Per una via oro-saluto-genica

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La salute attraverso la bocca Per una via oro-saluto-genica Quarta Parte : La bocca sensoriale Stefano Frediani MD,DDS EROP DOM

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La salute

attraverso la

bocca Per una via oro-saluto-genica

Quarta Parte : La bocca sensoriale

Stefano Frediani MD,DDS

EROP DOM

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La bocca sensoriale : il gusto, il

tatto e la propriocezione orale .

Bocca e olfatto .

La bocca e l'integrazione

multisensoriale.

Lo stretto rapporto tra bocca ed

occhio.

La bocca e l'orecchio.

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CORTECCIA SENSITIVA

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I 5 SENSI : OLFATTO,GUSTO , TATTO , VISTA , UDITO

IL SESTO SENSO che dà senso agli altri sensi :LA PROPRIOCEZIONE

ED ALTRI 6-7 SENSI secondo STEINER :

- IL SENSO DELLA VITA

-IL SENSO DEL MOVIMENTO E DELL’EQUILIBRIO

-IL SENSO DEL CALORE

-IL SENSO DEL LINGUAGGIO O DELLA PAROLA

-IL SENSO DEL PENSIERO

-IL SENSO DELL’IO

LA BOCCA SENSORIALE

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Nella cavità orale sono presenti tre modalità sensoriali: gustativa, olfattiva e

somestesica. Per modalità olfattiva si intende essenzialmente la sensibilità olfattiva

percepita dalla via retronasale, o via delle coane.

L'odore delle molecole adsorbite sulle mucose della cavità orofaringea viene percepito

per via retronasale, soprattutto in quanto le coane sono aperture più grandi e meglio

orientate verso la mucosa olfattiva senza l'ostacolo dei turbinati, come avviene invece

nella via diretta anteriore attraverso le narici. D'altronde la pressione di vapore, che aumenta

proporzionalmente alla temperatura, è maggiore nella bocca rispetto all'esterno e ciò aumenta la

concentrazione degli stimoli odorosi nella fase di vapore all'interno della cavità orale e, quindi, la

loro risalita verso la mucosa olfattiva attraverso le coane. In tal modo la modalità olfattiva è

sempre fisiologicamente associata alla modalità gustativa, tanto che l'«insight» non riesce a

distinguere le due sensazioni. Per individuare la confusione occorre eliminare l'olfatto retronasale

mediante un artificio che consiste nel respirare una corrente di aria a 200 L/h circa attraverso le

narici in senso anteroposteriore.

http://www.tanzariello.it/index.php/gola/fisiologia-

gola/106-studio-prof-a-tanzariello/gola/fisiologia/236-

fisiologia-del-gusto

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Sed contra accipies meros amores,

seu quid suavius elegantiusve est:

nam unguentum dabo, quod meae puellae

donarunt Veneres Cupidinesque;

quod tu cum olfacies, deos rogabis

totum ut te faciant, Fabulle, nasum.

In cambio avrai una sincera, affettuosa

accoglienza e in aggiunta quello che c'è di

più attraente e raffinato:

li offrirò il profumo che Veneri e Amorini

hanno donato alla ragazza del mio cuore.

tu, o Fabullo, quando lo sentirai, pregherai

gli dei che ti facciano tutto naso.

Catullo, A Fabullo - (Carme 13)

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E’ quasi impossibile dire quali sono le impressioni del gusto che provengono

dalla lingua e quali dal naso.

Le molte interrelazioni tra il sistema olfattivo e nuclei di trigemino, glossofaringeo,

vago e ipoglosso, contribuiscono all’integrazione del gusto, dell’odorato e le

funzioni digestive.

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Possiamo definire l’olfatto ed il gusto come sensi chimici

Essi consentono di identificare le molecole odoranti,

presenti nell’ambiente esterno, con le quali si entra in

contatto , respirandole o ingerendole.

L’ olfatto e il gusto aiutano a identificare gli elementi esterni

connotandoli di un particolare odore o sapore e, per questo, i

due sensi sono indispensabili alla sopravvivenza individuale

e della specie.

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Quand’è che un odore diventa tale?

Potremmo asserire che l’odore sta nel naso ,o meglio

nel cervello ,di chi annusa. In quanto la percezione

olfattiva è il risultato di processi fisiologici, cognitivi e

psicologici, che si svolgono principalmente nel nostro

cervello e ci permettono di definire alcune sensazioni

come odorose.

Un odore, diventa tale quando, dopo che le molecole

odorose si sono disciolte e legate a specifici recettori

nel nostro naso, il segnale da esse generato viene

“rielaborato” nella nostra testa.

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L’olfatto e la bocca

Il senso dell’olfatto , il più filogeneticamente antico dei nostri sensi , è strettamente

connesso con il senso del gusto e quindi con il cavo orale. Con quest’ultimo condivide

una importante parte della nostra vita emozionale, con tutto il portato di ricordi ed

eccitazioni.

Insieme alla vista ,all’udito, al tatto , alla propriocezione ci guida nel nostro rapporto con

il mondo esterno SENSO ESTEROCETTIVO

Allo stesso tempo consente di percepire, più spesso unitamente al gusto , il nostro

mondo interno SENSO INTEROCETTIVO

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Nell’uomo , a partire dalla nascita , i neuroni olfattivi si vengono a trovare

progressivamente più in alto della cavità orale nello sviluppo dello splancno cranio tra

cervello e cuore

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L’ epitelio olfattivo (nell’uomo grande circa 10cm2) riveste la regione

apicale della mucosa nasale.

E’ preceduto daI turbinati che aumentano la superficie e massimizzano il tempo di

contatto con l’aria !

E’ costituito da 3 tipi di cellule: recettrici, di supporto e cellule basali

VIA OLFATTIVA

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1. Epitelio olfattivo. 2. Bulbo olfattivo. 3. Corteccia olfattiva. 4. Talamo. 5. Corteccia

orbitofrontale.

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Il segnale olfattivo viene anzitutto codificato nella paleocorteccia, e solo alcune delle vie

procedono verso il talamo e la neocorteccia

Da notare le connessioni con l’amigdala (struttura fondamentale

per la percezione delle emozioni) e l’ippocampo (coinvolto nei

processi di memoria)

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Il gusto è una sensazione multimodale che

comprende l'olfatto retronasale, la sensibilità

somestesica (termica, tattile, cenestesica e

propriocettiva) e la sensibilità trigeminale chimica

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Un errore molto diffuso in letteratura consiste nel presentare una mappa delle diverse sensibilità

qualitative sulla lingua. Tuttavia, è possibile misurare localmente sulla lingua soglie per diversi

stimoli. La stimolazione della punta della lingua, del margine laterale, della regione delle papille

foliate, della parte dorsale della lingua, o del velo palatino, permette di ottenere una percezione

cosciente e di misurare una soglia di concentrazione: non si può assolutamente pretendere, quindi,

di localizzare le sensibilità sulla lingua in funzione della natura dello stimolo; si sente tutto, ovunque,

con una variazione quantitativa della sensibilità.

UMAMI : è un gusto sapido piacevole che viene dal glutammato

e da diversi ribonucleotidi, tra cui inosinato e guanilato, che si

trovano naturalmente in carne, pesce, verdura e prodotti lattiero-

caseari".

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1. Nervo linguale;

2. corda del timpano.

VIE GUSTATIVE PERIFERICHE

LE VIE NEUROFISIOLOGICHE DEL GUSTO

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In tempi più recenti uno studio di risonanza magnetica (RMN) funzionale ha riunito i dati talvolta contradditori della

letteratura e ha descritto esaurientemente le attivazioni corticali in risposta alla stimolazione gustativa e

somestesica della lingua. La figura sottostante riassume comparativamente i dati della letteratura e i dati di questo

studio di imaging cerebrale. Le aree corticali gustative comprendono l'insula anteriore, l'opercolo frontale

adiacente, la parte esposta e la parte profonda della base del giro precentrale e postcentrale (o opercolo

rolandico). La parte opercolare del giro temporale superiore viene attivata in occasione della percezione gustativa.

La parte insulare alta e la parte bassa adiacente dei giri precentrali e postcentrali ospitano una zona di attivazione

che potrebbe essere la zona delle proiezioni dirette, mentre l'insula bassa mostra un'attivazione monolaterale

nell'emisfero dominante per una stimolazione complessiva della cavità orale (Faurion et al. Neurox Letters. 1999;

277 (3): 189-192). Questa zona è manifestamente secondaria. Uno studio di magnetoencefalografia (MEG) indica

latenze più brevi per l'insula superiore.

LE VIE NEUROFISIOLOGICHE DEL GUSTO

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a-tanzariello/gola/fisiologia/236-fisiologia-del-gusto

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Prima di addentrarci nella parte più…manuale ci prendiamo

un po’ di tempo per fare esperienze sensoriali “ chimiche”

utilizzando la nostra banca dati della memoria….

Cerchiamo di richiamare quelle sensazioni che non sono

proprie del sistema somatosensoriale ma nemmeno di quello

gustativo. Appartengono ai sensi chimici (come gusto e

olfatto) ma non sono sapori e nemmeno odori. Possiamo

(possiamo?) definirle sensazioni chimiche comuni e

riguardano gli stimoli sensoriali in cui sono coinvolti

i chemiocettori, in particolare quelli presenti sulle mucose del

cavo orale e del naso, stimolati da agenti chimici.

Tratto da https://terrauomocielo.net/2014/08/07/linterperanza-del-

sistema-somatosensoriale-aka-il-tatto di Stefania Pompele

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– Il piccante: è la sensazione irritante, focosa, eventualmente dolorosa, provocata da

composti quali capsicina, piperina e isosolfocianato di allile (senape). Ha inoltre un

effetto anestetizzante delle papille. Se vi è capitato di ingoiare una quantita

considerevole di capsicina vi sarette accorti che oltre a bocca in fiamme, gradazioni

cromatiche facciali in evoluzione, sudorazione e lacrimazione, anche la percezione

gustativa risulta alterata con tendenza a percepire solitamente un unico sapore dopo

l’assunzione (alcuni avvertono tutto il cibo amaro, altri riescono a percepire solo il dolce).

Essendo coinvolto il nervo trigemino e avendo quest’ultimo terminazioni nervose libere

nelle vie nasali, l’azione irritante può interessare anche naso e occhi. I divoratori di

peperoncini manifestano una soglia di percezione decrescente della piccantezza. Più vi

strafogate di cibi piccanti, più dovrete aumentare la dose per avvertire la piccantezza

con la stessa intensità.

Tratto da https://terrauomocielo.net/2014/08/07/linterperanza-del-

sistema-somatosensoriale-aka-il-tatto di Stefania Pompele

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– Il pungente: è la risposta di tipo trigeminale in presenza di molecole a carattere

irritante come acido acetico, ammoniaca, l’acido cloridrico e soda caustica. Sempre

all’interno della famiglia che pizzica meritevole di menzione è la nostra amata CO2, che

per azione di un enzima (anidrase) presente sulla saliva, viene trasformata in acido

carbonico, responsabile della ben nota sensazione che titilla il papalo quando

sorseggiamo bevante gasate. L’azione irritante di queste (e altre) sostanze in zona

olfatto, viene in gergo definita falso odore proprio perchè diverso è il tipo di recettore

coinvolto (sì, l’aceto ha anche un odore ma la frazione irritante dell’acido acetico stimola

il trigemino e non i neuroni olfattivi).

Tratto da https://terrauomocielo.net/2014/08/07/linterperanza-del-

sistema-somatosensoriale-aka-il-tatto di Stefania Pompele

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-il bruciante/rinfranscante: la prima è quella sensazione

prodotta da liquidi ad alta gradazione alcolica che avendo un

effetto vasodilatatorio, favoriscono l’afflusso di sangue

generando un reale, seppur minimo, aumento della

temperatura corporea (poi ci sono quelli in maniche corte a -

10 °C, ecco); la seconda è causata da composti quali

il mentolo, l’eucaliptolo e simili, ad effetto rinfrenscante delle

mucose nasali e gustative;

– il metallico: ovvero la sensazione ferrosa,

saguigna, “di mazzo di chiavi ciucciato”, di

posateria d’argento (chi non pasteggia

quotidianamente con quella) e chi più ne ha più ne

citi, che possiamo riscontrare in alcuni cibi e

bevande. La sensazione può riguardare anche (o

solo) l’olfatto. Per alcuni prodotti (vedi la birra) si

parla di off flavor, ovvero di un sentore che non ci

deve essere, per altri è cosa buona e giusta. Se

insomma vi state pappando una tartare di chianina

e avvertite una ‘leggera’ sensazione ferrosa penso

possiate stare tranquilli.

Tratto da https://terrauomocielo.net/2014/08/07/linterperanza-del-

sistema-somatosensoriale-aka-il-tatto di Stefania Pompele

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E poi lei, la chiacchierata astringenza. Quella che ci lascia a bocca asciutta, assetati,

ruvidi, felpati. Quella sensazione avvertibile a livello della mucosa del cavo orale (quindi

lingua, palato, gengive e labbra) dovuta alla combinazione, coagulazione, precipitazione

delle proteine dell’epitelio e/o delle proteine salivari con sostanze polifenoliche (acidi

tannici). Questi composti si legano alle proteine della mucosa producendo l’inizio di un

processo di cuoificazione. Le proteine precipitano, la saliva si fa acquosa e perde il suo

potere lubrificante. I dotti salivari subiscono una contrazione e nel cavo orale affluisce

meno saliva. La sensazione di secchezza e l’effeto carta vetrata non si manifestano

immediatamente ma lasciano solitamente un lungo ricordo di sè. Le variabili tempi di

latenza e intensità di percezione dipendono sia dalla natura della bevanda/alimento e

dalla sua interazione con altre sostanze presenti nell’alimento stesso (pH, eventuale

presenza di alcool, polisaccaridi,..), sia dalla composizione e quantità di

saliva durante l’assaggio. Non tutte le salive sono identiche, non tutti abbiamo lo stesso

concetto di astringente. Ma nemmeno di dolce, amaro, piccante,…di cipria, di “di coscia

di donna al mattino” (cit.) e vatte la pesca. Casomai non avessi chiarito a sufficienza il

concetto di soggettività di giudizio lo ripeto, tanto per stare tranquilli.

Tratto da https://terrauomocielo.net/2014/08/07/linterperanza-del-

sistema-somatosensoriale-aka-il-tatto di Stefania Pompele

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I NERVI CRANICI

VII Bis : CORDA DEL TIMPANO

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NERVI CRANICI

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NERVO VAGO Nervo sensitivo e motore, con componente neurovegetativa. È il più importante nervo parasimpatico e provvede all’innervazione della testa e delle regioni toraciche e addominali. Origina nel midollo allungato tra i nervi glossofaringeo e accessorio. Scorre sopra il tubercolo giugulare. Emerge dal cranio attraverso il foro lacero posteriore.

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Il sistema somatosensoriale (dal greco somato:

riguardante il corpo e caratteri fisici e biologici di

individui e organi ed estesico: riguardante la

sensibilità) comprende la sensibilità tattile, la

termica, la dolorifica, la profonda o

propriorecettiva (riguardante la postura,

l’orientamento spaziale, forza del movimento) e la

sensibilità viscerale. È quindi improprio chiamarlo

tatto. Il tatto fa parte di questo complesso

sistema.

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L'impulso del neonato di mettere tutto in bocca è scritto nel

cervello già prima di nascere e probabilmente deriva da

un'antica capacità dell'uomo (oggi scomparsa) di mangiare

da solo.

Per un neonato mettere in bocca qualunque cosa gli passi tra le

mani è un gesto innato.

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RIFLESSO DI SUZIONE -DEGLUTIZIONE

RIFLESSO DEI PUNTI CARDINALI

RIFLESSO PALMO-MENTONIERO

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www.neuropsicomotricista.it/argomenti/656-tesi-di-laurea/favorire-un-

armonica-integrazione-delle-caratteristiche-sensoriali/3440-l-integrazione-

sensoriale.html

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www.neuropsicomotricista.it/

argomenti/656-tesi-di-

laurea/favorire-un-armonica-

integrazione-delle-

caratteristiche-

sensoriali/3440-l-

integrazione-sensoriale.html

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www.neuropsicomotri

cista.it/argomenti/656

-tesi-di-

laurea/favorire-un-

armonica-

integrazione-delle-

caratteristiche-

sensoriali/3440-l-

integrazione-

sensoriale.html

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La Bocca è un fonte

importante di stimolazioni

sensoriali e contribuisce in

maniera significativa

all’integrazione sensoriale

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La disfunzione vestibolare di origine centrale o periferica può influenzare in modo significativo l'equilibrio, la

postura,e l’andatura. E’ stato condotto uno studio pilota per testare l'efficacia dell'allenamento con il dispositivo

BrainPort® in soggetti con disfunzione dell'equilibrio dovuta a perdita vestibolare periferica o centrale. Il

dispositivo per l'equilibrio BrainPort® trasmette le informazioni sulla posizione della testa del paziente tramite

stimolazione elettrotattile della lingua. I dati sulla posizione della testa vengono rilevati da un accelerometro e

trasferiti sulla lingua come modello di stimolazione. Questo modello di stimolazione si sposta in avanti, indietro e

lateralmente sulla lingua in risposta diretta ai movimenti della testa. Gli utenti del dispositivo sono stati addestrati a

utilizzarlo per regolare la propria posizione corporea al fine di mantenere l'equilibrio.

ORECCHIO E LINGUA

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Nella versione “Visiva” di Brain Port abbiamo un paio di occhiali muniti di videocamera

e da un sensore intraorale che trasduce le immagini visualizzate dai sensori in stimoli

elettrici destinati a sollecitare la lingua del soggetto, producendo su di esso specifiche

sensazioni che vengono poi ricondotte ad un dato oggetto in modo univoco.

VISIONE E LINGUA

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L’APPLICAZIONE DELLE CONOSCENZE DELL’ASPETTO SENSORIALE

DELLA BOCCA PUO’ ESSERCI UTILE PER :

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L’APPLICAZIONE DELLE CONOSCENZE DELL’ASPETTO SENSORIALE

DELLA BOCCA PUO’ ESSERCI UTILE PER :

INCREMENTARE RISORSE attraverso LA STIMOLAZIONE TATTILE ,

PROPRIOCETTIVA ,OLFATTIVA e GUSTATIVA

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