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Paul Cezanne Paul Cezanne (1839-1906) è il pittore francese più singolare ed enigmatico di tutta la pittura francese post- impressionista. Nato ad Aix-en-Provence, nel meridione della Francia, proviene da una famiglia benestante (il padre era proprietario della banca locale). Egli quindi ebbe modo di condurre una vita agiata, a differenza degli altri pittori impressionisti, e di svolgere una ricerca solitaria e del tutto indifferente ai problemi della critica e del mercato. Egli, infatti, nella sua vita, al pari di Van Gogh, vendette una sola tela, solo qualche anno prima di morire. Pur vivendo quasi sempre a Aix-en-Provence, trascorse diversi periodi a Parigi dove ebbe modo di venire a contatto con i pittori impressionisti della prima ora quali Pissarro, Degas, Renoir, Monet e gli altri. Egli, come gli altri impressionisti, si vedeva rifiutato le sue opere dalla giuria del Salon. E così anche egli partecipò alla prima mostra che gli impressionisti tennero nello studio del pittore Nadar nel 1874. A questa mostra egli espose la sua famosissima opera «La casa dell’impiccato a Auvers». La sua aderenza al movimento fu però sempre distaccata. La sua pittura seguiva già agli inizi un diverso cammino che la differenziava nettamente da quella di un Monet o di un Renoir. Mentre questi ultimi erano interessati solo ai fenomeni percettivi della luce e del colore, Cezanne cerca riconoscere razionalmente le forme e i volumi nello spazio. Ma, per far ciò, egli non ricorse mai agli strumenti tradizionali del disegno, del chiaroscuro e della prospettiva, ma solo al colore. La sua grande ambizione era di risolvere tutto solo con il colore, arrivando lì dove nessun pittore era mai arrivato: sintetizzare nel colore la visione ottica e la coscienza delle cose. Egli disse, infatti, che «nella pittura ci sono due cose: l’occhio e il cervello, ed entrambe devono aiutarsi tra loro». Da questa sua ricerca parte proprio la più grande rivoluzione del ventesimo secolo: la pittura cubista di Picasso. Cezanne, come per i pittori impressionisti, è del tutto indifferente ai soggetti. Li utilizza solo per condurre i suoi esperimenti sul colore. Ed i suoi soggetti sono in realtà riducibili a poche tipologie: i paesaggi, le nature morte, i ritratti a figura intera. I paesaggi sono, tra la produzione di Cezanne, quella più emozionante e poetica. Vi dominano i colori verdi, distesi in infinite tonalità diverse, tra cui si inseriscono tenui tinte di colore diverso. Sono paesaggi che nascono da una grande sensibilità d’animo e che cercano nella natura la serenità e l’equilibrio senza tempo. Le nature morte di Cezanne sono quasi sempre dominate dalla frutta. Inconfondibili sono le sue mele che, come perfette sfere rosse, compaiono un po’ ovunque. In questi quadri gli elementi si pongono con grande libertà, cominciando già a mostrare le prime rotture con la visione prospettiva e la molteplicità dei punti di vista. Cezanne è interessato soprattutto ai volumi. Tanto che egli affermò che tutta la realtà può essere sempre riconducibile a tre solidi geometrici fondamentali: il cono, il cilindro e la sfera. Questa sua attenzione alla geometria solida ritorna anche nei suoi ritratti a figura intera, tra cui spiccano le composizioni delle Grandi Bagnanti. La sua tecnica pittorica è decisamente originale ed inconfondibile. Egli sovrapponeva i colori con spalmature successive, senza mai mischiarle. Per far ciò, aspettava che il primo strato di colore si asciugasse per poi intersecarlo con nuove spalmature di colore.

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Page 1: Paul Cezanne...Paul Cezanne Paul Cezanne (1839-1906) è il pittore francese più singolare ed enigmatico di tutta la pittura francese post-impressionista. Nato ad Aix-en-Provence,

Paul CezannePaul Cezanne (1839-1906) è il pittore francese più singolareed enigmatico di tutta la pittura francese post-impressionista. Nato ad Aix-en-Provence, nel meridionedella Francia, proviene da una famiglia benestante (il padreera proprietario della banca locale). Egli quindi ebbe mododi condurre una vita agiata, a differenza degli altri pittoriimpressionisti, e di svolgere una ricerca solitaria e del tuttoindifferente ai problemi della critica e del mercato. Egli,infatti, nella sua vita, al pari di Van Gogh, vendette unasola tela, solo qualche anno prima di morire.

Pur vivendo quasi sempre a Aix-en-Provence, trascorse diversi periodi a Parigi dove ebbemodo di venire a contatto con i pittori impressionisti della prima ora quali Pissarro,Degas, Renoir, Monet e gli altri. Egli, come gli altri impressionisti, si vedeva rifiutato lesue opere dalla giuria del Salon. E così anche egli partecipò alla prima mostra che gliimpressionisti tennero nello studio del pittore Nadar nel 1874. A questa mostra egliespose la sua famosissima opera «La casa dell’impiccato a Auvers».

La sua aderenza al movimento fu però sempre distaccata. La sua pittura seguiva già agliinizi un diverso cammino che la differenziava nettamente da quella di un Monet o di unRenoir. Mentre questi ultimi erano interessati solo ai fenomeni percettivi della luce e delcolore, Cezanne cerca riconoscere razionalmente le forme e i volumi nello spazio. Ma,per far ciò, egli non ricorse mai agli strumenti tradizionali del disegno, del chiaroscuro edella prospettiva, ma solo al colore. La sua grande ambizione era di risolvere tutto solocon il colore, arrivando lì dove nessun pittore era mai arrivato: sintetizzare nel colorela visione ottica e la coscienza delle cose.Egli disse, infatti, che «nella pittura ci sono due cose: l’occhio e il cervello, edentrambe devono aiutarsi tra loro».Da questa sua ricerca parte proprio la più grande rivoluzione del ventesimo secolo: lapittura cubista di Picasso.Cezanne, come per i pittori impressionisti, è del tutto indifferente ai soggetti. Li utilizzasolo per condurre i suoi esperimenti sul colore. Ed i suoi soggetti sono in realtà riducibilia poche tipologie: i paesaggi, le nature morte, i ritratti a figura intera.I paesaggi sono, tra la produzione di Cezanne, quella più emozionante e poetica. Vidominano i colori verdi, distesi in infinite tonalità diverse, tra cui si inseriscono tenuitinte di colore diverso. Sono paesaggi che nascono da una grande sensibilità d’animo eche cercano nella natura la serenità e l’equilibrio senza tempo.

Le nature morte di Cezanne sono quasi sempre dominate dalla frutta. Inconfondibili sonole sue mele che, come perfette sfere rosse, compaiono un po’ ovunque. In questi quadrigli elementi si pongono con grande libertà, cominciando già a mostrare le prime rotturecon la visione prospettiva e la molteplicità dei punti di vista. Cezanne è interessatosoprattutto ai volumi. Tanto che egli affermò che tutta la realtà può essere semprericonducibile a tre solidi geometrici fondamentali: il cono, il cilindro e la sfera.

Questa sua attenzione alla geometria solida ritorna anche nei suoi ritratti a figuraintera, tra cui spiccano le composizioni delle Grandi Bagnanti.

La sua tecnica pittorica è decisamente originale ed inconfondibile. Egli sovrapponeva icolori con spalmature successive, senza mai mischiarle. Per far ciò, aspettava che ilprimo strato di colore si asciugasse per poi intersecarlo con nuove spalmature di colore.

Page 2: Paul Cezanne...Paul Cezanne Paul Cezanne (1839-1906) è il pittore francese più singolare ed enigmatico di tutta la pittura francese post-impressionista. Nato ad Aix-en-Provence,

Era un metodo molto lento e meticoloso, come quello di Seurat ma è molto lontano dairisultati e dagli intenti dei puntinisti. Egli non ricercava una pittura scientifica, bensìpoetica.La sua ricerca fu estremamente solitaria e scevra di clamori. Anche per il suo carattereschivo e introverso condusse una vita molto ritirata nella sua Aix-en-Provence. La suaattività di pittore è del resto contraddistinta da un’insoddisfazione perenne. Egli sisentiva sempre alla ricerca di qualcosa che non riusciva mai pienamente a raggiungere.La sua riscoperta e rivalutazione avvenne solo negli ultimi anni della sua vita. Nel 1904,due anni prima della morte, il Salon d’Automne espose le sue opere dedicandogliun’intera sala. Dal 1906, anno della sua morte, la sua eredità venne ripresa soprattuttodai cubisti che in Cezanne videro il loro precursore.

La montagna Sainte-Victorie(1904-06 olio su tela 63,5 x 83 cm Kunsthaus Zürich, Zurigo)

Numerose sono le tele cheCezanne ha dedicato allamontagna di Saint-Victorie,soprattutto negli ultimi annidella sua vita. Si può quindiritenere che, in questi quadri,si sintetizzi molto della suaricerca pittorica. L’immagine èottenuta solo con il colore cheviene steso a piccole pezzaturecon direzioni e orientamentidiversi. Prevalgono nel basso itoni arancio e verde, mentre ilprofilo della montagna è dellastessa tonalità azzurrina delcielo in cui si staglia. Ma ilverde ritorna anche nel cielo,come riflesso capovolto dellaterra verso l’alto.Il quadro ha un’idea compositiva molto semplice. Una linea orizzontale, a due terzi dallabase, definisce l’orizzonte dividendo il quadro in due parti distinte e separate. Nellaparte inferiore il colore definisce la multiforme varietà dei campi coltivati, degli alberi edelle case inserite tra essi. Nella parte superiore domina, quasi come un simbolototemico, l’inconfondibile profilo della montagna.

Qui il colore che stende Cezanne sembra compiere il miracolo: socchiudendo gli occhi,ed allontanandosi dal quadro, l’immagine si forma nella nostra percezione come dotatodi vera luce e di vera aria.

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Ma la visione è ferma, immobile, dotata di una sua precisa staticità che rende questoquadro del tutto diverso dai quadri impressionisti. Non c’è la ricerca dell’attimofuggente né la rappresentazione della mobilità della luce. Gli oggetti non vibrano né sisfaldano. Ogni cosa è al suo posto con un ordine ed un equilibrio ben precisi. Eppure ilquadro tende ad una rappresentazione quasi astratta. Le macchie sono colori puri chenon permettono la riconoscibilità di un oggetto preciso. Le macchie di colore hannovalore solo nel loro mutuo rapporto. Da qui all’arte astratta il passo è molto breve, maegli non perse mai la forma e non divenne mai un pittore astratto pur anticipando anchequesto sviluppo dell’arte del Novecento.

I giocatori di carte(1893-1896 olio su tela, 47x56 cm, Parigi, Musée d’Orsay)

Il ciclo di cinque tele dei giocatoridi carte fu eseguito ad Aix apartire dal 1890, e ogni versione fupreparata con numerosi studi diritratto (nel personaggio a sinistraè stato riconosciuto il giardinieredi casa Cézanne, Père Alexandre),mentre la successione delleversioni vede un progressivo ridursidei personaggi da cinque a due,con una gamma di colori piuttostovasta e insistenza su linee curve.L'impulso a realizzare questo ciclovenne al pittore dallo studio delquadro Giocatori di carte delpittore francese del Seicento Louis

Le Nain, conservato nel Museo Granet di Aix Fedele al suo temperamento, Cézanne si sarebbe semprepiù orientato verso la semplificazione, eliminando figure,riducendo il formato della tela, cancellando tutti gli

accessori aneddotici della"scena di genere".Quest’opera,infatti, presenta uno schemafortemente geometrizzato checonferisce ai due personaggiuna dignità classica. Lo spazio è costruito su una griglia diorizzontali (piani del tavolo e linee delle finestre) e verticali(gambe del tavolo, bottiglia, sedia, pieghe della tovaglia). Inquesto schema siinseriscono le obliquecostituite dal cortotratto bianco della pipaa sinistra, dalla cadutadella tovaglia a destra,

dall’inclinazione delle braccia dei giocatori.Rispetto alla prima versione le curve sono quasisparite. L’immagine appare lievemente fuoricentro, la finestra in alto funge da contrappeso aquesto sbilanciamento. Cézanne ottiene così il

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massimo grado di centralità che risulti credibile in unascena di vita vissuta.Il giocatore di sinistra appare connotato da cilindri rigidi(cappello, pipa, torso, l’avambraccio), mentre quello didestra da piramidi flosce (cappello, giacca che si allargaverso il basso, posizione a triangolo delle braccia, la stessaforma del viso) Inoltre si ha una distribuzione chiastica delcolore: il primo ha giacca bluastra e pantaloni gialli,l’opposto ha giacca gialla e pantaloni bluastri. L’unico altrocolore presente sulla tela è un bruno che si accende fino all’ocra con cui Cézannedisegna il tavolo, la tovaglia, l’infisso della finestra e i due volti.

Nature morte

In pittura la natura morta, composizione di elementi naturali inanimati, frutti, fiori,pesci, selvaggina o oggetti (libri, strumenti musicali, vasellame ecc.) è un temapiuttosto frequente lungo tutta la storia dell'arte anche italiana, a partire da Caravaggioe dal suo giovanile "Cesto con frutta".La frutta autunnale, con la sua ridondanza di colori caldi e vivaci, con la morbidezzadelle sue forme arrotondate suggerisce a Paul Cezanne (1839-1906) un gran numero didipinti, nei quali va alla ricerca della geometria delle forme e delle nascoste regole

compositive della natura, costruendo i suoifrutti con solida consistenza attraverso ilcolore (egli stesso dichiarava di “modulare"con il colore piuttosto di "modellare" con ilchiaroscuro le sue nature morte, attuandoun processo più vicino a quello naturale),con l'idea costante di ricondurre la realtà atre forme geometriche fondamentali, cono,cilindro e sfera.

Natura morta 1892-94 olio su tela, 72,5×91,8 cmMerion, Pennsylvania, The Barnes Foundation

In molte celebri nature morte facenti parte di una serie di dipinti con frutta realizzati daCezanne tra il 1888 ed il 1906, le mele e le arance diventano vivaci nuclei cromaticisulla tovaglia bianca o dentro bianche stoviglie; soggetti semplici ma non banali, disposticon meditata casualità,come brocche e drappi di contorno si organizzano entro

prospettive distorte con molteplici punti divista; candide tovaglie si dispiegano in lineeirregolari disordinatamente spezzate, tappetidal complicato decoro arricchiscono l'accordocromatico principale.Nelle nature morte di Cézanne si possonoriconoscere spesso gli stessi oggetti da unquadro all'altro. Particolarmente amati dalpittore dovettero essere gli oggetti raffiguratiin questo quadro, che ricorrono anche inmoltissime sue opere nel corso degli anni,come il vaso dello zenzero avvolto nella corda,la zuccheriera, il recipiente verde.

"Natura morta", 1890-94, olio su tela, collezione privata.