Petherapy Lab Magazine 2

88
Petherapy lab ANNO 1 - NUMERO 2 - MENSILE - SETTEMBRE 2014 La razza del mese La razza del mese Terrier Neri Russi i Cavalli li- pizzani Blu di Russia Arte e animali MAGAZINE IL MAGAZINE UFFICIALE DI COPIA DI CORTESIA VISITA ALL ' ALLEVAMENTO PIÙ ANTICO D ' EUROPA CHE OSPITA ESEMPLARI BIANCHI COME LA NEVE I CAVALLI LIPIZZANI Hand painting

description

Il magazine ufficiale di Petherapy Lab - Settembre 2014

Transcript of Petherapy Lab Magazine 2

Page 1: Petherapy Lab Magazine 2

PetherapylabAnno 1 - numero 2 - menSILe - Settembre 2014

La razza del mese

La razza del mese

terrierneri russi

i Cavalli li-pizzani

blu dirussia

Arte e animali

mA

GA

ZIn

e

IL MAGAZINE UFFICIALE DI

CoPIA

DI Co

rteSIA

visita all'allevamentopiù antico d'europa

che ospita esemplaribianchi come la neve

I CAVALLILIPIZZANI

Handpainting

Page 2: Petherapy Lab Magazine 2

2

ONLUS

4 E 5 OTTOBRE. GIORNATADEGLI ANIMALI

I NOSTRI TROVATELLI HANNO BISOGNO DI TE. AIUTACI A CURARLI.Sabato 4 o domenica 5 ottobre scendi in piazza durante la Giornata degli Animali. Con una donazione libera ci

aiuterai a fornire cure mediche e vaccinazioni agli animali ospiti nei nostri rifugi. Puoi farlo anche tramite bonifico

bancario, utilizzando l’IBAN IT 39 S 08530 46040 000430 101775 e indicando nella causale “GdA 2014”.

Consulta il sito enpa.it o scarica l’app dedicata per trovare il banchetto Enpa più vicino a te.

Gli animali ringraziano per questo spazio.

ph.

Page 3: Petherapy Lab Magazine 2

12

24

54

70

78

Petherapylab MA

GA

ZIN

E

Amici di Petherapy Lab, non ci piace essere ripetitivi, ma il vostro affetto e la vostra attenzione nel seguirci ogni giorno ci obbliga an-cora una volta a dirvi "GRAZIE, GRAZIE E ANCORA GRAZIE"!

Il numero di agosto, nonostante il periodo coincidesse con le sacrosante e meritate vacanze di tutti voi, ci ha regalato l'ennesima sorpresa: è stato letto da ben 18.409 persone... Sì avete letto proprio bene diciottomila-quattrocentonove: numeri da record per un magazine come il nostro, ma evidentemente il nostro operato ha incontrato il vostro gradimento.

Quindi, quale modo migliore di ringraziarvi se non regalandovi un nuovo numero ancor più ricco e interessante?

Questo mese conosceremo più da vicino due razze con un comune deno-minatore nel nome: i bellissimi Blu di Russia e i Terrier Neri Russi, visite-remo le scuderie slovene di Lipica dove vivono dei meravigliosi esemplari di cavallo bianchi come la neve, conosceremo più da vicino il progetto di ripopolamento del fiume Oglio con le trote mediterranee, affronteremo il delicato tema dell'interazione tra bambino e cane e quello della corretta alimentazione per i nostri amici a 4 zampe.

Troverete anche tante storie che parlano dei nostri amici animali e delle tante Associazioni che operano per il loro benessere grazie all'impegno dei molti volontari ai quali va il nostro personale ringraziamento oltre alle fotonotizie più curiose.

Buona lettura e continuate a seguirci!!! Marco Sivero

Settembre 2014

Anno I - Numero 2

editoriale

MAGAZINE ON-LINE DI CULTURA ANIMALEORGANO UFFICIALE DI PETHERAPY LABANNO 1 - NUMERO 2 - Mensile - Settembre 2014EDITORE: Associazione Rapid Dogs Rescue Onlus

Direttore Responsabile: mArCo SIVero - Art director, grafica e impaginazione: DAnIeLe CoLZAnI - Segretaria di redazione: emAnueLA CAttAneo - Redazione: PAoLA LuSSo - PAoLA ZAPPAroLIHanno collaborato: GIANLUCA BALDON - CRISTINA BRUTTI - DEBORA CAPPELLETTI - NANDO DI SERAFINO - SILVIA GAROZZO - ROSI GOFFI - LAURA RANGONI - CHIARA INESIA SAMPAOLESI - DANIELA ZAINA - AGNESE ZOCCA - ALDINOBY360 - ALLEVAMENTO BLUEDREAMLAND RIMINI - ART HOUSE TESSUTI ALPINI - ASSOCIAZIONE DI PROMOZIONE SOCIALE MILLEVITE - ASSOCIAZIONE DI PROTEZIONE ANIMALI UNA ZAMPA PER LA VITA - ASSOCIAZIONE PER LA PROTEZIONE E DIFESA ANIMALE FRECCIA 45 - ASSOCIAZIONE PET LEVRIERI ONLUS - AUTOBAU - ENPA ENTE NAZIONALE PROTEZIONE ANIMALI - EUFF EUROPEAN UNION OF FLY FISHERS - KOBILARNA LIPICA - OIPA ORGANIZZAZIONE ITALIANA PROTEZIONE ANIMALI ITALIA ONLUS - PATATINO.IT - RENART - VANARA TCHORNY TERRIER CORTAZZONE - WWF WORLD WILDLIFE FUND ITALIA

www.petherapylab.com @petherapylab

+39 334 2783245Petherapylab +39 342 3793402

[email protected]

3

ONLUS

4 E 5 OTTOBRE. GIORNATADEGLI ANIMALI

I NOSTRI TROVATELLI HANNO BISOGNO DI TE. AIUTACI A CURARLI.Sabato 4 o domenica 5 ottobre scendi in piazza durante la Giornata degli Animali. Con una donazione libera ci

aiuterai a fornire cure mediche e vaccinazioni agli animali ospiti nei nostri rifugi. Puoi farlo anche tramite bonifico

bancario, utilizzando l’IBAN IT 39 S 08530 46040 000430 101775 e indicando nella causale “GdA 2014”.

Consulta il sito enpa.it o scarica l’app dedicata per trovare il banchetto Enpa più vicino a te.

Gli animali ringraziano per questo spazio.

ph.

Page 4: Petherapy Lab Magazine 2

Quando le nostre manisi animano di magìa

La sua arte incrocia la tecnica del body painting con quella delle ombre cinesi. Guido Daniele dal

1990 dipinge i corpi delle modelle per foto, filmati pubblicitari, sfilate ed eventi. Ma riscuote l’interesse inter-nazionale quando nel 2000 comincia la sua ricerca sulle “Mani Animali”.Le sue mani e quelle dei suoi sog-getti diventano tele in 3D sulle quali l’artista dipinge ritratti delle specie animali più diverse: serpenti, elefanti, pappagalli, zebre, cavalli, cani e mol-to altro. Ma non solo. Perché la posa che i palmi e le dieci dita assumono di volta in volta rende incredibilmen-te realistici i “quadri”. Le venature di-pinte con cura e l’attenzione al parti-colare e alle sfumature fanno il resto. Rendendo l’arte di Guido Daniele uni-ca nel suo genere e apprezzata in tutto il mondo.

la perfetta tecnica pittorica utilizzata dall’artista Guido daniele trasforma palmi e dita in vere e proprie opere d’arte.

4

di Petherapy Lab

della redazione

Curiosità

Page 5: Petherapy Lab Magazine 2

5

Page 6: Petherapy Lab Magazine 2

6

Page 7: Petherapy Lab Magazine 2

7

Page 8: Petherapy Lab Magazine 2

8

Page 9: Petherapy Lab Magazine 2

9

Page 10: Petherapy Lab Magazine 2

Il personaggio di fantasia giappone-se famoso in tutto il mondo, "non è una gatta" come tutti pensavano.

A rivelarlo, a quarant'anni dalla sua creazione, è stata l'azienda Sanrio, che ne detiene i diritti, ad una so-ciologa che sta preparando una re-trospettiva, la prima, su di lei, per fe-steggiare l'importante traguardo. Nel testo per la mostra al Japanese Ame-rican National Museum di Los Ange-les, Christine R. Yano aveva descritto l'icona internazionale come una gat-ta. "Sono stata corretta", ha detto la sociologa al 'Los Angeles Times'."E' una delle correzioni che Sanrio - ha raccontato Yano - ha apportato

Kye è un cane pastore belga po-liziotto ucciso in servizio dopo un lungo inseguimento, pugna-

lato da un rapinatore.E come a ogni agente che si rispetti, gli sono stati dedicati funerali di Sta-to, con bandiera a stelle e strisce e il picchetto d'onore.Durante la cerimonia, il suo padrone, il sergente Ryan Stark, si è chinato sulla bara per dargli l'ultimo bacio. E' successo in Oklahoma, dove ora Stark è sotto indagine per aver spa-rato e ucciso il sospettato armato, responsabile della morte di Kye.

HeLLo KItty ComPIe 40 AnnI e ConfeSSA: "non Sono unA GAttA"!

funerALI DeL CAne PoLIZIotto: IL bACIo

DeL SerGente

SGomInAtA LA GAnG CHe DAVA fuoCo ALLA foreStA AmAZZonICA

ultim'oradella Redazione

di Petherapy Lab

al mio testo. Hello Kitty non è una gatta. E' un personaggio dei cartoni animati. E' una bambina, un'amica, ma non è una gatta. Non è mai sta-ta rappresentata a quattro zampe. Cammina e si siede come una cre-atura con due gambe. Ha un gatto come animale domestico, che si chia-ma Charmmy Kitty".Come spiega Sanrio sul suo sito, Hel-lo Kitty - il cui nome "vero" è Kitty White - è britannica, dello scorpione, ama la torta di mele e ha una sorella gemella, Mimmy. "E' interessante per-ché Hello Kitty è apparsa negli anni '70, quando i giapponesi adoravano l'idea del Regno Unito. Rappresenta-

va la quintessenza dell'infanzia idea-lizzata", ha aggiunto Yano.

La polizia brasiliana ha smantellato la più importante organizzazione clande-stina responsabile della deforestazione amazzonica. La banda avrebbe oc-cupato suolo pubblico nello stato settentrionale di Parà, bruciato la foresta,

suddiviso la terra in appezzamenti poi venduti, secondo quanto spiegato dalla polizia in un comunicato. Il gruppo è responsabile di reati ambientali per un totale di 230 milioni di dollari, ha detto l'Istituto brasiliano per l'ambiente. Non è chiaro quante persone siano state arrestate, ma queste vengono considerate come i "maggiori distruttori dell'Amazzonia brasiliana", secondo le parole della Polizia fe-derale brasiliana. I responsabili dovrebbero essere accusati di occupazione di suolo pubblico, reati ambientali, truffa, associazione a delinquere e riciclaggio di denaro. Gli ordini di arresto sono stati diramati negli stati dei Sao Paulo, Parana e Mato Grosso. Se condannati, i responsabili rischiano fino a 50 anni di carcere. Secondo i dati forniti dal governo brasiliano, lo scorso anno il tasso di deforestazione in Amazzonia è aumentato del 28% tra agosto 2012 e luglio 2013.

10

Page 11: Petherapy Lab Magazine 2

1111

Petherapylab NE

TW

OR

K

Il network di chi ama gli animali,vive con gli animali,vive per gli animali.

mAGAZIne

WebSIt

e

SoCIAL

ContAttI www.petherapylab.com Petherapylab [email protected]

Page 12: Petherapy Lab Magazine 2

simbolo di forza e potenza, questo felino ha alimentato leGGende in tutte le culture. la salvaGuardia dei 3200 esemplari rimasti passa anche attraverso la protezione del loro habitat naturale

La tigre è un gioiello ormai in estinzione:noi siamo tuttiresponsabili dellasua tutela

Curiositá

di Petherapy Lab

della Redazione

12

Page 13: Petherapy Lab Magazine 2

1 - PrImA "ProVA bILAnCIA" Per tre CuCCIoLI DI tIGre SIberIAnA

2 - bAGno rInfreSCAnte PerI QuAttro tIGrottI ACCALDAtI

IL “LooK tIGrAto”...

Sono tre dolcissimi cuccioli di tigre siberiana gli ultimi arrivati allo zoo di Amersfoort, nei Paesi Bassi. I fratellini vengono sottoposti ai controlli veterinari di routine prima di lasciarli uscire all’esterno del recinto in cui sono nati. Una volta pesati e trovato loro un nome, i tre tigrotti sono pronti a diventare le mascotte dello zoo.

Siamo a Yangzhou, uno zoo della provincia di Jangsu in Cina. E i quattro cuccioli di tigre rischiano di soffrire il gran caldo di questi giorni. Così, un impiegato del posto pensa bene di concedere ai tigrotti un bel bagno rinfrescante. I tigrottini si godono la frescura e l’addetto dello zoo ne approfitta per strigliarli per bene, dando ai piccoli una bella ripulita.

COLORE: Lo splendido manto delle tigri è la loro caratteristica distintiva. Il dorso ha un colore che oscilla tra l’arancione rossastro e l’ocra, ed è attraversato da strisce nere o grigio scuro. La parte inferiore del corpo invece è più chiara. Non esiste una tigre perfettamente identica a un’altra: il mantello a strisce è molto diverso a seconda degli individui, e cambia persino da un lato all’altro della stessa tigre. I maschi hanno un caratteristico colletto di pelo attorno al collo, particolarmente folto nelle tigri indonesiane di Sumatra. Alcune tigri del Bengala sono chiamate “tigri bianche”, a causa di un gene recessivo per questa colorazione. Oltre al manto bianco o color crema, hanno anche il naso rosa e gli occhi azzurri.Taglia: le dimensioni delle tigri dipendono dalla sottospecie e dal genere, e vanno dai 140 ai 300 cm compresa la coda, che da sola è lunga 60-90 cm.Peso: i maschi della sottospecie di tigre più grande, la tigre Amur siberiana, possono pesare oltre 300 kg. Fino a due terzi di meno pesano invece i maschi della tigre indonesiana di Sumatra, che oscillano tra i 100 e i 140 kg.

13

Page 14: Petherapy Lab Magazine 2

I l 6 Gennaio 2011 arrivò nella mia vita un maschio che cambiò totalmen-te la mia esistenza: Yari, stupendo

esemplare di gatto Blu di Russia di 4 mesi e mezzo.Non era trascorso ancora un anno dalla perdita della mia amatissima e dolcissima coniglietta nana Matilda e fui assolutamente determinata a non rivivere quella data con tristezza ma con gioia, accompagnata da un altro animale domestico. Ne ho sempre avuti fin da piccina: cani, gatti, uccellini, ma era arrivato il momento di fare entrare un gat-

to tutto mio nella mia vita e per la precisione un gatto maschio! Yari, il nome a lui dato dalla sua allevatrice, scoprii che in russo significa Eletto da Dio …”chissà se lui è stato eletto per me?” Me lo domandai e lo sperai appena viste le sue foto e ne ebbi la conferma dal primo secondo in cui lo incontrai!Fu amore a prima vista! Un cuccio-lo dolcissimo e affettuosissimo che tutte le mattine veniva a svegliarmi con delicatissime strisciate sul viso, passando avanti e indietro ripetuta-mente con una dolcezza e una grazia

che io non avrei mai saputo avere.Mi portò un amore e una felicità così grandi che decisi di dare anche ad altri la possibilità che era stata data a me.Per questo iniziai ad allevare Blu di Russia: per portare amore e bellezza nelle case degli umani che ne aveva-no bisogno, degli umani “giusti” per quelli che sarebbero stati i “Miei Blu di Russia”!

L’orIGIne DeL bLu DI ruSSIATante storie e leggende si collega-no all’origine del Blu di Russia, che

La razza del mese

dell'ALLEVAMENTO BLUEDREAMLAND di Rimini

di Chiara Inesia Sampaolesi

Quando arriva un blu di russia...

14

Primalux Sapphire Anastasija,bluedreamland uma e bluedreamland Varuna

Page 15: Petherapy Lab Magazine 2

Ma queste fate erano giovani e ine-sperte e, guardando nella culla, pensarono che quell’esserino pia-gnucoloso non potesse essere una

principessa. Perciò rivolsero la loro attenzione alla piccola culla lì accan-to, nella quale faceva le fusa un dolce essere grigio.

sembra arrivare dalla città di Arkhan-gel’sk (Arcangelo), cittadina della Russia settentrionale che si affaccia sul Mar Bianco.Si narra che in un tempo molto lon-tano Sette Fate giunsero attorno alla culla di una principessa per portarle i loro doni: la prima offriva uno spirito forte, la seconda un cuore leale, la terza flessuosità e bellezza, la quar-ta l’eleganza dei movimenti, la quinta la possibilità di vestire solo in argen-to, seta e velluto, la sesta due occhi di smeraldo e l’ultima la fortuna di trovare amici ovunque.

15

bluedreamland uma

bluedreamlandWohpe

© b

luedre

am

land

© b

luedre

am

land

© B

lued

ream

land

Page 16: Petherapy Lab Magazine 2

In quella culla posero i loro doni: nac-que così il Blu di Russia.Del Blu di Russia sono stati ritrova-ti riferimenti e testimonianze negli scritti di molti poeti scandinavi del 1300. Nel 1850, invece, è documentato l’ar-rivo a corte degli Zar Nicola I e della Zarina Elisabetta, che si innamorò a tal punto di questi gatti da averne un vero e proprio allevamento nel mera-viglioso Palazzo di San Pietroburgo. Probabilmente trasportato dalle navi dei marinai del porto di Arkhangel’sk, che usavano i gatti per cacciare i topi, questo meraviglioso felino arrivò, poi, in Europa e precisamente in Inghil-terra alla corte della Regina Vittoria. E’ presente nelle mostre al Chrystal Palace di Londra dal 1900 e dal 1912 viene riconosciuta come razza a tutti gli effetti.Ma è solo dal 1960 che il Blu di Rus-sia viene selezionato così come lo conosciamo oggi ed incrociato col Siamese Blu Point per mantenere le caratteristiche fisiche originarie con-

traddistinte dall’estrema eleganza, dal mantello blu argentato e dal co-lore verde intenso degli occhi.E’ questo che mi ha letteralmente stregato di questa razza: la dolcezza del carattere unita ad una raffinatis-sima eleganza, e il colore smeraldo degli occhi in questo manto blu ar-genteo che esalta ogni loro sinuosità.

Lo StAnDArD DI rAZZA Il blu di Russia ha delle peculiarità che lo contraddistinguono da tutte le altre razze, una su tutte il mantello doppio, costituito da un pelo corto, fine e setoso, accompagnato da un folto sottopelo che se percorso con-tropelo lascia la tipica impronta delle mani.Il colore è il blu-grigio uniforme e ben definito con un distinto riflesso ar-genteo. I cuccioli possono presentare leggere tigrature del manto che poi scompaiono con la crescita. Il blu è l’unico colore ammesso per questa razza.La testa ha una forma cuneiforme

con cranio lungo e appiattito, è ca-ratteristico il profilo che tra fronte e naso forma un angolo convesso con assenza di stop.Le orecchie sono grandi, leggermente

16

bluedreamland umae bluedreamland Varuna

Primalux Sapphire Anastasija

© B

lued

ream

land

Page 17: Petherapy Lab Magazine 2

appuntite, larghe alla base e posizio-nate verticalmente sul capo, anche se personalmente preferisco l’attac-catura più bassa delle orecchie, come selezionata dagli allevatori americani.Gli occhi sono grandi, a mandorla e di un verde inteso.La struttura corporea è longilinea ma muscolosa, le zampe sono lunghe e sottili con piedi piccoli e arrotondati, la coda è lunga e si assottiglia alla punta; l’aspetto è molto elegante e raffinato, con portamento aggraziato e armonico.

LA SALute DeL bLu DI ruSSIAQuesta razza gode di ottima salute generalmente e non è predisposta a nessuna malattia a trasmissione ere-ditaria. Non è richiesto, infatti, alcun test per l’accoppiamento tra Blu di Russia.Per cui, per sua fortuna, se nutrito con cibo sano e adeguato, privo di cereali e con poche proteine di origi-ne vegetale e se cresciuto in un sano ambiente fisico ed anche emoziona-le, il Blu di Russia difficilmente vede il veterinario.La dieta è importantissima, i gatti sono carnivori obbligati, ovvero de-vono nutrirsi esclusivamente con cibo di origine animale. La dieta mi-gliore per loro è la bArf (biologically Appropriate raw food) che consta

di carne cruda composta di varie parti dell’animale, tra cui il muscolo, i visceri, gli organi, la pelle, le carti-lagini e le ossa. Ovvero tutto ciò che il felino ritroverebbe in natura. Que-sto tipo di cibo deve essere trattato adeguatamente prima di essere ser-vito crudo al gatto, deve essere, ad esempio, abbattuto a -40°C per elimi-nare tutti i possibili parassiti. Ci sono aziende in Italia che offrono un ottimo Raw Food, direttamente ordinabile dal web, che arriva a casa ancora congelato e che basterà scon-gelare e servire poi a temperatura ambiente.Personalmente consiglio sempre di nutrire i gatti con questo tipo di cibo, tante patologie scompaiono, feci e urine sono molto meno maleodoranti e la qualità del pelo diventa stupe-facente, i risultati sono tangibili e si vedono in pochissimo tempo.Consiglio anche sempre di ridurre

quanto possibile l’uso di dieta sec-ca con croccantini. La parte dei fluidi dell’organismo felino viene nutrita soprattutto tramite il cibo umido che assimilano, piuttosto che dall’acqua che bevono, per cui è molto impor-tante alimentarli soprattutto con sano cibo umido.Anche i Blu di Russia, come tutti gli esseri più puri della natura, rispon-dono in maniera eccelsa alle cure na-turali somministrate tramite rimedi omeopatici, fitoterapici o floriterapici. Queste terapie sono davvero degli ottimi strumenti in grado, talvolta, anche di risolvere quadri che la me-dicina convenzionale, con i suoi mez-zi farmacologici, tende, purtroppo, a cronicizzare.E’ sempre importante, comunque, fare una terapia integrata, ma visto come rispondono alle terapie natura-li, vale sempre la pena, se il quadro clinico lo consente, di approcciarsi in

17

Primalux Sapphire Anastasijae bluedreamland Wakan tanka

© Bluedreamland

© B

lued

ream

land

Page 18: Petherapy Lab Magazine 2

maniera differente alla problematica, che andrebbe analizzata anche dal punto di vista psicologico del gatto, ed anche, dell’ambiente energetico ed emozionale nel quale vive. Le no-stre “cattive energie” possono nuo-cergli, infatti, tanto quanto i “germi cattivi”.

IL CArAttere Il Blu di Russia è un felino dal carat-tere molto docile e affettuoso sia con i suoi amici umani che con gli sco-nosciuti, non miagola molto e il suo tono è sempre dolce e sommesso. E’ un gatto allegro che necessita anche di giocare e di tenersi impegnato. E’ molto sensibile ed empatico e non manca di sorprendere il suo amico umano con la sua grande capacità di comprendere i suoi stati d’animo e, quindi, di sapere anche quando farsi da parte, oppure di avvicinarsi ancora di più quando sente che ce n’è bisogno. E’ gentile e discreto, mai invadente.Ama molto il contatto fisico, ne ha bi-sogno e lo cerca, soprattutto di notte, trovando spesso la sua cuccia tra le gambe dell’umano oppure di lato, al suo fianco. Ogni cucciolo comunque è sempre a sé e nasce con proprie pe-

18

bluedreamland uma e bluedreamland Varuna

bluedreamland uma

© bluedreamland

© Bluedreamland

Page 19: Petherapy Lab Magazine 2

culiarità caratteriali, non discostan-dosi mai troppo, in ogni caso, dalle caratteristiche generali.Essendo gatti molto sensibili non amano gli schiamazzi e le urla, per cui sono adatti a bimbi non troppo piccoli, ben educati e che possano trattarli con gentilezza e rispetto. Questo loro danno e richiedono an-che in cambio.

ALLeVAre bLu DI ruSSIAAvere cuccioli è un impegno ma una gioia infinita. Il parto è un momento emozionantissimo, un vero miracolo della natura che si compie ogni volta davanti ai miei occhi, praticamente nelle mie mani, tanto è saldo e forte il legame e la fiducia instaurata con le mie femmine.Credo davvero di essere io l’”eletta” e la fortunata a poter vivere simi-li esperienze… quando vedi correre all’impazzata quelle palline di pelo con la codina dritta che si mettono tutte di traverso e gonfiano la coda per farsi grandi e azzuffarsi tra loro.. quando si guadagnano il lettone per la prima volta e tu ti svegli e inaspet-tatamente li trovi a dormire accovac-ciati tra le tue braccia, oppure tra il tuo collo e il cuscino.Le loro prime pipì nella lettiera, i loro giochi, le loro ringhiate, le loro arram-picate, i loro salti.. le loro dolcissime coccole...

una fiducia reciproche perché questa è la base per costruire sani e onesti rapporti.Ed è anche questa la possibilità, in-fatti, che queste stupende creature mi donano: allargare la mia famiglia, instaurare nuove amicizie, per le quali sono assolutamente felice di mettermi totalmente a disposizione per consigli e indicazioni, per aiutare i nuovi genitori a gestire e vivere al meglio il nuovo arrivato.Sono felice di esserci sempre per chi sceglie i miei mici, per chi sce-glie e accetta le mie condizioni, per chi amerà, nutrirà e si occuperà di un pezzettino del mio cuore.Il senso più profondo della vita, io credo, sia l’amore, siano gli affetti; di questo, attraverso i miei mici, vorrei umilmente colorare un po’ il mondo, ricevendone anche io a mia volta da loro e dai nuovi rapporti che, grazie a loro, ho instaurato e instaurerò.

bLu DI ruSSIA mAeStrI DI VItAOltre che uno strumento di amore, i nostri mici sono anche un perfetto strumento di crescita se si sa coglie-re in loro la saggezza della natura,

E’ una dimensione stupenda che vor-rei vivere ogni giorno della mia vita nonostante l’impegno e le preoccu-pazioni.Ogni micio che vive con me è una parte del mio cuore, per questo scel-go molto attentamente le future fa-miglie, devono esserci una sintonia e

19

bluedreamland Wohpe

bluedreamland Varuna

© B

lued

ream

land

© B

lued

ream

land

Page 20: Petherapy Lab Magazine 2

la perfezione dei ritmi e dei cicli ter-resti, a cui loro sono profondamente ancorati e da cui sono magistralmen-te guidati. Il gatto, il Blu di Russia in particolare, ha l’autonomia e il distacco emotivo giusto per insegnarci a non essere dipendenti, per imparare il rispetto reciproco per le nostre differenti na-ture. Sa infonderci calma e serenità fuori dal trambusto della vita frene-tica che siamo abituati a condurre, ci chiede e ci dà dedizione e amore in un perfetto rapporto paritario tra dare e avere. Ci insegna il rispetto, la pazienza, l’esserci nel momento senza distra-zioni, la purezza delle intenzioni, l’au-tenticità delle espressioni, la realtà e la verità più profonde.

Ogni tanto mi chiedo: “Perché non l’ho fatto prima?!” Ma ogni cosa ha il suo tempo, prima ero impegnata con gli studi e nell’individuare la mia strada, ma una volta stabile sul mio cammino ecco che il tutto riesce a incastrarsi perfettamente anche con le loro esigenze.La libera professione mi consente di ricavare facilmente i tempi e gli spa-zi per loro, per le pappe, i giochi, le coccole, le pulizie e per tutto ciò che

necessitano e la mia preparazione nel campo della medicina naturale mi aiuta ad approfondire anche gli aspetti veterinari, trovando meravi-gliosi riscontri in questi esseri che rispondono in maniera eccelsa all’o-meopatia, che seguono perfettamen-te le leggi della medicina tradizionale cinese, che comunicano con noi mol-to chiaramente e sono libri aperti se prestiamo attenzione anche solo al loro sguardo… sempre che si abbiano occhi per “vedere”.

I bLu DI ruSSIA DeLL’ALLeVAmento bLueDreAmLAnD Sono una grande soddisfazione i miei Blu di Russia, un grande orgoglio so-

© B

lued

ream

land

20

Lara's yari

Primalux SapphireAnastasija

© B

lued

ream

land

Page 21: Petherapy Lab Magazine 2

bLueDreAmLAnD ruSSIAn bLue CAtterywww.imieibludirussia.it - [email protected] bluedreamland russian blue

Chiara InesiaSampaolesi posain compagnia dibluedreamland uma

prattutto per il loro carattere. In or-dine di arrivo: Lara’s yari, il maschio neutro (sterilizzato), Primalux Sap-phire Anastasija la prima mammi-na dell'allevamento, bluedreamland uma, la prima femmina Bluedream-land e, attualmente, bluedreamland Wakan tanka e bluedreamland Wohpe i due cucciolini nati da poco.Sono una novella allevatrice, il no-stro allevamento è stato riconosciu-to A.n.f.I. (Associazione nazionale felina Italiana) e f.I.fe (fédération Internationale féline) il 4 Luglio 2013, e al momento la nostra siste-mazione non ci consente di gestire un maschio intero, per cui le femmi-ne le faccio accoppiare con maschi di allevatori amici, cercando ogni volta il gatto migliore, il più bello, ma anche e soprattutto quello dal carattere più dolce e affettuoso.E’ questo, quello che più conta tra-smetta ai cuccioli… gatti belli sì, che rispettino lo standard con una prefe-

renza verso il modello americano, ma soprattutto voglio selezionarli dolci, empatici, socievoli e gentili. Questa è, per me, la cosa più importante.

Le moStreLa vita dell’allevamento prevede an-che la partecipazione a mostre, giorni in cui i mici rimangono in gabbia per un certo numero di ore che trascor-rono per lo più dormendo e momenti in cui vengono mostrati ai giudici e manipolati da personale addetto.

Ho iniziato questa attività con Uma nel 2013, ma poi lei mi ha fatto pre-sto capire che quella non era la sua strada, troppo sensibile si stressava troppo, per cui poiché il loro benes-sere viene prima di ogni premio e di qualsiasi riconoscimento, non abbia-mo proseguito.Se nel tempo nasceranno cuccioli con un temperamento più adatto alle mo-stre, in grado di tollerare bene quel tipo di stress, allora torneremo ad esporci, altrimenti li lascerò molto volentieri a casa. Ciò che mi sta a cuore prima di tutto è il loro benessere psico-fisico, per cui la scelta è presto fatta.

e ALLA fIne I CuCCIoLI VAnno…Tra il terzo e il quarto mese di età i cuccioli lasciano la mia casa per an-dare dai loro nuovi genitori. Non è mai facile lasciarli andare, ma la gio-ia e la felicità che portano nelle loro nuove famiglie colma anche il mio cuore, perché so cosa vuol dire avere un Blu di Russia, so quanto amore loro sono in grado di dare, quante ri-sate, quanta allegria e quante cocco-le portano nelle case.Questo è il mio obiettivo e questo cerco di fare nel migliore dei modi, a modo “mio”, che certo non piacerà a tutti, ma è sufficiente piacerà ad alcuni, coloro che sceglieranno un Bluedreamland ed entreranno a fare parte della nostra grande famiglia: la Terra del Sogno Blu!

… e Io mI PreSentoSono Chiara Inesia Sampaolesi, di pro-fessione faccio il medico, mi occupo di agopuntura e medicina cinese e per passione allevo gatti Blu di Russia. Il nome del nostro allevamento è Blue-dreamland e viviamo a Rimini.

21

Page 22: Petherapy Lab Magazine 2

Il censimento dei cignidi Sua maestà chepopolano il tamigi

C ome ogni terza settimana di luglio, a Staines sul Tamigi, fra Shepperton e Windsor, si sta

svolgendo in questi giorni l'annuale Swan Upping, la marcatura dei cigni che vivono lungo il fiume.La tradizione ha le sue origini circa 900 anni fa, quando la Corona bri-tannica stabilì che tutti i cigni bian-chi selvatici del Regno, pregiati per la loro carne, fossero da considerare proprietà della Famiglia reale.Dall'undicesimo secolo molta acqua

è passata sotto i ponti del Tamigi e oggi l'operazione ha sì lo scopo di registrare i nuovi nati, ma principal-mente quello di tenere sotto control-lo lo stato di salute delle colonie di uccelli che popolano il fiume.I "Warden of the Swans" e i "Marker of the Swans" (Guardiani e Marcato-ri dei cigni), conducono le operazioni per conto della Royal Family, vestiti dall'uniforme scarlatta di Sua Maestà la Regina, navigando su imbarcazioni tradizionali a remi.

Per cinque giorni sono stati impe-gnati a contare, pesare e misurare i cigni del Tamigi.Non si tratta però solo di una conta, perché ogni esemplare viene visitato, curato se necessario e nutrito.Prima di lasciarli nuovamente liberi, i marcatori attaccano a una zampa di ogni uccello un anello con microchip che permette agli scienziati del di-partimento di zoologia dell'Università di Cambridge di monitorarli nel corso dell'anno.

di Petherapy Lab

della Redazione

Curiosità

22

Page 23: Petherapy Lab Magazine 2

© D

an k

itw

ood

23

Page 24: Petherapy Lab Magazine 2

Le buone regole per favorirel'interazione tra bambino e cane

Abbiamo ricevuto nel corso di questo mese parecchie richie-ste in merito al rapporto cane/

bambino e questo sarà l’argomento di questo numero di Scuoladinzo-lando, approfitto a nome di tutta la Redazione, pe ringraziare tutti, e sie-te davvero tanti, per aver manifesta-to l’interesse sempre più crescente alla nostra rivista e, per quanto mi riguarda in questa rubrica.L’argomento che tratteremo in que-sto numero è spesso causa di incom-prensioni, abbandoni e in taluni casi, molto pochi in verità, di incidenti.E’ certo che la presenza di un cane in famiglia influisce positivamente sullo

sviluppo dei bambini e rappresenta una preziosa opportunità, tuttavia è opportuno non lasciare mai soli cani e bambini ciò vale per tutti i bambi-ni e per tutti i cani, anche quelli più docili e mansueti, infatti: i bambini possono essere imprevedibili e non riescono a interpretare i segnali di avvertimento del cane, trattenendo-lo quando vuole allontanarsi o, peg-gio, facendogli del male; ci sono poi situazioni nelle quali qualsiasi cane può essere più irritabile, per esempio se non sta bene o è spaventato o particolarmente eccitato; non va mai dimenticato, infine, che i bambini de-vono essere educati al rapporto con

gli Animali e che la supervisione di un adulto è indispensabile.I cani, oltre a diventare compagni di giochi, obbligano il bambino ad im-parare le caratteristiche di diversità degli animali e lo abituano a un rap-porto e ad una comunicazione so-prattutto corporei (carezza, contatto, olfatto, calore, movimento). Da uno a tre anni il bimbo prova un forte interesse per tutto ciò che si muove, ma è totalmente incapace di gestire l’interazione con il cane.Non riconosce alcun segnale emesso dall’animale, neppure i più eviden-ti, e non si rende conto di stringe-re troppo, graffiare, strappare il pelo

Scuoladinzolando

Educatore cinofilo

di Marco Sivero

24

Page 25: Petherapy Lab Magazine 2

di un essere che può spaventarsi e sentire dolore. L’incapacità di capire se il cane ha paura o è aggressivo persiste fino a circa 6 anni di età e il bimbo potrebbe trattenere il cane contro la sua volontà o avvicinarsi nonostante l’animale emetta segnali di minaccia.Durante tutto questo periodo è quin-di indispensabile che persone adulte supervisionino in ogni momento e in maniera attiva l’interazione tra bam-bino e cane.Tra il settimo e l’ottavo anno di vita il bambino vede nel cane un amico e un compagno alla pari mentre suc-cessivamente è in grado di capire che l’animale è diverso da lui. Durante questo periodo è importan-te l’educazione al corretto rapporto con il cane e la presenza degli adulti è ancora indispensabile: il bambino

può comunque interpretare male esagerare nel gioco e nella lotta, es-sere troppo irruente o non accorgersi di un disagio dell’animale.Ci sono alcune regole generali da se-guire per favorire una corretta rela-zione tra bambini e cani:1) La prima e la più importante di queste regole è di non lasciare mai il cane da solo con un bambino, an-che dopo aver insegnato e ribadito al bambino come comportarsi, lo stesso non è in grado di concentrare l’attenzione su più cose contempo-raneamente e può involontariamente provocare disturbo al cane.Per esempio, se il bimbo sta giocan-do può non accorgersi che il cane è presente e calpestarlo, fargli cadere un oggetto addosso o altri compor-tamenti per cui il cane potrebbe ave-re reazioni di intolleranza.2) Qualsiasi segnale negativo verso il bambino è preoccupante (fughe del cane all’arrivo del bimbo, tentativi di sottrarsi, ringhi, possessività su og-getti o sul cibo) e ricordate che un ringhio rappresenta una aggressione anche se la fase di morso è assente.3) In generale non siate troppo ap-prensivi: la risonanza mediatica tende a sopravvalutare il pericolo, a fronte di un limitato numero di epi-sodi veramente incresciosi.4) Un’altra regola importante è fare in modo di proteggere il cane da eventi impreve-dibili e stressanti legati alla presenza del bam-bino.5) State particolarmen-te attenti che il bambino non arrivi all’im-

provviso addosso all’animale mentre questi non se lo aspetta perché per il cane è molto stressante.6) I cani, se eccessivamente infasti-diti da bambini invadenti, possono allontanarsi o far allontanare il bam-bino; per loro equivale a insegnare al cucciolo come comportarsi.7) Se il cane tende ad allontanarsi i rischi sono minori ma bisogna as-sicurarsi che ne abbia la possibili-tà, garantendogli un posto sicuro e tranquillo per il riposo.8) Se un cane tende a ringhiare per mandare via il bambino è più pre-occupante, si rende in questo caso necessario interrompere il contatto tra il cane e il bambino, e successiva-mente prestare maggior attenzione e educare entrambi a stare insieme, premiando gli atteggiamenti tran-quilli.Un altro aspetto importante riguarda la nascita di un figlio in una famiglia dove è presente un cane che è un evento che va preparato con alcuni accorgimenti che eviteranno disagi futuri. Innanzitutto è doveroso ac-certarsi che il comportamento del cane sia normale e affrontare pre-ventivamente gli eventuali problemi comportamentali.In particolare è necessario assicurasi che il cane non manifesti intolleranza

al contatto fisico e possessivi-tà eccessiva nei confronti

degli oggetti. Fate con-trollare dal veterina-rio lo stato di salute dell’animale e ricor-

date che se un a n i m a l e

è sano

25

Page 26: Petherapy Lab Magazine 2

non ci sono motivi igienici per evitare uno stretto contatto con un bambino; infine, educare il cane alla condotta al guinzaglio può essere molto utile per passeggiare con il cane e la carrozzi-na senza rischi. L’arrivo in casa di un neonato rappre-senta una modificazione del gruppo sociale anche per il cane e dobbiamo quindi aiutarlo ad adattarsi serena-mente.Se prevediamo di modificare l’orga-nizzazione della casa (per esempio chiudere una stanza che normalmen-te era aperta) è bene cominciare a farlo prima dell’arrivo del bambino per abituare il cane ed evitare che associ cambiamenti sgradevoli all’arrivo del neonato. Quando il bambino è nato, cercate di applicare metodicamente queste semplici regole:• entrando in casa salutate il cane come d’abitudine tenendo in braccio il neonato e permettete al cane di fiu-tare il bambino rimanendo tranquillo.• se il cane è molto agitato chiedetegli di assumere una posizione di auto-controllo (ad esempio la posizione di seduto) prima di salutarlo e permet-tergli di esplorare il bambino. • durante l’accudimento del bambino permettete al cane di rimanere e au-mentate le interazioni positive con il

cane quando il bambino è presente nella stanza. Questo porta a rafforza-re la relazione e il cane vedrà il bam-bino in modo positivo.• vigilate che il cane non sia eccita-to quando sente piangere il bambino: questo può essere un segnale di pe-ricolo.• se il cane è incuriosito dai vagiti, tenendo il bambino in braccio date attenzione al cane impegnandolo in qualche attività (gioco, passeggiata), in modo che si abitui al suono del pianto come ad un normale rumore della casa.Quando il bambino inizia a gattonare...• controllate che il cane non si allon-tani all’avvicinarsi del bambino: il cane dovrebbe rimanere rilassato anche se il bambino lo tocca.• rimanete con il cane e premiatelo con la voce e con un bocconcino ogni volta che rimane rilassato mentre il bambino si muove. In questo modo il movimento del bambino diventa un segnale positivo per il cane.• vigilate che il cane non sia attrat-to in modo eccitato dal movimento del bambino; saltargli addosso, mor-dicchiarlo sulla testa o sulla schiena, inseguirlo, fargli agguati sono segnali preoccupanti.• non allontanate mai il cane quando il

bambino gioca con lui, anche in modo un po’ pesante o con oggetti rumorosi e premiate l’atteggiamento tranquillo del cane mentre il bambino lo tocca o gli gioca intorno, in questo modo per il cane questi movimenti (anche se fa-stidiosi) diventeranno segnali positivi.• gradualmente insegnate al bambino a rispettare il cane mentre dorme o riposa, in particolare se il cane è nella cuccia, mentre mangia e mentre inte-ragisce con altri animali.Ricordate sempre infine che il cane è una meravigliosa opportunità per il bambino, ma non è un giocattolo e neppure e soprattutto un regalo da fare a seguito dei capricci del bam-bino, personalmente ritengo che i regali di Natale, per quanto riguarda gli Animali, rappresentino in molti casi gli abbandoni di Pasqua, pertanto, nel dubbio, un bel peluche, aiuta..

Risponderò alle domande dando sug-gerimenti "semplici " ma che sono frutto di un’esperienza pluriennale “sul campo” e di una continua osser-vazione dei comportamenti umani e canini. Potete quindi scrivermi alla nostra mail [email protected]: aspetto con ansia le Vostre domande e sarò felicissimo di rispondervi.

26

Page 27: Petherapy Lab Magazine 2

27

CoS’È LA Pet-tHerAPy

AttIVItà e ProGettI

La Pet-therapy nasce negli anni ‘60 negli USA con l’ausilio degli animali per il miglio-ramento dello stato di benessere, attraverso un rapporto interpersonale tra uomo ed animale con effetti psico-emozionali.Può essere definita come un intervento assistenziale e coterapeutico che consiste in una serie di sedute finalizzate a migliorare, attraverso specifici stimoli, il benessere della persona mediante la relazione uomo-animale coadiuvando le terapie normal-mente effettuate per il tipo di patologia considerato.

I progetti che Petherapy Lab sta sviluppando si differenziano per target di riferi-mento, obiettivi e finalità da raggiungere, metodologie attuative e tempistiche di svoglimento. PROGETTO PER ASILI NIDOL’obiettivo generale del Progetto sarà quello di favorire lo sviluppo sensoriale ed emotivo del bambino e il suo apprendimento attraverso la conoscenza degli animali e l’interazione con essi PROGETTO DI EDUCAZIONE NELLE SCUOLEIl Progetto “Scuoladinzolando” ha l’ambizione di creare nelle nuove generazioni l’educazione agli Animali favorendo l’interazione bambino/animale e la presa di co-scienza delle diversità. PROGETTO PER SOGGETTI ALLETTATILe terapie assistite dall’Animale (tAA) sono interventi finalizzati al raggiungimento di obiettivi specifici predefiniti, all’interno dei quali l’Animale che risponde a determi-nati requisiti risulta essere parte integrante del trattamento.

ContA

ttI

www.petherapylab.com

Petherapylab

@petherapylab

+39 342 3793402+39 334 2783245

[email protected]

IL noStro teAm

DIeGo E CoCCo,CONIGLI ARIETENANO BIANCO

ZAnnA, METICCIOFEMMINA, PROVENIENTEDA CANILE E RECUPERATA

ALLA PET-THERAPY

PAoLA, OPERATRICE DIPET-THERAPY E mArLene,

LABRADOR DI 7 ANNI

mArCo,EDUCATORE CINOFILO

Page 28: Petherapy Lab Magazine 2

Il terrier nero russo (russkiy tchiorny terrier) è una razza piut-tosto recente e poco conosciuta,

nasce dopo la Seconda Guerra Mon-diale su direttive Ministero della Dife-sa russo che sentiva l’esigenza di una razza autoctona con spiccate qualità di addestrabilità e rusticità in grado di supportare l’esercito e la protezione civile per svolgere compiti di guardia e difesa delle strutture agricole e mi-litari che si stavano ricreando dopo la guerra,nelle condizioni climatiche che la Russia presentava.L’allevamento di Stato “Stella Rossa” ebbe allora il compito di selezionare un cane dotato di queste particolari caratteristiche.Non ci è dato da sapere con cer-tezza quali e quante razze vennero usate per gli accoppiamenti, il tutto è gelosamente custodito negli archi-vi dell’allevamento di stato “Krasnaja Zvezda”, sicuramente lo Schnauzer gi-gante, l’Airedale terrier, per aumenta-re la mole il Rottweiler, per diminuirne l’aggressività il Terranova Moscovita ed altre razze autoctone.Sul capostipite della razza non vi sono dubbi: da tutti è riconosciuto ufficial-mente nel riesenschnauzer “Roj”. Da lui nascevano cuccioli col mantello scuro, con teste importanti.Aperta la strada, dopo vari tentativi e selezionando i cuccioli migliori e più robusti si riuscì ad ottenere dei cani non finalizzati alla bellezza ma in grado di sopportare le fatiche e con attitudine al lavoro.Successivamente selezionando i sog-getti migliori, si arrivò a fissare un tipo molto simile a quello che conosciamo attualmente e neI 1979 l’allevamento “Krasnja Zvezda” presentò lo standard per questa razza e due anni dopo la Russia riconosceva ufficialmente i ter-rier neri.Nel 1984, quasi all’epoca del disgelo politico, l’FCI riconobbe la razza in-serendola nel terzo gruppo (terrier), spostandola in seguito nel secondo gruppo classificandola giustamente

Il terrier nero russo:il gigante dal cuore tenero

dibolare pericolosa, lo si riteneva più aggressivo di quanto non sia in realtà, il tutto dovuto alle sue origini. Sicuramente nell’arco degli anni, at-traverso un’attenta selezione, è stata eliminata l’aggressività che all’inizio caratterizzava alcuni soggetti, il ter-rier neri russo di oggi ha comunque mantenuto le doti di fedeltà, attitudi-ne al lavoro, facilità di addestramento e resistenza climatica con cui la razza è stata creata.E’ un cane che si presta ad essere

come “cane da lavoro, da sport, da guardia e da compagnia”.La “Perla nera della Russia” è un cane di taglia superiore alla media, mas-siccio, robusto, rustico; vive bene in casa come fuori, l’importante è avere la compagnia del padrone, molto af-fettuoso, in famiglia è un vero “orsac-chiotto”, non ha nessun odore e non fa muta. All’inizio si è fantasticato molto sul suo carattere, è stato definito il cane killer del KGB, il cane dalla forza man-

del "Vanara Tchiorny Terrier" di Cortazzone

di Agnese Zocca

La razza del mese

28

Page 29: Petherapy Lab Magazine 2

addestrato, equilibrato, formidabile di-fensore del territorio e della casa; pur essendo di carattere docile all’occor-renza diventa un’ ottimo protettore nei confronti del padrone.Grande memoria, intelligenza ed equi-librio non necessita di imposizioni ma di spiegazioni, con lui le maniere forti non vanno assolutamente bene, è in grado di capire e di adeguarsi alle si-tuazioni, è grande il suo desiderio di assecondare il padrone, la sua dolcez-za ne fa anche un’ottimo compagno per bambini e anziani.L'unica dolente può essere considera-ta la cura e il mantenimento del pelo, la toelettatura di questo cane è labo-riosa e va fatta regolarmente, deve essere eseguita unicamente a forbi-ce ed il lavaggio preferibilmente con shampoo per peli duri e neri.Sin dall'età di 3-4 mesi sarebbe me-glio pettinare e spazzolare il cucciolo regolarmente con una spazzola mor-bida, per abituarlo gradualmente alle sedute di toelettatura a cui dovrà sottostare da adulto.Onde evitare fastidiose otiti un’atten-

zione particolare va rivolta ai peli che crescono nel canale uditivo, vanno rimossi strappandoli con delicatezza.

Passiamo ora in rassegna gli aspetti più peculiari degli Standard previsti per questa razza, secondo l'fCI Stan-dard n° 327 del 10.01.201

ASPetto GenerALeIl Terrier Nero Russo e un cane di grande mole con un corpo legger-mente lungo e struttura veramente atletica di un tipo robusto e costitu-zione vigorosa. La razza ha qualita come ossatura massiccia e musco-latura potente. E simmetrico con una grande testa e corpo compatto e un torace voluminoso e disceso. La dif-ferenza fra i due sessi deve essere nettamente definita.

ProPorZIonI ImPortAntILa lunghezza del corpo e leggermen-te superiore all’altezza al garrese; cio puo essere piu marcato nelle femmi-ne.L’altezza del torace non deve esse-re inferiore della meta dell’altezza al garrese.La lunghezza della testa non deve essere inferiore del 40% dell’altezza al garrese del cane. Il muso e legger-mente piu corto del cranio.

ComPortAmento e CArAttereè un cane dignitoso e fiducioso, che si

29

Page 30: Petherapy Lab Magazine 2

sa ben controllare in qualsiasi situa-zione; quando le circostanze lo richie-dono, assume immediatamente una posizione di difesa attiva, che pero scompare velocemente all’allontanar-si del pericolo. Questa bella razza e amabile e ha grande resistenza; e so-bria, intelligente e amichevole.Il T.N.R si adatta bene all’addestra-mento e alle varie condizioni clima-tiche, ed e un gran lavoratore ed e affidabile.

teStALa testa deve essere proporzionata al corpo, anche se grande, massiccia e lunga.Cranio: Moderatamente ampio con fronte piatta. La linea superiore del cranio è parallela a quella del muso. Gli archi sopraccigliari e l’os-so occipitale sono moderatamente pronunciati.Stop: visibile ma non acuto.

reGIone DeL muSotartufo: largo e neromuso: forte, ampio e leggermente più corto del cranio. Il muso è ampio alla base e si rastrema leggermente verso l’estremità del tartufo. Baffi e barba di

volume accentuato danno al muso un aspetto rettangolare e smussato.Labbra: spesse, ben pigmentate e tese. Bordo labiale scuro.mascelle/denti: denti larghi e bianchi strettamente vicini l’uno all’altro, gliincisivi inferiori posizionati su di una linea. Dentatura completa (42 denti) chiusura a forbice.Guance: ossa delle guance asciutte con guance arrotondate ma non pro-nunciate.occhi: di media misura, di forma ova-le, posizionati diritti e ben separati, di colore scuro. Rime palpebrali asciutte, tese e nere.orecchi: pendenti. Attaccati alti e simmetrici, di media misura, di for-ma triangolare Il bordo anteriore pende accostato alle guance. Il padiglione è spesso, senza pieghe.

CoLLoForte, asciutto e muscoloso. La lun-ghezza del collo è quasi uguale a quella della testa e forma un

30

Page 31: Petherapy Lab Magazine 2

angolo di 45-50°° rispetto all’orizzon-tale. La nuca è forte e ben sviluppata.

CorPoSolido, alto e voluminoso, ben propor-zionato.Linea superiore: leggermente di-scendente dal garrese alla radice della codaGarrese: alto e ben sviluppato, più pronunciato nei maschi che nella fem-mineDorso: forte, diritto e muscoloso. La lunghezza del dorso vero e proprio è uguale a metà della lunghezza misu-rata dal garrese alla base della codarene: ampio, corto, muscoloso e leg-germente arcuato. La lunghezza è uguale alla metà della lunghezza del dorso effettivo.Groppa: ampia, muscolosa, legger-mente discendente e di moderata lunghezza.torace: disceso, lungo e ampio con costole leggermente cerchiate. La for-ma del torace (in sezione trasversale)

è ovale. Lo sterno è lungo e il petto è leggermente sporgente rispetto all’articolazione della spalla, ed è molto muscoloso.Linea inferiore e ventre: sulla stessa linea dell’articolazione del gomito oleggermente al di sotto. Ventre mode-ratamente retratto. Fianchi solo leg-germente sviluppati

CoDASpessa alla radice e inserita alta. In movimento la coda è portata in modo brioso ma la radice della coda non deve inclinarsi sopra il dorso (coda da scoiattolo).Coda tradizionalmente tagliata nel Paese di origine. La lunghezza o la forma di una coda integra non ha in-fluenza sulla valutazione del cane. La forma preferita di una coda integra è a sciabola o a falcetto

ArtI AnterIorIArti visti di fronte: sono diritti e pa-ralleli. La distanza dal gomito al ter-reno è uguale al 50-52% dell’altez-za al garrese del cane.Spalla: lunga, ampia e ben adagiata all’indietro. L’angolo tra la scapola e ilbraccio è di circa 100°.braccio: muscoloso e non più corto della scapola.Gomito: aderente al corpo.Avambraccio: diritto, spesso, dall’os-satura rotonda. Verticale se visto sia dal davanti che di lato.metacarpo: corto, massiccio e leg-

germente obliquo se visto di lato.Piedi anteriori: larghi, compatti e di forma rotonda. Le unghie e i cuscinet-ti sono neri

ArtI PoSterIorIArti visti da dietro: sono diritti e paralleli, posizionati più distanziati degli anteriori. Se visti di lato, sono piazzati leggermente dietro il cane.Coscia: moderatamente lunga, leg-germente obliqua, ampia con volu-minosi muscoli ben sviluppati.Ginocchio: ben angolato.Gamba: non più corta della cosciametatarso: forte, basso e posiziona-to verticalmente. Senza speroni.Piedi posteriori: leggermente più pic-coli di quelli anteriori e tendenti alla forma ovale. Unghie e cuscinetti sono neri.

moVImentoSciolto e ben equilibrato con giuntu-re flesse elasticamente. Il movimento tipico è un trotto energico con lun-ghi passi, derivante da una potente spinta del posteriore e significativo allungo degli anteriori. La linea dorsa-le rimane ferma.

PeLLeTesa, ben adagiata senza pieghe o rilassamenti, sempre elastica. Pig-mentata in modo uniforme

mAnteLLoPelo: doppio pelo ruvido e spesso.

31

Page 32: Petherapy Lab Magazine 2

Formato da un pelo esterno duro, spesso, leggermente ondulato, e un sottopelo morbido, corto e fitto. Il peloesterno ricopre tutto il corpo.La lunghezza del pelo naturale e non strippato è fra i 5 – 15 cm. Quello della testa è molto ben sviluppato e forma abbondati sopracciglia, baffi e barba. Gli arti sono ricoperti di pelo lungo e fitto. è richiesta una toelettatura nella forma corretta.Il pelo tagliato dovrebbe enfatizzare il carattere di un cane forte e sicuro di sé, e in nessun modo essere eccessi-vamente decorativo. Il pelo è lasciatopiù lungo sulle gambe ed attorno al muso. Il taglio dovrebbe accen-tuare la testa massiccia con fronte piatta, orecchi ben pendenti, collo for-te e corpo forte, e ben costruito,Colore: nero; è permesso il nero con trascurabile mescolanza di pelo grigio(questa mescolanza di pelo grigio non deve coprire più di un terzo dell’intero corpo).

ALteZZAAl garrese desiderata: Maschi 72 – 76 cm ma non meno di 70 cm e non più di 78 cm. Femmine 68 – 72 cm ma non meno di 66 cm e non più di 74 cm. Soggetti leggermente più alti sono tollerati qualora siano proporzio-nati e di eccellente tipicità.Peso: Maschi50 – 60 Kg., Femmine 45 – 50 Kg

32

Page 33: Petherapy Lab Magazine 2

33

Stop al greyhound racing!Stop alla caccia coi galgo!

Associazione Pet Levrieri ONLUS

Per adozioni, informazioni e donazioni:

Informazioni generali: [email protected] - Adozioni: [email protected] - Donazioni: [email protected]

contatti: +39 338 9541011 - +39 345 4543054

www.petlevrieri.it

Adotta un levriero rescue, aiuta chi si batte contro lo sfruttamento dei greyhound e dei galgo

foto

di M

assi

mo

Man

tova

ni

Page 34: Petherapy Lab Magazine 2

Curiosità è quello che ci ha fatto avvicinare tanti anni fa a que-sta magnifica razza: era il 1991

quando è arrivato a casa nostra Asa-ris Apes (ASAr) maschio di terrier russo nato nell'allora Cecoslovacchia il 7 agosto del 1991.Il primo terrier nero lo avevamo visto in un’esposizione canina, ci eravamo avvicinati perché quel cagnone nero, peloso, ci aveva incuriositi: era uno strano schnauzer gigante.In quel periodo noi eravamo pro-prietari di una femmina di schnau-zer gigante ed era diversa... infatti il pelosone non era uno schnauzer ma un terrier nero russo: così ci disse la proprietaria svizzera. Incominciò così la nostra ricerca di informazioni su questa razza ed ecco che dopo poco tempo arrivò ASAR.ASAr ci ha fatto innamorare dei TNR e avvicinare al pazzo mondo delle esposizioni, nel 1994 gli abbia-mo trovato una compagna Lisander ociciornie; ORNI è stata un'impareg-giabile amica fino a che il suo gene-rosissimo cuore non ci ha lasciati nel dicembre 2002, nel frattempo in que-gli anni ci fu l'ingresso della Russia nella FCI e ci rendemmo conto che i nostri cani non erano assolutamente all'altezza di quelli della madre patria, nacque contemporaneamente un so-dalizio con altri “amanti” della razza e insieme, con grande rammarico, deci-demmo di ricominciare tutto dall'ini-zio lasciando che i nostri cani di linee di sangue ormai obsolete diventas-sero solo i cani di casa senza farli più riprodurre e, sempre insieme, im-portammo dalla Russia nel 1996 una femmina di 18 mesi Arma iz Cernoi Staii (ArmA), quindi dopo un interes-santissimo viaggio a Mosca, arriva-rono prima tutsy barby's bronnich (nIKI) e poi morskvorechie Antei (GIGI) e Gruschenka. (GruSCIA).GruSCIA arrivò a casa nostra ad ap-pena tre mesi ma da subito fece ca-pire che lei avrebbe avuto un gran-de carattere, dolcissima ma forte e

decisa non si lasciò mai intimorire da nulla, a velocità della luce diven-tò pluricampionessa finchè un male incurabile più forte di lei se la portò via ad appena due anni privandoci della gioia di avere i suoi cuccioli.A questo punto Lisander Amor (yAmI), figlia di Arma e di Gigi, ar-rivata da poco a casa nostra, ebbe l'ingrato compito di continuare quel-lo che Gruscia aveva incominciato senza poter continuare. Caparbia, irruenta ma tanto bisognosa di coc-cole, yAmI si è rivelata una teneris-sima mamma ed un'ottima educatri-ce per i suoi cuccioli.

La mia passione per il terrier nero russo nasce dalla... curiosità

L'allevamento

del "Vanara Tchiorny Terrier" di Cortazzone

di Agnese Zocca

34

Page 35: Petherapy Lab Magazine 2

Gli anni sono scivolati via tra alti e bassi, giunse anche il momento di continuare questa avventura da soli e contemporaneamente arrivò ne-posedaant. nIePo è stato il regalo che ho fatto a mio marito in occa-sione di un anniversario del nostro matrimonio, lui desiderava tanto un cane tutto suo, il destino è stato

molto generoso, Niepo si è rivela-to un cane veramente speciale, dal grande equilibrio, indiscutibili le sue qualità espositive: i fatti parlano per lui. Due sono le cucciolate nate dall'ac-coppiamento di yami con niepo, dalla seconda è nata Kukla che è rimasta a casa con mamma e papà ed è stato un primato: il primo terrier nero russo nato in Italia a coda integra. Kukj ha sventolato con molto orgoglio la sua coda tricolore all'esposizione mondiale di Dortmund ed è stata premiata con il titolo di Campionessa mondiale Giovani, titolo già conquistato da suo padre alla mondiale di Porto nel 2001.

Anche con Niepo il destino si è ac-canito, una banale infezione ce lo ha portato via all’età di 4 anni, ma le sue qualità sono state tramandate alla fi-glia Kukla che è stata una compagna di vita indimenticabile, carattere forte, deciso, ma dolcissimo, ci ha regalato ricordi bellissimi e ci ha regalato Dodi (Vanara Sviosdocka) che vive tuttora con noi piazzata perennemente sul divano... adesso è la matriarca di casa, quella che quando c’è qualche discus-sione si intromette e mette tutti al loro posto semplicemente con la sua presenza.Dodi è figlia di Kukla e Lukjan ( ) nato nella lontana Siberia e arrivato a casa

35

Page 36: Petherapy Lab Magazine 2

nostra nel 2005. Mi ricordo ancora oggi il giorno del suo arrivo a Milano, uscito dall’aereoporto un po’ frastor-nato per il lungo viaggio, in men che non si dica, appena salito in macchi-na, mi si è piazzato in braccio e ha incominciato a farsi subito coccolare; arrivato a casa, dopo il primo giro di perlustrazione, ha incominciato subito la sua opera di accettazione nei con-fronti di Kukla che non vedeva molto di buon’occhio l’arrivo questo nuovo rompiscatole e con caparbietà ci è ri-uscito benissimo...Lukjan ha quasi 10 anni e proprio non li dimostra, sempre il primo ad acco-glierci quando arriviamo a casa, sem-pre in cerca di coccole, non dimentica mai di pattugliare di controllare che tutto sia in ordine…La famiglia dei pelosi è negli anni au-mentata quando viene il momento di dre via i cuccioli con qualcuno proprio non ci riusciamo, come è successo con i figli di Kukla Shaman (Vanara Shaman) e sua sorella baba (baba Jaga Vanara); con noi ci sono anche ALmA (Vanara Almaznaya Koroleva) la piccola di casa... e LunA (Lunnaya Krasota) che all’età di 5 anni è ritor-nata nella casa dov’è nata, entrambe sono figlie di Dodi, così simili, così di-verse.In tutti rivive il ricordo di niepo e yami, in tutti qualcosa ce li ricorda. Devo dire che non abbiamo spesso

36

Page 37: Petherapy Lab Magazine 2

Gli amici di Petherapy Lab che condividono la loro vita con un Terrier Russo sono invitati a spedire le foto dei loro amici alla mail [email protected] redazione sceglierà le migliori che saranno pubblicate nel prossimo numero in una speciale fotogallery, e tutte, ma proprio tutte finiranno in un album fotografico "ad hoc" creato sul profilo FB di Petherapy Lab.

VAnArA tCHIorny [email protected]

cucciolate, sono poche e mirate, altri-menti la casa sarebbe sovraffollata di terrier neri. Molte cose sono successe da qual lon-tano novembre del 1991 quando Asar arrivò a casa nostra, molte cose sono cambiate, la passione per questa ma-gnifica razza non è mai passata anzi...

37

"tuttI In PoSA!" mAnDAteCI Le

foto DeI VoStrI terrIer ruSSI...

Page 38: Petherapy Lab Magazine 2

era dicembre 2008 quando io e Francesco ci incrociavamo su FB leggendo, commentando e

condividendo i continui appelli di aiu-ti che venivano quotidianamente ri-chiesti dai Volontari di tutta Italia e a forza di commenti, di prese di po-sizione, di aiuti che personalmente inviavamo nelle varie località italiane.Poi abbiamo deciso di unire le forze costituendo nel febbraio 2009 l’As-sociazione Rapid Dogs Rescue, ossia un’entità che intervenisse veloce-mente (Rapid) su situazioni partico-lari con invio di mangime, medicinali e quant’altro necessario evitando le spese di spedizione individuando fornitori sul posto o limitrofi e con-cordando con gli stessi spese di spe-dizione gratuite.Inoltre notando un eccessivo uso di carte prepagate sulle quali molte persone facevano donazioni senza poi mai sapere l’effettivo utilizzo di tali fondi, abbiamo deciso di mettere on-line i nostri bilanci affinchè tut-

rapid Dog rescue di mantovati potessero rendersi conto di dove “andavano e vanno a finire i propri soldi”Così facendo ad oggi abbiamo spe-dito oltre 70 tonnellate di mangime dalla Toscana alla Puglia, dal Lazio alla Campania, dalle Marche alla Ca-labria ed alla Sicilia oltre a moltissi-me forniture di medicinali, siamo in-tervenuti sterilizzando intere colonie feline o più semplicemente aiutando privati in difficoltà in tale situazione.Non ci siamo fermati qui, abbiamo acquistato ed attrezzato un ambu-lanza con il programma Vet-Rescue che attualmente opera con un’altra Associazione in provincia di Parma (Rescue Dogs) per il recupero di Ani-mali vaganti e/o feriti e abbandonati.Abbiamo allestito un furgone adibi-to al trasporto di Animali con il quale abbiamo effettuato staffette in tut-ta Italia con il programma Progetto S.A.M per un totale di oltre 150 Ani-mali che hanno trovato casa e come unità di pronto intervento in situa-

zioni di emergenza come il terremoto de L’Aquila del 2009 o del più recente verificatosi in Emilia nel 2012.Supportiamo e collaboriamo con tan-tissime Associazioni di tutta Italia intervenendo anche con alcune di queste anche nel sequestro di qual-che canile lager con il supporto del nostro Ufficio Legale della splendida Annamaria, ed effettuiamo per le stesse controlli preaffido e post-affi-

Associazionedi Marco Sivero

Presidente Rapid Dogs Rescue

38

Page 39: Petherapy Lab Magazine 2

do mediamente circa 70 all’anno, for-te è la collaborazione anche con Asl sul territorio (vedi ad esempio Asl di Mantova, per la quale nel 2013 abbia-mo effettuato trasporti dedicati per 53 cani dovevano essere sterilizzati).Non ci siamo limitati a questo, con-sideriamo il recupero dell’Animale importante e altrettanto importante è l’educazione verso lo stesso, e per questi motivi sono partiti altri due importanti progetti: uno educativo presso strutture quali canili e rifugi, l’altro formativo per scuole ed asili.A gennaio 2014 siamo partiti con il progetto Petherapylab dando sup-porto, ad asili nido, strutture protette per anziani e disabili e per la fine di quest’anno e per il 2015 nuovi impor-tanti progetti sono in cantiere...Con quest’ultimo progetto abbiamo deciso di convogliare questa grande attenzione per il mondo Animale fon-dando la rivista on-line "PetHerAPy LAb mAGAZIne", gratuita a cui tutti (Associazioni, Privati e non) possono partecipare inviandoci gli articoli che intendono pubblicare per far cono-scere la loro attività a favore degli animali.Il magazine è il frutto del lavoro di una redazione snella, preparata e at-tenta a tutto ciò che accade nel mon-do animale, è formata da me, Paola & Paola (avete letto bene sono due!) ed emanuela tutti coordinati dal-lo splendido Daniele Art Director di questa meravigliosa idea collettiva che è passata dalle poco più di 3.000

visualizzazioni del primo numero alle oltre 18.000 del secondo.Oggi l’Associazione sta crescendo e vantiamo una meravigliosa filiale a Milano con barbara e Patrizia che quotidianamente lavorano sul terri-torio per i nostri Amici a 4 Zampe.In questi giorni stiamo sistemando il nostro nuovo sito: www.rapiddo-gsrescue.com ma potete comunque contattarci su [email protected] oppure su FB (rapid Dogs rescue per la sede centrale oppu-re rapid Dogs rescue - Sezione di milano per la sezione di Milano).

Il nostro motto è: tu con noi, InSIe-me per Loro, e tu cosa aspetti?

39

Page 40: Petherapy Lab Magazine 2

Quando adotti un cane ti pren-di per sempre una grossa re-sponsabilità e quando adotti

un cane con un passato come quello di Marlene, la responsabilità è mag-giore, perché ancora di più devi ga-rantirle protezione, perché la catti-veria dell’uomo l’ha già conosciuta e tu non puoi neanche lontanamente pensare di farle provare un altro do-lore.Marlene è stata usata come fattrice per gran parte della sua vita, da lei si pretendeva un’unica cosa… cuccioli,da cui guadagnare soldi, probabilmente senza preoccuparsi della paura che provava di vivere nella solitudine e di vedersi ogni volta privata dei suoi piccoli tesori.Era la fine di gennaio di quest’anno quando ho visto su internet la foto di Marlene, un allevatore la dava in ado-zione.Non ho pensato un attimo, ho mostrato la foto alla mia famiglia ed

L'incontro che ci ha cambiato la vita

a un amico educatore cinofilo.Siamo partiti tutti, a famiglia al completo, compreso Pippo il nostro amato cagno-lino.Era una fredda e piovosa giornata di gennaio, ma nulla ci poteva fermare… Marlene ci aveva pre-so il cuore… è stato subito amore,ci ha ri-conosciuti,ci è subito venuta incontro, ha subito baciato il suo fratellino umano e giocato con Pippo.Non lo nego, i pri-mi periodi a casa sono stati difficili per tutti, Marlene era terrorizzata da tutto, dalle scale di casa, dal rumore dell’interruttore della luce, dalla sua

immagine riflessa… tutto per lei era un pericolo.Marco, l’educatore cinofilo ha sem-pre creduto in lei, anche a dispetto di chi la definita carne da macello… ma questa è un’altra storia…Ora finalmente siamo una famiglia: mamma, papà, fratellino umano, Pip-po, la micia, i due coniglietti Cocco e Diego e la dolce Marlene.Marlene è accudita, si è affezionata, abbiamo trovato un equilibrio. Lei ci ha insegnato ad amare incondiziona-tamente, ci ha insegnato cosa signi-fica veramente il rispetto per la vita altrui, il rispetto di chi dalla vita non ha avuto nulla.Marlene è molto delicata, tranquilla, va d’acccordo con tutti gli animali, adora i suoi fratelli ed è inseparabi-le dal suo bambino umano. E’ di una bontà assoluta, nonostante la vita sia stata così dura con lei la sua pu-rezza d’animo non è stata minima-mente scalfita, ha ancora moltissimo da dare.Grazie all’affetto, all’amore ed alla fiducia di chi ha creduto in noi ora Marlene può donare tanto amore ed è la nostra migliore pet operator!Noi non abbiamo salvato la vita a Marlene ma lei ha salvato noi dalla nostra.

Storie di canidi Paola Zapparoli

Operatrice Petherapy Lab

40

Page 41: Petherapy Lab Magazine 2

41

di Renzo Artonivia Achille de Giovanni, 9

46047 Porto Mantovano (MN)Cell: 320 0270157

FB: Artoni Renzo / RenArt

REN RTREN RTI cani e i gatti hanno il mantello che li protegge, ma è opportuno salvaguardarli al meglio... Diamo un senso di protezione e sicurezza ai nostri speciali amici e compagni di vita...

Realizziamo cucce esclusive e unicheper i vostri amicia quattro zampe,in base alle loro

esigenze e ai loro desideri.

REN RTREN RT

Page 42: Petherapy Lab Magazine 2

mi chiamo Barone,s ono un mi-ciotto di circa 4 anni ( cosi' mi dicono) e sono molto fortuna-

to, vivo in una splendida famiglia che mi supercoccola e mi supervizia. Adoro mangiare (sono un gran mangione), mi piace dormire sul lettone e giocare con i miei umani e mi hanno pure portato in vacanza in montagna!Ma.... questo è il mio presente, il mio passato non è stato tutto fortunato. Vi va se vi racconto la mia storia?Tre anni fa mi sono ritrovato a vivere per strada ad arrangiarmi a procurarmi del cibo e un riparo. Ero anche molto interessato alle micine che giravano nella zona, diciamo che sono diventato un pò il Dongiovanni del quartiere.Poi, un giorno, inseguendo una bella miciotta tricolore, della quale mi ero pazzamente innamorato, mi ritrovo in un giardino condominiale.C'era una bella casetta di legno, varie

La giusta ricompensa per la mia pazienza...

ciotole con tanta pappa, croccantini e acqua. E così, dopo i miei giri, tutte le sere e tutte le mattine decido di anda-re in quel giardino a rifocillarmi.Poi, improvvisamente, un giorno, men-tre stavo spizzicando qualche croc-catino, ecco che compare un essere umano: la scruto, la osservo... non mi sembra pericolosa.Lei mi saluta calorosamente e si avvi-cina alla zona pappa per sistemare le ciotole e aggiungere della pappa nuo-va. Non mi allontano tanto, la osser-vo. E quando lei va via ecco che torno a mangiare la pappa fresca appena aperta.Giorno dopo giorno, imparo che la ter-razzina di questa casetta di legno è proprio confortevole.... c'è anche una comoda copertina di pile, è riparata, ma mi permette di tenere sotto con-trollo il giardino.Scopro anche gli orari in cui questa "bi-

pede" passa a sistemare e mettere la pappa fresca.Beh... non mi sembra male... dopo tutto quando mi vede mi parla dolcemente e si avvicina lentamente per farmi una carezza.Aspetto, continuo a studiarla....Un bel giorno finalmente decido di ri-spondere al suo saluto di bentrovato. Siiii funziona!!! Lei mi capisce e instau-riamo un lungo dialogo. Mi avvicino a lei, provo a strusciarmi. Lei mi accarez-za il muso e la schiena. Ohhh che bella sensazione. Mi lascio andare e inizio a fuseggiare e a darle tante testatine di affeto. Mi sono fatto un'amica.Passano i giorni, passano le settima-ne... nel frattempo la mia amata trico-lore da' alla luce 3 bambini.....i miei bim-bi! Due maschietti e una femminuccia.Ogni tanto viene a mangiare anche lei in quel giardino, ma poi torna subito dai suoi bimbi.

Storie da gattidi Rosi Goffi

42

Page 43: Petherapy Lab Magazine 2

Un pomeriggio di fine febbraio pero'de-cide di portare i nostri cuccioli nel giar-dino con la casetta. Siamo una famiglia!La vita scorre serena, ma improvvisa-mente, arrivano degli umani, prendono la mia fidanzata e i nostri cuccioli, li mettono in gabbia, li portano via. Che paura! Per qualche giorno non li vedo e sono preoccupato...dove li avranno portati?Un pomeriggio ricompaiono gli umani, hanno in mano delle gabbie....eccoli! Li hanno riportati! Parlano di "sterilizza-zione", di convalescenza, di medicine....pero' io li vedo tutti bene, vado loro in-contro...siamo tornati tutti li'.La vita scorre abbastanza serena, il cibo c'e', il riparo dalla pioggia anche, ma ogni tanto sento di gatti che hanno una famiglia umana, che dormono tra i cuscini, che non hanno mai freddo, ne' paura. Ho un vago ricordo di queste cose....chissa', forse le ho sognate..Una mattina di fine aprile improvvisa-mente accade una cosa. La mia ami-ca umana arriva alla casetta portan-do una strana cosa di ferro, ma con

dentro un piattino mooolto profumato. Come dire di no, entro subito ma... clac, si chiude una porta e resto bloccato. Mi spavento, ho paura, ma guardo la mia amica e capisco che non mi vuole fare del male, quindi mi sdraio, mi riposo e aspetto.Mi ritrovo poi in un'altra spazio chiu-so con altri bipedi che mi toccano... cosa mi staranno facendo? Dove sono? Dov'è la mia amica? Provo a aspettare... prima o poi so che tornerà da me.E così il giorno dopo, dopo avere fat-to una bella dormitona, mi sveglio con una zampetta rasata e il mio sederino tutto verde. Ops... mi sa che mi manca qualcosa. Si apre una porta.Lo sapevo, la mia amica è tornata, ec-cola è venuta da me e mi riempe di coccole e mi ha portato la pappa che preferisco. Che bello torno a casa. No, purtroppo no, lei poi va via e io resto lì. Ma il giorno dopo è ancora da me e questa volta mi porta via con lei.Sono così contento che non faccio neppure un miagolio, quando mi met-tono su quella strana cosa che si muo-

ve. Sono tranquillo, lei mi protegge.Mi porta in un posto diverso però... non c'è il giardino. Ci sono dei bipedi che mi accolgono e mi fanno tanto compli-menti e, mi danno subito la pappa! La mia amica va via e io resto lì.Che bello, non devo cercarmi un riparo, sono protetto e coccolato. Sto proprio bene ma.... dopo un paio di mesi arri-vano altri bipedi a conoscermi. Mi acca-rezzano, mi parlano... siiii mi piacciono proprio tanto, sono proprio simpatici. Senza fare troppi capricci entro nel tra-sportino perchè capisco quello che mi sta accadendo: ho finalmente trovato la mia famiglia, la mia casa, il lettone, i cuscini, il sole sul balcone, i giochi.Sono felice e tranquillo. Ogni tanto penso al giardino, ma non mi manca e auguro a tutti i mici come me di avere la stessa fortuna.Ah, la mia amica del giardino non mi è ancora venuta a trovare, ma qui mi dicono tutti che dopo le vacanze verrà da me, a salutarmi per scambiarci le "nostre testatine".

Barone

43

Page 44: Petherapy Lab Magazine 2

Allevamentodi Lipica:un luogo magico dove vivonoi cavalli bianchi degli Asburgo

eccellenzetesti tratti dal sito

www.lipica.org

44

Page 45: Petherapy Lab Magazine 2

45

Page 46: Petherapy Lab Magazine 2

La storia di Lipica è strettamente collegata alla storia degli Asbur-go, che per 650 anni regnarono

in gran parte dell'Europa durante l'età barocca. I cavalli – il modello ideale era quello spagnolo - a quel tempo rap-presentavano una risorsa di impor-tanza strategica e, conseguentemen-te, gli Asburgo dedicarono sempre grande attenzione a questi animali.

LA StorIA DeLL'eQuILe DI LIPICAProprio in ragione delle notevoli simili-tudini tra il Carso e la Spagna, sotto il profilo ambientale e climatico, l'arciduca Carlo decise di collocare proprio a Lipica l'allevamento dei cavalli per la corte.Nel 1578 sceglie l’abbandonato castel-lo di Lipica, appartenuto ai vescovi di Trieste, quale luogo per insediare l’E-quile di Lipica destinato all’allevamen-to di cavalli per la corte imperiale.Il 19 maggio 1580 l’arciduca Carlo si-gla il contratto di compravendita per l’acquisto della proprietà di Lipica e in Spagna vennero acquistati 24 fattrici e 6 stalloni di razza.Dopo i lavori di ristrutturazione del 1585, Franc Jurko, il primo amministra-tore dell’Equile, riferisce all'arciduca

che l’esistenza dell’Equile è garan-tita e acquistò per 600 fiorini la vi-cina proprietà di Jurij Božič - che si trova alla destra dell'entrata sul lato di Sežana - nella località dove, oggi, si trova il campo da golf.Durante l'epoca dell'imperatore Giu-seppe (1705 – 1711), a Lipica vennero costruiti nuovi edifici: la stalla per gli stalloni di razza (Velbanec), la chiesa con la cappella, poi vennero risistema-ti i prati, i sentieri e i boschi.L'epoca dell’imperatore Carlo VI (1711-1740), fu contraddistinta da importanti interventi edilizi a Lipica: l'amministra-tore Maks pl. Oblak, in seguito diven-

tato barone Wolkensperg, prese in appalto il terreno a Postumia, che una volta apparteneva agli Auersperg.A Vienna, per soddisfare le esigenze cerimoniali di corte, si diede il via alla costruzione della Scuola di’Equitazio-ne che, in pochi anni, diventò famosa in tutto il mondo. Nel occasione dell’i-naugurazione solenne della cavalleria di corte di Vienna, sfilarono i primi 54 stalloni lipizzani.L’Equile di Lipica si espanse, quindi, in modo notevole con l'acquisto di nuove proprietà nelle vicinanze di Postumia: Poček, Bile e Prestranek.Ai tempi dell'imperatrice Maria Teresa (1740-1780), il lipizzano subì l'evoluzio-ne che lo portò ad essere identico a come si presenta oggi. In modo par-ticolare, era il marito dell'imperatrice - il principe Franco Stefano – ad inte-ressarsi di allevamenti: se inizialmen-te erano ventidue stalloni ducali, nel XVIII secolo, a garantire la discenden-za, nell'epoca odierna sono soltanto quattro le linee di stalloni, a partire dai seguenti capostipiti: Pluto (Danimar-ca, 1765), Conversano (Italia, 1767), favory (Austria, 1779) e neapolitano (Italia, 1790).

© E

man

uela

Cat

tane

o

46

Page 47: Petherapy Lab Magazine 2

Negli anni compresi tra il 1797 e il 1815, l’Equile di Lipica fu colpito da una serie di incidenti e devastazioni. Il 22 marzo 1797, la mandria - che al tempo conta-va più di trecento cavalli - si trova per la prima volta in fuga, sotto attacco da parte dell'esercito di Napoleone, che avanzava presso il Veneto verso la Carniola e la Stiria. La mandria ven-ne quindi trasferita a Székesfehérvar in Ungheria e, dopo il Trattato di Cam-poformio del 17 ottobre 1797, fece il suo ritorno a Lipica.Poco dopo, nel 1802, l’Equile fu colpito da un terremoto che, oltre a distrug-gere alcuni edifici, causò anche la morte di alcuni animali di razza.La firma del trattato di pace di Schönbrun, nel 1809, coincise con il passaggio della città di Trieste e del-la Carnia sotto il dominio della Fran-cia, fatto che causò un trasferimento ordinato dell'Imperatore della man-dria - che ormai contava 286 cavalli - da Lipica verso Peczko, nei pressi di Mesöhegyesa, in Ungheria. I cavalli giunsero a destinazione il 27 giugno 1809, dove restarono fino al 1815.Durante gli anni dell'occupazione fran-cese, la mandria venne notevolmen-te diminuita, a causa delle numerose epidemie: durante le guerre di Napo-leone, poi, vennero anche persi i libri degli alberi genealogici dei cavalli e, inoltre, anche tutta la documentazio-ne dei cavalli.Nel 1811, il maresciallo Marmont die-de in affitto la tenuta di Lipica: per la prima volta, il paesaggio viene no-tevolmente snaturato a causa dello sfruttamento scriteriato della terra, nonché in seguito all'eccessiva pota-tura ed eliminazione degli alberi pre-senti.Dopo la battaglia di Leipzig (16 - 18 ot-tobre 1813) e la conferenza di Vienna (novembre 1814 – giugno 1815), per la se-conda volta, l’Equile di Lipica torna ad essere proprietà dell'impero Austro-Un-garico.La mandria venne quindi ricondotta a Lipica, dove era in corso la ricostruzio-ne delle stalle danneggiate, degli edifici restanti e del paesaggio nel frattempo devastato.Nel 1816 venne quindi introdotto nella mandria lipizzana il cavallo d'origini ara-

be Siglavy, nato nel 1810: i suoi succes-sori hanno quindi dato vita alla quinta linea classica del cavallo lipizzano, che è stata conservata fino ad oggi.Venne quindi ricostruito l'albero gene-alogico dei cavalli sopravvissuti, attra-verso due preziosi edizioni dei libri: la prima, era utilizzata in qualità di libro di lavoro, quale guida per le attività da compiere all'interno dell’Equile, mentre la copia della documentazione venne spedita a Hofburg, presso il palaz-zo reale di Vienna, per conservare le stesse informazioni.Le iscrizioni più antiche presenti su questi libri, sono relative a cavalli nati nel 1810 e, inoltre, includono alcune in-formazioni sui rispettivi antenati: il più antico tra questi, è la fattrice Golom-ba nata nel 1738.

Su ordine dell'imperatore Francesco II, la mandria venne rinforzata attraver-so l'introduzione di cavalli purosangue prevalentemente di origini arabe.Dalle fattrici di origine arabe, venne-ro così formate due delle sedici stir-pi: mercurio (1806) e Djebrin (1824). Fra i numerosi stalloni introdotti nel XIX secolo, vale la pena sottolineare l'importanza di maestoso X (Austria, Kladrubec), che ebbe particolare rile-vanza all'interno dell'esercito ungarico nella scuderia di Mesöhegyes: giunse a Lipica nel 1837, e diede inizio ad una nuova linea parallela, la sesta linea classica, iniziata con lo stallone mae-stoso buda (Lipica, 1821). ra le numerose fattrici introdotte, pre-valentemente tutte di origini orientali, vengono a formarsi altre due delle se-

© E

man

uela

Cat

tane

o

47

Page 48: Petherapy Lab Magazine 2

dici stirpi: Gidrane (1841) e theodoro-sta (1870).A causa della distanza dalla capitale e per le elevate spese di trasporto, venne suggerito dall'amministrazio-ne dell’Equile di Lipica, il trasferimen-to dell'intera stirpe nelle vicinanze di Vienna.L'imperatore Francesco Giuseppe I de-cise di non dare seguito al suggeri-mento del trasferimento: le operazioni di rinnovamento dell’Equile vennero quindi portate avanti dall'efficace con-te Karel Grünne, che restò a Lipica fino al 1875.Nel 1892, Emil Finger fu nominato l'ulti-mo amministratore austriaco di Lipica: quest'ultimo diede il via ad importanti lavori di ristrutturazione della tenuta di Lipica e di Prestranek, nonché al rinnovo delle stalle destinate alla cura e all'allenamento equestre.

Il 18 maggio 1915, quando l'Italia entrò in guerra, l'imperatore diede a Lipica un immediato ordine di ritiro: seguì, quindi, la quarta fuga della mandria e, l'ultimo treno, partì il 29 maggio 1915. Gli stalloni e le fattrici vennero trasferiti a Laxenburg nelle vicinanze di Vienna, mentre 137 stalloni vennero spostati a Kladrub.Alla fine della Prima Guerra Mondiale, la Repubblica Ceca - che venne isti-tuita proprio in questo periodo – si appropriò di tutti i cavalli di Lipica: nel frattempo, una commissione in-ternazionale ebbe modo di trattare per il rimpatrio di parti della mandria – situata a Laxenburg - a Lipica, al tempo assoggettata alla giurisdizione italiana.Dopo lunghe trattative, vennero ripor-tati a Lipica 109 esemplari (2 stalloni, 42 fattrici e 65 puledri), vale a dire,

i rappresentanti di tutte le sei linee classiche e tredici delle allora note stirpi classiche (mancavano le rap-presentanti delle stirpi Gidrane, 1841 e Rava, 1755).Dopo questo evento, gli Italiani comin-ciarono il ripristino dell'allevamento equino a Lipica: l'Italia, inoltre, ricevet-te anche la seconda edizione dei libri degli alberi genealogici dei cavalli, che erano stati custoditi sin dal Hofburg, nei pressi di Vienna.Dopo la capitolazione dell'Italia, l'e-sercito tedesco occupò il territorio triestino e, la costa adriatica, venne annessa al III Reich: il Carso divenne quindi teatro degli attacchi partigiani su Trieste e, il 12 ottobre l'esercito te-desco ritirò tutti i 179 cavalli (6 stalloni, 54 fattrici e 119 puledri nati fra il1940 e il 1943) per mandarli, unitamente ai corrispondenti libri, a Hostau nei Su-deti in territorio Ceco.Lo stato maggiore della scuderia te-desca aggiunse alla mandria lipizzana altri 108 esemplari da Piber (2 stalloni, 36 fattrici e 70 puledri) e numerosi al-tri esemplari presi nei paesi occupati.Dopo la conferenza di Jalta (nel feb-braio 1945), la repubblica Ceca fu as-soggettata all'influenza sovietica: con il ritiro della guarnigione tedesca, il popolo trasmigrato venne lasciato in povertà e nel bel mezzo della deva-stazione post-bellica, in una situazio-ne in cui anche tutto ciò che aveva fatto parte dell’antico Equile lipizzano ducali rischiò di venir danneggiato per sempre.Il direttore dei servizi segreti della ca-valleria americana, il colonnello Reed, suggerì al generale Patton un’opera-zione militare veloce per la liberazione dei cavalli: il comando generale ame-ricano si rifiutò di approvare l'opera-zione nel territorio che già era sotto-posto al controllo da parte dell'Armata Rossa.Il generale Patton assunse in seguito l'iniziativa e, il 28 aprile 1945, gli ame-ricani diedero il via ad un'operazione delicata durante la quale trasportaro-no i cavalli nella zona di influenza del-le forze alleate (il capitano Steward, uno dei protagonisti nonché figlio del senatore, descrisse in modo molto dettagliato l'intera operazione in una

48

Page 49: Petherapy Lab Magazine 2

lettera datata il 12 maggio 1945).Solo dopo pochi giorni, il 7 maggio 1945, il colonnello Podhajsky, capo della Scuola Spagnola d’equitazione, richiese al generale Patton di proteg-gere i puledri che in precedenza erano stati trasferiti da Vienna a San Marti-no (il ritorno dei Lipizzani alla Scuo-la di equitazione Spagnola è rappre-sentata nel film della Disney del 1963 "L'ultimo treno da Vienna").Durante il ritiro delle truppe alleate, nel 1947, Lipica divenne territorio della Repubblica federativa della Jugoslavia: in quel periodo, le furono assegnati ben 11 cavalli del branco che furono sequestrati dai tedeschi durante la guerra. I libri degli alberi genealogici degli 80 cavalli (5 stalloni, 42 fattrici e 33 puledri) che vennero sequestrati ai tedeschi durante la guerra, vennero assegnati all'Italia il 18 novembre 1947.Gli Italiani inizialmente trasferirono i cavalli a Pinerolo, in Piemonte, per spostarli in seguito – più precisamen-te agli inizi del 1948 – all'interno della scuderia militare Montelibretti, situata

nei pressi di Roma: qui, i libri degli al-beri genealogici dei cavalli restarono in uso fino al 1952. Oggi, invece, gli stessi sono ben custoditi all'interno dell’Allevamento statale cavallo Lipiz-zano a Monterotondo, nei pressi di Roma.Nel 1949, il Ministero delle Politiche agricole e Forestali attribuì all’Equile di Lipica altri 54 cavalli lipizzani.Nel 1950, l’Equile di Lipica passa dall'amministrazione federale a quella repubblicana: per l'occasione, vengo-no sottratte all’Equile numerose pro-prietà site nei pressi di Prestranek, e Lipica perde anche un notevole nu-mero di esemplari dei migliori cavalli di razza.Nel 1952, fu istituito un dipartimento dell'Alta Scuola di Equitazione e adde-stramento, la cui guida venne affidata al famoso istruttore di equitazione - dressage russo, Akarov.Con la decentralizzazione del 1953, l’E-quile di Lipica perde lo status di isti-tuto pubblico e passa sotto il control-lo dei comitati distrettuali e popolari:

questi ultimi non sembravano all'epo-ca interessati alla sua conservazio-ne, essendo l'intenzione degli stessi quella di giungere allo scioglimento dell'istituzione. Fu l'allora presidente Josip Broz Tito ad occuparsi dell’Equile di Lipica.

Nonostante le difficoltà, nel 1956 si tenne la prima esibizione nell'arena internazionale: Alfonz Pečovnik parte-cipò con successo ai tornei interna-zionali di Vienna e, l'anno seguente, a quelli di Aachen con la puledra Thais IX.Nel 1959, Lipica divenne proprietà della ditta Jadran Sežana che, nei seguenti dieci anni, si assunse l'onere finanzia-rio delle perdite dell’Equile. Negli anni sessanta, quindi, Lipica venne aperta al pubblico e vennero gettate le basi per creare uno sviluppo turistico de-gno di nota. A causa dell'incremento delle spese, la ditta Jadran Sežana trasformò l’Equile nell'Istituto di Alle-vamento Equino di Lipica. Quest'ulti-mo ridusse poi il numero di cavalli e

© E

man

uela

Cat

tane

o

49

Page 50: Petherapy Lab Magazine 2

rivolse le attenzioni principalmente al turismo.Nel 1963, restarono nella scuderia solo 59 esemplari: negli anni seguire, poi, l'allevamento crebbe ulteriormente, aprendo le porte al turismo in modo più deciso.In ragione dell'incremento dei visita-tori, nel 1971 venne costruito l'albergo Maestoso e fu introdotto un program-ma per l'addestramento di cavalli de-dicato agli ospiti dell'albergo: già nel corso dell'anno seguente, il Ministero dell'agricoltura non solo abolì le sov-venzioni per l’Equile di Lipica, ma privò la struttura – nello stesso anno – dei fondi provenienti dal bilancio statale.Nei dieci anni seguenti, si consolidò uno schema di autogestione econo-mica ben regolamentata e, inoltre, vennero portati a termine dei progetti di costruzione piuttosto importanti. In questo periodo, furono costruiti il ma-neggio piccolo e grande, tre superfici esterne per l'equitazione, la stalla con l'edificio congiunto e un secondo ma-neggio coperto, nonché la stalla per i cavalli privati, il fienile, l'ippodromo e gli appartamenti per i lavoratori.Queste costruzioni – sicuramente contraddistinte da uno stile non ben

ponderato - modificarono non poco l'assetto urbanistico ed architettonico del luogo, snaturando in modo pesan-te l'antico aspetto dell’Equile di Lipica.Nel 1974, venne organizzato il primo torneo internazionale di dressage. Questi anni settanta, furono anche gli ultimi del presidente Josip Broz Tito, l'uomo che con il culto della persona-

lità tentò di mantene-re l'unità di uno sta-to dalle nazionalità e culture così varie e di-verse. La crisi politica interna, sviluppatasi durante l’attesa della morte del presidente, continuava a crescere e la fine della Jugosla-via non era più lonta-na. Lipica si ritrovò in una situazione di ab-bandono, con lo stato che le negò qualsiasi forma di sostegno.Quando Tito diede il suo patrocinio all'isti-tuzione - che ormai vantava quattro secoli di storia - il gover-no comunista ordinò all’Equile la costruzio-ne di un nuovo alber-go. Nel 1980 fu eretto l'hotel Klub e Lipica

festeggiò il suo giubileo. Alla cerimo-nia principale in occasione del quat-trocentesimo dell'esistenza dell’Equile si riunirono tutti i rappresentanti degli allevamenti e delle scuderie lipizza-ne. In quest’occasione, si esibì anche la Scuola Spagnola di equitazione di Vienna. Nello stesso anno, fu organiz-zato il torneo CHIO e Lipica accolse nel suo paesaggio l'artista d'avanguardia Augusto Černigoj.Nel 1984, la squadra di Lipica partecipò con successo alla gara di dressage dei giochi olimpici di Los Angeles.Nel 1985, venne realizzato il primo torneo di dressage per la coppa del mondo: quell'anno morì Augusto Černigoj, il grande artista sloveno d'a-vanguardia.Nel 1986, venne istituita a Lipica l'u-nione internazionale di allevatori LIF e venne inaugurata la galleria di Augu-sto Černigoj, dove sono esposte 1400 opere dell'artista.Nella metà degli anni '80, l’Equile si ritrovò coinvolto in gravi problemi fi-nanziari e la direzione ospitò all'inter-no del suo antico e prestigio spazio culturale, attività molto innovative ed inedite.La guerra del 1991, diminuì drastica-mente il numero dei visitatori: anche il numero dei cavalli calò in modo no-tevole, con un incremento costante delle perdite.

© E

man

uela

Cat

tane

o

© E

man

uela

Cat

tane

o

© E

man

uela

Cat

tane

o

50

Page 51: Petherapy Lab Magazine 2

Nel 1993, Lipica organizzò con succes-so il Campionato europeo di dressa-ge: le difficoltà economiche dell’Equile crebbero gradualmente e, per questo motivo, alcuni assetti dell’Equile ven-nero ceduti gratuitamente al comune di Sežana: tra questi, si annoverano immobili, attrezzi e mandrie di cavalli. Il comune prese la gestione degli im-mobili trasferiti, la mandria di cavalli e la galleria di Augusto Černigoj, pur non disponendo delle sufficienti risor-se finanziarie.A tal proposito, il governo istituì un'apposita commissione per la pre-parazione del progetto della legge sull’Equile di Lipica: con l'approvazione di quest'ultima, che avvenne nel 1996, l’Equile di Lipica divenne un istitu-to pubblico di proprietà slovena e, in quel periodo, l'Unione Internazionale di Allevatori Lipizzani, LIF, festeggiò a Lipica il decimo anniversario della fon-dazione.Parecchi anni dopo la fondazione dell'istituto, l’Equile raggiunge dei pro-gressi notevoli: vennero rinnovate le costruzioni più importanti, inserite all'interno del censimento dei monu-

menti culturali protetti e, inoltre, venne au-mentato il numero dei cavalli.Nel 2002, Lipica fu ri-conosciuta come l'or-ganizzazione che si occupa di allevamento dei cavalli lipizzani, in possesso dei dati dei libri originali degli al-beri genealogici dei cavalli.Agli inizi del 2003, il Go-verno della Repubblica di Slovenia firmò il Pro-gramma di protezione e sviluppo dell’Equile dal 2002 fino al 2005 e nel 2010, durante le fe-stività del primo mag-gio, l’Equile di Lipica festeggiò il suo 430mo anniversario dalla fon-dazione.

L'ereDItà DeLL'eQuILe DI LIPICAIl carattere eccezionale del patrimonio storico-culturale e naturale della Scu-deria si basa sui seguenti fatti:- è la scuderia originaria di una delle razze di cavalli più antiche come il Li-pizzano,- è la scuderia più antica dell'Europa che continua a coltivare la stessa raz-za del cavallo sin dall’inizio,- è l'unica micro-località che offre le condizioni ottimali per un'allevamento di alta qualità dei Lipizzani,- offre un ambiente unico del quale le parti singole – le disposizioni spaziali, nucleo dell'edificio e il paesaggio cul-turale si sono formati esclusivamente in funzione della fondamentale fonte di attività - i cavalli di allevamento,- ha una grande potenzialitá al livello mondiale offrendo un'allevamento di alta qualita' dei Lipizzani,- il suo sviluppo è di fondamentale importanza per la reputazione inter-nazionale della Slovenia,- i valori protetti dei paesaggi cultu-rali e gli edifici storici della Scuderia di Lipica sono in funzione permanente ed esclusiva dell’attività originale del-la scuderia - allevamento di cavalli e l'equitazione.

La Repubblica di Slovenia si adopera per il riconoscimento dello status di organizzazioni internazionali come scuderia più antica da allevamento che dirige il libro genealogico di origi-ne del Lipicano.

L'ALLeVAmento DeI CAVALLIOltre ad avere un ruolo importante nell’allevamento moderno di caval-li lipizzani in tutto il mondo, l’Equile di Lipica assicura agli stessi cavalli un'assistenza infermieristica di alto livello, un alloggio ideale e un luogo perfetto per la riproduzione di tutte le categorie di animali, in conformità con i più alti standard etici, etologici e tecnologici.I lipizzani vengono allevati seguendo un tradizionale metodo più che affi-dabile. Gli stalloni vengono stabulati in box individuali e vengono sottoposti ad un allenamento regolare, mentre le fattrici nobili, vengono stabulate in stalle comuni con un allevamento all'aperto.Subito dopo la nascita del puledro (ri-cordiamo che nascono scuri e schia-riscono con la crescita), le fattrici e i puledri sono stabulati all'interno di un box per un periodo compreso tra

© E

man

uela

Cat

tane

o

51

Page 52: Petherapy Lab Magazine 2

i 10 e i 14 giorni, che assicura loro la quiete necessaria e una soluzione soddisfacente per poter controllare in modo efficace lo stato di salute delle madri e dei puledri durante il periodo post-parto.Dopo questo periodo, le fattrici e i puledri ritornano all'interno delle stal-le comuni. L'allevamento prevede, in forma combinata, l'alimentazione con fieno e anche sui pascoli. Nella bella stagione, l'intera mandria di fattrici è di giorno sui pascoli, mentre, nel pe-riodo invernale, gli animali vengono lasciati liberi all'interno di recinti.Lo svezzamento di tutti i puledri vie-ne effettuato entro la fine di ottobre. Puledri e puledre sono tenuti all'in-terno di recinti di gruppo, almeno e, fino all'età di tre anni e mezzo, l'alle-vamento è combinato – con il fieno e sui pascoli. Durante il periodo d’intro-duzione all'esercizio e alle prove delle capacità fisiche - che dura un anno - gli animali sono stabulati all'interno in box individuali.Per gli animali iscritti nel libro gene-alogico, il programma ZRSL non offre direttamente le condizioni di alleva-mento, ma formula alcune raccoman-dazioni:- gli animali devono essere allevati in

stalle che assicurano una permanen-za conforme agli standard etologici;- nella stagione di pascolo, agli anima-li deve essere consentito – durante il giorno – il pascolo su ampie superfici.I proprietari e gli allevatori di cavalli sono tenuti a concedere loro il tempo per abituarsi alle condizioni lavorati-ve o di esercizio, in conformità con gli standard etici e professionali stabiliti per l'allevamento di cavalli.

LA mAnDrIA nobILeNella mandria nobile dell’Equile di Li-pica, ci sono degli animali che hanno origine all'interno delle linee classiche di stalloni e delle fattrici.Le linee classiche di stalloni e delle fattrici si sono formate a Lipica nei primi anni del XIX secolo, in particolare relativamente ai seguenti capostipiti:- Pluto (Pluto senior, 1765);- Conversano (Conversano senior, 1767);- neapolitano (neapolitano senior, 1770);- maestoso (maestoso senior, 1773);- favory (favory senior,1779);- Siglavy (or. a. Siglavy senior, 1810).Alla fine del XIX e agli inizi del XX seco-lo, gli allevamenti di cavalli in Croazia, Ungheria e Romania hanno costituito

due nuove linee di stalloni Tulipan e Inciato, attraverso nuove generazio-ni di fattrici - 14 generi di croato, 13 generi di ungherese, 14 generi rumeni e le tre famiglie jugoslave (allegato 1. LIF establishings acts, Bruxelles 2001). Dopo il Lipica si è formato un nuo-vo genere Rebecca / Thais (Rebecca, Višnjevci).Il nobile centro di allevamento della scuderia è definito con la Legge sull’E-quile di Lipica, che include:- sei linee originali di stalloni (Plu-to, Conversano, napolitano, favory, maestoso e Siglavy) e almeno quat-tro stalloni di ogni linea, con un nu-mero totale di stalloni pari a 24;- sedici generi classici di fattrici (Sar-dinia, Spadiglia, Argentina, Africa, Almerina, Presciana, englanderia, europa, Stornella, famosa, Deflo-rata, Gidrana, Djebrin, mercurio e theodorosta) e la nuova generazio-ne slovena rebecca, con tre fattrici di ogni genere, con un numero comples-sivo di fattrici nobili pari a 48;- prole fino ai 4 anni di età, adatte per un ulteriore allevamento, che de-vono essere confermati dal Consiglio Professionale dell’Equile di Lipica su proposta della Commissione nominata dal ministro dell'agricoltura.

52

RAPID DOGS RESCUE & CITTÀ DI CURTATONE

“IL CANE NELLA QUOTIDIANITÀ”Per imparare a gestire il proprio cane negli spazi pubblici, nell’interazione

con gli altri animali e con le persone

presentano

il corso di educazione cinofila

Gli incontri si svolgeranno pressola Sala Civica del Centro Culturale Pognanidi via Roda a Montanara (nelle vicinanzedel campo sportivo di Curtatone)

la Sala Civica del Centro Culturale Pognani

Per informazioni: Sig. Marco Sivero342 3793402 - [email protected]

La partecipazione agli incontri è GRATUITAe al termine delle 4 serate verrà rilasciatoun ATTESTATO DI PARTECIPAZIONE.

1a SERATA - 12 settembre 2014 - ore 20.30Saluti del Vice Sindaco Dott. GIUSEPPE DE DONNO

"STORIA DEL CANE, EVOLUZIONE E ASPETTI NORMATIVI”Relatore: D.ssa CRISTINA PELLIZZONI (Responsabile U.O. Randagismo e Igiene Ur-bana Veterinaria Asl di Mantova) / Moderatore: MARCO SIVERO (Educatore Cinofilo e Presidente Associazione Rapid Dogs Rescue)

2a SERATA - 19 settembre 2014 - ore 20.30“SCELTA DEL CANE: ESEMPLARE PROVENIENTE DA CANILE”Relatori: MARCO SIVERO (Educatore Cinofilo e Presidente Associazione Rapid Dogs Rescue) e DAVIDE TONGHINI (Titolare Hotel del Cane srl di Curtatone)

“RECUPERO DEGLI ANIMALI ABBANDONATI”RELATORE: JAIR ZUROLO (Fondatore e ResponsabileAssociazione Rescue Dogs di Soragna)

3a SERATA - 26 settembre 2014 - ore 20.30"COMUNICAZIONE DEL CANE: ASPETTI EDUCATIVI”Relatori: MARCO SIVERO (Educatore Cinofilo e PresidenteAssociazione Rapid Dogs Rescue) e Dott. PAOLO GRESPI(Medico veterinario)

4a SERATA - 3 ottobre 2014 - ore 20.30"CURA E ALIMENTAZIONE DEL CANE”Relatori: Dott. PAOLO GRESPI (Medico veterinario)e D.ssa Giovanna Saggiani (Medico veterinario)Moderatore: MARCO SIVERO (Educatore Cinofilo e Presidente Associazione Rapid Dogs Rescue)

COMUNE DI CURTATONE

Page 53: Petherapy Lab Magazine 2

53

RAPID DOGS RESCUE & CITTÀ DI CURTATONE

“IL CANE NELLA QUOTIDIANITÀ”Per imparare a gestire il proprio cane negli spazi pubblici, nell’interazione

con gli altri animali e con le persone

presentano

il corso di educazione cinofila

Gli incontri si svolgeranno pressola Sala Civica del Centro Culturale Pognanidi via Roda a Montanara (nelle vicinanzedel campo sportivo di Curtatone)

la Sala Civica del Centro Culturale Pognani

Per informazioni: Sig. Marco Sivero342 3793402 - [email protected]

La partecipazione agli incontri è GRATUITAe al termine delle 4 serate verrà rilasciatoun ATTESTATO DI PARTECIPAZIONE.

1a SERATA - 12 settembre 2014 - ore 20.30Saluti del Vice Sindaco Dott. GIUSEPPE DE DONNO

"STORIA DEL CANE, EVOLUZIONE E ASPETTI NORMATIVI”Relatore: D.ssa CRISTINA PELLIZZONI (Responsabile U.O. Randagismo e Igiene Ur-bana Veterinaria Asl di Mantova) / Moderatore: MARCO SIVERO (Educatore Cinofilo e Presidente Associazione Rapid Dogs Rescue)

2a SERATA - 19 settembre 2014 - ore 20.30“SCELTA DEL CANE: ESEMPLARE PROVENIENTE DA CANILE”Relatori: MARCO SIVERO (Educatore Cinofilo e Presidente Associazione Rapid Dogs Rescue) e DAVIDE TONGHINI (Titolare Hotel del Cane srl di Curtatone)

“RECUPERO DEGLI ANIMALI ABBANDONATI”RELATORE: JAIR ZUROLO (Fondatore e ResponsabileAssociazione Rescue Dogs di Soragna)

3a SERATA - 26 settembre 2014 - ore 20.30"COMUNICAZIONE DEL CANE: ASPETTI EDUCATIVI”Relatori: MARCO SIVERO (Educatore Cinofilo e PresidenteAssociazione Rapid Dogs Rescue) e Dott. PAOLO GRESPI(Medico veterinario)

4a SERATA - 3 ottobre 2014 - ore 20.30"CURA E ALIMENTAZIONE DEL CANE”Relatori: Dott. PAOLO GRESPI (Medico veterinario)e D.ssa Giovanna Saggiani (Medico veterinario)Moderatore: MARCO SIVERO (Educatore Cinofilo e Presidente Associazione Rapid Dogs Rescue)

COMUNE DI CURTATONE

Page 54: Petherapy Lab Magazine 2

Da sempre, si sa, il cane è il mi-glior amico dell’uomo. Non vice-versa.

A volte l’uomo è il peggior nemico del cane, anche in buona fede.Perciò è assolutamente importante, quando si prende un cane, pensarci prima ed evitare di sceglierlo perché è bello, forte, aggressivo, ecc., rove-sciando sulla povera bestiola le proprie frustrazioni.Regola prima: informarsi. Poi, quando il cane vive con noi, possiamo scegliere come alimentarlo. La maggior parte delle persone riten-gono sia più comodo aprire una sca-toletta e rovesciare i croccantini nella ciotola. Anche i veterinari la pensano così, e spesso si nascondono dietro il mito di un’alimentazione bilanciata e sicura.In effetti, se si comperano marche di provata qualità, l’alimentazione pronta è davvero bilanciata e sicura, ma bi-sogna avere una carta di credito illi-mitata. Se si hanno due maremmani di 50 chili l’uno, come la sotto-scritta, si rischia di spen-dere 80 euro alla set-timana solo per le crocchette. Allora dovrei chiedere al mio editore di aumentare esponenzial-mente la

percentuale sui dirit-ti d’autore solo per prendere una quo-ta azionaria in una grande marca, spe-rando nei dividendi di fine anno, o in uno sconto per azionisti.Chi ha più animali, chi sta in casa, chi ha pazienza, spesso de-cide di nutrire il cane con il famoso “cibo casalingo”.Allevatori, addestra-tori e veterinari lo sconsigliano, per-ché ritengono che la maggior parte delle persone sia fonda-mentalmente imbe-cille e finisca per mettere nella ciotola del cane gli avanzi della cucina, dagli spaghetti aglio, olio e peperoncino, alla verza coi cotechini.Ma se una persona ama il suo cane, s’informa, e cucina solo per lui.

Il cane non è una pattumiera, quindi non gli si possono dare gli avanzi.

E serve un po’ di buonsenso, come per i bambini.Anzitutto, il rischio che si corre è di fornire al nostro amico peloso un’alimenta-zione sbilanciata. Facilissimo, spesso anche la nostra ali-mentazione umana è sbilan-ciata…Quindi è opportuno chiedere consigli ai veterinari, perché il tipo di cibo da preparare di-pende dalla razza del cane, dalla sua taglia, da eventuali

patologie, dallo stato di salute, dall’età, ecc.

Insomma, non daremmo mai i gamberetti al curry a

un bambino di due mesi, né la bagna caoda coi peperoni a una nonnina dia-betica di 80 anni…

Laura e un beagle salvato da Green Hill

Il cane, in generale, ha bisogno ogni giorno di carne, verdure e cereali.Proprio come noi, ma in modo diverso da noi.I cani non sono umani, anche se a vol-te li amiamo più dei nostri simili, e ten-diamo a considerarli persone. Il loro apparato digerente è diverso dal nostro. Se diamo a un cane una tavoletta di cioccolato amaro lo uccidiamo. Se ce la mangiamo noi ci passa la depressione.Quindi, rispetto innanzitutto. Le ricette che troverete in questo libro sono state studiate per Morgana, in-crocio tra husky e collie (da parte di madre) e cane da fienile (ovvero ba-stardo di montagna) da parte di padre. La mia piccola ha 10 anni, pesa 12 chili ed è molto vivace, quindi corre e brucia un sacco di calorie. Andate su internet a cercare il fabbiso-gno nutrizionale del vostro cane prima di iniziare a cucinare per lui. Se dove-ste nutrire un chihuahua con quello che mangia la mia Morgana presto vi trovereste una palla da bowling con le orecchie. Un cane obeso sviluppa pato-logie e vive di meno.

Impariamo a nutrireil nostro cane

nel modo corretto

di Laura Rangoni

Alimentazione

54

Page 55: Petherapy Lab Magazine 2

ComPoSIZIone DeI menùFondamentale è la carne. Quasi sem-pre io la metto tritata, o a pezzetti pic-coli, perché la mia bambina pelosa è furbetta: se i pezzi sono grandi sceglie solo quelli e lascia nella ciotola le altre cose. Siccome è in forma, e non deve perdere peso, non le dò mai carne completamente magra: un po’ (poco) di grasso fa bene, soprattutto se il cane vive spesso all’aperto e fa freddo. In certi inverni particolarmente rigidi ho provato anche ad aggiungere un poco di lardo alla pappa…Ma che carne? Evitiamo ovviamente gli insaccati. I salumi, secondo me, pos-sono essere dati in piccolissime dosi, proprio una volta ogni tanto. Bresaola e prosciutto, cotto o crudo, mai altro. La carne deve essere cotta (anche se qualche veterinario non è d’accordo). Basta sbollentarla per pochi minuti se è pollo, coniglio, tacchino, cavallo, man-zo, vitello, capra o pecora. Per il maiale il discorso si fa spinoso. Alcuni sosten-gono che non lo si dovrebbe mai dare, altri che si può dare, a patto che sia molto cotta. Ogni tanto io la inserisco nella dieta dei miei cani, perché ritengo che possa apportare qualche sostanza nutritiva, ma sempre molto molto cot-ta e non in grandi quantità, al massi-mo una volta alla settimana.Per il quantitativo mi baso sulla regola: 15 grammi di carne ogni chilo di peso del cane. Morgana è 12 chili, quindi si mangia circa 180 grammi di carne al giorno. Il discorso cambia per cuccioli e cagne in gravidanza.Quando compero la carne, solita-mente divido

già le porzioni in pacchettini che poi metto nel freezer, in modo che siano subito pronte all’uso.Le frattaglie sono molto appetitose, ma apportano poche proteine, quindi solitamente le servo una o al massi-mo due volte a settimana, spesso in quantitativo minore rispetto alla carne, o in abbinamento con essa.fegato, fegatini e cuore li sbollento sempre, mentre il polmone va fatto bollire più a lungo, almeno mezz’oret-ta, fino a quando smette completa-mente di schiumare.

Il pesce è ottimo. Attenzione alle lische però… Ovviamente non va dato crudo. Soprattutto d’estate, lo sostituisco alla carne almeno due volte la settimana.

Ottimo anche il formaggio, spe-cie se magro, come la ricotta, anche se alcuni nutrizioni-sti sconsigliano di darlo più di due volte la set-timana.

Anche lo yogurt fa bene, perché aiu-ta l’intestino.

Alcuni lo danno tutti i giorni, altri un pasto sì e uno no. Siccome io lo faccio in casa, quando è periodo di muta o cambio di stagione lo dò anche tutti i giorni. Se magro è meglio, nel caso di cagne sterilizzate.

Le uova fanno bene, ma non bisogna esagerare. Un paio a settimana, non di più. Nel caso usi pasta all’uovo allora evito le uova. Quando le faccio sode, evito di dare l’albume.

I cereali sono indispensabili: infat-ti, sono ben digeribili e contengono molte proteine, vitamine, grassi e mi-nerali. I migliori sono i cereali soffia-ti, facilissimi da usare. Evitiamo i corn

flakes per umani, perché conten-gono troppo zucchero. Esiste

il riso soffiato apposta per cani.

55

Page 56: Petherapy Lab Magazine 2

Il pane è ottimo in quanto contiene im-portanti principi nutritivi, pulisce i denti e fortifica le gengive, ma deve essere raffermo, secco. Io lo passo un attimo in forno, così diventa quasi biscotta-to ed è più digeribile. Di solito evito il pane fresco, perché il lievito è ancora troppo attivo, e potrebbe fare male.

Pasta e riso o, a volte, polenta, sono la base della pappa quotidiana, ma vanno cotti a lungo. Di solito uso il riso, perché così è meno facile “separare” i pezzetti di carne, ma alterno anche pasta. Meglio se integrale. I carboidrati, a seconda della tipologia del cane, do-vrebbero rappresentare dal 30 al 50% della razione quotidiana.

In ogni pasto inserisco un po’ di verdu-ra, almeno il 10-15%, cuocendola prima. Poi riciclo l’acqua di bollitura delle ver-dure per cuocerci la pasta o il riso. Capita spesso che aggiunga un po’ di minestrone alla ciotola dei cani, anche se le verdure a foglia, tipo spinaci, bie-tole e insalate non fanno tanto bene, quindi andrebbero somministrate rara-mente e in piccole dosi.Alcuni sostengono che le patate non vadano date perché fermentano. Io le

uso, su consiglio del mio veterinario, bollite almeno mezz’oretta, poi schiac-ciate nella pappa.Quando compero le verdure, le pulisco e le faccio bollire, poi le passo in un frullatore e cerco di preparare le por-zioni già pronte all’uso, mettendo il composto nei bicchierini di plastica. In questo modo è molto comodo, quel-la volta che non si ha tempo, avere la razione “K”.In periodo di muta e nei cambi di sta-gione aggiungo alla pappa anche un cucchiaio di olio di fegato di merluzzo. I maremmani lo apprezzano, Morgana lo disdegna.

mAI e PoI mAI 1) Mai dare al cane il cioccolato: la teo-bromina per i cani è un veleno che, in alte dosi, arriva a essere mortale. 2) Evitiamo le ossa sottili e le lische, che possono ferirlo, le cose piccanti e speziate, così come i formaggi erbori-nati o fermentati. 3) E la cipolla (e i cavoli) perché conten-gono una sostanza che può provocare anemia. Nei cuccioli può anche essere mortale. 4) I fagioli e gli altri legumi possono fer-mentare e provocare disturbi che non

s o n o pericolosi, ma insomma, bene non fanno. Pic-cola eccezione per i piselli, ma mai in grande quantità, e sempre freschi o surgelati.

5) Vietatissimi i dolci in genere, e tutto ciò che contiene zucchero. I cani sono golosi, ma guai caramelle e pasticcini!

6) I miei cani bevono il latte, li ho abi-tuati fin da piccoli, quindi lo tollerano. Altri cani invece faticano a digerirlo, quindi l’unica è provare e vedere cosa succede. Se il cane sviluppa intolleran-

56

Page 57: Petherapy Lab Magazine 2

ze o vomita evitate di darglielo.

Veniamo al discorso spinoso delle ossa, sul cui ci sono scuole di pensiero. Tutti concordano sul fatto che ossa sottili di pollo e coniglio vadano evita-te: possono bucare stomaco e intesti-no, fermarsi nell’intestino, fare massa e poi è necessario operare il cane.Alcuni ritengono che i cani non deb-bano rosicchiare nessun tipo di osso, nemmeno quelli grossi, tipo il ginoc-chio.Altri pensano che le ossa vadano date, con moderazione, perché forniscono un notevole apporto di calcio.Ai miei maremmani regalo un osso di ginocchio di bue una volta al mese, così si divertono e si puliscono anche i denti. Ma non di più. La piccola invece preferisce le ossa di pelle di bufalo che vendono nei negozi per animali.

orArI DeI PAStI Sarebbe opportuno che i nostri amici avessero un orario regolare. Di solito io fornisco un pasto, un po’ prima di mez-zogiorno, più abbondante che prima di cena, quando servo un secondo pasto uguale al primo, ma quantitativamente minore.

Un buon modo per capire se la razio-ne è giusta è osservare la ciotola: se è vuota e ben leccata, la razione va bene. Se proviamo ad aumentarla e vediamo che il cane avanza del cibo, allora significa che la razione era trop-po abbondante. Mai lasciare la ciotola con avanzi di cibo, pensando che poi il nostro amico peloso potrà farsi una “meren-da”: è diseducativo e può portare a obesità.Quindi, non appena ha finito di mangiare, togliamo la ciotola e laviamola bene.Infine, un mito da sfatare: il cane, come noi, ha bisogno ogni giorno di variare la sua alimentazione. Falso, falsissimo! Infatti, spesso i cani rifiutano il cibo nuovo, poiché vivono con insicurezza ogni cambiamento legato al loro quo-tidiano.Noi ci stanchiamo di mangiare sempre “la solita minestra”, mentre per i nostri cani è fonte di sicurezza e la conferma che va tutto bene.Quindi, una volta scoperto cosa il nostro cane predilige, sperimentan-do 4-5 diverse ricette, limitiamoci a

proporgli sempre quelle, con minime varianti.E ora, al lavoro! Dal prossimo numero del magazine inizieremo a pubblicare le prime ricette per i vostri amici.

Nota dell’autrice: gli ingredienti si rife-riscono a due pasti, quindi la razione giornaliera, per cane di taglia media. Per cani di taglia piccola dimezzare le quantità, per cani di taglia grossa rad-doppiare le quantità). Comunque, consiglio di sentire il vete-rinario prima di sperimentare un cam-bio di alimentazione, che può stressa-re il nostro amico peloso.

57

Page 58: Petherapy Lab Magazine 2

Ad ogni cavallo capita nella vita di avere qualche problema di salute. Tanto più egli è anzia-

no tanto più i casi possono manife-starsi e talvolta compromettere la sua serenità. Un cavallo è sereno per natura. Li-bero nel cuore e negli atteggiamenti. Tanto più è amato tanto più egli co-munica il suo spirito libero e sereno. Un problema di salute al piede ad esempio è per un cavallo una grave limitazione: provate ad immaginare che durante un normale pedicure vi scappi un po’ la forbicina ferendo un alluce. Camminereste sicuramente male per qualche giorno, magari ma-ledicendo quella piccola distrazione. Per un cavallo un ascesso o una fe-rita al piede è devastante. Il nostro male in confronto è ridicolo e super-ficiale. Il dolore può essere così pe-sante da sopportare da impedirgli il movimento anche per spostarsi nel paddock tra il foraggio e l’abbevera-toio.Il cavallo ne soffre a tal punto che se è difficile vederlo coricato a terra, questa sarà un’occasione per trovar-lo davvero abbattuto e tante volte disteso a terra. Un cavallo a terra è un atteggiamento poco frequente, un po’ perché si sente preda in natu-ra, un po’ perché lo farebbe solo per grattarsi il garrese e non è una ma-novra così diffusa, avendo cespugli o staccionate a disposizione per farlo. L’estate scorsa il mio cavallo ebbe un ascesso al piede anteriore destro. Quel piede già da tempo danneggiato da cattive ferrature del passato. Un passato di salti, gare e premi cui lui non aveva certo scelto di partecipa-re, ma il ricordo si fece vivo con quel dolore.La situazione era piuttosto grave. Ri-fiutava il fieno, l’orzo fioccato, persi-no le mele e le carote. A nulla serviva la mia pazienza e la mia assistenza costante. La mia veterinaria dopo aver inciso la corona e medicato con cura si augurò anche lei che il caval-lo si potesse riprendere psicologica-mente dal dolore.

La rugiada

Un dolore più nella memoria, il ricordo di una sofferenza passata. Cercammo in tutti i modi di stimolarlo al movi-mento dapprima sistemandolo in un ampio paddock, collocando l’acqua in un lato ben distante dal fieno così da invitarlo al movimento.Essendo estate ci sembrò un buon espediente, faceva molto caldo. Poi si provò con un po’ di lavoro alla corda, una semplice passeggiata sul morbi-do tappeto erboso dei campi, all’im-brunire così l’umidità dell’erba avreb-be dato sollievo.La pazienza era infinita ma a nulla valse. La sua postura era sempre più rigida e quegli occhi sempre più tristi. Il suo carattere dominante lo faceva ancor di più incupire quasi facendolo diventare insofferente di tutto.Non poteva certo dominare in una si-mile condizione, tale era il suo scon-forto, evidente e apparentemente mascherato dall’apatia.Una mattina la situazione assunse tutt’altro tono: fu come un fulmine a ciel sereno. La cavalla, di poco più giovane di lui,

diede il “piede” e la soluzione giusta. Quel mattino riuscì ad aprire il suo box, neppure si capì come, ma lei ci riuscì e senza far tanto baccano en-trò quatta quatta nel recinto del ca-vallo sofferente.Con un colpo di coda la cavalla invitò il vecchio cavallo a... seguirla. Sì a seguirla, cancellando la difficoltà e i ricordi, per far spazio ad una nuova avventura.All’alba i due camminavano lei davan-ti e lui dietro lungo il percorso che fa-cevamo tutte le sere. La rugiada del campo rinfrescava davvero il piede, pareva dire il vecchio cavallo claudi-cante che seguiva lei con piacere.La rugiada avvolgeva i due e i rag-gi dell’aurora investiva i loro corpi. I movimenti dolci e armoniosi di lei riempivano i passi zoppicanti di lui assorbendo la difficoltà. Lei aveva il potere di rigenerare quanto i ricordi dolorosi avevano distrutto. La spontaneità sopraggiungeva pri-ma ancora della necessità di agire in qualche modo a costruire nuovi per-corsi: la strada era già chiara e ben

raccontidi Cristina Brutti

58

Page 59: Petherapy Lab Magazine 2

evidente, senza altri sforzi da mette-re in atto. La cavalla dava a lui il tem-po di movimento, girandosi di tanto in tanto a veder se il suo passo era troppo veloce per lui. Eppure chi era dominante e tante volte persino un po’ troppo era lui, il vecchio cavallo. Lei lo guidò per molti giorni, nelle sere fresche e nelle mattine all’alba. Non ci fu più bisogno di invitarlo a bere e a mangiare era la cavalla a portarlo dove era necessario per lui essere per stare meglio. L’amore tra i due indiscutibile e chia-ro, come l’aurora che li vedeva pas-seggiare silenziosi, era un balsamo di vita e sanava le vecchie ferite dei ricordi. Quel ricordo che era ritornato alla mente e negli occhi tristi di un vec-chio cavallo ora era trasformato in una nuova vita, quella che la cavalla gratuitamente gli stava regalando. Anche lei aveva ricordi difficili da di-menticare. L’ultimo terribile era quel-lo della paralisi del posteriore dovuto al cattivo uso di un cavaliere robusto e maleducato. Per una cavalla questo handicap avrebbe garantito un terribile epilogo

della sua vita e anche nei suoi occhi la paura si vedeva sgorgare come la-crime.La fortuna invece le sorrise in una possibilità di vita in meritata pensio-ne. Niente più gare, niente più con-corsi, niente più fecondazioni e nien-te più uso smodato. La pace e la tranquillità di una corte che magicamente le permise di con-tinuare a … camminare. Infatti, il leg-gero arpeggio dei posteriori pian pia-no svanì e lasciò spazio alla gioia di camminare per il piacere in sé senza costrizioni e in assoluta libertà. Ci volle tempo ma il vecchio cavallo guarì davvero, e per sempre. Il dolore al piede non si manifestò mai più. Come per gli umani è difficile perdo-nare il male ricevuto, così per un ca-vallo è difficile dimenticare un dolore o la limitazione ingiustificata della sua libertà. Se vogliamo danneggiare un rap-porto tra due persone, basta ferire con una offesa l’altro e questi avrà difficoltà ad accettare le pur since-re nostre motivazioni: l’offesa entra dentro e solo il tempo, molto tempo, può lenire, spiegare e ridare senso.

Per un cavallo, che ha il dono della purezza e della libertà, una ferita in-debolisce, mette a terra, ma mai po-trà danneggiare lo spirito libero che è nel suo profondo. E’ dentro di lui, come la gratuita donazione di sé per il bene di un suo simile.L’imperfezione dell’umano limita e deturpa la realizzazione della propria vita, perché l’aspettativa è spesso troppo alta e non adeguata alle reali possibilità. L’imperfezione tra due cavalli è su-perata facilmente, non costituisce un limite alla realizzazione della felicità, ma un reciproco scambio per la so-pravvivenza. Noi umani possiamo solo acconten-tarci di imparare ad amare il nostro prossimo osservando la vita di due cavalli.Se con pazienza ci fermeremo a guardarli, come l’aurora avremo la possibilità di sentire il balsamo della rugiada anche nella nostra vita. E se saremo fortunati, ci faranno parteci-pi della loro libertà e serenità: io lo sono.A Teo e Bella maestri di vita, con pro-fonda riconoscenza.

59

Page 60: Petherapy Lab Magazine 2

La prima volta nella storia che si parlo’ di ripopolare i fiumi risale addirittura al XVII secolo,

quando alcune riserve di pesci d'ac-qua dolce avevano iniziato a ridursi , probabilmente a causa dell'aumento della popolazione umana.Le autorità parlarono allora di ripopola-re i fiumi con avannotti nati in cattività. In natura, i pesci producono una grandissima quantità di uova e solo alcuni individui diventano adulti dopo essere sfuggiti ai predatori, alle ma-lattie, alla mancanza di nutrimento, all'inquinamento.Il ruolo di un'avannotteria consiste non solo nell'ottenere uova feconda-te, ma anche nel controllare tutti i pa-rametri che permetteranno al numero massimo di individui di accedere allo stadio di novellame, al fine di essere rilasciati nell'ambiente naturale con

buone possibilità di sopravvivenza. Nel 1741 Stephan Ludwig Jacobi, uno scienziato tedesco, crea la prima avannotteria di trote in Vestfalia.Ma bisogna ancora attendere un se-colo perché la sua scoperta si mol-tiplichi su larga scala, per ripopolare i corsi dacqua depauperati dai primi attacchi della Rivoluzione industriale,

in Europa, negli Stati Uniti e in Giap-pone.Oggi uno dei piu’ grandi incubatoi it-tici italiani si trova in Alta Valle Camo-nica. Una sorta di "nido" per garantire qualità, origine e produzione control-lata di Trote Fario Mediterranee che ogni anno dal 2011, anno di inaugura-zione dell’incubatoio, tornano a po-polare le acque del Fiume Oglio.Contribuiscono a questo progetto la Provincia di Brescia, l’Amministrazio-ne comunale di Vezza d'Oglio, la Asl di Vallecamonica, il Parco dell'Ada-mello e l’Associazione E.U.F.F. (Euro-pean Union of Fly Fishers) di Vezza d'Oglio, incaricata di gestire il centro. Il “nido” e’ bellissimo!Lo visito accompagnata dal Vice Pre-sidente dell’EUFF di Vezza d’Oglio Onorio Zotti attorniato da bambini di ogni eta’, venuti a vedere le picco-

© N

ando

Di S

eraf

ino

Il ripopolamento del fiume ogliograzie all'asilo nido dell'e.u.f.f. di Vezza

di Paola Lusso

Progetti

60

un bellissimo esemplaredi trota mediterranea fario

Page 61: Petherapy Lab Magazine 2

le trote: nelle vasche in vetroresina, sotto qualche dito d'acqua corrente, nuotano migliaia di avanottei del-la trota Fario che, mi spiegano, una volta mature andranno a ripopolare i torrenti di tutta l’Alta Vallecamonica.Ogni anno 130 mila trotelle vengono “seminate” allo scopo, come sottoli-nea l’E.U.F.F. al primo punto del pro-prio statuto, di difendere e migliorare gli ecosistemi acquatici, necessità da ritenersi oggi indispensabile, viste le situazioni in cui riversano molti fiu-mi nazionali ed europei sempre più a rischio.

“Ma come la mettiamo con la pesca?” Chiedo dubbiosa. Mi spiegano che Vezza d’Oglio e’ una “no kill zone”. Le trote non possono essere catturate e per questo E.U.F.F., oltre a gestire l’incubatore, si vuole rivolgere a tutta l’opinione pubblica, proponendo una divulgazione ambientale specifica che valorizzi l’ambiente naturale e faccia conoscere da vicino gli ecosi-stemi acquatici tramite strumenti di-dattico scientifici fin nelle scuole.E’ necessario, mi spiegano, che i gio-vani, soprattutto, conoscano gli eco-sistemi e che le generazioni future abbiano modo di comprendere l’im-portanza della conoscenza e della difesa nei confronti di uno dei beni più preziosi che oggi abbiamo ancora

© N

ando

Di S

eraf

ino

(3)

61

La sede dell'euff a Vezza d'oglio

Il laghetto dell'euff

uno scorciodel fiume oglio

Page 62: Petherapy Lab Magazine 2

ART HOUSE TESSUTI ALPINI 0364 779570 – 347 3555660

VIA RAMUS 4 - VEZZA D’OGLIO - 25059 – BS [email protected]

SE AMATE GLI ANIMALI, IL NOSTRO NEGOZIO FA PROPRIO AL CASO VOSTRO!

ABBELLITE LA VOSTRA CASA CON GLI ANIMALI DELLA MONTAGNA E DATELE UN TOCCO RUSTICO CON LE FANTASIE ALPINE E TIROLESI.

CERVI, STAMBECCHI, CAMOSCI, ORSI, SIMPATICI GUFETTI, CANI E GATTI SONO I DISEGNI CHE ADORNANO COPRITAVOLO, BIANCHERIA DA LETTO E DA BAGNO, CUSCINI, BORSE, FERMAPORTA, TAPPETI, CERAMICA, TESSUTI A METRATURA E MOLTO ALTRO.

sulla terra: l’acqua e i suoi ecosistemi. Una conoscenza che possa far punta-re l’obbiettivo anche sotto la super-ficie dell’acqua facendo comprendere che la bellezza di un fiume è anche conoscere e comprendere la vita che scorre al di sotto della sua superficie. LA SeDeLa Sede dell’E.U.F.F. si trova in uno sce-nario da favola ai piedi delle ultime pro-paggini del ghiacciaio dell’Adamello. I soci sostenitori sono al momento 253, sia italiani, sia stranieri e pos-sono oltre che trovare alloggio nel Bed&Breakfast, usufruire di tut-ti i servizi e del laghetto privato. EUFF è associata con Asso-laghi, riconosciuta dal CONI. Tutti i soci sostenitori si stanno im-pegnando per istituire una sede EUFF in Canada (British Columbia). I PerCorSI “no KILL”Itinerario 1: lungo il fiume Oglio per circa 2 kmItinerario 2: lungo il torrente Campo-vecchio per circa 3 kmItinerario 3: lungo il fiume Oglio da Sonico a Malonno per circa 1 kmItinerario 4: lungo il fiume Oglio Dar-fo Boario Terme per circa 2 kmAffILIAZIonIEUFF e’ una societa’ aperta a tutte le associazioni italiane ed europee che abbiano lo stesso scopo di sal-vaguardare l’ecosistema delle acque.

© N

ando

Di S

eraf

ino

(4)

EUFF European Union of Fly FishersVia del Piano, 25059 Vezza D'oglio (BS)

Tel. 347 613 5786 - FB EUFF - European Union of Fly Fisher

62

una vasca dell'incubatoio

La "semina" delle trote viene fatta in collaborazione con la Guardia forestale

Page 63: Petherapy Lab Magazine 2

ART HOUSE TESSUTI ALPINI 0364 779570 – 347 3555660

VIA RAMUS 4 - VEZZA D’OGLIO - 25059 – BS [email protected]

SE AMATE GLI ANIMALI, IL NOSTRO NEGOZIO FA PROPRIO AL CASO VOSTRO!

ABBELLITE LA VOSTRA CASA CON GLI ANIMALI DELLA MONTAGNA E DATELE UN TOCCO RUSTICO CON LE FANTASIE ALPINE E TIROLESI.

CERVI, STAMBECCHI, CAMOSCI, ORSI, SIMPATICI GUFETTI, CANI E GATTI SONO I DISEGNI CHE ADORNANO COPRITAVOLO, BIANCHERIA DA LETTO E DA BAGNO, CUSCINI, BORSE, FERMAPORTA, TAPPETI, CERAMICA, TESSUTI A METRATURA E MOLTO ALTRO.

63

Page 64: Petherapy Lab Magazine 2

La grande famiglia dell'associazione"una zampa per la vita"

una Zampa per la Vita è un’As-sociazione di protezione animali no-profit. E’ nata grazie all’amore

ed al rispetto di alcuni volontari verso ogni creatura vivente che, con tutte le forze possibili, cercano di aiutare ogni giorno, dai gatti di colonia agli animali in difficoltà.L’Associazione è operativa nelle zone dal Monregalese al Cebano (provincia di Cuneo), ma non preclude aiuti anche in altre zone limitrofe. Si occupa principalmente del mante-nimento e delle sterilizzazioni delle colonie feline presenti sul territorio, promuovendo l’adozione per i gatti do-mestici e quelli ritrovati abbandonati, soprattutto in caso di cuccioli. Aiuta gli animali in difficoltà, che soffrono, in stato di abbandono o maltrattati. Collabora con Servizi ed Enti Pubblici e Privati, nonché strutture di accoglien-za per animali abbandonati quali, ad esempio, i canili aiutandoli a ricollocare presso famiglie idonee gli ospiti pre-senti e prestare eventuale aiuto in loco. L’Associazione si prefigge di divulgare le varie tematiche animaliste, sensibi-lizzare l’opinione pubblica sul tema del controllo delle nascite e delle adozioni responsabili, con lo scopo di sensibi-lizzare l’uomo a vivere rispettando gli

animali e l’ambiente abbracciando, ad esempio, l’alimentazione vegetariana/vegana in quanto scelta concreta che permette di evitare atroci sofferenze a miliardi di esseri senzienti. Interviene in ambito di tutela dei cittadini nella conoscenza delle Leggi che tutelano gli animali, promuove e favorisce l’a-bolizione della pratica della vivisezio-ne di animali, della caccia, dei circhi dove vengono sfruttati gli animali, favorisce l’abolizione dell’uso degli animali nei capi di vestiario ed il loro sfruttamento in palii e fiere.Se volete entrare a far parte di que-sta grande famiglia, collaborare con noi, diventare volontario, contatta-teci alla mail [email protected] o al numero 3490818376 (ore serali) così avremmo modo di conoscervi meglio e spiegarvi nei dettagli come opera l’Associazio-

ne! Venite a conoscerci anche su Fa-cebook (https://www.facebook.com/unazampa.perlavita.7) e sul nostro sito www.unazampaperlavita.com.

di Petherapy Lab

della Redazione

Associazioni

Website: www.unazampaperlavita.comE-mail: [email protected]

FB una zampa per la vita

64

Page 65: Petherapy Lab Magazine 2

La trasformazione di ettore

Aprile 2011. Un sabato pomeriggio come tanti altri, non una bella giornata, anzi un pò freddina,

uggiosa e con un cielo grigio…pratica-mente autunno!Arriviamo a casa di mia mamma dopo aver firmato contro la vivisezione (era una delle domeniche in cui si racco-glievano le firme) quando noto, imme-diatamente, un micio bianco e rosso che si avvicina al cortile.Ho subito pensato che andasse a cer-care la pappa, i mici della zona sanno bene che da noi si trova sempre pap-pa buona e acqua fresca, ma qualcosa non va…..Man mano che si avvicina lo vedo meglio e….mio Dio, ma come hanno ri-dotto questa povera creatura?! Magro, ferito, sporco e impaurito all’invero-simile. Blocco tutti, io, il mio ragazzo, mia mamma e mia zia, per non spa-ventarlo e non farlo scappare. Provo ad avvicinarmi: niente. Appena provo ad avere un contatto, si gira e torna indietro, ma non corre…non ce la fa in quelle condizioni… Cosa fare? Ho pensato: “lasciamogli il tempo di tranquillizzarsi, la pappa e una cuccetta in cui possa ripararsi. Quando avrà capito che non vogliamo fargli del male, si lascerà avvicinare

di certo….” E così è stato: ha passato la notte sotto casa, nel riparo messo a sua disposizione, e la mattina pian pianino siamo riusciti a farlo entrare.Non vi dico quanto dolore abbiamo provato quando lo abbiamo visto bene: denutrito, tutto spelacchiato e quello che è peggio con dei grossi bu-chi infetti sulla schiena e crosticine di sangue già coagulato. Ha mangiato un pochino, e poi dormito tutto il giorno. Toccarlo per disinfettarlo o pulirlo era impensabile. Abbiamo preferito aspet-tare il parere del nostro veterinario di fiducia.Il giorno dopo, lunedì, lo abbiamo su-bito portato dal dottore: non ci poteva credere. Con delle ferite del genere, ci ha subito detto, non sapeva come facesse ad essere ancora vivo. Ma lui ERA vivo, e voleva vivere ancora.Subito antibiotico, disinfettanti per la ferita e creme apposite da dare a casa, oltre ovviamente a svariate pa-sticche, integratori ecc.. Aveva perfino un infezione in bocca, qualche dente era già caduto, ma riusciva comunque a mangiare per fortuna. Ci ha subito detto, giusto per “prepararci”, di non contar troppo su una sua guarigio-ne: era messo male e non si sapeva per certo quanto era stato debilitato

dall’infezione. Lo riportiamo a casa, lui bravo bra-vo nel suo trasportino, neanche un lamento per tutto il viaggio. Tornato nella sua “nuova casa” subito si è infi-lato nella cuccetta che si è scelto: una scatola!!! Passarono molti giorni prima che Et-tore, così ho deciso di chiamarlo (per-ché ha “il musetto da Ettore!!!”) ripren-desse più o meno una normale vita da gatto. Per lui perfino la sua puli-zia personale giornaliera era troppo….troppe forze servivano, troppa fatica. E cercare di pulirlo noi era impensa-bile: aveva dolori ovunque, si riusciva solo ad accarezzarlo sulla testolina e lui ti guardava con quegli occhioni grandi…Mai una volta che si sia lamentato delle medicazioni, né di tutte le pa-sticche che doveva ingurgitare: nul-la. Ogni visita dal veterinario era una conquista: migliorava di volta in volta.Poi il miracolo: dopo più di un mese, Ettore riprende a gironzolare, si alza, inizia la toelettatura personale, cerca il contatto con noi…e inizia a mangiare con gusto!Da qui parte, in qualche modo, la sua rinascita. Piano piano, giorno per gior-no, Ettore continua a migliorare. Pren-

65

ettoreal suoarrivo

Page 66: Petherapy Lab Magazine 2

de peso, si lascia aiutare per ripulir-si bene e diventa un gattone super lindo, alla faccia di chi lo aveva ridot-to, mesi prima, quasi in fin di vita….eh si perché il veterinario è certo: un oggetto gli aveva bucato la schiena, probabilmente un rastrello. Certo, sai che fastidio da un gatto che gironzola magari vicino ad un orto o a casa?!Dopo circa 5 mesi, Ettore stava bene e, d’accordo con il veterinario, si è deciso per la castrazione, il vaccino, i test ecc….tutta la prassi insomma!Di tutto ci potevamo aspettare, ma non la sentenza: Ettore è FIV+. Dopo tutto il dolore, dopo tutto il male che gli ha fatto l’uomo, anche la malattia…

Ma per noi non è cambiato nulla, e per lui nemmeno: è il nostro Ettore e starà con noi finchè avrà vita!Un gatto FIV ha il DIRITTO di avere una

vita normale esattamente come tutti gli altri: ed Ettore ce l’ha!La malattia fortunatamente non è an-cora in fase avanzata: a parte qual-che crosticina sulla testolina (si gratta sempre!) non ha problemi di nessun genere al momento….un buon regime alimentare aiuta, e lui ha sempre le sue crocche preferite!!!Ora è diventato un bel gattone, man-gia tantissimo e dorme anche tanto….non dev’essere giovanissimo!!! Ogni volta che lo guardiamo, non ci sembra nemmeno quel gatto spaventato che è venuto a chiederci aiuto mesi fa…Per noi, ora, è solo il nostro caro Etto-re, anzi come lo chiamo io, Ettorino….

66

Page 67: Petherapy Lab Magazine 2

e si chiamò nemo...

nemo entrò a far parte della nostra famiglia alla fine di Ot-tobre 2010. Era stato un mese

molto piovoso, e come sempre quan-do il tempo non è dei migliori mi ri-trovavo a pensare ai micetti senza casa, che oltre a doversi procurare da mangiare avevano anche il problema di cercarsi un riparo….Nemo lo trovarono mia mamma e mia zia un lunedì mattina, infreddolito e zuppo davanti alla porta del labora-torio dove lavorano. Subito portato dentro al caldo, il piccolino crollò in una cesta imbottita “di recupero” che divenne il suo giaciglio per giorni…..Mi chiamarono al lavoro dicendomi che c’era “un nuovo arrivato”, che aveva chiesto aiuto perché proba-bilmente stufo di girovagare sotto la pioggia…..ma non solo (questo lo sco-primmo però il giorno dopo).All’ora di pranzo mi ritrovai a casa questo batuffolino raggomitolato su

se stesso: che amore!!! Era piccolino, probabilmente 5- 6 mesi con due oc-chioni grandi e…stanchi! Dormì prati-camente tutto il giorno…..Fu il giorno dopo che mi accorsi che aveva problemi con la codina: rotta, pensai subito. Non l’alzava, ma se la trascinava dietro come se non fosse stata sua, come se non ci fosse. Al pomeriggio andammo dal veterinario: avevamo bisogno di un bel ceck-up!!! Il micino fu trovato abbastanza bene, aveva effettivamente sui 6 mesi, pro-babilmente abbandonato visto che aveva usato la lettiera senza proble-mi da subito.Bisognava solo curare la dissenteria che gli era venuta appena aveva ini-ziato a mangiare. Per la coda, ci disse di aspettare. Aveva subito un trauma, questo era certo, ma c’era tempo per l’amputazione. Non c’erano infezio-ni e il sangue circolava, perché era calda. Ricordo bene, disse “se tra un

mese non migliorerà, allora vedremo”.Ma noi per il momento eravamo già contente per il fatto che la visita era andata piuttosto bene……e lo ripor-tammo a casa con noi.Era ovvio che il nuovo micetto non sarebbe più andato via: chissà come avrebbe reagito Pablo, il gattone di casa?! Questo l’avremmo saputo poi….Arrivati a casa dal veterinario, si do-veva scegliere un nome per il nuo-vo a-micio: “NEMO”, disse subito mia mamma, “perché nel cartone animato il pesciolino ha una pinnetta atrofica, e mi ricorda lui che ha la codina a penzoloni…”. E così si chiamò Nemo.Curarlo non fu poi così facile: cam-biammo 2 o 3 antibiotici, poi dovem-mo dargli i fermenti lattici (piccino, era stufissimo di tutte quelle medi-cine!!!) e in più bisognava dargli una mano per la “toeletta”….ma era una gioia per gli occhi vederlo stare gior-no per giorno un pochino meglio!

67

Page 68: Petherapy Lab Magazine 2

Anche la fame gli era tornata, ecco-me! Dopo avere dato al sonno la pri-orità per giorni, ora la pappa era il suo passatempo preferito!!! Ogni mo-mento della giornata era buono per mangiare!!!E così arrivò anche il giorno in cui ci accorgemmo che la coda non era del tutto fuori uso….non ci sembrava vero! Qualche giorno dopo avevamo ap-puntamento con il veterinario per la visita di controllo, per testarlo, per il vaccino, così gli avremmo anche fatto vedere la codina. Con nostra immen-sa gioia la sentenza fu che il micetto era SANO, che l’infezione era passata e che la coda non era da tagliare!!! Sarebbe rimasta così, un po’ storta ma di nuovo “viva” e “sua”, e lui an-dava orgoglioso di quella codina che non riusciva mai a prendere quando girava per minuti e minuti in tondo su se stesso!!!!Introdurlo in casa con Pablo non si prospettava semplice: tutti ci dissero che lui era il “padrone”, che avrebbe

visto il piccolino come un’intruso…..beh, niente di più sbagliato nel no-stro caso. Da quando Nemo entrò nell’appartamento, fu come fosse suo da sempre…..tutto era suo, e l’o-spite per chi non sapeva tutta la sto-ria, sembrava Pablo!!!Anche noi eravamo di sua proprietà. D’altra parte, fino a pochi giorni pri-ma c’era solo lui, lui era il cocco, a lui era dedicata tutta la nostra atten-zione….come faceva a sapere che a due giri di scale c’era un’altro micione desideroso di attenzioni??Con tanta calma, e pazienza, riuscim-

mo a trovare un accordo tra i due, anche se ancora oggi a volte assi-stiamo a qualche baruffa, e a qualche dispetto di troppo spesso dettato dalla gelosia…..Nemo ha un carattere molto forte, è sicuro di se e la sua codina non gli dà alcun problema….gironzola fiero per casa tenendola alta fino a metà della sua lunghezza, e tutta storta da una parte….sicuramente si fa notare!!! E poi è coccolone, ama i grattini sulla pancia, e adora giocare fuori sul bal-cone (chiuso con una rete a prova di bomba perché non possa cadere di sotto) con il tunnel, la casetta, il tiragraffi, il topino….noi la chiamiamo la “nursery di Nemo”.Per il resto, ormai è un perfetto gat-to di casa, il “nostro gatto di casa”: mangia, dorme in quelle sue posizio-ni tanto buffe, si fa coccolare e sa farsi amare.Ecco questa è la sua storia, niente di spettacolare, niente di sconvolgente, ma è la sua, la nostra, e noi non vor-remo fosse diversa da questa.

68

Page 69: Petherapy Lab Magazine 2

69

L’AMAZZONIA STA SPARENDO

Ogni annoperdiamo 1,5 milionidi ettari di forestaamazzonica. Centinaia gli incendi ogni giorno.L’Amazzonia ospita il 10% di tutte le specie conosciute, è la vita del giaguaro, del delfinodi fiume e dei bambini di 350comunità indigene.È aria, acqua, cibo, energia. È il polmone verde del Pianeta.

AIUTACI A SALVARLAwwf.it/amazzoniaC/C Postale 323006

SE L’AMAZZONIA RESPIRA, RESPIRI ANCHE TU.

WW

F It

alia

ON

G O

nlus

adv_amazzonia_adv_wwf 23/05/14 11:37 Pagina 1

Page 70: Petherapy Lab Magazine 2

Gianluca è una persona parti-colare che svolge un lavoro particolare, tutto al servizio

degli animali.Inizialmente, tempo fa, ha lavora-to per circa 15 anni in una grossa associazione animalista di Milano,-ma ,una volta finita questa espe-rienza, nel 2008 ha deciso di cre-are un’attività veramente speciale. Ecco il suo racconto.Ho creato “Autobau” perché mi sono accorto che molti si trovano in difficoltà se devono trasporta-re il proprio pet sia semplicemente dal veterinario ,sia ancora di più, in pensioni, stazioni, porti, aeroporti o luoghi di villeggiatura, perché le città, che devono sicuramente es-sere a misura d’uomo e bambini, non sono mai a misura dei nostri animali, anche se fanno parte inte-grante del nostro quotidiano.Lavoro principalmente con cani e gatti, ma sono preparato su qual-siasi animale, anche rettili, volatili o roditori.Il mio lavoro si trasforma in base all’ occorrenza: faccio il tassista, ma intervengo anche su ogni tipo di emergenza.Dall’animale di proprietà con pro-blemi di salute da portare di not-te o nei festivi dal veterinario, al recupero di animali in difficoltà: il gatto incastrato, il rettile in giardi-no, il pet scappato che non si trova più.

Autobau: al servizio degli animali

Nel mio lavoro le avventure non mancano mai: il gatto finito nel tubo del condizionatore, il gatto che cade dietro all’armadio su mi-sura rimanendo incastrato a testa in giù quasi altezza pavimento.Quella volta non c’era tempo di smontare l’armadio e, per fare pri-ma, ho fatto due buchi con la sega all’altezza del gatto che, una vol-

ta liberato, è andato tranquillo a mangiare la pappa.Qualche estate fa, una famiglia, composta dai due genitori e due bambini, tornando dalla gelateria, aprono la porta di casa e in cu-cina vedono un serpente di circa un paio di metri rifugiarsi sotto il lavandino.Capirete il panico! Chiamano i vigi-

di Paola Lusso

Personaggi

70

Page 71: Petherapy Lab Magazine 2

a lui piacevano tanto!Una grande avventura è stata an-che la cattura della tartaruga alli-gatore in metropolitana a Milano.Era stata abbandonata tempo pri-ma ai giardini della Villa Reale e

seminava il panico tra le anatre. Scampata a vari tentativi di recu-pero, alla fine ce l’ho fatta e l’ho consegnata immediatamente nelle mani della Guardia Forestale.Purtroppo però, a volte, le avven-

ture non finiscono bene. Lavorando con degli esseri viventi non sempre si riesce a salvarli e con i proprieta-ri vivo anche dei momenti tragici e terribili di condivi-sione del loro dolore.I consigli che posso dare ai proprietari di animali sono svariati. Per i gatti, ad esempio se si adotta un cucciolo, consiglio di stare sempre attenti se non si vede il gattino in giro, biso-gna porre molta attenzione ai divani che, a volte, si ri-velano delle trappole mor-tali. Massima attenzione anche alle finestre, ai bal-coni e alle lavatrici.Per quanto riguarda i cani ricordarsi che il microchip e’ obbligatorio! Non si deve pensare che possa creare dei problemi al cane, è in-

li del fuoco, la polizia, ma nessu-no osava giustamente metterci le mani non sapendo di cosa si trat-tasse.Ormai era notte fonda e chiedono il mio intervento. Una volta ricono-sciuto il rettile, lo prendo e lo metto nell’apposito con-tenitore.Si trattava di un pitone re-ale scappato da una teca chiusa male al vicino di casa. Ricordo poi con gioia un viaggio fino ad Alicante in Spagna con un gatto e un cane. La proprietaria non voleva farli viaggiare in ae-reo e me li ha affidati.E’ stata un esperienza bel-lissima! Ogni tre ore faceva-mo una sosta obbligatoria da dedicare a loro .Mi ricordo poi una signora che tornava negli Stati Uni-ti, ma il suo cane doveva partire due giorni prima e allora per non fargli senti-re la sua mancanza oltre a vari indumenti ,si è tagliata una ciocca di capelli perché

71

Page 72: Petherapy Lab Magazine 2

Gianluca baldon - Autobau

Cell 3474889683E-mail: [email protected]: www.autobau.itFB: AutoBau Gianluca Baldon

nocuo e non ha nessuna controin-dicazione. Oltre al chip è buona regola munirlo di medaglietta e io consiglio anche di scrivere con il pennarello indelebile, all’interno del collare il numero di telefono.Se il cane è un esemplare pauroso, timoroso non abituato alla città, bisogna stare molto attenti, alme-no per i primi tempi non bisogna distrarsi, perché per uno spaven-to,un attimo di paura riescono a sfilarsi il collare senza problemi, e molti riescono a sfilarsi anche la pettorina, specialmente se è ina-deguata. Sperando non succeda mai, in caso di perdita del cane le prime cose da fare, se possibile in bicicletta, iniziare a girare, chiedendo a tutti i

passanti se lo avessero visto.Andare nei posti frequentati insie-me, e, se non lo si trova nel giro di qualche ora lasciare un vostro indumento nel punto in cui è fug-gito, oltre a ovviamente allertare le autorità, i canili, le associazioni e mettere volantini nel raggio di 1-2 chilometri.Ricordarsi poi che se il cane ha problemi comportamentali non bi-

sogna aspettare a mettersi nelle mani di un esperto che potrebbe cambiare la qualità della vita del cane, ma anche quella dei proprie-tari dello stesso.Per quanto riguarda gli inserimen-ti di altri animali, la regola d’oro è non avere mai fretta, ma calma, pazienza, tolleranza. Osservarli,-non viziarli, con questi piccoli ac-corgimenti si avranno sempre ani-mali sereni. Infine un consiglio per tutti: se-guire sempre le indicazioni dei ve-terinari e non dei conoscenti so-prattutto se vi indicano che tipo di farmaci dare al vostro pet.

72

Page 73: Petherapy Lab Magazine 2

73

Page 74: Petherapy Lab Magazine 2

74

La dedizione e la caparbietà di Stefania al servizio dei mici di "millevite"

LAssociazione di Promozione Sociale "millevite" prende a cuo-re principalmente la gestione di

colonie feline sul territorio casalese e pavese; si occupa della sterilizzazione sia con veterinari privati che con l’aiuto della ASl competente i gatti liberi sul territorio. è senza scopo di lucro, si au-tofinanzia e vive grazie al sostegno dei donatori, non essendo una onlus.Il rifugio “Millevite” nasce con l’inten-to di poter regalare una vita migliore a tutti i mici; nei suoi primi anni di vita è riuscita a recuperare/salvare qualche decina di gatti destinati alle ricerche sperimentali, donandogli una degna vita da mici liberi.Attualmente la struttura è in fase di evoluzione e ristrutturazione, ma com-prende già diverse zone. Una parte di essa è adibita al ricovero di quei gatti che non verranno mai adottati perché o troppo forastici o troppo anziani, l’al-tra parte è adibita a tutti quei gatti in cerca di casa.L’associazione è sempre alla ricerca di volontari per gestire e aiutare le colo-nie e gli eventi raccolte pappe.è grazie alla caparbietà di poche don-ne, prima tra tutte il presidente Stefa-

nia Re, che il rifugio continua ad aiu-tare tanti gatti in difficoltà, curandoli, accudendoli e cercandogli la loro nuova casa e famiglia. L’associazione conta davvero poche persone sul posto che

riescono fisicamente a portare avanti la routine di tutti i giorni del rifugio; negli ultimi mesi si sono poi aggiunti volontari che cercano in ogni modo di sponsorizzare l’associazione e sensibi-lizzano gli utenti del web nelle ado-zioni dei pelosi millevitini. Sono state messe ceste di raccolta pappe in alcu-ni negozi e si organizzano giornate di raccolta pappe fuori dagli stessi nego-zi, ma non è mai abbastanza!A breve uscirà anche il nostro calen-dario 2015 e continua la creazione di gadget personalizzati volti tutti alla ricerca di raccogliere più fondi possi-

di Debora Cappelletti

Associazioni

Page 75: Petherapy Lab Magazine 2

75

Associazione di Promozione Sociale "Millevite" di Zeve Lomellina (PV)Website: www.millevite.it E-mail: [email protected]

Tel. 339-6509067 - FB i gatti di millevite

bili per pagare anche i veterinari che fortunatamente ci fanno credito.“Facciamo del nostro meglio per non far mancare nulla ai mici che passano per la nostra associazione, ma abbia-mo bisogno dell’aiuto di tutti per ren-derla sempre più accogliente.”Tante sono le storie che la solare Ste-fania potrebbe raccontarvi, ma su tutte due vogliamo raccontarvele noi.Aldo è stato ritrovato 4 anni fa ad Ales-sandria insieme al suo fratellino che avevano soltanto 10 giorni. Sono stati portati al canile più vicino e per loro c’è stata una adozione separata. Dopo un anno dall’adozione di Aldo hanno scoperto che le condizioni in cui viveva erano pessime: chiuso per mesi in un garage, senza il calore di una famiglia, buttato li come un peluche vecchio!Quando Stefania è venuta a conoscen-za della sua storia non se l’è sentita di lasciarlo nuovamente in canile e l’ha portato via con se. Da allora la vita di Aldo è notevolmente cambiata!!!Ora vive libero insieme a tutti gli altri mici residenti del rifugio; se vi capita di passare di la non potete sbagliarvi, lui si fionderà tra le vostre caviglie per ricevere coccole e grattini sulla testa!!!

Aldo è un gatto doppiamente fortuna-to, perché c’è chi si è innamorato di lui e non potendo donargli una casa e una vita a lui adeguata, ha deciso di adottarlo a distanza!!!forseSheila è una micina nata i pri-mi di giugno 2014. Stefania riceve una telefonata da una ragazza afflitta e di-

spiaciuta che le racconta di aver trovato vicino a Pavia una pic-cola micina sul ciglio della stra-da, appiccicata all’asfalto che si muoveva a fatica.Le consiglia immediatamente di chiamare 3 associazioni del po-sto che hanno sicuramente più possibilità di accoglierla e salvar-la. La ragazza fa le 3 telefonate ma riceve dei sonori rifiuti che la fanno rattristare ancora di più; nessuno la vuole e la piccolina è ancora li sul cemento.Richiama Stefania e le racconta del rifiuto di aiuto e addirittura le fa presente che qualcuno le ha anche detto “la lasci li dov’è noi non ci possiamo fare nulla”. A queste ultime parole Stefania non ha il cuore di negare il suo aiuto e si mette in macchina per andare a recuperare Forsesheila.

Appena arrivata al rifugio è stata messa in una conigliera su un soffice panno, coccolata e nutrita. Ad un pri-mo controllo del veterinario la piccina sembra sana a parte un soffio al cuore che richiederà ai futuri adottanti una maggiore attenzione nei suoi riguardi. Troveremo la giusta famiglia per la no-stra piccina?Il nostro motto è: “In un mondo per-fetto ogni gatto avrebbe una casa e ogni casa avrebbe un gatto aiutaci perché questo si avveri”.

Page 76: Petherapy Lab Magazine 2

Storiedi Daniela Zaina

76

Abbandoni: un triste fenomenonon solo estivo... purtroppo

L'estate è agli sgoccioli, quest'anno è stata un po' pazza ma da ca-lendario è nel suo ultimo mese di

vita, e si cominciano a tirare le somme per ciò che riguarda gli animali dome-stici.Questo fenomeno, che ha un incre-mento all'inizio del periodo estivo e che non si è smentito (purtroppo) nemme-no quest'anno, vede quasi una costan-te in tutti i mesi dell'anno.Ma perchè? Bè innanzitutto il non pon-derare bene l'impegno che comporta un animale, che sia un canarino o un cane poco importa, è una responsabi-lità che comporta anche dei sacrifici a medio e lungo termine e che molti non considerano nel modo giusto.Quindi quando il nuovo membro della famiglia diventa un peso o un ostaco-lo viene mandato via di casa come se fosse un pupazzo che non serve più.Ma c'è anche un altro motivo per cui si assiste agli abbandoni (e in questo caso durante tutto l'anno) ed è a causa della crisi e del fatto che le spese au-mentano ma i redditi no.Famiglie che si ritrovano senza un red-dito o con un reddito in meno dall'oggi

al domani e si ritrovano a dover taglia-re le spese e che non trovano una soluzione di-versa (o ma-gari quella più semplice) di privarsi dell'a-more e della compagn ia di un cane o un gatto o di qualsiasi altro animale da compagnia.Però se da una parte ci sono campagne di sensibilizzazione contro gli abbandoni e all'adozione re-sponsabile, mancano aiuti (o non ven-gono pubblicizzati a dovere) per chi si trova in difficoltà.Conseguenza di ciò è che anche le adozioni sono in calo e quindi le strut-ture che li ospitano sono al collasso e associazioni e volontari non sanno più

come fare per aiutare altri animali.Un ultimo dato che incrementa questa situazione è sicuramente quello che ri-guarda le sterilizzazioni.Sono, infatti, ancora troppo poche e ciò aumenta il numero degli animali che non troveranno mai una casa, questo a causa di convinzioni sbagliate che sono difficili da radicare.

Page 77: Petherapy Lab Magazine 2

77

I diritti degli animali sono calpestati ogni giorno.

Al loro fianco c’è l’OIPA, sempre.

DONA IL 5x1000 ALL’OIPA

Grazie alla scorsa donazione del 5x1000 all’OIPA moltissimi animali sono stati salvati. Puoi farlo anche quest’anno, è facile e non ti costa nulla! E per noi è molto importante. Donare il 5 per mille all’OIPA è semplice: apponi la tua firma nella casella “Sostegno delle altre organizzazioni non lucrative...” e indica il codice fiscale dell’OIPA che è

97229260159

CON IL 5x1000 ALL’OIPA PUOI ESSERE AL LORO FIANCO ANCHE TU

www.oipa.org

Organizzazione Internazionale Protezione Animali

oipaonlus OIPAonlus

Page 78: Petherapy Lab Magazine 2

di Petherapy Lab

della Redazione

Curiosità

uno spettacolo rarissimo e stra-ordinario quello al quale hanno potuto assistere ricercatori e

volontari della spedizione scientifica dell'Istituto Tethys nel Santuario Pe-lagos, nelle acque del Mar Ligure.Davanti ai loro occhi ecco infatti un gruppo di mobule, le mante medi-

terranee meglio conosciute come diavoli di mare: due i gruppi "incon-trati" al largo di Bordighera, uno di 10 e l'altro di 15 esemplari, che han-no "dato spettacolo".Le mante, con la loro "apertura alare" di circa due metri, si sono esibite, in numerosi e mirabolanti,

quanto misteriosi, salti. Perché sal-tino infatti non è ancora chiaro e le cause possono essere tante: gioco, osservazione fuori dall'acqua, inse-guimento di piccoli pesci vicino alla superficie, un tentativo di liberarsi dai parassiti o un aiuto durante il parto.

Le mante si "esibiscono"nel Santuario Pelagos

78

Page 79: Petherapy Lab Magazine 2

79

Page 80: Petherapy Lab Magazine 2

Lli animali (e per essi i loro amici uomini) volevano pari diritti. Li hanno ottenuti. Per anni era-

no stati l’oggetto di accese dispu-te di pianerottolo, c o m -

battute in nome della tol-leranza e dell’a-more verso cani, gatti, uccelli ed affini. Poco meno d’un anno fa il Parlamento licenziava la legge (la 220 del 2012, entrata in vigo-re il 18 giugno 2013) che modifi-cava il codice civile in termini più consoni alle moderne sensibilità, introducendo un principio fonda-mentale: «Le norme dei regola-menti condominiali non possono vietare di possedere o detenere animali domestici in casa».Detto fatto: bipedi, quadrupe-

alle spese. Incredibile? Vero.Il caso è scoppiato a San Martino in Rio, alle porte di Reggio Emilia. Patri-zia Amaduzzi e il suo Roan, adottato in canile nel 2010, si sono visti recapi-

tare le

r i -chie-

ste di pagamen-

to delle quote condominiali. Una

per la signora ed il compagno, titola-ri d’un alloggio del-le case popolari di

piazza dell’Acqua, ed una per il coinquilino a

quattro zampe. Per il servizio idrico

dovranno scucire 75 euro al mese: 30 euro a cra-nio i padroni, 15 il loro cucciolo. Che poi tanto cucciolo non è, trattan-dosi di un labrador di 6 anni.«Quando ho ricevuto

di e volatili di qualunque specie e stazza hanno finalmente potuto far libero e indisturbato ingresso tra le mura domestiche. Con piena digni-tà e, però, anche qualche onere.

Uno in particolare: contribuire

novità non troppo piacevoli per i nostri coinquilini a quattro zampe che rischiano di dover metter manoal portafoGli, perchè resto, nei calcoli dell’amministratore, i cani verranno equiparati ai “padroni” umani

Se il cane vive in condominio è tenuto a pagarne le spese...

normative

di Petherapy Lab

della Redazione

80

Page 81: Petherapy Lab Magazine 2

l a l et te ra - rac-c o n t a la donna - lì per lì non ho reagi-to, ma non esiste che un cane sia chiamato a pagare le spese condo-miniali». Così la signora è andata a reclamare chiarimenti al consorzio «Casa mia», una cooperativa che collabora alla gestione del palazzo sammartinese. La risposta? Negati-va. «Nulla di strano. Accade anche altrove», commenta Secondo Mala-guti, presidente di «Casa Mia». Duro invece Lorenzo Croce di Aidaa: «Una ridicola barzelletta, ma se è vera non esiteremmo un secondo a por-tare questi signori in tribunale. Se il cane è condomino allora ha diritto di voto in assemblea...»La spiegazione logica ad una vicen-da apparentemente surreale trova radice nella legge regionale emilia-na che dal 2001 consente agli asse-gnatari di appartamenti di edilizia residenziale pubblica «di partecipa-re al procedimento di approvazione dei regolamenti». In Emilia Roma-gna la chiamano autogestione.«Ogni condominio - precisa Malagu-ti - decide da sé cosa fare. Quello di piazza dell’Acqua ha stabilito che al pagamento dei servizi comuni debbano contribuire anche gli ani-mali domestici». Quelli come Roan? «Sì: utilizzano l’ascensore per i loro spostamenti e l’acqua per le loro esigenze. Credo sia giusto chia-mare i proprietari a risponderne». Certo, non esiste una tabella uni-versalmente valida. Al momento, il criterio di riferimento pare esse-re legato alla taglia: i piccoli sono

esentati, per i grandi si paga. Quan-to? Il 50% dell’importo richiesto ai condòmini umani e, soprattutto, pro-capite. Perché con l’autogestio-ne la ripartizione delle spese non avviene più sulla scorta delle tabel-le millesimali, ma per teste. Colpa del galoppare delle tariffe di acqua, luce e gas, ma pure dell’avanzata del fenomeno migratorio.

«Una volta non ci si faceva caso - sottolinea Malaguti, alle spalle una formazione sindacale nella Cgil - Ma poi, quando con l’arrivo degli ex-tracomunitari ci si è accorti che in case per quattro spesso trovavano posto anche sei, sette, otto perso-ne s’è deciso di dividere le spese ripartendole equamente tra i con-dòmini».E adesso anche tra gli animali: per ogni diritto c’è sempre un dovere. Ed un prezzo da pagare.

81

Page 82: Petherapy Lab Magazine 2

testimonianzedi Daniela Zaina

Website: www.amicieglianimali.itE-mail: [email protected]

FB Daniela Zaina Gobber

82

Passione per gli animali: un'armaper sconfiggere la depressione

Ciao mi chiamo Daniela e oggi voglio raccontarvi una storia... la mia. Una storia che inizia a causa

di una depressione post parto. Ma an-diamo con ordine...Comincia tutto due anni e mezzo fa quando è nata la mia secondogenita e all'improvviso mi rendo conto che le cose non vanno come dovrebbero.Non sto bene, non sono felice di que-sta nascita e mi sento oppressa, ma ho la forza di esprimere questo mio stato d'animo a chi mi può sicuramen-te capire.Questa è stata la mia fortuna!Sono stata spronata a fare qualcosa che mi facesse stare bene e che mi facesse svagare la mente e visto che ho sempre avuto la passione per gli animali e mi piace scrivere mi sono buttata nel mondo del web.Ho iniziato in punta di piedi per il mio piacere e sapere personale con un pic-colo blog, l'ho fatto con passione tanto che i primi apprezzamenti mi sembra-vano esagerati.

Con il tempo ho imparato che nel web se ti fanno un complimento non è un convenevole ma è vero e questo ha aumentato molto la mia autostima tanto che mi ha permesso di rimet-termi completamente e di lasciare alle spalle la depressione.Ma non mi sono fermata...Tante idee hanno iniziato a passarmi per la mente e dopo un anno dal-la nascita del mio blog ho creato un portale più completo che è in continua evoluzione e l'ho chiamato Amica degli animali.Il prossimo obiettivo? Tanti ma il princi-pale è quello di trasformare questa mia passione in un lavoro vero e proprio... ma per questo dovrò lavorare e studia-re ancora molto.Lo so in questa storia gli animali cen-trano solo indirettamente ma a me piace credere che in qualche modo

grazie a loro ho potuto trovare la mia strada.

Page 83: Petherapy Lab Magazine 2

83

Associazione Pet Levrieri

Prenotando il servizio tramite il sito internet e inserendo il codice promozionale

“PETLEVRIERI2014” avrete l’occasione di donare 5€ all’associazione Pet Levrieri Onlus che si occupa di denunciare gli abusi

e i maltrattamenti sui levrieri e di darli in adozione a famiglie italiane.

Bibulu è l’alternativa alle pensioni per cani. Da ora solo case accoglienti di veri amanti degli animali che vivono vicino a te. Scopri Bibulu!

Quando prenotiamo le vacanze o occorre assentarci per qualche giorno ci facciamo spesso la stessa domanda. “Dove portare il nostro cane mentre siamo in viaggio?”

www.petlevrieri.it

Le prenotazioni onlineincludono: l’Assistenza veterinaria gratuita e la garanzia di rimborso

CERCA IL DOGHOST PERFETTO

PIANIFICA &PRENOTA ONLINE DOG FUNTIME!21 3

ONLUS

[email protected] - cell. +39 380 6806703

Molte volte riusciamo a portarli con noi in altre occasioni invece risulta complesso ma vorremmo che il nostro migliore amico fosse coccolato e viziato come lo facciamo noi.Bibulu è la community online che mette in contatto proprietari di cani con persone interessate ad ospitare i loro amici a 4 zampe, per lunghi periodi o anche solo per un giorno. Bibulu vuole migliorare la qualità della vita dei cani e aiutare i proprietari offrendo la flessibilità, la tranquillità e l’accoglienza di cui hanno bisogno al momento di partire per un viaggio o per qualche situazione improvvisa.

...ecco la soluzione per il vostro amico a quattro zampe!!!

VACANZE ESTIVE?

Page 84: Petherapy Lab Magazine 2

fRECCIA45 è un'associazione costi-tuita sul territorio lecchese nata per promuovere il riconoscimen-

to ed il rispetto dei diritti degli animali, combattere ogni forma di sfruttamen-to e violenza, promuovere ed attuare iniziative di difesa zoofila, svolgere campagne di sensibilizzazione ed in-formazione, combattere il randagismo ed abolire la vivisezione e promuovere azioni legali in favore degli animali.FRECCIA45 nasce grazie al sodalizio di alcuni volontari che prestavano la loro opera al canile di Lecco. La gestione del

freccia 45

di Slivia Garozzo

Associazioni

canile nell'agosto del 2007 in seguito ad un esposto presentato in comune da alcuni cittadini decide di estromet-tere quasi tutti i volontari.Eccoci ora dopo quasi un anno a bat-tezzare una nuova associazione per la tutela degli animali, per poter di nuovo sostenere con sempre più convinzione i nostri amici a quattro zampe.La nostra associazione prende il nome da due cagnolini FRECCIA e 45, che hanno purtroppo conosciuto le gabbie del canile, ma anche l'affetto e la de-dizione dei volontari. Purtroppo sono scomparsi entrambi dopo poco il loro affido, ma hanno potuto assaporare nonostante sia stata breve, la vita oltre

le sbarre e l'amore di chi li ha adotta-ti, quella libertà di vivere serenamente che auguriamo a tutti gli animali che hanno conosciuto la difficile vita da randagi, la solitudine dei canili, maltrat-tamenti e qualunque forma di sopruso, che non hanno mai goduto dell'affetto e l'amicizia di una persona che si de-dichi a loro.Questi sono le principali attivitá svolte dalla nostra Associazione:- Promuovere il riconoscimento ed il ri-spetto dei diritti degli animali in genere e del cane in particolare;- Combattere ogni forma di sfrutta-mento e violenza sugli animali;- Promuovere ed attuare iniziative in ogni campo di difesa zoofila e azioni legali in favore degli animali;- Svolgere campagne di sensibilizzazio-ne ed informazione, in particolare sul problema del controllo delle nascite;- Condurre campagne di sensibilizza-zione e di informazione verso i cittadi-ni, in particolare sul territorio lecchese, svolgere una educativa propaganda zoofila (particolarmente tra i ragazzi delle scuole) aventi come scopo il ri-spetto degli animali;- Combattere il randagismo;- Collaborare con le autorità e con le al-tre Associazioni od Enti protezionistici per perseguire le finalità sopra elenca-te ed a che la vivisezione sia abolita.Tra i volti noti del mondo della musica che ci hanno sostenuto e collaborato, ricordiamo: Stadio, Giuliano Palma, Ca-parezza, Two Fingers, Vanilla Sky, Ringo, Club Dogo, Marracash, Maddalena Cor-vaglia e Will.i.am Dei Black Eyed Peas.

Freccia 45 - Via S. Antonio, 2 / 23826 Mandello del Lario (LC)Cell. 3318443166 (segreteria) / 3663566015 (adozioni) - Website www.freccia45.org

Email [email protected] - FB FRECCIA45.ORG

84

Page 85: Petherapy Lab Magazine 2

Le materie prime arrivano da selezionate aziende biologiche e certificate e da allevamenti all'aperto, tutte di origine tedesca.Tutti gli alimenti sono privi di: coloranti chimici, conservanti chimici, appettizanti chimici, scarti, sottoprodotti e filler (riempitivi), antiossidanti chimici, sottoprodotti e/o scarti, nitriti e OGM.

Patatino Store è il primo di sito per cani e gatti per chi ama veramente tutti gli animali, dove trovi alimenti biologici, naturali, vegan e cruelty free. Rimendi Naturali per l’igiene, Rimedi Fitoderivati oltre a prodotti per la casa biologici che tengono conto dei pelosetti. Spedizioni con corriere Espresso che consegna in 24-48 ore in tutta Italia

bIoPur umIDo renALPer GAttI 100% bIoLoGICo

Peli dappertutto, divani e letti sporchi e bagnati, poltrone e cucce nel caos? GiòPad è un tappetino igienico, impermeabile, traspirante, riutilizzabile, super-assorbente ed ecologico. Si può lavare oltre 600 volte. 100% Made

in ItalyIdeale per educare i cuccioli, per animali incontinenti e per degenze da interventi chirurgici.Utilissimo sia in casa che in auto o in qualsiasi luogo dove amano sostare i cani e i gatti

www.patatino.it

a cura di Patatino.it

La vetrina

cibo - omeopatia - igiene - accessori - rimedi olistici

Finalmenteprodotti sani,cruelty free e vegananche per il tuo canee il tuo gatto.

Sul nostro sito SOLOprodotti certificati!

PHytoCALm

GIòPAD

SterILWASHIGIENIZZANTE NATURALE CONCENTRATO ADATTOA TUTTE LE SUPERFICI LAVABILI

Non lascia residui tossici che possono essere pericolosi per gli animali e per l'uomo. Non copre ma neutralizza gli odori lasciando una persistente profumazione Sterylwash è ricco di olii essenziali capaci di innescare una competizione concorrenziale nei confronti dei batteri legati alla degradazione. Ideale per ambienti grandi e piccoli: cucce, lettiere, terrazzi, trasportini, pavimenti, case, ecc.

è un prodotto a base di estratti fitoderivati specificatamente studiato per agire come calmante naturale per animali nervosi, agitati, irritabili ed iperattivi. Il preparato trova indicazione in tutti i casi di problemi comportamentali legati a stress - cambiamenti ambientali, sindrome abbandono, nuove promiscuità - o di sensibilità particolare in situazioni contingenti quali temporali, rumori improvvisi, visite mediche od ospedalizzazioni, viaggi prolungati.

85

Per Info e orDInI:www.patatino.it - [email protected]. 040.2131722 - Cell. 333.4805290Skype: patatinostore - fb: Patatino Store

Page 86: Petherapy Lab Magazine 2

Libri & dintornidi Emanuela Cattaneo

VeGAGenDA 2015Il tema dell’anno sono i cuccioli, perché il futuro, nostro e degli altri animali che popolano il pianeta, e rappresentato proprio da loro, a cui autori e collaboratori delle Edizioni Sonda hanno dedicato le proprie riflessioni sulle condizioni in cui sono costretti a vivere (eamorire). Ogni intervento è accompagnato dalle vignette dell’illustra-trice Silvia Ziche. Un’inedita lettura dei segni zodiacali del giovane filosofo e attivista antispecista LeonardoCaffo, che cura l’edizione di quest’anno, coglie i segnali positivi per gli animali, quasi un au-spicio e un rinnovato invito a resistere e a moltiplicare nel nuovo anno consapevolezza e impegno. Al buon cibo è dedicato un inserto fotografico di ricette crudiste del mondo, selezionate dal buongustaio e giramondo Yari Prete secon-do i principi della cromoterapia, e tratte da "Il cucchiaio arcobaleno. Tutti i colori delle cucine vegan nel mondo".Will Tuttle, al quale verrà assegnato il premio Empty Cages 2014, offre ai lettori un’inedita riflessione sul senso della vita con tutte

le sue implicazioni, tratta dal suo bestseller internazionale "Cibo per la pace". Naturalmente sonopre-senti, come sempre, le principali ricorrenze del mondo veg e animalista, le fasi lunari, l’elenco di frutta e verdura di stagione, immagini e citazioni per continuare a riflettere. E l’elenco dei migliori ristoranti vegetariani e vegani d’Italia.Editore: Sonda - Pagine: 416 - Prezzo: 10,90 euro

QuAnDo nASCono I DeSIDerI - Lucy DillonUna lettera scritta dall'unico uomo che abbia sempre amato. Una copia di Piccole donne, il suo libro preferito quand'era bambina. Un vaso di vetro, che riflette la luce anche nelle buie giornate d'autun-no. Le mani di Gina si soffermano con tocchi delicati sugli oggetti che fanno capolino dagli scatoloni. Accanto a lei Buzz: due dolci occhi marroni, una coda che sembra non voler mai stare ferma, quattro zampe che mettono confusione e allegria ovunque. Seduta nella sua nuova casa, Gina sente un timido sorriso affiorarle alle labbra. è il primo giorno della sua nuova vita. Dopo il fallimento del matrimonio con Stuart, Gina ha deciso di non voltarsi indietro e di guardare al futuro. Ha lasciato il marito, cambiato casa e deciso di mettere in vendita o dare in beneficenza tutti gli oggetti della sua vita precedente. Proprio così, cercando di disfarsi di una bicicletta, un po' per fortuna un po' per caso, ha trovato Buzz. E Buzz ha tro-

vato lei. Un nuovo amico che, giorno dopo giorno,

riesce a riempire il vuoto che si era creato nella sua vita. Che riesce a farle capire quanto siano

preziose le piccole cose che la circondano. E quando il suo lavoro di restauratrice le offre l'occasione che da sempre aspettava, Gina trova finalmente il coraggio di aprire il suo

cuore alla speranza e, forse, anche all'amore. Ma se è vero che i desideri si esprimono solo a occhi chiusi, le servirà

tutto il fiuto di Buzz per orientarsi tra i mille imprevisti della sua nuova vita

Editore: Garzanti - Pagine: 448 - Prezzo: 17,60 euro

86

Page 87: Petherapy Lab Magazine 2

87

Page 88: Petherapy Lab Magazine 2

88 88

pagina pubblicitaria.indd 1 03/09/14 09:50