pH urinario – Calcolosi · FISIOPATOLOGIA DELLA CALCOLOSI URINARIA. La maggioranza dei calcoli,...

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pH urinario – Calcolosi Ph URINARIO normale = 5 - 6,5

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Quando il pH delle urine si presenta troppo alto (e quindi siamo di fronte all’alcalinità delle urine che si presenta quando il pH è pari a 7.5-8 e più), i problemi in genere collegati possono essere i seguenti:

• vomito sistemico;• infezioni che possono colpire il tratto urinario;• insufficienza renale;• terapie in particolare di carattere diuretico;• malattie respiratorie che sono caratterizzate, praticamente sempre, da quelli che sono episodi di

iperventilazione, che portano ad un’eccessiva espulsione di CO2.

Quando invece le urine hanno un pH basso e sono dunque eccessivamente acide (valori intorno al 5) potremmo essere in presenza di:

• patologie che in genere si manifestano con la diarrea e che sono a carico dell’apparato gastrointestinale;• casi di disidratazione grave;• enfisema polmonare;• malattie respiratorie che invece prevedono un’insufficiente espulsione dell’anidride carbonica;• malnutrizione grave;• dieta che presenta un eccessivo consumo di carne;

• terapie

Se il pH è pari a 7 siamo difronte ad una condizione di neutralità che non sempre corrisponde ad uno stato patologico. Ad influire molto sul pH delle urine può essere anche la dieta che può essere responsabile di un pH alto o basso. Ad esempio, se seguite un’alimentazione povera di carne ma ricca di frutta e verdura con molta probabilità il vostro pH sarà alcalino (valori maggiori di 7); al contrario chi consuma carne e proteine animali in grosse quantità avrà urine acide (pH intorno al 5). Le successive tabelle offrono un supporto interpretativo.

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URINE TORBIDE

Le urine torbide si caratterizzano per l’aspetto non limpido e possono essere causate dal bere poca acqua, dallo stare troppo in piedi, dal tipo di alimentazione, dallo stato della temperatura corporea o della eventuale conservazione in frigorifero, dallo stress, da patologie varie, ecc.La torbidità è dovuta alla presenza di particelle solide (cellule, proteine, cristalli, agglomerati proteici, scarsa assunzione di liquidi, ecc.) che ne compromettono l’aspetto, in termini di limpidezza e anche di colore (questo particolarmente legato alla assunzione di farmaci, integratori, alimenti pigmentati). Ricordo che normalmente le urine sono limpide quasi quanto l’acqua e di colore giallo paglierino, con una intensità che dipende dalla concentrazione di urocromo (pigmento derivato probabilmente dalla degradazione delle proteine tissutali).

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Il colore connesso alla più o meno accentuata idratazione corporea è così classificato:

Per l’intorbidamento in particolare le cause possono essere:- Lo stare in piedi a lungo, può aumentare la concentrazione urinaria di proteine (proteinuria ortostatica) con emissione di urine torbide, soprattutto negli adolescenti e l’attività fisica e lo stress possono aumentare l’escrezione proteica. - Le urine del mattino possono presentarsi torbide a causa del pH acido che può provocare la precipitazione di Sali. - La febbre può causare un aumento temporaneo dei livelli proteici con conseguente intorbidamento urinario. - L’alterata filtrazione del sangue, spesso dovuta a processi infiammatori – tipiche le infezioni da Streptococco beta-emolitico nei bambini – può anche in questo caso portare ad intorbidamento. - La presenza di calcoli renali in quanto questi scendendo con l’urina fanno attrito con le pareti provocando, in alcuni casi, ulcere e sanguinamento ma possono anche ostruire le vie urinarie portando ad un aumento della batteriuria e della cristalluria. - La presenza di abbondante florabatterica.

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- L’omeostasi del Calcio svolta dall’ormone PTH od ormone parotiroideo, che aumentando l’assorbimento intestinale di Calcio e il riassorbimento renale influisce sulla sua concentrazione ematica ed urinaria. Elevate concentrazioni di calcio, nelle urine, portano alla precipitazione dei suoi Sali (Ossalati e Fosfati).- La gravidanza (vedi preeclampsia a partire dalla ventesima settimana) caratterizzata da ipertensione, edema e proteinuria.

Vi può essere frequentemente del muco nell’urina che tuttavia (leggi sotto):

Da qui la necessità di bere abbondantemente, almeno 2 litri di acqua al giorno, ed in caso di infezioni urinarie è consigliabile il consumo di alimenti acidificanti per contrastare i batteri che alcalinizzano le urine provocando la precipitazione di Fosfati di magnesio e di ammonio.

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Definizione: La Nefrolitiasi (CALCOLI URINARI) è il complesso delle manifestazioni derivanti dalla formazione e dal transito lungo le vie urinarie di agglomerati cristallini, calcoli, composti da sostanze scarsamente solubili.

I calcoli renali sono elementi di consistenza dura o semidura, dipendente dalla loro composizione, costituiti da una componente solida cristallina frammista ad una matrice organica composta da proteine normalmente presenti nell’urina. La maggior parte dei calcoli si forma nella parte distale del nefrone, al limite tra il parenchima e la via escretrice.

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Ogni rene contiene circa 1 milione di nefroni

Il sesso maschile viene colpito un po’ più frequentemente di quello femminile e la maggioranza dei pazienti che soffrono di questa patologia è al di sopra dei 30 anni.

Sono tre le condizioni patologiche correlate alla genesi dei diversi tipi di calcolosi:

- condizioni litogene (che favoriscono la formazione dei calcoli) prerenali , cioè dipendenti da disordini metabolici, ormonali o di alimentazione quali l’ipercalcemia, l’iperossaluria, liperuricemia, la disidratazione, etc.;- condizioni litogene renali legate a patologie del nefrone quali l’acidosi tubulare renale e la cistinuria;- condizioni litogene metarenali dipendenti da patologie di tipo ostruttivo e/o infettivo della via escretrice, sia su base malformativa congenita che acquisita

L’inquadramento eziopatogenetico della calcolosi non sempre risulta semplice, tuttavia la presenza di alterazioni metaboliche caratteristiche consente di classificare ed interpretare la patogenesi delle diverse forme di calcolosi. Nei casi in cui non sia possibile individuare una precisa alterazione metabolica, anatomica o batteriologica capace di spiegare la calcolosi, questa viene detta idiopatica (30% dei casi).

FISIOPATOLOGIA DELLA CALCOLOSI URINARIA

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La maggioranza dei calcoli, circa il 65-70%, contiene calcio, essendo composta da ossalato di calcio, o ossalato di calcio misto a fosfato di calcio, e meno comunemente, fosfato di calcio da solo.Un altro15% è formato dai «calcoli tripli» composti di fosfato di ammonio e di magnesio; il 6-8% sono calcoli di acido urico e il 3%, di cistina.È presente anche una matrice organica di mucoproteine che rappresenta dall’1 al 5% del peso dei calcoli di fosfato di magnesio e di ammonio.

Circa la fisiopatologia dei calcoli:

Teoria della sovrasaturazione

L’evento centrale nella formazione dei calcoli è costituito dalla sovrasaturazione. Quando la concentrazione di un sale nelle urine supera un determinato valore ed in presenza di un pH urinario favorevole, si verifica la precipitazione delle molecole e la formazione di cristalli (cristallizzazione). L’ulteriore depositarsi di cristalli e l’interazione con altre sostanze presenti nelle urine (enucleazione, aggregazione) portano alla formazione del calcolo.

Teoria della matrice

Materiale organico di provenienza sia sierica che urinaria (mucoproteine) che interagiscono con i cristalli in via di aggregazione e contribuiscono alla formazione dei calcoli (enucleazione eterogenea).Questo meccanismo è molto importante soprattutto nei casi di infezione delle vie urinarie. Infatti, alcuni batteri (Proteus Mirabilis, Escherichia Coli) possono produrre enzimi che interagiscono con le urine, producendo sostanze che possono facilitare la formazione di calcoli.

Teoria dell’inibizione della cristallizzazione

Alcune sostanze (citrati, magnesio, pirofosfato ed altre) inibiscono la formazione, la crescita e l’aggregazione di cristalli urinari. Alcuni individui o in alcune circostanze (infezioni, acidosi) la

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concentrazione di questi ‘inibitori’ risulta essere insufficiente per garantire una protezione efficace contro la formazione di calcoli.

Tutte e tre le teorie possono coesistere in varia misura e, caso per caso, spiegare la formazione dei calcoli urinari.Esiste anche un ulteriore fattore molto importante: la stasi urinaria.L’urina normale non è una soluzione statica, fluisce continuamente, con aggiunta o rimozione di nuovi soluti dalla soluzione, muovendosi dapprima nel nefrone e successivamente nelle cavità escretrici (rene, uretere, vescica).Le anomalie anatomiche delle vie urinarie (stenosi del giunto pielo-ureterale, rene a spugna midollare, mega-uretere, rene a ferro di cavallo, rene unico) possono rallentare il deflusso dell’urina, creare quindi una stasi che può favorire la precipitazione e crescita dei cristalli. I calcoli quindi si formano nel rene. Possono rimanere localizzati nel rene o possono migrare nell’uretere.

Il concetto basilare sulla patogenesi della nefrolitiasi è che essa consegue ad anomalie fisico-chimiche dell’ambiente urinario.L’ambiente urinario è influenzato da fattori genetici, anatomo-funzionali renali, dietetici. Questi si traducono in anomalie metaboliche.Scopo delle indagini laboratoristiche è quello di svelare la presenza di queste anomalie, e di chiarire cause, meccanismi, significato clinico delle stesse.

•Ipercalciuria

La condizione patologica riflette un'alterazione del metabolismo della vitamina D, in seguito al quale viene assorbita una frazione abnormemente elevata del calcio alimentare.

•Ipocitraturia

Il citrato è una molecola complessa sintetizzata dal fegato e dal rene. E' presente nelle urine ed ha una efficace azione inibente sulla formazione dei calcoli. Il citrato può legarsi al calcio e prevenire la formazione di cristalli di calcio con ossalati o fosfati.

Iperuricuria

L'acido urico è un catabolita del DNA e dell'RNA, quindi i livelli urinari riflettono il contenuto purinico della dieta alimentare. I cristalli di ossalato di calcio si possono accrescere attorno ai nuclei di acido urico con il meccanismo noto come "nucleazione eterologa".

•Ipomagnesiuria

Il magnesio compete con il calcio nel legame con l'ossalato, formando un sale maggiormente solubile dell'ossalato di calcio; viene pertanto considerato uno degli inibitori più efficaci della cristallizzazione.

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Fattori di Rischio nella Calcolosi Calcica PROMOTORI•Calcio •Ossalato•Urato•Proteina di Tamm-Horsfall (THP). [L'Uromodulina, ampiamente conosciuta anche come Proteina di Tamm Horsfall (THP), è la principale proteina presente nelle urine di un soggetto sano e deve la sua denominazione agli scopritori Igor Tamm e Frank Horsfall]

INIBITORI

•Ionici –Magnesio–Citrato–Pirofosfato•Macromolecolari–Proteine –Glicoproteine –GAGS [Glicosaminoglicani che sono lunghe catene "non ramificate" formate da unità disaccaridiche che continuano a ripetersi in ordine determinato alternando un amminosaccaride, cioè contenente un gruppo funzionale amminico (-NH2) al posto di un semplice gruppo funzionale idrossilico (-OH) in un monosaccaride in genere acido]

Ipercalciurie da Dieta

Proteine della dietaCalcioSaleZuccheri raffinati

Ipercalciurie Secondarie

Iperparatiroidismo PrimitivoAcidosi tubulare renaleAcidosi metabolica sistemicaSarcoidosi [ = malattia cronica, di cui non si conosce la causa, che colpisce soprattutto polmoni, fegato e linfonodi, spec. in giovani adulti; è caratterizzata dalla presenza di granulomi non caseosi, che, successivamente, provocano fibrosi a carico di vari organi del corpo]IpercalcemieMalattie metaboliche dell’osso