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Poste Italiane spa - Spedizione in a.p. - D.L. 353/2003 (conv. in l. 27/02 2004 n. 46) art. 1, comma 1 - DCB Pc Poste Italiane spa - Spedizione in a.p. - D.L. 353/2003 (conv. in l. 27/02 2004 n. 46) art. 1, comma 1 - DCB Pc SETTIMANALE DI INFORMAZIONE FONDATO NEL 1983 GIOVEDÌ 08 NOVEMBRE 2018 - ANNO 35 N. 30 - EURO 0,20 “Il mio è spirito di servizio, non ho ambizioni politiche” Intervista al sindaco, e presidente della Provincia, Patrizia Barbieri A PAGINA 4 Male la qualità dell’aria, la raccolta differenziata e i consumi idrici. Gli ambientalisti: “Prendere esempio dai casi virtuosi di Parma e Mantova” Perse 12 posizioni nella classifica di Legambiente “Ecosistema Urbano 2018” A PAGINA 10 Taglio d’autore per il salame gigante, Pontedellolio chiama il sindaco Tra i “Sapori del Borgo” le eccellenze del territorio Piacenza è meno verde Parma al 2° posto, noi al 58° Nel rapporto Ecosistema urbano 2018 la nostra città perde ben 12 posizioni, scivolando dal non lusinghiero 47simo posto del 2017 al 58esimo (su 104) del 2018. A penalizzare la città l’ormai an- nosa questione della qualità dell’aria (pessima), lo smaltimento dei rifiuti (insufficiente la diffe- renziata), traffico da metropoli e non da provin- cia dolce, piste ciclabili al palo, verde pubblico al di sotto di ogni ragionevole aspettativa. E non è, come potrebbe suonare a parziale consolazione, una condizione da città padana, perché nella stessa classifica Parma è seconda. A PAGINA 2 Cooperazione Violenza di genere, inizia dai giovani la prevenzione A PAGINA 3 PIVONI A PAGINA 5 Discriminazioni Insultato e licenziato “Se sei gay ti investo” DA PAGINA 8 Alseno, a tavola per la Festa di San Martino VIVIPIACENZA A PAGINA 7 Prosa: Ale e Franz e l’aria di Milano www.antas.org Skoglund: “Nel Piace i miei anni migliori” RAIMONDI A PAGINA 11 A PAGINA 7 Cioccolandia, delizie a Castelsangiovanni

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REDAZIONE

SETTIMANALE DI INFORMAZIONE FONDATO NEL 1983

GIOVEDÌ 08 NOVEMBRE 2018 - ANNO 35 N. 30 - EURO 0,20

“Il mio è spirito di servizio, non ho ambizioni politiche”Intervista al sindaco, e presidente della Provincia, Patrizia Barbieri

A PAGINA 4

Male la qualità dell’aria, la raccolta differenziata e i consumi idrici. Gli ambientalisti: “Prendere esempio dai casi virtuosi di Parma e Mantova”

Perse 12 posizioni nella classifica di Legambiente “Ecosistema Urbano 2018”

A PAGINA 10

Taglio d’autore per il salame gigante, Pontedellolio chiama il sindaco

Tra i “Sapori del Borgo” le eccellenze del territorio

Piacenza è meno verde Parma al 2° posto, noi al 58°

Nel rapporto Ecosistema urbano 2018 la nostra città perde ben 12 posizioni, scivolando dal non lusinghiero 47simo posto del 2017 al 58esimo (su 104) del 2018. A penalizzare la città l’ormai an-nosa questione della qualità dell’aria (pessima), lo smaltimento dei rifiuti (insufficiente la diffe-renziata), traffico da metropoli e non da provin-cia dolce, piste ciclabili al palo, verde pubblico al di sotto di ogni ragionevole aspettativa. E non è, come potrebbe suonare a parziale consolazione, una condizione da città padana, perché nella stessa classifica Parma è seconda.

A PAGINA 2

Cooperazione

Violenza di genere, inizia dai giovani la prevenzione

A PAGINA 3

PIVONI A PAGINA 5

Discriminazioni

Insultato e licenziato “Se sei gay ti investo”

DA PAGINA 8

Alseno, a tavola per la Festa di San Martino

VIVIPIACENZA

A PAGINA 7

Prosa: Ale e Franze l’aria di Milano

www.antas.org

Skoglund: “Nel Piace i miei anni migliori”

RAIMONDI A PAGINA 11

A PAGINA 7

Cioccolandia, delizie a Castelsangiovanni

Corriere Padano 08 novembre 2018

2 ATTUALITÀ

Il progetto #MiFido è scaturito da ‘View’, l’esperienza regionale di Confcooperative per contrastare la violenza alle donne e promuovere l’empowerment femminile

Violenza di genere, la prevenzione inizia dai giovani

Confcooperative è a fianco delle donne per contrastare la violenza di genere e promuove-re l’empowerment femminile. L’idea nasce dal progetto ‘View - Violenza, Impresa e Welfare’, promosso dalla Commissione dirigenti cooperatrici di Confco-operative Emilia Romagna, e fi-nalizzato alla nascita di nuove sinergie tra associate operanti nei servizi di prevenzione, ac-coglienza, sostegno e recupero delle donne vittime di molestie e di violenza.

Il percorso – avviato sul territo-rio regionale lo scorso marzo – ha contribuito alla realizzazione di una ‘mappatura’ dei servizi che il movimento cooperativo possiede al suo interno e che può promuovere su ciascun ter-ritorio, all’interno di percorsi di sostegno dedicati alle donne e alle loro famiglie. I risultati del progetto View verranno presen-tati all’’interno del convegno ‘Più forti insieme’, in program-ma martedì 13 novembre a Bo-logna (Villa Edvige Garagnani),

a cura di Confcooperative Emi-lia Romagna. ‘L’incontro - spie-ga il direttore di Confcoopera-tive Piacenza, Nicoletta Corvi – rappresenta l’occasione per evidenziare il ruolo della coo-perazione nell’importante tema-tica del contrasto alla violenza sulle donne, elencando le po-tenzialità che il mondo coope-rativo possiede al suo interno e promuovendo nuove reti di im-presa tra le associate, per fornire risposte complementari all’in-terno del percorso di aiuto e so-

stegno alle donne’. La giornata si aprirà con i saluti del presi-dente di Confcooperative Emi-

lia Romagna, Francesco Milza e dell’assessore regionale alle Pari opportunità, Emma Petitti. Seguiranno gli interventi delle presidenti - nazionale e regiona-le - della Commissione dirigenti cooperatrici di Confcooperati-ve: rispettivamente Anna Man-ca e Anna Piacentini. Durante la

tavola rotonda verrà presentato l’innovativo progetto piacentino #MiFidoDiTe.MiFidoDiMe che può diventare progetto pilota nella diffusione di buone prassi per la prevenzione della violen-za di genere: ‘Il progetto #Mi-Fido – aggiunge il direttore di Confcooperative, Nicoletta Cor-vi – è scaturito dall’esperienza regionale di ‘View - Violenza,

Nicoletta Corvi: (Confcoop): “I risultati del progetto View

saranno presentati a Bologna”

#iomivaccino, al via la campagna Ausl contro l’influenza(mm) L’Ausl si prepara con l’acquisto di 60mila vaccini alla nuova campagna di sensibilizzazio-ne per la vaccinazione antinfluenzale con l’o-biettivo di aumentare la copertura rispetto allo scorso anno. Lo hanno annunciato Luca Baldino, direttore generale, Augusto Pagani, presidente dell’ordine dei medici, Anna Maria Andea, diret-tore del distretto “Città di Piacenza”, Marco Del-ledonne, direttore del dipartimento della sanità pubblica, Simonetta Radici, referente del settore farmaceutico, e Maria Grazia Brescia, medico di igiene pubblica. Nel 2017 sono stati sei i decessi e ventuno i casi gravi a Piacenza, mentre il 55.9 per centro degli over 65 ha beneficiato degli ef-fetti del vaccino, ma si punta a migliorare ancora

la ricezione della terapia soprattutto tra le perso-ne più fragili e soggette a rischio. E se i picchi endemici sono previsti per gennaio e febbraio, i medici assicurano che è questo, fino a dicembre, il periodo migliore per effettuare la terapia dal momento che sono necessarie almeno due setti-mane dalla somministrazione prima che si attivi la protezione che durerà poi per tutta la stagione. Minimi gli effetti collaterali, assicurano i medici che, a Piacenza, per dare il buon esempio, il 14 novembre si faranno fotografare mentre vengono vaccinati all’insegna dell’hashtag #iomivaccino.Per vaccinarsi basta rivolgersi al proprio medi-co di famiglia oppure consultare il sito internet www.ausl.pc.it per tutte le informazioni.

NIDO D’INFANZIABambini da 12 a 36 mesi

suddivisi in 2 sezioni omogeneeConvenzionato

con il Comune di Piacenza

SCUOLA DELL’INFANZIAPARITARIA CATTOLICA

Tre sezioni omogeneeInsegnanti in compresenza

Doposcuolae laboratori opzionali

PARITARIA CATTOLICADa lunedì a venerdì

con 3 rientri settimanaliDoposcuola

con compiti assistitiLaboratori opzionali

LINGUE STRANIEREInglese con docenti British Institutes per nido, scuola infanzia, scuola primaria,

sperimentazione CLIL,esami di certificazione

Tedesco facoltativocon madrelingua Goethe

Institut per la scuola primaria

CENTRO ESTIVOIN LINGUA INGLESE

Con madrelinguaBritish Institutes

DOTAZIONIMULTIMEDIALI

Laboratorio di informaticacon nuove dotazioni

Accesso a internet in tutte le classi della scuola primaria

Lavagne Interattive Multimediali

CUCINA INTERNAFrutta e verdura biologica

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DALLE ORE 8.30 ALLE 12.00

SCUOLA APERTASABATO 24 NOVEMBRE

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Istituto S. EufemiaVia San Marco 37, 29121 Piacenza

Tel. 0523 330410/322679 - Fax 0523 [email protected] - www.istitutosanteufemia.it

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Tel. 0523 330410/322679 - Fax 0523 [email protected] - www.istitutosanteufemia.it

Impresa e Welfare’, che ha pro-mosso nuove collaborazioni tra cooperative ed enti operanti nella prevenzione della violenza

sulle donne e del disagio giova-nile, proponendosi come esem-pio di progettualità di rete da esportare’.

#MiFidoDiTe. MiFidoDiMe

Il progetto #MiFidoDiTe.MiFi-doDiMe’ – finanziato dalla Fon-dazione di Piacenza e Vigevano – mira a coinvolgere le scuole e i centri di aggregazione giovani-le e gruppi di donne in difficoltà in un percorso di sensibilizza-zione e prevenzione della vio-lenza di genere (e di altro tipo). Il tema centrale del progetto è la fiducia in sé e negli altri:

‘Abbiamo inserito al centro del percorso il tema della fiducia perché crediamo che la violenza possa essere sconfitta solo con un’educazione positiva e attra-verso un lavoro di costruzione della fiducia (dove c’è violenza, non c’è fiducia)’, afferma Ales-sandra Bassi, coordinatrice del progetto #MiFido. L’esperienza nasce da una collaborazione tra le cooperative sociali L’Arco, Oltre, Casa del Fanciullo, l’as-sociazione La Ricerca e il Cipm Emilia (Centro italiano per la promozione della mediazio-ne). ‘Attraverso la costruzione di una rete di cooperative e di associazioni che lavorano sulla violenza abbiamo maturato la convinzione che sia necessario diffondere una cultura rispet-tosa delle differenze, iniziando dall’età giovanile. Abbiamo poi elaborato una metodologia di lavoro diversa, basata anche sulle nuove modalità comuni-cative (pensando ad esempio ai social network, a internet, alla televisione e ai telefonini) e sul-la decodifica dei messaggi che coinvolgono la quotidianità dei ragazzi’. Il percorso di sensibilizzazione – che verrà presentato da Va-lentina Pacella, responsabile co-municazione della cooperativa L’Arco e da Maria Scagnelli re-sponsabile dei servizi educativi della cooperativa Casa del fan-ciullo, in occasione del conve-gno di Confcooperative Emilia-Romagna – inizierà a gennaio e si concluderà a maggio 2019: interesserà diverse scuole e cen-tri di aggregazione giovanile e coinvolgerà gli studenti insieme ai loro insegnanti e agli educa-tori. L’equipe del progetto sarà composta da operatori dei vari enti promotori con esperienza in contesti diversi (educativi, socio-educativi e scolastici) con la supervisione di docenti universitari di media-education e di pedagogia, mediatori e psi-cologi esperti sulla violenza di genere e sui disturbi del com-portamento.

f.g.

Nella foto al centro, da sinistra: Valentina Pacella e Alessandra Bassi (Cooperativa L’Arco)

Alessandra Bassi (coop L’Arco): “Il tema centrale di #MiFido è la fiducia in sé e negli altri”

08 novembre 2018

3Corriere Padano

PRIMO PIANO

Gioco d’azzardo, progetto piacentino a supporto dei familiariIl 10 novembre verrà presentato l’innovativo pro-getto piacentino riguardante il sostegno ai familiari dei giocatori d’azzardo: la presentazione avverrà in occasione del convegno internazionale sul gioco d’azzardo che si svolgerà al Discovery Museum, a Newcastle dal 9 all’11 novembre. Durante il di-battito – rivolto a tutti gli enti e alle associazioni operanti sul tema – verranno presentate diverse esperienze internazionali, tra le quali il progetto piacentino ‘Supporting gamblers’ families in paci-fication paths: passing through lies, manipulation and love bonds’, curato da Alessandra Bassi, Fausta Fagnoni e Maurizio Avanzi, in rappresentanza della cooperativa L’Arco, dell’associazione La Ricerca e del Sert.

Il convegno è organizzato da AFINet (Addiction and the Family International Network) e vedrà an-che la partecipazione di Daniela Capitanuccia, fon-datrice dell’associazione ‘AND - Azzardo e nuove dipendenze’ di cui fa parte anche la delegazione piacentina. “Bugie e manipolazioni sembrano ferite impossibili da guarire per i familiari dei giocatori d’azzardo, an-cor più delle problematiche economiche”, eviden-zia Alessandra Bassi (cooperativa sociale L’Arco), che spiega: “Al convegno parleremo dei percorsi di pacificazione per sostenere le famiglie nel difficile compito di ricostruzione dei danni relazionali cau-sati dal gioco d’azzardo”.

f.g.

Piacenza è meno verde e precipita in classifica Solo 58esima nella classifica di Legambiente “Ecosistema Urbano 2018”Gli ambientalisti: “Prendere esempio dai casi virtuosi di Parma e Mantova”Diciamo così: non è un momen-to felice. Per Piacenza. Tra co-loro, e non sono pochi, che la ritengono oggettivamente triste e le varie classifiche che i gior-nali importanti stilano ormai ad ogni pié sospinto, il piatto, pian-gente, è servito. Buona ultima, ma sufficientemente clamorosa, la classifica di Legambiente, stilata in collaborazione con il “Sole 24ore”, il quotidiano di Confindustria. Nel rapporto Ecosistema urbano 2018 la no-stra città perde ben 12 posizioni, scivolando dal non lusinghiero 47simo posto del 2017 al 58esi-mo (su 104) del 2018. A pena-lizzare la città l’ormai annosa questione della qualità dell’aria (pessima), lo smaltimento dei rifiuti (insufficiente la diffe-renziata), traffico da metropoli e non da provincia dolce, piste ciclabili al palo, verde pubblico al di sotto di ogni ragionevole aspettativa. E non è, come po-trebbe suonare a parziale conso-lazione, una condizione da città padana, perché nella stessa clas-sifica Mantova, 80 chilometri a est - è prima mentre Parma (che ha pure il brand che Piacenza affannosamente cerca e non trova) è seconda. Ci precede di “sole” 56 posizioni. A parziale consolazione, su 17 parametri di giudizio, l’ottimo posiziona-mento per quanto riguarda la de-purazione delle acque, le ridotte perdite di rete e, tutto sommato, una discreta dotazione di piste ciclabili (per altro ferme). Na-turalmente, il reale punto cri-tico, riguarda ancora una volta la qualità dell’aria, in costan-

te peggioramento negli ultimi anni. Fosse solo per l’aria, per la sua qualità, saremmo non al 58esimo bensì all’83esimo po-sto, desolatamente in coda. In-somma, a Piacenza, sforiamo i parametri indicati come soglia della salubrità molto più spesso che altrove: per le polveri sottili denominate Pm10, per la con-centrazione di ozono. “Ripetiamo da tempo - lamen-ta Laura Chiappa, portavoce di Legambiente Piacenza - che ci troviamo di fronte a una emer-genza che, come tale, andrebbe affrontata con ben altro vigore e determinazione. Sia rispetto al traffico di automobili e autocar-ri che letteralmente soffocano le nostre arterie urbane, sia nelle iniziative da prendere nei con-fronti delle industrie inquinan-ti, sia nella presa di coscienza della necessità di implementare il verde in maniera massiccia, sia in città che nella cintura ur-bana, almeno come compensa-zione alle emissioni inquinanti. Inoltre - prosegue Chiappa - le iniziative del pubblico, dal ridi-mensionamento orario della ztl, allo stallo di un reale processo partecipativo in fatto di Pums (piano urbano della mobilità sostenibile), al costante rischio di una moltiplicazione degli in-sediamenti nel settore logistico (Roncaglia rischia la coloniz-zazione di un milione di metri quadri di nuova logistica) vanno in direzione contraria a qualsia-si ipotesi di miglioramento della situazione”. A fare da zavorra, inoltre e come sempre, i rifiuti. Piacen-

za si attesta su percentuali che oscillano tra il 56 e il 57 per cento in tema di raccolta dif-

ferenziata. Basta confrontare i dati delle città cugine emiliano-romagnole: Parma, per dire, ar-

Nella foto in alto l’inceneritore di Borgoforte a Piacenza: Legambiente chiede che venga spento entro il 2020

riva al 79,4 per cento. Nel miri-no degli ambientalisti, non è una novità, il termovalorizzatore di

Borgoforte: “L’inceneritore - sottolinea Chiappa - impedisce una reale politica rivolta a ridur-

re la produzione dei rifiuti e per converso non favorisce l’incre-mento della differenziata”. Che fare, dunque? Per gli am-bientalisti non ci sono dubbi: “Ci chiediamo che cosa intenda fare questa amministrazione per evitare che Piacenza diventi il polo d’incenerimento rifiuti di tutta la regione dopo che chi li ha preceduti (la giunta di cen-trosinistra di Dosi, ndr) autoriz-zò la combustione nell’impianto di Borgoforte di rifiuti speciali provenienti da tutta Italia, colle-gandolo, o giustificandolo, con l’avvio del teleriscaldamento. Insomma - concludono - l’at-tuale amministrazione Barbie-ri deve indicare con chiarezza

Male la qualità dell’aria, la raccolta differenziata e i consumi idrici. Parma ci precede di 56 posizioni

cosa vuole fare per arrivare a spegnere l’inceneritore e final-mente giungere al 73 per cen-to di raccolta differenziata nel 2020”. E alla domanda da quali città Piacenza può copiare buone prassi, gli ambientalisti rispon-dono: “Parma e Mantova che portano al riciclo l’80% dei ri-fiuti prodotti, Reggio Emilia che ha la più estesa dotazione infrastrutturale per la ciclabili-tà, Bolzano che ha ridotto in 10 anni del 40% le polveri sottili, riducendo drasticamente l’uso dell’auto, Pesaro che ha inven-tato la Bicipolitana, Bolzano, Firenze, Pisa, Torino, Milano, Bologna, dove più del 50 per cento degli abitanti cammina, pedala, usa i mezzi pubblici”.Reagisce alla drammatica per-dita di posizioni della città, in tema ambientale, addossando colpe “all’immobilismo del pas-sato” l’assessore all’Ambiente del Comune di Piacenza Paolo Mancioppi (Lega) il quale dal canto suo rivendica l’avvio del-la raccolta differenziata in un quartiere popoloso come quello di viale Dante (12mila abitanti) e confida che l’avvio del Pums (Piano urbano per la mobilità sostenibile), contribuirà a mi-gliorare le cose secondo gli au-spici.

Corriere Padano 08 novembre 2018

4 ATTUALITÀ

‘Il mio è spirito di servizio, non ho ambizioni politiche’Patrizia Barbieri, come del resto

sostengono fermamente coloro che la conoscono, è provvista di grinta e determinazione da vendere. Cordiale ma decisa, per esempio, se le si tira in ballo il recente doppio incarico assun-to (è da poco anche presidente della Provincia, prima donna in quel ruolo): “Perché non avrei dovuto propormi? Si tratta di un incarico di servizio e il lavoro extra non mi spaventa”. Tenia-mo conto che in via Garibaldi, dalla riforma poi non completata per l’esito infausto del referen-dum costituzionale di Renzi, gli incarichi – compreso quello api-cale di presidente – sono senza portafoglio, ovvero non retribu-iti. Ma impegno ne richiedono, immaginiamo, eccome. Ma tutto questo fa parte di una letteratura di ruolo e forse anche di genere che tralasciamo, poi-ché oggi Patrizia Barbieri deve rispondere ad argomenti magari più spiccioli ma sicuramente, politicamente, delicati. Rimpasto di giunta, l’impres-sione dell’opinione pubblica è che il sindaco sia stato condi-zionato dai partiti. E perché scegliere come assessore un amministratore di un comune della provincia? Sembra uno sgarbo alla città di Piacenza.“La realtà dei fatti è diversa. Io non sono mai stata condizionata dai partiti, sono stata eletta con l’appoggio del centrodestra, e naturalmente di questo lo rin-grazio, ma dal sistema dei partiti sono autonoma da molto tempo: sono stata la prima a forma-re una lista civica, guarda caso denominata ‘Oltre i Partiti’, e la gente ha apprezzato. Sono stata eletta in virtù della mia esperien-za di amministratore, la gavetta l’ho fatta. Per quanto riguarda il rimpasto di giunta, i fatti sono semplici: c’era una situazione da risolvere e io l’ho risolta. Ho scelto Papamarenghi (sindaco di Lugagnano, ndr) proprio in virtù della sua esperienza di ammini-stratore, anche se amministrato-re di un comune piccolo. Anco-ra: è a fine mandato, lo conosco da tempo e penso che la sua competenza in fatto di cultura, vedi il successo del Festival di

Veleia, sia comprovata e non in discussione”.Nei dibattiti sul futuro di Pia-cenza di questi ultimi mesi sono riecheggiati slogan come “necessità di fare sistema”, “obbligo di mettersi in rete”; vengono riproposti da anni e anni senza possibile e reale verifica, restando vuoti enun-ciati. E perché le opportunità di Piacenza che non sono state colte fino ad ora, dovrebbero essere colte adesso?“Piacenza ha opportunità che, da città chiusa qual è, ha sempre preferito non enfatizzare. Ma da sole le opportunità non bastano a divenire realtà, poiché per far-lo devono entrare a far parte di una progettualità estesa. Ora la Lombardia (Milano) e l’Emilia hanno una considerazione diver-sa di Piacenza che, finalmente, non è più considerata ai margini della Regione. Piacenza esercita un richiamo legato alla sua po-sizione, che è strategica, e tutti se ne stanno accorgendo. Se ne

rende conto anche Genova, coin-volgendo Piacenza in un proget-to di area vasta. Nel giro di un anno è cambiato l’atteggiamento nei nostri confronti. C’è già una consapevolezza diversa da parte delle categorie economiche, me ne sono accorta rispetto ai primi

incontri in cui maggiore era la diffidenza. Ora c’è consapevo-lezza che serve fare sistema, di un territorio così bello, non solo dal punto di vista territoriale e paesaggistico, che forse para-dossalmente potrebbe venderce-lo qualcun altro al posto nostro. Si parla molto di brand Piacenza ma non è sufficiente sedersi at-torno al tavolo e decidere a ta-volino il ‘nostro brand’: il brand Piacenza si crea capendo quello che fuori ci si aspetta da noi, dal nostro territorio. Certo, abbiamo eccellenze solo nostre: i vini e i salumi per esempio, ma dob-biamo venir fuori con le nostre caratteristiche, con un progetto condiviso da tutti e soprattutto riconoscibile e riconosciuto”. Leggendo le sue linee di man-dato, lei parlava di una cit-tà che non è più quella di un tempo, meno felice, con diversi problemi. Ora cosa è cambia-to?“Abbiamo concentrato gli sforzi più grandi nella zona più criti-

ca, ovvero il quartiere Roma. Insomma, la percezione dell’in-sicurezza la gente l’aveva e su questo abbiano lavorato in pro-ficua sinergia con la prefettura e le forze dell’ordine. La nostra parte l’abbiamo fatta, con or-dinanze mai licenziate prima, per esempio con l’imposizione di chiusura anticipata di locali spesso al centro di schiamazzi, o peggio. Il nostro agire si è con-centrato laddove il disagio reale era percepito in modo acuto, sia-mo intervenuti in modo mirato e mi consenta di dire che i risultati si vedono, come testimoniano gli attestati di riconoscenza che ci arrivano quotidianamente. Lo stesso dicasi delle politiche gio-vanili: penso alle polemiche che hanno accompagnato il nostro intervento a Spazio 4, pretestuo-se: la bontà del nostro approccio è oggi riconosciuta ampiamente e mi piace ricordare il ringrazia-mento giuntoci nei giorni scorsi da una signora di origine stra-niera per l’attività che Spazio 4 garantisce ai suoi figli”.Senta, noi abbiamo sempre avuto a Piacenza un livello alto di welfare, un livello emi-liano diciamo così, corrobo-rato da un tessuto associativo invidiabile. Ora, a fronte di oggettive difficoltà, come pen-sate di affrontare un tema così delicato?“Certo il welfare va mantenuto ai livelli che conosciamo e nes-suno si sogna di intervenire per ridimensionarlo. Detto questo, il problema legato a oggettive mi-nori disponibilità finanziarie ci pone di fronte all’obbligo di non arretrare soprattutto di fronte a servizi essenziali e irrinunciabili per la nostra qualità di vita. E’

“Piacenza sta cambiando, è già più sicura. L’ospedale si farà, nessun ritardo, anzi è la Regione che deve ancora garantire l’impegno finanziario”

giusto ricordare le associazio-ni che realmente costituiscono per la nostra città un patrimo-nio sociale inestimabile. Ecco, a fronte di difficoltà economiche è auspicabile un ancora più stret-to legame di collaborazione fra pubblico e privato sociale”.Questione ambientale. Con l’anticipo dell’apertura della ztl alle 18 anziché alle 19 sem-bra andiate in direzione oppo-sta alle richieste della galassia ambientalista che vorrebbe vi-ceversa limitazioni al traffico più stringenti. E ancora, come rispondete ai desiderata di chi vorrebbe spegnere l’inceneri-tore nel 2020?“Innanzitutto tengo a specifica-re che i rapporti e i contatti con

le associazioni ambientaliste ci sono sempre stati e i tavoli di consultazione con loro sono sempre aperti. Ho ripetutamente spiegato come l’anticipo dell’a-pertura della ztl costituisca una sperimentazione necessaria pro-prio per costruire un piano della mobilità sostenibile efficace e valido: il tutto mirato a fare di Piacenza una città sempre più vivibile, con ciclabili che siano ciclabili, ma anche parcheg-gi fruibili per poter creare aree pedonalizzate più vaste. Per quanto riguarda l’inceneritore,

Nelle foto, da sinistra in alto in senso orario: la stretta di mano con l’ex presidente della Provincia Rolleri; i tre nuovi ingressi in giunta Tassi, Cavalli, Papamarenghi; il sindaco Patrizia Barbieri

Il sindaco e presidente della Provincia Patrizia Barbieri a tutto campo

dobbiamo anche vedere quali saranno gli indirizzi regionali; per quanto ci riguarda abbiamo potenziato la politica di raccolta porta a porta che sta dando buo-ni risultati. Tutto quello che pos-siamo fare in materia di miglio-ramento della qualità dell’aria lo mettiamo volentieri in campo. Per l’inceneritore, ripeto, vedia-mo anche quali saranno gli indi-rizzi in materia dell’Emilia Ro-magna. L’ambiente e la qualità dell’aria sono temi che ci stanno a cuore, e non potrebbe essere diversamente. Non scopro nien-te, però, nel dirle che la nostra città ha il formidabile handicap di un’autostrada in città, cosa che certamente non fa bene alla qualità dell’aria che respiriamo.

Bisognerebbe intervenire anche lì, cercando almeno di ridurre la produzione di smog attraverso la posa di speciali asfalti, fare insomma pressione sulla socie-tà che gestisce l’autostrada. In-fine, posso dirle che l’obiettivo della pedonalizzazione estesa è un nostro obiettivo, ma preciso con forza che il tutto deve rien-trare nell’ambito di un progetto ampio e articolato. Procedere a spot, ovvero con interventi iso-lati ancorché clamorosi come a volte è stato fatto in passato, è sempre controproducente”.

Terre padane e ospedale sono certamente due passaggi ne-vralgici della città futura. “Terre Padane è un piano priva-to e se il privato non procede... Noi siamo qui per valutare ma vorrei capire che cosa ci viene proposto. Poi sul fatto di recupe-rare aree degradate della città io sono d’accordissimo però voglio sapere, conoscere quali sono le proposte di recupero”.Sì, ma in base a ciò che si è già visto, la posizione della giunta qual è?“La posizione della giunta è quella del consiglio comunale e io sono sempre rispettosa dei ruoli. Quando poi il progetto verrà presentato dal soggetto privato proponente, allora verrà analizzato e valutato. Se poi mi si chiede qual è la mia posizione astratta, allora rispondo che ri-conosco, sempre del resto, la ne-cessità di recuperare le periferie e le aree dismesse”.Bene, passiamo all’ospedale. Quali sono le linee guida del comune ora che alcune aree, Pertite in testa, sono state stralciate dall’ipotesi di ospi-tare il nuovo nosocomio?“Innanzitutto preciso che la Pertite non era un’area adatta, nemmeno rispondeva ai crite-ri indicati dall’Asl (vicino alla città, comoda per le valli, per l’autostrada, ecc. con un parco adeguato attorno). Inoltre, io non ero d’accordo sul destino del vecchio polichirurgico deci-so dalla precedente amministra-zione: raderlo al suolo per farne un parco, forse a compensazione della sottrazione della Pertite. Ecco, prima io voglio decide-re con chi di dovere cosa fare dell’attuale ospedale. Sappiamo, per esempio, che piazzale Mi-lano (sede Asl) è satura, non si sa dove parcheggiare e perfino gli ambulatori sono utilizzati a rotazione. Bene, quello che diventerà il vecchio ospedale potrebbe ospitare uffici, ambu-latori e quant’altro. L’impor-tante, comunque, è conoscere prima quale sarà il suo destino, prima di farne un’area periferi-ca dismessa come quelle di cui abbiamo parlato in precedenza. Ecco allora il nostro ragiona-mento, portato avanti con l’Asl: l’area dell’attuale ospedale deve vivere e deve farlo contribuendo a garantire standard qualitativi alti”.Il comune non è in ritardo ri-spetto ai tempi sollecitati dalla Regione? “No, nessun ritardo. Il 13 no-vembre è prevista la firma del protocollo. Anzi è la Regione a dover garantire per iscritto l’im-pegno finanziario assunto”.Fresca presidente della Pro-vincia, ha dichiarato che il suo sarà un impegno strategico e non politico. Che cosa vuole dire?“Intendo dire che il mio sarà un impegno di risultato, per la co-munità, per la gente. Di certo non mi interessa l’eventuale vi-sibilità del ruolo. Ho intravisto nel doppio incarico la possibilità di poter fare di più, raddoppian-do impegni e risultato. Le dico francamente che questa scelta arriva a un’età in cui potevo con soddisfazione fare anche altro. Ho una mia autonomia profes-sionale e il mio lavoro continua ad andare avanti, nonostante una comprensibile flessione, perché ho bravi collaboratori. Mi anima lo spirito di servizio, di sicuro non l’ambizione poli-tica”.

A CURA DELLA REDAZIONE

Rimpasto di giunta: “Nessun condizionamento, c’era una

situazione da risolvere e l’ho risolta”

Terrepadane: “La mia posizione è quella del consiglio comunale.

Lì il progetto verrà valutato”

08 novembre 2018

5Corriere Padano

ATTUALITÀ

Insultato e licenziato “Se sei gay ti investo con il muletto”Prima gli insulti, poi il licenziamento perché omosessuale: è successo a un operaio 28enne, assunto a settembre da una ditta piacentina

“Se sei gay t’investo col mulet-to”, “Sono etero e odio i culatto-ni”. La vittima di questi insulti è un ragazzo piacentino di 28 anni, che non ha voluto rivelare nome e cognome se non con la sigla F.B. per privacy. Assunto nel settembre scorso in una ditta cittadina, tramite agenzia interi-nale, come apprendista operaio, un tutor che gli era stato affian-cato ha più volte espresso pre-giudizi su persone di differente orientamento sessuale e nella fattispecie sulla sessualità del ragazzo. La settimana scorsa ai giornali ha deciso di testimo-niare gli insulti discriminatori e provocatori di questo tutor.Licenziato poco tempo dopo, il ragazzo aveva deciso di torna-re in azienda e parlarne con la dirigenza, dove nonostante le spiegazioni molti non sembra-vano credergli. Ma grazie alla testimonianza di un altro lavo-ratore presente al momento, che ha confermato la versione del 28enne, la ditta gli ha chiesto formalmente delle scuse per quanto accaduto.La storia è stata portata all’at-tenzione di Donatella Scardi, di Telefono Rosa Piacenza (asso-ciazione che si batte contro la violenza sulle donne, ma non

solo) e de L’Atomo (Libera Associazione Tematiche Omo-sessuali), l’Arcigay di Piacen-za, principale associazione per i diritti gay in città e provincia, a cui ha chiesto supporto e con-siglio.Il presidente dell’Arcigay locale Davide Bastoni, ha dichiarato, già a conoscenza dell’episodio: “Come associazione c’interessa segnalare come, purtroppo, an-cora molti subiscono soprusi e discriminazioni sia sul posto di lavoro, sia in famiglia, ma non trovano la forza di denunciarli. Per questi motivi noi mettiamo a disposizione la nostra associa-zione a chiunque volesse aprirsi in merito a discriminazioni ri-cevute. Ribadiamo la necessità di insegnare il rispetto e l’edu-cazione sessuale nelle scuole […] Vorrei infine sapere se possiamo contare sul Comune di Piacenza per la lotta a questo tipo di discriminazioni? Cosa intende fare il Comune di Pia-cenza per contrastarle?”. Infine, ha proseguito Donatella Scardi: “Queste violenze verbali, molto simili alle violenze che subisco-no le donne in ambiente dome-stico, sono purtroppo sottosti-mate perché esiste una difficoltà a denunciarle per paura e perché i testimoni spesso non sono di-sponibili a dichiarare quanto vi-sto. Occorre una grande opera di

EDOARDO PIVONIsensibilizzazione, che deve per forza partire dalla scuola e dalle istituzioni”.Del resto l’ambiente della logi-stica, nella nostra città e altro-ve, non risulta essere immune a

fenomeni di machismo e nonni-smo di datori di lavoro e colle-ghi verso altri dipendenti, ultimi arrivati o appartenenti come in questo caso ad una minoranza sessuale; fenomeni molto diffusi

e taciuti anche per quieto vivere dei dipendenti discriminati stes-si, che non vogliono rischiare il posto di lavoro in ambienti dove non si è ancora consolidata la cultura dell’antidiscriminazione

e del linguaggio del rispetto.L’assessora alle Pari Opportu-nità Federica Sgorbati, a nome dell’amministrazione comunale, ha espresso poi vicinanza e pro-fonda solidarietà al giovane.

195 firme dei “Cittadini attenti” contro l’ipotesi diga ad Olmo

La diga a Olmo, frazione di Bettola, potrebbe diventare realtà. Se il sindaco Paolo Negri, in veste anche di presidente dell’U-nione Alta Valnure, dichiara che ogni dibattito dei pro e contro dovrebbe essere rimandato quando ci sarà qualcosa di certo su documentazione ufficiale, larga parte della popolazione si è già mobilitata all’insegna del “No Diga” lungo il torrente Nure. Il gruppo “Cittadini attenti”, che raccoglie adesioni in più frazio-ni e comuni, chiede consigli comunali aperti e più dibattiti su un progetto che per ora rimane solo uno studio di fattibilità. È stato presentato, infatti, un documento, supportato da 195 firme raccolte in valle, in cui si chiede di sospendere la proget-tazione di questa diga, che dovrebbe sorgere proprio tra Farini e Bettola per decisione del Consorzio di Bonifica e di Iren, per soddisfare le esigenze degli agricoltori della pianura. Il gruppo “Cittadini attenti” vuole capire se sia l’unica solu-zione e quella meno pericolosa, ma soprattutto se sia rispettosa dell’ambiente, vedendola come un tentativo di devastazione del territorio e un altro rischio per la sicurezza degli abitanti della zona.

e.p.

Una Casa della Salute nell’ex municipio di Fiorenzuola

(ep) L’ex municipio di Fiorenzuola d’Arda sarà trasformato nel-la Casa della salute. Questa la decisione bipartisan del sindaco Romeo Gandolfi e della presidente della Conferenza territoriale sociosanitaria Patrizia Calza, dopo l’invio alla Regione della lista di opere, misure ed interventi per realizzarla, anche in risposta alle perplessità dell’opposizione di minoranza sempre a Fiorenzuola che aveva sostenuto poco tempo fa l’incertezza sul finanziamento della conversione dell’edificio. Intanto l’AUSL e il Comune hanno firmato una convenzione che prevede la verifica dell’idoneità sismica e uno studio di fattibilità. Il progetto era stato inserito nel piano di riordino della sanità piacentina nel 2017.

Corriere Padano 08 novembre 2018

6 CULTURA

Al Comune di Piacenza il Premio “Piero Gazzola” Per l’edizione 2018 il Comitato del Premio “Piero Gazzola” ha deciso di insignire del prestigio-so riconoscimento i restauri de-gli affreschi del Pordenone per la cupola della Basilica di Santa Maria di Campagna, compiuti nel 1983 e tornati all’attenzione del grande pubblico grazie alla “Salita al Pordenone”, l’evento culturale organizzato dalla Ban-ca di Piacenza. Un’iniziativa che ha permesso a migliaia di perso-ne di ammirare profeti e sibille del de’ Sacchis stando alla loro stessa altezza, dopo aver per-corso i 100 scalini del “cammi-namento degli artisti” restaurato dalla Banca (il Presidente del

Per il 2018 il Comitato ha deciso di premiare i restauri degli affreschi del Pordenone nella cupola della Basilica di Santa Maria di Campagna

Consiglio di amministrazione Giuseppe Nenna, portando il saluto del popolare Istituto di credito, ha donato al Presiden-te del Comitato esecutivo Cor-rado Sforza Fogliani il libro di Caterina Furlan sul Pordenone, in segno di riconoscenza per il grande impegno profuso con la Salita). La cerimonia si è svolta marte-dì 6 novembre, presso la Sala Panini di Palazzo Galli; presie-duta da Domenico Ferrari Ce-sena, Presidente del Comitato del Premio - ha visto la conse-gna, da parte di Carlo Emanuele Manfredi, del “Premio Gazzola 2018” al Comune di Piacenza (rappresentato dal sindaco Patri-zia Barbieri), proprietario della Basilica e promotore dei restau-ri, e a Bruno Zanardi (premiato da Marco Horak), artefice prin-

cipale dei restauri stessi. Rico-noscimenti sono stati attribuiti anche a Stefano Pareti (premiato da Carlo Emanuele Manfredi), sindaco della città nel 1983, ad Aldo Lanati (ha consegnato la targa ricordo Valeria Poli), assessore alla Cultura all’epo-ca dei restauri, e alla memoria di Massimo Tirotti (Domenico Ferrari Cesena ha premiato la moglie, signora Maria Grazia), dirigente dell’Ufficio cultura del Comune nello stesso periodo.La consegna dei premi e dei ri-conoscimenti è stata preceduta dalle presentazioni dei contri-buti inseriti del Quaderno 2018 (pubblicazione consegnata ai presenti al termine della cerimo-nia e che, fin dalla prima edizio-ne, illustra il restauro premiato) da parte degli autori: Valeria Poli, docente del Liceo artistico Cassinari (“Santa Maria di Cam-pagna, progettazione e costru-zione”); Edoardo Villata, do-cente di Storia dell’arte moderna alla Cattolica di Milano e dotto-re aggregato all’Ambrosiana (“Il Pordenone a Piacenza ovvero il manierismo in area padana”); Bruno Zanardi, restauratore (“Il Pordenone in Santa Maria di Campagna, il cantiere della cu-pola”). Il Premio Gazzola è nato nel 2006 per iniziativa dei dirigenti di tre associazioni ben note sulla scena culturale italiana e piacen-tina: il FAI (Fondo Ambiente Italiano), attraverso la sua De-

legazione di Piacenza; l’ADSI (Associazione Dimore Storiche Italiane), attraverso il suo Dele-gato a Piacenza; e l’Associazio-ne Palazzi Storici di Piacenza. Il Comitato del Premio Gazzola tuttora si propone di promuo-vere e diffondere la cultura del restauro, del recupero, della conservazione e della valoriz-zazione del patrimonio storico-artistico di proprietà sia privata che pubblica; il Premio intende attribuire visibilità ad un in-tervento di restauro, compiuto nella città o nella provincia di Piacenza, realizzato nella pie-na osservanza dei più rigorosi criteri scientifici, ed incentrato sul dovere primario della tutela e della conservazione. Fin dalle sue origini, il Premio ha goduto del supporto morale e finanzia-rio di due sponsor d’eccezione: la Banca di Pacenza e la Fonda-zione di Piacenza e Vigevano.Le edizioni precedenti del pre-mio hanno visto protagonisti il restauro e il recupero dei palazziAnguissola di Grazzano (2006), Ghizzoni Nasalli (2007), Pave-ri Fontana (2008) a Caramello (Castel San Giovanni); della Rocca Scotti (2009) ad Agazza-no; della Chiesa di S. Vincenzo (2010) a Piacenza; dei palazzi Mischi (2011), Rocci Nicelli (2012), Chiapponi (2013), Dou-glas Scotti della Scala di San Giorgio (2014), Cigala Fulgosi (2015); del Castello di S. Pietro in Cerro (2016); e di varie parti della Cattedrale di Piacenza, in particolare degli affreschi del-la cupola dipinti dal Guercino (2017).

Il 2018 è il tredicesimo anno in cui si celebra con il conferimen-to del prestigioso riconoscimen-to l’opera di proprietari, restau-ratori, sponsor e altri soggetti che si preoccupano di tramanda-re alle future generazioni la mas-sima parte possibile, e soprattut-to la più bella e significativa, del patrimonio che abbiamo ricevu-to dalle precedenti. Il premio è intitolato a Piero Gazzola (1908-79), illustre architetto piacen-tino, che fu Soprintendente per i Beni architettonici di Verona, Mantova e Cremona, ricostruì a Verona il Ponte Pietra distrutto dai bombardamenti, fu nel 1964 uno dei due autori principali della Carta Internazionale del Restauro detta anche Carta di Venezia, e fondò con altri esper-ti di livello mondiale l’ICOMOS (International Council on Monu-ments and Sites), di cui fu anche il primo Presidente.

Il riconoscimento è intitolato all’illustre architetto piacentino (1908-79), e giunge quest’anno

alla tredicesima edizione

Nelle foto: sopra a sinistra, la Sala Panini di Palazzo Galli durante la cerimonia; a destra, Patrizia Barbieri e Carlo Emanuele Manfredi in un momento della premiazione. In alto a destra: uno scorcio della Cupola di Santa Maria di Campagna

08 novembre 2018

7Corriere Padano

AGENDA WEEKEND

Ale e Franz: raccontiamo Gaber, Jannacci e MilanoIl cartellone della prosa al Tea-tro Municipale “Tre per te” pro-segue il 12 e 13 novembre con Ale e Franz, protagonisti di “Nel nostro piccolo”, un viaggio alla ricerca del punto di partenza che ha mosso la loro voglia e ricerca di comicità. Scritto da France-sco Villa, Alessandro Besentini, Alberto Ferrari e Antonio De Santis, lo spettacolo parte da Gaber e Jannacci che sono «il punto di partenza, le tappe di un percorso, l’ambizione di una condivisione». Ai due grandi artisti e “all’aria di Milano” si sono ispirati, infatti, Ale&Franz per questo spettacolo che parla del coraggio di vivere storie non sempre vincenti, della forza di trasmettere emozioni vere, di raccontare anche i fallimenti, la delusione degli ideali, i sen-timenti profondi, come l’amore. «Gaber e Jannacci sono per noi

il punto di partenza, le tappe di un percorso, l’ambizione di una condivisione. Sono anche il rac-conto di un mondo visto dalla parte di chi ha il coraggio, con le proprie idee, di vedere dentro la vita di ognuno. Raccontarne le piccolezze, le sconfitte, le paure. Sono la scintilla da cui vedere l’uomo come il centro di tutto. Conoscere il suo mondo. Un mondo, sofferto e gioioso, co-lorato e grigio, assolato e buio. Ma sempre, e comunque un mondo vero, reale. Tutto questo porteremo con noi, sul palco: la voglia di mostrare come un percorso tanto profondo come quello di Jannacci e Gaber abbia aiutato e guidato la riflessione di tanti altri artisti. Vorremmo rac-contarvi la fortuna di aver potuto respirare la stessa aria che Gaber e Jannacci respiravano».Info: [email protected]

Cioccolandia, giornata di delizie a CastelsangiovanniCioccolandia a quota 15. Tante sono le edi-zioni di una delle manifestazioni più attese dell’anno e che nel 2018 si svolge nella giornata di sabato 10 novembre, a Castel-sangiovanni. La giornata del 10 novembre parte alle 9.00 del mattino quando espositori, pasticceri, artigiani del cioccolato e hobbisti metteranno in mostra i propri capolavori. Un intreccio di colori e delizie a cui partecipe-ranno anche le associazioni del territorio. Ci saranno anche le eccellenze enogastro-nomiche della Val Tidone: dai vini delle colline piacentine al tradizionale Batarö. Il momento più atteso è previsto per le 15:00 quando il taglio del Salame di Cioccolato (di 250 metri) in piazza XX settembre darà il via ufficiale alla distribuzione dei dolci di Cioccolandia. Contemporaneamente sarà “inaugurata” anche la piramide di 6.000 Profiteroles in piazza Casaroli insieme alla struttura composta da 25.000 mattoncini di Cremino sempre in piazza XX settembre. Ma non è finita: resteranno ancora le 3.000 fette di Torta Rita nei pressi della chiesa di San Rocco e il Montebianco, una fantastica altura di 4.000 meringhe in piazza Olubra.

Ad affiancare i volontari della Pro Loco nella distribuzione di tutta questa dolcezza ci sa-ranno anche gli studenti dell’Istituto Marcora e del Romagnosi, nell’ambito del progetto di alternanza scuola-lavoro. Ad arricchire il menu ci saranno i giochi e le giostre per i più piccoli. E per chi volesse cimentarsi a casa è possibile partecipare al laboratorio “La Fabbrica del Cioccolato” dei maestri

pasticceri Mera di Borgonovo, il Gelatiere di Castel San Giovanni e Bardini di Piacenza. I tre artisti illustreranno le tecniche per pre-parare i dolci con tema il cioccolato, con un piccolo excursus storico, partendo dalla fava per arrivare al cacao, con una degustazione finale (di gelato, panettone e barrette, tutto rigorosamente al cioccolato). Riconfermato il gruppo “Bandarotta Fraudolenta” che si esibiranno in un concerto itinerante, mentre la compagnia teatrale “I Viaggiatori” rega-lerà un assaggio del loro prossimo musical: Sister Act. Al termine della giornata saranno quindi estratti i numeri della Lotteria di Cioccolandia con in palio bellissimi premi e l’elezione della “Vetrina Regina” del relativo concorso, scelta dalle persone presenti alla manifestazione. Infine, sarà allestito un corner dedicato alla fotografia: “Foto Ciok”. Per i 15 anni di Cioccolandia chiunque potrà farsi scattare una foto, ritirare la stampa (con una piccola offerta) e conservare il ricordo di un’altra grande giornata all’insegna della golosità e della dolcezza. Per maggiore informazioni sul programma: http://www.prolococastello.com/cioccolandia-2018/

AGENDA

PIACENZA - Il dovere della festaVenerdì 9 novembre, alle ore 17.30 a Palazzo Farnese, conferen-za di approfondimento sull’architettura effimera farnesiana. PIACENZA - Funzionalità e autonomiaVenerdì 9 novembre, presso la sacrestia di Santa Maria della Pace, alle ore 17, incontro nell’ambito delle attività di sensibiliz-zazione sulle tematiche della disabilità e della fragilità sociale

PIACENZA - Che guaio, Prof. Whippet!Tornano le avventure del Prof. Whippet, lo scienziato-investi-gatore amato dai bambini! Fino al 25 novembre dalle 15.30 a Palazzo Farnese attività per bambini dai 6 ai 10 anni. Prossimi appuntamenti: 10 e 11 novembre.

PIACENZA - La Grande GuerraFino al 30 dicembre, a Palazzo Gotico, mostra di uniformi e cimeli per il centenario della Prima Guerra Mondiale.

PIACENZA - Non perdere il filoSabato 10 novembre, dalle 16 alle 20, immagini ed eventi spe-ciali in via Felice Frasi.

PIACENZA - La scapigliaturaSabato 10 novembre, alle 17, presso la Galleria Biffi Arte, incon-tro con Carlo Giarelli autore del saggio La Scapigliatura.

PIACENZA - Festival inco-ntemporaneaSabato 10 ore 21 presso la Sala Consiliare della Provincia di Pia-cenza, presentazione del progetto discografico “Coming soon”.

PIACENZA – Le Matinées del Nicolini Domenica 11 novembre, ore 10.30, concerto degli allievi del Conservatorio di Piacenza, ad ingresso libero e gratuito; a seguire, aperitivo offerto al pubblico. In programma musiche di Barber, Bozza, Ibert, Cassadò, O’Meara, Muramatsu, Hamilton.

PIACENZA - Settimana organistica internazionaleDomenica 11, presso la Chiesa di San Savino, alle ore 21, pro-segue la rassegna autunnale di musica classica e contempora-nea per organo. Dall’Inghilterra, Stephen Farr. Musiche di Frank Bridge, Johann Sebastian Bach, Jehan Alain, Robert Schumann, Felix Mendelssohn, Judith Bingham, Jean Francaix.

PIACENZA - Il mercato di Forte dei Marmi Le note”boutiques a cielo aperto” apriranno domenica 11 no-vembre in Piazza Cavalli e Piazza Duomo.

VERNASCA Loc. Bacedasco Basso - November Wine Tradizionale festa del vino novello dove è possibile gustare oltre all’ottimo vino di produzione locale, anche il salame cotto, i co-techini, la torta fritta, i bolliti e i buonissimi anolini fatti a mano. Gli eventi saranno animati da musica dal vivo. Stand gastrono-mici in ambiente coperto e riscaldato. Appuntamento sabato 10 (la sera) e domenica 11 (tutto il giorno).

“Nel nostro piccolo” al Teatro Municipale lunedì 12 e martedì 13 novembre

“Profondo giallo”, vince la forza del gruppo

Sabato 17 e domenica 18 novembre si terrà a Piacenza “Profondo giallo”, prima edizione di un festival dedicato alla suspense in tutte le sue declinazioni: incontri con romanzieri, mostre di fotografia e fumetti, proiezioni di film, uno spettacolo teatrale, contest musicali e letterari, incontri con sceneggiatori, laboratori per i più piccoli e addirittura una partita di Cluedo vivente che coinvolgerà tutto il centro storico, con sette attori che verranno apposta da Ferrara.Chi scrive questo articolo è il direttore artistico della manifestazione, ma c’è qualcosa di ro-cambolesco – e in qualche modo romantico – in come lo è diventato, e vale la pena di raccontarlo da dentro. Giovedì 20 settembre l’allora assessore alla cul-tura Massimo Polledri annuncia la pubblicazione di un bando pubblico per organizzare, appunto, una due giorni dedicata al giallo. Ci sono già le date (meno di 60 giorni dopo, cioè un batter di ciglia…) e la marcia di avvicinamento prevede: due settimane per consegnare l’offerta con il programma completo, un bilancio preventivo dei costi e un pacco di altri documenti (non proprio una passeggiata) e un paio di altre passeranno tra riunioni della commissione e proclamazione del vincitore. Quindi, bene che vada, ne resteranno tre e mezzo per metterlo a punto davvero, il festi-val. Non è poco: è niente.

Il giorno dopo mi telefona Paolo Menzani, presidente di Officine Gutenberg. Dice solo: “Tentiamo?”. Io sono dubbioso. Possibile farcela in così poco? Visto da fuori, mi sembra il caso di un percorso già scolpito nella roccia. Paolo, che è un amico, mi prende benevolmente in giro, poi mi dice che nel fine settimana va in montagna a camminare, di pensarci, che ci risentiamo lunedì. Proprio lunedì mi chiama Sonia Galli della libreria Fahrenheit 451 e mi dice: “Ma tu per il giallo ci staresti? Perché io e Sara vorremmo provare”. Sara fa Marenghi di cognome, e oltre a gestire Bookbank, meravigliosa libreria dell’u-sato, è attrice teatrale. Io di nuovo mi mostro dubbioso. Ripeto: possibile farcela, coi tempi stretti e una richiesta del bando articolatissima? Si richiede infatti una “prospettiva multidisci-plinare (conferenze, film, musica, letteratura, editoria, artisti visuali, teatro), con particolare attenzione alle espressioni dell’arte contempora-nea, alla creatività giovanile e alla valorizzazione di talenti locali”. Ribadisco che mi sembra un percorso inaccessibile. Sonia, una delle persone più sorridenti e infaticabili del mondo, replica: “Vabbé, ma cosa ci costa provare?”.Resto scettico, ma mi lascio convincere. Arrivino tutti i pessimi segnali che devono, ma noi ci siamo. Il cerchio si allarga, la prima riunione la facciamo anche con Cinemaniaci, che organizza

la rassegna estiva al Daturi, e Crisalidi, che fa il festival di teatro “50+1”. Poi, oltre ai soggetti che compileranno il bando, se ne raccolgono altri, tra cui “Piacenza Music Pride” di Kasta-progect, Libera e Slow Food, le Tagermutter e L’elefante che legge.Lavoriamo a testa bassa. Ognuno fa il suo, in base alle competenze. Ci troviamo a chiudere un programma fittissimo. Abbiamo supplito con la forza del gruppo alla mancanza di tempo. In una maniera che è davvero rocambolesca e

romantica insieme: basti pensare che tra noi ci sono due editori (Officine e Papero Editore) che invece che strapparsi gli autori vanno d’amore e d’accordo, due librerie (Fahrenheit e Bookbank) che invece di strapparsi i lettori a forza di sconti collaborano, due associazioni vocate allo spet-tacolo (Cinemaniaci e Crisalidi) che non badano certo a chi stacca più biglietti.La corsa finale per chiudere il tutto la fanno Paolo e Barbara Belzini, in un fine settimana di lavoro densissimo. Io vinco il ruolo di direttore artistico non per una qualche preminenza, che nei fatti non c’è, ma perché ho un po’ di strada alle spalle in ambito editoriale e in sede di bando vogliamo metterla a frutto. Paolo consegna il nostro bustone lunedì 8 ottobre, tre minuti prima dello scadere. C’è un solo altro concorrente. Alla fine vinciamo e vinciamo bene. E la differenza, nei punteggi, la fa proprio l’articolazione della squadra e quello che il nostro collettivo può fare per diffondere l’iniziativa. Per il programma il punteggio è invece identico (non svelo niente: gli atti sono pubblici). La forza del gruppo…Lo scettico si rimangi il suo scetticismo. I pia-centini scoprano – tra gli altri – Enrico Vanzina e Paola Barbato (nella foto), Ben Pastor e Stefano Tura, Giancarlo Berardi e Francesco Recami su www.festivalprofondogiallo.it. E fatta la prima edizione, si ragioni da subito sulla prossima.

#conlaculturasimangiadi Gabriele Dadati L’organizzazione, rocambolesca e romantica insieme, della prima edizione del festival

Corriere Padano

8 8 novembre 2018

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Marinato, fritto, in umido: è stato portato in tavola letteralmente in tutte le salse il pesce gatto all’Osteria “Da Gianni” di Chiaravalle della Colomba (Alseno, PC), in una serata a tema, svoltasi il 3 no-vembre scorso, dedicata proprio a questo pesce d’acqua dolce che è tra le specialità del ristoran-te. La cena ha previsto gli antipasti - pesce gatto marinato e frittura di alborelle – in attesa del piatto forte, e cioè il pesce gatto nella duplice versione fritta ed in umido, accompa-gnato da contorni di verdura e vini del territorio. L’Osteria da Gianni ha così visto anche quest’anno il tutto esaurito, ma soprattutto la soddisfazione dei partecipanti. Da segna-lare un’altra specialità della casa, l’anguilla.

Pesce gatto protagonista all’Osteria “Da Gianni”

Enogastronomia al centro per la Festa di San Martino

Alseno si veste a festa per celebra-re il Patrono San Martino, con un ricco programma – che si svolgerà venerdì 9, sabato 10 e domenica 11 novembre – fatto di appunta-menti tra enogastronomia, musi-ca, danze ed eventi per bambini. Si parte venerdì sera quando, alle ore 20 in Piazza del Mercato, sot-to il tendone riscaldato, funzio-neranno gli stand gastronomici a cura dello staff dell’Agriturismo Alla Barchessa di Alseno: il menu prevede merluzzo fritto, fritto mi-sto, ma anche primi tradizionali come pisarei e fasò e gnocchi ai funghi porcini; non mancherà la carne con una ricca grigliata. Vini dei Piani Castellani completano il menu. I bar del paese prepareran-no invece cocktail da gustare pri-ma o dopocena. Dalle ore 21, poi,

musica con Malvisi Network che sarà in diretta dalla Festa. Sabato la kermesse prosegue: nel pomeriggio (ore 15.45) l’appunta-mento sarà in Piazza XXV Aprile alla biblioteca comunale con un’i-

niziativa dedicata ai bambini da 4 a 8 anni. Si tratta di una lettura e un laboratorio successivo dedicati all’autunno. Ancora protagonisti i piccoli ospi-

ti alle 16.30 quando, ad ingresso gratuito in Sala Consiliare, sarà proiettato il film “Sing”: un film d’animazione del 2016 diretto da Garth Jennings, prodotto da Illu-mination Entertainment con pro-

tagonisti animali di ogni genere e dai caratteri antropomorfi. Incen-trato sulla magia dello spettacolo, concepito come uno show con tanti generi diversi al suo interno,

piacerà sicuramente al pubblico dei più piccoli. Ancora stand ga-stronomici, poi, in serata a partire dalle ore 20 e, a seguire, serata danzante per chi ama i balli latino americani, con animazione. Domenica 11 novembre alle ore 11 ci sarà, presso la Chiesa Par-rocchiale, la Messa Solenne con consegna del Premio San Marti-no; alle 15, in Piazza del Mercato, esposizione dei disegni dei bam-bini frequentanti le scuole dell’in-fanzia del territorio; alle 15.30, tombolata e castagnata organiz-zate dall’Oratorio. Si segnala che domenica, solo su prenotazione (335-6192587), a pranzo sarà possibile gustare gli anolini “Alla Barchessa” e bolliti con salse per pranzo.

Merluzzo e fritto misto nel menu, da gustare nel tendone riscaldato;

domenica a pranzo, anolini e bollito su prenotazione

Kermesse ad Alseno dal 9 all’11 novembre: piatti tipici, musica ed eventi per bambini. Venerdì sera, diretta di Malvisi Network; sabato, danze latino-americane

è gradita la prenotazione

8 novembre 2018

9Corriere Padano

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AVIS: dagli eventi alle borse di studio,

l’attenzione è per i giovani AVIS è un’associazione ormai radicata da tempo ad Alseno e, an-che se con l’anno prossimo arriverà a spegnere 60 candeline, l’im-pegno e la forza rimangono quelli di sempre. L’obiettivo principe resta immutato: sensibilizzare alla donazione del sangue, un gesto semplice ma altrettanto fondamentale. L’attività dell’associazione non si ferma mai ed è sempre alla ri-cerca di nuovi amici, prestando particolare attenzione ai più gio-vani. In quest’ottica finanzia due borse di studio annuali - premio Tiziano Camoni e premio Ivan Ronchini - che vengono conferite ogni anno ai migliori stu-denti delle scuole medie; il sodalizio, inoltre, in colla-borazione con il Comune e Aido organizza la tradizio-nale “Samba alsenese” (il carnevale di Alseno) spon-sorizzandone un palio che si chiama appunto “Palio AVIS”: viene premiato il miglior carro realizzato da gli asili del territorio.Attraverso il circolo ricre-ativo AVIS Alseno favori-sce inoltre l’integrazione sociale configurandosi come un punto di ritrovo per giovani e anziani, creando momenti di integrazione. L’attenzione per i piccoli è sempre in crescendo come la collabo-razione con l’altra associazione del dono alsenese: AIDO. Assie-me, i due sodalizi hanno realizzato diverse manifestazioni rivolte al pubblico più giovane come per esempio “l’albero della Pasqua” dove genitori e bimbi hanno colorato uova di plastica e addobbato un ramo di pesco oppure la recente festa “Happy Halloween”. Una collaborazione virtuosa che serve ad entrambe le associazioni per unire le forze e massimizzare i risultati. AVIS Alseno persegue poi in più modi l’obiettivo di sensibilizzare ulteriormente la donazione di plasma, sfruttando anche la recen-tissima campagna Regionale #VivoInGiallo, approfittando anche della possibilità di effettuare la donazione nell’unità di raccolta a Fiorenzuola. Sempre in ottica di novità si segnala inoltre un’altra iniziativa importante (e non scontata) che riguarda i donatori del sodalizio, ovvero la possibilità di vaccinarsi gratuitamente. Per in-formazioni si può contattare la sede oppure telefonare al Numero Verde del Servizio sanitario regionale: 800 033 033 (tutti i giorni feriali dalle 8.30 alle 18; il sabato e prefestivi dalle 8.30 alle 13).

Nella foto qui sopra a destra: un momento della scorsa edizione della “Samba Alsenese”

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PIZZERIA

Rafforzare la cultura del trapianto: tante le attività dell’AIDO di Alseno (c.a.) Rafforzare la cultura del trapianto e della donazione per risolvere dubbi, dando punti fer-mi che permettano a tutti di avere una dimensione più scientifica e veritiera sulla donazione di organi, tessuti e cellule: questa la missio-ne di AIDO, associazione che dal 1973 raccoglie coloro che accet-tano volontariamente di donare i propri organi in caso di morte; ha sede legale e direzione operativa a Roma, ma vive in tutte le realtà locali che sono il suo motore pul-sante. Ad Alseno è attivo il so-dalizio presieduto da Annamaria Grossi, che ci ha raccontato come l’attività della sede locale di AIDO si rifletta nella vita sociale di un paese: “Ogni anno ci occupiamo di diverse iniziative, con un duplice intento: sensibilizzare ed informa-re la popolazione sul tema della donazione e offrire momenti con-viviali alla comunità. Cerchiamo di collaborare con le altre realtà asso-ciative, come Avis, per realizzare iniziative di qualità ed in grado di coinvolgere positivamente tutta la comunità”. Il 2018 ha poi visto un grande ‘tra-guardo’ per Alseno: l’adesione al progetto “Una scelta in comune”. Tutte le persone maggiorenni che si presenteranno all’ufficio anagra-fe del Comune di Alseno potranno ora specificare sul proprio docu-mento di identità se acconsentono alla donazione di organi compilan-do un apposito modulo. Le infor-

mazioni verranno poi trasferite al Sistema Informativo Trapianti che viene costantemente consultato in caso di bisogno. “Come AIDO siamo molto felici di questa nuova possibilità, partita lo scorso giugno – continua la pre-sidente Grossi – il Comune è stato molto attivo e ci ha tenuto sempre aggiornati sui passaggi tecnici di questo progetto che a noi volontari sta particolarmente a cuore”. L’attività di AIDO si riflette an-che sulla vita sociale del paese: “Quest’anno, tra le novità, abbia-mo realizzato, con le altre realtà as-sociative di Alseno, la Festa delle Associazioni: due serate di cucina tipica e intrattenimento che si sono tenute il 24 e 25 agosto, presso la sede di Avis. La risposta dei con-cittadini è stata come sempre posi-tiva e ha attirato numerose persone anche dal resto della provincia”.

Le iniziative sono però anche quel-le di respiro nazionale, coordinate dalla sede romana di AIDO: “Il 29 e 30 settembre in occasione della diciassettesima giornata nazionale di informazione e autofinanzia-mento, noi volontari siamo stati presenti in piazza per incontrare i cittadini e fornire informazioni sul tema della donazione: un valore sociale ma soprattutto un’oppor-tunità di salvare la vita a chi non ha alternative di sopravvivenza. Nell’evento abbiamo venduto le piantine di Anthurium andrea-num, ormai ‘simbolo’ di questa iniziativa: un ringraziamento va a tutti i nostri sostenitori. Le offerte ricevute saranno finalizzate a ulte-riori campagne informative e alla ricerca sui trapianti. La comunità alsenese è molto sensibile al tema e l’aiuto che ci offre è sempre pre-zioso: c’è chi ci sostiene con un

acquisto di questo tipo, o con un contributo, ma anche chi ci dà una mano con la propria collaborazio-ne. Noi volontari AIDO qui ad Al-seno siamo numericamente pochi, ma appoggiati dalla sensibilità che i cittadini hanno di fronte all’argo-mento volontariato”. Sono molte altre le iniziative cui AIDO partecipa attivamente: “si va dalla Samba Alsenese (il car-nevale di Alseno, a febbraio, ndr), durante la quale abbiamo offerto dei piccoli omaggi ai bimbi parte-cipanti, alla Festa di Mezza Estate; recentemente abbiamo poi colla-borato con Avis nella Festa di Hal-loween dedicata ai più piccoli”.

Nella foto in alto a sinistra, An-namaria Grossi, presidente AIDO Alseno; a destra, gli Anthurium andreanum tradizionalmente venduti a scopo benefico

La presidente Grossi: “Importante traguardo l’adesione al progetto ‘Una scelta in Comune’, per specificare l’eventuale assenso alla donazione degli organi”

Corriere Padano

10 8 novembre 2018

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Spegne venti candeline la rasse-gna enogastronomica di prodotti tipici “I sapori del Borgo”, che si terrà a Ponte dell’Olio domenica 11 novembre per tutta la giornata. Si tratta di un appuntamento - a cura di Comune e Associazione PonteEventi, con la collaborazio-ne di tante realtà locali - molto partecipato da visitatori prove-nienti dall’intera provincia e oltre, configurandosi come una tra le fiere agro-alimentari più impor-tanti del piacentino: vi si possono trovare le migliori eccellenze pia-centine e italiane provenienti da ogni regione dello Stivale. Non mancheranno musica, giochi e la famosa “Via del Gusto”, un per-corso culinario di assaggi tra le più importanti aziende presenti in fiera. La merceologia è vera-mente varia: funghi, marmellate, miele, focaccia di Recco, frutta e verdura di stagione, caldarroste e vin brulè, formaggi, salumi, vini

Tra “I Sapori del Borgo” il salame cotto ‘gigante’ Domenica 11 novembre a Ponte dell’Olio tornano la “Via del Gusto” con espositori da tutta Italia e l’area ristorazione in borgata: menu all’insegna della tradizione

piacentini; ma anche pane, farine, patate di ogni qualità, prodotti a base di zafferano, salse, acciughe, cioccolato, prodotti per il corpo bio e molto altro. Novità dell’edizione 2018 è “Le-

gninvalle e agricoltura di mon-tagna”, che si svolgerà presso il parco di Villa Rossi (ingresso gra-tuito dalle ore 10 alle 17): una mo-stra dedicata alle attività produtti-ve montane con dimostrazioni di taglio del legno. Non mancheran-no anche scultori e modellatori della materia.

Tornando al “cuore” de “I Sapori del Borgo, protagonista della ker-messe, come ormai da tradizione, sarà il salame cotto gigante: un prodotto unico, realizzato artigia-nalmente con attenzione alle ma-

terie prime, che verrà portato in sfilata dalla Banda pontolliese in Piazza I Maggio alle ore 12, quan-do avverranno il taglio e la ven-dita. Alle 16, altro appuntamento con le tipicità del territorio: nella stessa Piazza saranno marchiate le pancette “Riserva del Borgo” pri-ma del ritiro in stagionatura.

Tra i momenti clou della manife-stazione si segnala anche il pre-mio di gradimento del pubblico al migliore espositore della “Via del Gusto” che verrà proclamato “Espositore coi baffi”. La “Via del Gusto” prende vita quest’anno in Piazza I Maggio e sarà aperta per tutta la giornata; in borgata, invece, troverà spazio l’area ristorazione con 500 po-sti a sedere e una vasta scelta di proposte: si va da quella del Bar Al Vecchio Pozzo in collabora-zione con il Ristorante La Vaca Loca che offre picanha alla brace e filetto di angus alla brace, per proseguire con il menu dell’O-steria Bar Gambero che prevede polenta pasticciata e anolini; ma ci sono anche il Bar del Borgo con bortellina con salume e ano-lini, la Trattoria della Posta Da Giurdan con gnocchetti di pane con melanzane e filetto di suino agli aromi, il Bar Sole che – con la collaborazione di Antica Oste-ria della Fratta – propone tortelli di zucca al burro o sugo di funghi e l’hamburger “Delizia del Bor-go”, il Bar Palo con stinco di sui-no con polenta e lasagne al forno, Birreria del Borgo con trippa ed anolini. Altri eventi sono previsti nel primo pomeriggio: alle ore 14, Gara cinofila di ricerca al tartufo; iscrizioni entro le 13.30 presso lo stand “Tartufo nero di Piacenza”. Alle ore 14.30 invece, per i più piccoli, al via la nona edizione di “Maninpasta” - il tema sarà “Fac-ciamo i pisarei” - a cura della So-cietà Operaria.

Domenica 11 novembre, all’interno de “I Sapori del Borgo”, il Corpo Bandistico Pontolliese accompagnerà con il pro-prio repertorio, affiancato da majorettes e minimajorettes, l’ingresso del salame cotto ‘gigante’ tra i protagonisti della kermesse (ore 12). Il Corpo Bandistico ha una storia molto antica, affondando le sue origini nel 1752 nel borgo allora denominato Ponte-Albarola, oggi Ponte dell’Olio. Negli anni dell’800 il sodalizio diventa a tutti gli effetti organo comunale coordinato dal Sindaco e dagli Amministratori, e giunge agli Anni Sessanta del secolo scorso quando, come Fanfara, viene chiamato a rappresentare ufficialmente la sezione Alpini della provincia di Piacenza in tutte le adunate Nazionali, adottando una divisa paramilitare alpina. La foggia attuale, di colore rosso, tipicamente folcloristica, arriva intorno al 1969: il colore e la foggia dell’uniforme sono complici dell’appella-tivo “Giubbe Rosse”, che ora è divenuto il secondo nome del Corpo Bandistico.

Corpo Bandistico Pontolliese, oltre 250 anni di storia

Novità 2018 è la mostra “Legninvalle e agricoltura di montagna”: dimostrazioni

di taglio e scultura del legno

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8 novembre 2018

11Corriere Padano

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Giornale indipendente: distribuito gratuitamente nella città di Piacenza e nei comuni limitrofi attraverso espositori posti nei luoghi di aggregazione e passaggio.

Direttore responsabile: Giuseppe De [email protected]

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“Ho avuto la fortuna di giocare con dei grandi. Uno su tutti, senza dubbio, Fiorini”. I ricordi del ‘fantasista’ biancorosso, dagli esordi all’Inter alle stagioni nel Piace

Skoglund: “Nel Piacenza i miei anni migliori”

Il Piacenza tutto italiano era ancora lontano a venire. Le squadre senza italiani non par-liamone. Da ragazzino il fasci-no esotico era forte. Una delle squadre biancorosse che ricordo volentieri, aveva due stranie-ri. Che poi stranieri non erano, se giocavano all’epoca. Era la stagione 80-81, il capitano era Mendoza, il fantasista era Evert Skoglund. Rintraccio Evert gra-zie ad Armando Mulinacci. Ci avevo tentato anni fa. Un col-lega milanese mi indicò il suo bar al Lorenteggio. Ci andai, ma dietro al banco non c’era il mio obiettivo.

Buongiorno Evert, gestisci an-cora quel bar o hai cambiato attività?C’è un errore. Il bar è di mio fra-tello, lui abita sempre a Milano. Io avevo una tabaccheria. L’ho venduta, e adesso sono in pen-sione a Lecce. Mia moglie è di qui. Ci siamo trasferiti al mare, lontani dal casino.

Allora spiegami subito una cosa. La tua carriera comincia all’Inter, quella di tuo fratello al Milan. Volevate monopoliz-zare i Navigli?Fu una decisione di mamma, co-mandava lei. Disse che ci sarem-mo ostacolati. Giorgio è più gio-vane, ma eravamo inseparabili. Abbiamo giocato insieme un anno a Lecce. Fu più sfortunato, si fece male all’esordio. Allora gli infortuni erano cose serie.

Il mio amico Gabriele è interi-sta maniacale. L’anno scorso era in ferie a Stoccolma. Nel posto d’onore del ristorante c’era una gigantografia di tuo papà. Gabriele sostiene che in Svezia è più conosciuto di Ibrahimovic. Sbaglia?Non sbaglia. A Stoccolma han-no messo un monumento in via Katerina Bangata 42. É l’indi-rizzo dove è nato papà. Figurati che sono tuttora in contatto con i tifosi della sua prima squadra. Mi invitano sempre per le grandi occasioni.

Già, le grandi occasioni. Fai

tutta la filiera delle giovanili nerazzurre. Con loro debutti in serie A. Segue il contratto, seguono i prestiti in squadre di categoria inferiore. Potevi rinverdire le gesta del babbo, o quello che hai avuto in car-riera, era il massimo raggiun-gibile?

Esordii all’Olimpico in un La-zio-Inter davanti a 100000 per-sone. Quelli della prima squa-dra mi volevano bene. Non mi mancava niente per stare lì. Però avevo la lingua lunga all’epo-ca. Il presidente mi rimproverò, dopo un tempo giocato male contro la Samp. Gli risposi. A fine anno ho cominciato con i prestiti. Magari poteva andare in altro modo, ma è stata una bella avventura anche così.

Rimaniamo sulla Svezia. Co-s’hai tifato nello spareggio per il Mondiale?Sono nato svedese solo burocra-ticamente. Ho ancora tanti pa-renti là, ma non parlo la lingua

SCRITTO COI PIEDI di Cesare Raimondi

(l’accento è meneghino puro). Ai diciott’anni ho scelto cittadi-nanza italiana, essendo di qui a tutti gli effetti.

Adesso andiamo a Piacenza. Sei stato 4 anni da noi. I miei ricordi non fanno testo, basta-va toccassi la palla ed ero feli-ce. I numeri dicono di un cen-trocampista che in 80 partite segna 14 reti. Come giudichi il tuo periodo biancorosso?Sono stati i miei anni migliori, sia come rendimento, sia come ambiente. Ho avuto la fortuna di giocare con dei grandi. Il più grande senza dubbio Fiorini. Mi trovavo a meraviglia. Gli passa-vo la palla, e lui la metteva den-tro. Ci fosse stata una classifica assist, l’avrei vinta quell’anno. L’unico neo fu la stagione con Meciani allenatore. Non mi ve-deva, ho concluso poco.

Ho giocato anch’io con un Mendoza. Il tuo com’era?Bel giocatore, aveva carisma. Divenne subito capitano. Anche

lui figlio d’arte tra l’altro.

Milano è vicina. Facevi il pen-dolare o abitavi qui?Abitavo a Piacenza, prima in via San Marco, poi in una traversa del corso. A mia moglie piaceva molto il centro. Anch’io mi tro-vavo bene. Il luogo di ritrovo era il baretto di Medardo, quindi a due passi. Amicizie in città non ne sono rimaste. Le nostre fre-quentazioni erano tra i compagni di squadra. Però se fate qualcosa per il centenario, avvisami. Ven-go volentieri.

Il calcio professionistico tro-vo sia la massima espressione dell’ipocrisia italica. Armando (Mulinacci) mi ha detto che sei stato suo testimone di nozze. Quindi è vero che serve letame per far crescere forti i fiori?Ho sempre parlato schietto. Come si dice, con la lingua fuo-ri dai denti, no? Ho capito solo col tempo che per fare il cal-ciatore, non era una dote. Ma i legami che nascono in gruppo,

sono qualcosa di potente. Mi credi che sento ancora i compa-gni della primavera? Armando l’ho conosciuto proprio da voi. I rapporti sono diventati specia-li, ma è normale. Ha giocato a Sant’Angelo dopo di me. Non gli sembrava vero, poter giocare

con un fenomeno simile (Ride).Lo chiedo a tutti: hai ancora una maglia delle nostre?Mio figlio sostiene che sia a casa della nonna. Sinceramente ci spero, perché il giovane ha sem-pre avuto la mania di regalare le mie cose agli amici. Era quella Admiral, numero 7.

Questo invece non l’ho mai chiesto a nessuno. Hai deciso di smettere col calcio e smetti. Il giorno dopo cosa succede? Vai in astinenza e cerchi un parco dove ci sia qualcuno che palleggia?Ho smesso a Latina e sono sin-cero: mi pesava anche cambi-armi. Per me è stato naturale chiudere. Ho provato in Interre-gionale, ma sentivo di non ave-re il giusto approccio. Adesso cammino molto, cedo a qualche calcetto malvolentieri. Non mi sono mai infortunato in carriera. Farmi male a 65 anni mi farebbe girare le scatole.

Grazie Evert per lo spettacolo offerto. Appuntamento per il centenario allora.

Nelle foto: a sinistra, Skoglund in campo ai tempi del Piace; a destra, Skoglund e Fiorini.

“Lo sport va a cercare la paura per dominarla, la fatica per trionfarne, la difficoltà per vincerla”. E’ con questo motto di Pierre De Coubertin che si apre il sito dell’associazione dilettantistica Virtus Ponte dell’Olio, nata oltre dieci anni fa per donare ai più piccoli la possibilità di conoscere e amare la pallacanestro.“Ci siamo accorti -spiega il presidente Umberto Raimondi, insegnante di educazione fisica- che, dalle nostre parti, gli unici sport praticati erano il calcio e il volley femminile, e così abbiamo creato una società dilettantistica di pallacane-stro per bambini e ragazzi”.L’attività della Virtus non si è fermata alla palla arancione: “oggi -prosegue Rancati- la nostra associazione offre anche corsi di ginnastica ritmica, artistica e break dance. Inoltre, dal momento che, nella nostra filosofia, l’attività motoria è fondamentale per il benessere fisico e mentale degli uomini e delle donne di ogni età, abbiamo avviato corsi di spinning, di ballo (liscio, caraibico e boogie woogie) e di yoga somati-co per adulti e anziani. Oltre al corso di difesa personale per le donne.”Un’offerta a dir poco completa, insomma.Ma, nel dna della Virtus, il basket rimane il vero protagoni-sta: minibasket per i più piccoli, squadre Under 14 e Under 16 maschili e femminili e anche una prima squadra, costitu-ita esclusivamente da ragazzi tra i 17 e i 20 anni di età che,

attualmente, occupano i primi posti in classifica del campio-nato di Promozione. Chapeau.“Il nostro obiettivo -sottolinea, con orgoglio, il presidente Raimondi- è quello di contribuire alla crescita sportiva e umana dei nostri giovani. Noi crediamo fermamente nei valori dello sport, nella convivenza tra persone anche diverse tra loro e nel rispetto delle regole.”Ricordiamo che, le attività della Virtus, non sono circoscritte a Ponte dell’Olio, ma si estendono a Bettola, San Giorgio, Vigolzone e, tramite progetti con le scuole, anche a Farini e Ferriere.Non resta, in conclusione, che ribadire il concetto espres-so nel titolo: non importa quanti anni abbiate o se, nella vostra vita, abbiate praticato sempre e solo questo o quello sport. Entrare in contatto con realtà come quella della Virtus e, soprattutto, con coloro che con passione e impegno le amministrano, serve ad ampliare i propri orizzonti (non solo sportivi) e a stare meglio con sé stessi e col resto del mondo.

Riccardo Mazza

(nelle foto a destra: sopra, i ragazzi del Minibasket; sotto, Prima squadra Virtus Ponte dell’Olio)

Sport, divertimento e crescitaVirtus Ponte dell’Olio: è qui la festa

Corriere Padano

12 8 novembre 2018

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