ANNO XXII - GENNAIO-GIUGNO 2000 - N. 1 UDINE ITALYweb.tiscali.it/fogolar-wolit/fogolr072000.pdf ·...

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ANNO XXII - GENNAIO-GIUGNO 2000 - N. 1 Rivista semestrale - Spedizione in a.p. art. 2 comma 20/c legge 662/96 - Filiale di Udine Rivista dell’Associazione tra i friulani residenti a Roma e nel Lazio aderente a FRIULI NEL MONDO (Udine) e all’UNAR (Roma) iscritta nell’albo delle Regioni Lazio e Friuli-Venezia Giulia, Via Principessa Clotilde 1/A - 00196 Roma - Tel. 06/3226613 - Fax 06/3610979 TASSA RISCOSSA TAXE PERÇUE UDINE ITALY Friuli a Roma: cultura, problemi, personaggi - Notizie giovani Attività - Notizie - Segnalazioni - Recensioni Testi di: Baruzzini, Bertossi, Capani, Camerlo, Clemente, Dattilo, Degano, Disint, Ferraro, Franciosa, Gobbi, Gratton, Lene, Melchior, Morandini, Pezza, Pitacco, Sanna, Raffa, Venditti, Zannier

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  • ANNO XXII - GENNAIO-GIUGNO 2000 - N. 1Rivista semestrale - Spedizione in a.p. art. 2comma 20/c legge 662/96 - Filiale di Udine

    Rivista dell’Associazione tra i friulani residenti a Roma e nel Lazioaderente a FRIULI NEL MONDO (Udine) e a l l ’UNAR (Roma)iscr i t ta nel l ’a lbo del le Regioni Lazio e Fr iu l i -Venezia Giul ia ,Via Principessa Clotilde 1/A - 00196 Roma - Tel. 06/3226613 - Fax 06/3610979

    TASSA RISCOSSA

    TAXE PERÇUE

    UDINE

    ITALY

    • Friuli a Roma: cultura, problemi, personaggi - Notizie giovani

    • Attività - Notizie - Segnalazioni - Recensioni

    • Testi di: Baruzzini, Bertossi, Capani, Camerlo, Clemente, Dattilo, Degano,Disint, Ferraro, Franciosa, Gobbi, Gratton, Lene, Melchior, Morandini,Pezza, Pitacco, Sanna, Raffa, Venditti, Zannier

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    In copertina: “Fra terra e cielo” al teatroGhione (Publifoto).

    Rivista dell’Associazione tra i friulani di Roma e del Lazio

    Via Principessa Clotilde, 1/ATel. 06/3226613 - Fax 06/3610979

    Iscr. Albo Ass. - Regione Lazio del 47 del 05/08/1999Ass. Cult. Spett. Turismo-Sport e Reg. Friuli-Venezia Giulia

    E-mail: [email protected]. Postale n. 52696002Cod. fisc. 80412500581

    sped. in omaggio

    DIRETTOREAdriano Degano

    COMITATO DI REDAZIONEAdalberto Leschiutta - Ermes Disint

    Autorizzazione del Trib. di Roman. 16373 del 14-5-1976

    TipografiaArti Grafiche Friulane - Tavagnacco (Ud)

    UNIONESTAMPAPERIODICAITALIANA

    Associato

    Signôr’O viôt traviârs el bôsc le To presinze,Signôr,che sflandorose si palesecul nassi de zornade.

    Mi sint viluzzà dal To voli,Signôr,ch’al mèt a cròt el gno jèssi.

    In zenoglòn,ta chest maraveôs confèssionarich’al sa di muscli, di pin e di genzia-ne,Ti domandi perdòn,Signôr,par chel ch’o ài fàt,par chel ch’o fasarai.

    ’O sint, senze vergogne,a cori jù ’ne lagrimeche và a confondisi, planchin plan-chin,cu le rosade.

    Enzo Driussi

    Siamo ormai prossimi alduemila partendo dalla nasci-ta di Gesù, Figlio unigenito diDio, fattosi uomo per salvareil genere umano, nonché fon-datore del Cristianesimo.

    Certamente gli attuali stori-ci si butteranno a capofittonell’elencare i più grandi av-venimenti accaduti dalla mor-te di Cristo ad oggi.

    Duemila anni, 24.000 mesi,nei quali l’uomo, con i suoipregi e difetti è riuscito a bus-sare nei grandi segreti rac-chiusi nel globo terrestre e inquelle società multietnicheche spingono quote semprepiù crescenti verso un profon-do riassetto negli equilibri so-ciali e politici del mondo.

    Guerre, incredibili stermini,crescita di nuove etnie, strati-ficazioni religiose, linguistichee sociali, differenti potenzialidi sviluppo economico e quo-te crescenti di immigrazione,sono un aspetto nel quale nul-la toglie alla significatività de-gli stimoli ed alla drammati-cità delle sfide per i prossimidecenni che vengono dalloscenario e dalle ricerche chece lo propongono.

    Comunque vadano le cosepossiamo stare tranquilli, inquanto, stando agli scienziati,il pianeta terra continuerà adesistere ancora per almeno unmiliardo di anni.

    N.B.: A proposito, sarebbecosa opportuna ricordarci che,ogni giorno in Africa, 40.000bambini muoiono di fame: unvero, costante ed incredibileolocausto.

    Buon Anno, comunque, atutti Voi e alle Vostre fami-glie!

    Roma, 1 gennaio 2000Ermes Disint

    BuonAnno

    ASSOCIAZIONE TRA I FRIULANI

    RESIDENTI A ROMA E NEL LAZIO

    FRIULI NEL MONDO

    ROMA

    Via Principessa Clotilde 1/a (00196)Tel.06/3226613 - Fax 06/3610979

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    CONSIGLIO DIRETTIVOPresidente onorario: cav. lav. dr. Sir

    Paul Girolami.Presidente: cav. Gran Croce, dott.

    Adriano Degano.V. Presidente: cav. Gran Croce, dr.

    Adalberto Leschiutta.Segretaria: Domenica Camerlo Zanini.Tesoriere: comm. Giorgio De PianteConsiglieri: cav. dr. Enzo Annicchiari-

    co, cav. rag. Giuseppe Baruzzini, M¡ NinoBrandolini, Domenica Camerlo Zanini, dr.Angelo Corazza, comm. Giorgio De Pian-te, cav. Ermes Disint, Mario Fantin, dr.Leopoldo Gobbi, Acc. Lincei, prof. BrunoMartinis, dr. Rino Militti, dr.ssa TeresaMizzau Massini, rag. Giuliano Panzardi,dr. Luciano Pascoletti, dr. GIanluigi Pez-za, ing. Francesco Pittoni, prof. MariarosaSantiloni, arch. Francesca Sartogo Bian-chi.

    Consiglieri del Gruppo Giovani: arch.Alessandro Scaletti, isp. Luca Cosson,avv. Danilo Tonon.

    * * *Collegio Revisori dei Conti: comm.

    Romeo Fattori, presidente; comm. Euge-nio Braida, Riccardo Gubiani, dr. EmilioLazzaro, ing. Carlo Mattiussi.

    Collegio dei Probiviri: co. CorradoMasetti-Zannini de Concina, presidente;arch. Germano Colusso, Carlo Gerosa, ar-ch. Rodolfo Grasso, Giorgio Ioan, BrunoMenis.

    Archivio: cav. Luigi Urbani.Biblioteca: Mirka Vianello.Contabilit: Wanda Magoni.Soci collaboratori: Mattia Biasizzo,

    Nives Corazza, Gianna Flury, Enza Janne-ce-Battistuzzi, Irma Levan, Carmelo LoCarmine, Gabriella Manuti, Gabriella Mu-nisso, Bruno Nardini, Valeria Pellis, LuisaPolano Di Trapani, Ersilia Pasotti, MarellaSandicchi, Cecilia Sandicchi, Gloria Trai-na-Giacomello, Rita Volpato.

  • Suor Anna Lisa,

    Madre Superiora

    delle Suore della

    Divina

    Provvidenza,

    fondate a Udine da

    p. Luigi Scrosoppi,

    ci ha inviato gli atti

    della Sacra

    Congregazione per

    le cause dei Santi e

    ci ha comunicato

    che il S. Padre,

    sabato 1° luglio, ha

    approvato il decreto

    che riconosce il

    miracolo del Beato

    p. Scrosoppi,

    compiuto per la

    prima volta nei

    confronti di un

    ammalato di AIDS.

    Il Fogolâr si è fatto

    premura di

    trasmettere gli atti

    alla “Vita Cattolica”

    di Udine, che ha

    dedicato allo

    straordinario evento

    la pagina che

    riportiamo

    integralmente.

    3

    Miracolo del Beato Luigi Scrosoppi

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    L’emigrazione del Friuli nel mondoLa dr.ssa Lidia Gonano, presidente della “Università

    della Terza Età” di Udine, ha invitato il nostro presi-dente Degano a tenere una conversazione al “Corso diEconomia” dell’Università stessa sul tema “La sfidafriulana alla mondialità del lavoro: storia e dinamicadella nostra emigrazione”.

    La conversazione, tenutasi il 15 dicembre 1999 nelsalone dell’Associazione Industriali di Udine a Palaz-zo Torriani, gremito di attenti e qualificati ascoltatori eprofessionisti, ha dato modo a Degano di chiarire laportata dell’emigrazione friulana nel mondo, dai primi

    movimenti migratori della seconda metà del secolo di-ciannovesimo ai nostri giorni, ponendo in risalto lagrande capacità dei nostri lavoratori, nel contesto del-le società di accoglimento. Non ha tralasciato, poi, dimettere nella giusta luce anche il ruolo ed i compiti al-tamente sociali e comunitari dei Fogolârs sorti sponta-neamente nel mondo e, quindi, coordinati operativa-mente dall’Ente “Friuli nel Mondo”, istituito con il va-lido apporto degli Enti Locali della nostra Regione(Province, Comuni, Cassa di Risparmio e della stessaAssociazione degli Industriali).

    Il Papa ringrazia

    Dal Vaticano, 17 dicembre 1999

    Pregiatissimo Signore,

    con premurosa cortesia, Ella, unitamente al Se-natore Mario Toros ed a nome anche degli aderen-ti a codesta Associazione, in occasione del Pellegri-naggio delle Diocesi del Friuli, del 27 novembrescorso, ha voluto offrire in omaggio al SommoPontefice la scultura lignea “Jubilate Deo salutarinostro”, dell’artista Franco Maschio, ed il simboli-co medaglione aureo dell’incisore Eugenio Driutti,realizzati per il 50° anniversario di fondazione del“Fogolâr Furlàn”.

    Il Santo Padre, accogliendo con compiacimento isentimenti di affetto e di venerazione che hannoispirato il devoto atto di ossequio, desidera farLegiungere le espressioni della Sua gratitudine per gliapprezzati doni ed auspica che la ricorrenza giubi-lare, ravvivando negli associati le nobili tradizionidi fede, di amore alla famiglia e di laboriosità rice-vute dai Padri, susciti in tutti un generoso impegnodi testimonianza cristiana.

    Con tali voti, Sua Santità invoca, per intercessio-ne della Vergine Maria, su di Lei e su quanti si so-no uniti nel delicato gesto abbondanti grazie celestie prosperità nel Signore ed invia di cuore a ciascu-no una speciale Benedizione, volentieri estenden-dola ai familiari ed alle persone care.

    Con sensi di distinto ossequio mi confermo

    dev.mo nel SignoreMons. Pedro Lopez Quintana

    Assessore

    Ricuardànt Ferrante

    Il coròt di Miriam e Ferrante Giabbai. In te gle-sie romane de Garbatella o vin dât l’ultim salùt aMiriam, compagne amorose par sessantequatriains di Ferrante. Dopo cinc dìs o sin tornâs te stes-se glesie a disi l’ultim mandi a Ferrante, un cjâramì ca la vivût la so vite come don di Diu. O varinsimpri presint l’esempli ca nus lasse:- di amôr viers la so compagne Miriam e la famèe

    (i fîs Italo, Enzo e Maurizio, lis brûs e nevôs);- di moralitât e laboriositât in te vite civil (impe-

    gnât tal volontariât) e militâr tant di deventàbrac’ destri di Italo Balbo;

    - di amicizie profonde e leâl viers i amîs dal Fo-golâr e in particolâr dai amîs dal coro, che an vûtdi aprezà le so umiltât e l’amôr pal Friûl soredutil pais di Perserean là che l’ere nasût.Il vueit che nus lassin Miriam e Ferrante a le

    grant. Ferrante lu viodevin ogni dì in sede presintdi persone e tes cunvignis impuartantis simpri cunMiriam e i lôr amîs. Nus mancjarà soredut il mo-ment di quant che incontravin Ferrante… e cja-lansi tai voi il sò salût l’ere simpri chel di intonà ilcjant di une villote…

    Mandi, Miriam, mandi Ferrante us rivi la nestrepreière e il nestri cjant.

    Bepo Baruzzin

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    Ressa di friulani, di Furlàn anzi, allapresentazione del libro di RobertoGervaso “Si salvi chi può”.

    Riuniti, seduti, poi in piedi vicino al-le pareti, in file compatte a fondo sala,molti anche fuori dell’uscio del giardi-no d’inverno degli Horti Galateae ove

    la presentazione si è svolta ieri sera,con successivo, movimentato e di-vertente dibattito, brillantemente so-stenuto dal pungente Gervaso. Per Fo-golar Furlàn, la “famiglia” dei friulania Roma (e nel mondo) un incontro difesta, dedicato nello specifico alla

    giornata mondiale sui diritti dell’uo-mo. Al tavolo d’onore Adriano Dega-no, presidente dei “friulani” e Anto-nio Volpe, presidente della fondazio-ne dei Caschi bianchi d’Europa. Inau-gurazione nella presentazione, pocodopo, per la mostra d’arte di ZaklinaJacoby, responsabile di arte e culturaper gli White helmets, introdotta dalcritico d’arte, conte Fernando Ansel-metti.

    (Il Messaggero - Roma, 11.12.1999)

    L’incontro sociale e l’assembleagenerale del Fogolâr si sono pun-tualmente svolti domenica 23 gen-naio 2000 nel salone del ristorante “Icigni” e, come sempre, con grandepartecipazione di Soci accompagnatianche da familiari ed amici.

    Sono intervenuti, fra gli altri,l’Assessore alle Politiche sociali delComune di Roma dr. Amedeo Pi-va, la dott.ssa Anna Marcon, consi-gliere della II Circoscrizione, i pre-sidenti e soci dei Fogolârs di Apriliae Latina.

    L’assemblea all’unanimità, ha ap-

    provato i bilanci, alcune modifichenegli organi collegiali e la nomina asoci onorari degli onn. Tiziano Treue Wiler Bordon, del dr. Amedeo Pi-va, della dott.ssa Anna Marcon e dimons. Duilio Corgnali, accolta concalorosa ovazione, considerato il so-stegno dato al Fogolâr dalle perso-nalità stesse.

    Il dott. Degano ha poi, però, presola parola per comunicare il suo desi-derio di essere sostituito nella carica,ormai venticinquennale, di Presiden-te del Fogolâr.

    Un attimo di silenzio, sguardi in-creduli fra i pre-senti, e poi… ilvoto contrariodel l ’assembleaaccompagnato daun fragoroso ap-plauso.

    In una gioiosaatmosfera si sonopoi svolti il pran-zo, le danze e ladistribuzione dinumerosi e ricchidoni offerti, fra glialtri, da RenzoCroppo, RomanoCotterli, AdrianaGriffa, Paola Bar-

    beri, Bruna Blasigh Borghini, Anna-maria Baschieri, Liliana De ToniMarongiu, Paola Pascoletti, MarioZorzan, Carlo Gerosa, EnotecaChirra, Mirella Moro, Carlo Mattius-si, Gianna Bari, Luigi Piccoli, GraziaFaitelli e Adriano Degano.

    LO SCRITTORE CON I FURLÀNS

    Gervaso: Si salvi chi può

    L’intervento graffiante di Gervaso (a lato il presidente della Fonda-zione Caschi Bianchi d’Europa e il critico d’arte Fernando Ansel-metti) (Foto Fluri).

    Il salone di Scaletti affollato di personalità e giovani friulani e ro-mani(Foto Fluri).

    L’assemblea del 2000 proclama i soci onorari

    Soci onorariL’Assemblea dei Soci, tenutasi il 23giugno 2000, su proposta del Consi-glio Direttivo, ha proclamato - concalorosa ovazione - Soci onorari delnostro Fogolâr Furlan, in considera-zione del fattivo e convinto sostegnodato alle nostre iniziative:- il Ministro on. Wiler Bordon, già

    sindaco di Muggia;- mons. Duilio Corgnali, Vicario epi-

    scopale per la cultura dell’Arcidio-cesi di Udine;

    - l’on. Prof. Tiziano Treu, già Mini-stro dei Trasporti e della Naviga-zione e nobile del Ducato dei vinifriulani;

    - l’on. dr. Amedeo Piva, già operato-re nel volontariato e Assessore allePolitiche sociali del Comune diRoma;

    - la friulana Anna Marcon, consi-gliere della VI Circoscrizione delComune di Roma, preposta alle at-tività culturali e sociali.L’assessore Piva e A. Marcon con i consiglieri Leschiutta, Fattori,

    Militti, Fantin e il dr. Fabris (Foto Fluri).

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    La tradizione di Santa Lucia, cheporta doni ai bimbi buoni, è tenuta vi-va dalle Comunità friulane del Lazioche, puntuali all’appuntamento, ognianno organizzano una simpatica festaove - come è giusto - sono protagonistii garruli e vivaci ragazzi.

    A Roma, domenica 12 dicembre,nella sala della Parrocchia di S. Giu-seppe al Trionfale, Attilio Duse haportato lazzi e scherzi delle maschereromane. Duse, con la sua Compagnia“La zueca” di solito rappresentavacommedie goldoniane o di sapore ve-neto.

    Quest’anno con “Le maschere roma-ne” ha voluto rappresentare quanto diesse è ancora vivo nella tradizione po-polare con menestrelli e prosperoseragazze nei tipici costumi immortalatida Bartolomeo Pinelli.

    È seguita la consegna dei doni fattadal comm. Romeo Fattori, presidentedel Collegio Sindacale, e dalla Consi-gliera Domenica Camerlo.

    * * *

    L’8 dicembre, ad Aprilia, una molti-tudine di ragazzi si è raccolta, prima,nella Chiesa di S. Michele Arcangeloe, poi, nell’ampio teatro Europa. È se-guito uno spettacolo folkloristico conrecite, danze e canti tipicamente friula-ni, eseguiti dagli scolari del 1° CircoloDidattico di Piazza Marconi.

    Caloroso il saluto del Sindaco diAprilia Gianni Cosmi, dei rappresen-tanti di “Friuli nel Mondo” e quelli deiFogolârs di Roma e Latina.

    * * *

    Quest’anno niente cinema, niente tea-tro. Qui, a Borgo Carso (Latina), tutto sisvolge in chiesa. La chiesa è gremita equando al mattino la chiesa è piena si-gnifica che la festa incomincia bene.

    La Santa Messa è stata allietata dal

    coro di voci bianche “Inno alla Gioia”che subito dopo ha tenuto un breve,bellissimo nonché applauditissimoconcerto in italiano, latino, friulano,napoletano ed inglese. Semplicementebene, anzi benissimo. È seguita subitodopo la consegna dei doni ai bambiniche quest’anno si sono presentati piùnumerosi in bel costume friulano, maancora troppi nonni e nonne a ritirareil pacco senza nipoti. Mi auguro che inavvenire i nipotini assieme ai nonniaumenti e possibilmente in costumefriulano.

    Poi tutti al “Ritrovo” per un festosoe gustoso pranzo accompagnato dallavivace orchestra di Vincenzo Pozzo-bon e dal bravo e melodico cantanteAlfio.

    Nei vari intervalli tra una portata el’altra sono intervenute le autoritàpresenti esprimendo il piacere di tro-varsi in compagnia di tanti friulani eamici dei friulani.

    L’attenzione dei presenti si è poi ri-

    volta all’estrazione della pesca che coni suoi ricchi premi è riuscita ad accon-tentare tanti e tanti presenti.

    Il 13 dicembre, Santa Lucia, ricorreanche il compleanno del nostro Presi-dente il quale presenta sempre il nu-mero dei suoi anni su di una grandissi-ma e gustosissima torta che, dopo lafoto di rito, viene suddivisa in seicentoe più parti e distribuita, accompagnatada un delicato spumante. Poi si sposta-no i tavoli, si allarga la pista e si conti-nua con il ballo fino a tarda sera.

    A tutte le signore presenti è stata of-ferta una piccola ma graziosa stella diNatale fornitaci elegantemente confe-zionata dalla ditta Altiflor Floricolturadi Altieri Odorico di Sabaudia.

    Si termina con lo scambio di auguri,strette di mano e amichevolissime ma-nate sulle spalle e sempre con sincero“ariviodisi” alla prossima e la prossimaè nel duemila.

    Mandi mandiDavide Panigutti

    Santa Lucia nel Lazio

    S. Lucia a Roma (Foto Fluri).

    S. Lucia a Latina (Foto Fluri). S. Lucia ad Aquileia (Foto Fluri).

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    te forti e vitali della Rangoni Macchia-velli al tocco magistrale di Nora Carel-la, triestina con ascendenze friulane,paesaggista e ritrattista di personaggicelebri, alla delicatezza degli acquarel-li di Deanna Degano le cui figure e lecomposizioni di fiori sembrano dise-gnate dalla luce.

    Abbiamo citato tre donne, sceglien-do tra gli oltre trentacinque esposito-ri di grande valore tra pittori, scultorie medaglisti, volendo forse inconscia-mente - ce ne rendiamo conto soloora - rendere omaggio, prima di en-trare nel nuovo millennio, alla lunga esilenziosa schiera di donne friulaneche con pazienza e amore, tenacia,slancio e fantasia, insomma con un’ar-te straordinaria, hanno governato laloro famiglia.

    Mariarosa Santiloni

    La nostra Consigliera ha voluto por-re l’accento sulla partecipazione fem-minile. Ma molti erano gli espositori,alcuni dei quali meritavano una attentaanalisi critica. Precisamente: Gino Bel-lo, Giuliano Bertossi, Blanda BuzanBotzaris, Nora Carella, Franco Ciotti,Piergiorgio Colautti, Carmelo Crea,Paolo Cristiano, Claudio D’Angelo,David Grazioso, Deanna DeganoD’Antonio, Lina De Martino, EugenioDriuti, Celestino Giampaoli, VincenzoGigli, Spartaco Jacobuzio, Luigi In-ches, Guido La Greca, Sanguigni Laz-zari, Vincenzo Michele, Gabriella Mu-nisso, Franco Maschio, Nunzia Menna,Bruno Molinaro, Susanna Negroni,Luigi Pitti, Giustina Prestento, OrettaRangoni Macchiavelli, Franco Rossi,Vincelzo Salvi, Anna Santi Monteru-ma, Walter Saro, Giorgio Scazzocchio,Bruno Smocovich, Guido Veroi.

    “Il Presidente di ‘Friuli nel Mondo’,sen. Mario Toros, e il Presidente ono-rario del Fogolâr Furlan, Sir Paul Gi-rolami, con il presidente dr. AdrianoDegano hanno il piacere di invitare laS.V. alla ‘vernice’ della 10ª Mostra col-lettiva degli Artisti del Fogolâr” (22 di-cembre 1999 - 15 gennaio 2000).

    Così recita l’invito che anche que-st’anno è giunto puntuale ai soci e sim-patizzanti residenti nella capitale, unbiglietto d’auguri prestigioso e moltogradito, una consuetudine che è dive-nuta nel tempo un appuntamento atte-so e l’occasione per riunire, pochi gior-ni prima di testimoniare simbolica-mente l’intensa e proficua attività del-la comunità nella capitale.

    Nelle opere di pittura, scultura e gra-fica ognuno può ritrovare sentimenti ericordi che lo legano alla piccola Pa-tria, linfa preziosa per un rapporto di-namico e costruttivo con la realtà ro-mana.

    Una mostra, dunque, per chiudere inbellezza e iniziare armoniosamente ilnuovo secolo.

    E quest’anno, nel cinquantesimo difondazione del Fogolâr romano, tantiartisti hanno voluto essere presenti, enon solo friulani come Oretta Rango-ni Macchiavelli i cui dipinti figurano incollezioni private e in musei italiani edesteri.

    E non è stato facile per i due curato-ri della mostra, proff. Luigi Pittini ePiergiorgio Colautti, collocare in giu-sta luce tutte le opere. Dalle pennella-

    22 DICEMBRE 1999 - 15 GENNAIO 2000

    Nel segno dell’arte il Fogolâr Furlan di Roma entra nel 2000

    Cantoridel Friuli

    Il nostro Presidente ha portato,domenica 16 gennaio, un calorososaluto ai “Cantori del Friuli” in oc-casione delle manifestazioni per ri-coprdare il 20° di istituzione (1980-2000) e la grande figura del fonda-tore M° Luigi Garzoni, dedicato esensibile creatore di molte villotteche fanno parte del grande reper-torio musicale di folklore del Friuli.

    La manifestazione si è svoltanella chiesa parrocchiale di SanMarco di Udine. È seguito l’omag-gio al monumento che ricoda ilMaestro e, quindi, un festoso in-contro conviviale a Remanzacco,ove il coro si è esibito in una seriedi canti musicati da Garzoni.

    Un riconoscimento ai prof. L. Pittin e G. Colautti all’inaugurazione della collettiva (Foto Fluri).

    L’arch. Bertossi con le personalità intervenute all’inaugurazione della mostra (Foto Fluri).

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    la Spada”, a Cividale inPalazzo de Nordis. Perentrambi l’inaugurazio-ne è prevista il 3 giugnodel 2000.

    Nella prima sede, isimboli del potere edella fede, la culturaartistica, gli avveni-menti politici tra IV eXI secolo saranno in-dagati attraverso im-portanti oggetti d’artee reperti archeologiciprestati da musei italia-ni e stranieri.

    Il Louvre e il “Musee National duMoyen Ages Thermes di Cluny” di Pa-rigi, con il Castello Sforzesco di Mila-no, hanno assicurato il prestito dellestraordinarie formelle d’avorio dellaCattedra di San Marco, opera attribui-ta a botteghe alessandrine del VII se-colo, mentre da Zara arriverà il bustoin argento di Santa Anastasia e dalKunsthistorisches di Vienna sono an-

    nunciati una cappella esagonaled’argento e una cassettina in

    oro (già conservati a Po-la).

    A Cividale con “IlPastorale e la Spada”,emblemi per secoli deiprincipi-patriarchi diAquileia, verrà affron-

    tato il periodo successi-vo all’Anno Mille, con la

    graduale divisione politi-ca, all’interno della diocesi

    patriarcale, tra aree soggette al-l’Impero degli Asburgo di casa d’Au-stria e zone sottoposte al dominio diVenezia arrivando fino alla metà delXVIII secolo con la soppressione delPatriarcato e la creazione delle due Ar-cidiocesi di Gorizia e Udine.

    Anche in questo caso tantissime leopere d’arte: dalla duecentesca palad’argento del Patriarca Pellegrino con-servata nel duomo di Cividale, ai dipin-ti del Carpaccio e del Tiepolo.

    In parallelo con le due rassegne, haricordato il prof. Bergamini, si aprirà,sempre ad Aquileia, la mostra “Cam-mina, cammina: dalla via dell’ambra al-la via della fede - viaggio attraverso gliantichi itinerari dei pellegrini”, curatadal Gruppo archeologico aquileiese edalla Soprintendenza, sempre in colla-borazione con la Regione.

    Con i risultati delle ultime campagnedi scavo e delle ricognizioni di superfi-cie è stato infatti riletto l’intero sistemaviario di strade, piste, ponti, fiumi, rottee valichi.

    Infine, elogiando l’iniziativa dellaRegione, ha parlato anche il friulano

    mons. Domenico Pecile, Vicario delCapitolo della Basilica di S. Giovanniin Laterano.

    È seguita l’11 febbraio la visita dellamostra da parte delle Comunità friula-na e giuliana illustrata dal dott. Adria-no Degano, che ha parlato della storiadi Aquileia e del Patriarcato.

    Sull’argomento è tornato anchemons. Vittorino Canciani, che ha chia-rito la portata storica del Patriarcatonella vita della Chiesa e del Friuliorientale.

    L’argomento è stato ripreso in un in-contro dibattito, organizzato dal Fo-golâr, nel salone delle Assicurazioni

    Generali di Piazza Venezia. All’incon-tro, introdotto dal presidente, è inter-venuto il vice presidente della RegioneFriuli-Venezia Giulia, Paolo Ciani, cheha esposto con convincente eloqui lagamma di importanti iniziative promo-zionali messe in atto dalla Regione chesi considera - a buon diritto - la portadell’Est non solo per i pellegrini esteridel Giubileo, ma anche come punto diriferimento di grande interesse sottoogni profilo, compreso quello produtti-vo ed economico oltre che turistico digrande importanza.

    Presentata a Roma la Mostra dei Patriarchi

    Il direttore dr. Armando Zimolo.

    Un grande evento culturale che, perla prima volta, ripercorre i 1500 anni distoria dell’antico Patriarcato di Aqui-leia.

    E “Patriarchi” è il titolo scelto per lamostra che la Regione Friuli-VeneziaGiulia sta organizzando a giugno e cheoggi (9 febbraio) a Roma l’assessorealla Cultura Franco Franzutti ed il prof.Giuseppe Bergamini hanno presentatoai media in una conferenza allasede della stampa estera.

    Ad introdurre l’incon-tro con la stampa italia-na ed internazionale èstato il presidente delConsiglio regionaleAntonio Martini, cheha messo in evidenzacome con quest’inizia-tiva, il Friuli-VeneziaGiulia voglia offrire, oltread un’approfondita ricercastorica su quello che hanno rap-presentato Aquileia e Cividale, un mo-mento di riflessione su quella culturadella tolleranza, dello stare assieme,che partendo proprio da questi luoghiè diventata parte integrante della no-stra regione.

    Due le rassegne e gli spazi espositivi:“Nel segno di Giona”, ad Aquileia alMuseo del Patriarcato, e “Il Pastorale e

    Il vice Presidente della Regione Friuli-Vene-zia Giulia, Paolo Ciani (Publifoto).

    Il Patriarca Pellegrino nel paliotto d’argentodi Cividale del Friuli (sec. XIII).

    Friulani e Giuliani alla Mostra dei Patriarchi (Foto Fluri).

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    Al Prof. Bruno Martinisper il suo 80° compleanno

    Professôr,otant’agns di vite’e son une màne dal cîlse è son flurìste fuarce dal bende sciencedal savê fâdal ièssi di esempli in dùt.E tu tu sês un di chei!

    A.D.Roma, Morlupo 5.2.2000

    * * *

    A Morlupo si sono incontrati numerosi consiglieri e soci del Fogolârper porgere un affettuoso augurio all’Accademico dei Lincei, geologoprof. Bruno Martinis, nato a Udine ottant’anni fa.

    Il prof. Martinis è un’autentica gloria del Friuli che porta alta la ban-diera della scienza e della cultura friulana nella capitale. Formatosi alloStellini in Udine e quindi alla scuola del prof. Ardito Desio, è divenutoun geologo e docente assai apprezzato tanto da succedere allo stessoprof. Desio nella titolarietà della cattedra all’Università di Milano equindi a quella della Sapienza di Roma.

    Bruno Martinis riceve in Campidoglio il Premio “Giovanni da Udine” dal Capo del-lo Stato supplente sen. Carlo Scognamiglio (Publifoto).

    20°dei “PueriCantores”Il nostro Presidente è stato in-

    vitato, come ospite d’onore, allasolenne celebrazione del 20°anniversario di fondazione del-l’Associazione “Pueri Canto-res” della Cattedrale di Udine,svoltasi in Duomo sabato 12febbraio, con la solenne conce-lebrazione presieduta dall’Arci-vescovo mons. Alfredo Battisti.Il Presule, all’omelia, ha sottoli-neato con grande senso di rico-noscente ammirazione, l’attivitàdel gruppo, animato con ecce-zionale bravura e passione dalM° Savino Pajani.

    È seguito un simpatico incon-tro conviviale al “Belvedere” diTricesimo durante il quale il dr.Degano, invitato a parlare, haricordato le varie e ben riuscitemanifestazioi che l’Associazio-ne ha tenuto in numerose occa-sioni a Roma.

    AdrianoDegano(Acrostico)

    Alla nobiltàDell’ArteRendeIl tempoAntichi trofei eNellaOnirica illusione

    DimoraE vive.Gioioso il cuore.Arde divorandoNelle incognite del pensieroOndivaghe emozioni.

    Nicoletta Cimpanelli

    Roma, 24-2-2000

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    Mercoledì 23 febbraio si è svolto aRoma il 1° Forum delle AssociazioniRegionali operanti nel Lazio. Un even-to di grande importanza, che ha riunitonella Sala Convegni della Regione La-zio i Presidenti e rappresentanti dellevarie Associazioni, oltre ad Autorità edesponenti di settore, per discutere sullacostituenda Federazione delle Associa-zioni Regionali Italiane (in sigla “Fa-ril”). Un organismo dalla struttura or-ganica molto semplice ma di efficacesnellezza, concepito per promuovere,senza fini di lucro, un coordinamentotra le associazioni regionali attive nelLazio, al fine di valorizzare le tradizio-ni storiche, sociali e culturali dei citta-dini di rispettiva origine.

    L’iniziativa, che non intende com-primere – ma semmai potenziare – lesingole identità regionali, è stata rece-pita con ammirevole intuito dal dina-mico Assessore alle Politiche dellaCultura, dello Spettacolo, del Turismoe dello Sport Pasquale Donato. Con-vinto dell’utilità del progetto, l’Asses-sore ha portato avanti il discorso di-mostrando precisa sensibilità e dichia-randosi disponibile ad ogni ulterioreintervento per il raggiungimento di ri-sultati di solida concretezza. Le Asso-ciazioni aderenti alla progettata Fede-razione – è stata ribadito nel corsodell’incontro – devono mantenere edifendere la propria identità (perchéperderla “è come perdere se stessi”)ma possono sicuramente trovare vali-do sostegno nel nuovo organismo; ed

    anche motivi di op-portuna conve-nienza proiettan-dosi in ambito eu-ropeo, e così po-nendosi in grado diaccedere a finan-ziamenti della UE.

    A simpatico co-ronamento e pia-cevole celebrazio-ne del Forum, haavuto luogo in se-rata, presso l’acco-gliente spazio delTeatro Olimpico diRoma, gremito inogni ordine di po-sti, un riuscitospettacolo dal tito-lo “Il Folklore nelTerzo Millennio”.Uno spettacoloche, sotto l’abile

    guida della notapresentatrice RAI

    Rosanna Vaudetti – conduttrice dipreziosa esperienza, esemplare pergarbo e signorilità di stile – ha riunitogruppi folkloristici provenienti da va-rie regioni italiane, impegnati adesprimere, attraverso il canto e la dan-za popolare, i sentimenti più genuinilegati al territorio di origine. Ciascungruppo è stato selezionato e propostodalla rispettiva Associazione regiona-le esistente nella capitale, e quindiidonea a scegliere “fior da fiore”, cioèil meglio del meglio.

    Ha così iniziato la prima parte delricco programma l’Associazione Ve-neti nel Lazio presentando la Fisor-

    chestra di Latina, composta da 15 fi-sarmonicisti – alcuni in età giovanissi-ma – e 2 cantanti. Diretti dal MaestroArmando Siviero, hanno eseguito, do-po l’Inno di Mameli di apertura, duebrani che raccontano la vicenda del-l’emigrazione veneta nella paludepontina per la necessaria opera di bo-nifica. Il Centro Studi Lucani nelMondo ha invece affidato un efficacemessaggio di cultura regionale al can-tautore Antonio Labate, che ha rievo-cato con toccanti note storia e tradi-zioni della sua terra.

    Ed ecco, attesissimo, il gruppo folk-loristico di Pasian di Prato (Udine),condotto dal Cav. G. Miani: ben 32esecutori in un gradevole repertoriodi canti, musiche e danze per manife-stare il carattere energico ma sostan-zialmente gentile della gente friulana.È stata ammirata, in proposito, la li-neare compostezza dei movimenti co-reografici, unita ad una naturalezza diatteggiamenti di estrema distinzione.

    L’Associazione La Trinacria ha pre-ferito consegnare alla cantante CinziaD’Astola Perroni il compito di inter-pretare magistralmente due brani le-gati alla tradizione siciliana; così, co-me l’Associazione dei Sardi Il Gre-mio, per la quale si è esibita TizianaD’Angeli in una “Ave Maria” (già por-tata al successo dalla celebre MariaCarta), un canto gregoriano del XVIsecolo, eseguito con accompagnamen-to di un tamburino suonato da BrunoSenese. Ha fatto seguito l’affermatoGruppo Folkloristico di Macerata “LiPistacoppi”, presentato dall’Associa-

    REGIONE LAZIO: SOLIDARIETÀ NELLA PLURALITÀ DI CULTURE

    I° Forum delle Associazioni regionali

    Il dibattito al Convegno della regione Lazio sulle Associazioni regionali.

    L’intervento del presidente del Fogolâr Furlan.

    Segue a pagina 12

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    zione Centro Studi Marche: al suonodi strumenti caratteristici del contadomarchigiano, sono stati proposti cantie danze della prima metà dell’Otto-cento, che hanno riscosso convinti ap-plausi dal folto pubblico. Ha infine en-tusiasmato i presenti il Gruppo Folk-loristico della Regione Calabria, chia-mato dall’attivissima Accademia diCalabria a Roma per far conoscerepittoreschi balli, canti e trascinantidanze, espressioni di antica radicataciviltà.

    La seconda parte del programma èstata aperta dall’Associazione Lucania Roma e nel Mondo, che con il Grup-po “Arte e Tradizione” di GiuseppeSalomone ha presentato armoniosecanzoni e balli tipici della regione, se-guiti con vivo interesse dagli spettato-ri. L’Associazione Veneti nel Lazio siè riproposta all’attenzione con ungruppo di eccezionale bravura, quellodei Ruzzantini di Padova, compostoda venti elementi che hanno dato pia-cevole spettacolo con l’esecuzione didanze, canti e recitazione di brani dia-lettici. Altro momento d’intensa sug-gestione è stato quello determinatodal Gruppo vocale e strumentale LaBatana di Rovigno d’Istria, scelto dal-la Società di Studi Fiumani per rievo-care, in un felice impasto di voci emandolini, immagini e suoni di quelleterre rimaste italiane almeno nel ri-cordo dei giorni migliori.

    Una scelta completamente diversa èstata fatta dall’Associazione degliUmbri, che si è rivolta al giovanileGruppo Teatrale della Contrada CruxBurgi di Amelia per una sintetica evo-cazione in prosa, ambientata in epocamedioevale. L’Associazione FamigliaRomagnola ha poi presentato il Grup-po Corale Città di Cervia di BrunoGuidazzi che, in chiave vagamenteumoristica, ha posto in risalto la no-stalgia dei romagnoli lontani dal pro-prio territorio. Gran finale con ilGruppo Folkloristico Monte Patullodi S. Angelo Romano, che ha degna-mente rappresentato la Regione La-zio con un’animatissima e assai ap-prezzata rassegna di danze, canti eballi della provincia di Roma.

    Un doveroso ringraziamento va an-cora esternato all’Assessore PasqualeDonato che ha sostenuto e reso possi-bile la realizzazione di questo graditospettacolo, ritenuto, quando ne erastata concepita l’idea, impresa di ar-dua attuazione. Ed un gioioso “arrive-derci” ad altre analoghe occasioni,nell’augurio di ritrovarsi tutti insiemea festeggiare, come stavolta, una plu-ralità di tradizioni diverse ma unifica-te nel segno della cultura.

    Franco Dattilo

    MERITATO SUCCESSO DEL GRUPPO DI PASIAN DI PRATO

    Riconoscimento della regione Lazioper il Fogolâr di Roma

    ROMA - Anche il Fogolâr Furlan di Roma è compreso nell’apposito Alboistituito presso la Regione Lazio come associazione regionale che potrà esse-re sostenuta e finanziata con una apposita legge per iniziative tese alla valo-rizzazione e alla divulgazione della storia, della cultura, delle tradizioni, deiprodotti e dei costumi della regione di provenienza. È quanto ha sottolineatoil presidente Adriano Degano, con soddisfazione, alla conclusione del primoForum delle associazioni regionali del Lazio tenutosi recentemente nel palaz-zo della Regione, a Roma, con una introduzione dell’assessore regionale allaCultura Pasquale Donato promotore della legge.

    L’iniziativa, probabilmente la prima in Italia, ha dato occasione per ricor-dare come le varie associazioni regionali possono servire come strumento perrealizzare lo spirito comunitario, per impedire l’isolamento dei singoli e deigruppi, per coinvolgere, in nome della comune identità regionale, il cittadinoa contribuire alla crescita dei valori civili nella società valorizzando le risorseculturali della propria storia e delle proprie esperienze.

    Degano, intervenendo al convegno, ha evidenziato l’importanza storica cheuna regione decida di sostenere, anche finanziariamente, le singole entità re-gionali, auspicando anche l’istituzione di una Federazione delle associazioniregionali del Lazio per una efficace azione di coordinamento e di collega-mento con altre istituzioni culturali europee e dell’Unesco al fine di sviluppa-re programmi culturali di portata internazionale.

    Nella stessa giornata (23 febbraio) si è tenuto, nel teatro Olimpico, uno spet-tacolo presentato da Rosanna Vaudetti dal titolo “il folclore nel terzo millen-nio” al quale hanno partecipato dodici gruppi folcloristici in rappresentanzadi altrettante regioni d’Italia.

    Il Friuli era presente con il gruppo folcloristico di Pasian di Prato diretto daGiorgio Miani.

    Nella mattinata il gruppo ha partecipato, in sala Nervi, all’udienza partico-lare del Santo Padre.

    (Messaggero Veneto 4.4.2000)

    Entusiasmo dei soci delle Comunità regionali di Roma all’Olimpico (Publifoto).

    Giorgio Miani dirige cantori e danzerini del Gruppo di Pasian di Prato al TeatroOlimpico di Roma.

    Continua da pagina 11

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    I paesaggi di SaraValter Sara, un artista

    nato a Savorgnano al Tor-re, ha succhiato la linfa vi-tale della bellezza nellacontemplazione di colli-ne, boschi e vigneti dellaridente zona pedemonta-na del paese natìo, cele-bre per il migliore “Pico-lit” del Friuli e per il“Verduzzo” dal gusto dol-ce e aromatico. Del resto,il padre Dante, noto e ri-nomato produttore, cer-tamente faceva trastulla-re il giovane Valter quan-do con carri e cavalli an-dava per le sue vigne a di-serbare, a concimare, apotare, a vendemmiare iturgidi grappoli dalle tin-te morbide e pastellate.

    Valter frequentava an-che gli studi di due famo-si artisti compaesani, Lui-gi Martinis e, soprattutto,Remigio Giorgiutti, daiquali ha ben presto sapu-to apprendere il modo divedere con occhi smagati lo splendore della natu-ra, la raffinatezza del disegno, il modo di imposta-re e far cantare i colori.

    Così Valter, approdato nel ’77 a Roma, pur es-sendo assorbito in ben altri problemi esistenziali,

    non ha perduto il gustodell’osservazione ed ilpiacere di raccontare, amodo suo, le suggestionidi un’alba, le calde atmo-sfere di un tramonto ro-mano, la palpitante gioiadi alberi, fiori e foglie.

    Nelle numerose mostrealle quali ha partecipatoun po’ ovunque, in Friuli,a Firenze, in Sicilia, in Ca-labria ed in varie localitàdel Lazio, ha lasciato ilsegno di un suo particola-re modo di sentire e ri-trarre un mondo di sognofatto di cose, di cieli oratersi ora densi di nubi efoschie, di oggetti e am-bienti rarefatti e vibrantidi toni morbidi, caldi, pa-stosi, intensi.

    Un artista, il nostro, checi ricorda, con ottimi risul-tati, le emozioni che Rosairiesce a farci sempre vi-brare nella contemplazio-ne delle stupende serie di

    paesaggi e cose di precisa impronta toscana.Successo meritato, dunque, quello della Mostra

    che Valter Sara ha tenuto al Fogolâr dal 24 feb-braio al 12 marzo 2000.

    Argo

    V. Sara: case (olio).

    Il 27 febbraio, durante un sog-giorno turistico nella Capitale, èvenuto ad allietare con il suo can-to forte e virile il Coro Sabotinodel Club Alpino di Gorizia.

    Ha entusiasmato il pubbliconella artistica basilica di S. Mariadel Popolo, eseguendo, con bra-vura e ottima fusione di voci, unaserie di canti e motivi del folclorefriulano sulla scia delle lezionimusicali del compianto maestrogoriziano Cappello.

    Il coro, accompagnato dal Pre-sidente dr. Carlo Pascoletti, è sta-to diretto con grande bravura dalm° Umberto Perini.

    IL CORO SABOTINO

    Il Coro Sabotino del CAI di Gorizia a Santa Maria del Popolo.

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    Nella Venezia GiuliaL’Associazione Triestini e Gori-

    ziani, presieduta dal dinamico cav.di gr. cr. Aldo Clemente, ha orga-nizzato nei giorni dal 15 al 19 mar-zo 2000, un viaggio nel territoriodelle province di Trieste e Gorizia,al quale sono stati invitati anche iPresidenti e Rappresentanti dellevarie Associazioni Regionali ope-ranti nell’UNAR di Roma. Per ilFogolâr era presente la signoraDomenica Camerlo.

    Ciò allo scopo di far meglio co-noscere la storia, le problematiche,le risorse e le prospettive del terri-torio più orientale d’Italia.

    Il programma della visita è statomolto denso ed articolato ed hacompreso la storia (Redipuglia,Foiba di Basovizza, Risiera di SanSabba, Parco della Rimembranzadi Gorizia), la scienza (Area di Ri-cerca di Padriciano), l’economia(Cantieri di Monfalcone, Cava ro-mana di Aurisina), la natura (Foci

    del Timavo, sentiero Rilke, il Car-so, la laguna di Grado, l’allevamen-to dei cavalli di Lipizza), l’arte(mostra “Il barocco di Gorizia”), lagastronomia, il folklore, la fedecon, in primo luogo, la Cattedraledi San Giusto (ove la Cappella Ci-vica diretta dal M° M. Sofianopuloha eseguito uno splendido concer-to), il Tempio Mariano di MonteGrisa, il Santuario di Barbana e lechiese della Trieste ecumenica.

    Molti complimenti e ringrazia-menti al Presidente Clemente edalle sue collaboratrici per la perfet-ta organizzazione del viaggio, cheha consentito di conoscere ap-profonditamente le realtà di quellaparte della Regione F.V.G.

    Un sentito grazie anche alle Per-sonalità che con squisita ospitalitàhanno ricevuto il gruppo e, tra que-sti, in particolare, i Sindaci di Trie-ste, Gorizia, Grado e Monfalcone,le Assicurazioni generali”, l’Areadi Ricerca, i Cantieri navali diMonfalcone.

    ITINERARI TURISTICO-GASTRONOMICI

    Pane, vino… e AbbaziaDomenica 5 marzo. Partiamo, in uno

    splendido mattino di sole, con una nutri-ta comitiva di allegri e simpatici amicidel Fogolâr Furlàn di Roma, alla volta diGrottaferrata, la ridente cittadina deiCastelli Romani. Qui giunti, attraversia-mo l’abitato lungo il viale di San Nilo, ilmeraviglioso viale ombreggiato da seco-lari olmi, che conduce diritto alla me-dioevale Abbazia greco-bizantina.

    Entriamo nel recinto turrito delle pos-senti mura cinquecentesche che cingono,un un abbraccio paterno, la stupendaAbbazia di San Nilo. Nel vialetto di in-gresso, quale vigile scolta, fanno da sen-tinella, tre per lato, sei onusti platani plu-risecolari. Oltrepassato l’arco, nel primocortile, ci saluta la imponente statuabronzea del santo monaco che quivifondò, nel lontano 1004, il primo nucleodell’attuale monastero (del quale, fra po-chi anni, celebreremo il primo millen-nio). L’Abbazia, un vero gioiello di teso-ri d’arte, custodisce fra l’altro, un note-vole museo (purtroppo chiuso per re-stauro), una biblioteca importantissimae un attrezzatissimo gabinetto di restau-ro di antichi codici miniati (dove furonoportati i volumi scampati alla tremendaalluvione di Firenze).

    Svoltato l’angolo del monastero ci ap-pare, come una visione nel sole, l’aereomerletto del superbo campanile romani-co. Entriamo nel secondo cortile e rima-niamo estasiati dalla leggiadra architettu-ra dell’insieme: la bellissima facciata alleg-gerita dal portico e il monumentale cam-panile che occhieggia dalle sue bifore.

    In quella, un suono dolcissimo d’orga-no ci giunge ovattato dall’interno dellachiesa; facciamo timidamente capolinoe un effluvio di note e di profumi d’in-censo ci assale. In un tripudio di ori e dicolori ci appare, come uno stupendo esfavillante gioiello, l’interno della chie-sa... e la mente mi fa subito riandare in-dietro al giorno del mio matrimonio: io,infatti, mi sono sposato qui, in questoluogo di sogno!

    Entriamo nella chiesa ed ammiriamola severa Cripta Ferrata, lo stupendo co-ro ligneo, gli armoniosi angeli del Berni-ni, gli straordinari affreschi del Domeni-chino, i luminosi mosaici bizantini, le stu-pende icone russe, il favoloso pavimentocosmatesco, il superbo soffitto dorato.

    Attraverso la grandiosa Sacrestia,usciamo nel verdeggiante giardino e ter-miniamo la visita scendendo nel lunghis-simo criptoportico, perfettamente con-servato, di quella che si dice fosse la fa-mosa villa di Cicerone, da dove scrisse lecelebri “Tuscolane”. Da qui, ammiriamo,nella luce del sole, lo splendido panora-ma della Valle Marciana e della campa-

    gna romana, che scende nel dolce decli-vio fino al mare.

    Riprendiamo il cammino diretti allavolta dell’agriturismo di Colleverde diAprilia, dove eravamo attesi per il pran-zo. Qui giunti in via Pane e Vino, nel ri-storante Pane e Vino, ci servono subitoPane e Vino… e, a seguire, una serie in-finita di antipasti, di ogni sorta e manie-ra. Quindi un assaggino di squisita pastae fagioli e, poi, due tipi di pasta fatta incasa, due secondi di carne, contorni vari,dolci di ogni specie, frutta di stagione ecaffè. Per finire, una squisita grappa friu-

    lana offerta dal cortese presidente delFogolâr di Latina, Ettore Scaini.

    Post-prandium… riprendiamo il viag-gio verso Aprilia dove fervevano i fe-steggiamenti per il Carnevale. Qui, in untripudio di canti, suoni, balli e attrazionivarie, assistiamo, in mezzo ad un nutritolancio di coriandoli, stelle filanti e schiu-me di ogni genere, alla sfilata delle variemaschere e carri allegorici allestiti daidiversi gruppi fra i quali primeggiavanoquelli del Fogolâr Furlàn di Aprilia, fra ipiù interessanti ed originali.

    Al termine delle esibizioni, sfiliamo an-che noi, nel bailamme generale, verso ilpullman che ci attende per riportarci a ca-sa con il pieno di sana e schietta allegriache abbiamo incamerato in questa splen-dida giornata di festa.

    Sergio Lene

    In visita ai ruderi della Villa di Augusto.

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    Era davvero nutrita la rappresentanzaprovinciale dell’Unione Artigiani di Por-denone alla celebrazione del Giubileo dicategoria, svoltasi il 18, 19 e 20 marzoscorsi. E non poteva essere diversamente,considerata la solennità dell’evento. Aciò, seppur su un piano differente, si sonoaffiancate le ghiotte opportunità offertedall’organizzazione dei partecipanti, acondizioni estremamente vantaggiose, unvolo speciale e la possibilità di percorrereun interessante itinerario storico-cultura-le nelle vie della capitale oltre a una seriedi altri servizi che hanno reso più piace-vole l’emozionante tregiorni in quel delLazio. “Era proprio così che volevamoche fosse - ha osservato il segretario ge-nerale dell’Unione degli Artigiani dellaprovincia di Pordenone, Maurizio Luc-chetta -: il Giubileo del 2000 è stato esarà, sino al suo compimento, un eventodi fondamentale importanza non solo dalpunto di vista religioso ma anche perché,eccezionalmente, ricorre proprio in occa-sione del 2000. Dovevamo esserci a tutti icosti, insomma. E ci siamo riusciti”. Lacomitiva si è mossa da Pordenone in pul-lman con destinazione aeroporto MarcoPolo di Venezia, dove era stato predispo-sto, come detto, un volo speciale. Unavolta giunto a Roma il gruppo ha visitatoi maggiori luoghi sacri e di culto della

    città, oltre naturalmente ad avere assisti-to alla celebrazione della Santa messa inpiazza San Pietro alla presenza del PapaGiovanni Paolo II, il momento più toc-cante e significativo del viaggio.

    Sia per il pernottamento, sia per la ri-storazione - grazie al fattivo interessa-mento e collaborazione del Fogolâr Fur-lan di Roma -, erano stati individuati lo-cali ubicati nel cuore della metropoli, inmodo tale da consentire, ai partecipanti,di vivere e conoscere il centro di Roma, aldi là degli appuntamenti programmati, ingrande comodità. Un particolare gradito

    e apprezzato da tutti. Ma la trasferta aRoma, in occasione del Grande Giubileodel 2000 che ha valorizzato il mondo pro-duttivo artigiano, non è stata solo un viag-gio ma un percorso religioso che è comin-ciato ben prima del solenne appuntamen-to in piazza San Pietro. Primariamente viera la necessità di giungere dinnanzi alSommo Pontefice consapevoli della por-tata spirituale dell’evento, un’esigenzache l’Unione degli Artigiani e delle Picco-le e Medie Imprese della provincia di Por-denone ha cercato di soddisfare predispo-nendo una serie di incontri preparatori.

    Erano quasi trecento gli artigianipordenonesi venuti per il Giubileo

    Una parte dei trecento artigiani del Friuli, venuti a Roma.

    Una sala gremita - esauriti anche iposti in piedi - ha accolto il 23 marzoscorso, nella sede romana della Regio-ne Friuli-Venezia Giulia, lo scrittoreStanislao Nievo che presentava il suoultimo romanzo “Aldilà”, edizioni Mar-silio.

    “Al termine dell’esistenza, quandoogni contatto umano si spegne e noisiamo soli nel viaggio verso l’altrove…

    che cosa accade nei primi minuti?”Questo è il racconto di un uomo che

    superato quel limite, un percorsostraordinario che si snoda attraverso“fenomeni raccolti da fonti diverse, sal-dati dall’esperienza di un viaggiatoreche ha percorso i confini della mentenella avventura di tanti anni”.

    Che cosa ci attende, dunque, in que-sta “regione sconosciuta?” si chiedel’autore. “Abbiamo nella memoria unfilo per cui continuiamo ad essere noistessi?”

    Ecco il leit-motiv della nuova operadi Nievo che ha suscitato grande inte-resse nell’incontro organizzato comesempre con grande cura dal FogolârFurlan di Roma d’intesa con Friuli nelMondo e la Regione Friuli-VeneziaGiulia.

    Ad introdurre la serata il dott. Gian-ni Luigi Pezza, in sostituzione del presi-dente Adriano Degano, che dopo aver-ne portato il saluto ha subito presenta-to lo scrittore ed il suo giovane relato-

    re, il giornalista Andrea Liparoto. Do-po la bella introduzione dell’opera daparte del giornalista Liparoto, Nievo siè intrattenuto a lungo sul tema affron-tato in “Aldilà” seguito con attenzionedal pubblico che alla fine, ha posto mol-te domande assieme alle rituali richie-ste di dediche. La calda voce di LedaPalma ha poi, fatto godere ai presenti lafreschezza della prosa neviana.

    L’“Aldilà” di Nievo nell’aldiquà friulano

    Leda Palma legge brani scelti di StanislaoNievo.

    Stanislao Nievo.

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    Grande festa a Povoletto l’8 aprileper il conferimento della cittadinanzaonoraria al dott. Adriano Degano, e se-duta straordinaria del Consiglio comu-nale con la partecipazione di numeroseautorità e personaggi di spicco per assi-stere a questa manifestazione.

    Adriano Degano è nato a Povolettoil 16 settembre 1920. A Povoletto tra-scorse l’infanzia e studiò fino a conse-guire la laurea in lettere. Qui fin da gio-vanissimo si è interessato dei problemidel paese; durante la guerra partecipòalla resistenza, segretario del C.L.N. co-munale e responsabile mandamentaledel Fronte della Gioventù Democrati-ca. Si è occupato per la ricostruzionedei Beni Marsure ed ha presieduto ilComitato per la costruzione dell’AsiloInfantile, l’ampio edificio prospicientela piazza, oggi sede del Municipio.

    Dopo la laurea per concorso è diven-tato funzionario dell’Inps nella sedeprovinciale di Udine, dove mise tutta lasua capacità organizzativa anche nellacostituzione del Circolo Culturale ri-creativo dei dipendenti dell’Istituto,impegnandosi in tutto ciò che potevaessere utile per il buon andamento delservizio previdenziale dimostrandospiccate doti organizzative, tanto da di-venire presidente nazionale dei CircoliInps e vice segretario nazionale delSindacato Dirigenti.

    All’inizio degli anni ’60, in occasionedell’inaugurazione della nuova sededell’Inps di via Savorgnana, giunse daRoma il direttore generale dell’Istituto,e il dottor Degano è stato il managerdella manifestazione. Il Direttore Ge-nerale ha notato la spiccata intrapren-denza di Degano, e informava il Sinda-co Centazzo che presto lo avrebbechiamato a Roma per importanti inca-richi presso la sede centrale dell’Inps.

    Adriano Degano già nel 1949 avevasposato Diana Peresson, una insegnanteudinese che recitava con successo nellacompagnia “Momento” diretta dal prof.Carlo Mutinelli e nel Piccolo Teatro diUdine. Ha dato tre figli ad Adriano, unmaschio e due femmine. Con entusia-smo e preoccupazione, Adriano Dega-no accettò il trasferimento nella capita-le dove assunse fin dall’inizio importan-ti incarichi direttivi e di responsabilità;diresse l’Ufficio per i rapporti interna-zionali, fu componente del Comitatoconsultivo della Cee di Bruxelles, diri-gente dell’Inas-Cisl nonché altri incari-

    chi importanti nei quali si distinse ancheper l’attività pubblicistica e per impor-tanti proposte di legge a favore degliemigrati. La signora Diana invece hacontinuato ad insegnare, ha recitato efatto la mamma curando l’educazionedei figli come sanno fare le madri friula-ne: tutti e tre conseguirono la laurea.

    Adriano fin dal suo arrivo a Roma siè interessato del Fogolâr Furlan diven-tando valido collaboratore del presi-dente Sartogo, al quale è succeduto al-la presidenza che conserva interrotta-mente da oltre 25 anni.

    Come presidente del Fogolâr mise afrutto tutta la sua esperienza e capacitàorganizzativa partecipando a riunioniad ogni livello e valorizzando nelle im-portanti sedi della capitale la presenzadi migliaia di friulani residenti a Romae Lazio: che questa costituiva una forzada non trascurare. Quindi la sede delsodalizio è diventata un punto di riferi-mento per Parlamentari, Presidenti eAssessori della Regione Friuli-VeneziaGiulia, Sindaci che giungevano a Romadal Friuli per smuovere pratiche pressoministeri della Roma sempre eterna.Ma venivano accolte soprattutto comi-tive di scolaresche e gruppi in visita al-la capitale. Tutti hanno trovato in De-gano una guida competente e sicurache sapeva aprire le porte dei Ministe-ri, del Parlamento, del Quirinale e per-sino del Vaticano.

    Questa sua tenacia e caparbietà gli èstata universalmente riconosciuta.Quindi la riconoscenza del suo Comu-

    ne rappresenta anche quella di tantifriulani ed emigrati che si sono rivolti alui durante i quasi quarant’anni dellasua presenza a Roma.

    Il conferimento della cittadinanzaonoraria del suo Comune a Degano, èil compendio di tante altre onorificien-ze e riconoscimenti che fanno di lui uncittadino benemerito. Il riconoscimen-to di Povoletto si aggiunge all’onorifi-cenza di Cavaliere di Gran Croce, lapiù alta onorificienza della RepubblicaItaliana, Commendatore del Santo Se-polcro; Accademico dell’AccademiaInternazionale Teatina per la scienza edell’Accademia Tiberina di Roma; Pre-mio Nadâl Furlan di Buja, Premio Mar-cello D’Olivo di Lignano e medagliad’argento dell’Ept di Udine e tanti altririconoscimenti, fra i quali la cittadinan-za onoraria di Venzone.

    Alla riunione nella sala consiliare,presenti tutti i consiglieri con il sindaco,Roberto Tracogna, Paolo Ciani vicepresidente della Giunta Regionale, An-tonio Martini, presidente del ConsiglioRegionale, Giovanni Pelizzo, presiden-te del Consiglio Provinciale di Udine, ilsenatore Mario Toros, presidente del-l’Ente Friuli nel Mondo, del quale De-gano da decenni è consigliere, l’onore-vole Martino Scovacricchi, il parroco diPovoletto mons. Valerio Zamparo etanti amici ed estimatori di Adriano.C’erano anche i giornalisti, Piero Vil-lotta, della Rai e Silvano Bertossi, delMessaggero Veneto e Telefriuli.

    Il sindaco Tracogna ha aperto i lavo-

    Il Comune di Povolettorende onore al nostro Presidente

    Il presidente Martini, il Sindaco Tracogna e il Sen. Toros col cittadino onorario di Povoletto(Foto Studio 55).

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    ri della seduta dando lettura dell’attoche conferisce la cittadinanza onorariaal dottor Adriano Degano per le moti-vazioni ampiamente già illustrate, sot-tolineando che Degano pur abitando aRoma non ha mai dimenticato il suopaese collaborando a diverse iniziativee ritornando puntualmente ad ogni ri-correnza e particolarmente per la“Quarte d’avost”.

    Dopo il sindaco è intervenuto PaoloCiani che ha portato il saluto dellaGiunta Regionale, ricordando la suapartecipazione in Quirinale per la con-segna del Premio “Giovanni da Udine”artefice del quale Adriano Degano, de-finendolo ambasciatore del Friuli a Ro-ma. È seguito l’intervento di AntonioMartini portando il saluto del Consi-glio regionale con l’apprezzamento peril lavoro svolto a Roma da AdrianoDegano. Anche Giovanni Pelizzo a no-me del Consiglio provinciale di Udineha messo in evidenza l’opera e l’amoredi Degano per il suo Fogolâr e per tut-to ciò che rappresenta la cultura e letradizioni friulane. Anche l’on. Scova-cricchi ha voluto ricordare l’opera svol-ta a Roma da Degano, il suo sempreimpegnarsi per la soluzione di proble-mi in favore di comuni e di singole per-sone. Valerio Zamparo, parroco di Po-voletto, ha portato il saluto della comu-nità parrocchiale ricordando il suo im-pegno in favore del suo paese, di tuttoil Friuli e degli emigranti a Roma e nelMondo.

    Ha chiuso gli interventi il senatoreMario Toros, presidente di Friuli nelMondo, il quale ha ricordato l’impegnodi Degano in seno al Consiglio dell’En-te, l’interesse per il mondo dell’emigra-zione, e non è che gli mancassero leidee, ha detto Toros: perché lui una nefaceva e cento ne pensava, e fino aquando non riusciva a concretizzarequello che lui riteneva irrinunciabile,non ti lasciava in pace. Così siamo statiin Quirinale dal Presidente della Re-pubblica e in Vaticano dal Papa. Torosconcludendo il suo intervento ha detto:Adriano Degano se non fosse esistitobisognava inventarlo, tanto gli devonogli emigranti e il Friuli, per cui e ben siaddice la cittadinanza onoraria conces-sa dal Comune di Povoletto. Infine,Adriano Degano, visibilmente com-mosso ha ringraziato il sindaco e gli in-tervenuti e quanti hanno parlato in suofavore, ed ha detto che fra i tanti rico-noscimenti che ha ricevuto, quello delsuo paese è il più commovente perchégli viene dato dalla gente e dal Comu-ne dov’è nato e che non ha mai dimen-ticato.

    Giovanni Melchior

    Nell’avvicinarsi della S. Pasqua lanostra memoria ci riconduce alladomenica della resurrezione di Cri-sti ma anche, e soprattutto, alle tra-dizionali feste familiari comunquelegate all’adempimento degli obbli-ghi religiosi.

    Molto importante e significativala “giornata del perdono e della ri-conciliazione”, quel “mea culpa” vo-luto da Papa Wojtyla per ricordarele principali colpe commesse dai cri-stiani nella loro bimillenaria storia.

    Purtroppo, durante queste nostre

    giornate pasquali, non ci possiamodimenticare l’incredibile tragediadel Mozambico, di quell’imponenteesodo di oltre 500 mila profughi, dinumerosissimi morti nonché l’incu-bo minaccioso di terribili malattie.

    Cerchiamo di aiutare quella pove-ra gente attraverso le nostre diversee valide istituzioni.

    Buona Pasqua!

    Roma, marzo 2000

    Ermes Disint

    Una folta rappresentanza del Fo-golâr, tramite il Maresciallo Magg.Comm. Francesco Madotto, è statainvitata lunedì 17 aprile, alla solenneMessa Pasquale celebrata nellaCappella Paolina del Quirinale, allapresenza del Presidente della Re-pubblica Azelio Ciampi e di tutte lepersonalità della Presidenza.

    Del gruppo friulano facevano par-

    te, con il Presidente Degano, il Con-sigliere Mario Fantin e sig.ra An-dreina, la sig.ra Angelina Piuzzo Pa-scoli, Nella Ciani D’Arienzo, Gior-gio Pizzardo, Ada Celotti Piani edaltri.

    Il presidente Ciampi, salutato dacalorosi applausi, ha fatto un fervidoaugurio ai presenti ed a tutte le as-sociazioni rappresentate.

    Pasqua al Quirinale

    Auguri Pasquali

    Dal Vaticano, 17 maggio 2000

    Il Santo Padre ha ricevuto e gradito ilmessaggio di fervido augurio che code-sta Associazione Gli ha indirizzato inoccasione della felice ricorrenza delSuo genetliaco.

    Sua Santità, nell’esprimere cordialericonoscenza per il premuroso pensie-ro, mentre invoca dal Signore copiosegrazie per una rinnovata testimonianzadi coerenza evangelica, quale significa-tivo contributo alla fruttuosa celebra-zione del Grande Giubileo, volentieriinvia la Benedizione Apostolica.

    Mons. Pedro Lopez QuintanaAssessore

    I friulani perl’ottantesimo del Papa

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    Quello di oggi è un martedì specialeper il professor Ardito Desio, geologoe scienziato di fama internazionale, co-nosciuto in tutto il mondo per esserestato, nel 1954, il coordinatore dellamitica impresa per la conquista delK2, la seconda montagna più alta delmondo. Un’impresa diventata storia.

    Oggi il professor Desio festeggia i103 anni: è nato infatti a Palmanova il18 aprile 1897, giorno di Pasqua. Ed èsintomatico e curioso che le mura del-la fortezza gli siano servite per fare leprime esperienze esplorative durante igiochi dell’infanzia. Frequentando ilginnasio a Cividale ebbe modo di co-noscere le Valli del Natisone e di rivol-gere i suoi interessi ai minerali e ai fos-sili. Fu anche in questo periodo chematurò la passione per la montagna efra le tante note della sua biografia siricorda che fu con il professor CiroBortolotti che fece la sua prima ascen-sione al monte Canin.

    A 18 anni, allo scoppio della primaguerra mondiale, Ardito Desio si ar-ruola e parte per il fronte in qualità distaffetta portaordini. Durante la ritira-ta è fatto prigioniero e al rientro in pa-tria decide di continuare gli studi lau-reandosi in geologia con il massimodei voti. Conosce il geografo friulanoOlinto Marinelli e prende servizio co-me assistente a Firenze e a Pavia e piùtardi sale in cattedra, come docente digeologia, a Milano.

    Le spedizioni extra-europee, inAmerica, Africa, Antartide, Asia, sono

    state le sue specialità, con ascensioni eviaggi esplorativi rocamboleschi inPersia nell’estate del ’33 con un aereomesso a disposizione dell’amico ecompagno d’armi Italo Balbo. Nel1946 è invitato in Grecia per effettua-re alcune indagini geologiche per lacostruzione di impianti idroelettrici: inquell’occasione ripensa a un suo vec-chi progetto. Una spedizione alpinisti-ca e scientifica nel Karakorum aventecome obiettivo il K2.

    Il professor Desio vive, da qualcheanno, a Roma e sarà il Fogolâr Furlandella capitale a dare risalto al suo 103°compleanno. Una significativa cerimo-nia, coordinata dal presidente AdrianoDegano, si terrà domani nella Galleriadel Primaticcio della Società DanteAlighieri di Roma.

    L’invito parte anche dal presidentedella Regione Antonione, del sindacodi Palmanova Muradore, il presidentedel Cai Cecchi, il presidente dell’AnaZelli.

    Nel 1972 è stato tra i fondatori delcomitato per l’istituzione dell’univer-sità friulana. Ardito Desio, durante lasua avventurosa vita, ha altre impor-tanti tappe da segnalare. Per esempio quella di aver guidato,, nel 1987, no-vantenne, una spedizione per la misu-razione dell’Everest e del K2. A Desiopiacciono i primati e anche questo dei103 anni rientra tra quelli.

    Silvano Bertossi(Messaggero Veneto 18.4.2000)

    IL PERSONAGGIO AL FOGOLÂR

    L’uomo del K2 festeggia 103 anniChi non ricorda Ardito Desio,

    uno tra i più grandi artefici di spe-dizioni scientifiche all’estero? Eb-bene, l’illustre professore, ha decisodi festeggiare nei giorni scorsi i suoi103 anni ospite dell’AssociazioneNazionale Alpini presso la Galleriadel Primaticcio della Società DanteAlighieri a Roma. Promotori dellaserata il Fogolâr Furlan e la regioneFriuli che per l’occasione ha con-cesso la cittadinanza onoraria all’il-lustre ospite. Desio come tutti sap-piamo ha organizzato moltissimespedizioni in Asia, tra cui quelle piùnote sul Karakorum e sul K2, ed inAfrica dove in Libia eseguì la primacarta geologica. Premiato più voltein Italia e all’estero, attualmente èprofessore emerito dell’Universitàdi Milano e membro di numeroseaccademie dei Lincei e l’IstitutoLombardo di Scienze, Lettere edArti. È socio onorario del FogolârFurlan di Roma dal 1962. E a pro-posito del Fogolâr, la serata ha vistogli interventi del suo presidente,Adriano Degano, del vicepresiden-te della Regione Friuli-VeneziaGiulia, Paolo Ciani, del presidentedella Dante Alighieri, ambasciatoreBruno Bottai, del presidente delClub Alpino Italiano, senatore Car-lo Cecchi, del sindaco di PalmanovaAlcide Muradore e del presidentedell’Associazione Nazionale Alpi-ni, Giancarlo Zelli.

    Carlo Franciosa(Città-Mese - maggio/giugno 2000)

    Ma che Arditoquel Desio…

    Il programma della gita del 7 maggio2000, su suggerimento del comm. Etto-re Scaini - Presidente del Fogolâr di La-tina - comprendeva la visita del “Museodell’Agro Pontino” a Piana delle Orme- Borgo Faiti -, il pranzo nell’omonimoagriturismo e poi una visita alla sugge-stiva cittadina di Sermoneta ed al suocastello.

    Nessuno dei molti soci, che hannoaderito al viaggio, conosceva il Museo e,già all’arrivo, sono rimasti sorpresi nelvedere la vastità dei suoi impianti e, an-cor più, visitando gli ampi padiglioniche, a tema, illustrano e documentano lastoria dell’Agro Pontino, dai duri annidella bonifica e della guerra ai giorninostri. Non si può enumerare l’enormequantità di materiali originali - in parti-colare residuati bellici e agricoli - che la

    paziente ed accurata ricercadel Signor Mario De Pasqualeha raccolto e, quindi, distribui-to nei vari padiglioni che, consuggestive scenografie, effettisonori, illustrano i vari temi.La visita è durata oltre tre oree, con il lauto pranzo servitonell’agriturismo, ha sconvoltogli orari del programma. La vi-sita a Sermoneta non si è po-tuta effettuare ed è stata sosti-tuita da una breve sosta allaAbbazia di Valvisciolo.

    Una giornata molto piace-vole ed interessante, che ilFogolâr si propone di ripete-re in un prossimo futuro eper la quale ringrazia ilcomm. Scaini.

    La bonifica Pontina in un Museo

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    I friulani di tutto il mondo hanno un com-pleanno importante da festeggiare. Pochigiorni fa, infatti, ha compiuto 103 anni unGrande Vecchio della montagna, Ardito De-sio, scienziato della natura (laureatosi nel ’20)con 400 pubblicazioni a suo attivo. Nato aPalmanova nel 1897 la sua lunga esperienzadi vita ha attraversato tre secoli. La sua famaè legata alle tantissime spedizioni d'esplora-zione da lui compiute per primo il K2, la se-conda vetta dell’Himalaya nel luglio del 1954.Ha scalato il Karakorum nel 1931, ha esplo-rato i monti della Persia, dell’Etiopia e l’An-tartide. La sua ultima spedizione sui monti ti-betani l’ha compiuta a novant’anni.

    Le candeline di Desio sono state spente nel-la affollatissima sala della Società NazionaleDante Alighieri di Roma, con una cerimonia

    promossa dal Fogolâr Furlan in onore delgrande palmarino, presente con la figlia e lanipote. Affettuosi indirizzi di saluto al festeg-giato sono stati rivolti dal presidente del Fo-golâr, Adriano Degano, che portando anche ilsaluto augurale del sen. Mario Toros ha ricor-dato l’impegno di Desio a favore del Friulisconvolto dal sisma del 1976, dal vicepresi-dente del Friuli-Venezia Giulia, Paolo Ciani,dal presidente della Dante Alighieri, BrunoBottai, dal sindaco di Palmanova, Alcide Mu-radore, dall’assessore al Comune di Roma,Amedeo Piva, dal presidente del Cai, CarloCecchi e dell’Ana, Giancarlo Zilli. Stelutis Al-pinis e canti friulani sono stati eseguiti dalCoro “Malga Roma” dell’Ana.

    (Friuli nel Mondo - maggio 2000)

    Ardito Desio, grande vecchiodella montagna, ha compiuto 103 anni

    L’assessore Amedeo Piva consegna ad Ardito Desio la meda-glia d’oro del Comune di Roma (Publifoto).

    Ad Ardito Desio la medaglia del 50° del Fogolâr. Ai lati l’amba-sciatore Bottai e Paolo Ciani (Publifoto).

    Il Coro “Malga Roma” dell’A.N.A.(Publifoto).

    Salone gremito alla “Dante”. Si notano la figlia e la nipote di De-sio, l’on. Scovacricchi, il prof. Martinis, l’arch. Bertossi (Publifoto).

  • 20

    Nella Sala della Protomoteca inCampidoglio, giovedì 4 maggio si èsvolto un incontro di alto livello sultema “Trieste centro internazionaledella scienza e della cultura”.

    Il significato della manifestazioneè stato sottolineato dalle relazionisvolte dal Presidente delle Assicura-zioni Generali Alfonso Desiata, dalSottosegretario di Stato alla RicercaScientifica Antonino Cuffaro, dal Vi-cepresidente degli Industriali di Trie-ste Stefano De Monte. Sono seguitigli interventi dei responsabili di set-te tra le più importanti strutturescientifiche di Trieste. Si è trattato direlazioni tutte di importantissimicontenuti.

    Il Presidente delle AssicurazioniGenerali Desiata ha rilevato come ilsistema capitalistico si sia già evolu-to verso quello che egli ha chiamatoL’impresismo”. Il nuovo sistema alcentro ha le idee le quali hanno lapotenzialità di attrarre il capitale e illavoro, capovolgendo l’impostazionedi un tempo. In questo senso Triesteè all’avanguardia con le istituzioniscientifiche e con la presenza digrandi realtà assicurative che, comele Assicurazioni Generali, sono ingrado di garantire i rischi delle nuo-ve iniziative economiche.

    Il Sottosegretario alla RicercaScientifica on. Cuffaro ha - a sua vol-ta - sottolineato che nella realtàscientifica italiana Trieste è un luogodi eccellenza, patrimonio vivo chegenera attività ad altissimo livello erelazioni preziose che travalicano iconfini nazionali e quelli stessi euro-pei. L’impegno finanziario dello Sta-to è stato forte, ma l’Italia ne ha trat-to grande prestigio, ed ha avviato an-che, grazie a Trieste, nuovi rapportieconomici in campo internazionale.Trieste quindi dovrà avere una partedi rilievo - egli ha concluso - nel pia-no nazionale delle ricerche.

    Sono seguiti gli intervalli illustrati-vi dei rappresentanti delle istituzioniscientifico triestine: Area di Ricerca,Centro Internazionale di IngegneriaGenetica e Biotecnologia, Collegiodel Mondo Unito, Istituto Nazionaledi Oceanografia e Geofisica Speri-mentale, Laboratorio Elettra Luce

    di Sincrotrone, Master InternationalBusiness (Mib), Osservatorio Astro-nomico.

    Assente il Governo (era in corso lapresentazione al Senato), la RegioneFriuli-Venezia Giulia era autorevol-mente rappresentata dal Vicepresi-dente Paolo Ciani, il quale ha chiusol’incontro, sottolineando sia l’unitàoperativa delle varie realtà regionali,sia la specifica funzione di Trieste.

    Al Vicepresidente Paolo Ciani ilPresidente dell’Associazione, Cle-mente, ha anche affidato un messag-gio per il Presidente della Regione,Antonione, il quale gli aveva telegra-fato:“Occasione mi è gradita per far-Le giungere il mio profondo apprez-zamento e gratitudine per l’intensaed efficace azione di rappresentanzadei vari aspetti del patrimonio arti-stico culturale e socio economicodella Regione della Capitale”.

    Interessanti gli interventi anchedel rappresentante del Sindaco diRoma, assente perché impegnato aBruxelles, Assessore Pantano, e delSindaco di Trieste, Illy, i quali hannoipotizzato un “gemellaggio” tra Trie-ste e Roma in materia di istituzioniscientifiche. È intervenuto, inoltre,all’importante manifestazione, ilPresidente della Provincia di Trieste,Renzo Codarin.

    La manifestazione è stata resa pos-

    sibile dal contributo della RegioneFriuli-Venezia Giulia (Assessoratoalla Cultura) e dalla collaborazionedelle Assicurazioni Generali, sempregenerose con la nostra Associazione,che hanno offerto una colazione dilavoro ai relatori dell’importante in-contro.

    Aldo Clemente

    In Campidoglio: Trieste centro Internazionaledella Scienza e della Cultura

    Sala della Promoteca in Campidoglio: l’intervento del Presidente delle Assicurazioni Gene-rali Desiata al convegno su “Trieste centro Internazionale della Scienza e della Cultura”.

    Primadi dormireSignor mi pon achi,

    no sai si rivi al di,

    ô rivâ o no rivâ,

    Signor vignimi acompagnâ,

    cu l’aghe sante mi bagni,

    che il Signôr mi compagni,

    di dì e di gnôt,

    fin al punt da mê muart.

    Amen

    Luigi Urbani

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    Il Consiglio dei Presidentidell ’ Unione Associazioni Regionali di Roma

    conferisceil Premio giornalistico Unar - 2000

    al senatore a vita

    GIULIO ANDREOTTI

    persona di eccezionale spessore umano e politico,che ha saputo coniugare fede, cultura, dottrina, storia,arte con metodica ricerca, acuta intuizione, sapiente

    conoscenza di uomini di ogni Continente; protagonistamagistrale e testimone sofferto di tanti eventi che ha

    narrato in copiose pagine con eleganza di stile, attenta eprofonda analisi, meditato equilibrio, raffinato senso

    dell ’umorismo, ponendo nel migliore risaltola grandezza, le risorse, i limiti della gente italica,

    gli aspetti diversificati delle predilette terredel Lazio e soprattutto i valori eterni e la bellezza

    incomparabile di Roma, per farla conoscere ed amareancora di più come maestra di civiltà latina e cristiana.

    Il PresidenteRoma, 11 maggio 2000 on. Romeo Ricciuti

    Nota: testo di A. Degano

    Sala del cenacolo: parla il card. Vincenzo Fagiolo. A lato da destra, l’on. Ricciuti, A. Rava-glioli,e A. Degano. A sinistra: A. Buttiglione e A. Simonelli (Publifoto).

    Premio giornalisticoUNAR

    Giovedì 11 maggio, nellaprestigiosa Sala del Cenaco-lo della Camera dei Deputa-ti, gremitissima, sono stati as-segnati i “Premi giornalisticiUnar” del 2000 a Giulio An-dreotti e Angela Buttiglione.Scopo del premio, giunto allaVII edizione, è quello di pre-miare scrittori e giornalistiche con le loro opere abbia-no contribuito alla promo-zione dell’immagine dellapropria regione.

    A Giulio Andreotti, pre-sentato dal dr. Armando Ra-vagnoli il premio è stato as-segnato quale cultore dellastoria romana a cui ha dedi-cato approfondimenti e ri-flessioni (particolarmentecon il suo recente volumesulla “Piccola storia di Ro-ma”).

    Ad Angela Buttiglione,presentata da Bruno Vespa,è stato conferito il premioper l’interesse dimostratoverso le tematiche della suaterra pugliese e verso il pro-blema dell’emigrazione ita-liana all’estero.

    La manifestazione è stataintrodotta dall’on.le RomeoRicciuti e dal dott. AdrianoDegano, rispettivamente Pre-sidente e Vice Presidentedell’Unar che hanno illustra-to storie e scopi dell’Asso-ciazione e le motivazioni delPremio.

    Tra i Presidenti delle varieAssociazioni regionali, per-sonalità politiche, religiose edel mondo della cultura. Pa-role di particolare apprezza-mento sono state espresseanche dal Card. VincenzoFagiolo.

    A. Sanna

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    Per ricordare il centenario della nascita di MariaLuisa Astaldi (Tricesimo UD, 1899 - Roma 1982)studiosa e scrittrice che ha legato il suo nome a unadelle più importanti collezioni d’arte moderna italia-na del ’900, donata per lascito testamentario allaGalleria d’Arte Moderna di Udine dove è espostadal 1983, la Città di Udine ha promosso, d’intesa conla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, unamostra con una selezione significativa dei suoi capo-lavori. Tale esposizione itinerante toccherà i centripiù legati alla storia personale della Astaldi, parten-do da Roma dove operò e quindi Cortina d’Ampez-zo, sede preferita di va-canza, e sarà accompa-gnata da una serie di ini-ziative tra cui un conve-gno di studi organizzatodalla Galleria Nazionaled’Arte Moderna di Ro-ma, previsto per il 31maggio p.v. alle ore 16.00,dedicato alla sua riccapersonalità di promotricedi cultura e di mecenate eall’alto valore culturaledel collezionismo d’artecontemporanea.

    Capitolo interessantissi-mo nella storia del colle-zionismo privato di artecontemporanea, tra dipin-ti, disegni e stampe, la rac-colta annovera 193 operee costituisce un momentoprivilegiato di riflessionesull’arte italiana dagli an-ni Venti agli anni Sessan-ta, attraverso opere sceltecon gusto sicuro tra le piùrappresentative dei nostricapiscuola.

    Tra i capolavori selezio-nati per l’esposizione ro-mana che verrà inaugurata il 25 maggio 2000 alle ore18.00, figurano preziose testimonianze del linguaggiocubista di Severini, come la Natura morta con chitar-ra dipinta a Parigi nel 1919, due tele datate al 1928, unNudo femminile di Sironi di forte impatto plastico, euna delle prime figurazioni arcaizzanti di Campigli,Mezza figura con vaso.Altre tele di Morandi, de Pisis,Tosi, Carrà e Savinio documentano la pittura italianaintorno agli anni Quaranta, e una fitta rappresentan-za di opere la cultura artistica romana, da Bartoli, Pi-randello, Mafai e Scipione, presente con tre straordi-nari disegni, a Guttuso. Tra le sculture figurano pre-ziose ceramiche di de Chirico di cui verranno ancheesposte opere degli anni Trenta, e la imponente figu-ra distesa in bronzo “Sorpresa” del 1942 di ArturoMartini, anche documentato con opere pittoriche.

    Venerdì 5 maggio 2000 alle ore 11.30 la Presidenzadella Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia haorganizzato - anche con la collaborazione del nostroFogolâr - presso la sede di rappresentanza a Roma inpiazza Colonna la conferenza stampa di presenta-zione dell’iniziativa espositiva romana. Interverran-no il sindaco di Udine prof. Sergio Cecotti, il Presi-dente della Commissione regionale Istruzione e Be-ni Culturali dott. Giovanni Castaldo, il Direttore re-gionale Istruzione e Cultura dott. Giuliano Abate, ladott.ssa Patrizia Rosazza Ferraris della Galleria Na-zionale d’Arte Moderna di Roma, il Direttore dei

    Civici Musei di Udinedott. Giuseppe Bergaminie la dott.ssa Isabella Rea-le, conservatore della Gal-leria d’Arte Moderna diUdine. Seguirà un rinfre-sco con prodotti DOC delFriuli-Venezia Giulia.

    Nel corso della Mostra;che ha visto una grande af-fluenza di visitatori, haavuto luogo anche un“Convegno di Studio” suMaria Luisa Astaldi nelcorso del quale hanno par-lato: Elisabetta Mondello,Dipartimento di Studi Lin-guistici e Letterari Univer-sità la Sapienza, Roma;Maria Luisa Astaldi e ilsuo ruolo nella rivistaUlisse; Patrizia RosazzaFerraris, Galleria Naziona-le d’Arte Moderna “IlCarteggio Praz - Astaldi”;Mirella Bentivoglio, “Ma-ria Luisa Astaldi: una testi-monianza”; Giuliana Mo-randini, “Maria LuisaAstaldi, presenza lettera-ria europea”; Maria Anto-

    nelli, “Il dono Astaldi a Italia Nostra: l’incontro traMaria Luisa Astaldi, Tito Staderini e Maria Antonel-li Carandini, attuale Presidente della sezione di Ro-ma”.

    Il nostro Presidente Degano, che nel 1998 avevaproposto la realizzazione della Mostra della Colle-zione Astaldi nel quadro delle celebrazioni del 50° difondazione, ha chiarito come sia andata in porto ladonazione delle opere che Maria Luisa Astaldi desi-derava venissero esposte in forma adeguata ed uni-taria, come a suo tempo aveva assicurato il sindacodi Udine avv. Angelo Candolini grazie alla interme-diazione del Fogolâr.

    Il Presidente ha quindi affidato alla collaboratriceAndreina Treu Fantin la lettura del profilo criticopreparato dalla scrittrice Giuliana Morandini.

    Mostra: “La collazione Astaldi. Capolavori italianidel Novecento dalla Galleria d’Arte Moderna di Udine

    Carlo Levi: Ritratto di Maria Luisa Astaldi, 1969 (cat. 85).

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    Volentieri affido al mio amico dr.Adriano Degano, benemerito dellacomunità friulana, questo breve ricor-do di Maria Luisa Astaldi (Tricesimo,1899 - Roma, 1982).

    Maria Luisa, alla quale mi ha legatouna lunga consuetudine di intenti e diriflessioni rappresenta infatti un esem-pio di anima friulana: legata alle origi-ni e nello stesso tempo orientata aduna concezione della cultura e dell’ar-te assolutamente moderne ed europee.

    In tutta la sua vita ed opera, MariaLuisa è rimasta attenta alla cultura lo-cale, e non certo in modo miope e pro-vinciale ma seguendo quel filo auten-tico e profondo che nel dopoguerra èripreso con la nuova poesia e la nuovafilologia: penso naturalmentea Pier Paolo Pasolini ed a SiroAngeli, che di tale importantemomento sono stati testimoni.Di tale continuità di pensieri èsegno un suo romanzo inedito,Antiche usanze, un affresco diestremo garbo e carico di no-stalgia, leggibile come una au-toanalisi.

    Tuttavia i precoci passaggi aFirenze e poi a Roma, sonostati per lei occasioni di un’a-pertura culturale subito senzalimiti d’orizzonte. La giovaneMaria Luisa prova interessecrescente per le letterature in-glese e tedesca, conosce diret-tamente (cosa al tempo noncerto usuale) le culture di cuisi occupa ed alle loro letteratu-re dedica una nutrita serie dipiccoli acuti saggi. Partecipa aconvegni internazionali, in una stagio-ne di particolare chiusura per la cultu-ra italiana. È ad Edimburgo nel 1932,a Chicago nel 1933, tiene negli anniseguenti delle conferenze sulla lette-ratura italiana in Germania.

    E precoci sono i risultati di questooriginale orientamento di gusto. Inpochi anni escono una serie di volumi,dei quali non si può che notare la pre-veggenza nello stagnante panorama dicasa nostra: Letteratura russa del do-po-rivoluzione, 1929; Scrittori d’Ame-rica, 1930; ed il nominato Clienti e pa-rassiti anglosassoni, 1940.

    Gli studi critici non si distinguonoda una vocazione narrativa, intensa difrutti soprattutto in questi anni. MariaLuisa pubblica ben quattro volumi, traromanzi e racconti, prima della guer-ra: Canta che ti passa, 1931; La fatica

    di volersi bene, 1933; Una ragazza cre-sce, 1935; Voci sull’altipiano, 1943. Esubito dopo la guerra escono i raccon-ti, di singolare sapore espressionistico(legato forse alla frequentazione diesempi tedeschi) La torre del diavolo.E mentre lavora a foggiarsi una suascrittura, con attenzione riflette sullateoria e sulle sorti del romanzo. Sonoinfatti di questi anni Aspetti del ro-manzo d’oggi, 1934; Nascita e vicendedel romanzo italiano, 1939.

    Negli anni, la tensione a “compren-dere” la concretezza delle cose e le ra-gioni della storia finisce per prevaleresull’invenzione. È un conflitto che Ma-ria Luisa rivivrà attraverso la figura diManzoni, chiarendolo a se stessa via

    via con lucidità rara. Ma già negli annidella guerra e dell’immediato dopo-guerra, fa una scelta che, se vogliamo, èconcorde, nel profondo alle nuove esi-genze di adesione alla realtà. Suo suc-cessivo proposito sarà proprio di fon-dere, con misura personalissima, questidue modi di accostare la complessitàdella letteratura e della cultura, l’anali-si critica e insieme il racconto.

    Esemplari nel dar conto di questascelta sono una serie di bozzetti checon estrema naturalezza prendonoforma e vita proprio tra le pagine diaggiornamento letterario e filologico.

    Sfogliamo l’elegante raccolta Lettu-re inglesi, pubblicata presso Neri Poz-za nel 1953. Maria Luisa racconta co-me il filosofo e gran dignitario Baconesi sia preso il raffreddore mortale perverificare se i fagiani si conservassero

    veramente nel ghiaccio come era opi-nione di Leonardo. E ci dà prezioseironiche miniature ottocentesche,quando descrive gli amici italiani diFlorence Nightingale ed i viaggi delmalaticcio scozzese Smollett. Riescepoi piacevolmente mondana quandoracconta le avventure di Hemingwaytra vacanze a Cortina e soste alHarry’s Bar a Venezia. O si lasciaprendere dal gioco del divertissementquando riferisce l’ascesa dell’antiqua-rio americano Duveen. Desidero leg-gere un passo di queste pagine, pro-prio quelle relative a Duveen: “Si nar-ra di un quadro dell’Ottocento rap-presentante una fanciulla sdraiata sul-l’erba, di cui Duveen si servì per ini-

    ziare ai piaceri dell’arte unaquantità di gente, che poi riu-scì a indirizzare verso operepiù importanti e costose. L’epi-sodio (associa Maria Luisa, esembra proprio di sentire unmomento della sua brillanteed originalissima conversazio-ne) mi ricorda quello della sol-datessa dell’esercito della salu-te che, per attirare i passanti alcomizio antialcoolico, distri-buiva sulla porta bicchierini dicognac affatturato”.

    Non possiamo non vedereDuveen coincidere un pococon Maria Luisa e compren-diamo allora meglio lo stile dicui ella veste questi contributidi gusto nuovo, decisamente inanticipo sulle scelte di allora.Si pensi solo, per riconoscerleuno dei molti meriti, che Maria

    Luisa ha parlato con esattezza di Vir-ginia Woolf ben trent’anni prima chene esplodesse la moda. Ed è affattu-rando i bicchierini, cioé seducendocon bozzetti di singolare freschezza ecorrosivo spirito, che ha saputo acco-starsi alla serietà ed al travaglio digrandi esperienze.

    In questo progetto persiste in lei,anche nell’ammissione di una moder-nità senza riserve (“non ho attacca-mento agli oggetti antichi”, mi confidòun giorno, “desidero oggetti utili, pra-tici”), un’educazione di fine comples-sità, la convinzione propria della gran-de cultura tra Settecento ed ottocento.Non c’è momento della sua attività,pur varia, in cui Maria Luisa vengameno ad una persuasione: la scrittura

    Maria Luisa Astaldi letterata europea

    Maria Luisa Costantini Astaldi nel suo studio.

    Segue a pagina 24

  • 25

    La sera del 25 maggio u.s., su ini-ziativa della “Communità” di IsolaFarnese, presieduta dal Sig. WalterAndreoli e dal Fogolâr Furlan diRoma in persona del suo Presiden-te dott. Adriano Degano, si è tenu-ta a Isola Farnese nella grande saladel Tempio d’Apollo di Paceti, trail Castello Farnese e la Valle dellaetrusca Veio, in bella posizione do-minante, la presentazione del librodi poesie di Paolo Cristiano “Sostaa Isola Farnese”, pubblicato dalleedizioni del Leone, Spinea (VE)nel gennaio 2000.

    Il volumetto - costituito da dueparti la prima i “Miti” (Ipotesi Ba-bele - Transito di Palinuro - Solilo-quio a Narciso - Per Euridice), laseconda “Sosta a Isola Farnese” (20brevi componimenti autonomi),del quale l’autore fa, in nota, omag-gio a Giorgio Barbieri Squarotti, ilprimo che ne ha approvato il con-tenuto e il linguaggio poetico è sta-to in buona parte elaborato pro-prio in questa sala dove l’autore el’amico Nicola Terzulli ne hannoletto e riletto i testi, così rivisti, de-finiti e scelti.

    Dopo un’introduzione da partedi Walter Andreoli il dott. AdrianoDegano ha invitato la professores-sa, letterata e poetessa MaricaRazza, a prendere la parola per lapresentazione del lavoro poetico diP. Cristiano.

    La Signora, con chiarezza, ammi-revole precisione e competenza ha

    sintetizzato il contenuto poeticodel volumetto, fornendo una atten-ta e penetrante analisi estetica deipoemetti e dei componimenti in es-so raccolti.

    Ne ha abilmente e in modo con-vincente mostrata la novità e lamodernità saldamente legata a unaradice classica, specie nei miti, deiquali ha sottolineato il riferimentoai luoghi e ai tempi sempre attualidelle aspirazioni massime dell’uo-mo. Ha poi segnato il calore uma-nissimo delle liriche della secondaparte, anch’essa legata ai luoghi co-sì ricchi di ricordi archeologici nel-le quali Cristiano si misura più li-beramente col proprio tempo e il

    proprio interiore molteplice tu-multo, universalizzato in un collo-quio poetico ininterrotto e pieno difermenti.

    Hanno poi letto una scelta diversi, a conferma diretta e imme-diata Diana Peresson Degano eNicola Terzulli, attingendo parti-colarmente nella prima parte delvolume e facendo, in modo appas-sionato e aderentissimo allo spiri-to dei versi, partecipare i numero-sissimi ascoltatori all’emozioneprofonda di una poesia che hacommosso e suscitato pensieri esentimenti elevati.

    Poi ha preso la parola lo scrittoree poeta Paolo Ruffilli, direttoredelle Edizioni del Leone che ha il-lustrato le ragioni profonde dellascelta di pubblicare nelle collanepiù prestigiose della loro Casa, lapoesia di Cristiano.

    Agli applausi per l’appassionato,caloroso intervento di Ruffilli, han-no fatto seguito ulteriori bellissimeletture interpretative della Peres-son Degano e di Terzulli, dalla se-conda parte del volume di versi,trascinando i presenti attentissiminel più schietto, sano e commossogodimento artistico.

    A conferma di una avvertita e ge-nerale partecipazione di tutto ilfolto pubblico, un applauso lungo ecalorosissimo. Al che ha fatto se-guito un breve intervento dell’au-tore che ha ringraziato gli organiz-zatori, e particolarmente GiuliaPesciollo, della “Communità” IsolaFarnese, nonché sentitamente tuttii presenti e soprattutto i critici Ruf-filli e Razza.

    Sosta a Isola Farnese

    Pubblico attento e compiaciuto (Foto Camerlo).

    Da sinistra: Terzulli, Cristiano, Razza, Ruffilli, Peresson, Andreoli, Degano (Foto Camerlo).

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    A cinquecento metri dal Vaticano, dadove è giunto l’augurio del Santo Pa-dre nell’Angelus di domenica, nel bel-lissimo Teatro Ghione strapieno fino ailoggioni, sabato e domenica 4 giugno siè esibito il team di 50 giovani artisti nelmusical “Fra Cielo e Terra”, centratosulla figura di Sant’Antonio da Pado-va. Una commedia musicale italiana,ben costruita in quanto a ritmi e tempi,scansioni di scene danzate e recitatefatta anche per riflettere e per… parla-re di fede, di Dio, insomma per raccon-tare della vita di un Santo. Musica e t