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Perché differenziare i rifiuti
I rifiuti sono un problema che riguarda tutti noi e
l’ambiente in cui viviamo; con la raccolta
differenziata possiamo ridurre i rifiuti da smaltire in
discarica, separare quelli pericolosi e recuperare al
massimo i materiali ancora riciclabili, con risparmio
economico per i cittadini e beneficio per l’ambiente.
Quello che noi definiamo rifiuto è costituito da
materiali che servono per esempio per la
conservazione di cibi, per l’utilizzo di servizi igienico-
sanitari, ecc.. Fino al momento dell’utilizzo sono
considerati puliti, successivamente li allontaniamo
con ribrezzo, pur mantenendo intatte le loro
caratteristiche originarie.
Occorrerà quindi fare uno sforzo e trattare in
modo intelligente i materiali usati e chiamarli
più correttamente materiali post consumo e
sfruttarli nuovamente.
Come si vede dalle figure, con una buona
raccolta differenziata si possono riciclare fino
all’85% dei materiali utilizzati. Scarti di
cucina, ramaglie, vetro, plastica e carta possono
essere utilizzati per produrre nuovi materiali e
non essere accumulati in discariche. Così
facendo diminuiscono i costi del servizio di
raccolta e si libera il territorio dai rifiuti.
Solo con una buona raccolta dell’umido organico si può evitare che circa 4/10 degli scarti della
cucina e delle ramaglie del giardino vadano ad accumularsi nelle cosiddette discariche. Questo tipo
di materiale è ricco di acqua che filtra al di sotto dei siti di stoccaggio rappresentando un veicolo
pericoloso di inquinamento per le falde acquifere. Infatti sostanze tossiche o nocive possono
arricchire questi fluidi andando a rendere le acque non potabili e i terreni incoltivabili.
Esegui un disegno sul quaderno che rappresenta un possibile
inquinamento della falda freatica ad opera di una discarica.
In natura la sostanza organica prodotta e
non più “utile” alla vita (foglie secche,
rami, spoglie di animali, ecc.) viene
decomposta dai microrganismi presenti
nel terreno che la restituiscono al ciclo
naturale. Da questo processo si origina un
prodotto ricco di humus, prezioso per la
crescita di altri vegetali. L’humus può
essere considerato una vera e propria
riserva di nutrimento per le piante data la
capacità di liberare lentamente ma
costantemente gli elementi nutritivi
(azoto, fosforo, potassio sono i più
importanti), assicurando il mantenimento
della fertilità del suolo.
Con il compostaggio vogliamo imitare,
riproducendoli in forma controllata e
accelerata, i processi che in natura
riconsegnano le sostanze organiche al ciclo della vita: un perfetto riciclaggio dei rifiuti organici. In
altre parole il processo per creare il “compost” è copiato dalla natura. Proviamo a pensare quante
ricchezze sprechiamo con alcuni dei nostri comportamenti abituali: cosa avviene degli scarti del
nostro giardino, dell’orto e della preparazione dei pasti?
Nella città della Spezia il compostaggio viene
fatto industrialmente dall’Azienda ACAM
ma molte persone che hanno piccoli
appezzamenti di terra lo praticano a livello
domestico.
La Scuola Media Piaget da qualche anno sfrutta un contenitore detto
“composter” con il quale ricicla gli scarti della mensa e le ramaglie
residue delle potature degli alberi del giardino. Il terriccio prodotto viene
utilizzato nell’orto.
Il processo di compostaggio è naturale perché tutto il merito delle trasformazioni è di microrganismi
(batteri, funghi, lieviti, insetti ecc.), presenti naturalmente nell'ambiente e negli scarti, che degradano
e trasformano la sostanza organica. Tali microrganismi hanno bisogno per la loro vita dell’ossigeno
presente nell’aria: si tratta infatti di microrganismi “aerobici”. Il compostaggio degrada parte delle
molecole organiche complesse presenti
nelle cellule che compongono il materiale
(prevalentemente carboidrati, proteine,
cellulose e lignine) in composti chimici
più semplici, quali, per esempio, proteine
più piccole e solubili, sali minerali, acqua
e anidride carbonica.
Per l’attività biologica dei microrganismi
la temperatura del materiale aumenta
fino ai 60° centigradi e dà luogo alla
igienizzazione, liberando il compost da
microrganismi potenzialmente dannosi per
l'uomo, gli animali e le piante (tra questi,
ad esempio, i responsabili delle malattie
delle piante presenti nei residui di potatura,
nelle foglie, ecc.).
Infine dalla degradazione degli scarti organici viene liberata acqua che rende l’umidità intorno a
valori di 50-70% ideali per l’ambiente di vita degli esseri viventi.
I microrganismi
I primi esseri viventi che attaccano le pareti del materiale in decomposizione sono organismi visibili
solo con un microscopio. Hanno dimensioni così piccole che per misurarli occorre introdurre
sottomultipli del metro. Questa unità di misura prende il nome di micrometro, cioè un milionesimo di
metro.
Batteri
Il regno dei batteri è costituito da organismi unicellulari,
formati cioè da una sola cellula che viene detta
procariotica. Si riproducono molto velocemente per
scissione, un individuo si divide formando altri esemplari.
Con l’aiuto del libro e gli appunti presi in classe disegna
una cellula procariotica e scrivi in sintesi le sue
caratteristiche.
Disegno
Descrizione
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I batteri che operano nel compostaggio sono eterotrofi, cioè si nutrono decomponendo la materia che
trovano in molecole più semplici come carboidrati, proteine, e sali minerali. In questa attività di
degradazione i batteri respirano, quindi consumano ossigeno, e dalla trasformazione degli scarti in
degradazione si libera acqua, anidride carbonica e calore. Nella figura si vedono batteri che
attaccano la buccia di un pomodoro.
Funghi
Il regno dei funghi comprende individui sia unicellulari che pluricellulari, composti da cellule
eucariotiche che si riuniscono a formare elementi strutturali dette ife. Tutti i funghi sono eterotrofi,
cioè ricavano le sostanze nutritive dall'ambiente esterno assorbendole attraverso le loro pareti; essi
rivestono un ruolo ecologico importantissimo perché sono in grado di decomporre il materiale
organico presente nel terreno.
Si definiscono saprofiti tutti quei funghi che degradano sostanze non viventi di origine animale o
vegetale in composti meno complessi. Producono sostanze in grado di smontare sostanze più dure
come la lignina e la cellulosa e nutrirsene. I funghi subentrano in un momento successivo quando la
temperatura del compost diminuisce.
Il regno comprende fino a 100 000 specie. Particolari
tipi di funghi sono le muffe, come quella nella foto.
Cerca qualche caratteristica e riportala sotto in sintesi.
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Animali visibili a occhio nudo
Anellidi Un ruolo importante nella lavorazione del
compost è svolto dagli animali. Gli anellidi
appartengono al gruppo degli invertebrati
e rappresentano un phylum all’interno del
regno animale. Sono caratterizzati da un
corpo allungato, cilindrico, diviso in tanti
anelli. Hanno una certa complessità ed in
particolare una simmetria bilaterale, una
testa e un buon apparato digerente.
Al Phylum degli Anellidi appartiene il
genere Lombricus che contiene centinaia
di specie. Questi individui sono detrivori,
animali consumatori di sostanza morta che
agiscono sminuzzando, ingerendo ed
espellendo la sostanza organica. Miscelano gli scarti vegetali con il terreno, scavano cunicoli e gallerie
nel suolo aumentandone la porosità, l’aereazione ed il drenaggio e depositano deiezioni ricche di
sostanze organiche e nutrienti.
Cerca la parola che in biologia indica il ruolo che gli
esseri viventi svolgono in un ecosistema …………………
Artropodi
Il Phylum Artropodi è costituito da invertebrati che dominano per numero di specie il regno animale
ed è diviso in tre classi: aracnidi, insetti e crostacei. Tra le caratteristiche che probabilmente hanno
decretato il successo evolutivo degli artropodi ricordiamo uno scheletro esterno, esoscheletro, che
viene cambiato con quel processo che prende il nome di muta. Altre particolarità sono il corpo diviso
in capo, torace e addome e arti per il movimento.
La classe degli aracnidi è rappresentata
dagli acari che svolgono una funzione
detrivora grazie ad una bocca adatta a
scavare e succhiare.
Questi organismi hanno piccole dimensioni
(max 3 cm) e si riproducono attraverso
uova che si sviluppano all’interno del
corpo materno.
Molluschi
Il Phylum dei molluschi è rappresentato nel processo di
compostaggio dalla classe dei gasteropodi ed in particolare dal
gruppo delle lumache e delle chiocciole. Nella foto è rappresentata
una chiocciola, gasteropode dotato di polmoni molto semplici,
protetto da una conchiglia piuttosto fragile, che si sposta
appoggiandosi ad un piede posto in zona addominale. Possiede una
bocca che contiene un organo simile ad una lingua (radula), munito
di tanti denti microscopici con cui l'animale grattugia il cibo prima
di ingoiarlo. Grazie a questa funzione è molto utile per ridurre
inizialmente gli scarti utilizzati nel compostaggio.
Oltre a quella dei gasteropodi il Phylum dei molluschi (detti anche bivalvi) è formato da altre
due classi. Cerca sul tuo libro i nomi e trascrivili.
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Accanto una figura che rappresenta uova di chiocciola.
Queste uova sono il risultato di una riproduzione sessuata
particolare. Infatti le chiocciole sono ermafrodite. Cerca il
significato di questo termine e riportalo sotto.
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Accorgimenti
Gli organismi che operano in un cumulo di
scarti organici hanno bisogno di alcune
condizioni. Le abbiamo descritte
precedentemente; ora le analizziamo meglio.
Gli organismi viventi hanno bisogno di cibo,
infatti noi mettiamo a loro disposizione scarti di
origine vegetale o animale. Inoltre vivono in
presenza di ossigeno che deve abbondare per
permettere ai microrganismi e agli animali
invertebrati di avere l’energia per degradare il
cibo, sostentarsi e riprodursi in gran misura.
Sarà quindi necessario alimentare il compost in
degradazione con nuovo materiale organico e rivoltare il
cumulo ogni 15-20 giorni per permettere aerazione,
coprire in caso di piogge intense o bagnare d’estate
quando fa molto caldo per mantenere lo stesso grado di
umidità di una spugna che non perde acqua. L’umidità
deve essere sufficiente a permettere lo svolgimento delle
attività microbiche, ma non eccessiva, perché il suo
ristagno determina anaerobiosi (assenza di ossigeno) e
con conseguente morte dei microrganismi.
Di seguito mostriamo la lista di materiali
organici che possiamo utilizzare per fare un
ottimo compost.
Ricordiamo che vanno miscelati i materiali
ricchi di carbonio con quelli ricchi di azoto poiché i primi danno energia agli organismi degradatori
mentre i secondi garantiscono la loro struttura e le riserve per la riproduzione.
Immaginiamo una fetta di patata in putrefazione. Essa contiene miliardi e miliardi di molecole di
carboidrati (amido). L’amido è costituito da centinaia di molecole più piccole dette glucosio. Nelle
foto si vede la patata in putrefazione e una fettina sottilissima di patata al microscopio con le cellule
piene di molecole di amido colorate di blu in laboratorio.
La degradazione dei microrganismi consiste nel demolire il tessuto delle cellule degli scarti organici
(ad es. la patata) e le grandi molecole di sostanza organica, come l’amido, in molecole più piccole
come il glucosio. Le piccole molecole di glucosio serviranno ai microrganismi per la respirazione
cellulare che permetterà loro di produrre energia vitale.
La respirazione cellulare è esattamente l’opposto della fotosintesi clorofilliana, prodotta da
organismi autotrofi.
In ogni cellula di tutti gli organismi viventi avviene una cosa incredibile. Gli atomi delle molecole
reagenti si mischiano formando molecole nuove dette prodotti. Da questa reazione chimica la
cellula riceve energia per svolgere le sue funzioni vitali. Quello che avanza è acqua, che verrà
utilizzata, e anidride carbonica che verrà eliminata dalla cellula.
Cerca sul libro la definizione del termine autotrofo e trascrivila.
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Conclusioni
Esistono vari modi per compostare. Di seguito vengono illustrati sinteticamente i vantaggi e gli
svantaggi delle varie tecniche di compostaggio. Si vede che nella realtà il sistema che offre maggior
areazione e maggior praticità è il cumulo, facilmente edificabile nell’orto. Il sistema che offre invece
la miglior indipendenza dal clima è il composter che però sembra essere inidoneo per tutte le altre
condizioni.
Per verificare che il compostaggio con il
cumulo riesca efficacemente è consigliato
controllare la temperatura. Essa dovrebbe
innalzarsi sensibilmente all’inizio (se la
miscelazione è stata ben eseguita ed i microbi
hanno a disposizione acqua, ossigeno ed
elementi nutritivi in misura sufficiente) per la
massiccia attivazione delle trasformazioni
microbiche; poi man mano dovrebbe diminuire
ai livelli della temperatura ambiente,
parallelamente alla diminuzione di intensità
delle trasformazioni stesse.
L’innalzamento della temperatura, fino ai 60
gradi centigradi, consente anche
l’igienizzazione del compost, con
l’eliminazione di microrganismi nocivi.
Come si vede dalla foto, ogni tanto la temperatura può scendere improvvisamente. Basterà rivoltare
con un forcone il materiale per consentire all’ossigeno di affluire all’interno. Questo permetterà una
riattivazione dell’attività biologica e il conseguente aumento della temperatura.
Nell’orto della scuola è presente un composter. Prova a rilevare la temperatura settimanalmente
e a costruire sul quaderno un grafico, come quello della foto, per studiare la variazione di
questa grandezza fisica nel tempo.
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