Cantata Dei Pastori

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CANTATA DEI PASTORI di Annibbale Perrucci Riduzione Mascolo giuseppe Atto Primo Entra Pluto accompagnato da drammatici rulli di tamburo, da fumo e odor di zolfo. Pluto. - Dunque la tua giustizia è questa? quella di farmi penar qui in eterno, debbo sperimentar io sol, sol io barbaro ciel, empio e rio? Come? Ci condannasti alle fiamme, e poi con l'uom vil di terra nato, volesti usar tanta tua clemenza per l'originale suo peccato? Come! per redime un pò di polve si fa Uomo un Dio? tuono Va, dunque… salva chi ti piace, tu giusto in terra non sei, ma appassionato così non si governa! Vedremo al fine chi più puote o il tuo voler o la possanza mia. Accorrete qui tutti o miei campioni voi che per eseguir il voler mio forte vi faceste in faccia a Dio or non mi lasciate. (entrano Asmodeo, Belfegor, Astarotte e Belzebù) Asm. e Belf. Eccoci ai cenni tuoi gran Prence invitto. Pluto. I danni miei non osservate voi? Asmodeo -Io nulla vidi. Belf.- Io nulla osservai. Pluto. - Non osservate? che il dominio ho perduto dell'inferno? Io d'ora innanzi contrastar pur voglio la terra, il mar, il ciel, il monto intero. Asm. e Belf. -Saremo all'ordin tuo sempre qui pronti. Pluto. - Ebbene, se mi sarete ognor costanti non saremo pigmei, ma in vero atlanti. Astarotte. - Benchè infelici appieno eccoci pronti al tuo voler. Asmodeo - Ma dicci come, come distruggere si potrà mai il Messia? Pluto. - Ben dicesti, Asmodeo tanta è l'arte che usa colui che regna in Cielo, per celar l'avvento ai nostri occhi.

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Drammaturgia

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CANTATA DEI PASTORI

di Annibbale Perrucci

Riduzione Mascolo giuseppe

 

Atto PrimoEntra Pluto accompagnato da drammatici rulli di tamburo, da fumo e odor di zolfo.Pluto. - Dunque la tua giustizia è questa?quella di farmi penar qui in eterno,debbo sperimentar io sol, sol iobarbaro ciel, empio e rio?Come? Ci condannasti alle fiamme,e poi con l'uom vil di terra nato,volesti usar tanta tua clemenzaper l'originale suo peccato?Come! per redime un pò di polvesi fa Uomo un Dio?tuonoVa, dunque… salva chi ti piace,tu giusto in terra non sei, ma appassionatocosì non si governa!Vedremo al fine chi più puoteo il tuo voler o la possanza mia.Accorrete qui tutti o miei campionivoi che per eseguir il voler mio forte vi faceste in faccia a Dioor non mi lasciate.(entrano Asmodeo, Belfegor, Astarotte e Belzebù)Asm. e Belf. Eccoci ai cenni tuoi gran Prence invitto.Pluto. I danni miei non osservate voi?Asmodeo -Io nulla vidi.Belf.- Io nulla osservai.Pluto. - Non osservate? che il dominio ho perduto dell'inferno?Io d'ora innanzi contrastar pur vogliola terra, il mar, il ciel, il monto intero.Asm. e Belf. -Saremo all'ordin tuo sempre qui pronti.Pluto. - Ebbene, se mi sarete ognor costantinon saremo pigmei, ma in vero atlanti.Astarotte. - Benchè infelici appieno eccoci pronti al tuo voler.Asmodeo - Ma dicci come, comedistruggere si potrà mai il Messia?Pluto. - Ben dicesti, Asmodeo tanta è l'arteche usa colui che regna in Cielo,per celar l'avvento ai nostri occhi.or chi può dir che il Messia prossimo a venir non sia?Si, quella coppia che or si aggiraper le tribù di Giuda, Povera e raminga, Chi non sa che tra quellanon vi sia la decantata verginella?Belfegor. - Ma se questo Signor nasce di carnefragil vestito, che temer dobbiamo?Venga chi vuole, venga costui

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e non temere,dell'Ombre alto monarca,che a te ora promettoogni inganno, ogni astuzia, ogni potere.Asmodeo -Eccoci tutto sdegno e fuoco.Belfegor- Io sotto il mio piè farò tremar la terra.Astarotte -Chi li potrà salvar? Neppure Iddio!Pluto. - E' vinto.Tutti.- E' vinto. (escono tre demoni)Belfegor. - Si, voglio vendicare il torto antico, in guerra farò vederetutto il mio potere.Pluto. - L'inarco vi brama prodialle mine, agli inganni ed alle frodi.Ite dunque invitti eroie del ciel sorno fateche dell'opera sua risulti il nulla.La neve cade sul piccolo Benino, addormentato su di un masso. Entra ArmenzioArmenzio. - Ecco l'alba che spunta, ecco del Solei primi rai splendentinunzi a noi son del già risorto giorno.Anzi, ecco il Sole istesso.che l'ombra fuga e dissipa le nebbie, per darci un chiaro e lucido mattino:e tu dormi Benino?Benino. - Padre… lasciatemi dormire.Armenzio. - Destati sonnacchioso, odi i pinti augelletticol canto salutar il sol nascentel'usignuolo, il fringuello, il cardellino;e tu dormi Benino?Benino. - Il canto degli augelli più al riposo mi invita;e al sonno più m'incita, padre, lasciatemi dormire.Armenzio. - Oh, questo è troppo figlio.destati che son desti tutti i pastori.Odi i cani latrar, belar gli agnelli?L'agricoltor coltivalava la vecchiarella, il passeggier riprende il suo caminoe tu dormi Benino?Benino- Oh, vel perdoni il Cielo,che m'avete interrotto il più bel sogno.Armenzio. - Siam nati alla fatica, o poltroncellonon per sognare. Benino. - Ma non sapete voi quale ho vedutocose belle dormendo?Armenzio. - E tu ai sogni dai fede? che scherzi son della fantasia? Ombre fugate all'apparir del sole?Benino. - Fur ombre, è ver, ma belle e vere!Armenzio. - Son sogni, e come tal ombre e chimere! Ma di pur cosa sognavi.Benino. - Mi parea che si aprisse in cento lampi il ciel, e che piovesseun misto di lassù d'argenti e d'ori,Ed una luce che facea cangiar quest’orrida stagione.

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E poi vidi mutar la terra in oroed in smeraldi i prati.E mentre estatico io rimiravavolsi il mio stupito sguardo a BetlemmeDi là sorger pareami un lume immenso, ch'esser parea centuplicato il soleed uscire da quel lume odo una voceche dice vieni a me, alma sincera.Così assuefacendomi la vistaa quel fulgore in mezzo vi scorgeaUn infante bello in visoche parea esser asceso giù dal Paradiso.E…Armenzio. - E? Dunque? Prosegui il tuo racconto!Benino. - E mentre mi facea di tutto quel tesor signore e dono,voi mi svegliaste e mi rompeste il sonno.Armenzio. - Oh come col tuo si accorda il sogno mio.Benino. - Se il mio vi raccontai, voglio sentire il vostro.Armenzio. - Hai tu ragione; Dopo aver chiuso il ciglio parmi vederquella speloncadove tu nacer vedesti il lumetutto intorno assalita d'aspidi, di chelidri, e di scitali,di dispadi e dragoni, allor che uscendoun bambin, divenia questi un gigantee quei mostri fugava in un istante;e nello stesso tempo in Cielo e in Terraun'eco rimbombava:Gloria al Ciel, pace all'uom, guerra al profondo,Che tutto esulti: è liberato il mondo.O anni miei felicise ottenga un tal favordi veder pria ch'io mora, il Salvatore!Benino. - Tanto fisso alla mente restommi un sì bel sogno,che vorrei sempre dormir, ne mai destarmi.Armenzio. - Orsù figliolo, pochi servi abbiamo Per custodir il gregge.Vanne presso gli agnelli; e porta i cani,e prega intantoil gran motor del Cielo,che il mio sogno col tuo voglia avverare.esconoEntra Razzullo e canta "Quand'io nascette ninno."Razzullo. - Mamma mia, me sò 'mbrugliato'nfrà sti vuosche, sti ssepe e sti sgarrupenide d'uorze e de lupe,e songo sti desiertestanze de ranavuottole e lacierte.Scena quintaentra BeninoBenino. - Oimè chi fia costui? è uomo o mostro?Razzullo. - Uh…lla 'ce stà un figliolo. Manco maleMe sapesse indirizzare la via per una taverna, che io, me stò a ghire a 'nrequia-materna!Mò vaco…Benino. - Oh… qual strano animale è ascoso lì nell'ombra?

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Se s'avvicina ancora, io fuggo!Razzullo. - Uh uh!Benino. - Che verso curioso! Razzullo. - Uh uh!Benino. - Sembra uomo ma ha volto ferinoE' orso lupo, scimmia 'o babbuino?Dev'essere qualche mostro scappato da una grotta. Aimè che fosse un drago? Razzullo. - Pasturiè… schiavo.Benino. - Aiuto… Non ti avvicinare!Razzullo. - Come non ti avvicinare?Benino. - Non mi venire contro!Razzullo. - Pasturiè? Ma sì scemo?Benino. - Meraviglia? Egli sembra che parli… dev'essere bestia ammaestratada circo scappata! Ho paura anche a volger lo sguardo verso di lui!Razzullo. - 'E che aie paura?Benino. - Temo che tu mi morda!Razzullo. - E che sò cane arraggiato? Siente…Benino. - Ahh… non mi mangiare!Razzullo. - E che ssò lupo mannaro?Benino. - Al volto il sembri. Ahh…Razzullo. - E che te miette paura d'o mammone?Benino. - Dimmi qual bestia tu sei?Razzullo. - Sò bbestia razionale.Benino. - Sei un mostro non è vero?Razzullo. - Quà mostro? Io sò cristiano comm'a tte. Ce cride?Benino. - Io non lo sò ed ho paura di scoprirlo.Razzullo. - Ma nun fà 'o scemo pasturiè, siente!Benino. - Aiuto… papà! Papà!Razzullo. - Zitto, che fai!Benino. - Corri papà…Armenzio. - Che accade? Che accade? Cosa succede figlio?Razzullo. - Uh mamma mia… che pasticcio.Benino. - Un mostro mi vuole mangiare…Armenzio. - Chi? Dillo a tuo padre, che lo caccerò via a bastonate!Razzullo. - E quello solo le bastonate ci mancavano!Benino. - Eccolo là!Razzullo. - Fermo un momento… ma qui c'è un'errore!Benino. - Babbo ho paura!

Armenzio. - Dov'è il mostro? Che io non lo vedo?Benino. - E' li proprio davanti a te!Razzullo. - Fermo… per carità… che quando mi bastonano io mi faccio male!Armenzio. - Che storia è questa?Razzullo. - E che ne sò io? Io mi ero avvicinato per un'informazione, e ccà finisce che mi danno la benedizione!Benino. - Sei un mostro! Razzullo. - Ma quà mostro e mostro? Ma allora si scemo overo?Mò t'e dongo dduie buffettuni! Và truvanno 'o mostro 'a me. Si ccà 'ce stava 'nu mostro 'o primmo a fuì sarei stato propr'io!Benino. - Ma prima ho ben sentito che ruggivi! E perchè sei tutto bbianco? Il tuo volto ed il tuo aspetto lo rivela. Confessa, sei orso lupo o quale altra strana fiera?

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Armenzio. - Ah ah ah!Razzullo. - Senti a mmè! Io non son nessun'animale, mostro 'o fiera, chello che tu hai scambiato per ruggito era il mio stomaco che si lamentava. Armenzio. - Pover'uomo… hai fame? Da dove vieni?Razzullo. - Da dove vengo? E come posso farvelo figurare?tanti sono i giorni che sto camminandoche oramai ne ho perso il conto! Ma pressappoco viaggio da… tre paia di scarpe fà!Armenzio. - Come, vieni da così lontano?E come hai potuto resistere senza mangiare?Razzullo. - Quella è la forza dell'abitudine, che mi sostiene perchi neanche a lu paese mio mangiavo bene.Armenzio. - Aspetta allora, che vò a prenderti qualcosa! Razzullo. - E lo cielo te lo renda! Allora io aspetto ccà?Armenzio. - Si, torno ora!Razzullo. - Allora grazie… quando piglio un'attimo chesta funicella.Benino. - A che cosa ti serve questa funicella?Razzullo. - A che cosa ti serve quella funicella? Me pare 'o pastore dà meraviglia!Tu prima mi stavi facendo passare un guaio! 'o ssaie 'o no?!La funicella mi serve per legarmi ad un masso, pecchè è capace che se votta 'nalito 'e viento, senza 'o magnà che fà zavorra dint'o stommaco me saglie 'ncielo cu isso,comm'a 'na foglia secca di cachisso!Benino. - Ah ah ah, sei buffo e ridicolo.Razzullo. - E tu sei brutto e antipatico.Benino. - Perchè parli così? perchè sei brutto?Al volto ed al parlar tu sei ridicolo.Razzullo. - Chisto mme fà passà qualche pericolome lo sento scendere per dentro l'ombellicolo.Benino. - Di che paese sei? D'africa forse?Razzullo. - Ma che Africa? Che staie 'mbriaco?Io songo de 'na città che a lo munno nun c'e cosa cchiù bella.Benino. - Dimmi come s'appella…Razzullo. - No, nun se spella… IndovinaBenino. - E che vuoi ch'io sappia? Al tuo parlar stravolto e stranoio ti dò… per Indiano.Razzullo. - No… e neanco marocchino.Io songo de Palepoleca mò se chiamma Napule.Benino. - Io questo nome non l'ho inteso ancoraè in questo mondo o fuora?Razzullo. - Gnernò stà 'a llu bbacante della luna.Benino. - E come di lassù scendesti in terra?Razzullo. - Sò caduto 'nterra comm'e a grannolo chiovuto.Saie ch'e m'hai 'nzallanuto?Benino. - E cosa sei venuto a fare?Razzullo. - No io nun songo venuto… me c'hanno mannato.Io faccio lo scrivanoche deve numerar la gente perche l'hadda sapè… l'imperatore Attaviano.Armenzio. - Ecco, arriva il desinare!Razzullo. - Comm'e bbello arriva lo mmagnare!Armenzio. - PrendiRazzullo. - Grazie, io ve ringrazio assaie! Armenzio - Si, è un pò di pane e del formaggio.Razzullo. - Mò l'assaggio.Armenzio - Che buon prò ti faccia, ma non devi ringraziare me, rignrazia nostro Signore.

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Razzullo. - Quale signore? se quà ci siamo solo noi tre?Armenzio - Colui che è il padre dei nostri padri.Razzullo. - Hadda essere viecchio assai!Armenzio. - E' stato lui che ora ti concede di mangiare questo pasto!Razzullo. - Adesso mangio… poi dopo lo ringrazio. Nun 'o veco.Armenzio - Egli è nel regno dei celi.Razzullo. - E' muorto?Armenzio - No!Razzullo. - Dicevo io, se no come me lo dava da mangiare?Armenzio - Stò parlando di nostro signore, di Dio.Razzullo. - E và bbè, lo ringrazio dopo…Armenzio - No.Razzullo. - Oh, mannaggia lu ghiuorno che ssò nnato.Armenzio - Adesso ti faccio vedere io come si fà.Razzullo. - Eh si. Però facciamo priesto, perchè p'e ll'addore e stu piatto 'a famma me stà aumentanno. Che è? Te fà male 'a capa?Armenzio - E' il segno della croce, fai anche tu quello che faccio io. E ripeti le mie parole.Razzullo. - Devo pure ripetere?Armenzio - Si. In nome del padre, del figli e dello spirito santo, amen. Razzullo. - In nome di tuo padre tua madre ei tuoi figli amen.Armenzio. - Adesso puoi anche mangiare.Razzullo. - Adesso puoi anche mangiare.Armenzio - Mangia.Razzullo. - Mangia.Armenzio - No io non ho fame.Razzullo. - No… io non ho fame.Armenzio - Mah… io non capisco. Allora lo porto via. Ti è passata la fame? Boh… che tipo strano! (esce)Razzullo. - Che tipo strano, uè! ueh! E dove è andato tuo padre? Comm'è? Chist'è 'o ringraziamento che aveva fà? Se 'o sapevo non rigraziavo, ma almeno mangiavo.Benino. - Ma tu gli hai detto di andarsene.Razzullo. - Come io gli ho detto di andarsene?! Vallo a rincorrere, digli che m'haggio sbagliato, vai.Benino. - E' troppo tardi, a quest'ora l'avrà già dato ai porci.Razzullo. - Come ai porci? Ne signore? Io te ringrazio assaie eh!! E tu bambino non puoi darmi soccorso?nu poco 'e pane… 'na mela… nu turzo?Benino. - Io non posso toccare alcuna cosa, che mio padre mi sgrida.ma se proprio tu vuoi… allor io ti darollo.Razzullo. - Ah… e dammi pure 'e taralli.Benino- Vedi quel tugurio?Razzullo. - Il tuculio? Ah… haddò stà attaccato chillu ciuccio?Benino- Si appunto… ivi ten vieni, che quel che darti possoche almeno ti farò rodere un osso.Razzullo. - Ca puozz'ire cu lu cuollo rutto;m'ha pigliato pe cane chillu farabbutto.Benino esce ed entrano Cidonio e RuscellioCidonio. - Caccia Ruscellio, caccia.

Ruscellio. - No… fratello, pesca.Cidonio. - Caccia ripeto.

Ruscellio. - E io pesca insisto.Cidonio. - Segui la caccia.

Ruscellio. - Pesca.

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Cidonio. - CacciaEntra Razzullo che fà il verso ai due, i quali si accorgono della sua presenza.

Razzullo. - Oh… cancaro.Cidonio. - O galantuomo.

Ruscellio. - O amico.Razzullo. - Sarva, sarva. Ch'auta storia è chesta?Cidonio. - Forestiero.Ruscellio. - Passeggero.Razzullo. - E m'hanno puosto mmiezo, o sfurtunatoCidonio. - Vuoi tu farmi un piacere?Ruscellio. - Di grazia, ascolta.Razzullo. - Ossoria che bo da me? Ghiate dicenno.Cidonio. - Sarà fortuna tua.Ruscellio. - Sarà tua sorte.Razzullo. - Manco male, lo cielo mme te manna.Cidonio. - Io cacciatore sono.Ruscellio. - Io pescatore.Cidonio. - Oh, se tu vedessi.Ruscellio. - Oh, se tu scorgessiRazzullo. - Ma ch'aggio vedé? Che vulite vuie da me?Cidonio. - Dietro di quel cespuglio.Ruscellio. - Presso di quella riva.Cidonio. - Sta li un cinghiale ucciso.Ruscellio. - Uno storione ho preso.Cidonio. - Aiutami a portarlo.Ruscellio. - Soccorrimi a tirarlo.Cidonio. - E ti darò la parte.Ruscellio. - E la metà ne avrai.Razzullo. - Addò me sparto mo? Mannaggia craie!Cidonio. - Seguimi.Ruscellio. - Vieni meco.Razzullo. - Ve servo ad uno a uno.Cidonio. - No che perderlo io temo.Ruscellio. - Pavento mi si rubi.Razzullo. - Vurria venì cu buie; gnernò co buie.Cidonio. - Dove meglio ti pare.Ruscellio. - Dove più ti riesce.Razzullo. - Me tira cchiù la carne, ca lo pesce.Cidonio. - Io ti voglio per me.Ruscellio. - Io per me ti bramo.Razzullo. - Chiano ca me squartate.Cidonio. - Andiamo.Ruscellio. - Andiamo.Razzullo. - A ch'appretto mme trovo? Auimé, che faccie!Cidonio. - Non vuoi tu del cinghiale?Razzullo. - Gnorsì, gnorsì.Ruscellio. - Non vuoi tu del pesce?Razzullo. - Gnorsì, gnorsì.Cidonio e Ruscellio. - Vieni, dunque a non tardar a cacciare. vieni dunque, a pescare.Razzullo. - Ghiammoncenne allu magnà.Cidonio. - Ove ten vai?Razzullo. - Io servo a chisto e a chillo.Cidonio. - Vuoi gir con quegli?Ruscellio. - Brami andar con lui?Razzullo. - Vurria fa lo piacere a tutte duie.

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Cidonio. - Oh via. Va pur con esso!Ruscellio. - Va, servi quel signore.Cidonio. - Chiamerò chi mi aiuti.Ruscellio. - Avrò chi mi soccorra.Razzullo. - Io sò llesto co buie. Via, che facimmo?Cidonio. - Non disgustar Ruscellio.Ruscellio. - Anzi, servi Cidonio.Cidonio e Ruscellio. - Non disgustar Ruscellio, Ruscellio.Cidonio. - Addio.Ruscellio. - Governati.Cidonio. - Che brami?Ruscellio. - Che domandi?Razzullo. - Io ve voglio servire a tutte duie.Cidonio e Ruscellio. - Ti perdesti la sorte e la fortuna é smarrita.Razzullo. - N'aggio fà dduie piezze chesta vita? E ghiamme sciuglimmolo stu 'mbruoglio… cu isso chi me vo?Cidonio e Ruscellio. - Io per me non ti voglio.Razzullo. - Ah… ciorta maledettame manna pe disgraziapecchè nun saccio addò sceglieretra la caccia e la pescacosa non posso fare che mi riesca.(Si sente Sarchiapone che canta f.c.)Razzullo. - Una vocia dello paese mio…e chi può essere per questi bboschi?me voglio assicurà.(Esce. Si sente ancora una volta Sarchiapone che canta f.c.)Razzullo. - Niente… non mi è riuscito di appurare chi è che cantava a questo posto.Però… stavota 'a voce mi pareva che veniva … di la.(Esce Razzullo entra Sarchiapone)Sarchiapone. - Ah madò… songo arrivato si o no?'E piedi miei mi dicono ca si,pecchè a ghi a ppero chiù nun c'a fanno cchiù!E io stongo ciuncando dint'e ddenocchiepè avè camminato tutta stà viae nun sò stato cchiù cacchio 'e truvàquale è la giusta strada per la casa mia.Ah… che veco, da luntano 'na pagliarella e 'na barraccace stesse qualcuno che me desse qualche cosa da mettere 'mocca?Pecchè quanno partetto nun mangiaie, e 'a tanno…sta zucculona 'e famma me stà perseguitanno!(Esce. Entra Razzullo.)Razzullo. - Mò m'apposto dietro all'arbero…e 'o ncoccio 'ncopp'o fatto.Si nasconde. Arriva Sarchiapone.Razzullo. - Uh… che specia di scherzo è questo?Sarchiapone. - Nisciuno… uè eè… abitantici di questo luoculo. 'mz mz mzRazzullo. - Che se crede 'e stà dint'o vallenaro? Sta chiammanno 'e cappune?Sarchiapone. - Ma che è stu paese? E' disabbitato… o nun ce sta nisciuno? Ccà sta tu'o scuro… fà paura.Razzullo. - Voglio vedere chisto chi è! Uè!esce alle spalle di Sarchiapone. Questi istintivamente scatta colpendo il povero Razzullo in pieno viso con la valigia.Razzullo. - Ca puozzo passà 'nu guaio.Sarchiapone. - A te e a soreta.Razzullo. - M'hai ammaccato 'o nasillo.Sarchiapone. - S'è fatto male 'a bronboscita. Razzullo. - Ma che cancaro tieni dint'a chella bbaligia?Sarchiapone. - Che te ne fotte a te?

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Razzullo. - E quando sei antipatico. Ma 'o ssaie che sei brutto forte?Sarchiapone. - Siente chi parla… ca par'asciuto da nu firmo 'e terrone!Razzullo. - Seh… ‘e firme ‘e terrone. Voi guardate che scherzi ti combina la natura.Sarchiapone. - E' asciuto 'a zoccola 'a dint’a fugnatura.Razzullo. - Ma chist'o è seccia calamaro 'o raosta?Sarchiapone. - Ma chisto è scigna 'rangutanco 'o nu buttiglione 'e 'gnosto?Razzullo. - Aeh… è venuto stù milordo 'a chesta via.Sarchiapone. - Chillo me pare 'o cesso d'a casa mia.Razzullo. - Hei là!Sarchiapone. - Là addò? Razzullo. - La la, lei. Lù. Non ti avvicinare però eh?!Sarchiapone. - Mò t'azzecco n'auta vota 'a valiggia 'nfaccia però eh.Razzullo. - Hei tu… dimmi na cosa sei uomo o animalo peloso?Sarchiapone. - E tu, lallarallà…trallallà…sei bestia o cristiano rattuso?Razzullo. - Io songo n'ommo… masculo. Ma tu che sì?Sarchiapone. - Io appartenco alla cachetoria degli uomini pur io.Razzullo. - Overo? e si addomesticato?Sarchiapone. - E tu, perche cammini sciuoppeto e senza la musseruola?Razzullo. - Ma dimme 'na cosa… comm'è ca parli comm'a la casa mia?Sarchiapone. - E tu pecche pepetei comm'o paese mio?Razzullo. - Ma aspetta… mò che te guardo meglio… chelli cosce storte…'o cappellone… 'o scartellone… 'o capucchione, 'o guallarone… ma tu sì Sarchiapone!Sarchiapone. - Ah… chill'uocchie a palla… lu musso 'e puorco… li piere 'e papera… ma si ma si, io t'haggio canusciuto. Avuotate 'nu poco…Razzullo. - Ah… m'e risconosciuto? E chi sò?Sarchiapone. - 'Nu cuoppo 'e mmerda.Razzullo. - Ma che dici? Sò Razzullo.Sarchiapone. - Ma chi te sape?Razzullo. - Comme… eravamo grandi amici io tu e Pulicenelloe ce frequentavamo mmiez'o llario d'o castiello.Sarchiapone. - Razzullo 'o scrivano? Ah… che incontro sfortunato.Razzullo. - E che ci fai da queste parti?Sarchiapone. - Tu che vai facenno.Razzullo. - Io stò ccà per fare un censimento.Sarchiapone. - Percio sentivo 'andore? vai facenno 'o ncienziamento?Razzullo. - Censimento! Vaco cuntanno la ggente a una a una… e scrivo tutte cosa sulla carta.Sarchiapone. - Ma chi t'o ffà fa?Razzullo. - Ma tu… che ci fai qua?Sarchiapone. -'O fatto è luongo. Io vaco fjenno.Razzullo. - Zeppole panzarott'e pall'e rise?Sarchiapone. - Che hai capito? Fiienne.Razzullo. - Fuggendo? E perche?Sarchiapone. - Pecchè haggio commesso un'omicicolo.Razzullo. - Ah… e dammene 100 grammi.Sarchiapone. - 'E che?Razzullo. - Vai vennenne 'e cicoli?Sarchiapone. - Nossignore… omicicolo.Razzullo. - Omicidio? Hai acciso a uno? E comm'è accaduto? Sarchiapone. - No… nun è caduto… l'haggio acciso io.Razzullo. - Si, ma comm'è stato?Sarchiapone. - Allora, nè Razzù, chisto è lo fatto…Razzullo. - Eh che 'fatto?Sarchiapone. - Eh, aspiette che mo te lo dico!… Questo quà è lo fattoRazzullo. - Si ma che hai fatto?Sarchiapone. - Ma no lo fatto comme pe dicere l'ho fatto… ma pe ddicere che lo fatto è chisto!Razzullo. - Ah… senza apostrofo?Sarchiapone. - Seh… senza apostolo!Razzullo. - E si dice "il" fatto non "lo" fatto… era l'articolo che difettava…

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Sarchiapone. - No a ttè so 'e cerevella che sò difettate!Razzullo. - Il fatto… non lo fatto!Sarchiapone. - Ah si, hai ragione… e io me scurdavo che vicino al procognome semplice ci vuole il verbo transitorio!Razzullo. - E' asciuto 'nauto prufessore!Sarchiapone. - Io sono stato vittimo del mio perverso indestino…Razzullo. - Un’attacco di cacarella?Sarchiapone. - Indestino…Razzullo. - Ah…… il destino. E pecche?Sarchiapone. - Allora… io, stavo pe cunto mio durmenno…tantu bellillo bellillo…Razzullo. - Bellillo bellillo? Mah!Sarchiapone. - … schiato 'ncopp'e tavule d'o lietto, quanno accumminciaie a senti pss pss pss…Razzullo. - Te stavi facenno sotto?Sarchiapone. - Nonsignore, era il bisbigliacolo di persone che parlavano con la vocia acalata! Pensai allora 'ncapo a mme… chi è? e pe vedè arapette ll'uocchie!Razzù… indovina chi era? chillo che parlavo ero io!Razzullo. - Comme? arapiste ll'uocchie e vediste che eri tu? E non è possibile!Sarchiapone. - Non è possibile?Razzullo. - Nossignore!Sarchiapone. - Ma chillo accussì fuietto!Razzullo. - Chi se ne fuiette?Sarchiapone. - Nisciuno… ah ma allora…sei ignorante propetamento comm'a 'nu ciuccio cu 'e recchie longhe che nun è ghiuto 'a scola?Razzullo. - E c'era bisogno 'e fà tutto stu rumanzo pe dicere che sò 'nu ciuccio?Sarchiapone. - Quello è il verbo trapassato di…fù, cioè quanno se parla e tantu tiempo fà:io fuio, tu fuie, eglio fuie, isso fuiette…Razzullo. - E tutt'e quattro l'olimpiadi avincettemo!Sarchiapone. - Però una cosa… non mi rompere mentre parlo!Razzullo. - Si dice interrompere!Sarchiapone. - Pecchè io ch'aggio detto?Razzullo. - Rompere!Sarchiapone. - Vabbuò, me sò scurdato l'inter!Razzullo. - Se vede che stà in trasferta! Parla Sarchiapò e nun dà rettaSarchiapone. - Allora… io me vedette che dormivo…Razzullo. - Ma ti rendi conto che nun è possibile?Sta storia che raccunti già nun è cradibile!Sarchiapone. - Si però m'e fà parlà!Razzullo. - Ma nun è possibile che te vediste!Sarchiapone. - Io me vedetto!Razzullo. - Nun te vediste!Sarchiapone. - Io me vedette e tu vide 'e nun ce rompere 'o sasiccio.Razzullo. - Continua.Sarchiapone. - Allora io dint'o suonno me addimannaie: ch staie dicenno?Razzullo. - Chesto te domandasti.Sarchiapone. - E io a dint'o suonno me rispunnetto: Fatt' e fatti tuoi.Razzullo. - Ah ah ah.Sarchiapone. - Allora io faccio apposta che mi distraggo e annascosto piglia e…appizzo l'orecchiette…Razzullo. - Tenive famma? Sarchiapone. - Che capito? Chesti ccà… 'e ricchiune… comm'e chiamme tu? e sentette, Razzù, saie che dicevo? Và piglia 'na ricuttella e dange 'na pugnalata 'nfronte.Razzullo. - Che aviva piglià a ffà sta ricuttella? Te murive e famma?

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Sarchiapone. - Ma no… 'a ricuttella, chella che spara!Razzullo. - Ah, la rivoltella! L'arma da fuoco?Sarchiapone. - No, l'arma e mammeta.Razzullo-E tu ca rivoltella 'o vulive pugnalà? Sarchiapone. - Eh… Razzullo. - E 'a pigliaste sta pistola?Sarchiapone. - No, pigliaie nu cultelluccio. Razzullo. - Ah!Sarchiapone. - Chillo pè taglià 'a carne. Razzullo. - 'A faccia ò curtelluccio, tu pigliaste spada.Sarchiapone. - No, pigliaie bastone! Ch'avimma ggiucà 'a scopa?Razzullo. - 'A scopa n'fronte t'a desse.Sarchiapone. - Allora sunanno sunanno… Razzullo. - Pusaste 'o curtiello e pigliaste 'a chitarra!Sarchiapone. - P'e t'a sunà 'ncap'a tte! Sunnanno… Razzullo. - Sognando? Insomma…stavi nel mondo di Morfeo?Sarchiapone. - E che songo addivintato 'na scigna? Razzullo. - Pecchè?Sarchiapone. - Tu hai detto ca stavo dint'o circo Orfei. Razzullo. - Continua.Sarchiapone. - Insomma, io facevo il funambolico!Razzullo. - Che facevi tu?Sarchiapone. - 'O funambolico… suonambolico. Razzullo. - Ah sunnamolo?Sarchiapone. - Eh, chello che hai detto tu! E durmenno durmenno, ascetto for'a strada dint'o lietto…for'a strada dint'o lietto…Razzullo. - For'a strada dint'o lietto? Asciste for' o stive a dinto?Sarchiapone. - Nu poco ascevo for 'e n'autu ppoco trasevo a dinto! Razzullo. - Eh, facive 'o Pullecenella dint'o cuppulone.Sarchiapone. - Io stevo for'a strada… ma dint'o suonno però. Pecciò stavo dint'o lietto.Razzullo. - Te spieghi comm'a 'nu libro stracciato. Ma come vedevi che ti stavi armando e nun te scetavi?Sarchiapone. - E io nun 'o cunosco a chisto. Razzullo. - A chi?Sarchiapone. - Armando! Razzullo. - Armando: prendendo le armi!Sarchiapone. - E se pò io me scetavo perdevo 'o suonno! Razzullo. - E a chi aviva accidere?Sarchiapone. - Il Sinnaco de Napule! Razzullo. - A baffone? Uh e pecche?Sarchiapone. - E che ne saccio io? Ah… forse pecchè 'a matina primma m'arrivaie una chiattulina, eh… chelle cu 'o franc'a bboll!Razzullo. - Ah… una cartolina? Che si stato richiamato?Sarchiapone. - Sò stato ricamato?Razzullo. - Eh… 'a pigliato ch'e fazzuletto 'e lino.E che ce stava scritto 'ncopp'a chesta cartulina?Sarchiapone. - Mamma mia…Razzullo. - Qualcosa 'e brutto?Sarchiapone. - Uh…Razzullo. - E parla, che ce stava scritto?Sarchiapone. - C'e stavano 'nu sacco 'e vongoleRazzullo. - E vongole? Ah 'e Virgole!Sarchiapone. - Eh… Vongole , e parecchi ponti… pure 'nu ponte scamazzativo.Razzullo. - E che era n'a cartina geografica? Embè? Ce stavano solo punti e virgole dinto a sta cacchio 'e cartulina?Sarchiapone. - Pò c'e stavano 'e lettere… Razzullo. - Embè? Ma tu sai leggere?Sarchiapone. - Comme no! Haggio fatto 17 anni 'a primma elementare! Però m'haggio 'mbarato solo scrivere, e nun saccio leggere!Razzullo. - Embè? e t'a faciste leggere da qualcuno?

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Sarchiapone. - Si! Razzullo. - E allora? Sarchiapone. - Lieggia tu! 'a Tengo appriesso!Razzullo. - E damm'a mme damme! Ah… chest'a è una "s"… chest'ata è una "i"… "si… siamo, lieti di co…comuni…carle che lei …" Sarchiapò… ma tu hai pigliato 'o posto? Comm'a barbiero?Sarchiapone. - Hai capito? Hai capito che sfrottuna?Razzullo. - Sfortuna?Sarchiapone. - Ma comme chisto me trova 'nu lavoro e io haggia essere cuntento? Razzù… lavoro significa fatica… e fatica nun fà rima cu Sarchiapono.Allora io ascette fora… chiueva a zeffunnos’arapette propetamente ‘a vocca do cielo e facette ‘o pate d’e pate de tutt’e patapate ‘e ll’acquae io me ‘mpurpaie sane sane tanto che parevo nu purpetiello 'nfusoinsomma pareva che era accumminciato 'o pediluvio universale.Allora io sagliette p'e scale… trasette p'a fenesta, scennette p'ò camino, sagliette p'a porta…Razzullo. - Oh… e fremati 'nu mumento… comme facive a scennere… pò a te truvà 'ncoppo pò a scennere a bbascio?Sarchiapone. - Pecchè io chella matina magnaie puparuoli… e nun fuie capace d'alliggerirli…e 'ncanno a mme saglievano e scennevano… e io appriesso a loro saglievo e scennevo pur'io. Uè… nun te scurdà che io stavo sunnanno!Allora m'avvicinaie 'o lietto… chillo se scetaie… io 'aizaie 'a mano… 'e 'o sinnaco se facette bbianco bbianco dà paura… se stava allenando già a ffà 'o muorto… e io zzacchete! Chillo accuminciaie ad alluccare… Ahh… ahh …ahh… ahhh…Razzullo.- E che era nu tricchitracco?Sarchiapone. - Murette cu 'a vocca aperta! Razzullo. - Madonna mia… ma tu si n'assassino… ma tu vedenno chello che stavi facenno pecchè nun te fermassi?Sarchiapone. - Pecchè io me pensavo che stava sunnanno pur'isso! Razzullo. - Ma comme te pensavi ca stava durmenno pur'isso?Sarchiapone. - Doppo stu fatto io, sempre facenno 'o sunambolico abbiaie a correre… e fievo, fievo… e fienno fienno…Razzullo. - Faciste 'na frittura 'e pesce.Sarchiapone. - Che cosa? Fienno fienno m'addurmette n'ata vota.Razzullo. - Comme, fuienne fuienne t'addurmiste?Sarchiapone. - Eh…Razzullo. - E durmenno continuavi a correre?Sarchiapone. - Seh… pecchè?Razzullo. - Ma a me me pare strano.Sarchiapone. - Comme te pare?Razzullo. - Strano.Sarchiapone.- Quando me scetaie 'a matina appriesso me ritruvaie a part'e Beneviento.E da chillu ghiuorno io me sò miso in cammino pe ghi truvanno 'a strada 'e casa mia e ancora stongo cammenanno… me so sperzo!Razzullo. - E tu da Napule si venuto 'nfi a Betlemme a ppero?Sarchiapone. - Razzù se songo allungati ‘e piedi. Però haggia dicere 'a verità a causa della mia indisposizione di moneta pe mangià durante chistu viaggio songo addivintato poetico!Razzullo. - Overo? hai scritto delle poesie? Bravo… e che tipo di poesia scrivi? E'una ballata? Un'ode?Sarchiapone. - No… lota si ttù.Razzullo. - Hai scritto sonetti?Sarchiapone. - Eh?Razzullo. - Sono sonetti?Sarchiapone. -Sono ‘o sunetto?Razzullo. - Il sonetto è una forma compositiva formata da due terzine e due quartine. A te quante quartine tiene?Sarchiapone. - Manco 'nu quartino.

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Razzullo. - Quante strofe tiene?Sarchiapone. - Ma che se fanno 'e poesie cu 'e scrofe?Razzullo. - Ma che scrofe… le strofe… le stanze!Sarchiapone. - Ah… tenevo una stanza, 'a cucina e 'o cesso.Razzullo. - Haggio capito… nun 'o ssaie… hai scritto sti poesie senza sapere i rudimenti. E che poesie hai fatto?Sarchiapone. - Poesie d'ammore.Razzullo. - Uh… poesie romantiche?Sarchiapone. - Seh…Razzullo. - E che aspiette a farmi senti?Sarchiapone. - Siente a mme Razzù, siente chesta poesia: Nel mezzo del cammin di nostra vita…Razzullo. - … mi ritrovai per una selva oscura.Già l'hanno scritta stà poesia!Sarchiapone -Ma no, che nun è accussì.Vuò sentì o no? Nel mezzo del cammin di nostra vita, io me scetaie tutto 'nzallanutoe capette ca ghiurnata accumminciava cu ‘o difettoquando vedetto che aveo pisciato 'o lietto!Allora me vestette 'e unu lanzoascetto fora 'e me truvaie a tre 'e lloro annanzo… Erano‘nu chiaveco, nu strunzo e nu scurnacchiato.ognuno sott’o braccio e n'ato accumpagnato ghievano alleramente cammenanno facenno pireti e rutti e abbuffanno a tutti quanti e chi t’e mmuorto!Razzullo. - Mamma mia Sarchiapò, e che hai cumbinato. E chesta è 'a poesia romantica?Sarchiapone. - E siente chest'ata:Veco 'nauciello 'ncielo!Piglio 'na preta a terra e 'occiro.Veco na lacerta sola sola…cu 'o pero ce scamazzo 'a cora!Veco 'na guagliona a dint'o scuro…le vaco arreto e…Razzullo. - Zitto!Sarchiapone. - Che hai capito? E acciro a essa pure!Razzullo. - Ma vuie vedite chisto che se fira 'e cumbinà.Sarchiapone. - E siente chest'ata: 'E scarrafunee dint'a casa mia'me fanno compagnia.Me sagliono p'e ccuolloma nun danno fastidio,Song'organizzati…songo decisi, e ordinaticomme fossero stati ammaestrati,'o capo passa annanto e tutti quanti arreto.Spisso ne accumpare qualche d'uno dint'o cassetto'e vvote 'e trove cammenanno a ddint'o lietto.Auti vvote scennenno da 'e crepe d'o suffittoe ccadono direttamente dint'o piatto.E chillu ghiuorno io songo assai cuntenopecche 'vicino 'o primmo mangio pure 'o sicondo.Razzullo. - Che schifezza? cammina Sarchiapò cammina. Escono. Entrano Maria e Giuseppe.Giuseppe. - Maria.Maria. - Sposo diletto.

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Giuseppe. - Sei stanca?Maria. - Lasso sei?Giuseppe. - La tua tenera etade.Maria. - La tua debole salma.Giuseppe. - Non è avvezzata al viaggio.Maria. - Mal si adatta al disagio.Giuseppe. - Ma se il Ciel cosi vuole.Maria. - Ma se Dio lo comanda.Giuseppe. - So che contenta soffri.Maria. - So che lieto patisci.Giuseppe. - Posati su quel sasso.Maria. - Adagiati a quel tronco.Giuseppe. - Respiriamo un poco.Maria. - Prendiam riposo.Giuseppe. - Ma chi ne custodisce?Maria. - Qual maggior custodia se Iddio è con noi?Giuseppe. - Dormi, o Maria.Maria. - Posa, Giuseppe mio.Intanto che Maria e Giuseppe dormono, il diavolo Belfegor sbuca dall'inferno e l'arcangelo Gabriele scende dal cielo.Belfegor. - Spalancatevi abissi, or che ne sorgedal regno delle pene, il principe maggior ch'abbia l'inferno.Si alzi il mar, tremi il ciel, paventi il mondo.Gabriele - Disserratevi o Cieli, or che discendedalle sovrane sfereil Paraninfo dell'eterne nozze.Gridi il mar, goda il Ciel, rida la Terra.Belfegor. - Ecco la coppia indegna.Gabriele - Ecco la bella unione.Belfegor. - Vò a soffocarli.Gabriele - Fermo!Belfegor. - Chi sei?Gabriele - Io son ciò che rimirar non puoi.Belfegor. - Ed io son Ombra che si oppone al lume.Gabriele - Ti sbagli acciochè… tra pocoil vero lume apparirà tra l'ombre.Belfegor. - Dunque verrà colui che può chiarirmi?Gabriele - Come l'ombre potranno esser mai chiare?Belfegor. - Dimmi… questa donna, è sposata o pur donzella?Gabriele - Che t'importa il saperlo?Belfegor. - Vorrei così dar pace a un mio pensiero.Gabriele - A un padre di bugie che importa il vero?Belfegor. - Nascerà da costei forse il messia?Gabriele - D'un Dio l'arcano vuoi saper qual sia?Belfegor. - Allora mi torrò dal sospetto in darle morte.Gabriele - Tutto stà, se potrai.Belfegor. - Se potrò? lo vedrai… chi mi arresta?Gabriele - Offendila se puoi.Belfegor. - Vorrei, ma non posso.Gabriele - E che arrestar ti fà?Belfegor. - Son catenato.Gabriele - Dunque or svanisci… dileguati di quì.Belfegor. - Parto deluso, ma tornerò.Gabriele - Sempre sarai depresso.Belfegor. - Nel mio cader di sorgere ho il costume.Maria e Giuseppe si sveglianoGiuseppe. - Or che siamo ristorati, riprendiam il cammino che questa parmi

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di Betlem la strada.Maria. - Farò come ti aggrada.Giuseppe. - E nel dubbio cammino.Maria. - Nella strada incerta.Giuseppe. - Duce il Ciel ne sia.Maria. - E gli Angeli scorta.(I demoni si imbattono in Razzullo e Sarchiapone.) Razzullo- Ah… comme songo cane sti caprare!Va e circale no tuozzo 'e pane, o 'na ricottaca cchiu priesto se fanno caccià da fora ll'uocchie!Sarchiapone. - Ma nun ce stà nisciuno dint'a chistu sfaccimmo 'e paese?Sarchiapone urta Razzullo con la valigiaRazzullo. - Ahi… ma statti attento quando cammini… chest'è già la terza vota che me 'ntuppi cu sta valigia.Ma io mò vulesse sapè che ci tieni dentro… Sarchiapone. - Che ce stà ccà ddinto? Nient niente… quarche cusarella ca pò servì. Nu petteno e …tartarucola!Razzullo. - Ah… allora ce facimmo na bella 'nzalata?Sarchiapone. - Pecche?Razzullo. - Hai ditto che ci stà 'a rucola.Sarchiapone. - Ma pecche capisci sempre 'na cosa pe 'nata? Tartarucola…Razzullo. - Ah… 'a tartaruga?Sarchiapone. - Eh! Pò vicino tengo na bella caiola cu dinto nu pappacavallo.Razzullo. - La ddinto?Sarchiapone. - Na scarda 'e nu specchio… e nu fierro viecchio. Nu scolla maccaruni e na stampella pe 'nvestiti.Razzullo. - Sempre dint'a stà valigia?Sarchiapone. - Eh… 'na culla p'a crepatura.Razzullo. - A culla pa creatura?Sarchiapone. - Na levatrice…Razzullo. - Comme ce stà 'na levatrice llà ddinto?Sarchiapone. - Eh… chella che lava e panne.Razzullo. - Ma tiene tutta stà rrobba dint'a chillu mezzone e vurzetella?Sarchiapone. - Ce stà 'o riesto…Razzullo. - Che altro ci sta?Sarchiapone. - Ci sta…una seccia.Razzullo. - Che altro ci sta?Sarchiapone. - Ci sta…una seccia.Razzullo. - Una seggia?Sarchiapone. - Un rilorgio a pentola.Razzullo. - Un orologio a pendolo?Sarchiapone. - Nu cantaro scardato.Razzullo. - Pure?… ma che è nu supermarcato sta bborza? Pare ca ce tiene tutt’o munno lloco ddinto. E che altro ci stà?.Entra Belfegor.Belfegor. - Fermati là ladro.Sarchiapone. - No, ‘o lardo nun ce stà.Razzullo. - A me ladro?Ma voie siete in errore.Belfegor. - Sotto abito mentito, certo sarai tu spia.Razzullo. - Gnernò 'ncuscenza mia! Sarchiapone. - Si…Belfegor. - Ah è una spia?Razzullo. - No che spia? Sarchiapò che dici?Sarchiapone. - Uh… m'è sò 'mrugliato.Belfegor. - E tu chi sei, deforme mostriciattolo?Sarchiapone. - Ha parlato 'A lent'e lonn!Belfegor. - Chi sei gobbo?

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Sarchiapone. - Chi è gobbo? Chell'è 'na voglia 'e mellone.Sarchiapone fà cadere la valigia sul piede di Belfegor.Belfegor. - Ahh… porco diavolo. Ah scusa Lucifero?Razzullo. - Che dice?Sarchiapone. - Ca tu si nu cefalo.Belfegor. - Come qui ti trovi?Razzullo. - Io vaco attuorno pe vedè sto munno! Belfegor. - E qual arte è la tua?Razzullo. - Scrivo!Belfegor. - Sei tu un'alletterato?Razzullo. - Si, da bambino io pure fui allattato.Belfegor. - Non me la racconti giusta;Vò saper come vivi?Razzullo. - Io vevo a lla carafa! Belfegor. - Come?Razzullo. - No, no… vicino 'a bbutteglia!Belfegor. - No!Razzullo. - Allora vicino 'o bbicchiero! Belfegor. - NoRazzullo. - 'Nfaccia a lu pertuso de un'arciulo! Bel . - No!Sarchiapone - Allora mannalo a ffà 'nculo.Belfegor. - Quanto ti contraddici!Tosto si leghi quella quercia amici.Razzullo. - No, non mi legate tuosto!Belfegor. - Ed ora dimmi: vedesti qui d'intorno un vecchio ed una donna?Furie - Parla furfantaccio!Sarchiapone. - Io a chisto 'o sputo 'nfaccio!Razzullo. - Signori nun 'o saccio!Belfegor. - Stringete bene il laccio! E guai a te se menti.Razzullo. - Samente si tu. No… nun strignite… gnorsì ca l'haggio viste. Belfegor. - E dove?Razzullo. - 'Ncuorpo a mme! Belfegor. - Mi dileggi?Sarchiapone. - Si! Belfegor. - Mi dileggi?Razzullo. - No… dico lo vero.Lu viecchio è l'appetito antico c'haggio,la femmena è la famma che m'accide…traseme 'ncuorpo e vide, se nun 'o cride!Belfegor. - Bendategli gli occhi!Razzullo. - No… gli occhi no! Bendatemi tuttoma gli occhi no. Belfegor. - Con arco e strali prendasi dilettodi fare il più bel colpo o al fronte o al petto.Razzullo. - Mi volete sperciare, e che haggio fatto?Belfegor. - Orsù, pensato ho meglio:Razzullo. - Ah… mi volete scioglere?Belfegor. - No… resti cosi legato!Razzullo. - Che puozz'essere scorticato.Belfegor. - Andiam che poi esca sarà di lupi o di avvoltoi.Razzullo. - Sarchiapò… (i demoni vanno via; arrivano Giuseppe e Maria)Giuseppe. - Smarrito abbiam la strada e non sappiamoove indirizzare i passi.Maria. - Queste selve intricate sembrano labbirinti

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Chi ne soccorre, oh Dio.Razzullo. - Ah… Io, ca sò ghiuorne che nun haggio mai mangiatome tocca de sazià la famma 'e ll'ato!A llo manco passasse qualcheduno,ma dint'a stu deserto nun ce stà nisciuno.Sarchiapone. - Razzù te stai sbaglianno…ca ddoie statue d'o museo stanno arrivanno.Giuseppe. - A quel tronco un'infelice stà legato.Maria. - Si soccorra il meschino.Giuseppe. - Si sleghi il disgraziato!Razzullo. - Uè… meschino disgraziato… ma pe chi m'avete pigliato?Giuseppe. - Ma chi avrà fatto ciò?Maria. - Da lui si sappia.Giuseppe. - Chi ti legò a quel tronco?Razzullo. - E vvuie chi siete?Giuseppe. - Poveri viandanti smarriti in questo bosco.Razzullo. - Lu cielo v'ha mannatoca stongo de la morte rente rentesciuglite nu povero nnucente.Giuseppe. - Ecco, la benda tolgo.Maria. - E i lacci che ti legano il corpo io sciolgo.Sarchiapone. - Si, sciuoglieme ‘o cuorpo.Razzullo- Oh io ve ringrazio assaie…ca m'avite sarvato da essere magnato d'animale servatiche e liune:io ve ne renno grazie addenucchiune.Maria. - Ringrazia allora il ciel che qui portonnee traviare a noi facendo il piedecon mezzo tale libertà ti diede.Sarchiapone. - Ma che diceno che nun 'e capisco?Razzullo. - Ma oimé che veco…sarvateve all'ambressa, puverielleche chella razza de cane, che attaccato m'hannom'hanno ditto che a voi vanno cercanno.Maria. - A noi? T'inganni certo:gente a mal affare avvezza,non cura povertà, cerca ricchezza.Razzullo. - Io saccio che de vuie m'hanno spiatopecche mò io nun 'o ssaccio.Se li vedite comme songo brutte!Sò cuotte da lo sole, hanno li nasi stuortie di puorco servatico li riente.Fanno la scumma mmocca…pecchè songo diavoli sti fetiente!Giuseppe. - Or che faremo? E scudo mal sicuro l'innocenza.Razzullo. - Lo Cielo v'accumpagna…Giuseppe. - A te somma bontade.Maria. - A te clemenza eterna.Giuseppe. - Noi domandiam mercè.Maria. - A te facciam ricorso.Giuseppe. - Tu ne accompagna.Maria. - E tu ne dai soccorso.Escono Giuseppe e Maria, entra Ruscellio.Ruscellio. - Che abbondanza di pesci! Ai giorni mieiMai tanti ne prendei piene le reti.Ho pieni ancora i sandali e le nassee son piene le casse. Ed or che tanto

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del pesce mi è venuto,trovar non posso alcun per darmi aiuto.Razzullo. - Chillo è Sciuscellio 'o Pescatore! Sarchiapone. - Chi è chillo? Nu pisciaturo?Ruscellio. - Ancora sei qui d'intorno. E che facendo vai?Razzullo. - Vaco a caccia di guaie… sò seje semmane che nun mangio. E Sarchiapono… ancora di più.Ruscellio. - Ma morirete di fame.Sarchiapone. - Che ggenio!Ruscellio. - Ma perchè non vi ingegnate a far qualche mestiere?Razzullo. - 'O farria… si truvasse lo si copia.Ruscellio. - Qui non vi è alcun che scriva:o si guardan le graggi o si coltiva.Razzullo. - La zappa mi fà i calli tra le mani…e a guardare le pecore m'avota lu stommaco.Sarchiapone- A me m'avota lu stommaco a pensare di lavorare.Ruscellio. - Volete farvi pescatori? Vi insegnerò a pescare, a tirar le reti, a innescar l'amo e a far trabocchi.Sarchiapone. - A ffà 'mmocca ce vaie tu.Razzullo. - Ci stò.Sarchiapone. - Ma si scemo?Razzullo. - Pecchè? Sarchiapone. - Comme io avessa stà mmiezzo 'e pesci? Pesci a ccà, pesci a ll'a, pescia nnanzo pesci 'a reto? No.Razzullo. - Ma tu vuò mangià o no?Sarchiapone. - Si!Ruscellio. - Voi salirete con me sopra il mio sandalo.Razzullo. - E il tuo sandalo è accussì gruosso che ci stammo tutti e tre?Sarchiapone.- E chisto che tene ‘e piedi ‘e King Kongo?Ruscellio. -Il sandalo è la barca.Razzullo. - Ah!Ruscellio. - Prenderete le casse e le nasse…Razzullo. - Prenderemo le casse piene nanasse.Ruscellio. -Pescar le lasche, ed isfuggir le anguille… prender le trote.Razzullo. - Perche nel mare ci stanno pure le torte?Ruscellio. - E se ora vorrai seguirmi nel mio esempio, ti mostrerò come vendere il pesce pescato.Al mercato, noi daremo la voce, le donne si avvicineranno, il pesce compreranno e con il guadagno noi…Razzullo. - Mangeremo.Ruscellio. - Hai capito?Razzullo. - Vuoi vedere come ho capito? Allora… noi andiamo a mare a pescare, poi andiamo al mercato, ‘e femmine vedono ‘o pescio nuosto, s’avvicinano… : uh che bellu pesce che tenite… ‘o pigliano, ‘o toccano ‘e se l’accattano, e nuie resteremo senza pescio ma almeno mangeremo.Sarchiapone. Allora che aspettammo? Ghiammo ambress’ambresso a piscià mmiez’o mare.Razzullo. -Pescà, no a piscià.Ruscellio. - E insieme a me al mercato voi canterete con me questo motivo, per attirare gente.**canzone**Escono tutti e arrivano Giuseppe e Maria.Giuseppe. - Termina questa strada a questo fiume,che faremo Maria?Maria. - Vedi forse vi fosse ponte di legno o arco,che potesse al passar servir di varco.Gabriele - il Ciel vi salvi, o passegger divoti.Giuseppe. - Il mio Dio sia con voi, siam noi sicuri?Gabriele E di che paventate? Io reco voi scampo al periglio. E non temer Maria se un Dio è teco.Maria. - Voi sapete il mio nome?Gabriele Entrambi io vi conosco, ed a condurviil ciel m'invia. Io farò strada certissima e sicura

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che di votra salute il Ciel ne ha cura.O pescatori a voi, per cortesia.(Entrano con il battello Razzullo Ruscellio e Sarchiapone.)Gabriele - In carità, drizzate il legno a questa riva.Razzullo. - Mo nce venimmo.Ruscellio. - Voca, che voco anch'io.Che il Ciel al cor mi dice, che vado a liberar qualche infelice.Giuseppe. - Provvidenza di Dio quanto sei grande.Maria -Ciò che si domanda ottiene.(si accosta il legno)Ruscellio. - Eccoci, che chiedete o passeggeri?Giuseppe. - Infestata la via abbiam dai masnadieri,vi supplichiam aportarci di là,che il Ciel pietoso, daravvi promettocondegna ricompensa a tanto affetto.Ruscellio. - Mi dispiace che il legno è troppo angusto.Sarchiapone. - Scè… hai sentito che chisto te vò dà la ricompensa, la moneta?Razzullo. - Le bbuò lascià ccà sti puverielle? Sti dduie santarielle?Ruscellio. - Venite ad ogni modo, via sù all'imbarcolegno non temo di bontà s'è carco.Giuseppe. - Ne sia scorta il signorMaria. - Ei ne protegga.Ruscellio. - Voca forte.Razzullo. - Tu fai forza a là.Maria e Giuseppe. - Sia col nome di Dio.Ruscellio e Razzullo. - Speriamo far buon viaggio.(Vanno via. Nella scena che segue, si vede Belfegor solo, in mezzo al fiume.)Belfegor. - Ah…malvagi. E pur scampasteDa queste man sicuri! E quegli indegnivi conducono a rivae non son io che con forze potentisconvolger posso il Ciel e gli elementi?Muover tempeste e causar procelle?Movete conro quel legno turbini molesti.No… che accade? un'aura soaveli conduce sicuri all'altra riva!Ecco tocca la sponda, ecco arriva.Ed io di scorno pieno,vedo tra la tempesta il lor sereno.Ma se non ho potutoannegar quei due, almen contro gli indegni pescatorisfogar voglio i miei sdegni e i miei furori.(si vede il battello con i tre pescatori)Razzullo. - Che burrasca s'è levata.Ruscellio. - In gran periglio siamo.Razzullo. - Sarchiapò… calca stu mazzariello.Sarchiapone. - No tu… m'o staie cacann'o mazzariello.Ruscellio. - Amico mio siamo perduti.Razzullo. - Haimè… cca vevarrammo senza sete.Sarchiapone. - Io nun saccia natà!Belfegor. - Ah ah ah… olocausto tra le acque io v'offro a Pluto.(capovolge il battello)

Secondo AttoRazzullo. - O bene mio… haggio iettate ll'uocchie,e ancora me sento squacquariare 'ncuorpo li ranonchie.

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m'haggia essere bbevuto tutt'o ciummo cu 'nu surzo.Sarchiapone. - Ah…Razzullo. - Chi è?Sarchiapone. - Ma che è stò tutto nfuso… m’avesse pisciato sotto?Razzullo. - Ahimmè che ombra è chesta? Pare Sarchiapone…che annegaie cu mmico… ma chill'è muorto!Sarchiapone. - E chi t'è stramuorto.Razzullo. - No, chill’è bbivo!Sarchiapone. - Uè, ‘vuò fernì de abbuffarmi ‘e parole?Razzullo. - Si salvo… meno male…Ma… Sarchiapò ‘ce manca ‘na capa, uh me dispiace che chillu puveriello 'e sciuscellionun s'è sarvato… io me ce ero affezziunatoSarchiapone. - Meglio accussì… che io 'o tenevo 'ncopp'o stomaco.Razzullo. - Povero Sciuscellio. Ih ih ih…Entra CidonioCidonio. - Ma chi son costoro? Saran dei ladri?Fermi la, traditori.Razzullo.- N'auta guaio!?Cidonio. - Chi sei? Che vai facendo?Razzullo. - Songo nù pover ommo.Cidonio. - Cosa fai per vivere?Razzullo. - Comme stongo mò ghiessevennenne pure scoppettino, o spina pulece,e povera p'accidere li surece… pur di mangiare.Cidonio. - Brami alla caccia attendere?Razzullo. - E' una cosa nu poco pericolosa.Cidonio. - Tra queste ombrose selve di spechi, di bevela gloria della caccia ci chiama all’ardir. Vieni e che l'arma darotti.Razzullo. - No e che m'a dai a fare l'arma rotta?Cidonio. - Sei pronto alla gran pugna?Sarchiapone. - Razzù… che è stà pigna?Razzullo. - 'A pugna? E' la guerra!Sarchiapone. - Ah no… io sò piccerillo…pozzo farme solo 'na pugnetta.Cidonio. - Avrete voi fiducia nel pugnar coi lupi?Razzullo. - Non troppo, chiste sò foresteche.Io voglio cumbattere cu animale chiù domestiche.Cidonio. - Non odi lo squillo che belve minaccia?Sarchiapone. - No!Cidonio. - Già freme la caccia.Razzullo.- Ma io che ne saccio? Ghiamme che m’imparo la caccia se posso mangiare.Cidonio. -Andiamo all’acquisto di fama.Razzullo. - Allora se è per la famma ci stongo pur’io.Cidonio. - Prendi quell’arco.Sarchiapone. - Quale puorco?Cidonio. - Prendi quel dardo.Razzullo. - E’ tardi?Cidonio. - Afferra la lancia.Sarchiapone. - Dammella sta arancia.Cidonio. - Presto partiamo… che credo che presso quella grotta qualche bestia s'asconda.Razzullo. - Ma che hai ghiuorne superchie?Cidonio. - Partiamo.Sarchiapone. - Partoriamo. Aspè… addò stà ‘a valigia… haggia piglià n’a cosa.Esce… e rientra subito con un’armatura da guerriero medioevale.Sarchiapone. - Ghiamme che mò sò pronto.Razzullo. - E chest’addò esce?

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Sarchiapone. - A dint’a valigia.Razzullo. - Pure? Ce stesse pure nu carro armato ll’a dinto?Sarchiapone. - Si!Razzullo. - Comme si? Io pazziavo.Sarchiapone. - Ma nun ‘o pozzo piglià pecche ‘o si nò avessa spustà ‘o transatlantico che stà a coppo.Cidonio. - Forza.La gloria ci attende.Entrano nella grotta . Luci e ruggiti suggerisco la battaglia con il drago. Escono tuti fuggendo.Razzullo. - Mamma mia, sarva sarvae chiste sò li gusti della caccia?Sarchiapone. - Quant’era brutto.Cidonio. - E’ superiore alle mie forze. La mia lancia si spezza, il mio dardo non arriva a colpirlo. Ritornerò a combatterlo quando avrò trovato armi più adeguate. Andiamo.Razzullo. - Fa ‘na cosa abbiate tu annanzo.Esce Cidonio.Razzullo. - Chistò è scemo se penza che io traso n’ata vota llà ddinto. Sarchiapò ma io avevo visto che ‘o mostro t’aveva mangiato…Sarchiapone. - Eh… però pò me ne so asciuto per… di quà!Razzullo. - T’ha cacato? Praticamente t’ha cacato?Sarchiapone. - Nun dà retta… Uh… ma quanta cacchio e ‘nzetti ci stanno ccà? Me stanno mangianno sano sano.Razzullo. - Overo eh…Sarchiapone. - Zanzare, mosche…Razzullo. - Tette ste mosche.Sarchiapone. - Mo sch’assaie! M’o scassaie proprie! Mò sai che faccio? Aspetta che songo organizzato. Dint’a bbaligia tenco ‘o fritt.Razzullo. - E fegato?Sarchiapone. - L’insetticicolo.Razzullo. - Ancora ci stà rrobba dint’a chella valigia?Sarchiapone. - Obbilloco l’acqua!Razzullo. - Eh… me staie spruzzando tutte cosa dint’a lluocchie.Sarchiapone. - E vabbuò, nun fa niente…Razzullo. - Comme nun fà niente?Sarchiapone. - E mica si na mosca tu?Razzullo. - Che raggionamento è questo Sarchiapo? Ma levami una curiosità… ce stà ancora robba llà ddinto? Addò l’hai pigliata chella valigia?Sarchiapone. - Aeh… Razzù, tte sì scurdato che io me truvaie passanno ‘a part’e Beneviento? Eh… e io llà ‘ncuntraie ‘e fatt’a bbicchiere.Razzullo. - (?)Sarchiapone. - ‘e parrucchiere… le strecole!Razzullo. - Ah… ‘e fattucchiere? le streghe di Benevento? E l’hai ‘ncuntrate tu? E che t’hanno fatto?Sarchiapone. - M’hanno fatto addiventare strecolo pure a mmè… m’hanno ‘mparato quarche gioco di pasticcio…e m’hanno regalato sta valigetta.Razzullo. - Overo? E che sai fare?Sarchiapone. - Vuo vede?Razzullo. - Si.Sarchiapone. - Allora aspetta.tira dalla valigia un tavolinetto piegabile. E tre gigantesche carte.Razzullo. - Fammi vedere!Sarchiapone. - Aspetta che m’haggia preparà… mò te faccio vedere nu gioco… di alta mangìa. Che sò cheste?Razzullo. - Tre carte…Sarchiapone. - E che ci stà ‘ncopp’a sti tre carte?Razzullo. - Che ce sta? Ce stà l’asso ‘e denaro, nu doie ‘e coppe e nu sette e bastone… ma che hai fa?Sarchiapone. - Io haggia ‘mbruglià ‘e carte e tu hai da ‘ndivinà addò se trova l’asso.Razzullo. - Ma chisto è ‘o ggioco d’è tre carte.Sarchiapone. - Ah, già ‘o cunusce?Razzullo. - Comme già ‘o cunusce?Sarchiapone. - Vabbuò, nun dà retta… accumminciammo. Allora, chesta vince, chesta perde, chesta perde, chest’ata pure perde e chesta perde.

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Razzullo. - Oh, oh… comme fanno a perdere tutt’e tre?Sarchiapone. - Si ma tu mi a fà fa però. Ghiamme ‘ndivina…Razzullo. - Ch’aggia indovinare dove stà l’asso? Sarchiapone. - Tu accummiencia a ndivinà, e pò t’o dico.Razzullo. - Comm’e? Io te dico adò stà l’asso. E che ci vuole sta ccà ovì.Sarchiapone sbircia sotto la carta. Fà distrarre Razzullo e gira il tavolino, ma lo ruota in modo che le carte ritornano al loro posto.Sarchiapone. - Sbagliato…Razzullo. - .E fammi vedè…Sarchiapone. - Guarda tu stesso!Razzullo. - Haggio indovinato…Sarchiapone. - Hai indovinato? E chi te l’ha ditto? E’ stato chillo, ‘o saccio… chillu signore cu ‘e baffe…Razzullo. - Nossignore, nun ‘è stato isso… chill’o signore è stato a durmì pe tutt’o tiempo.Sarchiapone. - Ehm … eh! Il ciocolo allora è perfettamente riuscito.Razzullo. - .Comm’è riuscito? Io ‘a carta l’haggio indovinata.Sarchiapone. - Eh… ma ‘a carta che avive detto tu nun era chesta… io con la forza del pensiero, l’haggio spustata.Razzullo. - E io l’haggio indovinata pecche tu l’hai spostata? Te sputasse ‘nfaccia. E chist’è ‘o ggioco?Sarchiapone. - Ne vuò vedè n’ato?Razzullo. - E famme vedè… Sarchiapone. - Tu mo pigli una carta a caso da dint’o mazzo… pò t’appuoie cu ‘o mazzo nc’opp’a seggia… t’appuoie cu ‘o mazzo nc’opp’a seggia… e io andivino a carta che hai scelto.Razzullo. - E vedimmo… se ci riesci è un bel gioco.Sarchiapone. - Si però chisti ccà ‘o pubblico s’hanna stà zitti, senò non mi ‘nconcentrico.Razzullo. - Eh… m’o ‘e facimme ascì, che dice?Sarchiapone. - Eh eh!Razzullo. - Cammina, fammi vedè ‘o gioco.Sarchiapone. - Allora razzù… guarda comme t’addivino ‘a carta. Piglia ‘e carte e arap’o mazzo.Razzullo. - C’haggia fa?Sarchiapone. - Devi arapire ‘o mazzo.Razzullo. - E carte?Sarchiapone. - Seh!Razzullo. - E pò?Sarchiapone. - Miette ‘a carta che hai scelto sott’o cappiello tuoio, ‘ncopp’o tavolo. Accussì nun può dicere che io ‘a veco.Razzullo. - E allora?Sarchiapone. - Hai fatto?Razzullo. - Si.Sarchiapone. - E anniettete.Allora… aspetta che mò t’o ddico.Razzullo. - Nun te spremmere troppo pero eh…Sarchiapone. - Allora… per compretare il gioco dimme qual’è a primma carta che t’è rimasta mmano.Razzullo. - ‘A primma? L’asso ‘e denaro.Sarchiapone. - E l’ultima qual’è?Razzullo. - L’ultima? Io ddoie ne tengo.Sarchiapone. - Eh chella chella.Razzullo. - E’ o sette ‘e bastone.Sarchiapone. - Allora io faccio la mia prevenzione… ‘a carta a dint’o cappiello tuoio è ‘o doie ‘e coppola!Razzullo. - Sarchiapò, ma va fa ‘nculo va, chelle tre songo ‘e carte, se tu vedi due è logico che sai ‘a terza. E io ch’o stongo pure a sentì!Sarchiapone. - Che è nun t’è piaciuto?Razzullo. - Nun t’è piaciuto?Sarchiapone. - Aspetta mò faccio chist’ato…Prende una sega da falegname dalla borsa.Sarchiapone. - Te taglio piezze piezze e pò se ci riesco te metto ‘nzieme n’ata vota.Razzullo. - Comme se ci riesce?Sarchiapone. - Nun l’aggio mai fatto stà cosa e nun ‘o saccio se ‘a colla funziona cu ‘e persone.Razzullo. - A colla? Aiuto… Sarchiapò, nun t’avvicinà cu chella cosa.Sarchiapone. - E ghià fatte taglià… che te costa?

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Razzullo. - Ahh… Sarchiapò… fatte arrasse!Sarchiapone. - Uh Razzù… guarda llà.Razzullo. - Addò?Sarchiapone. - Là… veco na 'nzogna.Razzullo. - Na ‘nzogna? ah un insegna? Che ce stà scritto? Osteria… Sarchiapò è n'osteria… Sarchiapone. - Ghiamme a vedè ghiammo.entra Belfegor vestito da osteBelfegor. - Acheleo dell'inferno;con l'Ercole celeste io vò a pugnareveremo chi la vince,egli è Arco di cent'occhi ed io son Lince.Razzullo. - Chisto parla sul'isso.Sarchiapone. - Me sbaglio o ha ditto che è n'alice?Belfegor. - Olà…Razzullo. - Hadda essere spagnolo.Sarchiapone. - Ma se dice olè.Belfegor. - Olà…Sarchiapone. - Olè.Belfegor. - Olà…Sarchiapone. - Se dice olè… strunzo!Razzullo. - Statte zitto che lo fai arrabbiare.Belfegor. - Che facendo andate?Sarchiapone. - Ma che parla tutt’o cuntrario?Razzullo. - Vulesseme a chella fiammache là stà allummatavolare comm'a farfalla nnammurata.Sarchiapone. - Si addivintato poetico pure tu?Belfegor. - Vorreste mangiare?Razzullo. - Beh… Sarchiapone.- Dispunne fà ambresso. Razzullo. - Meglio che ci invita isso, accussì nun pavammo.Belfegor. - Entrate.Razzullo.- Hai visto sarchiapo?Belfegor. - E avete come pagare?Sarchiapone. - Azzò, chesto è pecche c’ha invitato isso.Razzullo. - No!Belfegor. - E come volete ch'io faccia?Razzullo. - Vulessemo mangià 'ncredenza.Sarchiapone. - Eh… pure dint'a credenza… che me ne m'porta.Belfegor. - E questa è morta.Razzullo. - A scontare allora!Belfegor. - No!Razzullo. - E damme da magnà pè l'alma toia!Belfegor. - Io anima non tengo!Razzullo. - Ed è lo vero… quando maie hanno avuta anima li tavernare?Belfegor. - Volete voi servirmi?Razzullo. - A che?Belfegor. - Per camerieri:avrete cura dei lettie recherete da mangiarePoi ai passegger farete i conti:a quel ruberete il denaro allorchè dorme,darete da mangiar corvi per piccionicarne di capra o becco per vitella,e l'acqua metterete sempre nel vino.Sarchiapone. - Me piace.Razzullo. - Fermalloco! 'A rrubbà e 'a 'mbruglià e va bene…Ma mischiare l'acqua dentro il vino… quello è un peccato.

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Belfegor. - Or che risolvete? Volete fare questo mestiere? Razzullo. - Si.Sarchiapone. - Dacci la chiave.Belfegor. - Eh?Sarchiapone.- Dacci la chiave.Belfegor. - Non ti capisco, parla italiano.Sarchiapone. - Damm’a chiav’Belfegor. - Prendi.Sarchiapone prende la chiave, poi con simulata indifferenza la passa a Razzullo.Razzullo. - Mò la piglio! Ahh brucia.Belgfegor. - Raccoglila.Razzullo. - Coce.Belfegor- Raccogli la chiave da terra.Sarchiapone. - Aiz'a chiaveca a terra.Razzullo la raccoglie e la butta a Sarchiapone che come fosse pallavolo passa a Belfegor. Razzullo. - CoceSarchiapone. - E' cavera cavera.Razzullo. - L'ha pigliata pe 'na pizza.escono tutti di scena lanciandosi la chiaveE.ntrano Maria e Giuseppe. Giuseppe. - Cercai più d'una casa, e non mi avvennedi trovarvi ricovero.entra RazzulloMaria. - Non resta altra speme, che quest'albergo, che a noi sorge davantiEcco all'uscio uno dei servi.Razzullo. - Oh, chist'aute songo chilli puverielle, che llo cielo v'aiute… site lo benvenute.Giuseppe. - Oh, voi non siete quegli,ch'era ligato al tronco?Maria. - Colui che col sandalo poi passonne il fiume?Giuseppe. - So che pietoso hai il cor.Maria. - Per già due volte tu carità mostrasti.Giuseppe. - Or ti preghiamo, che in qualche stanza un'angolo ci dai.Razzullo. - Io tengo nu padrone fastidiusoche nun vò dare neanche 'nu pertuso!Maria. - Fastidio non daremo.Giuseppe -Basta il luogo piu umile.Razzullo. - 'O padrone mio è lupinoe io sò arbero 'e pigna… e… no, nun chiagnite, no, che 'o core mio è tanto tenerielloca me faccio cu vvuie 'nu chiantariello.Giuseppe. - Sapessi almen qualch'antro.Razzullo. - CCà vicino ce stà 'na grutticellaaddo potisseve restà 'o cupierto.ma avita da sapè 'na cosa:che da la dinto se vedono draghi e serpenti… Giuseppe. - Quel Dio che tutto puote la rendarà sicura.Maria. - Se la fede non languesempre trionfa!(escono Maria e Giuseppe… entra Belfegor)Belfegor. - Traditor mio nemico,ti prendo per servirmi, e mi tradisci?E' questo il guidardon quando qual mio compagno anche ti tratto?Razzullo. - Che haggio fatto?Belfegor. - Inviasti in quella grotta

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l'indegna coppia di quei due birbanti.Razzullo. - Si male informato… sò dduie santi.Belfegor. - E pur vuoi contraddirmi?Vanne da casa mia ch'io non vò servoche s'opponga ai cenni miei.Razzullo. - Fammi fà primma n'a mangiata e pò me manni.Belfegor. - Io non dò da mangiare a un mio contrario.Razzullo. - Fammi mangià pe riesto dò salario.Belfegor. - Nulla io voglio darti.Razzullo. - Fallo per carità!Belfegor. - Da me vuoi carità; or te la dono.Belfegor bastona Razzullo il quale scappa, poi si toglie l’abito da oste e si traveste da Satiro Entra Gabriele travestito da Sibilla.Belfegor- Come il lupo all'agnel, all'acqua il fuoco,e l'ombra allo splendorcosì in eternonemico all'uom sarà l'inferno.Gabriele - Come amante delfin, aquila audacevigilante leone, falcon altiero,seguita l'uom il suo fedel custode.Onde questa forma ho risolutoperchè resti deluso il mostro orrendoche nei sospetti suoi dubbio vacillaDi sue certe ruine esser Sibilla.Belfegor. - Chi è costei?Per saper chi sia vò a spaventarla:Olà donna chi sei? Che chiedi? Parla!Gabriele - Chi mai sia ben si vedeChi tu sii vò a sapere!Belfegor. - Io sono un Dio!Gabriele - Dio? Mi fai ridere…questo è attributoche ad altri meglio spetta.Belfegor. - Che bugie tu sognasti?Gabriele - Tu sei vil demonio perchè sol uno è il Lume vero.Belfegor. - E chi ciò rivelotti, insana donna? Gabriele - I profeti maggiori.Belfegor. - Han detto mille errori.Gabriele - Se tu mi conoscessidiresti che ingannar non si poteala Sibilla Eritrea.Belfegor. - La Sibilla Eritrea da un pezzo è spenta.Ed in ciò che ella scrissesi accorge ben che verità non disse!Gabriele - Menti… io dissi il veroe son per danno tuo resuscitata.Esce SarchiaponeBelfegor. - E quando tal poter fu mai concesso? Gabriele - Tu troppo vuoi sapereciò che ti dissi domandalo agli spechie caverai la verità dagli echi.Belfegor. - Sovra un suon fallace io appurar devo la verità?Gabriele - Ascolta il Ciel come a me risponde:Sappi che egli le forze dello stige ha vinto e domo.Eco. - Uomo.Belfegor. - E l'abisso da lui ch'averne speme?Eco. - Pene.

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Gabriele -Apporta all'alma la speranza in vita.Eco. - Vita.Belfegor- Ed a Plutone che le potenze ha smorte?Eco. - Morte.Gabriele - Al mondo non ci fù Giudice più severo.Eco. - E' vero.Belfegor. - Farà che il culto agli idoli s'aumenti.Eco. - No! Menti.Gabriele- Chi 'l potrà superar mostro ostinato?Eco. - Mai non è nato.Belfegor- Uomo che possa ciò mai non vid'io.Eco. - Dio!Gabriele - Ove io ne vò il duol s'invola.Eco. - Vola.Belfegor. - Ed io dove trovar posso rifuggi?Eco. - Fuggi.Gabriele.- Tu fuggi io volo, e mira, o mostro atrocech'abile a spaventarti è una sol voce.Gabriele vola via Sarchiapone. - Razzù… addò te sì cacciato?nun me lassà sulo,ca tu sì 'a cammisa e io sò 'o culo.Belfegor. - Sarchiapone non temere, io ti darò soccorso.Sarchiapone. - Che me vò dà 'e cocozze?Belfegor. - Non paventar di me son semideo, e qui son per giovarti!Sarchiapone. - Te sì sbagliato ccà giuvanni nun ce stà.Belfegor. - Io voglio darti un tesoro.Sarchiapone. - Che me vuo dà?Belfegor. - Una miniera d'oro, d'argento e gemme.Sarchiapone. - E da mangiare?Belfegor. - Con tutto questo denaro potrai comprare ogni ben di… ogni cosa.Sarchiapone. - E dammi chistu tesoro allora…Belfegor. - Te lo darò purchèqual deità a me t'inchini e mi adori.Sarchiapone. - C'haggia fà?Belfegor. - Devi adorarmi.Sarchiapone. - Ma và fanculo… io pe quatto soldi haggia addurà a isso.Belfegor. - Ma cosa hai inteso? Devi onorarmiquale unico tuo idolo, ed abbracciare così il mio culto.Sarchiapone. - Io c'haggia abbraccia?Belfegor. - Il mio culto.Sarchiapone. - No, a me me fà schifo.Belfegor. - Rifiuti l'opportunità che io ti dono?Sarchiapone. - No… parla parla!Belfegor. - Per ottenere cotal tesoro portar dovrai qui nel bosco il tuo compagno:con egli evocherai tre volte il dio Silvano.Io ne verrò e soltanto allor vò a dirtiquello che devi fare per arricchirti.Sarchiapone. - Chest'è? basta veni ccà… nuie venimme ccà dint'o bbosco…truvammo a Silvana e … va bbuò…allora aspetta ccà!(esce e ritorna con Razullo)Razzullo. - Sarchiapò che è successo?Eco. - Cesso!Razzullo. - Sarchiapò che vai dicenno?Eco. - enno.

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Razzullo. - SarchiapòEco. - …apò.Razzullo. - Ma chi è?Sarchiapone. - E che ne saccio io? Sta parlando 'a quando sò arrivato?Eco. - Ato!Razzullo. - Che è accaduto?Eco - Caduto.Razzullo. - Caruto?Eco -To.Sarchiapone. - E chesto fà obbì.Razzullo- Ah… ho capito. Questa è la vocia dell'eco.Sarchiapone. - E' l'eco, è l'eco, è l'eco… ma chi è l'eco?Razzullo. - Guarda… cisto ripete tutto chello che dico io. Uh uh…Eco. - Uh uh…Razzullo. - Uh uh…Eco - Uh uh…Razzullo- Bello bello…Eco- Ricchione Ricchione!Razzullo. - E comme se permette chist'eco scustumato e malandrino?Eco.- Latrino.Razzullo. - Tu è pateto.Sarchiapone. - No… stà llà chillo che ce vò dà sordi a palate.E quanta palate che ce vo dà! Ha ditto che c'e fà addivintà ricchi assaie… proprio… ricchioni… ricchioni sfondati.Razzullo. - Che staie dicenno nè Sarchiapò.Sarchiapone. - Eh però ha ditto che avimma chiammà tre vvote a Silvana!Razzullo. - E chi è Silvana?Sarchiapone. - Che ne saccio io? Sarà 'a mugliera.Razzullo. - Ma ce stà pericolo?Sarchiapone. - Ma che pericolo? Chiamma: Silvana… Silvana… uè Silvana!(appare Belfagor)Belfegor. - Eccomi ai cenni tuoi amico.Razzullo. - Ah… Sarchiapò fuimme ca chisto ce mangia.Sarchiapone. - Viene acca!Razzullo. - Ma chisto chi è uorco o spirito de puorco?Belfegor. - Hai pavento?Razzullo. - Ho paura.Sarchiapone. - Se sta cacanno sotto.Razzullo. - Uh mamma mia… uh mamma mia…Sarchiapone. - Uh mamma tua… mamma tua.Razzullo. - Si dice mamma mia no mamma tua… Sarchiapone. - Si… ma io sò orfano.Razzullo. - Nè… ma io nun haggio mai visto nu dio cu 'e ccorne!Sarchiapone. - Ma che te ne fotte a tte ca chisto tene 'e corne? Chella hadda essere stata chella fetentigrafa d'a mugliera Silvana.Razzullo. - Si, vabbuò… ca tene 'e ccorne passa… sarra nu ddio alla moda.ma comm'arrimediammo che chisto tene pure 'a coda?Siente… ca tu si ddio nun me trase proprio dint'a chiocca e dint'a capama comme và ca si ammità ommo e ammità capra?Belfegor. - Sappi che per le selve e per i Boschi un dio varia la forma. Dunque vuoi tu il mio tesoro? Sarchiapone. - Si!Belfegor. - Però dovete fare quello che vi dico.Razzullo. - Va bbuono!Belfegor. - Lo promettete?Sarchiapone. - Ghiamme fà ambresso… si ca 'o ggiuro.Razzullo. - E lo promette io puro.Belfegor. - Di Betlem nell'antro, il tesoro è nascosto.Razzullo. - Dint'a chella grotta? Ma llà ci stanno li serpiente… no no… nun ne facimmo niente.

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Belfegor. - Fermo… quel dragone il custode è della miniera e, a' cenni miei,consegneravvi il tutto; ma con i doni, è di mestier placarlo.Sarchiapone. - Ah… 'o regalo… dint’a valigia tengo 'nu cicciobello.Razzullo. - Ce vuò da 'o Cicciobbello 'o drago?Belfegor. - No… egli brama sol vittime umane.Razzullo. - E vvà bene… accidero 'nu puorcoe le do sanguinacce quanto ne vuole.Belfegor. - No… egli brama mangiarquel vecchiarello e la gravida donnache nell'antro albergano.Ammazzateli e bagnate la terra con il sangue loro.E io vi darò il mio immenso tesoro.Sarchiapone. - Facimme ambresso.Razzullo. - Sarchiapò addò vaie? Che vuoi dare la morte a quei due innocenti?Sarchiapone. - Ma chi è cunosce!Razzullo. - Che bbrutto ddio che è chisto… ma fatte 'ntennerema tu ce vuoi arricchire o fare 'npennere?Sarchiapone. - Statte zitto!Belfegor. - Non meritate allor, indegni d'esser ricchi.Vanno via. Entra in scena Razzullo, ha con se dei viveri.Razzullo. - Siente Sarchiapono… nun dà retto a chisto!Ma nun hai capito? Chillo era ‘o diavolo!Vieni cu mmè… Primmo haggio girato attuorno a una pagliarae haggio truvato llà annascusochistu cestino per dentro a nu pertuso.Ah vocca mia, lengua, palate e dienteStommaco, trippa, fecato e budielleMo ve vuie cunsulate… ghiamme, scialate.Sarchiapone. - Se mangia? Uh che bella parola… se mangia.Appare Benino. - Benino. - Ascoso io mi avea quì dentro un bucoalcuse cosellucce e non le trovo.Io l'avea involate il padre mioOr qualcuno me le toglie dalla mano.Credo i napoletano.Mi voglio vendicare ma senza farmi scoprire.Ho già pensato al modo.Voglio vedere se resiste all'urto.Non rubi chi non sa celare il furto.Oh bifolco… bifolco.Razzullo. - Stà arrivando qualcuno. Fammi nascondere stu piatto.Benino. - Mio padre da te mi manda.Razzullo. - Perche?Benino. - Or te lo dico: non sai dei masnadieri che infestan questa selva?Costoro con minacce costringono mio padre a dargli il vittoond'ei forzato ha postoin polpette e maccheroni il veleno e in un buco l'ha nascosto.Perchè qualcuno lo trovasse e nel mangiar s'intossicasse.Razzullo. - Comme? Il mangiare che era ficcato dint'o bbuco era intossicato?Sarchiapone. - Puozz’ghittà ‘o bbeleno.Benino. - Può sapersi che hai? Razzullo. - Sò ntussecato. Benino. - Intossecato. E chi ti diè il veleno?Razzullo. - Io stesso l'haggio pigliato.

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Benino. - Per disperazione?Razzullo. - No… pe sazià lu cannarone. Me l'aggio mangiato io chello che stava dint'o cestino.Curre priesto chiamma li miedece.Ca già lu naso è friddo, la vista s'è nfoscata.Benino. - Impari a rubar ladro un altra volta. Allora corro.Razzullo. - Muoviti… Ah… ciorta maledettaquando cchiù scavo chiu disgrazia sfuossecaarrivo a mangià e lu magnà me ntosseca.Razzullo e Sarchiapone si buttano a terra. Benino và via, entra Armenzio.Armenzio. - Che vedo? Ei giace in terra. Olà Razzullo.Razzullo. - Nun conosco chiù a nisciuno.Armenzio. - Che cosa fai?Razzullo. - Sò muorto.Armenzio. - Sei morto e parli meco?Razzullo. - E ca sarraggio nu muorto chiacchierone.Armenzio. - Che sei ferito?Razzullo. - Gnernò… so 'ntussecato.Armenzio. - Dà serpi?Razzullo. - Da la roba che vuie n'cavite puosto lo bbeleno.Armenzio. - Qual roba?Razzullo. - Chella che stà annascusa.Armenzio. - Ah ah … tu mi rubasti quegli avanzi che erano nel paniere?Razzullo. - Si… chello che p'e mariuole stavano annascuse.Armenzio. - Ti sognasti tal cose?Razzullo. - Nun erano avvelenate?Armenzio. - Chi ti diè questo ad intendere?Razzullo. - Figliete tuo.Armenzio. - Quanto è furbo il ragazzo; ei la nascosee perchè le togliesti, per vendettaquesta cosa ha inventata e te l'ha detta.Razzullo. - Ah… cano me l'ha fatta.Sarchiapone. - Nun è overo? Addò stà che l’haggia spezzà ‘e cosce!Entra Ruscellio e Cidonio.Razzullo. - Uè sciuscellio… ma chisto nun era muorto?Ruscellio. - Fui salvato da una gentil mano pietosa. E di te che n'avvenne?Razzullo. - Io pure mi salvai.Armenzio. - Ascoltate… il cor mi dice che questa nottesarà una notte prodigiosa e bella.Ma non dimentichiamo i nostri doveri.Badar dobbiamo ai lupistimo che stanotte tornerannoa fare maggio danno.Ruscellio. - Si starà vigilanti, ed io con voi a vigilar m'impegno.Cidonio. - Desti starem, per passare una notte cosi lunga e tediosa.Armenzio. - Dunque ogniun stia all'ertae con il canto e con il giocoveglierem stanotte attorno al fuoco.Orsù, per divertir gli occhi dal sonnocanta Razzulloe tu Beninoporgi la fiasca e vada attorno il vino.Razzullo insieme a Sarchiapone canta 'a Ciorta.Alla fine entra Belfegor.Belfegor. - Se noi potei arrestare il passo a quella coppiafarò in modo che nessun assisti all'evento,e che ogniuno con l'oppio s'addormenti.Benino. - Eccovi il vino.

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Belfegor. - Ed io vi pongo l'oppio mio.Armenzio. - Alla salute figli.Ruscellio e Cidonio. - Che buon prò vi faccia.Razzullo. - Io sulo pe bbevere sò vivo.Sarchiapone. - Famme ‘mbriacà.Bevono tuttiArmenzio. - Ah… che sonno.Cidonio. - Che sopore.Ruscellio. - Che gravezza di testa.Armenzio. - Non dormite.Dormono tutti.Belfegor. - Ah ah ah Buon per me che costoroson sepolti in un letargoacciocchè non sian testimoni al Mondodella sua vittoria. Ah ah ah.Arriva Gabriele.Gabriele. - Ti sbagli o mostro atroce.Che il ciel per ridestarli è fatto un argo.Fuggi, mostro infernal, fuggi dragone.Belfegor. - Io fuggire? E perchè?Gabriele. - Perche dal Lume dileguate son le ombre.Belfegor. - Dunque è il Messia già nato?Gabriele. - Parti, sparisci dileguaE se tenebra sei, l'ombra ti segua.Belfegor sprofonda.Gabriele. - E voi dal sonno, o semplici pastoridestatevi, sorgete.Armenzio. - Chi mi desta?Cidonio. - Ove sono?Razzullo. - Che veco? 'O sole già stà 'a fora?è suonno, veglia o stò 'mbriaco ancora?Gabriele. - Itene in Betlemme, ivi vedretein seno ad una donnach'ha d'aurora il sembiantetra le fasce ristretto un Sole infante.Questi dà pace al Mondoe dalle colpe vi scioglie.I pastori vanno via. Si vede in scena Pluto vicino ad una montagna.Pluto. - Così debbo veder pure a mio dispettocrescer col nato infante il mio sospettoe soffrir che resti nel duellovinto da Gabriello.No, no, se in questo petto non si è spento l'ardiredarò al mio dubbio il lor morire.Sia chiunque siauom vero o Messiafarò morire egli, la madre e i genitor estinti.Farò cadere questo duro macignoperchè cadendo… chi è nella caverna uccida.Ruini il monte, e con il monte il Mondo.Crolla la montagna, Pluto vine travolto dalle sue rovine e sprofonda. Appare il presepe.Coro. - Gloria a Dio, gloria al Ciel, pace ai mortali.Sarchiapone canta quando nascette ninno.