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POF 2015-16 IC di Viale Libertà VIGEVANO Pagina 1 di 132 Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE DI VIALE LIBERTA’ DI VIGEVANO Viale Libertà, 32 27029 VIGEVANO (Pv) Tel. 0381- 42464 Fax 0381 - 42474 C.F. 94034000185 C.M. PVIC83100R e-mail [email protected] [email protected] Sito web: www.icvialelibertavigevano.it PIANO DELL'OFFERTA FORMATIVA a.s.2015/2016 Dal prossimo anno scolastico il POF cederà il passo al Piano Triennale dell’Offerta Formativa (PTOF), in cui le istituzioni scolastiche progetteranno con maggiore spazio temporale il loro ‘progetto di scuola’. Tale nuovo documento rientra nelle novità introdotte dalla Legge 107/2015, cd. ‘La Buona Scuola’.

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Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE DI VIALE LIBERTA’ DI VIGEVANO Viale Libertà, 32 – 27029 VIGEVANO (Pv)

Tel. 0381- 42464 – Fax 0381 - 42474 C.F. 94034000185 C.M. PVIC83100R

e-mail [email protected] [email protected]

Sito web: www.icvialelibertavigevano.it

PIANO DELL'OFFERTA

FORMATIVA

a.s.2015/2016

Dal prossimo anno scolastico il POF cederà il passo al Piano Triennale

dell’Offerta Formativa (PTOF), in cui le istituzioni scolastiche

progetteranno con maggiore spazio temporale il loro ‘progetto di scuola’.

Tale nuovo documento rientra nelle novità introdotte dalla Legge

107/2015, cd. ‘La Buona Scuola’.

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Dedichiamo il nostro lavoro a una piccola grande donna, la più giovane vincitrice

del Premio Nobel per la pace, nota per il suo impegno per l'affermazione dei diritti

civili e per il diritto all'istruzione - bandito da un editto dei talebani - delle donne

della città di Mingora, nella valle dello Swat.

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INDICE DATI IDENTIFICATIVI DELL’ISTITUZIONE SCOLASTICA PAG. 5 CONTESTO TERRITORIALE PAG. 6 LE NOSTRE SCUOLE PAG. 8 MISSION E VISION PAG. 13 ORGANIGRAMMA PAG. 15 FUNZIONIGRAMMA PAG. 16 ORGANIZZAZIONE DEL PERSONALE A.T.A. PAG. 23 RISORSE STRUTTURALI PAG. 25 RISORSE STRUMENTALI PAG. 26 ORGANIZZAZIONE DELLA DIDATTICA PAG. 29 COMPETENZE CHIAVE PAG. 31 CURRICOLO, PROGETTAZIONE, VALUTAZIONE PAG. 39 MODALITÀ E STRUMENTI DI VALUTAZIONE PAG. 40 AMBIENTI DI APPRENDIMENTO PAG. 43 PROGETTAZIONE ED ARTICOLAZIONE DELL’OFFERTA FORMATIVA PAG. 44 LA SCUOLA DELL’INFANZIA PAG. 46 LA SCUOLA PRIMARIA PAG. 47 LA SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO PAG. 48 MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE E DEI COMPORTAMENTI PAG. 49 LA SCUOLA PRIMARIA: VALUTAZIONE DELLE PRESTAZIONI E DEI COMPORTAMENTI PAG. 51 LA SCUOLA PRIMARIA: CRITERI PER LA VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO PAG. 52 LA SCUOLA PRIMARIA: CRITERI PER LA VALUTAZIONE DELLE PRESTAZIONI PAG. 53 LA SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO: VALUTAZIONE DELLE PRESTAZIONI E DEI COMPORTAMENTI PAG. 54 LA SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO: CRITERI PER LA VALUTAZIONE DELLE PRESTAZIONI PAG. 55 LA SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO: CRITERI PER LA VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO PAG. 56 CONTINUITÀ E ORIENTAMENTO PAG. 58 INTEGRAZIONE CON IL TERRITORIO PAG. 60 LAVORARE IN RETE CON LE SCUOLE DEL TERRITORIO PAG. 61 ALUNNI BES, INCLUSIONE, CONTRASTO ALLA DISPERSIONE SCOLASTICA PAG. 62 PROGETTI PER LA PREVENZIONE E IL CONTRASTO AL FENOMENO DEL BULLISMO PAG. 71 ISTRUZIONE DOMICILIARE PAG. 73 PROGETTI DELL’OFFERTA FORMATIVA DA PAG. 75 BANDI MIUR PAG. 83 IL P.O.N.: Programma Operativo Nazionale PAG. 85 FORMAZIONE PROFESSIONALE DOCENTI E ATA PAG. 86 ALLEGATI: PAG. 87

1. PROGETTI DELL’OFFERTA FORMATIVA PAG. 87 2. SCUOLA DELL’INFANZIA: PROGETTO A.S.C.A.N.I.O. PAG. 92 3. REGOLAMENTO D’ISTITUTO E CARTA DEI SERVIZI PAG. 96 4. PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITA’ PAG.130

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Documento fondativo del PTOF è l’Atto di indirizzo del Dirigente Scolastico

(ex art.1, comma 14, legge n.107/2015)

“Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di

sesso, di razza, di lingua, di condizioni personali e sociali......”

“La scuola è aperta a tutti....”

( art. 3 e 34 della Costituzione Italiana)‏

Il Piano dell’Offerta Formativa, declinato ulteriormente su base triennale (Piano Triennale

dell’Offerta Formativa, P.T.O.F.), è il documento fondamentale costitutivo dell’identità culturale e

progettuale delle istituzioni scolastiche ed esplicita la progettazione curricolare, extracurricolare,

educativa e organizzativa che le singole scuole adottano nell’ambito della loro autonomia.

Il Piano è coerente con gli obiettivi generali ed educativi dei diversi tipi e indirizzi di studi,

determinati a livello nazionale a norma dell’articolo 8, e riflette le esigenze del contesto culturale,

sociale ed economico della realtà locale, tenendo conto della programmazione territoriale

dell’offerta formativa. Esso comprende e riconosce le diverse opzioni metodologiche, anche di

gruppi minoritari, e valorizza le corrispondenti professionalità. (art. 3 del regolamento di cui al

decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275 come modificato dall’art.1, c.14,

della Legge 107/2015 cd. Buona Scuola)

IL PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA:

dai Principi costituzionali alla Legge n. 107 o “della Buona Scuola”.

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La sede centrale dell’Istituto è presso la Scuola Secondaria di I Grado “G.Robecchi” in V.le Libertà

n°. 32, dove si trovano gli uffici di presidenza e segreteria.

La comunicazione interna tra sede centrale e sedi staccate è assicurata da circolari, dalla telefonia

e da una rete di caselle di posta elettronica. Ciò rende possibile la trasmissione tempestiva di

direttive, notizie, informazioni e materiali necessari al coordinamento delle attività dei Docenti.

Il nostro Istituto è anche titolare di un sito web, dal quale si può accedere per visionare momenti

peculiari della vita scolastica e per informazioni in merito ai Documenti fondanti dell’Offerta

Formativa.

La segreteria osserva il seguente orario:

APERTURA

dal lunedì al venerdì

dalle ore 7.40 alle ore 17.00

RICEVIMENTO PUBBLICO

dal lunedì al venerdì

lunedì e giovedì

dalle ore 8.00 alle ore 9.00

dalle ore 12.30 alle ore 14.00 dalle ore 16.00 alle ore 17.00

CHIUSURE PREFESTIVE

7 DICEMBRE 2015 24 DICEMBRE 2015 31 DICEMBRE 2015

5 GENNAIO 2016

DATI IDENTIFICATIVI DELL’ISTITUZIONE

SCOLASTICA

ISTITUTO COMPRENSIVO DI VIALE LIBERTÁ

VIALE DELLA LIBERTÁ 32 – 27029 VIGEVANO (PV)

Telefono: 0381.42464 Fax: 0381.42474

e.mail: [email protected]

Pec: [email protected]

Sito web: http:/www.icvialelibertavigevano.it

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Cornice di riferimento

La città di Vigevano, in provincia di Pavia, si caratterizza per essere il centro urbano più importante

di un’area territoriale denominata Lomellina, compresa tra le province di Novara e Vercelli e la

provincia di Milano. Città d’arte, gioiello rinascimentale della corte milanese dei Visconti e degli

Sforza, con la metropoli lombarda condivide uno splendido passato culturale e imprenditoriale,

segnato dal passaggio e dalla genialità inventiva di Leonardo. Ne sono testimonianza la Piazza

Ducale con la sua torre bramantesca e il Castello Sforzesco, che si impone sulla parte più antica

della città. Adagiata lungo la sponda destra del fiume Ticino, Vigevano può contare su un rilevante

patrimonio naturale, costituito da boschi e fontanili. Il fiume stesso, fino al secondo dopoguerra, è

stata fonte economica e luogo di aggregazione sociale. Dalle sue acque si estraevano sassi e

sabbia, che l’industria italiana ed europea utilizzava anche per la produzione di generi di lusso

(piatti e stoviglie di marchi pregiati). Si praticava la pesca che contribuiva a integrare i redditi di

molte famiglie e, ancora, il fiume accoglieva il bisogno di tempo libero e di divertimento di adulti e

bambini, senza distinzioni sociali e con ritualità e tradizioni che sostenevano l’appartenenza a un

sistema coeso di valori e di stili di vita. La fiorente industria calzaturiera e l’indotto del settore

meccanico hanno generato piena occupazione soprattutto nel periodo del boom economico

richiamando, così, nel corso degli anni settanta e ottanta, l’immigrazione dal sud del Paese. Con la

crisi del settore calzaturiero, e la scomparsa della fitta trama di piccole e medie manifatture

artigianali e industriali che costituivano la solida ossatura della società vigevanese, la città ha

iniziato un progressivo declino economico e sociale. In tempi più recenti, Vigevano ha dovuto

misurarsi con l’immigrazione straniera, così come molte altre realtà urbane del Paese. Se da un

lato gli immigrati si trovano a svolgere tutti quei lavori che gli Italiani faticano ad accettare (di

manovalanza e di cura delle persone in difficoltà, in particolare anziani e ammalati), d’altro canto

l’impatto tra modelli culturali differenti mostra pochi punti di forza e molti vincoli, anche per la

mancanza di scelte strategiche atte a favorire il dialogo e l’impegno condiviso alla costruzione del

bene comune.

(Per un’ulteriore riflessione sul territorio, si veda il RAV d’Istituto, pagina 6, par. 1.2, Territorio e

capitale sociale, Opportunità e Vincoli)

CONTESTO TERRITORIALE DI RIFERIMENTO

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Contesto territoriale specifico

A) Comprende i plessi contigui alla sede principale dell’Istituzione scolastica:

Scuola dell’Infanzia Cesare Corsico

Scuola Primaria Edmondo De Amicis

Scuola Secondaria di I grado Giuseppe Robecchi

B) Comprende i plessi situati in un altro contesto urbano rispetto alla sede principale:

Scuola dell’Infanzia Santa Maria delle Vigne

Scuola Primaria Anna Botto

Il contesto socio-economico di provenienza degli studenti è tendenzialmente medio-basso in tutte

le scuole dell’Istituto, con forti criticità nel plesso della primaria Anna Botto (gruppo B), scuola

situata in un’area di estesa edilizia popolare, interessata dalla presenza di stranieri, la maggior

parte dei quali privi di cittadinanza italiana, con situazioni occupazionali e di reddito precarie e

insufficienti a soddisfare pienamente i bisogni primari. La concentrazione delle situazioni personali

e familiari problematiche in micro-contesti autoreferenziali rallenta il processo di integrazione,

acuendo i rischi che l’emarginazione e la povertà possono innescare nel tessuto sociale cittadino.

Inoltre, appare drammatica la proiezione formativa di generazioni di bambini e adolescenti che

vedono ridursi sempre più le opportunità di partenza rispetto ad altri coetanei. In tutte le scuole

dell’Istituto l’incidenza degli alunni stranieri si attesta attorno al 30% (supera questa percentuale

nel sopracitato plesso Anna Botto). Medio-alta è la presenza di alunni cittadini italiani le cui

famiglie hanno origine in altri Paesi (Paesi dell’area UE e Paesi dell’area non UE). Una minoranza

degli studenti nomadi appartiene a nuclei familiari abbastanza integrati (presenti da generazioni

sul territorio) mentre gli alunni nomadi di recente immigrazione manifestano gravi limiti

nell’integrazione manifestando stili di vita largamente al di sotto degli standard di salute e

sicurezza riconosciuti dalla nostra legislazione. Anche se in quantità percentuali inferiori rispetto

alle aree metropolitane, sono in aumento i fenomeni di illegalità che coinvolgono gli adolescenti.

Diventa evidente la necessità di piani e progetti di inclusione, agiti in rete dalle istituzioni

scolastiche e dagli enti e agenzie esterne, a carattere pubblico e privato, per aumentare la

disponibilità di finanziamenti e per valorizzare il patrimonio di risorse professionali e umane, quali

ad esempio quelle provenienti dall’associazionismo culturale e dal volontariato sociale.

Il territorio offre anche dei punti di forza, che originano da realtà apparentemente lontane tra di

loro, da pezzi di società capace di iniziative e dotata di know-how specifici.

(Per un’ulteriore riflessione sul territorio, si veda il RAV d’Istituto, pagina 3, par. 1.1, Status socio

economico e culturale delle famiglie degli studenti, Opportunità e Vincoli)

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Dal 1° settembre 2013 si è costituito l'Istituto Comprensivo Statale di Viale Libertà. L’Istituto,

raccogliendo i tre successivi ordini del percorso formativo (scuola dell’infanzia, scuola primaria e

scuola secondaria di 1° grado), garantisce un iter scolastico attento alla continuità educativa e

didattica degli alunni.

LE NOSTRE SCUOLE

SCUOLA DELL’INFANZIA

È il primo approccio alla vita sociale. In ottemperanza a quanto indicato nelle Indicazioni

Nazionali per il curricolo e nella più recente Legge n. 107 o “Buona Scuola”, la scuola

dell’infanzia promuove nel bambino la conquista dell’identità personale, l’autonomia e lo

sviluppo delle capacità affettive e di relazione attraverso molteplici esperienze che

coinvolgono tutti i linguaggi: corporeo, espressivo-linguistico, logico-matematico,

artistico. La metodologia riconosce come suoi connotati essenziali la valorizzazione del

gioco, l’esplorazione, la ricerca, la vita di relazione.

SCUOLA PRIMARIA

Nella scuola primaria si dà continuità alle abilità sviluppate nella scuola dell’infanzia,

mantenendo il bambino al centro del processo di apprendimento.

Attraverso l’acquisizione graduale di abilità e conoscenze, lo studente diventa

competente nei diversi ambiti del sapere e del saper fare, in relazione alla propria lingua

madre, alla lingua inglese, alle discipline di tipo matematico-scientifico, ai compiti di

cittadinanza attiva, all’espressione culturale in tutte le sue forme. Inoltre, in questa fase

evolutiva, il bambino inizia a riflettere su se stesso, “imparando ad imparare” cioè a far

propri metodi e strategie per raggiungere i traguardi attesi.

SCUOLA SECONDARIA di PRIMO GRADO

Approfondisce e completa il percorso intellettuale e lo sviluppo della personalità di

ciascun alunno, favorendo l’acquisizione di un metodo di studio, il consolidamento delle

capacità critiche, la padronanza dei diversi linguaggi comunicativi. Orienta alle scelte

future attraverso la conoscenza diretta dei contesti di studio e di qualifica professionale

presenti nel territorio.

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La scuola situata nel quartiere Cascame, è

costituita da un edificio adiacente alla scuola

primaria De Amicis e al nido Gusberti. Le sezioni

sono sei, prevalentemente omogenee per età.

Quattro sezioni sono situate nella sede (A,B,C,D),

omogenee per età, con ampio salone, sala

mensa, laboratorio d’informatica e ampio

giardino. Le sez. E e F sono situate al plesso De

Amicis in quanto sono di recente istituzione, una

omogenea per età ed una eterogenea. Possiedono un salone, una sala mensa e un giardino.

Le insegnanti operano con competenza e professionalità nella scelta di contenuti e strumenti,

dando valore al bambino, nel rispetto delle diversità e necessità di ognuno.

La scuola è situata alla periferia della città, è

costituita da due edifici, collocati in un ampio

giardino attrezzato con grandi giochi in legno.

Le sezioni sono sei eterogenee con 2 saloni e 2

sale per la mensa.

Laboratori didattici: informatica, psicomotricità.

La struttura per sezioni eterogenee garantisce la

continuità dei rapporti fra adulti e bambini,

facilita processi di identificazione, consente di

attuare progetti mirati, favorisce la predisposizione coerente di spazi, ambienti e materiali.

Le insegnanti operano con competenze professionali, nella scelta di contenuti e strumenti, dando

valore al bambino, nel rispetto delle diversità e necessità di ognuno.

Le sezioni D – E nascono nell’ambito della sperimentazione ministeriale ASCANIO (Attività

Sperimentale Coordinata Avvio Nuovi Indirizzi Organizzativi).

SCUOLA DELL’INFANZIA “CESARE CORSICO”

SCUOLA DELL’INFANZIA “SANTA MARIA DELLE VIGNE”

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Negli anni la scuola è stata oggetto di numerosi interventi migliorativi soprattutto nella

realizzazione di spazi strutturati educativi: pittura, ricerca esplorazione del suono, attività

manipolative, sensoriali e cognitive di ispirazione montessoriana.

La Scuola Primaria “E. De Amicis” è la

prima tra le tre scuole che si incontrano

immettendosi in Viale Libertà. È situata

all’interno di un edificio adibito ad uso

scolastico fin dal 1936, anno della sua

costruzione. Successivamente sono stati

effettuati interventi di ristrutturazione ed

ampliamento. La scuola fu intitolata ad

Edmondo De Amicis per volere dei docenti

che allora vi insegnavano; la scelta fu dettata dalla sua ricca produzione di libri per ragazzi e

soprattutto dalla sua opera maggiore, “Cuore”, nella quale tratteggiò indimenticabili figure di

alunni di una scuola elementare.

Fino all’anno scolastico 2012/2013 è stata sede di Dirigenza e di Segreteria; nell’ambito della

verticalizzazione e dimensionamento scolastico, nel settembre 2013 la Scuola De Amicis è entrata

a far parte dell’Istituto Comprensivo Statale di Viale Libertà. Attualmente l’edificio si sviluppa su

due piani suddivisi in ala nord ed ala sud, collegati tra loro da due corridoi; per alcune attività

temporanee è disponibile anche un seminterrato spazioso e ben aerato. Al primo piano si trovano

otto aule, tre laboratori, una biblioteca o sala lettura; da questo piano si può accedere al giardino

interno alberato ed alla palestra. Al secondo piano si trovano otto aule, l’Aula Magna, gli uffici che

fino all’anno 2012/2013 erano di Dirigenza e Segreteria e che sono ancora, in parte, funzionanti.

Inoltre, dall’anno scolastico 2009/2010 sono presenti anche due sezioni distaccate della Scuola

dell’Infanzia “C. Corsico”, attigua al “De Amicis”. Le classi possono usufruire di ampie e luminose

aule, due spazi mensa, una palestra ben attrezzata, una sala–teatro completa di impianti per la

messa in scena di spettacoli, un laboratorio di informatica–audiovisivi, uno linguistico, uno

fonologico, una ben fornita biblioteca per gli alunni, attiva per il servizio prestito o come sala di

SCUOLA PRIMARIA “EDMONDO DE AMICIS”

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lettura. Poiché gli alunni possono usufruire dei Servizi integrativi di Tempo Anticipato (7.30 – 8.00)

e Tempo Posticipato (16.30 – 18.00), sono funzionanti aule per questi servizi. Ogni piano è dotato

di servizi igienici, anche per portatori di handicap, di uscite, di scale di sicurezza e di un ascensore

che collega tutti i piani. Pur essendo una costruzione che non si può certamente definire ultra

moderna, il personale docente e non docente opera quotidianamente con efficienza ed

entusiasmo per renderla accogliente e funzionale, trasmettendo agli alunni l’interesse per lo

studio, la volontà di migliorare e stimolandone la creatività.

Intitolata a una maestra attiva nella guerra

partigiana e vittima del nazifascismo, la Scuola

Primaria Anna Botto è situata in un’area

periferica in prossimità del più importante

centro sportivo cittadino.

L’edificio è formato da quattro palazzine

immerse in un ampio spazio verde con piante

ad alto fusto. Contigue alla scuola primaria sorgono la Scuola dell’Infanzia Santa Maria delle Vigne

e una palestra circondata da un cortile a prato, utilizzata abitualmente dagli alunni di entrambi i

plessi scolastici.

La scuola condivide i Progetti inclusi nel Piano dell’Offerta Formativa dell’Istituto Comprensivo

Viale Libertà. In particolare, tutte le bambine e i bambini sono coinvolti nei laboratori di musica

(canto e strumento musicale) e di educazione motoria e avvio alle discipline sportive. Le bambine

e i bambini che necessitano di percorsi di alfabetizzazione e di facilitazione in lingua italiana sono

accolti in laboratori finalizzati all’integrazione e al sostegno didattico. La scuola è aperta agli eventi

ricreativi, culturali e sportivi provenienti dal territorio, occasione di coinvolgimento delle famiglie.

SCUOLA PRIMARIA “ANNA BOTTO”

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La Scuola Secondaria di primo grado "G.

Robecchi", per anni aveva utilizzato come sede

una ex-fabbrica, mentre dall'anno scolastico

1994/1995 gode di una nuova sede, in Viale

Libertà, moderna e veramente prestigiosa,

dotata di aule speciali (artistica, scienze,

tecnologia, musica, audiovisivi, …), laboratori

(informatica, lingue, Lavagna multimediale, laboratorio di apprendimento facilitato), biblioteca,

auditorium, palestra e serra.

Stimolati da quest'ambiente estremamente funzionale, luminoso e accogliente (fatto costruire dal

nostro Comune sulla base di un originale progetto elaborato da tre ingegneri vigevanesi), docenti e

alunni lavorano con entusiasmo, sfruttando al massimo le risorse disponibili e tutta la loro

creatività.

Nell'anno scolastico 2000/2001, nell'ambito del ridimensionamento delle scuole della provincia di

Pavia, la scuola Robecchi è stata fusa con la S.M.S. "C.M. Besozzi" sotto la presidenza di un unico

dirigente scolastico. Dall’anno scolastico 2013/2014 la scuola è stata integrata nell’Istituto

Comprensivo di Viale Libertà.

SCUOLA SECONDARIA di PRIMO GRADO “GIUSEPPE ROBECCHI”

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La Scuola deve dare un'offerta formativa ad ampio respiro, che insieme alla valorizzazione

dell'eccellenza, offra tutte le possibili occasioni e strategie di intervento per il recupero delle

difficoltà.

L'Istituto Comprensivo di Viale Libertà si prefigge di garantire il diritto allo studio e il successo

formativo attraverso l’acquisizione, il consolidamento e l’ampliamento di competenze sociali e

culturali da parte di ciascun alunno. L’Istituto promuove a tal fine un' organizzazione efficiente del

servizio scolastico, che operi con particolare attenzione nei seguenti ambiti:

prevenzione e recupero del disagio a cominciare dalla Scuola dell'Infanzia;

riduzione del numero di abbandoni scolastici e delle assenze;

accoglienza ed integrazione degli alunni di cittadinanza non italiana in coerenza con le linee Guida Ministeriali sull'Intercultura 2014;

integrazione ed inclusione alunni diversamente abili;

individuazione precoce delle difficoltà di apprendimento al fine di segnalare eventuali disturbi in coerenza con le Linee Guida Ministeriali sui BES 2014.

Realizzazione della MISSION con criteri metodologici condivisi attraverso:

progetti di recupero in orario curricolare ed extracurricolare;

attività laboratoriali che permettano di differenziare l'offerta formativa (musica, sport, teatro, volontariato, lingue straniere);

potenziamento delle iniziative volte all'orientamento attraverso un costante rapporto con le agenzie e le risorse del territorio in cui è inserito l'Istituto Comprensivo;

sviluppo dell’interazione tra i tre diversi ordini di scuola al fine di migliorarne la continuità.

L’Istituto Comprensivo, pertanto, ponendo al centro l’alunno ne promuove lo sviluppo armonico

ed integrale e si prefigura come scuola che forma l’uomo e il futuro cittadino responsabile e

consapevole. Tende a divenire sempre più scuola partecipata, capace di instaurare rapporti di

collaborazione con le famiglie, gli enti e le associazioni del territorio e scuola dinamica e in

evoluzione, attenta ai cambiamenti sociali e di conseguenza in grado di riprogettare la propria

offerta formativa e il proprio servizio.

MISSION DELLA SCUOLA

VISION DELLA SCUOLA

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Il modello che l’Istituto, con la collaborazione di tutti i suoi protagonisti, persegue è quello di una

‘leadership’ diffusa, ma consapevole ed autorevole, in cui è chiaro e limitato il meccanismo della

delega, che tuttavia trova nella dirigenza la sintesi per la naturale condivisione.

Si rifugge da meccanismi quali la mancanza del “riconoscimento” tra persone, la chiusura all’altro,

che si traducono spesso in un diffuso crollo della motivazione nel lavoro e si propagano anche

nelle altre sfere di esperienza della persona

Il cuore della ‘risorsa umana’ della scuola è costituita dal Collegio Docenti, vero motore

dell’Offerta Formativa e demiurgo della qualità della scuola.

La gestione delle risorse umane, pertanto, deve poter garantire di disporre delle competenze

necessarie alla realizzazione degli obiettivi dell’Istituto, facendo proprie le qualità di ciascuno ed

attivandosi per svilupparle costantemente nel tempo.

Si sintetizza, di seguito, con il dettaglio di grafici e tabelle, la consistenza del capitale umano

dell’I.C., suddiviso nelle differenti segmentazioni di lavoro, che trovano poi la loro ‘naturale’ e

superiore sintesi nel Collegio Docenti Unitario.

LE RISORSE

UMANE

Potere empowered che si fonda sull’assunzione di

responsabilità, sulla capacità di affrontare i problemi

valorizzando e rispettando l’altro e riconoscendo che

l’errore fa parte del processo di apprendimento, sulla

valorizzazione delle creatività e della libertà.

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POF 2015-16 IC di Viale Libertà – VIGEVANO Pagina 15 di 132

Staff

ORGANIGRAMMA DELL’ISTITUTO

DIRIGENTE

SCOLASTICO

D.S.G.A.

COLLABORATORE

VICARIO

SECONDO

COLLABORATORE

RESPONSABILI DI

PLESSO

ASSISTENTI

AMMINISTRATIVI

COLLABORATORI

SCOLASTICI

GIUNTA

ESECUTIVA

CONSIGLIO DI

ISTITUTO

COLLEGIO DOCENTI

UNITARIO

COMMISSIONI

FUNZIONI

STRUMENTALI

- NUOVE TECNOLOGIE SITO

WEB

- VALUTAZIONE

AUTOVALUTAZIONE

- ORIENTAMENTO

CONTINUITÁ e SALUTE

- SOSTEGNO AL LAVORO DEI

DOCENTI e SERVIZI PER

STUDENTI BES: STUDENTI

DIVERSAMENTE ABILI (GLH)

- SOSTEGNO AL LAVORO DEI

DOCENTI SERVIZI PER

STUDENTI B.E.S.: DSA e

SVANTAGGIO

SOCIOECONOMICO,

LINGUISTICO, CULTURALE

- CERTIFICAZIONI

LINGUISTICHE e CLIL

RSU

GLI

COMITATO DI

VALUTAZIONE

Campi di esperienza

Classi parallele

Dipartim. disciplinari

INFANZIA

PRIMARIA

SECONDARIA

C. Intersezione

C. Interclasse

C. Classe

A.T.A.

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DIRIGENTE SCOLASTICO

Legale rappresentanza • Cura i rapporti con gli enti pubblici e privati. • Gestisce il contenzioso sul lavoro sulla base di apposita

delega USR. • Stipula accordi e convenzioni. • Cura i rapporti con l’amministrazione centrale. Relazioni sindacali • Gestisce i rapporti con le RSU. • Gestisce i rapporti con le OO.SS territoriali. • Gestisce la contrattazione integrativa d’Istituto. • Gestisce i rapporti con RLS. Gestione didattica • Presiede le sedute del Collegio dei Docenti. • Presiede i consigli di classe ordinari e straordinari. • Attraverso i collaboratori con l’ausilio delle FF.SS.

coordina le attività previste dal POF. • Gestisce i provvedimenti disciplinari relativi agli alunni. Gestione organizzativa • Predispone il Piano annuale delle attività da sottoporre

al Collegio dei Docenti. • Procede, con l’ausilio dell’apposita commissione e

coadiuvata dal collaboratore vicario, alla formazione delle classi.

• Assegna i Docenti alle classi sentite le proposte del C.d.D.

• Presiede le riunioni dell’ufficio di presidenza, dando indicazioni e direttive ai collaboratori e al DSGA circa l’organizzazione e la realizzazione del servizio scolastico nel suo complesso.

• Presiede le riunioni del servizio di prevenzione e sicurezza e gestisce le problematiche e gli adempimenti relativi alla sicurezza negli ambienti di lavoro.

• Predispone e gestisce gli atti relativi alla tutela della privacy.

Gestione amministrativa • Predispone, coadiuvata dal DSGA, il programma annuale

e lo accompagna con apposita relazione. • Predispone relazione al conto consuntivo. • Realizza il programma annuale. • Sottopone al C. d. I. l’apposita relazione sullo stato di

attuazione del programma, proponendo eventuali modifiche.

• Imputa le spese nei limiti della dotazione finanziaria e ne assume l’impegno.

• Firma i mandati e le reversali congiuntamente al DSGA.

FUNZIONIGRAMMA DELL’ISTITUTO

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• Stipula e sottoscrive la convenzione per il servizio di cassa dell’Istituto.

• Indica al DSGA i Docenti incaricati della custodia dei materiali didattici, scientifici e dei laboratori.

• È titolare dell’attività negoziale.

COLLABORATORE VICARIO

• Sostituisce in caso di assenza del DS • Ha delega a rappresentare all’esterno l’istituzione

scolastica in cerimonie e manifestazioni pubbliche in caso di impedimento del DS

• Ha delega alla firma degli atti ordinari non contabili • Ha delega alla sostituzione dei colleghi assenti, in

collaborazione con il secondo collaboratore • Ha delega alla gestione delle assenze degli alunni e della

loro movimentazione - ingressi ed uscita- in collaborazione con il secondo collaboratore

• Coordina le attività dei plessi dell’I.C, con delega a concordare e assumere decisioni d’intesa con gli altri collaboratori nonché responsabili di plesso

• Collabora con la DS nella definizione e risoluzione dei problemi connessi all’organico d’Istituto

• Ha delega a presiedere le riunioni del Gruppo H d’Istituto e dei gruppi H operativi

• Ha delega a coordinare il lavoro della commissione orario

• Ha delega a convocare e organizzare il lavoro delle commissioni esami di idoneità/integrativi

• Ha delega al ritiro dei plichi relativi alle prove per l’esame di stato

• Ha delega a convocare e organizzare il lavoro della commissione formazione classi

• Cura i rapporti ordinari con il Comune per coordinarne e organizzarne, d’intesa con la Dirigenza, i diversi servizi

SECONDO COLLABORATORE

• Sostituisce il DS in caso di sua assenza e del collaboratore vicario

• Ha delega a rappresentare all’esterno l’Istituzione scolastica in cerimonie e manifestazione pubbliche in caso di impedimento del DS e del collaboratore vicario

• Ha delega alla firma degli atti ordinari non contabili in caso di assenza del DS e del collaboratore vicario

• Ha delega alla sostituzione dei colleghi assenti, in collaborazione con il collaboratore vicario

• Ha delega alla movimentazione degli alunni in collaborazione con il collaboratore vicario

• Ha delega ad organizzare e coordinare gli interventi di recupero e di sostegno sulla base delle deliberazioni degli

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OO.CC. • Verifica la regolarità delle attività collegiali • Cura i rapporti ordinari con il Comune per coordinarne e

organizzarne, d’intesa con la Dirigenza, i diversi servizi • Ha delega a coordinare il lavoro della commissione

orario • Ha delega a coordinare i lavori dei C.d.c. e degli scrutini • Ha delega a convocare e organizzare il lavoro delle

commissioni esami di stato/ idoneità/integrativi • Ha delega a convocare e organizzare il lavoro della

commissione formazione delle classi

RESPONSABILI DI PLESSO

• Organizzano la sostituzione dei docenti temporaneamente Fornire adeguato supporto organizzativo al DS

• Partecipano alle periodiche riunioni dello staff della dirigenza

• Vigilano sulla condotta degli alunni all’entrata, all’uscita della scuola e durante le attività collettive d’interclasse e d’intersezione e riferire tempestivamente alla Dirigente eventuali casi di comportamenti anomali, in contrasto con norme, regolamenti e prescrizioni vigenti nella scuola

• Vigilano sulla corretta applicazione da parte degli alunni/studenti del regolamento scolastico

• Controllano che le comunicazioni scritte dalla Dirigente ai Docenti, al personale ATA e agli alunni/studenti siano puntualmente controfirmate dai destinatari e abbiano corretta applicazione

• Vigilano che gli alunni entrino puntualmente a scuola • Vigilano e riferiscono alla Dirigente e/o RSPP e/o RLS

eventuali fonti di rischio o di pericolo che si determino negli edifici scolastici

• Curano la gestione dell’orario di servizio dei Docenti, provvedendo alle sostituzioni giornaliere degli assenti a qualunque titolo per i periodi previsti dalla normativa vigente nei vari ordini di scuola

• Partecipano, in rappresentanza della Dirigente, ad incontri di lavoro organizzati da Enti ed istituzioni del territorio

• Curano i rapporti ordinari con i genitori degli alunni del plesso e ove necessario, indirizza alla DS

• Curano la documentazione didattica e organizzativa con riferimento a Docenti, alunni e genitori

• Verificano la regolarità dello svolgimento delle attività collegiali e la presenza dei Docenti nel plesso e segnala alla DS eventuali problematiche

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POF 2015-16 IC di Viale Libertà – VIGEVANO Pagina 19 di 132

COORDINATORI DI CLASSE

• Sono punti di riferimento per i problemi che sorgono all’interno della classe e per le azioni da mettere in atto

• Facilitano di rapporti fra i docenti In rapporto agli alunni • Si informano sulle situazioni a rischio e cercano soluzioni

adeguate in collaborazione con il CdC (tutoraggio) • Tengono i rapporti con i rappresentanti degli alunni

diventando il tramite di questi con il CdC e la Dirigenza, tramite i Referenti

In rapporto ai colleghi della classe • Controllano il registro di classe ( assenze, numero di

verifiche, ritardi ecc.) In rapporto ai genitori • Informano e convoca i genitori degli alunni in difficoltà • Tengono rapporti con i rappresentanti dei genitori della

classe e ne chiede e promuove il contributo In rapporto al consiglio di classe • Guidano e coordinano i consigli di classe • Relazionano in merito all’andamento generale della

classe in rapporto alla Direzione della scuola • Sono referenti rispetto alla Dirigenza dell’IC (DS e suoi

Collaboratori) tramite il Referente di Istituto

RESPONSABILE DELLA

VALUTAZIONE

• Favorisce e sostiene il coinvolgimento diretto di tutta la comunità scolastica, anche promuovendo momenti di incontro e di condivisione degli obiettivi e delle modalità operative dell’intero processo di autovalutazione;

• valorizza le risorse interne, assicurandone, da un lato, una piena legittimazione all’interno di questo processo innovativo e, dall’altro, favorendo un più significativo collegamento del processo di valutazione nel sistema scuola;

• incoraggia la riflessione dell’intera comunità scolastica attraverso una riprogettazione delle azioni mediante il ricorso a nuovi approcci, anche facendo eventualmente tesoro di proposte operative collegate ad esperienze precedenti in tale ambito;

• alimenta costantemente il processo di autovalutazione, superando un approccio di chiusura autoreferenziale

FUNZIONI STRUMENTALI

NUOVE TECNOLOGIE E SITO

WEB

Partecipare alle riunioni di Staff di direzione

Collaborare con il DS e le altre FS dell’Istituto

Coordinare la Commissione dedicata alle competenze digitali

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VALUTAZIONE E

AUTOVALUTAZIONE D’ISTITUTO

ORIENTAMENTO, CONTINUITÁ

E ACCOGLIENZA

Fornire consulenza alla progettazione e alle applicazioni didattiche delle TIC

Supportare i docenti nell’utilizzo di hardware e software

Promuovere e potenziare l’uso delle “nuove tecnologie” applicate alla didattica

Coordinare e promuovere l’utilizzo delle LIM

Favorire la formazione e l’aggiornamento dei docenti

Garantire il regolare funzionamento dei laboratori informatici in collaborazione con operatori tecnici esterni alla scuola

Aggiornare il sito web della scuola

Gestire i dati delle Prove Invalsi in collaborazione con le altre FS

Coordinare progetti multimediali

Redigere il documento dell’offerta formativa in collaborazione con il Dirigente Scolastico, con i Referenti del Dirigente e con le altre Figure Strumentali

Coordinare il lavoro per la costruzione del curricolo verticale

Elaborare e proporre modalità e strumenti della valutazione

Predisporre i monitoraggi e le verifiche del Sistema Istituto

Curare i collegamenti tra i docenti, le commissioni e i referenti dei progetti.

Curare le fasi fondamentali che vanno dall’elaborazione all’attuazione, alla verifica del POF

Partecipare alle riunioni di Staff

Aggiornare il P.O.F.

Raccogliere i progetti e diffonderli nell’Istituto e sul territorio

Organizzare la formazione dei docenti

Documentare le proprie attività nelle diverse fasi

Coordinare i contatti con la rete territoriale delle scuole per progetti e iniziative

Coordinare i progetti e le iniziative che mettono in relazione i diversi ordini di scuola dell’Istituto

Coordinare i contatti con la rete territoriale delle

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SOSTEGNO AL LAVORO DEI

DOCENTI – SERVIZI PER

STUDENTI BES: STUDENTI

DIVERSAMENTE ABILI (GLH)

SOSTEGNO AL LAVORO DEI

DOCENTI – SERVIZI PER

STUDENTI B.E.S.: DSA E

SVANTAGGIO

SOCIOECONOMICO,

LINGUISTICO, CULTURALE

scuole per progetti e iniziative inerenti la continuità, l’orientamento e l’accoglienza

Collaborare con la FS della Valutazione per l’applicazione del curricolo in verticale.

Mantenere i contatti con le scuole secondarie di II grado e con le scuole professionali promuovendo eventi e iniziative atte a favorire le scelte di studio dopo la scuola dell’obbligo.

Coordinare le Commissioni per l’inclusione degli alunni disabili

Coordinare gli interventi relativi alla situazione degli alunni disabili

Raccogliere ed aggiornare la documentazione riguardante gli alunni con disabilità

Formulare/monitorare i progetti inerenti l’area

Fornire informazioni sul reperimento ed uso di strumentazioni per gli alunni disabili

Promuovere la partecipazione degli operatori scolastici alle iniziative di formazione organizzate dall’Istituto e territoriali

Rapportarsi con ASL, EELL, e Agenzie del territorio

Organizzare GLH operativi e d’Istituto

Coordinare le attività e il monitoraggio di tutte le iniziative per alunni disabili

Fornire consulenza per la compilazione dei PEI

Redigere procedure di accoglienza

Organizzare i piani di orientamento in entrata e in uscita

Coordinare le Commissioni per l’inclusione degli alunni DSA e con svantaggio socio-culturale

Coordinare gli interventi relativi alla situazione dei DSA e degli alunni svantaggiati

Raccogliere ed aggiornare la documentazione riguardante gli alunni DSA e svantaggiati

Formulare/monitorare i progetti inerenti l’area

Fornire informazioni sul reperimento ed uso di strumentazioni per gli alunni DSA e con svantaggio

Promuovere la partecipazione degli operatori scolastici alle iniziative di formazione organizzate dall’Istituto e territoriali

Rapportarsi con le Agenzie del territorio

Organizzare GLH operativi e d’Istituto

Coordinare le attività e il monitoraggio di tutte le

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POF 2015-16 IC di Viale Libertà – VIGEVANO Pagina 22 di 132

CERTIFICAZIONI LINGUISTICHE E

CLIL

iniziative per alunni DSA e con svantaggio

Fornire consulenza per la compilazione dei PDP

Redigere procedure di accoglienza

Organizzare i piani di orientamento in entrata e in uscita

Curare l’iter per il conseguimento, da parte degli studenti, delle certificazioni esterne

Organizzare iniziative di potenziamento della lingua inglese

Partecipare alle riunioni di Staff del Dirigente

Coordinare le proposte per progetti di cittadinanza europea

Coordinare le attività di lingua della scuola dell’infanzia e primaria

COMMISSIONI

• Le commissioni sono costituite da docenti di scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado nominati dal Dirigente Scolastico; ne è responsabile la “Funzione strumentale” o un docente referente e si occupano di particolari aspetti correlati al P.O.F. Ad esse viene affidato un incarico specifico da assolvere. Hanno di solito carattere permanente per l’a.s. in corso..

COMITATO VALUTAZIONE

DOCENTI

• Valuta, sulla base della documentazione fornita, l’attività didattica dei Docenti nell’anno di formazione

• Individua i criteri per la valutazione dei docenti

TUTOR DOCENTI

IN FORMAZIONE

• Offrono sostegno professionale all’azione didattica dei neo-immessi in ruolo

RSPP

• L’articolo 33 del D.Lgs. 81/08 elenca i suoi obblighi che sono: a) individuazione dei fattori di rischio, valutazione dei rischi, individuazione delle misure di sicurezza e salubrità dell’ambiente di lavoro;

• b) elaborazione delle misure preventive e protettive e dei sistemi di controllo delle misure adottate;

• c) elaborazione delle procedure di sicurezza per le varie attività aziendali;

• d) proposta di programmi di formazione e informazione per i lavoratori.

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POF 2015-16 IC di Viale Libertà – VIGEVANO Pagina 23 di 132

LA COMUNICAZIONE ISTITUZIONALE

FINALITA’: Garantire la qualità del servizio offerto in termini di rispetto delle aspettative

dell’utenza interna/esterna ed in sintonia con gli obiettivi della scuola e delle attività inserite nel

P.O.F.

DESTINATARI : utenza interna ed esterna

D.S.G.A.

• Ha autonomia operativa, ai servizi generali amministrativo-contabili e ne cura l'organizzazione svolgendo funzioni di coordinamento, promozione delle attività e verifica dei risultati conseguiti, rispetto agli obiettivi assegnati ed agli indirizzi impartiti, al personale ATA, posto alle sue dirette dipendenze.

• Organizza autonomamente l’attività del personale ATA nell’ambito delle direttive del Dirigente Scolastico.

• Attribuisce al personale ATA, nell’ambito del piano delle attività, incarichi di natura organizzativa e le prestazioni eccedenti l’orario d’obbligo, quando necessario.

• Svolge con autonomia operativa e responsabilità diretta attività di istruzione, predisposizione e formalizzazione degli atti amministrativi e contabili; è funzionario delegato, ufficiale rogante e consegnatario dei beni mobili.

• Può svolgere attività di studio e di elaborazione di piani e programmi richiedenti specifica specializzazione professionale, con autonoma determinazione dei processi formativi ed attuativi.

• Può svolgere incarichi di attività tutoriale, di aggiornamento e formazione nei confronti del personale.

• Possono essergli affidati incarichi ispettivi nell'ambito delle istituzioni scolastiche.

ASSISTENTI AMMINISTRATIVI

Nei diversi profili svolgono le seguenti attività specifiche: amministrativo • Attività lavorativa complessa con autonomia operativa e

D.S.G.A.

ASSISTENTI

AMMINISTRATIVI

COLLABORATORI

SCOLASTICI

ORGANIZZAZIONE DEL PERSONALE ATA

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POF 2015-16 IC di Viale Libertà – VIGEVANO Pagina 24 di 132

responsabilità diretta nella definizione e nell’esecuzione degli atti a carattere amministrativo contabile di ragioneria e di economato, pure mediante l’utilizzazione di procedure informatiche.

• Sostituiscono il DSGA. • Possono svolgere attività di formazione e

aggiornamento ed attività tutorie nei confronti di personale neo assunto.

• Partecipano allo svolgimento di tutti i compiti del profilo dell’area B. Coordina più addetti dell’area B.

tecnico • Attività lavorativa complessa con autonomia operativa e

responsabilità diretta, anche mediante l’utilizzazione di procedure informatiche nello svolgimento dei servizi tecnici nell’area di riferimento assegnata.

• In rapporto alle attività di laboratorio connesse alla didattica, sono subconsegnatari con l’affidamento della custodia e gestione del materiale didattico, tecnico e scientifico dei laboratori.

• Partecipano allo svolgimento di tutti i compiti del • profilo dell’area B. Coordinano più addetti dell’area B.

COLLABORATORI SCOLASTICI

• Eseguono, nell'ambito di specifiche istruzioni e con responsabilità connessa alla corretta esecuzione del proprio lavoro, attività caratterizzata da procedure ben definite che richiedono preparazione non specialistica.

• Sono addetti: • ai servizi generali della scuola con compiti di

accoglienza e di sorveglianza nei confronti degli alunni, nei periodi immediatamente antecedenti e successivi all’orario delle attività didattiche e durante la ricreazione, e del pubblico;

• alla pulizia dei locali, degli spazi scolastici e degli arredi;

• alla vigilanza sugli alunni, compresa l’ordinaria vigilanza e l’assistenza necessaria durante il pasto nelle mense scolastiche, di custodia e sorveglianza generica sui locali scolastici, di collaborazione con i docenti.

Prestano ausilio materiale agli alunni portatori di handicap nell'accesso dalle aree esterne alle strutture scolastiche, all’interno e nell'uscita da esse, nonché nell’uso dei servizi igienici e nella cura dell’igiene personale anche con riferimento alle attività previste dall'art.47

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SCUOLA DELL’INFANZIA “C. CORSICO”

Aula multimediale 4 aule didattiche Giardino Refettorio Salone Sala primo soccorso

SCUOLA DELL’INFANZIA “S. MARIA DELLE VIGNE”

6 Aule didattiche Ampio spazio esterno Aula di psicomotricità Due saloni Due refettori Laboratorio di pittura Laboratorio informatico Laboratorio musicale Palestra Sala primo soccorso

SCUOLA PRIMARIA “E. DE AMICIS”

Aula Docenti Aula Magna Aula per attività di gruppo Aule didattiche Aule pre/post scuola Biblioteca alunni e magistrale Due sale mensa Giardino Laboratorio di informatica Laboratorio fonologico Laboratorio linguistico Locale deposito Locale per preparazione materiale didattico Palestra Sala per primo soccorso Teatro

SCUOLA PRIMARIA “ANNA BOTTO”

Aula per attività di gruppo Aule didattiche Aula pre/post scuola Biblioteca alunni Una sala mensa Ampio giardino Laboratorio di informatica Laboratorio linguistico Aule LIM Aula blindata per sussidi Palestra

RISORSE STRUTTURALI

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SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO

“G. ROBECCHI”

Auditorium Aula LIM Aula sostegno Aula tecnica Aula video 15 Aule didattiche Biblioteca Laboratori di informatica Laboratorio linguistico Laboratorio musicale Laboratorio scientifico Palestra Sala professori Spazi aperti per attività sportive

PLESSI DESCRIZIONE

SCUOLA DELL’INFANZIA “C. CORSICO”

Aula multimediale PC, stampanti, stereo, proiettore, fotocopiatrice

4 aule didattiche Banchi, sedie, armadi, giochi

Giardino Giochi

Refettorio Tavoli, sedie

Salone Giochi., panchine, sedie, tappeti, televisore, tavoli

Sala primo soccorso Armadio con materiale primo soccorso

SCUOLA DELL’INFANZIA “S. MARIA DELLE VIGNE”

6 Aule didattiche Lettori CD Un PC con stampante

Ampio giardino Giochi: scivolo, sabbionaia, castello in legno.

Aula psicomotricità Attrezzatura strutturata

Due saloni Brandine per riposo pomeridiano

Due refettori Tavoli e sedie

Laboratorio di pittura Attrezzatura secondo i principi di A. Stern

Lab. Informatico 6 PC con stampanti

Laboratorio musicale Strumenti etnici e naturali

Palestra Attrezzatura ginnica

Sala primo soccorso

Aula Docenti Quattro PC e relative stampanti

Aule per attività di gruppo e di sostegno

Materiali didattici e ludici.

RISORSE STRUMENTALI

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SCUOLA PRIMARIA “E. DE AMICIS”

Aule pre/post scuola Tavoli, sedie, materiale ludico.

Biblioteca alunni e magistrale

Testi didattici, di consultazione, di narrativa per alunni.

Lab fonologico Due PC

Lab. Informatico Quindici PC Quattro stampanti Un videoproiettore

Lab. Linguistico Una postazione docente con console comandi, ventisei postazioni alunni con cuffie.

Locale preparazione materiale didattico

Due fotocopiatrici

Palestra Attrezzatura ginnica

Sale mensa Tavoli, sedie e armadi

Sala primo soccorso Armadio contenente materiale di primo soccorso, un frigorifero,

Teatro Casse audio Una pianola Microfoni Mixer Un lettore CD con casse audio Karaoke

Aula Magna Televisore con videoregistratore Una Lim

Aule didattiche Una Lim PC TV con videoregistratori

SCUOLA PRIMARIA “ANNA BOTTO”

Aula per attività di gruppo

Materiali didattici e ludici

Aula pre/post scuola

Laboratorio informatico

Laboratorio linguistico Una postazione docente con console comandi, ventitrè postazioni alunni con cuffie

Aule LIM Lavagne multimediali

Palestra Attrezzatura ginnica

Sala mensa Tavoli, sedie e armadi

Aula sussidi Sussidi cartacei e digitali

Biblioteca alunni Tavoli, sedie, scaffali con libri,

Aule didattiche Televisore, impianto stereo

Aule per attività di gruppo e di sostegno

Materiali didattici e ludici.

Aule pre/post scuola Tavoli, sedie, materiale ludico.

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SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO

“G. ROBECCHI”

Biblioteca alunni e magistrale

Testi didattici, di consultazione, di narrativa per alunni.

Lab fonologico Due PC

Lab. Informatico Quindici PC Quattro stampanti Un videoproiettore

Lab. Linguistico Una postazione docente con console comandi, ventisei postazioni alunni con cuffie.

Locale preparazione materiale didattico

Due fotocopiatrici

Palestra Attrezzatura ginnica

Sale mensa Tavoli, sedie e armadi

Sala primo soccorso Armadio contenente materiale di primo soccorso, un frigorifero,

Teatro Casse audio Una pianola Microfoni Mixer Un lettore CD con casse audio Karaoke

Aula Magna Televisore con videoregistratore Una Lim

Aule didattiche Una Lim PC TV con videoregistratori

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POF 2015-16 IC di Viale Libertà – VIGEVANO Pagina 29 di 132

ORGANIZZAZIONE DELLA DIDATTICA

pC

DALL’ATTO DI INDIRIZZO AI PERCORSI FORMATIVI

DALL’ATTO DI INDIRIZZO AI PERCORSI FORMATIVI

PERCORSI DEL CURRICOLO

PROGETTI dell’OFFERTA

FORMATIVA

VALORIZZAZIONE DELLE ECCELLENZE

(Decreto Legislativo 29 dicembre 2007, n. 262)

RECUPERO DEGLI APPRENDIMENTI IN

MATEMATICA E LINGUA ITALIANA

SECONDO LE PRIORITÁ STRATEGICHE

DEL SNV

(Direttiva Ministeriale 113/2007 e “Priorità

strategiche del SNV” per il triennio 2014-2015,

Direttiva Ministeriale 11/2014)

INIZIATIVE “PON”

PROGETTI COMUNITARI COME ERASMUS

INNOVAZIONE DIGITALE E COMUNITARIA

DIDATTICA LABORATORIALE

LINGUE STRANIERE COMUNITARIE

CONTINUITÁ E ORIENTAMENTO

ESPRESSIONE CULTURALE

IMPARARE AD IMPARARE

CITTADINANZA

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POF 2015-16 IC di Viale Libertà – VIGEVANO Pagina 30 di 132

Le priorità segnalate nel RAV riguardano gli esiti scolastici riferiti sia alla valutazione delle attese

curricolari sia alle prove nazionali standardizzate (prove Invalsi). Il RAV e gli altri strumenti di

valutazione in uso nell’Istituto consentono di analizzare i traguardi prioritari a cui tendere per

migliorare il più possibile i risultati degli apprendimenti. Come evidenziato nel grafico si pone

particolare attenzione agli esiti delle prove standardizzate nazionali con l’individuazione di metodi

e strategie progettuali volte a ridurre la variabilità tra le classi e all’interno delle classi.

Per tendere a tali priorità, nell’ottemperanza delle recenti disposizioni ministeriali occorre:

adeguare metodi e strategie formative ai dati rilevati dall’analisi dei bisogni;

potenziare l’efficacia dei percorsi formativi (progetti) che arricchiscono ed espandono

l’offerta formativa;

monitorare costantemente la dispersione scolastica (intesa non solamente come

abbandono scolastico ma anche come basso interesse verso l’esperienza scolastica) e

individuare strategie inclusive, che tengano conto di tutte le risorse reperibili, interne

all’Istituto e provenienti dal territorio;

potenziare i percorsi formativi inerenti le competenze-chiave di cittadinanza;

progettare e avviare un piano di rilevazione e analisi dei risultati a distanza (in rete con le

altre scuole del territorio).

PRORITÁ E TRAGUARDI DELLA SCUOLA

RISULTATI SCOLASTICI RISULTATI NELLE PROVE STANDARDIZZATE NAZIONALI

COMPETENZE-CHIAVE DI CITTADINANZA RISULTATI A DISTANZA

ANALISI DEI BISOGNI

Strumenti: RAV, Questionari di autovalutazione, Valutazione interna.

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POF 2015-16 IC di Viale Libertà – VIGEVANO Pagina 31 di 132

Il Parlamento europeo ha formulato la Raccomandazione per il Quadro Europeo delle Qualifiche

(EQF: European Qualification Framework) del 2008, adottata dalla legislazione italiana, in cui la

COMPETENZA viene definita come “comprovata capacità di utilizzare conoscenze, abilità e

capacità personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo

professionale e personale”.

La medesima Raccomandazione definisce anche conoscenze e abilità.

Così come evidenziato nelle “Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del

primo ciclo d’istruzione” (pagina 11, “Profilo dello studente”), le scelte educative del nostro

Istituto Comprensivo sono orientate dalla centralità della persona che apprende.

ABILITÁ: capacità di applicare conoscenze e di

utilizzare know-how per portare a termine compiti

e risolvere problemi. Nel contesto dell’EQF, le

abilità sono descritte come cognitive

(comprendenti l’uso del pensiero logico, intuitivo e

creativo) o pratiche (comprendenti l’abilità

manuale e l’uso dei metodi, materiali, strumenti).

CONOSCENZE: sono il risultato dell’assimilazione

di informazioni attraverso l’apprendimento. Le

conoscenze sono un insieme di fatti, principi,

teorie e pratiche relative ad un settore di lavoro o

di studio. Nel contesto dell’EQF, le conoscenze

sono descritte come teoriche e/o pratiche.

LE COMPETENZE-CHIAVE

(cit. precedente) …la scuola attribuisce grande importanza alla relazione educativa

e ai metodi didattici capaci di attivare pienamente le energie e le potenzialità di ogni

bambino e ragazzo. Al tempo stesso la scuola italiana ha imparato a riconoscere e a

valorizzare apprendimenti diffusi che avvengono fuori dalle sue mura, nei

molteplici ambienti di vita in cui i bambini e i ragazzi crescono e attraverso nuovi media,

in costante evoluzione, ai quali essi pure partecipano in modi diversificati e creativi.

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Il nostro Istituto Comprensivo ha predisposto il Profilo di ciascuna competenza-chiave. Nello schema che

segue sono indicati le competenze e gli obiettivi formativi da cui, secondo un criterio di gradualità

articolato nei tre livelli ①, ②, ③, derivano le progettazioni curricolari.

① primi tre anni della scuola primaria evidenziate in grigio le aree di Cittadinanza

② quarto e quinto anno della scuola primaria

③ scuola secondaria di I grado

● La comunicazione nella madrelingua ● La comunicazione nelle lingue straniere

● La competenza matematica

●La competenza in campo scientifico

●La competenza in campo tecnologico

● La competenza digitale

● Le competenze sociali e civiche

● Il senso di iniziativa e l’imprenditorialità

● Consapevolezza ed espressione culturale

le competenze-chiave e la loro articolazione

● La comunicazione nella madrelingua

√ acquisire padronanza della lingua italiana:

comprendere enunciati; 1

comprendere enunciati e testi di una certa complessità; 2 - 3

raccontare le proprie esperienze; 1 – 2 – 3

produrre narrazioni articolate; 2 - 3

esprimere le proprie idee con argomentazioni valide; 2 - 3

adottare un registro linguistico appropriato alle diverse situazioni. 2 - 3

√esprimersi a livello elementare in lingua inglese e in un’altra lingua

dell’Unione Europea:

possedere un lessico di base descrittivo della realtà e delle

emozioni; 1

affrontare una comunicazione essenziale in semplici situazioni

di vita quotidiana; 2 – 3

comunicare in modo essenziale con persone di diversa

nazionalità utilizzando l’inglese come lingua veicolare; 2 - 3

utilizzare la lingua inglese nei contesti tecnologici

dell’informazione e della comunicazione; 2 - 3

esprimere semplici contenuti interdisciplinari secondo la

metodologia CLIL (Content and Language Integrated Learning). 2

- 3

● La comunicazione nelle lingue straniere

Imparare ad imparare

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POF 2015-16 IC di Viale Libertà – VIGEVANO Pagina 33 di 132

● La competenza matematica

● La competenza in campo scientifico

● La competenza in campo tecnologico

√ utilizzare le tecniche e le procedure del calcolo aritmetico e algebrico,

rappresentandolo anche sotto forma grafica; 1 – 2 - 3

√ confrontare e analizzare figure geometriche, individuando invarianti e

relazioni; 1 – 2 - 3

√ individuare le strategie appropriate per trovare e giustificare soluzioni a

problemi reali; 2 - 3

√ analizzare dati e fatti della realtà verificandone l’attendibilità delle analisi

quantitative e statistiche proposte da altri; 2 – 3

√osservare e descrivere la realtà naturale e i suoi fenomeni; 1 - 2

√ osservare, descrivere ed analizzare fenomeni appartenenti alla realtà

naturale e artificiale riconoscendo nelle sue varie forme i concetti di sistema

e di complessità; 2 - 3

√ diventare consapevole dei limiti delle affermazioni che riguardano

questioni complesse che non si prestano a spiegazioni univoche. 2 - 3

● La competenza digitale

● Le competenze sociali e civiche

√utilizzare le tecnologie in contesti comunicativi concreti per

ricercare dati e informazioni; 1 – 2 - 3

√utilizzare le tecnologie della comunicazione per distinguere

informazioni attendibili da quelle che necessitano di

approfondimento, di controllo e di verifica; 2 - 3

√utilizzare le tecnologie della comunicazione per interagire con

soggetti diversi nel mondo. 3

√ avere cura e rispetto di sé, degli altri e dell’ambiente naturale e artificiale,

come presupposto di un sano e corretto stile di vita; 1 – 2 - 3

√ rispettare le regole condivise; 1 – 2 – 3

√ progettare, collaborare e cooperare; 2 - 3

√ saper chiedere aiuto e fornire aiuto a chi lo chiede; 1 – 2 - 3

√essere responsabile nelle relazioni interpersonali; 2 - 3

√accettare le critiche e assumere un atteggiamento parimenti critico verso la

realtà; 2 - 3

√portare a compimento il lavoro iniziato da solo o insieme ad altri; 1 – 2 - 3

√orientare le proprie scelte in modo consapevole; 2 - 3

√ partecipare alla vita comunitaria: a momenti educativi informali e non formali,

a esposizioni pubbliche del proprio lavoro, a manifestazioni sportive non

agonistiche, a eventi celebrativi e rituali; 2 - 3

√assumere comportamenti solidali e finalizzati alla costruzione di situazioni e

contesti di pace; 2 - 3

√sviluppare attenzione e interesse nei confronti delle problematiche sociali,

appartenenti al contesto locale e al contesto globale; 2 - 3

√ osserva, descrive ed analizza fenomeni appartenenti alla realtà naturale e

artificiale e riconosce nelle sue varie forme i concetti di sistema e di

complessità; 2 - 3

√ è consapevole dei limiti delle affermazioni che riguardano questioni

complesse che non si prestano a spiegazioni univoche. 2 - 3

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POF 2015-16 IC di Viale Libertà – VIGEVANO Pagina 34 di 132

● Il senso di iniziativa e l’imprenditorialità

● Consapevolezza ed espressione culturale √osservare e interpretare ambienti, fatti, fenomeni e produzioni

artistiche; 1 – 2 - 3

√utilizzare gli strumenti per comprendere se stesso e gli altri, per

riconoscere ed apprezzare le diverse identità, le tradizioni culturali e

religiose in un’ottica di dialogo e di rispetto reciproco; 1 – 2 - 3

√interpretare i sistemi simbolici della società; 2 - 3

√sviluppare sensibilità e partecipazione nei confronti della cultura

musicale, dell’arte e della storia dell’arte, del cinema, del teatro,

delle tecniche e dell’utilizzo dei media per la produzione delle

immagini e dei suoni; 2 - 3

√sviluppare sensibilità e un atteggiamento partecipativo nei confronti

delle discipline motorie e dello sport agonistico, di uno stile di vita

sano ed equilibrato. 1 – 2 - 3

√sviluppare originalità e spirito di iniziativa; 1 – 2 - 3

√ realizzare semplici progetti. 2 - 3

.

● Imparare ad imparare √orientarsi nello spazio e nel tempo dando espressione a curiosità e

ricerca di senso; 1 – 2 - 3

√ utilizzare le conoscenze e le nozioni di base come stimolo alla

ricerca e al conseguimento di nuovi apprendimenti anche in modo

autonomo; 2 - 3

√avere consapevolezza delle proprie potenzialità e dei propri limiti; 2

- 3

√ fare propri, da usare anche in autonomia, metodi e strategie di

studio e di apprendimento in genere; 2 - 3

√valorizzare l’errore come stimolo alla metariflessione e come

opportunità di apprendimento. 2 - 3

IMPARARE A IMPARARE

COMPETENZE

LINGUAMADRE LINGUA STRANIERA

MATEMATICA, SCIENTIFICA,TECNOLOGICA DIGITALE

AREA DELLA CITTADINANZA… COMPETENZE

sociali e civiche, consapevolezza ed espressione culturale, spirito di iniziativa e imprenditorialità

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POF 2015-16 IC di Viale Libertà – VIGEVANO Pagina 35 di 132

Non è pensabile la maturazione di una competenza senza il raggiungimento di conoscenze e abilità ad essa

inerenti.Le èquipe che progettano il curricolo decidono autonomamente come ridefinire e modulare in

divenire le competenze, considerando le caratteristiche dei gruppi di studenti, rilevando gli apprendimenti

in ingresso e in itinere.

Nella nostra Istituzione scolastica la certificazione delle competenze e delle competenze-chiave avviene

lungo un asse portante della relazione insegnamento/apprendimento, costituito da tre segmenti:

progettazione, attività didattica in classe, valutazione. I docenti…

.

① assumono, come prescrittivi, i traguardi e gli obiettivi di apprendimento per lo sviluppo delle

competenze contenuti nelle Indicazioni…

② creano una comunità di apprendimento (classe, gruppi di alunni), in cui agire contenuti disciplinari,

anche trasversali, secondo modalità di apprendimento cooperativo e laboratoriale, di tipo situato e

distribuito…

③ valutano le competenze differentemente dalla valutazione delle conoscenze e abilità, attraverso

l’osservazione sistematica protratta nel tempo dello studente, in relazione alle diverse situazioni che gli

si presentano…

…assumono, come prescrittivi, i traguardi e gli obiettivi di apprendimento per lo sviluppo delle

competenze contenuti nelle Indicazioni… ④ certificano le competenze dichiarando il livello raggiunto dallo studente nell’utilizzo delle conoscenze

e delle abilità acquisite nelle diverse discipline per risolvere situazioni problematiche e inedite.

la progettazione, la valutazione e la certificazione delle competenze

i metodi e gli strumenti per valutare le competenze

OSSERVAZIONI

SISTEMATICHE

rilevano il processo cioè le operazioni che compie l’alunno per

interpretare correttamente il compito…

per coordinare conoscenze e abilità già acquisite…

per ricercare nuove conoscenze, per valorizzare le risorse esterne

(libri, tecnologie, sussidi vari) e interne (impegno, collaborazione

dell’insegnante e dei compagni).

si effettuano attraverso diversi strumenti

griglie, protocolli (strutturati, semistrutturati o non

strutturati e partecipati), questionari, interviste.

si riferiscono sempre ad indicatori di competenza,

quali: autonomia, relazione, partecipazione,

responsabilità, flessibilità, consapevolezza.

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POF 2015-16 IC di Viale Libertà – VIGEVANO Pagina 36 di 132

Dalle “Linee guida per la certificazione delle competenze nel primo ciclo di istruzione”, par. 2.5:

“…I compiti di realtà si identificano nella richiesta rivolta allo studente di risolvere una situazione problematica,

complessa e nuova, quanto più possibile vicina al mondo reale, utilizzando abilità e conoscenze già acquisite e

trasferendo procedure e condotte cognitive in contesti e ambiti di riferimento moderatamente diversi da quelli resi

familiari dalla pratica didattica. (…) La risoluzione della situazione-problema (compito di realtà) viene a costituire il

prodotto finale degli alunni su cui si basa la valutazione dell’insegnante. È da considerare oltretutto che i vari progetti

presenti nelle scuole (teatro, coro, ambiente, legalità, intercultura, ecc.) rappresentano significativi percorsi di realtà

con prove autentiche aventi caratteristiche di complessità e di trasversalità”.

Nel nostro Istituto Comprensivo i progetti assumono pienamente il significato di compito di realtà che può

essere osservato e descritto limitatamente alla performance dello studente. Infatti, come dicono le citate

Linee guida, i progetti non permettono all’insegnante di “vedere” “tutto il processo che compie l’alunno per

arrivare a dare prova della sua competenza”.

i progetti nella valutazione delle competenze

PROGETTO

percorsi di realtà

prove autentiche valutabili

valuta la performance, non valuta l’intero processo

Per cogliere “il senso o il

significato attribuito dall’alunno

al proprio lavoro, le intenzioni che

lo hanno guidato (…), le emozioni

o gli stati affettivi provati”,

l’insegnante deve stimolare

nell’alunno la narrazione del

percorso cognitivo compiuto. “La

valutazione attraverso la

narrazione assume una funzione

riflessiva e metacognitiva nel

senso che guida il soggetto ad

assumere la consapevolezza di

come avviene l’apprendimento”.

(Linee guida, par. 2.5)

È davvero possibile osservare l’intero processo di costruzione di una

competenza?

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La seguente tabella offre un quadro di riferimento dei soggetti del nostro Istituto Comprensivo che

agiscono le competenze a vari livelli gestionali.

CHI? COSA? QUANDO? Dirigente Scolastico + Staff + Figure Strumentali

Effettuano un’analisi dei bisogni formativi dell’Istituto (Rif. Raccomandazioni, Indicazioni nazionali, Legge n. 107), al fine di individuare punti di forza e criticità inerenti lo sviluppo delle competenze. Per l’analisi dei bisogni formativi si utilizzano: il Questionario di Autovalutazione d’Istituto, il Rapporto di Autovalutazione, le relazioni dei Consigli di Classe.

In ingresso, ad inizio anno scolastico.

Coordinatori della progettazione raggruppati in tre ordini:

docenti delle classi prime, seconde e terze della scuola primaria (senza distinzione di area disciplinare);

docenti delle classi quarte e quinte della scuola primaria (senza distinzione di area disciplinare);

docenti delle classi prime, seconde e terze della scuola secondaria di primo grado (distinti per discipline).

Partendo dalle competenze espresse nelle Linee guida ministeriali e tenendo conto delle priorità emerse dall’analisi dei bisogni formativi, i docenti adeguano gli obiettivi formativi inerenti le competenze per ottimizzare l’efficacia della progettazione annuale (modificando indicatori e/o descrittori, e/o criteri di assegnazione del giudizio).

In ingresso, ad inizio anno scolastico.

Dirigente Scolastico + Staff + Figure Strumentali

Partendo dagli adeguamenti degli obiettivi formativi prodotti dai docenti, si validano/si modificano i documenti di CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE (fine primaria, fine primo ciclo di istruzione). Le certificazioni sono pubblicate nel sito della scuola. Sono compilate dai docenti delle classi quinte della primaria e delle classi terze della secondaria di primo grado.

Docenti di classi parallele per livello raggruppati per discipline/aree disciplinari (scuola primaria e secondaria di primo grado).

Nel redigere il documento di progettazione annuale partendo dai traguardi e dagli obiettivi di apprendimento “prescritti” dalle Indicazioni, i docenti pongono in relazione funzionale le competenze con le abilità e le conoscenze. Nel documento di progettazione sono esplicitate le modalità di valutazione delle competenze; di particolare

In ingresso, a inizio anno scolastico.

COMPETENZE: chi fa cosa quando?

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rilevanza è l’osservazione sistematica dei processi di apprendimento dell’alunno nella propria comunità di apprendimento (anche in riferimento a progetti che integrano il curricolo).

Docenti di classi parallele per livello, raggruppati per discipline/aree disciplinari (scuola primaria, scuola secondaria di primo grado).

Costruiscono il documento di progettazione bimestrale declinando i contenuti della progettazione annuale.

A inizio anno scolastico e con scadenza bimestrale (novembre, gennaio, marzo, maggio).

Docenti di classi parallele per livello, raggruppati per discipline/aree disciplinari (scuola primaria, scuola secondaria di primo grado).

Decidono le modalità di valutazione in ingresso, intermedia (monitoraggio) e finale delle competenze (tipologia e articolazione delle prove, livelli di difficoltà, formalizzazione del giudizio).

Settembre, gennaio, maggio.

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Indicazioni nazionali per il curricolo della

scuola dell’infanzia e del primo ciclo

d’istruzione (* art. 1, comma 4, DPR 20.03.09)

Competenze – chiave e competenze di

cittadinanza (EQF: EuropeanQualification

Framework)

obiettivi formativi (declinano le

competenze-chiave)

(vedi C.M. n. 3, prot. n.1235, 13.02.15)

abilità e conoscenze (vedi *)

obiettivi di apprendimento (traguardi)

(vedi *)

CURRICOLO

Progetti curricolari

Progetti extra-curricolari

VALUTAZIONE DEGLI APPRENDIMENTI

PROCESSO OBIETTIVI DI

PROCESSO

ABILITA’ CONOSCENZE

COMPETENZE

ABILITA’ CONOSCENZE

COMPETENZE

CURRICOLO, PROGETTAZIONE, VALUTAZIONE

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La valutazione è parte integrante del “fare scuola”, non solo come controllo degli apprendimenti,

ma come verifica dell’intervento didattico al fine di operare gli opportuni adeguamenti al

progetto educativo per personalizzare il percorso formativo di ciascun alunno. In questo senso,

valutare significa comprendere a quale “tappa” di apprendimento sia giunto l’alunno e, di

conseguenza, quale efficacia abbia avuto il nostro modo di insegnare.

L’èquipe pedagogica condivide la valutazione perciò tutti i docenti ne sono corresponsabili.

Nel nostro Istituto si rispettano tre livelli di valutazione:

valutazione della situazione di partenza = PROVE D’INGRESSO

valutazione formativa = PROVE IN ITINERE quali MONITORAGGI dei processi

valutazione sommativa = PROVE FINALI

Le PROVE appartengono alle seguenti tipologie di verifica:

OSSERVAZIONI DIRETTE E SISTEMATICHE

COLLOQUI, cioè conversazioni guidate in classe

PROVE OGGETTIVE (produzioni scritti, esercizi vari, questionari, …)

PROVE GRADUATE e sostitutive per gli alunni in difficoltà.

Inoltre, la valutazione:

è condivisa con le famiglie durante i colloqui periodici;

è puntualmente inserita nel registro dell’insegnante;

è sintetizzata dal documento di valutazione quadrimestrale.

MODALITÁ E STRUMENTI DELLA VALUTAZIONE

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POF 2015-16 IC di Viale Libertà – VIGEVANO Pagina 41 di 132

CHI? COSA? QUANDO? Coordinatori della progettazione raggruppati in tre ordini:

docenti delle classi prime, seconde e terze della scuola primaria (senza distinzione di area disciplinare);

docenti delle classi quarte e quinte della scuola primaria (senza distinzione di area disciplinare);

docenti delle classi prime, seconde e terze della scuola secondaria di primo grado (distinti per discipline).

Si confrontano sugli strumenti della progettazione (schemi, documentazione, mezzi digitali).

In ingresso, ad inizio anno scolastico.

Docenti di classi parallele raggruppati per discipline/aree disciplinari (scuola primaria e secondaria di primo grado).

Decidono quali progetti curricolari ed extra-curricolari inserire nella costruzione complessiva del curricolo, definendo per ciascuno di essi gli obiettivi di apprendimento e gli obiettivi formativi coerentemente alle Indicazioni nazionali. Di ogni progetto redigono un outline del percorso/dei percorsi.

In ingresso, ad inizio anno scolastico (preferibilmente). Ad inizio del secondo quadrimestre (eventualmente).

Docenti di classi parallele raggruppati per discipline/aree disciplinari (scuola primaria e secondaria di primo grado).

Partendo dai traguardi e dagli obiettivi di apprendimento “prescritti” dalle Indicazioni, i docenti pongono in relazione funzionale le competenze con le abilità e le conoscenze. Nel documento di progettazione sono esplicitate le modalità di valutazione degli obiettivi di apprendimento (abilità e conoscenze) e delle competenze; di particolare rilevanza è l’osservazione sistematica dei processi di apprendimento dell’alunno nella propria comunità di apprendimento (anche in riferimento a progetti che integrano il curricolo).

In ingresso, a inizio anno scolastico (progettazione “a maglie larghe”). Con scadenza bimestrale (progettazione “a maglie strette”, definita)

Docenti delle classi seconde e quinte della primaria e delle classi terze della secondaria raggruppati per discipline/aree disciplinari.

Tenendo conto delle osservazioni e delle riflessioni elaborate (da ???), i docenti predispongono le simulazioni delle Prove Invalsi (anche utilizzando prove del mercato editoriale) decidendo le modalità e i tempi di somministrazione (vedi sezione Prove Invalsi).

In ingresso, ad inizio anno scolastico (preferibilmente). Ad inizio del secondo quadrimestre (eventualmente).

Docenti di classi parallele, raggruppati per discipline/aree

Costruiscono il documento di progettazione bimestrale declinando

A inizio anno scolastico e con scadenza bimestrale (novembre,

VALUTAZIONE CURRICOLARE: chi fa cosa

quando?

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POF 2015-16 IC di Viale Libertà – VIGEVANO Pagina 42 di 132

disciplinari (scuola primaria, scuola secondaria di primo grado).

i contenuti della progettazione annuale.

gennaio, marzo, maggio).

Docenti di classi parallele, raggruppati per discipline/aree disciplinari (scuola primaria, scuola secondaria di primo grado).

Sulla base delle modalità di valutazione esplicitate nel POF, decidono e preparano le prove d’ingresso, intermedie (monitoraggio) e finali (adattano alla realtà in divenire tipologia e articolazione delle prove, livelli di difficoltà, formalizzazione del giudizio). Le prove valutano abilità, conoscenze, competenze (anche separatamente).

Settembre, gennaio, maggio.

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Un ambiente è funzionale all’apprendimento quando presenta determinate caratteristiche

materiali e veicola buone pratiche.

Il nostro impegno è prioritariamente quello di rinforzare la diffusione di buone pratiche nella

nostra scuola e, auspicabilmente, di migliorarne le diverse parti strutturali adeguandole del tutto

alle normative vigenti. Per questo manteniamo alta la nostra sensibilità verso tutte le forme di

interazione con il territorio e le sue istituzioni pubbliche e private, da cui derivare risorse

finanziarie e umane il modello di ambiente di apprendimento a cui tendiamo.

AMBIENTE DI APPRENDIMENTO

AMBIENTE DI APPRENDIMENTO

pulito, ordinato e curato reciprocità e spirito di

collaborazione

privo di barriere architettoniche

dotato di sussidi e strumentazione

digitale adeguata

facilita la partecipazione degli alunni

diversamente abili all’esperienza

scolastica dedicando spazi, risorse

materiali e professionali

in grado di prevenire l’intolleranza e la

discriminazione di qualunque genere

(razziale, di genere, di età, sociale e

personale)

Innovativo, articolato e flessibile nelle

metodologie e nella relazione

insegnamento/apprendimento

Improntato al dialogo continuo come

metodo e strumento di risoluzione dei

problemi e dei conflitti in genere

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Organizzazione del curricolo Il curricolo descrive l’intero percorso formativo che uno studente compie, dalla scuola dell’infanzia alla scuola secondaria, nel quale s’intrecciano e si fondono i processi cognitivi e quelli relazionali. L’elaborazione del curricolo verticale dell’Istituto Comprensivo di Viale Libertà di Vigevano, è quindi mosso dalla volontà di delineare, dalla scuola dell’infanzia alla secondaria di primo grado, un processo unitario, graduale e coerente, continuo e progressivo, verticale ed orizzontale, attraverso il quale garantire agli alunni l’acquisizione di formazione e competenze adeguate.

Elaborare un curricolo proprio significa dare espressione alla libertà di insegnamento e all’autonomia scolastica, ovvero fondare l’identità un Istituto.

L’intero Collegio dei Docenti è ancora impegnato nella continua sperimentazione di un approccio didattico per competenze (in linea con l’impostazione dell’Europa comunitaria): un work in progress che necessita di continue rivisitazioni.

Nella storia della scuola italiana si sono susseguite differenti ‘stagioni’ di ripensamento e rinnovamento delle pratiche didattiche. Dai “nuovi” Programmi (scuola media, 1979; scuola elementare, 1985; scuola materna, 1991) all’Autonomia delle istituzioni scolastiche (1999), in cui le “indicazioni” hanno preso il posto dei Programmi nazionali, divenendo il documento di riferimento per l’elaborazione del curricolo.

Dopo la Riforma cd. ‘Moratti’, con alcune novità in campo didattico ed organizzativo, sino all’introduzione di insegnamenti opzionali, il frutto dei ripensamenti successivi e degli approfondimenti anche in campo comunitario si è concretizzato con le Indicazioni del 2007, firmate dal Ministro Fioroni.

Oggi ci riferiamo, infine, al testo definitivo delle attuali Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione, emanato con decreto n. 254 del 16 novembre 2012. Il metodo adottato per la revisione, che ha ricevuto l’apprezzamento della scuola e degli organismi consultati (consultazione giugno-luglio 2012), rappresenta un patrimonio importante da cui partire e crea le condizioni per un ulteriore sviluppo.

Nel curricolo si trovano esposti i nuclei fondanti e i contenuti imprescindibili intorno ai quali le singole Istituzioni scolastiche progettano la loro personalizzazione.

L’Istituto di Viale Libertà di Vigevano, nella progettazione dei propri percorsi educativi, formativi e didattici ha tenuto in debito conto, condividendo, gli assi valoriali delineati dalle Indicazioni, che ben rappresentano l’orizzonte di riferimento della ‘scuola nel nuovo scenario’ e che si ritiene utile riportare con le parole del dettato legislativo:

“La Centralità della persona Le finalità della scuola devono essere definite a partire dalla persona che apprende, con l’originalità del suo percorso individuale e le aperture offerte dalla rete di relazioni che la legano alla Famiglia e agli ambiti sociali.

PROGETTAZIONE ED ARTICOLAZIONE DELL’OFFERTA FORMATIVA

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Per una nuova cittadinanza La scuola persegue una doppia linea formativa: verticale e orizzontale. La linea verticale esprime l’esigenza di impostare una formazione che possa poi continuare lungo l’intero arco della vita; quella orizzontale indica la necessità di un’attenta collaborazione fra la scuola e gli attori extrascolastici con funzioni a vario titolo educative.

Per un nuovo umanesimo Le relazioni fra il microcosmo personale e il macrocosmo dell’umanità e del pianeta oggi devono essere intese in un duplice senso. Da un lato tutto ciò che accade nel mondo influenza la vita di ogni persona; dall’altro, ogni persona tiene nelle sue stesse mani una responsabilità unica e singolare nei confronti del futuro dell’umanità.

Scuola, Costituzione, Europa Nella consapevolezza della relazione che unisce cultura, scuola e persona, la finalità generale della scuola è lo sviluppo armonico e integrale della persona, all’interno dei principi della Costituzione italiana e della tradizione culturale europea, nella promozione della conoscenza e nel rispetto e nella valorizzazione delle diversità individuali, con il coinvolgimento attivo degli studenti e delle Famiglie. La scuola italiana, statale e paritaria, svolge l’insostituibile funzione pubblica assegnatale dalla Costituzione della Repubblica, per la formazione di ogni persona e la crescita civile e sociale del Paese. Assicura a tutti i cittadini l’istruzione obbligatoria di almeno otto anni (articolo 34), elevati ora a dieci. Contribuisce a rimuovere “gli ostacoli di ordine economico e sociale, (omissis)” (articolo 3). L’azione della scuola si esplica attraverso la collaborazione con la Famiglia (articolo 30), nel reciproco rispetto dei diversi ruoli e ambiti educativi nonché con le altre formazioni sociali ove si svolge la personalità di ciascuno (articolo 2). L’ordinamento scolastico tutela la libertà di insegnamento (articolo 33) ed è centrato sull’autonomia funzionale delle scuole (articolo 117). Le scuole sono chiamate a elaborare il proprio curricolo esercitando così una parte decisiva dell’autonomia che la Repubblica attribuisce loro. “

Nel corrente anno scolastico tutti gli ordini di scuola dell’Istituto Comprensivo di Viale Libertà di Vigevano stanno procedendo alla revisione dei propri curricoli, ovvero del curricolo verticale di Istituto, ponendo particolare attenzione anche alle competenze irrinunciabili nel passaggio dello studente da un segmento scolastico all’altro, di cui si sta curando l’effettiva continuità. La rilettura che si sta compiendo mira soprattutto ad una rilettura in funzione delle competenze chiave definite dalle Raccomandazioni della Comunità Europea del 2006, già anche in parallelo all’approfondimento che il Collegio deve mettere in atto sul concetto stesso di competenza e sulla progettazione per competenze.

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LA SCUOLA DELL’INFANZIA

Riprendendo nuovamente dalle Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola

dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione del 2012, ‘il curricolo della scuola dell’infanzia non coincide con la sola organizzazione delle attività didattiche che si realizzano nella sezione e nelle intersezioni, negli spazi esterni, nei laboratori, negli ambienti di vita comune, ma si esplica in un’equilibrata integrazione di momenti di cura, di relazione, di apprendimento, dove le stesse routine (l’ingresso, il pasto, la cura del corpo, il riposo, ecc.) svolgono una funzione di regolazione dei ritmi della giornata e si offrono come “base sicura” per nuove esperienze e nuove sollecitazioni.’.

Nella Scuola dell’Infanzia il curricolo si articola attraverso campi di esperienza, nel rispetto dei traguardi per lo sviluppo della competenza:

il sé e l'altro;

il corpo e il movimento;

immagini, suoni e colori;

i discorsi e le parole;

la conoscenza del mondo.

Le Scuole dell’Infanzia dell’Istituto Comprensivo di Viale Libertà di Vigevano, attuano la loro personalizzazione del curricolo in momenti progettuali dedicati e diversificati, a partire dalle Indicazioni Nazionali,assunte dal Collegio dei Docenti e declinate nel P.O.F. deliberato dal Consiglio di Istituto,rispettando la specificità dei singoli plessi: 1. 2.

RIUNIONI PER CAMPI DI ESPERIENZA

a livello di Istituto vi è la riflessione e la progettazione

sui campi definiti dalle Indicazioni

PROGETTAZIONE DI ISTITUTO

tutti i plessi concordano e definiscono linee

progettuali ed attività comuni

CONSIGLI DI INTERSEZIONE

nei singoli plessi avviene la progettazione specifica

con cadenza bimestrale

1.

2.

3.

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LA SCUOLA PRIMARIA

La Scuola primaria insieme alla scuola secondaria definisce il primo ciclo di istruzione

delineato dalla Indicazioni del 2012: ‘La scuola primaria mira all’acquisizione degli apprendimenti di base, come primo esercizio dei diritti costituzionali. Ai bambini e alle bambine c he la frequentano offre l’opportunità di sviluppare le dimensioni cognitive, emotive, affettive, sociali, corporee, etiche e religiose, e di acquisire i saperi irrinunciabili. Si pone come scuola formativa che, attraverso gli alfabeti caratteristici di ciascuna disciplina, permette di esercitare differenti stili cognitivi, ponendo così le premesse per lo sviluppo del pensiero riflessivo e critico. Per questa via si formano cittadini consapevoli e responsabili a tutti i livelli, da quello locale a quello europeo.’

È compito peculiare di questo ciclo scolastico porre le basi anche per l’esercizio della cittadinanza attiva, potenziando e ampliando gli apprendimenti promossi nella scuola dell’infanzia.

Nel dettato legislativo vengono delineati i Traguardi per lo sviluppo delle competenze al

termine della scuola primaria e gli Obiettivi di apprendimento al termine della classe terza e della classe quinta.

Le Scuole Primarie dell’Istituto di Viale Libertà di Vigevano, attuano la loro personalizzazione del curricolo in momenti progettuali dedicati e diversificati, a partire dalle Indicazioni Nazionali, assunte dal Collegio dei Docenti e declinate nel P.O.F. deliberato dal Consiglio di Istituto, rispettando la specificità dei singoli plessi:

RIUNIONI AMBITI DISCIPLINARI

a livello di Istituto vi è la riflessione e la progettazione sulle aree disciplinari 'viste' in verticale nelle differenti classi

1.

RIUNIONI PER CLASSI PARALLELE

tutti i plessi concordano e definiscono linee progettuali e attività comuni

CONSIGLI DI INTERCLASSE

nei singoli plessi avviene la progettazione specifica con

cadenza bimestrale 3.

2.

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LA SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO

Nella scuola secondaria di primo grado si approfondiscono le singole discipline come punti

di vista sulla realtà e come modalità di conoscenza, interpretazione e rappresentazione del mondo. Le Indicazioni affermano che: ‘La valorizzazione delle discipline avviene pienamente quando si evitano due rischi: sul piano culturale, quello della frammentazione dei saperi; sul piano didattico, quello dell’impostazione trasmissiva. Le discipline non vanno presentate come territori da proteggere definendo confini rigidi, ma come chiavi interpretative disponibili ad ogni possibile utilizzazione. I problemi complessi richiedono, per essere esplorati, che i diversi punti di vista disciplinari dialoghino e che si presti attenzione alle zone di confine e di cerniera fra discipline. Nella scuola secondaria di primo grado vengono favorite una più approfondita padronanza delle discipline e un’articolata organizzazione delle conoscenze, nella prospettiva dell’elaborazione di un sapere sempre meglio integrato e padroneggiato.’

L’istituto di Viale Libertà di Vigevano è impegnato ad accompagnare l’assunzione delle singole competenze disciplinai verso la promozione di competenze più ampie e trasversali, che rappresentano una condizione essenziale per la piena realizzazione personale e per la partecipazione attiva alla vita sociale, orientate ai valori della convivenza civile e del bene comune.

La Scuola Secondaria dell’Istituto di Viale Libertà di Vigevano, attua la personalizzazione del curricolo in momenti progettuali dedicati e diversificati, a partire dalle Indicazioni Nazionali, assunte dal Collegio dei Docenti e declinate nel P.O.F. deliberato dal Consiglio di Istituto, rispettandola specificità dei singoli plessi:

RIUNIONI PER ORDINE DI SCUOLA

a livello di Istituto vi è la riflessione e la progettazione globale della Scuola Secondaria

RIUNIONI PER AMBITI DISCIPLINARI

si concordano e definiscono linee progettuali ed attività 'in parallelo' per le differenti classe

3.

CONSIGLI DI CLASSE

avviene la riflessione ed il confronto sullo 'stato dell'arte della progettazione per singolo gruppo classe

1.

1.

2.

3.

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MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE E DEI COMPORTAMENTI

La valutazione è parte integrante del ‘fare scuola, non solo come controllo degli

apprendimenti, ma come verifica dell’intervento didattico al fine di operare gli opportuni adeguamenti al progetto educativo per personalizzare il percorso formativo di ciascun alunno.

Momento fondamentale dell’iter valutativo è la verifica della situazione di partenza

(proved’ingresso per la scuola primaria e secondaria di primo grado), che costituisce la base per la programmazione di classe e per la individualizzazione degli interventi compensativi e di potenziamento.

I progressi nell’apprendimento vengono rilevati attraverso verifiche, ovvero:

osservazioni dirette e sistematiche nei vari momenti e contesti scolastici

colloqui, conversazioni guidate in classe

prove oggettive (produzioni scritte, esercizi vari, questionari …)

prove graduate e sostitutive per gli alunni in difficoltà.

Anche nella Scuola dell’infanzia avviene una sorta di processo di valutazione, mediante:

l’osservazione occasionale e sistematica dei bambini e del contesto scolastico,ponendo particolare attenzione a relazione, modalità di apprendimento, conquiste,difficoltà.

esperienze di apprendimento finalizzato

confronto tra Docenti, valutazione in team

griglie per la rilevazione dei traguardi di sviluppo al termine del percorso scolastico,che accompagnano il bambino alla Scuola Primaria.

Il riferimento legislativo in tema di valutazione è il DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA

REPUBBLICA 22 giugno 2009, n. 122, ‘Regolamento recante coordinamento delle norme vigenti per la valutazione degli alunni e ulteriori modalità applicative in materia’, in cui si specifica che:

‘art. 1 - La valutazione ha per oggetto il processo di apprendimento, il comportamento e il rendimento scolastico complessivo degli alunni. La valutazione concorre, con la sua finalità anche formativa e attraverso l'individuazione delle potenzialità e delle carenze di ciascun alunno, ai processi di autovalutazione degli alunni medesimi, al miglioramento dei livelli di conoscenza e al successo formativo, (omissis). art. 2 - La valutazione del comportamento degli alunni, ai sensi degli articoli 8, comma 1, e 11, comma 2, del decreto legislativo n. 59 del 2004, e successive modificazioni, e dell'articolo 2 del decreto legge, è espressa:

a) nella scuola primaria dal Docente, ovvero collegialmente dai Docenti contitolari della classe, attraverso un giudizio, formulato secondo le modalità deliberate dal collegio dei Docenti, riportato nel documento di valutazione; b) nella scuola secondaria di primo grado, con voto numerico espresso collegialmente in decimi ai sensi dell'articolo 2 del decreto-legge; (omissis).

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Momento fondamentale dell’iter valutativo è la verifica della situazione di partenza (prove d’ingresso per la scuola primaria e secondaria di primo grado), che costituisce la base per la programmazione di classe e per la individualizzazione degli interventi compensativi e di potenziamento.

Si ricorda che “Al termine dell'anno conclusivo della scuola primaria, della scuola

secondaria di primo grado, dell'adempimento dell'obbligo di istruzione ai sensi dell'articolo 1, comma 622, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, e successive modificazioni, nonché al termine del secondo ciclo dell'istruzione, la scuola certifica i livelli di apprendimento raggiunti da ciascun alunno, al fine di sostenere i processi di apprendimento, di favorire l'orientamento per la prosecuzione degli studi, di consentire gli eventuali passaggi tra i diversi percorsi e sistemi formativi e l'inserimento nel mondo del lavoro.” (Art. 6 del D.P.R. n.122/09).

Il documento per la certificazione delle competenze viene predisposto in autonomia dalle

istituzioni scolastiche, sulla base delle disposizioni vigenti.

Per la definizione degli Indicatori soprattutto relativi al comportamento è importante fare riferimento al Regolamento d’Istituto elaborato dalla scuola ed adottato dal Consiglio di Istituto, che si allega al presente documento.

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LA SCUOLA PRIMARIA: VALUTAZIONE DELLE PRESTAZIONI E DEI COMPORTAMENTI

Nella scuola la valutazione non è un giudizio sull’alunno, non si prefigge di misurare

prestazioni e risultati, ma di comprendere a quale “tappa” di apprendimento sia giunto, per verificare se il nostro insegnamento sia stato efficace ed eventualmente intervenire per migliorarlo, per far sì che l'alunno possa sviluppare al massimo le sue capacità potenziali.

La valutazione è il frutto di un processo di osservazione del bambino nella sua interezza di

persona, per cui non si valuta solo il processo di apprendimento, ma anche il comportamento relazionale e partecipativo (le relazioni con i compagni e gli adulti, la partecipazione alle attività, la cura ed il rispetto dei materiali, la frequenza e puntualità). La valutazione dell’insegnante deve permettere all’alunno di comprendere perché i risultati acquisiti sono stati positivi o negativi, per responsabilizzarlo e guidarlo all’autovalutazione, traguardo importante sulla via dell’autonomia personale.

Il Collegio dei Docenti ha scelto il quadrimestre come scadenza di valutazione globale degli

alunni attraverso la scheda di valutazione, consegnata alle Famiglie nel mese di febbraio e giugno. Le singole istituzioni provvedono alla progettazione della Scheda di Valutazione.

Sistematicamente viene poi effettuata l’osservazione dei processi messi in atto dal

bambino e vengono compiute verifiche in itinere, i cui risultati devono essere comunicati alle Famiglie stesse.

Nella scuola primaria i Docenti possono non ammettere l’alunno alla classe successiva solo

in casi eccezionali e comprovati da specifica motivazione. Nel percorso della Scuola Primaria gli alunni vengono anche sottoposti ad una prova di

verifica su scala nazionale, posta in atto dall’INVALSI (Servizio nazionale di valutazione Rilevazione degli apprendimenti - Decreto legislativo 19 novembre 2004, n.286), rispettivamente al secondo ed al quinto anno. Il disposto di tale norma è finalizzato al progressivo miglioramento ed all’armonizzazione della qualità del sistema di istruzione e formazione. Tra i compiti previsti, assume particolare rilievo, appunto, quello delle verifiche periodiche e sistematiche sulle conoscenze ed abilità degli studenti e sulla qualità complessiva dell’offerta formativa delle istituzioni scolastiche. E fra gli obiettivi, assume rilevante importanza la valutazione degli apprendimenti in italiano e matematica.

Nel corrente anno scolastico, l’Istituto di Viale Libertà di Vigevano ha provveduto alla

stesura di indicatori di riferimento (di seguito riportati) per l’attribuzione delle valutazioni delle prestazioni e del comportamento, quest’ultimo da porre sulla Scheda di valutazione.

Importante è la comunicazione e condivisione con le Famiglie di tali indicatori, affinché la

valutazione possa essere coerente, tempestiva e trasparente.

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SCUOLA PRIMARIA CRITERI PER LA VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO

1°quadr. 2°quadr

Co

mp

eten

ze

SOC

IALI

Adegua il comportamento ai diversi contesti educativi

Partecipa con interesse alla vita della scuola.

Instaura relazioni positive e collabora con i compagni.

Instaura relazioni positive e collabora con gli adulti.

Rispetta e riconosce le regole convenute autocontrollo, utilizzo corretto strutture e sussidi della Scuola.

Gestisce e cura il proprio e l’altrui materiale.

1°quadr. 2°quadr.

Co

mp

eten

ze

OP

ERA

TIV

E

Esegue in autonomia il lavoro assegnato, in un tempo adeguato, mantenendo attenzione e concentrazione

Interviene in modo pertinente; opera semplici collegamenti e confronti e stabilisce nessi logici fra informazioni diverse

Si esprime, in situazioni comunicative diverse, con ordine e chiarezza, utilizzando i linguaggi specifici delle discipline

Utilizza correttamente procedure e tecniche operative

Tiene conto delle indicazioni fornite dagli insegnanti

Svolge regolarmente le attività assegnate a casa

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SCUOLA PRIMARIA

CRITERI PER LA VALUTAZIONE DELLE PRESTAZIONI

Livelli generali di

C

Livelli generali di Competenza

Valutazione

in decimi Conoscenze

Pieno e completo raggiungimento di tutti gli obiettivi

10

L’alunno possiede conoscenze complete, pensiero ben strutturato ed autonomo, competenze approfondite ed analitiche. Abilità, concetti e procedimenti stabili, trasferiti in qualsiasi situazione di apprendimento.

Completo raggiungimento di tutti gli obiettivi

9 L’alunno possiede conoscenze complete, pensiero ben strutturato, competenze approfondite ed analitiche. Abilità, concetti e procedimenti stabili.

Complessivo raggiungimento degli obiettivi

8 L’alunno possiede buone conoscenze e mostra un impegno costante.

Discreto raggiungimento degli obiettivi

7 L’alunno possiede discrete conoscenze in relazione alle proprie capacità e mostra un impegno costante.

Essenziale raggiungimento degli obiettivi

6 L’alunno possiede conoscenze essenziali, anche se non stabili. Il suo impegno è discontinuo.

Parziale o mancato raggiungimento degli obiettivi (minimi)

5 L’alunno possiede conoscenze modeste, non raggiungendo ancora gli obiettivi prefissati.

Valutazione in decimi

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LA SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO: VALUTAZIONE DELLE PRESTAZIONI E DEI COMPORTAMENTI

Anche nella scuola secondaria di I grado la valutazione si esplica a cadenza quadrimestrale

e viene comunicata alle Famiglie attraverso la scheda, progettata dall’Istituto. La valutazione in itinere è espressa in decimi, che puntualizzino gli obiettivi raggiunti ed

indichino come e quanto l’alunno ha saputo lavorare. La valutazione a lungo termine, compresa quella sul comportamento, è espressa in decimi, come la valutazione del comportamento: una valutazione di non sufficienza nelle discipline o nel comportamento pregiudica l’ammissione all’anno scolastico successivo o all’Esame di Stato.

I singoli consigli di classe in presenza di particolari situazione di criticità si impegnano a

mettere in atto una serie di interventi mirati al recupero delle difficoltà riscontrate negli alunni e i Docenti rendono espliciti, nelle sedi opportune, i risultati ottenuti. E’ fondamentale la tempestiva comunicazione alle Famiglie, per la condivisione dei percorsi da mettere in atto.

Il primo ciclo di istruzione termina, alla fine della classe terza della scuola secondaria di I

grado, con un Esame di Stato (art. 3 del DPR 122/2009): ‘L'ammissione all'Esame di Stato conclusivo del primo ciclo è disposta, previo accertamento della prescritta frequenza ai fini della validità dell'anno scolastico, nei confronti dell'alunno che ha conseguito una votazione non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina o gruppo di discipline, e un voto di comportamento non inferiore a sei decimi.’ Il giudizio di idoneità è espresso dal Consiglio di classe in decimi, considerando il percorso scolastico compiuto dall'allievo nella scuola secondaria di primo grado.

La prova dell’Esame di completa con quella Nazionale elaborata dall’INVALSI, che

riguardagli apprendimento e le competenze dell’italiano e della matematica, il cui esito contribuisce a determinare il voto stesso d’esame.

Nel corrente anno scolastico, l’Istituto di Viale Libertà di Vigevano ha provveduto alla stesura di indicatori di riferimento (di seguito riportati) per l’attribuzione delle valutazioni delle prestazioni e del comportamento.

Nel contempo il gruppo dei Docenti della Scuola secondaria, al fine di rendere il più

possibile oggettiva la valutazione in itinere, sta operando una riflessione sulla griglia di correzione delle prove nelle diverse discipline e sulla griglia relativa ai colloqui orali.

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SCUOLA SECONDARIA I GRADO CRITERI PER LA VALUTAZIONE DELLE PRESTAZIONI

Livelli generali di competenza

Livelli generali di competenza

Val

uta

zio

n

e in

de

cim

i

Conoscenze

Competenza utilizzata con sicura padronanza e con originalità, in autonomia, osservata in contesti numerosi e complessi. Impegno assiduo

10

Conoscenza degli argomenti completa e approfondita, linguaggio appropriato, ricco e diversificato; valida capacità di rielaborazione, analisi e sintesi, applicazione delle procedure autonoma in situazioni complesse e opportuno utilizzo degli strumenti

Competenza utilizzata con buona padronanza in autonomia, osservata con frequenza e in contesti complessi. Impegno assiduo.

9

Conoscenza degli argomenti completa ; linguaggio corretto; buona capacità di analisi, sintesi e rielaborazione, autonoma applicazione delle procedure in situazioni complesse e opportuno utilizzo degli strumenti

Competenza utilizzata con buona padronanza e apprezzabile autonomia, osservata con frequenza e talvolta in contesti complessi. Impegno complessivamente assiduo.

8

Conoscenza degli argomenti abbastanza completa; linguaggio sostanzialmente chiaro e corretto; adeguata capacità di rielaborazione, analisi e sintesi, applicazione delle procedure abbastanza autonoma, ma in situazioni non troppo complesse, opportuno utilizzo degli strumenti

Competenza utilizzata con sufficiente sicurezza non sempre in autonomia, osservata in contesti ricorrenti e/o non complessi. Impegno abbastanza assiduo

7

Conoscenza degli argomenti discreta; linguaggio sufficientemente chiaro; capacità di rielaborazione, analisi e sintesi adeguata se guidato applicazione , delle procedure in modo abbastanza corretto in semplici situazioni

Competenza utilizzata con qualche incertezza e con modesta autonomia, osservata in contesti semplici. Impegno poco assiduo.

6

Conoscenza degli argomenti essenziale; linguaggio generico; capacità di rielaborazione appena accettabile, applicazione delle procedure in semplici situazioni già precedentemente note

Competenza debole e lacunosa, utilizzata raramente e spesso con una guida costante, in contesti semplici. Impegno scarso.

5

Conoscenza degli argomenti lacunosa; linguaggio molto impreciso e povero; capacità di rielaborazione difficoltosa, applicazione delle procedure scorretta anche in semplici situazioni

Competenza molto debole e lacunosa, non utilizzata anche in presenza di una guida costante. Impegno assente

4

Conoscenza degli argomenti molto lacunosa; linguaggio molto stentato; capacità di rielaborazione assente, mancata applicazione delle conoscenze acquisite, nemmeno in semplici situazioni

Competenza inesistente. Impegno assente

3

Conoscenza degli argomenti nulla; linguaggio molto povero; capacità di rielaborazione nulla, mancata applicazione delle conoscenze, nemmeno in semplicissime situazioni, anche se guidato

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SCUOLA SECONDARIA I GRADO CRITERI PER LA VALUTAZIONE COMPORTAMENTO

INDICATORI/DESCRITTORI VOTO

a) Partecipa in modo attivo e collaborativo alle lezioni e alle attività proposte b) Rispetta compagni, docenti ed operatori scolastici c) Rispetta gli spazi, gli arredi e i beni altrui d) Collabora al dialogo educativo costruttivamente con insegnanti e compagni per il raggiungimento degli obiettivi formativi e) Frequenta con assiduità e puntualità f) Rispetta le consegne, ha sempre il materiale.

10

a) Partecipa in modo collaborativo alle lezioni e alle attività proposte b) Ha sporadici episodi di distrazione c) Rispetta i compagni e tutti coloro che operano nella scuola d) Rispetta gli spazi, gli arredi e i beni altrui e) È disponibile a collaborare costruttivamente con insegnanti e compagni per il raggiungimento degli obiettivi formativi f) Frequenta con assiduità e puntualità g) Rispetta le consegne, ha sempre il materiale.

9

a) Dimostra una selettiva disponibilità a collaborare costruttivamente con insegnanti e compagni per il raggiungimento degli obiettivi formativi b) Si rilevano alcuni episodi di disturbo e/o distrazione durante le lezioni o le attività proposte c) Non sempre rispetta gli spazi, gli arredi e i beni altrui d) Frequenta con regolarità, ma talvolta non è puntuale e) Quasi sempre rispetta le consegne, solitamente ha il materiale.

8

a) Si comporta in modo non sempre corretto nei confronti dei compagni, dei docenti o del personale della scuola b) Si dimostra poco interessato all’attività didattica c) Collabora raramente con insegnanti e compagni per il raggiungimento degli obiettivi formativi d) Riceve frequenti richiami, sia verbali che scritti, per inadempienze nel rispetto delle consegne o del regolamento e) Talvolta utilizza in maniera trascurata o non conforme alle finalità il materiale e le strutture della scuola o i beni altrui f) Frequenta in modo irregolare e non sempre puntuale.

7

a) Si comporta in modo poco corretto nei confronti dei compagni, dei docenti e del personale della scuola b) Viola spesso il regolamento, riceve ammonizioni verbali e scritte e/o viene sanzionato con l’allontanamento dalla comunità scolastica per un periodo non superiore a 1 giorno per quadrimestre (la sospensione non è vincolante, si può dare 6 anche non in presenza di sospensione) c) Segue in modo passivo e marginale l’attività didattica, è spesso fonte di disturbo durante le lezioni;

6

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d) Utilizza in maniera trascurata o non conforme alle finalità il materiale e le strutture della scuola e i beni altrui e) Non frequenta in modo regolare e non è puntuale f) Rispetta le consegne solo saltuariamente, spesso non è munito di materiale scolastico.

a) Si comporta in modo arrogante o/e irrispettoso nei confronti dei compagni, degli insegnanti e del personale della scuola b) Utilizza in maniera trascurata o non conforme alle finalità il materiale e le strutture della scuola e i beni altrui c) Viola di continuo il regolamento, riceve ammonizioni verbali e scritte e/o viene sanzionato con l’allontanamento dalla comunità scolastica per un periodo superiore a 1 giorno per quadrimestre. Se l’allontanamento è seguito da una chiara dimostrazione di recupero comportamentale e tenuto conto delle circostanze della sospensione stessa, si può ancora permettere l’accesso alla fascia del voto 6 d) Si rende responsabile di ripetute assenze e/o ritardi e) Non rispetta le consegne, sistematicamente è privo di materiale scolastico f) Non dimostra alcun interesse per il dialogo educativo g) È sistematicamente fonte di disturbo durante le lezioni.

5

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Il nostro Istituto Comprensivo è di recente costituzione derivando l’attuale configurazione da una

precedente, che vedeva le scuole dell’Infanzia e le scuole primarie appartenenti alla medesima

Direzione didattica mentre la secondaria di I grado era unita a una scuola dello stesso ordine.

La difficoltà iniziale è stata quella di completare la continuità in verticale quindi nella direzione

della secondaria, così come già avveniva per la scuola dell’infanzia e la scuola primaria. La Figura

Strumentale dedicata, e la relativa Commissione, ha lavorato per facilitare la messa a sistema delle

scuole su un’asse verticale, scegliendo le aree di processo e gli obiettivi formativi prioritari nelle

pratiche di condivisione.

Per quanto riguarda l’orientamento, si attuano scelte e si sviluppano percorsi comuni (progetti

territoriali, di rete) allo scopo di far conoscere l’offerta formativa delle scuole secondarie di II

grado e dei centri di formazione al lavoro.

Lo schema che segue esplicita le modalità della continuità e dell’orientamento.

CONTINUITÁ’ E ORIENTAMENTO

CONTINUITÁ

SCUOLA DELL’INFANZIA

SCUOLA SECONDARIA SCUOLA PRIMARIA

competenze cittadinanza

curricolo, progettazione, valutazione

progetti

OBIETTIVI DI PROCESSO E

OBIETTIVI FORMATIVI

BES, inclusione

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ORIENTAMENTO

SCUOLA SECONDARIA DI II GRADO

CENTRI DI FORMAZIONE PROFESSIONALE

OBIETTIVI DI PROCESSO E OBIETTIVI

FORMATIVI

curricolo, progettazione, valutazione

competenze cittadinanza

progetti di rete

contrasto alla dispersione

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La nostra scuola si preoccupa di attivare, mantenere costanti nel tempo e implementare i contatti

con il territorio. La finalità è quella di aprire il contesto scolastico alla realtà circostante, con il suo

tessuto sociale, le sue istituzioni pubbliche e private. L’’intento è quello di favorire una rete di

relazioni proficue per la scuola stessa e per il territorio, in un’ottica di sistema da cui attualmente

non è ragionevole prescindere.

INTEGRAZIONE CON IL

TERRITORIO

DALLA SCUOLA AL TERRITORIO

DAL TERRITORIO ALLA SCUOLA

Comune di Vigevano ASL – Azienda Sanitaria Locale

Servizio di Neuropsichiatria Infantile SIL e Servizi sociali

Associazioni private per il sostegno alla persona

Associazioni di volontariato a scopo sociale e

culturale, finalizzate: all’integrazione degli alunni

stranieri, all’aiuto alle persone in difficoltà

economica; alla diffusione di linguaggi specifici

quali il teatro, la musica in genere e la coreutica

in particolare

Biblioteca civica

Biblioteca dei ragazzi

Associazioni e organizzazioni senza fini di lucro

che tutelano l’ambiente e la salute,

corresponsabili con la scuola di progetti di

diffusione di buone pratiche di cittadinanza

(correlate al patrimonio naturale e paesaggistico,

storico e artistico, agricolo e manifatturiero

territoriale e del Paese)

Aziende private (imprese manifatturiere e

commerciali della grande distribuzione) in grado

di trasferire alla scuola conoscenze e abilità

(nell’ambito di azioni progettuali), risorse

professionali e finanziarie (finanziamento diretto o

indiretto di progetti).

Fondazioni bancarie: finanziamento di progetti,

prevalentemente di reti di scuole

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La Rete delle Scuole della Lomellina ha già avviato un processo di condivisione dei progetti su scala

territoriale (inclusione e integrazione; musica; teatro; attività motorie e sportive; cittadinanza ed

educazione alimentare).

Come per l’integrazione con il territorio, così la costituzione di reti di scuole favorisce e attiva:

LAVORARE IN RETE CON LE SCUOLE DEL

TERRITORIO

l’arricchimento dell’offerta formativa

la condivisione del know-how (si veda il know-how

digitale) e dei mezzi/strumenti di supporto alla

didattica

la motivazione a rendere più omogenei i modelli di

progettazione educativa/formativa e di valutazione

degli apprendimenti e del sistema scolastico

progetti di reti di scuole a cui aderiamo

CLIL - Content and Language

Integrated Learning

EDUCAZIONE AMBIENTALE

MUSICA

TEATRO

SPORT

LEGALITÁ - Cittadinanza

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Il nostro Istituto può vantare è attento ai problemi di questa Area formativa. I punti di forza

originano, in parte, dalla necessità di dare risposte concrete ed efficaci a tutti gli alunni che si

trovano, per diverse ragioni, a vivere con disagio l’esperienza scolastica e/o rischiano di mancare

gli obiettivi di traguardo dei percorsi curricolari. Oltre alla situazione di contesto e agli esiti degli

studenti rilevati anche dal SNV, occorre sottolineare la presenza, tra i docenti di ruolo nella scuola,

di figure professionali con una preparazione specifica e di una docente formata per compiti

specifici, quali l’organizzazione e il coordinamento di laboratori fonologici per gli alunni DSA.

La sezione che segue vuole esplicare e documentare in sintesi la cornice e i contenuti dell’agire

concreto nell’ambito dei disturbi specifici dell’apprendimento.

Sono alunni disabili i bambini e i ragazzi diversamente abili in possesso di una certificazione con

valore legale (Legge 104/1992).

L’inserimento degli alunni diversamente abili nelle sezioni/classi è finalizzato alla piena

integrazione di ognuno. Offrendo agli alunni diversamente abili ogni possibile opportunità

formativa, la scuola si propone l’obiettivo di consentire a ciascuno il pieno sviluppo delle proprie

potenzialità, con le seguenti modalità:

mette in atto un modello organizzativo e didattico flessibile (organizzazione classi, orario

…) in collaborazione con la famiglia e con gli specialisti del servizio territoriale di

Neuropsichiatria Infantile;

ALUNNI BES, INCLUSIONE, CONTRASTO ALLA DISPERSIONE

SCOLASTICA

BES

DISABILITÁ

DSA

SVANTAGGIO

DISABILITÁ (ai sensi della legge 104/92 e 517/77)

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predispone un apposito PEI (Piano Educativo Individualizzato);

si avvale delle risorse professionali interne (docenti specializzati in attività di sostegno,

docenti di classe, Dirigente Scolastico, ATA);

coordina gli interventi con gli Enti Locali e del territorio.

Le attività di integrazione e il conseguente intervento degli operatori riguardano tutta la classe e/o

tutto il gruppo in cui è inserito l’alunno diversamente abile; le attività di tipo individuale sono

previste nel PEI.

♫…tutti i bambini possono imparare… tutti i bambini sono tra loro diversi

Documento Unesco,

Good pedagogy-Inclusive pedagogy(2000)

♫«Ogni studente suona il suo strumento, non c'è niente da fare. […] Una buona classe non è un

reggimento che marcia al passo, è un'orchestra che suona la stessa sinfonia.

[…] alla fine anche il piccolo triangolo conoscerà la musica, forse non in maniera brillante come il

primo violino, ma conoscerà la stessa musica. Il problema è che vogliono farci credere che nel

mondo contino solo i primi violini.»

Daniel Pennac

Nel concepire la scuola non solo come istituzione che promuove e tutela il diritto all’istruzione ma

anche luogo di ben-essere sociale e, quindi, di formazione di un’individualità personale che possa

“stare bene” nel contesto in cui è immerso,il nostro Istituto persegue gli obiettivi di un buon

apprendimento in un buon contesto di socializzazione. Il tempo trascorso a scuola non può

essere solo un “tempo” di passaggio di informazioni, ma deve anche essere un’opportunità per

ciascun individuo di sentirsi accolto, come essere unico nelle sue diversità ma,

contemporaneamente, simile agli altri in quanto parte di un tutto che ha come obiettivo comune

la risposta ai bisogni di crescita, in ogni aspetto: dall’area intellettiva all’aria sociale appunto.

Da ciò discende la consapevolezza del ruolo di contesto formativo e di ben-essere che può e deve

rivestire la scuola (così come la famiglia e la società), e la conseguente necessità, dunque, di

formare una rete di collaborazione fattiva e di confronto fra gli attori che compongono le varie

agenzie educative. In quest’ottica l’istituzione scolastica si pone come ponte di collegamento tra le

stesse e come sede accogliente della persona, considerata nella sua totalità (bisogni educativi, di

apprendimento, sociali, emotivi, psico-fisici, di relazione con gli altri).

DISTURBI SPECIFICI DELL’APPRENDIMENTO: UN PERCORSO

POLIFONICO

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Nella consapevolezza che la vera e concreta inclusione si svolge nella quotidianità della vita di

classe l’Istituto Comprensivo di Viale Libertà accoglie e condivide la normativa relativa alla:

- Legge 5 febbraio 1992 n. 104: per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle

persone diversamente abili;

- Legge 8 ottobre 2010, n. 170: che riconosce la dislessia, la disgrafia, la disortografia e la

discalculia quali Disturbi Specifici di Apprendimento, denominati "DSA" e le relative Linee

guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con disturbi specifici di

apprendimento;

- Direttiva ministeriale del 27 dicembre 2012:relativa agli “Strumenti di intervento per

alunni con Bisogni Educativi Speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione

scolastica“ e successive circolari.

In accoglimento alla legge relativa alle “Nuove norme in materia di difficoltà specifiche di

apprendimento in ambito scolastico) n. 170 8/10/10, G.U. n. 244 18/10/10 e alle precedenti

circolari invitate dal Miur, il nostro Istituto riconosce la dislessia, la disgrafia, la disortografia e la

discalculia quali disturbi specifici di apprendimento (DSA), che si manifestano in presenza di

capacità cognitive adeguate, in assenza di patologie neurologiche e di deficit sensoriali, ma

possono costituire una limitazione importante per alcune attività della vita quotidiana e, nella

volontà di attuazione ed espletamento della legge di cui sopra, si impegna ad attuare le seguenti

pratiche, da applicarsi in presenza di alunni DSA nei seguenti ambiti:

Finalità (Rif. Art. 2)

a) garantire il diritto all'istruzione;

b) favorire il successo scolastico, anche attraverso misure didattiche di supporto, garantendo una

formazione adeguata e promuovendo lo sviluppo delle potenzialità;

c) ridurre il disagio relazionale ed emozionale che può nascere nell’alunno con DSA;

Protocollo DSA: chi fa cosa (primaria e secondaria)

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d) adottare forme di verifica e di valutazione adeguate alle necessità formative degli studenti;

e) preparare gli insegnanti e sensibilizzare i genitori nei confronti delle problematiche legate ai

DSA;

f) favorire la diagnosi precoce e percorsi didattici riabilitativi;

g) incrementare la comunicazione e la collaborazione tra famiglia, scuola e servizi sanitari durante

il percorso di istruzione e di formazione;

h) assicurare eguali opportunità di sviluppo delle capacità in ambito sociale e professionale.

Diagnosi (Rif. Art. 3)

1. accettare diagnosi rilasciate dal Servizio sanitario nazionale e da specialisti o strutture

accreditate.

2. trasmettere apposita comunicazione alla famiglia per gli studenti che, nonostante adeguate

attività di recupero didattico mirato, presentano persistenti difficoltà,

3. attivare, previa apposita comunicazione alle famiglie interessate, interventi tempestivi, idonei

ad individuare i casi sospetti di DSA degli studenti, sulla base dei protocolli regionali di cui

all'articolo 7, comma 1. L'esito di tali attività non costituisce, comunque, una diagnosi di DSA.

Formazione docenti (Rif. Art. 4)

1. assicurare al personale docente e al Dirigente Scolastico un'adeguata preparazione

riguardo alle problematiche relative ai DSA, finalizzata ad acquisire la competenza per

individuarne precocemente i segnali e la conseguente capacità di applicare strategie

didattiche, metodologiche e valutative adeguate.

Misure educative e didattiche di supporto (Rif. Art. 5)

1. predisporre provvedimenti dispensativi e compensativi di flessibilità didattica.

2. garantire:

a) l'uso di una didattica individualizzata e personalizzata, con forme efficaci e flessibili di lavoro

scolastico che tengano conto anche di caratteristiche peculiari dei soggetti, quali il bilinguismo,

adottando una metodologia e una strategia educativa adeguate;

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b) l'introduzione di strumenti compensativi, compresi i mezzi di apprendimento alternativi e le

tecnologie informatiche, nonché misure dispensative da alcune prestazioni non essenziali ai fini

della qualità dei concetti da apprendere;

c) per l'insegnamento delle lingue straniere, l'uso di strumenti compensativi che favoriscano la

comunicazione verbale e che assicurino ritmi graduali di apprendimento, prevedendo anche, ove

risulti utile, la possibilità dell'esonero.

3. Effettuare un monitoraggio periodico del sopraindicato punto 2,

per valutarne l'efficacia e il raggiungimento degli obiettivi (vedi punto 6 capitolo Rapporti con le

famiglie).

4. Garantite adeguate forme di verifica e di valutazione, anche per quanto concerne gli esami di

Stato (a tal proposito si ricorda di verbalizzare durante l’ultimo scrutinio tutte le misure

dispensative e compensative di cui ha fruito lo studente DSA che si appresta ad affrontare l’esame

statale).

5. Garantire una veste grafica conforme alla difficoltà di lettura dell’alunno: carattere di

dimensioni adeguate, domande facilitate nella sintassi, richieste precise e somministrate

singolarmente e in sequenza, tempi maggiori di elaborazione, ecc.

Rapporti con le famiglie (Rif. Art. 2)

Segreteria

1. Una volta che la famiglia ha depositato presso la Segreteria della Scuola la diagnosi DSA

(che deve essere protocollata), la Segreteria ha il compito di segnalare al Docente (Scuola

Primaria) /Coordinatore (Scuola Secondaria) di classe e al Referente Dislessia il nominativo

dell’alunno e l’avvenuta consegna dei documenti.

2. Mette a disposizione, nel caso in cui le famiglie ne facciano espressa richiesta, i verbali

stilati dal Consiglio di Classe, al fine di garantire una trasparenza per ciò che riguarda le

strategie dispensative e compensative, le modalità di valutazione e tutto ciò che riguarda le

modalità utilizzate dal Consiglio di Classe per facilitare l’apprendimento dell’alunno DSA.

Coordinatori

1. I Coordinatori di Classe, congiuntamente, con i Referenti Dislessia esaminano caso per caso

le diagnosi, raccogliendo le informazioni necessarie e confrontandosi sulle future azioni

didattiche.

2. Ogni Docente (Scuola Primaria) /Coordinatore (Scuola Secondaria) di classe, una volta

presa visione dei fascicoli relativi ai propri alunni DSA, informa i docenti del proprio

Consiglio di Classe delle problematiche relative a tali alunni.

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3. Il Docente (Scuola Primaria) /Coordinatore (Scuola Secondaria) di classe prenderà contatti

con l’esperto che ha seguito o segue lo studente DSA al fine di reperire informazioni

necessarie per la stesura di un PDP adeguato.

4. Stabilirà un incontro con i genitori dell’alunno DSA per raccogliere informazioni importanti

relative al metodo di apprendimento e allo stile cognitivo dell’alunno (stesura PDP) avendo

l’accortezza di comunicare, in sede di C/C le informazioni acquisite a tutti i docenti;

5. Prenderà contatto con gli insegnanti della scuola di provenienza dell’alunno, in modo di

poter realizzare una continuità nell’apprendimento scolastico, avendo cura di comunicare

successivamente le informazioni ai colleghi del C/C.

Consiglio di Classe

Una volta presa consapevolezza della presenza di alunni DSA tutto il Consiglio di Classe (quindi

tutti i docenti, a prescindere dalla materia insegnata) si impegnano a:

1. Prendere visione della diagnosi per ogni singolo alunno;

2. Stilare un PDP specifico, all’interno del Consiglio di Classe in cui venga stabilito di quali

strumenti dispensativi e compensativi necessita l’alunno. Stabilendo, altresì, una linea

comune e trasversale nella didattica.

Referente dislessia

1. Prende visione dei fascicoli degli alunni DSA.

2. Collabora con gli insegnanti con alunni DSA per la stesura dei vari PDP.

3. Provvede a prendere contatti con l’AID o altri organi formatori accreditati per attuare

momenti di formazione in ambito DSA e a fornirne notizia ai colleghi.

4. Partecipa alle riunioni con i genitori, esperti e insegnanti.

5. Segnala articoli, studi e/o pubblicazioni relative all’argomento.

L’Istituto, inoltre, si impegna a costituire una sezione relativa a materiale didattico AID (testi di

facilitazione e materiale inerente l’argomento).

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Attivato a partire dall’A.S. 2011/12 col nome di Screening Difficoltà di Apprendimento, sulla base

delle linee guida introdotte dalla legge 170/2010, è esteso a tutti i plessi dell’Istituto Comprensivo

al fine di individuare e segnalare eventuali difficoltà di apprendimento, possibili indicatori di veri e

propri Disturbi di Apprendimento (dislessia, disortografia, disgrafia e/o discalculia).

Si compone delle seguenti fasi operative:

- osservazione punti di forza e debolezza degli alunni al fine di cogliere eventuali

difficoltà di apprendimento che rendano critica la resa scolastica;

- attivazione e compilazione delle schede di monitoraggio entro la fine di

gennaio,contenenti i possibili indicatori predittivi di un disturbo specifico di

apprendimento;

- confronto con le votazioni conseguite a fine quadrimestre e relativa selezione del

campione di alunni da segnalare alle famiglie per la condivisione del sospetto di

DSA, al fine di effettuare indagini più specifiche (individuazione precoce dei casi di

DSA all’interno della scuola: rif. legge n. 170, 8 ottobre 2010).

Inoltre, al fine di rendere i docenti dell’Istituto in grado di svolgere in modo consapevole le attività

del progetto e di condividere le modalità didattiche per l’inclusività, si organizzeranno attività di

formazione relative sia ai DSL che ai DSA.

Già nel precedente anno scolastico, tutti i docenti della scuola sono stati coinvolti in un piano di

formazione articolato come segue:

- Formazione Scuola Infanzia e Primaria ambito DSL/DSA: Rapporto tra codice orale e codice

scritto: attività e percorsi in continuità, a cura della Dott.ssa Mariangela Berton e della Dott.ssa

Cristina Brotto – 7/8 novembre 2014 - Finanziamento: Rotary;

- Formazione Scuola Primaria ambito DSA: Liberi di apprendere: “Che differenza fa?”

Condivisione materiali e strategie didattiche per l’inclusione – 11 febbraio 2015 (relatrice:

Ramazzina Antonella / Funzione Strumentale DSA Istituto);

monitoraggio difficoltà di apprendimento (primaria e secondaria)

formazione dei docenti (tutti gli ordini di scuola)

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- Formazione Scuola Primaria ambito DSA: Progetto Monitoraggio / Difficoltà di Apprendimento

e incontro per compilazione e gestione scheda Plessi Primaria Istituto Comprensivo - (relatrice:

Ramazzina Antonella / Funzione Strumentale DSA Istituto

- individuazione precoce delle difficoltà di apprendimento al fine di comprendere la

corrispondenza con eventuali Disturbi Specifici di Apprendimento;

- presa in carico di eventuali alunni DSA (utilizzo di adeguati strumenti compensativi

e dispensativi da parte degli insegnanti curricolari) al fine di permettere loro un

migliore successo formativo;

- presa in carico di eventuali alunni non certificati DSA ma che, comunque, rientrino

nei BES e, dunque, necessitino di adeguati strumenti compensativi e dispensativi,

al fine di permettere loro un migliore successo formativo.

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Il team dei docenti (per la scuola primaria) e il consiglio di classe (per la scuola secondaria) può

esprimere considerazioni pedagogiche e didattiche riguardo alla manifestazione di Bisogni

Educativi Speciali da parte di un alunno. Il compito della scuola non è quello di certificare questa

tipologia di alunni ma individuare per essi l’opportuna adozione di particolari strategie didattiche,

formalizzando il percorso di studio attraverso la compilazione del PDP (Piano di Studio

Personalizzato). A differenza delle situazioni di disturbo documentate da diagnosi, le misure

dispensative e gli strumenti compensativi avranno carattere transitorio e attinente agli aspetti

didattici.

SVANTAGGIO SOCIO-ECONOMICO, LINGUISTICO E/O CULTURALE

SVANTAGGIO

personalizzazione transitoria del

curricolo/di una parte del curricolo

coinvolgimento dell’alunno in

progetti specifici analisi dei bisogni (diagnostica

iniziale)

ricerca di metodi, strategie, mezzi e

strumenti facilitatori degli

apprendimenti

monitoraggio periodico degli

apprendimenti e degli esiti

progetti per l’inclusione e il recupero delle diverse forme di svantaggio

Accoglienza e alfabetizzazione

(alunni stranieri)

Laboratori dei linguaggi (dalla

lingua parlata alla

manipolazione, al gioco, alla

musica)

Attività motorie

Educazione ambientale

Coltivare orti

Cittadinanza – Legalità

Prevenzione e contrasto al fenomeno del bullismo

Cittadinanza – Imparare ad imparare

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Il fenomeno del bullismo è diffuso in tutti i contesti della società attuale, indipendentemente

dall’area geografica, dalle condizioni socio-economiche e dal livello culturale del contesto familiare

a cui appartiene il soggetto responsabile di comportamenti illeciti. Come evidenziato dallo schema

precedente, il nostro Istituto si è da tempo attivato nel senso della prevenzione e del contrasto al

fenomeno del bullismo, recependo le numerose sollecitazioni provenienti soprattutto dal Miur

(con la significativa rassegna di proposte per la formazione dei docenti, con i bandi di concorsi

focalizzati sul tema, con pagine web dirette espressamente agli studenti). Considerando la

diffusione crescente del fenomeno rilevabile addirittura negli ultimi anni della scuola primaria, la

nostra scuola tende a rinforzare i progetti centrati sulla legalità e sulla cittadinanza agita anche nei

primi due ordini che precedono la secondaria.

Il nostro Istituto Comprensivo ha aderito al seguente Protocollo antibullismo:

Protocollo antibullismo

Linee guida dell’Istituto con la finalità di dare una risposta ai problemi di disagio tipici della fase

pre-adolescenziale:

• adozione di modelli non sorretti da valori,

• difficoltà di relazione e conflittualità,

• emarginazione,

• bullismo.

Obiettivi specifici

Alunni

• aumentare l’autostima e il senso di auto-efficacia

• migliorare la percezione di sé, individuando i propri punti di forza e di debolezza

• imparare a riconoscere, esprimere e controllare le diverse emozioni

• esplorare e attivare le risorse personali per affrontare e risolvere problemi

• favorire lo sviluppo di abilità pro-sociali

• aumentare il senso di appartenenza alla comunità

Docenti

PROGETTI PER LA PREVENZIONE E IL CONTRASTO AL

FENOMENO DEL BULLISMO

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• conoscere i bisogni di bambini e ragazzi, facilitandone l’espressione

• comprendere i segnali di disagio e le richieste di aiuto dei preadolescenti

• dare spazio ai fattori emotivi della relazione educativa

• sviluppare tecniche e modalità di ascolto attivo

• migliorare il clima relazionale nel rapporto docente-alunno

• sensibilizzare gli alunni sul tema delle prepotenze a scuola

• favorire la collaborazione scuola-famiglia in campo educativo

• specializzare la formazione sui temi della preadolescenza

• promuovere nella cultura scolastica il rispetto per gli altri e l’empatia

Collaboratori scolastici

• realizzare un’accurata vigilanza nei locali più a rischio (cortile/ corridoi/spazi-mensa)

• segnalare ai docenti episodi di violenza

Genitori

• favorire nei figli l’adozione di comportamenti sorretti da sicuri valori, comunque alternativi a

quelli proposti dalle facili sollecitazioni dei media

• stimolare l’assunzione di atteggiamenti e modelli positivi che non mirino solo all’affermazione

di sé a scapito degli altri

• rispondere al bisogno di ascolto, aiuto, rassicurazione

• attenuare l’ansia connessa alle repentine trasformazioni sociali in atto

Iniziative di prevenzione e strategie d’intervento

La nostra Scuola, in rete con altri Istituti, ha partecipato al bando del MIUR volto al finanziamento

di progetti finalizzati alla prevenzione dei fenomeni del bullismo e del cyber-bullismo.

Inoltre, annualmente la scuola vaglia le proposte delle Associazioni e degli Enti territoriali ed

aderisce a quelle che consentono un efficace intervento con interventi delle figure operative nei

vari ambiti di interesse.

• Il nostro Istituto collabora regolarmente con Polizia di Stato e Polizia Locale, Arma dei

Carabinieri e Guardia di Finanza organizzando incontri aventi come tematiche:

✓ droga e abuso di alcol,

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✓ legalità economica,

✓ insidie della Rete e cyberbullismo.

• In collaborazione con il Comune di Vigevano, è attivo lo "Sportello di ascolto” gestito da uno

psicologo, psicoterapeuta ed esperto dell'età evolutiva. Il servizio, rivolto agli studenti e ai

genitori della scuola, intende offrire uno spazio di ascolto e consulenza su tematiche

che riguardano la crescita dei ragazzi, nell'obiettivo di sostenere l'utilizzo di strategie funzionali

ad affrontare dubbi e difficoltà tipici del periodo preadolescenziale (relazione con se stessi e

con gli amici, rapporto con gli adulti, problemi di studio, etc.).

• In collaborazione con il Comune di Vigevano il nostro Istituto ha attuato un progetto di

prevenzione al bullismo, organizzato in una conferenza-spettacolo tratta liberamente dalla

saga "Siamo tutti schiappe" di J. Kinney, attuato nel mese di novembre 2015 e rivolto alle classi

seconde.

• Lo psicologo, su richiesta dei docenti, interverrà anche sui gruppi classe per svolgere attività

aventi come obiettivo il miglioramento delle dinamiche di gruppo.

Il nostro Istituto Comprensivo, nel rispetto della normativa vigente, prevede nella

sua offerta formativa un progetto riguardante la scuola in ospedale, nella fattispecie

l'attivazione, quando necessario, di un intervento di istruzione domiciliare.

Si tratta di un servizio che può essere offerto nei confronti degli alunni aventi una certificazione

medica che attesti l’impossibilità di frequentare la scuola per un periodo non inferiore a 30 giorni.

Il progetto può essere realizzato su fondi regionali per il diritto allo studio (ex lege n. 440/97,

ripartiti fra gli Uffici Scolastici Regionali, con le CC.MM. nn. 149/01, 84/02 e 56/03.); la scuola di

appartenenza può anche attingere al Fondo d’Istituto, poiché ogni scuola ha l’obbligo di prevedere

nel proprio P.O.F. l’eventualità di dover attivare progetti di istruzione domiciliare accantonando dei

fondi a tale scopo (come espressamente indicato nella circolare 87/2008 del Ministero della

Pubblica Istruzione).

ISTRUZIONE DOMICILIARE

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La procedura di attivazione del servizio di istruzione domiciliare parte quando la famiglia presenta

richiesta scritta all' Istituto Comprensivo, allegando un certificato medico che attesti l’impossibilità

di frequenza scolastica per almeno 30 giorni, anche non continuativi.

Le procedure di attivazione necessarie, a carico della scuola di appartenenza dell’alunno, sono le

seguenti:

definizione da parte del consiglio di classe dell’alunno di un progetto individualizzato con

indicazione degli ambiti disciplinari da attivare, dei docenti coinvolti e del numero di ore

settimanali per ciascuna disciplina da parte del consiglio di classe dell’alunno, con il relativo

budget

delibera del progetto in Collegio Docenti e Consiglio d’Istituto (se necessario in apposite

sedute d’urgenza convocate dal Dirigente Scolastico) della scuola di appartenenza

inoltro da parte del Dirigente scolastico della documentazione e della scheda di progetto

all’Ufficio Scolastico Regionale per la richiesta di finanziamento

Gli alunni ospedalizzati vengono presi in carico dai docenti della scuola in ospedale e, dopo essere

stati autorizzati, programmano insieme ai docenti della scuola di appartenenza. Vengono previsti

programmi didattici personalizzati nel rispetto dello stato di salute, della disponibilità, degli

interessi, delle motivazioni e delle energie degli alunni. Pertanto vengono individuati obiettivi

irrinunciabili per il superamento dell'anno scolastico, poiché è evidente che i ragazzi ricoverati

sono in condizioni di salute precarie e devono affrontare terapie gravose, quindi possono essere

impegnati nello studio per un numero ridotto di ore settimanali.

Nel caso di un intervento di istruzione domiciliare gli stessi docenti del Comprensivo di

appartenenza formulano un percorso didattico personalizzato ( vedi allegato progetto “A casa

come a scuola.

Riferimenti utili:

http://www.pubblica.istruzione.it/dgstudente/scuola_ospedale.shtml

[email protected].

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POF 2015-16 IC di Viale Libertà – VIGEVANO Pagina 75 di 132

In questa sezione del P.O.F. vengono presentati i progetti dell’offerta formativa dell’Istituto

evidenziati nell’Atto di indirizzo, raggruppati in base agli obiettivi formativi.

L’elenco di tutti i Progetti si trova in Allegato al POF.

Tipologia di progetto

CLIL – Content and Language Integrated Learning: “Colori, cibo e territorio”

Aree formative

Progetto interdisciplinare (linguaggi espressivi, cittadinanza-educazione ambientale, storia,

scienze)

Alunni coinvolti

Scuola primaria e secondaria di I grado

Progetto della rete territoriale di scuole

Progettazione comune

Gruppi di lavoro

Documentazione e diffusione finale in digitale

Creazione di un e.book

I PROGETTI DELL’OFFERTA FORMATIVA

VALORIZZAZIONE E POTENZIAMENTO

DELLE

COMPETENZE LINGUISTICHE

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POF 2015-16 IC di Viale Libertà – VIGEVANO Pagina 76 di 132

Tipologia di progetto

Potenziamento della lingua inglese: “Progetto Lingue 2000”

Aree formative

Lingua straniera

Alunni coinvolti

Scuola secondaria di I grado (classi prime)

Tipologia di progetto

Ket Certificate: preparazione all’esame

Aree formative

Lingua inglese

Alunni coinvolti

Scuola secondaria di I grado (classi terze)

Tipologia di progetto

BES

disabilità

DSA

svantaggio socio-culturale

prevenzione e contrasto della

dispersione scolastica

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Educazione ambientale – Attività orticola (progettare e coltivare un orto

didattico): “Ortoincondotta”

Aree formative

Progetto interdisciplinare (Cittadinanza – Competenza lingua nativa - Competenza ed espressione

culturale - Scienze – Tecnologia – Competenze digitali – Attività motorie)

Alunni coinvolti

Scuola dell’Infanzia – scuola primaria – scuola secondaria di I grado

Alunni disabili – alunni svantaggiati

Progetto di rete di scuole

Progettazione comune

Formazione

Documentazione e diffusione finale in digitale

Creazione di materiali e realizzazione di eventi

Tipologia di progetto

Sostegno agli alunni stranieri: “Alfabetizzazione alunni stranieri”

Aree formative

Laboratori per studenti di cittadinanza o di lingua non italiana in collaborazione con gli enti locali e

il terzo settore

Alunni coinvolti

Scuola primaria – scuola secondaria di I grado

Tipologia di progetto

Sostegno agli alunni DSA: “LAF: laboratorio di apprendimento facilitato”

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Aree formative

Competenze linguistiche (diritto allo studio alunni DSA)

Alunni coinvolti

Scuola secondaria di I grado

Tipologia di progetto

Sostegno agli alunni DSA: “Monitoraggio dislessia”

Aree formative

Competenze linguistiche (diritto allo studio alunni DSA)

Alunni coinvolti

Scuola primaria

Tipologia di progetto

Sostegno agli alunni DSA: “Calculamente”

Aree formative

Competenze matematico-logiche (diritto allo studio alunni DSA)

Alunni coinvolti

Scuola primaria

Tipologia di progetto

Attività motorie e di inclusione: “Attività motorie e di avvio allo sport”

Aree formative

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Competenze motorie, cittadinanza (e legalità)

Alunni coinvolti

Scuola secondaria di I grado

Tipologia di progetto

Sostegno agli alunni BES/Percorsi di cittadinanza attiva: “Prevenzione e contrasto

al fenomeno del bullismo”

Aree formative

Cittadinanza (legalità)

Alunni coinvolti

Scuola secondaria di I grado

Tipologia di progetto

Sostegno agli alunni BES: “Linguaggi espressivi e della comunicazione”

Aree formative

Competenze comunicative, consapevolezza espressiva e culturale, cittadinanza

Alunni coinvolti

Scuola primaria

CITTADINANZA ATTIVA E DEMOCRATICA

VALORIZZAZIONE DELLA SCUOLA COME

COMUNITÁ ATTIVA

RISPETTO DELLA LEGALITÁ

EDUCAZIONE AMBIENTALE E

ALIMENTARE

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Tipologia di progetto

Progettazione e realizzazione di orti didatttici: “Ortoincondotta”

Aree formative

Cittadinanza, educazione ambientale, competenze logico-matematiche, competenze ed

espressione culturale, competenze digitali, area BES

Alunni coinvolti

Scuola dell’Infanzia, primaria, secondaria di I grado

Progetto della rete territoriale di scuole

Progettazione comune

Gruppi di lavoro

Documentazione e diffusione finale in digitale

Creazione di materiali multimediali

Tipologia di progetto

Percorsi educativi-formativi inerenti temi specifici (Shoah, Resistenza, Costituzione

della Repubblica italiana)

Aree formative

Cittadinanza, educazione ambientale, storia, competenze ed espressione culturale, competenze

digitali

Alunni coinvolti

Scuola primaria, secondaria di I grado

Progetto della rete territoriale di scuole (in parte)

Progettazione comune

Gruppi di lavoro

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Documentazione e diffusione finale in digitale

Creazione di materiali multimediali

Tipologia di progetto

Educazione musicale: “Canto e primo approccio alla conoscenza del linguaggio

specifico”

Competenze ed espressione culturale

Alunni coinvolti

Scuola primaria

Progetto della rete territoriale di scuole (in parte)

Progettazione comune

Documentazione e diffusione finale in digitale

Creazione di materiali multimediali

Tipologia di progetto

Competenze musicali e teatrali: “Laboratori integrati per l’allestimento di

spettacoli (danza e movimento)”

Aree formative

Competenze ed espressione culturale, competenze motorie, competenze linguistiche (lingua

madre)

Alunni coinvolti

COMPETENZA ED ESPRESSIONE

CULTURALE

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Scuola secondaria di I grado

Creazione di materiali multimediali

Tipologia di progetto

Competenze musicali: “Percorsi formativi per la conoscenza e l’uso di strumenti

musicali di diverso tipo; canto individuale”

Aree formative

Competenze ed espressione culturale

Alunni coinvolti

Scuola primaria, scuola secondaria di I grado

Creazione di materiali multimediali

Tipologia di progetto

Attività motorie: “Percorsi di attività motorie e di avvio allo sport”

Alunni coinvolti

Scuola dell’Infanzia, primaria

Progetto della rete territoriale di scuole (in parte)

Progettazione comune

Documentazione e diffusione finale (eventi, manifestazioni)

COMPETENZE MOTORIE

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BANDI M.I.U.R.

La rinnovanda capacità progettuale delle Istituzioni Scolastiche è chiamata anche a

rispondere alle sollecitazioni e proposte ministeriali: considerando superata una fase di

riconoscimento finanziario ‘a pioggia’ verso le scuole, i numerosi Bandi Ministeriali e Regionali

costituiscono anche occasione di miglioramento progettuale e stimolo alla definizione ed

attualizzazione delle ‘buone pratiche’ del ‘fare scuola’.

Come nel caso dei PON, si ritiene fondamentale la partecipazione del Collegio dei Docenti a

tali call, ovviamente nel caso in cui incontrino le priorità strategiche definite dalle Linee di Indirizzo

e dal Piano di Miglioramento: l’Istituto di Viale Libertà di Vigevano sta operando per la creazione di

un gruppo di progetto flessibile, guidato da un Docente, che si occupi della stesura – sotto la

guida del Dirigente - della progettazione sottesa ai Bandi.

Si ritiene che il perseguimento delle priorità del triennio debba passare anche dalla

ricerca di risorse affidate ai Bandi: peraltro, gli sforzi compiuti nella stesura dei progetti

consentono di mettere in luce obiettivi ritenuti comunque prioritari dall’istituzione, che pertanto

in un’ottica a lungo termine si prefigge di realizzare, attraverso opportune forme di fundraising.

Non secondario vantaggio è costituito dalla rinnovata capacità di operare in rete con altre

istituzioni, al fine di ampliare le comunità scolastiche beneficiarie dei finanziamenti, nonché

‘aprire’ l’Istituto al Territorio nella sua più ampia accezione, ‘intercettando’ target di studenti con

bisogni simili.

A titolo esemplificativo, considerando anche la presente trattazione sempre in fieri, si

esplicitano i Bandi a cui l’Istituto di Viale Libertà di Vigevano ha già aderito, risultando in attesa di

responso sulla possibilità di finanziamento*:

* I progetti presentati dall’Istituto Comprensivo di Viale Libertà di Vigevano sono agli Atti

dell’istituzione e disponibile alla consultazione degli stakeholders. Ovviamente gli Organi Collegiali

e le Famiglie saranno informati rispetto agli esiti della partecipazione.

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"PIANO NAZIONALE PER IL POTENZIAMENTO DELL'EDUCAZIONE MOTORIA E SPORTIVA”: la

diffusione tra gli studenti di buone pratiche legate alla valorizzazione dell'educazione

motoria, fisica e sportiva in considerazione del significativo ruolo che questa pratica riveste sia

per la crescita dei giovani sia per i valori trasversali che vengono veicolati.

“PIANO DI AZIONI E INIZIATIVE PER LA PREVENZIONE DEI FENOMENI DI

CYBERBULLISMO”: per prevenire e ridurre il fenomeno del cyberbullismo e promuovere una

riflessione sulla sicurezza on-line , favorendo l’integrazione delle tecnologie digitali nella

didattica e garantendo un uso consapevole e corretto della Rete.

“#lamiascuolasicura – PIANO CONCORSO PER PROMUOVERE NELLE SCUOLE LA DIFFUSIONE DELLA SICUREZZA DEGLI EDIFICI SCOLASTICI":

per la prevenzione e protezione dai rischi connessi alla fruizione degli ambienti di

apprendimento, garantendo agli studenti la conoscenza delle regole basilari promosse attraverso un linguaggio digitale (es. spot,

cortometraggio, ...).

"#lamiascuolaccogliente – PIANO PER L'INDIVIDUAZIONE DI PROPOSTE

PROGETTUALI PER LA VALORIZZAZIONE ED IL RECUPERO DI AMBIENTI SCOLASTICI E

REALIZZAZIONE SCUOLE ACCOGLIENTI": per la realizzazione di ambienti di didattica 3.0,

destinati a una progettazione per competenze, anche con ridefinizione dell'architettura d'aula

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Il P.O.N. – Programma Operativo Nazionale

Dopo anni di destinazione alle sole regioni italiane del cd. ‘Obiettivo Convergenza’ (Campania, Calabria,

Sicilia e Puglia) dal presente anno scolastico, grazie alla nuova Strategia Comunitaria EUROPA 2020 ‘Per

una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva’, tutte le regioni del Pese rientrano nella Programmazione

dei Fondi Strutturali Europei 2014-2020 con il Piano "Per Ia scuola- Competenze e ambienti per

l'apprendimento".

Tali proposte fattivamente incontrano le innovazioni presenti nella “Buona Scuola”, offrendo alle

istituzioni una disponibilità di finanziamenti aggiuntivi finalizzati a realizzare itinerari formativi capaci di

incidere efficacemente sui livelli di competenza: chiara ne è la ricaduta anche in termini di sviluppo socio-

culturale e di crescita occupazionale del Paese.

Nel presente Piano Triennale si ritiene di dovere esplicitare tali proposte come fondamentali occasioni di

crescita dell’istituzione scolastica, sia come volano per il miglioramento delle capacità progettuali dei

Docenti, sia come necessaria fonte di incremento delle entrate per la realizzazione di ambienti didattici il

più possibile consoni agli apprendimenti dell’età contemporanea.

A titolo esemplificativo, considerando la presente trattazione sempre in fieri, si esplicitano le due call a cui

l’Istituto di Viale Libertà ha già aderito, con responso positivo sulla possibilità di finanziamento.

Avviso 9035 del 13/07/2015 - FESR

realizzazione/ampliament o rete LanWLan

Implementazione della connettività di Istituto: si

vuole ottenere il cablaggio nella maggior parte

delle aule dell'Istituto Scolastico che permetta a

docenti e alunni di utilizzare strumenti e servizi,

migliorando anche la comunicazione digitale

scuola-famiglia, la ricerca informazioni su

internet, etc. al fine di: favorire l’apprendimento

delle competenze chiave, facilitando anche le

forme di comunicazione, la ricerca, l'accesso alle

informazioni e alle risorse, ai materiali didattici

da parte degli allievi e dei docenti presenti nel

web attraverso la mediazione delle ICT.

Avviso 12810 del 15/10/2015 -FESR –

Realizzazione AMBIENTI DIGITALI

La proposta è una vera e propria rivoluzione che

parte anche dagli arredi scolastici: niente

banchi, cattedra e lavagna tradizionale ma

L.i.m., sedie e tavoli colorati scomponibili e

adatti a essere utilizzati per il lavoro di gruppo,

angolo morbido per momenti di ricerca, studio

e riflessione. In questo modo l'aula si

configurerà come uno spazio alternativo per

l’apprendimento, un laboratorio attivo di ricerca

nel quale le tecnologie digitali e gli arredi si

modificheranno in stretta relazione con gli spazi

dell'aula, in base alle esigenze didattiche di ogni

disciplina.

Page 86: PIANO DELL'OFFERTA FORMATIVA a.s.2015/2016...PIANO DELL'OFFERTA FORMATIVA a.s.2015/2016 Dal prossimo anno scolastico il POF cederà il passo al Piano Triennale dellOfferta Formativa

POF 2015-16 IC di Viale Libertà – VIGEVANO Pagina 86 di 132

Già lo scorso anno scolastico era stata effettuata l’analisi dei bisogni formativi dei docenti

dell’Istituto attraverso i questionari interni (strutturati in base ai modelli elaborati dal SNV) e il

Questionario di Autovalutazione, propedeutico alla compilazione del RAV.

Il bisogno di formazione è declinabile nei seguenti punti, corrispondenti allo sviluppo di

competenze didattiche e aree formative:

1) potenziamento delle competenze digitali (costruzione di materiale didattico e in

funzione dell’attività didattica in classe);

2) potenziamento delle competenze linguistiche, in particolare inerenti la lingua inglese

(bisogni legati alle abilità della comunicazione informale, listening and speaking);

3) sviluppo delle competenze di cittadinanza (costruzione percorsi didattici inerenti le

sotto-aree formative e partendo dalle competenze-chiave);

4) competenze inerenti la valutazione degli apprendimenti e strategie di miglioramento

degli esiti degli studenti nelle Prove Standardizzate Nazionali (Prove Invalsi);

5) competenze nella costruzione del Curricolo;

6) potenziamento della conoscenza e delle metodologie afferenti all’area dei Bisogni

Educativi Specifici.

Il nostro Istituto ha deciso di dare priorità ai bisogni evidenziati ai punti 1), 2), 4), 6) rimandando al

triennio successivo la formazione di cui ai punti 3) e 5).

Nel corrente anno scolastico i docenti hanno, in parte, utilizzato il Bonus di 500 euro della “Buona

Scuola” per iscriversi a Corsi di Formazione.

Si prevede una progettazione formativa anche per il Personale ATA, in particolare per quanto

riguarda i processi di dematerializzazione, digitalizzazione e conservazione che, per previsione

legislativa perentoria, devono interessare le pubbliche amministrazioni e quindi anche le scuole.

Sono previsti interventi formativi anche sui temi della sicurezza.

FORMAZIONE PROFESSIONALE

DOCENTI E ATA

AMBIENTI DELLA FORMAZIONE

MIUR

RETE TERRITORIALE DI SCUOLE

RISORSE INTERNE: docenti con

competenze specifiche

ASSOCIAZIONI ED ENTI

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ALLEGATI

1. PROGETTI DELL’OFFERTA FORMATIVA

ROBECCHI

DENOMINAZIONE DESTINATARI RESPONSABILE

Laboratorio per l'acquisizione del metodo di studio

Alunni BES del plesso Bellazzi Cristina

Inglese: Progetto lingue 2000-Potenziamento

Classi terze Silvestri Antonietta Tibaldi Maria Luisa

LAF e Calcolamente Alunni con diagnosi DSA della

Scuola Primria Ramazzina Antonella

Attività musicale finalizzata agli spettacoli teatrali

Tutte le classi del plesso Gualla Patrizia

Utilizzo della tecnologia nel mondo dello spettacolo

Scuola secondaria di Primo Grado

Gualla Patrizia

Fare Musica - Mettersi alla prova

Scuola secondaria di Primo Grado e classi 3°/4°/5° Scuola

Primaria Gualla Patrizia

Attività musicale finalizzata al potenziamento della pratica

strumentale e vocale Alunni di tutte le classi Gualla Patrizia

Scuola in montagna Alunni di tutte le classi Sacconi Giorgio Puggina Mauro

Centro Sportivo Scolastico Alunni di tutte le classi Sacconi Giorgio

Progetto monitoraggio Alunni DSA e BES Ramazzina Antonella

PROGETTI DI POTENZIAMENTO SULLA SCUOLA SEC. DI I GRADO

Alunni in movimento Classi 1°E/2°B/2°D/3°A/3°D Giannini Andrea

Accoglienza e alfabetizzazione

Classi 1°E/2°B/2°D/3°A/3°D Giannini Andrea

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DE AMICIS

DENOMINAZIONE DESTINATARI RESPONSABILE

A scuola di notizie Classi 5° A/B/C Barbera Alessandra

Quel genio di Leonardo Classe 5°B Ballarini Mariella

Saggio di Natale e di fine anno"… cosa hai fatto oggi a

scuola?.. Niente!" Classi 5° A/B/C Ballarini Mariella

Scuola a colori: Piccoli artisti crescono - L'arte del Murales

Classi 4° B/C Classi 5° A/B/C Previderè Rosanna

Continuità: Benvenuti in prima Classi 5° A/B/C e Sezioni Corsico Parea Elisabetta

C'era una volta un orto Classi 1° A/B/C 2°C Verza Ombretta

Anche da noi è bello leggere! La biblioteca alla scuola De Amicis Tutte le classi del plesso Parea Elisabetta

Zangara Luisa

Che bello leggere Tutte le classi del plesso Biblioteca dei ragazzi (esterno)

Economia… Storia di un salvadanaio e della banca che

diventò sua amica Classi 5° A/B/C Ballarini Mariella

La squadra vince Classe 5°B Barbera Alessandra

Il benessere scolastico Classi 2°A e 5°B Università Cattolica

Crescendo in musica Tutte le classi del plesso Ballarini Mariella

Gioco sport Tutte le classi del plesso Cattaneo Annaelisa

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ANNA BOTTO

DENOMINAZIONE DESTINATARI RESPONSABILE

Che bello leggere 2° A/B 3°A/B 4°A/B 5°A/B Biblioteca dei ragazzi (esterno)

Saltinbocca 2° A/B Zamana Mara

Mogavino Roberta

Orto in condotta 2° A/B 3°A/B 4°A/B 5°A/B Danila Rotta

Laboratorio teatrale 5°A/B

Vita Sicura 2°A/B 4°A/B

Laboratorio espressivo arte e manualità

3°A/B Bertana Patrizia

Ansalone Antonella esperto esterno

Crescendo in musica Tutte le classi del plesso Ballarini Mariella

Gioco sport Tutte le classi del plesso Cattaneo Annaelisa

PROGETTI DI POTENZIAMENTO SULLA SCUOLA PRIMARIA

Insieme è meglio Alunni stranieri e

con difficoltà di apprendimento Filì Silvana

Spinelli Giuliana

La nostra scuola una Fucina di attività

Alunni con disturbi di comportamento

Filì Silvana Spinelli Giuliana

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CORSICO

DENOMINAZIONE DESTINATARI ESPERTO

Jolly Pirate Sezioni B/D/E/F Navoni Paola

Progetto psicomotorio Tutte le sezioni Pool Vigevano Sport

Movimento creativo Grandi e mezzani Capalbo Stefania (esterno)

Italiano per stranieri Tutte le sezioni Travagliante Carmen

Saggio di Natale e di fine anno Sezioni A/B/D/E/F Elena Crosio (esperto esterno)

Informatica Sezione B Reina Elisa

Informatica Sezione F Navoni Paola

Laboratorio musicale Sezioni E/F Scarpulla Cristina

Laboratorioemozioni Sezioni E/F Casella Rosa

Laboratorio pittura Sezioni E/F Teghini Monica

Progetto accoglienza Tutte le sezioni Florio Barbara

Orto in condotta Tutte le sezioni Esperti Slow Food (esterno)

Teatro Tutte le sezioni Crosio Elena (esterno)

Biblioteca dei ragazzi Grandi Personale della biblioteca

(esterno)

Alimentazione Tutte le sezioni Agriturismo Carlo e Nadia

(esterno)

"Orto bello" Sapere e sapore Sezioni B/F Cavigliani Claudia

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SANTA MARIA DELLE VIGNE

DENOMINAZIONE DESTINATARI ESPERTO

Imparo l'Inglese Sezione A Ins. di sezione ARDITO

Imparo l'Inglese Sezione B Esterno

Imparo l'Inglese FANNY FOOD Sezioni C/F Ins. di sezione MANCIN

Imparo l'Inglese Sezioni D/E Ins. di sezione FINOTTI

CROCIFISSO

TUTTI I COLORI DELL'AMICIZIA Sezioni A/B/C/CD/E/F Insegnanti di sezione

PRE… GIOCA INSIEME Sezioni A/B/D/E Mancin Manuela Pool

Vigevano

PRE… GIOCA INSIEME Sezioni C/F Pool Vigevano

LABORATORIO DI ESPRESSIONE CORPOREA

Sezioni A Novello - Ardito Rodolfo Giulia

(esterno)

Progetto psicomotorio Sezioni D/E Ins. di sezione VERA

CROCIFISSO

Progetto psicomotorio Sezioni C Del Ponte Sabrina

Orto in condotta Sezioni C/D/E/F Esperti Slow Food (esterno)

Biblioteca dei ragazzi Percorso di lettura EVVIVA LA LETTURA

Sezioni A/B/C/C/D/E/F Mancin Manuela

Personale della biblioteca

Acqua insieme Sezione A Comune di Vigevano (esterno)

Informatica Sezioni D/E Ins. CASASSA

UN COMPUTER PER CREARE ED IMAPARE

Sezioni A Ins. ARDITO

Informatica Sezioni C/F Ins. CAPILLO

ENCHANTEÈ, JE SUIS DANSE (PIACERE SONO …DANZA)

ins. Cosentini, Rognoni. Esterno Santi Rita

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2. Scuola dell’Infanzia: Progetto A.S.C.A.N.I.O.

A.S.C.A.N.I.O è stato per noi il concretizzarsi di un modello di scuola che evita ogni prescolasticismo per la

sua aderenza totale al “fare spontaneo” cioè all’affermazione del bambino da tre a sei anni.

Il bambino è posto nelle migliori condizioni per il raggiungimento individuale di identità-autonomia-

competenza: acquisisce sicurezza perché si scopre pienamente capace di operare secondo tempi, ritmi e

bisogni che sono suoi. Ha l’opportunità di esprimersi senza costrizioni, senza timore di essere giudicato e

così impara ad organizzarsi, a progettare e realizzare; non è mai posto, né si pone in competizione con gli

altri perché lavora per una soddisfazione personale. Si realizza giocando veramente perché è salvaguardata

la caratteristica che fa del gioco un vero “giocare” con spontaneità.

Il bambino è libero dalle ansie che le aspettative dell’adulto generano in lui; mantiene vivo e anzi ravviva

continuamente quel patrimonio di curiosità, interesse e desiderio d’azione che permettono l’affermazione

della sua persona e di reali apprendimenti.

Per questo noi riteniamo importante l’attività in quanto tale, cioè il processo che il bambino vive nel

realizzare un suo progetto e non il risultato.

L’organizzazione della scuola , dei gruppi, degli orari è avvenuta a posteriori, valutando le migliori

condizioni per la concretizzazione degli obiettivi:

abbinamento di due sezioni per unitarietà metodologica delle quattro insegnanti;

creazione di spazi nei quali i bambini trovano strumenti e materiali di qualità che assicurano la

riuscita del loro lavoro;

definizione delle regole che tutelano la libertà del bambino e le relazioni con gli altri (compagni e

insegnanti);

le attività proposte nei suddetti spazi: manipolazione, creta, pittura, fiaba, musica e danza, giochi di

costruzione, giochi di movimento dolce e di grande movimento;

suddivisione dei bambini in gruppi eterogenei fissi per la sicurezza del bambino e per dare

continuità al gioco che nasce e si sviluppa;

insegnanti fisse nei gruppi per seguire e conoscere l’evoluzione di ogni bambino e stimolare il

processo personale di ricerca-gioco-azione;

assemblee periodiche, colloqui con entrambi i genitori.

In definitiva il bambino in ogni attività spontanea abbraccia il mondo e lo fa suo; quindi non disegni da

mostrare, fiabe da riassumere, schede da colorare o completare, ma giochi e attività con le stoffe, i colori,

la creta, i suoni, le fiabe (solo ascoltate), la terra, la farina e altro che lasciano una traccia come i sassolini

bianchi trovati sul sentiero che ci riporta a casa a scoprire chi siamo.

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PITTURA

COSTRUZIONE COLLAGE

MUSICA

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GIOCHI DI ISPIRAZIONE MONTESSORIANA

TRAVESTIMENTO…GIOCO DELLE EMOZIONI

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ORTO IN CONDOTTA

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3. REGOLAMENTO D’ISTITUTO E CARTA DEI SERVIZI

REGOLAMENTO DI ISTITUTO

INDICE

I. La comunità scolastica Artt. 1-4

II. I soggetti della comunità scolastica Artt. 5-22

III. Gli organi collegiali Artt. 23-42

IV. L’organizzazione del servizio scolastico Artt. 43-67

V. Le norme comportamentali degli alunni Artt. 68-77

VI. Disposizioni in caso di scioperi ed assemblee Artt. 78-89

VII. Visite guidate, viaggi di istruzione, gite scolastiche, gare, tornei, manifestazioni Artt. 90-103

VIII. Attrezzature Artt. 104-115

IX. Norme in caso di infortuni Artt. 116-118

X. Accesso agli edifici scolastici Artt. 119-123

XI. Criteri per la concessione dell’uso dei locali e delle attrezzature Artt. 124-132

XII. Affissioni - distribuzione di materiale propagandistico Artt. 133-139

XIII. Norme transitorie e finali Artt. 140-142

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I. LA COMUNITÀ SCOLASTICA

art. 1) L’Istituto Comprensivo di Viale Libertà costituisce una comunità scolastica composta da

alunni, docenti, personale non docente e genitori.

art. 2) Tutti i membri dell’Istituto hanno pari dignità e sono investiti, ognuno nel proprio ruolo, di

eguale responsabilità per il retto funzionamento dell’istituzione scolastica ed il raggiungimento dei

fini di cui al seguente articolo.

art. 3) La comunità scolastica dell’IC ha come propri fini specifici:

• la realizzazione di un clima sociale positivo di libertà, democrazia e solidarietà; • la costruzione di un ambiente educativo e di apprendimento; • l’attuazione del diritto allo studio; • il pieno sviluppo della persona e delle capacità critiche ed intellettuali degli alunni; • la formazione culturale e pre-professionale degli alunni; • il perfezionamento ed aggiornamento culturale e professionale dei docenti e personale ATA; • la formazione civica di tutti i suoi membri secondo i principi di cui al primo punto; • l’attuazione di iniziative unitarie per tutti i suoi membri atte a sviluppare lo spirito di

collaborazione e di comunità;

art. 4) La comunità scolastica dell'IC di Viale Libertà s'inserisce nella più vasta comunità locale,

sociale e culturale nella quale si trova ad operare e promuove la collaborazione con le altre

istituzioni scolastiche.

Per il raggiungimento dei propri fini la scuola collabora con le altre agenzie educative del territorio.

II. I SOGGETTI DELLA COMUNITÀ SCOLASTICA

GLI ALUNNI

art. 5) Tutti gli alunni dell'IC hanno eguale diritto allo studio.

Nei loro rapporti reciproci e in quelli con gli altri membri della comunità hanno diritto ad eguale

rispetto e trattamento.

Il Consiglio di Istituto, il Collegio dei Docenti e i Consigli di Classe, Interclasse e Intersezione

promuovono le iniziative più idonee ad intervenire sulle cause di natura economica o ambientale

pregiudizievoli all’esercizio del diritto allo studio ed all'eguaglianza di tutti gli studenti nell'ambito

della comunità scolastica.

art. 6) È diritto degli alunni ricevere un insegnamento sereno, costantemente aggiornato,

conforme alla programmazione approvata all’inizio dell’anno scolastico, aperto al dibattito ed alla

collaborazione, rispettoso della coscienza morale e critica di ognuno e delle famiglie. Tutti gli

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alunni hanno altresì pieno diritto di usare, nello svolgimento delle attività, le attrezzature

didattiche della scuola

art. 7) È diritto-dovere degli alunni frequentanti la scuola dell’obbligo partecipare alla vita della

scuola, frequentare le lezioni, contribuire al loro regolare e proficuo svolgimento, impegnarsi nello

studio, nell’aggiornamento e nella ricerca sia individuale sia di gruppo, rispettare i locali e le

attrezzature della scuola.

I GENITORI

art. 8) Tutti i genitori degli alunni dell'IC hanno il diritto-dovere di interessarsi delle attività e delle

problematiche della Scuola e di dare il proprio contributo per la loro soluzione. Tale diritto-dovere

è esercitato mediante la partecipazione, nelle forme stabilite dalla Legge e dal presente

regolamento, ai vari Organi Collegiali, alle assemblee di classe e di Istituto ed alle altre iniziative

promosse dal Consiglio di Istituto.

art. 9) Ogni genitore ha altresì il diritto-dovere di favorire l’inserimento del figlio nella comunità

scolastica sia seguendone l’attività di studio e di formazione, sia curandone lo sviluppo morale,

civico e culturale, sia prendendo contatti con la Scuola.

art. 10) Tutti i genitori hanno diritto di riunirsi in gruppi o associazioni e di usare, per attività o

riunioni riguardanti i problemi scolastici, i locali dell’Istituto nell’orario e secondo le modalità

stabilite dal presente regolamento e concordate con il Capo d’Istituto.

art. 11) Le eventuali attività di volontariato svolte dai genitori nell’ambito dei servizi offerti dalla

scuola vanno preventivamente concordate con il Consiglio di classe, Interclasse, Intersezione.

IL PERSONALE DELLA SCUOLA

art. 12) Codice di comportamento

Tutto il personale della Scuola deve attenersi al Codice di Comportamento dei dipendenti della

Pubblica Amministrazione emanato dal Ministero della Funzione Pubblica con DM 31.3.1994 e

deve rispettare, nello svolgimento delle proprie funzioni, le norme di area.

IL DIRIGENTE SCOLASTICO

art. 13) Il Dirigente Scolastico ha le seguenti attribuzioni:

• la legale rappresentanza dell'Istituzione scolastica; • la titolarità delle relazioni sindacali; • il compito di curare la gestione unitaria dell'Istituzione, in tutte le sue esplicazioni

funzionali o strumentali, di tipo organizzativo, didattico, amministrativo e contabile; • i poteri di direzione, coordinamento e valorizzazione delle risorse umane, da esercitare nel

rispetto delle competenze degli organi collegiali; • il potere di adottare provvedimenti amministrativi di gestione delle risorse e del personale;

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• il compito di predisporre gli strumenti attuativi dei POF; • il compito di attivare i necessari rapporti con gli Enti Locali e con le diverse realtà operanti

sul territorio; • relazionare periodicamente al Consiglio di Istituto al fine di garantire la più ampia

informazione; • stabilire l'orario delle lezioni, sentite le proposte del Collegio Docenti e tenendo conto dei

criteri indicati dal Consiglio di Istituto; • formare le classi tenendo conto dei criteri indicati dagli organi collegiali ed assegnare le

classi e le sezioni ai Docenti; • presiedere gli Organi collegiali • essere il garante dell’utenza

I DOCENTI

art. 14) I docenti svolgono l’attività didattica e adempiono agli obblighi connessi con la loro

funzione in conformità alle leggi che li riguardano, nel rispetto della libertà di insegnamento loro

riconosciuta e della coscienza morale e civile degli alunni (e delle loro famiglie) secondo i principi

fissati dalla Costituzione e dall'Autonomia.

art. 15) All’inizio dell’anno scolastico ogni docente predispone il piano di lavoro riguardante

l’intero anno scolastico, lo presenta in sede di Consiglio di Classe, Interclasse e Intersezione anche

ai fini del necessario coordinamento.

Una copia della programmazione approvata deve rimanere agli atti della Scuola.

art. 16) Tutti gli insegnanti hanno diritto di riunirsi in gruppi o associazioni e di svolgere,

nell'ambito della scuola, le altre attività di cui al successivo titolo decimo.

art. 17) I docenti devono rispettare i propri orari ed essere in Istituto almeno 5 minuti prima

dell'inizio delle proprie lezioni per accogliere gli alunni secondo le modalità organizzative di ogni

plesso.

I docenti dell’ultima ora devono accompagnare gli alunni all'uscita.

I docenti della 1^ ora antimeridiana controllano assenze, giustificazioni e permessi, annotandoli sul

registro di classe.

I docenti :

• sono incaricati dell'assistenza degli alunni durante l'intervallo secondo i criteri stabiliti; • in classe non possono dedicarsi ad attività non didattiche; • durante la lezione non possono usare il telefono cellulare; • devono mantenere un comportamento adeguato alla loro funzione educativa; il loro linguaggio

deve essere corretto e controllato; • non possono allontanarsi dall'aula, lasciando i ragazzi incustoditi; • non possono allontanare dall'aula un alunno per motivi disciplinari;

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• nel cambio dell'ora, devono recarsi nelle proprie classi con sollecitudine.

Tutti i docenti sono tenuti a :

• compilare regolarmente i registri e gli altri documenti di lavoro previsti nei vari ordini di scuola;

• intervenire puntualmente alle riunioni del Collegio Docenti, dei Consigli di Classe, Interclasse e Intersezione e degli altri Organi Collegiali;

• correggere puntualmente le verifiche e consegnarle, di norma, entro 15 giorni dalla data di effettuazione;

• controllare i compiti assegnati a casa; • comunicare agli alunni obiettivi valutati e tecniche di valutazione; • comunicare sempre la situazione didattica degli alunni alle famiglie; • comunicare per tempo l’assenza ai responsabili dei plessi e in Segreteria; • non abbandonare il posto di lavoro se non per giustificato motivo, dopo aver avvertito il

Dirigente, che deve rilasciare esplicito permesso; • segnalare ai responsabili situazioni di pericolo.

IL PERSONALE NON DOCENTE

art. 18) Gli appartenenti al personale non docente svolgono le mansioni loro affidate in conformità

delle leggi che li riguardano e del rispettivo rapporto di impiego e di lavoro.

Le mansioni del personale non docente sono essenziali ai fini del retto funzionamento dell'Istituto

e richiedono rispetto e collaborazione da parte di tutti i membri della comunità scolastica.

Tutti gli appartenenti al personale non insegnante hanno diritto di riunirsi in gruppi o associazioni

e di svolgere nell'ambito della scuola le altre attività di cui al successivo titolo decimo.

art. 19) Personale Amministrativo

Collabora al buon andamento della Scuola, nell'ambito delle proprie funzioni e delle specifiche

competenze e responsabilità.

Svolge le mansioni proprie individuate nei profili di area del personale ATA, secondo le relative

tabelle allegate al Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro.

Nei rapporti con l’utenza, uniforma il proprio comportamento a criteri di disponibilità e di apertura

alle problematiche altrui.

Non abbandona il posto di lavoro se non per giustificato motivo, dopo aver avvertito il Dirigente

scolastico o l’addetto alla vigilanza del plesso, che devono rilasciare esplicito permesso.

Usa un linguaggio corretto e controllato.

art. 20) Personale Ausiliario - Collaboratori scolastici

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Collabora con i docenti a mantenere un clima corretto e sereno tra gli alunni.

Svolge le mansioni proprie individuate nei profili di area del personale ATA, secondo le relative

tabelle allegate al Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro.

Oltre alle mansioni di pulizia quotidiana dei locali scolastici provvede a:

• mantenere in ordine gli strumenti in dotazione alla scuola; • portare nelle aule il materiale richiesto dai docenti.

Nell'ambito della vigilanza:

• sorveglia gli alunni in caso di assenza imprevista e momentanea del docente e, in particolare, nell'intervallo tra una materia e l’altra (cambio d'ora), quando il docente uscente e quello subentrante abbiano precedenti e susseguenti impegni di lezione in piani diversi dell'edificio;

• sorveglia i corridoi e i servizi, facendo rientrare in aula gli alunni che vi sostano senza motivo;

• sorveglia i servizi durante l’intervallo; • sorveglia la porta d'ingresso, impedendo l'accesso a scuola di persone che non ne abbiano

giustificato motivo; • regola l'entrata e l’uscita degli alunni

Non abbandona il posto di lavoro se non per giustificato motivo, dopo aver avvertito il

responsabile di plesso e aver ottenuto il permesso dal D.S.G.A.

Non abbandona la propria postazione di vigilanza, se non per giustificato motivo o per adempiere

ad altri compiti inerenti il servizio.

Usa un linguaggio corretto e controllato.

art. 21) Sanzioni disciplinari

L'inosservanza delle regole di comportamento previste dalla normativa vigente darà luogo, per il

personale docente, all’applicazione delle sanzioni previste al Tit. I, cap. IV della parte III del D. L.vo

297/94, e, per il personale amministrativo ed ausiliario, all'applicazione delle sanzioni previste dal

CCNL.

CONSULENTI ESTERNI ALL'AMMINISTRAZIONE E PERSONALE PREPOSTO ALL'ASSISTENZA O A

FUNZIONI DIVERSE

art. 22) All'interno della scuola possono svolgere la loro attività anche persone dipendenti

dall'ente locale, per garantire l'assistenza ad alunni disabili o per la realizzazione di progetti;

persone che abbiano stipulato convenzioni e che svolgano attività di volontariato in supporto alla

normale attività didattica dei docenti; persone che intervengono nelle classi per la realizzazione

delle attività o dei laboratori previsti dalla Legge 53/03 e decreti applicativi. L'attività continuativa

di queste figure professionali deve essere di norma prevista nel Piano dell’Offerta Formativa, ma

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può essere anche autorizzata dal Capo d’Istituto nel caso si tratti di interventi saltuari e non

continuativi.

III. GLI ORGANI COLLEGIALI

art. 23) Gli Organi Collegiali operanti nell'Istituto sono:

• Consiglio di Istituto; • Giunta esecutiva; • Collegio dei Docenti; • Commissioni varie (istituite dal Dirigente Scolastico, dal Collegio Docenti o dal Consiglio

d'Istituto); • Comitato per la valutazione del servizio dei docenti; • Consigli di Classe, Interclasse, Intersezione; • Commissione elettorale; • Commissione collaudo, acquisti, gare.

art. 24) Ad ogni organo collegiale è riconosciuta autonomia regolamentare per quanto riguarda il

proprio funzionamento interno, salvo quanto è stabilito dagli articoli seguenti.

art. 25) Gli Organi Collegiali sono convocati tramite avviso contenente l'O.d.G. inviato ai singoli

membri ed affisso all’albo in tutti i plessi. Per il Collegio Docenti e le commissioni d’Istituto la

convocazione avviene tramite circolare interna.

L'avviso deve essere consegnato almeno cinque giorni prima delle riunioni ordinarie e due giorni

prima delle riunioni straordinarie.

art. 26) Dal momento in cui è inviato l'avviso i membri degli Organi Collegiali possono prendere

visione, presso la segreteria, del materiale cui l'O.d.G. fa riferimento.

art. 27) Di ogni riunione si redige un verbale, firmato dal Presidente e dal Segretario, dopo

l'approvazione, secondo le modalità che ciascun organo decide. Il verbale è depositato in

Segreteria ed è a disposizione di qualsiasi membro della scuola, salvo i casi stabiliti dalla legge per

la tutela della privacy.

art. 28) Estratti del verbale del Collegio Docenti e del Consiglio di Istituto con le decisioni prese ed i

risultati delle eventuali votazioni sono pubblicate sul sito web dell'Istituto e restano publicate fino

alla riunione successiva.

I verbali e gli atti preparatori sono depositati in Segreteria e possono essere esibiti a chi ne faccia

richiesta sulla base dei criteri e delle modalità fissati dalla L. 241.

art. 29) Alle riunioni del C. di I., del Collegio Docenti, del Consiglio di Classe, Interclasse e

Intersezione, limitatamente però a quelle che prevedono la presenza dei rappresentanti dei

genitori, possono assistere gli elettori delle componenti rappresentate nel consiglio stesso.

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Il pubblico che assiste non ha diritto di parola tranne i rappresentanti degli EE. LL, delle OO. SS,

degli enti del territorio invitati a partecipare alla riunione al fine di approfondire problemi,

riguardanti la vita e il funzionamento della scuola, che interessino anche le comunità locali.

art. 30) Tutti gli Organi Collegiali, pur nella diversità delle rispettive competenze loro attribuite

dalla legge e dal presente regolamento, devono concorrere alla realizzazione dei fini indicati

nell’art. 3 e promuovere iniziative di collaborazione con gli altri Organi Collegiali.

art. 31) Gli Organi Collegiali programmano la propria attività definendo, nei limiti del possibile, i

propri piani e le proprie decisioni in modo complementare, soprattutto in ordine ad attività per le

quali l'opera di un organo sia condizionata da quella degli altri. A tal fine i Presidenti dei vari organi

possono programmare all'inizio dell'anno riunioni congiunte, che possono essere svolte anche

tramite commissioni; alle riunioni dei singoli organi può essere richiesta la partecipazione, senza

diritto di voto, di componenti di altri organi per fornire informazioni, chiarimenti e risposte.

art. 32) Al fine di attuare il coordinamento organizzativo dei Consigli di Classe, Interclasse e

Intersezione valgono i seguenti criteri:

• Ogni Consiglio di Classe, nella composizione comprendente solo i docenti, si riunisce in linea di massima in via ordinaria ogni uno o due mesi e nella composizione comprendente anche i rappresentanti dei genitori, si riunisce di regola almeno tre volte all’anno, immediatamente dopo le riunioni riservate alla sola componente docente, durante il periodo di frequenza dell’anno scolastico.

Il Consiglio di Classe ha un coordinatore, nominato dal Dirigente, e un segretario.

Le riunioni sono convocate indicativamente dal D.S., secondo quanto previsto dal Piano

annuale delle Attività, al fine di discutere i seguenti argomenti:

• messa a punto degli interventi iniziali di accoglienza, recupero-rinforzo; • stesura della programmazione annuale tipo; • insediamento dei rappresentanti dei genitori eletti; • predisposizione del piano delle gite; • scrutinio del primo quadrimestre; • verifica della situazione didattica ed educativa; • adozione dei libri di testo; • provvedimenti disciplinari; • scrutini finali.

• Ogni Consiglio di Interclasse nella composizione comprendente solo i Docenti si riunisce almeno due volte all'anno per le valutazioni quadrimestrali, nella composizione comprendente i rappresentanti dei genitori ed i docenti, di regola almeno tre volte all'anno; tra i membri vengono nominati un Coordinatore ed un Segretario. Le riunioni sono convocate, secondo quanto previsto dal Piano delle Attività, al fine di discutere i seguenti argomenti:

• insediamento dei rappresentanti dei genitori eletti; • predisposizione del piano delle gite;

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POF 2015-16 IC di Viale Libertà – VIGEVANO Pagina 104 di 132

• verifica dell'andamento educativo e didattico; • presentazione di progetti inseriti nella programmazione; • adozione dei libri di testo; • verifica della programmazione; • presentazione di eventuali proposte relative all'anno scolastico successivo.

• Ogni Consiglio di Intersezione tecnico, nella composizione comprendente solo i Docenti, si riunisce in linea di massima tre volte all'anno. Il Consiglio di Intersezione nella composizione comprendente i rappresentanti dei genitori ed i docenti, si riunisce di regola almeno tre volte all'anno; tra i membri vengono nominati un Coordinatore ed un Segretario. Le riunioni sono essere convocate in momenti particolari dell'attività didattica, secondo quanto previsto dal Piano annuale delle Attività, al fine di discutere i seguenti argomenti:

Consiglio di Intersezione Tecnico

• messa a punto degli interventi iniziali di inserimento e di accoglienza; • stesura della programmazione annuale; • organizzazione delle attività e piano delle gite; • verifica dell'attività didattica; • verifica della programmazione; • modalità di stesura dei profili individuali; • eventuali proposte didattico- organizzative per il successivo anno scolastico.

Consiglio di Intersezione

• insediamento dei rappresentanti dei genitori eletti; • organizzazione delle attività e piano delle gite; • verifica dell’andamento delle sezioni; • presentazione di proposte inerenti le uscite didattiche; • verifica della programmazione; • presentazione di eventuali proposte relative all'anno scolastico successivo.

Il Capo d'Istituto può delegare il coordinatore del Consiglio di Classe, Interclasse e Intersezione a

presiedere le riunioni; in mancanza di un'espressa disposizione contraria, la delega s'intende data

per tutto l'anno scolastico o per la residua parte di esso; la delega può essere revocata e

comunque il Dirigente Scolastico conserva il diritto ad intervenire al Consiglio di Classe, Interclasse

e Intersezione e a presiederlo.

art. 33) Al fine di attuare il coordinamento organizzativo del Collegio dei Docenti valgono i

seguenti criteri:

• il Collegio Docenti è convocato e presieduto dal Dirigente Scolastico o in caso di sua assenza dal collaboratore vicario. Il segretario è designato dal D. S. Le riunioni sono convocate secondo il Piano annuale delle attività, al fine di discutere i seguenti argomenti:

• programmazione annuale; • elezione delle cariche; • individuazione delle funzioni strumentali all’Offerta Formativa; • approvazione del Piano dell’Offerta Formativa;

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• individuazione delle attività di aggiornamento e degli incarichi da inserire nel piano delle attività incentivabili con il fondo di istituto;

• individuazione delle sperimentazioni dell'autonomia; • valutazione in itinere dell’andamento dell’attività scolastica; • scelta dei libri di testo; • valutazione finale.

I Collegi Docenti che trattano argomenti comuni all'Istituto vedranno la partecipazione

congiunta dei tre ordini di scuola.

Il registro dei verbali può essere consultato da tutti i docenti.

art. 34) Al fine di attuare il coordinamento organizzativo del Consiglio di Istituto valgono i seguenti

criteri:

• il Consiglio di Istituto si riunisce in seduta ordinaria almeno due volte nell'arco di ogni anno finanziario ed è presieduto da un genitore eletto quale Presidente dal Consiglio stesso tra quelli facenti parte o in caso di sua assenza dal vicepresidente. Il segretario è designato dal Presidente tra tutti i restanti componenti. È preferibile che le riunioni avvengano in corrispondenza di momenti particolari delle attività amministrativo-contabili,

• per gli interventi iniziali in coincidenza con l’avvio dell’anno scolastico, • per l'approvazione del POF e del piano delle gite, • per l’approvazione del bilancio di previsione, • per l’approvazione del conto consuntivo.

L'avviso di convocazione deve essere inviato tramite invito personale.

Di ogni riunione deve essere redatto regolare verbale con indicazione dei presenti, degli argomenti

trattati e del testo delle proposte, richieste e pareri votati. Il verbale, sottoscritto da chi ha

presieduto la riunione e dal segretario, è depositato presso la Segreteria della scuola entro 15

giorni dalla riunione. Il registro dei verbali può essere consultato da tutti gli aventi diritto

(personale docente, ATA, genitori e titolari di interessi legittimi).

• La G.E e il Direttore Amministrativo danno esecutività alle delibere.

art. 35) Al fine di attuare il coordinamento organizzativo della Giunta Esecutiva valgono i seguenti

criteri:

• la G.E. si riunisce in seduta ordinaria almeno due volte nell’arco di ogni anno finanziario ed è presieduta dal Capo d’Istituto. Il segretario è individuato nel D. S. G. A. della scuola;

• di ogni riunione deve essere redatto dal segretario, nella persona del D. S. G. A, regolare verbale, con l’indicazione dei presenti degli argomenti trattati e del testo delle proposte, richieste e pareri votati. Il registro dei verbali può essere consultato da tutti gli aventi diritto (personale docente, ATA, genitori e titolari di interessi legittimi).

art. 36) Al fine di attuare il coordinamento organizzativo del Comitato per la valutazione del

servizio dei docenti valgono i seguenti criteri:

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• il Comitato per la valutazione del servizio si riunisce ogniqualvolta se ne ravvisa la necessità ed è presieduto dal Capo d'Istituto. Il segretario è designato dal presidente; • di ogni riunione deve essere redatto regolare verbale, con l’indicazione dei presenti, degli

argomenti trattati e del testo delle proposte, richieste e pareri votati. Il verbale è depositato presso la segreteria della scuola entro l'ottavo giorno successivo alla riunione. Il registro dei verbali può essere consultato da tutti gli aventi diritto per le parti di loro pertinenza.

art. 37) Al fine di attuare il coordinamento organizzativo della Commissione Elettorale valgono i

seguenti criteri:

• la Commissione Elettorale si riunisce quando se ne ravvisi la necessità ed è presieduta da un Presidente designato tra i rappresentanti dei docenti. Il segretario è nominato dal Dirigente Scolastico;

• l'avviso di convocazione deve essere inviato tramite invito personale;

• di ogni riunione deve essere redatto regolare verbale, con l’indicazione dei presenti, degli argomenti trattati e del testo delle proposte, richieste e pareri votati. Il verbale, depositato presso la Segreteria della scuola, può essere consultato da tutti gli aventi diritto;

• tutti gli atti predisposti dalla Commissione Elettorale e vistati dal D. S. sono esposti all'albo.

art. 38) I membri delle Commissioni disciplinate nel presente titolo sono eletti dalle rispettive

assemblee (Collegio Docenti o Consiglio d'Istituto).

Le elezioni avvengono con le modalità stabilite nel primo comma dell'art. 20 del D.P.R. 31 maggio

1974 n. 416.

art. 39) Ogni Commissione è presieduta dal D. S., se ne fa parte, o da un insegnante designato.

art. 40) I membri delle Commissioni conservano l'incarico, salvo che cessino di appartenere alla

comunità scolastica, fino al rinnovo della Commissione.

art. 41) Possono essere tenute riunioni congiunte delle varie Commissioni; in tal caso la riunione è

presieduta dal D. S.

art. 42) Alle riunioni delle Commissioni possono partecipare con diritto di parola i membri della

comunità scolastica che siano invitati.

IV. L’ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO SCOLASTICO

FORMAZIONE DELLE CLASSI

art. 43) L'assegnazione degli alunni alle varie classi o sezioni avviene secondo i criteri fissati dal

Consiglio di Istituto, su proposta del Collegio Docenti. Ogni ordine di scuola adotta proprio

regolamento.

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art. 44) Ai relativi adempimenti provvede una Commissione presieduta dal Dirigente Scolastico o

da un insegnante delegato. Delle relative operazioni è redatto apposito verbale da affiggersi

all’albo dell’Istituto, unitamente agli elenchi delle classi formate, possibilmente, entro il mese di

luglio di ogni anno.

art. 45) Eventuali reclami devono essere esaminati dal Dirigente Scolastico entro i cinque giorni

successivi. La decisione deve essere immediatamente portata a conoscenza del ricorrente a cura

dell' ufficio di segreteria dell' IC.

ORARIO DELLE LEZIONI – INGRESSO – USCITA – INTERVALLO - ASSISTENZA

art 46) L'orario delle lezioni antimeridiane e pomeridiane è fissato dal Capo d'Istituto sulla base dei

criteri stabiliti dal Consiglio d'Istituto e in conformità al P.O.F.. Esso deve restare affisso all’albo

dell'Istituto per l’intera durata dell'anno scolastico assieme al calendario scolastico.

art. 47) Ogni plesso elaborerà un orario compatibile con le esigenze espresse dall'utenza e

dall'Ente Locale. Gli alunni possono entrare negli edifici scolastici cinque minuti prima dell'inizio

delle lezioni per raggiungere le rispettive classi.

art. 48) La durata delle lezioni è fissata dal Collegio Docenti. Non è consentito alcun intervallo tra

una lezione e l'altra, salvo 10 minuti nel corso della mattinata per quanto riguarda la Scuola

Secondaria di I grado, e 15 - 20 per quanto riguarda la Scuola Primaria.

All’inizio di ciascun anno scolastico verranno individuati i responsabili della sorveglianza degli

alunni durante l'intervallo sulla base dell'orario di servizio.

art. 49) Gli spostamenti dalle aule di lezione alle aule speciali o alla palestra devono avvenire

sollecitamente, senza soste o ritardi nei corridoi, in modo ordinato e con la collaborazione del

personale ausiliario.

art. 50) Al termine delle lezioni i docenti dell’ultima ora accompagnano gli alunni verso l'uscita,

curando che questa avvenga in ordine e in fila anche per abituare gli alunni a un deflusso ordinato

in caso di uscita di emergenza. Per gli alunni della Scuola dell’Infanzia e Primaria l'uscita avviene

con la consegna a familiari o a persone delegate dagli stessi e autorizzate dal Dirigente.

art. 51) Dove funziona il servizio di mensa l'assistenza dovrà essere garantita da docenti. Per i quali

costituisce normale attività di servizio. L'azione di vigilanza dei docenti sarà integrata da quella dei

collaboratori scolastici e da personale avente le stesse funzioni.

ASSENZE – RITARDI - PERMESSI DI USCITA – SOMMINISTRAZIONE FARMACI

art. 52) Le assenze dalle lezioni degli alunni frequentanti le scuole dell'I.C. devono essere

giustificate per iscritto o anche a voce da un genitore o dalla persona che esercita la tutela. Per la

Scuola dell'Infanzia trascorso un mese di assenza il posto viene mantenuto solo presentando

certificazione medica.

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art. 53) Le giustificazioni devono essere esibite all’insegnante della prima ora di lezione.

art. 54) Qualora uno studente, dopo un’assenza, si presenti a scuola senza la giustificazione, il

docente della prima ora provvederà ad annotare la mancanza sul diario o a sollecitare

verbalmente i genitori; nessun alunno potrà, in quanto minore, comunque, essere allontanato

dalla classe perché sprovvisto di giustificazione.

art. 55) L'alunno che entra in classe con un ritardo non superiore ai cinque minuti può essere

ammesso dall'insegnante della prima ora, che annoterà il ritardo.

Ritardi superiori ai cinque minuti devono essere giustificati dal genitore e comportano

l’annotazione

art. 56) Gli insegnanti valutano l’opportunità di informare le famiglie qualora le assenze e i ritardi

si ripetano con frequenza e in caso di assenze prolungate di cui non si conosce la ragione.

art. 57) L’entrata posticipata o l'uscita anticipata dalle lezioni, se continuative, sono autorizzate

solo dal Capo d’Istituto, se occasionali, dall’insegnante, previo accertamento della validità dei

motivi addotti per giustificare la richiesta.

L’uscita anticipata sarà autorizzata solo se l’alunno sarà accompagnato da un genitore o da un

familiare autorizzato.

Entrate ed uscite fuori orario saranno annotate sul registro di classe.

art. 58) Il Capo d'Istituto può autorizzare l'entrata posticipata o l'uscita anticipata per l'utilizzo da

parte degli alunni dei mezzi di trasporto pubblici.

art. 59) Al fine di favorire la frequenza scolastica degli alunni affetti da malattie croniche o

permanenti, il personale scolastico provvederà alla somministrazione dei farmaci dietro

presentazione di un certificato medico che indichi in modo chiaro le modalità e i tempi della

medesima, nonché di un modulo, appositamente predisposto dalla Segreteria dell’Istituto, in cui i

genitori dichiarano di sollevare gli operatori scolastici e l’amministrazione da ogni responsabilità.

art. 60) Non sarà consentita la somministrazione, da parte del personale scolastico, di farmaci per

malattie a decorso rapido. In questi casi, nel limite del possibile, i farmaci andrebbero dati a casa

in orari compatibili con la frequenza scolastica; nel caso si rendesse necessaria l’assunzione di

medicine durante la permanenza dell’alunno a scuola, il personale faciliterà l’accesso al genitore o

a persona debitamente autorizzata dai medesimi per l’espletamento di tale compito.

art. 61) In caso di necessità conseguente a possibili deprecabili incidenti che si dovessero verificare

a scuola, si provvederà ad avvisare immediatamente i genitori o gli altri familiari designati dai

medesimi e solo in caso nessuno fosse reperibile, gli operatori adotteranno soluzioni opportune,

comportandosi con la solerzia che la normativa richiede al “buon padre o madre di famiglia” in tali

situazioni.

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RAPPORTI SCUOLA FAMIGLIA

art. 62) I docenti fissano le date degli incontri con i genitori degli alunni secondo quanto previsto

dal Piano delle Attività.

Strumento ordinario di comunicazione tra casa e scuola, per gli alunni della scuola dell’obbligo, è il

diario personale/o il libretto degli alunni che deve essere tenuto in ordine, puntualmente

controllato e firmato dai genitori.

SPERIMENTAZIONE

art. 63) La sperimentazione è considerata strumento essenziale per il continuo rinnovamento e

perfezionamento dei metodi didattici e delle strutture scolastiche anche nell’ottica

dell’autonomia.

art. 64) Le iniziative di sperimentazione non devono interessare le sole classi nelle quali sono

attuate, ma costituire motivo di interesse, di confronto e di dibattito per l’intero Istituto e tutte le

sue componenti.

SERVIZIO DI SEGRETERIA

art. 65) Il servizio di Segreteria è svolto dal Direttore Amministrativo dell’Istituto e dal personale

addetto all’ufficio.

art. 66) All’inizio dell'anno scolastico il C.d.I. stabilisce, previo accordo con il Direttore

Amministrativo e nel rispetto dell'orario di lavoro del Personale A.T.A., le ore durante le quali

possono essere richieste informazioni, certificati ed altri documenti tenendo presente anche le

esigenze di orario degli utenti. Detto orario deve essere esposto nell'atrio delle scuole dell'IC.

art. 67) Al di fuori dell’orario stabilito ai sensi del precedente articolo non è consentito ad alcuna

persona estranea alla scuola accedere agli uffici di Segreteria, salvo che su espresso invito.

V. LE NORME COMPORTAMENTALI DEGLI ALUNNI

Gli articoli riguardanti gli alunni sono stati scritti nel rispetto di quanto stabilito nello Statuto delle

Studentesse e degli Studenti.

Per quanto riguarda i bambini della Scuola dell'Infanzia sarà indispensabile la mediazione

dell'adulto per il rispetto delle regole della convivenza.

art. 68) I Diritti

Ogni studente ha diritto:

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• ad una formazione culturale qualificata che rispetti e valorizzi, anche attraverso l’orientamento, l’identità di ciascuno e sia aperta alla pluralità delle idee;

• ad essere informato sulle decisioni e le norme che regolano la vita della scuola; • ad una partecipazione attiva e responsabile alla vita della scuola; • ad una valutazione trasparente e tempestiva, volta ad attivare un processo di

autovalutazione che lo conduca ad individuare i propri punti di forza e di debolezza e a migliorare il proprio rendimento.

Gli studenti stranieri hanno diritto al rispetto della vita culturale e religiosa della comunità cui

appartengono.

La comunità scolastica promuove la solidarietà tra i suoi componenti e tutela il diritto dello

studente alla riservatezza.

Le attività didattiche sono organizzate secondo tempi e modalità che tengono conto dei ritmi di

apprendimento e delle esigenze di vita degli studenti. La scuola si impegna a porre

progressivamente e gradualmente in essere le condizioni per assicurare:

• un ambiente favorevole alla crescita integrale della persona e un servizio educativo e didattico di qualità sempre migliore;

• iniziative concrete per il recupero di situazioni di ritardo e svantaggio, nonché per la prevenzione e il recupero della dispersione scolastica;

• la salubrità e la sicurezza degli ambienti che debbono essere adeguati a tutti gli studenti, anche con handicap;

• la disponibilità di un'adeguata strumentazione tecnologica; • servizi di sostegno e di promozione della salute e di eventuale assistenza psicologica,

richiedendo la collaborazione degli enti esterni preposti.

art. 69) I Doveri

Gli studenti sono tenuti a:

• frequentare regolarmente le lezioni; • assolvere assiduamente agli impegni di studio, mantenendo un comportamento corretto e

coerente con i principi enunciati; • osservare le disposizioni organizzative e di sicurezza.

I bambini della Scuola dell’infanzia devono essere accompagnati a scuola e affidati alle insegnanti.

L'uscita avviene con consegna a familiari o a persone maggiorenni delegate.

art. 70) Norme di comportamento per la sicurezza

Gli studenti dell'Istituto sono equiparati, ai sensi del D. Leg. 81/2008 , ai lavoratori subordinati: la

scuola è quindi per loro il luogo di lavoro.

A tali disposizioni risultano conseguenti i comportamenti individuali e collettivi elencati:

• al suono della campana di inizio delle lezioni o di ripresa dopo la pausa gli allievi devono avviarsi verso la propria aula, con i libri e i sussidi didattici necessari;

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• durante l'ora di lezione l'alunno deve restare nell’aula al proprio posto anche in assenza dell'insegnante. Per breve tempo, e solo se l’insegnante è presente e concede l'autorizzazione, un alunno per volta potrà uscire per recarsi ai servizi;

• ogni alunno dovrà lasciare in ordine i servizi ed evitare, ad esempio, di bagnare il pavimento, che, se sdrucciolevole, diventa occasione di infortuni;

• gli alunni devono osservare le disposizioni relative al consumo di bevande e merende e deporre i rifiuti negli appositi contenitori;

• in occasione di feste è possibile consumare cibi e bevande confezionate seguendo le linee guida dell'ASL;

• devono servirsi delle porte di sicurezza solo in caso di evidente pericolo. Gli accessi devono essere tenuti sgombri;

• devono osservare la normativa relativa al comportamento da tenersi in caso di emergenza; • devono accedere ai cortili con biciclette o motorini portati a mano, parcheggiando in modo

ordinato e senza intralciare gli accessi alle porte di sicurezza; • devono uscire e spostarsi per raggiungere laboratori e palestra ordinatamente nei corridoi

e lungo le scale. Poiché la scuola e tutte le attrezzature in essa esistenti sono beni della comunità messi a loro

disposizione, tutti, docenti, non docenti ed allievi sono tenuti a curarne la buona conservazione e

l'efficienza, anche nel rispetto delle normative di sicurezza.

In particolare:

• gli allievi devono avere cura nell'uso degli arredi e degli strumenti e sono tenuti a segnalare all’insegnante i danni e le rotture rilevate;

• i docenti dovranno porre attenzione affinché gli arredi e gli strumenti usati durante lo svolgimento dell’attività didattica siano utilizzati per il fine cui sono destinati e verificarne lo stato prima di affidarli agli alunni. I danni riscontrati devono essere segnalati al responsabile del plesso;

• l'attività sportiva è consentita solo a chi porta scarpe da ginnastica e abbigliamento adeguato. Gli allievi possono sostare negli spogliatoi solo per il tempo necessario a cambiarsi. Coloro che non partecipano alla lezione di Ed. Motoria restano sotto la vigilanza dell'insegnante;

• se fosse necessario abbandonare l'edificio, un suono concordato di campanello lo segnalerà al personale e agli allievi;

• l'uso dell'ascensore e/o del montascale è - consentito agli alunni sotto la sorveglianza del personale scolastico.

Durante l'uscita dall'edificio per raggiungere il punto di raccolta gli allievi e il personale dovranno:

• mantenere la calma; • seguire le direttive del piano di emergenza e le indicazioni dell'insegnante; • raggiungere l'uscita seguendo i segnali indicatori.

Una volta usciti, è vietato rientrare nell'edificio scolastico, fino al cessato allarme.

art. 71) Norme di comportamento individuale e collettivo a scuola

Gli allievi sono tenuti a:

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• presentarsi puntualmente alle lezioni e raggiungere il più rapidamente possibile il locale scolastico in cui devono svolgere la loro attività;

• accedere a scuola con un abbigliamento consono alle finalità educative dell'Istituto. • al termine delle lezioni uscire dall'aula con ordine, raggiungendo la porta di uscita

dall'edificio sotto la sorveglianza dei proprio insegnante; • comportarsi con gentilezza e correttezza con i compagni e con tutto il personale della

scuola; • mantenere un comportamento corretto durante le lezioni e prestare la massima

attenzione.

Gli allievi non possono :

• usare il materiale della scuola o dei compagni senza l'autorizzazione dei docenti o del proprietario;

• fare telefonate se non in caso di effettiva necessità e solo con l’autorizzazione dei docenti o del personale di Segreteria;

• usare il telefono cellulare, pena il ritiro dello stesso: • sporcare o danneggiare le aule, i banchi, gli arredi; • mangiare, bere, masticare chewing gum o altro durante la lezione; • giocare a pallone nei locali della scuola, tranne la palestra o gli spazi esterni; • soffermarsi nei corridoi durante le ore di lezione, uscire dall’aula durante il cambio dell’ora; • schiamazzare, correre, fischiare, urlare, fumare, affacciarsi alla finestra; • portare a scuola oggetti o materiali non necessari all’attività didattica ed educativa. È data

facoltà agli insegnanti di controllare l’osservanza di questa disposizione, chiedendo agli alunni di presentare il materiale contenuto negli zaini, nelle borse, negli astucci. Il materiale inutile sarà ritirato dall'insegnante e restituito ai genitori dell’alunno proprietario.

• usare espressioni volgari e bestemmiare; • portare a scuola materiale pericoloso; • avere nei confronti dei compagni e del personale scolastico un comportamento

irriguardoso, scorretto, incivile, violento.

art. 72) Inosservanza

L'inosservanza delle norme contenute nell'articolo precedente è considerata mancanza con

rilevanza disciplinare e può dar luogo a provvedimenti.

art. 73) Modalità di rilevazione

La rilevazione di una mancanza di lieve entità va effettuata tramite contestazione verbale

personale o in classe, anche su segnalazione del personale ausiliario.

La rilevazione di una mancanza di una certa gravità va effettuata tramite:

• comunicazione ai genitori scritta sul diario (da controfirmare); • nota scritta sul registro di classe e relativa informazione alla famiglia; • relazione scritta al Capo d'Istituto; • verbalizzazione nel registro dei Consigli di Classe e Interclasse;

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Ogni atto sanzionato deve essere individuale. Il responsabile della inosservanza di una norma deve

esser individuato e chiamato personalmente a rispondere del proprio comportamento.

Non possono essere assegnate sanzioni collettive a un intero gruppo classe, in osservanza ai

fondamentali principi del diritto.

art. 74) Sanzioni disciplinari

I provvedimenti disciplinari hanno finalità educativa e tendono al rafforzamento del senso di

responsabilità ed al ripristino di rapporti corretti all’interno della comunità scolastica.

Gli alunni che non osserveranno le disposizioni incorreranno, secondo la gravità della mancanza,

nelle seguenti sanzioni disciplinari:

• 1. richiamo individuale diretto e personale; • 2. richiamo individuale di fronte alla classe; • 3. avviso scritto alla famiglia; • 4. convocazione della famiglia per un colloquio; • 5. convocazione della famiglia e dell’alunno di fronte all’organo collegiale competente; • 6. allontanamento dalla scuola (1 - 15 giorni) • 7. allontanamento dalla scuola per un periodo superiore a 15 giorni

Nel caso di danneggiamento alle strutture e alle attrezzature, oltre alla sanzione disciplinare, si

prevede:

• riparazione del danno; • rimborso da parte dei responsabili del danno arrecato.

Allo studente può essere offerta la possibilità di convertire la sanzione dell’ allontanamento in

attività a favore della comunità scolastica, tramite collaborazione nello svolgimento di attività

svolte al di fuori delle ore scolastiche.

Il tipo di attività, il periodo e le modalità di svolgimento delle stesse sono stabilite dall’organo

competente, sentiti i genitori.

art. 75) Giustificazione

Prima di ogni decisione relativa alla sospensione all’alunno è sempre offerta la possibilità di

giustificarsi.

art. 76) Graduazione

Le sanzioni disciplinari sono graduate dalla più leggera alla più pesante in relazione alla gravità

della mancanza commessa.

La sospensione è prevista solo in caso di gravi e reiterate infrazioni disciplinari, o in presenza di

mancanza particolarmente grave, per comportamento violento o chiaramente privo di rispetto

verso i compagni o il personale della scuola.

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In caso di sospensione, è fatto obbligo all’alunno e alla sua famiglia di mantenersi in contatto con

la scuola, per informarsi dello svolgimento dei programmi e dell'assegnazione dei compiti, che

devono essere regolarmente eseguiti.

art. 77) Organi competenti

Le sanzioni lievi (1-2-3-4) sono irrogate dall’insegnante; le sanzioni gravi dall’organo collegiale

competente. Nel caso sia prevista la riparazione del danno o il rimborso della spesa sostenuta per

riparare il danno a cose o strutture, è sentito l'Organo di Garanzia.

L'allontanamento dalle lezioni è proposto dall’organo collegiale competente e irrogato dal capo

d’Istituto che stabilirà il numero dei giorni di allontanamento sulla base della gravità del

comportamento tenuto.

Delle sanzioni disciplinari gravi sarà data informazione scritta alla famiglia.

Non possono essere adottate sanzioni diverse da quelle previste all’art. 75.

art. 77 BIS) Ricorsi

Contro le sanzioni disciplinari gravi è ammesso ricorso, da parte dei genitori degli alunni, entro

3 giorni della comunicazione dell’irrogazione della sanzione, all’Organo di Garanzia della scuola.

art. 77 TER) Organo di garanzia della scuola

L’Organo di Garanzia è formato dal Dirigente Scolastico, da due docenti e due genitori, designati

dal Consiglio d’Istituto.

L’O. di G. esprime parere vincolante. Comunica per iscritto al ricorrente e alle parti interessate le

proprie decisioni entro tre giorni dal ricevimento del ricorso.

Le decisioni sono prese a maggioranza assoluta dei componenti. Non è ammessa l’astensione.

VI. DISPOSIZIONI IN CASO DI SCIOPERI ED ASSEMBLEE

art. 78) In occasione di scioperi indetti dalle OO. SS. si fa riferimento al contratto dei personale

della scuola e alle Norme di garanzia del funzionamento dei servizi pubblici essenziali secondo

quanto previsto dalla L. 146/90 e successive integrazioni.

art. 79) Il Capo Istituto inviterà in forma scritta il personale a rendere comunicazione volontaria

circa l'adesione allo sciopero, entro i termini previsti, per provvedere alla riduzione del servizio

scolastico.

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art. 80) L'astensione individuale dallo sciopero che segue la comunicazione di adesione, equivale

ad un'offerta tardiva di prestazione di lavoro legittimamente rifiutabile dal capo d'Istituto.

art. 81) Deve essere data alle famiglie, tramite il responsabile di plesso, tempestivo preavviso

scritto del capo d’Istituto circa la mancata garanzia del regolare svolgimento delle lezioni,

seguendo il seguente avviso o similare:

ISTITUTO COMPRENSIVO DI VIALE LIBERTA'

Prot. N

AVVISO

A causa dello sciopero indetto dai Sindacati .................. il giorno .......................... non è garantito il

regolare svolgimento delle lezioni. I genitori sono invitati ad accertarsi del funzionamento della

Scuola.

Data .......

Il Capo Istituto …………………………..

___________________________________________________

Il sottoscritto padre/madre dell'alunno ........................................................ dichiara di aver presa

visione dell'avviso dello sciopero del …………………………….

Data ………………………… ------------------------

(firma di un genitore)

art. 82) I genitori nei giorni di sciopero, potranno verificare se l’Insegnante è presente.

art. 83) Gli alunni che si presentassero spontaneamente a scuola, senza essere accompagnati dai

genitori, hanno il diritto di essere accolti. In tal caso saranno suddivisi tra gli insegnanti non

scioperanti a disposizione, dal responsabile di plesso o, in sua assenza, dall'insegnante più anziano

di ruolo, con la collaborazione del personale ausiliario.

art. 84) In caso di sciopero totale da parte del corpo docente, il personale ausiliario incaricato

all'apertura della scuola, avrà l'obbligo di non far entrare gli alunni che, in caso contrario, si

troverebbero senza adeguata assistenza.

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art. 85) Il personale ATA procederà a verificare le presenze, a seconda dell'inizio dei rispettivi turni

di lavoro.

art. 86) Gli insegnanti che non aderiscono allo sciopero e si trovano nella condizione di non poter

svolgere le lezioni perché sono assenti tutti gli alunni, sono tenuti a svolgere il loro normale orario

di servizio in attività di programmazione o di istituto.

art. 87) Nel caso di convocazione di assemblee sindacali per il personale della scuola valgono le

norme stabilite in materia dal vigente C.C.N.L. Il capo d’Istituto provvederà a farne avviso e a

raccogliere la dichiarazione di partecipazione scritta individuale del personale in servizio nell'orario

dell'assemblea.

art. 88) La dichiarazione di partecipazione espressa dal dipendente è irrevocabile.

art. 89) Gli insegnanti che partecipano all'assemblea dovranno informare preventivamente le

famiglie con congruo anticipo, tramite il responsabile di plesso.

VII. VISITE GUIDATE, VIAGGI DI ISTRUZIONE, GITE SCOLASTICHE,

GARE, TORNEI, MANIFESTAZIONI

art. 90) I viaggi di istruzione, le uscite finalizzate e le visite guidate, quali strumenti per collegare

l'esperienza scolastica all'ambiente esterno nei suoi aspetti fisici, paesaggistici, umani, culturali e

produttivi, rientrano tra le attività didattiche ed integrative della scuola.

art 91) Tranne le visite occasionali, tutte le altre attività esigono una adeguata programmazione

didattica e culturale predisposta dalla scuola. Si considerano approvate tutte le iniziative

autorizzate in sede di approvazione del P.O.F., anche se non definite nei particolari.

art. 92) L’Istituto organizza visite guidate, uscite finalizzate e viaggi d’istruzione, che hanno un

rapporto di continuità con la didattica come di seguito definite.

Visite guidate: sono considerate tali le uscite effettuate nel territorio comunale e frazioni limitrofe

che si possono svolgere nell’ambito dell’intera giornata ( quale limite orario massimo), per visitare

mostre, musei, località di interesse storico, artistico, naturalistico, tecnico-scientifico, complessi

aziendali.

Uscite finalizzate: sono considerate tali la fruizione di spettacoli teatrali, cinematografici, musicali,

folkloristici e la partecipazione a corsi, manifestazioni sportive, convegni, conferenze. Le suddette

attività si svolgono nell’ambito dell’orario scolastico quotidiano.

Viaggi di istruzione: sono considerati tali le uscite che si effettueranno in più giorni ed abbiano

come meta località di rilevante interesse culturale e/o artistico.

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art. 93) Pianificazione. Le visite guidate, le uscite finalizzate, i viaggi d’istruzione vanno inseriti nel

P.O.F. fin dall’inizio dell’anno scolastico escluse le evenienze occasionali ( possono essere

occasionali solo le uscite nel Comune in orario scolastico). Le pianificazioni vanno inoltrate entro il

mese di ottobre, su apposito modulo firmato da tutti i docenti che operano sulla classe: si deroga

da tale data per iniziative estemporanee organizzate nel corso dell’anno.

art. 94) Partecipazione-organizzazione-durata. La proposta può riguardare singole classi o gruppi

di alunni e deve essere sottoscritta, di norma, da almeno un docente per ogni classe. In presenza

di alunni portatori di handicap partecipa anche l’insegnante di sostegno o comunque un

insegnante che si prenda cura dell’alunno stesso.

Ai docenti accompagnatori, tra i quali, se più di uno, il Dirigente Scolastico individuerà un

coordinatore di viaggio, competono in ogni caso gli obblighi di un’attenta ed assidua vigilanza degli

alunni, con l’assunzione delle responsabilità di cui all’art. 2057 del C.C., integrato dalla norma di

cui all’art. 61 della L. 11.7.1980 n. 312, che limita la responsabilità patrimoniale del personale della

scuola ai soli casi di dolo o colpa grave.

Tale vigilanza deve essere esercitata non solo a tutela dell’incolumità degli alunni, ma anche a

tutela del patrimonio artistico. Essa è riferita non solo agli alunni della classe assegnata al singolo

docente, ma globalmente a tutti i partecipanti al viaggio.

Sono elementi vincolanti per visite e viaggi d’istruzione:

1. disponibilità dei docenti a partecipare;

2. partecipazione dei ¾ degli alunni

3. un docente accompagnatore ogni 15 alunni

4. un docente di sostegno ogni 2 alunni diversamente abili. Nel caso non fossero disponibili

docenti di sostegno, un altro docente sarà incaricato formalmente di provvedere alla cura e

vigilanza degli alunni diversamente abili, secondo lo stesso rapporto numerico.

I Collaboratori Scolastici possono partecipare con mera funzione di supporto alle uscite alle

condizioni deliberate dal Consiglio d’Istituto.

La partecipazione dei genitori o di altre persone può avvenire a condizione che non comporti

oneri a carico del bilancio dell’Istituto e che sollevi la Pubblica Amministrazione da qualsiasi

responsabilità civile o penale, nell’eventualità di danni riportati a carico della propria persona o di

terzi in seguito ad incidenti. I genitori si impegnano a collaborare alle attività programmate non

assumendo in alcun modo funzione di accompagnatori, ruolo di esclusiva competenza dei docenti.

E’ possibile effettuare viaggi di istruzione con le seguenti modalità:

-un solo giorno per le sezioni della Scuola dell’Infanzia, per tutte le classi della Scuola Primaria e

per le classi prime della Scuola Secondaria di primo grado

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POF 2015-16 IC di Viale Libertà – VIGEVANO Pagina 118 di 132

-due gite della durata di un solo giorno per le classi seconde della Scuola Secondaria di primo

grado

-fino a un massimo di 3 giorni ( con due pernottamenti) solo per le classi terze della Scuola

Secondaria di primo grado

art. 95) Il Consiglio di Istituto delibera le iniziative utilizzando gli orientamenti programmatici dei

Consigli di classe, dei quali si rende promotore il Collegio Docenti con il piano generale delle gite,

che può essere modificato o integrato in corso d’anno su autorizzazione del Dirigente Scolastico.

art. 96) Il trasporto deve avvenire con mezzi pubblici o mediante accordi con società autorizzate,

che ottemperino a tutte le richieste previste dalla normativa vigente.

art. 97) La partecipazione degli alunni a viaggi può avvenire solo su autorizzazione di un genitore.

Su proposta del Consiglio di Classe o di Interclasse o Intersezione può non essere consentita, da

parte del Dirigente Scolastico, la partecipazione alle gite di quegli alunni che, per il loro

comportamento durante l’anno scolastico, non diano le necessarie garanzie di correttezza e

responsabilità e possano pertanto essere di pregiudizio alla sicurezza e regolarità dello

svolgimento della gita stessa.

GARE - TORNEI - MANIFESTAZIONI - ATTIVITÀ SPORTIVE E RICREATIVE

art. 98) L'Istituto si rende promotore, attraverso i propri Organi Collegiali, di feste, attività

culturali, sportive e ricreative riservate agli alunni e aperte al territorio.

art. 99) Le attività di cui all'articolo precedente saranno autorizzate dal C.d.I. sulla base delle

proposte che saranno inserite nella programmazione annuale. Nei limiti delle disponibilità di

bilancio e qualora possano trovare riscontro in alcuni dei capitoli di spesa, le predette attività

potranno essere in parte finanziate dall'Istituto.

art. 100) L’assenza dalle lezioni per partecipare a manifestazioni, gare, tornei o attività di

laboratorio a cui la scuola ha aderito non richiede giustificazioni, ma soltanto una dichiarazione,

formulata con congruo anticipo, da parte del docente organizzatore e l'autorizzazione alla

partecipazione firmata da un genitore.

L'assenza va registrata con l'indicazione della manifestazione o gara a cui l'alunno partecipa.

art. 101) L'utilizzo di mezzi di trasporto per accompagnare gli alunni a gare, tornei o attività di

laboratorio, è soggetto alle autorizzazioni previste per le uscite fuori del territorio comunale. Le

visite inerenti le attività deliberate nel POF sono da considerarsi approvate dal Consiglio di Istituto.

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VIII. ATTREZZATURE

BIBLIOTECHE DOCENTI

art. 102) Le biblioteca docenti hanno sede presso la Scuola dell'Infanzia Santa Maria delle Vigne,

la Scuola Primaria De Amicis e la Scuola Secondaria di I grado Robecchi e sono costituite da

materiale concernente tutte le discipline dei tre ordini di scuola. Alla scelta dei testi da inserirvi

sono chiamate tutte le componenti della scuola, tramite richieste motivate. Può essere utilizzata,

secondo le norme più sotto esposte, da tutte le componenti della scuola.

art. 103) Tutto il materiale di nuova acquisizione, oltre che schedato, sarà elencato su prospetti

organicamente aggiornati e diffusi nei vari plessi.

art. 104) Il prestito dei materiali della biblioteca docenti, per un massimo di giorni 30, rinnovabili è

riservato, in linea di massima, ai docenti e al personale non docente della scuola.

BIBLIOTECHE ALUNNI

art. 105) Biblioteche sono istituite in tutti i plessi.

All’acquisto, alla schedatura, all'uso dei volumi è designato un docente in ciascun plesso. I docenti

sono responsabili dell’uso e del prestito dei volumi; per il prestito utilizzeranno un apposito

registro, fornito dalla scuola, e cureranno il ritiro e il riordino costante dei libri.

I testi di narrativa lasciati in visione e non ritirati dai rappresentanti devono essere schedati e

inseriti nelle biblioteche di plesso.

LABORATORI E SUSSIDI MULTIMEDIALI

art. 106) La sperimentazione e la ricerca sono mezzi indispensabili per l'apprendimento; pertanto

tutte le classi hanno diritto di usufruire dei laboratori e dei sussidi audiovisivi.

art. 107) I laboratori sono accessibili agli studenti solo in presenza di un docente che pertanto si

assume la responsabilità del buon uso delle attrezzature.

art. 108) I docenti, nel predisporre o attuare un programma didattico, sono tenuti ad utilizzare al

massimo le attrezzature già esistenti.

art. 109) Può essere istituita una Commissione o previsto un referente per i sussidi multimediali.

Essi provvedono a:

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a. compilare ed aggiornare gli elenchi dei sussidi e degli apparecchi a disposizione;

b.controllare l'efficienza dei sussidi e delle attrezzature e segnalare gli inconvenienti;

c.vagliare e formulare proposte di acquisto di nuove dotazioni da trasmettere al C.d.I.

PALESTRE ED ATTREZZATURE SPORTIVE

art. 110) Gli insegnanti di educazione fisica e motoria e il personale non docente addetto curano la

piena efficienza delle palestre e avanzano proposte al C.d.I. anche per l’acquisto di nuove

dotazioni o di altre attrezzature.

art. 111) Compatibilmente con le esigenze della scuola e nel rispetto dell’orario di servizio degli

insegnanti, del personale non docente e in accordo con l'Ente locale, l’uso delle palestre può

essere esteso anche a gruppi di utenti esterni.

Eventuali richieste avanzate al riguardo saranno autorizzate dal Dirigente Scolastico.

FOTOCOPIATRICI, COMPUTER E STAMPANTI

art. 112) Fotocopiatrici, computer e stampanti ad uso comune sono collocati in locali nei quali

possono entrare solo insegnanti e/o personale non docente competenti nell’uso delle macchine

ed autorizzati.

art. 113) La duplicazione è consentita nei termini della normativa vigente sui copyright.

IX. NORME IN CASO DI INFORTUNI

art. 114) Nel caso di infortuni l'insegnante autorizzato o collaboratore scolastico responsabile

ritenga necessario l'immediato ricovero, dovrà essere immediatamente chiamata un'ambulanza e

un insegnante o un collaboratore scolastico, se disponibile, è autorizzato ad accompagnare

l’infortunato. Subito dopo, lo stesso insegnante o altro insegnante o personale scolastico presente

dovrà avvisare i genitori dell'alunno infortunato.

art. 115) Dopo tali operazioni dovrà essere redatta una dettagliata relazione sull'accaduto che sarà

trasmessa alla segreteria della direzione il più presto possibile.

art. 116) L'ufficio di segreteria provvederà alla registrazione sul registro degli infortuni ed ai

successivi eventuali ulteriori

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X. ACCESSO AGLI EDIFICI SCOLASTICI

art. 117) È fatto divieto a persone estranee alla scuola di accedere alle aule durante l'orario

scolastico, se non espressamente autorizzate dal Capo d'Istituto o dall'insegnante coordinatore nei

casi urgenti.

art. 118) È consentito l'accesso ai locali della scuola ai familiari degli alunni esclusivamente per

conferire con il Capo d'Istituto, con la Segreteria o con i docenti negli orari stabiliti o concordati.

art. 119) Il personale ausiliario deve far rispettare scrupolosamente quanto stabilito dal

precedente articolo.

art. 120) Eventuali riunioni straordinarie dei docenti, non docenti, genitori o dei relativi gruppi nei

locali della scuola debbono avvenire fuori dall'orario di lezione.

Le rispettive convocazioni debbono essere concordate con il Capo d'Istituto e risultare da una

richiesta sottoscritta.

art. 121) Per ogni plesso scolastico possono essere stabilite regole e modalità particolari

riguardanti l’uso dei locali o cortili della scuola.

XI. CRITERI PER LA CONCESSIONE DELL’USO

DEI LOCALI E DELLE ATTREZZATURE

art. 122) I locali scolastici e le attrezzature, al di fuori dell'orario del servizio scolastico sono

concessi per attività che realizzano la funzione della scuola (formazione culturale, sociale, civile e

sportiva).

art. 123) La concessione è subordinata alla disponibilità dei locali/attrezzature, a condizione che

non vengano utilizzati dalla scuola, ferma restando la possibilità di revoca per preminenti esigenze

di istituto.

art. 124) Nella concessione vengono di volta in volta stabilite le modalità d'uso e le conseguenti

responsabilità in ordine alla sicurezza, all'igiene e alla salvaguardia del patrimonio. La mancata

osservanza di tali norme comporterà la revoca della concessione.

art. 125) La concessione è subordinata all'impegno scritto alla salvaguardia del patrimonio dello

Stato o dell'Ente Locale, con il risarcimento delle spese conseguenti ad eventuali danni ai locali e

alle attrezzature, esonerando l'Istituto e per esso il Dirigente Scolastico da ogni e qualsiasi

responsabilità per i danni stessi.

art. 126) L'uso dei locali o delle attrezzature scolastiche non potrà essere diverso da quello per il

quale è stata chiesta ed ottenuta la concessione.

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POF 2015-16 IC di Viale Libertà – VIGEVANO Pagina 122 di 132

art. 127) In caso di più richieste per l'uso contemporaneo dei locali da parte di Associazioni e di

Enti con pari finalità culturali e sociali, il Dirigente indicherà i limiti di tempo e di uso o di uso

alternativo.

art. 128) Nella richiesta di concessione deve essere indicato il nominativo della persona che deve

assumersi ogni responsabilità in ordine ad incidenti di qualunque natura che potranno derivare

agli utenti durante l'uso o la permanenza nei locali dell'Istituto.

art. 129) È impegno dei richiedenti il rispetto delle norme igienico-sanitare, lasciare in perfetto

stato di pulizia e di ordine i locali e le attrezzature concesse.

art. 130) Il Consiglio d'Istituto potrà richiedere la corresponsione di un contributo per l'usura delle

attrezzature e per il consumo del materiale d'uso, se di sua proprietà.

XII. AFFISSIONI - DISTRIBUZIONE DI MATERIALE PROPAGANDISTICO

art. 131) Il manifesto murale è riconosciuto strumento valido di comunicazione ai fini dell’avviso,

denuncia, proposta, dibattito.

art. 132) Per l'affissione sono stabiliti appositi spazi all’interno dell’Istituto e dei plessi.

art. 133) Ogni manifesto deve recare l'indicazione dell’autore o di chi ne chiede l’affissione e la

data di affissione.

art. 134) Nel caso il Capo d'Istituto o chi lo sostituisce non consentano l'affissione devono

motivare il proprio rifiuto a chi lo richiede.

art. 135) Qualora nel manifesto siano riportati brani o ritagli di giornali e riviste deve essere

indicata la pubblicazione dalla quale sono stati tratti e la relativa data.

art. 136) È vietata la distribuzione di volantini o di altro materiale propagandistico, comprese

eventuali sponsorizzazioni, senza preventiva autorizzazione del Capo d'Istituto all’interno

dell'edificio. I fiduciari possono autorizzare la distribuzione di materiale informativo da parte di

Associazioni o Enti che intrattengono relazioni stabili con la Scuola.

art. 137) In occasione delle elezioni degli Organi Collegiali sono riservati ad ogni lista appositi spazi.

XIII. NORME TRANSITORIE E FINALI

art. 138) Qualsiasi proposta di modifica del presente regolamento deve essere presentata per

iscritto al C.d.I. con la formulazione specifica delle modifiche, aggiunte o soppressioni richieste.

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art. 139) Le proposte possono essere presentate dalle varie componenti dell' IC e da ogni membro

della comunità scolastica all'Assemblea del personale A.T.A., al Comitato dei genitori e al Collegio

dei docenti che le proporranno al Consiglio di Istituto.

art. 140) Il C.d.I., esaminate le proposte e le osservazioni pervenute, delibererà le eventuali

modifiche, aggiunte o soppressioni a maggioranza assoluta dei propri componenti.

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CARTA DEI SERVIZI

PREMESSA

La presente “Carta dei Servizi Scolastici” dell’Istituto Comprensivo di Viale Libertà è redatta ai

sensi del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 7 giugno 1995 e rappresenta un

quadro programmatico unitario dell’offerta formativa e culturale disponibile presso l'Istituto,

nell’ottica delle responsabilità che competono alla scuola.

Ha come fonti d’ispirazione gli articoli 3, 33 e 34 della Costituzione della Repubblica Italiana e i

principi fondamentali enunciati dalla Direttiva del Presidente del Consiglio del 27 gennaio 1994,

della trasparenza delle attività amministrative stabilita dalla Legge del 7 agosto 1990 n. 241 e nel

rispetto della normativa sulla privacy.

Essa costituisce un impegno operativo per tutti i componenti della comunità scolastica dei quali

delinea diritti e doveri.

La Carta attesta pertanto la concorde volontà dei componenti della comunità dell’Istituto

Comprensivo di ispirare la loro attività ai principi sopra ricordati, sanciti dalla Costituzione in

materia di educazione, di libertà d'insegnamento e di diritto allo studio, nel quadro più generale

del rispetto della persona umana.

PRINCIPI FONDAMENTALI

UGUAGLIANZA

Nessuna discriminazione nell’erogazione del servizio scolastico deve essere compiuta per motivi

riguardanti sesso, razza, etnia, lingua, religione, opinioni politiche, condizioni psico-fisiche e socio-

economiche.

Tutto il personale operante nell'Istituto Comprensivo è impegnato, pertanto, secondo le

proprie competenze, ad attivarsi per contenere la dispersione scolastica programmando

appropriati interventi d'assistenza, sostegno, recupero, rinforzo a favore degli alunni considerati "a

rischio", a seguito di particolari situazioni individuali, familiari e sociali, anche attraverso il

coinvolgimento degli enti territoriali (Comuni, ASL, Parrocchie e Associazioni di volontariato).

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IMPARZIALITÀ E REGOLARITÀ

Il servizio scolastico viene erogato dall'istituto secondo criteri di obiettività ed equità, tendenti

al conseguimento da parte della totalità degli alunni degli obiettivi di formazione umana e

culturale previsti dal POF.

Attraverso tutte le sue componenti e con l’impegno delle istituzioni e delle associazioni

territoriali, l'Istituto garantisce la regolarità e la continuità del servizio.

ACCOGLIENZA E INTEGRAZIONE

L’Istituto si impegna, con opportuni e adeguati atteggiamenti e azioni di tutti i componenti del

Personale docente e non-docente, a favorire l’accoglienza dei genitori e degli alunni, l’inserimento

e l’integrazione di questi ultimi, con particolare riguardo alla fase di ingresso alle classi o sezioni

iniziali ed alle situazioni di rilevante necessità.

Ogni operatore ha pieno rispetto dei diritti e degli interessi dell’alunno, anche straniero o in

situazione di handicap, fermo restando, da parte degli alunni, l’obbligo a ricambiare tale rispetto e

di adempiere ai propri doveri.

DIRITTO DI SCELTA, DIRITTO-DOVERE ALLA FREQUENZA

Tutti gli alunni, che fanno domanda di iscrizione, vengono accolti dall'Istituto Comprensivo nei

limiti della capienza obiettiva dello stesso.

L’utente ha la facoltà di scegliere fra le istituzioni statali che erogano il servizio scolastico.

Il diritto-dovere all’apprendimento scolastico e la regolarità della frequenza sono assicurati

dall’Istituto, nelle sue varie componenti, con interventi di prevenzione e controllo dell'evasione e

della dispersione scolastica.

PARTECIPAZIONE, EFFICIENZA E TRASPARENZA

La partecipazione alla gestione della scuola avviene nell'ambito degli organi e delle procedure

vigenti.

Le istituzioni scolastiche, al fine di promuovere e favorire ogni forma di partecipazione,

garantiscono la massima semplificazione delle procedure ed un’informazione completa e

trasparente circa le attività educative e didattiche.

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L’attività scolastica ed in particolare l’orario di servizio di tutte le componenti, si ispira a criteri

di efficienza, di efficacia e di flessibilità nell’organizzazione dei servizi amministrativi, dell’attività

didattica e dell’offerta formativa

LIBERTÀ DI INSEGNAMENTO ED AGGIORNAMENTO DEL PERSONALE

Gli organi competenti dell’Istituto formulano la programmazione che viene poi tradotta in

azione educativa nel rispetto della libertà di insegnamento dei docenti e delle esigenze di

formazione dell’alunno facilitandone le potenzialità evolutive e contribuendo allo sviluppo

armonico della personalità.

L'aggiornamento e la formazione è un diritto del personale scolastico, in quanto funzionale allo

sviluppo della propria professionalità.

PARTE I

AREA DIDATTICA

La scuola è responsabile della qualità delle attività educative.

La scuola individua ed elabora strumenti adeguati per garantire la continuità educativa tra i

diversi ordini e gradi dell'istruzione.

Nella programmazione dell'azione educativa e didattica i docenti adottano soluzioni idonee a

rendere possibile un'equa distribuzione dei tempi e delle materie nell'arco della settimana.

Nell'assegnazione dei compiti da svolgere a casa si tiene presente la necessità di rispettare

razionali tempi di studio degli alunni, nel rispetto degli obiettivi formativi.

Gli insegnanti, favorendo un clima sociale positivo ed empatico, dialogano con gli allievi ed

instaurano un rapporto basato sul rispetto reciproco.

PIANO DELL'OFFERTA FORMATIVA

L'Istituto Comprensivo di Viale Libertà garantisce l'elaborazione, l'adozione e la pubblicazione

dei seguenti documenti:

1) P.T.O.F. (Piano Triennale dell’Offerta Formativa) dell'Istituto Comprensivo comprendente:

a) PIANO ANNUALE DELLE ATTIVITA’

b) PROGRAMMAZIONI DIDATTICHE ANNUALI

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c) PROGETTI DEI PLESSI

2) Carta dei Servizi

3) Regolamento d'Istituto

4) Programmazione educativa d’Istituto

Nel P.T.O.F. rientrano tutti i regolamenti interni, redatti in conformità con il Regolamento di

Istituto e con le norme sovraordinate, approvati dai Collegi Docenti e dal Consiglio di Istituto.

Il documento di cui al punto 1 viene elaborato ogni tre anni scolastici e rivisto

annualmente.

I documenti di cui ai punti 2, 3, 4 restano vigenti salvo modifiche da parte degli organi collegiali

competenti.

PARTE II

SERVIZI AMMINISTRATIVI

L'Istituto Comprensivo individua i seguenti fattori di qualità dei servizi

• celerità delle procedure; • trasparenza; • informatizzazione dei servizi di segreteria; • tempi brevi di attesa agli sportelli.

STANDARD SPECIFICI DELLE PROCEDURE

Gli uffici di Segreteria - compatibilmente con la dotazione organica di personale amministrativo

- garantiscono un orario di apertura al pubblico, di mattina e di pomeriggio, funzionale alle

esigenze degli utenti e del territorio, inoltre garantiscono la massima celerità delle procedure in

relazione a iscrizioni, rilascio di certificato, consegna di attestati e documenti di valutazione.

Il Dirigente Scolastico riceve il pubblico su appuntamento.

La scuola assicura all'utente la tempestività del contatto telefonico, stabilendo al proprio

interno modalità di risposta che comprendano il nome dell’Istituto, il nome e la qualifica di chi

risponde, la persona o l'ufficio in grado di fornire le informazioni richieste.

L'istituto assicura spazi ben visibili adibiti all'informazione.

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PARTE III

CONDIZIONI AMBIENTALI DELLA SCUOLA

L'istituto si impegna a garantire un ambiente educativo e di apprendimento caratterizzato da

un clima sociale e relazionale positivo con attività che si svolgono in locali e strutture pulite,

accoglienti, sicure.

Le condizioni di igiene e sicurezza dei locali e dei servizi garantiscono una permanenza a scuola

confortevole per gli alunni e per il personale.

Il personale ausiliario si adopera per garantire la costante igiene dei servizi.

La scuola si impegna, in particolare, a sensibilizzare le istituzioni interessate, al fine di garantire

agli alunni la sicurezza interna ed esterna

PARTE IV

PROCEDURA DEI RECLAMI

La presentazione di reclami inerenti i servizi è accettata dalla Scuola quale stimolo al

miglioramento del servizio. È pertanto istituito presso la Scuola un registro dei reclami sul quale i

medesimi vengono annotati, con indicazione della data di presentazione, del nome dell'estensore

nonché delle circostanze oggetto della contestazione. In apposito spazio verranno annotati i

provvedimenti presi dalla Scuola ovvero i motivi per i quali il reclamo è stato ritenuto infondato.

Ai sensi del D.M. 15/6/95 parte IV paragrafo 10.1, i reclami possono essere espressi in forma

orale, scritta, telefonica, via fax e devono contenere generalità, indirizzo e reperibilità del

proponente.

In apposito fascicolo verranno conservati i testi originali dei reclami pervenuti per iscritto o via

fax, mentre quelli oralmente espressi saranno riportati sul Registro e firmati dal proponente e dal

ricevente, da ultimo quelli trasmessi per via telefonica verranno trascritti e siglati dal ricevente e,

appena possibile, sottoscritti dal presentatore.

I reclami anonimi non sono presi in considerazione.

Il Capo di Istituto, dopo avere esperito ogni possibile indagine in merito, risponderà, sempre in

forma scritta, con celerità e comunque non oltre quindici giorni attivandosi per rimuovere le cause

che hanno provocato il reclamo.

Qualora il reclamo non sia di competenza del Capo di Istituto, al reclamante saranno fornite

indicazioni circa il corretto destinatario.

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VALUTAZIONE DEL SERVIZIO

Alla fine di ciascun anno scolastico, il Collegio Docenti si esprime sull'attività formativa della

scuola ed informa il Consiglio di Istituto.

PARTE V

ATTUAZIONE

La Carta dei Servizi è soggetta a revisioni e ad aggiornamenti su proposta di chiunque ne abbia

interesse all’interno della comunità scolastica e sulla base delle indicazioni degli Organi Collegiali e

delle Assemblee.

Le indicazioni in essa contenute si applicano fino a quando non intervengano, in materia,

disposizioni modificative contenute nei Contratti Collettivi o in norme di legge.

A livello personale, tutti i componenti della comunità scolastica dell'Istituto Comprensivo di

Viale Libertà sono impegnati a rispettare e a far rispettare le indicazioni operative contenute nella

presente Carta.

La carta dei servizi, approvata dal Consiglio d’istituto, resta in vigore, salvo emendamenti o

modifiche, che possono essere apportati in qualunque momento dagli stessi organi di governo

della scuola che l’hanno elaborata ed approvata

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PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITÀ

Premessa

"L'educazione deve tendere allo sviluppo della personalità, dei talenti, delle abilità mentali e fisiche; allo sviluppo del rispetto per i diritti umani e per le libertà fondamentali; alla preparazione ad una vita responsabile in una società libera, in uno spirito di comprensione, di pace, di tolleranza, uguaglianza fra i sessi e amicizia tra tutti i popoli, gruppi etnici,nazionali e religiosi; allo sviluppo del rispetto per l'ambiente naturale."

Convenzione ONU 1989

Il Patto Educativo di Corresponsabilità (PEC) è un documento importante che per la prima volta mette in evidenza il contratto educativo tra scuola e famiglia. L’obiettivo del patto educativo, vincolante con la sua sottoscrizione, è quello di “impegnare le famiglie, fin dal momento dell’iscrizione, a condividere con la scuola i nuclei fondanti dell’azione educativa” (nota ministeriale del 31/7/2008). E’ una vera e propria alleanza al centro della quale ci sono i giovani , e tutti insieme, genitori, docenti, dirigente, personale ATA, pur con ruoli diversi, sono chiamati ad impegnarsi per un obiettivo comune: il bene dei ragazzi, offrendo loro le migliori condizioni per una crescita sana.

I genitori devono, inoltre, essere consapevoli che le infrazioni disciplinari dei propri figli (le infrazioni e i conseguenti provvedimenti disciplinari sono reperibili nel regolamento di Istituto) possono dar luogo a sanzioni ispirate alla riparazione del danno (art. 4 comma 5 del Dpr 249-1998, modificato dal Dpr 235/2007).

Il Dirigente Scolastico, quale rappresentante dell’istituzione scolastica, assumerà l’impegno affinché i diritti dei genitori e degli studenti siano pienamente garantiti.

Patto Educativo di Corresponsabilità

1. Visto il DM n° 5843/A3 del 16 ottobre 2006 “Linee di indirizzo sulla cittadinanza democratica e legalità”;

2. Visti il Dpr n° 249 del 24/06/1998 e il Dpr n° 235 del 21/11/2007 “Regolamento recante lo Statuto delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria”;

3. Visto il DM n° 16 del 5 febbraio 2007 “Linee di indirizzo generali ed azioni a livello nazionale per la prevenzione del bullismo”;

4. Visto il DM n° 30 del 15 marzo 2007 “Linee di indirizzo ed indicazioni in materia di utilizzo di telefoni cellulare e di altri dispositivi elettronici durante l’attività didattica, irrogazione di sanzioni disciplinari, dovere di vigilanza e di corresponsabilità dei genitori e dei docenti”;

5. Vista la delibera del Collegio dei Docenti Unitario del 3 dicembre 2009;

6. Vista la delibera del Consiglio d’Istituto del 4 dicembre 2009.

L’Istituzione scolastica, i genitori, gli studenti dell’Istituto Comprensivo di Viale Libertà – Vigevano, sottoscrivono il seguente PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITA’

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I Docenti si impegnano a:

Creare un clima scolastico sereno in cui stimolare il dialogo, favorendo la conoscenza e il rapporto reciproco fra studenti, l’integrazione, l’accoglienza, il rispetto di sé e degli altri,coetanei e adulti.

Valorizzare i comportamenti positivi degli alunni e intervenire con fermezza e con volontà di recupero, nei confronti di chi assume comportamenti negativi.

Incoraggiare e gratificare la creatività di ognuno, favorendo anche la capacità di iniziativa, di decisione e di assunzione di responsabilità.

Pianificare il proprio lavoro, condividendo con gli alunni tappe, metodi e mete, facendo sì che l’alunno possa essere costruttore e protagonista del proprio sapere, nel rispetto della libertà d’insegnamento.

Cogliere e promuovere la valenza formativa della valutazione, comunicando a studenti e genitori con chiarezza i risultati delle verifiche scritte e orali.

Comunicare con le famiglie, informandole sull’andamento didattico-disciplinare degli studenti.

Pianificare il proprio lavoro, in modo da prevedere anche attività di recupero e sostegno.

Esplicitare fin dall’inizio dell’anno scolastico le richieste e le sanzioni eventuali per chi trasgredisce le regole.

Salvaguardare l’incolumità fisica e psicologica degli alunni.

Rispettare gli alunni, le famiglie e il personale della scuola.

Conoscere e rispettare il Regolamento di Istituto.

Essere presenti a scuola in orario, vigilando in qualsiasi momento della giornata.

Non usare il cellulare in classe.

La famiglia si impegna a:

Motivare i ragazzi allo studio e all’apprendimento, seguendoli nel percorso scolastico e valorizzando il loro lavoro.

Collaborare al progetto formativo partecipando, con proposte e contributi critici, a riunioni, assemblee, consigli di classe e colloqui.

Rispettare le scelte educative e didattiche dell’insegnante.

Riconoscere l’autorevolezza dell’insegnante.

Rivolgersi ai docenti in presenza di problemi educativi, didattici o personali.

Conoscere e rispettare il Regolamento di Istituto.

Far rispettare l’orario d’entrata e d’uscita dalla scuola.

Garantire una frequenza assidua alle lezioni.

Assicurare la presenza del materiale scolastico necessario.

Controllare che il lavoro assegnato a casa venga svolto regolarmente.

Giustificare puntualmente ogni assenza del figlio e firmare ogni comunicazione ricevuta dalla scuola.

Firmare le valutazioni riguardanti le singole discipline riportate sul diario scolastico.

L’alunno si impegna a:

Rispettare i compagni e creare un clima collaborativo e sereno.

Partecipare alle lezioni con impegno e serietà. Parlare con i professori dei problemi della

Page 132: PIANO DELL'OFFERTA FORMATIVA a.s.2015/2016...PIANO DELL'OFFERTA FORMATIVA a.s.2015/2016 Dal prossimo anno scolastico il POF cederà il passo al Piano Triennale dellOfferta Formativa

POF 2015-16 IC di Viale Libertà – VIGEVANO Pagina 132 di 132

classe, in un clima di dialogo e di rispetto.

Mantenere un comportamento corretto in ogni situazione, rispettando il personale e lasciando la classe in ordine.

Avere un comportamento adeguato per la propria sicurezza e quella altrui, sia in situazioni quotidiane che in situazioni di pericolo.

Condividere con i professori e la famiglia le attività scolastiche e il Regolamento d’Istituto.

Essere puntuali alle lezioni e non fare assenze ingiustificate.

Non usare il cellulare a scuola.

Uscire dalla classe solo con il permesso del professore.

Rispettare i compagni, i professori e il personale scolastico.

Parlare in modo adeguato (niente parolacce!).

Pagare i danni compiuti intenzionalmente o non.

Far firmare alla famiglia gli avvisi ricevuti.

Fare sempre i compiti a casa ed eventualmente chiedere spiegazioni ai professori.

Svolgere regolarmente le verifiche previste.

Portare sempre ed usare correttamente il materiale scolastico.

Vestirsi in modo adeguato all’ambiente scolastico.

Firma del docente coordinatore del Consiglio di Classe:…………………........…………………………………………

Firma del genitore per accettazione, per quanto riguarda il proprio ruolo: ……………………………………..

Firma dello studente/della studentessa, per quanto riguarda il proprio ruolo:…………………………………..

Data: …………………………………………………….