Parla Giovanni Orsina: le ragioni NARCIS Elettori ed eletti, stesso … · 2018. 9. 18. ·...

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7 GIUGNO -13 GIUGNO 2018 NARCIS m di Sara Stefanini Lirope era seriamente preoccupata per il futuro di suo figlio quando chiamò Tiresia per rassicurarla sul suo destino. Nato poche ore prima tra la schiuma dello stesso fiume nel quale era stata intrappolata, alla luce della Luna Narciso era la creatura più bella che lei avesse mai visto. .' DIVENTERÀ VECCHIO SOLTANTO SENON CONOSCERÀ SE STESSO. ..NONÌ PROPRIO DI BUON AUSPICIO EH! 16 ANNI DOPO TI UN GIORNO VENNE SEGUITO NELBOSCO DALLA NINFA [CO. NARCISO SEMINAVA CUORI SPEZZATI PERTUTTA LA CITTÀ ATTIRANDO L'ATTENZIONE DEGLI DEI. _J . . . I N U T I L E DIRE CHE ECO ___ VENNE RESPINTA E F I N Ì PER - VAGARE IN LANDE SOLITARH- ". DOVE NE RIMASE SOLO IL LAMENTfi- m I LAMENTI DI ECO PER I L RIFIUTO SUBITO FINIRONO PER ATTIRARE L'ATTENZIONE DI NEMESI CHE DECISE DI PUNIRE NARCISO. fu cosi CHE NARCISO ADDENTRANDOSI NELLA FORESTA INCONTRO UNA POZZA D'ACQUA PROFONDA... ...ECISI SPECCHIO ANCH'IO. Sara Stefanini nasce a Sorengo, in Svizzera nel 1982. Si diploma in illustrazione e animazione multimediale allo IED di Milano nel 2006. Attualmente lavora come Graphic Designer e Ulustratrice freelance per magazine e case editrici italiane e straniere. Viene selezionata per il catalogo e la mostra al concorso intema- zionale niustrarte per la biennale del 2016. Parla Giovanni Orsina: le ragioni stanche e psicologiche della crisi Elettori ed eletti, stesso specchio IIcircolo vizioso delle illusioni Cestire Martinetti P iù che uno scontro tra titani è una battaglia tra Narcisi: Salvini, Di Maio, Renzi, Berlusconi. Quante volte si saranno contemplati nel fatidico specchio? Ma prima di deprecarli, fate attenzione, serve un bell'esame di coscienza perché in quello specchio ci siete anche voi: individualisti e impazienti. I leader sono quello che sono, e non è un vizio solo italiano. Nicolas Sarkozy, per esempio, rivelò senza innocenza che prima di essere eletto pensava alla presidenza della Repubblica guardandosi nello specchio ogni mattina facendosi la barba. Insomma, come scriveva quasi un secolo fa un elegante filosofo spagnolo "Un'aria di farsa si aggira per l'Europa". Il narcisismo è diffuso, quasi una specie di epidemia che attraversa le democrazie mature. Avendo promesso all'uomo la realizzazione di tutti i desideri, non ci si può stupire troppo se poi i politici fanno a loro volta promesse irrealizzabili. È un'inarrestabile corsa al rilancio, un ciclo perverso di illusione e disillusione che genera rancore, il. sentimento collettivo oggi più diffuso. Giovanni Orsina, politologo e storico, vicedirettore della School of Government della Luiss, editorialista de La Stampa ha pubblicato un questi giorni per l'editore Marsilio un saggio che capovolge l'ovvio. Si intitola La democrazia del narcisismo, pamphlet appassionato e impietoso. Professor Orsina, da dove co- minciamo? "Dalla nostra società individualistica che ci piace tanto, la più umana della Storia che ci ha però portato a pensare che tutto sia scontato. I nostri figli sono nati e cresciuti senza desiderio perché tutti i loro desideri vengono quotidianamente esauditi e pensano di poter fare quello che vogliono, che felicità e affetto siano scontati". E invece... "Questa nostra civiltà è il frutto straordinario di una contingenza, abbiamo perso memoria del fatto che le civiltà nascono, crescono e muoiono.L'Europa del VI secolo dopo Cristo non era la stessa di oggi, ovviamente. Le civiltà hanno caratteri precari, se ne abusiamo possiamo contribuire a distruggerle. Oggi, dopo sessant'anni di pace e progresso, abbiamo perso il senso dell'autolimitazione e quindi come diceva nel '77 Nanni Balestrini, vogliamo tutto". C'è un paragone possibile con quanto è già accaduto nella sto- ria? "Sì, la crisi di oggi ha profili molto simili alla strutture della crisi degli Anni Venti e Trenta del secolo scorso. Stiamo vivendo una fase simile a quelle con la differenza che la storia dei totalitarismi, per fortuna, ci ha segnati, altrimenti Salvini sarebbe già al 95 per cento. Dopo la seconda guerra mondiale si era pronti ad accettare sacrifici perché la memoria del dolore e della fame era viva. Parlarne oggi non ha senso, i giovani non capiscono". D E poi il funzionamento della so- cietà e le strutture del mondo sono enormemente cambiate. "Certo ci sono altri aspetti che amplificano le differenze, sono cambiate le categorie di spazio e tempo, c'è Internet. Il primo 'effetto è la perdita del senso della realtà. Il narcisista, non è semplicemente uno che si guarda e dice come sono bello, ma è qualcuno che percepisce la realtà soltanto attraverso le proprie Il guaio è che ci siamo già divorati tutte le classi dirigenti possibili. Gli italiani devono rendersi conto che certe aspettative non sono realizzabili e guardare il mondo per quello che è

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7 GIUGNO -13 GIUGNO 2018

NARCISm

• di Sara Stefanini

Lirope era seriamente preoccupataper il futuro di suo figlio quando chiamòTiresia per rassicurarla sul suo destino.Nato poche ore prima tra la schiumadello stesso fiume nel quale era stataintrappolata, alla luce della LunaNarciso era la creatura piùbella che lei avesse mai visto. .'

DIVENTERÀ VECCHIOSOLTANTO SE N O N

CONOSCERÀ SE STESSO.

. . N O N ÌPROPRIODI BUONAUSPICIO

EH!

16 ANNIDOPO

TI

UN GIORNO VENNESEGUITO NEL BOSCODALLA NINFA [CO.

NARCISO SEMINAVA CUORI SPEZZATI PER TUTTALA CITTÀ ATTIRANDO L'ATTENZIONE DEGLI DEI .

_ J . . . INUTILE DIRE CHE ECO___ VENNE RESPINTA E F I N Ì PER -

VAGARE I N LANDE SOLITARH- ".DOVE NE RIMASE SOLO IL LAMENTf i -

m

I LAMENTIDI ECO PER IL

RIFIUTO SUBITOFINIRONO PER

ATTIRAREL'ATTENZIONE

DI NEMESICHE DECISEDI PUNIRENARCISO.

fu cosi CHE NARCISOADDENTRANDOSI NELLA

FORESTA INCONTRO UNA POZZAD'ACQUA PROFONDA...

. . . E C I S ISPECCHIO

ANCH'IO.

Sara Stefanininasce a Sorengo, in Svizzera nel 1982.Si diploma in illustrazione e animazione multimediale allo IED di Milano nel 2006.Attualmente lavora come Graphic Designer e Ulustratrice freelance per magazine e caseeditrici italiane e straniere. Viene selezionata per il catalogo e la mostra al concorso intema-zionale niustrarte per la biennale del 2016.

Parla Giovanni Orsina: le ragionistanche e psicologiche della crisi

Elettori ed eletti, stesso specchioII circolo vizioso delle illusioniCestire Martinetti

Più che uno scontro tra titaniè una battaglia tra Narcisi:Salvini, Di Maio, Renzi,

Berlusconi. Quante volte sisaranno contemplati nel fatidicospecchio? Ma prima di deprecarli,fate attenzione, serve unbell'esame di coscienza perché inquello specchio ci siete anche voi:individualisti e impazienti. Ileader sono quello che sono, e nonè un vizio solo italiano. NicolasSarkozy, per esempio, rivelò senzainnocenza che prima di essereeletto pensava alla presidenzadella Repubblica guardandosinello specchio ogni mattinafacendosi la barba. Insomma,come scriveva quasi un secolo faun elegante filosofo spagnolo"Un'aria di farsa si aggira perl'Europa". Il narcisismo è diffuso,quasi una specie di epidemia cheattraversa le democrazie mature.Avendo promesso all'uomo larealizzazione di tutti i desideri,non ci si può stupire troppo se poii politici fanno a loro voltapromesse irrealizzabili. Èun'inarrestabile corsa al rilancio,un ciclo perverso di illusione edisillusione che genera rancore, il.sentimento collettivo oggi piùdiffuso.Giovanni Orsina, politologo estorico, vicedirettore della Schoolof Government della Luiss,editorialista de La Stampa hapubblicato un questi giorni perl'editore Marsilio un saggio checapovolge l'ovvio. Si intitola Lademocrazia del narcisismo,pamphlet appassionato eimpietoso.

Professor Orsina, da dove co-minciamo?"Dalla nostra societàindividualistica che ci piace tanto,la più umana della Storia che ci haperò portato a pensare che tuttosia scontato. I nostri figli sono natie cresciuti senza desiderio perchétutti i loro desideri vengonoquotidianamente esauditi e

pensano di poter fare quello chevogliono, che felicità e affettosiano scontati".

E invece..."Questa nostra civiltà è il fruttostraordinario di una contingenza,abbiamo perso memoria del fattoche le civiltà nascono, crescono emuoiono.L'Europa del VI secolodopo Cristo non era la stessa dioggi, ovviamente. Le civiltà hannocaratteri precari, se ne abusiamopossiamo contribuire adistruggerle. Oggi, doposessant'anni di pace e progresso,abbiamo perso il sensodell'autolimitazione e quindicome diceva nel '77 NanniBalestrini, vogliamo tutto".

C'è un paragone possibile conquanto è già accaduto nella sto-ria?"Sì, la crisi di oggi ha profili moltosimili alla strutture della crisidegli Anni Venti e Trenta delsecolo scorso. Stiamo vivendo unafase simile a quelle con ladifferenza che la storia deitotalitarismi, per fortuna, ci hasegnati, altrimenti Salvini sarebbegià al 95 per cento. Dopo laseconda guerra mondiale si erapronti ad accettare sacrificiperché la memoria del dolore edella fame era viva. Parlarne ogginon ha senso, i giovani noncapiscono".

D

E poi il funzionamento della so-cietà e le strutture del mondosono enormemente cambiate."Certo ci sono altri aspetti cheamplificano le differenze, sonocambiate le categorie di spazio etempo, c'è Internet. Il primo'effetto è la perdita del senso dellarealtà. Il narcisista, non èsemplicemente uno che si guardae dice come sono bello, ma èqualcuno che percepisce la realtàsoltanto attraverso le proprie

Il guaio è che ci siamogià divorati tutte le classidirigenti possibili. Gli italianidevono rendersi conto checerte aspettative non sonorealizzabili e guardareil mondo per quello che è

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ORIGAMI

lenti. Tutto viene letto alla lucedelle urgenze personali".

Che se non vengono soddisfatteproducono frustrazione..."E si cerca qualcuno su cuisfogarla. Di qui il rancore, l'unicostato d'animo che tutti hanno incomune e che finisceinevitabilmente sulla politica. Ediventa molto difficile ricostruireidentità collettive, il cittadinonarcisista è un soggetto pocoadatto alla politica, perchétutta la realtàvienepercepita inmodosoggettivo el'unica viapossibile è fareuna coalizionedei frustrati".

Però dovrebbeessere compitodella politica saperinterpretare e diri-gere verso l'interes-se generale le aspet-tative particolari.Perché non avviene?"Perché anche lapolitica è incapace direagire. Non è stata ingrado di controllare jLquesta esplosioneperché ne è parte esostanzialmente ha alimentato lafuga dalla realtà, la rincorsa allepromesse, ha accarezzato tuttequeste tendenze in un circolovizioso inarrestabile e impaziente:la gente se la prendeva con lapolitica e questa reagiva altre conaltre promesse".

E la spirale è infinita?"No, stiamo vivendo la faseterminale di tutto questo ed èscorretto prendersela con Salvinio Di Maio, sono i figli diBerlusconi e di Renzi che hannofatto promesse intenibili, la gentesi mitridatizzata, è diventata unagara a chi la spara più grossa, ilteatro della politica si è separatodalla realtà. Stiamo assistendo allarappresentazione di un MilesGloriosus. La gente sceglie non inbase a quel che gli viene detto,tutto più o meno incredibile, masulla base del divertimento e dellanovità. Renzi ha stancato?Proviamo Salvini che è piùnuovo".

E ci si stufa in fretta."I cicli sono sempre più brevi. Èchiaro che la mitridatizzazionevale anche rispetto allo spettacolo,lo spettatore è sempre piùabituato a un cambio di scena, inun crescendo inarrestabile, com'èavvenuto con il sesso nel cinema.Trent'anni fa un seno scopertofaceva ancora un certo effetto,adesso ci si aspetta di vedere unadonna che fa sesso con almenootto elefanti, non sette perchésicuramente è già stato visto".

Non si può certo andare avantiall'infinito."A un certo punto la realtà bussaalla porta, si presenta conl'aspetto di una catastrofe come fucon lo spread nel 2011 e puòprendere il sopravvento. Ma non èuna questione solo italiana.

Un'aria di farsa si aggira perl'Europa, diceva Ortega y Gasset.Pensiamo a quel che è successo inquesti mesi in Catalogna,rappresentazioni che non hannoniente a che fare con la realtà,manifestazioni dove si annuncianotrecento feriti e poi si scopre chesono due, un leader che annunciascelte gravi senza sapere poi comecontinuare".

È scorretto prenderselacon Salvini e Di Maio,sono i figli di Berlusconie di Renzi, il teatro dellapolitica si è separato dallarealtà, è diventato una gara

- la chi la spara più grossa

Qualè la difficoltà sup-

plementare che ha l'Italianella "farsa" europea?"Che non amiamo il nostro paese.Ci siamo convinti che siasostanzialmente forte, viviamo delmito del miracolo economico, ma inrealtà siamo un paese fragile e nonabbiamo nessuna clemenza,dovremmo volergli un po' più dibene e accettarlo per quel che è, piùdebole e inefficiente. Le cose buonedovrebbero sorprenderci, abbiamola sanità pubblica migliore delmondo invece dopo mezz'ora dicoda per una visita specialisticasiamo già insofferenti".

C'è un modello straniero a cui sa-rebbe bene guardare?"L'Europa oggi è in una crisi forsenon risolvibile, gli Stati Uniti stannoseguendo strade che lasciano moltoperplessi. Mica vorremo prendere amodello la Russia... Ci ripetiamoretoricamente che apparteniamo almondo occidentale, ma dov'è piùl'occidente? Tendiamo a faremodello a noi stessi anche perdisperazione. La verità è che siamoun paese fragile e quando i modellisaltano, l'Italia sta peggio".

Come si può interrompere il circo-lo vizioso?"Il guaio è che ci siamo già divoratitutte le classi dirigenti possibili. Gliitaliani devono rendersi conto checerte aspettative non sonorealizzabili, si devono calmare ericominciare a rivedere il mondoper quello che è. Dobbiamo tornarea votare forze politiche capaci didisegnare percorsi accettabili e darloro il tempo di realizzarli senzastufarci dopo appena un anno.Bisogna evitare che il processo didistruzione arrivi fino in fondo.Diceva Eugenio Montale: preferiscovivere in un'età che conosce le suepiaghe piuttosto che nellasterminata stagione in cui le piaghesono coperte dalle bendedell'ipocrisia".

© BYNC ND ALCUNI DmfTTl RISERVATI

Senzaamore

Ligure, diCastelnuovo

Magra,64 anni,

è uno dei piùnoti scrittori

italiani

Maurizio Maggiani '

N arciso era un ragazzo stupido e crudele, ma nonera che un ragazzo e forse si poteva essere piùclementi con lui; in verità gli dei, che tra tante

buone qualità non annoverano la clemenza, gli hannoinferto la punizione più dura, lo hanno indotto a inna-morarsi di sé fino a morirne, annegato in preda al frain-tendimento nella sua stessa immagine. E questo per di-re che il narcisismo è una condanna, una punizione dalCielo. I Greci, che avevano inventato la psicoanalisi digruppo come fulcro del servizio sanitario pubblico ederano in seduta permanente gravati oltremodo dal pesopsicologico dell'altra loro gran trovata, la democrazia,hanno sfornato i loro quadri diagnostici sotto forma dimiti, i famosi miti greci, che sono tanti quanto lo sono lemalrisolte pene dell'animo umano. Tra i mille e più, ilmito di Narciso si distingue proprio per la particolareferocia clinica della mano divina; già in linea generalegli dei sono restii all'induzione al suicidio, preferisconosistemare le cose di persona, e per orgoglio e per gratifi-care il reo se non altro dell'incomodo procurato, ma dipoi non c'è peggior fine di chi soccombe all'obnubila-mento del proprio io, impiccato, annegato, avvelenato,straziato dal proprio fantasma. Cosa avrà mai combina-to il giovinetto più bello della città per meritarsi tantocastigo? Gli dei non gli rimproverano la sua conturban-te bellezza, non gli rinfacciano l'impudenza di non es-sersi elargito a uno dei loro, per queste colpe una meta-morfosi ben assestata sarebbe stata sufficiente, l'orri-bile delitto di Narciso è di non aver mai amato. Narcisosi è rifiutato all'amore, si è negato la facoltà di amare eha imposto a chi lo ha amato di morirne; Narciso è vani-tà, la vanità non vive che di odio e disprezzo. Per questaragione il narcisista asceso alla politica è un peccami-noso' sociopatico, non è che un vuoto riempito di sé conla vocazione a riempire di sé un universo fatto vuoto.

') BYNCND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

ANONIMO

LA POESIA

di Maurizio Cucchi

Milanese,classe 1945,

Cucchi haesordito

nella poesianel 1976 con

II disperso

Davanti allo specchio appannatodal suo complice fiato egli ammirail proprio ciuffo giallino protervoe uno sguardo che giudica arguto,mentre più lontano, in chissà qualeremota repubblica al mare, un'esilefigurina anonima si annodacon sorridente cura compiaciutail cravattino sulla linda camicia.

Un terzo, ovale nel capo e più truce,si carezza frattanto il collo tozzoe i duripeli della sua barbiccia. Ognuno,insomma, di sé persuaso e fiero assai.Ma il bello e lo strano, amici miei,è che popoli interi li assecondano,che nugoli e masse oggi li ammiranoe del capo narciso oggi si fidano.

©BY NCNDALCUNICHRim RISERVATI