Parcondicio,litesuMonti · 2013. 1. 29. · Il Silenzio di Nini Rosso sulsito del Nazareno...

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-MSGR - 14 PESARO - 1 - 04/01/13-N: €1,00* ANNO 135- N˚ 3 ITALIA Sped. Abb. Post. legge 662/85 art.2/19 Roma Pesaro Venerdì 4 Gennaio 2013 • S. Elisabetta Anna IL GIORNALE DEL MATTINO Commenta le notizie su ILMESSAGGERO.IT PARIGI Gérard Depardieu, in fuga dal fisco francese, diventerà rus- so: Putin ha firmato il decreto di naturalizzazione. L’attore si è detto ieri molto felice del nuovo passaporto: «Adoro il vostro Pae- se - ha detto ai russi - i suoi uomi- ni, la sua storia, i suoi scrittori». Quando il premier francese Ayrault aveva definito «patetica» la richiesta di Depardieu di otte- nere la residenza a Néchin, un pa- esino belga, per sfuggire alla su- per aliquota fiscale di Hollande, Depardieu aveva risposto con la minaccia di stracciare il passa- porto francese. Già il giorno do- po Putin gli aveva offerto asilo e cittadinanza in Russia, dove l’im- posizione fiscale è al 13 per cento. Pierantozzi a pag. 19 L’intervista Fini: alternativi al Pdl in competizione con il Pd Depardieu diventa russo BILANCIA TUTTO CAMBIA Piero Mei Giorgio Israel Moda Dal giallo al rosa già pronto lo stile dell’estate Pisa a pag. 24 Cinque ore dai pm I marò ripartiti per l’India «Manteniamo la parola data» ` Zavoli attacca sulle presenze tv. Varato il nuovo regolamento, il professore non va da Giletti ` Il premier critica Bersani, è scontro. Il segretario incontra Renzi: «Avrà un ruolo attivo» Il libro La letteratura ritrova Malacqua di Pugliese Vitano a pag. 27 Boateng si toglie la maglia e lascia il campo Marco Conti «Nei confronti del Pd c’è una forte competizione, mentre con un Pdl radicalizzato sulle posizioni di Berlusconi c’è una vera e propria alternatività», dice Gianfranco Fini in un’intervista al Messaggero: «Monti si candida nel quadro di una vocazione maggioritaria». L’intervista a pag. 4 Archeologia Ecco gli Spurinas la famiglia etrusca nemica di Roma Morciano a pag. 23 È facile dire che, per far ri- partire il Paese, occorre ri- lanciare il sistema del- l’istruzione e della ricerca scientifica. Purtroppo le agen- de elettorali non vanno molto oltre il proclama retorico, so- prattutto in tema di ricerca scientifica. Proviamo a enun- ciare alcuni punti fermi sugge- riti anche da recenti esperien- ze. È invalsa l’abitudine di con- fondere la “ricerca” con l’“in- novazione tecnologica”. È una confusione grave che svaluta il ruolo della ricerca di base e viene alimentata con il luogo comune degli scienziati che devono rendersi utili scenden- do dalla “torre d’avorio”. Ci si può chiudere in una “torre d’avorio” anche confinandosi in visioni praticone, dimenti- cando che la rivoluzione tec- nologica che ha cambiato il volto del mondo è il frutto di una visione che ha conferito un ruolo trainante al pensiero scientifico teorico. Come disse il Nobel Albert Szent-Gyorgyi (uno scienziato assai “concre- to”, cui dobbiamo la vitamina C), «scoprire consiste nel vede- re ciò che tutti hanno visto e nel pensare ciò che nessuno ha pensato». Senza scienza di base non si va da nessuna par- te. I recenti esperimenti sui neutrini avevano senso e por- tata perché avevano come sfondo la teoria della relatività e il modello standard. Purtrop- po pulpiti autorevoli si conce- dono il vezzo di discriminare le ricerche con il criterio “a che serve?”. Chi pensi di consi- derare la ricerca di base come un inutile orpello prospetta un declino del Paese a mero utilizzatore delle scoperte al- trui. Continua a pag. 26 No ai cori razzisti, il Milan va via Par condicio, lite su Monti Scuola, caos iscrizioni accorpamenti da rifare ` Famiglie in difficoltà nella scelta dell’istituto dopo la bocciatura del piano Gelmini-Tremonti Buongiorno, Bilancia! È un bene che la prima Luna del 2013 sia la più severa: toglierà quel peso che sentite sullo stomaco, allontanerà la pressione in cui vive la vostra mente. Ultimo quarto nasce domani mattina, ma già oggi cominciate a togliere le foglie secche dall’albero professionale. Tra due settimane sarete in una situazione astrale totalmente nuova. Auguri! © RIPRODUZIONE RISERVATA L’oroscopo a pag. 35 Meno retorica più proposte o la ricerca non ha futuro Dopo essere stati ascoltati per 5 ore in Procura a Roma, i due marò italiani sono rientrati in India dove li attende un processo con l’accusa di aver sparato e ucciso due pescatori mentre erano a bordo della nave Enrica Lexie, con l’incarico di contrastare la pirateria. «Rispettiamo la parola data», hanno detto i due militari. Errante, Mangani e Morabito a pag. 11 «B RUTTA malattia il razzismo; anzi, più che brutta, strana: colpisce i bianchi ma uccide i neri». Lo di- ceva Albert Einstein, che non era un uomo qualunque né un qualunquista. Kevin Prince Boateng ha deciso di non farsi “uccidere” metaforicamente da que- gli spettatori di Busto Arsizio (tifosi o no poco conta: dov’è il confine? perché conti- nuare a dire che «non sono tifosi»? Sono semplicemente tifosi imbecilli, ignoranti e intolleranti): ha lanciato il pallone con- tro la rete di recinzione. Continua a pag. 13 Carina e Riggio a pag. 13 ROMA Monti attacca le «ali estreme» come Fassina e Vendola da un lato, e Brunetta dall’altro, chiedendo che vengano «silenziati». Ed è subito scon- tro, in particolare sulla presenza me- diatica del premier. Il caso viene solle- vato in Vigilanza, anche per il presi- dente Zavoli «lo sgarro c’è e si vede» e, varato il nuovo regolamento sui lea- der in tv, a Monti viene negata l’inter- vista a Domenica In. Reagiscono sia Berlusconi che Bersani: «Non chiudo la bocca a nessuno», dice il leader pd, che vede Renzi per un ruolo attivo del sindaco in campagna elettorale. Ajello, Bertoloni Meli, Canettieri, Guarnieri e Pezzini alle pag. 2, 3, 5 e 7 ROMA Sono da rifare gli accorpa- menti delle scuole previsti dalla Finanziaria del 2011. Oltre due- milaseicento istituti erano stati accorpati ad altri per creare scuole con non meno di mille alunni. Un provvedimento ta- glia-spese che la Corte Costitu- zionale ha dichiarato illegitti- mo: non erano state coinvolte le Regioni che hanno competenza in materia. E ora, alla vigilia del- le pre-iscrizioni alle scuole, il caso degli istituti-fantasma mi- naccia di provocare il caos. Met- tendo in difficoltà le famiglie. Camplone a pag. 15

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  • -MSGR - 14 PESARO - 1 - 04/01/13-N:

    €1,00* ANNO 135-N˚ 3ITALIASped. Abb. Post. legge 662/85 art.2/19 Roma

    Pesaro

    Venerdì 4 Gennaio 2013 • S. Elisabetta Anna IL GIORNALE DEL MATTINO Commenta le notizie su ILMESSAGGERO.IT

    PARIGI Gérard Depardieu, in fugadal fisco francese, diventerà rus-so: Putin ha firmato il decreto dinaturalizzazione. L’attore si èdetto ieri molto felice del nuovopassaporto: «Adoro il vostro Pae-se - ha detto ai russi - i suoi uomi-ni, la sua storia, i suoi scrittori».Quando il premier franceseAyrault aveva definito «patetica»la richiesta di Depardieu di otte-nere la residenza a Néchin, un pa-esino belga, per sfuggire alla su-per aliquota fiscale di Hollande,Depardieu aveva risposto con laminaccia di stracciare il passa-porto francese. Già il giorno do-po Putin gli aveva offerto asilo ecittadinanza in Russia, dove l’im-posizione fiscale è al 13 per cento.

    Pierantozzia pag. 19

    L’intervistaFini: alternativi al Pdlin competizione con il Pd

    Depardieu diventa russoBILANCIATUTTO CAMBIA

    PieroMei

    Giorgio Israel

    ModaDal giallo al rosagià prontolo stiledell’estatePisa a pag. 24

    Cinque ore dai pmI marò ripartiti per l’India«Manteniamo la parola data»

    `Zavoli attacca sulle presenze tv. Varato il nuovo regolamento, il professore non va da Giletti`Il premier critica Bersani, è scontro. Il segretario incontra Renzi: «Avrà un ruolo attivo»

    Il libroLa letteraturaritrovaMalacquadi PuglieseVitano a pag. 27

    Boateng si toglie la maglia e lascia il campo

    MarcoConti«Nei confronti del Pd c’è una fortecompetizione, mentre con un Pdlradicalizzato sulle posizioni diBerlusconi c’è una vera e propriaalternatività», dice Gianfranco Fini inun’intervista al Messaggero: «Monti sicandida nel quadro di una vocazionemaggioritaria».

    L’intervistaapag. 4

    ArcheologiaEcco gli Spurinasla famigliaetruscanemica di RomaMorciano a pag. 23

    Èfacile dire che, per far ri-partire il Paese, occorre ri-lanciare il sistema del-l’istruzione e della ricerca

    scientifica. Purtroppo le agen-de elettorali non vanno moltooltre il proclama retorico, so-prattutto in tema di ricercascientifica. Proviamo a enun-ciare alcuni punti fermi sugge-riti anche da recenti esperien-ze.

    È invalsa l’abitudine di con-fondere la “ricerca” con l’“in-novazione tecnologica”. È unaconfusione grave che svalutail ruolo della ricerca di base eviene alimentata con il luogocomune degli scienziati chedevono rendersi utili scenden-do dalla “torre d’avorio”. Ci sipuò chiudere in una “torred’avorio” anche confinandosiin visioni praticone, dimenti-cando che la rivoluzione tec-nologica che ha cambiato ilvolto del mondo è il frutto diuna visione che ha conferitoun ruolo trainante al pensieroscientifico teorico. Come disseil Nobel Albert Szent-Gyorgyi(uno scienziato assai “concre-to”, cui dobbiamo la vitaminaC), «scoprire consiste nel vede-re ciò che tutti hanno visto enel pensare ciò che nessunoha pensato». Senza scienza dibase non si va da nessuna par-te. I recenti esperimenti suineutrini avevano senso e por-tata perché avevano comesfondo la teoria della relativitàe il modello standard. Purtrop-po pulpiti autorevoli si conce-dono il vezzo di discriminarele ricerche con il criterio “ache serve?”. Chi pensi di consi-derare la ricerca di base comeun inutile orpello prospettaun declino del Paese a meroutilizzatore delle scoperte al-trui.

    Continuaapag. 26

    No ai cori razzisti, il Milan va via

    Par condicio, lite su Monti

    Scuola, caos iscrizioniaccorpamenti da rifare`Famiglie in difficoltà nella scelta dell’istitutodopo la bocciatura del piano Gelmini-Tremonti

    Buongiorno,Bilancia! Èunbeneche la primaLunadel 2013 sialapiù severa: toglierà quel pesochesentite sullo stomaco,allontanerà lapressione in cuivive la vostramente.Ultimoquartonascedomanimattina,magiàoggi cominciateatogliere le foglie secchedall’alberoprofessionale. Traduesettimanesarete in unasituazioneastrale totalmentenuova.Auguri!

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    L’oroscopo a pag. 35

    Meno retoricapiù proposteo la ricercanon ha futuro

    Dopo essere stati ascoltati per 5 ore inProcura a Roma, i due marò italiani sonorientrati in India dove li attende un processocon l’accusa di aver sparato e ucciso duepescatori mentre erano a bordo della naveEnrica Lexie, con l’incarico di contrastare lapirateria. «Rispettiamo la parola data»,hanno detto i due militari.

    Errante,Mangani eMorabitoa pag. 11

    «BRUTTA malattia il razzismo; anzi,più che brutta, strana: colpisce ibianchi ma uccide i neri». Lo di-ceva Albert Einstein, che non era

    un uomo qualunque né un qualunquista.Kevin Prince Boateng ha deciso di nonfarsi “uccidere” metaforicamente da que-

    gli spettatori di Busto Arsizio (tifosi o nopoco conta: dov’è il confine? perché conti-nuare a dire che «non sono tifosi»? Sonosemplicemente tifosi imbecilli, ignorantie intolleranti): ha lanciato il pallone con-tro la rete di recinzione.

    Continuaapag. 13Carina eRiggioa pag. 13

    ROMA Monti attacca le «ali estreme»come Fassina e Vendola da un lato, eBrunetta dall’altro, chiedendo chevengano «silenziati». Ed è subito scon-tro, in particolare sulla presenza me-diatica del premier. Il caso viene solle-vato in Vigilanza, anche per il presi-dente Zavoli «lo sgarro c’è e si vede» e,varato il nuovo regolamento sui lea-der in tv, a Monti viene negata l’inter-vista a Domenica In. Reagiscono siaBerlusconi che Bersani: «Non chiudola bocca a nessuno», dice il leader pd,che vede Renzi per un ruolo attivo delsindaco in campagna elettorale.Ajello,BertoloniMeli, Canettieri,

    Guarnieri ePezzinialle pag. 2, 3, 5 e 7

    ROMA Sono da rifare gli accorpa-menti delle scuole previsti dallaFinanziaria del 2011. Oltre due-milaseicento istituti erano statiaccorpati ad altri per crearescuole con non meno di millealunni. Un provvedimento ta-glia-spese che la Corte Costitu-zionale ha dichiarato illegitti-mo: non erano state coinvolte leRegioni che hanno competenzain materia. E ora, alla vigilia del-le pre-iscrizioni alle scuole, ilcaso degli istituti-fantasma mi-naccia di provocare il caos. Met-tendo in difficoltà le famiglie.

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    Venerdì 4Gennaio2013www.ilmessaggero.itPrimo Piano

    IL CASOROMA «Tagliare le ali estreme èuna buona cosa», premette MarioMonti, ospite di Uno Mattina, inrisposta a una domanda suun’eventuale alleanza posteletto-rale col Pd di Bersani. «Coloroche hanno impedito di andareavanti con le riforme - afferma ilpremier - sono stati Cgil e Fiomnel sindacato» e, tra i partiti,«Vendola, Fassina e molte posi-zioni nel Pdl che hanno impeditopiù liberalizzazioni nelle profes-sioni». Il Professore, abbando-nando gli abituali toni felpati perpassare alle ruvidezze della cam-pagna elettorale, punta dritto albersaglio grosso, e a Pier LuigiBersani - verso il quale confermadi avere «un’ottima considerazio-ne» - ingiunge di «avere più co-raggio e silenziare un po’ la parteconservatrice del suo movimen-to, se vuole avere un Pd e una sini-

    stra che facciano veramente gliinteressi dei lavoratori, creandonuove possibilità di lavoro». Epoi, rivolgendosi direttamente alresponsabile economia del PdStefano Fassina, che lo aveva ac-cusato di essere a capo di una li-sta Rotary, ricorda di «aver sem-pre combattuto contro le lobby» edi essere conosciuto in Europa«per le cose fatte contro i potenti.A Fassina suggerisco quindi di ag-giornare il suo pensiero un po’troppo rotariano». Intenzionatocomunque a non fare sconti, ilpremier, messo davanti all’even-tualità di un Bersani che «vincasenza però convincere», laconica-mente chiosa: «Spero che Bersaniconvinca ma non vinca».

    BRUNETTA SETTARIOMa il peggio il Professore lo riser-va al collega Brunetta che accusadi «portare il Pdl, con l’autorevo-lezza di un professore con unacerta statura accademica, su posi-

    zioni estreme e settarie». Dentroil Pdl, aggiunge Monti, c’è moltavicinanza agli ordini professiona-li, ad esempio alle farmacie e allelobby. Una vicinanza che in que-st’anno di governo ha impedito diaumentare la concorrenza».

    Per le rime la replica di RenatoBrunetta: «Il professor Monti hasvelato la sua natura più profon-da che è quella del tecnocrate au-toritario, disinformato e pastic-cione. Tutto mi divide sul pianodei contenuti da Stefano Fassina,ma - aggiunge l’esponente pdl - fa-rò ogni sforzo perché nessunopossa ridurre lui o altri al silen-zio. Intimare il silenzio a qualcu-no mentre si ricopre il ruolo di ca-po del governo non ha cittadinan-za in democrazia, ma ci riporta atempi bui e dolorosi. Non soloMonti si è montato la testa, ma haproprio perso la testa», la conclu-sione di Brunetta.

    BERLUSCONI VOLATILEMa ieri il premier non ha trala-sciato neppure la polemica cheda qualche giorno lo vede incro-ciare la sciabola con Silvio Berlu-sconi che ieri lo ha definito «pococredibile». «Se lo dice lui... Maquesto - replica Monti - è il giudi-zio di una persona che ha dimo-strato una certa volatilità sulle vi-cende umane e politiche degli ul-timi tempi».

    E poi, a mo’ di glossa dei discor-si del Cavaliere su salite e discesein politica, il Professore spiega:«Non avevo nessuna intenzionedi continuare un’esperienza poli-tica dopo quella di questo gover-no, e sarebbe stato nella mia natu-ra restare senatore a vita ed even-tualmente essere disponibile acerti incarichi se si fossero pre-sentati. Ma, sollecitato da tantagente, mi sono posto un caso dicoscienza, chiedendomi se, nelmio piccolo, potevo contribuire atrasformare l’Italia in un Paesemoderno. Allora ho cercato discendere dalle mie altezze e salirein politica per fare questo».

    MarioStanganelli©RIPRODUZIONE RISERVATA

    Mario Monti ospite a Unomattina

    Conferenza stampa di fine anno

    La metamorfosi di Super Mario, dal loden al combat-pop

    Il Silenzio di Nini Rossosul sito del Nazareno

    LA STRATEGIAROMA Così sostiene Giulio Andre-otti, in una delle sue massime in-giustamente meno celebri: «In po-litica, i tempi del sole e della piog-gia sono rapidamente cangianti».E infatti, pur essendo inverno mastando in campagna elettorale,Mario Monti si è tolto il loden. Al-meno quello verbale. Non parlapiù come parlava prima. E’ passa-to, tra una comparsata pop e l’al-tra, e ieri per la seconda volta inmeno di un mese è apparso a Uno-Mattina, dal linguaggio elitario allinguaggio da battaglia. Non piùbritish ma super-combat. Perfinocontundente, quando ironizza sul-la «statura accademica» di Bru-netta». Monti attacca in un colposolo di qua e di là - dal «conserva-tore» Fassina al «settario» Brunet-ta, dalla Cgil a Berlusconi e anche

    a Bersani - ben sapendo che la suaproposta e la sua figura sono nuo-ve e devono farsi largo senza trop-pe timidezze nello spazio della co-municazione elettorale. La cuimuscolosità andrebbe cambiata,come è evidente a tutti e in primoluogo a lui, ma c’è poco tempo perfarlo perchè le urne sono dietrol’angolo.

    ELITISMO ADIEUIl Professore che non parla più

    ex cathedra e che ha adottato ilformat comunicativo orizzontale(Bersani docet: «Quando ci si can-dida a guidare un Paese si guarda-no gli italiani all’altezza degli oc-chi») non soltanto impone l’agen-da ma propone anche le parole(«silenziare» l’estrema sinistradel Pd) fa in altri modi e con diver-so stile ciò che prima faceva Berlu-sconi e infatti Berlusconi lo vor-rebbe ignorare («Il mio sfidante è

    Bersani») ma non ci riesce.L’eloquio da libro stampato do-

    ve è finito? Era naturale che sareb-be finito in archivio e un’attentastudiosa della comunicazione -Giovanna Cosenza, autrice di«Perchè la casta non sa comunica-re» (Laterza) - aveva previsto que-sta svolta semantica di Monti. Ap-pena in tivvù ha detto «silenzia-re», si è capito subito che qualco-sa è radicalmente cambiata nellacomunicazione di un uomo cheprima si concentrava - anche

    chiudendo leggermente gli occhi -nella scelta accurata di terminimoderati e mai ad personas eadesso osa molto di più.

    L’ALTERNANZAVedremo stasera, quando sarà

    ospite a Otto e mezzo, se il nuovocorso del coraggio espressivo di-venta un trend costante o se inve-ce Monti, a seconda dei momentie dei luoghi, alternerà il codicebritish con quello combat. Que-st’ultimo - ed è paradossale in unapolitica all’insegna del cattivismoendemico - ha scandalizzato ilmondo di Twitter. Dove si leggo-no cinguettii del tipo: «La sceltadel verbo silenziare è un bruttoscivolone, un pessimo inizio». Ad-dirittura, l’home page del sito delPd si apre così: «Monti propone ilgioco del silenzio ma lui parladappertutto». Nel neo-montismoespressivo, il codice combat con-

    vive con quello pop. Come confer-ma la foto postata su Twitter incui il Professore si è fatto ritrarrenel backstage della Rai insiemead Andrea Calevo, l’imprenditorerapito e liberato. O ancora. Il ri-corso al tormentone, genere chegli italiani amano, come sanno be-ne i politici che infatti ripetonosempre le stesse parole e riutiliz-zano sempre le stesse immagini.Monti pochi gironi fa aveva rac-contato del nipotino Tommaso so-prannominato Spread e ora ci tor-na su: «La sorella si è ingelosita.Perchè in tivvù parlano sempre diTommaso e mai di me?». Un tem-po c’era nonno Libero, quello di«Un medico in famiglia». Ma LinoBanfi non ha mai partecipato alleelezioni, mentre nonno Mario haappena cominciato a provare que-sta ebbrezza.

    MarioAjello©RIPRODUZIONE RISERVATA

    PER LA CAMPAGNAELETTORALEADOTTAUN NUOVO LINGUAGGIOE AFFONDI DIRETTIAGLI AVVERSARI

    LA FOTO SU TWITTERMario Monti ha incontrato negli studi della Raidi Saxa Rubra Andrea Calevo, l'imprenditore rapito la nottedel 16 dicembre e rilasciato il 31. Lo ha reso noto lo stessoMonti, che ha poi postato su Twitter la foto della stretta dimano con il giovane

    La risposta del Pd a MarioMonti sul silenzio da imporrealle ali estreme della sinistra, èsul sito del partito che ricorreal sarcasmo.E parodiando la sollecitazionedel Prof propone «Il gioco delsilenzio», con la colonnasonora affidata a Ninì Rossoche con la sua tromba suona Ilsilenzio. «Deve essere unalegge dell'elettoralecontrappasso - è scritto sul sitoDemocrat - quella che portaanche insospettabili liberaliliberisti libertari a chiedere,nel corso di continue emassicce incursioniradiotelevisive, di silenziarequalcun altro».

    L’ironia sul web

    LE REAZIONIROMA «Chieda scusa per gli attac-chi». «Sia sobrio». «Basta con le of-fese di Monti!».

    Chissà da quanto tempo avreb-bero voluto, nella destra e nella si-nistra più aggressive, quelle che ilProfessore chiama le «ali estre-me», dare addosso in maniera pla-teale e diretta a Monti. Ieri, l’unio-ne anti-montiana bipartisan hatrovato il momento giusto. E alMonti contro tutti è seguito il tutticontro Monti. Nichi Vendola, ad-dirittura, lancia una crociata: «Re-spingiamo l’arroganza di Monti».Il quale non solo è «arrogante»ma pure «sgradevole e presuntuo-so».

    BRONCI AZZURRIFabrizio Cicchitto: «La politica

    gli ha dato alla testa». Sandro Bon-di: «E’ un politicante che ingan-na». Francesco Storace: «Estremi-smo è anche stare aggrappati allaGermania, come fa Monti». E viacosì, da big a peones, i pidiellinisono infuriati, indignati, si sento-no maltrattati, fanno scudo intor-no a Brunetta e Brunetta a sua vol-

    ta - definito «settario» dal Prof. -va in difesa del collega democrat elaburista Fassina a sua volta bolla-to come «conservatore» da «silen-ziare» nel discorso televisivo delpremier. «Nessuno va ridotto al si-lenzio», tuona Brunetta.

    INDIGNADOS DI SINISTRASoft Anna Finocchiaro: «Siamo

    sorpresi dalle parole di Monti».Dura Susanna Camusso: «Chi hadeciso di candidarsi alle elezionidovrebbe discutere delle proprieproposte. Monti non le ha. Pochiprogrammi e tante critiche». Enri-co Rossi, super-bersaniano e pre-sidente della Regione Toscana:«Monti non diventi un politicomediocre». Dai vendoliani ai co-munisti di Rifondazione e ai Ver-di, dai dipietristi come Di Pietroagli ex dipietristi come Donadi, ilcoro è quello del non possiamonon dirci anti-montiani. E insom-ma sono tutti scandalizzati dalleparole del premier. Evidentemen-te la politica italiana, prima cheMonti fosse comparso a UnoMat-tina, era sempre stata un eserciziogalante.

    M.A.©RIPRODUZIONE RISERVATA

    Il premier contro tuttitutti (bipartisan) contro di lui

    Monti: il Pd silenzii conservatorima anche nel Pdlposizioni estreme`Il professore: tagliare le ali è una buona cosa. E attacca la «staturaaccademica» di Brunetta. La replica: tecnocrate autoritario

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    Venerdì 4Gennaio2013www.ilmessaggero.itPrimo Piano

    IL RETROSCENAROMA Monti? «Ci vuole disartico-lare, va contrastato». Ichino?«Uno che scappa col pallone».Renzi a tavola parlava e a Bersa-ni si allargava il sorriso. E’ statoun pranzo molto molto fattivo efruttuoso, quello tra i due ormaiex sfidanti delle primarie. Lacontesa è alle spalle, adesso i duemarciano a braccetto. Al puntoche Pier Luigi Bersani si è vistorispondere positivamente a tuttele richieste che ha avanzato al-l’ex competitor: insieme farannoalcune iniziative elettorali in gi-ro per l’Italia, un comizio a Firen-ze di sicuro, nelle regioni rossemolto probabilmente, poi qual-cosa in Lombardia, una delle re-gioni chiave per ottenere la mag-gioranza anche al Senato; Bersa-ni gli ha anche chiesto alcunepresenze in tv e il sindaco si èdetto subito disponibile, le farà,ci sarà. Pier Luigi chiama e Mat-teo risponde.

    IL MISTERO DEL TACCHINOIl pranzo è maturato dopo unoscambio di sms il giorno primain cui Bersani ha invitato Renzi,«così mi spieghi quella storia deltacchino sul tetto», ha scherzato

    il sindaco. Un Renzi completa-mente calato nei panni dell’uo-mo di partito, altro che voler darvita a liste alternative o, peggio,accarezzare ipotesi scissionisti-che. «Io sono un pezzo importan-te di questo partito, non un cor-po estraneo», dice di sè il sindacoormai ex rottamatore. Una sortadi campagna elettorale con il lea-der a guidare e il sindaco nellaversione del più fedele compa-gno d’arme, il Chu-En-Lai del ti-moniere. D’ora in poi sarà arduoparlare di Renzi come «l’unicobambino che mangia i comuni-sti», battuta al vetriolo circolataai tempi delle primarie.

    E dunque: bacchettate a PietroIchino che dopo aver scritto ilprogramma renziano in materiadi lavoro, e dopo aver ispiratoquello montiano, ha pensato be-ne di approdare dalle parti deicentristi del premier. «Vedo chec’è gente che scappa con il pallo-ne in mano, io non sono fatto co-sì», la rasoiata di Renzi all’indi-rizzo del giuslavorista. Ce n’è pu-re per Mario Monti, rispetto alquale Bersani ha scoperto nel-l’ex rottamatore una punta pole-mica acuminata: «Dobbiamo re-spingere questa sua voglia di di-sarticolare i partiti e il Pd in par-

    ticolare», il ragionamento ren-ziano.

    PRESIDIARE I MONTIANISi delinea la strategia elettoraledi Bersani: evitare di farsi schiac-ciare all’angolo sinistro, e in que-sto l’apporto dell’ex rottamatoreavrà il suo peso, «io sono spendi-bile sul fronte dell’innovazione,appetibile anche dal mondomontiano, mi spenderò in que-sto senso», la promessa di Renzi.E comunque, il leader del Pd nonpare abbia gradito granché le re-centi sortite e l’eccessiva esposi-zione mediatica della premiatacoppia di giovani turchi Fassi-na-Orfini, tanto che alcuni bersa-niani di prima cerchia, e forseanche il segretario, se ne sono la-mentati, «dopo che mi sono spe-so tanto per loro», giurano diaver sentito sussurrare al leader.

    A che cosa può portare, que-st’asse tra Bersani e Renzi? Le li-ste elettorali, intanto, dove i ren-ziani avranno più di una cin-quantina di eletti, tra vincenti al-le primarie e listino del segreta-rio (ci entrerà anche RobertoReggi, il vero braccio destro diRenzi), in pratica saranno il se-condo raggruppamento del Pd

    in Parlamento dopo i bersaniani.E per lui, Renzi, che ruolo? Non èmai decollata né ha mai trovatoconferma l’ipotesi di un Renziministro, men che meno di un ti-cket per palazzo Chigi, «io nonvoglio contentini», il motto ren-ziano. L’ipotesi che più circola èche Renzi possa diventare ilprossimo presidente dell’Anci,una carica quindi interna allasua ”professione” e non benigna-mente concessa, mentre l’attua-le presidente Graziano Del Rio,renziano di raccordo, una sortadi Errani del sindaco fiorentino,verrebbe chiamato al governo .

    AMBIZIONI PER IL DOPOAnche perché, e i più avvertiti incasa democrat ormai lo hannocapito, l’ex rottamatore guardaavanti e punta in alto, la sua aspi-razione è di essere lui il prossi-mo candidato premier del cen-trosinistra quando sarà il mo-mento. Se poi ci debba arrivarepassando per la segreteria delpartito (cosa a Renzi poco conge-niale per non dire indigesta) oper altri percorsi più istituziona-li, sarà tutto da vedere e verifica-re.

    NinoBertoloniMeli©RIPRODUZIONERISERVATA

    LA SINISTRAROMA Questa volta Pier Luigi

    Bersani non porge l'altra guan-cia. Nel giorno dell'abbracciocon Matteo Renzi, il segretariodel Pd rompe gli indugi. E ri-sponde, colpo su colpo, all'ulti-mo affondo del premier MarioMonti «sulle ali estreme da silen-ziare». Non ci sta, il leader demo-crat. Perciò chiede e pretendedal Professore «rispetto per tut-to il Pd». Poi scandisce alla suamaniera: «Noi siamo un partitoliberale che non chiuderà mai labocca a nessuno». Né al respon-sabile economico Stefano Fassi-na e né al presidente di Sel NichiVendola, come invece vorrebbeMonti.

    VENDOLA VA ALLO SCONTROE' un giorno importante per Ber-sani, e non solo per la pace sigla-ta a pranzo con il rottamatore.La dura replica del segretarioall'ex rettore della Bocconi è unsolco nel campo di battaglia elet-torale. Mina i ponti con il passa-to e, in un certo senso, rompel'incantesimo tra l'ex premier euno dei tre azionisti di quellastrana maggioranza che lo ha so-stenuto fino al mese scorso: «Idifetti del Pd si scoprono oggimentre per un lungo anno nonsi sono visti», dice sarcasticoBersani. E se Monti, è iper-pre-senzialista su radio e tv, il nume-ro uno del Pd fa addirittura il su-periore («Non guardo il minu-taggio, il mio tempo vada allacrisi della Siria») e sull'homepa-ge del sito Pd parte, addirittura,uno sfottò al Prof. Insomma, or-mai il tabù si è rotto. Tanto chela narrazione di Vendola si faspietata: «Monti fa la danza del-la morte intorno a Bersani». Eancora: «Non è altro che un di-scepolo virtuoso dei Berlusconi,rispingeremo la sua arroganza»,arringa il governatore con l'orec-chino.

    Fin qui il Bersani combat, poic'è anche l'amico Pier Luigi cheprima di dare fuoco alle polveriè andato a pranzo con il suo exsfidante Matteo Renzi. A un me-se dalle primarie l'usato garanti-

    to e il rottamatore si sono incon-trati, faccia a faccia e senza ri-spettivi staff, nel ristorante Gra-no, a due passi dal Pantheon. Eallora ecco le promesse per il fu-turo: «Matteo avrà un ruolo atti-vo nella prossima campagnaelettorale, noi siamo un grandepartito che sa fare sintesi». E l'al-tro: «L'incontro è andato molto

    bene. Vedo troppa gente scappa-re con il pallone, io non sono co-sì. E' normale rimanere nel Pdanche se si perde». Fuori dal ri-storante, davanti ai taccuini, il«noi e loro» renziano non esistepiù. Anzi, il discolo che volevarottamare il mondo parla di «le-altà, rispetto e zero correnti». Ildolce stil novo del fiorentino

    manda in sollucchero il segreta-rio, consapevole di avere un'ar-ma in più sulla strada per Palaz-zo Chigi. Proprio dentro al loca-le i due hanno parlato di strate-gie, ma anche di candidature.Bersani - capolista alla Cameranel Lazio, Lombardia e forse Si-cilia - ha ragionato con Renzi suinomi da mettere nel listino blin-dato per frenare le folgorazionimontiane.

    SPUNTA NARDELLI PICCOLIIl sindaco, come un flipper, gliha squadernato una lista di per-sonalità che potrebbero riequili-brare l'asse troppo gauchista delPd evitando che finiscano tra lebraccia del Professore. Uomini edonne con un forte pedigree cat-tolico e liberale (ma anche ma-nager). Come Flavia Nardelli Pic-coli, figlia dell'ex ministro DcFlaminio, e segretario generaledell'Istituto Luigi Sturzo. A finepranzo la strana coppia si è la-sciata così: «Dai, ci sentiamoprestissimo». Come due amici ri-trovati.

    SimoneCanettieri©RIPRODUZIONERISERVATA

    ` L’ex sfidante alle primarie avràun ruolo attivo nella campagna elettorale

    Il sindaco al fianco del leader: insieme nelle città-chiave

    Le candidature

    Bersani non ci sta: più rispettoE vede a pranzo Renzi

    La giornalista anticamorra del MattinoCapacchione in lista con i democrat

    L’EX ROTTAMATOREBACCHETTAI TRANSFUGHIALLA ICHINO: NON SONOUNO DI QUELLI CHESCAPPA COL PALLONE

    Matteo Renzie Pier LuigiBersaniSopra, atavola apranzo

    Alla fine il conto l'ha pagatoRenzi. «Lo dovevo alsegretario, però, finalmente miha spiegato la metafora deltacchino che aveva usato nelloscontro tv», scherza ilrottamatore fuori il Grano.Proprio il ristorante di piazzaRondanini, a metà strada tra ilPantheon e il Senato, haospitato i due big del Pd. Manon è una novità. Il segretarioBersani e il suo staff sono solitifarsi sedurre dalla cucinalucana a base di carne -

    proposta da Saverio Crescentee Danilo Frisone - almeno duevolte a settimana. Grano,d'altronde, è il crocevia dipolitici e imprenditori checontano. Visti i temiimportanti del pranzo, icommensali hanno preferitoun menù leggero: polpettine albrasato e contorno di verdura.Il tutto innaffiato da un caldorosso dei Castelli con unagrappa barricata per chiuderein bellezza.S. Can.

    E il conto insiste per pagarlo Matteo

    Il ristorante

    La giornalista del Mattino diNapoli Rosaria Capacchione,autrice de L'oro della camorra,e sotto scorta perché più volteminacciata dalla criminalità,sarà candidata con il Pd alleprossime elezioni politiche.«Ho accettato con entusiasmola proposta del segretario PierLuigi Bersani - dice la cronistasul sito del partito democratico- di continuare con il Pd, inParlamento, la battaglia per unPaese e un Mezzogiorno liberoda condizionamenticriminali». «Un Paese -continua Capacchione - nelquale è possibile immaginareun percorso più giusto per icittadini, per gli studenti, per leimprese. Sono i temi sui quali,

    nel corso degli ultimitrent'anni, mi sono impegnata:facendo informazione,cercando di dare voce a quantinon ne hanno, raccontando lestorie di quanti sono statisconfitti dalla violenzamafiosa, di quanti non hannoavuto la possibilità di alzare latesta o sono stati costretti adabbassarla»..

    DEL RIO VERSOIL GOVERNO, PER MATTEOPRESIDENZA DELL’ANCIPROTESTE ANCHE TRAI BERSANIANI PERLE USCITE DI FASSINA

    `Il segretario sarà capolista nel Lazio«Non chiudo la bocca a nessuno»

    «DAREVOCEA CHINON ACCETTALA VIOLENZA»RosariaCapacchione

  • -MSGR - 20 CITTA - 4 - 04/01/13-N:

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    www.ilmessaggero.itVenerdì 4Gennaio2013L'intervista

    Presidente Fini, se l’aspettavaquesto ”tutti contro Monti”?«Era un po’ nelle cose perché Mon-ti ha rappresentato una novità ina-spettata. Non c’è più la campagnaelettorale Berlusconi contro il re-

    sto del mondo e si coglie evidente nervo-sismo in entrambe gli schieramenti. Do-po la decisione di Monti il Pd si è ritrova-to con problemi nuovi e alcuni esponen-ti, come Ichino, preferiscono condivide-re una scelta riformista e non conserva-trice. E’ saltato anche il solito schema diBerlusconi che pensava di chiamare araccolta tutti per evitare la salita a palaz-zo Chigi di un ex comunista. Monti è in-vece la vera novità con la quale tutti

    stanno facendo ora i conti».Ma il vostro avversario qual è?«Con la sua decisione di salire in politicaMonti ha esplicitato molti miei ragiona-menti: non più una campagna elettoralecontro qualcuno ma su un programma euna definizione del suo impegno fuoridallo schema vecchio di destra e sini-stra. Non c’è un avversario, ma un’offer-ta che viene avanzata agli elettori di cen-trodestra e di centrosinistra».Non c’è un solo avversario, ma ci saràper il dopo un interlocutore privilegia-to?«Se ci si candida, come Monti, nel qua-dro di una vocazione maggioritaria, ilproblema si pone solo dopo. Aggiungo

    però che nei confronti del Pd c’è una for-te competizione, mentre nei confronti diun Pdl radicalizzato sulle posizioni diBerlusconi c’è una vera e proprioalternatività. Comunque non è un casoche due esperti delle dinamiche del lavo-ro e delle imprese, Ichino e Cazzola, unodel Pd e uno del Pdl, sostengano entram-bi Monti perché ritengono che propriosu quei temi abbia delle proposte che su-perano i vecchi schemi».E il consenso che raccoglierà Berlu-sconi a che cosa servirà dopo?«Penso che a Berlusconi sia rimasto ilconsenso degli ultrà e di coloro che tifa-no per la squadra del cuore a prescinde-re dalla partita. Però una metà del con-

    senso raccolto nel 2008 si è messo in panchi-na e una quota consistente di questi noncomprende un Berlusconi che evoca com-plotti, attacca l’Europa e prospetta l’uscitadall’euro. Il malessere è comunque diffusose persino uno come Frattini si tira fuori edà voce a tanti elettori del Pdl. Inoltre c’èuna parte dell’elettorato meridionale chenon dimentica ciò che Berlusconi, Tremontihanno cucinato per il Sud per compiacere laLega che resta l’interlocutore principale diBerlusconi».Che effetto le fa vedere suoi ex compagnidi partito messi fuori dal Pdl e costretti afare una propria lista?«Purtroppo c’è stata la diaspora di AlleanzaNazionale. Ognuno risponde alla propria co-scienza, se ce l’ha. E’ però abbastanza debo-le la proposta degli amici o ex amici che di-cono noi facciamo una proposta autonomama il candidato-premier resta Berlusconi.Sembra un vorrei ma non posso. E’ più com-prensibile la posizione di chi è rimasto nelPdl».Che cosa ne pensa del quesito posto daCalderisi sulla impossibilità di presenta-re più liste con simboli simili?«E’ un problema serio, aspettiamo di avereun parere dall’ufficio elettorale del Vimina-le».Lei è favorevole alla lista unica anche allaCamera?«La spinta ce l’ha il progetto. Sarà Monti adecidere. Personalmente penso che ci sianopro e contro in entrambe le soluzioni. E’ evi-dente che la scelta fatta al Senato dovrebberendere più semplice la trasposizione allaCamera. E’ anche vero che con una lista cisarebbero meno candidati impegnati».La selezione dei candidati la farà Bondi o ipartiti?«Questo è un falso problema perché era daescludere a priori che potessimo candidarecittadini in potenziale conflitto d’interessi opersone che non hanno i requisiti previstidalla legge approvata di recente. Noi, se fare-mo la lista, non candideremo anche chi èrinviato a giudizio».Farete gruppi unici anche in caso di più li-ste?«Assolutamente sì».A suo giudizio la scelta di candidarsi pre-giudica a Monti le alternative che pur glierano state prospettate?«Monti ha avuto molto coraggio, poteva starfermo e aspettare, Invece si è comportato inmaniera diversa da ciò che poteva ritenereutile per se. Ha fatto ciò che riteneva giustoper il Paese».Se doveste vincere le elezioni che cosa do-vrebbe fare subito il governo?«Intanto sottolineo che il programma pre-sentato è molto concreto, senza voli pindari-ci e dà corpo ad un bipolarismo non musco-lare e che impedisce di fare alcune riformeinsieme. Mi piace anche sottolineare come itemi etici siano stati lasciati fuori dall’agen-da di governo. Questa è quella laicità positi-va, tipica di altre democrazie, proposta daun uomo che gode di un apprezzamentoconsiderevole Oltretevere. La cosiddettaagenda è arricchita anche delle parole delCapo dello Stato che ha posto il problemadella questione sociale. Specie delle nuovegenerazioni per le quali va disegnato unnuovo welfare non più basato sull’assisten-zialismo ma sulle opportunità».

    MarcoConti©RIPRODUZIONE RISERVATA

    IL RETROSCENAROMA Niente bollino blue da spal-mare sulle liste che indicheran-no Monti come possibile pre-mier. La legge, come ha ricorda-to anche ieri Giuseppe Calderisie ufficializzato il Viminale, nonlo permette. Quindi per i sosteni-tori del Professore non resta chela strada della lista unica anchealla Camera oppure, quella piùcomplessa ma non impossibile,di più liste ma con simboli e lo-ghi diversi tra loro. Un problemanon da poco che ieri sera ha te-nuto banco nella riunione a pa-lazzo Chigi tra Monti, Casini e Fi-ni. Il nodo non sembra essere an-cora sciolto anche perché si in-treccia inevitabilmente anchecon le candidature e, in caso di li-sta unica anche a Montecitorio,gli spazi si ridimensionano siaper l’Udc che per i finiani.

    Secondo alcuni dei più stretticollaboratori del Professore la fe-derazione di liste, con Monti in-dicato come candidato-premier,risulta avere un impatto minoresull’elettorato e il maggior nume-ro di candidati nelle liste pocoaggiungerebbero al risultato vi-sta l’attuale legge elettorale. Mal-

    grado le difficoltà del simbolo ela volontà del Professore, saràdifficile che il centro montianoarrivi alle elezioni con una solalista anche se Monti prende tem-po e rischia di levare giorni pre-ziosi a coloro che dovranno rac-cogliere le firme. Comunque siaCasini e Fini dovranno sceglierese entrare nella lista unica con ladicitura ”Con Monti per l’Italia”oppure rinunciare al marchio”Monti” e correre con una pro-pria lista seppur in coalizione econ l’indicazione dello stessocandidato premier.

    TANTE LISTEResta il fatto che aumenta di

    giorno in giorno il numero di co-loro che vorrebbero mettere inpiedi liste a sostegno della candi-datura del presidente del Consi-glio. Una conferma si è avuta ierinella riunione che Monti ha avu-to ieri pomeriggio in un albergodella periferia Sud della Capitalealla quale ha preso parte l’ex PdlMario Mauro e un centinaio diesponenti vari dell’associazioni-smo cattolico e non che si rifan-no a ”Verso la terza Repubblica”.L’idea di presentare una proprialista di soli esponenti della socie-tà civile piace poco a all’Udc e Ita-

    lia Futura che vorrebbero invecemescolare le esperienze e le pro-venienze. Di avviso opposto so-no i rappresentanti di Italia Futu-ra che, in attesa del rientro in Ita-lia di Montezemolo, restano fe-deli alla linea di mescolare il me-no possibile gli esponenti dellasocietà civile con i politici di pro-fessione.

    I CANDIDATIL’esigenza di imprimere alla

    «salita in politica» di Monti unvento di novità, obbliga il Profes-sore ha tenere comunque fermaanche la linea del rinnovamentointerno ai partiti. Problema checoinvolge direttamente l’Udc eanche i finiani. In sostanza le ec-cezioni alla tagliola del numeromassimo di legislature dovrebbeprevedere solo poche eccezionianche se i partiti resistono e fati-cano ad accettare che EnricoBondi metta bocca sulle scelte in-terne. A parte qualche problemagrafico non ancora risolto, ”ConMonti per l’Italia” sarà il nomedella lista centrista che si presen-terà al Senato. Il Professore an-che oggi continuerà ad alternareil suo tempo tra le esigenze dellacampagna elettorale, di fatto ini-

    ziata, e quelle più politiche e le-gate alla messa insieme di realtàdifficili da comporsi.

    EX PDLTra coloro che premono alla

    porta del Professore c’è anche unpattuglione di ex deputati del Pdlguidati dalla Bertolini, Mantova-no e Stracquadanio, che nonescludono di comporre una pro-pria lista a sostegno dell’agendadel Professore. Monti, per ora,non ha detto a nessuno ”no”, manel suo entourage persistono for-ti perplessità sull’opportunità diimbarcare la pattuglia del parti-to di Alfano.

    Il temporeggiare del Professo-re sull’assetto finale del bloccocentrista, per qualcuno serve atogliere spazi di mediazione e diorganizzazione a coloro che po-trebbero restare delusi dalle scel-te che subito dopo la Befana saràcomunque costretto a fare Mon-ti. Anche se di recente è stato ri-dotto drasticamente il numerodelle firme, tra l’11 gennaio (datadella definizione e del depositodelle liste e delle alleanze) e il 24gennaio, passano meno di duesettimane.

    Ma.Con.©RIPRODUZIONERISERVATA

    8 dicembreMario Monti si reca dal capodello Stato e annuncia ladecisione di dimettersi nonappena sarà stata approvata lalegge di stabilità. Questo inseguito all’annuncio del Pdlche non intende più votare lafiducia al suo governo

    23 dicembreApprovata la legge di stabilità,Monti formalizza le dimissionie il capo dello Stato avvia delleconsultazioni lampo altermine delle quali scioglie ilParlamento. Monti nellaconferenza stampa di fineanno annuncia laformulazione di un’agenda peril prossimo governo sullaquale eaccoglierà adesionipolitiche

    28 dicembreMonti riunisce i leader delleformazioni decise a seguirlo ediventa a tutti gli effetti illeader-candidato premier deimoderati

    Le tappe

    `«Monti si candida nel quadro di una vocazione maggioritaria, di eventuali alleanzeparleremo dopo. La nostra offerta elettorale è rivolta agli elettori di entrambi i poli»

    Ma tra i montiani torna il braccio di ferro sulla lista unica

    «SOTTOLINEO COMEI TEMI ETICI SIANORIMASTI FUORIDALL’AGENDADI GOVERNO, QUESTAÈ LAICITÀ POSITIVA»

    Gianfranco Fini

    «In competizione con il Pde alternativi al Pdl»

    DOPPIO VERTICEPER IL PROFESSOREPRIMA CON «VERSOLA TERZA REPUBBLICA»POI CON CASINIE IL LEADER FLI

    Presidente della Camera e leader di Futuro e Libertà

  • -MSGR - 20 CITTA - 7 - 04/01/13-N:

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    Venerdì 4Gennaio2013www.ilmessaggero.itPrimo Piano

    Silvio Berlusconi in treno Roma-Milano

    Francesca Pascale

    IL CENTRODESTRAMILANO Un passettino indietro perlusingare la Lega Nord: «Posso fa-re il ministro dell’Economia o de-gli Esteri» annuncia Berlusconi inuna serie di nuove interviste, tracui il Tg1. Come a dire che il candi-dato premier potrebbe essere unaltro, in ossequio alle pretese delCarroccio che non lo vuole soste-nere nella corsa per Palazzo Chi-gi. Semplice ministro, dunque, enon premier.Basterà a Maro-ni e soci per ac-cettare l’allean-za col Pdl a re-gionali e politi-che? «Senza diloro dovrem-mo rinunciareal 5 o al 6 percento dei voti»dice il Cavalie-re «la nostra vittoria sarebbe a ri-schio».

    LE TRATTATIVEI padani nelle trattative dei giorniscorsi erano stati espliciti: accor-do col Pdl solo se il Cavaliere ri-nuncia a fare il candidato pre-mier. Pareva uno scoglio insor-montabile, adesso - almeno a pa-role - non lo è più. «Non sono unproblema. Anche da ministro pos-so essere utile al Paese».

    I leghisti, prima di dire sì, han-no altri dubbi da sciogliere, e vo-gliono aspettare il Consiglio fede-rale dell’8 gennaio. In ogni caso,nel Carroccio le insistenze di Ber-lusconi sono gradite. Così comepiace la sua quotidiana opera didemolizione di Mario Monti a cuisi dedica anche nelle interviste ra-

    diofoniche: «Monti sta polemiz-zando aspramente con i partitiche lo hanno sostenuto, appare in-conciliabile il suo ruolo di presi-dente del Consiglio e candidato al-le elezioni».

    GLI AFFONDILa campagna del Cavaliere, mal-grado i propositi annunciati, èquasi esclusivamente concentra-ta sul Professore: «Certo, è un belpersonaggio. Ma comincio a dubi-tare delle sue capacità di giudizio.

    Dice che abbia-mo posizioniestreme, pro-prio noi che sia-mo i più mode-rati». E, di con-seguenza, spa-ra: «Il governotecnico è statoun disastro.Monti è un pro-fessore con lo

    stipendio sicuro, abituato a guar-dare la realtà dal buco della serra-tura senza conoscerla».

    SUMMIT SULLA SICILIAIntanto Berlusconi ha incontratoGianfranco Miccichè che sta lavo-rando a una lista meridionalista(«Grande Sud») da presentare alSenato e alla Camera, alleata delPdl, che ruoti attorno ai governa-tori Scopelliti (Calabria), Caldoro(Campania), Jorio (Molise) e Chio-di (Abruzzo) e alcuni big pidiellinicome Raffaele Fitto in Puglia. Trai principali promotori del nuovoprogetto politico, c'è GianfrancoMiccichè. Anche Marcello Dell’U-tri, escluso dalle liste Pdl, trove-rebbe posto in questa lista.

    RenatoPezzini©RIPRODUZIONE RISERVATA

    IL PERSONAGGIOROMA Proprio nel giorno in cui suisiti di gossip circola la voce piùnoir, esce sulle agenzie di stampala foto più rosea sulla relazioned’amore fra Silvio e Francesca,tra Berlusconi e Pascale. Davveroa Marina, cioè alla figlia maggio-re, alla donna più influente nellasfera affettiva del Cavaliere, nonstarebbe simpatica Francesca, alcontrario di quanto finora s’eradetto? La smentita arrivata da Ar-core sta in una serie di foto che ri-traggono la nuova first lady venti-

    settenne, venuta da Napoli, im-mortalata la sera di Natale davan-ti alla tavola apparecchiata per ilcenone della famiglia Berlusconi.Francesca, elegante, con un com-pleto giacca-pantaloni chiaro co-me il candore dell’amore che la le-gherebbe a Silvio, posa nel salonedi villa San Martino esibendo lanaturalezza di chi ormai si sentedi casa. Non come una delle tantefiamme dell’ex premier ma comela titolare ufficiale del suo cuore,come colei che gli ha dato «la te-nerezza che cercavo» (parole diSilvio) dopo tanta confusione sen-timentale e il dono chiamato

    Francesca è riconosciuto dalla fa-miglia di lui. O almeno così vieneripetuto dagli house organ del Ca-valiere. Anche se manca ancorala consacrazione sulla rivista Chi.

    Lei davanti a una delle cento fi-nestre che affacciano sul parcodell’abitazione di Berlusconi. Leiimmortalata davanti all’albero diNatale. Lei che accarezza i posti atavola dove stanno per sedersiMarina e Piersilvio. E ancora lei,sempre bella. Così bella che Fran-cesca somiglia come una gocciad’acqua a Veronica.

    MarioAjello©RIPRODUZIONE RISERVATA

    Berlusconi attacca e preme sulla Lega`Dal Cavaliere nuove accuse a Monti«Professori lontani dalla realtà e con lo stipendio sicuro»

    `Continua la ricerca di un accordo con i lumbard«Pronto anche a fare solo il ministro, Esteri o Economia»

    Il primo Natale ad Arcore di lady Francesca

    PER DELL’UTRIESCLUSO DAL PDLUNA CANDIDATURANELLA LISTAGRANDE SUDDI MICCICHÈ

  • -MSGR - 20 CITTA - 9 - 04/01/13-N:

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    Venerdì 4Gennaio2013www.ilmessaggero.itPrimo Piano

    NOVITÀ Con il 2013 parte la riduzione del cuneo fiscale legata alla produttività, nel 2014 arriva l’aumento delle deduzioni Irap

    GLI SGRAVIROMA Cuneo fiscale, aiuti alle startup, riduzione dell’accisa sul-l’energia per le piccole e medieimprese. È il pacchetto di novità,in materia fiscale, riservate alleaziende dalle diverse misure an-ti-crisi approvate in corso d’anno.A queste si deve aggiungere lanuova direttiva europea sui paga-menti che è entrata in vigore dal1˚ gennaio e che costringerà im-prese private e amministrazionepubblica ad accorciare i tempiper i pagamenti delle fatture: 30giorni al massimo per non incor-rere nella pesante penale pari al-l’8% di tasso di interesse legalesommato a quello di riferimentofissato dalla Bce.

    Per il cuneo, però, il grosso ver-rà nel 2014. Quest’anno infatti, ilmondo delle imprese e del lavorovedrà solo il primo passo che con-siste nella dote di 2,15 miliardi neltriennio 2013-2015, destinata alladetassazione dei salari di produt-tività. Di più, la legge di Stabilitànon è riuscita a concedere. È co-munque un passo avanti vistoche il cuneo fiscale, cioè la diffe-renza tra il salario netto percepi-to dal dipendente e il lordo com-prensivo di tasse e contributi, ètra i più alti in Italia dove, in basealla classifica Ocse, il peso deglioneri fiscali e contributivi è del47,6% in Italia per un single e del38,6% in caso di figli a carico. Pe-nalizzante anche il carico sui da-tori di lavoro.

    L’IRAPL’intervento più robusto scatteràdal 2014 con la modifica alla disci-plina delle deduzioni Irap e l’au-

    mento delle deduzioni forfettarieper i lavoratori assunti a tempoindeterminato (oltre che per icontribuenti con base imponibilenon superiore a 180.999,91 euro).Sarà ancora un intervento a metàperché i fondi a disposizione so-no limitati: 709 milioni nel 2014 e810 dal 2015. Ma sarà di sicurouna boccata d’ossigeno per leaziende, attesa da tempo. L’inter-vento si svolgerà su due piani. In-nanzitutto è previsto l’aumentodella deduzione base annua: pas-serà da 4.600 a 7.500 per ogni la-voratore a tempo indeterminato;e salirà da 9.200 a 15.000 euro inAbruzzo, Basilicata, Calabria,Campania, Molise, Puglia, Sarde-gna e Sicilia. Inoltre, per donne eunder-35,la somma deducibile èaumentata da 10.600 a 13.500 eu-ro; nelle Regioni del Sud, il benefi-cio sale da 15.200 a 21.000 euro.

    Il secondo binario prevede lariduzione dell’Irap anche per la-voratori autonomi e piccole im-prese con base imponibile fino a181 mila euro, secondo un percor-so a scaglioni. E precisamente:una deduzione di 8 mila euro sela base imponibile non supera

    180.759,91 euro; si scende a 6.000tra questa soglia e 180.839,91 eu-ro; poi a 4.000 fino a 180.919,91euro; e infine a 2.000 superataquest’ultima soglia ma entro i180.999,91 euro. Aumentano an-che le deduzioni applicabili in fa-vore delle società in nome collet-tivo, in accomandita semplice eper le persone fisiche e le societàsemplici. In questo caso, l’incre-mento sarà rispettivamente di2.500, 1.875, 1.250 e 625 euro.

    START UPLa nuova disciplina per favorirela nascita di aziende innovative èstata varata con il decreto Svilup-po2. È previsto per la prima voltaun pacchetto completo di misure;tra queste la possibilità di detrar-re il 19% (25% per le start up incampo energetico) della sommainvestita nel capitale di uno o piùstart up. L’importo massimo de-traibile non può superare i500.000 euro per ogni anno d’im-posta e deve essere mantenutoper almeno due anni o si perde in-teramente il beneficio.

    BarbaraCorrao©RIPRODUZIONE RISERVATA

    Imprese Cuneo fiscale, Irap, start upin arrivo le nuove detrazioni fiscali`Si parte con la detassazione dei salari legata alla maggioreproduttività e con lo sconto per le aziende innovative

    `Nel 2014 arriva l’alleggerimento del costo del lavoroIn vigore la direttiva Ue che accorcia i tempi dei pagamenti

    Per le famiglie italiane il 2013 si annunciacarico di incrementi fiscali

    Tasse in aumento per 14,7 miliardi, 585 euro a famigliaLO STUDIOROMA Tares, Iva, Imu, Irpef. Uncocktail di sigle, alcune già note,altre di fresca introduzione, checomunque le si leggano stanno asignificare soltanto tasse. Nel ca-so specifico, un aumento dellapressione fiscale che andrà adaggravare i già deficitari bilancifamiliari. Il 2013 si annuncia an-cora un anno record. I conti li hagià fatti la Cgia (l’associazione ar-tigiani delle piccole imprese) diMestre: si pagheranno 14,7 mi-liardi in più che per ciascuna fa-miglia si tradurranno in un nuo-vo salasso di 585 euro. Il carico fi-scale si attesterà al 45,1% del pro-dotto interno lordo, 0,2 puntipercentuali in meno rispetto alleprevisioni elaborate dal governonel Documento di Economia e Fi-nanza nel settembre scorso.

    I CALCOLIUna escalation che sarà la som-matoria di alcune rilevanti voci:introduzione della Tares, au-mento dell’Iva previsto dal pri-mo luglio, ritocco in alto dell’I-mu sui capannoni, incrementidei contributi previdenziali degliautonomi e delle addizionali Ir-

    pef a livello locale. Il tutto, ap-punto, per un innalzamento ditasse e contributi di 14,7 miliardirispetto allo scorso anno.Spiega il presidente della Cgia,Giuseppe Bortolussi: «Nonostan-te la Legge di stabilità abbia alza-to le detrazioni Irpef per i figli acarico, la pressione fiscale si atte-sterà, secondo le previsioni re-datte qualche giorno fa dal Servi-zio Studi della Camera e del Se-nato, al 45,1%. Ben 0,4% in più ri-spetto al dato registrato nel 2012.Una vera e propria stangata. So-lo nel 2014 invertiremo la ten-denza, ritornando ad una pres-sione leggermente al di sotto del45%».Evidentemente - sottolinea l’as-sociazione veneta - un carico tan-to elevato di tassazione non puòcostituire una condizione favore-vole per riagganciare la ripresaeconomica. «Con l’Imu - ricordaBortolussi - l’Erario ha incassatocirca 3-4 miliardi di euro in piùrispetto alle previsioni: si trattadi risorse sufficienti per scongiu-rare l’aumento di un punto del-l’aliquota Iva del 21% previstoper luglio. Se si riuscirà ad agirepiù incisivamente sul taglio del-la spesa improduttiva, ci saran-no più risorse per alleggerire il

    peso sulle famiglie. E’ questa unacondizione necessaria per lascia-re più soldi in tasca agli italiani efar ripartire i consumi». Per gliimprenditori sarà un inizio d’an-no zeppo di scadenze. Solo a gen-naio ne sono previste 15, mentrea febbraio ne sono in calendario16.Come se non bastasse, per quasi

    un milione e mezzo (1.400.000per l’esattezza) di automobilistiitaliani è in arrivo anche un altro«prelievo» sotto forma di aumen-to dei premi assicurativi. Lo si ri-leva da una analisi su oltre500.000 preventivi effettuati ne-gli ultimi trenta giorni da Facile.it, sito leader nella comparazio-ne di polizze Rc auto. Ad affron-tare i maggiori esborsi sarannocoloro che, avendo causato unincidente con colpa nel corso del-l’ultimo anno, saranno costrettia pagare un premio assicurativopiù alto.

    L’AUTODall’analisi condotta da Facile.itemerge che dove le assicurazio-ni hanno costi più contenuti e ilcambio di classe spaventa meno,viene denunciato più spesso il si-nistro. Ecco spiegato il motivoper cui la Toscana, per il quartoanno consecutivo, è in testa allaclassifica con il 5,4% di automo-bilisti che ha dichiarato di avercausato un incidente nel 2012. Aseguire il Lazio (4,76%), la Sicilia(4,69%) e la Sardegna (4,63%).Tutte attorno al 3,5% le denuncein Calabria, Campania e Puglia.

    LucianoCostantini©RIPRODUZIONERISERVATA

    Crollano i consumi di gassi torna indietro di dieci anni

    LE PREVISIONI 2013DELLA CGIA DI MESTREPER QUASI UN MILIONEE MEZZO DI AUTOMOBILISTIRINCARANO ANCHEI PREMI ASSICURATIVI

    2,15Sono i miliardi destinati, neltriennio 2013-2015, alladetassazione degli aumentisalariali legati alla maggioreproduttività. L’accordo è statofirmato tra Cigl, Uil, Ugl eConfindustria ma deve essererecepito con un decretoattuativo entro il 15 gennaio.

    1,5Sono i miliardi previsti perl’aumento delle deduzioniforfettarie Irap riguardoall’assunzione di dipendenti atempo indeterminato. Nel 2014 sitratta di 709 miliardi e di altri 810dal 2015. Serviranno alla prima,vera riduzione del cuneo fiscale.

    19%È la percentuale detraibile su uninvestimento annuo di massimo500.000 euro, per favorire lacrescita di start up innovative.

    I benefici

    L’aumentodelle tasse

    ANSA-CENTIMETRIFonte: Cgia di Mestre

    PRESSIONE FISCALE

    PREVISIONE IMPOSTE E CONTRIBUTIVERSATI (IN MLD EURO)

    2012 2013

    2012 2013

    699,6 +14,7 pari a585 euroin piùa famiglia

    600

    650

    700

    42

    44

    46

    48

    44,7% 45,1%

    714,3

    DAL 1˚ GENNAIOSIA LE AZIENDECHE LA PUBBLICAAMMINISTRAZIONEDEVONO PAGAREIN 30 GIORNI

    ROMA Nel 2012 i consumi italiani digas sono tornati indietro di quasi10 anni, per il calo sia della do-manda termoelettrica, penalizza-ta dalla debolezza dei consumi dielettricità e dalla concorrenza del-le rinnovabili, che di quella indu-striale. Secondo le elaborazioni diStaffetta Quotidiana su dati diSnam Rete Gas, l'Italia ha consu-mato 74,25 miliardi di metri cubi,ben al di sotto dei 77,68 del 2003.Il calo sul 2011 è stato del 4,1%mentre quello sul 2010 è del 10,2%.Tutto ciò nonostante il 2012 siastato ben più freddo del 2011 e levendite di automobili alimentatea metano siano aumentate del40%.

    Analizzando la domanda persettore di consumo, la flessionepiù pronunciata si registra nellaproduzione termoelettrica: 24,68miliardi di metri cubi, in calodell'11% sul 2011 e addirittura del17,2% sul 2010. Segue l'industria,

    che nei 12 mesi cede il 2% a 13,27miliardi di metri cubi (-0,4% sul2010). Chiude invece poco sopra ilivelli del 2011 il comparto civile:33,88 miliardi, in aumento dello0,8% su anno ma in calo del 7,2%sul 2010. Rispetto ai livelli pre-cri-si del 2007, i consumi termoelet-trici sono diminuiti del 26,5%mentre quelli industriali del14,4%.

    A dicembre i consumi hannobeneficiato dell'effetto meteo, ri-salendo a 9.157,7 milioni di metricubi, in aumento del 3,3% sullostesso mese del 2011 (sul 2010 il ca-lo è invece del 14,1%). A riportareil segno più per la prima volta daagosto sono stati i consumi civili,in aumento del 12,7% a 5.960,8 mi-lioni di metri cubi . Ancora in fles-sione invece sia l'industria che iltermoelettrico: le grandi impresehanno prelevato 1.085,5 milioni dimetri cubi e le centrali 1.906,6 mi-lioni di metri cubi.

  • -MSGR - 20 CITTA - 13 - 04/01/13-N:

    13

    Venerdì 4Gennaio2013www.ilmessaggero.itCronache

    IL GESTO Boateng si rivolge ai tifosi della Pro Patria che l’hanno insultato con cori razzisti

    IL CASOMILANO L’amichevole tra Milan ePro Patria, a Busto Arsizio, saràricordata come la prima partitadi calcio sospesa per ululati razzi-sti in Italia. Succede tutto al 26’del primo tempo, quando Boa-teng, sdegnato per i continui “bu-uu” razzisti, provenienti dagliultrà della Pro Patria (non eranomancati gli insulti a Melissa Sat-ta, la fidanzata del ghanese), cal-cia il pallone verso il settore deltifo organizzato bustocco, si to-glie la maglia e lascia il campo,seguito da tutta la panchina delMilan, che qualche minuto pri-ma aveva chiesto all’arbitro Be-nassi di fermare il gioco per per-mettere allo speaker dello stadiodi rivolgere un appello agli ultrà.Invito ignorato dal direttore digara. Gli avversari tentano diconvincere il rossonero a rimane-re, ma è tutto inutile perché Boa-teng non cambia idea e lascia ilcampo applaudendo gli altri set-tori dello stadio, che si erano dis-sociati dagli ultrà («Scemi, sce-mi», il coro più gettonato). Primadel ghanese, gli ululati razzistierano stati indirizzati a Muntarie Niang. Per qualche istante sem-brava che la gara potesse rinizia-re, ma i tre rossoneri si sono fer-mamente opposti e con loro tuttii compagni di squadra.

    ALLEGRI ACCUSA«Credo che il Milan non rientran-do in campo abbia fatto la sceltagiusta. Bisogna smetterla conquesti gesti incivili. L’Italia devemigliorare sotto questo punto divista e diventare un paese più ci-vile, educato ed intelligente. Spia-ce per i giocatori della Pro Patriae per la gran parte del pubblico,ma non potevamo prendere unadecisione diversa. Spero che que-sta cosa abbia un seguito se do-vesse capitare anche in gare uffi-ciali dai Dilettanti fino alla serieA», il pensiero di MassimilianoAllegri. «Ci impegniamo a torna-re qui prima possibile per per-mettere anche ai tanti bambinipresenti di vedere il Milan incampo - la promessa di Ambrosi-ni -. Un segnale, però, andava da-to. Non si può tollerare una cosadel genere, non si poteva conti-nuare la partita con questo climaanche perché bisogna far capirecerte cose. Ci dispiace per la stra-grande maggioranza di personeche non ha nulla a che vederecon quanto successo».

    ABETE: INDEGNA GAZZARRAIndignata per l’episodio ancheBarbara Berlusconi, che ha vistoil match in diretta su Milan Chan-nel: «Serve tolleranza zero perepisodi come questo, le partitevanno sospese subito, anche incampionato. È un episodio inqua-lificabile, è stato giusto aver la-sciato il campo. Non si può farsempre finta di non vedere e nonsentire», ha dichiarato all’Ansa.In serata è arrivato anche il com-mento di Boateng («Una vergo-gna che queste cose succedanoancora») seguito da quello di ElShaarawy: «Sono veramente sen-za parole, un pomeriggio vergo-gnoso. Mi dispiace per la genteintelligente presente a Busto, maera giusto andarsene».Sul sito ufficiale, il Milan ha spie-gato il motivo del gesto e fatto sa-pere che «a Busto si tornerà vo-lentieri e a testa alta, ma quegliululati non potevano rimanere

    impuniti». Per Giancarlo Abete èstata «un’indegna gazzarra cheoffende tutto il calcio».Non sono mancate le polemiche,come quelle dello scatenato sin-daco del centrodestra di BustoArsizio, Gigi Farioli: «Questa nonè gente di Busto Arsizio, non de-ve andarci di mezzo tutta la città,qui non siamo a Verona. Boa-teng? Ha sbagliato, la sua è statauna reazione impropria, e anchel’arbitro doveva sospenderla alprimo ululato».

    LE SCUSE DELLA PRO PATRIAPer Pietro Vavassori, patron del-la Pro Patria, quelle «sono perso-ne che non vediamo mai allo sta-dio». E sul sito si legge: «La ProPatria nel condannare coloro chehanno provocato la sospensionedella partita, esprime ai giocatorila solidarietà e la simpatia di tuttii tesserati e dei veri tifosi presentisugli spalti». Inoltre, in moltihanno protestato davanti alle bi-glietterie per farsi rimborsare su-bito il biglietto, costato circa 20euro. Ora toccherà alle forze del-l’ordine individuare i colpevoli.La scientifica ha già iniziato adanalizzare i filmati, effettuati gra-zie alle telecamere che riprendo-no tutte le gradinate dello stadioSperoni. La polizia ha così identi-ficato tutti gli ultrà all’uscita delloro settore: si tratta di un centi-naio di persone. Ora bisogna solocapire chi si è macchiato degliululati razzisti; per i colpevoli èpronto un Daspo che impedirà lo-ro di ripetere l’episodio in altrepartite.

    SalvatoreRiggio© RIPRODUZIONERISERVATA

    LA RABBIA Sulley Muntarisi spiega a gesti

    SINDACALISTA Damiano Tommasipresidente dell’Assocalciatori

    Cori razzisti, il Milan lascia il campo`Interrotta l’amichevoledi Busto Arsizio: offesiBoateng, Muntari e Niang

    seguedalla primapagina

    Gesto che il sindaco di BustoArsizio ha giudicato “impro-prio”, giudizio che è un impro-prio buuh. Poi si è sfilato la ma-glia con il numero 10, un simbo-lo nel calcio, ed ha deciso, doponeanche mezz’ora di gara, dinon giocare più. Con lui tutto ilMilan.

    Era un’amichevole, ironiadell’aggettivo. La maggior par-te degli spettatori ha applaudi-to l’iniziativa rossonera, la pri-ma del genere. Perché per com-battere il razzismo, la diseduca-zione sportiva e sociale chetroppo spesso e ovunque siedo-no sugli spalti, non bastano,pur se servono a far pensare, le

    magliette con gli slogan o ibambini di colore tenuti permano alla presentazione dellesquadre.

    È un segnale: da cogliere su-bito, da applicare la prossimavolta. Quando magari non saràun’amichevole ma una partitavera: anche se in casi maggioribisognerà tener presenti i ri-

    svolti pure di ordine pubblicoche si dovrebbero affrontare.Quando tutti i Boateng del cam-po, del campionato e dellaquotidianità, reagiranno fino astroncare ogni tipo di malcostu-me e di discriminazione: quellache la Costituzione rifiuta, inogni sua forma, e che il minimobuonsenso e il minimo convive-re dovrebbero ugualmente ri-fiutare, non solo nellamultietnicità crescente della so-cietà ma nell’essenza stessa delsuo “essere società civile”.

    Così non è, purtroppo: nonsolo in Italia, non solo nel cal-cio. Gli episodi si sono succedu-ti nel tempo: ne furono vittimee protagonisti Omolade, gioca-tore del Treviso, per solidarietà

    con il quale la domenica suc-cessiva tutti i compagni scese-ro in campo con la faccia dipin-ta di nero (se lo facesse il Mi-lan?), Zoro, il giocatore delMessina, Samuel Eto’o, Ferrierdel Verona che si vide un fan-toccio che lo rappresentava im-piccato allo stadio, o Mario Ba-lotelli, per non citare che i casipiù eclatanti. Ne sono ogni vol-ta vittime molti altri che fingo-no di non sentire. Boateng nonha voluto far finta di niente. E ilDaspo non basta: si può studia-re l’espulsione immediata, ilcartellino rosso del razzista?La maggioranza del pubblico,che è corretta, approverebbe.

    PieroMei©RIPRODUZIONE RISERVATA

    La prima vittoria contro l’inciviltà da stadio

    Tommasi: «Un bel segnale sospendere la partitaadesso tocca ai tifosi isolare queste minoranze»

    VIA LA MAGLIA Dopo aver lanciato il pallone in tribuna rivoltoagli ultrà che lo hanno offeso, Boateng si toglie la maglia.Sotto i giocatori della Pro Patria che parlano con i tifosi

    MAI UNA GARAERA STATA FERMATAPER RAZZISMO:CHE L’ESEMPIOSERVA A STRONCAREIL MALCOSTUME

    Insultatodaitifosidell’Inter,l’ivorianodelMessinaMarcAndréZorolasciailcampo.LoriportadentroAdriano.Èil2005.

    È il 2001: i giocatori del Trevisoentrano in campo con le faccedipinte di nero per protestarecontro i buu al nigerianoOmolade

    I precedenti

    Reazione forte da parte dellaLazio contro i cori antisemiti deitifosi della Nord nel match con ilTottenham. «No al razzismo»viene scritto sulle maglie

    BARBARA BERLUSCONI:STOP AL CAMPIONATOSE SUCCEDE ANCHE IN AGROTTESCO IL SINDACO:REAZIONE IMPROPRIAQUELLA DEI ROSSONERI

    L’INTERVISTAROMA Damiano Tommasi, presi-dente dell’Aic, come giudical’episodio di razzismo subito daalcuni calciatori del Milan?«La decisione di abbandonarel'amichevole crea un precedentee fa capire che non si è insensibilia questi episodi. È un gesto che fariflettere: speriamo quantomenopossa aumentare l’attenzione del-le persone e la non accettazionedi certi atteggiamenti. È stato unbel segnale anche se un eventosportivo non dovrebbe mai esse-re messo in dubbio da simili fat-ti».Possibile che si debba attende-re sempre che sia il singolo - co-me accadde ad esempio qual-che anno fa con il calciatore delMessina, Zoro, che si rifiutò dicontinuare a giocare – a prende-re decisioni drastiche mentrele istituzioni calcistiche si limi-tano a commentare?«Il problema è che quando c’è unevento, vanno tutelati sia l’ordinepubblico che la competizione. Inaltri paesi vige un regolamentodiverso dove l’arbitro direttamen-te può anche interrompere e so-spendere la partita in caso di stri-scioni e cori inadeguati. Da noinon è così stringente anche se lasensibilità e la voglia di farla fini-ta con certi atteggiamenti dovreb-be portarci ad essere più decisi».

    Magari concedendo più potereal direttore di gara?«In realtà c’è già chi, come il re-sponsabile dell’ordine pubblicodello stadio (art. 62, comma 6,delle Norme Organizzative Inter-ne della Figc, ndc), che può deci-dere di sospendere un eventosportivo».Il presidente della Figc, Gian-carlo Abete, ha parlato di «inde-gna gazzarra che offende il cal-cio italiano». Ma cosa fa il calcioitaliano per evitare episodi diquesto tipo?«Purtroppo non sono solo questi:ci sono anche i casi di contesta-

    zioni violente alle squadre, gliscontri tra tifoserie e polizia. Tut-ti episodi che si stanno catalogan-do come effetti collaterali di unevento sportivo. L’atteggiamentoche si deve avere è quello di ribel-larsi a questa logica. Non bisognaabituarsi e cercare di limitarlasempre di più».Non le sembra che si parli dirazzismo solamente quando ac-cade qualche evento, come quel-lo di ieri, che desta scalpore?«Ha probabilmente ragione. Ripe-to: l’importante è non abituarsi,non far finta di nulla e capire, daparte di chi è seduto al fianco su-gli spalti, che deve prendere le di-stanze. Bisogna far sì che questaminoranza non si appropri deglistadi».I calciatori possono fare di più?«Dipende molto dalla sensibilitàdei singoli. Zoro, ad esempio, la-sciò il campo. Ieri i calciatori delMilan hanno deciso tutti insiemedi smettere di giocare. Purtroppoil gruppetto che allo stadio decidedi diventare protagonista di unevento, dove dovrebbe essere so-lamente spettatore, penalizza tut-ti».Lei è padre: ha mai dovuto spie-gare il razzismo ai suoi figli?«Fortunatamente i bambini nonsi creano questi problemi. A voltebasta non dir nulla e imparare daloro la convivenza».

    StefanoCarina©RIPRODUZIONE RISERVATA

  • -MSGR - 14 PESARO - 37 - 04/01/13-N:

    [email protected]

    Venerdì 4Gennaio 2013

    REDAZIONE: Via Marsala, 15T0721/370934-24-26F0721/370931

    BasketVuelle, fine del tormentoneStipcevic è arrivatoLa guardia ex Milano in città dalla notte scorsa, oggi le visite medichee il primo allenamento con i nuovi compagniCataldo a pag. 52

    Giorno & NotteLa Befanaè già prontae si dàalle acrobazieMarsigli a pag. 44

    SCENARIMentre Massimiliano Nardelliè già in campagna elettorale, edal suo blog ieri ha lanciato i 5punti dell’Agenda Monti perPesaro, anche altri esponentidel Pdl sarebbero pronti a farele valigie. Tra i consiglieri co-munali azzurri che Nardellista cercando di tirare per lagiacchetta, con l’obiettivo diformare un gruppo consiliareche porti nome e simbolo delprofessore (servono almenodue membri), vedi Andreolli,Cipolletta, Eusebi e la Tarta-glione, per il momento nessu-no si sbilancia, ma la discesa incampo di Berlusconi, i conti-nui tira e molla con la Lega perla presidenza della Lombar-dia, «e l’atteggiamento anti-eu-ropeista», dicono alcuni mem-bri della pattuglia pesarese,stanno creando parecchi malu-mori. Secondo indiscrezionipare che anche il consigliereprovinciale Roberto Giannotti,che ieri si è visto con alcunisuoi fedelissimi, starebbe pen-sando di cercare strade nuove.E si dice che stia puntando pro-prio all’Agenda Monti. AncheAlessandro Di Domenico, pre-sidente della commissione Bi-

    lancio a Pesaro, sta prospettan-do l’uscita dal Pdl: «La mia po-sizione è molto chiara - dice -non sono favorevole ad unMonti-bis, così come ad un’al-tra discesa in campo di Berlu-sconi. Se il prossimo 16 genna-io alla presentazione delle listeil Pdl andrà alle elezioni conBerlusconi candidato premier,lascerò il Pdl». Di Domenicosta strizzando l’occhio al movi-mento dei moderati in rivolu-zione di Giampiero Samorì.«Ho partecipato alla sua con-vention di Chianciano - affer-ma Di Domenico - Samorì erapronto a presentarsi alle pri-marie del Pdl, ma a queste con-dizioni si colloca alternativo alcentro-destra e anche a Monti.Sarebbe ipocrita da parte miafare la campagna elettoralecon il Pdl e non sostenere Ber-lusconi. Quindi, se sarà lui ilcandidato premier del partito,io me ne andrò».Questi i cinque punti tracciatida Nardelli per l’Agenda Mon-ti, come si legge nel suo blog,«da cui ripartire per l'attivitàamministrativa 2013 del Comu-ne di Pesaro: nuovo ospedale,secondo casello, maxi-par-cheggio di viale Trieste, ristrut-turazione dello stadio Benelli esicurezza per i cittadini».

    T.D.©RIPRODUZIONE RISERVATA

    Giorno & NotteIl mare è belloanche d’invernoe i bagninilo festeggianoDi Palma a pag. 44

    METEO

    Fermo

    Ascoli P.

    Macerata

    PesaroANCONA

    Il tempotorna bello

    Malumori nel Pd dopo le prima-rie. Il deputato Oriano Giovanel-li, già sindaco di Pesaro, esclusodai possibili posti garantiti peril Parlamento, attacca l’appara-to: «Io non ho avuto contro ilpartito - afferma - ma un gruppodi persone ai vertici dell’appara-to che hanno gestito le primariecontro di me. E alla fine ha vintochi aveva dietro la strutturaA-vrei gradito meno ipocrisia».Chiamato in causa il vincenteMarco Marchetti, segretario del-la federazione del Pd: «Non cre-do al voto d’apparato - replicaMarchetti - perchè a votare so-no state chiamate le stesse 25

    mila persone che a novembreavrebbero sconfitto l’apparatofacendo vincere Renzi su Bersa-ni. Ingeneroso definirlo votod’apparato. La mia è stata unavittoria collettiva, di tutto ungruppo che da anni lavora per ilPd». Ed è scontro anche all’in-terno della Lega Nord. Il Carroc-cio pesarese propone il sindacodi Fermignano Giorgio Cancel-lieri come capolista delle Mar-che alla Camera dei Deputati.Proposta che suona come pro-vocazione nei confronti del-l’onorevole Luca Rodolfo Paoli-ni.

    Fabbria pag. 40

    Pd, fuoco sull’apparato`Giovanelli contro i nuovi vertici del partito: hanno deciso le primarie. Marchetti: non è vero`Scontro anche nella Lega: Cancellieri capolista per la Camera, provocazione a Paolini

    Diaspora PdlNardellicerca alleativerso Monti

    Anticipa i saldi, negoziante multato

    FANO Un rapinatore travestitoda carabiniere ha ripulito lecasse di una filiale Carifano,ieri mattina a San Lazzaro,con l'aiuto di due complici. Labanda, che potrebbe esserecomposta da un quarto ele-mento, è fuggita su una FiatPunto di colore scuro, portan-dosi via un bottino che la poli-zia stima inferiore ai 5.000 eu-ro. Il resto del contante era giàal sicuro nella cassaforte conapertura a tempo. La macchi-na usata dai malviventi è statarecuperata a poche centinaiadi metri dal luogo della rapi-na, in via del Fiume sullo

    spiazzo dell'ex mattatoio. Mo-menti di paura vera all'inter-no della filiale, l'agenzia Cari-fano numero 4, gremita da al-meno una dozzina di clienti.Uno dei tre malviventi ha alza-to le mani per rendere più cre-dibili le sue minacce: un diri-gente bancario è stato colpitoda un ceffone in pieno volto,che gli ha fatto volare via gliocchiali, mentre la direttricedella filiale è stata spintonataverso le casse, perché convin-cesse il personale a consegna-re il contante nel più brevetempo possibile.

    Scatassia pag. 43

    I possibili sviluppiDemocrat, la sfida interna continua

    Dopo la breve parentesi perturba-ta di ieri, da oggi il tempo tende aristabilirsi quasi totalmente, man-tenendosi soleggiato ben oltre ilweekend. Da oggi, l’espansione diuna campana anticiclonica su-btropicale riporterà tempo stabi-le e soleggiato su tutta la penisola.Domani il tempo si confermerà inprevalenza soleggiato con i reite-rati passaggi nuvolosi cumulifor-mi; i venti si confermeranno mo-derati di maestrale con mare mos-so. Domenica dovrebbe essere lagiornata migliore. Valori odiernitra 6 e 13˚, minime tra -2 e 7.

    Il meteo

    Controlli dei vigili urbani in centro (Foto TONI) Delbianco a pag. 41

    Il voto alle primarie

    Domani il via alle svendite. Blitz dei vigiliSi travesteda carabinieree rapina banca`Paura alla Carifano, malvivente in divisae complici con parrucche e cerone

    Il Pd rischia di ritrovarsi controun «osso duro»: OrianoGiovanelli, deputato efunzionario di partito che oranon lesina di scagliarsi control’apparato. Con due singolarità.La prima: ammette chel’apparato non solo esiste mapersiste, seppur con faccenuove e che ha incisopesantemente sulle primarie; la

    seconda che il voto nelle grandicittà, anche in prospettiva delleprossime politiche, non puòessere disconosciuto. E lui nelletre città principali è uscitovincitore. Ha perso inprovincia. Forse, nelle sueparole, c’è ancora amarezza(più che rancore) per unrisultato negativo inatteso

    Continuaapag. 40

    SUMMITTRA GIANNOTTIE FEDELISSIMIDI DOMENICOVERSO SAMORÌ

  • -MSGR - 14 PESARO - 39 - 04/01/13-N:

    39

    Venerdì 4Gennaio2013www.ilmessaggero.itMarche

    LE SCELTEANCONA Anche gruppo Monti, Ri-voluzione Civile e Centro Demo-cratico rifiniscono le liste per ilParlamento. Nella lista dell'expremier la vedette sarà Maria Pa-ola Merloni. La deputata uscentePd sarà capolista alla Camera o alSenato. Più probabile la secondaipotesi. Nell'alveo rappresentatodal movimento di Montezemolo,Italia Futura, salgono sempre dipiù le quotazioni dell'imprendito-re calzaturiero Cleto Sagripanti.Il capo della Manas e presidentedi Aerdorica, potrebbe essere laprima scelta dei montiani alla Ca-mera se la Merloni venisse inseri-ta al Senato. Sempre in quotaMontezemolo-Monti vengonoavanzati altri nominativi. Si par-la di un docente universitariodell'Università Politecnica vicinoalla Fondazione Merloni: c'è chipensa a Donato Iacobucci. Tra ipolitici locali in molti sussurranoil nome di Dino Latini, che di re-cente ha intessuto le lodi del nuo-vo impegno civico di Monti.«Non mi hanno chiamato», glis-sa lui. Con Monti non passerà ilpresidente del consiglio regiona-le Vittoriano Solazzi (Pd), nono-stante gli attacchi al partito dopole primarie: «Rappresento i ren-ziani del Pd».

    Nelle Marche, le liste a suppor-to di Monti puntano a due seggialla Camera e uno al Senato. Ol-tre alla quota Montezemolo ci so-no Fli e Udc. Ancora da capire seil coordinatore regionale Fli e se-natore uscente Mario Baldassar-ri verrà ricandidato. Mentre nell'Udc sono in due per un posto: ildeputato uscente Amedeo Cic-canti e l'assessore regionale LucaMarconi. Per illustrare il proprioimpegno nell'ultima legislatura,Ciccanti cita le indagini dell'os-servatorio Openopolis: primo de-putato marchigiano su sedici perproduttività, 48esimo assolutosu 630 parlamentari. Marconi glicontende il seggio, ma potrebbeessere dirottato in cima alla listadi un'altra regione, come succes-se nel 2008: andò a finire in Pu-glia.

    INGROIALe Politiche stravolgono anche leforze di sinistra. Rc, Pdci, Verdi,Arancioni di De Magistris e unaparte dell'Idv stanno componen-do le liste di Rivoluzione civile, ilcontenitore che fa capo al magi-strato Ingroia. Sarebbe lo stessoPm ad aver indicato come possi-bile capolista l'ex presidente del-la Provincia di Ascoli MassimoRossi, ma sul territorio frenano.L'ex assessore Rc Amagliani par-

    la di «altre scelte da parte di Rc.In lista, ad esempio, ci sarannoun operaio Fiom di Macerata euna precaria di Ascoli». AncheDi Bella, riferimento marchigia-no degli Arancioni, ribadisce:«Sui nomi è tutto in discussione.Intanto il 6 ci sarà il primo incon-tro regionale ad Ancona». Tra inomi in lista gira quello del re-sponsabile Enti locali Idv Merlon-ghi. Lui commenta: «E' prematu-ro. C'è una commissione naziona-le a decidere». Nell'Idv anche iconsiglieri regionali Donati eAcacia dovrebbero andare conIngroia, così come l'Idv di Anco-na. Il segretario Coltrinari e il suovice Filippini parlano di uscitadal partito «di una piccola mino-ranza: il coordinatore Favia, lavoce presidente del ConsiglioGiorgi e l'assessore Eusebi». Iquali approdano nel Centro De-mocratico dell'ex capogruppoIdv Donadi e di Bruno Tabacci.Forza alleata di Pd e Sel alle Poli-tiche, che potrebbe candidare Fa-via al Parlamento. Favia precisa:«Dall'Idv esce una parte qualifi-cata e significativa, compresi ivertici di Macerata. Inoltre, Col-trinari, Filippini e Merlonghihanno sempre disprezzato il pro-getto di Ingroia. La loro linea erala mia: quella di un Idv inserito inun progetto di centrosinistra diGoverno».

    G.Cio.© RIPRODUZIONERISERVATA

    L’assessore regionale Marconi

    Carlo Ciccioli, Remigio Ceroni e Francesco Casoli in un direttivo regionale del Pdl

    LA CRISIFALCONARA Raffineria Api fermaun anno. Il piano, annunciato datempo, prende il via con l’annonuovo. Per un anno niente piùraffinazione, l’impianto resteràcome sede di stoccaggio. Dei400 dipendenti, i primi sessantasono già in cassa integrazione.Toccherà a tutti a rotazione inmodalità e tempi ancora da defi-

    nire. Pesanti le ripercussioni peri 2 mila addetti legati all’indotto.La Raffineria continuerà a ga-rantire lavoro per decine auto-trasportatori. Ma molte figuredovranno incrociare le braccia.

    Per un anno l’Api si trasfor-merà in una sorta di maxi ma-gazzino dove alcuni lavoratoririmarranno a svolgere le stessemanzioni. La cassaintegrazioneprevede infatti una turnazione.Marco Ottaviani della Uil: «Laquestione della cassaintegrazio-ne va monitorata - spiega -. Ai di-pendenti è stato dato un tabula-to ma al momento sembra disat-tesa la rotazione stabilita. Chie-deremo spiegazioni all'azien-

    da». Vale comunque la pena ri-cordare come mai la più grandeazienda del territorio abbia do-vuto optare per questo stop. Dal2008 la domanda petrolifera to-tale ha registrato il primo calodegli ultimi vent'anni e alla finedel 2010, per citare qualche dato,le quantità lavorate dalla raffine-ria falconarese sono state pari a3 milioni e mezzo circa di ton-nellate, quasi 99 mila in meno ri-spetto all'anno precedente. Que-sto in conseguenza della decisio-ne di ridurre le lavorazioni acausa dei margini negativi. Par-lando di euro, il risultato passòdai 10,4 milioni del 2009 ai 5,1del 2010. Ad oggi la situazione

    non sembra riprenersi a livelloitaliano ma neanche internazio-nale e l'area del Mediterraneoappare debole relativamente al-la domanda interna di prodottiraffinati. Questo sopratuttto perquanto riguarda il nostro paesee la Spagna, a detta dell'analitadi Petromatrix in Svizzera Oli-vier Jakob. Tornando a Falcona-ra e in particolar modo ai sinda-cati, Daniele Paolinelli della Cislauspica che l'azienda «manten-ga gli accordi presi». «Al mo-mento all'interno è presente an-cora personale per lo smista-mento dei materiale - dice -. Noimonitoreremo la situazione co-stantemente, ma al momento

    non sono previsti incontri. Anco-ra è presto per tirare delle som-me».

    VERSO IL METANODurante lo stop di un anno gliimpianti saranno oggetto di ma-nutenzione e convertiti, passan-do dunque da un'alimentazionead olio combustibile a uno di ti-po a metano, più all'avanguar-dia e soprattutto economico. Lariapertura è prevista per il pri-mo gennaio 2014 e i dipendenti -sia interni della Raffineria chequelli dell'indotto - sperano che itempi siano rispettati.

    AlessioRitucci©RIPRODUZIONERISERVATA

    VERSO IL VOTOANCONA Politiche, nel centrode-stra posti già blindati. Nel Pdl Re-migio Ceroni e Simone Baldelli al-la Camera e Francesco Casoli alSenato. Carlo Ciccioli sarà il can-didato alla Camera del Centrode-stra nazionale di La Russa. Saran-no i parlamentari uscenti a fareincetta di posti nel centrodestra.Il coordinatore regionale Ceronispiega che «ancora non ci sonostate riunioni ufficiali, ma i parla-mentari uscenti puntano a vederriconosciuto il proprio ruolo sulterritorio. Volti nuovi? Forse Ber-lusconi sceglierà qualcuno deisuoi da Roma». Per il resto, il Pdldovrebbe eleggere nelle Marchedue deputati e un senatore. AllaCamera saranno, nell'ordine, Ce-roni e il paracadutato Baldelli. Unaltro esponente da fuori regionegià eletto nelle Marche, France-sco Abrignani, sarà il terzo dellalista. Pronto a sfruttare un exploitdel Pdl. Al Senato sarà capolistaCasoli. Altri due senatori uscentidietro di lui: Salvatore Piscitelli eFilippo Saltamartini.

    Per l'imprenditore Casoli i gio-chi non sono ancora fatti. «Sto an-dando a Roma proprio per capir-ci qualcosa - dice - Da parte miaho fatto due legislature in manie-

    ra attiva, impegnandomi sul terri-torio per dare una visione popola-re a questo partito. Me la gioco esono fiducioso. I sondaggi ci dan-no in controtendenza. Stiamo ri-salendo nonostante il quadro con-fuso». Casoli rivela come in listapotranno comunque trovare spa-zio «facce nuove, pulite, spendibi-li, come quella del fabrianese Ur-bano Urbani, per citarne una».Mentre sulla lista Monti fa sua labattuta del democrat Fassina: «E'una lista Rotary, poco militante,lontano dai bisogni della gente».

    LA DIASPORADiversi esponenti regionali Pdlsono stati dati vicini alla lista dell'ex premier. In particolare il vice-presidente del Consiglio Giaco-mo Bugaro e il capogruppo Fran-cesco Massi. Ma nessuno di lorosi muoverà, né si candiderà allePolitiche per il Pdl. Una scelta im-portante l'ha invece compiuta ilvice coordinatore regionale CarloCiccioli, uscito dal Pdl per appro-dare in Fratelli d'Italia - Centrode-stra Nazionale. Soggetto politicoche fa capo a La Russa, Meloni eCrosetto. Una scelta di carriera?

    «Se avessi voluto fare una sceltadi carriera sarei rimasto dov'ero.La mia è stata una scelta di coe-renza. Mi trovavo a disagio con lemodalità di gestione del partito econ l'incertezza della linea politi-ca. Sono sempre stato critico neiconfronti del Governo Monti, va-rie volte non ho votato la fiducia.Il Governo ha fatto gli interessidelle banche e ha danneggiato ilceto medio e la piccola-media im-presa». Per Ciccioli «il centrode-stra non si può dividere, ma ci de-ve essere una forza con una lineapolitica chiara e con un serio radi-camento sul territorio. Nel Pdl èmancato un luogo di dibattito e didecisioni prese in maniera demo-

    cratica. Costituire il Centrodestranazionale non significa metterein piedi un partitino, ma una com-ponente che abbia dignità di paro-la». Fratelli d'Italia si presenterànelle Marche sabato 12 gennaio.In lista, oltre al posto di Ciccioli al-la Camera, potrebbe puntare adun seggio al Senato. I candidati?Tutti da vedere. Intanto ben treconsiglieri regionali hanno aderi-to al movimento: Natali, Acquaro-li e Foschi. In provincia di Anco-na ci sono anche il consigliere co-munale dorico Benvenuti Gostolie il vicesindaco di Filottrano Iva-na Ballante.

    GianlucaCionna©RIPRODUZIONE RISERVATA

    Pdl: Ceroni, Baldelli e CasoliCiccioli: io vado con La Russa

    Tecnici al lavoroall’Api di Falconara

    Raffineria Api ferma un anno, via al piano

    Monti, ancheun profdi Economia

    La direzione regionale Pd varale liste per il Parlamento. Otto inomi certi. Alla Camera cisaranno il segretarioprovinciale di AnconaEmanuele Lodolini, quello diPesaro Marco Marchetti, il vicesindaco di Macerata IreneManzi e il deputato uscenteLuciano Agostini. Il fermanoPaolo Petrini sarà in lista allaCamera o al Senato. Stessodiscorso per la segretario CnaPesaro Camilla Fabbri, secondaalle primarie di Pesaro. E perl'unico renziano degli otto: ildirigente Piergiorgio

    Carrescia, secondo ad Ancona.La senigalliese Silvana Amati(terza ad Ancona) verràinserita nella lista del Senato.La direzione regionale attendedi conoscere anche il numerodi paracadutati da Roma. Se neattendono 4: 2 alla Camera e 2al Senato. Due di loro sarannocapilista. Gli altri verrannopiazzati al secondo posto o inuna delle posizioni considerateeleggibili: i primi 8 allaCamera, i primi 4 al Senato. Lalista varata dalla direzioneregionale sarà di 24 nomi: 16alla Camera, 8 al Senato.

    Pd, il giorno delle liste

    Camera e Senato

    `Donato IacobucciSe Merloni al Senatoin gioco Sagripanti

    `Il senatore fabrianese«Con noi ci sarannotanti volti nuovi»

    `Primi 60 in cigResterà come depositodi stoccaggio

    ASSIEMEAL DEPUTATOEX AN ANCHENATALI, FOSCHIACQUAROLIE BALLANTE

    NELL’UDC IN DUEPER UN POSTOAL SOLE: MARCONIE CICCANTIIDV, SCONTRO SULLAPROSPETTIVA INGROIA

    COMUNE DI MONTE ROBERTO - PROVINCIA DI ANCONAVARIANTE - PIANO REGOLATORE GENERALE

    ALIENAZIONI E VALORIZZAZIONI IMMOBILIARI DEL COMUNESi avverte che con delibera di C.C. n. 55 del 28/11/2012 è stata adottata la Variante al vi-gente Piano Regolatore Generale. La medesima sarà depositata a disposizione del pub-blico, per quindici giorni, presso la segreteria del Comune, a partire dal 04/01/2013. Entroi quindici giorni di deposito (scadenza 18/01/2013), chiunque può formulare osservazioni. Monte Roberto, li 10/12/2012

    II RESPONSABILE AREA TECNICA - F.to Geom. Enrico BARCAGLIONI

    I.N.R.C.A.ISTITUTO NAZIONALE DI RIPOSO E CURA

    A CARATTERE SCIENTIFICOAVVISO APPALTO AGGIUDICATO

    LʼIstituto Nazionale di Riposo e Cura per Anziani V.E.II – consede in Ancona – Via Santa Margherita, 5 – ha aggiudicato lasottoelencata gara dʼappalto: • Fornitura ed installazione inservice di strumenti vari e relativi reagenti, diagnostici e ma-teriali di consumo per un periodo di 5 anni per i POR INRCAdi Ancona e Fermo per un importo complessivo di Euro4.028.123,66 (IVA inclusa). Lʼavviso integrale è disponibile sulsito internet dellʼIstituto (www.inrca.it) ed è stato pubblicatosulla GUCE del 27.12.12 e sulla GURI del 28.12.12.

    IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTODott.ssa Veruschka NARDI

  • -MSGR - 14 PESARO - 40 - 04/01/13-N:

    40

    Venerdì 4Gennaio2013www.ilmessaggero.itPesaro

    LO SCONFITTOE’ la vittima eccellente di questeprimarie. Il deputato uscenteOriano Giovanelli, quarto nei vo-ti, è stato sacrificato sull’altaredel rinnovamento anagrafico,dai rottamatori made in Pesaro.Se l’aspettava?«Sapevo che correvo per il terzoposto perché l’apparato appog-giava Marchetti e Fabbri, ma miaspettavo di giungere terzo. Ilmio risultato ha comunque unsenso: ho vinto sommando i vo-tanti di Pesaro, Fano e Urbino do-ve dunque il voto d’opinione haun maggior peso mentre ho per-so dove il voto era organizzato.Alle elezioni però occorre vince-re nei grandi centri. Per amoredel mio partito mi preoccupapensare ad una lista senza coluiche nel nostro territorio riesce aintercettare l’elettorato d’opinio-ne. Credo sia un handicap per ilPd. Ha vinto chi aveva dietro unastruttura».Insomma chiede un posto sicu-ro in lista?«Mi metto a disposizione, ora levalutazioni spettano alla direzio-ne regionale e nazionale del Pd.E’ chiaro che se la lista viene fat-ta applicando il burocratese so-no fuori mentre se si fanno valu-tazioni politiche diverse allorarientro in gioco. Ma non chiedol’intervento del nazionale per-ché non è nel mio stile».Le hanno teso una trappola?«Queste primarie erano statepreparate da mesi e avrei graditoda parte di alcuni meno ipocrisia

    piuttosto che il gioco del mi can-dido/non mi candido. Ma credoche sia stato fatto più per infanti-lismo che per malafede».Insomma il partito voleva met-terla ko?«Io non ho avuto contro il partitoma piuttosto un gruppo di perso-ne ai vertici dell’apparato chehanno gestito le primarie controdi me. Un apparato rinnovatonelle facce ma che è ancora benpresente».Per il momento esce lei ed en-trano Marchetti e Fabbri. Que-sta provincia perde qualcosa?«Questo territorio non ha piùrappresentanti nel Governo daitempi di Forlani ed è evidenteche alla luce della crisi che sta vi-vendo ne avremmo bisogno piùche mai. In questo momento io

    sono l’unico che poteva averel’esperienza per essere chiamatoa ricoprire ruoli di Governo, noncerto Marchetti o Fabbri o Mora-ni. Stando così le cose avrebbeavuto più senso la candidaturadi Matteo Ricci».Faccia autocritica. Avrebbe po-tuto curare meglio i rapporticol territorio?«Dal 2006 ad oggi ho fatto 430mila chilometri in giro per l’Ita-lia, forse potevo strutturarmi di-versamente ma mi sono sempreaffidato all’organizzazione delpartito. Respingo la critica di es-sermi allontanato dal territorio,anzi sa qual è la verità?».Qual é?«Che in 5 anni mi hanno chiama-to ovunque ma mai a Villa Fastig-gi. E che un mese prima delle pri-marie, dopo aver lavorato in Par-lamento per il salvataggio del-l’Università Carlo Bo, chiesi al se-gretario di organizzare un conve-gno a Urbino sul tema. Non si fe-ce nulla, forse faceva ombra».Crede di aver pagato l’appog-gio a Luca Pieri, in vista delleamministrative del prossimoanno?«Non lo so ma questo non è il pri-mo tempo della sfida Ricci-Pieri.Noi dobbiamo cercare di ottene-re un consenso ampio alle politi-che di febbraio perché se nonvinciamo le elezioni, il film chequalcuno si è immaginato alleamministrative del 2014 potreb-be essere molto diverso. Ricordoa tutti che nel 2009 Ricci e Ceri-scioli hanno vinto per un’incolla-tura».

    LucaFabbri

    `Il deputato Pd: pensavo di arrivare terzo, i miei sono stativoti di opinione, ma ha prevalso chi aveva dietro una struttura

    `Il segretario della federazione: mi hanno sostenutoi volontari e molti amministratori dei piccoli Comuni»

    IL VINCENTEPer essere la sua prima competi-zione elettorale è andata davveroalla grande. Il segretario provin-ciale del Pd Marco Marchetti nonha solo vinto le primarie per la se-lezione dei parlamentari nel no-stro territorio. Ma con quasi 5 mi-la preferenze è il primo a livelloregionale.Marchetti, già al lavoro?«Certo, siamo già al lavoro per im-postare la campagna elettorale intutti i territori della provincia».Andiamo subito al sodo. Giova-nelli dice che ha vinto l’appara-to: è così?«Io non ci credo al voto d’appara-to perché a votare sono state chia-mate le stesse 25 mila persone cheil 25 novembre avrebbero sconfit-to l’apparato facendo vincere Ren-zi su Bersani. Mi hanno sostenutoi tanti volontari che in questi annihanno lavorato per il partito emolti amministratori dei piccoliComuni. Ingeneroso definirlo vo-to d’apparato. La mia è stata unavittoria collettiva, di tutto ungruppo che da anni lavora per ilbene del Pd».E’ stato oggetto di critiche per ilsuo tira e molla nell’accettare omeno la candidatura...«Ho sempre detto che non mi sa-rei mai auto-candidato a nulla eche la mia candidatura dovevaper forza passare attraverso delleprimarie. Non ho avuto tentenna-menti ma ho dovuto fare delle ri-flessioni, credo dovute quando siaccetta di mettersi in gioco per fa-re il parlamentare».

    Un impegno gravoso anche per-ché questa sarà una legislatura,per certi aspetti, straordinaria.C’è da far ripartire un paese chefino ad un anno fa era sull’orlodel baratro. I suoi detrattoril’accusano di non avere un’espe-r