PBR 010877 Autorizz. Integrata Ambientale · Conclusioni della conferenza: la conferenza si...

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Regionelombardva DECRETO Del 155<1- L\ Identificativo Atto n. 666 DIREZIONE GENERALE RETI E SERVIZI DI PUBBLICA UTILITA' E SVILUPPO SOSTENIBILE Oggetto APPROVAZIONE DELLA VARIANTE NON SOSTANZIALE DELL'AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE (lPPC) GIA' RILASCIATA ALLA DITTA PBR S.R.L., AI SENSI DEL D.LGS. 18 FEBBRAIO 2005, N. 59, ALLEGATO l, PUNTI 5.1 E 5.3, CON SEDE LEGALE IN MACLODIO (BS), VIA MOLINO EMILI 22, ED IMPIANTO IN MACLODIO (BS), VIA MOLINO EMILI 22, CON D.D.S. N. 10877 DEL 03.10.06, ED AUTORIZZAZIONE AI SENSI DELL'ART. 12 DEL D.LGS. 29 DICEMBRE 2003, N. 387. L'atto si compone di pagine di cui pagine di allegati, parte integrante.

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Regionelombardva

DECRETO N° Del155<1- L\ Identificativo Atto n. 666

DIREZIONE GENERALE RETI E SERVIZI DI PUBBLICA UTILITA' E SVILUPPO SOSTENIBILE

Oggetto APPROVAZIONE DELLA VARIANTE NON SOSTANZIALE DELL'AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE (lPPC) GIA' RILASCIATA ALLA DITTA PBR S.R.L., AI SENSI DEL D.LGS. 18 FEBBRAIO 2005, N. 59, ALLEGATO l, PUNTI 5.1 E 5.3, CON SEDE LEGALE IN MACLODIO (BS), VIA MOLINO EMILI 22, ED IMPIANTO IN MACLODIO (BS), VIA MOLINO EMILI 22, CON D.D.S. N. 10877 DEL 03.10.06, ED AUTORIZZAZIONE AI SENSI DELL'ART. 12 DEL D.LGS. 29 DICEMBRE 2003, N. 387.

L'atto si compone di pagine

di cui pagine di allegati,

parte integrante.

RegioneLombardia

IL DIRIGENTE DELLA STRUTTURA AUTORIZZAZIONI E CERTIFICAZIONI

VISTI: la I. 7 agosto 1990, n. 241 "Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi" e s.m.i.; il d.lgs. 29 dicembre 2003, n. 387 "Attuazione della direttiva 2001/77/CE relativa alla promozione dell'energia elettrica prodotta da fonti energetiche rinnovabili nel mercato interno dell'elettricità" la I.r. 1 febbraio 2005, n. 1 "Interventi di semplificazione - Abrogazione di leggi e regolamenti regionali - Legge semplificazione 2004"; il d.lgs. 18 Febbraio 2005 n. 59 "Attuazione integrale della direttiva 96/61/CE relativa alla prevenzione e riduzione integrate dell'inquinamento"; il d.lgs. 3 aprile 2006, n.152, recante "Norme in materia ambientale" e s.m.i.; la I.r. 12 dicembre 2003, n. 26 "Disciplina dei servizi locali di interesse economico generale. Norme in materia di gestione dei rifiuti, di energia, di utilizzo del sottosuolo e di risorse idriche" e s.m.i.;

RICHIAMATO il d.d.s. Autorizzazioni e Certificazioni del 03.10.2006, n. 10877, avente per oggetto: "Autorizzazione integrata ambientale (IPPC) rilasciata ai sensi del d.lgs. 18 febbraio 2005, n. 59 alla ditta PBR S.R.L., con sede legale in Maclodio (BS), Via Molino Emili 22, per l'impianto in Maclodio (BS), Via Molino Emili, 22;

VISTA la domanda e la relativa documentazione tecnica, presentate ai sensi dell'art. 12 del d.lgs. 387/03 e dell'art. 10 del d.Lgs. 59/05 dalla ditta PBR S.R.L., con sede legale in Maclodio (BS), Via Molino Emili 22, per l'autorizzazione alla realizzazione e all'esercizio di un impianto di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili e l'approvazione della variante all'autorizzazione integrata ambientale all'impianto esistente già rilasciata con d.d.s. n. 10877/06;

ATTESO CHE l'istruttoria svolta dagli uffici e vagliata dal dirigente della Struttura Autorizzazioni e Certificazioni ritiene necessario aggiornare l'allegato all'autorizzazione integrata ambientale rilasciata con d.d.s. n. 10877/06;

PRESO ATTO che la conferenza dei servizi, convocata ai sensi della I.r. 1/2005, in attuazione del d.lgs. 59/2005, tenutasi nella seduta del 19/09/07, si è conclusa con l'espressione dei seguenti pareri:

Regione D.G. Reti e Servizi di Pubblica Utilità e Sviluppo Sostenibile: considerata sia l'istanza che la competenza della Regione in merito al rilascio sia della autorizzazione in parola sia di quella ai sensi del d.lgs. 387/05, si considera la conferenza odierna valida anche ai fini di quest'ultimo procedimento. Valutato che l'istanza prevede una variante non sostanziale nel complesso AIA già autorizzato, in quanto prevede nel complesso IPPC un'attività non IPPC (di cui non vengono quindi riportate le BAT) consistente nell'inserimento di un impianto di cogenerazione di 5 Mw elettrici con l'impiego di olii vegetali come combustibile, si reputa di dover modificare il decreto di autorizzazione integrata ambientale introducendo la descrizione del sistema di cogenerazione, i limiti alle emissioni in atmosfera previsti dalla d.g.r. n. 6501 del 19.10.2001. In merito al parere della Provincia si chiede all'Azienda di integrare la documentazione agli Enti di cui al punto 7. Relativamente ai punti 1, 2 e 3 la Ditta dovrà specificare l'ipotesi progettuale definita con la scheda tecnica dei motori prima della realizzazione.

ARPA dipartimento di Brescia: esprime parere favorevole;

RegioneLombardia

Provincia di Brescia: assente; pervenuto fax n. 128031/07 del 19/09/07 di richiesta chiarimenti/documentazione integrativa che si recepisce agli atti della conferenza;

Comune di Maclodio: esprime parere favorevole e nel contempo fa osservare che la ditta debba rispettare la normativa vigente in ordine alle emissioni in atmosfera;

Conclusioni della conferenza: la conferenza si conclude esprimendo parere favorevole al rilascio delle varianti AIA ed al rilascio dell'autorizzazione ai sensi del d.lgs. 387/05;

VISTO che la documentazione integrativa richiesta in sede di conferenza è pervenuta con nota in atti regionali n. T1.2007.0029949;

VISTO l'allegato tecnico riportante le modifiche richieste che sostituisce, a tutti gli effetti, quello approvato con d.d.s. n. 10877/06;

PRECISATO che il presente provvedimento sostituisce ad ogni effetto ogni altro visto, nulla osta, parere o autorizzazione in materia ambientale previsti dalla disposizioni di legge e dalle relative norme di attuazione, fatta salva la normativa emanata in attuazione della direttiva n. 96/82/CE (d.lgs. 17 agosto 1999 n. 334 in materia di controllo dei pericoli di incidenti rilevanti connessi con determinate sostanze pericolose) e le autorizzazioni ambientali previste dalla normativa di recepimento della direttiva 2003/87ICE, relativa al sistema per lo scambio di quote di emissioni dei gas a effetto serra;

RITENUTO pertanto di rilasciare, ai sensi del d.lgs. 59/05, l'approvazione della variante non sostanziale all'autorizzazione integrata ambientale di cui al d.d.s. n. 10877/06 alla ditta PBR S.R.L., con sede legale in Maclodio (BS), Via Molino Emili 22 ed autorizzare la realizzazione e l'esercizio di un impianto di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, ai sensi dell'art. 12 del d.lgs. 29 dicembre 2003, n. 387;

RICHIAMATI gli artt. 5 e 11 del d.Lgs. 59/05, che dispongono, rispettivamente, la messa a disposizione del pubblico sia dell'autorizzazione e di qualsiasi suo aggiornamento, sia del risultato del controllo delle emissioni, presso la struttura "Autorizzazioni e Certificazioni" della D.G. Reti e Servizi di Pubblica Utilità e Sviluppo Sostenibile della Regione Lombardia";

VISTI la legge regionale 23 Luglio 1996, n. 16: "Ordinamento della struttura organizzativa e della dirigenza della Giunta regionale"e i prowedimenti organizzativi dell' VIII legislatura;

DECRETA

1.� di approvare la variante non sostanziale all'autorizzazione integrata ambientale già rilasciata con d.d.s. n. 10877/06 alla ditta PBR S.R.L., con sede legale in Maclodio (BS), Via Molino Emili 22, per le attività previste dal d.lgs 59/05 allegato I, punti 5.1 e 5.3, e di autorizzare la realizzazione e l'esercizio di un impianto di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, ai sensi dell'art. 12 del d.lgs. 29 dicembre 2003, n. 387, nell'impianto ubicato in Maclodio (BS), Via Molino Emili 22, alle condizioni e con le prescrizioni di cui all'allegato tecnico che costituisce parte integrante del presente atto e che sostituisce, a tutti gli effetti, quello approvato con d.d.s. n. 10877106; ----~

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RegioneLombardia

2. di disporre che prima della realizzazione dell'impianto di produzione di energia elettrica di cui al punto 1, la Ditta trasmetta la documentazione richiesta in sede di conferenza del 19/09/07 alla Regione, Provincia, Comune di Maclodio e ARPA dipartimento di Brescia;

3. di far salve tutte le condizioni e le prescrizioni di cui al d.d.s. n. 10877/06 che non siano in contrasto con quelle di cui al presente provvedimento;

4. di disporre che in fase di realizzazione e esercizio le varianti progettuali finalizzate a modifiche operative e/o gestionali anche migliorative siano comunicate all'ente preposto al rilascio dell'Autorizzazione Integrata Ambientale che definirà la sostanzialità o meno delle stesse. In caso di modifiche impiantistiche, la ditta dovrà comunicare all'ARPA territorialmente competente la data di fine lavori e l'attività potrà essere esercita solo dopo sopralluogo dell'Agenzia che verifichi la corrispondenza di quanto realizzato con quanto comunicato/autorizzato;

5. che la presente autorizzazione potrà essere oggetto di verifica da parte dell'autorità competente all'atto dell'emanazione delle Linee guida di cui all'art. 4 comma 1 del D.Lgs. 59/05;

,-~.

6. di di~porre che il presente atto sia comunicato in copia conforme a mezzo raccomandata AlR all'impresa disponendo che l'efficacia del medesimo atto decorra dalla data di ricevimento dellaéopia conforme trasmessa al soggetto interessato;

7. di cOl1)unicare altresì il presente decreto al Comune di Maclodio, alla Provincia di Brescia e ad A.R.F\A. dipartimento di Brescia e di disporre la pubblicazione dell'estratto sul B.U.R.L.;

;.

8. di disporre la messa a disposizione del pubblico della presente autorizzazione integrata ambientale presso la Struttura "Autorizzazioni e Certificazioni" della D.G. Reti e Servizi di Pubblica Utilità e Sviluppo Sostenibile della Regione Lombardia e presso i competenti uffici provinciali e comunali;

9. di dare atto che avverso il presente provvedimento potrà essere presentato ricorso giurisdizionale al Tribunale Amministrativo Regionale, entro 60 giorni dalla data di comunicazione dello stesso, ovvero ricorso straordinario al Presidente della Repubblica entro 120 giorni dalla richiamata data di comunicazione.

Il Dirigente della/truttura t A IZ azioni e-ét~ficazio .

D tt~EliSabi1tt~ri

3

Identificazione del Complesso IPPC

Ragione sociale PBR S.R.L. PIATTAFORMA BRESCIANA RECUPERI

Sede Legale Via Molino n. Emili n. 22 - Maclodio (BS)

Sede Operativa Via Molino n. Emili n. 22 - Maclodio (8S)

Esistente, ai sensi dell'art. 2 comma 1 lett. d) del D.Lgs. 59/2005, autorizzato Inizialmente con d.g.r. n. IV/56791

Tipo di impianto del 03.0S.1990 e sostanzialmente modificato con d.g.r. n. 2363 deI2S.11.00 e s.m.i. Variante non soggetta a VIA Regionale: Ampliamento quali-quantitativo dei rifiuti trattati presso la Sezione di

Varianti richieste Bonifica Biologica e Lavaggio terreni contaminati e rifiuti.

Valutazione di conformità del Centro Raccolta RAEE presente nella Sezione di Stoccaggio ed AdeguamentoAltro Volumetrico, ai sensi del d.Jgs. 151/05 ricondotta in ambito AIA.

5.1 Impianti per l'eliminazione o il recupero di rifiuti pericolosi, della lista di cui all'art. 1, paragrafo 4, della direttiva 91/689/CEE quali definiti negli allegati Il A e Il B (operazioni R 1, R 5, R 6, R 8 e R 9) della direttiva 75/4421CEE e nella direttiva 75/439/CEE del Consiglio, del 16 giugno 1975, concernente l'eliminazione degli oli

Codice e attività IPPC usati, con capacità di oltre 10 tonnellate al giorno.

5.3 Impianti per l'eliminazione dei rifiuti non pericolosi quali definiti nell'allegato 11 A della direttiva 75/442/CEE ai punti D 8, D 9 con capacità superiore a 50 tonnellate al giorno. a.',:J" ~",-;"'>

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INDICE

A. QUADRO AMMINISTRATIVO - TERRITORIALE 4

A 1. Inquadramento del complesso e del sito 4

A. 1.1 Inquadramento del complesso produttivo 4

A.1.2Inquadramento geografico - territoriale del sito 6

A 2. Stato autorizzativo ed autorizzazioni sostituite dall'AIA 8

B. QUADRO PRODUTTIVO - IMPIANTISTICO 10

8.1 Produzioni 10

8.2 Materie Prime 12

8.3 Risorse idriche ed energetiche 14

8.4 Cicli produttivi 17

C. QUADRO AMBIENTALE 44­

C.1 Emissioni in atmosfera e sistemi di contenimento 44

C.2 Emissioni idriche e sistemi di contenimento 52

C.3 Emissioni sonore e sistemi di contenimento 55

C.4 Emissioni al suolo e sistemi di contenimento 56

C.5 Produzione Rifiuti 57

C.6 8onifiche 58

C.7 Rischi di incidente rilevante 59

D. QUADRO INTEGRATO 59

0.1 Applicazione delle MTO 59

0.2 Criticità riscontrate 74

0.3 Applicazione dei principi di prevenzione e riduzione integrate dell'inquinamento in atto e programmate 74

E. QUADRO PRESCRITTIVO 78

E.1 Aria 78

E.1.1 Valori limite di emissione 78 E.1.2 Requisiti e modalità per il controllo 80

E.1.3 Prescrizioni impiantistiche 80

E.1.4 Prescrizioni generali 81

E.2 Acqua 81

E.2.1 Valori limite di emissione 81 E.2.2 Requisiti e modalità per il controllo 81 E.2.3 Prescrizioni impiantistiche !.4".•\~\1J.-:'.>;. 81

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E.2.4 Prescrizioni generali (.#r'';'17i';'" ·'~l,t~ 81

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(".?};r, ~\... ' "."/. ~ ~

E.3.1 Valori limite 82

E.3.2 Requisiti e modalità per il control/o 82

E.4 Suolo 83

E.5 Rifiuti 83

E.5.1 Requisiti e modalità per il control/o 83

E.5.2 Prescrizioni impiantistiche 83

E.5.3 Prescrizioni generali 83 E.5A Prescrizioni per le attività di gestione rifiuti autorizzate 84

E.6 Ulteriori prescrizioni 87

E.7 Monitoraggio e Controllo 87

E.a Prevenzione incidenti 87

E.9 Gestione delle emergenze 87

E.10 Interventi sull'area alla cessazione dell'attività 88

F. PIANO DI MONITORAGGIO 88

F.1 Finalità del monitoraggio 88

F.2 Chi effettua il self-monitoring 88

F.3 PARAMETRI DA MONITORARE 89

F.3.1 Risorsa idrica , 89 F.3.2 Risorsa energetica 90

F.3.3 Aria 90

F.3.3.1 : Monitoraggio del/e emissioni diffuse di COV presso l'impianto di lavaggio terre contaminate e rifiuti 92 F.3.4 Acqua 92 F.3.5 Rumore 951

F.3.6 Radiazioni 96

F.3.7 Rifiuti 96

F.4 Gestione dell'impianto 97

F.4.1 Individuazione e control/o sui punti critici 97

F.4.2 Aree di stoccaggio 98

3

A. QUADRO AMMINISTRATIVO - TERRITORIALE A O. Variante non sostanziale e presa d'atto della variante migliorativa

Il progetto di variante non sostanziale consiste nell'installazione di un impianto di cogenerazione di 5 MGW elettrici alimentato ad oli vegetali mentre la variante migliorativa consiste nell'aggiunta di un gruppo di macinazione nella sezione di recupero (sezione di lavaggio e cernita) per l'ottimizzazione granulometria dei prodotti in uscita dall'impianto.

A 1. Inquadramento del complesso e del sito I

~.1.1 Inquadramento del complesso produttivo

PBR S.r.l. è situata a sud del Comune di Maclodio (BS), nella Bassa Pianura Bresciana Occidentale, al confine con la zona industriale ed artigianale del predetto comune. L'insediamento di PBR è identificato dalle coordinate geografiche Gauss-Boaga X = 1582360 E e Y =5035400 N e tutto il complesso è di recente costruzione (anno 2000).

Il complesso IPPC di PBR, soggetto ad Autorizzazione Integrata Ambientale, è interessato dalle seguenti attività:

Capacità di Capacita' diTrattamento Trattamento Capacita' di I Autorizzata\ oggetto della TrattamentoCodici Operazioni (DecretoTipologia Impianto Variante Autorizzata con Ippc Svolte Regionale Richiesta con AIANovembre Domanda AIA 2005)

tla tla tla Deposito preliminare (D15) e smaltimento

5.1 e Sezione di (D9, D13, D14) di rifiuti 35000 - 350005.3 Inertizzazione speciali pericolosi e non

pericolosi, anche tossici e nocivi

Messa in riserva (R13), Deposito preliminare

(D1S), raggruppamentoSezione di preliminare ed5.1 e Stoccaggio ed Adeguamento (D13, SOOO - 50005.3 Adeguamento D14) di rifiuti speciali

Volumetrico pericolosi e non pericolosi, non tossici e nocivi e di rifiuti urbani

Sezione di linea Messa in riserva (R13), 22000 + 10000.... 32000Bonifica Bonifica recupero (R5), deposito

Biologica e BioloQica preliminare (D 1S) eS.1 e Lavaggio smaltimento (D8, D9,5.3 terreni D13,D14) di rifiuti I SOOOO + 2S000....I contaminati linea di speciali pericolosi e non

~~~)'). ~~e rifiuti lavaggio pericolosi, non tossici e "',.• - ,,'i::?~\..... ~,,;y! , ,lì!",."r, \~.I nocivi. • \

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Attività non Tipologia Impianto Codice ISTAT

Potenzialità

IPPC

MWe Impianto di

1 produzione di energia elettrica da fonti

40.11.0 Produzione di energia elettrica 5

rinnovabili } sezione Impiantistica oggetto di vanante non sostanziale con mtroduzlone di gruppo di maClnaZlone ". Tale variante si configura come aumento quali-quantitativo dei rifiuti destinati alla sola sezioni di bonifica e lavaggio dei terreni contaminati e dei rifiuti.

PBR S.r.l. nasce a seguito di un progetto riguardante un'area annessa alla struttura industriale di un'azienda, denominata Piombifera Bresciana S.p.A., che effettua il trattamento ed il recupero di rifiuti contenenti piombo. Nel dicembre 1995 la Regione Lombardia autorizza la ditta Piombifera Bresciana all'esercizio di un impianto di stoccaggio, trattamento e/o recupero di rifiuti speciali e/o tossico nocivi provenienti da terzi (impianto già autorizzato con dd.g.r. n. 56791 del 03.08.90 e n. 3135 del 29.09.95) e, successivamente, nell'ottobre 1996, emana una presa d'atto di cessione di ramo d'azienda dalla ditta "Piombifera Bresciana S.p.A." alla ditta "PBR S.r.l.". Il progetto relativo alla costruzione di un impianto di inertizzazione di rifiuti piombosi si inserisce in una ~;;.)ncreta necessità di bonificare un'area di proprietà della Piombifera Bresciana risultata contaminata da ~jombo, prevedendo successivamente l'ampliamento del progetto iniziale, ricomprendendo sezioni impiantistiche diverse ed il trattamento anche di altre tipologie di rifiuti. " progetto iniziale viene quindi modificato e ripresentato dalla Società PBR, che nel frattempo acquista l'area e diventa promotrice a tutti gli effetti della nuova iniziativa. In data 23 maggio 2000 con Decreto n. 13126 la Regione Lombardia esprime giudizio positivo sulla compatibilità ambientale del progetto presentato dalla ditta e, successivamente, in data 28/11/2000 con atto n. 2363 la ditta PBR ottiene un'autorizzazione avente per oggetto: "Approvazione del progetto e autorizzazione alla realizzazione di varianti sostanziali all'impianto sito in Maclodio (BS) Via Molino Emili n. 22 e all'esercizio delle inerenti operazioni di smaltimento (08, 09, 013, 014, 015) e recupero (R5, R13) di rifiuti speciali e contestuale rinnovo dell'autorizzazione di cui alla D.G.R. n. 7802 del 29/12/95 ­artt. 27 e 28 del D.Lgs. 22/97 - art. 6 del D.P.R. 203/88". prima di avviare la costruzione, viene effettuata la bonifica del sito per una superficie di circa 20.000 mq, k3portando circa 10.000 mc di rifiuto consistente in scorie di fusione del piombo e terreno contaminato da piombo. Una parte di questo rifiuto viene avviata al trattamento fuori sito, presso impianti autorizzati, mentre una parte viene accumulata in area apposita per essere trattata successivamente nell'impianto di inertizzazione della PBR. La PBR, dopo due anni di esercizio, richiede l'ampliamento delle quantità di rifiuti trattabili e nel giugno 2004, con d.g.r. n. 17744, viene autorizzata anche al trattamento di rifiuti speciali tossico e/o nocivi, cosi come classificati dal punto 1.2 della deliberazione C.1. del 27.07.84, ed all'installazione di un nuovo vaglio a tunnel per il pretrattamento dei materiali destinati alle sezioni di recupero/smaltimento. L'atto autorizzativo viene emanato dopo l'acquisizione del Decreto VIA del Ministero dell'Ambiente del 23.12.2002. In data 3 ottobre 2006 con Decreto della Direzione Generale reti e servizi di pubblica utilità e sviluppo ~pstenibile n. 10877 PBR S.r.l. ha ottenuto l'Autorizzazione Integrata Ambientale ai sensi del D.lgs. 18 Lbbraio 2005, n. 59 con ampliamento quali-quantitativo dei rifiuti destinati alla sola Sezione di bonifica biologica e Lavaggio dei terreni contaminati e dei rifiuti. In data 05/03/2007 PBR ha richiesto il nulla-osta per l'installazione di un gruppo di macinazione per l'ottimizzazione granulometria dei prodotti in uscita dalla sezione di lavaggio. ....,.."",........... In data 05/06/2007 PBR ha richiesto l'àutorizzazione alla realizzazione ed all'esercizio di ~~_!lmp~Q.tp:~i

produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili ex art. 12 del D.lgs. 387/2003. ~ì~/Jìt•. :\~\

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~~ j~ . .~~ 1/La li, 3 ~ '9F8 dimensionale dell'insediamento industriale è descritta nella tabella seguente:

Tabella A2 - Condizione dimensionale de {{o stabilimento

Superficie scoperta .Superficie Superficie Anno Data prevista

impermeabilizzata (= Ultimo totale coperta costruzione cessazione

2 2 superficie scolante) ampliamento m m 2 complesso attività

m

- 44.000 -5.200 -33.000 2000 2004 ­

A.1.2 Inquadramento geografico - territoriale del sito

Inquadramento geografico:

L'insediamento è ubicato nella Bassa Pianura Bresciana Occidentale, a Sud-Ovest di Brescia, a Sud-Est del centro abitato del Comune di Maclodio, in prossimità del confine con i territori dei Comuni di Lograto, Brandico e Mairano. Il territorio è caratterizzato da un'importante presenza agricola (cascinali, strade l1')derali ed interpoderali, corsi d'acqua per irrigazione, risorgive, emergenze arboree e colture erbacee thlla zona) e da una realtà industriale e artigianale che sta emergendo. Tra gli elementi geomorfologici significativi è da segnalare la presenza di sorgive che nella zona sono una delle fonti di alimentazione dei numerosi vasi irrigui. Nelle immediate vicinanze della ditta, in corrispondenza di alcuni tratti delle rogge denominate "Biscia" e Baioncello", caratterizzate dalla presenza di sorgive, viene effettuato da anni un allevamento di trote. Si ritiene inoltre importante evidenziare la vulnerabilità degli acquiferi, rappresentata in questa zona dalla presenza della prima falda, dotata di una buona potenzialità, con andamento del deflusso orientato NW-SE, che si estende da pochi metri sotto il piano campagna fino a 15-20 m di profondità. L'impianto interessa un'area, censita al NCTR del Comune di Maclodio, al foglio n. 6, mappali n. 34, 51, 136,138. " complesso produttivo è inserito in zona 03 - Industriale speciale; confina con la ditta Piombifera Bresciana, con la zona E1 Agricola e la Zona F1 Impianti tecnologici (depuratore e isola ecologica del . omune di Maclodio).

l' rattasi di un'area destinata ad attività industriali, interessata dalla presenza di altri insediamenti produttivi ed inserita in un contesto caratterizzato prevalentemente dall'esercizio di agricoltura intensiva. Dalla certificazione rilasciata dal Comune di Maclodio risulta che, ai sensi del D.Lgs. n. 42 del 22 gennaio 2004, i mappali interessati dall'insediamento non ricadono in zone soggette a vincoli. " Comune di Maclodio ha adottato la Zonizzazione Acustica del proprio territorio con Delibera del Consiglio Comunale n. 4 del 23.03.2001 ed approvato con Deliberazione del Consiglio Comunale n. 13 del 06.05.2003. Secondo tale zonizzazione la ditta PBR S.r.l. si colloca all'interno di un'area classificata come classe VI (aree esclusivamente industriali). Le aree confinanti a nord ed a sud con l'insediamento di PBR ricadono in classe V (aree prevalentemente industriali), mentre quelle poste a est ed a ovest sono della medesima classe acustica di PBR. Le superfici destinate alle attività oggetto di variante migliorativa e non sostanziale sono:

• circa 8000 m2 destinati all'impianto di cogenerazione ubicati nell'area contraddistinta dal n. 700 nella Planimetria allegata all'istanza di autorizzazione PBR-AIA-PLAN-GEN rev04 del 28/05/2007; porzione dell' area 14 delle planimetria sopra citata.

• circa 200 m2 in prossimità dell'impianto di selezione all'uscita dell'impianto di lavaggio destinati ad ospitare il gruppo di macinazione (area 500 della planimetria allegata); area 600 della planimetria sopra citata.

Le superfici destinate alle nuove attività sono inserite anch'esse in Zona 03 - Industriale speciale. I territori circostanti, compresi nel raggio di 500 m, hanno le seguenti destinazioni d'uso:

6

q;)j) ;. ~ ~ ! ..:!~~ ... / Destinazioni d'uso principali Distanza minima dal perimetro del

complesso Zona 03 ­ Industriale speciale O

(zona dell'insediamento) O

Zona 03 ­ Industriale speciale (zona di confine: ditta Piombifera Bresciana S.pA)

Zona E1 - Agricola O

(zona di confine) O

Destinazione d'uso dell'area

Secondo il PRG vigente Zona F1 - Impianti tecnologici

(zona di confine: depuratore delle acque ed Isola Ecologica del

Comune di Maclodio) Zona 01 - Produttiva di

completamento 8

Zona 02 ­ Produttiva di espansione 20

Zona VP - Verde Privato 100

Zona SP ­ Attrezzature pubbliche di 200uso pubblico

Tabella A3 - Destinazioni d'uso nel raggio di 500 m

','.

7

~'i, .~~ I A ~.to:autorizzativo ed autorizzazioni sostituite dall'AIA

La tabella seguente riassume lo stato autorizzativo della Piattaforma di PBR:

...Q) Sosto o Norme di Ente Numero Data di...... Scadenza Note da Q) riferimento competente autorizzazionE emissione

AIAcn I

Autorizzazione Integrata ~ Decreto della

Ambientale con Direzione

ampliamento quali-Generale reti

D.\gs. 18 quantitativo dei rifiuti ce Regione e servizi di 3 ottobre 3 ottobre « febbraio destinati alla sola ­Lombardia pubblica utilità 2006 2014

2005, n. 59 Sezione di bonificae sviluppo biologica e Lavaggio dei sostenibile n.

terreni contaminati e dei 10877

rifiuti

Allegato Balla d.g.r. n. VII/2363 del 28.11.2000 relativa all'approvazione

del progetto ed autorizzazione alla

.' realizzazione di varianti I D.P.R. Regione d.g.r. VII/2363 28111/2000 - sostanziali all'impianto SI203/88 Lombardia

ed all'esercizio delle operazioni di

smaltimento (08, 09, 015,013,014,) e di recupero (R13,R5) di

rifiuti. ~ o::: Autorizzazione alla «

modifica di un impianto di smaltimentolrecupero

di rifiuti speciali, della Ditta PBR, con

insediamento produttivo O.P.R. Regione Decreto n. sito in Comune di

02/09/2002 - SI203/88 Lombardia 15698 Maclodio (BS), Via Molino Emili, 22.

"installazione di un silos per lo stoccaggio della

calce in polvere utilizzata come materia

prima" Autorizzazione

temporanea con proroga annuale dello

scarico in pubblica« ::l fognatura delle acque di

D.lgs. Comune di , a prima pioggia e prot.n. 3336 12/12/2005 31/12/06 SIu 152/99 Maclodio« derivanti dal lavaggio piazzali dopo essere

.,.state sottoposte a ..­

trattamento chimico-.·~M?I(,

fisico lW~ ~ t-.,~ ~ ~ -. '8 ~. ---~ .;;~. i ;:.:

";"":" """.- o' ~,.:;..J.; l' .......

..l',' 0' ­

~...

- - - -

J."

_.'" -o

~)~,J ,;' ...:: ~ ~,J ~ Sosto

S'-'~medi Ente Numero Data di Scadenza Note da-al riferimento competente autorizzazione emissione AIAcn

Parere favorevole della O.lgs.

Provincia di Prot. n. provincia per lo scarico152/99 e 28/07/2000 - ­

Brescia 87842/2000 in CIS delle acque t s.m.i. meteoriche dei tetti

Concessione O.lgs. all'emungimento di

Provincia di 31 luglio152/99 e n.1815 - acqua da pozzo: portata NO

Brescia 2003 s.m. i. media annua di

concessione 0,4 I/s

Rinnovo della d.g.r. 17/11/10

2363 del 28.11.00, F O.lgs. (non oltre la ::> Regione d.d.g. n. modificata ed integrata LL 22/97 e 17/11/2005 data di SI

Lombardia 016793 dalle dd.g.r. nn.n::: s.m.i. approvazione 14391/03, 15066/03 e

AIA) 17744/04

, Pronuncia di compatibilità ambientale DPR

Regione d.d.g. n. sul progetto di impianto 12/04/1996 23/05/2000 - NOLombardia 13126 di trattamento,

(Artt. 1 e 5) smaltimento e recupero di rifiuti industriali

<{ Ministero Pronuncia di :> dell'Ambiente compatibilità ambientale

e della Tutela inerente la variante del Territorio gestionale sostanziale DECNIAIDPCM - Direzione 23/12/2002 - dell'impianto di NO377/88 8075per la inertizzazione e Valutazione trattamento di rifiuti

," , : di Impatto pericolosi e non,

Ambientale compresi i tossici nocivi

Centro di Raccolta RAEE, cosl come definito dall'art. 3,

comma 1, lett, ) del d.lgs. 151/05, posto

all'interno della Sezione di Stoccaggio ed

Adeguamento Volumetrico

L1J L1J O.LGS. Provincia di In sede di Conferenza ~ 151/05 Brescia dei Servizi Preliminare,

tenutasi il 16 marzo 2006, relativa all'istanza AIA presentata da PBR, la Provincia di Brescia

ha chiesto che la valutazione della

conformità al d.lgs. 151/05 sia,ricondotta in ~:,SiiG'''IJ~

ambito AIA /~ ,'.~~ J.;i:).

Tabella A4 - Stato autorizzativo (~~ ~ -:~ 1:)

9 ~ .a ~lYf'tk:~l( ~ c:: ./.~~

:~.M~~~J. .~~

::--~ .:

, ~~~ .s.@ biffO ~ -rf;-.t~

O PBR possiede altresì:

registrazione EMAS con certificato rilasciato dal Comitato Emas n. 186 del 12 febbraio 2004 (validità della dichiarazione ambientale fino al 9 settembre 2008);

certificazione UNI EN ISO 14001 :2004 con certificato rilasciato dalla ONV Norske Veritas Italia n. CERT-520-2002-AE-MIL-SINCERT del 7 novembre 2005 (la validità è subordinata a sorveglianza annuale ed al riesame completo del sistema con periodicità triennale);

relazione tecnica che, secondo le norme UNI EN 12620,13139,13043 e 13242, attesta la Marchiatura CE dei prodotti definiti "aggregati", consentendo così a PBR di utilizzare il marchio CE per la produzione di aggregati sabbia e ghiaia.

B. QUADRO PRODUTTIVO - IMPIANTISTICO B.1 Produzioni

IJBR è una Piattaforma polifunzionale per lo stoccaggio, trattamento, recupero e/o smaltimento di rifiuti urbani e speciali pericolosi e non pericolosi ed è costituita da:

• Sezioni impiantistiche integrate e sinergiche tra loro: Sezione di Inertizzazione (015,013,014,09); Sezione di Stoccaggio ed Adeguamento Volumetrico (R13, 015, 013, 014); Sezione di Bonifica Biologica e Lavaggio terreni contaminati e rifiuti (015, 013, 014, 08, 09, R13, R5); Sezione Produzione Energia (non IPPC).

• Strutture destinate al presidio ambientale: impianto di depurazione chimico-fisica delle acque meteoriche di prima pioggia di dilavamento dei piazzali, di lavaggio degli stessi, delle acque di lavaggio ruote e dei

. ~'.

colaticci; impianto di aspirazione ed abbattimento emissioni in atmosfera dalla sezione inertizzazione; impianto di aspirazione ed abbattimento emissioni in atmosfera dalla sezione di bonifica biologica; impianto di aspirazione ed abbattimento emissioni in atmosfera dalla sezione lavaggio (riguardante esclusivamente il silos di stoccaggio della calce); impianto di aspirazione ed abbattimento emissioni in atmosfera dalla sezione stoccaggio ed adeguamento volumetrico; impianto di aspirazione ed abbattimento emissioni in atmosfera dalla sezione produzione energia; lavaggio ruote; portale di rilevamento radioattività; sistema di controllo delle acque di falda;

• Strutture di servizio: uffici amministrativi; laboratorio di analisi; magazzino; officina di manutenzione; mezzi meccanici per la movimentazione dei rifiuti.

L'attività si svolge essenzialmente in periodo diurno, dalle ore 8 alle ore 12 e dalle 13.00 alle 18.00; tuttavia l'impianto di bonifica biologica posto nella parte sud della Piattaforma, quando in esercizio, è attivo 24 ore su 24.

lO

~i ~ ~

,~~ r:.l ~~" a Sezione di Inertizzazione Rifiuti si effettua, tra le altre operazioni, il trattamento chimico­;,sico dei rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi, sia solidi sia liquidi (es: fanghi provenienti da vari cicli produttivi, scorie da altoforno e terre da bonifica) con l'ausilio di leganti idraulici (calce, cemento, silicato), al fine di stabilizzare/innocuizzare alcune specie di inquinanti di natura inorganica presenti in tali rifiuti. A seguito di questo trattamento si producono rifiuti stabilizzati, o parzialmente stabilizzati, solidificati, o parzialmente solidificati, che sono avviati allo smaltimento finale presso discariche di soggetti terzi autorizzati.

Presso la Sezione di Bonifica Biologica e Lavaggio terreni contaminati e rifiuti, si articolano due distinte linee di trattamento:

- Linea di Bonifica Biologica: consistente in un processo di bioremediation che si applica su suoli contaminati da inquinanti organici (principalmente idrocarburi C<12 e C>12) al fine di ottenere una decontaminazione biologica accelerata tramite la realizzazione di un ambiente ottimale controllato.

- Linea di Lavaggio terreni e rifiuti: sfruttando l'azione dell'acqua e di eventuali reagenti aggiunti, si effettua il lavaggio dei suoli contaminati (principalmente da idrocarburi, cianuri e metalli pesanti) e rifiuti solidi (ceneri pesanti da impianto di incenerimento R.S. U. e rifiuti derivanti dallo spazzamento delle strade) e, con l'ausilio di opportuni mezzi meccanici di separazione ­selezione, si ottiene l'allontanamento degli inquinanti. Si realizza così la decontaminazione di terreni ottenendo, ove possibile, il recupero diretto di frazioni di materia prima (ghiaie e sabbie). E' prevista l'installazione di un gruppo di macinazione dei materiali in uscita dall'impianto di lavaggio per l'ottimizzazione degli stessi ai fini del successivo riutilizzo per gli usi previsti. L'operazione di macinazione riguarda esclusivamente le materie prime umide prodotte dall'impianto.

Eresso la Sezione di Stoccaggio ed Adeguamento Volumetrico dei Rifiuti si effettua un Il-::ondizionamento del rifiuto mediante operazioni di cernita manuale, confezionamento, sconfezionamento, triturazione con l'ausilio di un trituratore che opera una mera riduzione volumetrica. In questa linea possono essere trattate varie tipologie di rifiuto con il recupero del materiale metallico in genere, delle materie plastiche e del legno. Per alcune partite conferite, invece, si effettua solamente un mero stoccaggio, in attesa di essere successivamente destinate al trattamento più idoneo presso impianti terzi autorizzati. I rifiuti triturati sono poi avviati allo smaltimento o al recupero finale.

Presso la Sezione di Produzione. Energia (sezione non IPPC) in progetto si effettua produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili (oli vegetali opportunamente selezionati e se necessario pretrattati con sistemi chimici e/o meccanici) mediante un sistema di cogenerazione da ca. 5 MWe a 20 kV, suddiviso in tre o due gruppi elettrogeni azionati da motori diesel o equivalenti.

~'Jtti i dati di consumo, produzione ed emissione che vengono riportati di seguito nell'allegato fanno Merimento all'anno produttivo 2004 e sono relativi alla capacità di trattamento autorizzata antecedente alla variante richiesta con la presente domanda AIA.

11

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~~ - c .,

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B.2 Materie Prime

Le materie prime in ingresso alla Piattaforma PBR sono costituite fondamentalmente dai rifiuti descritti nel successivo paragrafo "BA Cicli produttivi". Per la Sezione Produzione Energia le materie prime sono costituite da oli vegetali opportunamente selezionati e se necessario pretrattati con sistemi chimici e/o meccanici. Nella seguente tabella sono riportate le informazioni relative alle materie ausiliarie, intese come reagenti, impiegate nei trattamenti svolti c/o la Piattaforma PBR:

QuantitàMaterie Quantità Stato Modalità di massima diTipologia Impianto Ausiliarie annua· Pericolosità

fisico stoccaggio stoccaggio(t) (mc)

Fosfato Solido Sacchi 1

"O biammonico 2 - Soluzio Q) Serbatoio 2.5

Q) Q) Linea di (f\lH 4h HP04 ne m ..... u m bonifica Attivatore 0). ­'- e biologica biologico Solidoo E Fustini 1 o m (D8,R5) (enzimi, 1 - Soluzio.- ..... Serbatoio 6lJJ eo .- batteri, ne mu .....u :::J nutrienti)~Q)!E .- Lo- L- Polielettrolitae ID .- Soluzio Serbatoio 1.0O+-'Z per 10 ­CDQ)ro ne Fusti 1

flocculazione:.o =a> .9"0 Linea di Soluzio Serbatoio 1.5 e o Antischiuma 10 ­m L.. lavaggio ne Fusti 1 .- Q)

(D9,R5) Detergente a a.. a..E :::J - u base di Soluzio Serbatoio 1.5

Q) 10 ­o:::: tensioattivi e ne Fusti 1 soda

Linea di Disemulsiona Soluzio Serbatoio 1.55 ­lavaggio nte orqanico ne Fusti 1

(D9,R5) Cloruro Soluzio50 R34 R22 C Serbatoio 1.5:;:::;

:::J ferrico - FeCI3 ne .;:: Cloruro"'" .;:: Soluzio

Ferroso - 50 R22 X Serbatoio 1.5 ,.1 ~

Q) m FeCI2 ne

m'O Acqua.~ Q) Soluzio 0lQ) Ossigenata - 50 R8 R34 O;C Serbatoio 1.5.2 ..... ne o m H20 2.- e CD . ­ Acido m E R35 R36 Soiuziou m Solforico - 50 Serbatoio 1.5 ._ e C;Xi ne ""' ..... e o H2S04 o U

lJJ Q) Idrosolfito di R7,R22, Soluzio.- t: Sodio - 10 R31, R36 Fusti 1"O Q) neo ..... -Q) NaHS03 Xn;Xi e-ro- Solido .- Q)a.. "O Solfuro di Sacchi 1

5 R31,R34 C SoluzioE o Sodio - Na2S Serbatoio 1.5 L.. - neQ) a.. Soda­:::J SoluzioU idrossido di 50 R35 C Serbatoio 1.5Q) neo:::: sodio - NaOH

Ipoclorito di Soluziosodio - 50 R31 R34 C Serbatoio 1.5

neNaCIO

~III/1P,1'.···~r~.ir: ~'''' ","

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/~~/1i~~v .Quantità

JJ76 *-1\~ Materie Quantità Stato Modalità di massima di-npologia Impianto Ausiliarie annua* Pericolosità fisico stoccaggio stoccaggio(t) (mc)

Acido R35 R36 C SoluzioFosforico 50 Taniche 1

H3P04 Xi ne

Solido Silos 20Calce idrata 15 R41 Xi

Solido Sacchi 1.4 Solido Silos 80

Calce ossido 3500 R41 Xi Solido 8iQ-baQs 20 Solido

Silos 20Calce idrata 15 R41 Xi Solido

Sacchi 1.4

Cemento Solido Silos 803000Portland Solido Sacchi 1

Silicato di Soluzio100 Serbatoio 25

Sodio ne Impianto di Acido

R35 R36 Soluzioinertizzazione fosforico 50 Taniche 1C;Xi ne(09,R5) H3P04

Acido R35 R36 SoluzioSolforico ­ 50 Serbatoio 1.5

C;Xi neH2S04

Soda ­ Soluzioidrossido di 50 R35 C Serbatoio 1.5

nesodio - NaOH

SolidoSolfuro di Sacchi 1

5 R31 ,R34 C SoluzioSodio - Na2S Serbatoio 1.5

ne Acqua SoluzioOssigenata ­ 5 R8 R34 O;C Serbatoio 3.5 H20 2

ne

Impianto di Cloruro Soluzio

depurazione chimico- Ferroso - 5 R22 X Serbatoio 1.5 ne

fisico (09) ~---lF~e~C~12~---f-__-+-----t---t----T---~ Acido

R35 R36 SoluzioSolforico ­ 6 Serbatoio 1.5

C;Xi neH2S04. Polielettrolita Soluzio Serbatoio 1.0

per 0.2 ne Fusti 1flocculazione

Impianto di Soda ­depurazione chimico­ Soluzio

idrossido di 5 R35 C Serbatoio 1.5fisico (09) nesodio (NaOH)

Cloruro Soluzio5 R34 R22 C Serbatoio 1.5

ferrico (FeCI3 ) ne Oli vegetali 6 Serbatoi pretrattati o 5000 Liquido 3 600da 100 m

non Soda­

Sezione di Soluzioidrossido di 100 R35 C Serbatoio 6Produzione Energia ne

sodio (NaOH) Acido R35 R36 Soluzio

Solforico ­ 50 Serbatoio 6C;Xi ne

H2S04

Tabella 82 - Caratteristiche materie prime

13

U{;' ~ *" 3\\'t."',,'

*. Le quantità ed il tipo di materie ausiliarie, intese come reagenti, indicate nella suddetta tabella sono del tutto indicative in quanto il quantitativo consumato annualmente varia in funzione del tipo di trattamento applicato ai rifiuti ~~ relazione al genere di contaminanti in essi contenuti.

hltresì possono essere impiegate, ad esempio: • il PERSOLFATO DI SODIO: in alternativa agli ossidanti quali acqua ossigenata e ipoclorito di

sodio; • il SOLFATO FERROSO: in alternativa, assieme al Cloruro Ferroso, agli stessi composti ferrici

nel caso in cui vi sia la necessità di attivare il reattivo di Fenton mediante il Ferro (II); • l'ACIDO FOSFORICO: in alternativa all'acido solforico.

8.3 Risorse idriche ed energetiche

Oltre ai più tradizionali utilizzi, quali l'irrigazione dell'area verde di proprietà della PBR e gli usi civili, l'acqua rappresenta il reagente più utilizzato dalla PBR per la sezione di bonifica biologica e lavaggio fj·':!i terreni contaminati e rifiuti. ..:'acqua potabile, proveniente da acquedotto comunale, viene utilizzata per usi civili. L'acqua emunta dal pozzo ad uso industriale viene utilizzata come acqua di processo. In tal caso PBR utilizza anche le acque meteoriche dei tetti e, se necessario, anche l'acqua meteorica post-trattamento chimico-fisico.

I consumi idrici di tutta la piattaforma PBR sono sintetizzati nella tabella seguente:

Prelievo annuo Fonte Acque'industriali

"

Usi domestici (m J)

Proçesso (m") Raffreddamento (m~)

Pozzo 9132 Acquedotto 385 Meteorica 7186*

.' Tabella 83 - Approvvigionamenti idrici

*:" valore 7186 m3 di acque meteoriche, utilizzate per i processi svolti, si riferisce esclusivamente alla quota parte di acque di pioggia provenienti dai tetti.

Dall'aprile 2003 PBR effettua il riciclo delle acque meteoriche ricadenti sui tetti inviandole, dalla vasca di accumulo dedicata, all'impianto di lavaggio dei rifiuti, tramite una linea dotata di contatore.

Tale linea viene utilizzata anche per inviare i fanghi in uscita dal sedimentatore dell'impianto di depurazione chimico fisico, alla filtropressa dell'impianto di lavaggio dei rifiuti, ed eventualmente, per inviare le acque di prima pioggia trattate ed in uscita dall'impianto chimico-fisico, anziché scaricarle in pubblica fognatura.

Infatti, nel caso non siano disponibili acque dei tetti, ma vi sono acque post-trattamento idonee per tj:3ratteristiche chimiche, PBR le invia, tramite condotta dedicata, all'impianto di lavaggio delle terre e dei Ì'ifiuti contaminati, al fine di realizzare un ulteriore risparmio delle risorse naturali.

L'utilizzo della medesima linea/condotta per le acque meteoriche dei tetti, per le acque post trattamento e per i fanghi da inviare alla filtropressa, avviene con sistema by-pass,

Per maggiori dettagli si rimanda a quanto descritto al punto C.2 del Quadro Ambientale, relativo alle emissioni idriche.

Presso l'impianto di lavaggio terre/rifiuti contaminati è presente un impianto di depurazione chimico-fisico delle acque utilizzate per tale scopo. Attraverso il trattamento chimico-fisico, l'acqua impiegata nell'impianto di lavaggio e contaminata viene recuperata e può essere ricircolata all'interno dello stesso processo di lavaggio terre e dei rifiuti. Tale acqua viene integrata quando necessario con l'acqua meteorica dei tetti, con l'acqua meteorica post-trattamento o con acqua da pozzo industriale, come sopra ..P, ""., ­

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t=->resso la 'sezione Produzione Energia in progetto l'acqua viene utilizzata in una prima fase (transitoria) per il recupero ed il riGicio del calore attraverso la produzione di acqua calda da impiegare per il riscaldamento dei serbatoi di stoccaggio per oli vegetali e per a tracciatura delle relative tubazioni di collegamento; nella fase successiva (definitiva) i fumi di scarico dei motori trattati vengono fatti confluire in un sistema di recupero termico costituito da n. 3 caldaie a recupero a tubi di fumo, dove l'energia termica presente nei fumi viene utilizzata per produrre vapore saturo a media pressione che verrà impiegato per l'alimentazione dei sistemi di riscaldamento nell'ambito degli impianti di produzione e per eventuali sistemi di teleriscaldamento. Tali caldaie sono dotate ciascuna di condensatori di emergenza ad acqua, di serbatoi di raccolta e riciclo delle condense e dei rispettivi degasatori per l'eliminazione di eventuali tracce d C02 ed 02 presenti nel circuito. La sezione di alimento e reintegro acque di caldaia comprende n. 1 serbatoio di acqua industriale filtrata ~ n.1 impianto di addolcimento a resine scambiatrici, n. 1 impianto di demineralizzazione ad osmosi lnversa, n. 1 serbatoio polmone, n. 1 stazione di dosaggio per il condizionamento chimico delle acque.

Produzione di energia

Le sezione in progetto di Produzione Energia produrrà energia elettrica e termica da fonti rinnovabili (oli vegetali) mediante il sistema di cogenerazione da ca. 5 MWe.

Consumi energetici

Le fonti energetiche utilizzate da PBR per svolgere la propria attività sono essenzialmente l'energia elettrica ed il gasolio da autotrazione. In aggiunta viene consumato metano per riscaldare gli uffici amministrativi ed il laboratorio di analisi.

ka tabella seguente riepiloga i consumi energetici nel corso degli ultimi anni, suddivisi per fonte ~'1ergetica, ed i relativi rapporti con le quantità di rifiuti conferiti alla Piattaforma:

Anno 2002 Anno 2003 Anno 2004 giugno 2005 Fonte Quantità di Quantità Quantità di Quantità Quantità di Quantità Quantità di Quantità energetica energia energia energia energia energia energia energia energia

consumata consumata consumata consumata consumata consumata consumata consumata (KWh) per (KWh) per (KWh) per (KWh) per

quantità di quantità di quantità di quantità di rifiuti rifiuti rifiuti rifiuti

trattati trattati trattati trattati (KWh/ton) (KWh/ton) (KWh/ton) (KWh/ton)

Energia 450.000 6,008 797.299 7.975 888.000 7,929 505.000 7,136 elettrica

Gasolio per 2500 0,33 31106 0,31 39621 0,35 22100 0,31 1.i.ì!Jtotrazione ..1 Tabella 84 ­ Consumo energia per rifiuti trattati

La tabella seguente, invece, riporta il consumo totale di combustibile, espresso in tep, riferito agli ultimi tre anni per l'intera Piattaforma:

Consumo totale di combustibile, espresso in tep per l'intero complesso IPPC Fonte energetica Anno 2002 Anno 2003 Anno 2004 Energia elettrica 103,500 183,379 204,240

Metano 4,510 10,041 9,838 Gasolio da autotrazione

21,600 26,875 34,233(densità 0,8 kg/I)

Tabella 85 - Consumo totale di combustibile

·~A,;; ~,}~ .,- 1';i9\1.W~~Yl

AI fine di ottimizzare gli usi di energia elettrica PBR ha installato un dispositivo di distribuzione a valle della stazione ad alta tensione. L'installazione del sistema di fasatura automatico e controllo del cos<p (che serve per minimizzare le perdite di energia e per assicurare che il cos <p tra tensione e picchi di corrente rimangano sopra il valore 0,95 ) ha permesso di realizzare, nel periodo 2003 - giugno 2005, una diminuzione degli indici di consumo di energia elettrica proporzionali all'aumento della quantità di rifiuti conferiti alla Piattaforma PBR (da 7,9 a 7,1 kWh!tonn), come indicato nella Dichiarazione Ambientale 2005 . .., rome già anticipato, invece, il gas metano è utilizzato esclusivamente per il riscaldamento degli uffici 2mministrativi. Dal 2003 il raddoppio dei volumi della Palazzina uffici, per far posto al Laboratorio di analisi, ha portato ad un significativo aumento dei consumi di metano.

Il gasolio da autotrazione è impiegato essenzialmente per alimentare le macchine operatrici, indispensabili per poter svolgere tutte le operazioni di carico e scarico dei rifiuti in ingresso all'impianto e dei materiali!rifiuti in uscita. L'aumento dei consumi di gasolio dal 2002 al 2004 (per il 2005 si prevede la conferma del trend) è dovuto da un lato all'invecchiamento dei macchinari di movimentazione, che comporta un maggior consumo di carburante, e dall'altro al maggior numero di movimentazioni dei materiali a seguito dell'introduzione del nuovo vaglio a tunnel posto in parallelo all'impianto di lavaggio. Per sopperire alle necessità di combustibile alla partenza dei motori o durante i periodi transitori, è previsto l'impiego di gasolio staccato in un serbatoio da 5 m3 all'interno della Sezione Produzione inergia in progetto. .-~.

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16

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8.4 Cicli produttivi

ka Piattaforma PBR è costituita da una serie di sezioni impiantistiche integrate e sinergiche, da una serie cii strutture destinate al presidio ambientale e da alcune strutture di servizio (vedi elenco paragrafo B.1). Le sezioni impiantistiche principali che costituiscono la Piattaforma sono fortemente connesse tra di loro.

o Connessioni con la Sezione di Inertizzazione:

In questa sezione possono essere trattati anche i rifiuti solidi e fangosi prodotti dalle altre Sezioni della Piattaforma (compresi gli impianti di abbattimento delle emissioni aeriformi) e renderli così più adatti per lo smaltimento finale. Lo scopo ultimo è quello di ottenere un rifiuto solido con caratteristiche idonee alle specifiche di accettazione in discarica finale.

o Connessioni con la Sezione di Stoccaggio e Ricondizionamento Volumetrico:

Questa sezione è collegata a tutte le altre Sezioni che compongono la Piattaforma in quanto i rifiuti prima di essere inviati agli impianti di inertizzazione, lavaggio o bonifica biologica possono essere sottoposti preliminarmente alle seguenti operazioni:

cernita manuale per separare le frazioni grossolane, i materiali recuperabili o i materiali da smaltire come rifiuti; sconfezionamento dì rifiuti confezionati; riduzione volumetrica di rifiuti grossolani.

o Connessioni con la Sezione Produzione Energetica:

1\ calore recuperato nell'impianto può essere impiegato per il riscaldamento di altre Sezioni 1Jnpiantistiche, ad esempio la Sezione Bonifica Biologica. Le acque prodotte dall'impianto (condense) e le acque meteoriche del piazzale pertinente sono avviate al trattamento nella Sezione Trattamento Acque.

o Connessioni con la Sezione di Lavaggio e Bonifica Biologica:

I terreni contaminati possono essere trattati da entrambi gli impianti in sequenza perseguendo però fini diversi: la concentrazione originaria di contaminanti può essere ridotta attraverso il processo di lavaggio o quello di bioremediation in modo da permettere il trattamento successivo da realizzarsi nell'altra sezione impiantistica. Inoltre, entrambi gli impianti utilizzano un'unica area di stoccaggio posta sotto capannone sia per i rifiuti- in ingresso sia per i materiali e i rifiuti decadenti dagli stessi. Pertanto si possono delineare i seguenti flussi:

con operazione R5:

~ terreni contaminati ~ impianto di lavaggio ~ impianto di bonifica biologica => terreni avviati al recupero;

oppure: ~ terreni contaminati ~ impianto di bonifica biologica ~ impianto di lavaggio => terreni

avviati al recupero;

con operazione 09, 08:

17

terreni contaminati ~ impianto di lavaggio ~ impianto di bonifica biologica =:> terreni avviati allo smaltimento;

oppure: ~ terreni contaminati ~ impianto di bonifica biologica ~ impianto di lavaggio =:> terreni

avviati allo smaltimento.

In particolare:

o presso la Linea di Bonifica Biologica possono essere conferiti e trattati:

i rifiuti di cui ai CER individuati nella suddetta tabella ed appartenenti ai capitoli 01.00.00, 17.00.00,19.12.00 e 19.13.00;

gli altri rifiuti di cui ai CER individuati nella suddetta tabella limitatamente a terreni contaminati da rifiuti pericolosi e non pericolosi individuate dal CER del rifiuto contaminante.

(, presso la Linea di Lavaggio possono essere conferiti e trattati:

i rifiuti di cui ai CER individuati nella suddetta tabella ed appartenenti ai capitoli 01.00.00, 17.00.00,19.01.00,19.12.00,19.13.00 e 20.03.00;

gli altri rifiuti di cui ai CER individuati nella suddetta tabella limitatamente a terreni contaminati da rifiuti pericolosi e non pericolosi individuate dal CER del rifiuto contaminante.

SEZIONE DI SEZIONE DI BONIFICA BIOLOGICA E INERTIZZAZIONE RECUPERO DEI TERRENI CONTAMINATI

(015,09,013,014) E DEI RIFIUTI SEZIONE DI STOCCAGGIO 'ED CER LINEAADEGU.A;MENTO VOLUMETRICO L1NEADI DI BONIFICA(R13, 015, 013, 014) LAVAGGIOSOLIDI LIQUIDI BIOLOGiCA(015, D13, D14, Dg,

(D15, D13, D14, D8,R13, R5) R13, R5) 01.01.01 X X X 01.01.02 X 01.03.04* X X X X 01.03.05* X X X X 01.03.06 X X X X 01.03.07* X X X 01.03.08 X X 01.03.09 X 01.04.07* X X 01.04.08 X 01.04.09 X X 01.04.10 X 01.04.12 X X 01.04.13 X X 01.05.04 X X X 01.05.05* X X 01.05.06* X X X X 01.05.07 X X 01.05.08 X 02.01.01 X X X X 02.01.02 X 02.01.08* X 02.01.09 X 02.01.10 X 02.07.04 X 03.01.04* X 03.01.05 X 03.02.01* X 03.02.02* X 03.02.03* X 6\\"~~~:J.ç,J'~ 03.02.04* X ./.J,,~-;,r- "~ .....~~ t'

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SEZIONE DI SEZIONE DI BONIFICA BIOLOGICA E INERTIZZAZIONE RECUPERO DEI TERRENI CONTAMINATI

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(015,09,013,014) E DEI RIFIUTI SEZIONE DI STOCCAGGIO ED

CER LINEAADEGUAMENTO VOLUMETRICO LINEA DI DI BONIFICA(R13,D15,D13,D14) LAVAGGIOSOLIDI LIQUIDI BIOLOGICA(015,013,014,09, (015, 013, 014, 08,R13, R5)

R13, R5) 03.02.05* X 03.03.02 X 03.03.09 X

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05.06.01* X 05.07.01* X 06.01.04* X X 06.01.06* X X X

06.02.03* X 06.02.04* X 06.02.05* X X X

06.03.13* X X X X 06.03.14 X X X X 06.03.15* X X 06.03.16 X X 06.04.03* . X X X 06.04.04* X X 06.04.05* X X X 06.05.02* X X 06.05.03 X X 06.07.03* X X 06.07.04* X X 06.13.01 * X X 06.13.02* X: 06.13.05* X X 07.01.01* X X 07.01.03* X 07.01.04* X X

07.01.08* X X 07.01.07* X

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INERTIZZAZIONE RECUPERO DEI TERRENI CONTAMINATI (015,09,013,014) E DEI RIFIUTI

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(015, 013, 014, 09, (015,013,014,08,

R13, R5) R13, R5) 07.02.10* X X 07.02.11* X 07.02.12 X 07.02.13 X 07.02.14* X X X 07.02.15 X X X 07.03.01* X X

07.03.08* X X

07.03.10* X X

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07.05.11* X 07.05.12 X 07.05.13* X X 07.05.14 X X 07.06.01* X X 07.06.04* X

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07.07.04* X 07.07.07* X

07.07.09* X

08.01.11* X X X 08.01.12 X X X 08.01.13* X X X 08.01.14 X X X 08.01.15* X 08.01.16 X 08.01.17* X X X 08.01.18 X X X 08.01.19* X X 08.01.20 X X 08.01.21* X X X

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INERTIZZAZIONE RECUPERO DEI TERRENI CONTAMINATI (015,09,013;014) E DEI RIFIUTI

SEZIONE DI STOCCAGGIO ED CER LINEAADEGUAMENTO VOLUMETRICO LINEA DI

DI BONIFICA{R13,D15,D13,D14) LAVAGGIOSOLIDI LIQUIDI BIOLOGICA(D15, 013, D14, 09,

(015,013,014,08,R13, R5)

R13, R5) 08.03.12* X X 08.03.13 X X 08.03.14* X 08.03.15 X 08.03.17* X 08.03.18 X 08.03.19* X X 08.04.09* X X 08.04.10 X X 08.04.15* X X 08.04.16 X X 08.04.17* X 08.05.01* X X 09.01.01* X 09.01.06* X 09.01.07 X 09.01.08 X 09.01.10 X 09.01.11* X 09.01.12 X 09.01.13* X 10.01.01 X 10.01.02 X 10.01.03 X 10.01.04* X X 10.01.05 X 10.01.07 X X 10.01.09* X 10.01.13* X X 10.01.14* X 10.01.15 X 10.01.16* X X 10.01.17 X X 10.01.18* X X 10.01.19 X X 10.01.20* X X X 10.01.21 X X X 10.01.22* X 10.01.23 X 10.01.24 X X X 10.01.25 X X 10.01.26 X X X 10.02.01 X 10.02.02 X X 10.02.07* X 10.02.08 X 10.02.10 X X 10.02.11* X X X 10.02.12 X X X 10.02.13* X X 10.02.14 X X 10.02.15 X X 10.03.04* X 10.03.08* X /"..',':;Q :0fÌ';~

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CER LINEAADEGUAMENTO VOLUMETRICO LINEA DI DI BONIFICA(R13, 015,013, 014) LAVAGGIOSOLIDI LIQUIDI BIOLOGICA(015, 013, 014, 09, (015,013,014,08,R13, R5) R13, R5)

10.03.16 X X 10.03.19" X 10.03.20 X 10.03.21" X 10.03.22 X 10.03.23" X 10.03.24 X 10.03.25" X X 10.03.26 X X 10.03.27" X X X 10.03.28 X X X 10.03.29" X 10.03.30 X 10.04.01" X X 10.04.02" X X 10.04.03" X 10.04.04* X X 10.04.05* X X 10.04.06* X X 10.04.07" X X X

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(015,09,013,014)� E DEI RIFIUTI SEZIONE DI STOCCAGGIO ED

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(D15,D9, D13, D14) E DEI RIFIUTISEZIONE DI STOCCAGGIO ED

CER LINEAADEGUAMENTO VOLUMETRICO LINEA DI DI BONIFICA(R13, D15, D13, D14) LAVAGGIOSOLIDI LIQUIDI BIOLOGICA(D15, D13, D14, D9,

(D15, D13, D14, D8,R13, R5) R13, R5)�

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16.01.17 X�

16.01.18 X� 16.01.19 X� 16.01.20 X X� 16.01.21* X� 16.01.22 X� 16.02.09* X� 16.02.10* X� 16.02.12* X� 16.02.13* X� 16.02.14 X� 16.02.15* X� 16.02.16 X� 16.03.03* X X� 16.03.04 X X� 16.03.05* X X� .. 16.03.06 X X. ,;""

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...'oo::;""'" .,' SEZIONE DI SEZIONE DI BONIFICA BIOLOGICA E INERTIZZAZIONE RECUPERO DEI TERRENI CONTAMINATI

(015, 09, 013, 014)

CER

SOLIDI LIQUIDI

16.06.01* 16.06.02* 16.06.03* 16.06.04 16.06.05� 16.06.06*� 16.07.08*� 16.07.09*� 16.08.01� 16.08.02* X� 16.08.03 X� 16.08.04 X� 16.08.05* X� 16.08.06* X� 16.08.07* X� 16.09.02* X� 16.10.01*�

f.'� 16.10.02 16.10.03* 16.10.04� 16.11.01* X� 16.11.02 X� 16.11.03* X� 16.11.04 X� 16.11.05* X� 16.11.06 X� 17.01.01 X� 17.01.06* X� 17.01.07 X� 17.02.01 17.02.02 17.02.03

.";i­'.� 17.02.04*� 17.05.03* X� 17.05.04 X� 17.05.05* X� 17.05.06 X� 17.05.07* X� 17.05.08 X� 17.06.03*� 17.06.04� 17.08.01*� 17.08.02 17.09.01 * X� 17.09.02* X� 17.09.03* X� 17.09.04 X� 18.01.04� 18.01.06* X� 18.01.07 X� 18.01.10*� 18.02.05*� 18.02.06� 18.02.07*� 18.02.08� 19.01.05* X�

SEZIONE DI STOCCAGGIO ED ADEGUAMENTO VOLUMETRICO

(R13, 015, 013, 014)

X� X� X� X� X�

X� X� X� X� X� X� X�

X� X� X� X�

X� X�

X� X� X� X� X� X� X� X� X� X� X� X� X� X� X� X� X� X� X�

X� X� X� X� X�

26�

E DEI RIFIUTI LINEA

LINEA DI DI BONIFICALAVAGGIO BIOLOGICA

(015,013,014,09, (015, 013, 014, 08,

R13, R5) R13, R5)� X�

X� X�

X�

X�

X� X� X� X� X X� X X� X X�

X X� X X� X X� X X� X X� X X�

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SEZIONE DI SEZIONE DI BONIFICA BIOLOGICA E INERTIZZAZIONE RECUPERO DEI TERRENI CONTAMINATI

E DEI RIFIUTI 1----'(_10...;..15-',.:....:;0--'9..!-,.-D_13.;..:.,_D_1_4),---! SEZIONE DI STOCCAGGIO ED� CER� LINEAADEGUAMENTO VOLUMETRICO LINEA DI DI BONIFICA

(R13, 015, 013, 014) LAVAGGIO BIOLOGICASOLIDI LIQUIDI (015,013,014,09, (015 013 014 08

R13, R5) 'R13: R5)' ,

19.01.06· x� 19.01.07* X x� 19.01.10· X� 19.01.11· X X� 19.01.12 X X� 19.01.13· X X�

1--1....::.9.:....:;.0:....:.1-'-.1.:....:;4-+_---'X-'--_+-- -+- ._--+-__--'X--=-----__-+-- ----j�

19.01.15· X X� 19.01.16 X X� 19.01.17* X� 19.01.18 X� 19.01.19 X X� 19.02.03 X x x� 19.02.04· X X X� 19.02.05· X X X� 19.02.06 X X X� 19.02.07* X� 19.02.08· X� 19.02.09· X� 19.02.10 X� 19.02.11· X X X� 19.03.04· X X� 19.03.05 X X� 19.03.06· X X� 19.03.07 X X� 19.04.02· X X� 19.04.03· X� 19.04.04 X� 19.05.03 X� 19.08.02 X X X X� 19.08.06· X X� 19.08.07* X� 19.08.08· X X X� 19.08.09 X� 19.08.10· X� 19.08.11· X X� 19.08.12 X X� 19.08.13· X X� 19.08.14 X X� 19.09.01 X� 19.09.02 X X� 19.09.03 X� 19.09.04 X X X� 19.09.05 X� 19.10.02 X� 19.10.03· X� 19.10.04 X� 19.10.05· X X� 19.10.06 X X� 19.11.01· X X X X� 19.11.02· X� 19.11.04· X X X� 19.11.05· X X .-/.,.­LI" , ..........�

19.11.06 X X� 19.11.07* X X X� 19.12.02 x�

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4J,~;..,' > 1/1""" ;:~./ SEZIONE DI~~:;....",

INERTIZZAZIONE� (015,09,013,014)� SEZIONE DI STOCCAGGIO ED

CER ADEGUAMENTO VOLUMETRICO (R13,D15,D13,D14)

SOLIDI LIQUIDI

19.12.03 X� 19.12.04 X� 19.12.05 X� 19.12.06* X� 19.12.07 X� 19.12.09 X� 19.12.11* X X� 19.12.12 X X� 19.13.01* X X� 19.13.02 X X� 19,13.03* X X� 19.13.04 X X� 19.13.05* X X� 19.13.06 X X� 19.13.07* X X� 19.13.08* X X� 20.01.02 X� 20.01.13*� 20.01.15* X� 20.01.17*� 20.01.19* X� 20.01.21* X� 20.01.23* X� 20.01.25 X� 20.01.26* X� 20.01.27* X� 20.01.28 X� 20.01.29* X� 20.01.30 X� 20.01.31* X� 20.01.32 X� 20.01.33* X� 20.01.34 X� 20.01.35* X� 20.01.36 X� 20.01.37* X� 20.01.38 X� 20.01.39 X� 20.01.40 X� 20.01.41 X X X� 20.03.03 X X� 20.03.07 X�

SEZIONE DI BONIFICA BIOLOGICA E� RECUPERO DEI TERRENI CONTAMINATI�

E DEI RIFIUTI LINEA

LINEA DI DI BONIFICA

LAVAGGIO BIOLOGICA(015, 013, 014, 09,

(015,013,014,08,R13, R5) R13, R5)

X X�

X X� X X� X X� X X�

X�

X� X� X�

X� X�

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La ditta in sede istruttoria ha espresso rinuncia al codice CER 20.01.08.

28�

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lì 'I~W~~/ I cò'a"iClCER oggetto della variante richiesta vengono riepilogati anche nella seguente tabella:

SEZIONE DI BONIFICA BIOLOGICA E RECUPERO� DEI TERRENI CONTAMINATI E DEI RIFIUTI�

CER LINEA DI LAVAGGIO LINEA (015,013, D14, 09, DI BONIFICA BIOLOGICA

R13, R5) (015,013,014,Oa,R13,R5) 130501* X 130508* X 161103* X 161104 X X 170101 X X 170106* X 170107 X 170505* X 170506 X 170903* X 170904 X 190802 X X 191101* X X

I rifiuti sono gestiti secondo le procedure di accettazione indicate nel Manuale Operativo di PBR. In particolare la gestione degli impianti di Inertizzazione, di Stoccaggio ed Adeguamento Volumetrico e di

d_avaggio, viene organizzata per "partite" sottoponendo al medesimo ed appropriato trattamento :;"aggruppamenti omogenei di rifiuti diversi, al fine di ottimizzare il trattamento stesso e ridurre i consumi di risorse. Le operazioni di raggruppamento e miscelazione di rifiuti anche pericolosi sono esplicitamente autorizzate (vedi quadro prescrizioni), purché precedute dall'esecuzione di prove di miscelazione e di reattività condotte nel Laboratorio della Società sui materiali destinati a venire in contatto tra loro. Per l'impianto di Bonifica Biologica dei terreni contaminati è sempre presente una gestione dei rifiuti "a partite" che, però in questo caso, coincide con l'intero ammasso di rifiuti trattato (biopila) in ogni ciclo di bioremediation.

Tutte le aree di stoccaggio dei rifiuti, oltre ad essere provviste dei normali presidi ambientali (protezione dagli agenti atmosferici a mezzo coperture e sistemi di aspirazione ed abbattimento delle emissioni in atmosfera qualora necessari), sono dotate anche dei requisiti di sicurezza descritti nel paragrafo CA. In particolare, le superfici pavimentate delle aree coperte della Sezione di Stoccaggio ed Adeguamento

'\jolumetrico e della Sezione di Inertizzazione (AREA 300) sono sagomate con pendenze tali per cui eventuali colaticci restano all'interno dello stoccaggio stesso, raccolti in pozzetti per essere successivamente estratti con autobotte ed utilizzati come fluidificante nei vari processi di inertizzazione od avviati ad altro smaltimento finale. Le pavimentazioni delle AREE 500 e 400, 600 e 700 sono sagomate in modo tale che le pendenze realizzate facilitino il deflusso verso le caditoie di raccolta di eventuali colaticci elo di acque di lavaggio, confluendo così nella rete di raccolta e separazione delle acque di dilavamento piazzali e lavaggio ruote e colaticci.

29�

o SEZIONE DIINERTIZZAZIONE: (Codice IPPC 5.1 e 5.3)

Deposito preliminare (015) e smaltimento (09,013,014) di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi.

'., ~ Capacità impianto:

Potenzialità oraria di trattamento >24 t/h� Ore di funzionamento medio giornaliere >5 h/g� Giorni di funzionamento all'anno 250 g/a� Capacità di progetto 35000 t/a� Capacità autorizzata di trattamento (09, 013, 014) rifiuti 35000 t/a� Quantità massima deposito preliminare (015) di rifiuti in ingresso 1300 mc� Quantità massima autorizzata di deposito di rifiuti decadenti dalle operazioni� 400 mc effettuate presso la sezione di inertizzazione

: ~ Struttura del! 'impianto:

L'impianto di inertizzazione, posto all'interno del capannone principale completamente chiuso (identificato in planimetria come AREA 300), in locale ad esso dedicato (in planimetria identificato come 5d) è costituito da due linee:

una linea di INERTIZZAZIONE IN CONTINUO;� una linea di INERTIZZAZIONE BATCH: utilizzata per particolari rifiuti che necessitano di un� trattamento specifico.�

Tutto il capannone è presidiato da un sistema di aspirazione/captazione e trattamento/abbattimento dell'aria (punto di scarico E11) con prese localizzate e diffuse, in modo da evitare qualsiasi emissione incontrollata durante il trattamento. Tale sistema è comune sia all'impianto di inertizzazione in continuo sia a quello batch.

{;\Itresì, comune ad entrambi i sistemi di inertizzazione sono anche le aree di scarico e di stoccaggio dei 'rifiuti in ingresso e le vasche di maturazione del fango inertizzato. Il processo di inertizzazione si basa sull'aggiunta ai rifiuti da trattare, in un apposito miscelatore, di opportuni reagenti in fase solida di natura e quantità tale da rendere meno mobili alcuni inquinanti presenti, secondo "ricette" messe a punto in laboratorio. Infatti, la formulazione del trattamento più idoneo di volta in volta deriva da una serie di prove e sperimentazioni effettuate sulle singole partite di rifiuti da avviare alla lavorazione.

Tutto l'impianto di inertizzazione in continuo è gestito e controllato da un Sistema di Automazione e Regolazione, All'occorrenza il processo può essere condotto anche in modo Manuale.

In ausilio all'attività svolta nell'impianto di inertizzazione, per la movimentazione dei rifiuti sono disponibili ,le seguenti attrezzature: pala gommata, escavatore meccanico e muletti.

All'interno del predetto capannone sono presenti le seguenti aree funzionali:

• STOCCAGGIO RIFIUTI IN INGRESSO: n. 2 box per rifiuti da inertizzare scaricati direttamente dagli automezzi (identificati in planimetria come 5d1 ), chiusi su due lati, con fondo a quota -O,90m rispetto al piano del locale inertizzazione, dotati di pareti laterali, muretto per arresto automezzo, scivolo per il caricamento rifiuti e porte di chiusura con servocomando. Possono ospitare anche rifiuti sfusi, per un volume di 100mc/cad (totale 200 mc). Durante la movimentazione interna questi box sono posti sotto aspirazione a mezzo canali e bocchette di aspirazione disposti sui muri laterali. In condizioni di riposo_' suna movimentazione e scarico da automezzi) l'aspirazione può essere spenta. /<~'~::'::·/~r."

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del piano del locale inertizzazione, chiusi su tre lati, adibiti allo stoccaggio di rifiuti sfusi e/o rifiuti in big-bags e fusti, per un volume di 200 mc/cad (totale 600 mc). Sono dotati di bocchette di presa sui muri laterali per l'aspirazione durante la movimentazione dei materiali; n.1 box di stoccaggio rifiuti da inertizzare (identificato in planimetria come 5d1) chiuso su due lati, a quota del piano del locale di inertizzazione, adibito allo stoccaggio di rifiuti in big-bags e/o fusti, per un volume pari a 100 mc. E' presente anche qui sistema di aspirazione posto sul lato con muro a piena lunghezza in funzione durante la movimentazione dei rifiuti; n.1 area coperta compresa tra il magazzino reagenti ed il magazzino ricambi-manutenzione (identificato in planimetria come 5h) adibita allo stoccaggio dei container, con un volume utile pari a 190 mc; n. 1 silos di stoccaggio per rifiuti polverulenti (polveri conferite sfuse) da inertizzare con volume utile di 50 mc, dotato tra l'altro, di indicatori di livello e sistema di fluidificazione. Le emissioni prodotte in fase di carico sono raccolte e convogliate al trattamento nel filtro a maniche; n. 4 serbatoi di stoccaggio per rifiuti liquidi da utilizzare come fluidificanti e reagenti per il processo di inertizzazione aventi ciascuno una capacità di 40 mc, per complessivi 160 mc, dotati di sistema di dosaggio, sistema di grigliatura, pompe di caricamento e di dosaggio all'impianto di inertizzazione. Di questi serbatoi, due sono dedicati ad acque con pH acido, mentre i restanti ad acque basiche. Entrambe le coppie di serbatoi sono dotate di un proprio bacino di contenimento in c.a. impermeabilizzato e rivestito rispettivamente di vernici antiacido nel primo caso e di resine resistenti all'aggressione chimica nel secondo.

•� STOCCAGGIO REAGENTI: silos per lo stoccaggio dei reagenti per l'inertizzazione in continuo e a batch; area per lo stoccaggio dei reagenti confezionati (area 5a Pian GEN 01 PBR-AIA).

• STOCCAGGIO RIFIUTIINERTIZZATI: n. 3 vasche di maturazione del fango in uscita dal reattore-miscelatore (identificate in planimetria come 5d2): realizzate in c.a. impermeabilizzato con volume utile di circa 135 mc/cado per un totale di 400 mc. " fango in uscita dal reattore-miscelatore confluisce per gravità nella prima vasca posta sotto il reattore e successivamente viene trasferito, mediante escavatore meccanico, a queste vasche di maturazione.

• ALTRO: n.1 box dove sono alloggiati tagliasacconi e svuotafusti con coclea di dosaggio: è un box chiuso su tre lati, dotato di cappa aspirante, collegata al sistema di trattamento emissioni aeriformi a servizio dell'impianto di inertizzazione. Dalla tramoggia del tagliasacconi le polveri vengono convogliate sul nastro alimentatore che le conduce fino all'ingresso del reattore-miscelatore.

fil processo di inertizzazione per il sistema in continuo avviene all'interno di un reattore-miscelatore. '~l rifiuti sono portati al reattore-miscelatore dopo essere passati dal:

vibrovaglio: che separa i corpi grossolani (sassi, pezzi di legno, pezzi in metallo, stracci e plastiche di vario tipo) in quanto possono compromettere il buon funzionamento del reattore­miscelatore dei rifiuti. I materiali vagliati vengono raccolti in apposito container situato ad un'estremità del vibrovaglio; tramoggia di carico; nastro estrattore; nastro deferrizzatore: asporta i pezzi metallici ferrosi di piccole dimensioni sfuggiti dal vibrovaglio per essere poi raccolti in apposito cassonetto; nastro alimentatore con sistema di pesatura a celle di carico.

Nel caso, invece, del sistema di inertizzazione a batch il processo avviene all'interno di un reattore­Ò(niscelatore mobile consistente in una betoniera a tamburo rotante, che, tra i vari aspetti positivi, assicura un preciso dosaggio dei rifiuti, del fluidificante e dei reagenti. .~

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La i'T'T'òe+li1."'à del suddetto reattore-miscelatore permette di spostarlo agevolmente, su apposita rotaia, nella zona"di'miscelazione per il carico dei rifiuti nella tramoggia di carico e, successivamente, nella zona di carico del fluidificante e dei reagenti, per poi passare alla zona di miscelazione ed infine a quella di scarico dei rifiuti inertizzati per la fase di maturazione. Tutte le operazioni sopra descritte si svolgono sotto cappa aspirante in funzione.

~ Descrizione del Processo:

Una dettagliata descrizione del processo viene riportata nello schema di flusso qui di seguito riportato.

~ Schema di flusso del processo di inertizzazione rifiuti:

COSTRUZIONE DELLE� PARTITE DI RIFIUTI DA�

INERTIZZARE�

DEFINIZIONE DELLA� RICETTA DI�

TRATTAMENTO�

IMPOSTAZIONE DEI� PARAMETRI DI�

PROCESSO SU PLC�

OARICAMENTO DEI REAGENTI TRAMITE

PlC

SCARICO IN AREA.OI MATURAZIONE

NO

OK

AlLO SM.-6tTIMENTO IN

DISCARICA

32�

Il processo sopra descritto, ad esempio, porta alla produzione di: rifiuto inertizzato (identificato con codice CER 19.03.0S): destinato allo smaltimento finale in discariche per rifiuti speciali; materiali ferrosi separati dalle ceneri pesanti (identificato con codice CER 19.01.02): destinati al recupero finale presso impianti terzi autorizzati.

o SEZIONE DI STOCCAGGIO ED ADEGUAMENTO VOLUMETRICO: (Codice IPPC 5.1 e 5.3)

Messa in riserva (R13), deposito preliminare (015), raggruppamento preliminare ed adeguamento (013, 014) di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi.

~ Capacità impianto:

Potenzialità oraria di triturazione 5 t/h� Ore di funzionamento medio giornaliere 5 h/g� Giorni di funzionamento all'anno 250 g/a� ,<~apacità di proQetto SOOO t/a .CapaCità autorizzata di trattamento rifiuti (013 e 014) 5000 t/a Quantità massima autorizzata di deposito preliminare (01S) e di messa in riserva

150 mc(R13) di rifiuti in ingresso� Quantità massima autorizzata di deposito di rifiuti decadenti dalle operazioni�

150 mceffettuate presso la sezione di stoccaQQio e adeQuamento volumetrico

~ Struttura del! 'impianto:

L'attività si svolge all'interno del capannone principale (identificato in planimetria come AREA 300) in due appositi locali:

uno (identificato in planimetria come Sh) adibito sia allo stoccaggio dei rifiuti in ingresso sia allo stoccaggio dei rifiuti raggruppati e/o triturati in attesa di essere avviati alla destinazione finale; un altro (identificato in planimetria come 5e), adiacente al precedente, in cui è posizionato il trituratore, la cabina di manovra dell'operatore e la gru a polipo.

Questi due locali non sono comunicanti tra loro e la movimentazione dei rifiuti tra i due ambienti avviene per mezzo di macchine operatrici (es. pala gommata) passando per l'area esterna del capannone. Il locale adibito allo stoccaggio dei rifiuti è utilizzato nel seguente modo: o sono dedicati ed autorizzati 150 mc esclusivamente per lo stoccaggio di rifiuti in ingresso all'impianto; o sono dedicati ed autorizzati altrettanti 150 mc esclusivamente per lo stoccaggio di rifiuti decadenti

dalle operazioni effettuate presso l'impianto ed in attesa di essere avviati alla destinazione finale. Entrambi i locali sono chiusi e posti sotto aspirazione al fine di evitare la fuoriuscita di emissioni diffuse, sono dotati di rilevatore di fiamma UV/IR, di rilevazione di miscele esplosive e di sistema automatico di spegnimento incendi, tramite schiuma ad alta espansione, azionato dal sistema IR oppure manualmente. Le pareti sono resistenti al fuoco REI 90.

J31i impianti elettrici all'interno dello stoccaggio, di illuminazione e per l'apertura automatica delle porte 'sono in esecuzione antideflagrante. Il pavimento dei due locali è realizzato con pendenze verso l'interno che confluiscono in caditoie con griglia che fungono anche da pozzetti per la raccolta di percolati, realizzando così un sistema di collettamento chiuso, per essere successivamente estratti ed utilizzati come fluidificante nei vari processi di inertizzazione od avviati ad altro smaltimento finale. Il sistema di aspirazione, in comune ad entrambi i locali, funziona al massimo regime quando il trituratore è in funzione, corrispondenti a 10 ricambi/ora, mentre durante le ore di inattività del.:-:tt'Jf~r~· è in funzione solamente uno dei due ventilatori di estrazione, che garantisce 5 ricambi/ora.

33

it~·'.~, P f' l'~ .1O.... ~";

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Q ~~; S'" uratore è in funzione il locale, in cui è posizionato, resta completamente chiuso in modo da� assI re uno stato di depressione.� I rifiuti della linea di riduzione volumetrica, stoccaggio e recupero generalmente sono confezionati in fusti,� fustini, containers vari e big-bag.� :-'0 sconfezionamento dei rifiuti confezionati e la cernita manuale per la separazione di frazioni� grossolane, di materiali recuperabili o materiali smaltibili come rifiuti possono avvenire in entrambi i locali� a seconda dell'operazione successiva.� A questa sezione possono arrivare anche rifiuti sfusi.�

Le attrezzature principali che intervengono nel processo sono essenzialmente costituite da: una gru a polipo; un trituratore montato su carrello traslante va e vieni: permettendo così il completo riempimento del container dei rifiuti triturati.

~TOCCAGGIO APPARECCHIATURE ELETTRICHE ED ELETTRONICHE DISMESSE (RAEE): i.

All'interno di questa sezione impiantistica trova sede anche l'attività di stoccaggio (015, R13), eventuale� sconfezionamento (014) e raggruppamento (013) per medesime caratteristiche dei RAEE� (apparecchiature elettriche ed elettroniche dimesse) al fine di avviarli allo smaltimento o recupero finale� presso altri soggetti terzi autorizzati.� I RAEE in ingresso sono stoccati, con opportuni contrassegni che identificano natura e tipologia del� rifiuto, all'interno del medesimo locale in cui si effettua lo stoccaggio dei rifiuti in ingresso ed in uscita� relativi all'attività della Sezione di Stoccaggio ed Adeguamento Volumetrico, e sono posizionati in area� identificata e distinta con apposita cartellonistica, al fine di evitare commistione tra partite di rifiuto in� ingresso ed in uscita di altre tipologie di rifiuti.� A tal proposito si specifica che le volumetrie massime autorizzate per lo stoccaggio dei rifiuti in ingresso� alla Sezione di Stoccaggio ed Adeguamento Volumetrico e dei rifiuti decadenti dall'attività in essa svolta,� l;omprendono anche lo stoccaggio dei RAEE.� :""attività svolta sulle apparecchiature elettriche ed elettroniche dimesse, inserendosi all'interno della� Sezione di Stoccaggio ed Adeguamento usufruisce dei medesimi presidi ambientali e delle medesime� metodiche e strumenti di gestione implementati per la predetta sezione impiantistica.� Qualora non vi siano presenti rifiuti di questo tipo, il locale è utilizzato per lo stoccaggio in ingresso ed in� uscita di altre tipologie di rifiuti, ricomprese sempre tra quelle autorizzate per la Sezione di Stoccaggio ed� Adeguamento Volumetrico ed opportunamente contrassegnate e distinte.� I RAEE, arrivati all'ingresso della Piattaforma, vengono pesati, scaricati, stoccati all'interno del� capannone principale nelle apposite aree e contrassegnati in modo opportuno, previo eventuale� sconfezionamento. Successivamente, vengono effettuate operazioni di raggruppamento per ciascuna� tipologia di apparecchiatura, mantenendo sempre netta distinzione tra rifiuti in ingresso ed in uscita.� Infine i RAEE così raggruppati sono inviati ai destini finali presso altri impianti autorizzati.�

; RAEE autorizzati per essere sottoposti alle operazioni sopra indicate (015, 013, 0!4, R13) sono� identificati dai seguenti CER:� 09.01.11*; 09.01.12; 16.02.10*; 16.02.12*; 16.02.13*; 16.02.14; 20.01.21*; 20.01.23*; 20.01.35*;� 20.01.36.

~ Descrizione del Processo: I rifiuti da triturare (confezionati in fusti, fustini, big-bags o sfusi in container) vengono caricati alla bocca del trituratore tramite l'utilizzo di una gru a polipo girevole montata su un'apposita piattaforma inghisata nel calcestruzzo armato. La gru è azionata da un operatore che opera da un'apposita cabina di manovra separata e compartimentata REI 90. I rifiuti così triturati vengono scaricati in un container posto direttamente sotto il trituratore, per poi essere stoccati in un apposito container a tenuta e chiusi nel locale adiacente.

34�

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s;"~ J \'~}' ema di flusso del processo di ricondizionamento rifiuti:

PARTITE DI RIFIUTI DA RIGONDIZIONARE

CARICO DELLA� TRAMOG13·1A DEL�

TRITURATORE�

TRITURAZIONE DEI RIFIUTI

·SCARICO IN CONTAINER

NO�

OK�

ALLO INVIO A NUOVA SMALTIMENTO IN DESTINAZIONE DISCARICA

:;.. Prodotti, sottoprodotti e rifiuti decadenti: li processo sopra descritto porta alla produzione, a titolo esemplificativo, di:

eventuali frazioni valorizzabili recuperate: es: CER 17.04.05: ferro ed acciaio; rifiuti identificati con CER 19.12.12: altri rifiuti compresi materiali misti prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti, diversi da quelli di cui alla voce 19.12.11; rifiuti identificati con CER 15.01.06: imballaggi in materiali misti; rifiuti identificati con CER 19.02.03: miscugli di rifiuti composti esclusivamente da rifiuti non pericolosi; rifiuti identificati con CER 19.02.04*: miscugli di rifiuti contenenti almeno un rifiuto pericoloso.

Infine, come già indicato precedentemente, essendo questa sezione strettamente connessa alle altre due costituenti la Piattaforma, i rifiuti sottoposti preliminarmente alle suddette operazioni possono essere successivamente avviati all'inertizzazione, al lavaggio elo bonifica biologica in funzione delle loro caratteristiche e del trattamento a cui sono destinati sulla base della caratterizzazione iniziale effettuata

·.... ul rifiuto in ingresso secondo il protocollo di accettazione rifiuti.

35�

o

Messa in riserva (R13), recupero (R5), deposito preliminare (015) e smaltimento (08,09, 013,014) di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi.

~ Capacità impianto:

SEZIONE IMPIANTO Potenzialità oraria di trattamento n.d. Ore di funzionamento medio n.d.giornaliere

LINEA DI LAVAGGIO� Giorni di funzionamento all'anno 250 g/a Capacità di proQetto 75000 tla Capacità autorizzata di trattamento 75000 tlarifiuti (D9, D13, D14, R13, R5)� Potenzialità oraria di trattamento n.d.� Ore di funzionamento medio� 24h/gQiornaliereLINEA DI BONIFICA Giorni di funzionamento all'anno� 250 q/a

BIOLOGICA Capacità di progetto 32000 tla Capacità autorizzata di trattamento 32000 tlarifiuti (08, D13, D14, R13, R5) Quantità massima autorizzata di rifiuti 4000 mc

STOCCAGGICOMUNIAD in ingresso (D15, R13) ENTRAMBE LE LINEE Quantità massima autorizzata di

IMPIANTISTICHE deposito di rifiuti decadenti dalle 4000 mc operaz.ioni effettuate

LINEA DI BONIFICA BIOLOGICA

~ Struttura del! 'impianto: ,~a linea biologica comprende le seguenti aree funzionali: ., un'area dove si realizza il vero e proprio trattamento biologico delle terre contaminate (identificata in

planimetria come AREA 400) che consiste in un piazzale impermeabilizzato secondo quanto� descritto al paragrafo CA ed opportunamente allestito;� un'area di stoccaggio dei terreni contaminati in ingresso prima di essere sottoposti al processo di� bioremediation (identificata in planimetria come AREA 500).�

Nello specifico lo stoccaggio dei terreni da destinarsi a questa linea viene effettuato nella stessa area� dove sono localizzati gli stoccaggi dei terreni contaminati da avviare alla linea di lavaggio.� La gestione di tali depositi viene fatta nel rispetto delle volumetrie massime autorizzate per lo stoccaggio� dei terreni contaminati e dei rifiuti relativi alla Sezione di Bonifica Biologica e Lavaggio e quindi:� o 4000 mc di rifiuti in ingresso; o 4000 mc di rifiuti decadenti dalle operazioni effettuate presso la predetta sezione.

-;I processo di bonifica biologica (bioremediation) si realizza attraverso la formazione di due cumuli detti biopile posizionati nel piazzale sopramenzionato. Queste biopile, poste parallelamente, l'una accanto all'altra, lavorano alternativamente (mentre una è in funzione, l'altra è in fase di composizione) e le dimensioni di massima sono: o lunghezza: 44m; o larghezza: 24 m; o altezza: 5 m ; o volume complessivo: 3000 mc.

36

~ .\~\" ,/

Le:aìrnensìoni indicate sono calcolate in base alla lavorazione di un singolo cumulo. L'utilizzo contemporaneo dei due cumuli è comunque compatibile con le strutture impiantistiche esistenti senza variare le portate di aeriformi alle emissioni ma lavorando sui tempi di permanenza. i.e biopile agiscono come veri e propri reattori biologici all'interno dei quali viene innescato il processo di fjegradazione biologica operato da opportuni ceppi batterici in grado di demolire gli inquinanti presenti nel terreno da bonificare (prevalentemente idrocarburi con C>12 e C<12). Tale degradazione porta a ridurre le concentrazioni dei contaminanti presenti fino a livelli accettabili per il recupero o lo smaltimento definitivo di queste terre. In aggiunta ai ceppi batterici idonei al trattamento, si impiegano anche opportuni enzimi e sostanze nutritive necessarie per sostenere l'avvio del processo desiderato, La durata media del trattamento dipende dalla concentrazione delle sostanze organiche presenti nei terreni contaminati e mediamente è di circa 2-3 mesi. La costruzione della biopila è pianificata in base all'analisi chimica della partita di terreno da bonificare, alla quantità di sostanze contaminanti presenti e alle caratteristiche granulometriche del materiale.

La biopila è strutturata a partire dalla pavimentazione del piazzale nel seguente modo: una base drenante; un'alternanza di strati di ghiaia e strati di terreno (a questo scopo viene utilizzata anche la ghiaia recuperata dall'impianto di lavaggio terre); una copertura del cumulo realizzata con idonei teli impermeabili.

Gli strati di ghiaia e terreno sono dotati di opportuni spessori al fine di assicurare la permeabilità del terreno alle soluzioni acquose, costituite principalmente da reagenti, e una buona aerazione di tutto il cumulo. All'interno della ghiaia sono allocati tubi in polietilene fessurati per l'immissione ed aspirazione dell'aria necessaria a sostenere l'intero processo biologico in condizioni aerobiche. L'aria può essere preriscaldata prima di essere immessa nel cumulo al fine di assicurare la presenza nello stesso di una temperatura adeguata anche nelle stagioni più fredde,

Nella zona compresa tra le due bio pile trovano posto tutte le componenti impiantistiche accessorie al trattamento biologico:

il sistema di ventilazione per far circolare l'aria insufflata. Ad esso è associata anche una torre di adsorbimento a carboni attivi per trattare le emissioni in atmosfera derivanti dal processo biologico; il bioreatlore: permette di avere sempre disponibile la soluzione di batteri selezionati da utilizzare per la semina degli strati di cumulo man mano che questi vengono sistemati; la vasca di raccolta del percolato: comune ad entrambi i cumuli, in c.a. impermeabilizzato, è dotata di pompa di prelievo per alimentare il bioreattore in funzione delle necessità o per umidificare le terre da trattare; la vasca di preparazione del fertilizzante: contiene la soluzione fertilizzante, ricca di azoto e fosforo che viene aggiunta al cumulo durante la sua costruzione, fornendo così ai batteri elementi minerali nutritivi necessari per svolgere la loro attività di metabolizzazione degli inquinanti e, quindi, per la loro crescita. La vasca è dotata anche di un agitatore e di una pompa centrifuga, rispettivamente utilizzati per la preparazione della soluzione fertilizzante e per inviare la soluzione alla biopila.

Le attrezzature principali che sono di ausilio all'attività svolta nell'impianto di bonifica biologica sono: una pala gommata per lo spostamento delle terre o degli altri materiali (tubi di drenaggio, collettori, reagenti, ... ); un escavatore per la sistemazione delle terre e lo smantellamento dei cumuli a fine processo; una trivella per il prelievo dei campioni da sottoporre periodicamente alle analisi.

)o> Descrizione del Processo: La formazione della biopila procede secondo i seguenti steps:

deposito di un primo strato di ghiaia dello spessore variabile dai 10 ai 20 cm e costituzione della base drenante; allestimento con avanzamento in verticale del terreno contaminato con successivi s:<.~~j~.:~;",

37 ( .( . ,.:\ ,) l, " f \t~-c ,',::/'

ìJna· \'.' ~iz'ione del processo viene riportata anche nello schema di flusso qui di seguito riportato. Analisl'e controlli permettono di monitorare Il buon andamento del processo biologico in atto e, quindi, di determinare la necessità di eventuali aggiustamenti del dosaggio di batteri e degli elementi nutritivi.

~ Schema di flusso del processo di bioremedation:

TERRENO STOCCATa� NELL'APPOSITO BOX�

PREPARAZIONE DEL� PRIMO STRATO DI�

GHIAIA E TERRENO�

INSERIMENTO DELLE� TUBAZIONI IN PVC DI� ASPlRAZ,ONE. AiRIA�

INSERIMENTO DEL� SECONDO STRATO DI�

GHIAIA ETERRÉNO�

INSERIMENTO DE).LE� Tl:JBAZIONI DI�

MANDATA ARIA�

INSERIMENTO DEL� TERZO STRATO DI� GHIAIA E 'rERRENO�

OOPERTL)AA DEL.� CUMULO CON TELiIN�

CAMPIONAMENTOpvc E ANAlISI'

MAl'UR,AZIONE DEL� OUMULO�

IRRORAZIONE� QUOTIDIANA� DEL CUMULO�

CON LA� SOLUZIONE DI�

BATTERI�

CONTROLLO� FINALE DEL�

CUMULO�

SMAlT1MEN10� FINALEOSL�

CUWLO�

~ Prodotti, sottoprodotti e rifiuti decadenti:

Il processo sopra descritto porta alla produzione di: terre nelle forme usualmente commercializzate ed avviate all'impiego diretto in quanto risultano rispettate le concentrazioni soglia di contaminazione previste per suolo e sottosuolo dall'allegato 5 al Titolo V della Parte Quarta del d.lgs. 152/06; rifiuto identificato con possibile CER 17.05.04 e destinato al recupero;

38

./

•~ * ,\ 'fr~ni contaminati ancora da bonificare: qualora le caratteristiche del rifiuto in ingresso siano tali da

non consentire un adeguato trattamento (economicamente non conveniente rispetto ad altre forme di smaltimento / recupero) negli impianti della Piattaforma PBR; In tal caso, sulla base dei risultati analitici ottenuti nella fase di caratterizzazione della partita, PBR individua la destinazione ottimale per lo smaltimento o recupero del terreno in questione.

LINEA DI LA VAGGIO

.~ Struttura del! 'impianto: L'impianto, situato all'interno di un capannone_ aperto (identificato in planimetria come 12b nell'AREA 500), è costituito da: •� vagli fisici: utilizzati per separare le diverse frazioni granulometriche dei terreni (ghiaia, sabbia, limo,

argilla) e rifiuti: o� vaglio rotante a tunnel o� vaglio vibrante con tramoggia di carico;

•� dispositivi di lavaggio e selezione delle singole frazioni granulometriche: o� lavatore a spade o� idrociclone o� classificatore a spirali;

•� vasca accumulo acque da trattare ,I impianto di depurazione e riciclo dell'acqua di lavaggio:

o� sedimentatore a pacchi lamellare o� preispessatore fanghi o� serbatoio di accumulo acque depurate o� disidratatore fanghi (due filtropresse a piastre)

•� gruppo di macinazione materiali in uscita dall'impianto di lavaggio.

L'utilizzo di pale gommate permette la movimentazione (carico / scarico) dei materiali interessati da� questo processo.� Gli stoccaggi dei rifiuti sono in comune alla linea di bonifica biologica dei terreni contaminati. In aggiunta� è presente presso questo impianto un silos della calce (a servizio proprio del processo di lavaggio)� dotato di un sistema di captazione e trattamento delle emissioni aeriformi, attivo essenzialmente per la� fase di carico del silos stesso.�

~ Descrizione del Processo: Prima del lavaggio vero e proprio dei rifiuti, si effettua un pretrattamento che consiste in una vagliatura grossolana mediante un vaglio vibrante che permette di separare il materiale grossolano dal resto dei materiali da lavare. I materiali separati, "detti sopravaglio", costituiti generalmente da sassi, ciottoli, mattoni, pezzi di calcestruzzo, ed altro materiale inerte, sono raccolti in apposita area e, in funzione delle loro caratteristiche, sono avviati al recupero od allo smaltimento. Può essere utilizzato in alternativa al vaglio vibrante un secondo vaglio del tipo "a tunnel" che consente di separare i materiali nelle diverse frazioni granulometriche, ognuna delle quali può essere sottoposta in un secondo tempo ad un procedimento di lavaggio dedicato, al fine di ottenere materie prime ben caratterizzate dal punto di vista dimensionale. :! rifiuti in uscita dalla sezione di vagliatura, detti "sottovaglio", sono alimentati, alla prima fase del lavaggio Jero e proprio, che avviene nel lavatore a spade. Qui il materiale viene mescolato con acqua fino a formare una sospensione: grazie all'azione meccanica (sfregamento reciproco delle particelle, attrito con il mezzo acquoso) ed alla solubilizzazione/emulsione dei contaminanti, si ottiene la rimozione degli inquinanti presenti nel mezzo solido. All'occorrenza possono essere aggiunte sostanze chimiche, quali detergenti a base di tensioattivi e soda, disemulsionanti organici, sodio idrosolfito, ecc ... , che rafforzano così l'azione dellavatqr,é:'8 ,SR9" e. In uscita dal lavatore a spade si hanno due flussi: /{/'-Pi,-::'l\

39� \~: ~ (~-:,~~ ~

sabbia grossa e ghiaia lavata (dimensione comprese tra 2 e 60mm) che vengono avviate alla disidratazione e successivamente vengono scaricate nel box di stoccaggio finale; sabbia e limo (dimensioni inferiori ai 2 mm), particelle leggere (plastica, legno, ecc.. ) lavate che vengono avviate ad un vaglio vibrante per la separazione ulteriore delle particelle leggere lavate e successivamente ad un sistema di due idrocicloni in serie.

t31i idrocicloni permettono un'ulteriore separazione delle particelle più fini (limo) dalle particelle di sabbia ~razie all'azione delle forze centrifughe. In questo modo, poichè la maggior parte degli inquinanti è adsorbita sul limo o si trasferisce nell'acqua, si realizza il lavaggio delle sabbie. La sospensione acqua-limo viene avviata all'impianto di depurazione chimico-fisico delle acque a servizio dell'impianto di lavaggio e in ultima fase alla disidratazione. Attraverso il trattamento chimico-fisico, l'acqua impiegata nell'impianto di lavaggio e contaminata viene recuperata e può essere ricircolata all'interno dello stesso processo di lavaggio. PBR effettua il trattamento di "soil washing" anche su terreni lievemente contaminati da polveri o fibre di amianto « 100 mg/kg) prima di inviarli al proprio impianto di inertizzazione. A tal proposito sono state proposte prescrizioni gestionali (Quadro Prescrittivo E). I prodotti in uscita possono essere sottoposti a macinazione nell'apposito gruppo per ottimizzare la granulometria dei materiali ai fini del successivo utilizzo. La pezzatura finale indicativamente, se !nacinata, sarà compresa fra 00.63 ed 4 mm, qualora fosse necessario si possono creare nuove wanulometrie sostituendo le griglie del mulino.

Impianto di trattamento chimico-fisico dell'acqua impiegata nell'impianto di lavaggio In funzione delle matrici e del tipo di rimozione, il trattamento può essere un chimico-fisico tradizionale di chiariflocculazione oppure un chimico-fisico più energico basato su una fase preliminare di ossidazione con il reattivo FENTON, essenzialmente costituito da acqua ossigenata e solfato ferroso, che permette di demolire una grande varietà di inquinanti di natura organica. Il fango che si genera dalla depurazione di queste acque viene convogliato in un sedimentatore e successivamente estratto, disidratato e stoccato per poi essere smaltito. Poiché una quota parte dell'acqua depurata viene comunque trattenuta dai fanghi generati nel trattamento, è necessario reintegrare costantemente la quantità di acqua impiegata nel processo.

40�

.. Schema di flusso del processo di lavaggio terreni e rifiuti:

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~ Prodotti, sottoprodotti e rifiuti decadenti: " processo sopra descritto porta alla produzione, a titolo d'esempio, di:

materiale scartato e costituito, a seconda dell'origine del rifiuto e della sua pezzatura, da: sassi, pezzi di legno, vetro, ceramica, pezzi di metallo, stracci e plastiche varie; le scorie da incenerimento di RSU, selezionate e lavate, che costituiscono materia prima da impiegarsi nel settore edilizio per speciali applicazioni; rifiuto identificato dal CER 19.08.14: fango di depurazione delle acque reflue industriali disidratato e destinato a smaltimento o recupero finale; rifiuto identificato dal CER 17.05.04: terra e rocce, diverse da quelle di cui alla voce 170503 destinato a smaltimento o recupero; frazione superiore a 200 mm e compresa tra 60 e 200 mm identificata dai possibili codici CER 17.05.04, 17.09.04, 19.12.09 e 19.12.12: costituita da sassi, ciottoli, inerti, zolle di terreno compatto, metalli, plastica con pezzatura superiore ai 200 mm e da materiale litoi,çl~T:"'~W,9[ie e metalli con pezzatura superiore ai 200 mm destinati a smaltimento definitivo in idon~a disC~~'t:> autorizzata o recupero; l/ i~~ ( ~?

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etallo in pezzatura inferiore ai 200 mm identificato con i possibili codici CER 19.01.02 e ":17.04.05 e destinati al recupero;

ghiaia da lavaggio (materiale litoide con pezzatura compresa tra 60 e 2mm): costituisce materia prima in quanto rispetta le caratteristiche delle norme di settore (CNR UNI 13242:2004) e destinata all'impiego diretto in cicli produttivi per l'edilizia e/o all'utilizzo diretto in Piattaforma P8R; sabbia da lavaggio (materiale litoide con pezzatura inferiore ai 2 mm): costituisce materia prima in quanto rispetta le caratteristiche delle norme di settore UNI EN 12620:2003, UNI EN 13043:2004, UNI EN 13242:2004, UNI EN 13139:2003; frazione fine da lavaggio (materiale litoide con pezzatura inferiore ai 0,063 mm) che può essere classificata come rifiuto, identificato dal possibile CER 19.08.14, o materia prima se rispetta le caratteristiche delle norme di settore (CNR UNI 13242:2004) e destinato pertanto rispettivamente al recupero o all'impiego diretto in cicli produttivi per l'edilizia; frazione fine da lavaggio rifiuti (materiale fangoso con pezzatura inferiore ai 0,063 rnm) identificata dal possibile codice CER 19.08.14 e destinata a smaltimento o recupero.

SEZIONE DI PRODUZIONE ENERGIA

);>- Struttura del! 'impianto:� L'impianto, situato in area pavimentata esterna (identificato in planimetria come AREA 700), è costituito� da:�

o� tre gruppi elettrogeni; o� 6 serbatoi da 100 m3 per lo stoccaggio oli vegetali;

':,\\ o� 1 serbatoio da 5 m3 per lo stoccaggio di gasolio; o� 3 serbatoi da 2 m3 per lo stoccaggio di reagenti, o� 2 stazioni di dosaggio reagenti; o� un reattore 8017 termostatato tramite serpentino a vapore volume ca. 10m3

, completo di� agitatore di tipo lento,�

o� una centrifuga decanter C020 per la separazione di materiali inerti in sospensione o mucillagini, o� un serbatoio 8028 volume ca. 5 m3

, per la raccolta e lo spurgo materiali concentrati separati, o� un serbatoio polmone 8021 volume ca. 10 m3

. per lo stoccaggio dell'olio vegetale trattato, o� 1 serbatoio da ca. 2 m3

, adibito allo stoccaggio dell'olio lubrificante per i motori, o� 1 serbatoio da ca. 2 m3

, per lo stoccaggio del liquido refrigerante per i motori, o� 2 serbatoi da ca. 2 m3 cado per lo stoccaggio dell'olio lubrificante esausto, o� 2 serbatoi da ca. 2 m3 cado per lo stoccaggio del liquido refrigerante esausto, o 2/3 raffreddatori ad aria E032/E034 per il controllo della temperatura, tramite circuito esterno, del

",( liquido refrigerante, o� 2/3 raffreddatori ad aria E035/E037, anch'esso tramite circuito esterno, per il raffreddamento o� dell'olio lubrificante, o� 2/3 silenziatori F041/F043, o� Sezione di abbattimento degli NOx che comprende:

o� n. 3 serbatoi 8044/8046 da ca. 5 m3 per la preparazione e dosaggio di una soluzione in acqua di ammoniaca o urea;

o� eventualmente (in caso di mancato rispetto dei limiti di emissione previsti per NOx) 2/3 reattori DeNOx R047/RQ49,

o� Scambiatori di calore, o� 2/3 caldaie a recupero a tubi di fumo EOS07E052 dotate di:

o� condensatori di emergenza ad acqua E055/E057 o� serbatoi di raccolta e riciclo delle condense 8058/8060 o� degasatori 8061/8063,

o� Sezione di alimento e reintegro acque di caldaia che comprende: o� 1 serbatoio 8064 di acqua industriale filtrata, o� 1 impianto di addolcimento F065 a resine scambiatrici, o� 1 impianto di demineralizzazione F066 ad osmosi inversa,

42�

,, (~,/ , .

" r ~_p o 1 serbatoio polmone 8067,

o� 1 stazione di dosaggio per il condizionamento chimico delle acque. o� Sezione di emissione fumi in atmosfera che comprende:

o� il camino A053, o� la stazione di prelievo, condizionamento e monitoraggio delle emissioni A054 che sarà

dotata di strumentazione certificata per l'analisi dei principali parametri connessi con il processo dell'impianto di cogenerazione, sistema di raccolta ed archiviazione dati tramite PC, possibilità di controllo remoto.

" progetto prevede la realizzazione di un sistema di cogenerazione da ca. 5 Mwe a 20kV in servizio in -:t parallelo con la rete e con la possibilità di funzionamento "in isola" in caso di emergenza dovuta a "' cadute di rete, per permettere di mantenere in esercizio alcune utenze ritenute necessarie per motivi di

sicurezza e controllo.

La potenzialità del sistema è suddivisa su dueltre gruppi elettrogeni, azionati da motori diesel turboalimentati secondo lo standard Caterpillar o equivalenti, alimentati ad oli vegetali opportunamente selezionati e, qualora necessario, pretrattati con sistemi chimici e meccanici.

~ Sistemi di stoccaggio Gli� oli vegetali dopo le opportune verifiche di laboratorio, secondo una prassi di accettabilità ben definita, vengono trasferiti dall'autobotte ai serbatoi di stoccaggio 8006/80011; tali serbatoi n. 6, ciascuno con volume di ca. 100 m3, installati in una vasca di contenimento opportunamente

;.,i dimensionata, sono dotati di sistema di riscaldamento a vapore tramite serpentino, mentre gli sfiati :. sono direttamente collegati alla camera di combustione dei motori diesel.

~ Motori e Generatori Dai serbatoi di stoccaggio 8021 e 8025, gli oli vegetali ed il gasolio vengono rispettivamente trasferiti tramite stazione di pompaggio ai n. 6 serbatoi di servizio, volume ca. 150 litri cado per l'alimentazione dei motori diesel e precisamente n. 2/3 8022/8024 per l'alimentazione dell'olio vegetale e n. 2/3 8025/8027 per l'alimentazione del gasolio. I n. 2/3 motori G029/G031 sono equipaggiati con n. 2/3 raffreddatori ad aria E032/E034 per i controllo della temperatura, tramite circuito esterno, del liquido refrigerante e con n. 2/3 raffreddatori ad aria E035/E037, anch'esso tramite circuito esterno, per il raffreddamento dell'olio lubrificante. I gas di scarico caldi dei motori, attraverso i rispettivi collettori, vengono fatti affluire in opportuni silenziatorì F041/F043 prima di essere immessi al sistema di recupero t~plore e produzione di vapore., ..~

•� Si precisa, inoltre, che sarà inviato copia del progetto esecutivo definitivo prima della fase realizzativi.

•� L'operatività sarà inizialmente come produzione energetica (parte motori e generatori) e successivamente l'intera parte inerente il recupero termico (caldaie a recupero) una volta verificata ed identificato l'utilizzo.

•� La sezione di trattamento fumi sarà integrata con un sistema catalitico, qualora le risultanze analitiche alle emissioni (periodo di 3 mesi di funzionamento) lo richiedessero.

~ Schema di flusso della Sezione Produzione Energia:

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!dL TERIORI PRECISAZIONI IN MERITO AI RIFIUTI DECADENTI DALLE OPERAZIONI EFFETTUA TE ,PRESSO LA PIATTAFORMA PBR: ../� I rifiuti derivanti dal trattamento delle terre contaminate, in uscita da qualsiasi linea di trattamento e

destinati ad operazioni di recupero sono da considerarsi, ai sensi del O.Lgs. 152/06, Parte IV Titolo V, quali terre provenienti da scavi su cui sono state effettuate operazioni di bonifica off-site.

../� Il sopravaglio dei rifiuti destinati ad operazioni di recupero è da considerarsi, qualora ne abbia le caratteristiche, quale rifiuto derivante da attività di demolizione e di frantumazione.

c. QUADRO AMBIENTALE C.1 Emissioni in atmosfera e sistemi di contenimento

1 ..'3 tabella C1 riportata nella pagina seguente riassume le emissioni atmosferiche dell'impianto:

44�

· ~~ -',,,l< .......~ ,'r:c '"�

SEZIONE IMPIANTISTICA EMISSIONE

Sigla

PROVENIENZA

Descrizione DURATA TEMP. INQUINANTI

Locale triturazione: Materiale

00 0wl­ozS2-wo:: C)~I-C)<w <~~0C):::l°w....J0 0 0 ti<>

E10

M5

M6

sistema di triturazione, ricondizionamento e riduzione volumetrica

Locale di stoccaggio rifiuti da triturare e

triturati ed eventuale sconfezionamento

6h/g Ambiente

particellare, metalli pesanti

totali, COV, CIV aerosol

alcalini, aerosol acidi, IPA, nebbie

oleose

Inertizzazione: vibrovaglio,

tagliasacconi, nastro Materiale

M7 pesatore, particellare, w z °

mescolatore/miscelatore, nastro alimentatore,

metalli pesanti totali, COV,

N ;:s E11

stoccaggio reagenti 7h/g Ambiente

CIV aerosol alcalini,

N i=o:: w z

M8

Stoccaggio Inertizzazione: scarico

automezzi, movimentazione rifiuti

con pala gommata

aerosol acidi, IPA, nebbie

oleose,

(PCDD+PCDF)

LINEA DI BONIFICA

BIOLOGICA SUOLI

E12 M9 Bonifica biologica:

cumulo in trattamento 24h/g circa 30° COV

CONTAMINATI

LINEA DI Impianto di lavaggio: LAVAGGIO

SUOLI CONTAMINATI E

E13 M11 serbatoio calce idrata (reagente)

1h/ogni 15gg

Ambiente polveri

RIFIUTI

45

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"-'\'\' ALTEZZA SEZIONE

SISTEMI DI CAMINO CAMINOABBATTIMENTO (m) (mq) "

Filtri a maniche in serie a filtro a 15 0,38

carboni attivi

Per impianto di inertizzazione in continuo: filtro a

maniche,

Per l'impianto di inertizzazione a

batch: filtro a 21 1,13 tasche + sistema di trattamento ad

umido (torre di condensazione ammoniaca e

torre di neutralizzazione)

Torre di adsorbimento a

carboni attivi con 6,50 0,00785 separatore di

condensa

Filtro a cartucce 4,2 0,00785

~~

" "I.t '.~~~~ : ~,1 .:"-:;,"!, PROVENIENZA ALTEZZA SEZIONESEZIONE SISTEMI DIEMISSIONE DURATA TEMP. INQUINANTI CAMINO CAMINOIMPIANTISTICA ABBATTIMENTO

Sigla Descrizione (m) (mq) -~

Impianto di Sistema di cogenerazione: lavaggio con SOx

SEZIONE soluzione di NH3circaemissioni dai motori PRODUZIONE E14 M12 24 h/gg NOx + NH3 21 1,13o urea 250°CENERGIA CO Eventuale

reattore catalitico

Tabella C1 - Emissioni in atmosfera

46�

Descrizione delle emissioni in atmosfera:

e.� Punto di emissione E10: emissioni generate dalla linea di riduzione volumetrica, stoccaggio e recupero.

Tale linea è costituita dal locale di stoccaggio rifiuti e dal locale di triturazione.

Nel locale di triturazione le principali emissioni che si generano sono costituite da emissioni polverose ed emissioni di C.O.V.; i vapori che si possono sviluppare possono essere formati, ad esempio, dalle seguenti sostanze presenti nei rifiuti: acetato di etile, acetone, cloruro di metilene, metilchetone,

~t stirene, toluene, xilene. L'aspirazione viene effettuata da un canale provvisto di bocchette dotate di r serrande di regolazione; durante la fase di triturazione il locale è chiuso in modo da rimanere in

depressione.

I rifiuti triturati vengono stoccati al coperto. Il sistema di captazione è particolarmente adatto alla captazione di c.av., l'aspirazione viene effettuata da un canale provvisto di bocchette dotate di serrande di regolazione. Durante lo stoccaggio dei rifiuti il locale rimane chiuso evitando la fuoriuscita di C.O.V..

Il sistema aspirante, comune al locale triturazione e al locale stoccaggio, è costituito da due elettroaspiratori con funzionamento indipendente.

L'aspirazione viene effettuata da un canale, provvisto di bocchette di aspirazione singolarmente dotate di serrande di regolazione, posizionato lungo la parete del locale triturazione, opposta a quella dove sono ubicate le griglie di ingresso aria.

Anche nel locale di stoccaggio dei rifiuti l'aspirazione viene effettuata da un canale provvisto di bocchette posizionato sulla parete opposta a quelle della griglia di ingresso aria. Le bocchette di aspirazione sono singolarmente dotate di serrande di regolazione.

Il sistema di trattamento, è costituito da:

gruppo filtrante costituito da filtro a maniche, a pulizia automatica, utilizzato per filtrare gli aeriformi provenienti dal locale triturazione contenenti polveri. Il filtro a maniche è dotato di deviatore per l'esclusione del filtro medesimo quando le emissioni sono prive di polvere;

colonna di adsorbimento a carboni attivi, comune per il locale triturazione e per il locale stoccaggio;'

gruppo motoaspirante, comune per il locale triturazione e per il locale stoccaggio;

dispositivi di controllo.

e� Punto di emissione E11: emissioni generate dalle linee di inertizzazione (impianto in continuo e a batch).

In tale sezione vi sono molte aree di lavorazione e fasi di lavorazione che danno origine alle emissioni.

Le principali sono le seguenti: scarico automezzi che trasportano i rifiuti sfusi; movimentazione di rifiuti con pala meccanica; scarico dei reagenti nei silos di stoccaggio; carico dei rifiuti sul vaglio vibrante con pala meccanica; carico dei rifiuti con escavatore nell'impianto batch; svuotamento dei big-bags nel box del tagliasacconi; scarico dei reagenti nel box del tagliasacconi; trattamento di inertizzazione batch; scarico delle polveri, della calce e del cemento nel silos di stoccaggio; scarico delle polveri dal silos e dal tagliasacconi sul nastro trasportatore; emissioni anomale dalle vasche di maturazione (per le quali è prevista una specifica procedura di emergenza).

Pertanto per ognuna delle suddette operazioni ed aree di lavoro è previsto un sistema di captazione degli aeriformi mediante canali di captazione con bocchette di aspirazione ed in diversi punti a mezzo di cappe aspiranti. ~

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47� \ ­,

~ , . , atta salva la contemporaneità delle captazioni per le operazioni sopra descritte, l'impianto di

captazione può garantire l'aspirazione dove le varie fasi operative delle lavorazioni di trattamento lo richiedono con conseguente distribuzione e concentrazione della portata.

Il sistema di trattamento emissioni è operativo dall'inizio delle operazioni di scarico e/o trattamenti di inertizzazione, fino a circa Y:! ora dopo aver terminato le operazioni di inertizzazione.

Il sistema di trattamento emissioni per le linee di inertizzazione comprende:

gruppo filtrante costituito da un filtro a maniche a due corpi singolarmente intercettabiii. I filtri sono a pulizia automatica mediante getto di aria compressa in controcorrente. Ogni corpo filtrante ,.

il comprende una serie di componenti;

sistema di trattamento a umido, che può essere inserito anche sulla cappa di aspirazione dell'impianto batch, comprende il filtro a tasche, la torre di condensazione dell'ammoniaca e la torre di neutralizzazione.

gruppo motoaspirante;

dispositivi di controllo.

In particolare la torre di condensazione a umido scarica gli aeriformi direttamente al camino E11 e viene utilizzata solamente in caso di necessità per abbattere l'ammoniaca e altri gas che possono essere rimossi ad umido con l'utilizzo di particolari condensanti. Qualora non servisse l'utilizzo di questo sistema di abbattimento, la torre ad umido viene by-passata e l'aspirazione della cappa sull'impianto batch confluisce direttamente nel filtro a maniche.

Il controllo analitico delle diossine equivalenti (PCDD + PCDF) è stato effettuato solo al momento della messa in esercizio.

• Punto di Emissione E 12 emissioni generate dalla linea di bonifica biologica (bioremediation)

La linea di bonifica prevede: il capannone di stoccaggio; eventuale sezione di lavaggio; l'impianto di Bonifica Biologica vero e proprio.

Durante la fase di stoccaggio e nella fase di trattamento presso l'impianto di lavaggio, non sono presenti sistemi di captazione in quanto i suoli contaminati sono quasi sempre umidi e l'impianto opera a umido.

Qualora i materiali fossero polverosi i medesimi vengono umidificati prima di caricarli per il trasporto ,j(t' all'impianto di lavaggio. .',:Or L'unico impianto che dà origine ad emissioni è la Bonifica Biologica.

Infatti in tale impianto si effettua la bonifica biologica dei suoli contaminati attraverso biopile, due cumuli, installati parallelamente uno accanto all'altro che lavorano, in genere ma non esclusivamente, alternativamente: mentre uno è in fase di lavoro, l'altro è in fase di costruzione. La portata di aria che viene fatta circolare in un tumulo del volume di circa 3000 m3 è di circa 750 Nm3/h e può variare leggermente in base alla porosità del terreno in fase di bonifica. Il tasso di ricircolo dell'aria dell'impianto di Bonifica Biologica è di circa 1'85%, mentre il restante 15% viene inviato al trattamento a carboni attivi. La portata inviata al trattamento a carboni attivi è di circa 100 I\lm3/h.

L'impianto di aerazione e il trattamento emissioni, unitamente al bioreattore ed al rniscelatore per la preparazione dei nutrienti, sono posizionati fra i due tumuli.

Nell'impianto di bonifica biologica vengono rimossi biologicamente inquinanti costituiti da idrocarburi, ~ solventi vari quali benzene, Toluene, Xilene, Etilbenzene, Fenoli e IPA; pertanto l'aria da trattare potrà

essere contaminata da questi inquinanti.

, I./.?lstema di trattamento posto a presidio del silos di stoccaggio della calce in polvere è costituito da filtro a cartucce che viene attivato automaticamente nel momento in cui viene collegata l'autobotte per lo scarico della calce. Le emissioni sono rappresentate da materiale particellare

• Punto di Emissione E 14 emissioni generate dai motori di cogenerazione.

Il sistema di trattamento delle emissioni generate dai motori verrà realizzato in due fasi successive in funzione della programmazione dell'utilizzo dell'energia termica.

I fumi caldi dai motori, dopo essere passati attraverso i silenziatori, vengono sottoposti ad un trattamento chimico per l'abbattimento a norma di legge delle emissioni inquinanti riconducibili alla

~ presenza di concentrazioni elevate di NOx.

La sezione di ~bbattimento degli NOx comprende n. 2/3 serbatoi B044/B046 da ca. 5 m3 per la preparazione e'dosaggio di una soluzione in acqua di ammoniaca o urea che viene alimentata in una fase iniziale nella tubazione di adduzione al sistema di recupero di energia termica, per il trattamento chimico degli ossidi di azoto.

Nel caso se ne dimostrasse la necessità è prevista a valle dei sistemi di dosaggio ed iniezione reagenti sopra descritti l'istallazione di n. 2/3 reattori DeNOx R047/RQ49. in cui, data la temperatura, vi sono la condizioni termodinamiche di abbattimento NOx di tipo catalitico.

E' previsto un regime transitorio della durata di 3 mesi dalla messa in esercizio dell'impianto per la messa a punto della Sezione di cogenerazione. Durante i tre mesi di periodo transitorio prima della messa a regime sarà valutata la necessità di dotare l'impianto della sezione di abbattimento delle

~, emissioni aeriformi catalitica, \{

• Emissioni diffuse

Le eventuali emissioni diffuse non captate dai sistemi di aspirazione possono essere originate nelle seguenti fasi del processo di gestione:

- stoccaggio di rifiuti destinati all'impianto di lavaggio e di bonifica biologica, relativamente all'operazione di carico e scarico rifiuti;

- impianto di lavaggio, relativamente al carico dei rifiuti nella sezione di vagliatura, alle fasi di lavaggio stesso, e relativamente alle emissioni generate dall'impianto di depurazione chimico­fisico per il riGicio delle acque di lavaggio dei suoli contaminati;

- impianto di Bioremediation, relativamente al carico e scarico dei rifiuti e formazione dei cumuli;

- movimentazione dei rifiuti all'interno della piattaforma.

Le emissioni, pertanto, sono prevalentemente legate alle operazioni di movimentazione dei rifiuti durante il carico e lo scarico nelle aree di stoccaggio e nelle diverse sezioni impiantistiche, il trasferimento da una sezione all'altra e la formazione dei cumuli necessari per il trattamento di bonifica biologica. Le operazioni di vagliatura di rifiuti vengono condotte in un sistema chiuso (vaglio a tunnel) e sempre su materiali con un notevole grado di umidità che dovrebbe evitare la formazione durante le operazioni di vagliatura e nella fase di caduta delle frazioni vagliate nelle varie zone di raccolta.

Nella Piattaforma sono previste modalità di contenimento e di controllo delle emissioni diffuse nonchè le modalità di intervento codificate da precise procedure,

In particolare. vengono fornite istruzioni agli autisti dei mezzi di trasporto e di movimentazione per l'effettuazione di uno scarico lento, evitando brusche cadute del materiale, elevare gradualmente i cassoni limitando l'altezza massima del materiale in fase di caduta, segnalazione da parte degli stessi di eventuali condizioni critiche del rifiuto c~nferito (a.d .e.s ..scarsa umidità dei rifiut~,wii" ':1),,".. enti ecc.). Per tali casi ,si procede all~ bagnatur~. a pioggia del rifiuti (p.rlma, durante ~ do~·'l,~~;~J~~:. e,. qualora necessariO, allo scarico del rifiuto presso la sezione stoccagglo (è.rn l· •. nt\. inertizzazione, posta in locale chiuso e presidiato. ~ :\ . "' , p .

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stessi di eventuali condizioni critiche del rifiuto conferito (ad es. scarsa umidità dei rifiuti, rigonfia menti ecc.). Per tali casi si procede alla bagnatura a pioggia dei rifiuti (prima, durante e dopo lo scarico) e, qualora necessario, allo scarico del rifiuto presso la sezione stoccaggìo dell'impianto di inertizzazione, posta in locale chiuso e presidiato.

Inoltre, presso l'insediamento si effettuano di prassi operazioni di spazzamento e lavaggio delle superfici del piazzale, allo scopo di rendere minima la diffusione di polveri e particolato durante la movimentazione dei mezzi.

Alle precauzioni ordinarie sopra menzionate si aggiungono le procedure di gestione delle situazioni anomale o di emergenza adottate da PBR.

Altresì, in merito all'impianto di lavaggio, che non presenta sistemi di aspirazione e trattamento delle emissioni aeriformi, la ditta effettua periodicamente il monitoraggio dell'aria per verificarne il possibile impatto, indagine che è stata ricompresa nel Piano di Monitoraggio indicato nel quadro F.

Per la gestione di terre/rifiuti contaminati da fibre e polveri di amianto si rimanda a quanto indicato nel Quadro Prescrizioni.

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.,­

50

_e caratteristiche dei sistemi di abbattimento a presidio delle emissioni sono riportate di seguito:

SiQla emissione Ei0 E11 E12 E13 E14 portata

massima diurna di portata

15600 Nm3/h (per

massima di 36000 Nm3/h

portata max di progetto (aria: NmJ/h; acqua: ~n3/h)

circa 6 h/d) e portata massima

notturna di

(per circa 5 h/d) e portata massima di

63000 Nm3/h

100 Nm3/h - 27000 Nm3/h

10000 Nm3/h (per

(per circa 2 h/d)

circa 16 h/d)

Filtro a maniche

sull'impianto di Trattamento

inertizzazione chimico con

I .~

'fipologia del sistema di abbattimento

Filtri a maniche in serie a filtro a carboni

in continuo, filtro a tasche,

colonne a

Separatore di gocce in serie a filtro

a carboni

Filtri a cartucce

lavaggio con

soluzione di NH3 o urea

attivi umido e filtro attivi Eventuale a maniche reattore

sull'impianto catalitico di

inertizzazione batch

Materiale

l~nquinanti abbattuti

particellare, metalli pesanti totali,

C.O.V., C.I.V.

aerosol alcalini aerosol

acidi,IPA, nebbie

Materiale particellare,

metalli pesanti totali, C.OV , C.IV

aerosol alcalini

aerosol acidi, IPA, nebbie

oleose.

C.O.v. Polveri NOX SOx CO

oleose Rendimento medio ~arantito (%) 85 85 85 85 85 Rifiuti prodotti kg/g dal sistema 0,5 tlanno 2 tlanno 0,1 tianno

0,1 tlanno 0,1 tlanno

tlanno Ricircolo effluente idrico NO NO NO NO I NO

·'l"'erdita di carico (mm c.a.) l '.';onsumo d'acqua (m~/h)

--

--

--

--

--

Gruppo di continuità (combustibile) NO NO NO NO SI Si~tema di riserva NO NO NO NO SI Trattamento acque e/o fanç)hi di risulta SI SI SI SI SI Manutenzione ordinaria (ore/settimana) 1 1 1 1 10 Manutenzione straordinaria (ore/anno) 16 16 16 A6._ 160 Sistema di Monitoraç)gio in continuo NO NO NO r-.-..:NQ.. SI

Tabella C3 - Sistemi di abbattimento emissioni in atmosfera /-,.:>-- -..,'~ ...~ -"'1

' ;:. 'J~. '. '=~ 51 ". :

;~.2 fCmissioni idriche e sistemi di contenimento

Le caratteristiche principali degli scarichi decadenti dall'insediamento produttivo sono descritte nello schema seguente:

FREQUENZA� DELLO SCARICO� PORTATA

LOCALIZZAZION TIPOLOGIE DI (SOLO PERSIGLA SISTEMA DIE ACQUE GLI RECETTORESCARICO :t: ABBATTIMENTOSCARICATE mesil SCARICHI(N-E) <I.lh/g l/l anno CONTINUI)-Cl

ACQUE REFLUE� INDUSTRIALI ED�

ACQUE DI� N 45,46846 CONDENSA Fognatura DepurazioneS1 8 7 12E 10,05257 DELL'IMPIANTO Comunale chimico-fisica

DI� COGENERAZION�

E�

ACQUE REFLUE PROVENIENTI FognaturaS1 NessunoN 45,46846 DA SCARICHI Comunale10 5 12

E 10,05257 CIVILI

ACQUE� PIAZZALE�S2 C.I.S. Nessuno

PARCHEGGIO� AUTOVETTURE�

SCARICO� ACQUE�

ECCEDENTI LA� PRIMA PIOGGIA�

S3 C.I.S. NessunoED EVENTUALE� SCARICO�

ACQUE TETTI�

SCARICO� ACQUE�

ECCEDENTI LA� S4 PRIMA PIOGGIA C.I.S. Nessuno

ED EVENTUALE� SCARICO�

ACQUE TETTI�

Tabella C4- Emissioni idriche

La Piattaforma PBR, come indicato nella tabella C4, ha quattro punti di scarico di seguito descritti:

).>- scaric·o S1: scarico di acque reflue industriali dopo trattamento chimico-fisico:

Trattasi di acque meteoriche di dilavamento dei piazzali, colaticci e lavaggio ruote ~ delle acque di condensa provenienti dalla Sezione Produzione Energia. La rete di raccolta e con~i~~ento delle acque dei piazzali raccoglie i reflui costituiti dalle acque meteoriche e di lav,aifiJ.~e,~ avando

~(~'~.,~~.. ,/.~~5? :;::.:: 1:'" '.., "~'::.;- ~\ :... :::. ,.'/r;

':""ìi.;'··"·:';­.~

SUXici potenzialmente sporche quali piazzali e vie di transito, possono risuliare inquinate e quindi •I nèGe sitano di un trattamento chimico-fisico di depurazione per renderle compatibili con i limiti della normativa vigente per lo scarico in pubblica fognatura. Le superfici pavimentate delle aree coperte (Area 500 Stoccaggio e Lavaggio ed Area 400 Bonifica Biologica) sono sagomate con pendenze atte a favorire il deflusso verso caditoie di raccolta, pertanto, nella rete di raccolta delle meteoriche dei piazzali confluiscono anche eventuali colaticci o acque di lavaggio. La rete di raccolta di tali acque confluisce in due punti distinti costituiti da due pozzetti di sollevamento. Un primo pozzetto costituisce il punto di raccolta della rete fognaria della Piattaforma posta tra la Roggia Ghizzola e la Roggia Baioncello, dove sono realizzati l'impianto chimico fisico di trattamento delle acque e l'impianto di lavaggio. Il volume utile del pozzetto è pari a 7,5 m3

; nel pozzetto è installata una pompa sommergibile in grado di sollevare la massima portata di pioggia per i piazzali di progetto (5 mm in 15 min.). Un secondo pozzetto di sollevamento costituisce il punto di raccolta della rete fognaria dell'area posta tra la Roggia Ghizzola e la Roggia Serioletta, dove è realizzato il capannone di inertizzazione e triturazione, palazzina uffici e laboratorio, impianto bonifiche biologiche e impianto di lavaggio ruote. Il pozzetto ha un volume utile di circa 20 m3 ed è dotato di pompa sommergibile con funzionamento identico al precedente. In entrambi i casi il sistema di pompaggio è automatico e programmato in modo tale che ogni volta si raggiunga la capacità utile di contenimento dei pozzetti di sollevamento le pompe entrano in funzione inviando le acque di prima pioggia alla vasca di accumulo. La vasca di accumulo dal volume pari a 1000 m3 è in grado di raccogliere le acque di pioggia dei piazzali per una superficie complessiva di circa 25000 m2

, corrispondente a circa 40 mm in 24 ore. Gli scarichi delle acque meteoriche, di dilavamento piazzali ed i colaticci, eventualmente eccedenti i suddetti 40 mm, individuati in tabella come S3 ed S4, confluiscono nel corpo idrico superficiale denominato Roggia Ghizzola. Nella vasca di accumulo confluiscono anche le acque di lavaggio ruote prelevate con autobotte dalla relativa vasca di contenimento posizionata nel piazzale della piattaforma sul percorso di uscita dei mezzi. La vasca di accumulo è costituita da un serbatoio cilindrico in acciaio, a cielo aperto, ed è dotata di un sistema di allarme visivo per l'eventuale riempimento e di una pompa volumetrica monovite che aspira le acque e le invia al trattamento chimico-fisico di depurazione.

Descrizione dell'impianto di trattamento chimico-fisico:

L'impianto di trattamento è completamente automatizzato e in caso di necessità può funzionare 24 ore su 24. La portata massima autorizzata per lo scarico nella pubblica fognatura è di 3,5 m3/h. La capacità massima di progetto dell'impianto di depurazione è pari a circa 10 m3/h. Le acque reflue prelevate dalla vasca di accumulo giungono alla vasca di ossidazione dove, in relazione ai contaminanti contenuti ed alle rispettive concentrazioni, possono essere sottoposte a trattamento chimico-fisico tradizionale o venire addizionate con acqua ossigenata e cloruro ferroso (che costituiscono reattivo di Fenton); il dosaggio dei reagenti avviene in base alla concentrazione di inquinante predeterminata analiticamente. L'eventuale reazione di ossidazione e la relativa fase di acidificazione, avviene a pH 2,5-3 ed è mantenuto mediante dosaggio di una soluzione di acido solforico al 60%; il dosaggio è automatico ed il tempo di contatto nel reattore di ossidazione è di circa 1 ora. Successivamente i reflui confluiscono nel comparto di precipitazione metalli pesanti e neutraiizzazione dove viene dosata soda NaOH per riportare ii pH a valori 8,5-9,0; il dosaggio della soda è automatico ed il tempo di contatto nel reattore di precipitazione metalli pesanti è di ca. 36 minuti. Dopo il primo reattore di precipitazione dei metalli pesanti i reflui passano nel reattore di coagulazione con cloruro ferrico finalizzata a appesantire il precipitato che si forma con il dosaggio di soda favorendone la sedimentazione. Dopo la precipitazione dei metalli pesanti i reflui pass8lJP-Flella vasca di flocculazione dove viene aggiunto un flocculante organico (polielettrolita). Succe.ssivari:ì.e..nte il refluo perviene al sedimentatore dove avviene la separazione del fango dall'efflti7~~'~·RÙY,~:tp.

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L'acqua surnatante in uscita dal sedimentatore viene inviata alla fognatura comunale. Il rispetto dei� limiti viene verificato da P8R con analisi mensili e la portata massima dello scarico pari a 3,5 mO/h� viene controllata mediante misuratore di portata a campi magnetici, dotato di totalizzatore a impulsi.�

Il fango estratto dal sedimentatore viene inviato al preispessitore fanghi e da qui al serbatoio fanghi� dell'impianto di lavaggio, mediante la linea utilizzata per l'invio delle acque meteoriche raccolte, per� essere sottoposto a disidratazione meccanica nella medesima filtropressa. Il fango in uscita dalla� filtropressa viene depositato in container e poi stoccato nei box per essere avviato allo smaltimento.�

In alternativa il fango in uscita dal preispessitore può essere inviato con autobotte al processo di� inertizzazione come fluidificante.� Tutti i reagenti dell'impianto di depurazione sono stoccati in serbatoi dedicati provvisti di indicatori di� livello.� Il trattamento chimico-fisico è in grado di rimuovere i seguenti inquinanti: COD, 8005, tensioattivi, oli,� grassi e sostanze organiche in genere, metalli pesanti e sostanze sospese.�

Lo scarico 51 rappresenta anche il punto di immissione in pubblica fognatura degli scarichi civili provenienti dalla palazzina uffici e spogliatoi.

~ 52 acque meteoriche di dilavamento parcheggio autovetture;

> 53 e 54 acque eccedenti la prima pioggia ed eventuale scarico acque dei tetti:

Nel caso delle acque eccedenti la prima pioggia, lo scarico si attiverebbe solo nel caso di pioggia eccedente 40 mm in 24 ore (come già sopra descritto per lo scarico S1 relativamente alle acque meteoriche sottoposte a trattamento).

La acque dei tetti confluiscono tramite rete di raccolta in due pozzetti di sollevamento realizzati in adiacenza a quelli delle acque piazzali sopra descritti e relativi alle medesime aree. Hanno un volume utile di 5 m3 e sono dotati di pompa per l'invio alla vasca di accumulo acque dei tetti della capacità pari a 400 mO, ubicata presso l'impianto di trattamento chimico-fisico. In caso di piogge eccezionali, superiori ai 50 mm/giorno il regolatore di livello arresta le pompe e le eventuali successive acque di pioggia, dopo verifica analitica, vengono scaricate nella roggia Ghizzola. Dal 2003 vengono riciclate inviandole dalla vasca di accumulo dedicata, all'impianto di lavaggio. Se in eccedenza e se non compatibili con lo scarico diretto in C.I.S. vengono inviate al trattamento chimico-fisico per il successivo scarico in pubblica fognatura.

Nel caso non siano disponibili acque dei tetti ma vi sono acque post-trattamento idonee, si inviano lll'impianto di lavaggio con conseguente risparmio di risorse naturali. Il trasferimento delle acque .neteoriche nell'impianto di lavaggio avviene attraverso una linea dedicata, provvista di contatore, utilizzata anche, mediante un by-pass, per l'invio dei fanghi in decadenti dall'impianto di depurazione sopra descritto.

Le caratteristiche dei sistemi di abbattimento a presidio delle emissioni sono riportate di seguito:

Sigla emissione S1

Portata max di progetto (aria: Nm3/h; acqua: m3 /h)

Tipologia de! sistema di abbattimento Trattamento chimico-fisico arsenico e composti, cadmio e

composti, cromo e composti, rame e composti,mercurio e composti,

nichel e composti, piombo e Inquinanti abbattuti composti, zinco e composti, cloro e

composti inorganici, fluoro e composti inorganici, fenoli,

composti organici alogenati, benzene, toluene, etibenzene,

54�

xileni, carbonio organico totale

Rendimento medio garantito (%)� 85 - 90

Rifiuti prodotti� kg/g 30 t/annodal sistema� tlanno

IRicircoio effluente idrico� Se ritenuto necessario

Perdita di carico (mm c.a.) ­Consumo d'acqua (mJ/h) ­

Gruppo di continuità (combustibile)� NO

Sistema di riserva� SI

Trattamento acque e/o fanghi di risulta� SI

Manutenzione ordinaria (ore/settimana)� 1

.. Manutenzione straordinaria (ore/anno)� 16 ,. NO: si effettuano analisi mensili

Sistema di Monitoraggio in continuo - . dello scarico

Tabella C3 - Sistemi di abbattimento emissioni idriche

C.3 Emissioni sonore e sistemi di contenimento

Il sito di PBR ricade in Classe VI (aree esclusivamente industriali) del Piano di Zonizzazione Acustica del Comune di Maclodio, predisposto ai sensi della Legge quadro 26 Ottobre 1995, n. 447. Anche le aree confinanti a est ed a ovest di PBR ricadono nella medesima classe, mentre le aree confinanti a nord ed a sud della Piattaforma sono in classe V (aree prevalentemente industriali).

L'attività si svolge essenzialmente in periodo diurno, dalle ore 8 alle ore 12 e dalle 13.00 alle 18.00; 'luttavia l'impianto di bonifica biologica, posto nella parte sud della Piattaforma, rimane attivo, quando in esercizio, 24 ore su 24.

Le principali sorgenti sonore presenti nella Piattaforma PBR sono qui di seguito elencate:

per le attività IPPC:

o� vibrovaglio, reattore-miscelatore, nastro di carico, pompe di carico, compressore locale officina per la sezione di inertizzazione;

o� gru a polipo, trituratore mobile, traslatore per trituratore, motori e ventilatori per la sezione di riduzione volumetrica;

o� impianto di ventilazione forzata e pompe di ricircolo per la linea di bonifica biologica;

o� nastri di trasporto, tramogge, vibrovaglio, gruppo di macinazione ecc ... per la linea di lavaggio terreni.

per le attività NON IPPC:

o� impianto di Produzione Energia Elettrica; o� camion e macchine per movimentazione (pale gommate, escavatore gommato e carrello

elevatore); o� pompe di sollevamento delle acque e pompe monovite per l'estrazione fango da sedimentatore

per l'impianto di depurazione chimico-fisico;

o� gruppo elettrogeno (in funzione solo per situazioni di emergenza).

55

,.~' I reéeìfGFi sensibili presenti in un raggio di 500 m dall'insediamento di P8R sono invece:

o� la Cascina Cattafame (rappresenta il recettore sensibile più esposto ed è situato a 100-200m dal confine dell'attività produttiva): secondo il piano di zonizzazione acustica comunale ricade in zona Il (aree destinate ad uso prevalentemente residenziale);

o� la Cascina Molino Carera.

Sorgenti sonore esterne alla Piattaforma PBR sono rappresentate essenzialmente dalle attività degli inse.diamenti industriali confinanti.

Nel mese di marzo 2003 è stata svolta un'indagine per la verifica della rumorosità esterna comprensiva di studio previsionale effettuata da un tecnico competente ad integrazione del precedente studio effettuato nell'agosto 2001, in ottemperanza ad una prescrizione contenuta nel DECNIAJ8075 del 23.12.2002 del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio. Durante questa nuova indagine sono stati rilevati i valori di emissione sonora alla luce dell'attivazione fielle nuove linee produttive nella sezione di bonifica biologica dei terreni ed il valore limite differenziale Jer gli ambienti abitativi interessati (potenziali bersagli). Le misure sono state effettuate in data 17 marzo 2003.

I livelli di rumore emessi dalla PBR sono stati valutati tramite misurazioni in campo effettuate in quattro punti di misura:

o� tre punti lungo il con'fine della Piattaforma: n. 1 in prossimità dell'impianto di triturazione / ventilatori del capannone; n. 2 in prossimità della linea di bonifica biologica (ove è presente l'impianto di ventilazione forzata e pompe di ricircolo che è attivo 24 ore su 24); n.� 3 in prossimità della roggia Ghizzola (all'altezza dell'impianto di lavaggio delle ruote dei camion, ove è presente un passaggio obbligato per i camion);�

;J uno presso la Cascina Cattafame.�

'Jalla relazione tecnica presentata agli atti si rileva che in tutti i punti di misura i livelli di emissione sonora risultano inferiori ai limiti previsti dalla zonizzazione acustica comunale sia per quanto riguarda il periodo diurno che quello notturno, nonché i livelli di immissione sonora stabiliti per la classe Il durante il periodo diurno e misurati all'interno dell'ambiente abitativo della Cascina Cattafame. Si rileva, invece, che i valori di immissione notturna registrati all'interno della predetta cascina sono superiori ai limiti previsti dalla zonizzazione acustica comunale per la classe Il e la verifica del criterio differenziale ha confermato che la presenza di un'altra realtà industriale, in prossimità della piattaforma, incide fortemente sulla rumorosità ambientale della zona in esame, anche nella situazione di sostanziale inattività (periodo notturno) della ditta PBR.

C.4 Emissioni al suolo e sistemi di contenimento

)\1 fine di garantire la massima sicurezza nella protezione del suolo, del sottosuolo e della falda 50ggiacente, evitando qualunque tipo di percolazione, si è provveduto in fase di realizzazione ad impermeabilizzare con una struttura ad hoc tutto il fondo della Piattaforma, ad esclusione delle aree adibite a verde.

Pertanto a partire dal piano di campagna la pavimentazione della Piattaforma è così strutturata: o� uno strato impermeabile di teli in HDPE termosaldati con spessore di 2,5/2 mm protetto da un doppio

strato di "geotessile" e ancorato lungo tutto il perimetro del bacino; ~ uno strato di ghiaia drenante + una rete di controllo sopratelo costituita da una serie di tubi in HOPE

fessurati, appoggiate direttamente sulla superficie del suddetto telo, per la raccolta, il monitoraggio (mediante appositi pozzetti di ispezione a tenuta stagna) ed il convogl~*~t.~ di eventuali percolamenti accidentali; l>~~a~~

(t:[' '. ~.. '__ l':~~~;,' I S:;ljt; .,.,.

56 "\ '~.",: '- /Zf ~ ;·'i'''-~··~·'/ ....,:~_:: ..:.>'

Yif� <'>� irtipé eabilizzazione in c.a. delle superfici coperte ed all'aperto con interposta doppia rete metallica

per limitare il rischio di fessurazioni.

\I fondo del bacino è sagomato ulteriormente in funzione delle caratteristiche costruttive delle opere edili� soprastanti.� Le aree adibite a verde sono delimitate dalla pavimentazione del piazzale da opportuni cordoli� sperimentali alti 12 cm ai quali è, appunto, fissato il sottostante telo in HDPE.�

Le reti interne di raccolta e convogliamento delle acque meteoriche e di lavaggio piazzali alle vasche di accumulo sono realizzate con tubazioni e pozzetti in HDPE impermeabili. Tali reti sono poste sopra il telo impermeabile in HDPE così come tutte le altre tubazioni presenti (es. la rete antincendio). f-e vasche di accumulo delle acque meteoriche sono realizzate in acciaio inox AISI 304 e poste fuori (erra, in bacini di contenimento impermeabilizzato di volume adeguato. , pozzetti di rilancio delle acque meteoriche sono realizzate in calcestruzzo ad alta resistenza con rivestimento impermeabilizzante interno ad elevata elasticità e giunti impermeabili.

Le superfici pavimentate delle aree coperte della Sezione di Stoccaggio ed Adeguamento Volumetrico e della Sezione di Inertizzazione (AREA 300) sono sagomate con pendenze tali per cui eventuali colaticci restano all'interno dello stoccaggio stesso e raccolti in pozzetti per essere successivamente estratti con autobotte ed utinzzati come fluidificante nei vari processi di inertizzazione.

Mentre, tutte le pavimentazioni delle aree esterne interessate dal transito degli automezzi e delle platee delle aree tecnologiche (AREA 14, AREA 600, AREA 500 ed AREA 400) sono sagomate in modo tale ~he le pendenze realizzate facilitino il deflusso verso le caditoie di raccolta di eventuali colaticci e/o di ,3cque di lavaggio, confluendo così nella rete di raccolta e separazione delle acque di dilavamento ::>iazzali e lavaggio piazzali e colaticci.

Ove necessario i serbatoi di stoccaggio dei rifiuti liquidi e dei reagenti relativi alla Sezione di Inertizzazione sono provvisti di idonei bacini di contenimento in c.a. impermeabilizzati con rivestimenti ad hoc.

Qualora si verificassero sversamenti di piccole entità PBR adotta specifiche misure di contenimento come previsto nel proprio Piano di Emergenza.

C.5 Produzione Rifiuti

Nella tabella sottostante sono riportati, a titolo indicativo, le tipologie di rifiuti decadenti dalle attività di \'ecupero/smaltimento svolte c/o la Piattaforma PBR:

Stato Modalità di Ubicazione DestinoC.E.R. Descrizione Rifiuti

Fisico stoccaggio del deposito (RiD)

15.01.06 Imballaggi in materiali misti Solido Container Area 300 01

17.04.05 Ferro ed acciaio Solido Container Area 300 R4 R13

17.0.5.04 Terra e rocce, diverse da

quelle di cui alla voce 170503

Solido Box Area 500 e 300

01

19.01.02 Materiali ferrosi estratti da ceneri pesanti Solido Box Area 500 e

300 R4 R13

19.02.03 Miscugli di rifiuti composti esclusivamente da rifiuti

non pericolosi Solido Vasca Area 300 01 ~ ..:/

t~,.

57 ~.~~:.~' .)

;"1;~:~~ "

I

..;,~ li.<,,;· tato Modali à di Ubicazione Destino- C,E.R. DescrizBOBilS Riliuti Fisico stoccaggio de! deposito (RiO)

I� ­

19.02,04* Miscugli di rifiuti contenenti ..

Solido Vasca Area 300 01almeno un rifiuto pericoloso Rifiuti stabilizzati diversi da

1903.05 quelli di cui alla voce Solido Vasca Area 300 01 II 190304 I

Altri rifiuti (compresi materiali misti) prodotti dal Area 500 e19.12.12 trattamento meccanico dei Solido Box� 01300rifiuti, diversi da quelli di cui�

alla voce 191211� fanghi prodotti da altri� trattamenti delle acque� Area 300 o19.08,14 reflue industriali,diversi da Solido Box� RecuperoArea 500quelli di cui alla voce�

190803�

Recupero I15.02.02* Carboni attivi esausti Solido Box Area 300 Smaltimento

Tabella es - Caratteristiche rifiuti prodotti

Le quantità massime di deposito temporaneo autorizzato per i rifiuti in uscita dalla Piattaforma sono qui di seguito riportate: •� 400 mc per rifiuti decadenti dall'impianto di inertizzazione - AREA 300 (5d2); •� 150 mc per i rifiuti raggruppati e/o triturati decadenti dall'impianto di stoccaggio ed adeguamento�

vo\umetrico - AREA 300 (5h);� •� 4000 mc per i rifiuti decadenti dalla sezione di bonifica biologica e recupero dei terreni contaminati e�

dei rifiuti - AREA 500 (12b).�

'rutte le aree di stoccaggio dei rifiuti, oltre ad essere provviste dei normali presidi ambientali (protezione dagli agenti atmosferici a mezzo coperture e sistemi di aspirazione ed abbattimento delle emissioni in atmosfera qualora necessari), sono dotate anche dei requisiti di sicurezza descritti nel precedente paragrafo (CA). In pariicolare, le superfici pavimentate delle aree coperte della Sezione di Stoccaggio ed� Adeguamento Volumetrico e della Sezione di Inertizzazione (AREA 300) sono sagomate con pendenze tali per cui eventuali colaticci restano all'interno dello stoccaggio stesso e raccolti in pozzetti per essere successivamente estratti con autobotte ed utilizzati come fluidificante nei vari processi di inertizzazione. Mentre, le pavimentazioni dell'AREA 500 e 400 sono sagomate in modo tale che le pendenze realizzate facilitino il deflusso verso le caditoie di raccolta di eventuali colaticci e/o di acque di lavaggio, confluende così nella rete di raccolta e separazione delle acque di dilavamento piazzali e lavaggio piazzali e colaticci.

:t rifiuti che si originano dai sistemi di abbattimento emissioni in atmosfera sono avviati al successivo t.rattamento di ineriizzazione presso la corrispondente sezione impiantistica della Piattaforma PBR ai fini del loro smaltimento finale o della rigenerazione.

C.6 Bonifiche

L'area su cui insiste la Piattaforma di PBR è stata oggetto di bonifica ambientale durante gli anni 1998­1999-2000, a causa di uno sversamento accidentale di una soluzione acida a sud dèkfi~-'tr.Q aziendale della confinante ditta Piombifera Bresciana S,p.A. avvenuto nel 1998, Tale evento·i~_?:'·PO~&';\'~.:t \

58� (:- ( ,.<:' :'. l'" F;; i \,.\ .. :.>' ./'~/ "� .~";--. /

·1� ."........~.~~' ..._//.".�

luce la presenza di una pregressa situazione di contaminazione da piombo antecedente ['insediamento e l'inizio dell'attività stessa di P8R. La Società PBR si è fatta promotrice di un piano di bonifica per il sito contaminato. Le operazioni di bonifica eseguite nell'area così individuata hanno interessato diverse zone: wea A, B, C, Bordo strada e area circostante il cumulo di materiale-terreno fine; tali operazioni sono state -iferite agli obiettivi di bonifica previsti dalle concentrazioni limite di cui alla d.g.r. n. 17252 del 01,08.96 che riporta gli standard della qualità dei suoli per la bonifica dei terreni contaminati sul territorio lombardo. La Provincia di Brescia ha certificato il completamento e la corretta esecuzione dei lavori eseguiti nelle diverse zone con le seguenti note: nn. 2624/99R del 01.02.99, 4290/99R del 22.02.99, 8742/99R del 25.03.99, 32451 R del 20.03.00 ed infine con nota n. 44235/06 del 23.03.06. La suddetta bonifica non è stata svolta ai sensi del d.m. 471/99 in quanto tale decreto è entrato in vigore a procedimento di bonifica già avviato.

C.7 Rischi di incidente rilevante

Il Gestore della Piattaforma PBR ha dichiarato che l'impianto non è soggetto agli adempimenti di cui al� p.Lgs. 334/99 e s.m.i., in quanto nello stabilimento non sono presenti sostanze pericolose in quantità� ~Jguali o superiori a quelle indicate nell'allegato I del medesimo decreto.�

D.QUADROINTEGRATO D.1 Applicazione delle MTD

Le seguenti tabelle riepilogano lo stato di applicazione delle migliori tecniche disponibili per la prevenzione e riduzione integrata dell'inquinamento, suddivise in BAT Generali del comparto "Gestione Rifiuti" e BAT Specifiche per il trattamento applicato ai rifiuti in relazione all'attività svolta dalla PBR S.r./.:

I, BAT GENERALI

BAT STATO APPLICAZIONE NOTE

Conferimento e stoccaggio dei rifiuti all'impianto

1. Caratterizzazione preliminare del rifiuto

Acquisizione della seguente documentazione da parte del gestore:

a analisi chimica del rifiuto

• scheda descrittiva del rifiuto:

i.' ~ I generalità del produttore

• processo produttivo di APPLICATAprovenienza

• caratteristica chimico-fisiche

• classificazione del rifiuto e codice CER

modalità di conferimento e trasporto

Se ritenuto necessario, saranno richiesti uno o più dei seguenti

~':',<1!r' ~accertamenti ulteriori: /'·'·;:~:Si>

visita diretta del Qestore allo ; :'

59 .,..'/,': '. ..,'~)«i!J1\<". '. ....___ IO'~~ ~.~,:....>j '-~ '~ : '." .'~ ../

',' Jrl .' ,. , -'

S GENERA I

BAl� STATO APPLICAZIONE NOTE stabilimento di produzione del� rifiuto�

- prelievo diretto di campioni di� rifiuto� I

- acquisizione delle schede di� sicurezza delle materie prime e� dei prodotti finiti del processo�

,,, produttivo di provenienzal

Conferimento e stoccaçJgio dei rifiuti all'impianto

2. Procedure di conferimento del rifiuto all'impianto

Presentazione della seguente� documentazione:�

....�,.. domanda di conferimento su� modello standard� predisposto dal gestore�

~ scheda descrittiva del rifiuto� su modello standard� predisposto dal gestore�

I analisi completa del rifiuto

! ~ schede di sicurezza delle�

sostanze pericolose� potenzialmente contenute� Come da Manuale Operativo

APPLICATAnel rifiuto (PG009) allegato all'istanza AIA

Per più carichi dello stesso rifiuto e , dello stesso produttore, resta valida

la documentazione presentata la prima volta, documentazione da richiamare nel documento di trasporto di ogni singolo carico. Dovranno essere effettuate verifiche periodiche.

!·I.a tipologia di trattamento dovrà , ~ssere individuata sulla base delle caratteristiche chimico-fisiche del rifiuto.

3. Modalità di accettazione del rifiuto all'impianto

Come da Manuale Operativo Programmazione delle modalità di APPLICATA (PG009) allegato all'istanza AIAconferimento dei carichi all'impianto

Come da Manuale Operativo Pesatura del rifiuto e controllo APPLICATA (PG009) allegato all'istanza AIA dell'eventuale radioattività

Come da Manuale Operativo Annotazione del peso lordo da parte dell'ufficio accettazione APPLICATA I (PG009) allegato all'istanza AIA I

r~~ttribuzione del numero progressivo Come da Manuale Operativo� di carico e della piazzola di APPLICATA� (PG009) allegato all'istanza AIA� stoccaggio�

4. Accertamento analitico prima dello scarico� .........� ~... ~:.. • ..... ·4

60

'. ,

SAl GEN RALI

BAT STATO APPUCAZIONE NOTE

Come da Manuale Operativo

I t\ccertamento visivo da parte del \ r.ecnico responsabile

PARZIALMENTE APPLICATA

(PG009) allegato all'istanza AIA:

Il controllo visivo viene fatto dagli Operatori della Ricezione ed il Responsabile Tecnico viene

I

interpellato solamente in caso di dubbi in merito alla conformità fisica

del rifiuto.

Come da Manuale Operativo (PG009) allegato all'istanza AIA:

Prelievo di un campione del carico (o della partita omogenea) da parte del tecnico responsabile

PARZIALMENTE APPLICATA

Il rifiuto accettato,dopo l'esame fisico sul piazzale, viene campionato dagli autisti dei mezzi conferenti sotto la supervisione degli Operatori della

Produzione avvisati dalla Ricezione a mezzo di radiotrasmittenti.

I\nalisi del campione da parte del iaboratorio chimico dell'impianto APPLICATA

Come da Manuale Operativo (PG009) alleqato all'istanza AIA

Operazioni di scarico con verifica del personale addetto (ovvero restituzione del carico al mittente APPLICATA

Come da Manuale Operativo (PG009) allegato all'istanza AIA

qualora le caratteristiche dei rifiuti non risultino accettabili)

Registrazione e archiviazione dei risultati analitici APPLICATA

Come da Manuale Operativo (PG009) alleqato all'istanza AIA

5. Conqedo automezzo

Bonifica automezzo con lavaggio , ;uote1.1

APPLICATA

l.l~. .::JlstemaZlone dell'automezzo sulla pesa APPLICATA

Come da Manuale Operativo (PG009) allegato all'istanza AIA:

Annotazione della targa da parte dell'ufficio accettazione APPLICATA verifica e controllo dei documenti di

trasporto con il documento di iscrizione all'albo gestori rifiuti ed

annotazione della targa

L'automezzo viene congedato dopo

Congedo dell'automezzo APPLICATA convalida, timbratura e restituzione

della documentazione di .. : accompaqnamento dei rifiuti

61�

BATGE ERAU�

BAr STATO APPLICAZIONE NOTE� ~

Come da Manuale Operativo (PG009) allegato all'istanza AIA:

Registrazione del carico sul registro di carico e scarico APPLICATA I carichi in ingresso e la relativa

conformità sono registrati nel Registro della Programmazione dei

Conferimenti

. ~

!

Modalità di StoccaQQio e Manipolazione rifiuti

Stoccaggio dei rifiuti differenziato a� seconda della categoria e delle�

APPLICATAcaratteristiche chimico-fisiche e di� pericolosità di rifiuto�

I rifiuti in ingresso devono essere� stoccati in aree distinte da quelle�

APPLICATAdestinate ai rifiuti già sottoposti a� trattamento�

Le strutture di stoccaggio devono !J.lvere capacità adeguata sia per i APPLICATA , -ifiuti da trattare sia per i rifiuti trattati

Mantenimento di condizioni ottimali APPLICATAdell'area di impianto�

Adeguati isolamenti, protezione e� APPLICATAdrenaqqio dei rifiuti staccati�

Minimizzazione della durata dello� APPLICATAstoccaqqio

I Mantenimento del settore di I

stoccaggio dei reagenti distinto dal APPLICATA settore di stoccaqqio dei rifiuti

: 'i Relativamente alla Sezione di " !-\spirazione delle arie esauste delle Stoccaggio ed Adeguamento

APPLICATA aree di stoccaggio Volumetrico ed alla Sezione di Inertizzazione

l Installazione di adeguati sistemi di I

APPLICATAsicurezza ed antincendio

Minimizzazione dell'emissione di� polveri durante le fasi di APPLICATA� movimentazione�

Pretrattmenti -..-<!~{'~~:.~;.:.,.".,~ 6~_I~....~ \ ,l...... .,. -.f,: ~,

62 ..""

)/.. i.! ",; /-,� ) BAT GENERALI

-BAT� STATO APPLICAZIONE NOTE

Definizione delle modalità operative di pretrattamento e di miscelazione di APPLICATA

I rifiuti compatibili

Test di laboratorio per definire i APPLICATA

dosaggi di reagenti

-..~I c

Occorre garantire il miglioramento� delle caratteristiche qualitative e� granulometriche dei rifiuti da inviare� al trattamento chimico-fisico� mediante trattamenti complementari� quali: vagliatura per la separazione� dei corpi estranei che possono�

i1Janneggiare le apparecchiature, I 'spessimento o disidratazione� meccanica onde ottenere lo stato� fisico più idoneo all'attuazione del APPLICATA� processo; macinazione dei materiali� grossolani che non presentano� granulometria compatibile con il� sistema di trattamento;� umidificazione dei rifiuti conferili allo� stato solido polveroso; trattamento di� decianurazione per i rifiuti che� possono dar luogo a emissioni di� HCN; reazioni di riduzione dei� composti solubili come i cromati�

(~ revedere una pre-omogenizzazione� .:lei rifiuti da trattare, se compatibili APPLICATA� per il trattamento�

Possono essere utilizzati anche� processi chimici quali ad esempio�

APPLICATAneutralizzazione, ossidazione,� riduzione�

Modalità operative del trattamento chimico fisico adottato

Predisposizione del "foglio di lavoro"� firmalo da/lecnico responsabile� dell'impianto, su cui devono essere� Come da Manuale Operativo

APPLICATA,riportate almeno le seguenti (PG009) allegato all'i~za AIAl:;nformazioni: . "lln."f,~T~~) ..~~:~:_\ ..;~

./ ' ........--,:~~I - numero del carico (o di più� I .... r~/' .4,~'...." :.;;'.,

h~; f • ,... ,l':.... i. ~l"Iii!!::)}163� h),\ ~,:. - h;}',' ':~. \ -~ ..............~<,:I' :".~~-

,,,-': ~ ." l " "\' '. ./

"

BAT carichi)

- numero della/e piazzola/e di� deposito preliminare�

- numero dell'analisi interna di� riferimento�

,:1" ;

dosaggi dei vaM reagenti

- tempi di miscelazione e� quantitativi di reaçJenti utilizzati�

Consegna del "foglio di lavoro" in copia agli operatori dell'impianto

!". ,� Avvio del processo di trattamento chimico-fisico più adatto alla tipologia di rifiuti trattati a seguito dell'individuazione delle BAT:

- esecuzione e controllo delle operazioni da una cabina di comando ch iusa

.� impianto di aspirazione in funzione

! ~~~

,\

Prelievo di campioni del materiale trattato

Consegna ed archiviazione del "foglio di lavoro". con eventuali osservazioni, in originale nella cartella del cliente

Occorre garantire:

- risparmio delle risorse ambientali ed energetiche

- le strutture degli impianti e le Il relative attrezzature di servizio l" devono essere realizzate in

materiali idonei rispetto alle caratteristiche dei rifiuti da trattare e da stoccare

- tutte le apparecchiature di

BATGE E LI

STATO APPLICAZIONE NOTE

I I

APPLICATA Come da Man uale Operativo

(PG009) allegato all'istanza AIA

Applicata:

. per la Sezione di Stoccaggio ed Adeguamento Volumetrico

. per la Sezione di Inertizzazione

Non applicabile per la linea di Lavaggio:

APPLICATA - in quanto tale impianto è sito in capannone aperto e non è necessario un impianto di aspirazione perché l'estrazione non viene effettuata con solventi

- invece, la BAT "esecuzione e controllo delle operazioni da una cabina di comando chiusa" non è applicabile

APPLICATA

APPLICATA Come da Manuale Operativo (PG009) allegato all'istanza AIA

APPLICATA

.t.<S>:··:T~~;;,~\

64 ( '~)f-: -:""'- .. " :.~ \:.',,:;~ .(~::;,.

-{

ATG E LI

BAr� STATO APPUCAZIONE NOTE trattamento devono essere� previste all'interno di strutture� chiuse (o almeno coperte)� f Ipavimentate e dotate di sistemi� di captazione e drenaggio delle� acque�

- si devono prevedere� strumentazioni automatiche di� controllo dei processi per� mantenere i principali� parametri funzionali entro i� limit; prefissat;�

,~,-. Post-trattamentii I

Stoccaggio del rifiuto trattato per eventuale completamento della� Come da Manuale Operativo

APPLICATAstabilizzazione e solidificazione e (PG009) allegato all'istanza AIA� relative verifiche analitiche�

Adeguata gestione dei residui ed� Come da Manuale Operativo APPLICATAeventuali altri scarti di processo� (PG009) allegato all'istanza AIA

Caratterizzazione e adeguato Come da Manuale Operativo

smaltimento dei rifiuti non� APPLICATA (PG009) allegato all'istanza AIA recuperabili

Controlli sulla lisciviazione dei rifiuti Come da Man uale Operativo trattati in caso di conferimento in� APPLICATA (PG009) allegato all'istanza AIA

~;;Jiscarica deqli stessi

Raccolta e conservazione dei dati sui rifiuti in uscita

1. Dati raccolti:

- data del trattamento

- data dell'analisi

- numero progressivo dell'analisi

- caratteristiche dell'eluato

- verifica analitica periodica del� rifiuto� Come da Manuale Operativo

APPLICATA ,� (PG009) allegato all'istanza AIAdata di conferimento alle f� successive operazioni di

recupero o smaltimento

- firma del tecnico responsabile del� laboratorio�

- firma del tecnico responsabile� dell'impianto�

2. Raccolta dei certificati cJ'analisi:� ....-::7':;:;~ "'''1.-'f ...~''.''~/:,,~~

65

--

y ~-

I ,Pc ~ ',' 8AT"

- firmati in originale dal tecnico� responsabile del laboratorio�

- ordinati in base al numero� progressivo dell'analisi�

3. Tenuta delle cartelle di ogni cliente contenenti, in copia o in originale, tutta la documentazione

e\,

TGE E Al!

STATO APPLlCAZ!ONE

APPLICATA

APPLICATA

NO!E

Come da Manuale Operativo (PG009) allegato all'istanza AIA

Come da Manuale Operativo (PG009) allegato all'istanza AIA

Trattamento dell'aria in uscita dall'impianto Adeguata individuazione del sistema di trattamento: - valutazione dei consumi

energetici APPLICATA - ottimizzazione della

configurazione e delle sequenze di trattamento

(~ (-',

~imozione polveri

Riduzione degli odori con filtro biologico o con sistemi termici (BAT specifica per i RAEE)

Rimozione dell'NH3 (BAT specifica per i RAEE)

~1

Impiego di sistemi di trattamento a minor produzione di effluenti Massimizzazione del ricircolo delle acque reflue Raccolta separate delle acque meteoriche pulite Adeguati sistemi di stoccaggio ed equalizzazione Impiego di sistemi di trattamento

~ .r:himico-fisico e/o biologico delle ~~lCqUe reflue

APPLICATA

NON APPLICABILE

NON APPLICABILE

Trattamento delle acaue di scarico

APPLICATA

APPLICATA ---_.­

APPLICATA

APPLICATA

APPLICATA ,.',:." ;~'.

66 i/~'\:,\ '{., ',~~/~1\ ""

...,....

OVE PERTINENTE: Sezione di Stoccaggio ed Adeguamento

Volumetrico e Sezione di Inertizzazione e Silos di stoccaggio della Calce sito presso la linea di

Lavaqqio

PBR effettua esclusivamente, in qualità di Centro di Raccolta RAEE,

attività di ricezione, stoccaggio, sconfezionamento e raggruppamento

dei RAEE,

PBR effettua esclusivamente, in qualità di Centro di Raccolta RAEE,

attività di ricezione, stoccaggio, sconfezionamento e raggruppamento

dei RAEE,

Sono pres~nti s3,J~~f.~~r:nenti chlm!co"'fr~ '.l"',

I

", ...� 8AT GENERALi

BAT I STATO APPliCAZIONE NOTE Trattamento biologico delle acque PBR effettua esclusivamente, inreflue possibilmente con utilizzo di qualità di Centro di Raccolta RAEE, impianti di depurazione esistenti nel

NON APPLICABILE attività di ricezione, stoccaggio, territorio di pertinenza (BAT specifica Isconfezionamento e raggruppamento l per i RAEE) dei RAEE.

Rumore

~)iìistemi di scarico e pretrattamento al APPLICATA Nei locali chiusi

fi.;hiuso

PBR rispetta comunque i limiti di NON NECESSITA DI emissione ed immissione sonora

Impiego di materiali fonoassorbenti APPLICAZIONE nell'ambiente previsti dalla

zonizzazione acustica comunale

PBR rispetta comunque i limiti di� NON NECESSITA DI emissione ed immissione sonora�

Impiego di sistemi di coibentazione� APPLICAZIONE nell'ambiente previsti dalla zonizzazione acustica comunale PBR rispetta comunque i limiti di

Impiego di silenziatori su valvole di NON NECESSITA DI emissione ed immissione sonora a.-;ìcurezza, aspirazioni e scarichi di El . APPLICAZIONE nell'ambiente previsti dalla ;),;Orrentl gassose zonizzazione acustica comunale

Strumenti di gestione ambientale

Sistemi di gestione ambientale APPLICATA� (EMAS)�

APPLICATACertificazioni ISO 14001

APPLICATAEMAS

Comunicazione e consapevolezza dell'o~inione pubblica

Comunicazioni periodiche a mezzo� APPLICATA�stampa locale e distribuzione di Dichiarazione Ambientale, EMAS�

materiale informativo� fi'� l Jrganizzazione di eventi di�

Convegni - Convenzione con APPLICATAInformazione Idiscussione con l'Università di Brescia

autorità e cittadini

APPLICATAApertura degli impianti al pubblico

Disponibilità dei dati di monitoraggio� NON APPLICABILE� in continuo all'ingresso impianto elo Non vi sono monitoraggio in continuo

su Internet

Tabella Di - Stato di applicazione delle BA T GENERALI

BAT SPECIFICHE PER l'INERTIZZAZIONE

BAT STATO APPLlCAZIO E

Definire un ran e accettabile delle APPLICATA

67

SA SPECiFICHE P l'INE T ZZAZIONE

8AT

lcaratteristiche del rifiuto che può essere effettivamente trattato dal processo Questo range determinerà l'efficienza del processo

[~lell'immobilizzare le sostanze ',~himiche/ioni in questione per assicurare un prodotto finale che� risponda a determinati requisiti�

Dimensionare in modo appropriato le vasche di reazione per tutti i processi di immobilizzazione

Condurre i processi in vasche di reazione controllate. Le vasche (~levono essere dimensionate in modo rda garantire il corretto rapporto tra i rifiuti e reagenti/leganti ed il� raggiungimento di una sufficiente� miscelazione (e un tempo di� residenza adequato) dei reaqenti�

Effettuare un opportuno monitoraggio del sistema

Applicare le opportune procedure di accettazione del rifiuto

Promuovere misure finalizzate a limitare l'uso di reagenti polverulenti

)!o.,

r Restringere l'applicabilità ai rifiuti non çontenenti composti organici volatili o odorigeni

Impiegare metodi di caricamento� controllati e al chiuso�

Miscelare i reagenti e i rifiuti impiegando agitatori o sistemi di misceiazione all'interno della vasca di miscelazione

Utilizzare serbatoi di pre­miscelazione per i liquidi ed i fanghi�

'j10mpabili� l'

Utilizzare tubazioni per convogliare i reaqenti alla vasca di miscelazione

Impiegare sistemi di estrazione dimensionati tenendo conto degli elevati volumi di aria da rimuovere

STATO APPLICAZIONE�

APPLICATA

APPLICATA

APPLICATA�

APPLICATA�

APPLICATA

APPLICATA

APPLICATA

APPLICATA

APPLICATA

APPLICATA

APPLICATA

68

NOTE�

L'inertizzazione è svolta in un reattore-miscelatore, le vasche sono solo di stoccaggio e maturazione del

fango inertizzato

L'inertizzazione è svolta in un reattore-miscelatore, le vasche sono solo di stoccaggio e maturazione del

fango inertizzato

I reagenti sono dosati a ciclo chiuso per evitare emissioni diffuse di

polveri

L'inertizzazione è svolta in un reattore-miscelatore

All'interno dei serbatoi di stoccaggio viene operato un raggruppamento di rifiuti compatibili dopo l'esecuzione

delle opportune prove di miscelazione

L'inertizzazione è svolta in un reattore-miscelatore

~~ / ""-": ; ......:: ..... '" . .'. '..... ..--........... " ,"� ... , \.,I ••••t.',.&,',.~ ,.

.' ", . .. ..,0',;-- ....:~

\.,~,.. , l':'l"~' Y�.:~,-~{j

l BAT SP CIFiCHE PE l'I' E T ZZAZIO E

BA.T tigrandi dimensio~i delle aree d! . 'lllscelazlone e di canco e scanco). e necessario dimensionare questi sistemi anche in previsione di altre possibili fonti di emissione, oltre che per fronteggiare eventuali situazioni di emerqenza

Prevedere un sistema di abbattimento centrale verso cui convogliare il flusso di aria, dimensionato tenendo conto dei valori di picco della portata d'aria che si verificano in condizioni di carico e ~ìcarico

t'ttabilire in dettaglio le metodologie di trattamento e smaltimento delle sostanze utilizzate per l'abbattimento delle emissioni

Tenere un regolare programma di manutenzione e ispezione sul posto, che includa:

sostituzione delle vasche interrate o parzialmente interrate senza contenimento secondario con strutture fuori terra

sostituzione delle strutture senza contenimento secondario

Promuovere procedure e tecniche in grado di ottimizzare il trattamento chimico-fisico ed il controilo dello stesso (ad esempio, prevedere reazioni di neutralizzazione in fase liquida)

Assicurare il completo svolgimento delle reazioni di neutralizzazione in fase solida

Utilizzare tecnologie con leganti� ~~draulici in particolare per:�

~: fissazione del mercurio come HgS e Hg3(S04)02

- fissazione dei metalli come fanghi di idrossidi metallici (es. Zn,Pb, Cu, Cr, Cd) , composti insolubili e mediante solidificazione

- riduzione del cromo esavalente in condizioni basiche (es. con FeS04) con conseguente precipitazione e so!id ificazione

- fissazione dei composti orqanici dei

STATO APPLICAZiONE� NOTE

APPLICATA

APPLICATA

APPLICATA

APPLICATA

APPLICATA

APPLICATA

~f,l /t (" . l'~j~"\'~<':"",,-_ ..... />/

69� ~.\'... /. /

..__.J"

....

; " 8 T SPE I leH PE L' TIZZAZiO E

BAT fanghi dell'industria chimica, contenenti solfati e sali organici, seguita da precipitazione dei solfati per garantire l'ottenimento di una struttura stabile, ad esempio mediante l'aggiunta di argilla come assorbente

- trattamento dei residui ad alto contenuto di arsenico (es.- da

h industria chimica e metallurgica o r dal trattamento dei minerali) con

ossidazione dell'As (III) seguita da stabilizzazione e solidificazione

Valutare la possibilità di migliorare la qualità del prodotto finale mediante l'utilizzo di appositi aaditivi

Non fare affidamento unicamente ai processi di stabilizzazione per lo smalti mento dei rifiuti che non trovano altra forma di trattamento o il cui incenerimento risulta troppo costoso. Tali rifiuti includono: cianuri

tl,olidi, agenti ossidanti, agenti U:;helanti, rifiuti ad alto tenore di COD, ;ìfiuti contenenti solventi a basso punto di infiammabilità e bombole di gas.

STA O APPUCAZIOi\lE NOTE

APPLICATA

APPLICATA

Tabella D2 - Stato di applicazione delle BA T per INERTIZZAZIONE

BAT SPECIFICHE PER il LAVAGGIO DEI TERRENi CONTAMINATI E DEI RIFIUTI�

(in generale valide per tutto i trattamenti chimico-fisici dei suoli contaminati e dei rifiuti)�

BAT

t'Gontrolio del tasso di escavazione, dell'ammontare dell'area di suolo esposto alla contaminazione e del tempo in cui il cumulo di suolo è rimasto scoperto durante la fase di scavo e di rimozione del suolo contaminato

Valutare l'affidabilità del processo chimico-fisco prescelto per il trattamento del suolo contaminato

-mediante un "Bench-Scale Test" ~ \

STATO APPLICAZIONE

NON APPLICABILE

APPLICATA

70

NOTE

I trattamenti effettuati presso lo� Stabilimento PBR sono da ritenersi�

off-site�

Come da Manuale Operativo� (PG009) allegato all'istanza AIA:�

In Piattaforma arrivano terreni� contaminati per i quali l'idoneità al�

trattamento a cu i verranno sottoposti� è già stata valutata.i.n fase di�

omologa o ir'fé~~2L;tor~pzione delle par'tite-omodeh'èe� I

I

Al SPECIFiCH PE il LAVAGGIO DE TERRE le MI AllE E~ RIFI TI

("n generale valide per tutti i trattamenti chimico-fisid dei suoli contaminati e dei rifiuti)

BAT� STATO APPLlCAZIONE NOTE

Controllo delle apparecchiature ,?osizionate sull'area contaminata per Presso lo Stabilimento PBR non vi

NON APPLICABILE:';i trattamento dei gas derivanti dai sono trattamenti termici trattamenti termici

Rapporto dell'efficienza raggiunta� Come da Manuale Operativo� durante i processi per i diversi�

(PG009) allegato all'istanza AIA� componenti ridotti ed anche per quelli APPLICATA� che non sono stati influenzati dal� processo�

Tabella D3 - Stato di applicazione delle BA T per LAVAGGIO dei rifiuti

BAT SPECIFICHE PER LA BONIFICA BIOLOGICA TERRENI CONTAMINATI

'.'---------------,------------------,--------------l

BAT� STATO APPLlCAZIONE NOTE

Migliorare il trattamento biologico con:

utilizzo di bioreattori completamente chiusi

evitare condizioni anaerobiche� durante il trattamento aerobico� con controllo della digestione e� della insufflazione di aria(es� usando un circuito di� stabilizzazione dell'aria) e�

.....� adattando l'areazione alla reale� attività di biodegradazione�

utilizzo efficiente dell'acqua

minimizzare la produzione di gas APPLICATA� esausti a livelli compresi tra 2500� - 8000 Nm3tton�

garantire un nutrimento uniforme

evitare emissioni di reflui� contaminati attraverso il ricircolo� delle acque di processo o dei� residui fangosi nel processo di� trattamento aerobico, Se esiste� come sottoprodotto del� trattamento un'emissione di reflui� questi devono essere sottoposti� ad idoneo trattamento,�

evitare dispersione termica dal cumulo

;':. .'. .'.

Ridurre le emissioni in atmosfera di APPLICATA� Il rocesso é diti o.-.J<.·.-..K:;-;;r-"

71

BAr SPECIF1CH P R A SON Fi I lOGIC 1_. '" ~_Nl CO TAMINATi

BAT odori e ammoniaca attraverso

,t'utilizzo delle seguenti tecniche:

mantenere una buona copertura del cumulo

- rimozione del pulviscolo

garantire una corretta ossidazione� termica nel processo�

Riduzione delle emissioni di composti azotati ottimizzando il rapporto C:N

Ridurre l'emissione in atmosfera di gas esausti (polvere, NOx. SOx, CO, H2S e COV) attraverso un'appropriata combinazione delle seguenti tecniche:

- scrubber

- de-Nox come SCR

r ossidazione termica

l''' filtro a carboni attivi

STATO APPLICAZIONE

APPLICATA

APPLICATA

NOTE cumulo è coperto ed in depressione

e non è prevista formazione di ammoniaca o dispersione di odori e

polveri all'esterno

E' presente una torre di adsorbimento a carboni attivi

Tabella D4 - Stato di applicazione delle BA T per BONIFICA BIOLOGICA dei terreni contaminati

BAT SPECIFICHE PER TRATTAMENTO APPARECCHIATURE ELETTRICHE ED� ELETTRONICHE DISMESSE�

BAT

Conoscenza rifiuti in ingresso: •..- procedure di accettazione !'. criteri di non accettazione Gestione delle caratteristiche dei rifiuti in ingresso:

identificazione dei rifiuti in ingresso programmazione delle modalità di conferimento dei carichi all'impianto pesatura del rifiuto comunicazioni con il fornitore dei rifiuti

STATO APPLICAZIONE NOTE Gestione rifiuti in in resso

APPLICATA

APPLICATA

72�

. ; ., .- ~

I. BA SPE IF1C EP RT ATTAMENTO APP RECCHIATUR LE RICH D (j'.. ELETTRONICHE DISMESSE

BAT STATO APPLICAZIONE NOTE - controlli, campionamenti e�

determinazioni analitiche sui� rifiuti in inqresso�

Stoccaggio dei rifiuti in ingresso: - mantenimento delle condizioni

ottimali dell'area dell'impianto - adeguati isolamento, protezione la Bat: "previsione di più linee di

e drenaggio dei rifiuti stoccati trattamento in parallelo" non - minimizzazione della durata dello applicabile a PBR in quanto essa

stoccaggio APPLICATA effettua solo attività di Centro ~\ aspirazione delle arie esauste Raccolta RAEE (stoccaggio, t· dalle aree di stoccaggio sconfezionamento, rag gruppamento)

previsione di più linee di� trattamento in parallelo�

- adeguati sistemi di sicurezza ed� antincendio�

Trattamento delle apparecchiature elettriche ed elettroniche dimesse*� *PBR effettua solo attività di Centro Raccolta RAEE (stoccaggio, sconfezionamento, raggruppamento)�

Trattamento dell'aria in uscita dall'impianto Il Centro di Raccolta RAEE di PBR è inserito all'interno della Sezione di Stoccaggio ed Adeguamento Volumetrico della Piattaforma PBR e pertanto usufruisce di tutti i presidi ambientali già presenti e valutati nella Tabella Stato di Applicazione BAT Generali

f;I-

Trattamento acque di scarico , 'I Centro di Raccolta RAEE di PBR è inserito all'interno della Sezione di Stoccaggio ed Adeguamento Volumetrico� della Piattaforma PBR e pertanto usufruisce di tutti i presidi ambientali già presenti e valutati nella Tabella Stato di� Applicazione BAT Generali�

Trattamento dei residui solidi Il Centro di Raccolta RAEE di PBR è inserito all'interno della Sezione di Stoccaggio ed Adeguamento Volumetrico della Piattaforma PBR e pertanto usufruisce di tutti i presidi ambientali già presenti e valutati nella Tabella Stato di Applicazione BAT Generali

Rumore Il Centro di Raccolta RAEE di PBR è inserito all'interno della Sezione di Stoccaggio ed Adeguamento Volumetrico della Piattaforma PBR e pertanto usufruisce di tutti i presidi ambientali già presenti e valutati nella Tabella Stato di Applicazione BAT Generali

Strumenti di gestione WCentro di Raccolta RAEE di PBR è inserito all'interno della Sezione di Stoccaggio ed Adeguamento Volumetrico ì :jella Piattaforma PBR e pertanto usufruisce delle medesime metodiche di gestione e comunicazione già presenti e valutate nella Tabella Stato di Applicazione BAT Generali

Strumenti di gestione ambientale Il Centro di Raccolta RAEE di PBR è inserito all'interno della Sezione di Stoccaggio ed Adeguamento Volumetrico della Piattaforma PBR e pertanto usufruisce delle medesime metodiche di gestione e comunicazione già presenti e valutate nella Tabella Stato di Applicazione BAT Generali

Comunicazione e consapevolezza dell'opinione pubblica Il Centro di Raccolta RAEE di PBR è inserito all'interno della Sezione di Stoccaggio ed Adeguamento Volumetrico della Piattaforma PBR e pertanto usufruisce delle medesime metodiche di gestione e comunicazione già presenti e valutate nella Tabella Stato di Applicazione BAT Generali

Tabella D5 - Stato di applicazione delle BA T per Trattamento di apparecchiature elettriche ed elettroniche dismesse

73

.?t� O.2':C ';ticitè riscontra e

q) Aspetti insiti nel territorio in cui è localizzata PBR che comunque non costituiscono una vera e propria criticità, ma che conferiscono al territorio stesso una particolarità da tenere in considerazione:

PBR è inserita in un contesto territoriale caratterizzato dall'essere in parte antropizzato ed urbanizzato,� con presenza di un'area industriale ed artigianale del Comune di Maclodio, ed al contempo dall'essere� ancora un'area di campagna nella quale sono inseriti numerosi elementi tipici del paesaggio agricolo� (rogge, cascinali, arginelli, campi, ... ).� In particolare, l'area industriale della zona incide in modo rilevante per quanto riguarda l'immissione� sonora sia diurna sia notturna (vedi paragrafo C.3).�

,'\ltresi, la falda freatica presente nel sottosuolo si estende da pochi metri sotto il piano campagna fino a� ':15-20 m di profondità con andamento del deflusso orientato NW-SE ed è caratterizzata da sedimenti di� juona permeabilità. Tale presenza rende questa porzione di territorio particolarmente sensibile e� vulnerabili dal punto di vista di eventuali sversamenti su suolo non impermeabilizzato.�

0.3 Applicazione dei principi di prevenzione e riduzione integrate dell'inquinamento in� atto e programmate�

>-� Misure in atto

In considerazione del fatto che PBR si inserisce in un particolare contesto territoriale e dell'impegno che fin dall'inizio la Società ha assunto e dimostrato per limitare gli impatti derivanti dalla propria attività nell'ambiente circostante, qui di seguito si riepilogano le azioni e gli interventi di prevenzione e riduzione integrata dell'inquinamento messe in atto dalla PBR:

o� Tutta la Piattaforma PBR è stata pensata, realizzata ed è attualmente gestita secondo quanto evidenziato e previsto dal BREF Integrated Pollution Prevention e Control: Reference Document on Best Available Techniques for the Waste Treatment Industries" dell'Agosto 2005, in particolare gli impianti, i presidi ambientali ed i processi / trattamenti che PBR applica sui rifiuti in ingresso sono in linea con quanto previsto dal BREF soprarichiamato, come d'altronde è già stato evidenziato nelle precedenti tabelle di verifica dello stato di applicazione delle BAT (paragrafo 0.1.).

o� L'attività della Piattaforma è gestita secondo le norme UNI EN ISO 9001 :2000, UNI ISO 14001:2004 ed è registrata EMAS secondo il Regolamento CEN. 761/2001 del 19.03.2001 che rappresentano presupposti ottimali per l'applicazione delle BAT Generali.

o� AI fine di ridurre il consumo dì risorse naturali/materie prime:

l'acqua impiegata nel processo di lavaggio terreni contaminati e rifiuti è sottoposta a trattamento di depurazione c/o un impianto chimico-fisico, realizzato proprio a servizio dell'impianto di lavaggio ed alloggiato nel medesimo capannone. L'impianto di depurazione è in grado di rimuovere gli inquinanti dalle acque di processo, rendendola quindi, attraverso il suo ricircolo, riutilizzabile nel processo di decontaminazione e riducendo pertanto la necessità di emungere acqua dal pozzo;

dal 2003 è in uso la pratica di riutilizzare, l'acqua meteorica dei tetti, già raccolta tramite apposita rete e stoccata in vasca di accumulo. Infatti se presente, invece di scaricarla in corpo

':.� idrico superficiale, quest'acqua, mediante una linea dedicata e provvista di contatore, viene indirizzata all'impianto di lavaggio terreni contaminati e rifiuti per essere lì utilizzata, riducendo così ulteriormente la quantità di acqua emunta dal pozzo;

74

.~ _.-:::-'� nel processo di bonifica biologica dei terreni contaminati la ghiaia utilizzata per formare la

biopila è una quota parte delle frazioni recuperate dall'impianto di lavaggio terre. In tal modo si realizza il recupero di materia prima all'interno della Piattaforma stessa e, conseguentemente il risparmio di risorse naturali primarie;

è stato installato un sistema di fasatura automatico e controllo del cos ~ : l'indice dei consumi nel periodo 2003 - 2005 è passato così da 7,9 a 7,1 KWh/tonn di rifiuti trattati;

tutta la gestione della biopila, struttura principale in cui si realizza la bonifica biologica dei terreni contaminati, è gestita in tal senso: durante la costruzione del tumulo si applica una copertura con idoneo telo che permette di contenere il calore che si genera, evitando così una dispersione termica e l'evaporazione degli inquinanti e dell'acqua interstiziaie. Viene inoltre attuato il ricircolo dell'aria (circa 1'85% dell'aria insufflata) e del "brodo biologico" all'interno del cumulo;

è stata installata una filtropressa di maggiori dimensioni nell'impianto di lavaggio che ha permesso di migliorare la capacità depurativa dell'impianto ed aumentarne la potenzialità.

o� AI fine di prevenire gli incidenti e di ridurre le conseguenze per l'ambiente:

si opera per mantenere in buon stato la pavimentazione della Piattaforma mediante interventi di manutenzioni cadenzati da uno specifico programma. Nel 2004 è stata sostituita la maggior parte dei giunti elastici in quanto sottoposti all'intenso passaggio dei mezzi di trasporto;

la pompa del dissabbiatore è stata sostituita con quella di un altro tipo permettendo così una riduzione del numero di fermo impianto.

o� AI fine di prevenire o di ridurre al minimo l'impatto globale sull'ambiente delle emissioni e dei rischi:

è stata realizzata una particolare struttura della pavimentazione della Piattaforma che, rispetto ad altre aziende della stessa tipologia di PBR, è caratterizzata da elementi innovativi (ad es. il fondo totalmente impermeabilizzato con uno strato di HDPE), che garantiscono la protezione totale del suolo e degli strati sottostanti, in special modo della falda freatica qui presente fino a poco più di un metro dal piano campagna;

sono stati installati tutta una serie di presidi ambientali (sistemi di captazione e trattamento delle emissioni per le matrici ambientali): filtri di vario tipo in relazione alle diverse tipologie di inquinanti presenti per le emissioni in atmosfera, sistemi di raccolta delle acque, impianto depurazione chimico-fisico delle acque utilizzate nell'impianto di lavaggio, impianto di depurazione chimico-fisico delle acque di dilavamento dei piazzali lavaggio piazzali e dei colaticci e, qualora si rendesse necessario, delle acque meteoriche dei tetti, ecc ... ;

controllo e limitazione delle emissioni diffuse in fasi di lavorazione ove non è tecnicamente possibile convogliarle (es: fasi di carico/scarico materiale semipolverulento, ... ) attraverso la messa in atto di opportune azioni prestabilite e codificate con procedure specifiche;

sono stati apposti agli impianti dotati di grosse motorizzazioni opportuni giunti elastici, detti "vibroshock", in modo da assorbire totalmente eventuali vibrazioni ed attenuare, se presenti, rumorosità residue;

o� AI fine di prevenire gli incidenti e di ridurre le conseguenzJ~p..§.[ l'ambiente:

~~:~ì 75 \;~

vt.~ '1\' ;,."

,. ,

,� il Piano di Emergenza, i! cui fine ultimo è il contenirr.ento degli effetti di incidenti suli'embiente e la protezione dei lavoratori, è stato redatto e messo a punto sulla base delle risultanze di una precedente analisi del rischio nella quale sono stati valutati i seguenti aspetti:

p,- );- allagamento del piazzale e dell'impianto; " >- errori analitici nella valutazione della conformità di rifiuti ed acque di scarico;� )r eventi meteorologici fortemente avversi;� ');. incendio;� ~ incidenti tra mezzi di trasporto all'interno dello Stabilimento;� )r- rotture di tubazioni ed altre sezioni impiantistiche con dispersione di rifiuti o materiali�

pericolosi;� > spandimento di materiali e rifiuti sul piazzale.�

Per ogni evento sopramenzionato sono stati esaminati i potenziali aspetti ambientali rapportandoli anche ai sistemi di protezione già predisposti dalla PBR (per es. l'esistenza di un impianto di antincendio automatico, la presenza di reti di raccolta delle acque e dei colaticci, il posizionamento di bacini di contenimento ove necessario, ... ). Il Piano è così composto da procedure di emergenza manuali ed automatiche (per es.: in caso di guasti o malfunzionamenti dei sistemi di contenimento /abbattimento delle emissioni opportuni dispositivi di sicurezza si azionano per fermare automaticamente gli impianti presidiati) .

o� In merito allo sviluppo di tecniche per il recupero ed il riGicio delle sostanze emesse ed usate nel processo ed ave opportune dei rifiuti:

sono state condotte ricerche sulla bioremediation di terreni contaminati da sostanze recalcitranti (PCB) che però non hanno fornito i risultati attesi;

sono state svolte ricerche sui sistemi di utilizzo di materie prime recuperate da rifiuti in collaborazione con l'Università di Brescia.

".

o� Attività di AutoMonitoraggio degli impatti derivanti dalla propria attività su diversi comparti ambientali, in aggiunta alle ordinarie analisi di autocontrollo previste dai provvedimenti autorizzativi rilasciati dagli enti competenti in materia ambientale:

• Indagine batteriologica nell'aria esterna: per rilevare l'eventuale presenza di microrganismi patogeni o incrementi della carica batterica nell'aria a seguito' del trattamento biologico svolto presso la linea di Bioremediation. Tale indagine è stata svolta per la prima volta nel 2003, dopo aver acquisito, con un'indagine iniziale in un "punto bianco" indisturbato a circa 500 m a monte dell'impianto, "valori di fondo" da usarsi come riferimento. Poi è stata ripetuta in successivi periodi di rilevazione indagando tre punti differenti all'interno della Piattaforma, di cui uno in prossimità dell'impianto sopra indicato.

,J.

. "

• Indagine sul/a qualità delle acque sotterranee: una volta all'anno PBR effettua campagne di indagine per evidenziare eventuali differenze tra qualità delle acque a monte ed a valle della Piattaforma nella direzione del flusso della falda e per il controllo del rispetto dei limiti di legge per i singoli parametri considerati. A questo scopo è stata allestita una rete di pozzi di controllo costituita da due piezometri posti a monte della Piattaforma nella direzione del flusso della falda e da uno posto a valle.

8 Qualità del suolo: una volta all'anno sono prelevati ed analizzati campioni di suolo agricolo di proprietà di terzi allo scopo di verificare eventuali ricadute di polveri provenienti dalle attività di PBR a seguito di emissioni convogliate ed eventuali ejTl,isstoni .. diffuse. Queste analisi sono effettuate su campioni di suolo prelevati in corrisponderr(za;.èW-puntLben definiti ed allineati alla direzione dei venti prevalenti (Est-Ovest). Sono state etf.tedu~e"'fi.J::l Jra\indagini durante il periodo

76 1;\ = . -:.t;:,,; .. ~-

-..,r: . , )1.. ,;,� ....... c ••�

2000 (pre-gestione) - 2005 indagando i parametri previsti dal d.m. 47'ì/99 per i siti a verde e residenziali e verificando il rispetto dei valori limite previsti dal predetto decreto.

o Sedimenti e corsi d'acqua superficiali: il controllo è fatto sia sulla Roggia Ghizzola (direttamente interessata dagli scarichi delle acque dei tetti e delle acque eccedenti la prima pioggia) sia sulle Rogge Baioncello e Serioletta, sebbene quest'ultime non interessate da alcuno scarico della PBR. L'indagine sui sedimenti viene svolta campionando il deposito dei corsi d'acqua in corrispondenza di due punti a monte ed a valle della Piattaforma nel senso di scorrimento dell'acqua: su tali campioni vengono effettuati gli stessi controlli analitici previsti per l'accertamento della qualità del suolo circostante la PBR. In aggiunta viene determinato l'Indice Biotico Esteso (IBE, ogni due anni). Tali indagini sono state svolte finora nel periodo 2000 (pre­gestione) - 2005, precisando che i controlli sulle Rogge Baioncello e Serioletta e la determinazione dell'IBE sono stati effettuati solamente nel periodo 2004-2005 (a seguito di specifica indicazione del Decreto VIA Ministeriale).

• Indagine della qualità dell'aria esterna: una volta all'anno PBR effettua un'indagine della qualità dell'aria contemporaneamente in tre punti posti sul confine dell'insediamento rilevando i seguenti parametri: polveri totali, metalli totali, acidi inorganici e COVo Tale indagine è stata svolta finora nel periodo 2000 (pre-gestione) - 2005.

>- Misure di miglioramento programmate dalla Azienda

La Società PBR, nell'ambito della propria Dichiarazione Ambientale 2005, ha definito un Programma� Ambientale che intende perseguire per il Triennio 2005-2008.� Qui di seguito si riportano le misure dì miglioramento programmate dall'azienda per il periodo 2006 ­�

_:~008:

PRINCIPI DELLA

POLITICA DEL SGA

OBIETTIVOI MIGLIORAMENTO . .

APPORTATO lRAGUARDO

..

AZIONEI INTERVENTO.. .

TEMPISTICA

INDICATORI DELLA

QUALITA' O AMBIENTALI

Dismissione di

Miglioramento della gestione delle risorse

Diminuire i consumi di

energia elettrica e gasolio

Sostituzione di alcuni motori

dell'impianto e automatizzazione del trasferimento materie prime in

box dedicati

vecchi motori ed installazione di nuovi motori

ad elevato rendimento e

realizzazione di box e sistemi di trasferimento

Entro il 2006 Consumi di energia e gasolio

dedicati Modifica del software di

gestione della Miglioramento dell'efficacia e dell'efficienza del sistema e della struttura

Migliorare i procedimenti

analitici gestionali nel laboratorio di

analisi

Autom atizzare l'assegnazione dei protocolli

analitici ai campioni

Piattaforma con inserimento di un modulo per la gestione dei

protocolli

Entro ìI 2006

Tempo medio per la

schedatura dei campioni

r.,'e-

analitici dei campioni del Laboratorio

"",- •.,~- \ ~; 'I~""~

Miglioramento Diminuire i IRidurre i consumi Dismissione Consumi diEht'[~~:.

I ~della gestione consumi di di qasolio del 5% della vecchia / :;:: ,>." ~._ , :~ /' aasolio

77 :S. r ~~. '., ~ l: :.-.'" i'(~~\ ,.- ,., l';\'i<~".,,~< ,.;;'

I"

delle risorse gasolio

Miglioramento Migliorare la

t~dell'efficacia e sicurezza della

ho dell'efficienza pavimentazione e

del sistema e l'estetica del sito

della struttura

Diminuire i rischi di

danneggiamento al piazzale ed

attenuare l'impatto visivo

della piattaforma

pala per il movimento

terra ed acquisto di una

nuova pala Qommata

Effettuazione di Qualità delle

manutenzioni straordinarie

del piazzale e delle aree verdi

Entro il 2008

acque sotterranee

Numero reclami per

impatto visivo

Tabella D6 - Misure di miglioramento programmate

E. QUADRO PRESCR!TTIVO L'Azienda è tenuta a rispettare le prescrizioni del presente quadro, dove non altrimenti specificato, a partire dalla data di adeguamento come previsto all'art.17, comma 1, del D.Lgs 59/2005 e comunque non oltre il 30/10/2007.

d:.1 Aria

E. 1.1 Valori limite di emissione�

Ne.lla tabell~ sottostante si riportano i valori limite per le emissioni in atmosfera.�

PROVENIENZA� EMISSIONE�

Sigla Descrizione�

LocaleE10 triturazione: sistema di

M5 triturazione, s,! ricondizionamen

..~ . ,. ~.

to e riduzione volumetrica

Locale di stoccaggio rifiuti

da triturare e M6 triturati ed eventuale

sconfezionamen to

·:11 'o'.

I�

PORTATA [Nm 3/h]

DURATA [h/g]

INQUINANTI VALORE LIMITE

Prima del 30/10/07 [mg/Nm 3]*

VALORE LIMITE dopo il

30/10/07 [mg/Nm 3

] ...

Portata massima

diurna 6h/g Materiale

particellare 10 mg/Nm3 10 mg/Nm3

(per 6h/d circa) 15600 Nebbie oleose 0,1 mg/Nm 3 0,1 mg/Nm3

Nm3/h

Portata l:(Pb,Mn,Cu,V,

massima nottura (per 16h/d circa)

10000 Nm

3/h Metalli pesanti totali

5 mg/Nm3

(compresi nel limite del materiale

Sn,Zn): 5 mg/Nm3

(compresi nel limite del materiale

particellare) l:(CrVI, Ni,CO,As,

particellare) Cd) 5 mg/Nm3

(compresi nel limite del materiale

particellare)

cav 50 mg/Nm3 50 mg/Nm3

Aerosol alcalini

78

espressi come ~:1;:tW/Nm3 NaOH .;:,.~·<,\l ,.l ::'t;,'7;>"'",/, :J/!)\k? i:;.;­ 00' \( -. ('.,... .*1 St.::. ì .';

~ <::. -~ !'!

5 mg/Nm3

" :...:i:h: 7"' ..-'. r.' ~" <.... ::-.-.

'Wmirù·~: ../-l ••

--

--

.)J .•..

----~ i VALOREPROVENIENZA i VALORE LIMITEPORTATA DURATA LIMITE dopo il

=MISSIOME II\1QUl~IÀNTI Prima del 30/10/07[Nm 3/h] [h/g] 30/10/07

Sigla Descrizione [mg/Nm 3]* [mg/Nm 3]

Aerosol acidi ., espressi come 5 mg/Nm3 5 mg/Nm3

HCI

Materiale 10 mg/Nm3 10 mg/Nm3

particel!are

((Pb,Mn,Cu,V Portata ,

massima Sn,Zn):Impianto di (per 5h/d

Inertizzazione: 5 mgINm3 circa)

(compresi nel vibrovaglio, 36000

tagliasacconi, Nm3/h - 5 mg/Nm3 limite del E11 M7 nastro pesatore, 7 h/g (compresi nel materiale

mescolatore/mis Portata Metalli pesanti limite del particellare)celatore, mastro massima totali

materiale!'\ alimentatore, (per circa ((CrVI,Ni,Co, , ..' stoccaggio 2h/d circa) particellare) As,Cd):

reagenti 63000 5 mgINrn3 Nm3/h (compresi nel

limite del materiale

particellare) Impianto di�

Inertizzazione�

vibrovaglio,� tagliasacconi,�

nastro Portata� M7 pesatore, massima COV 50 mg/Nm3 50 mg/Nm3

i't, mescolatore/ (per 5h/d '1

miscelatore, circa) mastro 36000�

alimentatore, Nm3/h ­E11 7h/g

stoccaggio Portata� reagenti massima�

(per circa� Aerosol alcalini Stoccaggio 2h/d circa) espressi come 5 mg/Nm3 5 mg/Nm3

inertizzazione: 63000 NaOH Nm3/hscarico

M8 automezzi, Aerosol acidi movimentazione espressi come 5 mg/Nm3 5 mg/Nm3

rifiuti con pala HCI� gommata�

:'~" BonificaIl Biologica:

E12 M9 100 Nm3/h 24h/g COV 50 mg/Nm3 50 mg/Nm3

cumulo in trattamento

Impianto di� lavaggio:� 1h/ogni 15 E13 M11 - Polveri 10 mg/Nm3 10 mg/Nm3

giorniserbatoio calce� idrata (reagente)�

79

--'" Ilf·'· •. :\, '

VALOREPROVENIENZ.D..� VALORE LIMITEPORTATA DURATA� LIMITE dopo ilFMISSIONE� INaUI ANTI Prima del 30/10107

[Nm 3/h] [h/g]� 30/10/07[mg/NmJ]~Sigla� Descrizione [mg/l'lm 3]

450 mg/Nm3

NOz + NH3 - (espressi come NOz)Emissioni da 27000

E14(*) M12 impianio di 24 h/gg Nm3/h 300 mg/Nm3(OO)cogenerazione� S02

CO� 300 mg/Nm3

Tabella E1 - Emissioni in atmosfera

f·) I limiti sono vigenti a partire dai sei mesi dalla messa in esercizio della Sezione; nei sei mesi di regime transitorio prima della messa a regime dovranno essere effettuate attività di monitoraggio della qualità delle emissioni, i cui esiti dovranno essere comunicati alla Regione Lombardia,corredati dell'eventuale cronoprogramma per gli interventi di adeguamento ai limiti di emissione in atmosfera previsti mediante installazione dei sistemi di abbattimento catalitici di cui al par. C.t.

(**)11 limite di S02 e si intende rispettato utilizzando gasolio allo 0,2% di zolfo.

E.1.2 Requisiti e modalità per il controllo

I)� Gli inquinanti ed i parametri, le metodiche di campionamento e di analisi, le frequenze ed i punti di campionamento devono essere coincidenti con quanto riportato nel piano di monitoraggio e controllo. ­

:11)� I controlli degli inquinanti dovranno essere eseguiti nelle condizioni di ordinario esercizio dell'impianto specificando l'operazione di trattamento svolta durante il campionamento.

III)� L'accesso ai punti di prelievo deve essere a norma di sicurezza secondo le norme vigenti.

IV)� La portata dell'aeriforme dovrà essere espressa in Nm 3/h (a c.n. - 273K e 101,323 kPa).

E.1.3 Prescrizioni impiantistiche

V)� I punti di emissione devono essere chiaramente identificati mediante apposIzione di idonee segnalazioni.

VI) Devono essere evitate emissioni diffuse e fuggitive, sia attraverso il mantenimento in condizioni di perfetta efficienza dei sistemi di captazione delle emissioni, sia attraverso il mantenimento

... ' strutturale degli edifici che non devono permettere vie di fuga delle emissioni stesse.

v'II)� Per il contenimento delle emissioni diffuse, generate da operazioni di movimentazione rifiuti/terre contaminate durante il carico / scarico nelle aree di stoccaggio, di trasferimento dei rifiuti/terre contaminate da una sezione impiantistica all'altra e nella formazione delle bio pile devono essere praticate, ove necessario, operazioni programmate di umidificazione e pulizia dei piazzali.

VIII)� Gli interventi di controilo e di manutenzione ordinaria e straordinaria finalizzati al monitoraggio dei parametri significativi dal punto di vista ambientale dovranno essere eseguiti secondo quanto riportato nel piano di monitoraggio.

Essi dovranno essere annotati su appositi registri, dove riportare la data di effettuazione, il tipo di intervento effettuato (ordinario, straordinario) e una descrizione sintetica dell'intervento; tale registro dovrà essere tenuto a disposizione delle autorità preposte al controllo.

~- Il piano di manutenzione potrà essere rivisto in relazione ali --:p.ot9.~e, prescrizioni di legge ed alle mutate condizioni operative della piattaforma.

80

II·,.,' ;. .1.4 Pr scrizi ni generali

IX)� Gli effluenti gassosi non devono essere diluiti se non nella misura che risulta inevitabile dal punto di vista tecnologico e dell'esercizio (comma 13, art. 271 del d.lgs. 152/06).

X)� I condotti di adduzione e di scarico degli impianti di abbattimento che convogliano gas, fumo e polveri, secondo quanto previsto dall'art.3, comma 6, del D.P.R. 322171, devono essere provvisti ciascuno di fori di campionamento dal diametro di 100 mm. Tali fori, devono essere allineati sull'asse del condotto e muniti di relativa chiusura metallica.

XI)� Qualunque interruzione nell'esercizio degli impianti di abbattimento necessaria per la loro manutenzione o dovuta a guasti accidentali, qualora non esistano equivalenti impianti di

~ abbattimento di riserva, deve comportare l'avvio delle procedure di fermata, limitatamente al ciclo tecnologico ed essi collegato, dell'esercizio degli impianti industriali. Questi ultimi potranno essere riattivati solo dopo la rimessa in efficienza degli impianti di abbattimento a loro collegati (art. 4, c. 4, d.p.r. 322171).

E.2 Acqua

E.2.1� Valori limite di emissione

Il gestore della Ditta dovrà assicurare il rispetto dei valori limite della tabella 3 Allegato 5 del D.Lgs. 152/06 e s.m.i ..

Secondo quanto disposto dall'art. 101 comma 5 del d.Lgs 152/06, i valori limite di emissione non ;iìossono in alcun caso essere conseguiti mediante diluizione .

.. ;

E.2.2 Requisiti e modalità per il controllo I)� Gli inquinanti ed i parametri, le metodiche di campionamento e di analisi, le frequenze ed i punti

di campionamento devono essere coincidenti con quanto riportato nel piano di monitoraggio.

Il)� L'accesso ai punti di prelievo deve essere a norma di sicurezza secondo le norme vigenti.

E.2.3 Prescrizioni impiantistiche

III)� All'uscita dell'impianto di depurazione chimico-fisico delle acque trattate ed a monte del punto di immissione dello scarico depurato in pubblica fognatura deve essere individuato un adeguato punto di campionamento, al fine di garantire il controllo agli enti competenti delle sole acque

t··� depurate, prima della congiunzione con le acque civili provenienti dalla palazzina uffici e laboratorio.

IV)� La portata oraria massima dello scarico S1 in pubblica fognatura è di 3,5 m3/h. L'aumento di tale portata a 5 m 3/h, è subordinato all'acquisizione da parte della ditta del nullaosta rilasciato dal Comune, una volta conclusi i lavori di ampliamento del depuratore comunale.

E.2.4 Prescrizioni generali

V)� Il Gestore dovrà adottare tutti gli accorgimenti atti ad evitare che qualsiasi situazione prevediblle possa influire, anche temporaneamente, sulla qualità degli scarichi; qualsiasi evento eccezionale (incidente, evento catastrofico, ecc.) che possa avere ripercussioni sulla qualità dei reflui scaricati, dovrà essere comunicato tempestivamente all'Autorità competente per l'AIA e al dipartimento ARPA competente per territorio; qualora non possa essere garantito il rispetto dei limiti di legge, l'autorità competente potrà prescrivere l'interruzione immediata dello scarico nel caso di fuori servizio dell'impianto di depurazione.

\/1)� Devono essere adottate, per quanto possibile, tutte le misure necessarie all'eliminazione degli sprechi ed alla riduzione dei consumi idrici anche mediante l'imgj~()":Be.1le MTD per il ricircolo e il riutilizzo dell'acq.ua; in mer.ito, per facilitare la rac~olt.a dei d~f;çd?~fà'és~ere installato, qualora mancasse, un mlsuratore di portata sullo scarico prinCipale. "'~.( ~:::-vt".-)2\'.~

~. :1i.7. -: I :. d. •

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.3 Rumore

E.3. 'I� Valori limite

Poiché il Comune di Maclodio ha effettuato la zonizzazione acustica del proprio territorio i valori limite da rispettare sono quelli indicati nel d.p.c.m. del 14 novembre 1997, qui di seguito riportati:

valori limite di emissione - Leq in dB(A) (art. 2):

Tempi di riferimentoClassi di destinazione

d'uso del territorio Diurno (06.00 - 22.00)

Notturno (22.00 ­ 06.00)

I aree particolarmente protette 45 35

Il aree prevalentemente residenziali 50 40

III aree tipo misto 55 45 IV aree d intensa attività

60 50 umana V aree prevalentemente

industriali 65 55

VI aree esclusivamente industriali 65 65

Valori limite di assoluti di immissione - Leq in dB(A) (art. 3):

Tempi di riferimentoClassi oli destinazione

Diurno Notturnod'uso del territorio (06.00 - 22.00) (22.00 - 06.00)

I aree particolarmente 50� 40protette

Il aree prevalentemente 55� 45residenziali

III aree tipo misto 60 50 IV aree d intensa attività

65� 55 umana V aree prevalentemente

70� 60industriali VI aree esclusivamente

70� 70industriali

E.3.2 Requisiti e modalità per il controllo

I)� L'effettuazione di verifiche di inquinamento acustico e l'individuazione dei recettori sensibili vengono riportati nel piano di monitoraggio.

Il) Le rilevazioni fonometriche dovranno essere eseguite nel rispetto delle modalità previste dal D.M. ''''' del 16 marzo 1998 da un tecnico competente in acustica ambientale deputato all'indagine.

E.3.3� Prescrizioni generali

III)� Qualora si intendano realizzare modifiche agli impianti o interventi che possano influire sulle emissioni sonore dovrà essere redatta, secondo quanto previsto dalla DGR n.7/8313 dell' 8/03/2002, una valutazione previsionale di impatto acustico. Una volta realizzati le modifiche o gli interventi previsti, dovrà essere effettuata una campagna di rilievi acustici al perimetro dello stabilimento e presso i principali recettorl sensibili che consenta di verificare il rispetto dei limiti di

emissione e di immissione sonora, nonché il ::petto df~~differenziali.

i~~~52~>/0(.i0 ") '(_1 ", \,v./tI(~ .1.;1,'. ' .

Sia i risultati dei rilievi effettuati, contenuti ail'interno di una valutazione di impatto acustico, sia la valutazione previsionale di impatto acustico devono essere presentati all'Autorità Competente, all'Ente comunale territori almente competente e ad ARPA dipartimentale.

lo

E.4 Suolo

I)� Devono essere mantenute in buono stato di pulizia le griglie di scolo delle pavimentazioni interne ai fabbricati e di quelle esterne.

Il)� Deve essere mantenuta in buono stato la pavimentazione impermeabile dei fabbricati e delle aree di carico e scarico, effettuando sostituzioni del materiale impermeabile se deteriorato o fessurato.

III)� Le operazioni di carico, scarico e movimentazione devono essere condotte con la massima attenzione al fine di non far permeare nel suolo alcunché.

IV) Qualsiasi sversamento, anche accidentale, deve essere contenuto e ripreso, per quanto ." possibile, a secco.

lJ)� La ditta deve segnalare tempestivamente all'Autorità Competente ed agli Enti competenti ogni eventuale incidente o altro evento eccezionale che possa causare inquinamento del suolo.

E.5 Rifiuti

E. 5.1� Requisiii e modalità per il controllo I)� I rifiuti in entrata o in uscita dall'impianto e sottoposti a controllo, le modalità e la frequenza dei

controlli, nonché le modalità di registrazione dei controlli effettuati devono essere coincidenti con quanto riportato nel piano di monitoraggio (F.3.7).

E.5.2 Prescrizioni impiantistiche l'f!) I recipienti fissi e mobili devono essere provvisti di accessori e dispositivi atti ad effettuare in . condizioni di sicurezza le operazioni di riempimento e svuotamento.

III)� I fusti e le cisternette contenenti i rifiuti non devono essere sovrapposti per più di 3 piani ed il loro stoccaggio deve essere ordinato, prevedendo appositi corridoi d'ispezione.

IV)� I serbatoi devono riportare la sigla di identificazione.

E.5.3 Prescrizioni generali

V) Devono essere adottati tutti gli accorgimenti possibili per ridurre al minimo la quantità di rifiuti prodotti, nonché la loro pericolosità.

VI) Il gestore deve tendere verso il potenziamento delle attività di riutilizzo e di recupero dei rifiuti prodotti, nell'ambito del proprio ciclo produttivo e/o privilegiando il conferimento ad impianti che effettuino il recupero dei rifiuti.

VII) L'abbandono e il deposito incontrollati di rifiuti sul e nel suolo sono severamente vietati.

VI Il) Devono essere separati i rifiuti incompatibili tra loro, ossia che potrebbero reagire; le aree adibite allo stoccaggio devono essere debitamente contrassegnate al fine di rendere nota la natura e la pericolosità dei rifiuti, nonché eventuali norme di comportamento.

IX) la movimentazione dei rifiuti deve in ogni caso awenire osservando le seguenti modalità:

a)

b)

c) evitato ogni degrado

83

deve essere evitato ogni danno o pericolo per la salute, l'incolumità, il benessere e la sicurezza della collettività, dei singoli e degli addetti; deve essere garantito il rispetto delle esigenze igienico-sanitarie ed evitato ogni rischio di inquinamento dell'aria, dell'acqua, del suolo e del sottosuolo, nonché ogni inconveniente derivante da rumore ed odori; devono essere salvaguardate la fauna e dell'ambiente e del paesaggio;

X)� La gestione dei rifiuti dovrà essere effettuata da personale edotto del rischio rappresentato dalla loro movimentazione e informato della pericolosità dei rifiuti; durante le operazioni gli addetti dovranno disporre di idonei dispositivi di protezione individuale (OPI) in base al rischio valutato.

XI)� Le pile e gli accumulatori esausti devono essere depositate in apposite sezioni coperte, protette dagli agenti meteorici, su platea impermeabilizzata e munita di un sistema di raccolta degli eventuali sversamenti acidi. I contenitori degli accumulatori esausti dovranno avere caratteristiche di resistenza alla corrosione ed all'aggressione degli acidi.

XII)� Per gli eventuali rifiuti da imballaggio devono essere privilegiate le attività di riutilizzo e recupero.

h

i:.5.4 Prescrizioni per le attività di gestione rifiuti autorizzate XIII)� Prima della ricezione dei rifiutì all'impianto, la ditta deve verificare l'accettabilità degli stessi

mediante acquisizione di idonea certificazione rìportante le caratteristiche chimico-fisiche dei rifiuti citati (formulario di identificazione elo risultanze analitiche); qualora la verifica di accettabilità sia effettuata anche mediante analisi, la stessa deve essere eseguita per ogni conferimento di partite di rifiuti ad eccezione di quelli che provengono continuativamente da un ciclo tecnologico ben definito, in tal caso la verifica dovrà essere almeno semestrale;

XIV)� Qualora il carico di rifiuti sia respinto, il gestore dell'impianto deve comunicarlo alla Provincia entro e non oltre 24 ore trasmettendo fotocopia del formulario di identificazione;

XV)� Le operazioni di messa in riserva elo di deposito preliminare devono essere effettuate in conformità a quanto previsto dal d.d.g. 7 gennaio 1998, n. 36.

';';(VI)� I terreni, se sottoposti a trattamento biologico (bioremediation) per la bonifica, materia regolata dal d.lgs. n. 152/06, qualora vengano riutilizzati, devono rispettare i limiti previsti dalle colonna A della tabella 1, dell'Allegato 5 allo stesso decreto.

XVII)� I prodotti e le materie prime ottenute dalle operazioni di recupero effettuate attraverso il trattamento di lavaggio devono avere caratteristiche merceologiche conformi alla normativa tecnica di settore o, comunque, rientrare nelle forme usualmente commercializzate previste o dichiarate nella relazione tecnica.

XVIII)� Per quanto riguarda le linee di bonifica biologica e di lavaggio terre, a seguito di caratterizzazione del rifiuto stoccato, ricevuto sia in R13 che in 015, la ditta potrà avviare a recupero il rifiuto che presenta le caratteristiche di ricuperabilità ed inviare a smaltimento i rifiuti non altrimenti recuperabili.

:"·:<IX)� Non sono ammessi al trattamento di inertizzazione rifiuti che in ambiente alcalino producano esotermia, sviluppino gas o che risultino comunque incompatibili con il processo.

XX)� Il rifiuto "inertizzato" dovrà conseguire l'aspetto di materiale palabile e non gocciolante, il cui eluato deve rispettare i limiti previsti dalla normativa vigente in relazione alle caratteristiche dello smaltimento definitivo in cui il rifiuto verrà collocato;

XXI)� Sui rifiuti inertizzati, depositati in area protetta (al coperto e su fondo impermeabilizzato con sistema di raccolta di eventuali percolamenti), prima del conferimento ad impianti finali dì smaltimento, la ditta deve provvedere alle analisi sull'eluato secondo quanto disposto dalla normativa vigente.

XXII)� Per le operazioni di inertizzazione di rifiuti solidi è ammesso un apporto di rifiuti liquidi con un rapporto massimo di 1:1 con l'agente inertizzante.

;'10'(111)� Le operazioni di ricondizionamento devono essere fatte sotto cappa di aspirazione come pure le operazioni di pressatura dove deve essere raccolto il"colaticcio" e captate eventuali emissioni.

XXIV) Le acque provenienti dai lavaggi devono essere considecata..dfiuti e trattate di conseguenza.d:,n "-'1 't ( ..>,

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XXV)� Possono essere operate fasi di miscelazione, in deroga all'art. 187 del dlgs. 152106, esclusivamente se tese a produrre miscele di rifiuti ottimizzate ai fini del recupero e/o smaltimento finale; comunque non può essere optata nessuna diluizione tra i rifiuti incompatibili ovvero con la finalità di una diversa classificazione dei rifiuti originari ai sensi dell'art. 7 del d.lgs. 22/97. La miscelazione dovrà essere effettuta adottando procedure atte a garantire la trasparenza delle operazioni eseguite ed in particolare:

"'.� ogni partita di rifiuto in ingresso sarà registrata riportando la codifica della cisterna, serbatoio, contenitore o area di stoccaggio in cui verrà collocata;

è vietata la miscelazione di rifiuti con diverso stato fisico o che possano dar origine a SViluppo di gas tossici;

il rifiuto deve essere preventivamente controllato a cura del responsabile dell'impianto o da un suo preposto, mediante una prova di miscelazione su piccole quantità di rifiuto, per verificarne la compatibilità chimico-fisica. Si terrà sotto controllo l'eventuale polimerizzazione, riscaldamento, sedimentazione, ecc. per 24 ore; trascorso tale tempo senza il verificarsi di nessuna reazione si procederà alla miscelazione;

deve essere tenuto una registrazione di impianto dove vengano evidenziati:

>- partite, quantità, codici CER dei rifiuti miscelati; ,.w·

>- esiti delle prove di miscelazione;

XXVI)� Il d.lgs. 152/06 ha abrogato definitivamente la definizione di rifiuto tossico-nocivo; si fa presente che comunque l'impianto in oggetto è stato sottoposto a V.I.A. minìsteriale in quanto ha ottenuto la prima autorizzazione prima del d.lgs. 152/06. Si fa presente che nel decreto di V./.A: ministeriale sono state riportate prescrizioni specifiche relativamente ai rifiuti decadenti dall'inertizzazionedei rifiuti tossico nocivi;

XXVII) Le analisi necessarie (test di cessione) per poter considerare "inerte" il rifiuto generato dalla sezione di lavaggio delle scorie di incenerimento R.S.U., al quale è attribuito il codice 19.12.09, devono essere compiute per ogni partita di rifiuto conferita in discarica.

XXVIII)per tutti i casi in cui è prevista la gestione di terre /rifiuti contaminati da amianto devono essere indicate ed adottate specifiche procedure e istruzioni operative, da ricomprendere nel Manuale Operativo, per garantire la salvaguardia degli operatori e delle matrici ambientali. In particolare deve essere evitata qualsiasi dispersione di fibre di amianto in tutte le fasi di lavorazione a cui sono sottoposti i terreni/rifiuti contaminati da esso.

XXIX)� I terreni/rifiuti contaminati da amianto in polvere ed in fibre libere devono essere sottoposti ad operazioni di trattamento che portino alla stabilizzazione al fine dello smalti mento finale in discarica come previsto dalla normativa vigente.

XXX)� I terreni/rifiuti da avviare all'impianto di lavaggio, se contaminati da polvere e fibre libere di amianto, durante le fase di stoccaggio e successivo trasporto, devono essere mantenuti bagnati.

XXXI)� I fanghi filtropressati in uscita dalla linea di lavaggio, a seguito di trattamento di terre e rifiuti contaminati da amianto dovranno essere inviati, ancora umidi, all'impianto di inertizzazione

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entro la stessa giornata di lavorazione. Durante le operazioni di movìmentazione di detti fanghi dovranno essere adottate tutte le precauzioni necessarie ad evitare la dispersione di fibre.

XXXII)� Per i rifiuti identificati ai CER 170106*, 170903*, 170503* (se contaminati da amianto) non è autorizzato il loro invio alla linea di bonifica biologica.

XXXIII)� Per i rifiuti contenenti amianto identificati ai CER 160111*,160212* e per i rifiuti identificati ai CER 150111 *, 150202*, 190306*, 190304* e 170§.Q..3.;.(:>e contaminati da amianto), per i quali è previsto l'invio alla Sezione di Stoccaggio e.d'1"Ag.egua-r:nento Volumetrico, non è autorizzata

l'operazione di triturazione e deve essere :!!~(AJ[tf~;!J~·-~~~~r~Zionedagli altri rifiuti.

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X::0<'IV)� Per i rifiuti identi"ficati ai CER 190306~', 190304*, 170106*, 170903*, 170503* (se contaminati da amianto) e ogni altro rifiuto potenzialmente contaminato da amianto per i quali è previsto il trattamento presso la Sezione di Inertizzazione, deve essere previsto un idoneo stoccaggio in area identificata e separata dagli altri rifiuti.

XXJ(V)� La ditta dovrà adeguare le procedure riportate nel proprio "Manuale Operativo" alle prescrizioni gestionali inserite nel quadro prescrittivo del presente documento.

XXXVI)� L'impianto dovrà essere gestito con le modalità riportate nel "Manuale Operativo" predisposto dalla ditta e debitamente adeguato come indicato nella precedente prescrizione. Il Manuale Operativo potrà essere revisionato in relazione a mutate condizioni di operatività della Piattaforma o a seguito di modifiche delle norme applicabili di cui sarà data comunicazione alle autorità competenti.

XXXVII)� I rifiuti in uscita dall'impianto, accompagnati dal formulario di identificazione, devono essere conferiti a soggetti autorizzati per il recupero o lo smaltimento finale, escludendo ulteriori

~ passaggi ad impianti di stoccaggio, se non collegati agli impianti di recupero o smaltimento di cui ai punti da Di a D14 dell'allegato Bai d.lgs. 152/06 o ai punti da R1 a R12 dell'allegato C al d.lgs. 152/06.

XXXVIII) Viene determinata in € 1.465.389,355 l'ammontare totale della fideiussione che la ditta deve prestare a favore dell'Autorità competente, relativa alle voci riportate nella seguente tabella; la fideiussione deve essere prestata ed accettata in conformità con quanto stabilito dalla d.g.r. n. 19461/04. La mancata presentazione della suddetta fideiussione entro il termine di 90 giorni dalla data di comunicazione del presente provvedimento, ovvero la difformità della stessa dall'allegato A alla d.g.r. n. 19461/04, comporta la revoca del provvedimento stesso come previsto dalla d.g.r. sopra citata.

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I ,Opérazione' . .,

'. J

Deposito preliminare e/o messa in riserva (D15/R 13) di rifiuti in

ingresso

i,., ,I RifIuti' ":,,, i~

Rifiuti speciali pericolosi, anche ex

tossici e nocivi, e non pericolosi

q... antità

5450 mc

I. '. ~~1(:'~ì·t'.'à~':~ .'qCosti - ' .."

€ 962.606,25

Deposito temporaneo Rifiuti speciali autorizzato di rifiuti decadenti

dalle operazioni effettuate pericolosi, non

tossici e nocivi e 150 mc € 26.493,75

presso l'impianto non pericolosi Deposito temporaneo

autorizzato di rifiuti decadenti dalle operazioni effettuata

Rifiuti speciali non pericolosi 4400 mc € 388.564,00

presso l'impianto

Operazioni di smaitimento svolte Rifiuti speciali

presso la Sezione di pericolosi, anche ex

Inertizzazione tossici e nocivi, e non pericolosi

35000 tJa €21.195,385

Operazioni di recupero e/o smaltimento svolte presso la

Sezione di Stoccaggio ed Adeguamento Volumetrico

Rifiuti speciali pericolosi, non

tossici e nocivi, e non pericolosi ed

urbani

5000 tJa € 10.597,69

Operazioni di recupero e/o smaltimento svolte presso la

Sezione di Bonifica Biologica e Lavaggio terre contaminate e

rifiuti

Rifiuti speciali pericolosi, non

tossici e nocivi e non pericolosi

107000 tJa € 55.932,28

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AMMONT'~RE TOTALE •. ''''''Ir~' t. ',~,. / #Ore ',"F , € 1.465.389,355

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l

E. ' "eriori p ascrizioni

I)� Ai sensi dell'art.10 del D.Lgs. 59/05, il gestore è tenuto a comunicare all'autorità competente variazioni nella titolarità della gestione dell'impianto ovvero modifiche progettuali dell'impianto, così come definite dall'articolo 2, comma 1, lettera m) del Decreto stesso.

Il) Il Gestore del complesso IPPC deve comunicare tempestivamente all'Autorità competente, al Comune, alla Provincia e ad ARPA territorialmente competente eventuali inconvenienti o incidenti che influiscano in modo significativo sull'ambiente nonché eventi di superamento dei limiti prescritti.

III)� Ai sensi del D.Lgs. 59/05, art.11, comma 5, al fine di consentire le attività dei commi 3 e 4, il gestore deve fornire tutta l'assistenza necessaria per lo svolgimento di qualsiasi verifica tecnica relativa all'impianto, per prelevare campioni e per raccogliere qualsiasi informazione necessaria ai fini del presente decreto.

E.7 Monitoraggio e Controllo

Il monitoraggio e controllo dovrà essere effettuato seguendo i criteri individuati nel piano relativo descritto al paragrafo F.

Tale Piano verrà adottato dalla ditta a partire dalla data di adeguamento alle prescrizioni previste dall'AIA, comunicata secondo quanto previsto all'art. 11, comma 1, del D. Lgs 59/05; sino a tale data Il monitoraggio verrà eseguito conformemente alle prescrizioni già in essere nelle varie autorizzazioni di cui la ditta è titolare.

Le registrazioni dei dati previsti dal Piano di monitoraggio devono essere tenuti a disposizione degli Enti responsabili del controllo e, a far data dalla comunicazione di avvenuto adeguamento, dovranno ~j)ssere trasmesse all'Autorità Competente, ai comuni interessati e al dipartimento ARPA competente --per territorio secondo le disposizioni che verranno emanate ed, eventualmente, anche attraverso sistemi informativi che verranno predisposti.

Sui referti di analisi devono essere chiaramente indicati: la data, la modalità di effettuazione del prelievo, il punto di prelievo, la data di effettuazione dell'analisi, gli esiti relativi e devono essere firmati da un tecnico abilitato.

L'autorità competente provvede a mettere tali dati a disposizione del pubblico tramite gli uffici individuati ai sensi dell'articolo 5, comma 6 del D.Lgs 59/05.

L'Autorità ispettiva effettuerà due controlli ordinari nel corso del periodo di validità dell'Autorizzazione rilasciata, di cui il primo orientativamente entro sei mesi dalla comunicazione da parte della ditta di avvenuto adeguamento alle disposizioni AIA.

A-.~

'~:i\ monitoraggio delle rogge a monte ed a valle dell'insediamento andrà eseguito secondo le modalità già validate da ARPA dipartimento di Brescia.

E.8 Prevenzione incidenti

Il gestore deve mantenere efficienti tutte le procedure per prevenire gli incidenti (pericolo di incendio e scoppio e pericoli di rottura di impianti, fermata degli impianti di abbattimento, reazione tra prodotti e/o rifiuti incompatibili, sversamenti di materiali contaminanti in suolo e in acque superficiali, anomalie sui sistemi di controllo e sicurezza degli impianti di trattamento rifiuti e di abbattimento), e garantire la messa in atto dei rimedi individuati per ridurre le conseguenze degli impatti sull'ambiente.

E.e Gestione delle emergenze

Il gestore deve provvedere a mantenere aggiornato il Piano di Emergenza, che, tra l'altro, deve ~~Jarantire la tutela delle Rogge Ghizzola, Baioncello e Serioletta in caso di incidente, fissare gli 8dempimenti connessi in relazione agli obblighi derivanti dalle disposizioni di competenza dei Vigili del Fu?co. e degli ~nti interessati e mantenere una registraZione~ eventi anomali per i quali si ..~tJ.TI.Ua---:cl~,~1i

attIva Il Plano di Emergenza. _<~~p"-~"-,:,:;"\"', I r· . ' -. \ ~. i f l' , "1 I� ~.

~'.\. {.' ,I

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....� ..~

E.10 !l'iterventi ull'area alla ess a ione dell'attivi '

Deve essere evitato qualsiasi rischio di inquinamento al momento della cessazione definitiva delle attività. La ditta dovrà provvedere al ripristino finale ed al recupero ambientale dell'area in caso di chiusura dell'attività autorizzata ai sensi della normativa vigente in materia di bonifiche e ripristino ambientale ~~econdo quanto disposto all'art.3 punto f) del D. Lgs. n.59 del 18/02/2005. 'li� ripristino finale ed il recupero ambientale dell'area ave insiste l'impianto, devono essere effettuati secondo quanto previsto dal progetto approvato in accordo con le previsioni contenute nello strumento urbanistico vigente. Le modalità esecutive del ripristino finale e del recupero ambientale dovranno essere attuate previo nulla osta della Provincia territorialmente competente, fermi restando gli obblighi derivanti dalle vigenti normative in materia. Alla Provincia stessa è demandata la verifica dell'avvenuto ripristino ambientale da certificarsi al fine del successivo svincolo della garanzia fideiussoria.

F. PIANO DI MONITORAGGIO

F.1 Finalità del monitoraggio

La tabella seguente specifica le finalità del monitoraggio e dei controlli attualmente effettuati e di quelli oroposti per il futuro.

rt,~

Monitoral:!p i e controlliObiettivi del monitoraggio e dei controlli

Attuali Proposte

Valutazione di conformità AIA X .",.

Aria X X

Acqua X X

Suolo X X

Rifiuti X X

Rumore v XA

Gestione codificata dell'impianto o parte dello stesso in funzione della X� Xprecauzione e riduzione dell'inquinamento

Raccolta di dati nell'ambito degli strumenti volontari di certificazione e X� Xregistrazione (EMAS, ISO)

Raccolta di dati ambientali nell'ambito delle periodiche comunicazioni (es. INES) alle autorità competenti Raccolta di dati per la verifica della buona gestione e l'accettabilità dei X� Xrifiuti per gli impianti di trattamento e smaltimento

Gestione emergenze (RIR) X X

Altro (consumi di energia, acqua, metano, carburanti) X X

Tab. F1 • Finalità del manitaraggia

F.2 Chi effeo·tua ii se!f-monitoring�

La tabella n.2 rileva, nell'ambito dell'auto-controllo proposto, chi effettua il monitoraggio.�

Gestore dell'impianto (controllo interno) - acqua di scarico

88

Società terza contraente (controllo interno appaltato)

Tab. F2 - Autocontrollo

F.3 PARAMETRI DA MONITORARE

F.3.1 Risorsa idrica

La tabella seguente individuata il monitoraggio dei consumi idrici che si intende realizzare per l'ottimizzazione dell'utilizzo della risorsa idrica

Consumo Consumo

Consumo annuo annuo per Anno di Fase di Frequenza annuo specifico %

Tipologia fasi di riferimento utilizzo di lettura totale (m3/tonnellata ricircolo

processo(m 3/anno) di (m3/anno)"j. prodotto finito)

daPOZZO X annuale X X ­r individuare ! ..-_.. - ..

Tab. F4 - Risorsa idrica

i'o.' o'

89�

--

,"

;=.3.2 Risorsa energetica

La tabella FS ed F6 riassumono gli interventi di monitoraggio previsti ai fini dell'ottimizzazione dell'utilizzo�

della risorsa energetica:�

Consumo annuo ConsumoConsumo

specifico annuoAnno� Frequenza annuoTipologia Tipo di� (KWh- per fasidi� di totale 3combustibile utilizzo� m /tonnellata di.'.:'� riferimento rilevamento (KWh­3 di processo

m /anno) prodotto (m3 /anno)

finito) X X produttivo annuale X X X

Tab. FS • Combustibili

Consumo termico Consumo energetico Consumo totaleProdotto

(KWh/t di prodotto) (KWh/t di prodotto) (KWh/t di prodotto)

Rifiuti gestiti� X X I

Tab. F6 • Consumo energetico specifico

~

-.-=.3.3 Aria

La seguente tabella individua per ciascun punto di emissione, in corrispondenza dei parametri elencati, la frequenza del monitoraggio ed il metodo utili~zato:

Modalità di controlloParametro n E10 E11 E12 E13 E14� Metodi n

Continuo Discontinuo

Metano --

Monossido di carbonio X X

r:s� (CO).... Q)� Biossido di carbonio (C02)I/)

~',.~: ~)

Idrofluorocarburi (HFC) t~, Q)� Protossido di azoto (N 2O)

Ammoniaca c "' o� Composti organici volatili 'N� X X X annuale UNI EN 13649 per COV c� non metanici (COVNM)Q)

>� Ossidi di azoto (NOx) X Xc :.,)o� Polifluorocarburi (PFC)

Esafluoruro di zolfo (SFs)�

Ossidi di zolfo (SOx) X X�

Arsenico (As) e composti X X� annuale ;:;� prEN 14385 LI)

r,.� Cadmio (Cd) e composti X X annuale prEN 14385 ~ ,.. ,~,

~- Cromo (Cr) e composti X X annuale prEN 14385 o :.J� Rame (Cu) e composti X X annuale prEN 14385

v lJ� Mercurio (Hg) e composti A X annuale prEN 14385

~ .­1,)�

Nichel (Ni) e composti X X annuale prEN 14385 E� Piombo (Pb) e composti X X ,,---'" annuale prEN 14385

Zinco (Zn) e composti X X .. " .-. annuale prEN 14385 -90 ~./ :- 7 ~ :~~'l

~"" ;., / ... ,'-" ~ çf'�"':'" j ~ ....... ~,... ,I�

.

I. -""" \.\~ Parametro n ~-

10 E11 12 E13 14 Modalità di controllo

Continuo Discontinuo iVletodi n

I _. Manganese (lV1n) e

X X annuale prEN 14385 :o: composti l/)

Vanadio (V) e composti "'\ X X annuale prEN 14385 '~• I.~ Cobalto (Co) e composti ;5 X v

" annuale prEN 14385 t,,) Stagno (Sn) e composti X X annuale prEN 14385

Selenio (Se) e composti X X annuale prEN 14385 Oicloroetano-1 ,2 (OCE)

Oiclorometano (OCM)

Esaclorobenzene (HCB) I Il,) Esaclorocicloesano (HCH) ... l'll...

Policlorodibenzodiossine~ ... !2 (PCOO) + u Il,) Policlorodibenzofurani = :: (PCOF)c:". t 1'./ Pentaclorofenolo (PCP) ~q;..,

Tetracloroetilene (PER) o :I)

Tetraclorometano (TCM) ~

:9 Triclorobenzeni (TCB) 'Il :l Tricloroetano-1,1,1 (TCE) f)

Tricloroetilene (TR I) Triclorometano

Policlorobifenili (PCS)

, Benzene (CsH s)

Idrocarburi Policiclici UNI EN 1948-1 solo per X X annuale

~.' Aromatici (IPA) il campionamento

HCI-Cloro e composti inorganici X X annuale

UNI EN 1911-1,2 e 3 Fluoro e composti

X X annuale HF ­ UNI 10787inorganici

Acido cianidrico

" UNI EN 13284-1? PM) :lo

X X X annuale UNI EN 13284-2

) PM lO)

· -

· Altro ­ Aerosol alcalini X X annuale · espressi come NaOH

~ Altro ­ Aerosol acidi X X annualeespressi come HCI

Altro - Nebbie oleose X annuale

Tab. F7 - Inquinanti monitorati (*)11 monitoraggio delle emissioni in atmosfera dovrà prevedere il controllo di tutti i punti emissivi e dei parametri significativi

dell'impianto in esame, tenendo anche conto del suggerimento riportato nell'allegato 1 del DM del 23 novembre 2001 (tab, da 1.64,1 a 1.6.4,6). In presenza di emissioni con flussi ridotti e/o emissioni le ,9)!i.f.,?ncentrazioni dipendono esclusivamente dal presidio depurativo (escludendo i parametri caratteristici di una deterl1',lin-ata"attlvità produttiva) dopo una prima analisi, è possibile proporre misure parametriche alternative a quelle analitiche'lad·i'ls~iJ,i·p·io"t'r~Fiati grafici della temperatura, del LiP,

':" ! ;-/:--? \ ::: \ ~ 91 ( )")~(~~;

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',"-, _.._." '/ '..... f';., .-" ,,.,~",

.del pH, che documentino la non variazione de!l'emissione rispetto all'analisi precedente.

;'*)Qualora i metodi analitici e di campionamento impiegati siano diversi dai metodi previsti dall'autorità competente di cui all'allegata tabella o non siano stati indicati, il metodo prescelto deve rispondere ai principi stabiliti dalla norma UNI 17025, indipendentemente dal fatto che il laboratorio che effettua l'analisi sia accreditato secondo la predetta norma.

F.3.3.1: Monitoraggio delle emissioni diffuse di COV presso l'impianto di lavaggio terre contaminate e rifiuti

Una volta all'anno sono monitorate, in piOssimità dell'impianto di lavaggio terre contaminate e rifiuti, le emissioni diffuse costituite da COV che possono originarsi da detto impianto. A tal fine occorre spostare il punto di indagine definito come AE3. tra l'impianto di vagliatura e quello di lavaggio, ad una distanza non superiore ai 5 metri dall'impianto di lavaggio.

F.3.4 Acqua

;::>er ciascuno scarico, in corrispondenza dei parametri elencati, la tabella riportata di seguito specifica la :requenza del monitoraggio ed il metodo utilizzato:

Modalità di controllo Metodi n Parametri 81 S2 S APAT-IRSAContinuo Discontinuo

CNR 2003

pH X mensile 2060

Temperatura

Colore

Odore

:1 Conducibilità X mensile 2030

I Materiali grossolani

Solidi sospesi totali X mensile 2090

B005

COO X mensile 5130

Alluminio X mensile 3050

Arsenico (As) e composti X mensile 3080

Bario X mensile 3090

Boro X mensile 3110

Cadmio (Cd) e composti X mensile 3120

;"' Cromo (Cr) e composti X mensile 3150 i I Ferro X mensile 3160� Manganese X mensile 3190� Mercurio (Hg) e composti X mensile 3200� Nichel (Ni) e composti X mensile 3220� Piombo (Pb) e composti X mensile 3230� Rame (Cu) e composti X mensile 3250� Selenio X mensile 3260� Stagno X mensile 3280� Zinco (Zn) e composti X mensile 3320� Cianuri� I

'I Cloro attivo libero ~.. -' -...

" . : Solfuri I /.'•. /~} ... ".

(-1. . . "' J92 ~'1lL\~"".-,-- _:; .' l .\j,j~;.~(":~: ./

.... 'J:ll.J .. I,.-

.~

Modartà di controllo Metodi \1

Par<ùmeìri 51 52 S Continuo Discontinuo APAT-!RSA CNR 2003

Cloruri X mensile I 4090

Fluoruri X mensile 4100

Fosforo totale X mensile 4110

Azoto ammoniacale (come NH 4) X mensile 4030

l:~;\zoto nitroso (come N) X I mensile 4050

Azoto nitrico (come N) X mensile 4040

Grassi e olii animali/vegetali Idrocarburi totali ( -) X mensile

Aldeidi I Solventi organici azotati

5170

(Anionici)

Tensioattivi totali X mensile + 5180

(Non lonici)

!""I~esticidi

IDicloroetano-1 ,2 (OCE)

Diclorometano (OCM)

Cloroalcani (C 10-13)

Esaclorobenzene (HCB)

Esaclorobutadiene (HCBD)

Esaclorocicloesano (HCH)

Pentaclorobenzene

Composti organici alogenati X mensile 5150

Benzene, toluene, etilbenzene, xileni (BTEX)

X mensile 5140

Oifeniletere bromato l'~:::omposti organostannici

iPA

Fenoli X mensile 5070

Nonilfenolo

COT ---­

Altro

Tab. Fa - Inquinanti monitorati

(*)Qualora i metodi analitici e di campionamento impiegati siano diversi dai metodi previsti dall'autorità competente di cui all'allegata tabella o non siano stati indicati il metodo prescelto deve rispondere ai principi stabiliti dalla norma UNI 17025, indipendentemente dal fatto che il laboratorio che effettua l'analisi sia accreditato secondo la predetta norma.

+.. ')Tali parametri saranno determinati n. 3 volte con cadenza semestrale a partire dalla data di adeguamento così come previsto ~:ll'art.17, comma 1, del D.Lgs 59/2005 e comunque non oltre il 30/10/2007. Qualora il valore massimo di concentrazione dei tre risultati analitici rilevati per il singolo parametro risulti inferiore o uguale al 10 % del valore limite o al di sotto del limite di rilevabilità dello strumento di misura o della metodica utilizzata, il parametro suddetto non sarà più oggetto del piano di monitoraggio delle emissioni in atmosfera previsto. In caso contrario, il monitoraggio del parametro dovrà essere effettuato regolarmente con cadenza annuale, come indicato in tabella.

F.3.4.1 Monitoraggio del CIS recettore -,:),,,~~.H'ij;r.. La caratt~rizza.zione quali/qu~ntitativ~ de'. corpo idrico rec:ttore /:rièI1~~,-!7~;f1:~o ~e"a Roggia Ghizzola, dello .scanco ?' acque ~eteonche del tetti e delle acque di secG>~~a p';1, ~ '; -e)' 91a stata effettuata dalla PBR In fase di pre-gestlone. \::0\ :.: .:-,. J/';

..., , ~v.:~~.\, ~.. ""_..,,./.~:;~

9.J ,.'. IIJ t'I! -, ", ,\\ l''> . .y -1,1-,'

Annualmente si effettua un'indagine sui sedimenti e sulla qualità delle acque del suddetto corso d'acqua superficiale e dal 2004, in ottemperanza ad una prescrizione del Decreto VIA, tale indagine si effettua anche per le Rogge Baioncello e Serioletta, sebbene non interessate da scarichi dell'azienda, assieme I:'lila determinazione, ogni due anni, dell'Indice Biotico Esteso (IBE) per tutte e tre le Rogge.;;j.,

F.3.4.2 Monitoraggio delle acque sotterranee

In considerazione di un pregresso evento di contaminazione da piombo a cui ha fatto seguito un azione� di bonifica deii'area interessata e della presenza della falda freatica dal piano campagna a circa 20 m di� profondità nel sottosuolo, viene effettuata annualmente un'indagine sulla qualità delle acque sotterranee,� mediante piezometri posizionati a monte ed a valle della Piattaforma nella direzione del flusso della falda� freatica, al fine di controllare il rispetto dei limiti di legge per ciascun parametro considerato.� Inoltre, mensilmente viene verificato il livello della falda freatica soggiacente.�

Le tabelle seguenti indicano le caratteristiche dei punti di campionamento delle acque sotterranee:�

I" Livello !1. 0

Piezometro Posizione piezometro

Coordinate Gauss - Boaga

piezometrico medio della

falda (m.s.l.m.)

Profondità del piezometro

(m)

Profondità dei filtri (m)

da p.c.

N.1 PM1 Monte X =1.582.244 Y = 5.035.587

100.53 7 1

N.2 PM2 Monte X = 1.582.454 Y = 5.035.543

100.61 7 1

N.3 PV1 Valle X = 1.582.473 Y = 5.035.266

100.07 7 1

Tab. F9- Piezometri

I Livello statico : Posizione Misure Livello dinamico Frequenza.\ Piezometro (m.s.l.m.)(­ piezometro quantitative (m.s.l.m.) misura

da p.c.

N.1 PM1 Monte X annuale

N.2 PM2 Monte X annuale

N.3 PV1 Valle X annuale

Tab. F1D - Misure piezomelriche quantitative

94�

Posizione MisurePiezometro Parametri Frequenzapiezometro quaiitative

Ph, conducibilità elettrica a 20°C, ossidabilità (come O2), cloruri, solfati, nitrati, nitriti, ammoniaca, arsenico, cadmio, cromo, ferro, manganese,

mercurio, piombo, rame, zinco, fenoli, idrocarburi N.1 PM1 Monte X annuale

disciolti o emulsionati, composti organo alogenati,� triclorometano, tricloroetilene, tetracloroetilene,�

tetracloruro di carbonio, 1,1 ,-tricloroetano, cis 1,2­dicloroetilene, 1, 1-dicloroetilene�

Ph, conducibilità elettrica a 20°C, ossidabilità (come� '" '". O2), cloruri, solfati, nitrati, nitriti, ammoniaca,

arsenico, cadmio, cromo, ferro, manganese, mercurio, piombo, rame, zinco, fenoli, idrocarburi

N.2 PM2 Monte X disciolti o emulsionati, composti organo alogenati, annuale triclo rometano, triclo roeti lene, tetraclo roetilene, I tetracloruro di carbonio, 1,1 ,-tricloroetano, cis 1,2­

dicloroetilene, 1,1-dicloroetilene

Ph, conducibilità elettrica a 20 a C, ossidabilità (come O2), cloruri, solfati, nitrati, nitriti, ammoniaca, arsenico, cadmio, cromo, ferro, manganese,

mercurio, piombo, rame, zinco, fenoli, idrocarburi N.3 PV1 Valle X annuale

disciolti o emulsionati, composti organo alogenati, . \.: triclorometano, tricloroetilene, tetracloroetilene, ,

tetracloruro di carbonio, 1,1 ,-tricloroetano, cis 1,2­i" dicloroetilene, 1, 1-dicloroetilene

Tab. F11 - Misure piezometriche qualitative

F.3.5 Rumore

La Ditta effettua annualmente indagini fonometriche al fine di monitorare l'impatto acustico della propria attività.

Nella tabella F12 seguente. si individuano gli interventi di monitoraggio che la Ditta intende realizzare in merito all'inquinamento acustico delle zone comprese nel raggio di 500 m dal perimetro dello stabilimento:

~ Descrizione e Categoria di Campagna(.

localizzazione del limite da (IndicazioneCodice

punto (al perimetrolin verificare Classe Modalità della delle date e univoco

corrispondenza di (emissione, acustica di misura (durata e del periodo identificativo

recettorespecifico: immissione appartenenza tecnica di relativi a del punto di

descrizione e assoluto, del recettore campionamento) ciascuna monitoraggio

riferimenti univoci di immissione campagna

localizzazione) differenziale) prevista)

X X X X X XI Tab. F12 - Verifica d'impatto acustico

95�

F.3.6 Radiazioni

Nella tabella successiva si riportano i controlli radiometrici su materie prime o rifiuti trattati che la Ditta effettua:

Materiaie Moctaiità di Frequenza Modalità di registrazione dei controllato controllo controllo controlli effettuati

"

Rifiuti/materiale entrata

in automatico continuo

Stampa dei superamenti delle soglie di allarme

Rifiuti/materiale

uscita

in automatico continuo

Stampa dei superamenti delle soglie di allarme

Tab. F13 - Controllo radiometrico

F.3.7 Rifiuti

Le tabelle F14 e F15 riportano le procedure di controllo sui rifiuti in ingresso/ uscita al complesso:

Rifiuti Modalità di Frequenza Modalità di registrazione controllati controllo controllo del controlli effettuati Cod. CER

Visivo, Tutti quelli amministrativo, Tutti i

Informatica/cartaceaautorizzati automatico, conferimenti

analitico

Tab. F14 - Controllo nliuti in ingresso

Rifiuti Frequenza Modalità di registrazione

controllati Tipo di analisi controllo dei controlli effettuati

Cod. CER Accettabilità impianto di

Tutti destinazione (sia Tutte le partite Informatica/cartacea smaltimento che

recupero)

Tab. F15 - Controllo rifiuti in uscita

"?".•

96�

F.4 Gestione dell'impoanto

~.4. 1 Inc!ividuazione e controllo sui punti critici

Le tabelle F17 e F18 specificano i sistemi di controllo previsti sui punti critici, riportando i relativi controlli

(sia sui parametri operativi che su eventuali perdite) e gli interventi manutentivi.

Parametri Perdite

Impianto/parte Modalità

di esso/fase di Frequenza di

processo Parametri dei Fase Modalità Sostanza registrazione

controlli dei controlli

Efficienza dei .~, carboni attivi per

Mensile Regime Analitica COV Registroabbattimento�

COV�

Presso stato� Impianti di differenziale per Polveri e

aspirazione ed sistema di Mensile Regime Strumentale metalli Registro

abbattimento abbattimento pesanti�

emissioni polveri� aeriformi PH soluzioni�

lavaggio per Taratura del Va pori acidi

abbattimento Mensile Regime RegistropHmetro ed alcalini

vapori acidi ed�

alcalini�

PH per il� Taratura del Acqua non

dosaggio dei Mensile Regime RegistropHmetro trattata

reagenti�

Impianto Verifica� Funzionalità

depurazione funzionamento Acqua non delle pompe di Mensile Regime Registro

acque ed alternanza trattata emergenza

dell'utilizzo

Integrità della Controllo Annuale Regime - Registro

pavimentazione integrità fisica�

Impianto di Integrità telo�

presidi del HDPE, integrità Controllo� -�suolo rete fognaria e Annuale Regime infiltrazioni Registro

strutture controllo tenuta

interrate

Tab. F17 - Controlli sui punti critici

97�

;0;:;1:� t-

Macchina Tipo di intervento Frequenz@ Impianti di aspirazione Manutenzione ordinaria quindicinale

ed abbattimento Manutenzione generale semestraleemissioni aeriformi�

Impianto depurazione� Pulizia delle vasche annuale

acque�

Impianto di presidi del Qualora si individuino crepe o diverse rotture nel� continua

suolo calcestruzzo si prowede alla riparazione

Tab. F18 - Interventi di manutenzione dei punti critici individuati

F.4.2 Aree di stoccaggio

,k~ verifica dell'integrità delle strutture adibite allo stoccaggio è annuale. ..~\.

98�

'. "

PROVINCIA DIBRESCJA

SETTORE AMBlINT.E ATTJVJTA' ESTRATr~VE

RJFllifl ED ENERGlA

Via MilUlo, 1.3 25126 Brucia

TclcIono 03DI.H.49.S92

fu. 030137,49.S88

'CJ

I I

••~ ..C]

Raccomandata AR. Spett.le ditta P.B,R. S.p.A Via Molino Emili. 22 2503 OMaclQdio (BS)

Raccomandata AR Spett.le·· Viscontea Coface Agenzia generale A.G.C. di..Marchesi Sergio Via A. Moro, 7 2S 124 Brescia

Egregio Signor Sindaco dci Comune di 25030 Maclodio (BS)

fax 030/3847460 Spett.le ~A di Brescia Via Cantore, 20 2S 128 Brescia

e p.c. Spett. le Regione Lombardia Struttura autorizzazioni e certificazioni Via Pola, 12 --­20124 Milano

P.G. n.

OGGETIO: Accettazione dell'appendice D. 2 del 1210312008 ali. garanzia finanzJaria D. 1702307 del 16/1012006, prestata a fronte deJl'autorUzazione rilasciata con Decreto A.LA. della Regione Lombardia n. ·10877 del 0311 0/2006. .

Si comunica l'accettazione, da parte di, questa Amministrazione, dell'appendice n. 2 deJ 12/03/2008, registrata al P:G. Provinciale n. 37507108 in data 17/03/2008, relativa alla garanzia finanziaria n. 1702307 del 16/10/2007, accettata dalla Regione Lombardia in data 19/1012006 protocollo. n. Q1.2006.0022624, prestata a fronte dell'Autorizzazione Integrata Ambientale di cui all'oggetto.

La presente, cons~rvata in aJlegato ai provvcdimenti autorizzativi, va ~sibita, se richiesta, agli organi preposti al controllo.

Per eventuali" informazioni è possibile rivolgc(rsi all'Area Ambiente - Settore Ambiente, Atti~iti. Estrattive, Rifiuti ed Energia - Ufficio Rifiuti - Via Milano, 13 Tc!. 030/3749659 (Loredana Massi).

Distinti saluti.

11 Direttore dcI cUore Ambio:nte, Attività Estratti e, Rifiuti ed Energia

Dott. Ric r:r;wM3ri3 Davini l .j\

. t!\A.·t··