patologie e disordini della funzione sessuale delle ...doc.mediaplanet.com/all_projects/8990.pdf ·...

12
7 IDEE ENDOMETRIOSI: “IL MONDO SI EVOLVE E IL DOLORE È INACCETTABILE” Per lui Patologie e disordini della funzione sessuale In Italia Il quadro dell’HIV e delle malattie infettive Endometriosi Conoscenza e consapevolezza SALUTE SESSUALE E RIPRODUTTIVA No. 2 / Ott. ’11 UNO SPECIALE REALIZZATO DA MEDIAPLANET FOTO: NANCY BRILLI, ATTRICE ITALIANA QUESTO SUPPLEMENTO È STATO REALIZZATO DA MEDIAPLANET. IL SOLE 24 ORE NON HA PARTECIPATO ALLA SUA REALIZZAZIONE E NON HA RESPONSABILITÁ PER IL SUO CONTENUTO

Transcript of patologie e disordini della funzione sessuale delle ...doc.mediaplanet.com/all_projects/8990.pdf ·...

7IDEE

ENDOMETRIOSI:“IL MONDO SI EVOLVE

E IL DOLOREÈ INACCETTABILE”

per lui patologie e disordini della funzione sessuale

in italiail quadro dell’HiV e delle malattie infettive

endometriosiconoscenzae consapevolezza

sALUTe sessUALee RIPRODUTTIVA

No. 2 / Ott. ’11

uno speciale realizzato da Mediaplanet

FOTO: nAnCY briLLi, ATTriCe iTALiAnA

QUESTO SUPPLEMENTO È STATO REALIZZATO DA MEDIAPLANET. IL SOLE 24 ORE NON HA PARTECIPATO ALLA SUA REALIZZAZIONE E NON HA RESPONSABILITÁ PER IL SUO CONTENUTO

2 · Salute SeSSuale e RipRoduttiva uno speciale realizzato da Mediaplanet

eDITORIALe

Una presa di coscienza per tutti

Quando si parla di salute sessuale in Italia la chia-ve è la sensibilizzazione e il dialogo con le istituzioni ma non solo. Bisogna far strada alla ricerca.

Il tabu della sessualità

È caduto il taboo di perce-pire il sesso come un tema

che non ci appartiene; negli ul-timi vent’anni la ricerca ha fat-to grandi passi avanti nella cura delle patologie a trasmissione

sessuale, arrivando oggi ad attuare un effi cace meccanismo di preven-zione con la diagnosi di malattie a livello precoce. Inoltre sono stati realizzati autorevoli progressi nel-la medicina sessuale a livello d’in-formazione sulla società civile.

La sanità italianaSi tratta di un momento cru-ciale per la sanità italiana, la

seconda al mondo in termini di validità assistenziale. Di fatto il nostro paese off re cure assicura-te e servizi medici erogati gratu-itamente per tutti. Tuttavia risul-ta problematico contenere gli au-menti di spesa in maniera espo-nenziale mentre l’assistenza è or-ganizzata nel territorio sotto for-ma di centri ospedalieri, univer-sità e ricerca. Siamo alla soglia di un nuovo tipo di dialogo tra socie-tà scientifi che e istituzioni. Come Presidente dell’Associazione dei

Ginecologi Italiani, sono parte in causa off rendo consulenze tecni-che alla commissione Inchiesta Sanità della Camera e prestando inoltre assistenza alla Commis-sione Sanità del Senato. La politi-ca ha cominciato a dialogare con le istituzioni sanitarie le quali, tramite agevolazioni tecniche, si fanno garanti di diverse proposte da tradurre in legge.

La sinergia con le istituzioni

Con l’obiettivo di dialogare attivamente con i fautori del-

le leggi e degli ordinamenti è stata avviata un’intesa, dove le associa-zioni non hanno più un imprin-ting di tipo assistenzialistico ma propositivo. Nonostante i recenti tagli alla Sanità, questo compar-to può realizzare considerevoli ri-sultati validati anche dagli istituti scientifi ci: riducendo i posti letto, riorganizzando il numero di ospe-dali per validità tecnica, miglio-rando nell’ambito della qualità professionale, dell’assistenza cli-nica e del campo tecnologico. Occorre viaggiare ovunque sullo stesso binario, sia nella clinica che

nella ricerca, inquadrando i poli di eccellenza sul territorio.Il dialogo tra strutture permet-te una sostanziale crescita a livel-lo scientifi co, mentre quello con la politica è fi nalizzato all’organiz-zazione di percorsi con una vali-da base tecnica che possano essere pilotati secondo esigenze econo-miche programmate nel tempo. Il rapporto con il territorio é neces-sario per la specialistica territoria-le. Bisogna basarsi sulle necessità di ciascuna regione attuando un adeguato connubio della rete ospe-daliera che permetta l’incremento di centri validi al nord, al centro e al sud della penisola. Tramite in-vestimenti fi nalizzati, program-mati e coordinati, la ginecologia e l’andrologia territoriale diventa-no un punto di riferimento in cui il paziente, una volta terminato il processo terapeutico ospedalie-ro, può trovare sul territorio una giusta collocazione di follow up , consolidata attraverso un dialogo effi cace tra centri regionali. So-lo portando a compimento que-sti fondamentali passi in campo medico potremmo operare nella maniera più valida.

“Bisogna basarsi sulle necessità di ciascuna regione at-tuando un adeguato connubio della rete ospedaliera che per-metta l’incremen-to di centri validi al nord, al centro e al sud della penisola.”

Vito Trojano, direttore dipartimento donna irccs istituto tumori Giovanni paolo ii - Bari presidente nazionale aoGoi

“la comunicazione riveste un ruolo critico ed il ginecologo può e deve ricoprire un ruolo di riferimento per la salutedella donna e della coppia.”

AntonioPerinodirettore clinica ostetrica e Gine-cologica, univer-sità di palermo.

in eviDenZA

paGina 08

HIV, una sfida terapeutica sempre più avvincente p. 09

L’endometriosi p. 11

salute sessualee riproddutiVa,seconda edizione, ottoBre 2011

Managing Director: Mattias rentner

Editorial Manager: Gianluca cò

Designer: daniela Borraccino

Project Manager: Fabiana spinaTelefono: +39 02 49 58 36 04E-mail: [email protected]

Distribuito con: il sole 24 oreStampa: il sole 24 ore

Contatti Mediapalnet: Telefono: +39 02 49 58 36 00Fax: +39 02 49 58 36 25E-mail: [email protected]

We make our readers succeed!

1

23

Salute SeSSuale e RipRoduttiva · 3uno speciale realizzato da Mediaplanet

Qual è lo stato dell’arte ■■della prevenzione e della ri-cerca sulle malattie sessual-mente trasmesse?Si tratta di un gruppo molto vario di malattie, alcune sono esclusi-vamente di pertinenza degli orga-ni genitali e vengono più propria-mente curate da dermatologici, al-tre rientrano in quadri più sistemi-ci e sono seguite da infettivologi o eventualmente altri internisti. È in corso una recrudescenza di malat-tie quali sifi lide, gonorrea, epatiti virali e del virus HIV. Le cause pos-sono essere identifi cate in una scar-sa educazione sessuale e un minor uso del profi lattico, che previene la trasmissione di queste patologie. Esiste la percezione che l’infezio-ne da HIV, considerata giustamen-te la più temibile, non sia diff usa e/o sia facilmente curabile e di con-seguenza l’utilizzo del profi lattico è ridotto.

Quali sono le strategie di ■■prevenzione promosse pres-

so giovani e adulti per preve-nire malattie infettive e gra-vidanze indesiderate nelle scuole italiane?Una buona prevenzione è l’esito in-nanzitutto di una corretta infor-mazione. La prima tappa si svilup-pa nelle scuole secondarie, dove si svolgono iniziative legate a grup-pi di advocacy e associazioni di vo-lontariato sociale che attuano delle azioni informazione, in assenza di un adeguato e pianifi cato interven-to degli organismi scolastici. La se-conda tappa è fondata sull’utilizzo diff uso del preservativo.

Qual è la situazione della ri-■■cerca italiana su questo tema?

Nello scenario internazionale la ricerca italiana su queste malattie si pone in maniera ottimale, con la presenza di numerosi gruppi di ricerca. Riguardo gli studi epide-miologici il problema è l’impat-to sulla salute pubblica, in quan-to tali studi restano spesso nel ri-stretto circuito delle riviste scien-tifi che.

Quali sono le patologie sulle ■■quali la ricerca si concentra? HIV e papilloma virus, o HPV, an-che nei suoi rapporti con l’HIV. At-tualmente sono disponibili vac-cini studiati ad hoc nei confronti di HPV, consigliati alle ragazze in età pre-pubere, prima dell’inizio dell’attività sessuale.

Quali sono gli ultimi svilup-■■pi al riguardo?Il gruppo HIV in Europe (www.hi-veurope.eu) in parte finanziato dalla Commissione Europea, com-prende clinici, epidemiologi, as-sociazioni di pazienti e advocacy. Questi gruppi concorrono per il

conseguimento di numerosi obiet-tivi. Primo fra tutti favorire l’ac-cesso al test e l’informazione del-la classe medica non specialistica a eseguire il test in persone al di là di ogni sospetto. Bisogna tener in-fatti conto che HIV può restare la-tente per decenni senza dare sinto-mi, quindi è diffi cile individuare le persone potenzialmente infette. È cruciale la prevenzione anche a li-vello europeo , così come l’ indivi-duazione di eventuali malattie che dovrebbero costituire un campa-nello di allarme per il medico ge-nerico. La diagnosi precoce è un modo per rompere la catena di tra-smissione, importante in termini di sanità pubblica. Per il paziente comporta la anticipazione delle cu-re che quindi risultano più effi caci e una presa coscienza della propria malattia con conseguente atten-zione verso il proprio partner.

eleonoRa Galasso

[email protected]

news

Ricerca e prevenzione in Italia e in europa

Salute SeSSuale e RipRoduttivauno speciale realizzato da Mediaplanet

Ricerca e prevenzione 1

IDEA

C-NEWS (500)

in breve

La prevenzione delle malattie sessualmente trasmettibili

Ne parliamo con il Prof. Evan-■■gelista Sagnelli, Presidente SI-MIT. “La Società Italiana di Ma-lattie Infettive e Tropicali (SI-MIT) svolge un ruolo trainante nella ricerca scientifi ca, nello studio e nella prevenzione del-le malattie sessualmente tra-smesse (MST). Al suo X Congres-so, svoltosi recentemente, sono stati presentati dati di notevo-le interesse, alcuni evidenziati da una vasta indagine dell’ISS su numerose MST e altri, nume-rosi, derivanti da studi singo-li dei soci. Particolare è l’impe-gno dei Soci SIMIT nella ricer-ca scientifi ca sull’AIDS e nella prevenzione della diff usione di HIV per via sessuale nei presi-di di Malattie Infettive in Ita-lia. SIMIT inizia ora uno studio multicentrico sulla prevenzio-ne della diff usione dell’epati-te B nei migranti, oggi in Ita-lia trasmessa prevalentemen-te per via sessuale”.

Il bisogno di informazione nel campo della salute sessuale rimane alto. Que-sta esigenza è stata confermata da una nuova ricerca commissionata da Durex all’istituto Ipsos. L‘indagine ha messo a confronto e fotografato le conoscenze e le attitudini nel campo della sessualità dei giovani d’oggi e dei giovani di ieri. Dalla ricerca spicca il forte bisogno di informazione nel campo della salute ses-suale, che risulta invariato negli anni. Durex, leader mondiale nel settore della contraccezione e da sempre ambasciatore del sesso sicuro, ha quindi deciso di dare il proprio contributo attraverso la promozione del progetto Think Safe 2011/2012: Campagna Nazionale di Informazione, Prevenzione e Sensibilizzazione sulle Malattie Sessualmen-te Trasmissibili e sulle gravidanze indesiderate. Il progetto educativo, promosso da Durex e realizzato in collabora-zione con Anlaids, è rivolto alle scuole superiori di tutto il territorio nazionale. L’Azienda si pone l’obiettivo di promuovere l’informazione nel campo della salute sessuale, in modo da favorire l’assunzione di com-portamenti responsabili da parte dei giovani e da incoraggiare tra i ragazzi il “pensare sicuro”. Concepita come una “palestra” per pensare, comunicare e imparare comportamenti re-sponsabili, il progetto Think Safe di Durex è un bacino informativo cui i ragazzi potran-no attingere in vari modi: in aula attraverso il supporto di insegnanti e del materiale di-dattico inviato, su internet grazie al sito dedi-cato alle scuole (www.thinksafeproject.com) e sui social network. Per le scuole Durex ha pensato a un percorso didattico da svolgere in aula con il supporto di insegnanti e del materiale ad hoc fornito dall’Azienda: a tutte le scuole che aderiscono all’iniziativa è stato inviato il Durex Think Safe Kit nel quale il docente troverà il materiale didattico, realizzato con il contributo di esperti del settore, a supporto del percorso formativo da seguire in aula. Il Kit comprende un CD, che sarà di supporto all’insegnante durante le lezioni in aula che toccheranno le seguenti tematiche: anatomia e � siologia dell’apparato genitale femminile e

maschile, aspetti psicologici dell’adolescenza, l’identità sessuale, le malattie ses-sualmente trasmissibili, i metodi di contraccezione. Ogni alunno avrà inoltre a disposizione un driver informativo, una guida cartacea, sul tema “Protezione & Prevenzione”. Sul sito internet www.thinksafeproject.com alunni ed insegnanti potranno trovare approfondimenti, news, FAQ e notizie sul progetto. Informa-zioni utili saranno anche trasmesse dai più di� usi social media: la pagina Facebo-ok Durex Italia, il pro� lo Twitter e il canale Youtube verranno utilizzati con attività

dedicate al progetto Durex Think Safe per veicolare messaggi e video, informativi e divertenti, per stimolare una sempre più

attiva e partecipata interazione tra i giovani, e non solo tra gli studenti aderenti all’iniziativa. I social media sa-ranno il mezzo di di� usione di messaggi responsabi-

lizzanti e di coinvolgimento dei ragazzi: un modo più vicino ai giovani per promuovere il “pensare sicuro”

all’interno delle comunità virtuali. Durex mette inoltre in palio una borsa di studio:

agli studenti verrà chiesto di trovare modi di comunicare con slogan, video ed immagini i valori positivi del “pensare sicuro” e l’impor-tanza della prevenzione, in linea con il tema “Protezione & Prevenzione”. Gli alunni saranno

così protagonisti del progetto e avranno l’oc-casione di esprimere la propria creatività. Tutti i

lavori pervenuti entro il 31 gennaio 2012 saranno giudicati da una commissione esaminatrice che ne

decreterà i vincitori, in base alla corretta interpretazione del tema, alla creatività e all’innovazione del messaggio. Sa-

ranno quindi selezionate le migliori idee creative, una per ogni regione coinvolta. La migliore creatività in assoluto verrà pubblicata da Durex.Testimonial del progetto è Niccolò Torielli, l’irriverente Iena dello Sconvolt Quiz: un personaggio giovane che, grazie al suo modo sempre divertente di comuni-care con i ragazzi temi importanti e di stare in mezzo a loro, vuole aiutare Durex a promuovere la di� usione di una sempre più estesa coscienza sociale in tema di salute sessuale.

Durex presenta il progetto Think SafeCampagna Nazionale di Informazione sulle Malattie Sessualmente Trasmissibili e sulle gravidanze indesiderate

di cui Durex si fa promotore in tutte le scuole superiori d’Italia

dare il proprio contributo attraverso la promozione del progetto Think Safe 2011/2012: Campagna Nazionale di Informazione, Prevenzione e Sensibilizzazione sulle Malattie Sessualmen-te Trasmissibili e sulle gravidanze indesiderate. Il progetto educativo, promosso da Durex e realizzato in collabora-zione con Anlaids, è rivolto alle scuole superiori di tutto il territorio nazionale. L’Azienda si pone l’obiettivo di promuovere l’informazione nel campo della salute sessuale, in modo da favorire l’assunzione di com-

sui social network. Per le scuole Durex ha pensato a un percorso didattico da svolgere in aula con il supporto

dedicate al progetto Durex Think Safe per veicolare messaggi e video, informativi e divertenti, per stimolare una sempre più

attiva e partecipata interazione tra i giovani, e non solo tra gli studenti aderenti all’iniziativa. I social media sa-ranno il mezzo di di� usione di messaggi responsabi-

lizzanti e di coinvolgimento dei ragazzi: un modo più vicino ai giovani per promuovere il “pensare sicuro”

all’interno delle comunità virtuali.

giudicati da una commissione esaminatrice che ne decreterà i vincitori, in base alla corretta interpretazione

del tema, alla creatività e all’innovazione del messaggio. Sa-ranno quindi selezionate le migliori idee creative, una per ogni regione

Antonella d’Arminio Monfortedirettore della cli-nica di Malattie in-fettive e tropica-li dipartimento di Medicina, chirur-gia e odontoiatriapolo universitario-azienda ospeda-liera san paolo.

4 · Salute SeSSuale e RipRoduttiva uno speciale realizzato da Mediaplanet

Il disordine più frequente è l’eia-culazione precoce, che avviene entro circa un minuto dalla pe-netrazione vaginale. Questa con-dizione assume i connotati di di-sfunzione sessuale in concomi-tanza con ricadute ansiogene che producono eff etti di frustrazione che emergono al momento dell’at-tività sessuale. Nella pratica cli-nica si identifi cano tre tipi di eia-culazione precoce: primitiva (si manifesta sin dalle prime attività sessuali), acquisita (si manifesta dopo un periodo più o meno lungo di normalità eiaculatoria) e situa-zionale (si verifi ca solo in alcune situazioni o contesti sessuali). L’eiaculazione ritardata avviene quando si manifesta un persisten-te ritardo, o assenza dell’orgasmo, pur alla presenza di una adegua-ta stimolazione sessuale. Nel caso di eiaculazione retrograda, invece, lo sperma viene emesso in vescica dando la sensazione di una eiacu-lazione “secca”. Nella maggior par-te dei casi i disturbi dell’eiaculazio-ne sono riconducibili a problemi psicogeni legati ad ansia da presta-

zione o ad avvenimenti traumati-ci associati al sesso. Malattie come diabete, sclerosi multipla, morbo di Parkinson invece, possono esse-re causa di ritardi eiaculatori, così come il consumo di farmaci anti-depressivi, alcol e droghe.

Qual è la loro incidenza sul-■■la popolazione italiana?Si tratta di disturbi ampiamente diff usi ma con dati di incidenza sottostimati a causa della scarsa informazione e della diffi coltà de-gli uomini a rivolgersi ad uno spe-cialista. Nei paesi occidentali, le tre tipologie di eiaculazione pre-coce (primitiva, acquisita e situa-zionale) complessivamente colpi-scono circa il 30% della popolazio-ne maschile. Lo specialista con-duce sul paziente un’ anamnesi sessuologica e farmacologica, una visita medica generale ed un ac-curato esame clinico dell’appara-to genitale.

Cosa si intende per “terapia ■■delle malattie associate”?L’individuazione e la rimozione

delle cause che determinano l’eia-culazione precoce porta al suo mi-glioramento fi no alla guarigione definitiva. Quando l’eiaculazio-ne precoce è secondaria ad un’in-fiammazione prostato-vescico-lare, un’adeguata terapia anti-in-fi ammatoria è in grado di ripri-stinare il normale tempo di in-sorgenza del rifl esso eiaculatorio. Mentre l’eiaculazione precoce se-condaria a un difetto d’erezione, trarrà vantaggio dall’impiego di farmaci favorenti l’erezione stes-sa. La Società Italiana di Androlo-gia è da sempre attiva nello svi-luppo di ricerche tecnico-scienti-fi che nel campo dell’Andrologia. È inoltre fortemente impegnata nella formazione della classe me-dica attraverso l’organizzazione di corsi di Educazione Continua in Medicina e nella sensibilizzazio-ne della popolazione sulle pato-logie andrologiche che minano il benessere della coppia.Ogni anno, da 11 anni, grazie al-la collaborazione di oltre 200 cen-tri pubblici e privati, gli androlo-gi della SIA si mettono a disposi-zione della popolazione maschile gratuitamente durante la Setti-mana della Prevenzione Androlo-gica. Il nostro auspicio è cultura-le e punta a trasferire all’uomo la stessa attenzione che da sempre le donne prestano al proprio appara-to riproduttivo.

I disordini della funzione sessuale maschile

Domanda:■■ in cosa consi-stono i disordini dell’eiacula-zione?

Risposta:■■ : i disordini dell’eiaculazione sono altera-zioni della funzione sessuale del maschio. la società italia-na di andrologia è da sempre attiva nella promozione di stu-di e ricerche tecnico-scientifi -che nel campo dell’andrologia

eleonoRa Galasso

[email protected]

FOCUS

Molte ■■ patologie andro-logiche vengono riscontra-te troppo tardi, quando hanno già prodotto danni talvolta irre-versibili.

Le■■ più frequenti, quelle in grado di compromettere l’at-tività sessuale e la capacità ri-produttiva, hanno quasi sem-pre un carattere progressivo.

Cosa vuol dire “■■ Prevenzio-ne Andrologica”: individua-zione precoce di anomalie a livello dell’apparato genitale, che sono in grado di infl uenza-

re negativamente la fertilità e la sfera sessuale nell’età adul-ta. informazione sulle malat-tie sessualmente trasmesse e sulle tecniche grazie alle quali è possibile prevenire il conta-gio. Conoscenza di quegli stili di vita che han-no effetti nega-tivi sulla funzione dell’apparato riproduttivo.

! Notiziee dal web:

www.amicoandrologo.itwww.andrologiaitaliana.itwww.siams.infowww.siu.it

newsuno speciale realizzato da Mediaplanet

I disordini della funzione 2

IDEA

Un mondo naturale, con un’azione salutistica non farmaceutica, per aiutare i problemi nellaMalattia di La Peyronie (Induratio Penis Plastica).

Modalità d’uso: 1 compressa al giorno.Salvo diverso parere medicoProdotto titolato

Prodotto titolato

Un mondo naturale, con un’azione salutistica non farmaceutica, per aiutare i problemi legati all’impotenza, all’infertilità, ai postumi di varicocele e per aiutare la tonicità.

Modalità d’uso: 1 � acone al giorno per uso orale.Salvo diverso parere medico

[email protected]

FURIO PIROZZI FARINAPresidente Società Italiana Andrologia.

L’infertilità maschile

Le principali cause d’infer-■■tilità maschile in Italia posso-no essere individuate in un va-ricocele non curato, nelle in-fezioni del tratto riproduttivo e della prostata ed anche nel-le anomalie genetiche. Posso-no infl uire fattori ambienta-li e uno stile di vita non sano. L’impegno della Società Italia-na di Andrologia rispetto al-la sensibilizzazione sul tema dell’infertilità maschile nasce dall’interesse di molte coppie a conoscere lo stato di fertili-tà maschile e la possibilità di eseguire terapie specifi che per migliorare la qualità del liqui-do seminale. La SIA ha recente-mente proposto all’Istituto Su-periore di Sanità, progetti per la prevenzione dell’infertilità in età adolescenziale e lo stu-dio dettagliato delle cause d’in-fertilità maschile al manca-to concepimento dopo un an-no di rapporti non protetti, al-la presenza di malattie a carico dell’apparato genitale, dall’uso di steroidi nella pratica sporti-va. Da non sottovalutare anche un’incauta esposizione profes-sionale a sostanze tossiche, al calore eccessivo o alla vita se-dentaria e i casi di infertilità familiare.

GiancarloMorronecoordinatore della commissione sia su fertilità e pMa

in breve

Il varicocele La fimosi

PiLLOLe

È causato da una dilatazione ■■eccessiva delle vene attorno al testicolo, dovuta a un’insuffi -ciente tenuta delle valvole del-la vena spermatica interna o te-sticolare. Questo gruppo di vene, presenti nello scroto, è defi nito plesso pampiniforme.

Si tratta di vene che drenano il sangue dai testicoli. In condizio-ni normali queste vene hanno un diametro di circa 0,5-1.5 cen-timetri; nel varicocele possono raggiungere un diametro supe-riore a 2 centimetri.

Il varicocele è un disturbo mol-to comune, presente nel 10% de-gli uomini, generalmente tra i 15 e i 25 anni.

Si manifesta con il restringi-■■mento dell’orifi zio prepuziale. È congenita quando dalla nascita e nei primi anni di vita si mani-festa il restringimento dell’orifi -zio prepuziale.

Solo quando è serrata ha però in-dicazione chirurgica; negli altri casi è opportuno che, dopo il ba-gno tiepido, la madre, con oppor-tuni emollienti, tenti di vincere la resistenza della pelle per farle acquisire elasticità.

La fi mosi è acquisita quando si manifesta in un uomo che si-no ad allora non aveva avuto al-cun problema, a causa di ripetute infi ammazioni del glande o del prepuzio.

Che cos’è la disfunzione ■■erettile?

La disfunzione erettile è l’inca-pacità a raggiungere o mantene-re un’erezione suffi ciente per un soddisfacente rapporto sessuale. Può essere dovuta a fattori orga-nici, quali patologie vascolari o interventi chirurgico demolitivi, oppure a fattori psicologici.

È quindi una malattia che ■■riconosce diverse cause?

Più che una malattia è un sinto-mo, un indice rivelatore di molte diverse condizioni patologiche.

Qual è la reazione di un ■■uomo di fronte all’insorgen-za della disfunzione eret-tile?

La reazione più frequente all’af-facciarsi della patologia è la nega-zione. Il paziente tende ad attri-buire gli episodi di defaillance a fattori aneddotici, a cause ester-ne come la stanchezza, lo stress, i ritmi forsennati della vita...Ma quando gli episodi divengono fre-quenti, se non costanti, il proble-ma non può essere più ignorato.

E quindi si rivolge all’An-■■drologo?

Non sempre purtroppo, e qua-si mai subito. In media un uomo impiega da uno a due anni prima di rivolgersi al medico. Nel frat-tempo si mette da solo in cerca di una soluzione, consigliandosi con amici e conoscenti, o attra-verso canali paralleli.

Come internet?■■Senza dubbio! Purtroppo la

maggior parte dei siti web che parlano di disfunzione erettile

sono delle trappole fi nalizzate al-la vendita on-line di farmaci con-traff atti, che di solito non conten-gono il principio attivo dichiara-to, bensì sostanze nocive per la salute.

Quali vantaggi avrò inve-■■ce il paziente che si rivolge-rò al medico?

Numerosi. Tanto per comincia-re il medico andrologo approfon-dirà la diagnosi di disfunzione erettile, valutandone i potenzia-li substrati vascolari, neurologi-ci, psicologici. Quando si accende una spia sul cruscotto dell’auto il nostro scopo dev’essere capi-re qual è il malfunzionamento, e non spegnere in qualche modo la lucina! La disfunzione eretti-le organica è un indice premoni-tore di un possibile futuro infarto del miocardio o ictus cerebrale, e pertanto è un segnale che non va sottovalutato.

Quindi il vantaggio è la ■■possibilità prevenire malat-tie cardiovascolari?

Si! Ma non solo questo. L’altro grande vantaggio è che, rivolgen-

dosi al medico, quel paziente po-trò curare nel migliore dei modi la sua disfunzione erettile.

E come?■■Intervenendo sullo stile di vi-

ta, sulla dieta, sull’attività fi sica; cessando il fumo di sigaretta, il consumo di alcol e di droghe; ri-portando nei limiti della norma i valori ematici di glucosio, trigli-ceridi, colesterolo ed infi ne sele-zionando i farmaci più idonei per le sue necessità e preferenze.

Quali sono i farmaci per la ■■disfunzione erettile?

Il trattamento di primo livello, effi cace nell’80% dei pazienti, si avvale di medicinali orali deno-minati “inibitori della fosfodie-sterasi 5”.

Farmaci dal nome piutto-■■sto complesso…

Ma dal funzionamento molto semplice. In italia ne sono com-mercializzati tre, sildenafi l, var-denafi l e tadalafi l, tutti molto ef-fi caci e ben tollerati. Condividono lo stesso meccanismo d’azione ma si diff erenziano per la dura-ta dell’eff etto farmacologico, più breve per sildenafi l e vardenafi l, più lunga per tadalafi l.

Come si assumono?■■Per l’utilizzo di un inibitore del-

la fosfodiesterasi 5 sono possibili due approcci. Il primo è l’utilizzo al bisogno, che è possibile con tut-ti i farmaci in commercio e consi-ste nell’assumere una compressa 30-60 minuti prima di ogni rap-porto sessuale. Il secondo è l’uti-lizzo cronico, approvato solo per il tadalafi l 5mg: consiste nell’as-

sumere un basso dosaggio di ini-bitore ogni giorno alla stessa ora, indipendentemente dall’attività sessuale.

Che differenza c’è tra ■■l’assunzione al bisogno e quella quotidiana?

L’assunzione al bisogno preve-de la necessità di programmare il rapporto, mentre l’assunzione quotidiana, grazie alla lunga du-rata d’azione del tadalafi l 5mg, consente una inibizione costan-te delle fosfodiesterasi 5, ed il rap-porto può avvenire in qualunque momento della giornata senza al-cuna programmazione. È un ap-proccio indicato soprattutto in chi ha rapporti frequenti e vuo-le privilegiare la spontaneità dell’attività sessuale.

Ma chi sceglie quale sia il ■■farmaco migliore, il medico o il paziente?

La decisione è condivisa. Il me-dico aiuterà il paziente a selezio-nare l’opzione migliore per soddi-sfare i propri bisogni, ma la scel-ta fi nale è del paziente. Sembrerà strano, ma spesso le richieste del paziente vanno oltre il mero re-cupero dell’erezione.

Cosa chiede il paziente ■■con disfunzione erettile?

Quasi sempre la stessa cosa: “voglio ritornare com’ero pri-ma!”

È possibile?■■Con le moderne possibilità tera-

peutiche lo è sempre più spesso.

sintomo e malattia

[email protected]

news

FERDINANDO FUSCODocente a Contratto di UrologiaArea funzionale di Andrologia Chi-rurgica AOU Federico II di Napoli.

Salute SeSSuale e RipRoduttiva · 5uno speciale realizzato da Mediaplanet

sintomo e malattia

Salute SeSSuale e RipRoduttivauno speciale realizzato da Mediaplanet

3IDEA

in breve

sessualità e vita di coppia

La ricerca scientifica dimo-■■stra che, nei casi in cui il part-ner è attivamente coinvolto nel trattamento della Disfun-zione Erettile, i soggetti affet-ti hanno maggiori probabili-tà di seguire il trattamento. Ne parliamo con il Dr. Andrea Salonia Urologo e Ricercato-re Universita’ Vita Salute San Raffaele. Bisogna chiarifica-re al proprio compagno che la Disfunzione Erettile è un fe-nomeno molto più comune di quanto si possa immaginare.

È essenziale rassicurare il partner sui benefici di un col-loquio specialistico per una guarigione efficace. È altresì fondamentale discutere e va-lutare con il medico le opzio-ni di trattamento. Queste ultime infatti risulta-no inscindibilmente connes-se con le dinamiche che rego-lano la vita di coppia.Nella scelta del trattamento più funzionale, le preferenze della coppia e la spontaneità che la soluzione prescelta è in grado di stimolare all’inter-no della relazione a due, costi-tuiscono una discriminante fondamentale in grado di in-dirizzare correttamente tan-to il medico quanto la coppia stessa.

eleonoRa Galasso

[email protected]

6 · Salute SeSSuale e RipRoduttiva uno speciale realizzato da Mediaplanet

news

Domanda: ■■ com’è comin-ciato il percorso di successo della ricerca italiana in ambi-to neurologico ed immuno-logico?

Risposta:■■ Questo percor-so ha preso il via dalle straor-dinarie scoperte del premio nobel rita levi Motalcini.

Il Premio Nobel per la Medicina è stato quest’anno attribuito a tre illustri ricercatori che han-no fornito importanti contribu-ti alla comprensione del siste-ma immunitario e dei meccani-smi biologici che lo regolano.

Uno dei premiati, lo statuniten-se Bruce Beutler Immunologo del Scripps Research Institute di La Jolla in California, si è oc-cupato molto negli ultimi anni di una cellula del sistema im-munitario - il mastocita - con particolare riguardo al ruolo che questa peculiare cellula gio-ca nelle patologie “mast cell dri-ven” caratterizzate da infiam-mazione e dolore.

Non va dimenticato come la prima intuizione, agli inizi de-gli anni ‘90, su un ruolo centra-

le del mastocita nell’ orchestra-re le interazioni tra i differenti sistemi che concorrono a man-tenere la vita di un tessuto, era stata la grande scienziata italia-na Rita Levi Montalcini, Premio Nobel della Medicina nel 1986 per la rivoluzionaria scoperta del Fattore di Crescita del Siste-ma Nervoso (NGF).

A quella intuizione si deve l’im-portante sviluppo che ne è se-guito da parte di un gruppo di Ricerca misto - pubblico e pri-vato -, tutto italiano, che nel settore dell’infiammazione e del dolore, ha ottenuto risultati rilevanti fino a rendere disponi-bile in terapia, la palmitoileta-nolamide (PEA), molecola lipi-dica fisiologica che la natura ha selezionato per mantenere sot-to controllo la reattività del ma-stocita.

Oggi prodotti a base di questa molecola e di suoi derivati come l’Adelmidrol, vengono utilizzati con successo, sia in Italia che in molti altri Paesi, per controlla-re sia l’infiammazione neuroge-nica che la neuroinfiammazio-ne a livello del midollo spinale

ed il dolore che ne consegue, fe-nomeni che sostengono e si as-sociano a diffuse patologie del sistema nervoso periferico co-me le neuropatie periferiche e le sofferenze dolorose dell’area pelvica; patologie in grado di in-cidere pesantemente sulla salu-te e sulla qualità della vita di un gran numero di Pazienti, anche anziani.

La ricerca biomedica italiana, nonostante i limiti obiettivi della preoccupante carenza di finanziamento, si dimostra an-cora una volta in grado di pre-correre i tempi potendo contare su scienziati, tra cui molti gio-vani, capaci di intuire tempesti-vamente le direzioni della ricer-ca internazionale, garantendo in tal modo una rapida ricadu-ta di scienza e tecnologia al van-taggio terapeutico.

UN’INTUIZIONECOME PUNTODI PARTENZA

uno speciale realizzato da Mediaplanet

4IDEA

La ricerca applicataper il miglioramento

della qualità della vita La ricerca al serviziodel benessere

luIGI GIulIanIex dir. Farmacia osp. le Molinette torino

Salute SeSSuale e RipRoduttiva · 7uno speciale realizzato da Mediaplanet

La ricerca biomedica più avanza-ta è volta a comprendere sempre meglio i fini meccanismi moleco-lari che regolano i processi fisio-patologici. Lo scenario che ne consegue con-sente di intravedere le strette connessioni esistenti tra appara-ti e organi fino al livello cellula-re e molecolare. In particolare la ricerca sui meccanismi dell’ in-fiammazione e del dolore ha evi-denziato la stretta connessione tra cellule nervose e cellule così dette “non-neuronali” apparte-nenti al sistema immunitario: in particolare, il mastocita a livello periferico e la microglia a livello spinale.

Queste due cellule orchestrano i fini meccanismi infiammatori che interessano il sistema ner-voso. Si è recentemente scoper-to che mastocita e microglia, in stretta relazione tra loro, riesco-no a determinare straordinarie sinergie nella risposta ad insul-ti di varia origine e natura. La ri-sposta consiste fondamental-mente nel porre in atto reazio-ni di sensibilizzazione dell’asse neuronale - sia a livello periferico che spinale - attraverso la “libera-zione” di mediatori in grado di in-nescare efficaci risposte all’insul-to e di attivare, di conseguenza, le differenti aree cerebrali. Di gran-de interesse, negli ultimi anni, la comprensione di come la mi-croglia influenzi e sia a sua volta

influenzata dall’attivazione del mastocita periferico. Una sco-perta particolarmente utile sul piano clinico applicativo consi-ste nell’aver accertato che la at-tivazione microgliale risulta es-sere, al pari della iper-reattività del mastocita, modulata da una stessa molecola in grado di ri-condurre ambedue le cellule alla risposta fisiologica. Al pari del mastocita, la micro-glia trova nella PEA ( palmitoi-letanolamide) un fattore di con-trollo adeguato a consentirle di svolgere il ruolo regolatorio fi-siologico evitando così di inne-scare processi di danno cellulare e tissutale.

La PEA, sintetizzata e sviluppata da una Azienda Italiana da anni impegnata, in frontiera,nella ri-cerca farmacologica di modula-zione tesa a “copiare la Natura” nella regolazione dei fini mecca-nismi di comunicazione siner-gica intercellulare, è stata messa in grado, attraverso formulazioni avanzate, di poter raggiungere ef-ficacemente la microglia. Queste scoperte della ricerca biomedica italiana aprono nuovi ed impor-tanti scenari nel controllo di fe-nomeni patologici di estremo in-teresse come ad esempio il dolore neuropatico.

La ricerca biomedicaitaliana

news

in breve

Oncologia ginecologicaIn Italia in media una donna su quattro è esposta a rischio tumore. Ne parliamo con il Prof. Nicola Surico, Presidente SIGO.

Per combatterlo, esistono ■■due strategie principali: preve-nirne la comparsa, adottando uno stile di vita sano, oppure diagnosticare la malattia a li-vello precoce, prima che si ma-nifesti clinicamente. Il tumo-re della mammella è il più fre-quente ed è il primo in termi-ni di mortalità. In Italia, i pro-grammi di screening mammo-grafico per identificare questo tumore sono attivati in gran parte delle Regioni. Il tumore del corpo dell’utero è al 6° po-sto fra i tumori più frequente-mente diagnosticati nel sesso femminile. Causato da atrofia, ancora non esiste uno scree-ning di massa. La maggior par-te delle pazienti con carcino-ma endometriale ha un’età su-periore ai 50 anni, lo screening andrebbe condotto su tutte le donne in post-menopausa, tra-mite ecografia transaddomi-nale e transvaginale. Il tumo-re della cervice uterina rap-presenta l’1,6% di tutti i tumo-ri diagnosticati tra le donne. Il test impiegato per riconoscer-lo è il Pap Test, previsto in Italia in tutte le regioni ogni tre anni nelle donne tra i 25 e i 64 anni.

foto: istockphoto

emanuela omodeo salèdir. ospedaliera della Farmacia i.e.o. Milano

8 · Salute SeSSuale e RipRoduttiva uno speciale realizzato da Mediaplanet

news

Papillomavirus umano (hpv) e fertilità di coppia

foto: istockphoto

Ecco perchè è importante vaccinarsi

Negli ultimi anni i progressi scientifi ci ed epidemiologici han-no cambiato sostanzialmente il nostro approccio alle patologie da Papillomavirus umano (HPV). Da una visione “totalitaria” che considerava questo virus respon-sabile unicamente del cancro del-la cervice uterina, oggi abbiamo scoperto che il quadro che abbia-mo davanti è molto più completo e complesso.

L’HPV è un virus a trasmissione sessuale, colpisce uomini e don-ne ed è responsabile di numero-se patologie come il cancro della vulva, della vagina, dell’ano, del pene, dell’orofaringe e dei condi-lomi (verruche) genitali.

Ma questo virus sembra ave-re profonde ripercussioni anche sulla vita di coppia. Uno studio tutto italiano, da me coordinato e pubblicato sulla rivista scienti-fi ca internazionale Fertility and Sterility, condotto su 199 coppie che si sono sottoposte a un tratta-mento di fecondazione assistita, ha dimostrato che nelle coppie in cui l’uomo era portatore del virus HPV, la percentuale di aborto ha raggiunto il 66,7% dei casi rispet-to al 15% nelle coppie sane. Questi dati suggeriscono che il DNA vi-

rale del Papillomavirus presente negli spermatozoi potrebbe esse-re in grado di penetrare all’inter-no degli ovociti e di “contagiare” cosi l’embrione riducendone la capacita di sopravvivenza,

Quindi l’HPV potrebbe giocare un ruolo importante anche nel com-promettere la fertilità maschile.Fortunatamente dati nuovi e ras-sicuranti arrivano anche dalle possibilità di prevenzione pri-maria attraverso la vaccinazione. Uno dei due vaccini oggi disponi-bili contro l’HPV, il quadrivalente, ha mostrato un’elevata effi cacia non solo nelle preadolescenti, ma anche nelle donne adulte. Si trat-ta di un dato importante che apre nuovi scenari e possibilità di pre-venzione in cui, oltre alla campa-gna pubblica di vaccinazione che coinvolge le bambine 11enni, tut-

te le donne adulte fi no a 45 an-ni possono proteggersi dall’HPV attraverso la vaccinazione. Due sono le modalità di accesso alla vaccinazione per chi non rientra nella fascia gratuita: in farmacia dietro presentazione di ricetta medica, oppure in alcune regioni, attraverso l’off erta a prezzo age-volato, conosciuta come “social price” che permette di vaccinar-si presso gli uffi ci vaccinali delle ASL (negli ospedali in Lombardia) ad un prezzo inferiore di circa il 60% rispetto a quello applicato in farmacia.

Non solo, recentemente in Euro-pa le indicazioni del vaccino sono state estese anche agli uomini fi -no a 26 anni, sulla base di dati cli-nici che ne confermano un’effi ca-cia superiore al 90% contro le le-sioni genitali esterne. Questo ri-

sultato è importante perché rico-nosce il diritto dei maschi di pro-teggersi direttamente dal virus e perché, per il sesso maschile, la vaccinazione rappresenta l’unica forma di prevenzione possibile, dal momento che per gli uomini non esiste un sistema di preven-zione secondaria (screening) co-me per le donne.

In un contesto così articolato la comunicazione riveste un ruolo critico ed il gineco-logo

p u ò e deve ricoprire un ruolo di ri-ferimento per la sa-lute della donna e della cop-pia, anche al fi ne di fornire una corretta informazione sugli stru-menti di prevenzione primaria e secondaria e salvaguardare la sa-lute e la qualità della vita ripro-duttiva.

”l’HpV potrebbe giocare un ruolo chiave anche nel compromettere la fertilità maschile.”

Antonio Perinodirettore clinica ostetrica e Ginecologica, università di palermo.

uno speciale realizzato da Mediaplanet

5IDEA

in breve

L’origine e la classifi cazione dell’HPV

In un contesto così articolato la comunicazione riveste un ruolo critico ed il gineco-logo

p u ò e deve ricoprire un ruolo di ri-ferimento per la sa-lute della donna e della cop-pia, anche al fi ne di fornire una corretta informazione sugli stru-menti di prevenzione primaria e secondaria e salvaguardare la sa-lute e la qualità della vita ripro-duttiva.

L’HPV è anche conosciuto ■■con la definizione di papil-loma virus; viene acquisito attraverso trasmissione ses-suale ed è molto diffuso sia negli uomini che nelle don-ne.

Il virus è causa di lesioni interne che possono ma-nifestarsi ad alto o a basso rischio,mediante classifica-zione eziologica di due tipi: genitale e del cavo orale.

Nelle donne lo screening per l’HPV deve essere effettua-to in concomitanza del pap test: in caso di genotipi ad alto rischio bisogna sorve-gliare la situazione per evi-tare che il danno cellulare degeneri in un tumore ma-ligno.

Si tratta di un virus a tra-smissione esclusivamen-te sessuale. Si localizza nell’epitelio di transizione, a livello della cervice uterina per la donna e nella mucosa anale per l’uomo.

L’HPV può dare origine an-che ai cosiddetti tumori be-nigni, in altre parole i con-dilomi, delle escrescenze nell’uomo e nella donna pre-senti a livello anale e genita-le che in genere si eliminano e si bruciano mediante la te-rapia laser.

Esistono in commercio dei vaccini che sono partico-larmente indicati per tutte le giovani in età prepubere. Essendo l’HPV un virus re-sponsabile nello sviluppo dei tumori della cervice uterina, la somministrazione del vaccino rive- ste un’impor- tanza cruciale, in quanto da una parte per- mette alle gio- vani di non acquisire il virus e dall’altra elimi- na le possibilità di trasmissione ses- suale e il connesso rischio di sviluppo del tumore della cervice.

Negli ultimi anni il quadro del-la terapia antiretrovirale è cam-biato enormemente. Ne parliamo con il Prof. Parruti Primario del-le Malattie infettive Ospedale Ci-vile di Pescara. I ventisei farma-ci oggi registrati, appartenenti a sei classi farmacologiche funzio-nalmente diverse, sono una real-tà accessibile presso tutti i centri sul territorio nazionale. I farmaci con eccesso di tossicità vengono oggi utilizzati solo in caso di stret-ta necessità, nei pazienti con vi-rus francamente resistente per i fallimenti pregressi. Oggi esisto-no anche formulazioni semplifi -cate dei farmaci per la sommini-strazione quotidiana, il che rende

più agevole l’assunzione e più fa-cilmente raggiungibile una ade-guata aderenza nel tempo. Molti dei farmaci oggi in uso sono ben tollerati perché agiscono su ber-sagli del virus che non hanno un analogo nelle nostre strutture bio-logiche; le interferenze nei nostri sentieri metabolici sono pertanto molto minori che in passato, an-che se restano rischi per cuore, os-sa, fegato e reni nel lungo termine, rischi che quotidianamente spin-gono medici e ricercatori alla indi-viduazione di farmaci e schemi di terapia in continua evoluzione.

Tra gli eff etti collaterali che in passato affl iggevano particolar-mente la popolazione degli assi-stiti c’erano le alterazioni della fi -gura corporea, causate da una pro-gressiva atrofi a del tessuto adi-poso periferico. Adesso le terapie hanno ridotto notevolmente l’im-patto metabolico dei farmaci, eli-minando quasi del tutto l’eff et-to sul tessuto adiposo; alcuni far-maci, come la nevirapina, hanno addirittura una funzione positi-

va sul metabolismo, agendo come statine, ovvero innalzando il cole-sterolo “buono”.

Oggi la mortalità da infezione da HIV è molto ridotta. Tendenzial-mente l’aspettativa di vita ap-prossima quella della popolazione generale di riferimento, con una diff erenza ancora non colmabile di 6-8 anni. Dopo la presa in cari-co del nuovo paziente, oltre il 90% raggiunge la non rilevabilità del virus HIV nel sangue periferico nel giro di 6-12 mesi. Secondo da-ti di prima mano, anche la qualità di vita risulta simile a quella delle persone sane. Il 77% degli assistiti lavora e il 60% è sposato o convive stabilmente.

Per garantire una riproduzio-

ne priva di rischi sono disponibi-li farmaci particolarmente effi -cienti nel superare la barriera del cervello e degli organi genitali. E’ possibile oggi la nascita di bambi-ni sani da donne sieropositive, o il concepimento di fi gli sani in cop-pie siero-discordanti. Questo suc-cesso è reso possibile dalla sop-pressione farmacologica della re-plica virale nel partner sieroposi-tivo; nella maggior parte dei casi, nelle coppie siero-discordanti tali condizioni di relativa sicurezza ri-produttiva si ottengono già dopo 12 mesi di terapia effi cace, inclu-dente farmaci adeguati.

In funzione del recupero immu-nitario e della piena soppressione virale nei comparti, le coppie sie-ro-discordanti possono avere rap-porti sessuali non protetti a fi ni procreativi, o concepire artifi cial-mente in modo assistito nel so-spetto di situazioni concomitanti con infertilità.

[email protected]

news

Come cambiano ■■le terapie?

La terapia HIV sta evolvendo e di conseguenza anche i farma-ci si rinnovano. Ne parliamo con il Prof. Giustino Parruti. Per mol-ti farmaci si è giunti nel tempo all’ottenimento di mono-som-ministrazioni giornaliere e di associazioni “fi xed dose combi-nation”.

In un quadro generale di sem-plifi cazione si inserisce un re-cente studio clinico internazio-nale, il multicentrico “VerxVe”, per il quale a Pescara è stato ar-ruolato un congruo numero di pazienti. Dichiara il Prof. Parru-ti: “Lo studio ha dimostrato che la formulazione in mono-som-ministrazione della Nevirapina è effi cace e sicura quanto le due somministrazioni giornaliere. Il nostro ricorso a questa moleco-la è molto frequente specie per i pazienti con alto rischio cardio-vascolare e con interesse a pro-creare, dal momento che ottie-ne un alto livello di soppressione virale nello sperma.”

in breve

Anche dopo più di un secolo di esperienza, restiamo molto curiosi.Per il benessere delle generazioni future.Boehringer Ingelheim è sempre rimasta fedele

al suo carattere di azienda indipendente e di proprietà

familiare; oggi, opera con 145 a� liate in 50 paesi.

Siamo un’azienda guidata dalla ricerca ed il nostro

successo è determinato dalla costante introduzione

di farmaci innovativi.

Con più di 42.000 dipendenti nel mondo

e un’esperienza di oltre 125 anni, ci dedichiamo

al miglioramento delle prospettive di una vita più sana.

www.boehringer-ingelheim.it

Anche dopo più di un secolo di esperienza, restiamo molto curiosi.Per il benessere delle generazioni future.Boehringer Ingelheim è sempre rimasta fedele

al suo carattere di azienda indipendente e di proprietà

familiare; oggi, opera con 145 a� liate in 50 paesi.

Siamo un’azienda guidata dalla ricerca ed il nostro

successo è determinato dalla costante introduzione

di farmaci innovativi.

Con più di 42.000 dipendenti nel mondo

e un’esperienza di oltre 125 anni, ci dedichiamo

al miglioramento delle prospettive di una vita più sana.

www.boehringer-ingelheim.it

GiustinoParrutiprimario delle malattie infettive ospedale civile di pescara.

Salute SeSSuale e RipRoduttiva · 9uno speciale realizzato da Mediaplanet Salute SeSSuale e RipRoduttivauno speciale realizzato da Mediaplanet

6IDEA

HIV, una sfi da terapeuticasempre più avvincente

Domanda: ■■ com’è cambia-to il quadro concernente le te-rapie per l’infezione da HiV ne-gli ultimi anni in italia?

Risposta: ■■ : i miglioramen-ti sono stati sostanziali, oggi il 90% circa degli assistiti non presenta più virus rilevabile nel sangue dopo 6-12 mesi di te-rapia associativa

10 · Salute SeSSuale e RipRoduttiva uno speciale realizzato da Mediaplanet

Identifi care i fattori di rischio per il parto pretermine. Favorire la ricerca scientifi ca. Incoraggia-re l’utilizzo di parametri diagno-stici validi e specifi ci. Sono questi i tre progetti risolutivi sostenuti dal Direttore della Struttura Com-plessa di Clinica Ostetrica e Gine-cologica dell’Università degli Stu-di di Perugia.

Fattori di rischio e abitudini da evitare

“Esistono specifi ci e identifi -cabili fattori di rischio operando sui quali si può ridurre l’incidenza del parto pretermine. Il principa-le risiede nel vissuto della pazien-te: il rischio è elevato qualora ab-bia già partorito pretermine o alla presenza di più aborti. Uno stile di vita insano può condurre alla con-dizione di parto pretermine. Tra le abitudini da evitare in primo luo-go l’abuso di alcolici, di fumo o di attività lavorativa non bilanciata.

Decisiva è anche la predisposizio-ne genetica, poiché chi è nato pre-maturamente ha più facilità a par-torire precocemente per un eff et-to di inclinazione congenita”.

Test diagnostici: messa a punto e diffusione

“Recentemente è stata condot-

ta un’indagine che ho coordinato personalmente insieme al Prof. Petraglia. La ricerca è stata svolta su 8000 gravidanze di cui il 4,5% ha partorito pretermine sponta-neamente; un dato del tutto nuo-vo vede le donne con precedente gravidanza in taglio cesareo cor-rere un rischio doppio di partori-

re prima del termine in una suc-cessiva gravidanza. Un altro fat-tore di alto rischio in gravidanza è la presenza di una vaginite che si correla ad almeno un terzo dei casi di parto prematuro, da cui la necessità di eff ettuare control-li accurati delle possibili infezio-ni cervicovaginali in gravidanza e trattarle adeguatamente. Una donna che avverte dolori in epoca di gravidanza dopo il quinto me-se è diagnosticata con due me-todiche: la valutazione del collo dell’utero tramite ecografi a trans vaginale e un test alla fi bronec-tina. La presenza preoccupante di questa sostanza dimostra il ri-schio di parto pretermine”.

Identificare le donne a rischio di parto pretermine

“Le nostre ricerche hanno con-tribuito a confermare che da un punto di vista clinico e di rispar-mio economico sanitario l’asso-ciazione di queste due terapie fornisce vantaggi per la paziente su diversi fronti: mentre questi due test hanno un costo limitato, la paziente nel 70% dei casi risul-ta negativa. Questi test sono già disponibili, bisogna però convin-cere il mondo ostetrico italiano e i direttori d’azienda a utilizzarli il più possibile al fi ne di ottene-re un’ottimizzazione delle tera-pie e un notevole risparmio eco-nomico”.

L’impatto e l’incidenza del parto pretermine

Domanda:■■ nel corso dell’ultimo congresso del-la società italiana di ostetri-cia e Ginecologia a palermo si è parlato di parto pretermine: qual è la situazione in italia?

Risposta:■■ la situazione è stabile da dieci anni a que-sta parte, aggirandosi intor-no al 6,3% di parti pretermine sull’intera casistica naziona-le. in termini numerici questo signifi ca che abbiamo circa 36000 parti pretermine in italia ogni anno.

eleonoRa Galasso

[email protected]

newsuno speciale realizzato da Mediaplanet

L’impatto e l’incidenza 7

IDEA

”tra le abitudini da evitare in primo luogo l’abuso di alcolici, di fumo o di attività lavorativa non bilanciata.”Gian Carlo Di Renzodirettore della struttura complessa di clinica ostetricia e Ginecologicadell’università degli studi di perugia.

Il motto di Hologic, “The Women’s Healt Company”, sta ad indicare che, da sempre, l’azienda è focalizzata nel settore della salute femminile. Infatti la missione di Hologic è aiutare, ovunque nel mondo, le donne a vivere più sane e più a lungo.Questa è la ragion d’essere di Hologic, l’obiettivo di ogni avanzamen-to tecnologico sviluppato, di ogni soluzione progettata e di ogni in¬vestimento piani� cato. Hologic è leader in dieci importanti settori della salute femminile fra cui lo screening del cancro della cervice, la diagnostica molecolare per il papilloma virus umano (HPV), la valutazione del rischio di parto pre-termine, il trattamento della menorragia, la contraccezione permanen-te, la mammogra� a e la biopsia mammaria, la radioterapia del tumore al seno e la diagnosi dell’osteoporosi.Hologic è � era di questi risultati e conscia della responsabilità che la posizione di leader comporta. Con centri operativi in Nord America, Europa, America centrale, Au-stralia e Asia, Hologic è impegnata nella di� usione dei propri sistemi e soluzioni per le donne di tutto il mondo.Hologic dispone della forza e delle risorse di una “billion dollar com-pany” e della visione di un leader dedicato ad un ampio spettro di ap-plicazioni nella salute femminile. I 4.000 dipendenti dell’azienda sono

guidati nell’ottenere risultati rivoluzionari nella ricerca, nello sviluppo dei prodotti e nella distribuzione a livello globale di soluzioni per la salute, avvalendosi della collaborazione di migliaia di professionisti e specialisti che condividono la dedizione nel migliorare la vita delle donne.Come risultato le soluzioni proposte da Hologic per lo screening e per la terapia risultano la prima scelta per un gran numero di donne, di tecnici, di medici e di “decision makers” nel mondo.Hologic o� re e supporta i migliori programmi di formazione e i più importanti eventi dedicati alla comunità medico-scienti� ca.

Grazie al contributo di Hologic i medici hanno modo di rimanere ag-giornati sulle ultime innovazioni e di fare esperienza sugli ultimi pro-dotti presenti sul mercato. I corsi formativi o� erti vengono tenuti da esperti di primissimo piano e coprono sia l’area clinico-teorica che gli aspetti pratici legati all’utilizzo dei prodotti e dei dispositivi.Hologic è presente in Italia con una sede a Roma che si occupa della distribuzione e commercializzazione dei prodotti della linea diagno-stica ed ospita un centro training per l’addestramento del personale addetto alla lettura dei preparati citologici.

FOCUS

La placenta■■ è l’organo de-putato agli scambi metabolici madre-feto. Si parla di placen-ta previa quando questa si di-spone davanti alla prima parte del corpo fetale.

La placenta può ricoprire ■■l’orifi zio uterino interno com-pletamente (placenta previa totale), parzialmente (placenta previa parziale) o lo può lam-bire marginalmente (placenta previa marginale).

il sintomo caratteristico è un ■■sanguinamento vaginale, im-provviso e indolore, che inizia tardivamente nel corso della

gravidanza. in caso di sangui-namento massiccio, se l’epo-ca gestazionale lo consente, è necessario l’espletamento del parto mediante taglio cesareo. Se il sanguinamento è mode-sto e si arresta è opportuno il riposo della paziente e l’at-tento monitoraggio materno-fetale.

! Notizie dal web:

www.sigo.itwww.unipmn.it/default.aspxwww.maggioreosp.novara.it

in breve

Dati e complicazioni di un parto pretermine

Per parto pretermine si in-■■tende un parto completato pri-ma della 37ª settimana di gravi-danza. Ne parliamo con il Prof. Nicola Surico, Presidente SIGO. Le complicazioni cui possono andare incontro i neonati pre-termine sono varie e dipendo-no da diversi elementi, come il peso alla nascita e la settimana di gestazione. Si può conferma-re che oggi i neonati che corro-no maggiori rischi sono quelli con un peso alla nascita infe-riore ai 1500 grammi. In 3 casi su 10 di parto pretermine non è possibile risalire ad una cau-sa specifi ca. I dati a disposizio-ne dimostrano che circa il 30% delle nascite pretermine sono associate a parti gemellari, il 20-25% a patologie quali emor-ragie materne, anomalie con-genite dell’utero, distacco del-la placenta. Nel 15-20% dei ca-si, invece, il parto pretermine è elettivo, cioè avviene per indi-cazione clinica, ad esempio in caso di gravi problemi di iper-tensione materna o gravi pro-blemi di crescita del feto. La prevenzione del parto pre-termine si basa sulla precoce identifi cazione dei fattori di ri-schio, in particolari quelli eli-minabili con adeguate terapie. È opportuno ridurre o elimi-nare scorrette abitudini di vita quali fumo di sigaretta e alcol.

L’assistenza ginecologica La contraccezione ormonale in Italia ancora oggi è sottoutilizzata rispetto agli altri paesi indu-strializzati. Tra i principali motivi vi sono fattori socio-culturali e la mancanza d’informazione. La contraccezione ormonale, oltre a proteggere da gravidanze indesiderate, ha una serie di e� etti extra contraccettivi utili per la salute generale, riproduttiva e sessuale della donna, come la pre-venzione dall’endometriosi e da ciste ovarica. La paziente ha il diritto di ricevere dal ginecologo elementi di chiari� cazione per comprendere il me-todo più adatto sulla base delle proprie esigenze personali. La condivisione della scelta si a� anca a una maggiore consapevolezza del proprio cor-po. Oggi la donna può scegliere il contraccettivo più adatto alle proprie necessità, poiché ha a di-sposizione diverse opzioni per la contraccezione ormonale. Per chi desidera una contraccezione mensile senza doversi preoccupare dell’assunzio-

ne giornaliera esiste l’anello vaginale, che risulta ad oggi il contraccettivo che espone la donna al più basso dosaggio di estrogeni giornaliero.

Il metodoTra i vantaggi dell’assunzione dell’anello vagina-le vi è certamente il sistema di somministrazione mensile; questo fa si che la donna non debba ri-cordare quotidianamente l’assunzione della pil-lola. La via vaginale assicura stabili e bassissimi dosaggi di ormoni rendendo la contraccezione meno chimica e più naturale per la donna. Inol-tre garantisce un assorbimento controllato ridu-cendo i più importanti e� etti collaterali correlati all’assunzione di estrogeni come l’aumento di peso e la cefalea. Bisogna sfatare il mito che vede l’incidenza d’infezioni vaginali legate all’assun-zione dell’anello vaginale. Si tratta di una falsa credenza correlata al fatto che talvolta l’anello vaginale aumenta le secrezioni spontanee della

vagina, le quali sono scambiate per perdite da funghi o batteri. L’anello vaginale migliora l’am-biente acido della vagina proteggendo dalle infe-zioni. Non ci sono interazioni tra l’uso dell’anello e la somministrazione di ovuli o lavande e il suo impiego si può associare all’uso dell’assorbente interno. Dati a disposizione suggeriscono che l’anello ha dimostrato di avere un e� etto neutra-le sul peso corporeo. Nella sua associazione non sono stati descritti casi di acne, frequenti con l’as-sunzione di pillole di vecchia generazione.

Metodi contraccetivi per vivere il corpo in libertà

BOTTA & RIsPOsTA

L’endometriosiPietro GiulioSignorile

Presidente Fondazione Endometriosi Onlus■■

Che cosa s’intende con il termine ■■endometriosi?– L’endometriosi consiste nella presenza di endometrio, ossia il tessuto che riveste la cavità interna dell’utero, al di fuori della sua sede naturale.

Quali sono le cause che portano ■■alla sua formazione?– Uno studio pubblicato nel 2009 condot-to dalla Fondazione per l’Endometriosi in-sieme con alcuni atenei italiani ha avvalo-rato la causa embriogenetica, dimostrando la presenza di cellule dell’endometrio al di

fuori della cavità uterina nel feto umano già alle 16.ma settimana di vita.

Come mai è una malattia uscita ■■alla ribalta solo di recente?– Il problema è la scarsa sensibilizzazione all’endometriosi sia tra i cittadini sia tra gli specialisti del settore in tutto il mondo. Dal 2007 abbiamo costituito la Fondazio-ne Italiana Endometriosi Onlus (FIE) in-traprendendo numerose campagne infor-mative per meglio conoscere la malattia. Nel 2011, inoltre, abbiamo realizzato in-sieme al Ministero per le Pari Opportuni-

tà, uno spot sull’endometriosi con testi-monial Nancy Brilli, particolarmente at-tenta a questa malattia di cui ha soff erto per anni. Lo spot è stato trasmesso a lu-glio e a settembre da tutte le emittenti Rai e tornerà in programmazione prima di Natale. Lo spot, della durata di 45’’, è vi-sibile sul sito www.pariopportunità.gov.it e su quello della Fondazione Endome-triosi www.endometriosi.it

Qual è l’incidenza dell’endome-■■triosi sulla popolazione italiana? – In Italia l’endometriosi colpisce il 30%

della popolazione femminile in età ferti-le, ovvero oltre 3 milioni di donne.

Qual è il rapporto tra Endome-■■triosi e Infertilità Femminile?– Di recente la ricerca ha scoperto che la presenza della malattia altera l’endome-trio dal punto di vista proteico e biochi-mico. In questi casi l’endometrio diventa ostile alla sua naturale ricettività dell’em-brione, infi ciando sia le gravidanze spon-tanee che quelle frutto della fecondazio-ne assistita.

NancyBrilli

Testimonial della Fondazione Endometriosi Onlus■■

RosalbaVeltri

Direttore Gen. della Comunicazione Ministero Pari Opportunità■■

inTerviSTA inTerviSTA

Da dove nasce l’impegno del Mi-■■nistero per le Pari Opportunità a sostegno della maggiore consa-pevolezza femminile nei confronti dell’endometriosi?- Il Ministro per le Pari Opportunità pro-muove la cultura dei diritti, l’endometrio-si ha un impatto molto forte sulla vita del-la donna. E’ limitante sotto molti profi li: fi sico, psicologico, aff ettivo e, altresì, lavo-rativo.

Quali sono le innovazioni pro-■■mulgate grazie alla firma del Proto-collo nel 2009?- La campagna di comunicazione si in-serisce nel quadro delle azioni promos-se dal Ministero già dal 2009, con la fi r-ma del Protocollo insieme a Inps, Inail e

Fondazione Endometriosi per migliorare la qualità di vita delle donne colpite che, consapevoli, si sono rivolte al loro medico. Nel Protocollo è inoltre previsto il fi nan-ziamento di una ricerca per individuare nuove cure e test diagnostici. Off rendo un concreto sostegno alle donne che vivono questo problema, li consentiamo di poter contare su permessi lavorativi e una rete assistenziale più completa.

Quali sono gli obiettivi del Mini-■■stero di fronte a questo problema?L’endometriosi non è una malattia rara né invalidante: con le giuste cure le ovaie possono essere salvate. Non ci fermeremo allo spot: il nostro Dicastero è impegnato nel rimuovere ogni discriminazione do-vuta alla malattia.

Come nasce il suo impegno a fa-■■vore della maggiore consapevolez-za femminile nei confronti dell’en-dometriosi? - Lavorare con i dolori della endometriosi, non lo auguro a nessuno, erano così forti da farti svenire. Avendo sperimentato in prima persona cosa signifi chi questa ma-lattia, la diffi coltà a diagnosticarla e a cu-rarla, credo ci sia bisogno di una comuni-cazione seria per far sì che le donne sap-piano cosa devono aff rontare, e come.

Perché la consapevolezza fem-■■minile nei confronti di questa te-matica è cosi recente? - In passato si sottovalutava il problema. La tendenza persiste, soprattutto per la perversa credenza che “il dolore è donna”.

Pare che noi esseri umani di sesso femmi-nile si debba accettare la soff erenza come vincolo inestricabile con la nostra natura (partorirai con dolore ecc.). Non sono af-fatto d’accordo. Il mondo si evolve, e il do-lore è inaccettabile.

Cosa si sentirebbe di consiglia-■■re a una donna affetta da endome-triosi?Di controllarsi, di scegliere un medico se-rio che la tenga sotto controllo e non sot-tovaluti il problema, che sia soprattutto “conservativo”. A volte, basta una sempli-ce analisi del sangue (Ca 125) e con le cu-re del caso le ovaie possono essere salva-te. L’endometriosi si può combattere, l’im-portante è non aspettare. Alle donne dico di avere coraggio.

inTerviSTA

Salute SeSSuale e RipRoduttiva · 11uno speciale realizzato da Mediaplanet

EMBRYOSCOPEUna tecnologia innovati va per il tuo sogno più grande

L’infertilità è un problema che riguarda quasi il 20% delle coppie. Il fenomeno è in aumento e, dal 2005 ad oggi, le persone che si rivol-gono ad un Centro italiano di Procreazione Medicalmente Assistita (PMA) aumenta di circa il 10% ogni anno.

Uno dei dispositivi tecnologici più avanzati e innovativi di cui possono disporre i centri di PMA è l’Embryoscope™, un sistema di incu-bazione degli embrioni che registra costantemente le immagini del tuo futuro bebè fi n dal primo istante. Si tratta di uno strumento unico che, rispetto ai sistemi tradizionali, consente di osservare gli embrioni senza estrarli dall’incubatore, evitando così di esporli a un ambiente non adatto al loro sviluppo. Inoltre, fornendo all’embriologo molte più informazioni su ciascun embrione è in grado di evidenziare anomalie che con altri strumenti rischiano di passare inosservate.

Diffuso in circa 40 Paesi in tutto il mondo, di cui 18 solo in Europa (dove è presente in oltre 60 strutture), l’Embryoscope è stato utilizzato in circa 10 mila trattamenti e, dagli studi preliminari, è emerso che è in grado di aumentare fi no al 20% il successo delle tecniche di PMA.

L’Embryoscope è commercializzato in Italia da BioCare Europe, azienda leader nei prodotti per la Procreazione Medica Assistita. Oltre 400 Centri del settore in Europa hanno scelto BioCare Europe per migliorare i loro risultati: contattaci per scoprire le soluzioni più innovative.

BioCare Europe Tel. 06 44 24 03 41 [email protected]

LA PRIMA IMMAGINE DEL TUO BEBÈ