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Bollettino Primavera 2010 Vivere e percepirsi come un essere umano attivo nel suo ambiente

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BollettinoPrimavera 2010

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�Vivere e percepirsi come un essereumano attivo nel suo ambiente

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Qui di seguito vi elenchiamo gli indirizzi, con i ri spet -tivi loghi, delle Federazioni svizzere di cui l'Asso -ciazione fa parte:

insieme

Federazione Svizzera delle associazioni deigenitori di persone con handicap mentale Aabergergasse 33, 3001 Berna

Cerebral

Associazione Svizzera a favore dei CerebrolesiASC - Zuchwilerstrasse 43 - 4501 Soletta

Siamo lieti di mettere a disposizione uno spazio sul nostro Bollettino per chiunque voles-se pubblicare osservazioni, opinioni, esperienze, legate alle tematiche dell’handicap.La scadenza per la consegna degli articoli, da inviare al nostro Segretariato, per il prossi-mo numero: «Estate 2010», è entro il 20 maggio 2010.

SOMMARIO: pag.

Editoriale: di Valerio Vescovi 1

Il Comitato Cantonale Informa: di René Derighetti e Monica Lupi 2

Notizie dai regionali 5

Temi d’attualità:• Egalité handicap nella Svizzera italiana: un passo concreto verso il diritto alla parità delle

persone con andicap 9• Progetto di consulenza sessualità - affettività - handicap 11• Partecipazione alla manifestazione “Oltre le differenze 2010” a Siena 12

Attività alla ribalta:• Sulla neve… e Aspettando l’estate 22

Dossier:• La stimolazione basale 24• Low vision - Provvida Madre 26• L’ergoterapia presso il centro diurno casa Vallemaggia 27• Qigong, lavoro sull’energia dell’uomo - CARL 28• L’animazione e la stimolazione basale a casa Belinda - OTAF 29• Esperienza di collaborazione di un centro diurno con il museo Vela di Ligornetto - OTAF 32• Estetica - Laboratorio Ronchetto 33

Ospite:• Animals 34• Esploratori ad ogni costo (E.O.C.) “Roccia della pace” 36• Centro ricreativo ASI 37

Cultura e formazione 39

Fondazione Diamante• Oggi: freddo e crudo - di Mario Ferrari 43

atgabbes

ASSOCIAZIONE TICINESE DI GENITORIED AMICI DEI BAMBINI BISOGNOSIDI EDUCAZIONE SPECIALE

Segretariato:via Canevascini 4 - 6903 LuganoTel. 091 972 88 78 - Fax 091 970 19 09ccp [email protected] • www.atgabbes.ch

FONDAZIONE DIAMANTE

Segretariato:via Ronchetto 7 - 6904 LuganoTel. 091 972 86 86 • www.f-diamante.ch

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In questi ultimi mesi il segretariato è statooggetto di vari cambiamenti a livello di per-sonale. Abbiamo quindi cercato di garantireuna certa continuità al lavoro svolto fin’orae ai vari progetti intrapresi.

In questo numero diamo spazio oltre chealle informazioni del Comitato cantonale, anumerosi temi di attualità.

I dossier di approfondimento del 2010saranno dedicati agli atti delle giornate or-ganizzate attorno al tema “persone con bi-sogni di accompagnamento intensivo”. Inquesto numero riportiamo quindi gli attidella giornata del 5 dicembre incentrata sultema “Vivere e percepirsi come un essereumano attivo nel suo ambiente”.

Vogliamo attraverso i dossier lasciareuna traccia tangibile di quanto organizzatoe valorizzare il lavoro svolto. Non preten-diamo con questi essere esaustivi su argo-menti alquanto complessi, ma piuttosto disuscitare l’interesse e la riflessione.

In questi mesi si stanno preparando le at-tività ricreative per la prossima primavera el’estate.

Per concludere vi invito a partecipare nu-merosi all’assemblea dei delegati che sisvolgerà all’istituto Sant’Angelo di Lover-ciano il prossimo 17 aprile senza dimentica-re la grande festa atgabbes che quest’annosi terrà a Bellinzona gentilmente ospitatadalla manifestazione Estateinsieme.

Valerio VescoviSegretario d’organizzazione

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È leggero il compito quando moltisi dividono la fatica.

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Come indicato nell’ultimo bollettino, l’in-verno ha comportato il funzionamentod’un equipe di segretariato praticamentenuova che ha saputo svolgere il suo lavoroegregiamente, al di là di ogni nostra attesa.Riteniamo quindi in primo luogo doverosoringraziare la nostra equipe per l’impegnoprofuso nell’assicurare questo primo pe-riodo di collaborazione.

Obiettivi dell’associazione per il 2010

Dato l’importante ricambio in segretariato,nel corso del 2010, ci proponiamo la conti-nuità delle attività rivolte alle persone in si-tuazione di handicap e dei progetti avviaticon il segretariato precedente. Si tratteràquindi d’assicurare le attività di tempo libe-ro e la prosecuzione dei progetti.

Sul fronte delle attività di tempo libero assi-cureremo quindi lo svolgimento di 11 colo-nie, 14 campi di vacanza e di vari weekendsenza dimenticare le attività garantite daigruppi regionali di volontari: il gruppo gio-vani la Finestra di Chiasso, il gruppo Super-giovani di Lugano e l’atelier di pittura diPollegio.

Sul fronte dei progetti invece assicureremo lacontinuità per quanto riguarda la Pedagogiadei genitori, le giornate di studio sul tema“persone con bisogni di accompagnamentointensivo”, sul progetto di guida escursioni-stica per persone in situazione di handicapmentale e saranno rilanciati anche i gruppi diparola a Lugano e Locarno: Bellinzona at-tualmente ha un gruppo autogestito.

Sarà inoltre assicurata la rappresentanzaIL C

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eravamo già stati implicati. Leggerla nellasua completezza ci ha comunque consenti-to, da un lato, di prendere consapevolezzadella mole di lavoro svolta in questi anni.D’altro canto, con molta soddisfazione ab-biamo costatato come vi è l’intenzione diconsiderare maggiormente i reali bisogni disostegno degli utenti accolti al momentodell’erogazione delle sovvenzioni, grazieall’implementazione di uno strumento diponderazione finalmente condiviso (nonsolo nel nostro cantone, ma pure nei canto-ni della svizzera romanda), i cui risultati an-dranno poi considerati.

Commissione Consultiva per gli invalidi

Nel corso della seduta del mese di gennaiosono emerse tematiche relative al coordina-mento fra uffici diversi dello stato e que-stioni relative al sostegno atto a consentire apersone in situazione d’handicap di seguireformazioni a carattere post obbligatorio fre-quentando le scuole regolari e di seguirestudi a livello universitario. Le tematichedaranno luogo ad un ulteriore approfondi-mento e, con tutta probabilità ad un proget-to da presentare all’ufficio federale per lepari opportunità.

Contributo al Forum LISPI

Ricordiamo che il forum LISPI, che si ri-unisce due volte l’anno, ragruppa tutti glienti interessati alla tematica delle personein situazione d’handicap. Nel corso dellostesso vi è la possibilità, per singoli enti, dipresentare un progetto specifico in modo dadivulgarne l’esistenza. Nel corso del ForumLISPI dello scorso maggio, abbiamo pre-sentato il progetto specifico destinato allepersone con bisogni di accompagnamentointensivo, quest’anno invece abbiamo opta-to per la presentazione di un progetto relati-

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presso la commissione sulla legge della pe-dagogia speciale, la commissione consulti-va del Consiglio di Stato per l’integrazionedegli invalidi, il gruppo operativo LispiGO3 e la commissione consultiva colonie,in aggiunta alla conduzione dei nostri duepreasili integrati di Lugano e Pedevilla.

Strategia cantonale per le persone in si-tuazione d’handicap

Come tutti i Cantoni, in occasione della Nuo-va perequazione finanziaria, il Canton Tici-no ha dovuto mettere a punto una strategiacantonale che sarà poi sottoposta per appro-vazione al Consiglio Federale. Come asso-ciazione abbiamo avuto modo d’esprimercisu quanto approntato sia nella CommissioneConsultiva Invalidi, sia nel forum LISPI alquale siamo stati invitati. Per rapporto ad al-tri cantoni, il Ticino è partito con un certovantaggio dal momento che vanta una lungatradizione nella sua implicazione a favoredelle persone invalide. Non dobbiamo in-fatti dimenticare che la Legge sull’integra-zione degli Invalidi, promossa dalla nostraassociazione, data del 1979 e che, opportu-namente revisionata nel corso degli anni, siconnota ancora oggi come legge attuale emolto aperta se rapportata alle leggi deglialtri cantoni. A questo s’aggiunge tutto il la-voro promosso dal Cantone nell’ambito deicontratti di prestazione che ha consentito didisciplinare l’erogazione di sussidi allestrutture per persone in situazione d’handi-cap e il lavoro svolto nei gruppi operativimessi a punto dal Dipartimento. Senza di-meniticare il bagaglio di riflessioni profusoal momento in cui si è trattato d’elaborare lapianificazione dei posti 2009-2010 svoltoin senno alla Commissione consultiva inva-lidi. L’elaborazione della strategia cantona-le, ha dunque comportato la tessitura di la-vori già svolti nei quali, come associazione

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vo alle attività del tempo libero: una guidaescursionistica intitolata “Anch’io scopro lamontagna”, nata da 4 anni di collaborazionecon Cultura e Formazione, all’interno delcorso “scopriamo la montagna”. La guida èadatta sia per persone in situazione di han-dicap mentale, che per bambini, famiglie,docenti, anziani: insomma, la popolazionetutta. Il progetto è stato accolto con moltoentusiasmo dai partecipanti del Forum.

Persone con bisogni di accompagnamentointensivo

Si sono svolte le due prime giornate di ri-flessione relative alle persone con bisognid’accompagnamento intensivo, che lo ricor-diamo, hanno comportato la presentazioneda parte di strutture per invalidi, seguite daconferenze sul tema.

Gli atti della prima giornata sono oggettodel dossier di questo bollettino.

Nei due casi si è registrata una vasta af-fluenza di pubblico, certamente dovuta dal-l’interese suscitato nei confronti delle pre-sentazioni operate dalle strutture. Unbagaglio d’esperienze che siamo davverocontenti abbiano potuto essere almeno inparte valorizzate. Qua e là abbiamo colto in-teressi reciproci di operatori di strutture di-verse ad incontri volti ad approfondirequanto presentato, e ce ne rallegriamo: ilnostro territorio è ricco d’egregie praticheche, se scambiate, possono arricchire leprassi di tutte le equipe e questo a beneficiodi tutte le persone in situazione d’handicapaccolte nelle nostre strutture.

Come comitato, purtroppo dobbiamo anno-verare la scarsa partecipazione di genito-ri…peccato molti manchino queste occa-sioni per essere al corrente di quanto si

svolge nelle strutture per invalidi e tanto piùce ne rammarichiamo pensando che l’interoprogetto è nato proprio per richiesta di geni-tori.

Il regionale del Locarnese si felicita per ilsuccesso della festa con pranzo di Natale2009, ma con rammarico segnala che ilgruppo giovani coordinato da Egidio Sac-col ha dovuto sospendere l’attività del tem-po libero per mancanza di volontari. Pocheore di disponibilità permetterebbero di ri-prendere questa importante attività di inte-grazione.

Per il comitato cantonale atgabbes

René Derighetti Monica LupiPresidente Membro

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WEEKEND A CAMPERIO

Come consuetudine anche quest’anno sisvolgerà il fantastico weekend a Camperioorganizzato dal gruppo regionale di Biascae Tre Valli dove sono previste bellissimepasseggiate e tante attività simpatiche.

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Cena con TombolaATGABBES-ATiDU

Sabato 29 maggio 2010Centro ATTE

Via S. Gottardo 2, Bellinzonaalle ore 18.15

Menù

Lasagne vegetariane

Dolci a volontà

Caffè e Bibite

Costo cena Fr. 15.-

Costo cartelle tombola

Fr. 0.50 l’una

Iscrizioni

entro il 21 maggio 2010

a Camillo Rossi

091 858 17 94

Partecipatetutti

e sostenetel’ATGABBES

ricchi premivi attendono

Chi ha problemi di trasporto è pregato di comunicarcelo al più presto. - Per permettere a tutti di capire bene, i numeri saranno proiettati o scritti, oltre che letti -

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FONDAZIONE SVIZZERA PER ILBAMBINO AFFETTO DA PARALISICEREBRALE

Partner dell’Associazione Cerebral

La Fondazione Cerebral rende possibilitante cose!

Nostro obiettivo è il rilevamento tempestivo,il sostegno, la formazione, la cura e l’assi-stenza sociale di persone colpite da disturbimotori di origine cerebrale, spina bifida odistrofia muscolare residenti in Svizzera.

L’attività della Fondazione Cerebral pre-vede diversi servizi per gli interessati e i loroparenti, che aiutano ad acquisire più auto-nomia e maggior qualità di vita.

In particolare sono:

• Adeguamenti nell’ambito di abitazioniprivate

• Consulenza e sostegno finanziario perspese supplementari dovute all’handicapnon coperte

• Letti elettrici• Offerte di sgravio • Ausili per la mobilità• Articoli per la cura• Terapia• Trasporti

Aiutiamo in modo rapido e non burocrati-co! Basta semplicemente scrivere o telefo-nare:

Fondazione CerebralErlachstrasse 143001 BernaTel. 031 308 15 15 - Fax 031 301 36 85E-mail:[email protected]

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Sono intervenuti alla serata, oltre all'autoredel libro, Mattia Mengoni (Direttore IstitutoMiralago), Enrico Matasci (Direttore ProInfirmis), Claudio Cattaneo (ResponsabileFondazione ARES), Aldo Levrero (Respon-sabile ANFFAS Genova), Mauro Martinoni(Psicologo) e Danilo Forini (DSS-UfficioInvalidi).

GINO TRA SATIRA E RIFLESSIONE

Mercoledì 19 gennaio presso la BibliotecaCantonale di Bellinzona è stato presentato ilnuovo libro di Gionata Bernasconi “LET-TERE A GINO, la satira a favore di una ri-flessione sulla disabilità e l’handicap”.

Il protagonista del libro è Gino, un giovaneche dalla sua sedia a rotelle mette spesso inimbarazzo quelle persone che dovrebberoessere gli artefici di una sua migliore quali-tà di vita. “L’imbarazzo” non è suscitatodall’handicap di Gino ma dalle barrierementali, ancor prima che da quelle archi-tettoniche, che il protagonista incontra sulsuo cammino…e, se le vignette fanno ride-re, riflettere o, perché no, fanno arrabbiare,significa che alcune corde sensibili sonostate realmente pizzicate.

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EGALITÉ HANDICAP NELLA SVIZ-ZERA ITALIANA: UN PASSO CON-CRETO VERSO IL DIRITTO ALLAPARITÀ DELLE PERSONE CON AN-DICAP

Si è svolta giovedì 10 dicembre, in concomi-tanza con la giornata internazionale dei di-ritti umani, la presentazione della nuova an-tenna ticinese del centro Egalité Handicap.

Presenti ad un pomeriggio di studio in-centrato proprio sul problema della parità didiritti delle persone con andicap LorenzoGiacolini, direttore della FTIA – Federazio-ne Ticinese Integrazione Andicap, ThomasBickel, direttore della DOK – Conferenzadelle organizzazioni mantello dell’aiutoprivato alle persone con andicap, AndreasRieder, responsabile UFDP – Ufficio fede-rale per le pari opportunità delle personecon disabilità e Paola Merlini, responsabiledella sede Egalité Handicap di Giubiasco.Importante anche la presenza di Romolo Pi-gnone, autore del libro “Spasticoide: so-pravvivenza nella giungla normodotata”,che ha offerto un punto di vista personale inmerito al tema della parità.

Il dibattito si è aperto con la constatazio-ne di come, a più di 60 anni dalla Dichiara-zione universale dei diritti umani, la paritàresti ancora un obiettivo da conquistare. Perquesto è necessario sostenere i diritti dellepersone con andicap attraverso una consu-lenza giuridica specifica.Thomas Bickel ha sottolineato a questo

proposito il compito della DOK di tutelareil diritto alla parità, creando, a partire dal2004, il Centro di competenza Egalité Han-dicap.

Egalité Handicap nasce dal bisogno, svi-luppatosi negli anni 90 da parte delle orga-nizzazioni mantello, di prendere coscienzain merito al problema dell’eguaglianza dei

diritti. È poi il Consigliere Nazionale MarcSuter, nel 1995, a rendere esplicito questobisogno attraverso un’iniziativa parlamen-tare volta a garantire l’accesso alle strutturepubbliche senza eccezioni. Questa ha avutoil merito di spingere il Parlamento ad appro-vare nel 2003 la Legge federale per l’elimi-nazione di svantaggi nei confronti dei disabi-li LDis, entrata in vigore il 1 gennaio 2004.

È risultato immediatamente chiaro che ilsolo strumento giuridico non poteva esseresufficiente a garantire la parità; per questomotivo è stato creato Egalité Handicap,Centro DOK, al fine di assicurare la consu-lenza giuridica, mettere a disposizione delpubblico competenze che possano essereutili al fine di sostenere il diritto alla parità einfine garantire all’Ufficio Federale unpartner di riferimento in rappresentanzadelle organizzazioni private.

In quattro anni sono stati circa 540 i casitrattati e 90 le relazioni ed i corsi istituiti perinformare l’opinione pubblica. La domandadi utenza anche dal Ticino ha spinto la FTIAe la DOK a creare, a partire dal 1 marzo2009, un’antenna all’interno del cantone.

Egalité Handicap Ticino, come illustratodalla responsabile Paola Merlini, assume ilruolo di informare e formare persone conandicap e famigliari, operatori sociali, entipubblici e la popolazione di lingua italianain generale in merito al tema della parità.Garantisce inoltre la consulenza giuridicaalle persone con andicap per la difesa dei lo-ro diritti e collabora con l’ufficio “Consu-lenza barriere architettoniche” della FTIA.In pochi mesi di attività sono già state 20 lerichieste ricevute di pareri giuridici, segnodel bisogno tangibile dell’organizzazioneall’interno del territorio.

Egalité Handicap Ticino è pure sostenutadall’Ufficio federale per le pari opportunità

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in ambito scolastico, raccontando gioie edolori di una persona su sedia a rotelle al-l’interno delle varie sedi scolastiche fre-quentate, dall'asilo all'università.

Daphne Settimoresponsabile promozione FTIA

delle persone con disabilità che, attraversoAndreas Rieder (cliccare qui per la relazio-ne completa in formato Powerpoint – 3.1MB), ha espresso la necessità di continuarea combattere per il tema della parità dellepersone con andicap. Fondamentale è che lasocietà sia in grado di considerare dapprimale persone nella loro individualità e solo inun secondo tempo prestare attenzione al-l’andicap. Il cambiamento non deve essereperciò insito solo nella legislazione e nellestrutture pubbliche, ma deve nascere da unmutamento della società in toto. Solo unamodifica del contesto sociale può infatti ga-rantire la parità come concetto portante delvivere.

Egalité Handicap è sostenuta e legittimatadal Consiglio della parità. Lorenzo Giaco-lini ha illustrato come il Consiglio, compo-sto da nove membri, tutte persone con andi-cap o famigliari, faccia confluire nel lavorodel Centro esperienze di prima mano in me-rito alle discriminazioni, al fine di proporreuna serie di interventi e di proposte per su-perarle. Tali consigli devono essere utili atutta la popolazione con andicap in generale,e non rivolgersi solo a tipologie particolari.

Per quanto riguarda le prospettive future diEgalité Handicap Ticino, Paola Merlini sipone degli obiettivi concreti, quali l’orga-nizzazione di corsi di formazione ed infor-mazione per le persone con andicap, fami-gliari e popolazione interessata in generale,l’aggiornamento del sito con informazioniin italiano, affinché possa diventare un utilestrumento a garanzia della parità, la consu-lenza giuridica e il promovimento in gene-rale della cultura del diritto alla parità.

Infine, Romolo Pignone ha concluso ilpomeriggio di studio portando a conoscen-za del pubblico la propria esperienza perso-nale di perseguimento del diritto alla parità

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PROGETTO DI CONSULENZA SES-SUALITÀ - AFFETTIVITÀ - HANDI-CAP

In tutti questi anni atgabbes ha sostenuto incollaborazione con altri enti attivi sul terri-torio, molte iniziative legate alla tematicadella sessualità ed affettività su richiesta siadi genitori che di professionisti e volontari:percorsi di in-formazione a giovani e adultiin situazione di handicap (corsi di Cultura eFormazione dal 1999), formazione ai geni-tori (Ciclo d’incontri organizzato con ProInfirmis, 2007-2008), formazione ai pro-fessionisti (corso in collaborazione conSUPSI, 2010), formazione ai volontari(giornata aperta ai volontari Pro Infirmis eatgabbes, 2010) e non da ultimo informa-zione generale (vari e interessanti contribu-ti e dossier nei Bollettini) e sensibilizzazio-ne all’opinione pubblica (serate a tema).

Soprattutto in questi ultimi tre anni le ini-ziative hanno ricevuto un forte impulso gra-zie all’impegno e alla disponibilità di Dona-tella Oggier-Fusi: la pratica decennalequale formatrice per adulti e docente di cor-si di educazione sessuale ed affettiva in se-no a Cultura e Formazione per persone inva-lide e la sua formazione specifica sullatematica della vita intima, sessuale ed affet-tiva delle persone in situazione di handicaple hanno permesso di diventare una profes-sionista-risorsa sul nostro territorio. Tra lealtre iniziative, ha ideato e gestito l’offertadi formazione rivolta ai genitori e promossoil gruppo di coordinamento che ha svilup-pato la formazione per professionisti orga-nizzata in collaborazione con Pro Infirmis eSUPSI/DSAS.

Numerose sono le richieste di sostegno chegiungono al nostro segretariato o diretta-

mente a Donatella tramite il passaparola oin seguito alle serate o agli articoli apparsisull'argomento.

Atgabbes ritiene quindi importante poterdisporre di una professionista che possa di-ventare un punto di riferimento per le varieparti che ne faranno richiesta, offrendo con-sulenza e sostegno nell’elaborazione di per-corsi d’intervento e di promozione specifi-ci ed adattati alle varie esigenze.

Concretamente atgabbes vuole promuoveree sostenere questa risorsa professionale pri-vata, assicurandole un sostegno organizza-tivo ed amministrativo.

I genitori, le istituzioni o i professionistipossono quindi rivolgersi direttamente al-l’associazione chiedendo la consulenza diDonatella Oggier-Fusi.

La fatturazione e incasso degli onorariverrà assicurato direttamente da atgabbesche poi verserà l’onorario direttamente allasignora Oggier.

La tariffa oraria è di CHF. 70.-, adattabile adipendenza del tipo di intervento o accom-pagnamento necessario e alla durata com-plessiva.

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PARTECIPAZIONE ALLA MANIFE-STAZIONE “OLTRE LE DIFFEREN-ZE 2010” A SIENA

Oltre le differenze, è una manifestazionededicata alle diverse abilità, che ha festeg-giato quest’anno la sua sesta edizione. Na-sce in seno all’Associazione “Neverlandl’isola che non c’è” associazione SportivaDilettantistica e di Promozione Sociale cheorganizza ed offre corsi ed attività legate al-lo Judo adattato e beneficia del sostegno dialtre associazioni e del Comune di Siena.Per maggiori informazioni vi consigliamol’interessantissimo sito www.neverland-ju-do.it.

La formula è quella del weekend che rac-coglie più appuntamenti: un momentosportivo con un allenamento di Judo adat-tato che ha raccolto quest’anno 30 ragazzidiversamente abili provenienti da varie cittàitaliane (Roma, Milano, Verona, Bergamo,Firenze), un momento ludico sociale con lacena e animazione musicale che ha riscossoun enorme successo (150 persone presenti)e un momento formativo.

È proprio per la parte formativa, che trami-te atgabbes e Pro Infirmis sono stata contat-tata da Roberta Nicolò dell’associazioneNeverland: la richiesta era quella di anima-re una conferenza sulla tematica sessualità ehandicap.

Non sapendo resistere alle sfide ed aven-do un ottimo ricordo della Toscana e di Sienain particolare, ho accettato l’invito chiaren-do però che la mia intenzione era quella dicondividere con gli invitati l’esperienza delciclo d’incontri per genitori sulla tematicadella sessualità promosso da atgabbes e ProInfirmis e da me gestito e non di tenere unaconferenza in qualità di esperta.

Principalmente perché non sono e non misento un’esperta della tematica, ma sempli-cemente mi reputo una persona di terreno,che ha accumulato una buona esperienza eche reputa importante scambiare tali espe-rienze per crescere e far evolvere la rifles-sione intorno a questa importante quantodelicata tematica.

La serata ha avuto grande affluenza dipubblico, autorità provinciali, responsabilidi varie associazioni del senese, educatori egenitori.

Nell’intenzione degli organizzatori, que-sto voleva essere un primo passo per affron-tare anche a Siena il tema della difficoltà af-fettiva e sessuale dei portatori di handicapmentale, ed aprire la strada ad una collabora-zione tra associazioni ed enti del territorio.

Il loro interesse è pure quello di creare unponte tra un paese extra europeo come laSvizzera ed in particolare il Ticino, che con-divide con loro lingua e radici culturali, e lacittà di Siena che offre opportunità di svi-luppo per tutti.

Il messaggio che ho voluto far traspariredalla mia presentazione è quello scaturitodallo stesso ciclo d’incontri per genitori:non esistono ricette ma percorsi da costrui-

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re e da adattare alle specificità del territorio,delle esigenze personali e delle risorse adisposizione.

Parlarne con umiltà, riflettere insieme,tessere delle collaborazioni fra genitori eprofessionisti permette di creare una culturacondivisa attorno al tema della vita intimadelle persone in situazione di handicap equindi di poter condividere i rischi, crearedei percorsi personali che portino ad un mi-glioramento della qualità di vita.

Mi sembra di poter affermare, e SilviaPedrazzi di Pro Infirmis che mi ha accompa-gnata e sostenuta me lo ha confermato, di es-sere riuscita a comunicare le mie riflessionie quelle scaturite dal gruppo di genitori cheavevano partecipato all’esperienza.

Le domande ed osservazioni poste a fineserata hanno mostrato la paura, i dubbi maanche la necessità di genitori ed educatoriad affrontare la tematica: anche i ragazzi di-versamente abili di Siena si innamorano,gioiscono e soffrono ed anche i genitori to-scani sono colti da dubbi, da sensi di colpa edi frustrazione.

Mi sono sentita tanto vicina alle personepresenti e la loro ricerca di risposte mi haspronato ancor più a continuare su questocammino, sempre più convinta dell’impor-tanza del confronto, dello scambio e dell’of-ferta di formazione specifica per genitori,professionisti e persone diversamente abili.

ATGABBES E PRO-INFIRMIS TICI-NO E MOESANO PRESENTANO:

CICLO D'INCONTRI SUL TEMA DEL-LA SESSUALITÀ

Indirizzato in special modo ai genitori di ra-gazzi e giovani adulti in situazione di handi-cap. 10 incontri mensili.

INFORMAZIONI:Per qualsiasi ulteriore informazione è pos-sibile contattare la signora Donatella Og-gier-Fusi, responsabile dell'animazione delciclo d'incontri allo 091 970 37 29, martedìe giovedì pomeriggioe-mail: [email protected],oppure contattando il segretariato atgabbes,tel. 091 972 88 78

PRIMO INCONTRO INFORMATIVO:Martedì 11 maggio 2010, ore 20.15 pressoscuola media Camignolo.

COSTO:Il costo sarà di fr. 80.- per tutto il ciclo d’in-contri.

Donatella Oggier-FusiResponsabile corsi Cultura e Formazione

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Via Canevascini 4Casella PostaleCH - 6903 Luganotel. 091 - 972 88 78e-mail: [email protected] 69-5150-0

L’atgabbes è lieta di invitarvi all’

ASSEMBLEA ORDINARIA DEI DELEGATI

sabato 17 aprile 2010

ore 09.00

presso

L’Istituto Sant’Angelo di Loverciano

6874 Castel San Pietro

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IMPORTANTE

Vi chiediamo cortesemente di compilare e ritornare il presentetagliando il più presto possibile a:Segretariato atgabbes - cp 550 - 6903 Luganooppure all’indirizzo e-mail: [email protected]

Cognome e Nome

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Località

Partecipo all’assemblea: sì nr. persone noPartecipo all’aperitivo: sì nr. persone noPartecipo al pranzo: sì nr. persone noPartecipo alla visita: sì nr. persone no

Menu vegetariano (nr. persone):Menu con carne (nr. persone):

(***) Iscrizione al servizio animazione:

Annuncio mio/a figlio/a (indicare nr.):

Nome:

Età:

Dalle 09.30 - 12.00

(***) parallelamente ai lavori assembleari sarà a disposizioneun servizio di animazione (giochi, passeggiate, attività varie).

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PROGRAMMA

09.00 Accoglienza e registrazione delegati

09.30 - 12.00 Lavori assembleari presso l’Istituto Sant’Angelo di Loverciano (*)

12.30 Aperitivo presso l’Istituto Sant’Angelo offerto dal Gruppo Regionale del mendrisiotto

13.00 Pranzo (**) presso il Grotto Loverciano (www.grottoloverciano.ch)

14.30 ca. Visita guidata alle chiese di Castel San Pietro, Chiesa Parrocchiale e Chiesa Rossa, alla scoperta dei lori dipinti e della loro importanza storica e architettonica.

(*) Come raggiungere l’Istituto Sant’Angelo di Lovarciano:uscita autostrada Mendrisio, seguire le indicazioni perCastel San Pietro. Parcheggio segnalato.

(**) Costo del pranzo CHF 35.- (acqua e caffè compresi).Menu con carne o vegetariano.Il buono per il pranzo sarà da ritirare durante l’accoglienza.Il Gruppo Regionale del mendrisiotto offrirà gentilmente il pranzoai propri soci in situazione di handicap, ai bambini ed ai volontari.

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Tagliando d’iscrizione alla festa

Sabato 19 giugno, viale Giuseppe Motta, zona stadio Bellinzonaa partire dalle ore 10.00

Nome:

Cognome:

Indirizzo completo:

Numero di telefono:

Numero di partecipanti:

Da ritornare a:

Segretariato atgabbes, cp. 550, 6903 Lugano,

entro il 15 maggio 2010

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Grande Festa atgabbes a Bellinzona

Dopo il grande successo dell’incontro per il quarantesimo della nostra Associazione,abbiamo deciso di organizzare una nuova giornata di festa.

Quando: sabato 19 giugno 2010

Dove: viale Giuseppe Motta 1 zona stadio comunale Bellinzona

Ora: a partire dalle 10.00

Eccovi il programma della giornata alla quale invitiamo tutti calorosamente a partecipare:famigliari, amici, partecipanti e monitori dei nostri campi e colonie!!!Sarete tutti i benvenuti.

Programma della giornata:

ore 10.00: inizio della giornata: organizzeremo varie postazioni con giochi e attività ai quali tutti potranno partecipare.

ore 12.00: pranzo offerto da Estateinsieme e atgabbes per i partecipanti e i volontari. Per genitori, parenti e amici CHF. 10.-

nel pomeriggio: continuazione delle attivitàore 16.30: merenda

a seguire per chi rimane: aperitivo e grigliata

Per ulteriori informazioni potete telefonare al Segretariato allo 091 972 88 78.

Attenzione: in caso di cattivo tempo la festa sarà posticipata al 26 giugno.

Mentre in caso di tempo incerto potete telefonare il mattino al 1600/rubrica

associazioni.

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A SULLA NEVE…

Campo di sci, L’Auberson27.12.2009 – 03.01.2010

Anche quest’anno la regione del Jura vodeseha accolto il gruppo di sciatori adulti di at-gabbes. 12 partecipanti e 7 amici volontarihanno trascorso una settimana di montagnae divertimento festeggiando insieme l’iniziodel nuovo anno. Le nevicate non sono statemolto generose, ma la fantasia abbondasempre e così, belle passeggiate e rilassantibagni termali, hanno affiancato le poche mapreziose sciate che caratterizzano da sem-pre questo campo.

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tariato. Approfitto per ringraziare sin d’oratutti i volontari che assicureranno questepartenze e la riuscita delle vacanze e invitochi volesse vivere un’esperienza di questogenere a contattare il segretariato e segnala-re la propria disponibilità.

Il programma delle vacanze è consultabilesul sito dell’associazione www.atgabbes.ch

Michela LuraschiResponsabile attività del tempo libero

Torneo di Kubb, 2 maggio 2010

Per prepararci al fermento estivo, dopo ilsuccesso dell’anno scorso in occasione del10° anniversario di attività, il gruppo di co-lonia Salame al Cioccolato ripropone unadomenica sulle rive del Ceresio animata dalgioco del Kubb. Tutti sono i benvenuti, uninvito particolare va ai gruppi di colonia, aivari enti che ruotano attorno al mondo del-l’handicap, a famigliari ed amici. Anche ilsegretariato atgabbes sarà presente sui pratidel lido di Casoro. Vi aspettiamo!

Corso di sci 2010, Splügen27 febbraio, 6 e 13 marzo 2010

È la Swiss Snowsports School Lugano cheringraziamo quest’anno per la collabora-zione nell’organizzazione dei corsi di sci perbambini e ragazzi in situazione di handicap.La formula è quella della lezione privata.L’accompagnamento individuale, permetteai partecipanti di migliorare le loro compe-tenze sugli sci, acquisire sicurezza, e certa-mente, di trascorrere una mattinata, o un po-meriggio piacevole e sorridente sulla neve.

Un grande grazie a tutta la SSS Lugano,ed in particolare ai maestri Germano, Ro-mano, Gianluca e Cipriano.

E ai partecipanti…bravi!!

ASPETTANDO L’ESTATE

L’offerta di campi e colonie atgabbes perl’estate 2010 è definita e cercherà di dare lapossibilità di trascorrere delle piacevoli va-canze al maggior numero possibile di per-sone. Le mete sono sempre “svizzere e dimontagna” per i gruppi di colonia. I campiinvece, spaziano da zone di mare, lago emontagna. Le attività del tempo libero pro-poste da atgabbes si basano tutte sul volon-

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Il mese di dicembre a preso il via il ciclo digiornate organizzate attorno al tema “perso-ne con bisogni di accompagnamento inten-sivo”. In questo dossier vi presentiamo gliatti della giornata del 5 dicembre dove è in-tervenuta Teresa Wysocka pedagogista spe-cializzata esperta in Stimolazione Basale.

La signora Teresa Wysocka è impegnatanel campo della riabilitazione da oltre 25anni con persone con grave disabilità e diri-ge anche dei corsi di Stimolazione Basale se-condo il metodo del prof. A. Fröhlich (Ger-mania) indirizzati ad educatori, pedagogisti,terapisti che sono coinvolti in un interventoriabilitativo, di accompagnamento e di so-stegno per le persone gravemente disabili.

Al suo contributo, seguono quelli dei deiprofessionisti dei vari istituti che hanno or-ganizzato e presentato gli atelier durante lagiornata e che ringraziamo per la partecipa-zione e la collaborazione.

LA STIMOLAZIONE BASALE®

La Stimolazione Basale® è un approcciopedagogico.

L’obbiettivo principale della StimolazioneBasale® è di promuovere lo sviluppo indivi-duale delle persone con grave e gravissimadisabilità.

Il termine “stimolazione” è da intendersicome modalità di promozione dello svilup-po della persona e non come atto di offrireuno stimolo.

Quanto al termine Basale è stato sceltoper precisare che si tratta di un percorso ele-mentare e fondamentale. Si desidera far ri-scoprire alla persona disabile sensazioni evissuti primari che ogni essere umano av-verte fin dall’inizio del concepimento e chesperimenterà per tutta la vita.D

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Proprio perché si tratta di un concetto e nondi una tecnica terapeutica definitivamenteformulata, le riflessioni di questo approcciopedagogico vanno costantemente riconsi-derate e riadattate alla singola realtà di ognipersona disabile.

Al centro del pensiero pedagogico si troval’Uomo con la Sua realtà psichica e fisica.

Oggi si è coscienti che le persone condisabiltà grave, per lungo tempo non consi-derate dagli studi di pedagogia speciale,hanno bisogno di un intervento educativoindividualizzato, adattato alle loro peculia-rità, ai loro bisogni.

Com’è possibile offrirgli gli strumentiadatti e necessari che gli permettano di VI-VERE per mezzo del nostro aiuto? La Sti-molazione Basale® ci conduce, con la suariflessione, assai lontano.

Essa propone particolari modalità di in-terazione educativa che permettono allapersona disabile di ritrovare una qualità divita migliore, di avere possibilità, anche seminime, di cambiamento e di evoluzione.La Stimolazione Basale® considera la per-sona disabile grave nella sua globalità di bi-sogni ed interviene in tutti gli ambiti dellasua vita.

Essa permette alle persone interessate,malgrado la loro disabilità, di ritrovare unamotivazione di relazione e partecipazionenel loro cammino di crescita personale.

È a partire dal SUO CORPO che la perso-na disabile si sente esistere ed è attraverso ilcorpo che entra in contatto con il mondoche la circonda.

Partendo da questo presupposto, la rela-zione interpersonale riveste un ruolo decisi-vo nell’evoluzione di ognuno.

Non si tratta di proporre delle attività ste-reotipate o di procurare delle sensazioni, sitratta di valutare la situazione individuale,di rispettare la disponibilità e il ritmo della

persona, per trovare delle condizioni e degliarrangiamenti che permettano alla personadisabile di voler vivere delle esperienze si-gnificative attraverso il proprio corpo e dientrare in contatto con il mondo esteriore,persone e cose.

Andreas Fröhlich parte dall’idea di pro-porre, d’offrire delle esperienze elementari“basali”, senza attendere delle reazioni im-mediate.

Sulla base di una relazione affettiva,possiamo sperare che la persona trovi ilsenso dell’esserci nell’esperienza, e il sen-so dell’esperienza stessa che le viene pro-posta, per un’integrazione armonica delsuo sviluppo.

La Stimolazione Basale® vuole metterel’individuo al centro e non il metodo o l’at-tività.

Per sviluppare questo approccio sono ne-cessarie creatività ed immaginazione. Tuttoquesto è fondamentale per proporre dellemodalità di interazione educativa con perso-ne che si trovano in una logica differente eche possiedono dei modi di percepire diversi.

La Stimolazione Basale® ci aiuta a pren-dere coscienza della complessità, della glo-balità e della ricchezza delle persone congrave disabilità, che durante tutta la loro vi-ta, ci incitano a rimettere in discussione lanostra modalità d’essere.

Questo approccio non ha mai cessato dievolversi e l’autore ci incita ad una rimessain discussione costante della filosofia me-todologica, egli cerca costantemente, pur ri-manendo saldo alle basi del proprio pensie-ro, una collaborazione con altre discipline eun’apertura nei confronti di altri approcci.

Dott.ssa Teresa Wysocka

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si sulla teoria di Lilli Nielsen: grazie ai for-ti contrasti ed ai giochi di luce proposti aduna distanza ravvicinata, il bambino ipove-dente è stimolato a livello visivo. Inoltre sipossono posizionare gli oggetti in modo in-dividuale in base alle capacità del piccoloed ai suoi bisogni cercando di far nascere inlui la voglia di guardarli e di prenderli pergiocare.

Lo “Schermo Low-Vision” invece permettedi presentare ai bambini gli oggetti con ungioco di luci ed ombre molto forte e moltostimolante. Si invita il bambino a guardare epoi a prendere l’oggetto così da conoscerloanche a livello tattile.

La stimolazione della vista avviene anchestimolando gli altri sensi: è importante farsempre toccare gli oggetti al bambino inmodo da incuriosirlo a guardare quello cheha fra le mani. Dunque è apprezzabile an-che utilizzare del materiale differente a li-vello tattile.

Anche l’udito può aiutare a stimolare lavista: il bambino tenderà a girare il viso ver-

LOW VISION

Abbiamo accolto con piacere l’occasioneche ci ha presentato atgabbes di mostrarequanto proponiamo ai bambini ipovedentidel reparto Arcobaleno della FondazioneProvvida Madre.

Le nostre attività di “low-vision” si rivol-gono a bambini con problemi di vista comedice la parola stessa (bassa visione).

La “low-vision” implica un modo di pen-sare e di essere: saper guardare il mondocon gli occhi di chi vede diversamente. In-fatti l’ipovisione è una diminuzione impor-tante dell’acuità visiva, nonostante si ap-portino delle correzioni ottiche.

L’intervento precoce è importante perimparare a servirsi del residuo visivo dellapersona ipovedente. Chi si trova in questacondizione ha una percezione delle imma-gini permanentemente sfuocata, che mi-gliora o peggiora in base a fattori come laluce, la distanza, il contrasto dei colori e lagrandezza dell’immagine.

Al fine di stimolare la vista dei nostribambini, interveniamo con diverso mate-riale caratterizzato soprattutto da luminosi-tà e contrasti di colori.

Per esempio utilizziamo la “CasettaLow-Vision”, che è stata costruita basando-

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so il rumore che ha sentito. Ugualmente sipossono integrare olfatto e gusto. La solle-citazione anche degli altri sensi aiuta note-volmente la carenza visiva, ovviamente bi-sogna anche utilizzare l’azione stimolantepiù consona ai bisogni ed alle capacità delsingolo individuo.

Reparto Arcobaleno,Fondazione Provvida Madre,

Balerna

L’ERGOTERAPIA PRESSO IL CEN-TRO DIURNO CASA VALLEMAGGIA

Il Centro Diurno Casa Vallemaggia è unluogo d’incontro pensato per persone che aseguito di un infortunio o una malattia inva-lidante, sono costrette a modificare le loroprecedenti abitudini e lo stile di vita.

Durante la creazione del progetto delCentro, è stato pensato di includere un ergo-terapista nell’èquipe pluridisciplinare. Que-sto è piuttosto non abituale per un centrodiurno dove sono maggiormente presentieducatori e operatori socio-assistenziali.

Il Centro Diurno rappresenta un’ottima “pa-lestra” per continuare ad allenare attivitàdella vita quotidiana come cucinare, appa-recchiare la tavola, andare fare la spesa, atti-vità al computer, lavori con utilizzo dellamotricità fine, lavori che richiedono forzafisica, ecc.

L’ergoterapista cerca di integrare ciò cheè stato conquistato durante la riabilitazioneiniziale intensiva, con attività quotidianespecifiche che vengono proposte durante lagiornata che l’utente trascorre al Centro.

Quando è necessario vengono program-mati momenti individuali di ergoterapia perallenare funzioni motorie, cognitive, secon-do i bisogni.

Si cerca di metter l’accento sul raggiun-gimento di maggior autonomia, stimolandopersone, a volte aiutandole con l’utilizzo dimezzi ausiliari.

L’ergoterapista favorisce la riabilitazioneconsiderando l’intera persona con le sue abi-tudini, i suoi interessi, le sue potenzialità, lamotivazione, l’ambiente sociale e fisico.

Per il centro diurno di casa VallemaggiaMargherita Meloni Quaglia

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gnato quotidianamente dagli operatoriGermano Pelli e Marco Tettamanti, per laconoscenza di sé e degli altri e di conse-guenza per migliorare la qualità di vita nel-l’ambiente lavorativo.La disciplina si svolge anche in palestra set-timanalmente e nel periodo estivo è stataproposta nel parco una volta alla settimana.Da questa ultima esperienza è stato trattoun video di pochi minuti presentato nellagiornata denominata “Vivere e percepirsicome un essere umano attivo nel suo am-biente”, svoltasi a Locarno, inserita nell’in-teressante iniziativa atgabbes dal tema“Persone con bisogni di accompagnamentointensivo” per la valorizzazione del lavoronegli istituti sociali.

Per ulteriori informazioni: 091 816 58 87

Per le attività di animazione del CARLSergio Perdonati

QIGONG, LAVORO SULL’ENERGIADELL’UOMO

Il Qigong o “Gong yau chun qj gong” è unostrumento che mira principalmente a faremergere le potenzialità del nostro corpoper poter raggiungere un benessere fisico.Il Qigong è una terapia energetica che si ba-sa sul movimento e la respirazione e vieneutilizzata per un equilibrio psico-fisico edanche per aiutare la gestione delle ansie edelle tensioni. L’attività viene svolta ingruppo per aiutare chi partecipa ad averconsapevolezza del proprio corpo e condi-videre con gli altri sensazioni ed emozioni.Essa coinvolge ospiti, pazienti ed operatoridel Centro Abitativo Ricreativo e di Lavoro(CARL) e della Clinica dell’OrganizzazioneSociopsichiatrica Cantonale di Mendrisio;la disciplina è stata introdotta per la primavolta nel laboratorio protetto “Off-set, Ti-pografia” del CARL come rituale d’iniziodi tutti i giorni lavorativi. Esso ha lo scopodi creare un percorso di gruppo, accompa-

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L’ANIMAZIONE E LA STIMOLAZIO-NE BASALE A CASA BELINDA-ISTI-TUTO OTAF

Casa Belinda è stata aperta nel 1998, la pri-ma casa con occupazione medicalizzatadella Fondazione OTAF. Accoglie 13 ospi-ti con diverse patologie e con handicap ditipo psicofisico e mentale. In questa strut-tura operano diverse figure professionali:infermieri, assistenti di cura, operatori so-cio-assistenziali fisioterapisti e, dal 2002 èattiva anche un’animatrice.

PremessaÈ importante che nelle strutture vi sia unadimensione che preveda non solo azionitendenti alla riduzione del “disagio”, maanche alla promozione dell' “agio”. Chenon comprenda solo termini quali preven-zioni, mantenimento, educazione, compen-sazione, cure e riabilitazione, ma anche al-tri, quali cambiamento e sviluppo allatrasformazione, cercando di mantenereconsapevolezza di sè e del mondo circo-stante. Infatti è ben diverso rivolgersi aospiti relativamente autosufficienti, dal ri-volgersi a ospiti fortemente compromessisia a livello psico-fisico che a livello cogni-tivo. È importante valutare le effettive capa-cità psicofisiche degli ospiti, per poter offri-re attività idonee ai loro bisogni, ma senzaperdere di vista le loro risorse.

Valutando bene i bisogni e le risorse diogni ospite presente, ci tuffiamo in attivitàludiche, espressive, emozionali e relaziona-li. Vengono proposte particolari modalità diinterazione che permettono all'utente dis-abile di raggiungere una miglior qualità divita e di avere le possibilità, anche se mini-me, di cambiamento e di evoluzione.

Nell'animazione e nelle attività di CasaBelinda gioca molto l'identità professionale

dell'animatrice, la quale sceglie quali aspet-ti potenziali praticare. Svariati sono i modidi essere animatori e altrettanti sono i venta-gli di possibilità. Ovviamente dipende dalnumero e dalle caratteristiche degli ospiti.L'animazione non determina da sola la qua-lità della vita della struttura, ma può contri-buire a trasformare un “sopravvivere” in un“continuare a vivere”.

Obiettivi- analisi dei bisogni e delle aspettative de-

gli utenti nell'ambito delle attività e del-l’animazione, favorendo processi tra bi-sogni e risorse

- interagire con l'utenza per la realizzazio-ne dei progetti animativi

- individuare strategie e metodologie di la-voro mirate ai diversi gruppi

- formulare progetti di animazione mirati,in collaborazione con l'équipe e i fami-gliari

- considerare il vissuto degli ospiti, le lororadici e le loro abitudini

- promuovere interventi di animazione erealizzare le attività

- facilitare e promuovere la comunicazio-ne con e tra gli utenti

- formulare proposte per migliorare i pro-grammi d'intervento

- sviluppare nuovi processi di approccianimativi

- volontariato- unire gli sforzi di tutti, anche i piu picco-

li, verso gli stessi obiettivi- ascoltare e percepire- rassicurare- favorire il sentimento di appartenenza ad

un gruppo- creare un clima sereno e affettivo nella

Casa, perché l'atmosfera che regna in es-sa è determinante per il benessere degliospiti.

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vedere, udire, gustare e odorare con “loro”tutto quello che ci circonda è un’esperienzafantastica ed incredibilmente creativa! Lastimolazione sensoriale è molto importante,in questo contesto, perché permette agliospiti di percepire il proprio corpo e quindise stessi, anche solo per un istante! II contat-to con l'acqua, durante i bagni terapeutici abase di fiori di fieno, favorisce il rilassa-mento muscolare e la percezione del corpo.

I colori vivaci di decorazioni che addob-bano le nostre pareti rallegrano la nostra vi-sta, le favole e la musica che ci accompa-gnano nei diversi momenti della giornata,alternandosi a momenti di silenzio, ci fannoevadere dai nostri pensieri e dalle nostretensioni. Il gustare i pasti, in buona compa-gnia, permette di instaurare relazioni socialitra il gruppo. I vari profumi che emananodalle marmellate e dai sali da bagno da noiprodotti, stimolano la fantasia e ci fannoviaggiare con la mente. Passeggiate al lago,una merenda all’aperto, uno spettacolo, unafesta, e altro ancora sono le proposte anima-tive offerte a Casa Belinda. Cose apparente-mente insignificanti e ovvie per una personain salute, ma di vitale importanza per i nostriospiti. Vitali perché permettono di spezzareIa routine e la ripetitività della vita in un isti-tuto di cura e fanno raggiungere una qualitàdi vita più dignitosa, che segna Ia differenzatra iI vivere ed il semplice sopravvivere.

II primo obiettivo è senz'altro stato quello diindividuare i bisogni di ogni singolo ospite,dividendo in piccoli gruppi gli utente permeglio favorire l'organizzazione dell'attivi-tà, siccome, esigenze e particolarità, varianoda soggetto a soggetto, con Ia collaborazio-ne dell'équipe e dei famigliari: si cerca diformulare progetti di animazione mirati; sifavorisce un processo d'incontro tra bisognie risorse di ogni utente, cercando così disfruttare le potenzialità di ognuno e scopren-do, giorno dopo giorno, sempre delle attivi-tà nuove e stimolanti per tutti; si scelgono lamaggior parte degli interventi animativi ba-sandosi sui principi della stimolazione deicinque sensi: tatto, vista, udito, gusto e olfat-to, ritenendole le più idonee ed interessantiquando si lavora con questo tipo di casistica,i sensi e gli organi di senso rappresentano lenostre porte di contatto con l’ambiente e conla realtà sterna; si ascoltano in modo parti-colare i “propri” cinque sensi, convinti cheaiutino a percepire I “loro” bisogni. Toccare,

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Per ottenere tutto questo l'idea di individua-lizzare L'animazione in piccoli gruppi si èrivelata molto valida sia per gli ospiti cheper noi poichè, cosi facendo, il tempo dedi-cato ad ognuno di loro è risultato di maggiorqualità.

Le diverse aree che riguardano l’anima-zione:Il gioco; musica e movimento; musicotera-pia; momenti di stimolazione/relazione in-dividuale; Stimolazione basale; attività dipiccoli lavori manuali; bagno terapeutico;pranzo terapeutico con gli ospiti; uscite ealtre attività.

ConclusioneAbbiamo appreso che la stimolazione basaleconsidera la persona disabile grave nella suaglobalità di bisogni, ed interviene in tutti gliambiti della sua vita. Essa permette alle per-sone interessate, malgrado la loro disabilità,di ritrovare una motivazione di relazione e dipartecipazione durante il loro cammino.

È a partire dal proprio corpo che la per-sona diversamente abile sente di esistere edè attraverso lo stesso che entra in contattocon il mondo che lo circonda.

Tutto quello che per noi è banale e acqui-sito, spesso abitudinario o poco stimolante,per i nostri ospiti si trasforma, quasi per ma-gia, in qualcosa di profondamente impor-tante, perché li fa sentire vivi, partecipi equindi accolti, rispettati ed accettati con leloro forze e le loro fragilità.

Giocando attraverso divertenti esercizidi movimento, scopriamo e sperimentiamocome il corpo, assieme alla voce, possa es-sere strumento musicale.

La musica dà all’essere l’emozione delmovimento, poiché è collocata nel tempo enello spazio.

Gioco, movimento e musica, sono fortistimolazioni che si combinano e si associa-

no in modo perfetto tra loro. Attraverso que-ste attività di gruppo, o singole, favoriamouna sorta di contatto che permette, sia a noiche agli altri, nuove vie di comunicazione.

Noi impariamo facendo. Facendo, speri-mentiamo e scopriamo tante cose nuove, ècosì che da cosa nasce cosa. Dobbiamo sa-per cogliere l’attimo nel quale qualcosasuccede, anche qualcosa di minimo ma que-sto qualcosa ha un grande valore a livellocomunicativo.Non stanchiamoci mai di ripetere che

in un contesto non verbale la ripetizionenon significa affatto monotonia, ma rap-presenta la scoperta e la comprensione diun messaggio. Perché spesso la felicità èanche desiderio di ripetizione.

Bassi Gabriella e equipe Casa Belinda

Fondazione OTAF

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ESPERIENZA DI COLLABORAZIO-NE DI UN CENTRO DIURNO CON ILMUSEO VELA DI LIGORNETTO

Durante un anno di incontri regolari, il mu-seo Vela e gli ospiti del centro diurno OTAFhanno condiviso un’esperienza di grandeintensità e sicuramente innovativa in Can-ton Ticino.

Una collaborazione preziosa nata dallagrande disponibilità di tutti per un progettocomune di mediazione culturale caratteriz-zata da un gran coinvolgimento generale.

L’obiettivo di questo progetto era da unaparte di dare l’occasione ai partecipanti divivere pienamente gli spazi e le creazionidel museo Vela di Ligornetto e dall’altra dioffrire la possibilità di svolgere attività inun ambiente nuovo e diverso da quello isti-tuzionale. Il progetto si è svolto su più gior-nate.

Un lavoro comune attraverso formeespressive diverse, adattate di volta in voltaalle specifiche capacità e gli interessi degliospiti. Un interazione con degli spazi e de-gli oggetti culturali pronti ad essere scoper-ti, sentiti e vissuti.

Le visite a questa struttura hanno susci-tato emozioni nuove e nessuno è rimasto in-differente davanti alle statue scolpite contanta cura e fatica da Vincenzo Vela.

Un’esperienza senza precedenti che è servi-ta a far conoscere un po’ di storia, a far ap-prezzare le opere dello scultore, a regalaremomenti sensazionali e irripetibili graziealle esperienze vissute. L’esperimento è sta-to gratificante sia per gli ospiti che per glioperatori. L’impegno e l’entusiasmo eranograndi ed hanno motivato il lavoro sia neipiccoli gruppi durante le giornate al MuseoVela, che al Centro diurno.

Un ringraziamento particolare alle media-trici del museo per la loro enorme disponi-bilità e per la squisita cortesia che hannosempre dimostrato.

L’equipe del centro diurnoFondazione OTAF

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ESTETICA

Al Laboratorio Ronchetto esiste da qualcheanno uno spazio particolare e sempre fre-quentato con piacere e regolarità da alcuneutenti: lo spazio di “cura del corpo”. Unospazio che si prefigge la valorizzazione disé attraverso l’estetica, la conoscenza diparti importanti del proprio corpo, l’ap-prendimento di alcune tecniche legate altrucco, farsi riconoscere migliorando lapropria immagine e dignità di personaadulta.

Coloro che lo frequentano hanno e stan-no vivendo delle evoluzioni. Si nota infattiche delle operazioni tipicamente femminili,che fino a qualche tempo fa non erano pra-ticate, oggi vengono svolte anche autono-mamente. Sicuramente un momento di rela-zione privilegiato con l’operatore, in quantoil rapporto è di uno a uno.

Nel corso della sua esistenza, questo pic-colo atelier ha avuto una sua evoluzione.Inizialmente quasi incompreso o addiritturaosteggiato da talune famiglie che non capi-vano come mai la loro “bambina” fosse at-tratta da rossetti, rimmel, creme, ecc., ora èvalorizzato e riconosciuto come elementointegrante cha va di pari passo con altre atti-vità atte a valorizzare la persona. È bello esignificativo sorprendere a volte delle uten-ti del laboratorio che si soffermano nell’ap-posito localino intente a darsi un tocco difemminilità.

Per l’equipe del laboratorioSabina

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BUONGIORNO A TUTTE LE AMI-CHE E A TUTTE GLI AMICI DI AT-GABBES!

Con queste poche righe vogliamo presen-tarvi la nostra società amatoriale, attiva nel-l’inline hockey e nell’hockey su ghiaccio.

Siamo gli ANIMALS, membri di unasquadra nata nel 1999 su idea di un gruppet-to di ragazzi amanti dell’inline hockey(chiamato anche skater hockey), desiderosidi praticare lo sport in maniera amatoriale e,soprattutto, all’insegna del divertimento.

Nel 2007, visto l’interesse di molti giocato-ri, gli Animals hanno deciso di iniziarel’avventura nell’hockey su ghiaccio… av-ventura che, unita all’impegno estivo, hacreato molto entusiasmo fra i giocatori chesvolgono entrambe le discipline.

Dal 2008 partecipiamo al Torneo di hoc-key su ghiaccio Memorial Roberto Pilotti diBellinzona dove, la stagione scorsa, abbia-mo ottenuto un fantastico quanto sorpren-dente 3° rango finale!

Nell’estate scorsa la squadra di inlinehockey ha festeggiato i 10 anni di presenzaO

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al “Torneo degli Amici, memorial Garganti-ni” di Agno. Per questo speciale anniversa-rio il comitato ha pensato di creare una ma-glia commemorativa che portasse sia ilvecchio logo degli Animals che quello at-tuale. Ogni membro di comitato ha portatola propria idea sul design della nostra ma-glia da gioco e, uno di essi, prendendo spun-to dalla squadra di calcio del Barcellona cheporta il logo di un’associazione umanitaria(Unicef), ha proposto di fare la stessa cosasulle nostre maglie.

È così nata l’idea di sostenere un’asso-ciazione operante sul territorio ticinese e lanostra scelta è caduta sull’ATGABBES!

Grazie alla disponibilità della Segrete-ria, un semplice contatto mail (con una ri-sposta velocissima con la relativa autoriz-

zazione della Direzione) ha reso possibilel’inserimento del logo dell’ATGABBESsulle nostre maglie da gioco, poi utilizzatedurante il Torneo di Agno dell’estate 2009.

Come società Animals desideriamocontribuire il più possibile ai tanti progettiche l’ATGABBES promuove a favore dibambini e ragazzi bisognosi di educazionespeciale. Per raggiungere quest’obiettivo ciimpegneremo a raccogliere la maggiorquantità di fondi durante le manifestazioni,sportive e non, alle quali parteciperemo.

Fieri di rappresentare, nel nostro piccolo,l’ATGABBES… vi salutiamo sportiva-mente!

AnimalsPer il comitato

Giorgio Gada-Barenco

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ESPLORATORI AD OGNI COSTO(E.O.C.) “ROCCIA DELLA PACE”

Avete voglia di presentarvi?La sezione Esploratori ad Ogni Costo(E.O.C.) “Roccia della Pace” è un grupposcout che vuole offrire la possibilità a ra-gazzi disabili cognitivi e fisici, dagli 11 ai25 anni, di vivere l’avventura scout comeesploratori o pionieri.

Le nostre attività sono pensate per coinvol-gere i ragazzi in maniera attiva, con stimoliche li sappiano motivare, adattando il meto-do scout alle loro capacità e risorse.

Dove e quando vi trovate?Ci riuniamo una volta al mese e, tempo per-mettendo, sempre all’aperto, sfruttando so-prattutto gli spazi verdi che la regione diLugano ci offre.

In alcune occasioni collaboriamo con lu-petti, esploratori, pionieri e rover di altre se-zioni, così da favorirne l’integrazione e laconoscenza reciproca.

Quando è nato il gruppo?La sezione è nata nell’ormai lontano set-tembre del 2006 e da allora con entusiasmoe disponibilità, ci mettiamo a disposizioneper preparare attività sempre nuove, legatealle tradizioni scout, ma proposte con lo spi-rito degli E.O.C., così come già fanno igruppi presenti negli altri cantoni svizzeri.

Nel 2009 la nostra sezione si è arricchita delposto pionieri, fatto che ha permesso di for-nire un’occasione ai ragazzi “più grandi” disviluppare ulteriormente le capacità orga-nizzative e l’indipendenza.

Avete un simbolo che vi contraddistingue?Certo, il foulard! Per gli scout è un simbolo

di riconoscimento molto importante e il no-stro porta i colori degli elementi presenti innatura: il blu richiama l’acqua, l’azzurrol’aria, il marrone la terra e l’arancione ilfuoco; a immagine del lavoro che intendia-mo fare con i ragazzi, ovvero poter “gioca-re” con gli elementi.

…e come mai questo nome?Da dove arriva? Il nostro nome, “Roccia della Pace”, prendespunto da “Il libro della giungla” di R. Ki-pling, nel quale si narra di una roccia che,durante la siccità, emerge dall’acqua, se-gnando un momento di pace tra gli animalicarnivori ed erbivori.

Perché l’iniziativa “Esploratori ad ognicosto”? Con il gruppo “Roccia della Pace” vogliamooffrire un’alternativa alle altre numerose at-tività proposte dalle associazioni presentisul territorio ticinese, offrendo l’opportuni-tà ai ragazzi disabili di entrare nel mondoscout. Noi animatori che ci mettiamo a dis-posizione per organizzare e svolgere le atti-vità con gli E.O.C. dell’unità Roccia dellapace, abbiamo maturato l’esperienza in al-tre sezioni e svolto varie formazioni scout.

Colgo l'occasione per ringraziare tutti glienti e associazioni, in particolare atgabbes,che ci sono vicini con contributi finanziari econsigli, permettendoci di vivere serena-mente questa nuova avventura.

Per gli animatoriLaura Cirla

Capo Sezione E.O.C. Roccia della Pace

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CENTRO RICREATIVO ASI

Da alcuni mesi, il centro del tempo liberoASI si è trasferito in un spazioso e lumino-so appartamento a Locarno. Il centro èaperto a tutte le persone con problemi dicomunicazione.

Il nostro primo obiettivo come associa-zione rimane il miglioramento della qualitàdi vita dei nostri utenti e delle loro famigliein un ambiente comunitario, familiare econtenitore di sentimenti ed emozioni.

Tutti insieme, ragazzi ed operatori, colla-boriamo allo svolgimento delle nostre atti-vità giornaliere.

Consideriamo che a più qualità di vitacorrispondono meno “comportamenti pro-blemi” e più possibilità di apprendimento.

Ci basiamo sull’ergoterapia, intesa cometerapia nell’azione, dove i ragazzi fannoinsieme agli operatori, perché noi mai vor-remmo sostituirci a loro.

Nessuno è diverso anche nelle nostre di-versità.

I bisogni primari dei nostri utenti sono lanostra linea guida e con questo scopo svol-giamo nel centro diversi laboratori espressi-vi come musica, cucina, ortaggio, pittura,danza, sport, ecc. Fare ed agire equivalgonoad essere.

Questo rinforza loro ed anche noi nel no-stro lavoro quotidiano e continuo come as-sociazione.

Questi laboratori espressivi hanno diver-si obiettivi: danno ai partecipanti aiuto nelleloro abilità sociali, comunicative, cognitiveed anche nella loro autonomia, dando senso,ordine e struttura, sempre rispettando i lorotempi e i loro ritmi.

Insegnare a condividere è la nostra prio-rità, comunicando non solo con parole: Lacomunicazione è più che parole, e comuni-care è più che parlare (Le Clercq). Entrarein rapporto con gli altri e con la natura permezzo di gite, grigliate all’aperto, uscite digruppo, sono pure per noi attività molto im-portanti.

Sentire piacere e sentirci gratificati conl’altro e con quello che facciamo è ancorapiù importante.

È per questa ragione che valutiamo i no-stri ragazzi per le loro competenze quindiper quello che possono e potrebbero fare.

Tutto ha un senso nella vita e anche la lo-ro vita ha un senso. A questo scopo i nostrimodi di intervento sono sempre effettuaticon una certa logica e coerenza tanto all’in-terno come all’esterno dell’associazione.

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Il clima di stabilità e di benessere emotivoaiuta il soggetto ad imparare meglio, spe-cialmente se la struttura è tranquilla e sere-na, dove tutti si aiutano a vicenda.

È grazie al coinvolgimento delle fami-glie e dei nostri volontari, che tutti i giornirestituiamo alla sofferenza la sua dignitàumana, invece di etichettare e soffocare condiagnosi e prognosi la sofferenza del sog-getto.

Per chi fosse interessato ad una visita al cen-tro preghiamo di contattare la sig.ra Elisa-beth Dova al nr. 078 821 38 73

dott.sa Giovanna BonomoPsicologa

HAI GIÀ

VOLONTARIATO?

Se desideri fare

un’esperienza

nelle nostre attività

del tempo libero

contattaci allo

091 972 88 78

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IO, LE MIE EMOZIONI E GLI ALTRI

L’idea di questo progetto è nata dell’espe-rienza lavorativa di tre formatori che, pursvolgendosi in ambiti molto differenti, sibasa su una tematica comune: quella delleemozioni.

Un formatore lavora, come educatore, conuna popolazione di utenti affetti da ritardocognitivo. Ogni giorno si confronta con leloro esigenze di apprendimento, di gestionedel quotidiano e di relazione con gli altri.Ognuno di questi bisogni è vissuto conemozioni ed espresso con comportamentiad esso correlati.

Una seconda formatrice insegna, da unanno, a giovani adulti, tra i quali alcuni condifficoltà di apprendimento derivanti daproblemi di varia natura: situazione fami-gliare, traumi, conflitti, ecc…

Quotidianamente si misura con il cosid-detto “quoziente emotivo”, cioè la capacitàdi ascoltare le proprie emozioni, che attual-mente è considerata fondamentale nel pro-cesso cognitivo.C

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Una terza persona lavora come formatricedi volontari che offrono servizio d’aiuto al-l’utenza ed è costantemente confrontatacon la gestione delle emozioni dell’utenza edel personale.

Per entrambi, la tematica delle emozionisi presenta quotidianamente nel loro ambitolavorativo, sia che si tratti del rapporto consingoli individui, sia che si tratti della ge-stione di dinamiche di gruppo.

Alla luce di questa riflessione, si è creatoun gruppo di lavoro con l’intento di elabo-rare un corso sulle emozioni destinato adun pubblico con deficit cognitivo, ipotiz-zando che vi fosse un bisogno da colmarein relazione al riconoscimento, alla comu-nicazione ed alla gestione delle emozioni,nell’ambito della formazione di personecon handicap.

Abbiamo dunque ideato un corso chepermettesse a coloro che volessero usu-fruirne, d’imparare a riconoscere il nomedelle principali emozioni, sapere come simanifestano e cosa le può generare.

C’è sembrato importante, poter inserirenel corso alcuni primi accenni teorici sem-plici.

Il corso iniziato nel mese di dicembre2009, è basato su modalità interattive edusando del materiale didattico molto varie-gato. Possiamo dire che le prime quattro le-zioni sono state un successo.

I partecipanti si sono sentiti coinvolti evalutano la loro comprensione ed il loro co-involgimento in modo più che positivo.Pensiamo dunque di riproporre il corso aCultura e formazione il prossimo anno oeventualmente integrarlo con altre proposteformative già presenti.

Antonio e Yvonnei formatori

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ITINERARI CULTURALI

Ogni primo sabato pomeriggio del mese, ilnostro allegro e curioso gruppetto formatoda dodici partecipanti, due formatrici e un'aiuto formatrice, si da appuntamento allastazione ferroviaria di Lugano.

Uniti dalla passione per la cultura, ci in-teressiamo principalmente al programmaofferto dalla città di Lugano. I musei sono ilnostro forte, ne abbiamo visitati tantissimi!Spesso riusciamo ad avere una guida tuttaper noi la quale captando l'attenzione ci“traduce” i messaggi che l'esposizione in-tende trasmettere. Alla fine della visita, ab-biamo la buona abitudine di sorseggiare unabibita in compagnia e di cogliere l'occasioneper scambiare le opinioni su quanto appenavisionato.

Itinerari Culturali privilegia gli sposta-menti con i bus della città, unendo così lavolontà di confrontarsi con la gente e il ri-spetto per l'ambiente.

In questo numero del bollettino, vorrem-mo invitarvi a seguire le nostre orme descri-vendovi una nostra uscita.

A due passi dalla città, in uno stabileadiacente il Parco Ciani, troviamo il MuseoCantonale di Storia Naturale.

Il 9 gennaio scorso, ci siamo incontraticome di consueto alla stazione di Lugano

USCIAMO INSIEME

Il mese di Settembre 2009 eravamo treiscritti poi con la realizzazione di un volan-tino gli iscritti sono aumentati: il corso haavuto un enorme successo.

Le attività e le uscite vengono scelte e inparte gestite da noi a rotazione.

Siamo sostenuti ed accompagnati da dueformatrici, molto in gamba.

L’idea di creare il volantino e di pubbli-cizzare il nostro corso “Usciamo InsiemeOver 30”mi è venuta perché alcuni genitorisi erano lamentati attraverso un articolo sulgiornalino atgabbes che non venivano pro-poste delle attività per i loro figli.

Io personalmente avendo piu di 30 annipercepivo la preoccupazione di questi geni-tori: lavorando a contatto con adolescentiosservo che si imbattono in risse pestaggi ealtri problemi (alcol droga).

Allora l’idea “Perche non creare un grup-po dove i giovani si possono radunare e faredelle attività assieme?” Sono molto felice diaver raggiunto questo obbiettivo perché an-che io possa conoscere gente nuova e condi-videre le mie conoscenze ed esperienze conaltre persone della mia età e anche di qual-che anno in più.”

Chiara Quadri

“Grazie Chiara per aver portato avanti il tuoprogetto e per l’impegno dimostrato: Culturae Formazione intende sostenere questo tipodi idee proprio perché riteniamo che essereadulti significa anche “progettare, immagi-nare”. Il gruppo oggi conta oltre 10 parteci-panti e verrà riproposto sicuramente nelprogramma dei corsi 2010/2011”.

Donatella Oggier-Fusi Responsabile corsi Cultura e Formazione

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dalla quale passa il Bus 2. Scesi alla fermatadel liceo, abbiamo percorso a piedi pochecentinaia di metri per arrivare al museo, ilquale si trova accanto alla biblioteca.

Ad aspettarci abbiamo trovato Sissi, unagiovane guida molto simpatica e sorridente,la quale in pochi istanti ha saputo infonderefiducia e allegria a tutto il gruppo.

Al museo si possono osservare numerosevetrate riproponenti situazioni della flora edella fauna ticinese. Sissi aveva preparatoper noi delle domande e dei giochetti perrendere la visita più movimentata.

Il gruppo ha reagito molto bene. Animaliimbalzamati come la volpe, il cervo, il lupo,l'orso e altri che tutti conoscono e ricono-scono molto bene erano vicini ad altri ani-mali di cui conosciamo l'esistenza ma chenon tutti hanno già visto dal vero come adesempio la donnola, il tasso, il tritone e tantialtri ancora.

Abbiamo visto tanti uccelli di lago, cam-pagnoli e persino il gipeto. Sissi ci ha inse-gnato delle astuzie per riconoscere le diversespecie di animali, come ad esempio che sul-la testa del gufo vediamo le orecchie mentreche sulla civetta no.

Tramite un gioco tattile abbiamo cercatodi riconoscere il maggior numero di oggetti,per timore non tutti hanno osato da subitomettere la mano nei contenitori, ma la rea-zione dei compagni divertiti ha fatto si che

in un secondo tempo quasi tutti i parteci-panti si sono lanciati con la mano in unascatola.

Il custode del museo ci ha proposto di vi-sionare de piccoli filmati sul microcosmo.Alcuni partecipanti hanno approfittato perriposare, mentre altri hanno partecipato at-tivamente alla discussione sul filmato.

Con un breve passaggio dai fossili di di-nosauri, abbiamo concluso la visita. Ci sia-mo congedati dalla brava Sissi e dal gentilecustode, dicendoci che ritorneremo in quan-to la visita si è rivelata ricca di scambi.

Ci siamo salutati con un caffé al Buffetdella Stazione, soddisfatti per aver passatoun bel pomeriggio in cui ogni partecipanteha avuto modo di esprimere le proprie sen-sazioni e le proprie conoscenze.

Oltre alle visite ai musei, organizziamouna o due volte all'anno un'uscita al cinema.

L'ultima uscita dell'anno scolastico laprevediamo di una giornata per avere il tem-po di cambiare città e di pranzare al risto-rante: evviva la cultura culinaria!

Silvia e Taniale formatrici

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E OGGI: FREDDO E CRUDO

Ecco il titolo d’un racconto collettivo, cre-sciuto e lievitato in un giorno, come ungrande pane.

Nessuna rete informatica ma solo alcuniingredienti: un viaggio tra le strutture dellaFondazione Diamante fatto da Flavio Strop-pini, alcune domande distribuite a circaduecento utenti presenti nei posti di lavoro edi abitazione e naturalmente le risposte a farda lievito. La fotografia, scattata in un gior-no freddo e crudo del dicembre 2009, rac-conta la quotidianità dei nostri collaboratori:come si spostano, cosa fanno, cosa mangia-no, cosa sognano ecc…

Flavio Stroppini ha tracciato una speciedi mappa del territorio da noi occupato e co-sì scrive: “La ripetizione diventa il segnosulla mia mappa. La ripetizione consenteall’uomo di adattarsi al territorio. Non esisteuna ripetizione migliore, peggiore, veloce,lenta, buona, cattiva. La ripetizione è quoti-dianità e ci contraddistingue”.

La ripetizione, non come alienazione,ma come perfezione del vivere, che ritrovia-mo nella costanza dell’impegno lavorativo,nella ripetizione dei gesti, dei percorsi den-tro la quale esplodono poi segni straordinariche tocca a noi capire, interpretare.

Quanta vita si muove in un giorno, quanterelazioni si intrecciano, quanti sentimenti sisviluppano: difficili da fermare, difficili daregistrare ma di certo si tratta, nella gioia enel dolore, d’una ricchezza enorme.

Per chi, oggi, è solo attento alle quantifi-cazioni numeriche della soddisfazione degliutenti, che gli esercizi di qualità ci propon-gono balzano agli occhi i limiti di casellinesterili, di faccette con i sorrisi o il pianto chepoi si debbono cuagulare in molto soddi-sfatto, soddisfatto, poco soddisfatto e insod-disfatto.

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Quel pane lievitato in un solo giorno ci da ladimensione della complessità e della ric-chezza della vita che in certi momenti biso-gna stringere entro cifre, ma che nel con-tempo cancella pezzi importanti di vita.

“Ero particolarmente agitata perché erada un po’ che volevo iniziare alla FondazioneDiamante. Così ho sognato il direttore. Ave-va deciso di farmi iniziare a lavorare comesindacalista. Insomma: un incubo!”.

“Mi hanno regalato uno smaltoper le unghie.Di che colore?Questo, rosso!L’hai usato?Guarda.Perché solo sulla mano sinistra?Perché sono destra”

“Ho soldi,Quanti?Tanti.Quanti?Guarda.Ma sono tutte monete!Ma sono tante!”

“Nel mio sogno c’erano betulle.Dove?Vicino al supermercato Migros.Ma non sono betulle.Per me erano betulle.Perché?Perché era un sogno in bianco e nero”.

Il quotidiano, la ripetizione, un giorno fred-do e crudo. Si può ben dire che la vita sta nelbagaglio di stupore che si riesce a conserva-re. I nostri utenti ce lo insegnano e tanto ab-biamo da imparare.

Un grazie grande a tutti loro!

Dir. Mario Ferrari

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Redazione: Segretariato atgabbes - Lugano Impaginazione: Laser - Fondazione Diamante - Lugano • Stampa: TBS, La Buona Stampa sa - Pregassona

atgabbes - SEGRETARIATOvia Canevascini 46903 Lugano-BessoTel. 091 972 88 78Fax 091 970 19 09ccp 69-5150-0e-mail: [email protected]

Gruppo Regionaleatgabbes MendrisiottoPresidente: Daniele Martini

Tel. 076 440 94 73

Gruppo Regionaleatgabbes LuganesePresidente: Cosimo Mazzotta

Tel. 091 971 37 14

Gruppo Regionaleatgabbes BellinzonesePresidente: Camillo Rossi

Tel. 091 858 17 94

Gruppo Regionaleatgabbes LocarnesePresidente: René Derighetti

Tel. 091 791 70 43

Gruppo Regionaleatgabbes Biasca e Tre ValliPresidente: Gianni Ravasi

Tel. 091 880 31 31

ATELIER PEDEVILLA - PREASILOvia Ravecchia 76512 Giubiasco

Responsabile:Claudia Müller-GrigoloTel. 091 857 38 55

GRUPPO INTEGRATIVO - PREASILOvia Ronchetto 166900 Lugano

Responsabile: Piera RegazzoniTel. 091 970 31 01

ATELIER DI PITTURA6742 Pollegio

Responsabile:Luciana RavasiTel. 091 862 16 79

GRUPPO GIOVANI LA FINESTRAChiassoResponsabile:Lorena Ruggiero

Tel. 076 561 16 43

GRUPPO SUPERGIOVANILuganeseResponsabile:Alessandro Corti

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CULTURA E FORMAZIONE PER PERSONE INVALIDE

via Canevascini 46903 Lugano-BessoTel. 091 970 37 29Fax 091 970 19 09

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c/o Pro Infirmisvia dei Sindacatori 16900 MassagnoTel. 091 960 28 80

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CONSULENZA GIURIDICA ANDICAPConsulenza nell’ambito delle assicurazionisociali:

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