ANNO XXIV - LUGLIO-DICEMBRE 2002 - N. 2 UDINE fogolar... · 2014. 2. 8. · Giovanni Fameadi...

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ANNO XXIV - LUGLIO-DICEMBRE 2002 - N. 2 Rivista semestrale - Spedizione in a.p. art. 2 comma 20/c legge 662/96 - Filiale di Udine Rivista dell’Associazione tra i friulani residenti a Roma e nel Lazio aderente a FRIULI NEL MONDO (Udine) e all’UNAR (Roma) iscritta nell’albo delle Regioni Lazio e Friuli-Venezia Giulia, Via Principessa Clotilde 1/A - 00196 Roma - Tel. 06/3226613 - Fax 06/3610979 TASSA RISCOSSA TAXE PERÇUE UDINE ITALY Friuli a Roma: cultura, problemi, personaggi - attività - segnalazioni Testi di: Bardus, Bertossi, Billiani, Camerlo, Costalunga, Cresciani, Degano, Grasso, Greco, Levan, Lorigliola, Mattiussi, Melchior, Pezza

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ANNO XXIV - LUGLIO-DICEMBRE 2002 - N. 2Rivista semestrale - Spedizione in a.p. art. 2comma 20/c legge 662/96 - Filiale di Udine

Rivista dell’Associazione tra i friulani residenti a Roma e nel Lazioaderente a FRIULI NEL MONDO (Udine) e a l l ’UNAR (Roma)iscr i t ta nel l ’a lbo del le Regioni Lazio e Fr iu l i -Venezia Giul ia ,Via Principessa Clotilde 1/A - 00196 Roma - Tel. 06/3226613 - Fax 06/3610979

TASSA RISCOSSA

TAXE PERÇUE

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ITALY

• Friuli a Roma: cultura, problemi, personaggi - attività - segnalazioni

• Testi di: Bardus, Bertossi, Billiani, Camerlo, Costalunga, Cresciani, Degano,Grasso, Greco, Levan, Lorigliola, Mattiussi, Melchior, Pezza

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In copertina: Folla di emigranti e autorità aGorizia. (foto di Corradino Mezzolo)

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DIRETTOREAdriano Degano

COMITATO DI REDAZIONEAdalberto Leschiutta - Ermes Disint

Autorizzazione del Trib. di Roman. 16373 del 14-5-1976

StampaArti Grafiche Friulane S.p.A. - Tavagnacco (Ud)

UNIONESTAMPAPERIODICAITALIANA

Associato

La Vita

La vita è un’opportunità, coglila

La vita è bellezza, ammirala

La vita è beatitudine, assaporala

La vita è beatitudine, fanne una

realtà

La vita è una sfida, affrontala

La vita è un dovere, compilo

La vita è un gioco, giocalo

La vita è preziosa, abbine cura

La vita è una ricchezza, conservala

La vita è amore, godine

La vita è un mistero, scoprilo

La vita è promessa, adempila

La vita è tristezza, superala

La vita è un inno, cantalo

La vita è lotta, afferrala corpo a

corpo

La vita è una tragedia, accettala

La vita è un’avventura, rischiala

La vita è felicità, meritala

La vita è vita, difendila

Madre Teresa di Calcutta

Nel castello d’Arcano si è tenuta la ce-rimonia per la consegna del Premio MeritFurlan 2002, giunto alla XIX edizione.Questi i premiati del 2002: il maestroGiovanni Famea di Tapogliano, il cav.Giorgio Miani di Pasian di Prato, mons.Luciano Padovese di Pordenone e il dott.Enrico Cottignoli di Udine.

Per tradizione la manifestazione sisvolge all’aperto, ma a causa dell’incle-menza del tempo quest’anno si è tenuta alchiuso, iniziando con la messa celebratain friulano da mons. Rizieri De Tina nel-la cappella gentilizia del castello, accom-pagnata dal Coro delle Poste di Udine,che ha poi appoggiato le più belle villottefriulane sotto la direzione del maestro Sil-vio Nigris. Mauro Missana ha quindipresentato i quattro premiati leggendo illoro curriculum vitae mentre il prof. Do-menico Zannier ha letto le motivazionida lui stesso formulate in poetica lingua

XIX Merit Furlan

berto Molinaro, il quale portando i salu-ti della Regione, si è detto entusiasta dipoter consegnare un riconoscimento a chiha portato nel mondo i costumi e le tradi-zioni friulane; Ennio Benedetti, presi-dente della Comunità collinare ha conse-gnato invece il premio di mons. LucianoPadovese a Ottaviano Manfrin interve-nuto in rappresentanza del premiato im-possibilitato a partecipare alla serata. Be-nedetti, portando il saluto della Comu-nità, ha ribadito che l’ente comprensoria-le ritiene giusto sostenere l’iniziativa cherende pubblica testimonianza dell’opera-to di persone che hanno onorato il Friulicon il loro impegno nel lavoro e la difesadella cultura friulana; il prof. MarzioStrassoldo, presidente della Provincia diUdine, ha premiato il dr. Enrico Cotti-gnoli, dicendosi lieto di consegnare il ri-conoscimento ad un friulano di adozioneche tanto si è adoperato per lo sviluppo

Il Presidente del Premio dott. Domenico Zannier assieme ai premiati, al presidente di Friulinel Mondo Mario Toros, al presidente della Provincia di Udine Marzio Strassoldo, ed al vi-cesindaco di Rive d’Arcano Paola De Giorgi.

friulana. Zannier, in qualità di presidentedel Premio, ha sottolineato lo scopo e lospirito con il quale vengono selezionate lepersone segnalate da diversi enti ed asso-ciazioni, e ha ringraziato gli enti che dan-no il loro patrocinio all’iniziativa: il Co-mune di Rive d’Arcano, la Comunità col-linare, la Provincia di Udine e il Messag-gero Veneto, nonché l’ing. Domenico Ta-verna che ospita la manifestazione nelcastello d’Arcano.

È seguita quindi la consegna degli atte-stati-premio, una pergamena con la moti-vazione, una ceramica artistica con la ri-produzione dell’aquila patriarcale e lascritta “Premio Merit-Furlan - 2002” edaltre pubblicazioni. Il primo premiato èstato il maestro Giovanni Famea, di anni95, salutato dal vicesindaco di Rive d’Ar-cano Paola De Giorgi, che ha portato ilsaluto del Comune e che si è anche com-plimentata con il vegliardo maestro peraver speso la vita a divulgare il canto co-rale friulano; il cav. Giorgio Miani è sta-to premiato dal consigliere regionale Ro-

dell’agricoltura friulana e per l’impegnodi solidarietà in favore degli agricoltoridella zona collinare nel periodo del terre-moto. Strassoldo ha anche sottolineatoche il Premio Merit Furlan è il giusto ri-conoscimento che la Provincia di Udineritiene di patrocinare in quanto premiaquanti nel tempo si sono distinti nel di-vulgare e difendere i valori della culturafriulana. È poi intervenuto l’on. MarioToros, presidente di Friuli nel Mondo,che ha ricordato l’apporto dell’Ente checon i suoi Fogolârs tiene viva la fiammadel Friuli in tutto il mondo. Alla manife-stazione fra gli amici ed estimatori deipremiati, erano presenti anche il consi-gliere provinciale Adriano Piuzzi, i sin-daci di Pasian di Prato Lorenzo Tosolini,di Majano Claudio Zonta, e di FlaibanoSergio Benedetti, nonché il presidentedel Comitato per la difesa delle osteriefriulane Enzo Driussi.

Giovanni Melchior(Friuli nel Mondo ottobre 2002)

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Il Friuli si ritrova a Gorizia

Non occorre neanche dirlo. È risapu-to che l’incontro annuale di Friuli nelMondo (domenica 4 agosto 2002) ri-chiama una folla di emigranti che conle loro famiglie vogliono essere presen-ti alla grande kermesse della friulanitàe il richiamo di Gorizia, la bella e mar-toriata città dell’Isontino, era straordi-nario sia per il calore degli affetti siaper il richiamo di una tradizione che,proprio a Gorizia affonda solide le sueradici nell’humus della terra e dellerocce carsiche.

Fare una cronaca diventa difficile, per-ché tanti sono gli spunti, le motivazioni,l’esternazione dei sentimenti. Dopo l’o-maggio ai caduti di tutte le guerre, al

monumento-ammasso di ruderi simbolodi tante sofferenze e di odi faziosi, le au-torità si sono mescolate con la gente al-l’ingresso della Cattedrale, ove l’arcive-scovo mons. Dino De Antoni ha presie-duto una solenne concelebrazione e te-nuto una toccante omelia sui valori deipadri ed il legame tenace alle radici del-la propria terra natale, tanto ricca di va-lori, di storia, di tradizioni, di cultureesaltate nel rude linguaggio del “Ce fa-stu?” dantesco.

Grandioso l’incontro al pranzo sociale,ben servito nel Salone della Fiera, dovesi sono alternati nei saluti il Sindaco Vit-torio Brancati, i presidenti delle Provin-ce di Gorizia, Udine, e Pordenone Gior-

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Il presidente Toros con il sindaco di Gorizia ed i presidenti delle Province del Friuli Storico. (foto di Corradino Mezzolo)

Città martire e madre della filologica

gio Brandolin, Marzio Strassoldo eElio De Anna, il presidente di Friuli nelMondo sen. Mario Toros, e tante altrepersonalità, fra i canti di numerosi cori esopratutto di quelli, assai suggestivi ecommoventi, del coro degli alpini dellagloriosa “Iulia”.

Si sono poi susseguiti spettacoli delgruppo “Santa Gorizia” di Lucinicco,di poesie, musiche e canti tutti tesi a va-lorizzare lo spirito di friulanità e di ami-cizia che caratterizza le rappresentanzedei Fogolârs in Italia e in tutti i conti-nenti del mondo, e, manco a dirlo, quel-la del Fogolâr Furlan di Roma, diAprilia, di Latina, dell’Umbria, dellaSardegna e di Firenze.

L’arcivescovo mons. Dino De Antoni con il sindaco e il Sen. Toros.(foto di Corradino Mezzolo)

Sfilata di gonfaloni. (foto di Corradino Mezzolo)

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Estate Romana 2002

Il Fogolâr Furlan di Roma approdaall’“Estate Romana 2002” inserendosinel progetto “Euroma: Euroturismo - Eu-rospettacolo - Eurogastronomia - Euro-cultura”.

Scopo della manifestazione da partedell’organizzazione, per la quale questaedizione rappresentava il numero zero (laprova generale da cui partire), è statoquello di valorizzare Roma come capitaleEuropea, con le proprie tradizioni rispettoalle altre capitali europee. Interessante eprestigiosa è stata la posizione dell’even-to, sulla riva del fiume Tevere all’altezzadel Ponte Duca d’Aosta, zona cara e fre-quentata dalla rosa di eventi legati all’e-state romana 2002.

Il Fogolâr Furlan dopo l’imponentemostra ufficiale “50 anni di Friuli a Ro-ma” a Piazza del Popolo ha riproposto inuno stand di 32 mq. una sezione informa-tiva e divulgativa della presenza di Friu-lani nella Capitale.

L’operazione ovviamente è stata cali-brata nei contenuti e nei modi che diffe-renziano una mostra in galleria, per unpubblico intellettualmente informato edemotivamente coinvolto, da una speri-mentazione delle possibilità comunicati-ve del Fogolâr Furlan rispetto ad un pub-blico imprevedibile, giovane e non sele-zionato quale quello dell’estate Romana.

L’inatteso invito a partecipare richiede-va tra l’altro un’operatività immediata dalmomento della comunicazione e l’orga-nizzazione di esposizione e staff nel girodi 24 ore. Si è scelto di selezionare ed al-lestire alcuni pannelli informativi dellamostra, prodotti eno-gastronomici, libri,musiche e oggetti Friulani di cui il Fo-golâr si propone come ambasciata. Concoraggio e curiosità quindi si è avviato unprocesso sperimentale per il Fogolâr Fur-lan che si potrebbe definire integrazione,osservazione e informazione nella capita-le cogliendone i momenti di concentra-zione popolare.

La Strategia:L’operazione è stata supervisionata dal

Presidente Adriano Degano e organizza-ta dal maestro d’arte applicata GianlucaCresciani già organizzatore espositivodella mostra “50 anni di Friuli a Roma”alla Galleria L’Agostiniana. Gli standistisono stati: La Gemonese Carmen Car-gnelutti, il Romano Francesco, la nipote

del Presidente Eleonora, la BrasilianaMercia e la sua bambina di 3 anni checon la sua presenza ha rappresentato lacapacità del Fogolâr Furlan e dei friulanidi sapersi confrontare giovialmente, one-stamente e operativamente con la gentedel mondo, di cui Roma e l’estate Roma-na in particolare si fà grembo sicuro.

ConsiderazioniSeguendo l’idea di un numero zero uti-

le a tastare il terreno per approfondirestrategie di divulgazione del Fogolâr nel-le edizioni successive, Gianluca Cre-sciani è riuscito in 24 ore ad organizzareesposizione e staff.

Nonostante maltempo e problemi a li-vello pubblicitario legati alla produzionedell’edizione zero si è misurato un sensi-bile interesse da parte di un pubblico chepasseggiando con un gelato in mano traconcerti e stands dell’estate romana si ètrovato improvvisamente di fronte a for-me, suoni e contenuti di una “comunity”viva e ricca quale quella del FogolârFurlan.

Ci sono stati visitatori interessati aipannelli della mostra e al relativo catalo-go, alcuni Friulani in vacanza a Roma oresidenti nella capitale che non sapevanodella presenza del Fogolâr, altri prove-nienti da paesi diversi che hanno apprez-zato l’operazione di salvaguardare leidentità locali mettendole in rapportoaperto con quelle globali.

Ovviamente negli altri casi si è notatoche i prodotti eno-gastronomici (gubana evini), le informazioni sugli sportivi friula-ni (Zoff, Carnera, ecc.) e il cjavedal inferro battuto illuminato da una torcia po-sta all’interno del cjaldir appeso, sonostati tra i soggetti di maggior interesseperché di facile approccio a danno di altrecomponenti più intellettuali; ma l’“estateRomana” è in primo luogo un momentodi leggerezza e festa e come tale va af-frontato, consci però che sono proprio lenuove e impreviste amicizie che spessofanno nascere sorprendenti impegni e so-dalizi di grande profondità.

Gianluca Cresciani

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Organizzato dal Fogolâr Furlan di Bol-late, anche quest’anno si è tenuto il tradi-zionale incontro dei Fogolârs Furlans del-la Lombardia e di Roma in vacanza, ap-puntamento che si ripete da ben ventitrèanni, sempre in una località del Friuli sto-rico. Quest’anno l’incontro è avvenuto do-menica 11 agosto a Coderno di Sedeglia-no, paese di origine di Padre David MariaTuroldo, scelta appunto per ricordare ildecennale della sua scomparsa.

Il programma della giornata è iniziatocon una messa celebrata in friulano nellaparrocchiale di Coderno accompagnata dalCoro del Fogolâr Furlan di Milano, direttodal maestro Mario Gazzetta. Dopo il ritoi partecipanti hanno visitato la casa nataledi Padre Turoldo, sulla quale è stato mura-to il busto del noto religioso, opera delloscultore-medaglista-incisore Piero Mo-nassi. Monassi è originario di Buja maopera a Milano, e ha anche inciso una me-daglia fatta coniare dal Comune di Sede-gliano che raffigura il loro illustre cittadi-no e che viene offerta in omaggio a perso-naggi o gruppi che visitano il comune o lacasa natale di Padre Turoldo e che, quindi,è stata consegnata anche ai “Fogolâr in va-cance” della Lombardia.

Il saluto del sindaco, Corrado Olivo,assente perché in ferie, è stato portato dal-l’assessore Mara del Bianco, che ha rin-graziato la sensibilità dei friulani che vi-vono in Lombardia per la scelta del loroincontro nel paese natale di Padre Turoldo.

I circa duecento partecipanti all’incon-tro erano guidati da Elsa D’Angelo, vice-presidente del Fogolâr di Bollate, con ipresidenti: Secco di Milano e Galli diMonza, nonché dai rappresentanti degli al-tri dieci Fogolârs della Lombardia. Dellacomitiva facevano parte anche una trenti-na di friulani del Fogolâr Furlan di Ro-ma accompagnati dal loro presidente, dott.Adriano Degano, il quale ha fatto omag-gio ai colleghi lombardi del volume “50anni di Friuli a Roma”. L’incontro si èconcluso con la visita a Villa Manin e ilpranzo comunitario offerto dalla Pro Locodi Sedegliano.

Giovanni Melchior

Ricordando Padre David Maria Turoldo

Fogolârs Furlans in vacance

Sopra: Casa natale di p. Turoldo a Coderno, ora museo.Sotto: Il coro del Fogolâr di Milano durante la celebrazione della Santa Messa diretto dalMaestro Gazzetta. (foto Camerlo)

Nel decennale della sua scomparsa, lafigura e l’opera di padre David Maria Tu-roldo, l’insigne poeta e scrittore friulanonato a Coderno il 22 novembre 1916 e de-ceduto il 6 febbraio 1992, sono state ri-cordate in Friuli e in varie parti d’Italia,soprattutto dove vivono e operano tantefamiglie friulane che si raccolgono spessoaccanto alla fiamma simbolica del Fo-golâr, in nome delle comuni radici, conuna lunga serie di manifestazioni ed in-contri, spesso di altissimo significato.

Il Comune di Sedegliano, tra l’altro, hacommissionato al noto scultore, incisore emedaglista Piero Monassi, artista origi-nario di Buja che opera da tempo a Mila-no, dove ha presieduto per vari anni ancheil locale Fogolâr Furlan, una splendidamedaglia commemorativa. L’opera diMonassi, della quale si propone qui unafelice immagine della parte anteriore, ilcosiddetto recto, è stata pubblicamentepresentata venerdì 17 maggio, nella salaparrocchiale di Coderno, in occasione diuna serata organizzata dal Comune e dal-

l’Associazione Culturale “P. David M.Turoldo”.

In tale occasione, oltre alla presentazio-ne della medaglia, è stato presentato alpubblico il libro “La pace - dono e con-quista” di don Nicolino Borgo, che haavuto, nella splendida voce recitante diFabiano Fantini e con l’accompagna-mento del pianista Glauco Venier, mo-menti di altissima suggestione.

Piero Monassi, considerato oggi il piùinsigne artista-incisore-medaglista cheabbia l’Italia, è anche l’autore di un bas-sorilievo in bronzo che amici e soci delFogolâr Furlan di Monza, hanno fattomurare sulla casa natale del grande reli-gioso dei Servi di Maria.

LA MEDAGLIA DI MONASSI PER IL DECENNALE DI TUROLDO

Padre David Maria Turoldo.

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gentina si trovano in difficoltà possano es-sere aiutati dallo Stato italiano e dalla no-stra Regione. È poi seguito l’intervento diDante Soravito, vicepresidente della Se-zione ANA di Udine, indicando il signifi-cativo impegno degli alpini di Rive peraccogliere ogni anno quanti ritornano neiloro paesi dopo avere cercato un lavoro al-l’estero e gli alpini tendono loro una ma-no amica. Il dottor Adriano Degano, pre-sidente del Fogolâr Furlan di Roma, haportato il saluto del senatore Mario To-ros, presidente di Friuli nel Mondo, cheassieme alla Caritas nazionale cerca diportare il proprio aiuto a quanti nell’Ame-rica Latina sono in difficoltà.

Ha chiuso i brevi discorsi il generaleCampregher, sottolineando che la Brigata“Julia” è sempre pronta a portare il pro-prio contributo di solidarietà e di pace do-ve ancora persistono tensioni belliche. Èpoi seguita la consegna degli attestati dipartecipazione agli emigranti anziani pre-senti all’incontro. Questi i premiati: Cate-rina Pittin di Gemona da 54 anni in Ar-

gentina; Mario Sartori di Pasian di Pratoin Venezuela; Luciano Vidoni di Forga-ria, da 39 anni in Francia; Nella Burelli diPozzalis nata in Francia da genitori emi-grati nel 1951; Eugenio Galante di Clau-zetto in Germania da 40 anni; RobertoLauzzana di San Vito di Fagagna, inFrancia da 55 anni; Danilo Sepulcri diBagnaria Arsa, in Svizzera da 52 anni;Gilberto Melchior nato in Francia da ge-nitori di Pozzalis, emigrati nel 1953; Lui-gi Comici di Ragogna, emigrato a Mila-no 50 anni fa; Bernard di Fant di Madri-sio, emigrato in Francia 49 anni fa; Fio-rinda Angrilli, abruzzese di nascita, friu-lana di adozione avendo sposato un friula-no emigrato a Roma dal 1967. Oltre alleautorità citate, all’incontro hanno parteci-pato i generali a riposo Mario d’Angelo eCarlo Alberto Del Piero, il consigliereregionale e sindaco di Colloredo, Rober-to Molinaro, Adriano Piuzzi, consigliereprovinciale e il sindaco di San Vito di Fa-gagna Narciso Varutti.

Giovanni Melchior

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È sempre commovente l’incontro deglialpini con gli emigranti che si è rinnovatoanche quest’anno sul colle di San Maurodi Rive d’Arcano, incontro che si ripete daventiquattro anni nel periodo delle ferieferragostane. La manifestazione si è svol-ta all’insegna della fraterna amicizia chegli Alpini sanno offrire con un abbraccioideale e quanti ritornano in Friuli nei loropaesi di origine per salutare parenti edamici anche dopo diversi decenni. La ma-nifestazione è iniziata con il raduno deipartecipanti all’ombra del castello d’Arca-no, dove alle 10.30 si è formato un corteo,con la Banda di Rivignano in testa, che haraggiunto il colle di San Mauro dove è se-guito l’alzabandiera e la deposizione diuna corona d’alloro sul cippo che ricordai Caduti di tutte le guerre, mentre unatromba scandiva le note del silenzio. Il ca-pogruppo degli Alpini di Rive, AngeloNicli, ha portato il saluto agli emigrantiintervenuti, alle autorità fra cui il generalePier Luigi Campregher, comandante laBrigata Alpina “Julia”. È seguita la messacelebrata al campo dal parroco, don Anto-nio Castagnaviz, il quale all’omelia haconsiderato l’incontro un momento signi-ficativo avente come principio l’amicizia,il ricordo del sacrificio degli alpini e degliemigranti, ed il ringraziamento, con il pia-cere di reincontrarsi; ricordando i sacrificidi un tempo don Antonio ha anche ricor-dato quanti nell’agosto 1942 partirono daSan Giovanni al Natisone per la sfortuna-ta Campagna di Russia, consci solo di fa-re il proprio dovere. Al momento del se-gno della pace sono stati liberati due stor-mi di colombi viaggiatori quale idealesimbolo di pace. Al termine del rito, il sin-daco Enzo D’Angelo, ha portato il saluto-dell’amministrazione comunale, ringra-ziando gli alpini per questo incontro cherende onore agli emigranti che ritornanoin Friuli, e ha auspicato che quanti in Ar-

XXIV Incontro Alpini - emigranti

Gli onori tributati al monumento che ricorda i Caduti di tutte le guerre.

Per ricordare i venticinque anni di presenza del Dottor Adriano Dega-no nel Fogolâr Furlan di Roma è stato invitato nella capitale anche il gior-nalista palmarino Silvano Bertossi che ha colto l’occasione per portare alfesteggiato un’artistica piastra riproducente una pianta antica, quella diGeorg Bruin von Braun. “La ricevo molto volentieri come attestato di sti-ma e amicizia – ha detto il dottor Degano visibilmente commosso al gior-nalista Bertossi – anche perché mi risulta che la stella di Palmanova por-ti fortuna”.

Il giornalista Silvano Bertossi ha invitato Degano a Palmanova, cittadi-na che il festeggiato già conosce da molti anni.

Silvano Bertossi

Palmanova - Roma

Un Legame stretto

La consegna dell’artistica piastra.

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amicizia, tra Latisana e l’associazione ca-pitolina, nella cui sede risalta un busto diGiovanni da Udine, scolpito dal lapicidalocale Attilio Zamarin, sono stati con-

fermati da un momento conviviale cele-brato ad Aprilia Marittima.

Davide Lorigliola

Roma incontra Latisana. L’appunta-mento, ormai quadriennale, tra il Fo-golâr Furlan della capitale e l’ammini-strazione locale si è ripetuto lunedì inmunicipio, dove ad attendere la delega-zione romana guidata dal presidenteAdriano Degano, c’erano il sindaco Mi-caela Sette e gli assessori Giacomo Pe-rosa e Cesare Canova.

Insomma è una di quelle occasioni incui i friulani si incontrano fra di loro perun tuffo nella più classica tradizione.

Tra i partecipanti all’incontro, organiz-zato come di consueto dal comandanteArio Cargnelutti è avvenuto uno scam-bio di convenevoli e di doni: di particola-re significato l’omaggio da parte del Fo-golâr romano del prestigioso volume“Cinquant’anni di Friuli a Roma”, editoin occasione dell’imponente mostra a te-ma allestita durante la primavera scorsanella capitale, rassegna che verrà moltoprobablimente replicata a Udine a un an-no di distanza. I forti legami, culturali e di

I Friulani di Roma a Latisana

Il sindaco di Latisana dott.ssa Sette Micaela nella sede municipale di Latisana.

Giubileo sacerdotaledi P. Cappellaro

In occasione dei festeggiamenti per il 50° dell’ordinazione sa-cerdotale di Padre Giovanni Battista Cappellaro, Fogolâr Fur-lan di Roma, rappresentato dall’arch. Rodolfo Grasso del Col-legio dei Probiviri, ha portato il saluto del presidente dott.Adriano Degano e di tutta la famiglia friulana di Roma. È statauna felice occasione per onorare un friulano che, giovane emi-grante nella diocesi di Buenos Aires, è diventato poi ambascia-tore nel mondo del messaggio di spiritualità, pace, amicizia, cul-tura e corresponsabilità specifico del carisma del Movimento peril Mondo Migliore.

Prima della celebrazione eucaristica, P. Bautista – è il nome concui è meglio conosciuto nel mondo dell’America Latina – ha vo-luto ringraziare il Signore per i doni ricevuti ricordando e acco-munano in un unico abbraccio, tutte le persone e le comunità chegli hanno permesso di crescere e maturare nella fede. Gli amici,intervenuti numerosi, invece, hanno voluto richiamare i momentipiù significativi della sua vita ad iniziare dal seminario di BuenosAires fino ai suoi recentissimi ritorni in visita al Friuli.

Nobile il momento in cui, dopo aver letto la lettera che accom-pagnava i doni ricordo inviati dal Presidente Degano, ha chiestoche gli amici cantassero la notissima Stelutis Alpinis ma commo-vente il momento in cui è stato possibile fargli ascoltare, in un piùcorretto friulano, l’intima villotta ... L’è ben ver ch’jo mi slontanidal pais ma no dal cur... Questa volta era l’anima del Friuli cheparlava con l’antica poesia indirizzata non più all’argentino P.Juan Bautista, ma al più vicino i Prè Giobatta con cui brinda-re, con un calice di bianco tocai, per gli intensi cinquanta anni diministero sacerdotale.

R.G.

Il ristorante si chiama “da Cesare” ed è in località PuntaGabbiani di Aprilia Marittima. Cesare è Cesare Canova,lignanese doc (attualmente è anche assessore a Latisanacon vari referati) che, dal 1989, è ad Aprilia Marittima egestisce il locale, assieme alla moglie Germana e ai tre fi-gli, con professionalità e cura. Lui è un vero e proprio tra-scinatore che riesce ad avere un occhio su tutto quanto av-viene all’interno di quell’angolo di mondo che si affaccia,quasi per miracolo, nel magico spettacolo della laguna.

In cucina è coadiuvato da Valentina Pepa, Carla San-tarosa e Gianni Valvason. Essendo in zona di mare al ri-storante “da Cesare” richiestissimi sono i piatti a base dipesce. Ebbene Cesare e i suoi collaboratori, da anni sonospecializzati su questo versante proponendo anche delle ri-cette studiate ed elaborate da loro stessi. La “zuppa di pe-sce Punta gabbiani”, ha ricevuto un meritatissimo secondopremio ad un concorso gastronomico tenutosi, qualche an-no fa, a Lignano. Anche di recente la zuppa ha avuto gli ap-prezzamenti di una delegazione del Fogolâr Furlan di Ro-ma, capeggiato dal dottor Adriano Degano, che, su sugge-rimento del commendator Ario Cargnelutti, ha scelto illocale di Punta Gabbiani per la sosta delle 13 a tavola. Lacucina del ristorante “da Cesare” offre anche la possibiltàdi gustare piatti a base di carne e specialità tipiche friulane.I vini, di volta in volta, sono all’altezza, basta affidarsi aiconsigli di Cesare che tiene sempre, in un suo angolo pri-vato, una riserva per tutte le stagioni.

Silvano Bertossi

A Punta Gabbiani

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Sopra: Nell’isola Margherita di Budapest. Sotto: Il Gruppo in una “putza” ungherese.

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Dall’uno al sette settembre un gruppo disoci del Fogolâr ha preso parte ad un inte-ressante viaggio in Ungheria e Austria.

Alla partenza, su Roma si rovesciava unvero diluvio che non faceva presagire nien-te di buono; comunque, speranzosi, ci av-viammo verso Orte per incontrare la guidaed un gruppo di partecipanti Umbri.

Molte ore di viaggio ci dividevano daGraz, tappa del primo giorno, e determi-nante si dimostrò la guida del gruppo,Sig.ra Rita, che fugò la noia del viaggiocon spiegazioni, battute, anticipazioni, ri-spondendo esaurientemente ad ogni do-manda e prendendosi cura di tutto. Il cielogradualmente passato dal cupo al grigio, siè poi schiarito fino ad illuminarsi al pas-saggio in Austria ed è così, fortunatamenterimasto per tutto il viaggio.

Dopo Graz siamo entrati in Ungheria di-retti al Lago Balaton, detto il “mare di Un-gheria”, accolti gioiosamente da un’orche-stra tzigana.

Proseguimmo poi per Budapest, la capi-tale formata da due città: la nobile ed anti-ca Buda e la moderna Pest divise dal Da-nubio. Nei tre giorni di permanenza a Bu-dapest avemmo modo di ammirarne tuttala bellezza, visitando il piazzale degli Eroi,il Parco Varàsigle – grande polmone verdedella città – , il celebre Ponte delle Catene,il Parlamento, l’Isola Margherita.

La sera, dopo aver ammirato dalla Colli-na il panorama della città splendente di lu-ci, il Palazzo Reale, la Fortezza, abbiamopercorso in battello il maestoso Danubioconcludendo con un romantico brindisi.

Budapest si è rivelata una città ricca di sto-

ria e di arte. Ne abbiamo anche gustato e ap-prezzato la cucina, ricca di sapori agrodolcidal rosso colore della “paprika”, con l’im-mancabile “gulyàs” e tanti squisiti dolci.

Per me, una particolare curiosità rivestivala degustazione del Tokaji Aszu il re dei vi-ni d’Ungheria, che si è rivelato un buon vi-no rosso liquoroso da dessert per cui, ancorpiù incomprensibile mi è sembrata la batta-glia scatenata dall’Ungheria contro il nostroTocai che è un vino secco da tutto pasto.

Caratteristica è stata la giornata di escur-sione nella PUTZA, la grande e romanticapianura ungherese. In una cascina abbiamotrascorso una splendida giornata all’ariaaperta visitando l’allevamento dei famosicavalli ed assistendo ad uno spettacoloequestre con spericolate esibizioni, conclu-sesi con quella di dieci cavalli guidati da unsolo cavaliere in piedi sull’ultimo cavallo,lanciati in una sfrenata corsa. Uno spettaco-lo esaltante per abilità, coraggio e forza.

Concluso entusiasticamente il soggiornoungherese, il viaggio è proseguito perVienna, capitale imperiale d’Austria. Ab-biamo visitato i principali monumenti del-la città tra cui la cattedrale di Santo Stefa-no, gioiello dell’architettura gotica, il Pa-lazzo imperiale di Schönbrunn, il Prater, eil Castello del Belvedere, residenza delPrincipe Eugenio di Savoia, che al coman-do delle truppe austriache difese Viennadall’attacco dei Turchi sconfiggendoli esalvando così le civiltà d’Occidente.

Il soggiorno viennese si è concluso conuna serata al “Grinzing”, la collina ro-mantica di Vienna, con canti e balli ed unaimprovvisata esibizione di danza eseguitada Paolo il bravissimo autista del pulmane da Rita, impagabile guida, ai quali daparte di tutti i partecipanti invio il più sen-tito grazie.

Carlo Mattiussi

A Vienna e Budapest

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Il cav. uff. Fedele Cusani di Medeuz-za ha organizzato con impegno e bravu-ra un’indimenticabile viaggio a Roma enel Lazio dal 13 al 15 settembre delGruppo Alpini.

Il folto gruppo, ricevuto cordialmentenel giardino della nostra sede, ha visitatoi principali monumenti della città e la ba-silica di San Pietro con l’ottima guidafriulana Margherita Ferro.

Caloroso l’incontro nel giardino dellaSede (venerdì 13 settembre) con cordialiindirizzi di saluto, scambio di doni, brin-disi e canti gioiosi nel ricordo degli indi-menticabili tempi della naia” e dellaguerra.Gli Alpini di Medeuzza in sede.

Il Coro di Montreal a S. Maria del Popolo. (foto Vianello)

Gli Alpini di Medeuzza

Il Coro “I Furlâns” di Montreal -Quebec - Canada, con l’appassionataguida dell’emigrato Carlo Taciani,già presidente della Federazione deiFogolârs del Canada, ha compiutouna lunga tournée a Roma e nel Laziodal 12 al 18 settembre 2002.

Il soggiorno nella Patria d’origine siè sviluppato sotto gli auspici di un du-plice gemellaggio: quello con l’Asso-ciazione corale di Colleferro, presie-duto da Gino Perna e quello con ilnostro Fogolâr.

Il Coro di Montreal, già diretto dadon Morassut, era già stato nostroospite e si era esibito sia davanti alSanto Padre, sia per il Fogolâr nellaBasilica di S. Maria del Popolo, comeha fatto anche la sera di domenica 15,animando la Santa Messa festiva cele-brata dal parroco p. Antonio. Sugge-stive, delicate, melodiose, le musicheliturgiche, eseguite con bravura sottola direzione del m°. Francois Pan-netton. Alla fine del rito il coro haeseguito un concerto di musica reli-giosa di alta qualità concludendo l’in-contro sotto la direzione di Carlo Ta-ciani con il canto di “Stelutis Alpi-nis”.

Il gruppo ha poi cantato davanti alSanto Padre, auspice la dr.ssaCinthia Capuano della Radio Vatica-na ed a Colleferro assieme a quelgruppo corale.

In visita dal Canada

Il Gruppo di Montreal canta nel nostro giardino. (foto Vianello)

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Per la ricorrenza di San FrancescoCaracciolo (4 ottobre), protettore deicuochi, allo IAL, l’Istituto alberghe-rio che ha sede ad Aviano, è stata or-ganizzata una serata di gala con unmenù preparato dagli allievi che fre-quentano le seconde classi. Per loro èstato una specie di vetrina, perchéparteciperanno ora a stage della du-rata di cinque settimane, in ristorantidi Roma, Brescia e altre località ita-liane.

Attualmente gli iscritti alla scuola,che si avvale dell’attento coordina-mento della signora Nives Piva, sono240 suddivisi nelle varie sezioni, l’ul-tima delle quali comprende due annidi specializzazione per la cucina in-ternazionale e per l’organizzazione dicatering.

I cuochi insegnanti sono GianniDella Fiorentina, una colonna por-tante della scuola perché è lì dallafondazione, Mauro Fumei, MicheleSerra, uno chef che è rimasto in senoalla scuola dopo averla frequentata, eTerry Giacomello. Per la pasticceriala signora Rosa Santin, figlia d’arte,e Flavio Bressan; per la sala Pierret-te Rassatti e Sonia Facca.

La serata del ventennale è statacoordinata dal giornalista GiampieroRorato. Fra gli ospiti il dottor Adria-no Degano, presidente del FogolârFurlan di Roma, e Adriano Tassi,presidente regionale della federazio-ne cuochi. Entrambi hanno rivoltoparole d’incoraggiamento a tutti i ra-gazzi che hanno scelto di intrapren-dere questa non facile professione.

Numerosa la delegazione del Fo-golâr romano con Fattori, Senno,Sen. Dapit, Cargnelutti, D’Ambro-sio e Beltramini.

Silvano Bertossi

La gita in Ciociaria, organizzata dal Fo-golâr per domenica 29 settembre, ha rac-colto molte adesioni ed è stata premiataanche da una bellissima giornata di primoautunno.

Il programma prevedeva la visita ai cen-tri di Isola del Liri, Arpino, Sora e lago diPosta Fibreno, con la guida della sig.naMara Polsinelli; che ha illustrato con gran-de competenza i tesori d’arte, la natura, levicende storiche e le attuali realtà di quellabella parte d’Italia.

A Isola del Liri si è ammirata la cascata“verticale” del fiume che scende nel cuoredella città, sovrastata dalla mole del Castel-lo Boncompagni Rospigliosi, fiume che hadeterminato sin dal XIX secolo lo sviluppoindustriale della città divenuta importantecentro di produzione cartaria e tessile.

Ad Arpino, antichissimo centro volsco,animatissima per il mercato, siamo stati

Preistoria e paesaggio

scortati dai gentili Vigili Urbani sino alcentro di questa splendida città che ha datoi natali a personaggi eccelsi nella storia diRoma, quali Marco Tullio Cicerone, CaioMario, Marco Vipsanio Agrippa, e nell’ar-te quali il Cavalier d’Arpino e UmbertoMastroianni.

La visita della città ha riservato tantesuggestive immagini: dal centro storicocon bellissimi palazzi e chiese, alle strettevie con scorci sulla luminosa Valle del Li-ri, ai grandiosi resti della “Civitavecchia”,antica acropoli cinta da mura ciclopichecon il famoso “arco a sesto acuto”, esem-pio quasi unico al mondo di costruzioneeseguita con tecnica risalente al VII seco-lo a.C.

Dopo il pranzo, il rientro a Roma ha con-sentito solo una breve visita a Sora ed alromantico lago di Posta Fibreno, notissimoper la sua “isola galleggiante”.

Arco a sesto acuto (ante VII secolo a.C., a Civitavecchia di Arpino. (foto Vianello)

Nella cascata “verticale” di Isola dell’Iri. (foto Vianello)

L’artedella cucina

si imparaa scuola

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Il giorno 10 ottobre 2002 il sandaniele-se prof. Dario Narduzzi ha, per la secon-da volta, accolto in visita all’Istituto Vati-cano del mosaico – da lui magistralmentediretto da molti anni – un folto gruppo disoci ed amici del Fogolâr di Roma.

Pubblico veramente interessato alleesaurienti spiegazioni del prof. Narduzziriguardanti materiali, tecniche, metodi diesecuzione e di restauro delle opere edavvinto dalla bellezza e preziosità di mol-ti lavori esposti. In particolare, vivo inte-resse e stupore ha suscitato la riproduzio-ne di un Angelo circoscritto in un “tondo”attribuito a Giotto ed i mosaici di S. PadrePio a San Giovanni Rotondo.

Molti i ringraziamenti al professore perla sua amabilità e paziente disponibilità asoddisfare le tante curiosità dei presenti.

Nel programma della giornata, era in-clusa la visita ai giardini vaticani, ma iltempo davvero inclemente ne ha consen-tito solo in parte lo svolgimento.

Ciò malgrado, la gioiosa atmosfera el’ottimo pranzo preparato dagli amiciMary e Giulio al ristorante “Massa aimusei” ha dato al programma della gior-nata una felice conclusione.

Alla scuola del mosaico

Il Prof. Narduzzi con mons. VittorinoCanciani. (foto Camerlo)

Nei giardini vaticani. (foto Vianello)

Il 9 ottobre è venuto in sede il dr. Gian-carlo Degano, che opera a Catania nelsettore dell’utilizzo dei raggi X nelle in-dagini radioscopiche delle opere d’arte.

Ha donato alla biblioteca del Fogolâruno splendido volume che documenta ta-le interessantissima attività diagnosticadi capolavori dei grandi maestri dell’arteitaliana, edito dalla Società ArturoGhiardoni S.p.A. di Mandello Lario(Lecco).

Il dott. Degano sta organizzando la co-stituzione del Fogolâr Furlan di Catania.Giancarlo Degano dai Fratelli Massa.

Il Prof. Narduzzi riproduce in mosaico un quadro di Michetti Vincenzo.

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Al fumar della polenta

A Tolmezzo dal 4 al 6 ottobre 2002 ilweek-end è stato dedicato alla polenta.

Il progetto “Carnia Alpe Verde” hapuntato quest’anno la sua attenzione suiprodotti tipici della montagna carnica, ve-ro e proprio giacimento culturale da sal-vaguardare, interessante risorsa economi-ca per la gente di montagna attività che sisvolge nel pieno rispetto dell’ambiente(ed anzi, mantenendolo vivo e coltivato,contribuisce alla sua salvaguardia), im-portante valore aggiunto per i settori del-la ristorazione e del turismo.

Per questo, si è puntata l’attenzione sul-la polenta, piatto povero e tradizionalepreso come simbolo del “far da mangiarelento e del piacere della convivialità”,contro la frettolosità e l’impersonalità deifast food.

Ecco che questo piatto povero e tradi-zionale, che va cotto lentamente sul fuo-co per almeno 40 minuti e accompagnatoda una serie di movimenti ben precisi erituali, ha vinto la sua battaglia. La ri-scossa della polenta è in pieno atto nel-l’era della globalizzazione di tutto, gusticompresi.

A Tolmezzo è stato organizzato ancheun talk-show, un intrattenimento sotto gliarchi del Caffè Manzoni, con la parteci-pazione di varie personalità della cultura,dell’arte, del giornalismo. Erano presentie hanno risposto alle provocazioni delGran Priore della Confraternita Friu-lana, l’attrice e musicista Emma Monta-nari, che ha dato l’avvio all’incontrospettacolo con una performance teatrale,la cantante lirica Mirna Pecile, il pittore

Ivanoe Zavagno, che ha donato alla Con-fraternita una sua opera, Adriano Dega-no presidente del Fogolâr Furlan di Ro-ma, Ario Cargnelutti presidente dell’as-sociazione “Alis tal Friûl”, la professo-ressa Maria Fanin, che ha interpretatouna fiaba in friulano, legata alla polenta.C’erano pure lo scrittore Carlo Sgorlonche ha parlato della polenta nei suoi ri-cordi, Paolo Foramitti cha ha collegatola polenta a Napoleone, il giornalista An-tonio Boemo che tiene per la Rai una ru-brica enogastronomica, il mattatore Enzo

Driussi, il sommelier Aldo Bini, il tecni-co agronomo Mariolino Snaidero, cheha parlato della qualità delle farine, ilgiornalista Giuseppe Casagrande, gior-nalista enogastronomico del giornale“Adige”, di Trento e Francesco Mazzoli,che è il presidente dell’Enofice, l’organi-smo che raggruppa tutte le confraterniteenogastronomiche italiane, che sono oltretrecento tra le quali anche la Confraterni-ta della Polenta Friulana.

Silvano Bertossi

Ho partecipato in rappresentanza del Fo-golâr Furlan di Roma, il 12 ottobre, allamanifestazione corale di Pontebba. Dopoaver illustrato a voce il mio “ruolo” al Pre-sidente, con mia gran sorpresa, e imbaraz-zo, ho sentito che il presentatore aveva in-cluso nella lista delle “autorità” presenti,anche il mio nome, in rappresentanza delFogolâr della capitale. Il Presidente –quando ha preso il microfono per illustrareil percorso secolare del coro di A. Zardini– non ha trascurato di ricordare la trasfertadello stesso a Roma nel ’97, mettendo ingran rilievo la calorosa accoglienza e l’or-ganizzazione perfetta del Fogolâr, grazieall’attivismo dell’infaticabile (e inossida-bile!) dott. Adriano Degano.

Non mi resta che ringraziare per avermidato l’opportunità di far parte del nume-roso pubblico plaudente la bravura deicanterini e, a conclusione della bella sera-ta, di aver potuto mescolare il mio sorrisostupito, ai tanti sorrisi soddisfatti di fron-

te ai tavoli lautamente imbanditi. Le au-guro tanta salute e sempre nuove soddi-sfazioni, al fine di poter sempre aggiun-gere nuovi stimoli alla Sua (incredibile!)efficienza.

Ivana Billiani

Centenario del Corodi Pontebba

ricevuta da Laura Billiani

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PARCO INTERCOMUNALE

DELLE COLLINE CARNICHE

Gemellaggio con il salotto Collarile

Può sembrare strano parlare di colli-ne in ambiente prevalentemente mon-tano, ma coloro che conoscono l’area,dai dolci rilievi coperti da pascoli e bo-schi, che si estende alla confluenza deltorrente Degano nel Tagliamento puòintuire il fascino che riservano leescursioni culturali e naturalistiche of-ferte dal Parco voluto dalle Comunitàdi Villa Santina, Enemonzo e Raveo.Sono passati sei anni dall’ideazionedel Parco, che si colloca al di fuori deitradizionali strumenti di pianificazio-ne, e mi è stato particolarmente gradi-to, il quindici settembre, poter parteci-pare ad un incontro “sul campo” – allaghetto della Pineta di Villa Santina –per ascoltare le concrete, consistenti eottimistiche valutazioni dell’on. Gior-gio Venier Romano, già assessore aiParchi e Foreste e oggi alla Formazio-ne della Regione Friuli-Venezia Giu-lia, valutazioni confermate dal Sindacodi Villa Santina Giuseppe Novello, ac-compagnato dal vicesindaco BrunoCucchiaro.

All’Arch. Maria Grazia Santorodello Studio Cigalotto e Santoro Asso-ciati, il compito impegnativo di illu-strare il progetto già avviato, e indica-re le originali prospettive operative pergestire il territorio e il parco. Interes-santissima infine la presentazione del-l’ing. De Prato sulla ricchezza floristi-ca dello specifico habitat collinare.

Brindando al successo del Parco, inuna delle tante attrezzature apposita-mente allestita, ho potuto porgere il sa-luto del Fogolâr Furlan di Roma a cuicerco di trasmettere, oggi, l’entusia-smo provato per l’inattesa proposta ot-timamente documentata e ricca di sug-germenti di studio e occasioni di turi-smo e cultura.

S.B.

Era al gran completo l’auditorium Ca-landra di Benevento, la sera del 19 otto-bre 2002. Il Salotto dell’avv. Mario Col-larile è nato ufficialmente il 22 ottobre1988. Quindi ha celebrato da pochi giornii fantastici 15 anni di strepitosi risultati.Infatti, per la “festa”, ha ricevuto in donoil libro “L’ultimo Campanello”, delloscrittore dott. Tullio Iannotti, recensoredi tutte le 35 riunioni del salotto, in que-st’arco di tempo.

Vi hanno preso parte, con interventi,conferenzieri e musicisti, varie persona-lità delle tante discipline universitarie,giuridiche, scientifiche, culturali e umani-stiche. E poi poeti, compositori di musi-ca, cantanti classici e folk, tutti di grandebravura.

Questo salotto riceve, come fosse untempio e con familiare naturalezza, gliospiti, compagni per la serata. Ora andia-mo a festeggiare il 15enne “Salotto Col-larile”. Lui, ora, ha il libro “L’ultimocampanello”, che è un’antologia di ben362 pagine, ed è così intitolato perchésimboleggia la chiamata per l’inizio del-l’incontro, dopo l’ultimo ospite arrivato.

Siamo all’auditorium. Mario Collarile èsul palcoscenico, si destreggia tra i cavi

elettrici stesi alla rinfusa sul pavimento,da posizionare per le riprese filmate e imicrofoni, e fa disporre le poltroncineper i comprimari, già seduti nella primafila in platea; questi, dopo aver fatto bre-vemente il riassunto del loro precedenteintervento, rimarranno seduti sul palco-scenico.

In attesa dell’inizio, ripenso al princi-pio di questa felice avventura “salottoCollarile” con la serata numero 0.

Benevento, 14 luglio 1988Programma: - Mario Collarile, il Pro-

logo; apertura del Salotto Culturale; ElioGalasso: “I tesori Longobardi”; GigiGiuliano: due brani inediti per pianofor-te; Mimma Cutulo: gemellaggio col “Sa-lotto dei Semplici” di Roma; Amelia Me-dina Vanacore, soprano: canzoni dellozio, maestro Medina; Simona Padula alpiano: concerto di una tredicenne. Artistiin libertà. Poi il prologo è passato ad illu-strare agli ospiti il suo progetto salottiero.Confronto tra le diverse esperienze cultu-rali attraverso periodici gemellaggi; sim-biosi tra mondanità e ricerca di contenutiartistici e scientifici; riscoperta di ognivalore sannitico, storico e spirituale, folk-loristico e di costume.

E qui ho rilevato che il progetto Colla-rile corrisponde, in riassunto, allo statutodel Comune di Benevento – adottato aisensi dell’art. 4 della legge n. 142 dell’8giugno 1990. Successivamente ho consta-tato che Collarile, agisce in conformità al-lo Statuto. Tutto questo in perfetta sinto-nia col motto sullo stemma del Comunedi Benevento: Concordes in unum - lette-rale “concordi in un’unica cosa”. Signifi-cato: “tutti i cittadini sono uniti profonda-mente”.

Ora, sacrificando il tempo e lo spazioper la descrizione del prosieguo della se-rata, passo a dire che il sindaco di Bene-vento dott. Antonio Pietrantonio ha for-malizzato il gemellaggio del Salotto Col-larile col Salotto dei Semplici di Roma.

Autorità e ospiti al Salotto Collarile (Benevento, 19 ottobre 2002).

L’avv. Mario Collarile, fondatore e presiden-te del Salotto Collarile.

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Requiem per i nostri defuntiContinua da pagina 13

Salotto Collarile, con la serata nume-ro 4 del 27 maggio 1989, gemellaggio“Salotto Collarile” e Fogolâr Furlan diRoma.

La delegazione friulana era compostadal presidente del Fogolâr Furlan dott.Adriano Degano, dalla signora DianaPeresson e dalla scrittrice Irma Levan.Sarà presentato il suo libro “Alba didonna”.

Il programma per questa riunione è va-sto ed elaborato. Me ne scuso con il pro-logo se non lo elenco tutto. Gemellaggiocon il Fogolâr Furlan; conversazione diAdriano Degano su “Il Friuli nel tempoe nello spazio”; Irma Levan, presenta-zione del libro “Alba di donna” da partedi Mimma Cutolo; Loredana la Pepe-carella e Luana Tartaglia Polcini: “Afo-rismi, motti e arguzie”; Simona Padula,al piano: Chopin; Elio Galasso: “Longo-bardi tra Friuli e Sannio”; Cori Friulani:Scuola Cantorum del maestro CosimoMinicozzi. Per il Friuli, Degano ha cosìesordito: “Qualche centinaio di anni fa, iSanniti salirono le coste dell’Adriatico epacificamente invasero il Friuli, integran-dosi nella comunità”.

In quell’attimo abbiamo appreso chenelle vene dei friulani scorre anche san-gue sannita. Ha poi disquisito con il se-condo gemello, il direttore del Museo delSannio, dott. Elio Galasso, su particolaridella nobiltà longobarda, sui casati ed ipersonaggi storici.

Quindi è stato presentato il libro “Albadi donna” della scrittrice Irma Levan,commentato in maniera impareggiabile daMimma Cutulo. Al termine il Sindaco diBenevento dott. Antonio Pietrantonio haformalizzato il gemellaggio. Così ho rivi-sto un attimo di piacevole vissuto in que-sta bellissima città 15 anni or sono.

Ecco, suona il campanello. Inizia il Sa-lotto Collarile - numeo 35 (19 ottobre2002). Viene chiamato al microfono ildott. Adriano Degano, per ricordarequanto aveva detto al Salotto Numero 4:“Ringrazio per l’invito rivoltoci e sonoben lieto di parlare delle nostre comuniorigini romane-sannite, dei primi coloni,inviati da Roma. A testimonianza dellaconsanguineità con i Sanniti, abbiamo incomune ancora la nomenclatura di ogget-ti e conservativi usuali, mentre con i Lon-gobardi ci uniscono la leggenda dellestreghe (Lis striis di Gjermanie) di ori-gine celtica, diventa credenza anche deiLongobardi. Le streghe di Benevento(Janarie) e quelle del Friuli sono fra noi”.

E stiamo bene insieme. Ci ispirano aconsiderare che i popoli sono erranti eportano con loro culture, tradizioni eusanze e, sopratutto, il DNA, che si per-petua all’infinito e che è comprensivo diistinto, percezione, intuizione e presenti-mento.

Irma Levan

Roma, 9 novembre 2002Le struggenti note di “Stelutis Alpinis”,

di “Un dolôr dal cûr mi ven”, “Signoredelle cime”, eseguite con sentimento, de-licatezza e pastosa fusione di voce soavidel Nuovo Coro Alpino diretto da Er-manno Testi e Ida Maini, hanno anima-to il suggestivo rito del ricordo di tantiamici e soci che ci hanno lasciati nel cor-so dell’anno.

L’artistica Chiesa di S. Eligio de’ Fer-rari, della quale è primicerio il nostro so-cio benemerito mons. Elio Venier, eragremita assai più del solito e soprattuttocommossa nell’ascoltare l’incisiva ome-lia dell’arcivescovo titolare di Aquileia,il sanvitese mons. Marcello Costalunga,e nell’ascoltare Andreina Treu Fantinche a voce alta scandiva i nomi dei nostricari:

Luigi Allocca - Mattia Biasizzo - ToscaBraidotti Miraglia - Annita Cecutti De-gano - Germano Colusso - Candido Co-mis da Ronco - Guglielmo Comoglio -Renzo Cozzo - Giuseppe Crivellari - Lo-dovica Cuberli Gobbi - Zuara Culotta Pa-cini - Norina Cussigh Faini di Corleone -Mauro Davi - Edda D’Ippolito De Loren-zi - Bruno De Margheriti - Osvaldo DePiante - Ardito Desio - Flavio Donda -Caterina Fabbri De Piante - Tullio Fanoni- Giorgio Kirschner - Anna Maria Lenda-ro - Linda Militti - Tito Miotti - Lino Mo-dotti - Erminia Montina - Attilio Persello- Giorgio Pizzardo - Riedo Puppo - Do-menico Righi - Adelmi Tomada - Gianal-berto Tomini - Enrico Turco - GiulianaTuroldo - Luigi Urbani - Renzo Valente -Elena Zearo.

Questa nostra celebrazione nel mese dinovembre, divenuta ormai tradizionale,rinnova la gioia del ritrovarci insieme peroffrire il sacrificio eucaristico in suffragiodi quei membri del nostro Fogolâr Furlandi Roma che il Signore ha chiamto a sénell’anno in corso. Abbiamo così l’oppor-tunità di ascoltare, nel raccolto silenzio diquesta chiesa ospiti del nostro carissimoconterraneo Mons. Elio Venier, la voce diquanti ci hanno amati, la-sciandoci in eredità la lorovita. Essi, con il loro esem-pio, sono ora qui a ricordarciche la vita dell’uomo, secon-do quanto insegnato da Gesùcon la parabola del ricco stol-to, non dipende dai suoi benie che la cosa necessaria non èquella di accumulare tesoriper sé, ma di arricchire da-vanti a Dio (cf LC 12, 15-21). Aveva fissato la speran-za nelle cose incerte quel ric-co che diceva: “Anima mia,hai a disposizione molti beni,per molti anni; riposati, man-gia, bevi e datti alla gioia”.Ma la voce divina lo rimpro-verò dicendo: “Stolto, questanotte stessa ti sarà richiesta latua vita. E quello che hai pre-parato di chi sarà?”. Quellanotte stessa fu portato via chisi riprometteva di vivere alungo per godersi l’abbon-danza di molti beni. E così,chi pensava di poter disporre

Omelia per i nostri defunti: i beni eternidi molti beni per molto tempo, non arrivòneppure al giorno dopo. Voler fissare la fi-duciosa speranza nelle cose incerte di que-sto mondo è come porre un fondamentosull’acqua corrente.

“Dio solo rimane per sempre mentre tut-to passa”, è il saggio avvertimento di S.Gregorio Magno, che ci ripetono oggi i no-stri cari defunti. Ora, – si domanda il santo– che altro fa chi si attacca alle cose che

L’arcivescovo Marcello Costalunga con mons. Elio Venier.

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passano, se non fuggire lontano da Dio cherimane? Chi mai, travolto dal vortice impe-tuoso del fiume, potrebbe rimanere fissomentre l’onda scorre sopra di lui?” Quindisoggiunge: “Chi vuole scorrere via non glirimane che fuggire ciò che scorre, per nonessere costretto ad arrivare da ciò che amaa ciò che vuole evitare” (S. Gregorio Ma-gno, Commento morale a Giobbe, 22, 4).Tutti conosciamo il celebre Salmo della no-stalgia degli esuli ebrei, deportati a Babilo-nia dal re Nabucodonosor che, presso i fiu-mi di quella città straniera, sedevano pian-gendo al ricordo di Sion (cf Sal 136, 1).Commentando il passo della Prima Letteradi Giovannni, laddove si legge che “il mon-do passa con la sua concupiscenza” (1 GV2, 17), Pascal, con una metafora ardita, os-servava che “i fiumi di Babilonia scorronoe precipitano e travolgono” (B. Pascal,Pensieri, 459). Noi, pertanto, non possiamocontinuare a gingillarci con le scioccheriedi questa terra, mentre l’invisibile fiumedei giorni cammina alla sua foce eterna.Non possiamo indugiare, rivolgendo i no-stri occhi, i nostri desideri, i nostri sogni, ilcuor nostro alle sue sfuggenti rive, nella va-na illusione di costruirvi sopra la nostra di-mora. Noi indubbiamente ne soffriamo, co-me ogni figlio di Eva, che geme e piange inquesta valle di lacrime. Ma, come notava ilgià citato pensatore, noi dobbiamo esseredi coloro che “piangono, non perché vedo-no svanire tutte le cose periture, che i tor-renti trascinano, ma nel ricordo della lorocara patria, della Gerusalemme celeste, del-la quale si ricordano continuamente nel lo-ro lungo esilio” (ib., 458).

“Se pensiamo, fratelli carissimi, quali equanti beni vengono a noi promessi in cie-lo – osseva il già citato santo Pontefice –perdono valore dentro di noi quelli di cuiabbiamo il possesso sulla terra. Ogni realtàterrena infatti paragonata alla beatitudineeterna è un peso, non un aiuto, e la vita neltempo posta a confronto con quella eternava definita morte piuttosto che vita. Que-sto quotidiano spegnersi nella corruzione,– si chiedeva pertanto S. Gregorio Magno– che altro è se non un prolungarsi dellamorte? Quale lingua riesce a dire o qualeintelletto può comprendere quanti sono igaudi della città superna, il far parte deicori degli angeli, l’assistere alla gloria delcreatore con gli spiriti beatissimi, lo starealla presenza del volto di Dio contemplan-do il fulgore che non ha limiti senza esse-re raggiunti dalla paura della morte e nellagloria di un premio di assoluta incorrutti-bilità? Ascoltando questi discorsi l’animaarde nel desiderio di trovarsi già dove spe-ra che potrà godere di questa gioia senzafine. Ai grandi premi non si può però giun-gere se non attraverso dure fatiche, ed èper questo che Paolo, il grande predicato-re, dice: “Non riceve la corona se non chiha lottato secondo le regole” (3 Tm 2, 5).La sublimità dei premi dia dunque gioia al-lo spirito, e non si ceda alla prova di fron-te alla lotta e alle fatiche” (S. GregorioMagno, Omelie sui vangeli, 37, 1).

Questa lezione di vita rieccheggia il di-

scorso della montagna da noi ascoltato nel-la solennità di Tutti Santi, con il quale ilSignore ha proclamato beati i poveri, gliafflitti, i miti, i misericordiosi, i puri dicuore, gli operatori di pace. E a tutti questibeati se ne possono sempre aggiungere de-gli altri, dacché Gesù chiama beati anchequelli che ascoltano la parola di Dio (cf LC11, 28) e quelli che credono senza aver ve-duto (cf Gv 20, 29). Tuttavia c’è ancoraun’altra beatitudine evangelica dalla qualenessuno è escluso, perché risuona per tuttiprepotentemente nel momento del passag-gio da questa terra al cielo. Gesù l’haenunciata per esortare i discepoli ad esserevigilanti nell’attesa del suo ritorno glorio-so, giacché nessuno sa quando egli giun-gerà, se “alla sera o a mezzanotte o al can-to del gallo o al mattino” (Mc 13, 35).“Beati quei servi – dice appunto il Signore– che il padrone (quel padrone è chiara-mente immagine di Dio) al suo ritorno tro-verà ancora svegli” (Lc 12, 27). Una beati-tudine che si colma di stupore, tanto appa-re incredibile nel rovesciamento delle par-ti, poiché il padrone, “si cangerà le sue ve-sti, li farà mettere a tavola e passerà a ser-virli” (Lc 12, 37). Un’altra beatitudine,questa del libro dell’Apocalisse, ci solleci-ta invece durante tutta la nostra vita: “Bea-ti fin d’ora i morti che muoiono nel Signo-re. Sì, dice lo Spirito, riposeranno dalle lo-ro fatiche, perché le loro opere li seguono”(Ap 14, 13). Ci troviamo così dinanzi quelgrande orizzonte che ci apre S. Agostinoquando esclama: “Viviamo con i fianchicinti e le lucerne accese, nell’attesa che ilSignore ci dia quella vita in cui la vegliasarà senza fatica, il giorno senza notte, ilriposo senza sonno” (S. Agostino, discorsi223/G, 2).

Perché la morte è specchio dell’esisten-za, ne è quasi la sintesi, tant’è vero che adessa è profondamente collegata, nel bene enel male. “La morte si scontra vivendo”dice un verso della poesia “Sono una crea-tura”, scritta da Giuseppe Ungaretti nel ri-cordo di un giorno di guerra sul S. Miche-le, il 5 agosto del 1916 (G. Ungaretti, “Vi-

ta d’un uomo”, tutte le poesie, ArnoldoMondadori Editore, 7a ed., Vicenza 1974,p. 41). I nostri morti, con la parabola del-l’uomo ricco, ci hanno rammentato che la-sciarsi alle spalle il vuoto, l’egoismo e ibeni accumulati non può che rendere lamorte una disperazione. Quando, accumu-lando tesori che né la ruggine né i ladri ra-piscono, la morte sarà un porto sereno incui si entra per l’estrema donazione.

San Carlo Borromeo, di cui abbiamo ce-lebrato la festa lunedì scorso, il 30 ottobre1584, quattro giorni prima di morire, sitrovava a Cannobio per l’ultimo adempi-mento riguardante la fondazione del Colle-gio Papio di Ascona. Il Vescovo voleva es-sere a Milano per la festività dei Santi, maormai era molto grave e febbricitante. A unfrate cappuccino, che lo vegliava e gli con-sigliava di attenuare un poco le sue auste-rità, San Carlo rispose: “La candela per falume agli altri deve consumare se stessaa.Così dobbiamo fare noi stessi per darebuon esempio agli altri”. Oh Santo vera-mente beato perché, da servo fedele qualera stato per tutta la vita, la morte avrebbetrovato con la lampada accesa!

Come ogni novembre, è tornato anchequest’anno il giorno dei Santi, “che pei vi-vi è solo / la vigilia del giorno successivo /(la pietà della carne, la pietà della polvere,/ e i crisantemi in attesa d’esser collocatisulle tombe)”. La poetessa MargheritaGuidacci, rivolgendosi quindi ai Santi,soggiunge nel suo pessimismo: “Voi torna-te col vostro passo certo / e luminoso dipianeti / a rischiarar la pioggia delle nostre/ esistenze che cadono / dentro la pietà mafuori della gloria” (M. Guidacci, Le Poe-sie, Casa Editrice Le Lettere, Firenze 199,p. 97). Noi invece continuiamo a sperareche Dio non abbandonerà la nostra vita nelseplocro, ma ci indicherà il sentiero dellavita, e quel giorno sarà gioia piena nellasua presenza, dolcezza senza fine alla suadestra (cf Sal 15,11).

Marcello CostalungaArcivescovo di Aquileia

Il nuovo coro alpino a S. Eligio de’ Ferrari.

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È ormai tradizione che il primo Incon-tro di Fradae e Culture sia affidato ad unaconversazione dell’ing. Carlo Mattiussi,il quale – riprendendo un argomento diindubbio interesse gastronomico, cui ave-va già fatto cenno in una precedente con-versazione sul “vino delle bollicine”, de-dicato allo Champagne – ha trattato il te-ma: Vino, miracolo divino. Dalla mitolo-gia all’enologia, un vero e proprio saggiosulla bevanda della quale i friulani sonotra i migliori intenditori. Superfluo ag-giungere che il tema, trattato con comple-tezza e notevole competenza, è stato se-guito dai numerosi soci con particolareattenzione che si è trasformata in gioiosaallegria al momento del brindisi con ungeneroso Verduzzo friulano.

Ha avuto così inizio, il 16 ottobre u.s.,all’insegna di Bacco, l’inaugurazione delnono anno consecutivo degli Incontri diFradae e Culture, che, come è noto, sisvolgono in sede, con cadenza mensile,organizzati da Massimo Ferraro, Ga-briella Manuti e Gian Luigi Pezza.

Protagonista del secondo Incontro, te-nutosi il 13 novembre u.s., è stato il friu-lano prof. Adolfo Petiziol che ha svoltouna conversazione sul tema “Musica epsichiatria”. Petiziol, docente di Psichia-tria e Antropologia criminale alla PrimaUniversità di Roma e di psichiatria socia-le all’Università Cattolica del Sacro Cuo-re di Roma, è altresì un valente musicista,compositore e direttore d’orchestra (hadiretto un concerto anche alla presenzadel Papa); è inoltre Presidente dell’Asso-ciazione Concerti Classici Internazionalie della Società Italiana di Musicoterapia.Con un siffatto curriculum era scontatoattendersi un Incontro quanto mai interes-sante, ma questo è risultato superiore adogni aspettativa, e la conversazione, par-ticolarmente brillante, si è svolta con nu-merosi interventi da parte dei presenti.

gipe Parla il prof. Petiziol. (foto Camerlo)

Fradae e Culture

Parla l’ing. Carlo Mattiussi. (foto Camerlo)

Parla il prof. Petiziol. (foto Camerlo)

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Il presidente del Collegio sindaca-le, comm. Romeo Fattori, ha rappre-sentato il Fogolâr Furlan di Roma alConvegno internazionale su le “Lin-gue minoritarie, identità locali comerisorse economiche e fattori di svi-luppo”, tenutosi nel Palazzo Belgra-do di Udine dall’8 al 9 settembre2002. Il convegno è stato organizzatodalla Provincia di Udine, dalla Ge-neralitat di Catalogna (Spagna) edell’Eusko Jaurlariza - GobiertoVasco, col sostegno della RegioneFriuli-Venezia Giulia, della Presiden-za del Consiglio dei Ministri - Dipar-timento Affari generali e dell’Univer-sità agli Studi di Udine.

Al convegno hanno parlato docentiuniversitari, personalità e ammini-stratori di Enti e Istituzioni della Re-gione e di Università estere.

Lingueminoritarie

Premio Epifaniaal nostro presidente

Apprendiamo che la Giuria del pre-stigioso Premio alla Friulanità che an-nualmente viene assegnato nella Re-gione Friuli-Venezia Giulia prima del-l’accensione dell’augurale “Pignarul”a Tarcento sarà attribuito il 5 gennaiop.v. anche al nostro presidente dr.Adriano Degano, cavaliere di grancroce al merito della Repubblica Ita-liana.

Il premio, ora gestito dal Comune diTarcento, dalle Province del Friuli,dalla Società Filologica e da Friuli nelMondo, venne fondato da VittorioGritti, ideatore e organizzatore delFestival Internazionale dei Cuori.

“Suggestioni nello spazio”Il nostro presidente è stato invitato all’incontro rotariano svoltosi il 25 ottobre a

Padova tra i Rotary Club di Padova Est, di Padova Euganea e di Roma Eur, nel cor-so del quale il cosmonauta ten. col. ing. Roberto Vittori ha presentato e commen-tato, con straordinario e avvincente calore, la sua attività di ufficiale dell’Aeronau-tica Italiana, di componente dell’Agenzia spaziale di Huston e la sua recente avven-tura sulla navicella spaziale Soyuz TM.34 con il ruolo di Flight Engineer.

Nel corso della trasferta il Rotary Eur ha organizzato anche la visita della cappel-la giottesca degli Scrovegni e di numerose ville venete con la dotta e raffinata guidadella prof.ssa Daniela Sigovini. Nel corso del viaggio Roma-Padova il nostro presi-dente ha tenuto varie conversazioni sulla storia e l’arte e particolarmente su quelladel Veneto.

Ten. Col. Ing. Roberto Vittori.

***L’avvocato Danilo Tonon, nostro socio

benemerito già responsabile del GruppoGiovani del Fogolâr, ha riunito colleghi,amici ed estimatori del mondo della cul-tura e delle professioni della Capitale nelprestigioso Hotel “de Russie”.

***

Grazie Cuzzolin!!Il Fogolâr Furlan di Verona ha nomina-

to presidente il cav. Paolino Muner cheha dato il cambio al comm. Ernesto Bru-no Cuzzolin che per 19 anni ha guidatocon capacità, amore e impegno l’attivosodalizio della città scaligera. A entrambil’affettuoso augurio del Fogolâr di Romache ha avuto tanti accordi, scambi e in-contri con gli amici veronesi.

Il presidente del Collegio Sindaca-le, comm. Romeo Fattori ha rappre-sentato il Fogolâr al Convegno diStudi sulla scrittrice Maria LuisaCostantini-Astaldi, organizzato nelcastello di Udine, dall’Associazionedelle guide turistiche “I Tinerari”,della quale è presidente la dott. Mar-cella Frittolin.

Nelle giornate di studio (25-26 no-vembre) sono intervenuti: la prof.Alessandra Guerra, vice presidentedella Regione Friuli-Venezia Giulia,il giornalista Giampaolo Carbonet-to, Giovanna Valeuzano, dell’Uni-versità di Padova; Giovanna Trova-bene, dell’Università di Venezia;Paolo Casaldo, soprintendente per ilF.V.G.; Armando de Marchi, del-l’Università di Udine; il critico dr.Licio Damiani, il dr. Mario Turello,ed altri docenti.

La presidente Frattolin è venuta poia visitare la sede del Fogolâr pren-dendo atto delle nostre iniziative perricordare la figura della benefattriceMaria Luisa, che tramite il Fogolâr,stesso, donò la sua preziosa collezio-ne al Comune di Udine.

In ricordo diMaria Luisa Astaldi

Lis Ciampanis

Da mé cove stamatine

sul cricâ dal prin barlùm

ài sintût une ciampane

dindonâ, fra vegle e sium.

Dopo mai che no sintivi,

dopo mai, a sunâ dì!

Chel salût, a di ché ore,

mi à fat quasi di vaî:

ài crodût che in pont da l’albe

mi clamassin di lontàn

lis ciampanis da mé vile,

dan dandàn danàn dandàn...

Ercole Carletti

Senza titolo

Quant che mi svej le matineo sint une vôs che plan plan

Mi dis dal cûrsta’ content, tu ses un furlan.

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Leda Palma durante la presentazione. In alto: La violinista Kazuko Abe. Al centro: Anna Maria Mori e Dante Maffia. (foto D’Ubaldo)

Una serata con “Rose Novelle” di Leda Palma

Roma, 18 novembre, nell’ampio salone della libreria Bibli,palcoscenico accogliente di molti eventi letterari, due inter-preti autorevoli e sensibili della scena letteraria italiana, lascrittrice e giornalista Anna Maria Mori e il poeta DanteMaffia hanno presentato al pubblico l’ultimo libro di LedaPalma, Rose Novelle, editore Fermenti. Presente l’autrice cheha interpretato alcuni brani tratti dai racconti, accompagnatadal violino e dalle musiche di Kazuko Abe. Le storie di Rosasono state attentamente analizzate e interpretate da Anna Ma-ria Mori e Dante Maffia, che hanno gettato nuova luce sull’o-pera dell’autrice, rivelandocene la formazione e la derivazionepoetica, lo stile, la musica, il ritmo della prosa. “Piero Chiara– ha esordito Maffia – sosteneva che è difficilissimo scrivereun buon racconto, perché deve avere un’assenza di trama e unaforte presenza di quel lievito sottile che sa indagare sull’esi-stenza di ognuno e pone in evidenza quello che è un momen-to particolare dell’esistenza. I racconti di Leda Palma – hacontinuato Maffia – hanno questo misterioso lievito che dàqualcosa di impalpabile alla parola”. I bei racconti di Rose No-velle sono per Anna Maria Mori, una sorta di ariosa e musica-le fantasia intessuta di trame psicologiche: “Mi è piaciuto mol-tissimo – ha dichiarato la Mori – per la scansione dei titoli edelle storie che corrisponde alla necessità della scrittrice insie-

me a quella del lettore, di dare un ritmo, dei tempi, una scan-sione che è anche musicale oltre che letteraria”.

Il luogo dei racconti, il Friuli, descritto da Leda Palma, èper Dante Maffia lo stesso Friuli di Amedeo Giacomini o diquello delizioso scrittore che è Elio Bartolini. “Ritroviamo lestesse annotazioni, – dichiara Maffia – mutuate dalla stessadelicatezza, lo stesso candore della prosa di Leda Palma; manon un candore sprovveduto, bensì un candore che nascesempre dall’incontro interiore e riesce ad acciuffare questimomenti magici dell’esistenza e a darceli con una freschezza,con una bellezza straordinaria”. Per Anna Maria Mori nei rac-conti Rose Novelle emerge fortissimo e audace il legame conla propria terra: “E poi c’è il Friuli – afferma Anna Maria Mo-ri – il sentimento forte e struggente delle radici friulane, la suagente, la sua terra, i suoi fiumi, le sue montagne. Mi doman-do, se fra cinquant’anni, quando una donna, che oggi è bam-bina, scriverà un suo romanzo di formazione, somiglierà onon somiglierà a questo libro? Che cosa racconterà – conclu-de Anna Maria Mori – una donna che oggi è bambina del suonascere e crescere nel mondo attuale?”

Numerosa la presenza dei soci del Fogolâr Furlan di Roma.

A.B. Amodeo

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Organizzato dal Fogolâr, con la colla-borazione del Gruppo giovani, domenica24 novembre u.s., si è svolto a Roma,nell’Auditorium dell’Associazione na-zionale mutilati e invalidi di guerra, unconcerto di musica da camera eseguitodal “Trio Nahars” con la partecipazionedel violinista Marco Fiorini.

Pubblico elegante da grandi occasioni– accorso numeroso e composto ancheda molti giovani – che ha seguito il con-certo con particolare attenzione.

La scelta del programma si è dimo-strata particolarmente felice perché adat-ta sia ad un pubblico smaliziato (braniimpegnativi di grande ricercatezza) siaad un pubblico non abituato all’ascoltodella musica da camera (le composizio-ni, nonostante lo sviluppo contrappunti-stico, presentavano temi semplici edorecchiabili).

Il concerto ha avuto inizio con unasplendida interpretazione, eseguita ma-gistralmente da Marco Fiorini, della“Sonata per violino e pianoforte K 301”di Wolfgang Amadeus Mozart, una dellesei sonate per violino e pianoforte, dedi-cate all’elettrice Maria Elisabetta,composte nel 1778, nella città diMannheim, centro tra i più importantidella vita musicale europea dell’epoca.

Il brano, che è stato eseguito per laparte pianistica dalla bravissima IreneFranceschini, si sviluppa in due movi-menti (Allegro con spirito e Allegro) ca-ratterizzati da temi cantabili nei quali ilmarcato virtuosismo strumentale, tipico

Magistrale concerto di Fiorini e trio Nehras

della chiarezza mozartiana, raggiungemomenti di grande fascino.

Marco Fiorini, che ha offerto al pub-blico un’esecuzione veramente suggesti-va, oltre alla funzione di primo violinodell’Orchestra dell’Accademia di S. Ce-cilia, svolge una intensa attività cameri-stica che lo ha portato a suonare in nu-

merosi paesi Europei. Nel 1995 ha fon-dato il Quartetto di Roma, nel quale suo-na come secondo violino BiancamariaRapaccini, che, come vedremo, è ancheuno degli elementi del “Trio Nahars”.

La seconda parte del concerto ha avu-to per protagonista il Trio Nahars (anticonome della città di Terni), formato da tregiovani soliste ternane, BiancamariaRapaccini, violino, Alessandra Monta-ni, violoncello e Irene Franceschini,pianoforte. Queste straordinarie esecu-trici hanno eseguito i due brani in pro-gramma con tale entusiasmo da travol-gere il pubblico, coinvolto in un affasci-nante percorso musicale, tutto impernia-to sulle composizioni di due autori ro-mantici quali Rachmaninov e Smetana.

Sergej Vasil’evic Rachmaninov, valen-te pianista e stimato direttore d’orchestra– nato in Russia nel 1873, naturalizzatoamericano e morto in California nel1943 – non ha mai goduto buona famada parte della critica nella veste di com-positore. Le “Storie della musica” e le“Enciclopedie musicali” gli dedicanopoche pagine, alcune addirittura pocherighe, insomma viene considerato un au-tore minore. Al contrario il pubblicoconcertistico, soprattutto quello ameri-cano, ne ha fatto un suo beniamino, ve-dendo giustamente in lui l’ultimo grandepianista compositore romantico, tribu-Il trio Nahars. (foto D’Usualdo)

Il violinista Marco Fiorini e la pianista Irene Franceschini. (foto D’Usualdo)

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tandogli un successo esteso in tutto ilmondo. Certamente al successo di Rach-maninov ha contribuito Hollywood, che,alla fine degli anni ’40, produsse il filmRhapsody, la cui colonna sonora era co-stituita dal suo Concerto n. 2 in do mino-re per pianoforte e orchestra, e un altrofilm di successo degli anni ’50, Quandola moglie è in vacanza, interpretato daMarylin Monroe, nella cui colonna musi-cale erano inseriti brani sempre del Con-certo n. 2. La popolarità di Rachmaninovè tale che, nei negozi di dischi, lo spaziooccupato dai suoi dischi è pari se non ad-dirittura superiore a quello dei maggioricompositori.

Di Rachmaninov il Trio Nahars ha ese-guito il “Trio elegiaco”, un breve branoin Sol minore, che inizia con un duo delviolino e del violoncello in forma di ar-peggio sul quale entra il pianoforte conun tema cantabile velato da profonda tri-stezza. Il brano si sviluppa, senza solu-zione di continuità, in un solo rapsodicomovimento dall’impronta inquietamentepassionale. La costante di questo Trio,aperto a continui mutamenti di velocità,che appaiono come puntualizzazioni si-gnificative, è proprio il carattere elegia-co, oscillante tra una lugubre religiosità euna aperta tragicità che si rivela fin dallebattute iniziali.

Il pubblico, che ha seguito con atten-zione e ammirazione una esecuzione ve-ramente impeccabile, ha espresso il suogradimento con applausi entusiastici.

Ma il pezzo forte della serata era costi-tuito dal “Trio in sol minore op. 15” diBedrich Smetana – il musicista boemonato nel 1824 e morto nel 1884 – un bra-no composto nel 1855 e ispirato da undoloroso evento: la prematura perditadella figlia Bedriska di soli 4 anni e mez-zo. Questa composizione, non conosciu-ta quanto meriterebbe, risente dell’in-fluenza della corrente romantica tedescadi quel tempo, ed è permeata da un in-tenso susseguirsi di stati d’animo che ri-fuggono da ogni accademismo formale.Il brano – che inizia col violino solo peralcune battute su cui entrano violino evioloncello – si sviluppa con una scrittu-ra dall’andamento rapsodico, talora ap-passionato, che non abbandona, anchenei momenti più amari e dolenti, la di-gnità e la compostezza.

Il Trio in Sol minore op. 15 si articolain tre movimenti: un Moderato assai, alquale segue un Allegro ma non agitato,che riprende un tema del primo movi-mento e si sviluppa in forma di breverondò, terminando con un commovente,suggestivo pizzicato; quindi un Finale,Presto che a poco a poco ne rasserena ilclima. Notevole, nell’ultimo movimento,il bellissimo tema esposto dal violoncel-lo che la Montani ha eseguito con grande

sentimento. Al termine del concerto ap-plausi a non finire e commenti entusiasti-ci da parte del pubblico.

In conclusione: un bellissimo concertotra i migliori che si sono ascoltati a Romadurante l’anno; una scelta felice dei bra-ni presentati e interpreti straordinari.

Commetteremmo un peccato di super-bia ad aggiungere commenti alla inecce-pibile esecuzione di Marco Fiorini, ormaiaffermato solista a livello internazionale,e a quella di Biancamaria Rapaccini,ugualmente più che qualificata professio-nista nel campo cameristico, ma ritenia-mo doveroso complimentarci con le gio-vanissime Alessandra Montani, che av-volge in un abbraccio passionale il suo

violoncello, dal quale riesce a trarre suo-ni morbidi ma anche aggressivi; e IreneFranceschini, pianista di squisito talento,le cui mani scorrono sulla tastiera congioiosa esuberanza espressiva.

Se queste sono le nuove generazionimusicali, allora possiamo dormire tran-quilli, senza cullarci con nostalgie delpassato, giacché il futuro della musicada camera è assicurato; sicuramente inbuone mani. Sul fronte del bigliettod’invito era scritto a lettere maiuscole“Concerto straordinario”, più che giu-sto; si è trattato proprio di un concertostraordinario.

Gian Luigi Pezza

Continua da pagina 19

La sala affollata durante il concerto. (foto D’Usualdo)

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Un inno alle vette

Il santo Padre, Giovanni Paolo II, al concerto “Inno alle vette. (foto Osservatore Romano)

“Un inno alle vette”. Il titolo dato allamanifestazione promossa dal Comitatoitaliano nell’anno internazionale dellemontagne e dall’Unione Nazionale Co-muni Comunità Enti Montani nell’aulaPaolo VI era tutto un inno alla vita e allabellezza.

Giovanni Paolo II dalla cattedra postain alto sulla destra del presbiterio del-l’Aula Paolo VI ammirava commosso leimmagini che dallo schermo gigante sisusseguivano senza sosta: montagne roc-ciose con la neve, cascate, corsi d’acqua,laghi, prati verdi, rivoli, cieli azzurri,aquile. La bellezza del creato si univa alcanto e al ritmo della danza classica. Incollegamento satellitare con Tarvisio-Monte Lussari, col Parco Nazionale delGran Sasso d’Italia, con l’OrchestraSinfonica Ungherese di Pecs e con ilCoro del Friuli-Venezia Giulia avvici-navano le distanze unendo cuori e anime.Il canto diventava così preghiera.

Di Josef Joachim Raff (1822/1882) ve-niva eseguita la Sinfonia n. 7 “In den Al-pen” in Si bemolle maggiore per orche-stra, op. 201, in quattro tempi: andante-allegretto; andante quasi allegro; larghet-to e allegro: si godeva una musica cheportava in alto i cuori. Barbara FusarPoli e Maurizio Margaglio, solisti dipattinaggio sul ghiaccio offrivano dallaVal di Fassa-Trentino, un saggio della lo-

ro bravura. Musica e danza si univano persottolineare la sublimità delle armonie edella bellezza. Nei loro veli bianco-cele-sti i corpi sembravano volare nell’ampiocerchio di ghiaccio. Alle luci della notte siunivano quelle artificiali e l’incanto sem-brava raggiungere l’estasi. Seguiva la“Alt Rhapsodie” op. 53 di JohannesBrahms (1833-1887). Idilko Komlosi,cantava dall’alto delle montagne di Cam-po imperatore, mentre il Coro del Friuli-Venezia Giulia da Tarvisio, diretto dalMaestro Cristiano dell’Oste, si univa al-l’orchestra diretta nell’aula Paolo VI dalMaestro concertatore Stefano PellegrinoAmato. Tre “mondi” uniti dal principiodella tecnica, che insieme cantavano un“cantico delle creature”.

Accanto al Papa erano il Cardinale An-gelo Sodano, Segretario di Stato; i Ve-scovi James Michael Harvey, Prefettodella Casa Pontificia, Stanislaw Dziwisz,Prefetto Aggiunto, Mons. MieczyslawMokrzycki, della Segreteria Particolaredel Santo Padre. In posti riservati erano ilCardinale Giuseppe Caprio; gli Arcive-scovi Leonardo Sandri, Sostituto dellaSegreteria di Stato e Jean-Louis Tauran,Segretario per i rapporti con gli Stati;Paolo Sardi, Nunzio Apostolico con In-carichi Speciali; Csaba Ternyak, unghe-rese, Segretario della Congregazione peril Clero; l’Arcivescovo eletto Mons. Ce-

lestino Migliore, Osservatore Permanen-te della Santa Sede presso l’organizzazio-ne delle Nazioni Unite; Mons. Pedro Ló-pez Quintana, Assessore della Segreteriadi Stato.

Erano presenti il Ministro per gli affariRegionali, On.le La Loggia e altre auto-rità convenute dalle Regioni Friuli-Vene-zia Giulia e Abruzzo.

Tre le immagini più significative appar-se sul maxischermo: quella della basilicadi Collemaggio dell’Aquila con la scritta“viva il Papa” composta da un gruppo dibambini. Sul verde prato davanti alla ba-silica quel gruppo di anime innocenti ri-volgeva a Giovanni Paolo II un auguriofiliale all’inizio del XXV anno di Pontifi-cato. La loro gioia era anche quella di tut-ti i presenti nell’aula Paolo VI e di coloroche avevano seguito la ripresa televisivain diretta Rai 2 con diffusione in eurovi-sione, condotta dal giornalista MaurizioCrovato.

Risuonavano nel cuore e nell’anima deipresenti le parole del Papa: “L’arduamaestosità delle vette stimola a porre inluce quei valori di tenacia e di umiltà chesono indispensabili per affrontare la vitadi ogni giorno e per salire con ardore ver-so l’alta montagna della santità”.

Gianfranco GrecoL’Osservatore Romano - 28 XI 2002

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Le bellezze naturali, paesaggistiche, culturali e artistiche, nonché quelle sportiveed enogastronomiche del comprensorio Piancavallo-Valcellina e Livenza sono sta-te nuovamente presentate ad operatori turistici, giornalisti e soci del Fogolâr nelnuovo ed elegante Hotel in stile Liberty di Via Morgagni 25 (29 novembre 2002).

Lo hanno fatto con competenza ed eloquio piano ma convincente il presidentedell’AIAT (Associazione informazione e assistenza turistica) di Aviano dr. Mauri-zio Perissinot, assieme al direttore della Promotur di Piancavallo Enzo Sima, alpresidente del Parco Dolomiti friulane Johnatan Sturam e al giovane gestore diristorante e agriturismo Gelindo Trevisanutto, presidente del Consorzio Valli Por-denonesi.

Fra gli intervenuti, che hanno posto varie domande di chiarimenti, il presidentedell’IRVIT (Istituto regionale ville tuscolane) dr. Roberto Proietti, promotore an-che di un gemellaggio con le ville venete e del Friuli Venezia Giulia, nonché il dr.Francesco Sanzi dell’Assessorato Cultura, sport, turismo della Regione Lazio. As-sai interessati anche i presidenti dei Fogolârs Degano, comm. Ettore Scaini di La-tina, cav. Romano Cotterli di Aprilia. Il pacchetto promozionale dell’AIAT, infatti,verrà attuato in collaborazione con le associazioni dei corregionali dell’Europa e delmondo.

TTuurriissmmoo nneell FFrriiuullii OOcccciiddeennttaalleeLa fondazione “Amici del Campanilio”

di Latisana, che si propone di far conosce-re e valorizzare gli aspetti socio-culturalied economici della ridente zona, ha solen-nemente conferito domenica 24 novembreil premio 2002 al cav. Giuseppe De Mar-chi, ad Albino Guerin (il Bello), a Gio-vanni Battista Lorenzonetto, e all’Asso-ciazione ex minatori, sezione di Latisana.

I premi sono stati assegnati dal Consi-glio direttivo della Fondazione presiedutadal cav. uff. Ennio Lorigliola e animatadal dinamico segretario comm. Ario Car-gnelutti.

Ne fanno parte: Nevio Altan, GianniTurchet, Luca Di Blas, Adriano Degano,Giorgio Monis, Luciano Catto, VittorioCasco, Joseffino Zanelli e Mario Ambro-sio.

Premio Campanilio

Il dr. Perissinor illustre il pacchetto AIAT. Ai lati Trevisan, Sima e Sturam. (foto Fluri).Consiglio direttivo della fondazione “Amicidal Campanilio” di Latisana. (foto comm.Mario Ambrosio).

Nozze d’oroIl Cav. del lavoro, dott. Sir Paul

Girolami ha celebrato le nozze d’oro

con la consorte lady Mary GwynneChristobel.

A porgere gli auguri allo stimatissi-

mo presidente onorario del Fogolâr

di Roma ed alla gentile lady si sono

recati a Fanna (PN) il 21 agosto

2002, il nostro presidente dr. Dega-no con la moglie Diana Peresson, il

comm. Romeo Fattori, l’ing. Fran-cesco Pittoni e lo scrittore AlbertoPicotti con la Signora Loretta. Nella

circostanza Picotti ha rivolto agli

sposi un augurio in versi.

P r e s e n t a z i o n e d e iNo v e l l i f r i u l a n i

Nell’ambito delle manifestazioni dedicate alla presentazione dei vini novelli, un’im-portante serata di gala si è svolta lunedì 2 dicembre 2002 al South Park Studios di Ro-ma, sotto il Patrocinio della Regione Friuli Venezia Giulia, dell’Ersa - Ente Regio-nale per la Promozione e Sviluppo dell’Agricoltura, della Camera di Commerciodi Udine e del Consorzio Tutela Vini D. O. C. Friuli Grave.

Un centinaio di fortunati invitati hanno partecipato alla presentazione-degustazionedei vini novelli del Consorzio Friuli Grave e dei prodotti tipici del Friuli: il Prosciuttodi San Daniele, il Formaggio Montasio, la trota salmonata, la polenta e la dolce guba-na. La serata si è conclusa con una cena di gala, nella quale lo chef ha esaltato i più fe-lici abbinamenti tra piatti raffinati e vini novelli che hanno fatto vibrare i profumi, gliaromi e i più genuini sapori dei prodotti tipici del Friuli.

In rappresentanza del Fogolâr erano presenti il Presidente dott. Degano ed i vice pre-sidenti dott. Leschiutta dott. Pezza e ing. Mattiussi.

Accolti dal presidente dell’Ersa, dott. Bruno Augusto Pinat e dal direttore dott. An-drea Cecchini, ospiti d’onore il sottosegretario dott. Manlio Contento, l’on. DavideFranz e il dott. Riccardo Proietti, presidente all’Istituto regionale per le Ville Tusco-lane e l’attrice televisiva Sacha Maria Darwin.

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Agenda Friulana 2003

Nella sala dell’Associazione “Civita”all’ultimo piano del palazzo delle Assicu-razioni Generali, che spazia sullo splen-dore dei Fori illuminati e sull’altare dellaPatria, è stata presentata anche quest’an-no la bella Agenda friulana 2003, assairicca di notizie e di illustrazioni.

L’ha presentata lo stesso editore comm.Luigi Chiandetti Di Reana del Rojale,che ha illustrato ai numerosi intervenutil’attività editoriale della Sua azienda, in-

tesa a dare spazio particolarmente allaproduzione letteraria e scientifica che va-lorizza il Friuli e la sua cultura.

Assai simpatica anche la conversazionedel comm. Ario Cargnelutti che ha in-trattenuto l’auditorio con notizie sulla po-lenta già piatto gustoso dei coloni romaniad Aquileja.

Fra gli interventi ricordiamo il salutoospitale fatto dal Direttore delle Generalidi Roma dr. Armando Zimolo e quello

del nostro presidente, che ha presentato imedaglioni sui friulani operanti nella Ca-pitale, concernenti:

Ardito Desio, Francesco Carnelutti,Gianfranco Ottogalli, Afro (Basaldella),Giuseppe Ciotti, Flavio Colusso, Gian-franco Plenizio, Pietro Garlato, DavideM.Turoldo, Dino Zoff, Franco Castel-lano, Ermenegildo Florit, GianfrancoFacco Bonetti, Diana Peresson, e quellosulla Mostra “50 anni di Friuli a Roma”.

Ai bambini sono concessi molti doni,portati da Babbo Natale e dalla Befana; ibambini del Fogolâr avranno anche il donoche “Sante Lussie” porterà loro domenica15 dicembre alle ore 10,30 nella Sala delchiostro della basilica di S. Maria del Po-polo (Piazza del Popolo, 15) generosamen-te concessa dal parroco P. Antonio e da P.Scipioni.

Santa Lucia portava ai bambini di untempo piccoli doni ma grande gioia e il Fo-golâr vuole mantenere viva questa tradizio-ne per i bambini di oggi per donare anche aloro gioia e ricordi da trasmettere in futuro.

L’incontro sarà allietato come l’annoscorso, da uno spettacolo di magia comicadel “Tony Clifton Circus” con il ClownCoccò.

Il dono simbolico di Santa Lucia saràconsegnato ai bambini presenti, di età finoa 10 anni, figli o nipoti di (nonni) soci. Siinvitano caldamente tutti a fare una passeg-giata domenicale per trovarci uniti ai nostripiccoli e a Sante Lussie.

Ad Aprilia, Santa Lucia sarà festeggiatadomenica 8 dicembre. Dopo la Santa Mes-sa che sarà celebrata alle ore 9,30 nella

Chiesa di S. Michele Arcangelo, dal friula-no mons. Dario Savoia, avvocato della Sa-cra Rota, al “Campo Cente” - Via delleMargherite - gli alunni del 2° Circolo Mon-tegrappa si esibiranno in uno spettacolo direcite, canti e balletti.

Al termine la distribuzione dei doni.

A Latina, la festa di Santa Lucia verràcelebrata a Borgo Carso domenica 15 di-cembre con il consueto programma e conla gradita partecipazione del Presidentedella Provincia di Pordenone, dr. Elio DeAnna, e di quello della Provincia di Latina.

LA F E S TA D I SA N TA LU C I A

Le feste dell’uva e del vino, nel Lazio,sono un’esperienza indimenticabile, maandare tra Luglio e Ottobre per sagre inFriuli è uno dei passatempi più allettantiche la regione possa offrire. A San Danie-le, a Povoletto, a Mortegliano, a Fagagna,a Pavia, a Tavagnacco, a Cividale, in Car-nia...; tutte occasioni felicissime per in-contrare amici e atmosfere quasi dimenti-cate ma, come capita da più anni, guai acercare le villotte o il bacò rustico e sem-plice che si beveva una volta all’osteria.

È meglio così perché quelle sono no-stalgie da ragazzo fermo a cinquanta annifa. Oggi c’è ancora il breàr ma sopra c’èanche il tendone perché in Friuli non si èdimenticato di essere in una delle regionipiù piovose d’Italia (ricordo che la zonadei monti Musi la chiamavano, quasi conorgoglio, “il....d’Italia”); c’è polente, uàr-di e fasui, frìco, salam, larìe, persut di SanDenel, lis frìtulis, lis gubanis; c’è la mu-sica e non quella dell’armonica e del li-

Andar per sagreron, perché per noi anziani un po’sordi hapiù efficacia quella volgarmente rumoro-sa delle casse a 90 decibell.

E allora? Gioire, mangiare, ridere, berevino o birra o coca-cola, come facciamotutti anche se alla fine è meglio andare achiudere i festeggiamenti pubblici con unpacato bicchiere di ramandolo bevuto altramonto, sotto il pergolato, in compagniadella propria donna.

Dolfo di Borg Glemone.

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Giornalisti italiani e stranieri, operatorituristici, architetti, attori di cinema e tea-tro, musicisti e ballerini, imprenditori, di-rigenti d’azienda, studiosi d’arte ecc. sonointervenuti numerosi il 5 dicembre 2002,riempiendo la Sala Stampa dell’Associa-zione Stampa Estera in Italia, per il pro-getto “Ville d’Italia”. Le Ville Venete,Friulane, Tusculane e Vesuviane.

L’iniziativa, unica nel suo genere derivada un accordo siglato con un “protocollod’intesa” fra le Ville Venete, le Ville Vesu-viane e le Ville Tusculane per l’omoge-neità dell’obiettivo che intendono perse-guire che è quello di porre all’attenzionedelle istituzioni nazionali e comunitarie igrandi temi attinenti alla conservazione, lavalorizzazione e lo sviluppo del patrimo-nio monumentale che complessivamenterappresenta circa cinquemila dimore stori-che. Consiste nella realizzazione di oppor-tune iniziative programmate per sostenerela valorizzazione e la conservazione delpatrimonio artistico italiano sul territorioche si attueranno, fra l’altro, con una Gran-de Mostra itinerante (multimediale e inte-rattiva) estesa su una superficie di 250 mq.ca. integrata con Convegno con tre temati-che: tutela del contesto ambientale, soste-gno finanziario e fiscale all’azione dellaconservazione e destinazioni d’uso possi-bile come risorse per la conservazione.

Il giornalista Rai Augusto Giordanomoderatore della Conferenza Stampa dipresentazione del progetto Ville d’Italia il-lustrato dal dott. Luciano Zerbinati, daldott. Riccardo Proietti e dal dott. Dome-nico Giorgiano rispettivamente Presiden-ti degli Istituti Regionali per le Ville Ve-nete e Tusculane e dell’Ente per le VilleVesuviane; in modo unanime è stata sotto-lineata l’esigenza di fare più informazioneper una migliore conoscenza delle dimorestoriche stimolando l’amore per l’Arte e laCultura, soprattutto nei giovani. Proiettiha esaltato il binomio turismo-arte ed haannunciato di aver avuto un incontro uffi-ciale con l’Ambasciatore di Francia peruna cooperazione futura partendo con unaccordo-quadro con i Castelli della Loira.

Lo scorso mese di maggio è stato siglatocon la Regione Andalusìa. La Mostra mul-timediale Ville d’Italia con Convegni a te-ma sarà allestita e prenderà il via aBruxelles presso l’Hotel de la Ville pertutto il mese di Ottobre 2003; continuerà aFebbraio 2004 nel Veneto, ad Aprile inCampania e ad Ottobre nel Lazio. Nelledate intermedie si prenderanno in conside-razione le richieste delle Associazioni cul-turali per la tutela dei patrimoni artisticiper allestire la Mostra sul territorio su cuioperano. A testimoniare il carattere del-l’Internazionalità del progetto Ville d’Ita-lia è stata la presenza in sala del Consoledella Tunisia in Italia e la delegazione te-desca guidata da Andrea Fusaro che ha au-spicato di poterla ospitare nei rispettiviPaesi.

Numerose domande dalla platea pre-sente; fra gli altri hanno chiesto di inter-venire nel dibattito finale il dott. Costan-tino Centroni Sovrintendente alle BelleArti di Roma (componente del CdA del-l’IRVIT) ed il Sovrintendente di Napoli,l’On. Andrea Colasio della VII Comm.neCultura della Camera dei deputati, l’On.Aldo Cennamo, i Sindaci di S. Giorgio aCremano (Na) Comune con 31 Ville, diCapannori (Lu) Comune con famosi Par-chi Storici e Ville e la Prof.sa MichelaMantovan dell’Università La Sapienza diRoma.

Il parterre ricco di presenze come ildott. Michele Marino Vice Capo di Gabi-netto del Vice Presidente del ConsiglioGianfranco Fini, l’On. Massimo BugliVice Presidente del Consiglio della Pro-vincia di Roma, Mr. Patric Talbot, Mini-stro Culturale dell’Ambasciata di Fran-cia, la sig.ra Anna Rodriguez dell’Amba-sciata di Spagna, il dott. Giorgio Campo-ni Capo Dipartimento Regione Lazio,donna Assunta Almirante, dott. AdrianoDegano Presidente del Fogolâr Furlan.Per lo spettacolo Maria Rosaria Omag-gio, Giusy Amato, Sacha Maria Darwin,Mvula Sungani, Albert Colaianni, Mauri-zio Corazza, Elisabetta Melchiorri, Ales-sandro Casani.

Grandi assenti (giustificati) il governa-tore della Regione Lazio Francesco Stora-ce perché a Mosca ed il Sindaco WalterVeltroni perché a Bruxelles.

Numerosa anche la rappresentanza deifriulani di Roma.

Al termine della Conferenza Stampatutti i Consiglieri d’Amministrazione deitre Enti si sono incontrati ufficialmentepresso la Sala del Consiglio della Provin-cia di Roma.

Ugo Raffa

“VILLE D’ITALIA”.Le Ville Venete, Friulane, Tusculane e Vesuviane.Eventi per la Conservazione e Valorizzazione

Conferenza stampa presso la Sala Stampa Estera.

Presidente IRVIT, dott. Riccardo Proietti.

Conferenza stampa “Ville d’Italia”. Relazione del Presidente IRVIT, dott. Riccardo Proietti.

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Notizie GiovaniIl 4 novembre il Gruppo Giovani,

coordinato dall’arch. AlessandroScaletti si è ritrovato assai numerosonella nostra sede per ascoltare l’inte-ressante conversazione dell’avv.Claudio Santini, consigliere del Co-mune di Roma.

Il tema era del massimo interesseperché trattava le problematiche chela Commissione europea per la nuovaCostituzione stà esaminando per ela-borare un testo da sottoporre al Parla-mento europeo.

Tematiche di essenziale rilievoquelle che riguardano la tutela dei di-ritti fondamentali dei cittadini euro-

Avv. Claudio Santini.

pei, la libera circolazione e l’eserciziodelle varie attività professionali, l’ar-monizzazione dei vari regimi statuali.Non ultime quelle della sicurezza edella difesa dei cittadini con l’impie-go di forze armate, e l’amministrazio-ne della giustizia, ecc.

La conversazione dell’avv. Santini,brillante, coincisa e assai chiara, hadato il via ad un vivace dibattito, cheha coinvolto i giovani, a confermadella loro particolare sensibilità e delloro interesse alla soluzione dei pro-blemi dell’Europa unita, che non do-vrà, comunque annullare le diverserealtà nazionali.

Sopra e sotto: Giovani in sede. (foto Fluri)

Bambin Gesù,

scundût in una grèpia,

ti àn cjatât sotàns e soresàns:

ma àn savût cialà adalt.

Uè l’om, insuperbît,

si sint paron dal mond

– ca l’è il so Diu –

e po ta l’ultim al ciata sôl la muart:

nuja.

Bambin Gesù,

fâs che ancia lui ‘l alzi il ciâf

e ‘l podi ciatà la stela

che lu meni al to puàrt.

Bambino Gesù,nascosto in una mangiatoia,ti hanno saputo trovare i poveri e i ricchiperché hanno alzato lo sguardo.

Oggi l’uomo, superbo,si sente dominatore del mondo– che è il suo Dio –ma infine trova solo la morte: il nulla.

Bambino Gesù,fa che anche lui sappia alzare il capoe possa trovare la stellache lo guidi a Te.

Giuseppe Fornasari

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Contea romana del Ducato dei vini friulani

Cerimonia per i trenta anni

Il Ducato dei vini friulani ha celebratoieri mattina i suoi 30 anni di attività,“trent’anni di duro lavoro”, come li ha de-finiti Emilio Del Gobbo nel discorso cheha introdotto la cerimonia, “trent’anni incui ci siamo impegnati a proporre, difen-dere e diffondere l’enogastronomia delFriuli Venezia Giulia in Italia, in Europa ein tutto il mondo”. Un lavoro che ha datoi suoi frutti, come è testimoniato dal fattoche, oggi, il ducato conti ben 100 socionorari, 630 nobili in Friuli, e due conteefuori regione: quella di Toronto in Cana-da e quella di Roma, con circa un centi-naio di soci ciascuna.

Emilio Del Gobbo ha sottolineato poi lacontinuità dell’operato dell’istruzione,che si esprime ancora oggi attrraverso nu-merose iniziative di promozione e valo-rizzazione della tradizione enogastrono-mica. Anche il sindaco Cecotti ha volutoesaltare l’attività del Ducato per il Friuli,definendolo “l’unica istituzione del Friuli

storico che difende e promuove la culturamateriale della nostra regione”.

Uno degli obiettivi oggi più importantiper il ducato – è stato fatto rilevare anco-ra – è la valorizzazione dei vitigni autoc-toni e la salvaguardia della viticoltura re-gionale dalla concorrenza dei paesi emer-genti. A tale proposito, ha preso posizionela vicepresidente della giunta regionaleAlessandra Guerra: “sui vitigni autocto-ni si può costruire una buona operazionedi marketing”, visto che il turismo enoga-stronomico sta registrando, negli ultimianni , una notevole crescita, utile all’eco-nomia della Regione.

Alessandra Guerra è stata poi una deiprotagonisti della cerimonia di intronizza-zione. Sul palco sono salite persone che sisono distinte per aver sostenuto la culturaenogastronomica friulana. La vicepresi-dente della giunta regionale, prima ospitea salire sul palco e a ricevere il titolo di‘nobile del ducato’, ha quindi espresso la

sua riconoscenza verso il ducato e auspi-cato di “portare avanti il suo mandato perproteggere la qualità dei prodotti del Friu-li”. È stata la volta del viceprefetto vicariodi Udine Maria Augusta Marrosu e deldirettore del Messaggero Veneto SergioBaraldi. Sono stati nominati nobili onora-ri anche Paul M. Schwartz, conservatoredei musei Guggenheim, Giancarlo Pe-dronetto, consevatore della Villa Manindi Passariano, Paolo Gullinelli, dirigentegenerale dell’Agea (ex Aima), Paolo Peti-ziol, presidente della Finest, e GabrieleMassarutto sostenitore della candidaturadi Tarvisio alle Olimpiadi invernali “Sen-za confini”.

Presentatore brillante, simpatico e pia-cevolmente arguto è stato il giornalistadella Rai dr. Piero Villotta.

Marco Bardus(Messaggero Veneto

domenica 6 ottobre 2002)

Romeo I° (Fattori) porta il saluto della contea romana. A lato la corte ducale con Emilio I° (Del Gobbo). (Publifoto)

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della falce e l’odore del fieno che tuttopervade.

È una mostra diversa, essenziale,acompagnata da un piccolo catalogo cheè stato definito un gioiello per la veste eper il contenuto, perché ci mette in manole riflessioni sulla vita, sul tempo, sul ci-clo di madre natura che l’esposizionesuggerisce.

Lo scenario, la chiave di lettura del-l’ambiente naturale ha le sue tracce nelParco naturale Dolomiti Friulane a Cimo-lais mentre gli oggetti d’uso si trovanonei Musei di Claut e di Andreis con la do-cumentazione visiva di foto, disegni, ge-sti e semilavorati. Da qui è partita l’idea-zione della Mostra da parte del professorMarco Tonon, direttore del Museo delleScienze di Brescia e componente del“Progetto Anguana – Museo etnograficodella montagna” che raccoglie elementiconoscitivi sulla montagna nell’ambitodell’Istituto Nazionale per la RicercaScientifica (INRM). Detta Istituzione hasostenuto la presenza a Roma della Mo-

stra “Gesti, fieno, saperi” promossa dal-l’Associazione Valcellina (Presidente Al-varo Cardin) e dal Museo Casa Clautana(Direttore Teresa Borsatti).

Martedì 17 dicembre ha avuto luogo lapresentazione del libro “Gesti da Museo”di Marco Tonon e la Mostra stessa ad unafolla di alpinisti e personalità.

Teresa Borsatti

Udinese Club di Roma

Mostra Gesti da Museo

Cari amici, nutrivamo fondate speranzeper sostenere che l’anno 2002 portasse deicambiamenti nel sistema calcio paese. Ilcambiamento di rotta veniva suggerito siadalla magra figura fatta ai mondiali in Co-rea-Giappone dalla nostra Nazionale, com-plici le decisioni arbitrali contrarie, che perla situazione finanziaria di alcune Societàdi Calcio in grave difficoltà ad onorare ilauti ingaggi dei giocatori e le tasse allostato.

I responsabili del mondo del pallonehanno pensato invece di dividersi meglio iproventi della pubblicità e delle TV rin-viando “sine die” la soluzione dei proble-mi, senza tenere nella giusta considerazio-ne il Settore Dilettantistico e le Scuole diCalcio.

Nonostante la confusione che si perpetuaa livello Ministeriale, Federale e di Leganell’assegnazione o conferma della Re-sponsabilità è partito il campionato2002/2003.

Le nostre “Zebrette” hanno avuto un ini-zio sonnolento e pur facendo vedere spez-zoni di bel gioco non vincono le partite. Perintenderci, mancano di goals.

Noi lamentiamo un totale silenzio dellaSocietà Udinese, come del nostro Coordi-

namento “Forza Udinese”, nei rapporti coni Clubs esterni. Il silenzio non aiuta ma ad-dormenta.

Scrive bene su “La Panarie” GianfrancoEllero, ricordando “panole”, l’indimentica-bile biondo Selmosson che, la retrocessionedella nostra Udinese sarebbe un danno Re-gionale.

Sono tristi parole che ci auguriamo aiuti-no tutti noi a risvegliarci.

Per vincere la tristezza pensiamo al Clubromano dove gli incontri sono sempre ri-volti all’allegria, al canto ed a rafforzare lafede nei nostri colori.

Vi elenchiamo le prossime occasionid’incontro:

Domenica 15 dicembre 2002Alle ore 13,00 in occasione della partita

Udinese-Torino presso il bar/ristorante delTeatro Olimpico - Piazza gentile da Fabria-no, 17 Roma, Pranzo di Natale. Il prezzo èstato fissato in € 20,00 tutto compreso.Siamo informati che il Fogolâr Furlan haorganizzato la festa di Santa Lucia nellaSala del Chiostro presso la chiesa di S. Ma-ria del Popolo, per i bambini figli e nipotidei Soci.

Noi dell’Udinese Club desideriamo che

la festa continui con il pranzo di Natale cherealizzerà e curerà lo chef internazionaleGildo Muzzolini.

Domenica 19 gennaio 2003In occasione della partita Lazio-Udinese

ci incontreremo presso la Sede del FogolârFurlan per l’aperitivo. Poi, ci trasferiremoallo Stadio Olimpico sugli spalti riservatiagli Ospiti, per seguire la partita insieme aitifosi che verranno dal Friuli. Per coloroche riterranno di non sopportare lo “stress”dello Stadio potranno seguire la partita allatelevisione via Stream, in sede.

Auspichiamo che la partcipazione agliincontri sia sempre numerosa e Vi chiedia-mo inoltre la prenotazione per agevolarcinell’organizzazione.

Riteniamo si possa realizzare una gita di2 giorni nella verde Umbria a Città di Ca-stello e Perugia per Perugia-Udinese del18/5/2003. Il programma nel dettaglio saràfatto sulla base delle adesioni che riceve-remo.

Vi salutiamo con un mandi di cûr e AlèUdin.

Rino MilittiGiuseppe Baruzzini

Non è del tutto vero che gli uomini simuovono ma le montagne stanno ferme.Accade che una valle della montagna por-denonese, la Valcellina, abbia compiutoun percorso culturale in virtù di una mo-stra dal titolo “Gesti, fieno, saperi”.

Da Erto-Vajont, dove si è offerta alpubblico in agosto, per celebrare l’annointernazionale delle montagne, è scesa aPordenone, ospite del Comue in villaGalvani ed ora ha continuato il suo viag-gio fino a Roma, dove rimarrà esposta fi-no al 7 gennaio 2003 presso la sede delC.A.I. romano, in via Galvani 10. Ma chestrana coincidenza, Galvani è anche unadelle più antiche e importanti famiglie in-dustriali pordenonesi!

Si tratta di una mostra che presenta igesti del lavoro tradizionale della fiena-gione sottolineati non da oggetti etnogra-fici ma da immagini di alta qualità chesorprendono il visitatore là dove il falcia-tore è vivente, è all’opera sul pendiomontuoso e riporta a noi saperi antichi,gesti e ritmi sapienti, misurati, e il suono

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Fogolâr Furlan di Latina e Agro Pontino

L’intervento del dr. Mario Pinolo.A lato il comm. Scaini e il neo sindaco di Sabaudia dott. Schintu.

I ragazzi premiati ai giuochi organizzati dal Fogolâr.

Il Fogolâr Furlan di Latina e Agro Pon-tino nella 7a Edizione della giornata delfungo porcino del Parco Nazionale delCirceo, ha celebrato il 70° della emigra-zione dei coloni in Agro Pontino. Lo scor-so 12 ottobre si è tenuta, nell’auditoriodel Centro Visitatori del Parco, una con-ferenza della prof.ssa Paola Ansuini sul-la “Geomorfologia dell’Agro Pontino” il-lustrata con diapositive. È stata una espo-sizione degli aspetti della vita e dei tenta-tivi di bonifica dell’agro antecedente aquella integrale relazionata dall’arch.Francesco Tetro. Ad introdurre la confe-renza dei due competenti relatori sono in-

tervenuti il Commissario della Gestionedel Parco, Gen. Salvatore Bellassai, ilDirettore del Parco, dott. SalvatoreSchintu, ed il Presidente del Fogolâr Fur-lan, Ettore Scaini. Al termine, ormai sot-to la luce dei riflettori, i presenti hannogustato menestrelli e gruppi folcloristiciche si sono esibiti in suoni, canti e ballidell’epoca medioevale unitamente ad unricco rinfresco di specialità locali cottenella maniera antica del Parco Nazionalee tipiche specialità friulane.

Il giorno seguente, dopo la S. Messa insuffragio dei defunti pionieri dell’AgroPontino celebrata dal parroco Mons. Ge-lindo nella chiesa della S.S.ma Annunzia-ta di Sabaudia è stata inaugurata nella Sa-la Consiliare del Comune, la mostra sullabonifica pontina allestita dal Consorzio di

Bonifica dell’agro Pontino, PresidenteRag. Riccardo Maria Spagnolo, con lacollaborazione dell’ARSIAL di Latina,Presidente dott. Andrea Urbani. Nellacircostanza, il presidente del Fogolâr Fur-lan, Ettore Scaini, e la giuria compostadalla famiglia Canciani, hanno classifica-to i temi dei ragazzi delle terze medie edi disegni di quelli delle seconde medie,studenti dell’Istituto Comprensivo “Giu-lio Cesare” di Sabaudia, eleggendo i mi-gliori tre lavori in entrambe le discipline:

per la saggistica1° premio Luca Francescato 3a A2° premio Luca Valentini 3a C3° premio Simona Cardinali 3a E

per il disegno1° premio Jacopo Dolce 2a A2° premio Alessio Villanova 2a D3° premio Massimiliano Coccoluto 2a D

Tutti i centonovanta partecipanti hannoricevuto una pergamena e libri sulla città,in più ai vincitori sono andati premi in de-naro, riconoscimenti offerti dal Comunedi Sabaudia e dal Fogolâr Furlan di Lati-na e Agro Pontino e consegnati dal Sin-daco di Sabaudia, Salvatore Schintu,dalla Preside dell’Istituto, Carla Melega-ri Carrelli e dal Presidente del FogolârFurlan Ettore Scaini.

Per il pranzo, soci e simpatizzanti delFogolâr Furlan, si sono ritrovati a “L’O-limpo” per il pranzo sociale a base di fun-ghi porcini e per festeggiare, nella manie-ra tipica del nostro sodalizio, con canti eballi fino a sera.

VII GIORNATA

DEL FUNGO PORCINO

Fogolâr dellaSardegna

Il Fogolâr Furlan della Sardegna,presieduto dall’attivissimo Aldo Zu-liani, ha organizzato (30 novembre),in collaborazione con la soprinten-denza dei Beni Culturali, la Mostradei restauri di Sardegna dell’artistafriulano, nostro collaboratore, BrunoMolinaro. Nella circostanza il 7 di-cembre ha organizzato anche unConcerto dell’Amadeus Ensemble,quartetto barocco, che ha eseguitocon grande bravura musiche di Ban-chieri, Gabrielli, Parcell, Caggiano eBach.

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Grandissimo successo con un ecce-zionale concorso di pubblico e unastraordinaria consumazione di prelibatoprosciutto dolce, si è svolta la tradizio-nale “Aria di Festa” di San Daniele delFriuli, promossa dal Comune e dalConsorzio.

Moltissime le autorità regionali e gliEnti locali intervenuti all’apertura (23agosto 2002) con il presidente RenzoTondo. Madrina, con don Mazzi (il sa-cerdote milanese dei poveri), è stata labella Ela Weber. Tra la folla e gli invi-tati numerosi anche i friulani emigratinella capitale.

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Il prof. Pierangelo Crucitti ci ha in-viato l’opuscolo che illustra l’intensaattività scientifica della Società romanadi Scienze naturali, da lui fondata e pre-sieduta (via Fratelli Maristi 43, Roma).

***

La 22a edizione del Premio LuigiCandoni si è svolta dal 15 al 17 no-vembre ad Urbino, coinvolgendo il tea-tro “Sanzio” della storica città delMontefeltro.

***

Da Aquileia a Carnuntum.Nel Castello di Udine è stata realizza-

ta una mostra di grande interesse permettere in evidenza i rapporti culturalisulla via dell’ambra da Roma al Danu-bio (novembre 2002).

***

L’Agenzia culturale del Quebec inItalia, già diretta dal friulano dr. Lucia-no Dorotea, si è trasferita nella nuovasede di Via Flaminia 21, interno 12/a,tel. 06.32120001 - fax 06.32120047. Hain corso l’organizzazione della “Bien-nale orizzonte Quebec” (4 ottobre-di-cembre 2002).

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Al Four Season di Milano hannotrionfato le squisite grappe di Bepi To-solini, presentate dal figlio Giovanni.

Tra queste l’ormai celebre grappa “Mo-st di ue”.

Nel corso della manifestazione, svol-tasi nel segno della solidarietà e dell’a-micizia, è stato premiato da don LuigiVerzè, fondatore del S. Raffaele di Mi-lano.

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La Conferenza episcopale italianaha promosso dal 7 al 9 novembre il con-vegno “Parabole medianiche: fare cul-tura nel campo della comunicazione”.

I convegnisti sono stati poi ricevutinella Sala Paolo VI dal Santo Padre,che ha loro rivolto un magistrale di-scorso sui compiti e doveri dei giornali-sti, al servizio della verità.

***

Tre giorni di studi mitteleuropei, conla partecipazione di delegati delle Chie-se di Costantinopoli e di Alessandriad’Egitto, sono stati organizzati nell’Ab-bazia di Rosazzo (24-25 ottobre 2002)con la partecipazione della V. Presiden-te regionale prof.ssa A. Guerra, di Co-melli, Petiziol, Pivetta, Corgnali e mol-ti altri studiosi.

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Il carnico mons. Luigi Petris, diretto-re generale della Fondazione “Migran-tes” ha dissertato sul “Villaggio che nonc’è”, pubblicato da “La Vita Cattolica”il 16 novembre 2002. Nell’articolo eglichiosa sul tema dell’accoglienza nelsenso cristiano verso gli immigrati, chetalvolta tragicamente cercano un postoal sole, per vivere più dignitosamente.

***

Anche l’on.le Vittorio Sgarbi ha par-tecipato, con numerose personalità del-la cultura e dell’economia italiane e slo-vene, all’incontro “Senza confini”,promosso da M. Giovanna Elmi e Ga-briele Massarutto (25 agosto 2002).

***

Grandissimo successo ha conseguitoanche nel 2002 il “Festival dei cuori”,

fondato dal compianto Vittorio Gritti.Infatti nella 33ma edizione si sono esi-biti a Tarcento gruppi folcloristici gio-vanili di quattro continenti (agosto2002).

***

Sul Monte LussariAffollatissimo di pellegrini dal Friuli,

dalla Carinzia e dalla Slovenia l’ormaitradizionale incontro di preghiera di trePopoli, con i presuli della varie diocesied i moltissimi sacerdoti concelebrantidalla spiazzo alle spalle del Santuario diMonte Lussari, tanti gruppi corali han-no cantato inni alla suggestiva piccolaimmagine rivestita d’argento e oro.

Un rito commovente che dopo leomelie nella varie lingue si è conclusonel devoto e implorante saluto nellasuggestiva chiesetta che conserva l’im-magine della protettrice del Friuli. Fra itanti pellegrini saliti a piedi o con lamodernissima ed efficiente funivia an-che una delegazione del Fogolâr di Ro-ma guidata dal presidente (17 agosto2002).

***

Fra le “Avostanis” che si susseguonocon tanto successo nel cortile di “AiColonos” gestito da Federico dai Rôs,è stato presentato uno spettacolo del“Teatro incerto”, dedicato ai Mosaicidi Aquileia nella luce della fede, perscoprire e valorizzare i messaggi di sal-vezza. Sul palco Claudio de Maglio,Fantini, Scuizzi e Moretti. Renato Ia-chini si è confermato didatta di eccezio-ne (Silvano Bertossi sul MessaggeroVeneto del 24 agosto 2002).

***

I Conventi di Salt e di Sesto.In occasione della tradizionale IV

D’Avost è stata organizzata a Povolettol’originale mostra sui conventi gemellidi Salt (Saltus fra l’attuale Salt e Popu-letus) e Sesto al Reghena.

Il primo, uno xenocopio, fondato dal-la regina longobarda Piltrude, il secon-do dai suoi figli Anto, Erto e Marco, co-me attesta un documento del 762. Conil sindaco di Povoletto prof. Roberto

Notizie da Roma e dalla Regione Friuli Venezia Giulia

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che la rappresentanza del Fogolâr Fur-lan di Roma.

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L’inaugurazine della 13a mostra Col-lettiva degli artisti friulani di Roma si èsvolta giovedì 19 dicembre 2002 in se-de. Alla Mostra, curata sempre con par-ticolare impegno dai proff.ri Luigi Pitti-ni e Piergiorgio Colautti, vi hanno par-tecipato artisti noti ed anche altri checon passione, bravura ed anche sacrifi-cio si dedicano all’arte. La mostra è sta-ta inaugurata dal Vice Presidente dellaProvincia di Roma, dr. Fabio Bugli edal Presidente dell’Istituto regionaleper le Ville Tuscolane, dr. RiccardoProietti, dal Linceo Bruno Martinis emoltissime altre Personalità.

Augusto Giordano della RAI si èunito nei saluti augurali e nella presen-tazione critica fatta dal dr. FerdinandoAnselmetti.

Nella mostra sono esposte opere di:Tiziano Baldassi, Giuliano Bertossi,Blanda Butzaris Buzan, Nora Carella,Piergiorgio Colautti, Andrea Colusso,Carmelo Crea, Paolo Cristiano, DavidGrazioso, Deanna Degano, Laura DeCarli, Bepi Delle Vedove, Lina De Mar-tino, Eugenio Driutti, Siria Gabellino,Celestino Giampaoli, Guido La Greca,Maria Rosa Lazzari Sanguigni, FrancoMaschio, Vincenzo Melone, Bruno Mo-linaro, Anna Monterumici, GabriellaMunisso, Liliana Palmieri, MarcelloPietrucci, Luigi Pittini “Pittin”, Giusti-na Presetento, Orietta Rangoni Mac-chiavelli, Claudio Roiatti, Bruno Ro-scioli, Valter Sara, Giorgio Scazzoc-chio, Carla Sello, Giuseppe Sini, BrunoSmocovich, Vincenzo Scolamiero,Martino Scovacricchi, Germana TaddioAmigoni, Maria Luisa Turcato, GuidoVeroi, Ivanoe Zavagno.

Tracogna anche il vice sindaco di Sesto(21 agosto 2002).

***

Premio Appi.Con una solenne manifestazione

svoltasi a Cordenons il 7 settembre c.a.,è stato conferito il “Premio RenatoAppi” a Pietro Tolazzi di Feletto Um-berto per il lavoro teatrale in friulano“Tra lûs e scûr”. Seguono, nell’ordine,Tarcisio Mizzau con “Une volte riva-vin da Flambro” e Gianni Gregoric-chio con “La semule e la farine”.

Il premio, per un lavoro teatrale infriulano, giunto alla 2a edizione, intendericordare la grande figura del cordeno-nese Renato Appi, poeta, esegeta edrammaturgo.

***

A Tolosa.Il Presidente di Friuli nel Mondo sen.

Mario Toros con il dr. Saulle Capora-le ha partecipato alle grandiose manife-stazioni organizzate dal Fogolâr Furlandi Tolosa (presidente Michele Lauzza-na), alle quali ha partecipato anche l’ar-civescovo di Udine mons. Pietro Brol-lo che ha presieduto la solenne concele-brazione nella cattedrale di Bon-Encon-tre e guidato la grande processione sinoal santuario, a ricordo di quelle che ve-nivano effettuate dai nostri emigrantisin dal secolo scorso.

***

Il sen. Toros ha presenziato anche ailavori del 14° Congresso della Federa-zione dei Fogolârs Furlans del Canada(30 agosto-2 settembre 2002) tenuto aSaulte s.te Marie. Aperto con un mes-saggio del Primo Ministro canadese J.Chretièn, la relazione è stata tenutadalla presidente Paola Modotti Filip-pini. Per Friuli nel Mondo sono inter-venuti anche Gino Dassi, GiorgioBaiutti e Claudio Sandruvi.

***

La friulana Ilaria Degano, segretariadi produzione del programma “Elisir”di RAI-3, diretto dal dr. Michele Mira-

bella, ha preparato l’intervista (dome-nica 24 novembre 2002) allo psiconeu-rologo prof. Guido Gainotti dell’Uni-versità Cattolica del Sacro Cuore di Ro-ma (Gemelli) sui problemi dell’alzahi-mer e della memoria.

Rispondendo ad un quesito di unascoltatore, lo specialista ha sostenutoche anche in soggetti normali la memo-ria diminuisce se non viene esercitata(ricordando il proverbio latino “memo-ria minuitur nisi eam eserceat”). Haespresso, quindi, un giudizio negativosul fatto di aver abbandonato gli eserci-zi di apprendimento a memoria di testie poesie nelle scuole e nell’insegna-mento della dottrina cristiana.

***

Domenica 1 dicembre ha fatto solen-ne ingresso nella chiesa arcipretale di S.Giacomo di Tarcento il parroco e vica-rio foraneo mons. Duilio Corgnali, giàvicario episcopale per la cultura. È pre-sidente del settimanale “La Vita Catto-lica” e socio onorario del Fogolâr diRoma.

***

Il 1° dicembre 2002 il prof. RenatoCacitti ha voluto celebrare il 25° annodalla pubblicazione del bollettino “Cjasenestre”, l’interessante e battagliero fo-glio informativo sulle problematiche so-cio-culturali della dinamica città di Ven-zone, magistralmente ricostruita com’e-ra prima dei tragici terremoti del 1976.

***

Sabato 10 agosto, fra uno scrosciaretempestoso di pioggia, la popolazionedi Buia (Udine) si è ritrovata con il sin-daco, il presidente del Consiglio regio-nale prof. Martini, l’arcivescovomons. Pietro Brollo, l’arciprete mons.Emidio Goi, e tanti Sacerdoti alla inau-gurazione della restaurata Pieve primi-genia del comprensorio collinare. Bel-la, suggestiva, artistica, la Pieve è ritor-nata al suo antico splendore, come haben messo in evidenza il prof. Gian-carlo Menis nel volume uscito per lacircostanza.

Alla cerimonia, numerosa è stata an-

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Musica - Concerti

CONCERTO IN QUIRINALE

Nella splendida Cappella Paolina delQuirinale, domenica 24 novembre, l’Or-chestra Barocca del Friuli Venezia Giulia“G. B. Tiepolo” ha eseguito un concertocon raffinata maestria, equilibrio, buongusto. L’iniziativa, inserita nella serie deiConcerti di RAI 3 al Quirinale, voluti dalPresidente Carlo Azeglio Ciampi, ha da-to modo al qualificato pubblico che affol-lava l’artistica e ampia cappella – che hale stesse misure della Sistina e venne fat-ta erigere da Paolo V per conclavi e cele-brazioni liturgiche della corte papale – digustare la bellezza della musica di Vival-di (concerto per archi in re minore RV127). Esecutori bravissimi ed assai ap-plauditi: Susanne Scholz, Vania Pedro-netto, Dario Luisi, Nina Weiss, GundaHagmüller, Sonia Altinier, Monica Pel-licciari (violini), Gianfranco Russo(viola), Caterina Dell’Agnello, Marghe-rita Dal Cortivo (violoncello), MauroZavagno (contrabbasso), Anna Fontana,Francesco Baroni (cembalo).

***REQUIEM AL NUOVO DI UDINE

Un evento eccezionale il concerto tenu-tosi nel Teatro “Giovanni da Udine” dal-la Associazione musicale “Euritmia” diPovoletto (4 ottobre 2002).

Il m°. Franco Brusini, nel dirigerel’orchestra di fiati ed il Coro di Budapestha saputo presentare con rara bravura esquisita sensibilità musicale il non facile“Requiem” di Frigges Hidas, amalga-mando con non comune capacità cantan-ti, fiati e strumenti bandistici (soprano Ti-ziana Valvassori, contralto CaterinaCalvi, tenore Alessio Nicolavcich, bassoAbramo Rosalen).

Nella circostanza il Comune di Povo-letto, intervenuto col sindaco prof. Ro-berto Tracogna, assessori e consiglieri,ha promosso nel foyer del teatro una mo-stra di opere di Elisa Valussi.

Alla fine dell’applauditissimo spettaco-lo un assaggio di vini della prelibata pro-duzione locale di Roberto Fattor, Aqui-la del Torre, Teresa Railz, La Faula,Daniele Cecioni, Giorgio Clochiatti.

***L’associazione culturale “G. Pressac-

co” ed il Comune di Sedegliano hannopresentato il volume del compianto mae-stro “Canti nelle notti friulane” edito daLa Biblioteca dell’Immagine (16 novem-bre 2002).

***I PREMI DELLA “CHOPIN”

L’elegante Teatro Argentina di Romaha ospitato martedì 29 ottobre il Concer-

to dei vincitori organizzato dall’Associa-zione “F. Chopin”, della quale è animatri-ce l’instancabile e bravissima presidentee pianista prof.ssa Marcella Crudeli.

Sono stati infatti premiati i vincitori del13 concorso pianistico internazionale pergiovani pianisti, il 13 concorso pianisticointernazionale “Roma 2002” e il 7° pre-mio “Seiler” per giovani dei conservatoriitaliani.

Dopo la consegna dei premi si sono esi-biti, dando saggio della loro eccezionalebravura, Leonora Armellini, TommasoMaganzani, Monika Quinn, EkaterinaKuotcherouk, Beatrice Zonta e VesnaZoppin – che hanno eseguito musica delfriulano Sergio Calligaris – ed infine Va-dim Antsyguine (russo) che ha entusia-smato il pubblico eseguendo un’opera diAlbert Roussel. Tra gli sponsor anche leAssicurazioni Generali.

***IN VISITA DALL’ITALIA E DAL CANADA

Il Coro “I Furlâns” di Montreal – Que-bec – Canada, con l’appassionata guidadell’emigrato Carlo Taciani, già presi-dente della Federazione dei Fogolârs delCanada ha compiuto una lunga tournée aRoma e nel Lazio dal 12 al 18 settembre2002.

Il soggiorno nella Patria d’origine si è

Il dott. Zimolo delle Assicurazioni Generali e Annamaria Miccoli, nipote del musicologo Giuseppe Preite,premiano Elena Sadchikova (terza classificata).

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Buinis

Marco Cimatti, figlio del dr. Guido (enipote di Felice, medico e musicista), haconseguito alla giovane età di 25 anni lalaurea in medicina con 110 e lode, discu-tendo con il prof. Roberto Delfini del-l’Università “La Sapienza” di Roma l’in-teressante tesi su “Le sindromi neurocuta-nee infantili”.

***Il giovane socio, originario di Udine,

Edvid Vorano, che ha lasciato la sua atti-vità di piastrellista per quella di guardiagiurata, si è sposato con la graziosa gio-vane romana Stefania Pulice (23 giu-gno). Tifosi, fanno parte anche dell’Udi-nese Club di Roma.

***Congratulazioni e auguri al nostro bra-

vo collaboratore dr. Michele Marsina,che il 23 ottobre si è sposato con l’argen-tina Micaela Listte.

***Congratulazioni al dr. Bruno Forte, già

presidente nazionale dei maestri cattolici,che ha assunto la direzione generale del-l’Ufficio scolastico della Regione FriuliVenezia Giulia.

***Il Fogolâr si è complimentato con il

gen. dei Carabinieri Giampaolo Ganzer,comandante del corpo speciale dei ROS,per la sua grande abilità professionale e lenon comuni doti direzionali ed investiga-tive.

***Sabato 12 ottobre il presidente del Con-

siglio dei Ministri cav. Silvio Berlusconiha tenuto a battesimo la graziosa neonataRoberta, che la Signora Maura ha dona-to al marito Sottosegretario agli Esterisen. Roberto Antonione, già presidentedel Friuli Venezia Giulia.

Vi ha assistito il Presidente dr. Tondocon i sindaci di Trieste e di Muggia e tan-ti personaggi della politica e dell’indu-stria regionale.

***Il Fogolâr ha espresso cordiali auguri al

direttore generale dell’INPS dott. Anto-nio Prauscello, nipote del dirigente delServizio organizzazione, il friulano AldoCattaruzza. Prauscello è stato per moltianni diretto collaboratore del nostro pre-sidente Degano al Servizio convenzioni erapporti internazionali.

***Congratulazioni e auguri al nostro bra-

vo collaboratore dr. Michele Marsina,che il 23 ottobre si è sposato con l’argen-tina Micaela Listte.

***All’architetto nostro consigliere Fran-

cesca Sartogo è stato conferito il “Pre-mio Solar europeo 2002” per la sua atti-vità progettuale come presidente dell’“Eurosolar Italia”, che si propone di rea-lizzare architetture abitative e pubblicheche utilizzano l’energia solare.

***Il Comune di Varmo ha solennemente

conferito la cittadinanza onoraria al prof.Attilio Maseri, a Valentino Castellanied al card. Achille Silvestrini.

Sono personaggi, ha detto il sindacoGraziano Vatri - nel corso della solennecerimonia - che hanno avuto dei legamicol nostro paese.

sviluppato sotto gli auspici di un duplicegemellaggio: quello con l’Associazionecorale di Colleferro, presieduto da GinoPerna e quella con il nostro Fogolâr.

Il Coro di Montreal, già diretto da donMorassut, era già stato nostro ospite e siera esibito sia davanti al Santo Padre siaper il Fogolâr nella Basilica di S. Mariadel Popolo, come ha fatto anche la sera didomenica 15, animando la Santa Messafestiva celebrata dal parroco p. Antonio.Suggestive, delicate, melodiose le musi-che liturgiche, eseguite con bravura sottola direzione del m°. Francois Pannetton.Alla fine del rito il coro ha eseguito unconcerto di musica religiosa di alta qua-lità concludendo l’incontro sotto la dire-zione di Carlo Taciani con il canto di“Stelutis Alpinis”.

Il gruppo ha poi cantato davanti al San-to Padre, auspice la dr.ssa Cinthia Ca-puano della Radio Vaticana ed a Colle-ferro assieme a quel gruppo corale.

***

Il m°. Flavio Colusso ha promosso –con l’associazione “Musicaimmagine”della quale è fondatore e presidente - unaserie di recital e concerti a Villa Lante alGianicolo, nei giorni 2 e 10 dicembre2002. La prima serata – nel 250° della na-scita di Muzio Clementi – Colusso ha te-nuto una conversazione su “La filosofiadel metodo didattico”. È seguito un con-certo del pianista Andrea Coen sullo sto-rico pianoforte “Pleyet”.

Il 10 dicembre il violoncellista Vito Pa-ternoster ha tenuto una conversazionesulla trasposizione delle sonate di Bach,che ha poi eseguito con grande maestria.

Continua da pagina 30

È dolce al cuore dell’amico vedere gli

amici mangiare con lui il pane

dato dalla

terra, il pane che fu erba verde

infiorita dai

gigli e spiga matura. Voi sapete

quante

fatiche, quanta ansietà, quante

pene sono

contenute in un pezzo di pane.

Aratori, seminatori, mietitori,

mugnai e

panettieri hanno sudato al fuoco

del sole

e al fuoco del forno, prima

che il biondo

grano della semina si trasformi nel

pane della nostra mensa.

Giovanni Papini

La canziondi Nadâl

Atenz dunquanc’, stait a sintî,

una canzion ch’a daf stupì.

Quant che nassè il nostri Signôr

jessi una stela di gran splendôr;

mi par di viodi ch’a fos culì:

lusive la lune come in biel dì.

Ciàntin di gnot i uceluz,

e par d’istât in ogni luc:

si fas sintì ance il cucùc.

Florivin monz e ciamps e prâz,

violis e rosis in quantitâz.

Quatri pastôrs che stavin atenz

a passonà i lor stavin a pascolà

si mètin insieme a favelà.

Di ogni pastor ere il so non:

Zanùt, Lenart, Macor, Simòn.

Popolare

I Bintars

Angelico Piva

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Premio Giso FiorVerzegnis ha ricordato il suo grande e

ispirato poeta Giso Fior con una solennecerimonia (7 dicembre 2002) per il confe-rimento del Premio internazionale di poe-sia in lingua friulana a lui dedicato.

Di Giso, molto legato anche al Fogolârdi Roma, il maestro dr. Felice Cimatti hamusicato la poesia “Friul”, che inizia con ilverso “la pojane ta l’aiar c’al trime”.

***Assai intensa l’attività dell’associazione

Triestini e Goriziani, con la quale colla-bora attivamente anche il Fogolâr. Ricor-diamo, in particolare, il 15 novembre: si èsvolta nel quartiere giuliano - dalmata unatoccante cerimonia, nella giornata del ri-cordo al monumento dei caduti e quindiuna S. Messa celebrata nella Cripta deiSanti giuliani e istriani, celebrata dal ve-scovo di Trieste S.E. mons. Rovignani.

In precedenza (12 novembre) nella bi-blioteca dell’Ina il dott. Armando Zimolo,direttore della sede di Roma delle Assicu-razioni Generali, ha presentato il volume ela mostra con le splendide opere su Triestedi Vincent Brunot e di Isabella Bembo.

***I Colombs di Zannier.

Il Circolo Laurenziano di Buja (UD) hapresentato il 4 ottobre 2002, nella sala con-siliare del comune, il ponderoso volumedel prof. Domenico Zannier “Colombs diEtrurie”. Un volume denso di componi-menti poetici che trovano le fonti dell’ispi-razione nella storia ancor misteriosa delpopolo etrusco. Un’analisi attenta, origina-le ma sempre ispirata, volta a scoprire gliarcani misteri di un popolo che ha fatto lastoria e dato impulso culturale, statuale ereligioso alla Roma dei primi secoli.

Ispirate anche le belle pagine illustrateda Marisa Plos, che ha saputo cogliere lospirito dell’opera poetica di Zannier. Di luiha parlato il nostro presidente Degano, sof-fermandosi a mettere in risalto la ricchezzadella produzione letteraria e l’approfondi-mento degli studi linguistici – non solo delfriulano, ma anche del catalano, del france-se, del tedesco, dello sloveno e dell’inglese– studi che gli valsero la candidatura al“Premio Nobel” per la letteratura delle lin-gue minoritarie.

Incisiva è stata poi l’analisi critica delvolume da parte del prof. Roberto Iaco-vissi che ha fatto comprendere agli interve-nuti, che gremivano la sala, la bellezza e laclassicità raffinata e musicale dei versi dipre Meni.

La serata era stata introdotta dal presi-dente del Circolo Laurenziano, dr. Lucia-no Turato e dal Sindaco di Buja, LucaMarcuzzi.

Segnalazioni e recensioni

Il Fogolâr Furlan di Milano, oltre allaredazione del suo ottimo bollettino mensi-le, ha organizzato la Mostra del libro friu-lano (16-24 novembre 2002) ed il premio“Friulano dell’anno”, conferito all’impren-ditore Enore Deotto ed al fotografo Wal-ter Mirolo.

***Interessante e ricco di notizie, come di

consueto, ci è pervenuto il bollettino “Lavoce del Fogolâr” di Verona.

***Il gen. Benvenuti cura con particolare

sensibilità e bravura il notiziario de “Il Ce-nacolo Marchigiano” che – fra l’altro –pubblica il resoconto dell’attività svolta.

***Anche il notiziario “Insieme” reca molte

notizie sulla vita e sui problemi culturalidel “Nuovo Cenacolo Marchigiano”.

***Il dr. Anselmo Turchi ci tiene costante-

mente informati dell’attività sociale e cul-turale svolta dalla Famiglia Modenese edegli Estensi.

***“Romagnoli a Roma”, curato in partico-

lare dall’ing. Pellicciardi, reca molte noti-zie sulla vita dell’Associazione che, fral’altro, ha commemorato la bonifica dei ra-vennati nel territorio di Ostia. Nel corsodella cerimonia sono state conferite le me-daglie commemorative dei 118 anni dellabonifica stessa.

***Anche il Fogolâr Furlan di Torino ci in-

via il suo notiziario, seguito con particolareimpegno dal presidente Alfredo Nordio.

***Mons. Redento Bello, il sereno e corte-

se “don Candido”, cappellano della “Osop-po”, sfuggito per puro caso all’eccidio diPorzûs, si è fatto promotore di una riconci-liazione storica con i garibaldini e con unodei suoi più qualificati commissari, Gio-vanni Padoan (“Vanni”).

L’incontro ha avuto luogo alle malghe il23 agosto 2002.

***L’udinese Luigi Gonano, nella collana

“I gigli” ha raccolto in un volumetto i ver-si “La repubblica dei pensieri”. Trattasi dicomposizioni limpide, delicate che si sof-fermano ad esaminare l’uomo nelle suepulsioni e nello sforzo del quotidiano vive-re per realizzarsi nel mondo degli ideali.

L’IRSE di Pordenone ha organizzato (25ottobre - 13 dicembre) un corso di culturastorico-politica su “L’Adriatico, un maredi scambi e intrecci ponte tra oriente e oc-cidente”.

***Roberto Gervaso, il nostro scrittore di

madre friulana, tiene un’interessante e pe-netrante rubrica “A tu per tu” su “Il Mes-saggero” di Roma, rispondendo a lettere dilettori su temi di vasta portata socio-cultu-rale. Assai acuta la sua risposta a France-sco Vitale su “Dio e la fede” (10 ottobre2002) che è stato chiosato in termini criticieppur lusinghieri dal card. Fiorenzo Ange-lini.

***Stanislao Nievo sul “Messaggero Ve-

neto” del 24 ottobre 2002 racconta unpaese fra cultura millenaria e sfida dellamodernità (Una Cina innamorata dell’Ita-lia).

***Detalmo Pirzio-Biroli e la consorte

Fey von Hassel raccontano al castellodi Brazzà le storie di Pietro, esploratoredel Congo e fondatore di Brazzaville, ele tragiche vicende dei lager nazisti(“Messaggero Veneto” del 30 novembre2002).

***Leda Longo Viani nel volume “L’ani-

ma di un mondo e di un vino” – edito daChiandetti di Reana – riscopre l’antica sto-ria dei vitigni del Picolit e del Refosco, duegrandi vini friulani (“Messaggero Veneto-26.8.2002).

***Pordenone, città d’acque e di verde.

L’ing. Mario Sist, socio benemerito ePremio “Giovanni da Udine”, ci ha inviatolo splendido volume “Pordenone, cittàd’acqua e di verde” edito dalla “Pro Porde-none”. Itinerario sentimentale di AlbertoCassini.

È stato curato dal prof. Italo Zannier,docente all’Università di architettura diVenezia, notissimo come fotografo dieccezionale sensibilità artistica, promo-tore e organizzatore di mostre autore dinumerosi volumi nel campo della foto-grafia d’arte, sperimentale e d’avanguar-dia.

Vi hanno collaborato i fotografi AlidaCanton, Massimo Lo Scavo, Giorgio Ni-colini, Giancarlo Rupolo, Ilva Bianchet eBianca de Sandre.

Le prefazioni sono di Giuseppe Pezzot,Presidente della Pro Pordenone e del Sin-daco di Pordenone Sergio Bolzonello.

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Mostre

Quasi presagisse la propria fine, LuigiaGiampaoli, sorella dei medaglisti Pietroe Celestino, ha voluto presentare in unagraziosa e originale mostra le straordina-rie serie di “Pipines dal Nufcent”.

Trattasi di bambole di stoffa che Luigiacreava con estro, fantasia e soprattuttoamore, per ricreare un mondo che tantosuggestiona i bambini e li aiuta a cresce-re nell’amore per i valori familiari. (Bi-blioteca comunale di Buja, 13 dicembre2001-13 gennaio 2002).

***

Nora Carella, presentata dal criticoMariana Acerboni, ha esposto un’interes-sante serie di opere, specie ritratti, nellasala comunale d’arte di Trieste (12-29 ot-tobre 2002).

***

Una serie di vedute italiane e friulane èstata presentata, con grande concorso dipubblico e di critica, dal pittore MarioMicossi di Artegna (5-6 ottobre 2002).

***

Il Fogolâr Furlan di Torino ha presen-tato “L’arte di Pacassi nei palazzi e nel-le chiese del Friuli, Austria e Sloveniatra il ‘600 e il ‘700”. L’iniziativa è statasostenuta da Friuli nel Mondo e dalla Pro-vincia di Gorizia (15 novembre 2002).

***

La friulana Laura De Carli ha presen-tato una doviziosa serie di opere in unabella e interessante mostra accolta nelleprestigiose sale di Palazzo di Firenze, se-de della Società Dante Alighieri (dal 20ottobre al 12 novembre 2002).

***

Una serie originalissima di opere rea-lizzate con reperti bellici (bombe, pallot-tole, armi abbandonate, frammenti di can-none, filo spinato ecc. ) è stata presentatanella Basilica di Santa Maria in MonteSanto (la chiesa degli artisti di Piazza delPopolo) dall’artista goriziano Sergio Pa-cor, strabiliando i numerosi visitatori perla genialità creatrice, la bravura, lo straor-dinario metodo di dar vita a strumenti og-getto di morte, raccolti con pazienza neimonti che furono teatro delle grandi bat-taglie della guerra 1915-’18.

Un sorriso non costa nullama vale molto.

Arricchisce chi lo riceve e chi lo dona.

Non dura che un istante,ma il suo ricordo è talora eterno.

Nessuno è così ricco da poternefare a meno,

nessuno è così povero da nonpoterlo dare.

In casa porta felicità,nella fatica infonde coraggio.

Un sorriso che non si può comprare,ma solo donare.

Se voi incontreretechi un sorriso non vi sà dare, datelo voi.Perché nessuno ha tanto bisognodi sorrisocome colui che non sa darlo ad altri.

Valore di un sorriso

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Ricordiamoli

Il 24 gennaio 2002 è mancato il SocioSostenitore del Fogolâr comm. WER-NER ROMANELLO, nato a Udine il 29maggio 1929. A Roma ha svolto molti im-portanti incarichi tra i quali quello diAmmnistratore Delegato della “Mistra-lair”.

L’8 ottobre del 2001 aveva avuto ilgrande dolore di perdere il figlio Stefanonel disastro dell’aeroporto di Linate.

Alla famiglia il Fogolâr esprime le piùsincere condoglianze.

***All’età di 82 anni e deceduta a Casal di

Pari (Grosseto) NORINA CUSSIGH con-tessa Faini di Corleone.

Era nata in Friuli a Savorganno al Torree da molti anni viveva a Roma.

È stata da sempre Socia Benemerita delFogolâr, partecipe delle iniziative e gene-rosa sostenitrice, assieme a suo marito, ilconte dr. Arturo Faini di Corleone.

In un tragico incidente automobilisticoavvenuto a Fagagna (UD) il 23 settem-bre 2002, ha perso la vita la signoraZUARA COLETTA PACINI ed è rima-sta seriamente ferita la figlia Valeria Pa-cini Parente.

La signora Zuara era la nonna del dr.Guido Parente, nostro prezioso collabo-ratore.

***Il M° GIORGIO KIRSCHNER è mor-

to a Roma il 27 settembre scorso all’età di79 anni. Era nato a Trieste dove ha studia-to pianoforte, composizione, polifonia vo-cale e direzione coro e dove ha iniziato lasua prestigiosa attività artisitica.

Molta parte della sua molteplice attivitàdi compositore e docente, che ha svoltosempre con grande successo in molti tea-tri e Conservatori d’Italia e d’Europa, èstata dedicata alla direzione corale.

Il coro dell’Accademia di S. Cecilia aRoma (da lui diretto per ben 12 anni), delConservatorio dell’Aquila, il coro amato-riale “G. Tartini” ed il “G. Tomat” di Spi-limbergo ne sono alcuni luminosi esempi.

Di quest’ultimo il Fogolâr di Roma ri-corda una visita organizzata alla città diSpoleto e la splendida animazione della S.Messa in Duomo, che raccolse il più vivoapprezzamento anche del M° GiancarloMenotti, che poi ospitò il coro stesso al“Festival dei Due Mondi”, nonché il con-certo diretto nella cappella Paolina in Qui-rinale alla presenza del Presidente dellaRepubblica.

Il M° Kirschner amava molto il Friuli.Ora è sepolto a Folgaria, dove, nella suacasa, trascorreva molta parte dell’anno. IlFogolâr di Roma esprime alla Famiglia ilsuo sincero cordoglio.

Il Fogolâr di Roma ha appreso congrande dolore la inaspettata notiziadella morte del cav. GIAN ALBER-TO TOMINI, avvenuta l’11 novem-bre 2002 a San Lorenzo di Sedeglia-no, dove era nato il 25 marzo 1929.

Socio, amico generoso ed appas-sionato, con nel cuore sempre il suoFriuli e la sua Rwanda, dove ha pro-fuso per tutta la vita i doni della sualaboriosità e carità per alleviare letante miserie di quel Paese d’Africa,soprattutto in favore dei bambini.

Lo abbiamo incontrato, purtroppoper l’ultima volta, in agosto all’in-contro estivo dei Fogolârs di Roma edella Lombardia a Coderno di Sede-gliano, sempre vivace, allegro masenza dimenticare anche in questa fe-stosa occasione di raccogliere fondiper il Rwanda con la vendita del suolibro “Quell’alba sul lago Kivu”.

Una persona che non si potrà maidimenticare.

L’8 agosto 2002, all’età di quasi 98anni, si è spenta a Roma la mammadel nostro consigliere Leopoldo Gob-bi, Ludovica Cuberli ved. Gobbi.

Nata a Cussignacco (Udine) il 29settembre 1904, passò tutta la sua la-boriosa esistenza ad Udine, prestandola sua opera presso il locale Ospeda-le Civile.

Rimasta vedova si trasferì a Romanel 1987 a casa del figlio ed ivi passòserenamente gli ultimi anni allietatadalle due nipoti Chiara e Cecilia, atti-ve socie del gruppo giovani del no-stro Fogolâr.

Al figlio, alla nuora Perla ed allenipoti giungano le più sentite condo-glianze del Fogolâr tutto.

... dalla prima lettera di San Pietro...

Dio darà pace,da Lui viene ogni graziaed è Lui che l’ha chiamataa partecipare alla Sua gloria eterna.

Questo il pensiero espresso dal dr.Rino Militti, Consigliere del Fogolârdi Roma e Presidente dell’”UdineseClub”, per la sua mamma LINDA MI-LITTI, mancata quasi centenaria aUdine il 25 luglio scorso.

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BELFIORE “FIORI” FLOCCO, 75anni, notissimo fisarmonicista friulano, èstato trovato morto ieri mattina(26.18.2002), nell’appartamentino che datempo occupava nella casa di riposo diSan Vito al Tagliamento. Probabilmentedopo essersi alzato dal letto, è caduto aterra, colpito da malore, dove è stato rin-venuto ormai cadavere. È stata dispostal’autopsia per accertare le cause dellamorte, avvenuta all’interno di una struttu-ra pubblica. La notizia del suo decesso hadestato vasto cordoglio in tutto il Friuli,nel mondo della musica in particolare. Ifunerali saranno celebrati domani, alle10, nella chiesa parrocchiale di Attimis,suo paese di origine.

Flocco era nato a Marsiglia il 4 maggio1927 da famiglia di musicisti: il nonno“re” della diatonica, il papà suonatoredella cromatica, lui, infine, della fisarmo-nica a piano. Il suo primo maesto fu il fa-moso Giuseppe Benzi, che lo portò a vin-cere a Parigi l’Oscar delle speranze, giaall’età di 8 anni. Rientrato in Italia, stabi-lendosi a Racchiuso di Attimis, prima delsecondo conflitto mondiale, conosce il

È morto MATTIA BIASIZZO. Quasiincreduli i Soci e collaboratori del Fo-golâr nell’apprendere tale notizia. È de-ceduto infatti il 15 settembre e sino a po-chissimi giorni prima era presente al Fo-golâr a prestare la sua collaborazione ed ilsuo aiuto, sempre volenteroso e gentile.

Era nato a Sedilis di Tarcento il 26gennaio 1921 e, arruolatosi giovanissi-mo nell’Arma dei Carabinieri e, per lasua conoscenza di lingue slave, fu desti-nato in servizio all’Ambasciata d’Italiain Bulgaria, ove sposò Maria Tontceva,divenuta poi collaboratrice di Radio Va-ticana per i suoi consigli.

Dopo un primo periodo felice visse idrammatici eventi di quel Paese: la guer-ra, i bombardamenti (in quello dell’Am-basciata italiana ne rimase ferito), l’o-scura morte di Re Boris e l’avvento delregime comunista.

Giunto a Roma dopo varie peripezie eriunitosi con la sua famiglia, ha prestatoservizio al Ministero degli Affari Esteried è divenuto subito socio del Fogolârche poi ha servito con particolare dedi-zione sino agli ultimi giorni della sua vi-ta, senza mai lamentarsi del male che lo

stava tormentando. È quanto, con senti-menti di gratitudine, ha ricordato il Pre-sidente Degano nell’indirizzo di salutorivoltogli in Chiesa.

Lascia, oltre alla consorte, i figli Mar-cello, funzionario al Cerimoniale delMinistero degli Esteri, Gloria e Ales-sandro.

il sottoscritto. Per tre lustri fu assessorealla pubblica istruzione di San Michele e,facendosi paladino della friulanità dellasua terra, nella seduta del 21 marzo 1980propose al consiglio comunale la votazio-ne – come poi avvenne – del suo ordinedel giorno, volto ad intraprendere tuttequelle iniziative atte a informare e sensi-bilizzare la cittadinanza per distaccare ilComune di San Michele dalla Regione Ve-neto ed aggregarlo alla Regione Friuli-Venezia Giulia.

Spirito eclettico e fecondo, Nelso Tra-canelli ha pubblicato una dozzina di libri,alcuni in lingua friulana, su tematiche ete-rogenee, nonché due libri di poesie.

Nel 1978 fu cofondatore dell’Associa-zione culturale per lo studio della friulanitàdel latisanese e del portoguarese denomi-nata “la bassa”, divenendovi, negli anni’90, Presidente. È stato membro del consi-glio della Società Filologica Friulana.

Mandi, Nelso!Roberto Scloza

Da Fogolâr Furlan di Milano30 Aprile 2002

grande fisarmonicista e compositore friu-lano Enzo Bellina, con il quale si esibìnei teatri e negli ospedali militari.

Per tre anni suonò anche nell’orchestradi Alcide Buiatti per la 5a armata ameri-cana, dove apprese la tecnica, lo spirito el’estro della musica jazz. Da allora è sta-to un susseguirsi di riconoscimenti e suc-cessi sulle ribalte di tutto il mondo, comeospite d’onore a trofei e festival mondia-li, senza dimenticare il suo concerto a Ra-dio Vaticana, che ebbe ben 7 repliche.

Da qualche tempo era ricoverato nellacasa di riposo di San Vito al Tagliamento,lontano dalle scene, ma non per questodalla musica e dalla sua inseparabile fi-sarmonica che, anche ultimamente, conassoluta caparbietà continuava a suonare.Belfiore Flocco non è stato soltanto ungrande interprete ed esecutore, ma ancheun insegnante di notevole carisma, taleche suoi allievi quali Adolfo Del Cont eSebastiano Zorza hanno avuto ricono-scimenti e premi a livello internazionale.In un cd, che racchiude un periodo che vadal 1979 al 1992, ha inciso il suo omag-gio al Friuli e alla musica popolare.

Ai funerali, svoltisi ad Attimis il nostropresidente Degano ha tenuto l’elogio fu-nebre, mettendo in risalto l’eccezionalepreparazione musicale di Flocco, la suabravura e la sua battaglia per l’insegna-mento della fisarmonica nei conservatori.

NELSO TRACANELLI maestro, pub-blico amministratore, poeta, scrittore e al-pino “è andato avanti, per entrare nel pa-radiso di Cantore”. Aveva 68 anni. La ce-rimonia funebre, che ha avuto luogo il po-meriggio di martedì 18 giugno nella par-rocchiale di San Michele al Tagliamento(VE), gremitissima di cittadini e di auto-rità civili, militari e religiose, ha dato tan-

gibile prova di quanto Nelso fosse cono-sciuto, stimato, apprezzato, benvoluto.

Tracanelli è stato sottotenente di com-plemento al 7° reggimento Alpini, batta-glione Pieve di Cadore, il Comando delquale aveva sede nella caserma “P.F. Cal-vi” di Tai di Cadore. Nello stesso batta-glione e nella stessa caserma, successiva-mente, ha fatto il servizio militare anche

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Brindisi

Dalla coppa alle labbra

vaporosa spuma

invade corpo e anima

riversando in candore di nulla

ombre fantasmi del passato

remoto e prossimo

incoraggiandoci a fendere

futuri flutti e enigmi

senza troppo confliggere

tra noi come fin qui

attraverso i vuoti e i pieni

del mezzo secolo

percorso moltiplicandoci

e affollando di memorie

i precordi e di voi amici

le pause di quest’assedio

che tempo muove con avversità

e gioie per insieme spingere

lo sguardo oltre il sorriso

all’isola delle illusioni.

Auguri

Marisa Cotterli-Marinig30 aprile 2002 p.c.i

Pari nestri

pari nestri,

che tu sês tal cîl:

ch’al sedi santificât il to non,

ch’al vegni il to reàm,

ch’e sedi fate la tô volontât,

come in cîl, cussì in tiere.

Dànus vuê il pan che nus covente,

e parinus jù i nestris debiz,

come che nô ur ai parìn jù

ai nestris debitôrs:

e non sta molânus te tentazion,

ma libèrinus dal mâl.

Amen

Se vuoi vivere felice

Assai tranquillamente tra il rumore e lafretta, e ricorda quanta pace può essercinel silenzio.

Finché è possibile senza doverti ab-bassare sii in buoni rapporti con tutte lepersone.

Dì la vertità con calma e chiarezza eascolta gli altri, anche i noiosi e gliignoranti; anche loro hanno una storiada raccontare.

Evita le persone volgari ed aggressive;esse opprimono lo spirito. Se ti paragoniagli altri, corri il rischio di far crescere inte orgoglio e acredine, perché sempre cisaranno persone più in basso di te.

Gioisci dei tuoi risultati così come deituoi progetti.

Conserva l’interesse per il tuo lavoro,per quanto umile; è ciò che realmentepossiedi per cambiare le sorti del tempo.

Sii prudente nei tuoi affari perché ilmondo è pieno di tranelli. Ma ciò nonacciechi la tua capacità di distinguere lavirtù; molte persone lottano per grandiideali, e dovunque la vita è piena dieroismo.

Sii te stesso. Sopratutto non fingere ne-gli affetti e neppure sii cinico riguardo al-l’amore; poiché a dispetto di tutte le ari-dità e disillusioni esso è perenne comel’erba.

Accetta benevolmente gli ammaestra-menti che derivano dall’età, lasciandocon un sorriso sereno le cose della gio-vinezza.

Coltiva la forza dello spirito per difen-derti contro l’improvvisa sfortuna. Manon tormentarti con l’immaginazione.Molte paure nascono dalla stanchezza edalla solitudine. Al di là di una disciplinamorale, sii tranquillo con te stesso. Tu seiun figlio dell’universo, non meno deglialberi e delle stelle; tu hai diritto ad esse-re qua. E che ti sia chiaro o no, non vi èdubbio che l’universo ti si stia schiuden-do come dovrebbe.

Perciò sii in pace con Dio, comunque ele tue aspirazioni, conserva la pace con latua anima pur nella rumorosa confusionedella vita.

Con tutti i suoi inganni, i lavori ingra-ti e i sogni infranti, è ancora un mondostupendo.

Fai AttenzioneCerca di essere felice

Trovata nella antica Chiesa diSan Paolo, Baltimora: datata 1692

“Il cûr d’aurdal mè Friûl”

La notte s’imbruna,

care quelle stelle,

cara quella luna:

siete tanto belle.

Che firmamento

tutto risplendente!

L’atmosfera quieta

va agitando

solo ogni tanto

un venticello

che muove rose e fiori

di mille colori.

È primavera,

innamorata

che passa leggera

sparendo rugiada

col cestello

sulla campagna.

Zitto zitto

vien giù il rivoletto;

lì vicino

ci sono gli uccellini

addormentati

nei loro nidi.

Pietro Zorutti

L’angolo della poesia

Il strolic

Di te all’ombra

mi svelo

foresta d’occhi

lama specchio

ogni anfratto varchi

e generi silenzio

a lutto i morsi

della paura

salirti come fiamma

alta sul cero

e l’arte apprendere

d’unirmi in pace

incanto e compiutezza.

Leda Palmada “I rami fatti cima”

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BORG di SANTE LUZIE

Collegare la tradizionale festa di SantaLucia, tanto cara ai bimbi friulani, con ilBorgo di Santa Lucia a Udine è certa-mente una operazione scopertamentestrumentale.

Quale legame ci può essere se nonquello immediato dei ricordi personaliche sono riemersi mentre, quest’estate, ri-percorrevo le strade dell’attuale parroc-chia del Redentore.

Erano quelle le strade che percorrevoportando le caramelle, i pastelli Giotto, ilcarbone zuccherato ritrovati dopo la not-te di Santa Lucia, da mostrare ai compa-gni dell’asilo di “Maria Bambina” vicinoalla chiesa; erano quelle le strade che, il-luminate dai bengala dei bombardieri,qualche anno dopo percorrevamo di not-te per raggiungere le trappole di impro-ponibili rifugi antiaerei; erano quelle lecase degli amici di scuola; erano quelligli ambienti che con gli occhi dell’archi-tetto potevo finalmente guardare con cu-riosità e attenzione.

E l’occasione più preziosa mi è statafornita prima dai proprietari e poi dell’ar-chitetto Oscar Meneghini (chi sa quantine ricordano il nonno) che mi hanno mo-strato l’interno e i progetti elaborati perrecuperare, in modo filologicamente cor-retto e coerente, il dimenticato fabbricatodella Fraterna di S. Lucia costituitasi allafine del XIV° secolo.

L’attenta ricerca iconografica e di ar-chivio ha evidenziato la sofferta storiadell’edificio, intimamente legata aglieventi e alle trasformazioni civili dellacomunità udinese succedutesi nei secoli etali trasformazioni vengono evidenziatedal ritrovamento di indicatori architetto-nici e pittorici ancora celati sotto intonacie velature di calce.

... Il culto di Santa Lucia, praticatonella nostra parrocchia fin dal 1300, èda collegare ad una antica tradizioneveneziana relativa al trasferimento dellespoglie della Santa da Costantinopoli aVenezia...

Con queste parole inizia – in una docu-mentata pubblicazione del 1991, editadalla Parrocchia del SS. Redentore – ilcapitolo dedicato alla Confraternita diSanta Lucia che ebbe nel fabbricato di viaMantica prima la sede, poi dall’inizio del’400 l’Ospizio per i pellegrini e Ricoveroper donne, e dalla fine del ’500 l’oggettodelle dispute con gli Agostiniani che gui-davano il prospiciente convento, attualesede dell’Università. Dal 1621 al 1733,trasformato in Oratorio, svolgerà funzionidi parrocchia del SS. Redentore finché

nel 1806, soppressa la Fraterna, il fabbri-cato rientra nella anonima categoria deisemplici fabbricati civili.

Ben venga allora oggi l’ipotesi, ideatadal progettista e condivisa dalla Sovrin-tendenza, di un edificio reinserito nelladinamica produttiva del Borgo e funzio-nalmente aperto al pubblico a cui offrirela possibilità di rileggere concretamentele testimonianze artistiche ancora presen-ti all’interno preannunciate dal nobile af-fresco della “Madonna della Misericor-

dia” che, databile come opera del XV se-colo, dalla nicchia sulla facciata sembravoler armoniosamente stendere il suomanto.

E quest’anno la festa di Santa Luciasarà una festa luminosa come gli occhi diquella bimba di nome Martina che dalpasseggino mostrava agli studenti che en-travano all’Università di via Mantica, igiocattoli ricevuti in dono.

Rodolfo Grasso.

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Libri e riviste

Abbiamo ricevuto e volentieri segnaliamo i seguenti libri e riviste:

Latisana Il segno del tempoParrocchia di S. Giorgio Maggiore a Udine Il teatro S. Giorgio in Borgo GrazzanoPro Loco di Povoletto La pittura di paesaggio in Friuli nella

prima metà del NovecentoCoop. Liva Chiesette votiveEd. Pavee I Celti tra realtà e fantasiaReg. Friuli Venezia Giulia Itinerari organistici in FVG - Un patrimonio da ascoltareCom. di Maiano Casani Sonia - Bozzetti e scultureReg. Friuli Venezia Giulia 2002 - Musica e canto in Friuli dal medioevo a oggiDiocesi di Tivoli Bollettino Diocesano TriburtinoAltroconsumo Salutest - Una Palestra in casaAWR Bullettin Braunmûller - WienSocietà Filologica Friulana Ce fastù?A.G.F. D.M. Turoldo - Cronaca di un passaggioGiancarlo Menis La chiesa di S. Lorenzo della Pieve di BujaGiacomina De Michieli Satûl - PoesiisPaulin Urbin La mari da luneConfrat. Univ. Madonna di Castelmonte La Madonna di CastelmonteAldo Clemente Maestri di vitaCamere di Comm. di Ud-Pn-Go-Ts Guida ai vini DOC del Friuli Venezia GiuliaCarlo Dorligh - Ferruccio Tassin MedeuzzaCom. di San Giovanni al Natisone San Giovanni al NatisoneDesk Rivista trimestrale UCSIVoce Isontina Sôt dal TôrA.A.V.V. Rassegna mensile della A.N.R.P.Periodico Comune di Bordano Monte San SimoneFond. Migrantes Il servizio della Chiesa alle migrazioni, oggiConvivium 2001 Itinerari turistici enogastronomici del FVGEddy Bortolussi Paîs piardûtInt Bilinguale di informazione e culturaIl barbacian Periodico della “Pro Spilimbergo”Coro A. Zardini di Pontebba Cantare cent’anni 1902-2002G.V. FAntuz - Ivan Malfatto Mio padre Primo CarneraCom. promotore P. Luigi Scrosoppi E non chiedere nullaMensile ANRP RassegnaLuciano Tami Il Zup7t - PuisîisPer. Com. Dardago-Budoia-S. Lucia L’ArtugnaRedento Bello Scusate... mi raccontoGiancarlo Gualdana Reana - Vie, piazze, attivitàArturo Gilardoni Rays in ArtCentr. Cult. Ippolito Nievo ValvasoneLeonardo Zanier Suspice CaelumMusei prov. di Gorizia Nicolò Picassi - architetto degli AsburgoMusei Prov. di Gorizia Fiori d’arancioGianfranco Ellero Vecchia UdinePer. Circolo “J. Stellini” Friuli OrientaleCoordinamento Adriatico Trimestrale di cultura e informazionePugliesi nel Mondo Nuova Puglia EmigrazionePeriodico Buccinesi nel Mondo La voce del BuccinoComune di Buja Buje - Storie di noms e di lucsReg. Friuli-Venezia Giulia Guida ai luoghi sacri del Friuli venezia GiuliaItalo Zannier - Ed. Pordenone Pordenone: città d’acqua e di verdeXXV Anniversario Fogolâr Furlan di BruxellesMaura Cragnolini A guardar quella chiesa dal piano...:

vicende storiche della Comunità di Stella di TarcentoTeatro Nuovo Giovanni da Udine Stagione 2002-2003Franco Romanin Vita e tradizioni della Bassa e nel territorio

di S. Michele al Tagliamento30° Ducato dei vini friulani Trent’anni di storiaUff. naz. Comunicazioni Sociali Parabole MediaticheRotary Club Tarvisio Vicende della nostra comunitàA.A.V.V. ...e tutti sù per terra - prodotti tipici,

itinerari del gusto in CarniaPontificio Consiglio della Cultura per una rinnovata epifania della bellezzaIl Fogolâr Furlan di MilanoLeda Palma Rose Novelle - RaccontiLa Panarie Rivista trimestrale nn.132-133Fondazione Cassamarca Transilvania Latina - Dalla romanità alla romenitàFondazione Cassamarca Umanesimo latino in BelgioFondazione Cassamarca Umanesimo storico latino e realtà economiche

socio-culturali contemporaneeFondazione Cassamarca L’umanesimo latino in Svizzera: aspetti storici,

linguistici, culturaliPontificia Insigne Acc. Belle Arti e Lettere Annuario 2002Notiziario Circ. Artisit di Modena Old gallery

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RESIDENTI A ROMA E NEL LAZIO

FRIULI NEL MONDO

ROMA

Via Principessa Clotilde 1/a(00196)

Tel. 06/3226613 - Fax 06/3610979E-mail: [email protected]

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CONSIGLIO DIRETTIVOPresidente onorario: cav. lav. dr. Sir

Paul Girolami.Presidente: cav. Gran Croce, dott.

Adriano Degano.V. Presidente vicario: cav. Gran Cro-

ce, dr. Adalberto Leschiutta.V. Presidente: ing. Carlo Mattiussi.V. Presidente: dr. Gian Luigi Pezza.Segretaria: Luciana Camerlo.Tesoriere: comm. Giorgio De PianteConsiglieri: cav. rag. Giuseppe Ba-

ruzzini, Luca Cosson, cav. Ermes Di-sint, Mario Fantin, dr. Leopoldo Gobbi,dr. Rino Militti, dr. Luciano Pascoletti,arch. Alessandro Scaletti, comm. Fabri-zio Tomada.

* * *

Collegio Revisori dei Conti: comm.Romeo Fattori, presidente; comm. Eu-genio Braida, Riccardo Gubiani, dr.Emilio Lazzaro, rag. Giuliano Panzardi.

Collegio dei Probiviri: co. CorradoMasetti-Zannini de Concina, presidente;dr. Enzo Annichiarico, arch. RodolfoGrasso, arch. Francesca Sartogo, BrunoMenis.

Biblioteca: Mirka Vianello.Contabilità: Wanda Magoni.

Soci collaboratori: Paola Barberi,Ado Beltramini, Nives Corazza, dr.Antonella de Francesco, Gianna Flury,Enza Jannece-Battistuzzi, Irma Levan,Carmelo Lo Carmine, Gabriella Manu-ti, Piera Martinecco, Gabriella Munis-so, Bruno Nardini, Valeria Pellis, LuisaPolano Di Trapani, Ersilia Pasotti, Ma-rio Romani, Marella Sandicchi, CeciliaSandicchi, Gloria Traina-Giacomello,Rita Volpato.

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In caso di mancato recapito rinviare all’Ufficio di Udine Ferroviaper la restituzione al mittente che si impegna a pagare la tariffa in vigore.

S TA M P E

Sig.

di Roma