LAB magazine, n.28

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Anno IV N.28 febbraio 2012 euro 1, 20

LA GUERRA PREVENTIVA DELL’AMMINIST. STACCA CONTRO LA STAMPA

LA STORIA DEL TEATRO MERCADANTESECONDA PUNTATA

LE RICETTE DELL’ALTA MURGIA

LORIANA CASTELLANO: CANTANTE LIRICA ALTAMURANA

75 ANNI DI MATRIMONIO

La storia incredibile di Massimo Tafuni e Luigia Nuzzolese

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via manzoni (ang. circ. Bari-Matera) tel. 080 3111397 ALTAMURA

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Via XX Settembre, 28 Altamura

ORIZZONTALI1. il libro di Pinocchio; 9. pratica meditativa di origine orientale; 13. l’organo di senso di cui ci occupiamo presso l’OTTICA BUX; 15. articolo plurale; 16. associazione nazionale dei critici di teatro; 18. moglie di Menelao; 19. le curve del � ume; 20. taglio del muro su porte o � nestre utile per avere più luce; 23. può essere civile, gentium o honorarium; 25. nota dell’autore; 26. l’unico negozio di ottica ad Altamura in cui è possibile trovare gli occhiali Paul Smith; 27. il calcio; 28. vale tre volte; 29. gioco di carte simile a uno; 30. sport olim-pico invernale; 31. così iniziano le vocali; 33. tra mer e ven; 34. così nasce il sole; 35. il più famoso museo di arte moderna; 36. cognome di un noto pugile del grande schermo; 39. coupè dell’Audi; 40. splendida località sarda della Gallura; 41. sigla della tubercolosi; articolo spagnolo; 43. lo utilizzano gli asmatici; 45. produce da sempre fuoristrada; o� ensivo, di� amatorio.VERTICALI1. aria condizionata; 2. alberi in miniatura; 3. ...bombo è un � lm di Nanni Moretti; 4. certi� cati di credito del tesoro; 5. esclamazione; 6. unità di misura delle lenti correttive per i difetti della vista; 7. Aosta; 8. è in inglese; 10. ciascuno; 11. l’aumento della pressione oculare è la sua causa principale; 12. ai lati degli alianti; 14. momento più culminante; 16. 3° persona singolare del condizionale presente del verbo andare; 17. compagni d’a� ari; 18. ubriaco, sbronzo; 19. parte della � nestra; 20. asse di legno che collega le pale alla macina del mulino; 21. Tommasi, noto commentatore sportivo; 22. insegna ai propri alunni; 24. chi faceva parte della dinastia dei Savoia; 26. rara congiun-zione eufonica; 30. deve pagarlo chi possiede un’auto; 32. sigla della Polonia; 35. gli inibitori della monoamminoossidasi in medicina; 37. servizio vincente nel tennis; 38. il verso della pecora; 39. un bis in più; 40. Paris Saint Germain; 41. ...Hooker era un tele� lm poliziesco negli anni ‘80; 43. Asti; 44. ognuno inizia così.

LʼOTTICA CHE VANTA INNUMEREVOLI TENTATIVI DʼIMITAZIONE

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Si accettano prenotazioniper comunioni, battesimi,

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9 Massimo e Luigia

da 75 anni insieme

11 La popolazione

altamurana secondo l’Istat

13 La storia del Teatro

Mercadante

17 “Murgia avvelenata”, il

Comune non si costituisce parte

civile

18 “La guerra preventiva

dell’Amministrazione Stacca

contro la stampa”

19 Il punto di vista dell’Api

22 Loriana Castellano,

cantante lirica altamurana in

giro per il mondo

27 Alunni cattolici e

musulmani insieme alla

“Roncalli”

28 Ostello della Gioventù

all’ex Monastero Santa Croce,

via libera ai lavori

29 L’arte di Donato Fiorino

30 Artisti altamurani, subito

un salone per le esposizioni

32 Sportello immigrati, nasce

“Babel”

33 Le ricette dell’Alta Murgia

37 Lampi sull’acqua / In

Breve

38 La Sindrome metabolica:

che cos’è?

[EDITORIALE]

In questo numero

Lab Magazine Anno IV N.28 febbraio 2012

Registrazione Tribunale di Bari n. 1143DIRETTORE Antonio Ferrante

IN REDAZIONE: Giuseppe Clemente, Antonio Ferrante, Monica Incampo, Giovanni Mercadante, Stefano Lorusso, Patrizia Cosmo

FOTOGRAFIE: Antonio Ferrante, Gianni Mercadante, Gianfranco Traetta, archivio fotografi co famiglia Tafuni

DISEGNI E ILLUSTRAZIONI: Giovanni Matteo

La foto di copertina è stata gentilmente concessa dalla famiglia Tafuni

EDITORE Associazione Culturale PugliaNetViale Regina Margherita, 96/B70022 Altamura (BA)STAMPA Arti tipografi che Favia – ModugnoPROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONE www.gianfrancotraetta.it

CONTATTIMail: [email protected].: 320/0558862

ABBONARSIInviare mail a [email protected]

ARRETRATIÈ possibile richiedere i numeri arretrati di Lab Magazine al prezzo di euro 3, 00

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Illustrissimo Eminentissimo Autorevolissimo Dottor Sindaco, mi consenta…

di Antonio Ferrante

Non abbiamo mai apprezzato molto le ‘po-litiche’ di questo Sindaco, abbiamo sem-

pre tentato di evidenziare quanto l’operato del primo cittadino e della sua giunta si limitasse alla ordinaria amministrazione, carente com’è stato di una progettualità, di un pensiero lun-go, di una idea di città. Poi abbiamo compreso appieno quale fosse l’i-dea di città che aveva in mente Mario Stacca. Lo hanno compreso tutti, ma proprio tutti. Durante il Ventennio, quello di Mussolini, per chi avesse carenze con la Storia, accadeva che la stampa fosse una stampa di regime. Che signi-fi ca? Che doveva allinearsi al pensiero ‘unico’, raccontare ciò che andava raccontato, criticare ciò che andava criticato. Poi è accaduto che in Italia è arrivata la Repubblica, e con essa la li-bertà di pensiero, di critica, di cronaca. Poi c’è la diff amazione, ma quella è un’altra storia. I giornalisti che osavano andare contro Benito e il Fascio, rischiavano il carcere, l’esilio, in molti casi se ne uscivano con le ossa rotte. Il Fascismo non gradiva il giornalismo, ma semplicemente che si facesse un bollettino, punto. Sono passa-ti moltissimi anni da allora ma c’è ancora chi non gradisce la presenza della stampa, della cri-tica, della cronaca, soprattutto giudiziaria. Si, perché la verità fa male come cantava la Caselli, ma bisogna accettarla. Coloro che non accetta-

no che venga raccontata la verità si affi dano a qualsiasi mezzo o strumento in loro possesso al fi ne di distorcerla, modifi carla, sotterrarla sotto una montagna di arroganza e prepotenza. E tra clientelismo a buon mercato e ‘patti di stabilità’ a convenienza, arriva la goccia che fa traboccare il vaso: la delibera che promette di nominare un legale esterno (pagato dai cit-tadini) per tutelare la dignità e il buon nome dell’Illustrissimo Eminentissimo Autorevolis-simo Direttorissimo Dottor Sindaco Mario Stacca.Mi scusi Illustrissimo, ma scrivere che un suo assessore (all’urbanistica), fi gura di spicco della sua giunta, è indagato per concorso esterno in associazione mafi osa, signifi ca fare ‘illazioni’?Mi scusi Eminentissimo, ma raccontare che il suo segretario particolare parlava al telefono “scherzosamente” di mazzette, signifi ca fare “il-lazioni”?Mi scusi Direttorissimo, ma raccontare che la Procura di Bari sta indagando su presunti in-trecci tra criminalità organizzata, politica e im-prenditoria, signifi ca forse fare ‘illazioni’?Mi scusi Eccellentissimo, ma ad infangare il nome della ‘gloriosa storia’ di Altamura è la stampa che racconta tutto ciò o le persone coinvolte? Rifl etta, e poi ci sentiamo.

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[RUBRICA]

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[PRIMO PIANO]

Due altamurani doc, di quelli che han-no dato lustro alla città murgiana nel

mondo. Lavoro, lavoro e ancora lavoro; at-taccamento alla famiglia, di quelle persone che rispettavano e si facevano rispettare. Dimostrazione vivente che non è vero che il lavoro logora.

Stiamo parlando di Massimo Tafuni e Luigia Nuzzolese che lo scorso 6 gennaio hanno festeggiato i loro 75 anni di matri-monio. Dopo le ‘nozze di diamanti’ non esiste nient’altro e in effetti sono in pochi a superare questa fatidica data. Massimo e Luigia, invece, ce l’hanno fatta.

E’ stata una grande emozione assistere a questo evento che definirei storico. Si, per-ché la storia non è fatta solo di date ‘bla-sonate’, di governanti e potenti, ma anche e soprattutto della gente comune, quella gente che ha costruito con le sue mani l’I-

Massimo e Luigia da 75 anni insieme

di Antonio Ferrante

La redazione di Lab partecipa ai festeggiamenti del 75° anniversario di matrimonio di Massimo Tafuni e Luigia Nuzzolese. Uno straordinario risultato che è sinonimo di lavoro, sacrifici e tanto amore.

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[PRIMO PIANO]

talia del dopo-guerra, e l’Altamura che tut-ti, oggi, ci invidiano. Sono queste le per-sone che vanno ringraziate, quelle persone a cui dedicare una via, una statua, tutto sudore e determinazione. Sono queste le persone davanti alle quali togliersi il cap-pello, gli esempi da seguire, la guida per il futuro.

Questi altamurani hanno fatto Altamura, pietre preziose in via d’estinzione. Massi-mo, oggi, ha 92 anni, è nato il 14 luglio del 1919. Suo padre Pietro era un noto calzolaio, aveva la sua bottega in via San Michele, nei pressi dell’attuale pizzeria Tre Archi, tanto per intenderci. Un artigiano che ha lasciato un bel ricordo in quanti lo conobbero. Sua madre, gravinese, si chia-mava Anna Ferretti. Massimo, a soli 21 anni parte per la guerra.

E’ il 1940, lo spediscono in Albania ma ha la fortuna di non stare sul campo di batta-glia, ma svolge servizio come aiuto cuoco a Durazzo. Fu destinato, come molti, al fronte albanese della seconda guerra mon-diale. La corona del Regno Albanese, dal 1939 al 1943, fu assunta da Vittorio Ema-nuele III d’Italia che ne divenne il sovrano, a seguito della guerra promossa dal regime fascista e fu instaurato il Protettorato Ita-liano del Regno d’Albania. Tale forma di amministrazione fu ricompresa nella più complessiva dizione di “Occupazione ita-liana del Regno di Albania”.

Ma facciamo un passo indietro. Prima di partire per il fronte, Massimo conobbe Luigia, quella ragazzina che poi sareb-be diventata sua moglie. Luigia era più

giovane di lui, nata nel 1922, a soli 14 anni conosce Massimo. In realtà è la stessa Luigia che, dimostrando una invidiabile memoria, ci riferisce anche il mese esatto: gennaio 1936.

Luigia non era stata tanto fortunata, ave-va perduto i genitori quando era ancora piccina. Suo padre si chiamava Antonio e sua madre Rosa Giacomobello. Ri-

mase orfana a soli 13 anni. Quello di Mas-simo fu, quindi, l’incontro della sua vita. Un anno dopo il loro incontro, il 3 genna-io del 1937, i due si sposano.

Ma iniziano subito le difficoltà. Dopo soli tre anni, come dicevamo, Massimo viene chiamato al fronte. Affronta indenne que-gli anni difficili, partecipe inconsapevole di una folle guerra, frutto di miraggi colonia-listici che non lo interessano affatto. Lui, strumento nelle mani di un progetto belli-co, presta il suo servizio dietro i fornelli ma con il cuore costantemente ad Altamura, alla sua giovane moglie, alla costruzione di una famiglia che non sa se potrà diventare realtà.

Ma a luglio del 1943 fa ritorno ad Alta-mura, il terrore di poter essere anch’egli una vittima sacrificale svanisce per sempre. C’era da costruire un futuro con Luigia, lavorare sodo e pensare alla prole. I figli arriveranno presto: cinque figlie femmine. Tanti i tentativi di poter avere anche un maschietto, che non arriverà mai.

La festa organizzata in loro onore presso ‘Villa Belvedere’ da figli, nipoti e pronipo-ti, devono godersela fino in fondo e quindi

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[PRIMO PIANO]

La popolazione altamurana secondo l’Istat

Il Comune ha reso noti i dati dell’Ufficio Anagrafe relativi alla

popolazione registrata alla data del 31 dicembre 2011. La popolazione complessivamente residente è pari a 69.879 abitanti (34.439 maschi, 35.440 femmine), con un nuovo in-cremento demografico (+ 217) rispet-to alla popolazione al 31.12.2010. L’incremento demografico nell’anno trascorso è dato dal saldo naturale. In dettaglio: nati 728 (382 m., 346 f.), morti 455 (218 m., 237 f.), saldo naturale: + 273; Immi-grati 583 (315 m., 268 f.), Emi-grati e/o cancellati 639 (362 m., 277 f.). Saldo migratorio: - 56. (si ricorda che con le espressioni ‘im-migrati’ ed ‘emigrati’ si intendo-no sia gli stranieri che gli italiani). In totale il numero di famiglie resi-denti ad Altamura è pari a 21.080 con un incremento di 155 rispetto al dato di inizio anno. Nel 2011 sono stati celebrati 405 matrimoni: 385 concordatari (religiosi) e 20 civili. Quanto ai centenari, al 31/12/2011 i concittadini viventi con 100 e più anni sono 14. Inoltre nel 2012 sa-ranno 8 i cittadini altamurani che raggiungeranno il traguardo del secolo di vita. Infine, si ricorda che l’ufficio di censimento sta ultiman-do le operazioni relative al 15° Cen-simento Generale della Popolazione e delle abitazioni, anche attraverso il recupero delle mancate risposte da parte dei 40 rilevatori comuna-li direttamente presso le abitazioni delle famiglie che ad oggi non risul-tano aver compilato il questionario. Resteranno comunque aperte sino al 31 gennaio le tre vie di restituzione ordinarie: web, centro di raccolta in via Madonna della Croce, Poste.

decido di non disturbarli. Pietro, uno dei fratelli di Massimo, si rende disponibile a raccontarmi la loro vita. La storia è affa-scinante. Massimo iniziò, giovanissimo, a lavorare presso l’impresa di costruzioni Maffei. Al ritorno dalla guerra, già abi-le mastro muratore, iniziò il suo servizio presso l’impresa edile Patrone-Marroccoli, dove resterà fino al pensionamento.

Dopo la morte di suo padre, Massimo fu investito anche della responsabilità di capo famiglia, affiancava e sosteneva sua madre. Erano in tutto nove figli. Suo fratello Pie-tro ricorda lo spirito paterno di Massimo, molte volte si recava a prendere il fratellino letteralmente per le orecchie quando esa-gerava con il tressette in compagnia degli amichetti. Erano tempi duri, bisognava pensare a lavorare, anche da piccoli. Mas-

simo ne sapeva qualcosa, era già un bril-lante muratore, ricercatissimo per la sua maestria.

Si deve al suo lavoro la realizzazione del palazzone di Porta Bari, quello della ex ‘Standa’ per intenderci. Altamura cam-biava immagine, lo sviluppo e il benessere rendevano il centro storico troppo piccolo per contenere tutti. Partecipò come capo cantiere alla costruzione di molti palazzi, situati soprattutto sull’estramurale, e poi alla realizzazione di edilizia residenziale a Torre a Mare e Mola di Bari.

Oggi Massimo e Luigia sorridono a decine di nipoti, a quei nipoti che hanno la fortu-na di poter guardare negli occhi due perso-ne speciali, degni rappresentanti di una Al-tamura che, a tratti, resta solo un ricordo.

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[PRIMO PIANO]

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GLI INTERNI

L’ingresso principale del teatro – su piazza Saverio Mercadante – immette nel vesti-bolo, che, dalla sera del 29 aprile 1911, ospita il busto del musicista altamurano realizzato nel 1844 dallo scultore Angelini.Annessi al vestibolo, sulla sinistra la bi-glietteria e sulla destra il guardaroba. Nella planimetria di Striccoli sono indicati alla sinistra ed alla destra del foyer, la sala d’a-spetto ed il ristorante (mai realizzato).Oltre il corridoio di sfogo si accede alla platea, a ferro di cavallo, dotata allora di 190 posti. Originariamente al pianterreno si era pensato di realizzare anche un anfi-teatro, ma, ben pesto, si optò per una fila di palchi, a seguito delle numerose richie-ste ricevute dai soci sottoscrittori. Sopra questa prima fila ci sono altri due ordini di palchi ed il loggione (la “piccionaia”). Complessivamente la sala conta 60 palchi: 18 in prima fila, 21 in seconda e terza fila. Il loggione, ad anfiteatro, aveva una ca-pienza di circa 300 posti.

La decorazione delle mensole dei palchi del 2° e 3° ordine e del parapetto del loggione, con festoni e mascheroni, fu affidata al pit-tore altamurano Pasquale Rossi, il quale,

come l’ing. Striccoli, prestò gratuitamen-te la propria opera. Internamente i palchi erano tappezzati di rosso come rosso era anche il velluto a rivestimento dei poggia-mano (che poi, nel 1956, furono dipinti di marrone). Le candide pareti della sala davano particolare risalto ai “vani rosseg-gianti dei palchi” ed il soffitto, all’epoca dell’inaugurazione, era di un colore cile-

strino “simulante l’etere”.Tutt’intorno al 2° ed al 3° ordine di palchi corre una balaustra continua costituita da esili colonnine in legno alte 72 cm.

L’altezza al soffitto di ogni palco è di 2,05 m. I palchi del 2° ordine sono racchiusi da una coppia di cariatidi in cartapesta dora-ta. L’originaria illuminazione a gas fu sosti-tuita nel 1900 da quella elettrica. Il pavimento della platea è inclinato ed ha il suo punto più basso in corrispondenza del luogo destinato ad ospitare l’orchestra Il palcoscenico misura m 9,50x10 ed ha un proscenio di 3 m. L’altezza al panno fisso è di 8 m. L’arcoscenico è sovrastato da un medaglione con il ritratto di Mercadante dipinto da Pasquale Rossi (allievo del con-cittadino Francesco Lorusso e, prima, del napoletano Domenico Morelli), al quale si deve anche l’ampliamento del sipario del vecchio Teatro Comunale. Il sipario, realizzato nel 1856 da Montavano (raffi-gurante Federico II di Svevia che assiste ai lavori per la costruzione della Cattedrale di Altamura), risultava piccolo rispetto alle

[STORIA]

La storia del Teatro MercadanteSeconda Puntata

Lab pubblica la seconda puntata delle vicende storiche del Teatro Mercadante di Altamura. Ringraziamo per il testo e le foto d’archivio la Teatro Mercadante srl.

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[STORIA]

dimensioni del boccascena del nuovo tea-tro, così Rossi dipinse in aggiunta, sulla destra, un gruppo di armigeri.

Delle scene e delle macchine teatrali fu-rono incaricati rispettivamente Matteo Casella, del San Carlo di Napoli, e Nicola Grossi, del Piccinni di Bari. Purtroppo i corredi scenografici ed i meccanismi della maggior parte dei teatri sono andati per-duti, ma, a quanto pare, dovevano essere di un certo pregio:

“Rinomati per in meccanismi erano i tea-tri di Bari, Cerignola, Trani, Barletta, Ter-lizzi, Lucera, Altamura. In Puglia erano attivi il famoso architetto meccanico del San Carlo, Fortunato Queriau e il mac-chinista pisano Eusebio Radicchi. Attra-verso gli inventari del materiale in dota-zione ai teatri, redatti da ogni custode uscente, si viene a conoscenza che molti teatri erano dotati di macchine per i ru-mori (il tuono, le saette, la pioggia), da un ragionevole numero di scene di genere (le carceri, la marina, il bosco, la piazza) e specifiche per lacune fra le più popolari opere liriche.”

Due scale di discesa conducono nel sop-palco. A lato del palcoscenico, sulla si-nistra, era collocata la costerna d’acqua per il sistema antincendio. Nel retropalco erano stati ricavati i camerini in legno per le prime e le seconde parti (questi ultimi,

secondo la legenda della planimetria di Striccoli, “all’occorrenza” avrebbe potuto trasformarsi in scuderie).

Al loro posto altre sottoscrizioni nel 1928 permisero la costruzione di camerini in muratura. E’ forse opportuno concludere con la descrizione del controsoffitto di-pinto da Giuseppe Uva, “in meno di otto giorni”, nella primavera del 1899, e anda-to perduto con la distruzione dell’origina-rio tetto a capriata del Mercadante.

Il napoletano Giuseppe Uva, allievo di Domenico Morelli, in quello stesso pe-riodo era impegnato nella decorazione del palazzo di Pasquale Caso; subito dopo il lavoro al Mercadante, sempre ad Altamura si adoperò per abbellire l’interno della Chiesa della Madonna del Buoncammino, appena fuori le mura cittadine. Ricorrenti per le vol-te dei teatri erano temi quali “Apollo e le Muse” o “l’Aurora” (teatro Curci di Barletta, Teatro Rendella di Monopoli, Teatro Van Westerhout di Mola, ecc.). Uva scelse per il teatro altamurano l’allegoria della “Musica baciata dalla Gloria” attorniata da personificazioni di alcune fra le più celebri opere mer-cadantiane:

“Su di un’aureola luminosa stacca la fi-gura della Musica baciata dalla Gloria; più là fra lo splendido cielo con le nubi finamente sfumate havvi la visione del-le opere Mercadantiane. La figura che viene a primo piano, cioè il Giuramento vestita in verde smeraldo e oro ci sem-bra quella in cui l’artista abbia trasfuso tutta l’anima sua e sia per la naturalez-za della posa che per la correttezza del disegno.

Più là il Bravo e poi l’Orazio, la Vir-ginia uno scorcio veramente meravi-glioso da ricordare i grandi maestri del 700. Nell’ultimo piano si scorgono le Vestali, una nota di bianco indovina-tissima.”

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[RUBRICA]

studenti altamurani visitano il cantiere del teatro

Si è tenuta lo scorso 14 gennaio la visita di alcuni studenti dell’Istituto Nervi-Galilei di Altamura presso il cantiere del Teatro Mer-cadante. Favorire la conoscenza diretta del mondo del lavoro, migliorando il collega-mento tra domanda e offerta di impiego. E’ l’obiettivo della convenzione per uno stage formativo e di orientamento stipulata tra la Teatro Mercadante s.r.l.,il “Nervi” e il Col-legio dei geometri e geometri laureati della provincia di Bari. Prima della visita al cantiere, è stato pro-iettato un video realizzato dal regista Piero Crivelli che ha raccontato le fasi di restauro degli ultimi mesi. Presenti, oltre ai ragaz-zi, l’amministratore delegato della “Teatro Mercadante srl”, Vito Barozzi, la coordina-trice degli studenti, la professoressa Lucia Perrone, rappresentanti dell’Istituto, e tante altre personalità.  “L’idea dello stage formativo rientra in un programma organico di comunicazione dei lavori teso ad informare costantemente la comunità sul loro avanzamento, che ha

preso avvio a settembre scorso, anche con l’apporto di un blog interattivo teatromer-cadantealtamura.it, sino all’inaugurazione del teatro, prevista orientativamente per l’autunno 2013”, affermano Vito Barozzi e Corrado Santoro, amministratore e diretto-re tecnico della società impegnata nei lavori di recupero. I ragazzi sono rimasti affascinati dal plastico del Teatro, esosto in bella vista all’ingres-so della struttura. Le visite proseguiranno

con cadenza da definire. La proposta emer-sa è stata quella di dare ad ugni visita un taglio tematico, attraverso il racconto e la spiegazione, volta per volta, di un tecnico che in questi mesi si è occupato dell’esecu-zione dei lavori. Apprezzamento da parte dei presenti è stato rivolto a Vito Barozzi, vero e proprio mece-nate, soprattutto per l’amore e la dedizione che sta donando alla rinascita di questo sto-rico contenitore culturale.

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Mercato24, il primo Open Shop di Altamura!

Sorti in tutto il mondo per of-frire alla clientela un servizio

24 ore su 24, gli Open Shop, questo il loro nome, si sono dif-fusi rapidamente anche in Italia. Snacks, bibite, caff etteria, dolci, e tanto altro ancora, possono es-sere acquistati in ogni momento della giornata. E’ nato anche ad Altamura il primo Open Shop, si chiama “Maercato24” ed è ubi-

cato nella centrale via Manzoni. Un’attività al servizio non solo del quartiere, ma dell’intera cit-tà. Interessante la descrizione che ne fa chi ha progettato il tutto, l’architetto altamurano Pasquale Gentile. “Mercato24 – racconta Gentile - volutamente nasce sulla strada che ad Altamura accoglie il sabato mattina il mercato settima-nale, da cui il nome. L’idea è sta-

ta quella di creare una continuità con il mercato, enfatizzato anche dalla presenza di un pavimento vinilico che simula il manto di un asfalto. Confi nato da quinte in la-miera grecata blu, includendo le macchine distributrici, lo spazio esterno, superando un ingresso relativamente stretto, si apre verso “l’interno” simulando una piazza, un claustro”. Il logo, accattivan-te, è stato curato, invece, da Vito Gentile.

BiBite | Snack | tramezzini | gelati e Surgelatiricariche telefoniche | igiene perSonale | cancelleria...e molto altro

finalmente È arriVato mercato 24, il primo e unico open Shop aD altamura completamente automatizzato, aperto 24 ore Su 24. MERCATO 24 È IN VIA MANZONI 53 - info 338 6980650

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[ATTUALITà]

Sabato 3 settembre, i consiglieri di opposizione Enzo Colonna (Mo-

vimento cittadino Aria Fresca), Lel-lo Rella (Sinistra Ecologia e Libertà), Rosa Melodia (Altamura con Piglioni-ca), Donato Piglionica (Altamura con Piglionica), Saverio Diperna, Dionigi Loiudice e Saverio Loiudice (Partito Democratico) avevano depositato una proposta di mozione volta a impegnare il sindaco e l’amministrazione comu-nale affinché adottassero rapidamente gli atti necessari alla richiesta di costi-tuzione di parte civile del Comune di Altamura nel procedimento penale sul caso “Murgia Avvelenata”.

“Ad oggi, a distanza di oltre 4 mesi - scri-vono i consiglieri in una nota congiunta - la maggioranza al potere cittadino non ci ha dato ancora la possibilità di discu-terla e metterla ai voti.

Le forze di opposizione continuano a chiedere a gran voce che siano tute-late e difese le ragioni della comunità altamurana, duramente colpita dallo spargimento nel luglio 2003 di rifiuti e sostanze maleodoranti su 300 ettari di territorio comunale. A maggior ragione ora che si ha la certezza dello svolgimen-to di un processo per accertare tutte le responsabilità del caso. La prima udienza del processo a carico di quattro imputati è infatti fissata per il 18 gennaio 2012 presso il Tribunale di Bari, sezione distaccata di Modu-gno. Importante sottolineare che, con il provvedimento di rinvio a giudizio, il Giudice dell’Udienza Preliminare Vito Fanizzi ha ammesso la costituzione di parte civile di tutti i soggetti che ne ave-vano fatto richiesta (come il Comune di Modugno, Legambiente, Codacons, proprietari di aree vicine a quelle inte-

ressate allo spargimento). Manca soltan-to il Comune di Altamura, che non ha fatto richiesta di costituirsi parte civile. Una decisione incomprensibile, un vero e proprio schiaffo in faccia alla comunità altamurana.Eppure “Murgia Avvelenata” ha pro-

dotto un enorme danno alla Città, in-taccando l’integrità dell’ambiente (con tutte le possibili implicazioni per la salu-te delle persone) e colpendo duramente l’economia locale, in particolare i settori agricolo e zootecnico, mettendo in catti-va luce le produzioni del territorio e in-sinuando il dubbio sulla loro genuinità e sicurezza alimentare. I consiglieri firma-tari ritengono necessario che l’esigenza e le ragioni di giustizia che la comunità altamurana da anni ha espresso sulla vi-cenda siano adeguatamente salvaguarda-te e che pertanto il Comune di Altamura si costituisca parte civile e che lo faccia immediatamente. L’udienza del 18 gen-naio è l’ultima data utile.

Il sindaco e la giunta facciano sentire la propria voce, senza sfuggire alle proprie responsabilità come fatto nel recente passato. Non è più tempo di accampa-re scuse puerili per evitare di assumere posizioni ferme e doverose a difesa dei cittadini e della loro salute”.

“Murgia avvelenata”, il Comune non si costituisce parte civileI consiglieri di opposizione: “Murgia Avvelenata ha prodotto un enorme danno alla Città, il Sindaco e la giunta non sfuggano alle proprie responsabilità”

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[ATTUALITà]

“La guerra preventiva dell’Amministrazione Stacca contro la stampa”Il centro sinistra condanna duramente la recente delibera della giunta comunale che nomina un avvocato per tutelare “la dignità, l’immagine e il decoro dell’Ill.mo dott. Mario Stacca”.

Il centro-sinistra, compatto, è inter-venuto duramente nei giorni scorsi

contro la delibera del Comune di Alta-mura che annunciava la nomina di un avvocato per tutelare l’immagine del Sindaco e della maggioranza contro le “illazioni”, le calunnie e le diffama-zioni della stampa locale, sui noti fatti riguardanti l’inchiesta della Procura di Bari su presunti intrecci tra mafia, politica e affari, nella quale sono state coinvolte anche personalità di spicco

del governo Stacca. Pubblichiamo di seguito la nota integrale a cura del Par-tito Democratico, Sinistra Ecologia e Libertà, Movimento Aria Fresca , Alta-mura con Piglionica, Italia dei Valori, Partito della Rifondazione Comunista. “Secondo la Giunta Comunale - si legge - “quotidianamente si legge sul-la stampa locale di continue illazioni a carico del Sig. Ill.mo Sindaco del Co-mune di Altamura e nei confronti di tutta l’Amministrazione e di presunte connivenze calunniose e diffamatorie sull’Amministrazione”. Conseguentemente, con Deliberazio-ne n.163 del 16/12/2011, la Giunta Comunale ha incaricato gli uffici co-munali di procedere a “predisporre gli atti gestionali consequenziali per la nomina di un legale di fiducia ester-no che sarà individuato dal Sindaco cui affidare l’incarico di intraprendere ogni e qualsivoglia iniziativa giudiziale … nei confronti di tutti quei sogget-ti che offendano e ledano la dignità, l’immagine e il decoro dell’Ill.mo dott. Mario Stacca”. In sostanza il Sindaco nominerà un av-vocato che lo segua ogni giorno al fine di querelare o chiedere risarcimenti nei confronti di chiunque esprima una cri-tica severa riguardo la sua attività am-ministrativa. Stride l’atteggiamento della Giunta Comunale, che non si è costituita par-te civile nel processo ‘Murgia avvelena-

ta’ al fine di meglio tutelare gli interes-si dei cittadini (ad un’immagine sana, ma soprattutto ad avere un ambiente pulito e sano) ma ritiene che le notizie riportate dalla stampa in relazione alle indagini della Procura di Bari sui pre-sunti intrecci esistenti ad Altamura tra malavita organizzata, imprenditoria e politica siano illazioni da perseguire giudiziariamente. Né nella Delibera sono individuate le calunnie o le diffamazioni e i responsa-bili di tali condotte. Ciò conferma che tale provvedimento ha solo ed esclu-sivamente una funzione preventiva: evitare che qualcuno possa esprimere valutazioni su ciò che in questi anni si è consumato durante l’Amministrazio-ne Stacca. Inoltre fa particolarmente specie che si utilizzino ancora una volta soldi pub-blici per tutelare la propria immagine. È evidente che il sindaco non riesce proprio a comprendere che una cosa è l’istituzione che rappresenta ed altra è la propria immagine personale. Se vuole tutelare quest’ultima, il sindaco può ben farlo ma utilizzando risorse proprie e non impegnando le casse co-munali. Le forze di centrosinistra chiedono non solo il ritiro immediato della deli-bera ma anticipano che denunceranno in ogni sede tale ulteriore sperpero di denaro pubblico e maldestro tentativo di mettere a tacere le voci critiche degli organi di informazione”.

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[POLITICA]

Il punto di vista dell’Api

“Nel 2012 ci impegneremo in modo as-solutamente determinato in favore di

temi civici di primaria importanza”. Esor-disce così il direttivo di Alleanza per l’Italia in una nota diff usa questa mattina.

“Quest’amministrazione aff ronta, secondo noi - si legge nella nota - in modo capzioso, argomenti delicatissimi per il futuro della nostra Città e di quello dei nostri fi gli. Dopo non aver espresso nessuna posizione concreta, sull’esproprio di Cava Pontrelli e su Murgia Avvelenata ne ha mai sostenuto chi, civica-mente sta cercando di schierarsi dalla parte della legge e della giustizia, in molti casi ha addirittura osteggiato chi, con grande senso civico, sta tentando di farlo. “L’incomprensibi-le” atteggiamento ci sconcerta pesantemente, ma, sicuramente non ci abbatte, anzi, in que-sto sconcerto troviamo le giuste motivazioni per un impegno sempre più determinato.Abbiamo avuto conoscenza delle linee guida, determinate dalla 1’ commissione consigliare, alle quali dovrebbe rifarsi il prossimo bando di gara che assegnerà l’appalto dello smaltimento dei rifi uti solidi urbani, appalto che interessa gran parte del bilancio annuale del nostro co-mune, oltre all’importanza in termini di civiltà che ricopre. Si evince dal lavoro svolto dalla

commissione che, nelle linee guida non c’è menzione relativa tre punti per noi fondamen-tali: integrità civile e penale (processi o reati su ambiente e amministrazioni) delle aziende partecipanti, la tutela da parte del concedente sulla corretta funzionalità del servizio (penale onerosissima o scioglimento contratto), sui costi del servizio che siano allineati al mercato e bloccati nel tempo.

Dulcis in fundo, dopo un periodo pre-natali-zio ricco di polemiche, sugli addobbi al cen-tro antico e la carenza di fondi comunali, per colpa del patto di stabilità, accade il miracolo. Molti media territoriali assumono un atteggia-mento di grande compiacimento istituzionale, il centro antico si illumina quasi per incanto, le imprese “illuminate” escono allo scoperto con il loro mecenatismo, sfoggiando cartelli affi ssi sulle luminarie e la giunta comunale colpita da un singolare buonismo natalizio, delibera ( del. 180/2011) assegnazione di fondi in favore di alcune “associazioni”. Ora nulla contro le associazioni, anzi, ma, noi troviamo alquanto raccapricciante questa conduzione ammini-strativa, troviamo incoerente il modus con cui si gestisce il bene comune. I due più impor-tanti partiti di maggioranza conducono gli equilibri politici in maniera assai discutibile.

Abbiamo ritenuto assolutamente inoppor-tuna e attualmente infondata, la richiesta avanzata dal centro-sinistra, di scioglimento del consiglio comunale per infi ltrazione ma-fi osa, ma, con la stessa determinazione vor-remmo capire, con quali parametri vengono prese certe decisioni e certi orientamenti. Chiedere consigli comunali monotemati-ci ha dimostrato che, oltre a rappresentare costi onerosi per le casse comunali, ad oggi non ha mai portato risultati positivi, anzi. Ci rimane, come strumento in nostro possesso, la sensibilizzazione e la partecipazione civica. Altamura é una Città importante, altrettanto importante deve essere la coscienza critica di chi la rende tale, cioè noi altamurani, nell’at-tuale direzione, però, sarà diffi cile caratte-rizzarsi come capofi la e volano di crescita e di sviluppo di tutto il territorio murgiano.Le priorità amministrative, secondo noi, de-vono essere rappresentate da temi come la promozione del territorio e del turismo, cul-tura e l’ambiente, enogastronomia e beni architettonici, archeologici e paleontologici, abbandonando defi nitivamente un’attenzione singolare per i soliti settori del mattone e delle concessioni comunali, alimentando solo clien-telismo ai danni della crescita sana e degna del-la straordinaria tradizione della nostra Città!”

Alleanza per l’Italia analizza l’operato dell’amministrazione comunale.

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[RUBRICA]

Incontriamo Loriana Castellano ad Al-tamura, a casa sua. Da qualche giorno

è rientrata, e abbiamo avuto l’opportuni-tà di farle un’intervista. In questi giorni è in pausa dopo una tournée tra Barcellona e Cracovia. Piacevolmente sedute davanti ad una buona tazza di tè mi ha raccontato gli inizi, il periodo della sua formazione, la scoperta di essere una cantante lirica e la sua sorprendente carriera come mezzo-soprano.

Di cosa ti occupi nella tua vita? La mia vita procede su due binari. Sono un insegnante di sostegno a tempo in-determinato nella scuola primaria e una cantante lirica nel ruolo di mezzosopra-no. Sinceramente negli ultimi anni è di-ventato sempre più difficile conciliare il canto con gli impegni scolastici. A breve dovrò fare una scelta, e sarei molto feli-

ce di poter dedicare più tempo al canto. Per il momento continuerò ad alternarmi come cantante e insegnante tra concerti e scuola.

Come è iniziata la tua carriera di mez-zosoprano?Come cantante ho iniziato relativamente tardi, dopo i 18 anni. Stavo frequentan-do l’ultimo anno di liceo e per caso mio padre mi ha proposto ad un Maestro di musica. Così è nato tutto. Sebbene il mio approccio fosse verso la musica leggera fu proprio questo maestro che ascoltandomi ha saputo indirizzarmi, anche contro la mia volontà verso la mu-sica lirica. Soltanto dopo qualche mese ho iniziato ad interessarmi a questo nuo-vo mondo musicale e così ho assistito alle prime opere liriche, a concerti d’orchestre e spettacoli di teatro. Il primo contatto

non è stato del tutto positivo perché ri-tenevo la lirica terribilmente noiosa forse perché non capivo cosa dicessero.

Che tipo di scuole hai frequentato?Ho conseguito due diplomi al conserva-torio, uno di canto e uno di musica da camera che comprende tutto il repertorio tedesco, francese, russo. Ho potuto così ampliare i miei interessi e la conoscenza oltre a tutte le altre opere intere. Di lì poi ho iniziato a partecipare ai primi concorsi locali e nazionali per giovani cantanti.

Qual è stato l’avvenimento che ha rappresentato il trampolino di lancio per la tua giovane carriera?Nel Marzo 2010 ho vinto il concorso del Teatro lirico sperimentale di Spoleto, uno dei concorsi più importanti in Ita-lia, molto famoso e riconosciuto anche in

Loriana Castellano, cantante lirica altamurana in giro per il mondo

di Patrizia Cosmo

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[IL PERSONAGGIO]

Europa. Per di più ho vinto una borsa di studio per due anni che mi ha permesso di frequentare una scuola di preparazio-ne con corsi chiamati di avvio al debutto dell’Opera lirica: corsi di regia, di recita-zione. Durante gli anni di preparazione, oltre alle lezioni di canto con pianisti e diretto-ri d’orchestra, ho avuto anche la possibi-lità, insieme agli altri sei ragazzi vincitori, di cantare in concerti di Opera Lirica per tutta l’Umbria durante la stagione lirica. Sempre durante la formazione, ho lavo-rato con l’attore Paolo Rossi nel Matri-monio Segreto di Domenico Cimarosa. Con l’opera, Elisir D’amore, di Gaetano Donizetti siamo stati in tournèe in Cina, a Xi’an, per l’inaugurazione del parco archeologico, lì dove c’è l’esercito di ter-racotta, qui noi abbiamo rappresentato l’Italia.

In quali opere hai cantato fino ad oggi?Ho cantato ultimante per la Pulcinella di Stravinskij ad Amsterdam, a Vienna e Cracovia il Catone in Utica di Vivaldi. Ho fatto un’incisione per la Sony in Germa-nia, il Medonte di Josef Mysliveček. Un’al-tra opera in Germania per la Naxos di un compositore italiano, al teatro Rossini di Willibald il Ser Marcantonio di Pavesi. Sono stata invitata a partecipare in dirette radio e tv internazionali come Artè.

Hai lavorato anche qui in Puglia?Ho cantato a Bari per la Camerata Barese, a Lecce per la Fondazione di Tito Schipa. Tra i prossimi impegni ci sarà un’Opera di Giovanni Paisiello con il Collegium Musicum di Bari e il Stabat Mater di Per-golesi con l’Orchestra della Provincia.

Qual è il repertorio di opere di cui ti occupi?Io mi occupo molto del repertorio Ba-rocco, musica dal ‘600 fino a metà ‘800. Questo tipo di musica è molto più usuale all’estero dove viene richiesto anche mol-to Händel, Vivaldi, Pergolesi mentre in Italia sono più radicati su Rossini, Verdi, Puccini.

Come viene organizzato il lavoro di cantante lirica?Tutto è coordinato da un agente e da un’agenzia. Io faccio parte, della Stage-door. Questa agenzia è molto famosa a livello nazionale ed internazionale basti pensare che è stata fondata da Pavarotti.

L’agente prende i contatti con i teatri, si informa sulle date delle audizioni per i cartelloni dei prossimi anni. L’agenzia contatta i teatri informandosi su quali saranno i titoli delle opere in program-mazione ed in base alle tipologie diverse di voci adatte, contattano i loro cantan-ti. Il cantante si presenta all’audizione e studia a seconda dell’opera richiesta. Nel momento in cui viene preso, gli viene proposto il contratto. All’estero le pro-grammazioni vengono fatte due anni prima che l’opera vada in scena e perciò anche la parte al cantante viene asse-gnata con anticipo. Ad esempio, so che farò a Gennaio del 2013 all’Opera di

Montecarlo un ruolo nella Traviata di Verdi, e nel 2014 sempre a Montecarlo un’opera di Haydn Il mondo della luna.

Qual è la tua dimora fissa?Per studio sono costretta a viaggiare per-ché i miei Maestri sono uno a Venezia e uno a Milano. Fino a Settembre è stata Spoleto. Ora sono qui ad Altamura e va-luterò. Il mio è un mestiere di girovaghi e mi porta a viaggiare molto.

Che cos’altro desideri?Mi piacerebbe molto trascorrere due settimane al mare con tanto sole e tran-quillità.

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[EVENTI]

comitanza con la festa del Santo Na-tale, nella palestra del plesso Roncalli è stato allestito un palcoscenico e un presepio vivente formato da figuranti.

Sulla pedana dell’improvvisato pal-coscenico si è esibito un coro for-mato da 90 elementi, tutti vestiti con il tradizionale cappello rosso di Babbo Natale, diretti dall’insegnan-te di musica angela tesoro, con la quale sono stati eseguiti brani natali-zi briosi al ritmo di blues e fox-trot, alimentando da subito la necessari atmosfera. Tra di loro figuravano anche bambini di etnia musulmana, i quali, con l’appoggio dei genitori, hanno voluto fermamente parteci-pare all’evento con spirito d’aggrega-zione e d’inserimento sociale.

La Natività, rappresentata nel solco della tradizione storicizzata da figu-ranti, è stata resa ancora più emo-zionante e suggestiva con la parte-cipazione di una Madonna sul dorso di un asinello e con in braccio un vero “bambinello” nato alcune set-timane prima, accompagnata ovvia-mente dalla figura di S. Giuseppe.. Il gruppetto, protetto da un percorso obbligato, ha fatto il giro all’interno della struttura. Il coro a quel punto ha sfoggiato il meglio del suo reper-torio, mettendo tanta allegria tra il pubblico. Diversi allievi si sono esi-biti con particine recitative, monolo-

ghi, dimostrando grande capacità in-terpretativa e sicurezza al microfono, nonché di collaborazione e coesione, come ha sottolineato la dirigente della Roncalli, dott.ssa rita antonia carulli. Sembra che all’inizio del progetto alcuni bambini volessero una propria particina da protagoni-sti, e anche se si sono lasciati scap-pare qualche lacrima per la mancata approvazione, chiaramente ha preso il sopravvento la comprensione e tutti hanno partecipato con senso di responsabilità per la buona riuscita della manifestazione. Anche alle altre insegnanti: anna colonna, mimma caponio e adriana mininni è an-dato il plauso del pubblico per il loro impegno.

Attraverso queste colonne ci permet-tiamo di far osservare che i posti a sedere in futuro non devono essere formati da due sole due file di sedie, tenuto conto che il pubblico è ac-corso numeroso (90 bambini molti-plicati per almeno due famigliari di loro, fanno 190-200 persone); ognu-no cercava un posto adatto da dove poter scattare qualche foto, mentre altri hanno usato la testa “a pendolo. Insomma, il pubblico ha brontolato.

Inoltre, se ci viene passata una rac-comandazione alle insegnanti: di fare attenzione alla dizione dei bambini.Tutto il resto, valutazione: eccellente.

Alunni cattolici e musulmani insieme alla “Roncalli”Abbiamo seguito l’interessante recital natalizio organizzato dal III Circolo Didattico.

di Giovanni Mercadante

Come di consueto, prima delle festività natalizie tutte le scuole

elementari mettono in scena grazio-si spettacoli recitativi sulla Natività. E’ il primo appuntamento dell’an-no scolastico per testare il grado di apprendimento dei piccoli allievi dietro la regia del corpo insegnante che deve dimostrare grande capacità organizzativa e didattica, con cano-vacci sempre più impegnativi.Il 23 dicembre 2011, quindi in con-

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[L’OPERA]

Ostello della Gioventù all’ex Monastero Santa Croce, via libera ai lavoriAcquisiti tutti i pareri favorevoli e scongiurata la perdita del finanziamento. Approvato il progetto esecutivo.

Un’altra opera fi nanziata dalla Regione che sta ri-sentendo dei tempi lunghi impiegati per l’iter pro-

pedeutico all’avvio dei lavori è l’ostello della gioventù e museo della pietra che si intende realizzare presso l’ex monastero di Santa Croce.

Un iter che ha indotto la Regione Puglia, attraverso il Servizio Turismo dell’Area Politiche per la Promozione del territorio dei saperi e dei talenti, ad inviare una nota di sollecito lo scorso 12 dicembre, pena la perdita del fi nanziamento ottenuto mediate il programma Area Va-sta “La Città Murgiana” di 3.676.000 euro.Per fortuna, dopo qualche giorno, arriva l’atteso parere favorevole della Soprintendenza per i beni Architettoni-

ci e Paesaggistici. Parere richiesto in aggiunta a quelli dei Vigili del Fuoco e del raggruppamento temporaneo di progettisti indicati dall’impresa aggiudicataria dei lavori.

L’impresa che eseguirà l’opera è la Gruppo GE.DI. srl da Altamura, cessionaria del ramo d’azienda per l’eser-cizio delle attività di restauro e manutenzione dei beni immobili sottoposti a tutela della società CO.RES srl, eff ettiva vincitrice della gara d’appalto lo scorso 21 feb-braio.

A poco meno di un anno di distanza, dunque, viene approvato il progetto esecutivo e l’avvio dei lavori do-vrebbe essere questione di poche settimane.

28 LAB MAGAZINE N.28 tel. 340.8134428 - 080.2473055 altamura www.gianfrancotraetta.it

GIANFRANCO TRAETTA FOTOGRAFIA

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[ARTE]

Nel panorama delle arti fi gurative, Alta-mura off re uno spunto per una profonda

rifl essione sulla presenza nella nostra comunità di una nutrita schiera di pittori ,scultori ,dise-gnatori ,vignettisti che a vario titolo operano con grande lancio, stimolati dai molteplici linguaggi che le loro rispettive arti producono.

Su questo argomento, così ampio, ho avuto modo di estendere le mie indagini, su cui ri-chiamo l’attenzione sia delle istituzioni che delle associazioni culturali locali per fare siste-ma, nonché del G.A.L., ente d’eccellenza per la diff usione dell’immagine della città e per l’attivazione di tutte quelle iniziative produtti-ve e commerciali ad esse correlate.

Di questo ne parlo in questa edizione in un articolo a parte dal titolo “Agli artisti altamu-rani serve un salone per le esposizioni”, la cui mostra avverrà a breve nell’antico palazzo Bal-dassarre, “Fotografando Altamura” designata dal Comune per questi particolari eventi.La mostra di pittura, tenuta aperta dal 15 di-cembre 2011 fi no al 6 gennaio 2012 e allesti-ta dal pittore-artigiano altamurano (così come ama defi nirsi) Donato Fiorino (1963) nella ex cappella privata di S. Leonardo del XV secolo, situata in via Martucci, in origine appartenen-te a questa nobile famiglia, a pochi passi dal loro omonimo palazzo, e poi posseduta dalla altrettanta nobile famiglia Filo, come testimo-nia lo stemma murato in alto a destra dell’al-tare (quest’ultimo purtroppo asportato dalla Curia e trasferito nella chiesa di S. Agostino, mentre le nicchie delle statue sono state denu-date della loro sacralità), ho notato che la “ location” è un eccellente punto di riferimento, a poche decine di metri e da corso Federico II, e dalla cattedrale, e dalla chiesa di S. Michele.Per i visitatori lo defi nirei strategico per non allontanarsi dal cuore pulsante del centro sto-rico.Donato Fiorino ha esposto le sue opere come reliquie in un luogo che di sacro conserva ora-

mai solo la struttura, ma ha dato ai suoi lavori la giusta allocazione, perché molte di essi, im-ponenti e signifi cativi, anche se evocano un linguaggio segnico e pittorico già percorso da artisti immortalati nella storia dell’arte, condu-cono tuttavia alla rivisitazione per esempio di un polittico rinascimentale raffi gurante la Na-tività, i cui personaggi storici sono rappresen-tati in abiti di splendido cromatismo su sfondo turchino; la scena è incapsulata nella sagoma di una basilica a tre navate su cui si stagliano gli appuntiti pinnacoli goticheggianti con tre facciate impreziosite da altrettante immagini sacre, sempre con vesti policrome illuminate dallo sfondo color oro.

Un’opera d’arte che nasce dalla maturità arti-stica del pittore da un “background” ven-tennale, la cui fi gura è già nota tra la nostra comunità ma anche fuori per altre opere rea-lizzate per esempio ad Aliano ( Matera) , nella chiesa di S. Domenico ad Altamura e in occa-sioni di altre manifestazioni artistico-culturali .

Nell’ambito di questa pluridecennale attività, Fiorino vanta anche un’altra esperienza con-solidata nell’arte presepiale e qui dimostra la sua competenza artistica con due opere molto particolari racchiuse in due teche di cristallo, dove tutti gli oggetti e le fi gure ivi contenuti emanano un suggestivo sapore storico, tanto da deliziare la fantasia dello spettatore.

Sempre alla ricerca di nuove frontiere sceniche e di linguaggi fi gurativi spaziali, Donato Fiori-no si è cimentato anche con la scultura meta-fi sica su legno, arte già sperimentata dai padri dell’Avanguardia inizio Novecento, primo fra tutti Giorgio De Chirico, con la diff erenza che Fiorino va più a fondo nel solco di que-sto fi lone artistico, tentando di dare un valore aggiunto con l’occhio attento alla evoluzione della tecnica tridimensionale. Un esperimento “ work in progress”/ in fase di elaborazione.

L’arte di Donato FiorinoUn polittico rinascimentale rivisitato secondo una nuova interpretazione cromatica – La metafisica tridimensionale su legno apre nuove frontiere.

di Giovanni Mercadante

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Nell’articolo riportato a parte, in que-sta edizione, sul pittore Donato

Fiorino, è stato accennato alla mostra di pittura che si aprirà a breve nel palazzo Baldassare “Fotografando Altamura” dove saranno esposte circa 65 opere di pittori altamurani e forse anche di qualche fore-stiero.

Da qui è nata l’esigenza di scrivere in an-teprima un’indagine avviata da me anni fa e finora non pubblicata in attesa di tempi più idonei. Questo evento cade proprio a fagiolo, come si dice. Il Palazzo Baldassa-re, allo stato, definito centro d’accoglienza per ogni tipo di mostra, va pure bene.Va detto da subito che Altamura offre un panorama di artisti molto variegato e al-cuni di essi si sono pure uniti in associazio-ne come “Il Colobrì”, presidente il pittore Francesco Incampo (fratello dell’ex parro-co della Consolazione Don vito Incampo, oggi responsabile dell’archivio capitolare della Curia). Artista nelle arti figurative con atélier in Via G. Pepe 11, operante tra Altamura e il nord Italia, alla cui associa-zione sono collegati altri artisti locali, tra cui Franco Balzano, Giovanni Castellano, Domenico Pestrichella; mentre altri ope-rano in modo indipendente come Lucia-na Lorè, pittrice e scultrice con bottega in Piazza Don Minzoni, Domenico Ventura; Vito Maiullari come scultore; Domenico Laterza docente di materie plastiche, scul-tore. Questo un breve quadro, ma l’elenco è ancora molto più lungo. Talenti, gioielli, di cui Altamura deve vantarsi per opere significative e importanti realizzate da essi vendute in Italia e all’estero, con forte ri-torno d’immagine per la nostra città.

Per essere presente un numero così ele-vato di artisti, vuol dire che c’è anche un mercato; e può essere esteso in orizzon-

tale? Innanzitutto non si può pretendere di vendere un quadro o altre opere simili sul mercato territoriale, quando mancano le basi sociologiche per l’approccio all’ap-prezzamento dell’arte. La società in genera-le, vista in una prospettiva più immediata, si intende riferita al bacino di utenza che ci appartiene. Vediamo che manca proprio il terreno su cui far attecchire l’arte. Per poter piazzare un’opera d’arte, sia essa un dipinto, o una scultura, o una fotografia, bisogna acculturare le coscienze sensibi-

lizzandole all’interpretazione dei segni, delle linee, delle macchie di colori, delle tecniche della lavorazione del legno, della pietra, del marmo, dell’uso delle misture di colori da cui si ricavano effetti cromatici affascinanti, e questo lavoro va fatto dalla base, cioè dalle cellule della società, ovvero tra i nuclei familiari e i gruppi sociali. Se manca questo primo approccio, è difficile proseguire col resto.

I fenomeni sociologici sono tutti correla-ti alla comunicazione intesa sia come atto verbale comunicativo che visivo, come an-che attraverso i canali sensoriali. Perciò, se l’arte non verrà insegnata come materia didattica importante, anche se alla scuola media sono dedicate delle ore alle Materie artistiche applicate, ciò non trova purtrop-po riscontro. Bisogna incidere certamen-te in maniera molto più impegnativa. La società manifesta la sua comunicazione in ogni campo attraverso segni e gestualità. Ogni movimento, ogni gesto, ogni segno, ogni indicazione fatta da un individuo parlante è un atto comunicativo che trova la sua forma espressiva nell’arte che prati-camente si traduce in vignette, cartelloni stradali, semafori, libri, televisione, radio, ecc. Tutto ciò che rappresenta il mondo intorno alla società è un atto comunicati-vo. Ma tutto questo alla comunità parlante non viene fatto notare, se non a pochi che hanno un livello culturale superiore, ma comunque limitato per la scarsa conoscen-za dei fenomeni sociologici.

In definitiva si può dedurre che fino a quando la comunità locale non avrà su-perato questo “gap”, gli artisti conterranei non troveranno facile collocazione alle loro opere e quindi faranno fatica a piaz-zare i loro lavori ed ad essere esclusi da un contesto commerciale, cioè dal mercato.

[ARTE & CULTURA]

Artisti altamurani, subito un salone per le esposizioni

Domenico Laterza

di Giovanni Mercadante

Un fenomeno sociologico in larga crescita rischia di confinarsi nel proprio territorio. Al Gal proposte a sostegno.

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Altamura, che vanta una tradizione cul-turale molto antica ed è motore propul-sore dell’economia murgiana, potrebbe trainare questo settore allargando la sua sfera d’azione con iniziative promosse dal G.A.L., ente deputato per queste fi-nalità. Le strutture esistenti per le mo-stre di pittura, ormai si possono contare

in misura consistente: Laboratorio Porta Alba, Monastero del Soccorso, Palazzo Baldassare, chiese sconsacrate. Queste “location” messe in rete possono incen-tivare notevolmente il business dell’arte. Promuovendo l’arte in questo modo, si può pensare a creare in un futuro prossi-mo un “Salone dell’arte” sull’Alta Mur-gia, catalizzando l’attenzione dei paesi vicini, del capoluogo pugliese e anche di regioni confinanti. In tal caso può esse-re favorita anche l’interscambio con altri artisti forestieri e il bacino degli aman-ti dell’arte si allargherebbe, stimolando continui confronti nei vari linguaggi ar-tistici.

Finché gli artisti altamurani saranno con-finati nel ristretto cerchio del nostro ter-ritorio, non avranno fortuna e qualsiasi iniziativa perderà la sua legittima aspira-zione, perché i cultori-acquirenti dell’ar-te saranno sempre gli stessi e il tutto si concluderà con un mercato saturo.

Agli artisti altamurani serve un salone per le esposizioni. Un fenomeno sociologico

in larga crescita che rischia di limitarsi nei propri confini, mentre il G.A.L. po-trebbe studiare delle proposte a sostegno per attuare iniziative concrete.

Un breve questionario agli interessati può aprire uno squarcio a questa situazione:

- chi frequenta le gallerie d’arte? (piccola borghesia, dipendenti di banca, professori, dirigenti);- chi non frequenta le gallerie? (ceto popolare: operai, artigiani, contadi-ni, commessi);- gli enti pubblici commissionano ope-re d’arte? (chi?, come?, quando?, dove?, perché?);- le aziende private sono interessate?- quale target di prezzo medio è dispo-sto a pagare l’acquirente?- c’è un mercato per la ritrattistica, o è la meno sfruttata dai pittori?

Il mercato settimanale del sabato, per chi non lo sa, offre quadri con scene sugge-stive provenienti dalla Cina, mentre noi stiamo a guardare dalla finestra.

[ARTE & CULTURA]

Vito Maiullari

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[IMMIGRATI]

Come nasce il progetto di un centro in-terculturale ad Altamura?Mettere preparazione accademica, ideali e energie giovanili a servizio di una comuni-tà ormai multiculturale è un sogno che ho sempre avuto nel cassetto. Ho studiato e mi sono laureata in Lingue con specializzazio-ne in Scienze della Mediazione Intercultu-rale. Casualmente un giorno ho saputo del bando di Principi Attivi e così ho coinvolto due mie amiche Maria Clemente, laureata in Scienze politiche ad indirizzo internazio-nale e specializzata in materie lavorative, e Marisa Scarabaggio, laureata in psicologia e psicoterapeuta. Insieme ci siamo date da fare per scrivere un progetto e partecipare al bando. Il 31 di dicembre 2010 abbiamo saputo che il nostro progetto si era aggiu-dicato il finanziamento a fondo perduto massimo previsto di 25.000€. Così nasce il progetto e l’omonima associazione culturale Babel.Integrazione attiva.

Quali sono i servizi che l’associazione Ba-bel mette a disposizione?Babel nasce con l’obiettivo di favorire l’inte-grazione degli immigrati a 360° aiutandoli a gestire i problemi quotidiani derivanti dal rapporto spesso complicato con le istitu-zioni e la legge italiana ed allo stesso tempo educare la cittadinanza altamurana all’inter-cultura. Noi forniamo consulenze gratuite agli extra comunitari e nel caso di necessità anche a cittadini comunitari con problemi economici. I servizi che mettiamo a dispo-sizione sono rispettivamente di consulenza legale, sanitaria, psicologica, del lavoro e linguistico-culturale. Per ogni consulenza c’è un una figura professionale che si occu-pa dei rispettivi punti: l’avvocato, Michele Santomasi, fa consulenza legale; Antonio Laselva, fa consulenza sanitaria, Marisa Scarabaggio, fa consulenza psicologica; io mi occupo della consulenza linguistico-culturale. Con Babel collabora anche una mediatrice culturale, Angela Siciliano e due mediatori linguistici uno di lingua albane-se ed uno di lingua araba (le due comunità immigrate più ampie sul territorio di Alta-mura). Babel, inoltre, offrirà corsi e laboratori

gratuiti di intercultura durante tutto il 2012 aperti a tutti.

Chi ha contribuito direttamente alla rea-lizzazione del progetto?Una collaborazione determinante per la re-alizzazione del progetto è quella con Don Saverio Colonna e l’associazione Fornello che ci ospitano presso la loro sede sita alle spalle della cattedrale. Fin dai primi incon-tri il nostro progetto è stato accolto come un servizio prezioso che avrebbe arricchito un lavoro già molto importante che tale associazione fa per la comunità ormai da moltissimi anni. Fornello per noi è una col-laborazione, un punto di riferimento, una splendida famiglia.

Che cos’è intercultura per Babel?L’intercultura è uno scambio culturale reci-proco che paradossalmente la globalizzazio-ne prevede in teoria, ma non permette nella pratica. Questo perché la globalizzazione, gestita e pilotata solo dai Paesi economi-camente più forti, si è trasformata in occi-dentalizzazione. Infatti è l’Occidente che dà ma non riceve nulla, noi diamo ma non siamo disposti a ricevere nulla in cambio e questa non è intercultura, ma colonialismo culturale. Invece, per essere interculturali ci deve esse-re reciprocità, è proprio nello scambio che c’è il confronto, si arricchisce il nostro sa-pere e miglioriamo noi stessi. Naturalmente per goedere al meglio del contatto con altre

culture c’è bisogno di un’attenta educazione all’intercultura.Per questo stiamo tenendo un corso di Edu-cazione Interculturale presso il laboratorio urbano giovanile di Port’Alba .Un corso del genere lo proporrei in maniera più diffusa anche nelle scuole.

Quale è il prossimo evento organizzato da Babel?Siete tutti invitati a partecipare sabato 4 Febbraio presso il laboratorio urbano gio-vanile di Port’Alba dalle 18 alle 20 per la presentazione e distribuzione ufficiale del calendario interculturale 2012 realizzato dall’ass. Babel. Integrazione attiva e l’ass. Carthage con le foto di Samantha Santar-cangelo. L’esibizione di due mostre fotogra-fiche, un buffet multietnico, musica etnica e una raccolta di beneficenza faranno da sfon-do. Si svolgeranno, inoltre, presso la nostra sede una serie di corsi e laboratori intercul-turali gratuiti durante tutto il 2012.

Gli orari di apertura al pubblico del centro sono :lunedi Consulenza psicologica ore 16-20mercoledì Consulenza legale ore 16-20Giovedi Consulenza del lavoro ore 9-13venerdi Consulenza sanitaria ore 16-20sabato Consulenza linguistico-culturale ore 16-20

BABEL è ad Altamura in via G. Falconi 21-25. Contatto: Valentina 328.3733954

Sportello immigrati, nasce “Babel”Un gruppo di giovani altamurani inaugura una bella struttura al servizio degli immigrati. Intervistiamo Valentina Creanza.

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LAB MAGAZINE N.28 33

Una pubblicazione che vede fi -nalmente la sua luce dopo anni

di preparazione e di ricerca di idee, proposte, novità… Sì, perché l’inten-to è quello di off rire un prodotto che, pur raccogliendo quello che di tipico la nostra tradizione culinaria conser-va da secoli, in verità vuole rientrare in una cornice nuova, attuale, fresca. Soprattutto perché questo libro non

servirà solo alle nostre nonne che, fe-deli custodi di un’eredità inesauribile, continuano a trasmettere alle nuove generazioni una ricchezza di usanze e consuetudini incomparabile e ce la mettono tutta perché tale immenso patrimonio non fi nisca nell’oblio. No, questo libro è soprattutto per le gio-vani famiglie che hanno bisogno di un’idea, un’ispirazione, uno stimolo

per la propria creatività. Ma non è solo ed esclusivamente per loro. Il titolo ri-cette murgiane non poteva essere più appropriato perché i piatti che qui tro-verete quasi certamente sono già noti un po’ ovunque. Gli ingredienti che li contraddistinguono germogliano nel nostro territorio, quella Murgia ancora inviolata che i nostri contadini con-tinuano a far fi orire e fruttifi care con tanta fatica ma anche con passione.

Con questa pubblicazione vogliamo che i frutti della Murgia possano ap-partenere a chiunque vorrà trascor-rere il proprio tempo libero davanti ai fornelli ad assaporare i profumi, le fragranze, i sapori della nostra terra e della nostra cucina.

All’interno dell’opera troverete an-che una sezione curata da due giovani brillanti cuochi della nostra città, Le-onardo Riviello e Giuseppe Gravina. Saranno loro ad off rire ai nostri lettori alcune pietanze “alla moda”, ma con gli ingredienti della nostra antica e va-riegata tradizione. Una sezione dedica-ta a chi desidera qualcosa di nuovo e più singolare.

Un libro di tutti e per tutti. Anche per coloro che visiteranno il nostro territorio e vorranno portare con sé un souvenir goloso. O per chi, in qua-lunque parte del mondo, voglia no-stalgicamente farsi più vicino a noi e alle proprie origini. Un regalo per le nostre mamme, le nostre nonne, le nuove mamme e i nuovi papà, i nostri parenti lontani e per tutti quelli che vogliono provare qualcosa di diverso ma che sia in ogni caso sano e genuino.Un volume da custodire non come un tesoro geloso nella biblioteca di fami-glia, ma da adoperare come un vero strumento da cucina. Solo se si imbrat-terà di sugo, cioccolata, vincotto, avrà raggiunto il suo obiettivo.

[LIBRI]

Le ricette dell’Alta MurgiaIl libro (Il Grillo edizioni) in allegato con il prossimo numero di Lab. Riscopriamo gli antichi sapori…

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LAB MAGAZINE N.28 37

Ma che storia… (Gianfranco Pannone)

L’avventurosa storia di come si è fatta l’Italia, dalla molteplici-tà delle culture, dei dialetti e dei suoni all’Unità,

è ricostruita in questo bel docu-mentario dallo sguardo e dalla mano di Gianfranco Pannone. Il materiale d’archivio dell’Istituto Luce rivive grazie al fondamen-tale apporto di Ambrogio Spara-gna, profondo conoscitore delle tradizioni musicali regionali. Nel fi nale, sui titoli di coda, la soddi-sfazione e il piacere di ascoltare il “21 Fiorile 1799” dei nostri Ua-ragniaun.

Le Idi di Marzo (George Clooney)

Continua il percorso esplo-rativo di Cloo-ney sul decisivo rapporto tra po-litica americana e network delle

comunicazioni. Dopo i talk-show radiofonici del bellissimo “Goodnight, and goodluck” e i format televisivi di “Confessio-ni di una mente pericolosa”, ad essere scandagliato in questo fi lm è quello che succede negli uffi ci stampa durante le prima-rie per la corsa alla Casa Bian-ca. Partite a scacchi di estrema ferocia giocate nell’ombra e so-stenute da un ottimo cast.

Lampi sull’acqua / In Breve

[CINELAB]

Per Woody Allen l’Europa è qualcosa di più di un luogo geografi co. E’ un

umore, un’idea, una divagazione. Una cartolina illustrata popolata da infi ni-te “proiezioni” (Fellini, Bergman, Bu-nuel) che aff ondano le loro radici nelle due grandi matrici della tragedia greca

e della letteratura russa. Dopo il sole di Barcellona e il grigiore londinese, pri-ma che sia la volta della città eterna, tocca alla Ville Lumière. La Parigi im-maginata da Allen è una città notturna, romantica, un po’ patinata nella ripro-posizione di qualche abusata veduta turistica.

Ed è soprattutto il luogo dove sono pos-sibili incontri ideali con spiriti illustri: Scott Fitzgerald, Hemingway, Gertrude Stein. A distanza di anni dalla leggenda-ria materializzazione di Humphrey Bo-gart (“Provaci ancora Sam”) o dal (con)fondersi di piani dentro e fuori lo scher-mo (“La Rosa Purpurea del Cairo”), Allen torna ad utilizzare lo stilema caro al suo cinema dell’inserimento di perso-naggi appartenenti a contesti o immagi-nari altri dentro le trame dei suoi fi lm.

Questo gustoso espediente narrativo costituisce il principale motivo di inte-resse ed apprezzamento per un fi lm che, altrimenti, sarebbe risultato abbastanza povero. La morale di fondo (quando sei insoddisfatto del tuo presente troverai sempre un passato in cui rifugiarti) si in-tuisce da subito, e la continua ripetizione dell’incontro passato-presente alla lunga stanca. In più la scrittura dei dialoghi, arma vincente del grande cinema alle-niano, è molto lontana dalla brillantezza e dalla freschezza dei tempi migliori.

Per questo appuntamento annuale con il cinema alleniano ci possiamo ritenere quindi solo moderatamente soddisfatti. Consapevoli comunque che, come ad un vaccino salvavita, alla dose annuale di allenianità non si può e non si deve rinunciare.

Rubrica a cura di Stefano Lorusso Scrivi a Stefano: [email protected]

L’uomo con la macchina

da presa/1

“Se vuoi mandare un messaggio, vai all’uffi cio

postale.”

(David Lynch)

Midnight in Paris (Woody Allen)

Drive (N.Winding Refn)

Una delle visio-ni più esaltanti del 2011 appe-na trascorso è stata questa in-solita incursione nel noir metro-

politano, sospesa tra Mann, Friedkin e Eastwood, fi rmata da un danese: Nicolas Win-ding Refn. Un omaggio a tanto cinema americano ma anche il riuscitissimo ritratto di un per-sonaggio memorabile, magni-fi camente interpretato da un laconico Ryan Gosling.Con una colonna sonora che è già diventata oggetto di culto.

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38 LAB MAGAZINE N.28

[BENESSERE A TAVOLA]

A cura della Dott.ssa Domenica (Monica) Incampo Biologa Nutrizionista | domenica.incampo@ pec.enpab.it

La Sindrome metabolica: che cos’è?

La “Sindrome metabolica” è una condizione caratterizzata dalla pre-

senza contemporanea di diversi squili-bri metabolici, ognuno dei quali è già da solo un indice di rischio cardiova-scolare. E’ ovvio che se questi sintomi coesistono, il rischio di malattie car-diocircolatorie aumenta in modo im-portante. La Sindrome metabolica era già stata ipotizzata verso la metà del se-colo scorso, veniva definita come “Sin-drome X”. Negli anni si sono succedu-te varie definizioni, oggi si può parlare di Sindrome metabolica quando, nello stesso soggetto, ci sono almeno 3 para-metri fra quelli sotto elencati:•Alterato valore della glicemia a

digiuno (≥ 110 mg/dl)• Ipercolesterolemia associata ad un

valore basso di HDL (≤40 md/dl per l’uomo, ≤ 50 mg/dl per la donna)• Ipertrigliceridemia( ≥ 150 mg/dl)• Ipertensione (≥ 130/≥85 mm Hg)•Obesità addominale (circonferenza

addominale > 102 cm per l’uomo, 88 cm per la donna).

La sindrome metabolica è in progres-sivo aumento nei paesi industrializza-ti, in rapporto certamente all’obesità sempre più diffusa. Lo sviluppo della Sindrome metabolica è dovuta proba-bilmente a fattori genetici, ma anche ad un errato stile di vita (poca attività fisica), alimentare (dieta ricca di car-boidrati e grassi), al fumo, quest’ulti-mo provoca, infatti, una diminuzione di livelli di HDL nel sangue (il coleste-rolo “buono”). La maggior parte delle alterazioni metaboliche può essere pre-venuta con una modifica dello stile di vita. I pazienti con sindrome metaboli-ca devono correggere le loro abitudini alimentari, aumentare l’attività fisica e raggiungere il peso corporeo deside-rabile, ottenendo così il controllo dei valori pressori, della glicemia, del co-lesterolo e dei trigliceridi nel sangue.

Quando tutto questo non basta è ne-cessario ricorrere a terapie farmaco-logiche e, in assenza di un farmaco specifico per la sindrome metabolica, occorre agire su più fattori di rischio presenti. Si è visto recentemente che per ottenere un significativo miglio-ramento delle alterazioni metaboli-che è sufficiente una riduzione del peso pari al 10 % del peso iniziale. La dieta deve essere ipocalorica, iposo-dica, ricca in fibre, con pochi zuccheri semplici, con pochi grassi animali e scarso apporto di colesterolo. Il con-sumo di alimenti ricchi di acidi grassi saturi (formaggi, carni grasse, burro, margarina, dolci confezionati) fanno aumentare significativamente il livello di colesterolo nel sangue, con i rischi che ne conseguono, viceversa, il con-

sumo di cereali integrali, di legumi, di frutta e verdura, un moderato consu-mo di pesce, carni bianche e del buon olio extra vergine d’oliva si associano alla sua riduzione, questo perché que-sti alimenti sono ricchi di costituen-ti con effetto benefico e protettivo nei confronti del nostro organismo.

Quindi possiamo concludere che la “Dieta mediterranea” è quella che più ci protegge dal rischio cardiovascolare. Il contenuto in carboidrati della dieta, nel paziente con sindrome metaboli-ca, deve aggirarsi intorno al 50%, tale valore è più basso rispetto alla popo-lazione generale e a quella diabetica, perché una percentuale maggiore in-durrebbe una riduzione di colesterolo HDL ed un aumento di trigliceridi. In questi pazienti deve essere incorag-giato il consumo di carboidrati com-plessi piuttosto che degli zuccheri sem-plici,  il consumo di alimenti a basso indice glicemico e ricchi di fibre (frut-ta, verdura, legumi, cereali integrali).

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via Manzoni (ang.circ. Bari-Matera) tel. 080 3111397 ALTAMURA

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