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PIANO PER LA COMPETITIVITA’ E LO SVILUPPO ECONOMICO
DELLA PROVINCIA DI COMO
LINEE STRATEGICHE
OTTOBRE 2009
PIANO PER LA COMPETITIVITA’ E LO SVILUPPO ECONOMICO DELLA PROVINCIA DI COMO LINEE STARTEGICHE, OTTOBRE 2009
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Il gruppo di lavoro che ha curato la ricerca è composto da:
Franco Mercalli Chiara Terraneo Prof. Lanfranco Senn Claudia Striato Francesca costa Elisa Frigerio Prof. Giuliano Noci Carlo Zanaboni Mirko Morgani Chiara Sandi
La redazione del presente è stata coordinata da Claudia Striato L’impostazione grafica è stata curata da Mariuccia Azzali
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INDICE
PIANO PER LA COMPETITIVITA’ E LO SVILUPPO ECONOMICO DELLA PROVINCIA DI COMO .......................................................................................................................... 1
1 LE ASSUNZIONI ................................................................................................... 7
1.1 L’APPROCCIO ALLO SVILUPPO ..................................................................................... 7
1.2 LE DIMENSIONI DEL PIANO ........................................................................................ 8
2 LE LINEE STRATEGICHE ...................................................................................... 10
2.1 I PRINCIPI GUIDA: ECO‐SOSTENIBILITÀ E QUALITÀ RESPONSABILE ...................................... 10
2.2 LE AREE DI INTERVENTO .......................................................................................... 12
2.2.1 SOSTEGNO ALLA COMPETITIVITÀ DELLE IMPRESE ............................................... 13 2.2.1.1 La promozione internazionale delle filiere ........................................................................ 13 2.1.1.2 Il supporto all’innovazione delle filiere ............................................................................. 14 2.1.1.3 Il marketing territoriale .................................................................................................... 14 2.1.1.4 La promozione di nuove filiere .......................................................................................... 15 2.1.1.5 Sistema COMO .................................................................................................................. 16
2.2.2 QUALITÀ DELLA VITA ................................................................................... 20 2.2.2.1 Energia e luce .................................................................................................................... 20 2.2.2.2 Bioedilizia .......................................................................................................................... 21 2.2.2.3 Mobilità sostenibile ........................................................................................................... 21 2.2.2.4 Turismo ............................................................................................................................. 22 2.2.2.5 Cultura ............................................................................................................................... 23
2.2.3 FORMAZIONE RICERCA E CAPITALE UMANO ...................................................... 24 2.2.3.1 Sistema della formazione .................................................................................................. 24 2.2.3.2 Università .......................................................................................................................... 25 2.2.3.3 Il Chilometro della Conoscenza ........................................................................................ 26
2.3 L’ARTICOLAZIONE DELLA STRATEGIA DEL PIANO PER LE 5 MACROAREE ............................... 27
2.3.1 COMO E AREA URBANA ............................................................................... 29 2.3.1.1 Analisi SWOT su Como e area urbana ............................................................................... 29 2.3.1.2 intervento prioritario per Como e l’area urbana: La riqualificazione del lungo lago ......... 30
2.3.2 LAGO E VALLI OCCIDENTALI ......................................................................... 31 2.3.2.1 Analisi SWOT sull’area del Lago e Valli Occidentali ........................................................... 31
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2.3.2.2 Il turismo rurale: intervento prioritario per il Lago e le Valli occidentali ........................... 32
2.3.3 OLGIATESE ............................................................................................... 33 2.3.3.1 Analisi SWOT sull’area dell’Olgiatese ................................................................................ 33 2.3.3.2 l’intervento prioritario per l’Olgiatese: Il quartiere Verde del Triangolo Como,
Varese e Milano ................................................................................................................ 34
2.3.4 CANTURINO E MARIANESE ........................................................................... 35 2.3.4.1 Analisi SWOT sull’area del Canturino e Marianese .......................................................... 35 2.3.4.2 Sistemi per l’abitare: l’intervento prioritario per Il canturino e la Brianza comasca ......... 35
2.3.5 TRIANGOLO LARIANO.................................................................................. 37 2.3.5.1 Analisi SWOT sull’area del Triangolo Lariano ................................................................... 37 2.3.5.2 l’intervento prioritario per il Triangolo Lariano: Il Polo lombardo degli
“sport all’aperto” .............................................................................................................. 38 2.4 IL QUADRO INFRASTRUTTURALE ............................................................................... 40
2.4.1 MOBILITÀ DEI CITTADINI E DELLE MERCI .......................................................... 40
2.4.2 ACCESSIBILITÀ ALLE ICT ............................................................................... 42 2.5 L’INTERVENTO SIMBOLO ......................................................................................... 43
3 LE RELAZIONI .................................................................................................... 44
3.1 LE RELAZIONE INTERNE: IL SISTEMA DI GOVERNANCE ..................................................... 44
3.2 LE RELAZIONI ESTERNE ............................................................................................ 46
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PREMESSA
Il presente documento illustra le linee strategiche del Piano per la Competitività e lo Sviluppo Economico della Provincia di Como e costituisce il rapporto di sintesi delle attività promosse a tal fine dalla Giunta della Camera di Commercio di Como
È stato allo scopo attivato un gruppo di ricerca composto dal Centro Volta, il Politecnico di Milano ‐ Polo di Como e Gruppo CLAS, che ha avvito un’alternanza di attività di analisi e di interazione con interlocutori privilegiati espressione delle diverse forze economiche e sociali del territorio.
Le linee strategiche di seguito illustrate rappresentano il prodotto di sintesi del percorso svolto, ed integrano le riflessioni maturate dal gruppo di lavoro.
Obiettivo del processo avviato è definire le linee guida d’intervento per un rilancio complessivo di Como e della sua provincia, all’interno di un quadro di sviluppo che tenga conto sia delle peculiarità locali, sia dell’eterogeneità delle diverse macro‐aree che compongono il territorio.
L’obiettivo ultimo del Piano è poter offrire una guida alle future decisioni per l’incremento della competitività del sistema economico e sociale del territorio, indicando:
• i principi strategici ineludibili,
• le aree di intervento prioritarie,
• le possibili azioni, incluse quelle emerse dall’ascolto del territorio nelle sue diverse componenti,
• un intervento simbolo che rappresenti la sintesi della strategia di competitività perseguita.
A tali conclusioni si è giunti al termine di una fase di analisi dello stato attuale del territorio, che ha evidenziato attraverso matrici SWOT i punti di forza, di debolezza, le opportunità e i possibili fattori di criticità relativi:
• all’intero territorio;
• a ciascuna delle cinque macro aree nelle quali convenzionalmente si suddivide la Provincia di Como: Città di Como, Olgiatese, Canturino e Brianza comasca, Erbese e Triangolo Lariano, la sponda occidentale lariana e le Valli;
• alle attività produttive del territorio;
• al sistema infrastrutturale;
• al sistema culturale;
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Tale analisi, condotta valorizzando studi di riferimento più aggiornati, è stata in seguito integrata da una fase di ascolto del territorio, al fine di evidenziarne nello specifico bisogni, idee e progetti.
Si è interloquito:
• con la popolazione del territorio, attraverso una community on‐line sul sito di Social Networking “Facebook”, moderata con discussioni su argomenti specifici;
• con gli attori del settore formazione (docenti di scuole superiori, ricercatori e docenti universitari, responsabili di scuole parificate, studenti, ecc.) attraverso un Focus Group dedicato;
• con i rappresentanti delle Associazioni di categoria e sindacali in un tavolo tecnico appositamente convocato;
• con i rappresentanti degli Ordini professionali provinciali, in un tavolo tecnico di lavoro appositamente convocato;
• con i Presidi degli istituti superiori del territorio, in un tavolo tecnico di lavoro appositamente convocato;
• con esponenti del sistema imprenditoriale, attraverso un Focus Group dedicato;
• con i rappresentanti del Coordinamento dei Gruppi giovani del sistema economico ed imprenditoriale, attraverso un tavolo tecnico di lavoro appositamente convocato;
• con numerosi esponenti del sistema economico, culturale e sociale del territorio attraverso incontri informali specifici;
• con la Giunta Camerale e con le funzioni apicali della Camera di Commercio .
A tale interlocuzione è seguita una fase di mappatura e analisi dei bisogni emersi, che incrociata con quelle che sono le maggiori evidenze locali e globali ha consentito di maturare le indicazioni circa la strategia per la competitività da perseguire e gli strumenti di cui avvalersi.
Il presente documento, conclusa questa prima fase di analisi, si propone di evidenziare le più significative riflessioni maturate, trascurando la ricostruzione del processo avvenuto e concentrando, invece, l’attenzione sugli elementi centrali:
• le assunzioni che hanno orientato l’analisi e guidato lo sviluppo del ragionamento complessivo,
• i risultati emersi in termini di linee strategiche e sistema di governance.
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1 LE ASSUNZIONI
Vengono di seguito sinteticamente richiamate le principali assunzioni che hanno guidato le riflessioni e che, pertanto, costituiscono una chiave di lettura importante dei risultati raggiunti.
1.1 L’APPROCCIO ALLO SVILUPPO
Assunto fondamentale è la convinzione che lo sviluppo di qualsiasi territorio che voglia essere dinamico e competitivo debba essere “glocale”: cioè espressione della capacità, da parte di chi lo governa e di chi ne è protagonista, di confrontarsi con il resto del mondo e ‐ al tempo stesso‐ di approfondire la propria identità e specificità.
Un territorio che non si confronti a livello globale, infatti, rischia rapidamente di farsi emarginare dai grandi flussi di scambio produttivo, sociale, culturale: e conseguentemente di morire “per asfissia” e “provincialismo”, cioè di subire un processo di implosione. D’altro canto un territorio che ‐ preoccupato di confrontarsi con il resto del mondo non dedichi riflessione ed energie a capire quali sono le caratteristiche della propria “identità” ‐ cioè dei propri punti di forza presenti e potenziali‐ rischia altrettanto facilmente di “esplodere”, cioè di perdere quel radicamento che consente di non farsi “omologare” rispetto al processo di sviluppo globale che invece tende ad uniformare e appiattire ogni diversità.
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1.2 LE DIMENSIONI DEL PIANO
L’approccio allo sviluppo adottato connota le dimensioni che caratterizzano il piano:
• Dimensione territoriale: il Piano si propone di promuovere lo sviluppo dell’intero territorio provinciale, e consapevole del rischio ‐ quasi inevitabile ‐ di una deriva Comocentrica, pone attenzione specifica alle diverse componenti del territorio provinciale: l’obiettivo complessivo di sviluppo risiede nella valorizzazione delle specificità e dei percorsi delle singole macroaree pur in quadro di unitarietà.
• Dimensione tematica: il Piano si propone il duplice obiettivo di promuovere la competività e lo sviluppo economico e sociale; obiettivo è fare del territorio di Como una meta
o per le imprese che vi sono già insediate e che devono decidere di non delocalizzarsi, ed anche per quelle, in particolare di nuova costituzione, che si vuole indurre ad insediarsi,
o per le famiglie, che devono trovare un contesto di servizi ed opportunità, una qualità della vita rispondente alle loro aspettative ed una possibilità di produrre reddito adeguato,
- per i talenti, che, potendo trovare un contesto ambientale, relazionale, culturale ed imprenditoriale appropriato dovrebbero ridare forza propulsiva all’eccellenza comasca,
- per i turisti, che devono poter fruire dell’indubbio patrimonio naturalistico, artistico e culturale di cui il territorio è dotato, e che, per essere sempre più presenti, necessitano di una capacità di accoglienza rafforzata.
• Dimensione temporale: l’orizzonte di riferimento assunto per il Piano è il 2020, con un’attenzione, quindi, sia a promuovere dinamiche di breve periodo sia ad avviare processi con un respiro di medio termine. In questo contesto l’’Expo 2015 viene concepito come un’opportunità a cui raccordare le strategie del piano e come l’acceleratore del percorso verso la competitività che il territorio deve intraprendere, un’occasione unica di esporsi in questa vetrina e farsi conoscere per le sue eccellenze.
• Dimensione relazionale: il Piano assume come condizione imprescindibile intensificare il tessuto delle interazioni del territorio comasco, quelle con l’esterno, che lo aprono verso lo scenario globale; e quelle all’interno, tra i soggetti dell’identità locale. Attenzione specifica al quadro delle alleanze da costruire, interne al territorio ed esterne, nella consapevolezza
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o che la competitività di un territorio è sempre più “sistemica”, dipende cioè dalla capacità dei suoi attori di fare squadra, di cercare e riconoscere obiettivi e progetti comuni,
o delle competenze e dei ruoli di ciascun attore, da cui discende l’obiettivo di creare una rete con le eccellenze esistenti a livello nazionale ed internazionale.
Due elementi completano il quadro delle assunzioni che hanno caratterizzato la riflessione:
• l’esigenza di mantenere una continuità con i percorsi di sviluppo già promossi, e quindi l’attenzione a verificare, integrare, complementare ‐ma soprattutto‐ valorizzare le iniziative già avviate/programmate dagli attori del territorio. In tal senso il Piano si pone all’interno del quadro definito nell’ambito dell’Accordo Quadro di Sviluppo Territoriale sottoscritto nel luglio scorso dal presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, dal presidente della Provincia di Como, Leonardo Carioni, dal sindaco di Como, Stefano Bruni, e dal presidente della Camera di commercio, Paolo De Santis. Analogamente, le linee strategiche definite si inseriscono coerentemente nel in contesto programmatorio di livello regionale, nazionale e comunitario;1
• la necessità di individuare uno strumento per rendere tangibile ed immediatamente percepibile il processo di sviluppo che si vuole promuovere, un simbolo che possa costituire un polo di aggregazione all’interno del territorio e rendere evidente all’esterno la volontà del cambiamento ; si è riflettuto, in questo senso, sulla possibilità di realizzare un “Totem” ovvero un intervento simbolo immediatamente riconoscibile ed evocativo di quegli elementi che più contraddistinguono Como e il suo territorio.
1 Evidente la coerenza in particolare con il recente il Piano per l'economia sostenibile illustrato dal presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni lo scorso 19 ottobre 2009.
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2 LE LINEE STRATEGICHE
2.1 I PRINCIPI GUIDA: ECO‐SOSTENIBILITÀ E QUALITÀ RESPONSABILE
Più osservatori hanno evidenziato come lo scenario economico mondiale abbia recentemente subito profonde mutazioni fondamentalmente riconducibili ai tre seguenti fenomeni:
• l’emergere di un ‘consum‐attore proattivo’, ossia l’evoluzione del consumatore da soggetto passivo a soggetto attivo che occorre ascoltare per soddisfarne le esigenze materiali ed emozionali,
• il rafforzarsi del ruolo dell’impresa che riporti al centro il contemperamento degli interessi di tutti gli attori che direttamente e indirettamente contribuiscono alla sua esistenza: oltre agli azionisti, i dipendenti e collaboratori, i clienti, i fornitori, le associazioni non profit, le istituzioni pubbliche, la società nel suo complesso.
• la crisi del modello del ‘lusso speculativo’ e la necessità di riportare la centro dell’attenzione la qualità intrinseca dei prodotti.
Il gruppo di ricerca ha condiviso che, di fronte a tali dinamiche economiche e alla conseguente evoluzione dei valori di riferimento dell’utente – consumatore ‐ cittadino, le aziende, le amministrazioni pubbliche e l’intero sistema territoriale “dovranno far propri alcuni valori emergenti nella società, che rappresenteranno le grandi sfide per costruire un nuovo modello di sviluppo: la salvaguardia e la valorizzazione delle risorse ambientali, lo sviluppo di materie prime ed energie rinnovabili, la tracciabilità totale di prodotto, l’introduzione di valenze salutistiche, la ‘certificazione etica’ costituiscono aree di innovazione che potrebbero portare a una nuova generazione di prodotti moda/lusso sostenibili”2.
Si prospettano, in questo contesto, per il territorio di Como scenari di opportunità legati all’affermazione di un sentiment comune fondato sui concetti di eco‐sostenibilità e di qualità responsabile e accessibile, che possa contraddistinguere il sistema delle imprese, la pubblica amministrazione e l’intero sistema territoriale.
Tali principi guida, strettamente interrelati, essendo il concetto stesso di qualità oggi intrinsecamente correlato a quello di eco compatibilità, sono declinati nell’ambito delle aree di intervento proposte dal Piano, qui si richiamano sinteticamente l’attenzione su:
2 Salvo Testa, “Made in Italy, il lusso è responsabile”, articolo pubblicato sul sito della SDA Bocconi, in data 17.02.09
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• la necessità che i due principi permeino le linee strategiche promosse ed indirizzino i contenuti e le modalità attuative degli interventi;
• la trasversalità dei due principi, da declinare in un’azione integrata e coordinata del sistema territoriale nel suo complesso (territorio, turismo, industria, pubblica amministrazione, ecc);
• l’esigenza più nello specifico per il sistema impresa di supporto all’innovazione per le filiere produttive esistenti e per la nascita di nuove filiere coerenti con le tematiche della sostenibilità‐accessibilità, dell’efficientamento energetico e della mobilità sostenibile;
• la spinta a realizzare una serie di progettualità e iniziative volte a realizzare un sistema urbano abitativo e turistico di eccellenza ecosostenibile;
• la proposta di fare della Città di Como una “città laboratorio” per l’Energia e per l’Acqua, seguendo due priorità strategiche: l’efficienza e la qualità dell’energia come principio fondante sia il sistema urbanistico (nelle componenti dell’edilizia e della mobilità) che l’intero sistema produttivo, e la tutela della risorsa idrica e la piena valorizzazione delle sue molteplici funzioni.
Eco‐sostenibilità
Realizzare un sistema urbano abitativo e turistico di eccellenza
ecosostenibile
Stimolare la Nascita di
nuove filiere coerenti
Qualità responsabile
Far diventare
Como città per l’Energia
e per l’Acqua
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2.2 LE AREE DI INTERVENTO
Sulla base dei principi guida enunciati, dell’analisi SWOT condotta e della maggiore attenzione dimostrata da parte degli interlocutori consultati sono state identificate tre aree di intervento, in cui si è deciso di articolare l’impianto strategico promosso:
• La promozione della competitività delle imprese, attraverso il sostegno al sistema imprenditoriale locale, sia promuovendo la nascita di nuove produzioni e nuove filiere che siano al contempo in grado di offrire opportunità interessanti per le giovani generazioni ed essere momento di ulteriore crescita per le aziende dei settori forti della manifattura comasca (tessile, legno‐arredo, ecc.), sia lavorando per rafforzare e rilanciare le filiere esistenti;
• i fattori in grado di influenzare la qualità della vita, sia a beneficio dei cittadini della provincia, sia per incrementare la capacità di attrazione del territorio in ottica turistica e di insediamento di nuove professionalità,
• il supporto trasversale alla formazione, ricerca e capitale umano, in un’ottica allargata di filiera: dall’educazione prescolare fino ai percorsi di formazione continua e di ricerca post universitaria, alla capacità del territorio di attrarre sistematicamente talenti e competenze dal mondo.
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2.2.1 Sostegno alla competitività delle imprese
La competitività è divenuta una delle priorità politiche dell'Unione europea da quando la strategia di Lisbona ha fissato per l'Europa l'obiettivo di conseguire “l'economia della conoscenza più competitiva e più dinamica al mondo”. In uno scenario economico in cui è crescente la pressione competitiva sia sui mercati domestici, che sui mercati esteri, le imprese in modo sinergico ai propri sistemi territoriali di riferimento devono puntare all’innovazione di prodotto, di processo, organizzativa e gestionale, senza dimenticare che i vantaggi competitivi acquisiti, restano tali nella misura in cui nel tempo sono in grado di evolversi, per rispondere al continuo e sempre più veloce cambiamento dei fattori che definiscono il contesto competitivo di ogni mercato. Il quadro internazionale emergente da un lato e le caratteristiche del sistema imprenditoriale comasco hanno portato ad individuare le linee guida delle azioni che si ritengono necessarie per consolidare e rendere dinamica la capacità competitiva del sistema imprenditoriale comasco:
• la promozione internazionale delle filiere
• il supporto all’innovazione delle filiere
• il marketing territoriale
• la promozione di nuove filiere
2.2.1.1 LA PROMOZIONE INTERNAZIONALE DELLE FILIERE
L’esigenza di incrementare la capacità delle imprese comasche di operare in modo strutturato ed efficace sui mercati internazionali richiede:
• l’adozione di una logica di sistema intra ed inter filiera produttiva, l’attivazione di iniziative di sensibilizzazione e la costruzioni di conseguenti sistemi di incentivi,
• l’avvio, quindi, di un piano di azioni integrate per l’internazionalizzazione delle imprese,
• la costituzione di una task force multidisciplinare che si ponga l’obiettivo di promuovere nei confronti delle imprese del territorio tutte le attività ritenute
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necessarie a colmare i gap conoscitivi, manageriali, strategici, ecc delle imprese comasche rispetto al tema dell’internazionalizzazione.
2.1.1.2 IL SUPPORTO ALL’INNOVAZIONE DELLE FILIERE
Il cruciale ruolo dell’innovazione nel definire nel tempo la capacità competitiva di un territorio è nel presente piano sostenuta da un quadro di azioni sinergiche ‐ già avviate e da attuarsi – a supporto dell’innovazione in tutte le sue declinazioni. In particolare, si fa riferimento al supporto per:
• innovazione di prodotti‐processi con riferimento al ruolo che sarà svolto dal già avviato Parco Scientifico e Tecnologico Como NexT e dalle iniziative a supporto, che attorno ad esso saranno programmate ed avviate da ComoNext, la Camera di Commercio di Como e più in generale il sistema del mondo industriale, istituzionale, finanziario, universitario e della ricerca comasco.
• innovazione organizzativa, gestionale e di mercato con riferimento all’avvio delle seguenti iniziative:
o un centro di competenza e trasferimento tecnologico sulla co‐prototipazione e co‐modellizzazione;
o stimolo al consolidamento, evoluzione e diffusione delle esperienze, competenze e tecnologie del (fast) supply chain management;
o la sperimentazione di format innovativi di punti vendita.
2.1.1.3 IL MARKETING TERRITORIALE
Il territorio di Como possiede una brand equity percepibile non solo in Europa, ma anche a livello mondiale, di cui tutte le compenti del tessuto sociale ed economico del territorio comasco possono godere (cittadini, pubblica amministrazione, imprese del settore turistico, imprese del manifatturiero, ecc), e che come tale necessita di essere sostenuta e promossa da azioni di sistema, In tal senso il presente piano prevede le seguenti azioni:
• Definizione di un piano di marketing territoriale condiviso;
• Progettazione e avvio di un’azione di comunicazione integrata;
• La valorizzazione in chiave di elemento a servizio della strategia di sviluppo del territorio di un luogo simbolo del territorio, quale è Villa Erba.
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2.1.1.4 LA PROMOZIONE DI NUOVE FILIERE
Un’attenzione specifica viene inoltre dedicata al sostegno alla nascita e consolidamento di alcune filiere emergenti:
• la filiera della nautica, presente oggi ad un livello “artigianale”, ma che adeguatamente sostenuta e promossa può divenire un sistema industriale che può coinvolgere numerosi settori tradizionalmente presenti nel territorio (tessile, meccanico, legno‐arredo) e connotarsi proprio per quelle dimensioni di eco compatibilità e di qualità che su cui è imperniato il Piano,
• la filiera del cinema, con l’obiettivo di rafforzare l’utilizzo delle bellezze naturali e architettoniche del territorio comasco come location, ma soprattutto di integrare questa presenza con iniziative di formazione specifica (già avviata con la scuola Dreamers) e con la ripresa dell’ipotesi di realizzare i Como Studios,
• la filiera del verde, che in ragione dei prestigiosi asset presenti sul territorio (la Fondazione Minoprio e i giardini e i terrazzamenti di Ville sul Lago) e della numerosità di operatori (circa 4.000 tra produzione florovivaistica e costruzione del verde) può assumere un rilievo significativo
La presentazione delle linee di sviluppo proposte per incrementare la competitività delle imprese si completa evidenziando la presenza sul territorio, una forma di coordinamento e di integrazione delle attività dei principali enti strumentali volti a rafforzare e valorizzare il sistema produttivo o comasco, identificabile con “Sistema COMO”.
Si ritiene di interesse sottolineare come, l’esperienza di Sistema Como possa –o forse debba ‐ rappresentare il modello dell‘organica collaborazione tra i diversi attori e strumenti funzionali al rilancio della competitività e dello sviluppo socioeconomico della Provincia di Como.
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2.1.1.5 SISTEMA COMO
Sistema Como identifica e rappresenta l’insieme degli attori della vita economica del territorio, in primis la Camera di Commercio, attivi sul fronte della competitività delle imprese, che insieme hanno dato avvio ad una serie di iniziative coordinate volte a rafforzare, sostenere e promuovere il sistema imprenditoriale comasco.
L’attuale coordinamento è il primo esito di un processo che ci si propone di arricchire ed esprime la necessità ed il bisogno di un’azione congiunta ed integrata degli attori attualmente presenti ed attivi
L’esigenza di dotarsi di attori e strumenti in grado di dare forza propulsiva e di interpretare lo sviluppo socio economico del territorio comasco ha portato, infatti,nel tempo alla nascita di un insieme variegato di realtà, che corrispondono in buona parte a quell’insieme di attori che nell’ambito del territorio si assuma il mandato di supportarne lo sviluppo. In taluni casi, l’efficacia e la forza propulsiva di tali attori si sono affievolite nel tempo e hanno necessità di essere rafforzate; in altri è necessario che venga ridefinita una mission più incisiva, innovata nei contenuti; e, in altri casi ancora, il ruolo non è ancora stato pienamente espresso; in altri, infine, sono riposte per ora grandi aspettative.
Tuttavia, si ritiene importante assumere quale punto di partenza la ricostruzione del quadro di tali attori, con l’obiettivo di raggiungere quale punto di arrivo l’efficacia e l’efficienza di azione del Sistema COMO.
Vengono, pertanto, richiamati –senza pretesa di esaustività‐ alcune realtà del sistema COMO ritenute più significative al fine dell’attuazione delle linee strategiche identificate.
SISTEMA COMO
Sviluppo COMO Parco S‐T
Como NEXT
Como Venture
Futur
Impresa
Villa del Grumello
Sistema FieristicoCLAC
Centro Tessile Serico
UniverComo
Centro Volta
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Il sistema Fieristico
Il sistema fieristico comasco si compone di due importanti strutture il complesso immobiliare di Villa Erba a Cernobbio e il Polofieristico Lario Fiere a Erba, cui coinvolgimento nel perseguimento degli obiettivi di competitività internazionale delle imprese comasche così come nel processo di rilancio del turismo congressuale e non appare imprescindibile
In particolare, il complesso immobiliare di Villa Erba è stato istituito con lo scopo di divenire un polo di attrazione a livello europeo e mondiale in grado di elevare l'immagine e quindi l'attenzione sulla città di Como.
L’obiettivo affidato a Villa Erba è duplice: offrire un supporto alla visibilità degli imprenditori e delle imprese di eccellenza del territorio comasco, e, parallelamente promuovere iniziative di carattere economico e cultura al fine di pubblicizzare la città di Como e la sua provincia a livello internazionale.
In tal senso, Villa Erba voleva rappresentare un'opportunità per lo sviluppo di attività terziarie offrendo nuova occupazione, stimolando il riassetto del patrimonio ricettivo e logistico e fungendo anche da centro promotore di attività turistiche e culturali durante tutto l'anno.
La mission affidata a Villa Erba è forse un po’ affievolita negli ultimi anni, e si ritiene, in ogni caso, che debba essere rafforzata e rinnovata, valorizzando adeguatamente il pregio dell’immobile e la collocazione di straordinario richiamo.
Necessità un rafforzamento ed un rilancio anche il Polofieristico Lario Fiere a Erba,che rappresenta una struttura articolata e flessibile ben radicata in un territorio ricco di potenzialità e fervido di iniziative, rivolgendosi per mission e collocazione geografica ad un mercato esteso alle province di Como, Lecco,Milano e Sondrio.
In questo senso il ruolo affidato a Lario Fiere valorizza pienamente la suo posizione baricentrica rispetto al territorio lecchese, con cui ci si propone di rafforzare i legami, si ritiene centrale per lo sviluppo dell’area del Triangolo lariano, potendone rafforzare sia la vocazione manifatturiera che le ambizioni turistiche
Gli asset di filiera
Due realtà principali operano a sostegno delle filiere tradizionalmente presenti nel territorio comasco, il Centro Legno Arredi Cantù e il centro Tessile Serico.
Il CLAC, Centro Legno Arredo Cantù, società di servizi per la PMI del settore Legno Arredo, è stata costituita nel 1992 su iniziativa della Regione Lombardia e con il concorso di forze produttive ed Enti locali.
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Il Centro Tessile Serico, società senza scopo di lucro è stata costituita con l’obiettivo di contribuire alla conoscenza, allo sviluppo e alla tutela del patrimonio, conoscenze ed attività industriali, artigianali, commerciali, professionali e di lavoro esistenti nel territorio di Como nel settore tessile.
Di rilievo il ruolo che entrambi i soggetti, se adeguatamente indirizzati e sostenuti, potranno avere per il rilancio complessivo della competitività del sistema imprenditoriale comasco.
Gli attori della formazione e della ricerca
Evidente la centralità della presenza del sistema universitario e più in generale della ricerca sul territorio comasco sotto molteplici punti di vista, e già sono state evocate le linee di sviluppo da seguire per rendere più incisiva ed efficace la sua azione. Si ricordano qui due attori rappresentativi: UniverComo e Centro Volta.
UniverComo, associazione nata nel 1987, con l’obiettivo fondamentale la promozione e il sostegno delle sedi universitarie cittadine; il progetto universitario portato avanti dall’associazione è iniziato con il decentramento di corsi della Facoltà di Ingegneria del Politecnico di Milano e della Facoltà di Scienze dell’Università degli Studi di Milano ed è culminato con la nascita dell’Università degli Studi dell’Insubria ed il consolidamento della presenza del Politecnico di Milano.
Il Centro Volta, sin dal 1982, promuove dibattito scientifico internazionale offrendosi come punto di incontro di tutte le Università Lombarde, e svolgendo attività di disseminazione scientifica in collaborazione con atenei, centri di ricerca, agenzie e organismi nazionali e internazionali.
I nuovi attori
Negli ultimi anni il quadro degli attori a sostegno dello sviluppo competitivo del territorio comasco, ed in particolare del sistema imprenditoriale comasco, si è notevolmente arricchito; si tratta di realtà di cui si potrà apprezzare l’efficacia di azione dei prossimi anni, e proprio per questo possono essere efficacemente di supporto all’attuazione del piano e risultano per gli aspetti specifici assolutamente centrali.
Sviluppo COMO, l'Agenzia di sviluppo che ha per scopo lo sviluppo socio‐economico della provincia di Como, ricomprendendo in esso sia aspetti economico‐istituzionali e occupazionali, sia aspetti inerenti l'infrastrutturazione materiale e immateriale.
In particolare si propone di:
• promuovere e sostenere la nascita di nuova imprenditorialità, incoraggiare settori strategici (nuovi o tradizionali) in grado di sviluppare una rinnovata e duratura crescita attraverso un approccio innovativo e tecnologicamente avanzato;
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• promuovere e sostenere lo sviluppo di progettualità orientate ad attrarre nel territorio imprese tecnologicamente avanzate;
• promuovere e porre le condizioni per l'attrazione, per la crescita e per la permanenza nel territorio di soggetti di elevata professionalità in grado di offrire stimoli e idee per il rilancio del territorio.
ComoNext, la società di scopo costituita da Sviluppo Como con l’obiettivo di realizzare e gestire il Parco Scientifico Tecnologico al fine di attrarre imprese ad alto contenuto tecnologico e scientifico che sviluppino le proprie attività di ricerca e innovazione al suo interno, al fine di creare una massa critica che possa giovare, in primis alle stesse imprese presenti nel parco, ma anche all’intero territorio comasco e delle provincie limitrofe.
Futurimpresa, la SGR nata per iniziativa della CCIAA di Milano, che ha visto poi l’adesione della CCIAA di Brescia (18%), Bergamo (18%) e Como (9%), per intervenire nel private equity di aziende di medie dimensioni dei territori delle quattro province, con un approccio di sistema, quello lombardo, un’attenzione specifica al made in Italy (arredo, design, abbigliamento), ed alla promozione dell’ innovazione, della penetrazione all' estero e dello start‐up.
Villa del Grumello, con riferimento in particolare all’iniziativa del “chilometro della Conoscenza, il progetto di creazione di una infrastruttura logistica di eccellenza, in grado di competere a livello internazionale nel tratto di sponda lacuale da Como ovest sino a Cernobbio. Gli interventi già realizzati ed avviati, cui si potranno aggiungere quanti programmati e ancora solo immaginati, renderanno disponibile a Como un’area straordinaria, con una serie di strutture di grande prestigio atte a ospitare conoscenza e offrire accoglienza a molteplici livelli, tra loro sinergici.
Como Venture, l’iniziativa promossa dalla Camera di Commercio per sostenere la capitalizzazione di imprese per finanziare l'avvio o la crescita di un'attività in settori ad elevato potenziale di sviluppo, di cui ci si attende nel corso del 2009 il perfezionamento.
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2.2.2 Qualità della vita
Il miglioramento della qualità della vita di un territorio ha, nella sua declinazione più popolare, il volto di un luogo dove vivere sia “più bello”. È questa l’espressione riproposta durante la fase di ascolto del territorio che indica per lo spazio della vita quotidiana quella stessa pulizia, ordine, sicurezza, cura che si ha all’interno della propria casa. Convivono in questa accezione di “bellezza” due dimensioni: la prima, che la intende nella sua valenza estetica, decorativa, artistica, una seconda, con una valenza funzionale, che si richiama più ai valori della sicurezza, di una ordinata quotidianità e di adeguati servizi.
A ciò l’esigenza di porre attenzione all’uso razionale delle risorse, specie sul fronte energetico con specifico riferimento alla risorsa idrica in tutte le sue funzioni, esigenza cui il turismo, l’edilizia, l’urbanistica e l’intero sistema territoriale dovranno adeguarsi.
Tenuto conto dell’insieme di queste problematiche gli interventi e le tematiche che si è scelto di affrontare per i loro risvolti sulla qualità della vita sono:
• Energia e luce
• Bioedilizia
• Mobilità sostenibile
• Turismo
• Cultura.
2.2.2.1 ENERGIA E LUCE
Como è la città nota al mondo per il suo lago, per il suo paesaggio, per il suo fascino che risplende alla luce del giorno, per la bellezza della luce che gioca con l’acqua durante il crepuscolo. Con il buio si avvertono invece alcune distonie: l’illuminazione sia nella città, sia lungo le sponde lariane non è ben distribuita, non vi è uniformità, non è ordinata.
La luce, attraverso la disciplina del Lighting Design, permette interventi migliorativi del paesaggio complessivo sia nella direzione di un miglioramento estetico, sia funzionale, verso una migliore qualità della vita dei residenti e non c’è territorio che meglio del
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comasco, permeato dalla figura di Alessandro Volta, potrebbe candidarsi a diventare capitale della luce e dell’energia.
Da questa consapevolezza deriva la scelta di demarcare i confini della provincia con un progetto che ripensa l’illuminazione pubblica nei suoi diversi ambiti, simbolo del desiderio del territorio di tornare ad essere visibile, attrattivo, affascinanti e parallelamente, di promuovere un’illuminazione a basso impatto ambientale, con consumi energetici ridotti, capace di sfruttare le energie provenienti da fonti rinnovabili.
In particolare le iniziative promosse sono:
• un piano di interventi sull’illuminazione urbana, realizzati attraverso soluzioni illuminotecniche a basso impatto ambientale, nel rispetto dell’indicazione complessiva del Piano di eco‐sostenibilità,
• una riflessione più ampia sul tema della luce e dell’illuminazione urbana, attribuendo ad essa valenze scientifiche ed economiche, culturali, e di strategia legata allo sviluppo integrato dell’intero territorio provinciale.
2.2.2.2 BIOEDILIZIA
In stretta complementarietà con parte delle riflessioni maturate con riferimento all’efficientamento dell’illuminazione pubblica risulta l’attenzione che si propone di dedicare alla costruzione di una sensibilità e di un comportamento pubblico fortemente orientato in materia di bioedilizia.
Si propone in particolare di intervenire:
• per creare una cultura ed una sensibilità in materia di bioedilizia, incentivando interventi di miglioramento prestazionale di abitazioni private, imprese e edifici pubblici attraverso interveneti di qualificazione energetica degli edifici,
• per promuovere nella costruzione di nuovi edifici (residenziali, pubblici, terziario, produttivi) e/o nella ristrutturazione di edifici esistenti è, infatti, interventi di edilizia efficiente e a basso impatto ambientale (edilizia ecosostenibile) e impianti ad energie rinnovabili (solare termico e fotovoltaico, pompe di calore, microcogenerazione),
• per avviare attività di ricerca (nel Parco Scientifico e Tecnologico Como NexT per esempio) e relazioni a livello nazionale ed internazionale sulla tematica.
2.2.2.3 MOBILITÀ SOSTENIBILE
Il tema della mobilità è certamente fra quelli che rendono più concreto il concetto di sostenibilità, rappresentando una leva importante per il raggiungimento di uno sviluppo durevole di un sistema territoriale. Essa è caratterizzata da un indubbio ed
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elevato valore socio‐economico, derivante dalla funzione caratteristica di mettere in comunicazione le persone e merci e nel garantire il soddisfacimento dei bisogni di mobilità, fattore necessario per un territorio che voglia mantenersi attrattivo e competitivo. Tuttavia, l’attività caratteristica del settore è generatrice di importanti esternalità che hanno spesso drammatici risvolti collettivi sia per gli effetti sull’inquinamento atmosferico e acustico che in termini di incidenti stradali in città o più semplicemente in termini di congestionamento stradale: fattori che determinano un drammatico effetto sui livelli della qualità della vita.
È, dunque, evidente che il settore gioca un ruolo critico con riferimento alla ricerca della giusta via verso l’equilibrio nella triade sviluppo‐sostenibilità‐mobilità. È necessario quindi ripensare la mobilità urbana, ossia ottimizzare l’uso di tutte le modalità di trasporto e integrare i diversi modi di trasporto collettivi (treno, tram, metropolitana, autobus) e individuali (automobili, motocicli, biciclette, spostamenti a piedi).
Appare evidente la necessità che la pubblica amministrazione vada a integrare le proprie politiche della mobilità con una corretta pianificazione del territorio e del suo sviluppo, al fine di programmare aree di sviluppo e servizi di mobilità collettiva, disincentivare l’utilizzo dell’auto privata e al tempo stesso garantire a tutti la piena accessibilità alla città e al suo patrimonio di servizi, di cultura e di opportunità in senso lato.
2.2.2.4 TURISMO
Il turismo lariano si è sviluppato nel corso dei decenni lungo due direttrici distinte, ben demarcate. Da un lato i grandi hotel del lusso di Como, Cadenabbia, Tremezzo, Bellagio che attirano un turismo elitario, desideroso di gustare anche se per pochi giorni il “five stars living” che ha reso il Lago di Como celebre in tutto il mondo, dall’altro il turismo internazionale e popolare situato nei comuni dell’Alto Lago che si è tradotto in numerosi e diffusi campeggi e residenze estive (seconde case).
A queste due tipologie di turisti si sta affiancando negli ultimi decenni un’importante nicchia, costituita da coloro (sia italiani sia stranieri) che sono desiderano incontrare un territorio nelle sue espressioni più tipiche, dalla natura –cercata il più incontaminata possibile‐ ai sapori della cucina tradizionale, alle tradizioni più nascoste fuori dai percorsi turistici più frequentati.
Si tratta del turismo rurale, che si fonda su forme di ospitalità più economiche e flessibili rispetto alla normale ospitalità alberghiera, quali ad esempio i Bed and Breakfast, la ricettività familiare in residenze agricole, gli agriturismi, gli ostelli della gioventù, i campeggi, le baite e rifugi di montagna.
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Il rilancio dell’attrattività turistica del territorio comasco nella triplice accezione delineate passa attraverso la creazione di un sistema turistico d’eccellenza ecosostenibile che permetterebbe
• di godere di un eco di portata internazionale,
• di attrarre i numerosi eventi legati alla tematica della sostenibilità ambientale che sempre più saranno oggetto di ampi e diversificati interessi,
• di rafforzare lo sviluppo di un turismo dolce, non invasivo, che può interessare anche le località più isolate ed emarginate, facendo leva sulla loro autenticità e sulle loro tradizioni, favorendo in questo modo il loro recupero.
In tale contesto risulta necessario sviluppare il ruolo dell’Agenzia di Promozione turistica ed avviare specifiche iniziative di comunicazione.
2.2.2.5 CULTURA
La cultura costituisce un elemento strategico di sviluppo su cui puntare sia dal punto di vista turistico, che dal punto di vista del sistema del sistema della formazione di un territorio. Puntare sulla cultura come fattore di sviluppo che bisogna mettere in collegamento con il contesto sociale ed economico locale è dunque fondamentale sia per la creazione di un significativo indotto turistico congressuale che per la creazione di un polo universitario in grado di raggiungere livelli di eccellenza.
Due sono le linee di indirizzo individuate:
• la costituzione sul territorio di una infrastruttura materiale ed immateriale in grado di assicurare un’assidua attività di animazione scientifica e culturale, una efficace azione di coordinamento, una gestione efficiente, evitando la dispersione delle risorse economiche ed umane, (mission affidata al progetto il chilometro della conoscenza),
• l’adozione di una logica sistemica e la costituzione di una struttura di coordinamento delle numerose realtà attive (la Fondazione Ratti, Teatro Sociale di Como, Villa del Grumello le Mostre di Arte Moderna, Parolario, Licinium) e delle singole iniziative più significative, che sappia promuovere la commistione e la contaminazione reciproca di iniziative scientifiche, artistiche e culturali, e sappia in tal modo attirare di talenti, idee e attività di pregio.
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2.2.3 Formazione ricerca e capitale umano
La diffusa convinzione che la competitività di un territorio presenta un suo snodo cruciale nella capacità di formare le giovani generazioni attraverso percorsi molteplici e coerenti con le diverse aspirazioni professionali e nella possibilità di offrire al sistema economico locale i profili con le competenze necessarie per sostenerlo e favorirne lo sviluppo motiva la scelta di riservare specifica attenzione alla “Formazione ricerca e capitale umano”.
In particolare gli ambiti di intervento specifici individuati come prioritari attengono a:
• Sistema della formazione
• Università
• Chilometro della conoscenza.
2.2.3.1 SISTEMA DELLA FORMAZIONE
Un territorio dichiara il suo desiderio di crescere, di avere un futuro migliore nel momento in cui fa dell’attenzione del capitale umano un suo snodo fondamentale, ponendo attenzione alla crescita della sua qualità e alla predisposizione di opportunità formative eccellenti in tutta la filiera del sistema della formazione e dell’istruzione.
In particolare, si ritiene di segnalare l’esigenza di rafforzare la qualità dell’istruzione tecnica, di recuperare la tradizionale capacità di risposta ai bisogni del tessuto produttivo territoriale e la valorizzazione di punti di eccellenza presenti (quali a titolo esemplificativo la Fondazione Minoprio e il Setificio)
Inoltre, in una prospettiva di competitività del territorio si vuole realizzare un grande progetto di riqualificazione delle strutture dedicate alla formazione prescolare dei bambini, che si traduca nell’ambizione di far diventare la provincia di Como prima in Italia per la qualità delle sue Scuole primarie per l’infanzia.
Accanto all’attenzione per gli immobili sede della formazione primaria si vuole identificare un progetto didattico orientato alla metodologia ed alla figura di Bruno Munari, che sia ispirato agli stessi criteri: attenzione alla bellezza, alla manualità, alla creatività, al gusto per le cose fatte bene.
Si intende far diventare il territorio comasco case history italiana e internazionale per una strategia complessiva di attenzione estetica, progettuale e formativa per le Scuole di infanzia.
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Oltre a ciò, si diffonde sempre più l’interesse per modelli didattici che offrano qualcosa in più rispetto ai tradizionali, che veicolino l’apprendimento in maniera meno formale e strutturata, ma più aperta alle potenzialità diverse di ciascun bambino. Per questo il progetto di riqualificazione della formazione pre‐scolare si completa con l’individuazione di un possibile percorso didattico, da elaborare in collaborazione con il Politecnico, verso il quale impegnare le scuole primarie per l’infanzia della provincia di Como, così da dar vita ad un programma coeso, diffuso su tutto il territorio, in nome di una pari opportunità di eccellenza formativa offerta potenzialmente a tutti i Comuni del territorio.
2.2.3.2 UNIVERSITÀ
A venti anni dall'avvio dei primi corsi universitari a Como e in considerazione dei profondi cambiamenti intervenuti nel tempo, sia a livello nazionale sia a livello locale, appare raccomandabile una verifica della situazione attuale riguardo agli insediamenti universitari a Como, nonché del grado di aderenza alle specifiche esigenze del Territorio.
I corsi universitari a Como sono iniziati nel 1989 come gemmazione della Facoltà di Ingegneria del Politecnico di Milano e della Facoltà di Scienze dell’Università degli studi di Milano. Il progetto originario prevedeva l’attivazione di corsi di laurea omogenei e principalmente rivolti alle esigenze di crescita economica locale, i quali avrebbero dovuto costituire il nucleo della futura università autonoma di Como, localizzata nell’area di San Martino.
Da allora il quadro è radicalmente mutato, con la presenza a Como di due università distinte – il Politecnico di Milano e l’Università dell’Insubria – aventi sede centrale rispettivamente a Milano e a Varese e localizzate in molteplici siti cittadini.
In questo contesto, le istituzioni locali – che in passato hanno investito risorse notevoli per lo sviluppo dell’insediamento universitario comasco – si trovano a dover affrontare alcune questioni di razionalizzazione del sistema complessivo, tra cui meritano menzione speciale le due seguenti:
• Quale configurazione debba avere l’offerta universitaria a Como, al fine di renderla più aderente alle esigenze e prospettive di sviluppo del territorio e di crescita culturale e professionale dei giovani
• In quale modo deve essere gestito il dialogo tra il Territorio e gli Atenei, allo scopo di massimizzare l’integrazione tra i due ambiti nonché le ricadute dell’investimento sostenuto localmente
Alcuni interventi orientati in questa direzione, suggeriti dall’analisi svolta, sono ad esempio:
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• La promozione della presenza di studenti di provenienza internazionale, oggi sostenuta attraverso il programma “Formare ingegneri stranieri in Italia” del Politecnico di Milano Polo Regionale di Como, finanziato dal sistema camerale e dall’ICE.
• La creazione di strutture di alloggio a basso costo e basso impatto ambientale, atte a favorire la permanenza degli studenti a Como, supportate da infrastrutture adeguate (piste ciclabili, sistema di bike sharing) coerentemente con i principi dell’eco‐compatibilità e della qualità accessibile, raccomandati in questo rapporto.
Lo svolgimento di una riflessione complessiva sul problema, lungo direzioni come quelle citate, appare cruciale al fine di poter sfruttare nel migliore dei modi questo importante asset, trasversalmente a tutti gli interventi destinati al rilancio della competitività della Provincia di Como.
2.2.3.3 IL CHILOMETRO DELLA CONOSCENZA
Il tratto di sponda lacuale da Como ovest sino a Cernobbio è dotato di un insieme unico di complessi per l’organizzazione congressuale e di eventi a carattere scientifico e culturale, inseriti in un’estesa area verde e collocati in una delle zone più suggestive del Lago. Inoltre, gli Enti territoriali hanno programmato ulteriori interventi nell’area della Villa del Grumello e delle serre di Villa Olmo, volti a dotare l’area stessa di strutture di accoglienza – ad esempio foresterie per ospitare studenti e relatori – importantissime per completare l’offerta ricettiva locale e adeguarla alle specifiche esigenze dell’organizzazione congressuale scientifica.
E’ necessario rafforzare e proseguire in questa strategia di intervento volta alla creazione di una infrastruttura logistica di eccellenza, in grado di competere a livello internazionale, ovvero un’area straordinaria, con una serie di strutture di grande prestigio atte a ospitare conoscenza e offrire accoglienza a molteplici livelli, tra loro sinergici: dalla Villa del Grumello, per piccoli incontri di 20‐50 partecipanti che richiedano un ambiente riservato e rilassato, alla Villa Olmo, per congressi di carattere specialistico che attraggano attorno ai 200 partecipanti, sino alla Villa Erba, splendida cornice per grandi manifestazioni, di oltre 1.000 partecipanti.
Questo comprensorio – qui denominato “il Chilometro della Conoscenza” – potrà essere accreditato come una tra le migliori strutture Europee per l’organizzazione di congressi, eventi e manifestazioni scientifiche e culturali.
Si tratterebbe di un ruolo specifico che il Territorio di Como può offrire all’attività didattica e di ricerca delle università, a vantaggio del “Sistema Lombardia” nel suo complesso. Inoltre, l’incremento significativo della presenza a Como di ricercatori, esperti e giovani talenti attratti dall’attività scientifica, costituisce una condizione particolarmente favorevole per l’intercettazione di risorse intellettuali evolute da giocare a favore della crescita produttiva, culturale e sociale.
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2.3 L’ARTICOLAZIONE DELLA STRATEGIA DEL PIANO PER LE 5 MACROAREE
Il territorio della Provincia di Como si presenta come area disomogenea nelal in ragione delle diverse caratteristiche morfologiche e geografiche, della presenza di specializzazioni industriali e turistiche diverse. Il territorio di Como è, , suddivisibile in 5 macro ‐ aree convenzionalmente denominate:
• Lago e Valli Occidentale
• Como e area urbana
• Olgiatese
• Canturino e Marianese
• Triangolo Lariano.
La disomogeneità richiamata ha motivato la decisione di di avviare sul territorio un processo di sviluppo diffuso in grado di valorizzare le specificità delle diverse macroaree che compongono il territorio della Provincia, arginando il rischio di ricadere e rafforzare dinamiche comocentriche.
Al fine di evidenziare le specificità delle 5 aree e la corrispondente strategia di sviluppo ipotizzata vengono di seguito presentati:
• l’analisi dei punti di forza e di debolezza specifici per le singole macro aree,
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• gli elementi principali delle indicazioni proposte dal Piano: un progetto di area, un intervento, una linea di sviluppo propria, identificata alla luce delle iniziative già in atto .
In sintesi il Piano individua cinque proposte, una per ciascuna area, che vogliono costituire tracce di lavoro futuro per una chiave di rilancio che non contraddica l’impianto strategico complessivo, ma lo traduca in una pianificazione di azioni strettamente correlate alle specificità di contesto.
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2.3.1 Como e area urbana
L’area urbana di Como comprende la città e i suoi comuni limitrofi: Cernobbio, Maslianico, Cavallasca, San Fermo, Montano Lucino, Villaguardia, Grandate, Capiago Intimiano, Lipomo, Tavernerio e Brunate. L’analisi SWOT realizzata sull’area urbana ha messo in luce gli elementi sintetizzati nella tabella seguente:
2.3.1.1 ANALISI SWOT SU COMO E AREA URBANA
PUNTI DI FORZA PUNTI DI DEBOLEZZA
Bellezze naturali del territorio e presenza del prodotto “Lago” vivace e penetrante nei mercati esteri
Attrattività della città di Como e vicinanza ai centri di formazione, alle università e alle istituzioni
Presenza di alcune competenze, produzioni e industrie di eccellenza in grado di competere anche nello scenario mondiale (in particolare del settore tessile, metalmeccanico, chimica e legno arredo)
Presenza sul territorio del corridoio infrastrutturale di collegamento nord‐sud, direttrice del Gottardo.
Centralità quale nodo di interscambio logistico lungo la direttrice del Gottardo, ruolo di polo di accesso alle reti transnazionali.
Buona capillarità dell’offerta ferroviaria e dell’accessibilità stradale, e di collegamento con le principali direttrici internazionali (e.g. sistema est‐ovest), e di decongestionamento delle aree urbane (e.g. sistema viabilistico pedemontano).
Debole Governance istituzionale unitaria del territorio
Elevati costi dei trasporti locali, della ristorazione e scarsa offerta di intrattenimento
Congestione crescente delle infrastrutture stradali e autostradali.
Necessità di miglioramento della qualità della dotazione infrastrutturale ferroviaria a servizio del polo urbano
Necessità di miglioramento dell’offerta di trasporto merci e servizi connessi con particolare riferimento alla modalità ferroviaria.
Opportunità Minacce
Brand equity forte del Lario a livello internazionale
Miglioramento della connettività ai poli principali e agli assi transnazionali attraverso la realizzazione di nuove direttrici autostradali.
Decongestionamento del traffico autostradale e miglioramento dello schema di mobilità urbana
Potenzialità di interscambio modale per le merci, in prossimità delle principali direttrici internazionali (Gottardo)
Monofunzionalità (città/territorio dormitorio)
Forti pressioni della concorrenza turistica internazionale
Sfruttamento eccessivo delle risorse ambientali (eccessiva edificazione)
Inquinamento da traffico automobilistico da transito nei centri urbani e di attraversamento senza adeguate connessioni da parte della direttrice del Gottardo
Peggioramento dello schema complessivo di mobilità del polo causato dall’attrazione di flussi di traffico crescenti
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2.3.1.2 INTERVENTO PRIORITARIO PER COMO E L’AREA URBANA: LA RIQUALIFICAZIONE DEL LUNGO LAGO
L’attrattività del prodotto Lago è sicuramente l’elemento che maggiormente caratterizza la città di Como e che la rende una meta molto ambita di un turismo di elite e legato a manifestazioni e convegni anche di carattere internazionale. Per tale ragione la progettualità identificata come strategica per l’area urbana di Como consiste nella
“Riqualificazione del lungo lago” che restituirà alla città la possibilità di godere dell’affaccio sul lago con più ampio respiro e maggiore agio.
L’intervento ha l’obiettivo di rendere più attrattiva Como città, ovvero il centro vitale della provincia dotandola di un’immagine riconoscibile e forte in modo da produrre esternalità positive su tutte le attività del territorio.
La città sarà così fonte di attrazione sia per i turisti diventando un punto di accesso per la scoperta dei comuni del lago, ma anche per i “cervelli” e i talenti che decideranno di portare le loro competenze sul Lario. Tale intervento avrà, inoltre ,importanti ricadute per le imprese, che saranno più facilmente identificate grazie alla diffusione di un’immagine forte e riconoscibile di Como, associata ai concetti di qualità accessibile ed eco sostenibilità che rappresentano i punti cardine della strategia di sviluppo del territorio.
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2.3.2 Lago e Valli Occidentali
L’area del Lago e Valli Occidentali comprende tutti i territori che si affacciano sulle sponde occidentali del Lario, da Moltrasio fino a Sorico, la parte Italiana del Ceresio, le valli ad essi adiacenti (Val d’Intelvi, Val Cavargna, Val Menaggio) e il comune di Campione d’Italia, con il suo famoso casinò. Le risultanze dell’analisi SWOT realizzata su tale area sono sintetizzate nella tabella seguente.
2.3.2.1 ANALISI SWOT SULL’AREA DEL LAGO E VALLI OCCIDENTALI
Punti di Forza Punti di Debolezza
Bellezze naturali del territorio e vivacità del prodotto “Lago” penetrante sui mercati esteri
Capacità di attrarre diversi tipi di turismo, da quello di elite a quello dei giovani campeggiatori
Significativa presenza di turisti “habituè” che garantisce una certa stabilità per la destinazione
Significativa presenza di ricettività complementare di tipo agrituristico in grado di valorizzare e promuovere le tipicità locali
Presenza di numerose competizioni sportive internazionali
Presenza di alcune importanti realtà industriali (presenza di attività manifatturiera, spesso di eccellenza, come i cantieri nautici e i rimessaggi‐ nautica – e il metalmeccanico
Presenza di opzioni di accessibilità stradale al territorio svizzero
Conformazione del territorio per le attività produttive
Lontananza dei centri di istruzione e formazione
Scarsa capacità del sistema turistico (con riferimento al prodotto “Montagna”) nella generazione di un incremento delle presenze a causa di un’offerta inadeguata
Sviluppo infrastrutturale limitato, a causa della posizione geografica e delle caratteristiche del territorio di riferimento (assenza di infrastrutture ferroviarie e autostradali)
Difficoltà di accesso ai grandi assi di comunicazione nazionali e transnazionali
Accessibilità ai poli attrattori di riferimento
Opportunità Minacce
Brand equity forte del Lario a livello internazionale
Riposizionamento del prodotto “Montagna” su un segmento turistico medio alto e che vede ridursi la propria dipendenza dal mercato lombardo
Aumento del giro d’affari delle strutture complementari (rifugi, agritursmi, B&B) con una crescita del 125% delle presenze straniere.
Miglioramento della connettività ai poli principali e agli assi transnazionali attraverso la realizzazione di nuove direttrici autostradali.
Conflittualità tra le esigenze di un territorio a carattere fortemente turistico e la presenza di realtà manifatturiere
Presenza di aree territoriali ‐ ad es. Porlezza o quelle dell’alto lago ‐ che a causa dal mancato seguito alle progettualità riconosciute come necessarie
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2.3.2.2 IL TURISMO RURALE: INTERVENTO PRIORITARIO PER IL LAGO E LE VALLI OCCIDENTALI
Per la sua conformazione l’area del Lago e Valli Occidentali è caratterizzata da una forte vocazione al turismo, che si è sviluppata nel corso dei decenni lungo due direttrici distinte, ben demarcate. Da un lato i grandi hotel del lusso di Como, Cadenabbia, Tremezzo, Bellagio che attirano un turismo elitario, dall’altro il turismo internazionale e popolare situato nei comuni dell’Alto Lago che si è tradotto in numerosi e diffusi campeggi e residenze estive (seconde case). A queste due tipologie di turisti si sta affiancando negli ultimi decenni un’importante nicchia, costituita da coloro (sia italiani sia stranieri) che desiderano incontrare un territorio nelle sue espressioni più tipiche. Si sta dunque facendo largo su questo territorio il turismo rurale, che si fonda su forme di ospitalità più economiche e flessibili rispetto alla normale ospitalità alberghiera.
A fronte di tali caratteristiche territoriali e di una domanda di mercato ancora di nicchia ma in crescita costante, l’incentivo del turismo rurale appare come una chance per il territorio dell’Alto Lago e delle Valli da non trascurare e da perseguire attraverso un insieme di interventi sapientemente articolati (Progetti di formazione; Predisposizione di un “manuale dell’accoglienza”; Piani di comunicazione unitari; Creazione di un logo; Realizzazione di infrastrutture a basso impatto ambientale; Progettazione di un “Museo a cielo aperto”).
L’intervento proposto si prefigge di creare nuovi posti di lavoro nel turismo e nell’indotto, in modo da rivitalizzare aree caratterizzate da importanti bellezze paesaggistiche ma che ormai sono escluse dagli itinerari turistici. Inoltre si aprono le porte del turismo sul Lario e sulle sue valli anche ad un target diverso di turisti, che finora è rimasto distante da questi luoghi per via anche dei prezzi molto elevati, con Ia rimessa in uso di molte strutture ormai in disuso o abbandonate (il recupero e il restauro di baite, monumenti, alpeggi mulattiere e sentieri).
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2.3.3 Olgiatese
L’area dell’Olgiatese si caratterizza per un posizionamento strategico baricentrico rispetto a Como, Varese, Milano, Svizzera e include tutti i comuni della zona ovest della provincia compresi fra il confine con la Svizzera, la provincia di Varese, la provincia di Milano e il Canturino. I principali elementi che caratterizzano quest’area sono presentati nella tabella che segue.
2.3.3.1 ANALISI SWOT SULL’AREA DELL’OLGIATESE
Punti di Forza Punti di Debolezza
Presenza di alcune competenze, produzioni e industrie di eccellenza, (in particolare nel campo tessile, chimico e agroalimentare)
Presenza di turismo d’affari
Presenza di opzioni di accessibilità stradale al territorio svizzero
Presenza di diverse opzioni in termini di accessibilità stradale, in via di potenziamento, di collegamento con le principali direttrici internazionali (e.g. sistema est‐ovest, sistema viabilistico pedemontano)
Congestione crescente delle infrastrutture stradali e autostradali
Necessità di miglioramento della qualità dell’accessibilità ai poli attrattori
Necessità di miglioramento dell’offerta di trasporto merci e servizi connessi con particolare riferimento alla modalità ferroviaria
Opportunità Minacce
Prossimo insediamento del Parco Scientifico e Tecnologico Como NexT L’aumento della presenza media per il prodotto turistico “Affari”
Prossimità geografica al sito dell’Expo 2015
Presenza del F.C. Internazionale e il golf di Monticello dall’altro, come elementi di richiamo e di promozione a livello internazionale
Prossima realizzazione della Pedemontana
Decongestionamento del traffico stradale e autostradale
Potenzialità di interscambio modale per le merci, in prossimità delle principali direttrici internazionali (Gottardo)
Rischio di aumento dei flussi di traffico di attraversamento
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2.3.3.2 L’INTERVENTO PRIORITARIO PER L’OLGIATESE: IL QUARTIERE VERDE DEL TRIANGOLO COMO, VARESE E MILANO
L’immagine di quest’area è spesso univocamente legata alla presenza industriale delle aziende tessili e meccanotessili; ciò contrasta con il percepito di coloro che risiedono nei comuni compresi in questo territorio, legato soprattutto ad un buon livello di qualità della vita grazie alla presenza di vaste aree verdi e boschive che offrono spazi per passeggiate, sport, attività ludiche e ricreative all’aperto a tutti i residenti (Parco Pineta del Pianbosco e Parco della Spina Verde).
A partire da questo particolare patrimonio naturalistico ed ambientale, I’intervento proposto intende porre le condizioni affinchè l’Olgiatese possa giocare la sfida di “quartiere verde” posto al centro del triangolo metropolitano di Como, Varese e Milano.
Più in particolare, affinché tale area possa proporsi come area residenziale immersa nel verde e nella tranquillità, per coloro che hanno come destinazione professionale Milano, Como e Varese e, oltreconfine, il Canton Ticino, sono necessari alcuni interventi che da un lato ne potenzino tale immagine, dall’altro ne favoriscano i collegamenti funzionali con le grandi arterie viarie lombarde e con le Ferrovie Nord, nel tratto compreso tra Como e Lomazzo.
La presente progettualità prevede a tal fine i seguenti interventi: Riqualificazione e messa in totale sicurezza delle aree verdi; Potenziamento della mobilità ciclo‐pedonale all’interno delle aree verdi; Sviluppo dell’accesso alle aree verdi dai centri urbani collegati; Ridefinizione dell’edilizia in tutti i comuni dell’area; Potenziamento degli eventi e delle strutture legate agli sport ciclistici; Valutazione di un progressivo recupero del tracciato ferroviario Como‐Varese.
I benefici legati a questa iniziativa sono sia di tipo sociale che economico. Lo sviluppo dell’area come zona residenziale rispettando i vincoli di eco sostenibilità può portare nuove opportunità di business per la realizzazione di complessi residenziali; mentre da un punto di vista sociale, il recupero e riqualificazione delle aree verdi, il potenziamento della mobilità ciclo pedonale costituiscono un beneficio non solo per coloro che scelgono come residenza l’olgiatese, ma anche per la popolazione già residente andando ad impattare in modo positivo sulla qualità della vita.
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2.3.4 Canturino e Marianese
L’area del Canturino e Marianese è composta dai comuni della bassa Brianza confinanti con la provincia di Monza e Brianza a sud e con l’area del Triangolo Lariano a Nord. L’analisi swot realizzata ha messo in evidenza i seguenti elementi:
2.3.4.1 ANALISI SWOT SULL’AREA DEL CANTURINO E MARIANESE
PUNTI DI FORZA PUNTI DI DEBOLEZZA
Presenza di alcune competenze, produzioni e industrie di eccellenza specie nel settore del legno arredo, ma non solo, in grado di competere nello scenario mondiale
Presenza di turismo d’affari
Presenza di diverse opzioni in termini di accessibilità stradale, in via di potenziamento, di collegamento con le principali direttrici internazionali (e.g. sistema est‐ovest, sistema viabilistico pedemontano)
Necessità di miglioramento dell’offerta di trasporto merci e servizi connessi con particolare riferimento alla modalità ferroviaria
Congestione crescente delle infrastrutture stradali e autostradali
Elevata dipendenza dal nodo metropolitano di Milano per i traffici regionali e nazionali
Opportunità Minacce
Possibilità di valorizzare l’eccellenza nel Legno Arredo
L’aumento della presenza media per il prodotto turistico “Affari”
Miglioramento della connettività ai poli principali e agli assi transnazionali attraverso la realizzazione di nuove direttrici autostradali
Potenzialità di interscambio modale per le merci, in prossimità delle principali direttrici internazionali (Gottardo)
Rischio di subire l’attrazione della nascente provincia di Monza e Brianza, considerata più affine alle proprie esigenze
Rischio di attraversamento senza adeguate connessioni da parte della direttrice del Gottardo
Rischio di aumento dei flussi di traffico di attraversamento
2.3.4.2 SISTEMI PER L’ABITARE: L’INTERVENTO PRIORITARIO PER IL CANTURINO E LA BRIANZA COMASCA
La macro area territoriale del Canturino e della Brianza Comasca da sempre si è distinta, insieme con i limitrofi territori dell’attuale Provincia di Monza e Brianza, per l’eccellenza nella produzione del legno arredo, caratterizzando con le proprie imprese il distretto del mobile brianzolo.
L’idea progettuale per questa area non può che essere indirizzata ad individuare dei percorsi innovativi di sviluppo di questo settore di elezione della macro area che, concentrandosi non più esclusivamente sull’elemento di arredo ma sul concetto più ampio di un “sistema dell’abitare user‐centric”, sia in grado di rispondere alle
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trasformazioni sociali, demografiche e culturali in atto, creando le condizioni per sviluppare articoli e arredi innovativi per l’utenza ampliata con l’obiettivo di migliorarne comfort, accessibilità e sicurezza negli spazi abitati.
In tal senso diversi passi verso questa direzione progettuale sono già stati compiuti, in primis attraverso la partecipazione come capofila da parte di ComoNext insieme tra gli altri alla Camera di Commercio di Como, Fondazione Politecnico, Politecnico di Milano e CLAC al bando regionale DAFNE per l’individuazione di nuovi sistemi produttivi sul territorio lombardo; iniziativa di successo che ha visto la Regione Lombardia riconoscere tra i sette novi sistemi produttivi anche quello dei Sistemi per un abitare sicuro, accessibile e sostenibile. Tale riconoscimento non solo da ragione all’idea progettuale di sviluppo di uno dei principali distretti della Lombardia, ma permette anche di avere fin da subito risorse da investire nell’affinamento delle strategie del sistema produttivo e nel coinvolgere e stimolare gli imprenditori verso questo tipo di innovazione, nonché di poter mettere in previsione futuri finanziamenti regionali specificametne dedicati alla messa in pratica di queste strategie e dei progetti innovativi che le imprese da esse potranno derivare.
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2.3.5 Triangolo Lariano
Il Triangolo Lariano è l’area compresa fra i 2 rami del lago di Como e la provincia di Lecco. Quest’area si può suddividere in due zone: la parte bassa, caratterizzata prettamente da una vocazione industriale, e l’area a Nord con i comuni di montagna e quelli che si affacciano sul lago con una vocazione prettamente turistica.
2.3.5.1 ANALISI SWOT SULL’AREA DEL TRIANGOLO LARIANO
PUNTI DI FORZA PUNTI DI DEBOLEZZA
Bellezza di alcune parti del territorio e in particolare di Bellagio e vivacità del prodotto “Lago” penetrante sui mercati esteri
Copresenza di un turismo d’affari con il turismo di svago con effetto destagionalizzante
Presenza del Polo espositivo Lariofiere e del museo del ciclismo del Ghisallo
Significativa presenza di ricettività complementare di tipo agrituristico in grado di valorizzare e promuovere le tipicità locali Significativa presenza di turisti “habituè” che garantisce una certa stabilità per la destinazione
Presenza industriale forte e diversificata (prevalenti sono il metalmeccanico, la chimica e il tessile, ma sono anche presenti aziende appartenenti al legno arredo e di alcuni cantieri nautici)
Presenza di servizio ferroviario regionale quale elemento portante della connettività ai poli principali
Area territoriale disomogenea
Scarsa capacità del sistema turistico (con riferimento al prodotto “Montagna”) nella generazione di un incremento delle presenze a causa di un offerta inadeguata
Sviluppo infrastrutturale limitato, a causa della posizione geografica e delle caratteristiche del territorio di riferimento (in particolare con riferimento all’area settentrionale)
Difficoltà di accesso ai grandi assi di comunicazione nazionali e transnazionali
Opportunità Minacce
Possibilità di sfruttare la forte brand equity di Bellagio per rafforzare la presenza di turismo internazionale
L’aumento della presenza media per il prodotto “Affari” e riposizionamento del prodotto “Montagna” su un segmento turistico medio alto e che vede ridursi la propria dipendenza dal mercato lombardo
Aumento del giro d’affari delle strutture complementari (rifugi, agritursmi, B&B)
Miglioramento della connettività ai poli principali e agli assi transnazionali attraverso la realizzazione di nuove direttrici autostradali
Potenzialità di interscambio modale per le merci, in prossimità delle principali direttrici internazionali (Gottardo)
Rischio che i comuni dell’area si trasformino sempre più in paesi dormitorio per lavoratori occupati a Milano
Rischio che sparisca nel medio lungo periodo il centro espositivo di Lariofiere
Rischio che alcune aree del territorio vengano attratte dalle provincie limitrofe considerate più affini alle proprie esigenze
Rischio di persistente limitata accessibilità ad alcune aree montane, causato dal mancato seguito alle progettualità individuate
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2.3.5.2 L’INTERVENTO PRIORITARIO PER IL TRIANGOLO LARIANO: IL POLO LOMBARDO DEGLI
“SPORT ALL’APERTO”
Il triangolo lariano offre innumerevoli possibilità di praticare sport all’aperto, in particolare nell’area montana della Valassina. Tale opportunità non è sfruttata in modo sistematico. L’intervento prioritario per il Triangolo Lariano si propone di partire da questa potenzialità per andare ad impattare positivamente sulle attività turistiche ed industriali di tutta l’area.
L’idea che si intende sviluppare su questo territorio, è quella di dare luogo ad un Polo per gli “sport all’aperto” incrementando le attività già presenti sia di natura turistica, commerciale e manifatturiera (settori tessili e metalmeccanico).
L’intervento si articola in tre passaggi:
• Creazione di strutture e infrastrutture adeguate per la pratica di sport (MTB, arrampicata, parapendio, deltaplano…);
• Ideazione di una fiera presso il centro Lariofiera dedicata al mondo dello sport;
• Animazione delle realtà industriali locali finalizzata allo sviluppo di nuovi prodotti o creazione di nuove attività imprenditoriali legate al filone dello sport.
Seguendo le best practices messe in atto da altre regioni, con particolare riferimento al Trentino Alto Adige, si vuole creare nell’area montana un insieme di percorsi di vario livello per le mountain bike. In particolare si dovrebbe operare attraverso la messa in sicurezza dei numerosi sentieri presenti, la realizzazione di una segnaletica adeguata e la mappatura attraverso sistemi GPS dei percorsi, operando per connettere e integrare gli innumerevoli rifugi e agriturismi già esistenti in modo da creare percorsi “ciclo enogastronomici”.
La mountain bike è identificata come lo sport trainante senza però dimenticare le altre tipologie già praticate in loco quali l’arrampicata, il parapendio e il deltaplano. A questi si possono aggiungere anche tutti gli sport legati al lago come vela, sci nautico, wakeboard…
Il fine è creare un offerta turistica che dia la possibilità di praticare svariate tipologie di sport mettendo a sistema tutte le strutture già esistenti.
Punto di forza del nascente polo per gli “sport all’aperto” è la vicinanza con le aree urbane della pianura e il collegamento offerto dalle ferrovie Nord con la Brianza e Milano.
La promozione del polo sarà supportata da una fiera per lo sport organizzata presso Lariofiere. Tale evento si propone di costituire sia una vetrina dell’offerta turistica sia degli sport che è possibile praticare e, in ottica, prospettica anche della produzione industriale locale collegata a questo settore.
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Infatti, l’intervento non si limita a considerare solo il lato turistico, ma può si propone di essere lo stimolo per la creazione di nuovi sbocchi di mercato per le aziende che già operano sul territorio e per la creazione di attività industriali connesse al mondo dello sport. E’ importante sottolineare
• che il know how aziendale e le competenze tecniche presenti sul territorio da parte delle aziende metalmeccaniche, chimiche, tessili e del legno arredo sono le stesse che servono per produrre articoli legati al mondo dello sport
• come già siano riscontrabili sul territorio casi di aziende che stanno differenziando la propria produzione verso queste importanti nicchie di mercato.
Attraverso un’opportuna e ben studiata azione di animazione della realtà industriale del Triangolo Lariano si cercherà di supportare alcune aziende a sviluppare dei prodotti innovativi che hanno come sbocco il mercato dello sport. In questo modo si intende sviluppare ex novo una filiera produttiva legata al mondo dello sport che possa permettere alle aziende di differenziare e diversificare la loro produzione entrando in altri mercati e avendo “in casa” la possibilità di un contatto diretto con i clienti finali dei propri prodotti. In tal senso è da sottolineare come molti mercati di nicchia legati al mondo dello sport si caratterizzino per:
• mercato in crescita,
• bassa concorrenza da parte dei paesi a basso costo,
• elevato tasso di innovazione,
• necessità di qualità elevata.
L’intervento così strutturato, dunque, si prefigge di dare un nuovo impulso al territorio del triangolo lariano sia per quel che riguarda le attività del turismo sia della realtà industriale locale.
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2.4 IL QUADRO INFRASTRUTTURALE
Benché l’individuazione di una linea di interventi che impattino sul quadro infrastrutturale del territorio comasco esuli dagli obiettivi del Piano, in ragione sia dell’orizzonte temporale di riferimento e delle competenze dei soggetti coinvolti, sia delle risorse eventualmente necessarie, si è ritenuto centrale avviare una riflessione circa la rispondenza degli interventi previsti ai bisogni ed alle sfide che territorio vuole fronteggiare.
In particolare, vengono richiamati gli obiettivi e fornite alcune sintetiche informazioni relative allo stato di avanzamento degli interventi legati
• Al miglioramento della mobilità dei cittadini e delle merci sul territorio comasco,
• Al miglioramento dell’accessibilità alle infrastrutture di telecomunicazione nelle aree marginali del territorio.
2.4.1 Mobilità dei cittadini e delle merci
I principali interventi previsti, e ragionevolmente realizzati nell’orizzonte del Piano, volti al miglioramento della mobilità di cittadini e merci sul territorio comasco, risultano:
• Il progetto di potenziamento dell’autostrada A9, che interessa il tratto Lainate ‐ Como Grandate e prevede l’ampliamento da due a tre corsie di marcia più corsia di emergenza di un tratto significativo. L'intervento consentirà di adeguare l'infrastruttura, che rappresenta uno dei principali collegamenti autostradali della Lombardia verso il nord Europa, agli attuali volumi di traffico migliorandone al tempo stesso gli standard di sicurezza.
• Il Sistema viabilistico pedemontano, che nasce dall'esigenza di realizzare un sistema alternativo per il collegamento sull'asse Est‐Ovest del Nord Italia rispetto alla polarizzazione dell'area milanese. L'intervento è finalizzato a realizzare una rete viabilistica alternativa all'asse Bergamo ‐ Milano ‐ Como ‐ Varese lungo il sistema autostradale A4/A8/A9, sviluppandosi a nord del capoluogo lombardo. Nelle opere è prevista anche la realizzazione della Tangenziale di Como.
Le esigenze individuate per il territorio, tuttavia non appaiono completamente soddisfatte, e da tempo, inoltre, il territorio sta lavorando rispetto ad alcune ipotesi che si confermano prioritarie:
• Una priorità è certamente rappresentata dall’intervento sui Sistemi ferroviari, in una duplice direzione:
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o Lo sviluppo di un servizio metropolitano basato sull’attuale infrastruttura ferroviaria di Ferrovie Nord, con un miglioramento dell’efficienza (in termini di frequenza e velocità) del servizio rispetto all’obiettivo di collegamento verso e da Milano attraverso l’implementazione di servizi di collegamento veloci, e migliorare l’offerta di trasporto urbano ed extraurbano sostenibile attraverso la penetrazione urbana e lo sviluppo di un sistema di fermate e di servizi metropolitani ad esso correlati;
o La realizzazione del progetto ferroviario ad Alta Velocità Sud Gottardo che rappresenta la tratta italiana del più ampio progetto di potenziamento della linea ferroviaria Milano – Zurigo (ALPTRANSIT), e costituisce una delle soluzioni più significative ai problemi inerenti gli attraversamenti alpini.
• Rispetto ai sistemi stradali appaiono necessari:
o Il collegamento diretto autostradale Varese ‐Como‐ Lecco, che si propone come collegamento “alto” tra le due città provinciali, recuperando la finalità primaria del tracciato “Pedemontano”, definitivamente spostato verso l’area metropolitana. L’ipotesi progettuale prevede un tracciato di 16 km che unisce i due sistemi tangenziali di Varese e di Como, inseriti nel più ampio “Sistema viabilistico Pedemontano”, che contribuirebbe a mettere in rete, intercettando i flussi interprovinciali oggi portati dalla “S.S. Briantea” n. 342.
o La Variante Tremezzina, un tratto di circa 9 km prevalentemente in galleria per collegare Colonno e Griante, che si trova ora in una fase in evoluzione: si attende la redazione del progetto preliminare e il suo inserimento da parte dell’Anas tra i progetti finanziabili. Il costo complessivo per la realizzazione dell’opera è di 210 milioni di Euro, l’obiettivo della sua cantierizzazione è il 2013.
• In relazione allo sviluppo dei sistemi logistici, si confermano
o La necessità di verificare l’opportunità di assumere la decisione in merito alla creazione una Piattaforma logistica plurimodale, finalizzata a dotare l'area di Como di un centro in grado di rispondere alla elevatissima domanda di interscambio modale di trasporti dovuto sia all'intensità dei traffici nord‐sud che interessano l'area, sia alla vicinanza con il territorio svizzero caratterizzato dalle note limitazioni al traffico su gomma
o L’importanza di implementare un servizio di distribuzione delle merci in ambito urbano, nell’ultimo miglio, attraverso l’utilizzo di veicoli a basso impatto ambientale, i cui carichi verrebbero consolidati presso un magazzino esterno al centro città.
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2.4.2 Accessibilità alle ICT
La mancanza di una copertura della rete di Banda larga per quasi il 50% della superficie totale del territorio provinciale è alla base della scelta di intervenire per superare la condizione di digital divide in cui versa il territorio comasco e migliorare le condizioni di accesso alle ICT. In particolare, nel corso nel 2008 è stato promosso il “Progetto Banda Larga”, con l’’obiettivo di arrivare al 100% di copertura, sia attraverso la stesura di 380‐400 km di cavi, sia, laddove non dovesse essere conveniente tale tecnologia, trovando le soluzioni più adeguate.
È stato recentemente consegnato lo studio di fattibilità, sostenuto dalla Camera di Commercio ed affidato al CEFRIEL, dal quale risulta confermata
• l’esigenza che l’infrastruttura rimanga di proprietà pubblica, come previsto dalla normativa vigente, e la conseguente proposta di costituzione di una società a capitale pubblico; la realizzazione dell’infrastruttura dovrebbe ricevere il sostegno di una cospicua somma messa disposizione da Regione Lombardia;
• l’affidamento della gestione della stessa ad un operatore privato, selezionato attraverso un’apposita procedura di evidenza pubblica,
• la tempistica di realizzazione, stimata in 3 anni.
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2.5 L’INTERVENTO SIMBOLO
A completamento delle aree di intervento delineate, si ritiene di interesse richiamare l’attenzione sull’esigenza che il territorio comasco trovi la forma per rappresentare l’istanza di cambiamento che lo anima, attraverso un simbolo che esprima la sua voglia di futuro e al contempo il patrimonio di tradizioni che lo ha costituito nel corso del tempo.
Un intervento di questa natura, che segna continuità rispetto alle migliori istanze del passato, ma anche discontinuità proprio per il suo essere rivolto al futuro è ragionevole sia collocato nella città di Como, cuore pulsante del territorio e sua vetrina, nella quale già sono presenti e sedimentati i simboli delle diverse epoche e dei diversi ambiti in cui un popolo e il suo territorio si sono espressi.
La direzione qui suggerita non è quella della città Museo o, ancor più limitante, di un Museo o un edificio avulso dal contesto circostante, quanto una riqualificazione dell’esistente con l’integrazione armonica di alcuni elementi che, nella loro funzionalità, esprimano il desiderio di Como di guardare al futuro con fiducia, speranza, desiderio di costruire nuove opportunità.
Per la densità di simboli già oggi presenti il lungolago di Como può essere l’area sulla quale progettare un intervento di questa caratura. La sua vocazione turistica, il suo essere affaccio e punto di accesso all’intero Lario fanno del lungolago comasco nel tratto compreso tra Villa Geno e Villa Olmo fino al proseguo verso Cernobbio e Villa Erba, la migliore rappresentazione delle energie che la città e il territorio hanno generato nel corso degli anni ed esprime così esprime per la sua stessa storia la vocazione dell’intero territorio a diventare meta e punto di attrazione di persone, imprese, talenti, capitali.
In particolare, l’area dello Stadio, che somma in sé destinazioni sportive, culturali e sociali depauperate nel corso degli ultimi anni dalla presenza non valorizzante delle partite di calcio di divisioni inferiori della squadra locale, può costituire un ambito in cui la sintesi tra il passato e il futuro può trovare sede attraverso un intervento architettonico importante e riconoscibile, che sappia ridare slancio e piena valorizzazione all’area, e segnare una rinascita urbanistica della città.
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3 LE RELAZIONI
L’adozione dell’approccio glocale allo sviluppo, come già richiamato, comporta l’esigenza di intensificare il tessuto delle interazioni del territorio: quelle con l’esterno, che lo aprono verso lo scenario globale; e quelle all’interno, tra i soggetti dell’identità locale.
3.1 LE RELAZIONE INTERNE: IL SISTEMA DI GOVERNANCE
Nell’arena globale la competitività di un territorio è sempre più “sistemica”, dipende cioè dalla capacità dei suoi attori di fare squadra, di cercare e riconoscere obiettivi e progetti comun: senza varie forme di cooperazione e interazione è difficile che si riescano a contrapporre, alle “dimensioni” della globalizzazione, economie di scala e di scopo piccole e frammentate.
Il perseguimento degli obiettivi e l’attuazione delle linee strategiche delineate richiedono quale condizione necessaria il superamento dell’individualismo e del particolarismo che ha spesso contraddistinto le logiche di azione di numerosi attori e decisori del territorio comasco, e l’adozione di un approccio di sistema.
È necessario in questo senso che si affermi progressivamente:
• un sistema di attori con il mandato di supportare lo sviluppo socioeconomico e la competitività del territorio comasco;
• una forma di governance in grado di guidare il sistema di attori e garantire l’efficace ed efficiente processo di implementazione delle linee strategiche identificate.
Il perseguimento di un quadro di obiettivi così ampio, con l’imprescindibile coinvolgimento di una gamma di attori con ruoli e competenze diverse, richiede l’attivazione di una forma di governo condivisa.
A tal fine si propone la costituzione di una struttura agile e flessibile, denominata in questa sede ComoLAB, che sappia
• assumere il ruolo di sintesi delle istanze espresse dal territorio comasco sorta di laboratorio ove “ricercare” lo sviluppo socioeconomico e la competitività del territorio,
• vedere partecipi l’insieme degli attori in grado di sostenere un efficace interlocuzione con i diversi organi regionali e nazionali, presentando le esigenze del territorio comasco in maniera unitaria,
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• rappresentare il luogo ove condividere gli obiettivi da perseguire e le iniziative da intraprendere,
• assumere gli impegni conseguenti, nel rispetto delle specifiche competenze.
unitario e strategico
Rappresentativo ed
autorevole
Agile e flessibile
Sotto un profilo più operativo ComoLAB si configurerebbe come il luogo ove i principali decisori, nel rispetto delle specifiche competenze,
• condividono le priorità e raggiungono gli equilibri complessivi (di interessi e sensibilità diversi),
• configurano i percorsi e gli strumenti da avviare,
• assumono gli indirizzi ( ed i re‐indirizzi) del Piano,
• governano, monitorano e verificano l’efficace attuazione del piano,
• delegano a specifici soggetti il concreto ed operativo processo di attuazione, promuovendo accordi a geometria variabile.
ComoLAB
Sintesi istanze e presentazi
one unitaria
Condivisione di
obiettivi ed iniziative
Assunzione impegni e delega
implementazione
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3.2 LE RELAZIONI ESTERNE
Il dinamismo dell’arena globale e la competitività crescente che ciascun sistema territoriale si trova ad affrontare rendono imprescindibile l’esigenza di adottare una logica di azione a rete anche rispetto alle relazioni esterne.
In questo senso due appaiono le linee guida:
• rafforzare le relazioni esistenti ,
• promuovere alleanze a geometria variabile, su ambiti e progetti specifici, anche superando vincoli di contiguità e vicinanza geografica.
Confermare le alleanze esistenti
Promuovere alleanze a
geometria variabile
In particolare, in questa fase l’attenzione si può efficacemente concentrare sulle relazioni esistenti, in relazione alle quali si ritiene da confermare:
• l’asse privilegiato NORD‐SUD che vede o Milano centro gravitazionale assoluto da un punto di vista economico e culturale,
punto di accesso al livello nazionale ed al Mediterraneo, che rappresenterà certamente un ambito importante per il futuro;
o Il Canton Ticino, che ,a maggior ragione con la realizzazione del traforo del Gottardo, rappresenta punto di accesso privilegiato al Nord Europa;
• L’asse est‐ovest, che attraverso l’intensificarsi delle relazioni con Varese e Lecco, già evidente per l’integrazione del Sistema Universitario e rafforzato in prospettiva dalla realizzazione dell’asse autostradale, consente di prefigurare un sistema territoriale più ampio e forte, capace di sostenere istanze e progetti di portata più significativa e di interloquire con analoghi sistemi territoriali integrati (quali per esempio l’asse Bergamo‐Brescia).
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Centro di Cultura Scientifica “Alessandro Volta” Via Cantoni,1 22100 Como
Politecnico di Milano Polo Regionale di Como Via Anzani, 42 22100 COMO
GRUPPO CLAS s.r.l. Via Lattuada,20 20135 Milano