Paleo Diet A

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Paleodieta La dieta paleolitica, chiamata anche paleodieta o dieta delle caverne, ha significato ambivalente: dal punto di vista delle scienze paleontologiche umane intende esaminare e documentare la dieta umana nel corso dell'evoluzione delle specie e nel corso dei cambiamenti geografici, paleoclimatici e comportamentali dal punto di vista delle diete umane contemporanee intende riproporre un ipotetico tipo di alimentazio- ne che caratterizzava le popolazioni umane vissute nel periodo precedente la scoperta dell'agricoltura, avvenuta circa 10.000 anni fa, diete comunque, per la scienza paleontologica non uniformabili ad una sola, coinvolgendo regimi alimentari tra i più variati. 1 Accezione paleontologica 2 Accezione dietologica recente 2.1 Premessa Il Paleolitico fu il primo periodo in cui si sviluppò la tecnologia [1] umana con l'introduzione dei primi stru- menti in pietra [1][2][3] , seguito nell'ultimo milione di an- ni dall'utilizzo del fuoco [4] , poi utilizzato per la cottura degli alimenti, da parte di diverse specie di ominidi a partire da circa 2,5 milioni di anni fa, e terminando con l'introduzione dell'allevamento e dell'agricoltura, [1][3] Per oltre due milioni di anni, le specie umane trassero sostentamento da caccia, pesca e raccolta di vegetazione spontanea; a sostenere la dieta paleolitica sarebbe pertan- to l'assunto, peraltro errato per la scienza moderna, che a livello genetico e fisiologico l'uomo non ha subito grossi mutamenti dal paleolitico ad ora, sebbene si sia assai evo- luto dal punto di vista culturale, tecnologico e scientifico. Negli ultimi due milioni di anni, i cambiamenti genetici sono stati infatti tali da produrre una diversificata proge- nie di specie umane di cui una mezza dozzina afferenti al genere Australopithecus, e più di una dozzina afferenti al genere Homo. 2.2 Teoria della paleodieta Secondo i propugnatori della paleodieta recente, la cor- retta alimentazione si dovrebbe basare su cibi che era- no reperibili prima dello sviluppo delle tecniche agricole, cioè su prodotti di "selvaggina" di ogni tipo, specialmen- te midollo, cervella, frattaglie, sangue di mammiferi (la muscolatura, si sostiene, veniva consumata solo se non c'era altro), pesce, crostacei, rettili, vermi, bachi, insetti, uccelli, uova, bacche, frutti, miele, vegetali appena spuntati, radici, bulbi, noci, semi, eccetera. Si dovrebbe comunque definire se si tratta di alimenta- zione prevalentemente di raccolta e preparazione culina- ria di insetti e rettili (ramo tropicale sudamericano), di caccia e pesca eschimese o di bruchi, rettili e bulbi del ramo australiano, od altro. Di seguito le argomentazioni di una frazione di questo movimento salutistico (secondo Dr. Loren Cordain). 2.3 Cosa mangiare La paleodieta consiglia di mangiare cibi quanto più pos- sibile vicini allo stato naturale: carne e frattaglie meglio se di animali selvatici o allevati allo stato brado sen- za l'utilizzo di granaglie; pesce, anche in questo caso preferendo pesci pescati, frutti di mare, crostacei, mol- luschi, uova, frutta e verdura di ogni tipo, scelta tra i prodotti di stagione, moderate quantità di frutta secca. Tra gli oli utilizzabili ci sono l'olio extravergine di oliva, l'olio di noci, l'olio di cocco e l'olio di avocado, Notevole importanza rivestono i pesci grassi ed il pesce azzurro, quindi sgombro, tonno, sardine, alici, halibut, in quanto contengono rilevanti quantità di acidi grassi omega-3. Per quanto riguarda le percentuali di macronutrienti, non vengono fissate in modo preciso (come avviene per esempio nella Dieta Zona) ma viene fornito un range: le proteine rappresentano dal 20% al 35% delle calorie,i grassi dal 30% al 60% ma anche 80% o oltre per alcuni soggetti, i carboidrati dal 20% al 35% delle calorie. Ci sono sostenitori, e tra essi anche illustri nutrizionisti co- me il dr. Barry Groves di diete paleolitiche di sole carni e grassi animali; essi manifestano comunque ottima salute anche dopo molti anni trascorsi senza carboidrati. Le per- centuali dei macronutrienti vanno riviste sostanzialmente per gli sportivi a seconda dei casi ed a seconda dello sport praticato, ma comunque sempre a favore dei carboidrati. In questi casi è consentito introdurre alimenti non paleo- litici preferibilmente patate (alcalinizzanti) e, saltuaria- mente, cereali meglio se senza glutine, digeribili e a basso indice glicemico come il riso basmati, anche se in linea con i principi della dieta si può usare il miele in sostitu- zione di patate e cereali. Anche la pratica di germogliare i cereali e i legumi, può essere presa in considerazione, in 1

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la dieta del paleolitico

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Paleodieta

La dieta paleolitica, chiamata anche paleodieta o dietadelle caverne, ha significato ambivalente:

• dal punto di vista delle scienze paleontologicheumane intende esaminare e documentare la dietaumana nel corso dell'evoluzione delle specie e nelcorso dei cambiamenti geografici, paleoclimatici ecomportamentali

• dal punto di vista delle diete umane contemporaneeintende riproporre un ipotetico tipo di alimentazio-ne che caratterizzava le popolazioni umane vissutenel periodo precedente la scoperta dell'agricoltura,avvenuta circa 10.000 anni fa, diete comunque, perla scienza paleontologica non uniformabili ad unasola, coinvolgendo regimi alimentari tra i più variati.

1 Accezione paleontologica

2 Accezione dietologica recente

2.1 Premessa

Il Paleolitico fu il primo periodo in cui si sviluppò latecnologia[1] umana con l'introduzione dei primi stru-menti in pietra[1][2][3], seguito nell'ultimo milione di an-ni dall'utilizzo del fuoco[4], poi utilizzato per la cotturadegli alimenti, da parte di diverse specie di ominidi apartire da circa 2,5 milioni di anni fa, e terminando conl'introduzione dell'allevamento e dell'agricoltura,[1][3]Per oltre due milioni di anni, le specie umane trasserosostentamento da caccia, pesca e raccolta di vegetazionespontanea; a sostenere la dieta paleolitica sarebbe pertan-to l'assunto, peraltro errato per la scienza moderna, che alivello genetico e fisiologico l'uomo non ha subito grossimutamenti dal paleolitico ad ora, sebbene si sia assai evo-luto dal punto di vista culturale, tecnologico e scientifico.Negli ultimi due milioni di anni, i cambiamenti geneticisono stati infatti tali da produrre una diversificata proge-nie di specie umane di cui una mezza dozzina afferenti algenere Australopithecus, e più di una dozzina afferenti algenere Homo.

2.2 Teoria della paleodieta

Secondo i propugnatori della paleodieta recente, la cor-retta alimentazione si dovrebbe basare su cibi che era-

no reperibili prima dello sviluppo delle tecniche agricole,cioè su prodotti di "selvaggina" di ogni tipo, specialmen-te midollo, cervella, frattaglie, sangue di mammiferi (lamuscolatura, si sostiene, veniva consumata solo se nonc'era altro), pesce, crostacei, rettili, vermi, bachi, insetti,uccelli, uova, bacche, frutti, miele, vegetali appenaspuntati, radici, bulbi, noci, semi, eccetera.Si dovrebbe comunque definire se si tratta di alimenta-zione prevalentemente di raccolta e preparazione culina-ria di insetti e rettili (ramo tropicale sudamericano), dicaccia e pesca eschimese o di bruchi, rettili e bulbi delramo australiano, od altro.Di seguito le argomentazioni di una frazione di questomovimento salutistico (secondo Dr. Loren Cordain).

2.3 Cosa mangiare

La paleodieta consiglia di mangiare cibi quanto più pos-sibile vicini allo stato naturale: carne e frattaglie megliose di animali selvatici o allevati allo stato brado sen-za l'utilizzo di granaglie; pesce, anche in questo casopreferendo pesci pescati, frutti di mare, crostacei, mol-luschi, uova, frutta e verdura di ogni tipo, scelta tra iprodotti di stagione, moderate quantità di frutta secca.Tra gli oli utilizzabili ci sono l'olio extravergine di oliva,l'olio di noci, l'olio di cocco e l'olio di avocado, Notevoleimportanza rivestono i pesci grassi ed il pesce azzurro,quindi sgombro, tonno, sardine, alici, halibut, in quantocontengono rilevanti quantità di acidi grassi omega-3.Per quanto riguarda le percentuali di macronutrienti,non vengono fissate in modo preciso (come avviene peresempio nella Dieta Zona) ma viene fornito un range: leproteine rappresentano dal 20% al 35% delle calorie, igrassi dal 30% al 60% ma anche 80% o oltre per alcunisoggetti, i carboidrati dal 20% al 35% delle calorie. Cisono sostenitori, e tra essi anche illustri nutrizionisti co-me il dr. Barry Groves di diete paleolitiche di sole carni egrassi animali; essi manifestano comunque ottima saluteanche dopomolti anni trascorsi senza carboidrati. Le per-centuali dei macronutrienti vanno riviste sostanzialmenteper gli sportivi a seconda dei casi ed a seconda dello sportpraticato, ma comunque sempre a favore dei carboidrati.In questi casi è consentito introdurre alimenti non paleo-litici preferibilmente patate (alcalinizzanti) e, saltuaria-mente, cereali meglio se senza glutine, digeribili e a bassoindice glicemico come il riso basmati, anche se in lineacon i principi della dieta si può usare il miele in sostitu-zione di patate e cereali. Anche la pratica di germogliarei cereali e i legumi, può essere presa in considerazione, in

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2 5 VOCI CORRELATE

modo da ridurre drasticamente gli antinutrientri presenti;in questo caso non si parla più di semenze ma di vere eproprie verdure, ricche in amido predigerito e con un con-tenuto di antinutrienti nettamente abbattuto, tra i qualispecialmente l'acido fitico, che tende a sottrarre mineralidal lume intestinale e a provocarne gravi deficienze.

2.4 Cosa non mangiare

Tutto quanto non era disponibile nel Paleolitico e chedunque risulta estraneo al genoma dell'uomo, quindi: i ce-reali e i loro derivati, i legumi (compresa la soia), il lattee i suoi derivati. Tra le bevande sono da eliminare tuttequelle contenenti zuccheri aggiunti, coloranti e additivi,mentre sono utilizzabili il tè, gli infusi in genere e i frul-lati e centrifugati di frutta e verdura. Il vino e l'aceto, an-che non essendo alimenti paleo, sono tollerati se assuntiin quantità moderate e saltuariamente. È raccomandatoridurre o eliminare il sale da cucina, sebbene al fine digarantire una aderenza alla dieta sul lungo periodo que-sta indicazione viene messa in secondo piano rispetto allelinee guida principali.Vanno eliminati anche gli oli di mais e di semi e lamargarina: i primi poiché ricchi di acidi grassi omega-6, che hanno effetto infiammatorio, la seconda perchéè costituita da grassi idrogenati, molto pericolosi per lasalute.

2.5 Punti di forza

1. Seguendo il modello paleolitico si introducono conl'alimentazione elevate quantità di vitamine e co-fattori vitaminici, minerali, antiossidanti, contenutinella frutta, nella verdura e nelle carni.

2. Inoltre, l'eliminazione degli oli di semi e il consumoabituale di pesce azzurro permette di raggiungere ilgiusto equilibrio tra acidi grassi omega-3 ed omega-6, sebbene appaia molto difficile oggigiorno, vistala difficoltà di procurarsi carne selvatica, ottenereil rapporto ideale tra omega-3 ed omega-6 senza ri-correre all'uso di integratori: si calcola infatti che nelPaleolitico tale rapporto fosse 1:1.

3. L'abbondante consumo di verdura e frutta el'esclusione di cereali e latticini apporta benefici inquanto produce nel corpo un ambiente alcalino, coneffetti protettivi per le ossa e la salute in genere.

2.6 Critiche

1. Questa dieta viene accusata di essere low-carb; inrealtà essa non limita i carboidrati, consiglia solodi assumere carboidrati ingerendo frutta e verdurae tuberi, e non cereali e loro derivati.

2. Un'altra critica che le viene mossa riguarda lamancanza di calcio, data l'esclusione dei latticini.

3. Un'ultima obiezione afferma che nel corso del tem-po ci siano state in realtà modificazioni riguar-do al patrimonio genetico umano, per cui l'uomosi sarebbe adattato al consumo di latticini e/o dicereali.

La diffusione di intolleranze al latte e al glutine porta amettere in discussione il fondamento di questa ipotesi.

3 Bibliografia• Staffan Lindeberg (2010) Food and Western Disea-se: Health and Nutrition from an Evolutionary Per-spective, Chichester, U.K., Wiley-Blackwell, ISBN1-4051-9771-4.

• Dr. Loren Cordain, "The Paleo Diet"[5]

• Dr. Loren Cordain e Joe Friel, "The Paleo Diet forAthletes"

• Robb Wolf, (2011) La paleo dieta, Venezia,Sonzogno, ISBN 978-88-454-2489-2.

• Konner M, Eaton SB., (2010) Paleolithic nutri-tion: twenty-five years later, Nutr Clin Pract.,DOI:10.1177/0884533610385702..

4 Note[1] Nicholas Toth and Kathy Schick, Handbook of Paleoan-

thropology, Springer Berlin Heidelberg, 2007, p. 1963,ISBN 978-3-540-32474-4, (Print) 978-3-540-33761-4(Online).

[2] “Stone Age,” Microsoft Encarta Online Encyclopedia2007 Contributed by Kathy Schick, B.A., M.A., Ph.D.and Nicholas Toth, B.A., M.A., Ph.D.

[3] Grolier Incorporated, The Encyclopedia Americana, Uni-versity of Michigan, Grolier Incorporated, 1989, p. 542,ISBN 0-7172-0120-1.

[4] Francesco Berna, Paul Goldberg, Liora Kolska Horwitz,James Brink, Sharon Holt, Marion Bamford,and MichaelChazan; PNAS Plus:Microstratigraphic evidence of in situfire in the Acheulean strata ofWonderwerk Cave, NorthernCape province, South Africa PNAS 2012 109 (20) E1215–E1220; published ahead of print April 2, 2012, doi:10.1073/pnas.1117620109

[5] Dr. Loren Cordain, “The Paleo Diet” (pag. 9)

5 Voci correlate• Dieta (alimentazione)

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6 Altri progetti

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7 Collegamenti esterni•

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4 8 FONTI PER TESTO E IMMAGINI; AUTORI; LICENZE

8 Fonti per testo e immagini; autori; licenze

8.1 Testo• Paleodieta Fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Paleodieta?oldid=71636993 Contributori: Snowdog, Danilo, Gac, Ruthven, M7, TierrayLi-bertad, Mickey83, Peter Forster, Godzillante, Ariel, Moroboshi, Biopresto, YurikBot, Maxcip, *Raphael*, SunBot, CruccoBot, Gipsy, El-wood, Eumolpo, Gemella, Ignisdelavega, Sunflower, Lazonalibera, Nicoli, Enry Wiki, MelancholieBot, RolloBot, Rei-bot, LukeWiller, Ve-neziano, Tagt The Spellcaster, Pracchia-78, Azrael555, PipepBot, Buggia, PixelBot, Donato.spe, Turgon, FixBot, Sanremofilo, LaaknorBot,Capitano666, FrescoBot, AttoBot, ArthurBot, Xqbot, RibotBOT, MaxDel, Ripchip Bot, GrouchoBot, EmausBot, Manusha, HRoestBot,GnuBotmarcoo, Manne 88, JackieBot, Shivanarayana, ZimbuBot, Massimiliano Panu, Adamanttt, Atarubot, Francismetal, SonoMartina,Botcrux, AlessioBot, Addbot, 79seven, Vegetable, Sherpaman, Veloraptor1979 e Anonimo: 39

8.2 Immagini• File:Commons-logo.svg Fonte: http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/4/4a/Commons-logo.svg Licenza: Public domain Con-tributori: This version created by Pumbaa, using a proper partial circle and SVG geometry features. (Former versions used to be slightlywarped.) Artista originale: SVG version was created by User:Grunt and cleaned up by 3247, based on the earlier PNG version, created byReidab.

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8.3 Licenza dell'opera• Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0