Pagine da perroni manuale recupero calciatore infortuni

10
1 capitolo D all’analisi della letteratura possiamo notare quanto siano nume- rosi gli autori interessati all’individualizzazione statistica di trau- mi nel gioco del calcio, alla sua origine ed evoluzione e, soprattutto, ai tempi dei processi di recupero fondamentali per il proseguo della sta- gione agonistica del calciatore. Sassi e altri* hanno analizzato 71 partite della squadra spagnola Valen- cia (40 National League,9 pre-season match,6 National selection, 16 Champion League) riuscendo a individuare statisticamente i trau- mi muscolari: 44% nella stagione 2000-2001; 33% nel 2001-2002; 37% nel 2002-2003. Con una media di 69 traumi muscolari pari al 38%, dei quali: • il 36% era rappresentato da DOMS per un corrispondente 4.3 ses- sioni di riabilitazione; EPIDEMIOLOGIA * Isokinetics, The rehabilitation of Sport Muscle and Tendon Injuries, Inter- national Congress, 2004.

description

Manuale teorico - pratico per il recupero del calciatore infortunato. Con riabilitazione da lesione muscolare. Fabrizio Perroni http://www.calzetti-mariucci.it/shop/prodotti/manuale-teorico-pratico-per-il-recupero-del-calciatore-infortunato-con-riabilitazione-da-lesione-muscolare-1

Transcript of Pagine da perroni manuale recupero calciatore infortuni

Page 1: Pagine da perroni manuale recupero calciatore infortuni

1 capitolo

D all’analisi della letteratura possiamo notare quanto siano nume-rosi gli autori interessati all’individualizzazione statistica di trau-

mi nel gioco del calcio, alla sua origine ed evoluzione e, soprattutto, aitempi dei processi di recupero fondamentali per il proseguo della sta-gione agonistica del calciatore.Sassi e altri* hanno analizzato 71 partite della squadra spagnola Valen-cia (40 National League, 9 pre-season match, 6 National selection,16 Champion League) riuscendo a individuare statisticamente i trau-mi muscolari:

• 44% nella stagione 2000-2001;• 33% nel 2001-2002;• 37% nel 2002-2003.

Con una media di 69 traumi muscolari pari al 38%, dei quali:

• il 36% era rappresentato da DOMS per un corrispondente 4.3 ses-sioni di riabilitazione;

EPIDEMIOLOGIA

* Isokinetics, The rehabilitation of Sport Muscle and Tendon Injuries, Inter-national Congress, 2004.

Page 2: Pagine da perroni manuale recupero calciatore infortuni

I l muscolo è una forma contrattile di tessuto biologico. È uno deiquattro tipi principali di tessuto, presenti nell’organismo umano;

gli altri sono epitelio, tessuto connettivo e tessuto nervoso, la cui con-trazione muscolare viene usata sia per muovere le parti del corpo,che per muovere le sostanze all'interno del corpo.Vi sono tre varianti di muscolo:

• liscio (involontario),• cardiaco,• scheletrico (volontario).

Il muscolo liscio è presente nella parete degli organi interni e inmolti organi cavi; il muscolo cardiaco lo si trova soltanto nel cuoredove è responsabile della contrazione.Il muscolo scheletrico è quel muscolo responsabile del movimentodelle leve ossee ed è formato da due porzioni: il ventre muscolare e itendini, che nel loro insieme rappresentano l’unità muscolotendinea.

Il ventre muscolare è costituito da fibre elastiche parallele separate leune dalle altre, chiamate miofibrille, che, a loro volta, sono formate damigliaia di piccoli sarcomeri, le unità funzionali del muscolo.

ANATOMIA DELL’APPARATO MUSCOLOTENDINEO

2 capitolo

Page 3: Pagine da perroni manuale recupero calciatore infortuni

capitolo

L’eziopatologia del danno muscolare può essere di due tipi:

• trauma diretto: il danno può essere causato da una collisione conun avversario, un oggetto o il terreno, e la sua severità può esseredeterminata dalla violenza del trauma e dallo stato del muscolo,rilassato o contratto. La diagnosi è basata sulla descrizione dell’e-vento, sull’esame clinico e sulla visione della Risonanza Magneticaad Immagini;

• trauma indiretto senza meccanismo di contatto: il danno è specificodell’attività sportiva ed è causato dalla grande richiesta del muscoloalle sue proprietà elastiche e di contrazione. I meccanismi di trau-ma possono essere ricondotti a stretching passivo e/o a una bruscacontrazione durante lo stretching, ad accelerazioni o decelerazioniin massima velocità. Salti, corsa a zig-zag calci o movimenti controresistenze possono incrementare il rischio trauma.Altri fattori pre-disponenti il trauma possono essere:a) perdita e/o errori di allenamento (numerosi autori indicano un

basso Massimo Consumo di Ossigeno come un alto fattore dirischio): sbagliato riscaldamento e defaticamento, sbagliata sceltadi materiali;

LESIONI MUSCOLARI

3

Page 4: Pagine da perroni manuale recupero calciatore infortuni

capitolo

L a figura del preparatore atletico negli ultimi dieci anni ha avutoun’importanza sempre maggiore nell’ambito del gioco del cal-

cio: si è passati da un ruolo di secondo piano, come semplice colla-boratore dell’allenatore, ad una figura professionale sempre mag-giormente apprezzata, preparata, specializzata e con un inserimentosempre più importante nella programmazione della struttura dell’al-lenamento.La conoscenza del corpo umano fornita dall’anatomia, dalla fisiologiae da tutta la medicina dello sport ha consentito di sperimentareforme sempre più individualizzate di allenamento volte al migliora-mento della performance ed, allo stesso tempo, alla cura, alla preven-zione ed alla riabilitazione motoria degli infortuni derivanti da essa.Proprio per questo nuovo concepimento globale di allenamentosportivo, l’attenzione data fino a poco tempo fa al solo miglioramentodella performance è stata bilanciata dall’attenzione degli ultimi annialla prevenzione e al recupero degli infortuni.Quando si parla di riabilitazione si parla di un processo di recuperodi durata abbastanza lunga in cui intervengono più persone. Nel pro-cesso di recupero sono coinvolti tutti i membri dello staff tecnico(medico, terapista della riabilitazione, preparatore atletico, allenatoree calciatore stesso) che interagiscono tra loro scambiandosi cono-

RUOLO DEL PREPARATORE ATLETICO

4

Page 5: Pagine da perroni manuale recupero calciatore infortuni

capitolo

I l trattamento fisioterapico delle lesioni muscolari sarà affrontato inmaniera differente in relazione alla gravità del trauma tessutale, al

tipo di muscolo interessato, all’entità dell’ematoma e alla sua localiz-zazione. Il trattamento, caratterizzato da un continuo interscambiod’informazioni da parte di tutto lo staff (medico, terapista della riabili-tazione, preparatore atletico e allenatore), sarà suddiviso in quattrofasi che partiranno da un immediato trattamento post-traumatico finoal ritorno all’attività specifica con la squadra.

I principi cardini della prima fase, riguardante l’immediato trattamen-to post traumatico (72 ore), saranno riposo, crioterapia, compressioneed utilizzo di stampelle per la deambulazione, mentre le modalità diintervento saranno focalizzate con l’aiuto di macchinari, quali:

LASER (light amplification by stimulated emission of radiation).

È una sorgente di luce che si propaga con onde elettromagnetichee che ha delle caratteristiche del tutto particolari:

TRATTAMENTOFISIOTERAPICO

5

1a Fase

Page 6: Pagine da perroni manuale recupero calciatore infortuni

capitolo

N egli ultimi dieci anni l’interesse per la terapia acquatica è sensi-bilmente cresciuto, tanto da divenire rapidamente una tecnica

riabilitativa molto utilizzata dai terapisti sportivi.L’efficacia terapeutica su un corpo in immersione è legata ai principidella termodinamica e dell’idrodinamica. Dallo studio dell’idrodinami-ca possiamo definire la pressione P come il rapporto fra l’intensitàdella forza F che si esercita su una superficie S, sulla quale è unifor-memente distribuita in direzione ad essa perpendicolare, e l’areadella superficie stessa A.Dallo studio delle leggi dell’idrodinamica possiamo affermare che ifluidi esercitano una pressione su ogni parte di un corpo in essiimmerso, che un corpo immerso nell’acqua riceve una pressioneidentica in tutte le direzioni, e che in un liquido la pressione è diretta-mente proporzionale alla densità del fluido e alla profondità d’immer-sione.Dunque, una superficie (S) immersa in un liquido è sottoposta allapressione P = F/S dove

• F è il peso della colonna di liquido che agisce su di essa.• F = mg dove m è la massa del liquido che agisce sulla superficie (S)

e g l’accelerazione di gravità.

IDROKINESITERAPIA

6

Page 7: Pagine da perroni manuale recupero calciatore infortuni

capitolo

L a fase riabilitativa motoria per il recupero del giocatore dopo lalesione muscolare, che data la specificità dello sport interessa

prettamente gli arti inferiori, deve cominciare in acqua immediata-mente dopo la prima fase del trattamento fisioterapico (in funzionedella caratteristica della lesione) e proseguire successivamente sulcampo.

L’intensità di esecuzione degli esercizi di recupero deve essereimpostata seguendo il principio del S. A. I. D. (Specific Adaptationto Impose Demand), ovvero adattamento specifico al carico impo-sto, in cui lo stress imposto dagli esercizi di recupero non deveessere tale da aggravare la lesione prima che vi sia stata la possibili-tà di adattarsi opportunamente all’incremento di prestazionerichiesto.

Quindi, gli esercizi dovranno essere svolti nel seguente ordine (vedila pagina 36).

TRATTAMENTOATLETICO

7

Page 8: Pagine da perroni manuale recupero calciatore infortuni

capitolo

I fattori predisponenti questi tipi di lesione, appena analizzati nellaloro totalità, danno una giusta indicazione sulla linea da seguire

per impostare un lavoro di prevenzione.L’impostazione del lavoro di natura preventiva sul giocatore di calciodeve essere improntato sulle riduzione degli eventi stressanti sia di natu-ra personale quali riservatezza, indifferenza, apprensione, superprotezio-ne o distrazione con inibizione della capacità di superare lo stress, chedi natura fisica.Andersen e Williams (in J Sport Exer Physiology; 1988)hanno dimostrato che i fattori stressanti negativi (es. un calcio di rigoresbagliato) causano una perdita di concentrazione influenzando negativa-mente lo stato di tensione con conseguente infortunio da stress.Per quanto riguarda lo stress fisico, deve essere controllato impron-tando la programmazione delle unità di allenamento su:

• scelta dei giusti tempi di recupero tra le competizioni. Il giocatoredovrebbe essere messo nelle condizioni migliori per smaltire lostress derivante dall’attesa della partita da giocare, della partita gio-cata, e dei trasferimenti a/da la sede di gioco;

• programmazione del giusto equilibrio tra volume ed intensità diallenamento dall’inizio della periodo preparatorio ma soprattuttodurante quello competitivo (vedi figura 6, pagina 50);

PREVENZIONE

8

Page 9: Pagine da perroni manuale recupero calciatore infortuni

Q ualsiasi atleta durante lo svolgimento di sedute di allenamentoe la disputa di partite va incontro al manifestarsi di traumi di

qualsiasi genere, sia muscolo-tendineo che articolare, che possonoinfluenzare il decorso della propria carriera sportiva. Infatti, propriola ripetizione continua degli stessi sforzi porta ad un affaticamentodelle componenti muscolari ed articolari portando il corpo a ricorre-re all’assunzioni di atteggiamenti di compensazione sempre identici.La colonna vertebrale, oltre ad avere un funzionamento complessodovuto alle innumerevoli inserzioni muscolari che agiscono su essa, èstrumento molto importante per i meccanismi di difesa. Con le sue24 ossa mobili e le sue enormi possibilità di torsioni in tutti i sensi,permette compensare gli squilibri dovuti ad un gesto tecnico malriuscito e, successivamente, adattarsi. Quindi, nella fase di pianificazio-ne delle sedute di allenamento, una particolare accuratezza deve esse-re data agli squilibri muscolari dovuti agli errati atteggiamenti assuntidalla colonna vertebrale.La pianificazione dell’organizzazione dell’allenamento dovrebbe esse-re improntata in maniera tale da lavorare evitando squilibri muscolarinella regione lombare, pelvica e delle anche, attraverso il rafforzamen-to funzionale della muscolatura addominale e dorsale, l’allungamentosistematico degli stessi arti ed evitando sollecitazioni errate, dovute

LE POSTURE

9 capitolo

Page 10: Pagine da perroni manuale recupero calciatore infortuni

capitolo

N el calcio il movimento viene dominato da procedimenti motoritipici di accelerazione e di decelerazione come salti, tiri, scatti,

cambiamenti di direzione; tutti movimenti che come abbiamo vistostressano notevolmente il muscolo a livello della giunzione muscolo-tendinea.Dunque, l’intensità dell’allenamento, il carico e il tempo di recuperodevono essere adattati al calciatore in funzione del livello di efficien-za fisica raggiunto.Una lesione muscolare può essere considerata completamente guari-ta quando non è presente dolore spontaneo e alla contrazione delmuscolo.Se la riabilitazione è iniziata precocemente, la guarigione sarà piùrapida, grazie al ripristino della circolazione e al recupero della forza.L’atleta può iniziare gli esercizi muscolari statici in accordo con ilmedico per poi passare a rafforzamento dinamico ed esercizi di allun-gamento.Il tentativo di tornare all’attività in tempi troppo brevi è frequente-mente causa di recidiva dell’infortunio. Il processo di guarigione, inquesto caso, dovrà ripartire nuovamente dall’inizio.Dunque, il fatto che un muscolo in una determinata situazione riescaad esercitare una determinata forza non è garanzia che l’atleta sia in

DISCUSSIONE

10