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Parola Amica PERIODICO DELLA PARROCCHIA S. STEFANO IN VIMERCATE - ANNO 80° APRILE 2010

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Parola Amica

PERIODICO DELLA PARROCCHIA S. STEFANO IN VIMERCATE - ANNO 80°

APRILE 2010

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i sacerdoti della parrocchia

Don Mirko BelloraResponsabile Comunità PastoraleVia S. Marta, 24 - Tel. 039.669169

Don Marco PavanVicario CooperatoreVia Valcamonica, 23 - Tel. 039.667718

Don Roberto ValeriVicario CooperatoreVia Mazzini, 35 - Tel. 039.6612094

Mons. Giuseppe PonziniResidente con incarichi pastoraliVia Valcamonica, 23 - Tel. 039.668635

Don Silvio VillaResidente con incarichi pastoraliVia De Castillia, 2 - Tel. 039.6082404

Don Gianni RadiceResidenteVia Terraggio Molgora, 11 - Tel. 039.6083129

Don Giovanni VillaResidenteVia B. Cremagnani, 1/c - Tel. 039.6854588

Don Peppino PeregoResidenteVia S. Marta, 3 - Tel. 039.6080817

Don Alfio MottaRettore OspedaleVia Ospedale, 8 - Tel. 039.6654630

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Parola Amica

parola amicaVimercate - APRILE 2010

sommario

• Tutto dipende da quel mattino diPasqua

• Celebrazioni della Settimana Santa• La S. Vincenzo a Vimercate • Carnevale• La Settimana di Esercizi• Il Cammino della Luce• Il Tema: “Testimonianze sulla

Pasqua”• Ricordiamo Costanza Brambilla• Saluto a Mauro• Il 30° del Gabbiano• Un nuovo Gruppo famiglia

orario delle ss. messeGIORNI FESTIVI:Parrocchia:Ore 8,30 • 10,00 • 11,30 • 18,00Vigiliare: Ore 18,00

GIORNI FERIALI:Parrocchia: Ore 7,00 • 8,30 • 18,00

sottoscrizioni annue

- Ordinaria e 15- Promozionale e 25Segreteria ParrocchialeVia De Castillia, 2 - tel. 039.66.81.22(orario: da lunedì a sabato, eccetto festivi, ore 9-12).

Periodico della Parrocchia S. Stefano in VimercateRedazione e Amministrazione:Centro Paolo VI - via De Castillia, 2 - VimercateDirettore responsabile: Don Giuseppe PonziniFotocomposizione e Stampa: Gruppo Arti Grafiche Trassini- VimercateTribunale di Monza n. 540 del 15-3-86

In copertina: è riprodotto il dipinto“Crocifissione con i colori della Risur-rezione” (Giorgio Ferrari, 2001). Con feliceintuizione il pittore ha rappresentato nel“cielo” della scena di morte e di dolore icolori meravigliosi che a volte possiamovedere al tramonto o, ancor più belli, all’al-ba (se non dormiamo). La morte di Gesù incroce non è stata un triste tramonto, mal’alba meravigliosa della Vita.

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‡‡

1 G “in coena Domini”

2 V nella “Passione del Signore”

3 S Sabato santo

4 D PASQUA DI RISURREZIONE5 L dell’Angelo

6 M s. Pietro da Verona

7 M s. Giovanni Battista della Salle

8 G s. Francesca romana

9 V s. Cirillo da Gerusalemme

10 S s. Terenzio

11 D II DI PASQUA12 L s. Zeno da Verona

13 M s. Martino I, papa

14 M s. Ermenegildo

15 G s. Lamberto vescovo

16 V s. Bernardetta Soubirou

17 S s. Ermanno

18 D III DI PASQUA19 L s. Emma

20 M s. Adalgisa

21 M s. Anselmo d’Aosta

22 G s. Leonida

23 V s. Giorgio

24 S s. Fedele da Sigmaringen

25 D IV DI PASQUA

26 L s. Pietro Chanel

27 M b. Caterina e Giuliana

28 M s. Gianna Beretta Molla

29 G s. Caterina da Siena

30 V s. Giuseppe Benedetto Cottolengo

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Parola Amica

APRILE

1 Giovedì Santo

Ore 16,00 S. Messa “in coena Domini” per

ragazzi e anziani

Ore 21,00 S. Messa “in coena Domini” della

Comunità Pastorale

2 Venerdì Santo

È giorno di magro e di digiuno

Ore 15,00 Celebrazione liturgica della Passione

Ore 21,00 Via Crucis della Comunità Pastorale

a Burago

3 Sabato Santo

Ore 21,00 Veglia Pasquale con Battesimi con le

comunità di Oreno e di Velasca

4 Domenica di Pasqua

Ore 10,00 S.Messa dei Ragazzi

Ore 11,30 S. Messa Solenne

Ore 16,30 Celebrazione dei Battesimi

5 Les Ss. Messe seguono l’orario festivo

9-11 Pellegrinaggio III media a Roma

12 Ore 21,00 Corso Centro d’Ascolto Caritas

18 Ore 11,30 S.Messa 30° Gabbiano

19 Ore 21,00 Corso Centro d’Ascolto Caritas

24-1/5 Viaggio parrocchiale in Olanda

25 Ore 10,00 S. Messa di Prima Comunione

26 Ore 21,00 Corso Centro d’Ascolto Caritas

30 Ore 20,45 Veglia per i Lavoratori a Velasca

calendario liturgico vita parrocchiale

apostolato della preghiera

Perchè i cristiani perseguitati a causa del Vangelo, sostenuti dallo Spirito Santo,perseverino nella fedele testimonianza dell’amore di Dio per l’intera umanità.

Perchè ogni spinta al fondamentalismo e all’estremismo sia contrastata dal costante rispetto,dalla tolleranza e dal dialogo tra tutti i credenti.

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4 Parola Amica

Parola Amica

Non ho più dimenticato il racconto con cui terminava lo spettacolo teatrale sull’olocaustoebraico “Dybbuk” di Moni Ovadia, a cui ho assistito qualche anno fa:

La seconda guerra mondiale è finita. In un caffè viennese un signore ebreo chiede alcameriere il Volkischer Beobachter, il giornale del partito nazionalsocialista. Il camerieregli dice che quel giornale non c’è più. Ma anche nei giorni seguenti quel signore entra inquel caffè e fa la medesima richiesta. E riceve la medesima risposta: quel giornale non c’èpiù. Infine, dopo qualche giorno, il cameriere domanda al signore: ”Perché tutti i giornimi chiede di nuovo questo giornale, se tutti i giorni le ripeto che non esiste più?” Il signo-re ebreo risponde: “Appunto per questo: per sentirmi dire che non esiste più” …

Anche noi cristiani ogni anno, ogni domenica, a ogni Eucarestia, celebriamo e facciamomemoria della Pasqua proprio per questo: per sentirci ripetere, fino a che ci entri nel cuoree nella vita, che un Uomo di nome Gesù è riuscito a sconfiggere la morte risorgendo e cheè vivo oggi in mezzo a noi.Per sentirci dire che la morte non l’avrà vinta sulla vita, sull’amore, sulla speranza.Per sentirci dire che vivere non significa essere condannati a morire, che il vivere non è unviaggio verso le tenebre del nulla.Per sentirci dire che non ha ragione Bertold Brecht quando scriveva:

Non vi fate sedurre: non esiste ritorno.Altro mattino non verrà.

Morite con tutte le bestie e non c’è niente, dopo.

Far memoria della Pasqua è ricordare, cioè scrivere e scolpire sul cuore, quella settimanadi tanti secoli fa nella quale sono accaduti avvenimenti che riguardano tutti gli uomini ditutti i tempi.Come ci narrano i Vangeli, in quella settimana un uomo, amato da alcuni, odiato da altri,fu messo a morte. Lo seppellirono ma il terzo giorno resuscitò. Per mai più morire.La nostra fede sta tutta qui: si concentra, si aggrappa, nasce in quella settimana. E’ unafede che vive dello stesso timore e della stessa gioia grande delle donne di fronte al sepol-cro vuoto di Gesù.

Mi raccontarono, quando ero bambino,che un uomo buono era risorto da morte,

frantumando il sepolcro.Forse è vero e forse no,

quante volte ci ho ripensato.Aveva lavorato con le sue mani,

giocato con i bambini,

TUTTO DIPENDEDA QUEL MATTINO DI PASQUA

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Parola Amica

sorriso alle donne disprezzate,pranzato con i peccatori rifacendoli nuovi.

Aveva chiesto libertà e giustizia per i poveri, e amore;e ancora amore, per tutti.

Appeso a un palo,tutti i dolori del mondo gli avevano fatto provare

ed era morto gridando.Ma poi dal regno dei morti era risorto.

Forse è vero e forse no,quante volte ci ho ripensato.

Di primavera ci penso spesso: forse è vero, forse no.(Ettore Masina)

Forse siamo proprio dei folli a credere nell’uomo dei Vangeli. Forse …Forse siamo proprio dei folli a credere che si possa risorgere, che la morte possa esseresconfitta, che un giorno ci rivedremo tutti, che il nostro corpo risorgerà, che il nostro desti-no non è il nulla, la polvere …Io ho abbracciato questa “follia”, sono innamorato di questa follia, di quello splendido eindimenticabile mattino di Pasqua che ha rovesciato la storia.Noi, da soli, saremmo rimasti al gelido silenzio del sabato santo.Noi, da soli, saremmo in balia del crudele potere del dolore e della morte, davanti ai qualici si arresta come davanti a un enigma irrisolvibile e inquietante, come davanti a unaingiustizia bruciante e inaccettabile. Davanti ai quali anche la fede più alta barcolla,trema.

Far memoria della Pasqua è mettersi di fronte alla croce di Gesù, alle nostre croci, allanostra morte, alla morte di chi amiamo …La Pasqua è il “luogo” dove la nostra fede viene passata al setaccio, messa alla prova. E’ il luogo dove le nostre timide speranze possono diventare audaci, inarrestabili. E’ il luogo di una speranza che non muore. Quella speranza che cerca di intravvedere inun seme sepolto una spiga o un fiore che stanno per nascere. Quella speranza che saessere più forte del male, più forte della morte.Perché là, in quell’alba primaverile di qualche secolo fa, è risuonata una voce. Risuonaancora oggi. Risuonerà per sempre: E’ risorto … non è qui …

Tutto inizia e dipende da quel mattino di Pasqua, splendido dono dell’inesauribile fanta-sia di Dio. Dono - presenza - che illumina il nostro oggi, che riempie di colore, forza,gioia, incanto i nostri giorni, che restituisce speranza anche nei momenti più duri.Tutto inizia e dipende da quel mattino di Pasqua: Gesù Risorto cammina con noi oggi e,grazie alla potenza del suo Spirito, ci insegna e ci fa capaci di vivere da risorti, di viverea partire dalla Resurrezione. Ci fa capaci di diventare suoi testimoni, di rendere visibile econcreta la speranza per tutti, facendo rotolare via tutti quei macigni che impediscono divivere in pienezza.

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Parola Amica

Ricorrerò alla suggestione del macigno che la mattina di pasqua le donne, giunte nell’or-to, videro rimosso dal sepolcro.Ognuno di noi ha il suo macigno. Una pietra enorme, messa all’imboccatura dell’anima,che non lascia filtrare l’ossigeno, che opprime in una morsa di gelo, che blocca ogni lamadi luce, che impedisce la comunicazione con l’altro.E’ il macigno della solitudine, della miseria, della malattia, dell’odio, della disperazione,del peccato. Siamo tombe alienate. Ognuna col suo sigillo di morte.Pasqua, allora, sia per tutti il rotolare del macigno, la fine degli incubi, l’inizio della luce,la primavera di rapporti nuovi, e se ognuno di noi, uscito dal suo sepolcro, si adopereràper rimuovere il macigno del sepolcro accanto, si ripeterà finalmente il miracolo del terre-moto che contrassegnò la prima Pasqua di Cristo.Pasqua è la festa dei macigni rotolati. E’ la festa del terremoto.Aiutaci, Signore, a portare avanti nel mondo e dentro di noi la tua resurrezione.Donaci la forza di frantumare tutte le tombe in cui la prepotenza, l’ingiustizia, la ricchez-za, l’egoismo, il peccato, la solitudine, la malattia, il tradimento, la miseria, l’indifferen-za, hanno murato gli uomini vivi. E mettici una grande speranza nel cuore. (mons. ToninoBello)

Anch’io prego così: Signore, mettici una grande speranza nel cuore. In particolare per tutticoloro la cui vita è attraversata da una croce pesante e amara. Prego per tutta la comu-nità pastorale che sta vivendo il suo mattino, la sua primavera, certi che la fede nellaPasqua ci fa capaci di andare oltre il poeta Ungaretti che ha scritto in modo mirabile: “Sista come d’autunno sugli alberi le foglie” e ci fa capaci di arrivare all’audacia di dire ecredere che “Si sta come di primavera sugli alberi le gemme” …

DON MIRKO

Resurrezione, Icona greca

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Parola Amica

Domenica delle Palme28 marzo 2010Ore 9,30 Benedizione delle Palme nel cortile delle Canossiane

Processione al Santuario e S.Messa SolenneOre 17,00 Celebrazione dei Vespri e Predica QuaresimaleOre 18,00 S.Messa con Presentazione dei Battezzandi

Lunedì - Martedì - Mercoledì29 - 30 - 31 marzo 2010Ore 17,00 Incontro di Preghiera per i ragazzi in Santuario

Martedì30 marzo 2010Ore 21,00 Celebrazione della Riconciliazione per la Comunità Pastorale

Giovedì Santo1 aprile 2010Ore 16,00 S.Messa "in coena Domini" per ragazzi e anziani

Accoglienza degli Olii SantiOre 21,00 S.Messa “in coena Domini” per la Comunità Pastorale

Venerdì Santo2 aprile 2010Ore 15,00 Celebrazione liturgica della Passione del Signore

Adorazione della Croce e bacio del CrocifissoOre 21,00 A Burago Via Crucis della Comunità Pastorale

N.B. Bus gratuito da P.Unità d'Italia alle ore 20,30con iscrizioni in Segreteria a esaurimento posti

Sabato Santo3 aprile 2010Ore 21,00 Veglia Pasquale e Battesimi con le comunità di Oreno e Velasca

Domenica di Pasqua4 aprile 2010Ore 10,00 S. Messa dei RagazziOre 11,30 S. Messa SolenneOre 16,30 Celebrazione dei Battesimi

CELEBRAZIONIDELLA SETTIMANA SANTA

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Parola Amica

LA SAN VINCENZO A VIMERCATE

Era l'anno 1929. La Curia Arcivescovilemandò a Vimercate un Vicario: l'OblatoPadre Lucchini. La mattina del 5 gennaio eramancato il nostro Prevosto, Monsignor DeGiorgi. Fu un anno d'intensi avvenimenti, trai quali si ricostituì la San Vincenzo.

Padre Lucchini mandò a chiamare BiceCremagnani, attiva parrocchiana che avevaconosciuto il Cardinal Ferrari. Il Cardinalestesso le aveva dato incarico, anni prima, dipromuovere a Vimercate la GioventùCattolica Femminile che era nata a Milanonel 1919 e a Vimercate e nella Plaga, si costi-tuì alla fine dello stesso anno. BiceCremagnani ebbe anche l'incarico di pro-muovere l'Unione Donne Cattoliche, unionenata a Milano nel 1909 e a Vimercate nel1921.

Nello stesso tempo, Bice dirigeva le asso-ciazioni che ben interpretavano lo spiritocaritativo della San Vincenzo.

Alcuni manoscritti, rinvenuti nell'ArchivioParrocchiale, comprovano che questa “bene-fica Società” esercitò la sua provvida opera,nella nostra Borgata; a conferma riportiamointegralmente il brano in cui il Reverendo

Canonico Don Gaetano Maria Caspani nedescrive la fondazione: “Fu nel settembre del1874 che si fece, in casa del Canonico DonDavide Sesia, la prima adunanza sotto l'invoca-zione ed il titolo del Gran Padre dei poveri SanVincenzo de' Paoli.

Lo scopo di questa Società, detta appuntoConferenza di San Vincenzo, che ha il suo cen-tro in Parigi e che è divisa in Conferenze ormaiinnumerevoli sparse in tutte le parti delCattolico mondo, è di procurare il miglioramen-to e l'edificazione morale dei singoli Confratelli edi porgere qualche soccorso morale e materialealle famiglie più povere del paese che si cono-scono, ove ha sede una Conferenza. A tal uopotutti i membri, cosÏ detti ATTIVI, si radunanonella sala (detta delle adunanze) una volta ognisettimana, vi recitano alcune preghiere prescrit-te , in principio ed infine, fanno un po' di letturaspirituale, leggono il processo verbale dell'ultimaseduta, discutono i bisogni dei poveri che hannoin protezione, poi fanno una colletta destinata aformare e mantenere un fondo di cassa, e distri-buiscono un certo numero di buoni per oggettimangiativi, o per legna, o per abiti che vengonoconsegnati ai Confratelli detti VISITATORI DEIPOVERI. Quattro volte l'anno si fa adunanza incui si fanno inviti, si fa celebrare una Messa perla Società e tutti i Confratelli s'accostano ai SS.Sacramenti. Moltissime sono le Indulgenze chela S.Sede ha accordato a questa Società, comesi può vedere sul Manuale. Questa Conferenzadi Vimercate fu eretta regolarmente dalConsiglio Generale di Parigi in data 18 gennaio1875, come si vede nel quadro apposto nellaSala delle Adunanze e riportò anche una bene-dizione speciale dell'Angelico Pontefice Pio IX,con Suo Autografo (3 marzo 1875) che sta pari-mentÏ esposto nella Sala delle Adunanze. IlSignore continui a benedirla ed a donarle deibenefattori ed anch 'essa non lascerà di porta-re frutti copiosi al Paese.”

L'Opera non avrebbe certo cessato il suo

Cardinale Andrea Ferrari

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Parola Amica

ritmo, se nel marzo 1904, assumendo ilgoverno della Parrocchia il Rev. PrevostoMons. De Giorgi, non l'avesse soppressadesiderando dare un altro indirizzo allabeneficenza parrocchiale. L'interruzione,però, fu di breve durata. Morto Mons. DeGiorgi, nel 1929, venne a reggere il Vicariato,come si è detto. Padre Lucchini, Oblato diSan Carlo, il quale, informato del bene che laConferenza di San Vincenzo avrebbe potutooperare, affidò alla Presidente delle Donnedi Azione Cattolica, Bice Cremagnani, l'inca-rico di rifondarla. Presenziando egli stessoalle adunanze iniziali, ne diede precise diret-tive in nulla dissimili da quelle del 1875.L'opera modesta, sorta con un fondo dicassa di Lire 50, offerte dallo stesso Vicario,passò dal suo esiguo bilancio di Lire 2300nel primo anno di vita, alle 18.000 negli anni1945-1950.

L'opera corrispondeva perfettamente alleinclinazioni della sua Presidente. PadreLucchini le fornì tutti i chiarimenti necessa-ri. Si consigliò di interpellare anche qualchesignora del Paese, non sarebbe stato unostacolo il fatto ch'esse non fossero dellepiù ferventi. Nel suo Diario, Bice scrive: -...ilcontatto coi poveri le avrebbe rese migliori. -

Bice prese, inoltre, i necessari accordi aMilano con la Contessa Alfonsina CasatiCapello che era allora la Presidente delComitato Provinciale.

Ricordiamo le consorelle dellaConferenza del 1929: Bice Cremagnani, Elli

Clementina Itala Bollani, Como Teresa,Picciotti Luigina, Redaelli Oggionni Gina. VillaEnrichetta, Acquati Rosa, CasagrandeGiuseppina.

E sempre dalle memorie di BiceCremagnani, ricordiamo quanto scrisse: -Incomincia l'opera nostra con una lista di 25poveri e con la misera somma di Lire 50. Ma leofferte in seguito affluirono. Qualche piccola lot-teria, qualche geniale iniziativa per far denari,portò presto il nostro bilancio a cifre insperate.Era chiaro l'aiuto della Divina Provvidenza nellaquale io ho sempre fortemente creduto.Abbiamo visto dei veri miracoli ottenuti con lapreghiera che hanno ravvivato la fede delle con-sorelle che si sono maggiormente avvicinate aDio ".

Bice Cremagnani morì il 23 maggio 1951dopo aver fondato nel 1946, subito dopo laguerra, la Casa Famiglia San Giuseppe perpersone anziane e bambini abbandonati e sipuò ben dire che questa Casa fu emanazio-ne ed espressione dello spirito vincenziano.

* * *

Forse non tutti sanno come, questa nostraSocietà di San Vincenzo sia diffusa in tutto ilmondo e quali siano le attività di volontaria-to specialmente nella grandi città dove ope-rano uomini, donne e giovani. Ogni anno cisi propone un nuovo tema da realizzare nelcampo sociale: la famiglia, la casa, la solitudi-ne, l'analfabetismo. Svolgiamo un'opera cari-tativa per cui, quanto ci viene offerto e laquestua personale tra le consorelle, costitui-sce il sostegno finanziario alle famiglie chevisitiamo. Abbiamo più volte illustratoanche su questo Bollettino, quali sono lefinalità e gli intenti che la San Vincenzo si èsempre proposta. Il parlarne nuovamente,ora che molte Associazioni sono cresciute,vuol dare maggior chiarezza e autenticitàall'opera da noi svolta sin dal 1929

L'opera maggiore svolta resta sempre ilsostegno materiale e morale alle famiglie,

S. Vincenzo De Paoli S. Luisa di Marillac

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visitandole regolarmente nelle loro case oricevendole nella nostra sede in via S.Marta, dove gestiamo il guardaroba.

Per entrare a far parte della nostraAssociazione che è una Società laica aper-ta a tutti, è sufficiente il desiderio e l'impe-gno di aiutare coloro che sono in difficol-tà. “Operare uniti in un cammino di carità,stimola a curare i mali e rende migliori chidona e chi riceve” (dagli scritti di FedericoOzanam).

II nostro Fondatore, Federico Ozanamfondò la San Vincenzo a Parigi nel 1833ispirandosi all'opera di San Vincenzo dePaoli. Uno dei più illustri vincenziani, fuGiovanni Paolo II, egli stesso da studente,prima della seconda guerra mondiale, feceparte in Polonia di una Conferenza vincen-ziana. Giovanni Paolo II nel 1997, al suoarrivo a Parigi, rivolgendosi ai molti giovani,qui convenuti per le Giornate Mondialidella Gioventù, lanciò un appello “Siate pro-feti di un mondo nuovo” e chi più del gio-vane studente della Sorbona, FedericoOzanam, fu profeta? Egli, allora, indicò quel-la strada che con lo spirito evangelico chelo contraddistinse, ripropose con l'aspettopiù impegnativo della profezia: l'amoreper i poveri. Sarete i veri costrut-tori della Chiesa se accoglierete iferiti della vita, i poveri, i malati, iportatori di handicaps, i prigionie-ri. Non distogliete lo sguardo,abbiate il coraggio dell'incontro edel gesto fraterno, siate artigianiaudaci di riconciliazione e di pace.(dal discorso del Papa)

Federico Ozanam (1813-1853) nacque aMilano, lo testimonia l'atto del Battesimoricordato su di una lapide nella Chiesa diSan Carlo. La sua famiglia cattolicissima diorigine francese, ben presto si ristabilì inFrancia dove egli fu studente, poi professo-re alla Sorbona. Nel 1833, con alcuni suoigiovani amici, fondò un movimento di soc-corso evangelico ai poveri: le Conferenze

di San Vincenzo. Si era ispirato a quel Santoche fu Vincenzo De Paoli, morto il 27 set-tembre 1660, all'età di ottantacinque anni.Quando San Vincenzo morì, la Franciaaveva dolorosamente e luminosamenteavvertito la dimensione sconfinata del suoamore per i poveri e, persino i terroristigiacobini avevano sentito il dovere di erige-re un monumento al cittadino Vincenzo,perchè nessun terrore sa resistereall'amore.

“Sono 350 gli anni trascorsi dalla mortedi San Vincenzo De Paoli. Celebrando que-sto evento a partire dal 27 settembre 2009fino alla stessa data del 2010( proclamatoAnno vincenziano) siamo provocati aripensare il carisma che abbiamo ereditatoda Lui, attraverso il beato FedericoOzanam, per riportarlo alla purezza origi-nale: e cosÏ ritornare nuovi.” ( P. GiovanniBattista Bergerio, Consigliere spiritualenazionale).

L'Anno Sabatici inaugurato a Roma, inSan Giovanni in Laterano dal CardinalAgostino Vallini ha preso il via a Romacome altrove, un anno importante per lafamiglia vincenziana e quindi anche per lanostra San Vincenzo per più aspetti:Sicuramente per festeggiare il 350° annodella nascita al cielo di San Vincenzo e diSanta Luisa de Marillac a lui devota e validacollaboratrice.

Santa Luisa di Marillac religiosa francese(Parigi 1591-1660) di nobile famiglia, sposònel 1613 Antoine le Gras, segretario dellaregina Maria de' Medici. Rimasta vedova nel1625 consacrò la sua vita al servizio deipoveri sotto la guida di San Vincenzo dePaoli, che nel 1633 le affidò la formazionedelle giovani destinate ad aiutare le Damedella Carità nella loro opera assistenziale:queste fanciulle costituirono laCongregazione delle Figlie della Carità dicui Luisa fu la prima superiora. Canonizzatanel 1934, viene festeggiata il 15 di marzo.

Giuse Carini

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Un doveroso grazie a tutte le perso-ne che hanno collaborato e parteci-pato al carnevale cittadino 2010.Ma andiamo con ordine...Innanzitutto ringraziamo le perso-ne che con tanta dedizione hannoideato, progettato e realizzato icarri e i costumi a tema (“là infondo al mar”): una trentina di per-sone che a turno tutte le sere danatale in poi hanno dedicato il lorotempo, le loro energie, le ore delprezioso riposo.Ringraziamo anche tutti i bambini(più di 100) e gli adulti che hannosfilato con il costume a tema, ilgruppo Shalom che è sempre parte

protagonista dei gruppi che sfila-no, i giovani e gli adulti che hannoanimato la piazza Castellana, ipapà del servizio di sicurezza, laprotezione civile...Ringraziamo anche chi ha collabo-rato attraverso un sostegno econo-mico: l'amministrazione comunale ,diverse decine di negozianti , alcu-ne ditte che ci hanno fornito delmateriale...Se abbiamo dimenticato qualcuno,anche a loro va il nostro grazie.Arrivederci al carnevale 2011: contanta voglia di partecipare e di col-laborare per la realizzazione dicarri e costumi!

vita dell’oratorio

Carnevale Cittadino 2010

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Parola Amica

Settimana di ESERCIZI SPIRITUALICammino di Quaresima 2010

La nuova Comunità Pastorale della BeataVergine del Rosario ha rinnovato l’invito aigiovani, e non solo, per la settimana diEsercizi Spirituali, con la stessa veste deglianni precedenti: Messa alle 6:30 del matti-no con riflessione e al termine colazioneinsieme.

Può sembrare un inizio un po’ in salitaper queste fredde giornate dei primi giornidi marzo, ma in realtà segnano il passaggioe la scelta verso una voglia di vivere laQuaresima in modo più vero.

Quante volte per un’interrogazione, unesame o una riunione di lavoro importanteabbiamo rinunciato a qualche ora in più disonno?

Questi 5 incontri ci hanno dato senzadubbio la possibilità concreta di mettereDio al primo posto in maniera oggettivaall’inizio della nostra giornata e di ritagliarenella nostra frenetica routine un momentoper riflettere sul significato che ha nellanostra vita l’ESSERE CRISTIANI E VIVERELA PASQUA. Sono stati trattati diversi temi,già proposti da don Mirko nell'introduzionealla Quaresima nel quaresimale dellaPrima Domenica: grazia, stupore, conversio-ne, vita, cammino.

Allora l’ascolto della Parola e dei preziosimessaggi dei preti della nostra Comunità, sisono trasformati da piccole gemme prezio-se nei nostri cuori, in atti concreti dellanostra vita, per farli germogliare e ricordar-ci che essere cristiani vuol dire vivere la vitaa pieno nella gioia dell’incontro con Dio,soprattutto in questo momento di grazia inpreparazione alla Pasqua.

Quindi gli occhi stanchi, le voci fioche, icuori vigili e attenti alla Parola sono stati iprotagonisti in queste ore mattutine vissuteinsieme seguite dai sorrisi e dai vivaciscambi di opinioni davanti a un caffè caldoe un cornetto alla crema offerto dallanostra Comunità.

E le seguenti testimonianze non possonoche confermarlo: mettere per primo l’in-contro con Dio non è mai tempo perso,nemmeno quando significa… puntare lasveglia prima delle 6!!!!

Abbiamo raccolto qualche impressione dialcuni adolescenti e giovani delle varie par-rocchie.

Quando mi è stata proposta l’iniziati-va di partecipare alle Messe mattutinedelle 6.30 per tutta la settimana, laprima cosa che ho pensato è stata quel-la di non partecipare, poi però, superatiil sonno e la pigrizia, ho deciso di anda-re almeno a quella del lunedì. È stataun’esperienza particolare, un bel modoper iniziare la giornata. In quella mez-z’ora sono riuscito a ritagliarmi quelmomento di intimità con il Signore chemolto spesso, nella confusione quotidia-na degli impegni che occupano le miegiornate, non riesco a vivere pienamen-te. È stata una Messa piacevole e rilas-sante, tanto che ho deciso di parteci-parvi anche i giorni successivi. Bello econfortante è stato anche vedere che aquelle Messe, erano presenti molti gio-vani, di tutte le parrocchie della nostracomunità. Il bilancio di queste Messemattutine è dunque per me ottimo,anche considerando il fatto che il tutto,era successivamente addolcito da unaprelibata colazione a base di deliziosebrioches!

F. - Oreno

“L’uomo ha bisogno dell’ascolto, del-l’ascolto dell’altro, soprattuttodell’Altro con la A maiuscola, di Dio.Solo così conosce se stesso, solo cosìdiviene se stesso” (Papa BenedettoXVI).

Sono terminati venerdì 5 marzo i

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Parola Amica

giorni di Esercizi Spirituali mattutininella nostra Comunità Pastorale BeataVergine del Rosario, giorni che hannoradunato insieme decine di adolescenti,giovani e adulti sotto il segno dell’incon-tro intimo con Gesù.

Per una settimana, ci siamo svegliatiprima del solito, e più del solito ci siamomessi in ascolto. Guidati dalle parole deipreti della nostra Comunità, abbiamovissuto questa settimana di Quaresimacome il tempo di fare spazio nella nostravita, il tempo di stare in silenzio, di pre-gare, di cercare, di riprendere fra le maniil Vangelo. Per una settimana, abbiamovoluto cominciare le nostre giornatecon la gioia di essere Cristiani, conl’energia di chi ha un motivo in più persvegliarsi al mattino, di chi cerca lavolontà di Dio nell’organizzazione inte-riore della propria vita. Come ci hadetto Don Mirko il primo giorno, “Lavita di Gesù può diventare guida per lavita quotidiana: ci regala nuovi occhi enuovi orecchi che ci fanno capaci di unosguardo nuovo su di noi, sugli altri, sullavita, e di un ascolto più profondo”.

Sara – Santo Stefano

Mi ha colpito la riflessione fatta giove-dì 4 che aveva come tema “la vita”. È tri-ste sentire di tante realtà in cui i ragazzisprecano le loro opportunità, buttanovia la loro vita, pensando di arricchirsitramite la droga, l’alcool e il fumo. Pensoche sia una fortuna che ci siano ancoraragazzi pronti a “sacrificare” le loro oredi sonno, alzandosi circa un’ora primadel normale per trascorrere un momen-to di riflessione insieme, per stare un po’con se stessi in silenzio pensando a ciòche c’è di più bello nella vita e a ciò chepotrebbe essere migliore.

Erika - Oreno

Le cose che mi hanno colpito sonomagari anche un po’ banali ma stanno adindicare l’essenzialità che ha caratteriz-

zato questi incontri. Poi... anche se l’oraera un po’ difficile, i giovani c’eranoanche con una certa costanza e nonsolo quelli di Vimercate! Ed è stato pro-prio un bel modo di iniziare la giornata,nel senso della convivialità e nell’espe-rienza di quelle brevi riflessioni chedavano un buon input per affrontaretutta la giornata. Anche quel raccoglier-si per fare colazione tutti insieme e par-lare del più e del meno e alla fine augu-rarci vicendevolmente una buona gior-nata, è stata un’esperienza simpatica; adessere sincero mi sarebbe piaciutovedere qualche giovane in più delle dueparrocchie più piccole, però va bene lostesso: sarà per il prossimo anno. Anchele brevi riflessioni affrontate tutti i gior-ni dai vari sacerdoti sono state davverobelle e dei vari argomenti che abbiamotrattato coglievano gli aspetti secondome più nascosti e meno scontati. Grazieper l’esperienza. Alla prossima!

Sasà – Velasca

Mi è sembrato utile avere dei momen-ti durante il periodo della Quaresimadove fermarsi a pregare insieme primadi iniziare un’intensa giornata. I temitrattati sono attuali e personalmente hotrovato conferme in Nouwen, nel capireche la preghiera è un modo per poteraccogliere tutti coloro che cercano Dio.

Marco - Oreno

La Messa tutte le mattine alle 6,30 èstato un grande sacrificio ma che rifareivolentieri. Mi ha aiutato nel camminodella mia preparazione alla Pasqua. Èstato un grande stimolo per cominciarenel modo adeguato le mie giornate e farsi che si concludessero nella stessamaniera. Mi è rimasto impresso “lo stu-pore” che noi, al giorno d’oggi, quasinon proviamo più e invece dobbiamoproprio imparare a stupirci per quelloche Gesù ci offre.

Carola - Oreno

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Parola Amica

CAMMINO DELLA LUCE, BELLANO-LEZZENO (LC)Sabato pomeriggio 13 marzo 2010

dall’oratorio “Cristo Re” di

Vimercate, noi, un gruppo di adole-

scenti e giovani delle parrocchie di

S. Stefano, S. Maurizio, Ruginello,

Arcore, Agrate e Concorezzo, ci

siamo recati a Bellano (LC) per

vivere un particolare momento qua-

resimale: il Cammino della Luce.

L’itinerario prevedeva l’arrivo al

Santuario di Lezzeno (LC) dopo aver

percorso un tratto del “Sentiero del

viandante”, che costeggia la sponda

orientale del Lago di Lecco e collega

vari sentieri a mezza costa, che un

tempo mettevano in comunicazione

tra loro i centri abitati.

Il cammino è stato intervallato da

momenti di riflessione che avevano

come tema centrale la figura di

Maria e il suo modo intimo di vive-

re la preghiera; inoltre ci ha offerto

la possibilità di conoscerci e creare

nuove amicizie con i ragazzi della

nuova comunità pastorale Beata

Vergine del Rosario.

Questo faticoso cammino è stato poi

ricompensato da una splendida vista,

dal sagrato del santuario di Lezzeno,

sul maestoso lago di Lecco, illumi-

nato da un cielo stellato.

Abbiamo avuto anche la possibilità

di cenare tutti insieme confrontan-

doci sia sui temi legati alla vita par-

rocchiale, sia su quelli della vita

quotidiana.

Da Lezzeno poi, ci siamo recati a

Lecco, lungo le sponde del lago per

una passeggiata notturna per le vie

del centro.

Alle ore 22:00, stanchi ma contenti,

ci siamo avviati verso casa.

Grazie a questo momento abbiamo

avuto la possibilità di conoscerci e

cominciare quindi un percorso for-

mativo e spirituale sotto il segno

della nuova comunità pastorale.

Veronica C. e Matilde B. - Ruginello

IL BUIO COME LUCE RISPLEN-

DE... Cammino della Luce, sulle

orme di Maria.

Bellano (LC), inizio del sentiero che

porta al santuario della Beata

Vergine di Lezzeno, sabato 13

marzo ore 17.30, un gruppo di circa

50 persone, tra adolescenti, giovani

e preti, di Vimercate, Arcore, Agrate

e Concorezzo, muniti di torce e zaini

suscitano la curiosità dei passanti a

causa di alcuni piccoli gesti, diversi

da quelli che di solito fanno tutti,

cioè ammirare a bocca aperta il lago,

per di più nel momento in cui il sole

va a dormire dietro le montagne. I

gesti insoliti sono una disposizione a

cerchio, l’accensione della Torcia, la

lettura di una preghiera, la lettura di

una riflessione e un canto, cose che

oramai non si vedono molto in giro,

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Parola Amica

e poi l’inizio della passeggiata per il

sentiero del viandante, guidati dalla

luce della torcia.

I gesti che hanno creato stupore

sono stati ripetuti per altre 4 volte,

tranne l’accensione della torcia

sostituita dalla lettura di un brano

del Vangelo, in cui spicca la figura

di Maria che accompagna la venuta,

il cammino e la glorificazione di

Gesù, come una torcia che guida il

cammino nel buio.

Nella tappa finale presso il

Santuario della Beata Vergine di

Lezzano il gruppo ha ricevuto come

dono uno starlight, un cilindro di

silicone contenente un liquido auto-

luminescente, simbolo del compito

che ci è stato affidato, “accompa-

gnare e guidare nel buio” le persone

con cui viviamo e condividiamo la

nostra vita.

La serata è continuata con una cena

comune nel salone del Santuario e

un giretto in quel di Lecco.

Davide V. - S. Stefano

Abbiamo abbracciato con entusia-

smo la proposta del Cammino dellaluce di sabato 13 marzo, innanzitut-

to per la bella idea di abbinare un

momento di riflessione a un itinera-

rio a piedi, che in più era anche in un

interessante contesto paesaggistico.

L’iniziativa si è poi rivelata ricca di

belle sorprese: molto suggestivi e

intensi sono stati il percorso medita-

tivo e il fatto che, simbolicamente,

man mano che diminuiva la luce

naturale aumentava il grado di

riflessione sulla luce interiore, fino

alla conclusione di diventare ed

essere luce noi stessi e di fare luce

attraverso delle candele... (per la

curiosità dei – pochi – passanti!).

Ma la cosa più importante che ci ha

colpite è che questo percorso fatto

da soli non avrebbe avuto così tanto

senso! La sua bellezza più grande è

stata proprio il fatto di essere in tanti

giovani, il fatto di percorrere questo

cammino insieme ad altri: di vedere

come, pur non conoscendoci tutti, ci

si muoveva in unità, aspettandosi

nelle diverse tappe, partecipando col

silenzio e con il canto, tutti insieme

e spontaneamente, senza forzature

(anche per quanto riguarda la lettura

dei brani, dopo un po’ di trepidazio-

ne o ritrosia a prendere l’iniziativa

nelle prime tappe! Ma alla fine si

aveva l’idea che tutti volessero par-

tecipare veramente e mettersi al ser-

vizio, anche se solo per leggere!). La

sensazione che abbiamo provato, e

pensiamo sia condivisa, è che non si

fosse tutti insieme solo esteriormen-

te, fisicamente (in quanto le circo-

stanze ci avevano riunito nello stes-

so luogo), come può purtroppo acca-

dere in alcuni casi, anche di proposte

simili, ma che fossimo veramente

uniti, in quello che stavamo facendo,

che desiderassimo vivere davvero

quel momento insieme a Cristo e

agli altri compagni di “viaggio”. E

poi è stata anche l’occasione di rive-

dere alcuni volti noti e di conoscer-

ne di nuovi… complici anche la

cena insieme e la passeggiata suc-

cessiva!

Chiara e Camilla – S. Maurizio

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UN UNICO MISTERO D'AMORE E D'OBBEDIENZA

Come mi sono preparato quest'anno alla Pasqua, come mi sono avvicinato a que-sto grande "mistero" di vita? E' una domanda che ciascuno di noi potrebbe porsi inquesti giorni, anche per prepararsi in modo serio alla Riconciliazione (confessione)pasquale.

Vi racconto quali sono stati i pensieri che mi hanno accompagnato nella Quaresimadi quest'anno. Non sono stati pensieri propriamente "quaresimali", cioè di generepenitenziale, ma pensieri che evevano più attinenza con il Natale, quasi una "coda"della stella natalizia.Pensando al grande mistero che ricordiamo a Natale, cioè il mistero della nascitaumana di Gesù (il termine esatto è: mistero dell'incarnazione), mi sono detto: nonpuò quello della Pasqua essere un "altro" mistero! Gesù è uno solo in tutti i momen-ti della sua vita; tutta la sua vita, dal nascere al morire, è un unico mistero di salvez-za per noi, egli realizza con tutta la sua vita l'unica intenzione, misteriosa e pienad'amore, per cui il Padre lo ha mandato a nascere, vivere e morire tra noi.A questo disegno di salvezza che passava per la sua carne, dalla nascita alla mortecome per ogni uomo. Gesù ha detto di “si”. Anzi, il “si” lo ha detto anzitutto la suamadre Maria, prima ancora che lui fosse concepito in lei, con la risposta all’Angeloche tutti conosciamo: “Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello chehai detto” (Lc. 1,38). Al “si” della madre fa eco, secondo l'autore della Lettera agliEbrei, l'interiore disposizione di Gesù: “Ecco, io vengo a fare la tua volontà” (Ebr.10,9). Nell'imminenza della Passione egli esprime in modo sofferto la medesimadisposizione con le parole che conosciamo: "Non sia fatta la mia, ma la tua volontà"(Lc.22,42).Anche a noi, suoi discepoli, Gesù insegna a pregare e a vivere così:“Voi dunque pregate così: Padre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome,venga il tuo regno: sia fatta la tua volontà, come in cielo cosi in terra” (Mt. 6,9s).Così l'unico mistero di salvezza predisposto dal Padre è stato accolto da Maria, pie-namente fatto proprio da Gesù e deve essere condiviso da noi discepoli nelle circo-stanze della nostra vita. E' mistero di amore, di fede, di obbedienza; è mistero di vitanon più condizionata dal peccato e dalla morte: “Se infatti siamo stati completamen-te uniti a lui con una morte simile alla sua (la morte del “si”), lo saremo anche conla sua risurrezione.(...) Così anche voi consideratevi morti al peccato ma viventi perDio, in Cristo Gesù" (Rom. 6,5.11): con la morte del “sì” noi siamo in realtà e persempre “viventi per Dio in Cristo Gesù”: questa è la “vita eterna”, la vita non più con-dizionata dal peccato e dalla morte.In Gesù dunque risplende l'unico mistero della vita, mistero d'amore da parte di Dio,mistero del “si” da parte dell'uomo.

Don Giuseppe

il tema

Testimonianze sulla Pasqua

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Parola Amica 17

Parola Amica

La potenza attrattiva della croce di CristoEgli concepiva dei pensieri di pace

e io non lo sapevo. “Chi in effetti, ha conosciuto il pensiero del Signore? Chi è stato

suo consigliere?” (Is 40,15) Ma il chiodo che penetra in luiè divenuto per me una chiave che mi apre al mistero dei

suoi disegni. Come non vedere attraverso queste aperture?I chiodi e le piaghe gridano che veramente, nella persona

di Cristo, Dio riconcilia a sé il mondo.

Bernardo di Chiaravalle

La quaresima con il suo itinerario ha messo di fronte al nostro sguardo l’impla-

cabile immagine del crocifisso, che ricorda il mistero della passione di Cristo.

Questo suscita nella ragione il desiderio di indagare sulle motivazioni di que-

sta contemplazione che sollecita in ciascuno di noi un senso di repulsa, talvol-

ta di commiserazione oppure di rifiuto ma anche di ammirazione. Certamente

essa è come scriveva S.Paolo «stoltezza per quelli che vanno in perdizione, maper quelli che si salvano, per noi, è potenza di Dio» 1Cor 1,18 e poi aggiunge

ancora con la convinzione che gli è propria che «mentre i Giudei chiedono imiracoli e i Greci chiedono la sapienza, noi predichiamo Cristo crocifisso,scandalo per i Giudei, stoltezza per i pagani, ma per coloro che sono i chia-mati, sia Giudei che Greci, predichiamo Cristo potenza di Dio e sapienza diDio. Perché ciò che è stoltezza di Dio è più sapiente degli uomini e ciò che èdebolezza di Dio è più forte degli uomini» 1Cor 18, 22-25

Cirillo di Gerusalemme (315-387) mette in luce che la croce può essere real-

mente intesa come «gloria delle glorie», come un superlativo che mostra quasi

fosse un paradosso che nella morte del Figlio vi è la Gloria riflessa del Padre.

Egli scorge, come S.Paolo un lato positivo, luminoso, della Croce. Tutto que-

sto suscita in noi interesse e mette in evidenza che la Croce può divenire real-

mente un fatto interpretativo di tutto il reale, soprattutto una chiave potente di

lettura per le realtà di contraddizione in cui la croce si riflette; pensiamo alle

sofferenze che attraversano la vita degli uomini e la loro storia: l’umanità feri-

ta dalla malattia, i gulag, i campi di sterminio, i totalitarismi disumanizzanti, le

scelte complesse della vita: la croce ha la pretesa di rappresentare un significa-

to realmente universale e metastorico. Per meno di questo è inguardabile.

I grandi artisti della bellezza, pittori, scultori, musicisti, poeti, drammaturghi,

con i santi sono stati affascinati dalla Croce e l’hanno riproposta alla contem-

plazione: la scultura del crocifisso di S.Giovanni della Croce, il dipinto di

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Parola Amica

S.Alfonso Maria de Liguori, la pala d’altare di Matthias Grunenwald, le ultime

battute del Crocifixus del credo della Messa in si minore di J. S. Bach. Cosa ha

colpito al cuore la ragione di questi uomini? In che modo ha suscitato il desi-

derio della bellezza?

La Croce, servile supplicium, ha la potenza, nella contraddizione, di ripropor-

re una via buona per il divenire dell’uomo, cioè una via praticabile per vivere

una fiducia amante verso il Padre che consente al “si” del Crocifisso di essere

Figlio; nella Croce ogni uomo comprende che diventa figlio ad immagine del-

l’unico Figlio, amando nell’affidamento fiduciale, Colui che per primo ama: il

Padre di tutti che tutti rende figli.

Nella Croce si scatenano le forze del male, il mistero dell’iniquità, tutto ciò che

vorrebbe obbligare l’uomo ad una realizzazione differente dall’amare senza

misura in forma dialogica (Rm 8,3). Ma essa riafferma la via della bellezza che

si mostra nel volto sfigurato di Cristo, nel suo abbassamento inaspettato e radi-

cale che vince ogni orgoglio (Fil 2, 6-11) che obbliga anche il centurione ad

elevare lo sguardo (Mc 15, 32) poiché l’amore che si dona gratuitamente real-

mente attrae.

Lo Spirito dono ultimo del Padre attraverso il Risorto (Gv 19,30) suscita anco-

ra in noi il desiderio di percorrere quella via straordinaria di bellezza non sem-

plice, in cui ritrovando la nostra identità pronunciamo la medesima ultima

parola del Crocifisso: Padre.

Don Roberto

Cristo glorioso - XI sec Limoges

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A caro prezzo!Si tratta di una espressione cara al teologo svizzero H. U. von Balthasar, contenuta inTu coroni l'anno con i tuoi benefici (ed. Jaka Book). Questa espressione ben dice ilvalore che l'uomo possiede di fronte a Dio: il Padre ama l'uomo a tal punto da “com-prare” a caro prezzo la sua salvezza, cioè donando tutto se stesso nel Figlio. Se l'uo-mo fosse stato comprato a basso prezzo, cioè se questo non avesse implicato un coin-volgimento personale reale di Dio, allora il valore dell'uomo sarebbe notevolmenteminore... un po' come un lavoro mal riuscito cui si mette una toppa. Il giovedì santo ci ricorda quanto l'uomo è prezioso agli occhi di Dio, e dunque cifa acquistare il senso del valore della nostra vita. Noi siamo stati comprati “a caroprezzo”.Dio ha creato l'uomo libero, così libero che possiamo anche vivere come se non cifosse o non contasse nulla nella nostra vita, disconoscerlo, deriderlo, bestemmiarlo...Insomma, Dio ha accettato il rischio di un NO di fronte al suo amore, un no cherisuona come un'autocondanna dell'uomo. La situazione dell'uomo è quella di chidi fatto ha detto questo no nel peccato, di chi vive una situazione di allontamento daDio. Come ci ricorda don Giovanni Moioli, nella perla preziosa La Parola dellaCroce: «Ogni essere umano non può essere incontrato in maniera neutrale da Dio; èsempre incontrato con un gesto di misericordia e misericordia vuol dire superamen-to dell'“inimicizia” di una situazione che non è quella che Dio ha voluto per noi eche quindi è nemica dell'uomo».Ebbene, il mistero di questa settimana ci ricorda che l'uomo può rispondere SI e faquesto, non in virtù delle sue forze, dei suoi sforzi, del suo cammino verso Dio, main virtù del dono stesso di Dio che si fa perdono. Il cristianesimo è l'unica religioneche conferisce all'uomo una grande dignità, basata sulla libertà dell'uomo, radicatasul dono della figliolanza divina per l'uomo, pagato a caro prezzo. Lo sapevano benei primi cristiani, che ponevano al centro del Credo le parole “per noi”: che vuol diresia “in nostro favore” che “al nostro posto”, assumendo su di sé le conseguenze delpeccato dell'uomo.Di fronte a questo dono, possiamo chiederci: e noi, cosa possiamo fare? Il fatto sin-golare e degno di stupore è che non dobbiamo fare proprio nulla, semplicementedobbiamo stare a guardare e goderci ciò che non abbiamo meritato. Riceviamo indono l'essenziale, e con questo dono siamo invitati a glorificare Dio con la nostra esi-stenza.Noi non possiamo salvarci da soli... Dio ci ha salvato, portando su di sé il nostro pec-cato, offendo se stesso per noi.Sia questo lo stupore della prossima Pasqua!

don Marco j

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CON RICONOSCENZA RICORDIAMOCOSTANZA BRAMBILLA

Nella sua lunga esistenza CostanzaBrambilla ha vissuto pienamente la fedecristiana attinta nella sua famiglia e idoni del Battesimo ricevuto nella par-rocchia di Vimercate, e anche la consa-crazione al Signore come Orsolina di S.Angela Merici, fatta nel 1947.

Pochi dei nuovi vimercatesi cono-scevano Costanza, mentre tutti inativi di qui la conoscevano comeuna delle “Angeline” di Vimercate,dedicata al servizio della Chiesa loca-le specialmente nella catechesi deiragazzi e nella cura dei paramentisacri, anche per la sua competenzanella sartoria.

Nella memoria dei vimercatesi ilricordo di Costanza è legato alla casadella sua famiglia, in fondo a via deiMille, e alla sua presenza quotidianain chiesa insieme alla sua consorella eamica Carolina Villa e alle altreAngeline. Ispirandosi alla loro fonda-

trice, vissuta a Brescia nella primametà del 1500, le Figlie di AngelaMerici si propongono di vivere piena-mente i doni del Battesimo e la consa-crazione con i voti al Signore senzachiudersi in un convento o portare unabito particolare, ma rimanendo nellapropria famiglia e unendosi in piccoligruppi fraterni al servizio delle comu-nità cristiane. Di qui anche il nome di“orsoline di famiglia”.

Ho scelto le letture della S. Messaesequiale proprio in relazione a quan-to abbiamo detto fino a qui.

Nella prima lettura, S. Paolo richia-ma ai cristiani di Roma il senso e lepotenzialità del nostro battesimo, checi unisce intimamente a Gesù Cristo ein particolare al mistero della suamorte, che è atto d'amore, mistero dirisurrezione e di vita per lui e per noiin quanto uniti a lui. Per la fede, il bat-tesimo e la consacrazione Costanza hacercato generosamente di essere unitaa Gesù Cristo e di portare buoni fruttiin lui.

Nella parabola delle vergini, alcunesagge e altre stolte, Gesù racconta lalunga attesa dello sposo e il suo arrivoimprovviso nella notte: così è stato perCostanza, vissuta fino a 97 anni nellafedeltà e nel servizio allo “sposo”Gesù e chiamata da lui nel giro dipoche ore all’alba del 25 febbraio2010.

Ricordiamo che al di là degli anni divita e delle circostanze della morte,per tutti noi, agli occhi di Dio e del-l'eternità, valgono la fede e il battesi-mo, con il frutto delle opere buone.

Don Giuseppe

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Parola Amica

Il nostro Maestro ci ha lasciato, nella nottetra domenica 21 e lunedì 22 febbraio MauroAgnelli è uscito dalla scena della vita, haabbandonato il palco dell'esistenza terrena.

Il Coro “Amici&Voci”, e tutti coloro cheintorno ad esso lavorano e spendono risor-se, sono turbati e addolorati per questoaccadimento repentino e irreversibile.

Le notizie di un suo non perfetto stato disalute si rincorrevano da qualche mese, traconferme e smentite, adesso non ci sono piùspazi per dubbi o incertezze, adesso c'è soloun immenso spazio vuoto, che la sua incon-fondibile presenza non riempirà più.

Mauro Agnelli è stato un protagonista dellavita cittadina musicale, teatrale e culturale ...i nostri primi ricordi di lui come Maestro,insegnante e musicista risalgono a quasi 40anni fa: batterista nella chiesa dell'Oratorio divia Valcamonica.

La musica, soprattutto, era per lui unaragione di vita e di passione, era la fonte di unrigoroso impegno,

Mauro la musica l'ha studiata, conosciuta,amata ed insegnata, della musica Mauro haapprofondito molti degli aspetti che essasolamente sa toccare e far rinascere.

E' stato ammirevole il modo con cui Mauroha saputo coltivare il suo rapporto con lamusica, parallelamente alla sua impegnativa

SALUTO A MAUROcarriera manageriale che spesso lo portava inpaesi lontani.

I ricordi più vivi sono quelli più recentiquando, alla fine degli anni '90, con Mauro ilnucleo di ex-oratoriani che lui dirigeva ripro-pose la “Messa dei giovani”: un collage dibrani religiosi in stile rock-anni '60 rappre-sentati a Vimercate e dintorni.

Poi l'esperienza esaltante di “Amici&Voci”con i tre spettacoli che lui ha diretto: “E' lagioia che fa cantare” del 2001, “Tra due ore,tutti in scena” del 2003 e “Un sogno, fuori daibinari” del 2008.

Complessivamente circa 40 rappresenta-zioni per quasi 10.000 spettatori, due premisignificativi ottenuti ma, forse quel che piùconta, la possibilità di contribuire con conti-nuità alle esigenze dell'ospedale degli Amici diNeisu (Congo), fondato da Padre OscarGoapper e vissuto in prima persona per 10anni da Padre Antonello Rossi, il missionarioarcorese della Consolata che, come PadreOscar, a Vimercate conta non pochi amici esostenitori.

In questi giorni si rincorrono e si sovrap-pongono i ricordi delle prove, le emozionidegli spettacoli, la misura delle fatiche com-piute per imparare, da coristi, quel che a luirisultava così facile come Maestro.

La sua presenza imponente si accompagna-va al suo saper essere amico, il suo caratterenon facile si affiancava a non comuni doti ditenacia, il suo rigore era spesso la pretesache ciascuno desse il suo, era solo la richie-sta che ognuno dei suoi “coristi” rendesseper i talenti che aveva ricevuto... non uno dimeno.

Nella nostra esperienza di coro abbiamotrascorso con lui circa 400 giovedì sera, piùtutte le intense giornate di un imminentespettacolo, è una parte importante dellanostra vita.

Lo ricorderemo sempre. Mauro sarà solo“... nella stanza accanto” alla nostra.

Addio Mauro ...i tuoi Amici, le tue Voci.

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IL GABBIANO :I 30 ANNI DI UNA COOPERATIVA

Tutti gli elementi portavano a conside-

rare le vicende di quel giorno come

uno scherzo o una sfida al destino.

Era il 1° aprile 1980 e 17 persone si

erano date appuntamento alle ore

17,00 presso il notaio Gilardi di

Carnate per dare forma concreta, attra-

verso la costituzione di una cooperati-

va, a quella che sembrava un’impresa

coraggiosa e affascinante: l’apertura di

una libreria che potesse essere punto

di riferimento culturale per il mondo

cattolico vimercatese.

Pochi i fondi economici a disposizio-

ne, di ripiego la sede prescelta (l’atrio

dell’Oratorio maschile di via

Valcamonica in seguito dedicato a

Mons.Castiglioni) e persino in dubbio

fino all’ultimo la denominazione.

Nei locali del notaio prevalse, tra le

varie ipotesi avanzate, “IL GABBIA-

NO”, in onore di un romanzo allora

molto in voga (IL GABBIANO

JONATHAN LIVINGSTONE di

Richard Bach).

La volontà di quei diciassette fu subi-

to condivisa da una comunità ben più

vasta, estendendosi a tutto il decanato,

che avrebbe portato alla realizzazione

di quell’idea iniziale e da lì a qualche

anno alla ristrutturazione della nuova

sede di via Pinamonte. Già nel 1982 la

libreria si trasferiva infatti in una parte

della ex-cappellina del vecchio orato-

rio di via Mazzini, recuperata grazie al

sostegno di molti parrocchiani che

versarono a tal scopo una quota fissa

mensile per tre anni.

Fu l’inizio di una bellissima storia che

si è protratta fino ai nostri giorni.

Ancor oggi l’attività principale è la

gestione della libreria di Vimercate,

alla quale peraltro, dal 1984 su richie-

sta di quella comunità, si è aggiunto il

secondo punto vendita di Trezzo

sull’Adda.

La sede di Vimercate è stata successi-

vamente ristrutturata a spese della

stessa cooperativa nel 1990, consen-

tendo il pieno recupero dell’edificio e

la dedica della sala incontri del piano

superiore al nostro concittadino Don

Giovanni Moioli.

Molteplici sono le iniziative realizzate

in questi 30 anni di attività.

Ne ricordiamo qui alcune : la pubbli-

cazione di diversi volumi inerenti la

storia locale (spiccano tra questi

“LUOGO DI MERAVIGLIE : IL

SANTUARIO DELLA BEATA VER-

GINE DEL ROSARIO” e “LA COL-

LEGIATA DI SANTO STEFANO”),

l’organizzazione di incontri culturali

ad ampio spettro (tra i quali ricordia-

mo gli appuntamenti del “SABATO

IN LIBRERIA”) e l’iniziativa del

Teatro a Milano.

Il risultato più significativo resta

comunque l’essere ancor oggi presen-

ti sul territorio in piena attività, nono-

stante i cambiamenti che hanno

accompagnato lo sviluppo urbanistico

della nostra città, soprattutto negli

anni più recenti, e le difficoltà interve-

nute nel mondo economico, con parti-

colare riferimento al mercato librario

ed alle librerie indipendenti.

Allo scopo di festeggiare questa

avventura, di cui abbiamo qui breve-

mente riassunto le tappe principali,

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sono state organizzate una serie di ini-

ziative (in calce riportiamo gli incontri

previsti nel mese di aprile) che culmi-

neranno domenica 18 aprile in un

importante momento associativo.

Il ritrovo è fissato per le ore 9,15 pres-

so la sede della libreria, a Vimercate,

in Piazza Papa Giovanni Paolo II. Alle

ore 9,30 il Dott. Giuliano Vigini, uno

dei nomi più noti del mondo editoriale

ed il massimo esperto in Italia di pro-

duzione e mercato del libro, intratterrà

soci e simpatizzanti sul tema: IL

DESTINO DEL LIBRO E IL FUTU-

RO DELLA LETTURA.

Ci recheremo quindi alle ore 11,30 nel

Santuario della Beata Vergine del

Rosario, ove verrà celebrata la Santa

Messa, nella quale ricorderemo quanti

in questi anni ci hanno affiancato nel

nostro cammino ed oggi non sono più

con noi. A tutti loro, che simbolica-

mente vogliamo unire nel ricordo

affettuoso del carissimo Attilio

Crippa, che ci ha lasciato recentemen-

te, la nostra gratitudine ed il rimpianto

per il vuoto della loro assenza.

Alla fine della celebrazione, sul sagra-

to della Chiesa, seguirà un piccolo rin-

fresco.

Questa celebrazione speriamo possa

essere foriera di una rinnovata presen-

za e fonte di una rigenerante capacità

associativa, entrambi elementi essen-

ziali per un futuro che ci auguriamo

altrettanto proficuo.

IL SABATO IN LIBRERIA:

Gli appuntamenti del mese di aprile

Sabato 10 aprile ore 16,30

Presentazione del libro

AVRO’ I TUOI OCCHI di Patrizia

Rigoni – Faraeditore

Sabato 17 aprile ore 16,30

Presentazione del libro

L’ITALIA DEI CATTOLICI di Guido

Formigoni – Il Mulino

Sabato 24 aprile ore 16,30

Conferenza sul tema:

LETTERATURA E SHOAH Relatore

prof. Gianni Fumagalli

Il Card. Martini visita la Libreria nel 1985.

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Un nuovo Gruppo famiglia

A partire dal 7 Novembre 2009c'è una novità nella proposta cri-stiana verso le coppie di adulti: ilgruppo giovani coppie e il gruppofamiglia - già presenti nella par-rocchia di Santo Stefano diVimercate - si sono uniti per darluogo ad un comune itinerario diincontri che si svolgono periodi-camente una volta al mese pressol'oratorio di Vimercate o, come siè sperimentato ultimamente,presso il centro Santo Stefano.Il percorso si è arricchito deglispunti precedentemente speri-mentati in entrambi i gruppi,ovvero la cena insieme e la lettu-ra di un passo biblico attinentealla vita di coppia seguita dalladiscussione comunitaria. La pro-posta di attualizzare passi bibliciè accompagnata da Don Robertosulla traccia del testo “E Dio disseloro...” di Don Aristide Fumagalli.Nell'intento di testimoniare ognu-no la propria personale esperien-za per un comune sentire cristia-no, la tematica che trasversalmen-te ha guidato tutti e tre gli incon-tri finora organizzati è stata lanecessità di guardare alla coppiacome a un “dialogo” fra due per-sone. In questo rapporto dialogi-co in continua evoluzione all'in-terno della coppia hanno trovatospazio il risvolto affettivo (primoincontro su “Tobia e Sara: il silen-zio dell’eros”), la percezionedella sofferenza (secondo incon-

tro su “Giobbe e sua moglie: laprova della malattia”), e la graziadel perdono (terzo incontro su“Osea e Gomer: l’amore ritrova-to”). Con il progressivo consoli-darsi dei rapporti all'interno delnuovo gruppo, è nata anche laprospettiva di ampliarsi versoaltre realtà in cerca della propo-sta cristiana, come ad esempio laprosecuzione di un itinerario perle coppie di fidanzati o l'acco-glienza di coppie in procinto dibattezzare i propri bimbi.Parallelamente, diventa semprepiù naturale sentirci una comuni-tà di amici che vivono e condivi-dono insieme la propria fiduciain Gesù Cristo. Invitiamo le cop-pie e le famiglie, anche conbambini piccoli (abbiamo la babysitter!) a venire,vedere e speri-mentare come lo stare insiemearricchisce, sostiene e creacomunità. È possibile contattareDon Roberto per ulteriori infor-mazioni.

Calendario dei prossimi incontripresso il Centro S. Stefanoalle 19:30:17 Aprile(“Giuseppe e Maria:il segreto dell'intesa”),7 Maggio (“Cristiano e Cristiana:la verità dell'amore”).

Alessandro, Laura e Maria Teresa

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ACLI

Il Circolo A.C.L.I. ricorda che sono aperte le prenotazioni per:la dichiarazione dei redditi modello 730 e per il modello REDdal lunedì al venerdì dalle ore 14,00 alle ore 17,30presso il CAF A.C.L.I. in Via Mazzini, 33 - Vimercate - Tel 039 6614 049

Politica e vitaII 28 aprile ci sarà il primo incontro di un percorso formativo dedicato in specialmodo ai giovani.I seminari fanno riferimento ad argomenti specifici e sono anticipati da un primoseminario propedeutico. II quinto elemento, finalizzato a offrire chiavi di lettura edi analisi dell'attuale scenario economico e sociale e a proporre i significati politi-ci e gli effetti sulla collettività di stili di vita sostenibili e solidali. Gli incontri siterranno presso l’Auditorium della biblioteca civica di Vimercate il mercoledìalle ore 21,00 a partire da:28 aprile: II quinto elemento.Stili di vita sostenibili e solidali in un contesto di crisi economica e sociale.Relatori: Eugenia Montagnini - Sociologa, Università Cattolica

Paolo Petracca - Responsabile formazione A.C.L.I. provincialiNel prossimo numero daremo il programma completo e il nome dei relatori.

Verso la Veglia per il lavoroAnche quest'anno, si è scelto di organizzare LA VEGLIA PER IL LAVORO inognuna della sette Zone Pastorali della Diocesi. E' stata costituita laCommissione diocesana che coordinerà la preparazione delle celebrazioni. Nefanno parte i responsabili zonali della Pastorale del lavoro e i Presidenti delleACLI di Milano, Varese, Lecco e Como. Per la nostra Zona è stata scelta Velascae la data è il 30 aprile. Occorre l'impegno di tutti per coinvolgere le comunità cri-stiane e il mondo del lavoro, per la solidarietà e per sottolineare l'importanza cheha un tale appuntamento, soprattutto in un tempo di crisi per l'occupazione e perle difficoltà dell'economia mondiale.

Milano! questo mese vi vogliamo proporre due libri che parlano di lei: città amata, perchè fonte di lavo-ro e di prosperità e un po’ odiata perchè ha fatto di tutto per cancellare il proprio passato, cercando, nelproporsi come la locomotiva d'Italia, di guardare al futuro e basta.Ma i 2.500 anni di storia nel nost Milan, non si cancellano facilmente e girando per il suo centro con lavisuale del turista curioso si possono scorgere, oltre ovviamente ai monumenti “simbolo”, anche picco-li resti che sono rimasti inglobati negli edifici a loro posteriori ma che ci fanno capire che Milano non siè fatta in pochi anni ma che la sua evoluzione è il frutto della volontà e del lavoro di tante generazioni.Per poter organizzare questo giro può essere sicuramente d'aiuto il libro “A spasso con la storia diMilano” che raccoglie molti di quei piccoli reperti che ci aiutano a ripercorrere la sua storia.Nell'augurarvi buona lettura e buona passeggiata vi proponiamo:“A spasso con la storia di Milano” di Tito Livraghi - Edizioni Italia Press

IL NIDO DEL GABBIANO

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Raccolta fondi per gli interventisugli stabili parrocchiali

Somme raccolte alla data del 18 febbraio e 3.545,00Somme raccolte dal 19 febbraio al 07 marzo (95 buste) e 1.165,00

TOTALE RACCOLTO e 4.710,00

La Commissione Amministrativa

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4 In nome di Dio si sono uniti in matrimonioGiannone Giuseppe con Milesi Milena

4 Sono tornati alla casa del PadreAgnelli Mauro di anni 52 – Sirgiovanni Marianna in Romano di anni 62 – Brambilla Costanzadi anni 97 – Villa Angela ved. Panceri di anni 82 – Fumagali Francesca di anni 84 – PastoriAngela ved. Ravasi di anni 84 - Crippa Attilio di anni 85 - Sanvito Clementina in Corno di anni85 - Pietrobono Rita di anni 89 - Colombo Teresa ved. Passoni di anni 86 - Ceccarelli Enricaved. Federici di anni 89.

Offerte libere mese di marzo 2010 P.A. secondo le intenzioni dell’offerente e 50N.N. secondo le intenzioni dell’offerente e 100V.R. in ringraziamento alla Madonna e al S. Cuore e 100V.P. alla Madonna e 10M.C. alla Madonna e 50N.N. alla Madonna (4 offerte) e 80

TOTALE e 390

Sabato 29 MaggioOre 16 Al Centro Paolo VI incontro di preparazione spirituale con

don MirkoAl termine possibilità di confessarsi in Santuario

Domenica 30 MaggioOre 11,30 S. Messa celebrata da Don Mirko con rinnovazione del consenso

Gruppi FotograficiRinfresco e ricordi nel Salone di via S. Marta 22

Iscrizioni da subito in Segreteria parrocchiale

La famiglia non è mai inutile nella Chiesa e nel mondo e non deve mai sentirsi sola. La fami-glia è il luogo naturale dove ogni uomo e ogni donna si educa al dono dei sé, alla carità reci-proca e dove si ritrova la propria identità. (Gaudium et Spes, 52).Festeggiamo le nostre famiglie il giorno 30 maggio p.v. alle ore 11,30 con questo programma:

Festa degli anniversari di matrimonio

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COOPERATIVA LIBRARIA - VIMERCATEPiazza Papa Giovanni Paolo II n.1

tel. 039/6080807 [email protected]

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