Parrocchia di Santa Maria alle Poggiola · E un Padre della Chiesa, S. Girolamo, affermava:...

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ANNO V –N°12–SETTEMBRE 2012 Parrocchia di Santa Maria alle Poggiola In questo numero… Miei amati parrocchiani, mia famiglia (p. 1) Il campeggio estivo delle elementari (p. 3) Il nostro cimitero (p. 4) Il Saracino—La Torre, Ca’de Luigi (p. 5) Il Saracino—Chiesa, Case Nuove (p. 6) Ferragostiamo Insieme (p. 7) La pesca di beneficenza alla festa (p. 8) Battezzati e passati all’eternità (p. 8) Al campeggio con il Don (p. 9) Meeting oratori Brescia Bergamo (p. 9) Pellegrinaggio a Medjugorje (p. 10) Un caldo ferragosto (p. 11) Crescere insieme 2012 (p. 11) Fraternità francescana Poggiola S. Giuliano (p. 12) Per Daniele (p. 13) Fatevi avanti! (p. 13) È tempo di alzare le vele (p. 14) Miei Amati Parrocchiani, mia famiglia, - perché voi siete la famiglia che il Signore mi ha affidato nel mio ministero sacerdotale quasi tre anni fa - vi scrivo questa lettera per dare ini- zio al nuovo anno pastorale 2012-13, un anno di grazia e di opportunità per avvicinarci di più a Dio e servirlo nella nostra comunità parroc- chiale. Come ben sapete, con l’inizio del mese di otto- bre ricominciano le attività parrocchiali: cate- chismo dei bambini - ragazzi - giovani ed adul- ti; momenti di preghiera e adorazione; tutto servirà ad accrescere la nostra fede e maturare la nostra scelta di credenti. Dio c’è e tu? Lui ti aspetta per ripartire e tu? Dai il tuo tempo a Dio, perché la tua vita sia vera e abbia senso. Senza di Lui non c’è spe- ranza, non dimenticarlo. Papa Benedetto XVI il prossimo ottobre indirà l’anno della fede, un anno in cui la chiesa uni- versale sarà chiamata a confrontarsi. Anche il nostro vescovo ha scritto una lettera pastorale a tutta la diocesi: “Maturi nella fede e testimoni di umanità”; tale lettera dovrà di- ventare uno strumento di lavoro per tutta la no- stra comunità parrocchiale, in modo particola- re per chi svolge un ministero in parrocchia. Impegniamoci, non buttiamo via questa occa- Periodico a diffusione interna - Composizione e stampa in proprio Attività editoriale a carattere non commerciale ai sensi previsti dall’art. 4 DPR 16/10/1972 n. 633 e successive modifiche Direttore responsabile: Don Gianluca Pellini - e-mail: [email protected] Redazione: Loc. Le Poggiola 1- 52100 Arezzo – 0575/363582

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A N N O V – N ° 1 2 – S E T T E M B R E 2 0 1 2

Parrocchia di Santa Maria alle Poggiola

In questo numero…

• Miei amati parrocchiani, mia famiglia (p. 1) • Il campeggio estivo delle elementari (p. 3) • Il nostro cimitero (p. 4) • Il Saracino—La Torre, Ca’de Luigi (p. 5) • Il Saracino—Chiesa, Case Nuove (p. 6) • Ferragostiamo Insieme (p. 7) • La pesca di beneficenza alla festa (p. 8) • Battezzati e passati all’eternità (p. 8) • Al campeggio con il Don (p. 9) • Meeting oratori Brescia Bergamo (p. 9) • Pellegrinaggio a Medjugorje (p. 10) • Un caldo ferragosto (p. 11) • Crescere insieme 2012 (p. 11) • Fraternità francescana Poggiola S. Giuliano

(p. 12) • Per Daniele (p. 13) • Fatevi avanti! (p. 13) • È tempo di alzare le vele (p. 14)

Miei Amati Parrocchiani, mia famiglia, - perché voi siete la famiglia che il Signore mi ha affidato nel mio ministero sacerdotale quasi tre anni fa - vi scrivo questa lettera per dare ini-zio al nuovo anno pastorale 2012-13, un anno di grazia e di opportunità per avvicinarci di più a Dio e servirlo nella nostra comunità parroc-chiale. Come ben sapete, con l’inizio del mese di otto-bre ricominciano le attività parrocchiali: cate-chismo dei bambini - ragazzi - giovani ed adul-ti; momenti di preghiera e adorazione; tutto servirà ad accrescere la nostra fede e maturare la nostra scelta di credenti. Dio c’è e tu? Lui ti aspetta per ripartire e tu?

Dai il tuo tempo a Dio, perché la tua vita sia vera e abbia senso. Senza di Lui non c’è spe-ranza, non dimenticarlo. Papa Benedetto XVI il prossimo ottobre indirà l’anno della fede, un anno in cui la chiesa uni-versale sarà chiamata a confrontarsi. Anche il nostro vescovo ha scritto una lettera pastorale a tutta la diocesi: “Maturi nella fede

e testimoni di umanità”; tale lettera dovrà di-ventare uno strumento di lavoro per tutta la no-stra comunità parrocchiale, in modo particola-re per chi svolge un ministero in parrocchia. Impegniamoci, non buttiamo via questa occa-

Periodico a diffusione interna - Composizione e stampa in proprio

Attività editoriale a carattere non commerciale ai sensi previsti dall’art. 4 DPR 16/10/1972 n. 633 e successive modifiche

Direttore responsabile: Don Gianluca Pellini - e-mail: [email protected]

Redazione: Loc. Le Poggiola 1- 52100 Arezzo – 0575/363582

sione; il tempo che passa non ritorna, que-sta è una“opportunità da non perdere”. Partecipa alle diverse iniziative della par-rocchia e dai il tuo contributo con la tua presenza, la tua preghiera e le tue propo-ste. La nostra parrocchia è un cantiere a-perto, c’è posto per tutti, anche per te. Il primo incontro che possia-mo vivere insieme come co-munità è la Domenica: giorno del Signore. Il Signore Gesù ci ama con un amore grandissi-mo e continua a rimanere tra noi nell’Eucaristia. Ho sogni da realizzare con voi: genitori, bambini, giovani, anziani. Ho bisogno di voi genitori. Permettetemi di aiutarvi nel vostro compito, oggi più che mai difficile, di educatori nella fede. Andate a messa e portate con voi i vostri bambini, anche quelli piccoli: non preoc-cupatevi se fanno chiasso, o si lamentano, i bambini devono crescere in parrocchia, devono sentire le mura della Chiesa come le mura di casa. Vi raccomando mandate i vostri bambini e giovani al catechismo, non tanto per ricevere i sacramenti e “togliersi il pensiero”, ma per conoscere

e vivere la fede. C’è una bella frase che dice “ (riferendosi a Gesù) “Più lo conosci e più lo ami, meno

lo conosci e meno lo ami”. E un Padre della Chiesa, S. Girolamo, affermava: “L’ignoranza delle scritture è ignoranza di Cristo”. Siate genitori del “Si” e del “No”, saggi nel saper discernere i momenti e le occasioni per la crescita umana dei vostri figli. Siate di esempio nei valori e nella condot-ta: non potete pretendere dai vostri figli se prima non date l’esempio con la vostra vi-ta. Mi affido al vostro buon cuore e alla vostra sensibilità. La parrocchia ha biso-

gno di voi giovani. Giovanni Paolo II vi ha chiamati “sentinelle del mattino, spe-

ranza del mondo e della Chiesa”. Giova-ni, non lasciatevi rubare la vita e soprattut-to i sogni più belli. Non permettete a nes-suno di togliervi la voglia di vivere, anche nei momenti più duri. Voi cercate la felici-

tà, voi cercate la pace. Andate alla fonte: Gesù. Non abbiate paura di professarvi cristiani, non abbiate paura e non vergo-gnatevi quando pregate o andate a Messa. Oggi questa società materialista, relativi-sta, decristianizzata, vuole fare a meno di Dio, vuole cancellare Dio. Una vita senza Dio è quella che vediamo e sentiamo al telegiornale. Senza Dio non c’è futuro! Giovani, insieme, io con voi e voi con me, diamo un nuovo volto alla nostra vita, dia-mo colore a questo mondo che vuole farci vedere la vita in bianco e nero. Continuia-mo a rafforzare il gruppo giovanile parroc-chiale, stando insieme nell’amicizia, fac-ciamo si che il nuovo oratorio, inaugurato lo scorso 18 marzo, diventi con il vostro aiuto un vero luogo dove anche i più pic-coli trovano accoglienza. S. Francesco

D’Assisi diceva: “Se vuoi cambiare il

mondo, cambia te stesso”. Allora, cosa aspetti? Ti aspetto. Un pensiero particolare va a tutti gli anzia-ni. Voi, miei amati fratelli e sorelle, che dopo una vita di lavoro ora siete a riposo e avete più tempo libero, trovate tempo maggiore per la preghiera, partecipate alla Santa Messa feriale. Portate i vostri nipoti non solo al parco giochi, ma anche in Chiesa, insegnategli a recitare le preghiere, ricordate ai vostri nipoti che in ogni Chie-

MIEI AMATI PARROCCHIANI, MIA FAMIGLIA...

La voce della Parrocchia Pagina 2

“Ho bisogno di voi giovani, […] sentinelle del

mattino, speranza del mondo e della Chiesa”

sa c’è Gesù presente nel tabernacolo che ci aspetta. Il 28 agosto la Chiesa nella liturgia ci ha fatto ricordare S. Monica. Ella pregò per tutta la vita per la conversione del suo fi-glio Agostino che era un pagano. Grazie alle lacrime e alle preghiere della mamma, il figlio cambio vita. Grazie alle vostre pre-ghiere, le vostre famiglie e il mondo posso-no cambiare. Un saluto di pace e di bene, a voi fratelli e sorelle infermi, a voi che soffrite e che da anni non uscite più da casa. Vi abbraccio e mi affido a voi. La vostra preghiera e la

vostra sofferenza tocca il cuore di Dio. Ogni vostro dolore offritelo al Signore, con una intenzione particolare. Sostenete la parrocchia e me, servo del Signore, con la vostra preghiera. La parrocchia una vol-ta al mese celebrerà una messa per voi e per le vostre intenzioni. Affido la parrocchia e questo nuovo anno pastorale alla Mamma Celeste. Imparia-mo da Lei ad amare e seguire il suo Figlio Gesù.

Vi benedico di cuore vostro don Gianluca.

MIEI AMATI PARROCCHIANI, MIA FAMIGLIA...

Anno V—Numero 12 Pagina 3

IL CAMPEGGIO ESTIVO DELLE SCUOLE ELEMENTARI

Dal 4 al 7 luglio scorso, presso la Cornia di Civitella, si è svolto il campeggio per le scuole elementari organizzato dalla Parroc-chia.

I sette bambini partecipanti erano seguiti nelle attività da un gruppo di cinque ani-matori, coadiuvati da Don Gianluca e Giu-seppe Dragoni.

Durante la giornata si alternavano momen-ti di preghiera e riflessione, ludici, di vita comunitaria, di collaborazione e condivi-sione.

Allietava ogni serata un grande gioco di gruppo che, in realtà, aveva anche il fine di stancare ulteriormente gli infaticabili bam-bini e di annientare definitivamente i già stravolti animatori. Lo scopo funzionava perfettamente: tutti, fino al mattino succes-sivo, dormivano profondamente!

L’ultimo giorno è stata celebrata la Santa Messa con la presenza dei genitori dei ra-gazzi.

Durante i 3 giorni di campeggio, ai bambi-ni è stato proiettato il film “Le cronache di Narnia”.

La scelta è stata motivata dal fatto che il

lungometraggio tratta alcune tematiche inte-ressanti e fondamentali dal punto di vista educativo e morale come, ad esempio, la fiducia, il tradimento, il rispetto e il sacrifi-cio. Alcuni di questi argomenti sono stati oggetto di ulteriori approfondimenti nel cor-so delle attività giornaliere.

Durante le riflessioni, fondamentali sono stati la lettura e il commento individuale di brani tratti dalla Sacra Bibbia o dai Vangeli.

Il campeggio delle elementari ha avuto sen-za dubbio un esito positivo, ed è stata una esperienza entusiasmante per i bambini che rispondevano attivamente ad ogni attività loro proposta.

È doveroso, pertanto, un ringraziamento particolare a tutti coloro che, con buona vo-lontà, hanno favorito l’ ottima riuscita del campeggio estivo: Don Gianluca, i bambini, gli animatori, Giuseppe Dragoni e le splen-dide cuoche.

Alla prossima!!!

Lorenzo Magi

Se guardiamo il nostro paese, ognuno di noi può vedere qualcosa che sarebbe il caso di mi-gliorare, restaurare o costruire, ciascuno di noi nota una buca sulla strada da ricoprire, un cartello stradale da ripristinare, una piazza da ristrutturare e ritiene che l'una o l'altra cosa sia la più urgente o necessaria.

Io credo però che tra le tante cose di cui ab-biamo bisogno (e in questo non credo di esse-re la sola), e che ritengo una delle esigenze primarie da affrontare con una certa urgenza, ci sia il problema del cimitero locale. Il nostro cimitero è ormai completamente saturo, mal-grado lo sforzo di un piccolo ampliamento fatto di recente che è risultato, com’era preve-dibile, insufficiente a risolvere la gravosa si-tuazione in cui ci troviamo. Il cimitero è stato ristrutturato negli anni 60 e successivamente è stato aumentato il numero dei loculi con lavo-ri di poca entità. Quando fu realizzato, il no-stro paese e tutta la parrocchia contavano solo alcune centinaia di abitanti: basta pensare al numero di abitazioni. Negli anni la parroc-chia è rimasta invariata ma ha visto al suo in-terno un fiorire di abitazioni, lottizzazioni e nuovi insediamenti sia a Poggiola che a San Giuliano e nelle altre località limitrofe (La Costa, Talzano e Ponte alla Nave), si tratta di una parrocchia molto grande che nel tempo ha visto un grosso incremento del numero di abitanti senza contare tutti coloro che, moren-do, esprimono la volontà di tornare nel luogo di nascita o dove comunque sono seppelliti genitori o altri parenti.

Già alcuni anni fa i parrocchiani, vista la si-tuazione insostenibile, raccolsero numerose firme che furono presentate all’Amministrazione Comunale, e tutti i par-roci che si sono avvicendati alla guida della parrocchia, da Don Armenio a Don Alessan-dro e per ultimo Don Gianluca, si sono ado-perati per richiedere l’ampliamento del cimite-ro senza ottenere risultati.

Nel frattempo, negli ultimi anni, abbiamo do-vuto sperimentare il dover seppellire i nostri morti lungo i viali interni sopra i quali nor-

malmente si cammina e presto temo che do-vremo semplicemente sentirci dire “non c’è più posto, andate da un’altra parte!” o forse per occupare meno spazio dovremo tutti farci cremare.

Vorrei solo che si valutasse che mentre chi è morto non può più esprimere la propria vo-lontà (nemmeno con testamento, temo, chie-dendo semplicemente di essere seppellito nel luogo dove si è trascorso la vita), a coloro che restano viene preclusa la possibilità di andare a pregare sopra una tomba o portare un fiore ad un proprio caro se non spostandosi in pul-lman o in auto, senza pensare alle persone an-ziane che non viaggiano più se non a piedi e che quindi non potranno più andare, come fanno ogni giorno, a trovare i propri cari, con la consapevolezza per tutti che nel nostro ci-mitero non potranno andarci nemmeno da morti.

Tutto questo determina la necessità improro-gabile di realizzare un nuovo cimitero, visto che, a quanto pare, quello attuale non può più essere ampliato. Tutti noi dobbiamo trovare il modo, il tempo, e tutto quello di cui siamo capaci, per cercare di incontrarci e concordare delle azioni o quanto altro necessario per cer-care una soluzione fattiva.

Mi rendo conto che forse non è nell’economia di un’Amministrazione o di una Ditta realiz-zare un nuovo cimitero quando ci sono posti disponibili in altri luoghi, ma da sempre il ri-spetto dei morti è sinonimo di civiltà, a pre-scindere dal tipo di religione a cui si appartie-ne e l'essere costretti ad andare in chissà quale cimitero dopo morti non può essere civile non solo per il defunto ma per chi deve potersi re-care a pregare sopra una tomba senza dover percorrere chilometri e chilometri.

Certa che quanto detto possa essere condiviso anche da voi, vi invito a riflettere su quanto ho esposto e a prendere contatti con Don Gianluca per cercare di concordare un incon-tro tra parrocchiani per affrontare il problema.

Daniela

IL NOSTRO CIMITERO

La voce della Parrocchia Pagina 4

Quest'anno una bandiera Rosso Blu in alto vola, è tornato il Saracino in Piazza a Le Poggiola.

Mi ricordo i racconti dei nonni quando tiravano loro,

io ascoltavo a bocca aperta e ne facevo tesoro. Poi arrivarono gli anni sessanta, tiravo anch'io e l'acqua era tanta.

Ca’ De Luigi, La Chiesa e La Torre solo con questi tre Rioni il Saracino si corre.

Dopo quasi trent'anni,grazie all'impegno di Piero, siam di nuovo qui in piazza vestiti, non sembra

vero. Fra permessi, domante e tant'altre cose,

è riuscito a far rifiorire le rose. Le donne, anche loro con gran sacrificio,

di notte e di giorno facevan cucito. Vestiti, bandiere e striscioni,

che bello vederli sfilar per tutti i Rioni. Come un giro di giostra senza confini,

bello ritrovarsi così tutti vicini. Fra scherzi, secchi d'acqua, che come un

fiume scorre, han vinto i migliori......IL RIONE "LA

TORRE" Giuseppe Maurizi

IL SARACINO VISTO DAL RIONE LA TORRE

Anno V—Numero 12 Pagina 5

IL SARACINO VISTO DAL RIONE CA’ DE LUIGI

Questi sono i tempi della diffidenza e della paura. Sono scomparse le chiavi dalle serrature delle nostre porte di casa. Al loro posto sono arrivate inferriate e so-fisticati sistemi di allarme. Questi sono i tempi in cui l'angoscia per il futuro non ci permette di ricordare il passato e dove fati-chiamo a trovare radici.

La forza della piccola comunità un tempo la trovavi nel mutuo soccorso, in un saluto, nei piccoli grandi gesti di solida-rietà che dovrebbero aiutarci a vivere me-glio, a sentirci meno soli. Questo insieme di valori inestimabili ed insostituibili è scomparso quasi ovunque. Al suo posto il nulla.

La riscoperta del Saracino Puggiuli-no, una storia datata 1902, dopo anni di assenza è tornata finalmente a riempire di colori, risate e sudore il nostro piccolo bor-go. Quelli più anziani hanno ritrovato un qualcosa che sembrava dimenticato, quelli più giovani hanno scoperto un nuovo mo-do di vivere la comunità, di socializzare e di sentirsi vicini. I bambini hanno guarda-to con stupore i nonni ed i padri, vestiti come mai li avevano visti.

Non esistevano sponsor come alle Olimpiadi e la voglia di vincere era sana. Con pazienza sono stati cuciti i vestiti, si sono organizzate le cose e tutto è diventa-to pretesto per conoscersi forse un po’ me-glio, tutto è divenuto allegra condivisione. Non c'erano nemici da battere, ma vicini di casa con cui competere. Il doping da noi è una salsiccia arrosto con un bicchiere di vino ed alla fine il vincitore abbraccia il vinto, pensando già alla rivincita del pros-simo anno.

Il nostro Saracino è cosa piccola e microscopica se raffrontato ai tanti eventi di piazza finiti in diretta tv, eppure per la nostra comunità ha rappresentato un qual-cosa d'immensamente grande e prezioso, proprio per la sua semplicità e per la sua purezza. Una vita migliore si costruisce anche così.

Consuelo Verbeni

Finalmente, dopo venticinque anni di in-terruzione, nella calda giornata di ferrago-sto è stato riproposto e rivisitato il vecchio saracino puggiulino, giostra nata nel lonta-no 1902. Ciò è stato possibile grazie all’impegno dei paesani e del comitato del-la festa. Quest’anno i rioni sfidanti erano sei: la Chiesa, la Torre, Ca’ de Luigi, San Giuliano, le Cooperative e le Case Nuove. Tutto è iniziato con una bellissima sfilata che si è svolta durante la mattinata per le vie del paese. Ad accoglierci c’erano festo-si i rispettivi sostenitori che per l’occasione avevano abbellito il paese con tante ban-diere e striscioni colorati secondo il rione di appartenenza. Il rione Chiesa, i cui co-lori sono giallo e blu, è stato rappresentato dal gonfaloniere (portabandiera) Thomas che con fierezza ha mostrato durante la sfilata i colori del suo rione, con al suo

fianco la damigella Chiara ed infine i ca-valieri Roberto Gennari, Luca Lischi (sostituito nella gara da Paolo Spertilli) e Paolo Corazzi: a loro il compito più diffi-cile,quello di portare il loro rione alla vit-toria. La sfida si è tenuta nel pomeriggio nella “Piazza del Popolo”. Tutto era stato preparato alla perfezione e anche il rione chiesa era nello spirito giusto. Il primo ti-ratore è stato Paolo Spertilli che ha ottenu-to punti 1, il secondo giostratore Paolo Corazzi ha segnato punti 3, centrando l’imbottatoia. A causa di una decisione presa dall’araldo il rione è stato però poi squalificato. Ad aggiudicarsi la vittoria è stato il rione la Torre. Questa bella giorna-ta si è poi conclusa con tanti sorrisi e ga-vettoni che ci hanno permesso di compiere un piacevole tuffo nel passato.

IL SARACINO VISTO DAL RIONE LA CHIESA

La voce della Parrocchia Pagina 6

IL SARACINO VISTO DAL RIONE CASE NUOVE

Quest’anno è stato un ferragosto speciale: dopo moltissimi anni è tornato in piazza a Le Poggiola il Saracino storico. Desideravo questo spettacolo da molto tempo: così la mia gioia è stata indescrivi-bile dopo aver appreso la notizia della nuova edizione del Saracino e mi sono e-mozionato, ancor più, quando ho scoperto che sarei stato parte integrante di esso, gio-strando per il Rione delle Case Nuove. È stata una bellissima giornata con gran par-te della comunità riunita in quella piazza del paese che, in passato, “ne aveva visti di Saracini”... È stato entusiasmante vedere accanto ai

giovani d’oggi i giostratori di un tempo prendere parte alla manifestazione, con consigli ai loro “successori”, secchiate d’acqua e altre azioni di disturbo per im-pedire ai “cavalieri” del rione avversario di far centro. Questo gioco ha unito il no-stro passato al nostro futuro in modo mol-to piacevole e divertente. Posso solo rin-graziare coloro che hanno permesso tutto ciò e augurarmi che il Saracino di Le Pog-giola edizione 2012 sia il primo di una lun-ga e ininterrotta serie.

Emanuele Barbini

Oggi a bocce ferme devo fare una riflessio-ne su questa 135° edizione.

Innanzi tutto voglio ringraziare tutti quelli che si son dati da fare per questa festa, che meravigliosamente è riuscita, dal più pic-colo al più grande vada un abbraccio mio sentito.

Un grazie a Don Gianluca e Nicholas che mi hanno spronato in un percorso che da ventotto anni non era più accaduto, alle laboriose donne che cucendo hanno creato costumi nuovi per i figuranti e imbandiera-to i rioni tutti quanti. Ma il mio pensiero va verso il futuro, con Nicholas l’ho intra-visto. Dun-que “largo ai giovani” è il mio au-spicio. Pur mantenen-do certe tra-dizioni che al nostro paese han-no dato grosse soddisfazioni.

Fin dagli anni ’60, questo saracino risorto che in piazza si festeggiava nel giorno di ferragosto, tra i rioni della Chiesa, La Tor-re e Ca’de Luigi. Era una gran festa, un giorno in cui la famiglia si ricompattava con la sua massima ampiezza. Al mattino la Chiesa piena di cantori che facevano a gara di presenza, e piena di gente che stra-boccava. Poi tutti a pranzo, ognun coi pro-pri cari e parenti più lontani.

Poi tutti in piazza, c’era il Saracino, AL-LEGRIA…

C’era anche il banchino dei dolcetti che faceva contenti gli allor pargoletti. E poi la gara cominciava, seduto sul carretto il ca-valiere con la sua lancia in mano, a mirar

quel buco sotto il Saracino per poter con-quistare la vittoria. Se non centrava il foro, l’acqua gli si riversava addosso. Come se non bastasse ancora acqua finché il carret-to non si fosse fermato, e giù a oltranza finché un rione non cantava vittoria.

Questo era il Ferragosto Puggiulino degl’anni ’60.

Poi in settembre tutti in Saturnino con le raccolte dei festieri, si passava la serata in allegria. Con mangiadischi a pile si diffon-deva la musica e poi merenda per tutti e con il buon vino TANTA ALLEGRIA. Il ritorno si faceva quando il cielo

s’illuminava di stelle, e o-gnuno ritornava al paesel-lo.

Ricordo che dagli anni ot-tanta sono entrati a far par-te della tradizione i rioni di San Giuliano, Case Nuove e Cooperative. Grazie an-che a loro che hanno arric-chito questa competizione.

Quest’anno è rinata questa tradizione, forte come l’avevan lasciata negli anni ’80. Volti nuovi si son visti ma con la stessa tradizione che da tanto ci mancava. La piazza è ritornata ben ador-nata e gremita di gente che il saracino ave-va ancora in mente. Ma anche di adole-scenti che del saracino non ne sapevan niente.

Forza, su, vi sprono a continuar questa tradizione, anche se il mondo sta cambian-do. Ma per un giorno all’anno facciamo festa tutti insieme in piazza, questa è la forza di una comunità che unita la fa gran-de.

Per il comitato ferragostiano

Piero Severi

FERRAGOSTIAMO INSIEME 2012

Anno V—Numero 12 Pagina 7

Ferragosto Puggiulino 2012: sagra dell’ocio, ma volendo anche della bistecca e del coniglio. Sagra del maccherone, ma non certo maccheronica. Sagra della novi-tà: la chiusura del capannone e il ritorno a grande richiesta del Palio dell’Assunta. Quest’ultimo, però, rappresenta innova-zione e al tempo stesso tradizione; il che ci ricorda che non dobbiamo lasciare indie-tro la buone, vecchie abitudini se voglia-mo che la nostra festa continui a funziona-re. La Pesca di Beneficenza ne è un esem-pio. Anche quest’anno l’attività a scopo benefico è stata portata avanti fino al di-screto successo finale di € 3563,00 che il nostro parroco Don Gianluca provvederà a devolvere alla Caritas locale. Certo, por-tare fino in fondo un’iniziativa del genere è facile a dirsi, ma nella pratica è molto più complicato di quanto sembri. Anzitut-to, nel corso dell’anno è necessario recupe-rare gli articoli, quasi cinquemila pezzi. Riguardo a questo, ci rivolgiamo a voi: quanti oggetti seminuovi prendono la muf-fa nelle nostre cantine e soffitte? Perché non trasformarli da inutile spreco di spa-zio ad opera di bene? Molto gradito è an-

che l’artigianato. Tutti noi abbiamo quel piccolo talento nascosto: maglia, uncinet-to, ricamo, cucito, découpage. Tutti hobby rilassanti ma che spesso portano a ritrovar-si sommersi da sciarpe e cappellini. Ogni contributo rappresenta un gesto d’altruismo e solidarietà, anche il più pic-colo. In fondo, il mare è fatto di gocce. Chiusa questa parentesi noi, Catia ed A-rianna, vorremmo ringraziare tutti coloro che hanno partecipato e collaborato: Tere-sa, Luisa ed Ernesta, senza le quali la rac-colta e l’organizzazione degli articoli non sarebbe stata possibile, ed Annamaria e Viola, che si sono rese disponibili per alcu-ne sere al fine di non lasciarci sole a gesti-re la clientela. Un grazie speciale va infine a Gina, che purtroppo quest’anno non è potuta essere dei nostri durante la festa, ma ha fornito un grande contributo alla raccolta della merce. Detto questo, vi salu-tiamo e vi diamo appuntamento al prossi-mo anno. Chi volesse rendersi utile può contattare fin da ora direttamente Don Gianluca. Ancora grazie a tutti.

Arianna D’Angelo

LA PESCA DI BENEFICENZA AL FERRAGOSTO PUGGIULINO

La voce della Parrocchia Pagina 8

Sono Passati all’eternità

Nanni Natalina di anni 93

Severi Giuseppe di anni 86

Severi Luigi di anni 93

Severi Severino di anni 87

Sereni Santi di anni 86

Mencheroni Donato di anni 90

Agnolucci Daniele di anni 48

Assunta Nicolini Teresa di anni 87

Alle famiglie nel dolore per la perdita dei loro cari, tutta la comunità è vicina con l’affetto.

Hanno ricevuto il sacramento del battesimo

Rossi Ginevra di Marco e Elisa

Castellucci Riccardo di Luca e Cecilia

Arrigucci Irene di Andrea e Micaela

Detti Lorenzo di Riccardo e Laura

Sorcinelli Tommaso di Massimiliano e Francesca

Tavolucci Ryan di Cristian e Laila

Sodi Susanna di Gabriele e Eva

Belli Letizia di Gianluca e Arianna

Albiani Gianluca di Michele e Mariagrazia

Ai neo battezzati e alle loro famiglie il nostro au-gurio di ogni bene nel Signore.

BATTEZZATI E PASSATI ALL’ETERNITA’

A Luglio abbiamo preso il nostro sacco a pelo e siamo partiti tutti insieme noi delle elementari verso una nuova esperienza.

L’emozione era tantissima, quasi quante le raccomandazioni della mamma! Caroli-na, Lorenzo, Nicholas, Angela e Viola e-rano i super simpatici animatori, che insie-me al don hanno reso questa esperienza indimenticabile. E quando la pancia bor-bottava dalla fame arrivavano in soccorso

le mitiche cuoche con vassoi pieni di deli-zie.

Poi balli canti e giochi ci hanno fatto capi-re l’importanza dello stare bene insieme aiutandoci l’un l’altro e di quanto sia im-portante ascoltare e conoscere Gesù per tutti noi.

Ciao Cornia

da Elena

AL CAMPEGGIO CON IL DON

Anno V—Numero 12 Pagina 9

H1O HAPPENING DEGLI ORATORI A BERGAMO E BRESCIA

Qualche giorno fa, dal 6 al 9 settembre, si è svolto il primo convegno nazionale degli oratori, promosso dalle diocesi di Berga-mo e Brescia. Avendo in cantiere il progetto di dare vita ad un oratorio, la nostra Parrocchia si è sentita chiamata in causa ed alcuni mem-bri del Gruppo Giovani hanno deciso di aderire all’iniziativa e di partecipare al meeting di 3 giorni a Bergamo e Brescia. La curiosità e soprattutto la voglia di con-frontarsi con gli altri oratori sono state le motivazioni maggiori che hanno spinto i ragazzi a decidere di prendere parte al convegno. Durante i 3 giorni, sono state molte le e-sperienze educative e le occasioni di con-fronto e scambio di idee con i gruppi degli oratori italiani partecipanti. Fin dalla mattina di venerdì, i sacerdoti responsabili della Pastorale Giovanile e il vescovo di Bergamo Mons. Francesco Be-schi, hanno parlato dell’ importanza degli oratori in ambito educativo, sociale e spiri-tuale. Il giorno chiave della manifestazione è sta-to sabato. Nella mattinata, sono intervenuti i due ve-scovi di Bergamo e Brescia, alcuni illustri professori, educatori e genitori. Tutti que-sti hanno testimoniato di aver partecipato alla vita in oratorio; alcuni solo durante

l’infanzia, altri per 10 anni ed altri ancora da essere educati sono giunti ad educare. Nel pomeriggio tutti i partecipanti si sono iscritti ad alcuni gruppi di lavoro, detti “workshop”, che avevano lo scopo di met-tere in relazione l’ oratorio con la famiglia, con la scuola, la vita comunitaria, la cate-chesi, l’ integrazione, lo sport ecc. Il convegno si è concluso con la celebra-zione della Santa Messa domenicale nel duomo di Brescia. Per i nostri giovani non è stata solo un’occasione per conoscere altri ragazzi degli oratori, ma è stata anche e soprattut-to un’esperienza stimolante ed educativa che li ha arricchiti di idee e li ha colmati di speranza, ottimismo e motivazione per da-re vita ad un progetto così importante. Non bastano però solo i giovani a trainare il carro! OGNUNO di noi deve impegnarsi seria-mente e sentirsi parte integrante dell’oratorio. Con un pizzico di buona volontà possia-mo farcela, crediamoci fino in fondo! Le mura sono state edificate, ora dobbia-mo edificare le persone.

Lorenzo Magi, Nicholas Spertilli,

Giuseppe Dragoni

Martedì 17 aprile 2012 alle ore 5 partiamo per questo pellegrinaggio. C’è ansia ed e-mozione in tutti noi partecipanti: emozio-ne per il viaggio lunghissimo e per i luo-ghi che andremo a visitare. Il pulmino si muove nel buio del primo mattino: si scambiano i saluti con le persone che già si conoscono, si fanno le presentazioni tra quelle non conosciute, preghiera del matti-no, alcune informazioni relative al viag-gio: c’è chi come noi è la prima volta che lo affronta e altri che ci sono stati più vol-te. Poi silenzio…Prima grande sosta al Santuario di Tersatto, località della Slove-nia in cui si rinfranca lo spirito con la Messa e il corpo con il pranzo, quindi di nuovo in viaggio sino a Medjugorje. Il mercoledì siamo già in una nuova real-tà, dopo il riposo in un albergo dove gli ospiti con la loro disponibilità ci hanno fatti sentire come a casa, inizia il pellegri-naggio vero e proprio, dalla collina delle apparizioni. Il percorso da fare è impervio, non tanto perché ripido, ma per l’asperità del terreno: nessuno si lamenta, si recita il santo rosario con devozione sino alla Ma-donnina bianca (luogo di una delle appari-zioni) dove sostiamo a pregare e a riflette-re ciascuno per proprio conto. Che pace! Tuttora quando ci penso ripro-

vo quella sensazione di be-nessere. La pace è la sensazione che più mi ha colpita, lo si capi-sce anche da tutte le testi-monianze a cui abbiamo partecipato, e insieme alla preghiera sono i principi che guidano la vita di que-ste comunità. Anche noi tutti siamo coin-volti da questa atmosfera e la preghiera diventa il cardi-

ne delle nostre giornate. Vivere con tanti altri pellegrini provenienti da tutto il mon-do: la messa del pellegrino ne è il ricordo più fervido, l’adorazione eucaristica sera-le, gli stessi momenti di preghiera ci aiuta-no ad essere più “buoni” e desiderosi di

comprendere ancora più da vicino il mira-colo delle apparizioni che avviene ormai dal 1985 . L’incontro con la veggente Vicka ci ripor-ta a scoprire il valore del silenzio per poter pregare e richiedere la protezione e l’intercessione alla Madonna per tutti co-loro a noi vicini e sofferenti. La via Crucis al monte della croce è il culmine del no-stro pellegrinaggio. La collina da “scalare” è alta poco più di 500 metri, il cammino è impegnativo per il terreno roccioso e pie-troso reso viscido dalla pioggia, è stato da noi percorso con serenità, rinfrancati dalle soste alle XIV Stazioni e sostenuti dalla preghiera.

PELLEGRINAGGIO A MEDUGORJE

La voce della Parrocchia Pagina 10

Non porto armi, non faccio guerra,

vi dico a tutti son segno di terra.

Vado veloce e molto spedito,

sempre son pronto per un lieto invito.

Qui alla Festa c'è tanta gente,

tutte le sere, sempre presente.

Gira e rigira così senza meta,

ed il Sole intanto brucia il pianeta.

L'aria è già chiara, ma la sera si fà bruna,

torniam a casa nel calar della Luna.

Qui a Le Poggiola dove tutto lento corre,

son Beppe del Bulletta, su della Torre.

Giuseppe Maurizi

UN CALDO FERRAGOSTO

Anno V—Numero 12 Pagina 11

CRESCERE INSIEME… ALL’ORATORIO GIOVANNI PAOLO II

C’era una volta… Un gruppo di bambini che si ritrovava nel sottochiesa di una par-rocchia posta sulla cima di un paesino. Il parroco di allora era convinto che “insieme si cresce meglio” e cosi diede vi-ta ad un piccolo progetto che nel tempo divenne una “storia”. La storia del crescere insieme. Quei bambini adesso sono i giovani della nostra parrocchia, ma hanno ancora vivo il ricordo dell’avventura a cui hanno parte-cipato e che si è conclusa circa 5 anni fa. Oggi vogliamo riscoprire quella “bella sto-ria”. Il crescere insieme è un gruppo che è parte integrante dell’oratorio ed è pensato per i

bambini e i ragazzi. Da fine ottobre si terrà nei locali dell’oratorio Giovanni Paolo II, due volte alla settimana, dalle 16,30 alle 19,00. L’obiettivo è quello di stare insieme, e la parola d’ordine è divertimento! In questi giorni ci saranno attività ludico-ricreative, laboratori artistici, merende (sono ben accette quelle preparate dai ge-nitori) passeggiate, ma soprattutto gioco, gioco, gioco! Vi aspettiamo quindi a fine ottobre, per-che siamo convinti che insieme si cresce meglio.

Elisa e Laura

Vicino alla grande Croce bianca, in cima alla collina, abbiamo lasciato il segno del nostro passaggio: una croce di legno con su scritti i nostri nomi e quelli dei nostri cari . Sono proprio contenta di aver deciso di fare questo viaggio; mi mancheranno i momenti di preghiera comunitaria vissuti laggiù, che cercherò di ritrovare in parroc-chia grazie al sostegno del nostro don Gianluca e della nostra comunità.

GRAZIE MEDJUGORJE!

PELLEGRINAGGIO A MEDUGORJE

Grande festa gioia grande, finalmente, do-po tanti anni, la nostra Fraternità aumenta nei numeri: Giuliana inizia un percorso di formazione, e Rita si consacra definitiva-mente al Signore. Dopo dubbi, speranze, trepidazioni, si avvicina il momento ed anche per noi, ormai Professi da tanto tempo, è una grande emozione.

Durante la Celebrazione Eucaristica ve-spertina nel ricordo della Pentecoste 26.05.2012 dopo l’Omelia, si è svolto il rito previsto. Con grande emozione, con la partecipazione attenta di tutta l’assemblea e di tutta la Fraternità Francescana e con la preziosa assistenza del fratello Carlo, le sorelle Giuliana e Rita hanno emesso la loro promessa di vita evangelica da vivere secondo l’esempio del nostro Padre Fran-cesco: Con tanta gioia sono state accolte

dal Ministro a nome di tutta la Fraternità, e con tanta più gioia perché da tanti anni non succedeva che si avessero nuove ade-sioni alla nostra Fraternità. È stato tutto vissuto con molta emozione, ma particolarmente è stato di grande in-tensità il gesto molto bello e spontaneo e le parole di benedizione e di accoglienza che il Parroco Celebrante don Gianluca ha vo-luto riservare alle sorelle. Il Parroco, poi. si è anche prodigato ad invitare i presenti a ripensare al significato della cerimonia cui avevano assistito, e ad intraprendere, anche loro, un cammino di fede alla se-quela di S. Francesco. Da tutta la Fraternità di Poggiola e S. Giuliano auguriamo a tutti, in letizia, PACE E BENE

FRATERNITA’ FRANCESCANA DI LE POGGIOLA E S. GIULIANO

La voce della Parrocchia Pagina 12

La consorella Teresa Carboni ne da, in ri-cordo, la seguente testimonianza:

Carmela entrò a far parte del Terzo Ordi-ne Francescano e la sua Professione risale al 17.11.1991 insieme al marito Domenico Spinosa.

Carmela è stata una bella presenza in mez-zo a noi, una persona semplice, rispettosa, riservata, servizievole, con un dolce sorri-so sempre per tutti. Ha dimostrato sempre quanto era importante per lei dare,.alla sua vita già vissuta con autentico spirito cristiano, una impronta tipicamente Fran-cescana.

Difficilmente era assente ai nostri incontri di preghiera in Fraternità, o alla Santa Messa, sempre con il desiderio di rafforza-re la sua Fede e di seguire con vigile atten-

zione l’esempio di S. Francesco.

Non possiamo non ricordare Carmela nel suo negozio di alimentari e nella pizzeria dove svolgeva il suo lavoro con una vera passione e un forte impegno. Era un vero piacere recarsi a fare spese dove un sorri-so, una parola di conforto e speranza c’era per tutti.

Caro Domenico: saremo uniti a te sem-pre con le nostre preghiere per ringraziare il Signore di una persona speciale che ab-biamo conosciuto. Grazie Carmela, per la tua presenza in mezzo a noi, ti diciamo ciao sicuri di ritrovarsi un giorno in Cielo.

Teresa Carboni Polvani

OGGI 02.06.2012 E’ TORNATA AL PADRE

LA SORELLA CARMELA DE ROBERTIS

Siamo qui riuniti oggi per salutarti un’ultima volta, per ricordare a tutti quanti la grande e cara persona che eri. Due aggettivi sono pochi per descriverti, un ragazzo buono, onesto, leale, con tanta voglia di vivere anche a dispetto della ma-lattia che ti ha colpito, la più meschina di tutte. Eri una persona che riusciva a vedere sem-pre il lato buono delle cose, delle persone e della vita. Non ti arrabbiavi mai, tolleravi tutto e tutti e ci volevi bene, con i nostri pregi e i nostri difetti. La tua battaglia è durata 11 anni, e l’hai combattuta come un leone, con i tuoi sor-risi ti davi la forza e la davi anche a noi. Avevi una luce dentro, ed era accesa. E a starti intorno ci si poteva scaldare, in quella luce. E QUESTO SI CHIAMA CORAGGIO. Tutti quanti nasciamo con un documento

di morte già firmato dal destino o da Dio o da chissà chi altro. Bob, sei andato via prima del dovuto, an-zi, quelli come te se ne vanno via sempre prima del dovuto. C’è un gran bisogno di tanti Bob! Daniele, hai comunque fatto in tempo a lasciarci qualcosa. Qualcosa che in piccolo o in grande ha migliorato tutti quelli che ti hanno incon-trato. Pezzetti di Bob a chi non ti scorderà per un pezzo. E pezzi di Bob a chi come noi NON TI SCORDERA’ MAI!!! Grazie Bob, Sei stato un grande. Ed è bello che maga-ri non te ne sei neanche accorto! CIAO BOBBINO… TI VOGLIAMO BENE!

I tuoi amici e le tue amiche di sempre

PER DANIELE da parte dei tuoi amici e amiche

Anno V—Numero 12 Pagina 13

FATEVI AVANTI!

Cari amici e care amiche che state leggen-do questo nuovo numero del giornalino parrocchiale, magari per curiosità o sem-plicemente per passare un po’ di tempo leggendo alcune cose che succedono nei nostri paesi, avete mai pensato che anche voi potreste avere qualche storia da rac-contare? Avete mai pensato che questo giornalino, realizzato con il lavoro di un gruppo di persone giovani e meno giovani, è bello, si, ma potrebbe anche essere migliorato? Avete mai pensato che il giornalino ha bi-sogno di tante teste, tanti cuori e tante ma-ni? O più semplicemente, avreste voglia di vedere come viene realizzato questo gior-

nalino? Beh, allora c’è solo una cosa da dire: fatevi avanti! Perché il giornalino parrocchiale è aperto a tutti quelli che vogliano dare un contri-buto, che può essere un articolo, o un mi-glioramento nella grafica, ma può anche essere mettere a disposizione un paio d’ore del proprio tempo per stampare le quasi settecento copie che ogni volta realizzia-mo, o per spillarle, o per distribuirle in pa-ese. Ci sono tanti modi per aiutare il gior-nalino a crescere, basta fare il primo passo e contattare don Gianluca!

La redazione del Giornalino Parrocchiale

E’ GIUNTO IL TEMPO DI ALZARE LE VELE E DI PRENDERE IL LARGO

Ciao ragazzi sono il don, come ogni anno al termine dell’estate e all’inizio del nuovo anno pastorale sento vivo il desiderio di scrivere a voi ragazzi e giovani della parrocchia. Non voglio farti perdere tempo, ma ti chiedo quattro minu-ti per metterti seduto e leggere ciò che vo-glio comunicarti in questa lettera. Mi rivolgo a te che quest’anno hai ricevu-to il sacramento della cresima, ma anche a te che già da qualche anno hai ricevuto questo dono; ti voglio ricordare che non è stato il traguardo di un cammino durato, forse anche con fatica, per otto anni, ma è stato l’inizio di un nuovo cammino, in cui sei chiamato non ad ammainare le vele nella sfiducia e nella routine di ogni gior-no, con i tuoi problemi da affrontare, ma ad alzare le vele e lasciarti spingere avanti dal vento dello Spirito che hai ricevuto. Lo Spirito di Gesù Risorto vivo dentro di te ti permetterà, se lo lasci operare, di dare un vero senso alla tua vita, di donarti nel servizio alla tua comunità parrocchiale, nel servizio gratuito verso gli ultimi e tante altre realtà che hanno bisogno del tuo aiu-to. Si, essere cristiano significa tirarsi su le maniche e far si che alla luce del vangelo possiamo rendere più bello questo mondo. Quante cose belle potremmo fare insieme con il gruppo giovani se veramente credes-simo alla forza che nasce nello stare insie-me, dal lavorare uniti sulla stessa barca e lasciarci guidare dalla voce dello Spirito. Lo scorso 18 marzo abbiamo inaugurato il nuovo oratorio dedicato a Giovanni Paolo II. Sì, ti dico la verità: è stato più facile co-struirlo con i mattoni, che renderlo vivo

oggi, lavorando insieme e investendo in pieno su questa struttura che ho desiderato fin dal mio arrivo in mezzo a voi. I grandi fondatori dell’oratorio, come San Giovanni Bosco e tanti altri, hanno offerto una proposta di crescita cristiana ai bambi-ni, ai ragazzi e ai giovani fondata sulla Messa domenicale, sulla Confessione, sul catechismo, sul gioco e, nel passato, anche sull’istruzione e il lavoro. Dalla scuola dell’oratorio sono usciti sa-cerdoti, religiosi, missionari, laici di eccel-lente vita cristiana. Come è distante questa proposta dall’idea che l’oratorio sia un pu-ro e semplice ricreatorio, dove si venga soltanto a giocare senza aderire ad una precisa proposta di vita cristiana. La nostra parrocchia desidera e deve con il vostro aiuto concreto mettere in risalto il valore dell’oratorio quale istituzione privile-giata per avvicinare altri ragazzi, adolescenti e giovani come voi, offrendo loro un’educazione umana e cristiana ricca di va-lori e aperta all’impegno. Cosa fare? Prima di tutto occorrono risorse umane, la sola struttura come dicevo non basta. Occorrono collaboratori-educatori motivati per l’accompagnamento, l’animazione, la custodia dei bambini, dei ragazzi e dei giovani. Pertanto la parroc-chia sarà lieta di accogliere la tua disponi-bilità mettendoti accanto ad altri compa-gni per fare uscire quei doni o talenti che sono dentro di te. Pertanto ho pensato, per sabato 29 e do-

menica 30 settembre, di andare insieme alla Cornia di Civitella per passare un fine settimana in amicizia, e programmare gli incontri del nuovo anno pastorale. Appena ti giungerà questa lettera non

mancare di avvisarmi della tua presenza

per organizzarci per il mangiare e altro.

Sicuro della tua risposta generosa, ti a-

spetto e con affetto ti benedico di cuore

don Gianluca