giovanni campagnoli (2009), Aggregazione, adolescenti e visibilità dei progetti, Bergamo, Spazio...

14
ISTITUZIONE PER I SERVIZI ALLA PERSONA _________________________________________________________ AREA GIOVANI E SPORT LABORATORIO SPAZI GIOVANILI 16 GENNAIO 2009 Spazio Giovanile “Polaresco” Comunicazione di Giovanni Campagnoli. Coordina: Giulio Caio

description

COMUNE DI BERGAMO ISTITUZIONE PER I SERVIZI ALLA PERSONA AREA GIOVANI E SPORT LABORATORIO SPAZI GIOVANILI 16 GENNAIO 2009 Spazio Giovanile “Polaresco” Comunicazione di Giovanni Campagnoli.

Transcript of giovanni campagnoli (2009), Aggregazione, adolescenti e visibilità dei progetti, Bergamo, Spazio...

Page 1: giovanni campagnoli (2009), Aggregazione, adolescenti e visibilità dei progetti, Bergamo, Spazio Polaresco

ISTITUZIONE PER I SERVIZI ALLA PERSONA

_________________________________________________________

AREA GIOVANI E SPORT

LABORATORIO SPAZI GIOVANILI

16 GENNAIO 2009

Spazio Giovanile “Polaresco”

Comunicazione di Giovanni Campagnoli. Coordina: Giulio Caio

Page 2: giovanni campagnoli (2009), Aggregazione, adolescenti e visibilità dei progetti, Bergamo, Spazio Polaresco

TEMI:

���� Dimensione aggregativa :

a) le ragioni e il senso dell’aggregazione giovanile ;

b) nuove modalità aggregative;

c) metodologie di approccio (come attivare contatti.. .)

���� Ingaggio di adolescenti e giovani :

a) le ragioni e il senso dell’ingaggio;

b) modalità di coinvolgimento dei ragazzi;

c) come migliorare l’efficacia nel lavoro di coinvolg imento dei ragazzi, nel generare processi di partecipazione.

ü ���� Comunicazione e visibilità degli Spazi Giovanili :

a) come migliorare la dimensione comunicativa con le altre agenzieeducative

b) come migliorare la visibilità degli Spazi Giovanili nel territorio

Page 3: giovanni campagnoli (2009), Aggregazione, adolescenti e visibilità dei progetti, Bergamo, Spazio Polaresco

Contenuti:

breve presentazione sui modelli di centri giovanili che vi sono oggi in Italia

presentazione dell’esperienza spazioper (con visione di un dvd) mirata su:

- dall’aggregazione, all’espressivività giovanile fino alla partecipazione attiva

- “il primo approccio” con adolescenti e giovani: strumenti, relazioni e target giovanili. Il ruolo dell’operatrice/operatore

- Comunicazione e visibilità degli Spazi Giovanili: come (e perché) promuovere, comunicare ed incrementare la propria visibilitàall’interno delle reti sociali d’appartenenza ed in quelle giovanili

eventuale discussione con domande.

Page 4: giovanni campagnoli (2009), Aggregazione, adolescenti e visibilità dei progetti, Bergamo, Spazio Polaresco
Page 5: giovanni campagnoli (2009), Aggregazione, adolescenti e visibilità dei progetti, Bergamo, Spazio Polaresco
Page 6: giovanni campagnoli (2009), Aggregazione, adolescenti e visibilità dei progetti, Bergamo, Spazio Polaresco

I MODELLI DI SPAZI GIOVANILI

GRADO DI DIPENDENZA DALL’ENTE PUBBLICO

TARGET

FACTORY: si generano risorse legate a creatività e sviluppo locale

Spazi polifunzionali : Informagiovani, spazi, eventi, Internetpoint, mostre, orientamento

Giovani attivi, anche organizzati

Sperimentazioni “verso il mercato”: summerbar, servizi a prezzo politico (skate, calcio, sale prova…)

Lo spazio giovanile come “agenzia di educazione non formale alla cittadinanza ”: sviluppo di competenze giovanili

Adolescenti “normali”, gli “impegnati”

MercatoStato

• i luoghi comunicano (sono connotati agli occhi dei giovani, per cui in fase di progettazione si deve parlare di tribù/target);

• il contenitore influenza il contenuto

• presenza del bar, di strumentazione ad hoc, caratteristiche della struttura (es superficie, palco, outdoor), proposte di lab e orari di apertura, sono dimensioni da assumere in fase di progettazione

Page 7: giovanni campagnoli (2009), Aggregazione, adolescenti e visibilità dei progetti, Bergamo, Spazio Polaresco

Dall’aggregazione, all’espressività giovanile fino alla partecipazione attiva

1. L’aggregazione è “la voglia dei ragazzi di stare insieme facendo qualcosa di divertente”: questa può essere il “luogo” dell’incontro con l’operatore. L’aggancio è intenzionale e su una proposta di un oggetto terzo che costituisce (per finalità diverse) un desiderio comune

2. la situazione dell'incontro costituisce di per sé un esempio, una rappresentazione concreta di ciò che potrebbe essere il desiderio comune: la nascita del desiderio è legata alla possibilità di immaginarlo, vederlo, toccarlo con mano (per questo l’importanza di essere dove i ragazzi ci sono, vedi più avanti).

3. nuove forme di aggregazione da cui partire per nuovi percorsi: la strada (stickers, writers, skaters, musicisti, fanzine, web, …). Ma anchediversicontesti di lavoro con i giovani: spazio, strada, “temporary place”, atmosfere, contesti urbani del divertimento e dell’aggregazione giovanile;

4. l’operatore ha capacità di lavorare sull'emersione consapevole, l'utilizzo creativo, lo sviluppo progressivo e la valutazione continua delle molteplici risorse di cui i giovani possono essere portatori

Page 8: giovanni campagnoli (2009), Aggregazione, adolescenti e visibilità dei progetti, Bergamo, Spazio Polaresco

Dall’aggregazione, all’espressività giovanile fino alla partecipazione attiva

1. la partecipazione è un percorso che può partire dall’aggregazione/ ingaggio (v. più avanti) e dal promuovere “esperienze ” (di educazione non formale e quindi formative rispetto a competenze e capacità dei giovani) ed impegno

2. aggregazione come anticamera di “partecipazione attiva alla vita della città ” e quindi di “nuova cittadinanza giovanile ” (passando per forme di espressività/protagonismo)?

3. la partecipazione non è un bisogno chiaramente espresso

4. attenzione alle relazioni , al clima , al bello (più questo che senso del dovere, militanza, appartenenza, rappresentanza)

5. proporre è lecito (per un operatore) e possibile, anche su valori “forti ”

Page 9: giovanni campagnoli (2009), Aggregazione, adolescenti e visibilità dei progetti, Bergamo, Spazio Polaresco

Come attivare risorse giovanili

1. Partire dagli interessi, per arrivare a desideri

2. Stare nella informalità (che non è informe…)

Le attenzioni:

1. Prevedere il ruolo del “facilitarore”

2. Scegliere un rapporto di interdipendenza tra pensieroe azione, in cui l'azione richiede di essere pre-pensata (programmazione) e ri-pensata (valutazione).

Page 10: giovanni campagnoli (2009), Aggregazione, adolescenti e visibilità dei progetti, Bergamo, Spazio Polaresco

INGAGGIO GIOVANILE

Cosa NON funziona:

Approccio adulto del tipo: “permettimi di soddisfarti: esprimi un desiderio e io adulto lo realizzerò”.

Risposte :

Non so: vuoto (anche rispetto ad una relazione con l’adulto…)

Irrealizzabile: piscina, discoteca…(si restituisce all’adulto la sua impotenza, altro che Genio che esaudisce i desideri…)

Trasgressivo: provocazione x rimarcare differenze e distanze dalmondo adulto

Desiderio Confezionato: non smuove passioni ma non manca di testimoniare la correttezza e la cortesia formale di chi lo formula.

Page 11: giovanni campagnoli (2009), Aggregazione, adolescenti e visibilità dei progetti, Bergamo, Spazio Polaresco

Cosa può funzionare:

Fase 1: lo start up e le 3 A : ”accattivante, attraente e accessibile”. Quindi:

- va promosso evento ad hoc per cui valga anche solo la pena di andare a darci un’occhiata, ma senza impegno;

-eventi, spazi, strutture devono avere un “appeal ” in sé (investimenti non solo in personale!) e gli strumenti sono funzionali a ciò (danno l’idea che so “abitare i tempi ”);

- andare dove i ragazzi ci sono (luoghi del divertimento, contest, concerti, ecc, “sapendoci stare ed abitandoli ”);

- andare nelle Scuole , proponendo percorsi ad hoc curati dagli animatori (riconosciuti e con monte ore, anche ricavati dai progetti);

- “abitare ” (non “usare”) il web (facebook) e trovare lì forme di relazione e partecipazione, impegno, ecc

- competenze , abilità, capacità ad hoc dell’animatore per l’ingaggio , stando in situazione particolarmente destrutturate e di massa (tecniche da villaggio?);

- azione da promuovere (quasi con una pubblicità) per evidenziare che è bella e che lì puoi incontrare quei giovani là (importanza di definire i target!).

Page 12: giovanni campagnoli (2009), Aggregazione, adolescenti e visibilità dei progetti, Bergamo, Spazio Polaresco

Cosa può funzionare:

Fase 2: giovani da spettatori ad attori. Dalla logica pubblicitaria a quella animativa. La costruzione di desideri condivisi, per i quali valga la pena di “mettersi alla prova”(attraverso esperienze), sperimentando le proprie risorse.

Fase 3: lo sviluppo di una relazione non centrata tanto solo sulla costruzione di buoni rapporti reciproci, quanto sulla possibilità di occuparsi insieme di qualcosa di condiviso

Paradosso : vengono costruite le condizioni per favorire un incontro casuale, non pilotatodal risultato non prevedibile, ma con una intenzionalità chiara dell’operatore!

Page 13: giovanni campagnoli (2009), Aggregazione, adolescenti e visibilità dei progetti, Bergamo, Spazio Polaresco

Comunicazione e visibilità degli Spazi Giovanili :

Le attenzioni:• non si può non comunicare…(si è “pubblici”, con un’immagine percepita)• dal “saper fare ” al “far sapere ” (perché il fatto educativo aggregativo ha un valore sociale ed è un bene pubblico!)• comunicare processi e prodotti di uno spazio giovani (anche perché sono “beni pubblici ” e quindi diritto – esiste un diritto all’aggregazione nelle città – e quindi trasparenza!).• la costruzione di canali di comunicazione e cambiamento tra diversegenerazioni , nel territorio e con la comunità locale (istituzioni, famiglia, scuola, “mercato”, associazioni, ma anche anziani, mamme, gli attuali “veicolatori di cambiamento di percezioni”, ecc.). È necessario riprendere a comunicare con la “gente comune” (i beni pubblici sono beni comuni e si fanno con la gente comune…). Quindi i progetti non devono comunicare solo con relazioni tecniche ai tecnici, ma servono strumenti per aumentare la visibilità nella rete locali di relazioni (investimento, sempre!)• l’operatore come comunicatore! Ed è un ruolo/funzione non una occasione!

Page 14: giovanni campagnoli (2009), Aggregazione, adolescenti e visibilità dei progetti, Bergamo, Spazio Polaresco

PERCHE’ FARE E CONTINUARE A FARECOMUNICAZIONE?

• noi ci occupiamo di temi interessanti (da non lasciare solo alla cronaca)

• siamo portatori di storie e contenuti importanti che oggi possono avere anche un ruolo rassicurante di fronte alle paure (siamo interlocutori credibili, anche personalmente);

• possiamo contribuire a formare una comunità sempre piùcompetente sugli oggetti che la riguardano

• fare comunicazione anche per promuovere la propria identità(questione della invisibilità dei Servizi), mission, attrarre risorse, sensibilizzare la cittadinanza, entrare in nuove reti, diventarerisorsa locale…