giovanni campagnoli (2008), Circoli virtuosi nel lavoro con i giovani, Villanuava (Bs)

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COMUNITA' MONTANA VALLE SABBIA (BS) Circoli virtuosi di promozone dell'agio in ambito giovanile Villanuova sul Clisi, 15.11.2008

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FACCIAMO UN PASSO INDIETRO E RIPRENDIAMO DAL CONVEGNO DI UN ANNO FA…

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PREFIGURAZIONI E SUGGESTIONI PER UNA DEFINIZIONE DELLE POLITICHE

GIOVANILIdi Giovanni Campagnoli

CONVEGNO

POLITICHE GIOVANILIE E

MONDO ADULTOGavardo (Bs) sabato 13 ottobre 2007

Centro Culturale Zane

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QUANDO PARLIAMO DI POLITICHE GIOVANILI, QUALI RAPPRESENTAZIONI ABBIAMO?

1. QUELLE DEGLI ADOLESCENTI?O DEI GIOVANI?

2. QUELLE DEGLI SPORTELLI E DEI SERVIZI?

3. QUELLE DEGLI SPAZI E DELLE RETI DELLA COMUNITÀ LOC ALE?

4. QUELLE DELLA PARTECIPAZIONE E DELL’IMPEGNO?

5. QUELLE DELLE STORIA E DELLA MEMORIA?

6. QUELLE DELLA MOBILITA’?

7. QUELLE DELLA CREATIVITA’?

8. QUELLE EDUCATIVE NELLA SCUOLA E NELL’EXTRASCUOLA?

9. QUELLE DEI MEETING, DEGLI ESPERTI E DELLE RICERCH E?

10. QUELLE DEGLI EVENTI? MAGARI MEDIATICI?

11. QUELLE DEI NUOVI MEDIA E DELLE NUOVE TECNOLOGIE?

12. QUELLE DELLE FINANZIARIA (o del Governo Centrale )?

13. QUELLE DEL LAVORO, PROFESSIONI ED IMPRESA?

14. QUELLE DELLO SPORT?

15. QUELLE DEI RISCHI?

16. QUELLE DELLA CASA E DELLA CITTA’? E DELLE GIOVAN I COPPIE?

17. QUELLE DELLA FORMAZIONE, INNOVAZIONE E UNIVERSIT A’?

18. QUELLE DELLA FORMAZIONE PER OPERATORI ED AMMINIS TRATORI?

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Pochi enti e risorse

(0,09% dei bilanci)

Interventi culturalmente deboli e monotematici(tempo libero, consulte, eventi…)

Non promozione di temi

attuali e valori forti

Non promozione di partecipazione giovanile

IL CIRCOLO VIZIOSO delle politiche giovanili

Risorse: in Europa dall’1,5% al 2,25%. Una rotatoria stradale equivale alla cifra che stanzia un Comune di medie dimensioni per dieci anni per le politiche giovanili!

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Un anno dopo, anche solo leggendo il titolo di ques to convegno, è evidente che:

- la scelta (rispetto all’ambito di intervento) è fatta! Senza dubbio, giovani come risorsa locale

- si sono sviluppate delle buone pratiche su questo territorio

- la dicotomia centro/periferia è da ripensare… (da cerchio a rete?),nel senso che questo territorio accresce la funzione di laboratorio e sperimentatore di buone pratiche;

- si è passati a ragionare ai circoli virtuosi, rispetto a logiche di problematicità, disagio, esclusione, ecc

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"Circoli virtuosi di promozione dell'agio in ambito giovanile "

Ipotesi:

1. scelta di pol. giov. di promozione dell’agio

2. target “giovanile ” (non minori, preadolescenti, operatori sociali e magari anche target + specifici)

3. circoli virtuosi : generazione di risorse, sviluppo, incremento di competenze, capacità, saperi, cittadinanza, capitale sociale, sviluppo locale

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Il “ chi, dove, perché ” degli interventi che diventano circoli virtuosi (le “e”, la comunità, la cittadina nza

attiva e lo sviluppo del “locale”)

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Il “ chi, dove, perché ” degli interventi che diventano circoli virtuosi

1. CHI: adulti (istituzioni) e! giovani. Istituzioni alleate (Scuola e EELL), il tavolo sovracomunale

2. DOVE: nella comunità locale (v. Carta Europea di partecipazione dei giovani alla vita locale), città in cui sono possibili alcune educative tra attori diversi (es. Scuola e Extrascu ola). Importanza delle RETI (a diversi livelli).

3. PERCHE’: sviluppano partecipazione (magari partendo dal protagonismo/espressività) che genera cittadinanza attivagiovanile , acquisizione di competenze di edu non formale , spendibili però anche nel mercato del lavoro (e quindi > poss. di nontrasferirsi), sviluppo di capitale sociale locale (= più legami sociali e > livelli di fiducia tra le parti, reti). Ed anche intraprendereconiugando lavoro, territorio (potenzialità/ attrattori) e creatività. E’sempre un investimento generativo , anche rispetto alle risorse economiche, uscendo dalla logica della sola “spesa pubblica”.

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Il “ come ” degli interventi che diventano circoli virtuosi: la promozione di esperienze significative

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4. Come: una possibilità è quella di promuovere esperienze : più ricerche affermano infatti che quelle ritenute significative dagli adolescenti, avvengono prevalentemente nell’extrascuola e sono legate a dimensioni espressive e del corpo (meno presenti a Scuola e nello studio).

Produrre esperienze quindi significa:

- promuovere protagonismo attivo (vs passività, essere target);

- Riconoscimento dei giovani (si è una persona qui e ora, non in futuro);

- Mediazione riflessiva (scambio/relazione con qualcuno che si ritiene significativo, rielaborando insieme significati, producendo quindi sapere condiviso, quindi cultura). Ripensare alle biografie x valutare nel LP;

- Apprendimento (dimensione che deve esserci nell’esperienza) e quindi competenze (da certificare? Cv europeo, attestai, ecc);

- Relazione (non c’è esperienza senza l’altro). IntergenerazionalitàAvventura (negata dal consumo)

- Desiderio (dimensione che è nei ragazzi ed è da recuperare)

Il “ come ” degli interventi che diventano circoli virtuosi: la promozione di esperienze significative

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Il “ come ” gli interventi diventano circoli virtuosi

1. Effetto moltiplicatore (grazie all’effetto leva)

2. Risultati attesi ed inattesi

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L’Effetto moltiplicatore• Precondizioni : essere un progetto che ha come obj quello di generare risorse (ad es. tempi, Inv, ruolo dell’impresa sociale)

• Non voler essere solo spesa pubblica a fondo perduto(“giovani” e non “svantaggiati”, a disagio, ecc)

• Raccogliere risorse da più attori e da “più parti” di uno stesso attore pubblico (uscendo dalla logica dei “separati in casa”)

• Prevedere servizi con un prezzo (anche politico) da reinvestire

• Attuare anche logiche di impresa sociale (soprattutto nella cooperazione), in quanto solo una parte di lavoro è garantita dalla PA, mentre il resto deve derivare dalla capacità di gestione.

• Svolgere anche un ruolo di richiamo rispetto ad attenzioni e responsabilità

• moltiplicazioni anche di idee e pensieri (invisibile ma strategico!)

• Motori: informalità, mobilità, educaz all’imprenditività

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1. L’effetto moltiplicatore della partecipazione at tiva a Spazioper (dalle passioni e dalle reti amicali, a lavoro, alleanze e credits, fino all’effetto leva di 1 a 2 delle risorse investite, a partire dal 3° anno (e si arriva anche a 1 a 8!). Si forma così una nuova imprenditoria sociale e culturale)

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1. L’effetto moltiplicatore della partecipazione at tiva e delle risorse a Spazioper :

Intervento che polarizza energie, passioni ed impegno, tanto che spesso i giovani passano da “avventori” a “protagonisti attivi di Spazioper”:

• si avvantaggia delle reti amicali di quei giovani che a Spazioper partecipano attivamente (e quindi portano maggiori incassi all’Equobar);

• lavoro diretto dei giovani (anche manuale, ad esempio per la costruzione dello skate park in cui la manodopera è stata prestata dai suoi futuri utenti-gestori);

• messa a disposizione del progetto di quei contatti personali che permettono anche sconti sui lavori e sulle forniture, consulenze ;

• coinvolgimento e passaparola positivo (grazie ad un network locale che si costruisce con diversi attori).

Tutto ciò si traduce in un “effetto moltiplicatore ” che si rivela particolarmente significativo perché se dovesse essere valutato economicamente evidenzierebbe che per ogni euro investito dalla Pubblica Amministrazione , se ne valorizzano almeno due (in termini di risorse mobilitate a favore dei giovani) già dal terzo anno, per poi arrivare fino a 8 !!

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2. MOBILITA’ GIOVANILE :

Tra campanile, valli, pianure, Europa e ritorno… riportando nella propria comunità gli apprendimenti, le idee, le news…

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3. EDUCANDO alla IMPRENDITORIALITA’/IMPRENDITIVITA’GIOVANILE

Ciò è possibile se esiste una intenzionalità chiara :

- nella Scuola (programmi ad hoc di sperimentazione di impresa)

- nella ExtraScuola (ad es. nell’associazionismo giovanile che sta assumendo sempre più il ruolo di laboratorio di sperimentazione che non di luogo di “militanza”). Per questo imparare a gestire bene le risorse è fondamentale per il successo delle attività per i giovani (si parla di microimprese sociale e culturali.

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Risultati attesi ed inattesi

Se i primi a volte non sono soddisfacenti rispetto a quanto ci si aspettava all’inizio, i secondi solitamente sono invece sempre maggiori di quelli attesi. Bisogna ricordare due cose:

- si ragiona nell’ambito di un investimento (sociale) che quindi si valuta solo nel medio/lungo periodo(e con difficoltà)

- si ha a che fare con la crescita delle persone , che necessitano davvero di anni per valutare l’importanza ed il “segno ” positivo che alcune esperienze/incontri hanno lasciato in loro (la biografia di ciascuno lo conferma…)