Giornale 1

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Sono con- tenta quan- do parlo con i giova- ni. Capisco più cose e invidio la loro sempli- cità nei rapporti interpersona- le,la facilità nel trattare “cose” informatiche, una certa legge- rezza nell’affrontare gli studi perché oggi, la Scuola con tutte le ombre che ha, rispetta molto i ragazzi. I nostri studi sono stati pesanti e, per certi aspetti, terrorizzanti. I voti, senza appello, ti segavano le gambe e le bocciature erano continue. Forse anche per il nostro vissuto, spesso, siamo portati a essere severi con le nuove generazioni. Credo che, inconsciamente, invidiamo i tempi in cui vivono, la bellez- za dei colori con cui si vesto- no, la libertà di tingere i ca- pelli e portarli con tagli strani, di calzare scarpe improbabili con stringhe sciolte, di ador- narsi con orecchini, tatuaggi, piercing. Forse sta in tutte queste cose, la spinta che provo quando mi confronto con loro. Forse. Ebbene, un pomerig- gio a casa alle dicias- sette precise di questa primavera sempre più fredda e stramba, ho parlato per un’ora con tre giovani del Forum. I nomi? Non importa perché essi rappresentano tanti altri amici che hanno progetti ed idee e che desiderano realizzar- li. Chiedono di essere sostenuti ed, in parte, aiutati, ad imposta- re un foglio mensile. Sanno bene che devono impegnarsi perché nulla si può ottenere senza applicazione. La mia disponibilità, quando occorrerà, è completa. Posso indicare qualcosa, ma nella più totale libertà di scelta e approccio ai problemi da parte dei “ragazzi del Forum”. Allora si parte. Si taglia il na- stro e si stura lo spumante. Superfluo aggiungere quanto sia importante questa iniziativa per il nostro paese. In bocca al lupo per tutti voi, per tutti noi. Gloria Raviele Marzo 2012 Un pomeriggio, a casa Un pomeriggio, a casa Un pomeriggio, a casa Un pomeriggio, a casa INF@RUM INF@RUM INF@RUM INF@RUM 1992 1992 1992 1992 - - - 2012 … 2012 … 2012 … 2012 … per non dimenticare per non dimenticare per non dimenticare per non dimenticare Mensile a cura del Forum dei Giovani di San Martino Valle Caudina a diffusione gratuita Mensile a cura del Forum dei Giovani di San Martino Valle Caudina a diffusione gratuita Mensile a cura del Forum dei Giovani di San Martino Valle Caudina a diffusione gratuita Mensile a cura del Forum dei Giovani di San Martino Valle Caudina a diffusione gratuita Borsellino insieme ai cinque agenti di scorta. Vent’anni dopo. Cos’è cambia- to? Tanto e niente. Tanto è cambiato nel modus pensandi dei giovani d’oggi forse anche perché il sacrificio e l’insegnamento lasciato da questi due Eroi ci ha fatto e fa riflettere le nostre coscienze nella lotta ad un cancro all’apparenza sempre meno radicato nella cultura italiana. Nulla è cambiato perché questa associazione sembra essere come l’Idra della palude di Lerna e come tale, ogni qualvol- ta le si mozza una delle sue teste, un’altra rispunta a sosti- tuirla come in un perverso gioco di scatole cinesi. Vent’anni dopo abbiamo capito che la lotta alle mafie è fatta sì di arresti, retate ed intercettazio- ni ma abbiamo anche compreso che è dettata principalmente da una status mentale, nel senso che il grado di cultura e di ela- sticità mentale, soprattutto dei giovani, si innalzato spostando l’asse del clientelarismo illegale a favore del rispetto delle leggi e regole ma principalmente pro il Chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola.” P. Borsellino “Gli uomini passano ma gli ideali restano e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomi- ni.” G. Falcone Era il 23 Maggio 1992, giorno in cui il giudice Giovanni Falcone con la moglie e tre agenti di scorta, furono dila- niati con 500 Kg di tritolo a Capaci. A distanza di 53 giorni, il 19 Luglio, in via D’Amelio a Palermo, fu am- mazzato anche il colle- ga,amico e giudice Paolo rispetto degli Uomini in quanto tali. Tutto questo non deve essere inteso come una sviolinata bensì come un richiamo ad uno stile di vita che possa portare al confronto uomini e donne, ad un sano confronto dettato da regole e rispetto per gli altri. Lo stato siamo noi, e siamo noi che decidiamo come vivere la nostra vita e quella dei nostri figli. Per non dimenticare il sacrificio di Uomini come due magistrati e quello di molte, troppe vittime cadute per mano di questo nemico le cui fonda- menta poggiano sull’omertà, sulle ritorsioni e sulle intimidazioni probabilmente non servono convegni o fiaccolate, bensì il rispetto delle leggi e dei nostri simili. Se faremo ciò non solo non li dimenticheremo mai ma sicuramente l’insegnamento lasciatoci dalle loro morti farà sì che il loro sacrificio non sarà stato vano. Le battaglie che hanno dovuto sostenere e portare avanti Falcone e Borsellino sono state due: una interna alla magistratura, per non affondare e restare invischiati nelle gelosie e nelle invidie altrui, un’altra contro la mafia ed i mafiosi. Ma forse, a giudicare da quanto accadeva nei palazzi del potere ai danni dei magistrati del pool, l’ultima, quella contro la mafia, era la battaglia più facile, o forse quella che gli riusciva meglio. Resistenze da parte di chi deve assicurare la legalità, infatti, non te le aspetti. I cosiddetti “corvi” sembrano un racconto mitico, inverosimi- le, indegno di un Paese civile. E invece il “corvo” scriveva a tutti, magistrati e politici, lettere anoni- me e messaggi per screditare l’operato dei due, definendoli opportunisti e venduti. Segue a pag.2 AMARCORD: “… la grande nevicata del 2012” Osservatorio Comunale per il Mondo giovanile Osservatorio Comunale per il Mondo giovanile Osservatorio Comunale per il Mondo giovanile Osservatorio Comunale per il Mondo giovanile Numero 0 Anno 0 Numero 0 Anno 0 Numero 0 Anno 0 Numero 0 Anno 0 Maggio 2012 Maggio 2012 Maggio 2012 Maggio 2012 “Scrivere è sempre nascondere qualcosa in modo che poi venga scoperto” I.Calvino Un giornale ospita i fatti piccoli e grandi di ogni popolo, le paure e le preoccu- pazioni della gente semplice, e registra i momenti più importanti di una comunità. In un’epoca in cui il mondo sembra sempre più piccolo, in cui si moltiplicano i mezzi di comunicazione, veloci e complessi ognuno cerca di trovare sé stesso nelle pagine di un giornale che racconta della sua città, delle sue strade, dei problemi con cui ci confronta ogni giorno. Troppo spesso si sente in giro che comu- nicare con i giovani è sempre più difficile e allora ecco che i giovani parlano ai giova- ni. Da dove veniamo, chi siamo e soprat- tutto cosa vogliamo, questa è la base della nascita di questo piccolo mensile. Uno zoom sul mondo giovanile locale. Non abbiamo la presunzione di spacciarci per giornalisti professionisti ma di sicuro abbiamo la capacità e la forza di calarci nei pensieri , negli sguardi e nelle parole dei nostri coetanei. Tutto può sembrare un gioco, ma mettersi in gioco non è uno scherzo. Non è nostro il compito di fare morali ma, dire la nostra, dare consigli, dare voce ad un mondo troppo spesso etichettato come nulla facente, si, questo è il nostro compito. Il mensile sarà uno strumento di partecipazione pensato per promuovere e sostenere il protagonismo giovanile, da qui il nome INF@RUM (informazione del forum). Pubblicizzere- mo gli eventi dell’associazione, parleremo di cronaca locale ed amministrativa, di sport e per quanto è nelle nostre compe- tenze avvicinare e avvicinarci alla cultura sia essa letteraria, musicale o digitale ed infine Vi faremo parlare, come? Riporte- remo le lettere dei lettori, che potrete inviare o per email a forumgiova- [email protected] , o postanto un messag- gio privato sulla pagina ufficiale di face- book o per chi non usa il web lasciando un vostro pensiero nella cassetta della posta del forum sita in via Mulino Vec- chio nei locali dell’ex macello. Ringrazio fin da ora chi ci sosterrà in questa nuova ed affascinante avventura, ai redattori Matilde e Francesco e in partico- lar modo la sig.ra Gloria Raviele, da sempre sensibile alle problematiche gio- vanili del nostro paese, che con i suoi consigli tecnici e pratici ci è stata vicina da quando tutto era solo un sogno ad oggi che tutto è diventato realtà. Molto spesso dico agli amici più stretti si parli bene o si parli male di noi, l’importante è che si parli di noi, non mi resta quindi che augurarci un immenso in bocca al lupo. “Le Pillole del Presidente” “Le Pillole del Presidente” “Le Pillole del Presidente” “Le Pillole del Presidente”

Transcript of Giornale 1

Page 1: Giornale 1

Sono con-

tenta quan-

do parlo

con i giova-

ni. Capisco

più cose e

invidio la

loro sempli-

cità nei rapporti interpersona-

le,la facilità nel trattare “cose”

informatiche, una certa legge-

rezza nell’affrontare gli studi

perché oggi, la Scuola con

tutte le ombre che ha, rispetta

molto i ragazzi. I nostri studi

sono stati pesanti e, per certi

aspetti, terrorizzanti. I voti,

senza appello, ti segavano le

gambe e le bocciature erano

continue. Forse anche per il

nostro vissuto, spesso, siamo

portati a essere severi con le

nuove generazioni. Credo che,

inconsciamente, invidiamo i

tempi in cui vivono, la bellez-

za dei colori con cui si vesto-

no, la libertà di tingere i ca-

pelli e portarli con tagli strani,

di calzare scarpe improbabili

con stringhe sciolte, di ador-

narsi con orecchini, tatuaggi,

piercing. Forse sta in tutte

queste cose, la spinta che

provo quando mi confronto

con loro. Forse.

Ebbene, un pomerig-

gio a casa alle dicias-

sette precise di questa

primavera sempre più

fredda e stramba, ho

parlato per un’ora con

tre giovani del Forum.

I nomi? Non importa

perché essi rappresentano tanti

altri amici che hanno progetti ed

idee e che desiderano realizzar-

li. Chiedono di essere sostenuti

ed, in parte, aiutati, ad imposta-

re un foglio mensile. Sanno

bene che devono impegnarsi

perché nulla si può ottenere

senza applicazione. La mia

disponibilità, quando occorrerà,

è completa. Posso indicare

qualcosa, ma nella più totale

libertà di scelta e approccio ai

problemi da parte dei “ragazzi

del Forum”.

Allora si parte. Si taglia il na-

stro e si stura lo spumante.

Superfluo aggiungere quanto sia

importante questa iniziativa per

il nostro paese.

In bocca al lupo per tutti voi,

per tutti noi.

Gloria Raviele

Marzo 2012

Un pomeriggio, a casaUn pomeriggio, a casaUn pomeriggio, a casaUn pomeriggio, a casa

INF@RUMINF@RUMINF@RUMINF@RUM

1992 1992 1992 1992 ---- 2012 …2012 …2012 …2012 … per non dimenticareper non dimenticareper non dimenticareper non dimenticare

Mensile a cura del Forum dei Giovani di San Martino Valle Caudina a diffusione gratuitaMensile a cura del Forum dei Giovani di San Martino Valle Caudina a diffusione gratuitaMensile a cura del Forum dei Giovani di San Martino Valle Caudina a diffusione gratuitaMensile a cura del Forum dei Giovani di San Martino Valle Caudina a diffusione gratuita

Borsellino insieme ai cinque

agenti di scorta.

Vent’anni dopo. Cos’è cambia-

to? Tanto e niente. Tanto è

cambiato nel modus pensandi

dei giovani d’oggi forse anche

p erch é i l s ac r i f i c i o e

l’insegnamento lasciato da

questi due Eroi ci ha fatto e fa

riflettere le nostre coscienze

nella lotta ad un cancro

all’apparenza sempre meno

radicato nella cultura italiana.

Nulla è cambiato perché questa

associazione sembra essere

come l’Idra della palude di

Lerna e come tale, ogni qualvol-

ta le si mozza una delle sue

teste, un’altra rispunta a sosti-

tuirla come in un perverso gioco

di scatole cinesi.

Vent’anni dopo abbiamo capito

che la lotta alle mafie è fatta sì

di arresti, retate ed intercettazio-

ni ma abbiamo anche compreso

che è dettata principalmente da

una status mentale, nel senso

che il grado di cultura e di ela-

sticità mentale, soprattutto dei

giovani, si innalzato spostando

l’asse del clientelarismo illegale

a favore del rispetto delle leggi e

regole ma principalmente pro il

“”Chi ha paura muore

ogni giorno, chi non ha

paura muore una volta

sola.” P. Borsellino

“Gli uomini passano

ma gli ideali restano

e continueranno a

camminare sulle

gambe di altri uomi-

ni.” G. Falcone

Era il 23 Maggio 1992, giorno

in cui il giudice Giovanni

Falcone con la moglie e tre

agenti di scorta, furono dila-

niati con 500 Kg di tritolo a

Capaci. A distanza di 53

giorni, il 19 Luglio, in via

D’Amelio a Palermo, fu am-

mazzato anche il colle-

ga,amico e giudice Paolo

rispetto degli Uomini in quanto tali. Tutto questo

non deve essere inteso come una sviolinata bensì

come un richiamo ad uno stile di vita che possa

portare al confronto uomini e donne, ad un sano

confronto dettato da regole e rispetto per gli altri.

Lo stato siamo noi, e siamo noi che decidiamo

come vivere la nostra vita e quella dei nostri figli.

Per non dimenticare il sacrificio di Uomini come

due magistrati e quello di molte, troppe vittime

cadute per mano di questo nemico le cui fonda-

menta poggiano sull’omertà, sulle ritorsioni e

sulle intimidazioni probabilmente non servono

convegni o fiaccolate, bensì il rispetto delle leggi

e dei nostri simili. Se faremo ciò non solo non li

dimenticheremo mai ma sicuramente

l’insegnamento lasciatoci dalle loro morti farà sì

che il loro sacrificio non sarà stato vano.

Le battaglie che hanno dovuto sostenere e portare

avanti Falcone e Borsellino sono state due: una

interna alla magistratura, per non affondare e

restare invischiati nelle gelosie e nelle invidie

altrui, un’altra contro la mafia ed i mafiosi. Ma

forse, a giudicare da quanto accadeva nei palazzi

del potere ai danni dei magistrati del pool,

l’ultima, quella contro la mafia, era la battaglia

più facile, o forse quella che gli riusciva meglio.

Resistenze da parte di chi deve assicurare la

legalità, infatti, non te le aspetti. I cosiddetti

“corvi” sembrano un racconto mitico, inverosimi-

le, indegno di un Paese civile. E invece il “corvo”

scriveva a tutti, magistrati e politici, lettere anoni-

me e messaggi per screditare l’operato dei due,

definendoli opportunisti e venduti. Segue a pag.2

AMARCORD: “… la grande nevicata del 2012”

Osservatorio Comunale per il Mondo giovanileOsservatorio Comunale per il Mondo giovanileOsservatorio Comunale per il Mondo giovanileOsservatorio Comunale per il Mondo giovanile Numero 0 Anno 0 Numero 0 Anno 0 Numero 0 Anno 0 Numero 0 Anno 0 Maggio 2012Maggio 2012Maggio 2012Maggio 2012

“Scrivere è sempre nascondere qualcosa in modo che poi venga scoperto” I.Calvino

Un giornale ospita i fatti

piccoli e grandi di ogni

popolo, le paure e le preoccu-

pazioni della gente semplice,

e registra i momenti più

importanti di una comunità.

In un’epoca in cui il mondo

sembra sempre più piccolo, in

cui si moltiplicano i mezzi di comunicazione,

veloci e complessi ognuno cerca di trovare sé

stesso nelle pagine di un giornale che racconta

della sua città, delle sue strade, dei problemi con

cui ci confronta ogni giorno.

Troppo spesso si sente in giro che comu-

nicare

con i giovani è sempre più difficile e

allora ecco che i giovani parlano ai giova-

ni. Da dove veniamo, chi siamo e soprat-

tutto cosa vogliamo, questa è la base della

nascita di questo piccolo mensile. Uno

zoom sul mondo giovanile locale. Non

abbiamo la presunzione di spacciarci per

giornalisti professionisti ma di sicuro

abbiamo la capacità e la forza di calarci

nei pensieri , negli sguardi e nelle parole

dei nostri coetanei. Tutto può sembrare un

gioco, ma mettersi in gioco non è uno

scherzo. Non è nostro il compito di fare

morali ma, dire la nostra, dare consigli,

dare voce ad un mondo troppo spesso

etichettato come nulla facente, si, questo è

il nostro compito. Il mensile sarà uno

strumento di partecipazione pensato per

promuovere e sostenere il protagonismo

giovanile, da qui il nome INF@RUM

(informazione del forum). Pubblicizzere-

mo gli eventi dell’associazione, parleremo

di cronaca locale ed amministrativa, di

sport e per quanto è nelle nostre compe-

tenze avvicinare e avvicinarci alla cultura

sia essa letteraria, musicale o digitale ed

infine Vi faremo parlare, come? Riporte-

remo le lettere dei lettori, che potrete

inviare o per email a forumgiova-

[email protected], o postanto un messag-

gio privato sulla pagina ufficiale di face-

book o per chi non usa il web lasciando

un vostro pensiero nella cassetta della

posta del forum sita in via Mulino Vec-

chio nei locali dell’ex macello.

Ringrazio fin da ora chi ci sosterrà in

questa nuova ed affascinante avventura, ai

redattori Matilde e Francesco e in partico-

lar modo la sig.ra Gloria Raviele, da

sempre sensibile alle problematiche gio-

vanili del nostro paese, che con i suoi

consigli tecnici e pratici ci è stata vicina

da quando tutto era solo un sogno ad oggi

che tutto è diventato realtà.

Molto spesso dico agli amici più stretti si

parli bene o si parli male di noi,

l’importante è che si parli di noi, non mi

resta quindi che augurarci un immenso in

bocca al lupo.

“Le Pillole del Presidente”“Le Pillole del Presidente”“Le Pillole del Presidente”“Le Pillole del Presidente”

Page 2: Giornale 1

Segue da pag.1

Ma gli attacchi venivano da diversi

ambiti della società italiana, da quelli

che provavano invidia e quelli che

invece erano toccati dalle inchieste del

pool antimafia. Calunnie vigliacche,

nel perfetto modus operandi dei mafio-

si, che ammazzano a distanza o attac-

cano a sorpresa. Nell’anniversario

della loro morte, oltre alla commemo-

razione dei magistrati che hanno fatto

emergere la questione mafiosa a livello

istituzionale oltre che territoriale, si

dovrebbe rinnovare l’impegno civile

della lotta alle mafie, e la responsabili-

tà inderogabile nell’opposizione a

qualsiasi tentativo di ricostruzione di

quanto è stato devastato in questo

ventennio nel tessuto sociale del paese

a così caro prezzo, con l’impegno di

sostenere il lavoro fondamentale dei

magistrati, e delle nuove generazioni di

magistrati che si sperano possano

portare avanti il lavoro iniziato da

Falcone e Borsellino senza diventare

“eroi”, e impedire che vengano infan-

gati e delegittimati da chi non ha statu-

ra morale per parlare.

Francesco Palluotto

I Giovani sammartinesi e la crisiI Giovani sammartinesi e la crisiI Giovani sammartinesi e la crisiI Giovani sammartinesi e la crisi “Lasciai San Martino, il 1° aprile del 1962, con una baldoria di affetti in seno e un

fondo di malessere nel cuore. Roma, il giornalismo, la radio, occhieggiavano invi-

tanti e maliziosi. Lontano dal “paese dell’anima” ho sofferto sull’orlo della dispe-

razione. Poi si è fatta pace dentro ed “Itaca”, mi appare, come sempre accogliente

e benigna. Mi ripetono, ad ogni ritorno, che essa è sfiorita, estenuata dal salasso

emigratorio e della lontananza dei grandi traffici. Forse è vero. Ma io mi domando

se questa dolorosa eclisse non sia dovuta al fatto che molti non hanno compiuto fino

in fondo la propria parte; e se, ai più non sia mancato l’amore di farsi, concreta-

mente, come diceva Cesare Pavese, terra e paese”.

Gianni Raviele - Il paese dell’anima

San Martino 1962-San Martino 2012. Cambiano gli scenari, i volti, gli stili di vita, ma non mutano gli stati d’animo, i

desideri, le aspettative. I giovani sammartinesi di oggi e di allora sono accomunati da un profondo senso di appartenen-

za, di legame viscerale con la propria terra di origine, tanto amata quanto odiata per le opportunità che sembra ogni

volta negare loro e che li spinge a cercare altrove il luogo in cui poter sviluppare la propria identità, raggiungere la

piena indipendenza, capire qual è il posto che dovranno occupare nella società, nel mondo. Il desiderio di scappare è

forte quanto quello di restare, la spinta verso il cambiamento viene sopraffatta dalla volontà di non crescere mai, resta-

re esattamente come si è, accoccolati nel seno della valle. La crisi economica ricorda un periodo già visto, già vissuto

negli anni’70 dai sammartinesi, quando le fabbriche fallirono, la disoccupazione divenne un’enorme piaga e i giovani

cominciarono ad emigrare in cerca di fortuna. La storia si ripete a distanza di anni: dopo un periodo di grande benesse-

re vissuto dalla comunità che aveva scacciato dalle menti e dai ricordi lo spauracchio della recessione, parole come

spread, btp-bound, licenziamenti, entrano prepotenti nelle nostre case attraverso la televisione, i giornali, i siti internet,

tornando ad allarmare e creando un senso di profondo scoraggiamento ed insoddisfazione. Ciò che emerge dalle brevi

interviste di seguito riportate che raccolgono pensieri, sogni, paure di alcuni giovani sammartinesi, è che in un’epoca in

cui grazie alle nuove tecnologie tutto sembra raggiungibile con un solo click, dove la globalizzazione ci permette di

avere stili di vita, consumi, bisogni e desideri uniformati, dove ci si può definire “cittadini del mondo”, continueremo a

sentirci inadeguati ovunque se non possediamo lo strumento che ci rende indipendenti, liberi, in grado di compiere

azioni e coltivare passioni: il lavoro.

OPERAIO, 35 anni

Come la crisi economica ha influenzato la tua

vita e quali cambiamenti ha apportato in essa? La mia vita è cambiata molto negli ultimi anni.

Esattamente dal 2008 la fabbrica nella quale

lavoravo ha cominciato ad avere problemi finan-

ziari a causa di investimenti sbagliati fatti dall'a-

zienda. Da allora noi operai abbiamo cominciato a percepire lo stipendio solo

in alcuni mesi dell’anno, molti sono stati messi in cassa integrazione, io sono

stato licenziato. Per ora percepirò la disoccupazione mensile che durerà circa

otto mesi, dopodiché non avrò più alcun tipo di remunerazione. Essendo abitu-

ato ad un certo tenore di vita, seppur sempre da operaio, e avendo sempre

potuto contare su uno stipendio mensile che mi ha permesso di avere una vita

normale e poter pagare tasse, bollette, comprare un’automobile, nel momento

in cui questa stabilità economica è venuta a mancare mi sono trovato in gravi

difficoltà. Psicologicamente questa situazione mi ha destabilizzato: non riesco

più a coltivare i miei interessi, ho lasciato il nuoto, la passione per l'allenamen-

to delle squadre giovanili di calcio, non riesco ad instaurare relazioni durature,

vedo sempre un punto interrogativo nella mia vita che non mi permette di

vivere in modo sereno.

Quindi adesso sei disoccupato? Esatto. Adesso sono in cerca di un lavoro che mi permetta di avere uno stipen-

dio fisso e di crearmi una famiglia. Purtroppo sono consapevole che nella zona

non ci sono possibilità di essere assorbito da nessuna azienda, così ho deciso di

spostarmi e cercare lavoro al Nord Italia, ho anche fatto un colloquio, che però

non è andato a buon fine, perché cercavano un operaio che avesse determinate

caratteristiche che il mio profilo non soddisfaceva. Oramai il lavoro può essere

cercato soltanto tramite le agenzie interinali che provvedono a procurare alle

aziende le figure professionali delle quali hanno bisogno.

Quanto ha influito la crisi economica sul tuo potere d'acquisto? Il mio potere d'acquisto si è dimezzato nel corso degli anni, i prezzi dei prodotti

sono raddoppiati, gli stipendi sono sempre gli stessi, se non più bassi, la benzi-

na è alle stelle. Basti pensare che una decina di anni fa io e i miei amici aveva-

mo sempre la possibilità di fare vacanze di più giorni in estate, di decidere

all'ultimo momento in quale posto andare. Oggi non so più neanche se posso

permettermi una vacanza o al massimo devo prenotarla mesi prima per evitare

di spendere più di quanto posso. Siamo molto più accorti a ciò che spendiamo,

anche una cena con gli amici può diventare uno spreco da dover eliminare.

Siamo una generazione destinata a limitarsi. E' un periodo molto, molto triste.

Quale consiglio senti di dare ai giovani sammartinesi?

Il consiglio che sento di dare ai giovani di San Martino è quello di andare via

dal nostro paese, di cercare lavoro altrove, perché solo in questo modo potran-

no creare delle basi solide per costruire il loro futuro. Ricordo che dieci anni fa

ho rifiutato più di una proposta lavorativa al Nord Italia proprio perché amavo

così tanto il mio paese da non riuscire a lasciarlo, ad abbandonare la mia fami-

glia, i miei affetti, oggi me ne pento moltissimo. Ricordo che San Martino 15-

20 anni fa era un altro paese, durante tutto l'arco dell'anno c'era qualcosa da

fare, i ragazzi si incontravano lungo le strade del corso principale, eravamo

tantissimi, c'era anche l'Estate Sammartinese, oggi tutto è cambiato. Pochissimi

amici sono rimasti qui, molti sono emigrati in cerca di fortuna e continuano a

lavorare nonostante la crisi, con diritti e doveri riconosciuti e per loro scontati

che qui nemmeno sogniamo. Mi metto anche nei panni di chi, alla mia età, non

sa realmente come assicurare ogni giorno un pasto caldo ai propri figli. Mi

sento fortunato a dover provvedere soltanto a me stesso, è un discorso egoisti-

co, ma purtroppo non posso fare altrimenti. Io penso oramai a San Martino

come un luogo dove tornare 2-3 volte all'anno ad incontrare i propri amici, i

propri cari, per trascorrere giorni di serenità, godersi solo il meglio di questo

paese, vederlo così come desideriamo: allegro, pieno di vita, il posto idilliaco

che vogliamo conservare nella nostra mente e che si discosta molto da quello

che è diventato nella realtà, cioè un luogo che non offre prospettive né futuro.

COMMERCIANTE, 35 anni

Come la crisi economica ha influenzato la tua

vita e quali cambiamenti ha apportato in essa?

Io possiedo una piccola attività commerciale al

centro di San Martino Valle Caudina. Ho comin-

ciato ad avvertire un forte calo delle vendite nel

2008 quando, nella zona, sono stati aperti vari

Centri Commerciali, il più vicino a Montesarchio. Pian piano le persone hanno

cominciato a spostarsi per fare qualsiasi tipo di acquisto, trovando posti più

accoglienti, luminosi, curati e sentendosi invogliate a percorrere qualche kilo-

metro piuttosto che passeggiare lungo il nostro corso principale e guardare,

magari, la mia vetrina o entrare nel mio negozio. Qualche anno fa il corso era

pieno di ragazzi, ma anche adulti che, passeggiando, si fermavano ad acquista-

re, adesso neanche di Domenica mattina ci sono più molte persone in paese.

Quello che salva me ed altre piccole attività commerciali della zona sono le

mamme e i bambini che, dovendo acquistare articoli per la scuola, situata lun-

go il corso principale, sono quasi costretti a venire nei nostri negozi. Manca la

visibilità: mancano persone che passeggiano, si fermano, chiedono. Non è una

questione di prezzo, le persone non sono scoraggiate da questo, in realtà non

sanno neppure quali articoli vendo e si meravigliano di trovare determinati

prodotti nel mio punto vendita.

Quanto ha influito la crisi economica sul tuo potere d’acquisto?

Moltissimo. Dieci anni fa guadagnavo bene, tante cose che ho in casa le ho

potute acquistare solo grazie a questa attività. Rifornivo il negozio ogni setti-

mana per acquistare nuovi articoli poiché vendevo molto, adesso vado a rifor-

nirmi ogni 15 giorni, ogni mese. Sono molto attenta a dove fare spesa, cosa

comprare, a prendere prodotti in offerta. In passato le persone acquistavano

anche cose superflue perché potevano permetterselo, adesso pensano a compra-

re beni di prima necessità ed evitare acquisti futili. Le tasse, poi, sono aumenta-

te moltissimo per noi piccoli commercianti, ed anche se volessi rimodernare il

negozio non potrei perché, per ben quattro volte, mi è stata rifiutata la doman-

da. Vengono agevolati i bar, ma i piccoli negozi come il mio no. In famiglia ci

priviamo di molte cose: delle uscite, di una pizza fuori casa. Mio marito lavora

come operaio edile e sia io che lui ci ritroviamo a fare grossi sacrifici avendo

anche un bambino piccolo da accudire. Credo che il settore maggiormente in

crisi a San Martino sia proprio quello dell’edilizia: quando c’è stata

l’emergenza neve mio marito non ha potuto lavorare per quasi un mese e quin-

di non ha percepito lo stipendio. In passato il datore di lavoro chiedeva ai suoi

operai di andare a lavorare anche di sabato, adesso non più perché le richieste

sono calate tantissimo. E’ un continuo concatenarsi di eventi che ha portato

Page 3: Giornale 1

l’economia sammartinese ad avere un blocco.

Cosa consigli ai giovani sammartinesi?

Il consiglio che sento di dare ai giovani sammartinesi è quello di andare via da

San Martino, di cercare lavoro altrove perché questo paese non offre più nessu-

na possibilità di crescita e di sviluppo. Io ho avuto l’occasione in passato di

andare a fare delle supplenze in alcune scuole al Nord Italia ma ho sempre

rifiutato per l’amore verso questo paese, per il non volerlo lasciare. Qui ero

felice, mi arrabbiavo se qualcuno parlava male di questo posto, amavo la sua

tranquillità, le persone che abitano qui. Adesso le cose sono cambiate, ho perso

l’entusiasmo, la voglia di fare, da qualche anno a questa parte mi sento scorag-

giata, provo quasi odio verso San Martino, lo vedo degradato, abbandonato.

Non vedo futuro per me, per la mia famiglia, per mio figlio. Devo dire con

forte dolore che San Martino purtroppo è morto.

Giovane IMPRENDITORE, 23 anni

Come la crisi economica ha influenzato la tua

vita e quali cambiamenti ha apportato in essa?

Sono quattro anni oramai che mi occupo della

piccola azienda di famiglia. In pochi anni le cose

sono cambiate profondamente. Oltre ad essere

produttori siamo anche rifornitori di altre ditte e la

domanda da parte di queste aziende cala sempre più. Se qualche tempo fa

avevamo la possibilità di impiegare più di un operaio, magari a tempo determi-

nato, adesso siamo stati costretti a fare un taglio del personale. Basti pensare

che qui a San Martino non abbiamo più nemmeno una richiesta, la domanda

proviene solo da altri luoghi: Firenze, Ariano Irpino, Montevergine, se dovessi

lavorare solo a San Martino nel giro di pochi mesi dovrei chiudere l’attività.

Quanto ha influito la crisi economica sul tuo potere d’acquisto? La crisi economica ha influito moltissimo nella mia vita e nella vita della mia

famiglia. Qualche anno fa potevamo permetterci un diverso tenore di vita,

uscite serali frequenti, depositare qualche risparmio, vacanze di un mese, ades-

so siamo fortunati se possiamo fare una vacanza di una settimana. Non ti na-

scondo che se mia madre non lavorasse ci troveremmo in gravi difficoltà.

Quale consiglio senti di dare ai tuoi coetanei? Il consiglio che sento di dare ai miei coetanei e che ho dato nel concreto a mio

fratello, più piccolo di me di due anni, è quello di andare via da San Martino, di

cercare la propria strada altrove. Mio fratello si era iscritto all’Università, ma

io gli ho consigliato di arruolarsi e da poco ha vinto un concorso per entrare a

far parte dell’Aereonautica Militare. Oggi sembra essere l’unica strada per

avere un futuro sicuro, una stabilità economica, anche se magari non piace a

molti la vita militare, è un sacrificio che vale la pena affrontare. Se avessi la

possibilità di andare via da qui me ne andrei immediatamente, nonostante io

abbia la fortuna di avere un’attività economica, anche perché queste sono deci-

sioni che bisogna prendere da giovani, quando si ha ancora tempo e voglia di

affrontare nuove sfide. Questo paese non ci offre più nulla, non ci offre alcuna

possibilità di crescita, è triste ma è così. Se si vuole restare qui per essere un

piccolo artigiano, un piccolo professionista allora ci si può accontentare, rima-

nere qui e morire dentro.

BARISTA, 32 anni

Come la crisi economica ha influenzato la tua

vita e quali cambiamenti ha apportato in essa? Io mi occupo dell’attività economica nella quale i

miei genitori hanno investito per anni facendo

grossi sacrifici. Possedere un bar è diverso da

possedere altre attività commerciali. Le vendite

dei miei prodotti non hanno mai subito un crollo improvviso, al massimo posso

aver notato un cambiamento delle abitudini dei sammartinesi che, ad esempio,

acquistano prodotti meno costosi, prendono una birra in meno, un gelato in

meno, si limitano. Ciò che di certo è cambiato nel corso degli anni è il modo in

cui viene gestito il bar poiché, sin dal momento in cui sono subentrato al posto

dei miei genitori, ho cercato di migliorare l’attività economica e avvicinare un

nuovo tipo di clientela che fino ad allora non frequentava questo posto.

Quanto ha influito la crisi economica sul tuo potere d’acquisto? Di certo il mio potere d’acquisto è diminuito nel corso degli anni, anche perché

tendo a sperperare di meno, a fare più attenzione riguardo ciò che acquisto.

Portare avanti un’attività economica come la mia è diventato difficile e dispen-

dioso, le tasse aumentano di anno in anno, si riescono a coprire a mala pena le

spese e a vivere dignitosamente, ma non permette più di guadagnare grosse

cifre come accadeva in passato, magari mettendo anche qualche risparmio da

parte. Pochi anni fa abbiamo rimodernato il bar ottenendo dei finanziamenti, un

procedimento molto lungo che ci è costato in ogni caso moltissimo. Io sono

fortunato perché nutro una grande passione per il mio lavoro, mi piace, cerco

sempre di migliorare la mia attività e migliorare le mie capacità per soddisfare

la clientela. Credo di aver creato un punto di riferimento e di ritrovo per i gio-

vani di San Martino. Faccio parte anche di un’associazione, che cerca ogni

anno di fare qualcosa di positivo per il paese, creare punti di aggregazione,

momenti di svago e di promozione del territorio. Nel mio piccolo credo di

darmi da fare per me stesso e per il paese.

Quale consiglio senti di dare ai tuoi coetanei?

Io amo molto San Martino. Non lo cambierei con nessun altro luogo al mondo.

So che molti ragazzi vorrebbero andare via, lasciare questo posto per cercare

fortuna in qualche altro luogo. Io sono di certo fortunato perché qui ho

un’attività che mi piace, che mi da soddisfazioni, ma credo che andando via

non si riescano spesso a risolvere i problemi che, purtroppo, portiamo con noi

ovunque ci rechiamo. Alcuni giovani si lamentano perché non riescono a trova-

re lavoro, per molti versi hanno ragione, ma io noto che alcuni hanno smesso

anche di cercarlo, e non solo a San Martino. Ho letto un articolo poco tempo fa

in cui c’era scritto che il 30% dei giovani italiani non studiano né cercano

lavoro, mi chiedo cosa facciano!? Stanno solo fermi a lamentarsi?! Il lavoro

non “piove” addosso a nessuno, bisogna rimboccarsi le maniche e impegnarsi

per trovarlo. Il consiglio che sento di dare ai miei coetanei, e magari anche ai

più giovani, è innanzitutto quello di seguire le proprie aspirazioni, le proprie

passioni. La cosa importante è non stare mai fermi, non piangersi addosso, non

scoraggiarsi, anche se la situazione è drammatica perché l’edilizia si è fermata,

le fabbriche chiudono, investire in attività economiche è molto rischioso, se

siamo noi i primi a non credere nel nostro futuro e a non provare a costruirlo,

chi lo farà al nostro posto?

Matilde Villanova

Con la crisi “BARCOLLIAMO” ma “NON MOLLIAMO”Con la crisi “BARCOLLIAMO” ma “NON MOLLIAMO”Con la crisi “BARCOLLIAMO” ma “NON MOLLIAMO”Con la crisi “BARCOLLIAMO” ma “NON MOLLIAMO”

I NOSTRI EVENTII NOSTRI EVENTII NOSTRI EVENTII NOSTRI EVENTI

Il Forum si

presenta (Gennaio 2012)

S.O.S. neve (Febbraio 2012)

Sabato in maschera (Marzo 2012)

Easter Cup ( Aprile 2012 )

Fiori d’az

zurro

( April

e 2012 )

Gara Body Building ( Maggio 2012 )

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Sponsor UfficialeSponsor UfficialeSponsor UfficialeSponsor Ufficiale INF@RUM Responsabile: Giuseppe PedotoGiuseppe PedotoGiuseppe PedotoGiuseppe Pedoto Redattori: Matilde Villanova Matilde Villanova Matilde Villanova Matilde Villanova Francesco PalluottoFrancesco PalluottoFrancesco PalluottoFrancesco Palluotto

Forum dei Giovani Via Mulino Vecchio, 83018, S.Martino Valle Caudina

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Dal prossimo numero questo spazio sarà dedicato ai lettori.Dal prossimo numero questo spazio sarà dedicato ai lettori.Dal prossimo numero questo spazio sarà dedicato ai lettori.Dal prossimo numero questo spazio sarà dedicato ai lettori. Idee, pensieri, critiche, progetti, suggerimenti.Idee, pensieri, critiche, progetti, suggerimenti.Idee, pensieri, critiche, progetti, suggerimenti.Idee, pensieri, critiche, progetti, suggerimenti.

Noi diciamo la nostra, adesso di la tua!!!Noi diciamo la nostra, adesso di la tua!!!Noi diciamo la nostra, adesso di la tua!!!Noi diciamo la nostra, adesso di la tua!!!

…Maggio, il mese dei verdetti……Maggio, il mese dei verdetti……Maggio, il mese dei verdetti……Maggio, il mese dei verdetti…Il mese di Maggio, nel calcio, è il mese dei

verdetti. In Italia la sfida tra Juve e Milan

ha dettato legge in tutta la serie A, sfide

esaltanti per i posti Champions, mentre giù

in fondo alla classifica è stato un continuo

testa a testa fino all’ultima gara per la

salvezza. Ma cosa è successo qui a casa

nostra? Il “magico” Samma, che

quest’anno ha militato nel campionato di

Promozione Girone C, lo scorso 13 Mag-

gio, ha raggiunto la salvezza battendo nella

finale Playout il Venticano con un sonoro

4 a 1. La compagine di Turtoro ha raggiun-

to, senza non pochi problemi, l’obiettivo

prefissato a inizio stagione.

Dopo le prime 10 gare il San Martino

sprofondava in penultima posizione con

solo 5 punti all’attivo, per dirla breve, il

panettone dalle nostre parti non l’ha man-

giato nessuno. I ragazzi non hanno ceduto,

anzi, hanno dato battaglia tutte le domeni-

che anche se la tanto amata 11° posizione,

che significava salvezza matematica, di-

ventava sempre più un sogno. Ed ecco che,

all’improvviso, nella fase finale scende in

campo il cuore, la grinta di chi ha la consa-

pevolezza di indossare una maglia, quella

biancorossa, che negli anni di gloria si è

fatta rispettare a dovere. In fondo le sfide

difficili sono sempre quelle più entusia-

smanti e visto che dalle nostre parti senza

suspance non si vive bene, ci siamo giocati

la salvezza all’ultima giornata.

Campionato chiuso, sorriso a 32 denti per

tutti con la speranza che la prossima anna-

ta sia più florida ma soprattutto vedere il

Pignatelli gremito di gente come un tempo.

Come da tradizione nel nostro bel paesello

si cresce a pane e pallone, e a dirla tutta il

made in San Martino è più che prolifico. Il

settore giovanile, dalla Juniores agli Allie-

vi anche quest’anno si è difeso bene. La

Juniores ha disputato per l’intera stagione

un campionato di vertice; è arrivato al

primo turno della fase finale regionale

dove è stata battuta per 4 a 2 dal San Pio

Mondragone. Massima soddisfazione sia

da parte della dirigenza che dall’opinione

pubblica, insomma grazie ragazzi per

averci almeno creduto. Ben altra storia per

gli Allievi del mister Savoia, qualche anno

fa il coach dello stadio Pinto per intender-

ci. I ragazzi del “Lupo” e il suo collabora-

tore Ciardiello

si ritrovano al comando della classifica

della fase finale del Campionato Pro-

vinciale dopo il primo turno Playoff,

dove lo scorso 12 Maggio hanno battu-

to il Real Limatola per 7 a 0.

A chiudere la grande stagione del

calcio giovanile sammartinese ci han-

no pensato i ragazzi dell’istituto com-

prensivo “Don Milani” che hanno

raggiunto la fase finale del toneo re-

gionale di calcio a 5 in cui affronteran-

no i coetanei rappresentanti delle

province di Benevento, Salerno e

Napoli.

Insomma qui da noi di gente che ma-

stica calcio ce n’è e come, dai grandi

ai piccoli, in lungo e in largo per la

regione, ognuno ha detto la sua. Non

abbandoneremo mai i colori bianco-

rossi, li sostrremo sempre nel bene e

nel male e anche a te che in questo

momento stai leggendo ti chiediamo di

non abbandonarli, perché, in fondo, se

in giro si parla bene di San Martino

Valle Caudina è anche grazie a loro.

Giuseppe Pedoto

Bando area montana Bando area montana Bando area montana Bando area montana

in località Mafarielloin località Mafarielloin località Mafarielloin località Mafariello Il Comune di San Martino V.C. ha

indetto un concorso per premiare la

migliore idea-progetto che abbia come

obiettivo quello di migliorare l’offerta

turistica dell’area di Mafariello. La più

idonea verrà scelta come base di gara

per il contratto di affidamento per la

gestione dell’area attrezzata situata in

località Mafariello. Il progetto può

essere presentato da ditte individuali,

imprese, società cooperative, associa-

zioni interessate. C’è tempo fino al 12

luglio per presentare la propria idea. Il

bando e la relativa domanda possono

essere scaricate all’indirizzo web

www.sanmartinovc.it

Bonus assunzioni al sudBonus assunzioni al sudBonus assunzioni al sudBonus assunzioni al sud

E’ in arrivo il bonus fiscale per assun-

zioni al sud di lavoratori svantaggiati o

molto svantaggiati.

Lo scopo è la creazione di nuovo lavoro stabile, a tempo indeterminato,

nel Mezzogiorno. L’agevolazione è rivolta alle aziende che hanno assun-

to o realizzeranno assunzioni a tempo indeterminato, tra il 14 maggio

2011 e il 13 maggio 2013, di personale “svantaggiato” o “molto svantag-

giato” cioè:

- chi non ha un impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi;

- chi non possiede un diploma di scuola media superiore o professionale;

- i lavoratori che hanno superato i 50 anni di età;

- chi vive solo con una o più persone a carico;

- i lavoratori occupati in professioni o settori caratterizzati da un tasso di

disparità uomo-donna (che risultano da apposite rilevazioni ISTAT);

- chi è membro di una minoranza nazionale.

Sono definiti invece “lavoratori molto svantaggiati” coloro che sono privi

di impiego regolarmente retribuito da almeno 24 mesi.

Per maggiori informazioni visita il sito: www.ticonsiglio.com

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