di reazione 14.362 t;

- 16.10.01 soluzioni acquose di scarto, contenenti sostanze pericolose 14.026 t;

- 13.01.05 emulsioni non clorurate 12.953 t;

- 19.02.05 fanghi prodotti da trattamenti chimico-fisici, contenenti sostanze pericolose 12.078 t;

- 07.01.04 altri solventi organici, soluzioni di lavaggio ed acque madri 9.708 t;

- 12.03.01 soluzioni acquose di lavaggio 8.394 t.

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Aggiornamento dello stato di attuazione Novembre 2013 Pagina 87 di 150

3.3. La produzione primaria di rifiuti speciali

Al fine di disporre di dati utili alla successiva valutazione degli effettivi fabbisogni di trattamento e smaltimento dei rifiuti derivanti dal sistema produttivo e dalle attività di servizio presenti sul territorio provinciale, si è ritenuto opportuno definire, così come già effettuato nell’ambito delle valutazioni del vigente Piano Provinciale di Gestione dei Rifiuti, dati di produzione al netto dei cosiddetti “rifiuti secondari”, ovvero dei rifiuti direttamente derivanti dal trattamento e smaltimento di altri rifiuti (rifiuti identificabili in via prevalente ma non esclusiva nella famiglia CER 19.00.00). La produzione di rifiuti così valutata è stata definita come “produzione primaria”. La produzione primaria di rifiuti speciali in Provincia ammonta quindi nel 2008 a 2.624.519 t, delle quali 2.358.925 t (89,9% del totale) costituite da rifiuti speciali non pericolosi e 265.594 t (10,1% del totale) da rifiuti speciali pericolosi. L’analisi della produzione primaria per tipologia di rifiuto, facendo riferimento alle 20 macrocategorie dell’elenco dei codici CER, evidenzia la maggior rilevanza dei codici: - 17.00.00, relativo ai rifiuti da attività di costruzione e demolizione, ovvero essenzialmente

rifiuti inerti 920.629 t, pari al 35% del totale;

- 10.00.00 rifiuti prodotti da processi termici 520.247 t, pari al 20% del totale;

- 12.00.00, relativo ai rifiuti da lavorazione e trattamento superficiale di metalli e plastica 243.028 t, pari al 9% del totale;

- 15.00.00, relativo essenzialmente ai rifiuti da imballaggio 218.188 t pari all’8% del totale;

- 20.00.00 rifiuti assimilabili agli urbani (sono stati esclusi da questa categoria i rifiuti individuati strettamente come urbani o assimilati)

186.727 t pari al 7% del totale; - 07.00.00 rifiuti dei processi chimici organici

149.478 t pari al 6% del totale. Il restante 15% è distribuito nelle altre macrocategorie CER.

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Aggiornamento dello stato di attuazione Novembre 2013 Pagina 88 di 150

Produzione provinciale primaria di rifiuti speciali non pericolosi, pericolosi e totale per tipologia di rifiuto

ton % su tot NP ton % su tot P ton % su totale

01RIFIUTI DERIVANTI DA PROSPEZIONE, ESTRAZIONE DA MINIERA O CAVA, NONCHE' DAL TRATTAMENTO

FISICO O CHIMICO DI MINERALI 89.208 4% 0 0% 89.208 3%

02RIFIUTI PRODOTTI DA AGRICOLTURA, ORTICOLTURA, ACQUACOLTURA, SELVICOLTURA, CACCIA E

PESCA, TRATTAMENTO E PREPARAZIONE DI ALIMENTI 30.181 1% 1 0% 30.182 1%

03RIFIUTI DELLA LAVORAZIONE DEL LEGNO E DELLA PRODUZIONE DI PANNELLI, MOBILI, POLPA, CARTA E

CARTONE 25.081 1% 223 0% 25.304 1%

04 RIFIUTI DELLA LAVORAZIONE DI PELLI E PELLICCE, NONCHÉ DELL'INDUSTRIA TESSILE 13.619 1% 8 0% 13.627 1%

05RIFIUTI DELLA RAFFINAZIONE DEL PETROLIO, PURIFICAZIONE DEL GAS NATURALE E TRATTAMENTO

PIROLITICO DEL CARBONE 17 0% 389 0% 406 0%

06 RIFIUTI DEI PROCESSI CHIMICI INORGANICI 15.346 1% 7.530 3% 22.876 1%

07 RIFIUTI DEI PROCESSI CHIMICI ORGANICI 33.747 1% 115.731 44% 149.478 6%

08RIFIUTI DELLA PRODUZIONE, FORMULAZIONE, FORNITURA ED USO DI RIVESTIMENTI (PITTURE,

VERNICI E SMALTI VETRATI), ADESIVI, SIGILLANTI E INCHIOSTRI PER STAMPA 20.557 1% 2.335 1% 22.892 1%

09 RIFIUTI DELL'INDUSTRIA FOTOGRAFICA 79 0% 731 0% 809 0%

10 RIFIUTI PRODOTTI DA PROCESSI TERMICI 489.253 21% 30.994 12% 520.247 20%

11RIFIUTI PRODOTTI DAL TRATTAMENTO CHIMICO SUPERFICIALE E DAL RIVESTIMENTO DI METALLI ED

ALTRI MATERIALI; IDROMETALLURGIA NON FERROSA 3.884 0% 13.300 5% 17.184 1%

12RIFIUTI PRODOTTI DALLA LAVORAZIONE E DAL TRATTAMENTO FISICO E MECCANICO SUPERFICIALE DI

METALLI E PLASTICA 229.178 10% 13.849 5% 243.027 9%

13 OLI ESAURITI E RESIDUI DI COMBUSTIBILI LIQUIDI (tranne oli commestibili ed oli di cui ai capitoli 05, 12 e 19) 0 0% 23.964 9% 23.964 1%

14 SOLVENTI ORGANICI, REFRIGERANTI E PROPELLENTI DI SCARTO (tranne 07 e 08) 0 0% 1.561 1% 1.561 0%

15RIFIUTI DI IMBALLAGGIO, ASSORBENTI, STRACCI, MATERIALI FILTRANTI E INDUMENTI PROTETTIVI (NON

SPECIFICATI ALTRIMENTI) 212.653 9% 5.535 2% 218.188 8%

16 RIFIUTI NON SPECIFICATI ALTRIMENTI NELL'ELENCO 56.354 2% 14.877 6% 71.231 3%

17RIFIUTI DELLE OPERAZIONI DI COSTRUZIONE E DEMOLIZIONE (COMPRESO IL TERRENO PROVENIENTE

DA SITI CONTAMINATI) 890.068 38% 30.561 12% 920.629 35%

18RIFIUTI PRODOTTI DAL SETTORE SANITARIO E VETERINARIO O DA ATTIVITÀ DI RICERCA COLLEGATE

(tranne i rifiuti di cucina e di ristorazione non direttamente provenienti da trattamento terapeutico) 315 0% 2.140 1% 2.454 0%

19

RIFIUTI PRODOTTI DA IMPIANTI DI TRATTAMENTO DEI RIFIUTI, IMPIANTI DI TRATTAMENTO DELLE

ACQUE REFLUE FUORI SITO, NONCHÉ DALLA POTABILIZZAZIONE DELL'ACQUA E DALLA SUA

PREPARAZIONE PER USO INDUSTRIALE63.701 3% 823 0% 64.523 2%

20RIFIUTI URBANI (RIFIUTI DOMESTICI E ASSIMILABILI PRODOTTI DA ATTIVITÀ COMMERCIALI E

INDUSTRIALI NONCHÉ DALLE ISTITUZIONI) INCLUSI I RIFIUTI DELLA RACCOLTA DIFFERENZIATA 185.686 8% 1.042 0% 186.727 7%

TOTALI 2.358.925 100% 265.594 100% 2.624.519 100%

MACROCATEGORIE CER

Rif. Speciali non

pericolosi (NP)

Rif. Speciali

pericolosi (P)Rif. Speciali totali

Fonte: Elaborazione Dichiarazioni MUD 2009 relative all’anno 2008

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Aggiornamento dello stato di attuazione Novembre 2013 Pagina 89 di 150

Fonte: Elaborazione Dichiarazioni MUD 2009 relative all’anno 2008

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Aggiornamento dello stato di attuazione Novembre 2013 Pagina 90 di 150

A livello di singoli codici CER, le 10 tipologie di rifiuti non pericolosi con le maggiori produzioni sono le seguenti: - 17.09.04 rifiuti misti dell'attività di costruzione e demolizione, diversi da quelli di cui alle

voci 170901, 170902 e 170903 558.589 t;

- 10.02.02 scorie non trattate 308.483 t;

- 17.03.02 miscele bituminose diverse da quelle di cui alla voce 17 03 01 113.288 t;

- 15.01.06 imballaggi in materiali misti 98.526 t;

- 20.01.01 carta e cartone 94.562 t;

- 01.04.13 rifiuti prodotti dalla lavorazione della pietra, diversi da quelli di cui alla voce 010407

85.439 t; - 12.01.01 limatura e trucioli di materiali ferrosi

81.550 t; - 12.01.99 rifiuti non specificati altrimenti (dalla lavorazione e dal trattamento fisico e

meccanico superficiale di metalli e plastiche) 70.338 t;

- 17.04.05 ferro e acciaio 68.572 t;

- 10.09.08 forme e anime da fonderia utilizzate, diverse da quelle di cui alla voce 100907 55.554 t.

Tra i rifiuti speciali pericolosi, si segnalano in particolare i seguenti 10 codici CER con le maggiori produzioni: - 07.07.01 soluzioni acquose di lavaggio ed acque madri

35.329 t; - 07.01.01 soluzioni acquose di lavaggio ed acque madri

30.385 t; - 10.02.07 rifiuti solidi prodotti dal trattamento dei fumi, contenenti sostanze pericolosi

21.293 t; - 17.06.05 materiali da costruzione contenenti amianto

14.408 t; - 07.01.08 altri fondi e residui di reazione

14.362 t; - 13.01.05 emulsioni non clorurate

12.953 t; - 07.01.04 altri solventi organici, soluzioni di lavaggio ed acque madri

9.708 t; - 12.03.01 soluzioni acquose di lavaggio

8.394 t; - 17.05.05 fanghi di dragaggio, contenente sostanze pericolose

7.843 t; - 17.05.03 terra e rocce, contenenti sostanze pericolose

7.160 t.

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3.4. Le attività di recupero e smaltimento di rifiuti speciali

A fronte di un dato di produzione totale di rifiuti speciali in Provincia di Bergamo pari a 3.338.393 t, il complesso del dichiarato come gestito, in termini di attività di recupero o smaltimento, ammonta a 3.958.539 t Per una corretta interpretazione del confronto gestione-produzione, si tenga presente che: - nel dato di gestione possono essere inclusi anche quantitativi di rifiuti urbani, in

particolare frazioni secche recuperabili, non scorporabili dai flussi di rifiuti gestiti dichiarati dagli impianti;

- il dato di gestione riportato non comprende le attività di sola messa in riserva R13 e deposito preliminare D15, per le quali nel MUD è prevista la dichiarazione della giacenza al 31 dicembre, e non del flusso gestito nell’anno;

- il medesimo quantitativo di rifiuti può essere oggetto di più operazioni in serie di recupero o smaltimento nel medesimo impianto (ad es. trattamento chimico-fisico e biologico in serie su rifiuti liquidi).

Lo scarto tra prodotto e gestito non è da assumersi quindi come indicazione immediata di flussi di importazione o esportazione di rifiuti fuori Provincia, essendo tale tematica oggetto nel seguito di uno specifico approfondimento. In relazione all’eventuale inclusione nei dati di gestione esposti di rifiuti urbani o assimilati, si precisa che l’attività di bonifica condotta sulla banca dati MUD ha portato all’individuazione ed esclusione dall’analisi di una quota senz’altro largamente prevalente dei rifiuti urbani e assimilati di origine bergamasca. In relazione all’importazione di rifiuti da fuori Provincia e gestiti in impianti bergamaschi, non essendo in genere desumibile con certezza dal MUD la natura urbana o non dei rifiuti in questione, si è ritenuto di non dover provvedere ad ulteriori esclusioni; fanno eccezione in tal senso i conferimenti all’impianto REA di Dalmine di rifiuti indifferenziati provenienti dalle province di Sondrio e Varese, nell’ambito degli accordi interprovinciali sottoscritti; questi ultimi rifiuti sono stati effettivamente eliminati dalle seguenti analisi, in quanto da considerarsi di stretta pertinenza dell’ambito pianificatorio dei rifiuti urbani. Tenendo conto delle suddette avvertenze, si segnala innanzitutto come le attività di recupero effettuate in Provincia di Bergamo coprano una quota maggiore del complesso dei rifiuti recuperati/smaltiti, interessando 3.004.328 t (76% del totale). Lo smaltimento interessa 954.211 t (24% del totale). Le tipologie di rifiuti per le quali risulta largamente dominante il recupero sullo smaltimento sono, in ordine di quote decrescenti, le seguenti: - 17.00.00 rifiuti di costruzioni e demolizioni 99,0% di recupero; - 03.00.00 rifiuti da lavorazione legno e produzione carta, 98,9% di recupero; - 15.00.00 imballaggi, stracci, materiali filtranti, 94,7% di recupero; - 20.00.00 rifiuti urbani e assimilabili, 91,5% di recupero. - 12.00.00 rifiuti di lavorazione metalli e plastica, 90,7% di recupero; - 10.00.00 rifiuti inorganici provenienti da processi termici 84,7% di recupero; Per alcune tipologie di rifiuti risulta invece dominante lo smaltimento sul recupero: - 18.00.00 rifiuti di ricerca medica e veterinaria, 100% di smaltimento; - 08.00.00 rifiuti da PFFU di rivestimenti, sigillanti, inchiostri, 99,8% di smaltimento; - 09.00.00 rifiuti dell’industria fotografica 99,7% di smaltimento; - 14.00.00 rifiuti di sost. organiche utilizzate come solventi, 99,3% di smaltimento; - 07.00.00 rifiuti da processi chimici organici 90,6% di smaltimento; - 11.00.00 rifiuti inorganici contenenti metalli, 86,2% di smaltimento.

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Aggiornamento dello stato di attuazione Novembre 2013 Pagina 92 di 150

Per i rifiuti delle categorie 01.00.00 (rifiuti da prospezione, estrazione da miniera o cava, nonché dal trattamento fisico o chimico di minerali), 05.00.00 (rifiuti della raffinazione del petrolio, purificazione del gas naturale e trattamento pirolitico del carbone) e 19.00.00 (rifiuti prodotti da impianti di trattamento dei rifiuti, impianti di trattamento delle acque reflue fuori sito, nonché dalla potabilizzazione dell'acqua e dalla sua preparazione per uso industriale) si ha un maggior equilibrio del dato di recupero con quello di smaltimento. Sul complesso dei rifiuti speciali non pericolosi sottoposti a operazioni di recupero (2.820.479 t) la quota maggiore è rappresentata dai rifiuti 17.00.00 da costruzione e demolizione (35,5% del totale dei non pericolosi a recupero); i rifiuti delle categorie 10.00.00 rifiuti prodotti da processi termici (14,3% del totale dei non pericolosi a recupero) e 15.00.00 (imballaggi) coprono il 13,7% del totale dei non pericolosi a recupero. Lo smaltimento di rifiuti non pericolosi interessa principalmente i codici 19.00.00 rifiuti da trattamento rifiuti e reflui (43,5% del totale dei non pericolosi a smaltimento) seguiti dai codici 10.00.00 rifiuti prodotti da processi termici (16,3% del totale dei non pericolosi a smaltimento) e 01.00.00 rifiuti da prospezione, estrazione da miniera o cava, nonché dal trattamento fisico o chimico di minerali (7,9% del totale dei non pericolosi a smaltimento). L’attività di recupero di rifiuti pericolosi riguarda prevalentemente i codici 10.00.00 rifiuti prodotti da processi termici (75% del totale dei pericolosi a recupero). Lo smaltimento di rifiuti pericolosi interessa invece prevalentemente i codici 07.00.00 rifiuti da processi chimici organici (53% del totale dei pericolosi a smaltimento).

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Recupero e smaltimento provinciale di rifiuti speciali per categoria CER

Produzione (t) Recupero (t) Smaltimento (t) Rec.+Smalt. (t)

01RIFIUTI DERIVANTI DA PROSPEZIONE, ESTRAZIONE DA MINIERA O CAVA, NONCHE' DAL

TRATTAMENTO FISICO O CHIMICO DI MINERALI89.208,0 35.357,3 47.378,8 82.736,0

02RIFIUTI PRODOTTI DA AGRICOLTURA, ORTICOLTURA, ACQUACOLTURA, SELVICOLTURA, CACCIA E

PESCA, TRATTAMENTO E PREPARAZIONE DI ALIMENTI31.108,3 13.265,6 23.813,4 37.079,0

03RIFIUTI DELLA LAVORAZIONE DEL LEGNO E DELLA PRODUZIONE DI PANNELLI, MOBILI, POLPA, CARTA

E CARTONE26.689,4 21.005,0 241,4 21.246,4

04 RIFIUTI DELLA LAVORAZIONE DI PELLI E PELLICCE, NONCHÉ DELL'INDUSTRIA TESSILE 14.083,3 15.530,0 5.831,4 21.361,4

05RIFIUTI DELLA RAFFINAZIONE DEL PETROLIO, PURIFICAZIONE DEL GAS NATURALE E TRATTAMENTO

PIROLITICO DEL CARBONE405,8 779,2 563,1 1.342,3

06 RIFIUTI DEI PROCESSI CHIMICI INORGANICI 23.634,3 7.055,8 22.213,2 29.269,0

07 RIFIUTI DEI PROCESSI CHIMICI ORGANICI 151.615,7 21.159,6 204.558,8 225.718,5

08RIFIUTI DELLA PRODUZIONE, FORMULAZIONE, FORNITURA ED USO DI RIVESTIMENTI (PITTURE,

VERNICI E SMALTI VETRATI), ADESIVI, SIGILLANTI E INCHIOSTRI PER STAMPA22.892,4 54,4 30.215,2 30.269,5

09 RIFIUTI DELL'INDUSTRIA FOTOGRAFICA 809,4 7,8 2.816,6 2.824,3

10 RIFIUTI PRODOTTI DA PROCESSI TERMICI 618.230,3 541.275,6 97.945,6 639.221,3

11RIFIUTI PRODOTTI DAL TRATTAMENTO CHIMICO SUPERFICIALE E DAL RIVESTIMENTO DI METALLI ED

ALTRI MATERIALI; IDROMETALLURGIA NON FERROSA18.694,5 8.001,1 49.769,7 57.770,8

12RIFIUTI PRODOTTI DALLA LAVORAZIONE E DAL TRATTAMENTO FISICO E MECCANICO SUPERFICIALE

DI METALLI E PLASTICA246.266,2 314.936,7 32.442,2 347.379,0

13OLI ESAURITI E RESIDUI DI COMBUSTIBILI LIQUIDI (tranne oli commestibili ed oli di cui ai capitoli 05, 12 e

19)28.485,5 15.289,5 6.491,0 21.780,4

14 SOLVENTI ORGANICI, REFRIGERANTI E PROPELLENTI DI SCARTO (tranne 07 e 08) 1.561,2 18,9 2.841,6 2.860,5

15RIFIUTI DI IMBALLAGGIO, ASSORBENTI, STRACCI, MATERIALI FILTRANTI E INDUMENTI PROTETTIVI

(NON SPECIFICATI ALTRIMENTI)256.059,0 387.861,4 21.907,7 409.769,0

16 RIFIUTI NON SPECIFICATI ALTRIMENTI NELL'ELENCO 106.018,1 35.674,5 52.582,3 88.256,9

17RIFIUTI DELLE OPERAZIONI DI COSTRUZIONE E DEMOLIZIONE (COMPRESO IL TERRENO

PROVENIENTE DA SITI CONTAMINATI)948.609,6 1.002.835,7 9.955,2 1.012.790,9

18 RIFIUTI PRODOTTI DAL SETTORE SANITARIO E VETERINARIO O DA ATTIVITÀ DI RICERCA COLLEGATE

(tranne i rifiuti di cucina e di ristorazione non direttamente provenienti da trattamento terapeutico)

2.454,5 - 3.029,8 3.029,8

19

RIFIUTI PRODOTTI DA IMPIANTI DI TRATTAMENTO DEI RIFIUTI, IMPIANTI DI TRATTAMENTO DELLE

ACQUE REFLUE FUORI SITO, NONCHÉ DALLA POTABILIZZAZIONE DELL'ACQUA E DALLA SUA

PREPARAZIONE PER USO INDUSTRIALE

558.221,7 233.428,7 306.980,2 540.409,0

20RIFIUTI URBANI (RIFIUTI DOMESTICI E ASSIMILABILI PRODOTTI DA ATTIVITÀ COMMERCIALI E

INDUSTRIALI NONCHÉ DALLE ISTITUZIONI) INCLUSI I RIFIUTI DELLA RACCOLTA DIFFERENZIATA193.345,6 350.790,9 32.634,3 383.425,3

3.338.392,7 3.004.327,8 954.211,5 3.958.539,3

Macrocategoria CER

Totali

Rifiuti speciali totali (pericolosi e non pericolosi)

Fonte: Elaborazione Dichiarazioni MUD 2009 relative all’anno 2008

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Aggiornamento dello stato di attuazione Novembre 2013 Pagina 94 di 150

Recupero e smaltimento provinciale di rifiuti speciali per classificazione di pericolosità e categoria CER

Recupero (t) Smaltimento (t) Rec.+Smalt. (t) Recupero (t) Smaltimento (t) Rec.+Smalt. (t)

01

RIFIUTI DERIVANTI DA PROSPEZIONE, ESTRAZIONE DA MINIERA O CAVA, NONCHE' DAL

TRATTAMENTO FISICO O CHIMICO DI MINERALI35.357,3 47.378,8 82.736,0 - - -

02

RIFIUTI PRODOTTI DA AGRICOLTURA, ORTICOLTURA, ACQUACOLTURA, SELVICOLTURA, CACCIA E

PESCA, TRATTAMENTO E PREPARAZIONE DI ALIMENTI13.265,6 23.812,0 37.077,7 - 1,4 1,4

03

RIFIUTI DELLA LAVORAZIONE DEL LEGNO E DELLA PRODUZIONE DI PANNELLI, MOBILI, POLPA, CARTA

E CARTONE20.596,5 241,4 20.837,9 408,5 - 408,5

04 RIFIUTI DELLA LAVORAZIONE DI PELLI E PELLICCE, NONCHÉ DELL'INDUSTRIA TESSILE 15.530,0 5.831,4 21.361,4 - - -

05

RIFIUTI DELLA RAFFINAZIONE DEL PETROLIO, PURIFICAZIONE DEL GAS NATURALE E TRATTAMENTO

PIROLITICO DEL CARBONE- - - 779,2 563,1 1.342,3

06 RIFIUTI DEI PROCESSI CHIMICI INORGANICI 5.174,3 16.244,8 21.419,0 1.881,5 5.968,4 7.849,9

07 RIFIUTI DEI PROCESSI CHIMICI ORGANICI 18.669,6 14.846,6 33.516,2 2.490,1 189.712,2 192.202,3

08

RIFIUTI DELLA PRODUZIONE, FORMULAZIONE, FORNITURA ED USO DI RIVESTIMENTI (PITTURE,

VERNICI E SMALTI VETRATI), ADESIVI, SIGILLANTI E INCHIOSTRI PER STAMPA54,4 27.639,7 27.694,1 - 2.575,4 2.575,4

09 RIFIUTI DELL'INDUSTRIA FOTOGRAFICA 1,3 12,2 13,5 6,5 2.804,4 2.810,8

10 RIFIUTI PRODOTTI DA PROCESSI TERMICI 403.264,3 97.534,8 500.799,1 138.011,3 410,8 138.422,1

11

RIFIUTI PRODOTTI DAL TRATTAMENTO CHIMICO SUPERFICIALE E DAL RIVESTIMENTO DI METALLI ED

ALTRI MATERIALI; IDROMETALLURGIA NON FERROSA598,4 10.540,2 11.138,7 7.402,7 39.229,4 46.632,1

12

RIFIUTI PRODOTTI DALLA LAVORAZIONE E DAL TRATTAMENTO FISICO E MECCANICO SUPERFICIALE

DI METALLI E PLASTICA311.631,8 3.761,2 315.393,1 3.304,9 28.681,0 31.985,9

13

OLI ESAURITI E RESIDUI DI COMBUSTIBILI LIQUIDI (tranne oli commestibili ed oli di cui ai capitoli 05, 12 e

19)- - - 15.289,5 6.491,0 21.780,4

14 SOLVENTI ORGANICI, REFRIGERANTI E PROPELLENTI DI SCARTO (tranne 07 e 08) - - - 18,9 2.841,6 2.860,5

15

RIFIUTI DI IMBALLAGGIO, ASSORBENTI, STRACCI, MATERIALI FILTRANTI E INDUMENTI PROTETTIVI

(NON SPECIFICATI ALTRIMENTI)386.316,5 20.799,0 407.115,4 1.544,9 1.108,7 2.653,6

16 RIFIUTI NON SPECIFICATI ALTRIMENTI NELL'ELENCO 23.712,1 28.204,3 51.916,4 11.962,5 24.378,0 36.340,4

17

RIFIUTI DELLE OPERAZIONI DI COSTRUZIONE E DEMOLIZIONE (COMPRESO IL TERRENO

PROVENIENTE DA SITI CONTAMINATI)1.002.449,2 9.001,6 1.011.450,8 386,6 953,6 1.340,1

18

RIFIUTI PRODOTTI DAL SETTORE SANITARIO E VETERINARIO O DA ATTIVITÀ DI RICERCA COLLEGATE

(tranne i rifiuti di cucina e di ristorazione non direttamente provenienti da trattamento terapeutico)

- 807,8 807,8 - 2.222,1 2.222,1

19

RIFIUTI PRODOTTI DA IMPIANTI DI TRATTAMENTO DEI RIFIUTI, IMPIANTI DI TRATTAMENTO DELLE

ACQUE REFLUE FUORI SITO, NONCHÉ DALLA POTABILIZZAZIONE DELL'ACQUA E DALLA SUA

PREPARAZIONE PER USO INDUSTRIALE

233.270,6 260.562,4 493.833,0 158,1 46.417,9 46.576,0

20

RIFIUTI URBANI (RIFIUTI DOMESTICI E ASSIMILABILI PRODOTTI DA ATTIVITÀ COMMERCIALI E

INDUSTRIALI NONCHÉ DALLE ISTITUZIONI) INCLUSI I RIFIUTI DELLA RACCOLTA DIFFERENZIATA350.586,8 32.260,8 382.847,5 204,2 373,6 577,7

2.820.478,6 599.478,9 3.419.957,5 183.849,2 354.732,6 538.581,7

Rifiuti speciali non pericolosi Rifiuti speciali pericolosiMacrocategoria CER

Totali Fonte: Elaborazione Dichiarazioni MUD 2009 relative all’anno 2008

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L’analisi delle tipologie di attività di recupero e smaltimento effettuate sui rifiuti (così come codificate precedentemente ai sensi degli allegati B e C del D.Lgs. 22/97 e oggi ai sensi del D.Lgs. 152/2006) evidenzia una maggior diversificazione sul fronte del recupero, essendo presenti quasi tutte le tipologie codificate, rispetto a quanto avviene sul fronte dello smaltimento. In particolare, nell’ambito delle attività di recupero di rifiuti non pericolosi risultano particolarmente significative le seguenti: - R5 riciclo/recupero di altre sostanze inorganiche, 1.351.897 t,

48% tot recup. non pericolosi; - R3 riciclo/recupero di sostanze organiche, 675.548 t,

24% tot recup. non pericolosi; - R4 riciclo/recupero dei metalli e composti, 649.531 t,

23% tot recup. non pericolosi. Per quanto concerne le attività di recupero di rifiuti pericolosi si evidenziano in particolare le seguenti: - R4 riciclo/recupero dei metalli e composti, 147.549 t,

80% tot recup. non pericolosi; - R3 riciclo/recupero di sostanze organiche, 14.257 t,

7,8% tot recup. non pericolosi; - R12 scambio di rifiuti per sottoporli a una delle operazioni indicate da R1 a R11,

11.751 t, 6,4% tot recup. non pericolosi;

Le attività di smaltimento di rifiuti non pericolosi riguardano principalmente: - D1 smaltimento in discarica, 193.978 t,

32% tot smaltim. non pericolosi; - D9 - trattamento chimico/fisico 178.635 t,

30% tot smaltim. non pericolosi; - D8 - trattamento biologico, 150.325 t,

25% tot smaltim. non pericolosi; - D14 - ricondizionamento preliminare 69.654 t

12% tot smaltim. non pericolosi; Lo smaltimento di rifiuti pericolosi consiste invece essenzialmente in: - D9 - trattamento chimico/fisico 165.007 t,

47% tot smaltimento pericolosi; - D10 Incenerimento a terra 96.551 t

27% tot smaltimento pericolosi; - D8 trattamento biologico, 79.298 t,

22% tot smaltimento pericolosi. Nelle tabelle seguenti si riporta poi anche il dettaglio delle tipologie di attività di recupero e smaltimento rifiuti effettuate per macrocategoria di codice CER e per classificazione del rifiuto.

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Tipologie di attività di recupero per classificazione del rifiuto Rif. Non peric. (t) Rif. Peric. (t) Rif. Tot (t)

R1Utilizzazione come combustibile o altro mezzo per

produrre energia77.647,3 408,5 78.055,8

R2 Rigenerazione/recupero solventi - 0,1 0,1

R3

Riciclo/recupero delle sostanze organiche non utilizzate

come solventi (comprese le operazioni di compostaggio e

altre trasformazioni biologiche)

675.547,9 14.257,3 689.805,2

R4 Riciclo/recupero dei metalli o dei composti metallici 649.530,8 147.548,5 797.079,3

R5 Riciclo/recupero di altre sostanze inorganiche 1.351.897,2 7.422,8 1.359.320,0

R6 Rigenerazione degli acidi e delle basi - 2.447,5 2.447,5

R7Recupero dei prodotti che servono a captare gli

inquinanti37,9 13,4 51,3

R9 Rigenerazione e altri reimpieghi degli oli 413,4 - 413,4

R10Spandimento sul suolo a beneficio dell'agricoltura o

dell'ecologia61.141,4 - 61.141,4

R12Scambio di rifiuti per sottoporli ad una delle operazioni

indicate da R1 a R114.262,7 11.751,2 16.013,9

Totali 2.820.478,6 183.849,2 3.004.327,8

Tipologia di recupero

Fonte: Elaborazione Dichiarazioni MUD 2009 relative all’anno 2008 Tipologie di attività di smaltimento per classificazione del rifiuto

Rif. Non peric. (t) Rif. Peric. (t) Rif. Tot (t)

D1 Deposito sul o nel suolo (ad esempio discarica) 193.977,5 - 193.977,5

D8

Trattamento biologico non specificato altrove nel presente

allegato, che dia origine a composti o a miscugli che

vengono eliminati secondo uno dei procedimenti elencati

nei

punti da D1 a D12

150.325,2 79.297,9 229.623,1

D9

Trattamento fisico-chimico non specificato altrove nel

presente allegato, che dia origine a composti o a miscugli

eliminati secondo uno dei procedimenti elencati nei punti

da D1 a D12 (ad esempio evaporazione, essiccazione,

calcinazione, ecc.)

178.635,3 165.006,8 343.642,1

D10 Incenerimento a terra 6.887,0 96.551,4 103.438,4

D14Ricondizionamento preliminare prima di una delle

operazioni di cui ai punti da D1 a D1369.653,9 13.876,5 83.530,5

Totali 599.478,9 354.732,6 954.211,5

Tipologia di smaltimento

Fonte: Elaborazione Dichiarazioni MUD 2009 relative all’anno 2008

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Provincia di Bergamo – Piano Provinciale di Gestione dei Rifiuti (L.R. 26/2003)

Aggiornamento dello stato di attuazione Novembre 2013 Pagina 97 di 150

Tipologie di attività di gestione di rifiuti speciali non pericolosi per categoria CER

Operaz. di

recup.

dichiarate

Q.tà rif.

recuperati NP

(t)

Totale

recuperato (t)

Operaz.

di smalt.

Dichiarate

Q.tà rif. smalt.

NP (t)

Totale

smaltito (t)

R5 5.526 D1 46.935

R10 29.831 D8 202

D9 202

D14 41

R1 679 D8 11.773

R3 9.191 D9 9.898

R5 2.656 D10 28

R10 739 D14 2.113

R1 225 D9 93

R3 16.610 D14 148

R4 34

R5 2.364

R10 1.358

R12 6

R3 14.586 D1 1.456

R4 705 D8 380

R5 29 D9 201

R12 210 D14 3.795

R5 5.055 D1 5.442

R12 120 D8 4.157

D9 5.154

D14 1.491

R3 12.671 D1 2.595

R4 4.378 D8 3.988

R12 1.620 D9 2.093

D10 505

D14 5.665

R3 2 D1 756

R5 35 D8 11.520

R12 18 D9 12.147

D14 3.217

R3 1 D8 4

D9 2

D14 6

R3 15 D1 96.181

R4 21.828 D8 314

R5 352.207 D9 251

R10 29.213 D14 789

R12 2

R4 525 D1 283

R5 47 D8 4.425

D9 4.707

D14 1.124

R3 2.835 D1 547

R4 308.110 D8 517

R5 634 D9 318

R12 53 D14 2.379

R3 247.737 D1 1.091

R4 23.768 D8 24

R5 114.497 D10 298

R12 315 D14 19.385

R3 6.277 D1 319

R4 15.290 D8 12.349

D9 12.637

D10 830

D14 2.069

R3 8.916 D1 821

R4 182.562 D14 8.181

R5 810.783

R12 188

D8 182

D9 254

D10 203

D14 169

R1 76.743 D1 37.518

R3 67.713 D8 82.732

R4 81.103 D9 117.432

R5 6.422 D10 4.742

R7 38 D14 18.138

R12 1.252

R3 288.995 D1 33

R4 11.226 D8 17.757

R5 49.498 D9 13.248

R9 413 D10 281

R12 454 D14 942

2.820.479 599.479

01

RIFIUTI DERIVANTI DA PROSPEZIONE, ESTRAZIONE

DA MINIERA O CAVA, NONCHE' DAL TRATTAMENTO

FISICO O CHIMICO DI MINERALI

02

RIFIUTI PRODOTTI DA AGRICOLTURA,

ORTICOLTURA, ACQUACOLTURA, SELVICOLTURA,

CACCIA E PESCA, TRATTAMENTO E PREPARAZIONE

DI ALIMENTI

03

RIFIUTI DELLA LAVORAZIONE DEL LEGNO E DELLA

PRODUZIONE DI PANNELLI, MOBILI, POLPA, CARTA E

CARTONE

04

RIFIUTI DELLA LAVORAZIONE DI PELLI E PELLICCE,

NONCHÉ DELL'INDUSTRIA TESSILE

06

RIFIUTI DEI PROCESSI CHIMICI INORGANICI

07

RIFIUTI DEI PROCESSI CHIMICI ORGANICI

08

RIFIUTI DELLA PRODUZIONE, FORMULAZIONE,

FORNITURA ED USO DI RIVESTIMENTI (PITTURE,

VERNICI E SMALTI VETRATI), ADESIVI, SIGILLANTI E

INCHIOSTRI PER STAMPA

09

RIFIUTI DELL'INDUSTRIA FOTOGRAFICA

10

RIFIUTI PRODOTTI DA PROCESSI TERMICI

11

RIFIUTI PRODOTTI DAL TRATTAMENTO CHIMICO

SUPERFICIALE E DAL RIVESTIMENTO DI METALLI ED

ALTRI MATERIALI; IDROMETALLURGIA NON FERROSA

12

RIFIUTI PRODOTTI DALLA LAVORAZIONE E DAL

TRATTAMENTO FISICO E MECCANICO SUPERFICIALE

DI METALLI E PLASTICA

15

RIFIUTI DI IMBALLAGGIO, ASSORBENTI, STRACCI,

MATERIALI FILTRANTI E INDUMENTI PROTETTIVI

(NON SPECIFICATI ALTRIMENTI)

16

RIFIUTI NON SPECIFICATI ALTRIMENTI NELL'ELENCO

17

RIFIUTI DELLE OPERAZIONI DI COSTRUZIONE E

DEMOLIZIONE (COMPRESO IL TERRENO

PROVENIENTE DA SITI CONTAMINATI)

18

RIFIUTI PRODOTTI DAL SETTORE SANITARIO E

VETERINARIO O DA ATTIVITÀ DI RICERCA

COLLEGATE (tranne i rifiuti di cucina e di ristorazione non

direttamente provenienti da trattamento terapeutico)

19

RIFIUTI PRODOTTI DA IMPIANTI DI TRATTAMENTO

DEI RIFIUTI, IMPIANTI DI TRATTAMENTO DELLE

ACQUE REFLUE FUORI SITO, NONCHÉ DALLA

POTABILIZZAZIONE DELL'ACQUA E DALLA SUA

PREPARAZIONE PER USO INDUSTRIALE

20

RIFIUTI URBANI (RIFIUTI DOMESTICI E ASSIMILABILI

PRODOTTI DA ATTIVITÀ COMMERCIALI E INDUSTRIALI

NONCHÉ DALLE ISTITUZIONI) INCLUSI I RIFIUTI DELLA

RACCOLTA DIFFERENZIATA

350.587

233.271

1.002.449

R5 2.145

23.712

386.316

311.632

R12 26

598

35.357

13.266

20.597 241

23.812

47.379

5.831

5.174 16.245

15.530

18.670 14.847

54 27.640

1 12

97.535 403.264

808

10.540

3.761

20.799

MACROCER

Totali

28.204

9.002

260.562

32.261

Fonte: Elaborazione Dichiarazioni MUD 2009 relative all’anno 2008

Page 98: PIANO PROVINCIALE PER LA GESTIONE DEI RIFIUTI AI … aggiornamento PPGR... · 2.7.4. L’evoluzione dei destini della frazione organica 70 2.7.4.1. Gli impianti di compostaggio della

Provincia di Bergamo – Piano Provinciale di Gestione dei Rifiuti (L.R. 26/2003)

Aggiornamento dello stato di attuazione Novembre 2013 Pagina 98 di 150

Tipologie di attività di gestione di rifiuti speciali pericolosi per categoria CER

Operaz. di

recup.

dichiarate

Q.tà rif.

recuperati

P (t)

Totale

recuperato

(t)

Operaz.

di smalt.

dichiarate

(t)

Q.tà rif.

smalt. P

(t)

Totale

smaltito (t)

02

RIFIUTI PRODOTTI DA AGRICOLTURA, ORTICOLTURA,

ACQUACOLTURA, SELVICOLTURA, CACCIA E PESCA,

TRATTAMENTO E PREPARAZIONE DI ALIMENTI

- - D14 1 1

03

RIFIUTI DELLA LAVORAZIONE DEL LEGNO E DELLA

PRODUZIONE DI PANNELLI, MOBILI, POLPA, CARTA E

CARTONE

R1 409 409

- -

-

R12 779 D10 512

D14 51

R3 1.882 D8 1.836

R4 - D9 2.975

R5 - D10 273

R6 - D14 884

R7 -

R12 -

R3 2.490 D8 31.212

R5 - D9 98.565

R12 - D10 58.634

D14 1.301

D8 608

D9 982

D10 644

D14 342

R4 6 D8 1.199

D9 1.424

D10 0

D14 181

R4 138.011 D8 1

R5 - D9 7

D14 403

R4 7.403 D8 15.071

R5 - D9 23.006

R6 - D14 1.153

R12 -

R3 3.305 D8 11.889

R12 - D9 14.355

D14 2.437

R3 15.289 D8 2.944

R12 - D9 2.986

D14 561

R2 19 D9 63

R12 - D10 2.678

D14 100

R3 1.545 D10 289

R12 - D14 819

R3 11.962 D8 12.623

R4 - D9 7.791

R5 - D10 1.937

R6 - D14 2.027

R12 -

R3 387 D10 135

R4 - D14 818

R5 -

D8 960

D9 275

D10 934

D14 54

R3 158 D8 955

R5 - D9 12.577

R7 - D10 30.430

R12 - D14 2.455

R3 204 D9 1

R4 - D10 84

R12 - D14 288

183.849 354.733

10

2.575

411

2.804

05

06

07

08

563

5.968

189.712

11

12

3.305

39.229

28.681

09

13

14

17

18

15

16

19

20

RIFIUTI DELLA RAFFINAZIONE DEL PETROLIO,

PURIFICAZIONE DEL GAS NATURALE E TRATTAMENTO

RIFIUTI DEI PROCESSI CHIMICI INORGANICI

RIFIUTI DEI PROCESSI CHIMICI ORGANICI

RIFIUTI DELLA PRODUZIONE, FORMULAZIONE, FORNITURA

ED USO DI RIVESTIMENTI (PITTURE, VERNICI E SMALTI

VETRATI), ADESIVI, SIGILLANTI E INCHIOSTRI PER STAMPA

RIFIUTI DELL'INDUSTRIA FOTOGRAFICA

RIFIUTI PRODOTTI DA PROCESSI TERMICI

RIFIUTI PRODOTTI DAL TRATTAMENTO CHIMICO

SUPERFICIALE E DAL RIVESTIMENTO DI METALLI ED ALTRI

MATERIALI; IDROMETALLURGIA NON FERROSA

RIFIUTI PRODOTTI DALLA LAVORAZIONE E DAL

TRATTAMENTO FISICO E MECCANICO SUPERFICIALE DI

METALLI E PLASTICA

OLI ESAURITI E RESIDUI DI COMBUSTIBILI LIQUIDI (tranne oli

commestibili ed oli di cui ai capitoli 05, 12 e 19)

SOLVENTI ORGANICI, REFRIGERANTI E PROPELLENTI DI

SCARTO (tranne 07 e 08)

RIFIUTI DI IMBALLAGGIO, ASSORBENTI, STRACCI,

MATERIALI FILTRANTI E INDUMENTI PROTETTIVI (NON

RIFIUTI NON SPECIFICATI ALTRIMENTI NELL'ELENCO

RIFIUTI DELLE OPERAZIONI DI COSTRUZIONE E

DEMOLIZIONE (COMPRESO IL TERRENO PROVENIENTE DA

SITI CONTAMINATI)

RIFIUTI PRODOTTI DAL SETTORE SANITARIO E

VETERINARIO O DA ATTIVITÀ DI RICERCA COLLEGATE

(tranne i rifiuti di cucina e di ristorazione non direttamente

provenienti da trattamento terapeutico)

RIFIUTI PRODOTTI DA IMPIANTI DI TRATTAMENTO DEI

RIFIUTI, IMPIANTI DI TRATTAMENTO DELLE ACQUE REFLUE

FUORI SITO, NONCHÉ DALLA POTABILIZZAZIONE

DELL'ACQUA E DALLA SUA PREPARAZIONE PER USO

RIFIUTI URBANI (RIFIUTI DOMESTICI E ASSIMILABILI

PRODOTTI DA ATTIVITÀ COMMERCIALI E INDUSTRIALI

NONCHÉ DALLE ISTITUZIONI) INCLUSI I RIFIUTI DELLA

1.882

2.490

138.011

7.403

15.289

19

1.545

158

11.962

387

204

779

6

6.491

2.842

1.109

24.378

374

MACROCER

Totali

954

2.222

46.418

Fonte: Elaborazione Dichiarazioni MUD 2009 relative all’anno 2008

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3.5. L’analisi dei flussi di importazione e esportazione di rifiuti speciali

Al fine di meglio comprendere le dinamiche legate alla movimentazione dei rifiuti prodotti, recuperati o smaltiti in Provincia, in relazione in particolare a flussi di importazione o esportazione da/verso altre Province lombarde o altre Regioni, si è proceduto ad un approfondimento delle dichiarazioni presenti nel MUD relativamente ai rifiuti che i singoli dichiaranti hanno ricevuto da terzi piuttosto che affidato a terzi. Nelle seguenti tabelle sono riepilogati i risultati di queste analisi. Innanzitutto, si può osservare come il quantitativo di rifiuti in ingresso e in uscita dalla Provincia, pur inferiore al dato di produzione, sia senz’altro consistente: si registrano infatti complessivamente 2.170.054 t di rifiuti in ingresso e 1.714.251 t di rifiuti in uscita. Il saldo import/export è quindi di un flusso complessivo di importazione netta per 455.804 t/a. L’analisi per le singole macrocategorie CER evidenzia tuttavia una significativa diversificazione delle dinamiche di import/export. In particolare, concentrandosi sulle tipologie di rifiuti maggiormente significative, si osserva che: - rilevanti flussi di importazione interessano la categoria 10.00.00 “rifiuti prodotti da

processi termici” (484.637 t), la categoria 19.00.00 “rifiuti da impianti trattamento rifiuti” (395.124 t), la categoria 17.00.00 “rifiuti delle operazioni di costruzione e demolizione” (300.686 t), la categoria 15.00.00 “rifiuti di imballaggio” (250.164 t), la categoria 20.00.00 “rifiuti solidi urbani e assimilabili” (198.148 t); la categoria 12.00.00 “rifiuti da lavorazione e trattamento fisico e meccanico superficiale di metalli e plastica” (186.630 t) e la categoria 07.00.00 “rifiuti dei processi chimici organici” (136.969 t);

- rilevanti flussi di esportazione interessano la categoria 10.00.00 “rifiuti prodotti da

processi termici” (424.108 t), la categoria 19.00.00 “rifiuti da impianti trattamento rifiuti” (394.921 t), la categoria 17.00.00 “rifiuti delle operazioni di costruzione e demolizione” (313.213 t), la categoria 15.00.00 “rifiuti di imballaggio” (117.898 t) e la categoria 20.00.00 “rifiuti solidi urbani e assimilabili” (113.329 t);

- i più consistenti scarti tra import e export interessano la categoria 15.00.00 “rifiuti di

imballaggio” (132.266 t di import netto), la categoria 12.00.00 “rifiuti da lavorazione e trattamento fisico e meccanico superficiale di metalli e plastica” (109.602 t di import netto), la categoria 20.00.00 “rifiuti solidi urbani e assimilabili” (84.820 t di import netto), la categoria 07.00.00 “rifiuti dei processi chimici organici” (63.114 t di import netto) e la categoria 10.00.00 “rifiuti prodotti da processi termici” (60.529 t di import netto).

Si ricorda che, in particolare per i codici 15.00.00, 19.00.00 e 20.00.00, il dato di import evidenziato può comprendere rifiuti urbani o assimilati o comunque di derivazione urbana, non scorporabili dall’analisi non essendo in genere desumibile con certezza dal MUD la loro effettiva natura urbana o non. Se si esaminano, all’interno dei flussi di import e di export, le quote relative a movimenti extraregionali, si evidenzia come una quota pari al 32% del flusso di importazione in Provincia di Bergamo, ovvero 700.019 t/a, provenga da altre regioni. Un flusso di dimensione appena superiore è quello dei rifiuti esportati dalla Provincia di Bergamo in altre regioni: 717.383 t/a, pari al 42% del totale esportato. I quantitativi più consistenti importati da fuori regione sono rappresentati dalle categorie 19.00.00 (166.126 t/a), 10.00.00 (98.774 t/a), 15.00.00 (96.383 t/a), 17.00.00 (89.811 t/a) e 12.00.00 (85.445 t/a).

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I quantitativi più consistenti esportati extraregione sono rappresentati dalle categorie 10.00.00 (265.368 t/a), 19.00.00 (154.682 t/a) e 17.00.00 (124.738 t/a). Nel seguito si riporta anche una valutazione di dettaglio dei flussi di import/export caratterizzanti le 30 tipologie principali (singoli codici CER) prodotte in Provincia di Bergamo di rifiuti speciali non pericolosi e le analoghe 30 tipologie principali di rifiuti speciali pericolosi. Si può quindi osservare come i rifiuti speciali non pericolosi caratterizzati dal maggior flusso di esportazione netta siano il 10.02.02 “scorie non trattate” (con 179.088 t di export netto), il 19.12.12 “altri rifiuti (compresi materiali misti) prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti, diversi da quelli di cui alla voce 19 12 11” (con 130.555 t di export netto) e il 10.09.08 “forme e anime da fonderia utilizzate, diverse da quelle di cui alla voce 10 09 07” (con 55.509 t di export netto). I rifiuti speciali non pericolosi caratterizzati dal maggior flusso di importazione netta sono invece il 17.04.05 “ferro e acciaio” (con 94.623 t di import netto), 19.07.03 “percolato di discarica, diverso da quello di cui alla voce 19 07 02” (con 72.919 t di import netto), il 15.01.02 “imballaggi in plastica” (con 65.637 t di import netto) e il 12.01.02 “polveri e particolato di materiali ferrosi” (con 58.632 t di import netto). Per i rifiuti speciali pericolosi, si evidenzia invece una maggior diversificazione dei rifiuti caratterizzati da significativi flussi di esportazione netta: a 14 codici CER sono associati infatti flussi di export netti compresi tra 1.000 e 11.000 t ca.; le principali tipologie sono comunque il 13.01.05 “emulsioni non clorurate” (10.997 t) e il 19.02.05 “fanghi prodotti da trattamenti chimico-fisici, contenenti sostanze pericolose” (10.446 t di export netto). I maggiori flussi di importazione netta di rifiuti speciali pericolosi riguardano in particolare 8 codici CER con un saldo di import netto superiore alle 1.000 t/a; la principale tipologia è rappresentata dal 10.02.07 “rifiuti solidi prodotti dal trattamento dei fumi, contenenti sostanze pericolose” (127.336 t di import netto); altri flussi di una certa consistenza riguardano lo 07.06.01 “soluzioni acquose di lavaggio ed acque madri” (20.832 t di import netto) e lo 07.07.01 “soluzioni acquose di lavaggio ed acque madri” (15.582 t di import netto).

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Flussi di importazione e esportazione extraprovinciali di rifiuti speciali per categoria CER, confronto con dati di produzione e gestione in provincia

01RIFIUTI DERIVANTI DA PROSPEZIONE, ESTRAZIONE DA MINIERA O CAVA, NONCHE' DAL

TRATTAMENTO FISICO O CHIMICO DI MINERALI 89.208,0 82.736,0 321,0 10.785,4 10.464,4-

02RIFIUTI PRODOTTI DA AGRICOLTURA, ORTICOLTURA, ACQUACOLTURA, SELVICOLTURA, CACCIA E

PESCA, TRATTAMENTO E PREPARAZIONE DI ALIMENTI 31.108,3 37.079,0 8.853,3 13.826,1 4.972,8-

03RIFIUTI DELLA LAVORAZIONE DEL LEGNO E DELLA PRODUZIONE DI PANNELLI, MOBILI, POLPA,

CARTA E CARTONE 26.689,4 21.246,4 21.795,7 14.978,2 6.817,5

04 RIFIUTI DELLA LAVORAZIONE DI PELLI E PELLICCE, NONCHÉ DELL'INDUSTRIA TESSILE 14.083,3 21.361,4 12.383,2 3.681,8 8.701,3

05RIFIUTI DELLA RAFFINAZIONE DEL PETROLIO, PURIFICAZIONE DEL GAS NATURALE E

TRATTAMENTO PIROLITICO DEL CARBONE 405,8 1.342,3 1.132,6 196,0 936,7

06 RIFIUTI DEI PROCESSI CHIMICI INORGANICI 23.634,3 29.269,0 25.545,9 19.422,1 6.123,8

07 RIFIUTI DEI PROCESSI CHIMICI ORGANICI 151.615,7 225.718,5 136.969,4 73.854,9 63.114,5

08RIFIUTI DELLA PRODUZIONE, FORMULAZIONE, FORNITURA ED USO DI RIVESTIMENTI (PITTURE,

VERNICI E SMALTI VETRATI), ADESIVI, SIGILLANTI E INCHIOSTRI PER STAMPA 22.892,4 30.269,5 13.319,0 12.339,0 980,0

09 RIFIUTI DELL'INDUSTRIA FOTOGRAFICA 809,4 2.824,3 1.699,0 412,7 1.286,2

10 RIFIUTI PRODOTTI DA PROCESSI TERMICI 618.230,3 639.221,3 484.637,4 424.108,0 60.529,5

11RIFIUTI PRODOTTI DAL TRATTAMENTO CHIMICO SUPERFICIALE E DAL RIVESTIMENTO DI METALLI

ED ALTRI MATERIALI; IDROMETALLURGIA NON FERROSA 18.694,5 57.770,8 35.140,0 12.761,8 22.378,2

12RIFIUTI PRODOTTI DALLA LAVORAZIONE E DAL TRATTAMENTO FISICO E MECCANICO SUPERFICIALE

DI METALLI E PLASTICA 246.266,2 347.379,0 186.630,4 77.028,6 109.601,8

13OLI ESAURITI E RESIDUI DI COMBUSTIBILI LIQUIDI (tranne oli commestibili ed oli di cui ai capitoli 05, 12 e

19) 28.485,5 21.780,4 22.128,0 32.237,6 10.109,6-

14 SOLVENTI ORGANICI, REFRIGERANTI E PROPELLENTI DI SCARTO (tranne 07 e 08) 1.561,2 2.860,5 2.945,5 1.445,8 1.499,7

15RIFIUTI DI IMBALLAGGIO, ASSORBENTI, STRACCI, MATERIALI FILTRANTI E INDUMENTI PROTETTIVI

(NON SPECIFICATI ALTRIMENTI) 256.059,0 409.769,0 250.163,9 117.898,2 132.265,7

16 RIFIUTI NON SPECIFICATI ALTRIMENTI NELL'ELENCO 106.018,1 88.256,9 69.782,8 75.438,6 5.655,8-

17RIFIUTI DELLE OPERAZIONI DI COSTRUZIONE E DEMOLIZIONE (COMPRESO IL TERRENO

PROVENIENTE DA SITI CONTAMINATI) 948.609,6 1.012.790,9 300.685,6 313.213,4 12.527,9-

18RIFIUTI PRODOTTI DAL SETTORE SANITARIO E VETERINARIO O DA ATTIVITÀ DI RICERCA

COLLEGATE (tranne i rifiuti di cucina e di ristorazione non direttamente provenienti da trattamento terapeutico) 2.454,5 3.029,8 2.649,5 2.372,7 276,9

19

RIFIUTI PRODOTTI DA IMPIANTI DI TRATTAMENTO DEI RIFIUTI, IMPIANTI DI TRATTAMENTO DELLE

ACQUE REFLUE FUORI SITO, NONCHÉ DALLA POTABILIZZAZIONE DELL'ACQUA E DALLA SUA

PREPARAZIONE PER USO INDUSTRIALE 558.221,7 540.409,0 395.123,7 394.921,4 202,4

20RIFIUTI URBANI (RIFIUTI DOMESTICI E ASSIMILABILI PRODOTTI DA ATTIVITÀ COMMERCIALI E

INDUSTRIALI NONCHÉ DALLE ISTITUZIONI) INCLUSI I RIFIUTI DELLA RACCOLTA DIFFERENZIATA 193.345,6 383.425,3 198.148,5 113.328,5 84.820,0

3.338.392,7 3.958.539,3 2.170.054,4 1.714.250,8 455.803,6

Import da

fuori BG ton

Export fuori

BG ton

Import-

Export ton Macrocategoria CER

Totali

Produz. Tot

BG ton Rec+Smal ton

Fonte: Elaborazione Dichiarazioni MUD 2009 relative all’anno 2008

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Aggiornamento dello stato di attuazione Novembre 2013 Pagina 102 di 150

Quota di flussi extraregionali sui flussi di importazione e esportazione extraprovinciali di rifiuti speciali per categoria CER

ton% su tot

importton

% su tot

export

01RIFIUTI DERIVANTI DA PROSPEZIONE, ESTRAZIONE DA MINIERA O CAVA, NONCHE' DAL

TRATTAMENTO FISICO O CHIMICO DI MINERALI321,0 - 0% 10.785,4 3.621,4 34%

02RIFIUTI PRODOTTI DA AGRICOLTURA, ORTICOLTURA, ACQUACOLTURA, SELVICOLTURA, CACCIA E

PESCA, TRATTAMENTO E PREPARAZIONE DI ALIMENTI8.853,3 3.455,3 39% 13.826,1 3.767,8 27%

03RIFIUTI DELLA LAVORAZIONE DEL LEGNO E DELLA PRODUZIONE DI PANNELLI, MOBILI, POLPA,

CARTA E CARTONE21.795,7 3.450,6 16% 14.978,2 1.276,2 9%

04 RIFIUTI DELLA LAVORAZIONE DI PELLI E PELLICCE, NONCHÉ DELL'INDUSTRIA TESSILE 12.383,2 8.553,6 69% 3.681,8 1.269,5 34%

05RIFIUTI DELLA RAFFINAZIONE DEL PETROLIO, PURIFICAZIONE DEL GAS NATURALE E

TRATTAMENTO PIROLITICO DEL CARBONE1.132,6 1.067,5 94% 196,0 110,8 57%

06 RIFIUTI DEI PROCESSI CHIMICI INORGANICI 25.545,9 8.671,7 34% 19.422,1 3.208,0 17%

07 RIFIUTI DEI PROCESSI CHIMICI ORGANICI 136.969,4 50.096,1 37% 73.854,9 14.785,7 20%

08RIFIUTI DELLA PRODUZIONE, FORMULAZIONE, FORNITURA ED USO DI RIVESTIMENTI (PITTURE,

VERNICI E SMALTI VETRATI), ADESIVI, SIGILLANTI E INCHIOSTRI PER STAMPA13.319,0 2.688,3 20% 12.339,0 1.960,4 16%

09 RIFIUTI DELL'INDUSTRIA FOTOGRAFICA 1.699,0 350,0 21% 412,7 122,1 30%

10 RIFIUTI PRODOTTI DA PROCESSI TERMICI 484.637,4 98.774,1 20% 424.108,0 265.367,9 63%

11RIFIUTI PRODOTTI DAL TRATTAMENTO CHIMICO SUPERFICIALE E DAL RIVESTIMENTO DI METALLI

ED ALTRI MATERIALI; IDROMETALLURGIA NON FERROSA35.140,0 5.767,4 16% 12.761,8 3.389,6 27%

12RIFIUTI PRODOTTI DALLA LAVORAZIONE E DAL TRATTAMENTO FISICO E MECCANICO SUPERFICIALE

DI METALLI E PLASTICA186.630,4 85.445,0 46% 77.028,6 12.865,0 17%

13OLI ESAURITI E RESIDUI DI COMBUSTIBILI LIQUIDI (tranne oli commestibili ed oli di cui ai capitoli 05, 12 e

19)22.128,0 4.214,2 19% 32.237,6 13.911,9 43%

14 SOLVENTI ORGANICI, REFRIGERANTI E PROPELLENTI DI SCARTO (tranne 07 e 08) 2.945,5 886,1 30% 1.445,8 436,6 30%

15RIFIUTI DI IMBALLAGGIO, ASSORBENTI, STRACCI, MATERIALI FILTRANTI E INDUMENTI PROTETTIVI

(NON SPECIFICATI ALTRIMENTI)250.163,9 96.383,4 39% 117.898,2 37.776,5 32%

16 RIFIUTI NON SPECIFICATI ALTRIMENTI NELL'ELENCO 69.782,8 22.152,2 32% 75.438,6 38.975,5 52%

17RIFIUTI DELLE OPERAZIONI DI COSTRUZIONE E DEMOLIZIONE (COMPRESO IL TERRENO

PROVENIENTE DA SITI CONTAMINATI)300.685,6 89.811,0 30% 313.213,4 124.738,2 40%

18 RIFIUTI PRODOTTI DAL SETTORE SANITARIO E VETERINARIO O DA ATTIVITÀ DI RICERCA

COLLEGATE (tranne i rifiuti di cucina e di ristorazione non direttamente provenienti da trattamento terapeutico)

2.649,5 1.201,1 45% 2.372,7 990,3 42%

19

RIFIUTI PRODOTTI DA IMPIANTI DI TRATTAMENTO DEI RIFIUTI, IMPIANTI DI TRATTAMENTO DELLE

ACQUE REFLUE FUORI SITO, NONCHÉ DALLA POTABILIZZAZIONE DELL'ACQUA E DALLA SUA

PREPARAZIONE PER USO INDUSTRIALE

395.123,7 166.125,7 42% 394.921,4 154.682,2 39%

20RIFIUTI URBANI (RIFIUTI DOMESTICI E ASSIMILABILI PRODOTTI DA ATTIVITÀ COMMERCIALI E

INDUSTRIALI NONCHÉ DALLE ISTITUZIONI) INCLUSI I RIFIUTI DELLA RACCOLTA DIFFERENZIATA198.148,5 50.926,3 26% 113.328,5 34.127,4 30%

2.170.054,4 700.019,3 32% 1.714.250,8 717.383,0 42%

Macrocategoria CER

Totali

Import da

fuori BG ton

di cui da fuori LombardiaExport fuori

BG ton

di cui da fuori Lombardia

Fonte: Elaborazione Dichiarazioni MUD 2009 relative all’anno 2008

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Provincia di Bergamo – Piano Provinciale di Gestione dei Rifiuti (L.R. 26/2003)

Aggiornamento dello stato di attuazione Novembre 2013 Pagina 103 di 150

Flussi di importazione e esportazione extraprovinciali delle principali tipologie di rifiuti speciali non pericolosi prodotte in Provincia, confronto con dati di produzione in provincia

CodiceRifiuto DescrizioneProduz. Tot Bg

ton

Import da fuori

BG ton

Export fuori

BG ton

Import-Export

ton

170904rifiuti misti dell'attività di costruzione e demolizione, diversi da quelli di cui alle voci 17

09 01, 17 09 02 e 17 09 03561.377,9 66.956,0 97.035,6 -30.079,6

100202 scorie non trattate 308.482,6 64.128,6 243.216,0 -179.087,5

191212altri rifiuti (compresi materiali misti) prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti,

diversi da quelli di cui alla voce 19 12 11188.749,5 18.529,9 149.085,4 -130.555,5

170302 miscele bituminose diverse da quelle di cui alla voce 17 03 01 113.288,2 63.087,1 44.368,8 18.718,3

150106 imballaggi in materiali misti 99.416,3 32.737,0 26.397,0 6.340,0

100501 scorie della produzione primaria e secondaria 96.154,6 0,0 0,0 0,0

200101 carta e cartone 94.904,8 8.953,3 63.837,5 -54.884,2

010413rifiuti prodotti dalla lavorazione della pietra, diversi da quelli di cui alla voce 01 04 07

85.438,7 139,1 8.574,3 -8.435,1

120101 limatura e trucioli di materiali ferrosi 82.520,1 40.272,4 13.127,2 27.145,2

170405 ferro e acciaio 77.787,1 114.958,9 20.335,5 94.623,3

120199 rifiuti non specificati altrimenti 70.337,6 43.707,1 13.417,2 30.290,0

190703 percolato di discarica, diverso da quello di cui alla voce 19 07 02 64.484,9 96.232,9 23.313,8 72.919,2

150101 imballaggi in carta e cartone 59.676,6 7.233,8 17.903,9 -10.670,1

100908 forme e anime da fonderia utilizzate, diverse da quelle di cui alla voce 10 09 07 55.553,9 0,0 55.509,3 -55.509,3

170107miscugli o scorie di cemento, mattoni, mattonelle e ceramiche, diverse da quelle di cui

alla voce 17 01 0652.929,7 1.726,6 23.875,5 -22.148,9

190805 fanghi prodotti dal trattamento delle acque reflue urbane 49.344,9 20.423,5 36.855,7 -16.432,3

100210 scaglie di laminazione 49.050,3 61.467,9 59.492,0 1.975,9

170504 terra e rocce, diverse da quelle di cui alla voce 17 05 03 46.390,3 6.182,9 49.042,3 -42.859,4

120102 polveri e particolato di materiali ferrosi 46.345,7 73.460,9 14.829,2 58.631,6

200304 fanghi delle fosse settiche 40.097,3 3.339,5 18.056,0 -14.716,4

191204 plastica e gomma 37.554,9 8.447,7 21.567,5 -13.119,8

150103 imballaggi in legno 34.583,8 6.019,3 22.779,8 -16.760,5

170101 cemento 33.367,9 3.110,1 24.812,6 -21.702,5

150102 imballaggi in plastica 29.524,4 88.416,9 22.779,8 65.637,1

190814fanghi prodotti da altri trattamenti delle acque reflue industriali, diversi da quelli di cui

alla voce 19 08 1328.819,5 3.098,3 21.431,0 -18.332,7

191207 legno diverso da quello di cui alla voce 19 12 06 28.527,8 497,5 26.722,4 -26.224,8

191202 metalli ferrosi 25.451,9 59.316,8 11.289,4 48.027,4

191205 vetro 25.089,3 325,2 24.574,3 -24.249,0

101311rifiuti della produzione di materiali compositi a base di cemento, diversi da quelli di cui

alle voci 10 13 09 e 10 13 1023.430,9 1.398,5 2.808,7 -1.410,2

161104altri rivestimenti e materiali refrattari provenienti dalle lavorazioni metallurgiche, diversi

da quelli di cui alla voce 16 11 0319.110,7 140,2 18.887,6 -18.747,4

2.527.792,2 894.307,9 1.175.925,2 -281.617,3Totale Fonte: Elaborazione Dichiarazioni MUD 2009 relative all’anno 2008

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Flussi di importazione e esportazione extraprovinciali delle principali tipologie di rifiuti speciali pericolosi prodotte in Provincia, confronto con dati di produzione in provincia

Codice

RifiutoDescrizione

Produz. Tot Bg

ton

Import da fuori

BG ton

Export fuori

BG ton

Import-Export

ton

070701 soluzioni acquose di lavaggio ed acque madri 35.329,3 23.320,3 7.738,5 15.581,8

070101 soluzioni acquose di lavaggio ed acque madri 30.384,9 24.213,9 12.685,1 11.528,7

100207 rifiuti solidi prodotti dal trattamento dei fumi, contenenti sostanze pericolose 21.293,3 144.757,6 17.421,7 127.335,9

170605

materiali da costruzione contenenti amianto(i) Per quanto riguarda il deposito dei

rifiuti in discarica, la classificazione di tale rifiuto come “pericoloso” è posticipata

fino all’adozione delle norme regolamentari di recepimento della direttiva 99/31/CE

14.407,6 5.658,7 14.784,4 -9.125,7

070108 altri fondi e residui di reazione 14.361,6 9.211,0 8.728,3 482,6

161001 soluzioni acquose di scarto, contenenti sostanze pericolose 14.025,8 3.787,1 7.536,5 -3.749,4

130105 emulsioni non clorurate 12.952,7 5.237,5 16.234,5 -10.997,0

190205 fanghi prodotti da trattamenti chimico-fisici, contenenti sostanze pericolose 12.078,3 68,6 10.514,9 -10.446,3

070104 altri solventi organici, soluzioni di lavaggio ed acque madri 9.708,0 2.464,4 9.643,9 -7.179,5

120301 soluzioni acquose di lavaggio 8.394,0 10.867,1 3.127,6 7.739,5

170505 fanghi di dragaggio, contenente sostanze pericolose 7.955,5 0,0 7.588,3 -7.588,3

170503 terra e rocce, contenenti sostanze pericolose 7.159,6 840,1 7.112,6 -6.272,5

100211 rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, contenti oli 7.126,8 0,0 7.126,8 -7.126,8

190304 rifiuti contrassegnati come pericolosi, parzialmente stabilizzati 7.049,1 0,0 7.049,1 -7.049,1

130208 altri oli per motori, ingranaggi e lubrificazione 6.182,9 604,4 4.659,3 -4.054,8

190105 residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi 5.702,1 6,7 5.702,1 -5.695,4

110105 acidi di decappaggio 4.819,3 4.780,1 3.915,4 864,6

070501 soluzioni acquose di lavaggio ed acque madri 4.520,7 10.930,7 3.397,0 7.533,7

190204 miscugli di rifiuti contenenti almeno un rifiuto pericoloso 4.495,9 5.064,6 4.495,9 568,8

070704 altri solventi organici, soluzioni di lavaggio ed acque madri 4.422,6 3.286,6 2.945,3 341,3

120109 emulsioni e soluzioni per macchinari, non contenenti alogeni 4.241,0 7.771,9 6.954,8 817,0

070601 soluzioni acquose di lavaggio ed acque madri 4.196,6 21.687,8 855,8 20.832,0

160601 batterie al piombo 4.195,2 1.903,3 6.553,9 -4.650,6

150110imballaggi contenenti residui di sostanze pericolose o contaminati da tali sostanze

3.415,4 1.627,9 2.939,9 -1.312,0

060502fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, contenenti sostanze

pericolose3.394,5 2.475,3 3.356,1 -880,8

070103 solventi organici alogenati, soluzioni di lavaggio ed acque madri 3.019,1 5,8 10,5 -4,7

130205 scarti di olio minerale per motori, ingranaggi e lubrificazione, non clorurati 2.961,5 2.998,8 5.403,6 -2.404,8

160104 veicoli fuori uso 2.847,9 261,7 1.072,1 -810,4

160708 rifiuti contenenti olio 2.271,6 3.649,1 950,3 2.698,8

110107 basi di decappaggio 2.211,1 9.112,3 1.945,7 7.166,6

265.123,7 306.593,3 192.450,0 114.143,2Totale Fonte: Elaborazione Dichiarazioni MUD 2009 relative all’anno 2008

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3.6. Valutazione dei fabbisogni di recupero, trattamento e smaltimento dei rifiuti speciali

3.6.1. La metodologia per la valutazione dei fabbisogni

Sulla base dell’analisi delle dichiarazioni MUD, si è proceduto ad aggiornare le valutazioni, già presenti nel vigente Piano Provinciale, dei fabbisogni di recupero e smaltimento di rifiuti speciali, pericolosi e non, prodotti in Provincia. Per stimare i fabbisogni è stato associato ad ogni tipologia di rifiuto prodotto (con riferimento alla produzione primaria di rifiuti, ovvero al netto dei rifiuti derivanti dal trattamento di altri rifiuti) un destino ricompreso tra le operazioni di recupero/smaltimento individuate negli allegati B e C del D.Lgs. 152/2006. Tale destino è stato definito riprendendo innanzitutto le valutazioni già effettuate nel contesto del vigente Piano, attraverso quindi un esame delle caratteristiche del rifiuto, così come individuabili sulla base del codice CER, del ciclo produttivo di provenienza, dello stato fisico del rifiuto e dell’attuale destino dichiarato. Si noti comunque che le valutazioni qui presentate sono mirate alla definizione del “corretto” destino del rifiuto, che non coincide necessariamente con l’attuale (ad esempio, attualmente potrebbe venir smaltito in discarica un rifiuto che in realtà è ritenuto efficacemente avviabile a recupero). La definizione della corretta modalità di recupero/smaltimento non è univoca per parte consistente delle tipologie di rifiuti speciali e pericolosi. Il possibile destino dipende infatti dalle specifiche caratteristiche chimico-fisiche, non sempre deducibili dalle dichiarazioni MUD, oltre che dalla presenza di impurezze che possono ad esempio precludere le possibilità di reimpiego di certe tipologie di rifiuti in determinati cicli produttivi. Nell’effettuare la valutazione dei fabbisogni si sono pertanto indicate, ove ritenuto opportuno, anche più opzioni di recupero/smaltimento associate a un medesimo rifiuto. Per poter disporre di una stima di riferimento dei fabbisogni direttamente confrontabile con il dato di produzione si sono quindi effettuate assunzioni specifiche relative ai flussi di rifiuti associabili a più opzioni, ripartendoli in quote attribuite ai diversi destini, sulla base di considerazioni legate alle caratteristiche dei rifiuti in oggetto. In relazione a quest’ultimo aspetto, si segnala che, alla luce del rilevante incremento dei flussi di rifiuti inerti oggetto di valutazione e dell’elevato livello di avvio a recupero di questi rifiuti già riscontrato sul territorio, si è ritenuto opportuno modificare la ripartizione tra recupero e smaltimento dei rifiuti avviabili a recupero R5 o a discarica di inerti, rispetto a quanto ipotizzato nel Piano Provinciale vigente. In particolare, da una iniziale ripartizione in 60% a recupero R5 e 40% a discarica di inerti si è passati all’attuale ripartizione in 90% a recupero R5 e 10% a discarica di inerti; si è inoltre prevista una riduzione dal precedente 20% al 10% degli scarti dalle attività di recupero R5 destinati a loro volta a discarica di inerti. La metodologia di individuazione dei fabbisogni sopra sinteticamente descritta è stata applicata alla quasi totalità della produzione primaria di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi, coprendo in particolare più del 97% di entrambe le categorie (per l’esattezza 98,36% per i rifiuti speciali non pericolosi e 97,05% per i rifiuti speciali pericolosi). Non sono stati considerati flussi minori di rifiuti, essendo gli stessi di scarsa significatività sul complesso provinciale ed essendo in diversi casi non adeguatamente valutabile il corretto destino, anche per l’eventuale genericità dell’informazione rappresentata dal codice CER identificativo del rifiuto. Valutazione fabbisogni provinciali di recupero/smaltimento: grado di copertura delle stime Rif. spec. NP Rif. Spec. P Rif. Spec. Tot.

Produzione primaria provinciale [t] 2.358.925 265.594 2.624.519 prod. di riferimento per fabbisogni [t] 2.320.341 257.750 2.578.090 grado di copertura [%] 98,36% 97,05% 98,23%

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Così valutati i fabbisogni di riferimento in relazione alla produzione primaria di rifiuti, si è provveduto a individuare anche i relativi fabbisogni secondari, sulla base di assunzioni di massima rispetto ai rifiuti che derivano dalle diverse filiere di trattamento; ad esempio, per i rifiuti speciali non pericolosi avviati a trattamento termico D10/R1 si sono previsti i seguenti fabbisogni secondari: - R5 recupero di scorie come inerti, per un quantitativo pari al 60% delle scorie prodotte, a loro

volta assunte pari al 20% del rifiuto termovalorizzato; - D1 discarica di rifiuti non pericolosi, per un quantitativo pari al 40% delle scorie prodotte, a loro

volta assunte pari al 20% del rifiuto termovalorizzato; - D9 inertizzazione di ceneri e altri residui da abbattimento fumi, per un quantitativo pari al 5%

del rifiuto termovalorizzato; - D1 discarica di rifiuti inertizzati, per un quantitativo pari al 150% dei rifiuti inertizzati di cui al

punto precedente. La definizione dei fabbisogni è quindi stata integrata con una valutazione specifica inerente il percolato di discarica attualmente prodotto dalle discariche esistenti sul territorio provinciale (siano esse in fase di esercizio che di postgestione). Pur essendo tale rifiuto escluso dalla cosiddetta produzione primaria di rifiuti, si è comunque ritenuto di doverne valutare le relative necessità di trattamento, in considerazione anche della sua rilevanza quantitativa e dell’orizzonte temporale lungo il quale dovrà essere in ogni caso garantito il suo corretto smaltimento. Ai fabbisogni così individuati è infine stato associato un intervallo di variabilità, legato alle incertezze e approssimazioni inevitabilmente presenti nell’ambito della metodologia di valutazione adottata. Le tipologie di destino prese in considerazione fanno riferimento, come già segnalato, alle voci di recupero/smaltimento contenute negli allegati B e C del D.Lgs. 152/2006. Alcune di queste (in particolare, le voci D1, D9 e R3) sono state disaggregate in voci di maggior dettaglio, essendo ritenuta eccessivamente generica la codifica originale. Il trattamento termico D10 e il recupero energetico R1 sono stati accorpati in una unica voce D10/R1, in considerazione dell’incertezza che spesso caratterizza la differenziazione delle due attività (nello stesso contesto lombardo si assiste, in Province diverse, ad una diversa caratterizzazione di tipologie di impianti equivalenti). L’elenco completo dei destini valutati è quindi il seguente: - D1i discarica per inerti; - D1n discarica per rifiuti non pericolosi; - D1z discarica per rifiuti inertizzati; - D8 trattamento biologico; - D9e trattamento chimico/fisico (emulsioni oleose); - D9i trattamento chimico/fisico (inertizzazione); - D9l trattamento chimico/fisico (rifiuti liquidi) - D10/R1 incenerimento/recupero energetico; - R2 rigenezione/recupero solventi; - R3c riciclo/recupero sostanze organiche (compostaggio); - R3s riciclo/recupero sostanze organiche (frazioni secche); - R4 riciclo/recupero metalli; - R5 riciclo/recupero altre sostanze inorganiche; - R9 rigenerazione oli; - R10 spandimento sul suolo a beneficio agricoltura/ecologia. Nei seguenti riquadri è riportato il dettaglio del destino (singolo/multiplo) attribuito alle diverse tipologie di rifiuti (individuati da codice CER e stato fisico).

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Attribuzione dei corretti destini per singola tipologia di rifiuto

CER P Descrizione Sp Snp FP L A Tonn DESTINO

170904 NP rifiuti misti dell'attività di costruzione e demolizione, diversi da quelli di cui alle voci 17 09 01, 17 09 02 e 17 09 030 1 0 0 0 534.610,36 D1iR5

100202 NP scorie non trattate 0 1 0 0 0 285.431,04 D1iR5

170302 NP miscele bituminose diverse da quelle di cui alla voce 17 03 01 0 1 0 0 0 107.738,11 R5

150106 NP imballaggi in materiali misti 0 1 0 0 0 98.465,51 R3sR4R5

200101 NP carta e cartone 0 1 0 0 0 94.547,69 R3s

120101 NP limatura e trucioli di materiali ferrosi 0 1 0 0 0 80.430,20 R4

010413 NP rifiuti prodotti dalla lavorazione della pietra, diversi da quelli di cui alla voce 01 04 070 0 1 0 0 75.797,08 D1iR5

120199 NP rifiuti non specificati altrimenti 0 1 0 0 0 70.035,52 R4

170405 NP ferro e acciaio 0 1 0 0 0 68.210,94 R4

190703 NP percolato di discarica, diverso da quello di cui alla voce 19 07 02 0 0 0 1 0 64.484,93 D8D9l

150101 NP imballaggi in carta e cartone 0 1 0 0 0 53.205,48 R3s

100210 NP scaglie di laminazione 0 1 0 0 0 48.986,33 R4

120102 NP polveri e particolato di materiali ferrosi 0 1 0 0 0 42.918,74 R4

190805 NP fanghi prodotti dal trattamento delle acque reflue urbane 0 0 1 0 0 42.870,31 D10R3c

170504 NP terra e rocce, diverse da quelle di cui alla voce 17 05 03 0 1 0 0 0 42.077,07 D1iR5

170107 NP miscugli o scorie di cemento, mattoni, mattonelle e ceramiche, diverse da quelle di cui alla voce 17 01 060 1 0 0 0 40.520,58 D1iR5

200304 NP fanghi delle fosse settiche 0 0 0 1 0 39.970,93 D8D9l

070701 P soluzioni acquose di lavaggio ed acque madri 0 0 0 1 0 35.329,34 D9lD10R2

100908 NP forme e anime da fonderia utilizzate, diverse da quelle di cui alla voce 10 09 070 1 0 0 0 34.237,43 R5

170101 NP cemento 0 1 0 0 0 33.341,89 R5

070101 P soluzioni acquose di lavaggio ed acque madri 0 0 0 1 0 30.363,45 D9lD10R2

150103 NP imballaggi in legno 0 1 0 0 0 25.396,48 R3s

170904 NP rifiuti misti dell'attività di costruzione e demolizione, diversi da quelli di cui alle voci 17 09 01, 17 09 02 e 17 09 031 0 0 0 0 23.488,86 D1iR5

101311 NP rifiuti della produzione di materiali compositi a base di cemento, diversi da quelli di cui alle voci 10 13 09 e 10 13 100 1 0 0 0 23.430,85 D1iR5

100202 NP scorie non trattate 1 0 0 0 0 23.051,55 D1iR5

100908 NP forme e anime da fonderia utilizzate, diverse da quelle di cui alla voce 10 09 071 0 0 0 0 21.316,50 D1iR5

100207 P rifiuti solidi prodotti dal trattamento dei fumi, contenenti sostanze pericolose1 0 0 0 0 21.293,26 D9i

161104 NP altri rivestimenti e materiali refrattari provenienti dalle lavorazioni metallurgiche, diversi da quelli di cui alla voce 16 11 030 1 0 0 0 18.806,36 D1nR4

100299 NP rifiuti non specificati altrimenti 0 1 0 0 0 15.079,83 R4

170605 P materiali da costruzione contenenti amianto(i) Per quanto riguarda il deposito dei rifiuti in discarica, la classificazione di tale rifiuto come “pericoloso” è posticipata fino all’adozione delle norme regolamentari di recepimento della direttiva 99/31/CE0 1 0 0 0 14.271,64 D9i

150102 NP imballaggi in plastica 0 1 0 0 0 13.062,14 R3s

070108 P altri fondi e residui di reazione 0 0 0 1 0 13.044,85 D9lD10

120103 NP limatura e trucioli di materiali non ferrosi 0 1 0 0 0 13.043,46 R4

130105 P emulsioni non clorurate 0 0 0 1 0 12.952,69 D9eD10

100903 NP scorie di fusione 0 1 0 0 0 12.010,84 D1iR5

200306 NP rifiuti della pulizia delle fognature 0 0 0 1 0 11.078,43 D8D9l

070299 NP rifiuti non specificati altrimenti 0 1 0 0 0 10.970,53 D10R3s

161002 NP soluzioni acquose di scarto, diverse da quelle di cui alla voce 16 10 010 0 0 1 0 10.418,03 D9l

200201 NP rifiuti biodegradabili 0 1 0 0 0 10.165,96 R3c

200102 NP vetro 0 1 0 0 0 9.710,71 R5

030105 NP segatura, trucioli, residui di taglio, legno, pannelli di truciolare e piallacci diversi da quelli di cui alla voce 03 01 040 1 0 0 0 9.690,63 D10R3cR3s

070213 NP rifiuti plastici 0 1 0 0 0 9.638,34 R3s

070104 P altri solventi organici, soluzioni di lavaggio ed acque madri 0 0 0 1 0 9.603,09 D9lD10R2

010413 NP rifiuti prodotti dalla lavorazione della pietra, diversi da quelli di cui alla voce 01 04 070 1 0 0 0 8.851,73 D1iR5

060503 NP fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce 06 05 020 0 1 0 0 8.658,31 D1nD10

040222 NP rifiuti da fibre tessili lavorate 0 1 0 0 0 8.492,45 D10R3s

120301 P soluzioni acquose di lavaggio 0 0 0 1 0 8.367,00 D9lR2

020704 NP scarti inutilizzabili per il consumo o la trasformazione 0 0 0 1 0 8.250,60 D8D9l

170505 P fanghi di dragaggio, contenente sostanze pericolose 0 0 1 0 0 7.843,06 D9i

190814 NP fanghi prodotti da altri trattamenti delle acque reflue industriali, diversi da quelli di cui alla voce 19 08 130 0 1 0 0 7.765,25 D1nR5

170503 P terra e rocce, contenenti sostanze pericolose 0 1 0 0 0 7.159,55 D9i

200138 NP legno, diverso da quello di cui alla voce 20 01 37 0 1 0 0 0 6.772,16 R3s

170107 NP miscugli o scorie di cemento, mattoni, mattonelle e ceramiche, diverse da quelle di cui alla voce 17 01 061 0 0 0 0 6.666,22 D1iR5

150107 NP imballaggi in vetro 0 1 0 0 0 6.422,50 R5

080308 NP rifiuti liquidi acquosi contenenti inchiostro 0 0 0 1 0 6.356,47 D8D9l

150105 NP imballaggi in materiali compositi 0 1 0 0 0 6.232,18 R3sR4R5

120105 NP limatura e trucioli di materiali plastici 0 1 0 0 0 6.105,20 R3s

101008 NP forme e anime da fonderia utilizzate, diverse da quelle di cui alla voce 10 10 071 0 0 0 0 5.866,50 D1n

150104 NP imballaggi metallici 0 1 0 0 0 5.860,37 R4

190805 NP fanghi prodotti dal trattamento delle acque reflue urbane 0 0 0 1 0 5.754,03 D10R3c

160103 NP pneumatici fuori uso 0 1 0 0 0 5.738,60 D1nD10R3s

170302 NP miscele bituminose diverse da quelle di cui alla voce 17 03 01 1 0 0 0 0 5.550,05 R5

160214 NP apparecchiature fuori uso, diverse da quelle di cui alle voci da 16 02 09 a 16 02 130 1 0 0 0 5.256,76 R3sR4

020705 NP fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti 0 0 1 0 0 5.048,28 R3c

170201 NP legno 0 1 0 0 0 4.878,77 R3s

080120 NP sospensioni acquose contenenti pitture e vernici, diverse da quelle di cui alla voce 08 01 190 0 0 1 0 4.749,54 D8D9l

110105 P acidi di decappaggio 0 0 0 1 0 4.647,54 D9lR5

070501 P soluzioni acquose di lavaggio ed acque madri 0 0 0 1 0 4.520,72 D9lD10R2

030105 NP segatura, trucioli, residui di taglio, legno, pannelli di truciolare e piallacci diversi da quelli di cui alla voce 03 01 041 0 0 0 0 4.501,17 D10R3cR3s (continua)

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(segue) 100316 NP schiumature diverse da quelle di cui alla voce 10 03 15 0 1 0 0 0 4.463,69 R4

030105 NP segatura, trucioli, residui di taglio, legno, pannelli di truciolare e piallacci diversi da quelli di cui alla voce 03 01 041 1 0 0 0 4.350,20 D10R3s

080416 NP rifiuti liquidi acquosi contenenti adesivi e sigillanti, diversi da quelli di cui alla voce 08 04 150 0 0 1 0 4.245,55 D8D9l

120109 P emulsioni e soluzioni per macchinari, non contenenti alogeni 0 0 0 1 0 4.229,25 D9l

160601 P batterie al piombo 0 1 0 0 0 4.193,71 R4R5

200140 NP metallo 0 1 0 0 0 4.111,78 R4

020701 NP rifiuti prodotti dalle operazioni di lavaggio, pulizia e macinazione della materia prima0 0 0 1 0 4.046,62 D8D9l

070601 P soluzioni acquose di lavaggio ed acque madri 0 0 0 1 0 4.034,36 D9lD10R2

120104 NP polveri e particolato di materiali non ferrosi 0 1 0 0 0 4.007,03 R4

070704 P altri solventi organici, soluzioni di lavaggio ed acque madri 0 0 0 1 0 3.690,07 D9lD10R2

020103 NP scarti di tessuti vegetali 0 1 0 0 0 3.481,21 D10R3c

030307 NP scarti della separazione meccanica nella produzione di polpa da rifiuti di carta e cartone0 1 0 0 0 3.474,72 D10R3s

150110 P imballaggi contenenti residui di sostanze pericolose o contaminati da tali sostanze0 1 0 0 0 3.415,39 D10R3sR4R5

170402 NP alluminio 0 1 0 0 0 3.285,64 R4

020304 NP scarti inutilizzabili per il consumo o la trasformazione 0 1 0 0 0 3.126,89 R3c

101099 NP rifiuti non specificati altrimenti 1 0 0 0 0 3.032,36 R4

070103 P solventi organici alogenati, soluzioni di lavaggio ed acque madri 0 0 0 1 0 3.019,11 D9lD10R2

060502 P fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, contenenti sostanze pericolose0 0 1 0 0 2.997,54 D9i

100211 P rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, contenti oli0 0 1 0 0 2.997,54 D9i

130205 P scarti di olio minerale per motori, ingranaggi e lubrificazione, non clorurati0 0 0 1 0 2.961,49 D10R9

010408 NP scarti di ghiaia e pietrisco, diversi da quelli di cui alla voce 01 04 07 0 1 0 0 0 2.933,77 D1iR5

120102 NP polveri e particolato di materiali ferrosi 1 0 0 0 0 2.910,25 R4

160216 NP componenti rimossi da apparecchiature fuori uso, diversi da quelli di cui alla voce 16 02 150 1 0 0 0 2.877,97 R3sR4

160104 P veicoli fuori uso 0 1 0 0 0 2.846,71 R4

101008 NP forme e anime da fonderia utilizzate, diverse da quelle di cui alla voce 10 10 070 1 0 0 0 2.782,54 R5

060314 NP sali e loro soluzioni, diversi da quelli di cui alle voci 06 03 11 e 06 03 130 0 0 1 0 2.758,10 D9lR5

160306 NP rifiuti organici, diversi da quelli di cui alla voce 16 03 05 0 0 0 1 0 2.698,85 D9l

190812 NP fanghi prodotti dal trattamento biologico delle acque reflue industriali, diversi da quelli di cui alla voce 19 08 110 0 1 0 0 2.696,89 D1nD10R3c

161106 NP rivestimenti e materiali refrattari provenienti da lavorazioni non metallurgiche, diversi da quelli di cui alla voce 16 11 050 1 0 0 0 2.567,99 D1nR5

170802 NP materiali da costruzione a base di gesso diversi da quelli di cui alla voce 17 08 010 1 0 0 0 2.235,68 D1nR5

170604 NP materiali isolanti diversi da quelli di cui alle voci 17 06 01 e 17 06 03 0 1 0 0 0 2.230,62 D1nR5

060503 NP fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce 06 05 020 0 0 1 0 2.229,25 D9l

110107 P basi di decappaggio 0 0 0 1 0 2.211,06 D9iR4R5

190801 NP vaglio 0 1 0 0 0 2.167,13 D1n

170411 NP cavi, diversi da quelli di cui alla voce 17 04 10 0 1 0 0 0 2.131,83 R3sR4

100316 NP schiumature diverse da quelle di cui alla voce 10 03 15 1 0 0 0 0 2.113,45 R4

160117 NP metalli ferrosi 0 1 0 0 0 2.057,64 R4

070212 NP fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce 07 02 110 0 1 0 0 2.026,20 D1nR5

070112 NP fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce 07 01 110 0 1 0 0 2.021,72 D1nR10

200307 NP rifiuti ingombranti 0 1 0 0 0 2.003,78 R3sR4R5

150203 NP assorbenti, materiali filtranti, stracci e indumenti protettivi, diversi da quelli di cui alla voce 15 02 020 1 0 0 0 1.980,36 D10R3s

070504 P altri solventi organici, soluzioni di lavaggio ed acque madri 0 0 0 1 0 1.939,39 D9lR2

150202 P assorbenti, materiali filtranti (inclusi filtri dell'olio non specificati altrimenti), stracci e indumenti protettivi, contaminati da sostanze pericolose0 1 0 0 0 1.852,09 D9iD10

200110 NP abbigliamento 0 1 0 0 0 1.826,88 R3s

180103 P rifiuti che devono essere raccolti e smaltiti applicando precauzioni particolari per evitare infezioni0 1 0 0 0 1.804,02 D10

130204 P scarti di olio minerale per motori, ingranaggi e lubrificazione, clorurati 0 0 0 1 0 1.785,06 D10R9

170407 NP metalli misti 0 1 0 0 0 1.765,50 R4

130802 P altre emulsioni 0 0 0 1 0 1.738,67 D9e

160708 P rifiuti contenenti olio 0 0 0 1 0 1.737,95 D9e

020204 NP fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti 0 0 0 1 0 1.700,24 D8D9l

130208 P altri oli per motori, ingranaggi e lubrificazione 0 0 0 1 0 1.660,16 D10R9

200303 NP residui della pulizia stradale 0 1 0 0 0 1.652,78 D1nR5

080112 NP pitture e vernici di scarto, diverse da quelle di cui alla voce 08 01 11 0 1 0 0 0 1.648,58 D1nD10

070612 NP fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce 07 06 110 0 0 1 0 1.639,48 D9l

060101 P acido solforico ed acido solforoso 0 0 0 1 0 1.564,89 D9lR5

101099 NP rifiuti non specificati altrimenti 0 1 0 0 0 1.497,64 R5

170506 NP fanghi di dragaggio, diversa da quella di cui alla voce 17 05 05 0 1 0 0 0 1.390,58 D1iR5

070604 P altri solventi organici, soluzioni di lavaggio ed acque madri 0 0 0 1 0 1.382,33 D9l

070201 P soluzioni acquose di lavaggio ed acque madri 0 0 0 1 0 1.326,78 D9lD10R2

120117 NP materiale abrasivo di scarto, diverso da quello di cui alla voce 12 01 161 0 0 0 0 1.301,31 D1nR5

070108 P altri fondi e residui di reazione 0 1 0 0 0 1.300,23 D9iD10

130507 P acque oleose prodotte dalla separazione olio/acqua 0 0 0 1 0 1.288,62 D9l

120103 NP limatura e trucioli di materiali non ferrosi 1 0 0 0 0 1.276,43 R4

110114 NP rifiuti di sgrassaggio diversi da quelli di cui alla voce 11 01 13 0 0 0 1 0 1.243,51 D9l

060503 NP fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce 06 05 020 1 0 0 0 1.242,62 D1nR5

030199 NP rifiuti non specificati altrimenti 0 1 0 0 0 1.180,29 D10R3cR3s

040220 NP fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce 04 02 190 0 1 0 0 1.116,31 D10R3c

070212 NP fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce 07 02 110 1 0 0 0 1.110,64 D1nR5

140603 P altri solventi e miscele di solventi 0 0 0 1 0 1.080,55 D9lD10R2

120101 NP limatura e trucioli di materiali ferrosi 1 0 0 0 0 981,07 R4 (continua)

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Provincia di Bergamo – Piano Provinciale di Gestione dei Rifiuti (L.R. 26/2003)

Aggiornamento dello stato di attuazione Novembre 2013 Pagina 109 di 150

(segue) 080112 NP pitture e vernici di scarto, diverse da quelle di cui alla voce 08 01 11 1 0 0 0 0 965,38 D1nD10

110198 P altri rifiuti contenenti sostanze pericolose 0 0 0 1 0 953,75 D9l

080410 NP adesivi e sigillanti di scarto, diversi da quelli di cui alla voce 08 04 09 0 1 0 0 0 948,65 D1n

120117 NP materiale abrasivo di scarto, diverso da quello di cui alla voce 12 01 160 1 0 0 0 943,60 D1nR5

040106 NP fanghi, prodotti in particolare dal trattamento in loco degli effluenti, contenenti cromo0 0 1 0 0 926,88 D1n

110108 P fanghi di fosfatazione 0 0 0 1 0 911,68 D9l

100402 P impurità e schiumature della produzione primaria e secondaria 0 1 0 0 0 878,28 D9i

070712 NP fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce 07 07 110 0 1 0 0 875,02 D1nD10

070503 P solventi organici alogenati, soluzioni di lavaggio ed acque madri 0 0 0 1 0 861,94 D9lD10R2

010413 NP rifiuti prodotti dalla lavorazione della pietra, diversi da quelli di cui alla voce 01 04 070 0 0 1 0 789,90 D9l

100214 NP fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi, diversi da quelli di cui alla voce 10 02 130 0 1 0 0 773,98 D1n

100912 NP altri particolati diversi da quelli di cui alla voce 10 09 11 1 0 0 0 0 769,30 R5

040109 NP rifiuti delle operazioni di confezionamento e finitura 0 1 0 0 0 763,07 D1nR3s

110112 NP soluzioni acquose di lavaggio, diverse da quelle di cui alla voce 10 01 110 0 0 1 0 762,74 D9lR2

170203 NP plastica 0 1 0 0 0 751,33 R3s

070212 NP fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce 07 02 110 0 0 1 0 740,50 D9l

130307 P oli minerali isolanti e termoconduttori non clorurati 0 0 0 1 0 733,59 D10R9

110111 P soluzioni acquose di lavaggio, contenenti sostanze pericolose 0 0 0 1 0 732,91 D9lR2

100315 P schiumature infiammabili o che rilasciano, al contatto con l'acqua, gas infiammabili in quantità pericolose1 0 0 0 0 727,35 D9iR4

020201 NP fanghi da operazioni di lavaggio e pulizia 0 0 0 1 0 716,47 D8D9l

110113 P rifiuti di sgrassaggio contenenti sostanze pericolose 0 0 0 1 0 707,86 D9l

110106 P acidi non specificati altrimenti 0 0 0 1 0 703,60 D9l

110115 P eluati e fanghi di sistemi a membrana e sistemi a scambio ionico, contenenti sostanze pericolose0 0 0 1 0 678,34 D9l

160211 P apparecchiature fuori uso, contenenti clorofluorocarburi, HCFC, HFC 0 1 0 0 0 652,22 R3sR4

040221 NP rifiuti da fibre tessili grezze 0 1 0 0 0 644,34 D10R3s

020305 NP fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti 0 0 1 0 0 639,22 R3cR10

170204 P vetro, plastica e legno contenenti sostanze pericolose o da esse contaminati0 1 0 0 0 635,14 D9i

170103 NP mattonelle e ceramiche 0 1 0 0 0 634,26 D1iR5

160107 P filtri dell'olio 0 1 0 0 0 631,74 D9iR4

060313 P sali e loro soluzioni, contenenti metalli pesanti 0 0 0 1 0 617,75 D9lR4

200139 NP plastica 0 1 0 0 0 610,41 R3s

070512 NP fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce 07 05 110 0 0 1 0 606,53 D9l

070608 P altri fondi e residui di reazione 0 0 0 1 0 584,21 D9l

080119 P sospensioni acquose contenenti pitture e vernici, contenenti solventi organici o altre sostanze pericolose0 0 0 1 0 581,10 D9l

020301 NP fanghi prodotti da operazioni di lavaggio, pulizia, sbucciatura, centrifugazione e separazione di componenti0 0 0 1 0 575,65 D8D9l

040209 NP rifiuti da materiali compositi (fibre impregnate, elastomeri, plastomeri)0 1 0 0 0 554,99 D10R3s

101103 NP scarti di materiali in fibra a base di vetro 0 1 0 0 0 553,14 D1nR5

120114 P fanghi di lavorazione, contenenti sostanze pericolose 0 0 0 1 0 548,86 D9l

160213 P apparecchiature fuori uso, contenenti componenti pericolosi (2) diversi da quelli di cui alle voci 16 02 09 e 16 02 12 - (2) Possono rientrare fra i componenti pericolosi di apparecchiature elettriche ed elettroniche gli accumulatori e le batterie di cui 0 1 0 0 0 539,99 R3sR4

160306 NP rifiuti organici, diversi da quelli di cui alla voce 16 03 05 0 1 0 0 0 532,68 D8

080111 P pitture e vernici di scarto, contenenti solventi organici o altre sostanze pericolose0 1 0 0 0 531,97 D9iD10

100909 P polveri dei gas di combustione contenenti sostanze pericolose 1 0 0 0 0 528,34 D9i

070401 P soluzioni acquose di lavaggio ed acque madri 0 0 0 1 0 509,90 D9lD10R2

070312 NP fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce 07 03 110 0 1 0 0 499,28 D1n

160709 P rifiuti contenenti altre sostanze pericolose 0 1 0 0 0 485,25 D9iD10

190813 P fanghi contenenti sostanze pericolose prodotti da altri trattamenti delle acque reflue industriali0 0 1 0 0 477,73 D9i

020204 NP fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti 0 0 1 0 0 474,21 R3c

020502 NP fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti 0 0 1 0 0 469,42 R3cR10

110502 NP ceneri di zinco 1 0 0 0 0 469,08 R4

070301 P soluzioni acquose di lavaggio ed acque madri 0 0 0 1 0 461,73 D9lD10R2

060405 P rifiuti contenenti altri metalli pesanti 0 1 0 0 0 458,15 D9i

160709 P rifiuti contenenti altre sostanze pericolose 0 1 0 1 0 451,01 D9iD10

070110 P altri residui di filtrazione e assorbenti esauriti 0 0 1 0 0 444,87 D9i

200135 P apparecchiature elettriche ed elettroniche fuori uso, diverse da quelle di cui alla voce 20 01 21 e 20 01 23, contenenti componenti pericolosi (6) Possono rientrare fra i componenti pericolosi di apparecchiature elettriche ed elettroniche gli accumulatori0 1 0 0 0 441,97 R3sR4

070612 NP fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce 07 06 110 0 1 0 0 424,13 D1nR5

160708 P rifiuti contenenti olio 0 1 0 0 0 404,69 D10R9

170401 NP rame, bronzo, ottone 0 1 0 0 0 403,29 R4

200123 P apparecchiature fuori uso contenenti clorofluorocarburi 0 1 0 0 0 402,65 R3sR4

050103 P morchie depositate sul fondo dei serbatoi 0 0 0 1 0 389,01 D9l

110108 P fanghi di fosfatazione 0 0 1 0 0 379,34 D9i

060314 NP sali e loro soluzioni, diversi da quelli di cui alle voci 06 03 11 e 06 03 130 1 0 0 0 374,81 D1n

160709 P rifiuti contenenti altre sostanze pericolose 0 0 0 1 0 359,19 D9lD10

161001 P soluzioni acquose di scarto, contenenti sostanze pericolose 0 0 0 1 0 355,80 D9l

010410 NP polveri e residui affini, diversi da quelli di cui alla voce 01 04 07 0 1 0 0 0 339,30 D1iR5

020704 NP scarti inutilizzabili per il consumo o la trasformazione 0 1 0 0 0 335,81 D1nR3c

070708 P altri fondi e residui di reazione 0 0 0 1 0 334,75 D9lD10R2

060502 P fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, contenenti sostanze pericolose0 0 0 1 0 330,01 D9l

160305 P rifiuti organici, contenenti sostanze pericolose 0 1 0 0 0 325,12 D9i

190901 NP rifiuti solidi prodotti dai processi di filtrazione e vaglio primari 0 1 0 0 0 317,86 D1nD10

090102 P soluzioni di sviluppo per lastre offset a base acquosa 0 0 0 1 0 310,39 D9lR4 (continua)

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Aggiornamento dello stato di attuazione Novembre 2013 Pagina 110 di 150

(segue) 140602 P altri solventi e miscele di solventi, alogenati 0 0 0 1 0 296,55 D9lD10R2

160216 NP componenti rimossi da apparecchiature fuori uso, diversi da quelli di cui alla voce 16 02 151 0 0 0 0 296,26 R3sR4

200108 NP rifiuti biodegradabili di cucine e mense 0 1 0 0 0 292,31 R3c

100315 P schiumature infiammabili o che rilasciano, al contatto con l'acqua, gas infiammabili in quantità pericolose0 1 0 0 0 288,07 R4

120199 NP rifiuti non specificati altrimenti 1 0 0 0 0 279,76 R4

130110 P oli minerali per circuiti idraulici, non clorurati 0 0 0 1 0 272,36 D10R9

020101 NP fanghi da operazioni di lavaggio e pulizia 0 0 0 1 0 269,75 D8D9l

180106 P sostanze chimiche pericolose o contenenti sostanze pericolose 0 0 0 1 0 268,15 D9lD10

070110 P altri residui di filtrazione e assorbenti esauriti 0 1 0 0 0 264,41 D9i

080415 P rifiuti liquidi acquosi contenenti adesivi e sigillanti, contenenti solventi organici o altre sostanze pericolose0 0 0 1 0 261,09 D9l

060405 P rifiuti contenenti altri metalli pesanti 1 0 0 0 0 260,13 D9i

120115 NP fanghi di lavorazione, diversi da quelli di cui alla voce 12 01 14 0 0 1 0 0 259,12 D1n

060105 P acido nitrico e acido nitroso 0 0 0 1 0 243,36 D9lR5

060205 P altre basi 0 0 0 1 0 243,18 D9lR5

060102 P acido cloridrico 0 0 0 1 0 239,57 D9lR5

070611 P fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, contenenti sostanze pericolose0 0 0 1 0 237,33 D9l

101112 NP rifiuti di vetro diversi da quelli di cui alla voce 10 11 11 0 1 0 0 0 236,99 R5

160209 P trasformatori e condensatori contenenti PCB 0 1 0 0 0 235,65 D9i

190805 NP fanghi prodotti dal trattamento delle acque reflue urbane 0 1 0 0 0 220,08 D10R3c

170601 P materiali isolanti contenenti amianto 0 1 0 0 0 212,10 D9i

090101 P soluzioni di sviluppo e attivanti a base acquosa 0 0 0 1 0 210,99 D9l

170603 P altri materiali isolanti contenenti o costituiti da sostanze pericolose 0 1 0 0 0 204,01 D9i

060204 P idrossido di sodio e di potassio 0 0 0 1 0 204,00 D9lR5

160114 P liquidi antigelo contenenti sostanze pericolose 0 0 0 1 0 201,13 D9lD10

010412 NP sterili ed altri residui del lavaggio e della pulitura di minerali, diversi da quelli di cui alle voci 01 04 07 e 01 04 110 0 1 0 0 195,80 R10

070610 P altri residui di filtrazione e assorbenti esauriti 0 1 0 0 0 186,28 D9i

070711 P fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, contenenti sostanze pericolose0 0 1 0 0 179,44 D9i

190810 P miscele di oli e grassi prodotte dalla separazione olio/acqua, diverse da quelle di cui alla voce 19 08 090 0 0 1 0 173,37 D9lD10

061302 P carbone attivato esaurito (tranne 06 07 02) 0 1 0 0 0 169,40 D9i

070708 P altri fondi e residui di reazione 0 0 1 0 0 168,91 D9i

080111 P pitture e vernici di scarto, contenenti solventi organici o altre sostanze pericolose0 0 1 0 0 165,43 D9iD10

170504 NP terra e rocce, diverse da quelle di cui alla voce 17 05 03 1 0 0 0 0 155,46 D1iR5

160303 P rifiuti inorganici, contenenti sostanze pericolose 0 0 0 1 0 145,85 D9l

130301 P oli isolanti e termoconduttori, contenenti PCB 0 0 0 1 0 145,71 D9l

160802 P catalizzatori esauriti contenenti metalli di transizione (3) pericolosi o composti di metalli di transizione pericolosi (3) Ai fini della presente voce sono considerati metalli di transizione: scandio, vanadio, manganese, cobalto, rame, ittrio, niobio, af0 1 0 0 0 141,86 D9i

090104 P soluzioni fissative 0 0 0 1 0 138,20 D9lR4

150202 P assorbenti, materiali filtranti (inclusi filtri dell'olio non specificati altrimenti), stracci e indumenti protettivi, contaminati da sostanze pericolose0 0 0 1 0 137,66 D9lD10

070208 P altri fondi e residui di reazione 0 0 0 1 0 134,06 D9lD10

030104 P segatura, trucioli, residui di taglio, legno, pannelli di truciolare e piallacci contenenti sostanze pericolose0 1 0 0 0 131,69 D9iD10

110109 P fanghi e residui di filtrazione, contenenti sostanze pericolose 0 0 0 1 0 131,26 D9l

110109 P fanghi e residui di filtrazione, contenenti sostanze pericolose 0 1 0 0 0 129,43 D9i

130701 P olio combustibile e carburante diesel 0 0 0 1 0 128,94 D10

190811 P fanghi prodotti dal trattamento biologico delle acque reflue industriali, contenenti sostanze pericolose0 0 1 0 0 128,38 D9iD10

120118 P fanghi metallici (fanghi di rettifica, affilatura e lappatura) contenenti olio0 0 1 0 0 127,19 D9i

200304 NP fanghi delle fosse settiche 0 0 1 0 0 126,32 D8D9l

080409 P adesivi e sigillanti di scarto, contenenti solventi organici o altre sostanze pericolose0 1 0 0 0 118,00 D9i

200306 NP rifiuti della pulizia delle fognature 0 0 1 0 0 117,47 D8D9l

070708 P altri fondi e residui di reazione 0 1 0 0 0 116,43 D9i

160708 P rifiuti contenenti olio 0 1 1 1 0 112,49 D9eD10

120118 P fanghi metallici (fanghi di rettifica, affilatura e lappatura) contenenti olio0 1 0 0 0 107,06 D9i

080111 P pitture e vernici di scarto, contenenti solventi organici o altre sostanze pericolose0 0 0 1 0 103,56 D9lR2

080112 NP pitture e vernici di scarto, diverse da quelle di cui alla voce 08 01 11 0 0 1 0 0 102,37 D1nD10

070403 P solventi organici alogenati, soluzioni di lavaggio ed acque madri 0 0 0 1 0 102,22 D9lD10R2

160305 P rifiuti organici, contenenti sostanze pericolose 1 0 0 0 0 101,49 D9i

080111 P pitture e vernici di scarto, contenenti solventi organici o altre sostanze pericolose1 0 0 0 0 101,32 D9iD10

040108 NP cuoio conciato (scarti, cascami, ritagli, polveri di lucidatura) contenenti cromo0 1 0 0 0 100,97 D10R3s

030104 P segatura, trucioli, residui di taglio, legno, pannelli di truciolare e piallacci contenenti sostanze pericolose1 0 0 0 0 91,10 D9iD10

070107 P fondi e residui di reazione, alogenati 0 0 0 1 0 85,64 D9lD10

070511 P fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, contenenti sostanze pericolose0 0 0 1 0 84,85 D9l

080312 P scarti di inchiostro, contenenti sostanze pericolose 0 1 0 0 0 84,14 D9i

110109 P fanghi e residui di filtrazione, contenenti sostanze pericolose 0 0 1 0 0 82,92 D9i

140605 P fanghi o rifiuti solidi, contenenti altri solventi 0 1 0 0 0 79,89 D9iD10

161003 P concentrati acquosi, contenenti sostanze pericolose 0 0 0 1 0 79,26 D9l

070510 P altri residui di filtrazione e assorbenti esauriti 0 1 0 0 0 77,61 D9i

100213 P fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi, contenenti sostanze pericolose0 0 0 1 0 77,50 D9l

200127 P vernici, inchiostri, adesivi e resine contenenti sostanze pericolose 0 1 0 0 0 76,20 D9iD10

200121 P tubi fluorescenti ed altri rifiuti contenenti mercurio 0 1 0 0 0 74,16 R4R5

070211 P fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, contenenti sostanze pericolose0 0 0 1 0 73,79 D9i

040222 NP rifiuti da fibre tessili lavorate 1 0 0 0 0 71,18 D10R3s

090105 P soluzioni di lavaggio e soluzioni di arresto-fissaggio 0 0 0 1 0 69,96 D9l (continua)

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Provincia di Bergamo – Piano Provinciale di Gestione dei Rifiuti (L.R. 26/2003)

Aggiornamento dello stato di attuazione Novembre 2013 Pagina 111 di 150

(segue) 120107 P oli minerali per macchinari, non contenenti alogeni (eccetto emulsioni e soluzioni)0 0 0 1 0 69,61 D9l

070210 P altri residui di filtrazione e assorbenti esauriti 1 0 0 0 0 69,50 D9i

070508 P altri fondi e residui di reazione 0 1 0 0 0 67,37 D9i

060502 P fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, contenenti sostanze pericolose0 1 0 0 0 66,93 D9i

070408 P altri fondi e residui di reazione 0 1 0 0 0 66,92 D9iD10

120114 P fanghi di lavorazione, contenenti sostanze pericolose 0 0 1 0 0 66,63 D9i

160709 P rifiuti contenenti altre sostanze pericolose 0 0 1 0 0 66,12 D9iD10

161105 P rivestimenti e materiali refrattari provenienti da lavorazioni non metallurgiche, contenenti sostanze pericolose0 1 0 0 0 65,84 D9i

070208 P altri fondi e residui di reazione 0 1 0 0 0 64,58 D9iD10

070211 P fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, contenenti sostanze pericolose0 0 1 0 0 61,92 D9i

160305 P rifiuti organici, contenenti sostanze pericolose 0 0 1 0 0 60,74 D9i

070511 P fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, contenenti sostanze pericolose0 0 1 0 0 60,30 D9i

170405 NP ferro e acciaio 1 0 0 0 0 59,80 R4

080314 P fanghi di inchiostro, contenenti sostanze pericolose 0 0 0 1 0 59,78 D9l

160305 P rifiuti organici, contenenti sostanze pericolose 0 0 0 1 0 59,39 D9l

070404 P altri solventi organici, soluzioni di lavaggio ed acque madri 0 0 0 1 0 59,11 D9lD10R2

070104 P altri solventi organici, soluzioni di lavaggio ed acque madri 0 1 0 1 0 57,42 D9lD10R2

120112 P cere e grassi esauriti 0 1 0 0 0 55,56 D9i

130506 P oli prodotti dalla separazione olio/acqua 0 0 0 1 0 55,09 D10R9

130502 P fanghi di prodotti di separazione olio/acqua 0 0 0 1 0 53,93 D9l

180202 P rifiuti che devono essere raccolti e smaltiti applicando precauzioni particolari per evitare infezioni0 1 0 0 0 53,05 D10

070208 P altri fondi e residui di reazione 0 0 1 1 0 52,23 D9lD10

080111 P pitture e vernici di scarto, contenenti solventi organici o altre sostanze pericolose1 1 1 1 0 51,45 D9iD10

110113 P rifiuti di sgrassaggio contenenti sostanze pericolose 1 0 0 1 0 47,53 D9lD10

190812 NP fanghi prodotti dal trattamento biologico delle acque reflue industriali, diversi da quelli di cui alla voce 19 08 110 1 0 0 0 33,52 D1nD10

190814 NP fanghi prodotti da altri trattamenti delle acque reflue industriali, diversi da quelli di cui alla voce 19 08 130 1 0 0 0 30,92 D1nR5

160214 NP apparecchiature fuori uso, diverse da quelle di cui alle voci da 16 02 09 a 16 02 131 0 0 0 0 30,56 R3sR4

130206 P scarti di olio sintetico per motori, ingranaggi e lubrificazione 0 0 0 1 0 26,38 D10R9

200303 NP residui della pulizia stradale 1 0 0 0 0 23,00 D1nR5

190805 NP fanghi prodotti dal trattamento delle acque reflue urbane 0 0 1 1 0 21,30 D10R3c

130802 P altre emulsioni 0 1 0 1 0 20,52 D9e

070104 P altri solventi organici, soluzioni di lavaggio ed acque madri 0 1 1 1 0 19,28 D9lD10R2

020203 NP scarti inutilizzabili per il consumo o la trasformazione 0 0 0 1 0 18,85 D8D9l

070299 NP rifiuti non specificati altrimenti 1 0 0 0 0 16,88 D10R3s

070204 P altri solventi organici, soluzioni di lavaggio ed acque madri 0 0 0 1 0 16,31 D9lD10R2

120108 P emulsioni e soluzioni per macchinari, contenenti alogeni 0 0 0 1 0 14,81 D9l

070704 P altri solventi organici, soluzioni di lavaggio ed acque madri 0 1 1 1 0 14,54 D9lD10R2

120102 NP polveri e particolato di materiali ferrosi 1 1 0 0 0 13,12 R4

070304 P altri solventi organici, soluzioni di lavaggio ed acque madri 0 0 0 1 0 10,27 D9lD10R2

200101 NP carta e cartone 1 0 0 0 0 8,48 R3s

200101 NP carta e cartone 0 0 0 0 0 6,00 R3s

090199 NP rifiuti non specificati altrimenti 0 0 0 1 0 5,88 D9l

150106 NP imballaggi in materiali misti 1 1 0 0 0 5,29 R3sR4R5

160708 P rifiuti contenenti olio 0 0 1 1 0 4,90 D9eD10

080119 P sospensioni acquose contenenti pitture e vernici, contenenti solventi organici o altre sostanze pericolose0 1 0 1 0 4,14 D9lD10

070204 P altri solventi organici, soluzioni di lavaggio ed acque madri 0 0 1 1 0 3,88 D9lD10R2

080112 NP pitture e vernici di scarto, diverse da quelle di cui alla voce 08 01 11 0 1 1 1 0 2,19 D1nD10

070303 P solventi organici alogenati, soluzioni di lavaggio ed acque madri 0 0 0 1 0 1,48 D9lD10R2

070203 P solventi organici alogenati, soluzioni di lavaggio ed acque madri 0 0 0 1 0 1,28 D9lD10R2

080119 P sospensioni acquose contenenti pitture e vernici, contenenti solventi organici o altre sostanze pericolose0 0 1 1 0 0,88 D9lD10

080202 NP fanghi acquosi contenenti materiali ceramici 0 0 1 0 0 0,38 D9l Nota:

Destino D10: sta per D10/R1 ovvero incenerimento/recupero energetico Stato fisico: SP = solido polverulento

SnP = solido non polverulento FP = fangoso palabile L = liquido A = aeriforme

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Provincia di Bergamo – Piano Provinciale di Gestione dei Rifiuti (L.R. 26/2003)

Aggiornamento dello stato di attuazione Novembre 2013 Pagina 112 di 150

3.6.2. I fabbisogni individuati

Applicando il criterio del potenziale destino ai flussi di rifiuti della produzione primaria provinciale e al percolato di discarica, secondo le modalità evidenziate in precedenza, si ottiene il quadro illustrato nella tabella e nei grafici riportati nel seguito. Rifiuti speciali non pericolosi Il fabbisogno individuato complessivamente per le attività di smaltimento e recupero di rifiuti speciali non pericolosi oscilla tra 2.450.000 t/a e 3.320.000 t/a. Complessivamente, i fabbisogni di smaltimento (escluso incenerimento) vengono stimati pari a 500.000-695.000 t/a. La stima di riferimento dei fabbisogni di incenerimento/recupero energetico è di 170.000-230.000 t/a. Predominante risulta quindi il fabbisogno di attività di riciclo e recupero di materia, con una stima di 1.776.000-2.394.000 t/a. I fabbisogni individuati risultano concentrarsi in particolare nelle seguenti attività: - R5 riciclo/recupero altre sostanze inorganiche: 1.100.000-1.480.000 t/a;

- R4 riciclo/recupero metalli: 370.000-500.000 t/a;

- R3s riciclo/recupero sostanze organiche (frazioni secche): 260.000-350.000 t/a;

- D1i discarica per rifiuti inerti: 200.000-280.000 t/a; - D10/R1 incenerimento/recupero energetico: 170.000-230.000 t/a; - D1n discarica per rifiuti non pericolosi: 130.000-180.000 t/a. - D9l trattamento chimico-fisico (rifiuti liquidi): 85.000-115.000 t/a; - D8 trattamento biologico: 65.000-90.000 t/a; - R3s riciclo/recupero sostanze organiche (compostaggio): 45.000-60.000 t/a. Si ricorda che le indicazioni riportate comprendono fabbisogni diretti di recupero/smaltimento di rifiuti speciali non pericolosi da produzione primaria, oltre che del percolato di discarica, e fabbisogni indiretti di recupero/smaltimento di rifiuti speciali (sia non pericolosi che eventualmente anche pericolosi) derivanti dalle attività di recupero e smaltimento dei suddetti rifiuti speciali non pericolosi. Rifiuti speciali pericolosi Il fabbisogno individuato complessivamente per le attività di smaltimento e recupero di rifiuti speciali pericolosi oscilla tra 355.500 e 492.500 t/a. Complessivamente, i fabbisogni di smaltimento (escluso incenerimento) vengono stimati pari a 250.500-344.500 t/a. La stima di riferimento dei fabbisogni di incenerimento/recupero energetico è di 40.000-55.000 t/a. Il fabbisogno di attività di riciclo e recupero di materia è poi pari a 65.000-93.000 t/a. I fabbisogni individuati risultano concentrarsi in particolare nelle seguenti attività:

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Provincia di Bergamo – Piano Provinciale di Gestione dei Rifiuti (L.R. 26/2003)

Aggiornamento dello stato di attuazione Novembre 2013 Pagina 113 di 150

- D1z discarica per rifiuti inertizzati: 115.000-155.000 t/a; - D9i trattamento chimico/fisico (inertizzazione): 75.000-105.000 t/a; - D9l trattamento chimico/fisico (rifiuti liquidi): 50.000-70.000 t/a. - R2 rigenerazione/recupero solventi: 45.000-65.000 t/a; - D10/R1 incenerimento/recupero energetico: 40.000-55.000 t/a; - D9e trattamento chimico/fisico (emulsioni oleose): 9.000-12.000 t/a; - R4 riciclo/recupero metalli: 7.500-10.500 t/a. Si ricorda che le indicazioni riportate comprendono fabbisogni diretti di recupero/smaltimento di rifiuti speciali pericolosi da produzione primaria e fabbisogni indiretti di recupero/smaltimento di rifiuti speciali (sia pericolosi che eventualmente anche non pericolosi) derivanti dalle attività di recupero e smaltimento dei suddetti rifiuti speciali pericolosi.

minimo

(t/a)

massimo

(t/a)

minimo

(t/a)

massimo

(t/a)

D1i 200.000 280.000 0 0

D1n 130.000 180.000 1.500 2.500

D1z 12.000 18.000 115.000 155.000

D8 65.000 90.000 0 0

D9e 0 0 9.000 12.000

D9i 8.000 12.000 75.000 105.000

D9l 85.000 115.000 50.000 70.000

D10/R1 170.000 230.000 40.000 55.000

R2 0 1.000 45.000 65.000

R3c 45.000 60.000 0 0

R3s 260.000 350.000 1.000 2.000

R4 370.000 500.000 7.500 10.500

R5 1.100.000 1.480.000 6.000 8.000

R9 0 0 5.500 7.500

R10 1.000 3.000 0 0

500.000 695.000 250.500 344.500

170.000 230.000 40.000 55.000

1.776.000 2.394.000 65.000 93.000

2.446.000 3.319.000 355.500 492.500

totale incenerimento/recupero energetico

totale riciclo/recupero di materia

totale

riciclo/recupero altre sostanze inorganiche

rigenerazione o altri reimpieghi oli

spandimento su suolo a beneficio agricoltura/ecologia

totale smaltimento (escluso incenerimento)

rigenerazione/recupero solventi

riciclo/recupero sostanze organiche (compostaggio)

riciclo/recupero sostanze organiche (frazioni secche)

riciclo/recupero metalli

tratt. chimico/fisico (emulsioni oleose)

tratt. chimico/fisico (inertizzazione)

tratt. chimico/fisico (rifiuti liquidi)

incenerimento/recupero energetico

discarica per inerti

discarica per rifiuti non pericolosi

discarica per rifiuti inertizzati

trattamento biologico

(valutati su fabbisogni produzione primaria + percolato di discarica e conseguente stima fabbisogni secondari)

Fabbisogni di recupero/smaltimento di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi in Provincia di Bergamo

Rifiuti speciali NP Rifiuti speciali P

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Fabbisogni di recupero/smaltimento di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi in Provincia di Bergamo

Rifiuti speciali non pericolosi (t/a)0 200.0

00

400.0

00

600.0

00

800.0

00

1.0

00.0

00

1.2

00.0

00

1.4

00.0

00

D1i

D1z

D9e

D9l

R2

R3s

R5

R10

intervallo fabbisogni stimati

Rifiuti speciali pericolosi (t/a)

0 20.0

00

40.0

00

60.0

00

80.0

00

100.0

00

120.0

00

140.0

00

160.0

00

D1i

D1n

D1z

D8

D9e

D9i

D9l

D10/R1

R2

R3c

R3s

R4

R5

R9

R10

intervallo fabbisogni stimati

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3.6.3. Il confronto tra fabbisogni e attuali capacità di recupero e smaltimento

Mettendo a confronto il quadro dei fabbisogni stimati con quello delle attività di recupero/smaltimento svolte dall’impiantistica presente sul territorio provinciale (così come risultanti in particolare dalle dichiarazioni MUD esaminate), si evidenziano alcuni interessanti spunti di riflessione. Si precisa innanzitutto che le attività attualmente svolte di recupero o smaltimento R12 e D14 rappresentano tendenzialmente attività preliminari ad altre operazioni, non essendo in grado di per sé di garantire l’effettivo pieno smaltimento/recupero dei rifiuti. Per tale motivo, queste attività non sono state valutate nella stima dei fabbisogni; non si sono quindi conseguentemente definiti per queste tipologie di attività fabbisogni confrontabili con quanto oggi effettuato nel contesto provinciale. La stima dei fabbisogni porta a valutare in ca. 460.000-635.000 t/a le necessità di smaltimento in discarica (D1), delle quali circa il 45% riferiti a discariche per rifiuti inerti e la restante quota sostanzialmente equamente distribuita tra discariche per rifiuti non pericolosi e discariche dedicate in particolare a rifiuti pericolosi inertizzati. Il quantitativo di rifiuti speciali prodotto in ambito provinciale e conferito in discariche nel 2008 è stato notevolmente inferiore, essendo pari a circa 194.000 t/a; risultano in particolare molto ridotti gli smaltimenti di rifiuti inerti. I fabbisogni stimati di trattamento biologico (D8) e di trattamento chimico-fisico (D9) di rifiuti non pericolosi risultano essere più che soddisfatti in ambito provinciale. Anche per quanto riguarda i rifiuti pericolosi il complesso dei rifiuti oggi gestiti in D8 o D9 è complessivamente superiore al fabbisogno stimato; si segnala comunque al riguardo che nella valutazione dei fabbisogni presentata si è privilegiato, per diverse tipologie di rifiuti liquidi, l’avvio a trattamento chimico-fisico (e per quota parte anche il recupero in R2) invece che l’avvio a trattamento biologico e questo spiega lo scostamento rispetto alla attuale situazione, che vede un rilevante quantitativo di rifiuti liquidi pericolosi dichiarato come gestito in D8. I fabbisogni stimati di incenerimento/recupero energetico (D10/R1) evidenziano per i rifiuti non pericolosi una quota di fabbisogno non soddisfatto, dell’ordine delle 80.000-140.000 t/a. Per i rifiuti speciali pericolosi si evidenzia invece come il fabbisogno stimato sia più che soddisfatto. Il fabbisogno stimato di rigenerazione/recupero solventi (R2), essenzialmente di rifiuti pericolosi, non trova alcun riscontro in attività svolte nel contesto provinciale. Per il riciclo/recupero di sostanze organiche (R3), essenzialmente rifiuti non pericolosi costituiti da frazioni secche e per il riciclo/recupero di metalli (R4), principalmente rifiuti non pericolosi, si evidenzia invece uno sviluppo di attività sul territorio in grado di gestire flussi superiori ai fabbisogni stimati e per il riciclo/recupero di altre sostanze inorganiche (R5) risulta uno sviluppo abbastanza adeguato ai fabbisogni (non comprendo però i livelli massimi di fabbisogno stimato). Per il recupero R4 di rifiuti pericolosi si evidenzia, nello specifico, l’attuale gestione di quantitativi molto rilevanti, effettuata da un impianto che opera però essenzialmente su di una particolare tipologia di rifiuti da acciaierie, in larga prevalenza importata da fuori provincia e che non trova pertanto riscontro nell’individuazione di un analogo fabbisogno. Il fabbisogno stimato di rigenerazione o di altro reimpiego degli oli (R9), esclusivamente di rifiuti pericolosi, non trova riscontro nelle attività svolte nel contesto provinciale e pertanto risulta essere non soddisfatto, sebbene le quantità in valore assoluto siano contenute. Infine, per quanto riguarda lo spandimento sul suolo (R10) si registra un quantitativo attualmente così gestito piuttosto rilevante, a fronte di un fabbisogno stimato notevolmente ridotto. Tale divario è legato all’orientamento assunto nella individuazione dei fabbisogni che privilegia l’effettuazione di

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operazioni di trattamento di recupero in R3 o R5, preliminarmente al riutilizzo dei rifiuti in ripristini ambientali o comunque nel terreno. Confronto tra stime dei fabbisogni e attività di recupero/smaltimento di

rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi in Provincia di Bergamo

stima fabbisogni

(t/a)

dichiarato

MUD (t/a)

stima fabbisogni

(t/a)

dichiarato

MUD (t/a)

D1i discarica per inerti 200.000-280.000 0

D1n discarica per rifiuti non pericolosi 130.000-180.000 1.500-2.500

D1z discarica per rifiuti inertizzati 12.000-18.000 115.000-155.000

D8 trattamento biologico 65.000-90.000 150.325 0 79.298

D9e tratt. chimico/fisico (emulsioni oleose) 0 9.000-12.000

D9i tratt. chimico/fisico (inertizzazione) 8.000-12.000 75.000-105.000

D9l tratt. chimico/fisico (rifiuti liquidi) 85.000-115.000 50.000-70.000

D10 incenerimento 6.887 96.551

R1 recupero energetico 77.647 409

D14 ricondizionamento preliminare 0 69.654 0 13.877

R2 rigenerazione/recupero solventi 0-1.000 0 45.000-65.000 0

R3c riciclo/recupero sostanze organiche (compostaggio) 45.000-60.000 0

R3s riciclo/recupero sostanze organiche (frazioni secche) 260.000-350.000 1.000-2.000

R4 riciclo/recupero metalli 370.000-500.000 649.531 7.500-10.500 147.549

R5 riciclo/recupero altre sostanze inorganiche 1.100.000-1.480.000 1.351.897 6.000-8.000 7.423

R6 rigenerazione degli acidi e delle basi 0 0 0 2.448

R7 recupero dei prodotti che servono a captare gli inquinanti 0 38 0 13

R9 rigenerazione o altri reimpieghi oli 0 413 5.500-7.500 0

R10 spandimento su suolo a beneficio agricoltura/ecologia 1.000-3.000 61.141 0 0

R12 scambio rifiuti per sottoporli a R1-R11 0 4.263 0 11.751

totale2.446.000-

3.319.0003.419.958

355.500-

492.500538.582

Rifiuti speciali NP Rifiuti speciali P

170.000-230.000 40.000-55.000

193.978

178.635

675.548

0

165.007

14.257

3.7. Lo stato di attuazione degli obiettivi di Piano

3.7.1. Il sistema di gestione dei rifiuti speciali

Si riporta nel seguito un confronto di sintesi relativo al quadro della gestione dei rifiuti speciali in Provincia descritto nel Piano Provinciale, sulla base delle dichiarazioni MUD 2005 relative al 2004, e di quello emerso nel presente aggiornamento, basato sulle dichiarazioni MUD 2009 relative al 2008. A premessa di tale confronto appare comunque di interesse segnalare l’evoluzione registrata nel corso degli anni dal sistema economico-produttivo del territorio, attraverso l’esame dell’andamento del PIL provinciale. Come illustrato in tabella, dal 2004 al 2008 il dato del PIL, espresso in valore assoluto e a prezzi costanti (ovvero, al netto dell’inflazione), risulta essersi incrementato dell’11,7%. A fronte di tale crescita è quindi ragionevole aspettarsi una corrispondente crescita del volume dei rifiuti generato dalle attività economiche svolte sul territorio. Evoluzione del Prodotto Interno Lordo (PIL) dell’intera economia in Provincia di Bergamo

popolazione residente PIL procapite

[€/abitantexanno] PIL assoluto

[milioni €/anno]

2003 1.003.808 29.372,09 29.483,94

2004 1.022.428 30.573,00 31.258,70

2005 1.033.848 30.319,48 31.345,73

2006 1.044.820 32.373,75 33.824,74

2007 1.059.593 33.265,37 35.247,75

2008 1.075.592 32.459,18 34.912,84

2009 1.087.204 31.525,92 34.275,11

Note: Rielaborazione dati Annuario Statistico Regionale Unioncamere Lombardia; in particolare, i valori di PIL procapite sono stati tradotti in PIL assoluto su base dati di popolazione e i valori originali a prezzi correnti sono stati tradotti in prezzi costanti 2009 su base coefficienti di rivalutazione monetaria Istat.

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In effetti, se si prendono in esame i dati relativi alla produzione sia totale sia primaria di rifiuti nelle due annualità di riferimento (2004 e 2008), si evidenzia come rispetto al 2004 la produzione sia cresciuta del 33-34%, con un incremento pertanto ben superiore a quello dell’indicatore economico (PIL) prima presentato. L’incremento dei rifiuti quantificati come prodotti è da considerarsi in realtà fortemente legato alla maggior rappresentatività ed esaustività dell’analisi sviluppata sui dati 2008, che andando ad esaminare le dichiarazioni di chi ha ritirato i rifiuti (essendo questi soggetti sempre obbligati alla presentazione del MUD) consentono di far emergere flussi di rifiuti prima non evidenziabili (potendo essere i relativi produttori esentati dalla presentazione del MUD). In tal senso è eclatante l’aumento registrato per i rifiuti inerti (codici CER 17.00.00). L’aumento della produzione di rifiuti si concentra comunque sui rifiuti non pericolosi, mentre il dato dei rifiuti pericolosi è sostanzialmente stabile (si sottolinea al riguardo come per i produttori di rifiuti pericolosi l’obbligo di presentazione del MUD fosse in effetti già stringente). Come si può vedere nella figura successiva le macrocategorie CER che più hanno contribuito all’incremento dei rifiuti speciali totali nel 2008, rispetto al 2004, sono la 17.00.00 “rifiuti delle operazioni di costruzione e demolizione” (+389.000 t ca.) e la 10.00.00 “rifiuti da processi termici” (+290.000 t ca.). Anche per la produzione primaria le macrocategorie CER che più hanno contribuito all’incremento dei totali nel 2008, rispetto al 2004, sono la 17.00.00 “rifiuti delle operazioni di costruzione e demolizione” (+375.600 t ca.) e la 10.00.00 “rifiuti da processi termici” (+173.000 t ca.). Variazione della produzione totale di rifiuti speciali 2004-2008

Rifiuti non pericolosi

Rifiuti pericolosi

Rifiuti totali

Rifiuti speciali produzione 2008 (t) 3.017.943 320.449 3.338.393

Rifiuti speciali produzione 2004 (t) 2.205.322 312.328 2.517.651

Differenza in valore assoluto produzione 2008-2004 (t) 812.621 8.121 820.742

Variazione 2008/2004 (%) 37% 3% 33% Fonte: Elaborazione Dichiarazioni MUD 2009 relative all’anno 2008 2005 relative all’anno 2004

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Aggiornamento dello stato di attuazione Novembre 2013 Pagina 118 di 150

Produzione totale di rifiuti speciali provinciali negli anni 2004 e 2008 per macrocategoria CER

89.208

31.108

26.689

14.083

406

23.634

151.616

22.892

809

618.230

18.694

246.266

28.485

1.561

256.059

106.018

948.610

2.454

558.222

193.346

139.941

37.744

36.154

33.277

41

19.598

202.546

18.552

1.319

348.233

16.659

214.824

22.010

1.064

224.133

43.669

559.626

2.262

469.552

126.446

- 100.000 200.000 300.000 400.000 500.000 600.000 700.000 800.000 900.000 1.000.000

01

02

03

04

05

06

07

08

09

10

11

12

13

14

15

16

17

18

19

20

Rifiuti speciali totali 2004 (t) Rifiuti speciali totali 2008 (t)

Fonte: Elaborazione Dichiarazioni MUD 2009 relative all’anno 2008 2005 relative all’anno 2004 Variazione della produzione primaria di rifiuti speciali 2004-2008

Rifiuti non pericolosi

Rifiuti pericolosi

Rifiuti totali

Rifiuti speciali produzione primaria 2008 (t) 2.358.925 265.594 2.624.519

Rifiuti speciali produzione primaria 2004 (t) 1.684.821 279.478 1.964.299

Differenza in valore assoluto produzione primaria 2008-2004 (t) 674.104 -13.884 660.220

Variazione 2008/2004 (%) 40% -5% 34% Fonte: Elaborazione Dichiarazioni MUD 2009 relative all’anno 2008 2005 relative all’anno 2004

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Produzione primaria di rifiuti speciali provinciali negli anni 2004 e 2008 per macrocategoria CER

89.208

30.182

25.304

13.627

406

22.876

149.478

22.892

809

520.247

17.184

243.027

23.964

1.561

218.188

71.231

920.629

2.454

64.523

186.727

138.677

30.170

31.134

30.324

41

15.756

190.425

17.624

1.316

347.272

15.754

213.257

16.218

944

163.762

38.303

545.003

2.259

79.833

86.226

- 100.000 200.000 300.000 400.000 500.000 600.000 700.000 800.000 900.000 1.000.000

1

2

3

4

5

6

7

8

9

10

11

12

13

14

15

16

17

18

19

20

tonRifiuti speciali totali 2004 (produz. primaria) Rifiuti speciali totali 2008 (produz. primaria)

Fonte: Elaborazione Dichiarazioni MUD 2009 relative all’anno 2008 2005 relative all’anno 2004 In merito alle attività di recupero e smaltimento dei rifiuti speciali si riscontra un aumento delle quantità avviate a recupero, che passano dalle 1.778.240 t del 2004 alle 3.004.300 t nel 2008, con un incremento del 69%, mentre i rifiuti avviati a smaltimento sono diminuiti del 19%, passando da 1.175.800 t nel 2004 a 954.200 t nel 2008. Pertanto le attività di recupero e smaltimento, nel loro insieme, si sono incrementate di 1.004.500 t ca., ossia del 34%. Si sottolinea il netto incremento delle attività di recupero a carico dei rifiuti pericolosi i cui quantitativi sono aumentati di circa 6 volte, passando dalle 26.835 t del 2004 alle 183.850 t del 2008. L’aumento delle attività di recupero e la diminuzione dello smaltimento possono essere correlate allo sviluppo di un sistema impiantistico provinciale sempre più così orientato, in linea con gli indirizzi normativi e pianificatori di riferimento.

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2008 2004

Attività non pericolosi pericolosi totali non pericolosi pericolosi totali

Recupero (t) 2.820.479 183.849 3.004.328 1.751.404 26.835 1.778.239

Smaltimento (t) 599.479 354.733 954.211 767.732 408.085 1.175.817

Rec.+Smalt. (t) 3.419.958 538.582 3.958.539 2.519.136 434.920 2.954.056

variazione assoluta 2008-2004 (t) variaz. % 2008/2004

Attività non pericolosi pericolosi totali non pericolosi pericolosi totali

Recupero (t) 1.069.074 157.014 1.226.089 61% 585% 69%

Smaltimento (t) - 168.253 - 53.352 - 221.605 -22% -13% -19%

Rec.+Smalt. (t) 900.822 103.662 1.004.483 36% 24% 34%

Nel dettaglio le macrocategorie CER che hanno maggiormente contribuito all’aumento delle quantità recuperate nel 2008 rispetto al 2004 sono la 17.00.00 “rifiuti delle operazioni di costruzione e demolizione” (+577.900 t ca.) e la 10.00.00 “rifiuti da processi termici” (+192.200 t ca.). Le macrocategorie CER che invece hanno comportato una sensibile riduzione dei rifiuti avviati a smaltimento, nel 2008 rispetto al 2004, sono la 07.00.00 “rifiuti dei processi chimici organici” (-86.200 t ca.) e la 19.00.00 “rifiuti da impianti trattamento rifiuti” (-65.400 t ca.).

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Aggiornamento dello stato di attuazione Novembre 2013 Pagina 121 di 150

Attività di recupero di rifiuti speciali per macrocategoria CER negli anni 2004 e 2008

35.357

13.266

21.005

15.530

779

7.056

21.160

54

8

541.276

8.001

314.937

15.289

19

387.861

35.675

1.002.836

-

233.429

350.791

36.280

28.527

17.998

15.120

-

11.170

15.973

29

17

349.084

13.330

265.738

-

-

301.282

27.944

424.959

126

107.425

163.230

- 500.000 1.000.000 1.500.000

01

02

03

04

05

06

07

08

09

10

11

12

13

14

15

16

17

18

19

20

ton

MA

CR

OC

AT

EG

OR

IA C

ER

Recupero 2004 (t)

Recupero 2008 (t)

Fonte: Elaborazione Dichiarazioni MUD 2009 relative all’anno 2008 2005 relative all’anno 2004

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Aggiornamento dello stato di attuazione Novembre 2013 Pagina 122 di 150

Attività di smaltimento di rifiuti speciali per macrocategoria CER negli anni 2004 e 2008

47.379

23.813

241

5.831

563

22.213

204.559

30.215

2.817

97.946

49.770

32.442

6.491

2.842

21.908

52.582

9.955

3.030

306.980

32.634

69.904

21.786

2.962

9.709

304

38.164

290.762

39.169

3.687

56.067

29.260

33.758

6.701

2.358

50.827

48.437

61.562

1.295

372.407

36.693

- 100.000 200.000 300.000 400.000

1

2

3

4

5

6

7

8

9

10

11

12

13

14

15

16

17

18

19

20

ton

MA

CR

OC

AT

EG

OR

IA C

ER

Smaltimento 2004 (t)

Smaltimento 2008 (t)

Fonte: Elaborazione Dichiarazioni MUD 2009 relative all’anno 2008 2005 relative all’anno 2004 Per quanto riguarda i flussi di import ed export e il loro aumento nel 2008 rispetto al 2004, risultano ragionevolmente determinanti i fattori già segnalati (incremento “fisiologico” della produzione di rifiuti, maggior esaustività dell’analisi MUD sviluppata, sviluppo del sistema impiantistico provinciale). In particolare l’importazione di rifiuti è aumentata di 565.000 t ca., passando da 1.604.900 t nel 2004 a 2.170.100 t nel 2008; le macrocategorie CER che contribuiscono maggiormente a questo incremento sono la 10.00.00 “rifiuti da processi termici” (+202.800 t ca.) e la 17.00.00 “rifiuti delle operazioni di costruzione e demolizione” (+169.800 t ca.).

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Aggiornamento dello stato di attuazione Novembre 2013 Pagina 123 di 150

L’esportazione di rifiuti è aumentata invece di 192.300 t ca., passando da 1.522.000 t nel 2004 a 1.714.300 t ca. nel 2008; in questo caso la macrocategoria CER principalmente coinvolta è la 10.00.00 “rifiuti da processi termici” (+239.750 t ca.). Variazione dei flussi di import-export di rifiuti speciali 2004-2008

import export import-export

flussi di rifiuti 2008 (t) 2.170.054 1.714.251 455.804

flussi di rifiuti 2004 (t) 1.604.904 1.522.024 82.880

Differenza in valore assoluto 2008-2004 (t) +565.150 +192.227 +372.924

Variazione 2008/2004 (%) +35,2% +12,6% +450,0%

Fonte: Elaborazione Dichiarazioni MUD 2009 relative all’anno 2008 e MUD 2005 relative all’anno 2004 Importazione di rifiuti da fuori Bergamo negli anni 2004 e 2008 per macrocategoria CER

32

1

8.8

53

21

.79

6

12

.38

3

1.1

33

25

.54

6 1

36

.96

9

13

.31

9

1.6

99

48

4.6

37

35

.14

0

18

6.6

30

22

.12

8

2.9

45

25

0.1

64

69

.78

3

30

0.6

86

2.6

50

39

5.1

24

19

8.1

48

22

8

24

.43

8

19

.46

3

17

.22

2

36

5

44

.55

8 1

53

.14

5

15

.46

7

1.8

31

28

1.8

66

27

.09

1

10

1.9

43

19

.03

9

2.8

55

25

6.1

42

60

.48

4

13

0.9

08

1.6

50

38

1.5

77

64

.63

2

-

100.000

200.000

300.000

400.000

500.000

600.000

01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20

ton

Macrocategoria CER

Import da fuori BG 2008 ton Import da fuori BG 2004 ton

Fonte: Elaborazione Dichiarazioni MUD 2009 relative all’anno 2008 2005 relative all’anno 2004 Esportazione di rifiuti fuori Bergamo negli anni 2004 e 2008 per macrocategoria CER

10

.78

5

13

.82

6

14

.97

8

3.6

82

19

6

19

.42

2

73

.85

5

12

.33

9

41

3

42

4.1

08

12

.76

2

77

.02

9

32

.23

8

1.4

46

11

7.8

98

75

.43

9

31

3.2

13

2.3

73

39

4.9

21

11

3.3

28

29

.17

1

25

.99

4

30

.32

8

10

.99

7

10

3

21

.71

9

72

.60

7

9.7

93

47

5

18

4.3

65

12

.08

8

74

.30

1

32

.78

5

1.0

67

16

4.0

33

41

.73

9

34

6.1

73

2.5

80

37

5.4

24

86

.28

2

-

50.000

100.000

150.000

200.000

250.000

300.000

350.000

400.000

450.000

01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20

ton

Macrocategoria CER

Export fuori BG 2008 ton Export fuori BG 2004 ton

Fonte: Elaborazione Dichiarazioni MUD 2009 relative all’anno 2008 2005 relative all’anno 2004

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Aggiornamento dello stato di attuazione Novembre 2013 Pagina 124 di 150

4. IL QUADRO DELLA GESTIONE DEI RIFIUTI SOLIDI URBANI (ANNO 2012)1

4.1. Produzione rifiuti e raccolta differenziata

Nel 2012 sono state prodotte, nella provincia di Bergamo, 470.742 tonnellate di rifiuti urbani. I rifiuti intercettati dai sistemi di raccolta differenziata sono stati 266.868 tonnellate. Se si considera la quota di rifiuti ingombranti avviati a recupero (pari a 4.853 tonnellate calcolate considerando la percentuale dell’effettivo materiale inviato a recupero rispetto al totale in ingresso indicata dai vari impianti di trattamento ingombranti), la raccolta differenziata ammonta complessivamente a 271.721 t/a (pari al 57,72% della produzione totale di RU). Gli ingombranti totali prodotti ammontano a 30.582 tonnellate. Il quantitativo avviato allo smaltimento è stato di 25.729 tonnellate, pari al 5,47% del totale di RU. La restante quota di rifiuti urbani prodotti è costituita dal rifiuto indifferenziato (158.078 tonnellate), che risulta essere il 33,58% dei rifiuti totali e dalle terre da spazzamento stradale (15.215 tonnellate) che ammontano al 3,23% dei RU.

In termini di produzione specifica di rifiuti urbani, ovvero riferita alla popolazione residente nel 2012 (1.111.164 ab - dato ricavato dalle schede O.R.SO.), in provincia di Bergamo sono stati prodotti circa 423,6 kg/abxanno. Il flusso medio pro-capite di rifiuti intercettati dalla raccolta differenziata è di circa 244,5 kg/abxanno, compreso il flusso di ingombranti avviati al recupero; il flusso di rifiuti indifferenziati e ingombranti avviati allo smaltimento è complessivamente di circa 165,4 kg/abxanno; lo spazzamento delle strade ammonta a circa 13,7 kg/abxanno. Se si analizzano i dati senza considerare gli apporti dello spazzamento stradale (la cui produzione, come noto, è influenzata dalle condizioni climatiche che si verificano durante l’anno) si registra:

una % di raccolta differenziata pari al 59,65%

una produzione totale pro capite di rifiuti pari a circa 409,9 Kg/abxanno.

1 Nel presente capitolo 4 e nel successivo capitolo 5 sono state apportate alcune modeste rettifiche a taluni dati contenuti nel capitolo 2.

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Aggiornamento dello stato di attuazione Novembre 2013 Pagina 125 di 150

Produzione di rifiuti e flussi delle raccolte in provincia di Bergamo (anno 2012)

Provincia di Bergamo

Abitanti nel 2012 1.111.164

Dati Produzione nel 2011 t/a kg/abxanno %

Produzione RU totale 470.742 423,6 100%

di cui:

Raccolte Differenziate* 271.721 244,5 57,72%

RU Indifferenziato 158.078 142,2 33,58%

Ingombranti a smaltimento 25.729 23,2 5,47%

Spazzamento stradale 15.215 13,7 3,23%

Note: * è compresa la quota di ingombranti avviati a recupero di materia

Come rilevabile dalla tabella che segue le frazioni che contribuiscono maggiormente al flusso di rifiuti della RD sono: carta, frazioni umide (organico e verde), vetro, legno, plastica e metalli (ferrosi e Alluminio) che costituiscono il 93% circa della RD. La frazione maggiormente intercettata dalla RD risulta essere la carta e cartone con 58,712 kg raccolti per abitante all’anno, seguita dalla frazione organica con 50,748 kg/abxanno, dal verde (44,667 kg/abxanno) e dal vetro (40,261 kg/abxanno). Contributi alla raccolta differenziata per frazione (anno 2012)

Kg/anno % sul Tot Rd Pro capite

Kg/ab*anno

Carta 65.238.440 24,4460 58,712

Rifiuto Organico (ex F.O.R.S.U.) 56.389.190 21,1300 50,748

Verde 49.632.669 18,5593 44,667

Vetro 44.736.114 16,7283 40,261

Legno 19.003.777 7,1061 17,103

Plastica 14.382.924 5,3783 12,944

Metalli 8.672.800 3,2432 7,805

Contenitori "T" e/o "F" 373.994 0,1398 0,337

Batterie d’auto 140.768 0,0526 0,127

Oli minerali 130.430 0,0488 0,117

Pile 131.131 0,0490 0,118

Farmaci 102.047 0,0382 0,092

Toner 44.796 0,0168 0,040

Siringhe 32 0,0000 0,000

RAEE 4.841.252 1,8103 4,357

Stracci 2.127.585 0,7956 1,915

Raccolta multimateriale 255.600 0,0958 0,230

Oli Vegetali E/o Animali 343.186 0,1283 0,309

Pneumatici 245.503 0,0918 0,221

Altri Metalli 73.740 0,0276 0,066

Altre raccolte differenziate 1.943 0,0007 0,002

TOTALE 266.867.921 100,0000 240,658

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4.2. Il destino dei rifiuti urbani indifferenziati

Impianto Comune Prov. Rifiuti ricevuti

(kg/anno) % Rifiuti ricevuti Tipologia impianto

REA DALMINE Dalmine BG 61.921.763 39,17% Inceneritore

APRICA Bergamo BG 56.027.891 35,44% pretrattamento RU

117.949.654 74,61% Totale in provincia

APRICA Brescia BS 33.184.437 25,39% Inceneritore

PRIMA Trezzo sull'Adda MI 6.943.790

40.128.227 25,39% Totale fuori provincia

Tot. 158.077.931 100%

Nel 2012 si è registrata una riduzione significativa della % di rifiuti indifferenziati smaltiti i impianti in ambito provinciale (74,61%) rispetto al 2011 (91,39%). La riduzione ha riguardato l’impianto della REA Dalmine S.p.A. con la quale la Provincia ha stipulato una nuova convenzione, approvata con Deliberazione della Giunta Provinciale n. 448 del 13.10.2011 che ha previsto in particolare:

con decorrenza dal 1 gennaio 2012 la nuova tariffa massima per il conferimento di rifiuti urbani prodotti dai Comuni bergamaschi;

che la ripartizione dei flussi di conferimento, individuata con Deliberazione della Giunta Provinciale n. 571 del 31.10.2002, opera, in ogni caso, nei limiti della vigente legislazione regionale (art. 20 della L.R. 26/2003), nazionale e comunitaria e non costituisce vincolo di conferimento, né limitazione all’ambito di accettazione dei Comuni bergamaschi da parte di REA DALMINE S.p.A.

Poiché la nuova tariffa rappresenta un limite massimo suscettibile di riduzione previa gara ad evidenza pubblica indetta dalle società e/o dai Comuni conferitori, nel 2012 si sono realizzate le condizioni per l’avvio dei suddetti rifiuti anche in impianti ubicati in altra provincia lombarda, in presenza di ragioni d’economicità rilevate in sede di gara. Il quantitativo di rifiuti urbani indifferenziati provenienti dalla provincia di Bergamo conferito all’impianto APRICA di Brescia nel 2012 è stato di circa 33.184 t (nel 2011 era stato di circa 14.278 t). Sono 10 i Comuni che si sono aggiunti a quelli già conferenti all’impianto di bioessicazione APRICA di Bergamo che nel 2012 ha ritirato circa 56.028 t di rifiuti indifferenziati; nel 2011 l’impianto aveva ricevuto 50.674 t dello stesso CER. Circa 6.944 t sono state avviate all’impianto PRIMA di Trezzo sull’Adda. I dati comunicati dall’impianto REA di Dalmine dei conferimenti all’impianto nel 2012 evidenziano, rispetto al 2011, una consistente diminuzione dei Comuni bergamaschi afferenti all’impianto di Dalmine: da 205 (anno 2011) a 119 (dicembre 2012), con conseguente riduzione, del 38% circa, del quantitativo di rifiuti urbani conferiti. E’ diminuito invece solo del 5,8% circa il quantitativo totale di rifiuti in ingresso all’impianto: 144.680,726 t (anno 2011) 136.273,515 t (anno 2012), in ragione in particolare:

• della diminuzione del 8,7% circa dei rifiuti urbani provenienti dalla provincia di Sondrio: da 31.507,140 t (2011) a 28.758,680 t (2012). Dal 1 gennaio 2013 è altresì cessato il conferimento di rifiuti urbani indifferenziati dalla provincia di Sondrio,

• dell’incremento del 196% circa del flusso in ingresso del CER 191212 proveniente da impianti in provincia di Bergamo: da 4.814.260 t (2011) a 14.268,820 t (2012);

• dell’incremento del 135% circa del flusso in ingresso del CER 191212 proveniente da impianti in altre province lombarde: da 3.695,000 t (2011) a 8.689,700 t (2012);

• dell’attivazione, dall’aprile 2012, di un consistente flusso di rifiuti del CER 191212 provenienti da fuori regione (dalla provincia di Napoli e da ottobre anche dalla provincia di Caserta) per complessive 17.511,360 t a dicembre 2012 (pari al 12,8% circa del totale dei rifiuti in ingresso nel 2012).

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Aggiornamento dello stato di attuazione Novembre 2013 Pagina 127 di 150

4.3. Il destino dei rifiuti urbani da spazzamento strade

Impianto Comune Prov. Rifiuti ricevuti

(kg/anno) % Rifiuti ricevuti

Tipologia impianto

BERGAMELLI Albino BG 575.020

92,47% Impianti di trattamento / recupero

ESPOSITO SERVIZI ECOLOGICI Gorle BG 10.752.297

ZANETTI ARTURO & C. Mapello BG 1.018.018

F.LLI ZAPPETTINI Seriate BG 123.240

G.ECO Treviglio BG 1.599.960

14.068.535 92,47% Totale in provincia

APRICA Brescia BS 1.137.880 7,53%

Impianti di trattamento / recupero PBR Maclodio BS 8.240

1.146.120 7,53% Totale fuori provincia

Tot. 15.214.655 100%

Nel 2012 tutti i rifiuti da spazzamento strade risultano essere stati avviati a recupero presso impianti finalizzati ad ottenere materiali inerti destinati all’edilizia (in alcuni casi previo semplice stoccaggio in altro impianto).

4.4. Il destino dei rifiuti ingombranti

Impianto Comune Prov. Rifiuti ricevuti

(kg/anno) % Rifiuti ricevuti Tipologia impianto

BERGAMO PULITA Cavernago BG 2.373.345 7,76% Discarica

REA DALMINE Dalmine BG 2.053.016 6,71% Inceneritore

BERGAMELLI Albino BG 2.552.660

77,98% Impianti di trattamento /

recupero

APRICA Bergamo BG 1.413.430

ECO-TRASS Carvico BG 12.180

CENTRO RECUPERO ECOLOGICO DI SALA FABIO & C. Comun Nuovo BG 191.080

ESPOSITO SERVIZI ECOLOGICI Gorle BG 3.145.234

FRATELLI SALVETTI E C. Grassobbio BG 5.939.490

ZANETTI ARTURO & C. Mapello BG 5.094.082

ZUCCHETTI G. E FIGLI Osio Sotto BG 1.481.739

VALCART DEI F.LLI ALBERTINELLI & C. Rogno BG 225.460

F.LLI ZAPPETTINI Seriate BG 55.980

GES.PO Villongo BG 3.540.212

PEZZAMIFICIO BERGAMASCO DI NEDO SALA & FRATELLI Zandobbio BG 196.000

28.273.908 92,45% Totale in provincia

APRICA Castenedolo BS 15.230

7,55% Impianti di trattamento /

recupero

LINEA AMBIENTE Coccaglio BS 325.460

CEREDA AMBROGIO Lurago d'Erba CO 55.580

F.LLI PALMIERI Cologno M. MI 5.720

AFO AMBIENTE Concorezzo MB 1.905.971

2.307.961 7,55% Totale fuori provincia

Tot. 30.581.869 100%

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Aggiornamento dello stato di attuazione Novembre 2013 Pagina 128 di 150

L’incremento della raccolta differenziata registrato nel 2012 può essere ricondotto prevalentemente alla cessazione, a partire dal 1.3.2012, della possibilità di conferimento dei rifiuti ingombranti nella discarica Bergamo Pulita di Cavernago, che ha realizzato le condizioni per l’avvio dei suddetti rifiuti in impianti che effettuano di norma operazioni di recupero (selezione e cernita, riduzione volumetrica ecc.) con avvio a smaltimento della sola frazione non recuperabile come materia. Nel 2012 il quantitativo di rifiuti ingombranti a recupero ha subito infatti un incremento del 164% rispetto al 2011 (4.853 t nel 2012 a fronte delle 1.841 t del 2011).

4.5. Il destino della frazione organica

Impianto Comune Prov. Rifiuti ricevuti

(kg/anno) % Rifiuti ricevuti

Tipologia impianto

BERCO Calcinate BG 19.881.700 35,26% Compostaggio

MONTELLO Bergamo BG 36.268.840 64,32% Compostaggio

56.150.540 99,58% Totale in provincia

SYSTEMA AMBIENTE Bagnolo Mella BS 238.650 0,42% Compostaggio

238.650 Totale fuori provincia

Tot. 56.389.190 100%

Come si vede, anche nel 2012 il flusso di frazione organica da raccolta differenziata è stato destinato quasi totalmente (99,58%) ad impianti provinciali, solo lo 0,42% è stato conferito fuori Provincia.

4.6. Il destino delle altre principali frazioni

L’analisi dei quantitativi associati ai diversi destini evidenzia come la gran parte dei rifiuti raccolti trovi sbocco, almeno iniziale, in impianti situati in ambito provinciale. La quota dei conferimenti ad operatori bergamaschi copre in particolare le seguenti % delle principali frazioni raccolte: - carta: 99,32%; - verde: 97,07%; - vetro: 83,14%; - legno: 90,83%; - plastica : 98,97%. Si evidenzia che tali quote possono includere anche l’invio ad impianti che svolgono operazioni di stoccaggio preliminari all’avvio a recuperatori finali e non sono quindi da assumere come un indicatore della completa “chiusura del ciclo” nel contesto provinciale.

4.7. Impianti di smaltimento finale (discarica)

Nel 2012 sono stati conferiti nella discarica Bergamo Pulita di Cavernago le seguenti frazioni di rifiuti a chiusura del circuito di recupero e smaltimento dei rifiuti urbani bergamaschi:

1.080 t di scarti sottovaglio (CER 191212) derivanti dalla produzione di CDR dell’impianto

biocubi di APRICA S.p.A. di Bergamo generati dai rifiuti urbani prodotti dai Comuni della

provincia di Bergamo;

1.935 t di fanghi (CER 190814) prodotti dall’impianto Esposito Servizi Ecologici s.r.l. di

Gorle dal trattamento delle terre di spazzamento strade (dei quali 1.811 t provenienti dal

trattamento dei rifiuti dei Comuni della provincia di Bergamo o delle strade provinciali).

Nella discarica sono stati inoltre conferiti dai Comuni della provincia di Bergamo 2.373 t di rifiuti

ingombranti.

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Aggiornamento dello stato di attuazione Novembre 2013 Pagina 129 di 150

Si segnala peraltro che:

detta discarica, benché autorizzata in ampliamento, ha potuto sin qui rendere disponibili solo una parte ridotta dei nuovi volumi in quanto al momento non vi sono le condizioni per la realizzazione della parte più consistente dell’ampliamento;

dal 2011 le scorie originate dalla termovalorizzazione presso l’impianto REA di Dalmine non sono state più conferite nella discarica in parola, ma sono state destinate ad impianti fuori provincia;

a partire dal mese di marzo 2012 sono cessati anche i conferimenti in discarica di rifiuti ingombranti e di scarti sottovaglio (CER 191212) derivanti dalla produzione di CDR dell’impianto biocubi di APRICA S.p.A. di Bergamo;

Begamo Pulita ha indicato che la volumetria residua della discarica, al 31.1.2013 pari a circa 30.000 mc, doveva rimanere a disposizione delle necessità delle attività produttive dei soci conferitori.

Nell’ALLEGATO A è riportata la “Rappresentazione schematica gestione flussi Provincia di

Bergamo – Anno 2012”.

4.8. Analisi dei costi di gestione dei rifiuti urbani

La valutazione dei costi di gestione dei rifiuti è effettuata con riferimento al costo totale dichiarato e sostenuto dai singoli Comuni al lordo e al netto dei ricavi derivanti dai contributi Conai o altri ricavi legati alla cessione di materiale recuperabile e dall’eventuale recupero energetico di rifiuti termo valorizzati. La tabella che segue riporta il costo medio per abitante e il costo medio per tonnellata di rifiuto prodotto nel periodo 2007-2012.

Anno

totale rifiuti

N. Abitanti Costo totale

Costo totale al netto degli eventuali

ricavi

Costo pro-capite sul

costo totale (€/ab.)

Costo pro-capite sul

costo al netto ricavi

(€/ab.)

Costo per t sul

costo totale (€/t)

Costo per t sul costo al netto ricavi

(€/t) (t)

2007 472.757 1.059.092 € 87.569.001 € 84.246.599 € 82,68 € 79,55 € 185,23 € 178,20

2008 487.010 1.077.056 € 91.965.111 € 88.202.126 € 85,39 € 81,89 € 188,84 € 181,11

2009 484.821 1.087.969 € 96.312.792 € 93.074.183 € 88,53 € 85,55 € 198,66 € 191,98

2010 493.773 1.098.740 € 101.591.304 € 97.647.703 € 92,46 € 88,87 € 205,74 € 197,76

2011 486.757 1.106.543 € 104.012.958 € 99.209.112 € 94,00 € 89,66 € 213,69 € 203,82

2012 470.742 1.111.164 € 107.701.054 € 103.019.396 € 96,93 € 92,71 € 228,79 € 218,84

Negli ultimi 3 anni (2010, 2011 e 2012) è rimasto invariato il numero di Comuni bergamaschi (47) che applicano la tariffa per la gestione dei rifiuti urbani.

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5. LO STATO DI ATTUAZIONE DEGLI OBIETTIVI DI PIANO (ANNO 2012)

5.1. La produzione complessiva di RU

Nel grafico che segue è rappresentato l’andamento della produzione di rifiuti urbani dal 2004 al 2012.

Nella tabella alla pagina seguente è riportato il confronto tra i dati effettivi di produzione dei rifiuti urbani in Provincia di Bergamo (dal 2006 al 2012) con quelli previsti nel PPGR vigente (dal 2009 al 2013). In particolare per valutare dove ci si attesta al 2012 rispetto alle previsioni di Piano si è fatta una stima della proiezione al 2012 come da metodo del Piano per lo Scenario Inerziale e per lo Scenario Evolutivo, confrontando sia il dato di produzione totale dei RU che quello al netto del flusso da spazzamento strade. Nel PPGR si è effettuata la proiezione del dato di produzione dei rifiuti a partire dai dati storici (2002-2007) cui si è aggiunto il dato stimato di produzione di rifiuti da spazzamento (assunto pari a 23.048 t). Per quanto riguarda la previsione di produzione nello Scenario Evolutivo, il PPGR ha attribuito a ciascuna area territoriale i trend di crescita registrati nell’ultimo periodo attenuati dalla riduzione, - 20%, associata all’effetto auspicato delle politiche di contenimento. La tabella riporta altresì la previsione di produzione al 2009, 2010, 2011, 2012 e 2013 sia per lo Scenario Inerziale (dati già contenuti nel PPGR per il 2013) che per lo Scenario Evolutivo (dati calcolati sulla base della metodologia definita dal PPGR come sopra descritta). Se si confrontano poi i quantitativi prodotti nel 2012 con quelli che derivano dalla simulazione applicando la metodologia del Piano per lo stesso anno, si osserva come la produzione di rifiuti sia inferiore di quanto ipotizzato sia per lo Scenario Inerziale (ovvero lo scenario di riferimento per i fabbisogni impiantistici) che per lo Scenario Evolutivo, sia in termini assoluti che pro-capite.

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confronto tra i dati effettivi di produzione dei rifiuti urbani in Provincia di Bergamo (dal 2006 al 2012) con quelli previsti nel PPGR vigente (dal 2009 al 2013)

Produzione Rifiuti Urbani

Dato effettivo

2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012

Totale (t/anno) 479.003 472.757 487.010 484.821 493.773 486.757 470.742

Media pro-capite (kg/abxa)

458,6 445,6 452,2 445,6 449,4 439,9 423,6

Produz Rifiuti Urbani al netto

dello spazzamento

2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012

Totale (t/anno) 455.955 458.554 471.321 466.808 475.456 468.045 455.528

Media pro-capite (kg/abxa)

436,5 432,2 437,6 429,1 432,7 423,0 409,9

Produzione Rifiuti Urbani

Applicazione previsione PPGR

Scenario Inerziale (2009)*

Scenario Evolutivo (2009)**

Scenario Inerziale (2010)*

Scenario Evolutivo (2010)**

Scenario Inerziale (2011)*

Scenario Evolutivo (2011)**

Scenario Inerziale (2012)*

Scenario Evolutivo (2012)**

Scenario Inerziale

(2013)

Scenario Evolutivo (2013)**

Totale (t/anno) 496.688 495.615 504.514 502.880 512.534 510.323 520.753 517.947 529.175 525.756

Media pro-capite (kg/abxa)

455,3 454,3 456,0 454,5 456,8 454,8 457,6 455,2 458,5 455,5

Produz Rifiuti Urbani al netto

dello spazzamento

Scenario Inerziale (2009)*

Scenario Evolutivo (2009)**

Scenario Inerziale (2010)*

Scenario Evolutivo (2010)**

Scenario Inerziale (2011)*

Scenario Evolutivo (2011)**

Scenario Inerziale (2012)*

Scenario Evolutivo (2012)**

Scenario Inerziale

(2013)

Scenario Evolutivo (2013)**

Totale (t/anno) 473.640 472.567 481.466 479.832 489.486 487.275 497.705 494.899 506.127 502.708

Media pro-capite (kg/abxa)

434,1 433,2 435,2 433,7 436,3 434,3 437,4 434,9 438,5 435,6

Note: * è un’applicazione del metodo di simulazione del PPGR per gli anni 2009, 2010, 2011 e 2012 mantenendo il dato di produzione dei rifiuti da spazzamento strade così come da PPGR (23.048 t/a); ** è un’applicazione del metodo di simulazione del PPGR per gli anni 2009, 2010, 2011, 2012 e 2013 sviluppata attribuendo a ciascuna area territoriale i tassi di crescita tendenziali ridotti (-20%) al netto dello spazzamento (flusso che viene sommato successivamente in ragione di 23.048 t/a come da PPGR).

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5.2. Lo sviluppo delle raccolte differenziate

Per quanto riguarda la Raccolta Differenziata, il Piano vigente ha definito l’obiettivo minimo da garantire a livello medio provinciale del superamento del 60% di RD al 2013 (come previsto per lo Scenario Evolutivo di riferimento) con successivo mantenimento negli anni a venire. Per lo Scenario Inerziale (al 2013) il Piano ha previsto il raggiungimento del 53,2% di RD come stima ottenuta proiettando al 2013 le dinamiche in essere al momento della redazione del Piano, ovvero una stima cautelativa ai fini del dimensionamento dei fabbisogni provinciali di trattamento e smaltimento dei rifiuti nel caso in cui non si fosse registrata alcuna ottimizzazione dei servizi di raccolta. Dall’analisi dei dati 2012 emerge che:

i Comuni che raggiungono il 50% di raccolta differenziata (obiettivo che la L. 269/2006 e la L.R. 10/09 avevano fissato per il 2009) sono 144 (138 nel 2011), cui corrisponde una popolazione di 925.289 pari al 83,3% della popolazione provinciale;

i Comuni che raggiungono il 60% di raccolta differenziata (obiettivo che la L. 296/2006 e la L.R. 10/09 avevano fissato per il 2011) sono 87 (62 nel 2011), cui corrisponde una popolazione di 525.880 pari al 47,3% della popolazione provinciale;

i Comuni che raggiungono il 65% di raccolta differenziata (obiettivo che il D.Lgs. 152/2006 ha fissato per il 2012) sono 42 (31 nel 2011), cui corrisponde una popolazione di 265.929 pari al 23,9% della popolazione provinciale.

L’obiettivo di RD media provinciale del PPGR vigente (61,2%) è il risultato di ipotesi di opportuni sviluppi dei servizi con modalità diverse nelle diverse aree territoriali presenti all’interno della Provincia, valutando le opportunità di ottimizzazione tecnico-economico-ambientale complessiva del sistema, a fronte in particolare di maggiori criticità nell’attuazione di servizi intensivi (ovvero domiciliari) in aree decentrate e caratterizzate da una significativa dispersione degli insediamenti (quali le aree montane). Nel PPGR vigente sono pertanto definiti su questa base obiettivi di riferimento della % di RD diversificati per i Comuni appartenenti alle diverse aree territoriali omogenee. Nella tabella che segue sono messi a confronto i livelli riscontrati nel 2009, 2010, 2011 e 2012 con i livelli registrati nel 2006 e quelli previsti al 2013. Raccolta differenziata per area territoriale al 2006, 2009, 2010, 2011, 2012 e prevista al 2013 (recupero ingombranti incluso)

Area territoriale

Dato effettivo Previsione di Piano

al 2013

2006

[% RD]

2009

[% RD]

2010

[% RD]

2011

[% RD]

2012

[% RD]

Scenario

inerziale

[% RD]

Scenario

evolutivo

[% RD]

Pianura 54,1% 57,2% 57,7% 58,4% 60,1% 55,4% 65,7%

Bassa Valle 56,8% 59,3% 59,5% 60,7% 63,5% 62,5% 65,1%

Alta Valle 37,2% 43,7% 45,5% 47,9% 51,1% 38,8% 50,8%

Montana 34,2% 37,9% 38,2% 37,2% 39,5% 34,2% 44,0%

Montana a sviluppo turistico-produttivo

36,5% 36,2% 37,3% 37,8% 41,9% 45,5% 45,7%

Comune di Bergamo 43,7% 50,1% 50,8% 51,8% 53,5% 47,7% 55,0%

Provincia di Bergamo 50,1% 53,9% 54,5% 55,7% 57,7% 53,2% 61,2%

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Dalla tabella si osserva come a livello medio provinciale, pur in presenza di un trend crescente verso gli obiettivi di Piano per lo Scenario Evolutivo, il raggiungimento nel 2013 dell’obiettivo del 61,2% non è scontato.

Se si considerano i dati relativi alle diverse aree territoriali si osserva peraltro che:

l’Alta Valle al 2012 ha già superato la previsione di Piano al 2013;

è ragionevole attendersi che la Bassa Valle e il Comune di Bergamo potrebbero raggiungere la previsione di Piano al 2013;

è invece più difficile che le restanti aree riescano a raggiungere la previsione di Piano al 2013.

Nella tabella che segue sono riportati con riferimento all’anno 2012 i dati di produzione pro capite delle principali raccolte differenziate sul totale della popolazione provinciale e i dati di produzione pro capite sulla popolazione attiva nella specifica raccolta. Il confrontano dei dati da indicazioni sui margini di miglioramento possibili nella raccolta differenziata. Ad esempio l’estensione a tutti i Comuni della raccolta della F.O.R.S.U. consentirebbe un significativo incremento della % di raccolta differenziata complessiva. Si segnala inoltre che dal 2009 è rispettato a livello provinciale complessivo il tasso medio di raccolta differenziata dei RAEE (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) di almeno 4 kg/abxanno previsto dalla normativa europea. Nel 2012 si è tuttavia registrato un significativo decremento rispetto ai due anni precedenti. Le cause sono imputabili in parte alla crisi economica, che ha penalizzato gli acquisti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (AEE), pertanto anche la quantità dei rifiuti prodotti e destinati al trattamento e riciclo ha subito un decremento.

5.3. Evoluzione attesa nella produzione dei rifiuti e nella raccolta differenziata

Dalle analisi svolte nei precedenti paragrafi, si sono individuate alcune tendenze in atto che si discostano da quella che era la situazione analizzata durante la fase di inquadramento della relazione di Piano (al 2006) e anche rispetto alle previsioni che ne derivavano per gli Scenari di Piano. Le evidenze riscontrate sono state valutate nel successivo paragrafo 5.5, in particolare al fine di definire la stima del fabbisogno impiantistico per il trattamento e smaltimento dei rifiuti

2012

Raccolte

Attive Kg/anno

Pro capite su popolazione

provinciale

Kg/ab*anno

Pro capite su popolazione

attiva nella specifica

raccolta

Kg/ab*anno

Carta 65.238.440 58,712 58,722

Vetro 44.736.114 40,261 40,261

Verde 49.632.669 44,667 45,725

F.O.R.S.U 56.389.190 50,748 60,169

Metalli 8.672.800 7,805 8,091

Plastica 14.382.924 12,944 12,988

Legno 19.003.777 17,103 18,134

Raee 4.841.252 4,357 4,365

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residuali alla luce delle tendenze in atto, valutando così eventuali scostamenti rispetto alle previsioni di Piano. Con Deliberazione di Giunta Regionale n. X/576 del 2.8.2013 (pubblicata sul BURL n. 34 del 20.8.2013) è stata approvata la proposta di Programma Regionale di Gestione dei Rifiuti (P.R.G.R) comprensivo del Programma Regionale di Bonifica delle aree inquinate (P.R.B.), in conformità all’art. 199 della D.lgs. 152/2006 e dell’art. 19 della L.r. 26/2003, successivamente messo a disposizione del pubblico in data 6.8.2013 per l’acquisizione di pareri, contributi ed osservazioni, secondo la procedura di VAS. In data 30.10.2013 si è tenuta presso la sede della Giunta regionale la seconda Conferenza di Valutazione relativa al Programma Regionale di Gestione dei Rifiuti (P.R.G.R) comprensivo del Programma Regionale di Bonifica delle aree inquinate (P.R.B.). La nuova programmazione regionale contiene, tra l’altro, l’individuazione a livello regionale dei trend di produzione dei rifiuti urbani e di andamento delle raccolte differenziate per la definizione degli scenari al 2020. E’ evidenziato che analizzando le serie storiche di produzione dei rifiuti si nota che il trend di continuo incremento che si è verificato tra il 1995 e il 2002 è stato interrotto e che non è più possibile, anche alla luce della crisi economica cominciata nel 2009 ed ancora in corso, compiere stime basate su una semplice regressione lineare che porterebbe ad una sovrastima della produzione pro capite. Tenendo conto dei fattori socio – economici come la spesa per consumi delle famiglie, del disaccoppiamento della produzione rifiuti da PIL e spesa per consumi delle famiglie e di politiche e azioni con effetti sulla riduzione dei rifiuti vengono costruiti tre scenari di produzione totale di RU pro capite: Scenario base (BAU, inerziale), Scenario intermedio, Scenario spinto. Come scenario di piano viene proposto l’obiettivo “intermedio”. Per quanto riguarda gli scenari di raccolta differenziata, il Programma regionale giunge a sostenere che l’obiettivo di raccolta differenziata al 65% entro il 31 dicembre 2012 (obbligo normativo) era sostenibile e visto che molti Comuni hanno già superato questa percentuale, viene ritenuto che al 2020 essi mantengano il livello raggiunto o lo migliorino ulteriormente. Di converso, viene previsto che tutti i Comuni al di sotto del 65% lo raggiungano entro il 2020. Come risultato, la media regionale risulterebbe pari a circa il 67% di RD, e tale valore viene posto come obiettivo dello scenario di piano.

A seguito dell’approvazione definitiva del Piano Regionale, le Province dovranno predisporre ed adottare un nuovo Piano Provinciale nel cui ambito sarà, tra l’altro, svolta l’individuazione dei trend provinciali di produzione dei rifiuti urbani e di andamento delle raccolte differenziate per la definizione degli specifici scenari provinciali al 2020.

5.4. Stato degli accordi interprovinciali per lo smaltimento dei rifiuti urbani indifferenziati

Il protocollo d’intesa, sottoscritto dalle Province di Bergamo e di Sondrio in data 8.1.2008 e aggiornato in data 26.11.2009, per lo smaltimento di rifiuti solidi urbani e assimilati prodotti nel territorio della Provincia di Sondrio presso l’impianto REA di Dalmine aveva validità fino al 31.12.2012. Come comunicato dalla Provincia di Sondrio con nota del 7.12.2012, a seguito della messa in funzione dell’impianto di bioessicazione RSU della società Bioase SpA di Cedrasco (SO), dal 1 gennaio 2013 sono terminati i conferimenti di rifiuti solidi urbani e assimilati della medesima provincia al termovalorizzatore REA di Dalmine (nel 2012 detti conferimenti sono stati di circa 28.759 t). Sono invece proseguiti i conferimenti di rifiuti ingombranti dalla provincia di Sondrio (4.111 t a settembre 2013).

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5.5. Stima del fabbisogno impiantistico per il trattamento e smaltimento dei rifiuti residuali

Il Piano Provinciale stima al 2013, nello scenario inerziale (quello preso a riferimento per il dimensionamento del fabbisogno impiantistico), un fabbisogno di trattamento termico non soddisfatto dalla impiantistica esistente pari a circa 64.000 ton/anno. A tale dato si è giunti considerando anche i dati di produzione rifiuti del 2007 e correggendo il dato precedentemente considerato pari a circa 83.300 ton/anno. Il percorso di calcolo è riportato nella tabella seguente, la quale stima il fabbisogno complessivo di trattamento termico come sommatoria di: rifiuti indifferenziati + rifiuti ingombranti + scarti degli impianti che trattano i rifiuti da RD + quota di mutuo soccorso. Dal dato risultante, sottratta la quota garantita dall'impiantistica esistente (REA di Dalmine ed impianto A2A di Bergamo) si ottiene il fabbisogno di trattamento termico inevaso.

224.606 t fabbisogno termico

(indifferenziati + ingombranti) 72.000 t

impianto A2A

146.140 t potenzialità REA

17.538 scarti RD

40.000 t mutuo soccorso

282.144 t fabbisogno totale

64.004 t fabbisogno inevaso

Le tabelle successive stimano il fabbisogno inevaso di trattamento termico a partire dai dati di produzione rifiuti relativi al 2009, 2010, 2011 e 2012. I dati risentono della contrazione della produzione di rifiuti indifferenziati che si è affermata a partire dal 2007 e della stabilità dei rifiuti ingombranti a smaltimento sino al 2011 (nel 2012 si è registrata una consistente riduzione).

Anno 2009

205.372 t fabbisogno termico

(indifferenziati 174.104 t +

ingombranti a smaltimento 31.268 t)

72.000 t impianto A2A

152.829 t

potenzialità REA

17.538 t scarti RD

34.821 t mutuo soccorso

257.731t fabbisogno totale

32.901 t fabbisogno inevaso

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Anno 2010

206.164 t fabbisogno termico

(indifferenziati 174.670 t +

ingombranti a smaltimento 31.494 t)

72.000 t impianto A2A

152.722 t

potenzialità REA 17.538 t scarti RD

34.934 t mutuo soccorso

258.636 t fabbisogno totale

33.914 t fabbisogno inevaso

Anno 2011

196.851 t fabbisogno termico

(indifferenziati 165.750 t +

ingombranti a smaltimento 31.101 t)

72.000 t impianto A2A

152.909 t

potenzialità REA 17.538 t scarti RD

33.150 t mutuo soccorso

247.539 t fabbisogno totale

22.630 t fabbisogno inevaso

Anno 2012

183.816 t fabbisogno termico

(indifferenziati 158.078 t +

ingombranti a smaltimento 25.729 t)

72.000 t impianto A2A

155.454 t

potenzialità REA

17.538 t scarti RD

31.616 t mutuo soccorso

232.961 t fabbisogno totale

5.506 t fabbisogno inevaso

Nelle tabelle:

sono stati mantenuti invariati i dati relativi agli scarti RD indicati nel Piano al 2013;

i dati di mutuo soccorso sono stati calcolati considerando che il sistema provinciale deve garantire capacità di trattamento, ai fini di mutuo soccorso interprovinciale, pari al 20% del fabbisogno di trattamento di rifiuto indifferenziato (tali erano le ipotesi formulate nel Piano);

il carico termico dell’impianto REA è stato assunto pari a 24x2 GCal/h (valore indicato da REA in numerosi documenti, pari a 55,80 MWt) e considerando 8.200 ore di funzionamento anno;

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il PCI dei rifiuti indifferenziati è stato assunto pari al PCI medio comunicato da REA nel 2010 (~2.239 kCal/kg);

il PCI degli ingombranti è stato assunto pari al PCI assunto da REA nella Relazione Descrittiva datata settembre 2007 (~3.300 kCal/kg);

il PCI degli scarti RD è stato assunto pari al PCI utilizzato nel Piano (~3.279 kCal/kg). Di fatto quindi la contrazione nella produzione dei rifiuti indifferenziati che si è affermata negli ultimi anni ha ristretto considerevolmente il fabbisogno inevaso di trattamento termico il quale peraltro si rende ancor meno consistente se si considera che a seguito della cessazione, a partire dal 1.3.2012, della possibilità di conferimento dei rifiuti ingombranti nella discarica Bergamo Pulita di Cavernago, si sono realizzate le condizioni per l’avvio dei suddetti rifiuti in impianti che effettuano di norma operazioni di recupero (selezione e cernita, riduzione volumetrica ecc.) con avvio a smaltimento della sola frazione non recuperabile come materia. In ogni caso, il fabbisogno termico inevaso è ridotto nel 2012 al 17,42% della quota di mutuo soccorso regionale di cui la pianificazione provinciale si è fatta carico. Se si considera poi che il Piano Regionale in corso di VAS prevede una quota di mutuo soccorso del 10%, si registra una disponibilità impiantistica di 10.301 t. In ordine a quanto sopra, si evidenzia altresì quanto segue. La Regione Lombardia, ai sensi della L.R. 26/2003, ha adottato un sistema integrato per la gestione dei rifiuti che, per quanto concerne lo smaltimento dei rifiuti urbani, assicuri l’autosufficienza regionale. In tale ambito, si colloca la verifica e, ove riscontrata la saturazione, delle potenzialità residue di termoutilizzazione esistenti sul territorio regionale. La Deliberazione di Giunta Regionale n. X/497 del 25.7.2013 (pubblicata sul BURL n. 31 del 30.7.2013):

nelle premesse riporta che “… l’esistente capacità impiantistica lombarda ben si adatta a coprire gli attuali fabbisogni annuali di gestione di rifiuti urbani indifferenziati prodotti sul territorio regionale”;

approva i seguenti indirizzi in tema di autorizzazioni, valutazioni di impatto ambientale e verifiche di assoggettabilità a VIA di nuovi impianti o ampliamenti della capacità di trattamento per lo smaltimento e/o recupero di rifiuti urbani indifferenziati, di competenza regionale e provinciale:

a) In sede di istruttoria tecnico-amministrativa dovranno essere considerati i dati più aggiornati relativi a produzione totale rifiuti urbani, andamento della raccolta differenziata, livello impiantistico per lo smaltimento/recupero energetico della frazione indifferenziata dei rifiuti urbani, riportati nelle premesse che costituiscono parte integrante del presente atto;

b) Gli indirizzi di cui al punto a) si applicano ai provvedimenti da rilasciarsi nel periodo transitorio intercorrente tra la pubblicazione del presente atto sul BURL e l’approvazione del nuovo P.R.G.R. e comunque non oltre il 30 giugno 2014;

c) Le disposizioni di cui ai punti a) e b) non si applicano agli impianti sperimentali ex art. 211 d.lgs. 152/06 e agli impianti innovativi, come definiti dalla l.r. 26/03, art. 17, c. 1, lett. c bis) e dal d.d.g. 13866/2009.

Come segnalato al paragrafo 5.3, con Deliberazione di Giunta Regionale n. X/576 del 2.8.2013 è stata approvata la proposta di Programma Regionale di Gestione dei Rifiuti. Nel Programma regionale è in particolare espresso il concetto di “rete” impiantistica per lo smaltimento regionale. Si vedano ad esempio pagina 2, dove si legge che “Verranno effettuate valutazioni quantitative e qualitative dei rifiuti da inviare a termovalorizzazione introducendo il concetto di “rete” impiantistica per lo smaltimento regionale” e pagina 416,

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dove è riportato testualmente che “Ai fini del soddisfacimento dell’autosufficienza per il trattamento del RUR, Regione Lombardia ritiene di definire gli impianti che concorrono a questo obiettivo, rendendoli parte di una rete regionale strutturata. Viene definito che tutti gli impianti attualmente autorizzati a trattare RUR 200301 con operazioni di termovalorizzazione (D10/R1) o trattamento meccanico/biologico TM/B (D8/R3/R12) assumono il ruolo di “Impianti di Piano” e devono sottostare agli obiettivi della pianificazione regionale (… omissis …)”. Si veda anche l’Art. 3 – Strumenti P.R.G.R. sezione rifiuti urbani delle Norme Tecniche di Attuazione del Programma che, al comma 1 lettera h), prevede che Strumenti attuativi degli obiettivi sono, tra gli altri, l’attuazione di una gestione “a sistema regionale” per gli impianti di trattamento del R.U.R (inceneritori e trattamenti meccanici e biologici TM/B), superando il concetto di autosufficienza provinciale. Altresì, a pagina 364 del Programma regionale, con riferimento al fabbisogno impiantistico di incenerimento al 2020 (orizzonte temporale della pianificazione regionale) è riportato quanto segue: “Come si vede, nello scenario di Piano, nelle sue declinazioni, si prevede un significativo esubero tra la capacità autorizzata nel 2010 (per il totale dei rifiuti inceneriti) e i quantitativi di RUR previsti al 2020. La potenzialità autorizzata totale, pari a 2.521.600 t, eccede di 977.101 t il fabbisogno nello scenario di Piano "base", quello orientato al maggior utilizzo degli inceneritori, e di 1.494.604 t nello scenario di Piano "TMB" (massimizzazione del trattamento mediante TMB). Nello scenario inerziale si arriverebbe a dover trattare all'incirca la stessa quantità di RUR del 2010, confermando quindi la quota di esubero che già nel 2010 permetteva di trattare rifiuti speciali aggiuntivi rispetto al RUR. Questo esubero nello Scenario di Piano è presente nonostante i rifiuti decadenti dal trattamento di RUR, ingombranti, spazzamento e scarti del trattamento delle RD, la cui produzione al 2020 è stimata in 398.345 t, siano stati calcolati come inviati in buona parte a incenerimento presso impianti lombardi, anche se essi, essendo rifiuti speciali, possono seguire le logiche del libero mercato ed essere inviati fuori regione. Inoltre anche gli scarti degli impianti di digestione anaerobica della Forsu saranno probabilmente destinati in misura sempre maggiore ad una fase di ulteriore compostaggio dedicata, in virtù della diffusione dell'uso delle bioplastiche compostabili per i sacchetti e gli oggetti di catering (posate, piatti, bicchieri). Come valutazione del fabbisogno, quindi, si possono trarre le seguenti conclusioni in merito all’esubero impiantistico che si prefigura: • La capacità impiantistica attuale è sovradimensionata rispetto ai quantitativi previsti al

2020, non si necessita quindi di nuovi impianti; • anche nel caso ipotetico di non raggiungimento degli obiettivi di Piano (scenario inerziale)

l'impiantistica è più che sufficiente; • diverrà significativa l’interazione con i flussi di rifiuti speciali, pertanto al cap. 11.2

vengono definiti i criteri per il loro conferimento in questi impianti.”

In considerazione di quanto sopra e nelle more dell’approvazione della pianificazione regionale in materia (in attuazione della quale dovrà essere valutata su una più ampia scala l’effettiva necessità di procedere ad ampliamenti degli impianti esistenti, in un quadro di “rete impiantistica regionale”, con preventiva saturazione delle potenzialità residue di termoutilizzazione già esistenti sul territorio e applicazione dei criteri in essa contenuti per il conferimento nei medesimi impianti di rifiuti urbani e di rifiuti speciali), non si rileva la necessità di un incremento dell’esistente potenzialità provinciale di trattamento termico (peraltro se si applica la quota di mutuo soccorso del 10%, prevista nel Piano Regionale in corso di VAS, si registra una disponibilità impiantistica di 10.301 t/anno). Tanto più se si considera che la attuale capacità impiantistica regionale risulta già sovradimensionata rispetto ai fabbisogni.

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5.6. Valutazione degli indicatori ambientali

Nell’ambito della procedura di Valutazione Ambientale Strategica cui è stato sottoposto il Piano Provinciale per la Gestione dei Rifiuti della Provincia di Bergamo è stato definito un Piano di Monitoraggio per la valutazione delle prestazioni gestionali in fase attuativa e per il controllo del conseguimento degli obiettivi della pianificazione. Tali attività hanno il fine di consentire una valutazione degli eventuali scostamenti dagli obiettivi per poter definire le necessarie azioni correttive. Ricordiamo che il PPGR, per ciascuno degli obiettivi fondamentali, ha individuato indicatori ambientali specifici intesi a quantificare e semplificare le informazioni in modo da agevolare, sia da parte dei responsabili delle decisioni che da parte del pubblico, la comprensione delle interazioni tra l’ambiente e i problemi chiave del settore. La tavola riassuntiva degli indicatori esaminati è riportata in ALLEGATO B. Gli indicatori utilizzati sono quelli indicati nel Rapporto Ambientale del PPGR e possono essere riconducibili a due tipologie principali:

1) indicatori per il confronto fra alternative, ovvero per il confronto tra lo Scenario evolutivo e lo Scenario inerziale;

2) indicatori per il monitoraggio nel tempo dell’attuazione del Piano Provinciale. Mentre per quasi la totalità degli indicatori è possibile valutare la situazione effettiva (relativa al 2006 nel PPGR e relativa indicativamente al 2009 e il 2012 per il seguente studio), non tutti gli indicatori sono calcolabili nei due scenari ipotizzati dal Piano: in molti casi, infatti, non è possibile stimare in modo attendibile gli effetti delle previsioni di piano sull’indicatore in oggetto. Pertanto in questi casi il significato dell’indicatore è quello di identificare una situazione iniziale e monitorarne lo sviluppo nel tempo. Nell’ALLEGATO B gli indicatori sono distinti per argomento, con le opportune valutazioni degli scostamenti rispetto alle previsioni di Piano (qualora sia possibile stimare il confronto) e rispetto alla situazione pregressa (ovvero Ex Ante il PPGR): - Sistema di gestione dei rifiuti:

1. produzione rifiuti urbani; 2. produzione rifiuti speciali; 3. raccolta differenziata; 4. gestione dei rifiuti; 5. flussi di rifiuti da altre province; 6. ricorso a discarica; 7. gestione economica;

- Fattori di impatto ambientale; 8. aria; 9. acqua; 10. odori; 11. contaminazione del suolo e delle acque sotterranee; 12. energia e gas serra; 13. flora, fauna, biodiversità; 14. rischio industriale.

Per tutti gli indicatori, oltre ai valori riportati relativi allo stato di fatto durante la redazione del PPGR, sono riportati quelli aggiornati al 2009 e al 2012, ma con livelli di aggiornamento diversi a seconda del tipo di dato e precisati caso per caso, e comunque indicativamente

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relativi: al 2009 e 2012 per quanto riguarda i rifiuti urbani; al 2008 e 2011 per quanto riguarda i rifiuti speciali; al 2009 e 2012 per quanto riguarda in generale i dati desunti dalla Dichiarazione Ambientale, al 2009 o precedenti per quanto riguarda i dati desunti dalla RSA 2009 della Provincia di Bergamo. Oltre al confronto con la situazione pregressa, sono riportati anche i valori stimati per gli indicatori, laddove disponibili, previsti per gli Scenari di Piano, come riportato nel Rapporto Ambientale del PPGR.

5.7. Le azioni attuative previste dal PPGR

Il PPGR ha individuato le azioni da attivare per garantire il raggiungimento dei propri obiettivi (§11.7). Sulla base delle indicazioni del PPGR tali azioni devono essere progressivamente attivate in fase attuativa sulla base di specifici programmi di intervento. Le azioni individuate dal PPGR attengono i seguenti ambiti di intervento: Azioni inerenti la riduzione della produzione di rifiuti Nell’ambito dell’attuazione del Piano Provinciale è prevista l’attuazione delle seguenti azioni:

promozione della tariffazione nella gestione dei servizi di raccolta dei rifiuti, in particolare nella sua forma di “tariffazione puntuale”, vista come strumento per la responsabilizzazione dei produttori;

mantenimento dei canali di finanziamento di progetti comunali per la riduzione dei rifiuti, al fine di stimolare la diffusione e applicazione di “buone pratiche” a livello locale (compatibilmente con le risorse finanziarie disponibili);

mantenimento del sostegno alla pratica dell’autocompostaggio domestico dei rifiuti, ove compatibile in particolare con le caratteristiche del tessuto residenziale;

promozione di accordi finalizzati al contenimento della produzione di rifiuti da imballaggio, con il coinvolgimento di Consorzi di Filiera, Associazioni di categoria, Associazione ambientaliste, per la divulgazione di “buone pratiche” di progettazione e realizzazione di imballaggi che consentano la minore produzione di rifiuti;

promozione di accordi finalizzati al contenimento dell’utilizzo degli imballaggi nella Grande Distribuzione Organizzata, per l’attuazione di specifici progetti orientati alla riduzione dei quantitativi di rifiuti da imballaggio generati dalle catene della GDO;

prosecuzione delle attività legate alla promozione dell’implementazione del Green Public Procurement negli Enti Pubblici presenti sul territorio provinciale;

prosecuzione di progetti di comunicazione mirati alla sensibilizzazione verso le tematiche della “gestione sostenibile” dei rifiuti, rivolti al mondo della scuola, ai cittadini, alle imprese.

Azioni per il sostegno del recupero dei rifiuti Per il sostegno al recupero sono individuate le seguenti azioni:

definizione di politiche tariffarie incentivanti rispetto allo sviluppo delle raccolte differenziate e la riduzione delle necessità di smaltimento;

attivazione di canali di finanziamento di progetti comunali o sovracomunali per lo sviluppo di sistemi di “raccolta differenziata integrata”, che comprendano in particolare l’attivazione di forme di raccolta differenziata ad elevata capacità di intercettazione (essenzialmente domiciliare) almeno per le principali frazioni del rifiuto (frazione organica e carta); tali azioni devono essere fortemente indirizzate alle porzioni del territorio provinciale non ancora interessate dallo sviluppo dei servizi che il Piano individua prioritari per il conseguimento degli obiettivi di recupero;

attivazione di canali di finanziamento per la realizzazione di una rete integrata sul territorio di piattaforme e aree attrezzate per la raccolta differenziata, che comprenda

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anche l’utilizzo di attrezzature e software gestionali idonei alla efficace incentivazione dei conferimenti di rifiuti differenziati da parte degli utenti (“piattaforme automatizzate”, dotate di tecnologie per l’individuazione degli utenti e la quantificazione dei conferimenti);

assunzione di un ruolo di garanzia circa il corretto destino dei materiali provenienti dai circuiti di raccolta differenziata, attraverso azioni di carattere conoscitivo e divulgativo che consentano la ricostruzione del percorso dei rifiuti dalla raccolta al recupero, individuando i passaggi ed il destino finale, restituendo le informazioni ai cittadini circa la garanzia del fine ciclo e in tal modo aumentando la consapevolezza circa le “concrete” opportunità del recupero; tali azioni continueranno ad essere sviluppate nell’ambito di specifici accordi stipulati con i consorzi di filiera (quali il CONAI, per quanto attiene il sostegno al recupero dei materiali secchi provenienti dalla raccolta differenziata ed i rifiuti da imballaggio, il CIC (Consorzio Italiano Compostatori) per quanto attiene le problematiche di produzione e di impiego di compost di qualità proveniente dagli impianti collocati in territorio provinciale).

Per il sostegno degli interventi di cui sopra la Provincia potrà utilizzare quota parte dei proventi derivanti dall’eventuale quota tariffaria a proprio favore versata dai soggetti gestori degli impianti Strumenti e azioni di regolazione tariffaria Le tariffe di trattamento e smaltimento dei rifiuti applicate dai Gestori degli impianti individuati nell’ambito della pianificazione dei rifiuti urbani sono soggette a un meccanismo di regolazione che prevede la loro approvazione da parte dell’Amministrazione Provinciale. A tal scopo, sono state stipulate e aggiornate negli anni specifiche Convenzioni tra la Provincia e i suddetti Gestori, con la definizione in particolare della tariffa massima di smaltimento applicabile. Il PPGR prevede che in fase attuativa, si provveda ad un riesame delle Convenzioni esistenti e di quelle da stipularsi per le eventuali nuove realizzazioni, sulla base di specifici criteri che saranno definiti al fine di introdurre o rafforzare meccanismi di incentivazione di comportamenti virtuosi da parte dei Comuni. I suddetti criteri potranno prevedere, in particolare, una modulazione tariffaria per incentivare la minor produzione di rifiuti e la separazione alla fonte, la raccolta differenziata ed il riutilizzo. L’introduzione del sistema tariffario per la copertura dei costi di gestione dei rifiuti urbani, in sostituzione del modello oggi ancora diffuso basato sulla tassa (“tarsu”), costituisce un traguardo molto importante nell’ottica di una profonda e necessaria trasformazione del sistema rifiuti. Il PPGR ha individuato per la fase attuativa l’opportunità di costituzione di un Gruppo di Lavoro che, anche attraverso l’analisi delle significative esperienze già condotte in ambito provinciale, definisca le metodologie ed i criteri più correttamente applicabili alle diverse situazioni che si presentano sul territorio tenuto conto delle modifiche normative che saranno introdotte a seguito della riscrittura del D.Lgs.152/2006. Azioni inerenti la comunicazione ambientale Una efficace comunicazione ambientale, mirata a tutti i soggetti potenzialmente interessati (innanzitutto: cittadini, istituzioni scolastiche, Comuni, gestori dei servizi, imprese) è strumento imprescindibile per l’effettiva attuazione delle politiche di gestione dei rifiuti delineate dal Piano Provinciale. L’evoluzione dei servizi di raccolta differenziata, come del resto, più in generale, l’affermarsi di modelli di gestione dei rifiuti sempre più rispettosi dell’ambiente, sollecitano una partecipazione consapevole e attiva dei cittadini e la condivisione di obiettivi di ottimizzazione dei consumi e di tutela delle risorse naturali.

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È certo che qualsiasi atto normativo, finalizzato alla riduzione delle quantità di rifiuti prodotti o all’incremento delle loro opportunità di recupero, non può generare risultati, in ordine a comportamenti più virtuosi e sostenibili, se non è accompagnato da un’adeguata campagna di informazione e sensibilizzazione rivolta alla quasi totalità dei cittadini. Una nuova cultura di produzione e consumo responsabile dei prodotti, che riguardi anche le scelte decisionali delle Pubbliche Amministrazioni, è fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi di raccolta differenziata dei rifiuti e di recupero e riciclo di materia ed energia da questi ultimi. L’Amministrazione Provinciale, al fine di sensibilizzare la collaborazione delle comunità locali al raggiungimento degli obiettivi definiti nella pianificazione, promuove in fase attuativa del PPGR iniziative e campagne di comunicazione e informazione al cittadino curando l’ideazione, la redazione e la diffusione di materiale didattico e divulgativo, conformandone i contenuti e le finalità alle peculiarità dei territori interessati. La Provincia individuerà a tal fine, in fase di attuazione del Piano, le strategie, gli interventi, le attività, le collaborazioni e le procedure e prevede le risorse finanziarie da destinarsi.

5.8. Attività svolte dalla Provincia di Bergamo sui temi della riduzione e del recupero (ottobre 2013)

Il Piano Provinciale per la Gestione dei Rifiuti vigente individua tra gli obiettivi fondamentali: il contenimento della produzione di rifiuti, il sostegno del recupero dei rifiuti, la sensibilizzazione della necessità di una gestione sostenibile dei rifiuti. Il conseguimento degli obiettivi è previsto attraverso iniziative quali: la promozione della tariffazione; il mantenimento di canali di finanziamento; il sostegno alla pratica del compostaggio domestico; la promozione di accordi finalizzati al contenimento dei rifiuti da imballaggio e all’utilizzo degli imballaggi; il sostegno alla collocazione dei materiali al recupero; la diffusione di marchi ecologici; la prosecuzione delle attività legate alla promozione del GPP; l’avvio di progetti di comunicazione ambientale. Il quadro di riferimenti si completa con la definizione da parte della Regione del Piano d’Azione Riduzione Rifiuti (P.A.R.R.), adottato nel Giugno 2009, al quale le azioni promosse dalla Provincia, guardano e si rapportano in piena coerenza. Nello specifico il PARR (da applicarsi in un primo momento ai soli rifiuti urbani), nasce come strumento attuativo e di completamento delle misure e degli interventi già previsti nel Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti approvato con D.G.R. 220/2005. Esso è inoltre uno strumento di molteplice intersettorialità:

intersettorialità orizzontale e verticale tra le istituzioni e tra queste e le organizzazioni della società civile;

intersettorialità come processo top-down e bottom-up, per rafforzare da una parte la programmazione locale e dall’altra valorizzare i risultati significativi di progetti di riduzione a livello locale;

intersettorialità tra programmi, in quanto concorre all’attuazione degli obiettivi di diversi piani di settore. In tal senso deve essere integrato all’interno delle politiche pianificatorie delle diverse aree tematiche regionali.

Per attuare le linee di intervento già identificate con la l.r. 26/2003 e con il PRGR, tale strumento idea uno schema pianificatorio articolato in Misure, Azioni e Strumenti.

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Schema misure/azioni/strumenti

del PARR Fonte: Regione Lombardia, PARR 2009

Le 5 misure, ripetibili nel contesto lombardo e individuate in base ad analisi di casi studio e di esperienze già avviate con successo in realtà nazionali e non, sono: 1. RAEE; 2. Imballaggi e GDO; 3. Compostaggio domestico; 4. GPP; 5. Metodi di tariffazione puntuale. Per ogni misura, stabilita una definizione, l’importanza della misura scelta e i vantaggi di una sua attuazione, sono pertanto individuate una serie di azioni finalizzate appunto alla sua concreta realizzazione. Quindi, per promuovere l’attuazione delle azioni scelte per ciascuna misura, risulta indispensabile l’utilizzo di strumenti; quelli ritenuti più efficaci nella trattazione risultano in particolare essere:

nuovi vincoli normativi;

strumenti economici per la prevenzione (sgravi fiscali per chi aderisce a determinati progetti di riduzione rifiuti);

incentivi e orientamenti di politica industriale;

informazione e disseminazione, promozione dei marchi di qualità. Dal confronto tra le azioni già individuate dal PPGR e le misure delineate dal PARR è possibile individuare ambiti comuni di intervento. Su diverse delle azioni proposte dal PARR la Provincia di Bergamo si è già attivata con specifiche iniziative che potranno ora avere nuovo impulso grazie al respiro regionale acquisito. Di seguito si riportano le azioni di sviluppate da parte della Provincia di Bergamo, riassunte secondo le “misure” individuate dal PARR. Protocollo d’intesa con CONAI A novembre 2010 è stato sottoscritto con CONAI un nuovo Protocollo d’Intesa in prosecuzione dei precedenti, che è stato rinnovato nel 2011, con l’obiettivo di sviluppare iniziative dirette a monitorare e garantire la qualità delle raccolte differenziate, diffondere i prodotti riciclati nelle PA e dare attuazione a politiche di acquisiti sostenibili. Nell’ambito del Protocollo è stato avviato il progetto "Migliorare la qualità delle raccolte differenziate", finalizzato a consentire un recupero ottimale dei rifiuti, con conseguente riduzione dei costi di gestione del recupero e aumento della disponibilità di materia prima recuperata, nel cui ambito sono state realizzate nel corso del 2012 due campagne di analisi

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merceologiche delle frazioni più significative di rifiuti raccolti in modo differenziato (carta, plastica, vetro, rifiuto secco) in ingresso agli impianti di trattamento. La tariffazione puntuale In provincia di Bergamo, ormai da qualche anno, un significativo numero di Amministrazioni locali ha introdotto la tariffa puntuale per la determinazione del tributo per l’allontanamento dei rifiuti. Uno studio svolto presso i Comuni che da tempo adottano il sistema tariffario ha evidenziato una diminuzione dei rifiuti indifferenziati ed ingombranti e, di contro, un aumento dei flussi delle raccolte differenziate, dimostrando l’importanza di promuovere la tariffazione nella gestione dei servizi di raccolta dei rifiuti (in particolar modo nella sua forma di tariffazione puntuale), vista come strumento per la responsabilizzazione dei produttori; per tale motivo tale azione di promozione è stata inserita tra quelle previste dal Piano Provinciale di Gestione Rifiuti. Nel 2010 la Provincia ha inserito il tema TIA come argomento da sviluppare nel Gruppo di Lavoro di Agenda 21 “GPP e Rifiuti” con l’intento di promuovere un progetto di sensibilizzazione, informazione e formazione a supporto degli Enti Locali del territorio sul tema della tariffazione, che ha portato a definire delle “Linee di indirizzo in materia di prelievo per il servizio di raccolta rifiuti urbani”. Il lavoro, che si è svolto durante tutto l’anno 2011, condizionato dall’attesa pubblicazione del decreto attuativo previsto dall’art. 238 del D.lgs. 152/2006, è risultato utile anche alla luce dello sviluppo che la norma ha avuto nel corso del 2011/2012 con l’introduzione della RES (Tributo sui Rifiuti e Servizi) avvenuta con la L. 214/2011. La nuova normativa, prevedendo l’emanazione di un regolamento attuativo della RES finalizzato a stabilire i criteri per l'individuazione del costo del servizio e per la determinazione della tariffa, ha peraltro fatto perdere utilità all’idea iniziale del Gruppo di Lavoro di predisporre un regolamento tipo in materia. Implementazione Green Public Procurement (GPP) e Riduzione Rifiuti Formalizzazione di un percorso strutturato interno all’Ente (comunicazione di Giunta provinciale del 1 febbraio 2010), al fine di consolidare il coordinamento delle iniziative legate agli acquisti verdi all’interno dell’Ente e per favorire lo sviluppo sistemico di tali politiche. In attuazione di tale percorso, è stato organizzato un corso di formazione interno, articolato in due giornate: una teorica e una pratica (17 e 26 marzo 2010), con la finalità di sensibilizzare, informare e formare i dirigenti e i funzionari della Provincia sul tema del GPP e su come un simile strumento possa essere utilizzato dalla Pubblica Amministrazione per contribuire alla sostenibilità dei consumi e della produzione. Prosecuzione dell’attività del Gruppo di lavoro di Agenda21, dedicato alle tematiche “Rifiuti e GPP” (si veda: www.provincia.bergamo.it nella sezione di Agenda21). È stata ulteriormente implementata la sezione del sito provinciale (www.provincia.bergamo.it) dedicata al GPP, anche con le esperienze di sensibilizzazione condotte verso la cittadinanza e il mondo della scuola e l’adesione alle iniziative di altri enti/soggetti. Nell’ambito della costante sensibilizzazione dei settori provinciali verso gli acquisti verdi, si è avviata una modalità di monitoraggio sistematico degli acquisti verdi e on-line promossi dall’Ente, attraverso lo sviluppo di un applicativo web appositamente ideato. Dopo un periodo di sperimentazione dell'applicativo (ottobre-dicembre 2011), è stato realizzato e inviato a Dirigenti e Referenti interni degli acquisti verdi un primo Report dei risultati, che ha consentito di trarre alcune considerazioni sullo stato dell'arte, sulle criticità e sulle prospettive future. È stato inoltre creato sulla Intranet provinciale (sezione "Archivi"), uno "Spazio GPP", messo a disposizione dal novembre 2012 per condividere all’interno dell’Ente documenti, idee e aggiornamenti sul tema e utilizzabile quale strumento per aiutare la Provincia ad "acquistare verde". Le pagine dello “Spazio GPP” verranno implementate nel tempo, sulla base delle novità, esperienze e aggiornamenti che via via matureranno, anche grazie alla collaborazione dei diversi Settori provinciali.

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Il 17 ottobre 2013, nell’ambito del programma di formazione gratuita “400 ore GPP”, è stato organizzato - in collaborazione con Punto 3 S.r.l, un seminario specialistico con l’obiettivo di fornire un supporto sulla nuova normativa che prevede l’attuazione del “Piano d’Azione per la sostenibilità ambientale dei consumi della pubblica amministrazione” detto PAN GPP” con un focus di approfondimento dedicato al settore della manutenzione delle strade. Il Seminario, della durata di 4 ore, era rivolto a tutto il personale provinciale e ai Tecnici comunali e di altri enti pubblici della provincia. RAEE Per quanto riguarda le iniziative concernenti la riduzione di rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche, la Provincia negli anni scorsi ha concesso gratuitamente alle associazioni di volontariato, cooperative sociali e onlus i Personal Computer dismessi dagli uffici provinciali e ancora funzionanti. Nell’ambito delle attività svolte per l’implementazione del GPP la Provincia è inoltre impegnata nell’acquisto di AEE meno energivore e impattanti e verso un loro corretto utilizzo. Promozione del compostaggio domestico e dell’impiego del compost da rifiuti La pratica del compostaggio domestico è diffusa in tutta la Provincia anche se si intende espanderla ai Comuni montani delle Valli e delle Comunità montane, dove la raccolta differenziata della frazione umida è bassa o inesistente e dove è alto il numero di presenze turistiche stagionali. Il recupero della frazione umida raccolta in modo differenziato è assicurato in provincia di Bergamo dove sono presenti impianti di riutilizzo sia per la produzione di compost sia per la produzione di biogas. Nel dicembre 2010 è stata pubblicata la guida "Uso del compost e dei reflui zootecnici in agricoltura", che contiene indicazioni utili per gli operatori del settore e le Autorità locali sul migliore e più corretto impiego in agricoltura dei reflui zootecnici e del compost, con il suggerimento di utilizzare quest'ultimo anche nell'ambito del "Green Public Procurement” (GPP). La guida è stata elaborata dai settori Ambiente, Urbanistica e Agricoltura della Provincia di Bergamo insieme al Consorzio Italiano Compostatori (CIC) con la partecipazione del Dipartimento ARPA di Bergamo, ed è stata distribuita a tutti i soggetti interessati. Imballaggi GDO Per l’anno scolastico 2009/2010 viene lanciato nelle scuole primarie della provincia il progetto "Il carrello intelligente". Il progetto ha coinvolto alunni e insegnanti di alcune Scuole primarie attraverso “visite guidate” presso punti della grande distribuzione (Auchan), seguite da momenti assembleari di confronto e riflessione tra ragazzi ed esperti. L’obiettivo è stato quello di avvicinare le nuove generazioni al concetto di "spesa consapevole", sviluppando la tematica della scelta "ecologica" al momento dell'acquisto dei prodotti di consumo, con la finalità di sensibilizzare i ragazzi sulle principali tematiche legate a produzione-riciclo-smaltimento dei rifiuti, soprattutto quelli da imballaggio. L’iniziativa, visto il positivo riscontro, è stata riproposta per l’anno scolastico 2010/2011 con una più ampia adesione degli istituti scolastici (10 istituti per un totale di circa 350 bambini oltre agli accompagnatori) e dei punti vendita della GDO (Auchan e Iper). In carenza delle risorse necessarie per riproporre alle scuole il progetto "Il carrello intelligente” per l'anno scolastico 2012/2013, rispondendo a una specifica richiesta della scuola secondaria di primo grado "Ernestina Belussi" di Comun Nuovo, è stato realizzato per le due classi prime un intervento in aula dedicato ai temi della riduzione dei rifiuti, dei consumi consapevoli e della riduzione degli sprechi. La presentazione, collocata nell'ambito di un percorso annuale scolastico legato all'ecologia, si è composta di una parte frontale teorica ispirata ai contenuti del manualetto "Rifiuti: prevenire è meglio che smaltire" pubblicato dalla Provincia ed una parte collegiale con la compilazione da parte degli alunni di un questionario realizzato ad hoc per i ragazzi sugli stili di vita, con successivo commento dei risultati. Il feed back dei dati e la relazione stilata dalle classi sono stati pubblicati sul sito internet provinciale nella pagina web dedicata al “GPP nelle scuole”.

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Adesione a campagne di sensibilizzazione promosse da altri Enti Adesione alla Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti (una settimana nel mese di novembre):

2009 – con la distribuzione del manualetto “Le buone pratiche verdi” in modalità paper-less (posta elettronica) a tutti i dipendenti provinciali, sensibilizzandoli verso l’attuazione di una o più azioni contenute nell’opuscolo e invio a tutti i Comuni del territorio (con possibilità di personalizzazione);

2010 – predisposizione e diffusione ai cittadini, attraverso la rete delle biblioteche provinciali, di 10.000 copie del vademecum dal titolo "Rifiuti: meglio prevenire che smaltire!” un piccolo opuscolo con informazioni e buone pratiche sui temi della riduzione dei rifiuti, degli sprechi e del consumo consapevole, per aiutare ad adottare uno stile di vita "ecocompatibile”. I Comuni che hanno aderito all’iniziativa hanno potuto personalizzare e diffondere il vademecum in modalità paper-less. L’efficacia di tale iniziativa è stata verificata attraverso un questionario distribuito alle biblioteche: il dato emerso, seppure parziale, dimostra l’utilità di aprirsi anche verso questi nuovi canali di comunicazione che risultano facilmente raggiungibili dalla Provincia attraverso il sistema interbibliotecario e diffusamente distribuiti sul territorio;

2011 – predisposizione e distribuzione ai cittadini per il tramite delle biblioteche, analogamente al 2010, di un opuscolo dal titolo “Rifiuto che va, rifiuto che viene…recuperato!” che vuol far conoscere alla cittadinanza cosa avviene realmente dei rifiuti che raccolgono in modo differenziato e come vengono recuperati;

2012 – proiezione sul Totem posizionato all'ingresso del palazzo provinciale di via Tasso di immagini e filmati sul tema della riduzione dei rifiuti e dei consumi consapevoli e presenza di personale della Provincia, in una specifica mattinata durante la settimana della campagna, per fornire ai cittadini informazioni e distribuire opuscoli e block notes realizzati in carta riciclata, contenenti indicazioni e suggerimenti: ad esempio su come imparare a produrre meno rifiuti facendo acquisti consapevoli.

Adesione alla Campagna nazionale “Porta la sporta”:

2010 e 2011 – pubblicizzando l’iniziativa attraverso il sito provinciale, un comunicato stampa e l’invio via e-mail a tutti i Comuni dell’invito ad aderire alla Campagna e coinvolgendo i punti vendita delle GDO già coinvolte nel progetto “Il carrello intelligente”;

2012 – con il supporto di due punti vendita Auchan, si è organizzata una giornata nella quale si sono incontrati i clienti offrendo informazioni e spunti su come possa essere fatta una spesa “più consapevole e distribuendo materiali divulgati e l’opuscolo “Cosa metto nella…Sporta!?” ideato per l’occasione.

5.9. Gli interventi di regolazione tariffaria

Le tariffe di accesso agli impianti di trattamento e smaltimento sono definite da accordi sottoscritti tra la Provincia di Bergamo ed i soggetti gestori degli impianti. Sono state sottoscritte convenzioni con REA Dalmine SpA di Dalmine, Bergamo Pulita Srl di Bergamo (per la discarica di Cavernago), Ecocentro Soluzioni Ambientali Srl (oggi Esposito Servizi Ecologici Srl) di Gorle, Berco srl di Calcinate, ASM BRESCIA SpA (oggi A2A AMBIENTE Srl) di Brescia (per l’impianto di Bergamo) e Montello SpA di Montello che hanno consentito il mantenimento/contenimento delle tariffe di smaltimento dei RU, o loro frazioni e, per alcuni impianti, di introitare fondi a titolo di compensazione ambientale ovvero da destinare ad interventi nel campo della tutela e riqualificazione ambientale. Per quanto riguarda le tariffe di accesso all’impianto di termovalorizzazione REA di Dalmine per il conferimento dei rifiuti urbani da parte dei Comuni bergamaschi, con la già richiamata

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Deliberazione della Giunta Provinciale n. 448 del 13.10.2011 è stata approvata la nuova convenzione che prevede in particolare:

il mantenimento per il periodo 1 giugno 2010 – 31 dicembre 2011 della tariffa massima pari ad 86,58 €/t per il conferimento di rifiuti urbani prodotti dai Comuni bergamaschi;

con decorrenza dal 1 gennaio 2012 la tariffa massima pari ad 113,00 €/t per il conferimento di rifiuti urbani prodotti dai Comuni bergamaschi;

che l’attuale ripartizione dei flussi di conferimento, individuata con Deliberazione della Giunta Provinciale n. 571 del 31.10.2002, opera, in ogni caso, nei limiti della vigente legislazione regionale (art. 20 della L.R. 26/2003), nazionale e comunitaria e non costituisce vincolo di conferimento, né limitazione all’ambito di accettazione dei Comuni bergamaschi da parte di REA Dalmine SpA.

La nuova tariffa rappresenta pertanto un limite massimo suscettibile di riduzione previa gara ad evidenza pubblica indetta dalle società e/o dai Comuni conferitori e con possibilità che, per ragioni d’economicità rilevabili in sede di gara, i rifiuti possano trovare collocazione anche presso impianti ubicati in altra provincia lombarda. Al riguardo si segnala che: - i dati comunicati da REA Dalmine SpA dei conferimenti all’impianto nel 2012 evidenziano,

rispetto al 2011, una consistente diminuzione dei Comuni bergamaschi afferenti all’impianto: da 205 (anno 2011) a 119 (dicembre 2012), con conseguente riduzione, del 38% circa, del quantitativo di rifiuti urbani conferiti: da 103.028,790 t (2011) a 64.132,163 t (2012). I dati relativi al periodo gennaio-settembre 2013 evidenziano una tendenziale ulteriore riduzione dei conferimenti bergamaschi;

- REA Dalmine SpA ha comunicato che per il conferimento di rifiuti solidi urbani dei Comuni bergamaschi ha applicato nel primo semestre 2013 tariffe comprese tra:

valore minimo 97,00 €/t

valore massimo 113,00 €/t. Per quanto riguarda l’impianto di pretrattamento A2A di Bergamo:

sino al 31.12.2011 per i rifiuti urbani dei Comuni bergamaschi è stata mantenuta invariata la tariffa di 86,58 €/t praticata a partire dal 16.4.2010;

per l’anno 2012 la tariffa è stata definita in 92,58 €/t. Detta tariffa è stata mantenuta anche per il 2013.

5.10. Le indicazioni regionali in merito ai bacini di riferimento degli impianti

Nel seguito si fornisce un aggiornamento delle disposizioni normative che disciplinano la destinazione dei rifiuti urbani non pericolosi. La Regione Lombardia si è avvalsa della facoltà, prevista dall’art. 200, comma 7, del D.Lgs. n. 152/2006, di adottare modelli alternativi o in deroga al modello degli ambiti territoriali ottimali, avendo predisposto un piano regionale dei rifiuti adeguato rispetto agli obiettivi strategici previsti dalla normativa vigente, così che in forza di tale scelta non trovano applicazione in Lombardia gli artt. 200 e seguenti del D.Lgs. n. 152/2006. L’art. 182, comma 3, del D.Lgs. n. 152/2006 prevede che: “È vietato smaltire i rifiuti urbani non pericolosi in regioni diverse da quelle dove gli stessi sono prodotti, fatti salvi eventuali accordi regionali o internazionali, qualora gli aspetti territoriali e l'opportunità tecnico economica di raggiungere livelli ottimali di utenza servita lo richiedano”. La L.r. n. 26/2003, all’art. 15, comma 1, prevede che “Fermo restando quanto stabilito dall'articolo 21 del D.Lgs. 5 febbraio 1997, n. 22 (Attuazione delle direttive 91/156/CEE sui rifiuti, 91/689/CEE sui rifiuti pericolosi e 94/62/CE sugli imballaggi e rifiuti di imballaggio) e

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successive modificazioni e integrazioni, i comuni affidano il servizio di gestione dei rifiuti urbani con le modalità di cui all'articolo 2, comma 6”; quest’ultimo comma prevede che “L'erogazione dei servizi è affidata a imprenditori o a società in qualunque forma costituite scelti mediante procedura a evidenza pubblica o procedure compatibili con la disciplina nazionale e comunitaria in materia di concorrenza; nel caso in cui non sia vietato dalle normative di settore, e se ne dimostri la convenienza economica gli enti locali possono affidare l'attività di erogazione del servizio congiuntamente a una parte ovvero all'intera attività di gestione delle reti e degli impianti di loro proprietà”. La L.r. n. 26/2003, all’art. 15, comma 2, prevede che “I comuni organizzano la raccolta differenziata dei rifiuti urbani secondo le modalità del piano provinciale, al fine della loro valorizzazione mediante il riutilizzo, il riciclaggio e il recupero di materia ed energia, e per garantire il conseguimento degli obiettivi di riciclo e recupero di cui all'articolo 23. A tal fine definiscono il sistema di infrastrutture al servizio della raccolta differenziata secondo le caratteristiche tecniche definite nella pianificazione regionale e le indicazioni contenute nei piani provinciali”. La L.r. n. 26/2003, all’art. 20, comma 3, prevede che “Di norma, il gestore del servizio destina i rifiuti urbani allo smaltimento e al recupero negli impianti eventualmente collocati nel territorio provinciale di provenienza. Tali rifiuti possono essere conferiti in impianti localizzati al di fuori del territorio provinciale di provenienza qualora se ne dimostri, in sede di affidamento del servizio, la convenienza in termini di efficacia, efficienza o economicità (… omissis …)”. La L.r. n. 26/2003, all’art. 20, comma 4, prevede che “I piani provinciali contengono, in particolare: (…omissis…) d) il censimento degli impianti esistenti e l’individuazione delle necessità impiantistiche di completamento, espresse in termini di numero e potenzialità per quanto riguarda gli impianti relativi ai rifiuti urbani, e l’individuazione dell’offerta di recupero e smaltimento da parte del sistema industriale per i rifiuti speciali. L’eventuale previsione di avvio di flussi di rifiuti urbani verso impianti ubicati al di fuori del proprio territorio è accompagnata, in sede di approvazione del piano ai sensi del comma 5, dagli accordi raggiunti con la provincia interessata e con il gestore dell’impianto per una durata congruente con le previsioni del piano”. La circolare regionale prot. Q1.2009.0020562 del 16.10.2009 della Direzione Generale Reti e Servizi di Pubblica Utilità e Sviluppo Sostenibile ha chiarito che “l’eventuale previsione formulata dalla Provincia in sede di pianificazione provinciale di un flusso costante di rifiuti urbani verso impianti ubicati al di fuori del proprio territorio, a fronte del quale la stessa amministrazione dovrebbe produrre idoneo accordo con la Provincia e il gestore dell’impianto interessati, attiene esclusivamente la fase pianificatoria di individuazione delle necessità impiantistiche del territorio in un’ottica di potenziale autosufficienza provinciale. Questo non prefigura in alcun modo un modello gestionale operativo di autosufficienza in quanto, stante la previsione di cui all’art. 14 comma 2 secondo cui in Regione Lombardia non trovano applicazione gli art. 200 e seguenti del D.Lgs. 152/2006 circa il modello organizzativo per la gestione integrata dei rifiuti urbani, trova comunque vigenza il già citato art. 20, comma 3 per cui i rifiuti urbani possono comunque, per ragioni di economicità ed efficienza rilevabili nella fase della gara per il servizio di raccolta gestita dal Comune, trovare collocazione anche presso impianti fuori Provincia senza necessità di alcuna autorizzazione di qualsiasi amministrazione. Le Province, quindi, qualora interessate dal conferimento di rifiuti di provenienza extra provinciale, non hanno alcuna titolarità, ai sensi dello stesso articolo sopra richiamato, di esprimere pareri o divieti al conferimento di tali quote di rifiuti presso gli impianti di smaltimento esistenti”. Come già evidenziato al paragrafo 5.5, nella proposta di Programma Regionale di Gestione dei Rifiuti approvata con Deliberazione di Giunta Regionale n. X/576 del 2.8.2013 è in

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particolare espresso il concetto di “rete” impiantistica per lo smaltimento regionale. Si vedano ad esempio pagina 2, dove si legge che “Verranno effettuate valutazioni quantitative e qualitative dei rifiuti da inviare a termovalorizzazione introducendo il concetto di “rete” impiantistica per lo smaltimento regionale” e pagina 416, dove è riportato testualmente che “Ai fini del soddisfacimento dell’autosufficienza per il trattamento del RUR, Regione Lombardia ritiene di definire gli impianti che concorrono a questo obiettivo, rendendoli parte di una rete regionale strutturata. Viene definito che tutti gli impianti attualmente autorizzati a trattare RUR 200301 con operazioni di termovalorizzazione (D10/R1) o trattamento meccanico/biologico TM/B (D8/R3/R12) assumono il ruolo di “Impianti di Piano” e devono sottostare agli obiettivi della pianificazione regionale (… omissis …)”. Si veda anche l’Art. 3 – Strumenti P.R.G.R. sezione rifiuti urbani delle Norme Tecniche di Attuazione del Programma che, al comma 1 lettera h), prevede che Strumenti attuativi degli obiettivi sono, tra gli altri, l’attuazione di una gestione “a sistema regionale” per gli impianti di trattamento del R.U.R (inceneritori e trattamenti meccanici e biologici TM/B), superando il concetto di autosufficienza provinciale. A fronte di quanto sopra, la ripartizione dei flussi di conferimento individuata con Deliberazione della Giunta Provinciale n. 571 del 31.10.2002, peraltro suscettibile di modificazioni:

ha costituito regolazione dei flussi di conferimento in rapporto all’impiantistica esistente sul territorio provinciale e per la finalità di assicurare la precedenza assoluta allo smaltimento dei rifiuti urbani ed assimilati provenienti dai Comuni della provincia di Bergamo;

la stessa tuttavia opera nei limiti della vigente normativa regionale (art. 20 della L.r. 26/2003), nazionale e comunitaria e non costituisce vincolo di conferimento, né limitazione all’ambito di accettazione dei Comuni bergamaschi da parte degli impianti di recupero/smaltimento.

Pertanto, le previsioni del §11.2.2. della Relazione di Piano (Bacini di riferimento degli impianti provinciali), devono intendersi come indirizzo rispetto alle esigenze di ottimizzazione tecnica qualora sussistano le necessarie condizioni di natura economica.

5.11. Iniziative future

A seguito dell’approvazione definitiva del nuovo Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti, le Province dovranno predisporre ed adottare un nuovo Piano Provinciale, secondo le procedure previste dall’art. 20 della l.r. n. 26/2003. 5. I piani provinciali hanno efficacia quinquennale, fermo restando quanto disposto dal comma 5-bis. Sono adottati dalle province previa consultazione dei comuni, degli enti gestori delle aree protette e delle comunità montane, secondo le seguenti procedure:

a) entro centottanta giorni dalla data di entrata in vigore del programma regionale di gestione dei rifiuti, la provincia predispone il progetto di piano, ne dà comunicazione alla Giunta regionale e agli enti locali interessati e notizia sul Bollettino ufficiale della Regione e su almeno due quotidiani locali;

b) il progetto di piano è reso disponibile per un periodo di quarantacinque giorni consecutivi, durante i quali chiunque ha facoltà di prenderne visione e di formulare osservazioni alla provincia;

c) entro quarantacinque giorni dalla scadenza del termine di cui alla lettera b), la provincia adotta il piano e lo trasmette alla Regione, comprensivo dell'elenco delle osservazioni e delle relative controdeduzioni. 5-bis. L'adozione del piano provinciale di gestione dei rifiuti deve comunque avvenire entro un anno dall'entrata in vigore del programma regionale di gestione dei rifiuti. Decorso infruttuosamente tale termine, la Regione, in attuazione dell'articolo 13-bis, assegna alla provincia inadempiente un termine di sessanta giorni per provvedere.

I Piani provinciali saranno elaborati su un orizzonte temporale coincidente con quello del programma regionale, ossia al 2020, e dovranno avere come obiettivi quelli stabiliti dalla normativa e dal Piano Regionale, con possibilità di definirne altri aggiuntivi in considerazione della specificità territoriale, economica e sociale.

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Nelle more di quanto sopra, in via preliminare, anche sulla base di quanto sinora attuato con le precedenti iniziative, si ritengono prioritari i seguenti ambiti di intervento:

5.11.1. Gli interventi per la riduzione della produzione dei rifiuti

GPP e riduzione rifiuti: prosecuzione delle iniziative già intraprese, rivolte sia all’interno dell’Ente che agli enti locali o agli organismi a carattere pubblico della Provincia, per aumentare gli acquisti verdi e ridurre i consumi (de materializzazione) con attenzione specifica all’individuazione di strumenti più efficaci per supportare concretamente l’introduzione di tali prassi;

sostegno alla promozione della “filiera corta” attraverso una ricognizione delle esperienze in atto e la loro pubblicizzazione quale forma di consumo in grado di contenere gli impatti associati alla distribuzione di merci;

monitoraggio delle diverse iniziative in tema di riduzione rifiuti promosse nel territorio provinciale e regionale al fine di ottenere maggiore conoscenza delle azioni intraprese da diversi soggetti e della loro efficacia per orientare al meglio le azioni;

prosecuzione di progetti di comunicazione mirti alla sensibilizzazione verso le tematiche della “gestione sostenibile” dei rifiuti;

azioni volte al contenimento dello spreco alimentare, che rappresenta uno dei temi di particolare attenzione a livello comunitario europeo;

sostegno alla diffusione di centri del riuso di beni in buono stato per prevenire lo spreco delle risorse tramite la promozione di un uso razionale delle stesse prolungandone il ciclo di vita.

5.11.2. Gli interventi a sostegno del recupero

prosecuzione, completamento e ulteriore implementazione del progetto avviato nell’ambito del protocollo sottoscritto con il CONAI per migliorare la qualità delle raccolte differenziate (previo reperimento delle necessarie risorse economiche);

avvio di confronto con i Comuni o con i gestori per individuare gli interventi necessari a conseguire migliori standard prestazionali;

attivazione di campagne informative e di comunicazione a scala provinciale per il rilancio dei temi della raccolta differenziata e recupero (da attivare ad esempio in partnership con CONAI);

azioni di carattere divulgativo e conoscitivo circa il destino dei materiali provenienti dai circuiti di raccolta differenziata; tale aspetto è ritenuto di fondamentale importanza per una corretta e completa informazione ai cittadini ed agli utenti;

verifica della possibilità di definire tariffe di accesso agli impianti di smaltimento finale che tengano conto delle performances gestionali a livello comunale;

sostegno allo sviluppo della tariffazione puntuale quale strumento in grado di determinare positivi riscontri sul sistema gestionale.

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Ingombranti 30.582 t

a recupero 4.853 t

a smaltimento

A smaltimento

25.729 t

.

ESPOSITO SERVIZI ECOLOGICI

Gorle

10.752 t --------------------------------------------- ALTRI IMPIANTI IN PROVINCIA

E FUORI PROVINCIA

2.373 t

2.053 t

Scarti

12.009 t .

IMPIANTI IN PROVINCIA E FUORI PROVINCIA DI

VALORIZZAZIONE

IMPIANTI IN PROVINCIA Organico: 56.389 t

Verde: t 49.633 -----------------------------------------------

ALTRI IMPIANTI FUORI PROVINCIA

Trattamento termico

A2A Brescia

33.184 t ..

.

Materiali recuperati

19.182 t

.

Scarti

6.448 t

.

Sabbie e Scorie

1.265 t CDR

10.611 t

. bioessiccato

28.298 t

.

Trattamento termico APRICA

Bergamo

Bioessicazione/ Produzione CDR

A2A Bergamo 56.028 t

Altri Rifiuti

Scorie

23.062 t

Impianto REA

Dalmine 61.922 t

Rifiuto Indiff. e ing Prov. Sondrio

28.759 t +

Altri Rifiuti

Ceneri 4.193 t

1.935 t

Altri Rifiuti

Avvio a recupero

Scarti

Compost

112.915 t

Scarti

t

DISCARICA

BERGAMO PULITA

Cavernago

Frazioni secche 160.846 t

Ceneri

2.554 t

Spazzamento stradale

15.215 t

.

Rifiuto Indifferenziato

158.078 t

Altri Rifiuti 1.080 t

Trattamento termico PRIMA

Trezzo s/Adda 6.944 t t

ALLEGATO A - Rappresentazione schematica gestione flussi Provincia di Bergamo – Anno 2012

RD organico e verde

106.022 t

Produzione RU

470.742 t

Recupero materia: 57,72%

Tot Flussi RD: 271.721 t Altri Rifiuti

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ALLEGATO B – Tavola riassuntiva degli indicatori esaminati Novembre 2013 Pagina 1 di 21

ALLEGATO B -Tavola riassuntiva degli indicatori esaminati

Nell’ambito della procedura di Valutazione Ambientale Strategica cui è stato sottoposto il Piano Provinciale per la Gestione dei Rifiuti della Provincia di Bergamo è stato definito un Piano di Monitoraggio per la valutazione delle prestazioni gestionali in fase attuativa e per il controllo del conseguimento degli obiettivi della pianificazione. Tali attività hanno il fine di consentire una valutazione degli eventuali scostamenti dagli obiettivi per poter definire le necessarie azioni correttive. Ricordiamo che il PPGR, per ciascuno degli obiettivi fondamentali, ha individuato indicatori ambientali specifici intesi a quantificare e semplificare le informazioni in modo da agevolare, sia da parte dei responsabili delle decisioni che da parte del pubblico, la comprensione delle interazioni tra l’ambiente e i problemi chiave del settore. Gli indicatori utilizzati nel seguito, sono quelli indicati appunto nel Rapporto Ambientale del PPGR e possono essere riconducibili a due tipologie principali:

1) indicatori per il confronto fra alternative, ovvero per il confronto tra lo Scenario evolutivo e lo Scenario inerziale; 2) indicatori per il monitoraggio nel tempo dell’attuazione del Piano Provinciale.

Mentre per quasi la totalità degli indicatori è possibile valutare la situazione effettiva (relativa al 2006 nel PPGR e relativa indicativamente al 2009 e il 2012 per il seguente studio), non tutti gli indicatori sono calcolabili nei due scenari ipotizzati dal Piano: in molti casi, infatti, non è possibile stimare in modo attendibile gli effetti delle previsioni di piano sull’indicatore in oggetto. Pertanto in questi casi il significato dell’indicatore è quello di identificare una situazione iniziale e monitorarne lo sviluppo nel tempo, come appunto viene effettuato in questo paragrafo. Nel seguito si presentano i riquadri distinti per argomenti, con le opportune valutazioni degli scostamenti rispetto alle previsioni di Piano (qualora sia possibile stimare il confronto) e rispetto alla situazione pregressa (ovvero Ex Ante il PPGR): - Sistema di gestione dei rifiuti:

1. produzione rifiuti urbani; 2. produzione rifiuti speciali; 3. raccolta differenziata; 4. gestione dei rifiuti; 5. flussi di rifiuti da altre province; 6. ricorso a discarica; 7. gestione economica;

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ALLEGATO B – Tavola riassuntiva degli indicatori esaminati Novembre 2013 Pagina 2 di 21

- Fattori di impatto ambientale; 8. aria; 9. acqua; 10. odori; 11. contaminazione del suolo e delle acque sotterranee; 12. energia e gas serra; 13. flora, fauna, biodiversità; 14. rischio industriale.

Per tutti gli indicatori, oltre ai valori riportati relativi allo stato di fatto durante la redazione del PPGR, sono riportati quelli aggiornati al 2009 e al 2012, ma con livelli di aggiornamento diversi a seconda del tipo di dato e precisati caso per caso, e comunque indicativamente relativi: al 2009 e 2012 per quanto riguarda i rifiuti urbani; al 2008 e 2011 per quanto riguarda i rifiuti speciali; al 2009 e 2012 per quanto riguarda in generale i dati desunti dalla Dichiarazione Ambientale, al 2009 o precedenti per quanto riguarda i dati desunti dalla RSA 2009 della Provincia di Bergamo. Oltre al confronto con la situazione pregressa, sono riportati anche i valori stimati per gli indicatori, laddove disponibili, previsti per gli Scenari di Piano, come riportato nel Rapporto Ambientale del PPGR.

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ALLEGATO B – Tavola riassuntiva degli indicatori esaminati Novembre 2013 Pagina 3 di 21

1. Produzione di rifiuti urbani

Nel seguente riquadro si valuta il confronto dell’ultimo dato disponibile (2012) e del dato 2009 di produzione dei rifiuti urbani in Provincia di Bergamo rispetto al 2006 (anno di riferimento per l’inquadramento del PPGR). Per valutare come si collocano i dati 2009 e 2012 rispetto alle previsioni fatte negli scenari prospettati dal Piano si è effettuata una stima dei dati di produzione dei rifiuti per gli scenari di PPGR applicando i metodi di simulazione illustrati nel documento di Piano sia per il 2009 che per il 2012. Confrontando i dati effettivi 2009 e 2012 con i dati che derivano da tali simulazioni per gli stessi anni di riferimento si osserva che la situazione della produzione dei rifiuti risulta essere in calo sia rispetto allo Scenario Evolutivo (obiettivo di Piano) che anche rispetto allo Scenario Inerziale. Si rileva inoltre una progressiva diminuzione del dato di produzione pro-capite con valori notevolmente più bassi di quelli attesi negli Scenari di Piano.

Indicatore Unità di misura

Ex Ante PPGR

In itinere PPGR Scostamento % dato effettivo 2009 rispetto previsione

PPGR

In itinere PPGR Scostamento % dato effettivo 2012

rispetto dati effettivi

Scostamento % dato effettivo 2012 rispetto previsione

PPGR

Ex Post PPGR

Dati effettivi

Dati effettivi

Scenario Inerz.*

Scenario Evolut.**

Dati effettivi

Scenario Inerz.*

Scenario Evolut.**

Scenario Inerz.*

Scenario Evolut.**

2006 2009 Scenario

Inerz.* Scenario Evolut.**

2012 dal 2006 dal 2009 Scenario

Inerz.* Scenario Evolut.**

2013 2013

Popolazione residente

numero 1.044.487 1.087.969 1.111.164 6,4% 2,1% 1.142.333 1.142.333

Produzione RU

t/a 479.003 484.821 496.688 495.615 -2,4% -2,2% 470.742 520.753 517.947 -1,7% -2,90% -9,60% -9,11% 529.175 525.756

Produzione pro capite RU

kg/ abxa 458,6 445,6 455,3 454,3 -2,1% -1,9% 423,6 457,6 455,2 -7,6% -4,93% -7,42% -6,93% 458,5 455,5

Fonte dei dati: Rapporto Ambientale PPGR Provincia di Bergamo (dati Ex Ante, Scenario Inerziale e Scenario Evolutivo); elaborazioni dati OPR per il 2009 e il 2012 Note: * è un’applicazione del metodo di simulazione del PPGR per gli anni 2009 e 2012, mantenendo il dato di produzione dei rifiuti da spazzamento strade così come da

PPGR (23.048 t/a). ** è stato stimato considerando i fattori di riduzione dei tassi di crescita della produzione pro-capite dei RU al netto dello spazzamento e sommato lo stesso flusso dello spazzamento così come risulta per lo Scenario Inerziale nel PPGR (23.048 t/a).

Nel riquadro sono state apportate alcune modeste rettifiche ai dati relativi al 2006 e al 2009 contenuti rispettivamente nel PPGR approvato e nel capitolo 2 della presente relazione a seguito di modifiche comunicate dai Comuni successivamente alla predisposizione dei medesimi documenti. I dati aggiornati sono stati riportati in corsivo.

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2. Produzione di rifiuti speciali

Nel seguente riquadro si valuta il confronto del dato più aggiornato disponibile (2011) di produzione dei rifiuti speciali in Provincia di Bergamo rispetto al 2004 (anno di riferimento per l’inquadramento del PPGR) e al 2008.

Indicatore Unità di misura

Ex Ante PPGR

In itinere PPGR

Scostamento % dato In

Itinere – Ex Ante

In itinere PPGR

Scostamento % dato In

Itinere – Ex Ante

Scostamento % dato In

Itinere

Ex Post PPGR

Dati effettivi

Dati effettivi

Dati effettivi

Scenario Inerz.

Scenario Evolut.

2004 2008 2008-2004 2011 2011-2004 2011-2008 2013 2013

Produzione di rifiuti speciali t/a 1.667.653 1.831.791 9,8% 1.753.288 5,1% -4,3%

Produzione totale rifiuti speciali pericolosi

t/a 277.711 299.896 8,0% 351.116 26,4% 17,1%

Produzione % rifiuti speciali pericolosi

% 16,7% 16,4% -0,3% 20,0% 3,4% 3,7%

Fonte dei dati: ARPA Lombardia Nota: Per assicurare un confronto fra dati quanto più possibile omogenei tra loro, sono stati utilizzati i dati contenuti nei rapporti sui rifiuti speciali elaborati da ARPA Lombardia

nei quali sono, in particolare, esclusi i codici CER non pericolosi della classe 17 eventualmente dichiarati (rifiuti da costruzione e demolizione) e i rifiuti derivanti dagli impianti di trattamento meccanico-biologico dei rifiuti urbani non differenziati CER 200301 (come ad esempio i CER 190501 "parte dei rifiuti urbani non compostata", 190503 "compost fuori specifica" e 191212 "rifiuti prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti urbani"). In ragione di ciò, i dati in riquadro si differenziano dai dati relativi al 2004 e al 2008 contenuti rispettivamente nel PPGR approvato e nel capitolo 3 della presente relazione.

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3. Raccolta differenziata

Nel seguente riquadro si è effettuato, oltre al confronto dei livelli a cui si è attestata la Provincia di Bergamo nel 2009 e 2012 rispetto al 2006 (anno di riferimento per l’inquadramento del PPGR), rilevando la corretta tendenza alla crescita, anche una valutazione di come si collocano i dati 2009 e 2012 rispetto alle previsioni fatte negli scenari prospettati dal Piano. In particolare per avere un confronto diretto di tali previsioni di Piano col dato 2009 e il dato più recente (2012), si è effettuata un’interpolazione del livello di % di RD sulla base di un andamento lineare tra il dato del 2006 e quello atteso per il 2013 nei due scenari. Si evidenzia l’ampio superamento dei livelli attesi nello Scenario Inerziale (di 2,5 punti percentuali nel 2009 e di 4,9 punti percentuali nel 2012), con ampio superamento anche del valore che si era prospettato per il 2013 se ci fosse stata un’evoluzione inerziale delle raccolte differenziate. Si tenga presente però che lo Scenario Inerziale costruito nel PPGR era funzionale ad un dimensionamento cautelativo dei fabbisogni impiantistici e che quindi l’obiettivo di Piano verso cui tendere è quello delineato nello Scenario Evolutivo. Rispetto a questo Scenario il dato del 2009 risulta essere in ritardo di 1 punto percentuale rispetto al livello che ci si aspetterebbe seguendo la proiezione del Piano e il dato 2012 di quasi 2 punti percentuali. Dal riquadro si osserva come a livello medio provinciale, pur in presenza di un trend di crescita della raccolta differenziata verso gli obiettivi di Piano per lo Scenario Evolutivo, il raggiungimento nel 2013 dell’obiettivo del 61,2% non è scontato.

Indicatore Unità

di misura

Ex Ante

PPGR In itinere PPGR Scostamento della

% del dato 2009 rispetto previsione

PPGR

In itinere PPGR Scostamento della %

del dato 2012

Scostamento della % del dato 2012

rispetto previsione PPGR

Ex Post PPGR

Dati effettivi

Dati effettivi

Scenario Inerz.**

Scenario Evolut.**

Dati effettivi

Scenario Inerz.**

Scenario Evolut.**

Scenario Inerz.**

Scenario Evolut.**

2006 2009 Scenario Inerz.**

Scenario Evolut.**

2012 dal 2006 dal 2009 Scenario

Inerz.* Scenario Evolut.**

2013 2013

Raccolta differenziata *

% 50,1% 53,9% 51,4% 54,9% 2,5% -1,0% 57,7% 52,8% 59,6% 7,6% 3,8% 4,9% -1,9% 53,2% 61,2%

Fonte dei dati: Rapporto Ambientale PPGR Provincia di Bergamo (dati Ex Ante, Scenario Inerziale e Scenario Evolutivo); elaborazioni dati OPR per il 2009 e 2012 Note: * compreso flusso di rifiuti ingombranti avviati a recupero ** è una stima fatta effettuando una proiezione lineare dell’incremento medio prospettato nel PPGR dal 2006 al 2013 e quindi applicato per interpolazione agli anni 2009

e 2012

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Nel seguente riquadro sono riportati tutti gli altri indicatori relativi alle raccolte differenziate, confrontando come si è evoluto il sistema dal 2006, al 2009 e al 2012 e verso quali obiettivi tendere sulla base delle previsioni del Piano.

Indicatore Unità di misura

Ex Ante PPGR

In itinere PPGR

Scostamento % dato In

Itinere – Ex Ante

In itinere PPGR

Scostamento % dato In

Itinere – Ex Ante

Scostamento % dato In

Itinere

Ex Post PPGR

Dati effettivi

Dati effettivi

Dati effettivi

Scenario Inerz.

Scenario Evolut.

2006 2009 2009-2006 2012 2012-2006 2012-2009 2013 2013

Raccolta differenziata totale t/a 239.921 261.437 9,0% 271.667 13,2% 3,91% 294.507 334.493

Raccolta differenziata procapite

kg/abxa 229,7 240,3 4,6% 244,5 6,4% 1,74% 243,9 257,8

Raccolta differenziata: Organico

t/a 44.360 49.194 10,9% 56.389 27,1% 14,63% 54.330 67.258

Raccolta differenziata: Organico (% su tot RD)

% 18,5% 18,8% 0,3% 20,8% 2,3% 1,9% 18,4% 20,1%

Raccolta differenziata: Verde

t/a 40.567 44.849 10,6% 49.633 22,3% 10,67% 50.083 49.509

Raccolta differenziata: Verde (% su tot RD)

% 16,9% 17,2% 0,2% 18,3% 1,4% 1,1% 17,0% 14,8%

Raccolta differenziata: Carta t/a 63.400 66.852 5,4% 65.238 2,9% -2,41% 78.117 85.854

Raccolta differenziata: Carta (% su tot RD)

% 26,4% 25,6% -0,9% 24,0% -2,4% -1,6% 26,5% 25,7%

Raccolta differenziata: Plastica

t/a 12.165 13.587 11,7% 14.383 18,2% 5,85% 15.121 19.282

Raccolta differenziata: Plastica (% su tot RD)

% 5,1% 5,2% 0,1% 5,3% 0,2% 0,1% 5,1% 5,8%

Raccolta differenziata: Vetro t/a 38.879 45.207 16,3% 44.736 15,1% -1,04% 47.571 51.361

Raccolta differenziata: Vetro (% su tot RD)

% 16,2% 17,3% 1,1% 16,5% 0,3% -0,8% 16,2% 15,4%

Raccolta differenziata: Legno

t/a 16.365 18.508 13,1% 19.004 16,1% 2,68% 20.017 20.279

Raccolta differenziata: Legno (% su tot RD)

% 6,8% 7,1% 0,3% 7,0% 0,2% -0,1% 6,8% 6,1%

Raccolta differenziata: Metalli *

t/a 8.814 10.302 16,9% 8.673 -1,6% -15,81% 12.836 13.736

Raccolta differenziata: Metalli (% su tot RD) *

% 3,7% 3,9% 0,3% 3,2% -0,5% -0,7% 4,4% 4,1%

Raccolta differenziata: Altre frazioni**

t/a 15.373 12.937 -15,8% 13.611 -11,5% 5,21% 16.432 27.214

Raccolta differenziata: Altre frazioni** (% su tot RD)

% 6,4% 4,9% -1,5% 5,0% -1,4% 0,1% 5,6% 8,1%

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Indicatore Unità di misura

Ex Ante PPGR

In itinere PPGR

Scostamento % dato In

Itinere – Ex Ante

In itinere PPGR

Scostamento % dato In

Itinere – Ex Ante

Scostamento % dato In

Itinere

Ex Post PPGR

Dati effettivi

Dati effettivi

Dati effettivi

Scenario Inerz.

Scenario Evolut.

2006 2009 2009-2006 2012 2012-2006 2012-2009 2013 2013

Raccolta differenziata: quota intercettazione organico

% 48,7% 53,4% 4,7% 63,1% 14,3% 9,7% 50,4% 63,0%

Raccolta differenziata: quota intercettazione verde

% 78,4% 85,7% 7,2% 97,6% 19,2% 12,0% 81,6% 81,0%

Raccolta differenziata: quota intercettazione carta

% 60,7% 63,3% 2,6% 63,6% 2,9% 0,3% 63,6% 71,0%

Raccolta differenziata: quota intercettazione plastica

% 22,5% 24,8% 2,3% 27,0% 4,5% 2,2% 23,8% 31,0%

Raccolta differenziata: quota intercettazione vetro

% 76,6% 88,0% 11,4% 89,7% 13,1% 1,7% 79,6% 87,0%

Fonte dei dati: elaborazioni dati OPR per il 2006, 2009, 2012; Rapporto Ambientale PPGR Provincia di Bergamo; Note: * comprendono materiali ferrosi e alluminio ** comprendono i tessili, gli inerti, altri metalli, le raccolte multi materiali, gli ingombranti a recupero e altre frazioni Nel riquadro sono state apportate alcune modeste rettifiche ai dati relativi al 2006 e al 2009 contenuti rispettivamente nel PPGR approvato e nel capitolo 2 della presente relazione a seguito di modifiche comunicate dai Comuni successivamente alla predisposizione dei medesimi documenti. I dati aggiornati sono stati riportati in corsivo.

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4. Gestione dei rifiuti

Indicatore Unità di misura

Ex Ante PPGR

In itinere PPGR

Scostamento % dato In

Itinere – Ex Ante

In itinere PPGR

Scostamento % dato In

Itinere – Ex Ante

Scostamento % dato In

Itinere

Ex Post PPGR

Dati effettivi

Dati effettivi

Dati effettivi

Scenario Inerz.

Scenario Evolut.

2006 2009 2009-2006 2012 2012-2006 2012-2009 2013 2013

Rifiuti urbani avviati a termovalorizzazione

a

t/a 162.240 156.573 -3,5% 128.354 -20,9% -1,7% 219.270 175.084

Rifiuti urbani avviati a termovalorizzazione

a

% sul totale

gestito 61,2% 58,2% -3,0% 50,2% -11,0% -8,1% 57% 50%

Rifiuti urbani avviati a compostaggio

b

t/a 84.927 94.044 10,7% 106.022 24,8% 12,7% 104.412 116.768

Rifiuti urbani avviati a compostaggio

b

% sul totale

gestito 32,1% 35,0% 2,9% 41,5% 9,4% 6,5% 27% 33%

Rifiuti urbani avviati a pretrattamento

t/a 46.037 47.895 4,0% 55.485 20,5% 15,8% 60.000 60.000

Rifiuti urbani avviati a pretrattamento

% sul totale

gestito 17,4% 17,8% 0,4% 21,7% 4,3% 3,9% 16% 17%

Totale rifiuti urbani gestitic t/a 264.891 269.056 1,6% 255.737 -3,5% -5,0% 383.682 351.852

Impianti con sistema di gestione certificato (qualità, ambiente, sicurezza)

% 13,4% 14,1%d 0,7% 14,6%

d 1,2% 0,5%

Comuni che praticano il compostaggio domestico

% 42% 56% 14% 56% 14% 0,0%

Fonte dei dati: Rapporto Ambientale PPGR Provincia di Bergamo (dati Ex Ante, Scenario Inerziale e Scenario Evolutivo) e elaborazioni dati OPR per il 2009 e 2012 Note:

a sono considerati i conferimenti diretti agli impianti di termovalorizzazione di RU Indifferenziati e di rifiuti ingombranti e del flusso di CDR/bioessicato prodotto

dall’impianto di pretrattamento APRICA (stimato come 61,5% di RU Indifferenziati e di rifiuti ingombranti in ingresso)

b sono i flussi di frazione organica e verde raccolti in maniera differenziata e quindi avviati a compostaggio

c per totale gestito si intende la somma dei rifiuti indifferenziati ed ingombranti avviati a termovalorizzazione, a pretrattamento ed i rifiuti avviati e a compostaggio

d è il rapporto tra il numero di impianti di trattamento e gestione rifiuti che possiedono almeno una certificazione (qualità, ambiente, sicurezza come riportato nella banca

dati Accredia ente italiano di accreditamento) e il numero di impianti di gestione rifiuti presenti sul territorio al 2009 (319) e al 2013 (316) Nel riquadro sono state apportate alcune modeste rettifiche ai dati relativi al 2006 e al 2009 contenuti rispettivamente nel PPGR approvato e nel capitolo 2 della presente relazione a seguito di modifiche comunicate dai Comuni successivamente alla predisposizione dei medesimi documenti. I dati aggiornati sono stati riportati in corsivo.

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Indicatore Unità di misura

Ex Ante PPGR

In itinere PPGR

Scostamento % dato In

Itinere – Ex Ante

In itinere PPGR

Scostamento % dato In

Itinere – Ex Ante

Scostamento % dato In

Itinere

Ex Post PPGR

Dati effettivi

Dati effettivi

Dati effettivi

Scenario Inerz.

Scenario Evolut.

2004 2008 2008-2004 2011 2011-2004 2011-2008 2013 2013

Rifiuti speciali avviati a recupero di materia (Codici R escluso R1)

t/a 1.693.183 2.926.272 72,8% 3.283.777 93,9% 12,2% 1.693.183

Rifiuti speciali avviati a recupero di materia (Codici R escluso R1)

% sul totale

gestito 57,3% 73,9% 16,6% 70,8% 13,5% -3,1% 57,3%

Rifiuti speciali avviati a recupero di energia (Codici D10 – R1)

t/a 222.531 181.494 -18,4% 385.782 73,4% 112,6% 222.531

Rifiuti speciali avviati a recupero di energia (Codici D10 – R1)

% sul totale

gestito 7,5% 4,6% -2,9% 8,3% 0,8% 3,7% 7,5%

Rifiuti speciali avviati a smaltimento (Codici D escluso D10)

t/a 1.038.341 850.773 -18,1% 965.003 -7,1% 13,4% 1.038.341

Rifiuti speciali avviati a smaltimento (Codici D escluso D10)

% sul totale

gestito 35,1% 21,5% -13,6% 20,8% -14,3% 0,7% 35,1%

Totale rifiuti speciali gestiti t/a 2.954.055 3.958.539 34,0% 4.634.561 56,9% 17,1% 2.954.055

Fonte dei dati: Rapporto Ambientale PPGR Provincia di Bergamo (dati Ex Ante, Scenario Inerziale e Scenario Evolutivo) e elaborazioni dei dati MUD 2008 e MUD 2011

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5. Flussi di rifiuti da altre province

Indicatore Unità di misura

Ex Ante PPGR

In itinere PPGR

Scostamento % dato In

Itinere – Ex Ante

In itinere PPGR

Scostamento % dato In

Itinere – Ex Ante

Scostamento % dato In

Itinere

Ex Post PPGR

Dati effettivi

Dati effettivi

Dati effettivi

Scenario Inerz.

Scenario Evolut.

2006* 2009* 2009-2006* 2012* 2012-2006* 2012-2009* 2013 2013

Rifiuti urbani indifferenziati importati

t/a 40.000 34.388** -14,0% 23.548** -41,1% -31,5% 0 0

Rifiuti urbani indifferenziati esportati

t/a 18.737 14.158 -24,4% 30.299 61,7% 114,0% 0 0

Rifiuti speciali importati t/a 1.604.904 2.170.100 35,2% 2.978.732 85,6% 37,3% 1.604.904

Fonte dei dati: Rapporto Ambientale PPGR Provincia di Bergamo (dati Ex Ante, Scenario Inerziale e Scenario Evolutivo); elaborazioni dati OPR per il 2009 e 2012 per i rifiuti urbani e dati MUD 2008 e MUD 2011 per i rifiuti speciali. Note: * per i rifiuti speciali ci si riferisce agli anni: 2004 (invece del 2006 indicato), 2008 (invece del 2009 indicato) e 2011 (invece del 2012 indicato) ** sono i flussi di rifiuti indifferenziati extraprovinciali importati da REA

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6. Ricorso alla discarica

Con riferimento al flusso di rifiuti provenienti da trattamento di rifiuti urbani avviati a discarica nel 2006, 2009 e 2012 si sono considerati: - i rifiuti ingombranti avviati a smaltimento in discarica; - gli scarti generati dalle operazioni di recupero materia dei flussi di rifiuti secchi (escluso il compostaggio/digestione anaerobica) intercettati

dalle raccolte differenziate: stimati assumendo le % di scarto per tipologia di frazione così come indicato nel PPGR; - gli scarti generati dagli impianti bergamaschi di compostaggio/digestione anaerobica avviati a discarica così come dichiarato dai vari

impianti proporzionati sul flusso di provenienza provinciale rispetto al flusso totale trattato; - i fanghi generati dal recupero in ambito provinciale delle terre da spazzamento di provenienza provinciale; - il flusso di terre da spazzamento non avviato a recupero: stimato per differenza tra il rifiuto intercettato dai servizi ed il quantitativo

effettivamente avviato al recupero. Nel 2012 tutte le terre da spazzamento sono state avviate a recupero; - gli scarti generati dall’impianto di pretrattamento APRICA di Bergamo destinati alla discarica Bergamo Pulita di Cavernago; - le scorie generate dalla termovalorizzazione dei rifiuti urbani di provenienza provinciale nell’impianto REA di Dalmine destinate alla discarica

Bergamo Pulita di Cavernago. Nel 2012 non sono state conferite scorie dell’impianto REA alla discarica Bergamo Pulita di Cavernago

Indicatore Unità di misura

Ex Ante PPGR

In itinere PPGR

Scostamento % dato In

Itinere – Ex Ante

In itinere PPGR

Scostamento % dato In

Itinere – Ex Ante

Scostamento % dato In

Itinere

Ex Post PPGR

Dati effettivi

Dati effettivi

Dati effettivi

Scenario Inerz.

Scenario Evolut.

2006* 2009* 2009-2006* 2012* 2012-2006* 2012-2009* 2013 2013

Rifiuti provenienti da trattamento rifiuti urbani avviati a discarica

t/a 54.863** 48.909 -36.8% 17.234 -68.6% -64.8% 37.277 22.660

Rifiuti provenienti da trattamento rifiuti urbani avviati a discarica su tot RU

% 11.5%** 10.1% -1.4% 3.7% -7.8% -6.4% 6,7% 4,1%

Rifiuti speciali avviati a discarica t/a 367.405 193.977 -47,2% 218.812 -40,4% -5,7% Rifiuti speciali avviata a discarica per rifiuti inerti ***

t/a 48.686 821 -98,3% 2.467 -94,9% 200,6%

Rifiuti speciali avviata a discarica per rifiuti non pericolosi

t/a 349.790 193.977 -44,5% 218.809 -37,4% 12,8%

Rifiuti speciali avviata a discarica per rifiuti pericolosi

t/a 17.615 0 -100,0% 26 -99,9% -

Fonte dei dati: Rapporto Ambientale PPGR Provincia di Bergamo (dati Ex Ante, Scenario Inerziale e Scenario Evolutivo); elaborazioni dei dati OPR 2006, 2009 e 2012 per i rifiuti urbani e dati MUD 2008 e MUD 2011 per i rifiuti speciali Note: * per i rifiuti speciali ci si riferisce agli anni: 2004 (invece del 2006 indicato), 2008 (invece del 2009 indicato) e 2011 (invece del 2012 indicato) ** i valori sono stati calcolati anche per il 2006 utilizzando la stessa metodologia utilizzata per il 2009 e 2012 *** CER 17XXXX

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7. Gestione economica

Indicatore Unità di misura

Ex Ante PPGR

In itinere PPGR

Scostamento % dato In

Itinere – Ex Ante

In itinere PPGR

Scostamento % dato In

Itinere – Ex Ante

Scostamento % dato In

Itinere

Ex Post PPGR

Dati effettivi

Dati effettivi

Dati effettivi

Scenario Inerz.

Scenario Evolut.

2006 2009 2009-2006 2012 2012-2006 2012-2009 2013 2013

Comuni che applicano la tariffa

N° Comuni

42 47 11,9% 47 11,9% 0,0%

Contratti affidamento servizi a carattere sovracomunale

N. contratti

n.d. n.d. - n.d. - -

Costi pro capite €/ab x anno

79,3 88,5 11,6% 96,9 22,23% 9,53% 78,2 77,4

Fonte dei dati: Rapporto Ambientale PPGR Provincia di Bergamo (dati Ex Ante, Scenario Inerziale e Scenario Evolutivo); elaborazioni dei dati OPR 2009 e 2012 Nel riquadro sono state apportate alcune modeste rettifiche ai dati relativi al 2006 e al 2009 contenuti rispettivamente nel PPGR approvato e nel capitolo 2 della presente relazione a seguito di modifiche comunicate dai Comuni successivamente alla predisposizione dei medesimi documenti. I dati aggiornati sono stati riportati in corsivo.

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FATTORI DI IMPATTO AMBIENTALE

8. Aria

Gli indicatori relativi alle emissioni provinciali totali e alle emissioni delle attività di gestione rifiuti di ciascun inquinante sono desunti dal database INEMAR (basato sulla metodologia europea CORINAIR). Per gli anni 2005 e 2008 sono riportati i dati finali; per l’anno 2010 i dati della revisione pubblica. I valori riportati nel Rapporto Ambientale del PPGR erano relativi alla revisione pubblica del 2005 e sono stati aggiornati con i dati finali 2005. Inoltre come indicato nel Rapporto Ambientale non sono disponibili elementi per valutare la possibile evoluzione di tali emissioni negli scenari di piano. Pertanto è possibile un confronto in termini di monitoraggio solo rispetto al dato pregresso. Coerentemente con il Rapporto Ambientale del PPGR le emissioni relative alle sole attività di termovalorizzazione dei rifiuti urbani (RU) sono state calcolate esclusivamente per il particolato totale (PM), poiché per tale parametro sono disponibili fattori di emissioni sufficientemente rappresentativi delle tecnologie normalmente utilizzate. L’elaborazione è effettuata sulla base dei dati di flussi di rifiuti prodotti in Provincia e avviati a termovalorizzazione (indifferenziati, ingombranti e stima del CDR prodotto), quindi compresi i flussi destinati fuori provincia, e del fattore di emissione desunto dalla Guida CORINAIR per la redazione degli inventari delle emissioni, pubblicata dall’Agenzia Europea per l’Ambiente. Come effettuato nel Rapporto ambientale si è considerato quindi un fattore di emissione medio di 0,01 kg/t di rifiuto trattato. Appare evidente la marginalità delle emissioni in atmosfera dovute alla gestione dei rifiuti rispetto al totale e, ancor di più, l’esiguità di quelle dovute alla termovalorizzazione.

Indicatore Unità di misura

Ex Ante PPGR

In itinere PPGR

Scostamento % dato In

Itinere – Ex Ante

In itinere PPGR

Scostamento % dato In

Itinere – Ex Ante

Scostamento % dato In

Itinere

Ex Post PPGR

Dati finali Dati finali revisione pubblica

Scenario Inerz.

Scenario Evolut.

2005 2008 2008-2005 2010 2010-2005 2010-2008 2013 2013

Emissioni provinciali di biossido di zolfo – SO2

t/anno 2.923 2.876 -1,6% 1.863 -36,3% -35,2%

Emissioni di SO2 delle attività di gestione rifiuti

t/anno 10,63 99,33 834,5% 144,06 1255,8% 45,1%

Contributo delle attività di gestione rifiuti alle emissioni di SO2

% 0,36% 3,45% 3,09% 7,73% 7,37% 4,28%

Emissioni provinciali di ossidi di azoto - NOx

t/anno 22.602 17.456 -22,8% 17.127 -24,2% -1,9%

Emissioni di NOx delle attività di gestione rifiuti

t/anno 314,01 206,20 -34,3% 527,27 67,9% 155,7%

Contributo delle attività di gestione rifiuti alle emissioni di NOx

% 1,39% 1,18% -0,21% 3,08% 1,69% 1,90%

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Indicatore Unità di misura

Ex Ante PPGR

In itinere PPGR

Scostamento % dato In

Itinere – Ex Ante

In itinere PPGR

Scostamento % dato In

Itinere – Ex Ante

Scostamento % dato In

Itinere

Ex Post PPGR

Dati finali Dati finali revisione pubblica

Scenario Inerz.

Scenario Evolut.

2005 2008 2008-2005 2010 2010-2005 2010-2008 2013 2013

Emissioni provinciali di metano - CH4

t/anno 38.738 36.413 -6,0% 34.295 -11,5% -5,8%

Emissioni di CH4 delle attività di gestione rifiuti

t/anno 8215 6742 -17,9% 6.339 -22,8% -6,0%

Contributo delle attività di gestione rifiuti alle emissioni di CH4

% 21,21% 18,52% -2,69% 18,48% -2,72% 0,0%

Emissioni provinciali di particolato - PM

t/anno 3.260 3.741 14,8% 3.540 8,6% -5,4%

Emissioni di PM delle attività di gestione rifiuti

t/anno 20,43 29,78 45,7% 42,21 106,6% 41,7%

Contributo delle attività di gestione rifiuti alle emissioni di PM

% 0,63% 0,80% 0,17% 1,19% 0,57% 0,40%

Emissioni provinciali di particolato - PM10

t/anno 2.830 3.287 16,2% 3.103 9,7% -5,6%

Emissioni di PM10 delle attività di gestione rifiuti

t/anno 18,48 24,73 33,9% 41,30 123,6% 67,0%

Contributo delle attività di gestione rifiuti alle emissioni di PM10

% 0,65% 0,75% 0,10% 1,33% 0,68% 0,58%

Emissioni di PM delle attività di termovalorizzazione RU*

t/anno 1,62 1,57 -3,49% 1,28 -20,9% -18,0% 2,2 1,8

Contributo attività di termovalorizzazione RU* alle emissioni di PM

% 0,05% 0,04% -0,01% 0,04% -0,01% -0,01% 0,07% 0,05%

Fonte dei dati: Rapporto Ambientale PPGR Provincia di Bergamo (Scenario Inerziale e Scenario Evolutivo); elaborazioni INEMAR, Inventario Emissioni in Atmosfera: emissioni in Regione Lombardia – dati finali per il 2005 e il 2008, dati della revisione pubblica per il 2010. Note: * stima sulla base fattore di emissione desunto dalla Guida CORINAIR per la redazione degli inventari delle emissioni pubblicata dall’Agenzia Europea per l’Ambiente,

con riferimento ai dati di termovalorizzazione relativi al 2006, 2009 e 2012.

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9. Acqua

Indicatore Unità di misura

Ex Ante PPGR

In itinere PPGR

Scostamento % dato In

Itinere – Ex Ante

In itinere PPGR

Scostamento % dato In

Itinere – Ex Ante

Scostamento % dato In

Itinere

Ex Post PPGR

Dati effettivi

Dati effettivi

Dati effettivi

Scenario Inerz.

Scenario Evolut.

2006 2009 2009-2006 2012 2012-2006 2012-2009 2013 2013

Impianti di depurazione autorizzati per il trattamento dei rifiuti liquidi

Numero 9 9 0,0% 8 -11,1% -11,11%

Rifiuti liquidi trattati negli impianti di depurazione*

t/anno 743.280 820.280 10,4% 790.450 6,3% -3,64%

Carichi potenziali . Stima dei carichi inquinanti di origine civile, industriale e agricola potenzialmente rilasciati nei corpi idrici

t/anno BOD

130.798 138.754 6,1% n.d. - -

Stato chimico delle acque sotterranee (% stazioni appartenenti alle diverse classi) **

% Classe 1 4,0% 6,1% 2,1% 3,1% -0,9% -3,0%

% Classe 2 46,0% 30,3% -15,7% 28,1% -17,9% -2,2%

% Classe 3 21,0% 36,4% 15,4% 40,6% 19,6% 4,2%

% Classe 4 29,0% 27,3% -1,7% 28,1% -0,9% 0,8%

Fonte dei dati: Rapporto Ambientale PPGR Provincia di Bergamo (dati Ex Ante); Rapporto sullo Stato dell’Ambiente aggiornamento 2009; Rapporto sullo stato dell’Ambiente di ARPA 2010, Catasto Georeferenziato Rifiuti (CGR) della Provincia di Bergamo. Note: * è la potenzialità autorizzata (escluso R13 e D15) di trattamento degli impianti di depurazione (laddove la potenzialità autorizzata è espressa in mc si è assunto la

densità di 1 kg/litro). ** per lo stato chimico delle acque sotterranee i dati fanno riferimento all’anno 2001 (ove indicato 2006) e 2010 (ove indicato 2012)

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10. Odori

Si fa riferimento agli impianti esistenti ed autorizzati ritenuti potenzialmente soggetti a rilascio di odori, considerati nel Rapporto Ambientale del PPGR: - compostaggio FORSU/fanghi (escluso compostaggio del solo verde); - produzione di CDR; - depurazione; - recupero e spandimento fanghi.

Indicatore Unità di misura

Ex Ante PPGR

In itinere PPGR

Scostamento % dato In

Itinere – Ex Ante

In itinere PPGR

Scostamento % dato In

Itinere – Ex Ante

Scostamento % dato In

Itinere

Ex Post PPGR

Dati effettivi

Dati effettivi

Dati effettivi

Scenario Inerz.

Scenario Evolut.

2006 2010 2010-2006 2013 2013-2006 2013-2010 2013 2013

Numero di impianti potenzialmente soggetti a emissione di odori

Numero 17 15a -11,8% 14

a -17,6% -6,7%

Rifiuti trattati in impianti potenzialmente soggetti ad emissione di odori

t/anno 1.267.380 1.241.870b -2,0% 1.288.050

b 1,6% 3,7%

Fonte dei dati: Rapporto Ambientale PPGR Provincia di Bergamo (dati Ex Ante); Catasto Georeferenziato Rifiuti (CGR) della Provincia di Bergamo, i dati 2010 fanno riferimento a dicembre 2010, quelli 2013 fanno riferimento a ottobre 2013 Note:

a sono gli impianti autorizzati ed in esercizio;

b sono riportate le potenzialità autorizzate di trattamento degli impianti in esercizio, di cui 24.600 t potenzialità autorizzata per lo spandimento fanghi che avviene in

realtà in terreni collocati al di fuori del territorio provinciale.

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11. Contaminazione del suolo e delle acque sotterranee

Indicatore Unità di misura

Ex Ante PPGR

In itinere PPGR

Scostamento % dato In

Itinere – Ex Ante

In itinere PPGR

Scostamento % dato In

Itinere – Ex Ante

Scostamento % dato In

Itinere

Ex Post PPGR

Dati effettivi

Dati effettivi

Dati effettivi

Scenario Inerz.

Scenario Evolut.

2006 2009 2009-2006 2012 2012-2006 2012-2009 2013 2013

Siti contaminati da attività di gestione di rifiuti non autorizzate (discariche non autorizzate, depositi incontrollati)

Numero 74 75 1,4% 65 -12,2% -13,3%

Siti contaminati da attività di gestione di rifiuti per i quali è pervenuta una segnalazione o comunicazione di potenziale contaminazione

Numero 41 29 -29,3% 15 -63,4% -48,3%

Siti contaminati da attività di gestione di rifiuti per i quali sono stati presentati/sono in corso indagine preliminare o piano di caratterizzazione

Numero 23 39 69,6% 36 56,5% -7,7%

Siti contaminati da attività di gestione di rifiuti per i quali è stato presentato/è in corso progetto di bonifica

Numero 10 7 -30,0% 14 40,0% 100,0%

Superficie urbanizzata /superficie territoriale

% 11,83% 12,65% 0,82% n.d. - -

Superficie occupata da siti industriali/superficie territoriale

% 1,68% 3,02%* 1,34% n.d. - -

Superficie occupata da cave attive/superficie territoriale

% 0,36% 0,38% 0,02% 0,38% 0,02% 0,00%

Superficie occupata da aree dismesse/superficie territoriale

% 0,57% 0,06% -0,51% n.d. - -

Fonte dei dati: Rapporto Ambientale PPGR Provincia di Bergamo (dati Ex Ante); Dichiarazione Ambientale della Provincia di Bergamo aggiornamento 2009 e 2012; RSA 2009. Note: * questo indicatore comprende gli insediamenti industriali, artigianali e commerciali. I dati relativi ai siti contaminati sono desunti dal database provinciale al: 31.12.2007 (presenti 253 situazioni di contaminazione), 1.1.2010 (presenti 271 situazioni); ottobre 2013 (presenti 299 situazioni).

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12. Energia e gas serra

Gli indicatori di seguito riportati aggiornati al 2009 e 2012 sono frutto di stime che tengono conto delle seguenti assunzioni: - l’impegno energetico netto e le emissioni nette di CO2eq delle attività di gestione dei rifiuti urbani nella Provincia di Bergamo sono state

stimate a partire dai fattori di produzione di energia e emissioni risultanti dalle elaborazioni riportate nel PPGR relative allo Scenario Inerziale: -166,9 Kg EP/t di RU e -207,4 Kg CO2eq/t;

- l’energia elettrica prodotta dalla termovalorizzazione dei rifiuti urbani di provenienza bergamasca al 2009 e al 2012 è una stima sulla base dei rendimenti di produzione di energia elettrica come risulta dai dati di Piano (Impianto REA: 27%; Impianto BAS (ora APRICA): 24%, Impianto fuori provincia (A2A Brescia): 22,9% per la produzione di energia elettrica netta e 9,99% per la produzione di energia termica). Per l’impianto PRIMA (solo 2012) sono stati assunti i valori del PCI (3.113 k /kg) e del rendimento di produzione (22,35%) indicati nella Dichiarazione Ambientale dell’impianto. Ai diversi rifiuti urbani di provenienza bergamasca avviato a trattamento termico (RU indifferenziati, rifiuti ingombranti o CDR) è stato associato il PCI così come stimato nello Scenario inerziale del PPGR; si è quindi stimata la produzione di energia elettrica netta in funzione dei flussi di rifiuti avviati a trattamento termico al 2009 e al 2012 da parte dei comuni bergamaschi a tutti gli impianti di trattamento termico (provinciali ed extraprovinciali);

- il consumo di fonti fossili evitato con la termovalorizzazione dei rifiuti urbani è calcolato a partire dalla produzione di energia elettrica prodotta dalla termovalorizzazione dei rifiuti urbani facendo riferimento ad un fattore di conversione dell’energia elettrica ad energia primaria di 0,23 TEP/MWh elettrico, così come fatto nel PPGR.

Indicatore Unità di misura

Ex Ante PPGR

In itinere PPGR

Scostamento % dato In

Itinere – Ex Ante

In itinere PPGR

Scostamento % dato In

Itinere – Ex Ante

Scostamento % dato In

Itinere

Ex Post PPGR

Dati effettivi*

Dati effettivi*

Dati effettivi*

Scenario Inerz.

Scenario Evolut.

2006 2009 2009-2006 2012 2012-2006 2012-2009 2013 2013

Impegno energetico netto delle attività di gestione rifiuti **

TEP/ anno

-79.946 -80.917 1,2% -78.567 -1,7% -2,9% -92.338 -104.438

Emissioni nette CO2eq delle attività di gestione rifiuti **

t/anno -99.345 -100.552 1,2% -97.632 -1,7% -2,9% -114.697 -162.908

Emissioni provinciali di anidride carbonica - CO2eq

a

t/anno 9.558.821 8.851.053 -7,4% 8.635.879 -9,7% -2,4%

Contributo delle attività di gestione rifiuti alle emissioni di CO2eq

a

% 3,3% 4,5% 1,2% 4,5% 1,2% 0,0%

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Indicatore Unità di misura

Ex Ante PPGR

In itinere PPGR

Scostamento % dato In

Itinere – Ex Ante

In itinere PPGR

Scostamento % dato In

Itinere – Ex Ante

Scostamento % dato In

Itinere

Ex Post PPGR

Dati effettivi*

Dati effettivi*

Dati effettivi*

Scenario Inerz.

Scenario Evolut.

2006 2009 2009-2006 2012 2012-2006 2012-2009 2013 2013

Produzione energia elettrica da termovalorizzazione rifiuti

GWh/a 115,56 116,38 0,6% 79,91 -30,8% -31,3% 204,49 171,97

Produzione energia elettrica da rifiuti rispetto alla produzione

b

% 6,0% 6,0% 0,0% 4,1% -1,9% -1,9% 10,6% 8,9%

Produzione energia elettrica da rifiuti rispetto al consumo

% 1,4% 1,6% 0,2% 1,0% -0,4% -0,6% 2,5% 2,1%

Consumo di fonti fossili evitato con la termovalorizzazione

TEP/ anno

26.579 26.767 0,7% 18.380 -30,8% -31,3% 47.032 39.553

Note: * sono stime ** i valori sono stati calcolati anche per il 2006 utilizzando la stessa metodologia utilizzata per il 2009 e 2012

a dati INEMAR, Inventario Emissioni in Atmosfera: emissioni in Regione Lombardia; per il 2006 sono i dati finali 2005, per il 2009 sono i dati finali 2008, mentre per il

2012 sono i dati della revisione pubblica del 2010. Rispetto ai dati presenti nel PPGR della Provincia di Bergamo i numeri in corsivo sono stati rettificati a seguito della pubblicazione dei dati finali 2005;

b dal momento che non è disponibile un dato aggiornato di produzione di energia elettrica totale nel territorio della provincia di Bergamo, si è fatto riferimento, in prima

approssimazione, al dato riportato nel Rapporto sullo Stato dell’Ambiente della Provincia di Bergamo (aggiornamento 2009) che risale al 2002.

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13. Flora, fauna, biodiversità

Indicatore Unità di misura

Ex Ante PPGR

In itinere PPGR

Scostamento % dato In

Itinere – Ex Ante

In itinere PPGR

Scostamento % dato In

Itinere – Ex Ante

Scostamento % dato In

Itinere

Ex Post PPGR

Dati effettivi

Dati effettivi

Dati effettivi

Scenario Inerz.

Scenario Evolut.

2006 2009 2009-2006 2012 2012-2006 2012-2009 2013 2013

Superficie totale occupata dalle aree protette o sottoposte a tutela

% 38,68% 38,82% 0,14% 39,59% 0,91% 0,77%

Numero Parchi regionali Numero 5 5 0,0% 5 0,0% 0,0%

Numero Parchi Locali di Interesse Sovracomunale (PLIS)

Numero 13 16 23,1% 19 46,2% 18,8%

Numero Riserve naturali Numero 6 6 0,0% 6 0,0% 0,0%

Numero Monumenti naturali Numero 1 1 0,0% 1 0,0% 0,0%

Numero Aree di rilevanza ambientale

Numero 6 6 0,0% 6 0,0% 0,0%

Numero Siti di Importanza Comunitaria (SIC)

Numero 19 19 0,0% 19 0,0% 0,0%

Numero Zone di Protezione Speciale (ZPS)

Numero 6 6 0,0% 6 0,0% 0,0%

Superficie occupata da aree protette

km2 1.053 1.057 0,4% 1.078 2,4% 2,0%

Fonte dei dati: Rapporto Ambientale PPGR Provincia di Bergamo (dati Ex Ante); dati da Rapporto sullo Stato dell’ambiente della Provincia di Bergamo, aggiornamento 2009, dati forniti dal Settore Tutela Risorse Naturali della Provincia di Bergamo per il 2012

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Provincia di Bergamo – Piano Provinciale di Gestione dei Rifiuti (L.R. 26/2003)

ALLEGATO B – Tavola riassuntiva degli indicatori esaminati Novembre 2013 Pagina 21 di 21

14. Rischio industriale

I dati riportati sono i dati del Ministero dell’Ambiente aggiornati ad ottobre 2010 e a giugno 2013 a confronto con i dati del Rapporto Ambientale del PPGR che erano riferiti all’ottobre 2007. Ad ottobre 2010 in provincia di Bergamo erano presenti 19 aziende con solo obbligo di notifica (art. 6) e 30 aziende con obbligo di rapporto di sicurezza (art. 8); a giugno 2013 le aziende con solo obbligo di notifica (art. 6) sono scese a18, mentre rimangono invariate quelle con obbligo di rapporto di sicurezza (art. 8).

Indicatore Unità di misura

Ex Ante PPGR

In itinere PPGR

Scostamento % dato In

Itinere – Ex Ante

In itinere PPGR

Scostamento % dato In

Itinere – Ex Ante

Scostamento % dato In

Itinere

Ex Post PPGR

Dati effettivi

Dati effettivi

Dati effettivi

Scenario Inerz.

Scenario Evolut.

2007 2010 2010-2007 2013 2013-2007 2013-2010 2013 2013

Numero di aziende a rischio di incidente rilevante

Numero 45 49 8,9% 48 6,7% -2,0%

Fonte dei dati: Rapporto Ambientale PPGR Provincia di Bergamo (dati Ex Ante); dati Ministero dell’Ambiente ad Ottobre 2010 e Giugno 2013.