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II lucido Battz Volume imperdibile non solo per gli appassionati di fotografia e non solo per chi ama l'autore, l'edizione italiana degli scritti di Lewls Baltz è un concentrato di lucidità e di passione, di capacità di lettura di se stessi e del mondo nel quale ci si muove (Scritti, di Lewis Baltz, a cura di Antonello Frangia, traduzione di Emilia Sala, 160 pp., Johan & Levi, Monza 2014, 16,00). Nato nel 1945, grande protagonista della stagione dei «New Topographics» negli anni Settanta, il fotografo guarda e legge non solo la fotografia propria, quella del proprio tempo e del più recente passato, ma anche il ' lavoro di artisti come Chris Burden o Félix Gonzàlez-Torres, evidenziando sempre le ragioni linguistiche, storiche ed etiche delle opere in questione. Conquel tanto di parzialità e dì coraggio nelle scelte che ci si attende da un artista che si misura con i suoi colleghi. W.G.

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Page 1: Parco Archeologico II grande pubblico incontra i Divulgatori ...1413886469...56 II Giornale delle Mostre IL GIORNALE DELL'ARTE Numero 346, ottóbre 2014 Fotografìa Per SI Fest la

56 II Giornale delle Mostre IL GIORNALE DELL'ARTE Numero 346, ottóbre 2014

Fotografìa

Per SI Fest la foto è collettivaSavignano sul Rubicone (Fc). Calamita/à, LAB, 3 /3 , Punto di svista, sono alcuni dei

trentacinque collettivi italiani coinvolti in atlante.lt, rassegna cardine del SI Fest #23, XXIII

edizione (3-5 ottobre) del Festival di Savignano sul Rubicone che ha per tema «LaboratorioItalia». Trentacinque modi di fare fotografia e tradurre le ricerche in progetti che, oltre a

fornire una mappatura della giovane produzione nel nostro Paese, dimostrano che il lavoro

collettivo sta diventando sistema prevalente. La scelta di Stefanla Róssi e Massimo Sordi di

metter l'Italia al centro del SI Fest prosegue con «Any urban space garden», dove VincenzoCastella espone il lavoro di quattro allievi; con Italo Zarmler che ripropone l'itinerario

del Friuli caro a Pasolini e ripreso, tra gli altri,

da Gabriele Basilico, Guido Guidi e Ferdinando

Scianna; con le oltre 50 immagini e album

ottocenteschi del Grand Tour; e con lo sguardo

rivolto all'Italia da Max Pam, Seba Kurtis e Gerry

Johnsson (nella foto il suo «Along some roads») per

«Adriatic Coast to Coast». Per l'editoria, si segnala

Italian photobooks now. The SI Fest selection 2000-

2014, a cura di MiCamera che presenta 70 volumi

di autori italiani contemporanei. Molte le iniziative

collaterali in programma nelle giornate inaugurali,

mentre le mostre sono aperte fino al 19 ottobre(info; www.sifest.net). • C.Co.

Lucerna (Svizzera). Il Kunstmuseum dedica

a Gabriele Basilico una grande mostra

fondata su due linee portanti: la ricerca

iniziale, sviluppatasi negli anni Settanta, e

la maturità, incarnata dai paesaggi urbani

che ne hanno caratterizzato la poetica fino

alla prematura scomparsa dello scorso anno

(«Gabriele Basilico. Urbanscapes», a cura di

Marco Meier, fino al 23 novembre, catalogo

Skira). Il percorso si apre con i tre grandi cicli che hanno segnato gli esordi, quello dedicato

ai «Dancing In Emilia», quello concentrato sulla città di Glasgow e la celebre serie «Milano.Ritratti di fabbriche», portata a termine nel 1981 e subito diventata un testo fondamentale

per la fotografia non solo italiana. Da lì, la mostra si apre su quel giro del mondo nei

paesaggi urbani iniziato negli anni Ottanta che ha portato Basilico a riprendere, tra le tante,

Milano e Parigi (nella foto), Mosca e San Francisco, Roma e Istanbul, alla ricerca delle

forme e del senso di quegli spazi e di quelle architetture che per lui sono state la ragione

primaria dell'atto fotografico. Come ricorda Giovanna Calvenzi in un testo in catalogo,

Basilico aveva espresso la centralità del suo rapporto con il paesaggio urbano in una serie

di scritti, dai quali traspariva anche la sottesa progettualità complessiva di ogni scatto:

'Prende forza, in questo dialogo sottile e privato con le architetture e con /e forme dello

spazio di Paesi differenti, l'idea di un luogo globale come somma di luoghi diversi'. • W.O.

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Le foto UniCredrtMosca. Novanta fotografie, selezionate tra le

oltre 4mila del patrimonio della UnICredrt ArtCollectlon, saranno esposte al MultimediaArt Museum di Mosca dal 19 ottobre al

9 novembre. La rassegna s'intitola «Factsand Flctions» per un preciso riferimento alla

'doppia natura della fotografia», soprattutto di

quella contemporanea, capace di raccontare

la realtà come di reinventarla. «DocumentlngRealrty», la prima delle tre sezioni in cui si

articola, presenta gli sviluppi della tradizione

documentaria, riunendo esempi della

Scuola di Dùsseldorf, della scuola italiana

di paesaggio, gli eredi dei New Documents

statunitensi e gli autori del ritratto diretto. In

Transformlng Realrty» confluiscono artisti

che muovendo dal dato oggettivo arrivano a

modificarne i contorni, filtrandolo in operazioni

interpretative che prediligono come campo

il corpo umano. La conclusiva «InventlngRealrty» si spinge sul versante della messa

in scena e della manipolazione, dando conto

del potere persuasivo diffuso in tutta la storia

della fotografia, specie dopo l'introduzione del

digitale. Tra i nomi coinvolti, anche quelli di

Gabriele Basilico, Francesco e Mimmo Jodice,

Andreas Gursky, Vanessa Beecroft, Karen

Knorr e Vincenzo Castella. • C.Co.

Le mostre che hannofatto storiaRoma. Alessandra Mauro ha curato un

volume intelligente e utile, che ripercorre

la storia della fotografia attraverso alcune

delle mostre che ne hanno segnato

l'evoluzione dalle origini ai giorni nostri.

In effetti, una delle caratteristiche della

fotografia è sempre stata quella di essere

insieme oggetto privato e oggetto pubblico,

e di avere un destino sulle pagine dei

libri e dei giornali, ma anche sulle pareti

dei più diversi luoghi espositivi. Ciò che

emerge dalle pagine di «Photoshow. Lemostre che hanno segnato la storia dellafotografia» (272 pp., Contrastobooks, Roma

2014, € 45,00) e dai diversi saggi che la

compongono, è il cammino compiuto dalla

fotografia e dai fotografi per affrancarsi

dalla situazione di subalternità nei confronti

delle arti storicamente codificate, anche

attraverso la conquista degli spazi espositivi.

La lotta per gli spazi all'interno dei Salons,

la nascita delle gallerie private a partire

dalla storica 291 di Stieglitz, lo sviluppo

dei dipartimenti di fotografia all'interno dei

musei, le nuove pratiche installative tra

concettuale e interattività: tutto questo si

ritrova nei saggi di Paul-Louis Robert, Gerry

Badger, David Spencer, Francesco Zanot,

Messia Tagliaventi, Michel Frizot, nonché

nelle interviste della curatrice a Quentin

Bajac e Charles Traub. Accompagnato da un

buon apparato iconografico, il libro si rivela,

oltre che uno strumento di studio, anche una

piacevole lettura. • W.G. , ;

II lucido Battz

/aeazione e urganizzazione Leader sii • 089.253170 • [email protected]

Volume imperdibile non solo per gli

appassionati di fotografia e non solo per

chi ama l'autore, l'edizione italiana degli

scritti di Lewls Baltz è un concentrato

di lucidità e di passione, di capacità

di lettura di se stessi e del mondo nel

quale ci si muove (Scritti, di Lewis Baltz,

a cura di Antonello Frangia, traduzione

di Emilia Sala, 160 pp., Johan & Levi,

Monza 2014, € 16,00). Nato nel 1945,

grande protagonista della stagione dei

«New Topographics» negli anni Settanta,

il fotografo guarda e legge non solo la

fotografia propria, quella del proprio tempo

e del più recente passato, ma anche il '

lavoro di artisti come Chris Burden o Félix

Gonzàlez-Torres, evidenziando sempre

le ragioni linguistiche, storiche ed etiche

delle opere in questione. Con quel tanto di

parzialità e dì coraggio nelle scelte che ci

si attende da un artista che si misura con i

suoi colleghi. • W.G.

Oppressi senza dirittiPordenone. La Galleria comunale HarryBertela propone fino a l l ' l l gennaio la

personale di Pierpaolo Mrttica dal titolo

«Ashes/Cenerl», curata da Angelo Bertani.

Un titolo che fa riferimento agli effetti

devastanti dello sfruttamento degli uomini

e del territorio. Mittica (nato a Pordenone

nel 1971) viene definito «fotografo

umanista», da sempre occupato a dar

voce agli oppressi, alle persone che nel

terzo mondo non hanno alcun diritto. Le

sue 150 immagini in mostra documentano

dieci «ordinarie emergenze»: «Balcani: dalla

Bosnia al Kosovo, 1997-99», «Incredibile

India, 2002-05., «Chernobyl, l'eredità

nascosta, 2002-07», «Vite riciclate, 2007-

08», «Kawah Ijen-lnferno, 2009», «Piccoli

schiavi, 2010», «Fukushima No-Go Zone,

2011-12», «Karabash, Russia, 2013»,

«Mayak 57, Russia, 2013», «Magnitogorsk,

Russia, 2013». Il catalogo, edito dal

Comune di Pordenone, contiene un

intervento di Luis Sepùlveda e testi di Naomi

Rosenblum e Charles-Henri Favrod. • D.V

Attori, attriciGenova. «Nlckolas Muray. Doublé Exposure»,dal 18 ottobre all'8 febbraio a PalazzoDucale, è la prima monografica italiana

mai dedicata all'americano, ungherese

d'origine, famoso per aver dato negli anni

Venti e Trenta un volto colorato alla stagione

glamour degli Stati Uniti. Sono circa 200

fotografie, selezionate da Salomon Grimberg

tra i suoi diecimila ritratti di attori, ballerini,politici e scrittori: Mariiyn Monroe, Greta

Garbo, Charlie Chaplin, Elizabeth Taylor,

per citarne alcuni. E poifrida Kahlo,protagonista negli stessi mesi della grande

mostra del Ducale. Ampio spazio è dato

alle Immagini pubblicitarie, in cui Muray,

il primo a utilizzare il colore per i servizi,

ottiene efficacia adottando la tecnica Carbro,

con pigmenti di colore al carbone, in cui

perfeziona quanto aveva appreso a Berlino

per la fotoincisione. J Anna Orlando

Queste foto sono eticheLodi. Quinta edizione, a Lodi, del Festivaldella Fotografia Etica, realizzato dal

Gruppo Fotografico Progetto Immagine: dal

17 al 19 e dal 24 al 26 ottobre vanno in

scena nell'intera città mostre fotografiche,

dibattiti, incontri, workshop, letture portfolio,

videoproiezioni e altro, tutti dedicate alle

donne. Nella sezione Spazio Tematico, le

personali di Olivia Arthur, Jan Grarup, Meeri

Koutaniemi, Laerke Posselt, Ann-Christine

Woehrl indagano la violenza sulle donne nel

mondo; Spazio Approfondimento propone

Mare Asnin e Krisanne Johnson; Spazio

Ong riunisce progetti di noti fotoreporter

promossi da Ong, mentre Spazio World.

Report Award è riservato ai vincitori

dell'ultima edizione di questo Premio

Italiano di Fotogiornalismo. Completano la

rassegna lo Spazio Libri e Lo sguardo dei

fotografi italiani sul mondo. • Ad.M.

Marco, figlio di MarioMilano. Ai geni non si sfugge e MarcoSchifano (Roma, 1985), figlio di Mario, non

ha saputo resistere al richiamo dell'arte

visiva, che ha declinato scegliendo sin

dall'infanzia la fotografia. Lo StudioGlangaleazzo Visconti presenta (dal primo

ottobre al 16 gennaio, con testo di Gianluca

Ranzi) 35 sue immagini, da cui emerge

la suggestiva cifra stilistica del giovane

artista, che nelle studiatissime, laboriose

composizioni (non ama ricorrere alla

postproduzione), al confine tra fotografia

e montaggio filmico, pittura e messa in

scena teatrale, accosta animali da cortile

e rari, vegetali e suppellettili: ne scaturisce

un intreccio tra realtà e finzione colto ed ^

evocativo, del tutto personale. • Ad.M.

La più fotografataMilano. Da Carla Sozzani a Milano prosegue

fino al 2 novembre l'omaggio a quell'icona

dello chic che negli anni Quaranta e

Cinquanta che è stata la modella Bottina,fotografata da Erwin Blumenfeld, Henri

Cartier-Bresson, Jean-Philippe Charbonnier,

Jean Chevalier, Henry Clarke, Robert

Doisneau, Martin Dutkovitch, Nat Farbman,

Milton Green, Gordon Parks, Irving Penn, Willy

Rizzo, Emile Savitry, Maurice Zalewski. Musa

di Fath e di Givenchy, Bettina ha indossato

con charme ineguagliabile le creazioni dei

maggiori couturier, diventando «la francesepiù fotografata di Francia». Nel 1955 si

è ritirata ma è rimasta protagonista della

moda, tanto da ricevere, nel 2010, il titolo di

Chevalier des Arts et des Lettres. • Ad.M.

Il mondo negli anni '50Port Hercule (Principato di Monaco). A PortHercule, nel cuore del Principato di

Monaco, è stata da poco inaugurata la

prima retrospettiva dedicata al lavoro che

Fabrlzio La Torre ha realizzato negli anni

Cinquanta e Sessanta tra Italia, America

e Asia. Con il titolo di «Le Monde desAnnées 50» nello spazio al numero 4 di

quai Antoine l e r sono esposte fino al 19

ottobre duecentoventi immagini, di cui

molte inedite: dalla Roma del boom edella Dolce Vita, all'America minore, agli

esotismi della penisola indocinese.

S'io fossi HopperMilano. Sono Luca Campigotto, GregoryCrewdson e Richard Tuschman i protagonisti

di «Hoppertana», l'omaggio che Photoiogy,a Milano, dedica fino al 28 novembre

all'artista americano che con la sua pittura

fatta di solitudini metropolitane, di silenzi

e di atmosfere sospese, ha modellato

l'immaginario degli Stati Uniti agli occhi del

resto del mondo. Anche i tre fotografi ci

consegnano un universo costruito, come

quello di Hopper, da una luce ferma e

segnato dallo stesso inquietante realismo

che, spiega Daniele Galllano, «ospite» della

mostra con un dipinto più che hopperiano

del 2012, diventa «paradigma estetico e

simbolico della condizione primaria del viaggio

delle anime sulla Terra-. • Ad.M.

V