giornale (1)

52
Il giornale degli Ingegneri della provincia di Lecce A G O S T O 2 0 1 1 A N N O I I anniversario dell’Unità d’Italia Spedizione in abbonamento postale - Art. 2 comma 20/b L. 662/96 DC/DCI/199/00/LE - Contiene I.P.

Transcript of giornale (1)

Page 1: giornale (1)

Il giornale degli Ingegneri della provincia di Lecce

A G O S T O 2 0 1 1 A N N O I I

anniversariodell’Unità d’Italia

Spedizione in abbonamento postale - Art. 2 comma 20/bL. 662/96 DC/DCI/199/00/LE - Contiene I.P.

Page 2: giornale (1)
Page 3: giornale (1)

IL GIORNALE DEGLI INGEGNERIDELLA PROVINCIA DI LECCE

ANNO II - Numero 2AGOSTO 2011Aut. Trib. Lecce n. 338

DIRETTORE RESPONSABILE:Daniele L. De Fabrizio

DIRETTORE EDITORIALE:Caterina Marasco

COMITATO DI REDAZIONE:Daniele L. De Fabrizio,Cosimo Fonseca, Donato Giannuzzi,Caterina Marasco

COORDINAMENTO REDAZIONALEE CONSULENZA GIORNALISTICA:Maria Luisa Mastrogiovanni

CONSIGLIERE DELEGATO COMMISSIONEINFORMAZIONE ED INTERNET:Caterina Marasco, Cosimo Mazzotta

SEDE LEGALE ED EDITORE:Ordine degli Ingegneridella Provincia di LecceViale De Pietro, 23/ATel. 0832.245472 - Fax: 0832.304406

IMPAGINAZIONE E STAMPA:Carra Editrice - Z.I. 73042 Casarano (Le)Tel. 0833.502319 - Fax 0833.591634www.carraeditrice.it - [email protected]

Chiuso in tipografia il 28 luglio 2011Tiratura 3.200 copie

Questa pubblicazione è inviata agli ingegneri dellaProvincia di Lecce, ai Presidenti degli Ordini degliIngegneri delle province d’Italia, ai componenti delCNI, ai Sindaci e agli uffici tecnici dei Comuni dellaProvincia di Lecce e a quanti ne abbiano fattorichiesta.

Gli articoli e le note firmate esprimono solol’opinione dell’autore e non impegnano ilConsiglio né la redazione del periodico. Imanoscritti anche se non pubblicati, non sirestituiscono.

SOMMARIO

EDITORIALE DEL PRESIDENTE4 Verso un’unità reale del Paese

di Daniele De Fabrizio

Incentivare il turismo,ripartendo dal “centro”di Daniele De Fabrizio

AGORÀ

10

La firma digitaledi Cosimo Mazzotta

16

La corretta caratterizzazione dei lavoridi Massimo Marra

26

“Liberare legando” per far rivivere Nardòdi Alberto A. Antico

30

La sicurezza informaticadi Massimo Marra

38

VARIAZIONI ALL’ALBO

COMUNICAZIONI E AVVISI

BIBLIOTECA

a cura di Donato Giannuzzi

42

48

50

L’ANGOLO DELLA POESIA47

Page 4: giornale (1)

VERSO UN’UNITÀREALE DEL PAESE

Quest’anno ricorre il centocinquan-tesimo anniversario dell’Unità d’Italia.Una data importante, dal forte valoresimbolico, che il popolo italiano sta giu-stamente celebrando con il dovuto rispet-to e senso dello Stato.

Un arco temporale brevissimo, duran-te il quale tuttavia l’Italia si è meritato unposto tra i sette paesi più industrializzatial mondo.

Una posizione il cui merito va ascritto,non solo, certamente, ma forse in manierapreponderante, ai tanti ingegneri chehanno lavorato per il raggiungimento diun così importante risultato.

Ingegneri che hanno segnato con laloro opera i vari gradini dello sviluppo delnostro Paese: basti pensare alle grandiinfrastrutture che sono riuscite a collegareil Nord con il Sud, l’Italia con il restod’Europa e del mondo; le produzionidell’ingegneria meccanica, l’industriaautomobilistica che ci vede eccellere alivello mondiale; le chiese, gli ospedali egli edifici pubblici.

Certo, la Storia è distillata da grandi

di Daniele De Fabrizio

EDITORIALE DEL PRESIDENTE

4 Spazio Aperto Agosto 2011EDITORIALE DEL PRESIDENTE

Presidente dell’Ordinedegli Ingegneridella Provincia di Lecce

Page 5: giornale (1)

5Spazio ApertoAgosto 2011 EDITORIALE DEL PRESIDENTE

La ferrovia Napoli – Portici fu la prima linea ferroviaria costruita in Italia inaugurata, con grandi festeggiamenti,il 3 ottobre 1839; aveva la lunghezza complessiva di 7,25chilometri.La convenzione per la sua costruzione venne firmata nel 1836; con essa si concedeva all’ingegner Armando GiuseppeBayard de la Vingtrie, la concessione per la costruzione in quattro anni di una linea ferroviaria da Napoli a NoceraInferiore con un ramo per Castellammare che si sarebbe staccato all’altezza di Torre Annunziata. L’anno seguentevenne costituita a Parigi una Società per la costruzione e la gestione della ferrovia.Alle ore 10 del 3 ottobre del 1839, alla presenza del re Ferdinando II di Borbone e delle più alte cariche del Regno vifu la partenza del primo treno composto da unalocomotiva a vapore di costruzione inglese Longridge e da ottovagoni. Il percorso venne compiuto in nove minuti e mezzo tra ali di gente stupita e festante. La locomotiva chetrainava il treno era stata battezzata “Vesuvio”.Il primo viaggio trasportò 258 passeggeri. Nei successivi quaranta giorni ben 85.759 passeggeri usufruirono dellaferrovia. Il pittore di corte Salvatore Fergola immortalò gli avvenimenti nei suoi celebri dipinti

Page 6: giornale (1)

nomi, come Morandi o Nervi, solo percitarne due celebri, ma sono tutti gliingegneri, nella loro opera quotidiana alservizio delle persone, a ‘fare’ la Storia.A costruirla dal basso.

Basti guardare al nostro territorio,all’importanza di opere come la retedell’Acquedotto pugliese, il più grandee capillare acquedotto europeo, e ai tantiingegneri che l’hanno prima pensato epoi realizzato e che ancora oggi lavoranoper raggiungere l’efficienza.

Un’opera quotidiana, invisibile ai più,eppure indispensabile.

Oppure guardiamo ai grandi edificipubblici degli anni Trenta e del dopoguer-ra, agli ospedali e alle strade. Un lavoroduro e incessante per l’ammodernamentodel nostro Sud.

Restano tuttavia attualissime le ragio-ni per cui, a distanza di un secolo emezzo, lo Stato unitario non sia stato in

grado di affrontare e risolvere la cosìdetta “questione meridionale”.

Un gap tra nord e sud che, col passaredei decenni va sempre più ampliandosi,soprattutto con riferimento alle tematichedi nostra più diretta competenza e inte-resse: infrastruttura, urbanistica, reti te-lematiche.

Va da parte nostra ricordato che,secondo numerosi e autorevolissimi storicie analisti meridionali, il problemadell’arretratezza economica del Sud ri-spetto al Nord è stato un effetto direttodell’unificazione dell’Italia, che si è com-piuta sulla ‘pelle’ dei meridionali, ad operadell’esercito sabaudo e di Garibaldi chehanno condotto una vera e propria una“guerra coloniale”.

Una tesi che va prendendo semprepiù piede e trova sempre maggiori con-ferme tra gli studiosi.

L’analisi storiografica non è certamen-

6 Spazio Aperto Agosto 2011EDITORIALE DEL PRESIDENTE

Page 7: giornale (1)

te tra i compiti dell’ingegnere, ma è utilein questa sede ricordare tesi documentatee qualificate secondo le quali i piemontesifecero proprio questo con il Regno delleDue Sicilie: in linea con la vocazionecolonialista dei Paesi europei, che prospe-ravano grazie ai territori africani e asiaticisottomessi con la forza, anche il Regnodi Sardegna occupò con la violenza il Sud,sottomettendo i vinti con la forza.

Prima dell’unificazione non esistevaun divario economico tra Nord e Sud.Anzi, tutto il contrario: mentre il Piemonteera prossimo alla bancarotta, Napoli erala terza città d’Europa per popolazione eil suo sviluppo industriale era appenainferiore a quello di Milano (nel 1846 siregistravano in Campania 60 mila addettiall’industria). Esistevano alcuni primatiche sono poi stati dimenticati: la Calabriaera leader italiana nella produzionedell’acciaio, la flotta borbonica era tra lepiù efficienti d’Europa e il primo tratto diferrovia a vapore d’Italia fu inauguratotra Napoli e Portici nel 1839. La primanave a vapore fu costruita nei cantierinapoletani (1818). Opere infrastrutturalie di bonifica importanti, delle quali vi ètuttora durevole testimonianza, furono

realizzate sotto i Borboni. Ovviamenteesistevano altrettante arretratezze e limiti.

Ma è un fatto che il primo Parlamentodel Regno d’Italia introdusse nuove tassesolo al Sud, per investire, almeno fino aiprimi del ‘900, in bonifiche, strade, fer-rovie, scuole solo nel Nord e a Roma. Edè probabilmente questa l’origine dellacosiddetta questione meridionale, aggra-vata dai successivi regimi, in primis quellofascista, che lasciarono il Sud in una con-dizione di minorità.

Non sfuggono alcune ragioni“strutturali” delle difficoltà meridionali. Lacollocazione periferica del Mezzogiornorispetto ai circuiti europei e le asperitàdell’orografia tormentata (nel Mezzogiornola pianura rappresenta appena il 18,3%della superficie territoriale, contro il 35%nel Nord). Il regime climatico del Sud conla lunga siccità estiva e le brevi e copioseprecipitazioni che hanno provocato inaridi-mento e conseguente sfascio idro-geologico, accentuato dal disboscamento.I lentissimi lavori legati all’acqua attraversole opere di invaso e regimazione delle acque.

Fino ad arrivare ai giorni nostri conla lentezza nella cablatura delle nostrecittà, mediamente troppo piccole e troppo

7Spazio ApertoAgosto 2011 EDITORIALE DEL PRESIDENTE

Page 8: giornale (1)

8 Spazio Aperto Agosto 2011EDITORIALE DEL PRESIDENTE

distanti dalle reti informatiche del nord,che acuiscono il digital divide e neganol’articolo 21 bis della Costituzione italiana.

Ho pensato a lungo prima di scriverequesti miei pensieri sull’Unità d’Italia,perché credo che abbiamo la grande re-sponsabilità, oggi più che mai, che sicelebrano i 150 anni dall’unificazionepolitica del Bel Paese, di avviare una rifles-sione sul ruolo dell’ingegnere nella societàe nella società meridionale in particolare.

Il nostro è un ruolo di ‘servizio’ e ‘alservizio’ dei cittadini. Abbiamo perciòuna forte missione etica da perseguire,ossia quella di tutelare il ‘bene comune’e renderlo allo stesso tempo di tutti. Ilprogresso non è tale se si lascia dietroqualcuno o qualcosa.

Penso al paesaggio, all’ambiente na-turale, all’aria, all’acqua, all’energia, aimezzi di comunicazione, ai mezzi di tra-sporto, alle infrastrutture. Non c’è un

settore del vivere civile in cui l’ingegnerenon sia chiamato a dare una risposta alleesigenze dei cittadini.

Esigenze che vanno verso un mondoallo stesso tempo fruibile ed ecososteni-bile, moderno ed inclusivo, proiettatoverso lo sviluppo ma che garantisca latutela dei più deboli.

Un mondo che unisca e non divida,mai più.

Ripartiamo da questo, per i nostriprossimi 150 anni di Storia unitaria.

Abbiamo voluto proporvi un numerospeciale, in cui brevemente ripercorriamole tappe verso il progresso, attraverso leprincipali opere infrastrutturali italiane.E’ una ricerca storico-iconografica chenon ha la pretesa dell’esaustività, ma chevuole solo farci fermare a riflettere sullaportata della nostra professione sulle ‘vitedegli altri’.

Buone vacanze a tutti.

Roma, il viadotto di corsoFrancia realizzato daPierluigi Nervi tra il 1958ed il 1960.Il filo conduttore di tuttal'opera di Nervi è lastaticità. Egli affermava:"Come sempre in tutta lamia opera progettistica hoconstatato che isuggerimenti staticiinterpretati e definiti conpaziente opera di ricerca edi proporzionamento sonole più efficaci fonti diispirazione architettonica.Per me questa regola èassoluta e senza eccezioni"

Page 9: giornale (1)
Page 10: giornale (1)

INCENTIVAREIL TURISMO,RIPARTENDODAL “CENTRO”

Rivalutare i centri storici dal punto divista turistico-abitativo. Un obiettivoambizioso ma da perseguire in manieraprioritaria per lo sviluppo dell’interoterritorio. Lo scorso 26 febbraio gli Ordinidegli ingegneri, architetti e commercialistied il Collegio dei geometri hannoorganizzato un convegno dal titolo“Proposte di aiuti finanziari per rivitalizzarei centri storici in chiave turistico–abitativa”.Al centro del dibattito la proposta di leggesul tema presentata dal senatore salentinoRosario Giorgio Costa.

L’intervento che il presidentedell’Ordine degli ingegneri, Daniele DeFabrizio, tenne in quell’occasione,focalizzò l’attenzione della platea sul temadella pianificazione turistica e sul ruolostrategico che, in questo contesto,assumono i centri storici.

Lo riportiamo in versione integraleper l’importanza della tematica affrontataed a beneficio di coloro che non hannopotuto essere presenti al dibattito.

di Daniele De Fabrizio

Il ruolostrategicodei centristorici nellapianificazioneturistica

AGORÀ

10 Spazio Aperto Agosto 2011AGORÀ

Presidente dell’Ordinedegli Ingegneridella Provincia di Lecce

Page 11: giornale (1)

11Spazio ApertoAgosto 2011 AGORÀ

19 settembre 1963. Il quotidiano economico “Il Sole 24 ore” saluta conentusiasmo la realizzazione dell’imponente viadotto di San Giuliano nel trattoRoma-Magliano Sabina.Realizzato con una struttura ad arco a due cerniere gettato in opera, fu poiesposto al Museum of Modern Art di New York

Page 12: giornale (1)

Il panoramalegislativoè costituitoda provvedimentie leggi che sipreoccupano piùdi trattare alcuniaspetti specifici delturismoche non di favorireun approcciosistematicoal tema

La necessità di una pianificazioneturistica, nasce dall’esigenza di dare uncontributo specialistico ad un argomentolasciato per molto tempo all’iniziativa deisingoli cittadini-operatori e, in qualchecaso più fortunato, alla buona volontàdi qualche amministratore. Ma sempreguardando al turismo con un approcciofinalizzato al mero tornaconto economi-co, trascurando l’evoluzione del fenome-no turistico ad oggi divenuto bisognoirrinunciabile della nostra società.

È certamente un fenomeno econo-mico e quindi governato da quella chegli economisti chiamano “legge delladomanda e dell’offerta” ma va affrontatoe trattato come un fenomeno propriodell’attività umana.

Turismo è offerta di molteplici poten-zialità, è mobilità di grandi flussi di citta-dini. E’ creazione di eventi. In definitivaè un fenomeno complesso che coinvolgesia i singoli cittadini che gli Enti pubblici.

Ad oggi la politica di sviluppo turisticoè stata attuata più dall’iniziativa dei singolioperatori, a volte organizzati in formaassociativa, proprio per colmare l’assenzaorganica e programmata dell’azione pub-blica, anche questa presente solo coniniziative episodiche, anche se importanti,ma prive di un percorso comune o, peg-

gio ancora, non inquadrate in un progettopiù ampio di strategia e di obiettivi.

Lo stesso panorama legislativo è co-stituito da provvedimenti e leggi che sipreoccupano più di trattare alcuni aspettispecifici del turismo che non di favorireun approccio sistematico al tema.

La stessa legge quadro sul turismola 135/2001 più volte modificata, sipreoccupa più di dare regole e indirizziper chi opera nel settore, perché adesempio riclassifica le strutture ricettive,istituisce la conferenza nazionale sulturismo, ma non si preoccupa di intro-durre i principi e le regole per una pia-nificazione regolamentata dal fenomenoturistico.

La legge 447/2000, che ha introdottola possibilità di varianti al Prg, utilizzandol’istituto della Conferenza di servizi, nataper le attività produttive e successivamen-te estesa alle attività produttive turistiche,ha solo colmato il grave ritardo dellapolitica dei nostri amministratori.

Occorre fare prima di tutto un’analisicritica.

Aver lasciato lo sviluppo turistico allabuona volontà ed all’iniziativa dei singolioperatori ha, di fatto, portato ad unosviluppo disordinato degli insediamentiricettivi e ad intendere il turismo comeuna operazione di sfruttamento dellerisorse ambientali e naturali del territorio,causando, in alcune aree, un degradonon solo del territorio ma anche delletradizioni e delle culture.

In sostanza stiamo assistendo ad unasorta di commercializzazione dell’ambien-te naturale.

Anche le iniziative intraprese daalcuni amministratori locali, pur se lode-voli e con riflessi sovra regionali, valgaad esempio l’Alba dei Popoli ad Otrantoo il concerto della Taranta a Melpignano,sono inquadrabili come eventi episodicie non come iniziative conseguenti aduna visione più ampia e organicadell’offerta turistica.

In altre parole non sono conseguenzadi una pianificazione generale, estesa adun’area vasta e non ad un singolo Co-mune.

Il bravo albergatore è in grado, fuoristagione, di riempiere il proprio albergo

12 Spazio Aperto Agosto 2011AGORÀ

La Fiera di Milano

Page 13: giornale (1)

con i pacchetti week-end e trattamentibeauty-farm. Ma l’ospite fuori dall’albergotrova una città deserta e questa circostan-za rende vani i sacrifici e le ideedell’imprenditore attento.

Accanto a queste criticità vanno va-lutati anche gli effetti negativi dei flussituristici.

Un paese che in pochi giorni passada 5.000 abitanti a 30.000 abitanti siritrova ad affrontare gravi problemi alleinfrastrutture; fognature che vanno in tilt,rete idrica insufficiente, raccolta rifiuti,traffico ecc…

In ultimo, ma molto importante, lanecessità che la politica di sviluppo turi-stico sia compatibile con le altre politichedi sviluppo del territorio; penso ad esem-pio a chi propone per la Puglia l’idea diPiattaforma logistica del Mediterraneoper gli scambi economici.

L’analisi fatta rende evidente la com-plessità del fenomeno turistico; fenomenoche interferisce ed influenza tutte le atti-vità umane. Ed è proprio questa circostan-za che obbliga ad una gestione ordinatadel fenomeno, ossia ad una sua pianifi-cazione.

La pianificazione turistica va attuatamediante la redazione di strumenti pseu-do-urbanistici che interpretano un’ideapolitica di sviluppo turistico e ne racchiu-dono le strategie.

La promozione turistica non può pre-scindere da una rigorosa qualità urbani-stica del territorio.

Lo stretto legame tra urbanistica eturismo è una condizione indispensabileper un approccio corretto sull’argomento.

Un’urbanistica incapace di interpre-tare la dinamica delle attività umane èconseguenza di disastri ambientali, pae-saggistici ed economici.

Si pensi che gli strumenti urbanisticigenerali dei più importanti comuni co-stieri della nostra provincia, non conte-nevano, fino a pochi anni fa, nelle loroprevisioni, aree da destinare a strutturericettive. La stessa L.R. n. 56/1980 e lafamosa delibera di GR n. 6320, in vigorefino ad alcuni anni fa, indicavano comeparametro per il calcolo della capacitàricettiva, solo i chilometri di costa, esclu-dendo così tutti i Comuni dell’entroterra,i quali hanno dimostrato come anch’essi

hanno potenzialità turistiche.Ed anche quest’ultimo aspetto, di-

scusso oggi come una necessità di spo-stare ed organizzare l’offerta turisticanell’entroterra, non è conseguenza di unapolitica turistica lungimirante, ma dallaconstatazione che i flussi turistici legatialla balneazione, nelle ore serali si dirigononei paesi limitrofi, per una conoscenzadelle tradizioni e delle realtà di un territorioche nelle località balneari non vengonopercepite in modo autentico. Ed anchegrazie all’intraprendenza di alcuni opera-tori che hanno investito in strutture agri-turistiche e nei B&B, offrendo, di fatto,una valida ed apprezzata alternativa allapopolazione turistica.

In definitiva, una corretta politica disviluppo turistico deve necessariamentepassare attraverso una adeguata pianifi-cazione.

Sviluppo inteso in senso sostenibile.La pianificazione turistica deve se-

guire ed integrarsi con le altre forme dipianificazione urbanistica, energetica,paesaggistica, delle coste ecc., ciò per-ché la pianificazione turistica interagiscecon tutti gli altri ambiti sociali ed eco-nomici.

13Spazio ApertoAgosto 2011 AGORÀ

Aver lasciato losviluppo turisticoall’iniziativa deisingoli operatoriha portatoad uno sviluppodisordinato degliinsediamentiricettivie ad intendereil turismo comeuna operazionedi sfruttamentodelle risorsedel territorio

L'Acquedotto pugliese.Il ponte delle sette luci(adduttoredel Sele - Calore)

Page 14: giornale (1)

14 Spazio Aperto Agosto 2011AGORÀ

Anche per il turismo la pianificazioneva eseguita su diversi livelli: regionale,provinciale e comunale o intercomunale,tutte basate nel rispetto di quelle chedovrebbero essere le linee guida o, meglioancora, una legge quadro nazionale.

La pianificazione regionale è neces-saria per fissare obiettivi e criteri per laformazione dei piani provinciali e comu-nali ed anche per organizzare il quadrodelle azioni di valenza regionale, ad esem-pio il sistema portuale, aeroportuale, iparchi regionali, le coste ecc..

A livello comunale il Piano del turismoindividua un modello di sviluppo e rac-chiude le azioni strategiche ed operative,programmate e pianificate in funzionesia delle potenzialità che delle criticitàspecifiche del territorio stesso. Esso inoltremette in relazione tutte le componentie le variabili che costituiscono l’offertaturistica.

Le componenti strutturali del pianosono:– quadro delle risorse ed analisi delle

criticità;– obiettivi di sviluppo turistico;– le strategie di promozione;– linee programmatiche per il futuro;– sistema di monitoraggio.

Quest’ultimo punto, proprio di tuttigli strumenti di programmazione, puravendo un ruolo importante e strategico,di fatto è trascurato e sempre inattuato,con conseguenze disastrose sull’efficaciadel piano stesso.

Monitorare è indispensabile per con-trollare, nel percorso di attuazione delleprevisioni di piano, se le scelte effettuatesono recepite, se sono corrette e funzio-nali e, in caso contrario, agire per evitareopere inutili con danni irreversibili sulterritorio.

Tra le componenti principali del Piano,sicuramente la prima è anche la più im-portante. Il quadro delle risorse non èuna semplice elencazione di ciò che èpresente sul territorio. Innanzitutto questevanno suddivise in:– risorse culturali;– risorse infrastrutturali;– risorse dei servizi.

Nell’ambito delle risorse culturali unaulteriore distinzione è quella tra le emer-

genze ambientali e paesaggistiche e leemergenze di tipo antropico, ossia, arti-stiche, architettoniche, archeologiche,ecc..

Le risorse costituiscono la base su cuipoggia tutto il piano del turismo, la lorocorretta e completa fruizione, non solodetermina un alto livello di attrattiva delterritorio, ma garantisce il futuro delterritorio stesso in quell’area.

Nell’ambito delle risorse culturali ilcentro storico ha una dimensione ed unruolo strategico e di primaria importanza,in quanto consente di sviluppare e sod-disfare diversi obiettivi riportati nel Pianoturistico; dalla necessità di coinvolgerel’entroterra nel fenomeno turistico, conil duplice obiettivo di offrire valide alter-native, di favorire una maggiore distribu-zione degli introiti economici ed anchedi limitare gli effetti negativi di una mas-siccia presenza umana, concentrata inpiccole aree balneari.

I centri storici consentono di esaltarela pluralità culturale della nostra provincia,di garantire un’offerta aggiuntivaall’ospite e, soprattutto, far conoscerel’autenticità di un popolo e le sue tradi-zioni.

Accanto a queste considerazioni, lanecessità di ridare vita ad una parte dellacittà, costituita da un patrimonio urbani-stico di irripetibile genialità.

Anche qui è necessaria un’analisicritica perché ad oggi il centro storico è,in conseguenza delle politiche disordinateadottate, “un centro commercialediffuso” dove tutte le altre attività umanesono di fatto assenti.

La pianificazioneturistica deveseguireed integrarsicon le altre formedi pianificazioneurbanistica,energetica,paesaggistica,delle coste perchéinteragiscecon tutti gli altriambiti socialied economici

Page 15: giornale (1)

Tecnologie & InnovazioniIngg. Tarantino S.r.l.

STRUTTURE PER C.A. E MANUFATTI IN ACCIAIOCONTROLLO STRUTTURALE E INDAGINI STRUMENTALI

WWW.INGGTARANTINO.IT

ZONA INDUSTRIALE

73020 MELPIGNANO (LE)

TEL & FAX 0836/426512

Page 16: giornale (1)

Il processo di digitalizzazione, utiliz-zando in modo appropriato le tecnologiedell’informazione e della comunicazione,ha lo scopo di assicurare la disponibilità,la gestione, l’accesso, la trasmissione, laconservazione e la fruibilità dell’infor-mazione in modalità digitale. L’art. 2 delD.Lgs. 82 del 7-3-2005 ha stabilito chelo Stato, le Regioni e le autonomie locali,si organizzino ed agiscano per raggiun-gere tali obiettivi.

L’obbligo all’attivazione (non all’uso)di un indirizzo di PEC da parte di profes-sionisti, imprese e PP.AA., ha costituitoun primo passo in tale direzione, invitandocon la legge 28 gennaio 2009 n.2, tuttii professionisti a comunicare ai rispettivialbi o collegi il proprio indirizzo di postaelettronica certificata, entro 1 anno(29/11/2009).

A distanza di un anno, possiamoaffermare che per i professionisti si siatrattato di una falsa partenza, la PECsenza la firma digitale è quasi inutile neirapporti con la P.A., a differenza della P.A.che ha potuto farne larghissimo uso in-

ConsigliereCoordinatore Commissionedell’Informazione

16 Spazio Aperto Agosto 2011AGORÀ

LA FIRMADIGITALE

di Cosimo Mazzotta

Campidi applicazionedella firmadigitale

AGORÀ

Page 17: giornale (1)

Spazio ApertoAgosto 2011 AGORÀ17

L’ACQUEDOTTO PUGLIESE

E’ l’acquedotto più grande d’Europa. Fin dal 1847 erano stati fatti progetti di pozzi artesiani ed erano stati prospettatipiani di derivazione di canali da corsi fluviali. Un progetto dell’anno 1880 stabiliva che si sfruttassero le sorgenti diAtella, di Monticchio, di Palazzo S. Gervasio e quelle del Sele e si convogliassero in un grande acquedotto che alimentassele contrade pugliesi. L’iniziativa però arenò fra diverse difficoltà.

Alcuni anni dopo si riaprivano le discussioni in seguito al progetto dell’ingegner Zampari che, riprendendo il progettodell’ing. Rosalba di convogliare le acque di Caposele sgorganti a 425 m. sul livello del mare ed aventi un volume di 7mc. al secondo, prospettò la possibilità di rifornire trentasei Comuni con la proporzione di 100 litri per abitante e conun onere finanziario di 58 milioni di lire. Lodevole a tal proposito fu l’opera del Sindaco Capruzzi, il quale il 10settembre 1887 si prodigò fra i rappresentanti dei Comuni, affinchè si stabilissero quote di concorso, modalità ecauzioni per i lavori. Nel 1889 il collegio elettorale barese nominò, dopo una memoranda battaglia politica, rappresentanteal Parlamento M. Renato Imbriani. Questi espose al governo italiano le ragioni essenzialissime di un intervento, perprovvedere la Puglia di un ampio acquedotto. Si ricorda ancora la frase introduttiva della sua prolusione: “Io vengo”,egli diceva, “dalle Puglie sitibonde d’acqua e di giustizia”; ebbene il piano legislativo relativo all’Acquedotto Puglieseera per la prima volta esposto il 25 maggio di quell’anno. Il 4 giugno era letto in assemblea il progetto firmato daglion.li Bovio, Imbriani, Panunzio e Lazzaro

Page 18: giornale (1)

In Italia la firmadigitale è stataintrodottacon il DPR 10novembre 1997,n. 513, normarivoluzionariae applicativa dellalegge 59/1997,la cosiddettaBassanini

viando informazioni, notifiche, intimazio-ni, avvisi di pagamento ecc.. Viene dapensare che il legislatore, non abbiaprovveduto alla verifica d’impatto dellanorma citata, oppure che ne abbia taciutogli effetti, infatti, non è stato riscontratoad oggi un significativo beneficio per iprofessionisti nei rapporti con la P.A..

Per colmare questo divario, il CNII(Comitato Nazionale degli Ingegneridell’Informazione), organo consultivo delCNI, ha avviato una campagnad’informazione attraverso le commissioniprovinciali dell’Ingegneria dell’Informa-zione, sull’importanza della firma digitalenei rapporti professionali.

Questo articolo si rivolge pertanto aiprofessionisti, alle imprese ed alle pubbli-che amministrazioni che intendono do-tarsi di un dispositivo di firma necessarioper sottoscrivere i documenti informatici.

QUALE FIRMA?In Italia la firma digitale è stata intro-

dotta con il DPR 10 novembre 1997, n.513, norma rivoluzionaria e applicativadella legge 59/1997 (c.d. Bassanini 1).Con la Direttiva europea 1999/93/CErelativa ad un quadro comunitario per lefirme elettroniche, sono considerate 2tipi di firme, la firma elettronica e la firmaelettronica avanzata. Successivamente,con il D.Lgs. 23 gennaio 2002, n. 10 direcepimento, sono stati mantenuti i duetipi di firma elettronica, successivamente,con l’emanazione del DPR 7 aprile 2003,n. 137, alla firma elettronica e quellaavanzata, furono introdotte due ulterioritipologie di firme: la firma elettronicaqualificata e la firma digitale. Conl’approvazione del CAD con il d.lgs.82/2005, le firme sono state ridotte a 3,firma elettronica, firma elettronica quali-ficata e firma digitale, con l’eliminazioneproprio la firma elettronica avanzataprevista dalla direttiva.

L’altalena delle firme termina con ilnuovo codice dell’amministrazione digi-tale (CAD) modificato dal recente d.lgs.235 del 30-12-2010, le firme sono tor-nate ad essere 4 con le seguenti defini-zioni:

Firma elettronica: insieme dei dati

in forma elettronica, allegati oppure con-nessi tramite associazione logica ad altridati elettronici, utilizzati come metododi identificazione informatica;

Firma elettronica avanzata: insie-me di dati in forma elettronica allegatioppure connessi a un documento infor-matico per consentire l’identificazionedel firmatario del documento e garanti-scono la connessione univoca al firmata-rio, creati con mezzi sui quali il firmatariopuò conservare un controllo esclusivo,collegati ai dati ai quali detta firma siriferisce in modo da consentire di rilevarese i dati stessi siano stati successivamentemodificati;

Firma elettronica qualificata: unparticolare tipo di firma elettronica avan-zata basata su un certificato qualificato,realizzata mediante un dispositivo sicuroper la creazione della firma;

Firma digitale: particolare tipo difirma elettronica avanzata basata su uncertificato qualificato e su un sistema dichiavi crittografiche, una pubblica e unaprivata correlate tra loro, per consentireal titolare tramite la chiave privata e aldestinatario tramite la chiave pubblica,rispettivamente, di rendere manifesta edi verificare la provenienza e l’integritàdi un documento informatico o di uninsieme di documenti informatici.

LA FIRMA ELETTRONICANel nuovo CAD la firma elettronica,

in particolare la digitalizzazione dellafirma autografa, ha acquistato maggiorefiducia la cui sottoscrizione può essereautenticata da un notaio. Infatti, il nuovoart. 52 bis della legge 89/1913 (comeintrodotto dal D.Lgs. n. 110/2010 sull’attopubblico informatico notarile) ha giàprevisto che la parti possano sottoscriverel’atto pubblico informatico, in presenzadel notaio, anche con una semplice firmaelettronica consistente nell’acquisizionedigitale della sottoscrizione autografa.

La firma elettronica ottenuta digita-lizzando la firma autografa, è attualmentemolto utilizzata dalla P.A. nella comuni-cazione con i cittadini, ha il vantaggioche non si dimentica, non si può rubare,è strettamente legata alla caratteristica

18 Spazio Aperto Agosto 2011AGORÀ

Page 19: giornale (1)

fisica della persona che appone la firma(biometria), vale a dire la grafia e puòessere eventualmente esaminata da esper-ti grafologi. L’art.21 c.1 del CAD inoltre,stabilisce che il valore probatorio deldocumento informatico sottoscritto confirma elettronica, è liberamente valutabilein giudizio caso per caso, tenuto contodelle sue caratteristiche oggettive di qua-lità, sicurezza, integrità e immodificabilità.

FIRMA ELETTRONICA AVANZATAPer quanto riguarda la firma elettro-

nica avanzata, è connessa in manieraunivoca al firmatario, è idonea ad identi-ficare il firmatario, è creata con mezzi suiquali il firmatario può conservare un con-trollo esclusivo, è collegata ai dati cui siriferisce onde consentire l’identificazionedi ogni successiva modifica di detti dati.In questo tipo di firma non si fa riferimen-to ad alcun certificato, mentre, come siaassociata al firmatario il legislatore nonlo precisa.

FIRMA ELETTRONICAQUALIFICATALa firma elettronica qualificata è una

firma elettronica avanzata basata su un attestato elettronico (certificato) rilasciatoda un gestore accreditato (qualificato)che collega i dati di verifica della firmaad una persona e conferma l’identità ditale persona, realizzata mediante un di-spositivo sicuro di generazione della firma,ovvero un software configurato o unhardware usato per applicare i dati perla creazione di una firma.

FIRMA ELETTRONICA DIGITALELa Firma Digitale può essere definita

come l’equivalente elettronico della tra-dizionale firma autografa apposta su undocumento cartaceo. E’ associata stabil-mente al documento informatico e loarricchisce di informazioni che attestanocon certezza l’integrità, l’autenticità e lanon ripudiabilità dello stesso.

Con il nuovo CAD la firma digitale èdiventata una particolare firma elettronicaavanzata invece di qualificata, non è piùgenerata attraverso un dispositivo sicuro.Questo particolare induce a ritenere che

la firma digitale derivando da quella avan-zata, ora risulti meno sicura della firmaelettronica qualificata, inoltre, sgancian-dola dal dispositivo sicuro, viene menoanche il principio di recepimento delladirettiva 1999/93/CE.

Riguardo al campo di applicazione,l’art. 2-bis stabilisce che, le scrittureprivate di cui all’articolo 1350 del c.c.,primo comma, numeri da 1 a 12, se fattecon documento informatico, sono sotto-scritte, a pena di nullità, con firma elet-tronica qualificata o con firma digitale,inoltre, l’art. 24 c.2 stabilisce che“l’apposizione di firma digitale integra esostituisce l’apposizione di sigilli, punzoni,timbri, contrassegni e marchi di qualsiasigenere ad ogni fine previsto dalla norma-tiva vigente”.

Per quanto riguarda invece le istanzee dichiarazioni presentate alle pubbli-che amministrazioni per via telemati-ca, l‘art. 65 prevede un’elencazione distrumenti informatici che conferisconovalidità alle suddette istanze e dichiara-zioni, tra questi strumenti, la firma digitalefigura al primo posto. Vi è però una novitànel nuovo CAD, la novità risiedenell’eliminazione della facoltà, per lapubblica amministrazione, di stabilire icasi in cui è necessaria la firma digitale(in luogo o in aggiunta agli altri strumenti).Il nuovo comma 1 bis stabilisce che saràun decreto del Ministro per la pubblicaamministrazione e l’innovazione e delMinistro per la semplificazione normativaad individuare i casi in cui sarà necessariala firma digitale.

Esempi tipici dell’utilizzo della firmadigitale possono essere ricercati in tuttigli adempimenti da effettuarsi verso leamministrazioni che richiedono appuntola sottoscrizione di una volontà, denunce,istanze, dichiarazioni, cambi di residenza,di domicilio, richieste di contributi, esen-zioni di pagamenti, ricorsi, presentazionidi progetti o elaborati grafici, ecc.

E’ altamente sconsigliabile la sot-toscrizione digitale di documenti conte-nenti elementi dinamicamente variabili,pertanto è preferibile utilizzare, per idocumenti da firmare digitalmente, for-mati statici tipo rtf, pdf, text, tiff, etc. Gli

L’altalena dellefirme terminacon il nuovo codicedell’amministrazione digitale (CAD)modificatodal recented.lgs. 235del 30-12-2010:elettronica,elettronicaavanzata,elettronicaqualificata, digitale

19Spazio ApertoAgosto 2011 AGORÀ

Page 20: giornale (1)

La legislazioneitaliana attribuiscead un documentoelettronicocon firma digitalelo stesso valoredella formacartaceasottoscrittacon firmaautografa

elementi dinamici, macro, funzioni, campivariabili, script, etc. inseriti in alcuni tipidi documenti informatici quali .doc, .xls,.ppt etc., potrebbero provocare la visua-lizzazione di contenuti differenti al mo-mento della sottoscrizione e della succes-siva verifica.

I requisiti che la firma digitale devesoddisfare sono i seguenti:– Identificare il firmatario;– Essere connessa in maniera univoca al

firmatario del documento;– Il proprietario deve avere un controllo

esclusivo sul dispositivo di firma;– Consentire di verificare l’integrità dei

dati dopo la sottoscrizione;– Essere basata su un certificato qualifi-

cato;– Il certificato deve contenere la chiave

di crittografia pubblica.Per la legge italiana il Certificatore

accreditato, deve provvedere a verificarel’identità del soggetto che richiede ilcertificato, attraverso rigide procedureappositamente definite per accertarne lasua identità. Dopo la generazione dellechiavi asimmetriche, quella privata è se-greta da custodire nel microchip, quellapubblica viene resa tale dal Certificatoreaffinché i destinatari possano effettuarela verifica della firma.

In sostanza, la firma digitale è il risul-tato di una procedura informatica checonsente al sottoscrittore di rendere ma-nifesta l’autenticità del documento infor-matico ed al destinatario di verificarne laprovenienza e l’integrità. I requisiti assoltisono:• Autenticità: con un documento fir-

mato digitalmente si può essere certidell’identità del sottoscrittore;

• Integrità: sicurezza che il documentoinformatico non sia stato modificatodopo la sua sottoscrizione;

• Non ripudio: il documento informaticosottoscritto con firma digitale, ha pienavalidità legale e non può essere ripu-diato dal sottoscrittore.

L’elemento di rilievo del sistema èrappresentato dal certificato digitaledi sottoscrizione, che consiste in undocumento elettronico contenente infor-mazioni relative al titolare e alla sua chiavepubblica, è firmato dal Certificatore con

la propria chiave privata utilizzata soloper questo scopo e che può essere ancheverificata. Il certificato è presenteall’interno del dispositivo di firma (SmartCard o Token USB).

Considerata la rilevanza giuridica deldocumento informatico, occorre poterindividuare in maniera semplice il suosottoscrittore e poter rilevare immediata-mente se il documento è integro oppurese sia stato alterato dopo la sua sottoscri-zione. Per tale scopo riveste particolareimportanza l’uso della crittografia, unatecnica efficace che rende inintelligibili idocumenti a chi non dispone della relativachiave di decodifica. La crittografia utiliz-zata è a coppia di chiavi digitali asim-metriche, attribuite in maniera univocaal titolare:• la chiave privata, è destinata ad es-

sere conosciuta solo dal titolare, èutilizzata per la generazione della firmadigitale da apporre al documento;

• la chiave pubblica, legata a quellaprivata tale da risultare impossibilerisalire a quella privata, viene utilizzataper verificare l’autenticità della firma,.

Caratteristica di tale metodo, dettocrittografia a doppia chiave, è che,una volta firmato il documento con lachiave privata, la firma può essere verifi-cata con successo esclusivamente con lacorrispondente chiave pubblica. La sicu-rezza è garantita dall’impossibilità di rico-struire la chiave privata (segreta) a partireda quella pubblica, anche se le due chiavisono univocamente collegate.

La cifratura a chiave asimmetrica uti-lizza due chiavi diverse, una per la cifraturadell’informazione e l’altra per la decifra-tura. Le informazioni cifrate con una delledue chiavi possono essere decifrate solocon l’altra. La chiave pubblica è riportatanel certificato che accompagna il docu-mento. In questo caso lo scambio dellachiave pubblica può avvenire anche attra-verso un canale insicuro, poiché, chi re-perisce la chiave pubblica relativa adun’entità può soltanto inviare informazionicifrate a tale entità, infatti, soltanto chiconosce la chiave privata può decifrarele informazioni cifrate con la chiave pub-blica. Le chiavi hanno una lunghezzapredefinita.

20 Spazio Aperto Agosto 2011AGORÀ

Page 21: giornale (1)

21Spazio ApertoAgosto 2011 AGORÀ

La validitàtemporaledi un documentoinformatico,firmatodigitalmente,è pari alla validitàtemporaledel certificatoutilizzatodal sottoscrittore

Ai sensi dell’art.3 c.1 della delibera-zione CNIPA 45/2009, i certificatori accre-ditati devono utilizzare l’algoritmo RSA(Rivest-Shamir-Adleman) con lunghezzadelle chiavi non inferiore a 1024 bit (SHA-256), le chiavi di certificazione di cuiall’articolo 4, comma 4, lettera b) delleregole tecniche devono avere invece unalunghezza non inferiore a 2048 bit (SHA-512).

La sicurezza del meccanismo di cifra-tura deriva pertanto dalla difficoltà dirisalire a una delle due chiavi conoscendol’altra. Gli algoritmi di cifratura si basanosul fatto che al momento non esiste alcunmetodo in grado di effettuare in tempibrevi la fattorizzazione in numeri primi.

Con il dispositivo di firma digitale,non è necessario cifrare l’intero documen-to informatico, si preferisce invece appli-care al documento la funzione di HASH,che consiste nell’estrazione dal documen-to originario della cosiddetta “impronta”digitale, cioè una stringa di dati (sequenzadi bit), ottenuta applicando una funzionematematica irreversibile detta di “hash”,tale da risultare improbabile a partire dall’impronta, risalire al documento originario.

L’algoritmo di hashing deve essere ingrado di generare l’impronta quanto piùscorrelata possibile dall’informazione ori-ginale, in modo che sia estremamenteimprobabile che due messaggi diversidiano luogo alla stessa impronta. Talefunzione sintetizza il testo in modo uni-voco, per cui, a due testi che differisconoanche di un solo carattere, corrispondonodue impronte diverse.

I meccanismi descritti in precedenzapermettono di garantire la riservatezzadelle informazioni, ma non garantisconoche il messaggio sia stato effettivamenteinviato dal mittente ovvero l’autore. Met-tendo insieme i vari meccanismi di basedescritti precedentemente, si può definireun ulteriore meccanismo che garantiscal’autenticità del messaggio.

Si supponga che un mittente S debbainviare un messaggio M ad un destinatarioD, in maniera tale che solo D sia in gradodi leggere (riservatezza). Dal suo puntodi vista, il destinatario D vuole esseresicuro che il messaggio che riceverà siaeffettivamente stato inviato dal mittente

S (autenticità) e non sia stato modificatosuccessivamente (integrità). Per otteneretutto ciò, S invierà il messaggio M cifratocon la chiave pubblica di D, in manieratale che soltanto D (che è l’unico chedovrebbe possedere la propria chiaveprivata) possa decifrarlo. Inoltre, S creaun’impronta digitale (message digest) delmessaggio in chiaro M per mezzo di unafunzione hash e la cifra con la propriachiave privata, ottenendo così la firmadigitale che aggiunge al messaggio cifrato.In questo modo D può decifrare la firmadigitale con la chiave pubblica di S, otte-nendo l’impronta di M inviata da S, e conla stessa funzione hash usata da S puòricalcolare l’impronta digitale del messag-gio ricevuto e verificare che le due im-pronte coincidano. Questo garantiscel’integrità del messaggio.

Questo meccanismo garantisce anchel’autenticità e, dunque, la non ripudiabilitàdel messaggio da parte del suo autore(S), una volta che si è sicuri che, la chiavepubblica relativa a quella privata con cuiè stata cifrata l’impronta di M sia effetti-vamente la chiave pubblica di S. Talesicurezza è garantita da una terza partefidata, l’autorità di certificazione (CA).

Page 22: giornale (1)

Il Certificatoreaccreditato,deve provvederea verificarel’identitàdel soggettoche richiedeil certificato,attraverso rigideprocedureappositamentedefiniteper accertarnela sua identità

La firma digitale diviene dunque unagaranzia del messaggio o documentoelettronico, alla stregua della sottoscrizio-ne di un documento cartaceo, attestan-done con certezza l’integrità, l’autenticitàe la non ripudiabilità anche dal punto divista legale, poiché la legislazione italianaattribuisce ad un documento elettronicocon firma digitale lo stesso valore dellaforma cartacea sottoscritta con firmaautografa.

COME SI GENERA LA FIRMADIGITALELe principali fasi del processo di firma

digitale sono:1. Viene prodotta l’impronta del docu-

mento da firmare, utilizzando la fun-zione di hash;

2. Si genera la firma digitale cifrandocon la chiave privata del sottoscrittorel’impronta precedentemente prodotta;

3. Viene creata la “busta elettronica”,

22 Spazio Aperto Agosto 2011AGORÀ

Page 23: giornale (1)

23Spazio ApertoAgosto 2011 AGORÀ

L’elementodi rilievodel sistemaè rappresentatodal certificatodigitaledi sottoscrizione,che consistein un documentoelettronicocontenenteinformazionirelative al titolaree alla sua chiavepubblica

contenente il documento informatico,la firma digitale e il certificato dellachiave pubblica; il “pacchetto” cosìformato viene trasmesso al destinata-rio.Dopo queste operazioni, il file firmato

assumerà l’estensione .p7m che si som-merà all’estensione del file originario.Pertanto se firmiamo un documento .pdf,al termine del processo di firma digitaleavremo un documento .pdf.p7m cherappresenta una busta informatica(PKCS#7).

Tale busta incorpora al suo interno ildocumento originario, il certificato delsottoscrittore e un hash (impronta) deldocumento firmato con il certificato delsottoscrittore. Tali componenti consenti-ranno, in fase di verifica della firma daparte del destinatario del documentofirmato, di accertare che:• Il documento non sia stato modificato

dopo la firma;• Il certificato del sottoscrittore sia ga-

rantito da una Autorità di Certificazio-ne (CA) inclusa nell’Elenco Pubblicodei Certificatori;

• Il certificato del sottoscrittore non siascaduto;

• Il certificato del sottoscrittore non siastato sospeso o revocato.Se tutte le verifiche avranno dato

esito positivo, il documento sottoscrittodigitalmente potrà essere consideratovalido a tutti gli effetti di legge.

COME SI VERIFICALA FIRMA DIGITALEIl processo di verifica consiste nelle

seguenti fasi fondamentali:1. La decifratura del messaggio con la

propria chiave privata, si ottiene cosìil messaggio in chiaro e l’impronta(cifrata con la chiave privata del mit-tente);

2. La decifratura della firma digitalecon la chiave pubblica del mittente,contenuta nel certificato allegato, siottiene così l’impronta in precedenzagenerata dal mittente del documen-to, l’esito positivo di questa opera-zione assicura l’identità del firmata-rio;

3. La creazione, a partire dal documentoinformatico ricevuto, dell’improntaunivoca, utilizzando la stessa funzionedi hash precedentemente utilizzatadal mittente;

4. Il confronto tra le due impronte, quellaricevuta in maniera cifrata e succes-sivamente decifrata utilizzando la chia-ve pubblica e quella calcolata utiliz-zando la funzione di hash, l’esitopositivo è la garanzia che il documentonon è stato alterato.

LA MARCA TEMPORALELa validità temporale di un documen-

to informatico, firmato digitalmente, èpari alla validità temporale del certificatoutilizzato dal sottoscrittore. Molti docu-menti informatici hanno l’esigenza di unavalidità temporale oltre la scadenza delcertificato di sottoscrizione. Per attribuirea questi documenti una ulteriore validitàtemporale si utilizza la marca temporale,la quale consente di rendere opponibilea terzi il riferimento temporale associatoal documento.

L’art. 49 c.1 del DPCM del 30 marzo2009 ha stabilito che: tutte le marchetemporali emesse da un sistema di vali-dazione sono conservate in un appositoarchivio digitale non modificabile per unperiodo non inferiore a venti anni ovvero,

Page 24: giornale (1)

La cifraturaa chiaveasimmetricautilizza due chiavidiverse, una perla cifraturadell’informazionee l’altraper la decifratura.Le informazionicifrate con unadelle due chiavipossono esseredecifrate solocon l’altra

su richiesta dell’interessato, per un periodomaggiore, alle condizioni previste dalcertificatore.

Anche alla firma digitale, il DPCMcon l’art. 51. c.1 ha dato lunga vita sta-bilendo che: la firma digitale, ancorchésia scaduto, revocato o sospeso il relativocertificato qualificato del sottoscrittore,è valida se alla stessa è associabile unriferimento temporale opponibile ai terziche colloca la generazione di detta firmadigitale in un momento precedente allasospensione, scadenza o revoca del sud-detto certificato.

La marca temporale quindi, estendela validità di un documento informatico,la validità della firma digitale può essereestesa oltre la sua scadenza, apponen-do al documento una marca temporale.Dal punto di vista tecnico, la marcaturatemporale di un documento informatico

consiste nella generazione, da parte diuna terza parte fidata Time StampingAuthority (TSA), di una firma digitaleanche aggiuntiva rispetto a quella delsottoscrittore cui è associata l’informa-zione, relativa ad una data e ad un’oracerta. Un file marcato temporalmente haestensione .m7m, al suo interno contieneil documento del quale si è chiesta lavalidazione temporale e la marca emessadall’Ente Certificatore.

Il tempo, cui fanno riferimento lemarche temporali di molte TSA, è riferitoal Tempo Universale Coordinato (UTC)ass icurato dal segnale emessodall’Istituto Nazionale di Ricerca Metro-logica di Torino, massima autorità italia-na nel settore.

Riportiamo, nella pagina successiva,un fac simile del modulo di sottoscrizioneda inviare all’Ordine.

Riferimenti normativiLegge 15 marzo 1997, n. 59DPR 10 novembre 1997, n. 513Direttiva 1999/99/CE,DPCM. 8 febbraio 1999D.Lgs. 23 gennaio 2002, n. 10DPR 7 aprile 2003, n. 137DPCM. 13 gennaio 2004Circolare CNIPA n. 46 del 27 gennaio 2005Deliberazione CNIPA n. 4 del 17 febbraio 2005D. Lgs. N. 82 del 7 marzo 2005Direttiva 2006/123/CEDeliberazione CNIPA n. 34 del 18 maggio 2006legge 28 gennaio 2009 n.2DPCM del 30 marzo 2009Deliberazione CNIPA n. 45 del 21 maggio 2009DPCM_10_febbraio_2010D. Lgs. 2 luglio 2010, n. 110Determinazione Commissariale DIGITPA n. 69 del 28 luglio 2010D. Lgs. 30 dicembre 2010, n. 235

Sitografiahttp://www.innovazionepa.gov.ithttp://www.digitpa.gov.it/http://www.firmadigitale.nethttp://www.firma-elettronica.comhttp://www.blogstudiolegalefinocchiaro.ithttp://www.altalex.com/http://saperi.forumpa.ithttp://vandali.org/DanieleMasini

24 Spazio Aperto Agosto 2011AGORÀ

Page 25: giornale (1)

25Spazio ApertoAgosto 2011 AGORÀ

Page 26: giornale (1)

LA CORRETTACARATTERIZZAZIONEDEI LAVORI

Negli ultimi anni la questione dellacorretta caratterizzazione dei lavori e delleforniture con posa in opera è stata am-piamente dibattuta. La distinzione non èdi poco conto perché per i lavori sononecessarie precise fasi di progettazionee specifiche figure professionali iscrittead appositi albi mentre per le forniturecon posa in opera è sufficiente un gene-rico esperto; inoltre, mentre nel caso dilavori sono previsti specifici compensi peril personale coinvolto, ciò non si applicaalle forniture con posa in opera; ed an-cora, nella gestione di un lavoro rivestegrande importanza la sicurezza mentrenelle forniture con posa in opera l’aspettodella sicurezza è assolutamente tralasciato.

La prevalenza quantitativa dal puntodi vista economico delle forniture rispettoai lavori non deve essere l’unico elementodi valutazione ma deve essere fatto rife-rimento, come indicato al comma 3dell’art 14 della legge 163/2006,all’oggetto principale del contratto.

Si fa in concreto riferimento a proce-

di Massimo Marra

Reti datie fonia,videoproiezione,videosorveglianzae sistemidi rilevamentotarghe sonosempre “lavori”e mai “forniturecon posain opera”

AGORÀ

26 Spazio Aperto Agosto 2011AGORÀ

Page 27: giornale (1)

27Spazio ApertoAgosto 2011 AGORÀ

È a tutti noto che tra le molteplicirealizzazioni d’avanguardiadell’inizio del XIX secolo accredi-tate al Regno delle Due Sicilie, viè quella di avere costruito un pi-roscafo del Mediterraneo, il Fer-dinando I, varato a Napoli nel1818

Page 28: giornale (1)

dure di gara finalizzate a dotare un edificioe solo alcune aule/stanze di infrastrutturadi rete dati, sia fissa che wireless, o disistemi di videoproiezione a soffitto o disistemi di videosorveglianza. Nei casi inquestione, essendo generalmentel’importo della fornitura superiore ai lavorinecessari per la loro installazione e messain esercizio, è prassi diffusa delle ammi-nistrazioni classificare la gara come forni-tura. E’ stato sottolineato in giurispruden-za che la differenza tra il contrattod’appalto e quello di compravendita (checostituisce il presupposto della fornitura)si desume dalla prevalenza, non soloquantitativa, ma soprattutto funzionale,secondo l’intenzione dei contraenti, dellafornitura della materia (vendita) ovverodella prestazione relativa al lavoro (appaltod’opera). Con la conseguenza che «quan-do l’interesse del committente non siatanto quello di ottenere la proprietà diun determinato impianto, quanto quellodi installarlo in un complesso immobiliarea cura del fornitore, e correlativamentel’impegno di quest’ultimo sia essenzial-mente quello di collocare l’impianto fun-zionante in un determinato complesso diopere (come avviene per qualsiasi impian-to di cui si chieda l’istallazione durantela costruzione di un’opera edilizia), si haun contratto di appalto d’opera, e nonun contratto di compravendita“implicante una mera fornitura” di beni»(Cons. St., sez. V, 2 aprile 1996, n. 375).Nei casi in questione, è evidente comel’interesse dell’amministrazione non siaquello di acquistare degli apparati di retee usarli in quanto tale, quanto piuttostoquello di dotare del servizio di rete unedificio o una sua parte. Allo stesso modol’interesse dell’amministrazione non èquello di acquistare un videoproiettore eusarlo in quanto tale ma piuttosto diintegrare il bene nel contesto ediliziodell’aula; analoghe considerazioni valgonoper il sistema di videosorveglianza.L’Autorità dei Lavori Pubblici, nell’Atto diRegolazione n.5 del 2001 arriva a pro-spettare “per absurdum quello che di-scenderebbe da diversa soluzione e se-condo cui, siccome, in ogni costruzioneedilizia le forniture (calcestruzzo, mattoni,

travi, componenti ed altro) sono di valoreeconomico prevalente rispetto agli oneridi lavorazione, si potrebbe ipotizzare cheesse acquistino valenza di autonomaprestazione che allora si affianca a quellaconcernente i lavori e fa qualificare ilcontratto come di fornitura”. L’autoritàconclude perciò affermando “che quandoopere e impianti vanno inseriti in unorganismo di ingegneria civile, commer-ciale, industriale, ecc. non è consentitodare rilievo alle forniture, anche se divalore superiore al 50%. Ciò in quantoin ogni appalto di lavori vi è una compo-nente, talora economicamente prevalente,di forniture ma detto appalto non mutanatura quando l’opera si realizza o simodifica per consentire un’attività checostituisce finalità della iniziativa dellapubblica amministrazione”. Si sottolineaancora che la necessità di guardarel’effettività e la principalità della forniturao lavoro discende anche da quanto espres-so dalla Corte di Giustizia (Causa C412/04), su invito della CommissioneEuropea, nella procedura di infrazionecontro il D. Lgs. 163/2006. Fra le normeche l’Italia dovrà adeguare vi è anche ilcitato art. 14, nel senso di far veniremeno, anche come indizio, il criteriomeramente quantitativo. Inoltre, si ricordache i lavori sono oggi tassativamentedefiniti dall’allegato I del D.Lgs. 163/2006e, fra i lavori, al punto 45.31, si compren-de “l’installazione di impianti elettrici”definendoli esplicitamente come “cavi eraccordi elettrici; sistemi di telecomunica-zione; sistemi di allarme antifurto” edinoltre il DPR 43/2000 nel suo allegatoA, fra le categorie dei lavori, comprendel’OS17 (linee telefoniche ed impianti ditelefonia), l’OS19 (impianti di reti di tele-comunicazioni e di trasmissioni dati),l’OS30 (impianti interni elettrici, telefonici,radiotelevisivi e televisivi).

Sempre il citato Atto di Regolazioneafferma “E’ pacifico che, nel caso in cuisi abbia prestazione di lavoro e istallazionedi impianti che portino ad una modifica-zione strutturale o funzionale di un beneed in ogni caso in cui è configurabile unadelle attività di cui alle declaratorie

La distinzionenon è di pococonto perchéper i lavori sononecessarieprecise fasidi progettazionee specifiche figureprofessionaliiscritte ad appositialbi

28 Spazio Aperto Agosto 2011AGORÀ

Il traforo ferroviario delSempione. La Domenica delCorriere gli dedica la coper-tina. I lavori iniziarono nel1898 per terminare il 24 feb-braio 1905

Page 29: giornale (1)

Per le forniturecon posa in operaè sufficienteun genericoesperto; inoltre,mentre nel casodi lavori sonoprevisti specificicompensiper il personalecoinvolto, ciò nonsi applicaalle forniture

29Spazio ApertoAgosto 2011 AGORÀ

dell’allegato A al DPR 34/2000, la funzionecaratterizzante da riconoscere al contrattoè da individuare nella realizzazionedell’opera, del lavoro pubblico, che costi-tuiscono, quindi, l’oggetto principale delcontratto medesimo”. Ai sensi dell’art.3, comma 7 del D. Lgs. 163/2006, essen-do la definizione dei lavori discendenteda quanto previsto nell’allegato I, pareinconfutabile che l’impiantistica è certa-mente un lavoro o opera. Pertanto siritiene che questa impostazione, laddoveaggirata, e laddove non siano applicatele norme sulla progettazione dei lavori,sia passibile di una contestazione di abuso(prot. 316/u-/08 del Consiglio Nazionaledegli Ingegneri).

Entrando nel dettaglio degli impiantida realizzare a supporto dei casi prospet-tati, non vi è poi dubbio che nel contestodi tutte le pubbliche amministrazioni, siaapplicabile il D.M. 22.1.2008 n. 37 Rego-lamento concernente l’attuazione dell’art.11 quaterdecies, comma 13, lettera a)della legge 248 del 1.12.2005, recanteriordino delle disposizioni in materia diattività di installazione di impiantiall’interno degli edifici pubblicato in G.U.12.3.2008 n. 61. Al comma 2 dell’art. 1del DM 37/2008 sono indicati al puntob) “impianti radiotelevisivi e impiantielettronici in genere” e l’art. 5 si disponel’obbligo di progettazione; poiché gliimpianti a supporto dei casi prospettatisono all’interno di edifici di superficiesuperiore a 200 mq e coesistono conimpianti elettrici con l’obbligo di proget-tazione da parte di professionista iscrittoagli albi professionali, sono anch’essisoggetti all’obbligo di progettazione daparte di professionista iscritto agli albiprofessionali. Il progetto, deve inoltreessere depositato presso lo sportello unicoper l’edilizia del comune nei termini dicui all’art. 11. Si segnala ancora che nonè nemmeno detto che occorrano tre fasiprogettuali sempre e comunque per lavoridi impiantistica: infatti il RUP potrebbedichiarare, ex art. 93, secondo comma,D.Lgs. 163/2006, la necessità di un nu-mero di fasi inferiori.

Da ultimo si pone in evidenza chel’art. 46 comma 1 lettera c) del DPR

328/01 prevede come oggetto dell’attivitàprofessionale dell’ingegnere dell’infor-mazione “la pianificazione, la progetta-zione, lo sviluppo, la direzione lavori, lastima, il collaudo e la gestione di impiantie sistemi elettronici, di automazione e digenerazione, trasmissione ed elaborazionedelle informazioni”. Si fa in particolarenotare che è privativa degli ingegneridell’informazione non solo la progetta-zione, ma anche la “gestione” di taliimpianti che si ha invece notizia di affida-mento, in alcuni contesti, a soggetti nonin possesso della specifica abilitazioneprofessionale come previsto dalla norma-tiva vigente.

Il ponte dell’ammiraglio venne costruito sul fiume Oreto nel 1113 da Giuseppedi Antiochia l’ammiraglio del re Ruggero II. L’opera testimonia la grandeprofessionalità posseduta dai tecnici arabi e normanni, in collaborazione conl’antica esperienza bizantina nella costruzione dei ponti. E’ uno dei pochimonumenti dell’architettura normanna ed è anche il più antico ponte di pietrache sia stato costruito dopo la caduta dell’impero romano. Il ponte ha undiciarchi, estremamente acuti, statisticamente idonei a sopportare grandi solleci-tazioni. Sotto il ponte non passano più le acque del fiume Oreto, il cui corsoè stato deviato.Il 27 maggio 1860 Giuseppe Garibaldi, prima di entrare in Palermo, sostenneun fierissimo attacco delle truppe borboniche, dove i garibaldini hanno mostratoun livello elevato d’eroismo combattendo ad arma bianca, si aprirono l’accessoalla città che li accoglieva sostenendoli ed affiancandoli. Il comandante Lanzavenne sconfitto ed abbandonò la città con le truppe borboniche. Fu per unintervento del comandante Mundy che propose un armistizio che fu redattoun concordato su una nave britannica. Era il 31 Maggio. Garibaldi e Crispiprendevano il mantenimento delle rispettive posizioni militari

Page 30: giornale (1)

“LIBERARELEGANDO”PER FAR RIVIVERENARDÒ

Nel luglio 2009, approfittando dellasplendida iniziativa del Settore LavoriPubblici del Comune di Nardò che, ban-dendo un Concorso di Idee per la riqua-lificazione architettonica, storico, culturalee sociale di una vasta area cittadina,metteva in discussione la direttrice stradaleche costituisce l’accesso principale dellaCittà, la società di ingegneria neretinaARCHING ANTICO Srl in collaborazionecon lo studio Carriero Architetti Associatidi Gallipoli, ha accolto questa audacesfida che concedeva la massima libertàcreativa a quanti hanno a cuore Nardò.

L’area oggetto del concorso era quellacompresa tra Piazza Diaz, Viale XXV Lu-glio, il presidio ospedaliero S. GiuseppeSambiasi, la Chiesa S. Maria degli Angelifino a giungere agli incroci del suddettoviale con via Raho e strada Castellino. Iltutto arricchito dalla importante presenzadi uffici sanitari, impianti sportivi comunali,mercati rionali, scuole ed uffici ammini-strativi.

Intraprendendo il primo percorsoprogettuale di tipo condiviso e sperando

di Alberto A. Antico

La vitaè cambiamentoe l’immobilismoè lo strumentodi chinon ha idee

AGORÀ

30 Spazio Aperto Agosto 2011AGORÀ

Page 31: giornale (1)

31Spazio ApertoAgosto 2011 AGORÀ

La colonna romana, situata nel porto di Brindisi e tra i simboli più importanti dellacittà, è ciò che resta delle due colonne romane costruite nel II secolo d.C. Poste al centrodel porto quale punto di riferimento certo per tutti i navigatori, si pensa che sianostate costruite per segnare il punto in cui si concludeva la via Appia. Realizzate inmarmo proveniente dalla Turchia, oggi solo una è ancora integra, costituita da ottorocchi ed alta 18,74 metri. Culmina in un capitello corinzio con foglie di acanto, testedi divinità, ed otto tritoni. La seconda colonna, a testimonianza della quale a Brindisiresta la base con uno dei rocchi, è caduta nel 1528 ed in seguito è stata trasportata inPiazza Santo Oronzo a Lecce

Page 32: giornale (1)

Idee vincentisono nate, comeavviene sempre,da una attentae meticolosaanalisi dello statodi fatto, delleproblematicheessenziali del sitoe dei desideridi una intera Città.

in una partecipazione feconda, la Cittàdiveniva oggetto delle visioni di quanti,amando Nardò, avessero deciso di cimen-tarsi in questa impresa: analizzare unpercorso complesso, disarmonico e disar-ticolato e valorizzare gli elementi presenti,potenziando l’attuale sistema di spaziaperti ed integrando in esso le funzionipubbliche della “città circostante”.

Leggendo il bando pubblico di con-corso si notava subito come lo stessoente banditore si rendesse ben contodella difficoltà intellettuale a cui chiamavatutti i concorrenti, difficoltà sottolineataanche dalla novità di estendere un con-corso di idee non più ad una singolapiazza o strada, come solitamente accade,ma ad una intera area cittadina. Il bandoparlava infatti di ridare vita ad “un vuotourbano vissuto che si è limitato a registrarepassivamente nel corso degli anni le con-traddizioni e le stratificazioni degli eventidi cui è stato oggetto e testimone” edanche “integrare i vari rimaneggiamentiche ne hanno intaccato l’originaria formae bellezza”.

Come se ciò non bastasse, venivarichiesto di aumentare la potenzialitàaggregativa di Piazza Diaz e del VialeXXV Luglio, favorire la pedonalizzazione,

mantenere le funzioni multiple, adeguarei mercatini agli standard igienico-sanitari,introdurre accessori tecnologici perma-nenti in previsioni delle grandi manifesta-zioni popolari, integrare percorsi ciclabili,pedonali e veicolari, prevedere la possibi-lità di una realizzazione per parti, valoriz-zare le quinte urbane prospicienti la piazzae proporre uno studio illuminotecnico dimassima.

Una sfida ardua se si pensa, inoltre,che a competere erano ben 14 gruppi diprogettisti competenti ed impegnati,tant’è che nessuna delle proposte pre-sentate è stata ritenuta insufficiente dallacommissione esaminatrice.

Con una soddisfazione direttamenteproporzionale alle difficoltà affrontate,siamo venuti a conoscenza del fatto chetra tutte le proposte presentate, caratte-rizzate da motti singolari e significatividella qualità espressa, il progetto sceltoera stato proprio quello che portava il“titolo ermetico ed accattivante” di LI-BERARE LEGANDO ed il cui team diprogettisti autori della proposta è com-posto dalla Società di Ingegneria AR-CHING ANTICO Srl degli ingegneri Fran-cesco ed Alberto Antico di Nardò incollaborazione con l’ingegnere AntonioNotaro di Galatone e dallo Studio CarrieroArchitetti Associati con gli architetti PaoloCarriero di Gallipoli, Luigi Russo di Soglia-no Cavour, Roberta Perrone di Galatinaed Antonio Zappatore di Poggiardo.

Lo sforzo progettuale che ci ha tenutitutti inchiodati in ufficio per innumerevolinottate ci aveva resi “i professionisti aiquali spetterà l’arduo compito di rimetterea nuovo l’intera area”.

Le idee vincenti sono nate, comeavviene sempre, da una attenta e meti-colosa analisi dello stato di fatto, delleproblematiche essenziali del sito e deidesideri di una intera Città e cittadinanza.Alla fine, soluzioni specifiche su temi nonnecessariamente connessi si sono armo-nizzate in una grande ed unica idea.L’idea di base poi nasce da una immaginesemplice, umile, popolare ed ossia unanonna che cuce, che con amore lega erimette insieme tanti brandelli separati,lontani, disarmonici, per realizzare cosìuna coperta unica ed avvolgente.

32 Spazio Aperto Agosto 2011AGORÀ

Page 33: giornale (1)

Sotto l ineando come l ’operadell’uomo passa quasi sempre attraversoun lavoro collettivo, questo avviene sem-pre in Architettura ed è il primo essenzialepasso verso un lavoro articolato e di qua-lità. È stata una vittoria dell’amicizia,perché ognuno col suo contributo decisi-vo, con il proprio bagaglio tecnico e diesperienze, con le sue visioni ha permessoil raggiungimento del risultato.

Pensiamo di essere riusciti a creareuna Città nella Città molto articolata maarmonica ed ampiamente fruibile, giocan-do sulle geometrie esistenti allo scopo dicreare fruibilità e regolarità.

Dall’ingresso che si apre ed accoglieil pubblico che arriva, seguendo e rinfor-zando il tessuto urbano, fino a culminarenella piazza-giardino collegato alla fonta-na a stella. Il tutto accompagnando ilpedone verso i nuovi parchi che abbiamoprogettato.

Il centro dell’idea è stato posto suldialogo delle presenze esistenti e futuresenza togliere regolarità, legando il tuttoper dare nuova vita ad una città liberata.

Il risultato comunque è un accessocittadino che si presenta più come unparco naturale ché come luogo abitato.

“Liberare Legando” vuole riportarele piazze ad essere quello che erano inpassato, ossia il cuore della vita di inpaese.

La speranza è ora che questa iniziativanon rimanga puro esercizio professionalee che l’idea si tramuti presto in realtà. Inun mondo sempre più impersonale edasociale, una inversione di tendenza èquello che tutti attendono. Creiamo perciòspazi aggregativi, parchi e verde cittadinomirati alla felicità delle persone che vivonoNardò.

IL PROGETTO“Attualmente, l’asse urbano che dalla

periferia meridionale di Nardò giunge sinoa piazza Diaz, principale punto di accessoal centro storico cittadino, si configuracome una semplice giustapposizione ete-rogenea di spazi chiusi in se stessi, sequenzaframmentata di luoghi incapaci di dialogaretra loro, privi di qualsivoglia integrazione,riconoscibilità, caratterizzazione. Il progettopropone la creazione di una sequenza

organica di luoghi di incontro e socializza-zione, accoglienti ed invitanti, rivalutandogli spazi di aggregazione e le funzioniesistenti, suggerite dalle vocazioni tradizio-nalmente espresse dal tessuto urbano, ecreandone di nuovi. Tutto questo inun’ottica che, pur nell’attento rispettofunzionale della viabilità esistente, privilegiae moltiplica i “percorsi deboli”, pedonalie ciclabili, capaci di incanalare detti flussidi mobilità, lungo un tragitto che riunisceorganicamente le emergenze pubblicheesistenti e che porta dalla chiesa di S. Mariadegli Angeli fino alle propaggini del centrostorico.

MOBILITÀ/VIABILITÀ ED IDENTITÀDEGLI SPAZI PUBBLICI DI SOSTAED AGGREGAZIONESulla base di uno studio di massima

dei flussi veicolari in ingresso e in uscitadalla città, anche del tessuto urbanoinsistente su Viale XXV Luglio, è emersal’idea di un approccio differenziato in trelivelli, corrispondenti agli altrettanti distintitratti carrabili del viale. Ciò consente, dauna parte un più adeguato trattamentodegli stessi in virtù delle loro differenzee caratteristiche tipologiche, e dall’altrala possibilità di una realizzazione delprogetto per parti.

L’obiettivo è quello di limitare la pres-sione del traffico veicolare di ingressoverso il centro, non tanto in termini quan-titativi quanto qualitativi (viabilità lenta),agendo per livelli progressivamente piùvincolanti man mano che ci si avvicina apiazza Diaz.

In questo modo, la percorribilità iningresso alla piazza viene comunque pre-servata, ma si favorisce al contempo unaparziale pedonalizzazione dei percorsi, alfine di generare nuove dinamiche e nuoviutilizzi dello spazio pubblico urbano. Neldettaglio:

Tratto 1 – TESSUTO URBANO DICOMPLETAMENTO- dall’ingressoSud all’incrocio con Via KennedyLa viabilità e la sezione carrabile ri-

mangono inalterati, fatta eccezione perla sola realizzazione di una pista ciclabileche, partendo dall’incrocio con stradaCastellino (punto di “nolo biciclette”), si

Una Cittànella Città moltoarticolatama armonicaed ampiamentefruibile, giocandosulle geometrieesistentiallo scopodi creare fruibilitàe regolarità

33Spazio ApertoAgosto 2011 AGORÀ

Page 34: giornale (1)

sviluppa lungo viale XXV Luglio. Gli inter-venti previsti sono i seguenti:• nuova sistemazione del parcheggio di

via Sanpietroburgo;• realizzazione di una rotatoria in corri-

spondenza dell’incrocio con via Rahoche, oltre alla regolamentazionedell’incrocio, assicuri la riduzione dellavelocità veicolare e un più agevoleattraversamento della pista ciclabile;

• sistemazione a verde e parcheggio dellazona retrostante la chiesa di S. Mariadegli Angeli, nonché temporanea ri-qualificazione della stessa ad area diservizio al mercato settimanale, me-diante la realizzazione di un bloccoservizi e l’installazione di “torrette ascomparsa per impianti”, in attesa diun riposizionamento del mercato stesso

in una sede più adeguata;• eliminazione del tratto carrabile prospi-

ciente la chiesa di S. Maria degli Angeli,al fine di consentire la realizzazione diun sagrato maggiormente protetto daiflussi veicolari;

• realizzazione di un passeggio pedonalesicuro, corredato da un percorso tattileper non vedenti, posizionato “in quota”rispetto alla carreggiata di viale XXVLuglio, per consentire un flusso pedo-nale privilegiato, che va dal sagratodella chiesa verso il centro cittadino;

• nuova sistemazione del parcheggio divia Kennedy, a servizio dell’area a spic-cata vocazione commerciale, conl’intento di privilegiare un comodoaccesso pedonale al tratto storico diviale XXV Luglio.

Il centro dell’ideaè stato postosul dialogodelle presenzeesistenti e futuresenza togliereregolarità, legandoil tutto per darenuova vita ad unacittà liberata

34 Spazio Aperto Agosto 2011AGORÀ

Page 35: giornale (1)

Tratto 2 – ZONA DESTINATA ADATTREZZATURE – da via Kennedyall’incrocio con via BonfanteA partire da questo tratto, il progetto

prevede la realizzazione di una “zona30”, ovvero di un percorso carrabile as-soggettato al limite di velocità dei 30km/h, che consenta di:• evitare che, a partire dalla rotatoria

prevista all’altezza di via Kennedy, ilViale XXV Luglio venga interessato daltraffico di attraversamento;

• realizzare un sistema continuo, a quotamarciapiede, di percorsi misti, pedonalie ciclabili, che siano sicuri e conforte-voli;

• indurre gli automobilisti ad un compor-tamento di guida razionale, che garan-tisca il massimo di sicurezza e incentivisistemi alternativi di mobilità, connessialla vita di relazione dello spazio resi-denziale. È importante che, entrandonel tratto a velocità limitata, si producaun cambiamento dell’ambiente urbano,in modo che l’automobilista percepiscanettamente la transizione da uno spazioprevalentemente dedicato al trafficoveicolare ad un altro a forte propensionepedonale. Di conseguenza, in tutta la“zona 30” il progetto prevede la dismis-sione dell’asfalto dalla sede stradale ela nuova pavimentazione della stessamediante il ricorso a un “basolato inpietra calcarea di colore scuro”. E’ pre-vista, peraltro, la riduzione della diffe-renza di quota tra strada e marciapiedesino alla misura di cm 5, al fine dipercepire in maniera più ampia ed omo-genea tutto l’asse viario, con la soladistinzione, per ragioni di riconoscibilitàe garanzia di sicurezza, delle pavimen-tazioni usate nel tratto pedonale (lastrein pietra di Trani bocciardata) e in quellocarrabile (basolato). In corrispondenzadegli incroci a raso con le strade per-pendicolari al viale, saranno pure dispo-sti dei dossi artificiali che obblighino iveicoli al rallentamento.

In dettaglio si prevede quanto segue:• sistemazione e adeguamento agli stan-

dard igienico-sanitari del mercatinorionale di via Rota mediante la realizza-zione di un blocco servizi e l’installazionedi “torrette a scomparsa”;

• ridisegno delle due carreggiate di VialeXXV Luglio destinate al transito deiveicoli, a due sensi di marcia, per untotale di 4 corsie di 3m di larghezzaciascuna con parcheggi ai lati;

• separazione delle due corsie di marciaattraverso la realizzazione di un “parcourbano”. Il parco urbano coglie e mol-tiplica la vocazione ludica espressa dalmarciapiede esistente in corrispondenzadel centro sportivo, attualmente troppoisolato e poco utilizzato. Attestandosial centro dell’asse viario, tra i campi dagioco da una parte e la scuola dall’altra,il parco offrirà ai cittadini un percorsoprivilegiato verso il centro storico, non-ché un ambiente piacevole e adatto algioco e al relax.

Tratto 3 – TESSUTO URBANOCONSOLIDATO – da via Bonfantesino allo sbocco in Piazza DiazA partire dall’incrocio con via Bonfan-

te, il progetto prevede il mantenimentodelle caratteristiche di “zona 30” e lariduzione del traffico veicolare al soloflusso in ingresso al centro. Il traffico inuscita transiterà lungo le vie Tasso e Ve-tere, con inversione del senso di marciaesistente. In particolare:• l’incrocio semaforizzato tra via Bonfante

e viale XXV Luglio viene eliminato invirtù di una nuova sistemazione deisensi di marcia nelle traverse perpendi-colari al viale stesso;

• la sistemazione dei posti macchinalungo le traverse del viale consente unamigliore razionalizzazione delle aree aparcheggio a servizio del viale stesso;

• i percorsi misti, pedonali e ciclabili,vengono favoriti dall’allargamento deimarciapiedi del viale e dall’eliminazionedelle corsie per la sosta degli autoveicoli,fatta eccezione per alcuni stalli di par-cheggio destinati a mezzi speciali (forzedell’ordine, taxi, scarico merci, disabili);

• lo spazio urbano pubblico a disposizionedelle “utenze deboli” si amplia ulterior-mente attraverso la creazione dellapiazza antistante gli uffici della ASL,direttamente collegata al polmone verdedel “parco urbano”, e viene corredatoda percorsi tattili per non vedenti;

• si ipotizza il trasferimento dell’impianto

Il progettoproponela creazionedi una sequenzaorganica di luoghidi incontroe socializzazione,accoglientied invitanti,rivalutandogli spazidi aggregazionee le funzioniesistenti

35Spazio ApertoAgosto 2011 AGORÀ

Page 36: giornale (1)

per la distribuzione di carburante atte-stato tra le vie Fiume e Firenze, in previ-sione della futura vocazione prevalente-mente pedonale, di “passeggiata eshopping” del tratto “datato” di vialeXXV Luglio. Tutto ciò anche in conside-razione delle indicazioni del vigente PRGche per la suddetta area prevedel’eliminazione, per motivi di interessepubblico, delle strutture a carattere pre-cario esistenti, con ricollocazione in altrasede.

MOTIVAZIONI PROGETTUALI ESCELTE FUNZIONALIViale XXV Luglio – “La piazza diffusa”

La “zona 30” di viale XXV Luglio, in linea

con analoghe ben riuscite esperienzeurbanistiche italiane ed europee, ripavi-mentata con pietre della tradizione locale(basolato in pietra calcarea di colore scuroper il percorso carrabile e lastre in pietradi Trani bocciardata per il percorso pedo-nale), solcata da lastre in acciaio (corten)di larghezza pari a 25 cm, che unisconoi marciapiedi opposti del viale, consenteuna percezione e una vivibilità totale dellospazio urbano, secondo la moderna tipo-logia della “piazza diffusa”. Gli inserti incorten diventano direttrici dello spazio,linee generatrici di luoghi di sosta (pan-chine) e di verde (aiuole ed alberaturecon disposizione “random”) e favorisconoun flusso continuo di pedoni da piazza

La speranzaè ora che questainiziativanon rimanga puroesercizioprofessionalee che l’ideasi tramuti prestoin realtà

36 Spazio Aperto Agosto 2011AGORÀ

Page 37: giornale (1)

Diaz fino alla chiesa di S. Maria degliAngeli, dove l’ultima propaggine di questodisegno organico di “ricuciture” divienemuro di delimitazione del percorso pedo-nale e ciclabile. Le suddette direttrici,inserite nella pavimentazione, rinsaldanolo spazio come un vero e proprio “filo”che ricuce uno strappo sul tessuto. Piùregolari e rispettose nella zona del tessutourbano consolidato, più movimentate egeneratrici di nuove direzioni e visuali,nella zona del tessuto urbano di recentecostituzione. Tutto questo, nell’ottica diconsentire una fruizione dello spazio nonsolo nel senso longitudinale del viale, maanche in quello trasversale. Il viale diventapiazza e, a partire dalla rotatoria di fronteal polo ospedaliero fino alla piazza delcastello, si sviluppa attraverso una sequen-za di spazi pubblici, ora sistemati a verdecome nell’ampio parco urbano destinatoal gioco e al relax, ora destinati a luogoper la sosta e la socialità. In questo tratto,viale XXV Luglio diviene prevalentementeil luogo dei percorsi pedonali e ciclabili,di incontro ed aggregazione, adattandosiinoltre alle varie esigenze, fino ad ospitarepiccole e grandi manifestazioni, attraversola dotazione di punti presa tecnologicimediante “totem multimediali” e“torrette a scomparsa”, variamente po-sizionati lungo l’asse viario. Questo luogopotrà così acquisire un’identità finorasconosciuta, nell’ottica di realizzare unmeccanismo virtuoso che generi nuovefunzioni e rivitalizzi lo spazio pubblico,attualmente mortificato dalla forte cesuracostituita del troppo ampio asse carrabiledel viale.

PIAZZA DIAZL’approccio progettuale per piazza

Diaz nasce dal desiderio di valorizzare leemergenze presenti, costituenti l’identitàsedimentata del luogo, dalle più antichequali il Castello Aragonese, alle più recenticome la fontana a stella della rotatoria.Nel progetto, il moderno convive e dialogacon il passato e le emergenze si arricchi-scono in questa duplicità di linguaggio.Ciò è evidente già dalla scelta di conser-vare le pavimentazioni prospicienti il fronteprincipale del castello ed estendere l’usodi questi materiali della tradizione locale

(basolato) ad altre parti della piazza,accostandoli ai corsi regolari di una pavi-mentazione dal taglio più moderno (tranibocciardato), creando così un mix tranuovo e antico. Il “corten” diviene ele-mento descrittivo del mutamento dellapavimentazione e del formarsi di“concrezioni scultoree”, dovute agli spac-chi causati dalla forza del passato cheriemerge in corrispondenza della stella edell’antico camminamento murario, oggidestinato a strada carrabile. La fontana,ulteriormente caratterizzata ampliandola porzione pedonale della rotatoria edecorata da un disegno anch’esso diforma stellare, diventa così fulcro gene-ratore dello spazio circostante. Le“spaccature” segnate dal “corten” giun-gono fino alla base dei palazzi storici chefanno da quinte alla piazza, partecipandocosì essi stessi alla storia che il luogoracconta. Il Castello viene valorizzato conl’eliminazione di una delle due bretelleterminali di via Roma e l’ampliamento indirezione sud-ovest di piazza Diaz, finoad inglobare la piazzola triangolare cheospita il monumento ai caduti. Tutta l’areasul fianco del Castello diviene così piùestesa, solcata da un “corso d’acqua”,quale immaginario fossato del castello,che delimita un leggero declivio del ter-reno sino alla quota di -1,50 m, attrezza-bile per piccoli spettacoli all’aperto (con-certi, proiezioni di films e altro). I nuovielementi nati dalla concrezione del terrenodefiniscono gli spazi della grande piazza:il muro che delimita lo specchio d’acqua,un camminamento cadenzato che portafino alla “Torre ti lu Nnamuratu”, unampio prato di forma allungata che puntaverso il centro storico, un muro che inca-nala nuove prospettive visuali e una“gradonata vegetale” intorno alla grandemagnolia della piazza, valorizzata insiemealle altre principali essenze arboree esi-stenti, con l’aggiunta di alcuni esemplaridi “prunus cerasifera”.”

37Spazio ApertoAgosto 2011 AGORÀ

Page 38: giornale (1)

LA SICUREZZAINFORMATICA

La sempre maggiore diffusione delletecnologie ha profondamente rivoluzio-nato la nostra società, le relazioni inter-personali e le modalità di erogazione deiservizi. La tecnologia però, oltre ad offriretante opportunità offre anche tanteinsidie.

Questo contributo vuole porrel’attenzione su alcune questioni attinenticiò che comunemente è chiamata sicu-rezza informatica senza peraltro avere lapresunzione di essere esaustivo.

Innanzitutto è necessario compren-dere cosa significa sicurezza informatica.

In Italia il termine è solitamente inter-pretato come tutti quegli accorgimentitecnici che garantiscono un sistema in-formatico dall’intrusione di utenti nonautorizzati. E’ questa visione ciò che siriconduce al concetto di security in sensostretto. Nella cultura e letteratura anglo-sassone invece, a questa interpretazionese ne aggiungono altre 2. Una vede ilconcetto di sicurezza come safety legatocioè al concetto di sicurezza fisica dellepersone nell’utilizzo sicuro del prodotto

di Massimo Marra

Il concettodi dependabilitye l’importanzadel disasterrecovery

AGORÀ

38 Spazio Aperto Agosto 2011AGORÀ

Page 39: giornale (1)

39Spazio ApertoAgosto 2011 AGORÀ

Centocelle fu sede del primo aero-porto italiano, proprio nella zona incui, a partire dal 15 aprile 1909, unodei fratelli Wright, Wilbur, andò adare una serie di dimostrazioni delloro Flyer, il primo velivolo a motorepiù pesante dell’aria che abbia maivolato.Un tratto residuale dell’aeroportodi Centocelle

Page 40: giornale (1)

La dependabilityè la valutazionedel livello di fiduciache può essereattribuitoad un sistemariguardo al suofunzionamento

o sistema. L’altra è legata al concetto disicurezza di funzionamento cioè la de-pendability intesa come la valutazionedel livello di fiducia che può essere attri-buito al sistema riguardo al suo funzio-namento. Questa visione considera quindil’attitudine di un sistema da una parte adisporre di prestazioni funzionali (affida-bilità, manutenibilità, disponibilità) edall’altra a non generare maggiori rischi(umani, ambientali, finanziari, ecc).

Si evince quindi che la sicurezza in-formatica ha una dimensione multidimen-sionale e la progettazione, realizzazionee gestione di un sistema complesso deveessere l’unione di tante competenze qua-lificate e altamente specializzate.

La visione della sicurezza safety intesacome sicurezza fisica del dispositivo osistema è data per implicita e non pare,in questo lavoro, assumere interesse.

La visione di sicurezza intesa comedependability è invece piuttosto interes-sante anche alla luce di problemi tecno-logici occorsi recentemente a Poste Ita-liane, Trenitalia o Aruba e che hannocreato rilevanti e diffusi disservizi a milionidi utenti e su tutto il territorio nazionale.Il problema è probabilmente legato allaconcezione ottimistica del tutto e delpensare che i problemi capitano sempreagli altri. Infatti sono pochi coloro che,pur sapendo che potrà accadere, decido-

no di avere un server di backup oppurescelgono di avvalersi di una linea internetalternativa. Facciamo un esempio banale:una azienda software decide di prendereun computer server, metterlo nei propriuffici, ed erogare su di esso servizi viaweb affidandosi a una normale adsl ofibra ottica.

In questo caso un problema hardwareo software al server rende indisponibileil servizio così come è reso indisponibilese per caso, durante lavori stradali, venissematerialmente tranciato il cavo internet.

E’ qui necessario un salto culturale:avere la responsabilità dei sistemi infor-mativi significa non solo garantire che ilserver che eroga il servizio ed i softwarefunzionino, ma significa anche garantireche le infrastrutture elettriche, elettroni-che, informatiche e di telecomunicazionili facciano funzionare. Ciò è stato sinoad ora impossibile perché vi è semprestata una netta distinzione tra ciò chesono le infrastrutture e ciò che sono isistemi informativi. Allo stato attuale isistemi informativi sono a tutti gli effettiinfrastrutture e inglobano, e non invecene sono subalterni, tutte le altre infra-strutture che li devono far funzionare.

Su questo settore sta intervenendol’autorità DigitPA che nel documento“Linee guida per il disaster recovery dellepubbliche amministrazioni” pone in modo

40 Spazio Aperto Agosto 2011AGORÀ

Page 41: giornale (1)

forte il problema della continuità di ser-vizio dando indicazioni operative del comeciascun ente deve classificare la criticitàdei propri servizi informatici. Maggiore èla criticità di un sistema, maggiore è ildisservizio che il sistema crea in caso diguasti e quindi maggiore dovrà esserel’impegno tecnologico per garantire chetutto vada bene. Si arriverà quindi cheun ente i cui sistemi sono particolarmentecritici dovrà dotarsi di un doppio CED, diuna doppia connessione in fibra otticasu percorsi fisici differenti ed anche, enon è utopia perché qualcuno già lo hafatto, di una centrale elettrica annessa alCED in grado di sopperire a eventualiprolungate mancanze di alimentazioneelettrica.

La visione della sicurezza informaticaintesa come security e cioè come insiemedelle misure atte a prevenire intrusionida soggetti non autorizzati è anche questamolto interessante.

Comunemente il sistema informaticosicuro è quel sistema che gli hacker infor-matici non riescono a compromettere.Questo approccio presuppone una sortadi partita a scacchi tra il gestore del siste-ma e l’hacker con il primo sempre vincen-te sul secondo. Niente di più sbagliato!Un approccio basato sulla difesa è per-dente in partenza. Progettare un sistemache sia in grado di difendersi dagli attacchi presuppone la conoscenza di tutte lepossibili minacce e per ciascuna conoscerela specifica contromisura. In sostanzasignifica conoscere in anticipo le mossedell’avversario. L’approccio corretto alquale arrivare è quindi un approccio ba-sato non sui divieti ma basato sui permes-si. Abbandonare cioè la logica delle black-list e adottare quella delle white-list. Inpratica è quello che già fanno alcunivendor di smartphone e tablet dando lapossibilità di installare sul dispositivo soloprogrammi che la casa produttrice hapreventivamente controllato e messodisponibile sul proprio store.

Appare ancora utile, per questa visio-ne di sicurezza, porre l’attenzione suidifetti (bug) che nel corso del tempo sonoscoperti e che quindi necessitanodell’installazione sui sistemi di appositi

programmi. Vi sono politiche di gestionedei sistemi estremamente differenti. Alcunigestori effettuano un quotidiano controllodella disponibilità di aggiornamenti disicurezza e li applicano immediatamente.Altri, invece, una volta che il sistema è inproduzione e quindi funziona, disattivanogli aggiornamenti. A svantaggio dei primila possibilità non proprio remota chealcuni aggiornamenti possano alterare laconfigurazione di alcuni servizi rendendoliindisponibili e pertanto richiedendo unintervento tecnico dal dispendio di risorseumane e strumentali imprevedibile. Asvantaggio dei secondi la possibilità chegli hacker, ogni volta che sono disponibiliaggiornamenti di sicurezza, possano stu-diarli approfonditamente e capire qualidifetti del sistema vanno a correggere; inquesto modo i sistemi non aggiornatipossono essere violati semplicemente.

Quanto detto vale nel caso di attacco“frontale” fatto da hacker ai sistemiinformatici; nella realtà, almeno standodalle statistiche delle aziende di antivirus,è molto più semplice catturare le creden-ziali di accesso al sistema da parte diutenti autorizzati e usare le stesse in modoillegale. Esempio tipico di questi attacchisono le numerose mail che esteticamenterichiamano quelle della propria banca eche per motivi di sicurezza invitano acambiare password. Nonostante tantiaccorgimenti e tante attività di sensibiliz-zazione numerose statistiche dimostranoche circa il 7% degli utenti cade neltranello. A questo punto gli hacker pos-sono tranquillamente entrare nel sistemae spostare denaro, cancellare dati o altroancora.

Si comprende quindi come il nostroconcetto di sicurezza debba essere op-portunamente allargato e perché la pro-gettazione di un sistema informaticodebba tenere presenti tutte e 3 le visioniin una ottica unitaria. Da qui l’esigenzadi una competenza e professionalità mul-tidisciplinare del progettista del sistemae di chi poi è chiamato a gestirlo. Cosaquesta, non ancora compresa nella suareale portata dal legislatore che, in assenzadi regolamentazione, consente a chiunquedi erogare servizi anche complessi.

L’autorità DigitPAnel documento“Linee guida per ildisaster recoverydelle pubblicheamministrazioni”pone in modoforte il problemadella continuitàdi servizio

41Spazio ApertoAgosto 2011 AGORÀ

Page 42: giornale (1)

Dal Consiglio dell’ 08.07.2010

ISCRIZIONI

3214 Ing. LONGO SimoneVia Nizza, 1073020 CASTRI di LECCE

3215 Ing. LOMBARDI AlfonsoVia A. de Pace, 2673100 LECCE

3216 Ing. BUONSANTI FrancescoVia S. Pellico, 53 - 73100 LECCE

3217 Ing. GALATI FrancescoVia Don Antonio Giannuzzi, 3173024 MAGLIE

3218 Ing. ROMANO SimoneVia S. Pancrazio, 3473011 ALEZIO

3219 Ing. IDONE RobertoVia Trieste, 1673015 SALICE SALENTINO

Dal Consiglio del 27.07.2010

ISCRIZIONI

3220 Ing. ELIA CarlaViale delle Querce, 2073020 CAVALLINO

3221 Ing. FILIERI Salvatore CristianVia S. Pietro in Lama, 7073010 LEQUILE

3222 Ing. MICOCCI AntoniaVia G. Marconi, 5373020 BOTRUGNO

3223 Ing. GIURGOLA Daniela BenedettaVia della Masseria Patarnello, 873100 LECCE

3224 Ing. MONTE AntonioVia Ugento, 2073040 ALLISTE (fraz. Felline)

CANCELLAZIONI

1664 Ing. RUSSO Darion. a Lecce (LE) il 10.09.1967per trasferimento all’Ordine di Roma

1378 Ing. DE LORENZI Dionision. a Lecce (LE) il 30.05.1958per decesso

Dal Consiglio del 02.09.2010

ISCRIZIONI

3225 Ing. DE PASCALI GiuseppeVia Bellini, 3773020 CASTRI DI LECCE

3226 Ing. FIORILLO RiccardoVia Carso, 1/D73020 CARPIGNANO SALENTINO

3227 Ing. DE GIUSEPPE AngeloVia A. De gasperi, 2973020 GIUGGIANELLO

3228 Ing. MACELLA AndreaVia Torino, 4273043 COPERTINO

3229 Ing. DIMAGGIO CarloVia 95¯ Rgt. Fanteria, 8973100 LECCE

3230 Ing. PROVENZANO RicardoVia Raggi, 101 - 73011 ALEZIO

3231 Ing. ORTISI CarmeloVia A. De Gasperi, 12173022 CORIGLIANO’d’OTRANTO

Dal Consiglio del 20.09.2010

ISCRIZIONI

3232 Ing. DE DONNO GiusyVia Roma, 7773020 CARPIGNANO SALENTINO(fraz. Serrano)

CANCELLAZIONI

1174 Ing. RUSSO Francescon. a Corsano (LE) il 03.01.1954a domanda.

Dal Consiglio del 04.10.2010

ISCRIZIONI

3233 Ing. SPEDICATO LuigiVia Scalelle, 9 - 73014 GALLIPOLI

3234 Ing. BALDASSARRE Marta PaolaVia V. Filitte, s. n.73020 GIURDIGNANO

Errata corrige a Spazio Aperto Settembre /2010, a pag. 44 l’Ing. PARISI Carmelo,erroneamente riportato ”trasferito a Genova”, risulta”regolarmente iscritto al n. 1466”.

VARIAZIONI ALL’ALBO

42 Spazio Aperto Agosto 2011VARIAZIONI ALL’ALBO

a cura diDonato Giannuzzi

Page 43: giornale (1)

3235 Ing. BLASI CarmineVia Mameli, 20273025 MARTANO

CANCELLAZIONI

1518 Ing. PALADINI Antonion. a Leverano (LE) il 14.09.1952per decesso

3028 Ing. SPECCHIA Salatoren. a Galatina (LE) il 29.09.1983per trasferimento all’Ordine di Milano

2383 Ing. GRECO Carlon. a S. Pietro V.co (BR) il 27.03.1975a domanda

Dal Consiglio del 18.10.2010

ISCRIZIONI

3236 Ing. CONGEDO AntonioVia S. Vincenzo De Paoli, 1673013 GALATINA

3237 Ing. SPAGNOLO GabrieleVia C. Colombo, 5673010 GUAGNANO

CANCELLAZIONI

971 Ing. LEZZI Giorgion. a Sternatia (LE) il 30.05.1955a domanda

Dal Consiglio del 03.11.2010

ISCRIZIONI

3238 Ing. RUCCO AlessandroVia Ascoli Piceno, 5 - 73100 LECCE

3239 Ing. GUIDA Maria ChiaraVia Capri, 48 - 73043 COPERTINO

3240 Ing. TOTARO Luigi Maria VittorioVia Nacucchi, 12 - II trav dx.73100 LECCE

3241 Ing. AVENTAGGIATO MatteoVia P. De Lorentiis, 10073024 MAGLIE

Dal Consiglio del 15.11.2010

ISCRIZIONI

3242 Ing. GEUSA ClaudioVia XXIV Maggio, 4173010 SOLETO

3243 Ing. GRECO CarloVia Nino Della Notte, 973100 LECCE

3244 Ing. SERRA AntonellaVia Trieste, 373010 SOGLIANO CAVOUR

3245 Ing. CHIURI GiorgioVia Umberto I°, n. 1273039 TRICASE

CANCELLAZIONI

2931 Ing. CHIRIACO’ Marcellon. a Galatina (LE) il 01.09.1972a domanda

2700 Ing. SOLAZZO Fauston. a Lecce (LE) il 15.01.1975per trasferimento all’Ordinedi Modena

Dal Consiglio del 29.11.2010

ISCRIZIONI

3246 Ing. CALO’ DanieleVia Chieri, 1/bis73016 SAN CESARIO DI LECCE

3247 Ing. CAVALCA DiegoVia dei Migli (villaggio S. Rita)73044 GALATONE

3248 Ing. BOTTARU RaffaeleVia N. Sauro, 5 - 73033 CORSANO

CANCELLAZIONI

1943 Ing. DI NOIA Michele Massimon. a Milano (MI) il 26.05.1968per trasferimento all’Ordine di Bari

2851 Ing. CATALDI Giovannin. a Lecce (LE) il 25.09.1977a domanda

2438 Ing. PIZZILEO Danilon. a Copertino (LE) il 19.01.1970a domanda

766 Ing. VERARDI Antonion. a Ugento (LE) il 23.08.1948a domanda

559 Ing. GIGLIO Vincenzon. a Pizzo calabro (RC) il 02.01.1947per decesso

Dal Consiglio del 20.12.2010

ISCRIZIONI

3249 Ing. PERRONE PaoloVia G. Marconi, 4673040 COLLEPASSO

Dal Consiglio del 10.01.2011

ISCRIZIONI

3250 Ing. CARROZZO GianniVia S. Cassiano, 373010 PORTO CESAREO

3251 Ing. NEGRO Francesco“Via V. Alfieri; Condom. HeliosSc. E” - 73014 GALLIPOLI

3252 Ing. CAPRARO GiuseppeP.za Bachelet, 40/B73024 MAGLIE

43Spazio ApertoAgosto 2011 VARIAZIONI ALL’ALBO

Page 44: giornale (1)

3253 Ing. CHIARELLI AlessandraVia I. Ricci, 31 - 73024 MAGLIE

3254 Ing. RAMUNDO MassimoVia F. Baracca, 4 - 73040 NEVIANO

3255 Ing. TARANTINO GiovanniVia Scorrano, 5073040 SUPERSANO

3256 Ing. MARULLI DavideVia Basilio il Macedone, s. n.73043 COPERTINO

3257 Ing. PARATA IlariaVia del Mare II Trav., n. 1473046 MATINO

3258 Ing. DE DONNO AntonioVia Canova, 14673042 CASARANO

3259 Ing. GIANNUZZI LucaViale Lucania, 38 - 73055 RACALE

CANCELLAZIONI

2248 Ing. MOLENDINI Simonen. a Lecce il 5.10.1974a domanda

2262 Ing. PRINARI Paolon. a Galatina (LE) il 16.06.1978a domanda

Dal Consiglio del 24.01.2011

ISCRIZIONI

3260 Ing. DE PASCALIS AndreaVia Matino, 77 - 73057 TAVIANO

3261 Ing. NESTOLA Azzurra MariaVia C. Pisacane, 12473042 COPERTINO

3262 Ing. CHIARIACO’ GiorgioVia S. Giorgio, 5973010 STERNATIA

3263 Ing. PALMIERI VivianaVia G. Boccaccio, 4 - 73100 LECCE

3264 Ing. CORLIANO’ IvanoVia Archimede, 673021 CALIMERA

46 Ing. Iunior DE GIOSA DanieleVia Cota, 9 - 73100 LECCE

CANCELLAZIONI

2784 Ing. STICCHI Agnesen. a Tricase (LE) il 22.11.1975a domanda

Dal Consiglio del 07.02.2011

ISCRIZIONI

3265 Ing. COLLA StefanoVia R. Scotellaro, 22 - 73100LECCE

3266 Ing. DE PAOLIS GianpieroVia Scarpa, 99 - 73043 COPERTINO

3267 Ing. AVANTAGGIATO MarcelloVia G. Toma, 86 - 73024 MAGLIE

3268 Ing. MELISSANO MilenaVia V. Emanuele, 11573042 CASARANO

3269 Ing. CAZZATO MarinoVia V. Veneto, 50 - 73054 PRESICCE

3270 Ing. COIA VittorioVia Ernesto Simini, 38 - 73100 LECCE

3271 Ing. STEFANO Daniele GiuseppeVia F. Baracca, 973020 UGGIANO LA CHIESA

3272 Ing. FONTANA GiorgioVia Pistoia, 34 - 73100 LECCE

3273 Ing. VALENTINI GiacomoP.tta De Cristoforis, 2 - 73100 LECCE

3274 Ing. DE LUME’ CarloVia F. Casatello, 1 - 73024 MAGLIE

3275 Ing. PINO StefanoVia E. Montale, 4 - 73014 GALLIPOLI

CANCELLAZIONI

2878 Ing. NASSISI Glorian. a Maglie (LE) il 27.11.1979a domanda

Dal Consiglio del 21.02.2011

ISCRIZIONI

3276 Ing. COLI’ LucaVia Pisa, 16/B - 73020 CUTROFIANO

3277 Ing. INGROSSO GianlucaVia Cialdini, 1073012 CAMPI SALENTINA

3278 Ing. LAFUENTI IvanVia L. Pirandello, 173020 CAVALLINO(fraz. Castromediano)

CANCELLAZIONI

2705 Ing. MARRA Marion. a Galatina (LE) il 26.06.1974a domanda

2585 Ing. VAGLIO Giulion. a Galatina (LE) il 14.05.1976a domanda

2843 Ing. NICOLARDI Espediton. a Tricase (LE) il 21.06.1979per trasferimento all’Ordine di Torino

Dal Consiglio del 09.03.2011

ISCRIZIONI

3279 Ing. TAURINO DiegoVia Lucania, 42 - 73043 COPERTINO

3280 Ing. BENEGIAMO FedericaVia G. D’Annunzio, 3173036 MURO LECCESE

3281 Ing. LUPERTO MarcoVia Michelangelo, 45 -73010 LEQUILE

2182 Ing. GIANNI’ VincenzoC.so Vitt. Emanuele II, n. 5473057 TAVIANO

44 Spazio Aperto Agosto 2011VARIAZIONI ALL’ALBO

Page 45: giornale (1)

3283 Ing. MORTELLA Marco LuigiVia Cimaundici, 7473047 MONTERONI di LECCE

3284 Ing. PERRONE DanieleVia Libertini, 1973010 SAN PIETRO in LAMA

3285 Ing. RISO BiagioVia Gorizia, 4 - 73033 CORSANO

3286 Ing. PICONESE FedericaVia Maurizio Arnesano, 1073030 SANARICA

3287 Ing. TOLLEMETO EttoreVia Bramieri, 7 - 73100 LECCE

3288 Ing. MANIERI GianlucaVia Puglia, 6/A - 73048 NARDO’

47 Ing. Iunior SCHITO FabrizioVia Roma, 20 - 73020 GIUGGIANELLO

CANCELLAZIONI

859 Ing. VERDESCA Angelo n. a Salice Salentino - a domanda

Dal Consiglio del 22.03.2011

ISCRIZIONI

3289 Ing. PERELLI AndreaViale dell’Aeronautica, 1c/o Aeroporto Militare73013 GALATINA

3290 Ing. RAPANA’ AlessandraVia Metello, 63 - 73044 GALATONE

3291 Ing. PICCINNO IvanVia Campi, 15 - 73019 TREPUZZI

3292 Ing. CRUCIATO Federica AnnaVia S. Giorgio, 7073047 MONTERONI DI LECCE

3293 Ing. PAIANO IvanViale V. Alfieri, 1 - 73100 LECCE

3294 Ing. MARTUCCI TonioVia Padre Semeria, 1873052 PARABITA

3295 Ing. TOMMASI MassimoVia D’Amely, 8-73026 MELENDUGNO

48 Ing. Iunior BRUNO Gregorio FrancescoVia S. Caterina, 109 - 73048 NARDO’

CANCELLAZIONI

2566 Ing. CASCIARO Gianlucan. a Poggiardo (LE) il 19.10.1976per trasferimento all’Ordine di Livorno

1476 Ing. FALCONIERI Gregorio Tommason. a Nardò (LE) l’ 8.03.1959per decesso

Dal Consiglio del 07.04.2011

ISCRIZIONI

3296 Ing. IMPERIALE IgorVia N. Bixio, 41 - 73058 TUGLIE

3297 Ing. PAPADIA DanieleVia R. Sanzio, 24 - 73100 LECCE

3298 Ing. D’ADAMO Gianna TinaVia Trento, 8/A - 73051 NOVOLI

3299 Ing. DANIELE MicheleViale dell’Aeronautica, 1c/o Aeroporto - 73013 GALATINA

CANCELLAZIONI

2260 Ing. ROSAFIO Elion. a Castrignano del Capoil 19.08.1971per trasferimento all’Ordine di Firenze

315 Ing. D’AMATO Ezion. a S. Cesario di Lecce il 12.01.1935per decesso

1822 Ing. DEL GIUDICE Salvatoren. a Lecce il 17.02.1959a domanda

Dal Consiglio del 18.04.2011

ISCRIZIONI

3300 Ing. PETRACHI GiuseppeVia Trento, 1273026 MELENDUGNO

Dal Consiglio del 02.05.2011

ISCRIZIONI

3301 Ing. PAGONE MarcoVia L. Corvaglia, 34 - 73100 LECCE

Dal Consiglio del 16.05.2011

ISCRIZIONI

3302 Ing. SCHITO FabrizioVia Roma, 973020 UGGIANO LA CHIESA

3303 Ing. PANICO Antonio FabrizioVia Michelangelo, 5373032 ANDRANO

3304 Ing. PIO IolandaP.za A. De Petris, 2373040 ACQUARICA DEL CAPO

3305 Ing. MAGGIO MarcoVia Mara, 1573020 CANNOLE

3306 Ing. PALADINI Daniele CarmeloVia Trappeto, 7473040 CARMIANO(fraz. Magliano)

3307 Ing. SOLOPERTO GiuliaVia A. Dell’Abate, 31/B73100 LECCE

3308 Ing. BARTOLOMEO DemysVia A. Manzoni, 7873042 CASARANO

45Spazio ApertoAgosto 2011 VARIAZIONI ALL’ALBO

Page 46: giornale (1)

49 Ing. Iunior D’AMATO LucaVia Carmiano, s. n.- 73010 VEGLIE

CANCELLAZIONI

3178 Ing. CAMPA Cristian Luigin. a Mesagne (BR) il 16.01.1980per trasferimento all’Ordine di Rovigo

2190 Ing. VALENTINO Roberton. a Matera (MT) il 14.04.1974per trasferimento all’Ordine di Parma

Dal Consiglio del 30.05.2011

ISCRIZIONI

3309 Ing. MACCHIA Maria GraziaVia G. Murat, 1973026 MELENDUGNO

3310 Ing. QUARTA AndreaVia F. Petrelli, 25 - 73100 LECCE

3311 Ing. INGROSSO ValerioVia N. Bixio, 45 - 73100 LECCE

3312 Ing. NIGRI MicheleVia Flascassovitti c/o MANNO-MACRI’73100 LECCE

3313 Ing. ARIGLIANO FrancescoVia Forlanini, 18 - 73100 LECCE

3314 Ing. GARZIA MariapaolaVia E. Toti, 71 - 73011 ALEZIO

Dal Consiglio del 14.06.2011

ISCRIZIONI

3315 Ing. BARBA FilippoVia G. Leopardi, 273044 GALATONE

3316 Ing. LORENZO DanieleVia Dalmazia, 8573047 MONTERONI DI LECCE

3317 Ing. TEMPESTA FrancescoVia rapisardi, 12 - 73048 NARDO’

Dal Consiglio del 27.06.2011

ISCRIZIONI

3318 Ing. SANTORO AlessioVia A. De Gasperi, 1973023 LIZZANELLO

Dal Consiglio del 06.07.2011

ISCRIZIONI

3319 Ing. STRAFELLA AlessandraVia S. Giovanni, 6673012CAMPI SALENTINA

Page 47: giornale (1)

L’ANGOLO DELLA POESIA

Avevan seni rotondiquelle ragazze bruneche andavano

chiassoseper le vie di Lecce

ed eran… come voli di rondonidal garrire acuto

sfreccianticontro la pietra

pallidadei palazzi vetusti.

Al voltar della strada…un balcone fiorito

… della tua artein volute ancestrali.

Cosa ha ispirato telontano autoreche sconfiggi il tempotessendo la tua eleganzasul fianco di una chiesa?

Tu che ripetila tua colonnasui lati del Sedile,

possentead occhieggiare

da fori ellittici perfettila vita che scorre nella piazza.

Divina… l’ispirazione tua?o da vissute umane forme

traslata?

E intanto sono panciniammiccanti

di turiste biondechiassose

oggi a specchiarsisulle facciate

delle chiese antichetra voli di rondoni

in una primaverache pur diversa

appare sempre uguale.

Gallipoli, 5 Giugno 2006 Alfredo Cataldi

LECCE IN PRIMAVERA

Page 48: giornale (1)

AGGIORNAMENTO BIBLIOTECA ORDINE

Autore Titolo Casa Editrice

Le Guide Blu (Vol. 9) - Vito Carrescia Verifiche TNE

Le Guide Blu (Vol. 10) - Vito Carrescia Manutenzione lavori elettrici TNE

Le Guide Blu (Vol. 11) - Vito Carrescia Locali medici TNE

Le Guide Blu (Vol. 12) - Vito Carrescia Strutture alberghiere TNE

Le Guide Blu (Vol. 13) - Vito Carrescia Canine MT/BT TNE

Le Guide Blu (Vol. 14) - Vito Carrescia Gruppi elettrogeni TNE

Le Guide Blu (Vol. 15) - Vito Carrescia Fotovoltaico TNE

Pierpaolo Masciocchi Corso professionale si dicurezza sul lavoro (Mod.A,B,C,D) MAGGIOLI

Nicola D’Angelo Testo unico della sicurezza sul lavoro 2010 MAGGIOLI

Enzo Fornasari- Giuseppe Iotti Ascensori e apparecchi elevatori MAGGIOLI

AA.VV. Tutto capitolati - V Edizione MAGGIOLI

AA. VV. Guida alla progettazione integrata edificio/impianti MAGGIOLI

Roberto Baruffa - Andrea Bruschi Acustica nei componenti edilizi Dario Flaccovio

Romolo Di Francesco Geotecnica (guida pratica alla luce nelle nuove NTC) Dario Flaccovio

Paolo Cagnoli VAS: Valutazione ambientale strategica Dario Flaccovio

Sebastiano Floridia - Giovanni Conticello Progettare le strutture in muratura Dario Flaccovio

Sebastiano Floridia - Giovanni Trigili Progettare le strutture in cemento armato Dario Flaccovio

Luigi Santarella Prontuario del Cemento Armato Hoepli

Salvatore Lombardo - Vincenzo Venturi Il collaudo statico delle strutture (tomi I e II) Dario Flaccovio

Vincenzo Scimeca Impianti fotovoltaici (dal sopralluogo alla realizzazione) Grafill

Pierpaolo Cicchiello Diagnostica strutturale MAGGIOLI

Marco Arduini - Andrea Nicoletti - Paolo Corrado Il rinforzo con materiali compositi fibrosi FRP MAGGIOLI

Teresa Crespellani - Johann Facciorusso Dinamica dei terreni (per le applicazioni sismiche) Dario Flaccovio

Alberto Bruschi Prove geotecniche in situ Dario Flaccovio

Alessandro Baietto - Massimo Pochettino - Enrica Salvatici Progettazione di impianti geotermici Dario Flaccovio

Pierangelo Andreini - Franco Soma Climatizzazione degli edifici Hoepli

Emanuele Montini La liberalizzazione dell’attivitÖ edilizia MAGGIOLI

Mario Di Nicola Operare e progettare con il Testo Unico dell’Edilzia MAGGIOLI

Gaetano Conte Manuale di impianti elettrici Hoepli

Emidio Nigro-Sandro Pustotino-Giuseppe Cefarelli-Paola Princi Progettazione di strutture in acciaio e composte acciaio-calcestruzzo in caso di incendio Hoepli

Blumatica DVR - Documento di Valutazione dei Rischi Grafill

Vincenzo Cataliotti - Giuseppe Morana Impianti elettrici di illuminazione Dario Flaccovio

Angelo Di Pietro Manuale di sicurezza per l’installatore Hoepli

Angelo Longo Edifici multipiano in calcestruzzo armato agli stati limite Hoepli

Angelo Longo Sezioni in calcestruzzo armato agli stati limite Hoepli

Angelo Longo Solai in latero-cemento agli stati limite Hoepli

Vincenzo Bufano Analisi dei carichi (secondo le nuove N. T. C.) Dario Flaccovio

Giuseppe Albano Pratica strutturale ancoraggi MAGGIOLI

Claudio La Vecchia, Benito Polizzi Il Pregeo 10 Dario Flaccovio

Thomas Telford Guida all’Eurocodice 1 (azioni del vento: EN 1991-1.4) EPC

H. Gulvanessian, J.A. Calgaro, M. Holichy Guida all’Eurocodice 1 (criteri generali di progettazione strutturale: EN 1990) EPC

A. W. Beeby - R. Narayanan “Guida all’Eurocodice 2 (progettazione delle strutture in calcestruzzo: EN 1992-1.1; 1.2)” EPC

Fabio Garbn -Sergio Storoni Ridolfi Geologia e geotecnica stradale Dario Flaccovio

Maurizio Tanzini L’Indagine Geotecnica Dario Flaccovio

Testi per S. A. dopo il n. di Settembre 2010

BIBLIOTECA

48 Spazio Aperto Agosto 2011BIBLIOTECA

Page 49: giornale (1)

Autore Titolo Casa Editrice

Stefano Capolongo Edilizia Ospedaliera Hoepli

Jacopo Lazzari Reti e cablaggio strutturato MAGGIOLI

Caterina Rubino - Paolo Iannelli Calcolo dei muri di sostegno agli stati limite EPC

Massimo Solaroli Impianti di depurazione delle acque di scarico (Ed. 2011) MAGGIOLI

Maria Elisabetta Ripamonti - Francesco Claudio Dolce Ponti termici - Analisi e ipotesi risolutive (I Ediz. 2011) Dario Flaccovio

Franco Angotti, Matteo Guiglia, Piero Marro, Maurizio Orlando Progetto delle strutture in calcestruzzo armato (Ediz. 2011) Hoepli

Ugo Tomasicchio Manuale di ingegnerria portuale e costiera Hoepli

Antonino Cimellaro - Massimo BusÖ Le valutazioni ambientali VAS-VIA-AIA-IPPC DEI

Vincenzo Curti - Luca Marescotti - Lorenzo Mussone Rotonde - Tecnologie per la progettazione, la realizzazione e la valutazione MAGGIOLI

Dante Melito Il rischio elettrico negli ambienti di lavoro MAGGIOLI

Giulio Riga Esercizi risolti di ingegneria geotecnica e geologia applicata EPC

H. Gulvanessian, P. Ormichi, J. A. Calgaro Guida all’Eurocodice 1. Azioni sulle strutture EN 1991-1.1 e da 1.3 a 1.7 EPC

Francesco Saverio Bifano Il manuale del Direttore dei lavori - (Guida operativa per l’appalto pubblico e per il privato) DEI

Pantaleo De Finis Il Direttore di Cantiere Sistemi Editoriali

Omar Bodrito Rotatorie - Analisi e progettazione Dario Flaccovio

Thomas Telford Guida agli Eurocodici 1,2,3 e 4: resistenza al fuoco delle strutture EPC

Vincenzo Cazzato - Andrea Mantovano Giardini di Puglia - Paesaggi storici fra natura e artificio, fra utile e diletto Congedo

Francesco Musci Il collaudo tecnico amministrativo DEI

Alessandro Spaziani La prevenzione incendi - Guida alla UNI 9795 MAGGIOLI

Nicola Benedetti Rischi da esposizioni ad agenti fisici: campi elettromagnetici, radiazioni, ... MAGGIOLI

Pierpaolo Cicchiello La messa in sicurezza e l’adeguamento sismico degli edifici esistenti MAGGIOLI

Arch .Guido Roche “Prontuario operativo per la certificazione energetica. L’edificio “”NUOVO”“” MAGGIOLI

Arch .Guido Roche “Prontuario operativo per la certificazione energetica. L’edificio “”ESISTENTE”“” MAGGIOLI

Giuseppe Gustavo Quaranta La domotica per l’efficienza energetica delle abitazioni MAGGIOLI

Lara Bianchi Le prestazioni termiche dei serramenti MAGGIOLI

Testi per S. A. dopo il n. di Settembre 2010

Page 50: giornale (1)

COMUNICAZIONI E AVVISI

50 Spazio Aperto Agosto 2011COMUNICAZIONI E AVVISI

“EUROPA CONCORSI”

SI PORTA A CONOSCENZA DI TUTTI GLI ISCRITTI CHE QUEST’ORDINE HA ATTIVATO UNA CONVEN-

ZIONE, GRATUITA PER GLI ISCRITTI, CON LA SOCIETA’ “EUROPACONCORSI S. r. l.” SUL CUI SITO, TRA

GLI ALTRI SERVIZI, E’ POSSIBILE ANCHE VISIONARE, SCARICARE AVVISI PUBBLICI.

PER USUFRUIRE DEL SUDDETTO SERVIZIO GRATUITO E’ SUFFICIENTE COLLEGARSI AL SEGUENTE

SITO: www.europaconcorsi.com/logon/ingegnerilecce. Compilare attentamente il format “Iscriviti al

servizio log-on offerto…” con i propri dati ed attendere. Sarà, poi, cura dell’Ordine completare l’iter.

Una volta registrati, è possibile usufruire dei servizi offerti.

CONSIDERATA L’UTILITA’ DEL SERVIZIO, SI INVITANO I COLLEGHI A SERVIRSENE.

Per eventuali chiarimenti è possibile telefonare direttamente al numero verde: 800031580.

“PORTALE DELLA PUGLIA: www.ingpuglia.it”

GLI ISCRITTI POSSONO ACCEDERE GRATUITAMENTE AI SERVIZI RISERVATI DEL PORTALE:www.ingpuglia.it SOLO ATTRAVERSO APPOSITA PASSWORD, CHE POTRA’ ESSERE RITIRATA CON LASEGUENTE MODALITA’:

• gli iscritti fino al numero 3000 direttamente presso quest’Ordine;• gli iscritti dal numero 3001 in poi dovranno inviare una richiesta espilcita alla Società “EDINFORM”,

al numero di fax 0832/284221, contenente: il numero di iscrizione all’Albo, la provincia di appartenenza,un indirizzo e-mail ed un numero di telefono, inserire come oggetto del fax “Richiesta delle credenzialidi accesso Ingpuglia” e allegare copia di un documento d’identità in corso di validità.

Per eventuali chiarimenti contattare la Società all’indirizzo: [email protected].

CONSIDERATA L’UTILITA’ DEL SERVIZIO, SI INVITANO I COLLEGHI A SERVIRSENE.

* * * * *

Page 51: giornale (1)
Page 52: giornale (1)

Ordine degli Ingegneri della Provincia di LecceViale De Pietro, 23/A

Tel. 0832.245472 - Fax 0832.304406