PETHERAPY LAB MAGAZINE 3

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Petherapy lab ANNO 1 - NUMERO 3 - MENSILE - OTTOBRE 2014 Il cane del mese Smooth Collie Il gatto del mese Savannah MAGAZINE COPIA DI CORTESIA Strutture Il Rifugio degli asinelli IL MAGAZINE UFFICIALE DI IL VOLTO SEGRETO DEL MONDO DEI RAPACI

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Il magazine ufficiale di Petherapy Lab - Ottobre 2014

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PetherapylabAnno 1 - numero 3 - menSILe - ottobre 2014

Il cane del mese

Smooth Collie

Il gatto del mese

Savannah

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Strutture

Il Rifugiodegli asinelli

IL MAGAZINE UFFICIALE DI

IL VOLTO SEGRETODEL MONDO DEI RAPACI

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ONLUS

4 E 5 OTTOBRE. GIORNATADEGLI ANIMALI

I NOSTRI TROVATELLI HANNO BISOGNO DI TE. AIUTACI A CURARLI.Sabato 4 o domenica 5 ottobre scendi in piazza durante la Giornata degli Animali. Con una donazione libera ci

aiuterai a fornire cure mediche e vaccinazioni agli animali ospiti nei nostri rifugi. Puoi farlo anche tramite bonifico

bancario, utilizzando l’IBAN IT 39 S 08530 46040 000430 101775 e indicando nella causale “GdA 2014”.

Consulta il sito enpa.it o scarica l’app dedicata per trovare il banchetto Enpa più vicino a te.

Gli animali ringraziano per questo spazio.

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Amici di Petherapy Lab, eccoci puntuali come ogni mese a raccontarvi tutto ciò che fa parte del regno animale grazie al potere suggestivo delle bellissime immagini che ci fornisce la natura e alla capacità

di descrivere emozioni e situazioni dei nostri preziosissimi collaboratori.

Prima di ogni cosa, permettetirci di dire (a chi ci segue per la prima volta) e ricordare (a chi già ci conosce) che tutta la redazione di Petherapy Lab Magazine lavora gratuitamente e senza alcun scopo di lucro a questo progetto.

Il tempo in una giornata si sa è sempre poco, tra impegni di lavoro, que-stioni familiari, impegni extra-ufficio, interessi personali e chi più ne ha più ne metta. Ma c'è una cosa che ci far lavorare nei ritagli di tempo e fino a notte fonda (come nei giorni di chiusura del magazine): l'amore incondizionato per gli animali.

E deve essere questo amore a guidarci ogni giorno nel nostro impegno a difesa di chi voce non ha, e se questa difesa deve passare attraverso petizioni, raccolte firme, fiaccolate e collette alimentari noi saremo sem-pre in prima fila.

Immaginandovi sotto le coperte o comodamente seduti sulla vostra pol-trona preferita, in compagnia del vostro tablet e dei vostri amici a 4 o 2 zampe (leggendo l'articolo dei nostri amici de "i Falconieri del Grifone" e de "Il Mondo del Gufo" capirete il perchè) non possiamo che augurarvi "Buona lettura" e continuate a seguirci anche nel nuovo appuntamento a Zampa-suZampa, la trasmissione più "bestiale del web", in onda sulle frequenze della webradio Radioblabla, in diretta ogni primo e terzo martedì del mese a partire dalle 19:30.

Marco Sivero

Ottobre 2014

Anno I - Numero 3

Editoriale

MAGAZINE ON-LINE DI CULTURA ANIMALEORGANO UFFICIALE DI PETHERAPY LABANNO 1 - NUMERO 3 - Mensile - Ottobre 2014EDITORE: Associazione Rapid Dogs Rescue Onlus

Direttore Responsabile: MARCO SIVERO - Art director, grafica e impaginazione: DANIELE COLZANI - Segretaria di redazione: EMANUELA CATTANEO - Redazione: PAOLA LUSSO - PAOLA ZAPPAROLIHanno collaborato: CRISTINA BRUTTI - ROSI GOFFI - MANUEL LICINI - FRANCESCA MUSSI - ROBERTA OLIVIERI - LAURA PAVONE - LUCIA PERITORE - FRANCESCA PIAZZA - AMBRA RENA - LAURA RANGONI - GIANNI TOPPETTI - RACHELE TOTARO - DAVIDE VALERI - DANIELA ZAINA - ALESSANDRA ZANCHI - PAOLA ZUCCOLOTTO - ALDINOby360 - ANIMALI AIUTO - ART HOUSE TESSUTI ALPINI - ASSOCIAZIONE PET LEVRIERI ONLUS - ASSOCIAZIONE SQUADRA 4 ZAMPE ONLUS - CACH ITALY - CANI SCIOLTI - CCF CHEETAH CONSERVATION FUND - COLLEZIONE I CUCCIOLI - ENPA ENTE NAZIONALE PROTEZIONE ANIMALI - GIMBORN ITALIA - HORUS RAGDOLL CATTERY - I FALCONIERI DEL GRIFONE - IL MONDO DEL GUFO - IL RIFUGIO DEGLI ASINELLI ONLUS - LA BOTTEGA DEI COLORI - LA LORO VOCE - LA TANA DEI LUPI - MUKUNI BIG 5 SAFARI - OIPA ORGANIZZAZIONE ITALIANA PROTEZIONE ANIMALI ITALIA ONLUS - PAL PROTEZIONE ANIMALI LEGNANO ONLUS - PATATINO.IT - PRIMAVERA SOCIETA' COOPERATIVA SOCIALE - RADIOBLABLA - RENART - SMOOTH COLLIE DELLA VIA FRANCIGENA - UNION BIO - WELCOME TO THE JUNGLE - WWF WORLD WILDLIFE FUND ITALIA - ZAMPASUZAMPA

www.petherapylab.com @petherapylab

+39 334 2783245Petherapylab +39 342 3793402

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ONLUS

4 E 5 OTTOBRE. GIORNATADEGLI ANIMALI

I NOSTRI TROVATELLI HANNO BISOGNO DI TE. AIUTACI A CURARLI.Sabato 4 o domenica 5 ottobre scendi in piazza durante la Giornata degli Animali. Con una donazione libera ci

aiuterai a fornire cure mediche e vaccinazioni agli animali ospiti nei nostri rifugi. Puoi farlo anche tramite bonifico

bancario, utilizzando l’IBAN IT 39 S 08530 46040 000430 101775 e indicando nella causale “GdA 2014”.

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Gli animali ringraziano per questo spazio.

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"Grandezza e progressomorale di una nazionesi possono giudicaredal modo in cui trattagli animali”

mahatma Gandhi

riflessionidella Redazione

di Petherapy Lab

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ricorrenze

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di Paola Lusso

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La tradizione vuole che France-sco abbia avuto un rapporto particolare con gli animali e si

tramandano i suoi giochi e le sue preghiere con tutti gli animali.Forse ci si muove anche un po’ nel campo della leggenda, ma rimane un dato di fatto: Francesco ha vissuto una vita in armonia e nel rispetto di ogni essere vivente. Anche gli animali possono soffrire, ma possono anche essere capaci di vincere le sofferenze nella rassegna-zione e persino nella gioia: «possono persino essere di esempio all’uomo di come si vinca il dolore e la soffe-renza, di come si accetti la vita e la morte nelle cose belle e nelle cose brutte».Per essi Francesco nutriva un amo-re tenero e un rispetto straordinario perché in loro sentiva l’azione crea-trice, la bellezza e la potenza di Dio.Famosa la predica agli uccelli, immor-talata da Giotto nella quindicesima delle ventotto scene del ciclo di af-freschi delle Storie di San Francesco della Basilica superiore di Assisi di-pinta verosimilmente tra il 1295 e il 1299.Secondo la tradizione, la predica agli uccelli ebbe luogo sull’antica strada che congiungeva il castello di Canna-ra a quello di Bevagna. Oggi il punto dove San Francesco fece il miracolo è

La figura di San Francesco,il patrono degli animali... e di tutti noi

segnalato da una pietra nella località Piandarca nel Comune di Cannara in un’area ancora oggi incontaminata, raggiungibile attraverso un sentiero che inizia appena fuori il paese e si snoda attraverso i campi.

LA PreDICA AGLI uCCeLLISan Francesco si recava un giorno, con alcuni frati, a Bevagna, cittadina dell’Umbria. Lungo la strada, alzando gli occhi, vide che su alcuni alberi era una grande quantità d’uccelli. Aspet-tatemi qui, disse ai compagni, io an-drò a predicare a questi nostri fratel-li. Ed entrato nel campo incominciò a predicare agli uccellini che, scesi dagli alberi, si erano raccolti attorno a lui. E finché S. Francesco parlò, essi stette-ro sempre fermi, senza fare il minimo movimento.

“Fratelli miei – disse loro il Santo, – voi dovete molta riconoscenza a Dio creatore, perché vi ha dato il grande dono di volare nell’aria. Voi non semi-nate, non mietete, eppure Dio vi nu-tre e vi da fiumi e fontane per bere. Voi non sapete filare e tessere, eppu-re Dio veste Voi e i vostri figliuoli col più morbido e grazioso dei vestitini di penne e piume”.Mentre S. Francesco parlava, tutti gli uccellini aprivano i loro becchi, sten-devano i colli, aprivano le ali, chinava-no reverentemente le testoline sino a terra e dimostravano insomma, con i loro atti di ascoltare, d’intendere e d’approvare le parole del Santo.

SAn FrAnCeSCo e IL LuPoFra gli svariati racconti che accompa-gnano e descrivono da secoli la vita e

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La fontanadi San Francescoa Vigevano

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le gesta di Francesco con gli animali spicca senza dubbio anche l’episo-dio del lupo di Gubbio.La vicenda narra di un grosso lupo che da tempo terrorizzava gli abi-tanti del paese di Gubbio (pochi chi-lometri a nord di Assisi); l’animale selvaggio, affamato e feroce, da anni occupava il territorio boschivo alle porte del paese e, secondo alcuni racconti dell’epoca, non disdegnava avvicinarsi a ridosso delle mura della città per procurarsi il cibo.Gli abitanti, disperati e impauriti, si rivolsero a San Francesco, di passag-gio in città. Il frate, venuto a cono-scenza della situazione, si inoltrò nel bosco per incontrare il lupo.La sua mediazione fece sì che il lupo smettesse di terrorizzare gli abitanti di Gubbio, a patto che questi ultimi si impegnassero a sfamare l’animale quotidianamente.

FIoretto DI SAn FrAnCeSCo:IL LuPo DI GubbIoAl tempo che santo Francesco dimo-rava nella città di Agobbio nel conta-do di Agobbio appari un lupo gran-dissimo, terribile e feroce, il quale non solamente divorava gli animali ma eziandio gli uomini, in tanto che tutti i cittadini stavano in gran paura, però che spesse volte s’appressava alla città, e tutti andavano armati quando uscivano della città, come s’eglino andassono a combattere; e con tutto ciò non si poteano difende-re da lui, chi in lui si scontrava solo. E per paura di questo lupo e’ vennono a tanto, che nessuno era ardito d’u-scire fuori della terra. Per la qual cosa avendo compassione santo Francesco agli uomini della ter-ra, sì volle uscire fuori a questo lupo, bene che li cittadini al tutto non gliel consigliavano; e facendosi il segno

della santissima croce, uscì fuori del-la terra egli co’ suoi compagni, tutta la sua confidanza ponendo in Dio. E dubitando gli altri di andare più ol-tre, santo Francesco prese il cammi-no inverso il luogo dove era il lupo.Ed ecco che, vedendo molti citta-dini li quali erano venuti a vedere cotesto miracolo, il detto lupo si fa incontro a santo Francesco, con la bocca aperta; ed appressandosi a lui, santo Francesco gli fa il segno della croce, e chiamollo a sé e disse così: “Vieni qui, frate lupo, io ti coman-do dalla parte di Cristo che tu non facci male né a me né a persona”. Mirabile cosa a dire! Immantanente che santo Francesco ebbe fatta la croce, il lupo terribile chiuse la bocca e ristette di correre: e fatto il coman-damento, venne mansuetamente come agnello, e gittossi alli piedi di santo Francesco a giacere. E santo Francesco gli parlò così: “Frate lupo, tu fai molti danni in que-ste partì, e hai fatti grandi malifici, guastando e uccidendo le creature di Dio sanza sua licenza; e non so-lamente hai uccise e divorate le be-stie, ma hai avuto ardire d’uccidere uomini fatti alla immagine di Dio; per la qual cosa tu se’ degno delle forche come ladro e omicida pessi-mo, e ogni gente grida e mormora di te, e tutta questa terra t’è nemica. Ma io voglio, frate lupo, far la pace fra te e costoro, sicché tu non gli offenda più, ed eglino ti perdonino ogni passata offesa, e né li omini né li canti ti perseguitino più”. E dette queste parole, il lupo con atti di corpo e di coda e di orec-chi e con inchinare il capo mostra-va d’accettare ciò che santo Fran-cesco dicea e di volerlo osservare. Allora santo Francesco disse: “Frate lupo, poiché ti piace di fare e di te-nere questa pace, io ti prometto ch’io ti farò dare le spese continuamen-te, mentre tu viverai, dagli uomini di questa terra, sicché tu non patirai più fame; imperò che io so bene che per la fame tu hai fatto ogni male. Ma poich’io t’accatto questa grazia, io voglio, frate lupo, che tu mi impro-metta che tu non nocerai a nessuna persona umana né ad animale, pro-

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mettimi tu questo?”.E il lupo, con inchinate di capo, fece evidente segnale che ‘l prometteva. E santo Francesco sì dice: “Frate lupo, io voglio che tu mi facci fede di questa promessa, acciò ch’io me ne possa bene fidare”. E distendendo la mano santo Francesco per ricevere la sua fede, il lupo levò su il piè ritto dinanzi, e dimesticamente lo puose sopra la mano di santo Francesco, dandogli quello segnale ch’egli potea di fede. E allora disse santo Francesco: “Fra-te lupo, io ti comando nel nome di Gesù Cristo, che tu venga ora meco sanza dubitare di nulla, e andiamo a fermare questa pace al nome di Dio”. E il lupo ubbidiente se ne va con lui a modo d’uno agnello mansueto, di che li cittadini, vedendo questo, for-temente si maravigliavano. E subitamente questa novità si sep-pe per tutta la città, di che ogni gen-te maschi e femmine, grandi e piccoli, giovani e vecchi, traggono alla piazza a vedere il lupo con santo Francesco. Ed essendo ivi bene raunato tutto ‘l popolo, levasi su santo Francesco e predica loro dicendo, tra l’altre cose, come per li peccati Iddio permette cotali cose e pestilenze, e troppo

è più pericolosa la fiamma dello inferno la quale ci ha a dura-re eternalemente alli dannati, che non è la rabbia dello lupo, il quale non può ucci-dere se non il corpo:

“quanto è dunque da temere la bocca dello inferno, quan-do tanta moltitudi-ne tiene in paura e in tremore la bocca d’un piccolo animale. Tornate dunque, ca-rissimi, a Dio e fate degna penitenza de’ vostri peccati, e Iddio vi libererà del lupo nel presente e nel futuro dal fuoco in-fernale”. E fatta la predica, disse santo Fran-cesco: “Udite, fratelli miei: frate lupo, che è qui dinanzi da voi, sì m’ha promesso, e fattomene fede, di far pace con voi e di non offendervi mai in cosa nessuna, e voi gli promet-tete di dargli ogni dì le cose neces-sarie; ed io v’entro mallevadore per lui che ‘l patto della pace egli osser-

verà fermamente”. Allora tutto il popolo a una voce promise di nutricarlo conti-nuamente.E santo Francesco, dinanzi a tutti, dis-se al lupo: “E tu, frate lupo, prometti d’osservare a co-storo il patto della pace, che tu non of-fenda né gli uomi-ni, né gli animali né nessuna creatura?”. E il lupo inginocchia-si e inchina il capo e con atti mansueti di corpo e di coda e d’orecchi dimostrava, quanto è possibile, di volere servare loro ogni patto. Dice santo France-sco: “Frate lupo, io

voglio che come tu mi desti fede di questa promessa fuori della porta, così dinanzi a tutto il popolo mi dia fede della tua promessa, che tu non mi ingannerai della mia promessa e malleveria ch’io ho fatta per te”.Allora il lupo levando il piè ritto, sì ‘l puose in mano di santo Francesco. Onde tra questo atto e gli altri detti di sopra fu tanta allegrezza e am-mirazione in tutto il popolo, sì per la divozione del Santo e sì per la novità del miracolo e sì per la pace del lupo, che tutti incominciarono a gridare al cielo, laudando e benedicendo Iddio, il quale si avea loro mandato santo Francesco, che per li suoi meriti gli avea liberati dalla bocca della crudele bestia. E poi il detto lupo vivette due anni in Agobbio, ed entravasi dimesticamen-te per le case a uscio a uscio, sanza fare male a persona e sanza esser-ne fatto a lui; e fu nutricato cortese-mente dalla gente, e andandosi così per la terra e per le case, giammai nessuno cane gli abbaiava drieto. Finalmente dopo due anni fra-te lupo sì si morì di vecchiaia, di che li cittadini molto si dolso-no, imperò che veggendolo an-dare così mansueto per la città, si raccordavano meglio della vir-tù e santità di santo Francesco.

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La statua raffiguranteSan francesco e il lupodi monterosso al mare

La statuadi San Francesco

e il lupo a Gubbio

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(Del santissimo miracolo che fece santo Francesco, quando convertì il ferocissimo lupo d’Agobbio.)

SAn FrAnCeSCo oGGIIl 4 Ottobre per gli animali viene ri-cordato un po’ ovunque in Italia, e in diverse chiese da Nord a Sud viene

ONLUS

4 E 5 OTTOBRE. GIORNATADEGLI ANIMALI

I NOSTRI TROVATELLI HANNO BISOGNO DI TE. AIUTACI A CURARLI.Sabato 4 o domenica 5 ottobre scendi in piazza durante la Giornata degli Animali. Con una donazione libera ci

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Gli animali ringraziano per questo spazio.

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4 E 5 OTTOBRE. GIORNATADEGLI ANIMALI

I NOSTRI TROVATELLI HANNO BISOGNO DI TE. AIUTACI A CURARLI.Sabato 4 o domenica 5 ottobre scendi in piazza durante la Giornata degli Animali. Con una donazione libera ci

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celebrata la benedizione degli ani-mali.ENPA organizza per il 4 e 5 ottobre, nel week end in cui si festeggia San Francesco protettore di tutti gli ani-mali, la Giornata degli Animali 2014, giunta ormai alla dodicesima edizio-ne. Un’occasione speciale per in-contrarsi in piazza a festeggiare gli amici a quattro zampe volgendo lo sguardo a quelli meno fortunati ac-colti a migliaia nei rifugi.Scendendo in piazza sarà possibi-le trovare, presso i banchetti, una vasta gamma di gadget realizzati ad hoc ed i volontari ENPA saranno a disposizione per illustrare i tanti comportamenti con cui, spesso in-consapevolmente, creiamo sofferen-za ai nostri amici con la coda; per consigliare ai proprietari di animali i modi migliori per accudirli; per sug-gerire, in base alle esigenze di cia-scuno, le opportunità più adeguate per aiutarli. L’evento quest’anno è dedicato a un progetto di raccolta

fondi da destinare alle cure veteri-narie, medicinali, microchippature, e tutto quanto riguarda la salute dei trovatelli accuditi nei rifugi. Per sa-pere in quali piazze è possibile trova-re i gazebo dell'ENPA, vi rimandiamo al sito: http://www.comunicazione-sviluppoenpa.org/gda2014.html

Questa una delle preghiere per gli animali recitata durante la benedizione:

Signore, origine e finedi tutte le cose,

Artefice dell’infinitamente grande

e dell’infinitamente piccolo,

Padre di tutte le creature, io Ti prego per tutti gli esseri

che non sanno pregare ma sanno soffrire.

La Tua luce brilla ovunque,

anche nei tuoi figli più piccoli risplende una parte di te.

Io Ti prego

per gli animali abbandonati. affinché trovino un padrone.

Ti prego per quelli in gabbia,

affinché i loro carcerieri

li restituiscano alla libertà;

Ti prego per quelli umiliati nei circhi. affinché venga rispettata la loro dignità:

Ti prego per tutti quelli maltrattati,

affinché gli uomini non li considerino come oggetti.

Ti prego per tutti gli animali

che soffrono in ogni parte del mondo, affinché gli uomini

li riconoscano come fratelli minori.

La mia parola si leva per tutti quelli che non sanno parlare,

affinché giunga sul loro capo la Tua benedizione.

(Valeria Barbieri)

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Il network di chi ama gli animali,vive con gli animali,vive per gli animali.

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miao Miao a tutti voi, A-mi-ci! Quale occasione mi-gliore per continuare a ri-

flettere sul “IO AMO GLI ANIMALI” ci offre questa bellissima ricorrenza della FESTA DI NOI ANIMALI: il 4 ot-tobre, giorno di San Francesco. Eh si! Come promesso vorrei conti-nuare a miagolarvi di ciò che vera-mente significa amare noi animali.

riflessioni sulla festa degli animaliQuando comprate dei prodotti, dei vestiti, del cibo, dei farmaci, dei de-tersivi ecc ecc ponete la vostra at-tenzione su ciò che sta “dietro” il sin-golo articolo. Vedere chi lo produce, come lo produce e se commissiona test sugli animali, se finanzia la vi-visezione.Non possiamo neanche immagi-nare quante cose orrende noi ani-mali dobbiamo subire per dare a voi umani dei prodotti che oltre a non esservi necessari sono dan-nosi anche per la vostra salute. Io vi consiglio di leggere le indi-cazioni del sito “La voce dei co-nigli” in modo da fare scelte più attente e più rispettose per noi. Un altro tasto dolente sono gli ac-cessori e i capi in pelle, gli abiti di lana merinos, i piumini in piume d’o-ca, pellicce!Quanto male fanno a noi per dar-vi degli oggetti inutili, di tendenza e che comprate solo per mostra-re; ma non sono indispensabili per coprirvi poiché oggi ci sono ben altri modi di farlo e con materia-li che per averli non hanno causa-to sofferenze ad altri esseri viventi.

Forse non immaginate nemmeno come vengono allevati i miei fratelli animali e come vengono trattati sia da vivi che durante la massacrante uccisione.Brrr... al pensiero il mio pelo e le mie orecchie diventano dritti dritti!

Informatevi, riflette e chiedetevi se è tutto ciò è giusto... e poi per cosa? Per chi? E se lo facessero a voi? Strappar-vi tutti i capelli da vivi... come fanno con le piume delle povere oche, eh? Attenzione anche ai prodotti che comprate per la cura e l’igiene del vostro corpo, la maggior parte sono testati su noi animali in laboratorio e le aziende che le producono finanzia-no anche la vivisezione... che orrore!Come scegliere? Facile... basta acqui-stare prodotti non teStAtI SuGLI

Oltre a quanto già miagolato, volevo portare la vostra attenzione su molte delle vostre scelte quotidiane. Forse non ci avete mai pensato, ma non potete immaginare quanto siano fon-damentali per noi.

Punti di vistadi Patatino

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AnImALI, ma attenzione non fatevi ingannare da chi scrive: prodotto fi-nito non testato sugli animali, perché significa che solo il prodotto finito non è testato ma tutti gli ingredienti sì.Tra tutte queste scelte quotidiane non dobbiamo dimenticare la scelta della pappa sia per noi 4 zampe che per voi. Purtroppo anche dietro la pappa si na-scondono due grande nemici per noi: 1) le pappe industriali a base di carne e pesce2) i finanziamenti che le azien-de danno per la vivisezione. Eh si! Se si amano gli animali come potete nutrirci con scatolette che, oltre a contenere ingredienti nocivi per noi, contengono della carne di altri animali fatti vivere in condizioni inumane e poi uccisi nel peggior dei modi.Noi quattro zampe siamo anche car-nivori ed è giusto che mangiamo la carne, però visto che la scegliete voi per noi, comprateci della pappa bio-logica dove le carni arrivano da alle-vamenti non intensivi!!!E per voi? Se non siete vegetariani, potete per lo meno optare di compa-re carni biologiche anche per voi. Ol-tre che a fare un gesto buono verso gli animali ci guadagna voi in salute.Ci avete mai pensato che i miei po-veri fratelli animali nascono in un po-sto, vengono trasportati su enormi camion (in condizioni veramente da bestie) in un altro posto dove cresce-ranno (in gabbie affollate e riempiti

di medicinali per crescere in fretta) e poi ritrasportati (sempre in condizio-ni da bestie) in un altro posto dove verranno uccisi per la macellazione.

Credete che la mucca o il maialino di turno non capisca dove sta andando? Non soffre nel vedere i suoi fratelli-ni che vengono uccisi prima di lui? Avete visto quante vostre scelte quotidiane sono fondamentali per noi? Quindi se amate veramente gli animali fate tantissima attenzio-ne a tutto ciò che vi circonda, alle vostre scelte e alle scelte che fate per noi, vostri fedeli angeli pelosi. Spero che la prossima volta che pro-nuncerete la frase: "Io Amo GLI AnI-mALI" sia come se lo pronunciassimo noi animali, che tra di noi ci rispet-tiamo e ci amiamo così come siamo. Vi zampo tanto e buona festa a tutti i miei fratelli animali.P.S. Ricordatevi di andare piano in macchina specie nelle campagne e nei centri abitati... ci sono tanti miei fratelli che si vedono volar via la vita per colpa della velocità...

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di Petherapy Lab

della redazione

Fotostorie

Alcuni scAtti che immortAlAno le dimostrAzioni di Affetto “bestiAli” per pAndA, leoni, suricAti, pinguini e koAlA

Anche gli animali si abbracciano

Che i gatti e i cani siano prodighi di coccole è un fatto conosciuto. Ma che lo siano anche koala, civette e suricati forse un po’ meno.

Queste immagini dimostrano che tutti gli animali di questa terra amano il contatto. C’è chi lo cerca strofinandosi e grattandosi l’uno sull’altro e chi simulando un vero e proprio ab-braccio. Ancora una volta la natura sa come stu-pirci e sorprenderci: speriamo che queste splendi-de immagini ci facciano riflettere sull’importanza della tutela e salvaguardia della fauna e della flo-ra del nostro Pianeta.

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di Petherapy Lab

della redazione

Fotostorie

sempre più di frequente le strAde degli umAni “senzA tetto” e degli AnimAli AbbAndonAti si incrociAno: queste foto dicono che Anche in situAzioni di difficoltà si possA AmAre un AnimAle

Quando senza casa non vuol dire per forza senza amore

IIn attesa di conoscere quali siano i dati relativi agli abbandoni estivi (che speria-mo siano in netta diminuzione) vogliamo

condividere con voi la poesia espressa da queste immagini.Si tratta di una raccolta di scatti fotografici che ritraggono degli “homeleless” (senza fissa dimora) americani in compagnia dei loro amici a quattro zampe.Queste fotografie non fanno altro che raf-forzare l’idea che l’amore tra umano e ani-male possa resistere a tutte le difficoltà della vita e che entrambi si facciano forza per andare avanti.

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Olivia è un bearded collie e per l’americana Elizabeth Woodard rappresenta un angelo, perché è in grado di avvertire i sintomi della sua malattia prima che si manifestino gli effetti. La 32enne, infatti, è affetta da “sindrome da attivazione mastocitaria”, una malattia che le provoca improvvisi e imprevedibili variazioni della pressione sanguigna, tachicardia e vertigini. Dunque, Olivia è un cane speciale per Elizabeth, che vive in un

appartamento nell’Upper East Side di New York. Ma c’è un problema: gli altri condomini non sopportano il suo abbaiare a tal punto da averle chiesto - addirittura - di allontanare il cane o di andarsene. Secondo l’avvocato chiamato dall’amministratore del condominio, la famiglia di Elizabeth si sarebbe rifiutata di affrontare il problema dell’abbaiare di Olivia, non rispondendo alle ripetute richieste di insonorizzazione acustica dell’appartamento o cercando di addestrarla a rimanere in silenzio.Olivia è arrivata tre anni fa come regalo e i suoi proprietari hanno capito presto che sarebbe stata molto importante per la 32enne, pronta a dare battaglia per difendere la posizione. La richiesta è chiara: sono in quella casa da 25 anni e non vogliono spostarsi. Ma, soprattutto, non vogliono separarsi dalla loro Olivia, un angelo per Elizabeth.

“non AbbAnDonero’ IL mIo AnGeLooLIVIA: meGLIo SenZA CASA”

sempre più di frequente le strAde degli umAni “senzA tetto” e degli AnimAli AbbAndonAti si incrociAno: queste foto dicono che Anche in situAzioni di difficoltà si possA AmAre un AnimAle

Quando senza casa non vuol dire per forza senza amore

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Secondo gli studi condotti dal dot-tor John Bradshaw antropologo dell'Università di Bristol, i gatti che

popolano le nostre case possono an-dare incontro a

stress a causa d e l

GATTI STRESSATI PERCHE' TRATTATI COME CANI

NATE 49 TARTARUGHINE CARETTA CARETTA

Pet-newsdi Daniela Zaina

http://amicadeglianimali.it

comportamento dei loro padroni, che li trattano un po' come cagnolini.Lo studioso ha rilevato che le troppe attenzioni, la condivisione obbligata degli spazi e cercare di addomesticarli completamente creerebbero dei grossi problemi ai felini che possono andare incontro sia a dermatiti che a fastidio-sissime cistiti.I sintomi di questo malessere non

sono evidentissimi ma si posso-no scorgere se li si osserva

attentamente.L'animale stressato vive ritirato più del solito, fa i bisognini in giro e segna in

Dopo 70 giorni dalla deposizione delle uova sono nate 49 tartaru-ghine della specie Caretta Caretta a Cala Sinzias (Ca) nel sud della Sardegna.

Per far si che questo evento avvenisse nel migliore dei modi (ricordiamo che è una specie a forte rischio di estinzione), il nido è stato monitorato 24 ore su 24 anche con l'ausilio di telecamere a infrarossi e, grazie a tantissimi volontari, è stata realizzata una barriera in sabbia per proteg-gerlo dalle mareggiate.E sempre a causa delle forti mareggiate i piccoli, una volta nati, sono stati raccolti e tenuti in una scatola termica con sabbia per alcune ore, per poi essere liberati al largo. La zona del nido è stata blindata per al-cuni giorni, per verificare se qualche altra tartarughina spuntasse dalla sabbia.

modo eccessivo il territorio; inoltre può dormire sotto il letto, graffiare o avere le zampette sudate.Un altro segno importante è il leccarsi frequentemente soprattutto la zona addominale.Il dottor Bradshaw grazie all'ausilio di telecamere a infrarossi ha filmato la vita notturna dei gatti nelle nostre case e ne ha realizzato un documentario di 45 minuti.Questo serve per far capire il compor-tamento di questi felini domestici nelle ore notturne e sfatare qualche mito che li riguarda; ha dichiarato infatti: “Se i proprietari di gatti capissero me-glio i loro animali si renderebbero con-

to dell'assurdità di alcune richieste che facciamo loro quoti-

dianamente”

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Page 19: PETHERAPY LAB MAGAZINE 3

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Page 20: PETHERAPY LAB MAGAZINE 3

di Petherapy Lab

della redazione

Iniziative

Grande successo della petizione on-line per salvare Fratel Coniglietto

lA tutelA dei nostri piccoli Amici trovA un vAlido AlleAto nellA rete per sensibilizzAre l’opinione pubblicA. sul web rAccolte più di 14milA firme per riconoscerlo come AnimAle domestico e trAttArlo Al pAri dei cAni e dei gAtti

mangereste il labrador o il sia-mese di casa? Culturalmente siamo abituati a inorridire di

fronte alle tradizioni culinarie di Paesi dove invece non sembrerebbe affat-to strano cuocere in padella il cane come fate quotidianamente con il maiale o altri tipi di carne.Ma spesso non ci poniamo affatto il

problema quando si trat-ta di un altro anima-

le domestico: il

coniglio, terza bestiola da compagnia più diffusa nelle case degli italiani (stime parlano di almeno 800 mila esemplari). Così la FIDA - Federazione italiana diritti degli animali - e l’asso-ciazione Aae - Associazione Animali Esotici - hanno deciso di lanciare una petizione per rendere ufficialmente il coniglio un animale d’affezione.

Che quindi non dovrà più finire nel piatto e nemmeno essere venduto come pelliccia.La raccolta, diffusa attraver-so la piattaforma Firmiamo.it, ha superato quota 14.000 firme in pochissimi giorni.Ora che iter seguirà inizia-tiva?

Queste sono le dichiarazioni di Lo-redana Pronio, presidente di Feder F.I.D.A. Onlus: «Sto preparando il di-segno di legge nel quale verrà for-mulata la richiesta della modifica alle norme esistenti a tutela dei cani e dei gatti con le motivazioni elencate nella petizione. Un altro passo impor-tante sarà quello di incontrare il Mi-nistro della Salute, Beatrice Lorenzin, alla quale chiederemo che nell’ordi-nanza ministeriale del 21 dicembre 2001, relativa al divieto di utilizzare pe l l i e pellicce di cani e gatti,

sia introdotto il di-vieto anche per

il coniglio».

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Realisticamente, quanto è fattibile che la petizione si tramuti in legge? «Purtroppo non dipende da noi ma dall’interlocutore al quale ci rivolgia-mo: i politici.La nostra forza sono i numeri, e la politica intelligente non può non te-ner conto di una volontà popolare espressa democraticamente. Detto questo siamo ben coscienti del fatto che questa nostra richiesta andrà a toccare dei poteri economici, quali ad

esempio quelli degli allevamen-ti, ma sappiamo anche che, ogni volta che si parla di tutela animale, inevitabil-mente ci si scontra con chi, degli animali, ne fa un business». Chissà che questa battaglia per i co-

nigli, non aiuti a sensibilizzare l’o-pinione pubblica

anche in tema di diritti de-

gli animali più in ge-nerale.

CoSA DICe LA PetIZIoneCHIEDIAMO AL MINISTRO DELLA SALUTE ED AL PARLAMENTO CHE ANCHE I CONIGLI SIANO CONSIDERATI “ANIMALI D’AFFEZIONE”.Dopo il cane ed il gatto, il coniglio è l’animale da compagnia più diffuso nelle case degli Italiani. Si tratta di un fenomeno destinato a crescere in quanto si tratta di un animale affettuoso, intelligente, capace di integrarsi perfettamente in casa o in appartamento e, soprattutto, di formare un forte legame affettivo con le persone che se ne prendono cura.Di conseguenza anche le cure v e t e r i n a r i e s p e c i a l i s t i c h e destinate a questa specie sono sempre più avanzate.Con questa petizione chiediamo che anche i conigli possano rientrare nella classificazione detta “d’affezione” e che essi possano godere delle leggi ed ordinanze con riferimento a:- Divieto di consumarne le carni. ( L. 281/91)- Divieto di utilizzo commerciale di pelli e pelo.(MINISTERO DELLA SALUTE - ORDINANZA 21 dicembre 2001)Coloro che hanno avuto un contatto diretto con questi animali ripudiano lo sfruttamento commerciale per l’alimentazione e le pellicce altrettanto di chi è proprietario di cani e gatti e riteniamo che anche la sensibilità verso questi animali, segno del cambiamento della società, sia tenuto nella giusta considerazione. Per info: http://firmiamo.it/coniglioamicomio

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La più antica varietà di coniglio della razza ariete fu la razza inglese, esistente nel Regno

Unito già nell’età vittoriana: in quel periodo ebbe una grande diffusione e ha contribuito alla nascita di molti allevamenti di conigli che diventava-no animali da compagnia, oltre che per la loro carne, la pelliccia o la lana. Nel novecento poi nacque la varietà francese, ottenuta forse incrocian-do quella inglese con conigli gigan-ti fiamminghi; questa razza divenne molto famosa nell’Europa centrale e fu diffusa negli USA negli anni ’70.Nel 1949 poi l’allevatore di conigli Adrian DeCock, dei Paesi Bassi, iniziò a sviluppare una nuova varietà me-diante l’incrocio dei conigli ariete di razza francese con dei conigli nani olandesi, riuscendo a ottenere, nel 1964, il “coniglio ariete nano“. Que-sto è conosciuto negli USA come “Holland Lop” e in In-ghilterra come “Miniature Lop”.La razza chiama-ta “Ariete Nano” o anche Arie-te Olandese veniva uffi-cialmente ri-conosciuta solo nel 1980 e r a p p r e -

Il coniglio ariete nano compie 50 anni e diventa protagonista nella pet-therapy

senta la razza Ariete che ha la taglia più piccola tra tutti i conigli Ariete.Questa razza, selezionata in Olanda a partire da conigli Arieti Francesi o Inglesi e dei conigli Nani, è una razza dall’aspetto simpatico tanto da sem-brare un peluche.

CArAtterIStICHeDeL ConIGLIo ArIete nAnoSono chiamate Ariete tutte quelle razze di conigli che hanno le orecchie cadenti sui lati della propria testa e sono incapaci di muoversi.La lunghezza delle loro orecchie, nelle razze Ariete, non è misurata a partire dalla punta fino ad arrivare alla base, come si potrebbe pensare, ma si misura dalla punta di uno del-le orecchie fino alla punta dell’altro orecchio.

Il coniglio di razza ariete nano ha di solito un

peso che varia da 1,6 kg a 2,2

kg circa,

Tutte le sue varietà sono contraddi-stinte da un carattere molto docile e le orecchie che cadono ai lati della testa.La sua testa è molto compatta e le due orecchie, secondo lo standard, non devono assolutamente raggiun-gere la terra: la distanza delle due punte dell’orecchie deve essere com-presa tra i 24 e i 28 cm. Il loro collo praticamente non è visibile e la nuca è molto corta.Le zampe dei conigli ariete nano sono molto corte, ma anche forti e diritte. Le zampe anteriori poggiano a terra solo leggermente.I conigli ariete nano si possono tro-vare in numerose varietà di colore, tra cui sono ammesse, sempre dagli standard della razza, tutti i colori ec-cetto il colore argentato.Per essere perfetti, ossia essere soggetti da portare a una mostra, i conigli ariete nano non devono mo-strare nessuno dei seguenti difetti, per i quali non rispettano lo stan-dard.La mancanza della tipicità della raz-za Ariete consiste in varie caratteri-stiche: il corpo troppo lungo, la mu-scolatura debole, la testa troppo fine, la corona mancante, il portamento eretto delle orecchie o anche solo di una, la lunghezza totale delle orec-chie minore dei 24 cm o maggiore dei 28 cm, la pelliccia afflosciata, la pre-valenza del bianco nei conigli pezza-ti, i soggetti non sviluppati sessual-mente in relazione alla categoria che va in mostra.Ma vi sono alcune differenze, per

ogni nazione, per ciò che riguarda il riconoscimen-to dei vari tipi di coniglio ariete.

IL CArAttereDeL ConIGLIo ArIete nAno

Il coniglio ariete nano è un te-nerissimo cucciolo da compagnia che gode di una vista ottima e, gra-zie agli occhi in posizione laterale,

di Petherapy Lab

della redazione

razza

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può vedere fino a 360°: l’unico punto che non vedono è proprio quello da-vanti al loro muso e vedono sicura-mente meglio da lontano piuttosto che da vicino.Le orecchie, molto vascolarizzate, hanno un ruolo importante nel re-golare la temperatura del loro corpo, e sono degli organi estremamente sensibili e delicati.Infatti i conigli non devono essere assolutamente presi per le orecchie cosa che invece comunemente si pensa.Contrariamente a quanto possiamo pensare, il coniglio ariete nano può anche avere delle grandi dimostra-zioni di affetto nei confronti delle persone, in quanto regalano pic-cole attenzioni, come per esem-pio delle piccole leccatine o dei piccoli morsetti delicati, spes-so richiedendoli mediante dei piccoli e dolci colpetti con il muso.Il coniglio ariete nano in natura è un animale gregario, ed è in ge-nere molto territoriale, ragion per cui si adatta male alla convivenza con degli altri indi-

vidui appartenenti alla stessa specie, specialmente se appartengono allo stesso sesso. Ma riesce a convivere pacificamente con le cavie o con altri animali piccoli da cortile o anche da compagnia.Bisogna ricordare sempre che il co-niglio ariete nano ama rosicchiare non semplicemente come passatem-po, ma proprio per il bisogno di tipo fisiologico allo scopo di consumare i denti che crescono in modo continuo.Riguardo a ciò è opportuno control-

lare spesso la salute dei denti per-ché, qualora non fossero abbastanza limati, si potrebbero provocare degli ascessi e delle ferite piuttosto serie.Non è bene quindi lasciarli troppo da soli perché vagano per la casa a curiosare e, oltre ai danni materiali che possono fare, potrebbero anche prendere la scossa qualora rosic-chiassero i fili della corrente o appa-recchi elettrici.

Come FAr mAnGIAreIL ConIGLIo ArIete nAnoPer quanto riguarda l’alimentazione dei conigli ariete nano un tipico com-portamento, che può sembrare stra-no per noi ma che per loro invece è fondamentale per poter soddisfare

i loro fabbisogni nutrizionali, è la cosiddetta “ciecotrofia”: si trat-ta dell’abitudine a mangiare le proprie feci poiché non sono

del tutto digerite e quindi sono ricche di preziosi ele-menti nutritivi.Il coniglio ariete nano,

come è noto, è un animale strettamente erbivoro e la sua

alimentazione deve essere costi-tuita da erba, verdura e fieno, che

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Page 24: PETHERAPY LAB MAGAZINE 3

siano di buona qualità e disposti sempre a loro disposizione; inoltre questo tipo di alimenti agevola un consumo adeguato dei loro denti. Sono sconsigliati invece i cereali e i fioccati i quali potrebbero provocare obesità e delle pericolose fermenta-zioni nel loro intestino.È anche possibile integrare la loro dieta con delle piccole quantità di frutta la quale, come le verdure, non deve assolutamente essere fredda o bagnata.

mALAttIe e Cure ComunIPer IL ConIGLIo ArIete nAnoPer quanto riguarda l’aspetto sani-tario i conigli ariete nani sono degli animaletti piuttosto robusti che si adattano bene a vivere anche all’e-sterno d’inverno. Fa loro male invece il caldo eccessivo o una eccessiva in-solazione la quale può provocar dei gravi colpi di calore.A parte ciò anche i conigli ariete nani, come tutti gli altri animali, sono sog-getti a diverse malattie, tra cui le principali e più comuni sono:- la mixomatosi: una malattia vira-le che è molto pericolosa, e spesso anche letale; è estremamente fre-quente, perché viene trasmessa dal-la puntura della zanzara; può essere prevenuta vaccinando il coniglio due volte l’anno. Non si trasmette né all’uomo né alle altre specie di animali.

- la malattia emorragica virale: è una malattia di tipo virale che può evolvere in pochi giorni con un esito che è spesso letale. Questa patologia si può prevenire con una apposita vaccinazione. Anche questa non è trasmissibile all’uomo.- la coccidiosi: si tratta di parassiti epatici che, se si trovano nel cucciolo possono anche dare origine a delle infestazioni massicce le quali provo-cano diarrea o anche morte qualora il caso sia grave. Spesso è dovuta a condizioni igienico-sanitarie non buone, ed è curabile con la sommini-strazione di alcuni prodotti anticoc-cidici, sempre dietro la prescrizione del veterinario. Anche questa non si trasmette all’uomo.- l’acariasi: è l’infestazione degli acari nel pelo o nelle orecchie. È pos-sibile prevenirla attraverso un uso dei prodotti specifici che sono an-ti-acaro.È curabile con la somministrazione dei prodotti antibiotici dietro pre-scrizione veterinari. Alcuni degli acari possono trasmettersi anche agli uo-mini.Nel caso si noti un’infestazio-ni di pulci o di zecche bisogna consultare subito il Veterinario e non somministrate prodotti adatti a cani e gatti perché possono esse-

re estremamente tossici. Nei conigli ariete nani bisogna evitare assolu-tamente di somministrare il Fipronil, ossia il Frontline, l’Organofosfati, o fare i bagni o le spugnature con gli shampoo per cani o gatti di tipo an-tiparassitario.

QuAnto Può VIVereun ConIGLIo ArIete nAnoSe tenuto e curato bene la vita di un coniglio ariete nano può superare anche i 7 anni.In natura tutte le razze di conigli sono animali crepuscolari, cioè si muovono maggiormente la mattina molto presto e anche la sera allo scopo di ricercare il cibo.È quindi normale se li vedi riposare o dormire durante le ore del giorno, tranquilli e stesi sulla pancia o su un fianco, con gli arti posteriori che sono allungati all’indietro.Per fare in modo che questi anima-letti rispettino la loro natura è consi-gliabile dargli da mangiare la mattina presto e la sera.Se sono allevati insieme più esem-

plari di coniglio ariete nano si mettono in evidenza

dei rapporti sociali che sono simili a quelli che si osservano nei soggetti che vivono in libertà,Si affezionano tra di loro, dormo-no vicini, fanno le pulizie l’uno con l’altro e possono anche diventa-re subordinati oppure domi-nanti tra di loro oppure nei confron-ti degli al-

tri animali di casa o anche

nei confronti del-le persone in casa.La pulizia reciproca significa per loro un segno sia di affetto che di do-minanza.

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CoS’È LA Pet-tHerAPY

AttIVItà e ProGettI

La Pet-therapy nasce negli anni ‘60 negli USA con l’ausilio degli animali per il miglio-ramento dello stato di benessere, attraverso un rapporto interpersonale tra uomo ed animale con effetti psico-emozionali.Può essere definita come un intervento assistenziale e coterapeutico che consiste in una serie di sedute finalizzate a migliorare, attraverso specifici stimoli, il benessere della persona mediante la relazione uomo-animale coadiuvando le terapie normal-mente effettuate per il tipo di patologia considerato.

I progetti che Petherapy Lab sta sviluppando si differenziano per target di riferi-mento, obiettivi e finalità da raggiungere, metodologie attuative e tempistiche di svoglimento. PROGETTO PER ASILI NIDOL’obiettivo generale del Progetto sarà quello di favorire lo sviluppo sensoriale ed emotivo del bambino e il suo apprendimento attraverso la conoscenza degli animali e l’interazione con essi PROGETTO DI EDUCAZIONE NELLE SCUOLEIl Progetto “Scuoladinzolando” ha l’ambizione di creare nelle nuove generazioni l’educazione agli Animali favorendo l’interazione bambino/animale e la presa di co-scienza delle diversità. PROGETTO PER SOGGETTI ALLETTATILe terapie assistite dall’Animale (tAA) sono interventi finalizzati al raggiungimento di obiettivi specifici predefiniti, all’interno dei quali l’Animale che risponde a determi-nati requisiti risulta essere parte integrante del trattamento.

ContA

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www.petherapylab.com

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IL noStro teAm

DIeGo E CoCCo,CONIGLI ARIETENANO BIANCO

ZAnnA, METICCIOFEMMINA, PROVENIENTEDA CANILE E RECUPERATA

ALLA PET-THERAPY

PAoLA, OPERATRICE DIPET-THERAPY E mArLene,

LABRADOR DI 7 ANNI

mArCo,EDUCATORE CINOFILO

Page 26: PETHERAPY LAB MAGAZINE 3

C iao a tutti, noi siamo due picco-li coniglietti ariete nano bianchi con gli occhi azzurri. Ci chiamia-

mo Cocco e Diego. Viviamo in una bel-la casa , in compagnia di una grande cagnolona di nome Marlene, buonis-sima, del piccolo cagnolino Pippo e di una dolce micina di nome Mao.Abbia-mo una mamma umana che si chiama Paola e un fratellino che noi adoriamo...Giovanni.Siamo coccolati e spazzolati. Siamo abituati ad essere trattati bene.La persona che si prende cura di noi, la nostra custode e mamma umana, è molto dolce ed attenta e fa in modo che noi siamo protetti da situazioni che possano preoccuparci o farci agi-tare.Ogni giorno noi e la nostra mamma umana usciamo di casa e nella nostra comoda casetta da viaggio percorria-

Diego & Cocco: ecco la nostra storiamo strade diverse per raggiungere le persone. Persone a volte grandi, a vol-te piccine.Con tutte loro noi ci troviamo molto bene. C'è sempre lei che ci sorveglia e aiuta le persone ad accarezzarci con dolcezza.Crediamo di essere fortunati, perchè il nostro morbido mantello ispira in tutte le persone gesti di tenerezza.A volte incontriamo persone con le mani grandi, a volte sono chiuse su di noi ma poi si aprono:impossibile re-sisterci!A volte incontriamo umani con le mani piccole, un pò distratte e frettolose, ma poi si tranquillizzano e il loro tocco diventa leggero:effetto tenerezza infal-libile!Anche per tutto questo crediamo di essere fortunati: non è da tutti sentire mani che cambiano a contatto con te.

Noi siamo fiduciosi, non sentiamo la paura di stare con le persone, perchè dovrebbero farci male?...noi a loro non ne facciamo:è un semplice scambio di "pelle"che ci fà stare bene perchè rice-viamo coccole ma nello stesso tempo anche le persone ricevono da noi coc-cole!Noi e la nostra mamma umana tornia-mo a casa sempre felici, lei ci guarda e insieme poi ci riposiamo nella nostra bella casa.La nostra compagna cagnolona Marle-ne quando torniamo a casa ci aspetta sulla porta e ci chiede se è andato tut-to bene. Noi le raccontiamo del viag-gio in auto, delle persone carine che abbiamo incontrato e dei complimenti che abbiamo ricevuto.Secondo la nostra amica cagnolona Marlene noi siamo proprio dei coni-glietti generosi e non manca mai di di-

operatrice pet-therapy

di Paola Zapparoli

ritratti

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mostrarci il suo affetto lasciandoci un pò di spazio sulla sua coperta.A volte quando riposiamo tranquilli so-gniamo e i nostri sogni sono sempre sereni.Sogniamo il viso dolce di quella bimba dai capelli rossi e gli occhi azzurri, vi-spi e allegri come i nostri, o il volto di quel bambino con la pelle scura e con gli occhi grandissimi che ci sorride e ci scappa da ridere perchè in quel sorriso manca qualcosa: qualche dentino!Noi ne abbiamo solo quattro e una bocca piccolina, ma lui è davvero sin-golare... ne ha tanti ma sparsi in una bocca grande!I nostri sogni sono felici perchè noi lo siamo e crediamo di portare felicità alle persone.Modestamente siamo proprio belli, ab-biamo uno sguardo dolce e simpatico e un morbido pelo bianco come la neve.Ah...diciamo a te che ci stai leggendo:-se vuoi incontrarci non devi fare altro che chiedere alla mia mamma umana, lei sceglie per noi le situazioni migliori.Allora tu sii gentile, dimostra che avrai tenerezza e rispetto e allora lei ci farà incontrare.Sarà bello incontrarci e stare in com-pagnia.Ti aspettiamo!

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Cocco e Diegoposano insiemealla nostraamica Paola

Cocco e Diegosi godono

il meritato ripososotto l'occhio

vigile di marlene

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di Petherapy Lab

della redazione

Fotostorie

Gara di salto ad ostacoli per "atleti" conigli in Germania

tra le strane competizioni sportive per animali, ci sono anche le gare di salto ad ostacoli per conigli. Questa si è svolta domenica 7 settembre a Weis-

senbrunn vorm Wald, in Germania. I 'concorrenti' sono stati divisi in tre diverse categorie in base all'altezza degli ostacoli che varia tra i 25 e i 40 centimetri.

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Fiocco così fu chiamato il coni-glietto nano colore champagne con un ciuffo tra le orecchie.

Arrivò nella famiglia quando la bam-bina più piccola cadendo dalle scale si procurò un taglio in testa.Un premio consolatorio e che avrebbe dovuto distrarla dalla sofferenza, de-dicando attenzione al piccolo simpati-co coniglietto.Da piccolo gli fu permesso di stare in casa, ma si capì crescendo che aveva bisogno di correre nel prato pur pic-colo di casa e pian piano assaporarela fresca erbetta di primavera.La famiglia dedicò a lui un recinto più grande fuori vicino alla legnaia dove poteva stare libero la maggior parte della giornata, fin a lasciarlo in questo luogo anche la notte nella stagione primaverile ed estiva.Fiocco aveva una casetta di legno dove amava ripararsi e tanta ombra per sdraiarsi all’aperto.Purtroppo la famiglia non considerò che le zanzare potevano essere ne-miche di tutta la libertà che avevano dato a Fiocco. Con l’inizio dell’autunno le zanzare divennero più aggressive e

Il coniglioFiocco si ammalò di filaria. Il suo sta-to peggiorava di giorno in giorno. La consultazione di un veterinario servì a poco, doveva farsi gli anticorpi in au-tonomia e sperare che superasse la malattia.Alla famiglia venne in mente che le vitamine rinforzano l’organismo e ini-ziarono a somministrare una picco-la dose di complesso vitaminico per bambini sciolto nell’acqua.Ci vollero diversi giorni, ma Fiocco era un guerriero, aggressivo e ghiotto di vitamine! Superò la malattia prima dell’inizio dell’inverno, rimase sempre all’aperto sia in estate che in inverno, scavando vere e proprie gallerie nel terreno, mangiando verdura, erba e mangime specifico per conigli.Il trasferimento nella casa di campa-gna gli giovò molto.Lo spazio per lui raddoppiò e nono-stante l’età ancora salta, corre e si diverte a organizzare delle fughe soli-tarie per la corte, sfidando le rincorse della famiglia per rimetterlo nel recin-to, al sicuro dal pericolo di uscire dal cancello principale, sulla strada luogo di passaggio di auto e veicoli agricoli.

Fiocco da poco tempo è cieco da un occhio, ha otto anni ma l’aggressività è quella di quando aveva più o meno cinquanta giorni ed entrava nella fa-miglia per distrarre dal dolore una bambina.Quella bambina, riconoscente della sua compagnia, non l’ha mai abban-donato.Nonostante lo spirito libero, Fiocco, ancora oggi gradisce una coccola nelle braccia di quella bambina e di tutta la famiglia, prima però bisogna conqui-starlo con qualche prelibatezza.Scambio doveroso in cambio di quell’affetto gratuito che il suo mor-bido pelo e il suo simpatico ciuffo al vento regala a tutta la famiglia come il primo giorno.

raccontidi Cristina Brutti

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I Il regno animale è un mondo im-menso, fantastico a tratti scono-sciuto, ma da sempre capace di

attirare la nostra attenzione o im-prigionare la nostra curiosità. Alcune specie più di altre, resistendo al cor-so dei secoli, si sono aggiudicate un posto incontrastato sul podio della natura.Senza ombra di dubbio questo posto di eccellenza è riservata al mondo dei rapaci diurni e notturni, che ritrovia-mo all’apice della catena alimentare.Dalla notte dei tempi, questi fanta-stici uccelli, gladiatori dei cieli, in-fallibili cacciatori e ineguagliabili nel volo, anche se diversi fra di loro per morfologia e tecnica di caccia, con voli spettacolari o silenziose picchia-te rapiscono da sempre la fantasia dell’uomo in un gioco tra sogno e realtà.

"I Falconieri del Grifone", paladinidella tradizione dal cuore d'oro

I falchi, attori di spicco del Medioevo e del Rinascimento, sono stati fon-te di studi e di innumerevoli trattati quali specchi di nobiltà e immagine di uno status symbol che si perderà nel XVIII secolo. Molte persone seguendo però false informazioni, hanno creato nei confronti dei rapaci, un’immagine falsa e negativa.Si narra di aquile rapitrici di bimbi nelle culle, o di falchi che in natura, tentano di aggredire le persone con l’intento di accecarle, ma sicuramente le leggende più negative riguardano i rapaci notturni, da secoli vittime di inutili discriminazioni e persecuzioni perché associati da sempre al male, al mondo dell’occulto e dell’ignoto. In Italia ancora oggi è viva la super-stizione, che colpevolizza la civetta quale portatrice di morte e sventu-ra: maldicenze generate da una vo-

calizzazione definita ed interpretata come un canto nefasto.Superstizioni, negative leggende, frutti della più nera ignoranza e ide-ologie errate che dovrebbero essere cancellate per sempre e non mac-chiare o colpevolizzare specie di ani-mali che con la loro presenza e con il loro operato, contribuiscono a man-tenere un equilibrio naturale dell’e-cosistema.I rapaci diurni e notturni non sono animali aggressivi e non attaccano l’essere umano, a meno che non si sentano minacciati nel loro ambiente naturale o seguano l’istinto a prote-zione del nido, ma questa reazione è presente anche nell’essere umano e in altre specie animali.Dopo un periodo di adeguato adde-stramento, questi animali si affezio-nano all’uomo e la complicità che si crea assume aspetti indefiniti.Durante le nostre uscite in molti ci chiedono come e se sia possibile acquistare e detenere un rapace e a tutti rispondiamo in egual modo: in Italia non esiste alcuna legge che vieta la detenzione di un rapace, pur-ché sia nato in cattività e accompa-gnato da un regolare documento che ne certifichi la provenienza e soprat-tutto che dimostri che l’esemplare non è di cattura.Rimango comunque dell’idea, che

Attività

e Lucia Peritore

di Gianni Toppetti

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prima di acquistare un rapace diurno o notturno si debbano avere quelle nozioni basilari, indispensabili ed im-portanti per la corretta gestione del volatile:- i rapaci sono esclusivamente carni-vori e di conseguenza la loro alimen-tazione deve essere studiata con cura, a seconda del soggetto e delle sue naturali esigenze.- tutti gli esemplari hanno la neces-sità e il diritto di volare per esprimere al meglio la loro natura e a seguito di ciò ed essendo nati in cattività, devo-no essere addestrati in modo idoneo.Altro aspetto fondamentale è la valu-tazione dell’acquisto perché un rapa-ce diurno o notturno, salvo imprevisti di percorso, vi impegnerà nel tempo, in una convivenza che varierà dai dieci ai trent’anni.Il percorso da seguire non deve solo essere teorico, ma accompagnato ini-zialmente dalla presenza e dai consi-gli di esperti in materia, che vi aiutino a crescere e superare gli ostacoli, per garantire al vostro amico alato, una vita sana e duratura.Tutti gli animali, non devono essere considerati come oggetti nè tanto meno devono rappresentare il frutto di inutili capricci: sono esseri viventi

e pensanti, ma che in uno stato di cattività, richiedono esperienza, at-tenzioni e cure particolari.

LA FALConerIA oGGIOgni epoca è caratterizzata da una serie di eventi storici che si arricchi-scono di innovazioni tecnologiche o scientifiche, alcune delle quali de-stinate a lasciare un’impronta di ri-levante importanza nei secoli a se-guire.La falconeria è sicuramente un even-to storico: una scienza, un’arte, un’e-spressione di vita rimasta inalterata

nel tempo e in grado di resistere a secoli di storia, ma per esporre su ampia scala, la storia di questa nobile arte, non basterebbe un articolo o un manuale, ma una stesura indefinita di testi.Nel Novembre del 2010 a Nairobi l’U-NESCO proclama la falconeria, patri-monio culturale immateriale dell’u-manità, con le seguenti motivazioni:a) è fra i più antichi legami esistenti fra l’uomo e gli uccelli e nello stesso tempo il mezzo naturale con cui un rapace cattura una preda nel proprio ambiente;

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b) può essere praticata da uomini e donne senza limitazioni di età e pro-venienti da diversi ceti sociali senza barriere religiose e linguistiche;può essere praticata a livello ama-toriale o professionale ritenendo co-munque il falconiere indispensabile nella tutela degli uccelli rapaci.Nonostante i falconieri provengano da diversi paesi, condividono tra-dizioni e valori unici. Le tecniche di addestramento, la formazione e le attrezzature, portano i falconieri di tutto il mondo a comunicare fra loro con un semplice gesto, utilizzando un linguaggio internazionale.La falconeria è considerata un’atti-vità dinamica in continua evoluzio-ne e l’immagine che l’UNESCO offre, racchiude arte, cultura, storia, tecnica e impegno sociale: tutto questo rac-chiuso in una visione teatrale.

eVoLuZIone DeL rAPPortotrA FALCo e PreDALa loro interazione è come uno spet-tacolo teatrale, rappresentato in una coreografia naturale, antica e meravi-gliosa, dove il compito del falconiere è quello di porre i due attori sul pal-co. Il proclama ripaga i falconieri dei sacrifici, delle continue ricerche, utili a proteggere, salvaguardare e garan-tire ai rapaci diurni e notturni e nel-lo stesso tempo proteggere secoli di storia e tradizioni.Per motivi ideologici, in Italia esiste una netta distinzione fra due cate-gorie di falconieri: i primi legati all’im-magine della vecchia falconeria, che

prevede l’utilizzo dei rapaci diurni solo come attività venatoria, mentre i secondi seguono una falconeria de-finita alternativa.Questa trova ampie applicazioni cha vanno dalla semplice didattica con dimostrazione di volo libero di alcu-ni rapaci, all’utilizzo dei rapaci diurni nell’allontanamento di specie aviarie nocive (bird control - controllo degli uccelli), quali piccioni, gabbiani, cor-nacchie, negli aeroporti, nelle disca-riche, nei centri urbani o nei luoghi dove non sia possibile intervenire con abbattimenti controllati, senza dimenticare le manifestazioni stori-che, con l’esposizione al pubblico di rapaci diurni e notturni.Molte volte navigando su internet, con rammarico leggo che i falco-nieri, vengono definiti bracconieri e personalmente non lo ritengo cor-retto: i bracconieri sono coloro che

catturano senza autorizzazione o che sottraggono dallo stato selvati-co, esemplari di animali per diverse scopi. Basterebbe informarsi nella maniera corretta sull’argomento per meglio comprendere la differenza e di “etichettare” in maniera negativa tutti i falconieri.

reGoLAmentAZIonI e obbLIGHINel mese di Marzo del 1973 a Washin-gton, 160 paesi si sono riuniti ed han-no sottoscritto un trattato per tute-lare il commercio della fauna e della flora selvatica a rischio di estinzione o particolarmente protette, nonché il controllo del commercio di animali nati in cattività e considerati esotici., con un documento che ne garantisca la provenienza, la data di nascita, il mezzo di identificazione (anello ina-movibile, micro chip, placche ecc.).Questo certificato è conosciuto come documento CITES.In Europa questo documento viene rilasciato dal Corpo Forestale o dalle Autorità competenti delle nazioni da cui provengono gli esemplari.Gli stessi devono essere regolarmen-te registrati su libri di carico e scari-co dove devono essere riportati ob-bligatoriamente , eventuali cessioni, affidi anche temporanei ed eventuali decessi accompagnati da un estratto di morte, rilasciato da un veterinario.In Italia è concesso possedere rapaci diurni e notturni solamente se nati in cattività e regolarmente acquistati presso allevatori riconosciuti o com-mercianti specializzati: la detenzione

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di specie selvatiche sottratte dal loro habitat naturale, non solo è conside-rato un furto ai danni dello Stato e punibile con sanzioni elevate e pro-cesso penale, ma non giova neppure al benessere degli esemplari.Nel corso della nostra esistenza, a tutti noi è capitato di imbatterci in uccelli o animaletti selvatici feriti e per istinto prestare loro i primi soc-corsi, spesso trasportandoli presso le nostre abitazioni.Questo modo di agire non solo può procurare una sanzione o una de-nuncia per bracconaggio, ma più lun-go sarà il periodo di convalescenza presso l’essere umano, maggiori sa-ranno i danni all’esemplare.A seguito di un lungo periodo in compagnia dell’uomo, l’animale sel-vatico cadrebbe vittima dell’imprin-ting, perdendo quell’istinto selvatico indispensabile per sopravvivere in natura.Il consiglio che mi sento di darvi è che quando vi capiterà di trovare un animale selvatico in difficoltà, non improvvisatevi veterinari, rimanete sul posto e se vi è possibile chiamate le autorità competenti (Guardia Fore-stale, Polizia Provinciale), o i centri C.R.A.S. (Centro di Recupero Animali Selvatici) più vicini a Voi.

Come nASCono"I FALConIerI DeL GrIFone"Molte passioni nascono per caso, al-tre sono radicate in noi e crescendo come piante fertili produrranno nel tempo ottimi frutti.Io e Lucia non riusciamo ad imma-ginare la nostra esistenza senza la presenza di animali come compagni di vita.Cani, gatti, pappagalli, ma vi era un sogno nel cas-setto che attendeva di essere realizzato.Quel sogno lentamente e con tanti sacrifici si è ma-terializzato.Dopo aver frequentato due corsi e dopo un perio-do di formazione al fianco di esperti falconieri, ab-biamo deciso di creare un gruppo tutto nostro e con rapaci di nostra proprietà da gestire. Un gruppo che rispecchiasse la nostra immagine.Inizialmente eravamo co-nosciuti con il nome dei “Falconieri dell’isola che non c’è “. Nulla a che ve-dere con il mondo di Peter Pan.

Noi viviamo in un paese della bassa bergamasca che con altri venti paesi, sorge in un territorio circoscritto fra il fiume Brembo e il fiume Adda.In veduta aerea questo territorio si presenta come un’isola che prende il nome di “Isola bergamasca”.Dopo qualche tempo, nonostante fossimo i fondatori, siamo stati co-stretti a sciogliere il gruppo e abbia-mo ne abbiamo fondato uno nuovo:“I Falconieri del Grifone”, di cui perso-nalmente ho studiato e realizzato il marchio, lo stemma, il simbolo che ancora oggi con orgoglio ci rappre-senta e a tutela duratura della no-stra immagine abbiamo depositato il nome e il marchio.Inizialmente il gruppo era costituito solamente da quattro falconieri, ma con il trascorrere del tempo altri ne-ofiti si sono aggiunti dando vita ad un gruppo numeroso, affiatato, fami-gliare ed amichevole, unito da un’u-nica passione che con la semplicità con cui ci presentiamo, ci ha portato a conoscere centinaia di persone e a scoprire luoghi meravigliosi.Con l’esperienza ed il trascorrere del tempo sono giunte nuove opportu-nità di collaborazione che hanno va-lorizzato la nostra immagine, infatti i nostri rapaci diurni e notturni sono richiesti per servizi fotografici, film o

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sui palcoscenici teatrali. Esperienze che hanno portato la nostra immagi-ne e quella dei nostri amici alati, oltre oceano.Ben tre registi cinematografici hanno richiesto la presenza del nostro corvo imperiale “ Brandon”.I corvi e in modo particolare i corvi imperiali, anche se dotati di notevole intelligenza, non sono facilmente ad-destrabili, perché hanno un carattere forte e libertino, che in alcuni casi li rende ingestibili. Nonostante queste naturali caratteristiche Brandon sul set, si è ben prestato alla realizza-zione di alcune sequenze dei film.Nuovi di queste esperienze e con il cuore che batteva a mille per l’emo-zione, cercammo comunque di man-tenere un atteggiamento professio-nale e con mente lucida, studiammo le tecniche migliori per mettere il corvo nelle condizioni ottimali di mo-vimento senza procurargli fonti di stress.La professionalità dei registi contri-buì comunque fortemente alla realiz-zazione delle riprese.

I rAPACI e LA Pet-tHerAPYMolto spesso nella vita, all’improvviso si presentano delle opportunità che ti trovano impreparato, ma se ciò che ti viene proposto è interessante e ri-specchia la tua ideologia e anticipa i tuoi progetti, cerchi di organizzarti per abbattere alcune barriere.In occasione di una manifestazione a

Cuggiono, un pae-se nelle vicinanze di Magenta, per puro caso come spesso avviene in queste occasioni, abbiamo instaura-to un dialogo con una ragazza, che insieme al marito gestivano un’Asso-ciazione di ragazzi diversamente abili, con problematiche diverse. Nel cor-so del dialogo la ragazza ci chiese se fosse possibi-le organizzare un incontro nel loro centro con i nostri rapaci diurni e not-turni.Nei nostri progetti futuri, volevamo sì lavorare nel socio culturale, ma que-sta offerta prematura ci trovava im-preparati.Nonostante qualche esitazione accet-tammo la richiesta.Il giorno del nostro primo incontro av-venuto in un campo di Cuggiono, oltre ai ragazzi del centro, si era aggregato un altro gruppo di ragazzi/e prove-nienti da Cinisello Balsamo, alcuni ra-gazzi erano accompagnati dai propri genitori.Dopo le presentazioni e i consigli dei

responsabili, decidem-mo di comportarci nella stessa maniera e con la stessa serenità con cui affrontavamo le altre manifestazio-ni: qualche passaggio in volo libero di alcuni esemplari come Hook (un giovane esempla-re di poiana di Harris), Mozart e Spike (due barbagianni), Avatar e Emo (due gufi del bengala).Alcuni ragazzi mostra-vano interesse, altri invece apparivano ti-morosi.

Alla fine dell’esibizione in volo libero, spiegammo ai ragazzi, che i rapaci non sono pericolosi e che come altri animali, accettano e dimostrano la loro amicizia all’uomo.Con l’aiuto dei responsabili e dei ge-nitori, pensammo di coinvolgere i ra-gazzi, facendogli calzare il guanto da falconeria e a chi non mostrava paura, dargli la possibilità di tenere al guanto un esemplare di barbagianni e tutto questo avvenne con naturalezza e se-renità, tanto che alcuni di loro oltre a fare delle domande, accarezzavano i barbagianni come se questo avvenis-se da sempre.Con i ragazzi che mostravano timori e ansie, l’approccio era più lento e stu-diato. Dovevamo sconfiggere le loro paure, ma senza forzare la mano.Ad un ragazzo che provava paura an-che verso altre specie di volatili, Lucia chiese quale fosse la cosa o il movi-mento dell’animale, che lo spingevano ad avere paura. La risposta fu: "le ali”. Lucia con serenità gli chiese: “perche le ali?“. Il ragazzo spiegò che il loro movimento erano la fonte delle sue paure.Lucia non è una psicologa e comun-que era la prima volta che si ritrovava ad interagire con questi ragazzi, ma

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nonostante questo gli spiegò, che mentre noi utilizziamo le braccia che ci aiutano in molte funzioni, così gli uccelli utilizzano le ali per volare e per le funzioni necessarie per muoversi.Qualche attimo di esitazione, poi Lucia con il barbagianni a pugno, lo avvicinò al ragazzo invogliandolo a fargli una carezza. Fra lo stupore generale il ra-gazzo allungò la mano ed accarezzò il barbagianni come se fosse un gesto consueto.Nello stesso incontro, ad un uomo di 32 anni affetto da insufficienza men-tale medio grave, Lucia mise a pugno un barbagianni di nome Mozart. Fra una carezza e l’altra e pochi attimi di convivenza, Lucia gli spiegò chi fosse Mozart.Alla fine della mattinata i responsabili del Centro ci invitarono a rimanere a pranzo con loro e i ragazzi: i rapaci presenti all’incontro furono posiziona-ti in un area protetta da cordatura, ma comunque liberi di essere ammirati dai ragazzi.Molte paure sembravano svanire, ma aumentavano le domande, che meri-tavano delle risposte e da quel giorno gli incontri si sono ripetuti.Con Samuela, Roberto e Gianluca, i responsabili dei centri è nata un’a-micizia intensa e una collaborazione unica.Tre anni fa in occasione delle feste natalizie, un organizzatore ci chiese

se eravamo disposti a partecipare ad un evento creato per la raccolta di fondi da devolvere alla ricerca per le malattie rare. La serata si sarebbe svolta in un teatro della provincia di Bergamo e in presenza delle Autorità comunali, di alcuni attori televisivi e teatrali e responsabili di alcuni pro-grammi televisivi.Dovevamo salire sul palco e fare ese-guire ai nostri rapaci piccoli passaggi in volo libero. Emozioni, ansie, il timore di sbagliare o che qualcosa potesse spaventare i nostri rapaci, ma gli ap-plausi cancellarono tutto lasciando lo spazio alla gioia.A distanza di un anno e per la stes-sa motivazione, l’organizzatore dell’e-vento ci chiese di replicare. Da qui l’idea di portare sul palco sei ragazzi affiancati dai falco-nieri con lo scopo di lasciare loro la responsabilità di alcuni passaggi in volo libero dei no-stri animali. Questa idea fu ac-cettata dall’orga-nizzatore, che nella scaletta della se-quenza degli spet-tacoli, ci concesse 20/25 minuti.

Per le prove io e Lucia pensammo di prepararci all’evento, facendole nel cortile della corte dove abitiamo.Prima delle prove un pranzo a casa nostra con la partecipazione dei sei ragazzi, Samuele, Roberto e Gianluca, più un tutor che seguiva un ragaz-zo autistico che avevamo inserito nel gruppo. Una bella tavolata di 14 per-sone.Io sedevo a capotavola, alla mia sini-stra Livio (il ragazzo affetto da quella patologia che lo porta a dimenticare in breve tempo), alla mia destra Lucia, al suo fianco il ragazzo autistico e a seguire gli altri.A metà del pranzo Livio mi chiese dove fosse Mozart. Con naturalezza gli risposi che era nella stanza af-fianco e che poteva andare a trovarlo. Questa domanda provocò lo stupore dei responsabili.Dopo sei mesi che Livio non vedeva Mozart e con i problemi causati dalla patologia di cui era portatore, si era ricordato del barbagianni.Per tutti noi è stato il primo e grande traguardo.Nel pomeriggio in occasione delle pro-ve anche il ragazzo autistico, dopo diversi tentativi riusciva a richiamare a sè Spike, il fratello di Mozart, che sganciandosi in volo dal guanto di Lu-cia si posò su quello del ragazzo.Giunse la sera dell’evento. Un attesa lenta che portava ansie e paure, poi il presentatore ti annuncia e non esi-stono più le prove. Seguimmo il copio-ne ed ecco all’improvviso il miracolo.

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Sei ragazzi e rapaci si impegnavano in un susseguirsi di piccoli passaggi da pugno a pugno.L’esibizione si concluse e gli applausi furono la gratifica a tanti sacrifici, ma la cosa più importante e che questa esibizione fece capire al pubblico che questi animali, definiti aggressivi, pe-ricolosi, si adattavano alla convivenza con l’uomo senza distinzione di pel-le, di ceto e senza sentire il peso di quelle problematiche che colpiscono alcune persone e con il loro battito d’ali portano un abbraccio a chi ne ha bisogno.Da allora molte occasioni si sono pre-sentate e ci hanno trovati pronti a portare quel supporto necessario, in-dispensabile a chi ha bisogno di un aiuto.Con il tempo e l’esperienza cerchi di approfondire gli argomenti, le tecni-che e studiare le caratteristiche dei rapaci più idonei per gli incontri con le persone portatrici di handicap.Quello che però non riusciamo ad ac-cettare è che in molti, senza espe-rienza, senza conoscenza, provano ad esercitare la pet therapy, improv-visando senza considerare i danni che potrebbero causare anche a livello emotivo.Danni che potrebbero ripercuotersi su chi come noi lavora con gli animali alla ricerca degli esemplari più idonei.Nei rapaci, anche se ben addestrati

e in continua convivenza con l’essere umano, vi sono delle specie che non devono essere utilizzate per il loro istinto naturale. Le poiane e i falchi mantengono un carattere forte e an-che in cattività a volte mostrano segni di insofferenza se costretti ad esegui-re determinate funzioni.I gufi reali o alcuni allocchi di gros-se dimensioni (provenienti dagli Urali e dalla Lapponia), anche in cattività possono presentare segni di insof-

ferenza e comunque la loro struttura pesante non è di aiuto.Nei nostri incontri utilizziamo i barba-gianni, le civette e un esemplare gio-vane di maschio, di poiana di harris, che presenta un carattere mansueto e che bene si presta per i temi trattati.Questo che avete letto e quello che vi abbiamo raccontato è una parte delle nostre esperienze.Esperienze che ci hanno fatto cresce-re, che ci hanno donato attimi inde-scrivibili.Esperienze uniche che ci hanno ap-pagato neutralizzando tutti i sacrifici che ci accompagnano quotidianamen-te nella gestione dei nostri amici alati.Esperienze che ci fanno comprende-re che siamo cresciuti, ma che non ci fanno sentire arrivati.Chi nella vita pensa di essere arrivato o è presuntuoso o peggio ancora è stolto.Nella vita c’è sempre da imparare e per chi, come noi vive con e per gli animali, la conoscenza non è mai suf-ficiente, ma deve essere la motivazio-ne a proseguire nell’oceano della co-noscenza, che ci aiuti a perfezionarci.Sono sicuro che la lettura di questo articolo ha solleticato la vostra curio-sità verso un mondo, quello dei rapaci, sconosciuto a molti e che aspetta so-lamente di essere scoperto.

Website: www.ifalconieridelgrifone.itE-mail: [email protected]

FB i Falconieri del GrifoneGianni: 334 7150781 - Lucia: 331 4791356

L’incontro tra un “cucciolo d’uomo” ed un “cucciolo di rapace” noah è la ma-scotte de “I Falconieri del Grifone”, ancor prima di imparare a camminare già aveva fatto amicizia con la civetta comune Push.

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Nome: Gufo reale Indiano (Gufo del bengala) - Nome scientifico: bubo bengalensis - Sesso: maschio - Anno di nascita: 2010Nato in Olanda nel Gennaio del 2010 e giunto a noi dopo pochi giorni. Ancora pullo si è subito abituato alla nostra presenza e a quella degli estra-nei senza mostrare sofferenza o segni di stress.Addestrato al volo libero, dopo un perio-do relativamente breve per un notturno, si esibiva con lunghi passaggi da pugno a pugno o da posatoio a terra a pugno. Sicuramente molto territoriale, oggi vive con la sua compagna (Emo), che protegge mostrando un carattere forte e combattivo.

Nome: Poiana di Harris - Nome scien-tifico: Parabuteo unicinctus - Sesso: maschio - Anno di nascita: 2013Nato in cattività nella primave-ra del 2013 e giunto a noi nel-lo stesso anno insieme a Ira. Dal carattere tranquillo ha però dimo-strato un certo timore e sicuramente una ricezione più lenta nell’addestramento. In questa fase presenta ancora qualche segno di timore che scompare quando si ritrova a volare al fianco della compagna. Nonostante questi piccoli difetti da curare, risponde con obbedien-za e non sembra disturbato dal-la presenza di persone estranee. Presente nelle rappresentazioni e utiliz-zato a scopi didattici e pet therapy.

"AVAtAr"

"Demon"

Nome: Gheppio europeo - Nome scientifico: Falco tinninculus - Sesso: Femmina - Anno di nascita: 2006Nata in cattività nella primave-ra del 2006 in Olanda, è giun-ta a noi nell’autunno del 2011. Trascorre le sue giornate in compagnia del suo compagno Poseidone.

Nome: Gufo reale europeo - Nome scientifico: bubo bubo - Sesso: ma-schio - Anno di nascita: 2010Nato in cattività in Belgio il 2 Giugno 2010 e acquistato secondariamente da un commerciante Olandese, è giunto a noi nell’Ottobre dello stesso anno. Un batuffolone di piume con due grandi occhi arancioni. Ancora pullo e abituato alle presen-za delle persone e dei nostri cani, si dimostra tenero e giocherellone. Abbastanza pigro all’addestramento, trascorre le sue giornate in compagnia di Twister (femmina di gufo Africano). È presente nelle nostre rappresentazioni.

Nome: Civetta o Gufo delle nevi - Nome scientifico: nyctea o bubo Scandiaca - Sesso: maschio - Anno di nascita: 2010Nato in cattività nel Giugno del 2010, è giunto a noi nel Set-tembre dello stesso anno. Il nome che gli è stato assegna-to è perché credevamo fosse una femmina, purtroppo crescendo ci siamo resi conto del suo sesso. Mostra un carattere docile e tranquillo. Convive senza problemi con un gufo reale Europeo (Avalon). Nelle rappresentazioni, e in considera-zione della sua natura, viene esposta al pubblico solo quando il clima è favo-revole alle sue origini.

DruSILLA

"erAGon"

"eDVIGe"

Nome: Gufo reale Indiano (Gufo del bengala) - Nome scientifico: bubo bengalensis - Sesso: Femmina - Anno di nascita: 2011Nata in cattività nella primavera del 2011, è giunta a noi dopo pochi gior-ni. Dal primo giorno presso di noi ha mostrato il suo interesse nei confronti del nostro cane, diventato in seguito suo fedele amico. Dopo un breve pe-riodo di addestramento volava libe-ra in compagnia del suo compagno Avatar, sicuramente più pigra ma co-munque partecipe nelle fasi di adde-stramento. Oggi vive in compagnia del suo fedele compagno (Avatar) ed ha deposto le uova.

"emo"

e Davide Valeri

di Ambra Rena

ritratti

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Nome: Poiana di Harris - Nome scien-tifico: Parabuteo unicinctus - Sesso: maschio - Anno di nascita: 2009Nato in cattività in un alleva-mento olandese nella primave-ra del 2009 e giunto a noi nella fine di Settembre dello stesso anno. Il secondo nostro acquisto e scel-to come compagno per Trilli. Non essendo imprintato ha dimostrato da subito un carattere diffidente e forte. Dopo un periodo di addestramen-to relativamente lungo, l’impe-gno ha prodotto ottimi risultati. Oltre ai passaggi da pugno a pugno, in occasione di passeggiate in un boschet-to Trilli e Hook sono liberi di volare per poi ritornare a pugno ai nostri richiami.

Nome: Ibrido - Gir Sacro - Nome scientifico: Falco rusticolus x rust / cherrug x falco rust cherrug - Sesso: Maschio - Anno di nascita: 2004Nato in cattività in Inghilterra nella pri-mavera del 2004 e arrivato a noi nel 2010. In questo lungo periodo detenuto presso due centri di rapaci diurni e notturni ed addestrato al volo libe-ro con passate e picchiate al logoro. Arrivato presso di noi ha mantenuto l’addestramento e viene utilizzato per le stesse tecniche.Nelle esposizioni al pubblico non pre-senta forme di sofferenza o di stress ma non gradisce l’utilizzo del cappuc-cio.

"HooK"

Nome: Civetta Comune - Nome scien-tifico: Athene noctua - sesso: Femmi-na - Anno di nascita: 2010Nata in cattività in un allevamen-to italiano il 5 giugno 2010 è ar-rivata a noi dopo pochi giorni. Poi ci siamo pre-si cura del suo svezzamento. Abituata da sempre alla presen-za delle persone mostra un ca-rattere dolce e coinvolgente. E’ quasi sempre presen-te nelle nostre rappresentazio-ni e utilizzata per il pet terapy. E’ addestrata al volo libero.

Nome: Poiana di Harris - Nome scien-tifico: Parabuteo unicinctus - Sesso: Femmina - Anno di nascita: 2013Nata in cattività nella primave-ra del 2013 e da noi acquista-ta nel giugno dello stesso anno. Dopo un breve periodo di addestra-mento indotta al volo libero, ha da subito manifestato ottime qualità. A quattro mesi eseguiva piccoli pas-saggi da pugno a pugno senza pre-sentare sofferenza o timore anche in presenza di pubblico.Per le caratteristiche che ha presenta-to, abbiamo iniziato una fase di adde-stramento per indurla alla caccia o per interventi di bonifica (bird control).

"PuSH"

"IrA"

Nome: Poiana di Harris - Nome scien-tifico: Parabuteo unicinctus - Sesso: Femmina - Anno di nascita: 2009Nata in cattività nella primave-ra del 2009 è giunta a noi dall’O-landa, nel Dicembre del 2010. Imprintata e dal carattere mansueto nei nostri confronti, si è subito dimo-strata un ottimo esemplare per le atti-vità inerenti alla falconeria alternativa. Nei confronti dei suo simili mostra però un carattere forte e solitario.Abituata alla presenza del pubblico viene utilizzata nelle rappresentazioni, all’inseguimento della traina e al logoro. Ottima per gli interventi di bonifica in interno ed esterno (bird control).

"nut"

"HoruS"

Nome: barbagianni - Nome scienti-fico: tyto Alba - Sesso: Femmina - Anno di nascita: 2011Nata in cattività in un allevamen-to olandese nell’Aprile del 2011 e ac-quistata da Ambra nei primi gior-ni di Settembre dello stesso anno. I Barbagianni sono anima-li dal carattere docile e si affe-zionano con facilità all’uomo. Sicuramente gli esemplari di que-ste stupende specie, si prestano alle prime esperienze dei neofiti. Non essendo imprintata il periodo di addestramento è stato relativamente lungo, ma alla fine Ambra è riuscita ad ottenere ottimi risultati.

"SAPHIrA"

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nome: Barbagianni - nome scientifi-co: Tyto Alba - Sesso: Maschio - Anno di nascita: 2012nato in cattività nel 2012 e acquista-to da un ragazzo, dopo un periodo di imprinting è stato a noi ceduto l'an-no successivo alla sua nascita.mostra un carattere più timido e diffidente gli altri, è poco portato all’addestramento. Per non forzare la sua natura e per non creare for-me di stress è libero di seguire il suo istinto. nonostante queste caratte-ristiche, fuori dal suo ambiente non mostra paura alla presenza di estra-nei e si lascia avvicinare.e’ stato utilizzato per un servizio fo-tografico pubblicitario.

"SemoLA"

Nome: barbagianni baio - Nome scientifico: Phodilus badius - Sesso: maschio - Anno di nascita: 2011Nato in cattività nel 2011 e messo in vendita dopo due anni, è giunto a noi nel 2013.Mostra un carattere docile e non pre-senta timori in presenza di persone estranee, al contrario dimostra sereni-tà e inizia a gongolarsi.Non è mai stato addestrato e, in con-siderazione della sua età, preferiamo non forzare la sua natura.E’ un esemplare difficile da trovare, an-che se non a rischio di estinzione.

Nome: Poiana dalla Coda rossa - Nome scientifico: buteo Jamaicensis - Sesso: Femmina - Anno di nascita: 2010Nata in cattività in Olanda nella prima-vera del 2010 e giunta a noi a Dicem-bre dello stesso anno. Ha dimostrato un carattere mite e socievole. Nelle rappresentazioni non mostra segni di sofferenza, è del tutto indifferente alla presenza di persone estranee purché a debita distanza. Raramente si allon-tana ma quando succede risponde ai richiami ritornando senza esitazione a pugno. Utilizzata nelle rievocazioni da pugno a pugno e all’inseguimento del-la traina. Si è prestata in volo libero alle riprese di un film.

Nome: barbagianni - Nome scientifico: tyto Alba - Sesso: maschioMozart è nato in cattività nel 2010 e Spike nel 2009. Figli degli stessi genito-ri ma di nidiate diverse, si comportano come due gemelli siamesi.Uno al fianco dell’altro in qualunque si-tuazione e ovunque si trovino.Mostrano un carattere dolce esprimen-do un attaccamento all’uomo.Dopo un breve periodo di addestra-mento volavano liberamente senza difficoltà e ritornando ai richiami. Nelle nostre rappresentazioni sono sempre presenti e utilizzati per scopi didattici e pet terapy.

"SIrIuS"

"VLADY"

"SPIKe & moZArt"

Nome: Poiana di Harris - Nome scien-tifico: Parabuteo unicinctus - Sesso: Femmina - Anno di nascita: Nata in cattività in un allevamento olandese nella primavera del 2009 e giunta a noi a Settembre dello stesso anno.l Essendo imprintata ha dimo-strato da subito un ottimo carattere.Dopo un breve periodo di addestra-mento è stata messa in volo libero con passaggi da pugno a pugno sino a di-ventare la regina del gruppo.Oggi viene utilizzata nelle rappresenta-zioni storiche e didattiche con voli liberi in presenza di pubblico e viene anche utilizzata nelle bonifiche di volatili noci-vi in ambienti chiusi (bird control).

Nome: Falco Sacro - Nome scientifico: Cherrug Cherrug - Sesso: maschio - Anno di nascita: 2008Nato in cattività in Germania nel 2008 e giunto in Italia nel 2010. Dopo in pe-riodo di soggiorno presso un centro di rapaci diurni e notturni e una minima fase di addestramento, è giunto a noi nello stesso anno. Fisicamente pre-senta una piccola malformazione ma-scellare, che non incide assolutamente nell’alimentazione. Un falco dal carat-tere mansueto è stato rimesso in volo dopo un periodo di addestramento. Pigro nei passaggi al logoro, sprigiona le sue capacità venatorie, nelle attività inerenti al bird control.

"trILLI" "ZeuS"

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Colori compositi

C M Y CM MY CY CMY K

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L'impegno, la dedizione e l'affettode "Il mondo del Gufo"

Come spesso accade, “Il Mondo del Gufo” è nato per caso. Quat-tro amici uniti dalla passione

per i rapaci, una certa confidenza con i piccoli lavori manuali…et voilà, prende il via un progetto nutrito dal diletto e dalla naturale tendenza al gioco di ognuno di noi.Proprio durante un momento di sva-go, un viaggio per la precisione, ha preso forma l’idea di dar sfogo alla nostra creatività unendo questo pas-satempo alla possibilità di avvicinare chi fosse interessato al magico ed ancora sconosciuto mondo dei rapaci notturni.Essendo già membri di un affiatato gruppo di falconieri (a dir poco alter-

nativi!), “I falconieri del Grifone”, non è stato difficile metterci a disposizione di chi si avvicina incuriosito alle no-stre creazioni…Rispondendo alle molte domande e raccontando le abitudini dei nostri piccoli amici alati che ci accompa-gnano durante le nostre esposizio-ni, cerchiamo di far comprendere ed apprezzare le innumerevoli qualità e l’indiscutibile bellezza di questi stra-ordinari animali.Quanti si stupiscono di fronte allo scambio di tenerezze tra noi e i no-stri pupilli? O davanti alla mole di at-tenzioni che questi richiedono?Non è uno scherzo prendersi cura di un rapace, come non lo è far entrare

manuel incompagnia

di Gobline Goemon

Incontri

e Francesca Piazza

di Manuel Licini

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nelle proprie vite un cane, un gatto, un coniglio o un cavallo.Qualcosa unisce però queste diverse “avventure”: la ricetta per riuscire al meglio nell’impresa. Gli ingredienti sono impegno, dedizione ed affetto.Questo serve per tuffarsi nell’incredi-bile esperienza di aver vicino un ani-male tanto maestoso quanto amore-vole e pronto ad apprendere…E una volta ammirati i nostri benia-mini, soddisfatte le proprie curiosità e magari accarezzato dolcemente e con rispetto uno di loro, a qualcu-no potrebbe venir voglia di portarsi a casa un ricordo della giornata… ed ecco la nostra piccola esposizione di manufatti interamente dedicata al “Mondo del Gufo”, pronta ad esaudire anche questo desiderio.Nel nostro gruppo fanno parte di-versi rapaci notturni, civetta, alloc-co, barbagianni e gufi. Ci sono però due componenti che sono sempre presenti, Goblin e Goemon, le nostre mascotte!

GobLInNome scientifico: bubo bengalensisNome comune: Gufo reale indianoAllegato in CITES: bAltezza del corpo: 50-56 cm Apertura alare: 150 cmPeso: 900-1.400 grammi Periodo nascite: Febbraio-AprileNome proprio: Goblin

Sesso: maschioData di nascita: 08 febbraio 2014Peso: 1.100 grammi

Goblin era una piccola pallina di piu-me la prima volta che lo vidi. Acciambellato con i suoi due fratelli-ni in un’incubatrice, occhioni e becco enormi rispetto al corpicino esile e

Complicità e tenerezza

tra Francesca e Goblin

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delicato… inutile dire che me ne in-namorai all’istante! La gioia di tenere tra le mani quell’esserino meraviglio-so e la paura (il panico!) che mi as-saliva mentre mi chiedevo “sono in grado di farlo?” sono due sensazioni che ricordo alla perfezione.Sono passati sette mesi da quel gior-no e non passa un momento che non sia grata al caso, alla fortuna o a chi per essa di avermi fatto incontrare il mio piccolo, meraviglioso gufetto. Testardo, come ogni gufo, ma pronto ad apprendere. Sveglio e attento, un po’ lunatico. attivo ed incredibilmente dolce.Questo è Goblin, un maschietto di sette mesi di Gufo reale del Bengala. Vive con me da quando aveva dodici giorni ed in questo momento è ap-pollaiato sullo schermo del pc che mi guarda curioso.In questi mesi ci siamo “addestrati” a vicenda, io cerco di fargli capire cosa voglio da lui e lui mi insegna come e quando chiedere!Vola in filagna da un paio di mesi e non ha problemi con gli estranei.

Io amo definirlo “gufo da bar”, ed in effetti è lì che mi accompagna gior-nalmente, come giornalmente esce a spasso con i miei cani e gioca nel parco con Goemon. E’ un membro della famiglia a tutti gli effetti: il mio piccolo, dolce monello.

GoemonNome scientifico: bubo bubo sibiricusNome comune: Gufo reale siberianoAllegato in CITES: AAltezza del corpo: 60-66 cm (ma-schio), 65-70 cm (femmina)Apertura alare: 155-170 cm (ma-

schio), 165-190 cm (femmina)Peso: 1.620-3.200 grammi (ma-schio), 2.280-4.500 (femmina)Periodo nascite: PrimaveraNome proprio: GoemonSesso: maschioData di nascita: 13 maggio 2014Peso: 2.100 grammi

Goemon è entrato a far parte della nostra famiglia a fine giugno 2014. Fin da subito abbiamo notato la sua predisposizione al contatto umano. Ha un carattere stupendo e, come tutti i gufi reali di questa stazza, è molto pigro.Vive in una voliera paragonabile per noi umani ad una villa, adora giocare con i pupazzi e nel periodo estivo gli piace fare il bagno nella sua piscina.Durante il giorno sonnecchia e guar-da sulla strada, ha molti amici e am-miratori che si fermano a salutar-lo ai quali lui risponde con delicati versetti.Quasi tutti i giorni andiamo a gio-care con Goblin e Francesca al par-chetto e poi, tutti assieme, andiamo al bar per l’aperitivo dove Goblin e Goemon possono sfoggiare la loro vanità mettendosi in posa per le nu-merose foto di amici umani.Quando siamo in giro con “Il mon-do del gufo” o con “I falconieri del grifone” è sempre tranquillo, anche in presenza di numerose persone e di rapaci diurni. Come detto, è il re dei pigri e anche in mezzo al casino riesce a rilassarsi e sonnecchiare sul suo posatoio.

Il momentodella passeggiata

per Goemon

Goblin ad unarievocazione storica

[email protected]

FB Il mondo del Gufo

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"Wildlife Photographer of the Year":uno sguardo sugli aspetti più intriganti

e spettacolari della natura

La mostra di fama mondiale Wildlife Photographer of the Year è visitabile al Museo Min-

guzzi di Milano, in via Palermo 11, dal fino al 26 ottobre 2014.Organizzata da roberto Di Leo, pre-sidente dell’Associazione culturale radicediunopercento, e patrocina-ta dal Comune di milano, la mostra 2014 presenta le ultime 100 immagini premiate al prestigioso concorso di fotografia naturalistica, indetto dal natural History museum di Londra con il bbc Wildlife magazine e arri-vate in Italia grazie all'esclusiva con-cessa dal Museo londinese alla PAS eVentS di Torino.Giunto alla 49esima edizione il con-corso ha attirato 43.000 partecipanti, tra fotografi professionisti e amato-riali provenienti da 96 paesi, le cui fotografie sono state rigorosamente selezionate da una giuria internazio-nale di esperti, in base alla creatività,

al valore artistico e alla complessità tecnica.L’esposizione coglie la bellezza del nostro pianeta, regalando un raro sguardo sugli aspetti più intriganti e spettacolari della natura. Immagini mozzafiato catturate grazie alla pa-zienza e all’abilità dei fotografi ma anche importante documentazione sui luoghi della terra che sono in co-stante evoluzione, al fine di preser-varne la ricchezza e la diversità.Su questi temi sono inoltre in pro-gramma proposte di approfondimen-to e di incontri rivolti al pubblico, a cura dell’Associazione culturale Ra-dicediunopercento: una imperdibile serata, venerdì 3 ottobre, con Sea Shepherd, organizzazione interna-zionale di salvaguardia dell’ambien-te; e incontri con i fotografi che rac-contano la loro attività sul campo, come Alessandro bee, tra i premiati in mostra, marco Colombo e il noto

autore di reportage naturalistici mar-co urso, vincitore Primo Premio as-soluto del concorso “la Bellezza della Natura” – medaglia d’oro FIAF 2014, che terrà anche due workshop di fo-tografia per chi desidera migliorare la propria tecnica.

LA moStrAIn mostra al Museo Minguzzi i vinci-tori e i premiati delle 18 categorie in gara, tra cui spicca il riconoscimen-to più ambito, the Wildlife Photo-grapher of the Year, assegnato al fotografo sudafricano Greg du toit, con il suo scatto "Essence of Ele-phants", un ritratto di elefanti afri-cani, misterioso e pieno di energia, scattato nella Nothern Tuli Game Ri-serve nel Botswana.Lo stesso premio per la categoria ju-nior, 11-14 anni, the Young Wildlife Photographer of the Year è stato vinto dal quattordicenne udayan

Greg du toit(South Africa)"essenceof elephants"

di Alessandra Zanchi

eventi

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rao Pawar, con la foto "Mother’s little headful", che mostra i coccodrilli gharial sulla riva del fiume Chambal.Importanti riconoscimenti anche per i fotografi italiani: Stanislao basileo, secondo classificato nella categoria "Natura in città" con lo scatto che raf-figura uno stambecco a spasso sulla diga, in sorprendente arrampicata a strapiombo sul lago Serrù, nel Parco Nazionale del Gran Paradiso; Ales-sandro bee che ha ricevuto una menzione speciale nella categoria "Animali nel loro ambiente", con la foto "Into the fall", un parrocchet-to ripreso mentre vola radente alle impetuose cascate Iguaçu in Argen-tina; Valter bernardeschi menzio-nato nella categoria "Comportamento animale: Mammiferi", con la foto "Fi-shing", realizzata guadando il gelido lago Curili nel Sud della Kamchatka, dove un orso bruno si avventa su una femmina di salmone gonfia di uova; e infine, Valter binotto che ha ricevuto una menzione nella cate-goria "Regni botanici", con lo scatto "Dente di cane", un semplice fiore im-mortalato con effetto sfocato bokeh, di particolare magia e suggestione.

INFO:T +39 02 [email protected]@radicediunopercento.itwww.radicediunopercento.it

ORARITutti i giorni h 10 – 19Giovedì h 10 - 22

INGRESSOIntero: € 6,00 - Ridotto: € 4,00 (convenzioni FAI e Touring Club, bambini 6 - 12 anni, over 65)Tessera associativa: € 1,00Gratuito: bambini 0 - 5 anni Promozione family friendly: con i 2 genitori (adulti) paganti, gratuità per 1 bambino / ragazzo (6 - 12 anni) su 2 da loro accompagnati.

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Steve race (united Kingdom) "true love"

Jasper Doest (the netherlands) "Snow moment"

Joe mcDonald (uSA) "the spat"

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Paul Souders (uSA) "the water bear"

etienne Francey (Switzerland) "Harvest gold"

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Łukasz bożycki (Poland) "eye of a toad"

Valter bernardeschi (Italy) "Sockeye catch"

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La grande famiglia dell'associazione"una zampa per la vita"

L’associazione Squadra 4 zampe, costituita a Milano in data 26 maggio 2011, non persegue fini di

lucro ed ha per scopo:a) prendere in affido cani e altri animali d’affezione di proprietari privati in dif-ficoltà, non più in grado di prendersene cura, per un’eventuale successiva ces-sione a persone o enti ritenuti idonei e di responsabilità di enti pub-blici qualora, a causa di condizioni psi-cologiche o di salute, si trovino in con-dizioni di disagio presso il canile/gattile convenzionato.b) collaborare alla gestione di canili di proprietà o convenzionati con Enti pubblici.c) collaborare, attraverso iniziative di aiuto, con canili privati in difficoltà.d) partecipare ai corsi di formazio-ne per guardie zoofile e protezione

dell’ambiente e degli animali ed eser-citare tali funzioni per contribuire alla diffusione e al rispetto delle leggi in materia.e) realizzare programmi di informazio-ne ed educazione sui temi del rispetto per le altre specie e per l’ambiente da svolgere nelle scuole e sul territorio, anche in collaborazione con Enti pub-blici.f) ridurre il problema del randagismo (prevalentemente canino) con la rea-lizzazione e la collaborazione alla ge-stione di un centro di accoglienza o rifugio sanitario per animali randagi, abbandonati, smarriti o di persone in temporanea difficoltà che oltre alla cu-stodia, cura e mantenimento sia punto di riferimento per tutte le iniziative di affidamento o adozione.g) ridurre il randagismo felino con la

sterilizzazione dei soggetti femminili delle colonie con la collaborazione dei volontari e, sia operativa che economi-ca, degli enti pubblicih) assicurare all’animale il diritto e la possibilità concreta di vivere negli spazi urbani con l’adozione di tutte le iniziative e regolamenti necessari a garantire una esistenza priva di soffe-renze e armonizzando la migliore loro convivenza nella società degli umani.i) organizzare le difese legali nei con-fronti dei diritti degli animali e delle persone che di questi si occupano e che ne sono proprietarie, contro abusi, maltrattamenti ed eventuali persecu-zioni;E rendere coscienti del livello di soffe-renza, a volte terribile, che è insito in attività di sfruttamento degli animali quali:- vivisezioni e sperimentazione;- caccia e pesca;- allevamento intensivo a fini alimen-tari o per abbigliamento (pellicce so-prattutto);- cattura e soppressione per pelli, pel-licce, avorio, ecc...;- utilizzazione in spettacoli e circhi;- segregazione in giardini zoologici e laboratori;- commercio di piccoli e grandi animali, nostrani ed esotici, al fine di ridurre la sofferenza con severe norme, controlli ed in prospettiva ottenere l’eliminazio-ne ad iniziare delle attività più futili, inutili e cruente.L’associazione Squadra 4 zampe Onlus si appoggia prevalentemente a due ri-fugi , uno in provincia di Bergamo e uno presso la comunità di San Patri-

di Petherapy Lab

della redazione

Associazioni

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Website: www.squadra4zampe.comE-mail: [email protected]

FB Squadra QuattrozampeAssociazione Squadra 4 zampe Onlus

gnano a Coriano (RN), che accolgono i nostri cani (70/80 in media) in attesa di adozione. I nostri cani provengono principalmente dalla Sardegna, Paler-mo, Roma, Spagna e molti anche dal-la Lombardia. Molti di loro sono vittime di maltrat-tamenti, incuria, sequestri e pres-so di noi trovano quasi sempre un recupero psico-fisico tale da poter essere inseriti in nuove famiglie se-lezionate tramite colloqui, pre-affidi e post controlli. Il nostro obbiettivo è dare, ad ogni famiglia che ci con-tatta per un’adozione, il cane che per le sue caratteristiche meglio si adatta al nucleo familiare e alle sue dinamiche. A quei pochi cani per cui per motivi di salute, vecchiaia o problemati-che comportamentali non riusciamo a trovare un’idonea famiglia cerchiamo di garantire una vita dignitosa e con tutte le cure necessarie al loro sosten-tamento… ma soprattutto tante tante coccole e amore.L’Associazione Squadra 4 zampe Onlus ha portato a compimento diversi pro-getti di aiuto ad altre associazioni:- Progetto nuovo rifugio Ghilarza (ha sostegno dell’associazione “I miei Amici di Ghilarza”) la nostra associazio-ne si è impegnata per la costruzione di un nuovo rifugio a sostituzione del vecchio fatiscente e dal quale erano peraltro stati sfrattati.Il giorno 11 maggio 2012 è stato inaugu-

rato il primo lotto che ha consentito l’accesso a 56 cani. Da giugno 2013 è iniziata la costruzione del secondo lotto giunto a termine.Squadra 4 zampe ha inoltre deciso di a sostenere il rifugio mediante invio trimestrale di circa 500kg di pappa per i cani ospiti del rifugio.- Progetto nonno Felice: da sei anni abbiamo iniziato la collabora-zione con gli amici della Fondazione Baratieri, dove parte dei nostri pe-losi sono ospitati. Questa sorta di gemellaggio ci consente di aiutare mensilmente la Fondazione con la fornitura di cibo umido, secco e farmaci. I volontari della nostra associazione si adoperano nei tra-sporti veterinari per i cani dell'in-tera struttura, viene così a crearsi

un clima di intesa ed amicizia bello da vivere. Nell’ottobre 2012 è stata realiz-zata una nuova ala del rifugio,intera-mente finanziata da Squadra 4 zam-pe, completa di box, ombreggianti per l'estate e riscaldamento per l'inverno. Area appositamente studiata per l'ac-coglienza dei cani anziani e bisognosi di cure.Nella primavera 2013 la nostra associa-zione ha provveduto all’installazione di

idonee coperture per gli sgambatoi del rifugio per fornire riparo ai cani anche nei periodi estivi, nonché di offrire la costruzione e messa in opera di chalet in legno per i recinti, dove i cani ospiti del rifugio Baratieri, sono liberi di scor-razzare durante il giorno. Questi chalet permetteranno loro di stare al fresco in estate e al riparo nelle giornate di pioggia senza essere ricoverati per forza nel box.- Progetto Gatti al caldo: la ns asso-ciazione ha avviato nell’autunno 2012 un progetto di collaborazione con l’as-sociazione Gattolandia Onlus di Mon-za ed ha provveduto a far posizionare idoneo riscaldamento presso il gattile dell’associazione per dar la possibilità ai gatti ospitati di passare caldi inverni, nonché la fornitura di apparecchiature

atte alla disinfezione delle mani dei volontari atte a prevenire insorgere o trasmissione di patologie ai gatti ospitati nelle diverse sezioni.Nell’estate 2013 Squadra4 ampe ha fornito all’associazione apparecchia-ture elettriche atte alla prevenzione delle infestazioni da zanzare e insetti che avevano colpito il gattoparco. Per l’anno 2014 abbiamo deciso di continuare a sostenere Gattolandia mediante invio bimestrale di pappe e traversine igieniche.- nuovi box per il rifugio tobia: la ns associazione ha deciso di sostenere il rifugio Tobia di Narbolia (OR) facendo costruire nell’anno 2013 10 nuovi box per ospitare i pelosetti bisognosi della Sardegna e fornendo forniture di pap-pa. Per il 2014 l’associazione ha deci-so di continuare a sostenere il rifugio dando incarico a un’azienda locale di costruire nuovi box e continuando con la fornitura periodica cibo.- Alluvione Sardegna novembre 2013: Squadra 4 zampe è intervenuta con l’invio a 3 diversi rifugi per cani abban-donati colpiti dall’alluvione di 1800 kg di pappa e un carico di coperte in pile. - una nuova vita per Alisa: Alisa è una bellissima meticcia di circa due anni a

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maggio di quest’anno è stata ritrovata ai bordi di una strada della serbia con la colonna vertebrale spezzata. Alisa è una cagnolina paraplegica (ha una le-sione midollare completa) con paralisi dei posteriori e incontinenza.Squadra 4 zampe è intervenuta mesi fa inviando un sostegno economico che le garantisse le cure e l’acquisto di un carrellino e successivamente ha

rodolfo: il suo attaccamento alla vitava ricompensato con un'adozione

La storia di Rodolfo inizia per noi il 22/08/2013 alle ora 10.00 in un paese della provincia di Bari .

Rodolfo, bellissimo e dolcissimo metic-cio di taglia media, era uno dei tanti randagi del territorio di Grumo Apulla e Mellito.Aveva un piccolo branco di cui andava

fiero: quattro cani tutti castrati e steri-lizzati che nonostante la vita randagia venivano seguiti per ogni esigenza dai volontari locali. Un branco pacifico abituato ad andare incontro all'uomo fiducioso perchè da-gli uomini veniva curato, alimentato e a volte coccolato.

Anche quella mattina Rodolfo deve aver visto un uomo (che a tutt'oggi non è ancora stato identificato) e deve aver cercato in lui un pò di coccole e magari un pò di cibo; si è avvicinato sereno... probabilmente scodinzolante ... e quell'uomo invece gli ha sparato!!! Una fucilata dritta al petto a distanza

fatto si che Alisa potesse arrivare in Italia per ricevere cure adeguate. A fine dicembre la cagnolina è stata adottata.- Comune di Palermo: (dicembre 2013 ) Squadra 4 zampe ha deciso di acco-gliere l’appello del comune di Palermo che segnalava la chiusura dei battenti, per ristrutturazione, del canile muni-cipale. Il comune richiedeva ad as-sociazioni animaliste e altri comuni di

dare ospitalità agli animali attualmente ricoverati nella struttura favorendone l’adozione.Da gennaio 2014 Squadra 4 Zampe, con il canile della Comunità di San Patrigna-no, ha messo a disposizione del comu-ne di Palermo 27 posti per cani in cerca di famiglia. La nostra associazione si oc-cuperà del loro mantenimento e delle cure di ogni cane fino all’adozione.

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Come AIutAreroDoLFoPer richiedere informazioni in me-rito ad una sua eventuale adozio-ne (solo in Lombardia, Piemonte e Liguria) potete contattare Andrea 3391793362 (no sms).Ogni aiuto è ben accetto e se vole-te inviare un sostegno alle cure di Rodolfo potete effettuare un boni-fico bancario intestato a: Squadra 4 zampe Onlus - Unicredit – Agenzia 363 Cologno Monzese (MI) - IBAN: IT 43 R 02008 32970 000102500536 - Causale: “per le cure di Rodolfo”.Per informazioni Paola 3343056807 [email protected]

ravvicinata e tanti piccoli pallini sono penetrati nel petto di Rodolfo... un do-lore atroce; poi è stato lasciato lì una pozza di sangue intorno a lui... non sappiamo e probabilmente non sapre-mo mai chi è stato... e il perchè di quel gesto disumano!Per fortuna dei passanti l'hanno notato e sono stati subito allertati i volontari dell'Associazione Adan di Grumo Apulla che subito hanno trasportato Rodolfo dal veterinario.Squadra 4 zampe visto subito l'appel-lo ha deciso di prendersi carico delle spese sanitarie per le cure del piccolo e ha dato subito la disponibilità per il suo ritiro.il 5 ottobre 2013 Rodolfo ha potuto rag-giugerci e ha iniziato il suo lungo lavo-ro di recupero.Purtroppo l'anteriore sinistro non ha avuto il recupero che speravamo... a distanza di mesi il dolce Rodolfo conti-nuava ad avere dolore.Siamo quindi ricorsi al consulto del dott. Rocco Lombardo stimato neuro-chirugo veterinario, ed ecco l'esito della visita: "Arto anteriore sinistro: lieve pa-resi, anchilosi scapoloomerale e di go-mito. Atrofia muscolare prettamente a carico del muscolo infraspinato e capo scapolare del deltoide. Dolore alla pal-pazione della regione dell’inserzione distale dell’infraspinato/comparto cau-dale dell’articolazione dell’infraspinato".Il neurochirurgo ha consigliato quindi una chirurgia esplorativa dell’articola-zione e tenectomia dell’infraspinato.Il 19 maggio 2014Rodolfo e’ stato sot-toposto ad un intervento chirurgico esplorativo della regione della spalla sinistra. Durante l’intervento si è evi-denziata una marcatissima atrofia e sostituzione fibrosa dei muscoli: del-toide capo scapolare, infraspinato, piccolo rotondo. e’ stata eseguita una tenectomia e miectomia parziale di in-fraspinato e piccolo rotondo e sbriglia-mento delle aderenze.La spalla è stata parzialmente mobiliz-zata, il gomito appare tuttavia anchi-losato.In poche parole la fucilata subìta ha provocato moltissimi danni al nostro Rodolfo, centinaia di pallini sono ancora all’interno del suo corpo... ora lui si affi-da a tutti noi... a strada per il recupero

appare sempre più difficile e impegna-tiva.Inizieremo con una mobilizzazione passiva dell’arto e tanta tanta fisio-terapia. La nostra speranza è che Ro-dolfo non abbia più dolore nonostante sia la spalla che il gomito siano così compromessi, e che possa condurre una vita normale.Lui anche oggi ha dimostrato di cre-dere ciecamente in noi: lui si affida a noi con coraggio e con tutta la forza che ha nel suo cuore. Il nostro Rodolfo è forte e noi dobbiamo esserlo per lui.Non sappiamo se mai un giorno Rodol-fo troverà casa: il suo futuro è anco-ra coperto da tanti dubbi ma noi mai e poi mai lo lasceremo solo, saremo sempre con lui..Cari amici ora lo chiediamo anche a voi! Non lasciateci soli! Aiutateci ad offrirgli sempre il meglio delle cure e condi-

videte il suo appello perchè la nostra speranza è di trovargli presto casa e tutto l’amore che merita.

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L La storia del gatto Savannah è molto particolare ha origini antiche da andare a ricercare

nel suo antenato più vecchio, il sel-vaggio serval.In realtà la razza ha subito un’e-voluzione molto recente: infatti, è il 1980 quando Judee Frank inizia a interessarsi e a curare la razza arri-vando a selezionare il primo esem-plare il 7 aprile 1986 da cui ottiene il primo Savannah dall’incrocio tra un Serval e un Siamese.Bisogna, però, attendere gli anni ’90 perché sia registrato il primo

Savannah in maniera ufficiale dalla TICA ovvero l’International Cat As-sociation a opera di Joice Sroufe. Da questo momento in poi, molti allevatori hanno cercato di mante-nere gli standard di razza per poter selezionare e riprodurre un Savan-nah originale che rispettasse il più possibile ogni caratteristica morfo-logica e caratteriale. Eppure esistono molte leggende metropolitane che avvolgono nel mistero la razza e la selezione che venne effettuata; tuttavia tra i tan-ti racconti esiste una verità: il gat-

to Savannah è un felino da ‘record’ tanto da aver meritato la certifica-zione del Guinness Book of World Record’s come il felino domestico più lungo del mondo. Il gatto che si è aggiudicato il tito-lo si chiama Scarlett’s Magic (foto nella pagina a lato), e non solo è il più lungo ma anche il più costoso e raro gatto del globo.Il gatto Savannah si distingue se-condo le generazioni che risultano attualmente classificate dalla let-tera F e da un numero indicante la generazione stessa: F1 sono gli

La razza del mesedi Paola Lusso

un gigantestraordinarioed ammaliante:il savannah

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relativamente nuova, dato che il ri-conoscimento è avvenuto solo nel 2001 e, anche se ora si è diffusa in Francia, Svizzera, Germania e Italia, non è facile ottenere esemplari di Savannah. Il problema sta proprio nell’incrocio dei gatti domestici con i Serval, che oggi popolano l’Africa: la gestazio-ne della femmina di Serval, infat-ti, è più lunga rispetto a quella dei normali felini: la gravidanza arriva a toccare gli ottantatré giorni.Inoltre, si tratta anche di gravidan-ze a rischio: nascono al massimo tre gattini e non è detto che tutti i cuccioli riescano a sopravvivere.Un altro elemento ancora più discri-minante degli altri e che li rende ancor più rari, è la fertilità stessa del maschio Savannah, che pur-

troppo si rivela solo dalla quinta generazione rimanendo sterile per le precedenti quattro generazioni: ciò limita fortemente la diffusione dei Savannah.

IL GAtto SAVAnnAHIlvSavannah è un incrocio tra un Serval africano e un gatto di casa addomesticato. I Savannah sono noti per i loro corpi alti e snelli e le loro grandi orecchie. Si tratta di una delle razze più nuove al mondo e ci sono solo pochi allevatori di tut-to il mondo che hanno raggiunto il loro obiettivo di accoppiamento con successo. Tutti Savannahs Foundation sono indicati con una " F" e un numero ad essa associata per indicare quante generazioni ci siano dal suo ante-

esemplari di prima generazione, quelli più simili per dimensioni e caratteristiche fisiche al serval, gli F2 sono i Savannah di seconda ge-nerazione nel cui sangue c’è solo il 25% di carattere serval, quelli di terza generazione o F3 hanno in-vece un bisnonno serval per cui ri-calcano le sue qualità morfologiche solo per il 12%, mentre si scende a 6% per la quarta generazione, F4, e al 5% per la quinta generazione, F5.Come specificato, il gatto Savan-nah rappresenta una razza molto costosa prima di tutto perché è

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nato Serval. • F1 (~ 53% Serval) • F2 (~ 29% Serval) • F3 (~ 16% Serval) e così via.

Un Savannah SBT è un “puro” Sa-vannah che ha solo Savannah come genitori per almeno 3 generazioni. La dimensione o l’aspetto di un SBT Savannah possono essere parago-nati ad un F4 o F5, ma ci sono molti vantaggi a possedere un SBT. I Savannah SBT sono più coerenti nella loro tipologia. Personalità, di-mensioni e il temperamento sono più prevedibili. Un Savannah SBT è la scelta perfetta per una famiglia con altri animali domestici e bam-bini. La dimensione del gatto Savannah dipendono molto dalle dimensioni e dal tipo dei loro genitori e anche della percentuale di sangue selvati-co che hanno dal Serval. I gatti più grandi sono gli F1 e gli F2 maschi. Sono circa 2 volte e mezzo più grandi dei gatti di casa regolari,

con il loro peso che può raggiunge-re i 15-28 chili, e di tanto in tanto, anche più di 30 chili. Anche i maschi F3 sono spesso molto più grandi di un gatto di casa regolare. Le femmine F3 e tutti i gatti di ul-teriori generazioni diminuiscono di dimensioni, ma mantengono le loro gambe lunghe, grandi orecchie e l’aspetto selvaggio, i. Savannahs raggiungono la crescita dopo i 3 anni.

IL SAVAnnAH In ItALIAQuesta razza era del tutto scono-sciuta e rarissima in Italia finché non si è formato il primo alleva-mento grazie a Renata Mestichelli, già allevatrice di Ragdoll, che con l’affisso Horus ora si occupa anche dei Savannah.L’allevamento nasce per motivi per-sonali che hanno spinto la Mesti-chelli a cercare per una sua cara amica un gatto maculato, finendo per scoprire e incontrare proprio il Savannah, un gatto inimitabile e

magnifico che da subito ha conqui-stato l’allevatrice. Oggi l’allevamen-to amatoriale della Mestichelli com-prende tre Savannah, ovvero Urban, Nina e Serenity, che sono giunti in

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Italia direttamente dall’allevamento di Kathrin Stucki, sito in Oklaoma, una specialista statunitense che da oltre 25 anni si occupa di felini ed è conosciuta in patria come una vera e propria leggenda americana tan-to da vantare diversi certificati che ne riconoscono la competenza e la professionalità.La razza sembra essersi ambienta-ta abbastanza bene in Italia nell’al-levamento della Mestichelli che ha sperimentato la convivenza del Sa-vannah con l’altra razza felina da lei allevata, ovvero il Ragdoll: gli esem-plari di entrambe le razze hanno saputo subito fare amicizia tra loro.L’unica perplessità avuta all’inizio riguardava lo stesso Savannah che difficilmente accetta l’avvento di un nuovo componente nella famiglia felina, per fortuna non si è rivelato ostico alla convivenza con i Ragdoll: la convivenza è talmente positiva da rappresentare un buon esempio di comportamento intraspecifico da cui anche l’uomo potrebbe prende-re spunto.

IL TEMPERAMENTODEI GATTI SAVANNAH I Savannah hanno una personalità molto dolce e amorevole. Sono gat-ti molto intelligenti e imparano in fretta. La maggior parte di loro ama

esplorare fuori al guinzaglio, oltre che stare in casa a giocare. Altri re-cuperano i loro giocattoli o seguo-no la loro persona preferita come un cagnolino attraverso la casa. I Savannah si aspettano di essere membri della famiglia e di essere coinvolti in ogni attività.Amano l’acqua e potrebbero amare fare la doccia insieme ai componen-ti familiari. Il gatto Savannah, è adatto anche ai bambini, e va d’accordo anche con il cane di casa.

L'ALImentAZIone I Savannah possono essere alimen-tati regolarmente con cibo per gatti

di buona qualità e ricevere l’assi-stenza sanitaria come un gatto do-mestico.

LO STANDARD DI RAZZAteStA Forma: La fronte forma un trian-golo equilatero; il triangolo è for-mato dalla linea della fronte sopra gli occhi e ai lati e segue giù fino alla mascella con una finitura ar-rotondata del muso. Sopra questo triangolo, fronte ed orecchie forma-no un rettangolo. La testa è piccola in proporzione al corpo.orecchie: Le orecchie sono molto grandi e alte sulla testa. Sono lar-ghe alla base e dovrebbero essere

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molto diritte con le cime arroton-date. La base esterna dell'orecchio dovrebbe iniziare non al di sotto dell’altezza degli occhi. La base in-terna delle orecchie si trova vici-no alla parte superiore della testa, idealmente una linea verticale può essere tracciata dall'angolo inter-no dell'occhio fino alla base interna dell'orecchio.Gli ocelli nella parte posteriore sono desiderabili.occhi: di media grandezza e sotto un sopracciglio leggermente con cappuccio.La parte superiore dell'occhio asso-miglia un boomerang, che è fissa-to a un angolo esatto in modo che l'angolo dell'occhio scende sulla li-nea del naso.La metà inferiore dell'occhio ha una forma a mandorla. Gli occhi sono moderatamente infossati, bassi sul-la fronte. Macchie lacrimogene sono presenti fra gli occhi e il naso.Tutti i colori degli occhi sono am-messi e sono indipendenti dal colo-re del mantello. mento: Dalla vista frontale il men-to segue il triangolo della testa. Di

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profilo il naso è leggermente spor-gente tale che, dalla punta del naso all'inclinazione del mento questi appare incassato.muso: il muso è conico, senza in-terruzioni. Rientra nella porzione inferiore del triangolo facciale che corre dalla fronte alla punta del mento. Baffi non sono pronunciati.Profilo: la fronte è una curva dritta o leggermente convessa dalla parte superiore della testa fino alla cre-sta appena sopra l'occhio, dove c'è un leggero cambiamento di dire-zione che forma una leggera curva concava fino alla punta del naso. Di profilo, anche la faccia forma un triangolo dall'alto dell'occhio alla punta del naso.naso: visto di fronte, il naso è am-pio nella parte superiore con le na-rici basse. Di profilo, scende fino alla punta dandone un aspetto ar-rotondato.Collo: lungo e magro.

CORPOtronco: è lungo, magro e muscolo-so con una gabbia toracica profon-da, scapole prominenti, un aspetto leggero, e una schiena arrotondata. L'anca e la coscia sono piene e lun-ghe, e piuttosto pesanti in propor-zione al resto del corpo.Gambe: più lungo della media, mol-to muscoloso, senza apparire pe-

dal garretto e arriva appena sopra il livello del suolo. La coda deve ave-re la punta leggermente smussata. Code Whippy non sono desiderate.ossatura: di grandezza media con densità e resistenza.muscolatura: ben sviluppata. At-letico ma non ingombrante. Magro ma non delicato. Pelo: corto o di media lunghezza, moderatamente denso e setoso. Ha un aspetto leggermente spesso e non ne perde molto. Peli spessi e di protezione coprono un sottopelo più morbido.Le macchie hanno una consistenza più sottile e morbida rispetto alla consistenza di quelli del colore di fondo. Glitter non desiderati.

COLORIbrown (black) Spotted tabby, Sil-ver black tabby Spotted, nero, nero Fumo.Nessuna preferenza è data al colore di fondo sul Brown (Black) Spotted Tabby. Marcature ben evidenti ben evidenti, sono da preferire su tut-

sante ne troppo delicato. Le zam-pe posteriori sono leggermente più lunghe delle zampe anteriori. Piedi: ovali, di medie dimensioni.Coda: media, di spessore in lar-ghezza, media lunghezza, che parte

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ti tabbies. In qualsiasi variazione di colore, le labbra sono di colore nero, e le linee del condotto lacri-male sono marcate Sui Savannahs maculati la pelle del naso può essere dal rosa al rosso mattone, circondato da rivesti-mento, solido nero, o nero con una rosa al centro a puntini o striscie. Nei Savannahs neri, il tartufo deve essere nero solido. In qualsiasi va-riazione di colore i cuscinetti delle zampe dovrebbero essere antracite o nero brunastro.

DISEGNOEsclusivamente maculato. Il Savan-nah motivo maculato è composto da evidenti e solide macchie scure che possono essere rotonde, ovali o a strisce.Dalla parte posteriore della testa partono una serie di strisce dispo-ste a ventaglio che arrivano sul dorso attraverso le scapole.Le macchie seguono la linea delle strisce, dalle spalle e continuano lungo tutta la lunghezza del corpo. Macchie verticali non sono deside-rate.Macchie più piccole possono essere trovate sulle gambe e sui piedi, ol-tre che sul viso.

Nel Savannah nero gli spotting po-trebbero non essere visibili. Nel Sa-vannah smoke le macchie devono preferibilmente essere visibili. In tutti le varietà, le macchie devono essere visibili ed individuabili.TEMPERAMENTOIl Savannah ideale è fiducioso, at-tento, curioso e amichevole.

DESCRIZIONE GENERALEL'impressione generale del Savan-nah è un gatto grazioso magro alto con suggestive macchie scure e altri segni audaci, su un colore di qualsiasi tonalità di marrone, ar-gento, fumo nero o nero.Il gatto Savannah è una razza do-mestica, che ricorda da vicino la sua origine ancestrale del Serval

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HoruS rAGDoLL CAtterYwww.horusragdollcattery.it - Fb renata mestichelli

renata mestichelliin compagniadei suoi amiciSavannah

africano, ma è più piccolo di statu-ra. Affettuoso, con eccezionale col-lo lungo, gambe, e le orecchie alte, così come una coda di media lun-ghezza, il Savannah è un gatto sia insolito che bellissimo.Il Savannah è eccezionalmente ag-graziato, ben bilanciato tra i colori ed il modello. Femmine proporzio-nalmente più piccole dei maschi.

L'HORUS RAGDOLL CATTERYL’allevamento dei Savannah nasce nel 2011 perché io e una mia amica cercavamo un gatto maculato che potesse convivere bene con i Rag-doll, finendo per scoprire e incon-trare proprio il Savannah, un gatto inimitabile e magnifico che da subi-to mi ha conquistato.Oggi il mio allevamento amatoriale comprende quattro Savannah, ov-vero Urban, Nina, Serenity e Bridjet, i primi tre sono giunti in Italia diret-tamente dall’ Oklaoma.Il comportamento del Savannah è più simile ad un cane che ad un gatto. L’odore della sua pelle è in-tenso perciò i gatti che non lo co-noscono tendono ad attaccarlo, ma per il suo carattere sicuro se ne di-sinteressa.In particolare Urban Jungle è molto

dolce e affettuoso, gli piace molto stare in braccio a tutti e fa le fusa.Un giorno lo abbiamo portato al ristorante con noi e lui è rimasto seduto sul seggiolone dei bimbi, tranquillo, come se fosse la cosa più naturale di questo mondo.Se un Savannah cerca la tua atten-zione e non viene corrisposto, sale sui mobili e ti butta in terra gli og-getti.Un anno fa è nata Akira una cucciola splendida e tenerissima, di stazza molto piccola. Saltava dappertutto, pur di potermi venire in braccio, era la mia ombra, un amore reciproco

così intenso che io non avevo mai provato per nessun altro animale.Purtroppo a sei mesi è stata colta da una forma di sclerosi che pro-gressivamente l’ha portata sul Pon-te Arcobaleno.Ancora oggi mi prendono i crampi allo stomaco quando penso a lei.Fortunatamente un mese fa Bridjet ha messo alla luce due Savannah, una femmina di nome Sherekan, bellissima e di buona stazza e un maschio di nome Baghera, cosa molto rara, è di colore nero, con gli spotted visibili nero su nero e mi sono di nuovo innamorata.

Gli amici di Petherapy Lab che condividono la loro vita con un Savannah sono invitati a spedire le foto dei loro amici alla mail [email protected] redazione sceglierà le migliori che saranno pubblicate nel prossimo numero in una speciale fotogallery, e tutte, ma proprio tutte finiranno in un album fotografico "ad hoc" creato sul profilo FB di Petherapy Lab.

"tuttI In PoSA!" mAnDAteCI Le

Foto DeI VoStrI SAVAnnAH...

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Il santuario dei gatti ciechi

I n molti rifugi verrebbero soppressi. Nessuno vuole i gatti ciechi. Nes-suno tranne Alana Miller che nel

2005 ha creato a Saint Pauls, in Nor-th Carolina (Usa), il “Blind Cat Rescue and Sanctuary”, un’organizzazione no-profit che si prende cura dei felini non vedenti.Questa donna lavorava già in alcuni rifugi per animali e proprio lì si è resa conto che questi mici non venivano mai richiesti e spesso finivano per essere sottoposti a eutanasia. Nel 2011, grazie alle prime donazioni, ha creato la prima struttura e ora, tre

anni dopo, si prende cura di novan-ta gatti e lì rimarranno per sempre perché le adozioni non sono ammes-se. Dopo tante case e tanti gattili, la Miller crede che sia giusto dare loro un luogo dove possano finalmente vivere serenamente.Ogni gatto ha un costo di circa 228 dollari (circa 177 euro) al mese, per questo sono ammesse le adozioni a distanza e vengono organizzati delle giornate dove il santuario è aperto al pubblico perché i gatti, vedenti o meno, apprezzano sempre le coccole e hanno sempre voglia di giocare

di Petherapy Lab

della redazione

Fotostoria

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HoneY beLL, LA GAttInA CIeCA CHe PASSeGGIA neI boSCHI

A volte la vera bellezza va oltre la vista. Lo sa bene Honey Bee, una gattina di razza Calico (una variante dell'europeo "gatto tartarugato") che ama fare escursioni nella natura incontaminata anche se... è quasi cieca. Dopo essere stata soccorsa dalla clinica Animals Fiji, Honey Bee ha trovato dei nuovi affettuosi padroni in America.La sua triste storia inizia con la nascita: Honey Bee è infatti venuta al mondo affetta sia da microftalmia che da macroftalmia congenita. In altre parole, è nata con un occhio troppo grande e un occhio troppo piccolo. Quando viveva ancora nella clinica della Animals Fiji, a Honey Bee è stato tolto l'occhio troppo grande. Ma per fortuna il suo ridotto senso della vista è compensato dal suo irrefrenabile senso d'avventura.

Recentemente ha percorso assieme ai suoi inseparabili padroni i sentieri del lago Mason, a pochi chilometri da Seattle. E quando non ce la fa proprio più a correre qua e là, può sempre riposarsi sulle spalle dei suoi amici umani, che l'hanno descritta con queste parole: "Meravigliosa, giocherellona, riesce a fare tutto quello che può fare anche un gatto non cieco!

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educazione del cane:cosa fare e cosa evitare di fare...

Dare delle regole ad un cane, non significa avere un atteg-giamento rigido e impositivo,

semplicemente trasmettere con co-erenza il messaggio di ciò che è con-sentito e ciò che non lo è.Gli strumenti principali consistono nel premiare i buoni comportamen-ti e ignorare, per quanto possibile, quelli sgraditi o che nel futuro po-trebbero diventare problematici.Nel caso in cui sia necessario inter-rompere un comportamento sgradito è importante attuare una sequenza corretta: interrompere il comporta-

mento indesiderato e subito dopo, con una voce bassa e dolce, invitare il cane a mettere in atto un compor-tamento che sarà premiato. In que-sto modo viene rafforzata l’autorevo-lezza del proprietario rendendolo un punto di riferimento per il cane.Bisognerebbe sempre ricordare che quello che viene accettato, o maga-ri anche rinforzato in un cucciolo di pochi mesi (e di pochi chili) potrebbe poi essere difficile da sopportare in un cane adulto (ad esempio i salti o l’eccitazione di un cucciolo irruento potrebbero diventare comportamenti

difficili da gestire nel futuro..).Educare e addestrare sono due con-cetti diversi: l’educazione favorisce la naturale tendenza del cane a seguire le regole, mentre l’addestramento lo rende capace di fare cose nuove, par-ticolari e dirette a un fine specifico.Per questo parliamo di educazione pensando all’insegnamento delle re-gole di convivenza quali aspettare per avere l’attenzione, le carezze, il cibo, i giocattoli, andare al posto quando il proprietario lo chiede, seguire al guin-zaglio, tornare al richiamo.Tutti i sistemi educativi che implica-

Scuoladinzolando

Educatore cinofilo

di Marco Sivero

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no dolore fisico o frustrazione devo-no essere evitati: i cani dovrebbero vedere le sessioni educative come un bel gioco, un divertimento, un mo-mento di interazione con il proprio amico umano.Ogni strumento che viene utilizzato (collari, pettorine, guinzagli o mu-seruole) deve essere adatto al tipo di cane per taglia, conformazione e temperamento, gli strumenti dolorosi o che creano disagio devono assolu-tamente essere evitati.Anche la museruola può creare di-sagio, ma in alcune situazioni è in-dispensabile per prevenire i rischi di aggressione, il cane deve essere abi-tuato in maniera graduale e piacevo-le a indossarla, in modo da ridurre al minimo questo fattore di stress.

Anche questo strumento deve essere scelto in base alla taglia e alla con-formazione del cane, preferendo mu-seruole, come quelle a basket, che permettano di aprire la bocca ricor-diamo, infatti, che i cani disperdono il calore prevalentemente attraver-so la respirazione e una museruola ‘a fascia’ stretta sul muso per molti minuti in un ambiente caldo o in si-tuazioni di stress o eccitazione può creare gravi problemi di salute.L’aspetto alla base dell’educazione è l’adeguata ed efficace comunica-zione che deve sempre intercorrere tra cane e l’uomo ed è indispensabi-le una certa coerenza e costanza da parte del proprietario sia nei compor-tamenti che nell’uso delle parole. Anche le parole sono segnali per il cane, ovviamente l’animale non ne comprende il significato, ma perce-pisce il tono e il contesto in cui tale segnale viene emesso.E’ quindi importante evitare segna-li discordanti e utilizzare sempre le stesse parole quando si chiede al cane di fare qualcosa.

Se per far stare fermo il cane usia-mo ogni volta parole diverse (“resta!”, “stai!”, “fermo!”, “stop!”) creiamo con-fusione e il cane non riesce ad as-sociare il suono di quella parola al comportamento richiesto.Per questo motivo tutti i membri del-la famiglia devono utilizzare gli stessi segnali comunicativi e rispondere in maniera coerente ai comportamenti dell’animale; non dimentichiamo che i cani sono abilissimi nell’usare e os-servare il linguaggio del corpo nella comunicazione.Noi invece prestiamo poca attenzio-ne al linguaggio del nostro corpo e, inconsapevolmente, possiamo tra-smettere segnali incoerenti renden-do inefficace o difficile la comunica-zione. Mantenere la coerenza nelle risposte che inviamo al nostro cane non ci ri-sulta sempre naturale: ad esempio è usuale concedere al cane di saltarci addosso per farci le feste ma quan-do indossiamo vestiti eleganti non lo concediamo più. Peggio ancora se il cane salta sul vestito di un ospite

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che magari non gradisce!Dobbiamo sapere in partenza che se concediamo questo atteggiamento il cane non discriminerà su quali vestiti (e ospiti) gli è concesso saltare.E’ meglio quindi non concedere dei comportamenti a cui non possiamo dare risposte coerenti.Dal punto di vista del cane, ci sono sostanzialmente due conseguenze che possono seguire un suo corretto o non corretto comportamento: un rinforzo o una punizione.Il premio o rinforzo positivo rappre-senta per l’animale una conseguenza positiva a un suo comportamento e per questo il cane tenderà a ripeterlo con maggior frequenza: ad esempio se al cane viene dato un biscotto dopo che ha eseguito il comando “seduto!” tenderà a sedersi sempre

più spesso nella speranza di ottene-re il biscotto.I premi che si possono utilizzare per rinforzare un comportamento dipen-dono dalle preferenze dell’animale e comprendono cibo, carezze, atten-zioni, parole d’approvazione (“bra-vo!”) e il gioco; in ogni caso è buona norma non eccedere con i premi in cibo, usarli solo durante le prime fasi di educazione e successivamente al-ternarli con gli altri tipi di rinforzi (le carezze, le gratificazioni vocali, ecc.).Anche nel caso dei premi vale la re-gola della ‘coerenza’ e bisogna quindi premiare sempre tutti i comporta-menti corretti manifestati dal cane!La punizione o rinforzo negativo costituisce per l’animale una conse-guenza negativa ad un suo compor-tamento e il cane tenderà a non ripe-

tere il comportamento per il quale è stato punito, perché la punizione sia efficace, dovrebbe essere presente ogni volta in cui si manifesta il com-portamento che si vuole punire (max 2/3 secondi dopo l’avvenimento).Le punizioni consistono in vocali con tono di voce deciso (un “NO!” secco) o nell’ignorare completamente il cane. Le punizioni fisiche (come minacce con la scopa, con il giornale o con le mani) devono invece essere evi-tate perché in certe situazioni pos-sono peggiorare il comportamento del cane, in ogni caso sono da con-siderare come fattori di una malcela-ta frustrazione del proprietario che non sa gestire il proprio Animale: nel dubbio, chiedete consiglio senza aspettare che la situazione degeneri!Alla prossima!

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CONCORSO FOTOGRAFICO RISERVATO ESCLUSIVAMENTEAI CANI METICCI E AI LORO “AMICI UMANI”

in occazione della GIORNATA BENEFICAIN FAVORE DEL CANILE COMUNALE indetta per

Domenica 19 Ottobre in PIAZZA VIRGILIANA - MANTOVA

PRESENTANO

in collaborazione con

con il patrocinio del

- PROGRAMMA DELLA GIORNATA -

• ore 14.00 - 14:45: iscrizioni concorso fotografico

• ore 14:45 - 16.30: inizio concorso

• ore 16.30 - 17.00: valutazione delle foto da parte della giuria composta da veterinario, educatore cinofilo, fotografa ufficiale e art director di Petherapylab Magazine

• ore 17.00 – 18.00: proclamazione dei vincitori del 1°, 2° e 3° posto per ciascuna categoria: 1) “CANE PIU’ BELLO” - 2) “CANE PIU’ SIMPATICO” - 3) “COPPIA CANE & AMICO UMANO PIÚ SIMPATICA”

Le foto dei vincitori apparirano sul numero di novembre della rivista on-line Petherapylab Magazine, che verrà inviata gratuitamente a chiunque lasci il proprio indirizzo mail.

Nel corso della manifestazione: • percorso di mobility accessibile a tutti, in collaborazionecon “Associazione Rescue Dogs di Soragna”;• consigli utili per i proprietari in merito all’educazione degli

amici a 4 zampe a cura di Marco Sivero, educatore cinofilo e Presidente di “Rapid Dogs Rescue”;• consigli utili per l’alimentazione del proprio canea cura di “Happy Dog”.

Per partecipare al concorso tutti cani dovranno essere in buona salute, regolarmente iscritti

all’anagrafe canina e vaccinati.

PetherapylabANNO 1 - NUMERO 2 - MENSILE - SETTEMBRE 2014

La razza del mese

La razza del mese

TerrierNeri Russi

i Cavalli li-pizzani

Blu diRussia

Arte e animali

MA

GA

ZIN

E

IL MAGAZINE UFFICIALE DI

COPIA

DI CO

RTESIA

VISITA ALL'ALLEVAMENTOPIÙ ANTICO D'EUROPA

CHE OSPITA ESEMPLARIBIANCHI COME LA NEVE

I CAVALLILIPIZZANI

Handpainting

Ogni partecipante a 4 zampe potrá devolvere del cibo umido o dei croccantini a favore dei propri simili meno fortunati.

IN COLLABORAZIONE CON

EMPORIOBIANCHINI La patria del

sano pet-food.

Nel corso della manifestazione: • percorso di mobility accessibile a tutti, in collaborazionecon “Associazione Rescue Dogs di Soragna”• consigli utili per i proprietari in merito all’educazione degli

amici a 4 zampe a cura di Marco Sivero, educatore

essere in buona salute, regolarmente iscritti all’anagrafe canina e vaccinati.

Ogni partecipante a 4 zampe potrá devolvere del cibo umido o dei croccantini a favore dei propri simili meno fortunati.

PARTECIPATE NUMEROSI

MANTOVAAL CENTRO

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Fiori di bach per alleviare il disagiodei nostri amici a quattro zampe

Quanti cani e gatti vengono ab-bandonati, non adottati, fatti sopprimere solo perché hanno

dei caratteri “difficili”?Diversamente dagli umani, gli anima-li non riescono a gestire le emozioni primarie come paura, aggressività, ansia, stress o depressione.Gli animali vivono le emozioni in modo spontaneo, senza sovrastrutture mentali, analisi intellettuale e necessi-tà di integrare o accettare l’emozione vissuta, sentendola ed esprimendola nel momento steso, in modo comple-to e inteso.Gli animali rispondo molto più rapida-mente degli umani al trattamento con i fiori di Bach, bisogna solo essere in grado di scegliere i fiori giusti entran-do in sintonia con l’animale, i quanto

i 38 fiori di Bach curano i dolori dell’a-nima. Scegliendo i fiori giusti l’animale guarirà, la floriterapia è un metodo di cura naturale, dolce ed efficace.I benefici dei fiori di Bach negli ani-mali si possono trarre in situazioni di.• Adatta a casa nuova• Ansia da separazione• Diversi tipi di Aggressività• Gravidanza isterica• Diversi tipi di Paure/Fobie• Epilessia• Allergie• Eliminazione feci/urine in posti inappropriati • Coprofagia• Socializzazione• Cistite idiopatica felina • Stereotipie• Gelosia

NOTA: La terapia con i Fiori di Bach non presenta controindicazioni né ha interazioni con altre terapie e cure farmacologiche. Infatti questi rimedi non sono farmaci e non sostituisco-no la terapia medica.

di Patatino.it

Fitoterapia

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Stop al greyhound racing!Stop alla caccia coi galgo!

Associazione Pet Levrieri ONLUS

Per adozioni, informazioni e donazioni:

Informazioni generali: [email protected] - Adozioni: [email protected] - Donazioni: [email protected]

contatti: +39 338 9541011 - +39 345 4543054

www.petlevrieri.it

Adotta un levriero rescue, aiuta chi si batte contro lo sfruttamento dei greyhound e dei galgo

foto

di M

assi

mo

Man

tova

ni

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Stop al greyhound racing!Stop alla caccia coi galgo!

Associazione Pet Levrieri ONLUS

Per adozioni, informazioni e donazioni:

Informazioni generali: [email protected] - Adozioni: [email protected] - Donazioni: [email protected]

contatti: +39 338 9541011 - +39 345 4543054

www.petlevrieri.it

Adotta un levriero rescue, aiuta chi si batte contro lo sfruttamento dei greyhound e dei galgo

foto

di M

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Lo Smooth Collie discende dai cani che le legioni romane porta-rono con loro durante le guerre

di conquista dell’isola inglese nel I° se-colo d.C. e nelle successive spedizioni di colonizzazione. Si trattava di cani da combattimento e da pastore usati sia per la guardia che per la conduzione del gregge, e talvol-ta anche per la caccia. Dall’incrocio tra questi cani con quelli locali sono nati i progenitori delle razze Collie, che si sono poi costituite attraverso una se-lezione secolare. Non si hanno comunque notizie pre-cise su come si sia formata al fian-co del pastore scozzese a pelo lungo una varietà a pelo corto e ruvido, si sa che le due varietà si sono sviluppate contemporaneamente e che cuccioli a pelo lungo e a pelo corto si trovavano nelle stesse cucciolate. Alcuni sostengono che lo smooth de-riverebbe dall’incrocio tra lo scompar-so rough collie bianco e nero con il greyhound e che le caratteristiche che contraddistinguevano i primi esem-plari sarebbero scomparse col tempo per il successivo lavoro di selezione.E’ un fatto storicamente riconosciuto che il collie a pelo corto era un cane da gregge che si occupava del bestia-me che viveva nelle pianure scozze-si, dove il suo pelo corto e duro era adatto al clima temperato e umido di quelle regioni, mentre il collie a pelo lungo, con il suo mantello lungo e ab-bondante, si trovava più a suo agio nel clima rude delle Highlands, le re-gioni montagnose della Scozia. Già più di due secoli fa smooth e rough collie erano due razze ben definite e distinte. I primi smooth conosciuti erano più robusti e grandi dei rough giacché erano impiegati nel duro lavoro del-la conduzione di greggi e mandrie al mercato, dove dovevano mantenersi vigili, anche se l’ambiente era loro del tutto estraneo. Una curiosità: contrariamente a quan-to si possa supporre, la Regina Vittoria

Smooth Collie: il perfetto connubio trasensibilità, dolcezza e senso di protezione

Home Park. Uno fra i più belli fra i suoi collie fu uno smooth di nome Noble che fu regalato alla Regina Vittoria da Lord Charles Innes-Ker, ma allevato da un membro della famosa famiglia di pastori di nome Elliot di Handhope.Noble produsse diversi soggetti che restarono nell’allevamento della Regi-na. Vi è prova di quanto sopra affer-mato negli archivi della Famiglia Reale al Castello di Windsor.Fino al 1870, in Inghilterra, gli smooth ed i rough venivano giudicati assie-

prediligeva il collie a pelo corto e non quelli a pelo lungo, che furono amati ed allevati dalla Regina Alexandra che effettuò per prima gli accoppiamenti con borzoi regalati ai Reali britannici dagli Zar, e molti di loro popolavano i canili a Balmoral.Il suo favorito è stato un cane dal nome Sharp, nato nel 1854 e che è vissuto 15 anni. Non si sa nulla della sua genealogia (probabilmente gli fu donato da un pastore) ma la statua che lo raffigura è tutt’ora nel Windsor

dello "Smooth Collie della Via Francigena"

di Francesca Mussi

La razza del mese

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me, come se fossero due varietà dello stesso cane. Solamente a Darlinton nel 1870 ap-punto, le due varietà vennero separa-te per la valutazione. Lo smooth collie si differenzia esteriormente dal collie a pelo lungo soprattutto per la qualità e la lunghezza del mantello.Nel carattere, invece, presenta delle proprie caratteristiche, conservate ge-losamente dagli allevatori. Già nel 1876 lo smooth si faceva notare per la sua intelligenza e addestrabilità.Oggigiorno negli Stati Uniti e nei pa-esi nordici (Finlandia, Svezia, Olanda) è utilizzato come ottimo cane guida per i non vedenti, lo si preferisce per il carattere meno sensibile e pertanto risulta più facilmente addestrabile.Ovviamente anche il mantello neces-sita di meno cure e ciò rende il compi-to del proprietario più semplice. Assai popolare in gare di Obedience e Agility dog, la razza può vantarsi di diversi Campioni Americani di lavoro.Come cane da esposizione è assai popolare da quando il tricolore Black Hawck of Kasan vinse la mostra spe-

ciale del Collie Club of America, ma-nifestazione alla quale partecipano sempre 500 collies delle due varietà. Non potendo celare nessun difetto, è sempre stato selezionato cercando di esaltare le sue qualità morfologiche, la solidità e il movimento: di conse-guenza oggi, per quanto concerne la

costruzione, lo smooth è superiore al rough collie.

CArAtterIStICHePer consentirgli di assolvere il na-turale lavoro di cane da pastore, la struttura fisica del collie deve essere forte e attiva, mai grossa o priva di eleganza. L’espressione è di grande importanza.Nel considerare i valori relativi, essa è ottenuta dal perfetto equilibrio e disposizione del cranio e della can-na nasale, dalla dimensione, forma e colore degli occhi, dalla corretta posi-zione e portamento delle orecchie. Il temperamento deve essere allegro e socievole, mai nervoso o aggressivo.

ASPetto GenerALeAl primo sguardo, deve apparire intel-ligente, sveglio e attivo. Deve avere un portamento orgoglioso e i suoi movi-menti, governati da una costituzione anatomica perfetta e proporzionata, devono essere eleganti e aggraziati. Deve dare l’impressione di un cane capace di lavorare.

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temPerAmentoIndole amichevole, senza traccia di nervosismo o di aggressività.

teStA e CrAnIoLa qualità della testa e del cranio sono di grande importanza e devono essere considerate in proporzione alla taglia del cane. Vista di fronte come di profilo la testa deve rassomigliare a un cuneo ben smussato e pulito, ar-monioso nelle linee.Il cranio deve essere piatto. Le facce laterali della testa devono assotti-gliarsi gradualmente e uniformemen-te dalle orecchie al tartufo nero senza zigomi prominenti o muso appuntito. Viste di profilo, le linee superiori del cranio e del muso si estendono in due linee diritte e parallele, di eguale lun-ghezza, separate da uno stop leggero ma percettibile. Un punto di mezzo fra gli angoli inter-ni degli occhi (che corrisponde al cen-tro di uno stop correttamente piazza-to) è il centro di equilibrio della testa in senso longitudinale L’estremità del muso deve essere netta e ben arrotondata, smussata ma non squadrata. Mascella inferio-re forte, ben tagliata. La profondità

del cranio a partire dalla fronte fino alla parte inferiore della mascella non deve essere mai eccessiva (profondi-tà in altezza). Il tartufo deve essere sempre nero.

oCCHISono una importante caratteristica e conferiscono una espressione dolce al cane. Devono essere di grandezza media, con inserzione un po’ obliqua, a forma di mandorla e di colore mar-rone scuro, eccettuato che per il blue merle in cui gli occhi sono frequen-temente (uno o tutti e due, o parte di uno o di entrambi) blu o macchiati di blu. L’espressione è piena di intelli-genza e quando il cane è in ascolto lo sguardo è vivo e attento.

oreCCHIeLe orecchie moderatamente grandi, più larghe alla base, né troppo ravvici-nate né poste troppo di lato. Quando il cane è in riposo sono, abitualmen-te, gettate all’indietro; ma quando il

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cane è vigile sono portate in avanti, semi-erette, cioè con approssimativa-mente due terzi dell’orecchio eretto e l’ultimo terzo cascante naturalmente in avanti, sotto l’orizzontale.

boCCADenti di buona grandezza. Chiusura a forbice.

CoLLoDeve essere muscoloso, potente, di bella lunghezza e ben arcuato.

AnterIoreLe spalle devono essere oblique e ben angolate. Gli arti diritti e muscolosi, né sporgenti né rientranti ai gomiti, con ossatura di moderata grossezza. L’a-vambraccio è piuttosto carnoso, con pasturali flessuosi senza segni di de-bolezza.

CorPoE’ appena più lungo dell’altezza. Dorso fermo, leggermente rimontante ver- so i reni, costole ben discese, torace

profondo e piuttosto ampio dietro le spalle.

PoSterIoreGli arti posteriori devono avere cosce muscolose, metatarso asciutto e ner-voso, grassella ben modellata. Il gar-retto piazzato abbastanza in basso e molto potente.

PIeDIDevono essere di forma ovale con buone suole, dita curve e ben serrate. I piedi posteriori meno arcuati di quelli anteriori.

AnDAturAIl movimento è spiccatamente caratte-ristico di questa razza. Un cane solido non ha mai i gomiti scollati, tuttavia esso si muove con piedi relativamente vicini l’uno all’altro. Plaiting, crossing, rolling sono gravemente indesiderabi-li. Gli arti posteriori dal garretto sino a terra, se visti da dietro, devono essere paralleli, ma non troppo chiusi; visto di lato il movimento deve essere sciolto. Posteriori potenti, dotati di spinta. E’ preferibile una falcata piuttosto lunga, che deve essere leggera e senza sfor-zo apparente.

CoDALa coda deve essere lunga e l’osso terminale di essa deve raggiungere almeno l’articolazione del garretto. La coda è portata pendente con punta leggermente rivolta in alto quando il cane è a riposo, quando il cane è eccitato essa può essere portata al-legramente ma mai superare la linea del dorso.

mAnteLLoCaratteristica molto importante del collie è il suo pelo esterno corto, piat-to e di tessitura ruvida, con sottopelo molto folto.

CoLoreI tre colori ammessi sono: sabbia e bianco; tricolore; blue-merle. Sabbia: tutte le sfumature da oro chiaro a sabbia sfumato a mogano in-tenso. Le tonalità paglia e crema sono molto indesiderabili. tricolore: predominanza di nero con intense focature sugli arti e sulla te-sta. Indesiderabili sono riflessi rossi sul nero. blue-merle: predominanza di blue chiaro, argentato, macchiato e marez-zato di nero. Focature intense sono preferibili, ma l’assenza di queste non

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deve essere penalizzata. Sono invece assolutamente indesiderabili le grandi macchie nere, il color ardesia oppure i riflessi rossi sul pelo esterno o sul sottopelo.

mACCHIe bIAnCHeTutti i tipi di mantello sopra citati de-vono avere le macchie bianche tipiche del collie in proporzioni più o meno grandi. Sono desiderabili le seguenti marcature: collare bianco completo o parziale, pettorale bianco, gambe e piedi bianchi, punta della coda bian-ca. E’ ammessa una macchia bianca sul muso o sul cranio o su entrambi. Il mantello tutto bianco o prevalente-mente bianco è altamente indeside-rabile.

PeSo e tAGLIAmaschi: circa da Kg 20,4 a Kg 29,5 - da cm 56 a cm 61 al garrese.Femmine: circa da Kg 18 a Kg 25 - da cm 51 a cm 56 al garrese.

ComPortAmento e CArAttere Guardiano attento, si affeziona alla casa e ai proprietari ed è particolar-mente docile con i bambini. Sveglio nell’apprendimento è capace di af-frontare qualsiasi tipo di circostanza.

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È un cane che ha un forte bisogno di sentirsi utile, di costruire un rappor-to con il padrone e di avere intensi scambi con le persone con le quali vive, che rappresentano il suo “greg-ge”. Con i bambini sa essere pazien-te e protettivo, dolce e giocherellone, purché appunto le sue esigenze ven-gano rispettate.Hanno un carattere molto sensibi-le, quindi, nonostante siano facili da addestrare e abbiano molta voglia di compiacere il padrone e abbiano gran-di livelli di attenzione, bisogna stare attenti ai modi con i quali gli si inse-gna e, ancor più, a quelli con i quali li si corregge. Sono molto vocali e han-no una buona predisposizione anche alla guardia, soprattutto i maschi che sono più territoriali, nonostante siano privi di aggressività.Lo Smooth Collie ha delle esigenze specifiche che vanno prese in consi-derazione nel momento in cui si do-vesse optare per un cucciolo di que-sta razza. É infatti un cane sportivo e altamente empatico, che ha bisogno di condividere tempo, spazio e attivi-tà con il suo padrone. Non sbava, se è bagnato non ha odore, è molto ri-servato con le persone estranee ed è molto gentile e aristocratico nei modi

di fare ed è simpaticissimo quando si addormenta nelle peggio posizioni.

GLI SmootHIe CoLLIeDeLLA VIA FrAnCIGenAIo ho amato subito questa razza per-ché è molto intelligente e sa esatta-mente cosa state provando e non è una questione di forza o di dominanza è una questione di rispetto e amicizia, di collaborazione e di fiducia... certo è

una sfida, è una rivoluzione, ma un rapporto vero, non un "do ut des" che significa: «io do affinché tu dia».Se riuscite a lavorare bene senza me-todi coercitivi, e a conquistare la sua fiducia ecco che avrete un rapporto molto, ma molto speciale, perché lui o lei darà tutto se stesso per rendervi felice.Noi abbiamo conosciuto questa razza nel 2005 e siamo entrati nel mondo delle esposizioni per gioco e poi sia-mo diventati Campioni Italiani, ma non ci siamo montati la testa e nemmeno fermati solo alla forma, volevamo co-noscere anche la sua sostanza, ossia che tipo di cane era e così abbiamo sperimentato il mondo del lavoro con agility e dell'obedience e ogni giorno imparo sempre di più dai miei “nasi” come amo chiamarli, perché fonda-mentalmente ad entrambi piace di-vertirsi insieme.Nel gruppo dei nasi ci sono Faith che è la mia femmina con cui faccio agility e con lei ho più consapevolezza del mio corpo e della mia emotività, pos-so non commettere errori!Infatti se in un percorso con lei e sia-mo all'ultimo ostacolo e mi rilasso mollando tutto pensando “e' netto!” ecco che forse questa mia scarica di

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SmootHIe CoLLIe DeLLAVIA [email protected] smooth collie della via Francigena

Gli amici di Petherapy Lab che condividono la loro vita con uno Smoothie Collie sono invitati a spedire le foto dei loro amici alla mail [email protected] redazione sceglierà le migliori che saranno pubblicate nel prossimo numero in una speciale fotogallery, e tutte, ma proprio tutte finiranno in un album fotografico "ad hoc" creato sul profilo FB di Petherapy Lab.

"tuttI In PoSA!" mAnDAteCI Le

Foto DeI VoStrI SmootHIe CoLLIe...

adrenalina che il cane con il suo naso sente, la fa salire di eccitazione per la mia felicità e stecca. Faith è molto il mio emoziometro naturale.Poi c'è Maffy suo figlio, che è sopran-nominato il tonno azzurro per via del blumerle come colore del mantello e del fatto che lui pensa prima di fare,

non come sua madre che fa all'incon-trario e anticipa i comandi perchè lei sa, Maffy è preciso deve capire bene cosa vuoi e poi da il meglio di se. In-fine ci sono le due bellezze rare Ja-ckie e Dharma, con la prima siamo stati selezionati dietro il vicecampio-ne mondiale, siamo arrivati secondi

in classe libera agli Europei e con Dharma speriamo di fare altrettan-to nel frattempo facciamo un po' di esercizi di naso, ci dilettiamo con gli ostacoli o i box dell'obedience, ma so bene che per loro sarebbero di-scipline troppo intense se facessero gare.Cerco sempre di vivere il cane e ac-cettare i suoi limiti e placare le mie aspettative, di vivere il cane per quello che è e di ampliare le sue doti cercando sempre di collaborare e non imporre.

Francesca mussi e uno dei suoi bellissimiSmooth Collie

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ONLUS

Gli animali ringraziano per questo spazio.

4 E 5 OTTOBRE. GIORNATADEGLI ANIMALI

I NOSTRI TROVATELLI HANNO BISOGNO DI TE. AIUTACI A CURARLI.Sabato 4 o domenica 5 ottobre scendi in piazza durante la Giornata degli Animali. Con una donazione libera ci

aiuterai a fornire cure mediche e vaccinazioni agli animali ospiti nei nostri rifugi. Puoi farlo anche tramite bonifico

bancario, utilizzando l’IBAN IT 39 S 08530 46040 000430 101775 e indicando nella causale “GdA 2014”.

Consulta il sito enpa.it o scarica l’app dedicata per trovare il banchetto Enpa più vicino a te.

ph.

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è un gruppo di volontari privati del lago di Como (Zona centro lago, sponda Como) che si oc-

cupa della gestione e cura di colonie, aiuto ai gatti in cerca di casa e colla-bora anche con associazioni animali-ste e no-profit e onlus.

COME AIUTARLINumerose e costose sono le spese che sosteniamo per:- colonie feline, cibo e varie;- cure per animali malati;- sterilizzazioni (per le colonie gratui-te tramite aASl di competenza);- spese di viaggio per preaffidi e taf-fette per consegna animali in adozione.Tra le numerose attività svolte dal gruppo ricordiamo:- diffusione appelli animali in cerca di casa o in difficoltà;- gestione sito web e pagina FB;-raccolta fondi eventuali banchetti;-ricerca stalli (soluzioni provvisorie in attesa di adozione);-ricerca volontari per la cura e la ste-rilizzazione delle colonie.

Chiunque volesse aiutarcli per una

Animali Aiuto del Lago di Comoqualsiasi di queste attività puo' scri-verci a [email protected] o con-tattarci sulla nostra pagina face-book indicandoci cosa vorrebbe e potrebbe fare e quanto costante nel tempo potrebbe essere l'aiuto.Si puo' diventare semplici collabo-ratori , possibilmente non occasio-nali in quanto abbiamo bisogno di aiuti fissi, oppure si puo' entrare a far parte del gruppo vero e proprio di ANIMALI AIUTO , naturalmente dopo una conoscenza approfondita e valutando insieme i punti fonda-mentali per far parte di una asso-ciazione di volontariato in difesa e protezione degli animali.ANIMALI AIUTO non dà obblighi, ognuno è libero di partecipare alle iniziative del gruppo quando e come puo', ma si richiede serietà, costanza nel limite del possibile e interesse nelle attività svolte.

Per chi volesse anche aiutarci eco-nomicamente e mandarci pappe per le colonie, abbiamo anche una pagina facebook creata ad hod per lo scopo "animali.aiuto - il merca-tino" per raccogliere fondi per le colonie, gli animali in difficoltà e le cure mediche.

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n ella parte più meridionale dello Zambia vicino alla città di Livingstone e alle Cascate

Vittoria, a pochi chilometri dal confi-ne con lo Zimbabwe, sorge il Mukuni Big Five Safaris, una struttura che lavora sul territorio per la conserva-zione di alcuni animali ormai sull’or-lo dell’estinzione, come i ghepardi, o di altre specie considerate purtrop-po vulnerabili, come i leoni e l’ele-fante africano.Sfortunatamente il numero di que-ste creature meravigliose è sempre più in calo a causa della riduzione del loro habitat naturale e della pia-ga del bracconaggio. Mukuni Big Five Safaris svolge quindi un’importante azione direttamente sul campo per la salvaguardia della fauna africana. Punto cardine dell’attività svolta dal centro è l’EDUCAZIONE, rivolta in pri-

La straordinaria opera di conservazione del mukuni big Five Safaris

mo luogo alle comunità locali: ogni giorno gruppi di ragazzi e scolare-sche visitano il centro e sono diret-tamente gli “handlers”, ovvero colo-ro che si occupano quotidianamente degli animali, a seguire i ragazzi du-rante le visite e a dar loro importanti informazioni sugli animali ospiti del-la struttura. Sempre per diffondere la cultura all’educazione è Mukuni Big Five stesso a “portare” l’educazione nel-le scuole: con l’aiuto diretto degli animali cosiddetti “ambasciatori” il centro organizza incontri presso gli istituti dove vengono tenute lezio-ni sul comportamento, le abitudini di caccia, i problemi inerenti lo sta-to di conservazione degli animali e il relativo impatto sull’intero ecosi-stema e gli studenti possono vede-re direttamente con i propri occhi,

ad esempio, un ghepardo. Mukuni Big Five Safaris gestisce anche un programma di conservazione e, da pochi anni, anche di riproduzione: gli animali appartenenti a questi pro-grammi, leoni e ghepardi, seguono un percorso educativo finalizzato alla loro reintroduzione nel proprio habitat.Nel caso dei ghepardi, ad esempio,

realtà nel mondodi Paola Zuccolotto

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ogni mattina viene eseguita la co-siddetta “cheetah run” ovvero la cor-sa dei ghepardi, un ottimo esercizio fisico per il mammifero terrestre più veloce del mondo (il ghepardo può raggiungere la velocità incredibile di 120 km/h in pochi secondi). La corsa si svolge lungo un percorso di circa 200 mt: tramite un sistema azionato meccanicamente costituito da una corda che segue il perime-tro del percorso e un’esca ad essa collegata, il ghepardo istintivamente inizia a rincorrere tale esca non ap-pena il meccanismo viene messo in funzione. La corsa del ghepardo è un’attivi-tà alla quale possono partecipare anche visitatori esterni ed è un’oc-casione unica per poter ammirare questi splendidi felini al top della propria velocità e - cosa non facile - immortalare in una fotografia un momento così speciale. Diverso invece è il percorso riservato ai leoni. Questo felino è un animale sociale che vive e caccia in gruppo e pertanto è fondamentale che gli esemplari costituiscano un proprio branco; i leoni presenti nel centro fanno parte di piccoli gruppi che, un domani, proseguiranno insieme la propria vita nelle zone in cui verran-no rilasciati definitivamente.Ma l’esercizio fisico per i leoni non è certo la corsa...più semplicemen-te i leoni vengono condotti più volte

al giorno in aree diverse del bush circostante dove possono conoscere e riconoscere l’ambiente, gli odori, il terreno, possono salire sugli alberi, marcare il territorio, o decidere di buttarsi a terra e sonnecchiare.La sera poi vengono ricondotti nelle aree adiacenti il centro dove reste-ranno al sicuro fino al mattino se-guente. Questo perché Mukuni Big Five sorge su un’area protetta di circa 800 km², un territorio tuttavia libero da recinzioni o altri sistemi di dife-sa e pertanto è fondamentale per il centro tutelare la sicurezza non solo dei propri animali ma anche quella della fauna presente sul territorio e

naturalmente delle comunità locali. Occuparsi di animali è sempre un la-voro difficile sebbene le soddisfazio-ni siano tante: per poter affrontare almeno in parte le spese per la ma-nutenzione del centro, il benessere degli animali, le cure veterinarie e tutto quanto necessario per il rag-giungimento degli obiettivi, Mukuni Big Five offre la possibilità a visita-tori esterni e turisti di partecipare ad alcune attività.Dietro pagamento di una piccola quota i visitatori possono assistere alla corsa dei ghepardi oppure “ac-compagnare” gli handlers e gli ani-mali durante le camminate nel bush e magari (ma ho avuto modo di ri-scontrare che non tutti sono così coraggiosi!) scattare una foto ricor-do accanto a un leone...Va detto comunque che queste atti-vità sono tutte svolte nella massima sicurezza e supportate da una le-zione educativa “preliminare” curata direttamente dagli handlers. Non si viene qui per giocare con un leone come se fosse il nostro gatto do-mestico! E poi ci sono gli elefanti, forse gli animali più “gettonati” almeno per quanto riguarda le attività svolte con i visitatori. Mukuni Big Five ospi-ta un gruppo di sei elefanti di età compresa fra i 13 e i 29 anni.Ogni giorno è possibile trascorrere un’oretta nel bush sul dorso dell’e-

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lefante e godersi la calma e la se-renità trasmesse da questi enormi quanto splendidi mammiferi. Ogni elefante è guidato dal proprio conduttore, il cosiddetto mahout, e durante le escursioni è possibile dia-logare con il proprio accompagnatore e porre domande sull’animale stes-so, le sue abitudini: i conduttori sono sempre felici di poter parlare dei propri compagni a quattro zampe! Da qualche anno Mukuni Big Five ha avviato un programma riservato a tutti coloro che desiderano fare un’esperienza diversa dal solito e dedicare parte del proprio tempo ad un’attività di volontariato. Il pro-gramma è aperto a tutti e offre la

possibilità di lavorare sia con gli ani-mali, sia con le comunità locali. Chi sceglie di dedicarsi agli anima-li si occuperà di tutte le attività ad essi collegate: preparazione del cibo, somministrazione del cibo, pulizia e manutenzione dei recinti, affianca-mento agli handlers durante le visite dei turisti e delle scolaresche.Coloro che invece scelgono di de-dicarsi alle comunità potranno pre-parare le proprie lezioni da impar-tire ai bambini e ragazzi dei vicini villaggi, oppure prestare assistenza nelle scuole o nella clinica locale, af-fiancare il medico, portare medicinali alle persone bisognose e visitare gli ammalati.

E infine ci sono le persone che la-vorano al centro: sono estrema-mente preparate e il loro impegno è massimo.Sono ragazzi che amano quello che fanno e amano i propri animali, li chiamano “fratelli” o “figli”.Il personale è simpatico, divertente, nei momenti di pausa è piacevole stare con loro e parlare di ciò che è successo durante la giornata o di quello che ognuno vorrebbe fare, vedere, provare.Sono ragazzi semplici, genuini, di-sponibili e ora che sono tornata a casa sento molto la loro mancan-za! Ma sono certa che ci rivedremo presto...

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[email protected] Mukuni Big 5 Safaris

Contatti per l'Italia:Adalberto Manginitel. +39 366 4999117

[email protected] Bongiorni

tel. +39 335 8265222 [email protected]

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[email protected]

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Sono in pochi a considerarli animali a rischio di estinzione ma purtroppo lo sono. Le ul-

time stime ufficiali (IUCN) parlano di un numero complessivo di 20/30.000 animali in tutta l’Africa ma sono sti-me un po’ vecchie. Secondo le asso-ciazioni protezionistiche sono meno di 20.000. In entrambi i casi la dimi-nuzione è dell’80-85% negli ultimi 50 anni.Eppure la stessa IUCN, pur ammet-tendo un declino irreversibile, pur rilevando che una popolazione per essere vitale dev’essere composta di almeno 500 individui e constatando che attualmente ne esistono solo 5 in tutto il continente, li classifica solo Vulnerabili (VU). La CITES, poi, li elenca in Appendice II mentre tutti gli altri grandi felini africani sono in Appendice I. Le cause di questa situazione sono presto dette: perdita di habitat e uccisioni, quest’ultime sono dovute

La triste piaga della caccia grossache vuole decimare il re della foresta

a reazioni della popolazione locale agli attacchi al bestiame e alla trophy hunting. Dopo attenti studi, i ricerca-tori hanno notato che quando il ma-schio dominante viene ucciso quan-do è ancora giovane, si innesca un circolo vizioso di combattimenti tra maschi, a volte non ancora maturi, e di infanticidi che porta al collasso della struttura sociale del branco. Servono sette anni perchè tutto si ricomponga.Questi studi hanno indotto i vari go-verni a stabilire delle quote cacciabili che, in alcuni Stati più sensibili, pos-sono essere temporaneamente so-spese nel caso in cui la popolazione di leoni non sia stabile. Purtroppo queste quote non soddi-sfano le esigenze dei trophy hunters, soprattutto di origine americana. Forse per la mentalità incredibilmen-te competitiva degli americani a alle assurde regole del Safari Club Inter-national.

Le associazioni venatorie hanno il loro Record Book ma, mentre il pre-stigioso Rowland Ward inglese è nato per magnificare i trofei (dimen-sioni degli animali cacciati) e non ne accetta l’iscrizione sequesti provengono da specie minac-ciate, il Safari Record Book esalta il cacciatore senza alcuna considera-zione per l’animale, perciò più animali ha ucciso un cacciatore (se apparte-nenti a specie protette, meglio per-chè sono più difficili e/o costosi) più celebre e più premiato sarà.La richiesta di trofei così pressante ha portato alla nascita della cosidet-ta “canned hunting”.Molte aziende agricole si sono con-vertite in allevamenti di animali sel-vatici, rinoceronti, giraffe, bufali del Capo, leopardi, leoni..chi più ne ha più ne metta, tutti animali destinati alle riserve di caccia che non hanno più la possibilità di far riprodurre gli ani-mali in loro possesso perchè hanno

reportagedi Roberta Olivieri

Rappresentante CACH Italy

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estensioni ridotte ma hanno bisogno di numerosi esemplari adulti per ogni stagione.La chiamano dispregiativamente canned hunting perchè sparare ad un animale allevato e non timoroso degli uomini, visto che è stato nutrito da loro, è come sparare ad una sar-dina in scatola. Per i felini la situazione è peggiore perchè sono i trofei più ambiti anche da gente con scarse capacità, così, a seconda delle esigenze, l’animale viene introdotto in un recinto e il cac-ciatore ha le seguenti opzioni:entra a piedi e spara, entra in auto e spara senza scendere dall’auto, non entra e spara dall’esterno del recinto, se è mingherlino e fa fatica a regge-re il fucile può usare un treppiede e l’animale viene sedato (l’uso del trep-piede implica un animale fermo). Le varianti sono l’uso di balestra e dardi (che causano una morte lenta) e, con i leopardi, se il recinto è abbastan-za grande, l’uso di mute di cani. L’u-nica cosa sicura è che l’animale non ha alcuna possibilità di fuggire. Spesso ai cacciatori vengono offer-ti pacchetti di caccia di questo tipo: venerdì sera parti, il sabato mattina arrivi e ti riposi, il pomeriggio caccia al leone/leopardo,la sera casinò, do-menica mattina caccia alla giraffa/bufalo/rinoceronte, domenica pome-riggio rientro. Gli ungulati sono piut-tosto statici e grandi quindi vanno bene per la domenica mattina visto

che la sera prima hai festeggiato il tuo primo trofeo e potresti aver be-vuto un po’ troppo. Ma non è finita qui. Gli allevatori hanno escogitato altri sistemi per aumentare i loro profitti. Chiamiamoli pure spin off perchè ormai la canned hunting dei leoni è diventata un’in-dustria.Il primo spin off lo chiamano cub pet-ting/lion walking.In natura le leonesse partoriscono 1/2 volte ogni 3 anni. Negli allevamenti diventano macchine da riproduzio-ne: per indurre la comparsa dell’e-stro, i cuccioli vengono tolti alle ma-dri quando dopo 3/4 giorni di vita e vengono spesso somministrati or-

moni sia per accelerare il processo sia per ridurre lo stato alterato della madre in cerca dei piccoli. In questo modo si possono ottenere 3 o più cucciolate l’anno.Molti allevamenti si presentano come santuari naturali, dichiarano di pro-teggere animali orfani e molti volon-tari, spesso provenienti dall’estero, pagano di media 500/600 euro alla settimana per accudire amorevol-mente i leoncini. Tramite il loro ignaro aiuto, gli allevatori imprintano i leoni. Gratuitamente.Quando i cuccioli sono svezzati ven-gono venduti o più spesso noleggia-ti a lodges o altre attività turistiche dove i turisti possono divertirsi ab-

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bracciando e giocando con i leoncini. La maggior parte di questi anima-li soffre di problemi gastrici per lo stress e di problemi dermatologici per il continuo contatto con le mani. Intorno all’anno di vita sono suba-dulti, troppo grandi fisicamente per giocarci così si passa alle passeg-giate con i turisti. Sui diciotto mesi li chiudono in gabbia e vivono li circa due anni aspettando che la criniera cresca abbastanza da interessare un cacciatore. A volte i leoni sono così imprintati e confidenti che si avvi-cinano al cacciatore pensando che questo gli dia da mangiare o voglia giocare... Sparare al cane o al gatto del vici-no non pare tanto diverso...Se sono femmine forse verranno cac-ciate, forse fatte riprodurre, di norma uccise per la seconda grande fonte di profitto: la vendita delle ossa. Dopo il bando, il mercato asiatico è rimasto orfano delle ossa di tigre e le ossa di leone sono un buon sostituto. Costa-no 160 dollari al chilo.Tutto il ciclo è così remunerativo che, al momento, in Sudafrica ci sono cir-ca 8000 leoni in cattività e 2500 leoni

liberi. E le cose vanno peggiorando.Gli allevatori sostengono che, proprio perchè sono animali allevati, non solo la wilderness è integra ma, addirit-tura, protetta perchè i cacciatori uc-cidono bestie allevate e non animali selvatici ed, in ogni caso, la loro è un’attività legale, redditizia e priva di problemi.Non è proprio così.Per questa loro ambigua natura di allevatori di animali selvatici si gio-strano tra le regole del ministero dell’agricoltura e quelle del ministero dell’ambiente, eludendole da entram-bi i lati. Nell’Africa meridionale il be-stiame è sottoposto a rigidi controlli veterinari per il rischio di malattie e parassitosi gravi e talvolta letali, ma loro dicono che non sono previ-sti controlli di questo tipo su animali selvatici. Così si permettono di tene-re numerosi animali in spazi ristret-ti senza che un veterinario dia mai un’occhiata.Il ministero dell’ambiente ha stabilito regole precise per il mantenimento e la conservazione delle specie selva-tiche ma loro dicono che sono ani-mali allevati e quindi le regole non

valgono.Con un tasso di riproduzione forzata così elevato aumentano a dismisura i rischi di tare genetiche e di inbre-eding. L’unico rimedio è immettere nell’allevamento “sangue nuovo”. E dove si può trovare?E’ stato attivato un numero di te-lefono riservato per chi, in modo anonimo, da informazioni sul brac-conaggio. Moltissimi informatori ri-feriscono sempre la stessa situa-zione: i bracconieri uccidono il leone maschio, poi inseguono con le auto il branco fino a sfinirlo e catturano leonesse e giovani da vendere agli allevamenti.L’anno scorso sono già stati 5 gli al-levatori colti in flagrante a catturare leoni selvatici. Con clienti che pagano fino a 35.000 dollari per esemplare, più gli introi-ti del cub petting, è difficile pensare che gli allevatori siano immuni dalla tentazione di pagare bracconieri per migliorare la linea del loro prodotto! Conclusione? Il bracconaggio sui leoni sta aumentando!Prima abbiamo accennato al Rowland Ward ed alle regole per iscrivere il

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proprio trofeo. L’impossibilità di sta-bilire se un leone proviene da un’alle-vamento o dall’ambiente naturale ha portato il Rowland Ward ad escludere tutti i leoni provenienti da Sudafrica.Così qualche allevatore intrappren-dente aggira l’ostacolo: caricano su un piccolo velivolo un leone narcotiz-zato e il cacciatore, li fanno atterrare in un paese confinante e lì il caccia-tore uccide il leone.Poi si presentano alla dogana e di-chiarano che il trofeo proviene da un animale del posto. Sembrerebbe una piccola truffa, peccato che le autori-tà di quel paese controllando i dati doganali alterati e il numero dei le-oni esistenti, abbiamo innalzato le quote cacciabili di leoni pensando di avere più animali di quanti non siano in realtà. si uccideranno più leoni del consigliabile.E come ultimo problema c’è il com-mercio delle ossa. Il mercato asiati-co aveva subito una contrazione con il bando delle ossa di tigre. Ora con l’abbondante offerta di ossa di leone si sta nuovamente espandendo.Il problema è che, secondo la medi-cina tradizionale asiatica, le ossa di

un animale selvatico sono molto più potenti ed efficaci di quelle di un’a-nimale allevato! Il problema è che i bracconieri vendono le ossa a 10/15 dollari al chilo, dieci volte meno degli allevatori!Conclusione? Il bracconaggio sui leoni sta aumentando. Del resto la CITES ha adottato la risoluzione 1462 per proibire il commercio di ossa e par-

ti derivate delle tigri anche di alle-vamento proprio perchè tale pratica favoriva il bracconaggio.I leoni stanno diminuendo sempre più per mano dei bracconieri ma, a differenza di elefanti e rinoceronti, non se ne parla. Non se ne parla per-chè c’è il rischio che, inserendo il leo-ne tra le specie minacciate, la caccia venga limitata.

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In Africa è in atto il più grande massacro di ele-fanti e rinoceronti degli

ultimi anni.Il bracconaggio è dram-maticamente aumentato. Nei paesi africani vengo-no uccisi 10000 elefanti l’anno. Nel solo Sudafrica, che ospita il 70% di tutta la popolazione africana di rinoceronti, l’anno scorso ne sono stati uccisi più di 700. La domanda di avorio da parte di paesi che non hanno adottato il bando internazionale del 1989 ( in particolare Cina e USA) e la domanda di corni di rino-ceronte da parte dei paesi asiatici (soprattutto Vie-tnam) sta causando una strage che porterà in pochi anni all’estinzione di queste icone della fauna africana.Le organizzazioni criminali che stanno dietro ai bracconieri riesco-no a muovere cifre impressionanti: si parla ormai di 20 milioni di dollari l’anno, del resto l’avorio grezzo è arrivato a costare 200 dollari al kilo mentre per un corno di rinoceronte si parla di 60.000 dollari al kilo.Recentemente si è scoperto che si

La grande marcia in difesadi elefanti e rinoceronti

stanno dedicando al bracconaggio e al commercio illegale anche le organizzazione terroristiche isla-miche come “Al Shabab” e “Boko Haram” per finanziare le loro ope-razioni.Ogni giorno muoiono per mano dei bracconieri 4 elefanti e più di 2 ri-noceronti. Di questo passo nell’arco di anni tra il 2020 e il 2025 in natura non esisterà più nessuno di questi splendidi e miti animali.

Questa manifestazione si svolge in circa 130 città in tutto il mondo per chiedere ai governi una maggiore attenzione al problema, il bando to-tale del commercio dell’avorio e del corno di rinoceronte, una lotta più serrata al commercio illegale della fauna selvatica, pene più severe nei confronti delle organizzazioni cri-minali, un aiuto concreto ai paesi africani nella lotta contro il bracco-naggio.

di Roberta Olivieri

Iniziative

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La Fondazione “Il Rifugio degli Asinelli ONLUS” di Sala Biellese (Bi) è la base italiana della cha-

rity inglese The Donkey Sanctuary di Sidmouth (www.thedonkeysanctuary.org.uk), attiva dal 1969 nella difesa di asini, muli e bardotti in difficoltà in varie parti del mondo e fino ad ora è sinora riuscita a dare rifugio a oltre 100 asini, molti dei quali provenienti dall’estero: Romania, Svizzera, Francia e Grecia.Agli asini vecchi e malati fornisce cure di alto livello, mentre agli asini giovani e sani la possibilità di venire affida-ti a famiglie che li amino oppure, per alcuni di loro, la possibilità di essere addestrati ed impiegati in terapie con bambini con necessità speciali (ono-terapia). Obiettivo importante della Fondazione è anche l’educazione dei bambini al ri-spetto e alla conoscenza degli asinelli:

Dove gli asinelli trovano rifugioper scolaresche o gruppi vengono or-ganizzate visite didattiche guidate del centro e incontri in classe.La collaborazione con la no-profit in-glese permette alla Fondazione di av-valersi di un’esperienza professionale senza precedenti: in oltre quarant’an-ni, TDS ha accolto, salvato e curato gratuitamente migliaia di animali; il supporto della charity rappresenta, inoltre, un aiuto fondamentale per le comunità rurali del Paesi in via di svi-luppo, dove il lavoro dell’asino ancora sostenta intere famiglie.Il Rifugio degli Asinelli ONLUS è sta-to fondato nel 2006 ed è aperto al pubblico dall’agosto 2009. Altre basi europee di The Donkey Sanctuary si trovano in Spagna (El Refugio del Burrito) e a Cipro (The Donkey San-ctuary Cyprus); centri più piccoli sono presenti in Portogallo, Francia, Grecia e Romania.

CoSA FACCIAmo“Il Rifugio degli Asinelli ONLUS” offre il suo supporto professionale agli asini ospiti, inclusa la riabilitazione fisica e psichica attraverso cure veterinarie e personale specializzato, indaga sui casi di maltrattamento e monitora le

di Rachele Totaro

realtà

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situazioni in cui gli asini vengono im-piegati (dalle sagre, agli allevamenti di asini da carne e da latte); supporta le campagne di The Donkey Sanctuary per migliorare le condizioni di vita di migliaia di asini lavoratori, come gli asini taxi di Mijas in Spagna o di San-torini e Corfù in Grecia; offre consu-lenze professionali gratuite sulla cura e la gestione degli asini; organizza corsi gratuiti di onoterapia per i bam-bini diversamente abili e visite guida-te per le scuole e i centri estivi.

GLI oSPItI DeLLA FonDAZIoneAttualmente sono 120 gli animali ospi-tati al Rifugio (105 asini, 14 muli e bar-dotti, un cavallo), provenienti da tutta Italia e da Romania, Grecia, Francia e Svizzera. Altri 30 asini si trovano in tre holding bases, due in Lombardia e una in Abruzzo, mentre 32 asini sono attual-mente in affidamento. In totale, quin-di, il Rifugio si occupa di 182 animali.Tra gli ospiti del Rifugio, quelli più for-tunati sono stati donati dai loro pro-prietari perché non erano più in grado di prendersene cura (casi sempre più frequenti, vista la difficile situazione economica italiana); la maggior parte, purtroppo, ha alle spalle una vita fatta di abusi o sfruttamento, che a volte lascia tracce indelebili sul loro fisico e sul loro carattere. Gli animali vengono ospitati a vita nel nostro centro, dove vengono loro as-sicurate le migliori cure veterinarie, buon cibo e tanto amore per il resto

della loro esistenza. Tutti gli asini ma-schi sono sterilizzati.

IL ProGrAmmA DI AFFIDAmento DeGLI ASInI DeL rIFuGIoQuando asini giovani e in buona sa-lute sono perfettamente recuperati dal punto di vista psico-fisico, posso-no entrare a far parte del programma di affidamento (requisiti e modulo di richiesta: http://www.ilrifugiodeglia-sinelli.org/it/affidamento): chiunque abbia spazio, tempo e passione può

far richiesta per avere in affidamen-to due asini (sempre due, perché ogni asino ha un amico o un’amica del cuo-re: il loro legame è molto stretto). In questo modo, oltre a offrire agli asini perfettamente recuperati la possibilità di godere dell’amore e delle attenzioni di una vera famiglia tutta per loro, il Rifugio “fa spazio” per altri asinelli in difficoltà – le emergenze, purtroppo, non mancano mai, così come i casi di maltrattamento a danno degli animali.

eDuCAZIone e FormAZIoneÈ anche per rendere tali episodi sem-pre meno comuni che la Fondazione dedica da sempre una grande atten-zione all’educazione, importante stru-mento di prevenzione per combattere il maltrattamento e l’abbandono degli animali.Organizziamo visite guidate per le scuole, gratuite e modellate a secon-da dell’età dei bambini, durante le quali spieghiamo che ogni essere vi-vente è simile a noi nella sua diversità e degno del nostro rispetto.Dall’agosto 2009, quando la sede del Rifugio è stata aperta al pubblico, sono venuti in visita al Rifugio oltre 7000 bambini.

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Page 96: PETHERAPY LAB MAGAZINE 3

Altre iniziative pensate per offrire a tutti la possibilità di sperimentare un contatto diretto con gli asinelli e per conoscere meglio questi straordina-ri animali sono i Grooming Days: si tratta di eventi aperti a tutti, durante i quali lo staff mostra ai partecipan-ti come prendersi cura degli asinelli e offre la possibilità di spazzolare (e coccolare...) gli asini senza la barriera dei recinti. Vengono inoltre organizzati corsi specialistici, destinati a possessori di asini e “addetti ai lavori”: due anni fa, ad esempio, è stato organizzato un corso per maniscalchi, con docenti provenienti da The Donkey Sanctuary di Sidmouth, mentre i responsabi-li benessere del Rifugio organizzano periodicamente corsi sulla cura degli asini.È attivo un servizio di attività assisi-tite con gli asini, gratuito e rivolto ai bambini diversamente abili, ispirato al lavoro dell’Elisabeth Svensen Trust for Children and Donkeys. È in corso la preparazione di alcuni asinelli selezio-nati e particolarmente predisposti al contatto con i più piccoli, che divente-ranno i nostri asini-terapeuti.

Come AIutArCILa Fondazione “Il Rifugio degli Asi-nelli ONLUS” non riceve sovvenzio-ni pubbliche e ogni aiuto è fonda-mentale per continuare a salvare tanti asinelli in difficoltà.È possibile donare il 5X1000 alla Fondazione, indicando nell’ap-

posita casella il codice fiscale 02270470020.Anche l’adozione a distanza è un importantissimo strumento di so-stegno per la Fondazione: con un contributo suggerito di 24 euro all’anno (pari a 2 euro al mese) si può adottare uno degli asinel-li-simbolo del programma, ricevere il certificato personalizzato e ag-giornamenti periodici sulle attività del Rifugio.Ogni asinello ha più “madrine” e “padrini”; la donazione viene utiliz-zata per tutti gli ospiti del Rifugio. Maggiori informazioni sono dispo-nibili all’indirizzo http://www.ilrifu-giodegliasinelli.org/it/adotta.

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Sempre sul sito della Fondazione (http://www.ilrifugiodegliasinelli.org/it/aiutaci) sono riportate le varie modalità per effettuare una donazione tramite bonifico (IBAN: IT29D0306922300615264480738), assegno bancario non trasferibi-le, vaglia, carta di credito/debito o PayPal.Anche il calendario e i gadget del Rifugio sono un modo importan-te per aiutare gli asinelli: per in-formazioni è possibile contattare [email protected]’altra forma di sostegno molto apprezzata dagli asinelli è la do-nazione di mele, carote, finocchi (non pane: gli asinelli sono erbivori e non possono mangiarlo).I visitatori non possono dare di-rettamente il cibo agli asinelli, ma possono consegnarlo allo staff, che sarà lieto di suddividerlo in base alle diete e alle esigenze in-dividuali degli ospiti. In visita al Rifugio...La Fondazione “Il Rifugio degli Asi-nelli ONLUS” si trova a Sala Biellese

(BI), in via per Zubiena, 62, all’in-terno di un parco di 20 ettari, che versava in stato di abbandono da oltre 50 anni. Il parco ha subito un lavoro di pulizia e diradamen-to atto a valorizzare vecchi albe-ri, specie autoctone come roveri, betulle, abeti, castagni e frassini e a dare spazio di crescita a nuovi pascoli. La sede è aperta tutti i giorni dell’anno, esclusi Natale e Capo-danno, dalle 10 alle 18.30 (1 apri-le-30 settembre) o dalle 10 alle 17 (1 ottobre-31 marzo).L’ingresso e il parcheggio sono li-beri e non è necessario prenotare;

anche i cani, al guinzaglio per ga-rantire la sicurezza di tutti, sono i benvenuti! Il parco è costellato di pannelli in-formativi e negli uffici è sempre possibile trovare una persona di-sponibile a rispondere alle doman-de del pubblico.

RESTIAMO IN CONTATTO!Il sito della Fondazione è www.ilri-fugiodegliasinelli.org: visitatelo per aggiornamenti, novità e informa-zioni sulle attività del Rifugio e per iscrivervi alla Mailing List. Siamo presenti su Facebook (http://www.facebook.com/rifugio-asinelli), Twitter (@RifugioAsinelli), YouTube (https://www.youtube.com/user/RifugioAsinelliOnlus) e Flickr (http://www.flickr.com/pho-tos/ilrifugiodegliasinellionlus.Inoltre su Flickr è presente anche il gruppo ufficiale della Fondazione, dove tutti i visitatori che hanno vi-sitato la sede possono inserire le foto scattate durante la visita al centro).

via per Zubiena, 6213884 Sala Biellese (BI)

[email protected]./fax 015.2551831

FonDAZIone"IL rIFuGIo DeGLIASIneLLI onLuS"

www.ilrifugiodegliasinelli.com

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MEDI’ASINUS1° CONVEGNO «SENZA FRONTIERE» DI MEDIAZIONE CON L’ASINO

11 ottobre 2014

Palazzo Gromo Losa, Corso del Piazzo 24, Biella

Programma definitivo

h 9.00 Accoglienza e registrazione dei partecipanti

h 9.30 Inizio lavori – Presentazione dei relatoriPatrizia Reinger C. Italia

h 9.45 Interventi assistiti con l’asino in ItaliaIncontro, mediazione, asini…noi

Patrizia Reinger C. Italia

La mente dell’asinoPaolo Zucca Italia

h 10.45 Interventi assistiti con l’asino in FranciaMediazione con l’asino, dal legame alla cura.La mediazione con l’asino in Francia

Manée Séverin - Médi’âne Francia

h 11.00 Pausa

h 11.20 Dal guscio all’asino: mediazione con l’asino con bambini con disabilità

Annick Labrot - ANIKOUNA

Mediazione con l’asino e progetti pedagogiciBaya Hammani - Piân’Piâne

h 12.20 Interventi assistiti con l’asino in SvizzeraLa mediazione con l’asino: uno spazio possibile di espressione emozionale

Claire-Lise Brunner

Mediazione con asini, cavalli e muli: aspetti legati alla professionalità degli interventi

Sandra Massy

h 13.20 Pranzo

h 14.30 Il Centro di referenza Nazionale per gli interventi assisiti con gli animali: ruolo ed attività

Luca Farina - CRN IAA

h 15.00 Interventi assistiti con l’asino in RomaniaInterventi di terapia assistita dall’asino, un sole nel cielo di un orfanotrofio in Romania

Cretney Susi - The Donkey Sanctuary

h 15.30 Interventi assistiti con l’asino in PortogalloInterventi assistititi con l’asino: una questione delicata

Liesbeth Bronswick - Orelhas Sem FronteirasMediazione con l’asino e coaching

Inge De Hann - Orelhas Sem FronteirasAttività terapeutiche assistite con l’asino, una sfida

Miguel Nova - AEPGA

h 16.30 Pausa

h 16.50 Interventi assistiti con l’asino in OlandaGli asini fannno la differenza

Annet Schepers-Dubbink - Centrum voor groene pedagogiekLa mediazione con l’asino e la consapevolezza

Brigitte Wijnen – Ezelstal Hans en Grietje

h 17.50 Interventi assistiti con l’asino in BelgioAttività con gli asini e un progetto di comunicazione relazionale, metodo ESPERE/ Film sulla struttura “Oasis Relationel”

Joris Vets, Médi’âne Francia

h 18.15 Interventi assistiti con l’asino in Québec-CanadaAsini in un mondo di fine di vita

Agnès Bédard (nell’eventualità che la relatrice non riesca

a presenziare, Medi’ane presenterà un proprio progetto di

mediazione con l’asino)

h 18.45 Fine lavori

Segreteria organizzativaCentro di referenza nazionale per gli Interventi assistiti con gli animalimail: [email protected]. +39 049/8084247

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MEDI’ASINUS1° CONVEGNO «SENZA FRONTIERE» DI MEDIAZIONE CON L’ASINO

11 ottobre 2014

Palazzo Gromo Losa, Corso del Piazzo 24, Biella

Programma definitivo

h 9.00 Accoglienza e registrazione dei partecipanti

h 9.30 Inizio lavori – Presentazione dei relatoriPatrizia Reinger C. Italia

h 9.45 Interventi assistiti con l’asino in ItaliaIncontro, mediazione, asini…noi

Patrizia Reinger C. Italia

La mente dell’asinoPaolo Zucca Italia

h 10.45 Interventi assistiti con l’asino in FranciaMediazione con l’asino, dal legame alla cura.La mediazione con l’asino in Francia

Manée Séverin - Médi’âne Francia

h 11.00 Pausa

h 11.20 Dal guscio all’asino: mediazione con l’asino con bambini con disabilità

Annick Labrot - ANIKOUNA

Mediazione con l’asino e progetti pedagogiciBaya Hammani - Piân’Piâne

h 12.20 Interventi assistiti con l’asino in SvizzeraLa mediazione con l’asino: uno spazio possibile di espressione emozionale

Claire-Lise Brunner

Mediazione con asini, cavalli e muli: aspetti legati alla professionalità degli interventi

Sandra Massy

h 13.20 Pranzo

h 14.30 Il Centro di referenza Nazionale per gli interventi assisiti con gli animali: ruolo ed attività

Luca Farina - CRN IAA

h 15.00 Interventi assistiti con l’asino in RomaniaInterventi di terapia assistita dall’asino, un sole nel cielo di un orfanotrofio in Romania

Cretney Susi - The Donkey Sanctuary

h 15.30 Interventi assistiti con l’asino in PortogalloInterventi assistititi con l’asino: una questione delicata

Liesbeth Bronswick - Orelhas Sem FronteirasMediazione con l’asino e coaching

Inge De Hann - Orelhas Sem FronteirasAttività terapeutiche assistite con l’asino, una sfida

Miguel Nova - AEPGA

h 16.30 Pausa

h 16.50 Interventi assistiti con l’asino in OlandaGli asini fannno la differenza

Annet Schepers-Dubbink - Centrum voor groene pedagogiekLa mediazione con l’asino e la consapevolezza

Brigitte Wijnen – Ezelstal Hans en Grietje

h 17.50 Interventi assistiti con l’asino in BelgioAttività con gli asini e un progetto di comunicazione relazionale, metodo ESPERE/ Film sulla struttura “Oasis Relationel”

Joris Vets, Médi’âne Francia

h 18.15 Interventi assistiti con l’asino in Québec-CanadaAsini in un mondo di fine di vita

Agnès Bédard (nell’eventualità che la relatrice non riesca

a presenziare, Medi’ane presenterà un proprio progetto di

mediazione con l’asino)

h 18.45 Fine lavori

Segreteria organizzativaCentro di referenza nazionale per gli Interventi assistiti con gli animalimail: [email protected]. +39 049/8084247

Centro di Referenza Nazionale per gli Interventi Assistiti con gli Animali

È stato istituito presso l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie con Decreto Ministeriale del 18 giugno 2009. L’animale domestico può diventare un valido co-terapeuta e cooperare al fine di realizzare un miglioramento delle condizioni di salute della persona o

una sua capacità di convivere in modo assertivo con una disabilità.

Médi'âne

Organizzazione no-profit francese istituita nel 2002. I suoi obiettivi: favorire l'incontro dell'asino e del suo ambiente; organizzare e sviluppare tutta la ricerca, la formazione e

l'istruzione collegando l'asino e progetti aperto a tutte le età ai fini della scoperta, il rilassamento, l'apprendimento e la cura. formare un soggiorno tra i diversi soggetti che

offrono attività di mediazione con la rete asino.

Fondazione Il Rifugio degli Asinelli ONLUS

La Fondazione “Il Rifugio degli Asinelli ONLUS” si occupa di salvare asini, muli e bardotti da casi di maltrattamento e abbandono, ovunque essi si trovino. Grazie al supporto di The Donkey Sanctuary, del quale è la base italiana, è sinora riuscita a dare rifugio a oltre 150

asini, molti dei quali provenienti dall’estero (Romania, Svizzera, Francia e Grecia). Ha sede a Sala Biellese (BI).

Raglio.com

Web community di riferimento per tutti gli “asinari” italiani.

Fondation Adrienne et Pierre Sommer

Fondazione nata in Francia nel 1971 con l’intento di rafforzare il legame tra uomo e animale, di aiutare le persone in difficoltà e di educare al rispetto. È stata tra le prime realtà a

studiare gli effetti benefici delle attività assistite con gli animali in campo tarapeutico, sociale ed educativo.

Centro di Referenza Nazionale per gli Interventi Assistiti con gli Animali

È stato istituito presso l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie con Decreto Ministeriale del 18 giugno 2009. L’animale domestico può diventare un valido co-terapeuta e cooperare al fine di realizzare un miglioramento delle condizioni di salute della persona o

una sua capacità di convivere in modo assertivo con una disabilità.

Médi'âne

Organizzazione no-profit francese istituita nel 2002. I suoi obiettivi: favorire l'incontro dell'asino e del suo ambiente; organizzare e sviluppare tutta la ricerca, la formazione e

l'istruzione collegando l'asino e progetti aperto a tutte le età ai fini della scoperta, il rilassamento, l'apprendimento e la cura. formare un soggiorno tra i diversi soggetti che

offrono attività di mediazione con la rete asino.

Fondazione Il Rifugio degli Asinelli ONLUS

La Fondazione “Il Rifugio degli Asinelli ONLUS” si occupa di salvare asini, muli e bardotti da casi di maltrattamento e abbandono, ovunque essi si trovino. Grazie al supporto di The Donkey Sanctuary, del quale è la base italiana, è sinora riuscita a dare rifugio a oltre 150

asini, molti dei quali provenienti dall’estero (Romania, Svizzera, Francia e Grecia). Ha sede a Sala Biellese (BI).

Raglio.com

Web community di riferimento per tutti gli “asinari” italiani.

Fondation Adrienne et Pierre Sommer

Fondazione nata in Francia nel 1971 con l’intento di rafforzare il legame tra uomo e animale, di aiutare le persone in difficoltà e di educare al rispetto. È stata tra le prime realtà a

studiare gli effetti benefici delle attività assistite con gli animali in campo tarapeutico, sociale ed educativo.

Centro di Referenza Nazionale per gli Interventi Assistiti con gli Animali

È stato istituito presso l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie con Decreto Ministeriale del 18 giugno 2009. L’animale domestico può diventare un valido co-terapeuta e cooperare al fine di realizzare un miglioramento delle condizioni di salute della persona o

una sua capacità di convivere in modo assertivo con una disabilità.

Médi'âne

Organizzazione no-profit francese istituita nel 2002. I suoi obiettivi: favorire l'incontro dell'asino e del suo ambiente; organizzare e sviluppare tutta la ricerca, la formazione e

l'istruzione collegando l'asino e progetti aperto a tutte le età ai fini della scoperta, il rilassamento, l'apprendimento e la cura. formare un soggiorno tra i diversi soggetti che

offrono attività di mediazione con la rete asino.

Fondazione Il Rifugio degli Asinelli ONLUS

La Fondazione “Il Rifugio degli Asinelli ONLUS” si occupa di salvare asini, muli e bardotti da casi di maltrattamento e abbandono, ovunque essi si trovino. Grazie al supporto di The Donkey Sanctuary, del quale è la base italiana, è sinora riuscita a dare rifugio a oltre 150

asini, molti dei quali provenienti dall’estero (Romania, Svizzera, Francia e Grecia). Ha sede a Sala Biellese (BI).

Raglio.com

Web community di riferimento per tutti gli “asinari” italiani.

Fondation Adrienne et Pierre Sommer

Fondazione nata in Francia nel 1971 con l’intento di rafforzare il legame tra uomo e animale, di aiutare le persone in difficoltà e di educare al rispetto. È stata tra le prime realtà a

studiare gli effetti benefici delle attività assistite con gli animali in campo tarapeutico, sociale ed educativo.

Centro di Referenza Nazionale per gli Interventi Assistiti con gli Animali

È stato istituito presso l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie con Decreto Ministeriale del 18 giugno 2009. L’animale domestico può diventare un valido co-terapeuta e cooperare al fine di realizzare un miglioramento delle condizioni di salute della persona o

una sua capacità di convivere in modo assertivo con una disabilità.

Médi'âne

Organizzazione no-profit francese istituita nel 2002. I suoi obiettivi: favorire l'incontro dell'asino e del suo ambiente; organizzare e sviluppare tutta la ricerca, la formazione e

l'istruzione collegando l'asino e progetti aperto a tutte le età ai fini della scoperta, il rilassamento, l'apprendimento e la cura. formare un soggiorno tra i diversi soggetti che

offrono attività di mediazione con la rete asino.

Fondazione Il Rifugio degli Asinelli ONLUS

La Fondazione “Il Rifugio degli Asinelli ONLUS” si occupa di salvare asini, muli e bardotti da casi di maltrattamento e abbandono, ovunque essi si trovino. Grazie al supporto di The Donkey Sanctuary, del quale è la base italiana, è sinora riuscita a dare rifugio a oltre 150

asini, molti dei quali provenienti dall’estero (Romania, Svizzera, Francia e Grecia). Ha sede a Sala Biellese (BI).

Raglio.com

Web community di riferimento per tutti gli “asinari” italiani.

Fondation Adrienne et Pierre Sommer

Fondazione nata in Francia nel 1971 con l’intento di rafforzare il legame tra uomo e animale, di aiutare le persone in difficoltà e di educare al rispetto. È stata tra le prime realtà a

studiare gli effetti benefici delle attività assistite con gli animali in campo tarapeutico, sociale ed educativo.

Centro di Referenza Nazionale per gli Interventi Assistiti con gli Animali

È stato istituito presso l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie con Decreto Ministeriale del 18 giugno 2009. L’animale domestico può diventare un valido co-terapeuta e cooperare al fine di realizzare un miglioramento delle condizioni di salute della persona o

una sua capacità di convivere in modo assertivo con una disabilità.

Médi'âne

Organizzazione no-profit francese istituita nel 2002. I suoi obiettivi: favorire l'incontro dell'asino e del suo ambiente; organizzare e sviluppare tutta la ricerca, la formazione e

l'istruzione collegando l'asino e progetti aperto a tutte le età ai fini della scoperta, il rilassamento, l'apprendimento e la cura. formare un soggiorno tra i diversi soggetti che

offrono attività di mediazione con la rete asino.

Fondazione Il Rifugio degli Asinelli ONLUS

La Fondazione “Il Rifugio degli Asinelli ONLUS” si occupa di salvare asini, muli e bardotti da casi di maltrattamento e abbandono, ovunque essi si trovino. Grazie al supporto di The Donkey Sanctuary, del quale è la base italiana, è sinora riuscita a dare rifugio a oltre 150

asini, molti dei quali provenienti dall’estero (Romania, Svizzera, Francia e Grecia). Ha sede a Sala Biellese (BI).

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Web community di riferimento per tutti gli “asinari” italiani.

Fondation Adrienne et Pierre Sommer

Fondazione nata in Francia nel 1971 con l’intento di rafforzare il legame tra uomo e animale, di aiutare le persone in difficoltà e di educare al rispetto. È stata tra le prime realtà a

studiare gli effetti benefici delle attività assistite con gli animali in campo tarapeutico, sociale ed educativo.

Centro di Referenza Nazionale per gli Interventi Assistiti con gli Animali

È stato istituito presso l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie con Decreto Ministeriale del 18 giugno 2009. L’animale domestico può diventare un valido co-terapeuta e cooperare al fine di realizzare un miglioramento delle condizioni di salute della persona o

una sua capacità di convivere in modo assertivo con una disabilità.

Médi'âne

Organizzazione no-profit francese istituita nel 2002. I suoi obiettivi: favorire l'incontro dell'asino e del suo ambiente; organizzare e sviluppare tutta la ricerca, la formazione e

l'istruzione collegando l'asino e progetti aperto a tutte le età ai fini della scoperta, il rilassamento, l'apprendimento e la cura. formare un soggiorno tra i diversi soggetti che

offrono attività di mediazione con la rete asino.

Fondazione Il Rifugio degli Asinelli ONLUS

La Fondazione “Il Rifugio degli Asinelli ONLUS” si occupa di salvare asini, muli e bardotti da casi di maltrattamento e abbandono, ovunque essi si trovino. Grazie al supporto di The Donkey Sanctuary, del quale è la base italiana, è sinora riuscita a dare rifugio a oltre 150

asini, molti dei quali provenienti dall’estero (Romania, Svizzera, Francia e Grecia). Ha sede a Sala Biellese (BI).

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Web community di riferimento per tutti gli “asinari” italiani.

Fondation Adrienne et Pierre Sommer

Fondazione nata in Francia nel 1971 con l’intento di rafforzare il legame tra uomo e animale, di aiutare le persone in difficoltà e di educare al rispetto. È stata tra le prime realtà a

studiare gli effetti benefici delle attività assistite con gli animali in campo tarapeutico, sociale ed educativo.

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Nota dell’autrice: gli ingredienti si riferiscono a due pasti, quindi la razione giornaliera, per cane di taglia media. Per cani di taglia piccola dimezzare le quantità, per cani di taglia grossa raddoppiare le quantità). omunque, consiglio di sentire il veterinario prima di sperimentare un cambio di alimentazione, che può stressare il nostro amico peloso.

1) AnImeLLe ALLo SPeCK Con meZZe Penne

2) AnItrA ALLo YoGurt Con FIoCCHI DI CereALI e neVICAtA

DI PArmIGIAno

3) ArroStICInI DI mILZAe oreCCHIette Con rICottA

Ingredienti: 50 g di mezze penne • 30 g di speck • 50 g di animelle di vitello • 100 g di trita di manzo • 1 cucchiaio di olio di girasole • 50 g di riso soffiato • 1 carota • 1 zucchina • 1 patataPreparazione: tagliate a dadini piccoli la carota e la zucchina e mettetele a bollire con la patata sbucciata e tagliata a pezzi, in mezzo litro di acqua per una mezz’o-retta almeno. Scolate le verdure e schiacciatele con i rebbi di una forchetta.Cuocete nella stessa acqua delle verdure altrettanto anche la pasta, che deve risultare molto morbida e un po’ collosa. A parte tagliate a pezzettini le animelle e fatele bollire in poca acqua per una mezz’oretta, unite la trita e lo speck tagliato a filettini e cuocete ancora 10 minuti. Unite il riso soffiato e lasciate che assorba il brodo di bollitura della carne.Mescolate le carni, unitele alle mezze penne e alle verdure, mantecate con il cuc-chiaio di olio e servite tiepido.

Ingredienti: 180 g di sovraccosce di anitra (disossate) • 50 g di fiocchi di cereali • 1 cucchiaio di olio di girasole • 1 vasetto di yogurt • 20 g di parmigiano grattugiato • 1 carota • 1 zuc-china • 20 g di piselliPreparazione: tagliate a dadini piccoli la carota e la zuc-china e mettetele a bollire in mezzo litro di acqua per una mezz’oretta almeno, con i piselli, freschi o surgelati. Scolate le verdure e schiacciatele con i rebbi di una forchetta.A parte disossate le sovraccosce di anitra, tagliatele a pez-zetti e mettetele a cuocere in un po’ di acqua per una ven-tina di minuti. Unite i fiocchi di cereali e lasciate che assor-bano il brodo di bollitura della carne.Unite la carne e i fiocchi di cereali alle verdurine, mantecate con il cucchiaio di olio e il vasetto di yogurt e mescola-te accuratamente. Unite il parmigiano, mescolate ancora e servite tiepido.

Ingredienti: 50 g di orecchiette • 50 g di trita di manzo • 50 g di milza di maiale • 1 cucchiaio di olio di girasole • 50 g di riso soffiato • 50 g di ricotta • 1 carota • 1 zucchina • 20 g di piselliPreparazione: tagliate a dadini piccoli la carota e la zuc-china e mettetele a bollire in mezzo litro di acqua per una mezz’oretta almeno con i piselli, freschi o surgelati. Scolate le verdure e schiacciatele con i rebbi di una forchet-ta. Cuocete altrettanto anche la pasta, che deve risultare molto morbida e un po’ collosa.A parte tagliate a pezzettini la milza di maiale e fatela bolli-re in poca acqua per una mezz’oretta, unite la trita di man-zo e cuocete ancora 10 minuti. Unite il riso soffiato e lasciate che assorba il brodo di bolli-tura della carne.Mescolate le carni alle verdurine, unitele alle orecchiette, mantecate con la ricotta, che avrete ammorbidito con un cucchiaio di acqua tiepida, e l’olio, e servite tiepido.

101 ricette per i nostri amici cani - parte 1

di Laura Rangoni

Alimentazione

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L’AMAZZONIA STA SPARENDO

Ogni annoperdiamo 1,5 milionidi ettari di forestaamazzonica. Centinaia gli incendi ogni giorno.L’Amazzonia ospita il 10% di tutte le specie conosciute, è la vita del giaguaro, del delfinodi fiume e dei bambini di 350comunità indigene.È aria, acqua, cibo, energia. È il polmone verde del Pianeta.

AIUTACI A SALVARLAwwf.it/amazzoniaC/C Postale 323006

SE L’AMAZZONIA RESPIRA, RESPIRI ANCHE TU.

WW

F It

alia

ON

G O

nlus

adv_amazzonia_adv_wwf 23/05/14 11:37 Pagina 1

Page 102: PETHERAPY LAB MAGAZINE 3

Il campo se lasciato a sé, senza col-tivare nulla, oltre a non dare frutti e soddisfazioni, in breve tempo di-

viene arido e cessa di esistere.Qui coltiviamo idee. Qui coltiviamo il divertimento. Qui, nella TANA DEI LUPI di Fidenza si condividono pa-reri, punti di vista, modi di vivere e soprattutto passioni…quelle legate al nostro fidato amico cane, compagno di tante avventure.

Alla tana dei Lupi si coltivanoidee e divertimento

La passione ci ha spinto a creare la tana, un posto che richiama ideali familiari e sicuri, ma che è sinonimo anche di branco, rispetto, condivisio-ne, regole, accettazione e gerarchie come accadeva al capostipite della discendenza del nostro fido, il lupo.LA TANA DEI LUPI è un luogo aperto a tutti i cani di tutte le razze, dove in forma giocosa e in condivisione col gruppo è possibile praticare dif-ferenti tipologie di attività grazie alla nostra affiliazione con Cinowork per la formazione di figure professionali (www.cinowork.it) e la Fidasc (Fede-razione Italiana discipline armi spor-tive e da caccia) riconosciuta dal CONI.

I servizi che mettiamo a disposizio-ne di chiunque voglia avvicinarsi al mondo della cinofilia vanno dai corsi tecnici, alle visite a domicilio, alle lun-ghe passeggiate in campagna o ad uno shopping in relax sapendo che il

nostro fidato amico è in buone mani, si diverte ed impara con persone qualificate e sempre a totale dispo-sizione.Filippo Gramignoli (addestratore Enci - Csaa) ed il suo "branco" potranno accompagnarvi in un percorso di ap-prendimento per voi ed il vostro cane, con programmi di educazione di base del cane, rieducazione per problemi comportamentali, difesa personale, il tutto fatto in condivisione con altri appassionati, creando un gruppo e imparando divertendoci a stare bene con il nostro amico a quattro zampe che ci dona sempre momenti speciali nel corso della vita.

Le attività per i cuccioli dai 60 giorni e cani adulti prevedono:- educazione di base per urbanizza-zione del cane e norme di buon com-portamento;- difesa personale;- brevetti di utilità e difesa/ZTP;- rieducazione cani con problemi comportamentali;- visite a domicilio.

educatore cinofilo

di Marco Sivero

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Cell.: +39 335-6674697 (Filippo Gramignoli) FB la tana dei lupi fidenza

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I diritti degli animali sono calpestati ogni giorno.

Al loro fianco c’è l’OIPA, sempre.

DONA IL 5x1000 ALL’OIPA

Grazie alla scorsa donazione del 5x1000 all’OIPA moltissimi animali sono stati salvati. Puoi farlo anche quest’anno, è facile e non ti costa nulla! E per noi è molto importante. Donare il 5 per mille all’OIPA è semplice: apponi la tua firma nella casella “Sostegno delle altre organizzazioni non lucrative...” e indica il codice fiscale dell’OIPA che è

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Page 104: PETHERAPY LAB MAGAZINE 3

ZampasuZampa; la trasmissionepiù "bestiale" del web...

Correva l’anno 2010 e una biolo-ga naturalista, assolutamente nuova del mestiere ma piena

di passione, ebbe un’idea: creare una trasmissione radiofonica che affrontasse in modo divertente ma approfondito le tematiche legate al rispetto, al benessere e alla tutela dei nostri fratelli animali così come alla salvaguardia dell’ambiente, e avesse nell’informazione, divulgazio-ne e sensibilizzazione i suoi punti di forza.L’incontro con RadioBlaBla (www.radioblabla.net), vulcanica web ra-dio milanese, da subito entusiasta del progetto, diede vita a ZAMPAsu-ZAMPA, che oggi, giunta alla sua 5^ stagione, è diventata un consolidato

punto di riferimento e di incontro per appassionati e neofiti, e che ogni

martedì, in diretta alle 19.30, li ac-cogl ie e in-

trattie-ne con notizie di cronaca, suggeri-

menti de-gli esperti

ospiti in studio, appelli in

supporto alle As-sociazioni di tutela,

eventi benefici e... tanta ottima musica!Perché su Radio BlaBla…“Diamo voce a chi voce non ha”!!!E da quest’anno c’è una grande novità: ZAMPAsuZAMPA e il team di Petherapy Lab uniscono le loro forze, iniziando una collaborazione che si

concretizza in

due appuntamenti fissi mensili in trasmissione: ogni 1° martedì del mese Paola Zapparoli sarà nostra ospite per raccontarci le sue espe-rienze di operatrice di pet therapy e ogni 3° martedì del mese Marco Sivero, educatore cinofilo, nonchè Presidente di Rapid Dog Rescue e Direttore di Petherapy Lab Magazi-ne, interverrà con consigli pratici per vivere serenamente il rapporto coi nostri cani.Completa lo scenario l’uscita di un articolo a firma ZAMPAsuZAMPA su ogni numero di Petherapy Lab Maga-zine... restate con noi: ne sentirete e leggerete delle belle... ve lo promette ZAMPAsuZAMPA, la trasmissione ra-dio più bestiale del web!

Speaker di ZampasuZampa

di Laura Pavone

Animali 2.0

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Studiato dai veterinari per i gatti con una digestione sensibile, manifestato dai sintomi come diarrea e vomiti, e per gatti che hanno dei problemi di cute. Adatto anche come mantenimento per i gatti che vivono in casa.Favorisco un buono funzionamento del sistema digestivo (stomaco, intestino e fegato).Elevato contenuto di proteine animali altamente assimilabili, garantisce delle feci solide e compatte e di conseguenza facili da pulire.

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sensibilmente. Per questo motivo trovate in questo prodotto esclusivamente un tipo di proteina di origine animale: la carne di agnello. A differenza di altri tipi di alimenti anti-allergici per cani, dove spesso viene usata la carne di agnello in combinazione con altri tipi di proteine animali (carni o pesci), il Denkadog Superior Hypo-Allergic è un vero alimento ipoallergico, studiato in collaborazione con i veterinari.

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raccogliendo il frutto di una ricerca scientifica dell'Istitu-to di Analisi e Ricerche Labor

Chimica srl e Gruppo Labor, il team scientifico composto prevalentemen-te da donne, riflettendo sulla meta-fora “le tartarughe in fatto di strada ne sanno più delle lepri”, ha deciso di rallentare la corsa e dedicare più attenzione agli echi dell'ambiente, co-stituendo nel 2000 la società Union B.I.O. Srl.

ProDottI unIon b.I.o.nAturALI SICurI eD eFFICACII prodotti Union B.I.O. non sono as-semblati ma formulati frutto di un’at-tenta e continua collaborazione tra ricerca scientifica, innovazione e co-noscenza delle piante e dei loro prin-cipi attivi per la cura e per la bellezza degli animali da affezione, cani e gat-ti, per i cavalli e per il benessere degli animali da reddito.Nella nostra cosmovisione, nessun animale va ucciso, nemmeno quelli sgraditi come topi, talpe, rettili e in-setti, ma allontanati e disabituati dal luogo dove non sono graditi.Questo intervenendo sulle loro abitu-dini e caratteristiche peculiari, come l'olfatto, non con prodotti di sintesi chimica ma con prodotti esclusiva-mente naturali, efficaci e sicuri, per l'uomo, gli animali e l'ambiente.

LA noStrA mAtrICeÈ un marchio registrato frutto della ricerca scientifica UNION B.I.O. Estrat-ta da una delle piante più antiche e più nobili, l’olivo, la matrice è in grado di potenziare le proprietà delle piante officinali, rendendo i prodotti esclusi-vi con effetti ripetibili e certi.

I noStrI PrInCIPI GuIDA- investimento nella ricerca scientifi-ca: nostri laboratori collaborano con alcune università italiane, in partico-lare con l'Università di Siena;- salvaguardia dell'ambiente: il no-stro motto è "Pensando ambiente" e ci guida nella definizione delle nostre politiche aziendali, nella scelta dei

materiali utilizzati nella produzione e nel nostro modo di vivere quotidiano;- tutela dei diritti umani: ANT.ER.LUX Onlus Associazione interculturale, impegnata nella valorizzazione delle culture dei popoli e nel riscatto dei loro valori, rappresenta il substrato etico del gruppo. Si occupa prevalentemente di pro-getti in Bolivia, territorio ricco di bio-diversità naturali e culturali dove la Phytosalud, società costituita da un team scientifico boliviano, produce formulati naturali destinati all’uso umano. Questa mutua collaborazione per-mette di raggiungere un'economia di scambio e una prosperità da restitu-

ricerca, salvaguardia e tutela,il mix vincente di union bio

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ire al sociale in termini di nuova oc-cupazione, alfabetizzazione e tutela della salute.

Le CertIFICAZIonIi formulati/prodotti di tutte le linee (li-nea cane e gatto, linea cavallo, linea allevamento e linea ambiente) distri-buiti per l’igiene ed il benessere ani-male sono esclusivamente il frutto della ricerca scientifica UNION B.I.O. Srli formulati/prodotti contengono, in-sieme ad altri principi attivi naturali selezionati e destinati anche ad uso salutistico ed alimentare, la MATRICE U.B.® (fitocomplesso attivo, polivalen-te e potenziatore, estratto acquoso di Olea Europea).La MATRICE U.B.® è un Marchio regi-strato depositato presso la Camera di Commercio di Arezzo - Servizio Rego-lazione del Mercato – Ufficio Brevetti e Marchi n° 1376467.La Matrice U.B.® è sottoposta a con-trolli ed analisi eseguiti presso la Di-visione di Chimica e di Microbiologia dell’Istituto di Analisi e Ricerche Labor Chimica Srl in collaborazione con il Di-

partimento di Chimica dell’Università di Siena.come indicato nelle schede tecniche di ciascun prodotto, i formulati/pro-dotti esclusivamente naturali conten-gono, oltre alla matrice u.b.®, estratti naturali selezionati nel rispetto delle buone prassi di raccolta, conservazio-ne e trasporto.i formulati/prodotti naturali sono at-tualmente di “libera vendita”, non sog-getti quindi ad alcuna autorizzazione da parte del ministero della salute. sono registrati in farmadati all’ufficio parafarmaco e quindi vendibili anche presso le farmacie.i formulati/prodotti sono sottoposti in laboratorio a rigorosi test scientifici in vitro, per verificare l'influenza dei vari principi attivi naturali sulla cinetica del rilascio e per raggiungere la condizio-ne ottimale in termini di bio-disponi-bilità e stabilità.gli studi di stabilita’ sia sulle materie di partenza che sul formulato finale, sono essenziali per garantirne la si-curezza d’uso. attraverso i dati di sta-bilità si determinano le condizioni di

conservazione ed il tempo di validità del prodotto. pertanto, tutti i formula-ti/prodotti, con valenza superiore sul mercato, possono essere commercia-lizzati in piena sicurezza.

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La nostra associazione nasce nel 1988 inizialmente come fiduciaria-to e in seguito come Ente Nazio-

nale Protezione Animali (E.N.P.A.) – De-legazione di Legnano. Il gruppo, all’inizio, era composto da un numero di volontari esiguo, ma molto tenace nel perseguire lo scopo che tut-tora è l’anima dell’associazione : “salva-re gli animali abbandonati e maltrattati” con particolare riferimento agli animali di affezione (cani e gatti) più diffusi sul territorio.All’epoca la situazione non era certo delle migliori per i randagi, non esiste-vano ancora leggi adeguate per tute-larli e nelle strutture allora esistenti, per legge, i cani non adottati o non resi al proprietario venivano soppressi pochi giorni dopo la loro cattura.Abbiamo iniziato salvando qualche ani-male da questi canili mettendoli in pen-sioni private a spese dei volontari. Nel 1991 viene approvata la legge 281/91, che rivoluziona in toto il destino dei randagi.Nella legge si dichiara espressamente

Lo straordinario lavoro del PALdi Legnano e le storie di evans e York

di Slivia Garozzo

Associazioni

condizioni di vita decorosa e cure ade-guate.Nel 1993 la nostra associazione ottiene dal Comune di Legnano la gestione del canile allora ubicato in via San Michele del Carso, luogo angusto, che offriva solo 40 posti a fronte di 300 cani circa da ospitare ogni anno. Successivamente, ottenuto un terreno in comodato d’uso dallo stesso Comu-ne di Legnano, la nostra associazione ha iniziato, a proprie spese, a realizzare un grande progetto : la costruzione di un canile nel rispetto della legge 281/91.L’associazione, pur non disponendo di risorse finanziarie, ha intrapreso que-sto difficile cammino, che l’ha portata oggi ad avere un’ampia struttura in grado di ospitare circa 200 cani.Tutto questo è stato reso possibile grazie agli sforzi congiunti di soci, vo-lontari e di tutte le persone che in più occasioni hanno dimostrato la loro so-lidarietà. Infatti i fondi raccolti ci hanno permesso di pagare il primo lotto del canile e ci stanno aiutando, con molta

dicata sul territorio del legnanese, un punto di riferimento per la popolazione locale, per tutti i casi di abbandono e maltrattamento di animali. Nel 2010 nella nostra struttura si sono alternati oltre 500 cani. Per molti di loro troviamo una nuova famiglia e a quelli più sfortunati che non riusciamo a far adottare cerchiamo di rendere la per-manenza in canile più dignitosa pos-sibile.Se si tiene conto che nell’anno 2000 i dati erano esattamente il triplo (1.173

che i cani abbandonati (cosiddetti va-ganti) hanno diritto alla vita, non pos-sono quindi essere soppressi, ma è in capo ai comuni ospitarli in canili da costruire, se inesistenti, o da riattare, se non conformi alle caratteristiche ri-chieste, canili che devono offrire anche

fatica, a terminare il pagamento del se-condo lotto. Nel 2001 la nostra denominazione è cambiata in P.A.L. - Protezione Animali di Legnano – ONLUS, mantenendo gli stessi scopi statutari. Oggi siamo una realtà fortemente ra-

cani) e nel 2004 il doppio (864 cani) - la maggior parte di questi animali ospita-ti periodicamente in pensioni a paga-mento a nostro carico - è indubbio che la regressione dei dati si deve ad un’a-deguata e costante campagna di sen-sibilizzazione della nostra associazione

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Ho conosciuto York in un canile dove nessuna associazione era autorizzata ad entrare. I cani arrivavano e lì stazionava-no, erano il loro stipendio e non uscivano neppure per una passeggiatina. York era uno di quelli che appena ti fermavi davanti alla gabbia iniziava a scondizolare, a buttarsi a terra per avere coccole. Era l’anno 2009 e York aveva 8/9 anni. Poi, all’improvviso un affido, festa grande, York esce dalla gabbia ed entra in una famiglia.Ma il sogno dura poco, York dà un morso, non vuole mettere la pettorina, non sa che cosa sia e si ribella. Non vi sono chance ma solo decisioni drastiche.Rientra di nuovo in gab-bia, il suo sogno è durato pochi mesi. Una gabbia diversa, più ampia, riscaldata e con tante persone che lo portano a pas-seggio, gli fanno le coccole, lo curano. Ma sempre di gabbia si tratta. York non ha più voglia di mostrarsi, è invecchiato ed i cani vecchi oltretutto neri non attraggono nessuno. Sono passati anni e lui è sempre lì, acciaccato, con un diabete mel-lito... forse un morbo di Cushing. Ma York è presente, vede sfilare le persone, qual-cuna si ferma anche davanti alla sua gab-bia…e lui sente:”poveri-no, ma è troppo vecchio e conciato!”Bene, lasciamolo mo-rire lì. Accudire ad un animale anziano, da-gli delle pastiglie, fargli un’iniezione!!! Caspita, che impegno! Molto più semplice adottare un cucciolo! Ebbene, io non demordo. Se una per-sona in pensione ha una giornata vuota, York è il cane per lei. Sarà uno stimolo per una passeggiata ed un animale che richiederà le sue cure ma che le darà anche tanto amore e tanta compagnia. Magari per poco? Che ne sappiamo noi? Ma chiuderà gli occhi in una casa. Per info 346.6385241 Rossetti

P.A.L. Protezione Animali di Legnano - Via Don Milani, 24 - 20025 Legnano (MI)Tel. 0331 466665 - www.protezioneanimalidilegnano.com

[email protected] - FB Protezione animali legnano

evans York

in collaborazione con alcuni Comuni e con la ASL del nostro territorio. Fonda-mentale il rispetto dell’anagrafe canina (tatuaggio – microchip) e la diffusione della pratica della sterilizzazione.L’attività della P.A.L. si occupa anche di diffondere i valori e gli ideali animalisti per radicare, soprattutto nelle nuove generazioni, il rispetto per la vita in ogni sua forma e per instaurare una corretta e civile interazione tra uomo

e animale. Finalmente, dopo molti anni, siamo an-che riusciti a realizzare una struttura adeguata per i gatti.Il gattile è costituito da due locali di de-genza e due locali con accesso esterno recintato per dare loro un po’ di libertà in attesa di adozione. La presenza gior-naliera media è di circa 80 gatti.Sempre nel 2010 l’alternanza è stata di circa 380 felini. Fra questi moltissimi

randagi di colonia, che dopo adegua-te cure e sterilizzazioni e/o castrazioni, (alcuni anche in collaborazione con la ASL), vengono successivamente rein-trodotti nel loro habitat. Tanti progetti sono stati realizzati e molti altri devono ancora essere intra-presi affinchè gli animali siano sempre più tutelati. Questo naturalmente con la collaborazione e l’appoggio dei Comuni che auspichiamo continui...

Ciao, io sono EVANS. Sono stato raccolto lungo la ferrovia nel Febbraio 2013.Avevo 4 mesi e la schiena lesionata. Mi hanno portato al canile PAL di Legnano e lì mi hanno curato con amore e sacrifici: fisioterapia, innesto di cellule staminali, ancora fi-sioterapia, carrellino.Da inizio Dicembre ho un formidabile carrellino fatto su mi-sura per me con cui mi diverto come un pazzo, gioco con gli altri cani e faccio lunghe scorribande nei prati.Però, il mio sogno è una casa, una famiglia, una mamma. Ho voglia di correre e giocare ma poi dormire tra le braccia di qualcuno, ho voglia di sicurezza e tranquillità, di una casa calda e morbida…..Ho diritto anch’io ad una vita felice perché la vita mi ha già tolto tanto ed ho lottato, lottato come un leone ed ho fatto tutto quello che ho potuto, ora devo solo aspettare.Per sapere qualche cosa in più di me, chiamate il n. 346.6385241 e parlate con Ornella.

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FB La loro Voce - Cani sciolti

e i Cani Sciolti

di La loro Voce

mondo Animalista

Le manifestazioni a tutela degli animali

La lotta per gli animali è quel-la che incarna maggiormente l’ideale dell’accettazione del

“diverso”, in quanto gli animali sono anche “fatti diversamente”, e han-no diritto, come tutti noi, alla vita.Sulla base delle demonizzazione di chi non si conosce sono stati perpetrati i più atroci atti crimina-li, con stermini di massa ed affini... Oggi i più non conoscono nemmeno gli animali che mangiano e per chi guadagna sulla loro pelle, è molto facile farli passare per quello che non sono: i maiali stupidi, cattivi e sporchi, quando in realtà sono sen-sibili, puliti (negli allevamenti sono sporchi perché fatti vivere in mezzo alle loro deiezioni) ed intelligenti. Le persone hanno una visione di-storta della realtà, perché sono stati condizionati fin da piccoli e non messi di fronte ad una scelta tra una vita ETICA, che non sfrutta nessuno ed una che schiaccia i più deboli, per mangiare, per vestirsi, per i trucchi.Daniza è un esempio emblematico di come l’uomo si continui a per-mettere di giocare con la vita degli altri; prima si decide per la reintro-duzione degli orsi e poi vengono uccisi.In Canada una mamma orso ha ucciso un uomo che si è incautamente avvi-cinato ai cuccioli: nessuno ha nemme-no pensato di catturarla o ucciderla. Noi vogliamo far passare l’idea che siamo tutti importanti alla stessa maniera e che nessuno deve morire per un altro

Alcuni eventi4 ottobre Fiaccolate per Daniza - Milano, Piazza Castello ore 20.00https://www.facebook.com/even-ts/301919116678607/ - Torino, Piazza Carlo Felice ore 20.30https://www.facebook.com/event-s/957617684265448/?ref=4 - Trento, ore 21.00https://www.facebook.com/even-ts/316504521865566/ - Napoli, piazza Vittoria ore 18.30https://www.facebook.com/event-s/256565731199982/?fref=ts- Bologna, Largo Respighi ore 20.00https://www.facebook.com/even-ts/720654381316119/

11 ottobreFerrara, manifestazione contro la vivisezione ore 14.30

12 ottobre Monza, Viale Giovan Batti-sta Stucchi Presidio contro il Circo Viviana orfei milleniumdalle ore 14.30 alle ore 18.00

18 ottobre Pavia manifestazione contro la pellicceria Annabella ore 15.00

25 ottobre Milano Piazza San Carlo contro il carnismo dalle 15.00https://www.facebook.com/even-ts/1534718253409696/

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Le paste rappresentano una delle specialità di punta di Gimpet, che propone oltre alle tradizionali paste al Malto (per contribuire all’espulsione del pelo ingerito) e alle Multi-vitamine, diverse paste funzionali e innovativi snack in formato di pasta appetitosa, come le Mousse Delice. Taurin Paste e Pasta Prebiotic sono le nuove paste Gimpet per la salute del gatto… senza dimenticare il gusto! Le due paste funzionali sono infatti talmente appetibili che il gatto vorrà leccarle direttamente dal tubetto. L’una ricca di taurina, indispensabile per sostenere vista e funzioni cardiache, l’altra di un benefico complesso prebiotico che favorisce la digestione e ha positivi effetti sulla flora batterica intestinale, rappresentano un’attenzione speciale al benessere del gatto ma anche una coccola irrinunciabile.Come dice il nome, la Taurine Paste è ricca di Taurina, aminoacido essenziale per l’organismo del gatto, che non è in grado di produrne a sufficienza e deve pertanto essere introdotto attraverso l’alimentazione. La taurina è importante soprattutto per preservare il senso della vista e sostenere le funzioni cardiache, ma ha anche altre funzioni benefiche: supporta il sistema immunitario, è essenziale per i gattini nella fase della crescita, e nelle femmine è importante per la riproduzione.La Pasta Prebiotic contiene invece il complesso TGOS (transgalatto-oligosaccaride), brevettato da Gimborn, ovvero un innovativo composto solubile sostitutivo e più digeribile del lattosio per il gatto adulto. La Pasta Prebiotic favorisce la digestione del gatto e ha un effetto estremamente positivo sulla flora batterica intestinale.

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Patè con Agnello e Piselli (390 g). Da oggi anche il patè ai nuovi gusti Manzo e Tacchino, Pollo e Agnello, Tacchino e Prosciutto in vaschetta da 150 g per cani di taglia piccola e due nuovi gusti per i patè in lattina: Trippa e pollo e Trippa e manzo.

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AnImALI In FAmIGLIA (e FuorI)La modernarelazione uomo-animale domestico affonda le radici in secolidi convivenza e oggi è sempre più regolata dalla legge:gli animali da compagnia sono considerati soggetti partecipi della so-cietà, con diritti e doveri, come ogni altro«cittadino».Chi vive con animali daaffezione deve,non solo per legge,rispetta-rele regole civili e prestare attenzione ai bisogni del suo migliore amico, provvedendo allenecessarie cure del caso, anche rispondere per i loro comportamenti.In questa guida è possibile trovare tutto quello che c’è da sapere per vivere in famiglia, in condominio e in società con il proprio ani-male: dalle fondamentali leggi e diritti ormai acquisiti dagli animali d’affezione, ai loro rapporti sociali (iscrizione all’anagrafe canina, vitain condominio, rumori molesti...); dalle responsabilità e rischi connessi al possesso alle potenzialità e vantaggi delle assicura-zioni pensate appositamente per loro; fino alle utili indicazionida consultare prima dellevacanze o di un viaggio «in compagnia», con una lista delle principali strutture pet-friendly. Il libro è disponibile anche in versione e-book arricchitoda un ampio

aggiornamento sulla legislazioneitaliana e internazionale con le leggi più recenti sull’argomento.Editore: Sonda - Pagine: 176 - Prezzo: 14,00 euro

LA VItA emoZIonALe DeGLI AnImALI - marc bekoffSulla base di numerosi anni di studio dei modelli di comunicazione animale, in questo libro lo scienziato Marc Bekoff si focalizza sulla vita emotiva degli animali. I numerosi studi riportati dimostrano la ricchezza delle emozioni in una vastità di specie.Le emozioni animali non solo ci danno lezioni su amore empatia e compassione, ma ci impongono di rivedere radicalmente il nostro modo di interagire con il mondo animale, sfruttato e dominato dall’uomo per millenni.Bekoff ci presenta una sapiente miscela di gioia, empatia, afflizio-ne, imbarazzo, rabbia e amore espresse dagli animali e riporta i risultati delle più recenti ricerche scientifiche che ne confermano l’esistenza, del resto già evidente a chi ha quotidianamente a che fare con gli animali.L’autore esplora anche l’aspetto evolutivo delle emozioni ed porta

all’attenzione del lettore le nuove scoperte sulle

strutture cerebrali deputate all’elaborazione delle emozioni, condivise dall’uomo e dagli altri

animali, e mette in evidenza il ruolo di tali strutture nello stabilire una continuità evolutiva tra le specie.Le nuove ricerche in campo neurologico che si avvalgono

di strumenti non-invasivi, risparmiando la vita di esseri vi-venti senzienti, stanno già dando nuovi frutti in termini di

risultati.Scritto con delicato umorismo e ricco di storie toccanti, La Vita

Emozionale degli Animali è un fervido appello a riflettere sul nostro modo di vedere gli animali e su come li trattiamo.

Editore: Haqihana- Pagine: 236 - Prezzo: 21,00 euro

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concessionario per l'Italia

byaldino.com è la nostraattività, prende il suo nome da uno dei nostri peloni norvegesi ALDEBARAN (per gli amici ALDINO) che da piccolo ha avuto non pochi problemi di salute ma che grazie alla tenacia di chi lo ha amato fin dai suoi primi giorni ora sta benissimo.

byaldino.com nasce dall’amore infinito per il mondo animale in generale e per i gatti in particolare. Siamo sempre alla costante ricerca di accessori nuovi che possano migliorare il loro vivere e perché no soddisfare anche un po’ il nostro edonismo personale.

Ogni prodotto che noi proponiamo prima di tutto è stato testato dai nostri gattoni. Dai giochini fino agli shampoo.

Ci puoi trovare con il nostro stand negli expo ANFI e WCF o online sul sito oppure su Facebook

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