Perché ta Legge di Stabitità apre ta strada at recupero ...Impresa - Welfare...privato. Il welfare...

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Luca Faitta Francesco Rotondi founding partner Studio LabLaw Perché ta Legge di Stabitità apre ta strada at recupero competitivo detVltatia Ii ritancio dette retazioni industriaU passa attraverso it nuovo wetfare aziendate La sfida detta human cooperation per creare benessere nette organizzazioni

Transcript of Perché ta Legge di Stabitità apre ta strada at recupero ...Impresa - Welfare...privato. Il welfare...

Luca FaittaFrancesco Rotondifounding partnerStudio LabLaw

Perché ta Leggedi Stabitità apre ta stradaat recupero competitivodetVltatia

Ii ritancio dette retazioniindustriaU passaattraverso it nuovowetfare aziendate

La sfida dettahuman cooperationper creare benesserenette organizzazioni

L'INTERVISTAI

i

It wetfare aziendate si affermacon una decisa impronta sociateper sopperire al.te carenze dettoStato ma anche per incremen-tare ii benessere in azienda.Con ricadute positive per tutti

a sfida è fare di necessità virtù,

fronteggiando la progressiva ri-duzione della spesa sociale pub-

blica con una rinnovata azione sul fronteprivato. Il welfare aziendale è una delle

frontiere più importanti del mondo dellavoro sia per la sua capacità di risponderealle esigenze dei lavoratori (e delle lorofamiglie) sia perché può aprire li strada auna nuova stagione di collaborazione tra

le parti sodall.

ALLA RICONQUISTADEL BENESSERE«Occorre prendere atto che lo Stato non èpiù in grado di fornire al cittadino per in-tero quel sistema di servizi che crea benes-

sere perché ha un problema di risorse: pe-sano ragioni non solo congiunturali comela lunga stagione della crisi, che ha messo

a rischio la tenuta del debito pubblico,ma anche strumarali, come il progressivoinvecchiamento della popolazione che

comporta un rialzo della spesa», spiegaFrancesco Rotondi, founding partner diLabLaw, studio spedalizzato nel dirittodel lavoro con sei sedi in Italia (Genova,

Milano, Padova, Napofi, Pescara, Romae Bari). A fronte di questo scenario, ledinamiche retributive non sono in gradodi colmare il gap. «Gfi stipendi sono so-stanzialmente fermi da anni» sottofineal'avvocato. «Ed è difficile immaginare una

loro rapida crescita a breve, se si considerache la ripresa è ancora molto debole e inogni caso l'eventuale crescita retributiva

non sarebbe tale da assicurare quei servizinecessari al "benessere"».

In sostanza, con gli stipendi al palo e loStato che riduce le prestazioni garantite,il rischio è di dover rinunciare a unaparte importante del benessere che avevacaratterizzato le generazioni passate. «Inquesto contesto non resta che fare affi-damento sul ruolo che possono svolgere ipri;¢ati, attraverso forme di collaborazionetra le parti sociali», commenta Rotondi.

L'INTERVISTA

LA SPINTA DEL LEGISLATORE

la tenuta del debito pubbfico,e strutturati, come il progressivo,mento della popolazione che

un rialzo della spesa», spiega'.o Rotondi, founding partner distudio specializzato nel diritto

» con sei sedi in Italia (Genova,

Padova, Napoli, Pescara, RomaA fronte di questo scenario, lete retributive non sono in gradore il gap. «Gli stipendi sono so-lente fermi da anni» sottofinea). «Ed è difficile immaginare una

ta crescita a breve, se si considera)resa è ancora molto debole e in» l'eventuale crescita retributiva

)be tale da assicurare quei servizial "benessere"».

tza, con gli stipendi al palo e loriduce le prestazioni garantite,è di dover rinunciare a una

»ortante del benessere che aveva

',zato le generazioni passate. «In

»ntesto non resta che fare alti-

sul ruolo che possono svolgere iaverso forme di collaborazione

ti sociafi», commenta Rotondi:

Il weltîare aziendale abbraccia tutti quei

servizi che le imprese forniscono ai propridipendenti per migliorare la loro vita priva-ta e lavorativa: quindi misure strettamenteeconomiche come le forme di sostegno alreddito familiare e gli incentivi allo studio,ma anche le iniziative che permettono laconciliazione tra esigenze di vita familiaree lavorativa, quelle per il tempo libero e leagevolazioni di carattere commerciale.

Oÿesto approccio ha ricadute positive nonsolo per i dipendenti coinvolti, ma anche

per le aziende che in questo modo pos-sono attrarre talenti, fidelizzarli e contaresu personale motivato (non è un caso se le

aziende più attive su questo versante regi-strano tassi di assenteismo più contenuti etumover ridotto). Oltre a registrare ricadu-te positive in termini di brand aziendale.

Il legislatore guarda con favore a questeiniziative. Se un aumento salariale di 100euro al mese costa all'azienda 200 euro

• se non di più, nel caso delle iniziative di

welfare, la spesa netta generalmente cor-

risponde a quella lorda. Oÿesto vaie, peresempio, per alcune categorie di interventi:i contributi assistenziali e previdenzialiversati dal datore di lavoro a enti o casse

aventi fine assistenziale (non sono sottopo-sti a tassazione nel limite di 3.615,20 euroannui); le polizze sanitarie per il rimborsodi spese mediche sostenute dai dipendenti(non sottoposte a tassazione nel limite di258,23 euro annui); le spese di assistenzasociale e sanitaria sostenute volontaria-

mente (quindi non in dipendenza di unobbligo contrattuale) dal datore di lavoroin favore della generalità o di alcune cate-

gorie di dipendenti, che non concorronoa formare il reddito del dipendente, senzalimiti di valore.

RILANCIO DELLERELAZIONI SINDACALIVi è poi un altro aspetto da considerare:i piani di welfare possono essere messi incampo previo accordo tra l'azienda e le rap-

presentanze sindacati (per esempio, accordiintegrativi) e questo aiuta a rasserenare ilclima tra le parti sociali, in una stagione incui sono tornate ad affacciarsi le tensioni.

«Nonostante la conflittualità percepita afivello nazionale, in azienda si registrauna generale tendenza alla collaborazione,considerato che queste misure portanobenefici per tutti» sottolinea Rotondi. «Ipiani di welfare possono essere realizzaticollegando alcune esigenze aziendali, qualil'efficientamento organizzativo e produtti-

vo, e le richieste di servizi che vengono dailavoratori». Il risultato sono iniziative chel'avvocato ricorda essere «non tanto una

forma di retribuzione premiante quantopiuttosto di benessere sociale, che garanti-scono servizi gratuiti ai lavoratori».

Oÿalche esempio può aiutare a renderemeglio il concetto. Una delle prime ini-

ziative italiane in questo campo è stata aopera di Luxottica, che nel 2009 ha lancia-to il famoso carrello della spesa, vaie a direuna serie di prodotti alimentari distribuitigratuitamente tutti i mesi agli oltre 8.000dipendenti. Un processo avviato a frontedi un picco di produzione dovuto a nuovecommesse, che aveva portato a tensioni

sui turni di lavoro prolungati. I2adozionedel pacchetto di welfare aziendale ha con-

L'INTERVISTA

tribuito a rasserenare gli animi, ponendo sono anche le tutele sanitarie riferite nonle basi per nuove iniziative. Anche altre solo al dipendente, ma all'intero nucleo fa-aziende si sono mosse in questa direzione, miliare. In questo ambito rientrano ancheCome Basf, che finanzia l'acquisto dei i servizi di assistenza per chi ha parenti

libri scolastici per i figli, e Bottega Venera, non autosufficienti». Infine, un fenomenoche garantisce un voucher per l'acquisto emergente, d'assistenza per lo studio deidi servizi come la palestra, la lavanderia e lavoratori interessati a completare un ciclo

il take-away. O Vodafone, che consente al scolastico».

personale di scegliere se ricevere il premiodi risultato cash oppure sotto forma di beni INIZIATIVE DIFFERENZIATEe servizi a condizioni agevolate: rimborso La diffusione di queste iniziative, comedelle rette scolastiche, dall'asilo nido aU'u- ricorda Rotondi, risponde al principio di

niversità, o versamenti aggiuntivi al pro- «dovere sociale legato al fare impresa».prio piano di previdenza integrativa. Ma il Una sfida per i sindacati «Chiamati a spo-fenomeno non riguarda solo i grandi gmp- stare una buona parte della contrattazionepi. Il Premio Assiteca 2015, organizzato dal liveUo nazionale a quello aziendale,in collaborazione con questo giornale e considerato che le esigenze variano da undedicato alwelfare in azienda, ha registrato contesto all'altro e non possono esisterecandidature provenienti per il 70% da Pmi piani di welfare identici». Anche perché(meno di 50 milioni di euro). Segno che il rischio, altrimenti, è che le aziende siii secondo welfare si sta facendo sempre limitino a offrire servizi per valorizzare epiù strada in Italia anche nelle realtà di fidelizzare solo alcune categorie di lavora-

dimensioni contenute. «Oggi gli strumenti tori, quelli che hanno davvero interesse a

più apprezzati sono quelli che consentono non perdere. «Una prospettiva da scongiu-di conciliare esigenze familiari e di lavoro, rare assolutamente perché ci porterebbe income la possibilità di gestire il proprio una dimensione di welfare individuale chetempo al lavoro, rendendo prioritario ii non risponde a ragioni di giustizia sociale»,

I risultato anziché il numero di ore passate aggiunge l'avvocato. Che ricorda inoltre

I in ufficio» racconta l'esperto. «In crescita l'importanza di fare i conti con la realtà: «I1welfare aziendale diventerà sempre più so-Diffusione del.l,e iniziative per aree det wel,fare aziendal.e

PercentuaLe di imprese con aLmento una iniziativa

I 64,ÿ% ............................... 1!

46,2%

15,O% Wegare attarg*tÿ al temt 0rio14.1% Integÿzreno sociale esostegno at soggett, debot,

,9% Conclhazlone ÿta e [av0to

I Fonte. We[fare Index Pmt

stitutivo in alcuni ambiti dei nuovi bisognisociali come il servizio alla persona e alla

famiglia, e non integrativo di quello statale,per le ragioni già viste che [imitano il rag-gio di azione pubblico. Pertanto, piuttostoche chiederci fino a che punto sono positi-ve iniziative di questo tipo, domandiamociquali sarebbero le conseguenze per tutti nelcaso di mancato welfare aziendale».

L'INTERVISTA

he le tutele sanitarie riferite nonpendente, ma all'intero nucleo fa-

n questo ambito rientrano anchedi assistenza per chi ha parentisufficienti». Infine, un fenomeno:e, «l'assistenza per lo studio dei

i interessati a completare un ciclo»,.

IVE DIFFERENZIATEsione di queste iniziative, come

otondi, risponde al principio disociale legato al fare impresa».t per i sindacati «Chiamati a spo-buona parte della contrattazioneo nazionale a quello aziendaie,,to che le esigenze variano da unall'altro e non possono esistere

welfare identici>>. Anche perché, altrimenti, è che le aziende sia offrire servizi per valorizzare e'e solo alcune categorie di lavora-

ii che hanno davvero interesse a

ere. «Una prospettiva da scongiu-

.utamente perché ci porterebbe inmsione di welfare individuale che>nde a ragioni di giustizia sociale»,l'avvocato. Che ricorda inoltre

nza di fare i conti con la realtà: «Il

ziendaie diventerà sempre più so-in alcuni ambiti dei nuovi bisognime il servizio alla persona e allae non integrativo di quello statale,;ioni già viste che [imitano il rag-ione pubblico. Pertanto, piuttostolerci fino a che punto sono positi-ire di questo tipo, domandiamoci:bbero le conseguenze per tutti nel]ancato welfare aziendaie».

Le misure previste daLLa Leggedi StabiLità aprono La strada aLrecupero de!. gap competitivodeLL'ltal,ia. Ora sta al.l,e aziendetrovare Le migliori soluzioniorganizzative per favorire l,'in-novazione

on sarà la soluzione definitiva

per il recupero di produttivitàdel nostro paese, ma gli incen-

tivi fiscali proposti dall'ultima Leggedi Stabilità promettono di ridurre ilgap con le migliori esperienze interna-zionali. È la convinzione di Luca Fail-

la, partner dello studio iegale LabLaw,che vede in questa iniziativa una spintaimportante per rilanciare il dialogo trale parti sociali, in difficoltà negli ultimitempi, soprattutto dopo l'approvazionedel Jobs Act, vissuta negativamente dalfronte sindacale.

LE POTENZIALITÀDEGLI INCENTIVILe misure sono state introdotte attra-

verso due provvedimenti: la Legge diStabilità, che ha fissato i criteri generali,e il decreto congiunto del ministro del

Lavoro e delle Politiche sociali Polettie del ministro dell'economia e delle

Finanze Padoan, firmato a fine marzo,con le disposizioni di dettaglio. «I dueinterventi normativi indicano i criteridi misurazione degli incrementi di pro-

duttività, redditività, qualità, efficienzae innovazione, che danno alle impreseaccesso al premio di risultato con im-

posta sostitutiva del 10%», spiega Failla.

Dunque, per la quota di compensoriferibile agli incrementi di produttività,il prelievo fiscale è di gran lunga minorerispetto alle aliquote Irpef, che nelloscaglione più basso ammontano al 23

per cento.

«In particolare, ii decreto fissa le moda-

lità attraverso le quali le aziende posso-no realizzare il coinvolgimento pariteti-co dei lavoratori nell'organizzazione del

lavoro, chiave di volta per innalzare iltetto dello sconto da 2.000 a 2.500 euro.Si tratta di una disposizione introdottaper favorire il dialogo sociale all'interno

delie aziende, nella consapevolezza cheun clima sereno di lavoro è decisivo perinnalzare la produttività e la redistribu-zione della ricchezza fra i lavoratori»,

aggiunge l'esperto.

L'INTERVISTA

I CRITERI DI htlSURAZlONE11 decreto stabilisce le modalità per ilmonitoraggio dei contratti aziendalie territoriali, in modo da tenere co-stantemente sotto controllo gli esiti

dell'incentivo.Per avere accesso all'agevolazione, i

contratti devono prevedere criteri dimisurazione e verifica - attraverso in-

dicatori numerici o di altro genereappositamente individuati - degli in-crementi di produttività, redditività,qualità, efficienza e innovazione. Que-sti possono consistere in un aumento

della produzione o in un risparmio deifattori produttivi, nonché nel migliora-mento della qualità dei prodotti e deiprocessi, anche attraverso l'introduzio-

ne di strumenti di flessibilità di tempoe di luogo della prestazione lavorativanonché innovazioni organizzative.Temi che quindi vanno a intersecarsi

con gli ambiti dello smart working e idel welfare aziendale. Infatti, i criteri

per misurare la produttività possono ri- ]guardare la riorganizzazione dell'orariodi lavoro non straordinario, così come l«il ricorso al lavoro agile quale modali-

tà flessibile di esecuzione del rapportodi lavoro subordinato», secondo quantoriportato dallo stesso provvedimento.Come spiega Failla: «Concretamente,gli accordi tra aziende e sindacati ri-

guardano per esempio la costituzione

di gruppi di lavoro (non semplicemen-te consultivi, ma operativi) pariteticiper mettere in atto innovazioni desti-nate a migliorare prodotti e processi».Il piano deve anche prevedere strutturepermanenti di consultazione e moni-toraggio degli obiettivi e delle risorse

necessarie, e rapporti periodici cheillustrino le attività svolte e i risultati

raggiunti.

La forbice tra sai.ari e produttività nei paesi svituppati [1999 = 1001

120

115

110

100

105 -

95

90-1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 20!2 2013

Indice di produttività del favore • Satari reali [corretti per ['infLazione)

Fonte: elaborazioni AdvtseOnly su dati Orgamzzazlone Internazionale del Lavoro

L'INTERVISTA

Lmbiti dello smart worldng etre aziendale. Infatti, i criteri

rare la produttività possono ri-la riorganizzazione dell'orario

non straordinario, così come

» al lavoro agile quale modali-ile di esecuzione del rapportosubordinato», secondo quanto

dallo stesso provvedimento.iega Failla: «Concretamente,di tra aziende e sindacati ri-

per esempio la costituzione[ di lavoro (non semplicemen-ltivi, ma operativi) pariteticiere in atto innovazioni desti-

igliorare prodotti e processi».leve anche prevedere strutturenti di consultazione e moni-

degli obiettivi e delle risorsee, e rapporti periodici chele attività svolte e i risultati

Per accedere alle agevolazioni i con-tratti devono essere depositati, entro30 giorni dalla sottoscrizione, in viatelematica presso la Direzione terri-toriale del lavoro competente insiemeall'autodichiarazione di conformità alle

disposizioni del decreto allegata allostesso e disponibile sul sito del mini-stero delle politiche sociali.

dubbio la possibilità di rendere struttu-

rali gli incentivi, ma intanto in questafase di crescita ancora debole possonocostituire una spinta importante», com-

menta l'avvocato

SCOMPARE LARETRIBUZIONE FISSADall'insieme di queste misure apparechiaramente la distanza rispetto all'ideatradizionale secondo cui "la retribu-

zione è una variabile indipendente",un concetto a dire il vero già in calo diconsensi negli ultimi anni. «Il mondo

evolve in direzione opposta, vaie a direche la nuova ricchezza viene redistri-

buita laddove si produce» spiega Failla.«Un cambio di paradigma rivoluziona-rio che, se diffuso a tutti i livelli, potràaiutare le aziende italiane a recuperare il

gap di produttività rispetto agli altri pa-esi occidentali, consentendo loro al con-

tempo di fidelizzare i dipendenti, conquesti ultimi che hanno delle ragioni inpiù per lavorare al meglio». Motivazioniche permettono, per altro, di favorire unmiglioramento delle relazioni sindacali.Detto che le innovazioni normative

vanno nella giusta direzione, c'è però daconsiderarne l'impatto sui conti pub-

blici, inevitabilmente negativo. Questosignifica minori entrate per lo Stato,che dovrà compensarle aumentando sualtre poste le tasse o riducendo la spesapubblica. «Queste ragioni mettono in

LE RAGIONIDEL RITARDO ITALIANOI dati delle ricerche internazionali sono

impietosi per il nostro paese. Eurostatsegnala che la produttività è scesa di

quasi cinque punti percentuali tra 2014e 2013, mentre nello stesso periodo glialtri Stati europei hanno viaggiato trala conferma del dato e un calo massimo

del 2 per cento.Tante le ragioni, a cominciare dai ridottiinvestimenti realizzati dalie aziende,anche a causa di una struttura economi-

ca dominata dalle Pmi (che inevitabil-

mente hanno le spalle meno robuste). Ilbasso livello di investimenti si traducein un basso livello di innovazione: sia-

mo al 18° posto su 28 in Europa per le

spese di ricerca e sviluppo, coperte permetà dallo Stato. Diversi studi inoltresottolineano che nella Penisola non vi èun'allocazione ottimale delle risorse, sia

umane che economiche. Tra le altre co-

se, le promozioni spesso non avvengono

sulla base del merito ma dell'anzianità,e in molti casi i premi ai dipendenti

non sono legati alle performance, maad automatismi generaliŒzati. Un tema

che si lega alla rigidità del mercato dellavoro. Un limite che le normative re-

centi, a cominciare dal Jobs Act, stannocercando di superare.

L.d.O