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segui L’Orma Il nome di Tommaso è associato automaticamente all’in- credulità. La sua pretesa di mettere il dito nelle piaghe della crocefis- sione di Gesù per verificare che fosse veramente risorto, è divenu- ta l’emblema della mancanza di fe- de, sancita anche dall’esortazione del Maestro: “Non essere incredu- lo, ma credente!” (Gv 20,27). Il racconto non precisa se Tommaso ha avuto davvero l’ardire di com- piere la prova che chiedeva, ma la sua esperienza può aiutarci a ri- flettere sulla nostra fede. A comin- ciare da chi dice di non credere o fatica molto ad entrare in un dia- logo di fede con il Signore, proprio a partire dalla mancanza di evi- denze. Un argomento che molte persone pongono spesso alla base della propria incredulità è il difet- to di una prova incontrovertibile della signoria di Gesù: se davvero è quel che è, perché non fa così e così, perché non risolve quel pro- blema, perché non interviene a ri- sanare ciò che va storto. La prova, la dimostrazione, il fatto certo, la percezione esperienziale che “Dio esiste”, perché ha fatto ciò che a nessun altro sarebbe possibile. L’esigenza di Tommaso diviene emblematica di un cammino di fe- de che, a un certo punto, non rie- sce più a porre l’atto stesso del credere come atto di genuina e semplice fiducia. Credere, infatti non discende da una dimostra- zione matematica, non è frutto di un esperimento scientifico, non può es- serlo, pena il non esser più fede. Non è un ostacolo da poco e molte persone faticano sinceramente a superarlo. Per alcuni è una prova che fa soffrire, per altri motivo di onesta riflessione, forse solo per pochi è una facile scap- patoia motivata dalla sostanziale in- differenza sull’argomento. Ma anche a chi crede, o dice di crede- re, in una gamma variegata di modi ed esperienze di fede, la vicenda dell’ apostolo Tommaso ha molto da dire. Se la richiesta rischia di essere traco- tante, se il fatto stesso di chiedere una prova significa dubitare fino al segno di sembrare incredulo, tut- tavia il suo atteggiamento è la ri- cerca, motivata dal desiderio. In Tommaso c’è una sete, una brama di avvicinarsi al Signore risorto, di non restare indifferente al fatto della sua presenza tra i discepoli. Nei pochi brani di Vangelo in cui Tommaso è nominato, si distingue l’episodio in cui Gesù dichiara di dover seguire la propria via, quella che lo conduce alla Croce e alla Gloria e Tommaso dimostra di es- sere disposto a seguire Gesù, ma di non aver comporeso quale sia la via da percorrere con lui, provo- cando la celebre risposta del Mae- stro: “Io sono la via, la verità e la vita” (Gv 14,5-6). Tommaso sa che c’è un sentiero da percorrere insie- me a Cristo, lo vorrebbe percorre- re, c’è qualcosa che lo frena, ma ha sempre il desiderio—magari ardi- to—di voler superare l’ostacolo, di non restare fermo, schivando le difficoltà del cammino. È disposto ad entrarci, fosse anche sbattendo la faccia contro un’evidenza dram- matica: è lui, è il Signore! Gesù af- ferma che non è necessario arriva- re a tanto: è beato chi crede senza pretendere una prova: ma la ricer- ca di Gesù resta inesausta, la fede è sempre in cammino. dL IN PRIMO PIANO In settimana dedichiamo termpo alla preghiera per le Vocazioni, in comunione con le Chiese di tutto il mondo. Chiediamo al Signore pre- ti, religiose, missionari, coppie di sposi che vivano la loro vita al ser- vizio al Vangelo e del Popolo di Dio. Parrocchia San Lorenzo, Riozzo 15 aprile 2018 Terza Domenica di Pasqua/B

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segui L’Orma

Il nome di Tommaso è associato automaticamente all’in-credulità. La sua pretesa di mettere il dito nelle piaghe della crocefis-sione di Gesù per verificare che fosse veramente risorto, è divenu-ta l’emblema della mancanza di fe-de, sancita anche dall’esortazione del Maestro: “Non essere incredu-lo, ma credente!” (Gv 20,27). Il racconto non precisa se Tommaso ha avuto davvero l’ardire di com-piere la prova che chiedeva, ma la sua esperienza può aiutarci a ri-flettere sulla nostra fede. A comin-ciare da chi dice di non credere o fatica molto ad entrare in un dia-logo di fede con il Signore, proprio a partire dalla mancanza di evi-denze. Un argomento che molte persone pongono spesso alla base della propria incredulità è il difet-to di una prova incontrovertibile della signoria di Gesù: se davvero è quel che è, perché non fa così e così, perché non risolve quel pro-blema, perché non interviene a ri-sanare ciò che va storto. La prova, la dimostrazione, il fatto certo, la percezione esperienziale che “Dio esiste”, perché ha fatto ciò che a nessun altro sarebbe possibile. L’esigenza di Tommaso diviene emblematica di un cammino di fe-de che, a un certo punto, non rie-sce più a porre l’atto stesso del credere come atto di genuina e semplice fiducia. Credere, infatti non discende da una dimostra-

zione matematica, non è frutto di un esperimento scientifico, non può es-serlo, pena il non esser più fede. Non è un ostacolo da poco e molte persone faticano sinceramente a superarlo. Per alcuni è una prova che fa soffrire, per altri motivo di onesta riflessione, forse solo per pochi è una facile scap-patoia motivata dalla sostanziale in-differenza sull’argomento. Ma anche a chi crede, o dice di crede-re, in una gamma variegata di modi ed esperienze di fede, la vicenda dell’

apostolo Tommaso ha molto da dire. Se la richiesta rischia di essere traco-

tante, se il fatto stesso di chiedere una prova significa dubitare fino al segno di sembrare incredulo, tut-tavia il suo atteggiamento è la ri-cerca, motivata dal desiderio. In Tommaso c’è una sete, una brama di avvicinarsi al Signore risorto, di non restare indifferente al fatto della sua presenza tra i discepoli. Nei pochi brani di Vangelo in cui Tommaso è nominato, si distingue l’episodio in cui Gesù dichiara di dover seguire la propria via, quella che lo conduce alla Croce e alla Gloria e Tommaso dimostra di es-sere disposto a seguire Gesù, ma di non aver comporeso quale sia la via da percorrere con lui, provo-cando la celebre risposta del Mae-stro: “Io sono la via, la verità e la vita” (Gv 14,5-6). Tommaso sa che c’è un sentiero da percorrere insie-me a Cristo, lo vorrebbe percorre-re, c’è qualcosa che lo frena, ma ha sempre il desiderio—magari ardi-to—di voler superare l’ostacolo, di non restare fermo, schivando le difficoltà del cammino. È disposto ad entrarci, fosse anche sbattendo la faccia contro un’evidenza dram-matica: è lui, è il Signore! Gesù af-ferma che non è necessario arriva-re a tanto: è beato chi crede senza pretendere una prova: ma la ricer-ca di Gesù resta inesausta, la fede è sempre in cammino. dL

IN PRIMO PIANO

In settimana dedichiamo termpo alla preghiera per le Vocazioni, in comunione con le Chiese di tutto il mondo. Chiediamo al Signore pre-ti, religiose, missionari, coppie di sposi che vivano la loro vita al ser-vizio al Vangelo e del Popolo di Dio.

Parrocchia San Lorenzo, Riozzo 15 aprile 2018 Terza Domenica di Pasqua/B

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- - - - - PROMEMORIA Celebrazioni Per impegni scolastici del parroco, per qualche settimana la Messa del martedì sarà alle 18. Giovedì sera, la Messa e l’Adorazione Eucaristica per le Vocazioni. Chi desidera ospitare il Rosario nelle sere di maggio avvisi quanto prima. Grazie.

Formazione e catechesi per tutti Gruppi dei ragazzi. La catechesi regolare per tutti i gruppi prosegue domenica 15. Ogni catechista avvisa i gruppi dei genitori per l’eventuale coinvolgimento di papà e mamme. Venerdì 20 il gruppo Pf 14 si riunisce alle 20.45. La celebrazione della Professione di fede sarà venerdì 27 a Borgo San Giovanni in serata. Sabato 21, il ritiro dei comunicandi, dalle 18.15 alle 21. Sabato 28, alle 11, due preti per le confessioni dei cresimandi, dei genitori e di padrini e madrine. Gruppo famiglia: si riunisce sabato 28, alle 18.30 l’incontro e l’animazione: quest anno abbiamo preso a pretesto i vari ambienti della casa come luoghi di veri-fica delle relazioni e del cammino di fede di coppie e famiglie. Gli incontri sono stati interessanti con tratti umoristici, come pensiamo potrà essere il prossimo, che prende spunto dal bagno… Alle 20 la cena. L’in-contro è aperto alle famiglie che lo desiderano.

Battesimi Prossime date (avvisare il parroco almeno un mese prima): 20 maggio, 17 giugno.

Animazione Il Grest 2018 parlerà di operosità, di osservazione del mondo, di capacità di trasformarlo e renderlo più bello: “All’opera!” è lo slogan e, come sempre ci sono tante proposte che potremo realizzare grazie all’aiuto di vari collaboratori. Gli adulti che possono mettersi a disposizione sono invitati a definire i modi della loro presenza: un giorno la settimana, due/tre pomeriggi, per l’ora di pranzo, per un’ idea, un laboratorio… Co-me già l’anno scorso, potremo realizzare un grest con appuntamenti e attività che aiutano i ragazzi a non annoiarsi e a imparare a stare con gli altri. Papà e mamme aiutino a comprendere che il grest non è lo sfogo di libertà represse durante l’anno scolastico, è impensabile che i ragzzzi vivano il grest allo stato bra-do… si impara anche a fare ciò che non piace. L’invito a offrire collaborazione è anche per gli adolescenti che vorrebbero aiutare come animatori. Dal Grest parrocchiale a quello della Scuola materna e le altre iniziative estive in oratorio, saremo presenti da giugno a inizio agosto.

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OGGI IN CHIESA INCONTRI

Sabato 14 17.30 Messa pro populo 18.15 Ritiro Cresimandi

DOMENICA 15 APRILE

TERZA DI PASQUA 94MA Giornata nazionale per l’Università Cattolica del Sacro Cuore

8.00 Messa 11.30 Catechesi dei ragazzi 10.30 Messa 18.00 Messa def. Paola Madé, mario Seghizzi; fam. Miglio, Vighi; Luigi Longeri

Lunedì 16

8.10 Lodi mattutine 8.30 Messa Giovanna Buttaboni

Martedì 17 8.10 Lodi mattutine 17.00 e 21.00 Gruppi d’ascolto 18.00 Messa

Mercoledì 18

8.10 Lodi mattutine 8.30 Messa

Giovedì 19 8.10 Lodi mattutine 21.00 Messa e Adorazione per le Vocazioni

Venerdì 20 8.10 Lodi mattutine 17.00 e 21.00 Gruppi d’ascolto 8.30 Messa per le vocazioni 20.45 incontro gruppo Pf14 21.00 Lodi: Veglia di preghiera Vocazioni 21.00 Prove di canto

Sabato 21 S. Anselmo, vescovo, memoria

17.30 Messa def. Aldo e Giuseppe Della Giovanna, 18.15 Ritiro Comunicandi Elisabetta Serci; Alfeo Rovati, Antonia Moroni, Guerrino Trespidi, Luisa Massoni; Maria Pozzi; fam. Ambrogio Colombo, Rita Rossignani.

DOMENICA 22 APRILE

QUARTA DI PASQUA 55ma Giornata mondiale di preghiera per le Vocazioni

8.00 Messa 11.30 Catechesi dei ragazzi 10.30 Messa pro populo 18.00 Messa def. Coniugi Zani; Paolo e Santino Longhi

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VITA PARROCCHIALE Giornata dell’Università Cattolica L’Università Cattolica rappresenta per la co-munità ecclesiale e per la società civile ita-liana un luogo privilegiato dove formare le nuove generazioni a non estraniarsi dalla realtà o a perseguire solo il loro interesse, ma a diventare protagonisti di un cammino capace di operare un discernimento pro-fondo sulla loro vita e sul corso della storia. Fin dalla sua nascita, secondo le intenzioni di P. Agostino Gemelli e dei suoi collabora-tori, l’Ateneo dei cattolici Italiani doveva as-solvere al compito di custodire e trasmettere il patrimonio di sapere coltivato nei secoli passati da illustri istituzioni accademiche e da straordinarie figure di studiosi che hanno saputo coniugare la scienza con la fede, la ricerca con l’impegno concreto. Occorre rispondere in modo efficace e ap-propriato alle attese profonde di chi si acco-sta all’Università Cattolica cercando una formazione integrale capace di dare qualifi-cate conoscenze umane e scientifiche utili ad elaborare una sapiente visione della vita, di promuovere un’alta professionalità in gra-do di contribuire alla costruzione del bene comune, di far maturare un impegno gene-roso di testimonianza cristiana in ogni ambi-to della vita personale, familiare e sociale. L’accompagnamento degli studenti nel loro discernimento vocazionale, inteso in senso ampio come capacità di riconoscere e met-tere a frutto i doni ricevuti, esprime lo spirito e la missione dell’Ateneo. La fedeltà a que-sto impegno è alla base dell’alto e crescen-te interesse verso l’Università Cattolica che in questi ultimi anni si è tradotto in un rile-vante aumento delle immatricolazioni, pur nella difficile stagione che vive il mondo u-niversitario nel nostro Paese. Il comune im-pegno per rendere i giovani protagonisti della storia è sollecitato e incoraggiato an-che dal Sinodo dei Vescovi che nel prossi-mo ottobre affronterà il tema “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”. Nel contesto di rinnovata e diffusa attenzione ai giovani, all’Università Cattolica è chiesto un particolare impegno per operare insieme con la comunità ecclesiale e la società civile perché - come ha affermato Papa France-sco a Santiago del Cile lo scorso gennaio -: «la stretta interazione reciproca impedisce il divorzio tra la ragione e l’azione, tra il pen-sare e il sentire, tra il conoscere e il vivere, tra la professione e il servizio».

La tragedia della Siria Assistiamo sconcertati al dramma della po-polazione siriana aggredita con continui bombardamenti e con l’uso di armi chimi-che. È impressionante fermarsi a riflettere che i destini di tante persone, non solo in Siria, ma in tutto il quadrante mediorientale sono in mano a criminali vestiti da presiden-ti, ministri, generali, con l’appoggio di perso-ne non equilibrate che da Russia, Stati Uniti e Israele esercitano potere di influenza, veti, ritorsioni e sfruttamento di posizioni econo-micamente e politicamente rilevanti. Si mol-tiplicano anche le iniziative umanitarie, i pro-getti di sostegno, ricostruzione, ospitalità per le famiglie e le persone costrette a fug-gire, spostarsi dalle proprie case, migrare dalla propria nazione. Tra le altre possibilità, oltre quelle economiche e di assistenza, si propone di dedicare un gesto di penitenza, un sacrificio, insieme a una preghiera, per stare vicini a tutti coloro che soffrono a causa della guerra.

Giornata delle Vocazioni La quarta Domenica di Pasqua è Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni. De-dichiamo il tempo dell’Adorazione di giovedi sera e la Messa di venerdì. Portiamo ai no-stri ragazzi l’annuncio che la vita è un dono e una responsabilità: non è fatta per l’uso esclusivo, per il solo piacere, perché ciascu-no di noi, con i propri doni, è responsabile del bene di tutti.

Leggendo gli Atti degli Apostoli

Gruppi d’ascolto La parola di Dio ci sospinge, dalle nostre

case, fino ai confini della terra

Martedì 17 aprile ore 17.00, in Oratorio

ore 21.00, fam. Lazza, via Cervino 12 Venerdì 20 aprile

ore 15.00, fam. Borsotti, via Buonarroti ore 21.00, fam. Margiotta, via dei Fiori 25

UN PICCOLO PELLEGRINAGGIO

Mercoledì 16 maggio mettia-mo in programma un piccolo pellegrinaggio mariano. Con i nostri mezzi andremo dappri-ma a Ospedaletto Lodigiano a vedere la bellissima chiesa ex abbaziale dei santi Pietro e Paolo, poi andiamo a Ossago per la preghiera del Rosasio, celebrazione della Messa al Santuario della Mater Amabi-lis e la visita al parco del Pre-sepe. Pranzo in trattoria e rientro a Riozzo verso le 15. Chi desidera partecipare si iscriva presto in sacrestia. C’è ancora qualche posto per il viaggio in Albania e Macedo-nia di agosto, ma occorre af-frettarsi per l’esigenza di chiudere la prenotazione dei posti in aereo. Grazie.

Prove di canto

Chi vuole partecipare trova la porta aperta: venerdì 20, ore 21.

Accidenti! Sono in ritardo per la Messa!

Entro con discrezione,

cerco di non disturbare.

E la prossima volta, arrivo prima!

Gruppo Famiglie

Sabato 28 aprile Incontro di condivisione,

dalle 18.30. 20.00 Cena fraterna

Le coppie di sposi sono invitate a partecipare e attese

con vera gioia.

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Dal Vangelo secondo Luca Lc 24,35-48

In quel tempo, [i due discepoli che erano ritornati da Èmmaus] narra-vano [agli Undici e a quelli che erano con loro] ciò che era accaduto lungo la via e come avevano riconosciuto [Gesù] nello spezzare il pa-ne. Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona stette in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma. Ma egli disse loro: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel

vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toc-catemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete

che io ho». Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi. Ma poiché per la gioia non credeva-no ancora ed erano pieni di stupo-

re, disse: «Avete qui qual-che cosa da mangiare?». Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; egli lo prese e lo mangiò davanti a loro. Poi disse: «Sono queste le parole che io vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi». Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture e disse loro: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusa-lemme. Di questo voi siete testimoni».

Il vangelo dei ragazzi

Un pittore francese che ha lavorato molto anche in Italia, si fa chiamare Arcabas, ha raccontato con una serie di dipinti la storia dei discepoli di Emmaus. La conosci? Si trova facilmente nel Vangelo di Lu-ca, al capitolo 24. nella nostra chiesa è raffigurata proprio sul-l’altare della celebrazione, con Gesù che spezza il pane e i due discepoli sorpresi. Arca-bas ha messo in pittura anche il momento in cui di due, capito che quel viandante che camminava con loro era Gesù risorto, lasciano lì la cena e corrono indietro, a Gerusa-lemme, ed è una corsa di alcuni chilometri! Ma l’annuncio è grande: Gesù è sempre con noi!

segui L’Orma Settimanale parrocchiale

Parrocchia San Lorenzo martire Via Pietra di Bismantova, 11—Riozzo

20070 Cerro al Lambro 02.9830.657

[email protected] www.parrocchiariozzo.it

Scuola materna: 02.9823.2498 trova il parroco: 347.047.5299

Pro manuscripto

DIDASCALIA

A p. 1: Carl Heinrich Bloch, Il dubbio di Tommaso, 1881. The Museumof National History, Castello di Frederiksborg, Danimarca Sopra: Arcabas, Emmaus, il ritorno, 1994, Torre de' Roveri BG

Sulle orme del Vangelo