Pesca professionale e molluschicoltura: analisi dei ... Stati generali pesca cod... · Definizione...

Alessandra Liviero, Veneto Agricoltura – Osservatorio Socio Economico della Pesca e dell’Acquacoltura

Pesca professionale e molluschicoltura: analisi dei fabbisogni e proposte per comparto

Alessandra Liviero, Veneto Agricoltura

Titolo relazione: Pesca professionale e molluschicoltura: analisi dei fabbisogni e proposte per comparto

Il contesto

Gli obiettivi al 2020 e la nuova PCP Il Feamp e il PO nazionale Le strategie Eusair per la Blue Economy

Altre normative comunitarie

Il distretto di pesca Nord Adriatico



La metodologia

Incontri con operatori e portatori di interesse; Somministrazione di questionari ad hoc; Conoscenze acquisite nel tempo attraverso la partecipazione a Unità di Crisi Regionali e Comitati Tecnici di Distretto

Definizione criticità, fabbisogni e proposte



Pesca professionale Draghe idrauliche Pesca a strascico e da posta Volanti Acque interne

Molluschicoltura Vongole veraci Mitili

Servizi connessi Pescaturismo Ittiturismo Infrastrutture e logistica Sicurezza alimentare, ambiente e sociale

Criticità e fabbisogni

Proposte di breve e medio periodo

Draghe idrauliche Criticità e fabbisogni

• Questione cannolicchi;

• Taglia vongole;

• Moria della risorsa;

• Pressione antropica ed ambientale;

• Riversamento delle imprese da vongole a fasolari;

• Rischio declassificazione di alcune acque marittime da A a B.

Proposte

• Stabilizzazione pesca cannolicchi;

• Tolleranza sul sottotaglia del 10% in peso e depenalizzazione del reato;

• Rivedere il ruolo dei Consorzi e tramutare pesca in allevamento;

• Rispetto e aggiornamento del PGL con fermi a salvaguardia della risorsa;

• Revisione dell’attrezzo di pesca;

• Riduzione della flotta;

• Unico Cogevo e un’unica OP regionale.



Pesca a strascico e da posta Criticità e fabbisogni

• Costi del carburante;

• Regolamentazione Comunitaria in continua modificazione, stringente e non adeguata;

• Attrezzi sempre più impattanti;

• Elevato sforzo di pesca ed eccessiva pressione sugli stock;

• Pesca dei latterini;

Proposte

• Strategie gestionali condivise e politiche di vendita mirate;

• Adozione di un Piano di Gestione delle risorse;

• Studio di attrezzi meno impattanti e più selettivi;

• Dismissione dei pescherecci, creazione e controllo di zone di tutela della risorsa e ZPS;

• Latterini: sistemi di pesca alternativi e revisione Regolamento;



Pesca a strascico e da posta


• Poca rappresentanza pesca da posta;

• Conflitto fra attrezzi da posta e altri metodi impattanti;

• Cogolloni/reoni concessi a Venezia e non a Chioggia;

• Perdita di aree interessanti e produttive a favore di altre attività commerciali;

• Interdizione alla pesca dei murici e dei pectinidi;

• Aumento dei quantitativi di rifiuti;

• Concorrenza con prodotti esteri a minore qualità, poco sostenibili e a prezzo più basso.

Proposte

• Associazione in Unico Organismo interlocutore;

• Formazione e assistenza tecnica per i piccoli pescatori artigianali;

• I cogolli: sperimentazione nel compartimento di Chioggia;

• Piano regolatore della fascia costiera;

• Soluzione politica al blocco alla pesca dei murici e dei pectinidi;

• Riduzione dei rigetti e creazione di strutture di raccolta a terra;

• Azioni di valorizzazione e certificazione del prodotto.



Volanti Criticità e fabbisogni

• Normativa in continua evoluzione, che non da certezze sul lavoro;

• Problemi finanziari dovuti alla posticipazione dei pagamenti;

• Incidenza dei costi di carburante e del ghiaccio;

• Migliorare la qualità: più la barca è grande, più è difficile;

• Rigetti sul sottomisura di sarde, alici, sugarelli e sgombri fino al 2019: non ci sono strutture;

• OP di facciata. Le strategie commerciali unitarie non vengono quasi mai applicate.

Proposte

• Incrementare il peso e il ruolo dello Stato Italiano nelle funzioni della CGPM;

• Mediare con istituti di credito;

• Finanziare macchine per la produzione del ghiaccio a bordo;

• Bandi per ammodernamenti e interventi strutturali sulle imbarcazioni e sulle strutture a terra;

• Agevolare finanziamenti pubblici e FEAMP alle OO.PP.;

• Potenziare il ruolo delle organizzazioni intersettoriali.



Pesca professionale nelle acque interne Criticità e fabbisogni

• Bassa redditività;

• Incremento stranieri e difficile coesistenza con pescatori sportivi;

• Aumento dei casi di bracconaggio;

• Scarse qualità ambientali dei corsi d'acqua;

• Contrasto con le attività realizzate per il recupero delle specie ittiche;

• Insufficiente vigilanza e contrasto alle pratiche illegali.

Proposte

• Recuperare e salvaguardare il know how verso altri fini: recuperi ittici e attività di ricerca e di contenimento delle specie alloctone invasive;

• Contingentare il numero delle licenze professionali di pesca nelle zone A;

• Intensificazione e riorganizzazione dei controlli;

• Sostegno pubblico agli interventi di prevenzione.



Molluschicoltura: vongole veraci Criticità e fabbisogni

• Reperimento seme;

• Organizzazione gestionale deficitaria in alcune aree;

• Dragaggio dei canali;

• Demanialità delle aree;

• Questioni ambientali relative all’attrezzo da raccolta;

• Impatto delle grandi opere;

• Dilavamento delle acque marine, che pregiudica aree nursery;

• Classificazione come acque interne con penalizzazione rispetto aree vicine;

• Difficoltà gestione di diverse aree produttive nel Polesine;

• Scarsa rappresentatività dei consorzi.

Proposte

• OP verso realizzazione di schiuditoi;

• Interventi mirati per favorire condizioni ideali per l’accrescimento della risorsa;

• Ribadire il principio della demanialità delle aree di pesca;

• Prevedere l’istituzione di due OO.PP., per l’area veneziana e per quella polesana e di Goro;

• Puntare sulla diversificazione della produzione;

• Organizzare aree nursery aziendali su aree senza reddito.



Molluschicoltura: Mitili Criticità e fabbisogni

• Eccessive concessioni;

• Aumento costi di gestione e di carburante;

• Elevata concorrenza estera;

• Aree lasciate spesso incolte;

• Fenomeni avversi meteo-marini;

• Mancanza di innovazione tecnologica;

• Individuare il nuovo interlocutore per acque interne dopo scomparsa Province;

• Eccessiva pressione burocratica;

• Spostamento di persone dalla pesca all’acquacoltura;

• Mancanza di giovani nel settore.

Proposte

• Bloccare nuove concessioni a mare per i mitili a livello Nord Adriatico;

• Maggiori agevolazioni fiscali sul carburante;

• Organizzazione commerciale unitaria fra i produttori;

• Realizzazione dei punti di sbarco;

• Controlli e rinnovi concessori finalizzati al pieno utilizzo delle aree;

• Studiare nuove specie allevabili in Alto Adriatico;

• Investimenti su innovazione tecnologica e insediamento dei giovani.



Pescaturismo Criticità e fabbisogni

• Eccessiva burocrazia e complessità per il rinnovo dei collaudi;

• Bassa potenza dei motori fuoribordo a benzina nel Delta Po (25 cv) che non permette di gestire emergenze;

• Difficoltà ad individuare Ente sanitario competente tra Sanità marittima e ULSS per la somministrazione di bevande e alimenti;

• Quasi totale assenza di una politica comune per la promozione dell’attività turistica di pescaturismo.

Proposte

• Sburocratizzare iter di riconoscimento e collaudi unici per pesca e pescaturismo;

• Prevedere deroga per potenza motori Laguna Delta del Po’;

• Individuare soggetto unico responsabile per somministrazione alimenti e bevande;

• Costruire una unica associazione regionale di operatori del pesca-ittiturismo;

• Creazione di un marchio Pescaturismo.



Ittiturismo Criticità e fabbisogni

• Eccessiva burocrazia;

• Vincoli urbanistici troppo restrittivi per strutture preesistenti e poca flessibilità;

• Rischio inquinamento ambientale in area allevamento;

• Mancanza di piani di autocontrollo e gestione dei reflui;

• Poca omogeneità tra le azioni degli operatori in merito alle problematiche di settore;

• Difficoltà nell’accesso al credito ordinario.

Proposte

• Snellimento procedure burocratiche e unificazione competenze;

• Agevolazioni per recupero strutture preesistenti e semplificazione nel caso non vi siano dipendenti;

• Piano di recupero del refluo attraverso contratti con aziende specializzate;

• Piano di autocontrollo e di tracciabilità di filiera;

• Costituzione di una Associazione tra operatori del settore;

• Misure FEAMP di sostegno finanziario agli operatori/recupero manufatti.



Infrastrutture e logistica Criticità e fabbisogni

• Manutenzione delle banchine e dei porti;

• Mancanza di una viabilità e logistica efficiente;

• Necessità di servizi per l’impresa ittica;

• Mancata determinazione del prezzo nel mercato;

• Localizzazione poco felice dei punti di sbarco e tipologia strutturale obsoleta, poco capiente e funzionale dei principali mercati ittici del Veneto;

• Puntare sulle eccellenze dei singoli mercati e migliore azione di marketing;

Proposte

• FEAMP per infrastrutturazione e manutenzione di banchine e porti;

• Ristrutturazione dei mercati ittici verso la fornitura di servizi alle imprese ittiche;

• Adozione di politiche di concentrazione dell’offerta nei mercati anche su piattaforme virtuali;

• Creazioni di tre poli mercatali in Regione;

• FEAMP per la realizzazione delle grosse infrastrutture mercatali e annessi;

• Punti di sbarco strutturati ed attrezzati concorrenti a GDO;

• Conferimento ai mercati di maggiore autonomia organizzativa;



Infrastrutture e logistica


• Pesca abusiva nei fiumi con danno alla professionale regolare e sanità alimenti;

• Mancanza di celle a disposizione delle forze dell’ordine per stoccare il pesce sequestrato ai pescatori abusivi;

• Insabbiamento dei canali portuali e costi di escavazione;

• Aumentati apporti idrici in mare da parte dei corsi d’acqua.

Proposte

• Rivedere il ruolo delle OO.PP.;

• Maggiori contributi dedicati al settore;

• Corsi di formazione per pescatori;

• Prevedere celle di stoccaggio provinciali per prodotto illegale e velocizzare procedure di smaltimento;

• Finanziare opere infrastrutturali:

– per limitare l’apporto di enormi quantità di acqua dolce;

– dragaggio canali.



Sicurezza alimentare, ambiente e sociale Criticità e fabbisogni

• Diminuzione di produttività degli ecosistemi lagunari;

• Onerosità dei canoni di concessione per le attività di acquacoltura;

• Scarsa valorizzazione dei prodotti e bassi prezzi di mercato e forte concorrenza dei prodotti d’importazione;

• Motori inquinanti e obsoleti;

• Pesca sportiva: attrezzi non consentiti e mancato rispetto limite massimo di pescato giornaliero;

• Pesca illegale della vongola con mezzi vietati o in aree precluse;

• Prodotti ittici di provenienza nazionale ed estera ‘spacciati’ per prodotti ittici veneti.

Proposte di BMP

• Ripristini ambientali e tutela, salvaguardia e gestione delle aree nursery;

• Eliminazione degli intermediari tra autorità demaniale e imprese produttrici;

• OP: campagne di promozione dei prodotti locali, vendita diretta e accorciamento della filiera, sviluppo dell’ittiturismo;

• Incentivazione alla sostituzione dei motori;

• Realizzazione di accordi di coordinamento tra le diverse forze di polizia interessate;

• Salvaguardia del prodotto ittico locale e creazione di un marchio di qualità ‘Prodotto Ittico Veneto.



Le criticità in sintesi : • Carenza delle risorse e loro sovrasfruttamento;

• eccessiva capacità dello sforzo di pesca: il decremento della capacità della flotta è più che compensato dagli incrementi di produttività;

• eccessivi vincoli burocratici e difficoltà di interlocuzione fra organismi preposti che portano a poca chiarezza sulle competenze;

• rapporti e concorrenza con marinerie Croate;

• carenza organizzativa fra operatori e difficoltà a costituire organismi unici per sfruttare economie di scala e acquisire rappresentatività nel settore;

• aumento dei costi di produzione;

• attuazione di politiche non lungimiranti e in linea con le caratteristiche tipologiche dell’Alto Adriatico;

• mancata tutela della fascia costiera e delle altre aree di riproduzione degli stock;

• carenza di politiche promozionali e di marketing territoriale ittico;

• eccessiva antropizzazione della fascia costiera riconducibile spesso a infrastrutturazione energetica, attività di pesca, opere di difesa e infrastrutturazioni orientate allo sviluppo turistico o commerciale dell’area.





Tutela dell’impresa

e dell’occupazione Tutela delle risorse

Rafforzamento

dei controlli

Strategie

Linee strategiche per lo sviluppo della pesca professionale in Veneto



Strategia 1: Tutela dell’impresa e dell’occupazione • Favorire l’accesso al credito delle piccole e medie imprese della pesca e

dell’allevamento;

• migliorare le strutture e i servizi per la pesca, infrastrutture e logistica;

• promuovere forme di aggregazione organizzata dell’offerta per tipologia di prodotto e territorio e creazione di una unica Organizzazioni di produttori per comparto a livello regionale o addirittura di nord Adriatico;

• prevedere incentivi per le imprese che si aggregano e si orientano verso attività commerciali riappropiandosi di parte del valore del prodotto;

• sviluppo delle attività connesse e affini, come l’avvio del recupero di strutture della pesca e acquacoltura per lo sviluppo di attività turistico-ricettive;

• azioni interlocutorie con la Croazia: la pesca dovrebbe essere gestita congiuntamente fra le due sponde, per non creare disparità di trattamento fra le imprese e per salvaguardare le risorse nel loro insieme;

• agevolare inserimento dei giovani.



Strategia 2: Tutela delle risorse

• Agevolare gli operatori affinché a livello di produzione si aggreghino in Consorzi o altre forme associative che siano rappresentative e che presentino piani di gestione per ogni sistema di pesca;

• per la salvaguardia di particolari specie in forte difficoltà, favorire l’introduzione, nei Piani di gestione, anche di fermi mirati per specie;

• creare zone di tutela della pesca soprattutto nella fascia costiera;

• favorire la ricerca applicata per studiare attrezzi di pesca meno impattanti e più selettivi, utilizzando la tecnologia per aumentare la selettività e non la produttività;

• collaborare con le nazioni transfrontaliere al fine di migliorare la gestione degli stock ittici, anche coordinando i periodi di fermo e le misure dei piani di gestione in funzione dei periodi di riproduzione degli stock.



Strategia 3: Rafforzamento dei controlli

• Dare una forte spinta verso tutte le attività di controllo istituzionale per il ripristino della legalità e della certezza del diritto attraverso accordi con le forze dell’ordine per il rispetto delle misure minime di taglia, di maglia delle reti, di zone di pesca, di permessi, dei quantitativi etc.

• estendere l’utilizzo di strumenti tecnologici per agevolare i controlli su uscite delle imbarcazioni, aree di pesca e quantitativi;

• verificare gli impegni assunti da terzi in occasione dei diversi accordi di programma conclusi per lavori e infrastrutture a mare al fine di monitorarne l’impatto economico e ambientale.



Grazie dell’attenzione!

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