Il Giornale del Pilo Albertelli di Roma - Nov/Dic 2010 ... · Flavia Tiburzi e Cecilia Lugi (II B)...

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I l G i o r n a l e d e l P i l o A l b e r t e l l i d i R o m a - N o v / D i c 2 0 1 0 - N u m e r o 2 - A n n o I V Un partigiano di razza pag. 4 Venas Abiertas pag. 13 Sull'amore pag. 8 F i g l i d e l l a s t e s s a r a b b i a OndanomalA intervista Ammaniti pag. 5 L ' e d i t o r i a l e è s t a t o p u b b l i c a t o s u l l ' a c c o u n t F a c e b o o k d i O n d a n o m a l A

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Il Giornale del Pilo Albertelli di Roma - Nov/Dic 2010 - Numero 2 - Anno IV

Un partigianodi razzapag. 4

Venas Abiertaspag. 13

Sull'amorepag. 8

Figli della stessa rabbia

OndanomalAintervistaAmmanitipag. 5

L'editoriale è stato pubblicato sull'accountFacebook di OndanomalA

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Novembre/Dicembre 2010 2

Un mondo a colori

Q uesto proverbio africanodescrive in poche parolelo scopo del concorso “Un

mondo a Colori”, progetto rivoltoa tutti i ragazzi, agli studenti dellescuole medie superiori e ai giovaniche nel mondo frequentano i corsidi lingua italiana e le iniziative de-gli Istituti Italiani di Cultura. Que-sta è una delle tante iniziativeproposte dal Progetto Dialogo (so-stenuto dalle associazioni ONG,Maratona dei Popoli e dall’ A.S.Ponte Mediterraneo) atte allasensibilizzazione di noi giovanistudenti verso la reale e odiernatematica dell’incontro tra culture e

popoli diversi. Per quanto riguardaquesto concorso sono richiesti ela-borati scritti e grafici: i migliori so-no raccolti nell'omonimo libro "UnMondo a Colori" che viene pubbli-cato ogni anno con la prefazione dinumerosi Premi Nobel per la Pace.Il libro e i vincitori sono presentatiogni anno il 2 Ottobre, in occasio-ne della celebrazione della“Giornata della Non-violenza e delDialogo”. Per ottenere informazio-ni più dettagliate e specifiche a pro-posito del bando completo del

progetto si può tranquillamenteconsultare il sito Web www.pro-gettodialogo.it.Altre iniziative interessanti correlatea questo argomento sono sia la ma-ratone dei People Runners (persona-lità sportive, dai motociclisti aimaratoneti) che si tengono in moltecittà italiane nonché straniere, sial’attribuzione annuale del PremioTestimone del Dialogo a personalitào organizzazioni di livello interna-zionale che si sono distinte per il lo-ro impegno a favore del dialogointeretnico e interreligioso.Riguardo al concorso “Un Mondo aColori”, invito coloro che avesserovoglia di partecipare a rivolgersi aFlavia Tiburzi e Cecilia Lugi (II B) oad Andreas Iacarella (II D) prima del30 Maggio 2010, data di scadenzaper la consegna dell’elaborato finale.

Anno IV - Numero 2

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Tutti conoscono i social network, che da sette anni stanno superando ogni record di utenze su internet e divi-dono le masse sulla loro reale utilità nella nostra società. Ma non tutti conoscono il motivo del loro crescentesuccesso presso giovani e adulti. Esistono almeno un centinaio di siti e di programmi per comunicare tramitechat, ma alcuni sono speciali per via delle loro funzioni “extra” tra cui c’è il più famoso e diffuso Facebook (conquasi un miliardo di utenze nel mondo), seguito a ruota dal pittoresco Netlog e dal simpatico Twitter (con mi-lioni di iscritti in tutto il mondo), che permettono all’utente non solo di comunicare con la chat ma anche discambiare immagini e link in tempo reale, mentre si è impegnati in un quiz d’attualità o nel rispondere a unamail dei parenti all’estero, ricevendo contemporaneamente gli aggiornamenti di stato e le novità dai propriamici di tastiera. Siti che in breve tempo hanno surclassato i vecchi nomicome il grande MSN e quelli riservati ai single in cerca diappuntamenti al buio, tutti quanti ridotti a storiaantica dal già citato gi- gante Facebook. Fin qui ètutto mercato, è giusto che il prodotto miglioresia il più venduto ma, è giusto scegliere il pro-dotto migliore senza essere sicuri di saperlousare correttamente? Molti esperti nel settoredella psicologia hanno affermato che il fenome-no “social network” può venire male interpretato daalcuni soggetti, che soffro- no di insoddisfazione e solitu-dine a causa della disoccupazione o per motivi ca-ratteriali, come un mezzo per fuggire dalla propria realtà.

Social NetworkL'epidemia del XXI secolo

CCoossaa ssiiggnniiffiiccaa??Vuol dire che tutti i soggetti che soffro-no di depressione o stress, rimangonofacilmente assuefatti al social network,attirati dalla prospettiva di essere diversidalla loro realtà e scelgono di iscriversi,a volte sostituendo il proprio nome e lapropria foto con quella di personaggiinventati o dello spettacolo oppurecercando di vivere una vita diversa dallapropria, ma non senza conseguenze.Gli effetti negativi possono esseremolteplici e forse anche legati a disturbipsicologici preesistenti nei soggetti, macertamente il più evidente dei sintomipuò essere la mancanza di sonnoaccompagnato da rabbia e scarsa lucidi-tà.Altri effetti possono essere la mancanzadi appetito e quella che molti definisco-no impropriamente “Sindrome da noti-fica” collegata per lo più al desiderioquasi maniacale di attenzione e notorie-tà all’interno del social network scri-vendo quantità enormi di messaggipubblici e commentando anche esage-

ratamente i vari link che giranoper il web solo per ricevere lecosiddette notifiche cioè icommenti degli altri internautidi passaggio sul social network,che rappresentano per questepersone, un segno di conforto edi realizzazione.L’anno scorso in Europa ci sonostati più di venti morti (di cuicinque nella sola Germania),tutti internauti iscritti a

, che si sono suicidati dopoessersi resi conto di non aver ri-cevuto alcuna notifica dopoappena due giorni, giustificandoil loro estremo gesto scrivendosempre su di esserestati dimenticati dal mondo e

che quindi la loro esistenza nonpoteva avere un seguito enemmeno un ritorno allanormalità. Fortunatamente si ètrattato di casi rari, anche se ilpericolo è presente e non puòessere preso alla leggera. Infatti,oggi sono moltissimi i giovaniitaliani a passare interi pome-riggi su internet e anche interenotti incidendo negativamentesul rendimento scolastico e la-vorativo.

è uno strumento uti-lissimo per tutti, basta saperlousare con attenzione e giudizioonde evitare di essere colpiti daquella che molti già chiamanol’epidemia del XXI secolo.

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Un Partigiano di RazzaAntar racconta Giorgio

Intervista ad Antar Marincola Alla fine tutti applaudonocommossi; la targa è stataappena scoperta e tutti, da-

gli ospiti agli alunni ai professoriinsieme alla preside si accalcanonella restaurata aula di scienze.Strutture antiche e nuovi strumentisonodisposti all’interno del laborato-rio, i primi a testimonianza delle ge-nerazioni che si sono cimentatenell’analisi dei fenomeni naturali, isecondi come stimolo per quelli chevorranno proseguire nello stesso ge-nere di studi. Forse non a caso si èdeciso di dedicare l’aula a unalunno, un ragazzo figlio di una gio-vane somala e di un maggioredell’esercito italiano che da grandesognava di mettere a disposizione lesue conoscenze per combattere lemalattie tropicali e salvare vite uma-ne nel suo paese natale. Ma Giorgio

Marincola non ha fatto in tempo aintraprendere questa battaglia,perché caduto prima, a 23 anni, trale alture della Val di Fiemme,nell’ultima strage nazista nel NordItalia, e, come recita la motivazionecon cui gli fu data la medaglia d’oroal valor militare, “quando la lottaper la libertà era ormai vittoriosa-mente conclusa”. Tra le persone ve-nute a celebrare il “partigiano nero”c’era anche suo nipote Antar, figliodi Isabella, la sorella di Giorgio, as-sai rassomigliante a suo zio, tantoche molti sguardi alla cerimoniaconvergevano su di lui e sul profes-sor Guido Albertelli, il figlio di Pilo,discendenti di una generazione cheha legato i propri destini a questascuola, tanto da meritare il profes-sore il nome della scuola e l’alunnoil nome dell’aula di scienze.

AAnnttaarr MMaarriinnccoollaa,, ccoossaa nnee ppeennssaaddeellll’’iinniizziiaattiivvaa ddii iinnttiittoollaarree ll’’aauullaa ddiisscciieennzzee ddeell nnoossttrroo lliicceeoo aa ssuuoo zziiooGGiioorrggiioo??

“Devo riconoscere che è stata un’intitolazione molto attesa, una ceri-moniadavveromoltobellaecommo-vente, e per questo mi sento diringraziare la preside per l’ impegnoma anche i ragazzi per l’interessa-mento poiché è importantissimo ri-cordare Giorgio non solo per le sueazioni partigiane ma anche per testi-moniare gli ideali che lo hanno ispi-rato.”

CCoommee eerraa ddeessccrriittttoo GGiioorrggiioo ddaa ssuuaa sso-o-rreellllaa IIssaabbeellllaa??

“Mia madre ne parlava quasi comeuna figura mitica, un eroe ai suoiocchi, ben consapevole del valore di

ciò che aveva fatto e dell’importanzadelle lotte a cui aveva partecipato;inoltre, essendo cresciuti insiemealla seconda moglie di mio nonnoavevano sviluppato un legamemolto forte poiché capitava spessoche il fratello dovesse difenderla daicontinui soprusi che la matrigna ri-servava loro.”

QQuuaall èè iill ccoonnttrriibbuuttoo cchhee ll’’ iinnsseeggnna-a-mmeennttoo ddii AAllbbeerrtteellllii hhaa ppoorrttaattoo aaii vva-a-lloorrii ddeell ggiioovvaannee GGiioorrggiioo??

“L’insegnamento di Albertelli ha si-curamente contribuito molto allasua formazione, come del resto ècapitato a molti degli alunni chehanno conosciuto il giovane profes-sore; d’altronde la passione con cuisi rivolgeva a tutte quante le classinon a caso colpì il giovane Marinco-la, avendo lui un carattere estrema-mente sensibile, tanto da portarlo

nella militanza antifascista attivanon solo a Roma ma in seguitoanche nel biellese, dove poi morirà.

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Intervista a NiccolòAmmaniti dal Venerdìdi Repubblica del29/10/2010A Cura di Giorgio Colletti,Davide Galeotti, Cecilia Lugi ePaolo Marzioli sul sito del Pilo!www.piloalbertelli.it

Intervista a tre nasi rossi

Paolo, Laura e Federico sono tre amici che qualcheanno fa hanno formato un gruppo. Non musicale,se è quello che stavate pensando, bensì di lavoro e

neanche uno qualunque. Loro sono gli Endaxi: cosa fanno?I clown… Si decide l’intervista durante un loro giorno la-vorativo, precisamente il 30 ottobre, e al mio arrivo si pre-sentano tutti e tre in tenuta da lavoro: Federico è truccatoda zucca, Laura travestita da zombie e Paolo, anche graziealla sua elevata statura, è molto convincente come vampi-ro. Prendiamo posto in un bar e dopo aver ordinato tresucchi e uno zabaione, comincio eccitata a intervistarli…

La nomadicità della sua lotta, fattoabbastanza curioso nel panoramadella Resistenza, si può spiegareanche in questo modo.”

SSeeccoonnddoo lleeii ooggggii qquuaall èè iill vvaalloorreeddeellllaa ffiigguurraa ddii MMaarriinnccoollaa nneellllaa sso-o-cciieettàà iittaalliiaannaa cchhee ssii aavvvviiaa aadd eesssseerreemmuullttiirraazzzziiaallee??

“Si potrebbe pensare che al giornod’oggi tutti dovrebbero essere piùabituati alla società multirazzialerispetto a quando Giorgio fre-quentava il liceo (e infatti eranomolti di più a notare le differenzenel periodo delle leggi razziali),però ancora oggi si fa fatica a rico-noscere quella che è una realtà difatto in Italia. Inevitabilmente poiil concetto di italianità appareancora troppo legato al coloredella pelle, perciò la figura di unpartigiano di origine somala che siè fatto paracadutare nel nord Italiaper realizzare la lotta di liberazio-

ne e riunificare un paese diviso ametà senza dubbio potrebbe esse-re in grado di far riflettere queigiovani italiani dalla moltepliceidentità culturale.”

CCoommee ccrreeddee cchhee ddeebbbbaannoo eesssseerreesseennssiibbiilliizzzzaattii ii ggiioovvaannii ssuuii vvaalloorriiddii ggiiuussttiizziiaa ee lliibbeerrttàà ppeerr ccuuii hhaaccoommbbaattttuuttoo GGiioorrggiioo??

“Certamente la sua figura può di-ventare un vero esempio di nobiliideali a dispetto di chi propugnala liberà solo a fini politici e ideo-logici, facendo un uso abbastanzaimproprio del significato di que-sto concetto. Giorgio invece, etantissimi altri che come luipurtroppo non hanno la famache si meriterebbero per le azionicompiute durante la Resistenzaromana, incarna più di qualsiasidiscorso retorico odierno questiprincipi fondanti dello Stato Ita-liano.”

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Novembre/Dicembre 2010 Anno IV - Numero 26

PPrriimmaa ddii ttuuttttoo,, ccoommee nnaassccee llaa ffiigguurraaddeell cclloowwnn??Beh, la comicità è sempre esistitanella teatralità, fin da Aristotele e siè evoluta nel tempo secondo il gustodella cultura. Già dall’antica Roma e,successivamente, nel Medioevo era-no presenti saltimbanchi, giocolieried acrobati che si esibivano neimercati e nelle piazze; poi, da fare so-lo semplici spettacoli, si è creato unvero e proprio schema, con modellie canovacci, che si è sviluppatosempre più.Fino alla metà dell’‘800 andavano dimoda i circhi equestri dove si svolge-

vano solo acrobazie a cavallo: ad uncerto punto, si è pensato di alternarequei numeri a scene buffe. La cosaebbe successo, divenne usuale neicirchi e la figura del clown ebbesempre più spazio. Dagli anni ’20 e’30 nascono spettacoli incentrati solosul clown, tanto che si diffondonoanche nel cinema (famosi sonoCharlie Chaplin e Buster Keaton); apartire dagli anni ’70 si allestisconospettacoli clowneschi rivolti esclusi-vamente ad un pubblico adulto(Jango Edwards e Leo Bassi). Nel pa-norama teatrale comico italiano la fi-gura del clown viene diffusa da Totò

e poi ripresa da Aldo, Giovanni eGiacomo.

DDiitteemmii,, qquuaall èè llaa ddiiffffeerreennzzaa ttrraa ffaarreeeedd eesssseerree cclloowwnn??Allora, mentre un attore ha un co-pione e recita un personaggio, unclown, anche se è all’interno di uncanovaccio, comunque utilizzasempre sé stesso e non un perso-naggio finto perché, a differenza delpercorso teatrale, si parla di ricercadel proprio clown, dato che ogniclown è un’estensione del proprioessere.

CCoossaa ssiiggnniiffiiccaa ppeerr vvooii eesssseerree ““ccllo-o-wwnn””??Paolo: Per me essere “clown” è uti-lizzare la filosofia riassunta in unacitazione del libro “Opinioni di unclown” di Bloch:

Laura: E’ una filosofia di vita perchéquando sei clown per lavoro seiclown anche nella vita di tutti igiorni.Federico: Essere “clown” vuol diresaper trasformare tutto, da bello abrutto, anche nella normalità. Co-me ha detto Laura, è un modo divivere.

CCoommee,, qquuaannddoo ee ppeerrcchhéé aavveetteesscceellttoo qquueessttoo ccoommee llaavvoorroo??Paolo: Io ho sempre riso escherzato fin da quando ricordo.Ho sempre organizzato spettacolicomici per i miei amici. Non ho

scelto di essere clown...Laura: Fino ai vent’anni eroconvinta che il clown fosse l’uni-ca cosa che non sarei mai potutaessere. Poi è venuta fuori ed è ri-masta.Federico: Perché mi è semprepiaciuto tantissimo donare sorrisie vedere che gli altri si divertonograzie a me.

CCooss’’èè uunn ““cclloowwnn iinn ccoorrssiiaa””??Nel 1980 in America il Big AppleCircus di New York sperimenta unadelle performance clown negliospedali pediatrici ed ottengono unottimo risultato. Da ciò si crea unaCare United permanente. Quindicianni dopo, i clown di questo gruppoportano l’esperienza in Europa: inFrancia si crea la Rire Medicine e inItalia dal 1999 esiste Soccorso Clo-wn.La clown-terapia viene conosciutaper via del film Patch Adams, chenarra la vera storia di un dottoreche si relaziona ai pazienti usandotecniche clownesche. Bisogna peròprecisare che nella clown-terapiasono i clown che parodiano i medicie non viceversa. L’obiettivo di unclown-dottore è modificareun’atmosfera negativa in positiva,rendere lo spazio ospedaliero a mi-

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Novembre/Dicembre 2010 Anno IV - Numero 27

Project Panda

Q uest’anno il ChengduPanda Base, in collabora-zione con il WWF, ha

ideato un progetto per la salva-guardia dei panda giganti. Almondo sono rimasti solamente1.600 esemplari di questi bellissimiorsi bianconeri e ancor meno vo-lontari che si apprestano a curarli.Quindi questa riserva, che si trovanella Repubblica Popolare Cinesedi Sichuan, ha lanciato un concorsointernazionale nel quale si richie-deva la partecipazione di tutto co-loro che avessero a cuore la causa di

questa specie e che fossero dispostiad occuparsi di questi animali perun periodo di un mese. Attraversouna selezione dei partecipanti, chesono stati scelti con molta attenzio-ne in base al loro impegno e creati-vità, si è giuntia formare un piccolo gruppo dipersone davvero volenterose chein questi mesi svolgono le funzionidi fotografi, giornalisti, scienziati ericercatori in mezzo alle forestelus-sureggianti del bacino di Sichuan,perennemente accompagnati dailoro panda.Questi sei volontari sono stati de-nominati “pambassadors”, ovveropanda-ambasciatori, e hannoquindi il compito di richiederequell’aiuto che i panda non posso-no invocare, e di occuparsi concre-tamente delle loro esigenze. Perquesto mese è il turno dellapambassador Ashley Robertson,una ragazza americana di 25 anniche da sempre sogna di studiare davicino questi animali e che si sta

impegnando assiduamente nelsuo lavoro. Di certo questo nonè un progetto da trascurare e lacosa che rincuora molto è che ilnumero dei partecipanti a que-sto concorso è stato di 60 mila.Certo se si pensa alla popolazio-ne mondiale, non è poi questogran numero, ma si può giàconsiderare un buon inizio.

sura di bambino, dare sicurezza alpaziente, il tutto attraverso tecni-che di ascolto e clownesche.

VVii iissppiirraattee aa qquuaallccuunnoo iinn ppaarrttiiccoolla-a-rree??Tutti e tre: No, non abbiamo unispiratore, perché il clown è un la-voro continuo e immenso, non ba-sterebbe solo una figura comeispirazione, ma più e più…

CCoommee ssii cchhiiaammaannoo ii vvoossttrrii ppeerrsso-o-nnaaggggii?? EE qquuaall èè iill lloorroo ccaarraatttteerree??Paolo: Allora, io sono MastroScannavino esonounbianco,ovve-ro nel gruppo sono quello che sa fa-re tutto bene e professionalmente,come un artista. Ho il carattere più

serio e cerco di mandare avanti lospettacolo.Laura: Io sono Tipota e sono un au-gusto, il classico clown imbranato.Sono simpatica e sbarazzina mafaccio tanti casini anche se cercod’aiutare.Federico: Io sono Folk e sono unantiaugusto. Non sono capace a farniente e tutto ciò che so fare mi rie-sce male.

NNoonn sseemmbbrraa ppooii ccoossìì ddiiffffiicciillee ccoommeellaavvoorroo,, mmaa qquuaallee pprreeppaarraazziioonneesseerrvvee??Per essere un buon clown servemolto lavoro, che non finisce maie prevede studi teatrali, approccialle diverse discipline circensi e

tanta, tanta gavetta.Esistono varie scuola in Italia, lepiù importante sono quella di Phi-liphe Radice a Torino, la Flick,sempre a Torino e la GalanteGarrone a Bologna. Ci sono co-munque molti corsi e altre scuoleminori, anche a Roma. Si possonotrovare ulteriori informazioni suwww.giocoleria.orgwww.jugglingmagazine.itPer saperne più su di noi, visitate ilsito www.spazioendaxi.it

CCoossaa ssii ppuuòò ddiirree aa uunn rraaggaazzzzoo ppeerrffaarrlloo iinnccuurriioossiirree aa qquueesstt’’aarrttee??Tutti e tre: L’unico modo per incu-riosirsi è mettersi in gioco e pro-varlo...

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Novembre/Dicembre 2010 Anno IV - Numero 28

Sull'amore

E qui la domanda sorge sponta-nea: cos’è dunque l’amore?

Cercando la definizione di questaparola in qualsiasi dizionario, sileggerebbe su per giù qualcosa come“sentimento di affetto vivo”, “istintonaturale che lega due persone” oanche “desiderio di ottenere una co-sa”. Herman Hesse va oltre: tra-sforma e sfuma il significato. Per lui

. L’amore vieneinteso come un’infinita ricerca esi-stenziale, come un sublime tentati-vo di raggiungere quello stato digrazia dello spirito e dei sensi chetrova in sé il proprio appagamento.L’amore, infatti, è del tutto slegatodal possesso: , di-ce Hermann. Chi ama non devefarlo con l’intento di ottenerequalcosa, quindi spinto da un deside-

rio o da una pretesa.

. Per quantoriguarda quest’ultimo punto, tutta-via, molti potrebbero non essered’accordo: come si può arrivare allafelicità, se si è logorati da un amorenon corrisposto? Hesse, esorta costo-ro a non disperarsi, giacché

Non biso-gnastruggersi edisperarsi, ma coglie-re in ogni istante le più piccole ebelle sfumaturediquestomeraviglio-so sentimento, sino ad arrivare adapprezzarlo totalmente proprio perquello che è.Questo illustre saggio di Hermann,includeinsiemepoesie,braninarrati-vi e citazioni, che sono disposti nonin ordine cronologico, o storico-letterario, bensì in base ai tre temiche vengono principalmente trattatinel libro. All’inizio, infatti, l’autore

ci espone la vitalità, le preoccupa-zioni e l’entusiasmo propridell’amore adolescenziale, dove ungiovane ed inesperto protagonistanarra le sue prime avventure amo-rose; successivamente è la volta diun uomo maturo che raccontai suoi incontri, le sue passioni e lesue delusioni, mentre, infine, si pas-sa all’amore inteso come sentimentosuperiore, nei confronti dell’umani-tà.Consiglio vivamente la lettura diquesto testo a tutti coloro che vo-gliono deliziarsi con splendide poe-sie, dolci aforismi e piacevolipensieri di colui che è stato e saràsempre uno dei maggiori esponentinella storia della letteratura.

Nel paese delle mille bandiereIn un’ Europa che, come ogni anno,si prepara a resistere alla morsa delgelo e a un lungo inverno di bruttenotizie dal Medio Oriente, esistonoancora e continuano ad ampliarsi emigliorarsi, piccoli ritagli di pace,luoghi e associazioni dove le parole“guerra” e “nazionalismo” nonhanno significato alcuno. Uno diquesti, luogo e associazione insieme,si trova in Italia a Rondine, piccolo

borgo medievale dal curioso e anticonome radicato lungo l’ansadell’Arno che, oltrepassata Arezzo,punta verso Firenze. Qui, grazie al la-voro dell’ associazione Rondine-cittadella dellapace, i pregiudizi etni-ci si annullano ed è frequente trova-re, per le vie del piccolo centro cheospita diversi ostelli della gioventù(sempre gestiti dall’ associazione),studenti russi che passeggiano insie-

me a colleghi ceceni, serbi con bo-sniaci, israeliani con libanesi epalestinesi. A Rondine dunque, i ra-gazzi (ne vengono ospitati circa 200l’anno) possono dirsi “cittadini delmondo” alla maniera degli Stoicigreci e dimenticare i conflitti cheoppongono le patrie lontane. Vi-vendo dunque insieme per un pe-riodo, studiando nelle universitàtoscane, questi giovani,

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Novembre/Dicembre 2010 Anno IV - Numero 29

formalmente in guerra, abbattonoi pregiudizi etnici, stringono amici-zie politically incorrect e, tornatialle loro case (anche se ormaimolti si trattengono per consegui-re un master o vengono a viveredefinitivamente in Italia), semina-no testimonianze di pace, racconta-no ai loro compatrioti da annidivisi, come sia possibile vivereinsieme, riconciliarsi con “l’altraparte” soltanto facendo prevalerela logica dell’individuo, quella che

ci dice nel profondo che unconflitto per pochi metri quadratidi terra in più o in meno è stupidoquanto insensato, sull’ ideologia distato che li vorrebbe nemici. Perfortuna, progetti come questo nonsono unici e si stanno ampliando ediffondendo come sono riusciti afare nel nostro paese grazie sia alsostegno del mondo della cultura,essendo le maggiori università to-scane convenzionate con l’ associa-zione, sia alla disponibilità di

alcune testate che li aiutano epubblicizzano come “Il Fatto Quo-tidiano” grazie al quale si è venutia conoscenza dell’esistenza diRondine, paese dalle mille bandie-re e del suo importante ruolo nelcercare di promuovere la pace tra ipopoli e nel mondo, perché qui,come dice il presidente di Rondi-ne-cittadella della pace FrancoVaccari, più che discutere si vivela risoluzione dei conflitti.

Ritorno alla guerra fredda

Call of Duty: Black Ops èuno sparatutto in primapersona sviluppato da

Treyarch e pubblicato da Activi-sion, uscito per gli Stati Uniti edEuropa il 9 novembre 2010.il gioco è il settimo capitolo dellaserie Call of Duty e il quarto giocodella serie ad essere sviluppato daTreyarch dopo Call of Duty 2: BigRed One, Call of Duty 3 e Call ofDuty: World at War. Come daprassi la Treyarch mostra uncontenuto di grafica elevata e diuna buona gestione riguardate ilrealismo delle armi. Il tasso di vio-lenza, rispetto a Modern Warfare2 è decisamente elevato, infatti co-me in Call Of Duty World at Warè possibile, quando si colpisce unnemico, incenerirlo, distruggergliarti, oppure colpirlo con foga nelcorpo a corpo mediante il coltello.Cosa che non avvienenormalmente nelle opere di Infi-

nity Ward, che, anche trattando diun gioco di guerra cercano sempredi ridurne la violenza. La modalitàCo-op, precedentementeannunciata, non è presente; infattila Treyarch ha preferito non inse-rirla lasciandone però un piccolo as-saggio nella modalità Zombie.Infondendo nuova linfa alla moda-lità multiplayer, Call of Duty:Black Ops porta il gioco competiti-vo a un nuovo livello. I combatti-

menti rapidi e brutali vedonol'aggiunta di alcune migliorie emodalità: come per esempio gliavvincenti editor sia per gli emble-mi che per i video, condivisibilicon la community on-line, siamaggiori possibilità di persona-lizzazione, dalle mimetiche faccialie delle armi alla creazione di unproprio emblema, nonché l’inseri-mento dell’avvincente modalitàscommessa.

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Novembre/Dicembre 2010 Anno IV - Numero 210

Secondo gli ultimi dati del 2009, il Disturbo degli Attacchi di Panico(Dap) è comune a circa il 7-8% della popolazione italiana. Questodisturbo, che colpisce maggiormente le donne (infatti somo circa il

doppio rispetto agli uomini) si può presentare tra i 15 e 35 anni, ovvero inquella fase di transizione dall’adolescenza alla vita adulta e alle responsabilitàche ne comporta. Infatti, coloro che soffrono di attacchi di panico hanno piùcomunemente paura di fallire o di risultare inopportuni e inadeguati. Ovvero,per chi soffre di attacchi di panico “errare NON è umano”. Non mi pareopportuno né, sinceramente, ho voglia di raccontare cos’è che si prova nel mo-mento in cui si ha un attacco di panico; vi basti sapere che è una sensazioneorrenda. Chi soffre di Dap comincia a prestare attenzione a molte cose che pri-ma faceva con totale naturalezza. Se uno ha avuto un attacco di panico mentrevolava, avrà sempre più timore di prendere un aereo; se è stato male in mezzoa tanta gente, non si va mai ad infilare tra la folla. Un attacco di panico èqualcosa di indefinibile, che si innesca quasi senza che tu te ne possa rendereconto. Ma stai tranquillo, passerà. E adesso, le 5 regole anti-panico, ovvero co-me si combatte la “paura della paura”:• Affrontare subito il problema: non bisogna negarlo né pensare di potercelafare da soli, altrimenti si rischia di peggiorare la situazione.• Gli attacchi di panico NON sono una debolezza caratteriale: non bisognafarsene una colpa. Può succedere e bisogna pensare solo a rimediare.• Evitare psicoterapie troppo lunghe: potrebbe rendere questo disturbo croni-co.• Lo stile di vita aiuta a migliorare la situazione: è testato che l’esercizio fisico èun ottimo anti-panico.• Non bisogna aver paura di diventare matti: non ci si diventa; il problema statutto nella gestione dell’ansia.

Dimmi come ti muovi e ti dirò chi sei

Il modo di porsi di ognunodi noi e i gesti checompiamo inconsciamente

esprimono la nostra personalitàpiù di quanto non faccia illinguaggio parlato. Gesti auto-matici come giocherellare conun oggetto, toccarsi ripetuta-mente la faccia, annodare icapelli su un dito possono rive-lare molte cose su di noi e su inostri stati d’animo: possonoesprimere nervosismo, imba-razzo o sfrontatezza.Il nostro corpo parla continua-mente ma la maggior partedelle volte lo ignoriamo perché

P.S.: un ringraziamento a tuttocoloro che mi hanno aiutato inquesti momenti: vi adoro!

non conosciamo il suo linguaggio e travi-siamo i messaggi che ci invia. Infatti, èmolto difficile interpretare correttamentegesti che si compiono in maniera del tutto

involontaria, magari si riescono apercepire i comportamenti più si-gnificativi, ma per leggere beneun corpo non dobbiamosoffermarci su dei singoli movi-menti, perché un gesto preso inmaniera isolata non ci dice niente:tutto cambia quando vieneaccompagnato da altri comporta-menti. Questo significa che unmessaggio si rivela in parti delcorpo differenti, che però possonoandare in accordo o in disaccordo.Ciò avviene perché abbiamo unamaggiore coscienza di alcune no-stre parti piuttosto che di altre,come ad esempio la faccia e in ge-

Gli attacchi di panicoCe l'hai un attimo per me?

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Anno IV - Numero 211

Venas abiertas

Il Novecento è stato un secolo di eccezionale vitalità politica, nel bene e nel male. In Sudamerica forse piùnel male che nel bene, tuttavia non sono mancate figure d'eccezione. Citarne solo alcuni sarebbe un tortoimperdonabile verso gli altri, e allora facciamo parlare la loro eredità. A volo d'angelo attraverso il conti

nente latinoamericano.

VENEZUELAChàvez è un dittatore, questo ècerto. E le dittature non hanno co-lori, non li devono avere, sonosemplicemente istituzionalizzazio-ne della violenza. Chàvez ha presoil potere con libere elezioni sola-mente perché fallì il golpe che ave-va ordito nel '92. Però...Dal 1998 ad oggi è triplicato il nu-mero degli iscritti alle università(1.800.000): l'educazione ha ces-sato di essere un privilegio di clas-se. Gran Bretagna, Francia eGermania, punte di diamantedell'economia europea, hanno untasso di disoccupazione doppio ri-spetto a quello venezuelano(6,2%). Il 70% della popolazioneha accesso ad assistenza sanitaria emedicinali gratuiti. E' vero: i

cinque fratelli del presidente sonostati imposti come ministri, sinda-ci, dirigenti. Gli amministratoridella PDVSA, la società petroliferastatale, sono stati sostituiti arbitra-riamente con persone ideologica-mente più vicine alla linea delpartito di governo. Però...Chàvez ha promosso, facendo levasui grandi interessi che gravitanointorno al greggio venezuelano,una politica antimperialista,sottraendosi alle imposizioni degliUSA, riaprendo i rapporti con Cu-ba, favorendo un'unionecommerciale e politica di alcunifra i principali stati dell'area (Bra-sile, Bolivia, Argentina, Ecuador,Nicaragua, Cuba). Un omaggio aBolìvar, un sogno che forse, doposecoli, potrebbe trovare una sua

nerale la parte sopra il busto, alcontrario controlliamo in manierapiù distratta gli arti inferiori dovemolto spesso si rivelano lamaggiorparte delle informazioni.Inoltre, abbiamo una maggiore co-scienza del lato desto piuttosto chedi quello sinistro. Anchegesticolando lanciamo moltissimisegnali al nostro interlocutore,infatti secondo alcuni studisoltanto il 7% di tutte le informa-zione che recepiamo ci arrivanodalle parole mentre il restante 93%si divide in informazioni che ciarrivano mediante il tono della vo-ce e la gestualità. Molte persone,

però, sbagliando pensano che gesti-colare sia un modo brusco e rozzodi esprimersi, per alcuni addiritturasinonimo di maleducazione, oggi èdimostrato che non è affatto così,anzi chi fa uso di gesti mentreparla, studia, comunica. ottiene ri-sultati più soddisfacenti. Infatti ge-sticolare aiuta a fissare i concettinella memoria e non solo ci aiuta afarci capire meglio, ma risulta uti-lissimo quando si devono esprime-re concetti difficili.Insomma, il linguaggio del corpo èun’arte molto affascinante, miste-riosa e interessante perché spessoun gesto dice più di mille parole.

concretezza. Ma allora chi lo criti-ca?I benpensanti, gli industriali, ipiccolo-borghesi... Quelli che ne-gli ultimi anni hanno guardatocon orrore i loro campi da golf tra-sformarsi in quartieri popolari. Ilpopolo venezuelano ha scelto, piùvolte: l'amore per la democraziaha ceduto il passo alla possibilità divivere. Tutto vero, Chàvez è undittatore, eppure... >>

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Novembre/Dicembre 2010 Anno IV - Numero 212

BOLIVIACocainomane l'hanno definito, favo-reggiatore delle lobby della droga. Dasecoli in questa regione la coca è laprincipale coltivazione, la piùimportante fonte di sostentamentoper migliaia di contadini. Beati loro,che dalla Casa Bianca possonopermettersi di lanciare anatemicontro il presidente Morales...Vorrebbero lo sradicamento di tuttele piantagioni: e poi? La coltivazionecontinuerebbe clandestinamente, sidiffonderebbe in altre zone, il tuttocontornato dal migliaia di vitecondotte far gli stenti. "Sulla coltiva-zione, purtroppo, non possiamointervenire, bisogna agire nel sensodel consumo". Tant'è che da quandoc'è lui la DEA (polizia antidroga statu-nitense) è stata cacciata via dal territo-rio boliviano: prepotenze e pesantiingerenze di stampo coloniale non

erano più tollerabili. E' il primo pre-sidente indigeno, e questo non è po-co. Insieme a Chàvez ha costituito"l'asse del bene, fra Bolivia, Venezue-la e Cuba, contrapposto all'asse delmale di Stati Uniti e alleati. Poiché ilpeggiore nemico dell'umanità è ilcapitalismo statunitense. Se il mondointero non riconosce questa realtà,che gli stati nazionali non si occupa-no nemmeno in misura minima diprovvedere a salute, istruzione e nu-trimento, allora ogni giorno i piùfondamentali diritti umani sono vio-lati." E' un idealista, è certo...ma co-nosce i suoi limiti, i limiti del suogoverno, di uomini che sono ancoradisabituati all'ebbrezza del comando.Il Sudamerica, il popolo latinoameri-cano, sta appena cominciando adapplicare concretamente i principidell'antimperialismo. Sarà forse unpopulista, uno che elargisce a piene

mani il denaro pubblico mai spre-candolo però. Ogni anno le famigliericevono 200 peso boliviani (circa20 euro) per ogni figlio che è statoiscritto all'anno scolastico prece-dente. Un rimborso notevole, persostenere le spese dell'occorrentescolastico. Lo chiamano bonoJuancito Pinto, in onore dell'eroebambino della guerra contro il Ciledi metà ottocento. "Lui abbandonòil tamburo, per imbracciare il fuci-le". Un monito di una storia che èstata, che si vuole mettere da parte.

ECUADORLa polizia ha tentato di farlo fuori.Non si lascino ingannare gli inge-nui, non sono state semplici protestesfuggite un po' di mano: il termineappropriato è golpe, un po' stranocerto, sospetto forse, ma sempre untentativo di colpo di stato. Per cosapoi, le proteste? Per il decreto cheequipara le forze dell'ordine aglialtri dipendenti pubblici, tagliandogli stipendi ed eliminando tutti queiprivilegi che da sempre fanno sì chein America Latina la polizia, insie-me all'esercito, sia una sorta di se-condo governo. Hanno fallito, comeè giusto che sia. Storie di assalti stileFar West ne abbiamo fin troppe: oraè tempo dell'azione. Rafael Correa siè sempre distinto come una personadi estrema intelligenza (ha studiatoin Belgio, negli USA), e non è ilclassico "comunista-mangiabambi-ni": pensare che è addirittura catto-lico praticante! Nonostante ciò laChiesa ha invocato la punizione diDio verso questo miscredente cheha fatto sì che venisse incluso nel

nuovotestocostituzionalel'intollera-bile articolo 66: "la Repubblica tute-la l'integrità fisica, psichica, moralee sessuale di ogni persona" "ga-rantendo inoltre il diritto di decide-re sulla propria sessualità eorientamento sessuale". Un'eresiaimperdonabile! D'altronde, ce l'hamessa tutta per farsi odiare: recente-mente ha espulso dall’Ecuador lamultinazionale petrolifera spagnolaREPSOL. Dato che l'azienda per me-si si è rifiutata di scendere a patticon il governo, Correa ha dichia-rato: “Il tempo è finito. Devonoandarsene. Tutte le multinazionalidevono metterselo in testa. Da oggiin poi non sono più loro che dettanole condizioni. Le condizioni le detta

il governo. Il tempo della Repubbli-ca delle banane è finito”. E il mesescorso era toccato ad altre due so-cietà, brasiliane questa volta: non sifanno sconti a nessuno! "E’ venuto iltempo –ha concluso il presidente-di buttare nella spazzatura della sto-ria il Fondo Monetario Internazio-nale e il Banco Mondiale che sono icolpevoli di un’architettura ingiustae diseguale che ha impedito all’eco-nomia di crescere”.Ma il presidente sembra in arresta-bile e, tra un incontro con Moralese un altro con Chàvez, si concedeanche il lusso di chiudere la basestatunitense di Manta, liberando,conformemente a quanto espressodalla nuova Costituzione, il territo-

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Novembre/Dicembre 2010 Anno IV - Numero 213

rio della repubblica da basi militari straniere. Forse sa-rà vero, forse è possibile, possiamo cominciare a cre-derci: sta finendo veramente l'epoca dellerepubbliche delle banane. Il Sudamerica ha sofferto,ha pagato il prezzo del benessere del suoingombrante vicino di oltre-golfo. La strada è ancorain salita, ma la marcia è cominciata, nessuno potrà

fermarla. Le rivoluzioni hanno fallito, perlopiù, il ca-strismo ha fallito, una nuova democrazia di sinistrasta cominciando a germogliare. Quanto sangueancora dovranno buttare queste venas abiertas?Ogniferita si cicatrizza, si ricuce, scompare sotto un nuo-vo strato di pelle, di vita.E' tempo che l'America Latina risani la sua terra.

Ondanomalacerca sponsor

ed èinteressata aoffrire spazipubblicitari!Sostenetecianche voi!

La Posta del Pilo!A Endy: C’è un principe rosacon un bel cobra negli slip chenon vede l’ora di conoscerti!XoX

POTERE ILLIMITATO!!! BYImp. Palp.L’aula dei Mac è la nostra casa!

Per Free: Rivoglio i miei

pesciolini. Da Lupo Lucio

I M P E R I U M! Imp.Palp.

A Diego del II B: Datte foco cheè meglio!

John Calboth Rulez! XDXDXD

Prova la Palpa-Cola. La bibita del Potere!

NOIsosteniamo

OndanomalA

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Novembre/Dicembre 2010 14 Anno IV - Numero 2

Per tutti coloro che odiano il me-tal e non conoscono gli AmonAmarth ( demens, pollo ebronzo) AMON AMARTH RU-LES!!!!!!!!!!!!!by the Rise of Amon

W il prof Fracchiolla! We loveyou. <3

Biondino del I E sei troppo,troppo fichissimo... Ricordandoil primo anno, con amore la tuaclasse!

Giulio Vecchia IIE sei stupendo.

Le “ragioni del latino”. Vorreidavvero saperle!

2 eleFANTI si dondolavano so-pra il filo di una ragnatela, e tro-vando al cosa interessante,chiamarono un altro elefante…3 eleFANTI … FANTI T’HOCIOCCATOOOOOOBaci Baci (X Eugenio III B)

Edoardo II E non fare tanto ilmatto, che non lo sei!

Vogliamo la testa di Lugi! Li-berté, Égalité, Fraternité!!! xD

A Cecilia manca solo il pretestoper spogliarsi per........!

Renda, andiamo sotto la tenda!

Giorgia IIB sei così carina!!! Epoi abbiamo tantissimo in comu-ne!!!

Andiamo a sciare? Andiamo asciare? Andiamo a sciare? … NO

Hey scusi! Me l’annusi, mel’addenta? Per il sig. Dario To-massi IIB.

Michele IIIA, quanto sei bello!<3 Pop

SILLOGISMI:II pomodori sono pelati. C è pe-lata… C è un pomodoro!E’ autunno, le foglie cadono.Giu-

lia cade. Giulia è una foglia.

Per Andrea del II C: ti trovo unragazzo riflessivo, interessante esono sicura che sei ancheacculturato (P.S. anche carino!).Posso offrirti una pizzetta?Biondina ‘95

I’m not telling you… to smilebut don’t be down <3 <3

FESTA, FESTA, FESTA, FESTA,FESTA. VOGLIAMO LA FE-STA! WaaaaaA Nicola VE: sei il mio sognoerotico numero uno… <3By Lolly

Angelica IVD sei troppo cari-naaaaaaaaaaaaaa! by eagarthóir

Passi la trota, passi il tonno, pas-sino pure l’abbacchio, il gatto ela volpe, ma uno scoiattolo inpreda a crisi isterica, quello pro-prio nO! Una Polla

Questa redazione non è pro-duttiva! XD

Quarto e QuintoGinnasio!

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Novembre/Dicembre 2010 15 Anno IV - Numero 2

Tosho! Ballaci la samba!

“Quel tappeto dava un tonoall’ambiente”

“Prato verde” sei il nostro lamapreferito! We love u! <3

Bertagna “The Voice” maestrodel free style!

Paola Mancini alè! By Ignotocliente

“Il sole bacia i belli e cieca ibrutti!” Yao Yao

Maria IVE 6 troppo carina!

Per la ragazza dai piedi imma-colati: abbiamo notato il tuolinguaggio FORBITO e il tuobuon gusto per il cioccolato…ci hai rapito il cuore! SCEGLI:

DUE CUORI E UNA CANNAO DUE CUORI E UNA DOSE.

A Sirviana: Non sempre iprincipi sono azzurri...FF…

Per il biondino che porta i pani-ni: ti guardo sempre ma non socome conoscerti perché… so-no a dieta! Vediamo se capiscichi sono. C

Edoardo Cascarino II E 6 bellis-simo e muscoloso.Ti vogliotroppo, 6 più figo di Scamarcio.Io e te 3MSC<3 <3 <3

Vendo marmellata di mele euva e olio jonson’s baby. Perinfo cercare Lady Marmeladein via Salaria dalle 24.00 alle7.00 Dottoressa… Dopo i no-stri “ due minuti di passione”, ticerco tra i volti della gente. Er

Fava

Selli -Piselli: “Stavo a compràle fazzolette…” Meli: “E chesono?” Selli -Piselli: “Oh!Quelle che te fumi!?!”

Per la proprietaria del bordellodi Loreto: mettice un altro po-st-it sul povero Agostino!

LILLO CUONKA!!!

xNata: Ma tu sei mandata a ca-vallo sulla tangenziale? O ba-ratti spinaci con Saddam? Byun’ammiratrice della storia chesi ripete…

xLuisona: Smettila di fare lepere e dare la colpa a me! =) Byuna persona stanca delle tuepuzzette!

1995

1996

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Novembre/Dicembre 2010 16 Anno IV - Numero 2

In risposta alla str***a: è inutileche dici che sono io a fare le pe-re! TE PUZZA IL SEDERINO.

Per anonima: Crescina funziona!

Foricinti taci ! Una volta per

tutte!Capitan Ovvio, re della Tautolo-gia (Perrotz e le sue genialate xD)Ce’

Per Elena del II C: DAMON, DA-MON, DAMON! <3

Perchè una tortina dovrebbe ca-dere dal tavolo e spappolarsi?(Perché ha fatto una cassata)

LeiSaComeIncantareIlMondoConQueiSuoiOcchiGrandiComeIlMarCheDiconoVivrò...

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17AnnoIV-Numero2

Narrami,opennadellemieamicheChetuttiigiornivicinemistannoSisa,sondellegranficheSoprattuttooggicheèilmiocompleanno

PeriproblemidioggiediieriedituttiglialtrigiornipassatiC’èsemprel’attriceSaraGuerrieriElaballerinaGiuliaMargellati

SelascuolaticreaunbloccoProvaarenderelavitapiùbellaFallacongioiaconCamillaScuoccoChedicertoarriveràFlaviaStella.

SetragliDeihaicontroancheDianaTranquilla,lasfideràCristianaEseall’improvvisopiomberàilsilenzioDisicuroloromperàAlessiaD’Ortenzio.

Nonpuòfarlol’afonaClaudiaManciniPerchéanched’invernostainbikiniEnonchiederediciòilperchéIlsapererisiedeinBeatriceManfrè.

“Quandoparlatestateattente”DicesempreilSantamaria“NonsidicepraticamenteSenonvoletesmarrirelarettavia”.

ERPEGGIOAMICITIA

Soldatoprontoacombattere.Mièmancatal'arma

CosìscrivevaaltempodiNeronePetronio,nelsuoSatyricon,riguardoall’impotenzamaschile.Maprimadeiromani,ancheigrecitrattaronoampliamentequesto

tema,conoperemistediumorismoeterrore.Infatti,moltiscrittoriedrammaturghisilamentavanodiquestoproblema,spessoincolpandodeeomaghecheconqualchemaledizioneavrebberopunitoinquestomodounuomo.UnesempiocelofornisceOmero,ochiperlui,quandonell’Odisseascrive:<<

>>.Nonmancaronoperòanchetentatespiegazioniscientifiche:peresempio,ilmedicogrecoIppocrate,vissutotrail460eil377a.C.ca.,dissechel’impotenzadiffusasitralapopolazionenordicadegliScitifossedovutanonauncastigodiAfrodite,bensìallorosmisuratoesercizioacavallo.Moltiscienziatidell’antichità,daAristoteleaPlinioilVecchio,studiaronodeimetodiperrimediareaquesto“affanno”degli

uomini.Alcunicredevanochesidovesserousaredellesostanzeirritanticomel’orticaoilpepe;invececisonoaltrichehannolasciatolunghielenchidicibiconsideratiafrodisiaci,comelarucola,imolluschi,lozafferanoeilvinomistoamiele.Tral’altroancheallora,comeoggivaleperilViagra,sisconsigliaval’abusodiquestiafrodisiaci:sidicechePlutarcorimproverasselemoglidisomministraredinascostoaimaritiintruglidelgenere.

Novembre/Dicembre2010

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AnnoIV-Numero2AnnoIV-Numero2 Novembre/Dicembre2010

Novembre/Dicembre 2010

Foresta

FremonofreschieleggiadriGliuccellidellaforesta,IlsolescaldalaTerra;subitoèfesta,Bramanociboipargolinidi;Lietanenia,Dolcequelcanto.Unbattitod’ali,volarenelCieloassaggiandoLalibertàeladolceGioiadell’esserePuro.

Pensieri"21.1621.17

E'passatounminutodaquandohoapertoquestapagina.Unminutoincuihopensato.Perunavoltanonamestessa...maaqualcunaltro.Qualcunochenonconosco.Hopensatoacosaèsuccessoinquestominuto.Qualcunoènato.Qualcunoèmorto.Qualcunoharaccoltounfiore.E'cadutounalbero.Dueamantilitigano.Unafamigliavienedistrutta.Unadonnatradisceunuomo.Unuomotradisceunadonna.Unpadresenevadicasa.Unfigliosoffre.Unafigliasoffre.Qualcunosidroga.Qualcunoammirailsuopaiodiscarpenuove.Unaltrosistruggepercoleicheama.Unadonnavienecostrettaadamarequalcuno.Unbambinopiange.Unadonnapiange.Unuomopiange.Unaragazzasorride.Qualcunoèfelice.

Già...mentreiostoquiescrivosuccedonotuttequestecoseemoltealtre.Misentopiccola,insignificante.Nonsononemmenounmillesimodelmondo.Mentrevoistatequieleggetesuccedonomoltealtrecoseequeste.

Fermati.Unavolta.Unavoltaognitantofermatiepensachenonseisolo.Unminuto,ticivuoleunminuto."

"Forsesiamofattidicarta.Comequellebambolinechefacevamodapiccoli.Siamocosì,evanescentiefragili.Cenepossiamoandareinognisecondoodurarepersempre.

Forsesiamofattid'acqua.Scorriamoperlanostravitacosìleggeriepesantiinsieme,devastandotuttociòcheincontriamooaccarezzandolopiano,lasciandosolounacarezzafresca.

Osiamofattidifuoco.Cosìpassionaliecaldi,cosìtantofortidapoterbruciareognicosaocosìtantodebolidapotersispegnereinunsecondo.

Oforsesiamosemplicementefattidicarne,comediconotutti.

Secondomesiamofattid'aria.Liberi.Senzapoteraverecarceri.Oalmenocosìsaremo,primaopoi."

RicordatevidimandareiVostrilavoriallanostrae-mail

OOnnddaannoommaallAAWANTSYOU!

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Iocercomestesso

Dovesei…Doveseiinfidobastardo,compagnodimillebeghe…Amicotraditore.

Dovesei…Dov’èfinitol’esserechesicredevaunDio…Soloperfuggiredallasuarealtà.

Dovesei…Codardoebugiardo.

Dovesei…Ultimoeprimo…Strabilianteesseredetestabilenelsuoamare…Maamabilenelsuoodiare.

Grandeanimariflessa…

Seiforsemortosoffocatodalletuemanie?Oforsenonseimaiesistito…

Dapiccolavolevofarelascrittrice,anchesenonmieromaisoffermataascriverequalcosa.

Mipiacevapensaredicreareunnuovomondo,unanuovastoria,nuovipersonaggi.LasindromedelPadreterno,praticamente.L'ambizionehasemprescaturitonellepersonechemichiedevano“Chevuoifaredagrande?”unpo’disimpatiaeilarità,macapiscochevedereunoscricciolodiunmetroetrentaaffermarecontantarisolutezzadivolerfarelascrittricepiuttostochelaballerinaolacantanteèdestabilizzante.E'forseperquestochemisonomessaintestadiandarealLiceoClassico,edèforseperquestocheseiosetteannidopomicisonoritrovata.Devoammetterlo,lacostanzanonèproprioilmioforte,masuiprogettialungoterminenonmibattenessuno.Hodegliziichenonvedospesso,unfratellodimianonnaelamoglie,eognivoltachemivedono,nonostanteoramaisianopassatiquasidiecianni,michiedonocomeprocedeilromanzo,quasineavessiveramenteunoincorso.Perlamiaprimacomunionemiregalaronounapenna“Parker”.E’ancoranelcassetto.Oramihannopostodinuovolafatidicadomanda,maseprimaeraun“Cosavuoifaredagrande?”,oraèun“Qualefacoltàprenderaiall'università?”.Ilpuntoèchenonnehoideaedhoancoratreanniperdeciderlo.Unavoltamisonoazzardataarispondergli“Medicina”.Vogliovedereoraseperimieidiciottoannimiregalerannounbisturi.

Pensieri

DDiirreettttrriiccee::CeciliaLugi-IIB

IImmppaaggiinnaazziioonnee:CeciliaLugi-IIBFlaviaTiburzi-IIB

GGrraaffiiccaa::CeciliaLugi-IIBPaoloMarzioli-IIIC

SSiittooWWeebb:LorenzoRaffio-IIIC

RReessppoonnssaabbiilliiPPaagg..FFaacceebbooookk:PaoloMarzioli-IIICGianmarcoPerrone-IIALorenzoRaffio-IIICToshiroYajima-IIID

RReeddaazziioonnee:IlariaCatanzaro-IEGiorgioColletti-IFDavideGaleotti-VAAndreasIacarella-IIDPaoloMarzioli-IIICGianmarcoPerrone-IIAMarcelloPieri-IIBLorenzoRaffio-IIICClaudiaSevera-IEFlaviaTiburzi-IIBValeriaTiburzi-ICToshiroYajima-IID

HHaannnnooccoollllaabboorraattoo:FrancescaPasqualone-IBGianlucaMurano-IIBAngelicaNicolai-IVDChiaraLupoli-IFAndreaMaccioni-VEAgataWrite

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Libermente

IpseDixitIMPROPRIETA’DILINGUAGGIO

Carp:“Zeusinfluiscesuglieventifisiologici…”(intendendodiremetereologici!)Prof:“Echescatenaunadiarreacollettiva?”

Prof.ssa:“Carp,chenepensidell’interrogazionediCla-ra?”Carp:“Beh,èabbordabile…”Prof.ssa:“Comeabbordabile?”o.OCarp:“Sìprof,abbordabile!”Prof.ssa:“Ma…Abbordabilesignifica…(attimodiri-flessione)RIMORCHIABILE!”

LezionesuGiordanoBrunoProf.ssa:“CosacomportanoleaffermazionediGiorda-nobrunosull’infinitàdeiMondi?”Laclasse:“Beh,l’uomoelaterraperdonolapropriacentralità…”Prof.ssa:“Sì.EcomelamettiamoconilfigliomandatodaDiointerraperlasalvezzaumanaseesistonoinfinitipianeti?Micapotevatrovarsiintutticontemporanea-mente!”Laclasse(momentodiesitazione):[…]DeflaL’Illuminato:“Gesùpendolare!”

Prof.ssaC.:"Anddidtheygiveyoubreakfast?"ErCirio:"Yes,tramezins!"Yaoyao:"Si,nellaeatingroom"(aulamagna)

PaoPedu(rivoltoaunalunno):"Sai,ultimamentemiricordiunbidellochelavoravaqui,untipolosco...lochiamavanoERLINGUA"

Prof.ssa(declamandoallegramente):"Eifusiccomeimmobile/datoilmortalsospiro/preseunabicicletta/esifeceunaltrogiro!

Prof.ssaC:"Beh,nessunodivoicapiràilgreco…E’troppofilosoficoperlevostrementiinfantili…"-.-‘

QUESTAE'OndanomalA!

IldarksidedelgiornaledelPiloAlbertellidiRoma

Frizzi,lazzi,poesiedaridere,comicitàdapiangere.Apparentiscemenze,latenti

genialità:liberatelamente!

OndanomalAauguraatuttiBuonNataleeunFelice2011!