PELLEGRINAGGIO PARROCCHIALE AL SANTUARIO DI...

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Cari amici, la situazione emergenziale di quest’anno ci impedisce di svolgere nella sua normalità il tradizionale Pellegrinaggio della parrocchia al Santuario di Saron- no. Incuriosito da una domanda: “Ma cosa avranno fatto i nostri predecessori durante l’ultima Guerra?” sono andato a cercare e sul bollettino del giugno 1941 ho trovato questa testimonianza: “La bella tradizione dei nostri padri continua ancora. Fu una mattinata di viva fede e di grande speranza nel potente patrocinio della Madre di Dio. Intervenne la quasi totalità della borgata. La S. Messa cantata dal nostro Rev.mo Prevosto fu accompagnata dalla Schola Cantorum dell’Oratorio femminile con maestria e perfezione ammirevole, il che dimostra che volentibus nihil difficile”. Le restrizioni governative non consentono celebrazioni e assembramenti, ma per non perdere la nostra tradizione e per affidarci tutti alla Madre dei Miracoli abbiamo pensato di tenere ugualmente la processione ma PER RAPPRESENTANZA. A fare il percorso a piedi il 1° maggio ci sarà solo il Parroco con don Claudio (in rappresentanza della comunità religiosa) e il Sindaco (in rappresentanza della comunità civile), mentre voi tutti ci seguirete nella preghiera a casa, con la recita in contemporanea del Rosario. ore 9.00 PARTENZA dall’Oratorio e, percorrendo via Duca degli Abruzzi, via Fagnani, via Manzoni, via Carducci, via Clerici (statale varesina), via Varese, arrivo al Santuario B.V. dei Miracoli ore 10.00 ATTO DI AFFIDAMENTO alla B.V. dei Miracoli, usando la medesima preghiera che i Vescovi italiani useranno la stessa sera affidando l’Italia alla Madonna di Caravaggio, e Benedizione 26 APRILE 2020: Nº 1337 NOTIZIARIO DELLA PARROCCHIA SS. PIETRO E PAOLO - P.zza XXV Aprile, 13 – 21040 GERENZANO (Va) Tel. 02-968 81 05 - Mail: [email protected] segue a pag. 2 1 PELLEGRINAGGIO PARROCCHIALE AL SANTUARIO DI SARONNO 1 MAGGIO 2020 #celafaremo Sulla polverosa strada verso Emmaus, un paesino a po- chi chilometri da Gerusalemme, due uomini parlano ani- matamente, quando un solitario viandante li affianca incu- riosito: «Che sono questi discorsi che state facendo fra voi durante il cammino?». Hanno il volto triste, e uno di loro gli risponde tra lo stupito e l'ironico: «Tu solo sei così forestiero in Gerusalemme da non sapere ciò che vi è ac- caduto in questi giorni?». Il viandante chiede: «Che co- sa?». I due riassumono i fatti: avevano sperato che Gesù di Nazareth fosse il Messia e ne erano diventati discepoli, ma era stato brutalmente crocifisso e il suo corpo era spa- rito dal sepolcro. Il 24° e ultimo capitolo del Vangelo di Lu- ca, che ho riletto in questi giorni pasquali, spiazza ogni aspettativa del lettore, credente o no che sia. Il viandante che si fa dare dell'ignorante è proprio quell'uomo: «Ma i loro occhi erano incapaci di riconoscerlo». Il mistero è doppio: un uomo morto cammina con i suoi amici che, benché siano in grado di percepirne la presenza, non lo riconoscono. Percepire e riconoscere sono qui posti su due livelli diversi e, pare, incompatibili. Il testo e il mistero che contiene mi hanno sempre intrigato. Il lettore si aspetterebbe adesso la grande luce del lieto fine: lo straniero si rivela e li annichilisce. Ma è già suc- cesso in tutte le storie in cui la realtà viene ribaltata con la forza, dai poemi omerici in poi. Qui no, la rivoluzione acca- de in modo inatteso: lo straniero, invece di rivelarsi aper- tamente, continua il cammino con loro, perché sono loro a dover rivoluzionare un punto di vista inadeguato. I due infatti speravano in un posto nel regno del Messia, ma «ai loro occhi» Gesù si era dimostrato un sognatore, e così se ne tornano alla solita vita di prima, senza gusto. Il gu- sto che si perde quando si è malati: tra i cinque sensi è in- fatti quello che usiamo come metafora per la qualità della vita. Una vita «senza sapore» è priva di «senso»: prova gusto solo chi sa percepire e riconoscere il valore di qualcosa. Per questo il viandante spiega «in tutte le Scrit- ture ciò che si riferiva a lui», e raddrizza le loro aspettative accecate dal desiderio ristretto di auto-affermazione. Co- sì cura la loro delusione: è inevitabile che tutto ciò da cui speriamo di ricevere senso, se è finito, ci deluda, perché il desiderio umano è infinito per definizione e nessun «fini- to» potrà mai bastargli. Ma è proprio in situazioni (come la attuale) in cui per- diamo le nostre finite o finte certezze che ci disponia- mo a riconoscere l'infinito. Lo straniero ripara la loro «svista»: non è la quantità di potere a dare senso alla vita Ce la faremo? di Alessandro D'Avenia - Corriere della Sera 20/04/2020 1

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Cari amici, la situazione emergenziale di quest’anno ci impedisce di svolgere nella sua normalità il tradizionale Pellegrinaggio della parrocchia al Santuario di Saron-no. Incuriosito da una domanda: “Ma cosa avranno fatto i nostri predecessori durante l’ultima Guerra?” sono andato a cercare e sul bollettino del giugno 1941 ho trovato questa testimonianza: “La bella tradizione

dei nostri padri continua ancora. Fu una mattinata di viva fede e di grande speranza nel potente patrocinio della Madre di Dio. Intervenne la quasi totalità della borgata. La S. Messa cantata dal nostro Rev.mo Prevosto fu accompagnata dalla Schola Cantorum dell’Oratorio femminile con maestria e perfezione ammirevole, il che dimostra che volentibus nihil difficile”.

Le restrizioni governative non consentono celebrazioni e assembramenti, ma per non perdere la nostra tradizione e per affidarci tutti alla Madre dei Miracoli abbiamo pensato di tenere ugualmente la processione ma PER RAPPRESENTANZA.

A fare il percorso a piedi il 1° maggio ci sarà solo il Parroco con don Claudio (in rappresentanza della comunità religiosa) e il Sindaco (in rappresentanza della comunità civile), mentre voi tutti ci seguirete nella preghiera a casa, con la recita in contemporanea del Rosario.ore 9.00 PARTENZA dall’Oratorio e, percorrendo via Duca degli Abruzzi, via Fagnani, via Manzoni, via Carducci, via Clerici (statale varesina), via Varese, arrivo al Santuario B.V. dei Miracoliore 10.00 ATTO DI AFFIDAMENTO alla B.V. dei Miracoli, usando la medesima preghiera che i Vescovi italiani useranno la stessa sera affidando l’Italia alla Madonna di Caravaggio, e Benedizione

26 APRILE 2020: Nº 1337

NOTIZIARIO DELLA PARROCCHIA SS. PIETRO E PAOLO - P.zza XXV Aprile, 13 – 21040 GERENZANO (Va)

Tel. 02-968 81 05 - Mail: [email protected]

segue a pag. 2

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PELLEGRINAGGIO PARROCCHIALEAL SANTUARIO DI SARONNO

1 MAGGIO 2020

#celafaremo

Sulla polverosa strada verso Emmaus, un paesino a po-chi chilometri da Gerusalemme, due uomini parlano ani-matamente, quando un solitario viandante li affianca incu-riosito: «Che sono questi discorsi che state facendo fra voi durante il cammino?». Hanno il volto triste, e uno di loro gli risponde tra lo stupito e l'ironico: «Tu solo sei così forestiero in Gerusalemme da non sapere ciò che vi è ac-caduto in questi giorni?». Il viandante chiede: «Che co-sa?». I due riassumono i fatti: avevano sperato che Gesù di Nazareth fosse il Messia e ne erano diventati discepoli, ma era stato brutalmente crocifisso e il suo corpo era spa-rito dal sepolcro. Il 24° e ultimo capitolo del Vangelo di Lu-ca, che ho riletto in questi giorni pasquali, spiazza ogni aspettativa del lettore, credente o no che sia. Il viandante che si fa dare dell'ignorante è proprio quell'uomo: «Ma i loro occhi erano incapaci di riconoscerlo». Il mistero è doppio: un uomo morto cammina con i suoi amici che, benché siano in grado di percepirne la presenza, non lo riconoscono. Percepire e riconoscere sono qui posti su due livelli diversi e, pare, incompatibili. Il testo e il mistero che contiene mi hanno sempre intrigato.

Il lettore si aspetterebbe adesso la grande luce del lieto fine: lo straniero si rivela e li annichilisce. Ma è già suc-cesso in tutte le storie in cui la realtà viene ribaltata con la forza, dai poemi omerici in poi. Qui no, la rivoluzione acca-de in modo inatteso: lo straniero, invece di rivelarsi aper-tamente, continua il cammino con loro, perché sono loro a dover rivoluzionare un punto di vista inadeguato. I due infatti speravano in un posto nel regno del Messia, ma «ai loro occhi» Gesù si era dimostrato un sognatore, e così se ne tornano alla solita vita di prima, senza gusto. Il gu-sto che si perde quando si è malati: tra i cinque sensi è in-fatti quello che usiamo come metafora per la qualità della vita. Una vita «senza sapore» è priva di «senso»: prova gusto solo chi sa percepire e riconoscere il valore di qualcosa. Per questo il viandante spiega «in tutte le Scrit-ture ciò che si riferiva a lui», e raddrizza le loro aspettative accecate dal desiderio ristretto di auto-affermazione. Co-sì cura la loro delusione: è inevitabile che tutto ciò da cui speriamo di ricevere senso, se è finito, ci deluda, perché il desiderio umano è infinito per definizione e nessun «fini-to» potrà mai bastargli. Ma è proprio in situazioni (come la attuale) in cui per-diamo le nostre finite o finte certezze che ci disponia-mo a riconoscere l'infinito. Lo straniero ripara la loro «svista»: non è la quantità di potere a dare senso alla vita

Ce la faremo? di Alessandro D'Avenia - Corriere della Sera 20/04/2020

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3° DI PASQUA(At 19,1b-7; Eb 9,11-15; Gv 1,29-34)

ore 8.30: S. Messa ore 10.00: S. Messa dei ragazzi (def.ti ANGARONI

PIERO e ALBERTO,Z AFFARONI GRAZIOSA e RENZO e Nonni; def.ti MANFRIN A NGELO e ADELE)

ore 11.30: S. Messa (def.ti BIANCHI BRUNO e Fam. MONZA)

ore 18.00: S. Messa (def.ta GHIRIMOLDI SANDRA; def.ti MONTI CARLO, C ARNELLI ANTONIETTA, MONTI PIERO e COMI CAROLINA)

La celebrazione, in diretta dal Duomo, sarà trasmessa alle ore 11.00 in diretta su Chiesa Tv (canale 195 del digitale terrestre), Radio Marconi, Radio Mater, www.chiesadimilano.it, canale YouTube chiesadimilano.it collegandosi da pc, tablet, smartphone e smart tv.

Beate Caterina e Giuliana del S. Monte di Varese (At 8,5-8; Gv 5,19-30)

ore 7.00: S. Messa (def.to PAGANI LUIGI)

ore 8.30: S. Messa (def.ti PINI CARLO, EMILIA e LUIGI)

S. Gianna Beretta Molla (At 8,9-17; Gv 5,31-47)ore 8.30: S. Messa (def.ti Fam. BORGHI e

ANGARONI)ore 18.00: S. Messa (def.ta BORGHI ANGELINA;

def.ti ALLEMINI ANGELO e UGGERI ROSA; def.ti MONTANI CATERINA e TASSONE GIUSEPPE)

domenica 26 apriledomenica 26 apriledomenica 26 aprile

lunedi 27 aprilelunedi 27 aprilelunedi 27 aprile

martedi 28 aprilemartedi 28 aprilemartedi 28 aprile

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Programma della settimanaProgramma della settimanaProgramma della settimanabensì quella di amore. Non possono riconoscerlo perché lui è venuto a servire, non a dominare. Loro si aspettavano il trion-fo (che scendesse dalla croce e sbaragliasse i nemici), ma l'amore non domina, si dà e lascia liberi, non vince ma av-vince e convince. Spesso cerchiamo di nascondere la po-vertà di amore ricevuto e dato con maschere auto-rassicuranti. Ma quando cadono le maschere, chi siamo?«Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. Ma essi insistettero: “Resta con noi perché si fa sera”. Egli entrò per rimanere con loro. Quando fu a tavola con loro, prese il pane, disse la bene-dizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli oc-chi e lo riconobbero. Ma lui sparì dalla loro vista». Cresce il mistero: quando lo vedono non lo riconoscono, quando lo riconoscono sparisce. Riconoscere non è dato agli occhi, ma allo spirito. Capita anche a noi di dire a chi amiamo: non ti riconosco più! L'altro è sparito alla nostra vista, perché dobbiamo ritrovarlo più in profondità. Infatti la delusione dei due, frutto di false aspettative, viene curata («Non ci ardeva il cuore mentre con-versava con noi lungo il cammino?») e trasformata in deside-rio: gli chiedono di rimanere a cena. Ed è allora che lo ricono-scono. Il luogo in cui c'è «gusto» è nelle cose quotidiane, vis-sute con l'apertura e la cura di chi invita un amico a cena. I due infatti ripartono subito verso Gerusalemme per raccon-tare tutto agli altri. Dovrebbero essere ancora più tristi perché l'hanno perso di nuovo, e invece hanno scoperto che è ovun-que, a loro disposizione («Io sono con voi, tutti i giorni, fino al-la fine del mondo»), perché la resurrezione è una rivoluzione da ricevere non da fare («Io sto alla porta e busso. Se qualcu-no ascolta la mia voce e apre la porta, io entrerò da lui e ce-nerò con lui ed egli con me»).

Quando umano e divino cenano alla stessa tavola, allora l'ordinario diventa straordinario. Risorgere è la ricetta per dare infinito gusto alla vita, perché permette di ricono-scere la vita nascosta in ogni cosa: a casa, a lavoro, nel do-lore, nella fatica, nelle relazioni, nella luce sulle foglie... in tut-to, perché solo ciò che viene fatto con e per amore diventa vi-vo. Così la «vita di sempre» diventa la «vita per sempre». Solo così «ce la faremo».

NON AVENDO ANCORA LA SICUREZZA SU CIÒ CHE AVVERRÀ DOPO IL 4 MAGGIO, DATA IN CUI PRESUMIBILMENTE INIZIERÀ LA COSIDDETTA “FASE 2”, CI SEMBRA IMPORTANTE AVVISARE CHE:

Ÿ La celebrazione delle PRIME COMUNIONI viene rimandata a data da destinarsi

Ÿ La celebrazione degli ANNIVERSARI dei BATTESIMI 2019 è per quest'anno sospesa

Ÿ La celebrazione dei BATTESIMI, prevista per il 17 Maggio p.v., è anch'essa sospesa: le famiglie interessate potranno contattare il Parroco per ridefinirla in altra data

Cari amici, nelle scorse settimane vi avevo presentato la situazione

difficile in cui versa la Parrocchia, a causa della contingenza coronavirus che non consente di partecipare all'Eucarestia, e avevo “teso la mano” per chiedere un aiuto che compensasse i mancati introiti delle offerte domenicali.

In queste settimane la risposta all'appello è stata in questa misura:fino alla data odierna sul conto corrente parroc-chiale (Parrocchia Ss. Pietro e Paolo-Gerenzano) sono stati fatti n. 60 bonifici di varia entitàper una raccolta totale di € 12.920,00

Conoscendo la generosità del nostro paese, continuo a ricordarvi l'IBAN su Intesa Sanpaolo IT 10 Z 03069 09606 100000009721.Grazie.

don Franco

UNA QUESTUA STRAORDINARIA…

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S. CATERINA DA SIENA(1Gv 1,5-2,2; 1Cor 2,1-10a; Mt 25,1-13)

ore 7.00: S. Messa (def.ta BERNASCONI

G. CARLA)ore 8.30: S. Messa (def.ti Fam. MARIOTTI

MARIO)

S. Giuseppe Benedetto Cottolengo (At 8,18-25; Gv 6,1-15)

ore 8.30: S. Messa ore 17.00: Esposizione

dell'Eucarestia per l'Adorazione personale

ore 18.00: S. Messa

Feria pasquale (At 9,10-16; Gv 6,22-29)

1° venerdì del meseore 9.00: Processione al Santuario di Saronnoore 20.30: S. Messa a S. Giacomo (def.ti BORGHI

LORENZO; def.te PONZELLINI MARIUCCIA e SILVANA)

e a seguireore 21-22: Adorazione eucaristica personale

S. Atanasio(At 9,17-25; 1Cor 12,21-27; Gv 6,30-35)

1° sabato del meseore 8.00: Recita del S. ROSARIO (i “Consacrati di Fatima” si ricordino dei

loro impegni)ore 8.30: S. Messa (def.ti MONZA GIUSEPPE e

FUSETTI GIULIA; def.to F RANCHI PEPPINO)

ore 18.00: S. Messa (def.ti Fam. PAGANI e MONTI; def.ti SGARIA GIANCARLO e Fam.)

4° DI PASQUA (At 6,1-7; Rom 10,11-15; Gv 10,11-18)

ore 8.30: S. Messa ore 10.00: S. Messa dei ragazzi (def.ti BORGHI

ENRICO e Fam.)ore 11.30: S. Messa per i defunti di APRILE:

COLOMBO ANTONIETTA, ALFIERI NATALE MARIO, COMI CAROLINA, ZAGO MARIO,

CASTELLI G IUSEPPE, ZAFFARONI DORINO, LONGO TERESA,

GIRALDO GIUSEPPINA, BILLE' ROSARIO e CARNELLI PEPPINO

ore 18.00: S. Messa

La celebrazione, in diretta dal Duomo, sarà trasmessa alle ore 11.00 in diretta su Chiesa Tv (canale 195 del digitale terrestre), Radio Marconi, Radio Mater, www.chiesadimilano.it, canale YouTube chiesadimilano.it collegandosi da pc, tablet, smartphone e smart tv.

mercoledi 29 aprilemercoledi 29 aprilemercoledi 29 aprile

ovenerdi 1 maggio ovenerdi 1 maggio ovenerdi 1 maggio

sabato 2 maggiosabato 2 maggiosabato 2 maggio

domenica 3 maggiodomenica 3 maggiodomenica 3 maggio

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In quel tempo. Giovanni, vedendo il Signore Gesù venire verso di lui, disse: «Ecco l'agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo! Egli è colui del quale ho detto: “Dopo di me viene un uomo che è avanti a me, perché era prima di me”. Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare nell'acqua, perché egli fosse manifestato a Israele». Giovanni testimoniò dicendo: «Ho contemplato lo Spirito discendere come una colomba dal cielo e rimanere su di lui. Io non lo conoscevo, ma proprio colui che mi ha inviato a battezzare nell'acqua mi disse: “Colui sul quale vedrai discendere e rimanere lo Spirito, è lui che battezza nello Spirito Santo”. E io ho visto e ho testimoniato che questi è il Figlio di Dio».

Sembra strano questo passo del Vangelo nella sequenza dei vangeli pasquali, ma forse è importante proprio per non indulgere sullo straordinario degli eventi e per non dare adi-to al proliferare di fantasie e di cose prodigiose.Questo brano non ha lo scopo di raccontare il battesimo di Gesù (anche se siamo in questo contesto), ma di indicare quando e come Giovanni Battista ha riconosciuto in Lui il Figlio di Dio. Anzitutto è un Vivente dai precisi connotati umani che gli si fa incontro e che viene riconosciuto attraverso l'affermazione dalle molteplici risonanze ed interpretazioni bibliche: “Ecco l'Agnello di Dio che porta su di sé il pec-cato del mondo!” A noi forse questa espressione non dice molto, se non ne penetriamo lo spirito biblico. Forse ci aiuta di più intravvede-re -attraverso l'esclamazione di Giovanni- il riconoscimento di Qualcuno, certo un inviato di Dio, che si prende a cuore la situazione dell'umanità sconvolta dal male e la solleva. Anche qui c'è qualcuno che 'vede', vede oltre; uno che “non lo conosceva” e d'un tratto si rende conto.

Ma c'è bisogno di un incontro: di Gesù che si fa avanti e che fa capire come i segni straordinari di Dio passino attraverso gesti semplici, comuni, che gli uomini di fede solida ricono-scono e additano. Come se dicessero: “guardate, lì c'è la presenza di Dio, perché è solo Lui che può ridare freschez-za e limpidità al mondo deteriorato”.Bisogna andar oltre la nostra consapevolezza di “non cono-scerlo” ed essere attenti a tutto ciò che rende viventi, perché il VIVENTE è sempre fra noi e viene incontro a tutti per esse-re riconosciuto e condiviso.E testimoniare è rendere noto, indicare che c'è un Figlio di Dio in mezzo a noi, sempre pronto a farsi incontro e a rian-nodare i fili delle nostre esistenze riaccendendole di vita e di entusiasmo.

giovedi 30 aprilegiovedi 30 aprilegiovedi 30 aprile

Per riprendere in settimana…

Lettura del Vangelo secondo Giovanni 1, 29-34

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Caritas Parrocchiale, sede in P.zza XXV Aprile, 1 - tel 380-3762008 - [email protected] Centro di ascolto: Mercoledì h 17.30-19 Sito Caritas: www.caritasgerenzano.wordpress.com

Suore Cottolengo: Via don Pargoletti, 1 02-21069673

Visita il sito della tua Parrocchia: www.parrocchiagerenzano.it

IT10Z0306909606100000009721 (Intesa San Paolo)

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