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per la Prevenzione nel Veneto www.prevento.it Trimestrale - Numero 6 - Dicembre 2006 Mettiamoci in gioco per la salute dei piu ’ piccoli Va ccina zione antipneumococco per gli adulti: campa gna 2001/05 Il centro contro gli a genti infetti vi Va ccino obbligato, vaccino superato Era inevitabile: anche Prevento cade (e cresce) nella rete!

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per la Prevenzione nel Veneto

www.prevento.itTrimestrale - Numero 6 - Dicembre 2006

Mettiamociin gioco per la salute

dei piu ’ piccoli

Vaccinazioneantipneumococcoper gli adulti:campa gna2001/05

Il centro controgli a genti infettivi

Vaccino obbligato,vaccino superato

Era inevitabile:anche Preventocade (e cresce)nella rete!

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PREVENTO

Sommario

per la Prevenzione nel Veneto

Rivista periodica redatta a cura della Direzione per la Prevenzione

della Regione del Veneto. La pubblicazione è indirizzata ai dirigenti

e agli operatori delle Aziende Sanitarie e Ospedaliere del Veneto,

in particolare dei Dipartimenti di Prevenzione, ai Medici di

Medicina Generale, ai Pediatri di Libera Scelta, ai Medici

Competenti e agli Amministratori degli Enti Locali del Veneto.

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PREVENTODati e Note per la Prevenzione nel Veneto.

Direttore responsabile:

Editore:

Comitato scientifico

Comitato di redazione

Art director:

Stampa

Tiratura:

Registrazione:

Spedizione:

Riccardo Monaco

Azienda ULSS 17

Conselve - Este - Monselice - Montagnana

Via Salute, 14/b - 35042 Este PD

Cod. Fiscale e Partita IVA: 00348220286

Tel. 0429 788407 - Fax 0429 788235

[email protected]

Bernardino Ascione

Gianstefano Blengio

Paolo Cadrobbi

Sandro Cinquetti

Emilio Cipriani

Maria Teresa Coronella

Alfonsino Ercole

Antonio Ferro

Guglielmo Frapporti

Giovanna Frison

Maria Lovison

Doriano Magosso

Luciano Marchiori

Giorgio Meneghelli

Stefano Nardini

Giorgio Palù

Luciano Pullano Colao

Franco Sarto

Paolo Spolaore

Flavio Valentini

Massimo Valsecchi

Marcello Vettorazzi

Giovanni Vincenzi

Piero Vio

Paola Zambon

Antonella Zangirolami

Giorgio Zuanon

Antonio Ferro

Giovanna Frison

Maria Lovison

Tiziana Menegon

Federica Michieletto

Silvia Milani

Riccardo Monaco

Luciano Murrone

Silvia Rosin

Luca Sbrogiò

Ulderico Signorini

Elizabeth Tamang

Luciano Murrone

rafica Atestina snc

Via Ateste, 67 - 35042 Este PD

Tel. 0429 601313 - Fax 0429 601326

[email protected]

Finito di stampare nel mese di dicembre 2006

6.000 copie

Iscrizione al Tribunale

di Padova n. 1975 del 26/10/2005

Postatarget

: G

5Mettiamoci in giocoper la salute dei piu ‘ piccoli

6Una buona carta da giocare

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Era inevitabile: anche Preventocade (e cresce) nella rete !

10 Ambiente e SaluteFitosanitari alla prova

11 Screening oncologiciPap test salvavita

8 eLavoro SaluteDall ' alto in basso:il rischio di caduta in edilizia

12 Dai Centri Regionali

Il centro contro gli a genti infettivi

15 News e Segnalazioni

14 Sanità Pubblica

Vaccino obbligato, vaccino superato

3 EditorialeLe buone azioni

4Vaccinazione antipneumococcoper gli adulti: campa gna 2001/05

Trimestrale - Numero 6 - Dicembre 2006

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La fine dell'anno vista dalle finestre del Dipartimento di Prevenzione ci portaun'iniziativa promossa nell'ottobre scorso, seguita dalla sua applicazione imme-diata, con i relativi effetti di ricaduta sulla popolazione veneta a breve e medioperiodo.

Si tratta della Campagna per la Promozione della Salute Materno Infantile.È quasi scontato che una società tendente alla salvaguardia della salute deisuoi componenti deve preoccuparsi di proteggere le vite appena nate e leportatrici di quelle vite, ma quello che non è scontato è l'atteggiamentonuovo che la sanità pubblica vuole diffondere fra la gente. Da unaparte le strutture sanitarie, dall'altra i cittadini, in mezzo il dialogo,il rapporto, come lo si voglia chiamare, fra queste due entità.Ebbene, la campagna porta un messaggio in qualche modorivoluzionario e trasforma il ruolo della sanità da prescrittivo apromozionale di nuovi comportamenti sociali e sanitari, inquesto caso riguardanti le madri prima del parto e i loro figli intenera età; comportamenti e attenzioni in grado di ipotecare almeglio la salute di queste e di quelli negli anni a venire evitandotutta una serie di patologie invece “normalmente” a largadiffusione. Dall'assunzione dell'acido folico (la cui carenzanelle prime fasi della gravidanza aumenta fortemente il rischio didifetti del tubo neurale e di malformazioni del sistema nervoso centra-le) all'allattamento al seno, dalle vaccinazioni alla lettura ad alta voce inpresenza dei bambini, sono specifiche le indicazioni oggetto della campagnacondotta essenzialmente attraverso gli operatori sanitari con il coinvolgimento strategico dei Pediatri diFamiglia e destinata ad una capillare informazione per i genitori con figli in arrivo o comunque piccoli.

Una campagna che si svilupperà nei prossimi due anni e si articolerà attraverso tutti i media operanti sul frontedell'informazione, un “nuovo corso”, come è stata identificata rifacendosi al “new deal” (nuovo progetto) varatonegli anni '30 negli USA dal presidente americano Roosevelt per uscire dalla grande depressione economicaseguita al crollo della Borsa di New York.

Non è il nostro caso, niente crolli, ma l'innovatività del progetto giustifica una denominazione così importante ecircostanziata e soprattutto è sorretta dalla convinzione che questo nuovo approccio sedimenterà nel tempo e daràdei frutti interessanti in termini di promozione e protezione della salute del bambino.

Flavio TosiAssessore alle Politiche Sanitarie

EditorialeLe buone azioni

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1931 1932 1933 1934 1935 1936 1937 1938 1939 1940 to ta le o b ie ttiv o

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La Regione del Veneto, sulla base di esperienzegià maturate negli anni '90 in altri paesisviluppati, con DGR n. 55 del 19 gennaio 2001“Livelli uniformi di assistenza per levaccinazioni dell'adulto contro l'influenza, iltetano e lo pneumococco” aveva approvato il“Programma di prevenzione delle formeinvasive da pneumococco”:

entro il 2005 la vaccinazione antipneumo-coccica doveva essere offerta attivamentea tutte le coorti di età compresa tra i 65 e i74 anni, raggiungendo una coperturamedia del 60% ;nel 2005 la copertura nella coorte di etàuguale a 65 anni doveva salire al 65%;offerta attiva alle persone che presentanomalattie che le espongono ad un elevatorischio di forme invasive da pneumococ-co: persone affette da patologie cronichequali cardiopatie, broncopneumopatie,epatopatie, nefropatie, diabete mellito,persone affette da fistole liquorali,persone affette da asplenia anatomica ofunzionale o da anemia a cellulefalciformi.

Sulla base delle risorse economiche edorganizzative e per ottenere un uguale accessoalla vaccinazione delle persone che apparten-gono alle coorti previste, la DGR n. 55 del19/01/2001 aveva proposto un programma conuna graduale offerta per coorti successive nelperiodo 2001-2004 (con un recupero deisoggetti dai 65 ai 74 anni); a partire dal 2005 lavaccinazione doveva essere regolarmenteofferta ai nuovi sessantacinquenni.La stessa Deliberazione, suggeriva alcunestrategie di vaccinazione per la conduzionedella campagna: vaccinazione alla dimissionedei ricoverati con patologie a rischio,vaccinazioni degli anziani ricoverati nellestrutture socio-assistenziali, offerta attivadella ULSS con invito degli anziani, sommini-strazione in corso della campagna antinfluen-zale, coinvolgimento diretto dei Medici diMedicina Generale (MMG) nella selezione deicandidati e nell'esecuzione delle vaccinazioni.

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I Risultati

La copertura media regionale negli anzianiper coorte di nascita

Su 21 Aziende ULSS del Veneto, 19 hannoavviato la campagna per gli anziani.In 12 ULSS la vaccinazione è stata eseguitasolo dai SISP; in 9 ULSS la vaccinazione è stataeseguita sia dal SISP che dai MMG (in 5 è stataeseguita dai MMG per tutta la campagna, in 4solo per alcune coorti).

è:42,3% (range 0-60%) dei nati nel 1931,solo 9 ULSS hanno raggiunto l'obiettivodel 50%43,3% (range 0-60,2%) dei nati nel 1932,solo 7 ULSS hanno raggiunto l'obiettivodel 55%42,5% (range 0-61,7%) dei nati nel 1933,solo 6 ULSS hanno raggiunto l'obiettivodel 55%44,5% (range 0-68%) dei nati nel 1934,solo 3 ULSS hanno raggiunto l'obiettivodel 60%43% (range 0-66%) dei nati nel 1935, solo3 ULSS hanno raggiunto l'obiettivo del60%43% (range 0-65%) dei nati nel 1936,solo 3 ULSS hanno raggiunto l'obiettivodel 60%41% (range 0-64%) dei nati nel 1937,nessuna ULSS ha raggiunto l'obiettivodel 65%40,5% (range 0-66,1%) dei nati nel 1938, 1ULSS ha raggiunto l'obiettivo regionaledel 65%40% (range 0-65,4%) dei nati nel 1939, 1ULSS ha raggiunto l'obiettivo del 65%42,5% (range 0-79%) dei nati nel 1940, 3ULSS hanno raggiunto l'obiettivo del65%.

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La copertura media regionale nelle coorti dinascita 1931-1940 è del 42,2%, lontanadall'obiettivo previsto del 60%; tuttavia, lasituazione è molto variegata tra le diverseAziende ULSS, con 2 ULSS che non hannoancora avviato la campagna per gli anziani,mentre solo 3 ULSS raggiungono l'obiettivomedio regionale del 60%.Tutte le 21 ULSS hanno proposto la vaccinazio-ne alle persone a rischio con patologiecroniche; tuttavia, i dati raccolti non consento-no di stimare la copertura vaccinale dellecategorie a rischio.Le conclusioni della campagna possono cosìessere sintetizzate:1. Non è stato ancora raggiunto l'obiettivo

regionale di copertura vaccinale per glianziani e le categorie a rischio.

2. Non vi sono sostanziali differenze nellecoperture vaccinali tra le ULSS dove lacampagna è stata condotta esclusivamentedai SISP e quelle dove la campagna è statacondotta dai SISP e dai MMG.

3. E' necessaria una maggior uniformità diofferta e copertura vaccinale tra le ULSS.

4. E' necessario intensificare le azioni per lavaccinazione dei soggetti di 65 anni e deisoggetti a rischio.

5. E' necessario migliorare la registrazionedelle vaccinazioni e la raccolta dei dati .

Vaccinazione antipneumococcoper gli adulti: campa gna 2001/05Lorena Gottardello

Sisp Azienda ULSS 16 Padova

[email protected]

Si presentano i risultati della campagna di vaccinazione antipneumococco 2001-2005 nella Regione del Veneto. La copertura

vaccinale media regionale nelle coorti di nascita dal 1931 al 1940 è del 42,2%, lontana dall'obiettivo regionale previsto del 60%;

tuttavia, la situazione è molto variegata tra le diverse Aziende ULSS, con 2 ULSS che non hanno ancora avviato la campagna

per gli anziani, mentre solo 3 ULSS raggiungono l'obiettivo medio regionale del 60%.

Tabella - Risultati della campagna antipneumococco negli anziani nel Veneto: nati 1931-1940.

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Prendiamoci più cura della loro vita

“GenitoriPiù”

In sanità pubblica viene da temposegnalata la necessità di passare da unsistema prescrittivo ad una scelta parteci-pata: un “cittadino protagonista del suobenessere, che ha il diritto alle prestazioniessenziali, ma anche il dovere di partecipa-re attivamente ai programmi di prevenzio-ne primaria” (Ministro della Salute, 2006).Le campagne di promozione alla salutedovrebbero essere finalizzate a rinforzaremodelli comportamentali e stili di vita o aproporne di nuovi, nel rispetto delle libertàindividuali e della cultura dei diversigruppi sociali. È ormai noto che interventiche propongono la promozione simultaneadi azioni, tendendo a ridurre diversi fattoridi rischio, comportano effetti sinergici conun atteso miglior profilo costo/efficacia,rispetto ad interventi su singoli fattori. Lamessa a regime del Nuovo CalendarioVaccinale nel Veneto, con l'annunciatosuperamento dell'obbligo vaccinale perl'1.01.2008, può pertanto trovare unacornice più ampia di valorizzazione dellecompetenze genitoriali, attraverso unventaglio di azioni convergenti, didimostrata efficacia per la salute deibambini nei primi anni di vita.Per questo, la campagna denominata

è basata sulla valorizzazio-ne da un lato delle capacità delle famiglie,dall'altro della qualità dell'offerta di Saluteda parte della Regione, che impegna inmodo particolare i Servizi di Igiene e SanitàPubblica e i Pediatri di Famiglia su questitemi.

Mettiamoci in giocoper la salute dei piu ‘ piccoli

La Regione del Veneto lancia la “Campagna per la promozione della salute nei primi anni di vita - Prevenzione attiva e vaccina-

zioni” coordinata dall'Azienda ULSS 20 di Verona - Ufficio di Promozione della Salute e Ufficio Stampa.

Mara Brunelli

Leonardo Speri

Ufficio Promozione della Salute,

Dipartimento di Prevenzione

Azienda ULSS 20 Verona

[email protected]'ambito della promozione della saluteperinatale e infantile sono di efficaciadimostrata e con effetti importanti sullasalute le pratiche descritte in tabella.Queste azioni rivolte ai neogenitori e allegiovani coppie, oltre a produrre beneficiper il bambino - e nel futuro all' adulto -hanno una dimostrata efficacia sia sullasalute materna nel breve e nel lungoperiodo.

Il nome stesso “Genitoripiù” richiama allecapacità che genitori possono esprimere.

vuol direoffrire ai propri figli più protezione, piùsalute, più sicurezza, più vita. Ma vuol direanche essere genitori più aiutati dalleIstituzioni, più consapevoli nelle scelte equindi più sereni.

vuol direcompiere una scelta partecipata diventan

L'obiettivo della Campagna èquindi promuovere la salute dellacomunità fin dal concepimento attraversoazioni integrate di dimostrata efficacia.

ESSERE “GENITORIPIÙ”

ESSERE “GENITORIPIÙ”

do portatori di diritti e doveri: un genitoreprotagonista del benessere del propriofiglio.Testimonial della Campagna, che ha ilpatrocinio del Comitato Italiano perl'UNICEF, sono la coppia AmandaSandrelli e Blas Roca Rey, attori e genitori.La campagna con inizio il 4 dicembre,coinvolgerà le principali testate televisive,radiofoniche e giornalistiche locali.Prevede inoltre attività a livello regionale eattività a ricaduta provinciale, per unadiffusione capillare e la valorizzare delleesperienze più significative.L'articolazione del progetto, in particolarecirca le vaccinazioni, prevede il coinvolgi-mento su base provinciale dei SISP e, incollaborazione con la FIMP, dei Pediatri diFamiglia, per lo svolgimento di attività dicomunicazione locale, vicina alla realtàterritoriale.

Tabella - Effetti positivi dei comportamenti sulla salute infantile.

Comportamento Protezione nei confronti di

1. Assunzione di acido folico Spina bifida, anencefalia, difetti del cuoresettali e troncoconali, labiopalatoschisi, altremalformazioni

2.1 Astensione dal fumo, prenatale Basso peso neonatale, prematurità,mortalità perinatale, SIDS

2.2 Astensione dal fumo, postatale Patologie delle prime vie respiratorie, SIDS

3. Allattamento materno Infezioni gastrointestinali, infezioni delleprime vie respiratorie, SIDS

4. Posizione supina per il sonno dellattante

SIDS

5. Utilizzo di mezzi di protezione in auto Incidenti

6. Vaccinazioni Specifiche malattie infettive

7. Lettura ad alta voce Promozione della relazione genitori/figliprevenzione della dislessia, Aumento dellaLiteracy

Azioni patrimonio del Progetto Salute Infanzia dei Pediatri di Famiglia

ed Evidenze dal Progetto di Ricerca 6+1, CSB Onlus/Ministero della Salute 1999

Ulteriori informazionisulla campagna “Genitori Più”,

sono disponibili nel sito internet:www.genitoripiu.it

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La carta di rischio cardiovascolare e ilpunteggio individuale.In Italia le malattie cardiovascolarirappresentano la prima causa di morte(44% di tutte le morti). Considerando glianni potenziali di vita persi (anni che ognipersona avrebbe potuto vivere in piùsecondo l'attuale speranza di vita media),le malattie cardiovascolari sottraggonoogni anno circa 300.000 anni di vita allepersone di età inferiore a 65 anni.L'entità del rischio cardiovascolareindividuale dipende dalla combinazionedei livelli di numerosi fattori di rischio:abitudine al fumo di sigaretta, diabete,obesità, sedentarietà, valori elevati dellacolesterolemia, ipertensione arteriosa oltrealla familiarità della malattia, all'età e alsesso.Con il Progetto Cuore, coordinatodall'Istituto Superiore di Sanità (www.cuo-re.iss.it), un gruppo di ricercatori ha messoa punto due strumenti di valutazione delrischio globale assoluto di ammalare di unevento cardiovascolare maggiore: la cartadi rischio cardiovascolare e il punteggioindividuale. La CRC è uno strumentosemplice e obiettivo che il medico puòutilizzare per stimare la probabilità che ilproprio paziente ha di andare incontro a unprimo evento cardiovascolare maggiore(infarto del miocardio o ictus) nei 10 annisuccessivi, conoscendo il valore di seifattori di rischio: sesso, diabete, abitudineal fumo, età, pressione arteriosa sistolica ecolesterolemia. In altre parole il valore delrischio individuale può essere stimato perogni singolo individuo considerando lacombinazione dei fattori di rischiopresenti.Nell'ambito degli interventi di prevenzione

Una buona carta da giocare

Il Piano Nazionale della Prevenzione 2005-2006 individua la prevenzione del rischio cardiovascolare come una delle quattro

aree di attività, identificando, in quest'ambito, due distinti obiettivi: la diffusione della carta di rischio cardiovascolare (CRC) e

la prevenzione delle complicanze del diabete. Il Centro Nazionale per la Prevenzione ed il Controllo delle Malattie (CCM) ha

lanciato un piano di formazione nazionale con l'obiettivo di aumentare tra i Medici di Medicina Generale (MMG) la consapevo-

lezza dell'importanza della valutazione del rischio cardiovascolare e la conoscenza degli strumenti con cui misurarlo.

Silvia Milani

Lisa Bertoncello

Federica Michieletto

Servizio Sanità Pubblica e Screening,

Direzione Regionale Prevenzione

[email protected]

primaria individuale, l'identificazionedelle persone a rischio cardiovascolareelevato è essenziale in quanto costituisce lapremessa necessaria per l'attivazione diazioni finalizzate alla riduzione dei fattoridi rischio modificabili, tali azioni vannodal cambiamento dello stile di vitaall'intervento farmacologico.

Ci si può chiedere allora: quanto èconosciuta e quanto viene utilizzata laCRC? A quante persone è stato calcolato ilpunteggio di rischio cardiovascolare?Dall'indagine PASSI, svolta a maggio 2005intervistando 1000 iscritti alle AnagrafiSanitarie di cinque Aziende ULSS (n.4, n.5,n.12, n.13 e n.22) della Regione del Venetodi età compresa tra i 18 e i 69 anni èrisultato che:· la percentuale di persone intervistatedi 40-69 anni che riferisce di aver avuto ilcalcolo del punteggio di rischio cardiova-scolare è risultata del 6,6%;· non emergono differenze statistica-mente significative per età, sesso o livellodi istruzione;· tra le ASL italiane partecipanti allostudio la percentuale di persone a cui èstato calcolato il punteggio di rischiocardiovascolare è del 9%.

Studio PASSI. A quante persone è statocalcolato il punteggio di rischio cardiova-scolare?

Questi dati sono discordanti con quellirelativi all'abitudine di misurare lapressione sanguigna e il livello di coleste-rolo che assieme alla glicemia costituisco-no i dati ematochimici e strumentalinecessari per procedere al calcolo delrischio cardiovascolare individuale. Infattinelle 5 Aziende ULSS venete partecipantiall'indagine l'84% degli intervistatiriferisce di aver avuto la misurazione dellapressione arteriosa negli ultimi due anni,l'8% più di due anni fa, mentre l'8% nonr i c o r d a o n o n l ' h a m a i a v u t a .La percentuale di persone controllatecresce con l'età, non si differenzia sostan-zialmente tra i sessi e risulta maggiore trale persone con basso livello di istruzione.L'81% degli intervistati riferisce di avereffettuato almeno una volta nella vita lamisurazione della colesterolemia, conproporzioni via via più elevate con ilcrescere dell'età (94% nei soggetti dai 50 ai69 anni) e proporzioni più elevate nelledonne rispetto agli uomini (84% contro77%).

L'utilizzo della CRC appare allo statoattuale molto limitato sia a livello localeche a livello nazionale: sono pertantonecessari programmi e conseguenti azioniche ne favoriscano l'utilizzo da parte deiMedici di Medicina Generale per permet-tere di confrontare il rischio calcolato in

t e m p i s u c c e s s i v i evalutare così il rapportocosto/ beneficio delleazioni di prevenzioneintraprese.Una prima azione perpromuovere l'utilizzodella CRC è stata attuatadal Centro Nazionale diEpidemiologia Preven-zione e Sorveglianza dellaSalute (CNESPS) con larealizzazione di un corsosull'uso e l'applicazionedella CRC nella praticaclinica destinato ai MMG.

Conclusioni.

Percentuale di persone a cui è stato calcolatoil punteggio di rischio cardiovascolare

Passi, 2005

Caratteristichedemografiche

%

Totale 6,6 (I.C.95%: 4.7– 9.0)

Età, anni 40 - 49 5.0

50 - 59 8.2

60 - 69 7.0

Sesso Uomini 8.5

Donne 4.8

Istruzione* Bassa 5.5

Alta 8.5* istruzione bassa: nessun titolo, licenza elementare, licenzamedia inferiore; istruzione alta: da scuola media superiore

Tabella - Percentuale di persone a cui è stato calcolato

il punteggio di rischio cardiovascolare nelle

5 Aziende ULSS venete partecipanti.

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Come era stato pianificato sin dalla sua nascita, a partire da gennaio 2007, il nostro periodico ha il suo corrispettivo gemello in

internet: www.prevento.it è l'indirizzo dove trovare tutti i contenuti informativi della rivista cartacea e numerosi altri utili

servizi di aggiornamento, di approfondimento e di collegamento alle fonti informative degli articoli pubblicati.

Era inevitabile: anche Preventocade (e cresce) nella rete !

Il piccolo portale di Prevento consenteuna larghezza di impiego delle fonti diinformazione e una vastità di accessitematici che la rivista (nel formatocartaceo) generalmente non può offrire,ponendosi come necessaria integrazionead una forma espressiva su carta che, inogni caso, rimane l'input iniziale fra laDirezione Regionale Prevenzione e tutti isoggetti destinatari. L'integrazione fra larivista e il sito vuole essere una offertainformativa globale e allargata, consonaai mezzi di comunicazione disponibili eai tempi che ciascun fruitore puòdedicare alla lettura e\o alla navigazionein rete.Tutti i contenuti della rivista si ritrovanonaturalmente nel sito, con la possibilità divisionare, di stampare e di scaricare gliarticoli anche di tutti i numeri passati,reperendo e avendo accesso immediato airiferimenti e alle corrispondenze ricavatetramite parole-chiave inserite nel motoredi ricerca interno.Tra le varie sezioni del portale si identifi-cano:· - Per leggere comunica-zioni dell'ultima ora, riguardo attività,iniziative ed eventi di particolareinteresse per gli operatori e le istituzionilegate al mondo della prevenzione.

In evidenza

critiche e le segnalazioni, e dove sonoriportati tutti gli indirizzi di postaelettronica degli esponenti del comitatodi redazione e del comitato scientifico diPrevento.Le altre sezioni riguardano il Motore diricerca interno, il colophon editoriale, laMappa del sito e alcune concise e chiareIstruzioni per l'uso per facilitare lanavigabilità ai meno esperti.

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listico di interesse.- Per scaricare tabelle, illu-

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– Dove è situato uno schemapredisposto (form), direttamenteindirizzato alla redazione, dovetrascrivere le richieste, i suggerimenti, le

Comitato di redazione di Prevento

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Riccardo Monaco

Luciano Murrone

www.prevento.it

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Dire che nei cantieri si rischia di caderedall'alto e che nel caso l'evento accada, laprobabilità di avere un infortunio grave èmolto elevata, ha il sapore dell’ovvietà.La postazione di lavoro degli operai edili èfrequentemente collocata in altezza, moltospesso approntata specificamente perpermettere al lavoratore di stazionare in quotaper lo stretto tempo necessario a realizzarel'opera, dopodiché può essere eliminata.Ne consegue che molto spesso, ad unallestimento di un'opera provvisionale aregola d'arte, viene privilegiata la realizzazio-ne di un accesso al punto operativo semplice epoco costoso, frequentemente non completo diquegli elementi di protezione non strettamen-te necessari al processo costruttivo.Vi è inoltre, ad avviso di molti, la convinzioneerronea ma diffusa fra gli addetti del settore,che il lavoro di “muratore” (comprendendocon questo termine generico tutti coloro chepartecipano al processo costruttivo) ha in sé

Dall ’alto in basso:il rischio di caduta

in edilizia

Lavoro e Salute

L'edilizia è un settore ad alto rischio di infortunio grave e mortale, principalmente in conseguenza di caduta dall'alto. Le cause

sono molte: frammentazione delle imprese, utilizzo sistematico di subappalti a cascata, manodopera multietnica e/o scarsa-

mente professionalizzata, carenza di formazione alla prevenzione, lavoro nero, misure di deterrenza poco efficaci, progettazione

e gestione della sicurezza assolutamente carenti ed altro ancora. A fronte di problematiche così variegate serve una strategia di

intervento altrettanto articolata e complessa, partecipata e condivisa, tenace e continua nel tempo.

(*) Flavio Coato

(**) Franco Sarto

(***) Silvia Rosin

(*) Spisal Azienda ULSS 22 – Bussolengo

[email protected]

(**) Spisal Azienda ULSS 16 – Padova

[email protected]

(***) Uff. Programm. e Coordinamento

Direzione Regionale Prevenzione

un rischio di infortunio che va accettato,considerando estremamente complicatocostruire un cantiere in piena sicurezza.La conseguenza è nei numeri che descrivonoil fenomeno infortunistico.Questi fattori, assieme a numerosi altrialtrettanto importanti e che meriterebberoapprofondimenti specifici -frammentazionedelle imprese, utilizzo sistematico disubappalti a cascata, manodopera multietni-ca e/o scarsamente professionalizzata,carenza di formazione alla prevenzione,lavoro nero, misure di deterrenza pocoefficaci, progettazione e gestione dellasicurezza assolutamente carenti ….-costituiscono ostacoli molto complessi dasuperare nell'azione di prevenzione degliinfortuni, ed è perciò che occorre prevedereuna strategia di intervento altrettantoarticolata e complessa, partecipata econdivisa con tutti gli attori interessati, in

grado di affrontare contemporaneamentetutti gli aspetti del problema, con una azionetenace e continua nel tempo.

Per quanto riguarda le Costruzioni l'anno2005 rispetto all'anno 2004 registra a livellonazionale un calo del 9,5% del numero degliinfortuni (fonte INAIL 2005 ), a fronte di unacrescita occupazionale del 4,4% (fonteISTAT); anche gli infortuni mortali, sono inprogressiva leggera flessione, pur se inmisura più contenuta rispetto agli altrisettori. Dalla relazione INAIL emergonoinoltre altri dati rilevanti ai fini delle strategiedi prevenzione: gli infortunati appartengonoa 40 nazionalità diverse e appartengonosempre più a cosìdette fasce deboli dilavoratori (giovani, extracomunitari,lavoratori precari o irregolari, anziani ).La situazione in Regione Veneto è riassuntanelle grafico e nella tabella.

I dati degli infortuni

Situazione di cantiere sotto il “minimo etico di sicurezza”.

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9

Ind. Tessile2% Altri comparti

11%

Costruzioni21%

Trasporti15%

Servizi14%Metalmeccanica

13%

Agricoltura8%

Ind. Legno5%

Commercio4%

C. Stato e Altro4%

Ind. Non metalliferi3%

Grafico - Infortuni mortali per comparto, Veneto 1999-2001

Il grafico, costruito sull'analisi deidati degli infortuni mortali sul lavorodefiniti dall'INAIL e relativi altriennio 1999-2001, evidenzia come leCostruzioni rappresentino il settorelavorativo con il maggior numeroassoluto di infortuni mortali, seguitoda quello dei trasporti e dei Servizi(fonte COREO “Infortuni mortali sullavoro accaduti negli anni 1999-2001”, 2005).Dei 72 eventi accaduti nel triennio 28sono avvenuti con automezzi; 22 percaduta da attrezzature, strutture oscale; 11 per schiacciamento o urto conmezzi di sol levamento, partimeccaniche, strutture; ed infine 5 per scaricheelettriche.Nella tabella è sintetizzata la situazionedegli infortuni gravi e mortali che caratteriz-zano il comparto dell'edilizia in rapporto altotale degli accadimenti nell'industria e neiservizi, con l'esclusione degli infortuni initinere, con riferimento agli anni di evento2000- 2005 (per gli anni 2004 e 2005 i datisono provvisori, trattandosi di infortuni nonancora definiti dall'INAIL).I dati confermano in maniera chiara il divariofra il peso in termini occupazionali del settoree il contributo di infortuni: a fronte dell'8,5%di addetti, in edilizia si verifica circa il 20% diinfortuni gravi e il 30% di infortuni mortali.In termini economici, tenendo in considera-zione solamente il costo delle giornate diastensione dal lavoro (voce “giornateindennizzate”), senza calcolare le altre voci dicosto, il “peso” del settore edile è imponente,nell'ordine dei 50-60 milioni di Euro all'annosul territorio regionale.

INFORTUNI IN EDILIZIA sul Totale Industria e servizi (esclusi infortuni in itinere)

AnnoEvento

Giornateindennizzate

Gravi MortaliNumero Infortuni

definiti positivamentePostumi

permanenti

2000 18,5%(tot 315157)

19,3%(tot 2153)

23,7%(tot 31)

15,8%(tot 10943)

23,1%(tot 10258)

200118,3%

(tot 314108)18,9%

(tot 2261)22,7%(tot 17)

15,8%(tot 10785)

22,9%(tot 8430)

200219,4%

(tot 322064)19,6%

(tot 2231)23,3 %(tot 17)

16,6%(tot 10859)

23,8%(tot 8933)

200321,2%

(tot 345657)21,8%

(tot 2499)40,2 %(tot 37)

18,0%(tot 11318)

28,0%(tot 10853)

2004(*)21,0%

(tot 332357)21,2%

(tot 2471)30,0 %(tot 18)

17,7%(tot 10681)

26,2%(tot 10240)

2005 (**)19,6%

(tot 260987)20,0%

(tot 2081)28,6 %(tot 14)

17,5%(tot 9636)

23,9%(tot 6494)

dati provvisori

Gli addetti dell'edilizia sono 8,5 % circa degli addetti industria e servizi, salvo il lavoro irregolare

Tabella - Infortuni in edilizia sul totale Industria e Servizi (esclusi infortuni in itinere).

Le proposte operativeVigilanza

Attualmente le Aziende ULSS controllanoannualmente oltre il 10% di tutti i cantieri,un numero enorme se rapportato allarimanente attività di vigilanza che nonraggiunge il 3% delle ditte presenti sulterritorio. Purtuttavia serve riflettere sulfatto che l'ispezione in un cantiere al puntozero, è in grado di verificare la situazione inquel momento, ma, trattandosi per definizio-ne di “cantiere temporaneo e mobile”, ilgiorno successivo o pochi giorni dopo quelcantiere non esisterà più nella forma vista, masi sarà già trasformato in una realtà di rischiodiversa. E' pertanto fuorviante attribuire allavigilanza il ruolo “diretto” di prevenzionedegli infortuni. Essa va mirata principalmen-te a bloccare i cantieri che risultano sotto “ilminimo etico di sicurezza”, che costituisconouna fonte importantissima di rischio diinfortunio e di concorrenza sleale neiconfronti delle imprese che investono insicurezza. A tal fine serve orientarla per

obiettivi, garantendo il controllo totale inalcune fasi lavorative a rischio elevato, esupportando preventivamente i Coordinatorie le Imprese su soluzioni costruttive sicure econdivise.In tale contesto occorre rendere stabile unacollaborazione tra tutti gli Enti competenti adeffettuare la vigilanza: ASL, DPL, INAIL,INPS.

Costituiscono l'altro aspetto della prevenzio-ne, che va di pari passo con la vigilanza.Emerge la necessità fondamentale di costruireuna banca delle soluzioni di sicurezzacondivise, a partire da situazioni realiriscontrate in cantiere. A tal proposito non sideve perdere l'occasione fornita dal D.Lgs235/03 che prevede la formazione obbligatoriadegli addetti al montaggio e smontaggio deiponteggi e che vedrà coinvolti in Venetodecine di migliaia di lavoratori. Va rivoltaun’attenzione particolare alla formazioneprofessionale dei lavoratori stranieri,integrata con la sicurezza. Un ruoloimportate per la creazione della cultura della

sicurezza la possono svolgeregli Istituti tecnici e leUniversità. Servi-rebbe infineagire sul la norma percombattere la piaga del lavoronero, responsabilizzando lac a p o c o m m e s s a s u l l aregolarità della manodoperadei subappalti. Già la legge 4agosto 2006, n. 248 di conver-sione del cosiddetto decretoBersani del 4 luglio 2006, n.223, introduce la possibilità disospendere i lavori e di esclu-dere transitoriamente dallacontrattazione con le pubbli-che amministrazioni le impre-se che usano lavoratori innero; la medesima legge intro-duce l'obbligo del cartellinopersonale di riconoscimento.

Assistenza, Informazione, Formazione

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Ambiente e Salute

L'utilizzo dei prodotti fitosanitari presenta importanti risvolti sanitari per cui prima di entrare in commercio ogni prodotto

attraversa un rigoroso percorso di sperimentazione. Nell'ambito del Progetto Regionale FAS “Fitosanitari – Ambiente – Salute”

a Zevio (VR) l'Azienda ULSS n° 21 di Legnago ha riunito operatori del settore ed esperti per approfondire la tematica della

sperimentazione dei prodotti fitosanitari.

Giorgio Lanza

Sisp Azienda ULSS 21 Legnago

[email protected]

Fitosanitari alla prova

Gli interventi istituzionali di prevenzionesanitaria rappresentano spesso una realtà nonconosciuta, forse perché stenta ad emergerenella cultura sanitaria la consapevolezza che èimportante assumere comportamenti volti adimpedire, laddove possibile, l'insorgenza dieventi patologici.Le attività di prevenzione sanitaria inoltre sicollocano all'interno di settori particolari, insituazioni della vita che sembrano inapparenza non comportare alcuna rilevanzasanitaria.Un esempio è dato dalla realtà dei prodottifitosanitari, il cui utilizzo in svariati ambiti(agricolo ed extragricolo) assume un valore diinteresse sanitario, al centro dell'interventoregionale avviato attraverso il ProgettoRegionale FAS “Fitosanitari – Ambiente –

Salute”.

La complessità del fenomeno, legata allediverse tipologie di formulati utilizzati, allacaratteristica territoriale dell'impiego deglistessi, alle precauzioni necessarie daadottatare durante il loro utilizzo ed altriaspetti ancora, trova un importante elementodi interesse nella sperimentazione deiprodotti fitosanitari.Prima di entrare in commercio, ogni prodottofitosanitario attraversa un lungo e difficilepercorso, al fine di verificare la funzionalitàdella formula chimica a contrastare ilbersaglio individuato in ambito agronomico econtemporaneamente la compatibilità con leesigenze ambientali e sanitarie, in definitivala non dannosità per le persone.A conclusione di tale percorso, il singoloprodotto fitosanitario è autorizzato condecreto del Ministero della Salute.Ciò che sfugge alla comune percezione è chein tale sperimentazione è a pieno titolocoinvolta l'Azienda ULSS nel cui territoriovengono effettuate le così dette “prove incampo”.Partendo quindi dall'istanza avanzata daiCentri di saggio che attuano la sperimenta-zione, il Dipartimento di Prevenzione èchiamato ad un'attenta vigilanza, affinchènella delicata fase delle prove in campo, lasperimentazione si svolga nel rispetto dellasalute umana e dell'ambiente.A Zevio, in provincia di Verona ed a curadell'Azienda ULSS n° 21 di Legnago, i giorni10 ed 11 ottobre scorsi sono serviti perapprofondire la tematica della sperimentazio-ne dei prodotti fitosanitari, sotto diversiprofili.

Le modalità attuative delle procedureregionali approntate per disciplinare eduniformare l'intervento delle AziendeULSS, così come previsto con DGRn° 650/2005La problematica della distruzione e deltrattamento dei rifiuti derivanti dallastessa sperimentazioneNatura, caratteristiche ed attività deiCentri di saggio.

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>

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L'interesse è stato notevole, soprattutto intermini didattici, dato che la due giorni diZevio ha compreso anche una visita ad unCentro di saggio, contribuendo così alla pienaconoscenza e significato delle prove sperimen-tali.Dopo l'introduzione ed il saluto del dott.G i u l i a n o B ro n z a t o , d i re t t o re d e lDipartimento di Prevenzione dell'AziendaULSS n° 21, il Convegno – attraverso losvolgimento di relazioni e di dibattiti sui variproblemi riguardanti la sperimentazione conprodotti fitosanitari – ha coinvolto medici etecnici della Prevenzione delle Aziende ULSSe di ARPAV, oltre che tecnici sperimentatoridei Centri di saggio. Il confronto è stato utile,sia nella definizione dei rispettivi ruoli inquesto particolare settore, sia in vista di unacollaborazione tra le varie componentiinteressate.Altra nota interessante è venuta dallapartecipazione al Convegno degli allievi della5° classe dell'Istituto Professionale Stataleper l'Agricoltura e l'Ambiente “Stefani” diIsola della Scala, accompagnati dai loroinsegnanti.

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Il carcinoma della cervice (CC) è la conseguenza rara di un’ infezione comune. Il Pap test è ancora l'unico test raccomandato per lo

screening, anche se si stanno delineando nuove strategie che potrebbero essere introdotte già dai prossimi anni.

In Italia, il problema principale è che risulta ancora esclusa dal test una quota non trascurabile di donne, proprio quelle che

hanno il rischio maggiore di sviluppare un CC.

Screening oncologici

Epidemiologia

Eziologia

Storia naturale

L'80% dei casi di carcinoma della cervice(CC) si verifica nei paesi poveri doverappresenta la prima causa di morte percancro. Circa 50 anni fa la situazione eraassolutamente sovrapponibile anche nei paesioccidentali: dove ora con la diffusione del Paptest, il CC è diventata una neoplasiarelativamente rara.

Il CC è la “conseguenza rara di una infezionecomune”, provocata da alcuni tipi dipapillomavirus umano (HPV). Si tratta diun'infezione a trasmissione sessuale moltofrequente soprattutto nelle persone giovani:circa l'80% della popolazione la contraealmeno una volta nella vita. Ciò nonostante,meno dell'1% delle donne infettate sviluppala neoplasia, e questo indica l'importanza dialtri fattori, ancora oggetto di studio. Nonsono proponibili strategie per la prevenzioneprimaria, a parte la vaccinazione, che potrebbeessere di imminente attuazione.

Nell'80% dei casi l'infezione da HPVregredisce spontaneamente nell'arco di dueanni. Solo una minoranza delle donne in cuil'infezione non regredisce possono svilupparelesioni precancerose, le CIN. Un concettoessenziale sono i tempi molto lunghi necessariper tale progressione, stimati dai 4 ai 7 anni dadisplasia lieve a CIN3-carcinoma in situ(CIS) e in almeno 10 anni da CIS a carcinomainvasivo, tempi tali da consentirel'identificazione delle lesioni precancerosealle donne che partecipano regolarmente aiprogrammi di screening. La progressione ècomunque l'evenienza più rara, mentreprevalgono la regressione o, meno frequente-mente, la persistenza. Si stima infatti che laregressione di CIS avvenga in circa il 30% deicasi sopra i 50 anni e fino al 70% dei casi nelledonne più giovani. Per le CIN 2 e CIN 1 èstimato che avvenga entro 5 anni nellamaggior parte dei casi. Il problema è che almomento attuale non siamo ancora in gradodi capire quali lesioni regrediranno e quali noe quindi si devono sottoporre a trattamentotutte le lesioni uguali o superiori a CIN2.

Il Pap test

Il test HPV

Lo screening cervicale

L'esame citologico cervico-vaginale (Pap test)è ancora l'unico test raccomandato per loscreening cervicale. I carcinomi invasivi che siverificano in una popolazione in cui è attivo loscreening organizzato si sviluppano inmaggioranza in donne che non avevanoeseguito un Pap test da almeno 3-5 annioppure che non avevano completato ilpercorso diagnostico.

Il test HPV è più sensibile del Pap testnell'identificare le lesioni pre-neoplastiche,ma meno specifico, per cui comporta l'invio adapprofondimenti di un maggior numero didonne in cui non si evidenzia alcuna lesione.Attualmente non vi sono indicazioni perusare il test HPV come test di screening. Taleipotesi è oggetto di uno studio che prestopotrebbe delinearne l'utilizzo ottimale. Finoad allora, l'uso dovrebbe essere limitato altriage delle diagnosi citologiche “borderline”

(ASC-US) e al follow-up dei casi trattati.Quello però cui si sta assistendo, soprattuttonel settore privato, è una pressione crescenteverso l'utilizzo del test, anche in contesti incui non è stato dimostrato comporti vantaggiaggiuntivi. Tale pressione informativa non èpriva di conseguenze. Studi recenti evidenzia-no che l'utilizzo del test HPV tende ad indurrenelle donne un carico d'ansia che si aggiungea quello legato alla diagnosi di Pap testanormale.

In Italia lo screening prevede l'esecuzione diun Pap test ogni 3 anni nelle donne tra i 25 e i64 anni (box 1). E' probabile che dagli studi incorso emergeranno a breve indicazioni diintervalli di screening più lunghi per gruppiparticolari di donne. Attualmente quasi i 2/3della popolazione italiana sono inseriti in unprogramma organizzato. Ciononostante, sonomolti gli aspetti problematici legati a questoscreening. Tra gli altri, la sperequazionegeografica nell'offerta; l'abitudine a fare (e aprescrivere) il test più spesso di quantonecessario; la difficoltà per le donne diliberarsi dalla spirale di controlli dopo un testpositivo o il trattamento.

Insomma non sembra diminuire l'eccesso,l'inappropriatezza e il disordine di ciò cheviene fatto per prevenire una patologia ormairara. In realtà il rischio di malattia èbassissimo e il problema principale è cherisulta ancora esclusa dal test una quota nontrascurabile di donne, proprio quelle chehanno il rischio maggiore di sviluppare unCC. L'investimento migliore è quindi quellodi garantire l'accesso al test a tutta lapopolazione e di promuovere la qualità di tuttii passaggi, obiettivo perseguibile soltanto nelcontesto degli screening organizzati.

Questo articolo è un estratto da:

“Carcinoma della cervice: uno screening

da ripensare?” comparso su Dialogo sui

farmaci, n. 4/2006.

Pap test salvavita

Carla Cogo

Registro Tumori del Veneto,

Istituto Oncologico Veneto, Padova

[email protected]

Indicazioni dello IARC superiodismo e fasce di età.

>

>

>

>

Vi è un beneficio minimo e un

danno sostanziale nello screenare

le donne sotto i 25 anni.

Non vi è un beneficio sostanziale

nel continuare lo screening dopo i

65 anni per le donne che abbiano

avuto 2 Pap test negativi negli

ultimi 10 anni.

Per le donne sopra i 50 un

intervallo di screening di 5 anni si

può considerare appropriato.

Lo screening annuale non è

raccomandato a nessuna età.

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Il centro controgli a genti infettivi

Il Centro Regionale di Riferimento di geno-feno-tipizzazione ed epidemiologia molecolare degli agenti da infezione è stato

istituito con DGR nel 2004, ed è attivo presso il Servizio di Microbiologia e Virologia dell'Azienda Ospedaliera di Padova,

diretto dal Prof. Giorgio Palù.

Giorgio Palù

Saverio Giuseppe Parisi

Servizio di Microbiologia e Virologia,

Azienda Ospedaliera di Padova

[email protected]

[email protected]

Il Centro Regionale di Riferimento di geno-feno-tipizzazione ed epidemiologiamolecolare degli agenti da infezione fornisceattività di supporto alle strutture diagnosti-che e cliniche del SSN attive in Regione alloscopo di fornire una diagnosi più accuratanel campo delle malattie infettive.Già da alcuni anni era attivo presso ilServizio di Microbiologia e Virologiadell'Azienda Ospedaliera di Padova unCentro di Riferimento Regionale per lageno-fenotipizzazione del virus HIV, che hafornito a tutti gli ospedali del Veneto ilsupporto molecolare per indirizzare megliola terapia, sia nei soggetti all'inizio dellaloro storia terapeutica che in quelli chepresentavano un fallimento clinico-virologico.

La concentrazione in un sololaboratorio di tutta lad o m a n d a re g i o n a l e h apermesso di conseguirenumerosi obiettivi:

costituire un imponentedata base di sequenzenecessario per il monito-raggio epidemiologico delleresistenze che si sonoaccumulate nella popola-zione trattata,mantenere la necessariauniformità nelle proceduredi analisi su tutto ilt e r r i t o r i o re g i o n a l e ,risultato altrimenti nonraggiungib i l e con i lconfronto di dati eterogeneiottenuti da laboratoridiversi,ottenere un importanterisparmio dei costi, sia daparte del Laboratorio, conla ottimizzazione delleprocedure su grandinumeri, sia da parte delleULSS, alle quali è stato offerto l'esame acosti molto più contenuti di quelli dimercato.

Il successo di questa esperienza ha condottoad un ampliamento dell'offerta diagnosti-ca.Nel Centro attualmente sono possibiliapprofondimenti diagnostici in differentisettori.

Identificazione mediante PCR e/o real-time PCR / sequenziamento di Borreliaburgdorferi sensu lato e sensu strictu, B.garinii, B. afelii, Ehrlichia chafeensis,Anaplasma phagocytophilum, Babesia

7

7

7

> Infezioni trasmesse da zecche e

infezioni da arbovirus (referente:

Dr.ssa L. Barzon).

virus, Chikungunya virus, West Nilevirus, Toscana virus. Anticorpi IgM ed IgGanti-B.burgdorferi, (con conferma inW.B.), anti-TBE virus, anti E. chaffeensised Anaplasma phagocytophilum.

Sorveglianza delle infezioni da Salmonella,da Escherichia coli O157 e altri E. coliproduttori di vero-citotossina (VTEC), diinfezioni sostenute da altri enteropatogeni;monitoraggio dell'antibioticoresistenza inqueste specie batteriche.

Esame microscopico ed esame colturale interreno solido e terreno liquido, identifica-zione mediante tecniche di ibridazione degli

>

>

Enterobatteri Patogeni (referente:

Dr. E. De Canale).

Micobatteri (referente: Prof. R.

Manganelli).

Dai Centri Regionali

HIV-1.

Mycobacterium tuberculosis.

“Illustration of protective clothing

against plague”. Paulus Furst (1656)

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acidi nucleici, antibiogramma con farmacidi 1^ scelta, test di amplificazione genica sumateriale di origine respiratoria per ricercadiretta di M. tuberculosis, identificazione dimicobatteri atipici mediante sequenziamen-to della regione variabile del gene codifican-te il 16S rRNA, ricerca mediante PCR delgene micobatterico groEL2 (hsp65) inmateriali come agoaspirato, materialebioptico e liquor e sequenziamento, ricercamediante sequenziamento di eventualimutazioni a carico del gene rpoB in grado diconferire resistenza a rifampicina in M.tuberculosis, valutazione della rispostaimmunitaria cellulo-mediata verso M.tuberculosis, basata sul dosaggiodell'interferone gamma prodotto in vitro dalinfociti T in seguito a stimolazione conantigeni TB specifici (QuantiFERON.TB-GOLD ), test di sensibilità per i farmaci di2^ scelta su terreno solido a concentrazionicritiche.

Sviluppo di metodi molecolari per la ricercadi geni per la resistenza ai chemioantibioti-ci. Supporto a centri di diagnosticamicrobiologica per la conferma delleresistenze di rilevante significato epidemio-logico. Studio dei meccanismi di resistenzadei microrganismi rilevanti nelle infezioniospedaliere e comunitarie. Si é procedutoalla genotipizzazione di clusters diAcinetobacter baumannii, Enterococcusfaecium, Streptococcus pneumoniae.

> Resistenze agli Antimicrobici

(referente: Dr. M. Scarin).

>

>

Influenza e Virus respiratori

(referente: Dr. R. Cusinato).

HBV, HCV ed HIV (referente: Dr. SG

Parisi).

Colture virali su linee cellulari con metoditradizionali e con metodo rapido. In caso disospetto di infezione da parte diInfluenzavirus aviari HP allestimento dellemedesime procedure diagnostiche inambiente protetto BL3. Tipizzazione degliisolati virali (Influenzavirus tipo A e tipo Be ulter iore sottot ip izzazione perInfluenzavirus tipo A), metodi immunolo-gici e caratterizzazione molecolare con RT-PCR. Diagnosi differenziale con Virusrespiratorio sinciziale Metapneumovirus,Para in f luenzav i rus , Adenov i rus ,Cytomegalovirus, Coronavirus; Chlamydiapneumoniae e Mycoplasma pneumoniae.

Nel corso del 2005 sono stati eseguiti gliesami di genotipizzazione per lo studio dellaresistenza a farmaci antiretrovirali su 707campioni inviati dai vari ospedali delVeneto: Bassano, Belluno, Legnago,Padova, Rovigo, Schio, Treviso, Venezia,Vicenza e dal Centro di MedicinaPreventiva di Verona.Il database del Centro ha così raggiunto laconsistenza di più di 4000 sequenze, ed è adisposizione dei Clinici per studi epidemio-logici. Le sue dimensioni ed il miglioramen-to della qualità dei dati forniti dagliOspedali lo rendono sempre più utile per lacura dei pazienti della Regione. Sulla basedei dati comunicati dai medici curantiinfatti è continuo il suo aggiornamento conle caratteristiche e la storia dei pazienti, finoal momento dell'esame. Sono quindiarchiviati i dati relativi a viremia, numero epercentuale dei cd4, durata nota diinfezione, terapia pregressa ed in atto,motivo di richiesta dell'esame. Alcunipazienti vengono analizzati più volte neltempo, e quindi si valuta con i Curantil'evoluzione del quadro geno-fenotipico inrapporto alla terapia effettuata.Si esegue il sequenziamento su plasma ecellule mononucleate ottenute da sangueperiferico, per alcuni, numerosi, casi neiquali è ritenuto utile ai fini di una miglioredefinizione del caso. Tutto questo, evidente-mente, senza costi aggiuntivi per i Centririchiedenti.Vengono infine studiate da tempo (senzaulteriori spese per i Reparti) alcunecategorie di pazienti per i quali il sequenzia-mento è stato raccomandato in base arecenti evidenze scientifiche alla cui

formazione il Centro ha fornito contributioriginali pubblicati ( J Clin Microb 2003;AIDS 2006) ed illustrati a CongressiInternazionali (3° Congresso dellaInternational AIDS Society, 2005; 45°ICAAC, 2005).Nel 2006, al sequenziamento della regionegag-pol, tradizionalmente eseguito al fine dipermettere la correlazione con l'azione delleprincipali classi di farmaci, è stata aggiuntal'analisi di una regione di gp41, necessariaper lo studio della risposta ad una classerecentemente introdotta sul mercato edormai diffusamente utilizzata dagliinfettivologi, gli inibitori della fusione.Su tutti i casi di nuova diagnosi di infezioneda HIV viene inoltre valutata l'aviditàanticorpale, per monitorare a livelloregionale l'andamento del numero di casi diinfezione recente. Sotto osservazione èinfine la percentuale dei casi di infezionedovuta a ceppi di sottotipo non-B, inaumento negli ultimi anni.Vengono eseguiti poi:

sequenziamento della regione polimerasidi HBV, necessaria per lo studio delleresistenze alla terapia antivirale dellaepatite B,sequenziamento del core e della regioneipervariabile di HCV, utili per studifilogenetici di trasmissione tra pazienti,identificazione della presenza in circolo oin materiale bioptici di virus HHV-8,correlato al Sarcoma di Kaposi, indimostrato aumento nella popolazionedei soggetti sieropositivi ad HIV nelnostro territorio.

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D

D

“La peste” Arnold Bochlin,

Basilea, Kunstmuseum.

Bacillus anthracis.

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Il razionale della scelta del Veneto

Attualmente il calendario vaccinale prevedela coesistenza di vaccinazioni obbligatorie eraccomandate ma oggi la politica di contrastodelle malattie infettive deve confrontarsi conuna situazione scientifica, sociale e culturaleradicalmente mutata rispetto all'epocadell'introduzione dell'obbligo vaccinale: laprevenzione dovrebbe infatti essere intesaattualmente come opportunità di salute epartecipazione informata, consapevole econvinta della popolazione.In questo contesto la Regione del Veneto haritenuto opportuno attivare in via sperimen-tale una normativa regionale per la sospensio-ne dell'obbligo vaccinale sulla base di diversemotivazioni. L'offerta attiva, a partire daglianni Sessanta, delle vaccinazioni raccoman-date ha introdotto il problema del “doppiobinario vaccinale” per la coesistenza divaccinazioni obbligatorie che possono esserepercepite come “necessarie” e delle raccoman-date come “non necessarie”. E' inoltre

Vaccino obbligato,vaccino superato

Sanità Pubblica

La Regione del Veneto ha ritenuto opportuno attivare in via sperimentale una normativa regionale di sospensione dell'obbligo

vaccinale sulla base del conseguimento di indispensabili requisiti quali gli elevati tassi di copertura raggiunti anche per le

vaccinazioni raccomandate, la solidità operativa dei Servizi vaccinali delle Aziende ULSS, l'eccellente supporto dei Pediatri di

Libera Scelta e la recente approvazione del Nuovo Calendario Vaccinale.

(*) Antonio Ferro

(**) Tiziana Menegon

(***) Massimo Valsecchi

(****) Sandro Cinquetti

(*****) Alfonsino Ercole

(*) Servizio Sanità Pubblica e Screening

Direzione Regionale Prevenzione

[email protected]

(**) Servizio per i Programmi regionali

di Sanità Pubblica, Azienda ULSS 7

(***) Dipartimento

di Prevenzione Azienda ULSS 20

(****) Direzione Sanitaria

Azienda ULSS 7

(*****) Direzione Regionale Prevenzione

doveroso considerare come siaormai più virtuale che reale laconcreta utilità dell'obbli-gatorietà normativa di forzarealla vaccinazione la modestaquota di renitenti per motiviideologici. Infine, le scelte disanità pubblica per la lotta allemalattie infettive nel panoramaeuropeo sono in larga misuraorientate alla volontarietàdell'adesione alla vaccinazione,accompagnata da un'adeguataofferta del servizio, sensibiliz-zazione della popolazione e propaganda. Soloalcuni Stati europei hanno optato perl'obbligatorietà di alcune vaccinazioni comeItalia, Francia, Grecia, Portogallo e Belgio(Tabella 1).

La via verso il superamento dell'obbligovaccinale può essere intrapresa dal Venetosulla base del conseguimento di indispensabi-li requisiti quali il raggiungimento di elevatecoperture vaccinali, la solidità operativa deiServizi Vaccinali delle Aziende ULSS e lamaturità culturale della popolazione. I livellidi copertura vaccinale medi raggiunti nellaRegione Veneto sono infatti molto elevati dalmomento che hanno superato negli ultimidue anni il valore del 97% per le vaccinazioni“obbligatorie”; anche per le “raccomandate”

i livelli di protezione raggiunti si sonorivelati soddisfacenti con valori pari al 96%per l'Haemophilus influenzae, al 97% per laPertosse e al 92% per morbillo-parotite-rosolia (Grafico 1). Tali elevati livelli dicopertura vaccinale sono stati conseguiti

grazie alle campagne regionalidi sensibil izzazione allavaccinazione e, per il morbillo,grazie al Programma Regionaledi eliminazione 1998-2000 eall'adesione della nostraregione al Piano Nazionale perl'eliminazione del morbillo edella rosolia congenita a partiredal 2003.Inoltre la Regione del Veneto,

I requisiti necessari

con l'aggiornamento del Calendario delleVaccinazioni dell'età evolutiva (DGRn. 4403 del 30/12/2005), si propone dimantenere elevate le coperture per levaccinazioni la cui pratica è ormai consolida-ta e di garantire nuove, importanti, opportu-nità di prevenzione introducendo l'offertagratuita di tutti i vaccini inseriti nel PianoNazionale Vaccini.

E' comunque doveroso precisare che ildisegno di legge non prevede l'eliminazionedell'obbligo vaccinale ma la sua sospensione.Infatti, data la cautela che una scelta di questaportata impone, il Veneto sta attivando unComitato di Verifica per il monitoraggiodell'andamento delle coperture vaccinali edelle malattie prevenibili con vaccinazionedopo la sospensione dell'obbligo. TaleComitato sarà presieduto dal Direttore dellaDirezione Generale della PrevenzioneSanitaria del Ministro della Salute e saràgarante del raggiungimento degli obiettiviregionali.Date queste premesse, si può prospettare chel'introduzione del nuovo calendariovaccinale con la dilatazione dell'offertagratuita a tutti i vaccini efficaci disponibili,unitamente alle scelte operative di migliora-mento del sistema vaccinale pubblico e allacollaudata intesa con i Pediatri di LiberaScelta, miglioreranno ulteriormente lacopertura vaccinale nel Veneto anche in unregime di libertà vaccinale.

Le doverose garanzie: il monitoraggio

della sospensione dell'obbligo vaccinale

97,2 97,2 96,7 97,0 96,092,2

0

20

40

60

80

100

Polio DT Pertosse Ep. B Hib Morbillo

Grafico 1: Coperture vaccinali a 24 mesi. Veneto, 2005.

NAZIONI VACCINAZIONI OBBLIGATORIE

Italia

Francia

Grecia

Portogallo

Belgio

difterite, tetano, epatite B, polio

difterite, tetano, polio, tubercolosi

difterite, tetano, polio

difterite, tetano, polio

polio

Tabella 1: Confronto fra alcune nazioni europee in merito

all'obbligo vaccinale

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News e Segnalazioni

Seminari sulle tecniche di mitigazione

del gas radon.

Nell'ambito delle iniziative avviate dallaDirezione Prevenzione – Servizio IgienePubblica e Ambiente è stato recentementeavviato uno specifico progetto formativo afavore delle Amministrazioni Comunali eProvinciali ubicate nelle aree regionaliindividuate a rischio radon. Nel corso delmese di novembre 2006 si sono svolti specificiseminari nel corso dei quali sono stati fornitiai tecnici comunali e provinciali strumentiper pianificare o partecipare alla pianificazio-ne/gestione degli interventi di risanamentodegli edifici interessati al fenomeno radon,oltre ad informazioni di natura sanitaria suglieffetti del gas radioattivo. In particolare, sisono tenuti sei seminari, tre a Belluno e tre aVerona, a ciascuno dei quali hanno partecipa-to una cinquantina circa di tecnici comunali eprovinciali.Ai partecipanti è stato altresì distribuitogratuitamente un manuale descrittivo degliinterventi di prevenzione e mitigazione delgas radon, sulla scorta delle esperienzesviluppate negli ultimi anni dalla collabora-zione tra A.R.P.A.V., I.U.A.V. di Venezia –

D i p a r t i m e n t o d i C o s t r u z i o n edell'Architettura – e Centro TematicoRegionale di Epidemiologia Ambientaledell'Azienda U.L.S.S. n. 22.

Questa pagina di PREVENTO è dedicata alle notizie, agli avvisi e alle indicazioni che provengono da enti, istituzioni e professio-nisti legati alla Medicina della Prevenzione della nostra Regione. Eventuali segnalazioni e comunicati possono essere inviati via e-mail all’indirizzo: . Il comitato di redazione si riserva di verificare l’autenticità delle [email protected]

Il Comitato Scientifico

e il Comitato di Redazione di Prevento

augurano a tutti i lettori un Felice Anno Nuovo

ricco di soddisfazione, di prosperità e di benessere.

Il Comitato Scientifico

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augurano a tutti i lettori un Felice Anno Nuovo

ricco di soddisfazione, di prosperità e di benessere.

PREVENTO

Concorso a premi

“Azienda sana - la

salute in Azienda

2006”.

Per tutte le aziendepubbliche e private cona lmeno una sedeo p e r a t i v a n e l l aRegione del Veneto èaperto il bando delconcorso “Azienda

sana – la salute in azienda 2006”, finalizzato avalorizzare e premiare progetti di qualità di:

formazione in materia di salute esicurezza sul lavoro;sistemi di gestione della salute e sicurezzasul lavoro;promozione della salute sul lavoro per laprevenzione delle malattie, il migliora-mento degli stili di vita, l'accrescimentodel benessere del lavoratore ancheattraverso l'organizzazione degli spazi dilavoro;responsabilità sociale e certificazioneetica d'impresa.

I progetti potranno essere già realizzati o darealizzare. In palio ci sono 5 premi del valoredi € 7.000 oltre a premi e menzioni speciali.Dal sito internet www.aziendasana.it sonoscaricabili oltre al bando, la domanda dipartecipazione e il fac-simile della relazioneillustrativa del progetto che dovranno esserepresentate alla Segreteria organizzativa delconcorso “Azienda sana – la salute in azienda2006” c/o Unindustria Venezia, Via delleIndustrie, 19 cap 30175 Venezia – MargheraTel 0415499128 Fax 041935952. Il bandoscade il 30 aprile 2007.

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Il nuovo Segretario alla Sanità e

Sociale.Il Consiglio Regionale del Veneto in

data 14 Dicembre 2006 ha nominato

il nuovo Segretario alla Sanità e

Sociale, il dottor Giancarlo

Ruscitti, al quale vanno i migliori

auguri di buon lavoro da tutto il

Comitato di Redazione e dal

Comitato Scientifico di Prevento.

Seminario Regionale “La profilassi

vaccinale nel Veneto: stato dell'arte”.

Il 12 Gennaio 2007, presso il Palazzo dellaGran Guardia, Piazza Brà, a Verona, si terrà ilSeminario Regionale “La profilassi vaccinalenel Veneto: stato dell'arte”: nel corso delSeminario si presenterà un bilancio sullostato di attuazione del Nuovo Calendariovaccinale per l'età evolutiva del Veneto, ad unanno dalla sua introduzione illustrando inparticolare i dati preliminari sulle coperturevaccinali in età pediatrica. Saranno inoltrepresentati la campagna di comunicazionesociale per la salute dei bambini e lo stato diattuazione del disegno di legge regionale disospensione dell'obbligo vaccinale.Per informazioni visitare il sito www.regio-ne.veneto.it/prevenzione o inviare una e-maila: [email protected].

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www.prevento.it

per la Prevenzione nel Veneto

PREVENTO

è la rivista periodica

redatta a cura della

Direzione per la Prevenzione

della Regione del Veneto.

La pubblicazione è indirizzata

ai dirigenti e agli operatori delle

Aziende Sanitarie e Ospedaliere

del Veneto, in particolare

dei Dipartimenti di Prevenzione,

ai Medici di Medicina Generale,

ai Pediatri di Libera Scelta,

ai Medici Competenti e

agli Amministratori

degli Enti Locali del Veneto.