Peppino Zappulla I tuoi Acufeni sono insopportabili? · Dato poi che tutti i tipi di acufeni, ma...

Acufeni insopportabili? scritto da: Peppino Zappulla

I tuoi Acufeni sono insopportabili? Quei 3 semplici segreti poco conosciuti che mi

permettono di tenere sotto controllo gli Acufeni eaiuteranno sicuramente anche te

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Peppino Zappullawww.AcufeniCheFare.it

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Note legali

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A proposito dell'autore

Il mio nome è Peppino Zappulla, ho superato i 70, sono un giornalista pubblicista e da anni mi occupo di salute e benessere, sia in senso stretto, sia con riferimento all'ambiente dove abitiamo, cioè la casa.

Ho pubblicato qualche tempo fa il libro l'Orologio della Vita insieme al mio amico Professor Walter Pierpaoli, il massimo esperto di melatonina a livello internazionale, oltre che profondo conoscitore dei meccanismi che stanno alla base del programma biologico che stabilisce i tempi del nostro invecchiamento e della nostra dipartita, quando sarà il momento. Meccanismi che, per nostra fortuna, siamo in grado di modificare in maniera semplice e naturale.

Come? Il come è anche, guarda caso, l'argomento di questo Report, e fra poco ti spiegherò perché l'ho scritto.

Infatti, se è possibile rimodulare addirittura il nostro programma biologico, figuriamoci se non sarà possibile far regredire gli Acufeni che tanto ci angustiano.

Fra l'altro ancora non ti ho detto che soffro io stesso di acufeni da anni, e questi ultimi sono intensificati in maniera esponenziale circa un anno fa, quando a causa di un colpo di coda della Sindrome di Ménière, che pure mi



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accompagna da tempo, non solo ho perso l'udito da entrambi gli orecchi, ma sono entrato in una condizione disperata perché i “rumori fantasma” avevano preso il sopravvento, non dandomi tregua né di giorno né di notte.

E adesso? Adesso ci sono ancora naturalmente, ma non mi danno fastidio più di tanto, vale a dire che mi lasciano riposare di notte, e di giorno mi permettono di svolgere le mie normali incombenze.

Come ho fatto? Ti chiedo di avere un po' di pazienza perché ti spieghero tutto per benino nelle prossime pagine.

Dimenticavo di dirti che a causa di quell'evento di un anno fa ho dovuto indossare gli apparecchi acustici, di cui non saprei più fare a meno.

Seguimi, parleremo anche di questo.



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Indice Dei ContenutiNote legali .................................................................................... 2

A proposito dell'autore .................................................................. 3

Capitolo 1 – Acufeni, tutto quello che c'è da sapere .......................... 6

Capitolo 2 – Acufeni, quali trattamenti .......................................... 10

Capitolo 3 – Acufeni, la mia personale esperienza ........................... 21

Capitolo 4 – Gli Apparecchi Acustici .............................................. 22

Capitolo 5 – Dieta e altre piacevolezze ........................................... 26

Capitolo 6 – Come e cosa faccio con gli Acufeni ............................... 31

Conclusione ................................................................................ 35




Capitolo 1 – Acufeni, tutto quello che c'è dasapere

Il primo aspetto degli acufeni e forse il più importante almeno per la cosiddettaricerca scientifica è che non sono tutti uguali.

Non sono uguali per insorgenza, nel senso che possono verificarsi a seguito di un trauma, oppure come “effetto collaterale” di un altro motivo di sofferenza (questo è stato in particolare il mio caso con la Sindrome di Ménière).

Anche alcuni farmaci possono scatenare acufeni [vedi questo articolo sui farmaci ototossici].

Ma non sono uguali perché non sono uguali per tutti. Ciascun paziente che ne soffre li percepisce a modo suo, come intensità volume, frequenza e soprattutto fastidio.

Per alcuni pazienti sono insopportabili, altri non ci fanno neppure caso.

E allora? E allora la difficoltà di trovare una soluzione che vada bene per tutti i casi è piuttosto complicata, non credi?

Questo è il motivo per cui dovremmo risalire al principio generale che li accomuna tutti, forti o leggeri che siano, sopportabili o insopportabili, per potermettere in atto una soluzione, o quanto meno un aiuto che vada bene per tutti,cioè che renda possibile una vita normale.

Perché, non sono come sono i tuoi in questo momento, ma forse sai o hai sentito di gente che non dorme la notte a causa degli acufeni anche per anni e anni, una situazione insostenibile.

Ma cos'è l'Acufene? Cosa intendiamo con questa parola?

Be', se ne soffri non hai bisogno di molte spiegazioni perché sai già molto benedi cosa stiamo parlando.

Se invece non ne soffri (buon per te!) devi sapere che l'acufene è un “suono fantasma”, che non esiste nella realtà, ma è avvertito ugualmente in modo più o meno fastidioso o addirittura insopportabile da chi ha una sorta di “potere soprannaturale” di percepirlo.

Può essere un fischio, un ronzio, una vibrazione, un soffio (com'è il mio in



http://www.acufenichefare.it/?s=ototossici



questo momento), un vento impetuoso, il rumore del mare in tempesta, il martello pneumatico...

Al punto tale da rendere difficile la comprensione delle parole di chi parla, dunque con grave coinvolgimento del sistema acustico.

E che diresti se fossi costretto inspiegabilmente ad ascoltare il battito del tuo cuore? Alla lunga diventa una condizione penosa, un martellamento continuo, da perderci la testa!

Non è un caso che a rappresentare la condizione di chi soffre di acufeni si sceglie sempre una persona che si tiene la testa fra le mani per paura di perderla.

Ora, a parte il fatto che c'è veramente chi sente il battito cardiaco, così come chi ha un martello pneumatico in testa, la cosa che a te interessa è sapere che il sintomo “acufene” non interessa soltanto l'orecchio (ci senti meno e in maniera confusa) ma soprattutto il cervello.

C'è chi ipotizza (e io, da paziente, condivido questa ipotesi, e capirai presto perché) che il danno parte dall'orecchio ma si stabilizza velocemente nel cervello, mettendone fuori uso un'area precisa.

Ora, siccome il cervello non può tollerare che una sua area resti senza una precisa funzione (quella dell'ascolto), sostituisce i suoni mancanti con altri che normalmente non dovrebbero arrivare alla nostra coscienza. Cioè ci fa “sentire” dei suoni che normalmente non dovremmo sentire, ed ecco appunto il“suono fantasma”, cioè l'acufene.

Il cervello si è “riaggiustato”, sulla base della nuova condizione che si è venuta a creare.

Possiamo fare qualcosa per fargli capire che vorremmo riportare la situazione allo stato precedente, oppure dobbiamo rassegnarci al fatto che l'uovo una volta rotto non può tornare nel suo guscio com'era prima che si rompesse?

In realtà ce la possiamo fare.

E in questo Report ti spiegherò come fare. E ti racconterò come sono riuscito ad addomesticare i miei caufeni, fino a renderli sopportabili, cioè a non dover pensare di continuo che soffro di acufeni.

Ti sembra poco?

SEGRETO: quando senti che la testa ti sta per scoppiare vien spontaneo pensare che ti succederà qualcosa di più grave. Non cedere a questo pensiero: è soltanto l'acufene che ti tormenta ed




è possibile farlo regredire

Si possono prevenire gli acufeni?

La domanda è legittima ma credo non ci sia nessuno in grado di rispondere (inogni caso personalmente non sono propenso a credere alle affermazioni, facili a farsi e difficili da sostenere).

In linea di principio direi comunque di no, a parte ovviamente le precauzioni di carattere generale che ognuno dovrebbe tenere presenti, acufeni o meno.

Dato poi che tutti i tipi di acufeni, ma proprio tutti, coinvolgono il sistema acustico, non sarebbe male tenerlo in grande considerazione, visitando magari al primo cenno di sofferenza nell'ascolto un Audioprotesista (di questa figura professionale mi riprometto di parlare in seguito).

Ho detto “tutti i tipi di acufene”, ma non è vero. Alla regola sfugge infatti il caso del “bruxismo” (l'abitudine di digrignare i denti, anche di notte mentre si dorme). E' infatti l'unico caso in cui gli acufeni non coinvolgono il sistema acustico.

Ma torniamo alla domanda da cui siamo partiti: si possono prevenire gli acufeni?

Ecco la mia storia, giusto per fare un esempio.

Mi è stata diagnostica la Sindrome di Ménière all'età di quarant'anni (vado a spanne) con interessamento dell'orecchio destro e conseguente ipoacusia che èandata peggiorando nel corso degli anni.

Adesso di anni ne ho 74 e per tutto questo tempo oltre all'ipoacusia all'orecchiodestro ho sempre avvertito l'acufene, per fortuna non fastidioso più di tanto.

A marzo del 2015, mi sono alzato una bella mattina che non ci sentivo nulla, né dall'orecchio destro (già compromesso) né dal sinistro che fino a quel momento aveva svolto egregiamente il suo lavoro.

Ti risparmio tutte le inutili cure, le visite, la burocrazia e tutto il resto.

Potevo prevenire gli acufeni? Onestamente no. L'ipoacusia da entrambe le partiera già messa nel conto, sapevo che si sarebbe presentata anche se ne ignoravo la data...

Però un ragazzo che va in discoteca e ne esce con il classico fischio all'orecchioche poi per fortuna passa, dovrebbe porsi qualche domanda e porre in atto le



https://it.wikipedia.org/wiki/Bruxismo

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dovute cautele per non incorrere prematuramente negli acufeni.

E chi lavora al martello pneumatico? Certo non lo invidio, ma perché non usarealmeno i tappi che pure sarebbero obbligatori per legge?

Ho letto la storia di un operaio che adesso si morde le mani per non avere mai usato nessuna protezione: adesso è sordo e in preda agli acufeni. Non va bene.

SEGRETO: Bisogna infatti tener presente che se uno soffre di acufeni, non è che non ci sente bene perché ha gli acufeni; ma ha gli acufeni perché non ci sente bene. Chiaro?

Non per nulla (intanto la butto lì, ma poi ne riparliamo) se si fa uso di apparecchi acustici degni di questo nome, e quindi si ritorna a sentire, cioè a seguire una conversazione senza fatica, gli acufeni r-e-g-r-e-d-i-s-c-o-n-o, come è successo a me dopo cinque mesi che li portavo.

Ma ne riparleremo a suo tempo.




Capitolo 2 – Acufeni, quali trattamenti

Quando ho sperimentato l'episodio di “ipoacusia improvvisa” esattamente un anno fa, con gli acufeni a mille, ho subito consultato il mio medico di base.

Mi ha prescritto un antibiotico da instillare nell'orecchio per giorni sette.

Non avendo avuto alcun miglioramento, anzi, al contrario, peggiorvano di giorno in giorno, sono stato indirizzato dall'Otorino della ASL, in regime d'urgenza.

Mi è stato prescritto cortisone per tre settimane (terapia d'elezione secondo il Protocollo in questi casi). Controllo alla fine del periodo.

Acufeni sempre a mille.

Domanda, rivolta all'Otorino: «Si può fare qualcosa per alleviare questi benedetti acufeni?»

Risposta: «vedrà che con il cortisone le cose tornano a posto.»

E nel frattempo? Sopportare.

Ho dovuto scoprire da solo che un aiuto d'emergenza per gli acufeni, giusto pernon impazzire quando non riesci a dormire di notte soprattutto, sono determinati suoni (le onde del mare, la pioggia, lo scorrere di un ruscello, il canto degli uccelli, i suoni della foresta ecc.).

Se ne trovano tantissimi su Youtube ed effettivamente aiutano (certamente piùdi quanto non faccia il cortisone...). Non hanno effetti collaterali e sono gratuiti. (Te ne segnalo qui uno che dura 10 ore, non male!)



https://www.youtube.com/watch?v=aJaZc4E8Y4U

http://www.acufenichefare.it/?s=otorino

http://www.acufenichefare.it/?s=Sordit%C3%A0+improvvisa


SEGRETO: Non fidarti ciecamente di ciò che ti dicono al Pronto Soccorso o alla visita dall'Otorino di turno. Purtroppo non sempregli acufeni sono considerati un grave problema, da risolvere al più presto quando sono insopportabili

Ipoacusia improvvisa e Camera Iperbarica

Naturalmente ti starai chiedendo come è andata a finire.

Semplice, al controllo dopo poco meno di un mese di cortisone non è stato rilevato alcun risultato positivo, situazione invariata. Così, invece di prendere




atto che la cura non funzionava, è stata aumentata la dose per un altro mese.

Alla fine, dopo un altro mese di cura, il risultato non è cambiato: nulla di nulla.

E gli acufeni? Sempre a mille. E l'Otorino: «Speriamo che migliori, povero!».

Nessuno fra l'altro si è mai preso la briga di suggerirmi un'altra possibilità che pure esiste ed è inserita nel Protocollo previsto per l'ipoacusia improvvisa della Regione in cui risiedo.

Di che si tratta? Della Camera Iperbarica, che ha buone probabilità di successoin molti casi. L'unica condizione è che venga prescritta entro un mese dall'evento (ma nel mio caso di mesi ne erano già passati almeno due).

Ho voluto comunque ugualmente fare un tentativo ma mi hanno richiesto tanti di quegli esami da fare (cuore, polmoni e via discorrendo) che sono passati altri due mesi, e così ho rinunciato.

Molto probabilmente, se avessi risolto il problema dell'ipoacusia improvvisa, anche gli acufeni sarebbero scemati o regrediti comunque a una condizione “accettabile”.

SEGRETO: In caso di ipoacusia improvvisa recarsi immediatamente inun Centro Iperbarico per la terapia di riferimento

Altri possibili trattamenti per gli Acufeni

Di trattamenti per acufeni ne vengono proposti tantissimi.

Alcuni li ho elencati nel Report messo a punto con l'aiuto di un esperto del settore, un Audioprotesista, Matteo Pontoni.

SEGRETO: Se non hai scaricato il Report sulle Terapie per Acufeni lo puoi fare adesso da questo link: Guida Acufeni

-- Nella “Guida Acufeni” Matteo Pontoni riferisce soprattutto della terapia che va sotto il nome di TRT ( tinnitus retraining therapy ).

Eccone una breve descrizione: «Sfrutta la plasticità cerebrale, cioè la capacità del cervello di ristrutturare le connessioni fra neuroni e apprendere/riapprendere così nuovi concetti e abilità, cambiando quindi la



http://www.acufenichefare.it/wp-content/uploads/2015/12/report-acufene.pdf

http://www.acufenichefare.it/terapie-efficaci-acufeni-esistono-davvero-e-dove-di-trovano/

http://www.acufenichefare.it/?s=camera+iperbarica


priorità di elaborazione del segnale rendendolo di significato neutro e che può quindi essere ignorato.»

Personalmente non l'ho mai provata ma dicono che sia efficace.

La si può praticare esclusivamente con l'intervento di in professionista, ed è quindi evidente che costa parecchi soldi.

In Italia sono diversi i Centri che fanno riferimento alla terapia TRT.

Se vuoi saperne di più sulla TRT, leggi la lunga intervista al fondatore del metodo, Pawel Jastreboff su Audiology-infos.

SEGRETO: Se non hai scaricato il Report sui Centri specializzati nella cura degli Acufeni, lo puoi fare adesso da questo link: Centri Acufeni In Italia



http://www.acufenichefare.it/wp-content/uploads/2016/01/CENTRIACUFENIITALIA1.pdf

http://www.audiology-infos.it/

http://www.audiology-infos.it/approfondimenti/1143-pawel-jastreboff-e-un-errore-credere-che-non-esista-una-cura-per-gli-acufeni?showall=&limitstart=




-- Mindfulness. C'è un sito per l'Italia: www.mindfulnessitalia.org.

Per apprendere la tecnica bisogna seguire dei corsi specializzati.

«I corsi di mindfulness in Italia per il trattamento dello stress, disturbi di ansia e panico, ossessioni e compulsioni, problemi del comportamento alimentare, problemi di autostima e depressione.»

Puoi informazioni più specifiche per il trattamento degli acufeni in questa pagina dove sono presenti due link ad articoli che fanno riferimento agli acufeni: www.mindfulnessitalia.org/search/node/acufene

-- Metodo Connettis. L'ho sperimentato personalmente.

Trovi il link in questo articolo di “Acufeni, che fare?”.

Dopo aver visionato un video che ti spiega per sommi capi come funziona il metodo, sei invitato ad acquistare un video che ti propone la tecnica nel dettaglio.

Consiste fondamentalmente in un massaggio particolare all'orecchio, che ha lo scopo di stimolare i diversi punti dell'orecchio che si sono, per così dire, atrofizzati, da cui l'acufene. Serve anche per l'ipoacusia.

Ho acquistato il video (con la garanzia soddisfatto o rimborsato), ho praticato per oltre due mesi il massaggio.

Risultato: nessuno. Ho quindi contattato l'organizzazione per avere il rimborso o, in alternativa, la visita di persona (a Milano) con il dottor Sacchiero, il fisioterapista che ha messo a punto il metodo. Ho scelto la visita.

Anche quest'ultima non ha sortito l'effetto sperato, ma è anche vero che nel video di presentazione si dice che il metodo non funziona sempre e comunque.

Per fortuna, in quella occasione, sempre alla ricerca di possibili soluzioni ho scoperto un altro aspetto della questione acufeni che prima non avevo considerato e che nessun medico mi aveva fatto notare prima: l'importanza della dieta.

Ma questo argomento, che ho scoperto essere fondamentale per venire a capo della questione, sarà oggetto della spiegazione più dettagliata che fra poco affronterò per proporti la soluzione che trovato io per gli acufeni.

Intendiamoci, non per eliminarli (al momento non è proprio possibile, meglio toglierselo dalla testa), ma per ridurli in termini ragionevoli, in mondo da



http://www.acufenichefare.it/perlmutter-che-centra-con-gli-acufeni/

http://www.mindfulnessitalia.org/search/node/acufene

http://www.mindfulnessitalia.org/


rendere la vita possibile, al lavoro, a casa, in vacanza, dove vuoi.

–- Metodo Tomatis. Il metodo, messo a punto dal francese Alfred Tomatis, consiste nell'ascolto di determinate composizioni di Mozart oltre che di canti gregoriani, passati al vaglio di appositi filtri con la finalità di rieducare l'orecchio all'ascolto.

Esiste almeno uno studio scientifico recente (2013-2014) che dimostra come il Metodo Tomatis abbia la capacità di ridurre gli acufeni in maniera significativa.

In Italia i Centri che applicano il Metodo Tomatis sono parecchi. Te ne segnalo uno che si occupa di acufeni: Tomatis-Voce.it

–- Stimolazione elettromagnetica transcranica.

La ricerca dimostra come persone sofferenti di forme di acufeni in maniera piuttosto grave hanno ottenuto un significativo miglioramento dei sintomi grazie a una stimolazione elettromagnetica.

Come primo intervento i ricercatori hanno misurato la gravità dei sintomi degli acufeni servendosi di uno specifico indice di misurazione, il TFI (Tinnitus Functional Index).

Sono stati quindi selezionati 70 pazienti, alcuni assegnati al gruppo attivo e altri al gruppo di controllo in maniera statisticamente “casuale” (random). Al gruppo attivo sono state somministrate per dieci giorni lavorativi consecutivi 2.000 pulsazioni per sessione (il gruppo di controllo è stato trattato invece con un placebo, cioè nessuna terapia).

La stimolazione magnetica transcranica ripetitiva (rTMS), finora utilizzata per la depressione resistente ai farmaci e altre patologie, non è invasiva, gli impulsi elettromagnetici vengono infatti trasmessi al paziente esternamente attraverso il cuoio capelluto.

La terapia, che sembra aver dato buoni risultati, non è attualmente praticabile perché necessita di uteriori studi e ricerche.

Il link alla ricerca originale è: Repetitive Transcranial Magnetic Stimulation Treatment for Chronic Tinnitus. A Randomized Clinical Trial.

–- “Silenzio per favore”, la ricerca dell'Università di Pavia. Ne ho parlato sul blog e puoi leggere il post a questo link: Congresso annuale AIT per fare il punto sugli acufeni



http://www.acufenichefare.it/congresso-annuale-ait-punto-acufeni/

http://www.acufenichefare.it/congresso-annuale-ait-punto-acufeni/

http://archotol.jamanetwork.com/article.aspx?articleid=2388777

http://archotol.jamanetwork.com/article.aspx?articleid=2388777

http://www.tomatis-voce.it/acufene-meniere/

http://www.ijsk.org/uploads/3/1/1/7/3117743/4_tinnitus_2.pdf


La ricerca, che è ancora in fase preliminare perché non ha ancora raccolto i fondi di cui necessita, si basa su studi scientifici precedenti che tirano in ballo la micro-glia (cervello) la quale avrebbe una buona parte di responsabilità nel far crescere o diminuire l portata degli acufeni.

L'intento è di modificare con un farmaco la micro-glia in maniera da poter modulare gli acufeni. Auguri!

[vedi il video della prof.ssa Perin a questo link: https://youtu.be/gVk9N9XGL8c

–- La terapia del dott. Andrea La Torre (Otorinolaringoiatra).

Il link al sito è: drlatorre.info/acufeni

Spiega il dott. La Torre a proposito degli acufeni: «Fino a prova contraria ogni acufene, fluttuante o meno, è potenzialmente da idrope e potenzialmente curabile (SEMPRE se l'acufene è fluttuante e MOLTO SPESSO anche in caso di acufene stazionario), con una adeguata, reale, terapia anti-idrope.»

In sostanza, stando al dott. La Torre, curando l'idrope, si curano anche gli acufeni.



http://www.drlatorre.info/#!acufeni/c1gt5

https://youtu.be/gVk9N9XGL8c


–- Hai mai sentito parlare del fungo cinese Cordyceps?

Pare abbia poteri salutari anche sugli acufeni.

Ti segnalo a questo proposito quanto afferma il dott. Walter Ardigò: «Il prof.Zhang con una decina di altri collaboratori nel 1995, hanno dimostratoin uno studio che il Cordyceps ha migliorato notevolmente la qualità di vita in un gruppo di persone anziane, rispetto a 7 sintomi frequenti e anche molto difficilida curare, se non impossibili da ridurre con farmaci chimici o anche con altre cure. I sintomi studiati sono: la stanchezza cronica, l’intolleranza al freddo, le vertigini, la necessità di urinare frequentemente di notte, gli acufeni, il calo della sessualità e le amnesie.»

Nella tabella che segue puoi vedere i risultati dello studio, ottenuti su 58 pazienti, dopo 3 mesi di terapia (dose: 3 grammi al giorno).

Per uno studio più approfondito su Cordyceps sinensis puoi vedere anche questo pdf con parecchi report scientifici sull'argomento.

–- Le cause degli acufeni e le relative terapie sono oggetto di un articolo del sito Otorinolaringoiatria.org.

Viene fatta distinzione tra cause otogene (orecchio esterno, orecchio medio, orecchio interno) ed extraotogene (in primis farmaci ototossici e intossicazioni professionali e/o voluttuarie), mentre per le terapie si fa riferimento, per quella di tipo medico, a vasodilatatori, integratori, ansiolitici e antidepressivi.

Per i casi più gravi è prevista intervento chirurgico demolitivo




http://www.otorinolaringoiatria.org/ORL/NEW/ACUFENI.htm

http://omni-health.net/Home_Page/Products/Cordyceps/Docs/Cord_clinicalTrials_summary_2005_eng.pdf

http://www.dottorardigo.it/?p=2169


(labirentectomia).

Per la terapia fisica si fa cenno a protesi acustiche che mascherano l'acufene, oppure, ma in casi opportunamente selezionati, all'ossigenoterapia iperbarica.

Com si conviene poi a ogni sito di carattere medico vengono prescritte alcuni alimenti da evitare, il sale in primo luogo, così come il caffè (ma onestamente queste limitazioni io non le ho mai capite e non le ho mai fatte mie, ma tu fai come meglio credi, tenendo conto che c'è gente che evita da anni il sale e il caffè e ha gli acufeni a 1000...).

Sulla dieta è interessante notare che vengono consigliate quelle che escludono glicidi e carboidrati in genere, che pare diano buoni risultati (per inciso, è quella che sto seguendo io, e per questo dico che mi sembra interessante...).

Altra terapia consigliata, per finire, è la classica e già accennata in questo report, TRT (Tinnitus Retraing Therapy).

–- A fine marzo 2016 è stata pubblicata una ricerca di laboratorio che si propone di modificare un farmaco già approvato dalla FDA statunitense per l'epilessia (Retigabina), con l'intento di crearne un altro ancora più potente perridurre l'ipereccitabilità delle cellule nervose. Secondo gli autori della ricerca infatti, la cui sperimentazione è stata eseguita per adesso soltanto in laboratorio (quindi non su modello animale e tanto meno sull'uomo), alla ipereccitazione delle cellule nervose vanno ricondotti sia gli acufeni sia l'epilessia. Se si trova il modo di ridurre l'ipercittazione potremmo quindi avereun'arma contro gli acufeni. [vedi articolo su “Acufeni, che fare?”]

–- Stimolazione del Nervo Vago. Il sito MediMagazine riferisce di una piccola sperimentazione clinica su un numero molto esiguo di pazienti con acufeni che avrebbero trovato giovamento (riduzione degli acufeni) grazie alla stimolazione elettrica del nervo vago.

«Il dottor Sven Vanneste – si legge nel sito - della Scuola di Behavioral and Brain Sciences presso UT Dallas, spiega che l’obiettivo principale dello studio era di valutare la sicurezza della terapia VNS-tono in pazienti con acufeni.»

Lo stesso dottore ha commentato così I risultati della ricerca: «In tutto, quattro dei dieci pazienti hanno mostrato diminuzioni rilevanti dei sintomi di acufene. L’osservazione che questi miglioramenti erano stabili per più di 2 mesi dopo la fine della terapia, è incoraggiante.»

Va aggiunto che la stimolazione elettrica del nervo vago (terapia VNS) è stata



http://www.medimagazine.it/acufene-nuovo-trattamento-mostra-risultati-positivi/

http://www.acufenichefare.it/nuova-terapia-acufeni-con-antiepilettico/

http://www.acufenichefare.it/?s=TRT




approvata dalla FDA statunitense per il trattamento di epilessia intrattabile e depressione ed è ritenuta sicura e senza rischi conosciuti.

–- E se fosse un problema di sensibilità al Glutine? Un caso del genere è riportato dalla rivista International Tinnitus Journal che riferisce che il paziente soffriva di forti acufeni, capogiri, dolori muscolari e sintomi gastrointestinali. L'orecchio che avvertiva gli acufeni presentava anche ipoacusia neurosensoriale alle frequenze alte. Il paziente ha riferito un considerevole abbassamento degli acufeni e degli altri sintomi dopo aver adottato una dieta gluten-free. E' possibile – affermano i ricercatori – che la sensibilità al glutine abbia contribuito alla patogenesi degli acufeni. Naturalmente occorrono ulteriori ricerche per stabilire con esattezza il ruolo delglutine nello scatenare il sintomo acufene. [puoi leggere il pdf della ricerca completa su International Tinnitus Journal]

–- Resta da dire che il web è prodigo di consigli su come risolvere gli acufeni, in maniera più o meno naturale.

Un esempio per tutti, tratto dal sito Medimagazine.it: “Sei rimedi naturali poco conosciuti per combattere l’acufene”.

Vengono elencati: Gingko biloba, Zinco, Magnesio, Vitamine del Gruppo B, Goldenseal (potente pianta curativa).

SEGRETO: E' impossibile tentare di seguire un po' tutte le terapie.Come hai potuto constatare in questo secondo capitolo del mio Report, le terapie proposte per gli Acufeni sono tantissime, e ognuna è diversa dalle altre. Hanno però tutte un difetto che le accomuna: 1. Non risolvono il problema degli acufeni, ma caso mai lo alleviano; 2. Non valgono per tutti i pazienti, ciò che va beneper uno può non andare bene per un altro; 3. tutte o quasi costano parecchi soldi.

Nel prossimo capitolo, senza avere la pretesa d'aver trovato la soluzione miracolosa per gli Acufeni, mi limiterò a raccontarti com ho affrontato io stessoil problema e qual è la linea che continuo a seguire per tenere a bada I miei acufeni.



http://www.medimagazine.it/rimedi-naturali-conosciuti-per-combattere-lacufene/

http://www.tinnitusjournal.com/imagebank/pdf/v18n2a06.pdf

http://www.tinnitusjournal.com/imagebank/pdf/v18n2a06.pdf


Capitolo 3 – Acufeni, la mia personaleesperienza

In questo Report ho voluto farti partecipe delle informazioni che sono riuscito a reperire sull'argomento “Acufeni”. Però non ti ho detto proprio tutto tutto...

Ma se avrai piacere di iscriverti gratuitamente al mio blog [vai su “Acufeni, che fare?” e compila il box in alto a destra], potrai seguire settimana dopo settimana il mio cammino verso la soluzione, se mai ce ne sarà una, valida possibilmente per tutti o quasi.

E potrai anche usufruire delle notizie riservate che di tanto in tanto condividounicamente con gli iscritti alla Newsletter. Non c'è alcun obbligo ma penso che iscrivendoti gratis non avrai altro che vantaggi esclusivi.

Acufeni, cosa sto facendo io

Probabilmente sarai curioso, a questo punto di conoscere, la mia personalissima “ricetta”, cioè cosa sto facendo io per tenere gli acufeni sotto controllo.

Forse ricorderai infatti che all'inizio, quando si è presentata l'ipoacusia improvvisa con conseguenti acufeni altissimi, non solo non ci sentivo nulla, ma anche quel poco che riuscivo a percepire lo avvertivo in maniera distorta.

Che fare, allora? Le ripetute cure al cortisone non hanno avuto alcun effetto su di me, e gli acufeni diventavano sempre più insopportabili, di giorno e purtroppo anche di notte.

Ho capito, ma non ci voleva chissà quale scienza per rendermene conto, che dovevo fare qualcosa da solo.

Le certezze che avevo erano, nell'ordine:

1. rivolgermi, dopo tante inutili visite dagli Otorino raccomandati da questo o quello, a un Audioprotesista che mi aiutasse nel processo di ri-ascolto, grazie ad apparecchi acustici di ultima generazione;

2. 2. dovevo assolutamente trovare una soluzione di carattere generale al mio problema, visto che gli acufeni sono soltanto un sintomo di un qualcosache non funziona altrove a livello di salute.





http://www.acufenichefare.it/?s=ipoacusia+improvvisa

http://www.acufenichefare.it/?s=ipoacusia+improvvisa




Capitolo 4 – Gli Apparecchi Acustici

Fra tutti gli Otorino che ho consultato, uno degli ultimi era anche un Omeopata.

Naturalmente, via cortisonici e simili. Mi prescrive una sfilza di rimedi omeopatici il cui scopo è recuperare l'energia che il corpo ha perso a causa di questa disavventura (ipoacusia improvvisa).

Costo oltre i 200 €, più 120 per la visita. Durata del trattamento: almeno un mese.

Come dice Silvio Garattini, acqua fresca. Mi consiglia di continuare per un altromese (sarebbero altri 200 € per i rimedi omeopatici), ma questa volta desisto.

«Recupererò l'udito?» gli chiedo.

«E chi lo sa – mi risponde – un miracolo può sempre avvenire»

Quando si dice “la scienza”...

Non è neppure tanto d'accordo che io vada da un Audioprotesista, meglio prima attendere gli eventuali risultati della cura.

Però ormai non ci sento da tre mesi, non sono più autosufficiente, e quando vado a fare la spesa temo che la commessa mi faccia delle domande perché non saprei rispondere, prenda il Bancomat e facciamola finita...

Adesso però posso dire di averle provate davvero tutte e non mi resta quindi che fissare una visita dall'Audioprotesista.

Già, ma da chi andare? Vicino a casa c'è un Centro Acustico, ma è sempre blindato, vetrine schermate manco fosse un Sexy Shop! Diffido, così come di tutte le catene dai nomi più ricorrenti e conosciuti in pubblicità. Del resto sono allergico alle catene di qualsiasi tipo...

Cerco intanto di farmi un'idea dei prezzi che girano e degli apparecchi acustici in commercio, ma l'impresa si rivela catastrofica. (A proposito di prezzi, puoi consultare, adesso lo so, questa utilissima Guida, dell'Istituto Acustico Pontoni).



http://apparecchiacusticipontoni.com/prezzo-degli-apparecchi-acustici/


Alla fine prevale il passa parola

Siamo in italia e com'è ovvio per un Paese come il nostro la carta vincente è sempre quella dell'amico dell'amico o del parente di turno.

Ottengo la sospirata visita e mi sottopongo alla routine.

La mia situazione uditiva risulta gravemente compromessa (e che non lo sapevo), fallisco tutti i test possibili e immaginabili, ripetere le parole pronunciate da uno speaker è un disastro, ne sbaglio 10 su 10 con gli apparecchi che stiamo provando!

So bene qual è il mio problema. Infatti oltre a non sentirci quasi per nulla, i miei acufeni non mi danno tregua e quando arriva la “parola”, il suono si impasta nell'orecchio, è come se dovessi ascoltare una conversazione in riva a un mare in tempesta, con vento impetuoso, hai presente?

In ogni caso poi il suono è metallico, come se venisse fuori da un sintetizzatore, non riconosco più neppure la mia voce, già, ma dopo tre mesi chi se la ricordava più?

Così sarei lì lì per abbandonare questo che mi sembra un rimedio peggiore del male.

Alternative? Non ce ne sono. Punto.

Gentilissimo, l'Audioprotesista mi spiega che non devo farmi spaventare da questo primo tentativo, le cose miglioreranno e anche parecchio se avrò la bontà di seguire le sue indicazioni.

Quando veniamo al discorso del prezzo mi cadono le braccia. Si tratta di un apparecchio di buona qualità, ma non il massimo che il mercato propone, e ched'altra parte sarebbe sprecato per le condizioni in cui versano le mie povere orecchie.

Però, questa è la nota consolante, se l'ASL mi riconoscerà l'ipoacusia interverràanche a sostegno della spesa. In che misura? Più o meno del 30% su una spesa che è comunque salatissima.

Affare fatto, non ho alcuna scelta.




Com'è andata?

E' andata bene.

Per fortuna sono andato in mano a un Audioprotesista con anni di esperienza alle spalle che non ti promette nulla di più di quello che effettivamente gli apparecchi acustici possono fare per te, scordati di sentirci come prima...

Ma onestamente l'obiettivo non è sentirci come prima, semplicemente perché èimpossibile. L'obiettivo realistico deve essere invece quello di sentirci e anche bene, tanto da poter svolgere tutte le attività di prima: guidare, parlare al telefono e al cellulare, ascoltare la TV, una conferenza, andare al cinema e capire tutto ciò che dicono i personaggi.

Ti sembra poco? A me non sembra affatto poco, ovviamente date le circostanze.

SEGRETO: Non tutti gli Audioprotesisti sono uguali. Pensare di rivolgersi al negozio sotto casa per farsi consigliare quali apparecchi acustici indossare è un'idea da scartare assolutamente.Inoltre, la garanzia di successo non te la danno le grandi marche che per forza di cose devono raggiungere target rigidamente prefissati. Tenendo presente che nel costo degli apparecchi deve sempre essere inclusa l'assistenza a vita (degli apparecchi, naturalmente).

Che c'entrano gli Apparecchi Acustici con gli Acufeni?

«Sì, va bene, caro Peppino – ti starai dicendo in questo momento – mi hai riempito di tante belle chiacchiere sulla tua storia, ma io vorrei sapere soltanto cosa hanno a che fare gli Apparecchi Acustici con gli Acufeni, dato che di questiio soffro e vorrei liberarmene o quanto meno ridurli a una dimensione umana, perché mi sembra di impazzire.»

E chi può darti torto? Anche i miei erano insopportabili quando sono andato dall'Audioprotesista, questo almeno l'ho detto, giusto?

Comunque hai ragione, non ho ancora detto qual è il nesso tra acufeni e apparecchi acustici.




Seguimi. Forse l'ho già detto, anzi sicuramente, ma ribadire il concetto può aiutare.

Il fatto è che dobbiamo partire dal principio che abbiamo gli acufeni perché abbiamo un problema d'udito, e non viceversa.

Alcuni dicono infatti: «Non ci sento bene perché ho gli acufeni.» Ma è proprio ilcontrario: abbiamo gli acufeni perché non ci sentiamo bene.

E allora? E allora va da sé che se miglioriamo il nostro udito con gli apparecch acustici (cioè, almeno nel mio caso, ritorniamo a sentire) la situazione non potrà che migliorare, mi sono spiegato? Altrimenti lo rispiego.

Anzi, devo proprio spiegarlo di nuovo, per raccontarti un'altra volta ancora (abbi pazienza, ma è per farti capire meglio!) la mia esperienza.

Io infatti quando mi hanno detto questa cosa, che cioè i miei acufeni sarebberomigliorati, non ci ho creduto per niente. E come potevo, con quello che sentivo nelle orecchie, con gli apparecchi o senza?

Era luglio quando li ho indossati per la prima volta, e gli acufeni come ho già detto, mi impastavano il suono e facevo una fatica del diavolo a seguire le parole.

Bene. Sono passati tutti i mesi da luglio a novembre, quando improvvisamentemi sono accorto che gli acufeni c'erano ancora tutti (non così violenti come prima per la verità) ma non mi davano fastidio nell'ascolto delle parole.

La dimostrazione? Nei test di laboratorio, con gli apparecchi acustici, a partire da quella data ho iniziato a percepire chiaramente 9 parole su 10, mentre prima arrivavo appena a 5 su 10!

Per me è stata una scoperta decisiva. Aggiungo che i miei apparecchi sono dotati di una programma apposito per gli acufeni (nel mio caso, quando lo attivo, partono le onde del mare, un mare placido che rasserena).

Dopo tutti questi mesi (siamo a maggio, dunque è passato quasi un anno) non faccio più uso di quel programma “marino”, perché non ne sento il bisogno.

I miei acufeni ci sono ancora, ma ridotti all'osso.

SEGRETO: Gli Apparecchi Acustici sono fondamentali per alleviare gli Acufeni. Lo dico per esperienza personale!




Capitolo 5 – Dieta e altre piacevolezze

Ti ho parlato dei miei Apparecchi Acustici e dei benefici che ho ottenuto sugli acufeni dopo alcuni mesi dall'averli indossati per la prima volta.

A questo proposito vorrei raccomondarti caldamente il concetto che segue.

SEGRETO: Assicurati che gli Apparecchi Acustici che indosserai dispongano di uno specifico programma per contrastare gli acufeni

Ho insistito tanto sugli apparecchi acustici, che per me costituiscono un validissmo aiuto nel contrastare gli acufeni, ma non mi sono accontentato soltanto di questa soluzione e ho cercato di andare oltre.

Come?

Ti ho già raccontato, nelle prime pagine di questo Report, come a causa della Sindrome di Ménière (di cui soffro da anni) i miei acufeni sono esplosi a un livello impossibile.

In quell'occasione mi sono rivolto a un fisioterapista di Milano che pratica il Metodo Connettis, il dottor Antonio Sacchiero.

Come ho già riferito, non mi è stato di grande aiuto per gli acufeni (il metodo non funziona per tutti ed è lui ad ammetterlo per primo), però mi ha consigliato un libro che ha cambiato molti dei concetti sulla medicina e sullo stile di vita per restare in buona salute.

Il libro è quello di David Perlmutter un neurologo americano che è anche un esperto di alimentazione.

Il libro è stato tradotto in italiano con l'infelice e fuorviante titolo “La dieta intelligente”, mentre l'originale era molto più incisivo e soprattutto aderente al contenuto, ed era infatti “Grain Brain” (i danni che frumento e farine arrecano al nostro Cervello).

Ora ti starai chiedendo come e perché questo libro è stato così importante per me, e perché potrebbe esserlo altrettanto per te.

E soprattutto, che c'entra con i nostri benedetti acufeni?

Giustissima domanda.

Ciò che mi ha sorpreso del libro di Perlmutter, in assoluto, è che afferma come certe patologie non ben definite e i sintomi che li accompagnano (Ménière e Acufeni, per fare un esempio, sono spesso legati ad abitudini alimentari



http://www.acufenichefare.it/?s=cervello

http://www.amazon.it/gp/product/8804648031?ie=UTF8&camp=3370&creativeASIN=8804648031&linkCode=xm2&tag=quechimad-21


http://www.acufenichefare.it/perlmutter-che-centra-con-gli-acufeni/

http://www.acufenichefare.it/?s=M%C3%A9ni%C3%A8re


scorrette, spesso legate a tradizioni che non hanno fatto il loro tempo, a causa soprattutto dell'introduzione nella nostra dieta di prodotti di tipo industriale, pieni e strabocchevoli di glutine e zuccheri.

Quindi, tieniti forte perché questi sono argomenti destinati soltanto a stomaci forti e disposti ad andare controcorrente, stiamo parlando di pane, pasta, tortellini, lasagne, sfilatini, panini, merendine, dolci a base di farina, ma anche di cereali come segale, orzo, farro, kamut ecc.



http://www.acufenichefare.it/?s=glutine

http://www.acufenichefare.it/?s=glutine


OK, riusciranno i nostri eroi a intraprendere un'avventura del genere, mettendo da parte cibi dannosi per l'oggi e per il domani?

Io ci sto riuscendo senza sforzi, non vedo perché non possa farcela anche tu, giusto?

Naturalmente dovrò fare appello alle mie, scarse, qualità di sintesi per riassumere in qualche pagina un libro di quasi 340 pagine.

Ma vedrò di darti almeno un'idea dei punti fermi che ritengo indispensabili per iniziare.

Il glutine, cos'è e perché è pericoloso

La premessa corretta è che il glutine, che troviamo ormai dappertutto, anche nei cosmetici perché è un addensante, non è dannoso di per sé ma in quanto negli ultimi secoli, e oggi in modo particolare, se n'è fatto un uso spropositato.

Il nostro organismo non è semplicemente attrezzato per far fronte a un'invasione così massiccia di una sostanza che ne mette in difficoltà i meccanismi basilari.

Tutto questo processo sfocia in una continua infiammazione cerebrale con le conseguenze che le industrie alimentari ci tengono ovviamente bene nascoste, con la complicità o quantomeno con l'assenza di controlli da parte di chi dovrebbe occuparsi della nostra salute per mestiere.

Scrive Perlmutter (p.53 del libro): «Potranno rivolgersi a me [pazienti] con problematiche di salute molto differenti, ma condividono un filo comune: la sensibilità al glutine. Sono convinto che il glutine sia un veleno moderno e che la ricerca stia obbligando medici come me a rendersene conto e a riesaminare il quadro generale dei disturbi e delle malattie cerebrali. La buona notizia è checonoscere questo comune denominatore ora significa poter curare e, in alcuni casi, guarire un ampio spettro di patologie con un'unica ricetta: l'eliminazione del glutine dalla dieta».

Permettimi soltanto un'altra citazione dal libro, poi giuro che non ne utilizzerò altre.

Alla p.57 Perlmutter riporta una citazione molto interessante, quella del prof: Hadjivassliou del Royal Hallamshire Hospital di Sheffield in Inghilterra: «I nostri dati suggeriscono che la sensibilità al glutine è comune in pazienti con disturbi neurologici di origine ignota e potrebbe avere rilevanza eziologica.»

“Disturbi neurologici di origine ignota”, ti suggerisce qualcosa?




A me fa subito venire in mente Sindrome di Ménière e Acufeni, a te no?

Questo è il motivo per cui sono aggrappato a questo libro come a un'ancora di salvezza.

Ma in pratica, cosa bisognerebbe fare?

Basta evitare tutti cibi che contengono glutine? Be', sarebbe già un buon inizio.

Cominciamo col dire allora che personalmente, da quando ho iniziato la dieta che poi esporrò nel dettaglio ho guadagnato in aslute sotto ogni punto di vista.

Per esempio, ho perso ben 16 chilogrammi in 7 mesi (effetto collaterale che non guasta) e mantengo adesso stabile il mio peso senza particolari sacrifici a tavola e fuori.

Inoltre ho completamente dimenticato quel bruciore di stomaco dopo una “fantastica” pizza o una serata con tanti begli amici e tanti dolci, e Coca-Cola ago go.

In ogni caso faresti bene a leggere il libro di Perlmutter perché, a parte gli acufeni, ne ricaverai sicuramente informazioni basilari per la tua salute, cheil tuo medico molto probabilmente non condividerà “perché si è fatto sempre così e chi è adesso questo Perlmutter che vuole cambiare le carte in tavola”.

Ti giuro che me lo sono sentito dire.

Non solo, ma ho regalato il libro a una mia cara amica medico, sperando di avere da lei una “recensione” priva di pregiudizi.

Nulla da fare. Nonostante l'enorme mole di documentazione scientifica presente nel libro, la mia cara dottoressa amica mi ha detto che non esiste alcuna evidenza scientifica su quanto il libro afferma. Punto.

Concludo questo pistolotto su Perlmutter per dirti che la parte finale del libro è destinata a ricette salutari, cioè con tutti gli ingredienti che non dovrebbero mancare e con tutti quelli che sono invece da temere come la fame (scusa, maparlando di dieta non ho potuto fare a meno...).

Ti ricordo infine che il principio basilare della dieta Perlmutter è di evitare (per quanto possibile, o comunque moderare l'uso): pane, pasta, pizza, polenta, dolci, niente patate né carote, a causa dell'elevato indice glicemico (tanto per fornirti alcuni principi di base). Frutta con moderazione. No bibite gassate, no Coca-Cola, no succhi di frutta e centrifugati.





Sono invece permessi, anzi consigliati: burro, olio extra vergine d'oliva, pesce, parmigiano reggiano, emmental, mozzarelle, kephir, alcuni tipi di carne, cozze e molluschi, uova anche più volte al giorno.

SEGRETO: Consumare cibi grassi non vuol dire automaticamente ingrassare, al contrario. Perlmutter sostiene che a farci ingrassare sono i carboidrati (pane, pasta, pizza) e gli zuccheri contenuti non solo nei dolci ma nelle bevande come Coca-Cola, alcolici ecc.

Ti sembrerà strano, e sembrava strano anche a mia moglie e al mio medico, ma dopo 7 mesi di questa dieta, non solo ho perso 16 chilogrammi ma il mio colesterolo è risultato perfetto!

Tutto qui? Ovviamente non posso riportare tutte le indicazioni del libro, e mki limiterò quindi a elencarti come mi sto comportando io, ma ti annuncio già che la “dieta” comprende anche un certo numero di integratori che Perlmutter ritiene essenziali per mantenere il cervello in buona salute.

Ricordando poi che “il corpo serve soltanto a portare in giro il cervello”, un altro aspetto fondamentale è il movimento è la fatica fisica.

Il consiglio di Perlmutter è di camminare oggi giorno di buon passo per almenomezz'ora, in modo da tornare a casa affaticati. La fatica fisica mette in moto il cervello, e chissà che gli acufeni non ne traggano le conseguenze per lasciarci in pace.




Capitolo 6 – Come e cosa faccio con gli Acufeniseguendo la dieta Perlmutter

La neuroplasticità è quella proprietà del nostro più importante organo vitale che permette al cervello di adattarsi alle mutate condizioni ambientali.

Per esempio, nel caso degli acufeni, una piccola porzione del nostro cervello vain tilt e il cervello si adegua a questa nuova condizione facendo emergere a livello conscio dei suoni che in condizioni normali non dovremmo sentire. (In qualche maniera, come sappiamo, sentiamo suoni che gli altri non sentono.)

La domanda che spesso mi sono spesso anche in questo Report è: se possiamomodificare lo stato del cervello.

Perlmutter, che è uno che se ne intende, dice di sì. Anzi, se è per questo dice che possiamo modificare anche i geni (chi ha detto che la Sindrome di Ménière è genetica? Bene, beccati questa!)

Un altro esempio di sotto capitolo




Ma come facciamo a modificare lo stato del cervello?

Ancora Perlmutter ci dice che è possibile attraverso l'alimentazione e il movimento, cioè l'esercizio fisico.

Per alimentazione lui intende anche una serie di integratori nutrizionali che sono tutti elencati a p. 240 del libro e che qui riporto.

Prendi nota, poi ti dico cosa faccio io (finalmente!)

Finalmente ci siamo! Ecco la mia formula

Come puoi vedere dalla tabella si tratta di alcuni integratori la cui funzione è quella di aiutare il cervello a mantenersi in buona salute, anche contro Alzheimer e Parkinson, per dire.

Io faccio così.

Al mattino, a digiuno, assumo l'integratore “Olio di Pesce” in capsule, seguendo la dose consigliata, 600 mg al giorno. Aggiungo un cucchiaino di olio di cocco, come prescritto.

Tra parentesi, prendo anche qualcosa per la tiroide, ma questo è un altro discorso. A proposito, come sta la tua tiroide funziona come si deve? Basta un prelievo di sangue per verificare!

La mia colazione consiste in un tuorlo d'uovo crudo, cui aggiungo un pizzico di sale e un po' di oliva extra vergine d'oliva.

Proseguo con una piccola scodella di Kefir. Stop. Nient'altro.

Fino all'ora di pranzo posso tranquillamente svolgere tutte le mie attività e le forze decisamente non mancano.

Niente spuntini, ma so che in caso di necessità posso tranquillamente consumare una porzione di parmigiano (20 g, per esempio) per togliere quel senso di vuoto. Ma a me al mattino non succede.

A pranzo (per le pietanze occorre attingere alle ricette di Perlmutter che trovi nel libro e che purtroppo non posso riprendere qui), come integratori assumo Resveratrolo, Acido Alpha Lipoico, Vitamina D, Curcuma nelle dosi prescritte.

Da qualche tempo sto assumendo a fine pasto anche Cordyceps sinensis, quel fungo cinese di cui ho parlato in precedenza. Pare abbia ottenuto buoni risultati in pazienti con acufeni, lo provo!



http://www.dottorardigo.it/?p=2169


A merenda un frutto, oppure 4 noci (consigliatissime da Perlmutter).

A cena, riprendo ancora Resveratrolo e Curcuma nelle solite dosi.

Cosa mangio? Qual è la mia dieta ideale?

Verdure di stagione sempre, cotte e crude. Pesce pescato, mozzarelle, formaggi, tonno sott'olio, uova, qualche volta legumi, raramente una speciale pasta senza glutine. Rarissimamente riso integrale e/o couscous senza glutine.

SEGRETO: Quando parliamo di cibi senza glutine non intendiamo raccomandare i cibi per celiaci. Infatti, per dare gusto al “senzaglutine” si finisce per aumentare la quantità di zuccheri e ovviamente non va bene. Meglio fare la spesa nei negozi specializzati e che si riconoscono perché “Naturali”.

Cosa rimane da dire? Ah, quasi me ne dimenticavo: caffè e cioccolato.

Infatti, contrariamente a quanto potresti pensare, la dieta Perlmutter, non solonon è restrittiva (nel senso che tanto toglie ma altrettanto consente), ma concede di consumare alimenti che per altri sono assolutamente proibiti.

E la cosa importante è che spiega perché caffè [vedfi p.160] e cioccolato [vedi Riza] fanno bene al cervello. Vino rosso un bicchiere al giorno.

Il caffè

Mi piace molto quanto sostiene Perlmutter a proposito del caffè. La premessa [p.158]: «Elevati livelli di radicali liberi attivano una particolare proteina nel nucleo, denominata Nrf2, che in pratica apre la porta alla produzione non solo di un'ampia gamma dei principali antiossidanti del nostro corpo ma anche degli enzimi detossificanti.»

Da qui l'importanza dell'attivazione della proteina Nrf2.

Ora, e qui sta il bello tra le sostanze che ne favoriscono l'attivazione c'è proprio




il caffè.

Scrive Perlmutter [p.161]: «... sarete felici di sapere che il caffè è uno dei più potenti attivatori di Nrf2 in natura. Questo effetto psotivo è dovuto a numerosemolecole in esso contenute, alcune presenti nella materia prima, altre generatedurante il processo di tostatura. Oltre alla funzione antiossidante, l'attivazione del sistema Nrf2 fa sì che i geni producano un'ampia gamma di sostanze chimiche protettive, le quali offrono ulteriore supporto ai meccanismi di detossificazione del corpo, riducendo al tenpo stesso l'infiammazione: tutte positive per la salute del cervello.»

Quante tazzine consumare nell'arco della giornata? Mai dopo le 14. Per il resto usare la consueta moderazione. Anche in caso di acufeni? Personalmente ne consumo una tazzina al mattino e una dopo pranzo e i miei acufeni non si lamentano minimamente.

Cacao e cioccolato

Fondente, con una percentuale minima di cacao al 65% (ma io lo trovo al 90%), così raccomanda Perlmutter. Consentito qualche quadretto (non l'intera tavoletta), con moderazione quindi.

Ecco cosa ne pensa Riza, la nota rivista di medicina naturale: «Cacao: un rimedio naturale contro i grassi "cattivi". Uno studio pubblicato dal British Journal of Nutrition indica il cioccolato fondente come fonte preziosa di polifenoli, più ricco di queste sostanze rispetto al vino e al tè verde o nero. In questo studio sono stati valutati gli effetti del consumo di 20 g di cioccolato fondente (contenente 500 o 1000 mg di polifenoli) per 2 settimane, sulla glicemia, sulla colesterolemia e sulla pressione arteriosa in 40 persone in sovrappeso o obese. Il consumo di cioccolato contenente 500 mg di polifenoli ha prodotto una riduzione significativa, sia della glicemia a digiuno che della pressione arteriosa. L'assunzione di 1000 mg di polifenoli al giorno non ha comportato effetti diversi sugli stessi parametri. Lo studio conferma, dunque, i benefici del consumo regolare di dosi moderate di cioccolato fondente sul metabolismo del glucosio (prevenendo diabete e sovrappeso) e nel controllo della pressione arteriosa.»



http://www.riza.it/dieta-e-salute/cibo/2498/col-cacao-addio-a-colesterolo-e-adipe.html


Conclusione

Penso ti starai chiedendo, alla fine della lettura del Report, dov'è andato a finire il terzo dei tre segreti che ti avevo anticipato nel sottotitolo.

Hai ragione, è venuto il momento di svelarlo.

Il terzo segreto è la tua voglia di iniziare il percorso, senza aspettare che la “Scienza” ci propini l'ultimo ritrovato contro gli acufeni, in pillole o in gocce, campa cavallo!

Ti ho raccontato come sono passato da una condizione di fortissimo disagio, con gli acufeni sempre a 1000, alla condizione attuale.

Intendiamoci, gli acufeni ci sono sempre, ma non mi danno così fastidio come qualche mese fa.

Dico che adesso sta a te iniziare a prenderti cura della tua salute (acufeni compresi) anche perché tanti si lamentano e confessano di essere sull'orlo di una crisi di nervi, o peggio, ma in pratica non fanno altro se non lamentarsi.

Basta dare un'occhiata ai Gruppi Facebook che si occupano di acufeni (ne ho parlato in questo articolo di “Acufeni, che fare?”.

Come iniziare allora?

Punto primo, fai visita a un Audioprotesista. Non si possono curare gli acufeni se persiste ipoacusia, se non ci senti bene e ti fai ripetere le parole più volte.

Ricorda che gli acufeni sono conseguenti all'ipoacusia, e non viceversa.

Se sono necessari gli Apparecchi Acustici non avere timore o ritrosia a indossarli. Sono così piccoli e sofisticati che non ti accorgerai di averli. L'unica remora può essere il costo, è vero, ma se vuoi effettivamente alleviare il tuo problema non ci sono molte altre scelte.

Sappi anche che se non ci senti bene, questa situazione ha un notevole impatto sul cervello, con conseguente declino cognitivo, un problema che non può certo essere trascurato.

Punto secondo, iniziare la dieta Perlmutter non è affatto difficile, se ce l'ho fatta io puoi farcela anche tu.



http://www.acufenichefare.it/?s=declino+cognitivo

http://www.acufenichefare.it/?s=cervello


http://www.acufenichefare.it/?s=ipoacusia


http://www.acufenichefare.it/gruppi-acufeni-facebook-quali-sono-gli-argomenti-ricorrenti/


Il principio fondamentale della dieta, se questo può esserti d'aiuto, è che non sei mai costretto a patire la fame. Fatto salvo il discorso dei pasti principali, nelmomento in cui dovessi provare fame, durante il pomeriggio, per esempio, puoi sempre attingere a qualche riserva, come parmigiano reggiano, noci ecc. Non è difficile organizzarsi.

Se pensi che rinunciare al pane e ridurre i carboidrati sia difficile, pensa ai vantaggi: calo del peso, leggerezza, addio alle digestioni difficili e complicate. Farai sicuramente un regalo al tuo cervello!

Non farti intimorire dagli integratori prescritti. Sono in fono non più di 5 o 6 e la spesa (se compri online) è davvero molto modesta.

Alla tua salute!

Peppino Zappulla

[redazione(at)acufenichefare.it]

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