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Cooperativa sociale La linea dell’arco - Lecco Centro Artiterapie – Settore Interventi

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LABORATORI ESPRESSIVO - FORMATIVI

rivolti ad Alunni e Insegnanti della scuola primaria PREMESSA GENERALE L’orizzonte pedagogico in cui si situa la presente proposta laboratoriale considera l’esperienza scolastica come un intreccio di storie che vedono gli alunni e gli insegnanti protagonisti, in una sorta di “danza coevolutiva”. All’interno da tale prospettiva la Scuola diviene contesto privilegiato di esperienza in cui la dimensione emozionale ed affettiva svolge un ruolo fondamentale nel sostenere e dare significato alle esperienze che ciascun alunno realizza. Da questo punto di vista, per l’insegnante acquista un’importanza fondamentale possedere la capacità di osservare i comportamenti espressivi degli alunni e di decodificarne il significato, al fine di adeguare lo stile di conduzione didattica in rapporto alle necessità che di volta in volta vengono espresse dai singoli alunni e dal gruppo classe. L’acquisizione di tale capacità comporta necessariamente di poter usufruire di occasioni formative, in cui le informazioni teorico-metodologiche possano trovare applicazione e verifica in contesti esperienziali guidati. In questo senso le proposte laboratoriali in oggetto prevedono un percorso che coinvolge sia gli insegnanti che gli alunni, all’interno del quale il conduttore dell’intervento (operatore/formatore), esperto nelle artiterapie, realizza un’esperienza espressiva direttamente con gli alunni e con gli insegnanti secondo le modalità proposte, conducendo, in appositi incontri, gli insegnanti nella lettura delle forme espressive degli alunni e la loro dinamica relazionale. Pensare a degli interventi utilizzando i linguaggi espressivi delle artiterapie all’interno dell’istituzione scolastica significa promuovere incontri di prevenzione del disagio e di integrazione, in cui i codici artistici permettono di facilitare e promuovere le relazioni tra gli allievi e con gli insegnanti. Il ricorrere a modalità di tipo non verbale, inoltre, aiuta a cercare possibilità alternative di comunicazione che possono facilitare l’ascolto e l’accettazione reciproca, nonostante le diversità. Anzi, di fondamentale importanza è proprio il riconoscimento e la valorizzazione dell’unicità di ognuno, all’interno di esperienze condivise. Nella situazione di gruppo si gioca il confronto - conflitto tra similarità e diversità, ed è lì che questo conflitto deve essere affrontato, negoziato e risolto. Di seguito vengono proposti i percorsi laboratoriali con l’utilizzo dei metodi e tecniche delle artiterapie:

� Arteterapia � Danzamovimentoterapia � Drammaterapia � Musicoterapia

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Laboratorio espressivo

con l’utilizzo di metodi e tecniche dell’ARTEterapia OBIETTIVI Obiettivi del percorso con gli insegnanti:

� accrescere gli elementi di conoscenza circa le funzioni espressive e comunicative del segno grafico, cromatico e plastico;

� prendere parte ad una applicazione metodologica fondata sulla libera espressione artistica; � avviare processi di confronto e di comunicazione con l’esperto/formatore che interviene con gli

alunni; � aumentare le competenze di osservazione e analisi in un contesto di libera espressione artistica.

Obiettivi del percorso con gli alunni: � sperimentare modalità di comunicazione non verbale; � facilitare l’espressione delle emozioni in una dimensione di comunicazione di sé agli altri; � acquisire un nuovo modo di impiego dei materiali artistici proposti; � sperimentare le sensazioni fisiche ed emotive che i materiali suscitano; � realizzare azioni creative autonome; � sperimentare comportamenti creativi nuovi; � sperimentare tecniche artistiche che richiedono la collaborazione e l’interazione con il

gruppo dei pari; � aumentare il grado di attenzione verso il proprio prodotto e quello dei componenti del

gruppo, come altri da sé; � sperimentare un contatto relazionale con una nuova figura adulta (operatore/formatore).

METODOLOGIA Il contesto laboratoriale determina un approccio basato su strategie di accoglienza e condivisione, di stimolazione, azione e autonomia. L’interazione ed il confronto con i coetanei e con l’operatore/formatore sono necessari all’attuazione del laboratorio. L’operatore/formatore stimola gli alunni verso percorsi mirati secondo gli obiettivi, oltre che prestare attenzione a quelle situazioni di disagio espressivo e/o relazionale per facilitare il soggetto a raggiungere una situazione di equilibrio personale. Il contesto laboratoriale con la presenza di un nuovo adulto (l’operatore/formatore) permette: - la sperimentazione di dinamiche relazionali altre, attente al processo produttivo più che al prodotto finale; - la libera possibilità di scelta e di produzione; - la stimolazione di dinamiche del piacere e della sensazione più che del pensiero. Risulta fondamentale creare un setting adeguato allo svolgimento del laboratorio. L’ordine e la pulizia del materiale nell’atto dell’inizio dell’attività rappresentano variabili stimolanti il processo creativo. Viene data agli alunni l’offerta di una grande e varia quantità di materiali da utilizzare. Questa permette: la nascita dello stupore, un incremento del piacere e della motivazione alla partecipazione attiva; l’acquisizione di una presa di posizione rispetto ad una scelta dello strumento; la possibilità di sperimentarsi attraverso la modalità prova ed errore, lontano dalla logica del giudizio, per promuovere una dinamica di scoperta e piacere; l’aumento del potere e della forza personale nel libero impiego dei materiali senza la ristrettezza del pensiero del consumo e scevra da limitazioni.

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Ruolo degli insegnanti nelle attività di laboratorio degli alunni:

E’ possibile creare proposte di lavoro con gli insegnanti che possono svolgere azioni e ruoli differenti:

a. Gli insegnanti fanno parte integrante del gruppo, interagiscono con gli studenti, risultando essere anch’essi un elemento del gruppo classe. Vengono stimolati dall’operatore all’azione artistica individuale o di gruppo con gli alunni, al fine di interagire nelle differenti dinamiche della classe.

b. Gli insegnati fanno parte del gruppo con un ruolo di tipo osservativo, ricoprendo un ruolo marginale rispetto al gruppo di alunni che partecipano al laboratorio.

Tali possibilità strutturano anche un laboratorio ad impronta arteterapeutica differente. L’incontro preliminare con gli insegnanti è luogo di confronto e di scelta del percorso da intraprendere. ATTIVITA’ PROPOSTA Fase 1

a) Conoscenza del gruppo classe – n. 1 incontro con gli insegnanti della durata di 2 ore b) Introduzione ai linguaggi espressivi – n. 1 incontro della durata di 3 ore

Fase 2 a) Attività con i docenti – n. 3 incontri della durata di 1,5 ora a cadenza mensile dedicati alla

elaborazione delle dinamiche del gruppo classe e dei singoli alunni attraverso quanto prodotto e/o agito dagli alunni nel corso dell’attività di laboratorio espressivo

b) Attività con gli alunni – n. 5 incontri a cadenza quindicinale di laboratorio espressivo della durata di 2 ore in cui sono presenti anche gli insegnanti della classe

Fase 3 Restituzione dell’esperienza agli insegnanti della scuola – n. 1 incontro della durata di 1 ora TEMPI e LUOGHI Con il Collegio Docenti vengono definiti i tempi ed luoghi di realizzazione del laboratorio.

STRUMENTI E MATERIALI Da valutare, anche in relazione alle risorse strumentali e materiali delle scuole.

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Laboratorio espressivo

con l’utilizzo di metodi e tecniche della DANZAMOVIMENTOterapia

OBIETTIVI Obiettivi del percorso con gli insegnanti: - accrescere gli elementi di conoscenza circa le funzioni espressive e comunicative della danzamovimentoterapia; - incrementare negli insegnanti le competenze di osservazione, lettura e comprensione delle dinamiche relazionali vissute dal gruppo classe. Obiettivi del percorso con gli alunni:

• favorire negli alunni partecipanti il conoscere e ri-conoscere gli strumenti attraverso i quali si sviluppa la comunicazione con l’altro (codice verbale e codice non verbale);

• conoscere e ri-conoscere alcuni degli elementi che caratterizzano il proprio modo di esprimersi e di comunicare;

• incrementare le competenze nell’individuare modalità efficaci per la soluzione di conflitti ed incomprensioni all’interno del gruppo;

• sostenere processi di accoglienza ed integrazione delle differenze e delle specificità di ognuno; • sostenere il senso di appartenenza al gruppo classe. METODOLOGIA La metodologia di coinvolgimento degli insegnanti.

Agli insegnanti viene proposto di ampliare il proprio modello di osservazione, lettura e comprensione delle dinamiche di gruppo, integrandolo attraverso strumenti e modalità dell’approccio della danzamovimentoterapia. Un approccio che riconosce nel movimento la dimensione esistenziale degli esseri umani; un movimento che può essere visibile, tangibile, osservabile dall’esterno, oppure interno, intrinseco, intangibile a occhi esterni. Un movimento che rende manifesto il mondo interno della persona, traduce e rende visibile le spinte interiori insite nel suo animo. Così come ogni persona racconta, narra, si manifesta attraverso i propri gesti, attraverso il proprio personale ed inimitabile movimento, anche un gruppo di persone racconta e narra di sé attraverso una “coreografia” di gesti e di movimenti. Nell’incontro con l’altro nasce una sorta di “danza” che sviluppa e dà forma ad una scena coreografica dinamica, in continuo movimento e trasformazione.

L’insegnante nel suo essere in relazione con il gruppo classe è immerso costantemente in questa dimensione: il suo stesso movimento si inserisce ed interagisce con la coreografia di gesti “messa in scena” dal gruppo degli alunni. L’essere dentro alla trama di relazioni e movimenti del gruppo permette all’insegnante, attraverso il proprio SENTIRE ed OSSERVARE, di rilevare quegli elementi che esprimono la fluidità nelle relazioni, il benessere, oppure che dicono della fatica, del disagio, della non integrazione di uno o più degli alunni nell’esperienza di gruppo. Se il movimento è ciò che permette l’espressione di tutto questo, allora è lo stesso movimento che rende possibile l’accedere e contattare la dimensione interiore della singola persona ed anche la dimensione interna del gruppo al fine di stimolare processi di cambiamento nella direzione di un maggior benessere. Il percorso che si propone si sviluppa attorno un processo che vede il coinvolgimento e la partecipazione dell’insegnante come necessaria, proprio per il suo essere parte integrante della storia di quel gruppo di alunni con il quale realizza e condivide una “danza coevolutiva”. Con gli insegnanti si propone di incontrare l’approccio della danzamovimentoterapia attraverso esperienze di laboratorio che facilitino la costruzione di un bagaglio informativo e conoscitivo di questa modalità,

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agganciato necessariamente alla propria reale esperienza. Un percorso di laboratorio che ripropone, seppur con esperienze consone alle caratteristiche degli adulti, gli aspetti di criticità e di risorsa, che verranno poi in seguito proposti nel percorso al gruppo classe. Si permetterà così la costruzione di un quadro condiviso tra insegnante e conduttore del percorso di elementi utili alla lettura e alla comprensione delle dinamiche che si presenteranno durante la realizzazione del percorso con gli allievi.

La metodologia di coinvolgimento degli alunni. Il percorso che si propone segue uno sviluppo graduale di esperienza con il movimento.

Nella prima fase le proposte esperienziali sono caratterizzate dall’utilizzo di STRUMENTI DI MEDIAZIONE, ossia oggetti e materiali che facilitino l’incontro con il proprio movimento e con il movimento degli altri . E’ una fase necessaria affinché si prenda contatto con il movimento e con gli elementi che compongono il movimento (es. direzione, intensità, intenzione, codici non verbali). Nella seconda fase, pur mantenendo sempre la presenza di strumenti di contatto che tutelano e facilitano il mettersi in gioco, la proposte sono centrate maggiormente sulla RICERCA DI NUOVE MODALITÀ ESPRESSIVE. A partire dalle modalità di comunicazione quotidiane, solite, riconosciute e consolidate, la ricerca di modalità più originali (cioè originate da ognuno e dal gruppo) create, scelte, volute dagli alunni. Questa fase sottolinea il tessere una trama comunicativa propria del gruppo, fatta anche di accordi, regole, modalità di appartenenza, mediazione tra la propria individualità e l’appartenenza al gruppo. Nella terza fase il gruppo, che a questo punto ha preso contatto con la dimensione del movimento, si è dato alcune modalità di regolamentazione della propria comunicazione, può avventurarsi nell’esplorazione del RAPPORTO TRA MOVIMENTO E PAROLA. Il movimento provoca (pro – evoca) la parola, la parola incarna il movimento: una narrazione attorno ad un tema concordato con il gruppo, che prende corpo e movimento e, successivamente, prende forma attraverso la parola. Invertire il processo, ossia “mettere in scena” prima attraverso il movimento ed i gesti lo sviluppo di una narrazione, e poi riconoscerne e dare “fiato” alle parole che raccontano il gesto ed il movimento, è una modalità che facilita il sentire la corrispondenza tra ciò che è il mondo interiore (il proprio, autentico, unico) e la possibilità di esprimerlo, narrarlo all’esterno anche attraverso la parola (e non solo attraverso il movimento).

Ruolo degli insegnanti nelle attività di laboratorio con gli alunni.

Gli insegnanti fanno parte integrante del gruppo e interagendo con gli alunni svolgono funzioni di: - osservazione delle dinamiche di gruppo; - supporto non invasivo a quegli alunni che presentano spiccate difficoltà individuali; - sostegno, con la loro presenza partecipativa dentro al gruppo classe, al valore ed al senso del

percorso intrapreso; - testimoni dell’esperienza: la funzione dell’essere “testimone” è particolarmente importante nelle

esperienze di danzamovimentoterapia poiché rappresenta la possibilità di essere visto, riconosciuto, “restituito a sé” senza giudizio o valore, ma come atto di esistenza;

- sguardo e dialogo con la figura del conduttore. ATTIVITA’ PROPOSTA Fase 1

a) Conoscenza del gruppo classe – n. 1 incontro con gli insegnanti della durata di 2 ore b) Introduzione ai linguaggi espressivi – n. 1 incontro della durata di 3 ore

Fase 2 a) Attività con i docenti – n. 3 incontri della durata di 1,5 ora a cadenza mensile dedicati alla

elaborazione delle dinamiche del gruppo classe e dei singoli alunni attraverso quanto prodotto e/o agito dagli alunni nel corso dell’attività di laboratorio espressivo

b) Attività con gli alunni – n. 5 incontri a cadenza quindicinale di laboratorio espressivo della durata di 2 ore in cui sono presenti anche gli insegnanti della classe

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Fase 3 Restituzione dell’esperienza agli insegnanti della scuola – n. 1 incontro della durata di 1 ora TEMPI e LUOGHI Con il Collegio Docenti vengono definiti i tempi ed luoghi di realizzazione del laboratorio.

STRUMENTI E MATERIALI Da valutare, anche in relazione alle risorse strumentali e materiali delle scuole.

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Laboratorio espressivo

con l’utilizzo di metodi e tecniche della DRAMMAterapia OBIETTIVI I processi del teatro di gruppo non vincolati a una produzione estetica, diventano un punto di forza dell’azione educativa, un osservatorio e laboratorio privilegiato, dove agire sui livelli emozionali, cognitivi, corporei e relazionali.

Gli obiettivi generali del percorso laboratoriale ad impronta drammaterapeutica sono:

� l’espressione del mondo emozionale; � l’espansione e ristrutturazione del repertorio di ruoli; � lo sviluppo del sé osservatore; � la modificazione dell’immagine di sé; � lo sviluppo di capacità di interazione sociale e di abilità interpersonali.

In fase progettuale, con gli insegnanti vengono individuati gli obiettivi specifici del percorso laboratoriale con gli alunni, secondo i bisogni prioritari rilevati. L’attività con i docenti inoltre persegue i seguenti obiettivi specifici:

� accrescere gli elementi di conoscenza ed esperienza della metodologia proposta; � sviluppare la capacità di agire in sintonia con la metodologia utilizzata nel gruppo classe; � aumentare la capacità di lettura dei processi creativi e trasformativi dei singoli e del gruppo.

METODOLOGIA

Lo spazio-tempo del laboratorio teatrale: il luogo dove si può giocare ad essere contemporaneamente sé e altro da sé, dove una formula apre tutte le porte: “facciamo come se …” e si crea un mondo nuovo. In questo spazio-tempo avvengono fabula/azioni: si raccontano storie, storie che hanno a che fare con emozioni, pensieri, sentimenti, desideri, valori; tutto ciò che appartiene all’individuo e al suo essere con gli altri. Nel laboratorio si è attori/spettatori: conosciamo noi stessi rispecchiandoci nell’azione dell’altro o agiamo in prima persona, dando all’altro la stessa occasione.

La metafora teatrale migra i contenuti delle relazioni, da un piano di realtà a un piano simbolico

possibile luogo di trasformazioni: assumendo per ciascuno significati diversi, la metafora protegge da letture univoche della realtà, lasciando che le persone si incontrino sul piano espressivo e creativo, complesso ma vitale, dove i processi di trasformazione si avviano nel momento stesso in cui ha inizio il cammino artistico. La “distanza estetica” tra noi e l’immagine di noi, ha già portato uno spostamento di direzione, di posizione, di punto di vista. Si tratta ora di agevolare il cambiamento semplicemente mantenendo la “posizione creativa”.

Nel teatro della Drammaterapia, giochi espressivi e di improvvisazione teatrale non sono sottoposti né a giudizio estetico, né a giudizio in generale. Solo al fare, giocare, creare insieme. Questo di per sé pone le persone tutte sullo stesso piano, indipendentemente dalle capacità di partenza, attitudini, età, ruolo (ragazzi, insegnanti, il conduttore stesso, sono parte di un gioco orizzontale, pur con la responsabilità dei diversi ruoli), e crea il clima affettivo indispensabile perché ci si possa mettere in gioco.

Nella sua struttura essenziale il percorso laboratoriale si divide in tre fasi (caratteristiche di ciascun incontro come dell’intero percorso):

� FONDAZIONE: fiducia e senso della possibilità, attivazione fisica:

(giochi mimico-espressivi; improvvisazione corporea e vocale; giochi di fiducia, conoscenza e contatto, collaborazione; improvvisazione immaginativa e narrativa).

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� CREAZIONE: espressione e comunicazione, sviluppo di ruoli e personaggi, capacità di entrare in gioco: (regole del gioco; improvvisazioni su ruoli immaginativi, sociali, familiari; improvvisazioni su situazioni: conflitto/cooperazione, distanza/coinvolgimento).

� CONDIVISIONE: riflessione e valorizzazione:

(rilassamento, creazione collettiva, uscita dal ruolo).

Ruolo degli insegnanti nelle attività di laboratorio con gli alunni:

Gli insegnanti sono parte integrante del gruppo e portatori, insieme al conduttore (operatore/formatore), della consapevolezza dei fondamenti teatrali della drammaterapia:

� il principio dell’efficacia: il processo “drammatico” genera cambiamento in chi vi prende parte; � il principio dell’essenzialità: chiunque può partecipare al processo indipendentemente dalle sue

capacità espressive; � il principio del significato: è possibile comprendere il processo e condurlo verso obiettivi specifici.

Interagendo con gli alunni, gli insegnanti svolgono funzioni di: - osservazione delle dinamiche di gruppo; - dove necessario, supporto non invasivo a quei bambini che presentano spiccate difficoltà individuali.

Inoltre hanno la possibilità di sperimentare autonomamente, su indicazione dell’operatore/formatore, la conduzione di attività con i ragazzi al di fuori delle ore di laboratorio, riprendendone i contenuti durante gli incontri dedicati agli insegnanti (cfr. fase 2A). ATTIVITA’ PROPOSTA Fase 1

a) Conoscenza del gruppo classe – n. 1 incontro con gli insegnanti della durata di 2 ore b) Introduzione ai linguaggi espressivi – n. 1 incontro della durata di 3 ore

Fase 2 a) Attività con i docenti – n. 3 incontri della durata di 1,5 ora a cadenza mensile dedicati alla

elaborazione delle dinamiche del gruppo classe e dei singoli alunni attraverso quanto prodotto e/o agito dagli alunni nel corso dell’attività di laboratorio espressivo

b) Attività con gli alunni – n. 5 incontri a cadenza quindicinale di laboratorio espressivo della durata di 2 ore in cui sono presenti anche gli insegnanti della classe

Fase 3 Restituzione dell’esperienza agli insegnanti della scuola – n. 1 incontro della durata di 1 ora TEMPI e LUOGHI Con il Collegio Docenti vengono definiti i tempi ed luoghi di realizzazione del laboratorio. STRUMENTI E MATERIALI Da valutare, anche in relazione alle risorse strumentali e materiali delle scuole.

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Laboratorio espressivo

con l’utilizzo di metodi e tecniche della MUSICOterapia OBIETTIVI Obiettivi del percorso con gli insegnanti:

� acquisire elementi di conoscenza circa la funzione espressiva e comunicativa dell’elemento sonoro musicale;

� conoscere possibili metodologie riferite all’utilizzo del suono e della musica in un contesto laboratoriale;

� aumentare le competenze osservative in un contesto laboratoriale di carattere espressivo; � approfondire la conoscenza della connessione tra espressione sonora e dinamiche

relazionali; � aumentare la conoscenza dei bambini e del gruppo classe in riferimento alle dinamiche

affettivo relazionali.

Obiettivi del percorso con gli alunni: � riconoscimento e valorizzazione delle diversità individuali attraverso il miglioramento della capacità

di ascolto reciproco (stimolare l’ascolto di sé e degli altri); � sperimentare sé e gli altri in un ambito differente, così che anche le dinamiche interpersonali

possano essere vissute da una prospettiva differente; � dar voce ai vissuti, alle sensazioni, alle emozioni, cariche di affettività che emergono attraverso la

produzione musicale; � far emergere nuove possibilità di espressione (nuovi canali per chi tende ad isolarsi; canalizzazione

dell’energia per chi è molto esuberante); � favorire l'acquisizione del senso d'identità attraverso l'esperienza personale che mette in gioco sia la

consapevolezza di sé, sia l'attenzione all'ambiente esterno; � accrescimento dell’autostima; � stimolare la fantasia e la ricerca di modalità di comunicazione alternative. METODOLOGIA Prerequisito fondamentale è la considerazione degli alunni e degli insegnanti come persone dotate di un proprio modo di essere e comunicare. Da questo punto di vista tutti i comportamenti sono concepiti in termini di “condotte”, ovvero un complesso di azioni orientate da un fine espressivo che nel loro esplicitarsi denotano il carattere “attivo” di tutti i soggetti in campo.

Il sapere musicoterapico ha evidenziato come sin dalla gravidanza il feto sia immerso in un “mondo sonoro”. Ritmo, suono e movimento sono i parametri su cui si sviluppa la relazione tra madre e feto e che consente all’essere umano di nascere con una “competenza a comunicare”. L’omologia tra suono ed emozione e il riconoscimento della funzione evolutiva della dimensione affettivo – relazionale, informa l’approccio metodologico del laboratorio ad impronta musicoterapeutica. Lo spazio dell’esperienza e dell’incontro assume pertanto un valore fondamentale in quanto spazio di relazioni affettive. Verrà posta attenzione alla strutturazione del laboratorio sia in termini spaziali che temporali, al fine di determinare un contesto che faciliti l’espressione dell’alunno e la messa in gioco di tale espressione come forma comunicativa nei confronti dell’altro e del gruppo classe. Strategia principale di intervento sarà l’improvvisazione sonoro-musicale di gruppo. L’improvvisazione musicale permette all'individuo di dare voce alla propria interiorità grazie all'utilizzo di uno strumento musicale, della voce, del proprio corpo, e quindi grazie alla comunicazione non verbale, che risulta essere sicuramente più spontanea e riflettente delle emozioni e degli aspetti più nascosti e a volte critici della propria personalità.

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Nell'improvvisazione di gruppo è necessario, inoltre, stabilire un rapporto con gli altri; questo aspetto permette ai ragazzi di mettere in gioco e sperimentare le proprie capacità comunicative, attentive e di ascolto, per il miglioramento della propria integrazione sociale. Per questo è indispensabile fornire loro un “contenitore” rassicurante e riconoscibile, e da questo punto di vista all’interno dei vari incontri vengono proposte attività graduali di esplorazione, condivisione ed espressione, propedeutiche all’improvvisazione sonoro-musicale e alla condivisione di gruppo. Aspetto fondamentale del percorso metodologico è l’osservazione, la rilevazione e la l’analisi dei comportamenti sonoro musicali degli alunni, quali evidenziatori di stati d’animo e vissuti personali, di modalità e stili relazionali. A tale scopo vengono dedicati appositi incontri in cui gli insegnanti possono acquisire una maggiore competenza riguardo la funzione espressiva dell’elemento sonoro musicale attraverso le osservazioni e l’analisi condotta dall’operatore/formatore dei comportamenti sonoro musicali attuati dai ragazzi nel corso dell’esperienza.

ATTIVITA’ PROPOSTA Fase 1

c) Conoscenza del gruppo classe – n. 1 incontro con gli insegnanti della durata di 2 ore d) Introduzione ai linguaggi espressivi – n. 1 incontro della durata di 3 ore

Fase 2 c) Attività con i docenti – n. 3 incontri della durata di 1,5 ora a cadenza mensile dedicati alla

elaborazione delle dinamiche del gruppo classe e dei singoli alunni attraverso quanto prodotto e/o agito dagli alunni nel corso dell’attività di laboratorio espressivo

d) Attività con gli alunni – n. 5 incontri a cadenza quindicinale di laboratorio espressivo della durata di 2 ore in cui sono presenti anche gli insegnanti della classe

Fase 3 Restituzione dell’esperienza agli insegnanti della scuola – n. 1 incontro della durata di 1 ora TEMPI e LUOGHI Con il Collegio Docenti vengono definiti i tempi ed luoghi di realizzazione del laboratorio.

STRUMENTI E MATERIALI Da valutare, anche in relazione alle risorse strumentali e materiali delle scuole.