Partecipate e burocrazia, obiettivo efficienza · un chiaro disegno strategico su queste società....

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F ar tornare alla normalità e all’efficienza la macchina amministrativa del Campidoglio, un esercito di 23mila dipendenti che diventano oltre 60mila se si conteggiano anche i dipendenti delle partecipate del Comune. È la priorità su cui dovrà impegnarsi il prossimo sindaco di Roma. A pesare sulle inefficienze romane l’ assenteismo record, le numerose inchieste aperte dalla procura di Roma sulla corruzione di molti funzionari del Comune. Tra i nodi anche il risanamento delle municipalizzate (Ama e Atac in primis). Il Piano di rientro prevede la dismissione delle partecipate di secondo livello. Assenteismo e corruzione pesano sul Campidoglio R otazione e trasferimenti di dirigenti e funzionari del Campidoglio per garantire trasparenza è stata la mossa anti-corruzione avviata dal commissario straordinario Tronca. Regole rigide sugli appalti. Un piano di risanamento che deve essere portato avanti dalla nuova amministrazione in maniera radicale. Da chiudere la partita sul salario accessorio dei dipendenti. Avviato in questa fase il risanamento di Atac e di Ama, storicamente i buchi neri dell’amministrazione romana. Si dovrà decidere se aprire o meno ai privati le municipalizzate. Rotazione per i dirigenti e confronto sul salario accessorio P er la candidata del Movimento 5 stelle Virginia Raggi  le municipalizzate devono restare pubbliche. Il primo passo sarà quello di attingere alle risorse interne tagliando consulenze e nomine esterne. Previsto anche un assessore a tempo dedicato. Per Roberto Giachetti (centrosinistra) va rivoluzionata la macchina amministrativa, introducendo competenze e nuove tecnologie.Ci sarà un city manager e un chief technology officer. Dismissioni delle partecipate non strategiche come Assicurazioni Roma e Farmacap. Il contratto con Acea non sarà rivisto. Raggi: assessore per le partecipate Giachetti: subito un city manager N egli ultimi anni sono stati fatti tagli alla macchina burocratica per circa 20 milioni. Le grandi partecipate assicurano dividendi al bilancio per 50-60 milioni all’anno: Sea, società degli aeroporti di Linate e Malpensa, controllata dal comune; A2a, multiutility dell’energia (quote paritetiche dei comuni di Milano e Brescia); Atm, controllata del Tpl e Metropolitana milanese, controllata del servizio idrico cui fanno capo attività di ingegneria e case popolari . Non c’è ancora un chiaro disegno strategico su queste società. Negli anni scorsi ci sono state vendite parziali: il Comune ha ridotto le quote (Sea e A2a) ma non significativamente il controllo. Al Comune resta il 18% della società autostradale Serravalle. Dalle partecipate sostegno ai conti manca però un disegno strategico T re le questioni aperte: mantenere o meno il controllo di Sea e A2a; snellire o ingrandire ancora Metropolitana milanese, che da poco ha preso anche la gestione delle case popolari; liquidare la quota della Serravalle. Sea - il 30% è stato venduto 5 anni fa, e c’è stato un tentativo fallito di quotazione - è la partita più difficile: il consiglio comunale è sempre stato diviso tra chi vorrebbe mantenerne il controllo e chi preferisce la via liberista. Si parla di nuovi tentativi di collocamento a Piazza Affari. Quanto al 18% della Serravalle, essendo inutile, ci si interroga sull’opportunità di cederne le azioni alla Regione, che ha la maggioranza tramite Finlombarda. La quotazione (fallita) di Sea e il nuovo assetto Mm P er il candidato del centrodestra Stefano Parisi è possibile procedere subito alla vendita di A2a, mentre per Sea va aspettato il momento migliore del mercato. Contrario invece all’ingrandimento subito da Metropolitana milanese: l’idrico ad esempio non ha senso che venga mantenuto. Per il candidato del centrosinistra Giuseppe Sala, il dossier Sea può essere riaperto con più passaggi: fusione con la società di Bergamo (Sacbo) e poi cessione di quote, lasciando al Comune il 30% per garantire l’indirizzo pubblico. Su Mm, Sala intende proseguire con il rafforzamento, per garantirne la razionalizzazione. Sala: riaprire il dossier aeroporti Parisi: vendita di A2a e più tagli L o scorso marzo la Giunta di Bologna ha messo nero su bianco il piano di dismissioni delle partecipate non strategiche, senza però quantificare l’entità economica della manovra. Quel che è certo è che Palazzo d’Accursio non intende uscire dalla società di trasporto Tper, dalla multiutility Hera, dal centro agroalimentare Caab, dalle farmacie comunali (Afm), dall’aeroporto (quotato in Borsa lo scorso luglio) e dall’ente fiera. Pronto un progetto di cessione degli asset non strategici T ra gli asset da cedere con la prosecuzione del piano di dismissioni ci saranno società come la Finanziaria Bologna metropolitana (società inhouse di servizi partecipata al 33%); Cup 2000 (leader nella sanità elettronica che la Regione, azionista di controllo, vuole fondere con Lepida per creare un polo dell’Ict) e Interporto di Bologna (35,1% del Comune, ma le aste fin qui sono andate deserte In pole Finanziaria Bologna e Cup 2000 (sanità elettronica) L’ eventuale bis del sindaco Merola (Pd) comporterà la prosecuzione del piano di dismissioni. La candidata del centrodestra, la consigliera leghista Lucia Borgonzoni, a marzo ha invece votato contro la delibera comunale sulle partecipate. E in campagna elettorale si è scagliata contro Merola per l’impasse di BolognaFiere: imputa alla sua irresolutezza nel cambiare i vertici dell’ente fiera il buco 2015 da 9 milioni Merola: avanti con la vendita Borgonzoni: no al piano Taglio ai tempi di pagamento Al rallentatore le gare di lavori I n una realtà in cui la pubblica amministrazione arranca, è difficile misurarne la qualità: anche se passi in avanti ce ne sono stati i risultati tardano a evidenziarsi. Un dato significativo per Napoli è la riduzione dei tempi di pagamento: cinque anni fa superiori a 4 anni, oggi all’incirca sui 190 giorni. Di contro, le opere pubbliche procedono con lentezza: le gare per l’affidamento dei lavori sono lunghe e, una volta concluse, si tarda a far partire il cantiere. Riorganizzazione avviata, costituita Napoli holding L a riorganizzazione della macchina amministrativa è stata avviata. Si aall’interno che nelle partecipate. È stata costituita Napoli Holding srl (dalla trasformazione di Napolipark che si occupava della sosta a pagamento) con compiti di coordinamento delle partecipate comunali. La prima fase del processo ha riguardato la fusione di Metronapoli in Anm e il conferimento a quest’ultima delle attività ex Napolipark. Dismissioni per recuperare risorse Servizio rifiuti, piano di rientro Gtt (trasporti) resta al 100% cedute le quote in Sagat e Trm De Magistris: fondi in autonomia Lettieri: legalità a partire dagli uffici D e Magistris presenta «la proposta di legge popolare “Na- poli autonoma” con cui il Comune rinuncia al fondo di solidarietà comunale per gestire in autonomia fondi e beni culturali». Quanto alle partecipate, è avviato l’iter per realizzare la fusione in una holding . Lettieri ha assicurato: «Mi impegnerò per garantire legalità ed etica, partendo dagli uffici comunali. Ridarò dignità alla polizia urbana. Nominerò assessore solo esperti nel settore di competenza». Fassino: servizi, lavoro tutelato Appendino: società «svendute» STATO DELL’ARTE PROGETTI IN CORSO PROPOSTE DEI CANDIDATI L acandidatadelMovimento5StelleChiaraAppendinoha accusatol’amministrazionediaversvendutolepartecipatedel Comuneesièimpegnataamantenereilcontrollopubblicosui servizi.Afrontedellariduzionedipersonalenelquinquennioscorso (da11.020a9.998dipendenti)Appendinohaparlatodellapossibilità di“internalizzare”alcuniservizi.IncampagnaelettoraleFassinoha conclusoconisindacatiunaccordopertutelarelaqualitàdellavoro infasediassegnazionedeiserviziattraversoappaltopubblico. A doggi,dopolacessionedellequoteinSagat(aeroporto),Trm (termovalizzatore)eAmiat(raccoltarifiuti,allacittàèrimastoil 20%,ilrestoèdiIren)restaincapoalComuneil100%diGtt,lasocietà chegestiscetrasportopubblico,metroeparcheggiapagamento.Il Comunehasvoltoinquestianniunaseriediauditsullapercezione dellaqualitàdeiservizi.IlsindacouscentePieroFassinohadifesoil sistemadipartecipate,acominciaredallequotenellamultiutility Iren,comeunsistemasano,ingradodigarantiredividendi D al 2011 al 2015 il Comune ha avviato un piano di contenimento delle spese correnti e di dismissioni di quote in partecipate o controllate per recuperare risorse (straordinarie) e ridurre l’esposizione finanziaria. Il sistema dei servizi ha una buona base, ma alcune criticità si registrano sui flussi di pagamento verso Amiat (raccolta rifiuti), difficoltà gestita con un piano di rientro, e su servizi base come l’ edilizia pubblica (10mila domande inevase). MILANO NAPOLI TORINO BOLOGNA ROMA LE CITTÀ

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22 Politica e società Il Sole 24 OreGiovedì 16 Giugno 2016 ­ N. 164

F ar tornare alla normalità e all’efficienza la macchina amministrativa del Campidoglio, un esercito di 23mila 

dipendenti che diventano oltre 60mila se si conteggiano anche i dipendenti delle partecipate del Comune. È la priorità su cui dovrà impegnarsi il prossimo sindaco di Roma. A pesare sulle inefficienze romane l’ assenteismo record, le numerose inchieste aperte dalla procura di Roma sulla corruzione di molti funzionari del Comune. Tra i nodi anche il risanamento delle municipalizzate (Ama e Atac in primis). Il Piano di rientro prevede la dismissione delle partecipate di secondo livello. 

Assenteismo e corruzionepesano sul Campidoglio

R otazione e trasferimenti di dirigenti e funzionari delCampidoglio per garantire trasparenza è stata la 

mossa anti­corruzione avviata dal commissario straordinario Tronca. Regole rigide sugli appalti. Un piano di risanamento che deve essere portato avanti dalla nuova amministrazione in maniera radicale. Da chiudere la partita sul salario accessorio dei dipendenti. Avviato in questa fase il risanamento di Atac e di Ama, storicamente i buchi neri dell’amministrazione romana. Si dovrà decidere se aprire o meno ai privati le municipalizzate.

Rotazione per i dirigenti e confronto sul salario accessorio

Partecipate e burocrazia, obiettivo efficienzaA Milano dalle società risorse per il bilancio, a Roma i nodi legalità e risanamento, Napoli punta sulla holding

pDa una parte la riforma Ma­dia che rende ormai urgente met­tere mano al riassetto della galas­sia partecipate, dall’altra la rior­ganizzazione e la semplificazio­ne  dell’apparato  burocratico. Due facce della stessa medaglia per rendere più efficiente, legge­ra ed economicamente sosteni­bile la gestione della macchina amministrativa. Una priorità peri nuovi sindaci che si troveranno a guidare le cinque grandi città che domenica si sfideranno al ballottaggio. 

In Campidoglio che esce daoltre sette mesi di gestione com­missariale  dopo  l’inchiesta  diMafia Capitale, la partita più dif­ficile  per  far  funzionare  unamacchina con 23mila dipenden­ti. Il candidato del centrosinistraRoberto Giachetti punta su City manager e nuove tecnologie permodernizzare l’amministrazio­ne della città. Per la candidata grillina Virginia Raggi si deve at­tingere alle competenze interneper il rilancio. Per Raggi le muni­cipalizzate devono restare pub­bliche mentre per Giachetti van­no dismesse le aziende comuna­li non strategiche. A Milano legrandi  partecipate  assicuranodividendi al bilancio per 50­60 milioni all’anno e non c’è ancoraun chiaro disegno strategico suqueste società. Tre le questioniaperte:  mantenere  o  meno  ilcontrollo di Sea e A2a; snellire oingrandire ancora Metropolita­na milanese, liquidare la quotadella Serravalle. Per il candida­to del centrodestra Stefano Pa­risi è possibile procedere subitoalla vendita della multiutility dell’energia, mentre per Sea vaaspettato il momento miglioredel mercato. Per  il candidatodel centrosinistra Giuseppe Sa­la, il dossier Sea può essere ria­perto con più passaggi. Su Mm,Sala intende proseguire con ilrafforzamento. 

A Bologna è pronto un pro­getto di cessione degli asset nonstrategici, senza però quantifica­re l’entità economica della mano­vra. I due candidati sindaco han­no ricette opposte: Merola (Pd) punta sulla prosecuzione del pia­no di dismissioni. La candidata delcentrodestra Borgonzoni, a mar­zo ha invece votato contro la deli­bera sulle partecipate. A Napoli lariorganizzazione della macchina amministrativa è stata avviata. DeMagistris presenta la proposta di legge popolare NA­ Napoli Auto­noma, Lettieri promette impegnoper garantire legalità ed etica, par­tendo dagli uffici comunali. A To­rino la candidata del M5S Appen­dino si è impegnata a mantenere ilcontrollo  pubblico  sui  servizi. Mentre Piero Fassino (centrosi­nistra) ha concluso con i sindacatiun accordo per tutelare la qualità del lavoro. 

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P er la candidata del Movimento 5 stelle Virginia Raggi  le municipalizzate devono restare pubbliche.

Il primo passo sarà quello di attingere alle risorse interne tagliando consulenze e nomine esterne. Previsto anche un assessore a tempo dedicato. Per Roberto Giachetti (centrosinistra) va rivoluzionata la macchina amministrativa, introducendo competenze e nuove tecnologie.Ci sarà un city manager e un chief technology officer. Dismissioni delle partecipate non strategiche come Assicurazioni Roma e Farmacap. Il contratto con Acea non sarà rivisto.

Raggi: assessore per le partecipateGiachetti: subito un city manager

Negli ultimi anni sono stati fatti tagli alla macchina burocratica per circa 20 milioni. Le grandi partecipate

assicurano dividendi al bilancio per 50­60 milioni all’anno: Sea, società degli aeroporti di Linate e Malpensa, controllata dal comune; A2a, multiutility dell’energia (quote paritetiche dei comuni di Milano e Brescia); Atm, controllata del Tpl e Metropolitana milanese, controllata del servizio idrico cui fanno capo attività di ingegneria e case popolari . Non c’è ancora un chiaro disegno strategico su queste società. Negli anni scorsi ci sono state vendite parziali: il Comune ha ridotto le quote (Sea e A2a) ma non significativamente il controllo. Al Comune resta il 18% della società autostradale Serravalle.

Dalle partecipate sostegno ai contimanca però un disegno strategico

T re le questioni aperte: mantenere o meno il controllodi Sea e A2a; snellire o ingrandire ancora 

Metropolitana milanese, che da poco ha preso anche la gestione delle case popolari; liquidare la quota della Serravalle. Sea ­ il 30% è stato venduto 5 anni fa, e c’è stato un tentativo fallito di quotazione ­ è la partita più difficile: il consiglio comunale è sempre stato diviso tra chi vorrebbe mantenerne il controllo e chi preferisce la via liberista. Si parla di nuovi tentativi di collocamento a Piazza Affari. Quanto al 18% della Serravalle, essendo inutile, ci si interroga sull’opportunità di cederne le azionialla Regione, che ha la maggioranza tramite Finlombarda.

La quotazione (fallita) di Seae il nuovo assetto Mm

P er il candidato del centrodestra Stefano Parisi è possibile procedere subito alla vendita di A2a, 

mentre per Sea va aspettato il momento migliore del mercato. Contrario invece all’ingrandimento subito da Metropolitana milanese: l’idrico ad esempio non ha senso che venga mantenuto. Per il candidato del centrosinistra Giuseppe Sala, il dossier Sea può essere riaperto con più passaggi: fusione con la società di Bergamo (Sacbo) e poi cessione di quote, lasciando al Comune il 30% per garantire l’indirizzo pubblico. Su Mm, Sala intende proseguire con il rafforzamento, per garantirne la razionalizzazione.

Sala: riaprire il dossier aeroportiParisi: vendita di A2a e più tagli

Lo scorso marzo la Giunta di Bologna ha messo nero su biancoil piano di dismissioni delle partecipate non strategiche, 

senza però quantificare l’entità economica della manovra. Quel che è certo è che Palazzo d’Accursio non intende uscire dalla società di trasporto Tper, dalla multiutility Hera, dal centro agroalimentare Caab, dalle farmacie comunali (Afm), dall’aeroporto (quotato in Borsa lo scorso luglio) e dall’ente fiera.

Pronto un progetto di cessionedegli asset non strategici

T ra gli asset da cedere con la prosecuzione del piano di dismissioni ci saranno società come la Finanziaria Bologna

metropolitana (società inhouse di servizi partecipata al 33%); Cup 2000 (leader nella sanità elettronica che la Regione, azionista di controllo, vuole fondere con Lepida per creare un polo dell’Ict) e Interporto di Bologna (35,1% del Comune, ma le aste fin qui sono andate deserte

In pole Finanziaria Bolognae Cup 2000 (sanità elettronica)

L’eventuale bis del sindaco Merola (Pd) comporterà la prosecuzione del piano di dismissioni. La candidata del

centrodestra, la consigliera leghista Lucia Borgonzoni, a marzo ha invece votato contro la delibera comunale sulle partecipate. E in campagna elettorale si è scagliata contro Merola per l’impasse di BolognaFiere: imputa alla sua irresolutezza nel cambiare i vertici dell’ente fiera il buco 2015 da 9 milioni

Merola: avanti con la venditaBorgonzoni: no al piano

Taglio ai tempi di pagamentoAl rallentatore le gare di lavori

In una realtà in cui la pubblica amministrazione arranca, è difficile misurarne la qualità: anche se passi in avanti ce ne

sono stati i risultati tardano a evidenziarsi. Un dato significativo per Napoli è la riduzione dei tempi di pagamento: cinque anni fa superiori a 4 anni, oggi all’incirca sui 190 giorni. Di contro, le opere pubbliche procedono con lentezza: le gare per l’affidamento dei lavori sono lunghe e, una volta concluse, si tarda a far partire il cantiere.

Riorganizzazione avviata,costituita Napoli holding

L a riorganizzazione della macchina amministrativa è stataavviata. Si aall’interno che nelle partecipate. È stata 

costituita Napoli Holding srl (dalla trasformazione di Napolipark che si occupava della sosta a pagamento) con compiti di coordinamento delle partecipate comunali. La prima fase del processo ha riguardato la fusione di Metronapoli in Anm e il conferimento a quest’ultima delle attività ex Napolipark. 

Dismissioni per recuperare risorseServizio rifiuti, piano di rientro

Gtt (trasporti) resta al 100%cedute le quote in Sagat e Trm

De Magistris: fondi in autonomiaLettieri: legalità a partire dagli uffici

De Magistris presenta «la proposta di legge popolare “Na­poli autonoma” con cui il Comune rinuncia al fondo di

solidarietà comunale per gestire in autonomia fondi e beni culturali». Quanto alle partecipate, è avviato l’iter per realizzare la fusione in una holding . Lettieri ha assicurato: «Mi impegnerò per garantire legalità ed etica, partendo dagli uffici comunali. Ridarò dignità alla polizia urbana. Nominerò assessore solo esperti nel settore di competenza».

Fassino: servizi, lavoro tutelatoAppendino: società «svendute»

STATO DELL’ARTE PROGETTI IN CORSO PROPOSTE DEI CANDIDATI

La candidata del Movimento 5 Stelle Chiara Appendino ha accusato l’amministrazione di aver svenduto le partecipate del

Comune e si è impegnata a mantenere il controllo pubblico sui servizi. A fronte della riduzione di personale nel quinquennio scorso (da 11.020 a 9.998 dipendenti) Appendino ha parlato della possibilità di “internalizzare” alcuni servizi. In campagna elettorale Fassino ha concluso con i sindacati un accordo per tutelare la qualità del lavoro in fase di assegnazione dei servizi attraverso appalto pubblico.

Ad oggi, dopo la cessione delle quote in Sagat (aeroporto), Trm(termovalizzatore) e Amiat (raccolta rifiuti, alla città è rimasto il

20%, il resto è di Iren) resta in capo al Comune il 100% di Gtt, la società che gestisce trasporto pubblico, metro e parcheggi a pagamento. Il Comune ha svolto in questi anni una serie di audit sulla percezione della qualità dei servizi . Il sindaco uscente Piero Fassino ha difeso il sistema di partecipate, a cominciare dalle quote nella multiutility Iren , come un sistema sano, in grado di garantire dividendi 

D al 2011 al 2015 il Comune ha avviato un piano di contenimentodelle spese correnti e di dismissioni di quote in partecipate o

controllate per recuperare risorse (straordinarie) e ridurre l’esposizione finanziaria. Il sistema dei servizi ha una buona base, ma alcune criticità si registrano sui flussi di pagamento verso Amiat (raccolta rifiuti), difficoltà gestita con un piano di rientro, e su servizi base come l’ edilizia pubblica (10mila domande inevase).

MILANO

NAPOLI

TORINO

BOLOGNA

A CURA DILaura Di Pillo, Filomena Greco,Sara Monaci, Marta Paris,Ilaria Vesentini e Vera Viola

ROMA

Speciale elezioni La partita delle dismissioniCessione delle quote delle municipalizzate e vendita degli asset non strategici dividono i candidati al ballottaggio nelle grandi città04| INCHIESTA/I PROGRAMMI

Quarta di una serie di puntateLe precdenti puntate sono state

pubblicate l’8, il 10 e il 14 giugno

LE CITTÀ

Olimpiadi e trasporti, l’ultimo confronto Raggi-GiachettiManuela PerroneROMA

pAlla fine il tema più divisivo re­sta quello delle Olimpiadi e della candidatura di Roma2024 : per lei «non sono una priorità» e se diven­terà sindaco indirà un referendum,per lui sono «una straordinaria oc­casione di rilancio per la città che creerebbe 170mila nuovi posti di lavoro». Per lei «non si può basare il programma di sviluppo della cit­tà su un evento futuro e incerto», per lui parlarne (sul piatto ci sono 1,7 miliardi dal Cio) e scommetter­ci «non è in contraddizione con ciòche Roma deve fare subito». 

Ieri sera il confronto tra i candi­dati sindaco di Roma che si sfide­ranno  domenica  al  ballottaggio, Virginia Raggi e Roberto Giachetti, trasmesso in diretta su Sky da piaz­za del Campidoglio, si è acceso so­

prattutto su giochi olimpici e tra­sporti. Meno sul debito, quel “peso”monstre da 13 miliardi che grava sul­la Capitale. Perché sulla necessità dirinegoziarlo per abbassare il tasso d’interesse alla Cdp (oggi tra il 5 e il 6%) sono entrambi d’accordo. Ma la candidata dei 5 Stelle insiste in­nanzitutto sull’esigenza di un audit, «che finora non è stato mai fatto», il rivale del centrosinistra promette un confronto con il governo per portare il tasso all’1,5­2% e «rispar­miare 200 milioni l’anno da utilizza­

re anche per ridurre l’Irpef». Che a Roma è la più alta d’Italia.

Scintille su Atac. Raggi che accu­sa Giachetti di volerla privatizzare eribadisce di volerla mantenere pub­blica e lo sfidante che nega: «Voglia­mo proseguire sul lavoro dell’attua­le direttore generale che ha portato in tribunale i fascicoli sulle malefat­te dei dirigenti. Sto con lui per risa­nare». Raggi rinfaccia spesso a Gia­chetti le colpe del Pd. Per esempio sull’Ici­Imu alla Chiesa. «Siamo sta­ti i primi a denunciare i mancati in­troiti», dice la pentastellata. E quan­do il candidato del centrosinistra conviene sull’esigenza di pretende­re il dovuto, incalza: «Lei è stato a lungo capo di gabinetto e di segrete­ria di un ex sindaco (Rutelli, ndr): perché non siete mai intervenuti? Sono le solite promesse elettorali».

Giachetti sceglie di non replica­

re. Rimane pacato anche quando dai supporter di Raggi arriva la do­manda provocatoria dell’ex consi­gliere M5S Marcello De Vito, in poleper la presidenza del consiglio co­munale se dovesse vincere Raggi: «Lei ha votato la legge Fornero e l’abolizione dell’articolo 18?». «Sì ­ è la risposta del vicepresidente della Camera ­ e anche quando faccio le mie battaglie se nel mio gruppo si decide non tiro via la mia faccia». Brusio per Raggi, invece, quando un’iscritta Pd le chiede cosa farebbese da sindaco ricevesse un avviso di garanzia: «Lo sottoporrei al giudi­zio dei cittadini che si potranno esprimere creando un accesso al si­to del comune o sul blog di Grillo». Eanche sulla squadra, che Giachetti ha già rivelato , è costretta a prende­re tempo fino a domani, quando chiuderà la campagna elettorale a 

Ostia (Grillo ci sarà ma non sul pal­co). Troppe caselle ancora incom­plete: per ora i due nomi quasi certi sono Paolo Berdini all’urbanistica e Andrea Lo Cicero allo sport. E il no­do più difficile sembra quello delle deleghe economiche, a partire dal commercio. 

Nell’appello finale Raggi puntasulla rottura con il passato: «Con le intercettazioni di Mafia Capitale è tutto chiaro ai romani. Aggredire sprechi e sacche di privilegio: lo puòfare solo una forza libera e finanzia­ta dai cittadini». Giachetti fa mea culpa: «Ho incontrato tanta rabbia in città, dovuta anche a responsabi­lità della nostra parte politica». Ma «Roma ha bisogno di essere tirata su: se mi darete la possibilità di farlo sarà la realizzazione del grande so­gno della mia vita».

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IL DEBITO DA RINEGOZIARELa candidata M5S punta suun audit («mai fatto finora»),l’esponente demsul confronto con il governoper «un tasso all’1,5­2%»

LAPRESSE

Faccia a faccia su SkyTg24. Confronto in diretta tv tra i due candidati al ballottaggio a Roma: Roberto Giachetti (a sinistra) e Virginia Raggi hanno duellato tra l’altro su Olimpiadi e debito

LO SPECIALE

Dalle 23 di domenica sino all’1 di notte, andrà in onda uno Speciale elezioni amministrative, nel corso del quale verranno commentati i dati delle urne con analisi e commenti in tempo reale nelle città dei ballottaggi. L’appuntamento proseguirà lunedì a partire dalle 5.30

AMMINISTRATIVEDomenica dalle 23 e lunedì dalle 5,30