Pellico on line dicembre 2007

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Come oramai consuetudine, nella presentazione del giorna- lino scolastico, il Dirigente ha un suo spazio rappresentato dall’editoriale. Un mezzo che permette alla sottoscritta di comunicare e interagire con tutti Voi. E’ un appuntamento periodico a cui tengo in modo particolare e che amo curare con molta attenzione . Ebbene, nell’accingermi a scrivere l’editoriale per questo nuovo numero di “Pellico on line”, non vi nascondo di aver avuto molti dubbi ed incertezze e non per la mancanza di idee e contenuti ma per la difficoltà a discernere, fra tanti, l’argo- mento più vicino, più adatto, più rappresentativo delle pro- blematiche che viviamo gior- nalmente a scuola. Tante sono le novità con cui si è aperto questo nuovo anno scolastico; ricordiamo fra tutte le Nuove Indicazioni per il curricolo e l’innalzamento dell’obbligo scolastico. Abbia- mo davanti un nuovo anno, un nuovo tratto di strada da percorrere insieme. La sfida decisiva che abbiamo davanti è quella di costruire una scuo- la di tutti e per tutti; una scuo- la di qualità, capace di accom- pagnare i nostri bambini e i nostri ragazzi nell’avventura della conoscenza e della cre- scita della loro persona. Continua in 2^ pag. volume 7, numero 1 Notiziario del 1° Istituto Comprensivo Pachino Dicembre 2007 IL CENTO C’È Dirigente Scolastico Dott.Liliana Lucenti Il Natale sta per arriva- re e anche quest’anno la nostra scuola si pre- para nel migliore dei modi: addobbando au- le e corridoi, preparan- do recite e spettacoli e riflettendo sul signifi- cato del Natale. Presso l’entrata princi- pale è stato realizzato, grazie alle professores- se Dimartino M.Concetta e Palmina, un enorme presepe con gli angeli, i pastori, le botteghe artigiane, le case e finanche la fontana. Sempre nel- l’androne è stato sistemato un bel pino addobbato con nastri, fiocchi, palline colo- rate e fili dorati. Anche i corridoi sono addobbati con ghirlande, abeti, stelle e altri decori natalizi. Nelle classi, tutti i bambini fanno a gara a preparare recite, lavoretti e canti natalizi. Tutto è pronto per accogliere il Redentore e tutti noi siamo molto contenti. S. Spataro, S. Napoletano e S. Mallia, V A Aria di Festa Dillo forte che è Natale! Anche i piccolini della prima classe della scuola primaria si sono cimentati nella recita natalizia intitolata “Dillo forte che è Na- tale!”. Vederli recitare e cantare è stata una vera emozione e ci ha introdotti alla magica atmosfera del Natale. La preside ha elogiato il lavoro svolto dagli alunni e dalle inse- gnanti.

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Un nuovo numero del giornalino d'istituto

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Come oramai consuetudine, nella presentazione del giorna-lino scolastico, il Dirigente ha un suo spazio rappresentato dall’editoriale. Un mezzo che permette alla sottoscritta di comunicare e interagire con tutti Voi. E’ un appuntamento periodico a cui tengo in modo particolare e che amo curare con molta attenzione . Ebbene, nell’accingermi a scrivere l’editoriale per questo nuovo numero di “Pellico on line”, non vi nascondo di aver avuto molti dubbi ed incertezze e non per la mancanza di idee e contenuti ma per la difficoltà a discernere, fra tanti, l’argo-mento più vicino, più adatto, più rappresentativo delle pro-blematiche che viviamo gior-nalmente a scuola. Tante sono le novità con cui si è aperto questo nuovo anno scolastico; ricordiamo fra tutte le Nuove Indicazioni per il curricolo e l’innalzamento dell’obbligo scolastico. Abbia-mo davanti un nuovo anno, un nuovo tratto di strada da percorrere insieme. La sfida decisiva che abbiamo davanti è quella di costruire una scuo-la di tutti e per tutti; una scuo-la di qualità, capace di accom-pagnare i nostri bambini e i nostri ragazzi nell’avventura della conoscenza e della cre-scita della loro persona.

Continua in 2^ pag.

volume 7, numero 1 Notiziario del 1° Istituto Comprensivo Pachino Dicembre 2007

IL CENTO C’È

Dirigente Scolastico Dott.Liliana Lucenti

Il Natale sta per arriva-re e anche quest’anno la nostra scuola si pre-para nel migliore dei modi: addobbando au-le e corridoi, preparan-do recite e spettacoli e riflettendo sul signifi-cato del Natale. Presso l’entrata princi-pale è stato realizzato, grazie alle professores-s e D i m a r t i n o M.Concetta e Palmina, un enorme presepe con

gli angeli, i pastori, le botteghe artigiane, le case e finanche la fontana. Sempre nel-l’androne è stato sistemato un bel pino addobbato con nastri, fiocchi, palline colo-rate e fili dorati. Anche i corridoi sono addobbati con ghirlande, abeti, stelle e altri decori natalizi. Nelle classi, tutti i bambini fanno a gara a preparare recite, lavoretti e canti natalizi. Tutto è pronto per accogliere il Redentore e tutti noi siamo molto contenti.

S. Spataro, S. Napoletano e S. Mallia, V A

Aria di Festa

Dillo forte che è Natale! Anche i piccolini della prima classe della scuola primaria si sono cimentati nella recita natalizia intitolata “Dillo forte che è Na-tale!”. Vederli recitare e cantare è stata una vera emozione e ci ha introdotti alla magica atmosfera del Natale. La preside ha elogiato il lavoro svolto dagli alunni e dalle inse-gnanti.

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Continua dalla prima pagina

Per tale motivo ho voluto decisamente accantonare quanto avevo già scritto e pubblicare invece, un bre-ve testo poetico di Loris Malaguzzi : “Invece il cen-to c’è”, che io considero come uno sprone per essere un dirigente, un educatore, un genitore migliore, af-finché la scuola che noi tutti sogniamo, diventi real-tà.Con questo auspicio, auguro a Voi tutti, un Sereno Natale ed un Anno Nuovo, carico di soddisfazioni, gioia, successi e soprattutto AMORE! Dirigente Scolastico Dott. Liliana Lucenti

INVECE IL CENTO C’E’ Il bambino è fatto di cento. Il bambino ha cento lingue cento mani cento pensieri cento modi di pensare di giocare e di parlare cento sempre cento modi di ascoltare di stupire di amare cento allegrie per cantare e capire cento mondi da scoprire cento mondi da inventare cento mondi da sognare. Il bambino ha cento lingue (e poi cento cento cento) ma gliene rubano novantanove. La scuola e la cultura gli separano la testa dal corpo. Gli dicono: di pensare senza mani di fare senza testa di ascoltare e di non parlare di capire senza allegrie di amare e di stupirsi solo a Pasqua e a Natale. Gli dicono: di scoprire il mondo che già c’è e di cento gliene rubano novantanove. Gli dicono: che il gioco e il lavoro la realtà e la fantasia la scienza e l’immaginazione il cielo e la terra la ragione e il sogno sono cose che non stanno insieme. Gli dicono insomma che il cento non c’è. Il bambino dice: invece il cento c’è.

RECITA DA PORTARE IN SCENA : SARA’ DI-VERSA DAGLI ALTRI ANNI?

RECITA NATALIZIA: LAVORI IN CORSO

Noi classi quinte faremo una recita Natalizia il 21 dicembre 2007. La faremo nella sala teatro della Chiesa di San Corrado. Si porteranno in scena i valori della vita: l’amicizia, la fratellanza e la col-laborazione. La recita è più realistica di quella degli altri anni perché si parla di fatti che possono realmente accadere. Soltanto alla fine c’è un po’ di magia …! I preparativi vanno a gonfie vele. I bambini non sono solo i piccoli attori, ma anche gli artefici dello spettacolo. Ogni classe ha scelto una sceneggiatura recitata dagli stessi alunni. Lo spettacolo si chiama “ Lavori in corso “ . Infatti è una lenta costruzione come nella nostra vita e i mattoni sono valori che portiamo in scena.

Simone Quartarone Alex Tallini V C

Dal 27 al 30 Dicembre 2007 presso l’istituto Professionale di Pachino si svolgerà il torneo di scacchi dedicato a Lorena Fronte, la giova-ne studentessa che frequentava il nostro istitu-to e che è morta di leucemia. Ogni anno l’associazione scacchistica di cui Lorena faceva parte, la ricorda con un torneo di scacchi. Quest’anno l’evento è particolar-mente interessante perché il torneo sarà inter-nazionale e vedrà la presenza di maestri scac-chisti provenienti da tutta la Sicilia e anche da altre regioni d’Italia. La quota d’iscrizione al torneo e le offerte raccolte durante le giornate di gioco, saranno devolute all’ass. Ibiscus del-l’università di Catania per la ricerca e il tratta-mento della leucemia infantile.

La Redazione

Memorial “Lorena Fronte”

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Lettere ai bambini di “Scuola allegra”

Pachino, 18 ottobre 2007 Cari bambini di scuola allegra sono Marco, frequento la terza elementare e voglio raccontarvi i fatti più salienti che mi sono accaduti in questo primo mese di scuo-la. La mia scuola ha aperto i battenti delle por-te Martedì 18 settembre. Quel giorno ero molto emozionato perché rivedevo, dopo le lunghe vacanze estive, le mie maestre e i miei compagni, all’ingresso ho avuto qual-che difficoltà perché, essendo solo, ho dovu-to chiedere informazioni a ben tre persone per scoprire che la mia nuova classe si tro-vava al piano superiore dell’istituto. Arriva-to finalmente nella mia classe, sono stato accolto dalle maestre con biscotti e cara-melle, è stata una giornata indimenticabile. Abbiamo incominciato a mettere i cartelloni nelle pareti, perché ogni giorno possiamo ricordarci delle regole che ci consentono di crescere bene insieme. Qualche giorno dopo, le maestre hanno cambiato la disposizione dei banchi perché chiacchieravamo ed io non ne sono molto contento perché non posso stare accanto ai miei amici preferiti. Il quattro ottobre, invece, è stata una gior-nata straordinaria perché la mia scuola ha festeggiato l’accoglienza: siamo scesi in giardino, io con i miei compagni ho cantato “Le tagliatelle di nonna Pina” e poi abbia-mo assistito a canti e balli delle altre classi. Martedì nove ottobre siamo andati al cine-ma a vedere i Simpson, un film animato molto divertente. In questi giorni la tempe-ratura si è abbassata, piove sempre e anche oggi, diciannove ottobre, è piovuto tanto. Adesso vi saluto miei cari amici di Scuola Allegra. Arrivederci e a presto.

Marco Cultraro 3^ D

Pachino, 28 Novembre 2007 Cari bambini di Scuola Allegra, vi ricordate di me? Sono Giuseppe e vi chiedo scusa se non ho scritto prima ma ho troppi impegni. Ogni pomeriggio, appena finisco i compiti, ho sempre qualcosa da fare ma è meglio così altrimenti mi annoierei. Due volte a settimana e precisamente il lunedì e il giovedì vado al calcetto dove ci alleniamo o facciamo la partita. Mi piace di più quando le giornate sono belle perché ci alle-niamo all’aria aperta; invece quando il tempo è brutto la-voriamo in palestra. Quando torno, sono talmente stanco che faccio la doccia, mangio e vado subito a dormire. Gli altri pomeriggi, finiti i compiti, vado a casa della nonna dove incontro i miei cugi-netti. Quando siamo insieme ci scateniamo: giochiamo, saltiamo, ci raccontiamo le barzellette e non smettiamo mai di ridere. Il venerdì è giorno di catechismo e vado in chiesa. Il fine settimana lo passo con i miei genitori; usciamo, andiamo ai grandi magazzini oppure facciamo delle belle passeggiate. Adesso vi saluto, scrivete presto e raccontate cosa fate voi il pomeriggio.

Giuseppe Pelligra III C Pachino 12, Novembre 2007 Cari bambini di Scuola allegra, ieri è stato San Mar-tino e nel mio paese, in questa giornata, è tradizione aprire le botti e assaggiare il vino nuovo. Un vecchio proverbio,infatti, dice:”A San Martinu, rapi a utti e bivi u vinu” perché, finito il tempo della fermentazio-ne, il mosto ottenuto dall’uva pigiata, diventa vino. In questa occasione in tutte le famiglie si preparano le tradizionali crespelle e le ciambelle di cui vanno ghiotti sia i bambini che gli adulti. Sono dolci molto buoni, facili da preparare che si gustano cosparsi di zucchero o intinti nel vino cotto . Anch’io e la mia famiglia abbiamo mangiato le crespelle, però non a casa ma in un agriturismo con gli amici. Vi mando la ricetta così potrete prepararli insieme alle vostre mamme. Ciao e a presto. Elisa Cataudella III C

I bambini delle classi terze della Scuola Primaria, scrivono, durante le giornate scolastiche, lettere a virtuali compagni di Scuola allegra (che è anche il titolo del li-

bro di testo) per raccontare le loro esperienze scolastiche e personali.

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Cronaca di

una giornata speciale Anche quest’anno è per noi giunto l’appuntamento con la “festa della frutta”. Martedì 13 novembre, durante l’ora della mensa, un gruppetto di mamme è arrivato in classe portan-do tanta buona frutta, crostate con confetture alla frutta e torte. Per l’occasione in classe abbiamo creato uno spa-zio in modo tale che, su alcuni banchetti ricoperti da una tovaglia, è stata sistemata, in maniera al-quanto invitante, diversa frutta autunnale. È stata bello osservare quella piccola “bancarella” ben assortita: pere, banane, mandarance, melagrane, cachi, castagne, noci e anche la macedonia. Entrando in classe si veniva colpiti da un trionfo di colori: arancio, verde, giallo, marrone, ma avvolti anche da un misto di odori dolciastri, aspri o co-munque aromatici come ad esempio quello emana-to dalle mandarance e intenso come quello delle caldarroste. Siamo stati liberi di scegliere ciò che più gradiva-mo e anche i bambini a cui non piace la frutta, en-tusiasti per quell’atmosfera, l’hanno mangiata vo-lentieri. Quella che è rimasta l’abbiamo messa da parte per gustarla nei giorni successivi. La nostra piccola festa d’autunno è proprio ben riuscita e spero che questa tradizione, iniziata nella nostra classe due anni fa, venga rispettata anche in futuro .

Erika Dipietro III D

etro Erika III frD

Dialogo fra un’arancia e un

bambino. Bambino: Nooo, non voglio mangiare l’aran-cia, non la voglio! Arancia: dai, mangiami, per favore. Bambino: No, sei aspra e non mi piaci Arancia: Non ci pensare nemmeno! Io sono dolce e succosa Bambino: Macché, non è vero! Arancia: E’ verissimo, prova. Bambino: davvero sei dolce e succosa? Arancia: Certo, prova. Bambino:Ok, ma solo un pezzetto Arancia: Dai, forza. Quanto ci metti? Bambino: Uhmm! Sei davvero buona! Arancia: Coraggio mangia tutti i miei spicchi, non te ne pentirai. Bambino:Hai ragione, tu non sei male. Ti mangerò tutta. Arancia: Hai fatto proprio bene perché non solo sono buona ma faccio anche bene alla salute, sono ricca di vitamina C e ti aiuterò a crescere sano. Marco Sipio-ne III C

La festa della frutta

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LEZIONI SPECIALI

Cari lettori Vogliamo farvi conoscere l’esperienza fatta a scuola oggi 26 Novembre “Giornata Nazionale della Sicurezza”.In molte situazioni di emergenza come durante un terremoto,un incendio,può capitare che ci si lasci prendere dalla paura,non si sappia bene che cosa fare,dove andare,come muoversi:per evitare che questo succeda bisogna sapere come comportarsi. La maestra ci ha proposto di simulare una situazione di pericolo e di effettuare tutti insieme un percorso seguendo i “ Segnali di Salvataggio”presenti nella nostra scuola per raggiungere un’uscita di emergenza.Lungo il corridoio abbiamo notato dei cartelli di colore verde:sono i segnali che ci indicano la direzione da seguire,mentre quelli rossi sono dei “Segnali Identificativi” che indicano la presenza di un estintore o di una lancia antincendio”. Ha suscitato molta curiosità la cassettina che indicava la presenza di materiale di pronto soccorso,una vicino all’ingresso e l’altra situata vicino ai servizi.Quando siamo arrivati ad una delle uscite di emergenza,la maestra ci ha fatto notare che basta una leggera spinta alla barra per poter uscire ,proprio per evitare che in caso di confusione non si sappia come aprirla .Questi segnali non si trovano solo nella nostra scuola,ma anche nelle scuole di altri Paesi,secondo quanto stabilito da tutte le nazioni che fanno parte “dell’Unione Europea”.

Ritornati in classe abbiamo rappresentato con i disegni i cartelli visti e abbiamo riflettuto sul fatto che è importante per la nostra sicurezza conoscere,oltre ai segnali anche quali comportamenti corretti seguire in situazioni di emergenza. Classi seconde sez. C - D

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La descrizione di Pachino fatta da VITALIANO BRANCATI

Omaggio a un pachinese illustre in occasione del centenario della sua nascita

Vitaliano Brancati nasce a Pachino il 24 luglio 1907, fu battezzato con il nome di Sal-vatore Giuseppe. Per il lavoro del padre si trasferì all’età di sei anni, lasciò la propria città Natale alla volta di Ispica, Pozzallo e Modica e poi vive a

Catania, dove trascorse una parte della sua vita e conseguì la maturità classica. Si laureò presso l’università di Catania discutendo una tesi su Federi-co De Roberto. Vinse il con-corso per l’insegnamento di italiano, nell’Istituto Magistra-le di Caltanisetta che, ben pre-sto, lasciò per trasferirsi a Ro-ma. Nel 1941 pubblicò il ro-manzo “Don Giovanni in Sici-lia” e nello stesso anno pub-blicò “Gli anni perduti” ed infine, nel 1943, “ I piaceri”. Nel 1946 Brancati sposò An-na Proclemer da cui nel 1947 nacque la figlia Antonia di-ventando attrice teatrale ed erede naturale e intellettuale dell’arte del padre. Il 25 set-tembre 1954 dopo un inter-vento chirurgico Vitaliano Brancati morì. La satira della piccola borghesia siciliana è l’

ispirazione ed il tema della produzione di Brancati. La produzione letteraria fu af-fiancata dalla produzione gior-nalistica, ma anche per il ci-nema. Scrisse la sceneggiatura del film “Anni difficili“ tratto da “Il vecchio con gli stivali”, “Signori in carrozza” di Luigi Zampa, lavorò con Alessandro Blasetti, Mario Monicelli e Roberto Rossellini. Del 1960 è il film Bell’Antonio di Mauro Bolognini, con Marcello Ma-stroianni e Claudia Cardinale, trasposizione cinematografica dell’anonimo romanzo del 1973 “Paolo il caldo”, diretto da Marco Vicario ed interpre-tato da Giancarlo Giannini e Ornella Muti.

LUCY ARGENTINO VINCENZO A

In un racconto Fantastica avventura di Francesco Maria, V. Brancati descrive che Pachino non “era un grosso Paese”, ma potremmo dire che non lo è neanche oggi. Pachino appariva a Brancati come un paese rumoroso, il vento che usciva dai due mari ruotava tra le strade e nella grandissima piazza, con quel suo frastuono di campane, voci, grida, canzonette e suoni di chitarra. Il posto più rumoroso del paese era la far-

macia. Le case del paese, a dire di Branca-ti, non presentarono “tracce di architettu-ra”. Il paese somigliava “ad una lavagna di scuola elementare nei primi giorni dell’an-no scolastico quando i bambini imparano ancora le aste.” Brancati nonostante abbia fatto queste riflessioni considera “Pachino il più bel paese del sud.”

Lauretta Enza I A

Concetta Sudano I A

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Un anniversario da ricordare

Giuseppe Garibaldi nato il 4 Luglio 1807, generale e uomo politico italiano. Iniziò la carriera marinara come mozzo per poi di-ventare capitano mercantile. La carriera politico-militare iniziò in Uruguay. Nel 1843 vestì per la prima volta la leggendaria camicia rossa. All’inizio del 1848 s’imbar-cò per l’Italia alla notizia dei tentativi in-surrezionale di Palermo. Nel 1860 quando il partito d’Azione decise di tentare una spedizione in Sicilia, in seguito al fermento rivoluzionario dell’isola. La spedizione nata col nome di Spedizione Dei Mille, partì il 5 Maggio del 1860. I garibaldini sbarcarono a Marsala e si diressero verso l’interno, mentre Garibaldi assunse la ditta-tura della Sicilia. Calatafimi, Corleone, Milazzo le tappe dell’epica impresa che la fantasia popolare trasfigurò subito in leg-genda. Sbarcato in Calabria raggiunse la

Campania il 7 settembre 1860 entrò a Na-poli battendo definitivamente le restanti truppe borboniche sul fiume Volturno. Ga-ribaldi aveva intenzione di proseguire per Roma. Capo carismatico, rivoluzionario entusiasta, idealista che non si lasciò cor-rompere al successo e dalla fama. Da mor-to il potere lo trasformò in un mito. Gari-baldi divenne rivoluzionario ai margini della Politica, pressoché privo di sostegno ufficiale. Garibaldi era amato dalle giovani genera-zioni e dagli esclusi: i giovani. Si arruola-vano volontari per combattere al suo fian-co, decine di donne accorrevano da ogni parte d’Europa per stargli vicino. Lo stato italiano gli ha dedicato una serie di mani-festazioni per celebrare il bicentenario del-la nascita ed i siti internet danno l’idea di quanto lo stato italiano sia debitore a Giu-seppe Garibaldi.

SCIVOLETTO Federica III A

L’EROE DEI DUE MONDI

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Giorno 13 Dicembre ci siamo recati in sala tea-tro per intervistare il giornalista Sebastiano Dia-mante che lavora dall’otto Agosto 2003 al “Giornale di Sicilia” Abbiamo annotato le rispo-ste che il giornalista ci ha dato. Abbiamo appreso che S. Diamante fa il giornalista da quattro anni e il suo primo articolo lo ha scritto sul calcio perché ama questo sport. A lui piace talmente tanto il suo lavoro che lo svolgerebbe 24 ore su 24 e non si stanca mai di andare in giro per lavoro. La sua migliore intervista e anche la più piacevole è sta-ta quella fatta al leader della band “Vibrazioni”. I giorni di vacanza per un giornalista sono pochi perché ci sono sempre delle notizie da scrivere e degli eventi da fotografare e pubblicare. Rispon-dendo ad una domanda di un bambino, ha detto che non si finisce mai di studiare e per fare il gior-nalista non c’è un’età prestabilita. Il signor Dia-mante svolge il suo lavoro con il computer, gli capita molto raramente di intervistare personaggi famosi dato che vive in un piccolo centro. Seba-stiano Diamante ha concluso dicendo che per di-ventare bravi giornalisti bisogna studiare tanto.A Gennaio comincerà una collaborazione con la no-stra redazione.

Simone Quartarone e Alex Tallini 5^ C

Intervista a un giornalista

Gita a Catania

Le attività della Pellico

Giorno 6 Dicembre io e la mia classe siamo andati in gita a Catania. Siamo partiti di buon’ora con l’autobus e, dopo una breve sosta, siamo arrivati a Catania dove abbiamo assistito alla rappresenta-zione teatrale “Tirituf” al teatro “A. u-sco”. Li attori erano molto bravi e lo spettaco-lo divertente. Dopo siamo partiti per Cal-tagirone dove siamo stati ospitati dai pa-dri Canossiani alla “Città dei ragazzi” e abbiamo mangiato i panini che avevamo portato da casa. Nel pomeriggio siamo andati al centro a vedere la famosa scalinata e alcuni pre-sepi. Infine alle ore 18,00 abbiamo ripre-so l’autobus per tornare a casa.

Lucia Giannone 3^ C sc. primaria

Alunni delle classi III A e B durante la recita di Natale

Anche i bambini della scuola dell’infanzia han-no rappresentato il Natale con canti e recite.

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CINEMA

Ratatouille Il film prende il nome da un piatto france-se a base di zucchine, melanzane e pepe-roni e questo ci anticipa il contenuto del film. Nel film si parla di cibo. Dato il suc-cesso ottenuto possiamo dire che il prota-gonista è un successore di Topolino che si chiama Remy, un cuoco dall’aspetto vero-simile. Considerato il frutto dell’ unione della Disney con la Pixar. Illuminazioni e riprese dal vero con trattamento virtuale hanno dato buoni risultati. La sceneggiatura ha dato brio ad una sto-ria semplice, adatta ai bambini piccoli, ma ricca di spunti profondi. Il significato è nella frase per Remy “non tutti possono diventare artisti”. L’arte a cui si riferisce è il recupero dei piatti che riescono a evoca-re la nostalgia ed i ricordi dell’infanzia. Un umorismo delicato e costante accom-pagna le avventure di Remy del suo popo-lo caratterizzato con caratteri buffi ma vi-cino al reale. Il film è ricco di atmosfere e di momenti belli e felici. Nel film c’è an-che una cuoca che si afferma in un luogo dominato dagli uomini. C’è lo sfondo della Parigi notturna, con la spinta ameri-cana. Si esce con un contenuto mai banale e che ci ha fatto sorridere tutti.

Federica Schifitto 1A Sc. Secondaria

SCELTI PER VOI TEATRO

Tiritituf A Catania al teatro A. Musco abbiamo assistito allo spettacolo teatrale “Tiritituf” tratto da un racconto di Lui-gi Capuana. A me è piaciuto molto e vi consiglio di vederlo anche voi. Ecco la trama: Una volta un re e una regina che non avevano figli ed erano anziani, chiese-ro aiuto a Salta e balla, un folletto del bosco. Salta e balla diede un uovo fata-to alla regina, le disse di covarlo e, do-po qualche giorno, nacque Tiritituf. Tiritituf cresceva in fretta ma era egoi-sta, maleducato, cattivo, dispettoso e diventò un cattivo sovrano. Il re e la regina, disperati, chiesero aiu-to a Salta e balla che in realtà era una meravigliosa fata. La fata disse loro di costruire con la calce un grande uovo per far rinascere Tiritituf; poi con una magia, la fata rin-giovanì i due sovrani così loro potero-no educare meglio Tiritituf. Egli, così diventò un bambino bravo, educato ed in seguito, un saggio sovrano. Questa fiabaè una metafora sulla vita e sulla difficoltà di crescre e di superare la monelleria e l’egoismo.

Elisa Cataudella III C Sc. primaria

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Il gioco del calcio sbarca a Pachino nel secondo secolo dopo guerra. Sino al 1957 si disputarono solo tornei lo-cali negli impianti sportivi nell’oratorio di San Corrado. Il 1957 fu l’anno della svolta: alcuni dirigenti diedero vita ad una squadra cittadina in modo da partecipare ad un campionato Regionale. Il Presidente, dottor Sasà Brancati, fu l’anima dell’impresa calcistica a cui,dopo la morte la cittadina riconoscente, gli dedicò lo Stadio Co-munale. Il Pachino calcio tra promozioni e retrocessioni ha parte-cipato a Campionati di prima categoria, promozioni ed eccellenza. Da quest’anno, il Pachino Calcio ha aperto le iscrizioni alla scuola calcio “IL CUORE AZZURRO” è

il settore giovanile, per offrire ai giovani pechinesi, una sana formazione fisica, psicologica e mo-rale. Nella fase evolutiva in un ambiente sano con personale specializzato. Il sogno della società “SPORTIVA PACHINO CALCIO” è quello di far riaccendere la passione per la maglia azzurra, affinché il sogno possa realizzarsi è partito il progetto “IL CUORE AZZURRO”, nata da un nuo-vo modo di concepire un’associazione dilettantistica, a partire dalla capillare organizzazione del settore giovanile. L’organigramma del “CUORE AZZURRO” è suddiviso in primi calci (dai 5 ai 7anni), pulcini (dagli 8 ai 10anni), esordienti (dai 10 ai 12anni), giovanissimi (dai 12 ai 14 anni), allievi (dai 14 ai 16 anni) ed infine juniores (dai 16 ai 18). Il presidente del Pachino Calcio, Jò Fortunato invita i tifosi a sostenere la squadra, in questo mo-mento di difficoltà. La squadra vivacchia occupa il terzultimo posto della classifica, a pari merito con la Virtus Ispica. Il tecnico Orlando ha molta fiducia nella squadra per mantenere accesa la speranza che, per la squadra, significherebbe la salvezza, nonché la continuazione di un progetto.

Nel 2002 nasce il progetto di riportare il Pachino nell’eccellenza, un progetto è ancora in corso con la speranza di tornare ad essere, ancora una volta, protagonisti.

Fenisia Mallia II A Federica Scivoltetto 3°A

I PRIMI CALCI …. DEL PACHINO CALCIO

La pagina sportiva

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Allegramente

Barzellette a cura di Salvatore Novello di V C

La redazione di “Pellico on line “ ALUNNI: V.Acquaviva, L.Argentino, J.Aboubdillah, C. Di martino, E. Lauretta, N. Luciano, S. Napoletano, S. Mallia, F. Mallia, C. Sudano, S. Novello, S. Quartarone, D. Selvaggio, F. Schifitto, F. Scivoletto, S. Spataro, G. A. Tallini, Vittorioso, L. Vella. DOCENTI: N. Avarino, G. Calleri, S. Costa, M. Gian-friddo, L. Guarnaccia, R. Savarino

Augura Buon Natale

LE UOVA -Signor contadino, sono proprio fresche queste uo-va? -Altrochè, la gallina non si è ancora accorta che glie-le abbiamo portate via! TRA RAGAZZI -Guarda quell’albero. E’ davvero strano! -Strano? Perché? -Ma come, d’estate si veste e d’inverno si spoglia! FURBISSIMO Il contadino, sorprende Roberto sull’albero di mele: -Ehi, che cosa stai facendo lì? -Ehm… è caduta una mela e sto cercando di riattac-carla! UDITA IN MONTAGNA -Quand’è che un cane Sambernardo diventa nervo-so? -Quando vede un… gatto delle nevi!